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Page 1: Lezione 3 L’ETICA ISLAMICA اقلخأ · Detti e fatti del Profeta dell'Islam raccolti da al-Buhari, a cura di V. Vacca, S. Noja, M. Vallaro, UTET, Torino 1982. Al Farabi, La città

Lezione 3

L’ETICA ISLAMICA

أخلقا

Page 2: Lezione 3 L’ETICA ISLAMICA اقلخأ · Detti e fatti del Profeta dell'Islam raccolti da al-Buhari, a cura di V. Vacca, S. Noja, M. Vallaro, UTET, Torino 1982. Al Farabi, La città

1. Il Corano

Libro “ricevuto” dal Profeta Muhāmad (571-632)

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Opere richieste 1) professione di fede2) preghiera3) decima4) digiuno5) pellegrinaggio

A. abbandono alla volontà di Dio (Fede)B. «Dio ama coloro che fanno il bene» 3,134 (opere buone:

donare i propri beni, reprimere l’ira, perdonare le offese.

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Motivazioni al bene

1) riconoscenza: Dio è creatore del mondo e ci ha fatto dono della vita (14,32-34)

2) patto primordiale con il quale tutti gli esseri umani hanno riconosciuto la signoria divina 7,172.

3) timore della punizione e speranza della ricompensa. Staranno su letti decorati è li riposeranno l’uno di fronte all’altro. Tra loro, fanciulli eterni andranno con coppe e bricchi e un calice da una sorgente che non nuoce loro, non li stordisce, e frutta a volontà, e carni di volatili a piacimento. E poi ci saranno donne dagli occhi nerissimi, simili a perle nascoste (56,15-26).

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I Comandamenti di Saggezza (ahkām).

• Il decalogo:

1. divieto dell’idolatria2. dovere di cura per i genitori vecchi3. Dovere di sovvenzione per i parenti, i viaggiatori, i poveri ma senza

prodigalità. 4. Divieto dell’infanticidio.

5. Divieto dei rapporti con prostitute.6. Divieto dell’uccisione se non per giusta.7. Divieto di appropriazione dei beni degli orfani.8. Dovere di rispettare i patti e divieto delle frodi.9. Divieto di ‘seguire’ ciò che non si conosci con l’udito, la vista e il cuore.10. Divieto della superbia (17,23-39).

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●Principio del ricambiare il male con il bene:tu respingi il male con un bene maggiore, e il nemico sarà per te un amico sincero (41,34)

●La vera pietà:non consiste nel culto esteriore ma nella fede in Dio e nelle buone opere (donare dei propri beni ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti e ai mendicanti e per il riscatto dei prigionieri (2, 177). ●Il primato dell’intenzioneDio punirà non per qualche leggerezza, ma «per ciò che il vostro cuore si è guadagnato, Dio è indulgente e compassionevole» (2,225).

●La via media fra i piaceri e l’ascetismovesti eleganti e profumi graditi a Dio: «adornatevi quando vi recate in un luogo di preghiera, e mangiate e bevete e non siate eccessivi» (7,31)

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MUHAMAD COME RIFORMATORE MORALE

Che fa il Profeta?

A. Prende lo ethos tribale (la ‘legge del deserto’) che comprende l’ospitalità, il dovere di soccorso al viandante, l’infanticidio, la vendetta

B. Ne conserva alcuni precetti, ne sostituisce altri con quelli appresi da ebrei e cristiani

C. Unifica il nuovo codice con principi generali ripresi dalla tradizione ebraica e cristiana

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2. SUNNA - HADĪTH

Mawā‘iz (prescrizioni legali) derivate da: a) detti del Corano ; b) molti ‘detti del Profeta’ tramandati oralmente (Sunna- hadīth). Contenuti:

1) Primato dell’intenzione2) «Assimilare gli attributi di Dio»: misericordia, infinita bontà.. 3) «Visitare gli ammalati, seguire i funerali, fare l’augurio a chi starnuta, ricambiare il saluto “la pace eterna sia su di te”, appoggiare l’oppresso, accettare gli inviti, mantenere i giuramenti» (cap. 46).4) Regola aurea: Non è credente nessuno di voi, finché non ama per suo fratello quel che ama per sé (cap. 2; cfr. Corano 83,1-4).

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SHAR‘ĪA

IL CAMMINO DEL CREDENTEPer estensione i principi che stanno alla base delle norme che regolano condotta e relazioni

più ampio di un “diritto islamico” perché copre questioni a)giuridiche b)rituali d)relative alla vita individuale e familiare.

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3. LA FALSAFA I mut‘aziliti

IX secolo: Controversia causata dai teologi mut‘aziliti enfatizzano il potere assoluto e incomprensibile di Dio

legge morale = decreto arbitrario di Dio

Citati da Ratzinger nella Lezione di Ratisbona come se fossero L’Islam in sé causando un vespaio

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Come reazione:

Φιλοσοφία → فلسفة (falsafa)

scuola di filosofi che traduce le dottrine di Platone, Aristotele, Stoici

akhlāk (plurale di khuluk, cioè hexis, habitus, disposizione) = una delle tre parti della filosofia pratica:

POLITICA - ECONOMICA (amministrazione domestica) - AKHLĀK (etica)

Conoscenza discorsiva delle virtù e dei modi per acquisirle, dei vizi e dei modi per difendersene.

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al-Kindī (ca. 800-866)

Sulla liberazione dal dolore socratico, epicureo

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al-Fārābī (ca. 870-950 )

La città virtuosa platonico

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Miskawayh (ca 932-1029)

Sul perfezionamento del carattere

Platone, Aristotele, Stoici, Galeno

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●Struttura dell’Etica nicomachea l’anima e le virtùil carattere e l’educazioneil sommo bene o la felicitàl’esercizio delle virtùl’amorela medicina spirituale.

●Obiettivo: «assicurarci una natura morale tale che tutti gli atti che ne emanano siano belli e per noi del tutto spontanei, non implicando né sforzo né fatica». La via è la conoscenza della nostra anima.

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●La virtù è giusto mezzo

●La felicità: la filosofia pratica ha per fine la felicità, la quale, per l’essere umano «risiede nel dar luogo ai suoi atti in conformità con il suo discernimento e la sua riflessione».

●L’educazione morale

Il carattere non è innato. La crescita non governata lascerebbe l’adulto nella condizione di bambino. Occorre un governo, fornito dalla legge religiosa.

Dopo l’educazione ricevuta dai genitori occorre l’insegnamento dell’etica che fornisce la dimostrazione di ciò che si è acquisito per tradizione.

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●La cura delle malattie dell’anima

Prevenzione e cura dei vizi (= false opinioni). Frequentare compagnie virtuose e saggeGinnastica dell’anima, cioè a un’attività intellettuale disciplinata,

Un esempio: La tristezza si riesce a guarirne se ci si mostra imparziali verso se stessi e ci si rende conto che della vita umana nulla è ne stabile né durevole.il premio per la guarigione: «una tranquillità garantita contro ogni afflizione ».

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4. I MISTICII sūfī (fakīr, darwīsh)

Asceti, povertà volontaria, saio di lana (sūf). Meditazione, ripetizione dei nomi di Dio«Sapere interiore» (invece dei saperi esteriori) conoscenza mistica di DioVigilanza su se stessi.PazienzaSottomissione alla volontà divinaPovertàRinuncia ai piaceriObiettivo: anima specchio degli attributi divini

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L’essenza di Dio è amore:

Misericordia come attributo riassuntivo dell’essenza divina

«Se Dio imputasse a un uomo ogni suo peccato,la terra sarebbe tutta in pianto, il tempo sarebbe tutto in gemiti. Eguali sono dinanzi alla Maestà del Signore una montagna o una pagliuzza: talvolta egli perdona per una montagna, talvolta egli punisce per una pagliuzza»

poeta persiano Hāfiz (1317-1389 a.v.).

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al-Ghazālī (1058-1111)

L’Incoerenza dei filosofi reazione teologica antifilosoficaIl compito della filosofia: soltanto mostraci i limiti della ragione e la necessità della rivelazione.

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Il ravvivamento delle scienze religiose

La teologia, l'esegesi, la scienza della tradizione sono le «scienze del cuore» Contro le «scienze della ragione» (aritmetica, astronomia, musica, fisica)Il diritto e lo hadīth hanno una posizione subordinata: le leggi hanno un fine pedagogico.

Un esempio:Libro IX «Il comando del bene e divieto del male»Contro la tradizione giuridica: il giudizio sugli atti concreti riguarda il loro aspetto interiore, cioè l’intenzione, e va formulato manifestando «conoscenza discorsiva, pietà, buon carattere».

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Influsso di al-Ghazālī A. piena cittadinanza per la tradizione mistica dei sūfīB. Toglie la cittadinanza alla filosofia. -Il tramonto della falsafa sintomo della situazione dell’immobilismo del mondo islamico fino al Novecento- conservazione della compenetrazione fra religione e società (mancata SECOLARIZZAZIONE)

A partire dall’Ottocento fine dell’egemonia del sufismo e di al-Gazali:

a) tendenze modernizzatrici b) tendenze fondamentaliste

Edward Said 1978 Orientalism:In età coloniale in Europa creazione del mito dell’ORIENTALISMO

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DA RICORDARE CONTRO L’ORIENTALISMO

L’Etica nicomachea fu letta dagli Europei in traduzioni latine medievali di traduzioni arabe.I commentari ad Aristotele di Averroè in latino furono un libro di testo nelle Università europee.

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Letture suggerite

Il Corano, a cura di A. Ventura et al., Mondadori, Milano 2010.Detti e fatti del Profeta dell'Islam raccolti da al-Buhari, a cura di V. Vacca, S. Noja, M. Vallaro, UTET, Torino 1982.Al Farabi, La città virtuosa, a cura di M. Campanini, RCS libri, Milano 1996.al-Ghazali, La vigilanza e l'esame di coscienza, a cura di M. A. Golfetto, Il leone verde, Torino 2005 al-Ghazali, La bilancia dell'azione, a cura di Massimo Campanini, UTET, Torino 2005.Branca P., Introduzione all'Islam, Milano, Paoline, 1995.Branca P., Il Corano, Bologna, Il Mulino 2001Cremaschi S., Tradizioni morali. Greci, ebrei, cristiani, islamici. Roma: Edizioni di letteratura e storia 2015, cap. 10.Russo R., Atlante della storia: Islam storia e dottrine, Firenze : Giunti, 2001Said E., Orientalismo, Bollati Boringhieri, Torino 1990.

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IL CoranoIl decalogo della Sura 17:

1. Il tuo Signore ha decretato che non adoriate altri che Lui2. e che siate buoni con i vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi,

rimangono con te fino alla vecchiaia non dire loro il tuo fastidio, non li rimproverare e invece parla generosamente. Piega davanti a loro l’ala dell’umiltà che viene dalla misericordia e di’: “Signore mio, abbi misericordia di loro come loro di me quando mi hanno cresciuto da bambino!”. Il vostro Signore conosce meglio di chiunque il contenuto della vostra anima e se siete puri Egli lo sa, Egli è indulgente con chi fa ritorno pieno di pentimento.

3. Darai ai tuoi parenti il dovuto, e così ai viaggiatori e ai poveri, ma senza prodigalità, i poveri sono i fratelli dei diavoli, e il diavolo fu ingrato verso il tuo Signore. E se dovrai allontanarti, mentre attendi una grazia nella quale speri, almeno rivolgerai loro una parola buona. Non serrerai la mano legandotela al collo ma nemmeno l’aprirai completamente, ti ritroveresti coperto di vergogna e ridotto in povertà. Il tuo Signore dispensa la sua provvidenza a chi vuole, e a chi vuole la lesina; Egli sa tutto dei suoi servi e li osserva.

4. Non ucciderete i vostri figli per timore della miseria, Noi provvederemo a loro. Badate bene, ucciderli è un crimine grande.

5. Non vi accosterete alla fornicazione, è cosa turpe, che sentiero orrendo. 6. Non ucciderete nessuno, Dio lo ha proibito, a meno che non sia per giusta

causa, e quanto a chi è ucciso ingiustamente, Noi abbiamo concesso suo curatore la potestà di vendicarlo, ma costui non sia eccessivo nell’uccisione, di certo sarà soccorso.

7. Non vi accostate alle ricchezze dell’orfano, tranne che nel modo migliore, finché non abbia raggiunto la maggiore età.

8. Terrete fede al patto stipulato, del patto vi sarà chiesto conto. Sarete esatti nella misura quando misurerete e peserete con una bilancia corretta, è bene, e l’esito migliore.

9. Non seguirai ciò che non conosci. L’udito, la vista e il cuore: su tutto ciò verrai interrogato.

10. Non andrai sulla terra da insolente, tanto non potrai fendere la terra né raggiungere l’altezza dei monti, tutto ciò è un male riprovevole presso il tuo Signore. Ecco una parte dei comandamenti di saggezza che il tuo Signore ti ha rivelato (17,23-39).

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