le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

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LE NOSTRE ESPERIENZE a cura degli alunni della quarta C a.s. 2012-2013 I.C.”Anna Fraentzel Celli”

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Ipertesto sulle esperienze svolte in classe quarta della scuola primaria dell'I.C. "A. Fraentzel Celli". E' un lavoro interdisciplinare che ha coinvolto italiano, scienze, arte e immagine, sui seguenti argomenti: aria, insetti stecco, api, mimetismo, alberi.

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LE NOSTRE ESPERIENZEa cura degli alunni della

quarta C a.s. 2012-2013

I.C.”Anna Fraentzel Celli”

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INSETTO STECCOARIA

MIMETISMO ALBERI

API

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SPERIMENTIAMO L’ARIA

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I NOSTRI ESPERIMENTI

Lavorando con gli alunni della classe IV B, quest’anno abbiamo scoperto le caratteristiche e l’utilità dell’aria applicando il metodo sperimentale ed il motto “se faccio imparo”!

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Osservazione della realtà

Domanda

Formulazione dell’ipotesi

Conclusione

Verifica sperimentale

IL METODO SPERIMENTALE

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L’ARIA ESISTE?

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L’aria è invisibile, ma allora come facciamo a dimostrare che esiste? Ecco una serie di esperimenti che lo verificheranno.

PALLONCINO SGONFIATO NELL’ACQUAOccorrente:un palloncinouna bacinella piena d’acquaCosa succederà se si lascia sgonfiare il pallon-cino nell’acqua? IpotesiL’aria si spande nell’acqua e scompare si vedono le bolle.Procedimento:gonfiare un palloncino con una pompa o con la propria bocca; tenerlo chiuso con una mano stringendone il collo e immergerlo nella bacinella; lasciare libero il collo per far uscire l’aria.

VERIFICAAppariranno tante bollicine, quindi nel palloncino c’è aria.

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Cosa esce dalla nostra bocca quando espiriamo?

LA CANNUCCIA CHE SOFFIA NELL’ACQUA

Occorrente: una cannucciauna bacinella piena d’acquaCosa succederà se soffiamo nell’acqua attraverso la cannuccia? IpotesiSi vedranno le bollicine che escono dalla cannuccia perché facciamo uscire l’aria.Procedimento:prendere una cannuccia ed immergerla nell’acqua, soffiarci dentro.VERIFICADalla cannuccia usciranno tante bollicine, l’ipotesi è corretta: anche dentro di noi c’è aria.

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Ci siamo posti altre domande:Dove troviamo l’aria? È presente anche negli oggetti “vuoti”? E in quelli compatti?

BOTTIGLIA DI PLASTICA VUOTA SCHIACCIATA NELL’ACQUAOccorrente:una bottiglia di plastica una bacinella piena d’acquaCosa succederà se schiacciamo una bottiglia vuota nell’acqua? IpotesiDalla bottiglia non esce niente;dalla bottiglia esce l’aria.Procedimento:immergere una bottiglia vuota, a testa in giù, nell’acqua e schiacciarla;VerificaDalla bottiglie escono bollicine d’aria.Conclusione Anche nella bottiglia vuota c’è aria. 

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Occorrente:una spugnaun pezzetto di gesso cartoncinouna bacinella piena d’acquaCosa succederà se immergiamo oggetti nella acqua?

MATERIALI IMMERSI NELL’ACQUA

Ipotesidalla spugna esce l’acqua;dal gesso non esce nulla;dal cartoncino escono bollicine d’aria.Procedimento:immergere una bottiglia vuota, a testa in giù, nell’acqua e schiacciarla;immergere un panno spugna nell’acqua strizzandolo;immergere un pezzetto di gesso nell’acqua.VerificaIn tutti i casi uscirà aria dagli oggetti.Conclusione Anche negli oggetti apparentemente vuoti o compatti c’è aria. 

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C’È ARIA NELLA TERRA?Occorrente: -bottiglie di plastica-terra-acquaCosa succederà se in una bottiglia verso una parte di acqua ed una parte di terra?IpotesiI livelli si uniscono e dentro la bottiglia sono alti come due parti.ProcedimentoTagliare la parte superiore a due bottiglie; in una versarvi una parte di terra (fino ad un’altezza di 10 cm), nell’altra una parte di acqua (sempre 10 cm). Versare l’acqua nella bottiglia che contiene la terra.VerificaDalla terra escono tante bollicine, ed il livello si è sollevato di poco .ConclusioneNella terra c’è molta aria che occupa spazio; l’acqua ne prende il posto, quindi il livello si alza di poco.

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L’ARIA OCCUPA UNO

SPAZIO?

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 Occorrente: Un bicchiere vuotouna bacinella piena d’acquaCosa succederà se capovolgiamo un bicchiere e lo immergiamo nell’acqua? IpotesiEntra l’acquaL’acqua entra solo fino a metàL’acqua non riesce ad entrareProcedimento:prendere il bicchiere ed immergerlo capovolto nell’acqua VerificaNel bicchiere pieno d’aria l’acqua non può entrare.E se capovolgiamo il bicchiere facendo uscire l’aria?Il bicchiere, pian piano, si riempie d’acqua.Conclusione L’aria occupa tutto lo spazio a disposizione.

BICCHIERE VUOTO IMMERSO NELL’ACQUA

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Cosa succederà se immergiamo nell’acqua il bicchiere con una pallina di carta sul fondo? IpotesiLa pallina di carta si bagnaLa pallina di carta resta asciutta perché nel bicchiere c’è l’aria e l’acqua non entra.Procedimento:prendere il foglio , appallottolarlo e fissarlo sul fondo del bicchiere asciutto con dello scotch; immergere il bicchiere capovolto nell’acqua VerificaLa pallina di carta è asciutta.Conclusione L’aria riempie il bicchiere e l’acqua non può entrare.

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Occorrente: bottiglia cannucciabacinellaacquaCosa succederà se immettiamo aria nella bottiglia mentre si svuota? IpotesiL’acqua esce più velocementeL’aria non entra

UNA GARA CON L’ACQUA

Procedimento:riempire d’acqua una bottiglia, svuotarla i n un contenitore prendendo il tempo impiegato dall’acqua per uscire, poi ripetere l’operazione soffiando aria nella bottiglia attraverso una cannuccia.VerificaNella prima fase la botti glia impiega 30 secondi per svuotarsi, nella seconda 20.Conclusione L’aria occupa lo spazio a disposizione e spinge fuori l’acqua più velocemente.

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L’ARIA HA UNA FORMAPROPRIA?

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L’ARIA MANTIENE LA FORMA DEL CONTENITORE O PRENDE LA FORMA DELL’OGGETTO CHE LA CONTIENE?

GONFIARE PALLONCINI DI FORMA DIVERSAOccorrente: palloncini di forme diverseCosa succederà se gonfiamo palloncini di forma diversa? IpotesiL’aria prende la forma dei diversi palloncini.Procedimento:gonfiare i diversi palloncini.VerificaL’aria entrando nei palloncini li riempie e ne prende la forma. Conclusione Questo esperimento ci conferma che l’aria assume la forma dell’oggetto che la contiene.

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Occorrente: contenitori di diverse forme (bicchieri, caraffe, ...)un palloncinouna bacinella piena d’acquaCosa succederà se proviamo a far passare l’aria da un contenitore all’altro? IpotesiL’aria esce dal primo contenitore ma non si può catturareSi riesce a far passare l’aria da un contenitore all’altro e cambia sempre la forma.Procedimento:immergere un contenitore capovolto nell’acqua , avvicinare un altro contenitore pieno d’acqua e far passare l’aria dal primo al secondo. VerificaAbbiamo avuto difficoltà a ripetere le azioni fatte dalla maestra e noi non siamo riusciti a portarlo a termine, così abbiamo provato con una bottiglia alla quale abbiamo attaccato un palloncino: schiacciando la bottiglia, l’aria è passata al palloncino cambiando forma.Conclusione L’aria assume la forma dell’oggetto che la contiene.

PASSAGGIO DI ARIA DA UN CONTENITORE AD UN ALTRO

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L’ARIA PESA?

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ANCHE SE È LEGGERA, L’ARIA HA UN PESO?

L’aria sembra non avere un peso perché non riusciamo a vederla concretamente. OccorrenteDue palloncini un’asta di legno o una stampella di metalloun bicchiere di plastica. Se gonfiamo due palloncini, li mettiamo alle estremità di un bastone e ne togliamo uno, cosa succederà?IpotesiL’aria non pesa, quindi il bastone resta in equilibrioL’aria pesa pochissimo, quindi il bastone si muove poco.

ProcedimentoGonfiare due palloncini, chiuderli, legare un filo al collo formando un cappio ed appenderli alle estremità del bastone. Quando il bastone è in equilibrio, sfilare uno dei palloncini.VerificaIl bastone inizia a pendere dal lato del palloncino rimasto e cade.ConclusioneL’aria pesa.

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L’ARIA E’ ELASTICA?

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SI PUÒ COMPRIMERE, SCHIACCIARE L’ARIA?

LE SIRINGHEOccorrente: Siringhe di diverse dimensioni, senza agoPremessa:Prima di procedere con l’aria , abbiamo provato con l’acqua : abbia-mo aspirato acqua con la siringa più grande e abbiamo provato ad otturare il foro di uscita con un dito; lo stantuffo non scendeva perché l’acqua non è elastica. Cosa succederà se nella siringa dove c’è aria otturiamo il foro di uscita e spingiamo lo stantuffo? IpotesiLo stantuffo scende giù perché l’aria è più sottile e leggeraLo stantuffo non scende perché l’aria occupa lo spazioLo stantuffo scende un po’ perché l’aria fa un po’ di spazioProcedimento:Far entrare dell’aria nella siringa aspirandola con lo stantuffo fino a metà; chiudere il foro con un dito e spingere in basso lo stantuffo. Al termine dell’esperimento lasciare andare lo stantuffo.VerificaLo stantuffo scende giù un po’ ma, quando lo si lascia libero, torna alla posizione iniziale. Lo stantuffo può anche essere tirato: una volta lasciato torna alla posizione iniziale. ConclusioneL’aria si può comprimere ed è elastica.

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Occorrente: Un palloncinouna cannuccianastro adesivospago Cosa succederà se lasciamo sgonfiare un palloncino attaccato ad una cannuccia che scorre lungo un filo?IpotesiIl palloncino scoppia perché è attaccatoIl palloncino si sgonfia e resta dove è stato lasciatoProcedimento:Far passare lo spago attraverso la cannuccia e tenerlo teso da una parte all’altra dell’aula; gonfiare il palloncino ed attaccarlo alla cannuccia con dello scotch. Lasciar libero il collo del palloncino permettendogli di sgonfiarsi.VerificaIl palloncino sgonfiandosi corre verso il capo opposto dello spago.ConclusioneL’aria esce con forza dal palloncino e lo spinge in avanti.I razzi ed i jet funzionano come il palloncino: ricevono una spinta in avanti provocata dai gas emessi dai motori.

PALLONCINO A REAZIONE

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L’ARIA SI DILATA CON IL CALORE?

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Occorrente: Un palloncinouna bottiglia di vetropentolino con acquaCosa succederà se mettiamo una bottiglia , con un palloncino sul collo, nell’acqua bollente ? IpotesiIl palloncino scoppia perché fa caldoProcedimento:

BOTTIGLIA DI VETRO IMMERSA IN ACQUA CALDA CON PALLONCINO SUL COLLO

Mettere sul fuoco il pentolino con l’acqua; quando l’acqua è in ebollizione metterci la bottiglia con il palloncino sul collo. VerificaIl palloncino si gonfia .ConclusioneSecondo noi l’aria calda sale verso l’alto e fa gonfiare il palloncino.

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Cosa succederà se mettiamo la bottiglia nell’acqua fredda?IpotesiIl palloncino resta gonfioIl palloncino si sgonfiaVerificaAbbiamo immerso la bottiglia nell’acqua fredda e il palloncino si è sgonfiato immediatamente.ConclusioneL’aria fredda si contrae, occupa meno spazio.

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Se è vera la conclusione dell’esperimento precedente, cosa succederà se scaldiamo la bottiglia con l’asciugacapelli e la capovolgiamo?IpotesiIl palloncino si sgonfia perché l’aria sale nella bottigliaVerificaIl palloncino resta gonfio.ConclusioneLa conclusione dell’esperimento precedente non era corretta: il palloncino si gonfia perché l’aria calda si dilata ed occupa più spazio.

BOTTIGLIA DI VETRO CON PALLONCINO SCALDATA CON L’ASCIUGACAPELLI

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Occorrente: una candelauna bottiglia di vetro dal collo largobacinella con acqua colorataCosa succederà se, dopo averla accesa, copriamo la candela con la bottiglia?IpotesiLa candela resta accesaLa candela si spegne subitoLa candela si spegne dopo un po’ perché finisce l’ossigenoProcedimento:Fissare la candela alla base della bacinella o ad un coperchio di latta con della cera; versare l’acqua, accendere la candela e coprirla con la bottiglia. VerificaLa candela si spegne e l’acqua sale all’interno della bottiglia.ConclusioneL’acqua sale all’interno della bottiglia perché prende il posto dell’ossigeno bruciato.

CANDELA ACCESA IMMERSA IN ACQUA

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Se è vera la conclusione dell’esperimento precedente, cosa succederà se immergiamo la bottiglia vuota, capovolta, nell’acqua e la scaldiamo con l’asciugacapelli?IpotesiNon succede nulla perché non c’è la candelaProcedimentoImmergere la bottiglia nell’acqua e scaldarla con l’asciugacapelli per qualche minuto.VerificaMentre la bottiglia veniva scaldata, uscivano delle bollicine dalla base. Man mano che si raffreddava saliva il livello dell’acqua nel collo della bottiglia. Per accelerare il processo abbiamo messo del ghiaccio in cima alla bottiglia: il livello dell’acqua è salito più velocemente. ConclusioneLa conclusione dell’esperimento precedente non era corretta: il livello dell’acqua sale perché l’aria calda, non potendo occupare più spazio nella bottiglia, è fuoriuscita e quando si è raffreddata, occupando meno spazio, ha permesso all’acqua di entrare nella bottiglia.

BOTTIGLIA DI VETRO SCALDATA CON L’ASCIUGACAPELLI

bolle d’aria

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Occorrente: carta velina, cartoncinofilo da cucitospillatricefornello elettrico da cucinaCosa succederà se sospendiamo delle spirali di carta su un fornello caldo? IpotesiSe si avvicina troppo la carta bruciaSi arrotola Procedimento:Disegnare una spirale su un quadrato di carta velina e di cartoncino non troppo pesante, tagliarla lungo il disegno, tagliare 40 cm. di filo e spillarlo al centro della spirale. Far scaldare il fornello, poi sospendere la spirale su di esso tenendo il filo.VerificaConclusione L’aria calda, dilatandosi, diventa più leggera e sale incontrando la spirale che inizia a girare.

SPIRALE DI CARTONCINO O CARTA SCALDATA DA FORNELLETTO

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LA PRESSIONE DELL’ARIA

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Occorrente: Bicchiere pieno d’acquacartoncino (cartolina)Cosa succederà se poggiamo un cartoncino sul bicchiere, lo capovolgiamo e togliamo la mano ?IpotesiIl cartoncino si stacca per il peso dell’acqua e l’acqua esceProcedimento:Poggiare il cartoncino sul bicchiere pieno d’acqua, con una mano tenerlo ben attaccato e capovolgere il bicchiere; delicatamente togliere la mano che regge il cartoncino.VerificaDopo due tentativi il cartoncino è rimasto attaccato al bicchiere.ConclusioneIl cartoncino resta attaccato al bicchiere perché la pressione dell’aria che agisce dal basso impedisce all’acqua di uscire.

MAGIA CON UN BICCHIERE PIENO D’ ACQUA

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Occorrente: carta velinafilo da cucitonastro adesivograffette metallicheCosa succederà se costruiamo un piccolo paracadute e lo facciamo cadere a terra?IpotesiScende giù velocementeScende giù piano pianoSale verso l’altoProcedimento:tagliare un quadrato di circa 30 cm di carta velina, tagliare quattro fili di 20 cm ed applicarli con il nastro adesivo agli angoli del quadrato. Girare il quadrato di carta velina in modo che il nastro adesivo resti all’esterno, annodare tra loro le estremità dei fili ed attaccarci 3 graffette per appesantire il paracadute.VerificaIl paracadute rallenta la discesa delle graffette.ConclusioneLa pressione dell’aria sotto il paracadute lo fa scendere lentamente.

IL PARACADUTE

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Occorrente: una pentola abbastanza largauna busta di plasticaalcuni elasticiCosa succederà se fermiamo la busta al bordo della pentola e la tiriamo?IpotesiLa busta si stacca dalla pentola Procedimento:rivestire l’interno della pentola con una busta di plastica, facendola aderire bene e lasciarla fuoriuscire; con gli elastici fissare la busta all’esterno della pentola vicino all’orlo. Con una mano cercare di tirare via la busta dall’interno della pentola.VerificaDiversi bambini hanno tirato forte la busta dal centro della pentola ma non si è staccata.ConclusioneLa pressione dell’aria sulla busta la fa rimanere attaccata nonostante gli sforzi.

MAGIA CON LA PENTOLA

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PALLONCINO NELLA BOTTIGLIAOccorrente: due bottiglie di plasticadue pallonciniCosa succederà se gonfiamo i palloncini infilati nelle bottiglie? IpotesiI palloncini si gonfianoI palloncini si gonfiano e prendono la forma della botti-gliaProcedimento:questo esperimento prevede uno scherzo per uno dei bambini che gonfieranno il palloncino: senza essere osservati praticare un foro sul fondo di una delle bottiglie; infilare i palloncini nelle bottiglie e rovesciarne il bordo all’esterno del collo delle bottiglie stesse per fermarli . Chiedere a due bambini di gonfiare i palloncini. VerificaCon un po’ di sforzo si è gonfiato solo il palloncino di una delle due bottiglie, mentre l’altro è rimasto sgonfio.ConclusioneLa pressione dell’aria all’interno della bottiglia senza foro non permette al palloncino di gonfiarsi anche se si soffia con tutta la forza possibile, mentre l’aria fuoriesce dalla bottiglia con il foro sul fondo, permettendo al palloncino di gonfiarsi.

bottiglia senza foro

bottiglia con foro

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BICCHIERE ATTACCATO AL PALLONCINO

Occorrente: un palloncino un bicchiere di plasticaCosa succederà se appoggiamo un bicchiere al palloncino mentre si gonfia e togliamo la mano che lo regge?IpotesiIl bicchiere cadeProcedimento:iniziare a gonfiare il palloncino, poi appoggiarvi il bicchiere e procedere a gonfiarlo fino a quando il palloncino è ben teso. Lasciare il bicchiere.VerificaIl bicchiere è rimasto attaccato al palloncino, anche se abbiamo provato a tirarlo leggermente.ConclusioneLa pressione dell’aria fa rimanere il bicchiere attaccato al palloncino anche se si prova a tirarlo (non impiegare troppa forza, altrimenti si stacca). Si può decorare il palloncino trasformandolo in una testa di pagliaccio con il cappello.

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SUGHERO NEL BICCHIEREOccorrente: una bacinella piena d’acquaun bicchiere trasparenteun tappo di sugheroCosa succederà se capovolgiamo un bicchiere vuoto su un tappo di sughero e lo spingiamo verso il fondo della bacinella?IpotesiIl tappo di sughero è leggero e galleggiaIl tappo di sughero inizia a scendere ma poi risaleProcedimento:poggiare un tappo di sughero sulla superficie dell’acqua, poggiarci il bicchiere vuoto capovolto e spingere il bicchiere fino a fargli toccare il fondo della bacinella.VerificaInizialmente il sughero resta sul fondo poi, quando entra l’acqua nel bicchiere il sughero galleggia.ConclusioneLa pressione dell’aria presente nel bicchiere schiaccia il tappo di sughero sul fondo. Se facciamo entrare acqua nel bicchiere, il tappo inizia a galleggiare perché diminuisce la pressione.

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PALLINA DA PING-PONG VOLANTE

Occorrente: una pallina da ping-pongun asciugacapelliCosa succederà se mettiamo una pallina da ping- pong sull’aria fredda dell’asciugacapelli?IpotesiLa pallina cadeLa pallina viene spinta lontanoProcedimento:Accendere l’asciugacapelli facendo uscire aria fredda, posizionare la pallina sul getto dell’aria. Provare anche ad inclinare l’asciugacapelli.VerificaLa pallina resta in aria e ruota su se stessa.ConclusioneLa pressione dell’aria sulla pallina la fa restare sospesa in aria anche quando l’asciugacapelli viene inclinato.

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LA COMPOSIZIONE DELL’ARIA

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L’aria è composta da azoto (78%), ossigeno (21%) indispensabile per la respirazione degli esseri viventi e da altri gas (1%) tra cui anidride carbonica e vapore acqueo.

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LA CANDELA BRUCIA L’OSSIGENOOccorrente: Un contenitore trasparentedue candeleCosa succederà se copriamo una candela accesa con un contenitore?IpotesiLa candela resta accesa e diventa più piccolaLa candela si spegne perché finisce l’ossigenoProcedimento:Fissare la candela ad un supporto con della cera per renderla stabile e accenderla, poi coprirla con un contenitore. VerificaDelle due candele, ne abbiamo coperta una per osservare la differenza di comportamento: la candela coperta, quando ha esaurito l’ossigeno nel contenitore, si è spenta mentre l’altra ha continuato ad ardere.ConclusioneQuando l’ossigeno presente nel contenitore è terminato, la candela si spegne. Si può procedere con altri esperimenti coprendo la candela con contenitori di diverse dimensioni per rilevare se impiega lo stesso tempo per spegnersi.

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COSTRUZIONE DI UN ESTINTOREOccorrente: aceto bicarbonatouna bottigliadue cannucceun tappo di sugherouna candelaPremessaPer realizzare un vulcano che erutta, abbiamo già sperimentato l’effetto che producono l’aceto ed il bicarbonato mescolati tra loro: si sprigionano tante bollicine che formano una schiuma che risale la superficie del contenitore (in questo caso il vulcano). Ma ci siamo chiesti:Da cosa sono formate quelle bollicine? Sappiamo che l’anidride carbonica spegne una fiamma: se le bollicine formate dalla reazione tra aceto e bicarbonato contengono anidride carbonica, questa dovrebbe spegnere la fiamma della candela.IpotesiLa fiamma della candela non si spegne perché quelle che si formano sono bollicine di aria.La fiamma della candela si spegne perché le bollicine sono fatte di anidride carbonica.

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Procedimento:Praticare un foro nel tappo di sughero ed inserirci una cannuccia; fare due tagli sull’estremità superiore di una delle cannucce e su quella inferiore dell’altra, poi inserirle una dentro l’altra. Accendere la candela. Versare l’aceto nella bottiglia e, aiutandosi con un cono di carta, versare anche il bicarbonato Chiudere immediatamente il collo della bottiglia con il tappo di sughero con le cannucce ed indirizzarle sulla fiamma della candela. VerificaAbbiamo dovuto ripetere più volte l’esperimento per trovare le giuste dosi di aceto e bicarbonato perché altrimenti usciva fuori la schiuma prodotta dalla reazione. Fatto questo, la fiamma della candela si è spenta.ConclusioneLa fiamma della candela si spegne, quindi la reazione tra l’aceto ed il bicarbonato produce anidride carbonica.In genere gli estintori vicino ai quadri elettrici contengono anidride carbonica che spegne eventuali incendi senza causare i percoli dell’uso dell’acqua sulla corrente elettrica.

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ESTINTORE A COCA COLAOccorrente: una bottiglia di Coca colauna candelaDa cosa sono formate le bollicine delle bevande gassate? Sappiamo che l’anidride carbonica spegne una fiamma: se le bollicine presenti nelle bevande gassate spengono la fiamma della candela, allora sono formate da anidride carbonica.IpotesiLa fiamma della candela non si spegne perché quelle che si formano sono bollicine di aria mescolata alla bevanda.La fiamma della candela si spegne perché le bollicine sono fatte di anidride carbonica.Procedimento:Agitare una bottiglia di bevanda gassata (in questo caso Coca Cola), svitare velocemente il tappo e avvicinare l’apertura della bottiglia alla fiamma della candela. Verifica

La fiamma della candela si spegne.ConclusioneLa fiamma della candela si spegne subito, quindi la Coca Cola contiene anidride carbonica.

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VAPORE ACQUEO NEL RESPIROOccorrente: uno specchiouna bottiglia con acqua freddavetro di una finestraPremessaE’ vero che nell’aria che espiriamo c’è vapore acqueo? IpotesiSì, si vede quando, durante l’inverno, soffiamo aria dalla bocca, si forma una nuvoletta bianca!Ma quella potrebbe essere acqua nascosta nell’aria!Ora che fa caldo, come facciamo a dimostrare che nell’aria che soffiamo c’è vapore acqueo?Procedimento:soffiare aria sulle mani;soffiare aria su diverse superfici come un vetro, una bottiglia contenente acqua, uno specchio o il vetro di una finestra. VerificaQuando si soffia su superfici fredde il vapore acqueo si condensa e si vede.ConclusioneQuando si soffia aria sulla mano, questa diventa umida ma non si vede nulla; se si soffia sulle altre superfici si forma un alone, una specie di nuvoletta: l’aria che espiriamo contiene vapore acqueo.

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A COSA SERVE L’ARIA?

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L’aria è indispensabile per la respirazione degli esseri viventi: uomini, piante, animali: l’aria presente nel terreno permette agli insetti come i lombrichi di respirare senza dover uscire in superficie.

ossigeno

anidride carbonica

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L’aria permette la propagazione del suono , la produzione di energia per mezzo delle pale eoliche o dei tradizionali mulini a vento.

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COME SI MUOVE IL SUONO?Occorrente: Un contenitore (barattolo)sale fino da cucinapellicola per alimentioggetti di plastica e di metalloCosa succederà al sale messo sul contenitore se battiamo degli oggetti lì vicino?IpotesiIl sale resta fermo sia se si battono oggetti di plastica che di metallo.Il sale si sposta se batti direttamente sul barattolo. Il sale si sposta solo se battiamo oggetti di metallo perché il rumore li fa muovere.Procedimento:Coprire l’imboccatura del barattolo con pellicola per alimenti, versarci sopra del sale; battere tra loro oggetti di plastica e di metallo vicino al barattolo.ConclusioneQuando vengono percossi gli oggetti di plastica il sale resta fermo, mentre quando il suono è prodotto con oggetti di metallo il sale salta e si sposta: i suoni si diffondono spostando aria che va a colpire gli oggetti (e le nostre orecchie!).

sale

sale

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CONCERTO CON BICCHIERIOccorrente: 6-7 bicchieri di vetro acquabacchetta (anche una penna)Cosa succederà se riempiamo i bicchieri con diverse quantità di acqua e li percuotiamo con una bacchetta?IpotesiI bicchieri suonanoIl suono è sempre lo stessoIl suono è diverso secondo la quantità acqua nei bicchieriIl suono è diverso perché c’è una quantità diversa di aria che fa passare il suono.Procedimento:Riempire i bicchieri con quantità crescenti di acqua e disporli uno accanto all’altro; percuoterli con una bacchetta o una penna.VerificaConclusioneLa quantità diversa di aria presente nei bicchieri produce suoni diversi: maggiore è la quantità di acqua più il suono è grave, viceversa, maggiore è la quantità di aria più il suono è acuto.

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LA CHITARRAOccorrente: una scatola di cartoneelastici di diverso spessore cartoncinoCosa succederà se tendiamo degli elastici su una scatola e li pizzichiamo?IpotesiGli elastici fanno suoni diversi.Procedimento:Praticare un grande foro circolare al centro del coperchio della scatola, di circa dieci centimetri di diametro per creare una cassa di risonanza nella scatola; ripiegare una striscia di cartoncino, leggermente più larga del diametro del foro sul coperchio della scatola, formando un triangolo ed incollarlo al di sopra del foro. Chiudere la scatola, poi stendere 4 o 5 elastici seguendo la lunghezza della scatola, in modo tale da farli passare sopra il triangolo di cartoncino e sopra il foro.ConclusioneQuando gli elastici vengono pizzicati, vibrano velocemente e producono suoni diversi: l’elastico più spesso produce un suono più basso, quello più sottile un suono più acuto.

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L’ANEMOMETROOccorrente: due strisce di cartoncino lunghe 20 cm.3 bicchieri di plastica di un colore e 1 di un colore diversotappo di sugherochiodinoE’ possibile misurare la velocità del vento?IpotesiSì, ma dobbiamo “catturarlo”Procedimento:incollare le strisce di cartoncino formando una croce, spillare un bicchiere ad ogni estremità facendo attenzione che abbiano lo stesso verso; fissare la croce di cartoncino su un tappo di sughero in modo che possa girare. Quando il vento colpirà i bicchieri li farà girare: basterà contare quante volte in un minuto il bicchiere di colore diverso passerà davanti ad un punto di riferimento.VerificaL’aria spinge i bicchieri che girano.ConclusioneQuando il vento soffia con più forza l’anemometro gira più velocemente. 

Page 53: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

L’aria esiste

L’aria occupa

uno spazio

RIASSUMENDO...

Page 54: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

L’aria

esiste

L’aria

occupa uno

spazio

Non ha

forma

Page 55: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

L’aria esiste

L’aria occupa uno

spazio

Non ha forma L’aria pesa

Page 56: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

L’aria

esiste

L’aria

occupa uno

spazio

L’aria è

elastica

Non ha

forma L’aria

pesa

Page 57: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

L’aria esiste

L’aria occupa uno

spazio

L’aria pesa

L’aria si dilata

L’aria è elastica

Non ha forma

Page 58: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

L’aria

esiste

L’aria

occupa uno

spazio

L’aria è

elastica

Non ha

forma

La

pressione

dell’aria

L’aria pesa

L’aria si

dilata

Page 59: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

L’aria esiste

L’aria occupa uno

spazio

L’aria pesa

A cosa serve l’aria?

L’aria si dilata

L’aria è elastica

Non ha forma

La pressione dell’aria

Page 60: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

Giocando con le parole, le similitudini, le metafore e le personificazioni, i bambini

hanno lavorato a coppie o individualmente creando poesie e testi

sul vento.

Page 61: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

Il VENTOIl vento quando si arrabbia è più forte di un toro infuriato,quando gioca con gli aquiloni fa divertire tutti i bambini.Quando i bambini giocano a nascondino il vento vince

sempre , ma quando i bambini sudano il vento li rinfresca.Quando il vento corre come la luce vince tantissimi trofei,quando soffia fa un grande respiro che spettina i capelli di

tutti.Il vento è come una mamma che culla dolcemente

e fa addormentare i bambini.Il vento è invisibile e come un fantasma

fa scappare le persone.(Francesca, Giulio)

IL VENTOIl vento fresco ci rinfresca, è invisibile come un fantasma,

porta i profumi, fa la maratona. Il vento è dispettoso e fa il solletico.

(Riccardo)

Page 62: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

IL VENTOMentre corre il vento ci rinfresca;

quando vuole giocare fa volare gli aquiloni, ma se è più forte può essere arrabbiato o infuriato.

nostri capelli sono mossi dal vento che è dispettoso e burlone; quando soffia intorno a noi, respira.

Il vento è invisibile e quando sta davanti a noi non lo vediamo perché sembra un fantasma.

Quando si muove culla e coccola i bambini con affetto e gioia. (Viola, Federica M.)

IL VENTOIl vento freddo ci rinfresca, è invisibile come un

fantasma, porta i profumi dei fiori.

Il vento è il più forte, è molto dispettoso ed è un burlone.

Si arrabbia e si infuria, spettina i capelli, corre, si muove, fa la maratona, con il suo respiro solleva le

foglie.Il vento culla culla e coccola ogni bambino,

fa volare gli aquiloni e gioca con loro.(Giulia C., Gaia C.)

Page 63: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

IL VENTOIl vento è una mamma

che culla e coccolai bambini e le foglie.

Ma qualche volta è un po’ burloneTi spettina i capelli

E quando si arrabbia fa volare gli aquiloni.

Il vento è invisibile, è un fantasmaEd è un campione a nascondino.

(Livia)

 IL VENTO

Il vento fa volare gli aquiloni, ma a volte è più forte e si arrabbia e si

infuria. Corre e si muove; quando è dispettoso e burlone spettina i

capelli. Gioca a nascondino e vince sempre perché è un fantasma.

Respira e delicatamente soffia via le foglie. Coccola tutti e quando culla i

bambini sembra proprio una mamma. (Martina)

Page 64: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

IL VENTOIl corre veloce come un razzo, coccola come la mamma.

Il vento è freddo come il ghiaccio e la neve, si infuria, si arrabbia, diventa rosso come un peperone.

Trasporta le foglie facendo fare loro un bel viaggio. Il vento ci spettina i capelli,

poi porta in aria gli aquiloni e li trascina via.(Cristina, Gabriele)

IL VENTOIl vento coccola i bambini facendoli addormentare e cullandoli.

Il vento gioca con i bambini correndo con gli aquiloni, però certe volte si infuria facendoli muovere a destra e a

sinistra, facendo cadere tutte le foglie.

Il vento è un fenomeno a nascondino celandosi dietro le nuvole.(Edoardo)

Page 65: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

IL VENTOIl vento corre molto veloce, rinfresca ogni

cosa. Gioca con gli aquiloni felice nel cielo, si arrabbia, si infuria e fa volare ogni

cosa.A volte è dispettoso e si crede un

burlone. Respira felice nel cielo.

Il vento è un fantasma che prova emozioni,

è una mamma che culla e coccola i suoi bambini; gioca a nascondino dietro le

nuvole.(Luca e Giulia C.)

IL VENTO  

Il vento soffia nel cielo,

corre nel cielo,sta in compagnia,

fa volare gli aquiloni,

spettina i capellie ritorna a soffiare.

(Gaia e Giorgia.)

Page 66: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

IL VENTOIl vento corre come un maratoneta,sembra un fantasma che ci vuole spaventare. Spettina i capelli di Quando c’è lui è tutto più fresco;

quando senti l’aria sul viso è il vento che respira.

Quando gioca con gli aquiloni è proprio un giocherellone.

(Giulia G.)

IL VENTOIl vento fa volare

Gli aquiloni,quando si arrabbia

diventa forte,spettina i capelli.

Fa i dispettiÈ invisibile,

a volte culla e coccola.Il vento rinfresca,

corre ed è un po’ burlone.

(Tommaso)

Page 67: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

ALBERI

Page 68: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

GLI ALBERI

chioma

radici

fusto

Page 69: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

LE FOGLIE

picciolo

lamina

nervature

IL PICCIOLO: collega la foglia al ramo e contiene i vasi che provengono dal fusto.

LA LAMINA: è la parte più estesa della foglia, contiene la clorofilla e si divide in due parti, la pagina superiore, più scura perché illuminata dal sole, e la pagina inferiore, più chiara e dove sono presenti gli stomi.

LE NERVATURE: sono tubicini (vasi) che sostengono la foglia e trasportano la linfa. GLI STOMI: soni piccole aperture nella

pagina inferiore della foglia, che permettono il passaggio dell’aria.

stomi

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RESPIRAZIONE E TRASPIRAZIONE

Nella foglia avvengono diverse funzioni:

RESPIRAZIONE: come tutti gli esseri viventi la foglia ha bisogno dell’ossigeno per vivere; la respirazione avviene sia di giorno che di notte; attraverso gli stomi l’ossigeno entra nell’interno della foglia e ne esce l’anidride carbonica.

TRASPIRAZIONE: la foglia perde acqua sotto forma di vapore acqueo.

ossigeno

anidride carbonica

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FOTOSINTESI CLOROFILLIANA

Le piante fabbricano da sole il proprio nutrimento con l’acqua ed i sali minerali che le radici assorbono dal terreno e con l’anidride carbonica, un gas che assorbono dall’aria attraverso gli stomi delle foglie. La fabbricazione del nutrimento, però, non sarebbe possibile se non vi fosse la luce del sole: all’interno delle foglie, infatti ci sono i cloroplasti che contengono la clorofilla, la sostanza verde che colora le foglie e che cattura la luce del sole per utilizzarla come energia per trasformare le varie sostanze in zuccheri (linfa grezza) che servono alla pianta come nutrimento.

Page 72: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

Occorrente:foglie di spinacialcool a 95°mortaiopestellobicchierecarta per filtrare

Procedimento:

Spezzettare le foglie di spinaci, metterle nel mortaio o in un barattolo di vetro e iniziare a schiacciarle aggiungendo a poco a poco l’alcool. Mettere della carta per filtrare in un bicchiere, versarvi il liquido ottenuto dalle foglie e comprimere la carta. L’alcool apparirà di un verde intenso: la clorofilla presente nelle foglie è passata nell’alcool.

L’ESTRAZIONE DELLA CLOROFILLA

Page 73: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

TERRENO PERMEABILE O IMPERMEABILECon questi esperimenti abbiamo verificato la differenza di acqua che passa attraverso diversi tipi di terreno.Occorrente:sabbia, ghiaia, argilla, acquabottiglie di plastica, garze, ovattaCosa succederà se versiamo acqua sui diversi tipi di terra?IpotesiL’acqua passa allo stesso modoL’acqua passa più velocemente nella ghiaiaProcedimentoTagliare la parte superiore di una bottiglia per usarla come imbuto; rivestire le pareti con garzae ovatta; sistemarci la ghiaia (poi ripetere con gli altri tipi di terra) e versarvi l’acqua.Verifica L’acqua scorre lentamente attraverso l’argilla, piùVelocemente attraverso la sabbia e molto velocemente attraverso la ghiaia.ConclusioneL’argilla è impermeabile (perché i granelli di cui è composta sono piccolissimi e si attaccano uno all’altro,) mentre la ghiaia e la sabbia sono permeabili (perché i granelli sono più grandi e tra loro si forma dello spazio).

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GLI ALBERI NELL’ARTE

Le nostre prime rappresentazioni con l’uso della tempera

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Page 77: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

ALBERI SOTTO LA NEVE

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Page 81: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

ISPIRANDOCI A KLIMT...

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... E A VAN GOGH

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Page 87: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

GLI ALBERI NELLA POESIAGLI ALBERI

Gli alberi si alzano e danzano.Ballano la danza classica,

le loro scarpette li guidano con dei passi

incantevoli che fanno calmare ogni cosa.

Le foglie cantano una canzonemeravigliosa dove i frutti

sono il coro.Gli alberi, i frutti e

le foglie fanno un grandespettacolo a cui tutti partecipano.

(Francesca)

GLI ALBERI

Le foglie volano trasportare dal vento come coriandoli che

vannosu e giù.

I rami si scuotono, come la tenda mossa

dal vento forte,i petali ballanocome macchiedi tanti colori.

(Livia) 

Page 88: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

L’ALBERO

L’albero ha il tronco marrone come la terra,

le foglie verdi come l’erba ed è il palazzo degli animali.

Balla con il vento, fa ginnastica, ondeggia e dipinge il sole con i suoi

rami.Quando viene l’inverno si spoglia,

diventa calvo e si addormenta, poi quando arriva la primavera

si riveste di colori.(Marco, Gabriele) L’ALBERO

In autunno cambia il vestito e si veste di giallo,

in inverno si addormenta,in primavera si sposa,

gioca a nascondino dietro le nuvole,balla con il vento.

(Joyce)

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L’INSETTO STECCO

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UNA NUOVA AVVENTURADopo aver ospitato farfalle e pulcini, quest’anno abbiamo allevato gli insetti stecco che ci ha regalato il nostro amico Umberto, esperto in animali . Quando abbiamo ricevuto la gabbietta che li conteneva, siamo rimasti molto sorpresi perché avevamo visto delle immagini su libri e Internet per documentarci e scoprire le loro abitudini alimentari , ma i due insetti che avevamo davanti ai nostri occhi erano molto diversi: infatti appartenevano ad una specie rara proveniente dal Vietnam. Erano piuttosto bruttini e la maestra Nadia ha preso un bel respiro prima di prenderli in mano. Dopo le prime incertezze alcuni di noi, i più coraggiosi, hanno chiesto di poterli toccare e così è iniziata questa nuova avventura. Le abbiamo chiamate Ramoscella e Ballerina. Purtroppo, dopo il primo fine settimana freddo, Ballerina è morta, così abbiamo deciso di tenere Ramoscella il più possibile al caldo portandola a casa quando la scuola era chiusa. A fine marzo Ramoscella si è ammalata (aveva la diarrea) e dopo qualche giorno è morta anche lei.

Page 91: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

Gli insetti stecco sono animali notturni, cioè si muovono e si nutrono di notte per non essere visti e catturati, infatti si muovono molto lentamente. Vivono in ambienti caldi. Appartengono alla famiglia dei fasmidi, che significa fantasmi, e per la loro bravura nel mimetizzarsi sono stati scoperti molto tardi.Nonostante siano abbastanza grandi, misurano circa 11,5 centimetri, sono molto leggeri. Quando crescono effettuano le mute, come i bachi da seta, ma i nostri erano già adulti e non le abbiamo viste.

Page 92: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

IL CORPOIl corpo dell’insetto stecco divide in 3 parti: capo, torace e addome. L’addome è formato da degli anelli che lo dividono in 6 parti, più quella dove c’è l’apertura per le uova; questi anelli gli permettono di muovere l’addome in su, in giù, a destra e a sinistra.

In fondo all’addome c’è un’apertura che si apre e si chiude quando deve deporre un uovo o quando deve fare gli escrementi; sembra il becco di un uccello.

Page 93: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

IL CAPOIl capo è ovale, con delle sporgenze sulla parte posteriore, che assomigliano alle piccole radici che l’edera ha sui rami; la pelle non è liscia, ma ci sono puntini che sporgono ed è di colore marroncino e verde. Sul capo degli insetti stecco ci sono due occhi, la bocca e le antenne. Le antenne sono tra la bocca e gli occhi e le muovono in tutte le direzioni, a volte sono arcuate all’indietro. Sono sottili, misurano circa 12 centimetri di lunghezza e sono costituite da tanti piccoli segmenti, come le canne di bambù. Sono indispensabili per percepire odori e suoni.

Page 94: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

L’OCCHIOQuesto è un occhio visto al microscopio. Gli occhi sono composti, come quelli delle api, posizionati ai lati del capo per vedere meglio; hanno un colore verdastro con macchiette nere.

LA BOCCAL'apparato boccale degli insetti stecco è costituito da diverse parti adatte a masticare le foglie: tra queste si vedono la mandibola,la mascella, il labbro inferiore e quello superiore. Sul labbro inferiore e .................................sulla mascella sono attaccati i .................................palpi, una specie di zampette ................................. rivolte all’insù.

PALPI

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LE ZAMPEL’insetto stecco ha 6 zampe: quelle anteriori sono attaccate alla prima parte del torace, vicino al capo, le altre quattro sono più distanti. Sono lunghe circa 7 centimetri terminano con due uncini ed una ventosa, l’arolio, che servono per attaccarsi alle superfici, infatti riescono a muoversi anche a testa in giù. Le zampe si muovono indipendentemente una dall’altra, quelle davanti sono usate anche per cercare un appoggio: quando devono cambiare posizione allungano una delle zampe anteriori e la spostano intorno cercando il posto adatto. Quando si riposano, le distendono in avanti accanto alle antenne. Quando sono in pericolo, per salvarsi si staccano una zampa o un’antenna, che si riproducono abbastanza in fretta e quasi uguali a quella che avevano.

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IL MOVIMENTOL’insetto Stecco fa diversi movimenti, soprattutto di notte. Il primo è quando mette le zampe anteriori distese vicino alla testa e sembra che stia nuotando in piscina; quando si trova in questa posizione significa che sta riposando. Un altro movimento è quando l’insetto dondola e sembra che facciale le flessioni; quando molleggia sembra che ci sia il vento: è un modo per mimetizzarsi tra le foglie. Il terzo tipo di movimento è quando inarca l’addome e sembra uno scorpione: succede se dall’addome deve far uscire l’uovo per mandarlo lontano o quando ha paura o è irritato.

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L’ALIMENTAZIONEQuesto tipo di insetto stecco, a differenza degli altri che si nutrono di rovi, mangia le foglie fresche di edera. Le mangia di notte, infatti è un animale notturno. Mangia foglie tenere piccole così non fa fatica. Prima di dar da mangiare le foglie agli insetti stecco bisogna sciacquarle e controllare che non vi siano altri insetti, afidi o foglie marce.

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RESPIRAZIONEL’insetto stecco respira dai buchetti che si trovano lungo i fianchi; questi buchi si chiamano stigmi .L’ossigeno arriva al resto del corpo per mezzo di piccolissimi tubicini.

STIGMI

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LA RIPRODUZIONELe femmine dell’insetto stecco depongono molte uova e le lasciano cadere a terra. Quando non ci sono maschi per fecondarle, le femmine si riproducono per “partenogenesi”: depongono uova dalle quali nasceranno femmine identiche alla madre, come dei cloni. Le uova impiegano circa due mesi per schiudersi, per quelle deposte per partenogenesi occorre più tempo, almeno tre mesi.

LE UOVALe uova del l’insetto stecco sono di colore nero e sono lunghe mezzo centimetro; hanno la forma di una piccola botte, la base è piatta e con un buchino per far uscire il piccolo (neanide), dall’ altra parte è a punta. Le uova hanno bisogno di n ambiente caldo ed umido, infatti noi le abbiamo messe in un barattolo con un batuffolo di ovatta che bagnavamo ogni tanto.

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IL MIMETISMOL’insetto stecco ha una grande capacità di mimetizzarsi; ha molte tecniche: il merito è del colore, della forma e del movimento. Una tecnica è di muoversi su un ramo facendo sembrare che ci sia il vento, così lui stesso sembra un ramo mosso dal vento. Il suo corpo è come un ramo e ha delle piccole spine sul dorso come le radici della pianta di cui si nutre; è di color marrone chiaro. È proprio bravo a mimetizzarsi, guardate l’immagine accanto!

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LE CUREAllevare gli insetti stecco non è difficile: abbiamo riutilizzato la gabbia che aveva ospitato le farfalle mettendo una nuova rete per non farli fuggire; la gabbia deve essere alta, perché a questi animali piace vivere in alto. Ogni 3-4 giorni prendevamo nuovi rami di edera che venivano lavati bene, sgocciolati, osservati attentamente per togliere foglie marce o altri insetti, e poi messi in un barattolo di vetro con acqua. Alla base della loro casa mettevamo dei fogli di carta assorbente che venivano cambiati una volta alla settimana per togliere gli escrementi e le uova, gli escrementi li buttavamo nel secchio mentre le uova le mettevamo in un barattolo con un batuffolo di ovatta umida. Ogni giorno con uno spruzzino davamo loro un po’ di acqua a temperatura ambiente bagnando la rete e le foglie.

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L’EDERAL'edera è una pianta rampicante, ma può vivere tranquillamente a livello del suolo, sempre in zone all’ombra. L’edera ha fusti sottili, flessibili, lungo i quali si sviluppano piccole radici che servono alla pianta per ancorarsi ad un albero o ad una parete. Le foglie hanno un lungo picciolo, in genere lucide, di vari colori : verde scuro, verde chiarissimo, alcune hanno macchie gialle o bianche. Le foglie dei rami che non fanno fiori hanno la forma palmata con 3-5 lobi, mentre quelle sui rami che producono fiori hanno una forma a rombo.I frutti dell’edera sono velenosi per l’uomo.

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MIMETISMOMimetismo viene dalla parola greca mímesis (imitazione) ed indica la capacità di nascondersi o confondersi con l’ambiente circostante ; è quindi la migliore arma da difesa del regno animale.

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Esistono diversi tipi di mimetismo: alcuni animali si fingono pericolosi, esibendo colori spesso vistosi, detti "di avvertimento“ sia per difendersi, ma a volte anche per cacciare, come questa innocua mosca Sirfide che appare identica ad un’ape per scoraggiare i predatori.

Alcune farfalle invece, mostrano occhi sulle loro ali, come la Vanessa Io, per disorientare i predatori e per sembrare più grandi.

Page 105: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

Alcuni insetti hanno la capacità di essere invisibili ai predatori: assumono i colori dell'ambiente o di altri animali, o una forma del corpo che può confondersi con pietre, steli di piante o foglie.Questa forma di mimetismo, per essere efficace è unita ad un particolare comportamento: l'animale deve rimanere immobile o muoversi molto lentamente. In questa immagine si

vede un ragno che si mimetizza usando il colore del fiore sul quale si posa.

Cercate l’insetto in questa immagine!

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Alcune piante, come questa orchidea, imitano l’odore degli afidi (i pidocchi delle piante) per attirare una specie di mosca che cerca gli afidi per nutrire le proprie larve. La mosca, convinta di trovare il cibo, esplora il fiore e si sporca di polline che trasporterà ad altre orchidee.

Questa pianta parassita ha enormi fiori che imitano l’odore della carne in putrefazione per attirare insetti che si nutrono di animali morti, come le mosche, che serviranno a impollinare la pianta.

Page 107: Le nostre esperienze: aria, mimetismo, insetti stecco, api, alberi

Gli insetti stecco sono maestri nel mimetizzarsi: imitano la forma ed il colore della pianta e si muovono pochissimo e molto lentamente.E che dire dell’insetto foglia?

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Noi abbiamo osservato da vicino il rombo, un pesce che si mimetizza usando il colore della sabbia dei fondali del mare dove vive, con macchiette chiare e scure. Abbiamo anche scoperto che ha tutti e due gli occhi sullo stesso lato del corpo (sinistro) perché nuota sul lato destro, al contrario delle sogliole.

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LE API

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Durante il campo scuola a Norcia abbiamo visitato una masseria dove il “re delle api” ci ha fatto conoscere tanti aspetti delle api e ci ha permesso di toccarle con mano (e non solo!). Ce ne hanno regalato alcune da portare a scuola: le abbiamo tenute in un contenitore coperto con un ritaglio di zanzariera e alimentate con il “candito”, zucchero a velo impastato con miele.

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L’APEL'ape è un insetto e appartiene all'ordine degli imenotteri; è un insetto sociale, vive in famiglie molto numerose, che noi chiamiamo sciami e che possono comprendere fino a 60.000 individui.

Lo sciame vive normalmente in un 'arnia. All'interno di uno sciame i compiti vengono distribuiti tra tutti gli individui. In uno sciame troviamo una regina, molti fuchi (i maschi), moltissime api operaie.

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L’APE REGINAE' più grande delle operaie, nasce da un normale uovo ma, quando è ancora una larva, viene nutrita sempre con pappa reale. E' l'unica femmina dello sciame destinata a deporre le uova, 1.500 - 3.000 al giorno.

Vive da uno a cinque anni ed è sempre circondata da una corte di 10-12 api che la nutrono con pappa reale per tutta la vita. Si fa fecondare una sola volta in vita da uno o più fuchi durante il volo nuziale che fa durante i primi 10-15 giorni dopo la nascita.

L’ape regina mentre depone un uovo.

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I FUCHINascono da un uovo non fecondato, sono più grossi, tozzi e pelosi di un'ape operaia e non possiedono il pungiglione. La loro bocca non è adatta a succhiare il nettare e non hanno nelle zampe gli strumenti che servono per raccogliere il polline: per questo motivo vengono imboccati dalle api operaie. Nel periodo primaverile ed estivo durante le giornate calde,

soleggiate e con poco vento, escono dall'alveare in cerca di una regina. Quando la trovano la inseguono, facendo la gara con tanti altri fuchi. L'accoppiamento avviene in volo. Dopo essersi unito alla regina il fuco cade a terra e muore. Le operaie allontanano gli altri fuchidall'alveare a fine stagione estiva. La vita dei fuchi dura 50 giorni; non è vero che sono fannulloni:da recenti studi si è appreso che scaldano le uova, aiutano nel passaggio di nettare da un’ape all’altra.

DIFFERENZA DI LIGULE TRA FUCO ED OPERAIA

FUCO

APE OPERAIA

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LE API OPERAIELe operaie cambiano molte volte lavoro durante la propria vita: fino a quattro giorni di età si occupano delle pulizia dell'alveare (api spazzine). Dal quarto al decimo giorno nutrono le larve (api nutrici). Dal decimo al sedicesimo giorno si occupano della costruzione e riparazione dell'alveare perché possono produrre la cera con delle speciali ghiandole (api ceraiole o muratrici). Dopo si occupano di ricevere il polline ed il nettare portato dalle api bottinatrici, della difesa dell'alveare (api guardiane o sentinelle). Infine, dalla terza settimana di vita diventano bottinatrici con il compito di raccogliere il polline, il nettare, l'acqua e tutto quello che serve alla famiglia.

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OCCHI COMPOSTI

Particolare della testa di un’ape vista al microscopio

OCELLO

COME SONO FATTE

il rosso. Molte piante, per poter fare i frutti e quindi riprodursi, hanno bisogno delle api per l’impollinazione. In Europa i fiori spontanei di colore rosso non sono molto diffusi proprio perché le api non sarebbero in grado di vederli, quindi non potrebbero impollinarli. I paesi tropicali, invece, sono ricchi di fiori rossi perché, per questi, l'impollinazione viene aiutata dai colibrì, piccolissimi uccelli perfettamente in grado di vedere questo colore...........................

Come tutti gli insetti, le api hanno il corpo suddiviso in tre parti: il capo, il torace e l'addome.Nel capo ci sono gli occhi, le sensibilissime antenne e la bocca. Le api hanno due grandi occhi composti (con migliaia di faccette) e tre piccoli occhi semplici. Non vedono i colori come noi, infatti sono in grado di riconoscere il giallo, il verde, l'azzurro ma non distinguono

OCCHI COMPOSTI

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LIGULA

Per la raccolta di nettare ed acqua l’ape usa la ligula, una specie di cannuccia; per la raccolta di polline ha appositi organi sulle zampe. Le api sono anche un efficientissimo condizionatore d'aria: quando è freddo, producono calore e scaldano l'arnia. Quando è troppo caldo le bottinatrici portano acqua: queste goccioline vengono spalmate sulle cellette ed evaporando raffreddano la temperatura: la corrente d'aria creata dal movimento delle ali elimina l'umidità dall'arnia.

ALA DI UN’APE

APPARATO BOCCALE

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In fondo all'addome si trova il pungiglione, l'arma di difesa delle api. Ha una forma particolare, a doppio seghetto con i denti rivolti in avanti. Quando l'ape punge il pungiglione rimane conficcato nella vittima e l'ape muore. Non succede così quando l'ape punge altri insetti perché la loro "pelle", che è poco elastica, non trattiene il pungiglione.

Al torace sono attaccate sei zampe, usate sia per raccogliere il polline che per pulirsi. Anche le zampe delle api, come quelle degli insetti stecco, terminano con le unghie simili ad uncini ed una ventosa, l’arolio, per muoversi su tutte le superfici.

ZAMPA CON CESTELLA PER LA RACCOLTA DEL POLLINE

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