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INCHIESTA BANCHE: QUANTO COSTA IL CONTO TEST ETICO: IL CAFFÈ AMARO E POCO TRASPARENTE CASSA MALATI: I CONSIGLI PER RISPARMIARE Anno XXXII Nr. 7 Novembre 2006 Fr. 4.50 Periodico dell’Associazione Consumatrici della Svizzera italiana La borsa della spesa

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INCHIESTA BANCHE:QUANTO COSTA IL CONTO

TEST ETICO: IL CAFFÈ AMARO E POCO TRASPARENTE

CASSA MALATI:I CONSIGLI PER RISPARMIARE

Anno XXXII Nr. 7 Novembre 2006 Fr. 4.50

Periodico dell’Associazione Consumatrici della Svizzera italiana

La borsa della spesa

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n.8 Novembre 2006

Editoriale Una borsa della spesa grande! 3

La Posta Protestate se l’autista telefona 4mentre guidaNuove confezioni: un flop per Cailler 5

Inchiesta Banca, a ciascuno il suo conto 6

Test Caffè, dal sud al nord ma come? 10

Società Il consumatore è... svitato 13

Ambiente Troppo arsenico nell’acqua potabile 14

Primo piano La Sorveglianza dei prezzi compie 1620 anni

Alimentazione Barrette ai cereali: troppi zuccheri 19e troppi grassi

Acsi Come fare la spesa giusta 22Da consumatore a consum’attore 23

Assicurazioni Cassa malati: i premi 2007 24Il mistero delle riserve 26

Le Schede Quanto costa mangiare sano 27

Pubblicità La Mercedes e lo slittamento 29del fascino

Brevi 30

La borsa della spesa

organo di informazione dell’AssociazioneConsumatrici della Svizzera Italiana esce 8 volte all’anno E-MAIL: [email protected]

EDITORE: ACSIREDATTRICE RESPONSABILE: Laura Bottani-Villa IN REDAZIONE: Ivana Caldelari Magaton

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMERO:Tatiana FerrariLaura Regazzoni MeliSilvano ToppiGiuseppe ValliClaudio WalterCONCETTO GRAFICO:Marcello Coray

STAMPA:TBS, La Buona Stampa sa6963 Pregassona TIRATURA: 13’500 copie CARTA:Cyclus Printbianca 80gm2

FOTO DI COPERTINA: Test etico: caffè(foto ACSI)

PRESIDENTE:Mario JäggliSEGRETARIA GENERALE:Laura Regazzoni Meli SEGRETARIAAMMINISTRATIVA:Fabrizia Sormani

SEDE:Stabile amministrativovia Polar 46, c.p.1656932 Breganzona tel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71 E-MAIL: [email protected]

Associazione consumatrici della Svizzera italiana

La borsa della spesaÈ il periodico d’informazione dell’Asso-ciazione Consumatrici della SvizzeraItaliana (ACSI). La rivista è indipendente enon contiene nessun tipo di pubblicità,una precisa scelta dell’associazione che halo scopo di garantire la trasparenza,l’obiettività dei giudizi e il rifiuto di ogniforma di condizionamento. La riprodu-zione di articoli per scopi non pubblicitari èautorizzata, con l’indicazione della fonte el’invio di una copia giustificativa all’ACSI.

I test comparativiI test su beni di consumo, servizi pubblicie privati, prodotti finanziari e assicurativi,ecc. sono l’altro elemento che contraddi-stingue il periodico: le regole e i metodidei test comparativi svolti a livello euro-peo sono coordinati dall’InternationalConsumer Research and Testing, un or-ganismo indipendente che raggruppa leprincipali associazioni di consumatori.Sul piano nazionale, i test vengono coor-dinati e svolti in collaborazione con laFederazione romanda dei consumatori(FRC). Per queste ragioni, l’ACSI vietaespressamente la riproduzione ancheparziale degli articoli e dei risultati dei testper fini commerciali o pubblicitari.

L’ACSIÈ un’associazione senza scopo di lucrofondata nel 1974. L’associazione, in pie-na autonomia e indipendenza, si ponecome scopo l’informazione, la difesa e larappresentanza dei consumatori e delleconsumatrici presso produttori e fornito-ri di beni e servizi, enti o istituzioni pub-bliche.I servizi dell’ACSI sono:– l’Infoconsumi– la Consulenza alimentare– la Consulenza casse malati– la Consulenza contabilità domestica– i Mercatini dell’usato– lo Scambio dell’usato.

www.acsi.ch

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editoriale

Una borsa della spesa grande!

Care lettrici e lettori,

sì, La borsa della spesa che avete in mano è tutta nuova. Abbiamo fat-to un altro passo importante cambiando formato e grafica. E lo abbiamofatto per offrirvi un’informazione fruibile in modo piacevole e funzionalema anche per comunicarvi che la BdS guarda avanti e investe nel propriofuturo. Investe soldi, perché questo miglioramento costa, ma investe pureenergie ed entusiasmo per offrirvi un prodotto che risponda il più adegua-tamente possibile ai sempre più grandi e svariati aspetti dell’universo deiconsumi.

Non ci si può fermare. I gusti evolvono, le esigenze si modificano, lepossibilità economiche pure. Assolutamente prioritario per una rivista chesi occupa di consumi in modo del tutto indipendente è offrire informazio-ni utili a comprendere la complessità della gestione della vita di tutti i gior-ni: è necessaria la chiarezza dei testi, l’attendibilità delle informazioni, manon possiamo rinunciare alle immagini, alla leggibilità, a una grafica colo-rata e invitante, un aspetto che, a causa del precedente piccolo formato,abbiamo spesso sacrificato, riducendo anche l’impatto visivo della rivista.

Con il nuovo formato e i nuovi colori La borsa della spesa sarà anchepiù visibile in edicola.

Ma c’è anche un altro elemento che dobbiamo considerare. Le grandiaziende, le multinazionali della produzione e della vendita, possono con-tare su budget smisurati, milioni di franchi investiti in pubblicità per pro-muovere i consumi e “far girare l’economia”, cioè per condizionare e con-vincere all’acquisto. Un’associazione di consumatrici e consumatori deveessere in grado di poter fronteggiare la controparte anche in questo ambi-to. E se è certo che non avremo mai la forza per competere ad armi pari,possiamo tuttavia tentare di difenderci investendo in informazione.Investire nel giornale – e oggi anche nel sito internet – significa, dunque,mantenere e se possibile rafforzare la propria capacità di bilanciare la for-za persuasiva delle aziende.

Tutto questo, dicevamo, ha un prezzo: per questo abbiamo bisognodel vostro sostegno e della vostra fedeltà a un progetto che negli anni hacontribuito a difendervi dagli abusi del mercato, ad aumentare la vostra si-curezza, vi ha aiutato a risparmiare e a proteggere l’ambiente, ha contri-buito a migliorare la qualità della vita.

Infine, La borsa della spesa è tutta vostra: usatela per comunicare, persegnalarci le vostre esperienze, per denunciare ingiustizie, per chiedereconsulenze. Siete voi consumatrici e consumatori a darle voce e forza.

Laura Bottani-Villaredattrice [email protected]

È GRANDEla borsa della spesa tutta nuova

per te!

La borsa della spesa

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Se al bar servono acqua sfusa

Pochi giorni fa in un bar del Luganeseho chiesto un bicchiere di acqua mineralee ho avuto l’impressione che mi abbianoservito acqua del rubinetto addizionata dibollicine (tipo Soda Club, per intenderci).Naturalmente il prezzo dell’acqua fatta incasa sarebbe molto inferiore. Come è pos-sibile verificare quale tipo di acqua vieneservita quando se ne ordina un bicchiere?E, ancora, al bar e al ristorante è possibilevendere acqua del rubinetto addizionatadi gas come se fosse acqua minerale?

A.G.-Tesserete

Abbiamo rivolto la domanda aGastroticino che così risponde: “ la legisla-zione sugli esercizi pubblici non proibiscequesta variante di vendita di acqua.Riteniamo tuttavia che il consumatore deb-ba essere posto a conoscenza per evitare diessere tratto in inganno, secondo la leggesulla concorrenza sleale. In effetti, a farestato non è la bibita ma come viene pre-sentata al cliente”.

posta

Quattro anni orsono tornando daValleverde di Cesenatico a Bellinzona hofatto un viaggio terribile. Appena entrati inautostrada a Ravenna il termostato del pul-lman, Renault, vecchio e obsoleto, s’è gua-stato e abbiamo viaggiato a passo d’uomodi area di servizio in area di servizio per farbagnare con un tubo d’acqua il motore sur-riscaldato. Personalmente insistevo peravere un pullman di ricambio o avere unacamera e non proseguire il viaggio perquella notte. Invece la società (omettiamoil nome perché i fatti sono lontani nel tem-po), si rifiutò. Morale, il bus lo cambiammoa Melano, alle 6 del mattino, dodici ore do-po la partenza da Cesenatico. Sono arrivataa Bellinzona alle 7.30, in stato confusiona-le. Reclamai e non ottenni ragione.

C.B.-Sementina

Risponde Marco Guscio, capo Reparto deltraffico della Polizia cantonale. Le due dittecitate sono ufficialmente registrate comeimprese di trasporto di persone e come talidevono evidentemente sottostare ai con-trolli previsti dalla legge.In quest’ottica viene pertanto verificatoannualmente lo stato dei veicoli da partedell’Ufficio cantonale della circolazione e iconducenti sono soggetti a visita medica daparte di un medico di fiducia.La Polizia Cantonale veglia inoltre, attra-verso controlli aziendali e sulla strada, affin-chè non ci siano abusi in materia di OLR(Ordinanza Lavoro e Riposo). Tutti i bus de-vono essere dotati di assicurazione. Per quanto riguarda, invece, il comporta-mento al volante, anche gli autisti di torpe-doni, come tutti i conducenti, devono – a

Protestate se l’autista telefonao mangia panini al volanteDopo il tragico incidente stradale avvenuto lo scorso settembre nella galleria della ViaMala, alla borsa della spesa sono giunte segnalazioni di comportamenti scorretti da par-te di conducenti di pullman che mangiano o telefonano al volante. Abbiamo, perciò, ri-tenuto interessante proporvi la questione. Leggete attentamente i consigli del capo re-parto del traffico della Polizia cantonale.

maggior ragione – attenersi alla legge sullacircolazione stradale.In particolare l’ONC (Ordinanza sulle nor-me della circolazione stradale) cita agli Art 2e 3 come deve comportarsi l’autista.Gli autisti professionisti devono inoltre atte-nenrsi all’OLR (Ordinanza lavoro e riposo). Ilprincipio generale applicabile è quello citatoin preambolo (Art 3 cpv 1 ONC): Il condu-cente deve rivolgere la sua attenzione allastrada e alla circolazione. Egli non deve com-piere movimenti che impediscono la manovrasicura del veicolo. Inoltre la sua attenzionenon deve essere distratta in particolare né da“apparecchi riproduttori del suono” né da si-stemi di comunicazione o di informazione.Va da sé che l’uso del telefono senza il di-spositivo mani libere è punito con una mul-ta di fr. 100 .– (Art 311 OMD).Anche qualsiasi altro atteggiamento chenulla ha a che fare con la guida (quindi lettu-ra della cartina, mangiare panini, discuterecon i passeggeri...) è soggetto a contrav-venzione. Si tratta, a nostro modo di vedere,di atteggiamenti poco professionali.I passeggeri hanno tutti i diritti, nel caso do-vessero constatare dei comportamenti scor-retti del conducente, di richiamare lo stessoa un atteggiamento conforme alla LCStr e,se del caso, di denunciarlo all’autorità com-petente.

Se davvero venisse servita acqua delrubinetto addizionata, il consumatore do-vrebbe essere informato, anche perché laconseguenza dovrebbe essere un prezzodiverso – inferiore – rispetto all’acqua mi-nerale in bottiglia.

La borsa della spesa

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Per scriverea questa rubrica:

redazione La borsadella spesa

casella postale6932 Breganzona

[email protected]

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Ancora a proposito di noci che lavanoIncuriosita dal vostro articolo sulle nociche lavano, le ho ordinate per provarle.Quando mi sono arrivate mi sono però accorta che nel sacchetto vi erano più gu-sci che noci: si lava anche con i gusci? Il ri-sultato è lo stesso?

E.C. e-mail

Il segreto di queste noci sta proprio nel gu-scio: è lì che è contenuta la saponina, la so-stanza che, a contatto con l’acqua, produceeffetti detergenti pur senza le classiche bol-le a cui tradizionalmente associamo l’ideadel sapone e della pulizia.

posta

Nuove confezioni : un flop per Cailler,un successo per i consumatori

confezioni inquinanti della linea Cailler. Ineffetti, a causa del nuovo “look”, la Cailler,marca faro del cioccolato svizzero, avevaperso, già a fine maggio, il 32% della cifrad’affari, secondo i dati diffusi dall’istituto dianalisi di mercato AC Nielsen. PhilippeOertlé, portavoce dell’azienda di Veveyaveva smentito con insistenza il flop dellamarca Cailler senza tuttavia fornire le cifre.Ma una cosa è certa: gli imballaggi dellamarca Cailler, interamente rivisitati dall’ar-chitetto Jean Nouvel non sono piaciuti aiconsumatori.Poco dopo l’uscita della nuova gamma, loscorso 13 febbraio, erano piovute le critichedelle associazioni dei consumatori, ACSIcompresa (vedi BdS 3. 06) sia sui materialisia sull’aumento dei rifiuti prodotti (duevolte di più rispetto ai vecchi Cailler).Ma non è tutto: l’aumento dei prezzi, dovu-to al rincaro delle materie prime, aveva pro-vocato la defezione di Denner che, a suomodo, aveva boicottato i prodotti Cailler,

Fino a poco tempo fa, i cioccolatini Frigorerano confezionati in una semplice scatoladi cartone. Mi ricordo che da bambina tal-volta si usava questa scatoletta vuota per ibottoni o altro materiale piccolo da con-servare. Oggi i cioccolatini Frigor sono inun imballaggio enorme, composto da duecontenitori rigidi per “salvare” a uno auno i 20 cioccolatini Frigor. Sono conteni-tori che assomigliano alle cassette per lediapositive ma non possono essere usatinemmeno per questo. Mi domando comemai oggi che tutti sappiamo quanto costicaro smaltire i rifiuti oltre la materia primaper questo tipo di involucro – il petrolio –una ditta come la Cailler possa permetter-si di produrre una cosa tanto stupida!

R.S. - Brione s/M

Questa lettera è stata superata dagli even-ti. Nei giorni scorsi, Nestlé ha annunciato ilritiro delle nuove confezioni e il ritorno agliimballaggi in carta e cartone per una partedei suoi prodotti. Un bel successo dei con-sumatori. Infatti, 7 mesi fa, la FederazioneRomanda dei Consumatori – a cui si era as-sociata anche l’ACSI – aveva denunciato le

Cosa ne dite di questa torta “fatta in casa”venduta dalla Manor. Mi potrebbe dire laManor quante casalinghe ha ingaggiatoper fare le torte nel forno di casa per poiportarle sul banco di vendita? La torta, inoltre, non ha nessun sapore ca-salingo e al palato risulta molto grassa etroppo zuccherata. E’ un inganno per ilconsumatore?

G.P.- Lugano

Questa lettera è un’occasione per invitareManor a correggere l’etichetta “Prodottofatto in casa” che, in realtà, corrisponde al-la formula “Prodotto della casa” dove lacasa non è, appunto, la cucina di una dolcecasalinga alla mulino bianco ma il forno delgrande magazzino presente in ogni nego-zio Manor. Gli ingredianti riportati in eti-chetta sono tipicamente industriali. Al ban-co della forneria-pasticceria della Manor sipossono trovare diversi prodotti (biscotti,torte, ciambelle, amaretti) con questa eti-chetta un po’ fuorviante.

Prodotto “della casa”e non “fatto in casa”

rifiutandosi di accettare gli aumenti di prez-zo. Come conseguenza di ciò, da marzo laDenner non teneva più la Cailler nel suo as-sortimento di cioccolata.

“ ”Avviso ai soci e ai lettori:

a partire da questo numero la Borsa della spesa è leggibileintegralmente online sul nostro sito www.acsi.ch

Per accedervi doveteutilizzare il numero di codice indicato qui sotto e che

troverete (diverso) in ogni numero della BdS. Il numero di codice vi permette pure

di accedere alle Lettere tipo.

Il codice di novembre 2006: MC895

La borsa della spesa

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inchiesta

Pagamenti online, prelevamenti allosportello o al bancomat, pagamentisenza contanti… Per le operazioni diversamento, prelevamento e paga-

mento vi sono oggi innumerevoli possibilità.Ma sappiamo quanto ci costano? Fino a qual-che tempo fa la scelta della banca dove depo-sitare i risparmi o effettuare le operazioni dipagamento a fine mese era dettata spesso daragioni di comodità, per esempio la vicinanza;ora la tecnologia ci permette di fare molteoperazioni anche da casa. Come scegliere labanca che fa per noi? Cosa fareste se vi dices-sero che potete risparmiare più di 400 franchi

all’anno? Di sicuro la cosa non vi lascerebbeindifferenti.

Andiamo, allora, a confrontare i prezzi aparità di servizi. Abbiamo esaminato interessie costi dei conti degli istituti bancari più diffusie che forniscono tutti i servizi alla clientela pri-vata (le banche attive nel “retail banking”),includendo Postfinance e la nuova BancaAlternativa. La prima evidenza è questa: l’in-teresse bancario non può più essere conside-rato criterio di scelta: la sua incidenza è infattiminima rispetto ai costi e alle spese di tenutadel conto.

Il dato che i costi dei conti correnti svizze-

Vi piacerebbe risparmiare 500 franchi all’anno invece dispenderli nei costi di gestione del conto privato? Si puòfare e lo mette in evidenza l’inchiesta che abbiamorealizzato nel mese di settembre mettendo a confrontoi costi dei più frequenti servizi offerti dai principal istitutibancari presenti sul territorio cantonale.

ri siano i più cari del mondo lo aveva eviden-ziato nella tarda primavera scorsa un’inchiestasul mondo bancario denominata World RetailBanking Report, realizzata congiuntamenteda alcune organizzazioni internazionali (CapGemini, Ing Bank e European FinancialManagement & Marketing Association): se-condo i dati dell’inchiesta i titolari di conto cor-rente elvetici spendono mediamente 212franchi all’anno per la tenuta del conto (gli ita-liani ne spendono 175, mentre gli olandesi,fortunati fanalini di coda, solo 38).

Il conto privato ci costa, e non poco, èquesta la principale conclusione dell’inchiesta

Banca, a ciascuno il suo conto

* Alcune banche non prelevano spese di tenuta di conto se l'avere medio supera: UBS fr. 15'000, CS fr. 15'000, Posta fr. 7'500. La Banca Coop conteg-gia la spesa di tenuta di conto se il saldo scende sotto i fr. 1'000.

Banca

UBSCredit SuisseBanca MigrosBancaStatoBanca CoopRaiffeisen (1)PostfinanceBanca Alternativa

Denominazione

PrivatoPrivatoPrivatoSalarioPrivatoPrivatoGiallo PrivatoLohn-Sparkonto

Interesseattivo

0.125%0.125%0.250%0.250%0.125%0.125%0.125%0.125%

Tenuta del conto*fr.7.006.00gratis2.503.00gratis2.00gratis

Estrattodel contofr.gratisgratisgratis1.40gratisgratisgratisgratis

Aperturadel contofr.gratisgratisgratisgratisgratisgratisgratisgratis

Chiusuradel contofr.gratisgratisgratisgratis10.0010.00gratisgratis

Conti privati

Banca

UBSCredit SuisseBanca MigrosBancaStatoBanca CoopRaiffeisen PostfinanceBanca Alternativa

Denominazione

UBS generationPrivato contactAvvenire gioventùFormazione plusGioventùGioventùGiallo Gioventù

Età

fino a 22 annifino a 20 annida 15 a 20 annistudenti fino a 30 annifino a 20 annida 12 a 20 annifino a 20 anni

Interesseattivo

1.000%1.000%1.250%1.000%1.250%1.500%1.125%

Tenutadel contofr.gratisgratisgratisgratisgratisgratisgratis

Estrattodel contofr.gratisgratisgratisgratisgratisgratisgratis

Conti gioventù

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inchiesta

che abbiamo svolto nel corso del mese di set-tembre, mettendo a confronto interessi e co-sti dei conti correnti di UBS, Credit Suisse,Banca Migros e Banca Coop, BancaRaiffeisen, BancaStato, Postfinance e BancaAlternativa.

Il secondo dato è che vi sono notevoli dif-ferenze tra una banca e l’altra. La scelta giustapuò, dunque, significare un risparmio di qua-si 450 franchi all’anno.

IInncchhiieessttaa ssuu ccoonnttoo pprriivvaattoo ee ccoonnttoo ggiioovveennttùù

Per la nostra inchiesta abbiamo preso

La variazione dei costi per il conto privato :

✔ tenuta del conto (costo annuo) da fr. 0 a fr. 84✔ estratto conto (costo annuo) da fr. 0 a fr. 30✔ chiusura del conto da fr. 0 a fr. 10✔ pagamenti easy (a pagamento) da fr. 0 a fr. 2✔ carta Maestro (costo anno) da fr. 12 a fr. 40✔ carta Maestro supplementare (costo annuo) da fr. 12 a fr. 40✔ prelievi da altri bancomat in CH da fr. 0 a fr. 3✔ prelievi all’estero da fr. 2.50 a fr. 5.60

1) per i soci la gestione del conto è gratuita

in esame il classico conto privato e il contogioventù. Nelle tabelle qui sotto figuranotutti gli elementi considerati: gli interessi, icosti della tenuta del conto e dell’estrattoconto, se costa e quanto costa effettuarepagamenti in Svizzera, le spese annue perla carta Maestro e per l’eventuale emissio-ne di una carta Maestro supplementare,quanto costa effettuare prelevamenti dalbancomat della propria banca e da altrebanche in Svizzera e, rispettivamente,quanto costa prelevare denaro da banco-mat all’estero. Abbiamo inoltre considera-to le voci di apertura e chiusura del conto,La chiusura del conto, infatti, non sempre èun’operazione “indolore”.

Abbiamo infine ritenuto opportuno da-re un giudizio anche sulla chiarezza e la com-pletezza di informazioni reperibili sul sito in-ternet dei rispettivi istituti e la facilità di acce-dervi.

Le tabelle forniscono una visione d’in-sieme dei costi per le operazioni più fre-quenti sul conto privato e per l’emissionedella carta Maestro. Poiché molte di questeoperazioni sono gratuite, l’attenzione delconsumatore deve essere rivolta alle vociche, invece, vengono fatturate.

Prima di scegliere la banca presso laquale aprire un conto privato, quindi, valu-tate bene che tipo di uso intendete fare delconto e in particolare per quali operazioni loutilizzerete.

Informaticonfronta!

Pagamentiin Svizzerafr.0.500.500.20gratisgratis2.002.002.00

Carta Maestrofr.20.0040.0020.0020.0030.0030.0012.0020.00

Carta Maestrosupplementarefr.20.0040.0020.0020.0030.0030.0012.0020.00

Prelievi dalbancomatfr.gratisgratisgratisgratisgratisgratisgratisgratis

Prelievi dabancomat dialtre banchein Svizzerafr.3.00gratis0.20gratisgratis2.002.00gratis

Prelievi dabancomat all’esterofr.5.004.75 + 0.25%5.605.005.004.504.002.00 + 0.20%

Ricerca sul sito internetdella banca

buonabuonabuonabuonabuonamediabuonainsufficiente

Aperturadel contofr.gratisgratisgratisgratisgratisgratisgratis

Chiusuradel contofr.gratisgratisgratisgratis10.00gratisgratis

Pagamentiin Svizzerafr.gratisgratisgratisgratisgratisgratis2.00

Carta Maestrofr.gratisgratisgratisgratisgratisgratisgratis

Prelievi dalbancomatfr.gratisgratisgratisgratisgratisgratisgratis

Prelievi dabancomat dialtre banchein Svizzerafr.gratisgratis0.20gratisgratis2.00 (dal 25° prel.)2.00

Prelievi dabancomat all’esterofr.5.004.75 + 0.25%5.605.005.004.504.00

Ricerca sul sito internetdella banca

buonabuonabuonabuonabuonamediabuonainsufficiente

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Per tradurre concretamente quanto può costare l’uso del conto privato o del conto gioventù e valutare la differenza tra un istituto el’altro, abbiamo eseguito alcune simulazioni, limitandoci alle operazioni più frequenti. In particolare abbiamo preso in esame, per i due ti-pi di conto (privato e gioventù), una variante con un impiego frequente del conto e un’altra con un utilizzo più limitato.

Abbiamo constatato che i costi annuali di gestione dei conti superano sempre l’importo degli interessi maturati e il saldo netto tra ledue voci (totale dei costi meno totale degli interessi annui) risulta sempre negativo, si traduce cioè in un costo reale per il consumatore.

Due esempi per valutare i costi effettivi

Costi netti conto privatoConto privatoLe due varianti per il conto privato sono:1) uso frequente un avere medio di fr. 7500 150 pagamenti in franchi (sistema easy)75 prelievi da bancomat in Svizzera da altrebanche24 prelievi da distributori all’estero per untotale di fr. 4000 in un anno2) uso poco frequente un avere medio di fr. 150024 pagamenti in franchi (sistema easy)25 prelievi da bancomat in Svizzera da altrebanche6 prelievi da distributori all’estero per un to-tale di fr. 1000 in un anno

Nel primo caso la differenza tra la ban-ca più conveniente (Banca Migros) e la ban-ca più costosa (Raiffeisen) raggiunge la bel-lezza di fr. 443 all’anno. L’elenco dei costinetti (in ordine crescente) è questo: BancaMigros fr. 167, BancaStato fr. 185, BancaCoop fr. 208, Credit Suisse fr. 267, BancaAlternativa fr. 370, UBS fr. 451, Postfinance576 e Raiffeisen fr. 610.

Nel secondo caso, ossia con un uso piùlimitato del conto, la differenza di costi an-nua, tra la banca meno cara e la più cara, èdi fr. 120. Ecco la lista dei costi netti annui(in ordine crescente): Banca Migros fr. 73,Banca Alternativa fr. 92, BancaStato

Conto gioventùLe due varianti per il conto gioventù sono:1) uso frequente un avere medio di fr. 250036 pagamenti in franchi (sistema easy)24 prelievi da bancomat in Svizzera da altrebanche 12 prelievi da distributori all’estero per untotale di fr. 1000 in un anno2) uso poco frequente un avere medio di fr. 50012 pagamenti in franchi (sistema easy)12 prelievi da bancomat in Svizzera da altrebanche 6 prelievi da distributori all’estero per untotale di fr. 500 in un anno

Nella prima variante la possibilità di ri-sparmio è di fr. 123: con Postfinance infattii costi annui netti ammonterebbero a fr.140, mentre con Raiffeisen a fr. 17! Eccol’elenco dei costi per le altre banche (in or-dine crescente): Credit Suisse fr. 34,BancaStato e UBS fr. 35, Banca Coop fr. 39,Banca Migros fr. 41. L’ingenerosità diPostfinance verso i giovani si dimostra quiin tutta la sua ampiezza.

Nel secondo caso, ossia con un uso piùlimitato del conto, la differenza di costi an-nua è evidentemente più esigua ma rag-giunge comunque fr. 46.

Ecco la lista dei costi annui (in ordinecrescente): Raiffeisen fr. 20, Credit Suisse

Costi netti conto gioventù

inchiesta

fr. 126, Banca Coop fr. 134, Postfinance fr. 168, Banca Raiffeisen e Credit Suisse fr. 193 e, per ultima, UBS fr. 214.

costi del contouso frequente

costi del contouso pocofrequente

fr. 24, BancaStato e UBS fr. 25, BancaMigros fr. 30, Banca Coop fr. 34 e, sempreultima, Postfinance fr. 66.

costi del contouso frequente

costi del conto usopoco frequente

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inchiesta

Consigli ACSI

✔gli interessi sul conto depositato nonsono più un criterio di scelta

✔considerate l’uso che volete fare delconto, le operazioni che svolgete re-golarmente e valutatene i costi

✔ leggete il contratto e non esitate achiedere spiegazioni su commissioni espese addebitate sul conto

✔ i conti per giovani sono piuttosto va-riegati (fascia d’età, per giovani in for-mazione, per studenti, ecc.) e le con-dizioni possono variare: informatevibene prima di scegliere

Preferite la banca che vi costa menoI due grafici di lato mostrano in modo

chiaro le differenze di costo netto tra le ban-che e per ognuna delle due varianti che ab-biamo considerato. Le differenze ci sono, ec-come! Per il conto privato, la Banca Migros ri-sulta essere in entrambi i casi (ossia per chiutilizza con più frequenza il conto e per chi in-vece lo usa meno) la meno costosa per il con-sumatore. Per quanto riguarda le altre ban-che, esse hanno collocazioni diverse a dipen-denza dell’uso del conto. Chi effettua spessooperazioni sul conto privato paga di più allabanca Raiffeisen o alla Postfinance, e all’UBS;chi lo usa con minor frequenza, ha più speseall’UBS, al Credit Suisse, alla Raiffeisen, maanche alla Postfinance.

In generale, si può aggiungere che la fre-quenza di uso dei servizi incide sulla percen-tuale dei costi e sul suo ammontare: più unconto è utilizzato minori sono i costi in per-centuale. E poiché i costi annuali possono va-riare anche molto da un istituto all’altro oc-corre valutare bene l’uso che si vuole fare delproprio conto.

Per quanto riguarda i conti gioventù,balza all’occhio l’ingenerosità di Postfinancenei confronti dei giovani e ciò risulta incom-prensibile per un’azienda che promuove ilproprio istituto con slogan e spot dove i gio-vani (e le giovani famiglie) sono protagonisti.E attenzione, per il 2007, Postfinance ha giàannunciato un aumento delle tariffe che po-trebbe declassarla ulteriormente per il pesodei costi addossati alla clientela (giovane emeno giovane).

Ad avere un occhio di riguardo verso igiovani è invece la Banca Raiffeisen che risul-ta essere la più interessante in entrambi i casiesaminati. A differenza di quanto si constataper i conti privati, il posizionamento delle al-tre banche nella classifica dei conti per la gio-ventù resta simile in entrambe le varianti.Fare una scelta per un conto giovani sembradunque essere più semplice.

Tasse e tariffe da non sottovalutareL’approccio a un conto privato è diverso

da quello necessario per un conto gioventù.In un conto gioventù sono previste molte piùoperazioni gratuite rispetto al conto privato,e gli stessi movimenti, di regola, sono più limi-tati. Quantificarne i costi è forse più semplice.

Anche per i conti privati sono consentiteparecchie operazioni gratuite, ma ve ne sonoaltrettante sulle quali vengono applicate tas-se e tariffe. L’attenzione del consumatore de-ve ovviamente concentrarsi su queste voci.

Per esempio: se si effettuano spessoprelevamenti dai distributori automatici e vi èla necessità di poterlo fare ovunque (anche

da bancomat diversi dalla propria banca),BancaStato, Credit Suisse o Banca Coop risul-tano più vantaggiose poiché non prevedonocommissioni per tale operazione. Se si fannoregolarmente i pagamenti attraverso il contoin banca (pagamenti easy) occorre prestaremolta attenzione perché quasi tutti gli istitutihanno una tariffa per singola operazione, mal’ammontare varia parecchio: dai 20 ct dellaBanca Migros ai 2 fr. di Postfinance,Raiffeisen e Banca Alternativa.

Per i giovani è diverso: i pagamenti easysono di regola gratuiti, ad eccezione diPostfinance la cui tariffa resta immutata a fr. 2per singolo pagamento. I prelievi di contanteda distributori diversi da quelli della propriabanca sono gratuiti ad eccezione di BancaMigros (ct 20 per prelievo), Raiffeisen (fr. 2ma solo a partire dal 25° prelevamento) ePostfinance (fr. 2).

Altro esempio: per l’estinzione del contoprivato le banche Coop e Raiffeisen preleva-no 10 franchi di spese; la Banca Coop applica10 fr. di spesa anche per la chiusura di un con-to per giovani.

La politica della Banca Raiffeisen (risulta-ta tra le più care sui conti privati) è quella diacquisire soci, che attira con la gratuità dellagestione del conto. Questa propensione adacquisire nuova clientela è evidente anchedal fatto che, rispetto alle altre banche, ha piùattenzione verso i giovani.

Un altro aspetto da non sottovalutare èrelativo al fatto che sulle spese per la tenutadel conto alcune banche facilitano, esentan-doli delle spese, i clienti che conservano piùsoldi sul conto privato: ci riferiamo in partico-lare all’UBS e al CS (se l’avere medio supera i15’000 franchi), ma anche alla Banca Coopche non fattura spese se il saldo del conto re-sta sopra i 1’000 franchi.

E’ dunque evidente che le variabili daconsiderare sono diverse e che il consumato-re deve essere vigile anche in questo settore.

Come già sottolineato, l’ammontaredell’interesse sull’avere dato dalla banca nondeve essere il criterio di scelta poiché haun’influenza minima rispetto a quella dei co-

sti: la BancaStato, ad esempio, dà un interes-se del 0,25% sul conto privato (il doppio diquasi tutte le altre banche) ma poi fattura latenuta del conto e l’estratto conto…

Buono il risultato per la ricerca in internet

Infine, il giudizio sul sito internet delle ri-spettive banche è in genere buono, con rareeccezioni. La valutazione “media” riservataalla Banca Raiffeisen deriva da una mediocrechiarezza nell’esposizione delle informazioniche abbiamo ricercato e l’”insufficiente” at-tribuito alla Banca Alternativa è dovuto al fat-to che il sito non è in lingua italiana(www.bas-info.ch).

Per la Banca Alternativa, che abbiamocomunque voluto inserire nel nostro elenco,occorrerebbe, tuttavia, fare un discorso aparte. Si tratta di un’istituzione nuova per laSvizzera italiana (in Svizzera esistono una se-de a Olten e una a Losanna) e dispone unica-mente di prodotti di finanza etica (vedi BdS2.06). Ha aperto un ufficio d’informazione aBellinzona da pochi mesi e per il sito internetnon ha ancora riferimenti completi in linguaitaliana. In particolare non ha un conto indi-rizzato esplicitamente ai giovani e non abbia-mo dunque potuto tenerla in considerazionenelle analisi dei “conti gioventù”.

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test

Caffè, dal sud al nord ma come?

Con 7,2 kg di caffè per abitante nel2005, la Svizzera è seconda inEuropa per consumo pro capite, se-guita dalla Finlandia. Gli italiani ar-

rivano terzi, ma l’Italia primeggia con laFrancia e la Germania per quanto riguardale importazioni.

Ma prima di liberare il suo aroma nellenostre tazzine, il chicco di questa bacca ros-sa coltivata e raccolta a mano in America la-tina, Africa e Asia ha percorso migliaia dichilometri, è stato quotato allo stato grezzoalla Borsa di New York e ha subito la torrefa-zione, procedimento che gli dona il suobuon odore e il suo bel colore brunito.

Tante tappe irte di inquietanti problemisociali e ambientali.

25 milioni di produttoriIl commercio mondiale di caffè ha fat-

turato, nel 2004, 9 miliardi di dollari. In ef-

fetti, è una delle materie prime di maggiorvalore commerciale, dopo il petrolio e ledroghe illegali.

Ma come spesso accade nel settoreagricolo, al produttore arrivano solo le bri-ciole di tanta abbondanza. Si stima che aicoltivatori arrivi solo il 5-12% del prezzo divendita al negozio. Decisamente poco, so-prattutto se pensiamo che circa 100 milionidi persone in tutto il mondo dipendono dal-la coltura del caffè.

In questo contesto, i problemi legati al-le condizioni di lavoro non possono che es-sere esacerbati. I braccianti, spesso stagio-nali, sono pagati molto al di sotto degli stan-dard minimi, senza contare lo sfruttamentodi manodopera infantile e delle donne. Aquesto si aggiunge la mancanza di protezio-ne sociale, l’impossibilità di rivendicare deidiritti e soprattutto il grande rischio per lasalute che comporta l’uso dei pesticidi.

Un ambiente fragile Le colture tradizionali all’ombra delle

foreste tropicali rispettano l’equilibrio diquesti ecosistemi. In nome del profitto,queste foreste vengono però distrutte perfar posto alle colture intensive. Ma conl’esposizione diretta ai raggi del sole, lepiante di caffè necessitano di molta più ac-qua, fertilizzanti e pesticidi. Le conseguenzesono l’erosione del suolo e un maggior in-quinamento delle acque, che minacciano labiodiversità locale.

Per liberare il chicco dalla buccia e dallapolpa che lo avvolgono, le bacche di caffèpossono subire due tipi di trattamento: o siseccano al sole, poi si sbucciano e si compo-stano gli scarti, oppure si lavano. Questatecnica, che consiste nella fermentazionedella buccia e della polpa in grandi conteni-tori, è applicata al 40% della produzionemondiale. E’ un procedimento che richiedegrandi quantità di acqua, che non può piùessere riutilizzata perchè contiene troppesostante nocive.

Per evitare il rischio che il chicco am-muffisca prima della torrefazione, il caffèviene spesso trattato con bromuro di meti-le, un gas nocivo per lo strato di ozono e tos-sico per gli esseri viventi. Infine, il trasporto

Il caffè è prodotto nei paesi del sud, ma è consumatosoprattutto in quelli del nord (75%). Un commercio cheproduce una cifra d’affari di 9 miliardi di dollari.Quanto arriva però ai coltivatori e in quali condizionidevono lavorare?

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del prodotto finito verso i paesi ricchi e latorrefazione comportano un consumo dienergia tutt’altro che trascurabile.

L’inchiesta In tale contesto, il consumatore ha il di-

ritto di chiedersi che ruolo giocano i distri-butori in questo tipo di commercio.

Con i colleghi dell’ICRT, la FRC ha sot-toposto ai grandi distributori un questiona-rio dettagliato.

Per quanto riguarda la Svizzera, nellaricerca sono stati inclusi Carrefour, Coop,Illy (Amici), Kraft (Jacobs, Carte Noire,Jacques VabreÖ), Lavazza e Migros.

Molte imprese sono ben coscienti deiproblemi degli agricoltori del sud del mon-do e alcune vanno anche più in là, mostran-do maggior intraprendenza.

La valutazione considera, da un lato,l’offerta di caffè (compreso quello del com-mercio equo), dall’altro, le prestazioni com-plessive dell’azienda a livello sociale e am-bientale.

Migros reticente, Coop trasparente Malgrado le insistenze, Migros non ha

risposto al questionario. Una cosa piuttostosorprendente da parte di uno dei più grandi

Il caffè consumato in Svizzera proviene soprattutto dal Brasile, dalla Colombia e dalMessico. Contrariamente ad altri prodotti, le informazioni presenti sulla confezione sonoscarsissime. E non è lo spazio che manca! Si direbbe quasi che un caffè vada scelto per lamarca o per il design della confezione, mentre invece dovrebbe rispondere a criteri benprecisi come: la percentuale di arabica e robusta, la provenienza, la torrefazione e la maci-natura e il sapore.

Non comprate mai il caffè a caso, ma privilegiate le marche che informano il consumatore.Solo Coop e Migros (salvo che per il prodotto Max Havelaar) fanno uno sforzo in tal sen-so, come testimonia la classifica seguente.

Commercianti avarid’informazioni

Boncampo,

Migros

La confezione

non riporta al-

cun marchio di

qualità sociale o

ambientale. L’etichetta chiari-

sce che si tratta di una miscela

di qualità arabica del Centro e

Sud America e di robusta di

Africa e Asia: un’origine perlo-

meno vaga! Buon punteggio

per l’indicazione del grado di

torrefazione e del tipo di appa-

recchio con cui prepararlo. Il

gusto è precisato.

Max Havelaar,

Coop

Il marchio Max

Havelaar è una

garanzia di quali-

tà sociale e am-

bientale. L’eti-

chetta indica il modo di prepa-

rarlo, la varietà della miscela e

le informazioni sull’intensità e

sul sapore, anche se potrebbe

essere più chiara. Origine vaga.

Jubilor,

CoopAncora unavolta la prove-nienza del caffèè vaga. Ma,cosa positiva,sono precisati il

luogo, la varietà e il tipo ditorrefazione, così come l’in-tensità del gusto e il tipo dimacchina con cui prepararlo.

La percentuale di arabica e robusta nella miscela

Il saporel’intensità

La provenienza

la torrefazionela macinatura

☺☺ ☺☺ ☺☺

Jacobs Medaille d’Or

Lavazza Qualità Oro

Nestlè Red Cup

La palma della scarsa trasparenza va a questi tre pro-

dotti. Sola informazione: 100% arabica. Da notare che

Red Cup è un caffè solubile e quindi le indicazioni sulla

torrefazione e la macinatura non sono necessarie.

��

��Engagement

bio Max

Havelaar,

Migros

La confezione

riporta il mar-

chio bio e quello di Max

Havelaar. Però manca l’origine

precisa, come le informazioni

sulla varietà, la torrefazione, la

macinatura, il modo di prepa-

rarlo, l’intensità e il sapore.

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Alla valutazione effettuata dalle colleghe di J’achète mieux (periodico dellaFRC) abbiamo voluto aggiungere alcune marche di caffè ticinesi: Chiccod’oro, Ferrini, Carlito e Condor. Ecco cosa è scaturito dall’analisi delle loro confezioni.

☺☺Ferrini Classico, Manor:non ha marchi di qualità so-ciale o ambientale. Sullaconfezione è indicato che ilcaffè di cui è composto è diqualità arabica (“the bestarabica”) proveniente dal

centro e dal sud America e dall’Asia (piutto-sto vago). Per quel che riguarda il tipo di gu-sto, si legge che si tratta di un caffè dal “gu-sto pieno, grande corpo e forte intensità”. Èinoltre “torrefatto artigianalmente con ilmetodo di tostatura lenta che ne valorizzal’aroma”. Non è indicato per quale tipo diapparecchio è consigliabile.

��Chicco d’Oro tradition, ManorChicco d’Oro Max Havelaar, CarrefourCarlito, Carrefour

Sia Chicco d’Oro Tradition sia il caffè Carlitonon hanno label specifici di qualità sociale oambientale ma entrambi informano som-mariamente che il tipo di caffè contenuto èprincipalmente della qualità arabica: infatti,su Chicco d’Oro si legge “ad altissimo con-tenuto di pregiato caffè arabica”, mentre

��Caffè Condor Oro,Carrefour

Confezione color oro, senzamarchi specifici e senza al-cuna indicazione se non

quella che si tratta di una “miscela di caffètorrefatto”. Davvero un po’ poco.

Poche informazioni anche sui caffè ticinesi

distributori svizzeri. Peccato, perchè i con-sumatori hanno il diritto di accedere a que-ste informazioni, tanto più che l’assorti-mento della Migros comprende anche caffèdi Max Havelaar e bio.

Per contro, il suo diretto concorrente, laCoop, ha risposto dettagliatamente a ognidomanda del questionario. Uno sforzo posi-tivo che conduce a una miglior trasparenza.

Nestlè, Illy e Carrefour hanno rispostoa buona parte del questionario. Kraft eLavazza hanno inviato la loro documenta-zione, che però lascia molte domande sen-za risposta. Per quel che riguarda la politicaambientale e sociale, Lavazza si posizionaall’ultimo posto. Nestlè e Coop ottengono imigliori risultati complessivi, aderendo astandard ambientali, come la Rain ForestAlliance, oppure sociali, come le direttivedell’Organizzazione internazionale del la-voro (OIL). Queste imprese promuovonoanche iniziative proprie che si integranonella loro politica globale. Un punto a van-taggio di queste due istituzioni svizzere e unsegnale incoraggiante di presa di coscienza.

Tuttavia, questo studio non permettedi distinguere fra risultati ottenuti e sforzi dicomunicazione delle aziende. Per questomotivo, non si sono potuti presentare i risul-tati sotto forma di tabella.

Dal punto di vista del marketing, tuttele società si rendono conto che promuovereun prodotto socialmente equo e rispettosodell’ambiente attira un certo tipo di cliente-la. Non stupisce quindi che la comunicazio-ne riguarda soprattutto questi prodotti. Ilpunto dolente è il resto del loro assortimen-to. La Svizzera detiene il record del consu-mo etico. Ma nel 2003 solo il 2% delle im-portazioni di caffè grezzo (cioè circa 1550tonnellate) proveniva dal commercio equo.Quanto al caffè bio presente sul nostromercato, raggiunge appena lo 0,2%.

Per concludere: visto che il caffè gene-ra un guadagno del 48% sul prezzo di ven-dita, sarebbe ora che i distributori ascoltas-sero di più le richieste dei consumatori.

(TRADUZIONE TF)

sulla confezione di Carlito vi è “caffè di qua-lità arabica, miscela di prima qualità”.Nessun cenno per contro sulla provenienzadella miscela come pure sul sapore o sullatorrefazione o sull’apparecchio migliore pervalorizzarne l’aroma (la confezione di caffèCarlito che abbiamo acquistato era in grani).

Chicco d’Oro Max Havelaar (la confe-zione acquistata è in grani) è contraddistin-to dal classico marchio di Max Havelaar esulla confezione è precisato che il caffè perquesto prodotto “è acquistato presso pic-cole cooperative contadine nel terzoMondo, pagato a prezzo più elevato rispet-to ad altri caffè e ciò consente a queste pic-cole organizzazioni di migliorare la qualitàdi vita dei loro membri (…)”. Non vi sonotuttavia - contrariamente a quanto ci siaspetterebbe da un marchio etico - indica-zioni sul tipo di caffè e sul paese di prove-nienza, come pure si tace sulla torrefazionee sul gusto del caffè.

Anche in questi casi leinformazioni sulle confezionidi caffè sono piuttosto scarse,per non dire di peggio.Produttori e commerciantidovrebbero fare molto di più.Un prodotto come il caffè,consumato quotidianamenteda quasi tutta la popolazioneadulta, e con i retroscenasociali e ambientali citatinell’articolo, non può essere“muto”: i consumatorivogliono sapere cosa bevono.

Prima di unacquisto chiedi

i test all’acsi

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società

Si dice che l’economia è razionalità:muove la sua logica e non si puòuscirne. Il mercato, che la regge, èragione e giudizio: combina do-

manda e offerta e sentenzia non solo suiprezzi ma anche su ciò che deve esserci enon esserci. Chi non ci sta è uno svitato.Vaghiamo tra notizie.

● Il numero uno del commercio al detta-glio, la Migros, per ridurre i suoi costi, vuolrivolgersi direttamente ai produttori elimi-nando molti intermediari. Per limitare almassimo il numero dei suoi fornitori di frut-ta e legumi mette quindi a concorso le for-niture. Per rispondere all’invito all’offertagli intermediari devono rispondere ad unquestionario molto dettagliato in cui sichiede anche il margine del loro guadagno.Razionalità perfetta, a beneficio del consu-matore. Anche se salteranno numerosi po-sti di lavoro. Al consumatore piacerebbeapplicare lo stesso metodo alla Migros e sa-pere qual è il suo margine di guadagnoquando, ad esempio, lo scarto tra il prezzocon cui ha pagato l’ananas e quello con cui lovende è del 120%. Consumatore svitato.

● Saltare gli intermediari e andare diretta-mente al produttore non sempre è possibi-le ma sembra un suggerimento da imitare.Il consumatore va quindi da un contadinobiologico. Paga i prodotti il doppio di quel-lo che al contadino pagherebbe l’interme-diario grossista che può tirare sui prezzi. Aconti fatti riesce comunque a pagare queiprodotti la metà di ciò che gli costerebberoal supermercato. In più, mangerà cibi senzaveleni, cibi senza imballaggi, spenderà me-no per i sacchi dei rifiuti. Esce però dalla ra-zionalità economica, creerà meno prodottointerno lordo. Ciò che può fare chi licenziaper ridurre i prezzi (per favorire il consuma-tore) ma non chi esce dal mercato ufficialein quel modo improprio, poco sicuro e noncontrollato. Anzi, il contadino venditore di-retto non andrebbe vietato? Dunque, con-sumatore svitato.

● Intensa campagna pubblicitaria televisi-va, sul genere poliziesco, con commissarisvizzero-tedeschi, per far arrestare i Pet.Tutti i buoni svizzeri si sentono impegnati e

maledicono i criminali(certamente stranieri) chedisseminano Pet nei boschio lungo le autostrade. Siignora però la scena del de-litto. Pet: politilene terefta-lato monouso. Per produrlosi è consumato petrolio inun’industria petrolchimica(2 kg di petrolio per un kg diplastica) e per portarlo attor-no. La produzione di un chi-logrammo di Pet richiede17.5 chilogrammi di acqua.Poiché una bottiglia in Pet da1.5 litri pesa 35 grammi, conun chilo di Pet se ne fanno 30.Quindi, per trasportare 45 li-tri d’acqua se ne consumaquasi la metà. Risulta – conperfetta razionalità di calcoloeconomico – che il costo effet-tivo dell’acqua contenuta nel-le bottiglie è solo l’1% del co-sto di produzione totale, men-tre l’imballaggio ne assorbe il60%. Il consumatore, lettequeste cifre, rischia di chiedersidue cose: primo, se non è il ca-so di cercare altrove gli autoridel delitto; secondo, se non èmeglio il rubinetto invece delcommisssario svizzero-tedesco.Ma sarebbe un consumatore svita-to che non accetta il progresso e uc-cide mercato e posti di lavoro.

● Si sbatte la testa contro due grandi discus-sioni che tengono da qualche tempo le pagi-ne dei giornali. L’una filosofica-teologica:darwinismo-evoluzionismo oppure disegnodivino intelligente? L’altra economica: falli-mento del famoso modello Volkswagen (sitorna cioè a lavorare più ore, senza retribuzio-ne, per salvare… l’occupazione). Il consuma-tore un po’ confuso finisce per assommare,non del tutto impropriamente, le due cose.Quindi: lo scimpanzé e l’uomo hanno il 96%del loro DNA in comune così come la Audie la Skoda (gruppo VW) condividono a quan-to pare circa il 90% del loro DNA industriale.Come può una differenza del 10% portare atanto scompiglio? Mentre nel primo caso non

si vede ancora una minac-cia per l’uomo, nel secon-do, potrebbe esserci unacatastrofe perché bisogneràpur spiegare perché laVolkswagen propone l’Audicon un prezzo dell 100% su-periore a quello della Skoda.Se l’azienda si concentrassesolo sulla sostanza o sui pregidella utilità e della stabilità delvalore delle due auto, crolle-rebbe il mercato. Quindi è so-lo rendendo marcatamente vi-sibili le poche differenze che sicrea il presupposto fondamen-tale per produrre più profitto.E’ così. Ma è un consumatoresvitatoquello che si accorge deltrucco e ne tira le conseguenze.

● La Cina è sempre di attuali-tà per una singolare ambiva-lenza: da un lato fa paura per-ché cresce e acchiappa tutto;d’altro lato è un’opportunitàeconomica e una concorrenzache sbaraglia i prezzi. Fa comun-que specie leggere di un’inchie-sta dell’università di Hong Kongsecondo la quale il 95% dei cine-si ritiene che l’assistenza agli an-

ziani deve rientrare tra i compiti delgoverno e l’85% che il costo econo-mico debba ricadere su tutta la socie-tà. Si potrebbe osservare: proprioquando sta diventando capitalista, la

Cina comunista scopre lo “stato sociale”. Allenostre latitudini qualcuno potrebbe aggiun-gere: sarà la nostra fortuna perché le costeràparecchio. Come se non fosse tipico di ognistato capitalista, compreso il nostro, buttare“all’esterno” i costi sociali o ambientali ad-dossandoli alla società. Il prezzo, se non sivuole lo sfacelo, sono però le imposte. Unprezzo che si vuol sempre meno pagare o ad-dirittura abolire, continuando a pretendere.

E’ forse l’unico campo in cui non trovi ilconsumatore svitato perché appare ancoradifficile l’equazione: costo sociale/ ambien-tale = prezzo = imposte.

SILVANO TOPPI, economista

Il consumatore è... svitatoQuante incongruenze nei consumatori! Siamo bizzarri e magari un po’ folli. Eppure unpo’ di razionalità cambierebbe certi nostri comportamenti. Ecco alcuni esempi diparadossi quotidiani per arrivare all’emblema Cina.

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ambiente

Nel rapporto 2003 del Laboratoriocantonale (LC) si riteneva immi-nente un abbassamento del valorelimite di arsenico nell’acqua fissato

dalla legge nei 14 comuni dove tale asticel-la è superata. Era stato preparato pure undocumento informativo destinato alle au-torità interessate nel quale venivano illu-strati in modo facilmente comprensibile gliaspetti tossicologici di questo genere dicontaminazione.

“In alcuni comuni ticinesi l’acqua po-tabile contiene tra 10 e 40 microgrammi diarsenico. Si tratta di una contaminazionedovuta alla presenza naturale di tale ele-

mento nel terreno e nelle rocce di alcunezone del Cantone. Per questi comuni si pro-spettano in futuro tempi grami in quanto almomento è in discussione l’eventualità diun abbassamento del valore limite dell’ar-senico fissato dall’OSoE per l’acqua potabi-le, dagli attuali 50 microgrammi/l ai 10 mi-crogrammi/l raccomandati a livello inter-nazionale e già in vigore in altre nazioni. Diconseguenza – continua il rapporto – sonoda prevedere investimenti significativi, vol-ti a trovare opportune soluzioni finalizzatea garantire l’erogazione di acqua potabileconforme ai nuovi requisiti di legge. Agliabitanti di Astano viene distribuita gratis

acqua minerale in bottiglia”.Siamo alla fine del 2006 ma la situazio-

ne non è cambiata: l’Ufficio federale dellasanità, nonostante le reiterate sollecitazio-ni non ha ancora preso posizione e mantie-ne un incomprensibile e preoccupante at-teggiamento di attesa.

In una lettera dell’11 ottobre scorso,su richiesta dell’ACSI, l’UFSP risponde che“non prevede nell’immediato di imporreun valore limite più stretto per l’arsenicocontenuto nell’acqua potabile”.

Europa e USA,valore limite: 10 microgrammi

Eppure dagli ambienti scientifici le pre-occupazioni si fanno sentire. Documentidiffusi dall’autorevole EPA (United StatesEnvironmental Protection Agency) riferi-scono di studi inerenti gli effetti dell’esposi-zione a lungo termine all’arsenico presentein acque potabili distribuite negli USA tra iquali l’insorgenza di tumori alla vescica, aipolmoni, ai reni, alle cavità nasali, al fegatoe alla prostata. Tra gli effetti non cancero-geni si segnalano inoltre danni a livello delsistema cardiovascolare, polmonare, im-munologico, neurologico e endocrino, dia-bete incluso.

Tenore d’arsenico

nell’acqua potabile

(in microgrammi/litro)

Rischio totale di cancro

(valutato su un consumo

alimentare di 2 l d’acqua

al giorno sull’arco di una vita)

0,5

1

3

4

5

10

20

50

1 su 10’000

1 su 5’000

1 su 1’667

1 su 1’250

1 su 1’000

1 su 500

1 su 250

1 su 100

Nell’edizione di inizio ottobre del settimanale “L’Espresso” un articolo illusrava gli ultimi ri-sultati degli studi riguardanti gli effetti dell’arsenico sulla salute degli esseri umani. La novitàsta nel fatto che l’arsenico nell’acqua potabile annulla del difese del Dna, favorendo il cancro.Lo avrebbe dimostrato una serie di esperimenti pubblicata su “Environmental HealthPerspectives”. Suggerendo, quindi, di tenere d’occhio la quantità di arsenico che assumiamonelle acque da tavola. In seguito all’azione di agenti mutageni quali raggi UV o fumo, il Dnaè continuamente soggetto a rotture e mutazioni. Questi danni, di solito, sono riparati grazieall’attività di alcuni geni, che evitano l’insorgere di tumori e altre patologie. Da diverso tem-po, però, si sospetta che l’arsenico indebolisca questo sistema di difesa. Molti studi, infatti,hanno notato una associazione fra l’abbondanza di questo elemento nell’ambiente e varieforme di cancro. Secondo lo studio, maggiori concentrazioni di arsenico nel corpo sono cor-relate a danni genetici e a una minore attività del gene protettivo. Nono solo: l’attività di que-sto gene “protettivo” è significativamente inferiore negli abitanti di zone dove l’acqua di ru-binetto ha più di 5-6 microgrammi di arsenico per litro. (fonte: L’Espresso 5. 10. 06)

Campione di arsenico nativoL’arsenico è ampiamente distribuito nella crosta terrestre e può finirenell’acqua attraverso la dissoluzione di minerali. L’elemento, però, si ritrovaanche in molti scarichi industriali (viene, per esempio, utilizzato nellevetrerie). I combustibili fossili sono pure un’altra causa della dispersione di arsenico nell’atmosfera. L’avvelenamento cronico, dovuto a esposizionea lungo termine all arsenico attraverso le acque potabili, scrivel’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), causa cancro alla pelle, ai polmoni, alla vescica e ai reni, così come è alla base di altre malattie dellapelle. L’aumento del rischio di cancro ai polmoni e alla vescica e di lesionialla pelle è stato osservato a livelli di concentrazione dell’arsenico ancheinferiori a 50 microg/l. Nel 1993, l’OMS “basandosi sui rischi per la salute”ha stabilito che il valore guida per l’arsenico nell’acqua deve essereinferiore a 10 microg/l”. In Ticino ben 14 comuni presentano tassi di arsenico superiori, tra i 10 e i 40 microgrammi per litro ma, nonostante le replicate sollecitazioni, Berna non si muove.

1 microgrammo = 1 milionesimo di grammo

Troppo arsenico nell’acqua potabilee Berna sta a guardare

per saperne di più

Dal Rapporto 2003 del Laboratorio cantonale, Bellinzona

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ambiente

AstanoArannoBidognoBioggioBreno

Un’idilliaca veduta del

Laghetto di Astano.

Niente paura: l’acqua

del laghetto, meta di

tanti turisti, è pura.

A destare preoccupa-

zione, per la presenza

di arsenico, è l’acqua

del rubinetto.

L’esposizione a corto termine ad altedosi di arsenico, secondo la stessa fonte,può essere causa di altre forme di patologieche non interesserebbero comunque le popolazioni che consumano acqua a livelliinferiori ai 50 microgrammi di arsenico perlitro, corrispondenti al valore limite attual-mente in vigore in Svizzera (e negli USA fino al 2001).

Nel 1999, in un suo rapporto sulla pro-blematica, la National Academy of Sciencesconcludeva che con lo standard dei 50 mi-crogrammi/litro non poteva essere garanti-ta una sufficiente protezione della salutepubblica e raccomandava quindi con ur-genza il suo abbassamento a livelli moltopiù sicuri, cosa che, nonostante le forti op-posizioni da parte dell’amministrazioneBush, è stata fatta nel gennaio 2001 fissan-do quale nuovo limite il 10 microgrammi/li-tro.

L’analisi dei rischi presentata nell’ambi-to di questo rapporto è riassunta nella ta-bella in basso a sinistra. Il rischio collegato alconsumo “lifetime” di acqua con 50 micro-grammi /litro, sempre nel citato studio, vie-ne considerato come “estremamente ele-vato”. Per estrapolazione dei valori descrit-ti in tabella, per i cittadini di Astano derivan-te da questa contaminazione dell’acquapotabile dovrebbe situarsi attorno a un tu-more ogni 60-70 abitanti, contro uno ogni5’000-10’000 per il 90% della popolazioneticinese.

Nell’Unione europea, in considerazionedi analoghe valutazioni tossicologiche daparte dell’OMS, il valore limite per l’acquapotabile è stato abbassato da 50 a 10 micro-grammi/l . Anche la Svizzera aveva annun-ciato l’adozione di un valore più restrittivoma – come detto – nulla è cambiato.

Astano: l’attesa svolta del 16 novembre

Come è ben visibile dal grafico, Astano è l’unico comune ticinese che superaampiamente il valore limite dell’arsenico nell’acqua che è a tutti gli effetti un’ac-qua non potabile. Ma, dopo anni di progetti e di controprogetti, la soluzione sem-bra vicina. Il prossimo 16 novembre, infatti, l’assemblea comunale dovrebbe ap-provare il credito di 2’000’000 di franchi per il progetto di un nuovo acquedottoe rete di distribuzione dell’acqua potabile a Astano. Il comune malcantonese do-vrà in futuro far capo all’acquedotto di Sessa (in territorio di Astano) e ritirarnel’attuale impianto (con un costo di ulteriori 400’000 franchi). L’acqua per gli uten-ti raddoppierà di prezzo e i tempi di ammortamento si situano sui 30 anni.Insomma un notevole investimento per il piccolo comune di 300 abitanti.

Fino a che l’acqua del rubinetto tornerà potabile il comune continuerà amettere a disposizione acqua potabile in sacchetti prelevata dall’acquedotto diBioggio appartenente all’AIL. Sono pochi, tuttavia gli abitanti che ne fanno uso:una paletta da 1 metro cubo dura più di una settimana.

Comuni interessati dal futuro abbassamento del valore limite,da 50 microgr/l a 10 microgr/l riguardante la concentrazione diarsenico nell’acqua potabile distribuita

CamignoloCapriascaCorticiascaFescoggiaLosone/Arcegno

MigliegliaMorcoteSigirinoVira Gambarogno

Comuni ticinesi con la maggiore concentrazione di arsenico nell’acqua potabile (dati LC 2006)

Consiglio ai consumatori

Visto che si tratta della vostra salute,fate pressione ai vostri Comuni affinchévengano rispettati i valori limite e, ancormeglio, che vengano abbassati al livellostabilito dall’Europa e dagli Stati Uniti.

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primo piano

La Sorveglianza deiprezzi compie 20 anni

“Ce l’abbiamo fatta!» CosìMarili Terribilini, allora presi-dente dell’ACSI, titolaval’editoriale della borsa della

spesa del mese di dicembre 1982. E cosìiniziava: “Il popolo svizzero è contrarioagli abusi. Questa, ci sembra, la primagrande verità emersa dalla votazione po-polare sull’iniziativa delle Associazionisvizzere di consumatrici ACSI-FRC-KF.”

Il 28 novembre del 1982 il popolo sviz-zero a grande maggioranza aveva infattidetto sì all’iniziativa”Contro i prezzi abusi-vi” che le organizzazioni delle consumatricisvizzere – ACSI, Konsumentinnenforum eFédération romande des consommatrices –avevano lanciato nel 1978 e consegnatonel 1979 (corredata da ben 130 mila firmedi cui 10 mila provenienti dal Ticino) aPalazzo federale. Cosa chiedeva l’iniziativa “contro i prezziabusivi”? L’introduzione di un nuovo arti-colo costituzionale, così formulato: “Perimpedire abusi nella formazione dei prez-zi, la Confederazione emana disposizionisulla sorveglianza dei prezzi e dei prezziraccomandati per merci e servizi offerti daimprese e organizzazioni dominanti il mer-cato, segnatamente da cartelli e organiz-zazioni analoghe. Se il fine lo richiede, taliprezzi possono essere ridotti”.

Ci vorranno poi 4 anni per elaborareuna legge d’applicazione; 4 anni di discus-sioni, anche animate, per impedire, da par-te delle organizzazioni consumeriste, che leloro aspettative e quelle della stragrandemaggioranza del popolo svizzero venisseroannacquate e impallidite dai rappresentan-ti dei cartelli che con ogni mezzo hanno di-feso i loro interessi. L’entrata in vigore dellalegge e l’istituzione della figura permanen-

te del Sorvegliante dei prezzi (più conosciu-to come Mister Prezzi) è infatti del 1° luglio1986, esattamente 20 anni fa.

Per celebrare questa ricorrenza si èsvolta lo scorso 15 settembre a Berna unagiornata commemorativa. La cerimonia èstata l’occasione per la neo consigliera fe-derale Doris Leuthard, che presiede ilDipartimento competente, di ribadire quel-li che saranno i punti essenziali della politicadella sorveglianza dei prezzi nei prossimianni. In particolare:✔ discutere con l’UE l’abbattimento delle

barriere all’importazione che contribui-scono a mantenere alto il costo dei pro-dotti.

✔ accogliere nella legge sulla libera concor-renza il principio del Cassis de Dijon

✔un accordo di libero scambio con l’UE nelsettore agricolo

✔ eliminare gli ostacoli alla concorrenza nelsettore dei medicamenti

✔ perseguire una politica transfrontalieracon i paesi dell’UE per abbassare i prezzisvizzeri, in particolare nel settore delle te-lecomunicazioni

Un discorso che è musica per le orec-chie dei consumatori e delle organizzazioniche li rappresentano, da sempre sensibili al-la politica dei prezzi e attive nel denunciar-ne le distorsioni del mercato.

Ma la creazione della sorveglianza deiprezzi era la prima tappa, non certo il puntod’arrivo: lo stesso anno in cui le Camere fe-derali emettevano la nuova legge sulla sor-veglianza dei prezzi (20 dicembre 1985)l’ACSI e la FRC lanciavano una seconda ini-ziativa popolare per includere nella leggequanto era andato perso delle richieste del-la prima iniziativa tra i banchi dei parlamen-tari (vedi la cronistoria).

Il 1° luglio del 1986 entrava in vigore la Sorveglianza deiprezzi. Una legge fortemente voluta dalle organizzazioniconsumeriste svizzere che si erano mobilitate negli anniprecedenti per poter ottenere una norma che regolasse il settore. Se oggi l’Ufficio della Sorveglianza dei prezziesiste è merito dell’ACSI, della FRC e del KF che vi hannocreduto e hanno saputo convincere i consumatori e le consumatrici del potere che detengono e che devonofar valere, sempre.

20 anni fa, il 1° luglio, entrava in vigore lalegge sulla Sorveglianza dei prezzi. Quelladata, cosa ha significato per l’acsi (e per ilmovimento delle consumatrici e dei consu-matori in generale)?

L’esito della votazione federale del 28novembre 1982 sull’iniziativa per laSorveglianza dei prezzi e sul controprogettodel Consiglio federale ha rappresentato unagrande vittoria, un momento memorabileper le tre associazioni di consumatrici inizia-tiviste: il KF, la FRC e l’ACSI. Per contro lalegge che è conseguita, entrata in vigoreben 4 anni dopo l’accettazione clamorosa dipopolo e cantoni della nostra iniziativa, ciaveva deluse perché il Consiglio federale,memore della sconfitta del suo contropro-getto, rispondeva solo parzialmente alle no-stre aspettative. Ci volle un’altra iniziativadella FRC e dell’ACSI per ottenere una revi-sione della legge. Solo il 1° ottobre 1994,quando la revisione entrò in vigore, la se-conda iniziativa fu ritirata.Signora Terribilini, ha qualche aneddotoparticolare da raccontarci legato a queglianni (precedenti o posteriori alla legge)?

Ricordo certe discussioni animate (pernon dire certe litigate) con l’on. Furgler sullaquestione dei contenuti. Furgler, con la sua in-telligenza, la sua cultura e la sua dialettica eraun osso duro che solo la nostra determinazio-ne riusciva a scalfire. Come ho già detto, il ri-getto del controprogetto rappresentava per il

Quanto abbia significato l’entrata invigore della legge sulla Sorveglianzadei prezzi (LSPr) per i consumatori losottolinea Marili Terribilini (primapresidente dell’ACSI e promotricedel lancio dell’iniziativa edell’entrata in vigore della legge)

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Nella foto, scattata aBerna davanti aPalazzo federale, allaconsegna delle firmedell’iniziativa “controi prezzi abusivi” sidistinguono, dasinistra: PaolaTettamanti, allorapresidente del gruppoACSI di Mendrisio,Giulia Bonzanigo,vice presidentedell’ACSI, e MariliTerribilini, presidenteACSI.

La cronologia

1978Il parlamento decide l’abolizione di

Mister Prezzi. Per ripristinarlo l’ACSI, ilKonsumentinnenforum (KF) e laFédération romande des consommatri-ces (FRC) lanciano un’iniziativa popola-re denominata “contro i prezzi abusivi”.

1979In meno di sei mesi sono raccolte

130 mila firme valide (di cui circa 10 mi-la in Ticino) e nel 1979 l’iniziativa “con-tro i prezzi abusivi” viene consegnata.

1981Nel mese di settembre il Consiglio

federale pubblica un suo controproget-to con lo scopo di far cadere l’iniziativa.

1982Nel primo trimestre dell’anno il

Parlamento svizzero si esprime a favoredel controprogetto con 83 voti contro 82.Il 28 novembre, con una netta maggio-ranza (57,9% di voti), popolo e cantoniaccettano l’iniziativa popolare e affossa-no il controprogetto federale. Un trionfo:era da 33 anni che un’iniziativa popolarenon passava lo scoglio del voto popolare.

Nella costituzione federale devequindi essere sancito il principio dellasorveglianza dei prezzi (Mister Prezzi).

1983Nel mese di luglio viene sottoposto

in consultazione ai partiti e alle associa-zioni interessate, un progetto diSorveglianza dei prezzi per tradurre inpratica il mandato costituzionale.

1984Il Consiglio federale invia alle

Camere un progetto di legge: il puntodi vista delle organizzazioni consumeri-ste è ampiamente condiviso: alla sorve-glianza sono sottoposti anche i crediti.

1985Infischiandosene della costituzio-

ne federale, la maggioranza dei depu-tati alle Camere federali limita forte-mente la sorveglianza dei prezzi.L’indignazione è grande, tanto chel’ACSI e la FRC decidono il lancio di unanuova iniziativa popolare per attribuiremaggiori competenze a Mister Prezzi.

1986Il 1° luglio entra in funzione Mister

Prezzi.Contemporaneamente vengono

raccolte le firme per la seconda iniziati-va sulla sorveglianza dei prezzi.

“I consumatori oggi hanno un alleato sicuro”Consiglio federale e per il Parlamento unasconfitta difficilmente accettabile. Non va di-menticato che, prima della votazione, UlrichAmmann, relatore della Commissione del na-zionale, aveva dichiarato che la maggioranzadella commissione riteneva che sarebbe statauna grande sciagura se si fosse giunti a unasorveglianza dei prezzi permanente. Giudizioconfermato dalla Neue Zürcher Zeitung, co-scienza politica della nazione, che nel 1982,l’anno della votazione, definiva la sorveglian-za dei prezzi “ein halluzinogenes Gift” (un ve-leno allucinogeno). Era chiaro, scontato, chela legge dovesse nascere tra molte difficoltà.

Questo succedeva a Berna. E in Ticino?In Ticino, nella campagna che aveva prece-duto la votazione, si mirava all’obiettivo la-vorando su tutti i fronti. Ricordo con giustoorgoglio che la presidenza dell’ACSI (la sot-toscritta e le due vice-presidenti GiuliaBonzanigo e Tina Rusca) riuscì persino aconvincere tutti i consiglieri di Stato a farparte del Comitato d’onore nazionale, ciòche significò avere il sostegno esplicito delnostro governo cantonale. Un colpo splen-didamente riuscito che fece scalpore ancheoltre Gottardo. Non solo: la Società ticinesedei commercianti, dopo aver sentito le no-stre argomentazioni, decise a livello assem-bleare di sostenere la nostra iniziativa.Qual è il suo bilancio a 20 anni di distanzadall’entrata in vigore della legge? Le aspet-tative di allora sono state soddisfatte?Tutto sommato un bilancio positivo.Vent’anni fa la sorveglianza dei prezzi per-manente era considerata una grave cata-

strofe, un veleno allucinogeno. Oggi, DorisLeuthard, consigliera federale, afferma chela Sorveglianza dei prezzi “è un sistema diallarme precoce importante per migliorarela nostra competitività e le augura pienosuccesso, molto mordente e una grande in-dipendenza”. Con Mister Prezzi, i consu-matori hanno un alleato sicuro, che agiscenel loro interesse. Lo prova la lunga serie deisuoi interventi, delle sue raccomandazioni edei suoi studi spesso in campi considerati“minati” o “tabù”. Adesso Giulia Bonzanigoed io (purtroppo Tina Rusca non c’è più) vor-remmo tanto che Mister Prezzi si occupassedel problema dei servizi in genere e di quellodegli elettrodomestici in particolare. Il perso-nale competente è così difficile da raggiun-gere e i prezzi sono talmente alti da indurrespesso i consumatori a sostituire l’apparec-chio in “panne” con uno nuovo piuttostoche farlo riparare. Speriamo vivamente cheMister Prezzi accolga il nostro suggerimento.

Ho qui sottomano una lettera cheRudolf Strahm, l’attuale Mister Prezzi, mi hascritto in data 20 settembre 2006: “Con lasua iniziativa popolare del 1979 ha instaura-to un’istituzione che agisce assiduamentenegli interessi dei consumatori. faremo tuttoil possibile per eseguire coscienziosamentequesto incarico. Ci impegneremo quindi persoddisfare le aspettative dei consumatorinonché delle “madri” della sorveglianza deiprezzi.” Grazie, Mister Prezzi, anche a nomedelle “madri” della sorveglianza dei prezzi,tutte animate dallo stesso desiderio di giu-stizia, trasparenza e solidarietà.

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primo piano

Rudolf Strahm (nella foto) è, dal 2004, ilSorvegliante dei prezzi svizzero. Appro-fittiamo della ricorrenza per chiedergli unbilancio dell’attività svolta finora e le pro-spettive. Ricordiamo che nell’ufficio da luidiretto lavorano 17 persone.

A due anni di distanza dal suo insedia-mento nell’ufficio, quale bilancio può trar-re? Quali soddisfazioni ha avuto? Qualidelusioni?

In alcuni settori abbiamo compiuto deiprogressi, in altri non è ancora stato possi-bile raggiungere i risultati sperati. Tra i suc-cessi conseguiti vi è ad esempio la riduzionedei prezzi dei medicamenti (anche se que-sta è ancora insufficiente), il contenimentodelle tariffe ospedaliere, la stabilizzazionedei prezzi della Cablecom e la pressione sul-le tasse dell’acqua potabile e di quelle discarico.

Per i prodotti all’importazione paghia-mo invece ancora di più rispetto all’esteroperché le importazioni parallele sono tutto-

ra in parte proibite. La problematica deiprezzi elevati non è ancora risolta, ma per-lomeno se ne parla! Chi sapeva due anni facosa significa “importazioni parallele”,“Cassis de Dijon” o “farmaci generici”?Oggi sono temi chiave in seno alParlamento.

Quali sono i dossier sulla sua scrivania inquesto momento?

Attualmente ci stiamo occupando an-cora dei prezzi dei medicamenti, per i qualiriceviamo numerosi reclami da parte deicittadini. Inoltre le tariffe della Cablecomsono oggetto di trattative. Nell’ambito del-l’elettricità prendiamo posizione su casiconcreti relativi al prezzo complessivo o alcorrispettivo per l’utilizzo della rete. Un al-tro dossier attuale è l’agricoltura, dove esa-miniamo in particolare i prezzi dei fattori diproduzione (i cosiddetti prezzi degli input).Altro incarto scottante sono le tariffe del-l’acqua potabile e delle acque di scarico.

Mister Prezzi: farmaci, energiae acqua i dossier più scottanti

A differenza della Sorveglianza deiprezzi degli anni 1973 - 1978 moti-vata dalla politica congiunturale, l’at-tuale Sorveglianza dei prezzi è moti-vata dalla politica di concorrenza. Lalegge sulla sorveglianza dei prezzi siapplica ai prezzi delle merci e dei ser-vizi fissati dai cartelli o da imprese didiritto privato e pubblico che domi-nano il mercato. Vi può essere abusodi prezzo unicamente nel caso in cui illivello dei prezzi del mercato non siaconseguenza di un’efficace concor-renza. E’ possibile intervenire unica-mente sui mercati in cui la concorren-za non può, o può solo limitatamen-te, esercitare la sua funzione regola-trice. Favorire una concorrenza effi-cace è compito della Commissionedella concorrenza e della politica diconcorrenza. Il Sorvegliante dei prez-zi interviene unicamente in casi pre-cisi, là dove non si è riusciti a creareuna concorrenza efficace o dove nonsi è voluto tale concorrenza, in ragio-ne dell’esistenza di interessi pubblicisuperiori.

Chi sottostà alla Sorveglianza deiprezzi?I cartelli e le imprese di diritto privatoe pubblico che dominano il mercato.

Per quali prezzi è competente ilSorvegliante dei prezzi?Per i prezzi delle merci e dei servizi,inclusi i crediti. Sono invece escluse:le rimunerazioni del lavoro e le ope-razioni creditizie della BancaNazionale Svizzera.

I compiti di Mister prezziI principali compiti del Sorvegliantedei prezzi sono l’osservazione del-l’evoluzione dei prezzi, l’impedimen-to di aumenti abusivi dei prezzi o delmantenimento di prezzi abusivi e l’in-formazione del pubblico in merito al-la propria attività.

Sorveglianza dei prezziEffingerstrasse 27, 3007 Bernatel 031 322 21 01fax 031 322 21 08www.mister-prezzi.ch

I Mister Prezzi

Leo Schürmann 1972-1974Leon Schlumpf 1974-1978Odilo Guntern 1986-1993Joseph Deiss 1993-1996Werner Marti 1996-2004Rudolf Strahm in carica dal 2004

I principi dellaSorveglianza dei prezzi

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alimentazione

Barrette ai cerealitroppi zuccherie troppi grassi

Merenda, un piccolo pasto che va scelto beneCome per gli altri pasti anche per la merenda o perla pausa a scuola esistono delle regole per evitareeccessi energetici e dare un giusta risposta al fabbi-sogno nutrizionale giornaliero.Ecco, per semplificare, alcune regole utili per unasana merenda.● Per una alimentazione quilibrata è bene fare 5pasti al giorno: prima colazione, merenda di metàmattina,pranzo,merenda pomeridiana,cena.● Fare merenda è una buona abitudine:non saltar-la! E’ invece sbagliato mangiucchiare continua-mente.● La merenda è un piccolo pasto,deve fornire il 5-7% di tutta l’energia che ti serve durante il giorno.● La merenda deve solo ricaricarti;non deve fartiarrivare troppo sazio al pasto successivo ma nean-che troppo affamato.Tra la merenda e il pranzo (o lacena) devono passare almeno 2 ore.● Varia spesso la tua merenda in modo da variareanche i nutrimenti che ti fornisce: per esempio, al-terna una porzione di frutta fresca,un frullato,unamerendina,uno yogurt,un piccolo panino dolce o sa-lato,3-4 biscotti.●Sui prodotti confezionati, puoi leggere in etichet-ta il valore nutritivo. Per esempio, una merendinapuò contenere mediamente da 120 a 200 kcal.Leggere l’etichetta ti aiuterà a mangiarne la quan-tità giusta.● Cerca di non mangiarla mentre studi,guardi la ti-vù o giochi al computer:come gli altri pasti anche lamerenda merita una giusta pausa.

Agiudicare dagli spazi che occupanosugli scaffali dei supermercati lebarrette ai cereali godono di un ot-timo gradimento presso i consu-

matori. Le confezioni veicolano l’idea di unprodotto sano: fondo verde (Migros) im-magini di spighe di grano e bicchiere di lat-te; anche la scritta “natural”: tutto induce avedere in queste merendine qualcosa chemadre natura ci offre in abbondanza. Ma èdavvero così? A giudicare dalla lista inter-

minabile degli ingredienti sembrerebbeproprio di no.

Abbiamo allora pensato di acquistarealcuni tipi di barrette e di mettere a con-fronto le etichette sia per quanto riguardala composizione del prodotto sia per gliaspetti nutrizionali.

Abbiamo poi sottoposto il tutto al giu-dizio di una dietista per una valutazionenutrizionale. La sostanza è che questo ge-nere di alimenti inducono a abitudini mal-sane. Si tratta di prodotti superenergeticiadatti a sostituire un pasto piuttosto cheuna merenda o un break. Troppi zuccheri etroppi grassi, anche quelli idrogenati, dan-nosi alla salute. Che bisogno c’è di utilizza-re grassi idrogenati in barrette di cereali de-finite “natural”? La verità è che i grassiidrogenati sono sostituti del burro a buonprezzo; ecco perché l’industria li impiega inabbondanza: costano poco e si conservanoa lungo.

Tornando alle nostre barrette, non sa-rebbe più sano mangiarsi una mela o dare ainostri figli per merenda, una fetta di panecon una riga di cioccolato? La risposta delladietista è sì. E non si può dire che sia unaquestione di risparmio di tempo. Di sicuro sirisparmierebbe denaro perché queste bar-rette sono anche costose.

Insomma bisogna farne un uso saltua-rio e eccezionale, per esempio una gita inmontagna, prima o dopo un’attività sporti-va e quando non si possono avere a dispo-sizione cibi freschi.

Ingrandire e semplificare le etichette!

Secondo La borsa della spesa, le eti-chette, in generale sono illeggibili e compli-cate. Le migliori sono quelle della Migrosdove è chiaro il prezzo della singola confe-zione, il prezzo unitario, l’etichetta nutrizio-nale. Più difficile la lettura della serie inter-minabile di ingredienti scritti in caratteri mi-croscopici su fondo colorato mentre ampiospazio viene riservato all’immagine.

Visto che al consumatore interessanoprincipalmente i grassi e gli zuccheri, nonsarebbe ora che la grande industria alimen-tare si aggiornasse e semplificasse l’etichet-ta nutrizionale che deve essere ben visibile,con scritte nere su fondo bianco (come ave-vamo indicato nel numero di agosto dellaBdS). E poi, queste etichette quanto sonoattendibili e da chi sono controllate?

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alimentazione

FarmerCrunchy,NaturalMigros fr. 4.209 barrette, 153g100g = 2.75

Fiocchi di cereali 25% (avena,frumento), semi di soia e proteina di soia15%, xilitolo, maltitolo, cocco grattugiato 9%, riso soffiato, polidestrosio,proteine del latte, grasso vegetale idrogenato (arachide, soia), mandorle,sorbitolo, sale da cucina, aroma

Marca NegozioPrezzo Quantità Ingredienti

Valori nutrizionaliper pezzo

Valore energetico 17g:270kj (65 kcal)-Proteine:3 g - Carboidrati: 10 g (dicui zuccheri >0.5 g) -Grassi:2,5 g 8 (di cui satu-ri 1,5 g) Fibre alimentari:1g - Sodio (sale): 0,02g

Giudiziodietetico

Farmer, Softlatte+12 Vitaminee acido folicoMigros fr. 3.406 bastoncini, 174g100g = 1.95

FarmerCrunchy, MieleMigros fr. 4.2012 bastoncini, 240g100g = 1.75

Fiocchi di cereali 40% (avena,frumento), miele 18%, zucchero, grasso ve-getale idrogenato (arachide, soia), latte magro in polvere, nocciole 5%, coc-co grattugiato 3.5%, sale da cucina, aroma

Valore energetico 20 g:410 kj (98 kcal)Proteine:2g - Carboidrati: 12 g dicui zuccheri 6 g) -Grassi:4,5g (di cui saturi1,5 g) - Fibre alimentari: 1 g - Sodio (sale): 0,02g

Bastoncino 76%:fiocchi d’avena, sciroppo di glucosio, germi di grano, cri-spies di riso e alla proteina del latte (riso, proteine del latte, avena, sale da cu-cina), banane secche,semi di soia, concentrato di banana, cocco grattugia-to, zucchero d’uva, proteine del latte, succo di pere concentrato, cornflakes(mais, zucchero,sale da cucina, malto d’orzo), latte condensato zuccherato(latte intero, zucchero), zucchero, lattosio, sostanze minerali. calcio, burrofuso, riso soffiato, fruttosio, sale da cucina, aromi, acido: acido citrico, 12 vi-tamine. Ripieno 24%: grasso vegetale idrogenato (palma, arachide, colza),zucchero, latte magro in polvere, latte intero in polvere, aromi, emulsionan-te: lecitina di soia. Fiocchi d’avena: 16%. Componenti del latte: 14%. Germidi grano: 7.5%. Semi di soia: 5%.

Barretta ai cereali 72%: prodotti di cereali 44% ((fiocchi d’avena, riso soffia-to (farina di riso, farina di frumento, farina d’avena, zucchero, latte screma-to in polvere, farina di mais, sciroppo di glucosio, cellulosa, olio vegetale), ri-so soffiato), sciroppo di glucosio, oligofruttosio, maltodestrine, nocciole,umidificante (glicerolo), burro concentrato, materia grassa vegetale, lattescremato in polvere, lattosio, calcio, sale, aroma, emulsionante (lecitina disoia), ripieno (28%): zucchero, materia grassa vegetale idrogenata, latte in-tiero in polvere, latte scremato in polvere, burro concentrato, emulsionante(lecitina di soia), aroma, componenti del latte in totale (11,3%), (tracce:mandorle, noci di pecan, sesamo).

Valore energetico 29g:550 kj (132 kcal) Proteine:4g -Carboidrati: 15g (dicui zuccheri 9g) - Grassi:6g (di cui saturi 3g e cole-sterolo 3mg) - Fibre ali-mentari: 1g - Sodio: 0,06g

Valore energetico 29g:508 kj (121 kcal)Proteine: 2,3g -Carboidrati: 16,8g -Grassi: 4,9g - Calcio: 87mg

Balisto, Milkcon calcioManor fr. 3.956 barrette, 174g100g= 2.27

Farmer, Soft chocnoce di coccoMigros, fr. 4.209 bastoncini, 290g100g= 1.45

Bastoncino 69%: cocco grattuggiato e latte di cocco in polvere (con conser-vante: E223), zucchero, crisp-rice (riso, avena, sale da cucina), fiocchi di ce-reali (avena, frumento), zucchero invertito, sciroppo di glucosio, semi di so-ia, grasso vegetale idrogenato (arachide, soia), maltodestrina, sale da cuci-na, aroma. Cioccolato al latte 31%: zucchero, burro di cacao, latte intero inpolvere, pasta di cacao, emulsionante: lecitina di soia, aroma. Cocco grat-tuggiato e latte di cocco in polvere 21%. Crisp-rice 7%. Fiocchi di cereali:6,5%. Semi di soia: 4%.

Valore energetico: 32,2g:660kj (158 kcal) Proteine:2g - Carboidrati: 17g (dicui zuccheri: 13g) - Grassi:9g (di cui saturi: 6g e cole-sterolo 1mg) - Fibre ali-mentari: 1,5g - Sodio:0,04g

Balisto, Soft choconoce di coccoManor, fr. 3.957 barrette, 210g100g = 1.88

Barretta ai cereali ricoperta di cioccolato al latte 33%. Ingredienti: zucchero,sciroppo di glucosio, noce di cocco secca (9,4%), burro di cacao, mais, riso,germi di grano pressati a freddo (viogerm 4,9%), latte intero in polvere, pa-sta di cacao, fiocco d’orzo, petali di grano, fiocchi d’avena, materia grassavegetale idrogenata, maltodestrina, umidificante (glicerolo), latte scrematoin polvere, sale, emulsionante (lecitina di soia), estratto di malto d’orzo, aro-mi, (tracce: arachidi, nocciole, mandorle, sesamo).

Valore energetico: 30g:593 kj (142 kcal) Proteine:1,9g - Carboidrati: 19,1g(di cui zuccheri 9,2g) -Grassi: 7,1g (di cui saturi:4,5g) - Fibre alimentari:0,7g - Sodio: 0,02g

Balisto, naturalcon Omega-3Manor, fr. 3.208 barrette, 160g100g = 2.-

Prodotti di cereali (59%) (fiocchi d’avena, cornflakes (mais, sale, malto d’or-zo), fiocchi integrali di mais (mais, sale), sciroppo di maltitolo, isomalto, oliovegetale parzialmente idrogenato, umidificante (sorbitolo), acido grassoomega-3 (acido alfalinoleico), maltitolo, umidificante (glicerolo), yogurt inpolvere, sesamo, latte scremato in polvere, latticello in polvere demineraliz-zato, aroma, cannella, emulsionante (lecitina di soia). Può contenere noc-ciole, mandorle e noci di pecan.

Valore energetico: 20g:297 kj (70 kcal) Proteine:1,2g - Carboidrati: 14g -Grassi: 1,6g (di cui saturi:0,54g) - Omega3: 0,03g- Colesterolo: 0,016mg

Abbastanza equilibrato ma contiene grassiidrogenati; povero in zuccheri

Ricco in energia e grassi

Ricco in energia eacido folico

Ricco in energia e calcio

Molto ricco inenergia, grassi ezucchero

Molto ricco inenergia, grassi ezucchero

Equilibrato, pochigrassi e con acidigrassi omega-3

Balisto, crunchyMieleManor, fr. 3.958 barrette, 152g100g = 2.59

Prodotti di cereali (20%) (fiocchi d’avena, fiocchi di frumento, fiocchi d’or-zo), zucchero, riso soffiato, materia grassa vegetale parzialmente idrogena-ta, nocciole (10%), miele (10%), farina di frumento, fiocchi di noci di cocco(6%), germi di grano pressato a freddo (4%), amido, latte scremato in pol-vere, farina di lupino, proteine del latte, sale, aroma, lievito in polvere (car-bonato acido d’ammonio)

Valore energetico: 19g:385kj (92 kcal)Proteine: 1,5g -Carboidrati: 11,6g -Grassi: 4,4g

Pochi grassi, molto ricco in energia

La borsa della spesa

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Informaticonfronta!

alimentazione

LU, Grany5 cereali e pezzi dicioccolatoCarrefour, fr. 3.456 barrette, 125g100 = 2.76

Cereali: 37,5% ((fiocchi di mais (grani di mais: 12,8%, zucchero, sale,estratto di malto, emulsionante: E471), farina di riso: 9,3%, fiocchi d’avena:6,2%, farina di grano: 5,7%, fiocchi di segale: 2,8%, farina di grano malta-to: 0,7%) ), cioccolato: 22% (pasta di cacao, zucchero, emulsionante: leciti-na di soia, aroma di vaniglia), sciroppo di glucosio, stabilizzante: sorbitolo,materia grassa vegetale, pasta di nocciole, zucchero, glutine, destrosio, sale,emulsionante: esteri di acidi grassi, aroma vaniglia. Contiene: grano, soia,nocciole.

Valore energetico: 21g:392 kj (93 kcal)Proteine: 1,2g -Carboidrati: 14,4g -Grassi: 3,3g

Sveltesse NestléFragola - lamponeManor, fr. 4.506 barrette, 150g100g = 3.–

Barretta con cioccolato, cereali e granuli alla frutta. Cioccolato 23,9%, ce-reali: 22,8%, farina di frumento, crusca di frumento, farina di mais, granulialla fragola e al lampone (succo di fragola 1,5%, succo di lampone 1,5%,banana), zucchero, destrosio, umidificante glicerolo, gelificante pectina, fa-rina di riso, fibra di frumento, acidificante acido citrico, aroma, conservanteanidride solforosa, sciroppo di glucosio, zucchero, umidificante glicerolo,sciroppo di zucchero invertito, maltodestrina, agente di carica carbonato dicalcio, olio vegetale idrogenato, oligofruttosio, latte fermentato in polvere,zucchero greggio, amido di frumento, sale, latte scremato in polvere, de-strosio, acidificante acido citrico, estratto di malto, aromi, emulsionantiE472, E322 (da soia), antiossidante E306, coloranti E160b, E150c, E160a.Può contenere tracce di arachidi, frutta a guscio, uova.

Valore energetico: 25g:410 kj (98 kcal)Proteine: 1,3g -Carboidrati: 17,4g (di cui Zuccheri: 9g) -Grassi: 2,5g (di cui saturi:1,5g) - Fibre alimentari:1,7g - Sodio: 0.05g

Nesquik NestlèCereali e lattecon calcio e 7 vitamineManor, fr. 3.606 barrette, 150g100g = 2.40

Cereali 29,5% (semolino di mais, farina di frumento integrale, frumento eavena), latte condensato zuccherato: 11,7% (latte, zucchero), sciroppo diglucosio, oli vegetali, zucchero, latte scremato in polvere: 8,4%, sciroppo dizucchero invertito, umidificanti (sorbitolo, glicerolo), cioccolato in polvere:5,2% (zucchero, cacao in polvere), maltodestrina, olio vegetale idrogenato,carbonato di calcio, glucosio, cacao magro, sale, emulsionante (lecitina disoia), antiossidanti (acido ascorbico, tocoferoli), aroma (vanillina), vitamine,regolatore di acidità (fosfato trisodico), ferro. Può contenere tracce di arachi-di e di mandorle.

Valore energetico: 25g:445kj (106 kcal)Proteine: 1,8g - Carbo-idrati: 16.8g (di cui zuc-cheri: 7,7g) - Grassi: 3,5g(di cui saturi: 2,1g) - Fibrealimentari: 0,5g - Sodio:0,05g - Calcio: 240mg -Ferro: 2,4mg

Frosties Kellogg’sBarrette al latte con calcioManor, fr. 3.606 barrette, 150g100g = 2.40

Cereali 39% (mais, zucchero, malto d’orzo, sale, sciroppo di glucosio e frut-tosio, 6 vitamine e ferro), latte condensato zuccherato (12%), sciroppo diglucosio, latte scremato in polvere (10%), olio vegetale idrogenato, zucche-ro, sciroppo di zucchero invertito, fruttosio, agenti umidificanti (glicerina,sorbitolo), carbonato di calcio, grasso del latte, lattosio, emulsionante (leciti-na di soia), regolatore di acidità, aroma di vaniglia, antiossidante (ascorbilpalmitato, alfa tocoferolo).

Valore energetico: 25g:430 kj (102 kcal)Proteine: 2g -Carboidrati: 18g (di cuizuccheri: 8g) - Grassi: 3g(di cui saturi: 2g) - Fibrealimentari: 0,3g - Sodio:0,1g - 6 vitamine -Calcio: 165mg - Ferro:2,4mg -

MigrosFarmer Soft Fitcon 12 vitamineMigros, fr. 3.409 barrette 180g100g = 1.89

Maltodestrina, sciroppo di glucosio, succo di pere concentrato, fiocchi dicocco, sciroppo di fruttosio, cramberries essiccate: 6,7%, cornflakes (mais,zucchero, sale da cucina, malto d’orzo), fiocchi d’avena, crispies di cereali (ri-so, frumento, zucchero, malto d’orzo, sale da cucina), proteina di soia, zuc-chero, riso soffiato, farina di riso, olio vegetale (cocco, palma), aromi, sale dacucina, 12 vitamine

Valore energetico: 20g:330 kj (79 kcal)Proteine:1g -Carboidrati:15g (di cui zuccheri: 6g) -Grassi: 1,5g (di cui saturi:1g e colesterolo: 0 mg) -Fibre alimentari: 0,5g -Sodio: 0,0g - 12 vitamine

Kellogg’s, Special KRed FruitManor, fr. 4.506 barrette, 129g100g = 3.48

Cereali Special K Kellogg’s (50%) (riso, frumento, zucchero, glutine di fru-mento, latte scremato in polvere, sale, germe di frumento disoleato, aromadi malto, 6 vitamine, ferro), sciroppo di glucosio, pezzi di frutta al gusto difragola (9%) (zucchero, mirtilli rossi, acido citrico, aroma di fragola, concen-trato di succo di sambuco), fruttosio, zucchero, destrosio, oli vegetali idroge-nati, umidificanti (sorbitolo e glicerolo) emulsionante: lecitina di soia, aroma,antiossidante: E320

Valore energetico: 21,5g:356 kj (84 kcal)Proteine:1,5g,Carboidrati: 17g (di cui zuccheri: 8g) -Grassi: 1,5g (di cui saturi:0,4g) - Fibre: 0,3g - Sodio:0,1g - 6 vitamine - Ferro:1,2mg

CoopWeight WatchersBarrette di frutta alla melaCoop, fr. 2.806 barrette, 144g100g = 1.94

Frutta secca: 26% (mele: 20%, uva sultanina), maltodestrina, edulcorante,sciroppo di maltitolo), farine di cereali (frumento, riso, mais), fibre alimenta-ri (oligofruttosio, limoni), fiocchi di cereali tostati 8% (avena, frumento, oliod’arachidi, succo di mele concentrato (5%), aroma (mela), mandorle tosta-te, prodotto di panetteria “ostia”, vitamina C, malto di orzo, sale da cucina,acidificante (E330), agenti lievitanti (E450, E500). Contiene: arachidi, gluti-ne, mandorle. Può contenere tracce di nocciole, latte, sesamo.

Valore energetico: 24g:350 kj (84 kcal) Proteine:0,7g - Carboidrati: 15,4g(di cui zuccheri: 6,2g) -Grassi: 1,9g (di cui saturi:0,2g) - Fibre alimentari:1,2g - Sodio: 0,03g -Vitamina C: 14,4mg

Equilibrato, ricco in energia

Equilibrato, pochi grassi

Ricco in energia

Equilibrato, pochi grassi, ricco in energia

Equilibrato, pochi grassi, vitaminizzato

Equilibrato, pochi grassi, ricco in ferro

Equilibrato, pochi grassi, ricco in vitamina C

Marca NegozioPrezzo Quantità Ingredienti

Valori nutrizionaliper pezzo

Giudiziodietetico

La borsa della spesa

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acsi

Come fare la spesa giustaLa nuova pubblicazione realizzata, congiuntamente da ACSI, Alliance Sud, Agenda 21 e dal Gruppo cantonalesullo sviluppo sostenibile (GrussTi) invita ad adottarealcune semplici linee direttrici di valenza generale per ottimizzare i nostri acquisti e fare in modo che iconsumi possano tradursi per tutti in progresso civile,sviluppo armonico e qualità di vita.

C’erano due Consiglieri di Stato, Patri-zia Pesenti e Marco Borradori, e ilcapo dell´Ufficio federale del consu-mo, Jean-Marc Vögele, alla presen-

tazione della “Guida ai consumi responsabili”che riunisce in un unico documento, tutto quan-to il disorientato consumatore medio vorrebbesapere.Nella scelta dei prodotti, soprattutto quelli ali-mentari, ha affermato nel corso della presentazio-ne il presidente dell’ACSI Mario Jäggli, il consu-matore svizzero guarda in primo luogo il prezzo ein seconda battuta la provenienza. Il tempo ètiranno, e proprio perché sempre pressato, questoconsumatore ha scarse occasioni per formarsi einformarsi su tutto quanto sta dietro al mondo deiconsumi. Proprio per questa lacuna informativa èpiù o meno inconsapevolmente indotto a sceglie-re ciò che la pubblicità, gestita da potenti sistemidi marketing, vuole che scelga.

Le associazioni dei consumatori, da sem-pre, cercano di facilitargli il compito, presentan-dogli in forma chiara e agevole questo genere diinformazioni, con l’intenzione di renderlo piùconsapevole delle proprie scelte e della loro im-portanza, al fine di armonizzare le legittime esi-genze d’ordine privato con la visione di una so-cietà e un mondo più giusti ed equilibrati. L’AC-SI lo fa da 32 anni con la sua borsa della spesa econ il servizio di consulenze Infoconsumi oltreche con un ricco sito internet.

La Guida ai consumi responsabili, della cuiversione italiana - con GrussTi e Agenda 21 -siamo stati entusiasti promotori, riunisce in ununico documento, tutto quanto questo diso-rientato consumatore medio vorrebbe sapere.E lo fa in modo armonico, piacevole, completo.Non è da leggere d’un fiato: se sfogliata, gusta-ta, ripresa in mano di tanto in tanto, diventeràdavvero quella Guida che si prefigge di essere. La Guida, visibile integralmente sul sito puòessere richiesta al segretariato ACSI (gratis,solo spese di spedizione).

Frutta e verdura: scegliere prodotti locali e di stagione. Ad esempio, un cocomero della regio-ne acquistato in estate e coltivato in terra all’aria aperta, necessita comples-sivamente di 0,3 l di petrolio per la coltivazione e il trasporto. Quello acqui-stato in febbraio nei negozi, coltivato in serre riscaldate e trasportato per1000 km, ne necessita 1,1 l.

Carne e pesce: prestare attenzione alla provenienza, ai marchi e ai sistemi di allevamento.Mangiare meno carne ma di qualità migliore. Pesce: vi sono specie minac-ciate dall’eccessivo sfruttamento dei mari; è preferibile consumare specieche non sono vittime della pesca indiscriminata.

Cura del corpo: un sapone da 250 g permette tanti utilizzi quanti 4 flaconi di gel per la doc-cia da 250 ml e la carta igienica non sbiancata con cloro, senza profumo esenza decorazioni immette meno sostanze inquinanti nelle acque di scarico.

Giardino: un fertilizzante organico (composto, miscela a base di fosfati di roccia, ba-salto, polvere di ossa o farina di piume) rilascia gli stessi elementi nutritivi diun fertlizzante chimico, ma provoca un minore inquinamento delle acque.

Abbigliamento:la coltivazione del cotone assorbe il 25% di pesticidi e il 10% dei concimiutilizzati nel mondo; occorrono inoltre 270 litri d’acqua per produrre 1 kgdi fibre. Per la scelta di un capo in cotone è meglio affidarsi ai marchi che ga-rantiscono una produzione rispettosa dell’ambiente e dei lavoratori.

Elettricità:preferire le lampadine a basso consumo energetico, consultare l’etichettaenergia all’acquisto, e, laddove è possibile, optare per la corrente elettricaverde.

Bricolage:una colla per la posa del rivestimento del pavimento può contenere fino al70% di solventi. Per evitare di inquinare l’aria interna - durante e dopo i la-vori - scegliere una colla con una bassa percentuale di solventi: senza acrila-mide, nitrile acrilico, acetato di vinile, benzene, diossanoi, formaldeide eacetaldeide.

Pulizia:pratiche ma care all’utilizzo, le salviettine impregnate di prodotti detergen-ti (e disinfettanti) sono una fonte supplementare di rifiuti (20 kg all’anno peruna famiglia media).

Alcuni gesti responsabili

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acsi

✔ Nessun atto di consumo è solamenteindividuale.

✔ Il consumatore ha il potere d’influenzare le tendenze del mercato globale.

✔ Con ogni gesto di acquisto si può contribuire acambiare in modo costruttivo gli equilibri cheregnano sul nostro pianeta.

✔ È possibile consumare in modo più consapevole.

Questi sono alcuni enunciati suiquali il gruppo di lavoro ACSI sulconsumo sostenibile ha fondato ilproprio lavoro e ha elaborato leproprie conclusioni che qui diseguito sintetizziamo. Conciliareconsumo e sostenibilità è possibilema bisogna essere coscienti che cideve essere un equilibrio tra leesigenze dell’uomo e quelle dellanatura e dell’ambiente.

Oggi più che mai si avverte la neces-sità di ridefinire i nostri rapporti conciò che ci circonda. In particolareciò diventa imperativo per ogni ge-

sto di consumo poiché esso segna in modopiù o meno importante la qualità dell’am-biente in cui viviamo, il nostro benessere ela nostra salute. Ma la responsabilità del sin-golo è oggi strettamente connessa con il ri-schio dell’intera collettività e di conseguen-za si rivela necessario recuperare i valori del-la comprensione, della solidarietà e del ri-spetto, assumendosi le presponsabilità del-le proprie azioni e imparando a vivere conconsapevolezza il presente.

È così che optando per un’alimentazio-ne equilibrata con prodotti locali e di stagio-ne o imparando a gestire il proprio consumodelle risorse non rinnovabili in modo più re-sponsabile possiamo ottenere degli effettipositivi sull’ambiente e sulla salute.

Ma non si può però solo sperare neigrandi cambiamenti, a livello planetario eepocale; è invece importante cominciaresubito dai piccoli gesti nella vita quotidianadi ciascuno. E qui l’accento va posto sul ruo-lo di consumatore-cittadino: in un’econo-

mia globale, infatti, questo ruolo va oltre ilsemplice gesto dell’acquisto. Occorre pren-dere conscienza che spendere soldi significaavere un potere e delle responsabilità.

La promozione di un consumo respon-sabile va di pari passo con l’incoraggiamen-to di modi di produzione sostenibili.L’esperienza ha dimostrato che il consumoha il potere di indurre le industrie a adottarecomportamenti rispettosi nei confronti del-l’ambiente e della società. Nel gioco delladomanda e dell’offerta il consumo riesce afar rispecchiare le esigenze dei consumato-ri e a influenzare i cercatori dell’offerta, vi-sto che questi dipendono direttamente dal-la domanda. Con un nuovo modo di consu-mare abbiamo dunque la possibilità di in-fluenzare le sorti di tutto il pianeta.

Con la borsa della spesa al supermerca-to, con le nostre scelte di servizi e beni diogni natura possiamo dunque fare molto,molto di più di quello che a prima vista sem-bra. Ecco dunque che consumare in modopiù consapevole adottando uno stile di vitapiù sobrio, scegliendo prodotti locali e distagione, preferendo merce con marchiequi e solidali, cercando di evitare gli spre-chi e producendo meno rifiuti possibile, uti-lizzando con parsimonia l’energia e l’acqua,distinguendo quello che è un reale bisognoda tutti quelli imposti, in poche paroleavendo un occhio di riguardo per tutto ciòche sta dietro a ogni nostra scelta d’acqui-sto possiamo contribuire alla salvaguardiadella natura e del paesaggio - e non solofuori di casa nostra -, a un più marcato equi-librio sociale e a una maggiore giustizia so-prattutto laddove gli squilibri significanomiseria, sfruttamento e violenza.

Non dobbiamo illuderci: anche i pro-blemi che ci sembrano più lontani nel tem-po e nello spazio ce li troviamo o ce li ritro-veremo presto sull’uscio di casa. Anchequesto fa parte della globalizzazione.L’impegno di tutti, ognuno nel proprio pic-colo, fa, sommato, l’impegno di tanti ed è lìche se ne possono raccogliere i frutti.

L’impegno dell’ACSIL’ACSI, tramite il suo periodico d’infor-

mazione e le sue molteplici prese di posizio-ne, si è sempre adoperata nell’informazio-ne per un consumo consapevole ponendol’accento su tutti i risvolti nefasti di un con-sumo dissennato. E continuerà a farlo.

In quest’impresa lavora in rete con al-tri enti, elabora schede informative, pub-blica articoli sulla propria rivista (resa oragraficamente ancora più accattivante) e in-forma tramite il proprio sito www.acsi.ch,costantemente aggiornato, va nelle scuoleper sensibilizzare i ragazzi anche sui proble-mi del consumo sostenibile affinché in-fluenzino i propri genitori nelle giuste scel-te e, un domani, quando saranno loro a do-ver scegliere quale tipo di consumi preferi-re, non abbiano esitazioni.

La nuova pubblicazione “Guida aiconsumi responsabili” va in questa dire-zione.

La Guida è distribuita nelle scuole del can-tone e nelle biblioteche e è ottenibile: ✔ in tutti i punti vendita di Migros Ticino✔nelle filiali della Coop: Locarno centro,

Lugano nord e sud, Serfontana, Tenero,Castione

✔presso i tre promotori del progetto(GrussTi, ACSI e associazione Agenda 21locale).

Da consumatore a consum’attore

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assicurazioni

Anche per il 2007 gli assicurati do-vranno fare i conti con nuovi au-menti di premio per l’assicurazionemalattia di base. In Ticino il premio

mensile per gli adulti cresce mediamente del2 per cento, nei Grigioni del 2,3 %.

Come mostra la tabella riferita al can-tone Ticino (assicurazione di base, infortu-nio compreso, franchigia minima) dietrol’aumento medio del 2% si nascondono si-tuazioni molto diverse: i premi variano dacassa a cassa, ma anche all’interno dellastessa cassa malati (regioni di premio diffe-renziate). Fra le casse meno care per gliadulti ( EGK, Assura, Agrisano, Intras eArcosana) e quelle più care (Visana,Innova, Klug, Helsana e CSS) ci sono alme-no una sessantina di franchi al mese di dif-ferenza. Anche le percentuali di aumentodel premio sono molto diverse: per gli adul-ti si va dalla riduzione dei premi di Assura,Intras e Supra ai rincari superiori al 6 percento di Atupri, Innova 1, Avanex 1, CM 571, Galenos 1, Klug 1, Provita 1 e Santop 1.

Visto l’alto livello dei premi vale la pe-na di considerare le possibilità di risparmioesistenti per l’assicurazione di base: cam-biamento di cassa malati, richiesta del sus-sidio cantonale, rinuncia alla copertura in-fortuni se si è già assicurati presso il datore

“Stangatina” anti-iniziativa?Dopo i pesantissimi aumenti subiti dai premi delle casse malati negli ultimi anni,

il 2% annunciato in Ticino per il 2007 potrebbe essere interpretato come un datopositivo. Sicuramente meglio questa “stangatina”, dei salassi cui eravamo abituatie che hanno messo a dura prova i budget dei ticinesi. Non dimentichiamo però chequesto aumento, anche se contenuto, va a rincarare uno dei premi medi cantonalipiù elevati della Svizzera. In effetti, se nel nostro cantone il premio medio mensileper un adulto raggiungerà i 368 franchi, a Appenzello Interno, per le stesse identi-che prestazioni, saranno sufficienti 217 franchi al mese, 255 nei Grigioni.

C’è dunque poco da stare allegri. Anche perché gli aumenti contenuti non sem-brano essere frutto di un contenimento dei costi, ma di una precisa strategia che per-segue tutt’altro fine: l’affossamento dell’iniziativa popolare per una cassa malatiunica e sociale, sostenuta anche dall’Associazione consumatrici, su cui voteremol’11 marzo 2007. Arrivare al voto dopo una nuova stangata sui premi avrebbe signi-ficato portare molta acqua al mulino dell’iniziativa. Ecco allora la trovata del ministrodell’interno Pascal Couchepin: imporre alle casse malati di ridurre le loro riserve per-mettendo in questo modo un contenimento degli aumenti. La stangata non è quin-di scongiurata, ma semplicemente rinviata al 2008.

Casse malati: valuta con l’ACSIle possibilità di risparmio

di lavoro, franchigia differenziata, sospen-sione del pagamento in caso di servizio mi-litare, limitazione della libera scelta del for-nitore di prestazioni sanitarie. L’ACSI consi-glia in particolare di considerare i sistemiTelmed (impegno a chiamare una linea te-lefonica della propria cassa malati prima diogni visita medica) e medico di famiglia(prima di recarsi da uno specialista l’assicu-

rato deve rivolgersi a un medico genericoscelto in una lista definita dalla propria cas-sa malati).

Quale franchigia scegliere?La scelta della franchigia ottimale di-

pende dai costi sanitari di ogni assicurato(difficilmente prevedibili). In generale allepersone sane si consiglia di scegliere la fran-

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assicurazioni

Informaticonfronta!Cassa malattia di base

premi mensili 2007

Assicuratore Nº assicurati Adulti Giovani Minorenni2005 19-25 anni 0-18 anni

Assicuratore Nº assicurati Adulti Giovani Minorenni2005 19-25 anni 0-18 anni

Mutuel 1 14’491 341.80 314.50 86.80Mutuel 2 323.80 297.90 82.20Natura 1 – 371.80 342.10 86.80Natura 2 349.80 321.90 81.70ÖKK Basilea 1 154 361.00 288.80 90.30*ÖKK Basilea 2 336.00 268.80 84.00*ÖKK Grigioni 1 6’544 356.00 284.80 89.00*ÖKK Grigioni 2 336.00 268.80 84.00*ÖKK Fribourg 1 66 361.00 288.80 90.30*ÖKK Fribourg 2 336.00 268.80 84.00*Panorama 1 318 341.80 314.50 86.80Panorama 2 323.80 297.90 82.20Philos 1 34 345.80 318.20 86.80Philos 2 327.80 301.60 82.30Progres 1 8’461 358.00 304.30 96.60Progres 2 336.00 285.60 90.70Provita 1 83 361.00 324.90 93.90*Provita 2 336.00 302.40 87.40*Rhenusana ( ex BKK) 1 24 389.00 303.50 97.30*Rhenusana ( ex BKK) 2 373.00 291.00 93.30*Sana 24 1 6 381.20 305.00 95.50Sana 24 2 356.40 285.20 89.30Sana Top 1 – 361.00 324.90 90.30Sana Top 2 336.00 302.40 84.00Sanitas 1 10’959 357.00 260.70 89.30Sanitas 2 320.30 233.90 80.10Sansan 1 5’895 350.00 297.50 87.50Sansan 2 339.00 288.10 84.70St. Moritz 1 45 366.50 337.20 86.80St. Moritz 2 344.50 317.00 81.60Supra 1 13’810 360.30 360.30 85.50Supra 2 343.10 343.10 81.40Swica 1 17’236 369.90 277.50 92.50*Swica 2 351.50 263.70 87.90*Universa 1 9’655 341.80 314.50 87.80Universa 2 323.80 297.90 83.20Visana 1 16’092 424.30 297.10 93.50Visana 2 397.80 278.50 87.70Vivacare 1 – 381.20 305.00 95.50Vivacare 2 356.40 285.20 89.30Wincare 1 15’359 362.00 257.00 94.00Wincare 2 352.00 250.00 91.00Xundheit 1 77 361.00 296.10 90.00Xundheit 2 336.00 275.60 84.00

Aerosana 1 20 364.00 291.20 72.80Aerosana 2 350.00 280.00 70.00Agrisano 1 745 337.20 286.60 74.20*Agrisano 2 322.50 274.10 71.00*AMB 1 – 391.80 360.50 87.60AMB 2 370.80 341.20 82.90Aquilana 1 487 344.00 269.00 86.00Aquilana 2 318.00 249.00 80.00Arcosana 1 1’119 341.00 272.80 85.30Arcosana 2 319.00 255.20 79.80Assura 1 19’028 333.00 333.00 76.00*Assura 2 306.00 306.00 70.00*Atupri 1 8’921 348.00 261.00 90.50Atupri 2 326.00 244.50 74.80Auxilia 1 – 375.00 300.00 93.80Auxilia 2 345.00 276.00 86.30Avanex 1 29 361.00 306.80 54.10Avanex 2 337.00 286.40 50.50Avantis 1 12 361.80 332.90 86.80Avantis 2 338.80 311.70 81.30Cassa Malati 57 1 403 377.00 320.50 105.60Cassa Malati 57 2 358.00 304.30 100.20CM Troistorrents 1 6 370.80 341.20 86.80CM Troistorrents 2 349.80 321.90 81.90CM EOS Martigny 1 2 371.80 342.10 86.80CM EOS Martigny 2 349.80 321.90 81.70CMEL 1 532 399.80 367.90 86.80CMEL 2 389.80 358.70 84.60CMP Surselva 1 1 375.00 322.50 101.30CMP Surselva 2 360.00 309.60 97.20Concordia 13’088 374.50 298.20 93.00CPT 1 29’435 354.90 284.00 88.80CPT 2 330.20 264.20 82.60CSS 1 30’481 399.00 319.20 99.80CSS 2 356.00 284.80 89.00Easy Sana 1 11 371.80 342.10 86.80Easy Sana 2 349.80 321.90 81.70EGK Cassa della salute 1 4’489 330.00 280.00 92.50EGK Cassa della salute 2 320.00 272.00 90.00Fonction Publique 1 14 361.80 332.90 86.80Fonction Publique 2 338.80 311.70 81.30Galenos 1 263 361.00 279.70 91.60Galenos 2 336.00 262.40 85.90Helsana 1 66’144 400.00 320.00 88.00Helsana 2 364.00 291.20 80.00Hermes 1 2’663 370.80 341.20 91.80Hermes 2 352.80 224.60 87.30Hotela 1 725 391.00 313.00 137.00Hotela 2 376.00 301.00 132.00Innova 1 77 421.00 379.00 110.00Innova 2 396.00 357.00 103.00Institut Ingenbohl 72 399.00 399.00 105.00Intras 1 9’618 340.00 255.00 79.00*Intras 2 323.00 243.00 75.00*Klug 1 279 405.00 405.00 81.00Klug 2 380.00 380.00 76.00Kolping 1 1’390 381.00 309.00 83.00Kolping 2 352.00 286.00 75.00La Caisse Vaudoise 1 6’961 341.80 314.50 86.80La Caisse Vaudoise 2 323.80 297.90 82.20L’Avenir 1 1’366 341.80 314.50 87.80L’Avenir 2 323.80 297.90 83.20

Due regioni di premioLa LAMal prevede per ogni cassa malati la possibilità non solo di fissare premidifferenziati per ogni cantone, ma anche all’interno dello stesso cantone. Il Ticino è suddiviso in 2 regioni di premio.ZONA 1 (più cara):Mendrisiotto, Luganese, Locarnese (tranne i comuni della Zona 2),Bellinzonese (tranne i comuni della Zona 2).ZONA 2 (meno cara):Valle di Blenio, Leventina, Riviera, Valle MaggiaI seguenti comuni del Locarnese: Borgnone, Brione Verzasca, Briones/Minusio, Cavigliano, Corippo, Cugnasco, Frasco, Gerra Gambarogno, GerraVerzasca, Gordola, Gresso, Intragna, Lavertezzo, Mergoscia, Mosogno,Palagnedra, Sonogno, Tegna, Vergeletto, Verscio, Vogorno, Onsernone.I seguenti comuni del Bellinzonese: Gnosca, Moleno, Preonzo.

* Premio ridotto:dal 3° figlio: Agrisano, Intras, Ökk, Provita, Rhenusana, Swica dal 2° figlio: Assura

Cifre verdi: le 3 CM meno care (per regione)Cifre rosse: le 3 CM più care (per regione)

(senza sussidio cantonale) – Infortunio compreso – Franchigia minima

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Secondo la legge attuale ogni cassamalati deve disporre di riserve del 15% perfar fronte ai rischi dovuti alle fluttuazioni delnumero di assicurati e del loro stato di salu-te (una cifra che scenderà al 10% nei prossi-mi anni). I premi sono calcolati includendo lacostituzione delle riserve. Mentre il sistema,che punta sulla concorrenza, incita gli assi-curati a cambiare cassa malati, le riserve ac-cumulate non seguono gli assicurati nellanuova cassa e devono quindi essere ricosti-tuite. E’ anche questa la ragione per cui lecasse malati con premi bassi che vengonoprese d’assalto da numerosi nuovi assicura-ti, l’anno successivo devono aumentare no-tevolmente i premi.

L’obbligo di costituire le riserve rincaradunque i premi e evidenzia la sua assurdità.Con una cassa malati unica, sarebbero suffi-cienti riserve del 2-3 per cento dei premi percoprire eventuali errori di valutazione deicosti annui.

Oltre che sul loro importo si possonoavanzare dubbi e perplessità anche su comevengono contabilizzate queste riserve.Secondo un articolo firmato dalla presiden-te della Fédération romande des consom-mateurs Monika Dusong (ex consigliera distato responsabile del dipartimento della sa-nità del canton Neuchâtel) da alcuni anni lecasse malati dichiarano una redditività deiloro investimenti sui mercati finanziari del 3-4% inferiore a quella annunciata dalla SU-VA (assicurazione infortuni, vedi grafico).Questa differenza corrisponde a una perdi-ta per gli assicurati di 210-280 milioni difranchi all’anno. Nel corso di una trasmissio-ne televisiva il presidente della cassa malatiCSS Pierre Boillat ha tuttavia sostenuto che

assicurazioni

la sua compagnia nel 2005 ha ottenuto una“performance” del 9% sugli investimentifinanziari. Il rapporto annuale della CSS,pubblicato poco dopo questa trasmissionedichiara a bilancio una redditività “solo” del3,5%. Un’attenta lettura dei conti CSS chia-risce le ragioni di questa differenza: gli inve-stimenti in titoli sono iscritti al loro valorestorico più basso, mentre terreni e immobilifigurano al valore d’acquisto. Questo mododi procedere corrisponde alle direttivedell’Ufficio federale della sanità che non hagiudicato utile adattare le sue norme nel1996-1997, quando tutte le assicurazionisociali hanno introdotto l’obbligo di iscrive-re i loro investimenti a bilancio al loro valoredi mercato.

Cosa significa tutto ciò? Da una parteche le riserve di tutte le case malati sono ve-rosimilmente massicciamente sottostimate:a livello federale potrebbero situarsi fra il 25e il 30 % (invece del 15 % previsto attual-mente). Secondariamente che questa man-canza totale di trasparenza potrebbe per-mettere agli assicuratori di trasferire i bene-fici (la differenza fra quanto iscritto a bilan-cio e quanto effettivamente realizzato) a so-cietà “amiche” - ad esempio le assicurazionicomplementari dello stesso assicuratore –senza che ciò diventi visibile a livello conta-bile.

Il mistero della gestione delle riserve del-la casse malati costa dunque molto caro agliassicurati. E’ giunto il momento di introdurrenorme di gestione e di trasparenza degne diuna vera assicurazione sociale come l’AVS ol’assicurazione disoccupazione. E’ anche perquesta ragione che l’ACSI sostiene l’iniziati-va per una cassa malati unica e sociale.

Il mistero delle riserve

%0.0

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40023002200210020002

Fonte: rapporti di gestione della Suva, statistiche delle assicurazioni sociali (UFAS) e statistiche dell’assicurazione malattia obbligatoria (UFSP)

Redditività delle casse in %Redditività della SUVA in %

chigia più alta (2500 franchi). Per chi inve-ce ha spese sanitarie superiori ai 2’000franchi all’anno si consiglia di scegliere lafranchigia minima obbligatoria (300 fran-chi). Per districarsi nella giungla delle fran-chigie consigliamo di consultare il sitowww.comparis.ch o di rivolgersi all’ACSI.

Disdetta entro fine novembreGli assicurati che intendono cambiare

cassa malati per l’assicurazione di base omodificare la franchigia devono annunciar-lo entro la fine di novembre. Attenzione: lalettera di disdetta o di modifica delle fran-chigia deve arrivare alla cassa malati entro il30 novembre, è quindi indispensabile spe-dirla qualche giorno prima della scadenza.

Assicurazioni complementariAccanto all’assicurazione di base ob-

bligatoria molti assicurati hanno scelto distipulare una o più assicurazioni comple-mentari. Anche per queste coperture valela pena di valutare attentamente le possibi-lità di risparmio, chiedendosi innanzituttose sono veramente necessarie e confron-tando prestazioni e prezzi offerti dai vari as-sicuratori. Per queste coperture bisognatuttavia essere coscienti che (contraria-mente a quanto accade per l’assicurazioneobbligatoria) non esiste il diritto al liberopassaggio da una cassa malati all’altra. Gliassicuratori non sono cioè obbligati a ac-cettare qualsiasi assicurato faccia richiestadi adesione. Attenzione ai termini di disdet-ta: generalmente 30 giorni se c’è un au-mento di premio. Se non c’è aumento la di-sdetta può essere data solo per fine 2007 ri-spettando i termini di disdetta previsti dalcontratto (3 mesi per la maggior parte del-le casse malati).

Redditività del capitale delle casse malati e della Suva in %per saperne di più

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✔telefonate al servizio di consulenza ACSIsulle casse malati (tel. 091 922 97 55) venerdì mattina dalle 9.00 alle 12.00

✔visitate il nostro sito www.acsi.ch alla vo-ce “assicurazione malattia”

✔confrontate i premi online. Oltre awww.comparis.ch e al sito dell’Ufficio fe-derale della sanità www.praemien.ad-min.ch/2007 (che contiene anche diversimodelli di lettere) ci sono parecchi altri si-ti che permettono un confronto fra i pre-mi delle varie casse malati: www.vzonline.ch; www.bonus.chwww.cassamalatisvizzera.chwww.vergliechen.ch; www.sparziel.ch

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In Svizzera, in poco più di 10 anni, cioè dal 1992 al2004, la spesa per i generi alimentari (comprese le be-vande alcoliche) si è dimezzata passando dal 16% all’8% del budget familiare. Nello stesso periodo il sovrap-peso nella popolazione in Svizzera ha avuto tendenza in-versa. Oggi, uno dei problemi di salute emergenti inSvizzera è il crescente sovrappeso che si è sviluppato nel-la popolazione adulta e nei ragazzi dovuto sostanzial-mente a due elementi: un’alimentazione eccessiva inenergia combinata con la mancanza di movimento.

Il consumo di alimenti come latte e frutta hannotendenza al ribasso a differenza dello zucchero e deigrassi vegetali che aumentano nelle stime dei consumiattuali secondo il quinto rapporto svizzero sulla nutri-zione. Il consumo della verdura è addirittura insuffi-ciente rispetto alle raccomandazioni nutrizionali.

Come mangiare sanoL’idea di mangiare sano viene spesso equiparata a

un consumo adeguato di frutta e verdura, ma non ba-sta. Per mangiare sano sono importanti i comporta-menti che qui elenchiamo.

✔ Scegliere più frequentemente alimenti sani: ilconsumo eccessivo di alimenti ricchi in energia spessocon un elevato contenuto di zuccheri raffinati e grassisaturi abbinato a un carente consumo di frutta e verdu-ra ha un effetto negativo sulla salute.

✔ Mangiare meno: un consumo adeguato in ter-mini quantitativi dei vari alimenti (porzioni corrette)per ottenere un apporto energetico (calorico) bilancia-to col movimento che si svolge quotidianamente, fa-

Schede realizzatein collaborazionecon EvelyneBattaglia, dietistadiplomata HF,membro dellaCommissionefederaledell’alimentazione e con il sostegno del DSS,Ufficio dipromozione e divalutazionesanitaria,6500Bellinzona

vorisce il mantenimento di un peso corporeo adeguato. ✔ Il consumo di frutta e verdura in Svizzera è anco-

ra insufficiente. Il 70% degli svizzeri mangia al massi-mo una volta al giorno insalata o verdura. Meno dellametà della popolazione (47%) mangia ogni giorno unavolta o più di una volta frutta (compreso anche il con-sumo di succo di frutta). Le donne e i giovani tra 18-24anni tendono a consumarne di più. In Svizzera, il con-sumo giornaliero – stimato sotto i 400g – di frutta e ver-dura corrisponde a un terzo in meno rispetto alle racco-mandazioni (600g al giorno = 5 porzioni). Anche i ra-gazzi consumano spesso troppo poca frutta e verdura:il 91% dei bambini ticinesi e, rispettivamente, l’86%delle bambine hanno un consumo di verdure decisa-mente inadeguato.

Cosa determina la scelta?Stando a questi dati, si potrebbe pensare che ai ra-

gazzi piaccia poco la verdura o l’insalata. Eppure, inun’inchiesta sulle scelte alimentari, 4 ragazzi su 5 han-no dichiarato che a loro piace l’insalata o la verdura.

Consumare sempre sufficiente frutta e verdura nonè così facile come sembra per vari motivi. La scelta degliacquisti dei consumatori è guidata, infatti, da diversi cri-teri: il prezzo resta un criterio di scelta importante perpiù di metà dei consumatori (57%) secondo un’indagi-ne condotta in Svizzera francese. Seguono il peso effet-tivo ed il prezzo unitario d’acquisto (44%), il paesed’origine (41%), il marchio di produzione (31%), l’elen-co degli ingredienti e della composizione (22%) e infondo la dichiarazione dei valori nutrizionali con il 14%.

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Quanto costamangiare sano

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Un esempio di porzioni adeguate difrutta e verdura per una famiglia

Se calcoliamo che in una famiglia condue genitori e due ragazzi il consumo quo-tidiano di verdura, insalata e frutta do-vrebbe essere di 2,4 kg totali, il costo di ta-li alimenti in questa stagione, potrebbe es-sere il seguente :

gratori sintetici o alimenti funzionali più caridella frutta e verdura di stagione.

5 al giorno e poiPer informare e incoraggiare la popo-

lazione svizzera a consumare più verdura efrutta è in atto da alcuni anni la campagna“5 al giorno” che ha tra gli obiettivi di au-mentare il consumo della verdura del 5%all’anno e mantenere stabile quello dellafrutta tendenzialmente in calo.

Inoltre, il 30% della popolazione do-vrebbe conoscere la corretta quantità diuna porzione di frutta o verdura (“unamanciata”corrisponde acirca120-150g adipendenza del tipo di verdura o frutta).

Sono pochi in fondo gli alimenti, oltreall’acqua, importanti per una corretta ali-mentazione quotidiana:

Verdura e frutta Cereali , leguminose, patate Latte, latticini, carne pesce, uovaOlio, altri grassi e frutta oleosa

A questi si aggiungono zucchero, caffè,tè, spezie, sale e erbe di uso comune, anchese non indispensabili dal punto di vista nutri-tivo, ma idonei a un’alimentazione sana e bi-lanciata se consumati con parsimonia.

Se osserviamo quanti prodotti vengonoofferti nei negozi alimentari, è facile rendersi

conto che la scelta supera di gran lunga lanecessità, incentivando anche il consumo diprodotti meno favorevoli per la salute.

Il costo della frutta e verdura giorna-liera per una persona equivale p.e. al costodi 1kg di pane normale (altro alimento ba-se importante). Una colazione frequente(cappuccino e brioche) fuori casa costa peresempio già almeno il doppio. Portarsi ma-gari una mela da casa e bere poi il caffè inufficio o al bar, permetterebbe di econo-mizzare il costo e migliorare l’apporto nu-trizionale aumentando il consumo dellafrutta. Alcune mense offrono frutta frescaai commensali a buon prezzo per favorireun maggior consumo.

Accorgimenti per aumentare ilconsumo di frutta e verdura✔ Portatevi più spesso un frutto (o succo difrutta naturale) quando siete fuori casatutto il giorno.✔ Compensate pasti con poca verdurafuori casa (se mangiate il panino o il piattodi pasta senza verdure a pranzo) equili-brando i pasti in casa con piatti a base diverdura e frutta.✔ Evitate di fare scorte di alimenti non in-dispensabili.✔ Scegliete sempre prodotti di stagioneper gli alimenti freschi (frutta,verdura,in-salata).✔ Calcolate le porzioni necessarie dei pro-dotti freschi per evitare che deperiscano operdano troppo valore nutrizionale (spe-cialmente frutta e verdura).✔ Scegliete prodotti della linea più econo-mica (imballaggi generici e seconda quali-tà) se sono disponibili: la qualità della melanon cambia con l’imballaggio.✔ Scegliete più spesso prodotti vantaggio-si dal punto di vista nutrizionale (meno ric-chi in grassi, con meno zucchero, con me-no ingredienti in generale).

Fonti : 5° rapporto svizzero sullanutrizione, Ufficio federale di statistica ,Rapporto dell’ufficio medicina scolasticaTicinese.

Costo Il costo della materia prima (frutta e

verdura) per persona al giorno è di circa1.50 / 2 franchi, che corrisponde circa al20% del costo globale calcolato per l’ali-mentazione giornaliera dall’AVS inSvizzera (fr. 9/giorno). E’ senza dubbiopossibile mangiare sufficientemente frut-ta e verdura con un budget alimentare li-mitato.

GustoLa variazione stagionale ci offre ver-

dura e frutta variata e di diversi colori chestimolano vista e gusto. Quando sono distagione le mele, non è necessario man-giare sempre la stessa varietà (ne esistonomoltissime) né consumarle sempre allastessa maniera. Alcuni decenni fa inSvizzera operava un servizio informativodestinato ai consumatori specificamentedestinato alla scelta e all’uso di alcuni frut-ti e ortaggi svizzeri tipici. La mela, comealtri frutti e ortaggi, si presta a molte pre-parazioni culinarie, magari un po’ da ri-scoprire.

Aspetti nutrizionaliL’apporto energetico fornito dalle 5

porzioni di frutta e verdura al giorno puòraggiungere tra 800 e 1000 kcal in totale,

diviso per 4 persone fornisce quindi circa200-250 kcal a ciascuno.

Uno dei principali vantaggi nutrizionaliè l’effetto saziante fornito dal contenuto inacqua e fibre della verdura e della frutta ol-tre all’apporto elevato di vitamine e sali mi-nerali.

L’apporto della vitamina C al nostro or-ganismo, per esem-pio, avviene per lamaggior parte attra-verso la frutta e laverdura. Chi ne con-suma troppo pocarischia quindi di noncoprire il fabbisognoquotidiano o deverimediarvi con inte-

1kg di carote fr. 1.30 – 2.20

Un’insalata a foglie di stagione (ca.150g) fr. 1.60 – 2.00

1 kg di mele indigene fr. 2.00 – 3.20

2,5dl di succo di frutta naturale fr. 0.80

Totale al giorno fr. 5.70 – 8.20

Totale per un mese (30 giorni) fr. 171 – 246

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pubblicità

Èiniziata la campagna di’inverno perincentivare l’acquisto dell’auto.Appena il tempo di chiudere i giornidella vendemmia ed ecco compari-

re sui cartelloni la neve con gli accessoriclassici: baita isolata, cielo terso, profili divette alpine, sci e snow infilati nella neve adar colore. Nell’iconografia un po’ logoramanca soltanto il pennacchio di fumo che cifa invidiare il clima festoso accanto al fuocoscoppiettante. Nessuna traccia di strada,solo neve battuta, in quella che dovrebbeessere una pista da sci piuttosto invitante.Qui avviene il ribaltamento pubblicitario:così come in ogni cucina la patata è regina,su ogni pista dovrebbe essere la sciata adessere la star. Invece no: la regina è laMercedes, parcheggiata proprio nel belmezzo dell’incanto paesaggistico. Grigiasenza una traccia di sporco o di unto, alpunto che sembra appena uscita dalla lava-trice, tutta in tiro perfino nella targa 102122, la nostra auto si staglia con insoppor-tabile imponenza e indiscutibile arroganzain tale idilliaco contesto.

A tale roboante collocazione del pro-dotto, fa da contrappeso uno slogan dav-vero molle, senza traccia di potenza: rega-latevi un inverno più bello e più sicuro.Un’auto tanto esclusiva si accontenta del-l’aggettivo bello che potrebbe funzionare almassimo in una slogan del tipo: vendesi

Punto, immatricolazione nel 2000, secon-da mano, ottimo stato, quattromila franchitrattabili! Una bella occasione!

Tutti capiamo che è una cosa esagera-ta, nessuno si sogna di raggiungere un pun-to riservato a sciatori e snowborders in au-to. Eppure la Mercedes lo fa. Perché? La ri-sposta è fin troppo evidente: non esistonostrade convenzionali su cui far scivolareun’auto di tale strabiliante qualità. Con latrazione integrale si va dappertutto, chi cel’ha infila il proprio mezzo dove meglio cre-de. Gli altri? Che si arrangino! Ecco, è pro-prio questo il punto centrale: ormai la pub-blicità ci spinge ad un uso smodato dell’au-to che deve essere sempre più voluminosa einvadente..

È scoraggiante che pure un marchiocelebre, simbolo di raffinatezza e classe,faccia ricorso ad argomenti tanto pacchianiper ingolosire l’acquirente. Come riuscire afermare l’onda assurda che spinge le perso-ne a comprare auto sempre più grosse e in-vadenti? A questo pensavo allorché ho in-crociato una Porsche Cayenne S, un mostrodi potenza, che si spostava trionfante incorso san Gottardo a Chiasso, fino a pochigiorni prima pedonalizzato e ora riaperto altraffico. Sembrava volesse proclamare:eravate illusi, coi motori non c’è scampo!

GIUSEPPE VALLI

La Mercedes e lo slittamento del fascino

Segretariato acsiVia Polar 46, CP 165 6932 Breganzona091 922 97 55 fax 091 922 04 [email protected] CCP 69-4470-1

da lunedì a venerdì 8.30-11.30lunedì-martedì- giovedì 13.30-15.30

La borsa della spesa091 922 97 55 fax 091 922 04 [email protected]

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Infoconsumi acsi091 923 53 23 [email protected]

lunedì 14-17giovedì 9-11

Consulenza casse malatiConsigli pratici e documentazione091 922 97 55venerdì 9-12

AlimentazioneConsigli pratici e documentazione091 922 97 55

1° e 3° giovedì del mese 14.30-17.30

Contabilità domesticaPer una consulenza sul bilancio familiare contattareil segretariato ACSI.Durante le vacanze scolastiche i servizi di consu-lenza sono chiusi, ma possono essere raggiuntitelefonando al segretariato.

Mercatini dell’usatoAbbigliamento per bambini a prezzi contenuti ein ottimo stato, indumenti e equipaggiamentosportivo, carrozzelle, passeggini, biciclette, letti-ni, seggioloni, ecc. Prima della consegna di merceingombrante contattare il mercatino.

Bellinzona, viale Portone 9 091 825 81 77martedì, giovedì e venerdì 14-17mercoledì (solo vendita) 14-17

Locarno, via Castelrotto 20, 091 751 24 73martedì e venerdì 9-11mercoledì (solo vendita) 14-17.30giovedì 14-17.30

Bioggio, via Cademario, 091 605 69 03 martedì e mercoledì 14-17giovedì e venerdì 9-11

Mendrisio, via Maspoli 13, 091 646 07 25mercoledì 14-17venerdì 14-17.30sabato (solo da ottobre a febbraio) 14-17

I mercatini di Bellinzona, Locarno e Mendrisiosono chiusi durante le vacanze scolastiche. Ilmercatino di Bioggio è chiuso solo per le feste difine anno; durante le altre vacanze scolasticheconsultate la segreteria telefonica del mercatino.

La borsa della spesa

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brevi

Diritto di risposta

A fine agosto a Parigi, nei grandi magazzini Lafayette, ho acquistato una cintura permia figlia, tipo cuoio con borchie, al prezzo di 29.90 euro. Dopo un paio di settimane,la cintura si è rotta. Ho segnalato la cosa (per e-mail) al servizio clientela del Lafayetteche per un eventuale rimborso chiedeva di vedere l’oggetto in questione. Ho replica-to che l’invio sarebbe costato quasi la metà del prezzo della cintura (fr. 19.–) e che for-se il gioco non valeva la candela. Mi hanno garantito che avrebbero rimborsato le spe-se di spedizione. Beh, ieri, dopo un paio di settimane dal mio reclamo, ho ricevuto dal-le Galeries Lafayette una lettera con la quale mi comunicano che è stata versata sulmio conto bancario una somma di 41,20 euro corrispondente al prezzo dell’articolorimborsato più il rimborso delle spese postali. Non solo, Lafayette si scusa per l’in-conveniente subito e “spera di accoglierci ancora come clienti, in occasione di unaprossima visita a Parigi”. N.B.-Lugano

Ecco un bell’esempio di comportamento corretto da parte del grande magazzinofrancese che di fronte a un reclamo, proveniente anche da un altro paese, risponde tem-pestivamente e rimborsa il cliente. E un incoraggiamento per i consumatori: far valerele proprie ragioni con modi concilianti, e rimandando l’aggressività solo se non si vieneascoltati, è il modo migliore per ottenere risultati. Grazie anche a internet il cliente oggiha un ulteriore strumento per comunicare velocemente e direttamente con un’azienda.

Complimenti alle Galeries Lafayette che mantiene e rispetta il purtroppo disusatomotto “il cliente ha sempre ragione”.

Galeries Lafayette: un bell’esempio da seguire

1. In merito a due articoli di Spendere Meglioe L’Inchiesta sull’operato dell’ex chimicocantonale Mario Jäggli, La borsa della spesadi settembre 2006 ha scritto che “secondo ilConsiglio svizzero della stampa non c’è stataricerca della verità”. Ciò non è vero. Il consi-glio della stampa non ha contestato la com-pletezza delle ricerche di Spendere Meglio eL’Inchiesta, precisando che “sono stati inter-pellati tutti i protagonisti, si sono consultatele autorità federali, si è consultata varia docu-mentazione” (vedi www.presserat.ch/22460.htm).2. La borsa della spesa ha scritto che secondoil consiglio della stampa c’è stato un “attaccopersonale, frontale”. Ciò non è vero.3. La borsa della spesa ha scritto che secondoSpendere Meglio e L’Inchiesta, il presidentedell’Acsi Mario Jäggli, quando era direttoredel Laboratorio cantonale, “avrebbe autoriz-zato la vendita in Ticino di pillole a base dipinne di squalo proibite da Berna”. Ciò non èvero. Berna non ha mai proibito la vendita ditali pillole. Spendere Meglio e L’Inchiestahanno scritto che Jäggli ha autorizzato lavendita di pillole illecite in quanto non auto-rizzate da Berna.4. La borsa della spesa ha scritto che il consi-glio della stampa ha dato pienamente ragio-ne a Jäggli. Ciò non è vero. L’accusa di me-scolare fatti e commenti è stata respinta.Mentre le accuse di gonfiare ad arte la que-stione degli squali in via di sparizione e di

equivocare tra la funzione di ex chimico can-tonale e quella di presidente dell’Acsi non so-no nemmeno state esaminate.

MATTEO CHEDA, Editore di Spendere Meglio e L’Inchiesta.

La Borsa della spesa mantiene la sua versio-

ne dei fatti. Pur avendo inoltrato ricorso contro la

decisione del pretore di Bellinzona, dobbiamo

pubblicare la risposta in quanto il ricorso non ha

effetto sospensivo.

Per permettere ai lettori interessati di farsi

un’idea più chiara della vertenza riprendiamo te-

stualmente le conclusioni della decisione del

Consiglio della stampa:

“Con la pubblicazione dell’articolo «Il di-

fensore dei consumatori autorizza un prodotto

illecito» nell’edizione del dicembre 2005

«Spendere Meglio» ha violato le cifre 3 (Omis-

sione di elementi di informazione importanti) e

5 (Dovere di rettifica) della «Dichiarazione dei

doveri e dei diritti del giornalista» nonché le

Direttive 1.1 (Rispetto della verità) e 3.8 (Diritto

di essere ascoltati in caso di gravi addebiti) del-

la medesima «Dichiarazione». Con la pubblica-

zione dell’articolo «Pillole ‹antitumore› fuori-

legge» nell’edizione del gennaio 2006 «L’In-

chiesta» ha violato la Direttiva 4.5 (L’intervista)

della «Dichiarazione dei doveri e dei diritti del

giornalista».

La decisione completa emanata dal

Consiglio svizzero della stampa è pubblicata su:

www.presserat.ch/22460.htm

Via le modelle troppo magreUna rivincita per le donne dalle «misure reali»: gliorganizzatori della «Settimana internazionale dellamoda di Madrid», hanno bandito le donne troppomagre dalla passerella per dare un’immagine piùsana dell’evento che si è svolto in settembre nellacapitale spagnola. Il consiglio comunale madrileno,sponsor della «Fiera Pasarela Cibeles», ha decisoche le modelle devono avere un Bmi (Body mass in-dex - indice di massa corporea) di almeno «18». Peresempio, ogni modella alta 1,75 metri non dovràpesare meno di 56 chili. Secondo l’Oms, l’Organizzazione Mondiale dellaSanità, una donna è sotto peso quando il suo Bmi èinferiore a 18,5. Circa un terzo delle modelle sono aldi sotto. E voi cosa ne pensate? [email protected]

Denti sani per gestanti e bambiniCon una gravidanza si perde un dente? Questodetto popolare va definitivamente sfatato: è veroche, a causa dei cambiamenti ormonali che inter-vengono durante la gravidanza, le gestanti posso-no soffrire di infiammazioni alle gengive ma unabuona igiene orale risolve il problema.Nei neonati laprofilassi della carie inizia con un uso adeguato delciuccio e del biberon. Non appena spuntano i dentida latte bisogna tenerli puliti. Per gestanti e bambi-ni piccoli valgono queste regole: evitare gli spuntini,sia solidi sia liquidi, contenentizuccheri; per soddi-sfare la voglia di dolce scegliere i prodotti col simbo-lo del “dente felice” (il dente con l’ombrello); lavarei denti almeno 2 volte al giorno. La SSO, SocietàSvizzera di Odontologia e Stomatologia ha pubbli-cato sul tema due interessanti opuscoli. www.sso.ch

Aha! un marchio per allergiciUn’informazione completa e trasparente è indi-spensabile per chi soffre di allergie. Il marchio aller-gie sviluppato da aha! Centro svizzero per l’allergia,la pelle e l’asma, va incontro alle persone allergicheche desiderano avere maggiori informazioni sui di-versi tipi di prodotti nel settore alimentare e dei benidi consumo. Il nuovo marchio è basato su un man-sionario di direttive chiare e più severe rispetto ai re-quisiti legali.www.ahaswiss.ch

Abitare in SvizzeraIn Svizzera, due persone su tre abitano in un appar-tamento in affitto. Ma chi conosce veramente tuttii diritti e gli obblighi? Nell’ultimo numero di“Inquilini uniti”, periodico dell’Associazione Inqui-lini della Svizzera Italiana, sono pubblicati i puntiprincipali della brochure informativa promossa dal-la Commissione Federale degli Stranieri. I prospettigratuiti “Abitare in Svizzera” sono a disposizionenegli uffici ASI nelle seguenti lingue: italiano, tede-sco, francese, inglese, spagnolo, portoghese, ser-bo, croato, turco, albanese e tamil.www.asi-infoalloggio.ch

La borsa della spesa

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testpubblicazioniQuesti test sono a disposizionein lingua originale presso il segretariato ACSI

la borsa della spesaGelati confezionati Set. 06Sviluppo foto: laboratori virtuali Ago. 06Nichel nella bigiotteria Giu. 06Case farmaceutiche Mag. 06Software per immagini digitali Mar. 06Yogurt probiotici Feb. 06Ftalati nei giocattoli Dic. 05Stick per labbra Ott. 05Tinture per capelli Set. 05Acque minerali aromatizzate Ago. 05Preservativi Giu. 05Impianti geotermici Apr. 05J’achète mieux, LosannaBinocoli Ott. 06Prodotti antizanzare Lug. 06Tostapane Mar. 06Omega 3 Set. 05Caschi per bici Giu. 05Altro Consumo, MilanoSmartphone Ott. 06Forno microonde senza grill Ott. 06Telefonini Set. 06Cartucce per stampanti Set. 06Schermi per computer Set. 06Stampanti Lug. 06Batterie ricaricabili+caricatori Lug. 06Televisori LCD a al plasma Giu. 06Ferri da stiro Giu. 06Lavastoviglie Apr. 06Condizionatori Apr. 06Stampanti multifunzionali Mar. 06Sistemi di navigazione GPS Feb. 06Scooter Lug. 05Test, BerlinoPneumatici invernali Nov. 06Videocamere Nov. 06Computer portatili Nov. 06Spazzolini elettrici per denti Nov. 06Telefoni senza filo Ott. 06Asciugatrici Ott. 06Apparecchi foto digitali Set. 06Lavatrici Set. 06Zaini per escursioni set. 06Televisori (51 e 65 cm) Ago. 06Bollitori per acqua Ago. 06Lettori MP3 Lug. 06Videoregistratori DVD Lug. 06Tè verde Lug. 06Seggiolini auto per bambini Giu. 06Televisori 81 cm diag. Mag. 06Beamer Mag. 06Aspirapolvere Apr. 06Materassi Mar. 06Kit per home video Feb. 06Trapani Feb. 06Frigorifero+congelatore (combi) Ott. 05

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Per importi complessivi fino a fr. 15.– allegare il controvalore in francobolli da ct. 85 o dafr. 1.–, fr. 2.– in francobolli per i costi di spedizione (rispettivamente fr. 3.50 per le pubbli-cazioni segnate da asterisco). Per importi superiori a fr. 15.– riceverete una polizza di ver-samento. Allegando un’etichetta autocollante col vostro indirizzo facilitate il nostro lavoro.

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adesioni

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