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10 - Illuminazione di emergenza n Informazioni introduttive sull'illuminazione ..................................................................pag. 520 e la segnalazione di sicurezza n La progettazione ........................................................................................ pag. 521 n Manutenzione ...........................................................................................................................pag. 529 n Approfondimenti progettuali ...............................................................................................pag. 531 n Esempi applicativi ...................................................................................... pag. 536 519 Indice

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10 - Illuminazione di emergenza

n Informazioni introduttive sull'illuminazione ..................................................................pag. 520 e la segnalazione di sicurezzan La progettazione ........................................................................................pag. 521n Manutenzione ...........................................................................................................................pag. 529n Approfondimenti progettuali ...............................................................................................pag. 531n Esempi applicativi ......................................................................................pag. 536

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Indice

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Illuminazione di emergenza

Informazioni introduttive sull’Illuminazione e la segnalazione di sicurezza

Illuminazione di riservaConsente di continuare o terminare l’attività ordinaria senza sostanziali cambiamenti.

Illuminazione di sicurezzaParte dell'illuminazione di emergenza, destinata a provvedere all’illuminazione per la sicurezza delle persone durante l'evacuazione di una zona o di coloro che tentano di completare un'operazione potenzialmente pericolosa prima di lasciare la zona stessa. È destinata ad evidenziare i mezzi di evacuazione ed a garantire che possano essere sempre individuati ed utilizzati con sicurezza, quando risulta necessaria l’illuminazione ordinaria o quella di emergenza.

L’illuminazione di sicurezza viene ulteriormente suddivisa in:bb Illuminazione di sicurezza per l’esodo

Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata ad assicurare che i mezzi di fuga possano essere chiaramente identificati e utilizzati in sicurezza quando la zona è occupata.bb Illuminazione antipanico di aree estese

(conosciuta in alcuni paesi come illuminazione antipanico)Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata ad evitare il panico e a fornire l'illuminazione necessaria affinché le persone possano raggiungere un luogo da cui possa essere identificata una via di esodo.bb Illuminazione di aree ad alto rischio

Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata a garantire la sicurezza delle persone coinvolte in processi di lavorazione o situazioni potenzialmente pericolose e a consentire procedure di arresto adeguate alla sicurezza dell'operatore e degli occupanti dei locali.

Illuminazione e segnalazione delle vie di esodoL’illuminazione e la segnalazione delle vie di esodo sono argomenti particolarmente importanti per tutti coloro che sono chiamati a progettare impianti di emergenza, una scelta oculata contribuisce ad innalzare i livelli di sicurezza e a gestire in modo migliore situazioni di emergenza. La Norma UNI EN 1838 “Applicazioni illuminotecniche – Illuminazione d’emergenza” fornisce alcune basilari indicazioni su quello che si intende per Illuminazione delle vie di esodo: “Scopo dell’illuminazione delle vie di esodo è consentire un esodo sicuro agli occupanti fornendo appropriate condizioni di visibilità e indicazioni adeguate sulle vie di esodo…”ll concetto appena esposto risulta molto semplice: la segnalazione e l’illuminazione delle vie di esodo devono essere due cose separate.

Il grado di protezioneIl codice di protezione (IP) internazionale. Per la classificazione del grado di protezione degli involucri, le norme IEC adottano sostanzialmente il seguente sistema: IP (Internal Protection) + 2 cifre (variabili secondo il grado di protezione. Per ulteriori dettagli vedere pag 516.

Per illuminazione d’emergenza s’intende l’illuminazione ausiliaria che interviene quando quella ordinaria viene a mancare.L’illuminazione di emergenza viene così suddivisa (UNI EN 1838):

Illuminazione di emergenza

Illuminazione di sicurezza

Illuminazione di sicurezza per l'esodo

Illuminazione antipanico

Illuminazione di aree

ad alto rischio

Illuminazione di riserva

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Illuminazione di emergenza

Segnalare le vie di uscita

Prevedere l’illuminazione di emergenza lungo i percorsi

La progettazione

IntroduzioneNella progettazione di un edificio o di un particolare locale, l'integrazione dell'illuminazione di emergenza con quella ordinaria deve essere assolutamente rispondente alle norme relative agli impianti elettrici. Il rispetto delle normative e delle leggi costituisce una condizione necessaria per realizzare un impianto a regola d'arte. I principali obiettivi dell'illuminazione di emergenza quando quella ordinaria viene a mancare sono i seguenti:bb Indicare chiaramente le vie di uscita, mediante appropriate segnalazioni.bb Prevedere l'illuminazione di emergenza lungo i percorsi, in modo tale

da consentire il deflusso sicuro verso le uscite.bb Assicurare che gli allarmi e le attrezzature antincendio previsti lungo

le vie di uscita siano prontamente identificati.

Leggi e norme italiane ed europeeLa progettazione degli impianti per illuminazione di emergenza è regolamentata da prescrizioni legislative, che sono periodicamente aggiornate e implementate da nuovi documenti, pubblicati su richiesta degli enti preposti alla gestione delle direttive e delle norme tecniche europee ed internazionali. In campo nazionale vigono leggi, decreti e norme tecniche che regolano le varie attività; indicano dove è prescritta e quali caratteristiche deve avere l'illuminazione di emergenza. Il compito dei progettista è quello di assicurare la rispondenza del progetto a queste norme.

Corpus normativo / legislativo italianoEsempi di Leggi, Circolari Ministeriali e Decreti (D.M)bb Legge 1 marzo 1968, n. 186

"Realizzazioni e costruzioni "a regola d'arte" per materiali, apparecchiature, impianti elettrici."bb Legge 18 ottobre 1977, n. 791

Attuazione nazionale della Direttiva Comunitaria n. 72/23 "Garanzie di sicurezza del materiale elettrico, rispetto alle norme tecniche e certificazioni di conformità per la sua libera circolazione commerciale".bb D.M. 23 luglio 1979

"Designazione degli organismi incaricati di rilasciare gli attestati di conformità alle norme tecniche: l'IENGF (Istituto Elettrotecnico Nazionale "Galileo Ferraris"), l'IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), il CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano)".bb Legge 22 gennaio 2008, n.37

"Sicurezza degli impianti elettrici, regole per la progettazione e realizzazione, ambiti di competenze tecnico/professionali".bb DL 9 aprile 2008, n.81

"Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro". Si tratta di norme che costituiscono il riferimento generale per i controlli di conformità degli impianti nei luoghi di lavoro effettuati attraverso l'ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) che è stato costituito col D.P.R. 31 luglio 1980, n. 619 in attuazione della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 "Istituzione del Sevizio Sanitario Nazionale".bb Circolare Ministeriale 3 luglio 1967, n. 75

"Prevenzione incendi nei grandi magazzini, empori, ecc.."bb D.M. 8 marzo 1985

"Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi ai fini del rilascio del nullaosta provvisorio di cui alla Legge n. 818/1984"bb D.M. 11 gennaio 1988

"Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane"bb D.M. 1 febbraio 1986

"Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili"bb D.M. 14 giugno 1989

"Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche"bb D.M. 26 agosto 1992

"Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica"bb D.M. 9 aprile 1994

"Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio delle attività ricreative turistico alberghiere"

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Illuminazione di emergenza

bb D.P.R. 30 giugno 1995, n. 418"Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi"bb D.M. 18 marzo 1996

"Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi."bb Circolare Ministeriale 19 agosto 1996

"Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo"bb D.M. 10 marzo 1998

"Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro."bb D.M. 18 settembre 2002

"Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private."bb D.M. 22 febbraio 2006

"Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi, per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici."bb DM 27/07/10

"Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400 mq."

Le norme “CEI”Con le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano e del CENELEC (Comité Européen de Normalisation Electrotechnique), entriamo in un ambito prescrittivo di specifico interesse per il tecnico e per il progettista. Alla emergenza sono dedicate varie sezioni. Una prima distinzione da fare riguarda le norme degli apparecchi e le norme che attengono agli impianti.Gli apparecchi per l'illuminazione di emergenza sono l'oggetto della Norma Europea CEI EN 60598-2-22 "Apparecchi di illuminazione. - Parte II: Prescrizioni particolari. Apparecchi di illuminazione di emergenza", che costituisce una branca integrativa (di specificazione e di approfondimento) della Norma CEI 34-21 "Apparecchi di illuminazione. Parte I: Prescrizioni generali e prove". Le due norme richiedono pertanto una lettura congiunta.Sui soccorritori utilizzati per servizi di sicurezza il riferimento normativo è la CEI EN 50171 “Sistemi di Alimentazione Centralizzata”, che indica i requisiti necessari dei gruppi, sia UPS sia Soccorritori, destinati all’alimentazione di apparecchiature di sicurezza. Altre norme di particolare importanza sull’illuminazione di emergenza sono la “EN 50172 - Emergency Escape Lighting Systems” e la “EN 62034 - Automatic test system for battery powered emergency escape lighting”, di recente recepimento a livello europeo.È importante notare che la norma EN 50172 è il primo documento che introduce i requisiti fondamentali per effettuare le verifiche e le manutenzioni degli impianti per illuminazione di emergenza.Il campo degli impianti presenta una articolazione maggiore considerata la diversità delle applicazioni per tipologie di ambienti.Il posto di primo piano è occupato dalla Norma CEI 64-8, direttiva base per la sicurezza degli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione. La nuova edizione, rivista ed integrata alla luce dei più recenti documenti normativi europei, comprende gli aggiornamenti ed i commenti delle 7 parti che la compongono.Importante ai fini degli impianti di emergenza è la parte 7, con la sezione 752 "Impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento" e con la Sezione 710 - Variante 2, relativa ai locali ad uso medico che ha sostituito la vecchia CEI 64-4.Per impianti elettrici nei "locali adibiti ad uso medico" (Norma CEI 64-8/v2 sez710) s'intendono gli impianti installati in locali destinati a scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici, di sorveglianza o di riabilitazione dei pazienti.Altre norme e guide CEI che comprendono capitoli relativi all’illuminazione di emergenza sono:bb Norma CEI 64-15 – “Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza

storica e/o artistica"bb Guida CEI 64-50 – “Edilizia residenziale”bb Guida CEI 64-51 – “Centri commerciali”bb Guida CEI 64-52 – “Edilizia scolastica”bb Guida CEI 64-53 – “Agenzie bancarie, negozi, bar, magazzini, ristoranti”

La progettazione

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Le norme UNIL'UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - è un'associazione privata che svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico di competenza del CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano.Il ruolo dell'UNI, quale Organismo nazionale italiano di normazione, è stato riconosciuto con la Legge n. 317 del 21 giugno 1986 (Direttiva Europea 83/189/CEE).L'UNI partecipa, in rappresentanza dell'Italia, all'attività normativa degli organismi sovranazionali di normazione: ISO (International Organization for Standardization) e CEN (Comité Européen de Normalisation).All'UNI è assegnato il compito di elaborare norme in materia illuminotecnica, a prescindere dall'impiantistica elettrica di alimentazione, di gestione e di controllo.Documento particolarmente importante a livello europeo, riguardante l’illuminazione d’emergenza, è la Norma UNI EN 1838 “Applicazioni dell’illuminotecnica – illuminazione d’emergenza”. Questa norma introduce specifici requisiti e vincoli che riguardano l’esecuzione e le prestazioni dei sistemi per l’illuminazione d’emergenza.Altre Norme UNI che comprendono requisiti sull’illuminazione di emergenza sono:bb UNI 9316, aprile 1989 - "Impianti sportivi. Illuminazione per le riprese

televisive a colori. Prescrizioni"bb UNI EN 81, 1 luglio 1987 - "Regole di sicurezza per la costruzione e

l'installazione degli ascensori e montacarichi. - Ascensori elettrici."bb UNI 7543 parte 2ª - UNI 7546 parte 5ª -"Segnalazioni per l'illuminazione di

emergenza"Le UNI 7543 e 7546 sono applicate congiuntamente alle prescrizioni contenute nel: “D.L. 81/08” Tav. XXV e XXVI "prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro”.UNI CEI 11222 settembre 2010 “Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici” Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo.

524

Illuminazione di emergenza

Dove serve l'illuminazione di emergenza

luoghi norme e leggi prestazioni richiesteAlberghi Alberghi, motel, villaggi,

affittacamere, case per vacanze, agriturismo, ostelli, rifugi alpini, residence

DM 9/4/1994 Alimentazione di sicurezza ad interruzione breve (≤ 0.5 sec); tempo di ricarica 12 h; autonomia 1 h; illuminamento non inferiore a 5 lux.

Ascensori e montacarichi Norma UNI EN 81 - 1/7/1987DM 14/6/1989 n.236DPR 30/04/99 n.162

Alimentazione di emergenza sufficiente per una lampada da 1 W, per almeno 1 h.

Centri commerciali Grandi magazzini, centri commerciali, ipermercati (superiori a 400 m2)

DM 27/7/2010 Alimentazione di sicurezza ad interruzione breve (≤ 0.5 sec); tempo di ricarica 12 h; autonomia 1 h 30'; illuminamento non inferiore a 5 lux.

Edifici Di civile abitazione con altezza superiore a 32 metri

DM 16/5/1987, n.246 Illuminazione di sicurezza affidabile e segnalazione delle vie di esodo in edifici con altezza superiore a 32 m

A destinazione prevalentemente residenziale: ristoranti, magazzini, banche, abitazioni, uffici, negozi, magazzini

Guida CEI 64-50 E’ opportuna l’illuminazione di sicurezza con autonomia di almeno 1 h.

Parcheggi sotterranei o in locali chiusi con più di 300 autoveicoli, negozi, uffici

DM 1/2/1986Guida CEI 64-50

Illuminazione di sicurezza ad intervento immediato,con illuminamento di 5 lux minimi per le operazioni di sfollamento

Impianti sportivi DM 18/03/96 Alimentazione di sicurezza ad interruzione breve (≤ 0.5 sec); tempo di ricarica 12 h; autonomia 1 h; illuminamento non inferiore a 5 lux.

UNI 9316 - aprile 1989 Si deve mantenere il 10% del livello di illuminamento medio sul campo da gioco e nei tratti iniziali delle vie di uscita

Locali per uso medico Norma CEI 64-8 Sez. 710DM 18/09/2002

Alimentazione di sicurezza ad interruzione breve (es. lampade scialitiche), media o lunga; tempo di ricarica 12 h; autonomia 2 h; illuminamento non inferiore a 5 lux lungo le vie di esodo.

Ospedali, case di cura e simili con oltre 25 posti letto

DM 8/3/1985 L’illuminazione di sicurezza deve garantire un’affidabile segnalazione delle vie di esodo che per durata e livello di illuminamento consenta un adeguato sfollamento

Case di cura private Costruzioni ospedaliere

DM 5/8/1977DDF 29/7/1939

Automatica ed immediata disponibilità di alimentazione di emergenza per i servizi essenziali, nonché un minimo di illuminazione negli altri ambienti

Settore navale SOLAS 74 (83)DPR 29/03/93 n°188

Grado di protezione IP65; autonomia 3 h; costruzione resistente alle vibrazioni.

La progettazione

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Dove serve l'illuminazione di emergenza

luoghi norme e leggi prestazioni richiesteLuoghi di lavoro uffici DM 22/2/2006 Alimentazione di sicurezza ad

interruzione breve; (≤ 0,5 sec.); tempo di ricarica 12 h; autonomia 2 h; illuminamento non inferiore a 5 lux ad 1m di altezza lungo le vie di uscita.

luogo di lavoro pubblico e privato DL 9/4/08, n.81 Illuminazione di sicurezza di intensità sufficiente nelle uscite di emergenza che richiedono illuminazione artificiale e dove i lavoratori sono particolarmente esposti a rischio.

in sotterraneo DPR 20/3/1956, n.320

Metropolitane DM 11/1/1988 Illuminazione di sicurezza ad intervento automatico entro 3”; illuminamento medio di 5 lux.

Edifici pregevoli per arte e storia Musei, esposizione o mostre DPR 20/05/92 n°569DPR 30/06/95 n°418

Negli ambienti dove è prevista la presenza di pubblico, l’illuminazione di sicurezza deve garantire un’affidabile illuminazione delle vie di esodo e delle uscite, per il tempo necessario a consentire l’evacuazione delle persone.

Biblioteche, archivi

Prevenzione incendi bb Locali per esposizione e/o vendita all’ingrosso o al dettaglio con superficie lorda superiore 400 mq.bb Aziende e uffici nei quali siano

occupati oltre 500 addettibb Teatri di posa per le riprese

cinematografiche e televisivebb Stabilimenti per sviluppo e

stampa di pellicole cinematografiche

DM 8/3/1985 L’illuminazione di sicurezza deve garantire un’affidabile segnalazione delle vie di esodo, che per durata e livello di illuminamento consenta un adeguato sfollamento

Scuole bb Edifici e locali adibiti a scuolebb Scuole di ogni ordine grado e

tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti

DM 26/8/1992DM 8/3/1985

Illuminazione di sicurezza con tempo di ricarica 12 h, autonomia 30’; illuminamento non inferiore a 5 lux

Locali pubblico spettacolo Teatri, cinematografi, sale per concerti o da ballo, per esposizioni, conferenze o riunioni di pubblico spettacolo in genere

DM 19/08/96Norma CEI 64-8Guida CEI 64-50Circolare n.16 / 1951Regio Decr. 7/11/’42, n.1564Circolare n.79 - 27/8/’71

Illuminazione di emergenza entro un tempo breve (≤ 0.5 sec) con indicazione delle vie di esodo; illuminamento di 2 lux in tutti gli ambienti con presenza di pubblico e 5 lux sulle uscite e nelle scale; ricarica completa in 12 h, autonomia di almeno 1 h.

526

Illuminazione di emergenza

Le fasi di un progettoPer semplificare i passaggi della progettazione,lo schema consigliato è il seguente:

> Fase 1Collocare gli apparecchi e la segnaletica nei punti obbligatibb La Norma 1838, al punto 4.1, richiede di installare gli apparecchi ad almeno 2 m di

altezza dal suolo, questo per offrire una buona visibilità in caso di evacuazione; lo stesso paragrafo indica dove e come posizionare gli apparecchi dell’impianto di emergenza.

Sulle uscite di sicurezzaed in corrispondenzadei segnali di sicurezza.

Vicino ed immediatamenteall’esterno di ogni uscita.

In corrispondenza di ogni cambio di direzione.

Vicino ad ogni punto di pronto soccorso.

Ad ogni intersezionedi corridoi.

Vicino ad ogni dispositivo antincendio e punto di chiamata.

Ad ogni porta di uscitaprevista per l’uso di emergenza.

Vicino alle scale in modoche ogni rampa riceva lucediretta.

Vicino ad ogni cambio di livello

La progettazioneLe fasi principali di un progetto

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> Fase 2Segnalazione di sicurezza per l'esodoE’ fondamentale che la via di esodo ottimale sia inequivocabilmente segnalata, permettendo veloci e sicure evacuazioni degli ambienti e degli edifici.L’efficienza delle segnalazioni dipende essenzialmente dalle dimensioni, dal colore, dalla posizione e dalla visibilità del segnale. Massima distanza di visibilità.Questi disegni fanno riferimento, per il loro formato, alle norme UNI 7546 ed alle direttive CEE 92/58 introdotte il 24 giugno 1992.Massima distanza di visibilità E’ importante assicurarsi che i segnali destinati alla segnalazione delle vie di esodo siano visibili da ogni punto, ciò dipende, oltre che dalla posizione del segnale, anche dalle dimensioni dello stesso. A questo scopo le normative forniscono la seguente formula:d= s x pdovebb “d” è la distanza massima di osservazione;bb “p” è l’altezza del pittogrammabb “s”= 100 per i segnali illuminati esternamente

= 200 per i segnali illuminati internamente

Apparecchi di emergenza per segnalazione Gli apparecchi di emergenza per segnalazione hanno caratteristiche distintive ben definite e differenti rispetto a quelle dell’illuminazione di emergenza. Non è consentito estendere la funzione di “illuminazione di emergenza” ad apparecchi di segnalazione. Questi, infatti non devono illuminare gli ambienti, ma segnalare e identificare chiaramente le vie di esodo, in conformità con le normative nazionali ed internazionali riguardanti la segnaletica di sicurezza che ne definiscono le caratteristiche fotometriche ottimali, per garantire il migliore livello di leggibilità.

> Fase 3Illuminazione di sicurezza per l'esodoNelle vie di esodo di larghezza fino a 2 m (secondo UNI EN 1838) è necessario prevedere apparecchi per assicurare un livello di illuminamento minimo di 1 lux sul pavimento, lungo la linea centrale della via di esodo. Sulla fascia centrale, di larghezza non inferiore a metà della via di fuga stessa, l’illuminamento non deve essere al di sotto di 0.5 lux.

Riportiamo testualmente due note di commento della EN 1838 relative a questo argomento.bb Nota 1: vie di esodo di larghezza superiore devono essere considerate come

insieme di percorsi di larghezza pari a 2 m oppure essere fornite di illuminazione per aree estese (ANTIPANICO).bb Nota 2: i paesi che richiedono livelli di illuminamento diversi sono indicati

nell’appendice B.

Il tempo d’intervento degli apparecchi di emergenza deve essere ≤0,5 sec, il 50% dell’illuminamento minimo richiesto deve essere fornito entro 5 sec, mentre l’illuminamento completo deve essere garantito entro 60 sec.

Formato di segnalazione più utilizzato.

Esempio di corretto posizionamento della segnalazione.

N.B. In relazione alla Nota 2, il recepimento della Norma a livello nazionale, ha modificato i valori da applicare, in quanto gli illuminamenti per i locali di pubblico spettacolo sono rimasti di 2 lux minimi sul piano orizzontale ad 1m dal calpestio per le zone estese (ANTIPANICO) in qualsiasi punto della via di uscita, e di 5 lux in corrispondenza di porte e scale. La deviazione italiana si basa inoltre su tutti i decreti di prevenzione incendi, dove i livelli di illuminamento sono richiesti per legge.

528

Illuminazione di emergenza

La deviazione Italiana richiede che i livelli di illuminamento siano conformi ai decreti di prevenzione incendi (vedi nota 2). > Fase 4

Illuminazione delle aree antipanicoPer le aree aperte o attraversate dalle vie di esodo, chiamate comunemente Aree Estese o Antipanico, deve essere garantito un illuminamento orizzontale al suolo non minore di 0,5 lx sull'intera area non coperta, con esclusione di una fascia di 0,5 m sul perimetro dell'area stessa.Gli altri parametri sono simili a quelli già citati per l’illuminamento delle vie di esodo.

> Fase 5Illuminazione delle aree ad alto rischioÈ necessario prevedere un illuminamento sul piano di riferimento non inferiore al 10% di quello previsto per l'attività; esso non deve essere comunque minore di 15 lx. Il tempo di intervento degli apparecchi di emergenza nelle aree ad alto rischio deve essere tale da fornire il flusso luminoso nominale entro 0,5 s dal momento della mancanza della tensione di rete.

> Fase 6Collocare gli apparecchi anche nei punti importanti dell'edificioLe cabine degli ascensori, i locali tecnici, le scale mobili, i locali con gruppi elettrogeni, i parcheggi coperti richiedono l'illuminazione di emergenza alimentata a batteria per consentire l'intervento del personale in mancanza di rete.

> Fase 7Definizione del tipo di impianto: autonomo, centralizzato o mistoEsistono essenzialmente due tipi di impianti di emergenza da scegliere:bb Autoalimentatobb Centralizzato.

In determinate situazioni diventa però conveniente utilizzarli assieme, in modo combinato. Per facilitare la ricerca vediamo quali possono essere le ragioni di una scelta. Spesso il progettista o gli addetti ai lavori si trovano di fronte a molteplici soluzioni, che oggettivamente forniscono lo stesso risultato ma che in realtà a livello di manutenzione, durata, costi, sono completamente diverse.

1 m(u 0.5 lux)

1 lux

0.5 m

u 0.5 lux

Illuminazione delle aree antipanico.

La progettazioneLe fasi principali di un progetto

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ManutenzioneVerifiche periodiche e manutenzione

Per avere la certezza di un impianto a regola d’arte, che rispetti tutti i requisiti tecnici e normativi, e soprattutto mantenga nel tempo tutte le caratteristiche di sicurezza e di prestazioni, è necessario stabilire i criteri delle verifiche preliminari e periodiche.

VerificheUna volta realizzato l’impianto occorre verificare attraverso appropriati strumenti se si rispettano i requisiti normativi o legislativi, poiché vengono richiesti, per ogni ambiente, determinati livelli di illuminamento al suolo o ad 1 metro dal suolo.Per la segnalazione delle vie di esodo dovrà essere verificata la distanza di visibilità (m) e la leggibilità dei segnali di sicurezza.La normativa tecnica e legislativa è vaga sull’argomento, infatti, con il termine generale di“controllo” degli impianti elettrici si raggruppano diversi significati: collaudo, omologazione, verifica,ispezione, esame. Apparentemente queste varie forme di controllo si somigliano tutte, infatti spesso vengono utilizzate in maniera indifferente confondendone il significato. Spesso con il termine collaudo s’intende anche una prima verifica.

ManutenzionePer quanto riguarda la manutenzione le indicazioni più recenti vengono dalla Norma EN 50172 “Sistemi di illuminazione di sicurezza” e dalla Norma UNI CEI 11222 “Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici”che hanno stabilito una serie di procedure per effettuare le verifiche periodiche, la manutenzione, la revisione ed il collaudo degli impianti per l’illuminazione di sicurezza negli edifici, costituiti da apparecchi per illuminazione di emergenza, sia di tipo autonomo che di tipo centralizzato e di altri eventuali componenti utilizzati, al fine di garantirne l’efficienza operativa.Per prima cosa la norma EN 50172 prescrive l’utilizzo di un registro per i controlli periodici (Log Book), in cui siano annotate le verifiche di routine, i risultati dei test, i difetti ed eventuali altre alterazioni dell’impianto oltre ad ogni intervento di manutenzione. Il registro deve essere mantenuto aggiornato a cura di una persona designata dal proprietario e deve essere sempre disponibile per le persone autorizzate alle ispezioni. Un analogo registro è richiesto anche all'articolo 5 del D.M. 10 marzo 1998: “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell' emergenza nei luoghi di lavoro”, ma anche dalla serie di circolari e decreti ministeriali relativi alla prevenzione incendi che sono indicati a seguire.Il registro deve contenere come minimo le seguenti informazioni:bb data di messa in funzione dell’impianto di illuminazione di emergenza, compresa

la documentazione tecnica relativa al progetto originale ed alle eventuali modifiche dello stesso;bb data e breve descrizione di ogni servizio, ispezione o test;bb data e tipo di verifica periodica ed intervento effettuato (mese/anno nel formato

mm/aa);bb data e breve descrizione dei difetti riscontrati e dell’azione correttiva effettuata;bb data e breve descrizione di ogni alterazione dell’impianto di illuminazione di

emergenza;bb quando è presente un sistema di controllo automatico devono essere descritte

le caratteristiche.N.B: l’esito stampato del sistema di controllo automatico, quando presente, è considerato sufficiente a sostituire i dati del registro.

Altre informazioni che assumono importanza rilevante nella compilazione del registro possono essere:bb dati relativi ad altre registrazioni di sicurezza, come ad esempio sistemi di allarme;bb data e tipo di manutenzione periodica o revisione effettuata;bb numero di matricola o altri estremi di identificazione del dispositivo di sicurezza;bb ragione sociale e indirizzo completo Appe altri estremi di identificazione

del manutentore;bb firma leggibile del manutentore.

Una sintesi delle procedure fondamentali indicate dalla norma per effettuare le operazioni in sicurezza e mantenere efficiente l’impianto sono invece:bb tutte le operazioni di controllo dell’impianto, con particolare attenzione alla verifica

dell’autonomia, devono avvenire possibilmente in periodi di basso rischio e che permettano la successiva ricarica delle batterie, al fine di evitare che un black-out ravvicinato non generi situazioni di rischio;bb Verificare giornalmente gli indicatori di corretta alimentazione delle sorgenti

di energia e di ogni circuito di inibizione se presente;

Illuminazione di emergenza

530

Illuminazione di emergenza

bb Ogni mese effettuare un test funzionale dell’impianto, simulando una mancanza di alimentazione ordinaria per un tempo sufficiente a verificare la corretta accensione degli apparecchi di illuminazione e segnalazione. La durata del test non deve limitare in modo importante l’autonomia degli apparecchi provati ma deve consentire di verificare che gli apparecchi siano presenti, puliti e che funzionino correttamente;bb Eseguire almeno annualmente un test di autonomia di ogni apparecchio di

illuminazione e segnalazione, simulando la mancanza di alimentazione ordinaria per un tempo sufficiente; le caratteristiche del test devono rispettare per quanto possibile le note prescritto al punto 3.N.B: se si utilizza un sistema di controllo automatico i risultati del test di autonomia devono essere registrati. Oltre a queste importanti informazioni relative alla manutenzione dell’impianto, va ricordato che, per i luoghi di lavoro, il D.lgs 81/08 impone di mantenere pienamente efficienti i sistemi di sicurezza e quindi anche l’illuminazione di sicurezza.

L’art. 15 punto z) “regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine e impianti,con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti” e l’art. 64 punto e) “gli impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, vengono sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento” sono abbastanza espliciti al riguardo.Registro e verifiche periodiche dell’impianto di emergenzaOltre alla EN 50172 e UNI CEI 11222 ci sono altre norme e decreti legislativi che obbligano i responsabili della gestione di molti ambienti a tenere una documentazione completa ed aggiornata, un registro delle verifiche periodiche in pratica, in cui sia possibile controllare l’effettiva manutenzione dell’impianto di sicurezza. Questo permette di avere la certezza dell’efficienza del sistema, oltre a dare la possibilità agli enti preposti per il controllo di fruire di un documento ufficiale. Consente inoltre all’utente di verificare periodicamente se l’intero impianto di emergenza offra ancora le caratteristiche richieste. È possibile individuare questi ambienti rilevandoli dai decreti e dalle norme che, in sintesi, riportiamo:bb Norma CEI 64- 8 Parte 7 v Ambienti ed applicazioni particolari

“Impianti elettrici nei locali di pubblico spettacolo ed intrattenimento”Cap. 752.6 Verifiche e prescrizioni dell’eserciziobb Decreto Ministeriale 20 maggio 1992 n°. 569

“Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre” Art. 10 Gestione della sicurezza Art. 11 Piani di emergenza e istruzione di sicurezzabb Decreto ministeriale 26 agosto 1992

“Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”Art. 12 Norme di esercizio.bb Decreto Ministeriale 09 aprile 1994

“Approvazione della regola tecnico di prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio delle attività turistico alberghiere.” Art. 16 Registro dei controlli. bb Decreto Del Presidente della Repubblica 30 giugno 1995 n°. 418

“Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi.” Art. 10 Piani di intervento e istruzioni di sicurezza bb Decreto Ministeriale 18 marzo 1996

“Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi.” Art. 19 Gestione della sicurezza.bb Decreto Ministeriale19 agosto 1996

“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e pubblico spettacolo.” Art. 18.6 Registro della sicurezza antincendio.bb Decreto Ministeriale 22 febbraio 2006

“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi, per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici.” Art. 13 comma 2.

ManutenzioneVerifiche periodiche e manutenzione

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Approfondimenti progettualiCenni sui tipi di impianti per illuminazione di emergenza

Impianto con apparecchi autoalimentati standard Questo tipo di impianto utilizza apparecchi che incorporano la batteria, il circuito di ricarica ed il sensing di rete, garantendo in modo autonomo l’intervento in caso di emergenza. Ogni ambiente può quindi prevedere uno o più apparecchi, che garantiscono l’illuminazione in emergenza grazie alla riserva di energia contenuta nei propri accumulatori.Il vantaggio principale risiede nella semplicità di installazione e di collegamento, oltre al fatto che se un apparecchio si guasta tutti gli altri rimangono operativi non cambiando di molto le condizioni di sicurezza del sistema nella sua globalità.Ogni apparecchio è un corpo illuminante autonomo che si attiva alla mancanza della rete ordinaria e che non richiede quindi locali tecnici né linee preferenziali per l’alimentazione. Può essere installato ovunque e la manutenzione è estremamente ridotta.Con questa filosofia d’impianto non serve una linea dedicata per l’alimentazione degli apparecchi di sicurezza che sono così alimentati dalle linee ordinarie. Infatti, gli apparecchi sono mantenuti in carica dalle linee ordinarie, mentre durante i black-out traggono l’alimentazione per il funzionamento in emergenza dalle batterie precedentemente caricate.Tra gli apparecchi autoalimentati sono compresi anche i kit di conversione per l’alimentazione in emergenza di tubi fluorescenti all’interno di plafoniere per l’illuminazione ordinaria.Se necessario è possibile predisporre un sistema per effettuare a distanza l’inibizione dell’emergenza. A seconda dei modelli si può utilizzare un semplice interruttore oppure un telecomando Teleur se l’apparecchio è dotato di rest mode.

Schema di collegamento tipicoIl collegamento deve essere fatto ad una linea non interrotta presa dal circuito locale di alimentazione elettrica.

Linea illuminazione di emergenza

Quadro di zona

Accensione lampade ordinarie

Linea di illuminazione ordinaria

Schema di collegamento con inibizione dell’emergenza

Linea Illuminazione di Emergenza

Quadro di zona

Accensione Lampade Ordinarie

Linea di Illuminazione Ordinaria

Illuminazione di emergenza

532

Illuminazione di emergenza

VERDEApparecchio funzionante

ROSSO LAMPEGGIANTEApparecchio guasto

ROSSOBatteria in avaria o scollegata.

VERDE e ROSSOALTERNATO Test non attivo

ROSSO LAMPEGGIANTE VELOCEErrore di connessione

VERDE LAMPEGGIANTETest in corso

Un LED multicolore indica lo stato dell’apparecchio

0.5 Hz

2 Hz

0.5 Hz

Impianti con apparecchi autoalimentati dotati di autodiagnosiGli apparecchi di questa serie, denominata Activa, sono equipaggiati con una tecnologia che consente di effettuare controlli periodici, automatici ed autonomi, sia di funzionamento che di autonomia, garantendo maggiore affidabilità e sicurezza all’impianto. Il test funzionale viene effettuato in modo automatico ogni 7 giorni, mentre quello di autonomia ogni 12 settimane. Eventuali anomalie dell'apparecchio vengono segnalate da un unico LED multicolore che assume una colorazione specifica. Anche in questo caso il collegamento è estremamente, necessitando esclusivamente della alimentazione di rete, ed è del tutto simile a quello degli apparecchi Standard. Utilizzando il telecomando Teleur è possibile effettuare alcune funzioni in presenza di rete, come sincronizzare i test, inibire le verifiche o richiamare il test funzionale in modo manuale ed immediato.In assenza di rete il Teleur effettua lo spegnimento dell’illuminazione di emergenza esattamente come per gli apparecchi standard.

Esempio di impianto centralizzato con soccorritore in CA

ACL

ON/BATT.

DARDO PLUSPRINTER

Print

Feed

ON

OK

DARDOPLUS

MCL

Schema di collegamento apparecchi Activa e telecomando Teleur

Linea Illuminazione di Emergenza

Quadro di zona

Accensione Lampade Ordinarie

Linea di Illuminazione Ordinaria

Impianto con apparecchi alimentati da gruppi soccorritoriGli impianti alimentati da gruppi soccorritori, o centralizzati, sono quelli in cui gli apparecchi per illuminazione di emergenza (ed eventuali altre utenze privilegiate) sono collegati ad un soccorritore remoto che è l’unica riserva e sorgente di energia presente nel sistema. In questo tipo di impianto sono centralizzati la batteria, il carica batterie, i circuiti elettronici di controllo e di gestione del sistema. Il vantaggio di questi sistemi si apprezza soprattutto quando gli ambienti sono grandi e con altezze superiori ai 4mt, in questo caso l'impiego di un gruppo soccorritore per emergenza centralizzata può essere sicuramente conveniente perché, in caso di black-out, l’emissione luminosa degli apparecchi a 230 V (anche già in opera) rimane inalterata e in taluni casi consente di avere un ottimo illuminamento in zone di particolare pericolosità. La possibilità di utilizzare apparecchi già in opera permette anche di contenere i costi, perché vengono utilizzati gli stessi apparati sia per l’illuminazione ordinaria sia per l’emergenza.

Approfondimenti progettualiCenni sui tipi di impianti per illuminazione di emergenza

533

Anche negli ambienti adibiti ad uso medico, in particolare nelle sale operatorie, è importante disporre di un'alimentazione alternativa permanente per tutte le utenze legate alla salvaguardia del paziente (Es. lampade scialitiche, apparecchiature elettromedicali ecc.). D’altra parte, rispetto alla semplicità dei collegamenti di un impianto con apparecchi autoalimentati, c’è una maggiore complessità installativa e normativa, infatti, se l’alimentazione è centralizzata occorre un “Circuito di Sicurezza” per alimentare gli apparecchi e/o le utenze privilegiate, ovvero le condutture devono essere posate preferibilmente in tubazioni e cassette separate dall’alimentazione ordinaria o, se ciò non fosse possibile, divise da un setto separatore tra le due condutture all’interno dello stesso tubo/canale e all’interno della stessa cassetta.Per l’installazione del soccorritore bisogna seguire anche le disposizioni normative che fanno riferimento a questo importante sistema di sicurezza.Molto importante ai fini della gestione dell’energia è la possibilità di installare, a valle dei gruppi soccorritori, dei dispositivi per la divisione e la protezione selettiva delle linee. In pratica questi “Quadri” prelevano l’unica l’uscita del soccorritore e la dividono in più linee di minore potenza, protette singolarmente e programmabili nel funzionamento. Nella gamma sono disponibili soccorritori con uscita in corrente alternata, oltre a gruppi no-break, con tempo d’intevento zero, progettati e realizzati nel rispetto assoluto della sicurezza e delle norme.

Impianto con sistema “Dardo” per il controllo centralizzato dell’emergenzaI Sistemi Dardo sono nati per rispondere in modo completo e prestazionale alle esigenze più importanti connesse alla progettazione, alla gestione e al controllo degli impianti per illuminazione d’emergenza.In tutti gli ambienti con presenza di pubblico è praticamente obbligatorio eseguire periodicamente (normalmente ogni 6 mesi) le verifiche di funzionamento ed autonomia dell’impianto di emergenza, oltre a tenere costantemente aggiornato il registro dei controlli periodici.Altro aspetto, da non sottovalutare, riguarda l’affidabilità di funzionamento, diventa quindi indispensabile un sistema costantemente controllato in cui anche la manutenzione è ridotta al minimo.Non meno importante è l’aspetto economico, è importante non pensare solamente all’investimento iniziale, ma bisogna anche prendere in considerazione i costi di manutenzione, che invece risultano essere particolarmente considerevoli nel lungo termine; questi costi dipendono dalle disposizioni normative, dalle verifiche periodiche richieste e dalla manutenzione.I sistemi di controllo centralizzato prevedono una centralina che verifica, tramite una linea polarizzata, gli apparecchi collegati, permettendo di individuare in modo semplice ed immediato le anomalie ed i guasti.

Gli apparecchi sono dotati di un apposito circuito che dialoga con la centralina, attraverso il quale si può impostare la numerazione della singola lampada.Questo permette di avere l’identificazione univoca dei guasti.Le centraline permettono di effettuare periodicamente test automatici di funzionamento segnalando eventuali anomalie, oppure di realizzare un rapporto scritto sull’esito delle verifiche tramite stampante.Le caratteristiche di semplicità e affidabilità dei sistemi Dardo sono integrate da interessanti funzioni:bb possibilità di avere tante zone di rete quante sono le lampade (autoalimentate)

collegabili, ottenendo quindi il massimo della flessibilità di impiego;bb funzioni e segnalazioni a distanza, per comandi ed indicazioni ancora più facili

da gestire;bb gestione di impianti complessi attraverso un Personal Computer e Software

dedicato;bb integrazione semplice ed immediata tra sistemi diversi.

Rete 230 V AC

Rete 230 V AC

Rete 230 V AC

Centralina di controllo Dardo

Linea di controlloCavo AWG24RS485

Impianto con apparecchi predisposti con circuito d’interfaccia

Schema di principio Sistema Dardo.

534

Illuminazione di emergenza

I vantaggi che si possono ottenere sono essenzialmente di tipo legislativo ed economico:bb le verifiche periodiche consentono agli addetti alla manutenzione di intervenire

tempestivamente in caso di guasto, e quindi mantenere l’impianto in linea con le norme di sicurezza. Allo stesso tempo, la stampa degli esiti dei test (quando disponibile) corredata di giorno e ora, può essere allegata al registro dei controlli periodici;bb si realizzano significativi risparmi sui costi di mantenimento dell’impianto di

emergenza, rendendo così possibile un suo ammortamento nell’arco di pochi anni.Questo perché i sistemi Dardo permettono di ridurre drasticamente il tempo richiesto per i controlli da parte del personale responsabile della manutenzione, limitandolo alla tenuta dei registri.L’utilizzo periodico dell’impianto fa sì che la vita degli accumulatori si ottimizzi, rendendo perciò minori i costi di sostituzione, che nel lungo periodo rappresentano l’elemento più oneroso dell’impianto di illuminazione di emergenza.Quando si utilizzano apparecchi alimentati da un soccorritore centralizzato sono necessarie due linee, una bifilare polarizzata che dalla centralina raggiunge tutte le lampade per il controllo, mentre l’alimentazione viene prelevata direttamente dal soccorritore.In definitiva, i sistemi Dardo garantiscono nel tempo un'economia di gestione che compensa notevolmente il maggior costo iniziale e con la certezza di un impianto sempre efficiente in condizioni d'emergenza.

Approfondimenti progettualiCenni sui tipi di impianti per illuminazione di emergenza

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Approfondimenti progettualiLa supervisione

La supervisione dei sistemi Dardo e impianti centralizzatiLa gestione da posizione remota permette di realizzare test di verifica oppure di visualizzare, in modo estremamente preciso, lo stato dell’impianto consentendo di effettuare interventi mirati, con l’esatta identificazione della lampada interessata e del tipo di guasto intervenuto.

Supervisione con PC di impianto con Centraline Dardo Plus

Software di comunicazione e gestione degli impianti Dardo da PC centrale “Dardo PC LItE” e “Dardo PC MAP” sono programmi per la supervisione dei sistemi realizzati con centraline Dardo Plus, Dardo 2 che garantiscono un concreto aiuto all’utente nell'organizzazione delle manutenzioni e nella verifica degli impianti per illuminazione di sicurezza attraverso un personal computer.I programmi possono controllare fino ad un massimo di 32 Centraline Dardo, di qualsiasi tipo, e comunicano con le centraline Dardo dell’impianto tramite una linea dedicata RS485 oppure via rete Ethernet.bb Nella realizzazione di impianti particolarmente complessi, Dardo PC LItE risulta

molto interessante per la diagnosi e la pianificazione degli interventi di manutenzionebb L’impiego del programma Dardo PC MAP è indispensabile per la diagnosi di

impianti molto estesi, fornendo la localizzazione esatta degli apparecchi guasti e il tipo di problema riscontrato.L’utente può inserire, infatti, planimetrie in formato BMP, JPG o GIF su cui posizionare in modo preciso gli apparecchi di emergenza, in caso di guasto di uno o più apparecchi il programma evidenzierà sulla pianta le lampade in anomalia.“Dardo PC LItE” e “Dardo PC MAP” consentono sia la supervisione di impianti collegati localmente in linea RS485 sia di sistemi collegati attraverso una rete Ethernet.

Web serverL'interfaccia Web permette ai sistemi Schneider Electric di essere configurati e monitorati da posizione remota, con accesso da qualsiasi PC con connessione internet.La funzione Web Server è utilizzabile con i più comuni browser di internet, non servono software specifici e permette:bb invio di comandi agli apparecchi collegati e configurati;bb controllo dello stato degli apparecchi e delle lampade;bb messaggi di allerta tramite E-mail o SMS (con modem GSM);bb fino a 4 indirizzi E-mail o 10 numeri telefonici;bb 2 livelli di accesso per la configurazione di sicurezza: livello amministratore

e livello utilizzatore:

Illuminazione di emergenza

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Illuminazione di emergenza

Esempi applicativi

Luogo di pubblico spettacoloTeatri, cinema, sale da ballo, sale per conferenze, sale per concerti, per esposizioni riunioni di pubblico spettacolo in genere.Illuminazione delle vie di esodoDeve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire. L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte.I segnali di sicurezza per le vie di esodo devono rimanere sempre accesi, alimentati sia dall’alimentazione ordinaria sia da quella di emergenza.Illuminazione antipanicoDeve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimentoAlimentazione di riservaL’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di continuare o terminare insicurezza l’attività ordinaria. Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno del locale.bb Fino a 20 apparecchi (Piccolo impianto)

Illuminazione di sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di autodiagnosi “Activa”, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati sempre accesi dotati di autodiagnosi Activa, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato. Gli apparecchi della serie Activa segnalano eventuali anomalie attraverso un led multicolore che in caso di guasto passa dallo stato di verde fisso a quello di rosso fisso o lampeggiante. È consigliabile utilizzare il telecomando Teleur per effettuare alcune funzioni in presenza di rete: sincronizzare i test, inibire le verifiche o richiamare il test funzionale in modo manuale ed immediato.I prodotti della serie Activa sono: Universal; Slim Signal; Astro Signal; Quick Signal e Click Signal.bb Fino a 100 apparecchi (Medio impianto)

Illuminazione di sicurezza con centralina di controllo Dardo Plus e apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata “Dardo”; autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo,con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato.

v La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100 apparecchi Dardo tramite una linea BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali anomalie direttamente sul display a bordo. Dalla tastiera dell’unità di controllo è possibile richiedere test immediati di autonomia e funzionali. Il collegamento del modulo opzionale Dardo Plus Printer permette di avere un documento stampato con lo stato dell’impianto.

v Proposte di prodotti: Centralina Dardo Plus; Universal Dar; Exiway One HF Dar; Exiway Plus Dar, Exiway Plus LED Dar,Slim Signal Dar; Astro Signal Dar.OpzionI: Modulo Dardo Plus Printer.

Esempio di Sistema Dardo Plus

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bb Fino a 250 apparecchi (Medio/Grande impianto)Illuminazione di sicurezza con Centraline di controllo Dardo Plus e apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata “Dardo”; autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato. La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100 apparecchi Dardo tramite una linea BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali anomalie direttamente sul display a bordo. Dalla tastiera dell’unità di controllo è possibile richiedere test immediati di autonomia e funzionali. Per il controllo di impianti particolarmente imporanti è possibile interconnettere tra loro fino a 4 centraline per la gestione di max 400 apparecchi, mentre il collegamento del modulo opzionale Dardo Plus Printer, unico per le 4 centraline, permette di avere un documento stampato con lo stato dell’impianto.

v I prodotti della serie Dardo sono: Exiway One, Exiway Plus, Universal, Slim Signal; Astro Signal; Quick Signal e Click Signal; Centralina Dardo Plus

v opzione: Modulo Dardo Plus Printe, Dardo PC LITE software di supervisione per il controllo.

bb Oltre 250 apparecchi (Grande impianto)Soluzione impiantistica MistaIlluminazione di sicurezza con Centraline di controllo Dardo Plus e apparecchi centralizzati MCS alimentati da soccorritore Powersin; autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza.Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato.La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100 apparecchi Dardo tramite una linea BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali anomalie direttamente sul display a bordo. Dalla tastiera dell’unità di controllo è possibile richiedere test immediati di autonomia e funzionali. Per il controllo di tutti gli apparecchi è possibile interconnettere tra loro fino a 4 centraline per la gestione di max 400 apparati, mentre il collegamento del modulo opzionale Dardo Plus Printer, unico per le 4 centraline, permette di avere un documento stampato con lo stato dell’impianto.Per un numero maggiore di apparecchi è necessario utilizzare la supervisione con PC e software Dardo PC-LITE o Dardo PC-MAP, che permette la connessione di un numero massimo di 32 centraline. La supervisione può essere fatta contemporaneamente sia su centraline che controllano apparecchi centralizzati sia su quelle che controllano apparecchi autoalimentati.

tabella riassuntiva pubblico spettacoloLe disposizioni si applicano a teatri, cinematografi, sale per concerti o da ballo, per esposizioni, conferenze o riunioni di pubblico spettacolo in genere. Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 19/08/1996 – CEI 64-8/7 – Circ.M. 16/51 – RD 07/11/1942 - UNI EN 1838 - GUIDA CEI 64-54DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.apparecchi previsti sistema consigliato requisiti

meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h - Ric.: 12 h Funzionam.: NP Segnalazione: PIP40/IP65

da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 hFunzionam.: NPSegnalazione: PIP40/IP65

da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC (opzionale)

Aut: 1 h - Ric.: 12 hFunziona.: NPSegnalazione: PIP40/IP65

oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi autonomi e centralizzati e Sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC

Aut: 1 h - Ric.: 12 hFunzionam.: NPSegnalazione: PIP40/IP65Apparecchi adatti ad essere

utilizzati in questi ambienti e con i sistemi proposti.

Slim Signal

Dardo Plus System

Mastersin Duo

ACL

MCL

MCP

Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno del locale.

Exiway Plus LED

538

Illuminazione di emergenza

Luoghi adibiti ad uso medicoLocali ad uso medico, case di cura private, costruzioni ospedaliere, cliniche, ambulatori medici e veterinari.Illuminazione delle vie di esodoDeve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire. L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux ad 1 m dal piano di calpestio, comprese scale e porte. Illuminazione antipanicoDeve essere presente negli ambienti con presenza di personale e/o frequentato dal pubblico, come la centrale termica, il locale ascensori, il centro di calcolo, le cucine e i locali medici di gruppo 1 e 2; deve permettere alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il panico. In questi ambienti l’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimentoAlimentazione di riservaL’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.

tabella riassuntiva dei locali mediciLe disposizioni si applicano a locali ad uso medico, case di cura private, costruzioni ospedaliere, cliniche, ambulatori medici e veterinari. Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 18/09/02 – CEI 64-8/7 Sez. 710 – DM 8/3/1985 - DM 5/8/1977 - DDF 29/7/1939 - UNI EN 1838DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172

apparecchi previsti sistema consigliato requisiti

meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 2 h - Ric.: 12 h Funzionam.: NP Segnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 2 h - Ric.: 12 hFunzionam.: NPSegnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC (opzionale)

Aut: 2 h - Ric.: 12 hFunziona.: NPSegnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi autonomi e centralizzati e Sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC

Aut: 2 h - Ric.: 12 h Funzionam.: NPSegnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno del locale.

Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti e con i sistemi proposti.

Exiway One HF

Slim Signal

Dardo Plus System

ACL

MCL

MCP

Mastersin Duo

Esempi applicativi

539

Attività turistico alberghiereAlberghi, motel, villaggi, affitta camere, case per vacanze, agriturismo, ostelli, rifugi alpini, residence. Illuminazione delle vie di esodoDeve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porteIlluminazione antipanico Deve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento.Alimentazione di riservaL’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.

tabella riassuntiva attività turistico alberghiereLe disposizioni si applicano a locali con più di 25 posti letto, come alberghi, motel, villaggi, affitta camere, case per vacanze, agriturismo, ostelli, rifugi alpini, residence. Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 09/04/1994 – UNI EN 1838 - GUIDA CEI 64-55DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.

apparecchi previsti sistema consigliato Requisiti

meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h - Ric.: 12 h Funzionam.: NP Segnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 hFunzionam.: NPSegnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC (opzionale)

Aut: 1 h - Ric.: 12 hFunziona.: NPSegnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi autonomi e centralizzati e Sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC

Aut: 1 h - Ric.: 12 h Funzionam.: NPSegnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno del locale.

Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti e con i sistemi proposti.

Exiway Plus

Slim Signal

Dardo Plus System

Mastersin Duo

ACL

MCL

MCP

540

Illuminazione di emergenza

Edifici scolasticiEdifici e locali adibiti a scuole, di ogni ordine grado e tipo, asili infantili, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti. Illuminazione delle vie di esodoDeve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire. L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte.NB: Deve essere alimentato da un circuito di sicurezza anche il sistema di allarme e di diffusione sonora.

Illuminazione antipanicoDeve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento. Quando gli edifici scolastici prevedono ambienti dove si possono riunire un alto numero di persone, come aule magne per conferenze o impianti dove si svolgono eventi sportivi importanti, le caratteristiche di queste aree devono rispondere ai requisiti degli ambienti di pubblico spettacolo.Alimentazione di riservaL’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.

tabella riassuntiva edifici scolasticiLe disposizioni si applicano alle scuole di ogni ordine grado e tipo, asili infantili, collegi, accademie e simili. Le norme tecniche e legislative applicabili sono:DM 08/03/1985 – UNI EN 1838 – GUIDA CEI 64-52DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.apparecchi previsti sistema consigliato requisiti

meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 30’ - Ric.: 12 h Funzionam.: NP Segnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 30’ - Ric.: 12 hFunzionam.: NPSegnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC (opzionale)

Aut: 30’ - Ric.: 12 hFunziona.: NPSegnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi autonomi e centralizzati e Sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC

Aut: 30’ - Ric.: 12 h Funzionam.: NPSegnalazione: NP(consigliata: P)IP40/IP65

Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno del locale.

Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti e con i sistemi preposti.

Slim Signal

Dardo Plus System

ACL

MCL

MCP

Exiway One HF

Mastersin Duo

Esempi applicativi

541

Centri commercialiGrandi magazzini, centri commerciali, ipermercati (superiori a 400 m2). Illuminazione delle vie di esodoDeve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire. L’illuminamento non deve essere inferiore a 10 lux,comprese scale e porte.I segnali di sicurezza per le vie di esodo devono rimanere sempre accesi, alimentati sia dall’alimentazione ordinaria sia da quella di emergenza.Illuminazione antipanicoDeve essere installata in ogni ambiente con presenza di pubblico e deve permettere alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux ad 1 m dal pavimento.Alimentazione di riservaL’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.

tabella riassuntiva centri commercialiLe disposizioni si applicano a grandi magazzini, centri commerciali, ipermercati (superiori a 400 m2).Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 27/7/2010 - DM 08/03/1985 - UNI EN 1838 - GUIDA CEI 64-51DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.

apparecchi previsti sistema consigliato Requisiti

meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h Funzionam.: NP Segnalazione: PIP40/IP65

da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 hFunzionam.: NPSegnalazione: PIP40/IP65

da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC (opzionale)

Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 hFunziona.: NPSegnalazione: PIP40/IP65

oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi autonomi e centralizzati e Sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC

Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h Funzionam.: NPSegnalazione: PIP40/IP65

Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno del locale.

Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti e con i sistemi preposti.

Guardian

Slim Signal

Dardo Plus System

ACL

MCL

MCP

Mastersin Duo

542

Illuminazione di emergenza

Luoghi pregevoli per arte e storiaArchivi, biblioteche, collezioni, esposizioni, luoghi di culto in edifici pregevoli per arte e storia, mostre,musei, pinacoteche.Illuminazione delle vie di esodoDeve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire. L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte.Illuminazione antipanicoDeve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento. L’illuminazione di sicurezza è necessaria anche dove sono installati dispositivi di video controllo, o dove si possono determinare pericoli per le persone o per le opere oggetto di tutela.NB. All’interno di luoghi pregevoli è opportuno considerare la possibilità di utilizzare soccorritori centralizzati per l’illuminazione di sicurezza, questo per evitare di posizionare apparecchi aggiuntivi che spesso alterano l’architettura degli edifici.

Alimentazione di riservaL’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.

tabella riassuntiva luoghi pregevoliLe disposizioni si applicano a archivi, biblioteche, collezioni, esposizioni, luoghi di culto in edifici pregevoli per arte e storia, mostre, musei, pinacoteche.Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 20/05/92 – DPR 30/06/95 - UNI EN 1838 - CEI 64-15 - DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.apparecchi previsti sistema consigliato Requisiti

meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h - Ric.: 12 h (intervallo di chiusura) Funzionam.: NP Segnalazione: P(consigliato P)IP40/IP65

da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 h(intervallo di chiusura) Funzionam.: NP Segnalazione: P(consigliato P)IP40/IP65

da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC (opzionale)

Aut: 1 h - Ric.: 12 h(intervallo di chiusura) Funzionam.: NP Segnalazione: P(consigliato P)IP40/IP65

oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi autonomi e centralizzati e Sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC

Aut: 1 h - Ric.: 12 h (intervallo di chiusura) Funzionam.: NP Segnalazione: P(consigliato P)IP40/IP65

Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno del locale.

Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti e con i sistemi preposti.

Exiway Plus HF

Slim Signal

Dardo Plus System

ACL

MCL

MCP

Mastersin Duo

Esempi applicativi

L’organizzazione commerciale Schneider Electric

Aree Sedi Uffici

Nord Ovest Via Orbetello, 140 Centro Val Lerone- Piemonte (escluse Novara 10148 TORINO Via Val Lerone, 21/68e Verbania) Tel. 0112281211 - Fax 0112281311 16011 ARENZANO (GE)- Valle d’Aosta Tel. 0109135469 - Fax 0109113288- Liguria - Sardegna

Lombardia Ovest Via Zambeletti, 25 - Milano, Varese, Como 20021 BARANZATE (MI) - Lecco, Sondrio, Novara Tel. 023820631 - Fax 0238206325 - Verbania, Pavia, Lodi Lombardia Est Via Circonvallazione Est, 1 - Bergamo, Brescia, Mantova 24040 STEZZANO (BG) - Cremona, Piacenza Tel. 0354152494 - Fax 0354152932 Nord Est Centro Direzionale Padova 1 - Veneto Via Savelli, 120 - Friuli Venezia Giulia 35100 PADOVA - Trentino Alto Adige Tel. 0498062811 - Fax 0498062850 Emilia Romagna - Marche Via G. di Vittorio, 21 Via Gagarin, 208(esclusa Piacenza) 40013 CASTEL MAGGIORE (BO) 61100 PESARO Tel. 051708111 - Fax 051708222 Tel. 0721425411 - Fax 0721425425

Toscana - Umbria Via Pratese, 167 Via delle Industrie, 29 50145 FIRENZE 06083 BASTIA UMBRA (PG) Tel. 0553026711 - Fax 0553026725 Tel. 0758002105 - Fax 0758001603

Centro Via Vincenzo Lamaro, 13 S.P. 231 Km 1+890- Lazio 00173 ROMA 70026 MODUGNO (BA)- Abruzzo Tel. 0672652711 - Fax 0672652777 Tel. 0805360411 - Fax 0805360425- Molise - Basilicata (solo Matera) - Puglia Sud SP Circumvallazione Esterna di Napoli Via Trinacria, 7- Calabria 80020 CASAVATORE (NA) 95030 TREMESTIERI ETNEO (CT)- Campania Tel. 0817360611 - 0817360601 - Fax 0817360625 Tel. 0954037911 - Fax 0954037925- Sicilia - Basilicata (solo Potenza)

TM

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Supporto amministrativoTel.0114073333

Supporto tecnicoTel.0112281203

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