how and when do we generate new ideas and inventions

1
19 ontrosenso 8 Novembre 2014 Basilicata SCUOLA How and when do we generate new ideas and inventions Se e’ una persona ‘‘strana’’ allora forse e’ un genio I n some cases we do classify some people as being ‘‘weird’’. We would define them as ‘’ a bit strange’’. This is because they do not necessarily behave as the majority of the citizens. This act of being different is what makes the difference. That is one of the qualities of the people who have invented and are making most of the breakthroughs of human being as a whole. It was proved beyond every doubt that genius are not usually conventional to a ‘‘normal’’ human being. What makes things worse is that they are mostly discriminated against. Some are being defined as childish (see Einsten’s famous photo with tongue out), some are being defined as weird, some are even defined as a bit crazy. Well, if you need to know, it is that bit of childishness, weirdness and craziness that made and make them what they are: inventors and creatives. I have written several times on teachers of handicapped children and their important and essential duties in the schools. I have appreciated and written about the works of the so called ‘‘insegnanti di sostegno’’ several times but I would like divert your attention to mistakes being made in ‘‘correcting’’ some people and thus making them become ‘‘normal’’ and killing their diversity. That diversity which is necessary to inspire them to become genial in their doings. Take for example, not long ago, teachers in some schools -even in Italy - would ‘‘correct’’ students who are left-handed as if they have a sort of illness. Some teachers and some schools would see the ADHD hyperactive students as trouble makers and thus always give them punishments on punishments. In this way obviously the student will start hating school and indirectly his or her genial capacity will be literally killed. Let’s give some examples. If a student like skiing and he is not interested in chemistry or accountancy, why not give him the opportunity to study what he or she likes instead of imposing subjects of no interest on him or her? My trip to New Zealand visiting different schools during an education trip which is also known as fam trip (familiarizing trip) organized by the Education New Zealand, (Ministry of Education of NZ) where I was able to understand what future education system should be. Students are allowed to study just about whatever they want to study. This of course would bring the genius out of the child. The student would be more than happy to go to school and to aspire. So, what brings about the genius in us? The high curiosity of these genius who do not give anything for granted is a number one priority and ability. They tend to always ask the why questions like children. Then the solitude is an important ingredient, and we have an advantage on this in Potenza. You need to be left alone, far from the movida and too active daily chores. People living in Milan or Rome may not be able to do this. When you are by yourself and in total solitude, you may see what you have been looking at for several years in a totally different way. The other important ingredient is the audacity. You need to be audacious. You need to have the courage to go against the system and against the rules and regulations. You need to be able to say no when others say yes. You need to go against what others won’t go against. See things differently by observing deeper and in solitude. But the best can be obtained when people of the same thoughts are being put together in the same place to interact between themselves. They would contradict themselves and eventually come up with new ideas, innovations and inventions. The other important ingredient is eccentricity. Most of the genius of all generations are eccentric and the more eccentric they are the more they see things in their own way which eventually would allow them to create and innovate. So, if somebody tells you that you are strange and awkward or somebody defines you as eccentric and different, the person is saying that you may have some genes in you to invent, create and innovate. Take it as a compliment and exploit it to bring the best out of yourself. Enjoy [email protected] RICORDANDO LA GRANDE GUERRA L’I.C. “D.SAVIO” DI POTENZA ALLA PROIEZIONE DEL FILM “FANGO E GLORIA” L’unico dovere che abbiamo nei confronti della Storia è di riscriverla” (O. Wilde) C ento anni fa, esattamente il 28 luglio 1914, scoppiava la Grande Guerra, conflitto di trincea che coinvolse 28 Paesi e centinaia di migliaia di ita- liani. Una guerra che ridisegnò del tutto i confini geografici e culturali dell’Europa; uno spartiacque nella vita di mi- lioni di uomini, travolti incon- sapevolmente dalla violenza e dalla crudeltà dell’evento. Oggi,a rendere omaggio alle tante vittime innocenti, è il film “Fango e Gloria” del regi- sta Leonardo Tiberi, pellicola realizzata sotto l’Alto Patro- nato della Presidenza della Repubblica, con il Patrocinio del Ministero della Difesa e in- serito nel programma naziona- le delle commemorazioni del Comitato Storico Scientifico per gli anniversari di interesse nazionale. Un filmato rivolto soprattutto alle giovani gene- razioni per celebrare la ricor- renza del 4 Novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giorna- ta delle Forze Armate. A Poten- za, il film è stato proiettato il 5 novembre presso la Sala confe- renze della Legione Carabinie- ri e l’I.C. “D. Savio” ha pron- tamente risposto all’iniziativa perché, come afferma la Diri- gente Prof.ssa Diana Camardo, la “memoria” è un dovere, un impegno morale finalizzato a trasmettere il vissuto e i valo- ri fondanti della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, della tolleranza e del dialogo. Le classi terze della Secon- daria di primo grado, quindi, accompagnate dalle docenti di Lettere, hanno visionato la pel- licola, che si è rivelata un ausi- lio didattico davvero valido ed efficace, mirato a promuovere la conoscenza dei fatti verifi- catisi negli anni della prima guerra mondiale. Bella la sto- ria. Bella perché vera e forte. Emozionanti e di alto spessore storico le immagini di reper- torio appartenenti al prezioso Archivio Storico dell’Istituto Luce. E’ raccontata la guerra vera, con le trincee, il sangue, il fango, i morti e i dispersi. La vicenda si snoda attraverso la storia di Mario, della fidanza- ta e dei suoi amici. Mario, un giovane la cui vita viene segna- ta dallo scoppio della guerra e che si scoprirà essere la perso- nificazione del Milite Ignoto, tumulato nel Vittoriano. L’ope- ra, dunque, “ripulita dalla pol- vere del tempo”, come ribadito dallo stesso regista, guarda al futuro, proponendosi di rico- noscere e ridar senso ai valori ineguagliabili della Patria, del- la Pace e dell’Esempio. Patria intesa come terra di apparte- nenza fisica e spirituale; Pace come condizione dello spirito e rispetto per il senso del dovere; Esempio come ricordo dei tan- ti uomini che lasciarono le loro case e le loro famiglie per di- fendere la propria terra. E que- gli stessi uomini, ogni anno, il 4 Novembre, sono coraggiosa- mente rappresentati dai nume- rosi militari italiani in missione in varie parti del mondo, tanto rispettati e amati per il loro alto senso di civiltà e per il compor- tamento umano, aperto e soli- dale. La commemorazione del centenario diventa, allora, un momento di unità nazionale e un’occasione di riflessione per guardare oltre e per ribadire la necessità di un’Europa che sia davvero unita e che possa real- mente garantire la solidarietà, la pace e la giusta comunione tra i popoli. Le mie “nuove ali” per vincere la dislessia I l Progetto Lettura-Incontri con l’autore, portato avan- ti da diversi anni dall’Istitu- to Comprensivo ex SM LA VISTA di Potenza, ha come obiettivo sollecitare la curio- sità ed il piacere di leggere. Nell’ambito di tale progetto, sabato 25 ottobre nell’aula magna dell’I.C., è avvenuto il primo incontro con il giovane scrittore Giacomo Cutrera, au- tore del testo “Demone Bian- co: una storia di dislessia”. L’incontro è stato organizza- to in collaborazione con la AID (Associazione Italiana Dislessia) sezione di Potenza, da sempre attiva sul territo- rio nel fornire supporto agli alunni con problemi di DSA, e ha visto la partecipazione del Presidente dell’AID, Mariel- la Santoro, e dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Potenza, Margherita De Fran- cesco. Il libro racconta di un ragazzo dislessico che vive, come tanti altri, il problema dell’incontro-scontro con la scuola. Con esempi semplici e veritieri l’autore ricorda i suoi primi passi nell’intricato e buio cammino della dislessia ed ironizza con simpatia sulle enormi difficoltà ed incom- prensioni incontrate perché, come lui stesso afferma, “ giu- stizia non è dare a tutti le stesse cose, ma ad ognuno ciò di cui ha bisogno”. Giacomo Cutrera lancia un segnale di speranza a tutti coloro che stanno viven- do la sua stessa esperienza e li incita ad utilizzare “ nuove ali” per intraprendere la strada della realizzazione personale e lavorativa: oggi è diventato un affermato ingegnere infor- matico. Gli anni vissuti nella rabbia e nell’ombra lo hanno spinto a scrivere il suo raccon- to di vita e , come lui stesso sostiene, ora che tutti sanno la sua furia di Demone Bianco può finalmente placarsi. L’incontro è stato organizza- to in collaborazione con la AID (Associazione Italiana Dislessia) sezione di Potenza, da sempre attiva sul territo- rio nel fornire supporto agli alunni con problemi di DSA, e ha visto la partecipazione del Presidente dell’AID, Mariel- la Santoro, e dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Potenza, Margherita De Fran- cesco. GLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO DELL’I.C. EX S.M. LA VISTA DI PO- TENZA

Upload: larry-adeyanju

Post on 06-Apr-2016

219 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Se è una persona ‘‘strana’’ allora forse è un genio. Controsenso del 8/11/2014.

TRANSCRIPT

19ontrosenso

8 Novembre 2014Basilicata SCUOLA

How and when do we generate new ideas and inventions Se e’ una persona ‘‘strana’’ allora forse e’ un genio

In some cases we do classify some people as being ‘‘weird’’. We would defi ne them as ‘’ a

bit strange’’. This is because they do not necessarily behave as the majority of the citizens. This act of being different is what makes the difference. That is one of the qualities of the people who have invented and are making most of the breakthroughs of human being as a whole. It was proved beyond every doubt that genius are not usually conventional to a ‘‘normal’’

human being. What makes things worse is that they are mostly discriminated against. Some are being defi ned as childish (see Einsten’s famous photo with tongue out), some are being defi ned as weird, some are even defi ned as a bit crazy. Well, if you need to know, it is that bit of childishness, weirdness and craziness that made and make them what they are: inventors and creatives. I have written several times on teachers of handicapped children and their important and essential duties in the schools. I have appreciated and written about the works of the so called ‘‘insegnanti di sostegno’’ several times but I would like divert your attention to mistakes being made in ‘‘correcting’’ some people and thus making them become ‘‘normal’’ and killing their diversity. That diversity which is necessary to inspire them to become genial in their doings. Take for example, not long ago, teachers in some schools -even in Italy - would ‘‘correct’’ students

who are left-handed as if they have a sort of illness. Some teachers and some schools would see the ADHD hyperactive students as trouble makers and thus always give them punishments on punishments. In this way obviously the student will start hating school and indirectly his or her genial capacity will be literally killed. Let’s give some examples. If a student like skiing and he is

not interested in chemistry or accountancy, why not give him the opportunity to study what he or she likes instead of imposing subjects of no interest on him or her? My trip to New Zealand visiting different schools during an education trip which is also known as fam trip (familiarizing trip) organized by the Education New Zealand, (Ministry of Education of NZ) where I was able to understand what future

education system should be. Students are allowed to study just about whatever they want to study. This of course would bring the genius out of the child. The student would be more than happy to go to school and to aspire. So, what brings about the genius in us? The high curiosity of these genius who do not give anything for granted is a number one priority and ability. They tend to always ask the why questions like children. Then the solitude is an important ingredient, and we have an advantage on this in Potenza. You need to be left alone, far from the movida and too active daily chores. People living in Milan or Rome may not be able to do this. When you are by yourself and in total solitude, you may see what you have been looking at for several years in a totally different way. The other important ingredient is the audacity. You need to be audacious. You need to have the courage to go against the system and against the rules and regulations. You need to be able to say no when others say

yes. You need to go against what others won’t go against. See things differently by observing deeper and in solitude. But the best can be obtained when people of the same thoughts are being put together in the same place to interact between themselves. They would contradict themselves and eventually come up with new ideas, innovations and inventions. The other important ingredient is eccentricity. Most of the genius of all generations are eccentric and the more eccentric they are the more they see things in their own way which eventually would allow them to create and innovate. So, if somebody tells you that you are strange and awkward or somebody defi nes you as eccentric and different, the person is saying that you may have some genes in you to invent, create and innovate. Take it as a compliment and exploit it to bring the best out of yourself.

Enjoy

l a r r yade1@gma i l . com

RICORDANDO LA GRANDE GUERRA L’I.C. “D.SAVIO” DI POTENZA ALLA PROIEZIONE DEL FILM “FANGO E GLORIA”

“L’unico dovere che abbiamo nei confronti della Storia è di riscriverla”(O. Wilde)

Cento anni fa, esattamente il 28 luglio 1914, scoppiava

la Grande Guerra, confl itto di trincea che coinvolse 28 Paesi e centinaia di migliaia di ita-liani. Una guerra che ridisegnò del tutto i confi ni geografi ci e culturali dell’Europa; uno spartiacque nella vita di mi-lioni di uomini, travolti incon-sapevolmente dalla violenza e dalla crudeltà dell’evento. Oggi,a rendere omaggio alle tante vittime innocenti, è il fi lm “Fango e Gloria” del regi-sta Leonardo Tiberi, pellicola realizzata sotto l’Alto Patro-nato della Presidenza della Repubblica, con il Patrocinio del Ministero della Difesa e in-serito nel programma naziona-le delle commemorazioni del Comitato Storico Scientifi co per gli anniversari di interesse

nazionale. Un fi lmato rivolto soprattutto alle giovani gene-razioni per celebrare la ricor-renza del 4 Novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giorna-ta delle Forze Armate. A Poten-za, il fi lm è stato proiettato il 5 novembre presso la Sala confe-renze della Legione Carabinie-ri e l’I.C. “D. Savio” ha pron-tamente risposto all’iniziativa perché, come afferma la Diri-gente Prof.ssa Diana Camardo, la “memoria” è un dovere, un impegno morale fi nalizzato a trasmettere il vissuto e i valo-ri fondanti della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, della tolleranza e del dialogo. Le classi terze della Secon-daria di primo grado, quindi, accompagnate dalle docenti di Lettere, hanno visionato la pel-licola, che si è rivelata un ausi-lio didattico davvero valido ed effi cace, mirato a promuovere la conoscenza dei fatti verifi -catisi negli anni della prima guerra mondiale. Bella la sto-

ria. Bella perché vera e forte. Emozionanti e di alto spessore storico le immagini di reper-torio appartenenti al prezioso Archivio Storico dell’Istituto Luce. E’ raccontata la guerra vera, con le trincee, il sangue, il fango, i morti e i dispersi. La vicenda si snoda attraverso la storia di Mario, della fi danza-ta e dei suoi amici. Mario, un giovane la cui vita viene segna-ta dallo scoppio della guerra e che si scoprirà essere la perso-nifi cazione del Milite Ignoto, tumulato nel Vittoriano. L’ope-ra, dunque, “ripulita dalla pol-vere del tempo”, come ribadito dallo stesso regista, guarda al futuro, proponendosi di rico-noscere e ridar senso ai valori ineguagliabili della Patria, del-la Pace e dell’Esempio. Patria intesa come terra di apparte-nenza fi sica e spirituale; Pace come condizione dello spirito e rispetto per il senso del dovere; Esempio come ricordo dei tan-ti uomini che lasciarono le loro case e le loro famiglie per di-fendere la propria terra. E que-gli stessi uomini, ogni anno, il 4 Novembre, sono coraggiosa-mente rappresentati dai nume-rosi militari italiani in missione in varie parti del mondo, tanto rispettati e amati per il loro alto senso di civiltà e per il compor-tamento umano, aperto e soli-dale. La commemorazione del centenario diventa, allora, un momento di unità nazionale e un’occasione di rifl essione per guardare oltre e per ribadire la necessità di un’Europa che sia davvero unita e che possa real-mente garantire la solidarietà, la pace e la giusta comunione tra i popoli.

Le mie “nuove ali” per vincere la dislessia

Il Progetto Lettura-Incontri con l’autore, portato avan-

ti da diversi anni dall’Istitu-to Comprensivo ex SM LA VISTA di Potenza, ha come obiettivo sollecitare la curio-sità ed il piacere di leggere. Nell’ambito di tale progetto, sabato 25 ottobre nell’aula magna dell’I.C., è avvenuto il primo incontro con il giovane scrittore Giacomo Cutrera, au-tore del testo “Demone Bian-co: una storia di dislessia”.L’incontro è stato organizza-to in collaborazione con la AID (Associazione Italiana Dislessia) sezione di Potenza, da sempre attiva sul territo-rio nel fornire supporto agli alunni con problemi di DSA, e ha visto la partecipazione del Presidente dell’AID, Mariel-la Santoro, e dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Potenza, Margherita De Fran-

cesco. Il libro racconta di un ragazzo dislessico che vive, come tanti altri, il problema dell’incontro-scontro con la scuola. Con esempi semplici e veritieri l’autore ricorda i suoi primi passi nell’intricato e buio cammino della dislessia ed ironizza con simpatia sulle enormi diffi coltà ed incom-prensioni incontrate perché, come lui stesso afferma, “ giu-stizia non è dare a tutti le stesse cose, ma ad ognuno ciò di cui ha bisogno”. Giacomo Cutrera lancia un segnale di speranza a tutti coloro che stanno viven-do la sua stessa esperienza e li incita ad utilizzare “ nuove ali” per intraprendere la strada della realizzazione personale e lavorativa: oggi è diventato un affermato ingegnere infor-matico. Gli anni vissuti nella rabbia e nell’ombra lo hanno spinto a scrivere il suo raccon-

to di vita e , come lui stesso sostiene, ora che tutti sanno la sua furia di Demone Bianco può fi nalmente placarsi.L’incontro è stato organizza-to in collaborazione con la AID (Associazione Italiana Dislessia) sezione di Potenza, da sempre attiva sul territo-rio nel fornire supporto agli alunni con problemi di DSA, e ha visto la partecipazione del Presidente dell’AID, Mariel-la Santoro, e dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Potenza, Margherita De Fran-cesco.

GLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO DELL’I.C. EX S.M. LA VISTA DI PO-TENZA