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GRAVIDANZA E COMPASSIONE
Webinar con Michael Shea 12/01/2016 Trascrizione di Paola Tonegato
Un grazie a John e ciao a tutti. Mi piace iniziare ogni cosa che faccio e insegno con una breve meditazione e visto che oggi l’argomento è la gravidanza e la compassione ci assestiamo per un momento per sentire i nostri piedi che sono connessi al suolo, sentiamo la pelvi che è seduta sul cuscino o la sedia e sentiamo anche il senso del respiro per un attimo in questo momento. Respirando notiamo che il tronco del corpo cambia forma e potremmo sentire il movimento del cuore nel centro del tronco e anche avere un senso delle spalle, delle braccia, delle mani e un senso della testa che si appoggia e si riposa sul collo con naturalmente un senso della bocca che si riposa e si ammorbidisce sciogliendo l’articolazione temporomandibolare. Ora prendiamo un respiro tutti insieme. Mi piace anche iniziare con una meditazione sulla gentilezza amorosa e questo è basato su un lavoro di Nancy Bardacke che è chiamato mindful, presenza mentale nella nascita. Nei suoi corsi che tiene con le madri fa ripetere sempre queste precise frasi, quindi chiudete gli occhi per un momento e ripetete nella vostra mente le seguenti frasi: possa io essere sicuro e protetto possa io essere in salute nel corpo e nella mente possa io essere felice possa io vivere facilmente e in pace. Permettevi un momento proprio per fare in modo che queste frasi permeano il vostro essere, grazie. Alla fine del seminario vi parlerò di questa pratica che va insegnata alle donne in gravidanza e anche questa meditazione sull’amore gentile è bene insegnare loro.
Lasciatemi un momento per raccontarvi come sono arrivato a fare questa presentazione. Negli ultimi anni ho lavorato sul progetto di un libro sulla neurobiologia interpersonale, è un libro sullo sviluppo prenatale e tutta la scienza attorno allo sviluppo prenatale ed è anche un libro che affronta un nuovo campo che si chiama comportamento perinatale. Questo è un campo che studia lo stress sulla madre e sul feto e il libro ha centinaia di riferimenti su questo argomento. L’autrice è Anne Weinstein. Io e lei abbiamo condiviso l’idea che questo modello vada presentato e condiviso tra terapisti, e come farlo conoscere a terapisti che lavorano con le donne in gravidanza. Quindi siamo arrivati a definire questo modello che abbiamo chiamato modello di gravidanza basato sulla compassione. Sarà pubblicato alla fine di quest’anno e tutti quelli che partecipano a questo seminario via web avranno queste informazioni in anteprima. La prima cosa che voglio fare è definire che cos’è la gravidanza. Nei termini di questo webinar la gravidanza è un atto di compassione. Questo webinar comprende quattro elementi che svilupperemo in quest’ora, prenderò un po’ di tempo per parlarvi dell’orientamento filosofico poi parlerò del bisogno della compassione e delle risorse intorno alla compassione e finalmente, alla fine, dei processi terapeutici. Tutto questo fa parte di un programma che insegnerò quest’anno che si chiama compassione nella gravidanza. ORIENTAMENTO FILOSOFICO
La prima cosa è capire che cos’è la fenomenologia del corpo. Questo è un orientamento filosofico alla base di tutto il materiale che è avere un corpo, tipicamente definito come l’esperienza vissuta del corpo. La domanda è: ”Come faccio esperienza dell’interno del mio corpo prima che abbia una sensazione?” e quando sei incinta hai una gamma grandissima di esperienze grezze nel corpo e ci sono molti modi in cui questo può esser sperimentato e questo vuol dire che dobbiamo ascoltare le storie che vengono raccontate dalle donne in gravidanza, specialmente la complessità dell’esperienza sensoriale senza giudizio.
Il secondo livello dell’orientamento filosofico è la compassione in sé stessa. La compassione è descritta come istinto per curare sé stesso e gli altri. Nella gravidanza, con un essere umano che sta dentro di te, ti stai già prendendo cura di te stesso e dell’altro contemporaneamente. É per questo che possiamo definire la gravidanza un atto di compassione. Ultimamente ci sono molte ricerche su questa cosa. Alla fine dell’immagine vedete la scritta microchimerismo fetale materno. Il microchimerismo fetale materno è un modello per la compassione biologica.
In questa immagine vediamo che il bambino nella pancia ancora non nato ha molte cellule che girano nel sangue della madre. Queste cellule vengono trovate nel cervello, nei seni e anche nei polmoni e nei reni e cosa fanno queste cellule? Si è scoperto che servono a promuovere il benessere e la salute della madre. É stato trovato che queste cellule si sono aggregate intorno ad un tumore del seno per impedirne la sviluppo e sono anche in grado di riparare il muscolo cardiaco della madre. Nelle donne che hanno ricevuto episiotomia si sono trovate queste cellule nel processo di riparazione della ferita. Le cellule fetali si sono trasformate in cellule connettivali che hanno aiutato il processo di riparazione della ferita nel corpo della madre e dopo la nascita del bambino rimangono per molti anni nel corpo della madre. Si è trovato che c’è una doppia strada in cui queste cellule della madre vanno al bambino e viceversa. Gli scienziati vedono in questo un modello di cooperazione tra madre e bimbo.
A me piace vederlo come un modello di compassione.
Questa è un’altra immagine che mostra la condivisione delle cellule tra madre e bambino…è assolutamente affascinante questo livello di compassione nella biologia.
L’ultima parte della nostra filosofia è la filosofia dell’interezza. La filosofia dell’interezza ha molto a che vedere con l’interconnessione tra mamma e bambino ma a un altro livello l’interezza vuol dire anche essere incarnati ed essere incarnati è la sensazione sentita dell’ordine, dell’organizzazione nel corpo. Io sono un terapista craniosacrale e quando si presenta una donna in gravidanza lei non si sente così a suo agio nel proprio corpo. Quindi alla fine, proprio in modo ultimativo, l’interezza è quello che porta il senso, il significato nel nostro corpo e per portare senso nella nostra esperienza, non solo del corpo, nell’esperienza, c’è bisogno di essere incarnati, di essere in contatto con il corpo. É per questo che la fenomenologia è così importante, sentire come la donna descrive la propria esperienza di gravidanza e tutti i cambiamenti enormi che stanno avvenendo nel suo corpo. La parte successiva è il bisogno della compassione.
L’area più importante di questo bisogno di compassione è l’integrazione della perdita. La natura è molto interessante, gli uomini hanno la più alta percentuale di perdita cioè di non raggiungimento, alla fine, di tutte le altre specie. Japp van der Wal, embriologo olandese mi ha detto che più dell’ottanta per cento dei concepiti non arriva a termine. Molte volte questa perdita può essere inconscia ma dall’altra parte ci possono essere molte perdite consapevoli che la donna sperimenta. La prima causa è l’aborto, il mancato attaccamento all’utero, la crescita fuori dall’utero. Questo è un problema perché la comunità non fornisce una risposta su come integrare queste perdite nella vita delle donne, funziona che spesso alle donne viene detto “va bene, passaci sopra”. Quello che succede è che la paura della perdita arriva alla gravidanza successiva e comincia a creare un imprinting anche per il prossimo bambino che sta arrivando. Quello che ho cominciato a fare con le famiglie è l’uso di rituali terapeutici per integrare la perdita. Ho avuto una cliente che ha perso il bambino in vacanza, era alle Canarie e il governo delle Canarie non ha riconosciuto la perdita di questo bambino per più di un anno. Ho dovuto fare molta terapia con la famiglia su questo argomento e quando i resti finalmente furono riportati a casa, abbiamo elaborato un rituale per riconoscerlo e questo includeva dare un nome al bambino perduto e una sepoltura adeguata. Questi rituali possono prendere qualunque forma, il punto è come aiutare le donne a superare questa perdita. C’è anche la statistica che dice che dal venti al trenta per cento delle donne hanno una storia traumatica o PTSD che vuol dire disordine da stress post traumatico e questo può essere un grosso problema perché impedisce alla madre di avere una sensibilità precisa del proprio bambino. Quindi dobbiamo essere molto attenti a come lavoriamo con le donne che hanno questo tipo di storia. È possibile che la madre in queste condizioni possa mandare un mucchio di segnali chimici al feto e alla placenta, in poche parole aumenta il livello di cortisolo nella madre e questo interferisce con la crescita della placenta e con la crescita del feto. Questa è una cosa di cui voglio che ognuno di voi che sta ascoltando queste parole sia consapevole, perché non sappiamo poi quale sarà l’effetto della terapia nelle donne incinte che hanno storie di traumi o di PTSD. Una cosa per esempio è sentire due giorni dopo la terapia come vanno le cose nella donna quindi, per favore se sapete che la vostra cliente ha questa storia fate sempre un controllo successivo.
In questa parte affrontiamo l’integrazione psicospirituale e i cambiamenti fisici durante la gravidanza. Quindi le sensazioni che la donna può sperimentare vanno da una condizione traumatica grave a una esperienza spirituale molto alta. Michel Odent, famoso ginecologo che si occupa di nascita, ha detto che il periodo di gravidanza dovrebbe essere un periodo di gioia e di estasi. La domanda è come, se una donna non sperimenta questa felicità e questa gioia, come possiamo supportarla se lei lo vuole. Ancora una volta non ho molte risposte, semplicemente pongo la domanda anche se alla fine darò qualche suggerimento. Un’altra cosa molto importante per tutti gli operatori è studiare l’anatomia e la fisiologia della gravidanza, il mio background accademico è sull’embriologia, sullo sviluppo fetale, quando guardiamo l’esperienza della madre ci sono così tanti cambiamenti che avvengono nello stesso momento.
La prossima cosa che voglio citare è tutta l’area del dolore. Ho detto prima che se la donna ha sperimentato qualsiasi forma di perdita può portare questa paura nella gravidanza successiva. Ho conosciuto un certo numero di donne che erano proprio paralizzate dalla paura della loro gravidanza successiva e uno dei nostri lavori come terapisti è quello di abbassare il livello della paura nella mamma incinta e siccome parlo a molti terapisti craniosacrali, questo vuol dire stabilizzare ed equilibrare il sistema nervoso autonomo, questo è un modo per ridurre la paura. Per molte donne c’è anche molto disagio durante la gravidanza e c’è anche molta letteratura su tutte le tossine che stanno nell’ambiente che possono influire sulla gravidanza. Non so se vi ricordate una ricerca di una decina di anni fa in cui si trovarono più di 200 sostanze tossiche nel sangue delle donne incinte. Nei prossimi minuti voglio approfondire l’aspetto della compassione e dei bisogni base che le donne in gravidanza possono avere e ancora una volta vi do delle informazioni molto semplici che possono essere memorizzate.
Ripartiamo col ricordare che lavorare con una donna incinta significa lavorare con un atto di compassione.
Ora affrontiamo le risorse all’interno della compassione.
La prima di queste risorse è la mindfulness, la presenza mentale e come insegnare a essere presente ad una donna in gravidanza? Ad aprile, nel prossimo webinar parlerò di più sui neonati adesso mi vorrei concentrare di più sulla gravidanza. La presenza mentale significa semplicemente guardare la propria esperienza nel momento presente. C’è una parte della nostra mente che è un osservatore indipendente e così come la compassione è una qualità biologica anche la presenza mentale, la pienezza mentale è una qualità incarnata. La presenza mentale è radicata nella nostra biologia e, se la compassione è così radicata nelle nostre cellule anche la presenza mentale deve essere nelle cellule, dentro da qualche parte. Aspetto di leggere le ricerche sulla pienezza mentale delle cellule, è un argomento molto importante e fondamentale per lavorare come terapisti. Vi mostro questo libro “Mindful birthing” è il libro sulla nascita con la presenza mentale di Nancy Bardacke ed è un libro molto bello sulla mindfulness, sulla presenza mentale in gravidanza. Ecco le referenze per scaricarlo www.amazon.co.uk/mindful-‐birdthing-‐trainig-‐childbirth-‐beyond/dp/006196395X ed è pieno di meditazioni ed esercizi che potete fare con le vostre clienti incinte. Mi piace tantissimo il capitolo nel quale lei spiega come affrontare il dolore durante la nascita. Ci sono altri due libri sulla nascita consapevole che potete scaricare “Mindful motherhood” (essere madri) di Cassandra Vieten il sottotitolo dice “strumenti pratici per rimanere sani durante la gravidanza” è un libro straordinario con molti riferimenti all’interno. Anche questo libro “La via consapevole attraverso la gravidanza” di Susan Piver, contiene anche un cd con delle meditazioni guidate che potete fare con i vostri clienti. http://www.amazon.co.uk/Mindful-‐Motherhood-‐Practical-‐Staying-‐Pregnancy/dp/1572246294/ref=pd_sim_14_2?ie=UTF8&dpID=51QUT984OBL&dpSrc=sims&preST=_AC_UL160_SR120%2C160_&refRID=0RDAVC3B0920D5TM906J
La parte successiva delle risorse è la così detta resilienza, come sviluppare la resilienza nelle madri. Il modo per raggiungere un buon livello di resilienza è il sistema del respiro coerente. Il respiro coerente è semplice, ne parlo alla fine del seminario ed è abbastanza semplice da insegnare alle nostre clienti incinte. Le ricerche mostrano che tutto quello che succede nel corpo della madre succede nel corpo del feto. La struttura del respiro coerente è sei secondi di inspirazione con sei secondi di espirazione, questo cambia il sistema nervoso autonomo in relazione al battito cardiaco e crea una grande capacità di resilienza nel sistema nervoso autonomo. Quello che l’istituto Heart Med promuove è anche di avere un’immagine mentale di gratitudine insieme alla resilienza. La gratitudine è importante ma quello che insegno è avere e mantenere anche un senso della capacità di perdonare. Le donne arrivano e si sentono a disagio perché sono state ferite dai loro medici o dalle persone che dovrebbero aver cura di loro o da ogni cosa che riguarda l’essere stati feriti. Il respiro coerente è di grande aiuto per la mamma che aspetta il bambino e anche per me come esercizio da fare insieme.
Bene, una cosa di cui dobbiamo tener conto è il bisogno della sicurezza, questo viene chiamato da Steven Porges neurocezione. Spesso ho parlato che non solo per le donne in gravidanza ma che per ogni singolo cliente che passa per la porta c’è il bisogno di ridurre la paura e una delle cose che Steven Porges dice per costruire la sicurezza è cambiare la fisiologia difensiva nel cliente, è molto importante avere un senso del sistema nervoso sociale al lavoro con il cliente. Uno dei modi in cui questo succede è, ad esempio, attraverso il contatto oculare e questo contatto si accoppia anche con la capacità di leggere i movimenti, il gesto, il movimento delle mani, è importante che noi abbiamo la capacità di muoverci lentamente e di avere un contatto con gli occhi soffice. La cosa importante che insegno è chiamata la consapevolezza interocettiva, è molto importante per il terapista essere consapevole dei movimenti e del senso del proprio cuore. Non potrò mai dimenticare Peter Levine che all’interno di un seminario disse:
” Sentire il proprio cuore è la cosa più importante per risolvere lo stress e il trauma”. Come terapista, quando usi molto tempo per sentire il tuo cuore stai sviluppando l’empatia e attraverso l’empatia il cliente lo sente e comincia a sentirsi al sicuro. L’ultima categoria nelle risorse della compassione è la biologia, la biologia in generale.
L’ho menzionata prima, se lavori con una donna incinta è fondamentale che tu abbia conoscenza della fisiologia. Non vi chiedo di diventare ostetrici o dottori, vi parlo di conoscenze semplici e lo dico perché sto parlando a terapisti craniosacrali in questo momento, a terapisti manuali e il corpo di una donna incinta è molto diverso da ogni altro corpo e spesso il volume del suo sangue è il doppio che in una donna non incinta. Solo per fare le ricerche per questo seminario ho trovato molte informazioni sulla dieta, sulla nutrizione durante la gravidanza. In Scandinavia sono state studiate 4.000 donne per un lungo periodo di tempo vedendo che il cibo spazzatura è un problema di fondo nelle problematiche di sviluppo del feto e negli ultimi anni c’è stato un aumento enorme di obesità infantile e anche di neonati obesi perché tutto questo stress durante la gravidanza cambia veramente il metabolismo del bambino. Ma la dieta è uno degli elementi di stress all’interno del quadro, ci sono molte ricerche sul fumo di sigarette, le donne incinte non dovrebbero fumare. Mia madre, negli anni ’40 quando era incinta di me fumava un pacchetto di sigarette al giorno e anche mio padre fumava in casa! Quello che mi è successo come bambino è di aver avuto tantissime infezioni respiratorie fino ai sei anni quando i miei genitori hanno smesso di fumare. Quando sono vicino al fumo di sigaretta mi esce mal di testa, questo è interessante. Adesso vorrei nell’ultima fase del tempo che abbiamo insieme osservare diversi processi terapeutici.
La prima cosa di cui bisogna parlare è il contenimento degli affetti. All’inizio, vi ricordate, ho fatto una brevissima pratica di amore e gentilezza ma questa gentilezza amorosa dovrebbe essere qualcosa che siamo in grado di fare con le donne in gravidanza. Quello che dobbiamo creare è un ambiente contenitivo, permettere al nostro cuore di essere così grande da poter accogliere e sostenere tutta l’interezza della mamma e del bambino per permettere alla trasformazione di avvenire…vi dico che da quando sono in questo “affare” non sono più sicuro di cosa voglia dire trasformazione ma sono sicuro che abbiamo bisogno di rilassarci, di rilassare il nostro corpo e di rilassare la nostra mente. Se noi come terapisti siamo rilassati nel nostro corpo e nella nostra mente possiamo in segnare alle donne in gravidanza a rilassarsi. La parola Tonglen che è alla fine della scritta nel cerchio, è una meditazione tibetana molto conosciuta. Di fondo vuol dire che se io sento il movimento del mio cuore mentre il mio cliente mi parla, anche se non mi parla ma è disteso sul lettino e lo sto ascoltando con le mie mani, posso contemplare la storia del cliente nella mia mente, la storia del suo dolore, la storia delle esperienze che ha avuto nella sua vita e semplicemente riconosco questo e lo connetto con l’inspirazione e quando espiro invece do un senso opposto di liberazione a tutto quello che è entrato dentro. Sapete che io insegno la terapia craniosacrale biodinamica e il metodo principale che insegno è la percezione della respirazione primaria, quella che viene chiamata Marea Lunga o Marea semplicemente. Faccio questa pratica di sentire il dolore del cliente nel ritmo della respirazione primaria quindi nella fase di inspirazione, quando sento che arriva il senso di sconforto e di disagio lo lascio andare nella fase di espirazione insieme ad un senso di benessere.
Quest’altro termine della narratività del raccontare è estremamente importante e l’ho già menzionato nel tempo che abbiamo passato insieme. In tutto il lavoro che ho fatto nella risoluzione del trauma ho visto che essere in grado di raccontare la tua storia è una componente essenziale nella guarigione e bisogna essere capaci di ascoltare quella storia con un senso di empatia e di compassione. Per esempio, c’è una madre che mi racconta tutta la sua gravidanza dal concepimento in avanti e questo io lo chiamo la storia dell’origine. In qualche caso la mamma vuole cominciare la narrazione come fosse una narrazione storica e naturalmente, nella mia modalità di raccogliere dati c’è questa apertura verso la storia. Ma io non devo solo raccogliere i dati per fare una scheda, sono lì ad accogliere la storia della madre. Nella fenomenologia la storia del corpo è una storia estremamente importante che ha bisogno di essere narrata. Vedrete tra un paio di minuti come applico questo.
Solo anche per menzionare qualche pratica disponibile per la gravidanza: ci sono molti programmi validi nello yoga prenatale e nel massaggio per la gravidanza e anche l’EMDR è un buon programma per il trauma. La medicina tradizionale cinese ha una storia molto ricca nel lavoro con la gravidanza, ci sono informazioni utili dell’uso di agopressione durante la gravidanza e naturalmente c’è il lavoro che insegno che è la biodinamica cardiovascolare ed è un lavoro in cui entro nel sistema cardiovascolare della donna incinta per poter in questo modo abbassare lo stress e questo è molto molto importante. So che ci sono molti terapisti craniosacrali che lavorano con la gravidanza e nel mio volume numero 4 la mia collega Valery ha scritto un intero capitolo sul lavoro in gravidanza. Ci sono molte pratiche così come la mindfulness che ho citato prima che creano un pacchetto di pratiche a disposizione. Vorrei usare questi ultimi minuti di seminario per parlarvi della pratica della connessione compassionevole. Sto parlando di questo nel capitolo che sto preparando per il libro di John Wilks.
Per la connessione compassionevole ci sono quattro parti: prima parte, come terapisti, dovete aiutare la madre a connettersi con il proprio corpo e naturalmente ci sono moltissime pratiche e modalità con cui lo potete fare, ne cito tre ma ce ne sono molte altre come potete immaginare. Voglio rinforzare l’importanza del respiro coerente e nella foto vediamo respiro coerente 6-‐6-‐6 inspirazione 6”, 6” di espirazione se lo potete fare per 6’ un paio di volte al giorno. Potete trovare molte risorse sul web riguardo il respiro coerente…è fantastico. Voglio dare un suggerimento per gli operatori craniosacrali che sono qui: una delle cose importanti suggerita dall’osteopatia per le madri è che è importante trovare la linea mediana per il canale del parto. Anche se le mamme conoscono la linea mediana del parto dobbiamo comunicarla al bambino e ci sono molti modi in cui questo viene insegnato nella pratica. Una delle modalità nella palpazione è un contatto bilaterale con le tuberosità ischiatiche con cui potrete sentire le ossa che espirano e che si muovono in relazione alla linea mediana e questo già orienta il bambino nel canale della nascita ed è anche molto di aiuto se la donna ha il mal di schiena.
La seconda parte è come la mamma si connette al suo bambino. Nelle mie classi insegno alle mamme a sentire la forma del bambino e naturalmente questo è speciale nel terzo trimestre e insegno anche a sentire il respiro del bambino. Poi insegno loro a sentire il battito del cuore del bambino e ogni volta, almeno nella mia pratica, che la mamma ha sentito il battito del bambino è scoppiata di gioia! I due cuori sono connessi, dobbiamo fare qualcosa per aiutare i due sistemi cardiovascolari. Come terapista devi sapere che il cento per cento delle disabilità e dei difetti è dovuto a problemi cardiovascolari e quindi è critico che noi insegnamo alle mamme a sentire il battito cardiaco dei propri bambini. Una cosa che voglio fare con le mie donne in gravidanza è raccontare la storia dell’origine dei loro bambini e loro possono raccontare la propria storia, la storia del concepimento, prima o dopo. Questo è un modo molto importante per il legame prenatale con il bambino e riconosce la consapevolezza, la coscienza di questo bambino e il processo di legame può iniziare molto, molto prima.
Questa terza parte della connessione compassionevole consiste nell’incoraggiare la madre a connettersi con la famiglia, con gli amici e con chi può darle consigli spirituali. La madre deve essere in grado di raccontare la propria storia senza alcuna paura oppure raccontare la storia della paura e ridurla. Naturalmente questo risveglia la capacità di sperimentare gioia…lo so che c’è molta paura là fuori ma io ho molta gioia, sono grande con la mia gioia! Un’altra cosa importante è far riconoscere alle donne incinte come essere supportate, come andare fuori e trovare aiuto.
Questa è la quarta parte riguardo la connessione compassionevole: in generale significa connettersi ad un professionista, avere delle risposte alle proprie domande sulla gravidanza e la capacità di sentirsi al sicuro quando c’è un professionista. Il fatto critico di sentirsi al sicuro è qui un fattore determinante. Ci sono molte cose che si possono fare per “costruire un piano per la nascita”e quindi cercarsi una Doula, lavorare con un’ostetrica o avere un personale di supporto. Questo finisce un po’ la mia esposizione per quello che riguarda il lavoro con la gravidanza e mi chiedo se posso rispondere a qualche domanda che potete scrivere nella chat. Domanda: nel contatto del mio cuore con il cuore della mamma posso sentire anche il battito del bambino? Risposta: ci sono delle ricerche che dicono che quando il battito cardiaco della mamma cambia, cambia anche quello del bambino e, nelle ricerche, sembra che questo succeda anche dopo la nascita. Quindi se possiamo aiutare la mamma ad avere una gamma di variabilità del battito cardiaco vuol dire che il bambino avrà una maggior resistenza del sistema nervoso. Questo è un argomento molto bello ed importante nella ricerca e noi abbiamo la possibilità di interagire con il sistema cardiovascolare della mamma e lo possiamo fare sia con il respiro coerente che con il contatto con le arterie, attraverso l’empatia e la compassione. Tutte queste pratiche sono veramente compassione incarnata e fino a che rimani in contatto con il movimento del tuo proprio cuore rimani in uno spazio di compassione incarnata. Domanda sulla pratica Tonglen. Risposta: ci sono molti modi in cui la pratica Tonglen è insegnata. Ancora una volta quando parliamo dell’ambiente di sostegno e il modo in cui insegno questa pratica con la respirazione primaria, cominciamo con il sentire la respirazione primaria che si muove dal terzo ventricolo verso l’orizzonte e torna poi indietro. Quindi stabiliamo questo campo più ampio di trasformazione e di spazio. Naturalmente in pratica lo puoi fare anche in modo diverso. Se guardi allo sviluppo embrionale del cuore la prima fase è la fase della trasparenza, quindi il primo imprinting del nostro cuore, dell’esperienza cardiaca è la trasparenza, non c’è il tubo, si passa da una parte all’altra, è un campo di cellule molto disperso in cui le cose passano attraverso. Quindi sento la respirazione primaria che si muove attraverso il mio cuore trasparente e percepisco lo spazio interno del mio corpo come connesso allo spazio esterno del corpo. Non so se ho risposto alla domanda ma ci puoi lavorare. Domanda: e circa eventuali sentimenti di intrusione-‐invasione come li segui?
Risposta: questa non è una sensazione difficile da percepire, è radicata nella nostra biologia. Ho descritto delle cose anche molto belle, molto rosa in questo seminario. Quando guardiamo le ricerche del microchimerismo, delle cellule che girano, vediamo che c’è una polarità che avviene in gravidanza. Metà dei geni del bambino che nasce sono della mamma, quindi c’è una quantità di guarigione, di compassione enorme. L’altra metà del materiale genetico viene dal padre e, nel sistema della madre questo è il materiale che il sistema immunitario deve lavorare in modo molto duro per non rigettarlo. C’è un biologo evolutivo di Harvard che ha creato un modello che si chiama “la lotta” come modello evolutivo che guarda la metà del processo in cui la relazione è fatta di tensione, in altre parole il feto può rilasciare dei componenti chimici nel sangue della madre che vanno ad aumentare la pressione sanguigna e questo può forzare a produrre più nutrienti per il feto. Naturalmente anche la madre può rilasciare sostanze chimiche che abbassano il livello quindi è un percorso a due vettori. Se la madre sente che è stata invasa dobbiamo avere compassione perché è successo veramente è così ma non è un’invasione è una normale biologia, il problema è quando interviene il trauma, lo stress che rompe la connessione con il bambino, non è facile però noi dobbiamo supportare le donne che si sentono in questo modo e capire che è normale. Penso che sia abbastanza adesso, vi amo tutti, è stato molto bello. Maderu: Anche per me, grazie Michael. Michael: Grazie Maderu! È stato molto bello per me trascrivere questa lezione e donarla con tutto il cuore, grazie Trascritto da Paola Tonegato.