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April 2009 Volume 9 Number 2 Trends in Medicine 57 Review Gli antiossidanti nella bronchite cronica Impatto di resveratrolo Claudio Maria Sanguinetti Direttore Unità Operativa Complessa di Pneumologia-UTIR Azienda Complesso Ospedaliero “San Filippo Neri” Via Martinotti, 20 00135 Roma Antioxidants in chronic bronchitis Resveratrol’s impact Summary A large body of evidence suggests an imbalance between oxidants and antioxidants is involved in the pathogenesis of chronic obstructive pulmonary disease (COPD). Surprisingly, very little attention has been paid to the role of the oxidant/antioxidant imbalance in this condition, especially in smokers. Smoking is the major risk factor for development and progression of COPD. Each puff contains almost 10 17 oxidant molecules, 10 14 of which are oxygen free radicals (ROS). The effects of cigarette smoke in COPD patients is much more harmful than in non smoking COPD patients, because inhaled ROS act as a fuel that amplifies oxidative stress. This in turn induces respiratory inflammation, and ultimately accelerates disease progres- sion. The role of polyphenols, such as resveratrol, and other antioxidant molecules, such as vitamin C and flavonoids, is promising. Many findings both in experimental and longitudinal trials suggest these substan- ces have beneficial effects in reducing inflammatory markers and oxidative stress. This paper provides an overview of the ongoing research into the potential benefits of antioxidant molecules supplementation in smokers affected with COPD. Sanguinetti CM. Antioxidants in chronic bronchitis. Resveratrol’s impact. Trends Med 2009; 9(2):57-66. © 2009 Pharma Project Group srl. ISSN: 1594-2848 Key words: smoking* bronchitis COPD oxidant* antioxidant* resveratrol polyphenol* vitamin C flavonoid* L ’albero respiratorio è espo- sto all’ambiente esterno, attraverso gli atti respiratori, per tutta la durata della vita e senza possibilità di interrom- pere, anche temporaneamen- te, tali scambi. Se si considera che in condizioni di riposo un adulto compie mediamente 15 inspirazioni/minuto, ciascuna da ~0.5 L, ne consegue che per “catturare” i 250 g di O 2 necessari al metabolismo ener- getico giornaliero, l’apparato respiratorio è attraversato, ogni giorno, da una quantità di aria pari a circa 10.800 litri: quella contenuta in un cubo con una base di 200 mq alto 54 metri. E’ evidente quindi come l’al- bero respiratorio vada incon- tro a vari insulti meccanici e chimici in relazione al conte- nuto dell’aria inspirata. Si comprende anche che, in tali condizioni ambientali, una infiammazione subclinica del- l’albero respiratorio può esse- re considerata parafisiologica nel mondo industrializzato 1,2 . In questa rassegna vogliamo evidenziare i rapporti esisten- ti fra stress ossidativo associa- to a vari inquinanti ambienta- li, in particolare al fumo di si- garetta, e insorgenza e progres- sione della bronchite cronica. Bronchite cronica e BPCO La bronchite cronica è defini- ta come l’infiammazione cro- nica dei bronchi associata a tos- se produttiva per almeno 3 mesi/anno per almeno 2 anni consecutivi in un paziente in

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April 2009 Volume 9 Number 2 Trends in Medicine 57

Review

Gli antiossidanti nella bronchite cronicaImpatto di resveratrolo

Claudio Maria SanguinettiDirettore Unità Operativa Complessa diPneumologia-UTIRAzienda Complesso Ospedaliero “SanFilippo Neri”Via Martinotti, 2000135 Roma

Antioxidants in chronic bronchitisResveratrol’s impact

SummaryA large body of evidence suggests an imbalance between oxidants and antioxidants is involved in thepathogenesis of chronic obstructive pulmonary disease (COPD). Surprisingly, very little attention has beenpaid to the role of the oxidant/antioxidant imbalance in this condition, especially in smokers. Smoking isthe major risk factor for development and progression of COPD. Each puff contains almost 1017 oxidantmolecules, 1014 of which are oxygen free radicals (ROS). The effects of cigarette smoke in COPD patients ismuch more harmful than in non smoking COPD patients, because inhaled ROS act as a fuel that amplifiesoxidative stress. This in turn induces respiratory inflammation, and ultimately accelerates disease progres-sion. The role of polyphenols, such as resveratrol, and other antioxidant molecules, such as vitamin C andflavonoids, is promising. Many findings both in experimental and longitudinal trials suggest these substan-ces have beneficial effects in reducing inflammatory markers and oxidative stress. This paper provides anoverview of the ongoing research into the potential benefits of antioxidant molecules supplementation insmokers affected with COPD.

Sanguinetti CM. Antioxidants in chronic bronchitis. Resveratrol’s impact. Trends Med 2009; 9(2):57-66.© 2009 Pharma Project Group srl. ISSN: 1594-2848

Key words:smoking*bronchitisCOPDoxidant*antioxidant*resveratrolpolyphenol*vitamin Cflavonoid*

L’albero respiratorio è espo- sto all’ambiente esterno,

attraverso gli atti respiratori,per tutta la durata della vita esenza possibilità di interrom-pere, anche temporaneamen-te, tali scambi. Se si considerache in condizioni di riposo unadulto compie mediamente 15inspirazioni/minuto, ciascunada ~0.5 L, ne consegue cheper “catturare” i 250 g di O2necessari al metabolismo ener-getico giornaliero, l’apparatorespiratorio è attraversato,ogni giorno, da una quantità diaria pari a circa 10.800 litri:quella contenuta in un cubocon una base di 200 mq alto54 metri.E’ evidente quindi come l’al-bero respiratorio vada incon-tro a vari insulti meccanici echimici in relazione al conte-

nuto dell’aria inspirata. Sicomprende anche che, in talicondizioni ambientali, unainfiammazione subclinica del-l’albero respiratorio può esse-re considerata parafisiologicanel mondo industrializzato1,2.In questa rassegna vogliamoevidenziare i rapporti esisten-ti fra stress ossidativo associa-to a vari inquinanti ambienta-li, in particolare al fumo di si-garetta, e insorgenza e progres-sione della bronchite cronica.

Bronchite cronica eBPCO

La bronchite cronica è defini-ta come l’infiammazione cro-nica dei bronchi associata a tos-se produttiva per almeno 3mesi/anno per almeno 2 anniconsecutivi in un paziente in

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cui siano state escluse altre for-me di tosse cronica (bronchiecta-sie, fibrosi cistica, tubercolosi,etc)3,4. Sotto il profilo clinicola bronchite cronica può esse-re suddivisa in ipersecretiva oostruttiva. La prima forma ècaratterizzata da ipertrofiadelle strutture mucosecernentie conseguente ipersecrezione,senza segni anatomici e clinicidi ostruzione; la seconda for-ma è caratterizzata dalla pro-gressiva ostruzione al flussoaereo e comprende una piùcomplessa patologia respirato-ria e sistemica, la broncopneu-mopatia cronica ostruttiva(BPCO)5.

Impatto socioeconomicoPoiché il paziente con bron-chite cronica presenta ancorauna funzionalità respiratorianormale e la diagnosi si basasolo sull’anamnesi, la preva-lenza nella popolazione gene-rale è più incerta. Viceversa,l’epidemiologia della BPCO,facilmente valutabile con pro-ve di funzionalità respiratoria,è abbastanza nota. Essa colpi-sce in Italia circa il 4.5% dellapopolazione globale, per oltre2,5 milioni di pazienti, conincremento crescente all’au-mentare dell’età, fino ad arri-vare al 18,3% della popolazio-ne maschile >65 anni6. I datiricavati dalle dimissioni ospe-daliere per patologie respira-torie indicano che il DRG 88,corrispondente alla BPCO,ammontava nel 2000 a circa130.000 casi, con una degenzamedia di 9,4 giorni per com-plessivi 1,2 milioni di giorna-te di degenza e circa 18.000decessi7. Al costo medio di cir-ca € 450/giorno, l’impattoeconomico delle sole ospeda-lizzazioni ammonta in Italia acirca 550 milioni di Euro, cuivanno aggiunti i trattamenti

ambulatoriali e l’assistenzarespiratoria domiciliare nellefasi più avanzate. Per tali ra-gioni la broncopneumopatiacronica ostruttiva costituisceun problema di sanità pubbli-ca in tutti i paesi industrializ-zati o “emergenti”, come te-stimoniano le campagne go-vernative contro il fumo disigaretta e varie iniziative edu-cazionali promosse da SocietàPneumologiche8.

Bronchite cronica e fumodi sigarettaLa bronchite cronica, comealtre condizioni morbose adeziologia multifattoriale, ori-gina dall’interazione fra fatto-ri di rischio ambientali (fumo

di sigaretta, esposizione lavo-rativa, etc) e fattori ospite-cor-relati (sesso razza, deficit α1-antitripsina, etc). Il fumo di si-garetta è riconosciuto come ilfattore di rischio più nocivo ecome l’unico, se abolito, in

Figura 1. Effetti infiammatori del fumo di sigaretta sull’apparatorespiratorio.

Il fumo di sigaretta eserci-ta i suoi effetti tossici sullastruttura bronchiale sia di-rettamente per il suo con-tenuto di ROS e sostanzecitolitiche, sia indiretta-mente innescando gli effet-tori umorali e cellulari del-l’infiammazione bronchia-le.

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grado di migliorare la storianaturale della malattia9,10. Ilruolo del fumo è stato studia-to sia in acuto che in cronicoed i suoi effetti deleteri sonoassociati all’innesco di vari sti-moli infiammatori, con indu-zione di citochine pro-infiam-matorie e pro-fibrotiche, inparticolare Interleuchina-8(IL-8), Fattore di Necrosi Tu-morale alfa (TNF-α), Fattoredi Crescita dei Granulociti-Macrofagi (GM-CSF) e Metal-lo-Proteinasi della Matrice(MMP). Il rilascio di tali so-stanze chemiotattiche richia-ma in situ neutrofili e macro-fagi con loro ulteriore stimo-lazione al rilascio di mediato-ri infiammatori, in un circo-lo vizioso che si autoamplifi-ca11-14 (figura 1). A tali effettivanno aggiunti quelli oncoge-ni, direttamente associati allapresenza nel fumo di agentimutageni.Il fumo di sigaretta contienecirca 4.500 sostanze chimiche,molte delle quali radicali libe-

ri ed ossidanti, parte nella fasegassosa e parte nella fase soli-da (catrame, nicotina)15. Leuniche barriere protettive allesostanze in esso contenutesono il muco ed il liquido dirivestimento epiteliale (Epi-thelial Lining Fluid - ELF).Studi condotti in acuto han-no dimostrato che tali barrie-re sono facilmente superategià dopo aver fumato pochesigarette16,17. Gli eventi sche-matizzati in figura 1 riassumo-no solo in parte il complessomeccanismo attivato dall’ina-lazione del fumo, ma la mag-gior parte degli studi speri-mentali individua nell’aumen-to dello stress ossidativo unodei fattori chiave nella pato-genesi della bronchite croni-ca e della BPCO18-20.

Stress ossidativo e bron-chite cronicaLo studio dello stress ossidati-vo nel bronchitico cronico èimportante sia per compren-dere i meccanismi sottesi al-

l’esordio e all’evoluzione del-la bronchite cronica verso laBPCO, sia per verificare setale processo possa essere in-terrotto da sostanze antiossi-danti. I processi ossidativisono la necessaria conseguen-za del consumo di O2 per laproduzione di energia: la com-bustione giornaliera dei circa250 g di O2 necessari al fabbi-sogno energetico di un adultosano comporta infatti la for-mazione di radicali liberi del-l’ossigeno (ROS), tre dei qua-li risultano particolarmentedeleteri: 1) anioni superossido(O2

-); 2) radicale ossidrilico(OH-); 3) perossido di idroge-no (H2O2).Il fumo di sigaretta contienerilevanti quantità di ROS, cherichiamano nei bronchioli cel-lule infiammatorie, rapida-mente attivate. Ne consegueun aumentato metabolismocellulare e, a cascata, maggiorproduzione di ROS21,22. L’au-mentata produzione di ROSpuò essere in parte neutraliz-zata dalla “riserva antiossidan-te” dell’organismo, ma quan-do l’eccedenza diventa croni-ca, si determina uno squilibriodella bilancia ossidativa, conimpossibilità di neutralizzarei radicali liberi in eccesso. Talesquilibrio costituisce lo stressossidativo, i cui effetti a livel-lo respiratorio sono schema-tizzati in figura 2.Il danno anatomico sottesoalla progressione della bron-chite cronica verso la BPCOè quindi correlato, oltre che aduna predisposizione costitu-zionale, anche ad esaltatostress ossidativo di provenien-za ambientale. In questo con-testo gli eventi che maggior-mente ci interessano sonoquelli fumo-indotti:• reclutamento di neutrofili

e macrofagi dal circolo si-

Figura 2. Alterazioni dell’architettura e della fisiologia bronchialenella patogenesi della BPCO: ruolo dello stress ossidativo.

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stemico verso i capillari al-veolari;

• loro intrappolamento neicapillari a causa della ridot-ta deformabilità, anch’essafumo-dipendente;

• successiva migrazione diqueste cellule negli spazialveolari;

• loro iperstimolazione conrilascio di MMP, elastasi edaltre collagenasi con dannotissutale irreversibile e al-terazione funzionale.

L’insieme di questi fenomenispiega sia l’infiammazionesubclinica tipica del fumatorecon bronchite cronica, com-prese le sue varie manifestazio-ni cliniche (ipersecrezione esuscettibilità alle infezioni), siala progressiva alterazione del-l’architettura broncopolmo-nare, con riduzione del calibrodei piccoli bronchi, riduzionedella componente elastica ealterata risposta adrenergi-ca23,24. Questi effetti possonoessere ridotti abolendo il prin-cipale trigger infiammatorio,

il fumo di sigaretta. Anche labilancia ossidativa sembra gio-care un ruolo importante:numerosi studi suggerisconoinfatti che la riduzione dellostress ossidativo con una die-ta ricca di antiossidanti puòessere utile nei pazienti conBPCO, perchè attenua il mi-lieu infiammatorio presentenel fumatore cronico25-28.

Resveratrolo nellabronchite cronica

Il resveratrolo è un polifeno-lo sintetizzato da varie specievegetali, dotato di numerosi epotenti effetti biologici: an-tiossidanti, antinfiammatori,antinfettivi ed antiproliferati-vi29-33. Tali effetti sono sia di-retti sia indiretti e coinvolgo-no target biologici multipli indifferenti tessuti. Per quantoriguarda gli effetti antiossidan-ti ed antiflogistici a livello re-spiratorio, resveratrolo è sta-to testato in numerosi model-li, dimostrando sia di inibirela produzione di citochine in-

fiammatorie, sia di controbi-lanciare l’iperproduzione diradicali liberi, riequilibrado labilancia ossidativa34-36. Tali ef-fetti si manifestano in misuramaggiore a livello locale masono misurabili anche a livel-lo sistemico37,38.

Resveratrolo e citochineinfiammatorieResveratrolo ha dimostrato diinibire il rilascio di numerosecitochine infiammatorie e che-miotattiche (TNF-α, IL-8,GM-CSF), interferendo quin-di sia con il richiamo delle cel-lule infiammatorie sia con laloro attivazione, un eventoassai precoce e cruciale di tut-ti i processi infiammatori29,39.Inoltre, è stato dimostrato cheresveratrolo inibisce il rilasciodi istamina e leucotrieni daimastociti, interferendo favore-volmente anche con la rispo-sta allergica40.In uno studio su macrofagi al-veolari prelevati dal liquido dilavaggio broncoalveolare(BAL) di pazienti fumatori,

Fumatori Fumatori + BPCO

0

-20

-40

-60

-80

-100

Var

iazi

one

(%)

0

-20

-40

-60

-80

-100

Var

iazi

one

(%)

Basale Condensato Basale Condensato

IL-8 GM-CSFA B

Figura 3. Effetti inibitori di resveratrolo sul rilascio di IL-8 (pannello A) e GM-CSF (pannello B) damacrofagi alveolari prelevati con lavaggio broncoalveolare da soggetti fumatori con o senza BPCO (Datida Culpitt SV 200329).

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con o senza BPCO, è statavalutata la capacità di resvera-trolo di inibire il rilascio di IL-8 e GM-CSF sia in condizionibasali che dopo stimolazioneindotta da una quantità prede-finita di condensato [catrame(12 mg) più nicotina (0,9 mg)]ottenuto dalla combustione didue sigarette29. Gli effetti ini-bitori sono rappresentati infigura 3.I pazienti studiati erano tuttifumatori, il 50% (n=15) affet-to da BPCO (FEV1 <70% eFEV1/FVC <0.7) ed il 50%(n=15) sani dal punto di vistafunzionale (FEV1 >80% delprevisto). Il rilascio di citochi-ne è stato inibito da resvera-trolo sia in condizioni basaliche dopo stimolazione concondensato di sigaretta. I risul-tati di questo studio sono in-teressanti per vari aspetti: inprimo luogo il numero dimacrofagi alveolari è risulta-to simile nei due gruppi dipazienti, ma assai maggiorerispetto alle cellule normal-mente raccolte in soggetti nonfumatori e senza BPCO. Ciòsignifica che il fumo di siga-retta induce il reclutamento dineutrofili/macrofagi precoce-mente, e che questa alterazio-ne è presente anche in sogget-ti con normale funzione respi-ratoria, quali erano i 15 fuma-tori senza BPCO.In secondo luogo, il rilascio diIL-8 non è stato inibito daldesametasone, così come non

è stata inibita la produzione diGM-CSF dopo stimolazionecon catrame/nicotina nelgruppo di fumatori. Questidati suggeriscono che resvera-trolo esercita la sua azioneanti-infiammatoria con moda-lità diverse dai glucocorticoi-di. Stabilite le proprietà anti-infiammatorie, in un successi-vo studio sono stati indagati ipossibili meccanismi anti-in-fiammatori associati a resvera-trolo30. In questo secondo stu-dio si è rilevato che tali effettinon erano legati all’attivazio-ne del recettore per i glucocor-ticoidi, in quanto il mifepri-stone (RU-486), un potentebloccante di questo recettorenon riduceva l’effetto del re-sveratrolo. Tali effetti non era-no mediati neppure dal recet-tore degli estrogeni (ER), ipo-tesi non scartabile a priori datal’analogia strutturale del resve-ratrolo con l’estradiolo, inquanto il tamoxifene (un an-tagonista di ER) non bloccal’azione anti-infiammatoriadel resveratrolo. Dai dati sum-menzionati l’ipotesi oggi piùaccreditata è che l’effetto an-tiflogistico del resveratrolo siaprevalentemente mediato dal-

la riduzione dello stress ossi-dativo.

Resveratrolo e stressossidativo

In che modo aumentate con-centrazioni circolanti di resve-ratrolo possono controbilan-ciare l’eccesso di radicali libe-ri indotto dal fumo di sigaret-ta e dalla flogosi cronica pre-sente nella BPCO? Inoltre, lariduzione dello stress ossida-tivo ha effetti benefici nel pa-ziente con bronchite cronica/BPCO? Le risposte a tali que-siti sono venute sia da studi dipopolazione sia da studi spe-rimentali.

Studi osservazionaliVari studi di popolazione han-no dimostrato gli effetti pro-tettivi di una dieta ricca in fla-vonoidi e altri polifenoli neiconfronti sia dell’asma chedella BPCO26,41. Più recente-mente questi effetti favorevo-li sono stati registrati anche nelMORGEN Study su una po-polazione di 13.651 adulti dientrambi i sessi42,43. Dopostratificazione del campione in5 gruppi (quintili) sulla basedella quantità di flavonoidi

L’inibizione del rilascio dicitochine proinfiammato-rie resveratrolo-mediatada parte dei macrofagi al-veolari sembra avvalersidi vie metaboliche legateallo stress ossidativo piùche della via dei glucocor-ticoidi.

Figura 4. Relazione fra sintomatologia respiratoria e assunzione diflavonoidi con la dieta. (Dati da Tabak C 200142).

12

10

8

6

4

2

0

1° quintile (÷ 15 mg/die)

5° quintile (÷ 107 mg/die)

Tosse Catarro Dispnea

Freq

uen

za (

%)

-42%

-30%

-37,5%

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assunti con la dieta, si è osser-vato che i soggetti appartenen-ti al primo quintile (~15 mg/die di flavonoidi) avevanoun’incidenza di sintomi respi-ratori (tosse, catarro e dispnea)sensibilmente maggiore rispet-to a quelli inclusi nel quintoquintile (107 mg/die di flavo-noidi) (figura 4).Gli effetti protettivi di unadieta ricca di antiossidanti, inparticolare vitamina E, sullamortalità a 20 anni, sono statiregistrati anche da Walda ecollaboratori: in uno studio sutre diverse popolazioni euro-pee, inclusa l’Italia (comunitàdi Crevalcore e Montegiorgio),l’incremento di vegetali con ladieta riduceva il rischio di mor-te BPCO-associata del 24%25.

Studi sperimentaliLa capacità di resveratrolo, edei polifenoli in generale, diinterferire con lo stress ossi-dativo e la conseguente pro-duzione di mediatori infiam-matori, é stata dimostrata innumerose situazioni clinichecaratterizzate da substrato in-fiammatorio cronico (diabete,aterosclerosi, BPCO)39,44,45.

Inibizione della fosfolipasiA. Con particolare riferimen-to alla BPCO, è stato osserva-to che la somministrazione diresveratrolo inibisce la peros-sidazione lipidica e l’attivitàdella 5-lipossigenasi, con ridot-ta produzione di leucotrieni(LT) e isoprostani (iP), poten-ti marker flogistici anche nel

paziente con broncopneumo-patia cronica ostruttiva46. Inquesto studio, le concentrazio-ni di leucotriene-B4 (LTB4) e8-iso-Prostaglandina F2α(iPF2α) erano aumentate neipazienti con BPCO rispetto aicontrolli. Però dopo 6 settima-ne di trattamento con unestratto di polifenoli ad altocontenuto di resveratrolo, leconcentrazioni di iPF misura-te come escrezione urinaria,sono risultate ridotte di circail 50% (figura 5).I risultati di questo studio sonocoerenti con quelli di altriAutori. Altri studi hanno in-fatti dimostrato che resvera-trolo è in grado di inibire an-che la cascata delle cicloossi-genasi (COX), suggerendo cheil blocco enzimatico esercita-to da resveratrolo si realizza amonte, a livello della fosfoli-pasi-A2 (PLA2). Ciò spieghe-rebbe sia l’inibizione dei pro-stanoidi che quella dei leuco-trieni osservate nello studiosopra citato.

Inibizione di NF-kB. Il Fat-tore Nucleare kB (NF-κB)

sembra svolgere un ruolo de-terminante nell’innesco deiprocessi infiammatori a varilivelli47. Il resveratrolo e i suoianaloghi hanno dimostrato diinibire il rilascio di NF-κB invari tessuti, compresi i macro-fagi e i neutrofili alveolari48,49.Sono stati ipotizzati due mec-canismi attraverso cui resvera-trolo inibirebbe l’attivazionedi questo fattore:• neutralizzazione diretta di

alcuni induttori;• distacco della subunità IκB.

La neutralizzazione di speci-fici induttori, come i lipopo-lisaccaridi (LPS) ed il TNF-α,è compatibile con gli effetti giàaccertati di resveratrolo; la ca-pacità di staccare la subunitàIκB è stata ipotizzata da Hol-

L’assunzione con la dieta diadeguate quantità di an-tiossidanti esercita effettibenefici sia sui sintomi del-la bronchite cronica chesulla mortalità BPCO-asso-ciata.

Figura 5. Effetti dell’assunzione di una supplemento ad alta con-centrazione di resveratrolo sull’escrezione di isoprostanoidi (iPF2α).(Dati da Santus P et al. 200546).

Resveratrolo riduce gli ef-fetti tossici dell’aumentatostress ossidativo da fumointerferendo con vari mec-canismi coinvolti nell’inne-sco e nella progressionedella bronchite cronica.

800

700

600

500

400

300

200

100

0Fumatori +BPCO Fumatori

Basale

Supplemento

Var

iazi

one

iPF

(pg/m

g c

reat

inem

ia)

∆=-50% (p<0.01)

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Antioxidants in chronic bronchitis

mes nel 200050. Quale che siala modalità con cui viene ini-bito il rilascio di NF-κB, i be-nefici antinfiammatori sononotevoli, poiché una volta en-trato nel nucleo esso attiva lasintesi di una pletora di cito-chine infiammatorie e di mo-lecole di adesione (IL-6, IL-8,E-selectine, ICAM-1, VCAM-1), molte delle quali coinvoltenell’“intrappolamento” di ma-crofagi e neutrofili all’epiteliobronchiale.Negli ultimi anni alcune fami-glie di molecole, fra cui le sir-tuine e i polifenoli, sono statesottoposte a estese valutazio-ni per la loro capacità di in-terferire con il rilascio di NF-κB e per i conseguenti benefi-ci antinfiammatori associati atale proprietà, aprendo unodei settori più promettentidella ricerca nel campo dell’in-fiammazione51-53.

Ripristino delle scorte diglutatione. Il sistema del glu-tatione ridotto (GSH) è il car-dine dei meccanismi di difesa

dallo stress ossidativo54. Talesistema deve essere costante-mente mantenuto in equili-brio e, in presenza di esagera-to stress ossidativo, ovvero dimaggior consumo di GSH, ilreintegro delle scorte può nonessere garantito dall’introitoalimentare. In questi casi ilreintegro del GSH si deve av-valere della supplementazioneesogena con due modalità:1. somministrazione di so-

stanze donatrici di gruppi-SH;

2. incremento della sintesi diGSH potenziando le vieenzimatiche preposte.

Resveratrolo agisce attraversola seconda via, come recente-mente dimostrato da Kode:questo meccanismo si avvaledell’attivazione del fattore tra-scrizionale Nrf2, cui seguel’espressione di un enzimamolto potente nella sintesi delGSH, la glutammato-cisteinaligasi55. In questo studio lasomministrazione di resvera-trolo ha dimostrato non solo

di incrementare le scorte diGSH ma anche di proteggerel’epitelio respiratorio dall’insul-to ossidativo fumo-mediato.

Impatto di resveratrolosulla BPCO

Sulla base di quanto sin quiriportato, i benefici di resve-ratrolo nel paziente con bron-chite cronica sono molteplici,e potrebbero essere anchemaggiori in quelli con diagno-si di BPCO a causa dell’esage-rato stress ossidativo tipico diquesta condizione, soprattut-to durante le riacutizzazio-ni56,57. Tali effetti sono media-ti da numerose vie e target bio-logici, alcuni dei quali nonancora noti (figura 6). In par-ticolare, risultano di potenzia-le interesse clinico l’inibizio-ne della fosfolipasi-A2 (PLA2)e l’inibizione della rispostachemiotatticca sul richiamonegli spazi alveolari di neutro-fili e macrofagi.Si tratta infatti, in entrambi icasi, di eventi precoci nella

Figura 6. Possibili effetti di resveratrolo sulle manifestazioni cliniche della bronchite cronica.

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C.M. Sanguinetti

patogenesi della bronchitecronica e necessari a scatena-re il rilascio di citochine emetalloproteinasi dotate dieffetti citotossici e pro-fibro-tici sull’epitelio bronchiale.In particolare, la ridotta pro-duzione di leucotrieni (LTs)e prostanoidi da un lato, e laridotta secrezione di elastasie collagenasi dall’altro, po-trebbero influenzare sia ilquadro clinico a breve, ridu-cendo le conseguenze localidell’infiammazione, sia leconseguenze a lungo terminee quindi la progressione ver-so gli stadi avanzati dellaBPCO.Molti di questi eventi costi-tuiscono il target di farmacigià affermati nel trattamentodella bronchite cronica e del-la BPCO, dai corticosteroidiagli inibitori dei leucotrieni.Tuttavia, come rilevato in al-cuni studi già citati, i polife-noli in generale e resveratroloin particolare, potrebbero col-pire tali target attraverso viemetaboliche diverse da quellenote. Questa caratteristica po-trebbe essere, per esempio, digrande utilità in quella quotadi pazienti con BPCO chenon trae beneficio dall’assun-

zione di corticosteroidi o chenon può assumere in modocronico tali farmaci.Infine, nei forti fumatori, ilreintegro delle scorte di gluta-tione può avvenire solo attra-verso la supplementazioneesterna di composti ad altocontenuto di polifenoli e al-tri antiossidanti (vit. A, vit.C, vit. E, antocianine, etc):molto spesso infatti questi pa-zienti hanno, proprio in con-seguenza del tabagismo, abi-tudini alimentari (dieta pove-ra di frutta e verdura) e stilidi vita (sedentarietà) inadegua-ti a fronteggiare le maggioririchiesti metaboliche dell’or-ganismo, andando facilmenteincontro a deplezione di an-tiossidanti.

Conclusioni

Lo studio sugli effetti biologi-ci di estratti ad alto contenu-to di resveratrolo e altri poli-fenoli costituisce uno dei set-tori più versatili della ricercain campo respiratorio, cardio-vascolare e oncologico. In que-ste aree sono stati pubblicatinell’ultimo decennio centina-ia di studi sperimentali chehanno contribuito a delucida-

re alcuni dei meccanismi bio-logici comuni a tali patologie.Lo stress ossidativo rappresen-ta uno dei meccanismi ubiqui-tari e il trait d’union di pato-logie con manifestazioni clini-che assai diverse ma accomu-nate dalla presenza di un sub-strato infiammatorio.Nella bronchite cronica e nel-la BPCO, soprattutto se inpresenza di tabagismo, lostress ossidativo costituisce siala conseguenza obbligata delviraggio metabolico nelle fasiavanzate della malattia, sia unacondizione assai precoce inne-scata dall’inalazione diretta diROS con il fumo di sigaretta.In questi pazienti il manteni-mento di livelli adeguati disostanze neutralizzanti i radi-cali liberi è ritenuto parte in-tegrante del piano terapeutico,come confermato dall’enfasiposta dalle linee guida sull’at-tività fisica e su un adeguatointroito di vegetali ad alto te-nore di antiossidanti.Resveratrolo è, allo stato deifatti, la molecola con il mag-gior supporto scientifico affin-chè il suo utilizzo con la sup-plementazione sia incentivatonei fumatori affetti da bron-chite cronica.

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