giornalino anno 9 numero 5

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Vita in parrocchia Pieve di S. Giovanni Battista a Remole Via Aretina 101, 50065 Sieci (FI) Tel e Fax: 055.8309208 email: [email protected] www.pievesieci.it Sieci, 27 aprile 2008 Anno IX - Numero 5 Sta per iniziare il Mese Mariano, occasione per ognuno per av- vicinarsi o riscoprire la Santa Madre di Dio e Madre Nostra che con il suo grande abbraccio ci stringe a sé. Come da Statuto Parrocchiale si sono svolte con regolarità nelle domeniche 30 marzo e 6 aprile le elezioni per il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale che resterà in carica fino al 2013. Il Consiglio avrà il compito di coa- diuvare il Parroco nelle scelte pastorali della Parrocchia. Nell’occasione è stato nominato anche il nuovo Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici. Auguriamo ai nuovi consiglieri un buon lavoro al servizio nella nostra Par- rocchia. Qui sotto i nominativi dei Nuovi Consiglieri: Budzinski don Jozef Parroco Briccolani Elena Eletta con 115 voti Pezzatini Roberta Eletta con 98 voti Pasquini Chiara Eletta con 86 voti Frenos Stefano Eletto con 71 voti Masi Emilio Eletto con 65 voti Briccolani Andrea Eletto con 64 voti Vitali Simone Eletto con 61 voti Baggiani Nedo Eletto con 59 voti Leoni Simone Eletto con 59 voti Santi Massimiliano Di diritto Piazzesi Daniele Di diritto Berti Santi Luisa Di diritto Baquè Walter Di diritto Suor Angela Di diritto Tosti Elena Di nomina del Parroco Pifferi Mirko Di nomina del Parroco Giovannini Gianfranco Di nomina del Parroco CO.P.A.E. Pasquini Simone Di nomina del Parroco Errunghi Barbara Di nomina del Parroco Degl’Innocenti Paolo Di nomina del Parroco Galipò Giovanni Eletto con 58 voti

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Page 1: Giornalino Anno 9 Numero 5

Vita in parrocchia Pieve di S. Giovanni Battista a Remole

Via Aretina 101, 50065 Sieci (FI)

Tel e Fax: 055.8309208

email: [email protected]

www.pievesieci.it

Sieci, 27 aprile 2008

Anno IX - Numero 5

Sta per iniziare il Mese Mariano, occasione per ognuno per av-vicinarsi o riscoprire la Santa Madre di Dio e Madre Nostra che con il suo grande abbraccio ci stringe a sé.

Come da Statuto Parrocchiale si sono svolte con regolarità nelle domeniche 30 marzo e 6 aprile le elezioni per il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale che resterà in carica fino al 2013. Il Consiglio avrà il compito di coa-diuvare il Parroco nelle scelte pastorali della Parrocchia. Nell’occasione è stato nominato anche il nuovo Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici. Auguriamo ai nuovi consiglieri un buon lavoro al servizio nella nostra Par-rocchia. Qui sotto i nominativi dei Nuovi Consiglieri: Budzinski don Jozef Parroco

Briccolani Elena Eletta con 115 voti

Pezzatini Roberta Eletta con 98 voti

Pasquini Chiara Eletta con 86 voti

Frenos Stefano Eletto con 71 voti

Masi Emilio Eletto con 65 voti

Briccolani Andrea Eletto con 64 voti

Vitali Simone Eletto con 61 voti

Baggiani Nedo Eletto con 59 voti

Leoni Simone Eletto con 59 voti

Santi Massimiliano Di diritto

Piazzesi Daniele Di diritto

Berti Santi Luisa Di diritto

Baquè Walter Di diritto

Suor Angela Di diritto

Tosti Elena Di nomina del Parroco

Pifferi Mirko Di nomina del Parroco

Giovannini Gianfranco Di nomina del Parroco

CO.P.A.E.

Pasquini Simone Di nomina del Parroco

Errunghi Barbara Di nomina del Parroco

Degl’Innocenti Paolo Di nomina del Parroco

Galipò Giovanni Eletto con 58 voti

Page 2: Giornalino Anno 9 Numero 5

Anno IX — Numero 5 Vita in parrocchia Pagina 2

A ROMA CON GESÙ!!!

A vete la minima idea di come si possa sentire un gruppo di ragazzi che, partendo all’avventura con l’Euro-star delle7:52 da Firenze(munito di biscottini!), arriva a Roma per trascorrere due giorni fra Gesù e “strozza preti”??! Beh.. noi lo sappiamo! E’ infatti proprio cosi che è iniziato il nostro cammino spirituale

(e non solo…). Ma non vi venga in mente che ci abbiano lasciato allo sbaraglio per Roma insieme a qualche cate-chista!... Ebbene non è cosi! Davide è stato il nostro paziente e amichevole accompagnatore che ci ha spalancato le porte della sua par-rocchia e della sua città. Davide è un giovane seminarista ed il cugino di una nostra parrocchiana(Giulia). Lui è stato l’organizzatore di ciò che avremmo poi dovuto fare durante questi due giorni. Al nostro arrivo ci ha fortuita-mente incontrati alla stazione di Roma Termini nella quale siamo arrivati (sani e salvi) alle 9:30. Da qui è iniziata la nostra avventura. Prima di tutto dovevamo portare i nostri zaini nel luogo dove poi la sera ci saremmo coricati con grande gioia, soprattutto per i nostri piedi e per Viola. Dopo una breve partita a calcio maschi contro femmine nel campi-no della parrocchia, siamo partiti senza sapere ciò che ci aspettava. Ci siamo diretti verso San Pietro e dopo aver potuto ammirare la magnifi-cenza della piazza e della basilica, ci siamo recati alla Mole Adriana per trovare un bel posticino dove mangiare. Consumato il pasto frugale composto da panini, abbiamo ripreso il cammino verso una parrocchia dove sono stabiliti dei francescani. Qui abbiamo trovato ristoro e abbia-mo guardato un video che faceva da introduzione al nostro cammino di riflessione. In seguito ci siamo recati verso San Giovanni in Laterano. Abbiamo visitato la scala santa; il battistero di San Giovanni e la chiesa dei Santi Quattro Coronati. Naturalmente tutto ciò lo abbiamo intrapreso, coraggiosi e sprez-zanti del pericolo, sotto una pioggia torrenziale e incessante. Niente e nessuno ci ha impedito di divertirci e di conoscere meglio la città di Roma. Naturalmente tutto questo con il solo mezzo di locomozione delle nostre gambe! Dunque dopo aver trascorso una giornata intensa, stancante ma emozionante, ci siamo diretti verso Trastevere alla ricerca di un luogo ove poter gustare le prelibatez-ze della cucina romana: “strozza preti”, “olive all’ascolana”, fritto, riso all’astice e, oltre al resto, per finire coccoli con nutella!!! (AHHHH).. meglio anche dei biscottini mangiati sul treno!!! Rifocillati abbiamo lietamente intrapreso il cammino per il ritorno verso il luogo del nostro riposo. Stanchi ma contenti ci siamo addormentati nel centro di una stanza dove avevamo disposto ai lati banchi e sedie, per for-mare il luogo più adatto e più caldo per dormire(la porta non si chiudeva ed è stata bloccata dai nostri baldi uomini che vi hanno posto davanti il maggior numero di oggetti possibile)… Buona notte!…Ed il mattino seguente.. tutti a far colazione (gentilmente offertaci da Davide). Non contenti della camminata del giorno prima e lieti di notare che era diluviato la notte ma che il mattino era bel tempo, ci siamo avviati per una nuova divertente giornata. Que-sta è stata dedicata alla visita di monumenti e chiese, facendo una sosta pranzo in un minuscolo locale (conosciuto dalla nostra guida) dove abbiamo potuto assaporare altre e molte specialità romane. Non completamente saziati dal luculliano pasto, abbiamo voluto assaggiare il “gelato infinito”(termine coniato da Fabio). A nostro parere è il ge-lato più buono che abbiamo mai assaggiato e se verrete con noi la prossima volta magari ve lo potremo far assag-giare. Ma non abbiamo parlato di come abbiamo potuto attraversare la città e le strade!Dovete sapere infatti che a Roma investire un prete porta sfortuna… ed è per questo che ogni volta che dovevamo attraversare una strada non ci preoccupavamo di cercare le strisce pedonali più vicine: bastava che Davide si togliesse la sciarpa mostrando così il nostro pass speciale(il colletto da sacerdote). Così facendo nessuna automobile osava ostacolare il nostro passaggio! Naturalmente non poteva mancare una visitina alla basilica di San Pietro, anche se eravamo consape-voli di essere giunti al termine della nostra visita romana. Raccolti i nostri zaini ci siamo avvicinati alla stazione e dopo aver salutato Roma Davide e le bellissime giornate appena trascorse siamo saliti sul treno che ci ha riportati a casa. I due giorni trascorsi in compagnia di Davide ci hanno fatto scoprire nuovi aspetti della nostra vita e della sua bellezza. Ci ha aiutati a crescere e a comprendere come sia difficoltoso accrescere la nostra fede nella vita di tutti i giorni, ma allo stesso tempo di come sia più facile e bello vivere con fede. Davide adesso ti aspettiamo per farti conoscere la nostra città con le sue opere e le nostre specialità culinarie. Speriamo di avere nuove occasioni per vivere ancora belle esperienze come questa.

Giulia Baquè e Laura Leoni

Il gruppo dei temerari!

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Anno V—Numero 12 Vita in parrocchia Pagina 3 Anno VI— Numero 1 Anno IX — Numero 5

Comunioni: il Primo Incontro dei Nostri Ragazzi con Gesù

Ed eccoci qua.. il fatidico 18 Maggio si avvicina sempre di più. Per 20 bambini della nostra parrocchia questo sarà un giorno molto speciale, sarà il giorno della loro prima Comunione, il giorno nel quale per la prima volta incontreranno Gesù. É un anno e mezzo che si stanno preparando a questo evento e si sa..quando si tratta di incontrare qualcuno di speciale bisogna essere pronti! Per molte domeniche grazie anche all'aiuto di Don Giuseppe e Don Tomasz, abbiamo imparato a conoscere Gesù: chi era, cosa faceva, dove viveva, come passava le sue giornate.. ma soprattutto abbiamo imparato a capire meglio la sua parola. Quella Parola che sembra così tanto difficile ai bambini quando noi grandi la leggiamo in chiesa la domenica mattina, ma se spiegata con parole più semplici e con l'aiuto di qualche disegnino e cartellone arriva forte e chiara anche al cuore dei più piccoli. Dopo tantissime chiacchierate su Gesù, tantissime matite e pennarelli consumati tentando di disegnarlo, di raccontarlo, tantissime domande e perplessità che noi catechisti speriamo di aver risolto, adesso non rimane che incontrarlo! Allora segnate sull'agenda.. Il 18 Maggio 2008 nella nostra bellissima Pieve Niccolò Baldini, Alice Baquè, Michela Cammarano, Clara Ficai, Irene Francalanci, Lucia Giorgi, Giulia Guerrini, Chiara Guidotti, Luigi Loffredo, Sergio Poggiolini, Pietro Romagnoli, Andrea Atzeni, Chiara Berlingozzi, Niccolò Borghesi, Edoardo Carri, Laura Checcucci, Beatrice Massini, Davide Moscatiello, Erica Parrini e Arianna Piazzesi riceveranno il sacramento della Prima Comunione, circondati da amici e parenti e accompagnati dai catechisti Loredana, Adriana, Ilaria e France-sco che li hanno seguiti in questo percorso. Un ultimo consiglio ai bambini: stirate bene i vestiti, lucidate le scarpe, pettinate i capelli ma soprattutto riempite il vostro cuore d'Amore, l'abito sicuramente migliore per incontrare Gesù! Infine, un augurio speciale da tutti noi catechisti, perché questo 18 Maggio sia solo la prima delle tappe che vi porterà a camminare su una strada molto più lunga..la strada del Signore.

Ilaria Iadevaia

Aspettando la “Festa sotto il campanile”

Sono passati ormai quindici anni da quando un folto gruppo di volontari parrocchiani si proposero nel far na-scere dal niente una di quelle tante feste estive che troviamo numerose nei nostri paesi, forse con qualche idea nuova ed alternativa rispetto a quella routine che caratterizzava gran parte delle altre feste. Era una vera e pro-pria scommessa, un “azzardo”, imbastito con mezzi improvvisati, attrezzature del tutto artigianali, tavoli, se-die, palchi e stand prestati, ma soprattutto costituito col lavoro, il sudore e la fatica di tante persone, che pur di concretizzare un sogno, rinunciavano a tanti fine settimana di riposo e spendevano fatiche fino a tarda notte, pur sapendo che il mattino dopo sarebbero dovuti essere pronti e scattanti sul proprio posto di lavoro. Quel sogno finalmente si realizzò, e nell’estate del 1994 nacque la “Festa sotto il campanile”: la scommessa si rivelò vincente, tanto da convincere tutti nel continuare quest’avventura negli anni, forse proprio perché capa-ce di contraddistinguersi dalle altre feste, nel proporre programmi alternativi con spettacoli di teatro e varietà, musica per tutte le età, eventi culturali ed artistici e particolare attenzione per l’ intrattenimento dei più picco-li. Da quell’estate ne abbiamo fatta di strada, cercando ogni anno di migliorare in tutto, grazie a quello spirito di “fare festa”, che in noi volontari rimane ancora vivo ed intatto come quattordici anni fa, e che ci ripaga larga-mente, sapendo in fondo, di esserci ogni anno veramente divertiti, ma soprattutto sapendo di aver fatto qual-cosa per gli altri. Per questo nasce a voi tutti l’invito a intervenire e aderire come volontari per la prossima festa, certi di operare una scelta di cui sicuramente sarà difficile vi pentiate. Per maggiori informazioni non esitate a rivolgervi in parrocchia o al circolo MCL. Un saluto ed un arrivederci alla prossima “Festa sotto il campanile”, che si terrà dal 26 Giugno al 6 Luglio.

Il comitato organizzatore

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Anno V—Numero 12 Vita in parrocchia Pagina 4 Anno VI— Numero 1 Anno IX — Numero 5

Quando nasce il maggio mariano? Come la maggior parte delle grandi tradizioni popolari, la "marianità" del mese di maggio non ha un "inventore" ma è piuttosto il risultato di una armoniosa fusione di tradizioni svariate. A questo proposito potremmo dire che l'abbinamento maggio-Maria è una felicissima forma di inculturazio-ne, intesa nel suo significato più bello e più pieno: e cioè come incontro fra le più profon-de e naturali intuizioni dei popoli e la Verità rivelata che porta a compimen-to quelle verità parziali che gli uomi-ni - nei quali è pur sempre presente lo Spirito Santo - avevano abbozzato, come in una inconsapevole nostalgia di Gesù e di Maria. Vediamo quali elementi si sono fusi per far sì che maggio diventasse uni-versalmente il “mese della Madon-na”! *** Maggio è il mese dell'amore. Lo è fin dall’antichità. Non solo perché la bellezza della stagione suggerisce pensieri "romantici", ma anche per un motivo molto più concreto e pratico: dopo i rigori dell'inverno (ai quali, con la diffusione del Cristianesimo si aggiunsero i rigori della Quaresima) lo sbocciare della bella stagione (e, sempre con il dif-fondersi del Cristianesimo, del tempo pasquale) diven-tava l'occasione per organizzare feste popolari: occa-sione privilegiata per gli incontri fra giovani e quindi per il nascere di affetti e di progetti matrimoniali. La letteratura colta e popolare poi insisté molto su questo abbinamento fra maggio e amore, contribuendo così a rafforzarlo e a radicarlo nell'immaginario collettivo. *** Maggio è anche il mese delle rose. Per la verità adesso non lo è più, da quando l'innesto con una varietà di piccole rose orientali (sec. XIX) ha dato alle nostre rose la caratteristica che mancava, e cioè la rifiorenza.

Adesso abbiamo rose da aprile a novembre, ma un tem-po le rose erano proprie del solo mese di maggio, il che accentuava la loro preziosità e anche la particolare bel-lezza di questo mese: e anche questo è un elemento che predispone il terreno alla marianità di maggio. *** Ma ecco subentrare un fatto importantissimo, e cioè la grande "svolta medievale" della devozione ma-riana. La esaminiamo in tre passaggi:

Nei primi secoli del Cristianesimo la Madonna era stata oggetto di grandi riflessioni teologiche: e fu giusto, perché la cristianità doveva avere ben chiaro il ruolo della Madonna, il suo legame unico e irripetibile con il Salvatore, la sua reale maternità e la sua perpetua verginità. Il Medio Evo, che pure fu epoca di grandi crudeltà, fu anche epoca di meravigliose intuizioni e di eccezio-nale passione religiosa. Fra le grandi intuizioni del Medio Evo ricordiamo (anche se questo non avveniva sem-pre, ovviamente...!) la straordinaria valutazione della donna. Pensiamo alla cavalleria, pensiamo al nostro Dolce Stil Novo: la donna era vista come creatura angelica, come trami-te fra l'uomo e Dio, come "Signora" alla quale consacrare la propria vita

in un rapporto d'amore che spesso era tutto ideale e spirituale. Ripeto, questo non era la norma, ma era un elemento molto presente, se non nella prassi, almeno a livello di convinzione.

Per uno stupendo disegno della Provvidenza gli animi

imbevuti di questa mentalità (magari anche solo a livello superficiale) finirono per orientare verso Maria questo concetto altissimo della donna, e così Maria divenne oggetto non più soltanto di riflessio-ne teologica, ma di appassionato e delicato amore. I Santi (che sono sempre i grandi profeti di ogni

MAGGIO MESE MARIANO

Maggio è il mese dedicato alla Vergine Maria e specialmente dedicato alla recita del S. Rosario. Per facilitare tale preghiera abbiamo pensato di proporvi un po’ di storia di questo tempo di devozione alla Madonna.

La Madonna di Fatima

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Anno V—Numero 12 Vita in parrocchia Pagina 5 Anno VI— Numero 1 Anno IX — Numero 5

secolo) cominciarono a rivolgersi alla Madonna come innamorati, fiorivano le cattedrali e le opere d'arte ispi-rate alla Madonna, per non parlare delle feste e del fol-klore... Sì, la Madonna fu veramente la regina del Me-dio Evo! Anzi, lo stesso appellativo Madonna nasce proprio in quest'epoca: Mea domina, Signora mia. Non per niente nelle altre lingue diventerà Notre Dame, Our Lady, Nuestra Señora... A questo punto fiorisce spontaneo l’abbinamento: mag-gio è il mese dell'amore, Maria è la donna amata per eccellenza: dunque Maggio è il mese di Maria! Dal Me-dio Evo in poi il fiorire progressivo di tradizioni in que-sto senso è stato insieme conseguenza e causa di questa bella equivalenza. E’ vero che ci sono voluti dei secoli per arrivare alle forme di devozione odierne. Ma le ra-dici profonde sono qui, in questo abbinare Maria e a-more. E' meraviglioso vedere questa armoniosa confluenza fra elementi naturali, sociali, teologici, affettivi... davvero ogni volta che avviene questo felice sposalizio fra cielo e terra, fra umano e divino, si ha un piccolo, scintillante corollario del mistero dei misteri, il mistero fondante della nostra fede e cioè l'Incarnazione. Come siamo andati lontano... partendo da una semplice domanda! In realtà, ogni volta che parliamo di qualcosa di bello è inevitabile che l'approfondimento porti a Dio, Bellezza infinita. Ma a questo punto sta bene anche qualche data! La prima documentazione scritta della marianità di maggio compare in una composizione del re-poeta Al-fonso di Castiglia (morto nel 1284) e in uno scritto del beato Susone (morto nel 1336). Nel secolo XIV a Parigi il primo maggio si celebrava una paraliturgia mariana. Possiamo però supporre che nell’animo popolare la ma-rianità di maggio fosse già ben presente: è con il Medio Evo tra l’altro che nasce il Rosario: siccome alla donna amata si offrono ghirlande di rose, ecco che a Maria si offrono ghirlande di Ave Maria. Il legame del Rosario con maggio (anche se non è l’unico che caratterizza questa preghiera mariana) è evidente, se non altro nella denominazione. Nel ‘500, forse per arginare il carattere pagano delle feste primaverili, i predicatori e i pastori d’anime inco-raggiarono con forza il maggio mariano: tra essi spicca San Filippo Neri. Nel ‘600 fioriscono pubblicazioni specifiche sul mese di maggio, che nel ‘700 trovato una stabile caratterizza-zione e una prassi comune fatta di preghiere, canti, pra-tiche devote da distribuire lungo il mese, testi di medi-tazione abbinati ai vari giorni. I Mesi di Maggio si mol-tiplicano ovunque, nelle tipografie come nella pratica della vita quotidiana!

Il secolo XIX accentua la marianità di maggio e così pure la prima metà del ‘900. Oggi, dopo alcuni decenni di doloroso oscuramente della marianità di maggio e della devozione mariana in generale, sembra di assiste-re a un bel rifiorire dell’amore per la Madonna, con le debite conseguenze, maggio compreso. Una piccola curiosità: per verificare il rifiorire del mese mariano, basta fare quattro passi virtuali nel mondo sconfinato e variegato del web, dove le iniziative mariane si stanno moltiplicando all’infinito. E qui ritorna alla mente, co-me all’inizio di questa riflessione, la parola incultura-zione, ancora in un senso bellissimo e valido. E concludendo ci accorgiamo di non avere risposto con precisione alla domanda: Quando è nato il maggio ma-riano? Ma non è possibile farlo con esattezza, ed è bello che sia così: perché abbinare maggio alla Madonna, non fu l'intuizione di un singolo, ma un'esigenza del cuore di tutto un popolo semplice e innamorato.

Una suora Carmelitana Scalza www.carmelitanescalzeparma.it

SIECIOLINO DELL’ANNO 2008

VISTO

il successo della passata edizione VISTO

la suspence creatasi attorno al nome dei vincitori VISTO

l’arruffarsi per accaparrarsi gli ambiti premi

La redazione del Giornalino Parrocchiale INDICE

la seconda edizione del Sieciolino dell’Anno 2008.

Molti sono quelli che vorrebbero entrare nella rosa degli eletti ma solo alcuni ci riusciranno…

Votare è semplice: proponi il tuo Sieciolino maschio e femmina

nello spazio sottostante che ritaglierai e metterai nella cassetta gialla in fondo chiesa e poi...

SIECIOLINO 2008 Maschio

_______________________________

Femmina _______________________________

Page 6: Giornalino Anno 9 Numero 5

Anno V—Numero 12 Vita in parrocchia Pagina 6 Anno VI— Numero 1 Anno IX — Numero 5

F inalmente!!! Ce l’abbiamo fatta!!! Domenica 20 Aprile la nostra Parrocchia ha ospitato la

FESTA DIOCESANA DELL’ACR!!!

La preparazione al grande evento era in corso già da tre sabati, durante i quali, ragazzi ed

educatori si sono allenati con canti e giochi.

La giornata di Domenica è iniziata molto presto. Dopo aver tappezzato la zona che va dalla stazio-

ne alla chiesa di cartelli e indicazioni, sono iniziati ad arrivare i primi gruppi di bambini.

Erano solo le 9.30 e già c’era grande fermento: dal palco provenivano le

pri- me note e ogni gruppo che arrivava veniva annunciato dai

cantanti. C’era chi veniva da Montelupo, chi da Empoli, Fi-

renze, Borgo S. Lorenzo e da tutte le parti della diocesi.

In attesa dell’inizio dei giochi, la band ha intrattenuto noi

tutti con alcune canzoni, fra le quali la più gettonata era

“Su-per strada con te”, colonna sonora del giorno e ver-

sione musicale del tema della festa: “ la strada”, intesa

come cammino verso il Signore.

Il gruppo

Sieci era il gruppo degli

“amici di Paul” (che qualcuno credeva si-

gnificasse Polisportiva Sieci ☺!). Il percorso era formato da

tre giochi: caccia alla storia, il pastore e le palline ed infine

Passaparola. Quest’ultimo in particolare ha suscitato nei ra-

gazzi delle perle di saggezza come: “Il famoso canale del

centro-America con la lettera P” “SKY!!” “No!con la P!”

“PREMIUM!”. Lo

scopo dei tre gio-

chi era ricevere tre pezzi di un puzzle, i quali alla fine for-

mavano parte di un quadro e di un verso tratto dal Van-

gelo Secondo Matteo.

Dopo la tanto attesa pausa pranzo abbiamo smaltito le

nostre ricche pietanze cantando e ballando sotto il palco

fino all’inizio della seconda parte dei giochi, durante i

quali i bambini hanno giocato a domino umano, monu-

menti umani, malì malò a catena.

Alle 15.30 bambini, educatori e genitori si sono ritrovati

in Chiesa per la Messa. La celebrazione è stata un atto finale degno di una giornata così meravi-

gliosa, tanto che i bambini, conquistati dalle parole di Kalimaze Nzabanita don Welars, assistente

Diocesano ACR, non volevano che l’Omelia terminasse!

Stanchi e cotti dal sole (grazie a Dio che ci ha concesso un cielo limpido) ognuno è ritornato alla

propria casa con le guance arrossate, felice di aver trascorso delle ore indimenticabili e piene di

gioia con i propri amici e col Signore.

Silvia Tizzanini e Francesca Fantini

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Anno V—Numero 12 Vita in parrocchia Pagina 7 Anno VI— Numero 1 Anno IX — Numero 5

ESSERE CRISTIANI SECONDO S. PAOLO Catechesi alle famiglie e agli adulti

E’ iniziato da domenica 27 Gennaio un nuovo cammino di catechesi rivolto alle famiglie e agli adulti e che si sta articolando su cinque incontri, uno ogni ultima domenica del mese, con orario dalle 17:30 in poi. Il tema è quello proposto dal nostro Vescovo per quest’anno e cioè la lettera di S. Paolo ai Romani, dal capitolo 1 al capitolo 8. Ci stanno accompagnando in questo cammino di fede e di crescita spirituale i Frati Minori di Firenze e le Suore Francescane di Gesù Bambino di Perugia; si sono già svolti gli incontri di domenica 27 gennaio, domenica 24 febbraio e di domenica 30 marzo. Al termine c’è una cena di condivisione che in assoluta libertà e grande semplicità permette di conoscerci meglio e passare un po’ di tempo insieme. Questa iniziativa è aperta a tutti e quindi anche ai bambini i quali potranno diver-tirsi e giocare grazie alla disponibilità di alcuni giovani.In qualunque comunità parrocchiale è essenziale il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi di comu-nione e di crescita spirituale, famiglia che è alla base della nostra esperienza di

fede e di vita nella Chiesa e nella Società; questa è stata la spinta ed il motivo di fondo che ci ha portato ad iniziare insieme questo cammino e quindi superata la metà di questa nostra esperienza, provo ad esprimere le mie sensazio-ni ed emozioni a riguardo. Prima di tutto un grazie sincero al numeroso gruppo di giovani che si stanno impegnando molto nella nostra comu-nità parrocchiale, ai quali si sono aggiunti ultimamente i ragazzi del dopo Cresima; è merito soprattutto loro se abbiamo potuto partecipare e non perdere questa formidabile occasione di crescita e di approfondimento nella no-stra fede. Grazie anche a coloro che si sono alternati come guida spirituale, appuntamento dopo appuntamento; hanno saputo proporsi con semplicità ed estrema chiarezza e con le loro riflessioni e approfondimenti sono riusciti a risvegliare dentro di noi quella vocazione alla fede che magari la frenetica vita di tutti i giorni era riuscita ad assopire. Durante questo periodo si sono inserite le celebrazioni Pasquali, giorni forti, intensi che sono base e fondamento della nostra fede in Gesù Cristo Risorto, ed anche questo ha contribuito alla buona riuscita della nostra esperienza; c’è stata poi un’altra iniziativa, quella delle quarant’ore, che nata da una idea di alcuni ci ha portato a realizzare questi tre giorni di adorazione, durante i quali non sono certo mancate le persone disponibili a garantire la presenza continua nell’esercizio della preghiera e della adorazione di nostro Signore. In tanti hanno risposto, un po’ di tutte le età, alcuni per pochi minuti, altri per ore, e questa possibilità di allontanarsi dal rumore e dalla convulsione della vita di tutti i giorni ci ha rigenerati tutti nel silenzio, nella meditazione e nella preghiera. Personalmente tutto ciò è stato di impulso per proseguire nel nostro cammino di approfondimento comune delle Sacre Scritture; la fede deve essere continuamente alimentata, non dobbiamo rischiare di diventare tralci secchi che non portano più frutto.. Tornando ai nostri approfondimenti; chi meglio di S.Paolo può esprimere la meraviglia, la travolgente novità della via di Damasco, la disarmante realtà della comprensione di essere “figli” e quindi grazie a questo “eredi”. E’ importante, quindi, continuare i nostri incontri, oppure iniziare a partecipare dal prossimo; dobbiamo convincer-ci sempre di più che il nostro orizzonte ed il nostro destino non è quello terreno, dobbiamo abbandonarci alla no-stra reale condizione di figli di Dio e quindi imparare a guardare “oltre”, sicuri che fra noi e il Padre scorre lo stes-so sangue, quello di Gesù Cristo. Le scritture di S. Paolo ci accompagnano su questa via; lasciamoci condurre dalle nostre guide spirituali verso quel fulgore che lo travolse in maniera così irruente e determinante. I prossimi appuntamenti sono domenica 27 aprile e domenica 8 giugno; concluderemo poi con un Pellegrinaggio a Roma sulla tomba dell’apostolo Paolo domenica 22 giugno 2008.

Marco Tordi

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Anno V—Numero 12 Vita in parrocchia Pagina 8 Anno VI— Numero 1 Anno IX — Numero 5

Liberaci Dal MaleLiberaci Dal MaleLiberaci Dal MaleLiberaci Dal Male LA VISIONE DIABOLICA DI LEONE XIII

Alcuni tra i più anziani ricorderanno come, anteriormente alla riforma liturgica dovuta al concilio Vaticano II, il celebrante ed i fedeli si prostravano in ginocchio al termine di ogni messa, al fine di recitare una preghiera alla Madonna ed una a S. Mi-chele arcangelo. Si riporta il testo di quest’ultima, poiché, è una bella preghiera ido-nea ad essere recitata da tutti con frutto:

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; contro le malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, prin-cipe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano nel mondo a perdizione delle anime.

Come è nata questa preghiera? Si riporta quanto pubblicava una rivista1 nel 1955. P. Domenico Pechenino scriveva: “Non ricordo l’anno preciso. Un matti-no il grande Pontefice Leone XIII aveva celebrato la S. Messa e stava assistendone un’altra, di ringraziamento, come al solito. Ad un tratto lo si vide drizzare energica-mente il capo, poi fissare qualche cosa al di sopra del capo del celebrante. Guardava fisso, senza batter palpebra, ma con un senso di terrore e di meraviglia, cambiando colore e lineamenti. Qualcosa di strano, di grande avveniva in lui.

Finalmente, come rinvenendo in sé, dando un leggero ma energico tocco di mano, si alza. Lo si vede avviar-si verso il suo studio privato. I familiari lo seguono con premura e ansiosi. Gli dicono sommessamente: Santo Pa-dre, non si sente bene? Risponde: Niente, niente. Dopo una mezz’ora fa chiamare il Segretario della Congregazio-ne dei Riti e, porgendogli un foglio, gli ingiunge di farlo stampare e di farlo pervenire a tutti gli Ordinari del mon-do. Che cosa conteneva? La preghiera che recitiamo al termine della Messa insieme al popolo, con la supplica a Maria e l’infuocata invocazione al Principe delle milizie celesti, implorando Dio che ricacci satana nell’inferno”. In quello scritto si ordinava anche di recitare tali preghiere in ginocchio. Quanto sopra, venne pubblicato anche in un giornale2, tuttavia, non vengono citate le fonti da cui è stata attinta la notizia. Si comprende, altresì, il modo insolito con cui fu ordinato di recitare quella preghiera. A conferma di quanto scriveva P. Pechenino si riporta l’au-torevole testimonianza del cardinale Nasalli Rocca il quale, nella Lettera Pastorale per la quaresima, emanata a Bologna nel 1946, scriveva:

“Leone XIII scrisse egli stesso quella preghiera. La frase: “(i demoni) che si aggirano nel mondo a perdizio-ne delle anime” ha una spiegazione storica, a noi più volte riferita dal suo segretario particolare, mons. Rinaldo Angeli. Leone XIII ebbe veramente la visione degli spiriti infernali che si addensavano sulla città eterna (Roma); e da quella esperienza venne la preghiera che volle far recitare in tutta la Chiesa. Tale preghiera egli la recitava con voce vibrata e potente: la udimmo tante volte nella basilica vaticana. Non solo, ma scrisse di sua mano uno specia-le esorcismo contenuto nel Rituale Romano3. Questi esorcismi egli raccomandava ai vescovi e ai sacerdoti di reci-tarli spesso nelle loro diocesi e parrocchie. Egli lo recitava spessissimo lungo il giorno”.

Pare opportuno tener presente un ulteriore rilievo, che arricchisce ancor più il valore di quelle preghiere re-citate al termine di ogni messa: Pio XI volle che, nel recitare tali preghiere, vi si ponesse una particolare intenzione per la Russia (allocuzione del 30 giugno 1930). In tale allocuzione, dopo aver ricordato le preghiere per la Russia, a cui aveva sollecitato tutti i fedeli anche nella ricorrenza del patriarca S. Giuseppe (19 marzo 1930), dopo aver ricordato la persecuzione religiosa in Russia, così concludeva: “E affinché tutti possano senza fatica ed incomodo continuare in questa santa crociata, stabiliamo che quelle preci che il nostro antecessore di felice memoria, Leone XIII, comandò che si recitassero dopo la messa dai sacerdoti e dai fedeli, siano dette a questa particolare intenzio-ne, e cioè per la Russia. Di ciò i Vescovi e il clero secolare e regolare abbiano cura di rendere informati il loro po-polo e quanti sono presenti al S. Sacrificio, né manchino di richiamare spesso quanto sopra alla loro memoria”.4 ——————————————————— 1. Ephemerides Liturgicae, 1955, pagine 58-59. 2. La settimana del clero, 30 marzo 1947. 3. Rituale Romano, edizione 1954, tit. XII, c. III, pag. 863 e ss. 4. Civiltà Cattolica, 1930, vol. III.

S. Michele Arcangelo

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Come si osserva la tremenda presenza di satana è stata tenuta presente con molta chiarezza dai Pontefici; inoltre, l’intenzione aggiunta da Pio XI (intenzione per la Russia) toccava il centro delle false dottrine seminate nel nostro secolo che tuttora avvelenano la vita, non solo dei popoli, ma degli stessi teologi. Se poi le disposizioni di Pio XI non sono state osservate, è colpa di coloro a cui erano state affidate; certamente si integravano bene con gli avvenimenti carismatici che il Signore aveva manifestato all’umanità tramite le apparizioni di Fatima, pur essendo indipendenti da esse: Fatima allora era ancora sconosciuta.5

I DONI DI SATANA

Anche satana conferisce dei poteri ai suoi devoti. Talvolta, da autentico mentitore quale egli è, i destinatari di tali poteri non ne comprendono immediatamente la provenienza o non vogliono comprenderla, troppo lieti di questi doni gratuiti. Così può capitare che qualcuno abbia un dono di preveggenza; altri, solo ponendosi di fronte ad un foglio di carta bianca con una penna in mano, scrivono spontaneamente pagine e pagine di messaggi (c.d. scrittura automatica); altri ancora, hanno l’impressione di potersi sdoppiare, penetrando una parte del loro essere in case ed in ambienti lontani; può accadere che alcuni sentano “una voce”, quest’ultima poi, alle volte può suggerire preghiere e talvolta tutt’altre cose. Potrei continuare l’elenco. Quale è la fonte di questi doni particolari? Sono carismi dello Spirito Santo? Sono regali di provenienza dia-bolica? Si tratta più semplicemente di fenomeni metapsichici? Occorre uno studio ed un discernimento effettuato da persone competenti finalizzato a stabilire la verità. Quando S. Paolo si trovava a Tiatira, gli capitò di essere continuamente seguito da una schiava la quale aveva il dono di indovinare e tramite questa sua dote procurava molto denaro ai suoi padroni. Tuttavia, quello era un dono di origine diabolica, che scomparve subito dopo che S. Paolo ebbe cacciato lo spirito maligno (At 16,16-18). A titolo di esempio, si riportano alcuni brani di una testimonianza pubblicata in Rinnovamento dello Spirito Santo, del settembre 1987. Le osservazioni tra parentesi sono nostre.

——————————————————— Per i più scettici si riporta di seguito un brano tratto da La firma di Maria, Padre Livio Fanzaga, ed. Sugarco, 2005, pag. 89 e seguenti. Si precisa che molti altri e concordanti sono gli autorevoli contributi a sostegno di queste tesi. “In tutte le apparizioni la Madonna ha rivelato ai veggenti uno o più segreti, sia personali che riferiti al mondo. A Fatima il 13 luglio 1917, Lucia ricevette un lungo segreto, diviso in tre parti. Con la lettera del 31 agosto 1941 al vescovo di Leiria, monsi-gnor Josè Alves Correia da Silva (che il 13 ottobre 1930 aveva decretato l’autenticità delle visioni e aveva promesso ufficial-mente il culto della Madonna di Fatima), ne rivelò due parti, la prima sull’esistenza dell’inferno e la seconda sulla necessità della consacrazione della Russia per ottenere la pace. Aveva detto la vergine: “Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore immacolato. Se faranno quello che io vi dirò, molte anime si salveranno e ci sarà pace. La guerra finirà presto. Ma, se non smettono di offendere Dio, sotto il regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminatala una luce sconosciuta (L’aurora boreale del 25 gennaio 1938), sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che sta per punire il mondo a causa dei suoi crimini, per mez-zo della guerra, della fame e della persecuzione alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, io verrò a domandare la consa-crazione della Russia al mio Cuore immacolato e la comunione nei primi sabati. Se daranno retta alle mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace; se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati e il Santo padre avrà molto da soffrire, parecchie nazioni saranno annientate. Alla fine il mio Cuore immacolato trionferà. Il santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà e sarà concesso al mondo un periodo di pace”. La mia convinzione è che la madonna ha svelato a Fatima il piano del demonio: per portare con sé gli uomini, in odio contro Dio, alla perdizione eterna, satana ha progettato di utilizzare le potenze politiche nemiche del cattolicesimo e i poteri economi-ci e massmediatici ostili alla vera vita dell’uomo. Per aiutarci nel cammino della grande lotta tra il bene e il male, a Fatima la Vergine ha inaugurato una nuova devozione, quella dei “cinque sabati del mese”, che consiste nel fare, il primo sabato di cin-que mesi consecutivi, la confessione, la comunione, la recita del rosario e quindici minuti di compagnia alla madonna medi-tando sui misteri del rosario. La promessa di Maria è la sua assistenza nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza dell’anima. Il desiderio manifestato direttamente da Gesù è che venga fatta riparazione alle offese al cuore immacola-to di Maria e in particolare a queste cinque: - la bestemmia contro l’immacolata Concezione; - la negazione della sua verginità; - la non accettazione della sua maternità divina, rifiutando allo stesso tempo di riceverla come Madre degli uomini; - l’offesa di quelli che cercano pubblicamente di diffondere nel cuore dei bambini l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa madre immacolata; - l’oltraggio direttamente nelle sue sacre immagini”.

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I’ Papaparla

“Alcuni anni or sono, ebbi l’esperienza del bicchiere, non sapendo che si trattasse di una forma di spiritismo. I messaggi avevano un linguaggio di pace e fratellanza (si noti come il demonio sa mascherarsi sotto apparenze di bene). Dopo qualche tempo fui investito di strane facoltà proprio a Lourdes, mentre svolgevo la mia missione (anche questo particolare è degno di nota: non esistono luoghi, per quanto sacri, in cui il demonio non possa intro-dursi). Avevo le stesse facoltà che in parapsicologia vengono definite extrasensoriali e cioè: chiaroveggenza, lettura del pensiero, diagnosi cliniche, lettura del cuore e della vita delle persone sia vive che defunte, ed altri poteri. Al-cuni mesi più tardi si aggiunse un’altra facoltà: quella di annullare il dolore fisico con l’imposizione delle mani, alleviando o eliminando lo stato di sofferenza; era forse la cosiddetta pranoterapia? Con tutti questi poteri non mi era difficile colloquiare con la gente; ma dopo gli incontri essa restava scioc-cata per quello che dicevo, e restava con un senso di profondo turbamento perché la condannavo per i peccati com-messi, in quanto li vedevo nel loro animo. Però leggendo la parola di Dio, mi rendevo conto che la mia vita non era per nulla cambiata. Continuavo ad essere facile all’ira, lento al perdono, facile al risentimento, suscettibile all’-offesa. Avevo paura di prendere la mia croce, avevo paura dell’incognita del futuro e della morte. Dopo un lungo pellegrinare e tormentosi travagli, Gesù mi ha indirizzato al Rinnovamento. Qui ho trovato alcuni fratelli che hanno pregato su di me, ed è emerso che quello che mi era successo non era di origine divina, ma frutto del maligno. Posso testimoniare di avere visto la potenza del nome di Gesù. Ho riconosciuto e confessato i miei peccati del passato, mi sono pentito, ho rinunciato ad ogni pratica occulta. Questi poteri sono cessati e sono stato perdonato da Dio; e per questo lo ringrazio”. Si deve ricordare che anche la Bibbia ci fornisce esempi di identici fatti straordinari compiuti tanto da Dio quanto dal demonio. Alcuni prodigi che Mosè, per ordine di Dio, compie davanti al faraone, vengono compiuti anche dai maghi di corte. Per questo il fatto in sé stesso, preso isolatamente, quando si tratta di fenomeni di questo tipo, non è sufficiente a fornirci la causa. Si aggiunge che spesso le persone colpite da disturbi malefici hanno delle “sensibilità” particolari: capiscono subito se una persona ha delle negatività, prevedono eventi futuri, talvolta, hanno una spiccata tendenza a voler imporre le mani a persone psichicamente fragili. Altre volte hanno l’impressione di poter influire sugli eventi del prossimo, augurando del male con una cattiveria che sentono in sé stesse, quasi con prepotenza. Per giungere alla totale guarigione, ma anche in via preventiva, è necessario opporsi e vincere tutte queste tendenze.

Simone Leoni

DAL MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI PER LA XXIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8)

Cari giovani!

[...] La sera del giorno della sua risurrezione Gesù, apparendo ai discepoli, «alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito San-to"» (Gv 20,22). Con ancor più forza lo Spirito Santo scese sugli Apostoli il giorno della Pentecoste: «Venne all'improvviso dal cielo un rombo - si legge negli Atti degli Apostoli - come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trova-vano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro» (2,2-3). Lo Spirito Santo rinnovò interiormente gli Apostoli, rivestendoli di una forza che li rese audaci nell'annunciare senza paura: «Cristo è morto e risuscitato!». Liberi da ogni timore essi iniziarono a parlare con franchezza (cfr At 2,29; 4,13; 4,29.31). Da pescatori intimoriti erano diventati araldi coraggiosi del Vangelo. Persino i loro nemici non riuscivano a capire come mai uo-mini «senza istruzione e popolani» (cfr At 4,13) fossero in grado di mostrare un simile coraggio e sopportare le contrarietà, le sofferenze e le persecuzioni con gioia. Niente poteva fermarli. A coloro che cercavano di ridurli al silenzio rispondevano: «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Così nacque la Chiesa, che dal giorno della Pentecoste non ha cessato di irradiare la Buona Novella «fino agli estremi confini della terra» (At 1,8). Ma per comprendere la missione della Chiesa dobbiamo tornare nel Cenacolo dove i discepoli restarono insieme (cfr Lc 2-4,49), pregando con Maria, la "Madre", in attesa dello Spirito promesso. A quest'icona della Chiesa nascente ogni comunità

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cristiana deve costantemente ispirarsi. La fecondità apostolica e missionaria non è principalmente il risultato di programmi e metodi pastorali sapientemente elaborati ed "efficienti", ma è frutto dell'incessante preghiera comunitaria (cfr Paolo VI, Esort. apost. Evangelii nuntiandi, 75). L'efficacia della missione presuppone, inoltre, che le comunità siano unite, abbiano cioè «un cuore solo e un'anima sola» (cfr At 4,32), e siano disposte a testimoniare l'amore e la gioia che lo Spirito Santo infonde nei cuori dei fedeli (cfr At 2,42). Il Servo di Dio Giovanni Paolo II ebbe a scrivere che prima di essere azione, la missione della Chiesa è testimonianza e irradiazione (cfr Enc. Redemptoris missio, 26). Così avveniva all'inizio del cristianesimo, quando i pagani, scrive Tertulliano, si convertivano vedendo l'amore che regnava tra i cristiani: «Vedi - dicono - come si amano tra lo-ro» (cfr Apologetico, 39 § 7). [...] Lo Spirito Santo sia il dono più alto di Dio all'uomo, quindi la testimonianza suprema del suo amore per noi, un amore che si esprime concretamente come "sì alla vita" che Dio vuole per ogni sua creatura. Questo "sì alla vita" ha la sua forma piena in Gesù di Nazaret e nella sua vittoria sul male mediante la redenzione. A questo proposito non dimentichiamo mai che l'Evange-lo di Gesù, proprio in forza dello Spirito, non si riduce ad una pura constatazione, ma vuole diventare "bella notizia per i pove-ri, liberazione per i prigionieri, vista ai ciechi...". E’ quanto si manifestò con vigore il giorno di Pentecoste, diventando grazia e compito della Chiesa verso il mondo, la sua missione prioritaria. Noi siamo i frutti di questa missione della Chiesa per opera dello Spirito Santo. Noi portiamo dentro di noi quel sigillo dell'a-more del Padre in Gesù Cristo che è lo Spirito Santo. Non dimentichiamolo mai, perché lo Spirito del Signore si ricorda sem-pre di ciascuno e vuole, mediante voi giovani in particolare, suscitare nel mondo il vento e il fuoco di una nuova Pentecoste. Cari giovani, anche oggi lo Spirito Santo continua dunque ad agire con potenza nella Chiesa e i suoi frutti sono abbondanti nella misura in cui siamo disposti ad aprirci alla sua forza rinnovatrice. Per questo è importante che ciascuno di noi Lo cono-sca, entri in rapporto con Lui e da Lui si lasci guidare. Ma a questo punto sorge naturalmente una domanda: chi è per me lo Spirito Santo? Non sono infatti pochi i cristiani per i quali Egli continua ad essere il "grande sconosciuto". [...] Nella nostra professione di fede proclamiamo: «Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Fi-glio» (Simbolo di Nicea-Costantinopoli). Sì, lo Spirito Santo, Spirito d'amore del Padre e del Figlio, è Sorgente di vita che ci santifica, «perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5). Tuttavia non basta conoscerLo; occorre accoglierLo come guida delle nostre anime, come il "Maestro interiore" che ci introdu-ce nel Mistero trinitario, perché Egli solo può aprirci alla fede e permetterci di viverla ogni giorno in pienezza. Egli ci spinge verso gli altri, accende in noi il fuoco dell'amore, ci rende missionari della carità di Dio. So bene quanto voi giovani portiate nel cuore grande stima ed amore verso Gesù, come desideriate incontrarLo e parlare con Lui. Ebbene ricordatevi che proprio la presenza dello Spirito in noi attesta, costituisce e costruisce la nostra persona sulla Per-sona stessa di Gesù crocifisso e risorto. Rendiamoci dunque familiari dello Spirito Santo, per esserlo di Gesù. Ma - direte - come possiamo lasciarci rinnovare dallo Spirito Santo e crescere nella nostra vita spirituale? La risposta - lo sape-te - è: lo si può per mezzo dei Sacramenti, perché la fede nasce e si irrobustisce in noi grazie ai Sacramenti, innanzitutto a quel-li dell'iniziazione cristiana: il Battesimo, la Confermazione e l'Eucaristia, che sono complementari e inscindibili (cfr Catechi-smo della Chiesa Cattolica, 1285). Questa verità sui tre Sacramenti che sono all’inizio del nostro essere cristiani è forse trascu-rata nella vita di fede di non pochi cristiani, per i quali essi sono gesti compiuti nel passato senza incidenza reale sull’oggi, come radici senza linfa vitale. Avviene che, ricevuta la Confermazione, diversi giovani si allontanano dalla vita di fede. E ci sono anche giovani che nemmeno ricevono questo sacramento. Eppure è con i sacramenti del Battesimo, della Confermazione e poi, in modo continuativo, dell'Eucaristia che lo Spirito Santo ci rende figli del Padre, fratelli di Gesù, membri della sua Chiesa, capaci di una vera testimonianza al Vangelo, fruitori della gioia della fede. Vi invito perciò a riflettere su quanto qui vi scrivo. Oggi è particolarmente importante riscoprire il sacramento della Conferma-zione e ritrovarne il valore per la nostra crescita spirituale. Chi ha ricevuto i sacramenti del Battesimo e della Confermazione ricordi che è diventato "tempio dello Spirito": Dio abita in lui. Sia sempre cosciente di questo e faccia sì che il tesoro che è in lui porti frutti di santità. Chi è battezzato, ma non ha ancora ricevuto il sacramento della Confermazione, si prepari a riceverlo sapendo che così diventerà un cristiano "compiuto", poiché la Confermazione perfeziona la grazia battesimale (cfr CCC, 1302-1304). La Confermazione ci dona una forza speciale per testimoniare e glorificare Dio con tutta la nostra vita (cfr Rm 12,1); ci rende intimamente consapevoli della nostra appartenenza alla Chiesa, "Corpo di Cristo", del quale tutti siamo membra vive, solidali le une con le altre (cfr 1 Cor 12,12-25). Lasciandosi guidare dallo Spirito, ogni battezzato può apportare il proprio contributo all'edificazione della Chiesa grazie ai carismi che Egli dona, poiché «a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune» (1 Cor 12,7). E quando lo Spirito agisce reca nell'animo i suoi frutti che sono «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22). A quanti tra voi non hanno ancora ricevuto il sacra-mento della Confermazione rivolgo il cordiale invito a prepararsi ad accoglierlo, chiedendo l'aiuto dei loro sacerdoti. E' una speciale occasione di grazia che il Signore vi offre: non lasciatevela sfuggire! Vorrei qui aggiungere una parola sull'Eucaristia. Per crescere nella vita cristiana, è necessario nutrirsi del Corpo e Sangue di Cristo: infatti, siamo battezzati e confermati in vista dell'Eucaristia (cfr CCC, 1322; Esort. apost. Sacramentum caritatis, 17). "Fonte e culmine" della vita ecclesiale, l'Eucaristia è una "Pentecoste perpetua", poiché ogni volta che celebriamo la Santa Messa riceviamo lo Spirito Santo che ci unisce più profondamente a Cristo e in Lui ci trasforma. Se, cari giovani, parteciperete frequentemente alla Celebrazione eucaristica, se consacrerete un po' del vostro tempo all'adorazione del SS.mo Sacramento, dalla Sorgente dell'amore, che è l'Eucaristia, vi verrà quella gioiosa determinazione di dedicare la vita alla sequela del Vangelo. Sperimenterete al tempo stesso che là dove non arrivano le nostre forze, è lo Spirito Santo a trasformarci, a colmarci della sua forza e a renderci testimoni pieni dell'ardore missionario del Cristo risorto. Da Lorenzago, 20 luglio 2007 BENEDICTUS PP. XVI

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IN REDAZIONE: Alessio Lenti - Walter Baquè - Massimiliano Santi - Elisabetta Guerri - Francesco Burberi Lorenzo Franconi - Serena Biancalani - Filippo Frenos - Letizia Materassi - Elena Braccini - Andrea Undri

Imprimatur, stampa e responsabilità Ente Parrocchia San Giovanni Battista a Remole Sieci—Uso esclusivamente interno

Domenica 27 aprile Ore 17:30 Quarto incontro di Catechesi per Adulti e Famiglie

Martedì 29 aprile Ore 21:00 Terzo incontro dei genitori dei Bambini di Prima Comunione

Venerdì 2 Maggio I Venerdì del mese. S. Comunione ai malati. ore 17:00 e 21:00 Adorazione Eucaristica

Sabato 3 Maggio I Sabato del mese. Ore 9.00 S. Messa al cimitero

Domenica 4 Raccolta del Dono alla Madonna del Sasso Sabato 10 Maggio Festa delle Famiglie Ore 15.30 Inizio – ore 17.00 S. Messa – ore 19.30 Cena Ore 9:30 - 16:00 Ritiro dei bambini di Prima Comunione a Villa Il Cernitoio (Pelago)

Domenica 11 Maggio Festa di Fine Catechismo Ore 10.00 S. Messa – ore 13.00 Pranzo – ore 16.30 Conclusione

Domenica 11 Maggio Ore 15.30 Concerto del Coro Polifonico del Duomo di Firenze

Domenica 18 Maggio Solennità dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo ore 9.30 S. Messa di Prime Comunioni Sabato 24 Maggio Festa dei bambini della scuola Materna Sacro Cuore

Domenica 25 Maggio Solennità del Corpus Domini Ore 10.00 S. Messa di Seconde Comunioni Ore 21.00 Processione del Corpus Domini per le vie del paese Sabato 31 Maggio Ore 21.00 S. Rosario Meditato con l’Adorazione Eucaristica A conclusione del Mese Mariano

Venerdì 6 Giugno I° Venerdì del mese. S. Comunione ai malati. Ore 17:00 e 21:00 Adorazione Eucaristica

Sabato 7 Giugno I Sabato del mese. Ore 9.00 S. Messa al cimitero

Domenica 8 giugno Ore 17.30 - 20:30 Quinto incontro di Catechesi per Adulti e Famiglie Ore 18:00 - 22:00 Ritiro Vicariale dei Catechisti a San Giovanni Gualberto a Pontassieve ai Villini. Festa Vicariale dei Giovani per fine Catechismo Gita dei bambini e delle famiglie della scuola materna a Collodi

Domenica 22 giugno Pellegrinaggio parrocchiale a Roma sulla tomba dell’Apostolo Paolo, a conclusione del cammino di Catechesi degli Adulti e Famiglie

Tutti i mercoledì di Maggio alle ore 21.00 S. Rosario alla Madonna nella nostra Chiesa