giornalino oratorio s.s.pietro e paolo numero 3 anno 4

8
Sommario: Pag. 1 - 4: Che cosa fanno i servizi sociali Pag. 2 - 4: Parla il presidente della Circoscrizione 8 Pag. 3: Il nostro impegno per sanità e servizi sociali Pag. 3 - 5: Due giorni in compagnia di Bartimeo e Zaccheo Pag. 6: La nostra scuola: I.C. Manzoni Pag. 7: Under 12 A & B Viva il Triathlon Pag. 8: Essere alla Moda I paradossi ANNO 4, NUMERO 3 MAGGIO 2012 In questo numero, con più impegno e attenzione, il nostro giornalino si apre alla realtà del quartiere Insieme a due ragazzi del gruppo giovani (Gianluca e Stefano), siamo andate all’ufficio dei servizi sociali della Circoscrizione 8, per capire come si svolge il loro lavoro. I servizi di cui si occupano riguardano il sostegno alle famiglie, la tutela dei bambini, l'aiuto a persone con problemi di disabilità o difficoltà economica, la garanzia agli anziani di una vita sociale. Per l’area minori, ci sono assistenti sociali ed educatori che si occupano di tutelare quelli a rischio attraverso vari mezzi, dall’ascoltare e aiutare i ragazzi a superare le loro difficoltà, al loro inserimento in famiglie affidatarie, al mantenere i rapporti tra i genitori biologici e gli affidatari, al favorire l’inserimento di questi in strutture o centri diurni, al seguire il loro cammino scolastico. Si cerca di dare un appoggio educativo sia ai CHE COSA FANNO I SERVIZI SOCIALI minori che alle proprie famiglie in modo da poter superare le difficoltà venutesi a presentare. Circa gli anziani, gli operatori si occupano prevalentemente di persone ultra sessantenni sole che hanno più o meno autonomia di movimento. I mezzi usati sono: assistenza domiciliare, accompagnamento per commissioni o visite mediche, inserimento in strutture apposite o comunità alloggio. Abbiamo fatto loro alcune domande, tra le quali il corso di studio che richiede la loro professione. Per diventare educatore si può scegliere qualsiasi scuola secondaria, mentre per l’università bisogna scegliere il corso socio- assistenziale, che si rivela il più adatto. Il loro lavoro richiede molto impegno e coinvolgimento personale perché bisogna avere la capacità di non lasciarsi trasportare e di comprendere le sofferenze aiutando le persone. Spesso quando alcune di esse chiedono cose che loro non possono dare, devono dire di no… e questo non è semplice. Un assistente, alla domanda “come mai gli dite di no?”, ha risposto con sincerità e un pizzico d'impotenza: “di sicuro non perché siamo cattivi, ma perché non c’è più posto talmente sono tante le persone che aiutiamo!”. Questa non può che essere una bella Continua a pag. 4 Foto di gruppo il giorno dell’intervista Alcuni momenti dell’intervista ai servizi sociali

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Il giornalino redatto dai ragazzi dell'oratorio S.S.Pietro e Paolo il primo oratorio di Don Bosco

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Page 1: Giornalino Oratorio S.S.Pietro e Paolo numero 3 anno 4

Sommario: Pag. 1 - 4:

Che cosa fanno i servizi sociali

Pag. 2 - 4: Parla il presidente della

Circoscrizione 8

Pag. 3:

Il nostro impegno per sanità e

servizi sociali

Pag. 3 - 5:

Due giorni in compagnia di

Bartimeo e Zaccheo

Pag. 6:

La nostra scuola: I.C. Manzoni

Pag. 7:

Under 12 A & B

Viva il Triathlon

Pag. 8:

Essere alla Moda

I paradossi

ANNO 4, NUMERO 3

MAGGIO 2012

In questo numero, con

più impegno e attenzione,

il nostro giornalino si

apre alla realtà del

quartiere

Insieme a due ragazzi del

gruppo giovani (Gianluca

e Stefano), siamo andate

all’ufficio dei servizi

s o c i a l i d e l l a

Circoscrizione 8, per

capire come si svolge il

loro lavoro. I servizi di

cui s i occupano

riguardano il sostegno

alle famiglie, la tutela dei

bambini, l'aiuto a persone

con problemi di disabilità

o difficoltà economica, la

garanzia agli anziani di

una vita sociale.

Per l’area minori, ci sono

assistenti sociali ed

educatori che si occupano

di tutelare quelli a rischio

attraverso vari mezzi,

dall’ascoltare e aiutare i

ragazzi a superare le loro

difficoltà, al loro

inserimento in famiglie

affidatarie, al mantenere i

rapporti tra i genitori

biologici e gli affidatari,

al favorire l’inserimento

di questi in strutture o

centri diurni, al seguire il

loro cammino scolastico.

Si cerca di dare un

appoggio educativo sia ai

CHE COSA FANNO I SERVIZI SOCIALI

minori che alle proprie

famiglie in modo da poter

superare le difficoltà

venutesi a presentare. Circa

gli anziani, gli operatori si

occupano prevalentemente

di persone ultra sessantenni

sole che hanno più o meno

autonomia di movimento. I

mezzi usat i sono:

assistenza domiciliare,

accompagnamento per

commissioni o visite

mediche, inserimento in

strutture apposite o

comunità alloggio.

Abbiamo fatto loro alcune

domande, tra le quali il

corso di studio che richiede

la loro professione. Per

diventare educatore si può

scegliere qualsiasi scuola

secondaria, mentre per

l’università bisogna

scegliere il corso socio-

assistenziale, che si rivela

il più adatto. Il loro lavoro

richiede molto impegno e

coinvolgimento personale

perché bisogna avere la

capacità di non lasciarsi

t r a spo r t a r e e d i

comprendere le sofferenze

aiutando le persone.

Spesso quando alcune di

esse chiedono cose che

loro non possono dare,

devono dire di no… e

questo non è semplice. Un

assistente, alla domanda

“come mai gli dite di no?”,

ha risposto con sincerità e

un pizzico d'impotenza:

“di sicuro non perché

siamo cattivi, ma perché

non c’è più posto talmente

sono tante le persone che

aiutiamo!”. Questa non

può che essere una bella Continua a pag. 4

Foto di gruppo il giorno dell’intervista

Alcuni momenti

dell’intervista ai servizi

sociali

Page 2: Giornalino Oratorio S.S.Pietro e Paolo numero 3 anno 4

locali che fanno popolare

il nostro quartiere da

tantissima gente ogni sera

e lo hanno portato a essere

considerato una zona

d’elite quasi al pari del più

famoso quadrilatero

romano. Al tempo stesso la

presenza dei locali ha fatto

da repellente ai

delinquenti che

solitamente regnavano

sovrani per le vie.

L’apertura della tratta

della metropolitana Porta

Nuova-Lingotto che ha

facilitato gli spostamenti

dei numerosi pendolari

che ogni giorno transitano

nella nostra zona per

motivi di lavoro o studio.

Tra gli elementi negativi

resta da risolvere il tratto

dei portici di via Nizza con

la sua necessaria

riqualificazione, realizzare

nuovi parcheggi, e dopo

quattro anni di lavori e di

disagi per i commercianti

per la costruzione della

metropolitana in via Nizza,

ridefinire nuovamente una

rete di mezzi pubblici in

superficie in modo da

ridare nuova linfa al

commercio. Tra le

insoddisfazioni ,la crisi

economica che ha causato

dal 2009 a oggi un taglio

del 75% della disponibilità

economica e quindi il non

poter più aiutare tutti. Si è

cercato di preservare gli

aiuti alla scuola, ai

portatori di handicap, agli

anziani bisognosi,

lasciando quello che resta

della disponibilità

economica a tutte le altre

richieste, sempre assai

numerose, sapendo di non

poter accontentare tutti.

Che cosa vuol dire per

Lei essere presidente?

Non ho mai fatto politica

fino al 2000. Poi, andando

in pensione, e avendo

sempre criticato gli

amministratori di qualsiasi

parte politica, ho provato

a mettermi in gioco. Dal

2001 al 2006 sono stato

eletto nel consiglio di

minoranza e poi dal 2006

al 2011 eletto presidente e

ora rieletto per un secondo

mandato. Per me essere

presidente è risolvere i

problemi dei cittadini o

quanto meno cercare un

dialogo tra le parti e dare

loro delle risposte, essere

un punto di riferimento per

tutta la collettività. È per

me un grande orgoglio

essere riconosciuto per

strada, fermato e

interpellato: questo vuol

dire che svolgo bene il mio

lavoro. Ricevo una

quindicina di mail alla

settimana e regolarmente

rispondo a tutti, perché è

importante dare sempre

una risposta alle domande

dei cittadini. Lavoro

mediamente 8-10 ore al

giorno, non è faticoso

come un lavoro di

costruzione, a volte è solo

di rappresentanza, altre

volte è solo incontrare

della gente, quindi se sono

di riferimento per i

cittadini, devo essere

disponibile per loro nella

buona e nella cattiva sorte, Continua a pag. 4

Redattore capo: Ruben Soro

Alessandro Firicano

Redattori: Francesca Potenza

Samuele Colombara Martina Sinigagliese

Ilaria Palazzi

Foto:

Alba Balzano Federica Di Monda

Massimiliano Femiani

Vignette: Riccardo Curci

Collaboratori: Maxim Bertucci

Valeria Argentino Ettore Ventura Erica Muller Sara Berselli

Alessia Cargnino Sara Firicano

Rebeca Imbria Emanuela De Franco

Angela Billò Viola Corbezzolo Giovanni Bresciani

Luca Gibello

Carlo Femiani

Oratorio SS. Pietro e Paolo

VIA SALUZZO N° 39 10125

TORINO

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ANNO 4, NUMERO 3

MAGGIO 2012

2

PARLA IL PRESIDENTE DELLA CIRCOSCRIZIONE 8

Il 23 febbraio abbiamo

incontrato nel suo ufficio il

presidente della nostra

Circoscrizione, Mario

Cornelio Levi.

Se dovesse tracciare un

bilancio del lavoro fatto

nella Circoscrizione, quali

sono gli elementi positivi e

quali i maggiori

problemi?

Tra i primi c’è da

annoverare lo sforzo di

aver contribuito a sfatare

la nomea di San Salvario

quale quartiere disperato e

di portarlo ad esempio

d'integrazione. Il miracolo

non l’abbiamo fatto noi

dell’amministrazione ma i

cittadini, le associazioni, le

parrocchie, le scuole che si

sono messi in gioco, mentre

noi abbiamo fatto la nostra

parte dando il supporto

necessario. Aggiungerei

l’aiuto dato per la

creazione della biblioteca

Sharazar, la sempre più

numerosa presenza di

Mario Cornelio Levi, nel suo ufficio in Circoscrizione 8

Page 3: Giornalino Oratorio S.S.Pietro e Paolo numero 3 anno 4

ANNO 4, NUMERO 3

MAGGIO 2012

sono irruente ma

determinato ad

affrontare le varie

problematiche. Sono

stati effettuati dei tavoli

di lavoro dove si è

valutato quali fossero i

metodi necessari per

affrontare le

problematiche delle

persone in difficoltà.

Nel mio modo moderato

di agire cerco passo a

passo di risolvere i

diversi problemi che mi

vengono presentati, da

Giovanni Bresciani, 65

anni, alle ultime

amministrative eletto

nelle liste dei Moderati

per Fassino, coadiuva il

presidente della

Circoscrizione 8 nel

difficile campo della

Sanità e dei servizi

sociali, come

coordinatore della IV

Commissione.

Quali difficoltà trova

nel coordinare

un'attività così vasta?

La difficoltà in primo

luogo è morale, in

quanto purtroppo

materialmente non si

può realizzare quanto si

ritiene necessario nelle

diverse attività che

dovrebbero supportare i

tre rami principali

facenti parte del

servizio

socioassistenziale: i

minori, gli anziani e i

disabili.

È un'attività che la

emoziona e la

gratifica?

Certamente quando si

tocca con mano, ovvero

si entra con solidarietà

all'interno di un

affrontarsi con progetti

atti a coadiuvare le

persone bisognose di

aiuto riunendole in un

solo contesto per ogni

tipologia. Non si può

restare indifferenti o

superficiali, ma ci si

deve far coinvolgere

(con un limite sensato)

per poter capire quale

sia la soluzione per

venire incontro alle

aspettative di queste

persone.

Articolo scritto da

Giovanni Bresciani

3

progetto e si può

constatare le varie forme

di realtà, che spesso non

vediamo essendo presi

dal ritmo sfuggente e

frettoloso della vita

moderna, allora ci si

può commuovere nella

partecipazione. La

gratificazione si può

quindi raggiungere

quando si è potuto

operare costruttivamente

a un progetto che viene

realizzato anche grazie

al nostro contributo, e

vedendone compiaciuti i

risultati si può pensare:

“Lì c'è un po' di me”.

Questa sua attività

richiede competenze e

professionalità. Si sente

a disagio e distaccato di

fronte alle

problematiche di

diverse persone in

difficoltà, oppure è

facile farsi coinvolgere

e sentirsi in dovere di

trovare soluzioni per

aiutare queste

persone?

Dal ruolo politico che

ricopro sono molte le

aspettative richieste.

Spero di esserne

all'altezza anche se non

IL NOSTRO IMPEGNO PER SANITA’ E SERVIZI SOCIALI

Giovanni Bresciani: coordinatore della IV Commissione

DUE GIORNI IN COMPAGNIA DI BARTIMEO E ZACCHEO

Il ritiro visto dalla parte degli adulti...

Il ritiro dei giovani e giovanissimi, il 24 e 25 marzo

a Riva presso Chieri, è trascorso in serenità e

armonia. Così, i due gruppi si sono conosciuti un

po’ meglio e, visto il periodo quaresimale, con

l’aiuto di Bartimeo e Zaccheo abbiamo meditato e

riflettuto, provando a sentire ciò che il Signore

vuole da noi, provando ad ascoltare. Non è stato

facile, dato anche il ritmo delle attività, soprattutto

nei momenti di silenzio e meditazione, ma si è visto

l’impegno di tutti affinché il ritiro potesse servire ad

afferrare l’occasione proposta.

Siamo partiti il sabato verso le ore 14,30 dal nostro

oratorio e giunti a destinazione presso la casetta di

san Domenico Savio, ora centro per ritiri, verso le Continua a pag. 5

Page 4: Giornalino Oratorio S.S.Pietro e Paolo numero 3 anno 4

ANNO 4, NUMERO 3

MAGGIO 2012

4

trovare soluzioni per

aiutare queste persone.

Crediamo che questo

incontro non sia servito

solo a noi ragazzi, bensì

permetta di capire

quanto i servizi sociali

siano essenziali per la

nostra comunità e non

un lavoro inutile come

talvolta viene insinuato.

Speriamo dunque che

possa servire anche agli

operatori, per dare loro

maggiore carica e

appoggio morale. Sono

brave persone poiché

cercano, con il loro

lavoro, di migliorare la

qualità della vita di

persone in difficoltà.

Con quest’intervista

abbiamo potuto capire

che un assistente sociale

è un operatore sociale il

quale, agendo secondo i

gratifica o, ancora, se è

facile farsi coinvolgere e

sentirsi in dovere di

trovare soluzioni per

aiutare queste persone.

Tra loro cercano di

proporre qualcosa che

sia di miglioramento,

mostrandosi solidali con

chi chiede a iuto.

C e r t a m e n t e , l a

g r a t i f i c a z i o n e o

l'emozione data dal

l a v o r o e s i s t o n o :

affrontando problemi

reali che coinvolgono la

sfera sentimentale, se si

riescono a trovare

soluzioni per dare

sollievo si è anche

gratificati. Non ci si

sente a disagio di fronte

a problemi di famiglie,

di minori o anziani, ma è

facile farsi coinvolgere e

sentirsi in dovere di

principi e i metodi

s p e c i f i c i d e l l a

professione, svolge la

p r o p r i a a t t i v i t à

nell’ambito del sistema

organizzato delle risorse

sociali. L’assistente

sociale non si limita

solo a consigliare ma a

eseguire quanto stabilito

insieme al soggetto

assistito, sia singolo che

c o m e g r u p p o .

R i n g r a z i a m o i l

p r e s i d e n t e d i

C ir c o s c r iz io ne , i

responsabili dei servizi

sociali e gli operatori

tutti per la disponibilità

d i m o s t r a t a c i e

l’opportunità che ci

hanno dato di conoscere

un po’ di più un settore

a noi quasi ignoto.

Francesca, Martina

Segue da pag. 1

risposta e soprattutto

una bella dimostrazione

del loro amore verso le

persone. La maggior

parte di loro, infatti,

trova come motivazione

d e l l a s c e l t a

professionale il piacere

nell’avere un rapporto

personale con le

persone, facendo anche

del volontariato.

A l t r e d o m a n d e

r i g u a r d a v a n o l e

difficoltà incontrate nel

coordinare un’attività

che li emoziona o

Prosegue da pag. 2 acquisendo le loro

esigenze e capendo come

posso risolverle, e se non

sono risolvibili

spiegandone loro le

motivazioni. Bisogna

essere in grado di risolvere

i problemi della collettività

e non dei singoli gruppi:

pensiamo ad esempio

all’Ecocentro nel curvone

del Fioccardo, dove dopo

numerose commissioni per

informare i cittadini, essi

hanno raccolto 400 firme

per fermarlo, e io in

un'assemblea ho spiegato

che a mio giudizio

l’Ecocentro, pur

rispettando tutte le loro

ragioni, andava collocato

nel posto scelto. La mia

soddisfazione è che ho

avuto ragione: l’Ecocentro

funziona, senza recare

Comune.

Che cosa rappresentano i

servizi sociali all’interno

della Circoscrizione?

Essi sono senz'altro un

punto di forza. Servono a

soddisfare i bisogni

primari e poi quelli

secondari dei cittadini.

Cercano di aiutare le

persone bisognose, i

cittadini meno fortunati

quali portatori di handicap,

anziani, famiglie in stato di

necessità, giovani

disadattati da recuperare.

Agiscono in prima persona

in quanto i vari assistenti si

occupano dei casi specifici,

e agiscono per interposta

persona con progetti

affidati ad associazioni per

soddisfare determinati

bisogni.

Cristina, Luca, Stefano

disagi alla cittadinanza.

Ha avuto qualche

delusione?

La più grande è quella di

avere la migliore soluzione

ma non avere il consenso o

da parte

dell’amministrazione o dei

cittadini. Ad esempio, sarà

sicuramente una delusione

se dopo aver ottenuto i

muri per costruire una

biblioteca in via Lombroso,

non ci saranno i soldi per

portarla a termine. Altra

delusione sarà, nella

volontà nostra che è quella

d'intervenire per la

riqualificazione di corso

Marconi e via Nizza, di

non trovare una soluzione

adeguata sia per

mancanza di fondi che per

mancanza di una risposta

positiva da parte dal

A l t a v o l o d ur a n t e

l’intervista

Il presidente della circoscrizione 8 durante uno dei

momenti di rappresentanza

Page 5: Giornalino Oratorio S.S.Pietro e Paolo numero 3 anno 4

Prosegue da pag. 3

15,30. Abbiamo preso possesso della struttura e,

dopo aver sistemato le camerate, ci siamo ritrovati

per la merenda; subito dopo abbiamo iniziato i

lavori. Nella prima parte, dal titolo “con il cieco di

Gerico, anche noi in cerca di una luce”, Carlo ci ha

proposto alcuni spunti di riflessione, poi con l’aiuto

di una canzone di Ligabue “ho perso le parole” e

con alcuni filmati, abbiamo avuto materiale

sufficiente per avviare un lavoro inizialmente

personale e poi in gruppi con una condivisione

finale. La serata è continuata con la cena e un

momento di gioco, prima di ritrovarci intorno alle

21,30 in salone per un momento di preghiera: una

via Crucis multimediale. Al termine abbiamo visto

un film molto bello dal titolo “Quasi amici”.

L’indomani, con sveglia alle 8, abbiamo iniziato la

seconda giornata. Dopo un'abbondante colazione e

un momento di pulizia e riordino dei locali, ci siamo

ritrovati in salone. La seconda parte è stata in

compagnia di Zaccheo: “Zaccheo, una vita

illuminata da Gesù”. Sul tema della vocazione ci

sono stati proposti spunti di riflessione e filmati che

hanno suscitato in noi forti emozioni. Abbiamo

avuto tempo per una riflessione personale, per un

lavoro a gruppi e poi per concludere

condividendone gli esiti. Finalmente è arrivato il

pranzo, abbondante, preparato dagli ormai sempre

presenti Alfonso e Virginia. È seguita un po’ di

ricreazione, in attesa dell’arrivo di don Piero. Con

lui ha avuto inizio la parte conclusiva del nostro

ritiro: la celebrazione penitenziale e, per coloro che

hanno voluto, la confessione e poi la Santa Messa.

Abbiamo infine atteso alcuni genitori che si sono

prestati per fare il servizio taxi e verso le 18 siamo

ripartiti alla volta di casa.

Sicuramente è stata una buona esperienza, dove si è

provato a vivere la vita di comunità, riscoprendo

sentimenti, momenti di silenzio, momenti di

ascolto, riscoprendo quella disponibilità verso gli

altri che dovrebbe essere naturale.

Carlo

… e dei ragazzi

Il ritiro è servito, per ognuno di noi, a esporre le

proprie idee sul tema principale: la fiducia nel

p r o s s i m o e i n s e s t e s s i .

Appena arrivati presso la casetta di san Domenico

Savio, abbiamo messo a posto le nostre cose nelle

camerate. Dopo di che ci siamo ritrovati nella

stanza principale e ci siamo divisi i compiti per

s p a r e c c h i a r e , a p p a r e c c h i a r e e c c .

Dopo abbiamo avuto un momento di libertà, in cui

potevamo fare ciò che volevamo. Poi c'è stato un

momento di riflessione sul cieco Bartimeo, e ci

siamo concentrati sulla fiducia che il cieco ha

mostrato verso Gesù; così, ognuno di noi ha

esposto quello che pensava.

La sera, dopo mangiato, abbiamo visto “Quasi

amici”, un film che trattava di un signore malato

che diventa molto amico del suo badante. Quasi

tutti hanno notato la fiducia che era reciproca, così

come il rispetto.

Il giorno seguente, dopo la colazione, c'è stato un

altro momento di riflessione, che stavolta trattava

di Zaccheo e di un ragazzo che aveva avuto

un'esperienza di droga e delinquenza.

Al pomeriggio ci siamo ritrovati per riflettere su

questi due testi, che ci hanno fatto capire

l'importanza di credere in se stessi, ma anche il

fatto che ogni tanto bisognerebbe avere l'appoggio

degli altri, quindi la fiducia nel prossimo. Dopo

abbiamo avuto finalmente un momento di libertà:

c'era chi giocava a ping pong, chi a calcio e chi

a n d a v a in g i r o p e r i l p a e s in o .

È stata una bellissima esperienza che ripeteremmo

altre mille volte, perché è sempre bello condividere

con i propri amici quello che si pensa. Ora ci

aspetta un altro ritiro, quello di Assisi, e siamo

sicuri che l'emozione sarà ancora più grande!

Alessandro, Ettore

ANNO 4, NUMERO 3

MAGGIO 2012

5

Ragazzi in refettorio pronti per la cena

Alcuni momenti di svago nel campetto adiacente alla casetta di san Domenico Savio

Page 6: Giornalino Oratorio S.S.Pietro e Paolo numero 3 anno 4

ANNO 4, NUMERO 3

MAGGIO 2012

6

LA NOSTRA SCUOLA: I.C. MANZONI

Costruita nel 1882,

durante la Prima Guerra

Mondiale viene adibita a

ospedale, mentre nel

corso della Seconda

Guerra Mondiale diventa

sede temporanea per

l ’ a c c o g l i e n z a d e i

sinistrati, con cento posti

a disposizione, e ospita

gli abitanti del borgo

rimasti senza casa a

c a u s a d e i

bombardamenti.

A noi la nostra scuola

sembra molto bella e

spaziosa, con il nuovo

cortile addirittura mitica!

(Viola); molto grande

ma anche molto vecchia,

ci conosciamo un po’

tutti e per questo è la

scuola più wonderful di

tutte! (Sara); è la scuola

più bella e basta

(Bianca) . Potrebbe

migliorare dipingendo le

aule più malandate e

mettendo più ore di

ginnast ica (Vio la) ,

conferendole un aspetto

più carino (Bianca),

anche se è già bella così

(Sara).

Abbiamo rivolto alcune

d o m a n d e a d u e

professoresse, partendo

da Enza Amodeo,

docente di matematica e

scienze e presidentessa

d e l l ’ a s s o c i a z i o n e

animalista di Torino.

Come le è venuta la

passione per gli

animali?

Non è una passione, è

amore: sento il dovere

morale di aiutare chi ha

bisogno di me.

Che cosa significa per

lei abbandono?

Significa solitudine e

dolore, perchè anche gli

animali soffrono.

Perché ama così tanto

gli animali?

Perché loro sanno

amare senza giudicare e

senza aspettarsi in

cambio nulla se non

l'affetto del padrone.

Coma fa a portarli

dalla Calabria a

Torino?

Per fortuna ci sono

molte persone come me;

sono volontari che

vivono soprattutto in

regioni dove gli animali

vengono maltrattati e si

occupano di organizzare

il trasporto in auto, in

treno o in aereo.

Perché secondo lei le

persone abbandonano

gli animali?

L e p e r s o n e

a b b a n d o n a n o g l i

animali così come non si

occupano della loro

f a m i g l i a . N o n

conoscono il significato

d e l l a p a r o l a

R ESPONSABI LI TA' .

Vivono con leggerezza e

sono incapaci di

sentimenti profondi.

È difficile trovare casa

agli animali, dove li

tiene nel frattempo?

Non sono sola. A San

Sa lvar io è nata

un'associazione di cui

sono presidente che mi

aiuta a ospitarli presso

le nostre abitazioni.

Tutti noi abbiamo

animali generosi in

c a s a c h e n o n

aggrediscono chi ha

bisogno di ospitalità (io

ho due cani e quattro

gatti). A volte non è

f a c i l e t r o v a r e

l'adottante giusto, ma

finora ce l'abbiamo

sempre fatta.

Preferisce gli animali

o le persone?

È un luogo comune

pensare che chi ama gli

animali non ami le

persone. Chi ha la

sensibilità di occuparsi

di questi fratelli più

deboli sa occuparsi

anche delle persone che

hanno bisogno. Bisogna

comunque fare una

distinzione fra chi ama

solo i propri animali e

chi li ama tutti.

Se fosse un animale,

q u a l e v o r r e b b e

essere?

Un gatto o un'aquila.

Ma mi piaccio anche

così.

Passiamo ora alla

professoressa Carla

Cerutti, insegnante di

educazione fisica e

promotrice delle attività

sportive della scuola:

Prof.ssa Cerutti, come

m a i h a s c e l t o

d ' i n s e g n a r e

ginnastica?

Mi piace molto. In tempi

passati ho frequentato

l’Isef in quanto ero una

sportiva, mi piace stare

con i ragazzi e mi piace

trasmettere i valori dello

sport.

Quando ha iniziato a

insegnare e da quanto

tempo è da noi?

Ho iniziato nel 1979-

1980, ed è il mio quarto

anno alla Manzoni.

Come si è trovata nei

primi tempi?

Sono entrata con il

timore d'incontrare

ragazzi con poca voglia

di imparare.

E ora che cosa pensa?

Penso che la Manzoni

sia una scuola molto

stimolante e ricca

d'iniziative.

Bianca, Emanuela,

Erica, Sara e Viola

La nostra scuola

Page 7: Giornalino Oratorio S.S.Pietro e Paolo numero 3 anno 4

Ciao, cari amici amanti

dello sport. Per l’ultima

uscita del giornalino di

quest’anno abbiamo

intervistato un

rappresentante della

squadra A e l'allenatore

della B, ma prima ve ne

parliamo un po’.

Partiamo dalla squadra A,

che rispetto agli altri anni

in campionato sta facendo

faville; insomma, diciamo

che si e svegliata! Infatti

quest’anno i gol arrivano a

bizzeffe grazie al favoloso

attacco composto dal

Bomber (Pietro Caviasso),

da Marcolino (Marco

Fasano), da Lollo

(Lorenzo Costantino) e

dal Geometra (Lorenzo

Succio), i quali da un paio

di campionati stanno

sbalordendo tutti.

Risponde alle nostre

domande il grande

portiere Checco

(Francesco Bongioanni).

Che cosa pensi della

squadra?

È molto brava e

s'impegna.

Ti senti bene all’interno

del gruppo?

Sto molto bene con i miei

compagni e anche loro

stanno bene con me.

Hai prospettive per il

campionato?

Sì, spero che vada bene e

spero di ottenere dei

buoni risultati.

Adesso conosciamo

meglio la squadra

B,ovvero una delle new

entry di quest’anno: è una

buona squadra piena di

validi elementi che, pur

non avendo mai giocato

insieme, sono molto

affiatati. Ci parla mister

Roberto.

Ti piace allenare?

Sì, molto.

A che cosa punti per

questo campionato?

M'importa che i ragazzi

facciano esperienza.

Pensi che riuscirete a

competere con squadre

più forti o c'è da

migliorare ?

Sicuramente c'è da

migliorare, ma per questo

campionato va bene così.

È stato un grande piacere

scrivere per voi lettori…

All'anno prossimo!

Samuele

ANNO 4, NUMERO 3

MAGGIO 2012

7

UNDER 12 A & B VIVA IL TRIATHLON

Il triathlon è uno sport

m u l t i d i s c i p l i n a r e

individuale che si basa

su tre prove: nuoto,

ciclismo e corsa.

Abbiamo intervistato

Simona Cargnino,15

anni, una delle nostre

animatrici dell'Estate

ragazzi che pratica

questo sport.

Da quanto tempo

pratichi il triathlon?

Da otto mesi.

Perché lo hai scelto?

Perché volevo provare

un nuovo sport dove

potermi misurare su più

discipline; mi sono

avvicinata a esso grazie

alla mia ex e grande

prof . Cerut ti , d i

educazione fisica.

Qual è la tua specialità

preferita?

La corsa.

Quanti allenamenti fai

a settimana?

Quattro da due ore

l'uno: il lunedì, il

mercoledì, il giovedì e il

venerdì; sovente il

sabato vado a fare un

giro in bici al Valentino

o ad Aosta.

Hai già fatto delle

gare?

Diverse campestri di cui

una nazionale, oltre a

due gare di duathlon in

cui mi sono classificata

bene e mi sono divertita

molto. Presto ne farò

una di triathlon!

Ti trovi bene con il tuo

allenatore e con il tuo

gruppo?

Sì, molto; e spesso

organizziamo delle

uscite insieme.

Pensi di continuare

questo sport anche gli

anni prossimi?

Certo!

Lo consiglieresti?

Assolutamente sì! Lo

trovo veramente bello

perché è molto dinamico

e sempre a contatto con

la natura. Per chiunque

v o l e s s e p r o v a r l o

l'Aquatica vi aspetta!

Alessia, Angela

Simona Cargnino durante la premiazione delle

gare di coppa Primavera

Under 12 A

Page 8: Giornalino Oratorio S.S.Pietro e Paolo numero 3 anno 4

ANNO 4, NUMERO 3

MAGGIO 2012

Che cosa sono i paradossi? (dal greco: "che va contro

l'opinione"). Sono delle affermazioni che ti fanno

perdere il senno!!!! Poiché sono delle conclusioni

apparentemente inaccettabili, che derivano da premesse

apparentemente accettabili per mezzo di un

ragionamento apparentemente accettabile. In soldoni, i

paradossi sono dei concetti che contengono

contemporaneamente delle affermazioni contraddittorie

fra di loro. Per esempio: il ghiaccio caldo, la lava fredda

ecc.... Questi sono solo facili esempi ma... vediamo se

resistete a questi altri:

Il paradosso del mentitore:

Affermazione: "Tutti gli uomini sono bugiardi"

Ragionamento: se stai dicendo la verità vuol dire che

non tutti gli uomini sono bugiardi, e se stai dicendo una

bugia ammetti che non tutti gli uomini sono bugiardi.

Paradosso contradditore:

Affermazione: "Risponderesti NO a questa domanda?"

Ragionamento: Se rispondi SI, non puoi, perché hai

detto SI. Però se rispondi NO sei in contraddizione,

poiché tu volevi rispondere NO, però rispondendo NO

non hai realmente risposto di NO, perché hai detto NO

al NO.

Viaggi nel tempo: Affermazione:"In teoria potremmo

viaggiare nel tempo"

Ragionamento: L' affermazione è vera, ma allora

perché nessuno è venuto dal futuro a dirci quando

potremo viaggiare nel tempo? E se così fosse, però,

vuol dire che un altro mondo uguale al nostro sta

vivendo "il futuro", quindi... esisterà anche il "passato-

presente"?

Paradosso dell'esame (paradosso logico)

Un alunno, a un esame di logica sta andando molto

male. A un certo punto il professore gli dice: “Ti farò

un'ultima domanda, se risponderai correttamente

passerai l'esame”.

Ecco la domanda:

-Passerai questo esame?

-E come faccio a saperlo?

-Non mi hai dato una risposta, mi hai fatto un'altra

domanda, devi rispondere si o no.

Lo studente dà la risposta esatta e passa l'esame.

Qual è la risposta esatta?

Come avete potuto constatare, i paradossi sono

IRRISOLVIBILI, ma secondo voi...esiste una logica

per risolverli???

Vi lascio con questa domanda e... AL PROSSIMO

ANNO!!!!!!

Ruben

8

Noi crediamo che la moda sia di per sé un

condizionamento. Se così non fosse, non

esisterebbe; la moda è infatti l’imposizione di un

gusto, di una scelta, di un modello, di un colore a

un pubblico vasto e vario nei suoi gusti, che accetta

le scelte imposte proprio perché quelle scelte

“vanno di moda”. Se ognuno di noi non prestasse

occhi e orecchi a vetrine, giornali e pubblicità, la

moda non esisterebbe e verrebbe a mancare,

soprattutto in Italia, un'importante industria. Non

bisogna infatti dimenticare che la moda non è solo

il piacere d'indossare un determinato abito o di

scegliere un colore piuttosto che un altro, ma è

fondamentalmente un colossale giro d’affari in cui,

fortunatamente, l’Italia occupa uno dei primissimi

posti al mondo.

Si può dire che oggi esistano tre tipi di moda,

parlando in particolare dell’abbigliamento

femminile: quello d’alta sartoria, riservato alle

sfilate di modelle e alle ricche milionarie; la moda

pronta che, in diversa qualità e con diverso prezzo,

si può trovare nei normali negozi come nei più

grandi magazzini; la moda giovane. Quest’ultima è

una moda non moda. A noi giovani infatti non piace

farci condizionare nella scelta dei nostri gusti dal

mondo degli adulti e preferiamo quindi dar vita a

una moda soltanto nostra, nella quale possiamo

riconoscerci, e che possiamo interpretare come

vogliamo. Così la moda di noi giovani, agli occhi di

una persona anziana o legata alle tradizioni superate

del passato, può sembrare un pugno in un occhio,

una stravaganza senza significato. Invece per noi

giovani i colori vivaci, le stoffe orientali, i lunghi

foulard, la minigonna che ora sta ritornando alla

grande, tutto questo ha un preciso significato. Oggi

il giovane veste a modo suo, mentre in passato

doveva sottostare al gusto degli adulti.

Sotto questo aspetto quindi la moda giovane è

soprattutto moda di libertà e d'indipendenza.

Marika

ESSERE ALLA MODA I PARADOSSI

Vignetta di

Riccardo Curci:

Aspettando l’estate