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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00BELGIUM 9,00• DEUTSCHELAND 11,00• ESPAÑA 14,50• FRANCE 13,00• ÖSTERREICH 8,50• PORTUGAL (CONT) 8,50• CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.

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Page 1: Funboard 121

PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano

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DeM

aria

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X-Fire 90 Ltd.

Volume 90Lts

Size 240x59cm

Fin 2009MFC SL2 32G-10 CNC

Fin box Tuttle

R·S·S 4.5-7.0

Weight 5.6 ± 6% Kgs

X-Fire

Volu

S

Fin 200

Fin bo

R·S·

Weight

X-Fire 105 Ltd.

105Lts

235x65cm

MFC SL2 36G-10 CNC

Tuttle

5.0-7.5

6.0 ± 6% Kgs

X-Fire

235x

MFC SG-10 C

Tuttle

5.0-7.5

6.0 ± 6%

X-Fire 112 Ltd.X-Fire

***

112Lts

235x69.5cm

MFC SL2 40 G10 CNC

Tuttle

5.5-8.0

6.5 ± 6% Kgs

Page 5: Funboard 121

www.robertoriccidesigns.com · [email protected]

Finian Maynardrrd International Racing Team

X-Fire 120 Ltd.

120Lts

230x75cm

MFC SL2 40G-10 CNC

Tuttle

6.0-8.5

6.7 ± 6% Kgs

X-Fire 12

230x

MFC SLG-10 CN

Tuttle

6.0-8.5

6.7 ± 6%

X-Fire 135 Ltd.X-Fire 135 L

comwww robertoriccidesigns i

135Lts

225x85cm

MFC RC 48G-10 CNC

Long Tuttle

6.5-9.0

7.0 ± 6% Kgs

Test is the ‘&’ betweenresearch & development.

The new range of X-Fire Ltd 2009 Boards, are pure heavy duty tested shapes that have taken into account the latest slalom race designs and move forward.

5 shapes for all professional racing conditions, designed to dramaticaly improve comfort in navigation, smooth jibing and lightning accel-eration. Real Slalom Machines.

*X-Fire Ltd 112“Fastest Racing Board

of German SURF Test 3/2009”

Page 6: Funboard 121

Linkdistribution - tel. +39 0362 337568 - [email protected] - www.simmersails.net

Page 7: Funboard 121

5

ANNO XV - NUMERO 121APRILE 2009

DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]

REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]

ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]

GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]

IN REDAZIONEMichele Ivaldi • [email protected] Melloni • [email protected] de Letteriis • [email protected]

FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Cataldo Albano, Fabrice Beaux, Manu Bouvet, Fabio Calò, Gilles Calvet,

Valentina Crugnola, Finian Maynard, Mattia Pedrani, Francisco Porcella,

Matt Pritchard, Andrea Rosati, Axel Reese, Kauli Seadi, John Skye, Edvan Souza.

immagini: Cataldo Albano, Bogo, Gilles Calvet, John Carter, Rudy Castorina,

Remi Dufour, Ovidio Ferrari, Loudovic Franco, Thorsten Indra,

Sjaak van der Linden, Liz Metcalfe, Antonio Olivarez, Valerio Pedrani,

Francisco Porcella, Axel Reese, Kerstin Reiger, Jean Souville,

Benjamin Thouard, Darell Wong.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it

AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]

RESPONSABILE DIFFUSIONEPiero Monico • [email protected]

SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Romatel +39 0665000808 - fax +39 0665000367www.subacme.com - [email protected]' DI PAGAMENTOC/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 IsolaN/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca SellaAg.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFTSELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367e-mail: [email protected]

Funboard è una testata della casa editrice

JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche

gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),

Snowb (snowboard) e le riviste

Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)

Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)

6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),

e MainSail (vela).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva

autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non

espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,

nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di

riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso

essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati

dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.

Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00

ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio

ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234

STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

>ECCETERA

Vice-campione 2008 slalom, wave e freestyle. AndreaRosati è senza ombra di dubbio il rider più completo delpanorama italiano. Da almeno 10 anni al top delleclassifiche italiane ed internazionali; una macchina dacompetizione che difficilmente sbaglia. Uno deimigliori waverider in Sud Africa. Funboard dedica lacover di questo mese a questo grande atleta italiano,con uno scatto proprio del Sud Africa, di uno spotradicale e di qualità, dove ancora una volta Andrea, inmezzo a tanti altri big, ha lasciato il segno.

RIDER Andrea Rosati | PLACE Scarborugh, Sud Africa

MOVE Cut Back | FOTO DI Liz/capesessions.com

Finalmente ci siamo lasciati alle spalle l'inverno, e la primavera è alle porte. Anche quest'anno

ho avuto la fortuna di trascorrere i mesi più freddi del nostro inverno italiano stando al caldo

in Sud Africa. Ho potuto così toccare con mano l'attuale dilemma di scegliere tra single fin o

twinzer. Non vi nascondo che ho avuto le mie difficoltà a capire cosa è meglio usare e quando.

Per questo motivo vi proponiamo su questo numero di Funboard diversi articoli dove

tenteremo di capire e soprattutto di fare la scelta giusta tra una o due pinne. E pensare che

ora Kauli si è anche messo a sviluppare tavole con quattro pinne, per non parlare poi del

leggendario thruster! Insomma nel panorama delle tavole wave si sta alzando un bel

polverone, che penso inizialmente disorienterà la maggioranza dei windsurfisti comuni, ma

che porterà innovazione e crescita nelle tavole da wave. Bisogna pur essere positivi in questo

periodo di crisi! E la tendenza a sperimentare oppure a rimanere sul classico la si può anche

facilmente notare dalla classifica del primo evento wave PWA della stagione, dove nelle prime

5 posizioni ci sono rider che usano tutte le configurazioni possibili di pinne.

Non dimentichiamoci però che alla fine, ancora una volta, ha prevalso il classico, con la

vittoria di Josh Angulo con tavole single fin, anche se secondo molti avrebbe dovuto vincere

Mr. Seadi, con le sue quattro pinne. Immergetevi in questo nuovo numero di Funboard e

trovate le vostre risposte, sempre se le state cercando…

Prima di lasciarvi alla lettura ci tengo a fare i migliori auguri di buona guarigione ad un

collaboratore storico di Funboard, colui che ci aggiorna ogni mese con le news più inside dal

centro del mondo del windsurf, Matt Pritchard, che ha rischiato veramente grosso in un

incidente in motocross e proprio oggi mi ha scritto:” Motocross is the best feeling ever, flying

through the air... There is nothing like it. It is not a question “if” you will get hurt, it is “when”

you will get hurt. So take it easy and keep having fun!”.

Fabio I-720

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SUN+FUN AGOSTO 2009Sun+Fun in collaborazione con JP e il SurfCenter di Dahab di Harry Nass

propone dei viaggi e l'iscrizione per chi è interessato a partecipare al

SurfCamp JP con Micah Buzianis (US-34 pwa rider slalom) e Robby Swift (K-89

pwa rider slalom e wave). Il Camp si svolgerà tra il 20 e il 27 agosto. La

partecipazione include corsi con Micah, Robby e vari istruttori, con video-

analisi, barca di appoggio, utilizzo gps e un programma di contorno; il tutto a

190 Euro. Il vincitore della gara finale porterà a casa una nuovissima tavola JP.

Per prenotare il camp, il viaggio e il noleggio attrezzatura contattare:

Sun+Fun tel. 0365-.918700, [email protected].

Ulteriori informazioni sul programma e prezzi si trovano sul sito:

www.vacanzewindsurf.com/events

14

PSP LA RIVOLUZIONE DEI NUOVI ALBERICHALLENGER 2009Gli alberi Challenger Sails della linea 2009 adottano diverse tecnologie,

prima tra tutte il nuovissimo sistema protettivo esterno in poliammide PSP

(Polyamide Skin Protection). Questa protezione è un brevetto internazionale.

La Challenger è tra le pochissime aziende internazionali a poter utilizzare

questa protezione PSP per il 2009. Questa nuova protezione in Polyamide

verrà applicata a tutti gli alberi di alta gamma dal 75% di carbonio in su

della produzione2009. Una pellicola invisibile, posta esternamente come

strato finale della lavorazione, resistente all'abrasione, protegge la

superficie in carbonio contro l'abrasione ed eventuali impatti e/o colpi

accidentali, ed aumenta di molto la resistenza alle microfratture esterne del

carbonio. Anche dopo un lungo utilizzo, l'albero risulta ancora nuovo a

vedersi, mantenendo intatti sia la sua robustezza che le sue performance.

Inoltre la nuova colorazione abbinata alla PSP è stata studiata in

collaborazione con il centro R&D per dare maggior protezione alla struttura

dell'albero anche dall'esposizione al sole ed eventuali sbalzi termici. Questi

alberi, da anni ormai al top delle preferenze di vendita, anche da parte di

rider “non velati” Challenger, per qualità, tecnologia, affidabilità e

performance, per la stagione 2009 sono stati aggiornati ed ulteriormente

sviluppati con le nuove tecnologie disponibili. Tutti i modelli di alberi 2009

sono costruiti con la consolidata tecnologia Pre-Preg. Ogni albero è stato

accuratamente studiato e sviluppato per rendere il massimo delle

prestazioni sulle vele CHS e migliorare le loro performance di potenza,

stabilità di profilo e accelerazione. La linea top di gamma, viene prodotta in

Italia con alte percentuali di carbonio, adotta un particolare mix di compositi

realizzato con carbonio ad alta resistenza e carbonio ad alto modulo pre-

impregnati con una speciale resina epossidica che permette di ottenere

caratteristiche di elevata elasticità ed alta tecnologia. In questo viene

assicurato un'incredibile risposta dinamica e un reflex eccezionale con

alberi estremamente leggeri e robusti. Gli Alberi CHS, adottano lo standard

di curva Costant e si possono utilizzare su gran parte delle vele disponibili

sul mercato.

Per info: [email protected] - web: www.challengersails.com

DROPS ENTRA NEL MONDO DEI SUPInsieme a Patrice Guénolé, nel ruolo di shaper e rider, Drops promuove una

linea completa di SUP e pagaie. 8 tavole, progettate per quelli che vogliono il

meglio del meglio. L'Ours ha fatto un gran lavoro sugli shape Gong per

migliorarli e portarli ad un livello superiore per Drops. Ha anche disegnato 2

nuovi shape, 10'6 e 10'11 che sembrano proprio le miglior tavole mai

prodotte. Disponibili ad aprile, on line su www.drops.net, o contattando

direttamente [email protected], o al 075.841542; a 799 Euro e con una tecnologia

Highteck overboosted, queste tavole sono tra le più leggere e performanti per

tutti. 2 stili: prua a punta o stondata, 4 shape per ogni stile, di cui 2 compatti

e 2 slanciati.

DROPS REVOLUTIONIl successo di Drops è dovuto in primo luogo al fatto che è stato il primo

marchio italiano di tavole nel proporre soluzioni nuove e rivoluzionarie.

Guardando alla storia recente è stata la prima azienda a produrre in custom

finish ed in passato ha contribuito fortemente allo sviluppo dello shaping

moderno scrivendo la storia del windsurf proponendo la costruzione

sandwich in serie. La sfida di oggi non è concentrata sull'innovazione

tecnologica, ma quella di rendere fruibile al più ampio numero di windsurfisti,

l'altissimo standard qualitativo delle tavole moderne. Drops è pronta ad una

nuova rivoluzione, offrire le migliori tavole sul mercato al prezzo più basso di

sempre. L'obiettivo primario è quello di realizzare le tavole con il miglior

rapporto qualità-prezzo del pianeta. Il rinnovamento e l'ampliamento della

gamma sarà caratterizzato da un sensibile abbassamento del prezzo. Per

raggiungere questo risultato Drops ha razionalizzato tutta la filiera ed è ora

pronta per farvi arrivare direttamente a casa vostra le migliori tavole Drops

di sempre al prezzo più basso mai raggiunto. La rivoluzione Drops permetterà

al freerider tanto al waver incallito di avere ad un prezzo ridotto dalla

strategia della vendita diretta, un prodotto al top nel sailboarding mondiale,

cliccando sul sito www.drops.net/shop o semplicemente contattando Drops.

Per info: Drops Boards, tel.: +39.075.841542; web: www.drops.net

ERRATA CORRIGEL'atleta pugliese Ivan Zecca (I-601), attualmente in Australia, per la stagione 2009

userà le tavole Quatro e non Goya come scritto erroneamente nel redazionale di

Funboard n°120. Ci scusiamo per l'errore e vi informaimo che per qualunque

informazione relativa al marchio Quatro potete ora contattare il nuovo

distributore City Surf Tirrenia: tel.050.33021; web: www.citysurf.it

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ALBERTO MENEGATTI, CAMPIONE ITALIANOSLALOM, HA SCELTO SIMMER PER IL 2009

ROBY SMART E ROBOTTINO:800 USCITE SICURE CON XTR TECNO LIMITS

Nel 2008 Alberto Menegatti è riuscito ad emergere nel panorama italiano

conquistando il titolo di Campione Italiano, vincendo tutte le tappe per

l'assegnazione del titolo. Alberto è riuscito a vincere inoltre la One Hour, la

Garda Lake Crossing e la Wind's Bar Cup riuscendo così ad aggiudicarsi gli

eventi più importanti a livello nazionale. Dopo un'intera stagione spesa

anche a livello internazionale Alberto si è accorto che era obbligatorio

rinnovare il rapporto con Starboard, l'unico marchio in grado di dare il

100% in tutte le condizioni di vento ed acqua. Si è però accorto allo stesso

tempo che per vincere in campo internazionale la bravura non sarebbe

bastata e per questo motivo ha passato tutto l'inverno a testare le vele

slalom dei vari marchi presenti sul mercato, deciso ad arrivare per il 2009

con il materiale migliore. Dopo svariati test che sono durati fino a fine

gennaio Alberto Menegatti ha optato per Simmer. Simmer, presente e leader

da anni nel settore wave, nel campo del racing non ha mai avuto un

programma così definito e competitivo come quest'anno, ed è stato uno

degli ultimi marchi che ha avuto il piacere di testare. Con sorpresa è stata

la vela che più ha stupito e dato ottime impressioni. Diverse novità nel

modello 2009, prima fra tutte il

“Dynamic Compact Clue”, per

avere potenza nel vento leggero e

di scaricarla quando si entra in

una raffica. L'assetto della vela

rimane sempre costante, e grazie

a ciò il range della vela si è

notevolmente allargato. Questa

innovazione introdotta da Simmer

sarà senza ombra di dubbio della

stessa portata dell'introduzione

di qualche anno fa della tasca

larga, poi ripresa da tutti i

marchi come una necessità per

rimanere sul mercato. Dopo aver

provato le Simmer di Ben Van

Deer Steen in Sud Africa, fresco

vincitore del Mondiale Slalom

IFCA, ed essersi reso conto delle

qualità della vela non è stato

difficile scegliere la veleria con la

quale collaborare.

DARIO TROIANI CON GAASTRA

L'atleta romano Dario Troiani entra a far parte ufficialmente del team

nazionale Gaastra sails grazie al sostegno di Hawaiian Surfing e dei suoi duri

allenamenti. Dario per il 2009 utilizzerà le vele Manic HD tutte tramate e

rinforzate per le sue session di wave e freestyle nelle acque smeraldine del

nord Sardegna. Inoltre lo si vedrà utilizzare anche le Poison, le più potenti e

on shore wave sail, spesso più indicate per le condizioni del mediterraneo.

Dario ci tiene a ringraziare in particolare le persone che hanno permesso

tutto questo, Enrico in primis e Luis.

XTR: 800 uscite garantite. Robysmart, atleta Tecno Limits

dal 2004 e Robottino (detto così perché esce fisso a

Jericoacoara dal 2005 tutti i giorni 5 ore al giorno con

vento tra i 20 e i 40 nodi) ci hanno aggiornato sui risultati

dei test di 4 anni sui boma XTR. Consegnato a dicembre

2005 il primo XTR a entrambi ecco che il boma naviga

ancora come prima. Hanno sostituito solo il grip con la

modica cifra di 60 Euro e le clip nuove in acciaio 316

marino e la nuova plastica più morbida. Inoltre ora c'è la

nuova maniglia RDM che permette di mettere il boma

senza più utilizzare il gommone dando molta più rigidità

al boma e aumentando il contatto diretto tra boma e

albero. Inoltre, la comodità di poterlo spostare su e giù in

acqua è finalmente cosa facile (con il gommone prima

era molto più difficile). Il rig si alleggerisce di 100 grammi

senza più il gommone. Quindi, con soli 33 Euro di maniglia

e 60 di re-grip e clip avete fatto il tagliando del vostro

boma che ha all'attivo 800 uscite. Se quindi ai tempi

dell'acquisto la cifra sembrava alta, ora non dovrete più

cambiarlo e potrete fare solo il tagliando migliorando un

prodotto già efficiente e affidabile. Le nuove maniglie

RDM montano solo l'albero piccolo e sono montabili

anche su tutta la gamma di boma in alluminio King Ergal

e Myto T6. Per info: www.tecnolimits.com

NICOLO' VIOLATI CON 99 CUSTOM BOARDSNicolò Violati:“ Ho scelto di tornare al passato con un occhio al futuro. Il Custom

Made ha sempre caratterizzato la crescita dello stile di tutti noi... che abbiamo

vissuto il progresso dello sport dagli anni '80 fino ad oggi. Il mio windsurf è

sempre motivato dalla voglia di progredire nello stile e nelle manovre. La mia

esperienza mi stimola a produrre idee e condividerle con i miei amici. Tutto

questo applicato alla mia tavola, esattamente così come la vorrei, nelle linee, nel

volume, nell'estetica... direi che 99 oltre ad essere una opportunità per me, lo è

anche per tutti quelli che vogliono avere una tavola che si adatti perfettamente al

proprio stile!”. Cesare Cantagalli commenta:” Nicolò Violati rappresenta una

pilastro del windsurf laziale e nazionale. Un rider di alto livello che ha maturato

grande esperienza. Anche se non vanta di un curriculum ricco di risultati in gara

è comunque considerato tra i più talentuosi riders Italiani. Il nostro rapporto

legato da una profonda stima e amicizia ventennale sia con me che con Gianni,

non poteva che fondersi nello spirito di questo nuovo marchio, ed è come se ne

facesse parte da sempre... Niccolò avrà dunque la possibilità di esprimersi al

meglio nel suo SoulRiding. Sarà finalmente nella condizione di sviluppare e

disegnare le sue tavole così come ha sempre desiderato. Il suo supporto nei test

e nella progettazione contribuirà notevolmente alla crescita e sviluppo delle

nostre nuove tendenze e la sua maturata esperienza in questo settore, produrrà

sicuramente idee e input positivi. Siamo veramente felici e onorati dalla sua scelta

e contributo al nostro nuovo progetto. Welcome in 99 Nico!”.

Tel: info-sales:338 2824999 - Factory: 0574 870224;

web: www.99customboards.com; e-mail: [email protected]

Page 18: Funboard 121

30 STAGIONI DI SUCCESSI PER IL SURFSEGNANAInizia il 10 aprile la 30a stagione al SurfSegnana, anche quest'anno all'insegna dello sport e del divertimento, con tante

novità e proposte per tutti per celebrare al meglio i 30 anni di continui successi del centro di Marco Segnana. Il SurfSegnana

di Torbole, riconosciuto a livello internazionale come la migliore e più attrezzata scuola di windsurf d'Europa, è pronto a

ricevere gli appassionati ed i neofiti windsurfisti e velisti di tutte le età, dai 5 anni in su. La professionalità e la competenza

degli istruttori, la disponibilità del miglior materiale presente sul mercato e le soluzioni didattiche nuove ed estremamente

efficaci, concorrono alla realizzazione di una formula vincente che consente ad ognuno di imparare divertendosi. Tra le oltre

500 nuove tavole Mistral 2009 e Hifly, equipaggiate con vele North Sails 2009, a noleggio e a disposizione dei partecipanti ai

corsi. I catamarani TopCat e le derive RS completano l'offerta per godere appieno del fantastico vento del Garda. Ma non solo: il SurfSegnana è anche organizzato per

consentire il rimessaggio windsurf direttamente sulla spiaggia per tutti coloro che preferiscono usare la propria attrezzatura. Presso i 7 centri è inoltre possibile noleggiare

le fantastiche mountain bike della gamma Whistle per escursioni sui sentieri più belli della zona. A disposizione di tutti, anche non surfisti, una superficie di 10.000 mq di

prato in riva al lago, il bar, la tavola calda, docce e l'ampio parcheggio, a dimostrazione che al SurfSegnana nulla è lasciato al caso. Importanti accordi con i migliori hotel,

residence e campeggi della zona, consentono inoltre di usufruire di condizioni speciali per week end (a partire da 169euro per 2 notti con prima colazione, 2 giorni di corso

e 3 di noleggio surf e bike) o intere settimane (a partire da 299euro per 6 notti con prima colazione, 3 giorni di corso e 7 di noleggio surf e bike). La segreteria è sempre a

vostra disposizione, per qualsiasi informazione e preventivi su misura: tel. 0464.505963; fax 0464.505498; e-mail [email protected]; web www.surfsegnana.it

CENTRO STARBOARD SUL LAGO D'ISEOInizia il 1° maggio la quarta stagione allo Sportaction, all'insegna del divertimento

e della professionalità. Il centro, situato nella zona più ventosa del lago d'Iseo, tra

Lovere e Riva di Solto, è attrezzato con tavole Starboard, vele Simmer sia per

principianti che per esperti e Santa Cruz. Presso Sportaction potrete frequentare

ogni tipologia di corso, sicuri di raggiungere il vostro obiettivo grazie alle

aggiornate tecniche d'insegnamento adottate e sviluppate da Fabio, dopo la

decennale esperienza al lago di Garda. Oltre alle tavole e vele pronte all'uso,

potrete noleggiare anche le canoe per le fantastiche escursioni lungo le coste o

utilizzare le Mountain Bike Specialized (front sospended) alla scoperta del

territorio circostante. Ma non solo: Sportaction è anche vela, qui potrai imparare

l'arte della navigazione a vela o semplicemente farti accompagnare per un

suggestivo tour fra le isole del lago d'Iseo. Il centro è operativo da maggio ad

ottobre. Per info: www.sportaction.it; [email protected]; tel. 3409843097.

SURF TRAINING AL TABOSulla scia del successo dei Surf Camp per bambini e ragazzi, Tabo Surf Center

organizza il primo Surf Training dedicato agli adulti sul Lago di Como. Si tratta di

una full immersion di 4 giorni dal 30 aprile al 3 maggio appositamente studiata

per chi si avvicina o è già al livello funboard: la didattica infatti parte dall'uso delle

strap e partenza dall'acqua, prevede la strambata power e tutte le sue varianti, e

arriva fino alle basi del freestyle. Per garantire il maggior numero possibile di

entrate in acqua, Surf Training è organizzato in forma itinerante: pur facendo base

a Gera Lario sono previsti spostamenti con i mezzi del Tabo a caccia di vento su

tutto il Lago di Como, incluso Valmadrera al mattino presto. Il programma, ricco

di appuntamenti, è pensato per dare lo stimolo e la preparazione necessaria per

affrontare la stagione estiva al meglio. Sebbene sia consigliabile partecipare alla

formula all inclusive comprensiva di vitto e alloggio, è possibile scegliere anche la

formula solo corso, tutto con nuove tavole RRD e vele Simmer 2009. Il programma

è disponibile sul sito www.tabosurf.com.

Per info Tabo Surf Center 0344 94062, oppure [email protected]

ION QUANTUM SERIESQuantum Series, è la linea di mute top di

gamma ION, questa serie di mute è

caratterizzata dall'utilizzo dei materiali

migliori disponibili sul mercato, lo stile

tecnologico è pulito. La morbidezza del

neoprene è quella massima, questa muta è

calda e confortevole. Particolarmente

indicata per il windsurfista più esigente

saprà farsi valere anche nelle condizioni

più estreme. I nostri team rider la amano.

Disponibile presso tutti i rivenditori ufficiali

ION sparsi sul territorio nazionale.

Per info: www.ion-essentials.com

Page 19: Funboard 121

CONCA WINDSURF VASCO RENNA SURF CENTEROrmai é ora di abbandonare lo snowboard e ritornare in acqua! La Conca

Windsurf riaprirà ai suoi amici venerdì 10 aprile 2009 e resterà aperta fino a

domenica 11 ottobre. Confermati gli sponsor tecnici JP-Australia e Neil Pryde di

cui la Conca è l'unico Test Center

ufficiale in Italia dove potrete

provare tutta la gamma di tavole e

vele 2009! Per l'abbigliamento la

Scorpion Bay vestirà sempre tutto

lo staff con la nuova collezione 2009

ricca e coinvolgente. Lino, Max e o

staff della Conca di Torbole vi

aspetta quindi per un'estate di ...

vento e nuove emozioni!!!

Per info: Tel:0464.548192;

web: www.windsurfconca.com;

e-mail [email protected]

Dal 24 aprile 2009 a Torbole riparte il windsurf con il Vasco Renna Professional

Surf Center con importantissime novità. Da quest'anno il centro di Vasco è ancora

più vicino al lago infatti le gabbie del materiale sono state spostate proprio

accanto alla spiaggia, così planare con tutti i modelli 2009 delle nuovissime tavole

Fanatic e delle vele Gaastra sarà ancora più facile così come sarà inperdibile la

straordinaria occasione, da fine luglio di provare, prima di chiunque altro, le

nuovissime tavole Fanatic 2010 non ancora sul mercato. Oltre a questo, fare

windsurf nel centro di Vasco Renna significa, come sempre, scegliere una scuola

professionale con una trentennale esperienza nell'insegnamento del windsurf e

navigare in acque sicure dove ogni tuo passo sulla tavola viene seguito da un team

di istruttori professionali. Inoltre con Vasco puoi viaggiare senza rischi e senza

alcuna fatica avendo la possibilità di scegliere, tra molteplici offerte e straordinari

last minute, il tuo soggiorno in hotel o appartamento più affitto o corso di

windsurf. Da quest'anno direttamente on line in qualsiasi momento potrai avere

il preventivo per la tua vacanza entrando sul nuovo sito www.vascorenna.com.

Non solo potrai essere protagonista dei Vasco Renna Professional Windsurf

Events 2009: dal 5 al 9 agosto terza tappa del X-Ray Talent Factory; dal 9 al 16

agosto King of the Freetyle stage con Raimondo Gasperini; dal 12 al 13 settembre

Surfestival Young stage.

Per Info: Vasco Renna Surf Centr , tel. 0464.505993, fax 0464.506254,

web:www.vascorenna.com, e-mail:[email protected].

LA RAMPA RED BULL È DA ORA DISPONIBILE!Red Bull e Forevents hanno il piacere di comunicare che dall'inizio di aprile 2009 la rampa Red Bull da windsurf sarà messa a disposizione delle organizzazioni

che ne faranno richiesta, previa conferma disponibilità da parte dello staff Red Bull. La rampa è uno strumento unico e potrà dare grande valore aggiunto ai vostri

eventi o photoshooting. Grazie all'esperienza maturata lo scorso anno con atleti del calibro di Raimondo Gasperini, Andrea Rosati, Sergio Cantagalli, Nicola Spadea

e tanti altri, abbiamo apportato alcune modifiche volte a migliorarla tecnicamente ed a consentirne l'utilizzo su ambedue le mura. Per un utilizzo ottimale della

nostra rampa, abbiamo sviluppato una scheda contenente i servizi che si richiedono all'organizzatore degli eventi, in cui sarà usata la rampa, a garanzia di una

corretta gestione logistica della stessa. Per chi è interessato all'uso della rampa, si invita a farne richiesta quanto prima poiché si sta stilando un calendario di

date con le richieste già pervenute e confermate. Per ulteriori informazioni, chiarimenti, costi, etc. contattare: [email protected]

Page 20: Funboard 121

SLALOM DROPSGli slalom della Drops sono stati da sempre

un punto di riferimento per tutte le aziende

produttrici. Dopo qualche anno di tavole

veloci ma pensate per un freerider evoluto

Drops ha voluto riaffermare la sua

leadership nel campo delle tavole super

veloci sviluppando due super slalom. I Kranz

sono due tavole concepite per vincere in

regata, ma grazie ad una nuova politica

commerciale possono essere comperati da

chiunque ad un prezzo estremamente più

basso dei suoi diretti competitor. Il Kranz 75

è una tavola velocissima dotata di un

grandissimo controllo e di un'eccellente

capacità di strambare, questo permette di

vincere una regata ma anche di divertirsi

molto di più che su un normale freeride. Il

Kranz 85 è una tavola con un'eccellente

velocità finale ma caratterizzata da un

range di utilizzo più spostato verso le

condizioni di vento leggero, ideale sui laghi

o per planatone in estate nelle giornate di

poco vento, in mano ad un'atleta di livello

diventa un'arma invincibile nelle gare di

slalom con vele grandi.

Per info: Drops Boards, tel.: +39.075.841542;

web: www.drops.net

FRANCISCO PORCELLA 11° AL PWA DI CABOVERDE CON MAVERX STILO 300Maverx è lieta di avere anche per il 2009 nel suo team un rider del calibro di

Francisco Porcella. Francisco ha passato l'intero mese di febbraio a Cabo Verde

per allenarsi e poi per partecipare alla prestigiosa tappa di apertura della stagione

PWA wave di Ponta Preta. Fedeli compagni di avventura di Francisco sono stati i

suoi perforanti alberi Maverx Stilo 300 che gli hanno garantito la fiducia necessaria

a spingere oltre i suoi limiti nelle difficili e impegnative condizioni di Ponta Preta,

dove è necessario avere un albero robusto per sopravvivere alle inevitabili frullate

e visite alle rocce di questo fantastico spot. E quale miglior inizio di stagione per

Maverx e per Francisco se non con un ottimo piazzamento? Francisco è riuscito ad

ottenere uno splendido 11° posto, consacrandolo il miglior waverider italiano dopo

il mitico Cesare Cantagalli, in una gara dove il talento e il fiuto per le onde contano

molto. Francisco dopo un primo tabellone sfortunato, si è rifatto nel double

passando heat su heat a suon di mega Aerial e battendo nomi di prestigio

internazionale come Alex Mussolini, John Skye, Klaas Voget e Riccardo Campello.

Ottenere un risultato come quello di Francisco non è stato facile in mezzo a tutti i

big, e ancora una volta dimostra il talento indiscusso del sardo-hawaiiano quando

si tratta di fare delle belle curve sulle onde e gratifica la preziosa collaborazione

tra Francisco e Maverx. Per info Maverx: web www.maverx.it; tel. 051.6605154.

Page 21: Funboard 121

AL360 BOMA RACE 100% CARBON

L'azienda di Provaglio d'Iseo annuncia la nascita di una nuova e prestigiosa collaborazione con il 12 volte

campione del mondo Bjorn Dunkerbeck, che svilupperà e testerà i boma race AL360. A solo un anno dalla

nascita dei fratelli minori slalom, nasce ora il Boma Race, 100% carbon monoscocca, testato da Bjorn

Dunkerbeck negli spot più ventosi del mondo. Arriva ora il via libera da parte sua alla produzione

affermando che in tanti anni di windsurf non ha mai provato dei boma con un confort e rigidità come AL360.

AL360 Race è stato realizzato con le migliori fibre di carbonio presenti sul mercato, per offrire il massimo

della rigidità e della resistenza. Particolare attenzione è stata posta allo studio sull'evoluzione delle nuove

vele che negli ultimi anni hanno portato un grande cambiamento nella disciplina race, portando le

prestazioni ai massimi livelli. Tale innovazione richiedeva un nuovo boma, con nuove curve studiate sui

profili velici delle nuove vele in modo da offrire il massimo confort in andatura. L'obbiettivo è di mantenere

il profilo velico in ogni condizione di vento, lasciando esprimere al massimo il progetto del velaio. I tubi del

boma sono costruiti in un solo pezzo monocoque, senza incollaggio fra le parti. Il diametro dei tubi ridotto

a 29,5cm, che unito alle nuove curve ergonomiche e alla sezione ergotrigonomica dei tubi, conferiscono alla

struttura del boma una elevata rigidità e un ridotto sforzo agli avambracci, per consentire un uso

prolungata in condizioni estreme. Rivestiti in soft grip dual density per una migliore presa, e con una vasta

gamma di colori nella grafica, culatta e maniglia sono realizzati in nylon con 20% di elastomero.

MISURE DISPONIBILI:220 - 280 Race

230 - 290 Race

240 - 300 Race

250 - 310 Race

Per info:

tel. 030.9823128; e-mail: [email protected]; web: www.al360.it/windsurf

Page 22: Funboard 121

NEIL PRYDE - THE FLYdi Andrea Rosati

La nuova nata in casa Neil Pryde, fortemente voluta da Mr. Seadi, è una vela che

ha stravolto completamente la filosofia classica delle vele wave NP. La The Fly è

un mix di esplosione, potenza e stabilità che la colloca in mezzo e agli estremi del

programma vele wave-freewave. Un vero jolly.

Le più gettonate sono le misure più piccole dalla 4.5 in giù. Proprio la 4.5 è il

cavallo di battaglia della linea e vi assicuro che si può tranquillamente utilizzare

come una 5.0 di metratura “normale”, ma anche come una 4.5 della stessa linea

classica! Difficile da credere eppure chi l'ha provata o chi l'ha testata (test

winner della rivista Surf Magazine Germany) ne è rimasto strabiliato.

Le misure grandi invece sono più adatte a persone piuttosto pesanti e che

vogliono molta potenza tra le mani, un po' come un'Alpha ma più compatta e più

morbida. Ricordatevi che quando dovrete scegliere la metratura è come se

aveste mezzo metro di vela in più e quindi regolatevi di conseguenza.

Questo tipo di vela si abbina molto bene alle tavole di nuova generazione, twinzer.

Infatti la forte accelerazione da la possibilità alla tavola di eseguire un raiding

molto fluido e sempre veloce.

La compattezza dell'albero combinata ad una morbidezza generale danno una

neutralità nei momenti più critici che altre vele non riescono a dare. Insomma...

provare per credere!!! Parola di Andrea Rosati.

• configurazione: 4 stecche dalla 3.6 alla 4.8, 5 stecche dalla 5.1 alla 5.4

• programma di utilizzo: wave-freewave

• misure: 3.6/3.9/4.2/4.5/4.8/5.1/5.4

• designer: Robert Stroj

• importatore: Wurz, tel: 0471.962233

• website: www.neilpryde.com

FANATIC - RAY

Sviluppato contemporaneamente al Falcon, la tavola da slalom, il Ray

rappresenta il freerace più veloce mai prodotto da Fanatic. Il competitivo e

veloce team race Fanatic ha partecipato attivamente allo sviluppo di questa

tavola, mettendo a disposizione di Sebastian Wenzel, shaper Fanatic, tutta la sua

esperienza in materia di velocità.

Come si vede e si sente lo slalom ormai ha preso piede tra i surfisti comuni, e

tutti sono attratti dalla velocità delle moderne tavole da slalom. Ma non tutti

sono in grado di gestire le alte performance degli slalom attuali sviluppati da

rider allenati e per uscire in condizioni di sovrainvelatura; partendo da questo

concetto Sebastian, e il suo team, ha raggruppato tutti gli aspetti positivi appresi

dallo sviluppo del Falcon combinandoli alle caratteristiche freeride catalogate

nel vasto CAD data base, creando in questo modo la linea Ray.

I 4 modelli Ray hanno esattamente lo stesso volume del nuovo Falcon ma con un

centro e una poppa più stretti, per un maggiore controllo dei rail, un migliore

comfort ed una agilità sorprendente in strambata. Il rocker line è stato

combinato con quello del Falcon, in questo modo il Ray risulta una tavola

estremamente veloce, ma alla portata di tutti.

Non è una tavola facile dalle basse performance, ma è una tavola accessibile

dalle alte performance. Il top PWA racer Cyril Moussilmni (F-71) considera il Ray

la tavola ideale per le gare di long distance, come la Defi Wind e la RRD One Hour,

grazie al suo maggiore comfort in andatura, ma senza compromettere troppo la

velocità di punta.

• programma di utilizzo: freerace

• designer: Sebastian Wenzel

• importatore: White Reef, tel: 0547.22756

• website: www.fanatic.com

RAY 95

misure: 245 cm x 59 cm x 95 lt - pinna: RAY G10 FIN 34cm - sail range: da 5.5 a 8.0

RAY 110

misure: 245 cm x 65 cm x 110 lt - pinna: RAY G10 FIN 37cm - sail range: da 6.0 a 8.5

RAY 125

misure: 245 cm x 70 cm x 125 lt - pinna: RAY G10 FIN 43cm - sail range: da 6.5 a 9.0

RAY 140

misure: 245 cm x 77 cm x 140 lt - pinna: RAY G10 FIN 49cm - sail range: da 6.5 a 9.5

20

Page 23: Funboard 121

ANTOINE ALBEAU FRA 192

GENERATION V – SET TO WIN

ANTOINE ALBEAU: “Scegliere JP e stata unadecisione molto importante ed è per questoche ho testato accuratamente la 5° genera-zione delle tavole slalom e devo affermareche sono entusiasta. Planano veramente conanticipo, accelerano super veloci e sono facilida controllare. Con queste tavole JP sonopronto per il 2009 e non vedo l'ora di partirecon la nuova stagione!”

OBERALP SpA, Via Negrelli 6, 39100 Bolzano, 0471-242874 , [email protected], www.jp-australia.com

LARGHEZZA VOLUME LUNGHEZZA PESO54 cm 72 L 236 cm 4,9 kg60 cm 92 L 238 cm 5,6 kg68 cm 112 L 238 cm 6,3 kg76 cm 122 L 238 cm 6,8 kg82 cm 132 L 238 cm 7,1 kg

FULL BIAX CARBON TECHNOLOGY. LIMITED SILVER FINISH.

SLALOM 54 | 60 | 68 | 76 | 82 PRO EDITION

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Page 24: Funboard 121

Kauli Seadi stupisce sempre tutti e forse ancora una voltaanticipa le prossime tendenze. Come ha già fatto con iltwinzer, diventata la moda-tendenza del momento, ora è ilturno delle quattro pinne. Da un anno sta testando esviluppando prototipi con la configurazione quad e a PontaPreta ha dato un assaggio delle potenzialità di queste tavole.Tutti hanno parlato del quad di Kauli e noi di Funboardsiamo andati direttamente a chiedergli di parlarci del suonuovo progetto. INTERVISTA DI Fabio Calò • FOTO DI John Carter/PWA

Il Quad di Kauli

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Page 25: Funboard 121

Il mondo intero ha visto la tua tavola con quattro pinne(quad) durante la competizione di coppa del mondo aPonta Preta, ci potresti per favore illustrare ledifferenze e le sensazioni che provi usando twinzer,quad e pinna singola?Penso che abbia vari aspetti positivi e vi siano grandi

vantaggi per vari modelli e shape di tavole. Io

personalmente vedo il windsurf a modo mio,

diversamente da tanti, e voglio quindi riuscire a capire

a fondo le varie possibilità di ogni singola tavola, in

modo da poter surfare onde diverse con approcci

diversi. Penso che non sia il numero di pinne a fare la

differenza ma quale sensazione particolare vogliamo

trarre dalla tavola. È per questo che è stato introdotto

il quad, per mixare la velocità e precisione del single fin

durante il Bottom alla presa e controllo del twinzer

durante il Cut Back.

Quando hai iniziato lo sviluppo del quad e perchè?Ho cominciato a testarle nel 2008, quando uno

shaper di nome Dirk mi ha chiesto di provare la sua

tavola quad personale, sono rimasto davvero a

bocca aperta e ho scoperto delle potenzialità di cui

non avrei potuto usufruire sulle tavole che usavo

regolarmente… In quel momento ho capito che se

avessi potuto adattare il concetto dei quad con i miei

shape personali, avrei potuto ottenere dei prototipi

devastanti… Da quel momento in poi mi sono

concentrato sulla realizzazione di prototipi per poi

trovare l'assetto ed il trim ideali!

Per quale motivo hai già usato il quad alla tappa PWA diCabo Verde?Ho sentito la necessità di credere alla mia

convinzione ed alzare la posta gioco, senza paura di

far scelte diverse, in quanto non penso ci siano

scelte oggettivamente sbagliate. Sono convinto che

se non hai una mentalità aperta ai cambiamenti, non

sarai neanche incline ai progressi… Non ho paura di

perdere, perchè ogni volta che capita, imparo e di

conseguenza miglioro.

Quando utilizzi il quad e quando il twinzer? Per casoutilizzi anche il single fin qualche volta?Nella maggior parte delle condizioni utilizzo ancora i

twinzer o testo i quad, mentre i single fin solo per Pozo!

Pensi che il nuovo concetto di tavole twinzer possaaiutare il mercato a crescere?Penso proprio di si, e penso anche che, in generale,

un surfista medio possa veramente godere dei

vantaggi offerti da un twinzer e migliorare di

parecchio il suo livello!

Che tipo di pinne utilizzi sul tuo quad?Ho utilizzato dei prototipi realizzati appositamente da

Maui Fin Company.

In che modo cambierà lo shape della tavola peradattarsi alle quattro pinne?Sto ancora testando i prototipi di quad e ci sono

ancora un sacco di cose da sperimentare ed imparare.

Secondo te ci dovremmo aspettare un Kauli Pro ModelQuattro pinne nel range ufficiale di tavole wave JP 2010?Per ora penso che i Twins funzionino ancora

meglio e in condizioni più differenziate, ma ho una

buona sensazione riguardo ai quad e ho appena

cominciato ad utilizzarli, quindi vedremo cosa ci

porterà il futuro.

Page 26: Funboard 121

FRANCISCO PORCELLA I-69Tavole utilizzate: Drops

1) Sono passati 2 anni e mezzo da quando ho iniziato ad usare più i twinzer che i

single fin. Ci ho messo un paio di uscite per capire bene come funzionano. Penso che

mi abbia aiutato a mischiare il mio stile legato al surf con quello legato al windsurf.

2) Si, quando esco con onde grandi a Maui come Outer Sprecks o Jaws e mi sento

un po' più stabile a quelle velocità.

3) Quasi sempre twin perchè esco la maggior parte delle volte su onde ripide e veloci

che spingono, se no utilizzo il single quando il vento è side-on e le onde sono piccole.

Per riassumere: twin da side a side-off e side-on col single.

4) In planata la tavola single batte il twin, nel wave riding la tavola twin ti permette

di tenere linee più vicine all'onda. Nei jump funzionano bene tutte e due, ma il single

a volte è più stabile nello stacco e nell'atterraggio dei salti, ma leggermente senti la

differenza.

5) Il twinzer penso che ti permetta di tenere le linee del Bottom e del Cut Back più

vicine alla cresta e poter stare sempre nel punto critico dell'onda. Il single, invece, ti

permette di fare dei Bottom un po' meno vicini all'onda, mettendo forse un po' più

di potenza sulle curve. La chiave per tutte e due le tavole è di fare bene il Bottom

sdraiando la vela e tenendo indietro sul boma la mano posteriore.

6) Single.

7) Si e penso che ci aiuterà a portare lo stile del surf più vicino a quello del windsurf.

8) Incide moltissimo, ma al giorno d'oggi le tavole sono già ben trimmate per andare

e divertirsi, poi quando inizi a specializzarti solo nel wave, impari anche a cambiare

il tutto di un centimetro e sentire la differenza. Sotto i miei twinzer uso le MFC con

misure di 15.50, 16 e 16.50 per le onde grandi. Le utilizzo parallele esattamente uguali

una all'altra, per aver lo stesso feeling in tutti e due i bordi.

9) Penso che siano delle belle idee che possono dare la possibilità di usare i diversi

giocattolini nelle diverse condizioni di onda e vento.

10) Single.

1) Da quanto tempo usi il twinzer? Ti sei trovato subito bene? Hai dovuto cambiare il tuo stile di surfata?

2) Utilizzi ancora le tavole single fin?

3) In che condizioni usi tavole single e quando twinzer? Tipo di onda, direzione del vento?

4) Parlaci nello specifico delle seguenti caratteristiche: planata, waveriding, jump, usando l'opzione single o twin?

5) In quale modo devi surfare l'onda con il twinzer? E con il single fin?

6) Per l'utilizzo di un windsurfista intermedio consiglieresti single fin o twinzer?

7) Pensi che il twinzer abbia portato una ventata di freschezza nel mercato delle tavole wave?

8) Quanto incide la decisione di utilizzare certe trimmature (pinne, distanza strap, distanza piede albero) su queste due differenti tavole?

Che tipo di pinne usi sotto il tuo twinzer? Posizionate asimmetricamente o simmetricamente e perché?

9) Cosa pensi dei recenti sviluppi del thruster e del quad?

10) Purtroppo posso avere solo una tavola, a questo punto, la scelta è…?

24

Apertura dibattito: ”Come mi piace il twinzer, quelle pinnette piccole… Ma riuscirò a utilizzarla… Forse è meglio che non abbandoni il classic… Unabella single fin…”. “Help!”. Eh si mio caro amico windsurfer sei coinvolto nel dilemma di questa nuova generazione, a distanza di qualche anno

dall'uscita del twinzer si fanno spazio, in maniera decisa, le due posizioni: buttarsi sul twinzer, oppure restare sul single. Considerando l'ultimomain event mondiale a Capo Verde, la leggenda del windsurf Francisco Goya, con il suo brand mono pinna, si è piazzato 5°; contemporaneamenteJosh Angulo ha vinto la gara, anche lui con le sue tavole mono pinna. Entrambi con performance di Bottom e Cut Back da cardio… Sicuramente si

riapre la finestra sul classic… Single forever? A voi l'ardua sentenza! Alcuni top rider italiani provano a fare chiarezza. INTERVISTA DI Fabio Calò

Twinzer o Single Fin?

Francisco Porcella.Place: Cabo Verde, Ponta Preta.

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Page 27: Funboard 121

MASSIMO MANNUCCITavole utilizzate: Goya

1) Ho iniziato ad utilizzare il twinzer nel settembre 2008, l'impatto è stato

elettrizzante, ma mentre sul Cut Back ho recepito immediatamente dei benefici, sul

Bottom c'era qualcosa che non andava. Ho trovato una certa difficoltà a

comprendere e imparare questo nuovo modo di raidare l'onda. Senza dubbio il mio

stile sul twinzer è cambiato, non potrebbe essere altrimenti, se pensi di guidarlo

come un single… ti sbagli. Quindi ad oggi posso dire che utilizzo il twinzer con uno

stile che non utilizzo sul single.

2) Da settembre ad oggi sono cambiati i due miei home spot, a Maui e Cape Town ho

dato sfogo al desiderio di vedere i limiti del twinzer. Di sicuro, visti i risultati, in certe

condizioni utilizzerò ancora i miei mitici single fin.

3) Apprezzo il twinzer in condizioni di vento e onda moderati, la sua ipersensibilità ai

cambiamenti di turn è una vera gioia, ti permette anche quello che forse non ti

aspetti, con il twinzer puoi osare. Sono convinto che in condizioni di vento molto forte

con onde di tutti i generi in particolare quelle grandi, il single fin mi piaccia di più,

direi che la parola più giusta, è “trust”, velocità alte e Bottom no limits. Sono le

caratteristiche entusiasmanti di questo shape.

4) Considerando le mie tavole Goya custom shaped by Keith Taboul, direi che in

planata partono uguale, per il wave riding ho espresso in precedenza le mie

preferenze, in generale meglio le twinzer, per i jump direi single fin anche se ho

trovato buono anche il twinzer.

5) Con il twinzer devi stare nel pocket e non ti devi muovere, la vela nel Bottom si

abbassa meno, direi che surfi come sul surf da onda, movimento esagerato di

gambe e movimento del corpo a generare fluidità, un riding molto kooll/loose. Nel

single c'è tutta la passione della velocità e dei Bottom full power a vela abbassata.

6) Se il windsurfista naviga on shore, single fin, se naviga side probabilmente

twinzer.

7) Il twinzer è energia nel nostro mondo di appassionati, è indiscutibile la gioia di

sentire new feeling quando raidi con il twinzer, quindi il mio pensiero è di grande

rispetto per shaper come Keith Taboul che ci permettono di provare sensazioni

nuove.

8) Le trimmature nascono solo da esperienza e prove estenuanti in condizioni e con

venti di tutti i tipi. Single fin è abbastanza facile, personalmente uso le K-one MFC, sul

single le considero le migliori pinne, misure 21 e 22cm, dipende dalla grandezza

della tavola. Sul twinzer ho due custom Maui fin disegnate per Levy Siver, no

comment, sono superative! La mia posizione per il twinzer è spostate in avanti se la

tavola è con pochi litri, mentre in quella più grande le preferisco arretrate.

9) Confido in tutte quelle che sono novità, la scelta di usare certi tipi di tavola diventa

un challenge, quasi come imparare una nuova manovra, quindi full power a tutte le

news.

10) Sarei per il single fin su mare on shore e per il twinzer su mare side, se ve lo

potete permettere fatevele tutte e due… Rischio di alto divertimento.

25

Massimo Mannucci. Place: Maui, Hookipa.

ANDREA MARIOTTI I-81Tavole utilizzate: JP

1) Uso il twin da quando JP lo ha messo in

produzione e quindi dal 2009. Ci sono voluti dei mesi

per trimmare la tavola e solo ora posso dire dopo il

training sudafricano di non potermene separare più.

Ho dovuto cambiare il mio stile di surfata,

obbligatoriamente.

2) Si, uso un 66lt JP Pro Wave per vento molto forte

e mare incasinato ed un 92lt JP Real World Wave per

vento very light e onde piccole.

3) Uso il single fin piccolo con vento forte e mare

incasinato, o chop nelle onde, da medie a grandi con

il vento da side off a side e on shore, per via della

sua grande stabilità alle alte velocità, in surfata

chiaramente. All'opposto con il vento leggero side e

on shore, un single corto e largo è la scelta giusta,

questa volta per le sue caratteristiche di facile

planata. Quindi un twin da 70lt a 85lt è la scelta

giusta per qualsiasi altra condizione.

4) Su questo punto bisognerebbe fare chiarezza, ma

per motivi di spazio mi limito a dire che il single

plana prima del twin, invece nel wave riding il single

è nettamente inferiore, nei jump non trovo

differenze.

5) Come ho detto in precedenza il single è inferiore in

surfata non solo nelle curve strette. Ora immaginate

una bella sezione di un'onda lunga, con il single fin devi

aspettare di partire molto verticale sull'onda per

Andrea Mariotti.Place: Sud Africa, Sunset.

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Page 28: Funboard 121

26

ANDREA ROSATI I-0Tavole utilizzate: RRD

1) Esattamente da settembre 2007. Ho fatto una prova

per vedere come si comportava la stessa tavola con la

pinna singola o il twin. Un Cult 85 con i twinzer, ed è stato

subito amore! All'inizio (primi 10 minuti) ho capito che

dovevo cambiare la posizione del corpo e la spinta delle

gambe nel Bottom.

2) A volte, ma molto raramente. Diciamo in un 15% delle

mie uscite.

3) Onda ripida twinzer. Onda moscia single. Sia che venga

da mare che da terra. Con molto chop e onde alte da 4

metri in su preferisco avere più controllo ed uso il single.

4) La tavola single è più veloce non c'è dubbio. La twin

tuttavia con un trimmaggio da manuale puoi farla andare

veloce quasi quanto un single. In surfata su onde ripide

con il twin puoi fare dei raggi di curva più stretti però

negli Aerial devi essere precisissimo. Al contrario il

single ti dà più stabilità sia in Bottom che in Cut Back e

negli Aerial sei molto più sicuro data la velocità

maggiore.

5) Ci sarebbero da riempire due pagine. Riassumiamo,

con il single devi sdraiare la vela nel Bottom, mentre con

il twinzer devi stare più dritto e sfruttare la verticalità

dell'onda per prendere la giusta velocità.

6) Bella domanda. Penso che in condizioni europee e con

onde non troppo alte consiglierei il twinzer al 110%.

7) Sicuramente. È un sogno surfare le onde con il

twinzer. Sembra di avere un surf da onda sotto i piedi.

8) Bella l'ultima domanda… Come ben sai (direttore…) E'

da questa estate che sto sperimentando diverse

soluzioni di trimmaggio. Ad oggi sto usando delle Ultrafin

di varie misure, dalla 15,5 alla 16,5. Le pinne non le metto

mai simmetriche. Poi ho anche aumentato tantissimo il

passo delle strap e uso l'anteriore a 85-87cm da poppa,

mentre la posteriore l'ho arretrata a 22-23cm. Queste

misure fanno riferimento al primo buco partendo

sempre da poppa. Il track a seconda dello scoop line

adoperato nella tavola lo metto a 133cm o a 136cm.

9) Perché no… Di certo il problema maggiore da risolvere

è la velocità di punta. Io personalmente non credo affatto

al quad mentre il thruster è qualcosa di veramente

antico che viene rispolverato (come i twinzer) e poi il surf

da onda è trhuster quindi…

10) Bel dilemma. Ritornerei alla terza domanda e da lì

deciderei. Il twinzer comunque è la mia prima scelta.

lanciare la tavola ad alta velocità, poi sdraiare la vela nel Bottom per curvare e

risalire carico sull'onda per il Cut, quindi un solo Bottom ed un solo Cut. Tutto questo

perché per surfare radicale il single ha bisogno di velocità e ampi spazi. Al contrario

il twin parte prima e sulla stessa onda riesce a fare bene due Bottom stretti e quindi

due Cut radicali. Questo perché funziona esattamente come un surf da onda e cioè

non avrete bisogno di lanciare la vostra tavola ad alta velocità come si fa con il single

per curvare, ma è la stessa onda verticale a farvi girare velocemente. Quindi

consiglio per usare bene il twin, di imparare a sfruttare la verticalità dell'onda

stessa usando esclusivamente il piede posteriore e non quello anteriore come nel

single, esattamente come si fa con il surf da onda. Puro divertimento, credetemi!

6) Io penso che per la sua caratteristica di girare facile anche a basse velocità

sia meglio il twin per un windsurfista intermedio, garantisce maggiormente la

sensazione di surfata.

7) Si, ha rivoluzionato completamente il nostro mondo.

8) Purtroppo il trim di ogni tavola è una cosa a sé, posso darvi la mia mail per

chi avesse bisogno di consigli sulle JP ([email protected]).

Per le pinne ora sto usando le Xtwin MauiUltra fin. Quella del Bottom 1 cm più

avanti di quella del Cut, ma vi stupirò dicendo che ho trovato enormi vantaggi nel

montare una pinna più corta dell'altra!

9) Penso che il trifin sia una tavola lenta, il quad mi intriga, ma dovrà essere

venduta con il libretto di istruzioni per il posizionamento delle pinne! Battute a

parte sicuramente è il futuro, visto che anche Kauli, l'uomo che ha rivoluzionato

il nostro mondo, lo ha utilizzato in gara a Capo Verde.

10) Fatevi un bel twin, credetemi, vi divertirà un sacco.

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jaak

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Andrea Rosati.Place: Sud Africa, Platboom.

Page 29: Funboard 121
Page 30: Funboard 121

L'incidente è successo mentre mi stavo divertendo coi

miei amichetti sulla moto da cross in California. Stavo

raidando su un circuito molto impegnativo e sono

atterrato troppo corto su una serie di cunette,

comprimendo le sospensioni fino a fine corsa, e in quel

momento, entrambe le mie gambe si son spezzate! Non

sono neppure caduto dalla moto, ho continuato come

niente fosse, il dolore mi correva lungo la schiena ed

era talmente intenso che non ci potevo credere. Poi mi

sono sdraiato per terra e in meno di 5 minuti l'equipe

medica mi ha somministrato una dose di morfina, in

seguito è arrivata l'ambulanza… bello eh?!?! Il prezzo da

pagare per giocare!

Nonostante mi sia subito reso conto che entrambe le

gambe si erano rotte, non ero granché preoccupato, le

caviglie almeno erano salve, sarebbero state facili da

sistemare, purtroppo solo la destra. Essendo una

frattura esposta, l'hanno sistemata la sera stessa in

cui è successo l'incidente, dopo appena nove ore

passate a cercare un ospedale che potesse ospitarmi.

La prima operazione è stata sulla gamba destra, dove

hanno infilato un perno di titanio attraverso il

ginocchio. Per la sinistra è stata una storia molto

diversa. Il femore è esploso appena sopra

all'articolazione con la caviglia, frantumandosi in un

sacco di piccoli pezzi scomposti. Era davvero messa

male. I dottori della California meridionale non

volevano neanche rischiare di sistemarla. Quindi sono

andato a vedere uno specialista a Los Angeles e, dopo

aver sentito il suo parere, mi sono fatto fare un CT scan

ed un sacco di lastre, hanno deciso di ingessarlo per 12

settimane e di lasciare che si sistemasse da solo! In

teoria non faceva una grinza ma, conoscendo il mio

fisico, sentivo che la mia caviglia aveva qualche

problema. Non mi sembrava la soluzione più valida. Ho

fatto un po' di ricerche e ho continuato a sentire il

parere e l'opinione di vari dottori, facendo qualche

bella scoperta! Ho ricevuto una e-mail da una amica di

San Francisco, è un'anestesista che ha partecipato ad

un paio dei miei surf camp a Baja California. Ha detto

di farle sapere se avessi avuto bisogno di qualcosa, io

le ho chiesto se poteva far circolare le mie lastre tra i

suoi amici dottori e di farmi sapere? Neanche a farlo

apposta, lei lavora proprio con uno dei migliori

specialisti per le caviglie, del paese. Lui ha controllato

e mi ha detto: “Io la posso sistemare… Devi per forza

sistemarla!”. Nel caso non avessi fatto nulla, avrei

avuto problemi cronici di artrite entro un anno, con

possibile fusione in blocco delle ossa - no grazie! Più ne

sapevo, più mi rendevo conto che l'operazione era

assolutamente necessaria. Appena c'è stata la

possibilità, hanno programmato l'operazione, due

settimane dopo il mio incidente! Senza proferire

parola, abbiamo caricato il furgone e siamo partiti. Ci

hanno trattato con un riguardo ed una cura davvero

eccezionali, un paio di dottori erano anche windsurfisti,

quindi non c'è da meravigliarsi che ci intendessimo…

Dire che ero nervoso per l'operazione è poco. Da quello

che mi avevano detto, c'erano solo una manciata di

dottori al mondo in grado di eseguirla correttamente.

Dopo aver parlato col dottore, mi ha rassicurato

dicendomi che era la scelta giusta e quindi ho

semplicemente appoggiato la mia testa sul cuscino e

sono entrato nella zona… Non la zona di gara, ma la

zona di degenza. La mia nuova realtà per i prossimi 3

mesi! Grazie a tutti per il grande supporto e l'aiuto

morale. Ora ho un totale di 26 viti, 2 lastre ed un perno

di titanio che mi tengono insieme le gambe. Morale

della storia, andate in giro e divertitevi anche per me.

Sarò fuori dall'acqua per i prossimi 3 mesi come

minimo! Continuate a tenere d'occhio le novità sul

nostro sito- www.pritchardwindsurfing.com!

Avrei preferito aver delle novità migliori da raccontarvi, e parlarvi delle ottimecondizioni qui a Maui, ma sfortunatamente ho commesso un piccolo errore didistrazione mentre mi stavo divertendo sulla mia moto da cross in California.Eccovi la vostra dose di novità riguardo ciò che è successo nella mia vita in questultimo periodo… Da dove comincio?TESTO DI Matt Pritchard

MARZO2009

Page 31: Funboard 121

Più che acqua, direi ghiaccio fuso, che viene

direttamente dai numerosi snowpark della zona, che

ultimamente mi hanno fatto tornare una voglia

pazzesca di andare in snowboard, dopo 9 anni di

inattività!

Difficile snobbare il Monte Bondone, la Polsa,

Madonna di Campiglio e tutti gli altri spot a circa

un'ora di macchina da Torbole! Ma torniamo al

nostro sport prediletto!

Il Peler ultimamente sta singhiozzando un po', ma

almeno adesso andare al Pra è ancora più facile e

comodo, grazie alle nuove gallerie ultramoderne che

finalmente eviteranno le storiche code, dovute

all'incastrarsi di autobus e camion in senso

opposto...

La nuova stagione mi ha portato anche numerose

sorprese tra cui un nuovo sponsor, Kaenon, nota

marca americana di occhiali da sole, distribuita in

Italia da Tomasoni. Mixando il tutto con Simmer,

Starboard e tutti gli altri miei sponsor storici, devo

ammettere che sono proprio soddisfatto della mia

situazione attuale.

Tra una session di skate, una di snow, una di

windsurf e una di esami, non poteva mancare un bel

concerto per rendere il mix ancora più interessante.

I Bastard Sons of Dioniso, gruppo prettamente rock

che si esibisce regolarmente alla trasmissione X

Factor, hanno fatto un concerto promozionale nella

loro terra natia, la Valsugana.

L'evento, organizzato anche con la collaborazione

del Freestyle Team RDM, ha avuto un successo

strepitoso ed i tre ventenni hanno veramente

incendiato il palco con la loro energia! L'intero

paese di Borgo Valsugana sembrava invaso da uno

sciame di locuste, che si aggiravano per le strade, in

cerca di un parcheggio, che non fosse a più di 2 km

a piedi dallo stage.

Le numerose perturbazioni mi hanno permesso di

fare qualche altra uscita sfiziosa mure a sinistra e

finalmente sto cominciando a chiudere qualcosa

d'interessante anche su queste mure, che fino a 10

uscite fa, mi erano completamente ostili ed ignote.

Sottomarina, Cannes, Carrò e Porto Corsini, tutte nel

giro di un mesetto, intervallate da qualche uscita

mure a destra alla Coudouliere, in modo da non

tralasciare completamente il wave e poter far

svolazzare un po' il mio nuovo Starboard Evil Twin

87. Proprio in questo momento sta entrando l'Ora,

quindi scappo al Pier che tra poco cominceranno

anche le gare del circuito Interlaghi, con primo stop

al Lago d'Iseo, per il 17-19 aprile. Per ora è tutto!

A presto

464 on My B@cK

La primavera è finalmente nell'aria! I ciliegi cominciano a sbocciare e danno ufficialmente inizioal periodo che preferisco qui al Lago di Garda. Le giornate si stanno allungando notevolmente ele temperature finalmente non sono più così proibitive. L'Ora sta cominciando a spingere benedopo il lungo letargo invernale ed il Pier ha già sfornato un paio di giornate sui 25 nodi, con 3persone in acqua!TESTO DI Mattia Pedrani • FOTO DI Valerio Pedrani

MARZO2009

Mattia alla Coudoulliere.

Page 32: Funboard 121

30

Nel magnifico scenario del paesaggio di Dakla ha preso il via la 3° edizione del

DAKHLA WINDSURF MUSIC FESTIVAL, il cui scopo principale è di promuovere lo

scambio culturale tra sahariani e il “resto del mondo” attraverso la musica e gli

sport di mare. Dakhla una cittadina moderna (decisamente non tra le più belle

che abbia visto) sorge però in un territorio incantevole: una penisola sabbiosa

che si estende per circa 40 km di lunghezza senza mai superare i 4 di larghezza

formando così una suggestiva laguna, dipinta con le accese tonalità dei gialli e

le calde sfumature dei blu. L'immensa insenatura si presta particolarmente agli

sport di “glisse” su acqua piatta. Il vento incanalandosi tra le dune, accelera

all'interno di questa porzione di mare dove quindi, il vento è sempre un po' più

forte che sul versante oceanico.

Su questo sfondo mozzafiato, in occasione del DAKHLA MUSIQUE FESTIVAL,

musicisti internazionali e marocchini si sono esibiti sul palcoscenico allestito

nella piazza principale della città, regalando ore emozionanti in un alternarsi di

reggae, electro rock orientale, salsa, rock, Chaàbi, Raì, melodie psichedeliche di

discepoli di Hendrix e James Brown, poi Gnawa e ancora Fusion… Mentre,

durante il giorno, atleti di fama mondiale provenienti da ogni sport di “glisse”,

sono stati chiamati a partecipare a competizioni e dimostrazioni pratiche delle

diverse discipline.

Aver potuto prender parte al DAKHLA FESTIVAL è stata un'immensa fortuna (oltre

allo stacco insolito dall'ufficio), condividere un evento di questo tipo con atlete

che da sempre seguo ed ammiro, è stato sicuramente emozionante. Nayra, Anne

Marie e Karin sono delle vere sportive, serie dal punto di vista professionale e

decisamente alla mano e simpatiche nei momenti di svago! La realtà del bivacco

allestito appositamente per noi sportivi, giornalisti e musicisti è stata

un'esperienza straordinaria. La struttura in sé era incredibile non solo per

l'effettiva mole di lavoro che è servita per preparala (camion di tappeti, corde,

pali di legno, materassi e due settimane per l'allestimento) ma soprattutto per

l'atmosfera assolutamente singolare che questa popolare tipologia di

accampamento crea al suo interno; il bivacco è stato montato in riva al mare,

ed è stato sede dei nostri pernottamenti, di eccellenti colazioni, pranzi e anche

Il deserto di Dakhla.

Valentina a Dakhlacon i suoi nuovi materiali RRD.

Page 33: Funboard 121

31

contatti e scoperta delle tradizioni tipiche sahariane. Posizione ottimale perché

proprio su uno degli spot wave dell'area, dove una destra liscia, lunga e pulita

si srotola su un fondale di sabbia misto roccia. Su queste onde sono state

disputate heat di surf, short e long board, bodyboard, e la competizione wave

dei local marocchini (con tutto il team di Moulay presente all'appello!)

Inoltre all'interno dell'accampamento abbiamo trascorso momenti importanti

di apprendimento della cultura Sahariana. Un tendone in modo particolare è

stato, per tutta la settimana, spazio aperto dedicato alla diffusione di usi tipici

locali (tra cui il rito del Tè, giochi, oggetti, balli).

All'interno del DAKHLA FESTIVAL l'accento è stato posto proprio sugli sport

d'acqua, ed in particolare, quelli legati al vento. A questo scopo, atleti di alto

livello, come Antoine Albeau, Faustine Merret, Boujmaa Guilloul, Karin Jaggi,

Anne Marie Reichmann, Nayra Alonso, in uno spot freestyle, hanno mostrato ed

insegnato a ragazze locali, raramente a contatto con il mare, a percorrere

qualche metro con il windsurf e lo stand up paddle. L'entusiasmo da parte delle

giovani ragazze è stato evidente e la loro acquaticità talvolta sorprendente!

Non ultimo, da sottolineare il lato agonistico dell'evento. Gli ultimi due giorni si

è potuta disputare la Long Distance Windsurf contro Kite in un downwind di 40

km! Karin Jaggi, vincitrice della categoria femminile tra kite e windsurf, la sera

ci ha raccontato che è stata in assoluto la competizione più particolare mai

affrontata: la prima boa a 8 km era inavvistabile, quindi l'unico modo per

provare a raggiungerla il più velocemente possibile era scegliere una

traiettoria e non abbandonarla più, nemmeno quando ci si sentiva “persi”,

senza punti di riferimento! Era davvero entusiasta ed il suo timido ma caldo

sorriso trasmetteva tutta la passione che ha per questo sport ed in particolare

per le discipline di velocità! Antoine Albeau è stato il vincitore maschile

assoluto; ha imposto la vittoria del windsurf contro il kite in materia di velocità;

duellando sino alla fine con il detentore del record mondiale di speed in kite,

Alex Caizergues. 24 windsurfisti e windsurfiste contro 31 kiter donne e uomini,

su un terreno di gioco di più di 200 km, sotto il controllo di Philippe Bru e il suo

team del Gruissan Windsurf. A lato della Long Distance una competizione Wave,

tra i migliori giovani atleti marocchini, ha avuto luogo ed è stata convalidata dal

grande ex-giudice mondiale Didier Lafitte, che si è preso l'incarico di

organizzare questa gara. Il giovane Soufian si è imposto con i suoi roller potenti,

battendo i forti avversari più diretti Abderazaq Labdi e Miloud Labdi.

Così, accompagnati dalle ritmiche note del concerto di Yuri Buenaventura,

davanti a più di 10.000 spettatori, si è concluso questo magico evento… Se vi

aspettate raggiungendo Dakhla di trovare il Marocco… Vi dico no, Dakhla è

diversa, è questo in piccola parte, ma anche moltissimo di più… Provate a

scoprirlo.

Antoine Albeau,il vincitore della

Long Distance.

Anne Marie Reichman.

Nayra Alonso in Cut Back nel wave spot di Dakhla.

Page 34: Funboard 121

32

Lezioni alle ragazze locali nel flat spot di Dakhla.

Karine Jaggi.

Abdelzak, local marocchino durante il contest wave.

Page 35: Funboard 121
Page 36: Funboard 121

THE ROAD TRIPIl ritorno alle origini ha permesso anche di mettere

la mia esperienza a disposizione del reparto ricerca

e sviluppo della Factory sia per la creazione della

gamma 2009, sia per la messa a punto del

programma di test e sviluppo di nuovi prototipi. Ed è

stato proprio in occasione di uno di questi incontri,

che mi sono fatto una bella guidata partendo dal sud

della Germania per incontrare Roberto e la RRD

family a Grosseto.

Avevo già affrontato parecchie altre volte viaggi

analoghi attraverso le Alpi per raggiungere la

Francia, ma non avevo mai avuto occasione di

sperimentare le bellezze della Toscana, una regione

che oltre per la sua bellezza è stata in grado di

sorprendermi per l'atmosfera quasi mistica dovuta

alla sua sua storia e alle sue tradizioni ormai

millenarie. La storia ha sempre esercitato un grosso

ascendente su di me, e ha aggiunto ulteriore enfasi

a questo primo viaggio verso il quartier generale

RRD per il mio primo incontro con la famiglia RRD.

Il viaggio è iniziato sotto una pesante nevicata al

valico del Brennero, col tempo che diventava

bellissimo, man mano che mi addentravo in

territorio italiano. Una volta oltrepassata Bologna,

mi sono ritrovato proiettato nelle infinite curve delle

strade appenniniche. Una sequenza davvero

impressionante di curve e controcurve che per la

prima volta mi ha portato ad attraversare

l'incantevole Firenze. La successiva tappa di

avvicinamento a Grosseto è stata Siena, con tutta la

sua storia e la sua cultura. Quando sono arrivato a

Grosseto, ormai era buio, ma Roberto è venuto

immediatamente a recuperarmi col suo Dodge in

perfetto Maui style, per portarmi ad incontrare la

sua famiglia e i gemelli Aurelio e Attilio Verdi e

brindare subito all'incontro con un bicchiere dei

migliori vini regionali, Parmigiano e prosciutto di

Parma… Spettacolare!

RRD HEAD QUARTERLa mattina seguente, finalmente, ho fatto visita al

quartier generale RRD. Sono rimasto davvero

impressionato dallo spirito di gruppo con cui tutti

collaborano e si aiutano, e l'organizzazione

dell'azienda è davvero superba, per non parlare del

laboratorio dove vengono costruite le tavole, che mi

ha lasciato esterrefatto. Nella mia vita posso dire di

aver costruito parecchie tavole e di essere stato

presso gli atelier dei più rinomati shaper del mondo,

34

Quando nel luglio 2008 sono tornato a far parte del Team RRD, mi sono ritornati inmente alcuni bellissimi ricordi di quando nel 1996 ero un racer quasi alle prime arminel World Tour e avevo cominciato a gareggiare proprio con Roberto. Nel corso diquesti anni ho tracciato una specie di traiettoria circolare, che alla fine mi ha riportatoall'azienda dove tutto è iniziato, anche se devo ammettere che mi sembra sia diventatamolto più grande e meglio strutturata di quanto ricordassi! TESTO DI Finian Maynard • FOTO DI Ovidio Ferrari/RRD

Finian Maynardin Italy

Finian e Roberto Ricci al lavoro in acqua.

Il possente Finian Maynard.

Page 37: Funboard 121

ma non mi era mai capitato di trovarmi in un reparto

tanto spazioso e così ben organizzato per la

realizzazione di nuovi prototipi. La mia prima

sensazione è stata che fra quelle mura avrei potuto

finalizzare un ottimo lavoro.

A SOUL MOMENTUna volta completato il Tour dell'azienda, Roberto ed

io abbiamo deciso di approfittare delle generose

condizioni meteo per fare windsurf assieme e

testare un paio di X-Fire 90 in condizioni estreme.

Abbiamo girato un po' fra Punta Ala e la Feniglia

prima di trovare lo spot migliore per entrare in

acqua, dal momento che una potente mareggiata di

Levante stava furoreggiando a oltre 30 nodi,

trascinandosi al seguito anche grandi onde.

Quando finalmente siamo riusciti a partire, ho

davvero gustato il piacere di poter condividere

l'uscita con l'uomo che muove i fili della RRD, così

hanno cominciato ad affiorare alla memoria vecchi

ricordi dei tempi passati. Sono rimasto a dir poco

esterrefatto delle performance di cui si è dimostrato

capace Roberto in condizioni tanto difficili: infatti

non era affatto agevole districarsi fra onde logo high

e chop incasinato, ma Roberto ha gestito la

situazione con grande disinvoltura. Si è trattato di

un momento davvero speciale e Roberto si è

immediatamente conquistato il mio massimo

rispetto, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno!

CAD DESIGNINGNel corso degli altri giorni, ho lavorato sodo con

Aurelio disegnando al computer linee d'acqua per

nuovi giocattoli, con Roberto che spesso e volentieri ci

raggiungeva per dare il suo input relativamente alle

linee guida aziendali. Quando siamo arrivati ad un

punto che ci sembrava soddisfacente a video, è

arrivato il momento di mettere in funzione la

macchina a controllo numerico. Il programma di

disegno riesce ad avere davvero una grande

accuratezza e sono rimasto davvero impressionato da

quanto sia veloce e semplice verificare a video tutti i

dettagli dello shape, rispetto a quando le cose si

facevano a mano sullo shape stesso. Col vecchio

sistema, in effetti era davvero difficile mettere a

confronto le dimensioni dei punti più critici. Il prodotto

finale della macchina a controllo numerico era già

quasi perfetto e semplicemente impressionante.

In linea di massima, il programma di base è quello

di sviluppare e testare nuove tavole nel corso di

tutta la stagione, in modo da mettere in produzione

per la stagione 2010 tavole che siano un deciso

passo avanti rispetto a quelle della gamma 2009,

cosa che non sarà affatto semplice, visto il livello di

performance già raggiunto quest anno!

TRUE ITALIAN ST YLE!L'ospitalità degli italiani è famosa in tutto il mondo e

la mia permanenza è stata più che confortevole e

animata da molti momenti divertenti e tante risate.

Roberto riusciva ad organizzare qualcosa tutte le sere

e il cibo era a dir poco esagerato, in puro Italian Style!

Devo dire che mamma Ricci sa decisamente il fatto

suo quando si tratta di mettere qualcosa in tavola e

visto che ai fornelli non mi era possibile dare una

mano, l'unica cosa che mi restava da fare era quella

di mangiare a sazietà in piena armonia… In seguito

ho avuto occasione di fare qualche altra toccata e

fuga a Grosseto, ma non vedo l'ora di ritornare per

restare un po' più a lungo in aprile, magari per

sviluppare qualche proto anche in vista dei futuri

appuntamenti di speed… Non vedo l'ora!

35

Finian e Aurelio Verdishapano i nuovi prototipicon il CAD Designing.

Finian e Roberto Ricci al lavoro in azienda.

Page 38: Funboard 121

36

Ciao Massimo, una breve intro su come e quando haimosso i primi passi sul windsurf?Il tributo maggiore lo devo a mia mamma Roberta, è

stata lei a farmi amare il mare e a far si che il mare

fosse parte integrante della mia vita. Il windsurf è

arrivato in Versilia e come autodidatta ci ho provato,

destino volle che la stessa estate mi trovassi a fare le

vacanze a Porto Rotondo in Sardegna, e alla spiaggia

dell'Ira c'era una scuola di windsurf, capitanata dai

mitici Sandro Mamusa, Alberto Diaz, etc., mi dissero:” E

dai prova…”. Non ho più smesso!

Quando ti sei innamorato delle onde?Direi che prima delle onde avevo una grande passione

per le tavole piccole, radicali, sinker… Come si diceva

all'epoca, ricordo con piacere una splendida Sailboard

Maui… Un pintail di, probabilmente 60lt… E larga forse

47/48… Una spada, sinceramente. Mi sentivo molto

Mike Waltze, a seguire la mitica HT asimmetrica bianca,

acquistata con Roberto Ricci nel nostro primo viaggio

a Maui in un lontano 1986, ricordo solo che quella

tavola nella parte corta sarà stata un 2.20cm, e

pensare che all'epoca la leggenda Mike Eskimo ci

navigava sul Garda! Non ho mai avuto grande feeling né

per lo slalom né altro, il mio interesse principe era

raidare onshore o side, ma comunque far girare quella

benedetta plancetta. Senza dubbio attribuirei al mio

primo viaggio a Maui l'interesse totale per le onde.

Quando e perché hai deciso di “trasferirti” all'esteroper surfare le onde?Dopo tanti anni di windsurf e diversi viaggi in giro per

il mondo a cercare le onde, la mia passione è stata

irrefrenabile. La rinuncia ad un paio, forse tre

fidanzamenti con probabile volata all'altare, mi ha

messo nella condizione ottimale per scegliere quello

che volevo veramente, l'immensa felicità che provavo

nello stare tra le onde meritava il completo sforzo per

realizzare quel sogno che sembrava impossibile. La

forte esperienza acquisita in Sud Africa e Maui nei miei

numerosi viaggi ha generato in me quell'istinto

irrefrenabile che ti fa' dire:” Ma io voglio vivere così!

Con queste onde, questo vento e queste spiagge”.

Trascorri la maggior parte dell'anno tra Maui e CapeTown, una vita che in tanti sognerebbero, una vera vitada pro, come riesci a fare questo? Hai un sosia chelavora al posto tuo?Gestisco in maniera ottimale una piccola azienda di

cosmetici… That's it, non ho fratelli ne sorelle, e

sfortunatamente neanche la mamma, anche se almeno

ho il mio angelo custode. Siamo io, mio padre e la mia

dolce metà Chantal; in realtà, la mia grande fortuna è

che mio padre è il sosia che lavora.

Ho conosciuto Massimo Mannucci di recente, durante il soggiorno sudafricanodi questo inverno. È un gran personaggio positivo, di quelli che fanno bene al

nostro sport e ti riempiono di allegria la giornata, anche senza vento. Non è unpro, nel senso che non fa gare, ma trascorre la maggior parte del suo tempo traMaui, mure a dritta, e Cape Town, mure a sinistra, la perfetta combinazione perun rider che vuole puntare alto quando si parla di wave. Il suo stile si fa notare

in acqua e le sue entrate sono pulite e precise, tanto quanto la sua passione pertrovare il perfetto trimm con l'attrezzatura. Vi presentiamo il “Manna”!

INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò • FOTO DI Antonio Olivarez

Massimo Mannucci:una vita da Pro

Il Manna in Aerial ad Hookipa,la sua seconda casa, la prima è Cape Town!

Page 39: Funboard 121

37

Chi è secondo te al momento il migliore rider diHookipa? E del Sud Africa?Attualmente considerando Hookipa di sicuro Levi Siver,

per il Sud Africa senza dubbio il mio grande amico

Andrea Rosati.

Cosa ti spinge ancora oggi ad entrare in acqua e cercaredi essere il più radicale possibile tra le onde?Mi spinge la gioia che ho di vivere questa vita così

meravigliosa, è troppo bello vivere, io amo la vita, se

poi ci mettiamo la componente naturale di onde, vento,

sole, etc… I tuoi migliori amici, non hai scelta, devi

spingere e basta… Full power… Forever!

Oltre al twinzer si sente ora parlare anche del ritornodel thruster (3 fin) e addirittura del quad (4 fin). Cosane pensi? I comuni surfisti riusciranno a seguire questetendenze? E le aziende?Noi appassionati senza limite di questo sport

dobbiamo essere contenti di tutte queste news! È

benzina sul fuoco, la libidine di avere questi challenge

alimenta interesse in questo sport meraviglioso,

ognuno di noi sogna di raidare verticale, veloce, come

il tuo pro preferito, questa è la chiave di accesso a quel

sogno.

Il thruster non è mai decollato, lo zio Robby ne era il

master guru, poi convertito al single. Vediamo ora che

le tavole, come shape sono fortemente cambiate, sono

certo che ne vedremo delle belle nel prossimo futuro. I

comuni windsurfisti hanno l'esigenza di qualcosa di

molto semplice, facile da usare, ma a tutti piace poter

pensare di essere in grado di poter usare anche un

oggetto un po' più difficile o differente, vedi il twinzer,

quindi penso che la tendenza generale sarà di grande

curiosità.

Scegli fra Maui e Cape Town?Posso affermare che Maui sta a Cape come Cape sta a

Maui… Sono le due perle di questa mia avventura

sportiva. Solo il fatto che durante l'anno funzionano,

generalmente, in periodi contrapposti con mure

opposte, questo ti fa diventare completo al 100%, adoro

il fatto di essere uno che raida left and right… Is so kool,

essere ready for Hookipa and Haagkat, mi inorgoglisce!

Maui è la mecca, se sei un windsurfista serio, devi

stare là parte dell'anno, punto e a capo. Li è il windsurf,

la scena mondiale è li, e ora forse ancora più di prima.

Maui è “nokaoi” (the best) meravigliosa, acqua calda,

pantaloncino, ciabattina tutto il tempo… Una vera

libidine, gioia concentrata 24 hours a day. È vero,

essendo un'isola è piccola, vivi in 15 km, e quindi, dopo

un po'… Need some air. A Cape Town mi sento come a

casa (forse anche perchè ho la casa!), è speciale, il mio

home spot Haagkat mi rende felice, sono al settimo

cielo quando surfo li. L'aria del Cape è bella, il vento è

forte, e a me piace… La sera è molto divertente… E a me

piace, … E' molto economico… E questo a me piace

ancora di più; e se cominci a girare un po' ti innamori

del posto. Il mal d'Africa, ti viene non c'è dubbio!

Raccontaci dei tuoi compagni di ”merende”…Surfisticamente, sia chiaro!Direi che a Cape Town ho veramente un ristrettissimo

gruppo di amici che adoro, stare con loro è senza

dubbio una delle ragioni per la quale continuo a

scegliere questo posto. Mi riferisco, a Andrea Rosati,

Andrea Mariotti, e altri local italiani abitanti a Cape

come Luca del Limoncello, Pedro, Michele, Fabrizio…

etc. C'è gioia tra di noi, sappiamo perfettamente cosa

desideriamo e cosa cerchiamo, quindi funziona, capita

di fare delle session da soli, le onde sono nostre ce le

dividiamo e ci confrontiamo con tanto spirito

costruttivo.

A Maui è diverso, l'ambiente è un po' più riservato, e

ognuno pensa a farsi la sua session a Hookipa e

basta. Mi diverto spesso quando posso surfare con

Ferdinando, Pio o Marco, sono i miei migliori amici.

Fai una scelta tra tavole Twinzer o Single fin?La tendenza generale, dovuta al fattore anche “fashion”

è senza dubbio il twinzer. Direi, molto semplicemente,

che raidare twinzer, è divertente, e con condizioni di

onda media è più divertente del single fin.

SINGLE FIN: adatta al wave sailor di tutti i livelli, la

parola chiave per questo tipo di tavole è “trust”,

fiducia/confidenza. Nei Bottom Turn più radicali è

indiscutibile; piccole limitazioni nascono sui Cut Back,

dove, prescindendo dal widsurfer (vedi Francisco

Goya), si possono realizzare spray e slash esaltanti. Ho

trovato il Single perfetto per l'uso su light wind big

wave, la sicurezza dei rail e il suo carve sicuro danno

positività ad una surfata comunque al limite delle

possibilità. Includerei anche uno strong-overstrong

wind big wave, condizioni in cui la fiducia sulla tua

bambina deve essere al 101%.

TWINZER: la tavola più divertente mai realizzata ad oggi!

Is so kool, you can play, è un vero gioco raidare con il

twinzer, le sue capacità di farti divertire dipendono

solo da quanto la vuoi spingere, entri in tutte le bolle

che vuoi e ne vieni fuori.

Il twinzer richiede un po' di apprendistato, si guida

differente, il Bottom lo si carica poco, perchè non si

può scendere alla base dell'onda, il twinzer vuole stare

nel “pocket” dell'onda… Se te ne vai o se pensi di usarla

come il single, ti frustri!

Quindi, per il primo periodo take it easy… Keep kool… Il

twinzer è un surf da onda con il rig! Capito questo

potete esagerare. Fantastica per onde medie fino a

logo high con venti moderati.

Finisco col dirvi che è tutto inutile se non avete sotto

delle pinne che funzionano a 1000; nel Single fin, posso

tranquillamente affermare che la K-one di Maui Fin è la

migliore pinna che abbia mai provato. Nel Twinzer sto

utilizzando delle custom Maui fin, design Levy Siver…

Soon on the market, gli amanti non se le facciano

scappare!

Tanta passione e dedizione al windsurfper continuare ad essere sulla cresta dell’onda.

Page 40: Funboard 121

38

MANNA: FRIENDS & SPONSORSIMMER: grazie to my friend Keith Holland.

(Sails: Mission x: 4,2 - 4,5 - 4,7 - 5,0 - 5,3 )

www.simmerhawaii.com

GOYA: grazie to my friends Francisco, Pascal, Keith, Lalo.

(Board: Single Fin - Keith Taboul shape: 79 lt e 90lt; Twinzer 80lt e 75lt)

www.goyasails.com/team

MFC Maui Fin: grazie a Pio Marasco.

(Fins and sunglass, plus accessories for windsurf, bags, etc…)

www.mauifin.com/team

TEVA: grazie a Simone/Artcraft International.

(ciabatte for outdoor active sport)

www.teva.com

MARESIA: grazie a Simone/Maresia-Brasile/Italia

(Abbigliamento estivo: boardshorts, T-shirt, etc…)

www.maresia.com.br

CENTRO SURF FIRNZE: grazie a Sandro.

(windsurf and sport to ride )

www.centrosurffirenze.net

CAFFETTERIA PIANSA: grazie a Marco e i suoi soci.

(caffè e pasticceria, in tutte le sue varianti)

Che carvate! I twinzer delManna funzionano a dovere.

Page 41: Funboard 121

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1980 - 2009

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MONDIALE SLALOM IFCA 2008 (di A.

Menegatti)

A gennaio, mentre tutto in Italia sembrava fermo,

dall'altra parte dell'emisfero ed esattamente a Cape

Town, si svolgeva il Mondiale IFCA, nella disciplina

Slalom. Il Campionato del Mondo che originariamente

avrebbe dovuto svolgersi in Portogallo in settembre, è

stato organizzato a Cape Town dal 4 al 10 gennaio, nella

baia di Big Bay, in concomitanza con l'evento di Wave

Sud Africano al quale molti top rider internazionali

hanno partecipato. A rappresentare l'Italia i due

protagonisti della stagione italiana, il campione

nazionale Alberto Menegatti e il vice-campione Andrea

Rosati. I rivali più accreditati sulla carta erano l'inglese

Ross Williams, l'olandese Ben Van Der Steen e il

tedesco Klaas Voget. I primi giorni sono stati

caratterizzati dalla mancanza del vento, che ha portato

gli organizzatori a spostare il campo di regata a

Withsand, noto spot Wave dove mai nella storia era

stato organizzato uno Slalom. Le condizioni del vento si

sono presentate da subito rassicuranti, gli atleti hanno

preso in mano vele intorno a 7,7 e 7,2 con vento

abbastanza rafficato. Dando un'occhiata al percorso si

è immediatamente capito che i giochi si sarebbero

decisi soprattutto alla prima e terza strambata, dove le

boe erano state posizionate in prossimità dello shore

break, che era sui 2-3 metri. Tre prove si sono svolte

nell'arco dell'intera giornata, Menegatti ha

conquistato la prima qualifica davanti a Ben, e Williams

ha vinto la seconda. Nella finale è stato Williams a

strambare per primo seguito da Menegatti e Ben. I

primi due disturbandosi a vicenda hanno favorito

l'olandese che ha preso il comando momentaneo della

classifica, ma a vincere poi è stato Ross Williams grazie

ad un'ottima strambata, seguito a ruota da Ben Van

Deer Steen e Menegatti. Nella seconda prova il vento è

aumentato notevolmente, ma ancora una volta i giochi

non sono cambiati, Williams ha vinto la prima qualifica

e Ben la seconda. La finale ha visto Ben, Williams e

Menegatti strambare nuovamente alla prima boa

Andrea Rosati in Aerial a Big Bay, 5° posto nel Wave e 6° nello Slalom,si conferma ancora una volta uno degli atleti più polivalenti.

Lo Slalom torna dopo anni nella mitica spiaggia di Big Bay, il vento e le onde sonosempre le stesse ma l’abuso edilizio ha distrutto il paesaggio di una volta.

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simultaneamente e mantenere una lotta serratissima,

mantenendo però invariate le posizioni fino a quando

Menegatti ha agganciato un'alga perdendo terreno,

rischiando oltretutto di essere superato dal gruppetto

inseguitore, capeggiato da Voget. Menegatti è riuscito

comunque a chiudere in 3a posizione con soli pochi

metri di vantaggio. La terza ed ultima prova della

giornata ha visto Ben vincere la sua heat di qualifica e

Menegatti precedere Williams nell'altra semifinale.

Con il vento in aumento alcuni regatanti hanno scelto

materiale più piccolo, Voget ha scelto addirittura il 79

litri e la 6,7. La finale ha visto questa volta Menegatti al

comando, seguito da Williams e Van Deer Steen fino a

quando Menegatti è andato giù lasciando campo libero

ad un'altra vittoria dell'inglese, seguito da Ben, con

Voget in terza posizione. Il giorno successivo nello

stesso spot l'onda è aumentata da 2-3 a 4 metri, dando

così la possibilità di dedicare l'intera giornata alla

disciplina Wave. L'ultima giornata di gara il vento si è

presentato solido già dal primo mattino, permettendo

di portare a termine 2 prove Slalom, prima di finire il

tabellone Wave. L'ultima giornata è stata senza ombra

di dubbio la giornata dell'olandese volante, in grado di

aggiudicarsi entrambe le prove di giornata e andando

così a superare Ross Williams e ad aggiudicarsi il titolo

di Campione del Mondo IFCA. Seguito da Ross Williams

al secondo posto e da Alberto Menegatti sul gradino

più basso del podio, mentre Andrea Rosati ha chiuso

con un ottima sesta posizione.

OXBOW BIG BAY CLASSIC (di A. Rosati)

Quasi sempre quando si organizza una competizione

vengono sconvolte completamente quelle che sono le

normali condizioni di un posto famoso e ventoso dal

punto di vista windsurfistico… Chiaramente un evento

così grande, dopo decenni di attesa non poteva fare

altrimenti, e sia l'organizzatore che gli atleti vedevano

già all'orizzonte una bella settimana di sole e relax…

Purtroppo però davano previsioni pessime, la tipica

maledizione del gatto nero! Eolo però non aveva fatto i

conti con la furbizia dell'essere umano e così, vista la

decennale esperienza nell'organizzare gare, sin dal

primo skipper's meeting, il giudice Olaff Van Tol, ex

grande windsurfista di coppa del mondo, ha

annunciato che la gara si sarebbe fatta… A qualunque

costo… Anche a quello di andare in Namibia… Il famoso

floating venue, ossia se c'è vento a 20 o 200 km di

distanza si va lì e si fa la gara.

DAY 1 WITHSANDE così è stato…

Previsione di perturbazione da nw con onde di 4-5mt e

venti moderati da nw hanno dato vita ad una delle più

belle competizioni di windsurf che si siano mai viste in

Sud Africa e in tutto il mondo. La scelta dello spot è

ricaduta su Withsand, l'appuntamento era per le 8.00

di mattina in spiaggia. Pensate che alcuni windsurfisti

di Port Elizabeth sono venuti apposta a fare la gara

perché si sarebbe svolta mure a dritta, mentre i

saltatori di Big Bay (mure a sinistra) erano lì che

pregavano tipo musulmani sulle dune di Withsand!

La condizione è stata mitica a mio parere, con onde che

si srotolavano su un banco di sabbia che sembrava un

reef. Sezioni critiche per sparare Aerial di tutto rispetto

con vento molto leggero ma giusto per riuscire a

surfare in tutta tranquillità con una 5.0. Purtroppo però

non erano dello stesso parere la maggior parte degli

atleti e così il giudice ha deciso di aspettare l'aumento

del vento, come da previsione. Di certo non sono stato

a guardare e con me il fortissimo atleta inglese Ross

Williams; seguiti a ruota dall'altro mostro tedesco

Klaas Voget ci siamo lanciati in acqua in un warm up

durato più di 2 ore…

Aerial, surfate epiche e

Goyter si sono sprecati e

quando finalmente

siamo dovuti tornare a

riva a cambiare vela e

tavola perché troppo

grandi… I giudici hanno

dato inizio alle danze…

Era ora!

Vele utilizzate 5.0-5.3 con

tavole tra gli 80 e gli 85l

per i più pesanti. Tutti

rigorosamente twinzer.

Con quest'onda liscia e

verticale, ricamarla con

le due pinnette è stata una goduria infinita. Le heat

erano da 4 persone assieme e avanzavano le prime 2.

Durata 7 minuti, contavano le migliori 2 onde. Nel

primo round un po' tutti i “big” hanno passato il turno

abbastanza facilmente. Degne di nota le performance

di Klass Voget, Ross Williams e Phil Horrocks i quali

hanno fatto subito vedere di che pasta sono fatti. Dal

mio gruppo ne sono uscito molto bene con una vittoria

netta sul mio team mate Florian Jung, su Jamie

Hancock, un diavoletto inglese molto forte nei salti

mure a sinista ma che comunque ha detto la sua anche

nelle surfate a dritta arrivando secondo, e su un local

sud africano. Peccato per Florian che aveva surfato

un'onda molto bella con Goyterone finale proprio

davanti ai giudici, atterrando perfettamente ma

catapultandosi in avanti… Peccato anche per

l'eliminazione di Thomas Ortmann, tedesco trapiantato

in Sud Africa famoso per le sue intubate in onde

enormi ma che ha sofferto le condizioni rafficate della

sua heat…

La prima heat del secondo turno è stata molto

avvincente in quanto sono arrivate le prime sorprese.

Lo svedese Andreas Olandersson sempre più forte in

Wave che in Freestyle, ha battuto in una heat molto

tirata il forte danese Robert Sand, famoso per i suoi

salti molto alti e puliti ma anche per le surfate sempre

nella “bolla”. Anche nella heat successiva, Kevin

Mevissen VS Andrew Hazell, si sono vissuti momenti da

Phil Horrocks controlla alla perfezione unBack Loop e si porta a casa il primo posto nel Wave.

Alberto Menegatti in boa nelle ondose condizioni di Withsand.Per lui un 3° posto nel Campionato del Mondo Slalom IFCA.

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brivido in quanto Kevin dopo aver surfato un onda di 4

metri nel tentativo di uscire fuori è stato mangiato da

un mostro di altrettanta altezza che gli ha rotto

l'albero… E così, grazie all'aiuto di un amico che gli ha

portato una nuova attrezzatura è riuscito a vincere la

heat con 2 surfate concluse… Mentre il suo amico

nuotava a rocce riuscendo ad uscirne illeso. Nella heat

successiva il vento cominciava a fare le bizze… Il

colosso olandese Ben Van der Steen ha dovuto nuotare

molto e sudare sette camicie per riuscire a concludere

due surfate e battere il suo avversario. Questa è stata

l'ultima heat della giornata in quanto i giudici non se la

sono sentita di continuare, un vero peccato dato che le

onde crescevano a vista d'occhio; anche se il vento era

al limite sarebbe bastato allungare la durata! E così

come era iniziata, la giornata è finita, con me Ross e

Klass a surfare onde di un albero per altre 2 ore buone

per la gioia dei fotografi e cameraman.

L'appuntamento era a Big Bay per il giorno dopo, per la

conclusione del tabellone dato che finalmente avrebbe

dovuto arrivare il tanto aspettato South Est.

DAY 2 BIG BAYStrano ma vero il South Est non si è fatto attendere

anche perché in summer condition vince sempre su

qualsiasi condizione. Vento da 5.0-4.7 con direzione

perfetta side e onde a set regolari fino a 3 metri

tubanti. Heat man to man di 5 minuti. Le Heat sono

state passate senza problemi da Horrocks e Profit

mentre una grande sorpresa è venuta dalla heat

successiva quando il local Matthew Swart ha eliminato

Ross Williams, non era proprio la sua giornata… Ha

perso il titolo Slalom all'ultima prova e il giorno prima

era uno dei favoriti alla vittoria del Wave! A seguire

hanno passato il turno sia il sottoscritto, il quale si è

dovuto impegnare molto nelle surfate per battere il

diavoletto saltatore inglese, che Voget. Entriamo nella

fase calda d'accesso alle finali. Mevissen e

Olandersson se le sono date di santa ragione ma per

poco l'olandese ha avuto la meglio. Horrocks ha

annientato tutte le speranze di Bennone Van der Steen

e l'altro Bennino Profit ne è uscito alla grande contro il

local Swarth che appagato dalla vittoria contro

Williams non ha eccelso come in precedenza. Ultima

heat Rosati-Voget. È stata una heat combattutissima

vinta di misura dal tedesco grazie all'aver eseguito 2

salti puliti. Io infatti concentratomi sulle surfate dove ai

punti sono riuscito a batterlo, grazie anche a due bei

Aerial, purtroppo non sono riuscito a trovare una

rampa negli ultimi due minuti di heat per fare un

secondo salto… Un peccato, ma il tedesco era in forma

strepitosa e non bisogna dimenticare che ha finito 6°

overall nella classifica di PWA. Prima semi finale tra

Mevissen, che ha vinto l'evento lo scorso anno, contro

Horrocks e l'altra tra Voget e Profit. Senza dubbio Klass

si è imposto alla grande nonostante Ben abbia tentato

il tutto per tutto con 2 tentativi di doppio Forward,

dall'altra parte un completissimo Horrocks ha

stoppato l'olandesino volante che mixava il Freestyle al

Wave senza però la dovuta radicalità. In finale vincenti

quindi sono passati Voget contro Horrocks e in quella

perdenti Ben Profit VS Kevin Mevissen. In acqua sono

scesi subito i perdenti, Kevin ha mostrato al pubblico

che l'anno scorso non a caso ha vinto l'evento,

eseguendo un Push Loop Table Top al limite delle forze

di gravità atterrato senza bagnarsi le caviglie. Non è

stato da meno Profit ma questa volta è stato Kevino ad

avere la meglio aggiudicandosi la terza piazza.

Ed eccoci alla finale! Il pubblico era in trepidazione, la

spiaggia di Big Bay gremita di gente e tutti noi atleti lì

a guardare lo spettacolo. In effetti è stata una delle

heat più emozionanti e combattute mai viste. Phil con i

suoi salti precisi e molto alti, Voget non da meno non è

riuscito a trovare le rampe giuste, mentre nelle surfate

era riuscito ad avere un livello leggermente superiore,

grazie alla velocità di esecuzione tra il Bottom e il Cut

Back. Tutto sembrava quasi finito e con la vittoria nelle

mani di Klaas quando a 5 secondi dalla fine Phil si è

diretto a largo a “canna” e con gli occhi di fuoco

sparando un doppio Forward atterrato perfetto, il tutto

mentre Klaas si surfava l'onda dell'evento sulla quale

Phil ha costruito la sua prima vittoria internazionale

facendosi incoronato vincitore dell'Oxbow Big Bay

Classic con i giudici divisi 2-1. Un ringraziamento

particolare va fatto agli organizzatori e agli sponsor

quali Kenings, Glider sunglasses, Bestlife, Westkaap

Kultuursake en sport e molti altri, sperando che nel

2010 si tenga un evento ancora più grande e con lo

stesso successo del 2009. Windsurf is still alive!

Per la cronaca la classifica overall è stata vinta da Ben

Van der Steen a pari merito con Klaas Voget, ma con

punteggio migliore in Slalom, al terzo posto un'altra

parità tra Williams e Rosati che però ha favorito l'inglese

per aver avuto un migliore risultato in Slalom.

Ben van der Steen Campione del Mondo IFCA.Klaas Voget in Back Loop, a sinistra, e Kevin Mevissen in Forward, a destra, si sono dati battaglia per il podio.

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Francisco Porcella si esalta nelle perfette condizioni diCabo Verde e porta a casa un grandioso 11° posto.

Verticalità, potenza e stile...no more comments. Mr. JoshAngulo vince ancora una voltaa casa sua: Ponta Preta.

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Che rimonta! 7 heat consecutive da 30 minuti per risaliredal fondo della classifica fino al 4° posto. Prima di lui soloun certo Polokaw era riuscito nell’impresa del 2007.Brawzinho ancora una volta sorprende tutti!

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Sono tornato per il secondo anno consecutivo a Sal,

per il PWA World Cup di Cabo Verde, consapevole che

questo era l'evento più importante dell'anno per un

vero waverider. L'onda di Ponta Preta è difatti di

gran lunga la più bella e la più tecnica tra quelle

comprese nel World Tour. L'ammissione al contest

non è stata facile nonostante il mio 11° posto dello

scorso anno. Il PWA ammetteva solo i primi 22 del

ranking e le loro 5 wild card erano state assegnate

ad altri atleti (Kai Lenny, Levi Siver, Scott Mc Kercher,

Dario Ojeda, Gram Ezzy). Alla fine sono entrato in una

delle 5 wild card dell'event organizer ”Josh Angulo”,

dove c'erano anche Francisco Goya e altri tre local.

Sicuramente hanno anche aiutato le pinnette che gli

ho portato da Maui e la tavola da surf che gli ho

comprato appena arrivato…

PRIMA DELL'EVENTOSono arrivato a Cabo Verde con un po' d'anticipo,

grazie a Tui Fly. Dopo una proficua pausa all'ISPO di

Monaco dove ho stretto legami con nuovi sponsor

extrasettore (Body Glove, Bollè, Vans e Go Pro

cameras). I dieci giorni prima dell'evento a Sal sono

stati i più belli, insieme a quelli conclusivi, perchè

non avevo la pressione della gara e ho potuto godere

delle belle onde e della simpatia dei locali che già

conoscevo bene dallo scorso anno. Ho trovato subito

le giuste condizioni, onde di 3-4 metri e vento da 4,7

con in acqua solo Kauli, Brawzinho e Riccardo.

Ovviamente c'erano anche il wave kiter più forte al

mondo, il local Mitu Monteiro, e il piccolo Airton che

se la surfa alla grande con il padre adottivo Libero

Cozzolino, un grande lupo di mare che insegna kite

da anni sia a Cabo Verde che in Sardegna. Sono

uscito quasi ogni giorno, o in windsurf a Punta Preta,

o in surf nei tubi della sinistra, o ad Alibaba... Ho

affittato un appartamento fino all'inizio della gara

con l'amico Daniele Di Rosa (di Catania) che è venuto

a navigare e mi ha fatto da caddy nei giorni della

gara, si è anche subito inserito alla grande come

uno dei pro rider. Mio padre invece mi ha seguito e

filmato senza pressarmi, anche lui impegnato a

scoprire l'isola e i suoi costumi. Per lui era la prima

volta e si è impegnato subito molto nell'aiutare

Giulio Saiani nell'organizzazione della maratona-

memorial per la figlia Dalia, uccisa due anni fa.

LA GARAFinalmente è giunto il momento della gara. Le

previsioni sembravano epiche per tutta la settimana,

con due perturbazioni una dopo l'altra e vento sui 15-

20 nodi. Purtroppo per me le cose non sono iniziate

bene nel single. Ero nella prima heat del tabellone e

sono entrato in acqua con Nick Baker, il tedesco Klaas

Voget e l'olandese Gert Van Hooven, sfortunatamente il

vento era leggerissimo e l'onda di primo mattino non

si era ancora lisciata come normalmente fa a Ponta

Preta. Mio malgrado sono dovuto scendere in acqua

con la 5,3 ottenendo un cattivo risultato, sono avanzati

al turno successivo Nik e Klaas. Avevo subito preso una

bella onda del set, surfandola fino alla fine e

terminando con un Aerial, ma la mia seconda onda non

è stata abbastanza buona. Non ho superato il turno per

un soffio con Baker e Voget che sono passati per un

punto di differenza su quattro giudici… Il livello era

altissimo. Pensate che nel primo turno sono usciti

clamorosamente anche Jason Polakow, Alex Mussolini,

Thomas Traversa, Campello e Brawzinho, mentre

hanno impressionato positivamente il piccolo Kai

Lenny, il compare Levi Siver e il “vecchio” Francisco

Kauli Seadi mantiene la media con un secondo posto, Victor Fernandez soloin 17° posizione, e ancora una volta ha usato delle nuove tavole, dopo la“sua” rivoluzione twin fin arriva ora il momento del quad!!!

Camille Juban in una sezione molto critica. Ottimaperformance per lui con un meritato 13° posto.

© G

illes

Cal

vet

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Goya. Il single si è concluso tutto in giornata. In finale

Seadi ha superato Angulo, con Pritchard 3° e

incredibilmente Goya è riuscito ad arrivare 4° dopo

essere andato a rocce otto volte, una media di due

volte in ogni heat…

DOUBLE ELIMINATIONPer i giorni seguenti le previsioni erano promettenti, ed

è stato annunciato il double elimination.

Mi sono isolato al Criola dove ho meditato vendetta

tutta la notte. Volevo ripetere il buon risultato dello

scorso anno, perchè su questa onda mi esalto!

E dire che è iniziata quasi in tragedia, il giorno dopo era

perfetto per il surf, zero vento e 4 metri lisci con i set

più grandi che tubavano dall'inizio alla fine… Ho surfato

la sinistra la mattina con tubi da paura... Poi verso

mezzogiorno siamo andati con Swifty, Kauli, Ross, e JP

di nuovo a surfare la sinistra. Jason, mentre noi ci

intubavamo, surfava sullo stand-up, un'onda gli ha

chiuso davanti e si e preso il tavolone sulla capoccia,

finendo all'ospedale dove ha rimediato tre punti in

testa e una spalla gonfia... Noi siamo rimasti in acqua

mentre tutti ci guardavano e filmavano, poi è arrivata

un'onda perfetta, mi ci sono intubato per 5 secondi e

sono uscito dal tubo con tutti che urlavano e

suonavano il clacson! Abbiamo surfato fino a quando ci

hanno segnalato che volevano provare a fare la mia

heat, ma non c'era vento e siamo finiti tutti a rocce

dopo cinque minuti di inferno… (io ho stracciato la 5.0

per niente). Giustamente quella heat è stata sospesa e

ripetuta il giorno dopo quando finalmente lo “stadio” di

Ponta Preta era pieno di gente, il vento regolare e

l'onda di tre metri ha iniziato a pompare di nuovo.

Finalmente ho potuto mostrare le mie qualità, vincendo

la heat davanti a Riccardo Campello ed eliminando lo

spagnolo Alex Mussolini e l'inglese John Skye.

La giornata è iniziata alle 8.00 del mattino con l'arrivo

nella spiaggia deserta e già sferzata dal vento. L'onda

era buona, sui tre metri, tubante, con set che

arrivavano ogni 6-7 minuti. Il vento side-offshore era

ancora leggero, poco più di 12 nodi. Il PWA è partito con

la prima batteria (la mia) alle 8.50, annunciandone la

durata di ben 45 minuti per permetterci di scegliere le

due onde migliori. Ho sofferto da morire perchè avevo

la vela grande (5,3), ma sono riuscito comunque a

piazzare 4-5 onde di buon livello, chiudendo alcuni

Aerial più alti e più lunghi degli altri. Ho atteso col fiato

sospeso, fino all'arrivo dell'annuncio: “passano

Campello e Porcella, escono fuori Voget e Volwater”. In

quel momento mi sono gasato, ero pronto a spaccare.

Adesso ero tra i primi 16, sono entrato in zona punti e

zona montepremi, la mia trasferta poteva già ritenersi

positiva. Ma non mi bastava. Nel turno successivo

insieme a Campello dovevo affrontare i francesi

Thomas Traversa e Camille Juban (che avevano appena

eliminato i n.2 e 3 del ranking, gli spagnoli Fernandez e

Ceballos). E' stato allora che ho compiuto la miglior

heat del campionato. Ero gasatissimo, la bandiera

italiana e quella sarda sventolavano nelle raffiche

calde che aumentavano sempre di più, le batterie

erano ora di 25 minuti e potevo uscire con la 4,7.

Sentivo la spiaggia fare il tifo per me ad ogni discesa.

Ho dato il massimo senza sbagliare e piazzando le mie

surfate giuste, con delle combinazioni di Cutbak e

Aerial ad una mano. Ho vinto la batteria insieme a

Traversa, Campello e Juban sono stati eliminati. Ora

ero perlomeno 11° come lo scorso anno. Non ce la

facevo più, mi era tornato un forte dolore alla spalla

che mi era uscita e rientrata nell'ultima heat. Nel turno

Ponta Preta è uno spettacolo unico al mondo!!!Il giovanissimoKay Lenny con un11° posto finaledi tutto rispetto.

Francisco in mega Aerial a Ponta Preta, finalmenteun italiano si riaffaccia nella top ten di una gara

wave dopo il mitico Cesare Cantagalli!!!

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successivo siamo tutti andati a rocce ma sono passati

con punti vicinissimi Boujma e Toma, con Mc Kercher

terzo e io quarto. Non sono riuscito ad esprimermi al

meglio, trovandomi sovrainvelato con la 4,7 e questo è

stato uno sbaglio che non dimenticherò mai. Mi sono

trovato fianco a fianco sulle rocce con Thomas

Traversa, ci siamo messi a ridere perchè i nostri rig si

erano attaccati e solo sulle rocce siamo riusciti a

staccarli. Le heat sono andate avanti con Brawzinho e

Ross Williams autori di una rimonta sorprendente,

saliti dalla parte bassa del tabellone. Brawzinho ha

surfato alla grande riuscendo a battere anche

Francisco Goya. In seguito è stato fermato da Pritchard

dopo sette batterie, grande Brawzinho! Ha finito la sua

gara in quarta posizione. Pritchard sconfitto da Angulo

è arrivato terzo. Poi la doppia finale ha visto trionfare

Angulo per la gioia dei locali.

CONSIDERAZIONI FINALIDurante il periodo di residenza a Sal ho alloggiato

all'Hotel Crioula a pochi minuti da Ponta Preta. Il Crioula

è un grande villaggio, all-inclusive, dove veramente non

mi è mancato nulla. Ero servito e riverito da un super

ristorante ed ero da solo in camera in perfetto

isolamento. Così ho potuto rilassarmi e concentrami

prima e dopo le gare. Un posto veramente moderno e

bellissimo, davanti alla lunga e bianca spiaggia di Santa

Maria, dove Libero, personaggio ormai mitico anche a

Sal, gestisce la scuola di kite. Tra gli “highlights” di

questo viaggio ci sono stati i tubi sulla ''ischierda'' che

rimarranno impressi in me a vita! A Santa Maria mi

sento ormai di casa, con i ragazzi e le ragazze locali con

cui ci si ritrovava ogni sera a festeggiare al Calema o al

Chill Out. Anche loro sono parte del mio successo

insieme agli sponsor che mi hanno supportato con

grande attenzione: Simmer Sails, Drops board, MFC,

Maverx mast, Da Kine, la Regione Sardegna per la quale

portavo con orgoglio il marchio dell'Assessorato al

Turismo sulla vela e la compagnia aerea TuiFly.

L'onda di Ponta Preta è bellissima da surfare. Solo in

Indonesia avevo trovato di meglio. Le altre tre prove del

PWA World Tour 2009 Wave saranno a Guincho in

Portogallo a fine giugno, Pozo Gran Canaria in luglio e

Sylt Germania in settembre. Il mio obiettivo è di finire nei

top 10. Non succede per un italiano dai tempi di Cesare

Cantagalli. Ce la farò a raggiungere il traguardo? Di una

cosa solo posso essere sicuro oggi: tornerò l'anno

prossimo a Ponta Preta!

Ancora una volta la “vecchia guardia” quando sitratta di mettere in gioco la propria esperienza

da la zampata vincente. Kevin Pritchardnuovamente sul podio di una gara Wave.

Francisco in Aerial.

Il talento di Francisco per il waveriding deriva dalla suagrande passione per le onde e dalla sua bravura nel surf.

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Un bivio che potrebbe portare alla scoperta di San Borondon.

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John Skye esplode in Aerial su un bombolone delle Canarie.

Un’antica mappa delle Canariecon segnata la leggendaria San Borondon.

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LE OPZIONIAgosto è il mese in cui c'è un momento di pausa tra lo stress estivo dovuto alle varie

competizioni e la fredda finale di coppa del mondo sul Mare del Nord a Sylt. Questo

è il periodo migliore per uscire, esplorare e visitare posti nuovi, fare qualche bel

viaggio e andare in acqua a divertirsi. Nicole Boronat e Steffan Etienne stavano

pianificando di andare via tutti insieme per un po'. Il Perù è stata la prima tappa

scelta. Agosto è il periodo perfetto per il vento ma, con i prezzi del petrolio alle stelle,

i prezzi dei biglietti aerei erano esorbitanti. Abbiamo quindi deciso di optare per Boa

Vista a Capo Verde. Dopo aver organizzato tutto ed aver affrontato i preparativi,

aiutati da un mio vecchio amico che abita lì, siamo partiti. Purtroppo, proprio qui il

piano si è bloccato. Tutti i voli in partenza dalle Canarie erano piccoli velivoli che non

garantivano il trasporto del materiale. Allora, è entrata in scena la terza opzione, cioè

l'esplorazione dell'isola di Porto Santo, a Madeira. Sembrava fosse una scelta

interessante ma durante l'ultima settimana, dopo aver parlato con dei local ed aver

controllato le previsioni dell'ultimo momento, ci siamo resi conto che sarebbe stata

solo una perdita di tempo.

L'IDEAA questo punto le opzioni erano finite e il nostro morale era a terra. Quella sera,

tuttavia, durante la cena, la mamma di Nayra ci ha dato un'idea, consigliandoci

scherzosamente, di andare alla ricerca della misteriosa isola di San Borondon, che

con la nostra fortuna magari avremmo anche trovato. San Borondon (per le persone

Nayra e John spocckeggiano aspettando ditrovare la loro San Borondon.

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non Canarie che non lo sanno) è un'isola leggendaria che si dice appaia o scompaia

a seconda di chi la va a cercare. Con quest'idea in mente, abbiamo deciso di andare

in esplorazione alla ricerca di uno dei posti più misteriosi e sperduti delle Canarie.

Alla ricerca di spot che nessuno mai aveva surfato prima, in una zona senza

previsioni, abbiamo dovuto far affidamento sul nostro istinto, aspettando e cercando

ogni giorno, ancora e ancora…

IN VIAGGIO VERSO L'IGNOTOAbbiamo caricato i nostri van con tutto il necessario: cibo, tende, sacchi a pelo,

acqua e materiale per qualsiasi condizione avremmo potuto trovare e ci siamo

messi in strada. La destinazione era ancora abbastanza vaga, abbiamo solo seguito

le tracce del vento e delle onde, che ci hanno portato per km lungo le zone più

desolate delle Canarie. Il primo giorno l'abbiamo passato guidando per ore ed ore.

C'era sempre vento all'orizzonte ma non siamo mai riusciti ad acciuffarlo, ad un

certo punto abbiamo deciso di fermarci ed accamparci, sperando di aver più fortuna

l'indomani. La notte è passata nel peggiore dei modi, con un vento da 30 nodi che

spazzava l'accampamento, scuoteva le tende e perfino i van! La povera Nayra è

riuscita a dormire solo per un paio d'ore, mentre la tenda le sbatteva in faccia.

La mattina seguente il morale del gruppo era basso. Abbiamo fatto del nostro meglio

per restare positivi e alla fine siamo stati premiati. Dopo una piccola curva sulla

strada, abbiamo scoperto una piccola ma perfetta onda che si srotolava, pettinata

da 20 nodi di vento side-shore. Non abbiamo esitato un secondo, in men che non si

Anche Stephane Etienne, local delle canarie, non aveva maisurfato prima questo misterioso reef.

John Skye in Back Loop one hand.

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dica eravamo tutti in acqua. È stata una session davvero divertente e la cosa migliore

è che eravamo solo noi, a metà agosto, da qualche parte alle Canarie, qualcosa di

impossibile da immaginare. Dopo la session, il morale era cresciuto parecchio,

eravamo pronti a continuare la nostra missione alla ricerca di uno spot mitico che

nessuno aveva ancora visto. Abbiamo scoperto dei posti nuovi. Bellissime lagune

d'acqua piatta, perfette per il freestyle, alcuni spot divertenti per saltare con vento

side-on, dove potevamo finalmente sgranchirci dopo ore al volante. Un sacco di

uscite, tra di noi, divertendoci in acqua, ma ancora non proprio quello che eravamo

venuti a cercare. Sapevamo di essere più o meno arrivati, sebbene fosse un posto

inesplorato, come la misteriosa isola di San Borondon, che appare solo a colui che

la vuole trovare a tutti i costi.

CERCANDO L'IMPROBABILEContinuavamo a bruciare carburante. Giorno dopo giorno, abbiamo guidato per

miglia lungo i sentieri sterrati, cercando disperatamente di trovare qualcosa di

diverso. Il paesaggio però non era completamente deserto e, lungo il tragitto,

abbiamo scoperto dei posti bellissimi di cui nemmeno Nayra, Nicole e Steffan (local

delle Canarie da oltre 8 anni) avevano mai sentito parlare prima: piscine naturali,

montagne rosse, ecc. Ci siamo imbattuti in una montagna che si diceva fosse magica

e, non avendo niente da perdere, abbiamo deciso di scalarla. Una volta in cima,

abbiamo trovato delle antiche raffigurazioni sulla roccia: lì al sole ed esposte agli

elementi senza alcuna protezione. Ci hanno detto in seguito che queste erano

incisioni lasciate dagli antichi aborigeni dell'isola. Dopo aver fatto una scoperta del

Nayra Alonso cerca di domare un’onda logo high.

Stephane, sotto, e John, a destra,ci fanno vedere il loro Cut Back.

Anche Nicole Boronat alle prese con un logo high.

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genere, sicuramente potevamo trovare uno spot nascosto!

Una mattina ci siamo svegliati tutti stranamente nervosi. Non era cambiato niente, il

vento soffiava sempre nella direzione dei giorni precedenti, non c'erano previsioni di

onde particolari per quel giorno, eppure sapevamo che c'era qualcosa di diverso.

Essendoci lo stesso tempo del giorno precedente, abbiamo deciso di tornare al

nostro spot preferito per fare un po' di windsurf. Lungo il tragitto però, qualcosa ha

catturato la nostra attenzione. Un reef che avevamo controllato più volte, oggi aveva

una piccola onda sporca che gli rompeva sopra per la primissima volta.

Sicuramente non era niente di speciale e non si poteva surfare, ma per qualche

ragione abbiamo deciso di aspettare. C'era una chiuma bianca, piccola e disordinata

che rompeva su un reef asciutto. Il vento era più forte dei giorni precedenti e si

potevano vedere le ochette rompere ovunque nell'oceano. La nostra adrenalina ci

chiedeva di proseguire, sapendo che ci aspettavano condizioni divertenti proprio

dietro l'angolo e magari stavamo solo perdendo tempo, ma qualcosa ci ha fatto

restare tutti immobili. Quel qualcosa si è poi rivelato un suggerimento giusto.

LA VISIONEDopo 2 ore, la marea era cresciuta sommergendo il reef e le onde stavano

cominciando ad allinearsi. Erano ancora piccole ma adesso erano molto più

organizzate e miglioravano set dopo set. Ora o mai più, dovevamo approfittarne,

questa era la ragione per cui eravamo venuti fin qui. Abbiamo armato

velocemente e ci siamo buttati giù dalle rocce, diretti verso il reef sconosciuto.

Skyboy piazza un signor Cut Back.

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Inizialmente siamo andati tranquilli, studiando lo spot e vedendo se ci fossero

rocce sporgenti o punti asciutti, guardando come rompevano le onde. Appena

l'onda colpiva il reef, si formava in un istante, risucchiando dal basso e

proiettando il lip in avanti con violenza. Era un'onda molto spessa e pesante ed

era difficile da surfare. Il lip poteva distruggere il materiale in una frazione di

secondo, e Nayra se n'era accorta. Abbiamo surfato per quasi 3 ore con onde

logo high e vento perfetto da 5.0. Non potevamo crederci!

… E FINALMENTE SAN BORONDONAlla fine eravamo così stanchi che non riuscivamo neanche più a restare

aggrappati al boma. Siamo rientrati esausti ma molto contenti. Mentre

smontavamo, la marea è calata nuovamente e con essa sono scomparse anche

le onde perfette. Il tempo di salire in macchina per andarcene e non c'era quasi

più traccia delle onde.

Forse questa è stata la nostra rivelazione: uno spot che nessuno conosceva, lo

spot che trovi solo se guardi attentamente, se lo cerchi veramente, proprio come

la misteriosa isola di San Borondon. Abbiamo imparato, grazie ad una vecchia

leggenda, che a volte la ricerca può dare risultati inaspettati.

Magari lo spot migliore che tu abbia mai visto ti aspetta proprio dietro l'angolo,

ed è in attesa che tu lo scopra. Forse devi solo cambiare il modo in cui osservi

le cose, e aver pazienza. C'è sempre una ricompensa per coloro che cercano,

anche nel proprio giardino.

Stephane Etienne in Aerial.

John Skye, a sinistra, e Nayra Alonso, a destra,hanno avuto fiducia seguendo la leggenda e sonostati ricompensati ampiamente.

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FRANCISCOFiji è la terra delle tradizioni! I figiani, sparsi su questa lunga catena di isolette

nel Pacifico meridionale, conservano con gelosia e cura le loro tradizioni. Esse

vengono custodite finchè loro sono in vita e poi tramandate alla generazione

successiva. Questo è uno dei luoghi che ho sempre desiderato visitare e

soprattutto ho sempre voluto surfare le onde tubanti che si srotolano lungo le

barriere coralline di queste isole remote. Sono arrivato a Nadi, sulla costa

occidentale di Viti Levu, c'erano ottime previsioni per uno swell pronto a colpire

il reef di Fiji. Volevo anche gustarmi lo stile di vita locale e quindi sono rimasto

qui per un mese intero, arrivando 10 giorni prima di Rudy. Mi sono trovato col

mio amico Tony Philip, un ex windsurfista campione del mondo, che conosco già

da quando ero un bambino in quanto era amico di mio padre già dagli anni '80,

proprio gli anni del boom iniziale del windsurf. Ora è proprietario della Mana Fiji

abbigliamento, e trascorre il suo tempo tra Parigi e Fiji, dove è nato. Tony mi è

venuto a prendere all'aeroporto e mi ha portato a casa sua facendomi abituare

ai ritmi di Fiji. Una vita molto rilassata, fatta di piaceri semplici, senza

complicazioni ne stress, come bersi una birra fresca mentre ti perdi osservando

il sole che tramonta all'orizzonte oltre le piccole isole vicino al porto.

Il giorno seguente, Tony mi ha presentato uno dei suoi migliori amici, con lui ho

legato immediatamente e mi ha preso sotto la sua ala come fossi suo fratello

La piccolissima isola di Namotu, in passato è stata la sede di unadelle tappe più epiche della storia del World Tour.

Singatoka

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minore! Si chiama Ian Muller, proprietario di un business che organizza gite in

barca (fijisurflegends) e porta la gente ai reef esterni per far surf da onda, in

posti da favola come i vari break di Namotu e Tavarua. Ian è un grande! Siamo

diventati molto amici davvero in fretta e, prima che me ne rendessi conto, mi ha

portato a casa sua, come facessi parte della sua famiglia, portandomi in barca

tutte le mattine e facendomi diventare effettivamente un membro della crew. Ian

è sponsorizzato da RedBull e ha 2 jetski, quindi un giorno siamo usciti a surfarci

delle onde belle massicce a Wilks, noi due soli a fare Tow In con tubi di 4 metri e

le nostre 6'1'' pintails, un'esperienza assolutamente indimenticabile. Ci siamo

davvero divertiti un sacco ma sfortunatamente è dovuto partire per due

settimane e quindi non ha potuto incontrare Rudy. Eccoci qui,

a controllare il posto con Ian come capitano, pronti per

partire all'esplorazione della costa di Viti Levu.

RUDY - BULA!!!Dopo aver ricevuto una marea di e-mail dove

si diceva che Fiji stava sparando grosso,

sono finalmente riuscito a pianificare

all'ultimo momento le mie due settimane di

fuga da Maui e dal mio marchio RueBelle

Francisco in Aerial a Natindala.

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Designsper, per scappare nel pacifico meridionale.

Il giorno della mia partenza, Pietro (papà di Francis)

è passato da casa mia per dirmi:“ Rudy, Francis mi

ha detto di darti questa macchina fotografica,

cercate di farne il miglior uso possibile, so che tu hai

le capacità e Francis ha un buon occhio, riportateci

degli ottimi scatti!”.

Sono diventato involontariamente anche il fotografo

della spedizione. Devo ammettere che mi sono

sentito molto intrigato dalla sfida e quindi eccomi

con la macchina fotografica al collo, con metà lente

attaccata con un elastico al resto della macchina… E

con l'autofocus andato… Mi ero dimenticato che

Pietro è sempre molto entusiasta, ed ecco che il

concorso di foto fai da te ha inizio.

Francis era già sul posto con casa, macchina e

perfino una barca per portarci al reef esterno la

mattina seguente. Non c'era proprio tempo da

perdere, secondo il programma di Tony, quel

pomeriggio saremmo andati verso sud e Singatoka,

alla ricerca di una spiaggia surfabile. Tony ci ha

chiamato quasi tutti i giorni per farci un resoconto

delle condizioni e per dirci dove andare, peccato non

si sia potuto unire a noi, stava facendo il photoshoot

per il suo marchio di abbigliamento: ManaFiji.

SINGATOKALa prima guidata per arrivare a Singatoka ci ha fatto

conoscere lo spettacolare scenario figiano ed il suo

mix culturale. Le montagne, le vallate, il vulcano, le

foreste di pini che si affacciano sulla costa, con

lagune e reef che circondano l'intera isola.

Come molti altri arcipelaghi oceanici che hanno

ospitato culti differenti, Fiji è cosparsa di monumenti

sacri e templi. Lungo la strada ci imbattiamo in una

bellissima chiesetta cattolica, templi indiani, moschee,

pascoli di mucche, piantagioni di frutta locale e

macchine moderne che sorpassano i vecchi autobus

straripanti di gente e carrozze di lamiera trainate da

cavalli. Piccoli villaggi rurali sorgono di fianco a enormi

città in continuo sviluppo con alberghi a 4 stelle, sushi

bar e perfino resort marittimi. A prima vista sembra

che questi mondi apparentemente agli opposti

riescano a convivere in armonia e pace.

Vedendo la costa ci siamo resi conto che gli alisei

stavano già soffiando, nonostante le informazioni

precise di Tony ”vai a destra dopo il ponte verso

l'oceano”, abbiamo fatto una gran fatica a trovare la

strada d'accesso, più che una strada era un sentiero

fangoso che ci ha portato all'estuario di un fiume

dove una famiglia locale ha costruito una capanna

con una visuale stupenda proprio sullo spot. L'unica

maniera per accedere al beach break era attraverso

l'estuario, anche seguendo i consigli di una famiglia

di pescatori locali, ci siamo ritrovati in una situazione

molto delicata che avrebbe potuto trasformare la

nostra spedizione da autoprodotta ad autodistrutta…

Eccoci qui, coi nostri 2 rig armati e la valigia quasi

stagna contenente la nostra macchina fotografica a

galleggiare lungo il fiume, con la corrente che

improvvisamente ci spinge proprio verso la zona

d'impatto, ovviamente senza un alito di vento. In un

secondo abbiamo deciso di cambiare programma,

uno è tornato a riva con il materiale fotografico,

mentre l'altro è andato con entrambi i materiali

verso il reef e le onde ruggenti. Francis, dopo aver

nuotato con la borsa in testa, ha raggiunto la riva

mettendo l'attrezzatura fotografica in salvo, poi ha

nuotato verso di me che stavo combattendo contro la

corrente vicino alla zona d'impatto… Tornati entrambi

a riva, abbiamo controllato il materiale, ci siamo fatti

due risate sulla situazione non proprio rilassante e

abbiamo deciso di far la prima session con 18 nodi e

Rudy Castorina fa lavorareil suo twinzer sulla spalladi Natindala.

Rudy in Aerial a Singatoka.

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onde di un metro! Dopo aver fatto windsurf fino al

tramonto, siamo stati accolti da una famiglia locale

che ci ha offeto té e cibo tradizionale. Ci hanno

raccontato delle storie riguardo le dune di sabbia di

Singatoka, in cui si possono tuttora trovare dei resti

umani ed ossa. Mentre il sole cominciava a

nascondersi dietro il profilo delle montagne, il té

stava cominciando a bollire, e la famiglia ci ha offerto

una panoramica delle bellezze fijiane. Ci hanno

raccontato che le dune proprio a ridosso della

spiaggia in cui abbiamo surfato, sono le più grosse

del Pacifico meridionale e hanno un significato

particolare sia ecologicamente che storicamente. Ci

hanno mostrato delle foto dove ci sono dei tratti che

ricordano un viso umano che emerge dalle dune.

Vedendo la nostra reazione un po' impaurita, con le

facce perplesse, ci hanno spiegato che i profili e le

ombre coincidono con quelle dei loro avi che si sono

manifestati per esprimere la loro ostilità nei confronti

di un'azienda di costruzioni che voleva distruggere le

dune per portarne via la sabbia. La famiglia ci ha

rassicurati dicendo che noi eravamo al sicuro e che il

dio figiano ci stava proteggendo, in quanto siamo

arrivati da loro pronti a capire e rispettare le

tradizioni locali.

NATINDALAÈ un piccolo villaggio a 30 minuti da Nadi, dove

Skelly, un local figiano nero di circa 60 anni ti porta

con la sua barchetta al pass sul reef appena fuori

dalla laguna, qui rompe questa sinistra che curva

lungo il reef e chiude pesante tubando sul reef quasi

asciutto. Abbiamo fatto delle grandi surfate qui e ci

siamo divertiti un sacco con Skelly, che ci ha

aspettato per riportarci nella laguna dopo che la

marea era salita nuovamente. Un giorno mi sono

arrampicato su una palma da cocco e poi Rudy e

Skelly si sono messi a spaccare le noci di cocco e a

pelarle, Skelly toglieva la corteccia coi denti, forse

per via di questo stile selvaggio gliene erano rimasti

ben pochi in bocca…

In quei giorni che Skelly ha trascorso con noi, ha

fatto cose che non aveva mai fatto prima: guardare

gente far windsurf, riprendere con una video

camera, giocare a bocce/petanque, e vedere un

ragazzo bianco arrampicarsi su un albero.

NAMOTUUno dei surf resorts migliori sulla faccia della terra.

Bisogna garantire di essere in questo resort o avere

un permesso per poter surfare in quegli spot.

Dobbiamo ringraziare Pietro e Tony per il loro

passato da windsurfisti, e anche il proprietario di

Namotu, un appassionato e loro caro amico:

”Scotty”. Ci ha accolto a braccia aperte e ci ha dato

il permesso di far windsurf e surf ovunque

volessimo sulle sue onde private. Abbiamo surfato

Wilks quasi tutto il tempo e windsurfato la sinistra di

Namotu quando c'era vento, solo io e Francis,

facendoci le foto a turno dalla barca.

Francisco con il jetski di Ian Muller.

Francisco in Aerial sullapotente sinistra di Namotu.

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FRIGATE PASSAGEÈ il passaggio del reef con una sinistra stupenda che si

trova a circa mezz'ora di barca dal Resort Batiluva, è

un'onda molto divertente ma davvero pesante, con una

sezione tubante appena dopo la partenza, ricorda

Teahupoo quando è sui 4 metri solidi, risucchia da

sotto il livello del mare e proietta in avanti… E' un'onda

molto impegnativa e pericolosa ma che regala grandi

ricompense… Rudy ed io abbiamo distrutto 3 tavole in 2

giorni… Ma ne è valsa la pena, alla grande!

WINDSURF SESSIONBATILUVAUn resort splendido situato su una piccola baia

bloccata da uno strapiombo che la isola dal resto

dell'isola, è a circa 40 minuti di barca dalla costa

orientale di Viti Levu. Il cibo è davvero ottimo per tutti i

gusti e servono tre pasti al giorno. Abbiamo anche

avuto l'occasione di conoscere lo chef e sederci con lui

per una session di kava. Abbiamo comprato il kava

dalla prima casa entrando nel villaggio, e lo abbiamo

offerto al capo come regalo per lasciarci passare.

“L'assistente capo” ha recitato una preghiera come

vuole la tradizione e ci ha spiegato il rituale. Kava è una

pianta le cui radici vengono sbriciolate e poi mischiate

all'acqua, si produce una bevanda bianca utilizzata per

occasioni speciali come matrimoni, cerimonie

politiche, oppure cerimonie funebri. Il kava si prepara

in grandi bacinelle di legno e viene servito in cocchi

svuotati. Una volta che il cameriere ti passa un drink,

prima di berlo devi sbattere le mani tenendole molto

curve in modo da avere un suono cupo e poi gridi

“Bula”! Fatto ciò puoi bere il kava, ripassare la scodella

vuota, ribattendo le mani e dicendo “Maca”. Abbiamo

continuato così per ore… Dopo tutta l'adrenalina della

surfata, il culmine della spedizione è stato puro relax e

pace. Mentre tornavamo all'accampamento, con il kava

che ci scorreva nelle vene, abbiamo dormito con una

sensazione di pace interiore e benessere, totalmente a

nostro agio e rilassati. Questo momento è stato uno dei

migliori dell'intero viaggio. Mentre il mio aereo stava

per decollare, la testa era piena di ricordi magici,

istanti preziosi, visioni, risate, pesanti onde tubanti,

kava e nuvole, ma un pensiero ha avuto il sopravvento

su tutto: nonostante tutte le differenze culturali

presenti tra gli abitanti di Fiji, l'armonia regna sovrana

nella loro vita quotidiana. Tutte le foto sono state

scattate da noi o dai locali. Abbiamo cercato di variare

un po' per farvi vedere che abbiamo vissuto diverse

esperienze. Un momento per l'amicizia, uno per la

scoperta, uno per le onde e perfino uno per la

fotografia… Tutti intrecciati in un unico attimo… anzi in

due! Spero vi sia piaciuta la storia! Francisco and Rudy.

Special thanks to:

Ian Muller di Fiji Legend per la sua ospitalità e per il

jet ski: www.fijilegend.com

Tony Philip e Mana Fiji per le informazioni e per le

motivazioni per aver scelto Fiji: www.manafiji.com

Dave Leed per averci messo a disposizione la barca:

[email protected]

Batiluva Surf Camp, il miglior posto per alloggiare a

Frigate Passage: www.batiluva.com

Francisco a Frigate Pass in super Aerial!

Bottom Turn a Natindala per Rudy sotto un lip di tutto rispetto.

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LE VERE ORIGINI DEL SURFSe il surf fosse nato in Perù? Che domanda strana da porsi, specialmente per noi che

viviamo alle Hawaii, paese surfistico per antonomasia, conosciuto in tutto il mondo.

Abbiamo visto spesso le foto di Duke Kahanamoku in piedi, orgoglioso al fianco della

sua tavola Koa di quasi 5 metri di lunghezza e 50 kg di peso proprio sulla spiaggia di

Waikiki. Prima di questo momento, le uniche rappresentazioni conosciute di gente

che cavalca le onde, si possono trovare nelle raffigurazioni degli artisti che erano

sulla nave del capitano James Cook quando scoprì le Hawaii nel 1778. Tutti abbiamo

sempre pensato che fossero loro i primi surfisti...

...Fino a circa 5 anni fa, quando arrivammo nel piccolo villaggio di pescatori di

Huanchaco sulla costa settentrionale del Perù. Famoso per il suo Ceviche (piatto a

base di pesce crudo) e per le sue onde che si srotolano per più di un chilometro,

Huanchaco fu un'autentica sorpresa, specialmente per la sua storia, che s'intreccia

vividamente con quella del surf da onda. Lungo la spiaggia ci sono decine di

barchette da reef, chiamate Caballitos de Totora (piccoli cavalli di canne) a causa

della loro instabilità in acqua. Per oltre 2000 anni, queste piccole imbarcazioni sono

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state utilizzate dai pescatori locali per passare le onde e poter sistemare le reti in

una delle zone più pescose al mondo. Quando tornavano verso riva, usavano una

lunga canna di Bamboo come remo per spingersi e surfare l'onda al ritorno, stando

in ginocchio o perfino in piedi! Proprio al momento della nostra partenza, lo Stand

Up Paddle surfing era appena rinato alle Hawaii e rimasi davvero sorpreso di quanto

si assomigliassero le due attività. Non rimanemmo molto tempo a Huanchaco,

perchè non c'era mai abbastanza vento per poter windsurfare questo point break

eccezionale ma sapevamo che c'era un'onda simile più a nord, con vento

Il deserto nord peruviano nasconde ancoratante onde inesplorate, e aspettano solo che

dei gringo abbiano la volontà di scoprirle.

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perfettamente side shore. Prima di partire, ebbi la possibilità di parlare con

numerosi pescatori che mi confermarono che i caballitos che utilizzano oggi per

andare a pescare sono esattamente come quelli dei loro antenati, 2000 anni fa,

ancora prima che ci fossero gli Incas. 2000 anni fa gli uomini avevano le stesse

esigenze di oggi vero? E le onde erano già presenti? Quindi non c'è alcuna ragione

per cui non dovessero surfare le onde per puro divertimento!”

Queste parole hanno continuato ad echeggiarmi nel cervello per i due anni

successivi. Ero convinto che sarei tornato in Perù; dovevo assolutamente sapere se

quelle onde infinite avessero visto i primi surfisti da onda e ovviamente volevo

continuare la mia ricerca di sinistre perfette accarezzate da vento side offshore.

TORNIAMO IN PERU'Dopo 5 anni siamo ritornati nel territorio degli Incas. Appena arrivati a Lima ci siamo

diretti verso… Le montagne! La bellissima città coloniale di Cusco, un tempo capitale

Inca, è stata la nostra prima fermata. Perché dovremmo passare del tempo a circa

4000 metri d'altezza e a circa 1000km dall'onda più vicina? Innanzitutto perché la

vista è assolutamente mozzafiato, non solo per l'altitudine ma anche per la bellezza

sconvolgente del posto. I paesaggi e i monumenti sono meraviglie sparse lungo tutta

la vallata sacra. Volevamo anche farci un giro con la tavola SUP nel lago Titicaca, il

lago windsurfabile più alto al mondo, dove non è raro vedere i local utilizzare le

barchette di canna per spostarsi. E' strano come, persone che vivono a migliaia di

km di distanza le une dalle altre, abbiano sviluppato un metodo identico per

attraversare gli specchi d'acqua. Appena gli abitanti delle isole Uros, isole

galleggianti coperte di canne, hanno visto le nostre tavole hanno esclamato: “È la

versione moderna del nostro Caballito di Totora! Me lo presti un po'?”. Effettivamente

è la versione moderna dei loro “cavallini” e gliel'ho fatto provare con grande piacere.

A dire il vero quello che volevo era proprio metterli alla prova. Volevo provassimo a

scambiarci momentaneamente le tavole proprio come facciamo normalmente nei

nostri home spot, appena abbiamo una tavola nuova. Qui non c'era bisogno di

confrontare il rocker o le varie misure, era solo puro divertimento per tutti. Carine

si è occupata delle ragazze che hanno remato in ginocchio sulla Bic Jungle, mentre

io sono salito sulla barchetta di canna con nostra figlia Lou che voleva

assolutamente fare un giro. Ho sognato questo momento per tanti anni. Non mi

capita quasi mai di andare in montagna, probabilmente amo troppo l'oceano. Una

cosa che non abbiamo mai provato vivendo vicino al mare, è il silenzio assoluto. Non

c'è un silenzio più totale di quello delle alte montagne; è quel silenzio che ti penetra

nell'anima. Sembra strano, ma è un silenzio che si riesce a sentire ed è

assolutamente un'esperienza magica per me. Il lago è talmente immobile che

rispecchia il cielo ed i paesaggi circostanti. Lou è rimasta come congelata sulla prua

della barchetta. Ho smesso di remare per un secondo per gustare il momento al

massimo. Forse ho perfino smesso di respirare, che a quest'altezza non è proprio il

massimo. Ad ogni respiro sembra di far un sacco di rumore.

“ C'è qualcuno?” ha urlato Lou come se il silenzio la stesse infastidendo.

“ No Lou, non c'è nessuno qui vicino. Per questo è così spettacolare” le ho risposto.

Quando stavamo ritornando verso le piccole isolette di canna su cui si trovava

Carine, ho visto un ragazzo che scorrazzava in giro per il lago sul mio Bic Jungle.

Immediatamente mi ha chiesto se gli potevo lasciare la tavola dopo la partenza e che

Manu Bouvet lavora le onde di Lobitos.

La città Inca di Machu Picchu.

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mi avrebbe lasciato il remo che non andava bene per i suoi canoni. Non riuscivo a

credere che preferisse il suo bastone che è rimasto immutato per 2000 anni,

rispetto al mio remo nuovissimo in carbonio, che a me sembra bellissimo!

TORNIAMO FRA LE ONDEPer ora dovevo tenere la mia tavola da SUP per usarla ad Huanchaco, dove ci siamo

diretti dopo esserci fermati un pochino a Machu Picchu, la misteriosa città Inca. Qui

ad Huanchaco, non è cambiato nulla dall'ultima volta che la visitammo, 5 anni fa. A

dir il vero non penso sia cambiato molto negli ultimi 2000 anni. I pescatori

continuano ad uscire tutti i giorni con i loro “Cavallini di Totora” e continuano a

surfare le onde al ritorno verso riva. Ovviamente, al giorno d'oggi, le onde vengono

condivise anche con le moderne tavole da surf. E oggi in particolare le

condivideranno anche con un SUP, il futuristico Caballito.

Carine è la prima a uscire e a catturare l'attenzione di tutti i pescatori. Vogliono

provare tutti. Passiamo il resto della giornata scambiandoci “tavole” e surfando le

onde assieme. Forse è proprio qui che sono nati tutti gli sport basati sul surf ed è

una bella cosa sapere che, per quanto possano evolvere, restano sempre legati alle

proprie origini.

Le tracce di questo inizio sono visibili, nell'oceano ma anche in antiche raffigurazioni

e su manufatti di ceramica in mostra nei musei, o negli svariati siti archeologici

lungo le zone costiere. Certo tutto sarà stato fortemente influenzato dalla vicinanza

del mare, nelle raffigurazioni sono sempre presenti onde che tubano, onde che

s'infrangono sulla costa, linee ordinate all'orizzonte e perfino onde tubanti su point

break.

SUP contro il Caballito di Totora, 2000 anni di differenza macon lo stesso scopo, scivolare sulle onde!

Un local shapa un Caballito di Totora.

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Un'altra cosa che non è cambiata minimamente, è la mancanza di vento ad

Huanchaco, quindi ci dirigiamo verso Nord per poter finalmente soddisfare la nostra

fame windsurfistica. L'intera costa peruviana è delimitata da un deserto di colore

grigio, formato da rocce frantumate e polvere che si getta in un oceano scuro,

creando un'atmosfera cupa e deprimente. Ed è un po' così che ci sentiamo al nostro

arrivo a Pacasmayo, durante questo giorno di nebbia… Finchè entriamo in acqua con

il windsurf. Appena tocchi l'acqua ti si apre una dimensione totalmente diversa e ti

dimentichi di tutto il resto, concentrandoti solo sulle condizioni spettacolari. Stai

surfando l'onda più lunga sulla faccia della terra! In un giorno buono, quest'onda

sinistra di 3km di lunghezza si srotola perfettamente, accarezzata da venti side

offshore sui 15-20 nodi. Carine e io condividiamo delle sessioni magiche assieme

all'unico windsurfista della zona, il proprietario italiano del night club locale, il

Cactus. Non ci fermiamo però a Pacasmayo, continuiamo il nostro viaggio a nord,

dove crediamo che le onde siano perfino meglio! Nella regione di Mancora, vicino

all'equatore, troviamo la vera perla del nostro viaggio. In questa zona ci sono

caratteristiche ambientali migliori rispetto agli spot precedenti. Prima di tutto, le

Manu colpisce il lip di Pacasmayo.

Carine Camboulives in action a Lobitos.

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fredde correnti di Humbolt scorrono verso ovest, lasciando penetrare in zona acque

più miti. Non c'è più nebbia, la vegetazione è più tropicale ed il vento, sempre side

offshore, è perfino più forte! Ciò che rimane della stessa qualità è l'onda, che

stavolta è “solo” di 200metri di lunghezza, ma più ripida e potente!

Queste onde si trovano spesso e volentieri in zone riservate all'estrazione del

petrolio e occorre passare numerosi punti di controllo, la maggior parte dei quali

sono tuttavia tranquilli. È necessario farsi lunghe guidate sulle piste nel deserto,

lontano dalla strada principale. Alla fine della strada, però, la ricompensa vale

assolutamente sia il tempo che la polvere.

Il deserto nord peruviano non apre le sue porte ad ogni gringo che passa. Abbiamo

sentito parlare di un'onda mitica, definita come la migliore dell'America del Sud, da

coloro che hanno conoscenze nell'Azienda petrolifera che ha limitato l'accesso a

tutta la zona. Quest'onda misteriosa è uno dei segreti ancora sconosciuti che il Perù

continua a nascondere. Potrebbe essere una grande avventura per coloro che

riuscissero a trovarla e cavalcarla, per continuare una storia cominciata più di

duemila anni fa.

I Caballito di Totora da 2000 anni surfanoogni giorno le onde del Perù.

Tradizione ed innovazione, il surf sarà veramente nato in Perù?

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INFO UTILI• Volate in Perù e poi a Trujillo. Per informazioni e prenotazioni dei voli nazionali:

Viaggi LeRoy: Leroy_ [email protected]

• Autonoleggio a Trujillo. Chiedere di Edgar Enrique:

[email protected]; $80/giorno per un 4x4 Toyota Double Cab.

• Pacasmayo: Hotel El Faro, proprio di fronte all'Onda.

Web: www.elfaropacasmayo.com; e-mail: [email protected]

Perfette sinistre lunghe centinaia di metri aspettano gli avventurieridel Perù, dove poter piazzare decine di Bottom e Cut Back.

SUP sul Lago Titicaca.

Carine condivide le onde di Lobitos solocon il suo compagno Manu Bouvet.

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INTERVISTA CON ANT XON OTAEGUICampione Europeo Freestyle 2008.Vincitore della tappa Freestyle di Coppa delMondo a Sylt 2008.Ranking finale mondiale: quinto Freestyle 2008.

Hai vinto la gara di Freestyle alla finale di Coppadel Mondo a Sylt. Il tuo più grande successofinora?Sì, è stato probabilmente il successo più grande della

mia carriera windsurfistica. Molto più importante del

titolo di campione Europeo di Freestyle.

Significa che il Tour Europeo EFPT è solo unallenamento per te?L'EFPT mi ha aiutato parecchio ad abituarmi alla

competizione, permettendomi di ottenere degli

ottimi risultati anche in PWA, ma non direi che era

solo allenamento, in quanto era molto importante

ottenere il titolo quest'anno, sia per me che per i

miei sponsor, e siamo riusciti a raggiungere il

nostro obiettivo.

Che obiettivi hai per la prossima stagione EFPT?Farò solo qualche gara del campionato EFPT ad inizio

stagione, per entrare in modalità competizione e poi

mi concentrerò sul PWA.

Il mio obiettivo è migliorare ogni anno e continuare

a divertirmi in acqua, penso che finché continuerò a

pensarla così, i risultati arriveranno da soli.

Sicuramente, però, il sogno di molti atleti PWA è di

diventare Campioni del Mondo.

Un obiettivo tutto sommato onesto.Da dove ti viene la motivazione pervincere, solo dal divertirti in acqua?Da quando ero piccolo mi è sempre piaciuto

competere e cercare di essere il migliore in tutto

quello che facevo. Al momento non mi piace così tanto

gareggiare ma penso sia fondamentale per

migliorarmi ed aumentare il mio livello. Un paio d'anni

fa mi sarei accontentato di essere tra i primi 10 ma

dopo aver raggiunto quei risultati, mi sono posto altri

obiettivi, penso che bisogna essere davvero ambiziosi e

determinati per ottenere l'ambito primo posto.

È vero che anche il tuo sponsor di tavole appoggiaquesta visione e Martin Brandner (brand managerJP) ti ha mandato qui a Jeri per allenarti?

Antxon in un rilassatoOne Hand Jump a Jericoacoara.

segue a pagina 76

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INTERVISTA A NORMEN GÜNZLEINII posto EFPT 2008.Ranking finale mondiale: nono Freestyle 2008.5th PWA Lanzarote 2008,7th PWA Fuerteventura 2008.

Sei stato uno dei freestyler emergenti del 2008.Parlaci brevemente di te?Mi ritengo una persona tranquilla. Mi piace molto la

vita del windsurfista professionista e cerco di usare

questo mio percorso anche per trarne delle lezioni

di vita, non solo per fare carriera.

Penso che il nostro lavoro possa cambiare la gente

in maniera positiva!

Le tue origini risalgono all'EFPT. Ultimamentecontinui a migliorare anche nelle competizionidi PWA. Le mie origini risalgono al tour EFPT perchè è già da

svariati anni che partecipo ed ho già vinto numerosi

eventi. Adesso però, per il mio futuro, mi vedo più nel

PWA. Penso che competere a livello mondiale dia

molto di più!

Questo significa che il tour EFPT è la base e poiil PWA è il Grande Palco?Sì, può essere. Ma anche nell'EFPT sta diventando

sempre più difficile restare in cima. Il livello è

cresciuto vertiginosamente. Sono davvero eccitato

per il prossimo anno e per il livello della

competizione.

Ma quanto è effettivamente divertente ripetereuna nuova manovra Freestyle ancora ed ancorain acqua piatta? Io mi diverto molto ad imparare nuove manovre. È su

questo che si basa il Freestyle. Per me sarebbe

troppo noioso dover provare sempre le stesse

manovre!

Come fai ad imparare le manovre nuove?In generale prima guardo i top rider come Gollito o

Kiri quando le fanno. Poi cerco di analizzarle

mentalmente e di replicare esattamente i

movimenti. Ci sono così tanti dettagli in ogni

manovra che possono sconvolgere tutto. È quindi

fondamentale vagliare ogni piccolo dettaglio prima

di mettersi a provare una manovra nuova.

Oltre al caldo, al vento, allo spot ideale per il freestyle,c’è un altro motivo per cui molti pro scelgono il Brasile perpassare l’inverno... sarà forse la bellezza del paesaggio... ?

segue a pagina 77

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Si, JP mi ha aiutato molto in questi ultimi anni e sono

contento di poterli ripagare con i risultati che si

aspettavano. Ho detto a Martin che stavo pensando di

andare a Maui da ottobre a dicembre per allenarmi e

lui mi ha detto che sarebbe stato meglio andare a Jeri

ad allenarmi con tutti gli altri pro. Volevo davvero

andare a Maui ma sapevo che la decisione migliore era

quella di venire qui a Jericoacoara.

Per quanto riguarda il futuro, stai pensandoanche al Wave? Sì, penso che comincerò ad allenarmi anche in Wave un

giorno, il problema è che per essere al top in Freestyle

c'è bisogno di un allenamento molto intenso e costante

e a volte è difficile trovare tempo per altro, ma spero

presto di cominciare anche in Wave.

Ma quanto è effettivamente divertente ripetereuna nuova manovra Freestyle ancora ed ancora inacqua piatta?

Finchè si è con altra gente ad allenarsi e le condizioni

sono divertenti e belle, è sempre divertente. Devi

sempre provare manovre nuove in modo da poter

provare la gioia di chiuderle e restare motivato.

Come fai ad imparare le manovre nuove?Innanzitutto cerco di visualizzarle e di capirle nella

testa, poi vado in acqua a provarle. Se non funziona, di

solito mi riguardo nei video e controllo gli eventuali

errori oppure guardo video di altri rider che fanno la

stessa manovra.

Qual è il tuo approccio alle nuove manovre e alloro sviluppo?Quando sto imparando una manovra, la riprovo spesso

in modo da migliorarne sia la velocità, che lo stile

e la precisione d'esecuzione.

Certa gente impara una manovra e subito si mette a

provare delle varianti, è un'altra modalità d'allenamento

ma io preferisco la mia.

Qui a Jericoacoara si vede chiaramente che tumetti molta più potenza ed esplosività nelle tuemanovre rispetto agli altri atleti. È questione distile personale o allenamento?Non so, penso sia dovuto ed entrambi, passo un sacco

di tempo a raffinare le mie manovre e cerco sempre di

imprimere la massima potenza alla massima velocità,

quando funziona è davvero bello ma a volte prendo

delle mine spaventose!

Come pensi si svilupperà il FS nei prossimi anni?Penso ci siano ancora un sacco di possibilità in

Freestyle, è ormai da tre anni che la gente pensa che

non si possano più inventare manovre nuove ma ne

esce ancora almeno una all'anno. Penso che l'anno

prossimo le manovre saranno delle variazioni più

estreme ed aeree di manovre già esistenti, in modo da

rendere lo show mozzafiato per il pubblico. Non vi

posso svelare che manovre usciranno ma sono

davvero devastanti…

I giudici del Tour Mondiale e dell'Europeoconoscono bene le manovre? I giudici devono superare una sorta di prova per poter

giudicare una heat di Freestyle. Senza questa

“certificazione”, non è possibile. E sì, in entrambi i Tour

i giudici fanno un buon lavoro e sono sempre attenti ad

imparare nuove manovre prima giudicarle in acqua.

Chi ti motiva?Quando avevo appena iniziato, Ricardo era una mia

grande ispirazione. Mi ricordo che prima di andare a

letto guardavo i suoi video di Shaka e Shove it Spock,

mi motivava un sacco e mi motiva ancora, ma adesso

ci sono anche altri atleti come Gollito, Tonky, Kiri,

Normen, Paskowski e così via. Ci sono un sacco di

ragazzi che mi motivano a migliorare.

Hi Shaka al rientro per Antxoncon il suo stile potente e fluido.

Lo spagnolo in una Flaka No Hand.

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Rispetto ai vostri compagni del Wave, voifreestyler vi allenate molto di più. Per caso liguardate con un po' d'invidia?No, probabilmente hanno bisogno di un po' di

allenamento in meno ma sicuramente si devono

allenare comunque e devono andare in posti dove ci

sono onde adeguate. Noi possiamo andare anche su

un lago ad allenarci, basta che ci sia vento.

Le tue manovre qui a Jericoacoara sono moltofluide. È il tuo stile o è dovuto all'allenamento?Sicuramente è dovuto ad entrambi. Penso di aver

cambiato un sacco il mio stile negli ultimi anni. Ora

cerco di fare tutte le manovre con grande velocità e

potenza in modo che siano molto belle e spettacolari

da vedere.

Penso che il Freestyle ideale preveda di fare un

sacco di manovre veloci e con potenza, facendo

anche delle combinazioni e doppie.

Chi ti motiva?Mi pompo da solo, divertendomi a praticare questo

sport. Mi motiva molto vedere gli altri atleti fare surf

e mi diverto un sacco a manovrare con loro.

Che obiettivi hai per la prossima stagione?Top 5 in the PWA, primo nell'EFPT.

Sembra che ci siano dei ragazzi come Gollito,Ricardo, Brawzinho e Kiri che sono un po' più avantirispetto agli altri pro. Quale potrebbe essere unastrategia per batterli?È vero, loro sono più avanti degli altri come livello,

ma questo non significa che siano imbattibili. Quest

anno ho battuto Ricardo tre volte a Lanzarote e

perfino Kiri a Fuerte. Farò del mio meglio per

allenarmi e fare delle heat perfette.

Shaka One Hand davanti al flash per Normen,il suo stile è esplosivo.

Il tedesco in una Flaka One Hand.

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Cosa pensi degli eroi nazionali tedeschi NormenGünzlein ed Andre Paskowski. Hanno le capacitàper sorpassarti?Penso che abbiano un loro repertorio personale ed

alcune manovre vengano meglio a loro, come d'altra

parte io ho un repertorio di manovre che mi vengono

meglio, con maggiore velocità o media.

Qui a Jericoacoara balza all'occhio. Sonoentrambi tuoi amici, vero?Sì, sono molto amico di entrambi, passiamo insieme

quasi tutto l'anno e viviamo un sacco di momenti

importanti delle nostre vite assieme, e sarebbe un

peccato non condividerli con gli amici.

Hai un rapporto molto tranquillo anche con ilcampione del mondo Gollito e con Ricardo.Di cosa c'è bisogno per vincere una gara diFreestyle? Solo del talento naturale di un rideroppure contano molto anche le condizioni in cuisi svolge la gara e dove lui vive e si allena?La mia amicizia con Gollito e Ricardo è straordinaria,

ormai ci conosciamo da 6 anni, da quando ci siamo

incontrati ad El Yaque e abbiamo passato dei bellissimi

momenti insieme. Penso che la mentalità competitiva

sia fondamentale per un agonista, ovviamente sarebbe

meglio trovare in gara le stesse condizioni del tuo

home spot ma penso che sia molto importante restare

calmi ed organizzarsi, preparando il materiale per ogni

eventualità, che sia pronto in spiaggia in caso le

condizioni cambino all'ultimo momento.

Hai già accennato a questo fatto un paio di voltein precedenza. Ricardo ha un talento enorme nelFreestyle e forse ne ha più di tutti gli altri. Adessoperò, Martin Brandner, JP´s Brandmanager, hatrovato un accordo con Ricardo, per il suo nuovocontratto, solo all'ultimo momento. Colpa dellarecessione e dell'immobilità del mercato?Sì, è quello che ho sentito anch'io e sono contento che

siano finalmente riusciti a trovare un accordo perchè

sarebbe stata davvero una perdita se Ricardo fosse

uscito da JP, penso che anche Martin condivida questo

pensiero, ma la situazione economica non è delle

migliori e ovviamente sta penalizzando ulteriormente

l'industria del windsurf.

Parole molto caute. Un buona parte di atletisponsorizzati del PWA ha perso i propri contrattie avrà parecchie difficoltà a trovare l'appoggio diun nuovo sponsor di vele e tavole. Sì l'ho sentito dire, è un vero problema.

Come ti senti adesso che sei il freestyler numerouno nel nuovo team internazionale JP? Sento un pochino più di responsabilità ma sono

comunque a mio agio col resto del team, spero di

portare degli ottimi risultati anche il prossimo anno e

riuscire a dare qualche consiglio per migliorare

ulteriormente le tavole da Freestyle.

Le cose quindi sono cambiate, come quando tivedevamo quasi regolarmente ad Amburgo. Sì, qualche anno fa ero solito trascorrere parecchio

tempo ad Amburgo in quanto avevo conosciuto una

ragazza della zona (Tina), siamo stati insieme per quasi

due anni e continuiamo a sentirci a volte. L'ho anche

rivista appena prima di Sylt quest'anno.

È vero che Andre Paskowski si era adoperato perfar sì che vi frequentaste?Sì, è un'amica di Andre ed io ero con lui a Margarita,

l'ho conosciuta quando è venuta giù a trovarlo. Dopo

quella settimana è tornata ad Amburgo e, sembrerà

una follia, dopo 5 giorni ho preso un volo per rivederla…

Pazza idea, ma ne è valsa la pena.

Una ragazza e la vita del PWA world tour. È possibile combinare questi due aspetti o sonoincompatibili? Normen Günzlein e Andre

Paskowski (che sono qui seduti al tavolo e stannocercando di origliare!) sono entrambi single… Penso sia possibile ma molto difficile da gestire, è

difficile per l'altra persona riuscire a capire ed

accettare il nostro stile di vita, ma ci sono molti rider

che sono fidanzati e sembra che per loro funzioni… Per

me no.

Parola chiave, amici: abbiamo visto che il tuorapporto con gli altri ragazzi del tour è davveroamichevole. Gli amici di casa tua a Lanzarotequindi passano in secondo piano?Ho molti amici d'infanzia a Lanzarote ma

fortunatamente ho incontrato un sacco di gente in tour

con cui ho trascorso dei bei momenti e negli ultimi

anni sono diventati miei amici, alcuni davvero ottimi,

ma non tanti.

Immaginati tra un anno. Come sarà Antxon? (Ride) Non so quante volte ho già sentito questa

domanda. Non so di preciso, ho qualche progetto per la

testa ma non sono sicuro di poterlo realizzare. Spero di

portare a casa qualche altro bel risultato.

Le origini di questa brillante carriera risalgono al2003 a Fuerteventura!Nel 2003 ho partecipato allo “young guns event” a

Fuerteventura con Ricardo, Robby Swift e Josh Stone

come maestri ed è stata un'ottima esperienza, mi ha

motivato moltissimo e dato la forza per diventare un

pro. Non ricordo molto bene se fosse quell'anno o il

seguente, ma ho chiuso al decimo posto nell'evento di

Coppa del Mondo a Fuerte, un ottimo esordio per me,

in quell'occasione ho incontrato Martin Brandner, che

mi ha fatto firmare il mio primo contratto annuale con

JP. Ora mi vedo insegnare a questi stage di “young

guns” affianco a Ricardo che è stato anche il mio

maestro, o mentre vado ai photoshoot a Maui e vedo

posti e gente nuova che prima vedevo solo nei DVD… Sto

sicuramente vivendo il mio sogno!

E-Slider per Antxon. Nel 2008 ha vinto il CampionatoEFPT e la tappa PWA conclusiva di Sylt.

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Ho fatto la stessa domanda ad Antxon. RicardoCampello ha un talento enorme ed ha giàvestito la corona di Campione MondialeFreestyle per tre volte con JP. Ora però MartinBrandner, JP Brandmanager, ha mostratoqualche dubbio per rinnovare il suo contrattocon JP. È colpa della recessione?Penso che sia stata una situazione molto triste.

Ricardo spinge in avanti tutto il team ed è bello

averlo come compagno.

Sono sicuro che sia stata una decisione molto ardua

per Martin e che alla base di tutto ci sia stato un

problema di soldi.

Al momento ci sono un sacco di atleti che si

devono preoccupare per i loro sponsor, in

quanto specialmente ora, ci sono davvero pochi

soldi nello sport.

Sicuramente questa situazione è molto triste e il

fatto che molti atleti di talento siano vicini a perdere

i loro contratti ed alcuni perfino costretti a trovare

dei lavori alternativi in questo momento,

rappresenta la cruda realtà!

Chi è il ragazzo imbattibile di sera qui a Jeri?!Imbattibile… Sicuramente tutta la crew d'inglesi…

Non riescono proprio a starsene a casa la sera...

Immaginati tra un anno. Come sarà Normen? Bella domanda. Sono davvero preoccupato della mia

situazione attuale. Ho qualche idea ma non ne voglio

parlare prima di sapere se si avvererà o no. Dico

solo che sto pensando un sacco al futuro, in questo

momento. Spero di ottenere il titolo di Campione

Europeo EFPT per il 2008!

E-Slider One Hand per Normen. Nel 2008 èstato vice-campione EFPT e ha vinto diversetappe del tour europeo di freestyle.

Normen è pronto per il 2009 a rubare la coronaeuropea al suo amico e compagno di team Antxon.

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Klaas Voget sdraia la vela nella panciadi Slab a Puertito, Fuerteventura.

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LO SLABA Fuerteventura se il vento è da Nord Est, è

sicuramente sulla costa Ovest dove bisogna andare: il

vento entra side off, mure a destra. Da quella parte

dell'isola si trova un adorabile villaggio di pescatori,

chiamato Cotillo, dove la vita si muove molto

lentamente. Case bianche dalla piacevole architettura,

con porte e finestre dei colori del mare, ben in

contrasto con le scogliere vulcaniche nere ebano,

questo è lo scenario grossomodo. Sottovento al

villaggio una spiaggia di sabbia dorata si stende ai

piedi delle scogliere. Lo spot di windsurf più

consistente di Fuerte si trova proprio nel mezzo di

questa spiaggia.

È uno shore break impegnativo, che si chiude forte e

rompe alberi! I windsurfisti locali usano dire: ”Qui si

apre giusto prima di chiudere, ma se non sbagliate

timing, e avete il coraggio di andare a colpire lo spesso

lip dell'onda, allora vi sentirete a vostro agio nella

maggior parte degli spot del pianeta!”.

Nel cuore del villaggio si trova una piccola insenatura.

Si chiama Puertito, un piccolo porticciolo dunque,

come indica il suo nome ispanico. È li che i pescatori si

infilano nello stretto canale sino ad arrivare sulla

spiaggia di ciottoli ocra e neri per mettere in secca le

loro imbarcazioni. Le acque delle Canarie sono pulite e

ricche di pesce e nel 1983, all'epoca della prima Coppa

del Mondo della storia del windsurf, al ristorante “Casa

Juan” si poteva degustare un assortimento di pesce

grigliato, accompagnato da deliziosi pomodori e

“papas” (piccole patate) per la cifra di 500 pesetas,

ossia 3 euro. Oggi, dato il turismo di massa, molti altri

ristoranti sono stati aperti, ma Juan continua ad avere

la stessa passione: la pesca di granchi con marea

bassa. L'avrete capito, el Cotillo, continua a conservare

il suo fascino.

L'onda della baia di Puerito ha già lasciato il segno su

qualche surfista. A partire per esempio da Faito e

Juanjillo, i conduttori di jetski, in azione durante la

competizione FWC. Eccellenti surfisti ed eccellenti

“cavalcatori di tubi”, hanno entrambi assaggiato degli

“Slab”! Slab in inglese significa bordi taglienti, delle

lastre, ed è proprio su questi bordi affilati che i due

fratelli una volta si sono sfracellati.

QUATTRO GIORNI DI ABBUFFATERibadisco quindi che la FWC è stata baciata dagli Dei. In

effetti le festività acquatiche hanno avuto inizio sotto

forma di un giorno “tranquillo” per gli standard dello

Slab. I rider ne hanno approfittato per una free

session, un assaggio per prendere confidenza con lo

spot. Il record di materiale frantumato in circa

mezz'ora è stato largamente battuto in questa

occasione, e penso che alcuni rider si ricorderanno

per bene la potenza del lip di questo spot.

Ecco come i 15 mercenari hanno preso confidenza con

lo Slab. Lo swell è entrato perfettamente, né troppo né

troppo poco. Tra logo e mast high, la taglia era perfetta

per il primo reef! Ed è qui che tutti i rider si sono

esaltati! Tre heat da 30 minuti con 5 atleti in acqua. Un

Thomas Traversa in Aerial, è lui il rider più radicale estiloso e vince il FWC come Best Rider.

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jet ski in prossimità del picco, guidato da due “caldi

watermen” del posto, ha permesso ai rider di lasciarsi

andare! Ed è stato così: tutti ne hanno approfittato!

Anche Alexi, il giovane Catalano, tutto dritto, uscito dal

cappello nero di un mago di passaggio, ha pagato il suo

Aerial su un tubo rispettabilissimo.

Il giorno dopo l'onda frangeva al secondo reef con

bombe da un albero e mezzo! Delle serie over size che

chiudevano sul canale hanno reso l'intervento del jet

ski più che problematico. I rari set di taglia intermedia

che arrivavano giusto al primo reef, quindi a Slab,

producevano delle barre mostruose. Era allo stesso

tempo grosso e cattivo. Intelligentemente i rider hanno

deciso di non disputare le heat. Cosa che però non ha

impedito di lanciarsi in grossi Aerial massicci su

altrettante massicce barre. È stato uno show tra amici,

due o massimo tre per onda, solo per divertimento e

per non sentirsi troppo soli. “Per piacere e per lo

show”, come hanno commentato alla sera l'hawaiiano

Francisco e il franco canarino Yannick! E c'è stato,

signore e signori, un vero show visto che si sono

sentiti, fino alla fine della strada del villaggio, gli

applausi e le urla, dalla folla di spettatori venuti in

massa da tutti gli angoli dell'isola.

Il quarto e ultimo giorno, vento ed onde hanno offerto

uno splendido regalo d'addio ai valorosi rider, per

un'ultima free session su uno Slab pulito, che frangeva

ad altezza logo high. La prestazione di Thomas

Traversa, a detta di regatanti, organizzatori e

spettatori, è stata semplicemente pazzesca!

Juergen Hoenscheid e Raoul Lecartier, venuti per

ammirare lo spettacolo, hanno detto di lui :”È una

spanna sopra gli altri”. Boujmaa gli si è avvicinato in

qualche modo, ma Thomas ha uno stile ed una

rilassatezza fuori dal comune! Jourgen ha concluso: ”È

stato il contest più radicale che abbia mai visto in tutta

la mia vita! Su uno spot come Slab dove a chiudere una

manovra o ce la fai o resti lì!”.

EPILOGOIn un simpatico ristorante di Corralejo, in presenza

della moglie del sindaco, di fronte ad un mare

reso argenteo dai riflessi di una luna quasi

piena, con l'isola di Lobos sullo sfondo, gli

organizzatori hanno consegnato a Thomas il trofeo

come miglior rider!

Il miglior team invece è risultato quello formato da

Stephane Etienne, Robin Goffinet e Boujmaa Guilloul.

Con lo sguardo un po' triste per la partenza e al

tempo stesso un po' malizioso, Thomas

avvicinandosi mi ha detto: “Alcuni contatti sono stati

presi per eventuali tappe nell'oceano Indiano, Klaas

parla di una possibile finale in qualche sperduta

parte dell'america del Sud”.

Mi ha fatto piacere vedere che la magica Slab di

Puertito ha posto le basi per un formato di

competizione che è un toccasana per il nostro sport!

Dunque lunga vita ai Wave Classic!

Il guru e local di Fuerte Stephane Etienne ingran forma con un'ottima prestazione al FWC.

Francisco Porcella, dopo Cabo Verde si sposta aFuerteventura per un’altra epica competizione.

Boujmaa Guilloultenta di entrare nel tubo.

Jonas Ceballos.

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• THOMASÈ dotato di un timing, di uno stile e un'aggressività

fuori dal comune. Deve solo riuscire a gestire al meglio

la pressione della competizione.

• BOUJMAAÈ un rider che attacca, istintivo, dalla grande tonicità,

ciò gli permette di spingere con forza nelle manovre,

che inoltre riesce anche ad inventare. Il suo stile è

insieme esplosivo e controllato. La sua prestazione è

stata fortemente apprezzata nella FWC.

• JONASIn termini di controllo nello spazio aereo è uno dei

migliori rider al mondo. Niente di strano quindi nel

vederlo buttarsi in Aerial impressionanti e massicci

durante la FWC. Deve solo migliorare il suo repertorio

di surf front side.

• KLAASLa sua scelta di onde durante la FWC è stata giudiziosa

e gli ha permesso di lanciarsi in cavalcate pure. È un

wave rider che si applica, costante e potente, in

continua progressione. Deve concentrarsi sulla sua

esplosività.

• FRANCISCOSurfista e windsurfista di talento uscito dalla scuola di

Hookipa Beach Park, lui è là in tutte le condizioni di

vento side-off e c'è sempre in tutte le sessioni più

grosse. In costante progressione, può arrivare ai vertici

se dona ancora un po' di verticalità ai suoi top turn.

• ANTHONYÈ un gran rider, con uno stile fine, preciso e potente,

dotato di una buona tonicità. Se deciderà di dedicarsi

alle onde il suo margine di progressione sarà grande.

• ROBINPoco conosciuto, è stata una delle rivelazioni del

contest. Dotato di un buono stile ed una buona tecnica

spinge a fondo i suoi top turn. Può arrivare a

tacchinare i pro. Dovrà allargare il suo repertorio e

ricercare un surf più particolare.

• DARIORider potente e radicale, deve migliorare solo la

consistenza sull'insieme dell'onda e poi posare i suoi

grandi movimenti.

• STEPHANEUn waterman completo, sperimentatore e tanto

competitivo da tener bene nelle heat. Sempre ben

posizionato tra le onde, il suo stile guadagnerà se si

dedicherà ancor più ai rail.

• YANNICKÈ un Yannick pieno d'entusiasmo. Buon waverider, ama

attaccare le sezioni verticali, la sua conoscenza degli

spot lo ha sicuramente aiutato nella buona scelta delle

onde.

• WILLRider possente con uno stile new school, aereo, attacca

le parti critiche dell'onda. Per impaurire i pro dovrà

restare più a lungo sui rail della sua tavola, prendere

confidenza con le grosse serie e gestire la pressione

durante le heat.

• ILYARider stiloso e tecnico sulla spiaggia, ma poco ispirato

sullo Slab.

• JAUMERider stiloso, tecnico e che sa dimostrare la sua

competitività.

• ALEIXIl suo allenamento a Pozo non gli deve essere

particolarmente servito per gestire le condizioni dello

Slab, ma ha comunque lanciato e atterrato il suo Aerial

su una barra di taglia rispettabile.

Yannick Anton, nuovo local di Fuerteventura, ritorna alle garedopo la sua lunga riabilitazione, e lo stile non cambia!

Klaas Voget.

Thomas Traversa goes big!!!

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INTROPrima di iniziare a pensare di fare un Forward a una

mano dovete essere in grado di chiudere alla

perfezione quello normale a due mani, inoltre vi

conviene provarlo con le condizione adatte, con una

situazione di vento e onda adeguate al vostro livello.

Sarebbe anche utile avere una persona vicino a voi

che vi controlli. Bisogna che abbiate bene in mente

la direzione da tenere per eseguire questo salto,

ovvero leggermente di bolina per avere una

sufficiente pressione nella vela. Potete poi decidere

di togliere la mano prima di staccare dall'onda,

oppure successivamente una volta in aria.

Indubbiamente quello più stiloso è alla Tonky, con

inizio-stacco-rotazione-atterraggio tutto ad una

mano, ma è anche quello più difficile!

Il Forward One Hand è una manovra molto

emozionante, bisogna pensare di fare una catapulta…

per questo motivo lascia tutti terrorizzati. Bisogna

fare una rotazione sopra al nostro materiale con una

mano e attaccati al trapezio, come quando facciamo

le famose e rovinose catapulte. Passiamo la maggior

parte del nostro tempo ad evitarle, ma ora è arrivato

il momento di catapultarci, consapevoli di quello che

stiamo facendo!

STEP BY STEPFoto 1: Prima di eseguire la rotazione spostate bene

il braccio posteriore il più possibile verso il

terminale del boma e allungate il braccio anteriore

di fronte a voi. In questo modo darete più impulso

alla rotazione girando più rapidi e con più stile.

Foto 2-3: A questo punto posizionate il vostro corpo

in avanti, e con la mano posteriore il più indietro

possibile sul boma chiudete energicamente la vela.

In questa fase è importante non mollare e non

fermarsi nella chiusura della vela con la mano

posteriore.

Foto 4-5: Questo momento è il più importante di

tutta la rotazione, non dovete mai pensare che è già

finita perché potreste farvi male. Non dovete mai

smettere di chiudere la vela!

Foto 6: A questo punto se vi sentite senza equilibrio

rimettete la mano anteriore sul boma per evitare

problemi e controllare la rotazione con sicurezza.

Questi ultimi momenti sono molto importanti per la

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perfetta riuscita della manovra. Continuate a

mantenere il braccio anteriore di fronte al vostro

corpo per dare un impulso maggiore e completare

così la rotazione.

Foto 7: Ora siamo quasi nella fase finale della

rotazione, ed è questo il momento in cui dovete

rimettere la mano anteriore sul boma. Potete

scegliere di chiudere il vostro Forward One Hand in

due modi: o completandolo al 100% one hand, senza

mano sul boma durante l'atterraggio, difficile ma

non impossibile; oppure con due mani sul boma.

Foto 8: Siamo quasi alla fine della rotazione, adesso

dovete posizionare il vostro corpo in modo tale da

non impattare l'acqua troppo rigidi e piatti, quindi

iniziate ad aprire la vela per farle perdere un po' di

pressione per agevolare l'atterraggio. E' importante

ora ricordarsi di guardare davanti e non più

indietro, per controllare meglio cosa succede.

Foto 9-10: Siamo arrivati alla fine del Forward One

Hand. Ricordatevi di non chiudere la vela

completamente per cercare di tenere l'equilibrio

sulla tavola. Adesso dovete solo riprendere la

planata e sorridere… Provate tante altre nuove

manovre ma fate sempre attenzione!!!

EDVAN'S TIPS• La cosa più difficile del Forward One Hand è

eseguirlo per la prima volta, superato questo ostacolo

sarete pronti a ripeterlo quante volte vorrete.

• Sappiamo che la manovra è molto veloce e,

soprattutto le prime volte, è difficile calcolare

esattamente il momento giusto per fare i vari

passaggi. Solo con un po' di pratica tutto ciò verrà

più spontaneo fino ad arrivare ad eseguire un

atterraggio perfettamente in planata.

• Vi deve piacere molto il windsurf per poter fare

questa manovra radicale, perché non è facile e bisogna

avere molta determinazione ed essere concentrati.

• Questa manovra mi piace molto perchè sembra

una cosa impossibile e pazza allo stesso tempo.

• L'emozione di fare un Forward ad una mano per

la prima volta è molto bella, non saprete come

manifestarla e vi assicuro che vi darà tanta gioia e

stimoli per farne sempre di più. Questi due secondi

vi sembreranno durare una vita...

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INTROC'era molto vento quel giorno, avevo la mia 4.5 Neil

Pryde Alpha e l'RRD Wavecult/Hardcore Wave 75lt,

ero sovrainvelato a manetta ma le onde erano

davvero invitanti ed era in corso il photoshooting,

quindi non potevo tirarmi indietro. Sorvolare le

sezioni critiche è l'aspetto che preferisco del

windsurf!

STEP BY STEPFoto 1: DECOLLO

Il mio timing con la sezione è davvero buono e piazzo

la tavola appena sotto al lip, cercando di farmi

proiettare in avanti dal lip che rompe, in modo da

poterci atterrare davanti. Questa parte è abbastanza

tecnica e complessa ed il timing fa veramente la

differenza. Se colpisco il lip troppo presto, non

riuscirò a farmi dare abbastanza spinta in avanti e

se sono troppo in ritardo, mi aspetta una bella

punizione…

Foto da 2 a 4: IL VOLO

Una volta che il decollo è preciso, cerco di volare il

più in alto e in lungo possibile.

Mentre l'onda rompe, si crea una corrente

ascensionale quando il vento side off shore viene

deviato dalla faccia dell'onda, che praticamente ti

spinge direttamente verso l'alto. È proprio questa

corrente d'aria che mi permette di saltare via lungo

la pesante sezione di questa onda.

Cerco di mettere il materiale quasi parallelo

all'acqua per utilizzare tutta la spinta della corrente

ascensionale, come se la mia vela fosse l'ala di un

aereo. Tiro molto con la mano posteriore in modo da

salire ulteriormente, ed ora sto quasi facendo

parapendio, planando nell'aria.

Adoro la sensazione di questa parte della manovra,

e mi dà veramente una sensazione di volo libero

incredibile.

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Foto 5: LOCALIZZARE IL PUNTO D'ATTERRAGGIO

Mentre volo al di sopra della sezione, continuo a

tenere gli occhi puntati verso la zona in cui

atterrerò. La foto 5 è quella in cui mi preparo ad

assorbire l'impatto. A questo punto tutto è molto

veloce e quindi porto il materiale e il corpo in

posizione verticale e istintivamente calcolo l'angolo

della tavola rispetto alla direzione del volo, in modo

da mantenere una buona velocità anche

all'atterraggio e non fermarmi bruscamente.

Foto da 6 a 7: TOCCARE TERRA

L'atterraggio è pennellato, ma ho calcolato male la

velocità. Ho dovuto premere sul freno per rallentare

un pochino e carvare sopravento, ma nel complesso,

un buon atterraggio!

Foto da 8 a 10: MOMENTO DI GLORIA

A questo punto, sono davvero contento! L'onda è

franata completamente, io però sono ancora in piedi

e ho appena eseguito un ”Aerial da manuale”, quindi

mi rilasso e mi godo il momento. Ho anche dovuto

mollare la mano posteriore per far sventare la vela

e lasciar scorrere il vento in eccesso che la

riempiva. Mi ha anche aiutato a rilassarmi dopo la

dose massiccia di adrenalina appena ricevuta!

TIPS• Arrivare sul lip con il timing giusto. Ma qual è il

timing giusto? Solo con l'esperienza, e dopo tante

nuotate, lo capirete.

• In aria posizionate la vostra vela parallelamente

all'acqua per sfruttare la corrente ascensionale del

vento per salire ancora più in alto.

• Cercate di atterrare ammortizzando con le gambe

e aprendo la vela. Appendetevi comunque al boma

per non cadere in acqua.

• Ricordatevi che gli Aerial scenici ma chiusi dietro

l'onda non sono validi.

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Pietro Albano in Switch Chachoo.

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Se il Maestrale soffia per qualche giorno Lindinusopuò diventare un divertente spot wave-freestyle.

Domenica, 24 agosto 2008. Sono sulla mia duna in

quel di lido Torretta vicino Lizzano (TA) (per saperne

di più consultate il sito www.lidotorretta.it) e non

appena ricevo l'ok alla pubblicazione di questo

diario di spot mi metto a scrivere.

Molti di voi già mi conoscono per i reportage

fotografici (mio hobby), anche quest'anno durante

la permanenza estiva in Puglia, mia terra natale, ho

accompagnato Pietro ad allenarsi, “cercando il

vento… Per fotografarlo”.

Il mese di agosto '08 è stato povero di venti da Sud e

il “Maestro” (maestrale) che ha fatto da padrone, lo

abbiamo trovato al meglio delle proprie condizioni

proprio a “Lindinuso”, lo spot oggetto di questa

rubrica. Venti chilometri circa a Sud di Brindisi,

uscendo per Torchiarolo dalla superstrada per

Lecce, si prende per la costa, superando la ben

visibile centrale termoelettrica dell'Enel, dopo 6

chilometri si trova un semaforo con l'indicazione a

sinistra per il centro del paese.

Quando dico centro parlo di una piazzetta, a termine

di un piccolo lungomare, a fianco della quale, prima

del rimessaggio a terra di barche, c'è un campo da

calcetto con attorno lo spazio per parcheggiare la

propria auto.

Questo luogo è un paradiso sotto diversi aspetti, ora

vi spiego perché:

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* Per fare windsurf e kite.

I venti prevalenti di questo spot sono la Tramontana

e il Maestrale che arrivano side rispetto al roccione

con casamatta che ripara l'uscita dalla spiaggetta,

subito sotto alla piazzetta. Si esce mure a sinistra e

di solito il vento dura tutto il giorno, aumentando poi

la propria intensità verso sera con il calar del sole.

Le onde non hanno mai superato il metro e mezzo

nei giorni normali, ma quando il maestrale soffia per

qualche giorno si possono alzare fino a 2 metri e

mezzo d'onda perfettamente surfabili! Per quanto

riguarda il fondale è formato prevalentemente da

sabbia e ciottoli, senza ricci; conviene tenersi a una

ventina di metri di distanza dalla spiaggia se non si

vuole “accorciare” la propria pinna. L'acqua

nell'inside del roccione è abbastanza piatta e

permette, con una certa soddisfazione, di fare

freestyle mure a dritta. Non c'è mai confusione e

traffico in acqua, il sole riscalda le numerose

panchine in pietra disposte lungo tutto il belvedere

della piazzetta. Queste offrono un punto d'appoggio

perfetto per le famiglie dei surfer o per quanti, come

me, vogliono immortalare le acrobazie offerte a chi

ha la pazienza di fermarsi ad osservare.

Il mare e il cielo sono di un azzurro incredibile e solo

verso riva l'acqua si colora di verde a causa del

fondale basso e sabbioso con qualche ciottolo ben

visibile. L'accesso alla spiaggetta non presenta

difficoltà, una scalinata porta dalla

piazzetta/lungomare a livello dell'arenile (sembra

quasi Pozo), separato dalla strada da una lunga fila

di tamerici che offrono la loro ombra a quanti

vogliono riposare un po' o seguire le evoluzioni dei

windsurfer. Anche il montaggio delle vele risulta

molto comodo, è possibile farlo direttamente nella

piazzetta piastrellata, davanti agli occhi dei locali

villeggianti, che spesso offrono il proprio aiuto per

tenere sotto controllo l'attrezzatura, mentre la si

lava. È presente infatti, vicino al campo da calcetto,

una doccia, dove a fine giornata ci si può pulire dalla

salsedine prima di rimettersi in viaggio.

* Per sopravvivere con una “Dieta Mediterranea”.

Il piccolo lungomare e la piazzetta sono il luogo

ideale per fare un break fra rider e discutere della

vela, del vento e delle condizioni trovate. Spesso il

local Lino taglia un'anguria ghiacciata mentre tra

gli stendardi e le bandiere sul lungomare si sbircia

l'orizzonte per vedere se il “Maestro” rinforza e si

distende.

Se mi chiedete che vele sono state utilizzate quest

anno vi posso dire dalla 4,7 alla 5,7, abbinate sia al

100 litri freestyle che al wave da 80 litri.

Tra una surfata e l'altra non bisogna dimenticare

di fare una capatina al bar in piazzetta dove, oltre

all'atmosfera familiare e all'accoglienza della

La Puglia è un’ottima palestra estivaper il giovane Pietro, che sta

crescendo in fretta, sia come altezzache come livello delle manovre.

Lo spot e alcunilocal di Lindinuso.

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deliziosa Serena, si possono assaggiare i

buonissimi “rustici” di pasta sfoglia ripieni di

formaggio fuso, oppure fare un salto al “panificio”

dove poter gustare chicche di rosticceria e focacce

locali. Vi consiglio “melanzane alla parmigiana”,

“patate riso e cozze” e le focacce con ripieno di

olive e cipolle.

Per chi ha bisogno di un ristorante vicino e un letto

per dormire rivolgersi a Martina Assunta (tel.

0381.692808) proprietaria del Ristorante Benny.

La piazzetta di Lindinuso è anche attrezzata con un

centro di Pronto Soccorso affacciato proprio sul

lungo mare, che rimane operativo tutto il giorno. Lo

menziono per scaramanzia…

Come dimenticare, oltre all'accoglienza della gente

del posto, l'amichevole aiuto dei surfer e kiter

locali, le angurie già menzionate e i fichi di Lino

(disponibile al 368.3541127) accompagnati da

consigli sullo spot e dalle evoluzioni aeree di Mino

e Ronzino con i loro kite.

Quello descritto è uno spot che, qualora sceglieste

di visitare le coste pugliesi, è da vedere con le

condizioni giuste, in alternativa a Frassanito o

Torre Canne. Da Pugliese DOC mi permetto di

ricordarvi che nei momenti “no wind” la Puglia e il

Salento hanno comunque tanto ma proprio tanto

da offrirvi.

Lindinuso può offrire anche divertenti onde dasaltare e surfare nelle giornate migliori.

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