flip page tabloid n 3-4 2016

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Il magazine di news, business e trend I l dollaro forte e il crescente interesse del mercato cinese proiettano l'universo dei filati in un 2016 che lascia intravedere squarci di sereno, suffragati dalle performance del 2015, in cui la discesa dei fatturati delle aziende si è attenuata, così come è accaduto per l'export. Le esportazioni sono scese dell'1,1% a 862 milioni, dopo il -3% del 2014. I 2,9 miliardi di giro di affari stimati dall'associazione del tessile- abbigliamento sono in diminuzione dell'1,7% rispetto al 2014, anno in cui il calo era stato del 2%. Numeri in calo, certo, che però segnalano la fine dell'emergenza. In questo scenario si apre Pitti Filati, la rassegna dedicata alle novità dei filati per la primavera-estate 2017, in calendario dal 27 al 29 gennaio, che del tema "Materiality" fa l'asse portante dello Spazio Ricerca, a sottolineare il valore imprescindibile della sperimentazione sui materiali, sempre più attenta e soprattutto più rispettosa dell'ambiente. Vero e proprio laboratorio multidimensionale, il salone fiorentino amplia gli orizzonti con sezioni e progetti innovativi. Fra questi il Knit Club, un hub dedicato ai maglifici di qualità. Realtà che portano in primo piano l'expertise italiano, sempre più apprezzato oltrefrontiera, grazie anche alla capacità delle aziende di affrontare i mercati d'oltreconfine con un respiro internazionale e con collezioni appealing dal punto di vista della creatività e dell'esclusività. Al pari di quelle proposte dagli stilisti del menswear all'ultima tornata di sfilate, che hanno messo l'accento sulla maglieria, protagonista assoluta nelle versioni più voluminose e lavorate, o perfetta alleata di un vestire formale quanto mai sensibile alle seduzioni del comfort. (c.me.) The yarn industry's turnover was substantially stable in 2015. Innovation and exclusivity are the winning cards SEGNALI DI SCHIARITA L'UNIVERSO DEI FILATI ARCHIVIA IL 2015 CON UNA SOSTANZIALE TENUTA . INNOVAZIONE ED ESCLUSIVITÀ LE CARTE VINCENTI pag 3 PITTI FILATI La rivoluzione parte dalla materia The revolution stems from raw materials pag 4-5 FILATORI Le tendenze moda e il sentiment di mercato Fashion trends and economic outlook pag 7-8 MAGLIERIA Basta un filo per distinguersi A yarn is what makes the difference pag 10-11 MEN'S KNITWEAR Dalle passerelle della moda maschile Knitwear on menswear catwalks ANNO 47 | SUPPLEMENTO AL N ° 3/4 DEL 10.02. 2015 | QUINDICINALE www.fashionmagazine.it YARNS KNI T WEAR ON S TAGE Nella foto, una proposta di mYak, presentata a White Man and Woman ENGLISH VERSION INSIDE

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Il magazine di news, business e trend

Il dollaro forte e il crescente interesse del mercato cinese proiettano l'universo dei filati in un 2016 che lascia intravedere squarci di sereno, suffragati

dalle performance del 2015, in cui la discesa dei fatturati delle aziende si è attenuata, così come è accaduto per l'export. Le esportazioni sono scese dell'1,1% a 862 milioni, dopo il -3% del 2014. I 2,9 miliardi di giro di affari stimati dall'associazione del tessile-abbigliamento sono in diminuzione dell'1,7% rispetto al 2014, anno in cui il calo era stato del 2%. Numeri in calo, certo, che però segnalano la fine dell'emergenza. In questo scenario si apre Pitti Filati, la rassegna dedicata alle novità dei filati per la primavera-estate 2017, in calendario dal 27 al 29 gennaio, che del tema "Materiality" fa l'asse portante dello Spazio Ricerca, a sottolineare il valore imprescindibile della

sperimentazione sui materiali, sempre più attenta e soprattutto più rispettosa dell'ambiente. Vero e proprio laboratorio multidimensionale, il salone fiorentino amplia gli orizzonti con sezioni e progetti innovativi. Fra questi il Knit Club, un hub dedicato ai maglifici di qualità. Realtà che portano in primo piano l'expertise italiano, sempre più apprezzato oltrefrontiera, grazie anche alla capacità delle aziende di affrontare i mercati d'oltreconfine con un respiro internazionale e con collezioni appealing dal punto di vista della creatività e dell'esclusività. Al pari di quelle proposte dagli stilisti del menswear all'ultima tornata di sfilate, che hanno messo l'accento sulla maglieria, protagonista assoluta nelle versioni più voluminose e lavorate, o perfetta alleata di un vestire formale quanto mai sensibile alle seduzioni del comfort. (c.me.)

The yarn industry's turnover was substantially stable in 2015.Innovation and exclusivity are the winning cards

SEGNALI DI SCHIARITAL'UNIVERSO DEI FILATI ARCHIVIA IL 2015 CON UNA SOSTANZIALE TENUTA.

INNOVAZIONE ED ESCLUSIVITÀ LE CARTE VINCENTI

pag 3PITTI FILATILa rivoluzione parte

dalla materia

The revolution stems from raw materials

pag 4-5

FILATORILe tendenze moda

e il sentiment di mercato

Fashion trends and economic outlook

pag 7-8

MAGLIERIABasta un filo

per distinguersi

A yarn is what makes the difference

pag 10-11

MEN'S KNITWEARDalle passerelle

della moda maschile

Knitwear on menswear catwalks

ANNO 47 | SUPPLEMENTO AL N°3/4 DEL 10.02. 2015 | QUINDICINALE www.fashionmagazine.itYARNS

KNITWEAR ON

STAGE

Nella foto, una proposta di mYak, presentata a White Man and Woman

ENGLISHVERSION

INSIDE

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SUPPLEMENTO AL N° 3/4 DI FASHION - IL MAGAZINE DI NEWS, BUSINESS E TREND 3

LA RIVOLUZIONE PARTE DALLA MATERIA

La moda è immagine, ma senza la sperimentazione sulla materia non progredisce: per questo Pitti Filati, laboratorio di ricerca prima che salone, rappresenta un appuntamento irrinunciabile per gli addetti ai lavori.

Anche perché intorno ai filati si sviluppano in fiera altri centri di interesse e, soprattutto, nuove idee.

DI ALESSANDRA BIGOTTA

“Materiality” is the keyword of the “Spazio Ricerca”, the trends hub of Pitti Filati number 78, on schedule from 27 to 29 January at the Fortezza da Basso in Florence. A word that expresses the dna of the exhibition and its exhibitors: yarn producers, but also knitting mills, designers and other players, with the commitment to innovation as their common thread.

PITTI IMMAGINE FILATI

LA NUOVA V GENERATION

VA IN SCENAALLA LEOPOLDA

Vintage clothing and accessories under the spotlight in Florence.

Un’estensione del discorso di ricerca portato avanti in Fortezza da Basso da Pitti Immagine Filati è rappresentata

da Vintage Selection, mostra-mercato di moda, accessori e oggettistica

vintage, al suo 27esimo appuntamento dal 27 al 31 gennaio negli spazi della

Leopolda. Per ribadire il legame tra le due manifestazioni, a questa rassegna

dedicata alla cosiddetta “V Generation” è dedicato uno spazio anche in Fortezza. Oltre a curiosare negli stand, vale la pena di dare un’occhiata agli outfit, composti

da capi di epoche diverse, che danno vita all’esposizione VVV Very Vintage Vision,

con concept e art direction di Angelo Figus. Da segnalare il progetto TAF-

Denim Lab, che permette ai visitatori di personalizzare il tessuto usando un telaio da ricamo. (a.b.)

VINTAGE SELECTION

Non c’è moda senza materia e non c’è materia senza sperimentazione. Con-

siderazioni che evidenziano l’importanza di un appuntamento unico nel suo genere, Pitti Immagine Filati, di scena alla For-tezza da Basso di Firenze dal 27 al 29 gennaio con l’anteprima delle collezioni primavera-estate 2017 di 115 marchi, di cui 21 stranieri, provenienti da Gran Bretagna, Turchia, Giappone, Romania e Perù. Lo stilista Angelo Figus, che insieme a Nicola Miller e ad Alessandro Moradei dà vita allo Spa-zio Ricerca del salone, ribadisce il concetto. «La grande sperimentazione sulla materia - dice - e sulle nuove possibilità di produzione sono l’unico tratto che accomuna tutte le esperienze dell’arte, del design e del visivo in generale e che condizio-nerà fortemente la moda del prossimo futuro». Il tema portante dello Spazio Ricerca, Mate-riality, centra in pieno i nuovi scenari della ricerca e della sperimentazione applicate ai filati: un settore che, in quanto apripista delle nuove tendenze, deve andare oltre ai concetti di lusso e qualità intesi in senso generico, per esplorare strade inedite e produrre risultati sorprendenti. Esplicativi i 10 temi in cui si articola quest’area: “Poly-Mer”, “Biscuit”, “Pulp”, “3B’S Printing”, “Concretion”, “Industria”, “Rewoodlu-tion”, “Trans-gloss”, “Staminalia” e “Growduce”, parole misteriose che evo-cano modi rivoluzionari e senza precedenti di creare i filati, contribuendo per esempio a ripulire gli oceani dalla plastica, rigene-randola nel tessile, oppure sperimentando l’utilizzo degli scarti alimentari o della la-vorazione della porcellana, insieme a fibre

tradizionali come lana e cotone, per dare vita ai tweed più innovativi per l’estate. Più che di un salone, ancora una volta per Pitti Filati si può parlare di un laboratorio multidimensionale. Intorno al centro di gravità, costituito dalle collezioni di filati, si sviluppano punti di interesse comple-mentari tra cui Fashion at Work, con un focus su consulenti, prototipisti, produt-tori di macchinari, tintorie e altri “satel-liti” da esplorare. Ma anche KnitClub,

un hub che, in un’ottica di integrazione della fi-liera, porta alla ribalta i maglifici di qualità: tra questi SRL, realtà perugina con mezzo secolo di tradizione alle spalle, che offre consu-lenze stilistiche di alto livello, oltre a ottenere crescenti successi con la propria linea Label Under Construction,

apprezzata da boutique come Atelier NY negli Usa e L’Eclaireur a Parigi. E ancora Gli Angeli Tricot, specializzata nelle fi-nezze 12-14-16 con smacchinatura interna e 3-5-7 con smacchinatura esterna, con sede a Carpi, dove opera pure Tous Les Garçons: la concretizzazione del sogno della fondatrice, Stefania De Caroli, di unire le tecniche artigianali ai moderni processi produttivi. Tre storie, ma nei 20mila metri quadri su cui si sviluppa la rassegna se ne incontrano molte di più. Da non perdere Moda Futuribile, progetto a cura di Dyloan Studio che esplora la “Re-conception”, ri-concezione della materia, interpretata da tre designer: Quoï Alexan-der, finalista 2015 del concorso Interna-tional Talent Support; Jessica Leclere, artefice di una maglia “visionaria”, come nella collezione “echO”, ispirata alla dif-fusione del suono; e Richard Quinn che, forte di esperienze in Dior e Richard James Bespoke of Savile Row, dà vita a una “cracked couture” tutta da scoprire. ■

FILO PRONTO AD AMPLIARE GLI ORIZZONTIFilo, the international exhibition of yarns and fibres for woven and knitted fabrics, will take place from 2 to 3 March at the Palazzo delle Stelline (Milan) in a redesigned location and with a more international approach.

OLTRE FIRENZE

Sarà ancora il Palazzo delle Stelline di Milano a ospitare la 45esima edizione di Filo, salone delle fibre e dei filati per le stoffe e i tessuti a maglia, in programma il 2 e 3 marzo prossimi. «La sede è la stessa - anticipa Paolo Monfermoso, responsabile della manifestazione - ma si presenterà in una veste rinnovata, più funzionale e accogliente rispetto al passato. Abbiamo rivisto in particolare l’illuminazione, in modo da far risaltare al massimo la qualità delle collezioni». «Il nostro obiettivo per questo 2016 - aggiunge - è ampliare il numero delle aziende

partecipanti, italiane e straniere. In particolare, per il secondo semestre stiamo valutando, in collaborazione con Ice-Agenzia, l’opportunità di presentare la rassegna anche a gruppi di operatori stranieri». Più promozione, dunque, per un evento che, a livello di macro-tendenze, si sviluppa questa volta sul concetto di “Curriculum vitae”. Un’espressione da cui è partito Gianni Bologna, responsabile della creatività e dello stile del salone milanese, per inquadrare fibre e filati inseriti in un contesto sociale e culturale in trasformazione. Come spiega Bologna, in

un’epoca contraddistinta dalla superficialità, predominano due atteggiamenti: “fare finta di esserci”, ossia la sovraesposizione generata anche dai social network, e “fare finta di non esserci” , la tentazione di togliersi dal centro della scena. Anche le materie prime costruiscono il loro “curriculum” basandosi su questa polarizzazione: si va dai filati che sembrano il contrario di quello che sono, per esempio eleganti quando in realtà nascono da una matrice casual, a quelli semplici e discreti, in realtà frutto di un’approfondita ricerca. (a.b.)

Immagini d’impatto, che evocano i concetti di ricerca e creatività, accompagnano la 78esima edizione di Pitti Immagine Filati, dal 27 al 29 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze

I NUMERIDI PITTI FILATI

115 MARCHI, DI CUI 21 DALL’ESTERO

OLTRE 4.000 I BUYER ATTESI ALLA

MANIFESTAZIONE

TB N 3 PITTI FILATI DEF CA.indd 3 22/01/16 12.53

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SUPPLEMENTO AL N° 3/4 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd4

Nel preconsuntivo elaborato da Smi-Sistema Moda Italia, la filatura italiana archivia il 2015 rallentando la discesa dei ricavi e dell’export. Il fatturato stimato

dall’associazione del tessile-abbigliamento è pari a 2,9 miliardi di euro, in diminuzione dell’1,7%

rispetto al 2014, che aveva accusato un calo del 2%. Le esportazioni sono diminuite dell’1,1% a 862 milioni, dopo il -3% del 2014. La lieve crescita delle importazioni (+0,7% a 839 milioni) ha mantenuto il saldo commerciale positivo per 22 milioni di euro: un surplus da ricollegare, secondo i ricercatori, alla

filatura laniera, mentre quella cotoniera e liniera è da qualche anno in deficit. Nei primi 10 mesi del 2015 la lana cardata ha registrato un trend delle esportazioni negativo (-2,6%), quella pettinata ha messo a segno

un +2,9% . Positivi anche i filati chimici (+2,5%), mentre i fili in cotone accusano una flessione (-4,3%).

Di stagione in stagione le aziende tessili affrontano i maggiori appuntamenti

fieristici e gli incontri con i buyer quasi come una sfida, e la primavera/estate 2017 non fa eccezione, anche se per molti non è quella che genera i maggiori fatturati. Ogni concorrente, però, è dotato di armi del tutto pacifiche: vanno dall’estrema innova-zione di prodotto a quella di processo, per un’offerta che spazia fra le fibre pure e in mischia - che siano naturali, organiche, man made o artificiali - fino a proposte “smart”, che riciclano e sono amiche dell’ambiente. «Come sempre - conferma Federico Gual-tieri, vicepresidente del gruppo Filpucci - è una gara, dove cerchiamo di raggiungere le vette più ardite: sembriamo quasi scala-tori accaniti. In questa stagione Filpucci ha scelto di concentrare e snellire, mantenendo una grande ricchezza di novità, in partico-lare nei fili emozionali e performanti». E specifica: «I filati, una quarantina in tutto, sono declinati in cinque temi. All’interno di ogni mood abbiamo spalmato i fili casual-chic insieme a quelli più lucenti e festosi: un mix che vuole interpretare al meglio il mes-saggio fashion attuale. La sezione di punta, quella che racchiude l’essenza del nostro sa-voir faire, artistico e tecnico, è Atelier, che per l’estate include seta, cotone, viscosa e l’elemento stretch». L’azienda fiorentina si presenta a Pitti Filati dopo un 2015 chiuso con un incremento del fatturato del 12% a 40 milioni di euro, grazie anche all’effetto dollaro. «Negli Usa proseguiamo bene - dice Gualtieri - benché il lusso stia vivendo momenti di difficoltà. Più in generale, la si-

tuazione si presenta incerta e instabile. Ai problemi politico-economici, si è aggiunto il fattore meteo: fino a gennaio niente tem-perature rigide e quindi scarse richieste di capi in filati pesanti. Non sono bei segnali. Però Filpucci va bene anche in Cina, dove siamo cresciuti del 50%, dato significativo di quanto i marchi cinesi si vogliano sem-pre più distinguere grazie al made in Italy».Anche le materie prime contribuiscono al clima di incertezza. Se i derivati dal petro-lio potranno beneficiare del greggio ai mi-nimi storici e il cotone sembra orientato alla stabilità (anche perché la Cina sta facendo sentire meno il suo peso), per certe lane i prezzi stanno continuando a salire. «Per ora gli aumenti sono stati assorbiti internamente - dice Antonio Carli, direttore commerciale filati di Olimpias, azienda di Ponzano Ve-neto (Tv) di proprietà della famiglia Be-netton - ma alla lunga comporteranno un aumento dei listini». Carli parla di un 2015 in leggera flessione, a causa dei minori ac-quisti dell’Italia, «ma nel resto d’Europa il trend è positivo e si vede un miglioramento nella zona dollaro».

COTONI “GASATI” PER DARE RISALTO A LAVORAZIONI COMPLESSEStrategiche, per il gruppo Olimpias, sono le fibre naturali come il 100% cotone. «Lo proponiamo con mani morbide e in crêpe “gasati” (il passaggio su una fiamma che ne brucia il pelo, ndr) - spiega Carli -. Ne deriva un cotone super-pulito, per esaltare punti e lavorazioni complesse». Poi ci sono i lini, «finezza 7 e 12, nuovi nei toni scuri,

che provocano effetti “stone” sulla maglia». Nell’assortimento di Olimpias anche crêpe di viscosa molto puliti e resi più conforte-voli con l’aggiunta di fibre elastomeriche. Non mancano effetti fantasia e aspetti mul-ticolor «a piccole chiazze», dove il cotone e la viscosa si mischiano con l’acrilico e le fibre man made. L’estivo è solo il 10% del fatturato totale del business e, per andare in-contro ai clienti, il cotone nelle finezze 12 e 14 è previsto in 150 colori a stock. E c’è anche una promozione: un prezzo standard per i 15 più venduti, a prescindere da co-lore e tintura. Anche per la Millefili di Carpi (Mo) questa stagione non è quella core, ma continua a crescere. Positivo pure il bilan-cio del 2015, soprattuto in Europa e Usa. «I protagonisti dell’estate 2017 - anticipa Sabina Lovo, marketing manager dell’a-zienda - saranno i cotoni lineari o a fanta-sie, i filati mossi, microbottonati, mouliné e i cotoni uniti al lino e alla viscosa sotti-lissima». Torna anche il tema del neoprene ma naturale, in lino e cotone. Quanto ai co-lori, «tutti sono stati abbassati di un tono, tra il pastello e il bianco». Gli scuri risul-tano più indefiniti: il blu, per esempio, «non è più navy ma tende al viola». «Anche in questa edizione di Pitti Filati - dice Sabina Lovo - la strategia è quella di interagire con il cliente: ciò che lui percepisce nello stand ricalca il mood della collezione, che questa volta esplora il concetto di perfetta armonia fra fascino e comfort». In Fortezza, la biel-lese Safil vuole invece trasmettere un senso di movimento attraverso uno stand “dina-micizzato” da elementi esagonali tridimen-

1. Gli impianti della Fulgar e, nel tondo, una versione denim di Evo, filo ottenuto dai semi di ricino 2. Un allestimento di Millefili al Pitti Filati di luglio 3. Alcune proposte di Lana Gatto (Gruppo Tollegno 1900)

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L’iNdUSTRiA dELLA FiLATURA iTALiANA

(2012-2015)

2012 2013 2014 2015 (*)

Fatturato 3.113 2.979 2.918 2.868

Var. % -7,8 -4,3 -2,0 -1,7

Export 929 898 871 862

Var. % -6,8 -3,4 -3,0 -1,1

Saldo comm. 78 66 38 22

Valori in milioni di euro Fonte: SMI su dati ISTAT e indagini interne; (*) stime

iN GARA PER ScALARE LE vETTE Più ARdiTE

La filatura italiana si lascia alle spalle un 2015 che ha beneficiato del dollaro forte e del crescente interesse dei cinesi. Anche il mercato domestico ha sorpreso alcune aziende in positivo. innovazione di prodotto e di processo

restano le leve per crescere, mentre aumenta la sensibilità a valori come la sostenibilità

dI elISAbeTTA FAbbrI

In 2015 Italian spinning mills benefited from the strong dollar and won some more Chinese brands. Also the domestic market has surprised some companies positively. Innovation of products and processes are the key factors but sensitivity to values

such as sustainability is increasing as well. Season after season “green”, “bio” and “ethical” yarns come to the fore.

La ParoLa ai fiLatori

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FiLMARPRESENTA

iL cOTONE ETicOE ORGANicO “NiLO” Filmar presents Nilo, the organic

extra fine cotton yarn that connects social responsibility and sustainability.

il 28 gennaio, dalle 10.30 alle 12, Filmar presenta il nuovo progetto Nilo presso

la Saletta riunioni Monumentali, al primo piano della fortezza da Basso. Si tratta di un cotone organico, derivante

dai più pregiati cotoni egiziani, nato nell’ambito dell’iniziativa Cottonforlife: un programma quinquennale promosso

dal produttore di filati di Zocco d’Erbusco (Bs) con la partecipazione di AlexBank

(Gruppo Intesa Sanpaolo), che si pone l’obiettivo di realizzare una filiera tessile interamente eco-compatibile e

socialmente responsabile. L’iniziativa ha portato all’avvio della prima coltivazione

di cotone organico a fibra extra lunga in Egitto e all’organizzazione, in italia

ed Egitto, di stabilimenti fondati su metodologie di trasformazione

compatibili con il benessere delle persone e dell’ambiente. Cottonforlife sostiene

anche i villaggi dei contadini «con azioni concrete, di supporto alla vita quotidiana»

e favorisce la formazione e l’impiego dei giovani nella filiera tessile. attento alle

risorse e rispettoso del Pianeta, è garante di condizioni di vita «eque e solidali, per tutti i soggetti della filiera» e promuove relazioni umane «positive e fertili». Nilo

è proposto in sei finezze con 36 colori disponibili in stock service. (e.f.)

IN FortezzA dA BASSo

1. Uno scatto alla Safil, dallo scorso ottobre nelle fila del gruppo tedesco Südwolle 2. 4. Rocche e un interno della filatura Marchi & Fildi 3. I fili del gruppo veneto Olimpias

sionali, ispirati alle cellette dell’alveare, simbolo di operosità e lavoro meticoloso. «Abbiamo espresso il concetto di dinami-smo - spiega Alberto Gaia, responsabile prodotto e vendite della divisione maglie-ria - con effetti bicolor, che nascono acco-stando fili contrastanti, attraverso processi di binatura e sovratintura. Puntiamo anche sui filati X-Compact, finissimi, senza pe-losità e imperfezioni. La mischia Tencel e lana è ideale per capi estivi dai pesi minimi: è simile alla seta per lucentezza e lavabile in lavatrice». Il tema del denim è presentato con aspetti délavé, ma ci sono anche cotoni con effetto spugna ispirati all’homewear, compatti, indicati per la maglieria fine. Gaia parla di leggero aumento dei ricavi nel 2015. «Cerchiamo sempre nuovi spazi d’inserimento: ci muoviamo dall’abbiglia-mento alla calzetteria, dal tecnico al jersey, fino all’arredamento. Essendo entrati a far parte di un gruppo leader nel laniero pet-tinato (Südwolle, società di Norimberga da oltre 340 milioni di fatturato, ndr), si aprono nuove prospettive. Di certo sarà più facile affrontare i vari mercati mondiali». A proposito di export, Tollegno 1900 guarda con interesse all’Est Europa, ma anche alla Corea, al Madagascar e al Vietnam, mentre è già presente in Europa Occidentale, Usa e Giappone. «Dopo un 2015 in crescita - dice il ceo Lincoln Germanetti - punteremo ancora, oltre che sull’apertura a nuovi mer-cati, anche sulle partnership con aziende che condividono la nostra stessa idea di produzione e sulla costante innovazione». «Proseguiranno - aggiunge - le collabora-zioni con Lora & Festa, per il programma di distribuzione in Italia ed Europa del filato cardato 100% NewCashmere 2/27, e con la tenuta da pascolo di pecore merino Be-aufront in Tasmania, per la produzione di lane superfini. E non diminuiranno gli inve-stimenti per l’evoluzione e l’aggiornamento

degli impianti aziendali». A proposito della primavera estate 2017 dice: «Abbiamo posto l’accento sui titoli fini nella versione 100% lana merino o mixata con seta e vi-scosa. Il nostro approccio produttivo è ca-ratterizzato da proposte cromatiche sempre più ampie, sostenibilità e rispetto per l’am-biente, in termini di creazione di energia pulita e risparmio energetico». Temi cari, questi ultimi, anche all’azienda Marchi & Fildi. Con Ecotec, che sarà presentato a Première Vision Paris (in febbraio) e al salone milanese Filo (in marzo), l’azienda biellese lancia sul mercato il primo cotone “smart” made in Italy: un prodotto realiz-zato grazie a un processo esclusivo, trac-ciabile e certificato, che trasforma in fili i ritagli tessili pre-tinti di puro cotone. «L’ef-ficienza - precisa Massimo Marchi, alla guida della società - è da record: si riducono del 56% le emissioni di CO2, si risparmia il 57% di energia e il 78% di acqua». Offerto in una vasta gamma di colori, Ecotec può

diventare la materia prima di tessuti per la moda, ma si presta anche all’interior design e ai tessili per la casa. «Il pubblico - spiega l’imprenditore - è sempre più attento a que-sti temi. Da parte nostra, lavoriamo molto su innovazione e ricerca e questo ci viene riconosciuto dal mercato. Dall’Europa in primis, ma anche dall’Italia, che nel 2015 è risultata sopra le nostre aspettative, grazie anche al fatto che alcuni clienti esportano gran parte della loro produzione».

PIÙ INTERESSE PER I RICICLATI DOPO LA CONFERENZA SUL CLIMAAnche la mantovana Fulgar cavalca il trend dei filati riciclati. «Dopo la conferenza in-ternazionale dell’Onu sul clima di Parigi - dice Alan Garosi, marketing manager - mi sembra che sia aumentato l’interesse dei brand per i fili riciclati. Noi abbiamo una microfibra in nylon rigenerata, Q-Nova, che abbiamo iniziato a sviluppare due anni fa, sempre più richiesta dalle grandi catene per produzioni di massa e linee bridge. Viene apprezzata anche a livello tecnico, perché la qualità è analoga a quella del nylon standard vergine, migliorata a livello di mano e tintoriale». Q-Nova si ottiene ri-ciclando rifiuti tessili (finora impiegati solo per utilizzi plastici) attraverso un processo meccanico e non chimico, che avrebbe un maggiore impatto sull’ambiente. «Sempre nel filone sostenibilità, ma aggiungendo la performance, stiamo lanciando Evo - pro-segue Garosi - un filo al 100% “bio” perché ottenuto dai semi di ricino. Non sottraiamo risorse perché non sono impiegati nell’ali-mentazione né umana, né animale. La col-tivazione non ha bisogno di grandi quantità d’acqua e quindi è possibile anche in zone aride. Si ottiene una sorta di ibrido tra il poliammide e il polipropilene, indicato non solo per lo sportswear perché tingibile, traspirante, con proprietà termiche e basso peso specifico». Un filo sostenibile anche nel prezzo? «Il riciclato - risponde il mana-ger - costa, in media, circa il 10% in più del normale poliammide. Evo costa tre volte tanto, rispetto allo standard al chilo e sta attirando l’attenzione della fascia medio-alta di mercato. Ma potrebbe essere esteso ad altre gamme: compreso il fast fashion, se vuole legittimare una certa immagine green». Fulgar si sta affacciando anche sul mercato del denim, sempre più interessato al poliammide, che assicura comfort, so-prattutto nel jeanswear stretch. «Nel 2016 - anticipa Garosi - ci avvicineremo di più anche al mondo sportivo, che si sta allon-tanando dal poliestere ed è sempre alla ricerca di nuovi materiali per incuriosire i clienti». ■

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BASTA UN FILO PER DISTINGUERSI

Concentrate nel mettere a punto collezioni di nicchia, votate alla sperimentazione e alla ricerca, ma dinamiche, con un respiro (e una distribuzione) internazionale: le aziende di maglieria sono chiamate a nuove sfide.

Con un imperativo: quello dell’unicità

DI ANGELA TOVAZZI

Creating proposals able to make a difference. This is the challenge for knitwear companies, which are ready to expand on the international markets with fall-winter 2016/2017 collections. In the spotlight, there is an interesting supply of new blends of yarns,

exclusive processing techniques and innovative performances.

LE NUOVE FRONTIERE DELLA MAGLIERIA

L’ultima tornata di sfilate a Milano Moda Uomo l’ha ribadito: la maglia resta un atout

anche per l’autunno-inverno 2016/2017. Sia per l’uomo che per la donna, come si è visto pure da White Man and Woman. Malleabile, eclettico e camaleontico, tanto da uscire dai confini del semplice maglione per prendere le sembianze di qualsiasi capo di abbigliamento, il knitwear è diventato sempre più terreno di sperimentazione per nuove mischie, lavorazioni virtuosistiche, performance ed effetti ad alto valore aggiunto: una trama per racconti estetici tutti da scrivere. «In giro ci sono tanti copia e incolla - dice Luca Mirabassi, a.d. e presidente della Sterne International, l’azienda produttrice del marchio Lorena Antoniazzi -. Noi abbiamo iniziato nel 1993 senza guardare nessuno, proponendo quello che piaceva a noi: capi casual-chic dal design minimale ma ricchi di contenuti tecnici, soprattutto grazie a materiali unici». Ecco, è questa la parola chiave che fa aprire le porte dei multimarca top e delle piazze dello shopping più competitive: unicità. «Solo così possiamo pensare di conquistare una fetta di mercato - prosegue Mirabassi -. Prendiamo i filati dai lanifici e in house li interpretiamo con mischie inedite e trattamenti speciali, ad esempio quelli di “infeltrimento” di materiali nobili come il cashmere». Per l’inverno

2016/2017, in particolare, nella collezione del brand umbro spicca un capo in cashmere, lino e seta, infeltrito e cotto, con un finissaggio che «non altera la morbidezza, ma rende l’aspetto più mosso e vissuto, evitando l’effetto déjà vu». Che questa sia la strada giusta lo confermano i feedback del trade: «L’autunno-inverno 2015/2016 si è chiuso con un +30% - informa l’imprenditore - e per il prossimo biennio puntiamo a crescere con nuovi investimenti internazionali. Entro la primavera apriremo due negozi in franchising, rispettivamente a Knokke, in Belgio, e a Crans-Montana, in Svizzera, oltre a tre corner a Mosca e San Pietroburgo, per poi riportare il focus nel 2017 sul retail diretto». Candidati ad affiancare i quattro monomarca già attivi a Parigi, Firenze, Ortisei e Perugia, ci sono «una città importante in Italia, in via di definizione, Londra e ancora Parigi, che ci sta dando grandi soddisfazioni». Guarda caso, nella Ville Lumière da maggio sarà operativa pure una nuova showroom aziendale (l’altra è a Milano, in via Morimondo), in rue de Castiglione, in prossimità del negozio.

Grandi manovre anche da Pierantonio Gaspari, sinonimo di womenswear, con il 60% di maglieria, da oltre 20 anni. Il 2016 si apre con una virata strategica per il brand, che ha affidato la produzione e la distribuzione worldwide a Loma, specialista del knitwear di Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. «Una sinergia - racconta il designer-imprenditore - che esplicita la volontà di focalizzarsi maggiormente sul nostro core business

e dalla quale ci aspettiamo una significativa crescita, non solo in termini di ampliamento dell’offerta, ma anche di sviluppo delle potenzialità della maglia a 360 gradi». Ne è un esempio la collezione per la prossima stagione fredda, titolata “Mimesis”, dove «effetti jacquard sono mascherati da lane infeltrite», grazie a sofisticate lavorazioni che giocano intorno al concetto di «nascondere, celare». In

attesa di cimentarsi nell’uomo, «nuova scommessa per l’autunno-inverno 2017/2018», anticipa Pierantonio Gaspari. A sostenere l’evoluzione del marchio, presente in circa 300 multimarca tra Italia (35%) ed estero (65%) e con all’attivo un

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FILATI NOBILI REINTERPRETATI IN

MISCHIE INEDITE, CON LAVORAZIONI INNOVATIVE: IL KNITWEAR È TERRENO DI SPERIMENTAZIONE PER

NUOVI RISULTATI MATERICI E CROMATICI, PER CAPI

DAVVERO UNICI

Ilaria Nistri

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alpaca e seta, misto a più filati sottili di kid mohair e seta in più colori, così da ottenere effetti mélange irregolari, in alcuni casi dégradé. Un aspetto maschile edulcorato dall’uso di un filato tecnico di poliammide elastico, che delimita zone più aderenti e altera volumi e strutture».

DIETRO OGNI MAGLIA C’È UNA STORIA DA RACCONTAREUnicità, ricerca, stile all’avanguardia e grande know how sono gli asset su cui punta anche Avant Toi, marchio uomo e donna attivo da oltre 20 anni che fa capo alla genovese Liapull Cashmere, fondata negli anni Cinquanta da Luigia Gambetta. «La collezione dell’autunno-inverno 2016/2017 - racconta Fiorella Ghignone, alla guida dell’azienda insieme al fratello, il direttore artistico Mirko Ghignone - è un invito alla joie de vivre, a una consapevolezza che supera le apparenze, a uno stile libero e “liberato”». Filo conduttore, filati pregiati con trattamenti e giochi pittorici dagli effetti vissuti e destroyed, nelle sfumature multicolore di terre, legni e acque, «per ribadire l’appartenenza alla

Dopo una lontananza dalle scene durata dieci anni, l’uomo Cividini torna sotto i riflettori con una nuova collezione di

maglieria. Un’offerta premium made in Italy, realizzata con i filati pregiati e la cura artigianale che contraddistinguono la linea femminile e pensata per consumatori che

«alle proposte di stagione - dice Piero Cividini - preferiscono un capo con una

storia addosso». Detto altrimenti, un concept che lavora sui contenuti, grazie

al valore intrinseco delle materie prime e al savoir faire delle lavorazioni, partendo

dai pezzi clou del guardaroba maschile: la giacca, la maglia, il caban, il giubbotto, la

cravatta, il montgomery. Pezzi che diventano canovaccio su cui Cividini si esercita con

interventi speciali: aerografo, pitture a mano, doppiature multi materiale e doppie facce di

tessitura. Fino ad arrivare fino a capi realizzati a mano su antiche macchine dalle maestre

magliaie dell’azienda, per andare incontro al gusto dei consumatori più evoluti. Una nuova scommessa per Piero Cividini, che con questa collezione punta a raggiungere, nei prossimi due anni, «dai 150 ai 200 clienti nel mondo»,

anche grazie al recente accordo stipulato con Sari Spazio Fashion Showroom, che si occuperà della distribuzione della linea

maschile nei Paesi della Russia, del Medio ed Estremo Oriente e in quelli dell’Est Europa, oltre che in Italia. «Il target - spiega Cividini - è rivolto a una particolare nicchia distributiva

che individua nel prodotto di qualità, dal design minimale e moderno, il proprio

interlocutore privilegiato: un obiettivo che potrebbe portare un incremento del giro d’affari del marchio del 15%». Nel 2015 i

ricavi si sono attestati intorno ai 12 milioni, il 90% dei quali realizzati in Giappone, Far

East e Stati Uniti. (a.t.)

CIVIDINI

L’UOMO TORNA IN PISTA

After 10 years, Cividini focuses on menswear again,

with a knitwear collection.

flagship store a Mosca, ci saranno anche importanti investimenti commerciali: «Porteremo la nostra insegna in Asia con due monomarca a Singapore e Shanghai - dice Gaspari - dove contiamo di sbarcare entro il 2017». Tiene invece la barra dritta verso gli Stati Uniti Ilaria Nistri, brand di maglieria al femminile presente in circa 200 multigriffe su scala internazionale, con Italia, Francia, Germania, Austria, ma anche Hong Kong, Cina, Corea e Giappone in pole position. «Negli States abbiamo iniziato con alcuni clienti e ora puntiamo a entrare nei più importanti department store», spiega la stilista, che anticipa anche un’altra mossa strategica, questa volta nella capitale francese: «Per noi Parigi è una piazza molto importante - precisa - tanto che abbiamo deciso di scommettere su una nuova showroom da affiancare a quella di Milano, pronta a breve nel Marais». Protagonista sarà la collezione per l’autunno-inverno 2016/2017, che si gioca sul crinale tra filati classici e tecnici, per effetti tridimensionali e giochi di pieni e vuoti: «In particolare - racconta Ilaria Nistri - utilizziamo un filato grosso di baby

Qui sopra, da sinistra, una proposta per l’autunno-inverno 2016/2017 di Pierantonio Gaspari (che ha stretto una nuova alleanza produttiva e distributiva con Loma), lo stile Lamberto Losani e un insieme Lorena Antoniazzi. Sotto, un outfit per l’autunno-inverno 2016/2017 di Avant Toi (foto di Yuri Catania)

natura più spontanea, indifferente alla tecnologia esasperata». In linea con un prodotto di nicchia anche la scelta del canale distributivo: «Siamo presenti in circa 400 multimarca di 30 Paesi, con mercati clou quali Stati Uniti, Italia, Germania, Francia, Svizzera, Austria, Corea, Russia, Cina e Giappone, oltre che negli Emirati Arabi e in Arabia Saudita, new entry del 2015 - spiega l’imprenditrice - e anche in futuro sposeremo la stessa strategia». «Non abbiamo ancora intrapreso il cammino del retail o dell’online - specifica - perché crediamo molto nel wholesale, dove ogni singolo punto vendita fornisce versioni interpretative diverse al nostro prodotto, caricandolo di nuovi valori». Piuttosto, gli investimenti vengono convogliati in trunk show ed eventi interattivi con i consumatori finali, all’insegna dello storytelling: «Facciamo vedere i vari processi produttivi e il segreto delle nostre esclusive lavorazioni - spiega Ghignone -. Abbiamo avuto un grande successo a Forte dei Marmi, Boston, Nantucket e Liegi e ora faremo tappa a Mosca e San Pietroburgo». ■

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16-18 feb. 2016 premierevision.com

The platform for creative knitwear

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Les Hommes

KnitwearOn Stage

Neil Barrett

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Christopher Shannon

Damir Doma

Giorgio Armani

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Ermanno Scervino

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Antonio Marras

DI ALBERTO CORRADO

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Bottega Veneta

N° 21

Les Hommes

Neil Barrett

La nuova maglieria riflette l’esclusività made in italy dei vari brand. I materiali contano sull’unicità di filati

pregiati, dalla finezza estrema. Cashmere, seta e lana si intrecciano o si accostano per creare sofisticati

pattern, macro e micro geometrie. Il tema sartoriale si esprime attraverso lavorazioni tradizionali a

righe o spina di pesce, mentre ricami, inserti di pelle e applicazioni definiscono i dettagli dei capi

iconici. La maglieria dell’inverno entra con ricercatezza nell’universo formale, accostandosi

con sofisticato allure agli abiti, per diventare “main character” nel fine settimana.

The cold season sounds like a hymn to softness and invites to enter the

warm universe of yarns, where lightness is the leader.

Ermanno Scervino

Sibling

Mis

soni

Canali

Moschino

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cotla

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Richard James

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international woolmark prize 2015/2016 per il menswear

the winneris suketdhirThe Indian designer Suketdhir has emerged among six finalists (the others were Munsoo Kwon, P. Johnson, Agi & Sam, Jonathan Christopher and Siki Im) gaining the International Woolmark Prize 2015/2016 in the menswear category.

Il designer indiano Suketdhir (nella foto) si è imposto tra sei finalisti (gli altri erano Munsoo Kwon, P. Johnson, Agi & Sam, Jonathan Christopher e Siki Im) conquistando l’International Woolmark Prize 2015/2016 nella categoria menswear. Lo stilista è arrivato in finale dopo aver vinto il Woolmark Prize per le aree India, Pakistan & Medio Oriente. All’evento dello scorso 13 gennaio, in concomitanza con Pitti Uomo, Suketdhir ha ricevuto in premio 100mila dollari australiani (circa 66mila euro), finalizzati allo sviluppo della linea che porta il suo nome. In più avrà la possibilità di vendere la capsule collection che lo ha fatto vincere in alcuni noti department store come Saks Fifth Avenue e 10 Corso Como. «Non è stato facile scegliere i vincitori - dichiara Fabrizio Servente, global strategy advisor di The Woolmark Company (massima autorità globale della lana, controllata da Australian Wool Innovation, che rappresenta oltre 25mila allevatori australiani) -. I look presentati dai finalisti mostravano tutti una qualità tecnica altissima: è stato interessante vedere come la lana è riuscita a ispirarli». Le fibre naturali e sostenibili sono le preferite di Suketdhir, che si definisce un creativo «dall’estetica minimalista e dall’ossessione per i dettagli». La sua etichetta nasce nel 2009 dopo gli studi al National Institute of Fashion Technology di Nuova Dehli, dove ha sede lo studio dedicato al menswear. (e.f.)

oltre all’immaginec’È (molto) di piÙil lessico della moda rimanda a un universo invisibile che ne è essenza prima e imprescindibile: fibre, imbottiture e trattamenti sono il valore aggiunto di un capo, ne determinano l’aspetto, la qualità, le performance, la tenuta nel tempo. e da oggi, sempre più, la sostenibilità.

The lexicon of fashion leads to an invisible universe which is nevertheless its first and indispensable essence: fibers, padding and treatments are the added value of an item, the hidden ingredients that define its appearance, quality, performance, durability. And now, more and more, its sustainability.

fibre, imbottiture & co.

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teflon ecoelite

anche i Finissaggi scelgono la sosteniBilitàTeflon EcoElite, the new finishing for fabrics by Chemours, is the first treatment with fluoride-free renewable resources, which guarantees a lasting resistance to water.

Si chiama Teflon EcoElite il nuovo finissaggio per tessuto di Chemours, il primo trattamento senza fluoro con risorse rinnovabili, che promette una resistenza duratura all’acqua. Una tecnologia ottenuta grazie all’impiego del prodotto Zelan R3, commercializzato da Huntsman, che va a soddisfare la richiesta crescente di prodotti sostenibili e performanti al tempo stesso. Tre volte più forte dei prodotti repellenti senza fluoro già esistenti, Teflon EcoElite contiene il 63% di risorse rinnovabili di origine vegetale non geneticamente modificate, non derivanti da alimenti industriali. «Resistente fino a 30 lavaggi, preserva i capi nel tempo - assicura Lisa Hardy, North America manager di Chemours, Teflon textile finishes -. Oltre a essere un prodotto rinnovabile, raggiunge un’alta repellenza che lascia i tessuti traspiranti, conferendo ai capi l’ulteriore beneficio della facile manutenzione». Adatto per una vasta gamma di fibre come cotone, sintetici e misti, Teflon EcoElite rappresenta una barriera contro liquidi come latte, caffè, vino rosso e tè. Una tecnologia che consente inoltre un’asciugatura più veloce. Una ricerca di mercato effettuata negli Stati Uniti, in Europa e Canada ha messo in evidenza il valore del marchio Teflon EcoElite per i consumatori, disposti a spendere fino al 7% in più per un capo con questo marchio, rispetto a uno con trattamento senza fluoro, e fino a 17% in più rispetto a una proposta con trattamento repellente generico. (c.me.)

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Gore

piÙ ampia la gamma d’oFFertaW. L. Gore & Associates, inventor of Gore-Tex, which makes the garments waterproof and breathable, extends the product range thinking also to the urban and fashion worlds. It’s also time to focus on the Gore Thermium and Gore Windstopper brands.

Il gruppo americano W.L. Gore & Associates, inventore del Gore-Tex, che rende i capi impermeabili e traspiranti, estende la gamma d’offerta pensando non solo allo sportswear e all’activewear ma anche al mondo urban e a quello più prettamente fashion, come nel caso di Herno, per citare uno dei clienti italiani. In parallelo con la diversificazione di prodotto, l’azienda ha anche disposto una nuova brand architecture, che affianca al noto Gore-Tex i marchi Gore Thermium e Gore Windstopper. Quest’ultima label contrassegna un laminato antivento e traspirante che si può applicare anche ai materiali imbottiti, permettendo così pure l’isolamento termico. Gore Thermium è un nuovo prodotto studiato per affrontare condizioni di freddo e umido: è antivento ed è stato studiato per resistere alla pioggia leggera o a brevi nevicate. Poiché è posizionato direttamente sull’imbottitura (che sia di piuma, fibre sintetiche o naturali), la protegge dal bagnato e ne preserva le proprietà isolanti. Questo consente anche di utilizzare una quantità minore di materiale e così l’outerwear ci guadagna in leggerezza. (e.f.)

asaHi kasei

il guardaroBa moderno di cupro e roicaAt the next edition of Premiere Vision, scheduled in Paris Feb. 16 to 18, Asahi Kasei will preview the latest innovations of its Cupro and Roica products: Cupro FF and Cupro DF, Roica Eco-Smart and Roica Colour Perfect.

Alla prossima edizione di Première Vision, in calendario a Parigi dal 16 al 18 febbraio, Asahi Kasei presenterà in anteprima le ultime novità dei suoi prodotti Cupro e Roica, pensati per il “guardaroba moderno”. Cupro FF è un filo micro, leggerissimo, impalpabile e setoso, ideale per abiti da cerimonia e per l’abbigliamento da notte ricercato, grazie alla mano fresca e lussuosa e alla fluidità e lucentezza che lo caratterizzano. Nuovo è anche il filato costituito da filamenti opachi Cupro DF, dal tocco soffice come un petalo di rosa e una consistenza simile alla cipria: totalmente opaco, protegge dai raggi UV senza rinunciare alla morbidezza tipica del filo Cupro. Disponibile infine un filato in fiocco dalla mano naturale, dall’aspetto luminoso e dal basso pilling, adatto all’underwear moderno, ai capi essenziali, all’abbigliamento per lo sport e il tempo libero, che beneficeranno delle proprietà antistatiche e termoregolatrici di Cupro. Sul fronte Roica invece le “chicche” di stagione per la fibra stretch premium di casa Asahi Kasei sono rappresentate da Roica Eco-Smart e da Roica Colour Perfect. Il primo è un filo stretch eco-friendly: per la sua produzione sono utilizzati oltre il 50% degli scarti della lavorazione industriale. Roica Eco-Smart è stato progettato in modo etico per partner che condividono questa visione, innovativa e responsabile. Roica Colour Perfect tinge perfettamente con molte fibre, tra cui poliammide, lana e seta, dando vita a un tessuto dal colore omogeneo, impeccabile, offrendo anche la possibilità di un effetto addirittura opaco. Rioca, tra l’altro, ha avviato una collaborazione con la divisione tessile del gruppo Erca per facilitare l’introduzione sul mercato di prodotti finiti Roica Colour Perferct. (e.a.)

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primaloft

concentrati sulla perFormancePrimaLoft, a world leader in providing solutions for insulation and high-performance fabrics, expands its “Active Platform” with the launch of PrimaLoft Gold Insulation Active, able to guarantee breathability, bidirectional elasticity and heat.

PrimaLoft, leader mondiale nel fornire soluzioni di isolamento e tessuti dalle elevate prestazioni, espande la sua “Active Platform” con il lancio di PrimaLoft Gold Insulation Active, in grado di assicurare traspirabilità, stretch bidirezionale e calore: un prodotto specificatamente progettato per le avventure a elevata intensità. La sua costruzione brevettata consente la fuoriuscita del calore e del sudore in eccesso, mantenendo i capi asciutti e confortevoli. In aggiunta i designer possono sfruttare una più ampia varietà di gusci stretch, tessuti esterni e fodere traspiranti, in modo da offrire più opportunità di scelta a produttori, rivenditori e consumatori. «L’aggiunta di PrimaLoft Gold Insulation Active all’elenco delle nostre tecnologie rappresenta un naturale progresso per noi - spiega Jochen Lagemann, managing director di PrimaLoft per l’Europa e l’Asia -. Questa novità si basa sul successo del PrimaLoft Silver Insulation Active e risponde alle esigenze che stanno emergendo nel mercato di tessuti più leggeri e versatili. Con PrimaLoft Gold Insulation Active gli appassionati di outdoor avranno più libertà di movimento e saranno più comodi, caldi e asciutti durante le attività aerobiche di grande sforzo». Grazie a una finitura brevettata e al processo di produzione, le minuscole fibre PrimaLoft vengono racchiuse al loro posto, evitando lo spostamento attraverso i tessuti e consentendone così l’utilizzo con materiali più traspiranti, a trama larga e stretch. Con questa ottimale efficienza termica PrimaLoft Gold Insulation Active può essere indossato tutto l’anno, eliminando la necessità di dover mettere o levare di continuo altri strati durante le attività outdoor. (e.a.)

tHermore tHermal Booster

tempo di imBottiture intelligenti

A special test station at Ispo reveals the secrets of Thermore Thermal Booster, the innovative intelligent thermal padding that develops more heat when the outside temperature drops and holds it when temperature rises.

Una speciale stazione di prova a Ispo rivela i segreti di Thermore Thermal Booster, l’innovativa imbottitura termica intelligente che sviluppa più calore quando la temperatura esterna scende e la trattiene quando il termometro sale. Una experience che sarà possibile ripetere anche al

Munich Fabric Start. Si tratta di un asso nella manica in caso di cambi improvvisi di clima, ormai sempre più frequenti. Test effettuati da laboratori indipendenti dimostrano infatti che

quando la temperatura esterna passa da +20 a -10 gradi centigradi, Thermore Thermal Booster aumenta la propria capacità termica del 20%. E ora c’è la nuova proposta di

peso medio, che completa l’offerta. Sotto i riflettori, al salone di Monaco, anche Thermore Stretch, che ha vinto il premio Ispo Textrends 2016 come miglior

prodotto per la categoria imbottiture termiche. Una soluzione a elasticità tridimensionale che segue le linee del corpo e il design del capo, con il plus

di una grande capacità di recupero. Thermore è presente anche nelle collezioni di alcuni marchi presenti a Ispo, da EA7 a Colmar e Vist ed è stato un ingrediente di molte proposte allo scorso Pitti Uomo, dai capi di Allegri a quelli di Spiewak, Baracuta ed Esemplare. (c.me.)

Una modello della linea Terrex di Adidas con la nuova imbottitura PrimaLoft Gold Insulation Active

L’outerwear Herno Laminar autunno-inverno 2016/2017 con Gore Thermium

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Dall’incontro tra natura e tecnologia, nei laboratori Zegna Baruffa nasce un nuovo progetto, che punta a rivoluzionare il mondo dei filati in pura lana. Si tratta di H2Dry, un finissaggio che dona ai fili caratteristiche tecniche superiori e che rende un capo di abbigliamento “total easy care”. Con i filati in pura lana superfine Re-Active H2Dry (17,5 micron) e pura lana extrafine K-Wool H2Dry (19,5 micron) si ottiene un prodotto di elevata traspirabilità e che prevede tempi ridotti di asciugatura. L’innovativo trattamento esalta la naturale elasticità della materia prima, permettendo comfort e vestibilità superiori. Oltre a performance eccellenti in termini di ingualcibilità.

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