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Evoluzioni e trasformazioni del museo della città F.Fiore

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Page 1: Evoluzioni e trasformazioni del museo della città F.Fiore

Evoluzioni e trasformazioni del museo della città

F.Fiore

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Possibili definizioni oggi…

ICOM• “museo della città è un’istituzione permanente o un

organismo culturale senza scopo di lucro, dinamico e in evoluzione, a servizio della società urbana e del suo sviluppo, aperto al pubblico; coordina, acquisisce, conserva, ricerca, comunica ed espone con finalità di studio, istruzione, accordo tra le comunità e intrattenimento del pubblico, l’eredità tangibile e intangibile, mobile ed immobile, delle diverse popolazioni e del loro territorio

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Bertuglia-Montaldo, Il museo della città, 2003

“i musei della città sono centri di un’azione coordinata volta alla rappresentazione culturale della popolazione urbana tramite: a) la celebrazione di un’identità comune, il senso delle proprie radici e la valorizzazione delle diverse comunità b) l’individuazione delle risorse per le attività di sviluppo culturale delle comunità con riferimento al patrimonio naturale e culturale del centro urbano e del territorio circostante; c) l’istituzione di un centro di coordinamento per la salvaguardia, l’incremento e la comunicazione degli sforzi artistici e culturali di tutta la popolazione”

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Antecedenti remoti del museo della città

• Collocazione di opere nei luoghi pubblici (archi, epigrafi, sculture) dell’antica Roma (es colonna traiana)

• Primo museo di storia: Paolo Giovio, storico che nel 1543 a Borgo Vico (CO) raccoglie ritratti, busti e documenti non solo sugli antichi ma anche sui contemporanei illustri (Historiae sui temporis)

• Galleria degli Uffizi (1769): Cocchi propone la formazione di una collezione storica della pittura toscana in cui non il singolo ma l’insieme delle opere è importante perché rappresenta “una serie storica sull’arte della propria nazione”

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Rivoluzione FranceseMusée des monuments français. (1795)

• Nato da un ex-convento deposito delle sculture confiscate dai religiosi o nelle case degli emigrati. Aperto temporaneamente come esposizione nel 1793, ebbe un tale successo di pubblico che il progetto fu approvato dal Comitato d’Istruzione Pubblica e il museo è inaugurato ufficialmente nel 1795, con sede ai Petits Augustins.

• Museo nazionale che esponeva le opere espressione del genius loci della Francia libera: Alexandre Lenoir (conservatore) concepì il progetto di un grande museo che delineasse la storia della scultura in Francia dalle più lontane origini fino al secolo XVIII, con una introduzione costituita da opere di scultura antica.

• Pubblico e rivolto all’educazione della cittadinanza. Aperto due giorni alla settimana, il museo possedeva un catalogo che fu più volte stampato, corredato da incisioni; dal 1799 si arricchì del giardino Eliseo dove, tra cipressi e altra vegetazione, con sensibilità preromantica veniva reso omaggio alle personalità illustri che avevano contribuito a rendere grande la Francia.

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Museo della città nell’800

Motivazioni:• Riscoperta ‘antichità nazionali’ (fondazione città)• Aspirazione a conservare la memoria del passato

della città (trasformazioni urbanistiche dell’industria)

• Legittimazione del potere della borghesia cittadina e del suo legame con la città (città borghese in continuità con i fasti passati)

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Esperienze ‘800 affini al museo della città

• Museo storico di Versailles: Luigi Filippo commissiona agli artisti la rappresentazione dei grandi avvenimenti di unità nazionale e in continuità col passato (legittimazione monarchia luglio 1830)

• Museo di scultura comparata di Parigi (Viollet-le-Duc) contiene centinaia di calchi di chiese e monumenti di Francia a disposizione degli artisti

Calchi e dipinti integrati come documenti di memoria storica

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Impostazione del museo della città nel XIX

• Origine materiali (memorie del passato aristocratico e ecclesiastico)

• Sedi prescelte (edifici storici o ex novo)• Principi ispiratori delle raccolte (nazionalismo prima e

poi l’uomo e i suoi progressi) • Nascita guide turistiche (sul modello del Grand tour).

Capostipiti quelle di K.Baedecker• Diversificazione tra i musei delle grandi città da quelli

dei piccoli centri urbani (importanza delle nuove metropoli vs ricostruire e rilanciare la storia dei piccoli centri)

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Aspetti positivi

• 1860-1910 museo civico è “la struttura portante della conservazione locale italiana”

• Accogliendo reperti storici di differenti epoche, conserva le testimonianze materiali per rendere leggibile il legame tra passato e presente borghese

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Aspetti negativi

1. Museo come luogo di ‘ibernazione ‘ della città

2. Tentazione di perseguire scopi politici

3. La creazione di una specifica gerarchia di valori

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Prestigio nazionale, tempio laico della conoscenza ma non solo…

• Musée Carnavalet (1880) propone un’immagine di Parigi conforme al programma politico in corso di attuazione. E’ la città di Haussmann compatta, unitaria, di nuove costruzioni e attraversata dai boulevard ma la città reale con il suo tessuto urbano molteplice….dov’è finita?

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Creazione di una gerarchia di valori applicata ai luoghi.

• Classificazione positivista che segnala solo i monumenti, le grandi architetture, opere di artisti famosi mentre il contesto dove questi capolavori si formano, il tessuto storico di un centro cittadino, è irrilevante.

• Classificazione statica e immutabile

• Città come macchine razionali.

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Il museo della città nel ‘900

Due tendenze culturali influenzano i musei:

- tutto ciò che è accaduto nel passato è oggetto di interesse (dilatazione campi d’azione)

- Eventi locali come i grandi eventi della storia sono importanti per la storia della città (complessità rapporto col contesto)

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Nuove finalità e funzioni

• Conservare tutto il passato?• Opera in fieri: non solo vicende storiche ma

progetti futuri• Museo- forum: racconto storico del passato e

stimolo verso il futuro per la costruzione della cittadinanza

• Museo e territorio: legame tra l’istituto e i beni sul territorio nel creare un sistema di museo diffuso

• Museo vivente e attivo vs museo mausoleo (Drugman, 1982)

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La città può identificarsi nel museo che la rappresenta?

• La città del XX e XXI sec. frammentata nell’identità e in trasformazione può essere rappresentata da un museo?

• Esistono sedi museali specifiche disciplinarmente: che relazioni instaurare col museo della città?

• Che rapporto lega il museo della città con i suoi fruitori?( visitatori di un giorno e i visitatori di sempre) – (allestimento/contenuto/contenitore)

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Sfide del nuovo museo della città

• Museo come guida alla lettura della città (urbs)

• Museo come espressione della cittadinanza (civitas)

• Museo come strumento della pianificazione urbana

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Guida alla lettura dell’urbs

• La città è un fenomeno spazialmente multidimensionale, è il “prodotto di un continuo succedersi di eventi verificatisi nel contesto territoriale di pertinenza”(Minissi, 1983): per questo motivo la sua lettura è di difficile interpretazione, richiede l’uso di uno strumento specifico che ricomponga un mosaico apparentemente scomposto attraverso memorie, documenti, testimonianze, plastici, cartografie

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Museo e civitas

• Il museo della città deve evitare di proporre “un concetto di città come esoscheletro pietrificato di una società, di gruppi sociali, di individui, che in realtà non vengono rappresentati all’interno del museo” (Dal Pozzolo, 2002). Come?

• Favorendo l’impegno civico (spazio di riflessione e di interazione tra soggetti e beni )

• Agendo da mediatore nella espressione dei bisogni e aspettative della società (voce ai diversi gruppi etnici e sociali e alla loro relazione con lo spazio urbano)

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Museo e pianificazione

1.Orientamento e impostazione (esperti/amministratori/cittadini)

2. Elaborazione e redazione (esperti/amministratori/cittadini)

3. Consultazione (cittadini)

4. Adozione/approvazione (amministratori)

5. Attuazione e gestione (amministratori/cittadini)

6. Monitoraggio (esperti/cittadini)