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Linguistica e semiologia. A partire dal Cours Corso di Linguistica e nuovi media a.a. 2018/2019 Prof. Annibale Elia Dott.ssa Mariacristina Falco

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  • Linguistica e semiologia. A partire dal Cours

    Corso di Linguistica e nuovi media a.a. 2018/2019

    Prof. Annibale Elia Dott.ssa Mariacristina Falco

  • Materia e compito della linguistica

    “La materia della linguistica è costituita anzitutto dalla totalità delle manifestazioni del linguaggio umano [...]” (p. 20).

    • materia e oggetto (nota 40) • matière: “[...] l’insieme di tutti i fatti che, a livello del linguaggio corrente,

    possono dirsi linguistici.

    • objet (obiectum): materia del sapere in quanto appresa e conosciuta • “la langue è [...] il fine dell’indagine linguistica la quale muovendo da tutto ciò

    che è in qualche modo denominabile «linguistico» e rielaborando criticamente la consapevolezza soggettiva dei parlanti [...], deve pervenire a ricostruire il sistema linguistico operante in una determinata situazione storica” (nota n.40).

  • “La totalità dei fatti qualificabili come linguistici è la matière, la langue come sistema formale è l’object” (ibid.)

  • Compito della linguistica

    1. fare la descrizione e la storia di tutte le lingue che potrà raggiungere

    2. cercare le forze in gioco in tutte le lingue e estrarre le leggi generali

    3. delimitare e definire se stessa

    • histoire e diachronie

    “Plus on étudie la langue, plus on arrive à se pénétrer de ce fait que tout dans la langue est histoire, c’est-à-dire qu’elle est un objet d’analyse historique et non d’analyse abstraite, qu’elle se compose de faits et non de lois, que tout ce qui semble organique dans le langage est en réalité contingent et complètement accidentel” (cit. Engler) - nota 41

  • Oggetto della linguistica

    Esempio della parola nudo

    • oggetto linguistico concreto (dal punto di vista di un osservatore superficiale)

    Ma ad un esame più attento

    • suono

    • espressione di un’idea

    • corrispettivo del latino nudum

    L’oggetto non precede il punto di vista ma è creato dal punto di vista (Capitolo III)

  • Il fenomeno linguistico• presenta due facce

    • “Le sillabe sono impressioni acustiche percepite dall’orecchio, ma i suoni non esisterebbero senza gli organi vocali; [...]”.

    • “[...] il suono, unità complessa acustico-vocale, forma a sua volta con l’idea una unità complessa, fisiologica e mentale”.

    • “Il linguaggio ha un lato individuale e un lato sociale, e non si può concepire l’uno senza l’altro”.

    • “[...] in ogni istante il linguaggio implica sia un sistema stabile sia una evoluzione; in ogni momento è una istituzione sociale ed un prodotto del passato”.

  • Che cos’è la lingua?

    • Essa è una parte determinata e essenziale del linguaggio.

    • Prodotto sociale della facoltà del linguaggio e insieme di convenzioni

    • Tali convenzioni (necessarie) sono adottate dal corpo sociale per consentire l’esercizio della facoltà di linguaggio negli individui

  • Il linguaggio

    • fisico, fisiologico e psichico

    • dominio individuale e dominio sociale

    • multiforme e eteroclito

  • La lingua

    • non è funzione del soggetto parlante

    • è il prodotto che l’individuo registra passivamente

  • La parole

    “L’esecuzione è sempre individuale, l’individuo non è sempre il padrone; noi la chiameremo parole”.

    Nota 63

    “[...] Par la parole on désigne l’acte de l’individue réalisant sa faculté au moyen de la convention sociale qui est la langue ” (testo manoscritto).

  • La parole

    “La parole è, al contrario, un atto individuale di volontà e di intelligenza, nel quale conviene distinguere: I. le combinazioni con cui il soggetto parlante utilizza il codice della lingua in vista dell’espressione del proprio pensiero personale; 2. il meccanismo psico-fisico che gli permette di esternare tali combinazioni” (p. 24).

  • Compito della linguistica

    • definire ciò che fa della lingua un sistema speciale nell’insieme dei fatti semiologici

    • lingua come nomenclatura vs lingua come fatto sociale

  • “[...] la lingua è necessaria perché la parole sia intelligibile e produca tutti i suoi effetti; ma la parole è indispensabile perché la lingua si stabilisca; storicamente, il fatto di parole precede sempre”.

    “Infine, è la parole che fa evolvere la lingua: sono le impressioni ricavate ascoltando gli altri che modificano le nostre abitudini linguistiche. V’è dunque interdipendenza tra la lingua e la parole; la prima è nello stesso

    tempo lo strumento e il prodotto della seconda. Ma tutto ciò non impedisce che esse siano due cose assolutamente distinte” (p. 29).

  • Il segno: entità psichica bifacciale

    Saussure, p. 84

  • “Accostamenti consacrati dalla lingua”

    Saussure, p. 85

  • Primo principio: arbitrarietà del segno

    “Il legame che unisce il significante e il significato è arbitrario, o ancora, poiché intendiamo con segno il totale risultante dall’associazione di un significante a un

    significato, possiamo dire più semplicemente: il segno linguistico è arbitrario”.

  • Linguistica e semiologia

    “Si può dunque dire che i segni interamente arbitrari realizzano meglio di altri l’ideale del procedimento semiologico: è perciò che la lingua, il più

    complesso e diffuso tra i sistemi di espressione, è altresì il più caratteristico di tutti. In questo senso, la linguistica può diventare il modello generale di

    ogni semiologia, anche se la lingua non è che un sistema particolare” (p. 86).

  • Significante immotivato

    “La parola arbitrarietà richiede anche un’osservazione. Essa non deve dare l’idea che il significante dipenda dalla libera scelta del soggetto parlante (si vedrà più in basso che non è in potere dell’individuo cambiare in qualcosa

    un segno una volta stabilito in un gruppo linguistico); noi vogliamo dire che è immotivato, vale a dire arbitrario in rapporto al significato, col quale

    non ha nella realtà alcun aggancio naturale” (p. 87).

  • Controesempi e soluzioni

    • onomatopee

    • esclamazioni

    “Riassumendo, le onomatopee e le esclamazioni sono d’importanza secondaria e la loro origine simbolica è in parte contestabile” (p. 88).

  • Secondo principio: linearità del significante

    Il significante rappresenta una estensione misurabile in una linea

    Il significante si svolge nel tempo

    Parliamo di significanti acustici, i quali dispongono solo della linea del tempo

    “[...] i loro elementi si dispongono l’uno dopo l’altro, formano una catena” (p. 88).

  • Immutabilità del segno

    • In rapporto alla comunità linguistica il significante è imposto

    • Il segno linguistico sfugge alla volontà del singolo e della collettività

    • la lingua appare come una eredità dell’epoca precedente

    • non è mai stato constatato l’atto in cui i nomi sarebbero stati dati alle cose

    “L’idea che le cose avrebbero potuto svolgersi così ci è suggerita dal nostro sentimento assai vivo dell’arbitrarietà del segno”.

    “Uno stato di lingua determinato è sempre il prodotto di fattori storici, e sono sempre questi fattori che spiegano perché il segno linguistico è immutabile, vale a dire resiste a ogni sostituzione arbitraria” (p. 90).

  • Lingua e storicità (dei sistemi linguistici)

    • le modificazioni della lingua non sono collegate al susseguirsi delle generazioni, che si mescolano, si compenetrano, contenendo individui di tutte le età

    • apprendimento della lingua materna

    • i soggetti sono incoscienti circa le leggi della lingua, non riflettono sull’idioma in uso

    • dopotutto ogni popolo appare pago della lingua che ha ricevuto in eredità

  • Altre considerazioni

    • carattere arbitrario del segno

    • moltitudine dei segni necessari a costituire una lingua (i segni linguistici sono innumerevoli)

    • carattere complesso del sistema (“Una lingua costituisce un sistema”)

    • resistenza dell’inerzia collettiva a ogni innovazione (nel manoscritto questo compare come primo motivo, n. 148).

    “Proprio perché arbitrario il segno non conosce altra legge che quella della tradizione, e

    proprio perché si fonda sulla tradizione può essere arbitrario” (p.92)

  • Mutabilità

    Spostamento del rapporto tra il significato e il significante

    Spostamento del rapporto tra idea e segno

    Sorgono altre corrispondenze tra la materia fonica e l’idea

    necare - noyer

    dritteil- drittel

  • Mutabilità“Una lingua è radicalmente impotente a difendersi contro i fattori che spostano ad ogni istante il rapporto tra significato e significante. È una delle conseguenze dell’arbitrarietà del segno”.

    “La continuità del segno nel tempo, legata all’alterazione nel tempo, è un principio della semiologia generale: se ne potrebbe trovare la conferma nei sistemi di scrittura, nel linguaggio dei sordomuti ecc.” (pp. 94-95).

    “Il tempo altera ogni cosa e non v’è ragione per cui la lingua sfugga a questa legge universale” (Clg, p.95).

  • Tempo e massa parlante

    CLG, p.96

  • Sincronia e diacronia

    CLG, p. 99

  • Linguistica statica e linguistica evolutiva

    • il fattore tempo

    • le scienze economiche (note 165-167)

    “Procedendo in tal modo si obbedisce, senza rendersene ben conto, a una necessità intrinseca: ed è una necessità affatto simile che ci obbliga a scindere la linguistica in due parti aventi ciascuna il suo principio. Il fatto è che qui, come in economia politica, si è di fronte alla nozione di valore; in entrambe le scienze ci si occupa di un sistema di equivalenze tra cose di ordini differenti; nell’una un lavoro e un salario, nell’altra un significato e un significante” (p.99).

  • Assiassi su cui sono situate le cose di cui le scienze si occupano

    • (AB) asse della simultaneità

    1. rapporti tra le cose esistenti 2. è escluso il tempo

    • (CD) asse delle successioni

    1. è possibile considerare solo una cosa alla volta 2. vi sono situate tutte le cose del primo asse con i loro cambiamenti

  • Simultaneità e successioni

    “[...] distinguere il sistema di valori considerati in sé dagli stessi valori considerati in funzione del tempo. Soprattutto al linguista questa distinzione si impone

    imperiosamente, perché la lingua è un sistema di puri valori non da altro determinato che dallo stato momentaneo dei suoi termini. Finché un valore, per uno dei suoi

    aspetti, è radicato nelle cose e nei loro rapporti naturali (come è il caso della scienza economica: per esempio un terreno vale in proporzione a ciò che produce), è

    possibile fino a un certo punto seguire questo valore nel tempo, pur rammentandosi che in ogni momento esso dipende da un sistema di valori contemporanei”

    note 165-167

  • Simultaneità e successioni

    “[...] distinguere il sistema di valori considerati in sé dagli stessi valori considerati in funzione del tempo. Soprattutto al linguista questa distinzione si

    impone imperiosamente, perché la lingua è un sistema di puri valori non da altro determinato che dallo stato momentaneo dei suoi termini. Finché un

    valore, per uno dei suoi aspetti, è radicato nelle cose e nei loro rapporti naturali (come è il caso della scienza economica: per esempio un terreno vale

    in proporzione a ciò che produce), è possibile fino a un certo punto seguire questo valore nel tempo, pur rammentandosi che in ogni momento esso

    dipende da un sistema di valori contemporanei”

    Note 165-167

  • Due linguistiche

    • evoluzione o linguistica evolutiva

    • stati o linguistica statica

    • linguistica sincronica e linguistica diacronica

    “Ma per meglio dar rilievo a questa opposizione e a quest’incrociarsi di due ordini di fenomeni relativi al medesimo oggetto, preferiamo parlare di linguistica sincronica e di linguistica diacronica. È sincronico tutto ciò che si riferisce all’aspetto statico della nostra scienza, è diacronico tutto ciò che ha rapporti con le evoluzioni. Similmente, sincronia e diacronia designeranno rispettivamente uno stato di lingua ed una fase di evoluzione” (p. 100).

  • Dualità interna

    ● il parlante e il linguista

    ● la grammatica comparata

    ● Port Royal

    “[...] bisogna far nascere il sentimento dell’opposizione tra i due ordini per trarre tutte le conseguenze implicite in tale opposizione” (p. 102).

  • Fatti diacronici

    crispus - crépir - décrepir - decrepitus - décrepit

    Gast - Gasti; Hant - Hanti; (la i ha provocato una Umlaut, cambiando la a in e nella sillaba precedente: gasti - gesti; hanti - henti; (la i ha perso il timbro, provocando geste e hente). Ora si ha Gast : Gäste e Hand : Hände.

  • Assi

    “Il rapporto tra un singolare ed il suo plurale, quali che ne siano le forme, può esprimersi in ogni momento con un asse orizzontale [...]” (p. 101).

    “I fatti, quali che siano, che hanno provocato il passaggio da una forma all’altra, saranno al contrario situati su un asse verticale, [...]” (p. 101).

  • Principi

    “La lingua è un sistema di cui tutte le parti possono e debbono essere considerate nella loro solidarietà sincronica” (p. 106).

    “Le alterazioni non agendo mai sul blocco del sistema, ma sull’uno o sull’altro dei suoi elementi, non possono essere studiate se non fuori di questo. Senza dubbio ciascuna alterazione ha il suo contraccolpo sul sistema; ma il fatto iniziale ha inciso soltanto su un punto; non vi è alcuna relazione interna con le conseguenze che possono derivarvi per l’insieme. Questa differenza di natura tra termini successivi e termini coesistenti, tra fatti parziali e fatti riguardanti il sistema, impedisce di fare degli uni e degli altri la materia di un’unica scienza” (p. 106)/ n. 183.

  • Avvenimenti diacronici

    • fatti semantici

    • trasformazioni sintattiche e morfologiche

    • cambiamenti fonetici

  • Parole e cambiamenti fonetici

    *dhumos- thumós

    “L’unità della parola non è costituita unicamente dall’insieme dei suoi fonemi; essa dipende da caratteri diversi della sua qualità materiale. Supponiamo che una corda di pianoforte sia stonata: tutte le volte che la si toccherà eseguendo un’aria vi sarà una nota falsa; ma dove? Nella melodia? Certamente no. Non è la melodia che viene toccata; soltanto il piano è stato danneggiato” (p. 115)

  • Fatti sincronici e fatti diacronici

    • fatti sincronici - regolari e non imperativi

    • fatti diacronici - imperativi ma non generali

  • Rapporti sintagmatici e rapporti associativi

    • In uno stato di lingua tutto poggia sui rapporti

    • Rapporti e differenze

    • Due sfere, ciascuna generatrice di due ordini differenti di valori

    • Attività mentale e vita della lingua

  • Concatenarsi di parole

    “Da una parte, nel discorso, le parole contraggono tra loro, in virtù del loro concatenarsi, dei rapporti fondati sul carattere lineare della lingua, che esclude la possibilità di pronunziare due elementi alla volta. Esse si schierano le une dopo le altre sulla catena della parole. Queste combinazioni che hanno per supporto l’estensione possono essere chiamate sintagmi” (CLG, p. 149)

  • Sintagma

    • Due o più unità consecutive

    • Valore del termine in opposizione al termine precedente e a quello successivo

  • Parole e memoria

    Enseignement: enseigner, renseigner

    Armement, changement

    Éducation, apprentissage

  • Coordinazione

    “Esse non hanno per supporto l’estensione; la loro sede è nel cervello; esse fanno parte di quel tesoro interiore che costituisce la lingua in ciascun individuo. Noi le chiameremo rapporti associativi” (CLG, p. 150)

  • Due ordini di coordinazione

    • In praesentia: il rapporto sintagmatico si basa su due o più termini egualmente presenti in una serie effettiva.

    • In absentia: il rapporto associativo unisce dei termini in una serie mnemonica virtuale

    • Duplice punto di vista

  • Rapporti sintagmatici

    • La frase e la parole

    • Il sintagma è collegato alla parole?

    • “Il proprio della parole è la libertà delle combinazioni”

    • Tutti i sintagmi sono egualmente liberi?

    • Idiomi e uso linguistico

  • Rapporti sintagmatici

    “Ma bisogna riconoscere che nel dominio del sintagma, non c’è limite netto tra il fatto di lingua, contrassegno dell’uso collettivo, ed il fatto di parole, che dipende dalla libertà individuale. In una massa di casi, è difficile classificare una combinazione di unità, perché l’uno e l’altro fattore hanno concorso a produrla, ed in proporzioni che è difficile determinare” (CLG, pp. 151-152).

  • Rapporti associativi

    Serie associative e rapporti (diversi)

    Radicale

    Suffisso

    Analogia dei significati

    Comunanza delle immagini acustiche

  • Rapporti associativi

    “Dunque vi è talora comunanza duplice, del senso e della forma, talora comunanza di senso o di forma soltanto. Una parola qualsiasi può evocare sempre tutto ciò che è suscettibile di esserle associato in una maniera o in un’altra” (CLG p. 152)

  • Famiglia associativa

    • I termini di una famiglia associativa non si presentano né in numero definito né in un ordine determinato.

    • Un termine dato è come il centro di una costellazione, il punto in cui convergono altri termini coordinati, la cui somma è indefinita.

  • Serie associativa

    Ordine indeterminato (verificabile)

    Numero indefinito (può mancare)

    Dominus, domini, domino

    Enseignement, changement

  • Serie associativa

    CLG, p. 153