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Atti Parlamentari 30357 — Camera dei Deputat i V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971 486 . SEDUTA DI GIOVEDI 22 LUGLIO 197 1 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTIN I IND I DEL VICEPRESIDENTE ZACCAG-NIN I E DEL VICEPRESIDENTE LUZZATT O INDICE PAG . Missioni 3036 1 Assegnazione di progetti di legge alle Com- missioni in sede legislativa 30361 Disegni di legge (Approvazione in Commis - sione) 3047 0 Disegni e proposte di legge (Seguito dell a discussione e approvazione) : Conversione in legge del decreto-legge 5 luglio 1971, n . 428, concernent e aumento del fondo di rotazione per la ricerca applicata presso l'Istitut o mobiliare italiano (3501) ; Conversione in legge del decreto-legge 5 luglio 1971, n . 430, concernent e provvidenze creditizie per favorir e nuovi investimenti nei settori del - l'industria, del commercio e dell'arti- gianato (3502) ; PAG . Ulteriore conferimento statale al fond o di dotazione dell'Istituto centrale pe r il credito a medio termine (3443) ; Conversione in legge del decreto-legg e 5 luglio 1971, n . 431, concernent e provvedimenti straordinari per l o sgravio di oneri sociali a favore dell e imprese artigiane e delle piccole e medie imprese industriali (3503) ; Conversione in legge del decreto-legg e 5 luglio 1971, n . 429, concernent e proroga ed aumento dello sgravi o degli oneri sociali per le imprese in- dustriali ed artigiane nel Mezzo- giorno (3504) ; Conversione in legge del decreto-legg e 5 luglio 1971, n . 432, concernent e interventi a favore dell'agricoltur a (3505) ; Interventi a favore dell'agricoltur a (3409) ; B0N0MI ed altri : Provvidenze per l a viabilità vicinale e interpoderale e per gli acquedotti rurali (67) ;

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Atti Parlamentari

— 30357 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

486.

SEDUTA DI GIOVEDI 22 LUGLIO 197 1

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI

IND I

DEL VICEPRESIDENTE ZACCAG-NINI

E DEL VICEPRESIDENTE LUZZATTO

INDICE

PAG .

Missioni 30361

Assegnazione di progetti di legge alle Com-missioni in sede legislativa 30361

Disegni di legge (Approvazione in Commis -sione) 30470

Disegni e proposte di legge (Seguito dell adiscussione e approvazione) :

Conversione in legge del decreto-legge5 luglio 1971, n . 428, concernenteaumento del fondo di rotazione perla ricerca applicata presso l'Istitutomobiliare italiano (3501) ;

Conversione in legge del decreto-legge5 luglio 1971, n . 430, concernenteprovvidenze creditizie per favorirenuovi investimenti nei settori del -l'industria, del commercio e dell'arti-gianato (3502) ;

PAG .

Ulteriore conferimento statale al fondodi dotazione dell'Istituto centrale peril credito a medio termine (3443) ;

Conversione in legge del decreto-legge5 luglio 1971, n . 431, concernenteprovvedimenti straordinari per l osgravio di oneri sociali a favore dell eimprese artigiane e delle piccole emedie imprese industriali (3503) ;

Conversione in legge del decreto-legge5 luglio 1971, n . 429, concernenteproroga ed aumento dello sgravi odegli oneri sociali per le imprese in-dustriali ed artigiane nel Mezzo-giorno (3504) ;

Conversione in legge del decreto-legge5 luglio 1971, n . 432, concernenteinterventi a favore dell'agricoltura(3505) ;

Interventi a favore dell'agricoltura(3409) ;

B0N0MI ed altri : Provvidenze per l aviabilità vicinale e interpoderale eper gli acquedotti rurali (67) ;

Atti Parlamentari

- 30358 -

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA -DEL 22 LUGLIO 197 1

PAG .

GIANNINI ed altri : Norme per un pro-gramma pubblicitario per la valoriz-zazione e l'incremento del consum odell'olio d'oliva e per l'espansionedell'olivicoltura nazionale (1273) ;

Bo ed altri : Rifinanziamento dell'ar-ticolo 8 della legge 27 ottobre 1966,n . 910, ed altre agevolazioni a fa-vore delle cantine sociali o associa-zioni di produttori nel settore viti-vinicolo (2114) ;

GIRAUDI ed altri : Integrazioni alla legge27 ottobre 1966, n . 910, concernent eprovvedimenti per lo sviluppo del-l'agricoltura nel quinquennio 1966-1970, ai fini della concessione deicontributi previsti dall'articolo 8 del-la legge medesima (2322) ;

PREARO ed altri : Concessione di un con-tributo dello Stato per favorire lacommercializzazione di prodotti or-toflorofrutticoli (2741) ;

PREARO ed altri : Provvedimenti per losviluppo dell'agricoltura negli eser-civi 1971 e 1972 (3090)

.

. .

. .

. 3039 2

PRESIDENTE 30392, 30396, 3040230405, 30406, 30408, 30409, 30411, 3041 330414, 30415, 30416, 30417, 30419, 3042 030421, 30422, 30423, 30424, 30425, 3042 630427, 30428, 30429, 30430, 30431, 3043 230434, 30435, 30436, 30437, 30438, 3044 330447, 30449, 30450, 30452, 30453, 3045530456, 30460, 30461, 30462, 30463, 3046 4

30466, 30467, 3046 9ALESI 30413, 30420, 30423, 3042 9

30430, 30434, 3043 7ALDRO V ANDI

. .

. .

.

.

. .

. .

. 30427A L I N I

. .

. .

. .

.

.

. .

. 30430, 3043 1AZIMONTI .

. .

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.

.

. .

. 30428, 30432BARDELLI

.

. .

. .

.

.

. .

. .

. 3046 0BASSI

. .

. 30415, 30421, 30435, 30437, 3043 8BASTIANELLI . .

. .

.

.

. .

. 30416, 30422BERSANI .

. .

. .

.

.

. .

. .

. 30464BIANCHI FORTUNATO, Relatore per il di-

3042 8segno di legge n, 3503

. .

. .

.BIGNARDI 30444, 30448, 30460BIMA, Relatore per i disegno di legge

30418nn. 3504, 3502 e 3443

.

. .

. 30406 ,Bo .

. .

. 30464BONIFAZI .

. .

. 3046 1BORRACCINO .

. .

. 3042 1.

. .

. 3043 1BRUNI

.

.

. .

.

. .

.

.CIAFFI

.

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. .

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. .

. 30453, 30462CIRILLO

.

. .

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. .

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. .

. .

. 30412CRISTOFORI

. .

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. .

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. .

. .

. 3044 7D'ANGELO .

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. .

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. .

. 30436, 30437DE MARZIO

. .

.

. .

.

. .

. .

. 3046 1FERRARI-AGGRADI, Ministro del tesoro . 30397

30419, 30420, 30422FLAMIGNI

.

.

.

. .

.

. .

. .

. 3045 3GALLONI .

.

. .

. 30406, 30408

PAG .

GIANNINI 30450, 3045 7GIOLITTI, Ministro del bilancio e del -

la programmazione economica

3039230396, 30404, 30407, 30408, 30429, 30432

GIRAUDI 30424, 30429, 30460, 30464GRAMEGNA 30426, 30430IMPERIALE 30464LAFORGIA 30414LENTI 30419, 30420, 30422MARRAS 30454, 30459, 30462MASCHIELLA

30403, 30407, 30408, 30428, 30430MASCIADRI 30452MENGOZZI, Relatore per il disegno di

legge n, 3505 e per i progetti dilegge connessi 30457

MONTI 30415, 30421, 30425, 3043030434, 30452, 3046 0

MUSSA IVALDI VERCELLI 30405, 30408

NATALI, Ministro dell'agricoltura e del -le foreste 30459, 30463

Nuca, Relatore per il disegno ,di legg en, 3504 30436, 30437

OGNIBENE 30449, 30460, 30461, 30464

PADULA 30453, 30461PASSONI 30466PELLIZZARI 30427POCHETTI 30426, 30430, 30431, 30437

PREARO 30452, 30460, 30461

PUCCI DI BARSENTO 30425, 30430RAFFAELLI 30413, 30420RAUCCI 30396, 30421, 30467REVELLI 30456, 30462

ROssU OVICH 30430

SANTAGATI

30405, 30408, 30409, 3041930420, 30421, 30466

SCIANATICO

. 30417, 30421, 30433, 30437

SERRENTINO 30469

SGARBI BOMPANI LUCIANA 3042 5

SPONZIELLO 3045 5

STELLA 30449, 30460

TAMBRONI ARMAROLI 3043 8

TAVIANI, Ministro senza portafoglio 304373043 8

VALORI 30455

Disegno di legge (Seguito della discus-sione e approvazione) :

Conversione in legge, con modificazioni ,del decreto-legge 1° giugno 1971 ,n . 289, concernente ulteriori provve-dimenti in favore delle zone terre-motate della Sicilia (modificato da lSenato) (3439-B) 30464

PRESIDENTE 30464, 30465, 30466

FIORET, Relatore 30465

PISOLAI 30465, 30466

Russo VINCENZO, Sottosegretario diStato per i lavori pubblici . . . . 3046 6

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

PAG .

Disegno di legge (Discussione e approva-zione) :

Approvazione, ai sensi dell'articolo 123 ,comma secondo, della Costituzione ,dello Statuto della Regione Calabria(approvato dal Senato) (3526)

. .

. 3036 1

PRESIDENTE 30361, 30366, 30367, 3036 930373, 30374, 30388, 30392

BovA .

. .

.

. .

. 3038 7Bozza .

. .

.

. .

. 30367FRASCA 30370, 30372, 30373, 3037 4

30381, 30391GALLONI, Relatore

. .

. .

.

. 30369, 3038 8GATTO, Ministro senza portafoglio 30369

3039 1LAMANNA .

. .

.

. .

. 3037 7REALE GIUSEPPE . 30369, 30374, 30390ROBERTI .

. .

.

. .

. 30368TERRANA .

. .

.

. .

. 3037 8TRIPODI ANTONINO

. .

. 30361, 30366, 3037 030380, 30388

Progetto di bilancio delle spese interne dell aCamera dei deputati per l'anno finanzia-rio dal 1° gennaio al 31 dicembre 1971(doc. VIII, n. 6) e del conto consuntivodelle spese interne della Camera dei de-putati per l'anno finanziario dal 1° gen-naio al 31 dicembre 1969 (doc. VIII, n . 5)(Discussione e approvazione) :

PRESIDENTE

30471, 30474, 3048 330488, 30490, 30491, 30492, 30494, 30495

PAG .

D 'ALESSIO 30483DE MEO, Questore . 30471, 30488, 30493, 30494LA LOGGIA 3049 1MANCO 30488, 30490, 30491, 30494NICCOLAI GIUSEPPE 30474PAllAGLIA 3048 8

Proposte di legge :

(Annunzio) 30361, 30392, 3047 0(Approvazione in Commissione) . . . 3047 0

Interrogazioni e interpellanze (Annunzio) . 30495

Votazione a scrutinio segreto del disegno d ilegge :

Conversione in legge del decreto-legg e6 luglio 1971, n . 439 : Modifica dell alegge 3 luglio 1970, n . 500, concer-nente la proroga del termine previ-sto dall'articolo 1 della legge 6 mag-gio 1940, n . 500, per la durata del -l'Ente autonomo del porto di Napol i(3507) 30471, 3047 9

Votazione a scrutinio segreto del disegno dilegge costituzionale :

Modifica e integrazioni dello Statut ospeciale per il Trentino-Alto Adige(Seconda deliberazione) (2216-B) 30471, 30479

Votazione segreta di disegni di legge . 30471, 3047 9

Ordine del giorno della prossima seduta . . 30495

PAGINA BIANCA

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

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La seduta comincia alle 9,30.

ARMANI, Segretario, legge il processo ver-bale della seduta di ieri .

(È approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE. A norma dell'articolo 46 ,secondo comma del regolamento, comunicoche i deputati Scarascia Mugnozza e Torossono in missione per incarico del loro ufficio .

Annunziodi una proposta di legge .

PRESIDENTE . E stata presentata alla Pre-sidenza la seguente proposta di legge dai de-putati :

STORCHI ed altri : a Disposizioni in materiadi assistenza ai sordomuti » (3558) .

Sarà stampata e distribuita .

Assegnazione di progetti di leggealle Commissioni in sede legislativa .

PRESIDENTE. A norma del sesto commadell 'articolo 92 del regolamento, le sottoindi-cate Commissioni hanno deliberato di chie-dere il trasferimento in sede legislativa dell eseguenti proposte di legge, ad esse attualmen-te assegnate in sede referente :

I Commissione (Affari costituzionali) :

AMADEI GIUSEPPE e SANTI : « Modifica del -l 'articolo 18 del decreto del Presidente dell aRepubblica 5 giugno 1965, n . 749, concernenteil trattamento economico del personale Sta-tale » (675) ; BOFFARDI INES ed altri : « Modifi-ca degli articoli 18 e 19 del decreto del Presi -dente della Repubblica 5 giugno 1965, n . 749 ,e ripristino degli articoli 9, 10 e 15 della legg e22 luglio 1961, n. 628, sull ' ordinamento delMinistero del lavoro e della previdenza so-ciale » (urgenza) (2905) (la Commissione h aproceduto all 'esame abbinato) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

V Commissione (Bilancio) :

Aumento del fondo di dotazione e finan-ziamento dell 'Ente autonomo di gestione peril cinema » (3513) ; NAPOLITANO GIORGIO edaltri : « Modifiche e integrazioni della legg e2 dicembre 1961, n . 1330, sull 'attività e disci-plina dell'Ente autonomo di gestione per i lcinema » (3202) (la Commissione ha procedutoall 'esame abbinato) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Discussione del disegno di legge : Approva-zione, ai sensi dell'articolo 123, comm asecondo, della Costituzione, dello statutodella Regione Calabria (Approvato dalSenato) (3526) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recala discussione del disegno di legge : Approva-zione, ai sensi dell 'articolo 123, secondo com-ma, della Costituzione, dello Statuto della Re-gione Calabria.

TRIPODI ANTONINO. Chiedo di parlar eper una questione sospensiva .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

TRIPODI ANTONINO. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, onorevole ministro, le gra-vi agitazioni esplose a Reggio Calabria nel lu-glio del 1970 hanno avuto, e non potevano nonavere, i loro pesanti riflessi parlamentari . Enon soltanto con lo svolgimento delle consue-tudinarie, normali, quotidiane interrogazioni ,interpellanze e mozioni ; si trattò invece dellapresentazione al Parlamento, sotto la pres-sione dell'incertezza legislativa e della com-mozione dell'opinione pubblica, di ben seiproposte di legge, di cui una a mia firma, d irevisione costituzionale . Delle altre propost edi legge quattro erano dei deputati democri-stiani Giuseppe Reale, Sangalli, Bova e Fra -cassi e l'altra del socialista onorevole DiPrimio .

Esattamente il 15 ottobre dello scorso ann ofu convocata la Commissione affari costitu-zionali per l'esame di queste proposte di leg-

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ge. Appena si seppe che la Commissione s iera riunita per esaminare sollecitamente quel -le proposte di legge, i gravi tumulti di Reggi oCalabria si tacquero, riponendosi fiducia i nun fatto che pareva dovesse essere la miglior esoluzione procedurale per portare a termin eequamente la scelta del capoluogo calabrese .

Il fatto nel quale le popolazioni reggine fi-davano era che il Parlamento si decidesse adavocare a sé tale scelta, sottraendone la desi-gnazione al consiglio regionale, poiché attor-no ad esso la polemica più ferveva, poiché isospetti si incentravano con maggiore insi-stenza su di esso, poiché si aveva fondata cer-tezza che da esso non potesse nascere una so-luzione equanime e serena della contesa chesulla tribolata questione del capoluogo si eraaccesa tra due città parimenti nobili nella sto-ria della nostra regione : Reggio e Catanzaro .

La Commissione affari costituzionali avev aappena iniziato l 'esame di queste 6 propost edi legge quando il giorno dopo, il 16 ottobre ,il Presidente del Consiglio dei ministri venn ein quest ' aula e pronunciò un discorso sull eprospettive del Governo dinanzi alla vessataquestione del capoluogo e dinanzi alle agita-zioni che, scoppiate in luglio si erano pro-tratte in modo durissimo sino al sorgente au-tunno in provincia di Reggio Calabria .

L 'onorevole Colombo, in questo suo discor-so, assunse impegni pesanti che noi non pos-siamo né dimenticare né sottovalutare ogg inell'accingerci a discutere lo statuto della re-gione calabrese . L'onorevole Colombo (e ve-dremo perché non impegnava soltanto se stes-so, ma anche il Governo che rappresentava,e nemmeno soltanto il Governo, ma tutti e 4i partiti del centro-sinistra) disse innanzitutt oin questa sede: « . . . e perché tutta la nazionesia in grado di giudicare come è giusto e ne-cessario, queste sono le nostre scelte » . Qual ile scelte dell ' onorevole Colombo nei confront idi questa turbatissima e contaminata determi-nazione del capoluogo regionale in Calabria ,o meglio della procedura da seguire per Ia de-signazione di esso ?

L 'onorevole Colombo in quest ' aula, il 16

ottobre dello scorso anno, quindi proprio i l

giorno dopo che la Commissione affari costi-tuzionali aveva iniziato l ' esame delle 6 pro-poste di legge, e quasi a farle conoscere lavolontà del Governo, non delineò princìpi ge-nerali di diritto, né di interpretazione dellaCostituzione, o della legge Scelba del 1953 ;

non si attardò a delineare i termini dell'arti-colo 123 della Costituzione per dedurne qual iorgani fossero competenti a scegliere il ca-poluogo delle regioni a statuto ordinario . Lo

onorevole Colombo si limitò, invece, moltoconcretamente e positivamente, a riferirsi alla« eccezionale situazione » che si era venuta acreare in Calabria per la disputa tra Reggioe Catanzaro in punto di scelta del capoluogocalabrese . Disse testualmente in proposito l oonorevole Colombo : « Il Governo è convintodell'opportunità, nella eccezionale situazion edi cui ci stiamo occupando, che ogni decisio-ne sulla designazione del capoluogo venga ri-messa al Parlamento » .

Mi permetto di sottolineare due _delle pa-role pronunciate dall'onorevole Colombo, rile-vando, per giunta, che esse sono incastonat enel contesto di frasi inequivoche . Disse l 'ono-revole Colombo: « Ogni decisione » deve es-sere rimessa al Parlamento; non si tratta ,quindi, dell ' espressione di un semplice parer eda parte del Parlamento, di una semplice sol-lecitazione o di una indicazione di generic icriteri nei confronti dell'Assemblea regional ecalabrese; si tratta piuttosto di una decisione ,cioè di una manifestazione di volontà deci-soria che il Parlamento deve esprimere perscegliere il capoluogo. Vi è nell 'onorevole Co -lombo, in altre parole, la contestazione di ogn ipotere decisorio della regione e la avocazion e- data I'« eccezionale situazione » in cui ci s iera venuti a trovare - al Parlamento .

Una cosa dobbiamo chiederci a proposit odel discorso dell'onorevole Colombo : si trat-tava di suoi personali pareri oppure le su edichiarazioni impegnavano l'intero Governo ?Noi riteniamo che le dichiarazioni dell'onore-vole Colombo impegnavano l'intero Governoed anche i quattro partiti del centro-sinistra .Non si trattava, infatti, di un impegno presosolo a livello governativo, ma di un impegn opreso a seguito di riunioni tenute nei giorniprecedenti dai quattro segretari dei partiti d icentro-sinistra .

Disse infatti l'onorevole Colombo : « Suquesto hanno convenuto i partiti della mag-gioranza, che ho ritenuto mio dovere consul-tare », sicché - aggiunse - la maggioranza s iè assunta le « proprie responsabilità », in col -legamento « con il Governo che di questa mag-gioranza è espressione » . Mi sembra che s itratti di un impegno inequivocabile e preciso ,per cui non può esserci sospetto alcuno chequesto Governo di centro-sinistra, insieme a iquattro partiti della maggioranza, abbia sta-bilito la competenza del Parlamento a dirimerequella tortuosa questione . Tanto che l'onore-vole Colombo aggiunse ancora : « La scelta d iinvestire della questione il Parlamento non èun tatticismo per differire la decisione, ma i lmodo migliore per dare, in questa particolare

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situazione, ad una decisione tutta l 'autorit ànecessaria » .

È ovvio, onorevoli colleghi, che non pos-siamo non sottolineare le nuove espressioni d iquest 'altra scrupolosa frase dell 'onorevole Co -lombo: « il modo migliore » per dare a un asoluzione del problema del capoluogo cala-brese « tutta l 'autorità necessaria » . Il chevuol dire che il « modo migliore » non è i nun semplice parere della Commissione affar icostituzionali, non in un generico e vago or -dine del giorno che lascia il tempo che trova ,ma è in una norma imperativa, cioè in un alegge dello Stato .

Ma l'onorevole Colombo disse anche d ipiù . Disse che questo « modo migliore » nonpoteva ottenersi affidando la decisione sul ca-poluogo là dove erano « contese esasperate » .Disse che, questo « modo migliore » non po-teva ottenersi là dove era il « sospetto di ma-novre più o meno oscure » .

Erano proprio questi i motivi psicologici epolitici sui quali l ' onorevole Colombo poggia-va l'esigenza di una legge dello Stato, perchénel caso in cui si fosse affidata la decisione all aAssemblea regionale calabrese, il « sospettodi manovre più o meno oscure » non avrebb epotuto non inquinare la decisione medesima ,oltre a creare nell 'opinione pubblica calabresescetticismo, reazioni e proteste .

Aggiunse ancora l ' onorevole Colombo : « Laalternativa » (cioè quella di far decidere i lConsiglio regionale calabrese) « è suggestiva »(la parola « suggestiva », nel lessico corrente ,indica arte o malizia con le quali si sforzi lavolontà altrui senza che il destinatario se n eavveda) « ma allo stato delle cose politicamen-te irrealistica . Chi sostiene questa tesi » (cioèla tesi della competenza regionale) « forse nonsi rende conto dello stato di diffidenza e di de-terioramento dei rapporti tra le comunità lo -cali e la regione » .

Più categorico di così il Presidente del Con-siglio dei ministri non poteva essere . Tant 'èche, coerentemente con queste due frasi – ch enoi non abbiamo voluto spezzettare per sottrar -le a un diverso contesto organico, ma che s isusseguono logicamente nel corso di tutto i lsuo discorso sicché non possono ingenerar eequivoco alcuno né distorsione interpretatival'onorevole Colombo concluse, ribadendo ereiterando così il suo concetto : a Decisionedunque al Parlamento : decisione sollecita emeditata che il Governo avrà la fermezza d ifare rispettare, come è suo dovere » .

La popolazione di Reggio Calabria, dop ocosì incisivo parlare del Presidente del Consi-glio dei ministri, plaudì ; tutto rientrò nella

calma, in attesa della decisione del Parlamen-to, così autorevolmente garantita, e non pe r« tatticismo per differire la situazione », m acome accorta e giusta interpretazione delle lo-cali ingiustizie, di certi abusi e baratto di ver-tice, e comunque della situazione difficile chesi era venuta a creare in Calabria .

Dopo il discorso dell'onorevole Colombo l aCommissione affari costituzionali tornò a riu-nirsi il 20 dello stesso mese di ottobre . Daquella Commissione, di cui fanno parte i quat-tro partiti della maggioranza – quei quattropartiti i cui segretari, secondo le non retti-ficate e non smentite dichiarazioni del Presi -dente del Consiglio dei ministri, gli avevanodetto di « sì » circa il metodo di scelta del ca-poluogo calabrese – ci saremmo attesa la tra-duzione delle parole in provvedimenti 'cheavessero tutta la cogente autorità necessariaper attuarle . Ma la Commissione affari costi-tuzionali, in quel 20 di ottobre, accantonò in-vece l'esame primario delle sei proposte d ilegge appena iniziato nella seduta precedente ,e decise inopinatamente di acquisire una seri edi informazioni da parte della classe dirigen-te calabrese, cioè a dire dai rappresentantidell'assemblea regionale e del governo regio-nale, dai sindaci dei capoluoghi, dai- presi-denti delle amministrazioni provinciali : unaindagine a carattere socio-economico, del tuttoestranea all'argomento, quando non del tuttofrustranea e defatigatoria.

Era presente con me l'onorevole Roberti, arappresentare il Movimento sociale italiano ,quel giorno, in Commissione affari costituzio-nali ; e siamo stati, l'onorevole Roberti ed io ,gli unici a reagire a siffatto – scusatemi l afrase – andarsene pei praticelli da parte dell aCommissione .

Ma come ! ? A Reggio la febbre è alta, l apolemica ferve, il braciere è acceso, tutti at-tendono una decisione seria e producente; i lPresidente del Consiglio dei ministri viene qu ie ci dice, esplicitamente o implicitamente, checon una legge ordinaria doveva essere risoltoil problema, normativamente, e che la deci-sione era urgente . E nonostante tutto questola Commissione affari costituzionali pensa asvolgere una indagine socio-economica sull asituazione generale della Calabria ! La Com-missione respinge perciò l'eccezione sollevatadall'onorevole Roberti e modestamente da me ,e decide di riconvocarsi per una larga, super-flua, informale indagine conoscitiva .

I colloqui con la classe dirigente calabresesi protrassero così per tutto il mese di ottobre .Ma che cosa avrebbero potuto aggiungere idirigenti calabresi a ciò che ogni deputato in-

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teressato ai problemi di quella terra derelittagià non conoscesse, date le infinite discussio-ni svolte in proposito sulla legge speciale pe rla Calabria, sulla Cassa per il mezzogiorno ,sui tanti altri incentivi richiesti e così sten-tatamente concessi ? E nulla infatti aggiun-sero. Ma, a parte questo, c 'era che la Com-missione affari costituzionali aveva anch eespresso il parere che si sarebbero dovuti co-noscere quali insediamenti industriali il Go-verno era disposto ad attuare in Calabria, eprincipalmente dove, quando e come sarebb edovuto sorgere il famoso quinto centro side-rurgico vaticinato soprattutto dal partito so-cialista come uno dei toccasana della situazio-ne economica calabrese o, se vogliamo essereun tantino cattivi, come merce di scambio de lcapoluogo tra la provincia di Reggio e laprovincia di Catanzaro .

Ma il Governo, invitato dall'onorevole Buc-ciarelli Ducei, Presidente della Commissioneaffari costituzionali, a venire a riferire al pi ùpresto in Commissione sul « pacchetto » degl iinsediamenti, restò assente 1'11 novembre . C iriunimmo nuovamente il 26 novembre, ma i lGoverno anche il 26 novembre restò assente .Ci riunimmo nuovamente 1 '11 dicembre, e i lGoverno ancora restò assente, mentre a Reg-gio ferveva l'attesa e si anelavano notizie ras-sicuranti . Tornammo a riunirci il 16 dicembree del Governo nessuna notizia. E Reggio pa-zientava, ancora fidando nell'onorevole Co-lombo.

Finalmente il 17 dicembre venne a parlar ein Commissione affari costituzionali non ilministro delle partecipazioni statali, ma, contutto il riguardo nei suoi confronti, un sotto-segretario, che era però sottosegretario per i lbilancio, il senatore Lo Giudice, il quale cidisse tutto quello che ci poteva dire ; se parlò ,disse cose a tutti noi già note ; se tacque, tac-que proprio le cose essenziali, cioè l'ubica-zione del quinto centro siderurgico . Quel Go-verno, che sarebbe dovuto venire in Commis-sione per sciogliere il nodo, e per consentir epoi alla Commissione affari costituzionali, si apure a modo suo, una soluzione equitativa,venne, ci parlò di insediamenti minori, e contermini sempre generici ed approssimativi ,ma sul quinto centro siderurgico non assuns eimpegno, non seppe dirci dove dovesse esser eubicato, né come, né quando .

L'indagine conoscitiva restava così, ovvia -mente, vanificata . Ma in quella seduta de l17 dicembre 1970 della Commissione affaricostituzionali, se mancò una sodisfacent einformativa governativa, ci fu però una lun-ga ed articolata relazione dell 'onorevole Gal -

Ioni, nella sua qualità di relatore per le se iproposte di legge, la cui sorte ignoravamo d atempo, essendo state nel frattempo completa -mente accantonate e perdute di vista .

L ' onorevole Galloni sollevò due pregiudi-ziali . Disse cioè : 1) che la determinazionedel capoluogo, a norma dell'articolo 123 dell aCostituzione, rientrava nei poteri di organiz-zazione interna della regione ; 2) che il nostrosistema costituzionale non consentiva l'inva-denza del Parlamento nelle competenza spe-cifica delle regioni in fatto di designazione de lcapoluogo regionale .

Ognuno capì che da queste conclusioni de-rivava la reiezióne in toto delle sei propost edi legge, per quanto in sede referente, daparte della Commissione affari costituzionali .Chiedemmo allora all'onorevole Galloni l asorte di queste proposte di legge, se sarebberoandate in aula, se ne avremmo dovuto discu-tere in Assemblea . Ma secondo il relatore ono-revole Galloni ormai non era possibile ch euna azione mediatrice del Parlamento riguar-do alla Calabria, nel tentativo – egli disse –di evitare che si decidesse la scelta del capo-luogo regionale a colpi di maggioranza, inseno all'assemblea sedente a Catanzaro .

L'onorevole Galloni opinava quindi che a lposto di una norma giuridica vincolante, diquella norma che il Presidente del Consiglioaveva preannunciato, vi dovesse essere soltan-to una direttiva generica, mediatrice, del Par -lamento che si sarebbe dovuta svolgere in-nanzi tutto sul piano morale e politico, nel -l'intento di rendere consapevole la classe po-litica regionale che la scelta del capoluogo s isarebbe dovuta compiere secondo criteri obiet-tivi e non di malinteso prestigio civico ; insecondo luogo, a parere dell 'onorevole Gallo-ni, la scelta della sede avrebbe dovuto tene rconto degli investimenti pubblici ; in terzo luo-go, si sarebbe dovuto evitare il frazionament odegli assessorati pur nel rispetto del massim odecentramento delle funzioni regionali e pu rconsiderandosi che il consiglio regional eavrebbe potuto anche avere sede diversa d iquella del governo della regione .

Noi chiedemmo, per conoscere la validit àdi queste direttive e di questi criteri, a qual estrumento si dovesse fare ricorso . L 'onorevoleGalloni, gelosa vestale delle autonomie regio-nali, escluse qualsiasi normativa capace d isuffragare quella « decisione » di cui avev aparlato l'onorevole Colombo e che avrebbeavuto bisogno di essere munita di tutta l ' au-torità necessaria. Escluse che si potesse far ericorso ad una proposta da me sollevata, edella quale fra poco parleremo, cioè all'ipotesi

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di una legge-quadro con la quale fossero sta-biliti i criteri generali ai quali l 'assemble aregionale si sarebbe dovuta riferire per l ascelta del capoluogo . Propose invece un sem-plice ordine del giorno dal quale lo statut oregionale calabrese, ove lo avesse creduto ,avrebbe dovuto trarre i criteri di scelta, che ,come venne precisato, si sarebbe dovuto sot-toporre subito alla discussione e alla appro-vazione dell ' assemblea .

Per la redazione dell ' ordine del giorno ven-ne nominato un Comitato ristretto di nov edeputati che il 19 gennaio approvò, col sol ovoto contrario del MSI, lo schema dello stess oordine del giorno da passare all'esame dell aCommissione affari costituzionali . Valga quelche valga per la storia, ma fu questo docu-mento ad accendere la scintilla della, terz ae forse più violenta e più luttuosa fase de imoti reggini, perché con esso, appena cono-sciuto a Reggio Calabria, la città vide tramon-tare non soltanto la garanzia dell'equità de lParlamento nella quale tanto aveva confidato ,ma tutte le speranze alimentate dal President edel Consiglio dei ministri, con tutta l ' autorità ,o non autorità, del suo mandato .

La scelta del capoluogo, che l'ordina delgiorno proposto dall 'onorevole Galloni all aCommissione affari costituzionali deferiva alconsiglio regionale, era infatti una scelta giàpregiudicata, gia.cché affidata ad un organ oche l ' aveva già presa, com'era notorio, a lpunto che ne parlavano tutti i giornali .

Il 27 gennaio 1971 la Commissione affar icostituzionali fu definitivamente convocataper chiudere lo spinoso problema che si tra-scinava da tre mesi e mezzo . E quel consessotrovò sul tappeto, da una parte, l'ordine de lgiorno dell 'onorevole Galloni, con tutta la va-cuità e la genericità che lo caratterizzavano ,essendo, fra l'altro, un documento espressosoltanto da uno dei due rami del Parlamento ,e quindi privo di qualsiasi autorità o forz acogente e, dall'altra, si trovò di fronte ad un aproposta di legge-quadro, presentata da chi v iparla, più consona alle dichiarazioni del Pre-sidente del Consiglio dei ministri e articolat anei seguenti termini . Noi proponevamo che l alegge-quadro avesse un articolo 1 così sostan-ziato : « Nei casi controversi di determinazio-ne dei capoluoghi delle regioni a statuto ordi-nario le assemblee regionali dovranno attener -si ai seguenti criteri per la scelta di essi :a) ragioni storico-tradizionali che non siano d imero prestigio territoriale ; b) baricentricitàpolitico-economica delle città da prescegliere ;e) fattore demografico ; d) vitalità economica econdizioni attuali di sviluppo ; e) ricettività

urbanistica : ff funzionalità e praticità nell aubicazione degli uffici regionali anche in rap-porto all'accessibilità . Gli uffici regionali esi-stenti presso le città della regione resterannocome già ubicati » .

L'articolo 2 da noi proposto era il se-guente : « Ove sussistano condizioni obiettiv eper una collocazione adeguata e funzional edegli uffici regionali nelle varie città della re-gione, va adottata una soluzione decentrat adei vari uffici esecutivi e legislativi, tenendoconto delle situazioni amministrative di fatt ogià esistenti nelle città medesime, anche inrelazione alle reali esigenze delle comunità in-teressate » .

La nostra proposta però non ebbe fortun ae fu respinta da una maggioranza che abbrac-ciava democristiani e liberali, socialdemocra-tici e comunisti . Con essa, ovviamente, fu re -spinto anche tutto quello che l'onorevole Co-lombo - in qualità di Presidente del Consigli odei ministri - ed il suo Governo avevano ga-rantito alla Calabria e all'intera nazione i l16 ottobre .

Fu approvato invece dalla Commissione af-fari costituzionali l'ordine del giorno Galloni ,fatto pervenire subito alla Presidenza dell aCamera per la discussione e l'approvazion ein Assemblea . Se tale ordine del giorno foss estato respinto dall'Assemblea, ovviament enon sarebbero potute non venire immediata -mente in discussione le sei proposte di legg edelle quali ho parlato .

Signor Presidente, onorevoli colleghi, ono-revole ministro, sono passati esattamente se imesi da quel gennaio 1971 e l'ordine del gior-no non è venuto in discussione in quest'aula ,né sono venute in discussione le sei propost edi legge. Eppure, quell'ordine del giorno er astato approvato, sia pure con il voto contrariodel MSI, dai membri della Commissione af-fari costituzionali, i quali avevano assicurat oche esso, trasmesso alla Presidenza della Ca-mera, sarebbe stato subito discusso in aula .

Vogliamo o non vogliamo capire che quel -l'ordine del giorno era pregiudiziale rispett oall'approvazione dello statuto da parte del con-siglio regionale calabrese ? Quando noi, ne lmese di marzo, nonostante le sollecitazioni ch esettimanalmente facevamo alla Commission eaffari costituzionali per sapere dove fosse an-dato a finire il documento e perché non fossesottoposto all'esame dell'Assemblea, abbiam ovisto precipitare gli eventi in seno al consigli oregionale calabrese, prossimo ad approvarel'articolo 2 che designava il capoluogo, ci sia-mo permessi di inviare al Presidente della Ca-mera, onorevole Pertini, un telegramma, in

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data 11 marzo 1971, che desidero leggere, peravallare il senso di responsabilità che carat-terizza la richiesta di sospensiva oggi avan-zata e le motivazioni che la ispirano. Ecconeil testo (si tenga presente che a quella data ,mancavano ancora circa una decina di giorn iall'approvazione della norma da parte del con-siglio regionale calabrese riunito a Catanzaro ,nell'ignoranza più completa dell'ordine delgiorno che la Commisisone affari costituzio-nali aveva approvato) :

« All'onorevole Sandro 'Pertini, President edella Camera dei deputati, Roma. Mi correobbligo sollecitare sua cortese risposta at let-tera presidente gruppo Movimento sociale ono-revole De Marzio » (il nostro gruppo avev agià scritto ufficialmente alla Presidenza dell aCamera sollecitando la discussione dell'ordi-ne del giorno, ritenuto pregiudiziale alla di-scussione dello statuto da parte del consigli oregionale di Catanzaro) « chiedente dibattit osopra sei proposte di legge capoluoghi regio-nali et relativo ordine del giorno Commissioneaffari costituzionali per scelta capoluogo i nCalabria . Permettomi ricordarle che prossimo22 marzo consiglio regionale calabrese est con-vocato per approvazione statuto et designazio-ne capoluogo suddetto . Tanto avvenendo sen-za previo dibattito Camera sarà vanificat oogni nostro ulteriore interessamento proble-ma, saranno sconfessate dichiarazioni Presi-dente Consiglio circa competenza Parlamen-to, sarà annientata semestrale discussione pro-poste leggi et infine ancora una volta sarà of-fesa opinione pubblica reggina che tanta fi-duciosa speranza aveva posto in opera obiet-tiva Parlamento italiano » .

Ci rincresce dire che questo telegramma d ame inviato è rimasto, come si dice burocrati-camente, inevaso .

PRESIDENTE . Onorevole Tripodi, le fac-cio presente che all 'onorevole De Marzio h ocomunicato di aver subito interessato la Com-missione affari costituzionali perché pren-desse in considerazione la questione .

TRIPODI ANTONINO. Signor Presidente ,non è mia intenzione replicarle, perché ella s ail riguardo e il rispetto che noi le portiamo ,ma qui, a mio avviso, non si trattava più dell aCommissione affari costituzionali, che avev acompletamente chiuso il suo iter . Si trattavapiuttosto di mettere all'ordine del giorno del -la Camera la discussione dell'ordine del gior-no e delle sei proposte di legge . Nulla avrebbepotuto più fare la Commissione affari costitu-zionali . Mi perdoni l 'osservazione .

PRESIDENTE. Onorevole Tripodi, in aul ail presidente del suo gruppo poteva farmi ri-chiesta che fosse messo all'ordine del giornoquanto lei ha detto .

TRIPODI ANTONINO. Le ha scritto unalettera, signor Presidente .

PRESIDENTE. Onorevole Tripodi, secondola procedura non è sufficiente l'invio di un alettera. In aula avrebbe 'dovuto rinnovarmi l arichiesta, oppure nella conferenza dei capi -gruppo chiedermi che il provvedimento ve-nisse messo all'ordine del giorno .

TRIPODI ANTONINO. Comunque, signor

Presidente, quanto sto dicendo riguarda i lpassato . Noi siamo qui questa mattina, in cu iè preannunciata la discussione dello statut odella regione Calabria, per sanare l 'omissionecon la mia richiesta di sospensiva. Dobbiamoinfatti rilevare con rincrescimento che, i nspregio all 'autorità del Parlamento e in di -sdegno delle dichiarazioni inequivoche fatt edall'onorevole Colombo nello scorso marzo, i lpartito della democrazia cristiana e il partit osocialista italiano combinarono un loro auto -nomo compromesso, successivamente impostoall ' assemblea regionale calabrese . Si sarebbepotuto, si sarebbe dovuto seguire l'iter parla-mentare; vi erano tutti i documenti necessari ,vi era l'ordine del giorno Galloni, vi eran ole sei proposte di legge . Ma non fu così: sivolle ignorare il Parlamento, si vollero disco-noscere gli impegni dell'onorevole Colombo ,che li lasciò per altro distorcere senza batterciglio, anzi disdicendoli egli stesso . La parol apassò ai partiti di Governo, ed essi fecer ol'uso che più faceva comodo del lungo lavor osvolto in Commissione, e della dolente pas-sione del popolo di Reggio .

Nella notte del 15 febbraio il consiglio re-gionale calabrese, per giunta, senza nemmen odare atto delle pur magre iniziative parlamen-tari, finse dì approvare un suo autonomo or-dine del giorno per recepire con esso il com-promesso Forlani e coagulare la sostanza d iquello che poi sarebbe stato l'articolo 2 dellostatuto regionale, che noi oggi qui dovremm odiscutere ed approvare nonostante l 'oltraggiofattoci da un organo regionale, che in noi h aignorato lo Stato e che all 'autorità dello Stat oha ancora una volta anteposto l'autorità dellaregione .

Premesso tutto ciò, signor Presidente, ono-revoli colleghi, signor ministro, noi riteniamoche debba essere sospesa la discussione e l'ap-provazione dello statuto della regione cala-

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brese essendo pregiudiziale al contenuto de lsub articolo 2 l ' approvazione o il rigetto del -l 'ordine del giorno approvato dalla Commis-sione affari costituzionali il 27 gennaio 1971 ,

nonché della proposta di legge di revisione co-stituzionale che io ho avuto l'onore di presen-tare il 18 settembre 1970 con il numero 2714 ,

e delle altre cinque proposte di legge ordina -ria dei deputati Giuseppe Reale, Di Primio ,Bova, Sangalli e Fracassi .

Non mi sembra infatti che la Camera poss arinunciare alle sue funzioni, al suo prestigio ,oltre che alla sua autorità, approvando lo sta-tuto di una regione che ha voluto ignorarla ,che ne ha contestato la primaria presenza ne ltessuto costituzionale della Repubblica, senz anemmeno prima prendere in esame, ed ap-provare o respingere, documenti propri in-dubbiamente pregiudiziali all'approvazione oal rigetto di quel documento statutario . Incaso contrario, ancora una volta si calpeste-rebbero principi e norme che presiedono all alegalità costituzionale. (Applausi a destra —Congratulazioni) .

PRESIDENTE. Ricordo che, a norma de lterzo comma dell 'articolo 40 del regolamento ,due soli deputati, compreso il proponente ,possono parlare a favore della sospensiva edue contro .

BOZZI . Chiedo di parlare contro .

PRESIDENTE. Ne ha facòltà .

BOZZI . Signor Presidente, onorevoli col-leghi, la ricostruzione fatta con grandissim aesattezza dall 'onorevole Tripodi di quest atriste pagina della nostra vita parlamentarenon può condurre, a mio parere, al disposi-tivo (se posso usare questa espressione) checostituisce la parte conclusiva del discors odell'onorevole Antonino Tripodi . La motiva-zione che è stata esposta ci trova largamenteconsenzienti, ma non è tuttavia valida, a mi ogiudizio, a sorreggere dal punto di vista poli-tico la richiesta di sospensiva .

Io credo che l 'onorevole Tripodi, come me ,non si meravigli degli inadempimenti del -l 'onorevole Colombo e del Governo che egl irappresenta: in questo campo siamo al di l àdella recidiva .

TRIPODI ANTONINO. Ma ne traggo di-verse conseguenze, onorevole Bozz i

BOZZI . Siamo all 'istituto dell'inadem-pienza professionale, addirittura .

Dobbiamo anche riconoscere, da tutti i set-tori, che c'era, ed ancora in gran parte c'è ,una situazione difficile in Calabria e, di ri-flesso, in Italia ; e questo può in qualche misu-ra spiegare pensamenti e ripensamenti e ritor-ni su certe decisioni che, nel momento in cu ierano state manifestate, sembravano defi-nitive .

Del resto, anche dal punto di vista giuri-dico-costituzionale la questione non è facile .Personalmente ritengo che la decisione per l ascelta del capoluogo (per qualsiasi regione :non faccio adesso soltanto la questione dell aCalabria) sia un atto di organizzazione inter-na, sia la prima manifestazione, vorrei dire ,della vita regionale: sarebbe perciò assa istrano se lo Stato, con una sua legge, impo-nesse un capoluogo. Non si tratta di un fatt odi pennacchio e del resto tale non lo consider anemmeno l ' onorevole Tripodi, come ha dimo-strato indicando nella sua proposta di legge-cornice taluni criteri obiettivi, che vanno evi-dentemente al di là di una questione di pre-stigio; il prestigio potrà venir dopo, quand ola scelta sia caduta su una determinata città .Si tratta, quindi, di una valutazione tipic adella regione .

In questo caso, in realtà, c ' è stato un pro -cedimento molto contorto . Il collega AntoninoTripodi ha riprodotto con esattezza le vari efasi, che anch'io ebbi modo di seguire, pu rnon facendo parte della Commissione affar i

costituzionali . Nella discussione si intreccia-vano profili giuridici e profili politici . È cosa

che spesso avviene : qui siamo tutti uominipolitici, non siamo né la Corte di cassazion ené la Corte costituzionale, bensì una Assem-blea politica. Eravamo tutti tesi alla ricerca ,non dirò di un compromesso, che spesso è cos anegativa e deleteria, ma di un punto di incon-tro che potesse conciliare in qualche modole varie aspettative, e portare calma in quellaregione tanto tormentata e, sotto certi profili ,

a mio avviso, anche tanto giustamente tor-mentata .

Ora, onorevole Tripodi, io non mi dorre itanto delle inadempienze dell 'onorevole Co -lombo e del suo Governo in merito all'iterdelle leggi sul capoluogo, quanto mi dorreipiuttosto delle grosse inadempienze in ordin ealle promesse sostanziali in favore di Reggioe di tutta la regione calabra .

Onorevoli colleghi, questo è veramente u nfatto che ci interessa tutti . Se vogliamo aiu-tare quella terra, ove questa rivolta è l 'espres-sione di mali antichi (son cose dette e ridett etante volte, ma che non bisogna dimenticare) ,veramente l 'ultimo degli atteggiamenti ai qua-

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li ci si possa abbandonare è quello di pro -mettere e non mantenere . Questo non è i lmodo di placare gli animi, bensì quello di rin-focolare rancori ed odi e di alimentare proteste .

Quindi, con molta serenità, pregherei i lministro Gatto di rendersi interprete presso i lPresidente del Consiglio di questa istanza checredo possa e debba essere l ' istanza di tutta laCamera: che si tenga fede a quel cosiddett o

pacchetto » di provvidenze, senza di che sca-drebbe veramente la fiducia del paese nell ' as-setto regionale, nel momento stesso in cui gl isi dà vita .

Detto questo, qual è Ia ragione per l aquale il gruppo liberale è contrario alla pro-posta di sospensiva ? Proprio perché si trattadi una sospensiva, cioè perché, se essa fosseapprovata, la situazione resterebbe incerta, in-terlocutoria, in un momento in cui con molt afatica si è raggiunto un accordo su un certotipo di statuto regionale (e non voglio, nonposso ora dire né bene né male di questo com edi nessuno degli altri statuti regionali) . So-spendere l ' approvazione di tale statuto, in at-tesa che il Parlamento, con legge costituzio-nale, con legge ordinaria o con legge quadro ,si pronunci in merito al capoluogo, sarebb everamente l'ultima delle cose - me lo consen-ta l 'onorevole Tripodi - che si potrebberoconsigliare nell'interesse della stessa Calabria ,che ha bisogno di pacificazione e soprattuttodi lavoro .

Queste sono le ragioni politiche e sociali d ifondo in base alle quali, lasciando da part eogni considerazione di carattere giuridico ecostituzionale, ci opponiamo alla proposta d isospensiva che significherebbe mantener eaperta una piaga che è interesse di tutti, vice-versa, ricucire e lenire . (Applausi dei depu-tati del gruppo liberale) .

ROBERTI . Chiedo di parlare a favore dellasospensiva .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

ROBERTI . Signor Presidente, confesso d inon avere ben compreso il motivo dell'opposi-zione sollevata stranamente dall 'onorevoleBozzi nei confronti della proposta di sospen-siva avanzata dall ' onorevole Antonino Tripo-di, anche perché, in Commissione, taluni rap-presentanti del suo gruppo mi pare avesser oespresso diverso orientamento sulla question edel capoluogo della regione calabrese .

Devo rilevare che lo stesso onorevole Boz-zi non ha potuto opporre alcun argomento d iordine procedurale né di ordine regolamen-

tare, né di ordine costituzionale alla richie-sta di sospensiva, che è ineccepibile . Il Parla-mento può fare quello che vuole : con un col-po di maggioranza può anche stabilire che, in-vece delle 10 e 20 del mattino, sono le 22 e30 della sera o che invece del sole ora brill ala luna, ma naturalmente poi pagherebbe uncosto per siffatti colpi di maggioranza. Orasiamo di fronte a una realtà : sono state pre-sentate al Parlamento ben cinque proposte d ilegge per stabilire quale debba essere il ca-poluogo della Calabria. Io non voglio pro-nunciarmi per Reggio né per Catanzaro, n éper Cosenza o Vibo Valentia. Ma resta i lfatto che queste proposte di legge esiston oe attendono di essere esaminate. Ora, signorPresidente, esistono norme regolamentari e ,più precisamente, l 'articolo 77 del nostro re-golamento, che dispongono che se all 'ordinedel giorno di una Commissione si trovan ocontemporaneamente pendenti progetti di leg-ge vertenti su materie identiche, il loro esam edebba essere abbinato . Qui viceversa non sol-tanto non si è fatto questo abbinamento, m asi vuole porre la Camera di fronte a un fatt ocompiuto .

La questione del capoluogo è prevalente s ututte le altre questioni concernenti lo statutocalabrese. Ripeto e sottolineo che, con un aforma fraudolenta, si cerca di porre la Ca-mera di fronte al fatto compiuto della deci-sione sulla questione del capoluogo, risolven-dola surrettiziamente attraverso l 'approvazio-ne dello statuto regionale : e questo oltretutto ,è in contrasto con il principio generale dell 'or-ganizzazione dello Stato, per cui la legisla-zione ordinaria assume prevalenza su quell aregionale, e non basta perché è in contrastocon le norme regolamentari e con la realt àstessa delle cose. Ci troviamo davanti a un aturpe finzione giuridica, che si vuole commet-tere per imporre alle genti di Calabria una so-luzione del problema del capoluogo, proble-ma sul cui merito in questo momento, ripeto ,non voglio entrare ; ma devo richiamare i lParlamento sulla gravità del precedente che s iverrebbe a creare : essendo, cioè, pendenti icinque disegni di legge che hanno per oggett ola materia in questione, ed essendo chiaro ch ela norma più importante di ,tutto lo statut odella regione calabrese è quella della defini-zione del capoluogo (dato che addirittura si ècorso il rischio di affrontare una guerra civil ein Calabria per questa maledetta questione )che si voglia calpestare o superare queste ini-ziative parlamentari per cercare di aggirar el ' ostacolo, signor Presidente, non è bello, no n

I aggiunge proprio niente non dico al prestigio,

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ma al valore istituzionale del Parlamento na-zionale, di fronte alla polverizzazione dell oStato che si sta attuando con l'ordinamentoregionale .

Anche per questo motivo, onorevole Bozz imi consenta di dirle che non mi sarei ma iaspettato da un rappresentante del gruppo li-berale una assurda e aberrante difesa di un aposizione insostenibile (e che d'altronde ella ,onorevole Bozzi, non ha potuto sostenere conalcun argomento di ordine giuridico o costitu-zionale o procedurale) e che praticamente ten-de alla eliminazione anche dell 'unico pila-stro che potrebbe costituire una salvaguardiadi fronte alla polverizzazione regionale, rap-presentato dalla preminenza e dalla preva-lenza della legislazione ordinaria del Parla -mento . Per detti motivi chiediamo che il Par -lamento accolga la proposta sospensiva . (Ap-plausi a destra) .

PRESIDENTE. Pongo in votazione la que-stione sospensiva proposta dall ' onorevole An-tonino Tripodi .

(R respinta) .

A norma del terzo comma dell'articolo 8 3del regolamento, è stata chiesta da vari grupp ila discussione allargata su questo progett odi legge .

Dichiaro aperta la discussione sulle lineegenerali .

Come la Camera ricorda, nella seduta d iieri la Commissione è stata autorizzata a rife-rire oralmente .

L 'onorevole Galloni ha facoltà di svolgerela relazione orale .

GALLONI, Relatore . Mi riporto alle con-siderazioni svolte in sede di discussione sul -l'approvazione dello statuto della regioneAbruzzo, riservandomi di replicare al termin edella discussione sulle linee generali .

PRESIDENTE. Il Governo ?

GATTO, Ministro senza portafoglio . An-ch'io mi riservo di replicare agli oratori cheinterverranno .

PRESIDENTE . Il primo iscritto a parlareè l 'onorevole Giuseppe Reale . Ne ha facoltà .

REALE GIUSEPPE . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, che nello statuto della re-gione Calabria vi siano lucide affermazioni intutto degne di essere condivise . . .

SPONZIELLO. Onorevole Bozzi, le sugge-riamo di trascorrere le ferie a Reggio Ca-labria

BOZZI . Proprio perché vogliamo fare l eferie, desideriamo la pace e non la guerra,civile !

ROBERTI . Non è bello quello che ha fatt ooggi, onorevole Bozzi . Non conosco i motiv iper cui ella abbia assunto queste posizioni ,ma debbono pur esservi delle ragioni !

BOZZI . Basta con gli odi !

SERVELLO. Sono tutte manovre !

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, lascin oche l'onorevole Giuseppe Reale parli !

REALE GIUSEPPE. Che nello statuto del -la regione Calabria vi siano lucide afferma-zioni, in tutto degne di essere condivise, è ar-gomento che fa onore all ' intelligenza perspi-cace e sottile di chi quel documento ha redat-to : perciò, non posso fare mistero del fatt oche condivido pienamente l 'assunto espressonell 'articolo 39, là dove è testualmente detto :« la regione riconosce che la partecipazionedei cittadini alle scelte politiche, alle funzio-ni legislative ed amministrative, è condizioneessenziale per lo sviluppo della vita democra-tica » . Par di capire che, perché vi sia svi-luppo nel divenire quotidiano sociale – unosviluppo conforme alla natura, alle esigenze ,ai diritti di una comunità, quale che ess asia – è essenziale che si attui la partecipazion edei cittadini alla formazione delle decisioni e ,quindi, delle leggi .

da convenire purtroppo che alle sceltepolitiche concretatesi negli articoli dello sta -tuto ed al di fuori di esso può darsi abbia par -tecipa.to parte delle popolazioni calabresi, l epopolazioni della provincia di Reggio in granparte e quella della città certamente no, seinascoltata è rimasta la voce, disattese le aspi -razioni, negati pur anche quelli che tutti, an-che la stragrande maggioranza degli uomin ipolitici non calabresi, pur se a titolo perso -nale, reputavano diritti da sempre acquisiti .

vero, anche qui riecheggiando una di -chiarazione del presidente della giunta d iquella regione, che la politica non realizza idati concettuali in modo assoluto ed intellet -tualistico; li realizza invece a seconda dell eforze che trova e delle situazioni e degli 'ele -menti che ha a disposizione ; quindi non pu òessere taciuto che una autentica partecipazione

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popolare deve sostanziare il continuo e stabil ecollegamento tra, organi eletti e società civile .Nella inosservanza di queste norme fondamen-tali è da rinvenire la prima discriminant elungo l ' invero difficile cammino del divenir ecalabrese, un cammino esploso da ultimo i nforme che soltanto osservatori superficiali odi parte possono classificare come manifesta-zioni di detestabile violenza irrazionale e mu-nicipalistica. Quel cammino in realtà risal eindietro nel tempo, nelle situazioni, nelle stes-se istituzioni, investendo realtà che non pos-sono essere ignorate o taciute .

Non è questo il momento di ripetere l elunghe argomentazioni di ordine giuridico chehanno caratterizzato il primo tempo dei lavor iparlamentari dedicati ai problemi dell'assett oistituzionale della regione calabrese . Forse conminore loicità ma certo con non minore so-stanzialità potrebbero essere riprese e confu-tate le tesi, una per una, dell 'onorevole rela-tore e delle molte proposte di legge a suotempo presentate, delle quali una anche a miafirma .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNINI

REALE GIUSEPPE . L'ulteriore discorrer -ne potrebbe essere delizia e croce di ment ilegate alla pura, purissima investigazione giu-ridica, senza per altro pervenire a conclusio-ni unanimi . Ecco perché non credo possa es-sere valido, oggi, un discorso sul piano stret-tamente giuridico-costituzionale . Non sarebbedifficile contrapporre ad argomento altro argo -mento di eguale peso, a cominciare dall'intel-ligenza di quell'e organizzazione interna »(articolo 123 della Costituzione) sulla qual emi pare si collochi, per questo aspetto, tutt al ' architettura dell 'onorevole relatore .

Così, se la tesi che attribuisce al Parla-mento la competenza per la determinazionedel capoluogo di regione fu abbandonata, se-condo quanto si opina, durante i lavori dell aCostituente, essa fu di nuovo risollevata du-rante la discussione del disegno di legge Scel-ba. Anzi in quell 'occasione valente parlamen-tare ancora oggi componente della prima Com-missione affari costituzionali, sostenne, comeè possibile rilevare dagli atti parlamentari, l aperfetta legittimità dell'una e dell'altra tes i(competenza del Parlamento, competenza de lconsiglio regionale) .

Invece meno compromessi sul piano dell apura, intelligenza giuridica costituzionale s isono dimostrati in questa vicenda coloro chehanno affermato non potersi più porre il pro-

blema sul piano giuridico-costituzionale dop ol ' istituzione dell 'ente regione, mostrando d inon tenere ad apparire a tutti i costi conse-guenziali sul piano dei princìpi, quanto molt opiù pragmatisticamente interessati a calars inella realtà effettuale delle cose (come il par-tito comunista) .

A questa realtà effettuale a me parve eancora pare sia da ricondurre l'intervento de lPresidente del Consiglio in quest'aula del 1 6ottobre 1970, intervento rivolto a tutta la na-zione perché tutta la nazione fosse in grado d igiudicare, come era giusto e necessario . I lGoverno era convinto allora dell'opportunità ,nell'eccezionale situazione in cui ci si trovava ,che ogni decisione sulla designazione del ca-poluogo calabrese venisse rimessa al Parla -mento . L'alternativa di rimettere la decision eal consiglio regionale era suggestiva ma, all ostato delle cose, disse il Presidente, politica -mente irrealistica . Ciò nonostante, si trovò su-bito modo di dimostrare, con intelligenza sot-tilissima da fine del terzo secolo, come qual -mente le argomentazioni, per tutti chiare elimpidissime, ben si adattavano al dettato ch ela I Cornmissione veniva elaborando . Il che ,con forma giuridicamente irreprensibile, ri-levava quale peso avesse la politica che volevae disvoleva ad un tempo quel che aveva vo-luto anche sul piano parlamentare .

Non tutti sanno come la proposta Reale ,che appariva la più aderente alle esigenzedella Calabria e la più logica, in odium no-minis fu immediatamente superata dalla pro-posta Sangalli ; ma tutti sanno come in unalunghissima, tormentatissima notte di feb-braio il consiglio regionale, in piena autono-mia, perveniva a definire la questione del ca-poluogo, sicché alla luce di quest'ardua fa-tica è da condividere pienamente la tesi d iquel consigliere regionale di maggioranza cheaffermò – come è possibile rilevare dai test istenografici del consiglio – che il problema delcapoluogo veniva definito con un assetto-com-promesso raggiunto per motivi contingenti .

FRASCA. Allora torniamo indietro, anzi-ché andare avanti ! Poi protestate quando di-ciamo che vi sono legami tra voi e i fascisti .

TRIPODI ANTONINO . Quei legami li ono-rerebbero !

REALE GIUSEPPE. Merita di essere sot-tolineata questa motivazione . Quella indica-zione era ed è un fatto contingente, cioè mo-mentaneo, limitato nel tempo . Ora è vero ch enell'attività politica tutto è contingente, meno

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forse il centro-sinistra che è, o era forse, irre-versibile . Ma uno statuto regionale, che iosappia, è da ritenere la carta costituzionale d iuna data regione, e però non facilmente mo-dificabile, documento da doversi considerar etanto più stabile quanto più avanzato . 0 forse ,nel caso specifico della Calabria, la contin-genza è connessa con tutte le altre cose cheuomini politici trionfalisticamente annuncia-rono in quelle sciagurate giornate ?

Mi farò guidare dall'ordine del giorno che ,a consolazione delle falcidiate proposte di leg-ge, la I Commissione con lodevole impegn omise a punto in quella occasione . Innanzi-tutto il « pacchetto » industriale . Che la ra-dice della situazione di profondo disagio i ncui versa la Calabria abbia a ritrovarsi nell ostato di depressione economica è constatazion esociologicamente valida e marxisticament eineccepibile ; che a sollevare la miseria eco-nomica delle popolazioni e a frenare l'emor-ragia dell'emigrazione si dovesse pervenirecon grossi investimenti da parte dello Stato ,secondo le decisioni del CIPE, anche quest oè proposito altamente lodevole e sommamenteauspicabile . Tuttavia, senza essere giudicat oun mettimale, per un ossequio elementare all averità, che è quella cosa di cui troppo spess oci dimentichiamo perché non ci torna di uti-lità, sul cosiddetto « pacchetto » industrial eio vorrei ci fosse chiarezza di dettato e cori-tinuità di posizione .

Mi riferisco per l'appunto al quinto cen-tro siderurgico. Ho fede nella realizzazione diquesta opera, ma questa fede è in guardiaquando leggendo il Bollettino delle Commis-sioni, trovo che a proposito del fondo di dota-zione dell'IRI il relatore, autorevole rappresen-tante del partito repubblicano, avanza l'os-servanza delle leggi dell'economicità in fattodi ubicazione del centro siderurgico. E la miafede poi vacilla quando, sempre nello stessoBollettino, leggo la perplessità d ' altro auto-revole parlamentare sul fatto che questo bene-detto centro siderurgico debba sorgere nellapiana di Gioia Tauro. Non azzarderò una sil-laba di più, però mi si lasci convenire checome il problema del quinto centro siderur-gico non è di vedere chi ci metta su per pri-mo la bandiera, così il problema di Reggi ocapoluogo non è una battaglia di pennacchio .

Parole dure sono state dette dal president edella regione Calabria al convegno di Messi-na dello scorso giugno per il ponte sullostretto . Dopo aver affermato che la realizza-zione del ponte è affare di tale portata per gl iinteressi della ÌCalabria che non possono es-sere elusi né il giudizio della regione, né le

valutazioni che in accordo con essa dovrànecessariamente esprimere la città di Reggioinsieme con le amministrazioni calabresi delloStretto - in questo chiaramente denunciandoil fatto che al Consiglio dei ministri che ave -va trattato la questione era intervenuto sol -tanto il presidente della regione Sicilia -, l ostesso illustre presidente aveva aggiunto che a lponte sullo stretto la Calabria guarda comead un 'ulteriore occasione di unificazione na-zionale, e non come ad un avvenimento ch edovrebbe ulteriormente definire la Calabriaregione di transito. Non c'è persona attentache non condivida questa giusta e pertinent epreoccupazione, ma non c'è allo stato -argo -mento più valido che possa suggerire agli or-gani regionali un diverso articolarsi di strut-ture e di sedi della sua organizzazione interna ,proprio nella contingenza di un compromessoche deve essere guardato come punto di ri-ferimento in senso positivo .

L'ordine del giorno della I Commissione ,nella sua terza parte, passava a sottolineare l anecessità di una immediata attuazione dell auniversità calabrese, capace di diventare i nbreve volgere di tempo centro culturale e pro-pulsivo in tema di ricerca scientifica . Nell'or-dine del giorno la parola università è scritt acon la lettera maiuscola ; costituisce ciò unpreciso riferimento al fatto che la- parola uni-versità è scritta con la lettera maiuscola nel-l'articolo 56, lettera n) dello statuto ? Ha l ostesso valore, quell'indicazione ? Cioè, con l alettera maiuscola s'intende nel citato articoloriferirsi esclusivamente all'università di Co-senza, della quale soltanto la regione s'impe-gna a favorire lo sviluppo, dimenticando chevi è l'istituto universitario di architettura an-ch'esso statale ? O forse si tratta, come penso ,di un errore di stampa, dovendosi considerar equell'università citata con la lettera maiuscol acome un riferimento al concetto puro e sem-plice di università, scritta con la lettera mi-nuscola, e quindi incapace di suscitare pole-miche ? Può il Governo, attraverso il mini-stro qui presente, chiarire il dubbio, afferman-do che il problema non esiste ? Sia come sia ,l'università con la lettera maiuscola pare trov idifficoltà per quanto riguarda la concreta rea-lizzazione . Sarebbe interessante conoscere s etra comitato ordinatore e comitato tecnico, or-gani espressi dalla stessa attentissima fonte ,ci sia identità di criteri e di vedute tra l'arearichiesta - 500 ettari almeno - e l'area offerta- 250 ettari - e se è vero che (considerando ch etutte le cose attinenti alla programmazion esono affette da « cipite », e pertanto nelle con -dizioni di doversi sempre attuare, costino

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quello che costino) si vogliono scegliere, sem-pre per l'istituenda università, terreni di du evallate, adiacenti a due torrenti, divisi tra loroda una montagnola, e tuttavia collegabili at-traverso apposito o appositi tunnel .

Sono, le tante cose citate, soluzioni di mer opotere, atte a sodisfare si direbbe piuttostole voglie di un irriducibile barone medioeva-le che non le attese degli interessati, dominat iieri dal prepotere spagnolesco, dominati ogg ida una ragione che non si riesce a compren-dere e che potrebbe forse anche essere tolle-rata se si qualificasse come una necessaria ra-gione di Stato .

FRASCA. Chi è il barone medioevale ? I lministro della pubblica istruzione che sovra-intende alla scelta ?

REALE GIUSEPPE. Questa ragione d iStato, i più, coloro che credono nella fecon-dità e nella esemplarità del metodo democra-tico, non hanno capito . Pertanto, se a suotempo ci fosse stato un libero e democraticodibattito tra le forze politiche e responsabil idella regione, se non ci fosse stato il silenziopertinace del vertice, che mandò come pleni-potenziario le sue forze di polizia, se non c ifossero stati a Reggio due caduti ai quali funegato l'onore che giustamente fu riservato a lcaduto di Catanzaro, le violenze della piazzasarebbero state certamente evitate, si sarebbe-ro affermate - nello spirito di una città ch ein sede di consultazione elettorale regional enon ha eletto nemmeno un rappresentante alladestra - quei valori che, disattesi, hanno dat oalla questione del capoluogo un rilievo poli-tico di interesse nazionale .

È facile, a distanza di centinaia di chilo -metri, fare giustizia sommaria di uomini e d isituazioni affermando essersi trattato a Reggi odi sedizione e di ribellione contro le istitu-zioni democratiche della Repubblica . È como-do chiosare con distacco giuridico che quantoè avvenuto è da collegarsi all'azione di poch isobillatori e di gruppi mafiosi . Però non è al-trettanto facile caricarsi della responsabilità ,come rappresentanti della nazione, di andaretra le popolazioni insorte per ascoltarle, soste-nerle, aiutarle; o se ci si è avventurati, comeè stato di qualche politico al vertice, ci si èfermati nella provincia, in località di tuttorispetto ma sempre periferica, facendosi scor-tare - come tutti affermano - da decine d iagenti in borghese per difesa personale, com enon avveniva per lo meno da 25 anni . E sequesto è, si tratta di sistemi democratici, onon di residuati di regime che proprio la città

di Reggio a suo tempo superò con moto im-prevedibile di insurrezione ?

Il cammino delle città non si misura con u nmetro contingente . Può darsi che, in quest iultimi mesi, la tentazione eversiva si sia fattastrada molto più di quanto non si sia portat ia credere . E questo accora, preoccupa, angu-stia tutte le coscienze sicuramente democrati-che . Ma a questo scivolamento verso posizion ipericolose per l'ordine democratico chi ha con-tribuito di più ? Coloro che hanno responsa-bilmente rappresentato qui a Roma la peri-colosità della situazione ed hanno invocato co nchiarezza la necessità dell ' intervento, o nonpiuttosto coloro che hanno operato con stru-menti molto discutibili sul piano della cor-rettezza democratica, cioè ignorando o distor-cendo i fatti, prima fra tutti l'ineffabile radi otelevisione cosiddetta di Stato, agendo addi-rittura in maniera repressiva, spostando sull acittà e nei suoi paraggi migliaia e migliai adi agenti di polizia di tutto armati, compres ii mezzi corazzati ? È da convenire amaramen-te, a distanza di un anno, che proprio gli stru-menti con i quali si voleva ricondurre all'or -dine ed alla democrazia la popolazione, pro-prio i metodi adottati hanno ottenuto risultat idiametralmente opposti a quelli che si deside-ravano. Il che non è invero un bel successoper un certo tipo di politica che ancora ri-scuote credito .

Ora basterebbe questa sola constatazion eper indurre chi deve ad un ripensamento ge-nerale delle decisioni imposte, delle argomen-tazioni addotte, della stessa impostazione dell avicenda, perché non è chi non veda - ecco i lfatto politico del quale bisogna tener conto -che, in ordine elementare di logica politica ,ove non s 'abbia a riconsiderare e a mutare ,non sarà possibile la composizione della con-troversia ; seppure è apparsa complessa e in-tricata, non è lontana tuttavia da una solu-zione dignitosa, sol che ci si muova nel solcodella tradizione e degli autentici, autonomiinteressi della regione .

C ' è un interesse nazionale da salvaguar-dare, in Calabria, a Reggio, se si vuole ; edè l'interesse all ' ordine nella verità e nella giu-stizia, non, però, accompagnandolo con l'irri-tante giudizio stereotipo di eversione, di squa-drismo, di reazione ; argomento, questo, chetorna con insistenza, e passi per la stampa ,ma non si capisce perché si debba ascoltarloanche nelle aule del Parlamento . È un giu-dizio, questo, che si vuole pervicacemente fa rpesare sulla città ma che nessuno è dispostoa subire impunemente, perché è contrarioalla verità . Al danno non si aggiunga la beffa .

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Questo è tanto vero che, rappresentante inparticolare della città di Reggio, accusato com esono stato (e come ancora oggi lo sono inquest ' aula), non ho mancato di presentare ,avendo come cofirmatario l 'onorevole Spinelli ,una proposta di inchiesta parlamentare su ifatti di Reggio . Viene fatto di ripensare aDante : « La colpa seguirà la parte offensa ingrido come suoi » ; ma da questa responsabil etribuna, perché si possa andare avanti e nontornare indietro, io chiedo che all ' inchiesta s ipervenga, sia perché tutti gli italiani di rettosentire conoscano e giudichino, sia perché s ipossa fare giustizia e sia pace nei cuori de icittadini di quella provata città .

A Reggio, ancora oggi, mentre parlo, sonosospese alcune libertà costituzionali, all ' Alta -fiumara sono dislocate forze di polizia ; vi sonoancora dei giovani, che in questi giorni hann odovuto sostenere in carcere gli esami di ma-turità. Ci si chiede: quanto dovrà durare an-cora ?

PRESIDENTE. Le ricordo, onorevole Rea-le, che le restano soltanto cinque minuti .

REALE GIUSEPPE. Ho finito, signor Pre-sidente .

Noi non vogliamo la suddivisione della Ca-labria in due regioni, secondo il sistema bor-bonico; men che meno vogliano la division edegli animi . La mafia, nelle vicende della cittànon è stata presente, perché i suoi interess ierano e restano legati a chi vince, non a ch iperde; la mafia non può capire gli aneliti de icittadini . I consiglieri regionali, riconoscend oessenziale la partecipazione dei cittadini all afunzione legislativa ed amministrativa dellaregione, devono, in piena, autentica autono-mia, ascoltare i desideri della città e realizzar egli elementi dell 'unità, non vivere a Reggi ocome in terra straniera, tra l 'albergo e la sededel Consiglio regionale, timorosi del loro stes-so camminare . Si pongono, per i partiti demo-cratici, dei doveri, perché tutti, in atto, sonoassenti dalla coscienza dei cittadini . Lo hadetto un assessore regionale, uno della mag-gioranza : bisogna essere disponibili per l'au-tocritica; la si faccia, dunque, questa autocri-tica, e si ceda il passo ad uomini nuovi .

Troppo abbiamo sofferto; ora, pur creden-do fermamente, appassionatamente, nella va-lidità dell'ente regione come presenza ravvi-cinata ed originale dello Stato alle popolazioni ,tuttavia – lo dico con profondo tormento in-teriore – sento di non poter aderire al test odello statuto . Verrei meno, altrimenti operan-do, a quel dovere di interprete della volontà

degli elettori che qui mi hanno eletto e per-tanto, con l 'animo a pezzi, sono costretto anegare il mio assenso al documento in esame .

PRESIDENTE . E iscritto a parlare l'ono-revole Frasca . Ne ha facoltà .

FRASCA. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, onorevole ministro, anche in quest asede, come già al Senato, noi socialisti espri-miamo voto favorevole sullo statuto della re-gione calabrese, per le considerazioni che m iaccingo a fare, pur nei ristretti limiti di tem-po che mi sono consentiti .

Votiamo a favore dello statuto perchè ess orecepisce i principi fondamentali del nostr oordinamento regionale, così come sono enun-ciati nella Carta costituzionale, e pone a su ofondamento una linea di sviluppo della regio-ne calabrese per la quale noi socialisti ci sia-mo sempre fortemente battuti e continuerem oa batterci con sempre maggior vigore nei pros-simi anni .

Attuare le regioni, per noi socialisti, no nha voluto significare soltanto rendere operan-te una precisa disposizione della nostra Costi-tuzione, ma anche, e soprattutto, creare gl istrumenti necessari per una attiva partecipa-zione popolare alle grandi scelte del paese ;dare forza e valore all'autonomia degli ent ilocali, portare avanti un'ordinata e program-mata politica di sviluppo del nostro Stato edella nostra società, a fondamento della qual evi sia il superamento degli antichi squilibr itra nord e sud, con una conseguente crescit acivile e democratica di tutte le popolazioni de lMezzogiorno d'Italia .

Lo statuto della regione Calabria si inqua-dra in questa prospettiva di fondo che no iintravvediamo per la generosa ma tormen-tata terra calabrese, laddove esso afferma, al-l'articolo 1, che « la regione Calabria è auto-noma, nell'unità della Repubblica italiana » ;all'articolo 39 che « la regione riconosce chela partecipazione dei cittadini alle scelte poli-tiche, alla funzione legislativa e amministra-tiva ed al controllo dei poteri pubblici è con -dizione essenziale per lo sviluppo della vit ademocratica » ; all'articolo 48 che esalta la fun-zione autonoma dei comuni e delle province ;agli articoli 55 e 56 con i quali la region eassume la programmazione economica com estrumento e metodo per la realizzazione delsuo sviluppo e indica nel rinnovamento dell ecampagne, in una adeguata politica di indu-strializzazione e nel potenziamento delle at-tività terziarie, le leve da azionare per l'avan-

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zamento civile .e democratico di tutta la re-gione calabrese .

Ma noi socialisti approviamo lo statuto del -la regione Calabria anche per la soluzione cheesso ha saputo dare alla spinosa questione de lcapoluogo, stabilendo, all'articolo 2, che « i lcapoluogo è Catanzaro, dove hanno sede l agiunta e la presidenza della regione » e che« il consiglio ha sede nella città di Reggi oCalabria con convocazioni anche nelle altr edue città capoluogo di provincia » .

Diamo atto, quindi, al Consiglio regionalecalabrese del buon lavoro svolto, pur tra mill econtrasti e incertezze, spesse volte sotto la mi-naccia del tritolo, e diciamo che questo giorno ,in cui sta per divenire legge dello Stato lo sta-tuto della Calabria, è certamente un bel gior-no per tutti i calabresi .

Basta quindi con le faide municipalistichee con la fiera delle vanità locali, che l'onore-vole Giuseppe Reale ha inteso ancora un avolta evocare in questa Camera nel suo inter -vento di oggi, e ci si accinga tutti ad operareper la Calabria nuova .

REALE GIUSEPPE . Mi permetta, onore-vole Frasca : le nostre posizioni sono moltopiù vicine di quanto ella non pensi, però apatto che si osservi la verità e la giustizia . E,su questo punto, forse non ci siamo ancora .

FRASCA . Siamo d'accordo : si tratta di ve-dere quale versione si intenda dare della ve-rità e della giustizia .

REALE GIUSEPPE. Diamo insieme vigoreall'inchiesta parlamentare .

FRASCA. La verità e la giustizia non pos-sono certamente stare dalla parte di chi usail tritolo e l 'aggressione fisica nei confront idei propri avversari .

REALE GIUSEPPE . Ho domandato che v isia un'inchiesta parlamentare ; non si trattaquindi di mie affermazioni personali .

FRASCA. Lo statuto regionale è voluto cer-tamente dalla popolazione calabrese .

Per raggiungere questi obiettivi, signo rPresidente e onorevoli colleghi, abbiamo bi-sogno di isolare la destra e le forze dell'ancienrégime : coloro i quali, cioè, per più di u nanno, hanno tenuto in subbuglio la regione ehanno fatto di tutto per impedire il funziona-mento del consiglio regionale . Abbiamo bi-sogno cioè di isolare determinate forze econo-miche e sociali che trovano rispondenza, oltre

che nel Movimento sociale e nei partiti delladestra, anche in alcuni settori della democra-zia cristiana, così come ha dimostrato teste i ldiscorso dell'onorevole Giuseppe Reale .

REALE GIUSEPPE . C'è una bella discri-minante, onorevole Frasca, tra questi accop-piamenti che fa, e lo sa bene !

FRASCA . Nei fatti e nella obiettività del -l'esposizione vi è coincidenza di vedute e d icomportamento .

REALE GIUSEPPE . Quando si è per l averità si può essere tutti uniti .

FRASCA. La prima esigenza è che i pub-blici poteri siano vigili e attenti e non si ren-dano colpevoli di quell'« inerzia » da noi pi ùvolte lamentata e che ebbe ad ammettere l ostesso ministro Restivo rispondendo alle nume -rose interrogazioni sui fatti di Reggio Calabri anell'autunno scorso .

Noi socialisti abbiamo subito intravisto i lcarattere certamente eversivo e reazionariodei cosiddetti moti di Reggio Calabria . Perquesto, per la chiarezza della nostra analisi ,abbiamo pagato un prezzo altissimo .

REALE GIUSEPPE. Su questo punto dev efare l 'autocritica .

PRESIDENTE. Onorevole Giuseppe Reale ,ella ha già interrotto l 'oratore varie volte .La prego di evitare ulteriori interruzioni . Pro -segua onorevole Frasca .

FRASCA. Nei nostri confronti si sono con-sumati persino atti delittuosi, l 'ultimo de iquali è stato l'incendio e l'aggressione all afederazione del nostro partito a Reggio Cala-bria . Ciò nonostante, abbiamo detto e diciam oancora che la destra e le forze reazionarie nonavrebbero potuto trascinare dietro di sé largaparte della popolazione calabrese se oltre l afacciata di Reggio Calabria non ci fosse stat auna provincia povera, la più povera d ' Italia ,e se tra i rioni di Sbarre e di Santa Caterina ,che sono stati il centro della rivolta, e lo Stato ,non ci fosse stato un vuoto assoluto .

I provvedimenti adottati dal CIPE il 26novembre 1970 sono un primo atto riparatore .

Noi socialisti domandiamo che questi prov -vedimenti vengano attuati senza indugi esenza preoccupazioni . Tra questi provvedi -menti vi è l 'ubicazione del quinto centro side -rurgico nella città di Gioia Tauro, conforme -mente alla decisione degli organi competentidello Stato . Per questo avremmo voluto e vor-

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remmo che, intorno a questa decisione, presadagli organi competenti e collegiali del nostr opaese, non vi fossero più dubbi e preoccupa-zioni . Comprendiamo che il problema è anch edi natura tecnica ; epperò pensiamo che, i nquesto momento non vi siano problemi tec-nici non risolvibili, quando dietro ad essi v isia una ferrea volontà politica, proprio quellaferrea volontà politica che noi invochiamo ne lGoverno del nostro paese.

Domandiamo ancora l 'attuazione di tutt igli insediamenti industriali che sono stati pro-grammati e deliberati dal CIPE il 26 novem-bre 1970 a cominciare da quelli che devonoaver luogo attorno a Reggio Calabria, perchépensiamo che soltanto attraverso una politicasiffatta sia possibile ottenere da una part el ' isolamento della destra, dei teppisti e deireazionari e, dall'altra, l 'avvio della Calabri alungo la strada del suo progresso c del suorinnovamento civile e democratico .

Ma saremmo degli ipocriti se qui non di-cessimo che noi socialisti consideriamo i prov-vedimenti del 26 novembre 1970 solo comeun primo acconto rispetto al saldo generaleche lo Stato italiano deve operare nei con -fronti della regione calabrese .

Nel corso di questi ultimi mesi, dop ol 'esaurimento della politica dei lavori pub-blici, è ripresa una nuova ondata emigratoria .Altre decine e decine di migliaia di lavorator icalabresi stanno lasciando la nostra generos aterra. Nel corso di questi ultimi anni, com eè noto, sono emigrati circa 600 mila lavorator icalabresi sicché dall 'unità d 'Italia ad oggi ,dalla Calabria sono partiti circa 2 milioni d ilavoratori, tanti quanti cittadini conta attual-mente la regione .

Per questo, abbiamo detto e diciamo ch el 'obiettivo tracciato dal comitato regional eper la programmazione economica nello sche-ma regionale di sviluppo, che è quello d icreare entro il 1980 circa 200 mila posti d ilavoro, di cui 100 mila devono venire soltantodalla industrializzazione della regione, è u nobiettivo che deve essere assolutamente rag-giunto . Per il suo raggiungimento devono ap-punto operare il Parlamento, il Governo, l aRegione Calabria, puntando sull ' interventodelle partecipazioni statali, che va allargato ,e suscitando anche, soprattutto dopo l ' appro-vazione del rilancio della legge sul Mezzo -giorno, l'iniziativa privata che, insieme co nl ' intervento delle partecipazioni statali, dev erappresentare una delle principali leve per i ldecollo economico e, quindi, per l ' industria-lizzazione della regione calabrese .

Da questo punto di vista, signor Presiden-te, onorevoli colleghi, onorevole ministro, vor-remmo che si cessasse anche di alimentarecerti dualismi che sorgono a causa della com-plessa natura geografica della regione cala-brese, ma che spesse volte diventano artifi-ciosi e servono soltanto ai nemici della regio -ne, alle forze della destra economica e poli-tica, per accantonare determinati problem iche attengono alla crescita civile e democra-tica della Calabria .

Nella piana di Sibari, ad esempio, chedeve rappresentare uno dei punti essenzial iper lo sviluppo industriale della regione cala-brese, il processo di industrializzazione è fer-mo da più anni ; prima sono nati : il dualismoindustria-archeologia ; poi, quello industria-turismo, infine quello industria-agricoltura . ,Fatto sta che determinati inserimenti indu-striali che avrebbero potuto avere luogo gi àda alcuni anni attendono ancora di avere ini-zio, mentre migliaia di lavoratori avrebberoavuto la possibilità di un impiego .

Sia chiaro, quando noi del PSI diciamoqueste cose non vogliamo significare che sia-mo insensibili – come si è scritto e detto d aparte di alcuni settori interessati – ai problem idell 'archeologia o della salvaguardia dell anatura; né pensiamo che la Calabria non deb-ba porre delle speranze nell ' industria turi-stica, ai fini del decollo economico . Noi vo-gliamo soltanto significare che la conserva-zione e la salvaguardia della natura non de-vono essere utilizzati come strumenti per im-pedire la realizzazione dello sviluppo indu-striale della regione. Come, a nostro avviso ,sarebbe erroneo pensare che soltanto attra-verso il turismo si possa sviluppare una poli-tica economica nell 'ambito della nostra re-gione : cioè il turismo per noi non può esserela sola componente dello sviluppo ecónomico-sociale della regione, ma può rappresentar esoltanto un affluente del grande fiume che dev eportare a questo sviluppo .

Vogliamo, quindi, che si ponga termine ,una buona volta e per sempre, a questi duali-smi che interessano, oltreché la piana di Si -bari, la zona del Pollino, là dove si è dato i lfermo ad alcuni insediamenti turistici con i lpretesto della necessità preliminare di uno stu-dio integrale sulla conservazione della natura .Eppure si trattava e si tratta di insediament ituristici che devono aver luogo ad iniziativadi aziende a partecipazione statale !

Noi del PSI chiediamo che tutto questocessi . In modo particolare, per quanto riguar-da la piana di Sibari domandiamo che deter-minate iniziative industriali, a cominciare

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da quella dell ' industria petrolchimica Liqui-gas, abbiano al più presto la necessaria auto-rizzazione da parte degli organi competent idello Stato .

Nel contempo, dobbiamo lamentare che al-cune opere pubbliche avviate negli anni pas-sati procedono lentamente : noi riteniamo as-sai dannosa questa lentezza non potendo l aCalabria permettersi il lusso di perdere de ltempo, ma, semmai, deve guadagnarne perbruciare le tappe .

Più particolarmente, chiediamo l ' accelera-mento dei lavori per il completamento del-l 'autostrada Salerno-Reggio Calabria, median-te la ultimazione dei tratti del Pollino e d iScilla ; il completamento del porto di Sibar ie la sistemazione idrogeologica di tutto il ter-ritorio retrostante; l ' ultimazione, al più presto ,mediante ulteriori finanziamenti, della super -strada Cosenza-Crotone ; la costruzione delleopere già programmate, tra le quali vi è lacostruzione dell 'autostrada Sibari-Taranto, d icui chiediamo il prolungamento fino a Cro-tone .

La costruzione dell ' autostrada Sibari-Ta-ranto avrebbe dovuto avere inizio il 1° gen-naio 1971 ma, non si sa per quali misterioseragioni, ancora siamo nella fase della pro-grammazione. Anche da questo punto di vistadobbiamo dire che non sempre gli organi del -lo Stato vanno incontro alle esigenze della Ca-labria aiutandola a risolvere le sue contraddi-zioni ; spesso anzi proprio di queste si ser-vono per cercare di insabbiare la realizza-zione di determinate opere importanti . Chie-diamo, altresì, la costruzione della Locri -Gioia Tauro, che è stata iscritta nel prim opiano di coordinamento della Cassa per i lmezzogiorno e che è rimasta finora allo stat odi progettazione; chiediamo, ancora, la costru-zione della strada delle Serre, in provincia d íCatanzaro, più volte promessa dal ministroper gli interventi straordinari nel Mezzogior-no ed ancora di là da venire; analogamentevogliamo che non si perda altro tempo perquanto riguarda l ' ubicazione dell 'universit àin Calabria.

A proposito dell 'università abbiamo il ti -more che possa avvenire, ad opera di alcun isettori arretrati esistenti nella nostra regione ,quanto è già avvenuto per la scelta del capo-luogo . In questo senso, stanno già operandoi fascisti, i monarchici e anche alcuni settoridella democrazia cristiana, i quali, parland oin una zona, promettono l ' ubicazione in quel -la zona dell'università, parlando in un'altra ,invece, promettono che l 'università sarà ubi-cata in quell'altra zona . Queste cose non do -

vrebbero accadere . Un senatore democristian oha- addirittura proposto di smembrare l 'uni-versità in tanti dipartimenti da ubicate inalcuni dei comuni più importanti del suo col-legio elettorale .

Noi diciamo che quando avvengono simil icose, cioè quando, da una parte, vi è ritardodel Governo nel compiere le scelte fondamen-tali che incombono su di esso e, dall 'altra, visono queste faide municipalistiche, solle-citate ed alimentate, oltre che dalla destra(che quando fa queste cose fa il suo mestiere) ,anche da alcuni settori della democrazia cri-stiana, certamente non si può rendere un buo nservizio alla Calabria .

Il Governo deve intervenire perché s ismetta una buona volta di dar vita a questeinutili polemiche e si lavori invece concreta-mente, compiendo al momento opportuno lenecessarie scelte ed operando perché, un avolta fatte, esse trovino immediata applica-zione .

La Calabria deve essere al centro dell ' at-tenzione del Governo e di tutto il paese . Nonci stancheremo mai di ripetere che la Calabri aè la regione più povera d ' Italia, situata com 'èaIl 'ultimo posto nella graduatoria economicadella nazione. Al riguardo, dobbiamo rilevar ela profonda responsabilità di chi ha organiz-zato i moti di Reggio Calabria, perché i cala-bresi avrebbero se mai potuto utilizzare i ltempo impiegato per le diatribe sulla sceltadel capoluogo, su una scelta di carattere cam-panilistico, per chiedere e pretendere unitaria-mente dallo Stato pronti interventi a favor edella regione calabrese .

È accaduto così nel corso di questi ultim itempi che si sia manifestato un volto dell aCalabria che non è quello reale, perché la Ca-labria non è una regione rissosa, una region eche non sappia ridurre a termini di unità d iazione i suoi problemi . La Calabria ha ancheuna nuova classe dirigente capace di guidarl aper farla uscire dalla arretratezza sociale-politica e culturale in cui, in un secolo d istoria unitaria, le vecchie forze l'hanno te-nuta. Il vero volto della Calabria è quellofatto di operai, di contadini, di tecnici e d iintellettuali che vogliono concretamente ope-rare per la rinascita della regione .

Faccia perciò il Governo la sua parte, oper inella direzione giusta, porti avanti i suoi im-pegni, ne assuma altri per la ripresa e larinascita della Calabria in tutti i campi . Noicalabresi – lo sappiano il Governo ed il Par-lamento – impegneremo il meglio di noi stessiper fare il resto .

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Chiediamo a tal proposito che il Govern osi comporti in maniera univoca. Non è pos-sibile che continui ad accadere che uomini d iGoverno parlino un linguaggio diverso, aiz-zino le popolazioni e si mettano alla testa de imoti di rivolta .

Analogamente non è ammissibile che altr iuomini di Governo, lungi dall 'operare per i lrafforzamento ed il consolidamento della nuo-va classe dirigente, cerchino addirittura d istabilire dei collegamenti con le forze del pas-sato, proteggendo, magari a soli fini eletto-ralistici, perfino cosche mafiose, come abbia-mo avuto occasione di documentare in più d iuna circostanza .

Vogliamo quindi che il Governo si pre-senti, anche attraverso la sua rappresentanz afisica calabrese, in modo diverso e con unvolto diverso perché la Calabria possa averepiù fiducia nel Governo del nostro paese oltr eche nel Parlamento .

Se lavoreremo in questa situazione, signorPresidente, onorevoli colleghi, il sacrificio de lferroviere Bruno Labate, che è stato il prim odei caduti, come quello del nostro compagn oMalacaria e degli altri caduti, sia pure suopposte trincee, ma tutti espressione di un atormentata regione, questo sacrificio, dicevo ,non sarà stato certamente inutile .

È con questi intendimenti, è con quest oauspicio che il gruppo socialista dice di s ìallo statuto della regione Calabria, sicuro d irendere un grande servigio alla causa dell aCalabria .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Lamanna. Ne ha facoltà .

LAMANNA. Signor Presidente, onorevol icolleghi, approvando lo statuto della regioneCalabria noi non compiamo soltanto un im-portante atto legislativo, ma compiamo anche ,per la specifica e tormentata vicenda che h atravagliato e travaglia la Calabria, un att odi notevole rilevanza politica .

Lo statuto della Calabria, riprendendo eriaffermando i principi costituzionali e i va-lori della Resistenza e dell 'antifascismo, af-fronta in modo netto le questioni di fondo ele prospettive dello sviluppo democratico del -la regione; le finalità dell ' intervento econo-mico, che si pone come obiettivo primario lapiena occupazione e l 'arresto dell 'esodo; lafunzione autonoma della regione nel quadr odelle riforme e della programmazione nazio-nale; le forme e gli strumenti della parteci-pazione democratica dei cittadini e dei lavora -tori alle scelte politiche, alla funzione legi-

slativa e amministrativa, al controllo de ipoteri pubblici ; la costruzione del sistema del-le autonomie in una ristrutturazione general edello Stato; i rapporti tra gli organi regionali ,facendo dell'assemblea il soggetto primari odell ' indirizzo politico, sociale ed economico ,ed il luogo di un reale e positivo confrontofra gli schieramenti sociali e politici .

Ebbene, signor Presidente, riconoscendo esanzionando il carattere antifascista, avanzato ,riformatore delle norme che lo statuto defini-sce per rompere con tutto un passato e pe ravviare un profondo mutamento delle strut-ture e dei rapporti sociali ed economici dell asocietà calabrese, noi - ecco il punto politico -come Parlamento della Repubblica italiana ,nell'approvare questo statuto, riconosciamosolennemente ed esaltiamo il valore della lot-ta aspra e difficile che le forze regionaliste ,democratiche, di sinistra hanno combattut oe combattono per far nascere e difendere laregione contro l 'attacco forsennato, portatoavanti con tutti i mezzi della violenza e de lcrimine, dai centri della eversione, del fasci-smo, del privilegio, del clientelismo. E se noi ,approvando questo statuto, vogliamo esserecoerenti con l'atto che compiamo, dobbiam ochiedere ancora una volta al Governo cont odel comportamento inammissibile di conni-venza con i promotori, i finanziatori, i re-sponsabili dei fatti di Reggio Calabria, ch eper tutto un anno hanno messo a ferro -e afuoco la città, compiendo impunemente gra-vissimi reati e calpestando i diritti, le libertà ,l'ordine, la legalità costituzionale, nel contest odi una manovra intesa a spingere a destra l asituazione politica del nostro paese .

E dobbiamo chiedere alle forze democrati-che della regione interne al centro-sinistra, s evogliono restare fedeli ai princìpi e ai conte-nuti dello statuto, che pure esse hanno voluto ,

di venire allo scoperto, di dissociare ogn i

responsabilità dai gruppi di destra, di no navventurarsi in operazioni involutive e tra-sformistiche che lacererebbero, appena scrit-ta, la carta della regione calabrese .

Per percorrere la strada di riscatto e d irinnovamento, signor Presidente, onorevol icolleghi, aperta dallo statuto, l ' impegno e l avolontà delle sinistre devono essere quelli d i

passare ad una nuova fase di lotta per otte-nere, in tempi brevi e con pienezza di con -tenuti, il trasferimento delle funzioni ammi-nistrative e dei poteri legislativi sulle materi eindicate dagli articoli 117 e 118 della Costi-tuzione e per ottenere il rispetto e l'immediat arealizzazione delle decisioni assunte dal CIPE ,che sono certamente insufficienti e, per molti

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versi, distorte, ma che debbono essere attuat ee possono essere migliorate, se affidate all edecisioni democratiche della regione e dell epopolazioni calabresi .

Proprio per una regione come la Calabri anon c ' è più tempo da perdere : la regione hàil bisogno urgente di esercitare pienament ele sue funzioni ed i suoi poteri, pena altri -menti la stagnazione, il discredito delle isti-tuzioni, l'aggravarsi della crisi, non solo eco-nomica, ma sociale e politica .

Dai fatti di Reggio Calabria, onorevol ePresidente, viene fuori acutissima la questio-ne sociale (miseria, disoccupazione, emigra-zione) ; ma vengono fuori anche i segni di un acrisi politica profonda del rapporto tra l emasse popolari e questo Stato così come s ipresenta in Calabria : col volto di un clamo-roso fallimento economico, di una mediazion eclientelare della subordinazione della region ee della rapina delle sue risorse, di un sistemaautoritario, burocratico, oppressivo .

Tutti i dati, signor Presidente, dal 1960ad oggi segnano l ' arretramento - in relativo -della Calabria per quanto riguarda la quotadel prodotto lordo complessivo, che scendedal 2,21 ad un minuscolo 1,97 per cento; perquanto riguarda il prodotto dell 'agricoltura ,che scende dal 5,20 al 3,81 per cento ; perquanto riguarda il prodotto dell ' industria, chescende da un sottilissimo 0,81 allo 0,73 percento del prodotto nazionale. Mentre perquanto riguarda l 'occupazione e per lo stess operiodo (e questo è ancora più grave) l 'arre-tramento è assoluto, con una perdita secc adi 75 mila unità nell 'occupazione globale e d i16 mila unità nella scarsissima occupazion eindustriale .

D'altra parte, come diceva il collega Frasca ,negli ultimi venti anni l'emigrazione ha cac-ciato via dalla regione oltre 800 mila lavora -tori . Ecco, dunque, che se l'obiettivo dell'ar-resto dell'esodo e dell'occupazione posto dal -l'articolo 3 dello statuto vuole essere un im-pegno d'onore, e non una nuova mistificazio-ne, i tempi bruciano .

Al consuntivo, gli obiettivi di aumento del -l 'occupazione previsti dai vari piani - da quel -lo nazionale, da quello di coordinamento, d aquello regionale - crollano, e l'occupazione di-minuisce .

Ogni anno in Calabria, tra gli espulsi del -l'attività economica e le nuove leve, si presen-tano sul mercato del lavoro circa 50 mila lavo-ratori in cerca di una occupazione che no ntrovano. Questa è la dimensione reale del pro-blema

Se l'emigrazione continuerà come per i lpassato, e con un ritmo crescente come i nquesti ultimi 5 anni, altro che regione, altroche sviluppo della Calabria ! Emigreranno ne iprossimi anni altri 500 mila lavoratori ; e allo-ra, sul vuoto e nel deserto, diventa vano par -lare di rinnovamento se già mancano - emancheranno sempre di più - gli uomini, l evolontà, le intelligenze capaci di realizzar equesta difficile opera di rinnovamento dell aCalabria .

La situazione impone, dunque, che dall'ap-provazione dello statuto si passi rapidament ealla sua attuazione . Noi comunisti, nell'unitàe con la lotta dei lavoratori e delle forze d isinistra, daremo tutto il nostro contributo per -ché la regione diventi una nuova dimension edella democrazia, dello Stato, della società ,dell'economia, che spezzi le vecchie struttureed il vecchio sistema di potere clientelare e davvii - dal basso e sulla realtà e con le forz evive del lavoro, della tecnica, della cultura -un processo rinnovatore di trasformazione del -la regione calabrese e dell'intera società ita-liana . (Applausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onore-vole Terrana. Ne ha facoltà .

TERRANA. Signor Presidente, onorevol icolleghi, la Camera, a giudicare dalle posizion igià note dei gruppi e dal voto testé espress osulla proposta di sospensiva, con l'approva-zione dello statuto calabrese' si appresta a com-pletare l'approvazione di tutti gli statuti dell eregioni ordinarie e a concludere la fase ch eabbiamo chiamato costituente di questo nuovoimportante istituto .

È noto che noi abbiamo avanzato riserv esui modi adottati per l'attuazione regionale .Abbiamo ritenuto e riteniamo, infatti, che un aparte delle difficoltà con le quali si scontra Ioavvio concreto dell'istituto regionale deriviproprio dall'insufficiente preparazione che s iè avuta a questo riguardo, dal mancato appro-fondimento dei problemi che l'attuazione dell eregioni comportava, collocandosi questo essen-ziale istituto in una realtà nuova rispetto all aipotesi sulla quale avevano lavorato i costi-tuenti : una realtà caratterizzata dalla presa d icoscienza, da parte delle forze politiche, dell apossibilità e della necessità di una programma-zione economica democratica, per far front ealle esigenze della società in cui viviamo, ch eè una società industrializzata caratterizzatada un elevato e rapidissimo progresso tecno-logico .

Il quadro, quindi, in cui si è calato il nuov oistituto. non era e non è certo il migliore. Ma

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va anche riconosciuto che esso non poteva es-sere modificato, se non parzialmente, nel mo-mento dell'approvazione degli statuti regio-nali . Avrebbe invece richiesto, come noi ab-biamo avuto più volte occasione di sostenere ,interventi legislativi (eventualmente di revi-sione costituzionale) e soprattutto la matura-zione di convincimenti politici che sono man-cati . Tuttavia, io ritengo che un passo decisivosia stato compiuto in Italia con l'attuazion edell 'ordinamento regionale. Non faccio qui un amera constatazione di fatto, non dico soltant oche le regioni sono un fatto importantissimo ,destinato a interferire in maniera rilevant enella realtà politica del nostro paese . Intendo ,invece, sottolineare qualcosa di più : metten-do, se così posso esprimermi, alla corda l eforze politiche, sociali, culturali del paese, l eregioni possono essere un fatto positivo se l eforze politiche e culturali reagiranno coraggio-samente nonostante le deficienze e le difficolt àiniziali cui ho accennato .

La battaglia per il rinnovamento dell'orga-nizzazione dei poteri amministrativi, che era ,anche nella nostra prospettiva, il risultatoprimo e più importante da ottenere, può anco-ra svilupparsi favorevolmente in Italia . Il r i

schio da combattere è che le regioni non sianostimolo per l'esaltazione di interessi partico-laristici, clientelari, sezionali . Il pericolo è an-cora il municipalismo. Ma sono convinto ch ele regioni, rettamente intese, possano esser eun principio di organizzazione e un elementodi responsabilizzazione di una classe politicadella quale il paese ha estremo bisogno . Sottoquesto profilo sarebbe stato assai important eche gli statuti regionali prevedessero un ob-blico a programmare per il governo regionale .Lo statuto calabrese – va riconosciuto come u nfatto positivo – contiene una affermazione d iprincipio a questo proposito dalla quale, tut-tavia, non mi sembra vengano tratte nello sta-tuto stesso tutte le conseguenze che sarebbestato necessario trarre . Voglio in particolar eriferirmi alla mancanza di norme secondo l equali le leggi di programma dovrebbero aver euna procedura rafforzata rispetto alla legisla-zione corrente, o alla mancanza di prevision edi strumenti atti ad assicurare la congruità a lprogramma regionale dell'intera iniziativa le-gislativa della regione .

Vorrei rilevare, in quanto mi sembra unelemento di modernità, che – sia pure con ta-luni difetti e talune limitazioni – lo statutocalabrese si è posto il problema di impostar eil rapporto consiglio-giunta secondo una logic apolitica globale . L'articolo 18, infatti, prevede

esplicitamente che l'elezione del presidentedella giunta e della giunta stessa debba esser epreceduta dalla presentazione di proposte po-litiche e programmatiche, nonché dalla vota-zione palese dei documenti proposti, in mod oda legare la costituzione della giunta ad unpreciso indirizzo politico-programmatico . For-se anche questa disposizione poteva essere ar-ticolata in modo migliore, ma essa mi sembr acomunque una affermazione di rilevante im-portanza : essa corrisponde, del resto, ad unanostra preoccupazione e ad una nostra indica-zione, espresse nel momento in cui si è iniziatoil lavoro di preparazione degli statuti in sed eregionale . Incidentalmente, devo dire che pen-so sia necessario adeguarsi rapidamente nellaregione a questa regolamentazione, che dev erappresentare la nuova prassi della region e

stessa .

Norme particolari esistono anche per unaltro problema importante, per quanto ri-guarda la funzionalità dell ' ente regione, ch eattiene alla stabilità dell'esecutivo . Lacunedevo rilevare sotto il profilo della necessit àdi stabilire più precise distinzioni tra le fun-zioni della giunta e quelle del consiglio .

Naturalmente queste considerazioni – ch emi sembrano importanti, anche come indi-cazione per il futuro – e le altre considera-zioni che potrebbero aggiungersi, non son odette per rivolgere una particolare critica all o

statuto calabrese. Esso, come mi sembra d iaver detto, presenta alcune caratteristiche d i

modernità, che vanno giustamente valutatee considerate, e merita il nostro riconosci -mento per la impostazione . democratica ch e

lo pervade . Le considerazioni che ho svolt onon hanno valore al di sopra di osservazion i

politiche che mi è sembrato opportuno fare ,ma che non possono interferire con l'auto-nomia della regione in quelle decisioni dimerito che essa ha creduto di assumere, com eè nella sua competenza.

In questa sede noi dobbiamo, in sostanza ,valutare se lo statuto sia in contrasto con l enorme costituzionali e le leggi della - Repub,.,blica. Riteniamo, a tal riguardo, di poter con-cordare con il giudizio della Commission e

affari costituzionali e con il giudizio del - re -latore di conformità alla Costituzione e all eleggi . Questo giudizio non può essere negato ,con riferimento allo statuto calabrese .

Perciò ci asteniamo dall 'entrare nel me-rito di altre norme per evitare che si possa -no interpretare le considerazioni che potrem-mo svolgere come un'interferenza con i po-teri autonomi della regione .

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Non è, quindi, per il rispetto a questa au-tonomia, nostra intenzione sottolineare qual -che punto delicato in Calabria, in cui lo sta-tuto sembra essere piuttosto il risultato d iun compromesso che non ha accontentatocompletamente nessuno, o qualche punto sucui ci si è piuttosto riferiti al passato, io pen-so, della regione, piuttosto che all 'avvenire .

Ho avuto occasione di intrattenermi s uquesto aspetto nel corso di altri dibattiti qu iin aula: ci si è piuttosto riferiti al passato ,mentre si sarebbe dovuto avere il coraggi odi pensare all'avvenire per una regione ch esi trova in una fase particolare di crisi d itrasformazione – che noi speriamo, anzi, vo-gliamo dire, siamo certi, sia una fase di cris idi crescenza – che avrebbe certamente richie-sto quel coraggio .

Noi pensiamo, infatti, che il problema inCalabria sia oggi proprio questo: quello d ilavorare per l 'avvenire. Auspichiamo, quin-di, che l'accettazione dello statuto, se no nmancherà l'impegno delle forze politiche de-mocratiche, possa rappresentare per tutta laCalabria un punto di partenza per l'avveni-re, che è una responsabilità prima di tutto ,lo abbiamo detto altre volte, dei calabresi .Abbiamo altre volte parlato delle esigenze edei problemi calabresi . Non credo sia questal 'occasione, non credo sia pertinente al temadella nostra discussione dilungarmi su que-sto argomento, se non per sollecitare, com eè giusto, che si proceda alle definizioni con -crete degli impegni già assunti dal Govern oe dal CIPE e si proceda alla decisione di tuttoquanto altro rimane da fare in Calabria persuperare condizioni di arretratezza orma iinaccettabili ed inconcepibili .

Noi chiediamo, a questo riguardo, chia-rezza e rispetto degli impegni che sono stat iassunti . E, poiché siamo in questo argomen-to e ci siamo rivolti al Governo in ordine aquesto aspetto particolare della Calabria, ch eovviamente ci sta molto a cuore, vorrei ap-profittare dell'occasione per ripetere un'altrasollecitazione al Governo ed in particolare a lministro che cortesemente ci ascolta . Noi ri-teniamo che le regioni , come enti territorial ititolari di una potestà di indirizzo politico edi un potere legislativo proprio, potere legi-slativo costituzionalmente garantito, debbanoavere al più presto intero il trasferimentodelle funzioni amministrative che sono loroproprie e che questo trasferimento debba es-sere attuato con la massima larghezza e sen-za pregiudizi centralistici, nel rispetto dell aCostituzione e, direi, nel rispetto della fun-zionalità e dell'efficienza dello Stato, che an-

che in questo caso richiede chiarezza e co-raggio .

Perciò sollecitiamo l'emanazione dei de-creti necessari per l'esecuzione della deleg adi cui all'articolo 17 della legge 16 maggi o1970 per il trasferimento delle funzioni dell oStato alle regioni nelle materie cui si rife-risce l 'articolo 117 della Costituzione e sen-tiamo l ' esigenza di sollecitare a noi stessi, a lGoverno e al Parlamento, la preparazione el'approvazione di quelle leggi-cornice che s ipresentano necessarie, con particolare riferi-mento alla legge per l 'urbanistica, cui ho giàavuto occasione di riferirmi in occasione de ldibattito in quest'aula sul provvedimento pe rla casa. Crediamo quindi che debba esser eimpegno delle forze politiche democratich equello di fare quanto è necessario – e di farl orapidamente, come è ormai indispensabil efare – per completare il quadro dell'ordina-mento regionale ai fini cui ho accennato .

Concludo affermando ciò che altra volt aho avuto occasione di dire . Se non mancher àil nostro impegno di calabresi, la regione pu òcostituire l 'occasione storica per creare l 'unitàdella regione, perché di questo ancora si trat-ta in Calabria; per aprire un discorso poli-tico democratico che elimini la clientela, l ' an-tico male della clientela, e per dare, attra-verso questo discorso democratico, il contri-buto che i calabresi debbono e vogliono dar eal superamento delle condizioni di arretra-tezza economica che ancora caratterizza l aloro regione, per una vittoria definitiva suquesta sorte ingrata che non può più esser eaccettata passivamente.

PRESIDENTE. iscritto a parlare l'onore-vole Antonino Tripodi . Ne ha facoltà .

TRIPODI ANTONINO. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, onorevole ministro, i de-putati del Movimento sociale italiano voteran-no contro lo statuto della regione Calabria ; evoteranno contro innanzi tutto perché i partit imarxisti e le sinistre della democrazia cri-stiana diedero alle molteplici stesure di que-sto statuto una impronta essenzialmente ideo-logica. Al posto cioè di badare ad una rigo -rosa articolazione di norme tecniche e di re-golamentazione interna, così come l'articolo123 della Costituzione avrebbe voluto e pre-teso, codesti partiti e gruppi hanno fatto de-gli articoli dello statuto calabrese una speci edi sommario che muove da Il capitale di CarloMarx e va a finire al libretto di Mao .

Se affermiamo questo, non è per amor epuramente polemico .

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FRASCA . Comincia da prima, lo statuto ,da Robespierr e

TRIPODI ANTONINO. Poiché so che ell aha l'interruzione facile, ero così sicuro chea questo punto avrebbe interrotto, che ho in-serito questi riferimenti per godere le sue spi-ritose, acute e intelligenti interruzioni . Ne erosicurissimo, l 'attendevo al varco .

FRASCA. Ho fatto soltanto una correzionedi carattere storico .

TRIPODI ANTONINO. E io le faccio rac-comandazione di essere più attento ai traboc-chetti e di interloquire quando dissente d acose concrete, anziché scivolare sulle bucc edi banana che mi è facile mettere davant iai suoi dissensi, per provocarli, lasciando ess iil tempo che trovano .

Dicevo che la mia denuncia degli ideolo-gismi di siffatto statuto non nasce da precon-cetta polemica, ma dal fatto che lo stesso pre-sidente della commissione regionale che avev astilato l 'originario schema statutario, il con-sigliere regionale Chiriano, disse che su tal eschema erano confluite « larghe, convergent imaggioranze delle forze del patto costitu-zionale » .

Ora, ognuno conosce l'arco di questopatto costituzionale » e sa che esso muov e

dal partito comunista per finire alle sinistr edella democrazia cristiana . Con simili presup-posti di fatto e con tale piattaforma ideologica ,si giunse alle aberrazioni contenute nelle ori-ginarie stesure di questo statuto, aberrazion iche contenevano per esempio una formula d igiuramento prevista dall 'allora articolo 7 eche quasi staccava la Calabria dall'Italia ; s igiunse a competenze regionali di politica este-ra, per cui la Calabria avrebbe potuto e do-vuto tenere rapporti con determinati Stat istranieri ; si giunse al patrocinio di una rifor-ma agraria, così come pretesa dall'ex arti -colo 58 lettera a), che avrebbe dovuto costitui-re in Calabria dei veri e propri kolkaz . Unautentico parametro da società paracomunista ,quello del tipo di società che avrebbe anch edovuto sorgere dall'originario statuto per l aregione Calabria .

Con un metodo che il Movimento social eitaliano ha già ripetute volte contestato, i lSenato, per opera del senatore Tesauro, ri-vide e corresse però i poderosi errori, gli stra-falcioni anche – oserei dire – del progett oChiriano . Strafalcioni, ho detto, perché nonpoteva essere che una madornale papera par -lare, ad esempio, nell'articolo 1 di quel pro-

getto, della « unità indivisibile » della Repub-blica italiana : esiste forse un'unità che si adivisibile ? Corresse, quindi, il Senato, sif-fatti strafalcioni, di modo che questo che no ioggi esaminiamo non è che l'errata-corrigedella stesura che i soloni del « patto costitu-zionale » avevano cogitato durante le lor operspicue riunioni .

Ma, per quanti sforzi abbia fatto il Senato ,e per quanti consigli abbia dato il senator eTesauro, così come in puero homo, alla stessamaniera in questo statuto il vizio di origin epermane. E permane particolarmente nell ereiterate surroghe e contrapposizioni della re-gione allo statuto, secondo quello che è il mo-dello comunista ; permane nel sancire, fin dal-l'articolo 1 dello statuto, che la regione oper anon solo secondo i princìpi della democrazia– che potrebbero essere contestati al partit ocomunista, con la conseguente esclusione dal -la partecipazione al potere regionale – maanche secondo i valori e i princìpi della Re-sistenza e dell'antifascismo, i quali, ovvia -mente, sono sempre utili per inserire il par-tito comunista – ove non dovesse bastare lademocrazia – nell'area del potere . Sicché, que-sto articolo 1 dello statuto della regione Ca-labria già ci divide, appunto perché intend estolidamente dividere gli italiani .

Ma, a parte determinate sue vaghezze ch eoseremmo dire grammaticali (l'articolo 1 diceper esempio che la regione Calabria esercitapoteri e funzioni secondo i princìpi e nei li-miti della Costituzione, nel rispetto dei valor idella Resistenza e dei valori dell'antifascism oche la ispirano, dove però non si sa bene s ela parola « la » si riferisca alla regione Ca-labria, alla Costituzione o alla Resistenza), aparte dunque queste vaghezze, a noi sembr apleonastico che nell'articolo 1 si pongano in-sieme la Resistenza e l'antifascismo, e che s ivoglia reiterare che esistano valori della Re-sistenza e valori dell'antifascismo, autorizzan-do noi a domandarci se possa esistere una Re-sistenza senza antifascismo, oppure se ci si aun antifascismo senza Resistenza . Ci sembrache, per quanto riguardi i calabresi estensor i

di questo statuto, il reiterare di antifascism oe di Resistenza sia un po ' zelo da parvenue ,sia un po' lo scrupolo di una Calabria senz aResistenza, e dove l'antifascismo è rappresen-tato per un buon 99 per cento da ex fascist imilitanti ed operanti .

Ma tralasciando le ideologie, che avrebber odovuto restare fuori da questo statuto, sonopoi il diritto ed il merito a farcelo respingere .La discordanza più profonda tra noi e questostatuto, a parte l'articolo 1, è nell'articolo 2

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dello stesso, giacché - e ne abbiamo parlat oor ora sostenendo la sospensiva della discus-sione statutaria - noi siamo sempre del parer eche debba essere lo Stato attraverso il Parla-mento, e non la regione attraverso il proprioconsiglio regionale, a designare i capoluogh iregionali . A tal fine infatti noi abbiamo pre-sentato la proposta di legge costituzional en. 2714 che all'articolo 1 recita : « All'arti-colo 131 della Costituzione è aggiunto il se-guente comma : i capoluoghi delle regioni astatuto ordinario sono stabiliti con legge dell aRepubblica » .

Nella relazione a quella proposta di leggecostituzionale noi sostenemmo l'occasionaleomissione da parte del costituente della nor-ma che imponeva la legge ordinaria per l ascelta dei capoluoghi come per i confini dell eregioni. Si trattava - e si tratta ancora ,dunque - di reintegrare un vuoto legislativo .

Da parte di chi non condivideva e non con -divide questa nostra opinione si ritiene invec eche debba valere per la scelta dei capoluogh il'articolo 123 della Costituzione, rientrand osiffatta scelta nelle norme relative all'orga-nizzazione interna delle regioni .

Ma noi già avemmo modo di osservar ecome per « organizzazione interna » debba in-tendersi solo l'organizzazione tecnica degli uf-fici e non la scelta della sede come centro d iimputazione materiale della produzione giu-ridica dei propri atti . Dicemmo che l'elabora-zione dottrinaria conta autorevoli studiosi, se-condo i quali « organizzare » significa tutt'al -tra cosa che scegliere la sede ; significa cioèindividuare le figure soggettive, gli organi ,stabilire i vari rapporti interorganici, pre-porre i soggetti fisici, ripartire le varie com-petenze. Che c'entra in tutto questo la desi-gnazione della sede del capoluogo regionale ?

A rendere più contorta l'applicazione del-l'articolo 123 della Costituzione al caso, c' èche, nella prima parte di esso, il termine « or-ganizzazione » è limitato al connesso termine« interna » . Questo secondo termine, second oil professor Panuccio dell'università di Mes-sina, restringe maggiormente la norma costi-tuzionale e sta ad indicare che la regione puòsolo disciplinare in sede statutaria gli aspett irelativi all'ordinamento degli uffici e al fun-zionamento del consiglio e degli organi : lapresidenza, la giunta, eccetera . Se ne ha con-ferma nell'articolo 1 della legge 10 febbrai o1953, n . 62, che nel contenuto degli statut iregionali fa rientrare solo l'istituzione e l'or-ganizzazione degli assessorati, il funziona -mento del consiglio e della giunta, i rapport iinterorganici, il decentramento dei servizi, i

termini e le modalità di pubblicazione degl iatti, senza alcun cenno alla designazione de lcapoluogo .

Altro argomento contro la competenza sta-tutaria delle regioni - e perciò contro l 'arti-colo 2 dello statuto della regione Calabria chestiamo discutendo - è che la scelta della sed edel capoluogo esula dall'organizzazione inter-na della regione, prevista dall'articolo 123della Costituzione, perché comporta l'ubica-zione in essa di organi e uffici facenti part edell'ordinamento statale . Ciò implica una ma-nifestazione di volontà non della sola regione ,ma anche dello Stato, il quale non può espri-merla che con la sua potestà legislativa . In-fine, è ancora la più autorevole dottrina ch esoccorre delineando una equazione tra l'auto-nomia regionale e quella di altri enti pubblic iterritoriali come i comuni e le province . Bastaleggere i testi del Mortati, del Giovenco, de lGizzi, del Panuccio, per capire che, così com ei capoluogi dei comuni e delle province sonostabiliti con legge dello Stato e della regione ,cioè in modo eteronomo, non c 'è nulla cheautorizzi un diverso metodo per i capoluogh iregionali, non altrimenti determinabili checon norma di ente ad essa superiore e destraneo .

Contro queste così valide tesi, c 'è chi, comeil professor Ferrari, vede invece inapplicabil el'equazione, non essendo, a suo modo di ra-gionare, parimenti autonome le regioni dauna parte e le province ed i comuni dall 'al -tra, giacché l'autonomia regionale godrebbe ,a differenza degli altri enti, di una primariaconcessione della Costituzione e non dello Sta-to, a fronte del quale la regione avrebbe anz itali poteri propri da potersi elevare al rang odi suo legittimo contraddittore .

Il che - enormità a parte - è un bel discet-tare sul piano della esegetica dottrinaria, no nun risolvere il problema secondo il sostan-ziale significato giuridico e politico degli arti -coli 115 e 128 della Costituzione . Prova nesia che c 'è, a livello giuridico e politico in-sieme, un diverso precedente a noi vicino : ilcapoluogo del Molise fu stabilito nella cittàdi Campobasso con legge dello Stato . E c' èanche che persino qualche sostenitore ad ol-tranza della non limitabile sovranità dell aregione non ha escluso poi che lo Stato possa ,se non del tutto debba, specie nei casi con-troversi, stabilire con legge-quadro i criter iai quali la regione stessa debba attenersi nel -lo scegliere, tra più aspiranti, la propria citt àcapoluogo .

Ad indebolire la tesi della esclusiva com-petenza statutaria delle regioni in punto di

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scelta dei capoluoghi, concorrono infine situa-zioni di fatto, come quella del conflitto aper-tosi tra Reggio e Catanzaro . La sistemazion edi tali situazioni non si è potuta raggiunger eche con atti di imperio politico, quali quell imessi in opera, a Roma e non a Catanzaro ,tra il 12 e il 15 febbraio 1971, allorché il Go-verno, nella persona del Presidente del Con-siglio, e il partito di maggioranza relativa nel -la persona del suo segretario, onorevole For-lani, dovettero calcare la mano sui loro rap-presentanti regionali (e le cronache stanno l ìad attestarlo) per obbligarli, pena la denunci aai probiviri, a rispettare il compromesso dell acosiddetta soluzione articolata, contrattata edecisa al vertice . Si vulnerava così – è evi -dente – quella autonomia regionale in altr imomenti posta a pari livello con la sovranit àdello Stato .

Dopo tutto questo, e a parte le calpestat easpirazioni della popolazione reggina a no nvedere barattati i suoi titoli sul tavolo dell econvenienze partitiche, noi non possiamo ap-provare uno statuto che con questo articolo 2pensa di risolvere salomonicamente l 'ango-scioso problema del capoluogo calabrese co lgoverno a Catanzaro e l ' assemblea a ReggioCalabria, dando un colpo al cerchio ed unoalla botte, e sconquassando alla fine tutto, nel -la generale insodisfazione delle popolazion icalabresi e specie di quella di Reggio, misti-ficata ed offesa .

Chiusa così la discussione su questi prim idue articoli (l'uno a carattere ideologico el'altro a carattere tecnico giuridico) che ci di-vidono dallo statuto della regione Calabria eci impongono di votare con convinzione con-tro, non è che gli altri articoli di questo sta-tuto confortino minimamente le persuasion icontrarie alle nostre .

Se passiamo all 'articolo 3, ci troviamo nuo-vamente a veder ripetuti i criteri già stabilit inell 'articolo 1, con i medesimi duplicati, co nle medesime tautologie, con la medesima am-pollosità . Se nell 'articolo 1 si parla di antifa-scismo e di Resistenza, nell 'articolo 3 è affer-mato che « la regione si ispira ai princìpi del -la democrazia e dell'uguaglianza » . Come perl'articolo 1 ci eravamo chiesti che necessit àvi fosse di parlare di Resistenza e di antifa-scismo, quasi che potesse esistere l 'uno senzal 'altra, alla stessa maniera domandiamo, a imaestri del « patto costituzionale » che hann oredatto questo statuto, che necessità vi sia d isiffatte ridondanze, di parlare cioè di « prin-cìpi della democrazia e dell 'uguaglianza »quasi che possa esistere una democrazia senza

uguaglianza o che l'uguaglianza possa esser-ci senza democrazia .

Ma nell ' articolo 3, a parte queste riservedi carattere ideologico, c 'è ancora che nel pri-mo capoverso si parla di una regione ch e« intende promuovere lo sviluppo culturale ,sociale ed economico, nel quadro di indirizziche valgano a riscattare la Calabria dalla su astorica arretratezza » .

Onorevole ministro, come è possibile, inuno statuto che si presume debba avere unalunghissima durata, sancire che esiste , una« storica arretratezza » della Calabria e ch econtro di essa, quasi fosse perpetua, la re-gione deve continuare a lottare anche quando ,come ci auguriamo e vogliamo sperare ess anon dovesse più esistere, benché non certoper virtù dei governi che ci reggono ? Ma ,tant 'è, la norma è questa !

Il senatore Tesauro ci ha presentato ogg iuna errata corrige dello statuto originario del -la Calabria. È stato infatti soppresso un ame-no articolo 7 nel quale era sancito il giura -mento che i consiglieri regionali avrebber odovuto prestare « al solo scopo del bene inse-parabile dell'Italia e della Calabria » . A parteil fatto che si sarebbe così venuto a sancir el 'assurdo di una Calabria che non faceva par-te dell'Italia, per cui si doveva giurare fedeltàall ' Italia e alla Calabria per essere sicuri ch ela prima fedeltà non tradisse l 'altra, in unasiffatta norma noi vedevamo risorgere lontan iechi e accenti di una repubblica federale, ri-scontrandovi inoltre un certo sapore di remi-niscenza dinastica : un tempo si giurava « alsolo scopo del bene inseparabile del re e dellapatria », oggi si dice « dell'Italia e della Ca-labria » .

BOVA. È sempre meglio !

TRIPODI ANTONINO. Mal per lei, se l opensa. Ma io lo dico per riferirmi a quantoasseriva l'onorevole Terrana, il quale parlav adi uno statuto « moderno » . A me pare chequando uno statuto recepisce reminiscenze de lgenere non possa considerarsi moderno, giac-ché soggiace al culto di anticaglie inconscia- ,mente riestratte dal passato .

Andando rapidamente oltre, e senza soffer-marci su altre norme che assolutamente noncondividiamo, desidero sottolineare che l 'ori-ginario articolo 7 è stato ora sostituito da u ncltro articolo 7 che tratta dell 'ufficio di pre-sidenza. A noi non sembra – lo abbiamo gi àostenuto a Catanzaro attraverso i nostri du e

consiglieri regionali, l 'avvocato Falvo e l 'av-vocato Marini – che i componenti l ' ufficio di

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presidenza debbano restare in carica 30 mesi .Questa limitazione del periodo di permanenzain carica induce a scarsa serenità e a scarsaobiettività Ia presidenza, la quale dovrà accat-tivarsi benevolenze per essere rieletta . La no-stra parte politica ha perciò sostenuto, in sed edi assemblea regionale calabrese, che sarebb estato preferibile eleggere l 'ufficio di presiden-za per la durata dell'intera legislatura. C isembrava più equo ed opportuno, ma la no-stra proposta non fu accolta .

Un altro assurdo troviamo all 'articolo 12 :« I consiglieri si costituiscono in gruppi iquali, a norma del regolamento, sono com-posti da uno o più membri » . È verament eassurdo e inconcepibile che possa esservi ungruppo composto da un solo membro ; indub-biamente la « pastetta » - consentitemi di con-siderarla tale - fu fatta per avvantaggiare de-terminati gruppi di parte governativa cheavevano in Calabria un solo rappresentante .

Saltando a piè pari successivi articoli, nonpossiamo non interessarci dell'articolo 37, se-condo il quale le proposte di legge presentateal consiglio non decadono con la fine della le-gislatura. Onorevoli colleghi, bisogna metters id'accordo : o sbaglia il Parlamento, per i lquale le proposte di legge decadono con l afine della legislatura, oppure sbaglia la re-gione . Si tratta comunque di una difformit àche lacera l'unità dello Stato e che dà a noiragione quando denunciamo che in quest ostatuto si è legiferato in modo tale da appro-fondire l'abisso tra l'ente regione e lo Stato.

Più preoccupante ancora è l'articolo 39 ; c ipermettiamo di dire che ci troviamo con ess overamente dinanzi ad una « guasconata », a dun articolo « spaccone » . Viene da pensare a duna delle antiche favole nelle quali la ran avuole diventare bue e si gonfia tanto da esplo-dere. Si tratta di un articolo pleonastico, re-torico, inutile . Con le varie statuizioni di que-sto articolo la regione riconosce che la parte-cipazione dei cittadini alle scelte politiche ,alla funzione legislativa ed amministrativa, a lcontrollo dei poteri pubblici è condizione es-senziale per lo sviluppo della vita democra-tica ; per cui la regione considera i partiti po-litici strumenti fondamentali per concorrer econ metodo democratico - ecco il continuo ri-badire, quasi per un complesso di inferiorit ào nel timore che difetti, questo rispetto dell ademocrazia - a determinare la politica regio-nale. L'articolo considera poi essenziale all adefinizione degli indirizzi generali della poli-tica regionale, la partecipazione dei sindacati ,dei lavoratori, del movimento cooperativo, del -

le altre categorie produttive, delle organizza-zioni studentesche e così via .

Va sottolineato, onorevoli colleghi, che ,nella originaria stesura di questo statuto, in -vece di partecipazione delle « organizzazion istudentesche » si parlava tout court di « movi-mento studentesco » giacché i partiti che face -vano parte del famoso « patto costituzionale »ovviamente non vedevano altra possibilità d iorganizzazione studentesca che quella de l« movimento studentesco » di marcata im-pronta comunista . Grazie a Dio, questa dizionefu mutata. Ma a che valgono tutte le roboant ifrasi di quest'articolo 39 se, nella realtà, s isa bene che cosa fa il cittadino in una demo-crazia, cioè, tutt'al più, fa il soldato, vota epaga le tasse ? Tolto questo, con buona gra-zia di questo ampolloso articolo 39, in demo-crazia, il cittadino altro non fa . È inutile chevi arrabattate a dire quante altre cose teori-camente il cittadino verrà a fare dopo il varodello statuto regionale. Le potrete sancire nel-l'articolo 39, ma non le vedrete mai realizzat eda una società modellata sul tipo politico d iquella che da un quarto di secolo delizial'Italia .

Incertezze, genericità, pleonasmi, negli ar-ticoli di questo statuto, veramente non si con-tano, tanti ce ne sono. All 'articolo 42 è dettoche « la regione riconosce il diritto delle or-ganizzazioni sociali e dei cittadini all'informa-zione sull'attività regionale » . Quali sono co-deste « organizzazioni sociali » ? Che defini-zione possono avere? I partiti, per esempio ,sono organizzazioni sociali o no? E, se no nlo sono, perché dobbiamo escluderli da questa« informazione », che pare sia uno degli isti-tuti più innovativi, più progressisti dello sta-tuto della regione Calabria ? Gli enti cultural isono organizzazioni sociali o no ? E se non losono perché li dobbiamo escludere da siffatt apartecipazione all'informazione sull'attivitàregionale ?

Articolo 44 : altro volto del confuso prismadi cui ci stiamo occupando. È l 'articolo ch eriguarda il referendum . Dice : « Non è am-messo referendum per l'abrogazione di leggidi bilancio » (e va bene, lo dice la Costitu-zione) ; « di leggi tributarie » (e va bene) « edi leggi urbanistiche approvate con la mag-gioranza dei due terzi dei consiglieri assegnat ialla regione » . Su quest ' ultima parte è regnatasomma incertezza . Nella stesura originaria s iparlava soltanto di « leggi urbanistiche » ebasta, senza dire « approvate con la maggio-ranza dei due terzi dei consiglieri assegnat ialla regione » . Il Senato ha dovuto poi mo-dificare questo punto perché nel testo che ho

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di fronte, presentato al Senato, non si parlav adi « leggi urbanistiche », ma si diceva chenon è ammesso referendum di « leggi limita-trici della proprietà fondiaria o riguardant iespropriazione dei suoli approvate con la mag-gioranza dei due terzi dei consiglieri asse-gnati alla regione » . Ci sembrava più nor-male e più congruo . Nossignore ; il testo pre-sentato al Senato è mutato, sicché oggi ci ve -diamo nuovamente riscodellato il riferiment oglobale alle « leggi urbanistiche » che eran ostate indicate dall'originario testo di statuto ,sia pure con la limitazione dell'approvazion econ la maggioranza dei due terzi dei consi-glieri assegnati alla regione . Una gran con-fusione .

Passiamo rapidamente a un altro articoloche ha la sua importanza, perché riguardai rapporti della regione con la programma-zione. Anche qui la guasconata, anche quiil volersi gonfiare della regione per diven-tare da rana bovino, per non dire vacca . L'ar-ticolo 55 riguarda, dicevo, la regione e la pro-grammazione. Confrontato con l'ex articolo57 del progetto troviamo omissioni o modifi-che espressive . Adesso l'articolo dice : « Laregione assume la programmazione come me-todo e strumento volti a realizzare le rifor-me economiche e sociali » . Pensate che l ostatuto che era giunto in Parlamento, prim ache fosse emendato attraverso l'errata-cor-rige di Tesauro, aveva tali ambizioni da no nparlare di riforme economiche e sociali, m adi riforme di struttura e di fini sociali . . . » .Il che voleva dire che il PCI aveva « galop-pato » al punto di ottenere che la regione po-tesse autonomamente attuare riforme fonda -mentali, capaci di strutturare diversamentela società calabrese .

Nella seconda parte dell 'articolo si nota -no contraddizioni pesanti . Si dice che « laregione è un soggetto autonomo per quant origuarda la programmazione » ; ma poi, ne lcorso dello stesso articolo, questa autonomi asostanzialmente scompare perché la regionedeve concorrere con proprie iniziative (pen-sate che nel primo statuto non si diceva « co nproprie ma « con proprie autonome inizia-tive ») « alla determinazione degli obiettiv idello Stato » . Quindi la regione autonom apiù non è, poiché se essa, quanto meno, ècostretta a integrare lo Stato nelle sue scelt eprogrammatiche, vuol dire che la decantat aautonomia di far programmi propri esistesolo a parole, e non può non esser tale.

L 'ultimo capoverso dell ' articolo 55 affer-ma che la regione esercita « la funzione di

coordinamento sugli enti locali e sugli ent ieconomici pubblici » . Nel precedente schem adi statuto, dettato, imposto, voluto dai social-comunisti e dalle sinistre democristiane (varicordato che il presidente della regione èl'avvocato Guarasci, cioè un qualificato espo-nente delle più arrabbiate sinistre democri-stiane, e quindi in funzione più di sentinell aparacomunista che di militante della demo-crazia cristiana), si affermava che « la regio -ne esercita la funzione » non di coordina -mento, ma « di indirizzo e di coordinamentosugli enti locali e sugli enti economici pub-blici e a partecipazione statale ». Ora, la« partecipazione statale » è scomparsa, l'« in-dirizzo » pure, e il contenuto dell 'articolo s iriduce a semplici funzioni di coordinamento .Ma voi capite a quali traguardi erano giunt igli ispiratori di questo statuto : la regioneavrebbe dovuto « indirizzare » la politica eco-nomica dello Stato !

Segue un dirompente articolo, cioè l ' arti-colo 56, ex articolo 58 del progetto. Con lalettera a) di questo ex articolo 58, e nelle in-tenzioni degli estensori della commission epresieduta dal democristiano basista Chiria-no, si sarebbe dovuto sovvertire tutta l 'eco-nomia della regione, anche in contrasto conla Costituzione italiana . La regione, infatti -secondo la lettera a) del precedente articolo -« promuove ed attua » non come dice adesso ,« una politica agraria indirizzata alla forma-zione della proprietà diretto-coltivatrice sin-gola o associata », bensì niente che poco d imeno « una riforma agraria » . Quindi la re-gione e non lo Stato diventava titolare dell eriforme: non cioè di una politica agraria d aattuare nei termini del diritto codificato, m adi « una riforma agraria indirizzata alla for-mazione » non della proprietà diretto-coltiva-trice singola o associata (come adesso è det-to), ma « della proprietà contadina asso-ciata » .

Ecco perché ci siamo permessi di dire,quando abbiamo premesso le nostre osserva-zioni generali al nostro modesto intervento ,che l ' influenza dei partiti del cosiddetto « pattocostituzionale » era arrivata ad un punto tal eche con questo statuto si sancivano istitut ipropri dell 'economia agricola collettivizzat avigente nella Russia sovietica, come il kol-koz o il sovkoz . Quando infatti nella lette-ra a) dell'allora articolo 58 si parlava di at-tuare « una riforma agraria indirizzata all aformazione della proprietà contadina asso-ciata », non eravamo più sul piano dell 'eco-nomia basata sulla proprietà privata, comela nostra Costituzione garantisce, ma su un

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piano del tutto eversivo dei nostri princip icostituzionali e civilistici .

La vicenda non finiva qui . Infatti, dov eoggi si legge, sempre sotto la lettera a), chela regione opera « anche rimuovendo gli osta -coli derivanti dall'attuale regime contrat-tuale e assicurando livelli di reddito tali dagarantire una esistenza libera e dignitosa » ,era detto che la regione doveva far del tutt o« per affrancare il coltivatore diretto dal bi-sogno e dalla arretratezza dell 'ambiente » ,cioè le si consentivano iniziative scardinatric idell'economia agricola, le si davano poter idiscrezionali senza limiti, a tutto vantaggiodel comunismo. Questi vizi di origine sonoin parte scomparsi, ma in parte permangononell'equivoca stesura definitiva dell 'articolo56, la cui demagogia e i cui errori ci fannoricordare una frase pronunciata dall 'avvocatoCasalinuovo, presidente di quel consiglio re-gionale. Egli ebbe un giorno modo di van-tarsi dicendo che « il progetto di statuto èfrutto del lavoro della commissione compo-sta dai soli consiglieri regionali . Contraria-mente a quanto accaduto in altre regioni, no nsono stati chiamati a farne parte degl iesperti » . Non ci resta che rispondergli : sivede !

Al punto b) dell ' articolo 56, è violato l'ar-ticolo 117 della Costituzione, perché la re-gione non ha facoltà di promuovere né di at-tuare piani per alcun processo di industria-lizzazione . L'industrializzazione non è d icompetenza della regione, ma dello Stato .Essa non rientra tra i compiti delegati . Lostatuto calabrese è, sotto questo aspetto, inco-stituzionale .

Ma di simili allegre violazioni dell'arti-colo 117 ne troviamo in questo lungo artico -lo 56 moltissime . Leggiamo che la regione s ideve interessare di cooperazione : ma chi au-torizza la regione ad interessarsi di coope-razione ? Quando mai l 'articolo 117 ha sta-bilito siffatte cose ? Leggiamo che la regionedeve operare e deve garantire « la funzion esociale della proprietà » . Ma esiste o non esi-ste una Costituzione che stabilisce siffattecose e ne affida ad altri la tutela ? Esiston oo non esistono governi nazionali per siffatt atutela? Come possiamo affidare al genericobeneplacito, ai poteri discrezionali della re-gione, di operare perché sia assicurata l afunzione sociale della proprietà ?

Sorvolo sugli altri esempi di aperta inco-stituzionalità delle previsioni dell'articolo 5 6per avviarmi più rapidamente verso la fine .Ma vorrei ancora ricordare che la lettera s )di questo articolo afferma che la regione deve

promuovere un « sistema di sicurezza socia-le » . Ma è o non è compito dello Stato pro-muovere i sistemi della sicurezza sociale ?o non è questa una surrogazione ampollosae presuntuosa di quelle che sono le prero-gative e le facoltà dello Stato ?

Alla lettera v) dello stesso articolo è infinescritto: « La regione promuove iniziative ido-nee a realizzare un collegamento con le co-munità degli emigrati calabresi all 'estero » .Nella precedente stesura, invece, era scritt oche la regione promuove « rapporti con l eautorità dei paesi ove risiedano comunità d iemigrati » . Era enorme ! Questo significavache la regione Calabria intendeva instaurarerapporti di politica estera, voleva magari ac-creditare all'estero un proprio personaggio ,battere una propria bandiera, sicché non lerestava che coniare anche moneta ! Indice d itutta una mentalità che purtroppo - nono -stante gli emendamenti operati dal Sena.tò -permane in un consiglio regionale che deveeseguire i pur mutati compiti di questo sta-tuto .

Patrimonio, demanio e finanze . Abbiamogià avuto una lunga discussione in aula i ntema di finanza regionale e quindi non ci ri-peteremo . Diciamo soltanto che l'articolo 6 0dello statuto, che si occupa di questa ma-teria, ci lascia perplessi ed indecisi, perchéquando leggiamo che la regione ha autonomi afinanziaria non possiamo non osservare ch esi tratta di un flatus votis o di una fictio iuris ,non di una realtà . Come può una regionecome la Calabria avere autonomia finanzia -ria ? Ricordiamo un discorso tenuto dal mi-nistro Taviani al Senato, proprio nel mese d iluglio - il giorno 10, se non vado errato -nel corso del quale, parlando di politica me-ridionalista, disse che su 3 .064 comuni del-l ' Italia nord-occidentale solo 154, cioè il 5 pe rcento, hanno un bilancio deficitario, mentr esu 2.511 comuni dell'Italia meridionale e dinsulare ben 2.229 hanno il bilancio in deficit ,

cioè 1 '88,8 per cento .Ora., con batoste finanziarie come quell e

sofferte dagli enti locali meridionali, e daquelli calabresi soprattutto, e considerato chela regione non può non essere sostanziata e dalimentata da enti locali così terribilment edeficitari, come si può parlare di autonomiafinnziaria della regione Calabria ? Come s ipuò, nell'articolo successivo, parlare così otti-misticamente o superficialmente di entrat edella regione, quando la Calabria ., come en-trate vere e proprie, non ha che inezie ? 1 1nostro consigliere regionale Marini, nel corsodel dibattito svoltosi sullo statuto presso quel

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consiglio regionale, ha dimostrato che la re-gione Calabria ha appena, 45 miliardi annu idi entrate proprie . Come può una regione vi -vere finanziariamente in condizioni così di-seredate ?

L'articolo 68 riguarda il personale . Ancorauna volta siamo davanti a bugie macroscopi-che, già denunciate dai miei colleghi nel corsodella discussione degli altri statuti regionali .Dice l 'articolo68: « Il personale della regione ,salvo i casi previsti dalla legge, è assuntomediante pubblico concorso » . Onorevole mi-nistro, ella sa bene che questo è un mendaci olegalizzato . Quali pubblici concorsi sono ma istati a base delle assunzioni nelle regioni ?Quando mai sono stati fatti per i 6 mila di -pendenti della regione siciliana, o per quell idel Trentino-Alto Adige, o del Friuli-Venezi aGiulia, o della Valle d'Aosta ? Non so se ella ,onorevole ministro, sappia che sono state gi àpresentate alla regione Calabria ben 8 miladomande per comandi, distacchi o assunzioni .Mentre si dice ohe alla regione servono sol -tanto 250 dipendenti, ci sono già 8 .000 que-stuanti che premono. A quanto saliranno que-sti 250 posti per potere, sotto il profilo racco-mandatizio politico, elettoralistico, sovvenir ealla pressione che viene da queste 8.000 per-sone ?

Affrettiamo verso la fine. L'articolo 69dice : « La regione deve istituire enti ed azien-de regionali » . Vivaddio ! Siamo ai soliti car-rozzoni, alla questua. di stipendi, per di piùin una regione povera dove l ' ente spesso sar àinventato proprio per trovare uno stipendi oe per darlo agli interessati . Ma un punto an-che più grave è nella successiva lettera e) ,

secondo la quale la regione in Calabria do-vrebbe stabilire di partecipare a società finan-ziarie regionali o a promuoverne la costitu-zione. Ma, onorevoli colleghi, in Calabria v iè una rete bancaria così inadeguata ad ogn isollecitazione economica che i comuni ban-cari, nel 1968, erano appena il 30 per cent odei comuni calabresi, a fronte di una medi anazionale che è del 50 per cento. Come dun-que si può parlare della possibilità di costi-tuire in Calabria società finanziarie in tal epenuria di circolazione di capitali ? Sono altr icarrozzoni che veramente ci preoccupano giac-ché ci troviamo, in sostanza, dinanzi ad unostatuto regionale che - a parte gli errori e l evelleità ideologiche che noi abbiamo criti-cato - ipotizza aspirazioni istituzionali ch enon potranno che peggiorare le generali con -dizioni socio-economiche della Calabria, tra -sformandola in un circolo chiuso dì intrapresefallimentari e di abusi legalizzati .

Per tutti questi motivi il gruppo del Mo-vimento sociale italiano voterà contro lo sta-tuto della regione calabrese . (Applausi adestra) .

PRESIDENTE.

iscritto a parlare l'ono-revole Bova . Ne ha facoltà .

BOVA. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, i deputati della democrazia cristiana, anome dei quali ho l 'onore di parlare, vote-ranno a favore dello statuto della regione ca-labrese, che non contiene quelle aberrazioni oquegli strafalcioni indicati dal collega Anto-nino Tripodi, che non è frutto di accordi sotto -banco fra una porzione della democrazia cri-stiana e forze socialcomuniste, ma che, per ivalori e principi che ne stanno alla base,costituisce effettivamente una tappa impor -tante nel processo di maturazione politica del -le forze politiche calabresi . I deputati dellademocrazia cristiana non solo voteranno afavore dello statuto calabrese, ma vogliono an-che auspicare che, attraverso questo strumen-to, la Calabria possa ritrovare la necessari aunità degli spiriti e, con l'impegno responsa-bile di tutte le forze politiche democratiche ein particolare di quelle della democrazia cri-stiana, continuare sulla via delle concreterealizzazioni per rispondere così alle legittim easpettative della sua popolazione .

Io spero .che l'approvazione di questo sta-tuto rappresenterà un fatto di sostanziale pa-cificazione di tutti i calabresi, contribuendo

al superamento degli stessi municipalismi .Mi corre l'obbligo in questo particolar e

momento, anche da calabrese, di rivolgere u nelogio a tutti quei colleghi deputati della Com-missione affari costituzionali, ed in partico-lare al relatore Galloni, per la sensibilità di -mostrata nella non facile opera di mediazionein quella fase drammatica della scelta del ca-poluogo, svolta senza intaccare assolutamentel'autonomia decisionale del Consiglio regio-nale calabrese .

La Calabria, dove sono state create le pre-messe per un suo decollo verso possibili nuov itraguardi di sviluppo economico e sociale ,dove si registra un positivo bilancio per i pro-gressi conseguiti in questi anni, ma dove an-cora perdurano forti squilibri, richiama l'esi-genza di un più sistematico intervento daparte dello Stato .

Ecco perché l'approvazione dello statuto re-gionale deve costituire per il Governo so-prattutto, ma anche per il Parlamento, unelemento di sollecitazione a risolvere i gross iproblemi calabresi ancora insoluti, la cui ri-

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soluzione ha valore fondamentale non soltantoper quella regione, ma anche per le prospet-tive dello sviluppo economico e dell'espan-sione democratica di tutta la nazione .

PRESIDENTE . Dichiaro chiusa la discus -sione sulle linee generali del disegno di legge .

Ha facoltà di replicare l'onorevole relatore .

GALLONI, Relatore . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, signor ministro, il miocompito è estremamente facilitato, perché m ilimiterò a prendere in esame esclusivament ele obiezioni ed i rilievi che sono stati moss idai colleghi intervenuti in questo dibattito inrelazione alla materia che forma oggetto de lnostro esame, materia che riguarda il giudi-zio sulla conformità costituzionale dello sta-tuto calabrese che ci è stato presentato .

In altri termini, non possiamo qui che ri-badire una tesi ed un orientamento che son ogià stati manifestati in occasione dell'appro-vazione di tutti gli altri statuti : e cioè che ipoteri del Parlamento – per l'interpretazioneche unanimemente abbiamo dato dell'articol o123 della Costituzione – si limitano ad unafunzione di mero controllo di una attività le-gislativa autonoma della regione . Il nostrogiudizio, quindi, deve limitarsi alla confor-mità dello statuto alla Costituzione e all'inte-resse nazionale .

Ora a me sembra emerga in modo assa ichiaro anche dagli interventi che si sono avut iquesta mattina che nessuna delle norme dell ostatuto sottoposto al nostro esame si può con-siderare in contrasto con quelle della Costi-tuzione . o con l'interesse nazionale .

TRIPODI ANTONINO. Scusi, ma il con-trasto nasce dal fatto che lo statuto va oltrel'articolo 117 della Costituzione .

GALLONI, Relatore . Verrò anche a quest opunto, se ha la cortesia di ascoltarmi .

Non possiamo non prendere atto che c itroviamo di fronte all'esame dell'ultimo statu-to delle regioni a statuto ordinario, come haricordato poco fa il collega onorevole Terrana .Abbiamo così dato a tutte le regioni lo stru-mento operativo preliminare perché esse pos-sano iniziare una loro attività, sia pure i nattesa dell'approvazione dei decreti delegati ,che già si trovano in gran parte all ' esame del-l'apposita Commissione, e per i quali si at-tende anche il parere delle regioni . In attesadunque che si perfezioni l'iter previsto dallalegge sulla finanza regionale, l'aver dato av-

vio allo statuto regionale, ponendo quind itutte le regioni, compresa quella calabrese, incondizione di funzionare in ordine ad alcunefondamentali ed essenziali potestà ammini-strative (si pensi, ad esempio, ai poteri d icontrollo sugli enti locali, che passano dall acompetenza delle prefetture a quella delle re-gioni) rappresenta già un fatto estremament epositivo e, dal punto di vista politico, estre-mamente rilevante .

Questa è la ragione per cui questa mattina ,nonostante che nelle tesi sostenute dai rappre-sentanti del Movimento sociale, e soprattutt odall'onorevole Antonino Tripodi, per giustifi-care la richiesta di sospensiva, vi fossero al-cuni argomenti validi a favore della pregiudi-zialità dell'esame delle proposte sul capoluo-go, abbiamo ritenuto, con una votazione ch eha avuto un chiaro e preciso significato di im-pegno politico, di non potere indugiare oltree di dover passare immediatamente all'appro-vazione dello statuto della regione calabrese .L'approvazione di questo statuto costituisc eun'accettazione delle indicazioni della I Com-missione affari costituzionali, la quale, dop ouna mia relazione, che il collega Tripodi haavuto la bontà di ricordare, ha deciso di nonpassare all'esame delle proposte di legge su lcapoluogo calabrese .

Con il voto che ha respinto la pregiudizia-le, abbiamo praticamente posto una preclu-sione alle altre proposte di legge sul capoluo-go. È evidente infatti che alla base sia dell avotazione di questa mattina sia di quella ch econcluderà questo dibattito vi è una precisavalutazione del contenuto di alcuni articoli del -lo statuto, e in particolare dell'articolo 2 .

Nella relazione che ho avuto l'onore di pre-sentare sulle proposte di legge Reale, Bova eSangalli e sulla proposta di legge costituziona-le Tripodi ebbi a sostenere che la Camera, no nprendendo in esame quelle proposte, ricono-sceva la piena autonomia della regione, nell afase costituente, a fissare la sede del propri ocapoluogo . R infatti incontestabile che dall oesame della Costituzione non emerge in alcunpunto una riserva né implicita né esplicita d ilegge statale in ordine alla determinazione de :capoluogo . D'altra parte la Commissione affar icostituzionali, con una interpretazione quas iunanime dell'articolo 123, ha ritenuto compe-tente la regione a fissare il capoluogo ; datoche per capoluogo si deve intendere il luog oin cui si colloca l'organo rappresentativo dell aregione. E siccome questo organo è il presi -dente della giunta regionale, non può esser eun'autorità esterna alla regione a fissare l asede di un organo interno alla regione stessa .

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Di fronte alla situazione calabrese, delica-tissima, anche dal punto di vista dell'ordinepubblico, a taluni è sembrato sarebbe statopiù facile risolvere il problema del capoluogocon una decisione del Parlamento (che sarebbestata, questa sì, veramente un diktat), ma que-sta scelta avrebbe rappresentato la violazionedi un potere autonomo della regione, avrebb esignificato degradare la regione al livello d iun qualsiasi ente autarchico, avrebbe signifi-cato in sostanza sancire il grave precedenteche tutte le volte che una regione si trova i ndifficoltà ad esercitare il suo potere legislati-vo, vi è la possibilità di un intervento legisla-tivo integrativo dello Stato; il che avrebbe rap-presentato una violazione dei poteri costituzio-nali riservati alla regione . (Interruzione de ldeputato Tripodi Antonino) .

Sono state le forze politiche che hanno tro-vato a livello calabrese un punto di incontr oe di accordo su un tipo di soluzione, che èstata espressa nell'organo costituzionalmentelegittimato ad esprimerla . La scelta del capo -luogo della regione calabrese è avvenuta all ointerno del consiglio regionale . chiaro cheanche alla Camera molte decisioni vengon oprese sulla base di accordi di gruppi di natur apolitica ; ma il fatto costituzionale che emergeè quello che la decisione del capoluogo è av-venuta nella sede costituzionale legittima ecompetente, ossia l'assemblea regionale . E nonpoteva essere diversamente. Se si fosse agit odiversamente, avremmo degradato il poterelegislativo della regione ad un mero potereregolamentare o ad una mera potestà autar-chica, simile a quella dei comuni e delle pro -vince ; avremmo vulnerato con ciò in mod ofondamentale i poteri di autonomia della re-gione .

Ecco la scelta di principio di fronte all aquale ci siamo trovati anche in sede di Com-missione affari costituzionali ; scelta di princi-pio che non solo la regione ma anche il Go-verno ha accolto nonostante le insinuazioni ,per così dire, fatte questa mattina dall'onore-vole Antonino Tripodi .

Ho già avuto modo di dimostrare, anchenella relazione che accompagna i provvedi-menti sul capoluogo, come non vi sia contra-sto tra la presa di posizione del Presidente de lConsiglio e la decisione della Commissione af-fari costituzionali . Il Presidente del Consigli osi impegnò a demandare alla attenzione de lParlamento il problema del capoluogo dell aregione. La Commissione affari costituzional iesaminò il problema, arrivando a determinat econclusioni ; ma queste ultime non potevan oessere dettate in precedenza dal Governo .

Sconvolgeremmo tutto il sistema costituzio-nale se pensassimo che il Governo deve dettar ele soluzioni all'Assemblea legislativa . Il Go-verno ha semplicemente impegnato il ParIa-mento (e, per esso, la Commissione affari co-stituzionali) ad occuparsi del problema del ca-poluogo, e la Commissione se ne è occupat acon molta diligenza e con molto impegno .

Abbiamo impiegato diversi mesi a quest oscopo ; abbiamo vagliato la situazione e svoltoindagini di tipo conoscitivo ; abbiamo consul-tato tutte le posizioni politiche delle divers eprovince della Calabria ; alla fine, anche sull abase di una autonoma decisione che derivav adalla regione stessa, la quale rivendicava co nfermezza, e giustamente, il proprio potere d idecisione, siamo arrivati a prescrivere alcun enorme di orientamento che servivano ad impe-dire che il problema del capoluogo della Ca-labria venisse risolto nel consiglio regionaleattraverso un colpo di maggioranza, ad impe-dire cioè che in Calabria si determinasseromaggioranze capaci di porre alcune parti dell aregione in condizione di inferiorità rispetto a daltre .

Questo è il significato del « pacchetto » de-gli interventi economici di cui ci siamo occu-pati e che dovevano in larga parte compensar e

le scelte necessarie, anche se dure per cert i

aspetti, che si dovevano fare in ordine al pro-blema della collocazione degli organi regio-nali . Questo è anche il significato delle indi-cazioni che abbiamo dato come Commission eaffari costituzionali, dirette a cercare solu-zioni che non umiliassero parti della region ee fossero idonee ad attuare forme di artico-lazione tra gli organi esecutivi e gli organi

legislativi della regione stessa . L'assemblearegionale calabrese ha seguito questo orien-tamento. Ne è nata una linea che non è d icompromesso, ma che tiene conto di tutti icomplessi interessi in gioco; si tratta dellalinea espressa dall'articolo 2 dello statuto .Tale articolo è nella logica delle indicazion iespresse dalla Commissione affari costituzio-nali, ne coglie lo spirito, portando avanti unasoluzione concreta, che ha trovato il consen-so di una larghissima parte dell'assemblearegionale stessa. Abbiamo inteso, con ciò, alivello parlamentare e anche a livello poli-tico locale, fare un'opera di distensione pe rdimostrare, con tutti i mezzi possibili, allapopolazione calabrese e in modo particolar ealla popolazione reggina che non c'era nes-sun malanimo, che non c'era nessun accord odi potere preconcetto contro la provincia ola città di Reggio . Nella misura in cui ab-biamo riconosciuto la città di Reggio sede

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dell 'assemblea regionale, nella misura in cu ici siamo impegnati a portare avanti a favoredella città e della provincia di Reggio, prov-videnze che valessero a risanare la situazio-ne sociale ed economica locale, abbiamo dat oprova di avere assunto una linea ed una po-sizione che tenevano conto degli interess icomplessivi della Calabria e della necessitàdi arrivare ad una scelta del capoluogo .

E qui lasciatemi dire, onorevoli colleghi ,che non è possibile non mettere in rilievocome in tutta la vicenda di Reggio Calabriasia emersa una posizione veramente priva d iogni senso di responsabilità da parte di grup-pi che incitavano le popolazioni e soffiavanosul fuoco del loro campanilismo per coinvol-gerle in un 'azione complessiva contro l 'ordi-namento dello Stato, contro le istituzioni de-mocratiche del nostro paese . È indubbio chela rivolta di Reggio sia stata fomentata dagruppi che si ponevano contro il nostro ordi-namento costituzionale ; sono gruppi che no iabbiamo sempre inteso colpire e la cui logicanon abbiamo voluto e non vogliamo in nes-sun modo e in nessun momento accettare .

Confermiamo dunque il nostro giudiziodi conformità dello statuto alle norme costi-tuzionali anche su quei punti che il collegaTripodi ha voluto invece citare come esem-pio di norme difformi dalla Carta costituzio-nale .

Non è difforme dalla Carta costituzionale ,me lo consenta onorevole Tripodi, l 'artico -lo 1 dello statuto . L'affermazione ivi conte-nuta - comune del resto a tutti gli statuti re-gionali già approvati - che la regione orient ai propri poteri e le proprie funzioni secondoi princìpi e nei limiti della Costituzione, non -ché nel rispetto dei valori della Resistenz ae dell'antifascismo, mi pare che valga a qua-lificare il tipo di ordinamento regionale chela regione calabrese, nella sua autonomia po-litica, ha inteso darsi, con effetti che son ovalidi ed operativi nell'ambito e nei limit idelle competenze proprie dell'ordinament oregionale .

Ispirarsi ai princìpi della Costituzioneentro i limiti delle competenze che sono pro-prie della regione, ispirarsi ai valori dell aResistenza e dell ' antifascismo, non trascend ecertamente l 'ambito di autonomia conferit adalla Costituzione all'ente regionale .

Su questo punto anche recentemente sonosorte questioni per altre regioni. Ricordo laquestione che è sorta a proposito dell'inchie-sta sul fascismo promossa dalla regione lom-barda. Si tratta di un atto legittimo o ille-gittimo ? Io credo che si debba ritenere un

atto pienamente legittimo in conformità del -l'articolo 1 dello statuto di tale regione . Unainchiesta sul fascismo non sulla base di un amotivazione astratta ed ideologica, bensì perla sua attinenza con tutti i problemi politic iche la regione nell ' ambito delle sue compe-tenze deve affrontare, credo che rientri per-fettamente nell'ambito delle sue competenze .

NICCOLAI GIUSEPPE . R da manicomio !

GALLONI, Relatore . No, il manicomi onon c'entra. Qui si tratta di una deliberapresa dalla regione lombarda, la deliber an. 181, attualmente in fase di esecuzione .

NICCOLAI GIUSEPPE . L'avvento del fa-scismo fa fare le ruberie ? Perché non met-tete i ladri in prigione ? Questo è il prim oproblema.

GALLONI, Relatore . In questo caso le ru-berie non c'entrano. Una commissione di stu-dio sui problemi del fascismo non è un att odi ruberia, è un atto di volontà politica ch eva rispettato nel quadro dell 'autonomia pro-pria della regione . (Interruzione del deputat oNiccolai Giuseppe) .

Così mi sembra che anche le altre obie-zioni sollevate non abbiano alcuna rilevanz adal punto di vista costituzionale .

Dobbiamo anzi prendere atto che lo statutodella Calabria, a differenza di altri statuti, h asintetizzato in modo notevole le disposizion igenerali, mentre ha concentrato in una seri edi articoli riguardanti la programmazione(articoli 56 e seguenti del titolo sesto) unaserie di competenze proprie della regione i nordine alle sue materie istituzionali, ed all apartecipazione che la regione è sempre in gra-do di dare alla programmazione economic agenerale . Infatti, siamo ancora in attesa diuna legge sulle procedure del piano ; ma èindubbio che, quando essa vi sarà, non soloper le materie di competenza della regiqne ,ai sensi dell'articolo 117, si dovrà demandar ealla regione - salvo i coordinamenti di carat-tere generale - l'attività normativa e ammi-nistrativa; anche per le altre materie sarà ne-cessaria la consultazione delle regioni . Esse ,infatti, dovranno esprimere il loro parere ,che sarà non vincolante ma obbligatorio, nelquadro della programmazione generale de lpaese. Quindi, senza entrare nel dettaglio de idiversi commi dell'articolo 56, è evidente ch enel testo sottoposto al nostro esame - e no nsu altri testi che in questa sede non ci inte-ressano che sotto un profilo di analisi storica,

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onorevole Tripodi - non sussiste in relazion eall ' articolo 56 alcuna difformità rispetto all eprescrizioni e alle norme di carattere costitu-zionale .

Per questi motivi credo che l'approvazion edello statuto regionale, nel testo che ci è statosottoposto e che è stato già approvato dai col -leghi del Senato, rappresenti per la vicend acalabrese l 'unico possibile atto capace di chiu-dere una dolorosissima vicenda nella storiadel nostro paese. E mi associo in questo all econsiderazioni che il collega Beva ha volutofare poco fa intervenendo a nome del gruppodella democrazia cristiana .

Abbiamo ascoltato una serie di intervent iche hanno espresso, quasi come dichiarazionidi voto, le posizioni dei diversi gruppi poli-tici e mi è parso di rilevare che dal complessodell ' Assemblea sia emersa, dai liberali ai co-munisti, una larghissima maggioranza a fa-vore dell 'approvazione di questo statuto . Nonposso che compiacermene .

È questa, onorevole Tripodi, la maggio-ranza costituzionale di cui noi parliamo . Èla maggioranza che si fonda sui valori dellaResistenza, la maggioranza che ha formato eha contribuito a formare, anche da diversi econtrastanti punti di vista, la nostra Cartacostituzionale . E non è senza significato chegli statuti regionali - che ai valori da cui ènata la Carta costituzionale si ispirano - sianostati votati tutti con larghissime maggioranzeche hanno isolato le forze che non si ricono-scono nella Costituzione e nella Resistenza .Peraltro, è stato per me motivo di estremodolore il vedere che un collega appartenenteal gruppo di maggioranza ha fatto una sceltache lo confina vicino a quelle posizioni ch esono le più lontane rispetto ai principi dell alibertà e della democrazia che noi abbiamo vo-luto portare avanti dalla Costituzione ad oggi .

È con questo spirito e con questa indica-zione che concludo questo intervento, ringra-ziando tutti i colleghi che sono intervenut inel dibattito e convinto che l' approvazione diquesto statuto segnerà l'inizio di una ripresache io mi auguro la più feconda di risultat iper l ' intera regione calabrese . (Applausi a lcentro e a sinistra) .

PRESIDENTE . Ha facoltà di replicarel 'onorevole ministro Gatto .

GATTO, Ministro senza portafoglio . SignorPresidente, onorevoli colleghi, ringrazio tutticoloro che sono intervenuti nel dibattito, m asoprattutto ringrazio il relatore onorevole Gal-loni, il quale ha affrontato tutti i temi che

potevano e dovevano essere affrontati da me.Sono perfettamente d'accordo con le sue os-servazioni, e mi rimetto quindi a quanto egl iha detuto .

Mi limiterò quindi a poche precisazioni .Prima di tutto desidero contestare l'afferma-zione che nella vicenda dolorosa della Cala-bria il Governo si sia alleato, e comunque ab-bia prestato aiuto, agli eversori della legalit àrepubblicana . Il Governo ha esposto al Par-lamento la sua posizione, che è stata netta-mente contraria agli eversori della legalità .

FRASCA . Ella ignora quello che è stato i lcomportamento di alcuni uomini di Governoin Calabria a questo riguardo : deve leggeregli atti del dibattito che ha avuto luogo all aCamera nell'autunno scorso sulle vicende de lcapoluogo in Calabria .

NICCOLAI GIUSEPPE . Bisogna stabilirechi sono gli eversori .

GATTO, Ministro senza portafoglio . Io miriferisco alle dichiarazioni ufficiali che sonostate fatte dal ministro competente .

Si trattava di una affermazione che nonpotevo far passare inosservata; ho desideratoquindi respingere quest'accusa .

Per quanto riguarda il « pacchetto » perla Calabria, desidero assicurare che esso verràonorato .

Detto questo, non ho che da osservare -come è stato fatto - che con l'approvazion edi questo statuto si chiude una pagina dolo-rosa della nostra storia . Noi ci auguriamo chesi tratti di una chiusura definitiva e che nonvi abbiano ad essere strascichi . Con quest aapprovazione si chiude tutto il complesso dell equestioni che si riferiscono agli statuti . Si ètrattato di una vicenda importantissima ch esi conclude con un giudizio che complessi-vamente non può essere che positivo . Abbia-mo più volte espresso la nostra posizione po-sitiva sui vari statuti regionali, e non inten-diamo ripeterci, anche perché della questioneabbiamo parlato proprio pochi giorni fa i nquest'aula. È stato nuovamente sollecitato i ltrasferimento delle funzioni : a questo ri -guardo non intendo - poiché giorni fa ho par-lato in quest'aula sullo stesso argomento -ripetere quanto ho già detto . Dirò che da quelgiorno un altro decreto è stato diramato all eregioni, il decreto del turismo e delle incen-tivazioni alberghiere . Per gli altri 4 decret iche tuttora mancano i lavori sono molto avan-zati e speriamo di poterli completare in que-sti giorni . Confermo comunque che è stato as-

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sunto un impegno del Presidente del Consiglioproprio pochi giorni fa, in base al quale tuttii decreti verranno diramati alle regioni primadelle ferie estive, e sono sicuro che si dar àcorso a questo impegno.

Non ho altro da aggiungere . Vorrei soltant oringraziare vivamente i deputati intervenut ie soprattutto, ripeto, l'onorevole Galloni, ch emi ha tolto tanta parte della fatica in quest adiscussione, ed augurare alla regione calabradi potere così iniziare la sua vita di region eautonoma nell'interesse delle sue nobilissimepopolazioni .

PRESIDENTE. Trattandosi di articol ounico, il disegno di legge sarà votato a scru-tinio segreto nel pomeriggio .

La seduta, sospesa alle 12,50, è ripres aalle 15 .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTIN I

Annunziodi una proposta di legge.

PRESIDENTE. stata presentata alla Pre-sidenza la seguente proposta di legge dai de-putati :

CASTELLUCCI ed altri : « Concessione di uncontributo straordinario dello Stato al comi-tato per le celebrazioni del IX centenario dell amorte di san Pier Damiani » (3559) .

Sarà stampata e distribuita .

Seguito della discussione dei disegni d ilegge di conversione in legge dei decreti -legge anticongiunturali, dei disegni d ilegge nn. 3443 e 3409 e delle concorrentiproposte di legge nn. 67, 1273, 2114, 2322,2741 e 3090.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recail seguito della discussione dei disegni d ilegge di conversione in legge dei decreti-legg eanticongiunturali, dei disegni di leggenn . 3443 e 3409 e delle concorrenti propostedi legge Bonomi ed altri, Giannini ed altri ,Bo ed altri, Giraudi ed altri, Prearo ed altri .

Come la Camera ricorda, gli onorevoli re-latori nella seduta di . ieri hanno svolto le lororepliche .

Ha facoltà di parlare l'onorevole ministrodel bilancio e della programmazione econo-mica .

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dell aprogrammazione economica . Signor Presiden-te, onorevoli colleghi, desidero anzitutto ri-volgere un ringraziamento, non rituale, a icolleghi intervenuti in questo dibattito, so-prattutto perché essi hanno opportunamente ,mi pare, colto l 'occasione per enucleare da lcontesto dei provvedimenti in discussione un aserie di spunti per considerazioni che allar-gano lo sguardo a un orizzonte più ampio .Proprio a questi spunti io mi riferirò, conalcune brevi considerazioni, in questo discor-so di replica che l'ora e la stagione non dolcemi pare consiglino di contenere in limiti mol-to brevi .

Dico questo anche per scusarmi delle ine-vitabili omissioni che in questo sforzo di bre-vità mi troverò a commettere nei confront idelle molte e interessanti considerazioni espo-ste nel corso del dibattito .

Non aggiungerò, alle molte già fatte, altreconsiderazioni in tema di congiuntura, perchésu questo argomento veramente mi pare ch etutto sia stato detto, almeno sulla base de idati e delle valutazioni disponibili fino a que-sto momento. Credo che farei torto all'As-semblea se ripetessi qui cose che ho già avutooccasione di dire, anche se non nell'aula ,quanto meno davanti alla Commissione bi-lancio; è infatti da ritenere che quanto viendetto in sede di Commissione valga com eesposizione affidata alla considerazione dell'in-tera Camera .

Del resto, i colleghi intervenuti mi hann ofatto più volte l'onore di qualche riferiment oe di qualche citazione in relazione sia all'espo-sizione che ebbi a fare davanti alla Commis-sione bilancio, sia anche alla più recente con-ferenza stampa che ho tenuto su questa ma-teria .

Credo sia facilmente superabile la perples-sità che da qualche parte è stata manifestat acirca l 'attendibilità dei dati sui quali abbia-mo fondato la nostra diagnosi . Si è qui par -lato di statistiche che sarebbero contestate ocontestabili . Si è trattato di critiche non ten-denti ad infirmare la validità o la correttezz adi questi dati, bensì attinenti alla interpreta-zione che dei dati medesimi può essere data ;e mi pare che il Governo ed io stesso siam ostati assai prudenti nel trarre dai dati valuta-zioni che i dati non avrebbero autorizzato .

In particolare abbiamo sempre avvertit oche il dato relativo all'indice della produzion eindustriale va assunto con le dovute cautele ,essendo il risultato di una indagine fondata s uun campione limitato nella sua estensione edanche, forse, non pienamente rappresentativo

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per la sua composizione ; tuttavia rappresentaun punto di riferimento importante quandolo assumiamo come indicatore di una line adi tendenza, ed è soprattutto a questa lineadi tendenza negativa che noi ci siamo riferiti .

Così non mi pare sia esatto dire che inqueste valutazioni noi abbiamo tenuto in om-bra i dati pur positivi che per alcuni aspett ila situazione congiunturale presenta, ad esem-pio quelli relativi al commercio estero, al gra-do di liquidità del sistema creditizio, perch éalle volte, anzi, abbiamo fatto sforzi, non s oquanto meritori e condivisi, per considerar ein un contesto organico le luci e le ombre .

Né infine mi pare, a proposito di quest oordine di considerazioni, che si possa riscon-trare, come da qualche parte si è voluto ten-tare di fare, un divario di giudizi in quest adiagnosi, nei suoi aspetti essenziali, tra di-verse componenti del Governo o diversi mem-bri del Governo . Del resto vediamo che l aconcordanza di giudizio nel complesso c ' è an-che in un ambito più largo che non quell odel Governo e della maggioranza parlamen-tare, se in questa stessa aula, in un arco piùampio, più o meno le considerazioni che ab-biamo fatto e le valutazioni che abbiamo dat osono state considerate nella sostanza, nelle lo-ro linee generali, valide . Anche nelle più qua-lificate sedi internazionali, come quelle dell aCEE e dell'OCSE, noi abbiamo registrato un asostanziale concordanza di giudizi .

Del resto il procedimento stesso attravers oil quale siamo arrivati alla formulazione equindi alla presentazione di questi provve-dimenti dimostra che abbiamo seguito un me-todo già sperimentato. Anche questa volta ,come l'anno scorso, noi siamo partiti da un aanalisi, da una diagnosi, da una valutazion edi prospettive che è stata fatta, come era do-veroso, in primo luogo nella sede del Mini-stero del bilancio e della programmazione eco-nomica. Un anno fa questa prima diagnosi ,questa prima valutazione fu formulata da lconsiglio tecnico-scientifico del Ministero de lbilancio ; questa volta è contenuta in un do-cumento del'Istituto per gli studi della pro-grammazione economica . Su questa base s isono confrontate le idee, M è proceduto finoal raggiungimento della convergenza nel giu-dizio diagnostico e nella indicazione dei ri-medi che vengono proposti .

Ma, come dicevo, vorrei soffermarmi, si apure brevissimamente, a riprendere i richia-mi che qui sono stati fatti alle considerazion iattinenti agli aspetti strutturali della situa-zione e quindi alla esigenza di procedere nonsoltanto con strumenti di intervento congiun -

turale, ma soprattutto con una coerente, tem-pestiva applicazione degli strumenti dellapolitica di piano .

Il richiamo è stato fatto giustamente ancheperché così vengono evitate le incoerenze cu isi andrebbe incontro se si spezzettasse la vi-sione della situazione economica in tante suc-cessive fasi congiunturali . Questo richiamo al -la coerenza ci è stato rivolto con accenti cri-tici in particolare per quanto riguarda la po-litica del Governo in materia di prezzi, cheè stata giudicata contraddittoria con l'impe-gno che noi abbiamo assunto di operare i ndirezione dell'espansione della domanda .

Non mi pare fondato questo rilievo perchéil Governo ha mantenuto fermo e operantel'impegno assunto di contenere, anzi di bloc-care i prezzi amministrati nell'ambito appun-to delle possibilità, degli strumenti, dei po-teri che al Governo competono in questa ma-teria. Tale impegno va valutato tanto pi ù

positivamente in quanto si è dovuto applicarespesso a livelli tariffari che, come già è statorilevato, si presentano alquanto anacronistic irisalendo essi a date assai lontane dal mo-mento presente .

La considerazione principale che mi par edi poter e di dover fare, in termini sintetici ,sugli aspetti strutturali della situazione è l a

seguente . In effetti l'attuale situazione con-giunturale si innesta in una nuova fase de lprocesso di sviluppo economico del paese ch eci espone in misura maggiore di quanto nonavvenisse nel passato alle fluttuazioni ci-

eliche .Anche qui, per essere breve e correndo

quindi il rischio di essere estremamente sche-matico, dirò ,che si possono grosso modo di-

stinguere due periodi, quello dal 1951 al 1963 ,

e l'altro dal 1963 ad oggi. So benissimo chei nostri critici (questo rilievo è già stato fatto )osservano una coincidenza nel momento disvolta dal primo al secondo periodo, con l ' av-

vento del centro-sinistra. Mi pare che questa

considerazione introduca un non legittimo

passaggio dal post hoc al propter hoc . Vor-rei ricordare che tra i fattori che hanno de-terminato la svolta politica del centro-sini-stra vi è stata proprio l'acquisizione dellaconsapevolezza (consapevolezza che allora ,ormai quasi dieci anni fa, fu consacrata in

quella che si chiamò la Nota aggiuntiva alla

relazione economica generale del 1962, pre-sentata dall'onorevole La Malfa) che ci tro-vavamo ad un punto critico del processo d isviluppo economico (non solo economico, m a

anche sociale e civile del paese) . Ciò diede

una notevole spinta alla formulazione di pro-

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grammi e all ' assunzione di impegni in ma-teria di politica di riforme.

Che cosa sostanzialmente è mutato i nquesto passaggio dall ' uno all 'altro processodi sviluppo ? Nel primo periodo abbiamoavuto soprattutto operanti due fattori : unbasso costo del lavoro comparato rispetto a inostri competitori sul mercato internazionale(elemento che certamente non è stato estra-neo ad un assai dinamico sviluppo dell eesportazioni in quel periodo); e un'ampiapossibilità di incorporare il progresso tecno-logico senza dover effettuare, a questo scopo ,cospicui investimenti nella ricerca e nellosviluppo .

Da questi fattori, ma non soltanto da essi ,è derivato un intenso e purtroppo spesso tu-multuoso processo di urbanizzazione, di in-dustrializzazione e di concentrazione che hadeterminato, però, nella parte più altamentesviluppata del paese ad un certo momento(appunto in quello del passaggio dall 'unafase all'altra), fenomeni di vera e propriasaturazione che hanno accentuato il duali-smo tra le due grandi aree socio-economich edel paese . Si è dimostrato che il settore traen-te, prevalentemente concentrato nella partesettentrionale del paese, non era più in gra-do di assorbire le esigenze e le tensioni cheproprio questo processo dualistico generavain misura crescente; e si è avvertita in mod osempre più evidente la debolezza delle no-stre strutture, anche di quelle industriali, ela carenza di servizi sociali e civili all'al-tezza delle esigenze di un paese moderno .

Per limitarmi, anche a questo proposito ,ad un cenno brevissimo e sommario, credodi poter dire che certamente questo tipo d itensioni sono in notevole misura all ' originedi quei fenomeni che si usano comprender esotto il termine di conflittualità. Questa in-fatti è da vedere non tanto nelle manifesta-zioni del tutto fisiologiche delle lotte sinda-cali organizzate, promosse e dirette dall egrandi organizzazioni sindacali dei lavora-tori, ma piuttosto in un serpeggiare e pro-rompere improvviso di tensioni imprevedi-bili , in manifestazioni scoppiettanti qua e làdi proteste sproporzionate e addirittura con-troproducenti rispetto all 'oggetto della pro-testa stessa .

In una situazione come questa, non vi èdubbio che noi ci troviamo ad avere un 'eco-nomia che è più esposta di quanto non lo fossenel passato alle fluttuazioni cicliche . Si dice :ma oggi ci troviamo a dover continuamenteconsiderare delle situazioni congiunturali ch esi presentano con segni diversi, mentre prima

avevamo vissuto a lungo in un periodo distabilità, nel quale queste tensioni congiuntu-rali non si manifestavano o almeno non s imanifestavano in questa forma così acuta . Cer-to, ritengo che all'origine di queste fluttuazio-ni cicliche, di questi fenomeni congiunturali ,siano non tanto fattori esogeni quanto questoordine di fattori endogeni che così somma-riamente ho cercato ora di ricordare .

Di fronte a questo insorgere di tensioni con-giunturali, è vero (siamo stati del resto i pri-mi, credo, a riconoscerlo), ci troviamo spessoindotti, costretti, dalla limitatezza di strument iefficienti, moderni, a disposizione della pub-blica amministrazione, ad adottare misure ch eci fanno correre il rischio di quell'andament ostop and go che si sa bene quanti inconve-nienti possa produrre . Soprattutto ci troviam oa poter impiegare in misura assai ridotta gl istrumenti, che viceversa in tutti i paesi alta -mente sviluppati sono considerati prioritari eprincipali, della politica di bilancio, con un apreponderanza, che perciò ne deriva, dell'im-piego degli strumenti della politica monetari ai quali, come è noto e come giustamente èstato rilevato anche nel corso di questo dibat-tito, hanno un'efficacia ben maggiore quand ofunzionano da freno che non quando li si vuo lfar funzionare come acceleratore,_ come fattor idi espansione .

Il tipo di misure che qui si trovano propo-ste con i decreti-legge in discussione rappre-sentano appunto strumenti, sia pur limitati, d iricorso alla politica di bilancio . Noi non siam oun paese dotato, fino ad oggi, purtroppo, d iun sistema fiscale che possa essere tempestiva-mente ed agilmente adoperato a scopo di inter-vento nella politica economica di breve pe-riodo. Non siamo nelle condizioni in cui si tro-vano governi di altri paesi che hanno in questocampo strumenti più moderni da manovrare ,come ha fatto recentemente il cancelliere delloscacchiere in Gran Bretagna e come fa conti-nuamente l'amministrazione degli Stati Uniti ,che consentono di variare le aliquote dell eimposte anche a fini anticiclici . Noi siamoricorsi all'impiego di uno strumento analogo ,come quello dei contributi sociali, che pre-senta caratteristiche che lo rendono idoneo aquesto tipo di intervento che va sotto il nom edi politica di bilancio .

Questa è la situazione nella quale ci siam otrovati a fronteggiare questi problemi . Paralle-lamente a quei mutamenti che prima ricorda-vo, noi abbiamo avuto un'evoluzione, di cu inon possiamo sottovalutare l'importanza, an-che nello svolgimento del processo di integra-zione economica europea, al quale noi parte-

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cipiamo . Anche qui vi è stato un mutament oanalogo a quello che si è verificato nel pro-cesso di sviluppo all'interno del paese, perch éabbiamo certamente lucrato, nella prima fas edi esperienza della Comunità economica eu-ropea, i vantaggi della liberalizzazione, chesono registrati nell'andamento - come dicevo -molto dinamico delle nostre esportazioni i nquel periodo. Ma, dal momento in cui l'ac-cento nell ' evoluzione della Comunità econo-mica europea si sposta dalla liberalizzazion eall'integrazione, cioè all'unione economica emonetaria, alla armonizzazione delle politiche ,noi ci troviamo in una posizione di relativ osvantaggio, appunto per i ritardi con cui ab-biamo adeguato certe strutture e anche cert istrumenti istituzionali della guida della poli-tica economica . E anche questo è un tema cheoggi si propone con sempre maggiore fre-quenza e intensità alla nostra attenzione .

Ecco perché io mi trovo a condividere pie-namente le considerazioni che sono state qu ifatte, cioè che questa deve essere un 'occasio-ne - occasione che sto in questo momento ap-punto cercando di cogliere, pur nella neces-saria brevità di questo intervento - per riaf-fermare, e non soltanto a parole, l ' esigenz adi una strategia programmata di sviluppo al-ternativo rispetto al tipo di sviluppo che ab-biamo conosciuto nel periodo degli anni '50e, grosso modo, come dicevo, fino al 1963 . Laconsapevolezza di questa necessità è chiara -mente espressa dal documento che abbiamoassunto come base per la elaborazione, orma iin stadio avanzato, del secondo programm aeconomico di sviluppo, cioè il cosiddetto «pro -getto 80 » . Di qui a pochi giorni, il 29 di que-sto mese, avrò l'onore di presentare, per l aapertura della prima fase di consultazioni, idocumenti programmatici di base che servi -ranno poi per la definitiva formulazione de lsecondo programma economico quinquennale ,alla commissione interministeriale prima epoi alla commissione interregionale consul-tiva per la programmazione economica e in-fine al CIPE .

Ma l ' impegno per l'impiego degli strumen-ti della programmazione non si esaurisce sol-tanto in questa elaborazione dei document idel piano. Noi abbiamo, credo, fatto sforz ipositivi per non incorrere nell 'errore di rite-nere che il piano si esaurisca in una speci edi rito quinquennale di presentazione di undocumento e di discussione del medesimo .Stiamo infatti procedendo ad una articolazio-ne della programmazione per progetti, comepiù volte è stato detto ; e già nell 'azione d iGoverno, specialmente a livello del comitato

interministeriale della programmazione eco-nomica, noi anticipiamo in una certa misur ai criteri, gli indirizzi del programma econo-mico ogni volta che ci troviamo ad affrontar equestioni che comportino decisioni di caratte-re programmatico . Tanto per ricordare le piùrecenti : le direttive che abbiamo emanato i nsede CIPE sui programmi dell'ENEL, in tem adi energia nucleare sui programmi del CNEN,in tema di linee marittime sovvenzionate, ecc .

Queste possono essere considerate antici-pazioni di programmi di promozione o di pro -grammi di settore che andranno a comporr etutto l'insieme organico del secondo pro-gramma economico quinquennale .

Risultano pertanto infondate, almeno inparte, le lamentele, che più volte abbiam osentito, circa la gravità della situazione do-vuta al ritardo nella politica di programma-zione . Infatti se è vero che c ' è stato un ri-tardo, dovuto a cause ben note, che io stess oho avuto occasione di ricordare davanti all aCamera, per quanto concerne la presentazio-ne del documento programmatico organico ,

tuttavia nello svolgimento dell 'azione di pro-grammazione il CIPE - questo bisogna rico-noscerlo - ha proceduto secondo criteri d icoerenza programmatica .

Questa politica, quale si troverà poi piùcompiutamente e organicamente esposta ne idocumenti del piano, si muove lungo due di-rettive fondamentali : prima, quella della mo-dernizzazione e del rafforzamento delle in-frastrutture civili, su cui poggia la vita so-ciale ed economica del paese ; seconda quell adel rilancio del processo di crescita attraverso

azioni sull 'apparato produttivo che siano di -rette ad accrescere l'autonomia scientifica etecnologica e a rafforzare le strutture impren-ditoriali, particolarmente a livello delle im-prese di minori dimensioni che rappresen-tano, ai fini della piena occupazione - che

rimane l 'obiettivo fondamentale e principale -il tessuto indispensabile della nostra strut-tura industriale ; tendenti a diversificare e adampliare il ventaglio delle attività produttiv e

nel nostro paese, ad estendere la base terri-toriale dell'attività industriale e, più in ge-nerale, dell'attività produttiva, cioè il proble-ma fondamentale, accanto a quello della pie-na occupazione, del Mezzogiorno .

È appunto lungo queste direttive che s i

mira al perseguimento degli obiettivi fonda -mentali, che ancora una volta abbiamo riba-dito, della piena occupazione, del superamen-to del divario tra nord e sud, dell'ammoder-namento dei servizi civili del paese, del mi-

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glioramento delle condizioni ambientali d ivita delle popolazioni .

Per conseguire tali obiettivi, evidentemen-te, non basta una linea coerente di politica d iprogrammazione nell 'operare deI Governo ,della pubblica amministrazione e del Parla -mento, ma è necessario agire coerentemente(e questa è la sollecitazione che abbiamo rice-vuto ed alla quale abbiamo corrisposto conquesti provvedimenti congiunturali) per giun-gere alla piena utilizzazione del potenzial eproduttivo del paese, che oggi presenta anco-ra dei larghi margini inutilizzati (e non m iriferisco soltanto a quelli che statisticament esono espressi dall ' indice della capacità pro-duttiva degli impianti utilizzata nel settor eindustriale, ma a tutto l ' arco delle risorse di-sponibili, prime tra queste certamente le forz edi lavoro) .

In questo sforzo di piena utilizzazione de lpotenziale produttivo del paese si ha, al tem-po stesso, la creazione delle condizioni per i lraggiungimento degli obiettivi che sopra hoindicato, ed anche, intanto, la messa in mot odi un processo che, già di per sé, facilita i lraggiungimento di quegli obiettivi : dire in-fatti piena o maggiore utilizzazione dell ecapacità produttive esistenti nel paese, di tutt ele risorse esistenti nel paese, significa dir eche si procede verso una riduzione dei mar-gini, purtroppo ancora ampi, di capacità pro-duttiva delle forze di lavoro inutilizzate, ch esi procede sulla via del superamento del di -vario tra nord e sud .

Vorrei sottolineare questo aspetto del pro-blema, anche in riferimento ad uno dei de-creti-legge in discussione, perché mi pare ch eil caso sia esemplare per dimostrare come i lGoverno stia operando in connessione stretta ,e direi inscindibile, tra impegno di affrontarei problemi di struttura ed impegno di affron-tare i problemi di congiuntura . Direi che, ne lcaso del Mezzogiorno, abbiamo innanzituttoadottato il provvedimento di carattere strut-turale. Si potrà magari criticare quel provve-dimento, ma non si può negarne il contenut osostanzialmente e profondamente innovator eper quanto concerne l'intervento straordinari onel Mezzogiorno . Da quel provvedimento d icarattere strutturale abbiamo quindi estrapo-lato la misura di carattere congiunturale con-tenuta nel decreto-legge .

Devo esprimere a questo proposito la mi asorpresa per il fatto che mentre veniamo ac-cusati di ridurci ad essere il Governo della con-giuntura, perché sollecitiamo i provvediment icongiunturali e tiriamo per le lunghe quandosi tratta di adottare i provvedimenti di rifor -

ma, ci troviamo poi inceppati proprio quand osi tratta del conseguimento di uno degli obiet-tivi di riforma particolarmente significativi .Devo dire con molta franchezza al gruppo co-munista, che ci ha criticato proprio su quest opunto (è stato infatto l'onorevole Amandola arivolgerci la vivace critica di esserci ridotti afare il Governo della congiuntura), che son overamente sorpreso che proprio da parte d icoloro che fanno questo discorso (che nel su ocontenuto consideriamo valido) della inscin-dibilità di riforme e congiuntura, si sia assun-ta una decisione che rinvia ad una data pur -troppo abbastanza lontana l'approvazione -che avrebbe potuto essere vicinissima - di u nprovvedimento importante di riforma, checerto il gruppo comunista può criticare e no ncondividere, come quello per gli intervent istraordinari nel Mezzogiorno .

RAUCCI . Ella attinge le informazioni da lMattino oppure da fonti ufficiali ? La posizio-ne del gruppo, comunista è profondamente di -versa.

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dellaprogrammazione economica . No, io ho lett oquesta mattina l'Unità, che riportava una di-chiarazione secondo cui il gruppo comunist ariteneva che occorressero ancora tempi lunghi .

PRESIDENTE. Onorevole ministro, devodire, per la verità, che ieri si è riunita laconferenza dei capigruppo. In quella sede nonsono state solo le persone da lei indicate adire che era impossibile esaminare il prov-vedimento relativo al Mezzogiorno in brevetempo; Io hanno detto anche presidenti di altr igruppi appartenenti alla maggioranza gover-nativa, i quali hanno ritenuto impossibile con-cludere rapidamente l'esame di quel provve-dimento che richiede una profonda e ampi adiscussione .

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dell aprogrammazione economica . Prendo atto d iquesta precisazione, signor Presidente ; maquesto non toglie che vi sia stata una dichia-razione, da parte di chi aveva rivolto a noiquesto rilievo, che ritengo legittimi perfetta-mente le considerazioni da me ora fatte, ch esi fondano soprattutto sulla volontà chiara -mente manifestata da parte del Governo d ìnon posticipare il provvedimento di riformarispetto a quello congiunturale, ma, al con-trario, di adottare in un unico contesto le duemisure, anche se attribuiamo maggiore im-

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portanza alla riorganizzazione della politicadi intervento straordinario nel Mezzogiorno .

Proprio perché siamo profondamente con -vinti – e lo dimostriamo con il nostro mododi operare – della inscindibilità tra congiun-tura e riforme, insistiamo sulla necessità d iadottare provvedimenti che contribuiscan oho detto altre volte, e lo ripeto, in misura ne-cessaria ma non sufficiente – al conseguimen-to della condizione essenziale perché alla po-litica di riforme si possa procedere spedita-mente, cioè al conseguimento di un alto tass odi sviluppo. Senza un alto tasso di sviluppo ,infatti, o con un tasso come quello che pur -troppo registreremo alla fine di quest 'anno ,tutto diventa più difficile, anche la politic adelle riforme, e ciò non perché venga men ola volontà politica per le riforme in quantoessa si sposta sulla congiuntura, ma perch éla disponibilità di un alto volume di risors eè condizione per l 'effettuazione delle rifor-me, le quali d ' altra parte contribuiscono,proprio perché superano certe carenze, col -mano certi vuoti, smorzano certe tensioni, a lrisanamento della situazione sotto il profil ocongiunturale .

Queste sono le motivazioni di fondo chesostengono questi provvedimenti . Certo, comeè stato detto da vari oratori anche della mag-gioranza, occorre fare altro e non limitars ia questo. Ma direi che non si tratta di farealtro invece di questo : si tratta di fare altr ooltre questo . L 'osservazione , per esempio, se-condo cui meglio si sarebbero spesi i mi-liardi impiegati a copertur a del provvedi -mento di fiscalizzazione per finanziare pro -grammi di settore non mi sembra pertinente ,in quanto i programmi di settore li stiam oportando avanti là dove essi sono stati gi àpredisposti, mentre per altri settori li stia-mo predisponendo. Ma nella situazione at-tuale occorreva adottare con la massima tem-pestività possibile (e purtroppo, come è statoosservato, siamo già in ritardo) provvedi -menti che avessero una funzione incenti-vante di carattere più generale; il che nonesclude affatto, anzi sollecita, l 'adozione dimisure specifiche settoriali, come, per esem-pio, quella contenuta nel disegno di leggeper il settore tessile, che già da molto temp oil Governo ha presentato e definito anche pe rquanto riguarda alcune modificazioni ch eerano state proposte in sede parlamentare .

Certo, occorrono anche altri atti di Go-verno e della pubblica amministrazione, su ltipo di quelli suggeriti dall 'onorevole Riccar-do Lombardi per quanto riguarda il sistem abancario e la politica monetaria ; egli ha

avanzato l ' ipotesi interessante di utilizzare l epossibilità di manovra sulle riserve per ali-mentare certe possibilità di credito : sonotutte ipotesi di lavoro che il Governo sta at-tentamente considerando . Infatti, non credia-mo che, adottati questi provvedimenti (ap-provati dalla Camera e dal Senato, come spe-riamo che presto avvenga), possiamo metter -ci tranquillamente a sedere senza continuare ,invece, ad operare anche sul terreno dell acongiuntura oltre che, contestualmente, sul

terreno delle riforme .Direi, concludendo, che non dobbiam o

chiedere a questi provvedimenti di contener epiù di quanto possano contenere e di dar epiù di quanto possano dare . 1J chiaro chenon possono essere considerati dei recipient iper accogliere tutte le richieste e le solleci-tazioni o, peggio ancora, per dare un conten-tino a tutte le aspirazioni, pur legittime, per -ché detti provvedimenti hanno una loro pre-cisa finalizzazione e rispondono ad un cert ocriterio di priorità, la cui adozione necessa-riamente comporta che, mentre si dice « sì »a ciò che si riconosce prioritario, si dic e« no » nell'immediato a quello che priorita-rio non è considerato . Piuttosto, direi ch enon tanto dobbiamo chiedere a questi decreti -legge ciò che essi non possono dare (perché ,come ripeto, la loro portata è necessaria-mente e consapevolmente limitata), ma dob-biamo chiedere a noi stessi di operare i nmodo coerente, concreto e tempestivo percompiere tutti gli altri atti che questi prov-vedimenti postulano al fine della ripresa pro-duttiva del paese . (Applausi a sinistra ed a lcentro) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono-revole ministro del tesoro .

FERRARI-AGGRADI, Ministro del tesoro .Signor Presidente, onorevoli deputati, desider oanzitutto 'associarmi al ringraziamento che i lcollega Giolitti ha rivolto ai relatori e a tutt igli intervenuti . Desidero compiacermi con gl ionorevoli Bima, Fortunato Bianchi, Nucci eMengozzi per il lavoro approfondito e per l oaiuto che particolarmente abbiamo apprezzat oe che è servito ad illustrare i provvedimenti ,non soltanto facilitandone l'esame, ma, in al-cuni punti, consentendo di migliorarne il test oorigina rio .

Nel corso del dibattito sono stati sollevat imolti problemi . Problemi di struttura . Ed eralogico : il collega Giolitti vi ha fatto riferi-mento in modo diretto . Struttura e congiun-tura sono intimamente legate . Noi ribadiamo

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la nostra ferma volontà di affrontare i proble-mi di struttura e di portare avanti le riforme ;credo, però, che nell'odierno dibattito non si aquesto il tema al nostro esame . Problemi d icarattere generale . L'onorevole Riccardo Lom-bardi ha insistito molto per quanto riguarda i lcredito . Credo che in sede opportuna potrem oapprofondire questo problema. Problemi d icarattere specifico . Debbo dire che, ad esem-pio, l'onorevole Alesi li ha affrontati in mod omolto concreto ; li d'ibatteremo man mano ch eandremo ad esaminare gli articoli .

Vorrei, in termini il più possibile sintetici ,cercare di rispondere soprattutto ad alcune do-mande di fondo. Quali sono le ragioni e qual eil significato dei decreti che il Governo h asottoposto al Parlamento ? A tal riguardo, mol-ti intervenuti hanno chiesto quale fosse il qua-dro della situazione che ha portato ad adottarei provvedimenti e hanno chiesto di chiarirecosa vi sia a monte, quali siano le condizion iche hanno determinato i tipi di intervent oprescelti . Ecco, il collega Giolitti (prima anco-ra di me) in Commissione ha descritto, in mo-do adeguato, questo quadro . Io condivido pie-namente la sua diagnosi ; non mi ci soffermo .Vorrei soltanto ricordare, proprio in riferi-mento ai decreti-legge che abbiamo all ' esame ,che la produzione industriale ha dimostrat ouna tendenza riflessiva che si è accentuata all oinizio di questi mesi del 1971 . Vi è stata poiuna generalizzazione dei regressi ed in fine u ncerto abbassamento del tono della domanda .Tale abbassamento del tono della domanda èfacilmente documentabile e sta rivelando l esue conseguenze anche sotto il profilo dell'oc-cupazione sia pure attraverso, per il momento ,la riduzione delle ore lavorate ed un aument odel ricorso alla cassa integrazioni . Ma soprat-tutto dimostra i suoi effetti per quanto riguar-da gli investimenti . Gli investimenti orma irisentono dell 'abbassamento generale del tonodella domanda sia per quanto riguarda le co-struzioni sia in particolare per quanto riguar-da le attrezzature . Dobbiamo aggiungere ch el'indebolirsi degli investimenti nel settore in-dustriale a sua volta ha destato preoccupazioni ,notevoli debbo aggiungere, sia in ordine agl ieffetti moltiplicativi sulla domanda che discen-dono da una elevata attività di investimenti ,sia in ordine alla particolare importanza chegli investimenti rivestono ai fini della futur aespansione del sistema .

Orbene è stato proprio per questo che ledecisioni prese, tradotte nei decreti-legge, ten-dono soprattutto a sostenere direttamente oindirettamente le attività di investimento .Questo è lo scopo, l'obiettivo fondamentale di

questi provvedimenti . Ci si è domandato – l ohanno domandato specialmente i gruppi del -l'opposizione – perché si è intervenuti in vi ad'urgenza, ed in modo particolare perché i lsusseguirsi di tante forme di intervento . Ono-revoli colleghi, non è molto tempo che il mi-nistro del tesoro ha presentato al Parlament oil libro bianco sulla spesa pubblica, sollecitatoin modo particolare dall'onorevole La Malfa ,ma anche da altre parti politiche .

L'attenzione destata da tale libro si è ap-puntata sui confronti fra competenza e cass ae sulla conformità fra spesa pubblica e possi-bilità dell ' economia . Ne sono venute annota-zioni assai -utili e meritevoli di approfondi-mento . Ed io credo che proprio da questo pos-sano derivare miglioramenti nella gestion edella spesa pubblica .

Ma, al fondo delle discordanze riscontrate ,vi è un fatto importante : quello cioè che il bi-lancio di competenza (quello che noi adottia-mo) non è atto a seguire le alternanze ciclicheche si presentano nei moderni sistemi ad eco-nomia di mercato o anche ad economia mist acome il nostro . E ciò non soltanto per la di -stanza tra la predisposizione del bilancio d icompetenza e la sua applicazione, ma anch eperché le nostre statuizioni non consentono al -l'esecutivo alcun margine di manovra . Mancaad esempio, come in altri sistemi, ma la ca-renza da noi è più avvertita, qualsiasi fondodi regolazione congiunturale a disposizione de lGoverno .

Non debbono quindi stupirsi gli onorevol icolleghi se a distanza all'incirca di un annodal precedente decreto-legge, il cosiddetto « de-cretone », il Governo si è presentato con nuov e

proposte di interventi d'urgenza . Non debbo-no stupirsi anche ove si tenga conto del parti -colare momento economico che stiamo attra-versando. Il nostro sistema economico è scossoda un trauma socio-economico che ha avutoinizio due anni or sono e che ancora non ap-pare superato . Abbiamo avuto occasione di di-chiarare in passato che consideravamo le nuo-ve statuizioni in merito al lavoro nelle azien-de come un salto di qualità . Non abbiamomancato tuttavia di ammonire che questi nuo-vi regolamenti dovevano pur sempre inqua-drarsi in una situazione perturbata e da con-siderare in ogni modo nei suoi limiti obiettivi .

Orbene, sempre avuto riguardo alle recent i

vicende, la situazione quale si è determinatada due anni a questa parte, con l'intrecciars idei motivi che a volte hanno limitato, a volt ehanno spinto quell'evoluzione congiunturale ,ha reso sempre più difficile una corretta dia -gnosi dell'andamento economico, comprenden-

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do in questa anche la parte riguardante la pre-visione di breve o di brevissimo periodo . Ledifficoltà insite nella diagnosi e nelle previ-sioni impongono di dedicare maggiore atten-zione alla situazione economica e di esseresempre pronti ad intervenire per correggere l edistorsioni, ripeto non sempre prevedibili, ri-spetto alle tendenze che si sono predetermi-nate con la politica di sviluppo, tenendo cont oovviamente, in modo realistico, delle situa-zioni obiettive e concrete che si vanno di volt ain volta determinando.

Io credo abbia ragione e ringrazio l 'ono-revole Vittorino Colombo quando dice che ,in mancanza di altri strumenti istituzionali ,il succedersi di provvedimenti congiuntural irientra nella logica di una politica razional ee moderna di stabilità, ed è prova della vo-lontà e della capacità operativa del 'Governo .

Si è domandato - ed io desidero rispon-dere chiaramente 'a questo riguardo - e inmodo particolare lo ha chiesto l'onorevole Li-bertini, qual è il legame di questi provvedi -menti con il « decretone » ; e si è affermatoche i provvedimenti congiunturali costitui-scono, rispetto al « decretone », un elementodi segno opposto. Una tale affermazione è de ltutto inesatta . Non solo gli attuali provvedi -menti non sono in contraddizione con il « de-cretone », ma ne costituiscono la logica pro-secuzione. Le misure del « decretone », com ei colleghi ricorderanno, non intendevano af-fatto comprimere la domanda globale, ma n evolevano soltanto modificare la composizione ,qualificare e migliorare il contenuto, spo-stando verso investimenti 'e verso consumipubblici risorse che sarebbero state utilizzat ealtrimenti nel campo dei consumi privati . Ca-ratteristica del « decretone » è stata una « in -differenza » rispetto al volume della domand ache, secondo la prospettiva di quel moment oavrebbe dovuto svilupparsi in modo positivo .Purtroppo - dobbiamo dirlo - si è riscontratosuccessivamente che proprio la domanda glo-bale tendeva a flettersi, per effetto di un aspirale produzione-reddito-domanda via vi asviluppatasi in senso recessivo . _Accertato ciò ,abbiamo ritenuto nostro dovere di far luog oa provvedimenti - quali quelli al nostro esa-me - che tendono a provocare una ripresa de-gli investimenti, cioè uno sviluppo di quell aparte della domanda che già nel « decretone »si era considerata fondamentale e che dev eservire, nello stesso tempo, sia a migliorar el 'offerta, purtroppo anch'essa in difficoltà, si aa porre il sistema in grado di colmare i vuotidi produttività che si sono determinati . E miconsenta l 'onorevole Libertini, mi consentano

gli altri che a lui si sono associati di dire che ,se un rammarico va espresso, questo non ri-guarda il contenuto del « decretone », quantopiuttosto i tempi e i modi di approvazion edello stesso .

La mancata approvazione di quel decreto-legge ha infatti determinato una situazione d iincertezza ed un ritardo nell 'entrata in vigoredi disposizioni essenziali che hanno costituitonon solo grave imbarazzo per la pubblica am-ministrazione e motivo di particolare impe-gno per i ministri, ma hanno reso meno tem-pestive e meno efficaci le provvidenze positiv eche il « decretone » prevedeva, mentre eranogià entrati in vigore i prelievi fiscali del « de-cretone » stesso . Quel ritardo ha fatto sì ch ei prelievi fiscali si siano verificati subito,mentre le provvidenze positive sono arrivate

in ritardo. Va pure detto che inserire nel « de-cretone » disposizioni di natura non congiun-turale, quale quella di vincolare il gettitotributario alla riforma sanitaria, ha fatto sìche in presenza della mancata entrata in vi -gore della riforma rispetto alla data indicat asono rimaste ferme in tesoreria cifre cospicue .

Nella pratica., il tesoro ha rimediato provve-dendo a mettere 'in circolo tali importi attra-verso la manovra creditizia, ma non c'è dub-bio che se il testo proposto fosse rimasto in-tegro e approvato celermente si sarebberoavuti minori inconvenienti e maggiore chia-rezzà ed efficacia di azione .

Altra domanda avanzata un po ' da tuttele varie parti riguarda le cause che hanno por-tato all ' attuale situazione di ristagno . Tali

cause sono diverse e complesse, come sempr eavviene in campo economico, e sono legat esia a fatti contingenti 'sia a carenze di strut-tura che dovremo affrontare con coraggio .Ma alla base di tutto vi è, a nostro modo d i

vedere, nella situazione ché si è venuta a de-terminare per i motivi che ho accennato, un

comportamento » delle forze economiche e

sociali, uno stato di disimpegno che, a var i

livelli e in quasi tutti i settori, ha portato adun affievolimento dello spirito di iniziativa edella ricerca di come migliorare il funziona-mento della propria azienda e che, peggi o

ancora, ha portato ad interruzioni di attività

e ad intralci che si sono accavallati e diffus i

per tutto il sistema, determinando situazioni

di incertezza, aumenti di costi e gravi disper-sioni di energie con danno dell'intero sistem a

economico italiano . Sono stati, a mio modo di

vedere, la situazione di incertezza, la fug adalle proprie responsabilità, lo scoraggia-mento, l'illusione di potere ottenere ciò ch e

non si produceva, che hanno determinato

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quella diminuzione di risorse che oggi colpi-sce, attraverso gli effetti sul reddito, la do-manda e di conseguenza anche l'offerta e, at-traverso questa, nuovamente il reddito de ipartecipanti alla produzione .

Governo e Parlamento dovranno dare i lproprio contributo positivo al superament odella situazione attuale . Il Governo ha cercat odi contribuire anche con la messa a punto d iquesti provvedimenti . Teniamo però a diredi essere consapevoli che non sta soltanto i nnoi la chiave di soluzione dei problemi . Il con-tributo che diamo è indicativo di una linea ,ma da solo non basta ; occorre che su tal elinea di ripresa e di impegno tutte le forz eeconomiche e sociali diano la propria part edi collaborazione : il che significa per gli im-prenditori dimostrare spirito di iniziativa, au-mentare gli investimenti, migliorare le orga-nizzazioni e l'efficienza delle loro aziende ,essere vieppiù presenti nei mercati interna-zionali, e significa 'per i tecnici 'ed i lavorator ifarsi carico con piena consapevolezza delleproprie responsabilità e sentirsi sempre pi ùpartecipi e attivi di un impegno comune .

Onorevoli colleghi, per valutare nel giust osenso i provvedimenti che qualcuno ha volut osvalutare, nonostante l'impegno e l ' onere ch ecomportano per l 'erario dello Stato, io credoche essi vadano inseriti, come è giusto fare ,in una linea di azione e di iniziative che datempo stiamo portando avanti con coerenza .Noi da tempo, con varie iniziative, tendiam 3a tenere la domanda ad alto livello, a conte-nere i costi, a spingere l ' attività produttiva .E vorrei brevemente ricordare alcuni atti aquesto riguardo. Nei mesi scorsi abbiamo cer-cato di incrementare gli investimenti pubblic icon l 'aumento dei fondi di dotazione dell ' IRI(900 miliardi), dell 'ENI (190 miliardi), co nla costituzione del fondo dell'ENEL per 25 0miliardi . Abbiamo pure stimolato in ogn imodo possibile gli investimenti delle aziend epubbliche con cospicue concessioni di credito ,in modo da completarli ed accelerarli . Si ècontemporaneamente sollecitata la spesa pub-blica., attraverso interventi vari sui minister idella spesa. Ed abbiamo superato qualsias ilivello che mai sia stato raggiunto in un oscorcio di anno in tutti gli esercizi precedenti .Si è inoltre cercato di evitare aumenti di prez-zi, specialmente per beni e servizi che costi-tuiscono elementi di costo per l ' attività pro-duttiva ; valga, come esempio, la decisione d ilasciare immutati i prezzi della benzina e del -l'olio combustibile, riversandone l'onere perquesto periodo sul bilancio dello Stato .

Va pure ricordata la decisione assunta dalGoverno di non prorogare l'articolo 26 della .legge 27 aprile 1968, n . 488, che per il period ofino al 31 dicembre 1970 aveva elevato le ali-quote per le pensioni dal 19 al 20,65 per cento .Tale decisione abbiamo assunto tenendo an-che conto della situazione patrimoniale dell agestione del fondo pensioni dei lavoratori di-pendenti, che al 31 dicembre 1970 presentavaun cospicuo avanzo, oltre 900 miliardi . Sap-piamo che in tale materia vi è, specialmentenelle prospettive future, la volontà di no nrinunciare a maggiori apporti ed a nuoveiniziative ; ma nell'attuale fase congiuntural eè sembrato, oltre che non necessario, con-traddittorio, nel mentre si ricerca di compri -

mere i costi ,di produzione, prorogare una di-sposizione che aumenta tali costi non in pre-senza di necessità obiettive .

Ci siamo, infine, decisamente opposti, d ifronte alle recenti vicende monetarie interna-zionali, a manovre che avrebbero sostanzial-mente significato la rivalutazione della nostra

lira .E nel quadro che ho brevemente descritto

che credo meriti di essere esaminato il com-plesso delle nostre iniziative ed anche il com-plesso delle proposte che sono state avanzat eda vari gruppi nelle Commissioni di merito .

Positivo va giudicato, a nostro avviso, l 'at-teggiamento della Commissione agricoltura ,che ha voluto inserire nel decreto-legge 5 lu-glio 1971, n . 429, che nel testo iniziale riguar-dava soltanto provvidenze per il credito age-volato all'agricoltura, le intere disposizion i

previste dalla legge di proroga del « pian o

verde « . Ciò viene a colmare una lacuna ch einfluiva in modo negativo sull'agricoltura ita-liana, e siamo convinti che ne possa. derivar e

una spinta di grande importanza .Per il credito agevolato, ci è sembrato ch e

la proposta più interessante discussa ed avan-zata nella Commissione finanze e tesoro siastata quella relativa al settore dell'artigiana-to . Ho il piacere di comunicare che, a seguitodi un esame approfondito fatto su richiestadella Commissione, abbiamo convenuto di

elevare da 10 a 15 milioni l'importo massimodelle singole operazioni e di adeguare gli stan-ziamenti, onde consentire all'Artigiancassa d isodisfare la massa prevedibile di domande

fino al 31 dicembre 1975 .Si è così aumentato lo stanziamento per i l

1971 di 5 .500 milioni e si sono disposti nuov istanziamenti per i piani successivi per com-plessivi 105 miliardi . In tal modo si è garan-tita la copertura delle esigenze per l'inter o

periodo di 5 anni . Decisione di grande rilievo

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che ritengo meriti di essere apprezzata ne lgiusto senso .

Per il credito speciale ai fini della ricerc atecnologica, tengo a comunicare che è già sta-to disposto il collocamento dei certificati d icredito del Tesoro e che l ' IMI ha già iniziatol ' istruttoria per i nuovi prestiti .

Per quanto riguarda gli sgravi degli oner isociali, abbiamo proceduto nel merito second oquanto indicato dagli uffici della programma-zione .

Per il Mezzogiorno, la disposizione cherese immediatamente esecutivo l'eccezionalesgravio degli oneri sociali per i nuovi occu-pati, aumentandone la dimensioni, è un fatt odi indubbia importanza . Io sono certo - e mipermettano gli onorevoli colleghi di esternar equesta mia convinzione - che qualora fossimoriusciti ad approvare rapidamente la nuov alegge per il Mezzogiorno, le spinte di ripres ain tali zone del paese avrebbero acquistat oun particolare vigore e l ' approvazione di quel -la legge avrebbe significato un qualche cos adi non meno importante dei provvediment idi emergenza che oggi stiamo discutendo .

Non vanno, infine, sottovalutate le misur enel campo tributario . La messa a disposizionedei 200 miliardi per il rimborso IGE costi-tuisce un intervento di dimensioni quale ma isi era verificato in passato e che dovrebbeconsentire il rapido pagamento di tutte l equote dovuto dallo Stato .

SERRENTINO . È un obbligo amministra-tivo .

FERRARI-AGGRADI, Ministro del tesoro .Nel contempo, un motivo di certezza e di si-curezza viene dato dall ' impegno di diminuirel 'IGE per gli investimenti e per gli aumentidelle scorte, anticipando il migliore tratta-mento previsto dalla riforma . Ma, proprio i nrelazione a questo, va anche tenuto conto checon il 1° gennaio 1972 viene meno la' maggio -razione delle aliquote IGE previste dalla leg-ge 15 dicembre 1964, n. 1262, e che noi, anch enell'ipotesi in cui la riforma dovesse tardare ,non prorogheremmo tale maggiorazione dan-do, sia pure per questo periodo, una agevola-zione nuova per un ammontare di varie cen-naia di miliardi .

Come si vede, onorevoli colleghi, la ma-novra proposta si distende su ampi camp id'intervento, tutti capaci di provocare effett iimmediati .

_Ho già dichiarato che noi stimiamo i prov-

vedimenti assunti - e i relativi impegni finan-ziari che essi comportano - compatibili con

le occorrenze finanziarie del nostro sistem aeconomico, almeno della restante parte del1971 e nella prima parte del 1972 . A questoriguardo io voglio assumere la mia piena re-sponsabilità di ministro del tesoro . L'abbia-mo fatto a ragion veduta . Nel Libro bianco ,a proposito dei limiti di compatibilità del si-stema per la spesa pubblica, avevamo previ -sto per l'anno in corso la formazione di di-sponibilità finanziarie pari a 9 mila miliardied avevamo considerato possibile che 3 milamiliardi fossero presi dalla sfera pubblica .Il rallentamento dell 'attività produttiva e de-gli investimenti ha fatto sì che i 6 mila mi-liardi che a quello scopo venivano previst inon siano stati assorbiti e noi abbiamo rite-nuto di fare cosa obiettivamente giusta, oltreche possibile, attingendo da questi attravers ola manovra della finanza pubblica . Quindi aquesto riguardo non solo non vi sono pericoli ,ma noi abbiamo agito con correttezza e conrispetto concreto del limite della compatibi-lità. Tengo a dirlo perché, proprio mentreabbiamo fatto un atto a mio avviso coerent econ una politica di sviluppo tendente allamassima espansione possibile, posso rassicu-rare il Parlamento italiano e l 'opinione pub-blica che noi non abbiamo esposto la nostr amoneta e la situazione finanziaria a rischi d isorta .

Però, guardando avanti, l'atto di oggi no nci solleva dal dovere di una particolare cau-tela e di un particolare rigore nella gestion edella spesa pubblica, perché l 'aggravio sulbilancio dello Stato rimane sensibile e abbia-mo di fronte a noi grossi impegni, come quel-li determinati dalle grandi riforme di strut-tura che dobbiamo rapidamente portare acompimento e per le quali abbiamo preso im-pegni che dobbiamo lealmente mantenere . Aquesto riguardo dobbiamo svolgere la nostraazione in modo che i margini finanziari de-stinati a questo scopo non siano diminuiti oeliminati .

In questo quadro, onorevoli colleghi, m isi consenta di ripetere che la ricerca di facil itraguardi settoriali provocata da interessi par-ticolaristici non può più trovare posto nell afinanza pubblica . Sono, difatti, proprio gliinteressi particolaristici e settoriali, prospet-tati ad ogni momento da settori limitati, da i« corpuscoli » del corpo economico, che mi-nacciano l 'equilibrio più generale, l 'equili-brio macroeconomico del sistema . Ora, que-sto è un tutto che dobbiamo sempre averepresente nella nostra azione, un tutto orga-nico che come tale va considerato nella nostr aimpostazione .

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È per queste ragioni che responsabilment emi sento di dichiarare in questa sede che i lministro del tesoro si opporrà a tutte le ri-chieste che non rientrino negli impegni pro-grammatici già presi . È una necessità irrinun-ziabile, questa, per il nostro paese, se si vuol eprogredire. Considero fondamentale dover edel ministro del tesoro (in questo interpretoanche il pensiero del collega ministro del bi-lancio onorevole Giolitti, col quale così cor-dialmente operiamo) fare in modo che gl iinterventi frammentari e particolaristici, so-stenuti a volte anche in quest ' aula da alcunideputati, sia pure per validi motivi, vengan oconsiderati nel quadro più generale delle li-nee direttrici del nostro sviluppo così com esono state determinate nell'ambito della pro-grammazione e nel quadro dei programm igenerali predisposti dal CIPE . In questo sen-so accolgo con piacere gli stimoli che ci sonopervenuti e sotto forma di incoraggiamento ,come hanno fatto vari colleghi della maggio-ranza, e sotto forma critica, come ha fatto l oonorevole Amendola .

È in questo spirito e per questi motivi cheio tengo a sottolineare la mia solidarietà e i lmio particolare apprezzamento per l'azione ch esta portando avanti il collega Giolitti, nell 'am-bito del lavoro che insieme facciamo al CIPE .

Nel contempo il ministro del tesoro senteil dovere di agire con volontà politica su tut-te le altre leve, numerose e importanti, a su adisposizione. Occorre (lo ha sottolineato inmodo efficace l 'onorevole Gunnella) che l aleva del credito, quella del commercio co nl'estero, quella della spesa pubblica, quell adei prezzi siano manovrate tenendo conto chein questa fase di passaggio difficile va fatt otutto il possibile per ridare efficienza al si-stema, per alimentare le iniziative, per ridur -ne i costi, per rendere più agevoli le gestion iaziendali .

Appare certo che esistono oggi nel nostropaese 4e condizioni obiettive affinché in ess opossano riprendere la produzione e il reddito .A garantire tale ripresa deve esservi l'im-pegno diretto di tutti e di ciascuno, a qual-siasi livello, nei vari posti di responsabilitàe di lavoro .

Chiediamo a voi, onorevoli colleghi, di af-fiancare la nostra azione e chiediamo all eforze sociali, ai cittadini tutti, di dare co-struttivamente la propria parte di contribut oaffinché l'Italia riprenda con sicurezza il pro-prio cammino sulla strada dello sviluppo eco-nomico e del progresso civile . (Vivi applausial centro e a sinistra — Congratulazioni) .

PRESIDENTE. Passiamo all'esame del di -segno di legge n . 3501. Si dia lettura dell 'ar-ticolo unico .

Avverto che gli emendamenti s'intendonoriferiti agli articoli del decreto-legge .

ARMANI, Segretario, legge :

« È convertito in legge il decreto-legge 5luglio 1971, n . 428, concernente aumento de lfondo di rotazione per la ricerca applicat apresso l'Istituto mobiliare italiano » .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

All'articolo I, premettere il seguente ar-ticolo :

ART . I .

Il secondo e terzo periodo del primo com-ma, il secondo, terzo e quarto comma dell'ar-ticolo 4 della legge 25 ottobre 1968, n . 1089 ,sono sostituiti dai seguenti :

La somma indicata nel comma precedenteè conferita all'Istituto mobiliare italiano pe ressere, con carattere rotativo, destinata, se-condo le disposizioni di cui alla presente leggee con le norme e modalità che disciplinano l aattività dell'Istituto stesso, a finanziare la ri-cerca applicata, in conformità delle direttiveche saranno deliberate dal CIPE nella compo-sizione di cui all'articolo 18, secondo comma ,della legge 27 febbraio 1967, n . 48 :

a) sotto forma di partecipazione al capi-tale di società di ricerca costituite da entipubblici economici, da imprese industriali oloro consorzi ;

b) sotto forma di crediti agevolati a im-prese industriali e loro consorzi, destinati all aesecuzione di progetti di ricerca ;

c) sotto forma di interventi nella spesa- nella misura non superiore al 70 per cento -dei progetti di ricerca presentati da impres eindustriali e di ricerca e loro consorzi, disci-plinati da convenzioni o contratti che preve-deranno il rimborso degli interventi in rap-porto al successo della ricerca ovvero, in cas ocontrario, l'acquisizione degli studi e dei ri-sultati della ricerca all'IMI .

L'IMI trasmette al CIPE le deliberazionirelative alle operazioni di cui alla presentelegge, corredate dei progetti di ricerca pre-sentati dagli interessati, affinché il CIPE stess one accerti la conformità alle proprie direttiv ee ne approvi la esecuzione .

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La segreteria del CIPE provvede a daretempestiva comunicazione degli atti trasmess idall'IMI al ministro incaricato della ricerc ascientifica perché questi esprima il propri oavviso sugli aspetti scientifici dei progetti d iricerca per consentire al CIPE stesso l'even-tuale emanazione di direttive specifiche inte-grative delle direttive generali deliberate a isensi del secondo comma del presente arti -colo .

Per la valutazione del merito tecnico-scien-tifico delle ricerche proposte, il ministro in -caricato della ricerca scientifica e, ove neces-sario, il CIPE si serviranno del Comitat otecnologico del CNR .

Il ministro della ricerca scientifica comu-nica ogni sei mesi alla Commissione indu-stria e commercio e alla Commissione pub-blica istruzione delle Camere l' elenco dei pro -getti presentati e di quelli approvati nonchéi titoli per cui questi ultimi sono stati appro-vati e finanziati » .

Al sesto comma dell 'articolo 4 della citatalegge, dopo le parole : « del CIPE », aggiun-gere : « in misura non inferiore al 30 percento » .

Al settimo comma dell'articolo 4 della ci -tata. legge, dopo le parole : « presente arti -colo », aggiungere : « le ricerche promosse osuggerite da centri e istituti pubblici di ri-cerca (CNR, CNEN, Istituto superiore di sa-nità) e » .1 . 2. Maschiella, Vespignani, Raucci, Raffaelli ,

Leonardi, Giannantoni, Lenti, Colajanni ,Cirillo, Borraccino.

L'onorevole Maschiella ha facoltà di svol-gerlo .

MASCHIELLA. Tutti ormai sanno che l aricerca scientifica, pura o applicata, è la baseessenziale dello sviluppo economico e social edi un paese .

In particolare, la ricerca applicata è essen-ziale per trovare nuove forme di produzioneche liberino l'uomo da una condizione inu-mana nel lavoro . È questo un punto che no iabbiamo sottolineato in mille occasioni, quan-do abbiamo parlato di nuove forme di produ-zione non in modo astratto, ma in modo con-creto, collegato cioè alle possibilità reali cheoffre la scienza. Ecco quindi che entra in cam-po la ricerca applicata .

Essa serve per sviluppare la tecnologi acome base per lo sviluppo della produzione ,superando la vecchia formula che basava l'au -

niente della produttività soprattutto sull 'ac-celerazione degli orari di lavoro, sul super -sfruttamento della manodopera . Serve per unadiversificazione della produzione, che a su avolta rappresenta la base per lo sviluppo d iinteri settori produttivi ; serve per portare all epopolazioni il beneficio dei frutti della scienza .

E, ancora, la ricerca applicata può libe-rare il nostro paese da una delle schiavitù pi ùgravi : la schiavitù al capitale straniero, all aindustria e alla ricerca scientifica straniera .Basti notare a questo proposito che il saldopassivo della bilancia dei brevetti – come èstato detto dal ministro del commercio co nl'estero – ha raggiunto, nel corso dell'annopassato, la vetta dei 140-150 miliardi . Ciò si-gnifica che, quando noi dobbiamo iniziare unaproduzione, dobbiamo intraprendere nuovitipi di lavorazione o arrivare a una diversifi-cazione dei prodotti, generalmente non ci ser-viamo della ricerca scientifica nostra, ma cirivolgiamo ai brevetti stranieri .

Tutti questi aspetti sono stati sottolineatianche nelle inchieste conoscitive che sono i ncorso in questi giorni presso la Commissioneindustria . È risultato con chiarezza che, adesempio, l ' industria degli elettrodomestici sipotrà sviluppare solo attraverso una diversi-ficazione della _ produzione, diversificazion eche ha una base esclusiva nella ricerca scien-tifica e nella ricerca applicata .

È risultato, ad esempio, che il settore del -la piccola e media industria potrà continuar ea vivere e a svolgere la sua funzione socialeed economica esclusivamente se a questo set-tore, che occupa un'area così vasta della ma-nodopera e della produzione, potranno esse -re applicati i benefici della ricerca scientifi-ca, della ricerca tecnologica, della ricercaapplicata .

Noi abbiamo fatto tutti questi riliev iquando il Parlamento approvò la spesa di100 miliardi dati all'IMI in gestione special eper la ricerca applicata . Facemmo soprat-tutto notare, in quella occasione, che nell edirettive della legge mancava, in primo luo-go, un programma generale che dettasse l elinee e le scelte settoriali e zonali su cui im-pegnare la spesa dei 100 miliardi ; spesa chedoveva essere esclusivamente indicata da u nquadro generale quale soltanto una program-mazione può dare. Notammo, in secondoluogo, che non vi era alcuna garanzia ch euna parte notevole di quelle somme andass everso i settori più deboli della nostra econo-mia, cioè verso le piccole e medie industrie ;mettemmo anzi in luce il pericolo che tuttala cifra dei 100 miliardi sarebbe stata spar-

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tita tra le grosse industrie, che in questa si-

tuazione avrebbero fatto la parte del leone .Facemmo notare, infine, che mancava u n

controllo del Parlamento in quelle disposi-zioni .

In realtà, oggi ci troviamo di fronte a que-sto disegno di legge che prevede lo stanzia-mento di altri 50 miliardi per lo stesso scopo .Noi però non sappiamo nulla, non sappiam ocome sono stati impegnati e spesi i 100 mi-liardi già assegnati all'IMI per la ricerca ap-plicata. Anzi, il Parlamento sa solo, attra-verso la relazione che ha accompagnato i lbilancio dell'IMI, che la somma di 100 mi-liardi sarebbe stata impegnata, ma non sa nécome né in quale direzione . Noi non sappia-mo, per esempio, come questi fondi siano stat idistribuiti per zona, se cioè il Mezzogiorno ele aree depresse siano stati sufficientementeconsiderati nella ripartizione di questa cifra .Non sappiamo verso quali settori merceologic ie verso quali gruppi, cioè se verso le grosseconcentrazioni, le grandi industrie o verso isettori della piccola e media industria, son ostati indirizzati questi miliardi . Soprattutto ,onorevole ministro, non conosciamo gli ef-fetti diretti e indotti provocati da questo in-tervento. Perciò, per assurdo, potremmo tro-varci anche nella situazione di non saperese i soldi siano andati nella direzione giusta .

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dellaprogrammazione economica . Questi dati sa-ranno in allegato alla Relazione previsional ee programmatica .

MASCHIELLA. La ringrazio, signor mi-nistro, di questa precisazione . Noi però dob-biamo decidere oggi . È questo un paradoss odella vita parlamentare, poiché ci troviam ocontinuamente a discutere di leggi che c ivengono presentate all'ultimo momento - ci òaccade spesso nella Commissione industria -e che comportano una spesa di miliardi . Larelazione la conosceremo da qui a qualchemese, mentre io debbo decidere oggi se ègiusto o no questo provvedimento . Ma ogg inon sono in grado di dire se va nella dire-zione giusta o sbagliata, se questi soldi pro-ducono gli effetti che ci siamo proposti, sequesta aggiunta costituisce un altro errore .Qualora la prima spesa di 100 miliardi si aandata nella direzione sbagliata, questi 5 0miliardi aggraveranno ancora questo errore .Il problema è di vedere se gettiamo i denar inel pozzo. Non basta spendere delle sommeper la ricerca scientifica accontentandoci de lfatto che le spendiamo. Bisogna sapere quali

sono gli effetti diretti o indotti che verrannoda questa spesa.

Noi, per evitare almeno in parte quest ierrori e per richiamare l'attenzione sullecose che dicemmo allora, soprattutto perch éannettiamo un peso essenziale alla ricerc ascientifica in generale e alla ricerca appli-cata in particolare - in quanto pensiamo ch elo sviluppo della nostra industria, la com-petitività, l ' instaurarsi di nuove condizionidi lavoro nel mondo dell'industria sianostrettamente e profondamente legate alla ri-cerca applicata - proponiamo con il nostr oemendamento alcune misure, che rientran onelle possibilità e nelle competenze dell ' IM Ie ci permettono di sfruttarle a fondo .

Per esempio, in base all'articolo 6 del su ostatuto, 1'IMI ha la possibilità di assumerecompartecipazioni in iniziative per la ricerc ascientifica ed applicata, nonché per lo svi-luppo industriale in genere .

Noi annettiamo particolare importanza al -la ricerca applicata nel settore della piccol ae media industria e, siccome sappiamo che èdifficile che in questo settore ogni piccola in-dustria istituisca un proprio ufficio studi, pro -poniamo la creazione di forme associative .Pensiamo perciò che in esse debba entrar el'IMI appunto sulla base dell'articolo 6 de lsuo statuto. Ecco il punto a) del nostro emen-damento. Proponiamo, poi, che la somma con -ferita all'IMI vada sotto forma di crediti age-volati a imprese industriali e a loro consorzi ,destinati alla esecuzione di progetti di ricerc a(questo lo prevediamo non solo per le grand iindustrie, ma soprattutto per le piccole emedie) .

Tali crediti dovrebbero contribuire - nellamisura non superiore al 70 per cento - a lfinanziamento dei progetti di ricerca presen-tati da imprese industriali, di ricerca e loroconsorzi, disciplinati da convenzioni o con-tratti che prevedono appunto il rimborso degl iinterventi in rapporto al successo della ricercastessa ovvero, in caso contrario, l'acquisizio-ne degli studi e dei risultati all'IMI. E que-sta un'altra proposta che ci impedirà alla fi-ne di trovarci con un pugno di mosche inmano, di spendere inutilmente i soldi o per-lomeno di disperdere un patrimonio di ricercache, se per il momento non può trovare unaattuazione pratica, potrebbe andare a far par-te di questa banca dei progetti che dovrebb eessere nelle mani dell'IMI . L'idea è quindidi creare un patrimonio, un « fondo proget-ti » che, anche se non usato immediatamente ,può essere messo a disposizione di industriee di gruppi di industrie medie e piccole .

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L'altro gruppo di questioni riguarda lostesso legame che, a nostro avviso, deve esi-stere tra l'azione dell'IMI e la programma-zione attraverso l ' intervento diretto del CIPEnel dettare le linee di utilizzazione di quest esomme che debbono tener conto di diversi ele-menti : settoriale, che riguarda cioè la giust adivisione fra grande e piccola industria ; mer-ceologico e territoriale, che deve tener conto so-prattutto del Mezzogiorno e delle aree depresse .

È previsto, inoltre, il collegamento con i lMinistero della ricerca scientifica per impe-gnare anch ' esso in questa azione, e il collega -mento con il CNR come organismo che istitu-zionalmente si deve interessare a questa po-litica .

Con il nostro emendamento viene risolt oil problema, finora non affrontato, di darecomunicazione al Parlamento in modo cheesso possa, almeno ex post, attraverso le rela-zioni, prendere atto del dettaglio della spesa e deventualmente esprimere il proprio pensiero .

La nostra proposta è positiva perché partedalla convinzione profonda che la ricercascientifica in genere, e in particolare quella ap-plicata, sono un momento essenziale dello svi-luppo economico, politico e sociale del paese .Le stesse questioni che noi prospettiamo pe ril rinnovamento delle forme di produzionepossono trovare una risposta adeguata e al-ternativa alle forme di supersfruttamento chepropone il padrone, in uno sviluppo dellatecnologia nelle sue forme più avanzate . Essacostituisce – a nostro giudizio – soprattutt ouna piattaforma essenziale per lo svilupp odella nostra industria tramite diversificazionedei prodotti, liberando così la vita industrial edel nostro paese dallo stato di schiavitù in cu ioggi si trova verso il capitale straniero, soprat-tutto per quanto concerne i brevetti, che son oil frutto più diretto della ricerca applicata.

Prego quindi il ministro e i colleghi degl ialtri gruppi di voler tenere presente le grav iquestioni da noi- sollevate con questo emen-damento. Accettando le nostre proposte s ipone riparo ad un errore commesso in pas-sato e si pongono le premesse perché si poss aagire nel modo più giusto e produttivo per l avita economica e sociale del nostro paese .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento all'emendamento Ma-schiella 1 . 2 :

« Dopo il quarto comma dell'articolo 4 del -la legge 25 ottobre 1968, n. 1089, è aggiunt oil seguente :

Per la valutazione del merito tecnico-scien-tifico delle ricerche proposte, il Ministro per

il coordinamento della ricerca scientifica etecnologica e, ove necessario, il CIPE, possonoavvalersi della consulenza del CNR, assicu-rando in ogni caso la necessaria riservatezz aimplicita nelle richieste nonché la celeritàdelle decisioni in merito alle richieste stesse » .

« MUSSA IVALDI VERCELLI, ABBIA -TI, MASCIADRI, LEPRE, MUSOTTO ,

COMPAGNA, LENOCI, BALLARDINI ,ACHILLI » .

L'onorevole Mussa Ivaldi Vercelli ha facol-tà di svolgerlo .

MUSSA IVALDI VERCELLI . L'emenda-mento si commenta quasi da sé . Esso tendea conservare al ministro per il coordinamentodella ricerca scientifica e tecnologica ed even-tualmente al CIPE la facoltà di avvalersi dellaconsulenza del CNR, facoltà subordinata, be-ninteso, alle necessità, comprensibili, di riser-vatezza che in fatto di ricerca di caratter eindustriale si impongono . Questo è il sensodel nostro emendamento, quello cioè di no nescludere completamente a priori il massimoorganismo di ricerca di cui si dispone .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Sostituire le parole dell 'articolo 1 : 150 mi-liardi, con le parole : 200 miliardi .

1 . 1 . Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, Ma-rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi ,Servello, Sponziello, Tripodi Antonino .

ART . 2 .

Al primo comma dell 'articolo 9 sostituir e

le parole : 50 miliardi, con le parole : 100 mi-liardi .

2. 1 . Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, Ma-rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi,Servello, Sponziello, Tripodi Antonino .

L'onorevole Santagati ha facoltà di svol-gerli .

SANTAGATI . È facile individuare lo spi-rito che anima il mio emendamento 1 . 1 inquanto, sulla falsariga di quanto contenut onella presentazione del disegno di legge, mir a

a incrementare tutta una serie di domand e

e di interventi per la realizzazione di pro-getti di ricerca che in questi ultimi temp isono stati presentati in un numero sempr e

più grande .

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Siccome da notizie in nostro possesso ri-sulta che la preventivata cifra di 50 miliard iè del tutto insufficiente a coprire il fabbisogn oe se è vero, come si presume e si spera, chele dichiarazioni del Governo mirano proprioad incentivare la produzione in questo settor econ l 'adozione di tecnologie più avanzate ,allora non vorremmo trovarci sempre dinanzialla solita situazione stagnante, per cui, un avolta che con questo incremento di 50 mi-liardi sia data esecuzione alle domande pi ùarretrate, restino poi a far la fila le succes-sive domande, o poi possa succedere, comespesso suole avvenire, che fra qualche mes esi presenti un altro disegno di legge con i lquale si chiede di finanziare le ulterior idomande .

Per ovviare a questi inconvenienti, cheoltre tutto frustrerebbero gli scopi stessi de ldecreto-legge, noi proponiamo un aumento .Per le altre considerazioni, ci rifacciamo aquanto già abbiamo avuto occasione ampia -mente di esporre sia in sede di Commissionefinanze e tesoro, sia nel corso della discus-sione sulle linee generali in aula .

Il secondo emendamento è conseguenzial eal primo. Qualora la Camera approvasse l ' au -mento da 150 a 200 miliardi, per ragioni d isistematica legislativa sarebbe necessario au-mentare da 50 a 100 miliardi la copertur aprevista dall ' articolo 2 .

PRESIDENTE . È stato presentato il seguen-te emendamento :

Aggiungere il seguente comma all 'arti-colo 1 :

La lettera a) del secondo comma dell'arti-colo 4 della legge 25 ottobre 1968, n . 1089, èsostituita dalla seguente :

a) sotto forma di partecipazione al capi -tale di società di ricerca costituita da ent ipubblici di ricerca, da enti pubblici econo-mici, da imprese industriali e loro consorzi .Gli enti pubblici di ricerca sono autórizzafii apartecipare alla costituzione delle predettesocietà .

1 . 3.

Galloni .

L'onorevole Galloni ha facoltà di svolgerlo .

GALLONI . Il mio emendamento è diretto aconsentire agli enti pubblici di ricerca di par-tecipare alle società di ricerca che attingonodai fondi IMI disposti con il decreto-legge di 'cui parliamo. Per ottenere questo è necessariomodificare la lettera a) del secondo comma

dell'articolo 4 della legge 25 ottobre 1968, nu-mero 1089.

In base alla legge 25 ottobre 1968 possonofar parte delle società di ricerca solamente gl ienti pubblici economici, le imprese industria-li ed i loro consorzi, mentre sono esclusi gl ienti pubblici di ricerca . Mi riferisco, in modoparticolare, al CNR e al CNEN . Questo com-porta, a mio avviso, un grosso inconveniente ,in relazione a tutti i problemi generali dell aricerca scientifica : e cioè che i problemi dell aricerca scientifica, così come vengono affron-tati dall'industria pubblica e privata, hann oun riferimento esclusivamente all'interesse d imercato e quindi l'attività di ricerca, che ri-chiede maggiore impegno di capitali, viene i ngenere evitata. D'altra parte, gli enti pubblic idi ricerca, che non hanno fini economici, svi-luppano in modo prevalente la ricerca di bas eche ad un certo momento deve poter esser eutilizzata dagli enti di ricerca applicata, ch eesercitano la loro attività per fini economici .

Il raccordo tra gli enti di ricerca di base(in genere enti pubblici) e le imprese pubbli-che o private di ricerca applicata è, a mio av-viso, essenziale . Esistono oggi all'interno de lCNR e del CNEN delle esperienze, dei know-how e degli impianti non adeguatamente uti-lizzati : il mio emendamento tende per l'ap-punto a rendere possibile questa utilizzazione .Consentendo agli enti pubblici di ricerca d ipartecipare alle società di ricerca, si ottiene i lrisultato di mettere a disposizione della ricer-ca nazionale questo complesso di esperienze ,

di know-how tecnico e soprattutto di impiant iche per gran parte oggi rimangono inutilizzati .

Questo è lo scopo del mio emendamento ,che sottopongo all'attenzione dei colleghi .

PRESIDENTE. Qual è il parere del relato -re sugli emendamenti presentati ?

BIMA, Relatore . Signor Presidente, il re-latore è contrario agli emendamenti per motiv idi metodo e per motivi di merito . I motivi d i

metodo sono questi : trattandosi, nel caso del

disegno di legge n . 3501, di stanziamenti a ca-rattere anticongiunturale, l'esigenza di un in-tervento tempestivo connesso alle finalità de lprovvedimento fa sì che sia prevalente e pre-minente la difesa del carattere quantitativodel provvedimento stesso . Gli emendament iMaschiella 1 . 2 e Galloni 1 . 3 e l'emendament oMussa Ivaldi Vercelli superano l'obiettivo de lmero finanziamento per proporre modificheistituzionali che finirebbero quanto meno perrappresentare un notevole appesantimento del-le procedure rendendo meno snello il provve-

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dimento stesso . Questi sono i motivi di metodoche inducono il relatore ad esprimersi negati-vamente nei riguardi di questi tre emenda -menti .

Per quanto riguarda i motivi di merito, i lrelatore deve avanzare delle riserve, ad esem-pio, per quel che concerne l'istituzione d iplafond per le piccole e medie industrie . Fac-cio presente che l'istituzione di plafond con-tiene un rischio, quello cioè di stabilire dell emisure che potrebbero poi rivelarsi eccessiv eo troppo esigue. L'istituzione di plafond puòanche determinare delle sfasature in ordin ealla utilizzazione delle somme. Lo stesso ri-lievo si potrebbe fare per quanto riguard al'ultimo capoverso dell'emendamento Ma-schiella e così per l'emendamento Galloni, ch evorrebbe istituire dei criteri prioritari per l adevoluzione dei fondi a società di ricerca .Credo che in questo modo forse si snaturereb-bero anche gli obiettivi del fondo delle misur edisposte, che sono di sostegno non già ad unaattività di ricerca pura, ma ad una attività d iricerca applicata, per di più collegata diret-tamente a precisi programmi di utilizzazion eindustriale . Quindi una accentuazione del me-ro carattere di ricerca pura, in fondo, finireb-be per indebolire il provvedimento stesso, pe rrendere meno idoneo lo stanziamento a quell eche sono le sue finalità .

Questi i motivi di merito per cui il relator eesprime parere contrario agli emendament iMaschiella, Galloni e Mussa Ivaldi Vercelli .Ciò non toglie, signor Presidente, che tutt iquesti problemi possano e debbano essere esa-minati nella sede idonea, cioè quella dell'esa-me della proposta di legge Curti, che da moltotempo è stata presentata e che verte appunt osull'esigenza di una modifica di carattere isti-tuzionale del fondo stesso .

Per quanto riguarda gli emendamenti San-tagati 1. 2 e 2 . 1, che propongono aument isugli stanziamenti previsti nel provvedimento ,come abbiamo spiegato in sede di discussionesulle linee generali e come ha detto ancheil ministro, riteniamo che gli stanziament iprevisti siano congrui, e diamo soprattutto lapossibilità di assicurare il carattere di rota-zione al fondo stesso, in modo da renderlostrumento permanente al servizio dell'evolu-zione tecnica della nostra industria .

È questo il motivo per cui la Commission eè contraria anche agli emendamenti Santagati .

PRESIDENTE. Il Governo ?

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dellaprogrammazione economica . Sarò brevissimo,

signor Presidente, perché il relatore mi hafacilitato il compito, avendo chiaramenteenunciato l'impostazione di metodo che con-divido.

evidentemente rispettabilissima, e direianche naturale, la tentazione che hanno avutoi colleghi (l'abbiamo avuta anche noi in sed edi formulazione di questi provvedimenti alConsiglio dei ministri) di cogliere l'occasioneper introdurre anche eventuali modifiche a icongegni, agli istituti ; noi però ci siamo pre-giudizialmente preclusa questa estensione del-l'ambito dei provvedimenti, i quali, come giu-stamente ha detto il relatore, vogliono avereeffetti congiunturali, presentandosi quindi

come provvedimenti di rifinanziamento, di di-latazione delle dimensioni finanziarie degl i

stanziamenti connessi con queste varie fina-lità .

appunto per questa ragione pregiudizialeche anch'io esprimo, a nome del Governo, pa-rere contrario agli emendamenti aventi simil econtenuto, pur riconoscendo la legittimità e

la plausibilità, delle questioni sollevate .

Proprio per un riguardo ai colleghi ch ehanno così chiaramente argomentato a moti-vazione dei propri emendamenti, voglio sol-

tanto osservare, per quanto riguarda l'emen-damento Maschiella 1 . 2, che esso si muov e

proprio in senso inverso rispetto all'effetto ch esi vuole raggiungere con la misura congiuntu-rale, dal momento che allunga l'iter e com-plica le procedure, istituendo due altri pas-saggi . Il ministro per la ricerca scientifica par-tecipa al CIPE in pienezza di esercizio delle

sue funzioni : non vedo perché si debba isti-tuire un ulteriore passaggio dal CIPE al mi-

nistro, il quale evidentemente dovrebbe no -minare una commissione o un gruppo di stu-dio per esaminare questi provvedimenti ; bi-

sognerebbe poi, inoltre, passare attraverso i l

comitato tecnologico del CNR, quando l'espe-rienza ci insegna (è un'esperienza che ho vis-suto direttamente, presiedendo il CIPE) ch e

già con queste procedure rapide si crea pur-troppo un ingorgo nell'istruttoria per l'appro-vazione di queste proposte .

Anche per questa ragione, quindi, son o

contrario anche nel merito, direi, all'emenda-mento 1 . 2 .

MASCHIELLA. Ma questa congiunturaviene vista solo come una corsa veloce, dell a

quale però non si guarda la direzione . Gl i

elementi da considerare, invece, sono due :

correre velocemente ed in una certa direzione .

Atti Parlamentari

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Camera dei beputat 2

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GIOLITTI, Ministro del bilancio e dellaprogrammazione economica . Ma no, onore-vole Maschiella, questo metodo ha funzio-nato benissimo .

MASCHIELLA. Benissimo, allora : correrevelocemente, anche se non si va in nessunposto

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dell aprogrammazione economica . Il CIPE è unasede attraverso la quale si può effettuare unaverifica attenta, e non c'è alcun bisogno diistituire altri due passaggi . Dichiaro quind iche il Governo ,è contrario a tale istituzione .

VESPIGNANI. Ma il CIPE di quali con-sulenze tecniche si serve, se ha soltanto fun-zionari amministrativi ?

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dell aprogrammazione economica . Come ho dett oprima nel corso di una interruzione, è ancheprevista la successiva comunicazione al Par -lamento attraverso l'allegata relazione sull aricerca scientifica . Perciò, il ministro della ri-cerca scientifica partecipa al CIPE, anzi l asua partecipazione .è obbligatoria in quest ecircostanze : quindi si ha anche il vaglio, i lgiudizio del ministro .

Il più limitato emendamento Galloni 1 . 3prevede l'estensione di questi finanziament ianche a favore degli enti pubblici di ricerc anon economici, del tipo del CNR (mi sembr ache in questa visione si possa ipotizzare anch ela considerazione degli istituti universitari) .Ritengo che questo sia un problema degno d iconsiderazione, ma non risolvibile in quest asede senza alterare la natura del fondo IMI ,che è quella di un fondo per il finanziamentodella ricerca, sia della ricerca applicata, si adella ricerca svolta dalle industrie e dagli ent ipubblici economici, e non da enti pubblic iche facciano una ricerca, diciamo così, disin-teressata .

Ecco gli ulteriori motivi che mi induconoa condividere l'opinione della Commission econtraria a questi emendamenti . Per tutti gl ialtri emendamenti che comportano aument idi finanziamenti, il Governo non può cheesprimere parere contrario, per non venirmeno alla coerenza del quadro di contabilit àsulla base del quale ha determinato, appunto ,quei finanziamenti . L'emendamento MussaIvaldi Vercelli all'emendamento 1 . 2 mi paresuperfluo, perché è ovvio che ci si possa valeredella consulenza del Consiglio nazionale dell ericerche .

PRESIDENTE . Passiamo ai voti . Onore-vole Mussa Ivaldi Vercelli, mantiene il su oemendamento all 'emendamento Maschiell a1 . 2, non accettato dalla Commissione né da lGoverno ?

MUSSA IVALDI VERCELLI . Sì, signorPresidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Maschiella, mantiene il su oemendamento 1. 2, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

MASCHIELLA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione.

(È respinto) .

Onorevole Santagati, mantiene il suo emen-damento I . 1, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

SANTAGATI . Lo ritiro, signor Presidente ,basandomi sulla supposizione che le dichia-razioni rese dal relatore e dal ministro de lbilancio e della programmazione economicacomporterebbero l'accettazione non solo dell erichieste attuali, ma anche di quelle future ;per cui lascio integra la responsabilità di que-ste dichiarazioni ai rappresentanti della mag-gioranza. Poi staremo a vedere se il temposarà galantuomo e darà ragione a me o a l

Governo .Ritiro anche l 'emendamento 2. 1, legato a

quello precedente sul piano tecnico .

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dellaprogrammazione economica . Non mi si attri-buisca una dichiarazione che non ho reso.

PRESIDENTE. Onorevole Galloni, man-tiene il suo emendamento 1 . 3, non accettatodalla Commissione né dal Governo ?

GALLONI. Nel momento in cui ritiro i lmio emendamento, nell ' auspicio che, come haindicato l'onorevole relatore, si possa ripren-dere in esame il problema con la proposta d ilegge Curti, tengo a far rilevare che il mioemendamento non avrebbe prodotto alcun acomplicazione dei meccanismi tecnici n éavrebbe stabilito alcun privilegio a favore d ienti pubblici, né prevedeva una partecipa-zione degli enti pubblici di pura ricerca . Laproposta, per chi l'ha letta attentamente, ri-guardava la partecipazione degli enti pub-

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Camera dei Deputati

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blici di ricerca sotto forma di partecipazion eal capitale di società di ricerca, il che signifi-cava mettere le attrezzature tecniche degli entipubblici di ricerca a disposizione delle atti-vità di ricerca che si fanno all ' interno dell esocietà di ricerca con partecipazione di capi-tale pubblico e privato. Detto questo, ritir ol 'emendamento .

PRESIDENTE. Passiamo all 'esame del di -segno di legge n. 3502. Si dia lettura del-l 'articolo unico nel testo della Commissione .

Avverto che gli emendamenti s ' intendonoriferiti agli articoli del decreto-legge .

ARMANI, Segretario, legge :

« È convertito in legge il decreto-legge 5luglio 1971, n . 430, concernente provvidenz ecreditizie per favorire nuovi investimenti ne isettori dell ' industria, del commercio e dell 'ar-tigianato, con le seguenti modificazioni .

All 'articolo 6 sono aggiunti i seguent icommi:

" Alle imprese industriali che al moment odella concessione del credito abbiano un capi -tale investito non superiore a 200 milioni d ilire, se ubicate nei territori del centro-nord, enon superiore a 400 milioni di lire, se ubicat enei territori di cui all ' articolo 3 della legge10 agosto 1950, n . 646, e successive modifica-zioni ed integrazioni, può essere accordata l agawnzia sussidiaria dello Stato sui finanzia -menti che saranno effettuati ai sensi dell'arti-colo 1 della legge 30 luglio 1959, n . 623 .

La garanzia di cui al comma precedentepuò essere accordata sui finanziamenti desti -nati alla costruzione di nuovi impianti indu-striali o per il rinnovo, la conversione e l 'am-pliamento di impianti industriali già esistenti ,a condizione che il nuovo investimento no nsuperi rispettivamente i 200 milioni di lire perle imprese ubicate al di fuori dei territori d icui alla citata legge 10 agosto 1950, n. 646, esuccessive modificazioni ed integrazioni, ed i400 milioni di lire per le imprese ubicate en-tro i territori di cui alla legge predetta " » .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Sostituire le parole dell'articolo 1 : 50 mi-liardi, c'on le parole : 100 miliardi ; le parole :25 miliardi per l ' anno 1971, con le parole :50 miliardi per l 'anno 1971 ; le parole : 25 mi-liardi per l'anno 1972, con le parole : 50 mi-liardi per l 'anno 1972 .1 . I . Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, Ma-

rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi ,Servello, Sponziello, Tripodi Antonino .

Al primo comma dell 'articolo 6, sostituir e

le parole : 3 mila milioni, con le parole : 6mila milioni.

6 . 1 . Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, , Ma-

rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi,

Servello, Sponziello, Tripodi Antonino .

Al terzo comma dell 'articolo 6, sostituirele parole : 1 .500 milioni, con le parole : 3 .000milioni, e le parole : 2.000 milioni, con leparole : 4 .000 milioni .

6. 2. Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, Ma-

rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi ,

Servello, Sponziello, Tripodi Antonino.

Al primo comma dell 'articolo 7, sostituirele parole : la somma annua di lire 500 mi-lioni per il periodo dal 1971 al 1980, con leparole : la somma annua di lire 5 miliardiper il periodo dal 1971 al 1980 .

7. 2 . Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, Ma-

rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi ,

Servello, Sponziello, Tripodi Antonino.

Al primo comma dell 'articolo 7, sostituirele parole : e di lire 500 milioni per il period odal 1972 al 1981, con le parole : e di lire 1 mi-liardo per il periodo dal 1972 al 1981 .

7. 3. Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, Ma-

rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi ,

Servello, Sponziello, Tripodi Antonino.

Nell'articolo 8, sostituire le parole : 3 mi-liardi, con le parole : 9 miliardi .

8 . 2 . Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, Ma -

rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi ,

Servello, Sponziello, Tripodi Antonino.

Al primo comma dell'articolo 9, sostituire

le parole : 1000 milioni, con le parole : 2000milioni, e le parole : 1500 milioni, con le pa-role : 3000 milioni .

9 . 1 . Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, Ma-

rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi ,

Servello, Sponziello, Tripodi Antonino .

Nell'articolo 10, sostituire le parole : 2100milioni, con le parole : 4200 milioni.

10 . 2. Santagati, Abelli, Caradonna, Delfino, Ma-

rino, Menicacci, Pazzaglia, Romualdi ,

Servello, Sponziello, Tripodi Antonino .

L'onorevole Santagati ha facoltà di svol-gerli .

_

SANTAGATI . Gli emendamenti che, in-sieme con altri colleghi del mio gruppo, ho

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Camera dei Deputat i

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avuto l'onore di presentare sono la conse-guenza di tutte le argomentazioni ampia -mente svolte in Commissione e in aula. Per-tanto posso ridurre proprio nei limiti stret-tamente essenziali l ' illustrazione di tal iemendamenti, rimandando ai concetti che h ogià avuto occasione di esprimere .

Il primo emendamento riguarda l 'artico -lo 1 e comporta un aumento del fondo d idotazione dell'Istituto centrale per il credit oa medio termine per un importo ulteriore d ilire 50 miliardi . Abbiamo già avuto occasio-ne di spiegare che, se è vero che si inten-dono disporre provvidenze creditizie per fa-vorire nuovi investimenti nei settori dell'in-dustria, del commercio e dell'artigianato, s ideve proprio cominciare coll'impinguar equesto fondo di dotazione, per consentire no nsoltanto di accogliere le richieste in atto, masoprattutto quelle future, che dovrebbero es-sere assai più ampie dopo che questo decretoavrà spiegato i suoi effetti nel senso di unamaggiore incentivazione creditizia . Se abbia-mo una visione dinamica, e non statica, d itale fondo di dotazione, e se vogliamo dareall'incentivazione creditizia una prospettivanon limitata solo a qualche occasione, e so-prattutto all'attuale momento statico, è op-portuno e necessario mettere l 'Istituto cen-trale per il credito a medio termine in con-dizioni di sodisfare sia le richieste attual isia quelle potenziali . L'emendamento da meproposto vuole andare incontro a questa pro-spettiva.

Anche l ' emendamento 6 . 1 si ispira alprincipio testé enunciato, cioè alla constatat aopportunità di impinguare in maniera ade -guata gli stanziamenti previsti dall 'articolo 9 ,primo comma, della legge 30 luglio 1959 ,n . 623, e successive modifiche ed integrazio-ni . A noi sembra che la somma di 3 miliard iprevista dall 'attuale articolo 6 del decreto-legge per il periodo compreso tra il 1971, eil 1985 sia del tutto insufficiente . Senza vole randare al di là di una ragionevole previsio-ne, noi prospettiamo la opportunità di ele-vare detto stanziamento da 3 a 6 miliardi .Oltre tutto, ci permettiamo di sottolineareche la cifra media di 6 miliardi non è stat astabilita a caso, senza una ragione, ma è l aadeguata risposta che noi diamo ad una di-chiarazione resa dal Governo in Commissio-ne, in virtù della quale abbiamo appreso ch eproprio mediamente intorno ai 6 miliardi siaggira la richiesta annua attuale . Se teniamoconto che negli anni successivi potrà esserviun ulteriore incremento e che poi, verso l afine, si potrà arrivare ad una riduzione, la

somma da noi proposta è più pertinente eadeguata .

L 'emendamento 6 . 2, che propone di au-mentare da 1.500 milioni a 3 .000 milioni eda 2 .000 milioni a 4.000 milioni gli stanzia -menti previsti dall'articolo 6 del decreto, èconseguenziale all'eventuale accoglimento del-l 'emendamento 6 . 1 proposto al primo comma .È evidente, quindi, che qualora non fosse ac-colto quest 'ultimo emendamento, l 'emenda-mento 6 . 2 resterebbe precluso.

Un discorso più serio va fatto per quantoconcerne il nostro emendamento 7 . 2, che siriferisce all 'articolo 7 del decreto, con il qual eviene stanziata una cifra irrisoria rispettoalle richieste ed alle necessità, in base all alegge 16 settembre 1960, n. 1016. La cifra d i500 milioni annui per il periodo compres otra il 1971 e il 1980 è assolutamente inade-guata ed irrisoria . Noi possiamo assicurarefin da adesso i colleghi di questo ramo delParlamento che, se essi non accogliesser oquesto emendamento proposto dal mio grupp oo emendamenti analoghi, sia pure più mas-sicci, proposti da altri gruppi, si finirebb econ il frustrare uno dei fini essenziali di que-sto decreto-legge, perché la tanto sbandierat aincentivazione che dovrebbe dar luogo all'in-cremento di produttività se ne andrebbe sen-z'altro a farsi benedire . Perciò ci permettiamodi insistere, pur tenendo conto di un corret-tivo che potrebbe essere introdotto per il ue-riodo compreso !dal 1972 al 1981 per quant oattiene alla seconda fase di stanziamento . Sia-mo convinti che, se potessimo decuplicare l acifra compresa tra il 1971 e il 1980 passand odagli irrisori ed assolutamente inadeguat i

500 milioni annui attuali ai 5 miliardi ch enoi proponiamo, sarebbe possibile per il suc-cessivo periodo contenere l 'aumento ad un mi-liardo annuo, anche se esso verrebbe ad es-sere raddoppiato rispetto ai 500 milioni pre-visti dall'attuale disegno di legge di conver-sione .

C'è poi un emendamento che vorrebbe sol-tato sul piano delle modalità di erogazion e

migliorare la stesura dell'articolo 7, emenda-mento presentato da deputati della maggio-ranza. Ma questo emendamento ancor piùrafforza la validità del nostro emendamento

7. 2, perché, se è vero che si devono accele-rare le procedure di finanziamento e aprir e

un po' , come si suol dire, le porte in questosettore, tanto più diventa necessario avere de i

fondi a disposizione per potere erogare i con -

tributi previsti dalla legge .Passiamo al nostro 'emendamento all ' arti-

colo 8, riguardante le imprese artigiane, per

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la quale categoria abbiamo chiesto un impin-guamento delle somme in atto previste da ldecreto-legge da convertire in misura tripla .Noi insistiamo perché, in luogo dei 3 miliard iprevisti dall 'attuale articolo 8, si arrivi al-meno a 9 miliardi, atteso che, se non si avess equesto opportuno incremento, si finirebberocon il frustrare del tutto le finalità della legge25 luglio 1952, n . 949, che regola il creditoper le imprese artigiane . Che le esigenze pro -spettate nel nostro emendamento non siano'dettate da pure illazioni è confermato dall edichiarazioni rese in Commissione dallo stes-so ministro del tesoro, che ebbe occasione d ipromettere che nel corso del dibattito in aul aavrebbe studiato i modi per incrementare i lfondo previsto dall ' articolo 8 . Noi non ab-biamo avuto allo stato attuale, al di là dellegeneriche affermazioni rese dal ministro, nes-suna assicurazione concreta e soprattutto nes-suna indicazione di cifra che consentisse pra-ticamente di interpretare in termini opportun ie sopra.ttutto finanziariamente validi gli inten-dimenti puramente labiali del ministro de ltesoro .

Quindi, se non ci perverrà una proposta ,sia pure di 'diverso tipo, ma sempre collegat aallo spirito del 'nostro emendamento, e in ogn icaso tale che 'porti ad un incremento dell 'at-tuale fondo di 3 miliardi, saremo costretti adinsistere sul nostro emendamento .

Per quanto attiene all ' articolo 9, abbiam oproposto un raddoppio delle cifre . Noi nonignoriamo che a proposito di questo articolosono state rese delle dichiarazioni, da part edi esponenti della maggioranza, tendenti a dassicurare le opposizioni, e in modo partico-lare il mio settore politico, che le richieste diaumento non sono del tutto necessarie e indi-spensabili in quanto la 'copertura è assicurataper tutte le richieste finora pervenute . A 'partel ' osservazione di fondo, che qui ribadiamo ,che noi guardiamo le cose in prospettivasenza limitarci a considerare le situazioni at-tuali, noi saremmo orientati, in base alla ri-sposta. che avremo :dal relatore e dal Governo ,a pronunciarci per una eventuale modifica oanche per un ritiro del nostro emendamento ;beninteso qualora le risposte che ci attendia-mo fossero tali da tranquillizzarci su quest opunto e non lasciassero adito a dubbi o a in -certezze .

Non mi rimane che accennare brevement eall 'articolo 10, relativo alle spese della ma-rina mercantile, delle quali chiediamo il rad-doppio, da 2 .100 milioni a 4 .200 milioni. An-che a questo proposito abbiamo avuto dell eassicurazioni del tutto nominali in ordine alla

congruità degli stanziamenti effettuati . Noi c ipermettiamo di dubitare, anche perché ci ri-sulta che in questa materia altre e ben pi ùimportanti fonti di finanziamento occorrerebbe 'introdurre; per cui, anche se è vero quel cheha dichiarato il ministro in Commissione, ne lsenso che questo aumento è avvenuto sponta-neamente senza 'che nessuna categoria interes-sata avesse stimolato il Governo a provvedere ,ciò non toglie che rimane l'obiettività dellarichiesta e soprattutto l 'obiettività della con-sistenza dei fondi necessari per dar corso aquella incentivazione nel campo delle attivitàmarinare, e particolarmente nel più tipico

settore della pesca, che altrimenti con quest iesigui stanziamenti potrebbe correre il rischiodi rimanere incompleta .

Penso di avere, attraverso queste brevi pre-cisazioni, illustrato le ragioni che hanno in-dotto il mio gruppo a presentare questi emen-damenti .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Al primo comma, dell'articolo 6, sostituirele parole : 3 .000 milioni, con le parole : 9.000

milioni .

6 . 3. Lenti, Raucci, Giovannini, Vespignani, Raf-faelli, Borraccino, Colajanni, Martelli ,Cesaroni, Specchio, Cirillo, Maschiella.

Al primo comma, dell'articolo 7, sostituirele parole : 500 milioni, con le parole : 10 .00 0milioni .

7 . 4. Lenti, Raucci, Giovannini, Raffaelli, Co-lajanni, Borraccino, Martelli, Cesaroni,Specchio, Cirillo, Scipioni, Vespignani,Maschiella.

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente :

ART . 7-bis .

Alle imprese commerciali che intendon ousufruire dei finanziamenti previsti dalla leg-ge 16 settembre 1960, n. 1016, può essere ac-cordata dallo Stato una garanzia sussidiari afino al 70 per cento dell'importo finanziato .

7 . O. I.

Lenti, Cirillo, Giovannini, Raucci, Raffaelli,Colajanni, Vespignani, Martelli, Borrac-cino, Specchio, Maschiella .

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente :

ART. 7-bis .

I finanziamenti di cui alle leggi 30 lugli o1959, n. 623, e 16 settembre 1960, n . 1016, e

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Camera dei Deputai :

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loro successive modificazioni e integrazioni ,per le aziende industriali aventi non più d i200 dipendenti, con esclusione di quelle ch eoperano nel settore petrolifero e cementier oe per le aziende commerciali aventi non più d i15 dipendenti, verranno concessi nella misu-ra del 90 per cento delle spese necessarie perla realizzazione dei progetti .

7 . 0. 2. Lenti, Raucci, Raffaelli, Colajanni, Vespi-gnani, Borraccino, Cirillo, Cesaroni, Mar-

telli, Giovannini, Niccolai Cesarino,Maschiella.

Sostituire all 'articolo 8, le parole : 3 mi-liardi, con le parole : 15 miliardi .

8 . 3. Lenti, Raucci, Raffaelli, Colajanni, Bastia-nelli, Vespignani, Cirillo, Cesaroni, Gio-

vannini, Maschiella.

Aggiungere all'articolo 8, in fine, il se-guente comma :

L'importo massimo dei finanziamenti dicui all'articolo 3 della legge 31 ottobre 1966 ,n . 947, è elevato a 20 milioni di lire .

8 . 4. Lenti, Raucci, Raffaelli, Colajanni, Bastia-nelli, Vespignani, Cirillo, Cesaroni, Gio-vannini, Maschiella.

Aggiungere all 'articolo 8, in fine, i seguen-ti commi:

Alle imprese artigiane è accordata dalloStato una garanzia sussidiaria fino al 90 pe rcento dell'importo finanziato .

L'onere eventuale derivante dall'applica-zione del precedente comma è a carico de lfondo di cui al primo comma del presentearticolo .

8. 5 . Raucci, Lenti, Raffaelli, Colajanni, Bastia-nelli, Vespignani, Cirillo, Cesaroni, Gio-vannini, Maschiella.

All 'articolo 10, sostituire le parole : lire2 .100 milioni, con le parole : lire 5.000 milioni .

10 . 3 . Borraccino, Vespignani, Raucci, Lenti, Co-lajanni, Giovannini, Raffaelli, Martelli ,Cesaroni, Specchio, Cirillo, Scipioni, Ma-schiella.

CIRILLO . Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CIRILLO. Signor Presidente, la ragione de inostri emendamenti sta nel fatto che gli stan-ziamenti assegnati dal Governo non sono in

grado neanche di realizzare le possibilità im-mediate oggi esistenti per un incremento degl iinvestimenti ; possibilità che esistono oggi an-che in mancanza di quei presupposti che son onecessari per un serio rilancio degli investi-menti che abbiamo indicato nella discussion egenerale, quali la programmazione, un qua-dro preciso di riferimento, una riforma delcredito per le piccole imprese in funzione del-la programmazione stessa, problemi tutti l acui esistenza è stata sempre riconosciuta mache tuttavia non sono mai stati affrontati .L 'aumento degli stanziamenti disposto con l alegge n . 623 per la piccola industria, infatti ,riesce a coprire a malapena la riduzione so -stanziale dei precedenti stanziamenti a caus adell'aumento dei tassi di interesse .

Per questo non si è stati in grado di acco-gliere le richieste che venivano dalla piccol aindustria ; non si è avuta quindi quella espan-sione degli investimenti che, in base allerichieste, avrebbe potuto verificarsi .

Il punto ora non è tanto di stimolare nuo-vi investimenti, quanto dì accogliere le richie-ste già esistenti : ma questo non è possibil eperché l ' entità degli stanziamenti è troppo li-mitata e viene assorbita ripeto, dall 'aumentodei tassi di interesse . Questa è la ragione ch eci ha indotto a presentare gli emendament i

6. 3, 7. 4 e 8. 3 che tendono ad aumentaregli stanziamenti per la piccola industria, pe ril commercio, per l'artigianato . Si tratta diriconoscere a fatti, e non a parole, che l'arti-gianato e la piccola impresa sono, anche inuna fase di congiuntura, settori che svolgonoun ruolo positivo per la ripresa economica ;essi hanno possibilità di propulsione e di ri-presa che si possono valorizzare attraversomaggiori stanziamenti . Lo stesso emendamen-to governativo già preannunciato dal ministrodel tesoro tende ad aumentare da 10 a 15 mi-lioni il massimale per le concessioni agli arti-giani ed ad aumentare lo stanziamento glo-bale per il credito artigiano ; tale emenda-mento va nella direzione da noi indicata, etiene conto del ruolo che l ' impresa artigian apuò svolgere .

Vi è poi la necessità di elevare la misur adel finanziamento; noi chiediamo che tale mi-sura sia aumentata dal 70 al 90 per cento perla piccola impresa che non abbia più di 200dipendenti, e che sia aumentata anche pe rl ' impresa artigiana. Questo perché la piccol aimpresa, oggi, dato il sistema bancario vigen-te e date le difficoltà conseguenti al sistem adelle garanzie reali, non ha la possibilità d icoprire diversamente quell 'ulteriore 20 per

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Camera dei Deputati

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cento . Questo aumento si rivela quindi ne-cessario .

Una considerazione particolare deve esser efatta per il commercio. Tra gli obiettivi del-la legge n. 1016 vi è quello di aiutare i piccol icommercianti per l'impianto di esercizi nell enuove zone urbane di espansione . La scarsez-za dei fondi e la mancanza di garanzia sussi-diaria dello Stato - che noi chiediamo diestendere anche ai piccoli commercianti e al -l 'artigianato, dato che già esiste per la pic-cola industria - rendono vani gli obiettivi del -la legge n. 1016. Il tutto si risolve nel soffoca-mento del piccolo commercio, a beneficio del -la rete dei supermercati, che hanno possibilitàdi espansione nelle nuove zone urbane .

Desidero ancora dire, signor Presidente ,che ritiriamo l'emendamento 8. 4 .

PRESIDENTE. È sfato presentato il se-guente emendamento :

Dopo il primo comma dell'articolo 7 ag-giungere il seguente :

Ai finanziamenti assistiti dal contributoprevisto dall 'articolo 6 della legge 16 settem-bre 1960, n. 1016, sono ammesse le spese ri-guardanti la costruzione o l ' acquisto dei local iin cui l ' impresa commerciale o l 'ente econo-mico collettivo svolge o svolgerà la sua atti-vità, anche di deposito, preconfezione e tratta -mento delle merci, allorché l 'acquisto o l acostruzione risultino utili in relazione ai pro-grammi di apprestamento, ampliamento e rin-novo delle strutture aziendali e interazienda .li .

7 . 1 . Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento,

Bozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno,Ferioli, Quilleri, Serrentino.

L'onorevole Alesi ha facoltà di svolgerlo .

ALESI. Con questo emendamento propo-niamo che siano ammessi al contributo statal eanche i finanziamenti per l 'acquisto e per l acostruzione di locali per l'impresa commercia-le; ammissione al beneficio per altro non indi-scriminata, ma da concedere solo nei casi ne iquali tali provvedimenti siano utili in relazio-ne ai programmi di apprestamento . Se è veroche il favorire l 'accesso alla proprietà nel set-tore del commercio costituisce la premessa pe rla realizzazione di investimenti di elevata con-sistenza, noi invitiamo i colleghi ad esa-minare con benevolenza questo nostro emen-damento. Non si tratta fra l'altro di aumentodi fondi perché fino a quando non sarà rinno-vata la legge n . 1116 i fondi bastano .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Dopo il primo comma dell'articolo 7 ag-giungere i seguenti :

Ai finanziamenti contemplati dalla legg e16 settembre 1960, n . 1016, e successive mo-dificazioni ed integrazioni, concessi a coope-rative di consumo e loro consorzi si applic ail tasso di interesse annuo nella misura de l4 per cento, fermo restando il tasso di inte-resse previsto per le iniziative da realizzarenei territori del comprensorio per la Cassa.del mezzogiorno .

Per le cooperative di consumo e loro con-sorzi i limiti massimi di finanziamento d icui alla suddetta legge sono stabiliti nell amisura massima di lire 50 milioni per ogn isingolo punto di vendita e di lire 200 milion iper ogni singolo magazzino di deposito o d iapprovvigionamento .

7 . 5. Raffaelli, Borraccino, Cirillo, Raucci, Co-lajanni, Cesaroni, Niccolai Cesarino, Mar-telli, Scipioni, Specchio, Lenti, Vespi-

gnani, Maschiella.

L'onorevole Raffaelli ha facoltà di svol-gerlo .

RAFFAELLI . Noi abbiamo sempre soste-nuto la necessità di andare incontro alle esi-genze di investimento delle piccole e delle me -die aziende rendendo il costo del denaro fun-zionale ai tipi di impresa, ai settori di inter -vento, ai periodi, quindi anche in funzion econgiunturale . Ma questo non avviene . Il Go-verno mantiene il vecchissimo strumento d iqualche briciola di credito agevolato perch érimanga in piedi tutta l'impalcatura del siste-ma bancario .

Con la prima parte dell'emendamento no iproponiamo di fare almeno un primo passo i ndirezione di un tipo particolare di imprese - l ecooperative - per una serie di ragioni . La pri-ma è che, se è vero - e lo dice anche il comi-tato interministeriale per la programmazion eeconomica - che è opportuno un processo d iristrutturazione e ammodernamento della di-stribuzione, è altrettanto vero che questo puòavvenire soltanto mediante adeguato utilizzodi credito di finanziamenti non solo per quan-tità, ma anche per sopportabilità economicadel costo . In secondo luogo le cooperative, spe-cialmente nel campo della distribuzione, pu rsvolgendo una notevole funzione- e quantita-tiva e qualitativa, sono le imprese che hann omeno di qualsiasi altra capitali propri e ci òper una ragione istituzionale ed obiettiva : per-

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ché queste imprese non perseguono fini d iutile privato, ma fini di interesse generale, eper questo sono sottoposte ad una serie d icontrolli esercitati dalla pubblica amministra-zione, per cui esse assumono una figura di -versa e particolare rispetto ad ogni tipo di im-presa che opera nel commercio .

Chiediamo per queste ragioni che il mecca-nismo della stessa legge n. 1016, che dà qual -che lira di credito agevolato all'attività com-merciale soprattutto per quanto riguarda la di-stribuzione, operi nei confronti delle coopera-tive di consumo con un tasso minore di quell ogenerale . Non si tratta di un beneficio ; a no-stro parere, si tratta di un equilibrio fors eancora insufficiente per mettere sullo stess opiano le opportunità di investimento di que-ste imprese per il miglioramento e il rinno-vamento della rete distributiva .

Vorrei ricordare all'onorevole ministro e a icolleghi che vi è un precedente che giustific aquesta nostra tesi . Nel cosiddetto « decreto-ne », infatti, è contenuta una norma (l'articol o54, se ben ricordo) in base alla quale il Mini-stero del tesoro rinunzia a percepire gli inte-ressi maturati sui fondi conferiti o da confe-rire alla sezione speciale per il credito e l acooperazione presso la Banca nazionale del la-voro, e ciò allo scopo, espressamente specifi-cato, di diminuire gli interessi posti a caric odelle cooperative per le operazioni da esse ef-fettuate . Se si è riconosciuta questa necessitàper questa sezione di credito – la quale, sep-pure in modo insufficiente, opera per le esi-genze di finanziamento e di credito di tutt ele cooperative – a maggior ragione noi pensia-mo che gli stessi motivi siano validi in sede d iapplicazione del credito così detto agevolato .Un siffatto intervento a favore del settore coo-perativo appare utile, anzi necessario ed ur-gente. Se veramente vogliamo favorire il pro-cesso di rinnovamento delle piccole impres ecooperative, è a nostro avviso necessario dimi-nuire dal 5 al 4 per cento il tasso di interess eannuo .

La seconda parte dell'emendamento preve-de un adeguamento del limite massimo di fi-nanziamento previsto dalle leggi vigenti, por-tandolo a 50 milioni come limite massimo perogni singolo punto di vendita e a 200 milion iper ogni singolo magazzino di deposito o diapprovvigionamento .

Nel caso in cui non si elevassero questi li-miti, diventerebbe impossibile dare attuazionealla stessa legge 16 settembre 1960, n . 1016 ,rendendo impossibili nuovi investimenti d aparte delle imprese cooperative maggiormenteimpegnate nei settori della distribuzione, dato

che le disposizioni di legge vigenti escludereb-bero, per le loro dimensioni, iniziative ch einvece vanno sostenute e incoraggiate .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Sostituire l'articolo 8 con il seguente :

Al fondo per il concorso statale nel paga -mento degli interessi sulle operazioni di cre-dito a favore delle imprese artigiane, costi-tuito presso la Cassa per il credito alle im-prese artigiane ai sensi dell'articolo 37 dell alegge 25 luglio 1952, n . 949, e successive mo-dificazioni, è conferita la somma di lire 5miliardi per ciascuno degli anni dal 1971al 1975 .

8 . 1 .

Laforgia, Pavone, Colombo Vittorino.

Dopo l'articolo 10, aggiungere il seguente :

ART . 10-bis .

Le tariffe dell'energia elettrica per usi in-dustriali, commerciali ed agricoli con potenz afino a 20 Kw sono ridotte del 25 per cento perquanto riguarda la quota fissa e del 15 pe rcento per quanto riguarda il prezzo del Kw hdi consumo . Tali riduzioni hanno effetto a par-tire dalle letture dei contatori relative ai perio-di di consumo che avranno inizio successiva -mente all'entrata in vigore del presente de-creto .

10 . 0 . 1.

Laforgia, Pavone, Colombo Vittorino .

L'onorevole Laforgia ha- facoltà di svol-gerli .

LAFORGIA. Il primo degli emendament iche, unitamente ad altri colleghi, ho presen-tato tendeva a conseguire un duplice obiet-tivo : adeguare il limite massimo attuale del -le singole operazioni a favore delle aziend eartigiane ed elevare il contributo dello Stat onel pagamento degli interessi riguardanti l erelative operazioni .

Prendo atto, tuttavia, che da parte del Go-verno è stato presentato un emendament ocon il quale si dà una risposta adeguata aquesta duplice esigenza, elevando il limitedelle singole operazioni da 10 a 15 milioni estabilendo poi che il Comitato interministe-riale per il credito e il risparmio può, conpropria deliberazione, aumentare ulterior-mente tale limite massimo . L' emendamentodel Governo eleva inoltre gli stanziamenti afavore del fondo per i contributi sugli inte-ressi, portandolo dagli attuali 3 miliardi a

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113 miliardi e 500 milioni per gli esercizi da l1971 al 1981 .

Nell'esprimere la più viva sodisfazione eil più grato riconoscimento al Governo perla sensibilità da esso dimostrata per le esi-genze delle aziende artigiane, dichiaro di ri-tirare l ' emendamento 8 . 1 .

Egualmente

dichiaro di

ritirare l'altroemendamento

da

me presentato 10.0.1,avendo preso atto che il Senato della Repub-blica, nell 'approvare il provvedimento re-cante nuovi finanziamenti per il Mezzogior-no, ha stabilito al primo comma dell'artico-Io 15 di detta legge la proroga delle agevola-zioni tariffarie per le aziende industriali ,agricole e artigiane sino al 1980 .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Aggiungere all 'articolo 7, in fine, il se-guente comma :

Per i finanziamenti a favore degli enti eco-nomici e collettivi, di cui all'articolo 2 dell alegge 12 marzo 1968, n . 315, il limite di lir e200 milioni è elevato a lire 350 milioni .

7 . 6. Azzaro, Marchetti, Zamberletti, Pisicchio ,Monti, Corti, Masciadri, Anselmi Tina,Azimonti, Beccaria.

Poiché i firmatari non sono presenti, s iintende che abbiano rinunziato a svolgerlo .

È stato presentato il seguente emenda -mento :

Dopo l 'articolo 8, aggiungere il seguente:

ART . 8.-bis .

Il fondo di dotazione della sezione special eper il credito alla cooperazione costituito pres-so la Banca nazionale del lavoro con decretolegislativo 15 dicembre 1947, n . 1421, é au-mentato di ulteriori 20 miliardi mediante con -ferimento da parte del Tesoro dello Stato d i5 miliardi per ciascuno degli anni dal 197 1al 1974 .

8 . 0 . 1.

Monti .

L 'onorevole Monti ha facoltà di illustrarlo .

MONTI . Signor Presidente, mi soffer-merò assai brevemente su questo emenda-mento, che si illustra da sé .

L'alto casto del denaro si fa sentire sul-l'efficiente funzionamento delle cooperativ eche, come è noto, sono molto povere di capi -tali .

Allorché, con il cosiddetto « decisetene » ,il fondo dello Stato a favore della sezione spe-ciale per il credito alla cooperazione press ola Banca del lavoro è stato portato a 30 mi-liardi, si sono creati i presupposti per aiùtar ele cooperative a raggiungere le loro finalità .

La Commissione lavoro della Camera, al-lorché, recentemente, ha approvato la cosid-detta « piccola riforma » della cooperazione ,ha pure approvato all'unanimità un ordin edel giorno con il quale si chiede l'aument odell'apporto dello Stato al fondo stesso fino a100 miliardi .

per tale motivo che è stato presentatoquesto emendamento, tendente a un adegua-mento del fondo medesimo da 30 a 50 mi-liardi .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Aggiungere all'articolo 10, in fine, le pa-role : e la ulteriore spesa di l'ire 2 .900 milion ida iscrivere nello stesso stato di previsione pe rl'anno finanziario 1972 .

10 . 1 . Bassi, Foschi, Mazzarrino, Gioia, Napoli-tano Francesco, Laforgia, Marocco,Russo Ferdinando, Merli, Piccinelli, Gun-

nella.

L'onorevole Bassi ha facoltà di svolgerlo .

BASSI . Signor Presidente, all'articolo 10del decreto-legge il Governo prevede una spes adi 2 miliardi e 100 milioni sull'esercizio 1971per impinguare il fondo di rotazione per l'eser-cizio del credito peschereccio, che è l'unicostrumento di credito agevolato di cui dispon ela pesca italiana dal 1956, e la cui attual econsistenza è di soli 4 miliardi .e 800 milioni .Tale somma è già totalmente erogata per mu-tui in corso e dà una data semestrale di rien-tri di circa 300 milioni al mese .

In effetti, lo stanziamento previsto di 2 mi-liardi e 100 milioni può consentire – secondoaccertamenti che abbiamo potuto fare – di so-disfare le domande in corso risi istruttoriapresso l'apposito comitato del credito al Mi-nistero del tesoro e presso le banche . È peròda rilevare che numerose altre domande son oin corso di istruttoria presso le capitanerie d iporto e presso il Ministero della marina mer-cantile .

Siccome la Camera non potrà certamente ,di qui al mese di dicembre, tornare ad occu-parsi della materia, proponiamo di assegnar ealtri 2 miliardi 900 milioni per impinguarequesto fondo nell'esercizio 1972 ; non si pon-

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gono così neanche problemi di copertura, dalmomento che all'articolo 11 del decreto-legg ele previsioni sono limitate all 'esercizio finan-ziario 1971 . Non è possibile che i 5 miliard isi possano istruire ed erogare di qui al di-cembre 1971 ; e siccome il Governo, con tantaampiezza di vedute, ha voluto provvedere perben cinque anni al credito artigiano, attri-buendo oltre 100 miliardi all'Artigiancassa ,noi confidiamo che voglia provvedere anch eper questi artigiani del mare che attualmente ,oltre ad attendere dai due ai tre anni pe rattingere a questo fondo di rotazione, paganoanche onerosi interessi agli istituti di credit opoiché, sapendo che non vi sono fondi, nonhanno neppure ninoltrato le domande .

Ove il Governo volesse accogliere questonostro emendamento, ritengo che gli emen-damenti Santagati 10 . 2 e Borraccino 10 . 3 ,che tendono ad elevare lo stesso stanziamentoma in un solo esercizio, ponendo quindi pro-blemi di copertura, potrebbero essere ritirat idai firmatari .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Dopo l'articolo 10, aggiungere il seguente :

ART . 10-bis .

Le tariffe dell'energia elettrica per usi in-dustriali, commerciali e agricoli con potenzafino a 30 Kw sono ridotte del 25 per cento .

Tale riduzione ha effetto a partire dall alettura dei contatori relativa ai periodi di con-sumo che avranno inizio successivamente all aentrata in vigore del presente decreto .10 . O. 3 . Bastianelli, Maschiella, Vespignani, Raucci ,

Raffaelli, Colajanni, Cirillo, Lenti, Ce-

saroni, Borraccino, Specchio .

L'onorevole Bastianelli ha facoltà di illu-strarlo .

BASTIANELLI . L'emendamento in esame ,signor Presidente e onorevoli colleghi, tend ea ripristinare una riduzione del 25 per cent oper le utenze fino a 30 chilowatt, siano esseagricole, industriali e commerciali, riduzion eche è stata in atto dal 1968, dal momento cioèin cui si approvò il « decretone », fino all afine dell'anno 1970 . Il Governo di allora, in-sieme con il partito della democrazia cristiana ,prese l ' impegno formale di utilizzare i du eanni entro i quali doveva valere tale riduzion eper riconsiderare l'intero problema tariffari oe giungere quindi a dargli un nuovo assetto .Ricorderò che l'allora capogruppo della de-mocrazia cristiana prese impegno formale in

tal senso, e dopo di luci il ministro delle fi-nanze, onorevole Ferrari Aggradi .

Penso che il Governo, il quale non ha fi-nora potuto – voglio essere benevolo – ri-spettare questo impegno allora assunto, vogli aoggi accettare la proposta che noi facciam ocon questo emendamento . Perché questa pro-posta è necessaria ? Perché, se guardiamo al -l'insieme dei decretai-legge in esame, vediam oche interessano le piccole attività artigiane ,commerciali ed agricole . Ci pare che quest opotrebbe essere, se non il solo, certo uno deiprovvedimenti che veramente potrebbero fa-cilitare la ripresa di determinate attività, so-prattutto nel settore artigianale e piccolo-in-dustriale .

Come i colleghi sanno, vi è inoltre una esi-genza di perequazione che si fa sempre pi ùacuta. A fronte delle 24 lire che oggi pagan oi piccoli utenti industriali, commerciali edagricoli, vi sono tariffe che per le grandi uten-ze scendono a 8 lire e per quelle medie a 15 -16 lire . Vi sono poi una serie di contratt iatipici che qui non è il caso di ricordare ,anche perché non di tutti abbiamo la docu-mentazione che pur sarebbe necessario e do-veroso fornire al Parlamento. Questa esigen-za di perequazione è quindi avvertita e l ostesso Governo, ripeto, aveva preso impegn odi giungervi. Ora, dopo che è trascorso l'ann o1970 e dopo che si è dato di nuovo il vi aall'aumento delle tariffe dell 'energia elettrica ,noi abbiamo avuto una serie di prese di po-sizioni, non soltanto da parte delle categori einteressate, ma anche da parte dei comuni ,delle province e degli stessi consigli regionali ,i quali hanno invitato il Governo a ricordars idegli impegni assunti nell'ottobre 1968 e quin-di ad accettare finalmente che venga ripri-stinata la riduzione del 25 per cento . Pocofa il collega Laforgia, che ha presentato u nemendamento non uguale al nostro, perchési limitava a richiedere la riduzione del 2 5per cento per le utenze fino a 20 chilovatt, h aritenuto opportuno ritirare la sua propostaperché nell ' altro ramo del Parlamento vi sa-rebbe stato l ' inserimento nella legge per i lMezzogiorno di una norma che prevede tal eriduzione . A me pare che – anche per le notedecisioni assunte dai capigruppo nella gior-nata di ieri, di rinviare l 'esame di questa_legge da parte della Camera al periodo suc-cessivo alla sospensione dei lavori per le fe-rie estive – con un ulteriore rinvio non otter-remmo altro che continuare a far pagare un atariffa che riteniamo tutti eccessivamenteelevata e ingiusta a categorie le quali an-drebbero da noi aiutate, se veramente voglia-

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mo favorire una ripresa dell'attività e dellaoccupazione . Non dimentichiamo, infatti, ch el 'occupazione è l'obiettivo fondamentale daraggiungere . Esaminiamo in che cosa consi-ste il beneficio dello sgravio fiscale per unsettore verso il quale sembra particolarmenteorientata in questo momento l'attenzione de lGoverno, il settore artigianale . Secondo i dat iforniti dal Mediocredito le aziende interes-sate a questo beneficio sono 150 mila, con 1milione e 335 mila occupati . Ebbene, questeaziende, che dovrebbero godere dello sgraviofiscale, mediamente – per il periodo previst odal decreto – verrebbero a beneficiare di 15 0mila lire nel giro di un anno .

Considerare quindi la riduzione delle ta-riffe dell ' energia elettrica significa verament efare qualcosa capace di incidere nell'attivitàdi queste piccole imprese. L'obiezione solle-vata nel 1968, secondo la quale non era pos-sibile, trattandosi di sgravi fiscali, di pro-blemi creditizi, affrontare il problema tarif-fario, appare superata poiché questo al no-stro esame va considerato anche un provve-dimento di carattere congiunturale che devedare al Governo il tempo necessario per af-frontare il complesso e difficile problemadella ristrutturazione di tutto il sistema ta-riffario .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Dopo l'articolo 10, aggiungere il seguente :

ART. 10-bis .

Il pagamento delle rate relative a finanzia -menti a medio termine ottenuti da impres eartigiane, commerciali, turistiche ed indu-striali a fronte di nuove iniziative o per l aconversione, l'aggiornamento ed il potenzia -mento di quelle esistenti, con scadenza po-steriore all'entrata in vigore del presente de-creto-legge, è prorogato di due anni con esten-sione alle rate scadute il 30 giugno 1971 e no npagate. Per tale proroga lo Stato contribuisc eal pagamento dei relativi interessi in favoredegli istituti di credito mutuanti nella mi-sura in atto .

All'onere derivante dal presente articolosi fa fronte utilizzando per l'anno 1971 a fa-vore del settore industriale parte dello stan-ziamento previsto dall'articolo 6 del presentedecreto-legge, per il settore commerciale e tu-ristico parte di quello previsto dall'articolo 7e per il settore artigianale parte di quell oprevisto dall'articolo 8 .10 . 0 . 2.

Scianatico.

L'onorevole Scianatico ha facoltà di illu-strarlo .

SCIANATICO . Signor Presidente, onore -voli colleghi, onorevole ministro, nel cas o

venisse accolta la mia proposta, alla scadenzadella rata il mutuante verserà soltanto gli in-teressi a suo carico e limitatamente alla rata

che scade, mentre lo Stato verserà il contri-buto negli interessi nella misura concessa elimitatamente alla rata stessa. Il meccanismo

suddetto si ripete per le rate da scadere ne l

periodo di due anni . Dopo tale periodo il paga -mento delle rate riprende normalmente e s iprolunga per due anni oltre la durata fissat a

per il mutuo a suo tempo concesso. In con-clusione, l'onere a carico dello Stato equival ealla concessione del contributo negli interess isul finanziamento agevolato per due anni i n

più del previsto .Mi auguro di esser riuscito a illustrare l a

mia proposta, perché essa introduce una mi-sura di carattere veramente congiunturale ,

con un onere a carico dello Stato, onere che ,

nella formulazione proposta, è sostitutivo enon aggiuntivo. Infatti si chiede di destinar euna parte degli stanziamenti già previsti da l

decreto per contributi negli interessi su finan-ziamenti a tasso agevolato a favore delle nuove

iniziative .Sono convinto che in un momento com e

quello che viviamo la nostra attenzione vadarivolta principalmente ad iniziative già rea-lizzate con il concorso dello Stato, che dob-biamo aiutare affinché esse mantengano illivello occupazionale . Non si tratta di aziend emalate, perché quelle sono già cadute negl iultimi due anni di drastica selezione, son ostate scrupolosamente vagliate dalla legg en. 1470 e abbandonate a se stesse . D'altraparte, nel senso da noi richiesto si è pronun-ciato il ministro dell'industria senatore Gav a(ed erano presenti i ministri Giolitti e Fer-rari-Aggradi) in occasione dell'ultima assem-blea generale della Confindustria il 21 apriledi quest 'anno, e la notizia fu accolta congrande sollievo dagli interessati . Sono sicuroche il Governo vorrà fare oggi onore ad unimpegno assunto da un suo autorevole rap-presentante .

PRESIDENTE . Il Governo ha presentato iseguenti emendamenti :

Sostituire l 'articolo 8 con il seguente :

Il fido massimo che gli istituti e le aziendedi credito di cui all ' articolo 3 della legge 1 9dicembre 1956. n. 1524 . potranno concedere

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ad una stessa impresa artigiana è fissato i nlire 15 milioni . Detto fido massimo potrà es-sere elevato ad importi superiori con delibe-razione del Comitato interministeriale per i lcredito ed il risparmio .

Al fondo per il concorso statale nel paga -mento degli interessi sulle operazioni di cre-dito a favore delle imprese artigiane, costi-tuito presso la Cassa per il credito alle im-prese artigiane ai sensi dell ' articolo 37 dellalegge 25 luglio 1952, n . 949, e successive mo-dificazioni, sono conferite le seguenti somme :

lire 5 .500 milioni per l'anno 1971 ;lire 5 .000 milioni per l'anno 1972 ;lire 8 .500 milioni per l ' anno 1973 ;lire 11.500 milioni per l'anno 1974 ;lire 14 .500 milioni per l'anno 1975 ;lire 14 .500 milioni per l'anno 1976 ;lire 14 .500 milioni per l'anno 1977 ;lire 14 .500 milioni per l 'anno 1978 ;lire 11 .500 milioni per l ' anno 1979 ;lire 8 .500 milioni per l'anno 1980;lire 5 .000 milioni per l 'anno 1981 .

8. 6 .

All 'articolo 11, sostituire la cifra : 14 .100milioni, con l 'altra: 16.600 milioni .

Qual 'è il parere della Commissione sugl iemendamenti presentati ?

BIMA, Relatore . Premesso che gli stan-ziamenti contemplati nei singoli articoli de lprovvedimento sono da ritenersi congrui, at-tese le attuali possibilità del bilancio statale ,e comunque tali da consentire un 'operativit àaggiunta agli istituti preposti all ' erogazionedel credito, la Commissione esprime parerecontrario agli emendamenti Santagati 1 . 1 ,Lenti 6 . 3, Santa.gati 6 . 1 e 6 . 2, Lenti 7. 4 ,Santagati 7. 2 e 7. 3 .

Per quanto riguarda l ' emendamento Ales i7. 1, la Commissione ritiene che il problem ain esso sollevato sia proponibile e anche auspi-cabile, trattandosi 'di un ampliamento dell asfera di operatività della legge n . 1016 de l1960, ma che questo problema debba essere af-frontato in altra sede . Pertanto esprime parerecontrario .

In ordine all ' emendamento Raffaelli 7. 5 ,la Commissione esprime parere contrario si aper quanto riguarda la riduzione del tasso d iinteresse alle cooperative, che costituirebb euna discriminazione a danno di tutte le altr aistanze, anche legittime, sia per quanto ri-guarda le richieste di cui al secondo punto,

che praticamente finirebbero con lo stabilirecondizioni di privilegio in ordine all ' access odelle cooperative al credito commerciale ri-spetto alle altre aziende .

La Commissione accetta l'emendamentoAzzaro 7. 6 .

L'emendamento Lenti 7. 0. 1, pur essendoproponibile, è estraneo al carattere anticon-giunturale del provvedimento . Pertanto laCommissione esprime parere contrario .

Analogamente esprime parere contrario al -l'emendamento Lenti 7 . 0. 2 perché, qualoraesso fosse accolto, si renderebbe troppo facil eil credito con il pericolo di un finanziament oindiscriminato per tutte le iniziative non suf-ficientemente serie ed appoggiate anche adelementi di giusto rischio, come deve essereappunto l'investimento fatto da operatori eco-nomici .

Per l'articolo 8, la Commissione si dichiaracontraria a tutti gli emendamenti ed accett ail nuovo testo presentato dal Governo .

L'emendamento Monti 8. 0. 1 riguarda un amateria estranea alla discussione : ciò perònon significa indifferenza. In sede di Com-missione tutti i colleghi hanno ritenuto chel'aumento del ' fondo di dotazione fosse auspi-cabile, per cui hanno incaricato il relator edi fare voti affinché il Governo, attraverso inormali strumenti, predisponga un disegn odi legge ad hoc . Prego perta.nto l 'onorevoleMonti di voler ritirare il suo emendamento.

La Commissione esprime parere contrari o

all'emendamento Santagati 9. 1, ritenendo ch egli stanziamenti disposti dal decreto sian ocongrui .

In ordine all'articolo 10, stando alle valu-ta.zioni che sono state fatte da parte degli ent iministeriali competenti, la Commissione ri-tiene che il finanziamento disposto dal decret osia congruo . Però qui si chiede un ulteriorefinanziamento a valere sul 1972 . Io rivolgoquesta istanza al ministro Giolitti, qui pre-sente, perché esamini questa possibilità . Co-munque il relatore, sugli emendamenti pre-sentati con riferimento all 'articolo 10, non pu ò

che esprimere parere contrario .Per quanto riguarda l'articolo aggiuntiv o

Scianatico 10 . 0 . 2, esso praticamente vor-rebbe prorogare di due anni la durata de imutui con accollo allo Stato degli interess i

semplici . Il presentatore ha detto che non c' è

onere. L'onere invece c ' è perché, stando agl ielementi che mi sono stati offerti, l'onere ag-giuntivo sarebbe del 35 per cento. Vorrei pre-

gare l 'onorevole Scianatico 'di tener presenta

che questo 35 per cento va rapportato ai 226miliardi che costituiscono l ' onere globale per

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il 1971 per quanto riguarda i finanziament iagevolati . Siccome anche rappresentanti de lGoverno hanno posto questo problema, io no nposso che esprimere parere contrario . Vorre ipregare però l 'onorevole Scianatico di ritirarel 'emendamento .

Parere contrario all ' articolo aggiuntiv o10. 0. 3 dell 'onorevole Bastianelli, per le ra-gioni che sono state illustrate nel corso dell adiscussione sulle linee generali .

Parere favorevole, infine, all 'emendament odel Governo parzialmente sostituito dall ' arti-colo 11 del decreto-legge .

PRESIDENTE. Il Governo ?

FERRAR-I-AGGRADI, Ministro del tesoro .Signor Presidente, il Governo si associa pie-namente a quanto ha detto il relatore e si li-mita a fare due dichiarazioni . La prima ri-guarda l 'articolo 7, che tratta del credito a lcommercio . Debbo comunicare che vi sonoancora disponibili somme cospicue e che quin-di possiamo garantire che tutte le domandeverranno accolte . Accetto l 'emendamento Az-zaro 7. 6, mentre non posso accettare l'emen-damento 7 . 1 dell 'onorevole Alesi per un mo-tivo di principio, perché per l 'acquisto di im-mobili si deve ricorrere al credito fondiarioe noi non possiamo fare commistioni, dicia-mo così, con il credito al commercio .

La seconda dichiarazione riguarda l 'emen-damento 10. dell ' onorevole Bassi . L'onore-vole Bassi, nel prendere atto dello stanzia-mento di 2.100 milioni per il credito alla pe-sca, prospetta la possibilità che le esigenz epossano essere maggiori .

Onorevole Bassi, ho voluto rivedere perso-nalmente qual è l'ammontare delle domande .Sono in grado di assicurarle che esse sarann ototalmente sodisfatte con questi 2 .100 milioni ,con i 380 milioni che rientreranno quest 'annoe con i 500 milioni che rientreranno l'ann oprossimo. Comunque assumo di fronte al Par -lamento un impegno preciso : qualora quest ifondi non dovessero essere sufficienti prende-remo l ' iniziativa per reintegrarli per la cifr ache si renderà necessaria . Le chiedo pertant odi non insistere, onorevole Bassi, perché ri-schieremmo di avere stanziato dei fondi ch epoi non saranno utilizzati . Se sarà necessario ,ripeto, prenderemo l ' iniziativa e presentere-mo un nostro disegno di legge per integrar ele somme.

Debbo poi come ultimo punto soffermar-mi sugli articoli aggiuntivi relativi all 'ener-gia elettrica .

L'onorevole Laforgia ha già ritirato il suo10. O. 1 ed ho espresso apprezzamento pe r

il suo gesto . Auspico che anche i presentator idell ' articolo aggiuntivo Bastianelli 10. 0. 3vogliano fare altrettanto . Se non lo faranno ,io già ho dichiarato i motivi per cui siam ocontrari .

BASTIANELLI . Ci dica qualche cosadi più.

FER.RARI-AGGRADI, Ministro del tesoro .Prego inoltre l'onorevole Scianatico, di noninsistere sul suo articolo aggiuntivo 10. 0 . 2per motivi che il ministro del tesoro ritienemolto importanti . Se noi disponessimo unaproroga di due anni faremmo un gesto psico-logicamente molto grave . Significherebbe ch egli istituti di fronte a pratiche singole son oliberi di prendere iniziative se lo ritengan oopportuno. In questo senso io sarò anche lie-to di dare tutte le possibili indicazioni . Rac-comando l'approvazione degli emendament idel Governo .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti . Onore-vole Santagati, mantiene il suo emendament o1 . 1, non accettato dalla Commissione né dalGoverno ?

SANTAGATI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Lenti, mantiene il suo emenda -mento 6. 3, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

LENTI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Santagati, mantiene il suo emen-damento 6 . 1, non accettato dalla Commissio-ne né dal Governo ?

SANTAGATI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

L 'emendamento Santagati 6 . 2 è precluso .Onorevole Lenti, mantiene il suo emenda-

mento 7. 4, non accettato dalla Commissionené dal Governo ?

Atti Parlamentari

— 30420 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

LENTI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Santagati, mantiene il suoemendamento 7. 2, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

SANTAGATI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

L ' emendamento Santagati 7 . 3 è precluso .Onorevole Alesi , mantiene il suo emenda-

mento 7. 1, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

ALESI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Raffaelli, mantiene il suo emen-damento 7. 5, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

RAFFAELLI . Non insisterei, signor Pre-sidente, di fronte a questa presa di posizion ecosì negativa del Governo e del relatore . Vor-rei però fare una domanda . Se questa totalenegatività si può spiegare per la prima part edell ' emendamento, vorrei che il ministr odesse una risposta particolare sulla second aparte, la cui necessità obiettiva credo an-ch'egli conosca .

FERRARI-AGGRADI, Ministro del tesoro .Onorevole Raffaelli, noi riteniamo quest aparte dell'emendamento meritevole di esa-me, non però in questo momento ed in que-sta sede. Come ella sa, tutto il settore de lcredito alla cooperazione deve essere appro-fondito . In quella sede potremo prendere l eopportune iniziative, ma al momento attuale ,ripeto, non possiamo dare la nostra adesione .

RAFFAELLI . Ritiro l'emendamento, si-gnor Presidente : per la prima parte, essendonegativo l 'atteggiamento del Governo, no nvorrei avere un voto contrario ; per la seconda ,accetto la dichiarazione del Governo com emanifestazione della volontà di studiare l aquestione, seppure in altra sede .

PRESIDENTE. L'articolo 7 del decreto-legge è del seguente tenore :

« Per la corresponsione dei contribut iconcessi ai sensi della legge 16 settembre1960, n . 1016, e successive modificazioni e dintegrazioni, sarà iscritta nello stato di pre-visione del Ministero dell'industria, del com-mercio e dell ' artigianato la somma annua d ilire 500 milioni per il periodo dal 1971 a l1980 e di lire 500 milioni per il periodo da l1972 al 1981 .

Le somme non impegnate nei singoli ann ipotranno esserlo negli anni successivi » .

L'emendamento Azzaro 7 . 6 è del seguen-te tenore :

Aggiungere all'articolo 7, in fine, il se-guente comma :

Per i finanziamenti a favore degli ent ieconomici e collettivi, di cui all'articolo 2della legge 12 marzo 1968, n . 315, il limitedi lire 200 milioni è elevato a lire 350 milioni .

Pongo in votazione l'emendamento Azzaro7. 6, accettato dalla Commissione e dal Go-verno.

(È approvato) .

Onorevole Lenti, mantiene il suo articol oaggiuntivo 7 . 0 . 1, non accettato dalla Commis-sione, né dal Governo ?

LENTI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Lenti, mantiene il suo articoloaggiuntivo 7 . 0. 2, non accettato dalla Com-missione, né dal Governo ?

LENTI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Lenti, mantiene il suo emenda-mento 8. 3 ., non accettato dalla Commissionené dal Governo ?

LENTI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Santagati, mantiene il suo emen-damento 8. 2, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

Atti Parlamentari

— 30421 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

SANTAGATI . Lo ritiro, signor Presidente ,perché è vero che la somma da me richiest aè superiore a quella del 1971, ma è altrettantovero che per gli anni successivi il Governoarriva anche a proporre somme tali che com-pensano quella, minore, del 1971 .

Ritiro quindi il mio emendamento, dichia-randomi favorevole a quello del Governo .

PRESIDENTE . L'articolo 8 del decreto-legge è del seguente tenore :

« Al fondo per il concorso statale nel paga -mento degli interessi sulle operazioni di cre-dito a favore delle imprese artigiane, costi-tuito presso la Cassa per il credito alle im-prese artigiane ai sensi dell'articolo 37 dellalegge 25 luglio 1952, n . 949 e successive modi-ficazioni, è conferita per l'anno 1971 la sommadi lire 3 miliardi » .

L'emendamento del Governo 8. 6 è del se-guente tenore :

Sostituire l'articolo 8 con il seguente :

Il fido massimo che gli istituti e le aziend edi credito di cui all ' articolo 3 della legge 19dicembre 1956, n . 1524, potranno concedere aduna stessa impresa artigiana è fissato in lir e15 milioni . Detto fido massimo potrà esser eelevato ad importi superiori - con deliberazio-ne del Comitato interministeriale per il cre-dito ed il risparmio .

Al fondo per il concorso statale nel paga -mento degli interessi sulle operazioni di cre-dito a favore delle imprese artigiane, costituitopresso la Cassa per il credito alle imprese arti-giane ai sensi dell'articolo 37 della legge 25luglio 1952, n . 949, e successive modificazioni ,sono conferite le seguenti somme :

lire 5.500 milioni per l'anno 197 1lire 5.000 milioni per l'anno 1972

lire 8.500 miloni per l'anno 197 3

lire 11 .500 milioni per l'anno 197 4lire 14 .500 milioni per l'anno 1975lire 14 .500 milioni per l'anno 197 6lire 14 .500 milioni per l'anno 197 7lire 14 .500 milioni per l'anno 1978

lire 11 .500 milioni per l'anno 1979

lire 8 .500 milioni per l'anno 198 0lire 5 .000 milioni per l'anno 1981 .

Pongo in votazione l 'emendamento de lGoverno 8. 6, accettato dalla Commissione .

(È approvato) .

Onorevole Raucci, mantiene il suo emen-damento 8. 5, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

RAUCCI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.

(È respinto) .

Onorevole Monti, mantiene il suo articoloaggiuntivo 8. 0. 1, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

MONTI. Lo ritiro, signor Presidente : nondubito che il voto espresso oggi dalla Camer averrà tenuto in considerazione dal Governo :

PRESIDENTE. Onorevole Santagati, man -tiene il suo emendamento 9. 1, non accettatodalla Commissione né dal Governo ?

SANTAGATI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Borraccino, mantiene il suoemendamento 10. 3, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

BORRACCINO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.

(È respinto) .

Onorevole Santagati, mantiene il suo emen-damento 10 . 2, non accettato dalla Commis-sione né- dal Governo ?

SANTAGATI . Dopo le dichiarazioni del-l'onorevole ministro Ferrari-Aggradi, che s iè impegnato, nel caso non vi fossero disponi-bilità, a integrare le somme necessarie, ritirol'emendamento .

PRESIDENTE. Onorevole Bassi, mantien eil suo emendamento 10 . 1, non accettato dallaCommissione né dal Governo ?

BASSI. Prendo atto dell'impegno del Go-verno e ritiro l'emendamento .

PRESIDENTE. Onorevole Scianatico, man -tiene il suo emendamento 10. 0 . 2, non accet-tato dalla Commissione né dal Governo ?

SCIANATICO . Lo ritiro, signor Presidente ,dopo le assicurazioni del ministro .

PRESIDENTE. Onorevole Bastianelli, man-tiene il suo emendamento 10. 0. 3, non accet-tato dalla Commissione né dal Governo ?

Atti Parlamentari

— 30422 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197i

BASTIANELLI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo 'in votazione .

(È respinto) .

L 'articolo

11

del decreto-legge è del

se -guente tenore :

« All ' onere recato dall ' articolo 4 e

dagl iarticoli da 6 a 10 del presente decreto, pe rcomplessive lire 14 .100

milioni per

l'annofinanziario 1971 si provvede con corrispon -dente riduzione del capitolo n . 5381 dello stat odi previsione del Ministero del tesoro pe rl'anno medesimo .

Il ministro del tesoro è autorizzato a prov-vedere, con propri decreti, alle occorrenti va-riazioni di bilancio » .

L 'emendamento del Governo riferito al -l 'articolo 11 è del seguente tenore :

All'articolo 11, sostituire la cifra : 14 .100milioni, con l 'altra : 16 .600 milioni .

Pongo in votazione questo emendament odel Governo, accettato dalla Commissione .

(È approvato) .

Passiamo all 'ordine del giorno presentato .Se ne dia lettura .

ARMANI, Segretario, legge :

La Camera ,

richiamato l'ordine del giorno in dat a27 ottobre 1970, n . 4, presentato in Commissio -ne finanze e tesoro in sede di esame del bilan-cio di previsione 197i e del Rendiconto gene-rale 1969 dell 'amministrazione dello Stato econcernente i rimborsi dell ' imposta general esull ' entrata sui prodotti nazionali esportat iall ' estero – accolto dal Governo ;

considerato che neppure con l'annunciat odecreto presidenziale di variazione allo stat odi previsione 1971 del Ministero delle finanz eper lo stanziamento integrativo di lire 200 mi-liardi, il servizio dei rimborsi IGE all'espor-tazione risulta ancora sufficientemente assicu-rato per la sua regolarità, in vista, anche ,della prossima entrata in vigore della rifor-ma tributaria, la quale, istituendo l'impost asul valore aggiunto e abolendo l'IGE, soppri-merà, anche, i rimborsi IGE alle esportazion iitaliane ;

ad evitare, quindi, con l'imminente fin edel regime fiscale IGE, la formazione di un alunga « coda » di pratiche di rimborsi IGEsulle merci esportate (pratiche già molte in

sofferenza o che tali si renderanno perdurand olo stato attuale), con gravi danni specialment ealle piccole, numerosissime imprese esporta-trici, soprattutto artigiane, già in notevoli dif-ficoltà ;

ed allo scopo di dare, invece, sostanzial esollievo immediato ai settori dell'industria ,del commercio e dell'artigianato interessati a lcommercio con l'estero e più colpiti anch edalla congiuntura internazionale oltre che d aquella interna, per cui le stesse « provviden-ze » creditizie inerenti il decreto-legge 5 lu-glio 1971, n . 430, risultano insufficienti e ad

effetto, semmai, notevolmente differito ,

impegna il Governo :

1) a presentare entro due mesi l'esatt a

situazione aggiornata delle pratiche IGE al -

l'esportazione rimaste inevase (come numer oe valore) e quella prevedibile alla fine dello

esercizio 1971 od a seguito della stessa cessa-zione del diritto ai rimborsi in questione ;

2) a provvedere bimestralmente alle as-segnazioni e trasferimenti dei fondi di dota-zione alle intendenze di finanza, sufficienti a l

servizio senza produzione di arretrato .

(1)

Giovannini, Raffaelli, Vespignani, Raucci ,

Colajanni, Ferri Giancarlo, Borraccina ,

Cesaroni, Cirillo, Lenti, Martelli, Niccolai

Cesarino, Scipioni, Specchio .

PRESIDENTE . Qual è il parere del Gover-

no su quest 'ordine del giorno ?

FERRARI-AGGRADI, Ministro del tesoro .

Signor Presidente, il Governo accoglie l'ordin edel giorno come raccomandazione, e prescin-dendo dalle sue premesse .

PRESIDENTE . Chiederò ora se, dopo l edichiarazioni del Governo, i presentatori in-sistano a che il loro ordine del giorno sia post o

in votazione .

LENTI. Non insistiamo, signor Presidente .

PRESIDENTE . Passiamo all'esame del di -segno di legge n . 3503. Si dia lettura dell'arti-

colo unico .Avverto che gli emendamenti s'intendon o

riferiti agli articoli del decreto-legge .

ARMANI, Segretario, legge :

« È convertito in legge il decreto-legge 5 lu-glio 1971, n . 431, concernente provvediment i

straordinari per lo sgravio di oneri sociali afavore delle imprese artigiane e delle piccolee medie imprese industriali » .

Atti Parlamentari

— 30423 —

Camera dei Deputata

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971.

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Al primo comma dell 'articolo. I, sostituirele parole : 30 giugno 1972, con le parole : 30giugno 1973 .1 . 3 . Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento ,

Bozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno,Ferioli, Quilleri, Serrentino.

Al primo comma dell 'articolo i, ,sostituirele parole : dalle imprese artigiane e da quell eindustriali che impiegano fino a 300 dipen-denti, con le parole : dalle imprese industriali ,artigiane, commerciali e turistiche .1 . 4 . Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento,

Bozzi, Camba, Catena, Cottone, Giorno,Ferioli, Quilleri, Serrentino.

Al secondo comma dell 'articolo I, sostituir ele parole : nella misura del 5 per cento, conle parole : nella misura del 10 per cento .1 . 5 . Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento,

Bozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno,Ferioli, Quilleri, Serrentino.

Al terzo comma dell 'articolo 1, sopprimer ele parole : con esclusione di quelle operant inel settore dell'edilizia di cui all'articolo 2della legge 2 febbraio 1970, n . 14, e nel set-tore dei trasporti .

1 . 6. Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento ,Gozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno,Ferioli, Quilleri, Serrentino.

Al quarto comma dell 'articolo sostituirele parole : che alla data del 10 giugno 1971occupavano non oltre 500 dipendenti, con leparole : che occupano più di 300 dipendenti .

1 . 7 . Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento ,Gozzi, Camba, Catena, Cottone, Giorno ,Fenoli, Quilleri, Serrentino.

L 'onorevole Alesi ha facoltà di svolgerli .

ALESI . Signor Presidente, per quanto ri-guarda l ' emendamento 1 . 3 noi rileviamo-- e l 'abbiamo già detto nel corso dei nostr iinterventi – una grave limitazione nella, vali-dità del provvedimento, rappresentata dal pe-riodo per il quale esso ,è stato varato . La va-lidità della fiscalizzazione decorre, second ole !disposizioni del decreto, dal 1° luglio 1971.al 30 giugno 1972 (cioè, in pratica un anno) .Sembra a noi che, nella congiuntura verifica-tasi, le imprese abbiano bisogno di una mag-giore durata della fiscalizzazione per pote rrisanare in qualche modo la loro situazione .

Secondo il nostro giudizio, sarebbe utile un afiscalizzazione che avesse addirittura la vali-dità di circa tre anni, sia pure diminuendon ela scalarità . Non abbiamo chiesto, comunque,il triennio, ma col nostro emendamento chie-diamo che il provvedimento abbia la duratadi due anni .

Venendo a considerare l'emendamento 1 . 4 ,ancora una volta devo esprimere l'amarezzadegli operatori del settore economico da esso

_considerato . Vorrei che il ministro Ferrari -Aggradi non pensasse che la richiesta di que-sto emendamento sia settoriale o particolari-stica, visto che ci riferiamo al settore mer-cantile e al settore del commercio e del tu-rismo . La loro esclusione da questo provve-dimento non sappiamo spiegarcela altro ch econ una valutazione fatta dal Governo nei ri-guardi del settore della distribuzione, second ocui esso sarebbe in condizioni di assorbire

gli aumenti dei costi . Ebbene, li potrebbe as-sorbire a patto che li riversi sul consumatore ,

ma mi sembra che nell'attuale fase congiun-turale questo ragionamento non possa trova r

luogo. Non vorremmo, come ho già avuto oc-casione di dire, che una, inflazione che il Go-verno può non avere la forza, o la capacità

o la volontà !di fermare, fosse addebitata all eclassi del commercio e del turismo . Questaè la realtà che ci fa chiedere, con il nostro

emendamento, che il commercio e il turism o

siano inclusi nei benefici del decreto in esame .

Non mi soffermo neanche a far notare laconcorrenza sleale che si verifica per il com-mercio all'ingrosso; se le attività di impor-tazione ed esportazione sono svolte dallo stes-so settore della produzione, il costo del la-voro -in quest'ultimo può rappresentare anch eil 30 per cento in meno di quanto avverrebb e

per una azienda commerciale . Questo pone laazienda commerciale già in partenza in po-sizione inframarginale . Pertanto richiamiam oin modo particolare l'attenzione della Camer asul nostro emendamento .

Per quanto riguarda l'emendamento 1 . 5 ,devo dire che una fiscalizzazione nella misur a

di appena ;il 5 per cento è da noi ritenuta unadispersione di ricchezza, un gioco di miliardi

a vuoto. Perché la fiscalizzazione possa aver evalidità al fine di farne beneficiare la atti-vità imprenditoriale, dovrebbe essere almen o

della misura del 10 per cento . Abbiamo vist oche, a proposito !dei provvedimenti per il Mez-zogiorno, abbiamo cominciato prima col par-lare di un 10 per cento, poi di un 20 e ora d i

un 30 per cento . Noi pensiamo sarebbe neces-sario portarla al 20-25 per cento, magari sca-lando poi da tale percentuale nel triennio di

Atti Parlamentari

— 30424 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

cui ho già parlato . Se ciò non sarà possibile ,chiediamo almeno che la misura del 5 pe rcento sia portata al 10 per cento .

Veniamo all 'emendamento 1 . 6, che si in-serisce nel programma di fiscalizzazione co nparticolare riferimento alle preoccupazioni ri-guardanti i costi .

Questo emendamento si illustra da sé ,quando si pensi che noi ci limitiamo a chie-dere che ai benefici di questa fiscalizzazion esiano ammessi anche i settori dell'edilizia edei trasporti . Si tratta di due settori, special -mente quello edile, la cui situazione è a tutt inota . Il settore dei trasporti, inoltre, in que-sto momento si trova in fase concorrenziale equindi di difficoltà estrema per il cambio diquelli che dovrebbero essere i mezzi dei tra-sportatori .

Per quanto riguarda l 'emendamento 1. 7 ,il discorso potrebbe essere molto lungo, madal momento che la fiscalizzazione è limitataa 300 operai per industrie che abbiano fino a500 operai, dobbiamo chiedere il perché d itali limiti, atteso che si voglia arrivare all aattivazione della piccola e media industria .Con 500 operai un cementificio, ad esempio ,o un'industria petrolchimica, sono grandis-sime industrie che forse non avrebbero bi-sogno di incentivazione . Si potrebbero quind iforse risparmiare parecchi miliardi se quest ilimiti di 500 persone o 300 persone fosserodistinti per settori . Infatti con una dimen-sione di questo genere, in un settore ci si pu òtrovare di fronte ad una piccola o media in-dustria mentre in altri ci si può trovare d ifronte ad una grande industria .

Premesso questo - le visto che in sede d iCommissione questo principio non è stato ac-cettato, come non ,è stato accettato, tra l'altro ,il vantaggio che si sarebbe potuto avere divi-dendo per settori i miliardi, e facendo cos ìbeneficiare anche i settori del commercio edel turismo senza ulteriori aggravi per lo Stat o- noi chiediamo che questo limite di 500 per-sone sia eliminato e quindi che si parli pe rtutte le industrie, comprese Ie artigiane, com-merciali 'e turistiche, solo del limite dei 30 0dipendenti .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Al primo comma dell'articolo 1, dopo l eparole : imprese artigiane, aggiungere : e coo-perativistiche .1 . 14 . Giraudi, Prearo, Stella, Baldi, Bima, Sisto,

Traversa, Botta, Miroglio, Borra, Bodrato ,Cristofori . Lobianco.

Dopo il primo comma dell 'articolo 1, ag-giungere il seguente :

A favore delle cooperative agricole che, anorma dell'articolo 9 della legge 12 marz o

1968, n. 334, hanno avuto un aumento degli

oneri contributivi, 'è concesso altresì lo sgra-vio totale degli oneri contributivi arretrat i

maturati in applicazione dell'articolo 9 dell alegge 12 marzo 1968, n . 334 .

1 . 15. Giraudi, Prearo, Stella, Baldi, Bima, Sisto ,Traversa, Botta, Miroglio, Borra, Bodrato ,

Cristofori, Lobianco .

L'onorevole Giraudi ha facoltà di svol-gerli .

GIRAUDI . L'emendamento 1 .14 vuoleampliare lo sgravio comprendendovi anch ele cooperative per le loro difficoltà di ordin eorganizzativo, commerciale ed economico . Sitratta di organismi di piccole dimensioni conpochi dipendenti ed ovviamente ciò compor-ta un relativo, modesto aggravio per lo Stato .

L'emendamento 1 . 15 vuole affrontare una

questione che in quest ' aula era già stata di-scussa a suo tempo, per cui le cooperativ eagricole appena nate furono inquadrate, pe rquanto riguarda i contributi, nel settore del -l ' agricoltura e, in seguito alla legge n . 334del 1968, nel settore dell'industria . Ovvia-mente in questo periodo l'INPS sta chieden-do non solo il pagamento delle annualità, m aaddirittura degli arretrati . Ciò arreca un no-tevole aggravio alla situazione economica efinanziaria delle cooperative. Perciò con que-sto emendamento si chiede sia concesso all ecooperative agricole lo sgravio degli oner icontributivi arretrati e maturati in applica-zione di questa legge del 1968, n . 334 .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Al primo comma dell 'articolo 1, sostituire

le parole : e da quelle industriali che impie-gano fino a 300 dipendenti, con le parole :dalle cooperative e loro consorzi, purch éiscritte sul registro prefettizio o nello sche-dario generale di cui al decreto legislativ odel Capo provvisorio dello Stato 14 dicem-bre 1947, n . 1577, e da quelle industriali ch eimpiegano fino a trecento dipendenti .

1 . 13. Alini, Gramegna, Boiardi, Sacchi, Mazzola ,

Caponi, Aldrovandi, Bruni, Lattanzi, Su -lotto, di Marino, Pajetta Giuliano, Pel-lizzari, Pochetti, Sgarbi Bompani Luciana,Tognoni. Rossinovich, Raucci, Maschiella .

Atti Parlamentari

— 30425 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

SGARBI BOMPANI LUCIANA . Chiedo disvolgerlo io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SGARBI BOMPANI LUCIANA . SignorPresidente, anche questo emendamento, mol-to chiaro e semplice, riguarda le cooperative .Si tratta di estendere lo sgravio che si pro -pone di concedere alle imprese artigiane e dindustriali che impiegano fino a 300 dipen-denti, anche alle cooperative ed ai loro con-sorzi . Per il ruolo e le finalità, che tutti co-nosciamo, delle cooperative, noi riteniam osia giusto estendere questo sgravio anche all ecooperative ed ai consorzi .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Al primo comma dell 'articolo I, aggiun-gere, in fine, le parole : nonché dalle impre-se cooperative e loro consorzi purché iscrittenel registro prefettizio o nello schedario d icui al decreto legislativo del Capo provviso-rio dello Stato 14 dicembre 1947, n . 1577, esuccessive modifiche .1 . 1 .

Monti .

Al terzo comma dell 'articolo I, dopo l eparole : è concesso alle, inserire le parole :cooperative e loro consorzi di cui al primocomma, alle.1 . 2.

Monti.

L ' onorevole Monti ha facoltà di svolgerli .

MONTI . L'emendamento 1 . 1 non richie-de eccessive parole per la sua illustrazione .Le cooperative operano in ogni settore di at-tività e risentono tutte dello stato di disagiodel momento per l 'aumento dei costi .

Poiché questo provvedimento è fatto an-che, come dice la relazione, per migliorarel'equilibrio delle imprese, non si capisce per-ché le cooperative, ovunque e comunque ope-rino, debbano essere escluse dai benefici . Èvero che ci sono cooperative che operano i nsettori già contemplati dal provvedimento stes-so e che quindi usufruiranno automaticament edi queste norme; tuttavia, in relazione all aloro funzione sociale, al fatto che sono vigi-late dal Governo e a tutte le considerazion isempre fatte sulla necessità di andare incontr oal movimento cooperativo, mi sembra oppor-tuno che tutte le cooperative siano ammesseai benefici in questione .

Considerato anche l'onere molto modestoche deriverebbe all ' erario, voglio sperare ch el'emendamento sia accettato, anche se è chiaro

e acquisito che comunque le cooperative ap-partenenti ai settori agevolati rientrano ne lprovvedimento .

Il successivo emendamento 1 . 2 non richie-de illustrazione, perché è conseguente all oemendamento che ho testé finito di svolgere .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Al primo comma dell 'articolo 1, dopo leparole : da quelle industriali che impiegano,aggiungere le parole : per ogni unità locale .1 . 8. Pucci di Barsento, Alesi, Cassandro, Mo-

naco, Bozzi, Camba, Catella, Cottone ,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino.

L'onorevole Pucci di Barsento ha facoltàdi svolgerlo .

PUCCI di BARSENTO . Signor Presidente ,il testo del decreto-legge non è assolutament echiaro in merito alla esenzione o alla appli-cazione delle norme in esso contenute nel casodi industrie che, invece di essere localizzat ein un sol posto con un numero di dipendentisuperiore a 500, siano invece localizzate i npiù posti e non superino nelle singole localit ài 300 dipendenti . In altre parole non so se ,senza specificare quel che ho specificato nel -l 'emendamento che sto illustrando, aziende l equali nel loro complesso abbiano alle lorodipendenze 300 dipendenti ma che siano dislo-cate in più località, pur facendo parte di unasola azienda, verrebbero a beneficiare de lprovvedimento stesso. Lo scopo dell 'emenda-mento è di non creare una sperequazione fr aqueste aziende ed altre aziende che, per es-sere dislocate in un sol posto, verrebbero adessere avvantaggiate rispetto alle prime .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Dopo il primo comma dell'articolo i, ag-giungere il seguente:

Lo sgravio di cui al precedente comma èaltresì concesso alle aziende commerciali connon oltre dieci dipendenti, nonché ai pubblic iesercizi alberghieri di seconda e terza catego-ria che impiegano non oltre quindici dipen-denti, alle pensioni e locande indipendente-mente dal numero degli addetti, ai ristorantie bar con non oltre otto dipendenti .1 . 12 . Gramegna, Alini, Ohnini, Boiardi, Sacchi ,

Mazzola, Caponi, Aldrovandi, Bruni, Lat-tanzi, Sulotto, di Marino, Pajetta Giu-liano, Pellizzari, Pochetti, Sgarbi Bom-pani Luciana, Tognoni, Rossinovich,

Raucci, Maschiella .

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Dopo l ' articolo 4, aggiungere il seguente :

MT . 4-bis .

I benefici di cui agli articoli 1 e 2 de lpresente decreto sono subordinati al manteni-mento dei livelli di occupazione esistenti nell esingole imprese alla data del 10 giugno 1971 .4 . O. 1.

Bruni, Mazzola, Gramegna, Alini, Caponi ,Ohnini, Boiardi, Sacchi, Aldrovandi, Lat -tanzi, Sulotto, di Marino, Pajetta Giu -liano, Pellizzari, Pochetti, Sgarbi Bom -pani Luciana, Tognoni, Rossinovich ,Raucci, Maschiella.

GRAMEGNA . Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GRAMEGNA. Signor Presidente, con l oemendamento 1 . 12 il nostro gruppo vuoleestendere le misure di sgravio alle aziendecommerciali con non oltre 10 dipendenti, a ipubblici esercizi alberghieri di seconda e terz acategoria che impieghino non oltre 15 dipen-denti, alle pensioni e locande indipendente -mente dal numero degli addetti, e ai ristorant ie bar con non oltre 8 dipendenti . Questa no-stra proposta trova riscontro anche in ana-loghe posizioni assunte da parte di collegh idi altri gruppi. L ' onere non ci sembra molt oelevato se è vero quanto ha affermato l 'onore-vole Fortunato Bianchi nella sua relazione, ecioè che per quanto riguarda il settore turi-stico-alberghiero esso risulterebbe sgravato daun importo contributivo pari a circa 9 mi-liardi . Noi riteniamo che questa sia una mi-sura equa a favore di aziende che operano ne lnostro paese e che danno occupazione a mol-tissimi Iavoratori .

Con l ' articolo aggiuntivo 4 . 0. 1 tendiamoa garantire i livelli di occupazione da even-tuali imbrogli che possono essere fatti licen-ziando operai al fine di ottenere i benefic iprevisti dalla legge .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Al primo comma dell'articolo 3, sostituir ele parole : in lire 221 miliardi, con le parole :in lire 400 miliardi, da erogarsi in rate bime-strali anticipate .3 . 1 . Pochetti, Alini, Gramegna, Boiardi, Sacchi ,

Mazzola, Aldrovandi, Bruni, Lattanzi ,Sulotto, di Marino, Pajetta Giuliano, Pel-lizzari, Sgarbi Bompani Luciana, Tognoni,Rossinovich, Raucci, Caponi, Maschiella .

Aggiungere, in fine dell 'articolo 3, il se-guente comma :

Sulle somme erogate tardivamente rispettoalle scadenze è dovuto a favore della gestion edell'assicurazione obbligatoria contro la di-soccupazione involontaria gestito dall'INPS ,la corresponsione dell'interesse commisuratoa tasso legale .

3 . 2. Pochetti, Boiardi, Gramegna, Alini, Caponi ,Olmini, Sacchi, Mazzola, Aldrovandi,Bruni, Lattanzi, Sulotto, di Marino, Pajett aGiuliano, Pellizzari, Pochetti, Sgarbi Bom-pani Luciana, Tognoni, Rossinovich ,Raucci, Maschiella.

Al primo comma dell 'articolo 4, sostituir ele parole : di lire 221 miliardi, con le parole :di lire 400 miliardi .

4 . 1 . Alini, Gramegna, Olmini, Boiardi, Sacchi ,Caponi, Mazzola, Aldrovandi, Bruni, Lat-tanzi, Sulotto, di Marino, Pajetta Giu-liano, Pellizzari, Pochetti, Sgarbi Bompan iLuciana, Tognoni, Rossinovich, Raucci ,Maschiella.

POCHETTI . Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

POCHETTI. L'emendamento 3 . 1 tende adelevare l ' importo dello sgravio da 221 a 400miliardi, in relazione alle proposte da no ipresentate con gli emendamenti già illustrati .Nella seconda parte dell 'emendamento è ri-presa una formula già contenuta in un prece-dente decreto-legge, ed esattamente nel de-creto n. 918 del 30 agosto 1968, convertito nel-la legge 25 ottobre 1968 n . 1089. Con questoemendamento noi tendiamo a offrire garanzi eperché l 'operazione non si risolva in un dan-no per l'Istituto nazionale della previdenz asociale, ed in modo particolare per il fondodella disoccupazione. I danni provocati finoad oggi alla gestione dell'Istituto nazional edella previdenza sociale attraverso i' ritard inell'insediamento degli organi di amministra-zione e attraverso i prelievi che sono stat ifatti nelle diverse gestioni negli anni passatisono stati rilevanti . Con questo emendamentonoi tendiamo a limitare questi danni, soprat-tutto nel momento in cui i lavoratori assu-mono la direzione di questo Istituto .

L'emendamento 3 . 2 tende alla stessa fina-lità; come ho già detto in passato, si è attintoai fondi dell'Istituto nazionale della previden-za sociale, stravolgendo risultati economici efinanziari del bilancio dell'Istituto stesso . E

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tutto ciò è stato fatto, a volte, senza corri-spondere alcun interesse alle gestioni . Ricor-do, ad esempio, gli oltre 400 miliardi che fu-rono prelevati dal fondo dell ' assicurazion egenerale obbligatoria - fondo adeguament opensioni - per pagare le pensioni ai coltiva -tori diretti, e che sono stati restituiti in 9annualità a quel fondo senza corresponsionedi alcun interesse .

Con l 'emendamento Alini 4. 1 tendiamo aporre a carico dello Stato l'onere di 400 mi-liardi, e cioè l'importo dello sgravio da noiproposto con il primo emendamento .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Dopo il secondo comma dell 'articolo 1, ag-giungere il seguente:

Lo sgravio contributivo è elevato al 10 percento per le aziende industriali operanti neisettori : tessile, abbigliamento, maglieria, cal-zetteria, calzature, costruzioni articoli metal-lici di consumo, macchine utensili, macchin eapparecchi industriali tessili ; e al 15 per centoper le imprese artigiane, per le cooperative eloro consorzi, nonché per le aziende commer-ciali, púbblici esercizi alberghieri, pensioni elocande, ristoranti e bar di cui al second ocomma .1 . 11 . Pochetti, Boiardi, Gramegna, Bastianelli ,

Alini, Sacchi, Caponi, Mazzola, Aldro-vandi, Bruni, Lattanzi, Sulotto, di Marino ,Pajetta Giuliano, Pellizzari, Sgarbi Bom-

pani Luciana, Tognoni, Rossinovich ,Raucci, Maschiella.

ALDROVANDI . Chiedo di svolgerlo io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ALDROVANDI . Abbiamo presentato que-sto emendamento, unitamente ad alcuni col -leghi del gruppo del PSIUP, al fine di tenerein considerazione un gruppo di industrie ch esi trovano in difficoltà . Proponiamo quindi d iaumentare lo sgravio per due motivi essen-ziali . Il primo motivo è che queste industri etrovano difficoltà nel mercato interno ed in-ternazionale ; il secondo è quello della neces-sità di dar loro - riguardo ai problemi de lsettore delle macchine utensili e delle macchi -ne combinate - la possibilità di avere mezzisufficienti per ristrutturare l ' azienda e rag-giungere competitività nel campo internazio-nale, in cui tali industrie sono molto impe-gnate. Per queste ragioni riteniamo che l oemendamento possa essere accolto dal Go-verno.

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Dopo il terzo comma dell 'articolo i, ag-giungere il seguente :

Sono escluse dai predetti benefici tutte leaziende il cui capitale sociale sia controllat oin tutto o in parte da grandi gruppi indu-striali, commerciali o finanziari privati o pub-blici nazionali o stranieri .

1 . 10. Rossinovich, Mazzola, Gramegna, Alini,

Boiardi, Sacchi, Aldrovandi, Bruni, Lat-tanzi, Sulotto, di Marino, Pajetta Giulia -no, Pellizzari, Pochetti, Sgarbi Bompan iLuciana, Tognoni, Raucci, Caponi, Ma-

schiella .

PELLIZZARI. Chiedo di svolgerlo io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PELLIZZARI. Questo emendamento, - d anoi presentato insieme ad alcuni colleghi de lgruppo del PSIUP, tende a fissare una deli-mitazione precisa nei confronti di coloro ch edevono beneficiare di • questo provvedimento .Proponiamo di distinguere tra la piccol aazienda industriale o artigiana, che vive un avita veramente autonoma, e come tale incon-tra le difficoltà alla base delle quali sono l eragioni addotte dal Governo per il ricorso aldecreto-legge, ed altre aziende le quali, anchese formalmente, per l 'entità numerica dei la-voratori occupati, presentano le caratteristichedelle piccole aziende, sono in pratica diretta-mente o indirettamente collegate a grandigruppi finanziari e commerciali, pubblici eprivati, nazionali o stranieri . Pensiamo ch equesta precisazione abbia una sua specific avalidità e possa incontrare il favore dell'As-semblea, poiché non fa che sottolineare gl iscopi del provvedimento ; essa aumenta, se ac-colta, la disponibilità finanziaria delle azien-de che risentono del ristagno economico e

chiuderebbe un possibile varco ad aspetti spe-culativi cui potrebbero strumentalmente ricor-rere ambienti economici esclusi dal provve-dimento perché non rientranti nell'ambitodella piccola azienda industriale . Se, infatti ,dovesse mancare nel provvedimento tale pre-cisazione, rimarrebbero aperte, a nostro av-viso, le solite scappatoie attraverso le qual ii benefici e i vantaggi che noi vogliamo de-stinati verso una determinata direzione potreb-bero prendere la strada opposta, con gravedanno soprattutto per le piccole aziende ch e

sono le più interessate .

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PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Dopo il quarto comma dell'articolo I ag-giungere il seguente :

Alle imprese del settore tessile lo sgraviocontributivo, limitatamente a trecento unit àlavorative, è concesso indipendentemente da lnumero degli addetti .1 . 16. Mancini Vincenzo, Mattarelli, Bianchi For-

tunato, Corti, Masciadri, Anselmi Tina,Azimonti, Marchetti, Zamberletti, Pisic-chio, Monti, Capra, Beccaria .

AZIMONTI . Chiedo di svolgerlo io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

AZIMONTI. Noi siamo convinti che questoemendamento ricalca perfettamente la logic ae gli scopi che il provvedimento stesso intend econseguire . Prendiamo in considerazione un aspecifica attività del settore industriale, per l aquale l'esigenza di provvedimenti, è avvertit ada tutte le parti politiche da molto tempo. I lsettore tessile, infatti, attende da tempo quest iprovvedimenti per la ristrutturazione e il ri-lancio di una attività produttiva così impor-tante per il nostro paese .

Col nostro emendamento intendiamo co-gliere l 'occasione per anticipare qualche bene-ficio a favore di questo settore . Cioè, pur re-stando nei limiti delle 300 unità nei cui con -fronti si concede lo sgravio contributivo, ess ova applicato indistintamente a favore di tutt ele aziende tessili qualunque sia il numero de -gli addetti . Mi sembra che questa sia l'occa-sione per testimoniare una particolare atten-zione nei confronti di questo settore che è tra-vagliato da molto tempo da questi problemi .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Al terzo comma dell'articolo 1, sostituir ele parole : e .nel settore dei trasporti, con leparole : nel settore dei trasporti, nonché ne isettori della raffinazione degli idrocarburi edel cemento .

1 . 9 . Maschiella, Lattanzi, Gramegna, Alini, Ca-

poni, Boiardi, Sacchi, Mazzola, Aldro-vandi, Bruni, Sulotto, di Marino, Pajett aGiuliano, Pellizzari, Pochetti, Sgarbi Bom-pani Luciana, Tognoni, Rossinovich,Raucci, Maschiella .

L'onorevoIe MaschieIla ha facoltà di svol-gerlo .

MASCHIELLA. Questo emendamento ten-de a correggere una prevedibile distorsion eper quanto riguarda l'esonero fiscale del 5 pe rcento che dovrebbe andare alle aziende arti-giane piccole e medie che occupano fino a 30 0dipendenti . Noi vogliamo che questo benefici ovada veramente alle industrie manufatturier epiccole e medie premiandole per l'occupazio-ne di questa manodopera, evitando però che i lbeneficio sia dirottato verso quelle industri eche sono caratterizzate da alta intensità di in -vestimenti per ogni operaio occupato . Per que-sto chiediamo che vengano escluse dal bene-ficio, oltre alle categorie previste (i trasporti) ,anche le categorie industriali che rientran onel settore della raffinazione degli idrocarbur ie della lavorazione del cemento .

PRESIDENTE . Avverto che il Governo hapresentato i seguenti emendamenti :

All'articolo 3, sostituire le parole : 221 mi-liardi, con le altre : 225 miliardi .

All'articolo 4, sostituire le parole : 221 mi-liardi, con le altre : 225 miliardi .

Qual è il parere della Commissione sugl iemendamenti presentati ?

BIANCHI FORTUNATO, Relatore . Accettogli emendamenti del Governo, nonché l'emen-damento Mancini Vincenzo 1 . 16 .

Noi avrei preclusioni nei confronti dell oemendamento 1 . 9, testé illustrato dall'onore-vole Maschiella ; devo però rilevare che un su oaccoglimento comporterebbe una riduzione d ioneri di entità veramente limitata . Infatti i lsettore petrolchimico, ad esempio, annover a

attualmente 15.390 addetti, con una massa sa -lariale di 30 miliardi, per cui il risparmio am-monterebbe a circa un miliardo e mezzo, ulte-riormente e largamente riducibile se, come ècerto, tutte le raffinerie facenti capo a gross i

complessi venissero di fatto escluse,. perchétutte ricondotte alla unità centrale . Preghere ipertanto il collega Maschiella di non insister esul suo emendamento .

A proposito degli emendamenti Monti 1 . 1 ,1 . 2, Alini 1 . 13 e Giraudi 1 . 14 desidero fareuna dichiarazione che dovrebbe anche espri-mere la volontà della Camera e indicare l'in-terpretazione autentica della norma previst adal terzo comma dell'articolo 1 del decreto -legge n. 431 . Tale norma stabilisce che « losgravio contributivo . . . è concesso alle impres eartigiane ed industriali considerate tali dall enorme sugli assegni familiari » . Tale sgravio ,dal quale sono escluse le aziende operanti nei

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

settori dell'edilizia e dei trasporti, è altres ìconcesso, in forza del quarto comma, limita-tamente a 300 unità lavorative, alle imprese in-dustriali che, alla data del 1° giugno 1971 ,occupavano non oltre 500 dipendenti .

Desidero precisare, al riguardo, che gl isgravi previsti da tale norma devono senz'al-tro ritenersi applicabili a tutte le forme asso-ciative a tipo cooperativistico o consortile cheesercitano attività nei settori dell'artigianato edell'industria, negli stessi limiti previsti pe rle imprese industriali ed artigiane .

Dopo questa dichiarazione interpretativa ,che ritengo sarà recepita dal Governo e dal-l'Assemblea, considero ovviamente pleona-stici gli emendamenti prima ricordati, alme-no all'effetto di stabilire quali debbano esserei soggetti destinatari del provvedimento .

Sono contrario a tutti gli altri emenda-menti .

PRESIDENTE . Il Governo ?

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dellaprogrammazione economica . Concordo con i lrelatore e desidero in particolare confermarel ' interpretazione, molto esatta e rigorosa, ch eegli ha dato in ordine all 'applicazione anchealle cooperative dei benefici previsti dall'ar-ticolo 1 del decreto-legge .

In sostanza, mi pare che per la quasi to-talità gli emendamenti possano suddividers iin due gruppi : quelli tendenti ad estenderel 'area di applicazione del provvedimento d isgravio di oneri sociali, e quelli tendenti a doperare una differenziazione per settori .

Per quanto riguarda i primi, non ho cheda richiamarmi alle considerazioni che h oesposto nella mia replica e che sono state fatt eanche dal ministro del tesoro, con il qual epienamente concordo, circa la finalità spe-cifica del provvedimento che comporta ancheuna delimitazione della sua area di applica-zione. Con questo non intendiamo menoma -mente sottovalutare la legittimità e la fonda-tezza delle situazioni che attraverso quest iemendamenti sono state qui rappresentate, eci diamo carico, come Governo, di affrontarequesti problemi, per quanto riguarda in par-ticolare il settore del commercio, del turismo ,quello alberghiero ed altri menzionati negl iemendamenti, con altri provvedimenti, in al -tra sede ; altrimenti qui si adotterebbero mi-sure non pertinenti alle finalità che si voglion oora perseguire e si finirebbe per sminuirel 'efficacia e alterare la natura dei provvedi -menti in esame .

L'altro gruppo di emendamenti, ricondu-cibili all'intendimento di operare una diffe-renziazione per settori, potrebbe anche offrir espunti interessanti, come rilevava l 'onorevolerelatore a proposito degli idrocarburi e delcemento, di cui all'emendamento Maschiella1. 9. Si introdurrebbe tuttavia in questa ma-niera una complicazione tecnica nell 'applica-zione di un provvedimento che per essereefficace deve essere immediatamente, facil-mente e agevolmente applicabile ; si introdur-rebbe, cioè, la necessità di valutazioni, ch espesso sono discrezionali, per quanto riguard al'esatta collocazione nell'uno o nell'altro set-tore di imprese che spesso sconfinano in set-tori diversi .

D 'altra parte, ritengo del tutto pertinent eed esatta la considerazione fatta dal relatore ,secondo cui all ' inconveniente cui si vorrebb eporre rimedio con questa selezione è già post orimedio con la limitazione a 500 dipendenti.;infatti, particolarmente nei settori citati degl iidrocarburi e del .cemento, imprese (non unit àproduttive) che abbiano meno di 500 dipen-denti rappresentano eccezioni assai rare . Giàdi per sé, quindi, il congegno del provvedi -mento, con la delimitazione a 500 dipendenti ,esclude tutte le imprese non di piccole dimen-sioni operanti in questi settori .

Raccomando infine l'approvazione degl iemendamenti proposti dal Governo .

PRESIDENTE . Passiamo ai voti . Onore-vole Alesi, mantiene i suoi emendamenti I . 3e 1. 4, non accettati dalla Commissione né da lGoverno ?

ALESI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emen-damento Alesi 1. 3 .

(E respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Ales i1 . 4 .

(E respinto) .

Onorevole Giraudi, mantiene il suo emen-damento 1 . 14, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

GIRAUDI . Lo ritiro, signor Presidente,prendendo atto, per altro, che né il relatorené il Governo hanno spiegato le ragioni perle quali si sono dichiarati contrari . Ritiro al-tresì il mio emendamento 1 . 15 .

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V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

PRESIDENTE . Onorevole Alini, mantieneil suo emendamento 1 . 13, non accettato dallaCommissione né dal Governo ?

ALINI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Pucci di Barsento, mantiene i lsuo emendamento 1 . 8, non a.ccettato dallaCommissione né dal Governo ?

PUCCI DI BARSENTO . Sì, signor Presi -dente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Monti, mantiene il suo emenda-mento 1 . 1, non accettato dalla Commissionené dal Governo ?

MONTI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Gramegna, mantiene il su oemendamento I . 12, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

GRAMEGNA . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Alesi, mantiene il suo emenda -mento I . 5, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

ALESI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Pochetti, mantiene il suo emen-damento I . 11, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

POCHETTI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Monti, mantiene il suo emenda-mento 1 . 2, non accettato dalla Commission ené dal Governo?

MONTI . Lo ritiro, signor Presidente .

PRESIDENTE. Onorevole Alesi, mantien eil suo emendamento 1 . 6, non accettato dall aCommissione né dal Governo ?

ALESI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Maschiella, mantiene il su oemendamento 1 . 9, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

MASCHIELLA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Rossinovich, mantiene il su oemendamento 1 . 10, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

ROSSINOVICH. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Mesi, mantiene il suo emenda -mento i . 7, non accettato dalla Commission ené del Governo ?

ALESI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

L'articolo 1 del decreto-legge è del seguent etenore :

a A decorrere dal periodo di paga succes-sivo a quello in corso alla data del 1° luglio1971 e fino a quello corrente alla data del30 giugno 1972 è concesso uno sgravio sul com -plesso dei contributi da corrispondere al -l'INPS dalle imprese artigiane e da quelle in-dustriali che impiegano fino a 300 dipendenti .

Lo sgravio contributivo è stabilito a favor edei datori di lavoro nella misura del 5 pe rcento delle retribuzioni assoggettate alla con-lribuzione per l'assicurazione obbligatori acontro la disoccupazione, al netto dei com-pensi per lavoro considerato straordinario da icontratti collettivi e, in mancanza, dalla legge .

Lo sgravio contributivo di cui al primocomma è concesso alle imprese artigiane e dindustriali considerate tali dalle norme su gli

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

assegni familiari, con esclusione di quelle ope-ranti nel settore dell'edilizia di cui all'arti-colo 2 della legge 2 febbraio 1970, n . 14, e ne lsettore dei trasporti .

Lo sgravio contributivo è altresì concesso ,limitatamente a 300 unità lavorative, alle im-prese industriali che alla data del 1° giugn o1971 occupavano non oltre 500 dipendenti .

Ai fini del precedente comma le impres ecalcoleranno l ' ammontare dello sgravio ap-plicando di 5 per cento su di una massa sala-riale pari a 300 volte il valore del salario me-dio unitario liquidato in ciascun periodo d ipaga ai fini dell'assicurazione obbligatori acontro la disoccupazione » .

L 'emendamento Mancini Vincenzo 1 . 16 èdel seguente tenore :

Dopo il quarto comma dell 'articolo 1, ag-giungere il seguente :

Alle imprese del settore tessile lo sgraviocontributivo, limitatamente a trecento unit àlavorative, è concesso indipendentemente da lnumero degli addetti .

Pongo in votazione l'emendamento Man-cini Vincenzo 1 . 16, accettato dalla Commis-sione e dal Governo .

(È approvato) .

Onorevole Pochetti, mantiene il suo emen-damento 3 . 1 . non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

POCHETTI. Ritiro la prima parte del mi oemendamento, cioè le parole « in lire 400 mi-liardi » . Insisto sulla seconda parte .

PRESIDENTE. Pongo in votazione la se-conda parte dell'emendamento Pochetti 3 . 1 .

(È respinta) .

Onorevole Pochetti, mantiene il suoemendamento 3. 2, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

POCHETTI . Lo ritiro, signor Presidente ,per non pregiudicare la soluzione del pro-blema che esso solleva e che riguarda l 'ob-bligo dello Stato di corrispondere gli inte-ressi all ' INPS . Non è scritto infatti in nes-suna parte che il Governo possa attingere a ifondi INPS, costituiti con i soldi dei lavo-ratori, senza dare un soldo di interesse, com eè stato fatto nel passato .

PRESIDENTE. Onorevole Alini, mantieneil suo emendamento 4. 1, non accettato dallaCommissione né dal Governo ?

ALINI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Bruni, mantiene il suo emen-damento 4 . O. 1, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

BRUNI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

L'articolo 3 del decreto-legge è del seguen-te tenore :

« L'importo dello sgravio concesso in ap-plicazione dell'articolo 1 del presente decretoè posto a carico dell'assicurazione obbligato-ria contro la disoccupazione involontaria, ge-stita dall 'Istituto nazionale della previdenzasociale, che vi farà fronte con un corrispon-dente apporto dello Stato, determinato, salvoconguaglio, in lire 221 miliardi .

Ai fini del conguaglio, da effettuarsi altermine del periodo considerato, sulla bas edei rendiconti regolarmente approvati, la ge-stione dell 'assicurazione obbligatoria contr ola disoccupazione involontaria terrà apposit aevidenza contabile dell'ammontare degl isgravi concessi» .

L'emendamento del Governo riferito all oarticolo 3 è del seguente tenore :

All'orticolo 3, sostituire le parole : 221 mi-liardi, con le altre : 225 miliardi .

Pongo in votazione questo emendament odel Governo, accettato dalla Commissione .

(È approvato) .

L'articolo 4 del decreto-Iegge è del seguen-te tenore :

« All'onere di lire 221 miliardi . si prov-vede con il netto ricavo derivante da opera-zioni finanziarie che il ministro per il tesor oè autorizzato ad effettuare negli anni 1971 e1972 mediante la contrazione di mutui con i lConsorzio di credito per le opere pubbliche ,o con l 'emissione di buoni poliennali del te-soro o di speciali certificati di credito . Si ap-plicano le norme di cui all 'articolo 46 de ldecreto-legge 26 ottobre 1970, n . 745, conver-tito con modificazioni nella legge 18 dicem-bre 1970, n. 1034 .

All'onere relativo alle operazioni finanzia-rie di cui al precedente comma sarà fatto

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V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

fronte per l 'anno 1971 con riduzione de ifondi speciali di cui ai capitoli nn. 3523 e6036 dello stato di previsone del Minister odel tesoro per l ' anno medesimo .

Il ministro per il tesoro è autorizzato a dapportare negli anni 1971 e 1972, con propridecreti, le occorrenti variazioni di bilancio » .

L'emendamento del Governo riferito alloarticolo 4 è del seguente tenore :

All 'articolo 4, sostituire le parole : 221 mi-liardi, con le altre : 225 miliardi .

Pongo in votazione questo emendamentodel Governo, accettato dalla Commissione .

(È approvato) .

Passiamo all 'ordine del giorno presentato .Se ne dia lettura .

ARMANI, Segretario, legge :

La Camera ,

constatato che con i decreti-legge nn . 3503e 3504 concernenti agevolazioni contributivea favore delle imprese operanti nei settori del -l ' industria e artigianato ed aventi caratter econgiunturale per l'attuale preoccupante stas iproduttiva sono stati esclusi dal partecipar ea detti benefici taluni settori e particolarment el'intero settore dei trasporti ;

esprime il suo disappunto e la seri apreoccupazione convalidata dalla incontesta-bile considerazione essere il settore dei tra -sporti attività condizionante e primaria nelcontesto dell ' intero sistema economico e pro-duttivo . Ciò apparirà tanto più evidente se s iconsidera la urgente esigenza di allineament odel settore con le più moderne realtà present inell 'ambito della Comunità Europa ;

ciò premesso ,

impegna il Governo

a predisporre con urgenza quei provvediment iche risultano essere in fase di avanzato studioe che si riferiscono al settore, con particolareriferimento all 'attività della marina mercan-tile le cui imprese sono state escluse dai be-nefici previsti dai già citati decreti-legge .

(I)

Azimonti .

Qual è il parere del Governo su quest oordine del giorno ?

GIOLITTI, Ministro del bilancio e dell aprogrammazione economica . Anche a nomedel mio collega del tesoro, dichiaro che i lGoverno lo accetta come raccomandazione

dato che esso invita a predisporre dei prov-vedimenti, per cui si tratta di studiare e d iformulare quanto viene suggerito .

PRESIDENTE. Onorevole Azimonti, dopole dichiarazioni del Governo, insiste a che i lsuo ordine del giorno sia posto in votazione ?

AZIMONTI. Non insisto, signor Presi -dente .

PRESIDENTE . Passiamo all'esame del di -segno di legge n . 3504. Si dia lettura dell 'arti-colo unico nel testo della Commissione .

Avverto che gli emendamenti s ' intendonoriferiti agli articoli del decreto-legge .

ARMANI, Segretario, legge :

« È convertito in legge il decreto-legge 5luglio 1971, n . 429, concernente proroga edaumento dello sgravio degli oneri sociali pe rle imprese industriali ed artigiane nel Mez-zogiorno, con la seguente modificazione :

Il primo comma dell 'articolo i è sostituit odal seguente:

" A decorrere dal primo del mese succes-sivo a quello di entrata in vigore del presentedecreto, l'ulteriore sgravio contributivo di cu ial quarto comma dell 'articolo 18 del decreto-legge 30 agosto 1968, n. 918, convertito, conmodificazioni, nella legge 25 ottobre 1968 ,n. 1089, è elevato, per il personale assunto da l1° gennaio 1971, dal 10 al 20 per cento. Losgravio supplementare del 10 per cento s iapplica sulle retribuzioni relative ai lavora -tori assunti dopo la data del 31 dicembr e

, 1970 depennando fra questi, in ordine di as-sunzione, un numero di lavoratori pari aquello dei lavoratori che sono stati licenziat idopo la stessa data "

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

All 'articolo i, sostituire i primi tre commicon i seguenti :

A decorrere dal primo del mese successivoa quello di entrata in vigore del presente de-creto, lo sgravio contributivo di cui al commasecondo dell'articolo 18 del decreto-legge 30agosto 1968, n . 918, convertito, con modifica-zioni, nella legge 25 ottobre 1968. n. 1089, èelevato al 20 per cento per le aziende arti-giane .

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Per le imprese industriali fino a 1000 di -pendenti e con rapporto fra costo globale de llavoro e fatturato lordo, riferito a esercizi an-nuali, non inferiore al 25 per cento, lo sgraviocontributivo di cui al primo comma viene au-mentato oltre il 10 per cento ed è fissato nell amisura dello 0,5 per cento per incrementi de lrapporto suddetto dell'1 per cento .

Lo sgravio di cui ai precedenti commi vie -ne ulteriormente aumentato del 10 per cent oper i nuovi investimenti industriali ed artigia-ni e limitatamente alla occupazione aggiunti -va, per un periodo di quattro anni dall'entrat ain funzione delle nuove iniziative .

Le imprese industriali che in forza delquarto comma dell'articolo 18 del decreto-leg-ge 30 agosto 1968, n. 918, convertito, con mo-dificazioni, nella legge 25 ottobre 1968, n, 1089 ,godono di condizioni di maggior favore d iquanto disposto dal presente articolo, alla dat adel primo gennaio 1973 si uniformeranno all epresenti norme, usufruendo del beneficio de lprecedente terzo comma per l ' eventuale pe-riodo mancante ai quattro anni dal loro avvia-mento .

In relazione al disposto dei commi prece-denti l'apporto dello Stato in favore dell'assi-curazione obbligatoria contro la disoccupazio-ne, gestito dall 'INPS, di cui all 'articolo 1 9del decreto-legge 30 agosto 1968, n . 918, con-vertito, con modificazioni, nella legge 25 otto-bre 1968, n . 1089, è elevato negli anni 1971 e1972 rispettivamente di lire 18 miliardi e d ilire 36 miliardi .

Di pari somma ,è elevato l'importo dei cer-tificati speciali di credito che il ministro deltesoro è autorizzato ad emettere negli anniindicati a copertura della spesa a carico dell oStato, ai sensi dell'articolo 20 del decreto -legge anzidetto .

Lo sgravio contributivo previsto dal pre-sente articolo ha validità fino al periodo d ipaga in corso al 31 dicembre 1980 .1 . 7 .

Scianatico.

L'onorevole Scianatico ha facoltà di svol-gerlo .

SCIANATICO . Le ragioni di questo emen-damento sono già state da me esposte durantela discussione sulle linee generali . In sintesi ,esso si giustifica per le stesse ragioni per cu inoi approvammo il « decretone » del 1968. In-fatti nel 1968 noi fissammo Io sgravio al 10 pe rcento per gli assunti prima del 30 settembre1968, e lo fissammo altresì al 20 per cento pe rgli assunti dopo tale data : il tutto fino al 31

dicembre 1972. Così facendo, noi riconoscem-mo il principio che lo Stato deve agevolarel'avvento degli impianti frutto di nuovi inve-stimenti concedendo alle imprese, in relazion ead essi, uno sgravio del 20 per cento, ma an-che aiutare a sopravvivere gli impianti già pre-cedentemente realizzati (riconoscendo in rela-zione ad essi la fiscalizzazione del 10 per cen-to) : aiutando cioè sia gli uni sia gli altri, ov-viamente di più i nuovi – per un arco di tem-po triennale – nel difficile momento dell'avvia-mento .

Oggi però le misure predisposte dal nuovodecreto, pur elevando al 30 per cento la fisca-lizzazione in oggetto e prorogando fino al 1980l'efficacia delle fiscalizzazioni esistenti, non c i

trovano consenzienti : perché tale criterio d iintervento viene a determinare una ingiust aselezione temporale fra iniziative produttivenuove e iniziative produttive esistenti, quasipunendo le iniziative preesistenti e ponendol ecomunque su un piano di disparità concorren-ziale con quelle nuove .

Diciamo questo perché una fiscalizzazion eche per alcune aziende è limitata al 10 percento, e per taluni casi al 20 per cento, e pe rle altre riconosce invece una fiscalizzazion edel 30 per cento, crea inevitabilmente situa-zioni di privilegio in coloro che, potendo con -tenere i costi di produzione, possono aggredir eil mercato a prezzi più competitivi, mettend oin crisi le industrie meno favorite dal nostro

provvedimento .Riteniamo, cioè, che sia necessario preoc-

cuparsi di mantenere i livelli di occupazionegià raggiunti e quotidianamente in pericolo d icrollare, al tempo stesso in cui ci preoccupia-mo di dilatare ulteriormente i livelli occupa-zionali esistenti . In tal senso il meccanism oda noi proposto rende invece uguali tutte l eattività produttive (sia le vecchie sia le nuo-ve) e seleziona soltanto le diverse aziende i nfunzione della reale incidenza del costo de llavoro sul fatturato annuo complessivo . Inol-tre esso riconosce, come già si fece nel 1968 ,il dovere di aiutare il periodo di avviamentodelle nuove imprese : ma ciò soltanto per unperiodo di tempo congruo (4 anni), e non in -vece fino al 1980 .

Si tenga presente che l'aumento di sgravi ocontributivo che si chiede a favore delle im-prese già esistenti, e che d'altra parte è pro-porzionale all'incidenza del costo del lavoro ,va solo in parte a compensare il riassetto sala-riale determinato dall'abolizione delle « gab-bie » salariali .

In tal senso raccomandiamo di accoglierequesto emendamento, la cui copertura è per

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altro assicurata dalla riduzione temporale del -l'arco – quattro anni – durante il quale dispie-gano i loro effetti gli sgravi maggiori .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

All 'articolo 1, sostituire il primo e il terzocomma con il seguente :

A decorrere dal mese successivo a quellodell'entrata in vigore della presente legge gl isgravi contributivi previsti dall'articolo 18 de ldecreto-legge 30 agosto 1968, n. 918, convertitocon modificazioni nella legge 25 ottobre 1968 ,n . 1089, sono sostituiti dai seguenti : a tuttele imprese industriali, artigiane, commercial ie turistiche che impiegano dipendenti nei ter-ritori indicati dall 'articolo 1 del testo unic oapprovato con decreto del Presidente dell aRepubblica 30 giugno 1967, n. 1523, è con-cesso fino al 31 dicembre 1985 uno sgravio sulcomplesso dei contributi dovuti all ' Istitutonazionale della previdenza sociale nella mi-sura pari al 30 per cento delle retribuzion iassoggettate alla contribuzione per la assicu-razione obbligatoria contro la disoccupazion einvolontaria corrisposta ai dipendenti che ef-fettivamente lavorano nei territori di cui al -l'articolo 1 del decreto del Presidente dell aRepubblica 30 giugno 1967, n . 1523 .1 . 3. Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento,

Bozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno ,Ferioli, Quilleri, Serrentino.

All'articolo 1, dopo il primo comma, ag-giungere il seguente :

A decorrere dal periodo di paga successiv oa quello in corso alla data di entrata in vigoredella presente legge, lo sgravio contributivo d icui all'articolo 18 del decreto-legge 30 agosto1968, n . 918, nel testo modificato dalla leggedi conversione 25 ottobre 1968, n . 1089, è este-so, con le ulteriori modificazioni di cui al pri-mo comma del presente articolo, alle aziendecommerciali e turistiche del Mezzogiorno .

Conseguentemente, al terzo comma, sosti-tuire le parole : con le modificazioni di cui a lprimo comma del presente articolo in favoredelle aziende industriali ed artigiane, con leparole : con le modificazioni di cui al primo esecondo comma del presente articolo in favor edelle aziende industriali, artigiane, commer-ciali e turistiche .L 4. A lesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento ,

Gozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno ,Ferioli, Quilleri, Serrentino.

L'onorevole Alesi ha facoltà di svolgerli .

ALESI. Noi dobbiamo insistere perché l eagevolazioni previste siano estese ai settori de lcommercio e del turismo . Dall 'esito delle vota-zioni precedenti, risulta facile dedurre chela nostra proposta sarà regolarmente respinta .Ce ne rammarichiamo in anticipo, e dobbiam odire allora al Governo di non essere largo d ipromesse con questi settori quando viene all eloro assemblee e adunanze . Per la prima vol-ta, infatti, si presentava l'occasione di dare ,senza eccessivi dispendi, una prova concret adella volontà di fare qualcosa a favore de isettori del commercio e del turismo; e in-vece anche questa speranza andrà delusa .

Noi chiediamo con i nostri emendament iche le agevolazioni per le imprese industrial ie artigiane siano estese a quelle commercial ie turistiche; e, come ha proposto mi pare an-che l'onorevole Scianatico, proponiamo che l adifferenziazione di percentuali (il 10, il 20 eil 30 per cento) venga a cessare nel tempo, pe revitare la sperequazione e il premio a rove-scio – vorrei dire – che si dà altrimenti aquelle aziende che sono state un po' le pio-niere dell'industrializzazione del Mezzogiorno ,e che oggi si trovano danneggiate dalla con-correnza delle nuove industrie (anche se natu-ralmente il sorgere di queste ultime è il ben -venuto, servendo a lenire la disoccupazione) .

L'emendamento 1 . 4 si riallaccia al prece -dente, nel senso che, se 1'1 . 3 dovesse esser eapprovato, si renderebbe automaticamente ne-cessario apportare le modificazioni di coordi-namento di cui al secondo emendamento .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

All'articolo 1, primo comma, aggiungere ,

in fine, le parole : Tale sgravio contributiv osi applica anche a favore delle imprese coope-rative e loro consorzi purché iscritte nel regi-stro prefettizio o nello schedario generale del -la cooperazione di cui al decreto legislativ odel Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre1947, n . 1577, e successive modifiche .

1 . I .

Monti .

All'articolo 1, terzo comma, dopo le pa -

rale : a favore delle aziende industriali edartigiane, aggiungere le parole : nonché dell eimprese cooperative e loro consorzi di cui a lprimo comma.1 . 2 .

Monti.

MONTI . Li ritiro, signor Presidente .

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PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

All'articolo I, dopo il primo comma, ag-giungere il seguente:

Gli sgravi contributivi di cui al comm aprecedente si applicano altresì alle aziende ar-matoriali di pesca atlantica, le cui navi ab-biano la base di armamento nel territorio de lMezzogiorno, che sono da considerarsi com-prese fra le aziende industriali cui riferisces ila citata legge 25 ottobre 1968, n . 1089 .1 . 5. Bassi, Foschi, Mazzarrino, Merli, Napoli-

tano Francesco, Gioia, La Forgia, Ma -rocco, Russo Ferdinando, Gunnella .

All 'articolo I, al terzo comma, aggiungere ,in fine, le parole : Alla stessa data del 31 di -cembre 1980 è prorogato lo sgravio contribu-tivo disposto per la pesca mediterranea co nl 'articolo 19 della legge 28 marzo 1968, n . 479 .1 . 6. Bassi, Foschi, Mazzarrino, Merli, Gioia, Na-

politano Francesco, La Forgia, Marocco,Russo Ferdinando, Piccinelli, Gunnella .

L'onorevole Bassi ha facoltà di svolgerli .

BASSI. Quando, alla fine della scorsa legi-slatura, il Parlamento procedette al riassett odella previdenza marinara, il settore dell apesca mediterranea vide aumentare i propr ioneri contributivi del 700 per cento, e quell odella pesca oceanica del 450 per cento, dall ' og-gi al domani . Le imprese della pesca mediter-ranea si sono trovate nell ' impossibilità di fa rfronte a questi oneri ed hanno proceduto a ldisarmo in tutti i porti d 'Italia .

Il Governo, rendendosi conto dell'effettiv ostato di disagio, ha disposto all'articolo 19della legge n . 479 del 1968, recante provvi-denze per la pesca, una fiscalizzazione molt oaccentuata degli oneri sociali, con uno stan-ziamento di 10 miliardi per gli esercizi dal1968 al 1972 ; ma ciò in favore della sola pescamediterranea .

Noi riconosciamo che quella della conver-sione di un decreto-legge recante provviden-ze per il Mezzogiorno non è la sede più adat-ta per una manifestazione di volontà del Par-lamento riguardo al settore della pesca; per-tanto, saremmo disposti a ritirare l 'emenda-mento 1 . 6 qualora il Governo ci desse l 'affi-damento che, prima del dicembre 1972, quan-do appunto avrà termine la fiscalizzazion edi cui ho dianzi parlato, si procederà a rin-novare l ' intervento per la pesca mediter-ranea .

L ' emendamento 1 . 5 vuole essere un attodi giustizia, ponendosi in certo senso come

interpretazione autentica di quella prim afiscalizzazione che fu disposta per le indu-strie del Mezzogiorno con la legge n. 1089del 25 ottobre 1968; sembrava allora pacificoche quelle disposizioni dovessero essere ap-plicate anche alle imprese addette alla pescaoceanica, le quali hanno tutte indistinta -mente le loro basi di armamento nel terri-torio in cui opera la Cassa per il mezzogior-no, e costituiscono incontestabilmente vere eproprie industrie. Infatti, anche se i natant isi spingono oltre gli stretti, le loro basi d iarmamento, i luoghi dove sono posti i ma-gazzini per il congelamento, la conservazio-ne e la distribuzione del prodotto e gli stess icantieri di riparazione, si trovano sulle no-stre coste meridionali . Si tratta di vere e pro-prie industrie, qualificate tali nei riguard idel fisco e della previdenza sociale . Pertantocostituirebbe una discriminazione inammissi-bile insistere nell'escludere la pesca oceanic adel Mezzogiorno, che poi è tutta la pescaoceanica d'Italia, da un beneficio che è di-sposto proprio per incentivare la ripresa del-le attività produttive (e questa è attività pro-duttiva di beni, e non di servizi, come pu òessere l'attività della marina mercantile) .

Sappiamo che allora uno dei motivi di re -mora fu costituito dal fatto che, volendo fa rrientrare nel beneficio anche la marina mer-cantile che avesse le proprie navi iscritte ne icompartimenti del Mezzogiorno, ci si trov òdi fronte al problema di iscrizioni di como-do di navi che si erano trasferite nei com-partimenti meridionali, ma navigavano intutt'altre zone e non apportavano nulla all aeconomia meridionale . Per questo motivo v ifu una battuta di arresto .

Lo stesso abuso però non può lamentars iper la pesca oceanica, che fa scalo periodi-camente e frequentemente nei porti del Mez-zogiorno, e le cui navi sono delle vere offi-cine galleggianti . Vi è quindi per esse unproblema di occupazione . Da quando si è de -terminato l ' aggravio di oneri sociali, ben 1 5di queste navi, che davano lavoro a 400 ma-rittimi, sono passate al disarmo . Per altrenavi, i cui armatori non riescono a pagarei contributi sociali, si è fatto ricorso a pro-cedura da parte della previdenza marinara .Si pensi che una piccola nave atlantica d i500 tonnellate imbarca un equipaggio di 24uomini, quanti ne imbarca una superpetro-liera di 100 mila tonnellate ; essa paga 14 mi-lioni l'anno di contributi sociali, e non frui-sce di quella integrazione, di quella fisca-lizzazione che hanno altre industrie del Mez-zogiorno le quali, con maggior capitale in-

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vestito, forse hanno un minor potenziale oc-cupazionale rispetto alla pesca oceanica .

L'emendamento del resto sarebbe super-fluo, solo che si convenisse che le navi d ipesca oceanica sono assimilabili ad industrie .Per l'appunto l'emendamento è formulato i nquesto senso. Ho invece ritirato l'altro emen-damento per il fondo di rotazione, firmatoanche da altri deputati della maggioranza,per un atto di fiducia verso il Governo cheha assicurato che, ove necessario, i fondi pe ril credito peschereccio saranno reintegrati .Questo emendamento 1 . 5 invece, che secon-do la coscienza dei presentatori rappresent aun atto di giustizia, non può da noi essereritirato. Pertanto insisteremmo per la vota-zione .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

All'articolo 1, dopo il primo comma, ag-giungere il seguente :

Per le aziende industriali e artigiane connon più di 300 dipendenti alla data del 31 di-cembre 1969, e che non operano nel settore pe -trolifero e in quello cementiero, lo sgravi ocontributivo complessivo di cui al comma pre-cedente si applica per il personale assunto da l1° gennaio 1970, con la decorrenza e con lemodalità previste dal comma medesimo .I . 8 .

D'Angelo, Gramegna, Mini, Raucci, Maz -zola, Sacchi, Sulotto, Aldrovandi, Lat -tanzi, Bruno, di Marino, Pajetta Giuliano ,Pellizzari, Pochetti, Sgarbi Bompani Lu -ciana, Tognoni, Rossinovich, Avolio ,Caponi, Maschiella .

All'articolo 1, secondo comma, sostituirele parole : al disposto del comma precedente ,con le parole : alle disposizioni dei comm iprecedenti .

1 . 9. D'Angelo, Gramegna, Alini, Raucci, Maz-zola, Sacchi, Sulotto, Aldrovandi, Lat-tanzi, Bruno, di Marino, Paletta Giuliano,Pellizzari, Pochetti, Sgarbi Bompani Lu-ciana, Tognoni, Rossinovich, Avolio ,Caponi, Maschiella.

All'articolo terzo comma, dopo le pa-role : al primo, aggiungere le parole : e alsecondo.

I . 10 . D'Angelo, Gramegna, Alini, Raucci, Maz-zola, Sacchi, Sulotto, Aldrovandi, Lat-

tanzi, Bruno, di Marino, Pajetta Giuliano ,Pellizzari, Pochetti, Sgarbi Bompani Lu-ciana, Tognoni, Rossinovich, Avolio ,Caponi, Maschiella.

L 'onorevole D'Angelo ha facoltà di svol-gerli .

D'ANGELO . L'emendamento I . 8 tende arendere effettivamente operante nella realtà ,in cui vivono oggi le piccole e medie aziend ee le aziende artigiane del Mezzogiorno, gl isgravi dei contributi assicurativi previsti daldecreto, anticipando appunto di un anno, perqueste aziende, la data di riferimento al fin edella determinazione dei lavoratori assunti i naumento all 'organico, per i quali applicareil detto sgravio . Nel corso della discussion esulle linee generali abbiamo sentito ricordar eda più parti le difficoltà che attanagliano l epiccole e medie aziende e le aziende artigiane ,nel Mezzogiorno in particolare. Soprattutt oin quest'anno, la crisi di queste aziende s iè acuita nel Mezzogiorno . L'occupazione, in -vece di aumentare, è diminuita e tuttora di-minuisce. Data questa realtà, prevedere, com eappunto prevede il decreto-legge, la data del1° gennaio 1971 per la determinazione de inuovi assunti, verso i quali applicare lo sgra-vio inferiore del 10 per cento, significherebb eapprovare un provvedimento che diventerebb enei fatti inoperante per queste aziende . Eccoperché noi proponiamo, al fine di dare u nreale e attuale beneficio a queste aziende, d ianticipare la data di un anno .

Aggiungo infine che, per quanto riguard agli oneri, Io stanziamento di 18 miliardi perlo scorcio di quest 'anno, e quello di 36 mi-liardi per il 1972, sono ampiamente sufficient iper l'apporto dello Stato ai bilanci dell'INPS ,perché con 36 miliardi in un anno si puòcoprire lo sgravio contributivo del 10 percento – considerando una retribuzione media ,di 120 mila lire al mese – per ben 230 mil anuovi occupati ; e, se nel Mezzogiorno potes-simo avere in due anni 230 mila nuovi occu-pati nel settore industriale e artigianale, po-tremmo ben dichiararsi sodisf atti .

Quanto agli emendamenti 1 . 9 e I. 10, ess iavrebbero solo carattere di coordinament oformale qualora venisse approvato l ' emenda -mento 1 . 8 .

PRESIDENTE . Qual è il parere della Co -missione sugli emendamenti presentati ?

NUGCI, Relatore . L' emendamento Sciana-tico 1 . 7, ,mira certamente a determinare un acerta, perequazione tra i beneficiari dell 'age-volazione; devo tuttavia esprimere, purtroppo ,parere contrario, perché, in ogni caso, acco-gliendolo si supererebbe la logica del prov-vedimento. finalizzato . com 'è noto. ad incen-

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tivare l ' occupazione ed a stimolare nuovi in -vestimenti al sud .

Altrettanto devo dire per l'emendamentoAlesi 1 . 3, il quale addirittura estende il cam-po di applicazione, proroga la durata ed au -menta la misura dell 'agevolazione, allontanan-dosi così notevolmente dalla ratio alla, qualesi ispira il provvedimento .

Circa l'emendamento Alesi 1 . 4, che miraad estendere il beneficio al settore commer-ciale ed alle aziende turistiche, il pareredella maggioranza della Commissione è con-trario .

POCHETTI. Ma. se la Commissione non èstata neanche convocata, come fa a dire ch ela maggioranza è contraria ?

NUCCI, Relatore . Intendo dire che in Com-missione un emendamento di questo tipo èstato esaminato, ed anche votato . Comunque ,la . Commissione è contraria anche a questoemendamento 1. 4 .

Per quanto riguarda l'emendamento Bass i1 . 5, il relatore si rimette al Governo .

La Commissione esprime parere contrari oanche all ' emendamento D ' Angelo 1. 8, chetende a modificare la decorrenza del beneficio ,portandola al 1° gennaio 1970 . (Commenti deldeputato Gramegna) . Esprimo parere contra-rio, anche perché in questo emendamento no nsi tiene conto che il beneficio dell'agevolazion ein questione dura 10 anni . Si tratta quindi d iuna prospettiva abbastanza lunga, e perci òquesta anticipazione non si giustificherebbe .

Parere contrario, di conseguenza, anch eper gli altri due emendamenti D 'Angelo 1 . 9e 1 . 10, a questo connessi .

La Commissione è contraria, infine, al -l'emendamento Bassi 1 . 6, nel caso il presen-tatore vi insista..

PRESIDENTE . Il Governo ?

TAVIANI, Ministro senza portafoglio . I lGoverno è contrario all ' emendamento Sciana-tico 1 . 7 perché, a parte il fatto che preved euna procedura veramente troppo macchinosa ,esso implica anche un aumento di oneri, ch eil Governo ha già dichiarato di non poter innessun caso accettare .

Altrettanto dicasi per gli emendamenti Ale-si 1 . 3, Monti 1 . 1 ed Alesi I . 4, che tutti am-pliano lo sgravio, comportando quindi nuov ioneri .

Quanto all'emendamento Bassi 1 . 5, devodire che la sua approvazione rappresenterebbeuno scherzo di cattivo genere per molti porti

nei quali hanno base di armamento le aziend edi pesca . Approvare una norma di questo ge-nere, anche in sede diversa da questo decreto ,vorrebbe dire svuotare tutti i porti del centro-nord, perché tutti si trasferirebbero nel Mez-zogiorno. Bisognerebbe, semmai, trovar eun'altra formula. In ogni caso, in questo test ol 'emendamento non è accettabile .

Esprimo parere contrario anche agli emen-damenti D'Angelo 1 . 8, 1 . 9 e 1 . 10, Monti 1 . 2 ,nonché all'emendamento Bassi 1 . 6, che avreb-be il risultato di far partire tutte le navi daSan Benedetto del Tronto per convogliarle aMazara del Vallo, al solo scopo di usufruir edello sgravio .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti . Onore-vole Scianatico, mantiene il suo emendament o1 . 7, non accettato dalla Commissione né da lGoverno ?

SCIANATICO . Lo ritiro, signor Presidente .

PRESIDENTE. Onorevole Alesi, mantien ei suoi emendamenti 1 . 3 e 1 . 4, non accettatidalla Commissione né dal Governo ?

ALESI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione'l ' emen-damento Alesi 1 . 3 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l 'emendamento Ales i1 . 4 .

(È respinto) .

Onorevole Bassi, mantiene il suo emenda -mento 1 . 5, per il quale la Commissione si èrimessa al Governo e che il Governo non haaccettato ?

BASSI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole D 'Angelo, mantiene i suoi emen-damenti 1. 8, 1 . 9 e 1 . 10, non accettati dall aCommissione né dal Governo ?

D ' ANGELO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'emen-damento D'Angelo 1 . 8 .

(È respinto) .

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Gli emendamenti D'Angelo 1 . 9 e 1. 10sono pertanto preclusi .

Onorevole Bassi, mantiene il suo emenda-mento 1 . 6, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

BASSI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Passiamo all 'ordine del giorno presentato .Se ne dia lettura .

ARMANI, Segretario, legge :

La Camera ,

considerato che alla ripresa dei lavor iporrà al suo esame la legge per il Mezzogior-no già approvata dal Senato ;

considerato che le provvidenze in ess acontenute, mentre da un lato determinerannomigliori condizioni per lo sviluppo delle are edepresse del meridione giustamente invocatoda quelle popolazioni, dall'altro lato creeran-no motivi di ulteriore esodo di energie umanee di capitali dalle province dell ' Italia centralea confine o in prossimità delle zone da incen-tivare ;

preso atto che dette province risultan oormai vantare elementi obiettivi di omogeneae profonda depressione, tanto da costituire un anuova preoccupante realtà socio-economica de lnostro paese ;

atteso che la legge n . 614, per la sua vast aestensione di applicazione, lungi dall'appor -tare benefici alle aree depresse dell'Italia cen-trale, ha agito come strumento di favore pe ril decentramento in molte aree ove potevanoessere utilizzate le energie esistenti per un aindustrializzazione indotta ;

preso atto che nei disegni di leggenn . 3502 e 3504 nulla è stato previsto per an-dare incontro alle esigenze delle province del-l'Italia centrale, la cui situazione economica esociale è ormai drammatica ;

al fine di evitare che i provvedimenti incorso di approvazione o di prossimo esame d aparte della Camera diventino esiziali per l afascia di territorio sopra indicata ;

impegna il Governo :

1) a presentare, alla riapertura dei lavor idella Camera, un disegno di legge da metter ein discussione insieme alla legge per il Mez-zogiorno, che, nel quadro di una programma-zione aderente alle reali complesse situazionidel paese, risolva i problemi delle aree de -

presse del centro-nord con particolare riguardoalle province che nell'Italia centrale giusta-mente reclamano il diritto alla sopravvivenz aed allo sviluppo ;

2) a concentrare le modeste disponibilitàdella legge n . 614 nelle zone dell'Itali acentrale .

(1)

Tambroni, Castellucci.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Gover-no su questo ordine del giorno ?

TAVIANI, Ministro senza portafoglio . Se s itocca il problema della delimitazione dell earee, non si sa dove si va a finire : si rischiadi fare arrivare il Mezzogiorno fino a Bolzanoe a Bressanone . Il Governo non può accettarel'ordine del giorno .

PRESIDENTE. Chiederò ora se, dopo l edichiarazioni del Governo, i presentatori insi-stano a che il loro ordine del giorno sia post oin votazione .

TAMBRONI . Insistiamo, signor Presidente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ordin edel giorno Tambroni-Castellucci .

(È respinto) .

Passiamo al disegno di legge n . 3505. Sidia lettura dell 'articolo unico nel testo dellaCommissione .

Avverto che gli emendamenti s'intendonoriferiti agli articoli del decreto-legge .

ARMANI, Segretario, legge :

« E convertito in legge il decreto-legge 5luglio 1971, n . 432, concernente interventi i nfavore dell'agricoltura con le seguenti modifi-cazioni :

L'articolo l è sostituito dal seguente :

" Per l'attuazione degli interventi in agri -coltura secondo le disposizioni di cui allalegge 27 ottobre 1966, n . 910, per l'anno fi-nanziario 1971, sono 'autorizzate Ie seguent ispese riferite alle attività di cui ai sottoindi-cati articoli della predetta legge :

milioni

Art. 2. – Attuazione di iniziative edinterventi nei settori della ricer -ca e della sperimentazione . . 3.000

Atti Parlamentari

— 30439 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

milion i

Art . 5 . - Esecuzione e finanziamen-to di programmi di attività di-mostrativa e di assistenza . . 2.00 0

Art . 6 . - Assunzione e promozionedi iniziative intese a favorire l osviluppo della cooperazione . . 1 .00 0

Art . 7 . - Difesa fitosanitaria .

2 .00 0

Art. 8. - Contributi e concorsi periniziative di trasformazione ecommercializzazione dei prodott iagricoli 2 .00 0

Art . 9. - Potenziamento delle strut-ture cooperative di trasformazio -ne e commercializzazione dei

8 .000

2 .00 0

Art . 11 . - Interventi per la conces -sione di crediti di conduzione . 12.000

Di detto stanziamento lire 6miliardi sono destinati agli in-terventi a favore di cooperativ eagricole che gestiscono impiant idi conservazione, trasformazio-ne e, vendita dei prodotti agri-coli .

Art. 12. - Apporto al fondo di cu ial capo III della legge 25 luglio1952, n . 949, per lo sviluppo del-la meccanizzazione agricola . . 12 .000

Art . 13. - Apporto al fondo istituit ocon legge 8 agosto 1957, n . 777 ,per lo sviluppo della zootecnia . 12.000

Art. 14 (primo e secondo comma) . -Iniziative per lo sviluppo ed i lmiglioramento del patrimoni ozootecnico 3 .000

Art . 16 . - Contributi in conto capi -tale per il miglioramento dell estrutture aziendali 13 .000

Art . 17 . - Piano di viabilità ruralee di approvvigionamento idrico 13 .000

Ar . 18. - Costituzione e potenzia -mento di aziende silvo-pastorali 3.000

Art. 19. - Sviluppo e potenziamen -to della elettrificazione agricola 8.000

milioni

Art . 20. - Completamento e ripri-stino di opere pubbliche di bo-nifica 14 .500

Art . 24. - Opere pubbliche di bo-nifica montana

. 4.500

Art. 26. - Rimboschimenti nei ba-cini e nei comprensori di bonifi -ca montana 3 .200

Art . 35. - Applicazione del regola-mento comunitario 17/64 . . . 27.000

Art . 37. - Spese generali . .

4 .000

Art . 57 - Relazione annuale .

200» .

L 'articolo 2 è sostituito dal seguente :

Per l'attuazione degli interventi di cui a isottoindicati articoli della legge 27 ottobre1966, n. 910, sono stabiliti per l ' anno finan-ziario 1971 i seguenti limiti di impegno :

milioni

Art. 6 (secondo comma) . -Contribut inella spesa per assegni al perso-nale dirigente delle cooperativ eagricole, stalle sociali e loro con-sorzi 25 0

Art. 6 (terzo comma) . - Concorso ne -gli interessi sui mutui straordina-ri una tantum a favore di coope-rative che gestiscono impianti d iconservazione, lavorazione, tra-sformazione e vendita dei pro -dotti agricoli 1 .400

Art. 16. - Concorso negli interessisui mutui di miglioramento fon -diario 3 .000

Art . 23. - Estinzione passività con -sorzi di bonifica 100

Le disposizioni di cui all'arti-colo 23 della legge 27 ottobre 1966 ,n. 910, si applicano anche all epassività in essere alla data del 3 1dicembre 1970 .

Art . 35. - Concorso negli interessi su imutui integrativi per l 'applicazio-ne del regolamento comunitari o17/64 3 .000

prodotti agricoli . .

Art . 10. - Impianti di interessepubblico

.

.

. .

. .

.

.

.

Alti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

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Dopo l'articolo 2 sono aggiunti i seguent iarticoli :

ART . 2-bis .

È autorizzata la spesa di lire 5.000 milio-ni per la concessione di contributi in cont ocapitale nella misura del 40 per cento, ele-vabile al 50 per cento nei territori di cui all alegge 10 agosto 1950, n . 646, e nei territori d icui al primo comma dell'articolo 44 del re-gio decreto 13 febbraio 1933, n . 215, e succes-sive modificazioni ed integrazioni, per l'at-tuazione di regolamenti e direttive comuni -tari in materia di ristrutturazione frutticol ae per la riconversione di impianti frutticolicon varietà, e specie più rispondenti alle pro-spettive di mercato e adatte alla conservazion ee trasformazione, nonché per la sostituzionedei frutticoli con altre colture secondo criter ied orientamenti stabiliti dal Ministero dell aagricoltura e delle foreste, di intesa con leregioni .

ART . 2-ter .

Nelle iniziative di cui al primo comma del -l'articolo 6 della legge 27 ottobre 1966, n . 910 ,sono comprese anche quelle assunte dalle cas-se rurali, limitatamente al settore agricolo .

I mutui straordinari una tantum di cuiall 'articolo 6 - terzo comma - della legge27 ottobre 1966, n . 910, modificato dall 'arti-colo 11 del decreto-legge 30 agosto 1968 ,n . 917, convertito, con modificazioni, nell alegge 21 ottobre 1968, n . 1088, e dall'artico-lo 3 del decreto-legge 30 settembre 1969,n . 646 , convertito, con modificazioni, nellalegge 26 novembre 1969, n . 828, possono es-sere concessi alle cooperative che gestiscon opropri impianti di conservazione, lavorazio-ne, trasformazione e vendita di prodotti agri -coli e zootecnici ivi comprese le stalle sociali ,per la trasformazione di passività onerose de-rivanti da finanziamenti bancari a breve, me -dio e lungo termine non assistiti dal concorsofinanziario dello Stato, contratti prima de l31 dicembre 1970 ed in essere alla data d ientrata in vigore del presente decreta o daprestiti di soci risultanti in bilancio .

Detti mutui sono concedibili per import inon superiori al 90 per cento delle predett epassività purché alla totale estinzione dell emedesime concorra per la restante quota lacooperativa anche con versamenti diretti de isoci .

ART . 2-quater .

A carico delle autorizzazioni di spesa re-lative all'articolo 8 della legge 27 ottobre

1966, n . 910, e successive modificazioni e in-tegrazioni, possono essere anche concess icontributi nelle spese di funzionamento :1) ad enti e società comunque costituiti che ,nella gestione di strutture commerciali, assi -curino la prestazione di effettivi servizi a fa-vore di cooperative e loro consorzi, di asso-ciazioni di produttori agricoli e di enti d isviluppo agricolo, al fine di agevolare la com-mercializzazione dei prodotti agricoli ; 2) aglienti ed organismi che gestiscono impianti d iinteresse pubblico realizzati ai sensi dell'ar-ticolo 10 della legge 27 ottobre 1966, n . 910.

I contributi previsti dal punto 1 potrann oessere concessi entro il limite massimo d ilire 1.000 milioni, previa assunzione di for-male impegno di assicurare i servizi indicat inel precedente comma .

ART . 2-quinquies .

I prestiti di cui all'articolo 12 della legge27 ottobre 1966, n . 910, saranno accordatipreferenzialmente alle cooperative ed all eassociazioni di produttori agricoli che svol-gano attività a favore dei propri associati .

Per macchine agricole e relative attrezza-ture di cui al citato articolo 12 della legge 27ottobre 1966, n . 910, si intendono le mac-chine motrici ed operatrici nonché le attrez-zature pertinenti ai lavori e alle dotazioniaziendali ivi comprese le attrezzature di stal-le, con esclusione delle macchine e delle at-trezzature riguardanti gli impianti di lavora-zione e trasformazione dei prodotti agricoli .

ART. 2-sexies .

Le agevolazioni contributive e creditizi epreviste dagli articoli 13 e 14 della legge 27ottobre 1966, n . 910, possono essere concesseanche per l ' attuazione di iniziative zootec-niche riguardanti gli allevamenti equini, si aai fini della produzione della carne, sia ascopo di miglioramento ed incremento dell erazze equine .

ART. 2-septies .

I contributi in conto capitale di cui al -l'articolo 16 della legge 27 ottobre 1966 ,n . 910, possono essere concessi anche per l asistemazione, il riattamento e l'ampliamentodei fabbricati rurali e relativi annessi desti -nati ad abitazione del proprietario coltivator ediretto, o dell ' affittuario coltivatore diretto odel mezzadro .

Per la realizzazione di opere di irrigazio-ne a servizio di più aziende il contributo del-

t tti Parlainentarz

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

lo Stato di cui al secondo comma del predett oarticolo 16 della legge 27 ottobre 1966, n . 910,può essere elevato rispettivamente al 50 pe rcento e al 60 per cento nei territori specifi-cati nella norma stessa .

Nell'attuazione delle agevolazioni crediti-zie e contributive per l'ammodernamento e dil potenziamento delle strutture agrarie efondiarie saranno valutate con particolar econsiderazione le iniziative a carattere col-lettivo concernenti la costruzione di stalle so-ciali, di centri di allevamento e di centri d ifecondazione artificiale .

ART . 2-octies .

Il Ministero dell ' agricoltura e delle fore-ste è autorizzato ad attuare organici program-mi per lo svolgimento di campagne promo-zionali dei prodotti agricoli intese a valoriz-zare i pregi e le qualità di alcuni prodott ialimentari di primaria importanza, speciedell 'olio di oliva, degli agrumi e del vino ,nonché di propaganda alimentare .

In particolare le attività saranno rivolteal conseguimento delle sottoindicate finalità :

rendere edotti i produttori delle normedi qualità, delle prescrizioni di condiziona -mento e presentazione delle derrate, degl iorientamenti dei consumi per il collegamentodelle produzioni con i mercati, nonché dell aesigenza di un più diffuso associazionismoagricolo ;

formazione dell ' educazione alimentar edei consumatori, sia sotto il profilo delle co-gnizioni dietetiche, sia per la conoscenza deimarchi di qualità e di standards qualitativi ,nonché per orientare le domande di generialimentari di largo consumo verso prodott iche uniscono all 'elevato potere nutritivo con-dizioni favorevoli di acquisto ;

ampliamento del volume della doman-da dei mercati esteri attraverso una miglioreconoscenza delle caratteristiche delle pro-duzioni italiane .

Per la realizzazione delle predette attivitàil Ministero dell 'agricoltura e delle forestepotrà avvalersi, con apposite convenzioni ,dell 'Istituto nazionale della nutrizione, del -l ' Istituto per le ricerche di mercato e valo-rizzazione della produzione agricola, nonchédi altri enti, pubblici e privati, specializzat inel settore, di cooperative agricole e loro con-sorzi per le produzioni dei propri associati .

Per l'attuazione dei programmi di cui a lpresente articolo è autorizzata, per l'anno fi-nanziario 1971, la spesa di lire 3 .000 milioni .

ART . 2-1 ovies .

Per l 'attuazione di interventi relativi all arealizzazione dei piani zonali di cui all 'arti-colo 39 della legge 27 ottobre 1966, n . 910 ,da parte di enti di sviluppo, a norma dell 'ar-ticolo 49 ,del decreto-legge 26 ottobre 1970 ,n. 745, convertito, con modificazioni, nella leg-ge 18 dicembre 1970, n. 1034, e di piani divalorizzazione agraria, è autorizzata per l ' an-no finanziario 1971 la spesa di lire 11 .000 mi-lioni .

ART . 2-decies .

Le domande di contributi o concorso pe rla realizzazione di impianti collettivi per l avalorizzazione dei prodotti agricoli e per larealizzazione di progetti con il concorso fi-nanziario del FEOGA, ai termini rispettiva -mente degli articoli 9 e 35 della legge 27 ot-tobre 1966, n . 910, debbono essere trasmess eal Ministero dell ' agricoltura e delle foresteper il tramite delle regioni che esprimeran-no il proprio motivato parere sulla conve-nienza tecnico-economica alla realizzazion edelle singole inziative.

Gli interventi per gli impianti di interes-se pubblico, per il completamento ed il ri-pristino delle opere pubbliche di bonificamontana, nonché per i piani zonali di cu irispettivamente agli articoli 10, 20, 24 e 3 9della legge 27 ottobre 1966, n. 910, sono adot-tati, per le autorizzazioni di spesa previstedalla presente legge, dal Ministero dell 'agri-coltura e delle foreste su parere delle region inel cui territorio dovranno essere eseguite l eopere .

ART . 2-undecies .

Per la coordinata applicazione degli in-terventi di cui alla, presente legge sarann ostabiliti con decreto del ministro dell'agri-coltura e d'elle foreste i criteri generali i nbase ai quali gli interventi stessi dovrann o

esplicarsi .I criteri generali sono preventivamente sot-

toposti all 'esame del CIPE che si pronunciasulla loro rispondenza agli obiettivi fissati dal -la, programmazione economica .

L'articolo 3 è sostituito dal seguente :

« All'onere recato dagli articoli 1, 2-bis ,

2-octies e 2-novies del presente decreto si prov-vede con il ricavo netto derivante da ope-razioni finanziarie che il ministro del tesoro èautorizzato ad effettuare nell 'anno 1971 me-diante la contrazione di mutui con il Consor-zio di credito per le opere pubbliche e con

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

emissioni di buoni poliennali del tesoro o d ispeciali certificati di credito .

I mutui con il Consorzio di credito per l eopere pubbliche, da ammortizzare in un pe-riodo non superiore a venti anni, sarann ocontratti nelle forme, alle condizioni e co nle modalità che verranno stabilite con appo-site convenzioni da stipularsi tra il ministr odel tesoro ed il Consorzio di credito per l eopere pubbliche e da approvarsi con decretodel ministro del tesoro .

Il servizio dei mutui sarà assunto dal Mi-nistero del tesoro .

Le rate di ammortamento saranno iscrit-te negli stati di previsione della spesa de lMinistero medesimo e specificatamente vin -colate a favore del Consorzio di credito pe rle opere pubbliche .

Per la emissione dei buoni poliennali de ltesoro a scadenza non superiore a nove anni ,si osservano le disposizioni di cui alla legge27 dicembre 1953, n . 941 .

Per la emissione dei certificati di credit osi osservano le condizioni e le modalità di cu iall ' articolo 20 del decreto-legge 30 agost o1968, n . 918, converito, con modificazioni ,nella legge 25 ottobre 1968, n . 1089 .

All 'onere relativo alle operazioni finan-zarie di cui al presente articolo per l'ann ofinanziario 1971, sarà fatto fronte mediant eriduzione dei fondi speciali di cui ai capitol inn. 3523 e 6036 dello stato di previsione delMinistero del tesoro per l ' anno medesimo » .

L'articolo 4 ,è sostituito dal seguente :

« All'onere relativo all 'articolo 2 del pre-sente decreto per l 'anno finanziario 1971, s iprovvede, quanto a lire 6 .250 milioni, con cor-rispondente riduzione del capitolo 5381 dell ostato di previsione del Ministero del tesoro pe rl'anno medesimo e, quanto a lire 1 .500 mi-lioni, con le disponibilità risultanti dall'appli-cazione del comma seguente .

L 'annualità dovuta al fondo di cui all ' ar-ticolo 7 .del decreto-legge 23 gennaio 1958 ,n. 8, convertito nella legge 23 febbraio 1958 ,n. 84, è ridotta di lire 1 .500 milioni per cia-scuno degli anni dal 1971 al 1975 » .

Dopo l'articolo 5 sono aggiunti i seguentiarticoli:

ART . 5-bis .

Sono esenti dalle imposte e sovraimpost eafferenti al reddito dominicale, a partire dal -

l'anno successivo all'entrata in vigore delpresente decreto, i proprietari di fondi con -

cessi in affitto, ,per i terreni affittati, purchéi proprietari medesimi risultino iscritti ne iruoli dell ' imposta fondiaria per un reddit odominicale complessivo non superiore a lir e8 .000 e nei ruoli dell'imposta complementar edell ' anno precedente a quello in cui viene pre-sentata la domanda per un reddito imponi-

bile non superiore a lire 1 .800 .000.

Per conseguire l'esenzione, i proprietar idevono presentare documentata istanza ai

competenti uffici delle imposte dirette, en-tro sei mesi dall'entrata in vigore del pre-

sente decreto . L'istanza dev'essere corredaLada una dichiarazione dell'affittuario dalla qua -le risulti la piena applicazione del titolo Idella legge 11 febbraio 1971, n . 11 .

ART . 5-ter .

I contratti di tipo mezzadrile instaurati d ifatto in data posteriore all ' entrata in vigoredella legge 15 settembre 1964, n . 756, sono as-soggettati alla proroga legale di cui all'arti-colo 14 della stessa legge .

È inoperante ogni precedente adesione de l

mezzadro al rilascio del fondo a seguito dellaeccepita nullità del contratto, sempre che i lrapporto sia ancora di fatto esistente al mo-mento dell 'entrata in vigore della presente

legge .

La norma di cui all 'articolo 32 della legg e

11 febbraio 1971, n . 11, che dispone l ' abroga-

zione dell 'articolo unico della legge 13 giugn o

1961, n . 527, va intesa nel senso che è altres ì

abrogata la lettera b) dell'articolo 1 del de-creto legislativo del Capo provvisorio dell o

Stato 1° aprile 1947, n. 273 .

ART . 5-quater .

La proroga prevista nel primo comma del -

l'articolo 12 della legge 11 febbraio 1971, n . 11 ,non si applica nei confronti del proprietari o

emigrato ai momento della concessione in af-fitto e successivamente rimpatriato, ovvero

nei confronti dell 'orfano minore d'età, che

dichiarino di assumere la diretta coltivazion e

del fondo affittato .

La cessazione della proroga ha effetto dal -dell'annata agraria successiva rispet-

tivamente al rimpatrio ed al compimento de l

diciottesimo anno di età » .

Alli Parlamentari

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Camera dei Deputati

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUZZATT O

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

All 'articolo 1, le spese rispettivamente ri-ferite alle attività di cui ai seguenti articol idella legge 27 ottobre 1966, n . 910, sono cosìmodificate :

Art. 8 : da milioni 6.000 a milioni 7 .000Atr . 11 : da milioni 12.000 a milioni 14 .000Art . 12 : da milioni 12 .000 a milioni 14 .000Art . 13 : da milioni 12.000 a milioni 13 .00 0Art . 16 : da milioni 13.000 a milioni 15 .000Art . 18 : da milioni 3.000 a milioni 4.000 .

1 . 1 .

Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento ,Bozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno ,Ferioli, Quilleri, Serrentino, Bignardi .

All 'articolo 1, le spese rispettivamente ri-ferite alle attività di cui ai seguenti articol idella legge 27 ottobre 1966, n . 910, sono cos ìmodificate:

Art. 8 : da milioni 6.000 a milioni 6 .500Art . 11 : da milioni 12.000 a milioni 13 .000Art . 12 : da milioni 12 .000 a milioni 13.000Art . 13 : da milioni 12 .000 a milioni 12 .500Art . 16 : da milioni 13 .000 a milioni 14 .000Art . 18 : da milioni 3 .000 a milioni 3 .500 .1 . 2 .

Cassandro, Alesi, Monaco, Pucci di Barsento ,Bozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno ,Ferioli, Quilleri, Serrentino, Bignardi .

All 'articolo 1, nel capoverso relativo alloarticolo 11 della legge 27 ottobre 1966, n . 910 ,sopprimere le parole : Di detto stanziament olire 6 miliardi sono destinati agli intervent ia favore di cooperative agricole che gestiscon oimpianti di conservazione, trasformazione evendita dei prodotti agricoli, ivi comprese lestalle sociali .

1 . 3. Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento ,Gozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno ,Ferioli, Quilleri, Serrentino, Riguardi .

All 'articolo 2, la spesa riferita all 'artico -lo 16 della legge 27 ottobre 1966, n . 910, ècosì modificata : da milioni 3.000 a milion i5.000 .

2 . 1. Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Barsento ,Rozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno,Ferioli, Quilleri, Serrentino, Bignardi.

All 'articolo 2, la spesa riferita all 'artico -lo 16 della legge 27 ottobre 1966, n . 910, è

così modificata : da milioni 3 .000 a milion i4 .500 .2 . 2. Cassandro, Mesi, Monaco, Pucci di Barsento ,

Gozzi, Camba, Catella, Cottone, Giorno ,Ferioli, Quilleri, Serrentino, Bignardi .

Sopprimere l 'articolo 2-novies .2-novies . 1. Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Bar-

sento, Bozzi, Camba, Catella, Cottone ,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino ,Bignardi.

All ' articolo 2-novies, sostituire le parole :11 .000 milioni, con le parole : 5.000 milioni .2-novies . 2 . Cassandro, Alesi, Monaco, Pucci di Bar-

sento, Bozzi, Camba, Catella, Cottone ,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino,Bignardi.

All 'articolo 2-decies, sopprimere il secondocomma .2-decies . 1. Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Bar -

sento, Bozzi, Camba, Catella, Cottone,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino,Bignardi.

Sopprimere l'articolo 5-bis .5-bis . 1. Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Bar-

sento, Rozzi, Camba, Catella, Cottone ,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino ,Bignardi .

All'articolo 5-bis, primo comma, sostituir e

le cifre: 8.000 e 1 .800 .000, rispettivamente,

con le cifre : 15.000 e 3 .000.000.5-bis . 2 . Cassandro, Mesi, Monaco, Pucci di Bar-

sento, Rozzi, Camba, Catella, Cottone,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino ,Bignardi.

All ' articolo 5-bis, dopo il primo comma ,

inserire il seguente :

I proprietari di fondi rustici affittati ch e

superino i limiti di reddito di cui al comma

precedente hanno diritto ad uno sgravio del

50 per cento sulla misura delle normali im-

poste e sovraimposte afferenti al reddito do-

minicale .5-bis. 3 . Cassandro, Alesi, Monaco, Pucci di Bar-

sento, Gozzi, Camba, Catella, Cottone,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino,

Bignardi .

All 'articolo 5-bis, secondo comma, sostitui-re le parole : dell 'affittuario, con le parole :

del proprietario .5-bis . 4.

Cassandro, Alesi, Monaco, Pucci di Bar-sento, Gozzi, Camba, Catella, Cottone ,domo, Ferioli, Quilleri, Serrentino,Riguardi.

Altz Parlamentari

— 30444 —

Camera dei Deputati

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Sopprimere l 'articolo 5-ter .

5-ter. 1 . Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Bar -sento, Rozzi, Camba, Catella, Cottone,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino,Bignardi.

All 'articolo 5-ter, sopprimere il secondocomma .

5-ter . 2. Cassandro, Alesi, Monaco, Pucci di Bar-sento, Bozzi, Camba, Catella, Cottone ,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino ,Riguardi .

All'articolo 5-ter, sopprimere l 'ultimo com-ma.

5-ter. 3. Cassandro, Alesi, Monaco, Pucci di Bar -sento, Rozzi, Camba, Catella, Cottone,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino,Bignardi.

Sopprimere l 'articolo 5-quater.

5-quater . 1 . Alesi, Cassandro, Monaco, Pucci di Bar-

sento, Rozzi, Camba, Catella, Cottone ,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino ,Bignardi.

Sostituire l 'articolo 5-quater con il se-guente :

La proroga legale dei contratti di affitto ru-stico non si applica nei riguardi dei proprie-tari che abbiano i requisiti di cui all'articolo 1e dichiarino di voler assumere la diretta con-duzione del fondo affittato .

La cessione della proroga ha effetto dal-l'inizio dell'annata agraria successiva a quel-la dell'entrata in vigore del presente decreto .5-quater . 2. Cassandro, Alesi, Monaco, Pucci di Bar-

sento, Bozzi, Camba, Catella, Cottone,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino,Bignardi.

Sostituire l'articolo 5-quater con il se-guente :

La proroga prevista nel primo comma del-l 'articolo 12 della legge 11 febbraio 1971 n . 11 ,non si applica nei confronti del proprietari oche abbia i requisiti di cui all 'articolo 1 chedichiari di assumere la diretta coltivazion edel fondo affittato .

La cessazione della proroga ha effetto dal -l'inizio dell ' annata graria successiva a quell adell'entrata in vigore del presente decreto .5-quater . 3. Monaco, Alesi, Cassandro, Pucci di Bar-

sento, Rozzi, Camba, Catella, Cottone ,Giorno, Fenoli, Quilleri, Serrentino,Bignardi.

Sostituire l'articolo 5-quater con il se-guente :

La proroga prevista nel primo comma del -l'articolo i2 della legge 11 febbraio 1971 n . 11 ,non si applica nei confronti del proprietari oche si trovi nelle condizioni di cui al second ocomma dell'articolo 2 che dichiari di assu-mere la diretta coltivazione del fondo .

La cessazione della proroga legale ha ef-fetto dall'inizio dell 'annata graria successiv aa quella dell ' entrata in vigore del present edecreto .

5-quater . 4. Pucci di Barsento, Alesi, Cassandro, Mo-naco, Rozzi, Camba, Catella, Cottone ,Giorno, Ferioli, Quilleri, Serrentino,

Bignardi.

BIGNARDI . Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BIGNARDI . Signor Presidente, il decreto-legge n. 432 relativo all'agricoltura, se non èil più importante per l'ammontare delle som-me stanziate, lo è certamente per i principi d idiritto che investe .

Nel testo così come è stato modificato nel -l'ultima riunione della Commissione agricol-tura sono state introdotte sostanziali modifi-che, che io mi permetto di definire autentic imostri legislativi . In pratica, da un lato son ostate introdotte la maggior parte delle dispo-sizioni previste dal disegno di legge n . 3409 ,noto come « piano verde »; dall 'altro, alcunenorme che costituiscono materia di un disegnodi legge attualmente in discussione presso i lSenato . Infine, è stata introdotta una norm a(di cui con apposito emendamento chiediamola abrogazione) che assoggetta alla proroga le -gale i contratti mezzadrili instaurati in dataposteriore all'entrata in vigore della legge 1 5settembre 1967, n . 756; inoltre, nella stessa nor-ma è stata inserita una disposizione interpre-tativa dell'articolo 32 della legge 11 febbraio1971, n . 11 . )J particolarmente a queste due ul-time norme – di cui chiediamo la abrogazion econ i nostri emendamenti – che si riferiva lamia definizione di autentici mostri legislativi .

Per quanto riguarda le disposizioni del co-siddetto « piano verde », si prevede un am-montare di circa 180 miliardi a favore del set-tore agricolo . Devo, per altro, rilevare che que-sto stanziamento si riferisce all'anno finanzia -rio 1971 e che, quindi, rimane scoperta ancor al'ultima tranche del secondo « piano verde »relativo al 1970, per un importo di circa 200miliardi . Sarebbe stato, pertanto, opportuno

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che nel provvedimento in esame si prevedess eanche di mettere a disposizione del settor eagricolo il finanziamento relativo al 1970, giàapprovato con leggi precedenti . Sotto taleaspetto, dunque, si devono muovere fondat ecritiche all'opera del Governo, il quale sinor anon ha affrontato il problema della carenz adei finanziamenti per il 1970, che si è riper-cossa e si ripercuote negativamente sugli inve-stimenti a favore del settore, per il quale no nè garantita la continuità degli investiment istessi . Si deve rilevare, inoltre, che il finan-ziamento per il 1971 viene sottoposto con no-tevole ritardo alla nostra attenzione e al no-stro voto, con la conseguenza che esso sarà con-cretamente operante solo nel 1972 .

Vorrei cogliere l'occasione per dichiarar esin da questo momento che noi liberali vote-remo contro gli articoli aggiuntivi Bardell i1 . O. 1 e Ognibene 1 . 0. 2 che sanciscono discri-minazioni che noi riteniamo ingiuste ed in-giustificate . Inoltre dichiaro fin da ora ch ese sarà messo in votazione daremo voto favo-revole (così come all'emendamento Ales i2-novies . 1) all'emendamento De Marzio 2-no-vies . 3, che ci sembra stabilisca un criterio d iperequazione tra il settore agricolo e gli altr isettori economici, degno di essere preso i nconsiderazione .

Passando alla seconda parte delle question iattinenti al decreto e al complesso dei nostr iemendamenti, circa le norme a favore dei pic-coli proprietari di fondi rustici concessi in af-fitto, devo rilevare che la disposizione di cu iall'articolo 5-bis era contenuta in un disegn odi legge di portata più ampia, pendente, com eho detto prima, dinanzi al Senato .

In quest'ultimo disegno di legge infatt iera prevista a favore degli enti di svilupp ola facoltà, anzi l'obbligo, di acquistare ifondi messi in vendita dai piccoli proprie -tari concedenti in affitto, norma essenzial-mente demagogica e, come si può constatare ,pericolosa, in quanto tende a creare una sortadi manomorta pubblica in agricoltura. L'ar-ticolo aggiuntivo Marras 5-quater . O. 1, con-tro il quale noi voteremo, mira appunto areintrodurre tale disposizione .

Colgo l 'occasione per dichiarare anche i lnostro voto contrario all 'emendamento Cri-stofori 2-undecies O . 1 (la numerazione latinasi spreca !) il quale oltre la peculiarità deititoli di prestito per la riforma fondiaria re-dimibile al 5 per cento (si tratta di titoli conforte scarto rispetto al valore nominale e d idifficilissima collocazione sul mercato) invest eil delicato problema se in provincia di Fer-rara si debba continuare a bonificare le valli

redditizie come zona di allevamento di pesciper trasformarle in magri ed inutili terren iagricoli; o se invece sia meglio indirizzarel'attività economica di quella provincia ver-so una piscicoltura ad alto reddito come è nel -l'opinione di chi vi parla. Opinione che tro-va conferma anche negli elevati surplus pro-duttivi che ormai si realizzano nell ' agricol-tura, mentre la richiesta di pesce sul mercatoè in continuo aumento .

La norma introdotta dal provvedimento indiscussione con l 'articolo 5-bis, tendente adesentare dalle imposte e sovraimposte fondia-rie i piccoli proprietari di fondi concessi i naffitto, è altrettanto demagogica in quanto conessa si vorrebbe rimediare all ' effetto negati-vo dell'ultima legge sull'affitto dei fondi ru-stici sgravando i piccoli proprietari dagli one-ri dell'imposta fondaria e cercando di realiz-zare quindi la divisione di interessi tra i pic-coli da una parte ed i medi ed i grandi con-cedenti in affitto dall 'altra .

Il problema centrale è invece, a nostro av-viso, quello di riformare, specialmente in ma-teria di equo canone, la legge sull 'affitto de ifondi rustici, anche perché la esenzione pre-vista dall ' articolo 5-bis mal si concilia conla riforma tributaria pendente al Senato, ri-forma che dovrebbe abolire le imposte e so-vraimposte fondiarie per sostituirle con unaimposta sui redditi delle persone fisiche.Agendo così quindi si prende letteralmente

in giro la gente concedendo l 'esenzione daun'imposta che sta per essere abolita . Credoche questo non sia un modo serio di legiferare .Quanto meno questo dimostra una grave man-canza di collegamento tra il Ministero del-l 'agricoltura ed il Ministero delle finanze chenon può non lasciare stupito chi pensa d i

avere ancora di fronte un Governo . Ci trovia-mo ancora di fronte un Governo ? Questa m isembra una domanda che si possa legittima -

mente porre .Vorrei venire così all'ultima e conclusiva

serie di considerazioni . Noi presentiamo al -l'articolo 5-ter diversi emendamenti soppres-sivi . Infatti faccio osservare che anche le di-sposizioni introdotte con l'articolo 5-ter – evorrei dire queste in maniera particolare – s iispirano a principi demagogici nonché a eri -' eri che sul piano giuridico, oltre che sul pia -Ilomico, costiuiscono una vera assurdità . S iispirano anche ad una fondamentale ipocrisi aperché con esse vengono salvaguardati in-teressi settoriali e ne risultano invece meno-mati princìpi di diritto e ignorate precedent idisposizioni di legge, eludendo così quel prin-cipio della certezza del diritto che è canone

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fondamentale di una moderna democrazia . Ènoto infatti che l ' articolo 3 della legge 15 set-tembre 1964, n. 756, commina la nullità d itutti i contratti stipulati dopo la data di en-trata in vigore della legge suddetta . Si di-scusse allora -- cioè in occasione dell'appro-vazione di quella legge - di tale sanzione d inullità, che in effetti era quanto meno stra-na. Il legislatore statuì che la nullità non pro -duce effetto per il periodo in cui il rapportoha avuto esecuzione . Ma ora, dopo che è stat asancita la nullità di quei contratti si opera i lpieno riconoscimento della loro esistenza as-soggettandoli inoltre alfa proroga legale : ciòè, quanto meno, manifestazione di un modo d ilegiferare che calpesta i principi essenziali del -lo Stato di diritto . È un mostro legislativo, loripeto per la terza volta .

Non molto diversamente deve essere giu-dicata l ' interpretazione della norma di cui al -l 'articolo 32 della legge 11 febbraio 1971, n . 11 ,contenuta nell ' ultimo comma dell 'articolo 5-ter, norma contraria ad elementari canoni d ilogica e di economia . Non consentire infatt iche il concedente che voglia compiere nel fon -do radicali e immediate trasformazioni agra-rie possa ottenere l'esenzione dalla prorogalegale dei contratti agrari - ipotesi appuntoprevista alla lettera b) dell ' articolo 1 del de-creto 1° aprile 1947, n . 273 - significa scegliereapertamente la strada dell'immobilismo inagricoltura .

Demagogica e perfino sarcastica, vorre idire, la disposizione di cui all 'articolo 5-quaterche invece concede la cessazione della pro -roga agli emigrati e agli orfani minori d'età .

In sostanza, questo blocco di disposizion iintrodotte in Commissione, introdotte vorre idire surrettiziamente in Commissione, controogni norma di buon legiferare, poiché si trattadi norme che nulla hanno a che vedere con i ldecreto convertendo poiché riguardano tutt ' al -tra materia, io non so se siano dovute ad un aconcessione che i democristiani hanno fattoai socialisti o ad una concessione che i demo-cristiani hanno fatto a se stessi, poiché fra l ademagogia socialista e la demagogia demo -cristiana c'è una concorrenza e non sempr esi capisce bene chi sia il vincitore . Certo èche si è voluto prendere in considerazione ar-gomenti estremamente gravi, che hanno pro-vocato un fermento anche elettorale, di re-cente, che avrebbero dovuto preoccupare u nGoverno sensibile alle esigenze della pubblic aopinione, sensibile alle esigenze che emergonoanch in sede elettorale nella pubblica opinio-ne. Viceversa si è Iegiferato con scoperta de-magogia , e rispondendo ad una suggestione

comunista portata avanti dai socialisti . Diquei comunisti che hanno già tappezzato tutt al'Italia di manifesti in cui affermano di averevinto, di aver ottenuto il divieto e la revocadelle disdette per le mezzadrie dopo il 1964 .

La democrazia cristiana non si illuda co nprovvedimenti di questo genere di procac-ciarsi il benché minimo favore elettorale : conprovvedimenti di questo genere consente sol oai comunisti di proclamare, e giustamente, l avittoria delle proprie tesi e delle proprie posi-zioni politiche .

Non meno grave è l'altra disposizione ch e

elimina la possibilità di disdettare le mezza-drie per piani di miglioramento . Era una nor-ma che venne all'ultimo momento inseritanella legislazione sull ' equo canone e che oggi ,

ancora una volta all 'ultimo momento, si in-serisce in questa legislazione che afferisce allamezzadria senza averne il menomo titolo . Èuna norma grave, perché congela il processo

di miglioramento in atto nelle campagne . Al-meno ci fosse, dietro disposizioni di legge d iquesto tipo, una prospettiva socio-economica ;ma tale prospettiva non c 'è, signor Presidente ,

onorevole ministro . Tutti sappiamo che l acrisi dell'istituto di base della mezzadria de-riva dalla crisi della famiglia colonica, ch einveste sia la famiglia colonica, sia la fami-glia diretto-coltivatrice .

Queste disposizioni sono puramente e sem-plicemente di bassa demagogia, e favorirannoil malcostume delle corresponsioni di danarosottobanco per ottenere il riconoscimento de lproprio diritto alla libera conduzione dell apropria impresa agricola . Tale malcostum eviene convalidato nel nostro paese attraversoquest ' altro cedimento democristiano alla pre-potente imposizione comunista, o in via di -retta, o per tramite del partito socialista .

Questo mi premeva sottolineare chiedendol'approvazione degli emendamenti che noi li-berali abbiamo presentato per correggere que-ste mostruosità giuridiche, nel momento i ncui confermo il voto contrario dei liberali aquesto provvedimento, che non è più la con -versione di un decreto-legge limitato nella suaportata finanziaria, ma che era pur sempr euna specie di cannella irrigatrice che qualch erivolo d 'acqua dava all ' agricoltura sitibondadi finanziamenti . Ma quello che può esser eil modesto aspetto positivo consistente nell atrasposizione di alcune decine di miliardi i nfavore dell 'agricoltura (ed anche lì con favo-ritismi e limitazioni sui quali non intendo sof-fermarmi per limiti di tempo), si è voluta ac-comunare a questa autentica prepotenza, aquesta illegalità, a questa negazione di una

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legge che voi stessi avevate voluto come car-dine della vostra politica e che oggi negate ,riconoscendo il vostro fallimento . E così do-mani sarete costretti a negare quanto avetevoluto legiferare oggi, riconoscendo ancorauna volta il vostro fallimento sul piano del -l 'economia agricola e sul piano della politicagenerale del paese .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Al primo comma dell 'articolo I sostituirele parole : Articolo 16. - Contributi in cont ocapitale per il miglioramento delle struttur eaziendali lire 13 mila milioni, con, le seguenti :Articolo 16 . - Contributi in conto capitale peril miglioramento delle strutture aziendali lir e23 mila milioni . Di tale stanziamento lire 10mila milioni saranno destinati agli intervent idi cui ai commi quarto e quinto del predett oarticolo 16.

1 . 1 . 1.

Cristofori, Ceruti, Lobianco, Andreoni, Stel-la, Traversa, Prearo, Sangalli, Valeggiani.

Dopo l 'articolo 2-undecies, aggiungere il se-guente :

ART . 2-duodecies .

Al pagamento di somme dovute in forza si adi sentenze, sia di transazioni conseguenti adecisioni della Corte costituzionale, in dipen-denza di espropriazioni disposte ai sensi dell eleggi di riforma fondiaria, si provvede me-diante rilascio di titoli del prestito per la ri-forma fondiaria redimibile 5 per cento di cu ialla legge 21 ottobre 1950, n . 841, da . emetterecon l ' osservanza delle modalità stabilite co ndecreto del ministro del tesoro del 28 giugn o1951, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n . 14 6del 30 successivo .

Nello stesso modo si provvede per il versa -mento all 'Ente delta padano - ente di svilup-po, della somma di lire 1 .800 milioni che de-vono essere impiegati, nei limiti del rica .vat odalla negoziazione dei titoli per fronteggiar emaggiori spese occorrenti per la bonifica de iterritori vallivi con utilizzo di manodopera ne lbasso ferrarese, nonché per interventi a favor edelle residue valli da pesca non soggette abonifica. attraverso forme di gestione chel'Ente delta padano - ente di sviluppo pro-muoverà anche in vista dell ' attuazione dei pro-grammi di valorizzazione e di ristrutturazion edell ' azienda valli di Comacchio .

All ' uopo il Ministero dell ' agricoltura e del -le foreste allegherà alla. prescritta richiest adi titoli da inviare alla direzione generale del

debito pubblico apposita quietanza di entrataal bilancio dello Stato dell'importo nominal edei titoli da emettere .

2-undecies . 0 . 1.

Cristofori .

Sostituire il primo comma con i seguenti :

Ai fini dell'applicazione per l'anno 197 1dei benefici previsti dal quarto e quinto com-ma dell'articolo 16 della legge 27 ottobre 1966 ,n . 910, viene stanziata la somma di lire 20mila milioni .

Per far fronte all'onere di cui al comm aprecedente il ministro del tesoro è autorizzat oa contrarre mutui nell'anno 1971 con il Con-sorzio di credito per le opere pubbliche.

2-septies .1 . Cristofori, Prearo, Lobianco, Ceruti, An -

dreoni, Stella, Traversa, Schiavon, San -

galli, Valeggiani.

L ' onorevole Cristofori ha facoltà di svol-gerli .

CRISTOFORI. L'emendamento 1.1 .1 fariferimento all'articolo 16 della legge 27ottobre 1966, n . 910, e propone l ' aumento de l

finanziamento da 13 a 23 miliardi, con la pre-cisazione che i 10 miliardi aggiunti sarann odestinati agli interventi di cui ai commi 4 e5 del predetto articolo 16 . Tale articolo 16 del-la legge n. 910 prevedeva particolari agevola-zioni per l'edilizia rurale, limitatamente, però ,agli esercizi finanziari 1966 e 1967, e cioè pe ril primo biennio del piano quinquennale. Ilmotivo di tale limitazione era dovuto sia all amodestia dei mezzi finanziari sia all ' intendi-mento del legislatore di provvedere con un alegge organica sull ' edilizia rurale - ed in par-ticolare quella che faceva riferimento ai la-voratori autonomi in agricoltura - provvedi -mento che finora non è riuscito a trovare l asua approvazione da parte del Parlamento .Pertanto, dal 1968 non è più stato possibil edare un aiuto sul « piano verde » per la co-struzione di case nuove o per riattamento d ifabbricati, con le conseguenze che già cono -sciamo, perché quando noi parliamo dell ' esododalle campagne sappiamo perfettamente ch euna componente fondamentale deriva dall'im-possibilità dei giovani di vivere in abitazion iche non sono degne di essere chiamate civili .

II 21 maggio 1969 il Senato approvava un1 esto unificato di varie proposte di legge cheestendeva ai lavoratori agricoli autonomi, ecioè ai coltivatori diretti, agli affittuari, ecce-tera, le provvidenze della legge 30 -dicembre1960, n . 1676, che si occupava dei lavoratori

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agricoli dipendenti . Tale provvedimento è sta-to trasmesso alla Camera il 23 maggio 1969e prevedeva un finanziamento annuo, a par-tire dal 1969, di 25 miliardi . Il provvedimentonon ha potuto proseguire il suo iter normaleperché non era ancora stata assicurata l'ade -guata copertura, copertura che il ministro de ltesoro ha potuto assicurare soltanto recente -mente . Nel frattempo questo provvedimento ,esaminato in sede dì Commissione lavori pub-blici, veniva sottoposto ad una attenta rielabo-razione, sia per quanto riguarda l 'articolazio-ne della legge stessa per garantire il diritt oa tutti i coltivatori diretti (attraverso partico-lari formule che non sono previste nel prov-vedimento particolare) la possibilità di acqui-sire la casa, sia per stabilire un ' articolazion eadeguata in una legge organica per le cas eai lavoratori autonomi .

Di qui la necessità, essendoci una possibi-lità di bilancio che era già stata assicurata pe rquesto provvedimento, che non può essere va-rato però per il 1971, di aumentare sull 'arti-colo 16 il finanziamento di 10 mila milioni ,riservandolo naturalmente all'applicazione de icommi 3 e 4 dell ' articolo 16 del « piano verde » .

Per quanto riguarda il secondo emenda -mento, io credo che esso non sia stato lettoattentamente dall'onorevole Bignardi nella su aarticolazione, che prevede tra l 'altro la solu-zione di un problema che è rimasto aperto :quello di potere corrispondere le indennità d iesproprio per quei ricorsi che sono stati ac-colti dalla Corte costituzionale e per i qual ioccorre provvedere con un particolare prov-vedimento . L'onorevole Bignardi non ha lettoattentamente questo emendamento, perchéesso tende a risolvere una situazione partico-larmente difficile del basso Ferrarese (che po-tremmo chiamare una parte del Mezzogiorno) ,sia per quanto riguarda la disoccupazione, si aper la necessità di procedere ad interventi checonsentano nuovi investimenti . Siamo sull 'or-dine di interventi che consentono non solo d ipotere provvedere alle esigenze di lavoro deibraccianti agricoli (e non credo che l 'onore-vole Bignardi possa dire a questi bracciantiche per vivere devono andare con la cann ae pescare) ma anche per iniziare la ristruttu-razione di un bacino di 10 mila ettari .

BIGNARDI . Bisogna fare lavori utili e nonlavori di utilità finta o solamente presunti ,spesso pagando lavoratori che lavorano sol osulla carta .

CRISTOFORI . Ella è poco informato, oforse non è abbastanza sereno e tranquillo per

giudicare questi problemi, ma rispondo anch ea questa che è una bugia .

Il provvedimento sollecita quanto lo stess oonorevole Bignardi chiede, e cioè un finanzia-mento non per continuare la bonifica, ma pe rutilizzare il bacino di diecimila ettari appar-tenente all ' azienda Valli di Comacchio, attra-verso una ristrutturazione dell'azienda in cuientrino .gli enti locali e l 'Ente di sviluppo peril delta padano per attuare i piani di studi ogià predisposti e consentire una valorizzazio-ne delle attività ittiche della zona .

Quando l'onorevole Bignardi afferma ch esi sperperano ingenti somme nelle zone di bo-nifica senza ricavarne alcuna contropartita ,egli contraddice tutta la politica di bonificache è stata svolta dalla fine del secolo scors oad oggi . D'altra parte, se egli si informass esulle produzioni realizzate nelle zone di boni-fica e sui terreni bonificati del delta apprende-rebbe che le nuove aziende di quelle vall ihanno una produzione lorda vendibile di cin-que milioni .

Non è dunque esatta l'affermazione del -

l 'onorevole Bignardi secondo la quale quell eaziende sarebbero improduttive : è una dice-ria che corre ma che non corrisponde alla

realtà. Se poi l'onorevole Bignardi vuole far eriferimento al problema del riordino fondiariodelle troppo piccole aziende inizialmente rea-lizzate nella zona della riforma, questo è unaltro ordine di problemi .

In sostanza, questo articolo aggiuntivo ri-sponde alle inderogabili esigenze cui ho fattoprima riferimento e limita nel contempo im-mediati stanziamenti di bilancio o li riduc e

al minimo ove l ' esistente disponibilià per ititoli , non risulti del tutto sufficiente . In que-sto caso, per altro, lo stanziamento, qualoraciò fosse necessario, verrebbe diluito in venti -

cinque anni .

In sintesi, l'articolo aggiuntivo contiene a lprimo comma disposizioni concernenti l ' in-

dennizzo dei terreni espropriati, riguarda cio èproprio quei ricorsi che la Confederazione del -l'agricoltura, onorevole Bignardi, ha presen-tato alla Corte costituzionale in riferimento

agli espropri .Con il secondo comma Io stesso sistem a

di utilizzazione dei titoli viene esteso all 'Ente

delta padano, sia per dare lavoro ai bracciant i

agricoli, sia per la valorizzazione dell 'azien-

da Valli di Comacchio .Il terzo comma, infine, prevede l'indicazio-

ne della . soluzione tecnica del problema.Concludo questa mia illustrazione dichia-

rando di ritirare l ' emendamento 2-septies . 1,

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che praticamente viene assorbito dal mi oemendamento I . 1 . 1 .

PRESIDENTE . E stato presentato il se-guente emendamento :

All 'articolo 9, sostituire la cifra : 8 .000milioni, riferita all 'articolo 19, con la cifra :10 .000 milioni .1 . 5.

Stella, Prearo, Baldi.

L 'onorevole Stella ha facoltà di svolgerlo .

STELLA. Signor Presidente, onorevoli col-leghi, l'emendamento che mi accingo ad illu-strare, anche a nome degli altri firmatari ,tende ad aumentare gli stanziamenti di cu iall ' articolo 19 riguardanti l 'elettrificazioneagricola .

Doverosamente riconosciamo lo sforzo cheè stato fatto in questi anni per l'elettrificazio-ne nelle campagne. Tuttavia esistono ancoraoggi decine di migliaia di coltivatori che vi-vono in case sparse sprovviste di questo im-portante servizio .

Esiste, per altro, il problema relativo a lpotenziamento di molte linee senza le quali èimpossibile l'utilizzazione di numerosi mezz imeccanici, quali mungitrici, pompe, elevato-ri, nonché elettrodomestici e così via .

I 40 miliardi stanziati a suo tempo con i lpiano decennale per la elettrificazione rural esono senza dubbio insufficienti per comple-tare il quadro degli allacciamenti .

Ecco le ragioni per le quali chiediamo unamaggiore disponibilità sull'articolo 19, cioè l oaumento da 8 mila a 10 mila milioni. unatto di migliore giustizia distributiva che no ichiediamo, e se anche è di modesta portata iocredo che sarà – qualora l'emendamento fosseaccolto – sicuramente apprezzato dal mondoagricolo italiano .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

All'articolo 1, al capoverso relativo all'arti-colo 11 della legge 27 ottobre 1966, pz . 1910 ,dopo le parole : interventi a favore di, inse-rire le parole : cooperative agricole di condu-zione terreni e di .1 . 4. Ognibene, Giannini, Bardelli, Marras, Espo-

sto, Miceli, Bo, Bonifazi, Valori, GessiNives, Reichlin, Scutari, Lizzero.

Dopo l'articolo 1, aggiungere il seguente:

Gli interventi previsti dagli articoli 5, 6e 9 della legge 27 ottobre 1966, n . 910, saranno

determinati con la partecipazione delle orga-nizzazioni sindacali, professionali e cooperati -ve dei produttori agricoli .

Gli interventi di cui agli articoli 6, 7, 8, 9 ,10, 16, 17, 18, 19, 20, 24, 26 e 35 della legge27 ottobre 1966, n . 910, sono concessi dal Mi-nistero dell'agricoltura e delle foreste su pro-posta delle regioni .

1 . O. 2. Ognibene, Giannini, Bardelli, Marras, Espo-

sto, Miceli, Bo, Bonifazi, Valori, GessiNives, Reichlin, Scutari, Lizzero .

L ' onorevole Ognibene ha facoltà di svol-gerli .

OGNIBENE. Signor Presidente, l'argomen-to dell'emendamento 1 . 4 è ben definito e spe-cifico, per cui credo di poterlo illustrare conpoche parole . Con tale emendamento chiedia-mo di ammettere al eredito di conduzione an-che le cooperative agricole di conduzione ter-reni .

Se ben ricordo, l'onorevole ministro inCommissione ha riconosciuto la fondatezza d iquesta richiesta, ed ha soltanto opposto l'in-sufficiente entità dello stanziamento previst odall'articolo 11 del secondo « piano verde » ,che viene rifinanziato da questo provvedi -mento .

Ora, al di là dell'entità dello stanziamentoin questione, sulla cui modestia possiamo con -venire, si porrà eventualmente il problema d iutilizzare equamente questo stanziamento ; cisembra però veramente ingiustificato e, vorre idire, assurdo escludere le cooperative di con-duzione terreni da questo tipo di intervento ,data l'importanza e il ruolo che nell'agricol-tura riconosciamo alle forme cooperative e as-sociative, anche nella fase della conduzion eaziendale .

Con l'emendamento 1 . 0. 2 sottoponiamoall'attenzione della Camera due esigenze. Ilprimo comma dell'articolo sostitutivo da no iproposto prospetta la necessità della parteci -pazione delle organizzazioni sindacali, profes -sionali e cooperative dei produttori agricol ialla determinazione dei programmi di inter -vento, specialmente per quanto attiene ad al -cuni articoli del « piano verde » che sono de -stinati alla cooperazione e agli impianti col -lettivi, prevalentemente a gestione cooperativa .

stato più volte lamentato il carattere di -spersivo che si è riscontrato in questi tipi d iintervento, ed è stata sollecitata e richiest auna collaborazione da parte delle categori einteressate, delle organizzazioni dei produttor iagricoli . Noi, facendo riferimento a questi ri-

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lievi che più volte hanno formato oggetto d idiscussione, chiediamo appunto che almen onella determinazione dei programmi vi si auna forma di partecipazione, di consultazione ,di collaborazione con le organizzazioni di cu iprima ho fatto cenno .

Con il secondo comma abbiamo ritenutonecessario prevedere in una serie di ipotes il'intervento delle regioni . Questo, rispetto all eesigenze, la cui fondatezza tutti riconoscono ,del decentramento e insieme della program-mazione e, vorrei aggiungere, anche di snel-lezza dei meccanismi amministrativi . Noi pre-vediamo che le regioni possano fare delle pro -poste di intervento, sulla base delle quali i lMinistero dell'agricoltura dovrebbe destinar eappunto gli aiuti . Sulle regioni molti discors iabbiamo ascoltato, ma qui deve essere dimo-strata la disponibilità concreta nei fatti ad af-fidare a questo nuovo istituto tipi di intervent opubblico come quelli di cui stiamo parlando .

Sostituire l'articolo 2-novies con il se-guente:

Per l'attuazione di interventi relativi all aelaborazione e alla realizzazione dei piani zo-nali di sviluppo agricolo, di cui al commaterzo dell'articolo 49 del decreto-legge 26 otto-bre 1970, n. 745, convertito nella legge 18 di-cembre 1970, n . 1034, da effettuarsi sulla bas edi direttive delle regioni, e dei piani di va-lorizzazione agraria è autorizzata per l'ann o1971 la spesa di lire 11 .000 milioni, da asse-gnare agli enti di sviluppo, e, in mancanza ,alle regioni, secondo criteri di ripartizioneda determinare d ' intesa tra il Ministero del -l'agricoltura e delle foreste e le regioni .

2-novies . 4. Giannini, Ognibene, Bardelli, Marras ,Esposto, Miceli, Bo, Bonifazi, Valori ,

Gessi Nives, Reichlin, Scutari, Lizzero .

GIANNINI . Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Dopo l'articolo 1, aggiungere il seguente :

I mutui, i contributi e le altre agevolazion idi cui al presente decreto-legge sono accordat icon precedenza alle aziende diretto-coltiva-trici comunque condotte, alle cooperative ealle forme associative tra coltivatori diretti ,proprietari o affittuari, mezzadri, coloni, com-partecipanti e altri lavoratori manuali dellaterra .

La concessione dei mutui, dei contributi edeIIe altre agevolazioni di cui al presente de-creto-legge ad aziende non diretto-coltivatric iè subordinata alla presentazione dei piani col -turali e dei relativi fabbisogni qualitativi equantitativi di manodopera a norma dell'arti-colo 11 della legge 2 marzo 1970, n . 83, re-canti il parere favorevole della commission elocale per la manodopera agricola di cui al -l'articolo 6 della legge medesim a

I mutui contratti dagli affittuari coltivator idiretti, dai mezzadri e dai coloni e da lorocooperative e forme associative sono copert idalla garanzia sussidiaria degli enti di svi-luppo e del fondo interbancario ai sensi del-l'a.rticolo 56 della legge 27 ottobre 1966, n . 910 ,ed è ammesso l'accollo di essi da parte dellocatore o di altro affittuario, mezzadro o co-Iono che subentri nella conduzione del fondo .

1 . O . 1 . Bardelli, Ognibene, Marras, Esposto, Miceli ,Bo, Bonifazi, Valori, Gessi Nives, Valori ,Reichlin, Scutari, Lizzero, Giannini.

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GIANNINI. L'emendamento Bardelli 1 . 0 . 1tende ad ancorare in un certo qual modo i lmeccanismo di erogazione degli investiment ipubblici in agricoltura ad alcuni nuovi cri-teri, non adottati purtroppo nel passato, me-diante i quali sia possibile far beneficiar edel denaro pubblico . i contadini in . modo par-ticolare e i lavoratori agricoli del paese i ngenerale .

In linea di principio noi abbiamo sempr esostenuto e sosteniamo che gli investiment ipubblici debbono essere indirizzati a favoredelle imprese di proprietà coltivatrice, le qua-li sono le più bisognose in quanto più dell ealtre debbono affrontare notevoli problemi ditrasformazione e provvedere a impianti extra-aziendali per realizzare una più alta produtti-vità e quindi quella certa competitività cheoggi esse difficilmente hanno .

Ma dal momento che il Governo e la mag-gioranza per questa parte del provvedimentohanno inteso riconfermare il vecchio mecca-nismo, i vecchi criteri di erogazione del de-naro pubblico, che per il passato hanno finitocon il favorire prevalentemente le grand iaziende agrarie capitalistiche, lasciando laquasi totalità delle aziende contadine in dif-ficili situazioni, proponiamo con l'emenda -mento in questione di dare la precedenza all eaziende diretto-coltivatrici, alle cooperative ,alle forme associative tra coltivatori diretti ,mezzadri, coloni e affittuari ; cioè, anche sedette imprese non potranno essere le unich ebeneficiarie degli investimenti pubblici, occor-

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re purtuttavia garantire ad esse la precedenz anell'erogazione dei contributi e degli investi -menti pubblici .

Abbiamo posto anche la questione del con-trollo degli investimenti pubblici erogati alleaziende agrarie capitalistiche. Noi riteniamoinfatti che quella parte di denaro pubblico d icui beneficeranno ancora, purtroppo, questeaziende debba essere trasformata in aument odei livelli di occupazione dei braccianti agri -coli, particolarmente nelle regioni meridionali .

I colleghi sanno che è in atto in diversezone del paese, e specialmente in Puglia, gi àda alcune 'settimane, una grande lotta dei brac -cianti agricoli, i quali non soltanto chiedon ola soluzione dei problemi salariali e contrat-tuali, ma pongono problemi di occupazione .I livelli di occupazione nelle grandi aziend eagrarie capitalistiche, soprattutto in Puglia ,sono andati drasticamente diminuendo nel cor-so degli anni passati . Una certa razionalizzazio-ne dell 'attività produttiva delle aziende, l'in-troduzione di taluni metodi nuovi di coltiva-zione hanno contribuito ad espellere in ma-niera violenta masse enormi di bracciant idall 'attività produttiva agricola, tanto che i nalcune zone si è raggiunto il limite di sop-portazione, al di là del quale non si può con -tare su un sereno e tranquillo sviluppo dell aattività produttiva .

Gli agrari pugliesi hanno dichiarato proprioin questi giorni, durante l'esaltante battagliacivile, democratica e sociale che stanno con-ducendo i braccianti di quella regione, di nonpotere accettare alcuna forma di controllo de ifinanziamenti da parte delle organizzazion idei lavoratori, perchè ciò verrebbe a leder el ' autonomia dell ' azienda agraria capitalistica .Noi chiediamo invece che sia attuato un con-trollo pubblico più serio e, insieme, che vi siaun controllo dei lavoratori su tali finanzia -menti, proprio perché gli investimenti pubbli-ci si trasformino, ripeto, in più alti livelli d ioccupazione per i lavoratori ed i braccianti .

Abbiamo perciò proposto di subordinar el 'erogazione dei contributi in denaro pubbli-co alle aziende agrarie capitalistiche alla pre-sentazione da parte delle stesse dei piani col -turali previsti obbligatoriamente per le me -die e grandi aziende agrarie nella legge peril collocamento agricolo . Anche in questa di-rezione, specialmente nel Mezzogiorno e i nPuglia, le aziende hanno violato la legge, co-sicché sono pochi i piani colturali presentat ialle commissioni comunali di collocamento ; e ,nella maggior parte dei casi, si tratta d iaziende che hanno beneficiato di contribut idello Stato .

Noii vale la giustificazione degli agrari pu-gliesi, i quali giorni or sono, alla presenza de lministro del lavoro, hanno dichiarato di no naver presentato questi piani colturali perchéi moduli sarebbero arrivati soltanto una tren-tina di giorni or sono . Siamo di fronte ad unaviolazione sistematica della legge . Questo i lmotivo della presentazione del nostro emen-damento .

La subordinazione dell'erogazione dei con -tributi, come da noi richiesta, è la forma attra-verso la quale le nuove norme sul colloca -mento possono dare ai lavoratori il potere d icontrollare l'attività produttiva, di intervenir eper contrattare i livelli di occupazione e quindiper combattere anche certe forme di disimpe-gno produttivo verificatesi proprio prima edurante questa lotta in corso in Puglia daparte delle grandi aziende capitalistiche .

Per quanto riguarda l'emendamento 2-no-vies . 4, si tratta di una notevole questione ch einveste i problemi della pianificazione e dellosviluppo della nostra agricoltura . Noi abbia-mo sempre sostenuto, anche in sede di di-scussione e di approvazione del cosiddetto « de-cretone-bis », che bisognava arrivare ad un anuova formulazione della legislazione italianain materia di piani zonali di sviluppo per l aagricoltura, in modo da superare quegli osta-coli che avevano impedito in passato la for-mulazione di piani zonali di sviluppo . Siamoarrivati ad una nuova formulazione con i l« decretone-bis » ; chiediamo ora si vada anch eoltre nell 'occasione fornita dal decreto chestiamo esaminando : proponiamo cioè che i lriferimento sia fatto proprio alla norma nuov ache è contenuta nel « decretone-bis » e che ipiani zonali di sviluppo possano essere elabo-rati ed attuati sulla base delle direttive dell eregioni, perché - secondo noi - le regioni son ogià in grado d'i impartire direttive agli enti d isviluppo agricolo per la formulazione dei•pianizonali di sviluppo, che dovranno affrontar euna serie di problemi non solo di carattereproduttivistico, ma anche di ordine sociale .

Noi crediamo che la classe politica che ogg idirige le regioni sia in grado di impartire di-rettive, attraverso un dibattito che in cert eregioni ha già avuto luogo, specialmente i nquelle prevalentemente agricole, ove i proble-mi dell'agricoltura sono fondamentali ancheai fini di un diverso sviluppo dell'economi aa livello regionale .

Pertanto, con il nostro emendamento ten-diamo a rendere più agile e migliore la for-mulazione che è stata adottata, anche con i lnostro contributo, dalla Commissione agricol-tura allorché abbiamo esaminato il decreto .

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PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Sostituire la cifra : 6.000 milioni, riferitaall'articolo 8, con la cifra : 8.000 milioni .

1 . 6. Giraudi, Prearo, Stella, Baldi, Bima, Sisto ,Traversa, Botta, Miroglio, Borra, Bodrato ,Cristofori, Lobianco .

Sostituire la cifra : 100 milioni, riferita al-l 'articolo 23, con la cifra : 500 milioni .

2 . 3.

Prearo, Stella, Imperiale, Schiavon .

ART . 2-undecies .

cupazioni la diminuzione della nostra espor-tazione in questo settore .

Con la legge n . 8 del 12 febbraio 1971 (ar-ticolo 15-bis) è stata stabilita l'abolizione de ldiritto per l'uso degli aerodromi per l 'espor-tazione dei prodotti ortofrutticoli, ma tale mi-sura è stata intesa ed interpretata solo pe rl ' esportazione nei paesi del mercato comune .Con questo emendamento, che unitamente adaltri colleghi ho l'onore di presentare, si chie-de di precisare che l'agevolazione si deve in-tendere estesa per tutti i paesi verso i qual iè possibile l'esportazione con aerei .

Dopo l 'articolo 2-undecies, aggiungere il se-guente :

ART . 2-duodecies :

L 'abolizione dei diritti per l ' uso degli aero-dromi per l'esportazione dei prodotti ortofrut-ticoli a mezzo di aeromobili, concessa co nl ' articolo 15-bis della legge 12 febbraio 1971 ,n. 8, si applica per le merci sopraddette espor-tate in qualsiasi paese, anche in quelli no nfacenti parte della Comunità .

2-undecies . O . 2 .

Prearo, Stella, Mattarelli.

L'onorevole Prearo ha facoltà di svol-gerli .

PREARO . Sono previsti soltanto 100 mi-lioni per rifinanziare l ' articolo 23 del « pianoverde » relativo all'estinzione di passività diconsorzi di bonifica . Con tale stanziamento sipotranno accendere nuovi mutui per appena2 miliardi, mentre è noto che l'applicazio-ne dell 'articolo 23 ha subito nel quinquennioscorso tali ritardi e tali aggravi di oneri, acausa dell 'elevarsi del saggio di interesse ban-cario, che i benefici finanziari postulati dal -l 'articolo medesimo si sono resi pressochévani .

Con il nostro emendamento 2. 3 inten-diamo elevare da 100 a 500 milioni il nuovostanziamento, in attesa che la materia vengariconsiderata da parte delle regioni . Si devecon ciò evitare che i consorzi e gli enti di bo-nifica passino nell'ambito di competenza del -le regioni in precarie condizioni finanziarie ,proprio nel momento in cui le regioni stesse ,all ' inizio della loro vita, hanno bisogno d istrumenti operativi della massima efficienza .

In ordine all'articolo aggiuntivo, mi pre-me affermare che per incrementare l 'esporta-zione ortofrutticola deve essere compiuto ogn ipossibile sforzo, anche perché è in aumentosu tutti i mercati la concorrenza da parte d ialtri paesi . Infatti non può non destare preoc-

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

All'articolo 2-bis, aggiungere, in fine . il

seguente comma :

I contributi per i mutui agevolati di cu iagli articoli 9, 16 e 55 della legge 17 ottobre

1966, n. 910, per la realizzazione di impiant icollettivi di trasformazione, conservazione ,raccolta e vendita dei prodotti agricoli, con -cessi successivamente al 31 dicembre 1966 ,possono essere integrati nella misura corri-spondente alla differenza tra la spesa ammes-sa e quella effettivamente sostenuta .

2-bis . 1.

Monti .

MONTI . Lo diamo per illustrato .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Sostituire l 'articolo 2-undecies con il se-guente :

Per la coordinata applicazione degli inter -venti di cui alla presente legge valgono, i nquanto non contrastanti, i criteri generali ema-nati ai sensi dell'articolo 38 della legge 27 ot-tobre 1966, n . 910, con il decreto ministeriale

20 gennaio 1967 .

2-undecies. 1 . Masciadri, Zamberletti, Marchetti, Pisic-chio, Ciafiìi, Cristofori, Mancini Vin-cenzo, Bianchi Fortunato, Corti, An-

selmi Tina.

MASCIADRI . Lo diamo per illustrato .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Dopo l'articolo 2-undecies, aggiungere il

seguente :

ART . 2-duodecies .

La norma di cui all'articolo 15-bis dellalegge 12 febbraio 1971, n . 8, di conversione

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con modifiche del decreto-legge 18 dicembr e1970, n . 1012, che dispone l 'abolizione sui pro -dotti orticoli e ortofrutticoli esportati a mezz odi aeromobili dei diritti per l 'uso degli ae-rodromi aperti al traffico aereo civile di cu iall'articolo 7 della legge 9 gennaio 1956, n . 24 ,e successive modificazioni, va intesa nel sensoche si applica per le merci esportate in qual-siasi paese, compresi quelli non facenti partedella Comunità economica europea .

2-undecies . O. 4 . Ciaffi, Zamberletti, Pisicchio, Monti ,Mancini Vincenzo, Cristofori, Bian-chi Fortunato, Corti, Anselmi Tina ,Masciadri .

All 'articolo 5-bis, dopo il primo comma ,aggiungere il seguente :

Tali redditi dominicali non sono compu-tati ai fini della determinazione dell'imponi-bile per le imposte sul reddito, sempre chericorrano le condizioni di cui al prim ocomma.

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Aggiungere, in fine dell 'articolo 5-bis, i lseguente comma :

Sono altresì esenti dalle imposte e sovrim-poste afferenti al reddito dominicale, a par-tire dall 'anno successivo all'entrata in vigoredel presente decreto, gli enti pubblici, le isti-tuzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ,gli enti morali e le persone giuridiche avent iesclusivamente finalità culturali, assistenzial io di culto, proprietari di fondi concessi in af-fitto, per il reddito dei terreni affittati .

5-bis. 5.

Padula.

Aggiungere, in fine dell'articolo 5-ter, ilseguente comma :

È abrogato l ' articolo 3 della legge 28 marzo1957, n . 244 .

5-ter. 4.

Padula.

5-bis . 6. Ciaffi, Cristofori, Mancini Vincenzo,Bianchi Fortunato, Corti, Anselmi

Tina, Zamberletti, Masciadri, Pisicchio ,Marchetta.

CIAFFI. Li diamo per illustrati .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Dopo l'articolo 2-undecies, aggiungere i lseguente :

ART . 2-duodecies .

La norma di cui all'articolo 15-bis dellalegge 12 febbraio 1971, n . 8, di conversionecon modifiche del decreto-legge 18 dicembre1970, n. 1012, che dispone l'abolizione sui pro-dotti orticoli e ortofrutticoli esportati a mezz odi aeromobili dei diritti per l'uso degli aero-dromi aperti al traffico aereo civile di cui al -l'articolo 7 della legge 9 gennaio 1956, n . 24, esuccessive modificazioni, va intesa nel sens oche si applica per le merci esportate in qual-siasi paese, compresi quelli non facenti part edella Comunità economica europea .

2-undecies . O . 3. Flamigni, Marras, Ognibene, Bardelli ,Bo, Lizzero, Gessi Nives, Giannini ,Miceli, Scutari.

FLAMIGNI . Lo diamo per illustrato .

Subordinatamente, aggiungere, in fine del-l'articolo 5-ter, il seguente comma :

L ' effetto risolutivo previsto dall 'articolo 3della legge 28 marzo 1957, n. 244, non operanei confronti degli affittuari che abbiano pre-sentato all'ispettorato agrario provinciale pro -getti tecnici di miglioramento, a condizioneche ottengano la prescritta approvazione .

5-ter. 5.

Padula.

PADULA . Li diamo per illustrati .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Dopo l'articolo 5-quater, aggiungere i se-guenti:

ART . 5-quinquies .

Gli enti di sviluppo in agricoltura sonoautorizzati ad acquistare, su domanda deiproprietari, terreni agricoli concessi in affitt oalla data di entrata in vigore della presentelegge, sempre che il proprietario abbia i re-quisiti di cui all'articolo 1 .

È accordata priorità nell'acquisto al pro-prietario che sia emigrato, o pensionato, o or-fano in età minore, o lavoratore dipendente ,o piccolo imprenditore, nonché ad altri sog-getti privi di reddito derivante da attività pro-fessionali .

Tali acquisti sono effettuati direttament edagli enti in deroga all'autorizzazione di cui

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al secondo comma dell'articolo 12 della legge9 giugno 1965, n . 590 .

Il reddito dominicale dei singoli terreni of-ferti in vendita non deve superare le lir e8.000 ed i fondi non devono essere stati ac-quistati dall'offerente in data successiva al 1 °gennàio 1971, né devono provenire da aliena-zione o divisione effettuate dopo la data me-desima .

Le domande, con le necessarie indicazion iconcernenti i requisiti sopra indicati, dovran-no essere presentate entro tre anni dalla dat adi entrata in vigore del presente decreto agl ienti di sviluppo agricolo territorialmente com-petenti, o, nel caso previsto dal successivo ar-ticolo 5-sexies, alla Cassa per la formazionedella proprietà coltivatrice .

Sulle domande, corredate delle dichiarazio-ni degli interessati relative ai requisiti sopr aindicati, delibera una apposita commissionedi non più di cinque membri, nominata da lconsiglio, istituita presso gli enti, presiedut adal presidente o da un suo delegato, e com-posta dai rappresentanti delle organizzazion idelle categorie agricole, e, di volta in volta ,dal sindaco, o suo delegato, del comune dov esono ubicati i terreni offerti .

Restano fermi per gli affittuari i diritt iderivanti dal rapporto di affitto e dalle legg ivigenti .

Il prezzo di acquisto dei terreni offerti i nvendita ai sensi dei commi precedenti sar àstabilito, in base al valore medio di mercato ,da una commissione nominata dal president edella giunta regionale e composta da un de-legato della regione, che la presiede, da u nfunzionario dell ' ispettorato provinciale del -l'agricoltura e da un funzionario dell'uffici otecnico erariale .

5-quater. 0 . 1. Marras, Ognibene, Bardelli, Giannini,Esposto, Miceli, Bo, Bonifazi, Valori ,Gessi Nives, Reichlin, Scutari, Lizzero.

ART . 5-sexies .

Le regioni nelle quali gli enti di svilup-po in agricoltura non sono stati ancora costi-tuiti e fino alla loro costituzione, sono tenut ea farsi carico degli adempimenti derivanti dal -l 'applicazione del presente decreto, avvalendo -si anche della Cassa per la formazione dell aproprietà coltivatrice .

5-quater. 0 . 2 . Giannini, Ognibene, Bardelli, Marras,Esposto, Miceli, Bo, Bonifazi, Valori ,Gessi Nives, Reichlin, Scutari, Lizzero .

ART . 5-septies .

Al finanziamento per l'acquisto dei terren idi cui agli articoli precedenti si provvede conle disponibilità risultanti al 1° gennaio 197 1in dipendenza dell ' autorizzazione di spesa dicui all 'articolo 22 della legge 26 maggio 1965 ,n. 590, che, conseguentemente, sono utilizzateper l'applicazione del presente decreto .

5-quater . 0. 3 . Bardelli, Ognibene, Giannini, Marras ,Esposto, Miceli, Bo, Bonifazi, Valori ,

Gessi Nives, Reichlin, Scutari, Lizzero .

MARRAS . Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MARRAS. Signor Presidente, sull'articol o5-quinquies non ho ragioni di intrattenerm ia lungo, perché in Commissione su questo ar-gomento tanto i colleghi quanto i rappresen-tanti del Governo hanno avuto modo di di-scutere ampiamente . In verità, in questo de-creto-legge noi realizziamo alcuni important itraguardi, come quello del blocco delle disdet-te per i mezzadri e l ' altro di alcune provvi-denze a favore dei piccoli concedenti dei ter-reni in affitto . Quest ' ultimo, in un disegno pi ùgenerale - che al Senato aveva raccolto u nlargo arco di forze politiche che andavan odalla democrazia cristiana ai comunisti -comprendeva anche altre misure ed altre prov-videnze, previste appunto a favore dei piccol iconcedenti dei terreni in affitto . Sappiamoquante lacrime si sono versate in questi mes isulle condizioni di questa categoria. Noi stess iabbiamo avuto varie volte possibilità di espri-mere apprezzamento per interessi colpiti i nquesta categoria e concretamente ci siam ofatti promotori di iniziative che, in qualch emisura, potessero andare loro incontro .

Non comprendiamo perché, essendosi rac-colti su queste provvidenze tanti consensi a lSenato, ci troviamo oggi di fronte ad unatteggiamento del rappresentante del Gover-no e del gruppo di maggioranza relativ aostile a concludere organicamente quest aparte di provvidenze, limitandola solamentealle esenzioni fiscali . Noi pensiamo invece ch eanche il mettere gli enti di sviluppo in condi-zione di acquistare a prezzi di mercato i ter-reni di questi piccoli concedenti costituisc aun'altra concreta attestazione della volontà de lParlamento italiano, della maggioranza dell esue forze politiche, di dimostrarsi sensibili aquesti interessi ed a queste preoccupazioni .

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PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

All 'articolo 5-ter, aggiungere, in fine, i lseguente comma:

Le norme di cui al primo comma si appli-cano anche agli altri contratti agrari di tip oassociativo .

5-ter . 6. Valori, Bonifazi, Bardelli, Marras, Espo-

sto, Miceli, Bo, Ognibene, Gianniai,

Gessi Nives, Reichlin, Scutari, Lizzero .

L'onorevole Valori ha facoltà di svolgerlo .

VALORI . Signor Presidente, con quest oemendamento il nostro gruppo intende sotto -porre all'attenzione della Camera e del mini-stro un problema di grande importanza . Dopoil risultato, senza dubbio positivo e di estre-mo interesse, conseguito dai mezzadri sul pro-blema delle disdette, noi riteniamo che debbaessere presa in considerazione anche la que-stione che riguarda alcuni altri contratti agra-ri non coperti completamente dall'annulla-mento delle disdette che sono state in quest iultimi tempi inviate . Mi riferisco particolar-mente ai contratti di soccida, di cui uno, quel-lo con conferimento di pascolo, viene copert odalla recente legge sull'affitto, mentre glì altr inon hanno nessuna proroga contrattuale equindi di fatto i pastori possono essere di-sdettati . Questo problema riguarda particolar-mente la Sardegna, l'Abruzzo, la Toscana . Noiriteniamo che si debba compiere un atto di giu -stizia anche verso questa categoria, propri onel momento in cui si annullano tutte le di-sdette per i mezzadri e si ha la proroga di tutt ii contratti agrari .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Sostituire l 'articolo 2-novies con il se-guente :

È istituita la Cassa integrazione occupazio-ne per il settore agricolo, con la facoltà di ga-rantire ai lavoratori agricoli permanenti o abi-tualmente addetti la piena occupazione ne lsettore stesso .

Il ministro del lavoro e della previdenzasociale, di concerto con il ministro dell'agri-coltura e foreste, è autorizzato ad emanare ,entro sei mesi dalla presente legge, un de-creto ministeriale che disciplini il finanzia -mento della Cassa di cui al primo comma de lpresente articolo .

Per la costituzione del fondo iniziale d adestinare alla Cassa integrazione occupazione

per il settore agricolo è autorizzata per l'annofinanziario 1971 la spesa di lire 11 miliardi .

2-novies . 3.

De Marzio, Sponziello.

SPONZIELLO . Lo diamo per illustrato .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Dopo l'articolo 5-quater, aggiungerei se-guenti:

ART . 5-quinquies .

Il secondo e il terzo comma dell 'articolo 3della legge 11 febbraio 1971, n . 11, sono so-stituiti dai seguenti :

« Nella determinazione della tabella di cu ial comma precedente, la commissione, pren-dendo a base i redditi dominicali determinatia norma del regio decreto-legge 4 aprile 1939 ,n . 589, convertito nella legge 29 giugno 1939 ,n. 976, stabilirà per ogni qualità di coltureed eventuali gruppi di classi individuati i ncatasto coefficienti di moltiplicazione, in con-formità alle direttive della commissione tec-nica centrale .

Le assemblee regionali, in rapporto all edifferenti realtà dell 'agricoltura, stabiliscono- entro quattro mesi dall ' entrata in vigore del-la presente legge - i minimi ed i massimi de icoefficienti di moltiplicazione ai fini della' de -terminazione del canone da parte delle com-missioni tecniche provinciali .

Per le zone agrarie omogenee, ove la na-tura dei terreni o la qualità delle colture - inparticolare quelle specializzate - abbiano ri-chiesto e/o richiedano opere rilevanti di tra-sformazione fondiaria e notevoli investiment idi capitali, rimangono in vigore le norme pre-viste dall'articolo 3 della legge 12 giugno 1962 ,n. 567. Tali zone sono determinate con leggeregionale .

Le norme previste dall 'articolo 3 della leg-ge 12 giugno 1962, n . 567, rimangono purein vigore per le affittanze di piccoli locatori icui fondi concessi in affitto non superino itre ettari .

5-quater . O . 4.

Revelli.

ART. 5-sexies .

Il comma terzo dell'articolo 4 della legge11 febbraio 1971, n . 11, è così modificato :

« Nei casi di migliorie introdotte dal pro-prietario del fondo che non giustifichino un amodifica della qualità e della classe catastale,

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le commissioni tecniche provinciali possonostabilire criteri e misure di un aumento de lcanone entro il limite massimo del venti pe rcento superiore al limite massimo stabilito a isensi del precedente articolo .

In ogni caso l'importo del canone non pu òessere inferiore agli oneri fiscali, di mutuiagrari e di eventuali contributi per consorz idi bonifica obbligatori gravanti sul terren ooggetto del rapporto contrattuale » .

5-quater. 0 . 5.

Revelli.

L'onorevole Revelli ha facoltà di svolger equesti emendamenti .

REVELLI. Le norme che sono state ag-giunte in sede di Commissione al decreto an-ticongiunturale in favore dell'agricoltura, egli interventi che vi sono previsti - che ab-bracciano situazioni diverse, interessanti co-munque l ' economia agricola del nostro paese- mi hanno indotto a presentare due emenda -menti che ho ritenuto necessari, e comunqueautorizzati dal metodo adottato in Commissio-ne. Essi tendono, sia pure in misura minima ,ad attenuare le storture più macroscopichedella vigente normativa in materia di fondirustici .

superfluo, onorevoli colleghi, che io ri-cordi la battaglia condotta in quest 'aula con-tro il primo titolo di quella ibrida proposta d ilegge; ed è anche evidente che le conseguenzenegative previste e fin da allora denunciateper i molti errori in essa contenuti si stannogradualmente sviluppando sul piano econo-mico, sociale e politico .

Con gli emendamenti proposti si tende a dinserire due correttivi nella normativa vigen-te, riconoscendo innanzitutto sul piano obiet-tivo le profonde differenze della realtà econo-mica della nostra agricoltura, ed affidand opertanto alle assemblee regionali, anche i nrapporto ad un preciso dettato costituzionale ,il compito di stabilire i coefficienti minimi emassimi per la determinazione dell'equo ca-none, pur conservando sempre il metro - as-surdo sul piano del buon senso prima che s uquello della logica giuridica - costituito da lreddito dominicale .

A questo correttivo se ne aggiungono al-tri due, relativi rispettivamente ad una valu-tazione economica delle nostre colture specia-lizzate - che richiedono per loro natura note -voli investimenti, anche in rapporto ad esi-genze di concorrenza internazionale - e ad un aparticolare considerazione sociale per le azien-de di piccoli proprietari (coltivatori diretti o

no) che non superino i tre ettari . Nel prim ocaso si lascia alle regioni il compito di de -terminare le zone omogenee per le quali ri-manga valida l'applicazione dell'articolo 3della legge del 1962; nel secondo caso si rendeautomatica tale applicazione .

In conseguenza anche dei numerosi incon-venienti già verificatisi, ho ritenuto opportu-no stabilire che comunque il canone non pos-sa essere inferiore agli oneri fiscali di mutu iagrari e di eventuali contributi per consorz idi bonifica obbligatori gravanti sul terren ooggetto del rapporto contrattuale .

Il giudizio negativo che espressi ferma -mente in quest 'aula, sul piano economico, so-ciale e politico, durante la discussione dell alegge De Marzi-Cipolla, soprattutto in rela-zione al primo titolo di essa, ha trovato pien aconferma in sede di prima, ancora parziale ,applicazione della legge. Ritengo che, a man oa mano che le sue conseguenze sul piano so-ciale ed economico si evidenzieranno mag-giormente, sempre più si comprenderà qual eerrore gravissimo è stato allora commesso . Gl istessi promotori della legge hanno ritenuto d idover presentare proposte correttive a favo -re dei piccoli proprietari ; proposte che, peraltro, sono per noi inaccettabili sia politi-camente sia per i concreti riflessi sociali .

Ritengo che un primo sostanziale corretti-vo varrebbe a riportare nel giusto ambito dell eregioni competenze spettanti ai nuovi enti, i naderenza ad una diversa realtà della nostraeconomia agricola, e in modo da tutelare si ale esigenze particolari delle colture altamen-te specializzate, sia, e soprattutto, i piccol iproprietari coltivatori .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Dopo l'articolo 2-septies, aggiungere il se-guente articolo 2-septies-bis :

Il ministro dell 'agricoltura e delle forest eprovvede in via istituzionale al servizio dell ericerche di mercato in agricoltura per la rac-colta, la elaborazione e la divulgazione ade -guata e sistematica di dati e di notizie utili a dindirizzare la scelta degli investimenti pro-duttivi e degli interventi pubblici in agricol-tura ed a orientare l'offerta dei prodotti su imercati nazionali ed esteri .

Lo svolgimento delle suindicate attività pu ò'essere affidato all'IRVAM - Istituto per le ri-cerche e le informazioni di mercato e la va-lorizzazione della produzione agricola - me-diante apposite convenzioni, previo parere del

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Consiglio superiore dell'agricoltura . Le con-venzioni dovranno stabilire le modalità rela-tive allo svolgimento del servizio ed ai conse-guenti controlli della spesa .

Il ministro dell 'agricoltura e delle foresteesercita nei riguardi dell ' IRVAM i poteri pre-visti dall'articolo 25 del codice civile .

Il ministro può altresì disporre ispezion istraordinarie per assicurare la buona ammi-nistrazione dell ' istituto e la conservazione de lsuo patrimonio .

Alla copertura della spesa per l'esercizi o1971, determinata in lire 1 .300 milioni, si faràfronte con le somme previste dal fondo oc-corrente alla copertura degli oneri dipendent idai provvedimenti legislativi in corso perl 'anno finanziario medesimo .2-septies. 0. I.

Commissione.

Gli emendamenti della Commissione 1 . 7 e3. 1 sono stati ritirati .

Qual è il parere della Commissione sugl iemendamenti presentati ?

MENGOZZI, Relatore . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, il parere della Commissio-ne tiene conto dell 'esigenza ,di mantenere, al-l'intervento che stiamo per approvare, il ca-rattere anticongiunturale che gli è proprio ;pertanto, nel respingere vari emendamenti ch epure, in un ' altra situazione, avrebbero potut oessere presi in considerazione, si è tenut apresente la necessità di operare con rapidità .

Circa gli emendamenti Alesi I . 1. e Cassan-dro 1. 2, riguardanti spostamenti di sommeche già sono state oggetto di approfondito esa-me in Commissione, dove si è cercato di te-ner presenti tutti i vari e contrastanti punt idi vista, esprimo parere contrario, anche per -ché si propone un aumento senza prevederel'adeguata copertura .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTIN I

MENGOZZI, Relatore . Per lo stesso motivo ,esprimo parere contrario anche all ' emenda-mento Stella I . 5. Per altro, lo stanziamentorelativo all'articolo 19, che riguarda l 'edifica-zione rurale, è già stato portato dalla Com-missione da 6 a 8 miliardi .

Esprimo parere contrario all ' emendamentoAlesi I . 3, perché la maggioranza ha sempreseguìto il criterio di riconoscere una prefe-renza, nei crediti di conduzione, alle coope-rative di trasformazione e vendita dei prodott iagricoli .

Prego l'onorevole Ognibene di ritirare i lsuo emendamento 1 . 4. Eventualmente, la que-stione potrebbe essere chiarita con un ordin edel giorno; ma ritengo che quanto richiestocon l'emendamento sia già contenuto nell ' ar-ticolo 11 del « piano verde » n . 2, il qualestabilisce, in una sua precisa disposizione ,che i prestiti sono accordati con preferenza aicoltivatori diretti e alle cooperative, in modoparticolare a quelle che gestiscono impiantidi trasformazione, conservazione e vendita deiprodotti agricoli e zootecnici . La preferenzache noi abbiamo introdotto, mediante l'ero-gazione di 6 miliardi, riguarda le cooperativ eagricole di trasformazione e le stalle sociali .È evidente che questa cifra va ai coltivator idiretti e alle cooperative escluse dalla pre-ferenza che ho citato, cioè a quelle di condu-zione, L'eventuale reiezione dell'emendamento

potrebbe lasciar credere che non si intendaaccordare questa preferenza .

Esprimo parere contrario anche all'artico -lo aggiuntivo Bardelli 1 . 0. 1, anche se sonoconvinto della bontà del suo contenuto. Il pri-mo comma, a mio avviso, non è altro che latraduzione sintetica di alcuni articoli del« piano verde » n . 2 e delle direttive emanate

con successivo decreto ministeriale. Mi pare,fra l'altro, sia, già stato dimostrato che la stra-grande maggioranza dei finanziamenti è anda-ta a cooperative, ad organizzazioni associativ ee a coltivatori diretti o comunque ad altri la-voratori manuali della terra . Il secondo com-ma si richiama alla legge 2 marzo 1970, n. 83 ,

sul collocamento della manodopera . Si vor-rebbe subordinare la concessione dei contri-buti e delle altre agevolazioni alle aziende

non diretto-coltivatrici alla condizione che essenon abbiano violato in alcun modo quella leg-ge. Ma la legge richiamata già prevede un

meccanismo di intervento in tal senso per

mezzo degli ispettorati del lavoro, i quali deb-bono far presente alle amministrazioni inte-ressate, e quindi anche al Ministero dell'agri-coltura, eventuali infrazioni che non consen-tano di usufruire delle agevolazioni .

GIANNINI . Questo è vero per quanto ri-guarda l 'assunzione della manodopera, m a

non per i piani colturali . Gli agrari violanola legge, e non vi è nessuna sanzione controdi loro .

MENGOZZI, Relatore . Non mi pare ch e

ciò risponda a verità; comunque, siamo con-trari all'articolo aggiuntivo .

L'articolo aggiuntivo Ognibene I . O. 2 mi

pare non sia essenziale . Tra l'altro esso, al

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primo comma, introduce una procedura checontraddice all'esigenza di un intervento con-giunturale rapido : cioè la consultazione dell eorganizzazioni sindacali, professionali e coo-perative per gli interventi previsti dagli ar-ticoli 5, 6 e 9 della legge n. 910. Al second ocomma esso introduce poi il concetto di un aproposta delle regioni (le quali, , per altro, inquesta fase non hanno ancora le necessari eattrezzature), praticamente per tutti gli arti -coli rifinanziati . A me pare che sia più reali-stico quanto previsto dal nostro testo all ' arti-colo 2,decies, là dove stabiliamo per gli arti-coli 10, 20 e 24 (cioè quelli per i quali vi è u nqualche aggancio con problemi di program-mazione economica territoriale) una consulta-zione delle regioni . Inoltre, per quanto riguar-da i progetti che devono essere inviati alFEOGA, sempre al detto articolo prevediamoche essi debbano essere trasmessi dalle re-gioni . Pertanto, sono contrario all 'articolo ag-giuntivo .

Esprimo parere contrario all 'emendamentoGiraudi 1 . 6, favorevole invece all 'emenda-mento Cristofori 1 . 1. 1. Quest 'ultimo intro-duce una modificazione negli stanziamenti ,ma, come è già stato illustrato dal presenta-tore, non si tratta che del trasferimento i nquesto decreto-legge di una parte dello stan-ziamento che il Governo aveva già accantonat oper le case dei coltivatori diretti . In sostanza ,la cifra prevista nell ' articolo 16 verrebbe por-tata da 13 a 23 miliardi, dieci dei quali sareb-bero destinati agli interventi di cui al quart oe quinto comma dell'articolo stesso, cioè all ecase per i coltivatori diretti . Sono stati riti -rati, in conseguenza, gli emendamenti dell aCommissione 1 . 7 e 3 . 1 .

Sono contrario agli emendamenti Alesi 2 . 1e Cassandro 2 . 2 . Sono altresì contrario al-l 'emendamento Prearo 2 . 3, perché, pur essen-do sensibile al problema da lui prospettato ,non trovo la necessaria copertura (special -mente importante in un articolo come l ' arti-colo 2, che ha una copertura precisa e no nlegata a un prestito, come invece l 'articolo 1) .

Non è possibile accogliere l 'emendament oMonti 2-bis. 1, anche se si comprende la ra-gione che ha spinto il collega a presentarlo .Si introdurrebbe invero nella pubblica ammi-nistrazione un principio pericoloso : quellocioè secondo cui le agevolazioni sarebbero rap-portate alla spesa effettiva senza conoscerl apreventivamente. Inoltre, il problema è gi àin parte affrontato - a mio avviso, in misur asufficiente - con i mutui una tantum previst idall'articolo 2-ter .

Esprimo parere favorevole all'emendamen-to Masciadri 2-undecies . 1 . Sono invece con-trario all'emendamento Alesi 2-novies . 1, per -ché con esso si propone la soppressione de ipiani zonali, dei quali invece, nella formula-zione adottata dalla Commissione, io condi-vido l'opportunità .

Parere contrario esprimo anche per l'emen-damento De Marzio 2-novies . 3, perché non èmateria che possa essere oggetto di questodecreto, né sembra opportuno che il settor edell 'agricoltura abbia un 'amministrazione au-tonoma delle provvidenze per i disoccupati .D'altra parte la copertura indicata, propri operché si richiama alla soppressione dell ' arti-colo che riguarda i piani zonali, non è accet-tabile .

L 'emendamento Giannini 2-novies . 4 è so-stanzialmente la ripetizione del testo dell aCommissione, con la sola aggiunta delle ul-time tre righe . A noi pare, però, che sia suffi-ciente quello che abbiamo indicato nell'arti-colo 2-decies, dove si è stabilito che i pian izonali debbono essere fatti dagli enti di svi-luppo dopo aver sentito il prescritto parere .

Sono poi contrario all'emendamento Cas-sandro 2-novies . 2 .

Esprimo parere favorevole all'emendamen-to Cristofori 2-undecies . O. 1 .

Esprimo invece parere contrario all 'emen-damento Alesi 2-decies . 1, per le ragioni gi àdette .

Per quanto riguarda l 'emendamento Prearo2-undecies . 0. 2, penso che sia preferibile i ltesto usato dai due identici emendamenti 2-un-decies . 0. 3 Flamigni e 2-undecies . 0. 4 Ciaffi ,che accetto . Pertanto invito l 'onorevole Prear oa ritirare il suo emendamento.

Esprimo parere contrario all'emendament oAlesi 5-bis. 1 e all 'emendamento Cassandr o5-bis . 2 . Tutti questi emendamenti apportan osostanzialmente modificazioni a quei tre arti-coli introdotti dalla Commissione che riguar-dano rispettivamente le esenzioni dalle impo-ste e sovrimposte afferenti al reddito domini-cale ed al blocco delle disdette per le mezzadri efatte in violazione della legge del 1964 . Sonocontrario alla modificazione dei tre articol iformulati dalla Commissione, salvo l'emenda -mento presentato dall 'onorevole Ciaffi 5-bis . 6,che accetto .

Sono contrario agli emendamenti Cassan-dro 5-bis . 3 e 5-bis . 4 .

Parere contrario per l 'emendamento Padul a5-bis. 5 . Vorrei soltanto pregare l'onorevolePadula di tener conto che si potrà in sede diapprovazione del progetto di legge n . 590 chie-

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dere al Governo con un ordine del giorno d iimpegnarsi ad affrontare il problema attra-verso un 'azione degli enti di sviluppa.

Per quanto riguarda l 'emendamento Ciaff i5-bis . 6, per il quale ho già espresso parer efavorevole, vorrei precisare che l 'accettazioneè subordinata ad una 'modificazione formal edel seguente tenore : al primo rigo, sostituirealle parole « Tali redditi dominicali » le pa-role : « I redditi derivanti da terreni dati inaffitto D .

Parere contrario agli emendamenti Ales i5-ter . 1, Cassandro 5-ter. 2 e 5-ter . 3 .

Parere contrario anche per gli emendament iPadula 5-ter . 4 e 5-ter . 5 . Quest 'ultimo emen-damento pone dei problemi che, a mio avviso ,possono essere più opportunamente affrontat iin sede di discussione ed approvazione dell alegge sulla trasformazione della mezzadria inaffitto, dove dovranno – è chiaro – essere pres ein considerazione eventuali modificazioni operfezionamenti alla legge sull ' affitto approva-ta neI febbraio scorso .

Esprimo parere contrario all'emendamentoValori 5-ter . 6 .

Parere ugualmente contrario all'emenda-mento Alesi 5-quater. 1 e agli emendament iCassandro 5-quater . 2 e Monaco 5-quater. 3 ,trattandosi di emendamenti che tendono asvuotare di ogni significato la legge sull'affitt odei fondi rustici . Per le stesse ragioni la mag-gioranza esprime parere contrario all 'emen-damento Pucci di Barsento 5-quater. 4 .

I successivi emendamenti Marras 5-quater.0 . 1, Giannini 5-quater . O . 2 e Bardelli 5-qua,-ter. 0. 3 riguardano l'inclusione in quest oprovvedimento della facoltà per gli enti di svi-luppo di acquistare, su domanda dei proprie -tari, terreni agricoli concessi in affitto . Sicco-me questa materia è ancora all ' esame del Se-nato e merita di essere approfondita, vorrem-mo pregare i colleghi del gruppo comunist adi ritirare gli emendamenti in questione, pernon pregiudicare con una eventuale reiezion edi essi da parte dell ' Assemblea la regolamen-tazione di questa materia . Da parte della mag-gioranza non c 'è alcuna intenzione di sfug-gire a questo tema; sembra però più correttotener conto che esso è al l 'esame del l 'Assembleadell ' altro ramo del Parlamento ; né vi sono ,d'altra parte, ragioni di urgenza che possanogiustificare – come nel caso delle disdette ein quello delle esenzioni fiscali – uno stralcioda parte di questa Assemblea .

Il parere è po ri contrario per gli emenda-menti Revelli 5-quater . 0 . 4 e 5-quater . 0. 5 ,perché affrontano il problema della legge sul-

l'affitto che noi – ripeto – consideriamo piùopportuno affrontare in altra sede .

Raccomando infine alla Camera l'approva-zione dell'emendamento 2-septies . 0 . 1 dell aCommissione .

PRESIDENTE. Il Governo ?

NATALI, Ministro dell'agricoltura e delleforeste . Signor Presidente, concordo con il pa-rere espresso dalla Commissione sugli emen-damenti presentati, ma desidero brevissima-mente illustrare il parere sugli emendament iall'articolo 5-ter illustrati dall'onorevole Bi-gnardi .

All'onorevole Bignardi, che ha usato pa-role abbastanza pesanti, vorrei dire che no nè esatto affermare che noi ci dovremmo preoc-cupare, prima, di impegnare e spendere l esomme relative all'ultima tranche del « pian overde » . L'onorevole Bignardi, che è così at-tento cultore delle cose agricole, avrebbe do-vuto tener presente il fatto che, rispondend oad una mozione presentata dall'onorevol eMarras, ebbi a chiarire che i 200 miliard iprevisti dall 'ultima tranche del piano ver-de » sono stati già reperiti sul mercato finan-ziario ; che sono stati emessi i decreti del mi-nistro del tesoro per la loro iscrizione su lbilancio del Ministero dell'agricoltura ; e che ,comunque, fin dai primi mesi del 1970 eran ostate fatte agli uffici periferici le assegnazion idi fondi, o meglio le indicazioni dei fondi sucui si sarebbe potuto operare.

MARRAS . Tra indicazione e assegnazion edei fondi c'è una sfumatura di differenza . . .

NATALI, Ministro dell 'agricoltura e dell eforeste . Onorevole Marras, ho già rivolto que-sto chiarimento a lei, e alla mia risposta hareplicato, l'onorevole Ognibene ; mi consent aadesso di mettere un punto fermo a questodiscorso, che ho voluto ripetere all'onorevol eBignardi poiché nell'occasione del mio prece-dente intervento non era presente .

Noi dobbiamo certamente esaminare la si-tuazione dell'agricoltura in relazione ancheall'evoluzione della politica comunitaria ; talerelazione evidentemente si porrà anche in oc-casione della discussione delle varie propo-ste di legge relative alla trasformazione deicontratti agrari, che sarà affrontata alla ri-presa dei lavori parlamentari . In quella sedecertamente non potrà non discutersi anche de-gli inconvenienti cui ha potuto dar luogo larecente legge sui fitti dei fondi rustici . Pro-

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prio perché questi discorsi si possano svilup-pare con la necessaria ponderatezza e con i lnecessario 'approfondimento, noi abbiamo ri-tenuto di presentare la norma di cui all'arti-colo 5-ter, con la quale abbiamo inteso elimi-nare un motivo di profondo turbamento cheesiste nelle campagne, e che poteva anche, inun certo senso, riuscire negativo ai fini di u ndiscorso approfondito sul futuro dei contratt iagrari nel nostro paese .

Accetto l ' emendamento della Commissione .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti . Onorevo-le Bignardi, mantiene l ' emendamento Ales i1 . 1, di cui ella è cofirmatario, non accettatodalla Commissione né dal Governo ?

BIGNARDI . Sì, signor Presidente, e man -tengo anche tutti gli emendamenti presentatidal mio gruppo .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emen-damento Alesi I . 1 .

(E respinto) .

Onorevole Giraudi, mantiene il suo emen-damento I . 6, non accettato dalla Commissio-ne né dal Governo ?

GIRAUDI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(E respinto) .

Pongo in votazione l ' emendamento Cas-sandro 1 . 2 .

(E respinto) .

Onorevole Stella, mantiene il suo emenda-mento I . 5, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

STELLA . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(E respinto) .

Pongo in votazione l 'emendamento Ales i1 . 3 .

(E respinto) .

Onorevole Ognibene, mantiene il suo emen-damento I . 4 ?

OGNIBENE. Tenuto conto delle argomen-tazioni del relatore, confermate dal ministro ,lo ritiro .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emen-damento Cristofori 1.1 .1, accettato dall aCommissione e dal Governo .

(E approvato) .

Onorevole Bardelli, mantiene il suo emen-damento I . O. 1, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

B ARDELLI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(P respinto) .

Onorevole Ognibene, mantiene il suo emen-damento 1 . O . 2, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

OGNIBENE. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(E respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Ales i2. I .

(E respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cas-sandro 2 . 2 .

(1; respinto) .

Onorevole Prearo, mantiene il suo emen-damento 2 . 3, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

PREARO . Lo ritiro, signor Presidente .

PRESIDENTE. Onorevole Monti, mantie-ne il suo emendamento 2-bis . i, non accettatodalla Commissione né dal Governo ?

MONTI . Lo ritiro, signor Presidente .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'emen-damento Masciadri 2-undecies .' 1 (salvo di -versa collocazione), accettato dalla Commis-sione e dal Governo .

(P approvato) .

Pongo in votazione l'emendamento Cristo-fori 2-undecies . O . 1, accettato dalla Commis-sione e dal Governo.

(1; approvato) .

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

Pongo in votazione l'emendamento dellaCommissione 2-septies . O . 1, accettato dal Go-verno .

(È approvato) .

Pongo in votazione l'emendamento Gas-sandro 2-novies . 1 .

(È respinto) .

Onorevole De Marzio, mantiene il su oemendamento 2-novies . 3, non accettato dall aCommissione né dal Governo ?

DE MARZIO . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Ognibene, mantiene l'emenda -mento Gannini 2-novies . 4, di cui ella è cofir-matario, non accettato dalla Commissione nédal Governo ?

OGNIBENE. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cassan-dro 2-novies . 2 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l ' emendamento Ales i2-decies . 1 .

(È respinto) .

Onorevole Prearo, mantiene il suo emenda-mento 2-undecies.0.2, non accettato dall aCommissione né dal Governo ?

PREARO. Lo ritiro, signor Presidente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione gli iden-tici emendamenti Flamigni 2-undecies . 0. 3 eCiaffi 2-undecies . 0. 4, accettati dalla Commis-sione e dal Governo .

(Sono approvati) .

Pongo in votazione l'emendamento Ales i5-bis . 1 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cassan-dro 5-bis . 2 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cassan-do 5-bis . 3 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cassan-dro 5-bis . 4 .

(È respinto) .

Onorevole Padula, mantiene il suo emen-damento 5-bis . 5, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

PADULA. Sì, signor Presidente, e man-tengo anche gli altri .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'emen-damento Padula 5-bis . 5 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Ales i5-ter . 1 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cassan-dro 5-ter. 2 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cassan-dro 5-ter . 3 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Padul a5-ter . 4 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Padul a5-ter. 5 .

(È respinto) .

Onorevole Bonifazi, mantiene l'emenda -

mento Valori 5-ter . 6, di cui ella è cofirmatario ,non accettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

BONIFAZI . Lo ritiriamo .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'emen-damento Alesi 5-quater . 1 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cassan-dro 5-quater . 2 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Monac o

5-quater. 3 .

(È respinto) .

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971.

Pongo in votazione l'emendamento Pucc idi Barsento 5-quater . 4 .

(E respinto) .

Onorevole Marras, mantiene il suo emen-damento 5-quater . O. 1, non accettato dall aCommissione né dal Governo ?

MARRAS. Accolgo il suggerimento del re -latore, per non pregiudicare l 'ulteriore cors odelle misure che vengdi o proposte nel nostr oemendamento, e pertanto lo ritiro .

Dichiaro egualmente, a nome dei collegh iGiannini e Bardellí, di ritirare gli emenda -menti 5-quater . O . 2 e 5-quater . 0. 3, aderen-do così all'invito del relàtore .

PRESIDENTE. Onorevole Revelli, mantie-ne i suoi emendamenti 5-quater . O . 4 e 5-qua-ter . 0. 5, non accettati dalla Commissione nédal Governo ?

REVELLI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l 'emen-damento Revelli 5-quater . O . 4 .

(E respinto) .

Pongo in votazione l 'emendamento Revell i5-quater . O. 5 .

(E respinto) .

Onorevole Ciaffi, accetta la modificazion eaI suo emendamento 5-bis . 6 proposta da lrelatore ?

CIAFFI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione ne ltesto modificato .

(E approvato) .

Passiamo agli ordini del giorno . Se ne dialettura .

ARMANI, Segretario, legge :

« La Camera ,

constatata la necessità di favorire tutte l epiù idonee iniziative atte ad incrementare i lpatrimonio zootecnico ,

impegna, il Governo

a dare, negli interventi previsti dagli artico -li 9 e 16 della legge 27 ottobre 1966, n . 910,

particolare preferenza alle stalle sociali e lor oconsorzi » .

(1) « OGNIBENE, BARDELLI, MARRAS, GIAN-

NINI, BONIFAZI, ESPOSTO, B0, LIz -

ZERO, GESSI NIVES, VALORI, MI-CELI, SCUTARI, REICHLIN » ;

La Camera ,

considerato che col decreto-legge 5 luglio1971, n . 432, vengono stanziati i fondi a favor edegli impianti di interesse pubblico ;

accertato che, malgrado siano stati ripe-tutamente richiesti a favore della provinci adi Lecce la borsa merci e lo stabilimento d iaccantonamento e invecchiamento del vino ,non 'è stato ancora dato alcun affidamento diconcessione,

impegna il Governo ,

in considerazione della preminenza che iI set-tore vinicolo assume nell 'economia dell'am-biente, ad adottare i provvedimenti necessar iaffinché vengano concessi gli anzidetti im-pianti, che apporteranno considerevoli vantag-gi all'economia salentin a

( 2 )

« IMPERIALE » ;

« La Camera ,

considerata l'importanza economica e so-ciale che l'olivicoltura e la produzione del -l'olio di oliva rivestono in numerose region idel paese ed in particolare nel Mezzogiorno ;

rilevata la necessità di difendere il con-sumo dell 'olio di oliva dalla vivace azione con-correnziale degli altri oli vegetali e di diffon-dere la conoscenza fra i consumatori delle su-periori qualità biologiche ed organolettich edell'olio di oliva ,

impegna il Ministerodell'agricoltura e delle foreste

a 'destinare una rilevante parte dei mezzi fi-nanziari posti a disposizione dall ' articolo2-octies della legge in esame alla formula-zione ed attuazione di programmi per lo svol-gimento di campagne promozionali a favoredell 'olio di oliva » .

(3)

« DE LEONARDIS, URSO, IMPERIALE » ;

« La Camera ,

considerato: che col disegno di leggen. 3505 riguardante la conversione in leggedel decreto-legge 5 luglio 1971, n . 432, con-cernente interventi a favore dell ' agricoltura ,vengono stanziati fondi per gli interventi ri-guardanti la concessione di crediti di condu-zione ;

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tenuto presente: che con detto stanzia-mento 6 miliardi sono destinati agli intervent ia favore di cooperative agricole che gestisconoimpianti di conservazione, trasformazione evendita dei prodotti agricoli ;

accertato il servizio , che in questo par-ticolare settore possono assolvere le casse ru-rali ed artigiane, quali mobilizzatrici del ri-sparmio in agricoltura ,

impegna il Govern o

ad assegnare almeno un sesto della sommastanziata, alle casse rurali ed artigiane pe ressere erogata in prestiti concessi a coltiva-tori diretti, mezzadri e coloni » .

(4)

« URSO, IMPERIALE » ;

« La Camera ,

avuta presente la situazione d'i crisi d ialcuni settori dell 'agricoltura, come ad esem-pio quello vinicolo, ed in rapporto all'esigen-za di potenziare la cooperazione nell'ambit odi tale attività ,

impegna il Governo :

a) a studiare ed attuare con urgenza l osnellimento delle procedure in atto per l ' ero-gazione dei contributi previsti dall ' articolo 8della legge 27 ottobre 1966, n . 910 (acconti a isoci e contributi alle spese di gestione) ;

b) a tenere presente, nell'erogazione de ifondi stanziati per l'anno 1971 con l'articolo 1del decreto-legge n . 3505 (testo della Commis-sione), comma sesto, delle specifiche esigenzedel settore vinicolo ed in particolare di am-mettere il contemporaneo godimento dei be-nefici previsti dagli articoli 8 e 11 della legge27 ottobre 1966, n. 910 » .

(5) « GIRAUDI, PREARO, STELLA, BALDI ,BIMA, SISTO, TRAVERSA, BOTTA .MIROGLIO, BODRATO, BORRA, CRI-STOFORI, LOBIANCO » ;

« La Camera,

in considerazione delle pressanti esi-genzè delle cooperative agricole derivantidalla preoccupante situazione di crisi eli nu-merosi settori produttivi, tra cui quello viti -vinicolo, ed allo scopo di superare i limiti egli eccessivi ritardi verificatisi a tutt'ogginell ' erogazione ,dei contributi e concorsi sta -tali (di cui all'articolo 8 della legge 27 otto-bre 1966, n . 910) per iniziative di trasforma-zione e commercializzazione dei prodott iagricoli,

impegna il Governo :

1) ad attuare le misure necessarie a ga-rantire un'erogazione più tempestiva (anch emediante acconti) dei contributi statali del 5

per cento sugli interessi dei prestiti per gl iacconti ai soci conferenti, nonché dei contri-buti statali sulle spese di gestione delle coo-perative agricole ;

2) ,ad impegnare lo stanziamento di cu iall'articolo 8 della legge 27 ottobre 1966 ,

n . 910, per il 1971, tenendo conto delle parti-colari esigenze dei settori in crisi, tra cu iquello vitivinicolo ;

3) a consentire – nel rispetto dello spi-rito e della lettera della legge 27 ottobre 1966 ,

n . 910 – la cumulabilità tra gli interventi pre-visti all'articolo 8 ed all ' articolo 11 dellastessa legge » .

(6) « B0, OGNIBENE, BARDELLI, GIANNI -NI, MARRAS, ESPOSTO, BONIFAZI ,MICELI, LIZZERO, SCUTARI, GESS I

NIVES, REICHLIN, VALORI, LENTI ,

NAHOUM, GASTONE, CE'SARONI ,FOSCARINI, MONASTERIO » ;

« La Camera ,

in relazione al rifinanziamento dell'arti-colo 11 riguardante interventi per la conces-sione di crediti di conduzione ,

invita il Govern o

a considerare comprese nella concessione pre-ferenziale dei crediti stessi, a norma dell alegge n . 910, anche le cooperative agricole d iconduzione terreni » .

(7)

« BERSANI » .

PRESIDENTE . Qual è il parere del Gover-no sugli ordini del giorno presentati ?

NATALI, Ministro dell'agricoltura e dell eforeste . Per quanto riguarda l'ordine del gior-no n. 1 dell'onorevole Ognibene, il Governo èd'accordo, e pertanto lo accetta .

Accetto come raccomandazione l'ordine de lgorno Imperiale n . 2 .

Accetto l 'ordine del giorno n . 3 dell ' ono-revole De Leonardis .

Circa l'ordine del giorno n . 4 dell'onorevo-le Urso, ritengo che esso debba essere modifi-cato nel senso che invece di 6 miliardi si do-vrebbe dire 12 miliardi . Non possiamo inoltreprefissare la percentuale della somma da de-stinare alle casse rurali e artigiane . Accettopertanto come raccomandazione l'ordine de lgiorno, con le modifiche dianzi ricordate .

A proposito dell'ordine del giorno n . 5 del-l'onorevole Giraudi, devo fare osservare che

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esso affronta sostanzialmente gli stessi proble-mi del settore vitivinicolo che formano ogget-to dell'ordine del giorno n. 6 dell 'onorevoleBo, come emerge dal confronto dei rispettiv ilesti . Devo tuttavia invitare i presentatori anon insistere sugli ordini del giorno, in rela-zione anche alle argomentazioni che su quest amateria ebbi modo di svolgere in Commissio-ne, date le difficoltà di fronte alle quali c ipotremmo trovare .

Pertanto, posso accettare senz'altro la let-tera a) dell 'ordine del giorno Giraudi e i lnumero 1) dell'ordine del giorno Bo; le re-stanti parti, solo come raccomandazione .

Accetto infine l'ordine del giorno Bersani .

PRESIDENTE. Chiederò ora se, dopo l edichiarazioni del Governo, i presentatori in-sistano a che i loro ordini del giorno sian oposti in votazione .

OGNIBENE. Prendo atto che il Governoha accettato il mio ordine del giorno, e noninsisto .

IMPERIALE . Prendo atto che il mio ordi-ne del giorno è stato accettato dal Governo co-me raccomandazione e non insisto a che si aposto in votazione . Quale cofirmatario dell 'or -dine del giorno De Leonardis, prendo atto ch eè stato accettato dal Governo e non insisto pe rla votazione. Non insisto neppure per la vo-tazione dell ' ordine del giorno Urso, del qualesono cofirmatario, che è stato accettato dal Go-verno come raccomandazione subordinata -mente a talune precisazioni .

GIRAUDI . Prendo atto delle dichiarazion idell 'onorevole ministro relative all 'ordine de lgiorno da me presentato con il collega Prear oed altri, e, dichiarandomi sodisfatto che vengaaccettata la prima parte, non insisto per l avotazione .

BO. Prendo atto dell ' accettazione dellaprima parte del mio ordine del giorno e no ninsisto per la votazione .

BERSANI . Prendo atto che il mio ordinedel giorno è stato accettato dal Governo e no ninsisto per la votazione .

PRESIDENTE . I disegni di legge di con-versione di decreti-legge saranno poi votat ia scrutinio segreto .

Avverto che le dichiarazioni di voto su lcomplesso dei provvedimenti anticongiuntu-rali avranno luogo dopo il seguito della discus-sione del disegno di legge n . 3439-B .

Seguito della discussione del disegno dilegge : Conversione in legge, con modifi-cazioni, del decreto-legge 1° giugno 1971 ,n. 289, concernente ulteriori provvedi-menti in favore delle zone terremotat edella Sicilia (modificato dal Senato)(3439-B) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno di leg-ge, già approvato dalla Camera e modificat odal Senato : « Conversione in legge con modi-ficazioni, del decreto-legge 1° giugno 1971 ,n . 289, concernente ulteriori provvedimenti infavore delle zone terremotate della Sicilia » .

Come la Camera ricorda, nella seduta d iieri è stata chiusa la discussione sulle lineegenerali del disegno di legge .

Passiamo all 'esame delle singole modifica-zioni apportate dal Senato, affinché il disegn odi legge risulti approvato nella medesima ste-sura dai due rami del Parlamento .

Le modificazioni introdotte dal Senato ,tutte aggiuntive all'articolo unico del disegnodi legge e con riferimento agli articoli deldecreto-legge sono le seguenti :

ART . 4-ter.

« Il Ministro dei lavori pubblici è autoriz-zato a concedere ai comuni di Gibellina, Sa-laparuta, Montevago, Santa Margherita Beli -ce, Poggioreale, S. Ninfa la somma di lirecinquecento milioni in proporzione al numer odegli abitanti risultanti alla data del 15 gen-naio 1968 per la realizzazione di opere artisti -che o di conservazione del patrimonio d'inte-resse artistico, archeologico e monumentale .

Il programma di dette opere è predispostodalle Amministrazioni comunali sentito il pa-rere della Soprintendenza ai Monumenti, Gal-lerie e Opere d'arte o della Soprintendenzaalle Antichità della Sicilia occidentale .

Alla designazione degli artisti o dei tecnic iper l'ideazione, la progettazione e l'esecuzionedelle opere provvede l'Amministrazione co-munale .

L'esecuzione delle opere di conservazioneo restauro di immobili d ' interesse artistico omonumentale può essere attribuita o affidat ain concessione dall'Ispetorato generale per l ezone colpite dai terremoti del gennaio 1968 all aSoprintendenza ai Monumenti della Sicili aoccidentale o alla Soprintendenza alle antichit ào Soprintendenza alle Gallerie secondo le ri-spettive competenze » .

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All 'articolo 10, dopo il primo comma è ag-giunto il seguente :

« Ai fini della concessione dei benefici pre-visti dall 'articolo 11 della legge 5 febbrai o1970, n . 21, a favore degli artigiani e dei com-mercianti è titolo sufficiente l ' iscrizione nei ri-spettivi Albi della Camera di commercio, in-dustria e agricoltura » .

ART . 18-quater .

« L 'onere derivante dall ' attuazione dell ' ar-ticolo 4-ter è posto a carico delle autorizzazio-ni di spesa previste dall ' articolo 34 della legge5 febbraio 1970, n . 21 » .

È stato presentato il seguente emenda -mento :

Sostiutire l 'articolo 4-ter con il seguente :

Il Ministro dei lavori pubblici è autoriz-zato a concedere ai comuni di Gibellina, Sa-laparuta, Montevago, Santa Margherita Beli -ce, Poggioreale, Santa Ninfa, la somma di lir e500 milioni per il restauro, la riparazione o l aconservazione del patrimonio artistico, archeo-logico o monumentale .

Il programma di dette opere è predispostodalle Sopraintendenze ai monumenti, alle gal-lerie e alle antichità competenti per territorio ,sentito il parere delle amministrazioni comu-nali interessate .

L 'esecuzione delle opere di restauro, ripa -razione o conservazione degli immobili di in-teresse artistico o monumentale può essereaffidata in concessione dall'ispettorato gene-rale per le zone colpite dai terremoti del gen-naio 1968 alle Soprintendenze competenti pe rterritorio .

4-ter . 1 . Pisoni, Moro Dino, Marocco, Boffardi Ines ,Revelli, Amodei, Perdonà, Cattanei, Sisto,Maggioni, Protti.

L'onorevole Pisoni ha facoltà di svolgerlo .

PISONI . Signor Presidente, l 'emendamen-to da me presentato con altri colleghi è com-pletamente sostitutivo dell 'articolo 4-ter in-trodotto dal Senato . Ci troviamo quindi difronte ad un decreto approvato dalla Camerae a noi nuovamente rinviato dopo le modifica-zioni apportate, per cui vi è la preoccupazionelegittima di non doverlo ulteriormente rin-viare al Senato, dato che i tempi di scadenz asono brevi .

Tuttavia in considerazione dell'argoment odi cui trattasi, riteniamo di dover insistere perla approvazione dell 'emendamento da noi pre-sentato .

L 'articolo aggiuntivo introdotto dal Senatoprevede lo stanziamento di 500 milioni, sta-bilendo che tale cifra sarà utilizzata sia pe rl ' allestimento di nuove opere d'arte e monu-menti, sia per il restauro di opere d'arte dan-neggiate dal terremoto : è da notare appuntoche prende in considerazione la costruzion edi nuove opere d 'arte prima del restauro d iquelle esistenti .

L ' articolo stabilisce ancora che tale somm asia distribuita ai singoli comuni in rapport oal numero degli abitanti, quasi che le oper ed ' arte dovessero essere riparate non per il lor ovalore o per quanto rappresentano, ma peril numero degli abitanti del comune in cui s itrovano .

Noi ci rallegriamo che il Senato abbia tro-vato la possibilità di stanziare 500 milioni an-che per il settore delle opere d'arte, perch éa questo discorso siamo sempre sensibili, ela conservazione del patrimonio artistico rap-presenta certamente qualcosa di valido ; cisembra tuttavia che questi 500 milioni dovreb-bero essere ripartiti e impiegati in modo di -verso. Non ci sembra infatti giusto, ripeto ,che venga data la priorità alla costruzione d inuovi monumenti, ma riteniamo preferibil eche la cifra sia impiegata piuttosto per il ri-pristino e la conservazione di quelli esistenti .Riteniamo altresì che i fondi così stanziat idebbano essere ripartiti sulla base della ne-cessità che i monumenti hanno di riparazione ,quindi in una considerazione globale di tutt ala valle del Belice . Ciò può essere fatto sol-tanto se la distribuzione viene lasciata all esovrintendenze ai monumenti e gallerie e no nalle singole amministrazioni comunali .

Pur sapendo che non si tratta di una gran-de cosa, non vorremmo che nella valle de lBelice i monumenti sorgessero prima dellecase . Questi sono gli intendimenti dei presen-tatori dell'emendamento . Questi 500 milion isarebbero disponibili appena approvato i lprovvedimento e quindi le commesse per inuovi monumenti potrebbero essere speditesubito . Noi riteniamo che si debba invece dar ela priorità alla costruzione di alloggi . Ci' au-guriamo che l ' emendamento da noi presen-tato con questo spirito venga accolto anche s eda ciò conseguirà un certo ritardo nella con-versione del decreto-legge .

PRESIDENTE . Qual è il parere della Com-missione su questo emendamento ?

FIORET, Relatore . La Commissione si ri-mette alla Camera .

PRESIDENTE . Il Governo ?

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RUSSO VINCENZO, Sottosegretario d iStato per i lavori pubblici . Il Governo si ri-mette alla Camera .

PRESIDENTE . Passiamo ai voti . Onorevo-le Pisoni, mantiene il suo emendamento 4-ter .1, per il quale la Commissione e il Governosi sono rimessi alla Camera ?

PISONI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È approvato) .

Passiamo all 'unico ordine del giorno pre-sentato. Se ne dia lettura .

ARMANI, Segretario, legge :

« La Camera ,

in sede di approvazione del disegno d ilegge n. 3439-B,

.

invita il Governoad utilizzare, per quanto di sua competenza ,i fondi messi a disposizione con l'articol o4-ter, destinandoli con assoluta priorità all aconservazione ed al restauro di immobili d iinteresse artistico e monumentale » .

« PISOLAI » .

PISONI. Signor Presidente, poichè è stat oapprovato il nostro emendamento, ritiro il mi oordine del giorno .

PRESIDENTE . Il disegno di legge, checonsta di un articolo unico, sarà votato suc-cessivamente a scrutinio segreto .

Invece distinguiamo in due gruppi i decre-ti anticongiunturali . Per ,i disegni di legg en. 3503 e 3504 relativi agli sgravi degli oner isociali dichiariamo il nostro voto favorevol ein quanto essi rappresentano il minimo indi-spensabile per la sopravvivenza delle impres eindustriali e artigiane .

Per quanto riguarda i decreti finanziari d icui ai disegni di legge n . 3501 e 3502 concer-nenti agevolazioni creditizie e n . 3505 concer-nente provvidenze per l'agricoltura, noi ave-vamo auspicato nel corso del dibattito che iprovvedimenti potessero essere perfezionati .Questo nostro sommesso invito purtroppo èstato disatteso ; anzi dobbiamo aggiungere che ,per quanto concerne il provvedimento sullaagricoltura, si è arrivati a un peggiorament odel testo originario con l'inserimento del bloc-co delle disdette di contratti di per se stess inulli . Non possiamo quindi andare al di l àdella dichiarazione di astensione, poiché no iriteniamo che tali provvedimenti, pur nellaloro insufficienza e tardività, servono comun-que a dare un pò di respiro alla boccheggian-te economia italiana, il che non esclude, m aanzi esige un'organica regolamentazione d itutta la delicata materia che non può esseresottoposta alle contraddittorie e sporadich eprovvidenze attuali, le quali, sotto il pretestodella congiuntura, non riescono a nasconder ela permanente crisi economica che è stata pro-vocata dall'insipienza e dall'incapacità dei Go-verni di centro-sinistra .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare per di-chiarazione di voto l'onorevole Passoni . Ne hafacoltà .

Si riprende la discussionedei provvedimenti anticongiunturali .

PRESIDENTE. Passiamo ora alle dichia-razioni di voto sul complesso dei provvedi -menti anticongiunturali .

È iscritto a parlare per dichiarazione d ivoto l'onorevole Santagati . Ne ha facoltà .

SANTAGATI . Mi accingo a dichiarare, anome del gruppo del Movimento sociale ita-liano, il voto articolato sui provvedimenti ch eabbiamo esaminato .

Daremo voto favorevole ai disegni di legg en . 3507 e 3439-B relativi al porto di Napoli ealle zone terremotate della Sicilia, perché, pu rnon stabilendo essi finanziamenti nella misu-ra che noi auspichiamo, riteniamo che sian oprovvedimenti dettati da uno stato di necessità .

PASSONI . Il gruppo del PSIUP si è im-pegnato nel corso del dibattito sui decreti anti-congiunturali che stiamo per votare, nell osforzo di sottolineare il fatto che essi non cor-rispondono né all'esigenza di consentire il su-peramento delle difficoltà attuali, né alla esi-genza di impostare, con un nuovo indirizzo ,una politica economica diversa da quella si nqui condotta, cui vanno largamente imputat ele crisi ricorrenti di origine strutturale, qualè anche quella che stiamo attraversando . Dagl iinterventi dei compagni che hanno parlatonella discussione sulle linee generali è emer-so con chiarezza il nostro giudizio negativ osull'insieme delle proposte governative che ,come è stato felicemente detto, sono guidat epiù da esigenze di restauro che dalla volontàdi dare un respiro effettivo alla economia na-zionale . Un restauro per altro, che imporràuna esposizione finanziaria da parte dello Stato

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di oltre 700 miliardi, che si aggiungono aquelli stanziati un anno fa con il « decreto-ne » dei cui effetti il Governo non ha ritenut odi dare esaurientemente conto alla Camera i nquesta evenienza .

Va infatti ancora una volta lamentato com enon si sia potuta effettuare un'analisi appro-fondita dei risultati ottenuti con le misur edello scorso anno, contro le quali il nostro par-tito si batté tenacemente, convinto allora d iavere ragione e convinto ancor più oggi di ave -re avuto ragione nell'assumere il noto atteg-giamento di risoluta opposizione .

In realtà i provvedimenti in discussion eoggi, perseguono gli stessi obiettivi di quell idi ieri, o si ispirano alla stessa logica del « de-cretone », con l 'unica differenza che oggi s ipunta sull'aumento dell'indebitamento pub-blico, mentre ieri si puntava sull'aument odelle imposte indirette a carico dei lavoratori ;con le stesse conseguenze negative nei con-fronti delle masse popolari .

Da queste considerazioni scaturisce il vot ocontrario che esprimiamo su 4 dei 5 disegni d ilegge in discussione, che non sto ad elencare ,eccezion fatta per il n . 3505 riguardante prov-vedimenti per l ' agricoltura .

Sul decreto n . 432, che con esso si tende aconvertire in legge, dobbiamó fare in questasede un discorso particolare . Questo decreto -legge, dopo i lavori della Commissione cui èstato sottoposto in sede referente, si articola i ndue parti : una che riguarda il rifinanziament odel « piano verde », l'altra che sancisce, com erichiesto dalle organizzazioni contadine e d atutta la sinistra del nostro paese, la prorogadei contratti mezzadrili e l 'annullamento del -le disdette . Se fosse possibile un voto distin-to su ciascuna di queste due parti, noi vote-remmo contro il rifinanziamento del « pian overde » che ricalca vecchi schemi di interven-to nelle campagne, che abbiamo sempre rifiu-tato e rifiutiamo, come ha avuto modo di sot-tolineare il compagno onorevole Avolio nel su ointervento ; avremmo ovviamente votato a fa-vore della parte in cui è prevista la prorogadei contratti mezzadrili .

La inscindibilità del decreto e l ' impossibi-lità quindi di votazioni separate sulle diver-se sue parti, ci ha indotto ad esaminare la op-portunità di fare prevalere, nella scelta de lvoto da esprimere, la nostra sodisfazione perla vittoria conseguita dalle lotte dei mezzadri ,sulle critiche di fondo, che rinnoviamo, su untipo di intervento finanziario in agricolturache si è dimostrato inefficace e proficuo sol oper la grande impresa capitalistica . Di qui lanostra decisione di votare a favore di questo

decreto, riguardante l 'agricoltura, decisionepresa dopo avere consultato le nostre organiz-zazioni periferiche delle zone interessate .

Non possiamo infatti non esaltare il gran-de valore del successo di una battaglia cui ab-biamo contribuito nel paese e nel Parlamento ,tendente a bloccare le migliaia e migliaia d idisdette preannunziate nei confronti dei mez-zadri, condizione preliminare questa per por -tare avanti le altre battaglie cui siamo impe-gnati, tra cui quella per la trasformazionedella mezzadria in affitto e per il pieno rico-noscimento della competenza delle regioni i nmateria agricola . Né potevamo permettere chela giusta, e più volte ribadita condanna ne iconfronti della politica agraria del Governo ,potesse offrire occasione o pretesto alla destraesterna e interna alla maggioranza per vani-ficare il successo delle lotte dei mezzadri conmanovre oscure a livello parlamentare, di cu iabbiamo avuto avvisaglie nei giorni scorsi .

Queste le ragioni del nostro voto favorevolealla conversione in legge del decreto-legg en. 432, mentre per tutti gli altri decreti anti-congiunturali riconfermiamo il nostro vot ocontrario .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare per di-chiarazione di voto l'onorevole Raucci . Ne hafacoltà .

RAUCCI . Crédo si debba riconoscere, si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, che i lmodo con il quale il nostro gruppo è interve-nuto in questo dibattito ha ottenuto un impor-tante risultato .

Siamo infatti riusciti ad imporre che vifosse un impegno ed un approfondimento del -l 'analisi sulla situazione economica del paese ,approfondamento al quale il gruppo comuni -sta ha dato il suo contributo con l'intervent odell ' onorevole Amendola . Non soltanto abbia-mo avvertito negli interventi di autorevol irappresentanti di gruppi della maggioranzauna serie di considerazioni e di giudizi assa ivicini a quelli che noi abbiamo espresso, maabbiamo colto anche nella replica dell'onore-vole Giolitti uno sforzo diretto ad individuar ei fatti strutturali che sono alla base delle diffi-coltà che attraversa la nostra economia e ch eci espongono in misura maggiore di quantonon avvenisse nel passato a fluttuazioni ci-eliche .

L'onorevole Giolitti ha distinto il period odello sviluppo economico del nostro paese i ndue grandi momenti – periodo 1951-1963 – ca-ratterizzati da due fattori fondamentali, egl iha detto : basso costo del lavoro ed ampia pos-

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sibilità di incorporare il progresso tecnologicosenza eccessivi investimenti da parte nostra .

Questo tipo di sviluppo della nostra eco-nomia - ha riconosciuto il ministro Giolitti -ha portato a delle conseguenze estremament egravi, cioè a quel tipo di espansione che èstato fortemente criticato, a partire dal 1963 ,anche dai rappresentanti dei partiti che costi-tuiscono oggi il Governo .

Parallelamente al mutamento che si è de -terminato nel 1963 attraverso (dice l 'onorevoleGiolitti) una presa di coscienza, da parte d icerte forze politiche, dell ' esigenza di modifi-care il meccanismo di sviluppo nel nostr opaese e di superare il dualismo della nostraeconomia, c 'è stato anche un mutamento nel -lo svolgimento del processo di integrazion eeuropea, che non è senza conseguenze nei con-fronti dello sviluppo della situazione econo-mica interna del nostro paese .

Vorrei dire subito all ' onorevole Giolitti ch enoi non diciamo, come sostengono invece rap-presentanti di altre forze politiche alle qual iegli si è riferito, che la costituzione del Go-verno di centro-sinistra abbia rappresentatoil momento di un'inversione di tendenza do-vuta ad una responsabilità del centro-sinistra ,in quanto incapace di portare avanti un pro-cesso di sviluppo . Noi diciamo che all ' internodi questo schieramento vi era la consapevo-lezza della necessità di porre in essere unapolitica di riforme e di programmazione, d iimprimere una spinta in questa direzione . Mai fatti sono .quelli che incominciano a verifi-carsi nel corso della. crisi del 1964 . E i fatti ,onorevole Giolitti, sono quelli che noi consta-tiamo oggi, cioè che a distanza di otto ann ida, quella presa di coscienza, noi siamo co-stretti a denunciare l 'aggravamento di fatt istrutturali profondi, i quali hanno determinatola situazione di crisi nella quale versa la no-stra economia . Un'evidente responsabilità po-litica,, quindi, onorevole ministro .

Cosa c'è oggi di nuovo ? Oggi si registran odue fatti irreversibili : il primo è la spintadella lotta operaia, del movimento dei lavo-ratori del nostro paese, delle grandi mass epopolari, che hanno messo in crisi il vecchi osistema di accumulazione e che non sono pi ùdisposti a, tollerare i guasti sociali ed eco-nomici che questo tipo di sviluppo ha provo-cato. Questa spinta, insieme con la conquist ache si è realizzata a seguito della lotta dellaclasse operaia è irreversibile, a meno che nonsi voglia determinare una situazione di ten-sione sociale acuta, i cui sbocchi sarebber ocertamente drammatici .

Il secondo elemento è rappresentato dal-l'avvio di un processo di integrazione euro-pea, dice l'onorevole Giolitti . Si può discu-tere se si tratti di questo o di una modific adel mercato, di una, modifica della domand adi beni di consumo sul mercato europeo . Maoccorre tener conto anche della mancata vo-lontà di attuare le riforme e la programma-zione, di cui la nostra struttura produttiv apaga il prezzo, onorevole Giolitti .

Di fronte alla, sua analisi appare del tutt oevidente l ' obiettività del giudizio che noi dia-mo su questi decreti e sulla loro assoluta in-capacità di intervenire nella situazione, sull aassoluta incapacità di rappresentare anche un apiccola « iniezione di ossigeno » . E apparesempre più evidente la responsabilità di que-sto Governo e anche sua, onorevole Giolitti ,per il ritardo con il quale si porta avanti ladiscussione e la elaborazione del piano . Ellaci comunica che il 29 di questo mese sarann opresentati al CIPE, per l ' inizio del dibattito ,i primi elementi di valutazione per il pianodi sviluppo economico, ma lei intanto nonfa nessuna autocritica per il ritardo rilevante ,che oggi paghiamo a caro prezzo, e poi nonevidenzia un'altra cosa, che è molto più gra-ve, che costituisce l'elemento politico di fon -do dell'attuale situazione e che rende perico-losa la nostra crisi economica, ed è l'atteggia-mento che questo Governo ha nei confront idella politica delle riforme, l 'atteggiamentoche hanno talune forze della maggioranza, i lpartito della democrazia cristiana in partico-lare nei confronti di una politica di riforme ,che pure da lei è riconosciuta valida .

Da queste considerazioni deriva come con-seguenza logica il nostro voto contrario suquattro dei provvedimenti, quello relativo all eagevolazioni creditizie, quelli relativi agl isgravi degli oneri sociali, quello relativo al -l'aumento di 50 miliardi del fondo IMI per l a

ricerca. Non entrerò nel merito di quest iprovvedimenti perché mi richiamo a tutte l econsiderazioni che sono state fatte negli in-terventi dei miei colleghi di gruppo, onorevol iBardelli e Gramegna, e negli interventi degl ialtri colleghi che hanno illustrato gli emen-damenti . Intendo soltanto motivare il nostr ovoto a favore del decreto riguardante l'agri-coltura. Noi manteniamo intatta, tutta la no-stra critica sulla inadeguatezza e sulla nega-tività dello strumento di erogazione della spe-sa in agricoltura. L'onorevole Bardelli è stat oampio di argomentazioni ed io non voglio ag-giungere altro a questo proposito . Desiderosoltanto sottolineare che noi, come gruppo co-munista . abbiamo incalzato da anni il Go-

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verno e le forze politiche della maggioranzaper l'attuazione di una spesa adeguata nel -l'agricoltura e che oggi dobbiamo prender eatto di un successo, sia pure parziale, s uquesto terreno . Il nostro voto favorevole all aconversione in legge del decreto-legge sul -l ' agricoltura (cioè al disegno di legge n . 3505 )è determinato dal successo che la lotta de imezzadri, dei lavoratori della campagna de lnostro paese, che ha trovato una espres-sione qui nella battaglia che hanno condot-to i comunisti, ha conseguito con il bloccodelle disdette, che è senza dubbio di grandeimportanza perché rafforza – nello stesso mo-mento in cui spezza il tentativo di ricatto cheveniva dagli agrari del nostro paese – lo svi-luppo democratico della lotta dei lavoratorinelle campagne per una vera riforma agraria ,che deve essere perseguita se si vuole affron-tare e risolvere il problema di questo settorefondamentale della nostra economia . (Applau-si all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. iscritto a parlare per di-chiarazione di voto l 'onorevole Serrentino . Neha facoltà.

SERRENTINO. Signor Presidente, onore -voli colleghi, signor ministro, dopo i nume -rosi interventi effettuati dai miei colleghi du-rante il dibattito, sarò molto sintetico nellamotivazione del nostro voto .

Il nostro paese è coinvolto da tempo in un acrisi di carattere generale, che investe l ' eco-nomia, lo Stato e le sue istituzioni, i rapport isociali . Pensare di trovare una soluzione sol oeconomica, in questa situazione, significa volerchiudere gli occhi alla realtà che ci circonda .

Provvedimenti di carattere anticongiuntu-rale sono già stati adottati nel 1968 e nel 1970 .Possiamo verificare la loro efficacia osservan-do i risultati ottenuti . Purtroppo i nuovi in-vestimenti, l ' aumento dell'occupazione, l ' in-cremento della produtività, il conseguimentodi maggiori redditi, che attraverso una equ adistribuzione dovevano essere trasferiti ne lcampo delle iniziative sociali e delle riforme ,non si sono verificati e nel 1971 abbiamo regi -strato, per la prima volta negli ultimi 25anni, impressionanti numeri negativi nella ri-levazione della produzione industriale nei con -fronti del precedente anno .

Anche i provvedimenti del terzo « pacchet-to » anticongiunturale, nei loro modesti limiti ,non creeranno alcun effetto positivo se nonsarà ricostituito un clima di serena operosità ,indispensabile per una vigorosa ripresa eco-nomica .

Errato è l'insistere sul termine « congiun-tura », per definire l 'attuale situazione, carat-terizzata invece da profondi squilibri struttu-rali, risultanti da un processo ormai plurien-nale, di stagnazione degli investimenti produt-tivi . Il termine più esatto è quello di « crisi » ;infatti da diversi anni vari settori produttiv iriducono e perdono economicità e sono ta-gliati fuori dalla concorrenza estera .

Noi liberali abbiamo sempre sostenuto, edoggi ripetiamo, che non sono stati determi-nanti, da soli, gli aumenti salariali degli ulti -mi anni nel portare l 'economia a queste con-seguenze. Se tali aumenti fossero stati recu-perati con l ' aumento della produttività, attra-verso nuovi e costanti investimenti ; se gli im-pianti, invece che essere utilizzati, come av-viene oggi, al 60 per cento circa, fossero stat iutilizzati in misura più accettabile ; se non s ifosse perpetuato un clima di conflittualità ne -gli opifici, anche gli aumenti salariali sareb-bero stati riassorbiti ed il nostro sistema pro-duttivo avrebbe continuato la sua natural eespansione, con beneficio per tutti, e partico-larmente per i cittadini più modesti, quelli areddito fisso, che per la maggiore disponibi-lità di beni avrebbero potuto godere di un amaggiore stabilità dei prezzi, mentre le di-sponibilità pubbliche avrebbero potuto attin-gere nelle quote dei maggiori redditi i mezziindispensabili per le più urgenti necessità so-ciali .

Purtroppo tutto ciò non è avvenuto, perchésu tutto sovrasta l'incertezza politica che nelnostro paese si è riflessa negativamente a li-vello imprenditoriale ed operativo .

Le scelte nei settori della casa e dell'agri-coltura, la lotta alla proprietà ed al rispar-mio, una impostazione politica di fondo noncerto adeguata allo sviluppo della libera ini-ziativa – che, impegnata già a fondo per mo-tivi concorrenziali, particolarmente con ipartners del MEC, spesso viene osteggiataall'interno – non sono state certo un toccasa-na per riprendere il gusto del lavoro e per im-pegnarsi a fondo .

Figuriamoci poi se i provvedimenti al no-stro esame possono definirsi incentivanti . Aparte il fatto che la crisi economica ha orma iinvestito tutti i settori, da quello delle grand ia quello delle medie e piccole industrie, daquello artigianale a quello commerciale ed aquello delle attività terziarie in genere, men -tre si aggrava sempre più la crisi agricola,si crede veramente di aver dato qualcosa d ipiù che una boccata di ossigeno alla nostra eco-nomia, anche solo per rianimarla, e non cert ocon la prospettiva di risanarla ?

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Tutte le parti politiche, ed anche non po-chi componenti della maggioranza, hanno ri-volto rilevanti critiche ai provvedimenti a lnostro esame. Noi liberali, che da tempó ab-biamo posto in evidenza i pericoli insiti nel -l'incertezza dell'azione governativa del centro-sinistra, per le diagnosi effettuate della situa-zione economica attuale, diciamo che la te-rapia proposta dal Governo è assolutament einefficace, è impostata in modo inorganico ,non è inquadrata in un chiaro disegno di pro-spettiva e di sviluppo, priva com 'è di un pro-gramma nel quale le iniziative per il rilancioeconomico abbiano una logica operatività .

Il settimanale inglese The Economist – al-tamente qualificato per la competenza con cuiesamina le situazioni economico-politiche mon-diali – ha fatto nel suo ultimo numero un'ana-lisi della situazione italiana così spietata qualemai si era avuta, da diversi anni, da parte d iosservatori stranieri. In questa analisi essonon risparmia Governo, classe politica, sinda-cati, che stanno portando l'Italia sull'orlo de ldisastro. Secondo l 'Economist la nostra situa-zione « è grave e potrebbe divenire rapida -mente critica se si sviluppasse una crisi eco-nomica suscettibile di creare altri seri proble-mi . Se la fragile democrazia italiana dovessecrollare » – continua l'articolo – « la colp aricadrà sui politici dello schieramento demo-cratico che, invece di occuparsi dei problem ireali del paese, cercano di farsi reciproca -mente lo sgambetto » .

Questo il giudizio degli altri . Il nostro èche il Governo, travagliato com'è nell'intern odella sua maggioranza, è diventato tanto de-bole che non trova più neppure la forza ne-cessaria per dimettersi .

Occorre cambiare rotta, programmare e so-stenere – sollecitando la collaborazione di tutt ele forze sociali – una seria azione di recu-pero. Non si deve drammatizzare, si deve prov-vedere . Privi come siamo di una programma-zione nazionale, a breve termine è offerta a lGoverno l'occasione di dimostrare che ha im-boccato una nuova strada . Se l ' impostazionedel bilancio per il 1972, ora in via di appron-tamento, recepirà nella spesa corrente la neces-saria austerità richiesta dal momento e avvier àun serio impegno negli investimenti struttura -li, i cittadini potranno individuare una nuovavolontà politica e coordinare la loro azione conquella dello Stato. Ma se anche questa occa-sione andrà perduta, per un altro anno dovre-mo lamentare la difficile situazione nella qua -le oggi è invischiata la nostra economia .

In un nuovo clima politico, la produttivi-tà nuò aumentare insieme con l'offerta di beni,

utilizzando al massimo le risorse già esisten-ti ; contemporaneamente la liquidità bancari ae le iniziative di incentivazione potranno es-sere utilizzate per garantire in prospettiva l aespansione del sistema produttivo. Occorronoperò coraggio e volontà da parte del Governo :elementi che non ravvisiamo nell 'attuale azio-ne governativa. Vorremmo errare nella nostr avalutazione per il bene che vogliamo al paese .

Concludo dichiarando che, per i problem ispecifici affrontati nei cinque decreti-legge ,il nostro giudizio è nella sua globalità nega-tivo. I provvedimenti non sono logici, spessosono di ordinaria amministrazione . Anomalaquindi è anche la procedura del decreto-legge .Questi decreti sono insufficienti e generati inun momento di azione governativa confusa, di-sordinata e senza prospettiva, tali perciò d anon garantire efficacia alcuna ai fini della ri-presa economica . (Applausi dei deputati delgruppo liberale) .

PRESIDENTE. Avverto che si passerà su-bito alla votazione segreta di questi provve-dimenti .

Annunziodi una proposta di legge .

PRESIDENTE. È stata presentata la se-guente proposta di legge :

DI GIANNANTONIO ed altri : « Ordinamentodei cappellani addetti agli istituti di preven-zione e pena » (3560) .

Sarà stampata e distribuita .

Approvazioni in Commissioni .

PRESIDENTE. Nelle riunioni di oggi dell eCommissioni, in sede legislativa, sono stat iapprovati i seguenti progetti di legge :

dalla Il Commissione (Interni) :

« Interventi a favore del credito cinema-tografico » !3408), con modificazioni;

dalla VI Commissione (Finanze e tesoro):

« Modifica dell'articolo 2 della legge 18 gen-naio 1952, n . 36, che estende agli ufficiali, sot-tufficiali e militari di truppa della Guardi adi finanza le disposizioni di cui al decretolegislativo 7 maggio 1948, n . 1472 » (approvatodalla V Commissione del Sensato) (3484) ;

« Assunzione a carico dello Stato dellespese per i funerali del senatore Salvator eMannironi » (approvato dalla V Commissionedel Senato) (3500) ;

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dalla VIII Commissione (Istruzione) :

BORGHI ed altri : « Norme integrative dellalegge 25 maggio 1962, n. 545, concernente iconcorsi a preside » (832), con modificazioni ;

VEDOVATO : « Modifica all'articolo 53 de l

testo unico delle leggi sull'istruzione supe-riore , approvato con regio decreto 31 agosto1933, n . 1592 » (2399) ;

« Concessione di un contributo annuo afavore dell'università di Roma per il funzio-namento della scuola di perfezionamento i nstudi europei presso la facoltà di economia ecommercio » (3056), con modificazioni;

LEZZI ed altri : « Provvedimenti per le vil-le vesuviane del XVIII secolo » (approvato ìnun testo unificato, con modificazioni, dallaVI Commissione del Senato) (2285-B) ;

dalla IX Commissione (Lavori pubblici) :

« Costruzione in Milano della nuova sed edel provveditorato alle opere pubbliche per laLombardia ed uffici annessi » (approvato dallaVII Commissione del Senato) (3286) ;

dalla X Commissione (Trasporti) :

« Disposizioni particolari concernenti talu-ne categorie di personale ad ordinamento spe-ciale delle aziende dipendenti dal Ministerodelle poste e delle telecomunicazioni » (3496) ,con l'assorbimento della proposta di legge CA-

VALLARI ed altri : « Applicabilità delle norm edi cui al decreto del Presidente della Repub-blica 28 dicembre 1970, n . 1077, al personal econtemplato nella tabella XXIII della carrieradi esercizio degli uffici locali dell'amministra-zione delle poste e telecomunicazioni » (3318) ,la quale, pertanto, sarà cancellata dall'ordinedel giorno ;

dalla XII Commissione (Industria) :

Senatori SALARI ed altri; Senatori Dosi edaltri : « Disciplina delle denominazioni e dell aetichettatura dei prodotti tessili » (approvatoin un testo unificato dalla IX Commissione delSenato) (3108), con modificazioni .

Votazione segretadi disegni di legge.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l avotazione a scrutinio segreto, in seconda de -liberazione, del disegno di legge costituzio-nale :

« Modifica e integrazioni dello statuto spe-ciale per il Trentino-Alto Adige » (2216-B) .

Saranno votati per scrutinio segreto ancheil disegno di legge n . 3507 e i disegni di leggenn. 3501, 3502, 3503, 3504, 3505, 3526 e 3439-B,oggi esaminati .

Indìco la votazione .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUZZATTO

(Segue la votazione) .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI

PRESIDENTE . Dichiaro chiusa la vota-zione. Mentre gli onorevoli segretari nume-rano i voti, passeremo ai successivi punti del -l'ordine del giorno .

Discussione del conto consuntivo delle speseinterne della Camera dei deputati perl'anno finanziario dal 1° gennaio al 31 di-cembre 1969 (doc. VIII, n . 5) e del pro -getto di bilancio delle spese interne dellaCamera dei deputati per l'anno finan-ziario dal 1° gennaio al 31 dicembre 197 1

(doc. VIII, n. 6) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno reca ladiscussione del conto consuntivo delle speseinterne della Camera dei deputati per l'ann ofinanziario dal 1° gennaio al 31 dicembre 1969 ;e del progetto di bilancio delle spese internedella Camera dei deputati per l'anno finan-ziario dal 1° gennaio al 31 dicembre 1971 . Di-chiaro aperta la discussione sulle linee gene-rali .

Ha facoltà di parlare l'onorevole questore

de Meo .

DE MEO, Questore . Onorevoli colleghi, i l

bilancio consuntivo 1969 ed il progetto di bi-lancio interno della Camera dei deputati per

l'esercizio finanziario 1971, che oggi, unita -mente ai colleghi questori Ariosto e Tognoni ,ho l'onore di sottoporre all'esame dell'Assem-

blea, sono stati approvati dall'Ufficio di Pre-sidenza nella seduta del 18 dicembre 1970 e ,

come risulta dalle relazioni illustrative, sono

la prosecuzione della linea già seguita nei pre-cedenti esercizi finanziari, rivolta a miglio -rare tutti i servizi necessari ed indispensabil i

per rendere sempre-più agevole e più digni-toso per ogni deputato il pieno e libero eser-cizio delle_ proprie funzioni .

Prima di passare all'esame deI preventiv oper il 1971, desidero fare alcune brevi consi-derazioni sul consuntivo del 1969. Le entratepreviste nel preventivo del 1969 erano per lire

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18 .536 .867 .000 e sono state accertate per lir e19 .027 .453 .937, con una differenza in più dilire 490 .586 .937, rappresentata da interessi susomme depositate, di fitti attivi, dai maggior iintroiti della caffetteria, dai maggiori introit iper le ritenute previdenziali sulle indennit àdei deputati e dai fondi residuali dell ' eserciziofinanziario 1968 .

Da tale maggiore entrata, detratte le mag-giori spese, la somma di lire 197 .821 .693 èpassata nel conto dei residui passivi e l'eser-cizio finanziario 1969 si chiude con un avanzofinanziario di lire 1 .221 .870 .

Nel corso del detto esercizio finanziariosono state necessarie per alcuni capitoli d ispesa particolari integrazioni . Al capitolo pri-mo, lire 363.692 .641 per indennità parlamen-tari e di carica, che nella nuova misura eb-bero decorrenza dal 1° gennaio 1969 ; un'inte-grazione di lire 244 .178 .688 al capitolo quarto ,del personale, per il registrato aumento del5 per cento della scala mobile a decorrere da l1° luglio 1969; l 'aumento dello scatto biennal edi anzianità e l 'estensione della quota del 60per cento dell ' indennità integrativa del com-penso per lavoro straordinario .

Normale l 'andamento della spesa negli al-tri capitoli .

Per la parte « Stampati e pubblicazioni »abbiamo avuto in particolare la stampa de ibollettini di legislazione comparata e di in -formazioni costituzionali e parlamentari, l apubblicazione della prima parte della ricerc asul diritto di famiglia e del volume Delega alGoverno per la riforma del codice penale.

Nel settore dei lavori si è proceduto allaeffettuazione di una serie di opere murarie, d imarmo e di tinteggiatura, che hanno interes-sato varie parti del palazzo, dalla facciata ber-niniana all 'officina dei fabbri e all 'ufficio viag-gi; ristrutturazione dei locali adibiti a sede de ]calcolatore elettronico ; revisione degli impian-ti di condizionamento idraulici, interfonici edegli ascensori .

In merito all ' andamento dei conti residui ,su quello del 1967, che alla data del 1° gen-naio 1968, all'atto della sua istituzione, recavauna somma disponibile di lire 1 .467 .992 .770sono stati tratti impegni per lire 925 .202 .135 ,mentre le somme pagate ammontano a lir e651 .639 .098, con una residua disponibilitàfinanziaria di lire 816.353.672 . Sul conto re-sidui del 1968, che presentava una disponi-bilità di lire 399 .516 .686 sono state impegnatelire 218.348 .422 e si sta dando corso ai rela-tivi pagamenti, che per il momento ammon-tano a lire 78.251 .316 . I residui accertati nel

1969 ammontano invece a lire 197 .821 .693, tutt irelativi a spese in conto capitale . Dal confron-to fra i predetti residui, le entrate e le uscite ,si ricava l'avanzo finanziario dell'anno 1969nella misura di lire 1 .221 .870, che si proponedi trasferire ad integrazione del fondo di quie-scenza dell 'anno finanziario 1970 .

Fermo restando il proposito, da più annimanifestato da tutti i gruppi politici e appro-vato con le decisioni dell 'Ufficio di Presidenza ,di migliorare i servizi della Camera per ren-dere più funzionale l'attività parlamentare ,nel bilancio di previsione per il 1971 partico-lare attenzione è stata dedicata alla ricerc adi una parziale sistemazione dei posti di la-voro per i deputati, fino ad oggi ammucchiat i- è il vero termine - in alcune sale al pian obasamentale e anche in un salone di rappre-sentanza del primo piano, con una disponi-bilità di spazio individuale non superiore a60 centimetri, rappresentato dal posto al ta-volo di scrittura . Il problema in parte potr àessere risolto con la destinazione ad uffici de lcomplesso dell'ex convento delle benedettine ,già sede dell 'Archivio di Stato e ora a dispo-sizione della Camera . Nel pieno rispetto ditutte le caratteristiche monumentali sarà pos-sibile attrezzare in quel complesso circa 180uffici singoli, oltre che la sistemazione di tutt ii necessari impianti tecnici . Dei lavori relativ isi riparlerà entro la fine dell'anno in una se-duta comune, Ufficio di Presidenza e capigrup-po, così come già disposto dal nostro Presi -dente - quando sarà definitivamente espletat ala necessaria indagine tecnica .

Questo dello spazio è uno dei problemi piùdifficili da risolvere, in considerazione dell eesigenze nuove e vecchie che si sono manife-state. Oltre alle decisioni di cui innanzi, riman-gono da adottare chiare e definitive decision iper l 'edificio nel quale dovrà essere trasferita ,e con una certa urgenza, la biblioteca, che conl ' attuale consistenza minaccia seriamente egravemente l'equilibrio statico del palazzo Ber-nini-Fontana, e 'dove dovrà installarsi anchelo schedario elettronico, le cui previste nuov edimensioni, sulle quali dovrà entro l 'annodecidere l'Ufficio di Presidenza, non consen-tono la permanenza negli attuali provvisori ,angusti ambienti .

Rimane altresì da definire, continuando l aindagine già in corso, se e in quale, mod osiano reperibili, negli immediati dintorni diMontecitorio, altri ambienti per sodisfare lediverse esigenze degli uffici e dei deputati, purse questo aspetto del problema è secondari orispetto al primo, urgente e forse indifferibile .A questo proposito mi sembra utile e doveroso

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ricordare che l'intenso programma edilizio finqui svolto negli ultimi anni, a cavallo fra l aattuale e la passata legislatura, si può cos ìriassumere : definitiva sistemazione dei pila-stri portanti del palazzo Bernini-Fontana ; co-struzione dell'edificio di via degli Uffici de lVicario per le sedi dei gruppi parlamentari ;costruzione della nuova aula attrezzata nellaarea dell'ex tipografia, con annessi i locali pe rservizi e magazzino ; progettazione di massim adel nuovo palazzo per la biblioteca ai fini de lconcorso bandito nel 1967 ; progettazione ese-cutiva della ristrutturazione dell'immobile d ivicolo Valdina ; progettazione ed esecuzionedel nuovo ristorante self-service, oltre tutte leopere di ammodernamento e di risanament oestetico-tecnologico, regolarmente evidenziat enei precedenti bilanci consuntivi e preventivi .

Tutta questa attività ha potuto essere svol-ta non solo mercé il lodevole impegno dei no-stri uffici tecnici ed amministrativi, ma anch econ la collaborazione di un gruppo di consu-lenti, le cui prestazioni, a seguito di regolar ie precise deliberazioni adottate dal collegi odei questori e dall'Ufficio di Presidenza il 20gennaio 1966, sono state remunerate con com-pensi forfettari in media inferiori di circail 50 per cento rispetto ai corrispettivi previ-sti dalle tabelle professionali . La cessazionedell'attività del gruppo di lavoro, a seguitodell 'avvenuta presentazione degli elaborati pe rl'immobile di vicolo Valdina, fa sì che rimar -ranno disponibili per funzioni di consulenzatecnica soltanto 'due valenti professionisti : ecioè l 'architetto Borsi, delle cui prestazion isi avvale anche la Presidenza del Senato, el'ingegnere Fux, l'attività dei quali, in ordin ealle opere di manutenzione ordinaria e stra-ordinaria, è retribuita con corrispettivi di 6milioni l'anno, di gran lunga inferiori a quel -li delle tariffe professionali, a parte ogni giu-dizio – per noi positivo – sulla qualità dell eprestazioni stesse .

È comunque doveroso, a questo punto ,chiarire un aspetto particolare delle consu-lenze finora prestate alla Camera, che per irisvolti di pubblicità che ha avuto richiedequalche considerazione . Intendo riferirmi al -l'ingegnere Chiatante, il quale ha svolto l apropria attività tecnica alla Camera dei de-putati fin dal 1958, allorché, come capo del -l'ufficio speciale per le opere pubbliche dell acapitale, effettuava il controllo dei lavori d iedilizia eseguiti nel palazzo di Montecitoriosia a carico del genio civile sia del bilanciodella Camera, e sulle relative contabilità . Agl iinizi del 1964 venne avanzata richiesta al mi-nistro dei lavori pubblici di autorizzare l'in -

gegnere Chiatante, per la conoscenza che or-mai aveva acquisito dei problemi edilizi d iMontecitorio, a sovrintendere ai lavori da ef-fettuarsi sugli immobili di via del Vicario ,originariamente destinati ad uffici . L'autoriz-zazione venne concessa con provvedimento de l20 febbraio 1964, e successivamente, nelle riu-nioni del 22 luglio e del 6 agosto 1964, i lcollegio dei questori gli conferì l'incarico d isovrintendere a tutte le attività connesse all ariprogettazione integrale dell'immobile, ne lfrattempo destinato a sede dei gruppi, non-ché agli atti relativi all'esecuzione dei lavori ,stabilendo altresì di corrispondergli un com-penso commisurato alla tariffa professionale ,ridotta del 25 per cento . Tale opera venne ese-guita a regola d'arte, ed in sede di trasferi-mento al demanio l'ufficio tecnico erariale d iRoma ebbe a periziarne un valore reale supe-riore al costo totale sopportato dall'ammini-strazione della Camera .

Altra attività di consulenza tecnica svolt adall'ingegnere Chiatante è stata quella rela-tiva alla ristrutturazione dell'edificio di vi adi Campo Marzio (ex tipografia), ove è stat aricavata la nuova auletta ; consulenza affidatacon deliberazione del collegio dei questori i n

data 30 novembre 1967 e 18 gennaio 1968, atariffa professionale, ridotta del 25 per cento ,unitamente alla consulenza per le opere rela-tive alla nuova centrale termica . Tale rap-porto ha avuto termine con la consegna ef-fettuata nei primi mesi del corrente anno edora è in corso il collaudo dei lavori da partedel genio civile .

Oltre ai predetti incarichi specifici, l'inge-gnere Chiatante venne chiamato per delibera-zione del collegio dei questori e dell'Ufficio d iPresidenza del 20 gennaio 1966 a far parte de l

gruppo di lavoro che ha eseguito la progetta-zione di massima del nuovo palazzo per l abiblioteca e quella esecutiva dell'edificio d ivicolo Valdina, concludendo la sua attività nel

giugno scorso e percependo a tale titolo lasomma forfettaria di 1 milione di lire a tri-mestre, di gran lunga inferiore a qualsias itariffa professionale, anche scontata .

Brevi considerazioni desidero fare su al-cuni capitoli di spesa del_ progetto 1971 . Comei colleghi hanno avuto modo di vedere dalprogetto di bilancio, la spesa prevista per i l

1971 è di lire 25 .649 .467 .000, con una diffe-renza in più, rispetto all ' esercizio 1970, di

3 miliardi e mezzo di lire. Su questa mag-giore richiesta di stanziamento incidono pe r

lire 409 .078 .000 gli aumenti dell ' indennità par -

lamentare di carica e per lire 409 .138 .815 la pe-

requazione effettuata per gli assegni di previ-

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denza agli ex parlamentari e loro familiari .Per quanto riguarda le indennità, parlamen-tari, come è noto, esse, con la legge n . 1261del 31 ottobre 1965, sono state agganciate a ltrattamento economico dei magistrati, in mi-sura non superiore a u'n dodicesimo del tratta -mento complessivo annuo lordo del magistrat opresidente di sezione di Cassazione . Per deli-bera dell'Ufficio di Presidenza, tale trattamen-to, già previsto nella misura dell'87 per centodi quello del magistrato al nono aumento gra-duale, è stato, in sede di applicazione dell eleggi delegate per il trattamento economico de lpersonale statale, variato con un aumento, rap-portato sempre all'87 per cento del trattamen-to economico del magistrato di cui alla legge ,però non più con riferimento al nano aumen-to graduale, bensì al secondo . Pertanto le in-dennità mensili dei deputati ammontano allordo a lire 1 .175.386 e, al netto, a lire 938 .000 ,sulle quali per la verità dei fatti incidono l etrattenute in diversa misura operate dai ri-spettivi gruppi parlamentari per le esigenzedi funzionalità dei gruppi medesimi .

La detrazione mensile operata sul lord odelle indennità riflette gli oneri previdenziali ,assicurativi e di malattia e le ritenute fiscali ,quali l'imposta erariale, l'imposta di famigli ae l 'addizionale straordinaria : il tutto per unimporto di lire 237.319 al mese.

Nel capitolo « personale » le spese in piùdi lire 1 .201 .288.890 per il personale in servi-zio e di lire 829 .264.000 per il trattamento d iquiescenza trovano riscontro nell'avvenut oriassetto economico e nell'aumento del perso-nale entrato in servizio per concorso : 12 uni-tà della carriera direttiva, 11 aiuto ragionier ie 36 unità della carriera ausiliaria .

Maggiori spese sono previste anche perl'applicazione della legge per i combattent ie per l 'assistenza sanitaria del personale .

Aumenti di lieve entità sono previsti negl ialtri capitoli, come per la stampa e la pub-blicazione e l 'ordinaria manutenzione, dovutisoprattutto all'aumento dei costi del material ee della manodopera .

Nel capitolo relativo ai lavori ed acquisti ,la disponibilità è inferiore a quella del prece -dente esercizio, essendo già state definite l espese per il centro riproduzione e duplicazion edocumenti e quelle per il voto elettronico . Atal proposito desidero comunicare alla Camer ache l 'amministrazione ha preso in consegnal'impianto nel mese di aprile, completo e fun-zionante in tutte le sue parti . Sono stati ese-guiti tutti i collaudi e sono state eseguite finoad oggi, con la collaborazione del personal edi tutti i servizi della Camera, votazioni per

complessive 25 ore di funzionamento, che han -no dato la possibilità .di controllare tutto l'im-pianto .

Per la sistemazione dei posti in aula d aassegnare agli onorevoli colleghi, si è rag-giunta un'intesa che, nel rispetto delle esi-genze e delle tradizioni di ogni gruppo, per -metterà di arrivare alla definitiva sistemazion eal più presto possibile .

A conclusione, non posso non rivolgere ,anche a nome dei .miei colleghi del collegio de iquestori, un positivo apprezzamento e un vivoringraziamento a tutto il personale dipenden-te, che sempre ha collaborato alle attività d iistituto con intelligenza e passione, rendend omeno gravoso il nostro compito di ammini-stratori .

Queste, onorevoli colleghi, le considerazio-ni ritenute necessarie per una maggiore chia-rezza di alcune voci del bilancio. Sono comun-que a disposizione per ogni ulteriore chiari -mento .

PRESIDENTE. Il primo iscritto a parlar eè l'onorevole Giuseppe Niccolai . Ne ha facoltà .

NIGCOLAI GIUSEPPE . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, onorevoli questori, nel1971 costeremo al contribuente 26 miliardi :3 miliardi e mezzo in più del 1970 . Non è poco.Ciascuno di noi grava sull 'elettorato per 36milioni l'anno . Siamo una grossa e prestigios aazienda e la domanda è di rito : di che qualitàè la produzione che riusciamo a sfornare ?

materialmente a livello della spesa che i lcontribuente italiano sopporta ? Un esame d icoscienza non guasta una volta l 'anno, e i lpiù franco, anche perché nessun'altra sed ecome quella dell'esame del bilancio intern oce ne offre le possibilità e l'occasione, dire iil momento magico .

11 nostro prodotto legislativo non sodisfa .Ho fatto l'esperienza di due Commissioni . An-diamo incontro al lavoro legislativo in un adisperante mancanza di strumenti essenziali ,direi elementari . Il nostro lavoro non può no nrisultare che approssimativo ,

Io mi chiedo : è mai possibile che con 26miliardi, quando siamo riusciti a creare u nufficio speciale per gli .affari giuridici, un uf-ficio speciale per lo schedario generale elet-tronico, un ufficio speciale per le materie eco-nomiche e finanziarie, un ufficio speciale pe rla pubblicazione dei discorsi parlamentari ,non si riesca a mandare ai deputati, quandovanno in Commissione ad elaborare le legg iper 50 milioni di italiani, una documentazione

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V LEGISLATURA —DISCUSSION I DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO MI.

con tutti i richiami, se non con i testi di legg ecoordinati ?

Lavorano incessantemente i fotoriprodut-tori : fotocopie se ne fanno tante, ma non s iva oltre . . . L'orgànizzazione, se ha fantasia emezzi tecnici, trascura l'uomo . Non stimola,appiattisce. Guarda al ventre, non al cuore ,non al cervello .

Abbiamo l'impressione, signor President ee signori questori (e non faccio alcun appunt o–desidero sottolinearlo – né 'a voi né all'Uf-ficio di Presidenza della ,Caanera, perché s itratta di un vecchio adagio, che correva fi ndai tempi di Costanzo Ciano e ancora prima) ,che la macchina parlamentare abbia, sì, comeparavento l'alta funzione di portare avanti i llavoro legislativo; ma che, dietro, sia stru-mentalizzata – come se fosse sfuggita da tem-po dalle mani di coloro che la pilotano – adaltre attività che non potenziano il nostro la-voro, ad attività che prendono a pretesto i lnostro lavoro per divenire così, senza dubbi oinconsapevolmente, le attività-cardine attorn oalle quali ruotano i 26 miliardi .

Vi sono uffici che scoppiano, che non rie-scono a sostenere la mole di lavoro che sudi essi incombe ; e ve ne sono altri che nonsi sa perché siano stati costituiti . Ecco per -ché riterrei giunto il momento di un ripensa -mento critico di tutto l ' ingranaggio, ripen-samento inteso a potenziare al massimo l'atti-vità legislativa, ripensamento che non pu òfare a meno di riconsiderare la funzione de igruppi parlamentari, del loro personale che ,è opportuno sottolinearlo, è quello che tenta ,con modesti mezzi, di documentare, specializ-zare, qualificare alla meglio il nostro lavorolegislativo .

Nel quadro di tale ripensamento va ricon-siderata anche la vicenda dei consulenti . Nonvenne raccolta l'osservazione che io mi per -misi di fare un anno fa su tale problema, al-lorché richiamai sui consulenti l'attenzion edella Camera, facendo osservare (come si puòrilevare dal resoconto stenografico della se-duta che l'estate scorsa dedicammo all'esam edel bilancio interno) che forse valeva più l apena di percorrere la carriera del consulent eche non quella del funzionario . . . Sarebbestato bene che i signori questori avessero ac-colto allora quell'osservazione ed avessero datoallora le notizie che hanno fornito oggi allaCamera. Sussisteva, a tale proposito, uno sta-to di allarme e di curiosità che era bene fu-gare sin da un anno fa .

Quel ripensamento avrebbe dovuto riguar-dare anche tutta la materia dei concorsi pre-visti dall ' articolo 29 del regolamento dei ser-

vizi e del personale, nonché la materia dell eassunzioni del personale mediante contratto .Vi è, a tale riguardo, un fiorire di episodi co-loriti, mormorati, secondo un discutibile co-stume, ma, appunto perché coloriti e mormo-rati, sintomo di un malessere diffuso, fasti-dioso, direi inceppante .

Un ripensamento che dovrebbe investire ,signori questori, provvedimenti come quell oche, a quanto mi consta (e, se sbaglio, sonopronto a fare ammenda), è stato adottato inmateria di anticipata riscossione delle liqui-dazioni spettanti in base all'anzianità di ser-vizio prestata. Si tratta di grosse somme, aquanto mi risulta, e non vorremmo che tal eprovvedimento fosse da collegarsi col var odella riforma tributaria: il che, se così fos-se, darebbe al gesto un sapore pedagogico chelascio alla meditazione dell'Assemblea va-lutare .

Vi è poi, la vicenda dei « fratelli separati » ,che va risolta, una buona volta, coraggiosa -mente . Va resa giustizia a tutto quel perso-nale che, come quello dell'ufficio postale, st aqui dentro, lavora con noi, ma è considerat o« separato » . Ebbene, a questi « fratelli sepa-rati », ma soprattutto al personale dei gruppi ,va resa giustizia, anche perché in tante part iil nostro è un bilancio tenero, affettuoso, dav-vero materno . . . Questa sua « vocazione assi-stenziale » deve essere estesa là dove strido -no di più le situazioni abnormi .

Un'altra domanda che desidero porre è l aseguente : qual è nel paese il nostro stato d isalute ? La nostra cartella clinica, introdott anell'elaboratore dell'opinione pubblica, qua-le dato registra ? importante rispondere aquesto interrogativo .

C'è un dato essenziale e per me preoccu-pante : abbiamo, a mio avviso, perduto an-cora terreno nella stima della gente . Si puòpossedere la macchina organizzativa la piùperfetta e la più avanzata tecnologicamente ;ma, se manca la stima della gente, quell amacchina non servirà a nulla .

L'anno scorso fu la crisi governativa checaratterizzò – me lo ricordo bene – la discus-sione del bilancio interno. La crisi informòtutti i nostri interventi, ci servì per illustra -re la nostra cartella clinica, il nostro stat odi salute . Quest'anno la nostra cartella cli-nica si caratterizza di dati e di giudizi ch esarebbe immorale ignorare in un severo esa-me di coscienza, quando, alla luce dei 26 mi-liardi di spesa, è doveroso chiederci che cos apensa di noi il paese .

Scrive il Times, commentando i risultat ielettorali : « Vi è una genuina esasperazione

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V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

con i tre vecchi partiti e gli uomini politic iche da 25 anni si alternano al potere senza ave rfatto per il paese quanto sono riusciti a fare ,invece, per le loro tasche e per la loro in-fluenza » .

Gli fa eco un giovane magistrato della pro-cura della Repubblica di Palermo, che, nell arequisitoria per la causa Ciancimino-Vicari ,accusando di reticenza la Commissione anti-mafia, così si esprime : « Auspichiamo che s isappia tutta la verità sul fenomeno della ma-fia, ma dobbiamo anche far piena luce su que ipolitici che, invece di pensare alla dilagant ee inarrestabile miseria dell ' isola, si sono oc-cupati soltanto delle loro immense ricchez-ze » . Miseria alla base e dilagante ricchezzaal vertice. Chi si sente di negare la drammati-cità di questo confronto ?

La Commissione antimafia presenta un co-sto, fino ad oggi, tra Camera e Senato - hodei dati fornitimi dal Senato, ma approssi-mativi - aggirantesi sui 200 milioni, con spesecome quella decisa per il famoso lavoro del-l'onorevole Ferrarotti (20 milioni di lire), u nlavoro completamente inutile, alquanto discu-tibile .

Scrive Leonardo Sciascia, che tutti conosce-rete e che è un letterato di sinistra : « Oggi i llegame fra parlamentare del nord e mafia, pe rl'affermarsi dei partiti e, dentro i partiti, dell ecorrenti, è un rapporto diretto di vera e pro-pria complicità . Per cui si dà il caso che u nuomo politico di statura europea, moderno, d iidee avanzate, ritenuto capace di guidare lesorti del Governo e dello Stato, in Sicilia ri-sulti il più efficiente protettore degli uomin ipolitici indiziati di mafia . Per fare un esempi o- scrive ancora Sciascia - un parlamentaredell'Italia del nord, capo di una corrente den-tro un partito, non può ignorare che altro par-lamentare siciliano, e rappresentante in Si-cilia della sua corrente, è sospettato di col-lusioni con la mafia . Questo non gli impedisc edi tenerselo, e anzi di agevolarne i disegni, d iproteggerlo dagli attacchi . Per cui quel par-lamentare sarà magari un uomo capace di ar-rivare ai più avanzati equilibri sul piano na-zionale, ma in Sicilia continuerà a protegger egli squilibri più arretrati » .

Fin qui Leonardo Sciascia . Ma ditemi unpo', onorevoli colleghi, quale fiducia può aver eil paese nel nostro lavoro e nelle nostre per-sone, quando il più umile dei cittadini italian ipuò dirci : avete messo in piedi la Commissi one per colpire e sradicare i delitti di mafia, checosta sul bilancio 200 milioni, ma è mai pos-sibile che tra i suoi componenti vi siano per-sone accusate di connivenza con quegli am -

bienti, e che sono entrate a far parte del grangiurì avendo sul groppone autorizzazioni a pro -cedere per reati di tentata truffa e di truffa ?

Ma ci rendiamo conto che basta un episo-dio di questo genere per distruggere definiti-vamente nel cittadino ogni fiducia nella isti-tuzione, e che in questi casi non c'è barba d idiscorso, aulico quanto si vuole, che possa ne lcittadino radicare l'amore, la passione, l'attac-camento per l'istituto parlamentare ?

Questo è il mal sottile che ci rende deboli ,che ci annienta nel paese e fa sì che il sinda-cato, cresciuto di tono perché immune da que-ste accuse, possa farci la morale : la moralesulle nostre spese pazze, come si usa dire po-lemicamente - e non è giusto - contro di noi .

Nessuno, penso, vorrà contestare che la raf-fica di mitra che ha ucciso il procuratore del-la Repubblica di Palermo sia stata una raffic aanche politica e che, nel maggio scorso, laCommissione dal costo di 200 milioni abbi agiocato anche su quella vicenda il prestigio d itutti noi .

« Vuoteremo il sacco » . Il sacco non è statovuotato. Perché ? Perché la Commissione nonha nessun sacco da vuotare . Non sa niente ,perché non ha mai voluto saper niente . Fa del-l'accademia, fa della letteratura, produce trat-tati (quanto costosi !) di sociologia avanzata, incui si parla molto della colpa e niente affatt odei colpevoli . Diciamocelo francamente : i ma-fiosi dell'Asinara sono soltanto la parte fumet-tistica del fenomeno .

E torniamo a Sciascia : « Si dà il caso chel'uomo politico di statura europea . . . risulti inSicilia il più efficiente protettore degli uomin ipolitici indiziati di mafia ». Non è forse ver oche il Ministero di grazia e giustizia - lo sot-tolineo - si apprestava ad approfondire i lcaso del discusso magistrato, prima che quest ivenisse ucciso, non tanto per ragioni inerent ialla giustizia in senso lato, quanto perché i lnuovo ministro, uomo di statura europea, m acapo di una corrente, aveva ed ha come amico ,come fedele scudiero, un accanito rivale di al-tra corrente politica siciliana, verso la qual eScaglione, negli ultimi tempi, aveva guardat ocon simpatia ?

R dove va a finire la moralizzazione e, co nla moralizzazione, il nostro prestigio di uomi-ni e di parlamentari, quando un partito fian-cheggiatore del Governo fa dimettere da segre-tario della federazione siciliana, ma non dadeputato, un suo uomo, accusato pubblica-mente di solidarietà con il mandante moral edel feroce assassinio compiuto ai danni di undisgraziato che si era fatto ricoverare allo

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ospedale di Palermo proprio per sfuggire aregolamenti di conti della mafia ?

stato scritto che l'unica differenza chepassa fra una « cosca » e una « corrente » – el'ha scritto Montanelli – è che la cosca noncerca alibi ideologici . La cosca, cioè, è più ge-nuina, più sincera, più franca . Ha questopregio .

esploso ora il caso – riempie i giornal iproprio in questi giorni – del mafioso « co-mandato » dalla Sicilia alla regione laziale inun posto di alta responsabilità . Come è po-tuto accadere ? Molti volti si atteggiano a me-raviglia : « La famiglia Rimi è al centro d iautentici massacri . Vincenzo Rimi è condan-nato all'ergastolo . Come può capitare a_Roma ,alla regione, Natale Rimi ? » . Ma – dico io –c'è bisogno di indagare ? Non sa nulla la Com-missione antimafia ? Per carità, non c'è al-cun bisogno che la Camera si addossi altr espese per trasferte di lavoro della Commis-sione. Basta andare al Ministero di grazia egiustizia, alla direzione generale per gli isti-tuti di prevenzione e di pena, e prendere il fa-scicolo della famiglia Rimi . Lì è tutto docu-mentato, anche l ' interessamento che alte per-sonalità politiche hanno per i fratelli Rimi .Ci sono le lettere . L'onorevole Della Briottaevidentemente non lo sapeva . Lo informiamonoi . Così sarà più preciso quest'altra volta . . .

DELLA BRIOTTA . Ho preso nota dei suo iappunti .

NICCOLAI GIUSEPPE . . . . e i denari delnostro bilancio, affidati alla nostra custodia ,saranno più efficacemente amministrati nel -l'interesse della collettività, che è stanca d isentirsi dire dal presidente della Commission eantimafia che « il prossimo documento sar àesplosivo », una santabarbara ; e poi, a uno auno, i documenti sfilano davanti a noi impa-stati all'acqua di rose e alla camomilla ; e, i lmitra riprende inesorabile a crepitare in Si-cilia . Se così è, i milioni spesi per l 'antimafiautilizziamoli meglio . Non danno prestigio anoi, al Parlamento .

In questa situazione, c'è forse qualcuno franoi che ritenga si possa risalire la china co lmettersi a disquisire su quali siano i più cor-retti rapporti frà Parlamento e sindacati, fr aGoverno ed opposizione ? Oppure sofferman-dosi sul permanente aereo o sulle dattilografe ?

Non sono tempi di intransigenza morale ,questi : ce ne rendiamo perfettamente conto .Ma è altrettanto vero – e in questo siamo d'ac-cordo con l'onorevole Gian Carlo Pajetta –che niente può nascere di vivo se la classe

politica si dimostra incapace di combattere l adilagante corruttela che ammala tutto : Parla -mento, amministrazione, burocrazia, giusti -

zia, l'intero paese .« C 'è una verità che scotta » - ha scritt o

Nenni - « ma va detta : la nostra è divenut auna democrazia senza popolo, cioè una oli-garchia aperta a tutte le avventure » . Non èforse vero ?

« Dietro la facciata dei discorsi " ufficiali "funziona un meccanismo che ha stritolato or-mai tutti i princìpi, in cui domina invincibil el'arroganza del potere » . Così l'agenzia d istampa dei socialproletari . Non è forse vero ?

L ' arroganza del potere . Non è forse par-tita dal ministro di grazia e giustizia l'istanza ,diretta alla procura generale della Repubblic adi Roma, perché si iniziasse un procediment odisciplinare contro il magistrato che ha avutoil torto di alzare il velo sulla scandalo ANAS ?E sapete perché ? Per la fuga delle notizie .L 'Avanti ! è indignato per la fuga delle no -tizie . Invoca provvedimenti . Come non accon-tentarlo ? Il ministro di grazia e giustizia, pen-sate, in un momento in cui vi sono casi d imagistrati che istigano a delinquere, ecco ch eprende carta e penna, non per elogiare il ma-gistrato che ha avuto il coraggio, in questopaese « colonizzato dalla paura n, di romperele catene delle prepotenze; prende carta e pen-na per invocare provvedimenti disciplinar i

contro quel magistrato, reo di colpire l'oligar-chia, di colpire l 'arroganza del potere .

E nulla ha da dire il ministro di graziae giustizia sul fatto che nell 'ufficio della pro-cura generale della Repubblica di Roma, or -mai da mesi, giaccia « inoperoso » quel fasci-colo che riguarda, come indiziati di vari reati ,i « mandarini » che siedono ai vertici dell aRAI-TV ? Se questo è il senso dello Stato ch eanima il ministro di grazia e giustizia – tal eè ad interim, particolare interessante, il Pre-sidente del Consiglio – come è possibile pre-tendere di verificare il nostro lavoro nella ri-cerca di urna migliore utilizzazione dei miliar-di messi a nostra disposizione, di potenziarl oe di esaltarlo ?

Noi le chiediamo, signor Presidente, no nsolo di tutelare le nostre persone alla luce de iregolamenti e con i mezzi forniti dall'appa-rato tecnico-burocratico . ma soprattutto di tu-telare la nostra dignità di parlamentari frala gente, in mezzo al popolo, promovendo qu ie fuori di qui tutte quelle iniziative che sap-piano combattere soprattutto la pigrizia mo-rale di quanti, parlamentari, chiamati a rea-lizzare – sono parole sue, signor Presidente –la famosa « casa di cristallo », la trasformano

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in un fortilizio inespugnabile, insabbiatore ;chiamati a dare l'esempio di onestà e rettitu-dine, « se ne fregano », tanto che la corru-zione – sono ancora parole sue – corrode l alibertà .

Noi auspichiamo da lei l'invito fermo etenace a dibattere qui e alla televisione, cos ìcome si fa negli altri paesi, tutte le grand iquestioni di costume che possono insorgere ,perché il cittadino ha il dovere di sapere – por-to un esempio – come stanno le cose in rela-zione a quanto pubblicava – ahimè ! – l 'Unitànel luglio del 1968 : cioè esservi stato un mi-nistro che, per la sua campagna elettorale inCalabria, aveva speso almeno un miliardo d ipiù di quanto l'attuale governatore di NewYork, il miliardario Nelson Rockefeller, h aspeso nel tentativo vano di fare eleggere su ogenero !

« Ciascun parlamentare – sono parole sue .signor Presidente – deve sentire l'obbligo mo-rale di rispondere all 'opinione pubblica d itutti i suoi atti, anche di quelli di privat ocittadino » . Ebbene, noi siamo certi che, gra-zie alla sua fermezza e alla sua autorità, - l amonotonia della televisione italiana, quand oaffronta argomenti politici, possa essere final-mente scossa e fugata se quel parlamentare ,preso nella ventata di una polemica di costu-me, qui e davanti alle telecamere va ad affron-tare l'aperto e chiarificatore dibattito, a con-fronto magari con i suoi accusatori .

È da questi confronti purificatori che i lParlamento può riprendere tono, sicurezza ,prestigio; e, con il prestigio, il diritto di tor-nare ad essere il depositario della sovranitànazionale, sovranità di cui è stato espropriatodai grandi centri di potere economico, dall ebanche, dai partiti, dalle correnti, dallecosche .

La riorganizzazione dello Stato passa pe rquesta via obbligata : la pulizia morale . Senon sapremo percorrerla, ciò significherà ch eil grande dibattito sulla riforma dello Stato c itroverà assenti e perdenti .

Signor Presidente, un'ultima cosa . Sonodeputato toscano . Sa qual è la mia situazio-ne ? Che tutte le volte in cui voglio comuni-care con l'elettorato (è un dovere, e non è undiritto) mi trovo le piazze proibite, i teatr iassediati, l'incitamento alla sopraffazione .Tutto ciò, dicono, in nome dei principi dell alibertà .

Io non le chiedo nulla, signor Presidente ,anche perché quelle manifestazioni parlan oal cittadino molto meglio di quanto potreb-bero fare le mie povere parole . Però, si tenta

da più parti di aprire « processi » in ordine a lpassato di ciascuno di noi . In ordine a quel« passato », si vogliono discriminare italian iche hanno onorato, in questi venticinque anni ,se non altro con lo studio duro e tenace de iproblemi, l'istituto parlamentare . Se c 'è statoconfronto qui dentro sui grandi temi umanie politici, lo si deve anche a quegli uomini .

Si vorrebbe chiudere loro la bocca anchequi dentro, in nome di un patrimonio di valor isempre amministrati in regime di monopoli oda un gruppo di persone che, col su() ponte-fice e i suoi cardinali, si è assunto il compitodi assolvere, condannare e rimettere i peccati .

Non temiamo questa aggressione . AnziPerò mettiamo una buona volta tutte le cart ein tavola, da quelle che, grazie a gt#esta fa-cile e retrospettiva polemica, hanno consen-tito a molti di diventare da nullatenenti mi-liardari, a quelle sul passato .

Diciamo queste cose in particolare ad un oschieramento politico che, chiamato a rispon-dere sul terreno morale di malversazione deldenaro pubblico anche a fini personali de isuoi uomini, vorrebbe, per tappare quanto ac-cade, tenere alzato permanentemente tra gl iitaliani il muro della guerra civile . Se quelloschieramento intende camminare su questastrada, faccia pure ; ma cominci a far puliziain casa propria e anche nel proprio gruppoparlamentare, dove comodamente sono assisi ,non tanto vecchi apologeti del regime de lsignor Mussolini, quanto persone che nel mar-zo 1939, come il presidente della Giunta perle autorizzazioni a procedere, parteciparon oa Vienna al II convegno del comitato di colla-borazione giuridica italo-germanica, dove, fr al 'altro, plaudendo con i vari Rosenberg l arelazione « Razza e diritto », convenivan o

di difendere i valori della razza con l'asso-luta e definitiva separazione degli element iebraici dalla comunità nazionale » .

Signor Presidente, è alla coscienza moral edel paese che occorre guardare per verificareil nostro lavoro e la nostra salute morale . Lacoscienza del paese è la cartina di tornasol edei 26 miliardi che ci servono per il nostro la-voro. È là, e solo là, che si possono trovare l eragioni non solo del nostro « costo », ma an-che le ragioni del nostro «calo », del nostr oscarso peso nel contesto della vita italiana .

Per ritornare a contare, occorre riguada-gnare il terreno perduto nel paese, rispettan-dolo nei suoi sentimenti, nelle sue ansie, ne isuoi tormenti, soprattutto facendo sì che i lpaese senta che le parole che pronunziam o(ed io mi metto per primo) qui, spesso solen-

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ni, non sono esercitazione retorica, inganna-trice, ma sostanza, sostanza che si concreta i nfatti ed atti di vita, che siano esempio di pu-lizia morale, impastati di quella intransigen-za morale senza la quale le istituzioni lan-guono e si perdono. (Applausi a destra) .

Risultato della votazione segreta .

PRESIDENTE . Comunico il risultato dell avotazione a scrutinio segreto dei progetti d ilegge :

Disegno di legge costituzionale (secondadeliberazione) :

« Modifica e integrazioni dello statuto spe-ciale per il Trentino-Alto Adige » (2216-B) :

Presenti e votanti . . . . 468Maggioranza dei due terzi dei compo-

nenti la Camera 420Voti favorevoli . . . 438Voti contrari . . . .

30

Hanno dichiarato di astenersi 13 deputati .(La Camera approva con la maggioranza

dei due terzi dei suoi componenti) .

« Approvazione, ai sensi dell'articolo 123 ,comma secondo, della Costituzione, dello sta-

settori dell'industria, del commercio e dell'ar-tigianato » (3502) :

Presenti e votanti

. 465Maggioranza

. .

. 233Voti favorevoli 289Voti contrari

. 176

Hanno dichiarato di astenersi 16 deputati .(La Camera approva) .

Dichiaro pertanto assorbito il disegno dilegge n . 3443 .

« Conversione in legge del decreto-legg e5 luglio 1971, n . 431, concernente provvedi-rnenti straordinari per lo sgravio di oneri so-ciali a favore delle imprese artigiane e dellepiccole e medie imprese industriali » (3503) :

Presenti e votanti .

. 48 1Maggioranza . . . . 24 1

Voti favorevoli .

305Voti contrari

.(La Camera approva) .

176

« Conversione - in

legge del decreto-legge5 luglio 1971, n . 429, concernente proroga e daumento dello sgravio degli oneri sociali pe rle imprese industriali ed artigiane nel Mes`Zo-giorno » (3504) :

tuto della regione Calabria » (approvato dal Presenti e votanti

. . 48 1Senato) (3526) : Maggioranza . . . . 24 1

Presenti e votanti . 479 Voti favorevoli

. . 305Maggioranza .

. . . 240 Voti contrari

.

. 17 6Voti favorevoli . 443 (La Camera approva) .

Voti contrari

. . 36

Hanno dichiarato di astenersi 2 deputati .(La Camera approva) .

« Conversione in legge del decreto-legge5 luglio 1971, n . 428, concernente aument odel fondo di rotazione per la ricerca applicat apresso l'Istituto mobiliare italiano » (3501) :

Presenti e votanti

. 465

Maggioranza . .

. 233

Voti favorevoli

289

Voti contrari .

176

Hanno dichiarato di astenersi 16 deputati .(La Camera approva) .

Conversione in legge del decreto-legg e5 luglio 1971, n. 430, concernente provvidenz ecreditizie per favorire nuovi investimenti nei

« Conversione in legge del decreto-legg e5 luglio 1971, n . 432, concernenti intervent iin favore dell ' agricoltura » ' (3505) :

Presenti e votanti

. 465

Maggioranza . .

. 233

Voti favorevoli

41 9

Voti contrari .

46

Hanno dichiarato di astenersi 16 deputati .

(La Camera approva) .

Dichiaro pertanto assorbiti il disegno d ilegge n . 3409 e le proposte di legge nn . 67,1273, 2114, 2322, 2741, 3090 .

« Conversione in legge del decreto-legge6 luglio 1971, n . 439: " Modifica della legge3 luglio 1970, n . 500, concernente la prorogadel termine previsto dall'articolo 1 dell a

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Camera dez Deputati

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legge 6 maggio 1940, n. 500, per la duratadell'ente autonomo del porto di Napoli " »(3507) :

Presenti e votanti

. 48 1

Maggioranza . .

. . 24 1

Voti favorevoli

. 445

Voti contrari .

.

36

(La Camera approva) .

« Conversione in legge, con modificazioni ,del decreto-legge 1° giugno 1971, n . 289, con-cernente ulteriori provvedimenti in favor edelle zone terremotate della Sicilia » (modifi-cato dal Senato) (3439-B) :

Presenti e votanti

31 9

Maggioranza 160

Voti favorevoli

30 1

Voti contrari .

1 8

Hanno chiesto di astenersi 162 deputati .

(La Camera approva) .

parte alla votazione :

Abell iAccremanAlbon iAldrovand iAles iAless iAllegr iAlleraAlloccaAmadei Giusepp eAmadei Leonett oAmadeoAmasioAmendolaAmode iAmodioAndreon iAndreott iAngrisan iAnselmi Tin aAntoniozz iAriostoArman iArnaudArzill iAssant eAverard iAzimont iAzzar oBaccalin i

Badaloni Mari aBadini Confalonieri

BalassoBaldani GuerraBaldiBallardin iBallarinBarber iBarbiBarcaBardell iBardott iBaron iBartesagh iBass iBastianell iBeccariaBelc iBemporadBenedett iBens iBeragnol iBerlinguerBernard iBersaniBertèBertold iBertucc iBiagg iBiagin iBiagion iBiamonteBianchi Fortunat oBianchi Gerardo

BiancoBiasiniBignard iBimaBisagl iaBoBodratoBoffardi InesBoldrinBoldrin iBologn aBonifaz iBorghiBorraccinoBortotBoscoBottaBottar iBovaBozz iBrandiBressan iBruniBucaloss i

BusettoBuzziCaiatiCaiazzaCalvett iCalviGambaCanestrar iCaponiCapraCardiaCareniniC àrol iCarraCarrara SutourCartaCarus oCascioCastellucc iCataldoCattaneiCattaneo Petrin i

GianninaCattaniCavaliereCavallar iCebrell iCecat iCeravolo DomenicoCeravolo Sergi oCerut iCervoneCesaron iChinello

CiaffiCiampagli aCiancaCiccardin iCiceroneCirilloCocciaCocco MariaColajann iCollesell iColombo Emili oColombo Vittorin oCompagnaConteCoràCorgh iCorteseCort iCottoneCovell iCraxiCristofor iCurt iD 'AlemaD ' Alessi oDall 'ArmellinaDamicoD'AngeloD 'ArezzoD 'Auriade' CocciDeganDe LaurentiisDel DucaDelfinoDella Briott aDell 'AndroDe Lorenzo Giovann iDemarch iDe MariaDe Martin oDe Marziode Me oDe MitaDe Pont ide StasioDiet lDi GiannantonioDi LeoDi Lisadi MarinoDi Nardo Raffael eD ' IppolitoDi PrimioDi PuccioDonat-CattinDragoElkan

Hanno preso

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Camera dei Deputat i

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Erminero Imperiale

Mattarelli PisicchioEsposto Ingrao Maulini PisoniFabbri Iotti

Leonilde Mazza Pochett iFanelli Iozzelli Mazzarino PrearoFasoli Isgrò Mazzarrino PrincipeFelici Jacazzi Mazzola Prott iFerrari La Bella Mengozzi Pucci di Barsent oFerrari-Aggradi Laforgia Menicacci Pucci ErnestoFerretti Lajolo Merenda Querc iFibbi

Giulietta La Loggia Merli Rad iFinelli Lalnanna Meucci Raffaell iFioret Lami Mezza Maria Vittoria RaicichFiumanò Lattanzi 1Vlicheli Pietro RaucciFlamigni Lattanzio Misasi RausaFornale Lavagnoli Mitterdorfer Re Giuseppin aFortuna Lenti Molè Reale Giusepp eFoscarìni Leonardi Monaco Reale OronzoFoschi Lettieri Monasterio ReggianiFoschini Levi Arian Giorgina Monti ReichlinFracanzani Lezzi Moro Aldo RestivoFracassi Lima Morvidi RizFrasca Lizzero Mosca Robert iFregonese Lobianco Mussa Ivaldi Vercelli Rognon iFusaro Lodi Adriana" Nahoum RomanatoGalli Lombardi Mauro Nannini RomeoGalloni Silvano Napoli Rosat iGalluzzi Lombardi Riccardo Napolitano

Francesco Rossinovic hGaspari Longo Pietro Napolitano Giorgio Ruffin iGastone Longoni Napolitano Luigi RumorGatto Loperfido Natali Russo FerdinandoGessi Nives Lospinoso Severini Niccolai Cesarino Russo VincenzoGiannantoni Luberti Niccolai Giuseppe Sabadin iGiannini Lucchesi Nicolini SacchiGiglia Lucifredi Nicosia SalizzoniGiolitti Lupis Nucci Salomon eGiorno Luzzatto 011ietti SalvatoreGiordano Macciocchi Maria Orilia SalviGiovannini Antonietta Orlandi Sandr iGirardin Maggioni

Padula Sangall iGiraudi Magliano

Pajetta Giuliano SannaGiudiceandrea Magri Palmiotti Santon iGonella Malagodi Palmitessa Sargentin iGorreri Malagugini Pandolfi SartiGramegna Malfatti Pascariello Savio Emanuel aGranata Mancini Antonio Passoni Savold iGranelli Mancini Vincenzo Pazzaglia ScagliaGranzotto Manco Pedini Scain iGrassi

Bertazzi Marchetti Pellegrino Scaifar iGraziosi Marino Pellicani ScalfaroGreggi Marinugi Pellizzari Scarascia MugnozzaGrimaldi Marocco

Pennacchini ScarlatoGuadalupi Marotta Perdonà SchiavonGuerrini Rodolfo Marraccini Pezzino ScianaticoGuglielmino Marras Piccinelli ScipioniGui Martini Maria Eletta Pietrobono Scutar iGullotti Maschiella

Pintus Sedat iHelfer Masciadri Pirastu Semerar oIanniello Mascolo Piscitello Serrentino

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Camera dei Deputat i

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Servadei Tozzi Condivi Menicacci RomeoServello Traina Niccolai Giuseppe ServelloSgarbi Bompani Traversa Nicosia Sponziell o

Luciana Tripodi Antonino Pazzaglia Tripodi Antonin oSgarlata Tripodi Girolamo Roberti Turch iSilvestri Trombador iSimonacci Truzzi Si sono astenuti sul disegno di leggeSinesio Tuccari n . 3449-B :Sisto TurchiSkerk Turnaturi Accreman D'AngeloSorgi Urso Alboni D'AuriaSpadola Usvardi Aldrovandi De Laurentii sSpagnoli Vaghi Allera di MarinoSpecchio Valeggiani Amasio D'IppolitoSpeciale Valiante Amendola Di PuccioSperanza Valori Amodei EspostoSpinelli Vassalli Arzilli Fasol iSponziello Vecchi Assante Ferrett iSpora Vecchiarelli Baccalini Fibbi GiuliettaStella Vecchietti Ballarin Finell iStorchi Vedovato Barca FiumanòSullo Venturoli Bardelli Flamign iTagliaferri Verga Bartesaghi Foscarin iTagliarmi Vespignani FregoneseBastianell iTanassi Vetrano Galluzz iBenedett iTani Vetrone GastoneBeragnol iTantalo Vianello Gatt o

BerlinguerTarabini Vicentini Gessi Nives

Biagin iTaviani Villa Giannanton iBiamonteTedeschi Vincelli Giannin iBo

Tempia Valenta Volpe Giovannin iBoldrin i

Terrana Zaccagnini GiudiceandreaBonifaz iTerraroli Zagari Gorrer i

Tocco Zamberletti Borraccino GramegnaTodros Zanibelli Bortot GranataTognoni Zucchini Bruni Granzott o

Busetto GrimaldiCaponi Guerrini RodolfoSi sono astenuti

n. 2216-B:sul disegno di legge

Cardia GuglielminoCarrara Sutour Ingrao

Alesi Giorno Caruso lotti LeonildeBadini Confalonieri Malagodi Cataldò JacazziBignardi Monaco Cebrelli La BellaBozzi Protti Cerati LajoloCamba Pucci di Barsento Ceravolo Domenico LamannaCottone Serrentino Ceravolo Sergio LamiDemarchi Cesaroni Lattanz i

Chinello Lavagnol iSì sono astenuti sul disegno di legge Cianca Lent i

n . 3526: Cicerone Leonard iCirillo Levi Arian Giorgina

Napoli Spinelli Goccia LizzeroColajanni Lodi Adriana

Si sono astenuti sui disegni di legge Conte Lombardi Maur onn: 3501-3502-3505 : Gorghi SilvanoAbelli De Marzio D'Alema Loperfid oDelfino Manco D'Alessio Lubert iDe Lorenzo Giovanni Marino Damico Luzzatto

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Camera dei Deputat i

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realizzazione di un primo complesso di uffi-ci per i deputati, uffici forniti di servizi d idattilografia e di altri elementari strumenti d ilavoro; al miglioramento dell'efficienza del-l'apparato tecnico e amministrativo della Ca-mera, puntando decisamente anche sulla intro-duzione di sistemi elettronici e di più mo-derne tecniche di lavoro ; alla creazione diuno schedario generale elettronico da utiliz-zare soprattutto per l'automatica classificazio-ne e ricerca delle leggi, e in generale per tutt ala produzione normativa, e da porre inoltr ecome strumento comune di lavoro delle as -semblee legislative, delle regioni e della stess apubblica amministrazione .

Non v'è dubbio, a nostro giudizio, che inquesto modo si toccano tre nodi di problem iche sono in fondo, e che sono chiaramentepolitici prima ancora che tecnici . Essi, in -fatti, attengono innanzitutto alla collocazion eed alla condizione di lavoro dei deputati al -l'interno della nostra Camera, vale a dire all osvolgimento della loro funzione, che si pon ein rapporto diretto sia con le esigenze nuovedi partecipazione, di democrazia, emergent idal paese, sia con i più complessi compiti d iintervento e di azione dello Stato in molt icampi della vita economica e sociale .

Si riferiscono, inoltre, all'ordinamento edalla strutturazione del personale, che non solodeve continuare ad essere di un elevato livel-lo culturale e tecnico, come si conviene adun Parlamento moderno, ma che dev'esserecollocato anch'esso in un giusto rapporto d icollaborazione con il corpo legislativo, ne lquadro di un assetto nuovo, noi riteniamo, chene individui e ne precisi le responsabilità el'autonomia .

Riguardano, infine, il rinnovamento pro -fondo delle nostre attrezzature, che tropp oancora risentono di concezioni ormai ana-cronistiche, specie per quanto concerne i si-stemi di preparazione della produzione legi-slativa, i metodi e la possibilità di documen-tazione e di studio, lo svolgimento della stessafunzione di controllo .

Sono questi, a nostro giudizio, problem iaperti dinanzi a noi, profondamente sentiti eprofondamente discussi già in altre analogh eoccasioni, in particolare, mi permetto di ag-giungere, per il contributo che è venuto di-rettamente dagli interventi che il nostro grup-po ha svolto .

Desideriamo perciò sottolineare che, in ge-nerale, questa individuazione di temi ci trovaconcordi e ci spinge a ribadire la necessitàdi provvedere con decisione e tempestività, de -finendo un programma organico di realizza-

Macciocchi Mari aAntoniett a

Malagugin iMalfatt iMarmug iMarrasMaschiellaMascoloMaulin iMazzolaMonasteri oMorell iMorvidiNahoumNapolitano Giorgi oNapolitano LuigiNiccolai CesarinoOgnibeneOrili aPajetta GiulianoPascariell oPasson iPellegrin oPellizzar iPezzinoPietrobonoPirastuPiscitelloPochett iRaffaell iRaicichRaucc iRe Giuseppin aReichlin

Rossinovic hSabadin iSacch iSandr iSannaSanton iScain iScipioniScutar iSgarbi Bompani

LucianaSkerkSpagnol iSpecchioSpecialeTagliaferr iTaniTedesch iTempia ValentiTerrarol iTodrosTognoniTrainaTripodi GirolamoTrombador iTuccar iValor iVecch iVecchiett iVenturol iVespignan iVetranoVianelloZucchin i

Sono in missione :

De Pascalis

TodrosNicolazz i

Si riprende la discussione sul conto consun-tivo 1969 delle spese interne della Ca-mera dei deputati e sul progetto di bi-lancio 1971.

PRESIDENTE .

iscritto a parlare l'ono-revole D'Alessio . Ne ha facoltà .

D'ALESSIO. Signor Presidente, la relazio-ne che accompagna il progetto di bilancio in -terno della Camera, integrata ora dalla dichia-razione del questore onorevole de Meo, ri-chiamandosi agli indirizzi seguiti nei passat iesercizi, sottolinea lo sforzo – e credo giusta-mente – che è stato compiuto per migliorar etutti i ervizi, culturali e materiali, necessar iai deputati per lo svolgimento delle loro fun-zioni . In particolare la relazione di quest'an-no accenna a tre questioni fondamentali : alla

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zioni, e fissando anche i tempi pluriennal idi attuazione . Ciò oltre tutto risponde ad esi-genze che tutti noi sentiamo vivamente e ch eriguardano le difficoltà - a volte davvero pe-santi - in cui spesso si è costretti ad operare .

Diamo volentieri atto, signor Presidente ,che ella stessa, l'Ufficio di Presidenza, il col-legio dei questori, si sono fatti carico di quest asituazione, si sono sforzati di operare nell edirezioni indicate, superando non lievi, seppu rcomprensibili, difficoltà . Anche se in alcun idi questi settori non possiamo oggi registrar erisultati conclusivi, cionondimeno dobbiamoapprezzare, agli effetti sia del miglioramentodelle nostre condizioni di lavoro, sia dell'at-tività legislativa, tanto per fare qualche esem-pio, la realizzazione dell'impianto elettroni-co per il voto, della nuova grande aula ch eha ospitato di recente il dibattito legislativ osulla riforma del diritto di famiglia, dell'am-modernamento di alcuni servizi tecnici, com equello della riproduzione dei documenti .

Tutto ciò, ripeto, valutiamo e apprezzia-mo nella giusta misura . Tuttavia, in sede d idiscussione del bilancio interno della Camera ,si impone di portare il discorso sui più pro -fondi contenuti politici ed istituzionali cui i lsuddetto progetto ci riconduce . Il dibattito nonpuò arrestarsi, perciò, alla valutazione - pur enecessaria - dell'adeguatezza o meno degl istrumenti tecnici a disposizione dei deputati ,e neanche ad un esame - pure necessario - si adegli indirizzi generali, sia dei singoli e con-creti atti di gestione della Camera . La doman-da cui si deve rispondere, se non vogliam oinsterilire questa nostra discussione, o se nonTogliamo deviarla su terreni che non possiam oaccettare e che dobbiamo respingere per il pre-stigio stesso del Parlamento, la domanda ch eè presente nel paese e nella società civile ri-guarda il modo in cui il Parlamento funziona ,la sua capacità di raccogliere e di esprimer ele aspirazioni e la volontà di rinnovamento de ilavoratori, quella di porsi in un giusto rap-porto con la nuova realtà democratica in att oe con l'istituto regionale, in primo luogo .

Questa è la domanda cui si deve rispondere ,anche e soprattutto nel momento in cui discu-tiamo dei nostri progetti e dei nostri program-mi di sviluppo e di miglioramento . Tutti noisappiamo che innanzitutto si tratta di una que-stione politica, che investe e fa emergere l eresponsabilità gravi della maggioranza e de lGoverno . Se oggi stiamo chiudendo questo pe-riodo di lavori parlamentari, sembra con u nnuovo rinvio delle questioni fondamentali d iriforma su cui più ampia e forte è stata l alotta del movimento dei lavoratori, a comincia-

re dalla legge per la casa; se il bilancio dellaattività legislativa è al di sotto delle necessit àdel paese e delle indifferibili richieste dei la-voratori ; ciò non può essere imputato davveroal Parlamento o ai deputati, che non sonostati certamente né negligenti né pigri . Anzi ,noi non possiamo accettare questa mistifica -z ione interessata, questa preordinata denigra-zione con la quale si cerca in quest'aula di far edi ogni erba un fascio e di attribuire al Par -lamento e ai suoi membri responsabilità po-litiche che sono di ben altra natura . Si deve in -vece parlare, se vogliamo andare alla sostan-za delle questioni, di responsabilità del Go-verno, si deve constatare che questo Govern onon appare in condizioni di portare avanti unminimo di programma, si deve sottolineare chela stagnazione e la crisi presenti trovano un aprecisa origine proprio nelle contraddizioni enell ' impotenza della compagine governativa .

Il Parlamento, semmai, subisce a sua volt ale conseguenze di questa situazione poiché sudi esso, come sulle altre istituzioni democra-tiche, si tenta di riversare la crisi che investei partiti della maggioranza e in primo luog ola democrazia cristiana . Questa operazionetrova un pericoloso punto di contatto - e n eabbiamo avuto questa sera una nuova dimo-strazione - con l 'agitazione di destra, alimen-tata deliberatamente da forze reazionarie efasciste, contro gli organismi della nostra de-mocrazia secondo uno schema ormai abba-stanza noto, che accoppia all'agitazione e alladenigrazione del paese una determinata posi-zione e azione all'interno del Parlamentostesso. E oggi questa azione, con il ritardo eil sabotaggio della piena entrata in funzion edelle regioni, tocca un punto di notevole pe-ricolosità .

Non possiamo dunque, signor Presidente ,non rilevare che si tratta di trovare, a comin-ciare dal Parlamento, le forze necessarie pe rbloccare questi processi di deterioramento, pe rridare nuova vitalità alle nostre istituzioni, pe rporsi in un positivo contatto con le domandedel paese . Ciò, appunto, richiede anche un di -scorso aperto sul modo in cui il Parlament osi trasforma e si rinnova, sul modo in cui s iadegua ai più complessi compiti che gli deri-vano dalla mutata realtà della società italiana ,sul modo in cui entra in relazione con le isti-tuzioni regionali, con il sistema delle autono-mie, con gli interlocutori nuovi venuti alla ri-balta del paese, a cominciare dal moviment osindacale unitario .

In questo quadro noi intendiamo porre connettezza un problema che ci sembra centrale .E il problema della rispondenza e della coe-

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renza del bilancio interno della Camera e del -la linea che in esso si esprime con i muta -menti strutturali e funzionali apportati ne llavoro del Parlamento dal nuovo regolament odella nostra Assemblea . C'è questa risponden-za ? Merita, questo discorso, un approfondi-mento ? Noi riteniamo di sì : pensiamo chequesto tema dovrebbe essere affrontato dai di -versi settori politici di questa Assemblea . Anoi sembra di dover sottolineare che il nuov oregolamento, come fu giustamente messo i nrisalto dal momento del voto conclusivo, s icaratterizza, su un piano politico generale, so-prattutto per la voluta valorizzazione dell afunzione dei gruppi parlamentari, per il de-centrarnento delle attività verso le Commissio-ni, accentuandone le funzioni legislative e at-tribuendo loro specifici compiti di controlloe di sindacato ispettivo, per la ribadita centra-lità delle Assemblee legislative in rapporto alprocesso di formazione della volontà politica ,come sedi delle decisioni politiche, e come stru-menti fondamentali di controllo sull 'esecutivo .

Non occorre, ci sembra, insistere oltre suquesti rilievi . Ci preme piuttosto osservare ch eil nostro obiettivo, e anche il compito cui sia-mo chiamati, è quello di dare attuazione aqueste disposizioni, o di continuare a dare piùintensamente attuazione a queste disposizioni ,e quindi di provvedere a quella profonda tra-sformazione delle strutture e degli ordinament iinterni della Camera necessaria al fine di ren-derne operanti innanzitutto le parti di mag-giore rilievo dal punto di vista istituzionaledel regolamento stesso. Ciò non è possibil esenza una visione generale ed organica de iproblemi che si pongono, senza la definizio-ne di un programma di riorganizzazione d iristrutturazione dei nostri apparati, servizi e duffici, senza la fissazione di un piano di ese-cuzione anche pluriennale . In questo quadro ,a nostro parere, è necessario sollecitare ed ot-tenere per questa opera la partecipazione de lcorpo dei funzionari e di tutto il personal edella Camera . Ad essi non rivolgiamo solo u nringraziamento per il lavoro che svolgono ,spesso anche in condizioni di effettiva diffi-coltà, ma soprattutto l ' invito a farsi anch ' es-si carico di questi problemi, ponendosi deci-samente, con una mentalità nuova ed aperta ,di fronte alle grandi questioni della trasfor-mazione positiva della nostra istituzione edello sviluppo della democrazia .

Siamo consapevoli, quindi, che si tratta d iun lavoro di grandi proporzioni e di rilevan-te impegno . Anche per questo, esso non pu òessere attribuito alla sola responsabilità de -gli organi tecnici, richiedendosi invece la par-

tecipazione decisionale degli organi collegial idi direzione della Camera, compresi quell idelle Commissioni e dei gruppi parlamentari .

su questa base che può e deve essere fatt aanche la valutazione dei costi e delle spes enecessarie . Anzi, sotto questo profilo, signo rPresidente, noi pensiamo che debbano esseredette alcune parole chiare sulla spesa per i lParlamento, cominciando col respingere net-tamente quella campagna denigratoria ch eviene sistematicamente condotta nell ' intentoevidente di colpire l 'ordinamento democratic odel paese e di cui abbiamo sentito anche poc ofa una eco in questo dibattito .

Il paese, i lavoratori, le assemblee elettiv ehanno bisogno che il Parlamento funzioni, cheoperi ai livelli nuovi richiesti dalle trasfor-mazioni della società . Questo vuol dire che oc -corre porre le Assemblee legislative in condi-zione di intervenire meglio e più celermentenei diversi settori della vita sociale, su cu igradatamente va allargandosi l'azione pub-blica; vuoi dire anche disporre degli strumen-ti e dei mezzi per mantenere e costruire i nuo-vi contatti col paese : le indagini conoscitive ,le delegazioni parlamentari, le udienze i nCommissione, le indagini delle Commission ispeciali ; significa, infine, assicurare ai parla-mentari la possibilità di assolvere alle crescen-ti richieste della loro azione politica e legisla-tiva individuale . Se consideriamo la spesa de lParlamento rispetto alla funzione, al lavoro,all 'attività che in esso si svolge, non possia-mo certamente dire che sia alta . Stando an-che alle cifre citate questa sera con evident eintenzione deteriore, arriviamo alla conclu-sione che ciascuno di noi costa, signor Presi-dente, meno di una lira all'anno per elettore ,che ciascuno di noi costa meno di mezza liraall'anno per cittadino. E si tratta di un Parla -mento che, oltre ad essere al centro e all atesta della vita democratica del paese, assolv ecertamente ad una importante e decisiva fun-zione di sviluppo della nostra democrazia, d isoluzione dei problemi del nostro paese .

La verità è che la spesa che noi dobbiam osopportare va rapportata alle reali esigenze d ifunzionamento della macchina parlamentare ,non potendosi accettare un criterio diverso edessendo consapevoli tutti noi del fatto ch el ' impiego di adeguate risorse in questa dire-zione costituisce, oltre che un positivo investi -mento per tutto il paese, una condizione es-senziale per una piena rispondenza delle isti-tuzioni democratiche alla domanda stessa d idemocrazia che esiste nel paese stesso .

Tutto questo esige, signor Presidente, an-che una definizione ulteriore dei problemi che

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sono_ in atto. Noi riteniamo che questi pro-blei riguardino: in primo luogo l ' ordina-mento del personale, la distribuzione e laqualificazione di esso in rapporto al decentra -mento delle funzioni in Commissione ; l'auto-nomia e la responsabilità di esso nel quadrodi una articolazione rispondente maggiormen-te ai rapporti di collaborazione da instaurarecon il corpo legislativo, i singoli deputati e di gruppi, cui risale, in definitiva, perché inve-stiti del mandato popolare e della funzion elegislativa, la responsabilità fondamentale de lgoverno di questa Assemblea; in secondo luo-go, l 'esigenza che le strutture materiali e l eattrezzature tecniche siano rapportate innan-zi tutto al sodisfacimento delle necessità d ilavoro degli organismi legislativi, e alla fun-zione di collaborazione tecnica con i singol ideputati ; in terzo luogo il funzionamento e laresponsabilità degli organi collegiali di dire-zione della Camera e delle Commission iche il nuovo regolamento ha valorizzato edampliato .

Perciò desideriamo porre in rilievo che un odei compiti urgenti cui ci si deve applicare ri-guarda il tipo di ristrutturazione dell 'ordina-mento e dell'assetto del personale in funzion edel Parlamento, ed in primo luogo in rapport oai nuovi compiti delle Commissioni . Il decen-tramento legislativo ed il controllo politic oprevisto dal regolamento nella sede delle Com-missioni non potrà avere effettiva e positiv aattuazione se verranno a mancare alcuni pre-supposti . Tra questi presupposti riteniamo d idovere indicare la necessità che le Commissio-ni vengano dotate di funzionari ed impiegat iper affiancare il personale oggi esistente, ch eè preparato ed esperto, ma certamente nume-ricamente insufficiente ; l ' organizzazione men osommaria dei servizi nelle Commissioni stesse ,a cominciare dalla resocontazione stenografi-ca delle- attività di controllo, oggi registratesolo per grandissime e approssimative linee; lapubblicità dei lavori nelle Commissioni speci enell'attività legislativa per trovare, anche perquesta via, un giusto contatto con l'esterno e danche per rendere più agevole il lavoro dell astampa : la necessità infine di dotazioni tec-niche a servizio delle Commissioni stesse, mol-te delle quali sono perfino sprovviste di im-pianti di amplificazione .

Ma a chi spetta, signor Presidente, di deci-dere questa ristrutturazione che abbraccia ,oltre ai problemi delle Commissioni, un pi ùampio arco di questioni ? Noi sentiamo ch eanche questi problemi impongono una scelt apolitica delicata, la cui soluzione non può es-sere ricercata e trovata se non nelle indicazio -

ni stesse contenute nel regolamento dell anostra Assemblea .

Non si tratta di problemi soltanto tecnici ,ma di questioni che coinvolgono aspetti rile-vanti di ordine politico ed istituzionale de irapporti tra i gruppi, della vita stessa de lParlamento .

Perciò riteniamo che, fermi restando i po-teri e le responsabilità degli organi della Ca-mera, debbano essere chiamati a queste deli-berazioni i gruppi stessi, gli uffici di presiden-za delle Commissioni, l ' ufficio di Presidenz adella Camera, al fine di definire – si intende ,nelle forme e nei modi più opportuni – sia l afissazione degli orientamenti e dei programmi ,sia la forma delle decisioni da adottare . Inbase a questi criteri e metodi pensiamo ch edebbano essere affrontati e risolti diversi pro-blemi che si sono venuti presentando . Tra

questi indico in particolare i metodi per l 'eser-cizio da parte della Camera dei doveri di con-trollo sulle diverse attività che si svolgono indipendenza dell'approvazione del bilancio edella realizzazione dei suoi programmi .

Non poniamo di certo in discussione l 'ap-plicazione del criterio dell ' esercizio di partico-lari controlli sui lavori edili per garantire l atutela dell'interesse dell 'Amministrazione sot-to ogni profilo, sia tecnico, sia finanziario .Riteniamo, anzi, che vadano studiate tutte l emisure atte a garantire la massima serietà neicasi di appalti di lavori, di realizzazione e d icollaudo dei medesimi. Non è detto tuttaviache si debba necessariamente fare ricorso aconsulenze da fissare in modo continuativo .Può essere invece sistema migliore quello –che noi proponiamo – di ricorrere, sì, all aconsulenza, in ogni caso di uffici pubblici e d iStato, ma per svolgere determinati e specific icontrolli, ovvero in ragione di compiti spe-cificamente definiti .

In ragione di questo orientamento ed i nragione di questo giudizio noi prendiamo que-sta sera atto dell ' avvenuta cessazione del rap-porto che legava alla Camera, in funzione d i

consulente, l'ingegnere Chiatante . Indipenden-temente dall'accertamento di eventuale respon-sabilità in ordine alla nota vicenda giudi-ziaria, riteniamo che la consulenza di cui s iparla sia durata troppo e che dovesse inter -rompersi al momento in cui il tecnico avev acessato le sue funzioni di capo dell'ufficio spe-ciale per le opere pubbliche, della capitale ;funzioni, appunto, che erano state all'origine

dell ' avvenuta sua nomina . Noi siamo contrar iin via di principio, come abbiamo già fatt onotare. a forme di controllo attuate con consu-

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lenti a tempo indeterminato e in generale al -l ' inserimento di controllori all ' interno degl iorganismi che devono essere controllati . Ab-biamo criticato questo metodo, che è in us otuttavia - lo riconosciamo - in parecchi orga-nismi pubblici, poiché riteniamo che i con-trolli debbano essere concepiti e attuati i nmodo diverso . Prendiamo comunque atto dell adecisione degli onorevoli questori, ritenend ooltretutto che la Camera abbia giustamenteoperato nel momento in cui, agendo in un acerta direzione, ha dato una indicazione, u nesempio che può e deve valere per tutta l apubblica amministrazione .

Questione diversa è invece quella se si deb-ba fare ricorso alla forma della consulenzaper coprire determinate attività di istituto del-l 'Assemblea. La nostra opinione è che dispo-niamo di funzionari preparati e capaci, di cu iabbiamo stima, che possono sempre rispon-dere pienamente alle esigenze di funziona-mento che via via si presentano. Non volendotuttavia escludere la possibilità di eccezional isituazioni nelle quali si rendesse necessariofar ricorso a tale forma di collaborazione, c isembrerebbe allora necessaria una delibera-zione non dei soli organi amministrativi o tec-nici, ma adottata con la partecipazione degl iorganismi collegiali di direzione delle Com-missioni .

Su queste basi va impostato, a nostro giu-dizio, anche il discorso sulle strutture mate-riali e tecniche. Fondamentale in questo qua-dro è il problema del cervello elettronico, l acui sperimentazione sta procedendo con risul-tati abbastanza positivi . Preliminare però adogni altra decisione è, a nostro giudizio, l adefinizione del problema delle dimensioni, de ltipo di impianto, sembrandoci essenziale per -venire ad un servizio utile non solo alla Ca-mera, ma al Parlamento nel suo complesso ,alle regioni e ad eventuali altri organi dell oStato . Si deve perciò proseguire, come la Pre-sidenza della Camera ha fatto, nella ricerc adi una intesa con l ' altro ramo del Parlamento .A giudizio nostro, non avrebbe alcuna giu-stificazione il procedere per vie parallele ; alcontrario, e non solo ovviamente per ragion idi economia, ma per questioni di omogeneit àe di funzionalità, riteniamo indispensabile ar-rivare ad una soluzione concordata per l amessa in opera di questa essenziale struttura .La nostra proposta, signor Presidente, è che ,data l ' importanza del servizio che si vuol eistituire e considerati gli indubbi vantaggi d isnellimento del lavoro, di coordinamento e d iperfezionamento delle attività legislative e d idocumentazione, si debba affidare ad una Com-

missione mista di senatori e di deputati i lcompito di esaminare il problema e di prepa-rare una soluzione comune, ivi compresi gl iaspetti tecnici e finanziari di essa. Oltre tutto ,ciò rappresenterebbe una utile esperienza pe restendere e incrementare la collaborazione ne-cessaria sui terreni comuni tra i due rami delParlamento e tra questi e gli istituti regionali ,aprendo la via a possibili altre intese, com enel caso cui ora voglio accennare, che riguar-da appunto le iniziative che si stanno svilup-pando nell'uno e nell'altro ramo del Parla-mento in materia di difesa della natura o piùin generale sul terreno della difesa dell 'equi-librio ecologico .

Circa le strutture materiali, infine, signo rPresidente, noi riteniamo che, date le notee crescenti esigenze, si ponga il problema d iuna valutazione complessiva dei diversi bi-sogni e della fissazione di un programma d i

attuazione per fornirci o acquisire i locali ne-cessari . In questo quadro siamo dell'avvisoche si debba procedere in base a criteri d ipriorità, riconoscendo la urgenza della siste-mazione della nuova biblioteca, sia per ra-gioni di sicurezza, sia perché si tratta di u nessenziale strumento del nostro lavoro ; e al-tresì riconoscendo la necessità degli uffici d aporre a disposizione dei deputati, oggi ridott iad usufruire di una frazione di scrivania e d iun solo cassetto .

Signor Presidente, forse sono stato ecces-sivamente lungo ; vorrei ora rapidamente con-cludere dicendo innanzitutto che annuncio, anome del gruppo comunista, il voto favorevol eal bilancio interno della Camera . Quanto è statofatto per l 'ammodernamento delle nostre strut-ture rappresenta un passo in avanti rispetto

a situazioni del passato, ora in via di nettosuperamento. Ci sembra tuttavia evidente i lfatto che con il nuovo regolamento vengonoora posti agli organi della Camera ed a tutt inoi compiti crescenti ; si richiede di procederecon maggiore speditezza- e decisione in que-sta direzione. Ce lo chiede il paese che at-tende dalle sue istituzioni l'adempimento pie-no delle funzioni legislative, di controllo, de-mocratiche; lo chiediamo noi stessi per fareassolvere a questo Parlamento, in questa parti -colare e specifica situazione che stiamo attra-versando, una funzione altamente positiva ,una grande funzione democratica alla testadel rinnovamento del paese, alla testa dellegrandi masse popolari che chiedono un pro-fondo rinnovamento della società italiana.(Applausi all'estrema sinistra — Congratula-zioni) .

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PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Manco. Ne ha facoltà .

MANCO. Molto brevemente, signor Presi -dente, perché ritengo che una parte fonda -mentale del bilancio interno della Camera si agià stata esaminata in maniera efficace daparte dell 'onorevole Giuseppe Niccolai . A giu-stificazione del mio intervento - anche se ogn isingolo deputato può intervenire sul bilanciodella Camera con pieno dirito - devo dire (purriconoscendo una mia personale colpevolezza ,probabilmente, per non aver seguito negli ann ipassati il dibattito sul bilancio interno dell aCamera), che a me, e probabilmente a unabuona parte della pubblica opinione, era sem-brato che tali discussioni sul bilancio internodella Camera si svolgessero in una forma piut-tosto riservata e segreta, senza che fosse dat aal dibattito la necessaria pubblicità per ren-dere edotta tutta l 'opinione pubblica del con -tenuto del dibattito medesimo e degli eventua-li motivi di censura o di adesione al docu-mento che veniva presentato dai questori edall'Ufficio di Presidenza. È questa indubbia -mente una mia colpa, della quale faccio am-menda, perché devo prendere atto, signor Pre-sidente, del fatto che, sia pure ad un 'ora tar-da, per questo dibattito vi è una partecipazio-ne che, se pure numericamente non elevata, èperò senz'altro notevole .

E devo anche dare atto del fatto che la re-lazione orale del questore onorevole de Meo èstata leale sotto il profilo dell 'assunzione d ialcune responsabilità, che io mi permetterò d iesaminare - queste sì - sotto un profilo som-messamente critico per quanto concerne tuttala parte che ha comportato investimenti di spe-sa da parte dell'ufficio di Presidenza e da par -te degli onorevoli questori .

Abbiamo preso atto dai documenti presen-tati alla nostra attenzione e dalla relazioneorale del questore de Meo delle giustificazion inon so di che cosa - stiamo attenti a questoaspetto, onorevole de Meo, che apre una cre-pa in quella che è stata la leale linearità dell asua relazione - ma parrebbe dell 'assunzione aperito, consulente o tecnico - non so con qual efunzione abbia svolto la sua attività - fin da llontano 1958 dell ' ingegnere Chiatante . Onore-vole de Meo, ella ha fatto non un cenno, m aun discorso molto aperto, ha affrontato il temaed ha posto iI problema, non in termini evi-dentemente di pura e semplice contabilità ,ma in termini di scelta intellettuale da partedel consulente, il quale avrebbe mantenutofede ai suoi impegni mantenendosi - così ell aha detto - per quanto riguarda i compensi en -

tro limiti inferiori alla norma e adempiendoscrupolosamente ai compiti affidatigli . Tant 'è- ecco la giustificazione che ella poteva anch enon fornirci, ma una giustificazione che m iparrebbe indicare una certa colpevolezza, re-gistrata sia pure a posteriori (a me non piac einfierire sulle persone cadute in disgrazia an-che perché come avvocato mi piace assumer ela difesa, ma siffatte vicende sono decise inbase ai fatti e i fatti in questo caso sono quell iche sono) - che ella ha detto che il Chiatant epercepiva una parcella - sono queste le su eparole - al di sotto del normale (non so diquale percentuale), e con questo ha volutooffrire una giustificazione in verità stranissi-ma, della preferenza usata nei confronti del-l'ingegner Chiatante, che ora non si può as-solutamente pensare sia stata, sotto il profilomorale e sotto il profilo sociale, apprezzabile ,dopo quanto è accaduto . Dobbiamo ritenereche i questori della Camera, che l ' amministra-zione della Camera, abbiano fatto una scelt asbagliata, perché i fatti e le realtà, purtroppodrammatiche, hanno dimostrato che c 'è statoun notevole errore, chiamiamolo errore, nonparliamo di colpevolezza . Cioè, l ' opinione pub-blica italiana ha notato che per lunghi ann iha svolto attività in qualità di consulente del -la Camera, retribuita sia pure in maniera in-feriore agli onorari stabiliti dalle tariffe pro-fessionali, un tizio il quale oggi è imputatodi un reato gravissimo in danno dello Stato .Se ne poteva fare a meno ? Non se ne potevafare a meno ? In base a quali criteri è statafatta la scelta ? Sono stati interpellati i consi-gli degli ordini professionali ? Si è procedutoad una selezione ? Si è partiti in maniera di-rezionalmente precisa con obiettivo precisoChiatante ? Questo tema, poiché poi la stori a'Ti ha dato torto, è stato approfondito ?

DE MEO, Questore . Ho detto con moltachiarezza che la prima volta che fu chiamat ol'ingegner Chiatante come consulente per al-cuni lavori alla Camera, ciò avvenne perch éin quel momento egli rivestiva la carica d icapo dell'ufficio generale per le opere pub-bliche della capitale .

PAllAGLIA . Aveva l'obbligo di farlo gra-tuitamente, allora. I dipendenti dello Statosono pagati per fare questo .

MANCO. La ringrazio di queste delucida-zioni, onorevole de Meo, ma io ho colto -me lo consentirà - non l'aspetto di colpevo-lezza, bensì l'aspetto di precarietà del suo di -scorso attorno a questo argomento scottante

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e bruciante, proprio là dove ella riteneva dioffrire a noi deputati la giustificazione de lfatto adducendo che le relative parcelle eran oal di sotto di quelle volute dalla tariffa .

A questo proposito io devo dire il mio pen-siero nel modo più aperto e leale possibile esenza riserve . Noi stiamo forse parlando lin-guaggi diversi, ma tutti i discorsi sono dirett iad una finalità comune, e mi permetterò d iconcludere su questo argomento offrendo un ainterpretazione (non perchè quanto detto da lcollega onorevole Giuseppe Niccolai necessit idi una interpretazione, poichè il suo pensier oè apparso molto chiaro dalle sue parole) ch emi pare perfettamente legittima, per quantoconcerne la paura e la preoccupazione, ch esi legge anche nella relazione, da parte un po 'di tutto il Parlamento di trovarsi sempre a ldi sotto dei limiti stabiliti dalla legge quan-do si tratta di pagare .

Io voglio qui porre un problema, che sca-turisce dalla relazione, in ordine, per esem-pio, alla entità della maggiore spesa, o per l omeno di una parte di essa, relativa al capi-tolo delle indennità parlamentari . Il proble-ma deve essere visto organicamente, ed è ben eaffrontarlo senza infingimenti e senza riserve ,con molta lealtà . Esso concerne il concettodella organicità della funzione del Parlamen-to, cioè la fondamentale esigenza di funzio-nalità che noi tutti dobbiamo perseguire, eche riguarda il Parlamento nella sua globa-lità ed i singoli membri di esso .

Questo incespicare (devo fare appello all anota lealtà dell ' onorevole Presidente e al suoben noto coraggio nell ' esprimere le propri eidee), questo avere paura, questo dire e no ndire, questo offrire e non offrire alla pubblicaopinione certi elementi dei nostri interna cor-poris non ci convince . Non vediamo come s ipossa stabilire che il parlamentare deve essereadeguato al magistrato, ma solo per 1'87 o pe ril 90 o per il 50 per cento ! Non vedo come s ipossa stabilire questo stranissimo dislivell otra noi e i magistrati non solo sotto il profil omorale, ma anche dal punto di vista material e(che del resto ha riflessi anche di ordine mo-rale), senza avere poi il coraggio di dire cheil deputato non può avere un trattamentoidentico a quello del magistrato .

Il discorso, allora, dal punto di vista giu-ridico, economico e morale è diverso. Si dicache noi abbiamo un trattamento diverso, no nche abbiamo il trattamento dei magistrati ,però soltanto nella misura dell'80 per cento .È questo un rilievo, onorevole Presidente, m isi consenta dirlo, che tocca la mia lealtà e l amia sensibilità .

Il parlamentare non ha alcuna ragione d imettersi in concorrenza con il magistrato . Nonha nulla da temere sul terreno della efficien-za produttiva nella società, ha una sua posi-zione autonoma che nella gerarchia dei poter icostituzionali viene prima di quella del poter egiudiziario . Non si comprende dunque questapaura, questo trincerarsi dietro speciose argo-mentazioni, senza avere il coraggio non dic odi attuare la perequazione di carattere econo-mico, ma di riconoscere nel suo giusto valor ela funzione morale e giuridica affidata al par -lamentare . Questo punto avrebbe dovuto esse -re sottolineato in modo più evidente di quant onon risulti dalla relazione al bilancio internodella Camera. Si tratta, onorevole de Meo ,della funzionalità del Parlamento e del cor-retto esercizio della loro funzione da parte de iparlamentari, in quanto concorrono a garan-tire la funzionalità generale dell'istituto . Sitratta di mettere a disposizione del parlamen-tare tutti quei mezzi di ordine materiale e tec-nico che gli consentano di lavorare e di ope-rare 'in piena consapevolezza e responsabilità .Certo, onorevole de Meo, se il parlamentaredisponesse di tutti i servizi necessari all'esple-tamento della sua attività ; se il deputato po-tesse avvalersi di tutto quell ' apparato che l aCamera oggi non offre, allora il deputato po-trebbe benissimo fare a meno dell'indennità ,e non si porrebbe certo alcun problema di pro -porzione fra l'indennità parlamentare e lo sti-pendio dei magistrati . Qualora fosse consen-tito al deputato di sodisfare le normali esi-genze derivanti daIl'espletamento del suo uf-ficio, l'indennità, ripeto, potrebbe benissim oessere soppressa . Ma in realtà quali sono iservizi, quali sono gli strumenti, qual è laorganizzazione tecnica di cui il deputato pu òavvalersi ? Non sta .a me il dirlo, perché ognu-no di noi, onorevoli colleghi, sa perfettamen-te quali sono le necessità che deve fronteg-giare per l'adempimento dei suoi doveri costi-tuzionali . È questo un problema che occorr eaffrontare e che è connesso direttamente co nla voce di spesa che si riferisce alle indennitàparlamentari .

Per quanto riguarda, signor Presidente, iservizi della Camera, da parte del collegaonorevole Giuseppe Niccolai – sia pure condigressione molto veloce – è stato fatto unaccenno ad alcuni nostri . . . « fratelli separati » .Io vorrei riprenderlo . Non so se dal punto d ivista, per così dire, costituzionale-parlamen-tare sia possibile tradurre in atto certi sugge-rimenti che io mi permetto di fare ; ma è fuor idi dubbio che taluni servizi della Camera no nbeneficiano, dal punto di vista della retribu-

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zione, del trattamento riservato ad altro perso-nale. Non so, ad esempio, quale sia, in gene-rale, il trattamento economico del personal edella Camera; ma certo sarà in relazione agl iadempimenti richiesti, che sono diversi daquelli degli altri impiegati dello Stato, perch ésono sicuramente più impegnativi e anche piùonerosi .

Ebbene, questi « fratelli separati », anch ese dipendono da diversa amministrazione ,cioè da amministrazione non parlamentare ,tuttavia vivono un po' la nostra vita, dedican oal loro lavoro il tempo che anche noi vi dedi-chiamo . L'onorevole Giuseppe Niccolai ha por-tato l'esempio degli impiegati dell'ufficio po-stale : e in verità un po' tutti ci stiamo inte-ressando di questo settore della Camera ch esembrerebbe quello più trascurato, meno con-siderato : riteniamo che il trattamento di que-sti impiegati, attraverso uno studio, ripeto, d icarattere costituzionale-parlamentare, dovreb-be essere inserito nella normalità dello statusdei funzionari e degli impiegati della nostraCamera .

E ancora, signor Presidente, un gran pas-so in avanti sembrerebbe esser stato fatto conla notevole innovazione del regolamento dell aCamera. Non so se questo regolamento si pro-ponga l'unica finalità di accelerare i lavor iparlamentari attraverso la riduzione dei tempistabiliti per gli interventi dei deputati o peri lavori di Commissione, o se invece esso ri-fletta un nuovo diritto parlamentare, una codi -ficazione che vada alla sostanza della funzion eparlamentare .

'Mi pare di poter registrare con sodisfa-zione che alcune interrogazioni parlamentar iche erano state dichiarate non proponibili tem-po addietro, quando si riferivano a un certopotere dello Stato, siano state ora valutate dal -l'onorevole Presidente in maniera diversa . Emi spiego . Una interrogazione presentata daun deputato all'esecutivo, e che concerna i lConsiglio superiore della magistratura o u nmagistrato, fino a qualche tempo fa era ri-tenuta improponibile sull'assioma che il Par-lamento non potesse svolgere una funzion edi controllo su un libero e autonomo poter edello Stato, quale è il giudiziario . Mi pare ,signor Presidente - e, se sbaglio, mi corregg a- che ella abbia un po' riveduto questo vecchi oatteggiamento, né so se tanto abbia fatto all aluce del nuovo regolamento ; penso l'abbia fat-to con una interpretazione evolutiva . . .

PRESIDENTE. Non alla luce del nuovoregolamento : è il buon senso che porta inquesta direzione. Ma non mi attribuisca di

aver riveduto un mio precedente atteggiamen-to; perché se ella mi imputa, per così dire, u npassato che va dal 1860 ad oggi, non saprei chefare .

MANCO . Mi riferivo all'istituto della Pre-sidenza della Camera, che evidentemente hauna sua continuità . Tuttavia desidero anch eoggi insistere sul fatto che le interrogazioni ,qualunque sia la finalità che con esse il de-putato vuole raggiungere, essendo espression edi una volontà e di una funzione di controllo ,non dovrebbero essere in linea di principio su-scettibili di reiezione . Questo è un principi oche investe non solo la funzione e il diritt odel deputato, ma anche l'interesse general edella società. L'interrogazione respinta do-vrebbe essere l'eccezione .

I miei rilievi sono suggeriti dal ricordo d ialcune interrogazioni presentate sulla manca-ta attività del ministro di grazia e giustizia ne lprovvedere a certe scadenze che, nonostante l aprovvisorietà della funzione ministeriale, at-tenevano ad un arco di tempo che il voto par -lamentare aveva stabilito essere quello e nonaltro. Se quindi il deputato interviene in que-sto settore, ha il diritto di vedere accettata l asua interrogazione e di ricevere risposta dalGoverno, a norma di regolamento, entro il ter-mine stabilito.

PRESIDENTE. Onorevole Manco, permettauna interruzione . Siamo qui per chiarirci leidee. Nel caso specifico, non è stata questionedi respingere lo strumento in sé, ma di rile-vare che il contenuto non poteva formare og-getto di una interrogazione, bensì di una in-terpellanza. Questo ho fatto sapere .

MANCO. Veramente avevo saputo cosa di -versa.

PRESIDENTE. Non è colpa mia. In quelrilievo, comunque, non è stato il buon senso ,ma il regolamento a sorreggermi .

MANCO . Sono lieto di avere avuto quest aprecisazione, e convengo che il regolament odella Camera deve essere fatto osservare d atutti i deputati ; però a nulla varrebbe cheil regolamento della Camera fosse fatto osser-vare ai deputati, se poi - non so fino a ch epunto con l 'autorizzazione della Presidenza -l 'esecutivo non rispondesse nei termini stabi-liti dal regolamento o non risponde mai . Cosìabbiamo, da una parte, l'imposizione ai de-putati dell 'osservanza del regolamento, e ,dall 'altra. una chiara tolleranza verso il Go-

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Verno, il quale può permettersi di mai rispon-dere alle interrogazioni presentate dai parla-mentari .

PRESIDENTE . Onorevole Manco, se l ' ese-cutivo non risponde, il Presidente ha ora adisposizione uno strumento regolamentare . Hogià avvertito l 'esecutivo che lo adoprerò. L'ar-ticolo 134, secondo comma, del regolament odispone : « Se il Governo non fa pervenire l arisposta nel termine previsto nel precedentecomma, il Presidente della Camera, a richie-sta dell ' interrogante, pone senz 'altro l ' inter-rogazione all 'ordine del giorno della sedutasuccessiva della Commissione competente » .

MANCO . Sperimenteremo, signor Presi -dente, questa chiara obiettività del suo com-portamento e del suo giudizio . Però non sose il Governo non eluderà anche queste pre-scrizioni del regolamento .

Ho sentito il discorso del collega D ' Ales-sio, che voleva essere una censura aperta al -l ' intervento dell 'onorevole Giuseppe Niccolai ,tacciato di critica deteriore alla funzione de-mocratica del Parlamento e del parlamentare .Non so se il collega comunista abbia recepit oattentamente la sostanza dell ' intervento de lcollega del mio gruppo, che si riferiva all afunzionalità del Parlamento, che è l 'assisedemocratica dello Stato, intendendola non sol oin senso formale e materiale, ma soprattutt osostanziale e morale .

A parte le legittime differenziazioni ideo -logiche e programmatiche che discendon odalle nostre rispettive appartenenze partitiche ,ognuno di noi, di fronte alla pubblica opi-nione, alla multiforme società civile, è l aespressione del Parlamento e, come tale, por-tatore di un bagaglio che deve essere, sì, legi-slativo, di capacità intellettuale e operativa ,ma soprattutto di elevatezza morale .

Quando il collega Niccolai ed io, che m iaggiungo a lui in questa affermazione di prin-cipio, condanniamo anche con durezza alcun esituazioni difficilmente difendibili sotto il pro -filo per l 'appunto morale, tanto facciamo inomaggio a quello che deve essere invece i ldovere primario del Parlamento e del parla-mentare di ben figurare .

Signor Presidente, abbiamo affrontato i lproblema della revisione regolamentare, de lrinnovamento dei nostri strumenti di funzio-namento interno. Riteniamo però di doverc ifermare ad un'opera che, per definizione, as-sume come un presupposto questa tradizionedel Parlamento, questa sua forma giuridicanel tempo ? Non deve piuttosto affrontarsi an-

che il compito di un aggiornamento più pro-fondo che adegui il nostro istituto ad una so-cietà cambiata, ad una storia che cammina ?Desidero porre questo quesito, che mi parelegittimo, come espressione di un dibattito se -rio, volto ad operare un esame vero, un auten-tico bilancio della nostra casa comune, dell anostra Assemblea.

Di fronte ad una Corte costituzionale ch eritiene di evolversi secondo la realtà social e- magari anche contro il diritto - e stabilisc ee consolida un diritto nuovo che giustifica inrapporto ad una realtà sociale che cambia ; d ifronte a certi organismi giuridici che dovreb-bero essere pilastri angolari immutabili dell asocietà, ed invece secondano il moto di cam-biamento, o se ne fanno trasportare, ritenia-mo noi (pongo il quesito, le conclusioni po ile trarremo tutti insieme), che il Parlament oitaliano rinato venticinque anni fa debba ri-manere, dopo tanti anni di mutamenti social i

e storici, ancorato alle stesse forme e premess eche esistevano al momento della resurrezione ,della rinascita ? Oppure il problema di fond onon è di scavare fin nelle carni del Parla-mento per studiare quali possono essere i rap-porti più nuovi e più snelli con la società d i

oggi ?Questo è il quesito che, ripeto, ritengo si a

fondamentalmente implicito in un serio bi-lancio del Parlamento italiano. (Applausi adestra) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole La Loggia. Ne ha facoltà .

LA LOGGIA. Signor Presidente, onorevol icolleghi, onorevoli questori, desidero parlaredi un argomento di natura particolare che

esporrò molto brevemente, data l 'ora tarda.Mi ricollego ad un ordine del giorno che

fu presentato dall'onorevole Andreotti in oc-casione della discusàione del nuovo regola-mento, e venne recepito dalla Presidenza co nl 'assicurazione che la materia sarebbe po istata oggetto di uno studio approfondito insede di Ufficio di Presidenza. L'ordine de lgiorno, trattato nella seduta antimeridian adel 17 febbraio 1971, così si esprimeva : « LaCamera, in riferimento all 'articolo 15 del pro-prio regolamento, invita l 'Ufficio di Presiden-za ad affrontare e risolvere il problema de lpersonale dei gruppi parlamentari, il quale

collabora efficacemente alla attività dei grupp istessi e ha diritto ad una tranquilla sicurezzanell ' adempimento del suo lavoro » .

In quell'occasione il Presidente assicur òl'onorevole Andreotti, accettando l'ordine del

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giorno, che si sarebbe fatto luogo a riunion idell'Ufficio di Presidenza dedicate all'argo -mento, e che a queste riunioni avrebbero par-tecipato anche i presidenti dei gruppi .

Credo che la funzione che hanno assunto igruppi parlamentari col nostro nuovo regola-mento - a suo tempo sottolineata efficacemen-te nella relazione introduttiva presentata dall aGiunta - autorizzi davvero a sperare che i lproblema possa essere risolto .

Non voglio qui fare un'analisi dei poter iche sono stati attribuiti ai capigruppo, ch esono ormai artefici della vita del Parlamento :perché ripeterei norme del regolamento chetutti conosciamo . Mi limito piuttosto a sugge-rire una qualche possibile via di soluzione ,che potrebbe essere quella di costituire unfondo a gestione separata e distinta per il sov-venzionamento dei gruppi parlamentari, dadistribuire poi, in base al terzo comma del -l ' articolo 15 del regolamento, ai gruppi, se-condo la loro consistenza numerica ; suggeri-rei, inoltre, che di esso facesse parte un fond odi accantonamento per il trattamento di quie-scenza del personale, retto da regole e proce-dure analoghe a quelle che disciplinano il trat-tamento di quiescenza del- personale della Ca-mera dei deputati .

È ovvio che dovrebbe essere previsto unsistema di contribuzione da parte dei dipen-denti dei gruppi parlamentari . È altrettant oovvio che questa mia sottolineatura tende adassicurare a questi dipendenti non soltanto untrattamento di quiescenza, ma anche la stabi-lità del rapporto d'impiego .

Sono questi gli argomenti che intendevotrattare, signor Presidente. Mi limiterò ad ag-giungere che il gruppo democristiano voteràa favore del bilancio della Camera, perché no iconsideriamo positivamente la sua impostazio-ne, approviamo la relazione che è stata fatt aqui con tanta perspicuità e sinteticità dal que-store onorevole de Meo e riteniamo soprat-tutto che ciò che il Parlamento ha costituitonella vita democratica del paese, dalla Costi-tuzione della Repubblica ad oggi, non poss aessere valutato in termini di cifre suddiviseper ciascun deputato, cioè in termini di un acontabilità che si riferisca a ciascuno di noie alla spesa che ciascuno di noi costa al paese .

Questo equivale ad un volere immiserirela valutazione della finzione del Parlamento ,che, ripeto, va considerata sotto ben altroaspetto, cioè sotto l'aspetto della presenza, de lprestigio, della difesa delle istituzioni demo-cratiche, dell'impulso profondo che esso d àalla trasformazione della vita sociale e politic adel nostro paese .

Credo che il Parlamento a questa funzion eabbia pienamente assolto, e quindi che deb-bano essere respinte critiche impostate su que-sto criterio, che vorrei dire di ordine minore ,non politico, ma piuttosto indulgente verso i lpettegolezzo o peggio verso la calunnia, no nsenza un'intonazione di attentato alla sovrani-tà, al prestigio e al lustro delle istituzioni de-mocratiche, che il Parlamento rappresent acome sintesi sovrana nella nazione .

PRESIDENTE. Non essendovi altri iscritt ia parlare, dichiaro chiusa la discussione sull elinee generali .

Prima di dare la parola al questore ono-revole de Meo, ho il dovere di dare alcun erisposte ai colleghi intervenuti nella discus-sione e che ringrazio per le loro osservazion ie critiche, che ho sempre 'serenamente- ascol-tato per rimediare ad eventuali errori ne iquali posso incorrere esercitando queste fun-zioni non facili .

Sono perfettamente d'accordo, onorevol eManco, sulla esigenza del Parlamento di rin-novarsi ; e noi ci stiamo rinnovando . Bastache ella raffronti quello che si fa adesso co nquello che si faceva molti anni fa (non m iriferisco ai miei predecessori prossimi) per

rendersi conto che il Parlamento si sta rinno-vando . Lo stesso nuovo regolamento è indicedi questo sforzo di rinnovamento che stia-mo facendo per adeguarci alla società nel suorapido evolversi .

Oggi i deputati, a differenza di un tempo ,sono costantemente in contatto con il mond oesterno e svolgono frequenti indagini cono-scitive che costituiscono la indispensabile pre-messa dell'attività legislativa .

L'onorevole D'Alessio ha accennato a in-teressanti problemi. Uno di essi riguarda lacollaborazione tra la Camera e il Senato, conparticolare riguardo alla installazione e a lfunzionamento del cervello elettronico . Ap-pena iniziammo i lavori per il cervello elettro-nico presi immediato contatto con il Presi -dente Fanfani, anche perchè mi era giuntanotizia che pure il Senato voleva proceder ead analoga realizzazione . Pertanto, onorevol eD'Alessio, concordo con lei sulla opportunitàdi costituire una Commissione mista di se-natori e deputati per la realizzazione e il per-fezionamento di questo cervello elettronico .

• Ma lo scopo di questa Commissione nonpuò e non deve essere soltanto questo . Quell iche mi sono vicini mi possono rendere testi-monianza del fatto che ho sempre cercato que-sta collaborazione con il Senato . L'ho dettoanche al Presidente Fanfani, il quale ha con-

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_venuto su questa esigenza che ritengo giusta ,in quanto le Presidenze dei due rami del Par -lamento non si debbono mettere su un terre -no di concorrenza, ma su un terreno di pro-ficua collaborazione .

Quanto alla collaborazione tra l'Ufficio d iPresidenza, i gruppi e le Commissioni, ell asa, onorevole D 'Alessio, che con il nuovo re-golamento, quando si deve fissare il program-ma dei lavori della Camera, intervengono an-che i presidenti delle Commissioni .

indispensabile, poi, costruire un nuov opalazzo per la biblioteca, la quale nella si-tuazione attuale non è più funzionale a caus adella mancanza di spazio . Molti libri, infatti ,non trovando più posto in essa, sono stati tra-sferiti nel sotterraneo, e non possono essererapidamente consultati . Inoltre il problema èurgente anche per non compromettere la sta-tica del vecchio palazzo Montecitorio e no nmettere a repentaglio la sicurezza di no itutti .

In proposito l'Ufficio di Presidenza è giun-to alla conclusione che prima di prendere un adecisione in merito terrà una riunione con lapartecipazione dei presidenti dei gruppi, edin ciò, onorevole D 'Alessio, abbiamo prevenu-to la sua richiesta .

Fuori del Parlamento taluno ha rimprove-rato la Camera di avere acquisito l ' immobil edi vicolo Valdina, un tempo adibito a con -vento delle Benedettine . Speriamo, onorevoleAndreotti, che questa lontana origine porti for-tuna e che la benedizione delle antiche ospit ici aiuti a percorrere tranquillamente il nostrocammino. (Si ride) . Ebbene, quante volte ideputati sono venuti da me lamentando ch enon possono lavorare senza disporre neppur edi un modesto ufficio ! Qualche onorevole col-lega mi ha persino inviato dal Giappone un acartolina raffigurante un palazzo di vetro ri-servato esclusivamente ad ospitare gli uffic idei deputati . Ebbene la Presidenza ha repe-rito questo edificio, concessole dal demanio ,nel quale sarà possibile ospitare 180 studi, chesaranno assegnati dopo avere sentito i presi -denti dei gruppi, escludendone i residenti aRoma, i membri del Governo ed i componen-ti gli uffici di presidenza dei gruppi .

L 'onorevole La Loggia ha sollevato il pro-blema del personale dei gruppi parlamentari .R una questione molto spinosa che più volt el 'Ufficio di Presidenza ha già studiato e ch etornerà ad esaminare consultando i president idei gruppi stessi . Non dimentichi, però, ono-revole La Loggia, che a norma del regolamen-to alla Camera si accede soltanto attravers opubblico concorso .

Quanto alle spese complessive della Came-ra, che l ' onorevole Giuseppe Niccolai ritien eelevate, mi limito a rilevare, senza con questo

venir meno alla mia tradizionale linea di as-soluta imparzialità, che se le spese del nostro

bilancio raggiungono la cifra di circa 26 mi-liardi, quasi doppia di quella del bilanci odel Senato, ciò è dovuto al numero di parla-mentari doppio rispetto all ' altro ramo del Par -lamento, e al più numeroso personale ed a i

maggiori immobili che ospitano la Camera .

Quanto al suo invito, onorevole Niccolai, al ,

ricorso al mezzo televisivo, sono del parer eche la televisione rovina gli uomini politici ,quando vi appaiono di frequente . (Ilarità) .

Da ultimo mi sia consentito rilevare che i

deputati non si arricchiscono ,e che ben poco

rimane loro dell'indennità, dopo che largh equote vengono sottratte e destinate ai contri-buti e ai partiti, mentre notevoli spese sono

affrontate per la corrispondenza e per tutte

quelle esigenze che sono connesse con l 'eser-cizio del mandato parlamentare .

Pertanto, ritengo non giustificate certe cri-tiche che talora sono rivolte ai parlamentari ,

i quali svolgono ogni giorno un'attività mol-to complessa e faticosa, per la quale meri-tano la riconoscenza del paese e dell 'opinione

pubblica . (Vivi, generali applausi) .

Ha facoltà di replicare il questore onore-vole de Meo .

DE MEO, Questore . Signor Presidente, saròbrevissimo, anche perché ella ha risposto agran parte delle osservazioni di carattere ge-nerale . Desidero soltanto fare qualche parti -colare osservazione . Anzi tutto, devo dire che]e occasioni di incontro con i colleghi sono nu-merose e che quindi non vi è solo la discus-sione sul bilancio interno per rivolgerci cri-tiche o suggerimenti ; è la vita di ogni giorn oche ci porta ad esprimere le nostre impressio-ni e anche, a mano a mano, a correggere al -

cune cose che non vanno . Certo, il lavoro dafare è moltissimo e anche difficile .

Per quanto riguarda le assunzioni per con-tratto, devo comunicare che questa competen-za è stata tolta al collegio dei questori e at-ribuita all'Ufficio di Presidenza, il che ha ri -

(lotto moltissimo l'uso di questo strumento ,che, del resto, nella presente legislatura è statousato semplicemente per riparare a una graveingiustizia riguardante le dattilografe, che era-no pagate a gettone, mentre oggi hanno u n

contratto con pieno trattamento previdenziale ,così come si conviene in un paese civile per unlavoro che viene regolarmente prestato .

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Circa i « fratelli separati », onorevoli Giu-seppe Niccolai, essi non sono solo quelli del-l'ufficio postale, ma anche quelli della riven-dita dei generi di monopolio, della polizia ,dei carabinieri (e potrei allungarne l'elenco) ,cioè tutti coloro che, pur essendo dipendent ida altre amministrazioni, prestano servizioalla Camera . Comunque, devo dire che pro-prio per gli orari scomodi cui sono soggetti, eper un servizio che va al di là di quello ch enormalmente si presta nei loro uffici di pro-venienza, la Camera è venuta loro incontroconcedendo un'indennità . stata ritoccata giàuna volta ; studieremo, comunque, la possibi-lità, se sarà il caso, di migliorare ancora al -cune di queste situazioni .

Per quanto riguarda l'osservazione e i lrichiamo fatti dall'onorevole La Loggia circal'ordine del giorno Andreotti accettato com eraccomandazione (e non sta a me spiegare ch ecosa questa locuzione significhi), per esserepratici e anche per seguire una direttiva, ab-biamo avuto degli incontri con i rappresentan-ti dei dipendenti dei gruppi . Io credo che lastrada migliore sia quella di rivedere il con -tributo ai gruppi parlamentari e lasciare aquesti ultimi la responsabilità di creare fond idi liquidazione e organici interni, perché no iiion possiamo scavalcare e annullare la nor-ma prescrivente che alla Camera si entra sol -tanto per pubblico concorso; credo non si aneppure il caso di prendere in esame l'istitu-zione di ruoli collaterali o transitori, che ser-virebbero a ben poco .

Sull'indennità parlamentare, onorevol eManco, sono d'accordo sul fatto che l ' aggan-cio con la posizione economica dei magistrat isia suscettibile di tante osservazioni . Ma lalegge è stata fatta nel 1965, e noi l'abbiamoapplicata nei limiti di quelle che sono le va-riazioni avvenute nel costo della vita, tenend ouna certa linea di coerenza, che indubbia-mente può piacere o non piacere, ma che noicon molta decisione e senza alcuna riserva-tezza abbiamo adottato 'e pubblicamente ab-biamo comunicato . Abbiamo reso pubblich equeste cifre anche perché siano smentite al-cune notizie secondo le quali questi nostri au -menti, così modesti per quello che è il lavoroche un parlamentare deve svolgere e le spes eche deve sopportare, salirebbero a cifre di mi-lioni .

MANCO . Non ho capito il motivo dell'ag-ganciamento nella misura dell'87 per cento .

DE MEO, Questore . Onorevole Manco, l alegge stabilisce che l'indennità non sia supe-

riore ad un dodicesimo del trattamento eco-nomico annuo lordo del magistrato president edi sezione di Cassazione. Quando a suo temp ol'Ufficio di Presidenza, nel 1965 (io non avevoil piacere di farne parte) stabilì l'indennitàtenendo d'occhio quel massimo e tenendo con-to di tutta una situazione, decise di stabilir el'agganciamento nella misura dell '87 per cen-to. E così è stato fatto sempre, sia alla Camer asia al Senato .

Di tutte le altre osservazioni positive no iterremo il massimo conto, e le riferiremo a lpiù presto all'Ufficio di Presidenza .

Così anche all'onorevole D'Alessio possoassicurare che noi abbiamo sempre mantenut otutti i contatti con i colleghi del Senato a li -vello 'di collegio dei questori, a livello di fun-zionari ed anche a livello di Presidenza . Con-tinueremo su quella strada perché per alcu-ni problemi non mi pare che si possa cammi-nare su strade diverse, soprattutto per lo sche-dario elettronico : si tratta di un esperiment odi notevole portata ed importanza . Il Parla-mento italiano sarà il primo in Europa adattuarlo. Naturalmente ciò comporta una spe-sa notevole e nessuno di noi può da solo pren-dersi la responsabilità, tenendo conto anch edel fatto che un servizio del genere può ser-vire ad un tempo Camera, Senato, regioni edenti pubblici, per cui deve essere coordinatoa tutta una certa azione . E bene ha fatto il no-stro Presidente a suggerirci di nominare unaCommissione composta di membri della Ca-mera e del Senato per seguire attentamentequesto interessantissimo problema .

Si dice che il bilancio della Camera au-menta ogni anno . Ma, onorevoli colleghi, s enoi dobbiamo recepire i vostri suggerimenti ,se dobbiamo risolvere i problemi dei serviz iindubbiamente non possiamo farlo con lechiacchiere : occorrono gli stanziamenti neces-sari . Quello che noi possiamo assicurare è ch el'amministrazione della Camera è verament eun'amministrazione in un palazzo di cristallo .

Sappiamo quanto sia difficile amministra-re, tanto più quando si tratta di un istituto po-litico come la Camera dei deputati . Però pos-siamo dare la massima garanzia dello scrupo-lo e della serietà con cui vengono impiegati ifondi della nostra 'dotazione, fino all'ultim ocentesimo . (Vivi, generali applausi) .

PRESIDENTE. Si dia lettura dei capitol ie del riassunto finale deI conto consuntivo in -terno della Camera dei deputati per l'ann ofinanziario 1969 che, se non vi sono osserva-zioni, si intenderanno approvati con la sem-plice lettura .

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ARMANI, Segretario, legge : (V . doc. VIII ,n. 7) .

(Sono approvati tutti i capitoli ed il rias-sunto finale) .

PRESIDENTE. Si dia ora lettura dei ca-pitoli e del riepilogo generale del progetto d ibilancio interno della Camera dei deputati perl 'anno finanziario dal 1' gennaio al 31 dicem-bre 1971 che, se non vi sono osservazioni, s iintenderanno approvati con la semplice let-tura .

ARMANI, Segretario, legge : (V . doc. VIII ,n. 6) .

(Sono approvati tutti i capitoli ed il rie-pilogo generale) .

Annunzio di interrogazion ie di interpellanze:

ARMANI, Segretario, legge le interroga-zioni e le interpellanze pervenute alla Presi-denza .

Ordine del giorn odella prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno della prossima seduta :

Venerdì 23 luglio 1971, alle 10 :

1. — Interrogazioni .

2. — Discussione del disegno di legge :

Rinnovo della delega al Governo perl 'emanazione di norme fondamentali sull ' am-ministrazione e contabilità degli enti ospeda-lieri di cui all 'articolo 55 della legge 12 feb-braio 1968, n . 132 (2958) ;

— Relatore: De Maria .

3. — Seguito della discussione delle mo-zioni numeri 1-00121, 1-00122, 1-00124, 1-0012 5sul CNEN e sulla ricerca scientifica .

4. — Discussione delle proposte di legge :

BoNIFAZI ed altri : Norme per l 'attivitàe il finanziamento degli enti di sviluppo (Ur-genza) (1590) ;

MARRAS ed altri: Misure per contenere i l

livello dei prezzi nella distribuzione dei pro -dotti agricolo-alimentari (Urgenza) (1943) .

5. — Discussione delle proposte di legg e

costituzionale:

Bozze ed altri : Modificazioni all'istitut odell'immunità parlamentare previsto dall'ar-ticolo 68 della Costituzione (Urgenza) 120 ;

ALESSI : Modifica all'articolo 68 della, Co -

stituzione (Urgenza) (594) .

6. — Discussione delle proposte di inchie-sta parlamentare:

DELLA BRIOTTA ed altri : Inchiesta parla-mentare sullo stato dell'assistenza all'infanzi aal dì fuori della famiglia (761) ;

— Relatore: Foschi ;

ZANTI TONDI CARMEN ed altri : Inchiesta

parlamentare sullo stato degli istituti cheospitano bambini e adolescenti (799) ;

— Relatore : Foschi .

7. — Discussione del disegno di legge:

Ristrutturazione, riorganizzazione e con -versione dell'industria e dell'artigianato tes-sili (Approvato dal Senato) (1922) ;

e delle proposte di legge :

ROBERTI ed altri : Ristrutturazione e rior-ganizzazione dell 'industria tessile (285) ;

LIBERTINI ed altri : Istituzione di un ent e

tessile per lo sviluppo delle partecipazioni sta-tali nel settore, istituzione di un fondo social eper le zone tessili e di un fondo per l 'artigia-

nato tessile (Urgenza) (640) ;

NAPOLITANO GIORGIO ed altri : Istituzion edi un ente tessile e provvedimenti per la ri-strutturazione e la riorganizzazione dell 'indu-

stria tessile (Urgenza) (869) ;

— Relatore: de ' Cocci .

8. — Discussione della proposta di legge co-stituzionale :

ANDREOTTI ed altri : Emendamento al ter-

zo comma dell'articolo 64 della Costituzion e

(3032) ;

— Relatore: Tozzi Condivi .

La seduta termina alle 0,10 di venerdì23 luglio 1971 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MANLIO ROSSI

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . ANTONIO MACCANICO

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

INTERROGAZIONI E INTERPELLANZEANNUNZIATE

INTERROGAZION EA RISPOSTA IN COMMISSION E

LA BELLA. — Ai Ministri della sanità edel lavoro e previdenza sociale . — Per saperese risponde a verità la notizia che da partedel dicastero della sanità si opporrebberoostacoli alla piena attuazione del decreto d iregionalizzazione degli Istituti fisioterapic iospitalieri di Roma, adottato dal presidentedella Giunta regionale del Lazio il 15 lugli o1971, come vanno vantandosi i component i

del consiglio di amministrazione superstite de inosocomi in questione e il direttore del « Re-gina Elena ». Se ciò non fosse vero – comedovrebbe, in quanto proprio il Ministero dell asanità è il dicastero più direttamente interes-

sato alla rapida attuazione della legge ospeda-liera 12 febbraio 1968, n. 132 particolarmentenella capitale ove più stridenti che altrove s imanifestano le carenze assistenziali e i ritard inell ' attuazione della nuova normativa – qual i

provvedimenti il Ministro della sanità intendeprendere (in attesa che la Regione nomini i lnuovo organo amministrativo) per infrenar ela frenetica attività dello scaduto consiglio d iamministrazione degli IFO e del direttore de l

« Regina Elena », che tale organo ha esauto-rato e reso succube ai suoi voleri, consistent enell 'adozione di deliberazioni e di provvedi-menti interni allo scopo di porre il nuovo con-siglio di amministrazione, che sarà chiamatoa gestire gli istituti in questione, difronte afatti compiuti e quindi a notevoli difficoltà ope-

rative, come ad esempio, la costituzione di u ncorpo di guardie giurate (in contrasto con l ostatuto dei lavoratori oltre che misura inam -

missibile per un ente pubblico); discriminator iriassetti di carriere e avanzamenti di qualifi-che e mansioni; senza nessuna consultazionecon i sindacati di categoria; assunzioni prov-visorie di personale (in violazione della legg esull'avviamento al lavoro dei disoccupati) emisure repressive di meschina quanto ignobil evendetta contro il personale dipendente pe rpunirlo della lunga e tenace battaglia condott aper la regionalizzazione contro i « baroni » ,le loro smodate ambizioni e il burocratico con-siglio di amministrazione, provocando perico-lose tensioni e nuovi guasti in aggiunta a itanti già provocati nel passato, con riflessi ne-gativi sull'andamento dei servizi e l'assisten-za ai ricoverati .

Per sapere se, da parte del Ministro dellasanità, non si ritenga utile e necessario, ond eassicurare il buon andamento degli istituti ,ordinare al superstite consiglio, di ammini-strazione di astenersi dall'adottare provvedi-menti amministrativi che importino spesestraordinarie, che modifichino l'ordinament odei servizi, che cambino qualifiche e tratta-mento economico dei singoli dipendenti ; co-munque, di inviare – d'ora in avanti – tutt ele deliberazioni adottate all'organo regional edi controllo sugli atti degli enti locali, rite-nendo il vecchio comitato interministeriale d itutela decaduto al momento dell'emanazion edel decreto di regionalizzazione .

Per sapere se, da parte del Ministro dellavoro e della previdenza sociale, non si ri-tenga necessario e urgente richiamare que lconsiglio di amministrazione al rispetto dell enorme di legge sui diritti dei lavoratori e su lcollocamento; e ad invitarlo a intrattenere coni sindacati rappresentanti del personale rap-porti di civile convivenza e di stretta collabo-razione come conviene ad un ente pubblicoin un paese democratico, nell'interesse dell aazienda e per la migliore efficienza dei suoiservizi assistenziali .

(5-00048)

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Camera dei Deputat a

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

DI NARDO FERDINANDO . — Ai Ministr idella sanità e della marina mercantile . — Peravere notizie circa i provvedimenti che inten-dano sollecitare agli enti interessati o sostitu-tivamente adottare per il grave inquinamentoche si verifica nel porto d'Ischia per la im-missione di scarichi fecali indubbiament eabusivi e conseguenza del disinteresse dell acompetente amministrazione comunale non -ché delle indebite immissioni, macroscopic iper quanto riguarda il porto d'Ischia, vannoverificandosi anche altrove e perfino della ri-dente baia di Sant'Angelo .

(4-18938 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Presidentedel Consiglio dei ministri . — Per sapere se èesatto che il silenzio di tutta la stampa na-zionale sullo scandaloso episodio, grazie alquale il fascicolo dei dirigenti della RAI-T Vindiziati di reato è da cinque mesi inoperososul tavolo del procuratore generale della Re-pubblica, è dovuto al fatto che il direttor egenerale e l 'amministratore delegato dellaRAI-TV hanno promesso l'assunzione di nuo-vi 84 giornalisti da scegliersi, in proporzion ealla forza rispettiva, nell'ambito dei quattr opartiti di Governo .

(4-18939 )

GRANZOTTO . — Al Ministro della difesa .— Per conoscere quali provvedimenti intendaadottare affinché in località Palombino dell aValle Visdende in provincia di Belluno abbia -no a cessare le esercitazioni militari che vi s isvolgono da anni con gravi danni al patrimo-nio agro-silvo-pastorale, in una zona di parti -colare bellezza dove l ' afflusso turistico è d imassa e di importanza economica notevole pe rla zona del Comelico gravemente depressa .

Devesi notare che la Valle Visdende è zonavincolata ai sensi della legge 29 giugno 1939 ,n. 1497 e tuttavia deve subire il danno ch ederiva da tali esercitazioni che vi si svolgon oin piena stagione turistica e cioè dal 28 giu-gno al 19 luglio .

(4-18940 )

GRANZOTTO. — Al Ministro della sanità .— Per conoscere quali interventi intenda at-tuare di fronte alla gravità della situazionefinanziaria in cui versano gli ospedali dell aprovincia di Belluno, essenzialmente a causa

dei mancati pagamenti e della mancata conti-nuità di essi da parte degli enti mutualistici .

Tale grave situazione è stata più volte de-nunciata dallo stesso presidente dell'ospedal ecivile di Feltre ed ultimamente dal comitatoprovinciale INAM con un ordine del giorn ovotato il 7 aprile 1971.

(4-18941 )

FINELLI, CARRA, MENGOZZI E VEC-CHI . — Ai Ministri della pubblica istruzionee di grazia e giustizia . — Per sapere – pre-messo :

che il collegio dei geometri della pro-vincia di Modena come altri collegi, ad esem-pio quello di Reggio Emilia, non ha accettat ola domanda di iscrizione all'Albo geometri de idiplomati degli anni 1969 e 1970 ;

che in tal modo i vari collegi intendonouniformarsi ad una decisione assunta il 3 0marzo 1971 dal Consiglio nazionale dei geo-metri chiamato a deliberare sui ricorsi pro -posti da alcuni geometri diplomati negli ann i1969 e 1970 avverso le deliberazioni del con-siglio geometri di Reggio Emilia ;

che il Consiglio nazionale ed i vari col-legi provinciali motivano tale loro decision esulla base di una presunta illegittimità costi-tuzionale dell ' articolo 1, comma terzo del de-creto-legge 15 febbraio 1969, n . 9, convertitonella legge 5 aprile 1969, n . 119, in relazion eall 'articolo 33, comma quinto della Costitu-zione ;

che il consiglio provinciale del collegiodi Modena non ha accettato la domanda d iiscrizione in attesa della pronuncia della Cort ecostituzionale ;

che, senza entrare nel merito, è illegit-timo ed arbitrario che si disattenda alla ap-plicazione di una legge dello Stato solo pe ril fatto che è stato promosso giudizio davant ialla Corte costituzionale ;

che in tal modo, compiendo evidente in-giustizia a danno di cittadini in pieno possessodi titolo abilitante alla professione second ola legge dello Stato, si agisce come se la Cortecostituzionale si fosse già pronunciata;

che vari collegi pretendono avvalersi delloro potere di delega non per esercitare con-trollo sulla professione ma anche per espri-mere giudizio sul titolo abilitante ;

che malgrado l ' intervento dei parlamen-tari modenesi per il rispetto della legge vi-gente la situazione perdura ed il collegio stess oha riconfermato le proprie posizioni in dat a30 giugno 1971 ;

che la situazione si aggraverà con le do-mande dei nuovi diplomati del 1971 ;

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che i giovani diplomati e gli student idegli istituti tecnici sono in agitazione ;

che così come è urgente la revoca de iprovvedimenti adottati dai collegi è altret-tanto necessario discutere nelle sedi propri ecoi collegi le osservazioni da essi avanzat ein ordine agli esami abilitanti all'esercizi odella professione –

quali provvedimenti intendono assumer eper ristabilire l'imperio della legge anchepervenendo, con la sospensione della delega ,alla iscrizione d ' ufficio onde i giovani diplo-mati possano con serenità intraprendere, com eloro diritto, la loro professione .

(4-18942 )

GUNNELLA. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere le sue determinazion irelative al caso del grande invalido LetterioVezzosi di Messina per i fatti che qui si ras-segnano .

Il grande invalido per servizio Letteri oVezzosi, già agente della polizia stradale, co-stretto a suo tempo ad abitare in ambientemalsano, dannoso alla sua salute e dichiarat oantigienico dallo stesso ufficiale sanitario, nel -l ' impossibilità di ottenere un alloggio popo-lare idoneo alle sue particolari condizioni fi-siche, a causa della precedenza assoluta a fa-vore dei baraccati, occupava nel luglio de l1970 un alloggio popolare rifiutato, dal legit-timo assegnatario nel 1968, e che avrebbe do-vuto subito essere assegnato al primo esclus oin graduatoria : cosa che per due anni non s iverificava. La commissione provinciale alloggicon un procedimento, discriminatorio certa -mente, , tralasciando le centinaia di occupant iarbitrari di alloggi popolari, si interessavaesclusivamente all'alloggio del grande inva-lido, assegnando lo stesso ad altra persona .L'Istituto autonomo delle case popolari d iMessina, con particolare solerzia, non riscon-trabile in nessun altro caso, nello spazio diun mese intimava al Vezzosi lo sfratto, noneseguibile per le condizioni di salute dell ' in-valido, e con un ultimatum imponeva la dataultima del 30 luglio 1971 .

Su questo caso l'Unione nazionale mutilat iper servizio di Messina ha più volte interes-sato il Ministro dei lavori pubblici senza ri-sposta alcuna .

L'interrogante chiede che si soprassiedaall'azione esecutiva contro il Vezzosi, propri oper le sue condizioni, anche per lo scalpor esuscitato sulla stampa messinese, e che si diauna direttiva per allineare in termini di pun-

teggio i grandi invalidi per servizio, pochis-simi invero, ai baraccati, permettendo in talmoda una sanatoria del caso Vezzosi, che èstato spinto ad un'occupazione arbitraria ne-cessitatamente e che è oggi sicuramente og-getto di una chiara posizione negativa da partedegli organi preposti all'assegnazione dellecase popolari .

(4-18943 )

SGARBI BOMPANI LUCIANA, LOPER-FIDO, CARUSO E OGNIBENE. — Al Ministrodell'agricoltura e delle foreste . — Per saper ese è a conoscenza della grave situazione ch eha colpito i produttori di cocomeri che fannocapo a due cooperative che hanno sede a Sa nMartino Spino (« associazione interprovincial eproduttori di cocomeri e ortofrutticoli ») e aGavello (« cooperativa La Valle ») nel comun edi Mirandola (Modena) che associano circa800 produttori anche dei vari comuni limitrofidi Ferrara e di Mantova, nonché singoli pro-duttori della stessa zona ;

Se è a conoscenza che la crisi che colpisc equesta produzione è determinata sia dalla re-pentina e contemporanea maturazione del pro -dotto, causata da eccezionali fattori atmosfe-rici, nonché della grave iniziale insufficienz adi vagoni ferroviari per il trasporto che nonha permesso di esaudire le richieste dei mer-cati, infine dalla sopravvenuta stasi di richie-sta dei mercati stranieri, che può portare allaperdita quasi completa del prodotto di quest ecentinaia di lavoratori diretti e comparteci-panti per un valore che supera il miliardodi lire ;

che si tratta di zone particolarmente de -presse per tutte e tre le province e per le quali ,se non ci fosse stata la presenza delle du eforme associative che hanno permesso lo svi-luppo in pochi anni di questa produzione del -l 'entità di circa 400 mila quintali, esse sareb-bero state colpite da un ben più grave esodoe dall'abbandono .

Per richiedere quindi se non ritiene ne-cessario l'intervento immediato del Minister oattraverso l'AIMA, in ordine soprattutto a lritiro del prodotto che rischia di deteriorars ie di essere distrutto, interessando a tale scop ogli organismi internazionali giacché anch equesti produttori, come gli altri, possano es-sere aiutati a difendere il loro reddito; inoltr ese non ritiene utile esaminare le possibilitàdi estendere a questi produttori gli aiuti pre-visti dalla legge del « fondo di solidarietà » ;infine l'utilità di un intervento immediato che ,permetta di allargare il consumo interno di

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questo prodotto sia controllandone i prezzi a lconsumo, sia facendolo giungere direttament ealle diverse comunità : esercito, ospedali, ospi-zi, colonie estive per ragazzi, ecc.

(4-18944 )

TRIPODI GIROLAMO . — Ai Ministri del-l 'agricoltura e foreste e dei lavori pubblici . —Per conoscere quali provvedimenti intendon omettere in atto per sollecitare il Consorzio d ibonifica della Piana di Rosamo a provveder eimmediatamente alla riparazione della strad adi bonifica che collega Polistena con la strad aprovinciale Melicucco-Rizzicani, ormai resaimpraticabile perché lasciata completamenteabbandonata e senza alcuna manutenzione d aquando è stata costruita .

(4-18945 )

TRIPODI GIROLAMO E FIUMANO . — A lMinistro dei lavori pubblici . — Per sapere :

1) se sia a conoscenza dello stato di giu-stificato malcontento diffuso tra i lavorator iagricoli dipendenti della Calabria, e in par-ticolare della provincia di Reggio, provocatodalla mancata costruzione delle abitazion ipreviste dal quarto piano di finanziamentodella legge 30 dicembre 1960, n . 1676 ;

2) se sia a conoscenza che la causa dellamancata realizzazione del piano va ricercatanella incapacità dell'ISES quale ente gestor edel piano di progettare e appaltare le oper enei termini fissati dai comitati provinciali .Tale incapacità è confermata dal fatto che adistanza di circa tre anni le case previste da lquarto piano, per non parlare del piano pre-cedente, non solo non sono state costruite maneppure i lavori sono stati appaltati salvo inqualche centro dove recentemente i lavorisono stati aggiudicati con paurosi aumenti chesi aggirano sul 27 per cento rispetto al costoinizialmente previsto ;

3) se sia a conoscenza che l ' aumentocomplessivo del costo delle opere provocaautomaticamente la riduzione delle abitazio-ni da costruire e naturalmente da assegnare ,nonché determina un eccessivo rialzo del ca-none incompatibile con le possibilità econo-miche dei lavoratori agricoli, il cui redditorisulta molto misero per lo scarso numero d igiornata di occupazione e per i bassi salari ;

4) come giustifica questa situazione estre-mamente grave con la grande lotta dei lavo-ratori che giustamente rivendicano una casamoderna a bassi costi e con la necessità d irilanciare l 'attività edilizia quando per re-sponsabilità di un ente come 1'ISES si dimi-

nuiscono le abitazioni da costruire, si aumen-tano i canoni e si rilasciano congelati molt imiliardi di lire mentre la richiesta di lavoro ela emigrazione raggiunge indici drammatic inella regione calabra ;

5) se non ritenga opportuno e con carat-tere di urgenza intervenire per sbloccare im-mediatamente la grave situazione revocandoanche la gestione all ' ISES .

(4-18946 )

TRIPODI GIROLAMO E FIUMANÒ. — AlMinistro dei trasporti e dell'aviazione civile .— Per conoscere se corrisponda a verità ch eil compartimento delle Ferrovie dello Stat odi Reggio Calabria, su sollecitazioni da part edi organi centrali, ha intenzione di vender eal dottore Barbaro, sindaco di MontebelloIonico, un suolo di proprietà dell 'Azienda fer-roviaria sul tratto Reggio Calabria-Metapontosul quale suolo il Barbaro precedentement econ metodo abusivo e senza alcuna autoriz-zazione aveva costruito un proprio villino .

La strana vendita del suolo, viene giustifi-cata con la motivazione che dovendo il Bar -baro demolire il fabbricato abusivo, si vien eincontro con simile sanatoria, che sostanzial-mente significa autorizzare con la copertura

da parte dell 'azienda pubblica una violazion edella vigente legislazione in materia urbani-stica commessa da parte di un privato, gi àrinviato a giudizio e non condannato soltantoper sopraggiunta amnistia .

Di fronte ad un palese tentativo di favorir el ' illegalità gli interroganti chiedono di cono-scere se non intenda necessario e con urgenz arespingere la richiesta avanzata dal Barbaroonde evitare che con il patrimonio dell'azien-da delle ferrovie dello Stato possa essere aval-lata la violazione della legge e favorita la co-struzione abusiva sui suóli di proprietà pub-blica .

(4-18947 )

PELLIZZARI. — Al Ministro della sanità .— Per chiedere se è a sua conoscenza l'esten-dersi di una grave tensione tra il personal eospedaliero non medico della provincia di Vi-cenza, nei confronti delle amministrazion iospedaliere e del medico provinciale, moti-vata dal rifiuto di quest'ultimo di aderire a dun incontro con i rappresentanti sindacal idella Categoria per ricercare una ragionevol ee definitiva soluzione ad una serie dì pro-blemi, sui quali si erano già raggiunti precis i

impegni con il precedente medico provincialealla presenza del prefetto .

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

In considerazione del fatto che i dipendent iospedalieri di Noventa Vicentina, nell'assem-blea del personale tenuta il 16 luglio 1971 allapresenza dei sindacati provinciali, hanno pro-clamato lo stato di agitazione, decidendo diriconvocarsi il 28 luglio 1971 per esaminarel'opportunità di prendere più decise iniziati-ve ed in previsione che la giustificata protest acoinvolga l'intera provincia, l'interrogante s irivolge al Ministro per sapere se il deplore-vole comportamento del medico provincial etrae origini da superiori direttive o se debbas iimputare al carattere irresponsabile del sud -detto funzionario .

Poiché le rivendicazioni avanzate dalla ca-tegoria rientrano nella corretta applicazion edi un accordo precedentemente accettato dall eparti (accordo sindacale 8 novembre 1967), a lfine di vedere normalizzata la situazione e d iovviare ai disagi cui andrebbe incontro la col -lettività, l'interrogante chiede se non sia op -portuno un tempestivo intervento del Ministronei confronti del medico provinciale perché l acontroversia venga sollecitamente superata .

(4-18948 )

PUCCI DI BARSENTO, BOZZI, COTTO -NE, BIONDI, GIOMO E CASSANDRO . — AlPresidente del Consiglio dei ministri e al Mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale .— Per conoscere se non ritengano, anche co nriferimento alla querela sporta da sindacalist idella CGIL e della CISL nei confronti di 98operai della « Baby Brummel » di Ancona, iquali avevano protestato contro soprusi ed in-timidazioni e chiedevano : « lasciateci lavora-re in pace » ; di dover tutelare unitamente a ldiritto di sciopero il diritto al lavoro dei di -pendenti delle aziende .

Se non ritengano che tale tutela prim ache con misure di sicurezza, si debba realiz-zare dando effettiva attuazione agli articoli 39e 40 della Costituzione, indispensabile per sta-bilire un ordine civile, al riparo di strumen-talizzazioni illecite e di attività di sopraffa-zione di singoli e di gruppi .

(4-189'i9 )

FERRI GIANCARLO, VESPIGNANI E AL-DROVANDI . — Al Ministro del commerciocon l'estero . — Per sapere :

1) quali sono le reali esigenze del « vistostatistico » imposto dal Ministero del com-mercio estero sulle fatture per esportazion idi calzature italiane negli USA :

2) perché è stato adottato tale provvedi-mento e se esso non debba considerarsi com euna prima iniziativa per giungere poi ad un acosiddetta « limitazione volontaria » - che in-vece sarebbe praticamente imposta dal go-verno - in questa esportazione di merci na-zionali ;

3) se il Governo italiano intende correg-gere ufficialmente la autorevole e ufficiale di-chiarazione resa in sede di conferenza stamp adall'assistente del presidente degli USA pe rla politica economica internazionale signorPeter Peterson, secondo cui il (c visto statisti-co » sull'esportazione di calzature costituisc eun « passo importantissimo » del Governo ita-liano verso la limitazione delle esportazion imedesime sul mercato statunitense ;

4) se è vero che sono intercorsi accordi- o se sono state comunque ipotizzate propo-ste, o definite o abbozzate intese anche solodi massima - tra il Governo italiano e quell odegli USA per una riduzione o un contingen-tamento delle esportazioni italiane di calzatu-re e per quali livelli economici ;

5) se il Governo italiano intende confer-mare e sostenere la esportazione di calzatur enegli USA senza limitazione alcuna, stant ela oggettiva competitività internazionale d itale settore, la sua rilevanza per l'occupazion edi lavoratori e la sua notevole incidenza po-sitiva nella bilancia commerciale nazionale .

Gli interroganti, chiedono di rendere pub-blici precisi elementi di valutazione sulla real-tà della situazione ai lavoratori e agli opera-tori economici del settore .

(4-18950 )

PISICCHIO . — Ai Ministri delle parteci-pazioni statali e del lavoro e previdenza so-ciale . — Per sapere se sono a conoscenza de lfatto che l'azienda a partecipazione statal eBreda-Standard operante in Bari, da alcun imesi si troverebbe in uno stato di crisi dovutaalla scarsa collocazione sul mercato dei suoi

prodotti ;che in conseguenza a tale situazione, i n

data 29 aprile 1971 è stato firmato presso l 'uf-ficio provinciale del lavoro di Bari, un accord otra i sindacati e la direzione aziendale, intes oad alleggerire l'organico dei dipendenti me-diante il trasferimento entro il 31 dicembre

1971, di 21 operai e per un numero comples-sivo di 30 .000 ore lavorative, ad altre aziende

del gruppo ;che già sono stati operati dei trasferi-

menti alla Radaelli-Sud, all'Isotta Fraschini e

ad altre aziende non facenti parte del gruppo ;

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

che circolano insistenti voci relative a duna smobilitazione dell'azienda Breda-Stan-dard .

L'interrogante chiede di sapere inoltre ,quali immediati provvedimenti si intendon oprendere per normalizzare la situazione i nmaniera da tranquillizzare i 200 operai e l eloro rispettive famiglie .

(4-18951 )

DAMICO, NAHOUM, TEMPIA VALENTA ,ALLERA, MUSSA IVALDI VERCELLI, AMO -DEI, MAULINI, GASTONE E TODROS . — AlMinistro dell'interno . — Per sapere quali di-sposizioni siano state impartite alle forze dipolizia e ai carabinieri per stroncare l'attivitàparamilitare di organizzazioni di tipo fascistache giungono sino a programmare cicli adde-strativi a fuoco come è accaduto per il grupp ocapeggiato da Pietro Brezza nel Canavese (To-rino) . In questo caso, infatti, la positiva opera-zione dei carabinieri è avvenuta dopo ripetut esegnalazioni ed in modo tardivo, dimostran-do la mancanza di un preciso piano di preven-zione e repressione di pericolose attività in con-trasto con la legalità repubblicana .

Gli interroganti chiedono altresì di cono-scere quali provvedimenti si intendano pren-dere per colpire coloro che finanziano tal igruppi e che hanno fornito loro armi e muni-zioni, persino del tipo in dotazione alle forz earmate della NATO .

(4-18952 )

DAMICO, NAHOUM, TEMPIA VALENTA ,SPAGNOLI, BO, LENTI, LEVI ARIAN GIOR-GINA, SULOTTO, TODROS, ALLERA, GA-STONE E MAULINI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri . — Per sapere se nonritenga gravemente incompatibili le carich edi presidente della giunta regionale piemon-tese e di presidente della cassa di risparmi odi Torino che il dottor Calleri di Sala ricopr econtemporaneamente . Tale incompatibilità. ,oltre tutto, si è anche clamorosamente dimo-strata nell ' atteggiamento di rottura che il Cal-leri ha adottato ponendo in crisi la stess agiunta regionale piemontese, servendosi, si apure indirettamente, anche dei poteri econo-mici di cui egli continua a disporre . (4-18953 )

NAHOUM. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per conoscere senon ritenga opportuno emanare precise dispo-sizioni per ovviare la sperequazione riscontra -bile nel pagamento della tredicesima mensi -

lità di pensione ai dipendenti dello Stato inservizio che godono di pensione indiretta sta -tale. Per chiarezza si riporta il seguente pro -spetto :

pensione diretta statale e pensione di -retta INPS (diritto alla 13a mensilità in en-trambi i casi) ;

pensione diretta INPS e pensione indi -retta INPS (diritto alla 13 a in etrambi i casi) ;

pensione diretta statale e pensione in -diretta statale (diritto alla 13a in entrambi icasi) ;

impiegata statale in servizio e pensiona-ta indiretta statale (diritto alla 13 a soltantoper il servizio e nessun diritto alla 13a per lapensione indiretta statale) .

(4-18954 )

NAHOUM E SULOTTO. — Ai Ministri dellavoro e previdenza sociale, delle partecipa-zioni statali e dei lavori pubblici . — Per co-noscere quali misure intendano prendere ne iconfronti della ditta « Torno e C . », con sedea Milano, per assicurare che gli operai ed itecnici impiegati in lavori in galleria e, i ngenerale, per impianti idroelettrici o di via-bilità abbiano tutte le garanzie di sicurezza ,d'igiene e pronto soccorso, di piena correspon-sione dei loro diritti sindacali e retributivi .

infatti inammissibile che un 'impresa ap-paltatrice di lavori di enorme rilievo, in Italiae all'estero, con il prevalente finanziamentodello Stato, e quindi della collettività nazio-nale, continui ad applicare in troppi casi me-todi di sfruttamento del lavoro ed espedient iproduttivi sorpassati per ottenere il massim oprofitto, anche a rischio della stessa incolumi-tà dei dipendenti .

Risulta, per esempio, agli interroganti ch enel cantiere Diga Chiotas di Entraque (Cuneo )circa trecento operai e tecnici, impegnati nell acostruzione degli impianti idroeletrici del-l'Enel, lavorano a duemila metri di altitudin esenza neppure l 'assistenza di un infermiereprofessionale, assunto con tale funzione . Inalcuni gravissimi incidenti sul lavoro è man-cato un servizio di pronto soccorso efficientee, non disponendo il cantiere di una autoam-bulanza, il trasporto dei feriti avviene conmezzi di fortuna. L'operaio Zasso Aldo, anch ein conseguenza di ciò, rischia di rimanere to-talmente invalido . Le maestranze, provenient ida varie province e in condizioni disagiate ,sono in lotta da tre settimane rivendicandomigliori condizioni di lavoro ed il rispetto de -gli impegni presi dalla ditta all ' atto dell ' as-sunzione .

(4-18955)

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

FOSCHI . — Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale . — Per sapere se non ri -tenga di intervenire mediante emissione diuna circolare esplicativa sulla legge n . 118del 31 marzo 1971 (articolo 26), affinché nonvenga elusa la concessione di « congedo stra-ordinario )) per cure ai dipendenti invalidi ci -vili da parte di aziende ; inoltre perché gli Isti-tuti nazionali (ad esempio l'INPS) siano ob-bligati ad emanare circolari applicative dellalegge in oggetto, lacuna che, fino ad oggi, h areso impossibile agli organi periferici l 'ap-plicazione dell'articolo 26 della suddetta legge .

Si sottolinea il carattere di urgenza de lproblema tenendo presente l ' imminenza de lperiodo estivo, che è il più idoneo per prati -care cure elioterapiche od altre affini .

(4-18956 )

BALLARIN . — Ai Ministri dell 'agricoltur ae foreste e del tesoro . — Per sapere se, a co-noscenza delle gravi conseguenze distruttiv ecausate dal nubifragio, abbattutosi nel pome-riggio di domenica 18 luglio 1971, sulla cam-pagna e sugli orti di Chioggia, alle coltur eagricole e ortofrutticole specializzate ivi esi-stenti, intendano prendere con doverosa e sol -lecita tempestività i provvedimenti necessari ,quali : emanazione del decreto previsto dall alegge istitutiva del fondo di solidarietà nazio -nale in agricoltura; emanazione di disposi-zioni all ' ispettorato dell ' agricoltura di Vene-zia per la rapida istruttoria delle pratiche .

(4-18957 )

TUCCARI . — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere le ragioni per le quali la Cassadepositi e prestiti non ha fin'oggi accolto ladomanda avanzata sino dal 1° aprile 1967 dalcomune di Pace del Mela (Messina) tendent ead ottenere un mutuo di lire 20 milioni pe rla costruzione del secondo lotto dell ' impiantodi pubblica illuminazione . L'opera è destinataa completare l'erogazione del servizio in u nimportante comune della zona industriale, i nvia di costante sviluppo. D'altra parte, peruna serie di valide ragioni, il mutuo accordatodal consorzio di credito per le opere pubbli-che nella lontana data del 22 luglio 1968 nonha potuto essere perfezionato da quel comune .

Si chiede che venga alfine deliberato dallaCassa depositi e prestiti l'accoglimento del -l ' istanza, riproposta ai sensi della legge 1° giu-gno 1971, n. 291, nella nuova cifra di lire27.950.000 conseguente alla indispensabile re -visione dei prezzi .

(4-18958)

SPONZIELLO. — Al -Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per sapere se è a cono-scenza della grave crisi che travaglia il Con-sorzio della bonifica di Latina, i cui ammi-nistratori sono decaduti dal proprio mandatoda più di un anno, né è in atto alcuna inizia-tiva perché vengano indette nuove elezioni a lfine di regolarizzare gli organi rappresentativ ie amministrativi del consorzio stesso .

Poiché il perdurare di tale situazione didisordine crea fermento tra la stragrande mag-gioranza degli stessi contribuenti consortili iquali, vedendo disattese le loro legittime ri-chieste e aspettative, minacciano fin'anco dioccupare la sede stessa del consorzio, se nonritenga di provvedere con immediatezza all anomina di un commissario che indica al pi ùpresto nuove elezioni, riportando ordine e fi-ducia in seno al detto Consorzio di bonific adi Latina .

(4-18959 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministro del-l'interno . — Per sapere se è a conoscenza ch ela commissione regionale di controllo, lode-volmente, ha annullato la delibera n . 12 del23 gennaio 1971 del consiglio comunale di Ca-stelfranco di Sotto (Pisa), con la quale si de -terminava l'importo della indennità di caric adel sindaco e del vicesindaco, rispettivament edel PCI e del PSI, stabilito in lire 110.000 e82.000 mensili, come se Castelfranco di Sott oavesse legalmente più di 10.000 abitanti, cosainesatta perché l'ultimo censimento (che è ci òche conta) assegna a Castelfranco 7 .000 abi-tanti ;

per sapere se è a conoscenza che, da anni ,il comune di Pisa, facendosi forte del datoanagrafico e non di quello legale, cioè dell apopolazione risultante dall 'ultimo censimentoufficiale, che è quello che conta, commisur ale indennità del sindaco, del vice sindaco edegli assessori come se Pisa avesse superat oi 100.000 abitanti ;

se non ravvisi in tale comportamento i lreato di peculato .

(4-18960 )

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministr odelle finanze . — Per sapere :

se è a conoscenza che il sindaco di Pisa ,dottor Vinicio Bernardini, ha rilasciato unalicenza edilizia, contro il parere della commis-sione edilizia e, inizialmente, di tutto il grup-po comunista di cui fa parte, per un fabbri-cato che dovrebbe essere destinato agli uf-fici IVA;

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

se è esatto che, durante lo svolgimentodi una interpellanza illustrata dal consiglier ecomunale del PCI Danilo Pacchini, impiegat opresso l 'ufficio tecnico erariale di Pisa, in-terpellanza che tendeva a respingere la solu-zione (poi adottata dal sindaco comunista) per-ché in contrasto con le norme di piano, unfunzionario del Ministero delle finanze, pre-sente alla discussione, aveva modo di anno -tare che il consigliere Pacchini disponeva didati che solo potevano essere raccolti nel -l ' ufficio da cui dipende;

se è esatto che il consigliere Pacchini ,per questo comportamento, riceveva rilievi da lproprio ufficio ;

se è esatto che il progettista del fabbri-cato è un noto esponente della sinistra demo -cristiana, consigliere provinciale della stessa ;

se è esatto che anche il sindaco demo -cristiano dottor Prosperi, che nell ' incaricoaveva preceduto il sindaco comunista, si er aadoperato, con sollecitudine degna di miglio rcausa, perché il progettista potesse disporr edi una documentazione atta a far sì che i lMinistero delle finanze guardasse con occhiodi favore l 'operazione ;

quali siano i motivi per i quali il PCI ,dichiaratosi contrario all ' operazione, quand ol ' operazione la conducono i democristiani, ca-povolge l'atteggiamento quando il PCI salea condurre l 'amministrazione comunale, conuna disinvoltura che lascia quantomeno scon-certati ;

se è esatto che l 'opera.zione vede tutto unambiente politico-amministrativo che, sia aPisa sia a Roma, si mette « tavola » a trat-tare l ' operazione, evidentemente con argomen-ti che non sono solo ideali .

(4-18961 )

SPADOLA. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni . — Per conoscere s enon intenda disporre i lavori di ampliamentodell'edificio postale di Vittoria (Ragusa) stan -te la pressata insufficienza degli stessi .

(4-18962)

TANI, BONIFAZI, GUERRINI RODOLFOE TOGNONI. — Al Ministro dell'agricolturae delle foreste . — Per sapere se è a conoscenzadel fatto che nella nomina della commissio-ne tecnica provinciale per l ' affitto dei fond irustici – prevista dalla legge n . 11 dell '11 feb-braio 1971 e che garantisce alle organizzazionisindacali più rappresentative la designazion edi propri rappresentanti – il prefetto di Arez-zo non ha incluso nessun rappresentante del -

l'Alleanza provinciale contadini, organizza-zione notoriamente più rappresentativa, dop ola « Coldiretti », dei coltivatori diretti e degl iaffittuari della provincia; e se non ritengapertanto di dover intervenire al fine di eli -minare questa palese discriminazione, assi -curando, nel rispetto dello spirito e della let-tera della legge, adeguata presenza, nell acommissione tecnica per l'affitto dei fondi ru-stici di Arezzo, all 'Alleanza provinciale con-tadini .

(4-18963 )

TANI E RAICICH . — Ai Ministri della pub-blica istruzione e dei lavori pubblici . — Persapere se sono a conoscenza delle gravi caren-ze in cui versano le strutture scolastiche de lcomune di Bucine (Arezzo) e del conseguent estato di disagio che ne deriva per il regolar esvolgimento delle attività didattiche. Questocomune, riconosciuto zona depressa, con il bi-lancio pesantemente in deficit, con particolaridifficoltà dovute alla notevole estensione terri-toriale e in presenza di ben 19 frazioni, si èvisto escluso da ogni intervento statale d aoltre un decennio .

Infatti l'amministrazione comunale fin dal1961 ha avanzato richieste (rinnovate e aggior-nate in base alle successive leggi, ai piani eai programmi per l'edilizia scolastica) neppu-re parzialmente soddisfatte, concernenti la co-struzione di due edifici, nel capoluogo e nell afrazione di Ambra, per la scuola media del -l'obbligo; di tre edifici per la scuola elemen-tare, nonché 9 richieste di contributo per am-pliamenti e sistemazioni di altrettanti edific igià esistenti . Inoltre dal 1969 ha presentatodomanda per l'istituzione di 9 sezioni di scuo-la materna statale .

Gli interroganti chiedono di conoscere imotivi che hanno portato all'esclusione siste-matica del comune di Bucine da ogni inter-vento nel settore, e soprattutto – di fronte aicrescenti disagi a cui è sottoposta la popola-zione scolastica, e alla giustificata, unanim eprotesta del Consiglio comunale – chiedonodi conoscere quali provvedimenti urgenti in -tendano adottare per contribuire a superarela grave condizione dell'edilizia scolastica nelcomune di Bucine .

(4-18964 )

D'AURIA E CONTE. — Ai Ministri dellamarina mercantile, dei trasporti e aviazion ecivile e delle partecipazioni statali . — Persapere se risulta loro il fatto che le societ àdi navigazione che esercitano servizi di pub-blici trasporti da e per l ' isola d 'Ischia hanno

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Camera dei Deputat e

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

costituito un consorzio, o una società di fatto ,il cui primo risultato è stato l ' aumento dell etariffe per il trasporto delle persone di oltr eil 60 per cento avvenuto all ' improvviso, dallasera al mattino, con gravi danni per i citta-dini dell ' isola, dei lavoratori che vi si recan oquotidianamente per ragioni di lavoro oltreche per la massa dei Iavoratori che, sia puredi rado, portano nell'isola verde i propri fa -miliari in gita turistica e del movimento turi-stico in generale ;

per sapere ancora se tutto ciò è avvenut oeffettivamente all'insaputa delle stesse auto-rità marittime locali, dell'ispettorato compar-timentale della motorizzazione civile e dell aprefettura ;

per sapere, inoltre, se e come giustificanola partecipazione a detto consorzio, o societàdi fatto, di una società, la SPAN, a partecipa-zione di capitali pubblici e sovvenzionata ;

per sapere, infine, se e che cosa inten-dono fare affinché tale importante serviziopubblico sia sottratto alla rapacità di privat igruppi di speculatori senza scrupoli, al cu icarro sembra aggregata anche la SPAN, e ch esono quelli che non esitano ad effettuare viag-gi stracarichi di uomini, vecchi e bambini ,anche quando le autorità marittime a caus adelle non permettenti condizioni del mare e datmosferiche consigliano di non effettuarne eche, normalmente, caricano di uomini e merc ii mezzi al di là di quelli che sono i limit ifissati dalle autorità marittime in rapport oalle strutture ed alle capacità degli stessi, eperché le tariffe siano riportate a condizion ipossibili e ragionevoli .

(4-18965 )

BOTTARI. — Al Presidente del Consigliodei ministri . — Per conoscere :

(t) se abbia avuto notizia dei gravissimidanni arrecati alle colture da una grandinatadi eccezionale violenza abbattutasi sull'interoterritorio dei comuni di Francavilla a Mare ,Ortona, Tolto e Fossacesia (provincia di Chie-ti) determinando la totale distruzione del rac-colto dei vigneti ortaggi ed oliveti con ulte-riori gravi danni per le prossime annate agra -rie in quanto il ripristino della produttivitàrichiederà notevoli interventi e qualche anno ;

b) se in dipendenza di tali gravissim idanni non intenda disporre :

1) l ' immediato accertamento dei dann isubiti sia ad opera degli uffici periferici del -l'agricoltura che di quelli finanziari ;

2) e in dipendenza di quanto sopra ,non ritenga di dover disporre per la conces-sione e la erogazione, con procedura di ur -

genza, di tutte le provvidenze previste a fa-vore dell'agricoltura con il fondo di solida-rietà nazionale ;

3) se non ritenga di dover disporre laimmediata sospensione dei tributi erariali, co-munali e provinciali ed altresì l 'esonero perl'anno in corso e per quelli successivi sino aquando le colture non saranno restituite allapiena produttività ;

4) se non ritenga di disporre adeguat iinterventi a sostegno delle cantine sociali edelle cooperative di produttori ;

5) se non ritenga, per i coltivatori di-retti più bisognosi, di disporre di adeguat iinterventi attraverso gli ECA ;

6) se sui fondi del Ministero dell'in-terno non ritenga di dover erogare i necessar icontributi ai comuni interessati per il ripri-stino della viabilità gravemente danneggiat adal sinistro ;

7) se, non essendo stato approvato i lbilancio dell'amministrazione provinciale pe rl'esercizio in corso, non ritenga di dover ri-portare la spesa prevista per la manutenzio-ne delle strade provinciali a lire 1 miliardoe 900 milioni richiesta per i 1 .700 chilometr idella rete provinciale, che sembra ridotta dal -la giunta provinciale amministrativa ad u nmiliardo e 700 milioni, tenendo proprio cont oche il nubifragio ha gravemente danneggiat ola rete viaria provinciale nei comuni soprain-dicati ;

8) se, infine, non ritenga che debbaessere maggiorata adeguatamente la spesa d i200 milioni prevista nel bilancio dell'ammi-nistrazione provinciale quale contributo perla esecuzione dei lavori di manutenzione de-gli oltre 3000 chilometri di strade provinciali .

(4-18966 )

GUERRINI RODOLFO. BONIFAZI, TO-GNONI E TANI. — Ai Ministri dell' industria ,commercio ed artigianato e del lavoro e pre-videnza sociale . — Per sapere se siano a co-noscenza del fatto che la direzione dello sta-bilimento minerario del Siete (Piancastagnaio -Siena), in data 15 luglio 1971, ha comunicat oalla commissione interna della miniera il pro-posito di porre, in un futuro assai prossimo ,in cassa integrazione la totalità dei propri di -pendenti (oltre 400), adducendo difficoltà d imercato in termini non corrispondenti all arealtà e contrastanti con la stessa risposta ch ei] Ministro dell ' industria ha recentemente dat oad analoga interrogazione degli interroganti edi parlamentari della democrazia cristiana.

Atti Parlamentari

— 30505 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

Per sapere altresì :se non intendano intervenire con tutt a

urgenza per impedire l 'attuazione di tale gra-vissimo proposito tenendo conto che la societ àSiele trovasi in floridissime condizioni finan-ziarie come è dimostrato dai circa otto miliard ie mezzo di utili netti da essa stessa denunciat ia bilancio nel quindicennio 1956-1970 e dagl ioltre 14 miliardi che alla medesima sono stat iin effetti accertati nel corrispondente periododai competenti uffici delle imposte dirette ;

quali effettivi programmi di ricerca mi-neraria, di coltivazione dei giacimenti e di am-modernamenti tecnologici la società Siele in-tende attuare immediatamente e quale è l 'en-tità degli investimenti a tali scopi previsti ;

se - in considerazione della drammatic asituazione economico-sociale esistente nellaAmiata, situazione caratterizzata soprattutt oda una permanente e diffusa disoccupazion edi massa - non intendano predisporre final-mente l 'organico programma di sviluppo dellaindustria mineraria e di promozione di altr eattività economico-produttive, già promesso i npiù occasioni dai ministeri interessati, per ele-vare sostanzialmente i livelli di occupazion ee le condizioni generali del depresso compren-sorio .

(4-18967 )

D'AURIA, POCHETTI E CESARONI . —Al Ministro del tesoro . — Per sapere se ri-sponde al vero il fatto che gli uffici delladirezione provinciale del tesoro di Roma pre-posti alle pratiche relative al pagamento del -l 'assegno vitalizio previsto per gli ex com-battenti della guerra del 1915-18, divenuti ca-valieri di Vittorio Veneto, sono stracarich idi lavoro anche a causa del fatto che deb-bono provvedere alle pratiche dei resident iall'estero ;

in caso affermativo se non ritenga, an-che in rapporto al fatto che si affronta il pe-riodo estivo, di dover disporre il rafforza -mento di detti uffici, con uomini e mezz ionde non ritardare ancora di più il godiment odello assegno a quanti sono riusciti final-mente ad ottenere l'Ordine di Vittorio Ve-neto .

(4-18968 )

PREARO, CRISTOFORI, GIRAUDI, AR-MANI, STELLA, BALASSO, BIANCO E

SCHIAVON. — Al Ministro dell'agricolturae delle foreste . — Per conoscere se ha prov-veduto ad assumere il personale per la disci-plina vivaistica di cui al decreto del Presi -dente della Repubblica 1164 del 19 dicembre

1970 che deriva da una direttiva della CEE,personale che non graverebbe sul bilancio del -lo Stato dovendo per legge essere retribuitocon le somme che versano i vivaisti.

La mancanza del funzionamento del decre-to del Presidente della Repubblica 1164 so-praindicato, porta alla inapplicabilità de lprovvedimento all'inizio della sua entrata invigore con le ripercussioni nel campo dell apreparazione del materiale viticolo destinatoai viticoltori e di carattere generale nei ri-flessi della CEE .

(4-18969 )

PREARO, CRISTOFORI, ARMANI, GI-RAUDI, SCHIAVON E BALASSO . — Ai Mi-nistri delle finanze e dell'agricoltura e foreste .

— Per sapere se sono a conoscenza delle diffi-coltà in cui si trovano i produttori di tabacco ,in particolare quelli del Veneto uniti in coo-perative, per la totale stasi del mercato de l

prodotto, nonostante che il regolamento comu-nitario del settore abbia assicurato adeguategaranzie di conveniente collocazione del pro-dotto senza la necessità di ricorrere all'orga-nismo di intervento .

Gli interroganti chiedono l'interessament odei Ministri per approfondire l'esame della si-tuazione, portare indispensabili chiarimenti esoprattutto sbloccare una situazione che diso-rienta anche i compratori stranieri, creand o

incertezza commerciale .

(4-18970 )

RICCIO. — Ai Ministri del bilancio e pro-grammazione economica e delle partecipazion i

statali. — Per conoscere se intendono studiare ,

e con urgenza, un piano organico di trasfe-rimento delle industrie esistenti nelle zon e

urbanizzate della città di Napoli, inglobandole

nella zona dell 'area industriale.

L'interrogante fa presente che occorrerà ,comunque, costruire i nuovi stabilimenti pri-ma di abbattere i vecchi, in maniera da evi-tare la disoccupazione dei lavoratori . (4-18971 )

RICCIO . — Al Ministro dei lavori pubbli-

ci, al Ministro per gli interventi straordinari

nel Mezzogiorno e nelle zone depresse del cen-tro-nord e al Ministro del turismo e dello

spettacolo . — Per conoscere se hanno consi-derato la necessità di costruire acquedotti suf-ficienti nei comuni della zona del Matese (Ca-serta) ; se e quali provvedimenti sono in cors o

o si intende prendere per il finanziament o

degli acquedotti in detti comuni,

Atti Parlamentari

— 30506 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

L'interrogante fa presente che la speranzadi quelle popolazioni di avviarsi verso il tu-rismo è poggiata sulla certezza di risolvereil problema idrico.

(4-18972 )

RICCIO. — Al Ministro dei lavorii pub-blici ed al Ministro per gli interventi straor-dinari nel Mezzogiorno e nelle zone depress edel centro-nord. — Per conoscere se hannostudiato un piano organico per la costruzionedi una rete fognante idonea per i comuni del-l 'agro aversano in provincia di Caserta ; e see quando intendano procedere a finanziament icoordinati per le opere urgenti .

L'interrogante fa presente che soltanto co nla costruzione della rete fognante viene bo-nificata la zona aversana e le popolazioni iv iresidenti, potranno raggiungere il minimo disicurezza igienica .

(4-18973 )

IANNIELLO. — Al Ministro delle finanze eal Ministro per la riforma della pubblica am-ministrazione. — Per conoscere se, a loro av-viso, l 'articolo 6 della legge 2 gennaio 1968 ,n. 2, stabilisca che il colloquio richiesto per l aformazione della graduatoria di merito debb aessere considerata soltanto una componentedella graduatoria stessa ovvero sia determi-nante ai fini dell'eventuale esclusione dai be-nefici previsti dalla legge .

Nel caso specifico sembra che la Direzionegenerale del catasto e dei servizi tecnici era-riali abbia inteso includere nella graduatori asoltanto coloro che hanno riportato nel dettocolloquio una votazione superiore ai 17/30 .

Il detto articolo 6 non fa alcun cenno all evotazioni, ma le considera quale semplice com-ponente per la formazione della graduatori adi merito, per cui anche il candidato che h ariportato 1/30, a giudizio dell'interrogante, de-ve essere ammesso alla carriera di concett oamministrativo contabile, sia pure all'ultim oposto .

(4-18974)

BACCALINI, ROSSINOVICH E SANTONI .— Ai Ministri del lavoro e previdenza socialee delle partecipazioni statali. — Per saperese sono a conoscenza del grave stato di agi-tazione cui sono stati portati i 350 lavorator idella fabbrica con partecipazione IRI ed ENIChatillon di Rho (Milano) da oltre due mes iin lotta causa la provocatoria posizione dell adirezione dell ' azienda che rifiuta qualsias iseria trattativa .

Per sapere se intendono urgentemente in-tervenire, vista anche la viva preoccupazion eespressa dalle amministrazioni regionale, pro-vinciale e comunale, allo scopo di impegnarela direzione aziendale ad intraprendere im-mediate e serie trattative al fine di una po-sitiva risoluzione della vertenza .

(4-18975 )

D'AQUINO. — Al Ministro dei lavori pub-blici. — Per conoscere quali provvediment iil Ministero intenda prendere per ordinaré laripresa dei lavori di rifacimento della strad a

statale n . 575 in Sicilia, Troina-Ponte Maccar-rone, che iniziati da oltre un anno, continuan oa sbalzi e con tempi di sosta prolungati ne ilavori assolutamente ingiustificati .

Poiché la strada di cui alla presente solle-citazione interessa le popolazioni agricole d i3 centri importanti, di cui 2 della provincia d iEnna (Troina e Cerami) ed uno della provin-cia di Messina (Capizzi) e la sua impratica-bilità arreca gravi disagi a quelle popolazioni ,

si richiede il più efficace e sollecito intervent odel Ministro, affinché la sezione ANAS d iCatania incentivizzi l ' impresa a disimpegnarei lavori d'appalto il più rapidamente possi-bile, se del caso, facendo eseguire i mento -vati lavori contemporaneamente in partenz asia da Troina sia da Ponte Maccarrone .

(4-18976 )

FORNALE. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere se non ritien eopportuno sollecitare il provveditorato agl istudi di Vicenza per l'istituzione con il pros-simo anno scolastico 1971-72, in qualche scuol amedia dei comuni di Thiene e Schio una prim aclasse con il corso di tedesco come linguastraniera .

L'esigenza della diffusione della conosceni .za del tedesco nella suddetta zona del vicen-tino è fortemente sentita dato il notevole vo-lume di rapporti economico-commerciali coni paesi di lingua tedesca e la conseguente ne-cessità di poter disporre nel più immediatofuturo di personale specializzato .

Ritenendo inoltre che il numero delle pri-me classi del triennio della scuola media ne idue suddetti comuni di Thiene e di Schio sar àpiù che sufficiente a coprire il numero degl ialunni che aspireranno allo studio del fran-cese e dell ' inglese, l'interrogante fa presenteche non si ravviserebbe alcuna ragione cheosti alla istituzione di due prime classi co nl ' insegnamento della lingua tedesca . (4-18977)

Atti Parlamentari

— 30507 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

FORNALE. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere se è a conoscenzadel fatto che in moltissime località italiane gl ialunni che escono dalla scuola elementare pe rtransitare nella scuola media o professionale ,non hanno la possibilità di scegliere il corsodi lingua straniera che hanno interesse a se-guire .

Infatti nel mentre le lingue previste nell esuddette scuole sono quattro (inglese, france-se, tedesco, spagnolo) spesso gli alunni son ocostretti ad optare soltanto per l ' inglese o i lfrancese, dato che i capi di istituto spesso nonottemperano allo spirito delle circolari de lMinistro Bosco del 1961 e dell ' attuale Mini-stro del 16 giugno 1971, n . 6390.

Il problema si presenta rilevante - speci enelle zone industrializzate dove è sentita for-temente la necessità per gli alunni che fre-quentano la scuola media o professionale, diindirizzarsi allo studio della lingua tedescadato che i rapporti di carattere industriale ,artigianale, commerciale sono orientati in buo-na parte verso la Germania, Austria, Svizzer a(le esportazioni verso questi paesi arrivano apercentuali del 45 per cento) .

In alcune province del nord si è saput oche la percentuale di alunni che hanno scel-to e richiesto il corso di tedesco è stata del 3 3per cento, ma soltanto la minima parte nell egrandi città ha potuto ottenere risposta posi-tiva alla propria scelta. Il resto ha dovutooptare contro volontà per l ' inglese o il fran-cese, salvo poi intraprendere corsi privati aproprie spese .

L ' interrogante chiede che il Ministero dellapubblica istruzione abbia ad emanare ulte-riori e più precise disposizioni ai provveditor iaffinché questi abbiano a seguire il comporta -mento dei presidi sull ' importante problemadei corsi di lingua straniera nella scuola me -dia, tenendo presente che lo scopo principal eda raggiungere è quello di offrire all 'alunnola scelta della lingua che desidera .

Il problema perciò è quello di poter dare l amassima libertà di scelta all 'alunno il qualesi orienta quasi sempre sulla lingua stranier ache intende poi portare avanti nelle scuole su-periori e comunque verso la lingua più utileal suo domani .

(4-18978 )

GRASSI BERTAllI . — Al Ministro de itrasporti e dell'aviazione civile, al Ministroper gli interventi straordinari nel Mezzogiornoe nelle zone depresse del centro-nord e al Mi-nistro del tesoro . — Per conoscere - premesso

che l 'articolo 15 della legge 26 maggio 1965 ,n . 717, prevede facilitazioni tariffarie per itrasporti ferroviari di merci interessanti l aattività produttiva degli stabilimenti indu-striali del Mezzogiorno (materie prime, semi -lavorati e prodotti finiti) e che dette facilita-zioni non sono state ancora accordate - qual iurgenti provvedimenti intendono adottar e

perché il disposto legislativo venga con imme-diatezza attuato onde ulteriormente non ag-gravare la situazione economica delle indu-strie del Mezzogiorno ed in particolare dell aSicilia, specie di quelle ancor'oggi - in realtà

pochissime - condotte da saggi imprenditor i

privati, italiani ed esteri, i quali senza colle-gamenti o finanziamenti con Enti promozio-nali nazionali e regionali - hanno insediato

i loro complessi prevedendo anche il rimborsodello storno del 40 per cento sui noli per i ltrasporto delle materie prime e dei prodott i

finiti, da parte dello Stato .

L'interrogante quindi desidera sapere qual iurgenti iniziative intendono promuovere perriportare serenità e fiducia nelle industrie del

sud che vedono ridotte sempre più le possi-bilità di concorrenza con le altre industriedello stesso settore, dati gli eccessivi costi d i

trasporto, per rimuovere eventuali ostacol i

che si frappongono tra le stesse Amministra-zioni dello Stato .

Non è infatti ammissibile che industrie ch e

hanno fatto affidamento - nel momento di ela-borare i loro piani ed i loro preventivi d i

investimento in determinati luoghi - anchesul disposto dell'articolo 15 della citata legge ,oggi - a distanza di tanti anni - sono ancor ain attesa, vedendo così saltare i piani, an-nullare i programmi per eventuali futuri in-crementi ed ampliamenti, scoraggiare in de-finitiva iniziative di nuovi insediamenti in-dustriali di cui il Mezzogiorno ha ancora tant o

bisogno .

(4-18979 )

BASTIANELLI . — Al Ministro dell'agri-

coltura e delle foreste. — Per sapere se haordinato l 'accertamento dei danni causati dall agrandine ai vigneti situati nei comuni di Mon-tecarotto, San Paolo d'Esi, Castelplanio, Bar -bara, Serra de' Conti e Castelleone di Suasatutti della provincia di Ancona .

L'interrogante chiede che vengano solleci-tamente impartite disposizioni per una rapidaapplicazione degli interventi previsti dall alegge n . 364 istitutiva del « Fondo di solida-rietà nazionale » .

(4-18980)

Atti Parlamentari

— 30508 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

MALFATTI. — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per sapere :

1) se è stato ben valutato il contenut odel telegramma inviato all 'onorevole Biagioni(sindaco di Castelnuovo di Garfagnana e di-rigente della democrazia cristiana della zona) ,a sua volta, trasmesso all'ex sindaco di Pianodi Coreglia (Lucca), signor Mazzoni, e che ,per sua memoria, le ricordiamo : « Fermo re-stando istituzione autonoma scuola media ,lieto comunicare istituzione scuola media auto-noma anche di Ghivizzano » ;

2) se non le sembra assurdo consentir ela costruzione di due scuole medie (rispetti-vamente in due frazioni dello stesso comune) ,distanti, l 'una dall 'altra, appena 500 metri ;

3) come ritiene possibile, dal punto divista didattico, il retto funzionamento di du escuole medie siffatte, dal momento che si han -no in totale poco più di 70 alunni, numer oappena sufficiente per una sola scuola, media ;

4) se non ritiene tutto ciò nettamentecontrario ad ogni principio di programma-zione scolastica e conforme soltanto (la cos aè di tutta evidenza) ad una speculazione elet-torale della, democrazia cristiana, in vista del -le prossime elezioni di novembre, ed al clien-telismo dello stesso partito, che non esita astrumentalizzare i sentimenti degli strati po-polari meno avvertiti della zona, provocand oquel campanilismo e quello spirito qualun-quista, che si sono dimostrati così pericolos iper le nostre istituzioni democratiche e repub-blicane, come ben testimoniano – sia pure suun piano ben più vasto e maggiore – i fatt idi Reggio Calabria, dell ' Aquila ed altri ;

5) che cosa intende fare perché sia dat oun colpo d 'arresto, anche nelle cose minori ,a tali spinte deteriori e siano pienament eaffermati i princìpi della democrazia e del -l ' interesse generale .

(4-18981 )

BIMA. — Al Ministro delle finanze . — Perconoscere i motivi per i quali la Guardia d ifinanza di Cuneo rediga processi verbali pe romesso pagamento IGE sui conferimenti effet-tuati dai soci di cooperative al proprio ca-seificio in dispregio dell'articolo 8 della legge7 gennaio 1949, n . 1 e quali provvediment iintenda prendere perché questi abusi non ab-biano a ripetersi .

(4-18982 )

GRAMEGNA E D'ANGELO . — Al Ministrodel lavoro e della previdenza sociale. — Perconoscere a quanto ammonta, a tutto il 30 giu-gno 1971, lo sgravio contributivo di cui alquarto comma dell ' articolo 18 del decreto-leg-

ge 30 agosto 1968, n . 918, convertito, con mo-dificazioni, nella legge 25 ottobre 1968, n . 1089 ,specificato per le singole regioni interessate ,per settori produttivi, nonché per classi di di-mensione aziendale .

(4-18983 )

VETiRONE E SEDATI . — Al Ministro deitrasporti e dell'aviazione civile . — Per cono-scere le ragioni per le quali non è stato ancor aadottato l'atteso provvedimento dell'inseri-mento nella rete ferroviaria statale della fer-rovia sovvenzionata Benevento-Cancello (Val -le Caudina) .

È da oltre un decennio che le popolazioniinteressate, amministrazioni locali, organizza-zioni professionali ed autorità politiche invo-cano detto provvedimento destinato, peraltro ,ad apportare anche sensibili vantaggi econo-mici allo Stato .

Ed il ritardo è tanto più ingiustificato inquanto non dovrebbero esistere motivi di or-dine tecnico dal momento che l'amministrazio-ne ferroviara fa circolare sulla linea menzio-nata propri convogli come la « Freccia del Mo -lise » ed ha programmato l'istradamento su d iessa di alcuni treni rapidi in caso di interru-zione accidentale della linea Benevento-Ca-serta .

Non esistono motivi contrastanti con le esi-genze di percorrenza orario che anzi, integran-do il detto complesso sociale in quello ferro-viario dello Stato, la percorrenza orario si ri-durrebbe in misura notevole risultando la lun-ghezza della linea di Stato Benevento-Napol ivia Caserta superiore di ben 27 chilometridella lunghezza della linea sociale Benevento -Napoli via Valle Caudina, per cui le stess ecomunicazioni dirette trà il Tirreno e l'Adria-tico ne risulterebbero migliorate con grand ebeneficio degli sviluppi socio-economici e com-merciali fra i centri regionali delle Puglie ,Molise e Campania .

Non esistono neppure motivi d'intralcio d aparte della società concessionaria che ripetu-tamente ha dichiarato la sua disponibilità sul -la base delle sole leggi vigenti in materia .

Occorre soltanto da parte dell'amministra-zione ferroviaria un'effettiva volontà di pro-positi aperti alle legittime esigenze sociali del -la collettività e a quelle insite nel progressostesso dei mezzi moderni di comunicazione .

(4-18984 )

PISICCHIO, RUSSO FERDINANDO, IAN-NIELLO, ALLOCCA, LOBIANCO, TAMBRO-NI ARMAROLI, TANTALO, URSO, LAFOR-GIA, LOSPINOSO SEVERINI E BIANCO .

Atti Parlamentari

— 30509 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

— Al Ministro del lavoro e della previ-denza sociale . — Per conoscere quali son ostate le valutazioni del Ministro in merito all asorprendente e grave delibera, discriminatori aed antidemocratica, adottata dal consiglio d iamministrazione dell'INPS, relativamente al -l 'assunzione di 942 idonei, oltre ai 523 vinci -tori, del concorso a posti di segretari di terzaclasse .

Poiché, per tale tconcorso, era stata giàattuata una ripartizione preferenziale per l esedi del nord, avendo messo a concorso solopochissimi posti per le sedi meridional i(Puglia 20, Sicilia 25, ecc .), gli interrogant ichiedono di sapere se è conforme agli impegn imeridionalistici, più volte ribaditi dal Gover-no per alleviare la drammatica situazionedella disoccupazione delle categorie tecnich eed intellettuali del sud, il fatto che, dopol'INAM e l'INAIL, anche L'INPS, con la deli-bera citata, disponendo l 'assunzione dei 942idonei, abbia assegnato ben 874 di questi alleregioni del nord prelevando gli idonei esclu-sivamente dai concorrenti residenti in quell ezone ed assumendo solo 68 idonei nella re -stante parte del Mezzogiorno, fra gli idone idei concorsi espletati nelle città del sud .

Difatti la ripartizione degli idonei assunt isembra sia la seguente : Trentino-Venezi aGiulia 210, Piemonte 206, Lombardia 243 ,Emilia Romagna 207, Toscana 57, Lazio-Um-bria 26, Marche-Abruzzo 25, Campania-Cala-bria 10, Sicilia 15, Sardegna 32, Puglie eBasilicata 1 .

Gli interroganti, mentre ritengono che deb-bano essere opportunamente coperti i post ivacanti, esistenti negli organici del nord e din misura ridotta anche nelle sedi del sud ,non possono accettare, poiché è anche in con-trasto con l 'uguaglianza dei diritti dei cit-tadini nei riguardi dei concorsi, il sistema ,d 'altronde respinto, perché incostituzionale datutte le amministrazioni dello Stato, che, nel -l 'assunzione degli idonei, come nel recluta -mento di altro personale e nella emanazion edei bandi di nuovi concorsi, vengano, di fatto ,operate delle discriminazioni e ulteriormentefavoriti i cittadini che hanno la residenz anelle zone più dotate economicamente e piùcongestionate del nord, commettendo cosìnuove ingiustizie nei confronti delle popola-zioni meridionali e dei giovani i quali s ivedono, in occasione di tale tipo di assunzioni ,scavalcati da altri colleghi, magari meno bi-sognosi e con minore titolo, perché piazzatis iin posizioni inferiori nelle graduatorie d imerito .

Gli interroganti chiedono, infine, di saper equali urgenti provvedimenti il Ministro in -tenda adottare perché l'INPS, proceda, tenut oconto delle ulteriori necessità di personale ,ad assumere, intanto, un uguale numero d i

idonei di quello prelevato dalle città del nordfra i concorrenti idonei del sud che, oltre apartecipare a selezioni più rigorose e compe-titive, per l'elevato numero dei concorrenti ,hanno usufruito di un esiguo numero di post i

messi a concorso ; e, per le ulteriori necessitàdi personale, l 'INPS, al sud come al nord ,proceda ad assumere gli idonei dei concors isvolti nelle città del sud, sia pure per desti-narli al nord anche se sarà necessario vin -colarli ad una permanenza pluriennale .

Gli interroganti ritengono che solo in que -sto modo si possa evitare una nuova emigra -zione precipitosa verso le città del nord d aparte di molti giovani i quali sarebbero co -stretti a trasferire la loro residenza nelle cittàgià congestionate e non solo per trovare un aoccupazione ma anche perché costrettivi pe ril miraggio di partecipare, nell'avvenire, a iconcorsi che preferenziano le città del nord .

(4-18985 )

MALFATTI. — Al Ministro del turismoe dello spettacolo . — Per sapere che cosa in-tenda fare, urgentemente e concretamente, d ifronte alla sempre più grave situazione degl ienti lirici e sinfonici (gravità rilevata, com ' ènoto, anche nella riunione dei sovrainten-denti e membri dei consigli di amministra-zione degli enti, tenuta, di recente, a Firen-ze, su iniziativa del presidente del « Comu-nale » di Firenze), dal momento che, abban-donato persino il progetto di « legge-ponte »(per altro criticato da tutte le parti), non èpiù possibile sapere quale sia l 'opinione o loorientamento, in materia, dei pubblici poter ie, particolarmente, del Ministero compe-tente .

(4-18986 )

MERLI. — Ai Ministri .dei lavori pubblicie della marina mercantile . — Per conoscere :

se nel nuovo piano per il potenziamentotecnico degli scali marittimi nazionali, son ostate tenute presenti le esigenze del porto d iViareggio attraverso l'assegnazione di ade-guati stanziamenti per l'esecuzione della pre-vista nuova darsena nonché della diga fran-giflutti all ' imboccatura del porto che è con -dizione essenziale per consentire le operazion iportuali :

Atti Parlamentari

— 30510 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

se è esatto che tali stanziamenti, second orichieste formulate dai competenti organism itecnici, possono concretarsi nell'erogazione d i1 .300 .000 .000 circa .

(4-18987 )

BALDANI GUERRA. — Al Ministro del-l'agricolutra e delle foreste . — Per sapere qua-li provvedimenti intende attuare a favore de icontadini di una vasta plaga orientale dell aprovincia di Verona, comprendente i comunidi Soave, Monteforte d'Alpone, Montecchia ,Colognola ai Colli, Carzano e Roncà, dove l aproduzione dei vigneti si ritiene compromess acon punte che arrivano sino al 70-80 per cent oper fenomeni anormali che si sono registrat idurante i mesi di maggio e giugno del cor-rente anno .

Nella scorsa annata parte della zona venn eduramente colpita da grandinate che avevanoprovocato danni disastrosi con conseguenzenegative anche sulle piante e sulla produzio-ne del 1971 . A ciò deve aggiungersi le intens eprecipitazioni atmosferiche e l'andamento ter-mico con frequenti bruschi abbassamenti d itempertura verificatisi nella corrente stagio-ne. Tale anormale clima è stato particolar-mente sfavorevole alle viti ed in particolar ealla varietà « Garganega » che è un vitignofondamentale per la produzione del vino Soa-ve . Le piante sono state colpite soprattuttonella fase fenologica più delicata e cioè du-rante la fioritura che è stata compromessa condiffusissima colatura dovuta alla mancata f e-condazione dei fiori .

(4-18988 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Presidentedel Consiglio dei ministri . — Per saperequali determinazioni tragga dalle dichiara-zioni del presidente del Gruppo parlamen-tare della DC che, intervistato dall'Espresso ,ha dichiarato che « nessun rilievo si può far ealla correttezza di Mussolini nella gestion efinanziaria dello Stato », chiedendosi poi i lperché la Commissione incaricata di accer-tare i profitti di regime, presieduta dai co-munisti Scoccimarro e Berlinguer (padre) ,non abbia mai fatto conoscere le sue conclu-sioni .

(4-18989 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Presidentedel Consiglio dei ministri . — Per sapere seè a conoscenza che, fra coloro che ha volut ocoprire, scandalosamente con il segreto d iStato perché non rispondessero dei denar iavuti dal SIFAR, figurano persone che hannoinvestito ingenti somme in case di cura inToscana .

(4-18990)

FABBRI. — Ai Ministri della pubblicaistruzione e del tesoro . — Per conoscere s enon intendano provvedere alla adeguata riva-lutazione dell'assegno natalizio assegnato agl iinsegnanti benemeriti della pubblica istruzio-ne, istituito con regio decreto del dicembre1894 e attualmente dell ' importo di lire tre -mila annue vale a dire di lire otto giornaliere .

Tale assegno, rivalutato l 'ultima volta ne l1946, corrispondeva un tempo a circa la quar-ta parte dello stipendio annuo ed attualmenteè pari alla quattrocentesima parte dello sti-pendio iniziale di un maestro .

Se non ritengono inoltre di evitare che ibeneficiari debbano presentarsi personalmen-te ogni sei mesi a ritirare l ' importo di benmillecinquecento lire presso le sedi dell aBanca d 'Italia sottoponendosi all'umiliazion edi sentirsi irridere o compiangere per esser estati educatori benemeriti .

(4-18991 )

BASSI. — Ai Ministri dell 'agricoltura eforeste e degli affari esteri . — Per saperese, di fronte al persistente rifiuto del go-verno francese di assimilare il trattament ofiscale dei vini dolci naturali italiani a quell ifrancesi di pari caratteristiche, bloccando d ifatto nostre tradizionali correnti di traffico ,non ritengano ormai necessario passare dall etroppo lunghe ed improduttive trattativ eamichevoli ad una più energica azione d iprotesta, che potrebbe concretarsi anche conuna formale denuncia ai competenti organ icomunitari, sino alla applicazione di contro -misure fiscali alla importazione dei tipic iprodotti enologici francesi in Italia, che fral'altro hanno invaso il nostro mercato crean-do non poche e non lievi difficoltà alla assi-milabile produzione nazionale .

(4-18992 )

DELLA BRIOTTA. — Al Ministro della sa-nità .. Per chiedere se è al corrente che gl iospedali riuniti di Roma versano, in forza d iuna convenzione, alle suore della Misericordi ache gestiscono la scuola professionale per in-fermiere all'interno dell 'ospedale San Gio-vanni, la somma annua di lire 111 .093 .840, ol-tre a mettere a disposizione i locali per le aule ,dormitori, servizi e cibo, a prezzo di costo ,quale corrispettivo del servizio prestato da unadirettrice, da 8 caposala e da 54 infermiere di-plomate che dovrebbero assistere il lavoro dell eallieve nei reparti dove queste effettuano il ti-rocinio .

Risulta all'interrogante che le suore dellaMisericordia, anziché mettere a disposizione

Atti Parlamentari

- 30511 —

Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

tale personale, che assomma a 63 unità, si li-mitano a distaccare 9 suore dalla clinica pri-vata che gestiscono in via Latina, con grav escapito dei malati e delle stesse allieve, co-strette a compiere lavori non retribuiti, di cu inon beneficia neppure l 'ente ospedaliero .

A questa autentica truffa si deve aggiunge -re che le aIIieve versano una cifra che am-monta annualmente a circa trenta milioni pe ria retta e che devono perfino pagare la divisa ,nonostante la amministrazione degli ospedal iriuniti versi alla direzione della scuola un asomma per far fronte a tale spesa . (4-18993 )

DELLA BRIOTTA . — Al Ministro della sa-nità. — Per chiedere se è vero che l'ammini-strazione della scuola infermieri dell'ospeda-le San Giovanni di Roma si rifiuta di dare ap-plicazione alla legge n. 124 per quanto ri-guarda l 'ammissione degli infermieri generi -ci ai corsi per il conseguimento del titolo pro-fessionale e quali

misure intenda prendereper ottenere il rispetto della legge . (4-18994)

MOLI. — Al Ministro del tesoro . — Perconoscere - con riferimento alle dichiarazion idel Ministro delle partecipazioni statali all aCommissione bilancio e partecipazioni statal idella Camera in data 21 luglio 1971 - se in -tenda predisporre i provvedimenti necessar iad assicurare per l'esercizio in corso di coper-tura finanziaria indispensabile alla operativitàdella Società per la ricerca gestione e ristrut-turazione delle miniere sarde (SOGERSA) i nmodo che non si abbiano a verificare perico-losi ritardi per l'entrata in funzione di dett asocietà, la cui costituzione è avvenuta in adem-pimento a precisi impegni politici nel quadr odel programma da ultimo richiamato dal Mi-nistro delle partecipazioni statali nell ' occa-sione citata, per promuovere un piano orga-nico di ricerca mineraria in Sardegna e nel -l ' intero territorio nazionale .

Chiede inoltre se sia a conoscenza del gra-vissimo stato di agitazione del personale dell eminiere ex Monteponi e Montevecchio passat ein gestione alla SOGERSA, che potrebber osfociare in gravi manifestazioni ove non ve-nisse consentita la pratica entrata in azion edella SOGERSA stessa .

(4-18995 )

MOLÈ . — Al Ministro dell ' industria, de lcommercio e dell 'artigianato. — Per cono -scere se sia informato che le attese suscitat edagli annunci dei provvedimenti per la ri -

strutturazione, la razionalizzazione e lo svi-luppo delle risorse minerarie sarde potreb-bero, ove non sollecitamente soddisfatte, por-tare al ripetersi di gravi stati di tensione nel -le zone interessate .

Con riferimento alle dichiarazioni res edal Ministro delle partecipazioni statali all aCommissione bilancio e partecipazioni statalidella Camera in data 21 luglio 1971, chied edi conoscere quali determinazioni intendacon urgenza adottare per concertare con i Mi-nistri interessati la copertura finanziaria pe ril finanziamento della Società ricerca gestio-ne ristrutturazione miniere sarde (SOGERSA )destinata ad assicurare la gestione economic ae il livello di occupazione delle miniere exMonteponi e Montevecchio .

(4-18996 )

LOBIANCO. — Al Ministro dell'interno eal Ministro per gli interventi straordinari nelMezzogiorno e nelle zone depresse del centro-nord . — Per sapere se sono a conoscenza del -la situazione di abuso che si è venuta a crear enel comune di Roccarainola (Napoli) da part edell'amministrazione comunale, ai danni dell efamiglie residenti nella contrada Sorrone .

Si premette, infatti, che dall'aprile 1970 i lcomune di Roccarainola non è stato più ali-mentato dalle acque provenienti dalle sorgent idi Avella (Avellino) e incanalate in un acque -dotto di proprietà della Cassa del Mezzogiorn o(che aveva provveduto alla realizzazione del -l'opera), ma dalle acque di provenienza de lSarno ; che a seguito della cessazione dell'ap-provvigionamento delle acque di Avella nonsi è potuto più alimentare una fontanina in-stallata in contrada Sorrone che serviva centi-naia di famiglie di coltivatori della zona no nsolo per i fabbisogni alimentari, ma anche pe rl'abbeveraggio degli animali e per i fabbiso-gni aziendali ; che si sono avute \(arie protestedelle famiglie residenti nella zona, molte dell equali si sono viste costrette ad abbandonare lacontrada, mentre si è ridotto notevolmente l oallevamento del bestiame e si sono avuti grav idanni per le colture della vite per mancanz adi irrigazione, il tutto a causa della mancanz adi acqua ; che l'amministrazione comunale ,dopo una generica protesta avanzata con un alettera del 20 giugno 1970 ai prefetti di Napol ie Avellino per l'interruzione dal 15 april e1970 della fornitura dell'acqua di Avella, no nha ritenuto di prendere alcuna iniziativa con-creta .

In considerazione di quanto innanzi, i colti-vatori diretti del comune e in particolare dell acontrada Sorrone, a mezzo della propria asso-

Atti Parlamentari

— 30512 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

ciazione di categoria, in data 23 aprile 1971hanno presentato istanza alla Cassa del Mez-zogiorno per avere la consegna in gestioneprovvisoria della condotta idrica, di proprietàdella stessa, da Avella al serbatoio di Rocca-rainola, non più utilizzata dall'aprile 1970, a lfine di poter alimentare la fontanina della con-trada Sorrone con le acque provenienti da u npozzo artesiano di proprietà del signor Ar-bucci Francesco, dallo stesso cedute gratuita -mente .

Il presidente della Cassa del mezzogiorno ,resosi conto della bontà e della giustezza dell arichiesta, con nota n. 12262 del 26 maggi o1971 ha autorizzato l 'ufficio acquedotti dell aCampania e Molise alla consegna in gestioneprovvisoria della condotta in questione allaColtivatori diretti di Roccarainola, come è av-venuto con verbale di consegna del 6 lugli o1971 .

Nel mentre si procedeva alle operazioni d iattacco della condotta con il pozzo del signo rArbucci, il sindaco del comune di Roccaraino-la, senza titolo alcuno, prima a mezzo de icarabinieri di Avella ha intimato al signo rArbucci di astenersi dal concedere acqua, po ia mezzo dei vigili urbani del comune di Roc-carainola ha fatto interrompere i lavori : pare ,inoltre, che abbia fatto manomettere alcuneopere già eseguite . Con un manifesto a nom ee spese dell'amministrazione lo stesso sindacoha annunciato di aver provveduto a reperir el 'acqua da altro pozzo (non della stessa ca-pacità di quello del signor Arbucci) senza spe-cificare se a titolo gratuito o con onere a ca-rico dell 'amministrazione, e tutto per rispo-sta a « certi ciarlatani » e a certi « avver-sari (!) » .

Tutta la vicenda, rimessa alle autorità pre-fettizie di Napoli, ha avuto la conseguenza d iprivare ancora sino a oggi la popolazione de lSorrone, della tanto necessaria acqua .

L'interrogante desidera sapere quali prov-vedimenti si intendono adottare perché le fa-miglie della contrada Sorrone possano ottener esubito l'acqua concessa gratuitamente, utiliz-zando la condotta il cui uso è stato concess odalla Cassa del mezzogiorno alla locale col-tivatori diretti, e perché il sindaco possa aste-nersi dal compiere atti che si appalesano con-trari agli interessi della popolazione del su ocomune .

(4-18997 )

ROBERTI, PAllAGLIA E DELFINO . —Ai Ministri dell'industria, commercia e arti-gianato e del lavoro e previdenza sociale . —Per conoscere quali provvedimenti vogliano

adottare per evitare la totale cessazione di at-tività dello stabilimento Marvin Gelber d iChieti-Scalo, il più grande complesso indu-striale della provincia di Chieti, il quale, mal -grado gli interventi in sede sindacale, sta peressere definitivamente chiuso .

Al riguardo fanno rilevare che l 'aziendaoccupa 1 .700 unità lavorative e non sembrache attraversi una situazione di crisi tale dagiustificare l'annunciata liquidazione .

(4-18998 )

ROBERTI, PAllAGLIA E SPONZIELLO .— Al Presidente del Consiglio dei ministri eai Ministri dell'agricoltura e foreste e de llavoro e previdenza sociale . — Per sapere sesono a conoscenza che le commissioni local iper la mano d ' opera agricola di cui alla legge11 marzo 1970, n. 83, nei comuni della pro-vincia di Brindisi di : Ceglie Messapico, Er-chie, Oria, Ostuni, San Pietro Vernotico, Tor-re Santa Susanna e Villa Castelli non son ostate mai insediate a causa dell'illegale edostruzionistico comportamento dei rappresen-tanti delle organizzazioni sindacali dellaCGIL, CISL ed UIL le quali, per protest acontro la presenza nelle predette commission idei rappresentanti della CISNAL, hanno fatt odisertare le riunioni ai loro rappresentanti ,facendo mancare il numero legale e che pe rtale motivo il direttore dell'ufficio provincial edel lavoro e della massima occupazione d iBrindisi ha proceduto allo scioglimento dell ecommissioni locali per la mano d ' opera agri -cola nei predetti comuni .

Gli interroganti chiedono inoltre al Mini-stro del lavoro e della previdenza sociale s enon ritenga sia il caso dare opportune diret-tive al direttore dell'ufficio provinciale de llavoro e della massima occupazione di Brin-disi affinché, resistendo a qualsiasi tentativodi pressione o di ricatto, indipendentement edalla sostituzione dei nominativi, manteng ainalterata la stessa rappresentanza attribuit aa tutte le organizzazioni sindacali nella prim acostituzione delle commissioni .

(4-18999 )

MENICACCI . — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per conoscere i tempi di attua-zione e dì esecuzione dei lavori di completa -mento della superstrada « E7 » nel tratto ch econgiunge il confine della provincia di Pe-rugia attraverso i centri di S . Sepolcro, Cittàdi Castello, Umbertide fino alla periferia d iPerugia (Ponte S . Giovanni), suddiviso in

-fitti Parlamentari

— 30513 —

Camera dei heputal l

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

4 lotti per i quali venne più volte assicurat oil relativo finanziamento, e così per gli altr i4 lotti a cavallo di Nera Montoro nel trattoOrte-S . Gemini, onde consentire l'ultimazion edel raccordo all'Autostrada del Sole al servi -zio di tutta l'Umbria, che rimane l'unica re-gione d'Italia ancora isolata e non inseritanei principali traffici longitudinali della pe-nisola ;

per sapere a cosa si deve questo pro-cedere a spezzoni e con esasperante lentezz anel completamento di un'opera che lo Stat oitaliano si era impegnato a portare a termin eentro tempi relativamente brevi in base a dun preciso accordo internazionale . (4-19000 )

MENICACCI . — Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per sapere se sia stat oapprovato il decreto di concessione di con-tributi a fondo perduto e del mutuo tren-tennale, come previsto dalle leggi in mate -ria, a favore della cooperativa produttori de llatte « Amatrice », che opera nel comune diAmatrice (Rieti) forte di oltre 100 soci, gi àritualmente costituita e riconosciuta dagl iorgani preposti ;

per conoscere quali ostacoli ne impedi-scono a tutt 'oggi la entrata in funzione ,come pure la costruzione del plesso immo-biliare sul terreno all'uopo scelto dai tecnic idell'ispettorato agrario compartimentale eapprovato dall'ufficio del genio civile d iRieti, costituito dal caseificio e annesse por-cilaie per una spesa preventiva in oltre 200milioni di lire, oltremodo essenziale in fa-vore dello sviluppo economico e sociale dell azona amatriciana che si giova di oltre 17 .000ettari di territorio .

(4-19001 )

MENICACCI . — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per sapere se siavero che è stata decisa la installazione dei po -sti telefonici pubblici delle frazioni di Rocca-salti e di Cesaventre nel comune di Accumol iprevia concessione del finanziamento statale aquella amministrazione comunale che ne as -sunse gli oneri con deliberazione del 9 marzo1970, n . 12 e, in caso affermativo, per cono -scere gli ostacoli che impediscono l ' inizio de ilavori relativi, tenuto conto anche del fatto chenumerosi utenti di una delle due frazioni s isono ad oggi dichiarati disposti a concorrer enelle spese che il comune andrà a sopportare .

(4-19002)

MENICACCI . — Al Ministro dei lavor i

pubblici . — Per sapere se risponda al veroche tutto il lavoro di asfaltatura della strad astatale n . 4-bis nel tratto Rieti-Terminillo pe rcirca 25 chilometri, non particolarmente ne-cessario né tantomeno urgente, è stato inopi-natamente deciso ed affidato a trattativa pri-vata alla ditta Evangelisti e Ruggeri di Romae come possa spiegarsi che tutti i lavori stra-dali decisi nelle vicinanze di Rieti e nei var icentri della anzidetta provincia, compres iquelli relativi al nuovo manto di asfalto dell a

strada statale n . 4 « Salaria » nel tratto Antro-doco-Scai di Amatrice, come pure quelli d i

sbancamento di 60 .000 metri cubi di roccianei pressi di Sigillo di Posta, risultino esserestati affidati – sempre senza aste pubbliche –

alla medesima impresa, che a quanto pare h ail particolare dono della preferenza o dell a

maggiore econdmicità ;per sapere come si sia, potuto consentir e

all'impresa predetta di collocare i propri im-pianti in un terreno sito così vicino al centrourbano di Canetra di Castel Sant 'Angelo lun-

go la strada statale n . 4 « Salaria » al punto

da determinare insopportabili e fastidianti im-missioni e turbative, che superano nella po-polazione locale e in quella in transito i limit i

della normale tollerabilità .

(4-19003 )

MENICACCI . — Al Ministro dell'interno e

al Ministro per gli interventi straordinari ne l

Mezzogiorno e nelle zone depresse del centro-

nord. — Per sapere i motivi che hanno deter-minato il vessatorio regolamento per l'utilizzo

e la distribuzione dell ' acqua per uso potabile

fra i cittadini di Amatrice (Rieti), a carico de i

quali sono stati posti pesantissimi ed insop-portabili oneri finanziari ed in particolare s etale regolamento sia ricollegabile alla conven-zione statuita tra il comune di Amatrice e l aCassa per il Mezzogiorno la quale, contra-stando con i fini che la giustificano, non sol aviene a sottrarre buona parte dell'acqua d icui la popolazione locale distribuita in circa

60 frazioni ha beneficiato ad immemore per

destinarla altrimenti, ma consente l'utilizz o

di quella residua ad un prezzo tanto più ini-quo se si tiene conto del basso tenore di vit adegli amatriciani e del grande interesse turi-stico della località interessata ;

per sapere se intendono intervenire per

ovviare al lamentato inconveniente previa re-voca o quanto meno revisione della pattui-zione anzidetta, convenuta tutta a vantaggi odella Cassa per il Mezzogiorno ed a sfavore

della comunità locale .

(4-19004)

Atti Parlamentari

— 30514 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

MENICACCI . — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per conoscere in base a qual ielementi obiettivi gli organi tecnici dell'ANA Shanno deciso di operare lo sbancamento d icirca 60.000 metri cubici di roccia da un osperone prospiciente la strada statale n . 4« Salaria » all'altezza del chilometro 121 +100nei pressi dell'abitato di Sigillo nel comunedi Posta (Rieti) che da epoca immemorabil enon ha mai offerto alcun motivo di preoccu-pazione agli utenti della strada medesima, n éha dato luogo a franamenti, né ha pregiudi-cato o reso più pericoloso il transito in que lpunto ;

per sapere come si spiega che siffatt ilavori siano stati decisi urgentemente a par-tire dal 7 luglio 1971, dopo che gli stessi tecni-ci dell'ANAS avevano prospettato ai sindac idei centri interessati (Posta, Borbona, Antro-doco, Cittareale) di rinviare i lavori proget-tati al prossimo mese di settembre, così d abloccare completamente quell'importante ar-teria e quindi impedire qualsiasi collegament oscorrevole tra Rieti e la Bassa Sabina conl'Alta Sabina e la provincia di Ascoli Piceno ,determinando notevoli danni economici all azona con particolare riferimento al settore de lturismo ;

per sapere come mai tali lavori, nonritenuti urgenti e programmati dal mese d ifebbraio, siano stati affidati urgentemente alladitta Evangelisti e Ruggeri di Roma (ch eaveva provveduto dal mese di maggio pre-cedente a ricoprire con manto di asfalto l astessa strada Salaria nel tratto Antrodoco-Scai ,salvo quello interessato allo sbancamento), atrattativa privata, nel mese meno indicato esolo dopo che il lavoro di asfaltatura era stat oportato a compimento ;

per sapere come spiega che tali lavori d isbancamento programmati improrogabilment eper la durata di 10 giorni siano durati più de ldoppio e siano tuttora in corso .

(4-19005 )

MENICACCI . — Ai Ministri della sanitàe dell ' interno e al Ministro per gli interventistraordinari nel Mezzogiorno e nelle zon edepresse del centro-nord . — Per sapere com epossa ovviarsi al grave inconveniente - ma lsopportato dalle relative cittadinanze - rap-presentato dal fatto che il comune di Amatric e(Rieti), il quale dispone dì tre condotte medi -che e il comune di Accumoli (a 12 chilometr idi distanza dal precedente), il quale dispon edi due condotte mediche, siano prive di tito-lari da oltre un anno e come possa consentirs iche l ' assistenza medica sia garantita solo dal -

l'ufficiale sanitario del comune di Amatrice ,il quale ha organizzato propri ambulatori ne ivari centri monopolizzando tutti i mutuati etutta la clientela di entrambi i comuni, liberoda ogni concorrenza, e trovando persino i ltempo per interessarsi di molte altre cose :già consigliere provinciale del PLI, oggi con-sigliere provinciale della DC, membro dellagiunta e del comitato provinciale della DC d iRieti, dirigente dell 'ufficio sanitario provin-ciale, consigliere della DC di Amatrice, mem-bro del comitato regionale per la program-mazione ospedaliera del Lazio, consiglieredell ' ONMI, già candidato alla Camera de ideputati per le elezioni politiche del 1968 ,presidente del dopolavoro comunale ENAL d iAmatrice, presidente della locale società spor-tiva, membro del consiglio direttivo della Pro-loco, dirigente del patronato scolastico e dellaCassa risparmio di Rieti, ecc . ecc ., nonchéparente all'architetto Viola, incaricato per laredazione del piano regolatore dello stessocomune di Amatrice ;

per sapere se risponda al vero che i lpredetto medico è personalmente interessatoinsieme al cognato nella proprietà e nellagestione del nuovo albergo di Campotosto i nprovincia dell 'Aquila a 22 chilometri da lcentro di Amatrice e se sia vero che tale plessoimmobiliare abbia potuto beneficiare - e a chetitolo - di circa mezzo miliardo di lire daparte della Cassa per il mezzogiorno . (4-19006 )

MENICACCI . — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per sapere quando si presumeche saranno completati i lotti residui dell astrada statale n. 4 Salaria, che congiunge l acapitale con la provincia di Rieti e con leMarche, con particolare riferimento ai se-guenti tratti :

variante all'altezza di Passo Corese amezzo della quale la strada stessa, superandoil fiume Tevere, dovrà collegarsi all'auto -strada del Sole ;

tronco compreso tra Scai di Amatric eed Accumoli, oltre il confine con la provinci adi Ascoli Piceno ;

tronco compreso tra Scai di Amatrice eSigillo nel comune di Posta con particolar eriferimento a quest'ultimo importante centr odell'Alta Sabina, che non va in ogni casoisolato ;

per sapere se sia possibile far conoscer ei relativi progetti esecutivi e come spiega chegli stessi, di cui si è più volte garantita l aultimazione, non siano stati discussi quant omeno con le amministrazioni provinciali e

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Camera dei Deputat i

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comunali direttamente interessate e, altresì ,per sapere se i lavori di completa riparazion edel manto di asfalto del vecchio tracciatodella strada statale n . 4 Salaria nel trattoAntrodoco-Posta non preludano al definitivorinvio dei lavori relativi al nuovo tracciat odella stessa arteria, di così fondamentale im-portanza per tutta la vita economica e so-ciale di vaste zone dell'Italia centrale .

(4-19007 )

INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro degli affari esteri, per conoscere imotivi per i quali non si stabiliscono da part eitaliana normali rapporti diplomatici con i lgoverno della Repubblica democratica de lVietnam del Nord .

(3-05117)

« LOMBARDI RICCARDO, SCALFARI » .

« Il sottoscritto chiede d ' interrogare il Mi-nistro della marina mercantile per saperecirca la validità dei motivi che hanno deter-minato la soppressione della corsa della SPANfra Napoli ed Ischia ponte e viceversa, conciò sviando al turismo la zona più antica del -l ' isola di Ischia con indubbio danno alla suaeconomia .

(3-05118)

« DI NARDO FERDINANDO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro degli affari esteri per conoscere seil Governo non intenda assumere, nella situa-zione nuova determinata dai recenti avveni-menti internazionali (viaggio di Nixon inCina, ripresa e sviluppo dei negoziati USA -URSS sugli armamenti nucleari, aggravamen-to della situazione nel Medio oriente e, d iriflesso, del Mediterraneo) iniziative politichee diplomatiche che affermino il carattere auto -nomo e nazionale della politica estera italiana ,con particolare riguardo :

1) al ritiro immediato delle forze armateUSA dall 'Indocina e all ' ingresso della Repub-blica popolare cinese all'ONU ;

2) al ritiro delle truppe israeliane da iterritori occupati nel giugno del 1967, alla ria-pertura del canale di Suez, al riconosciment odei diritti nazionali del popolo palestinese ;

3) all'ulteriore intensificazione, in Euro-pa, dei rapporti Est-Ovest ed alla convoca-zione della conferenza paneuropea per la si-curezza collettiva .

(3-05119) « PAJETTA GIAN CARLO, CARDIA, LOTT I

LEONILDE, SANDR I

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro degli affari esteri per conoscere s ee quali passi siano stati compiuti per espri-mere al governo giordano la protesta più fer-ma nei confronti della violenta repression earmata scatenata da quel governo contro l eorganizzazioni della Resistenza palestinese ,con l'intenzione esplicita di distruggere, dall eradici, il movimento che rivendica il ricono-scimento dei diritti nazionali del popolo pale-stinese; e per esprimere, di contro, al Consi-glio nazionale palestinese la solidarietà piùviva del popolo italiano e per assicurare, s erichiesto, anche l'aiuto più largo alle popola-zioni palestinesi profughe dalla loro patria ,nella convinzione che la realizzazione dei di -ritti nazionali palestinesi, in un quadro dipace e di sicurezza per tutti i popoli del Medi ooriente, è la condizione fondamentale pe rporre termine al conflitto aperto e garantir euna pace stabile e il progresso dei popoli d iquella vasta area del mondo .

(3-05120) « PAJETTA GIAN CARLO, CARDIA, SAN-

DRI, PISTILLO, GORGHI, MACCIOC-

CHI MARIA ANTONIETTA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro degli affari esteri, per conoscere gl iorientamenti della politica estera italiana inrelazione ai recenti sviluppi della situazion einternazionale ed in particolare all 'operasvolta per ridurre le cause di tensione e favo-rire in ogni parte del mondo un deciso indi -rizzo in difesa della pace .

(3-05121)

« PINTUS » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i l

Ministro degli affari esteri, per conoscere l aopinione del Governo italiano_ riguardo all arecente ripresa di contatto tra RepubblicaPopolare Cinese e Stati Uniti d'America, san-zionata dall 'annuncio della prossima visit a

del presidente Nixon in Cina; e riguardo agl i

effetti che le nuove prospettive aperte da tal iavvenimenti possono avere nei confronti dell acomplessa trattativa sul disarmo e sulla sicu-rezza europea cui l ' Italia è vitalmente inte-ressata .

(3-05122)

« JRILIA » .

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« Il sottoscritto chiede di interrogare il nistro degli affari esteri, per conoscere l'opi -

nione del Governo italiano sugli ultimi avve-nimenti in Giordania e sulla tragica repres-sione della quale sono stati fatti oggetto l eforze della resistenza e la stessa popolazionepalestinese, già tanto provata dall ' esilio edalla permanenza per più di vent 'anni ne icampi dei profughi; se il Governo italiano in -tende riconoscere in modo formale il dritt onazionale dei palestinesi a ricuperare la pro-pria terra e il proprio diritto alla libertà e a] -l ' indipendenza politica ; se ritiene infine d idover svolgere in questo momento, presso igoverni dei paesi arabi più direttamente inte-ressati, e i governi di tutti i paesi del mondo ,un ' azione intesa a fermare la mano della re -pressione, e a favorire il riconoscimento de ipiù sopra citati diritti nazionali dei palesti-nesi ; quali azioni concrete di aiuto il Governoitaliano intenda intraprendere o appoggiar ea favore del popolo palestinese così duramen-te gravato .

(3-05123)

« ORILIA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare iMinistri dei lavori pubblici e della marin amercantile, per conoscere quali provvedimen-ti intendano adottare a tutela della spiaggi adi Laigueglia (Savona) soggetta a grave de-pauperamento sia per cause naturali, sia an-che in dipendenza delle opere marittime rea-lizzate in via sperimentale da quel comune .In particolare è stato accertato che il comune ,senza alcuna concessione o autorizzazione, h acostruito un pennello in massi naturali pro-tendentesi in mare dalla foce del Rio Patell aper circa 25 metri, nonché un prolunga-mento a mare per circa 50 metri dal mol oradicato fra Piazza del Bastione e PiazzaGaribaldi .

« Trattandosi di opere abusive, la capitane -ria di porto di Savona è intervenuta pressol'amministrazione comunale, invitandola for-malmente a rimuovere le opere stesse e a di-sporre quanto necessario per la definitiva si-stemazione dell'arenile . A tutt'oggi il comunenon ha ottemperato a tale ingiunzione, sicchési rende necessario l ' intervento urgente de iMinisteri competenti, onde ovviare al gravis-simo inconveniente del progressivo depaupe-ramento della spiaggia in questione, che èfra le più belle e suggestive del litoral eligure .

(3-05124)

« MARINO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'agricoltura e delle foreste, pe rconoscere per quali motivi la Corte dei cont inon ha ancora provveduto alla registrazion edei decreti riguardanti la ripartizione dell edisponibilità del fondo di rotazione per lameccanizzazione agricola di cui all 'articolo 12della legge 27 ottobre 1966, n. 910 .

La ripartizione di dette disponibilità tr ai vari enti ed istituti che esercitano il credit oagrario è stata comunicata dal Ministero del -l 'agricoltura agli istituti stessi sin dall 'april edel corrente anno 1971, ma la mancata regi-strazione dei decreti non ha ancora consen-tito al tesoro di poter procedere al versamentodei fondi agli istituti i quali, per poter cor-rispondere alle pressanti richieste degli ope-ratori agricoli, sono costretti a concedere iprestiti a tasso pieno. Questo stato di coseaccentua sempre più il grave malcontento nel -le campagne, in notevole misura provocatodalla deplorevole carenza di incentivazion iche il settore agricolo attualmente registra .

(3-05125) « PREARO, STELLA, CRIST0F0RI, GI-

RAUDI, SCHIAVON, ARMANI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri, perconoscere se il Governo, utilizzando l'occasio-ne che offre l 'allargamento del Mercato comu-ne europea, intende proporre un riaggiusta-mento del sistema cosiddetto dei prelievi i nmateria di importazioni di carni bovine da ipaesi terzi .

« Ciò in considerazione che il nostro paese ,essendo, unico tra i sei, deficitario nella misu-ra del 50 per cento sul rapporto fabbisogno-di-sponibilità, subisce, per effetto di questa suacarenza, un'accentuazione del danno pari al-l ' entità dei contributi che corrisponde a Bru-xelles per effetto dei prelievi .

« Gli altri paesi del MEC, quasi autosuffi-cienti in questo settore primario, non subisco -no di fatto eguali oneri .

« Poiché i prelievi costituiscono in defini-tiva risorse della Comunità, ciò contribuisc ead aggravare la ben nota situazione deficita-ria dell ' Italia nei confronti del FEOGA (Fon-do Europeo di Orientamento e Garanzia Agri -cola) .

Infatti, il minor gettito che deriverebbeda una ridotta riscossione di prelievi, creereb-be sì una deficienza di mezzi per il FEOGA ,ma questa sarebbe suddivisa tra i sei in basead una chiave di ripartizione che, in pratica,accollerebbe all'Italia solo il 20,2 per cent odel deficit .

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Camera dei Deputar?

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« Per conoscere inoltre come – visti gl iorientamenti della CEE per una riforma del -l 'agricoltura nel senso di agire più sull estrutture e meno sui prezzi – il Governo in-tende procedere per l'utilizzo dei fondi che l acomunità si è impegnata a mettere a disposi-zione degli Stati membri (ed in particolaredell'Italia) ai fini dello sviluppo e della ri-strutturazione delle aziende agricole .

« Per conoscere infine se il Governo ritien edi poter incoraggiare iniziative di carattereprivatistico intese a facilitare il reperiment odi carni mediante opportune forme di collabo-razione nell ' allevamento di bestiame da ma-cello nei paesi africani, anche in vista di u npossibile ampliamento delle correnti d iscambio .

(3-05126)

« SERVADEI» .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Go-verno, per sapere se è a conoscenza dei dat iriportati in recenti documenti comunitari ,dati dai quali risulta che l'Italia nel period o1964-1969 ha liquidato solo il 3,2 per cento de i

crediti concessi dalla Comunità europea per i l

finanziamento di progetti da parte della se-zione orientamento del FEAOG .

« Per sapere quali siano i motivi di que-sta assurda situazione, che rischia di compro-mettere la possibilità di soddisfacimento di fu-ture richieste italiane, e quali iniziative in -tenda prendere per ovviare a tale situazione .

(3-05127)

a DI NARDO RAFFAELE » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri delle partecipazioni statali e del bilan-cio e programmazione economica, per cono-scere in quale modo si sia pervenuti da part edell'ENI ad un accordo italo-anglo-tedesco pe rla creazione di centri nucleari e la produzionedi combustibile nucleare ; e se i Ministri eran ostati tenuti al corrente della iniziativa cheesorbita dalle decisioni del CIPE (che ave -vano indicato nell'Ansaldo nucleare di Ge -nova il punto di riferimento e di svilupp odella industria italiana per il settore nu-cleare) .

L'interrogante sottolinea che il fatto, s ucui si chiede opportuno chiarimento, costi-tuisce un'altra prova della sprogrammazione ,della confusione e della incertezza in cui s isviluppano l'azione spesso non coerente dellepartecipazioni statali e in genere dei pubblic iinterventi, specie nel settore nucleare .

« L'interrogante chiede altresì quali con-creti provvedimenti si intendano assumere

per realizzare un effettivo controllo dell'ese-cutivo e del Parlamento sulle iniziative del -l'ENI ed altri organismi a partecipazione sta -tale; e se si intendano eludere le condizioni d iulteriore svantaggio per l'Ansaldo e di dannoper l'intera economia genovese, al di fuor idelle decisioni del CIPE .

(3-05128)

« BIONDI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i Mi-nistri di grazia e giustizia e dell'interno, pe ravere notizia sul ritiro dei passaporti ai gior-nalisti Alberto La Volpe e Giampaolo Sodan oquerelati per reati di opinione dall 'onorevoleLuigi Preti .

(( In particolare gli interroganti desideran osapere :

a) chi ha preso la decisione del provve-dimento visto che la procura della Repubbli-ca di Roma ha smentito una sua iniziativa inproposito con un comunicato del 18 luglio 1971

e che l 'autorità di polizia declina, a quanto ri-

sulta, ogni responsabilità ;b) quali iniziative si intendano adottare

per fare piena luce su questo grave episodio ,che non ha precedenti, a meno che non s idebba ritenere che la firma del querelante pes ipiù di quella di un altro cittadino ;

c) quali impegni il Governo intenda as-sumere perché non abbiano più a ripetersi si-mili episodi che costituiscono una minacci aalla libertà di stampa così come d'altra part eè stato chiesto dalla Federazione della stamp ae dal Consiglio interregionale dell'Ordine de igiornalisti .

(3-05129)

« BERTOLDI, QUERCI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare il Mi-nistro dei trasporti e dell'aviazione civile pe rsapere perché, dopo avere accettato di esami-nare insieme agli enti locali ed ai parlamen-tari interessati all'attraversamento nella zon adi Firenze della direttissima Roma-Milano, s isia emesso un decreto unilaterale, per lavor iindefferibili ed urgenti, in contrasto agli inte-ressi della città di Firenze e dei comuni de l

comprensorio ;per sapere se questo modo di agire si a

compatibile con un sistema di democrazia ba-sata sulla programmazione studiata ed attuat asu accordi con gli enti amministrativi perife-rici e se sia compatibile con il concetto d ibuon governo, che deve essere capace, no nsoltanto di armonizzare l'interesse nazionalecon ]'interesse delle unità locali, ma che deve

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

essere, mentre procede all'attuazione di strut-ture nazionali, anche capace di aiutare quest eunità di base a superare le loro difficoltà in-frastrutturali e deve essere almeno capace d inon creare loro difficoltà ;

per sapere perché si siano costretti, il co-mune di Firenze e gli altri enti ad adire a lConsiglio di Stato, dimostrando così noncu-ranza di tutte le istanze rappresentate dalle au-torità democraticamente elette negli enti com-presi nel comprensorio Incisa-Prato, sostenuteda tutta la popolazione ;

per sapere se sia già stato calcolato il ri-schio di una sollevazione popolare, in tuttala zona, per impedire la continuazione dei la-vori iniziati ad Incisa e se non ritenga (perrispetto anche ai parlamentari ed ai sindac idei comuni interessati, coi quali erano stat ipresi impegni ben precisi), intervenire, diret-tamente e personalmente, per trarre una de-cisione democratica, basata sul buon senso ,sulla comprensione e sull ' equilibrio, decision eche non può essere soltanto di marca ministe-riale e basata esclusivamente su interessi par-ziali e settoriali .

(3-05130) « NANNINI, BIANCHI GERARDO, CERU-TI, CAIAllA, DEGAN, CALVI, MEUC-CI, PICCINELLI, MARCHETTI, BER-TUCCI, AMODIO, CASTELLUCCI ,MATTARELLI, BARDOTTI, Buzzi ,BOLDRIN, RAUSA, BERTÈ, TRAVER-SA, MIR0GLI0, SIMONACCI, IMPE-RIALE, LUCCHESI, GIORDANO, CORÀ ,GIRAUDI, STELLA, FRACASSI, PREA-R0, SCHIAVON, CRIST0F0RI, NICO-LINI, GIRARDIN, RUSSO FERDINAN -DO, CARENINI, FRACANZANI, DAL-L ' ARMELLINA, CALVETTI, BOTTA ,DEL DUCA, MAGGIONI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro degli affari esteri per conoscere gl isviluppi della nostra politica estera in rela-zione ai numerosi incontri da lui avuti e agl iultimi avvenimenti verificatisi sul piano in-ternazionale .

(3-05131)

« COVELLI » .

INTERPELLANZ E

« Il sottoscritto chiede di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro dell'interno, per sapere se hanno por-tato la loro attenzione sul sempre più preoc-cupante e grave aspetto che va assumendo a

Napoli il dilagare della delinquenza, manife-stato dall'impressionante crescendo di atti de-littuosi ai danni di privati cittadini, turist istranieri, imprese commerciali ed industriali ,istituti bancari, ecc .

« La gravità della situazione determinatas inel capoluogo campano (testimoniata dall acronaca dei quotidiani cittadini che annovera ,ogni giorno, in una rubrica divenuta, purtrop-po, fissa, decine e decine dì " scippi ", di fur-ti d'auto, di furti da appartamenti, negozi euffici, di rapine e di altri atti di teppismo)desta un vivissimo allarme in tutta la popola-zione : ogni cittadino, infatti, si sente minac-ciato dalla peggiore delinquenza ed ha per-duto ogni fiducia nella capacità delle forzedell ' ordine - cui pure si è sempre guardatocon apprezzamento per l'opera svolta, spess ocon sacrificio - di svolgere non solo un'ade-guata azione preventiva, ma addirittura d inon essere in grado di intraprendere appro-priate azioni repressive .

« Infatti, se si escludono sporadiche ini-ziative di sorveglianza e di setacciamento (at-tuate, spesso, nelle parti meno malfamat edella città) le forze dell'ordine si limitan osempre di più ad una mera registrazione deifatti delittuosi, stante, soprattutto, la loro ca-renza numerica e la scarsità dei mezzi a di-sposizione .

« Recentemente lo stesso sindaco di Napoli ,preoccupato delle proporzioni che il fenomen opresentava, indisse una riunione cui parteci-parono le autorità ed i responsabili dei var isettori pubblici della città : ma anche il coor-dinamento delle iniziative in quella sede deci-se non ha portato risultati positivi .

« D'altra parte, l'estensione raggiunta da lfenomeno a Napoli è ormai tale da non ri-sparmiare alcuna zona della città, che sembr asia stata addirittura suddivisa in settori di in-fluenza, nell'ambito dei quali agiscono band eorganizzate di scippatori, ladruncoli, scassi-natori, contrabbandieri, delinquenti dediti adimprese di minore o maggiore portata, i qual itutti, comunque, conducono una lotta ad ol-tranza contro la tranquillità cittadina, control'altrui proprietà - di modesta come di rile-vante entità - non rifuggendo dal minacciarela stessa integrità fisica degli aggrediti .

« A seguito degli " scippi ", quasi tutte l evittime sono costrette a farsi medicare lesion ianche gravi, che, nel caso di persone anziane ,spesso hanno portato alla morte . Tutto ciòsenza che, in genere, si riesca ad identificar ee ad assicurare alla giustizia i criminali .

Inoltre, i recenti episodi del furto co nscasso perpetrato ai danni di una gioielleria

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Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

ubicata nel cuore della città e l'assurda vi-cenda avvenuta in via Costantinopoli nel po-meriggio del 6 luglio 1971 e riportato dall acronaca del giornale Roma del 7 luglio 1971(pagina 7 " Per trenta minuti i ladri padron idi via Costantinopoli ") hanno destato gran-dissima impressione e rappresentano fatt iesemplificativi di una situazione grave di ca-renza dell 'autorità dello Stato nella lotta all agrande come alla piccola delinquenza, que-st'ultima non meno temibile della prima .

« Se a ciò si aggiunge l ' indegno spettacol odi contrabbandieri che vendono sigarette este-re ed altra merce pubblicamente ad ogni an-golo di strada, alla periferia come in pien ocentro cittadino, l ' indecorosa occupazione d ifontane e giardini pubblici da parte di bambi-ni e giovanetti seminudi, la diffusione dell'ac-cattonaggio, ecc., si ha veramente l'impres-sione che la città sia completamente abbando-nata a se stessa e si avvii ad una irreparabil edecadenza .

Le conseguenze immediate di tale situa-zione sono individuabili, oltre che nel disdo-ro di cui essa si ricopre (a tutto danno dell ogià scarso turismo e con aumentate difficolt àad operatori e lavoratori del settore) e nel no-tevole peggioramento delle condizioni econo-miche generali, già precarie, nella diffusa co-scienza in ogni cittadino della incapacità de ipoteri dello Stato di assicurare una civile con-vivenza e della necessità di ricorrere a siste-mi autonomi, spesso arbitrari, di difesa perrespingere i molteplici attacchi della mala -vita : numerosi edifici sono stati dotati d iagenti di vigilanza privata ; innumerevoli cit-tadini rinunziano a lasciare le proprie abita-zioni per timore di trovarle svaligiate e predi-spongono i più svariati congegni antifurto ,non sempre con buoni risultati .

« Inoltre, l'atteggiamento delle forze di po-lizia nei confronti di quei cittadini che de-nunziano fatti criminosi ai loro danni, nonsempre è dei più appropriati e, soprattutto ,dei più efficienti : le indagini vengono appro-fondite in casi isolati, non sempre si ricorr ea completi rilievi di polizia scientifica : co-munque il cittadino avverte una sorta di in -differenza o di rassegnazione degli stessi or-gani preposti all 'ordine pubblico, sicché per -viene a sconsiderate conclusioni .

« Indubbiamente le cause dell ' impressio-nante aumento 'della criminalità a Napol ivanno ricercate in una sempre più bassa oc-cupazione, nel crescente malessere economicoin cui si dibattono gli strati meno abbient idella popolazione, in una generale situazione

di crisi economica : ma tutto ciò, se può inparte spiegare il fenomeno, non può certo va-lere a giustificarlo né, tanto meno, provocar eassurde condiscendenze .

« Si desidera pertanto conoscere qual iprovvedimenti immediati e, eventualmente ,eccezionali, si intendono adottare per ricon-durre alla normalità o, almeno attenuarne idanni, questo settore della vita della città ,che vede compromesso il suo presente ed i lsuo avvenire e che più di ogni altra – per l enote condizioni di depressione economica e d isperequazioni sociali in cui si trova – ha bi-sogno di riconquistare almeno uno stato d itranquillità e di sicurezza per affrontare queiproblemi, le cui soluzioni le consentano d icontinuare nel faticoso cammino verso la pie-na ripresa economica e sociale .

(2-00714)

« DE LORENZO FERRUCCIO » .

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro degli affari esteri, per sapere se no nritiene indispensabile in questo momento ne lquale si procede all'allargamento della Comu-nità, che sta per diventare l 'Europa dei dieci ,di assumere iniziative dirette a conferire al -l'Europa un ruolo politico-strategico che sia d iequilibrio di fronte alla realtà dei blocchi mon-diali e se, a tal fine, non ritenga opportun oprendere iniziativa in seno alla Comunit àeuropea per costituire e rafforzare rapport ieconomico-politici con Cipro, Malta, Grecia ,Albania, Spagna, Portogallo che costituiscon ola cerniera difensiva del territorio europeo .

(2-00715)

« DE MARZIO, ROMEO, SERVELLO » .

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro delle poste e delle telecomunicazioni ,per sapere – premesso che :

a) nel gennaio del 1964 numerosi citta-dini cremaschi e di altre zone vennero arre -stati e incarcerati sotto l ' accusa di gravissimeimputazioni e costretti, con maltrattamenti esevizie, a dichiararsi colpevoli di numeroserapine a mano armata in danno di banche ;

b) pochi giorni dopo la RAI-TV presen-tava in un ampio servizio all'opinione pub-blica italiana i sopraddetti cittadini come pe-ricolosi banditi ;

c) nel luglio del 1964 la magistratura to-rinese, cui era stata deferita l'istruttoria, pro -scioglieva con formula piena tutti gli impu-tati, riconoscendo che Ie loro confessioni eran ostate estorte con la violenza e le sevizie ;

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 197 1

d) in data 4 luglio 1966 l'allora sottose-gretario di Stato per le poste e le telecomu-nicazioni, onorevole Mazza, rispondendo all aCamera ad interpellanze che sollecitavano unintervento del Governo presso la RAI-TV af-finché mandasse in onda un servizio riparator eche ristabilisse la verità intorno alla doloros avicenda, dichiarava che " . . . per il rispetto do-vuto all 'autonomia dell'ordine giudiziario s iritiene di attendere la conclusione dello stess oper riportare l'episodio alla ribalta dell'opi-nione pubblica . . . " e aggiungeva testualmen-te : " . . . l ' attuale risposta è un impegno pre-ciso : l'episodio segnalato sarà ricordato at-traverso l'inserimento dell'intera vicenda i nun servizio di cronaca, mediante il qual evenga ristabilita la verità . . . " ;

e) nello scorso mese di giugno il Tribu-nale di Roma, II Sezione penale, ha condan-nato il principale responsabile del fatto i nparola, maggiore dei carabinieri Siani, e altr iufficiali e sottufficiali dei carabinieri, ricono-sciuti colpevoli di maltrattamenti e di sevizi ea danno dei cittadini innocenti arrestati all oscopo di costringerli a confessare reati infa-manti mai commessi -

non ritenga di dare immediata attuazion eal ricordato formale impegno assunto a nom edel Governo nel 1966 dal sottosegretario d iStato per le poste e le telecomunicazioni, inter-venendo presso la RAI-TV perché sia mandatoin onda un apposito servizio sulla vicenda og-getto della presente interpellanza, che rista-bilisca in proposito la verità dei fatti .

(2-00716) « BARCA, ROTTI LEONILDE, BARDELLI ,

LUBERTI, MALAGUGINI, D 'ALESSIO ,

DAMICO, CARUSO, FLAMIGNI » .

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro degli affari esteri per sapere - inriferimento alla interrogazione a lui rivoltail 6 aprile 1971 rimasta fino ad ora senza ri-sposta ed ai recenti avvenimenti politici ne lSudan

1) se ha controllato la veridicità di quan-to affermato nel settimanale governativo d iKartum Nile Mirror del 19 novembre 1970che attribuiva incredibili affermazioni all'am-basciatore italiano circa le preoccupazionidell'opinione pubblica italiana per la sort edelle popolazioni negre del sud-Sudan, affer-mando che i circoli che operano in Itali acontro il Sudan abusano della libertà distampa, e avrebbe espresso la disposizionedel suo Governo (italiano) a controbatterequesta propaganda ostile e la soddisfazione

per il modo con cui il Sudan sta risolvendoil problema del sud ;

2) se non ritiene di intervenire sui nuovicapi del Sudan per sollecitare, anche in rife-rimento alle intenzioni politiche affermate almomento del colpo di Stato, la cessazion edella persecuzione razziale e religiosa con-dotta fino al barbaro metodo del genocidio ,che non serve certamente alla causa di altripopoli .

(2-00717) « GIRARDIN, MARCHETTI, AZIMONTI ,

GALLI, ZAMBERLETTI, ANSELMI

TINA, PISICCHIO, MARTINI MA-

RIA ELETTA, PICCINELLI, BORRA ,

MONTI, SALOMONE » .

(( I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri, per sa -pere :

1) se sia a conoscenza di quanto riporta-to da organi di stampa circa l'avvenuta alie-nazione patrimoniale di beni dell'ex GIL, cheha provocato uno stato pressoché fallimentaredella passata gestione commissariale ;

2) quali provvedimenti intenda adottar enei confronti dei responsabili, e quali misur e

atte a riportare l ' Ente alla normalità ;

3) se non ritenga opportuno provvederealla liquidazione dell'Ente e, dato il loro carat-tere pubblico, trasferire patrimonio ed attrez-zature della Gioventù italiana alle Regioni e dagli enti locali al fine di potenziarne l'attività

culturale, ricreativa e sportiva.

(2-00718)

« ZUCCHINI, MAllOLA, LATTANZI » .

I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri, per cono-scere quali siano le valutazioni del Governoin ordine alle ricorrenti manifestazioni che ,dai fatti delittuosi di Reggio Calabria all a

scoperta di un ingente deposito di armi daguerra nel Canavese, per citare soltanto al-cuni degli episodi recenti, provano ogni gior-no di più l'esistenza di organizzazioni e grup-pi eversivi fascisti, nei confronti crei quali l adoverosa azione, preventiva e di repressione ,

dell 'apparato statale si configura clamorosa-

mente inefficiente e vergognosamente tolle-rante ;

per conoscere ancora, in un Momento ne l

quale dall ' interno stesso della maggioranz asi levano voci autorevoli di obiettivo sostegnoe incoraggiamento al neofascismo, con qualeimpegno e con quali strumenti politici il Go-verno, in tutte le sue componenti, intende re-

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 LUGLIO 1971

spingere le minacce alla legalità democraticae ribadire concretamente la sostanziale ed irri-nunciabile natura antifascista della Repub-blica .

(2-00719) « AMENDOLA, SCALFARI, MUSSA

IVALDI VERCELLI, BOLDRINI ,PASSONI, MALAGUGINI, LAT-TANZI, AMODEI, FORTUNA ,

D ' ALESSIO, ORILIA » .

« Il sottoscritto chiede di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e Mini-stro ad interim di grazia e giustizia, per cono-scere se non ritenga ormai concluso e quindi

decaduto l'interinato concesso con voto de lParlamento alla direzione del dicastero dell agrazia e giustizia . Di conoscere ancora se no nritenga infatti che, nel nostro ordinament ocostituzionale, solo un provvisorio periodo d ireggenza di un dicastero così importante edimpegnativo, soprattutto allo stato attuale e din rapporto alla attuale crisi della giustizia ,possa non compromettere gravemente la du-plice impegnativa attività del Presidente de lConsiglio .

(2-00720)

« MANCO » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO