s. daris, la topografia del fayyum: la testimonianza dei papiri, in bicentenario della morte di...

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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI LECCE DIPARTIMENTO DI FILOLOGIA CLASSICA E DI SCIENZE FILOSOHCHE CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI STUDI PAPIROLOGICI BIBLIOTECA NAZIONALE VITTORIO EMANUELE 111 DI NAPOLI CI'lTA DI VELLETRI Papyrologica Lupiensìa 5 BICENTENARIO DELIA MONTE ANTE)N10 PREGIO RACCOLTA DI STUDI a cura di MARIO CAPASSO [ESTRATTO] ( 'oN(}1 .:1)o 1 .:1)1'1'o1<1

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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI LECCEDIPARTIMENTO DI FILOLOGIA CLASSICA

E DI SCIENZE FILOSOHCHECENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI STUDI PAPIROLOGICI

BIBLIOTECA NAZIONALE VITTORIO EMANUELE 111 DI NAPOLICI'lTA DI VELLETRI

Papyrologica Lupiensìa5

BICENTENARIO DELIA MONTEDÌ ANTE)N10 PREGIO

RACCOLTA DI STUDI

a cura di

MARIO CAPASSO

[ESTRATTO]

( 'oN(}1 .:1)o 1 .:1)1'1'o1<1

SERGIO DARIS

LA TOPOGRAFIA DEL FAYYUM:LA TESTIMONIANZA DEI ISPIRI

La topografia del /nomos Arsinoite, in età greca e romana, rappresentaun tema di ricerca entrato, assai per tempo, nella storia degli studi papiro-logici, per una naturale esigenza proposta dall'entità del materiale papira-ceo recuperato da quella zona della provincia egiziana.

Le campagne di scavo allestite con finalità papirologiche, soprattuttoad opera degli Inglesi, e gli acquisti di particolare rilevanza sul mercatoantiquario da parte della collezione viennese dell' Arciduca Rainer, deter-minarono, nell'ultimo decennio del secolo scorso, un ingente afHusso didocumenti papiracei dall'Arsinoite; l'abbondante messe dì infomìazionirelative alla topografia del territorio sollecitava una specifica organizza-zione dei dati disponibili in tale prospettiva.

Dopo ]a comparsa, nell'anno 1900, ad opera di B.P. Grenfell, di A.S.Hunt e di D.G. Hogarth, del volume f'aya#z towns a/zd /hear Pa/2yrl, frut-to delle due campagne dì scavo degli anni 1895/96 e 1898/99 e tappafondamentale per la conoscenza della regione, C. Wessely, che già si enìinteressato a Karanis ed a Socnopaiu Nesosi, pubblicava, qualche annodopoz, la sua Topographie des Faijiìnt (Arsinoites Novus) in griechischer

È il primo pioneristico impegno per una presentazione sistematica delmateriale topografico; opera preziosa anche perché l'autore, nell'allesti-mento del proprio repertorio, aveva messo a profitto la larga disponibilitàdi materiale inedito della raccolta viennese (in gran parte pubblicato nelmedesimo giro di anni nei vo]umi deg]i Stud. Pa]. ]]]+V]11, 1904-]908, cX del 1910).

Con ['intendimento dichiarato di comp]etare ]'opera de] Wesse]y (edi apportarvi le necessarie correzioni), alla luce delle testimonianze nelfrattempo acquisite, erano ancora gli stessi Grenfell ed Hunt a pubblicarela Zopograp/zy of //ze Àrs//zof/e /Vane, quale appendice al secondo volu-me dei PTebtS

Gli aggiornamenti veri e propri alla lista del Wessely, sono fatti prccedere da una panoramica sulla topografia dell'Arsinoite ed il quadro che

Karailis itria Solmopaùi besos. Studiett ZKr Gescltìchte antiker cilllltr-ilild Parso'nen verheiltnisse, in Denkschrdten der kaÈseriichen Akademìe der WìssfrìscltafFfn , \N ìcll1 902, IV Abhandlung.

2 l)fllkscltrjflflt dcr kaiseriiclìcit Akadettiie dcr Wissrttsc} a/trn, ÌNìcw \ 9{\4, \Ahhandlung

ì A/)/)r/l(/i.\ //. lìp. 343-424. 1 ,ondon it)07

224 Sergio Dans Lxi topografia de! Fayylllt\.: la testÌmoltÌQt\za dei lìalììrì 225

ìllonì lu tnìcciato mantiene ancora una sua validità per la perdurante as-si'lì/.d cli analoghi contributi complessivi nella bibliografia più recente4.

Non sono mancati, soprattutto in questi ultimi anni, studi centrati susingole località del /nomos, in una prospettiva prevalentemente socio-t'coiìoinica, così come non sarà necessario ricordare che tutte le indica-zioni topografiche per il territorio Arsinoite figurano censite nel l)lzio-n(!rìo dei monti geogra$cì e topogra$cì dell' Egitto greco-romano d\ A..( 'aldcrinis.

Pcr cluanto concerne il piano pratico della ricerca, è da segnalare che,rììciìtrc l'incremento delle fonti scritte (soprattutto papiri, ostraca ma an-ello iscrizioni) appare controllabile, non si rivela spesso altrettanto age-vole la disponibilità di una corrispondente evidenza nell'ambito dell'atti-vità archeologica in progresso.

Il proposito delle note che seguiranno è quello di presentare, per lineelìcccssariamente genera[ì, ]a situazione re]ativa a]]a topografia de] /zo/noiArsinoite, quale oggi è possibile delineare sul fondamento della docu-iììcntazione dei papiri e degli ostraca in greco o in latino; da questi daticollcrcti emergeranno i problemi interpretativi, connaturati con gli spe-ciali contenuti di queste testimonianze.

ca per le località ad esse prossime, soggette, anche per questo aspetto, alla fiscalità stataleó

Nell'arco del millennio documentato dai papiri e nell'area di circa2000 kmq dell'Arsinoite, la topografia urbana, costituita da insediamenticon una struttura amministrativa autonoma, come la KÓpìÌ, l'èxoiKtov, ilXupiov - quindi con l'esclusione di entità minori a partire dal livello delKÀTÌpo€ - è testimoniata da circa 450 siti, certamente appartenuti alnoynos.

Per un terzo di questi luoghi, disponiamo di una documentazionescritta quantitativamente considerevole.

Un dato si evidenzia tra tutti: oltre alla mernopo//s, Arsinoe, solamen-te quattro di questi 450 toponimi erano già conosciuti dalla tradizione let-teraria.

Si tratta dì Dionysias, ricordata da Tolomeo (IV 5,15) e dalla /Vor.d/-grz.on (XVIII,34) quale sede stanziale dell'A/a y PRGC/ecrorum; di Bac-chias, la BaKXlq di Tolomeo (IV 5, 15); di Ptolemais Hormu (Ptol. IV 5,27; Zab.Fear.); di Philadelphia, annoverata da Stefano di Bisanzio tra lelocalità omonime.

Lc notizie di carattere topografico presenti nei papiri greci d'Egitto siriferiscono, in misura prevalente, alla realtà dei centri abitati; sebbene as-sai di rado sia possibile disegname una mappa precisa, in ogni caso peròsi rivelano indicativi della consistenza dell'elemento umano in una deter-nìtnata regione.

Lc indicazioni topografiche relative al territorio - campagne, dighe,catuìli, riserve idriche - si presentano comuni a tutto il paese egiziano; ilIndio distintivo che contrassegna l'aspetto fisico del paesaggio dell'Arsì-lìoitc è dato dalla presenza dei d7ymol, zone lacustri, dalle acque stagnan-ti. ricche di flora e di fauna, all'origine di una specifica attività economi-

2 L'analisi delle linee di continuità e di persistenza dei singoli villagginel corso del periodo considerato, fomisce lo spunto per interessanti ri-lievi circa la situazione topografica del territorio.

Sembrerebbe quasi legittimo parlare di una chiave di lettura della sto-ria della topografia urbana dell'Arsinoite, se non ricordassimo, in ognicircostanza, che qualunque interpretazione, anche ben fondata, dipende,in ultima analisi, dalle capricciose modalità delle scoperte. Ma la tenta-zione di poter individuare precisi sviluppi nella vicenda della urbanizza-zione del /nomos, resta comunque assai forte in quanto la coincidenza deidati utilizzabili si rivela massiccia.

Ad ulteriore confemìa della plausibilità di questo convincimento, sipotrebbe aggiungere che le conclusioni oggi accettabili in argomento,suonano tutte a conferma di quelle già raggiunte nel lontano 1907 daGrenfell e da Hunt nella loro gìà citata Zopograp/zy; se quasi novant'annidi continue scoperte non hanno modificato nella sostanza il quadro da lo-ro disegnato, viene naturale ritenere che il rischio della casualità possaessere considerato meno incombente.

+ Notiz.ie relative ai luoghi dell'Arsinoite, che hanno fomito testi epigraHìci, e la sco-li;i tclutiva agli scavi e alle scoperte papirologiche, si ritrovano ora nella Rec ei/ des f/z-

xrrìf)lion\ 8recqu(s du Fayoum par E. BtKWAKn, Tome 1, La «mens» d'Hérakieidès, Leì-L\t'w \t)7Sì Torà c Il. l.a «merìs» de Thémisfos. Capre \981: Tot?te 111, La «rneris» de/io/f;/nr3/i. Cairo 198 1

l (:inLIne volumi, in sei parti(Cairo/Milano 1935-1987), con due volumi di Suap/e-P/ii'nfp (Miliuìo 1 988- 1996); v. inoltre S. Tlwu, l)as chrfsr/lcA-koprlsche Agip/erz in ara-/)/.tr/rr'r Zoff. Wiesbadcn 1 984, nonché le voci del l,exikorz der 4gyp/o/ogne, WiesbadenIt)'72. t' c\ucl\c dc\ Lexikofì ofthe Greek and Roman Cities and Piace Names in AntÈquìtyc'. /.5(}rJ /ì. ('.. r..4.D. 5(;0. Amsterdam 1980.

h l). }ìoNNEP.u, Le drylrlos, ittarciis dt4 Fayoitfn d'après !a docltftìrrlfafìon papyrolft8iarre, in Z.'E8y/)ro/ogne en /979. .4-\e-\' /)rlorlralrf'.v (/e rec/icrc/irs. l'aris 19H2. 1. l)p. 181190

22n Sergio DansLa topoi afta del Fa)yuan: la tcstìmot\ìanw dei paptrl 227

Se. ad cscnìpio, la totale mancanza di attestazioni per un sito, in un(lc-tcinìinato periodo, non ci permette conclusione alcuna sulla sua storia- che la compiìrsa di nuove informazioni porterebbe a modificare -, inl)cii altro modo deve essere valutato il generale fenomeno della rarefazio-iìc del materiale scritto nel corso dei secoli IV e V d.C.

tropommi e toponimi sprovvisti di ogni qualsiasi indicazione), non aiutaper nulla a conoscere la loro localizzazione sul terreno e tanto meno acomprendere la genesi di una simile fioritura toponomastica.

Di qui le ipotesi.più diverse, di polverizzazione di centri già noti, diuna loro possibile ridenominazione nonché di nuovi insediamenti.

Quindi, in primo luogo, i dati.l)al secolo 111 a.C. a tutto il sec. VILI, sono circa 50 le località che of-

trotìo una continuità di testimonianze, con la generalizzata sensibilet-dissi di documenti tra l'avanzato secolo IV ed il V.

Meno rappresentati in questo gruppo sono i villaggi della nzeris diTlìcinistos, solamente nove contro i diciotto della /?!er/s di Herakleidest'd i venticinque di Polemon.

Il quadro dei centri abitati, attestati con continuità dal sec. 111 a.C. è:arricchito dalle 67 località la cui storia invece sì interrompe definitiva-mente nel tornante tra il 111 ed IV secolo d.C.

l)a tale computo appare che non meno di 1 1 9 centri quindi costituiro-iìo il tessuto degli insediamenti urbani nella regione lungo almeno 6 se-coli. dal 111 a.C. al lll/IV d.C.

Notevole, sul piano statistico, è il tracollo subito dalla Hier/s di The-iììistos alla fine del secolo 111 e l'inizio del IV quando sopravvivono sola-rììciìte nove delle 35 località conosciute in precedenza; la mer/s di He-rukcides subisce un decremento di 24 siti su 42, mentre in quella di Pole-mon restano 25 luoghi abitati su 40.

La collocazione occidentale della mer/s di Themistos, in prossimitàdel deserto, bene potrebbe spiegare, da una parte, il numero assai ridotto(li paesi che hanno avuto una storia senza soluzione di continuità, e,dall'altra. la loro tanto accentuata rarefazione - se non la definitiva scom-parsa - in tempi di difficoltà incombenti.

Quale cautela sia opportuno adottare nelle nostre conclusioni, ci vie-lìc suggerito da un'altra constatazione: a fronte dei molti villaggi chescompaiono tra i secoli IV/V, nel periodo immediatamente successivo av-vieiìc di incontrare non pochi toponimi(almeno una trentina) che, appar-si in clucsto momento per ]a prima volta in asso]uto, pro]ungheranno ]aIaia c-sistcnza per tutta l'epoca bizantina.

Il lbnomcno più vistoso nella topografia dell'Arsinoite si manifestatIllI secolo VI, quando sì registra la comparsa di un numero imponente ditol)Olììmi - (Illusi prossimo ai duecento - completamente nuovi; ciò sta asigltiliculc che, tra il V/VI secolo e l'VILI, sono all'incirca 300 le localitàct)till-lili)onìiìcuiììentc ancora vitali.

l .;i l)iirticolatc strutturazione dei documenti nei quali figurino questirìtiovi tol)utlimi(sciilnc- liste per di più molto framincntarìe, farcite di an-

La localizzazione sul terreno di un sito è conquista precipua della attività archeologica, alla quale il materiale scritto,'offre un contributo de

visivo, particolarmente in tema di identificazione di luoghi e, all'internodi essi, di edifici.

L'interazione tra archeologia e papirologia nell'Arsinoite - ovunquesia stato possibile realizzarla - vanta esempi di risultati eccellenti; in mol-ti villaggi della zona, il riconoscimento 'della effettiva destinazione dimolti ambienti, sulla scorta dei documenti ritrovati in loco rappresenta unavvenimento tutt'altro che episodico. ' '

Per tutti basterà citare il caso esemplare della identificazione a Tebty-nis della sede delle guardie del deserto, gli eremop/zy/ages, in un edificioricco di materiale scritto relativo alle loro attività7

3

Di norma non figurano nei testi papiracei informazioni esplicite sullalocalizzazione di un toponimo o sulla sua situazione ambientale.

A meno che motivazioni specifiche (ma molto poco frequenti) nonobblighìno, in uno scritto ufficiale o in uno privato, ad un discorso circo.stanziato, la menzione di un sito solitamente ricorre quale puro riferi-mento amministrativo; ciò viene richiesto a proposito della titolatura diun funzionario, connotato dal la sede della sua giurisdizione, oppure dalloscopo di. precisare la posizione anagrafica di un privato cittadino, chia-mato a dichiarare il villaggio sede del proprio domicilio.

Meritano perciò una menzione speciale i rarissimi casi svincolati daquesti schemi, ai quali invece si conformano, per buona parte, se non nel-la totalità, le infomìazioni topografiche in nostro possesso.

Assolutamente fuori dal comune è l'informazione data nell'anno1 16/] 15 a.C. da PTebt 1 92.2-7=]V ] 102.2-5 sulla localizzazione del vil-laggio di Kerkeosiris8

Da questo registro catastale apprendiamo che 'X.erkeosfrfs. no// è /a-catità vigilata, Holt sì trova sul grcìnde hume tté su qualche altro corso

995). P. ] 7. A'zi, Z'z rare.Fa deg/l scrivi a Um//r-E/-B/ri'gc2f rTeb/ynl.tJ «Ac:mc» 4H

H /)li., lll. lÌP. 101-104.

22H Sergio Dans La opo8lfifm ciel Fayyum: la testìmonìcntzct tiri papiri 229

(l'clcqila }ìavigabile, dista da Ptotertìaìs Euergetis, i[ capoluogo de] co-inos. 160 stadi, ed è lontana ]59 stadi da Morris, luogo vicino vigilato'

mente necessari alla formulazione burocratica e quindi espressi con lamassima laconicità.

Nel caso particolare del rz0/7zos Arsinoite, il dato che offre la possibi-lità di accorpare.nel medesimo ambito territoriale una serie di toponimi, ècostituito dalla frequente esplicita indicazione della merle di appartenen-za di ciascuna località.

Dalla metà del sec. IJI a.C. (260/257 a.C.) il territorio dell'Arsinoite,già retto da un solo stratega, appare suddiviso nelle tre entità minori diHerakleides, Polemon e Themistos.

A partire almeno dall'anno 1 1 d.C. i tre territori assumono piena auto-nomia amministrativa con la nomina per ciascuno di essi di uno stratego;tale situazione subisce una modifica dagli anni 136/7 d.C. quando è accer-tata l'avvenuta unificazione, sotto un solo stratego, delle due merldei meri-dionali di Themistos e di Pokemon. La dicotomia amministrativa tra la //ré,.rfs di Herakleides da una parte e di Themistos e Polemon dall'altra. resteràinalterata a tutto il secolo 111 d.C., dopo il quale, ancora una volta. l'intero/zo/lzoi sarà sottoposto nuovamente alla gestione di un unico stratego.

Risulta di fatto impossibile riconoscere con sicurezza sul t;rreno lclinee di confine che delimitavano i tre territori, sia perché resta notevol-mente basso il rapporto tra i pochi siti localizzati con sicurezza ed i moltiche figurano attestati, sia perché, ne] corso dei secoli, più volte sono in-tervenute modifiche nell'assetto amministrativo dei tre territori. con ilpassaggio di centri abitati dall'una aÌI'altra mer/s.

E opinione concordemente accettata che ]a merfs di Herakleides oc-cupasse gran parte dell'Arsinoite nord-orientale, secondo il tracciato con-finano segnato da una linea obliqua che, dalla zona a nord-ovest di Socnopaiu Nesos, passando per la merropo/fs, giungeva a sud-est sino a Pto-lemais Homìu, a ridosso de] territorio dell'Eracleopolite.

A sud del lago Moeris sl trovano le due mer/des di Themistos e (liemon, separate da confini che sono ancor più difficile da disegnare.Themistos è la merfs che estende al massimo verso occidente i confi-

ni de] /logos; lungo la direttrice nord-ovest, cioè sulla strada che, pardi lcla al lago, raggiungeva il deserto libico, si collocava la maggior parte de-gli insediamenti urbani del distretto; un'altra zona dì probabile alta con-centrazione abitativa deve essere ritenuta quella al limitare di Polemon.la mer/s più meridionale deli'Arsinoite, compresa tra Themistos a nord-ovest, Herakleides a nord-est, l'Eracleopolite a sud-est.

Sempre aì fini di una localizzazione, ancorché relativa, utili informiì-zioni si ricavano per alcuni toponimi, anch'essi sempre citati in urì conte-sto dal carattere rigorosamente ufficiale.

Il caso poteva verificarsi quando un medesimo f'unzionario csc rcitilviila propria funzione contemporaneamente in più villaggi, accorpiiti in ra-

Rievocare il momento preciso nel quale era avvenuta una aggressionecoli furto e descriverne con precisione di particolari il luogo, sono pas-saggi obbligati per documentare una denuncia,.che venisse presentata al-le';utorità, come quella contenuta in PErasm 1 2 (a. 1 52 a.C:).

Il nìcconto è necessariamente precisato da una serie inconsueta diparticolari topografici, i quali ci permettono di mettere in relazione sulterrcnopiùvillaggidellamerlsdiPolemon. . . . . .

Infatti l'attacco dei malfattori che avevano malmenato e depredato al-ctmi schiavi, proprietà del denunciante, era scattato lungo la strada chedalla metropolis, Krokodilon polis, portava ad Ossìrìnca9 e ad Eleusiio, ainoz.z.a via tra queste due località.

Nelle argomentazioni che un abitante di Theadelphiaìi adduceall'epistratego (PStrass 1 57, sec. Il/111) nel tentativo di sfuggire al grava-me liturgico della komogra/}znzarela ad Evemeriaì2, è sottolineata con ildovuto rilievo la contiguità tra i due villaggi.

La nomina è contestata come illegale dal denunciante in quanto avve-twtta ' nonostatìte it predetto villaggio di EvelTìeria sia victnlssLmo e lionsiano dis/anf/ (Evemeria e Theadelphia) rzepp rp 1{/1 fltigllo' (righe 5-6),un riferimento chilometrico che visualizza la vicinanza dei siti, come nonavviene in nessun altro delle centinaia di papiri che menzionano le duelocalità e le relazioni tra loro e con gÌI altri villaggi.

[n una ]ettefa privata del Il sec. d.C. (PMich VILI 496.), non in.temìinidi miglia ma in tempi di percorrenza viene espressa la distanza che divi-de Kanìnis da Bacchias.

Chi scrive esprime anche a nome del fratello il desiderio, man.ifestatoliGI lc forme di un pressante invito, di riabbracciare il proprio con.giunto mquel di Karanis; per indurlo a questo pas:o.begli non trascura l'avverti-Incnto: 'bada che co/oro cbe vengo/zo da /ì (Bacchias) cf arrivano i/2 duear (righe 22-23), un tempo più che sufficiente per gli 1 1 km della stradache collegava tra loro le due località.

Elcincnti utili ai fini della localizzazione relativa di un sito, derivanociai dati topografici presenti nei documenti sempre solo' in quanto stretta-

y /)IZ.. 111. PP. 392-393. Sa/)/)/., P 215, 1t. P 142.lu /)iz. Il. p. 138 n. 1. Su/)/)l. p. 104, Il, P 501 l)/z.. Il. PP. 97- 104. Surf/., PP. 1 35- 1 36. /G Fay« Il, pp. 1-86.2 1)1:. Il. PP. IH4-188. SuPPl.. PP. 116-117, Il, p. 57. /G Fay. Il, pp. 89-118.

23o Sergio Dans !a topografia dd Fa)yum: ta teslimonialÈza dei papiri 23 1

giono della loro contiguità sul terreno, oppure quando una struttura pub-1)1ica. come i1 0 aaupó€ ma soprattutto il ypa(iKiov, erano utilizzati dagliabitanti di più località.

Esistono attestazioni sicure per almeno dodici casi di Kupoypappa-réi€ contemporaneamente responsabili della gestione amministrativa dipiù villaggi. situazione questa assai frequente nella mens di Polemon; al-tri funzionari in comune sono il comarco, il phrontistes, l'èVÀìjp7rTopòpupibv, il payòu$ì5ÀaE, i sitologi.

È evidente però che l'effettiva intensità delle relazioni tra villaggio evillaggio - indizio di una localizzazione vicina sul territorio - affiora nonsolo dalla presenza dei toponimi ricordati nelle formulazioni ufficiali,.cluanto piuttosto all'intemo delle più disparate occasioni che le testimo-iìianzc papiracee ci propongono.

questa, in qualche periodo, ebbe in comune il komogrammateusi8 c sitrovava sul medesimo canale di Tebtynisi9

Un altro corso d'acqua non solo metteva in collegamento Tebetny eKerkeesis ma li univa anche al villaggio di Samaria20. " ''-'' ''

Questo paese, nell'anno 289 d.C'(BGU 1 94), presenta la denonìina-zione altemativa del tipo conosciuto per la coppia Bacchias/HephaistiasEapapia IÌTol KepKearÌ+t€, che non deve essere tanto interpretato comedoppi? .nome di una medesima località quanto piuttosto come il segno

di innegabili rapporti di ordine amminisuativo. Ma ciò che più imporlanotare è che Samaria rientra nella giurisdizione dello stesso komogram-mateus di Tristomos2i, altro villaggio che si co]]oca ne] medesimo bloccotopografico di Kerkesucha, Areos kome, Ossirinca, Tebetny, Kerkeesi$Samaria/Kerkesephis, in attesa che altri elementi di certezza ne assicuri-no il definitivo posizionamento.

L'esemplificazione di questa linea di ricerca potrebbe continuare permolte altre situazioni analoghe all'intemo delle tre mer/des; tali risultati.che si fondano sui dati inoppugnabili del materiale scritto, oltre a sostan-ziare la ricostruzione teorica, sono indispensabili per orientare utilmentela ricerca archeologica sul campo

E solo in base alle testimonianze scritte che nella mer/s di Herakleidcs.nella zona occupata dagli insediamenti di Bacchias e da Hephaestias, deveessere trovata la collocazione di almeno un altro villaggio, NabTuq, 'r cor-data solamente da tre papiri, distHbuiti tra il secolo 111 a.C. ed il Il d.C.2z.

Mentre da due di essi (SZ? X]1 ] 1067.6; PGen 1 81.Il, s. 1/Il d.C.) ri-caviamo la certezza della sua appartenenza alla maris di Herakleidcs. è ildocumento più antico (PPetrie'111 42 g ]0.3, s. 111 a.C.) ad affernmrc larelazione tra Na$Tu€ ed Hephaestias, con l'accenno a rà €pya darò

'H+atanóòoC !oc Nai3Tuv, donde risulta evidente che i villaggi non pote-vano essere troppo lontani. " '

Sarà ora carico degli archeologi far opportuno tesoro di tale informiì-zione

È noto dalle carte d'ufficio che, nella mens di Polemon, un solo Ku-}ioypapparcì5ci3 amministrava il villaggio di KcpKt;aoi3Xa "Opoo€14 etinello di "Apeu€ K6prÌ is; per altra via risulta che quest'ultima località eraal centro di un intreccio fittissimo di rapporti con molti paesi vicini, tra itluali Ossirìnca.

Non solo i due luoghi figurano congiuntamente in molti registri di va-ria contabilità, fatto che di por sé sarebbe poco probante, ma ricorrono in-sieme in un'ampia tipologia documentaria di carattere pubblico e privato.

Nell'ambito delle operazioni contributive dei versamenti in natura, èil sitologo di Ossirinca che, nell'anno 123 a.C. (PTebt 111 966), esige dalkomognìmmateus di Areos kome il saldo di una consegna di grano; in se-guito ad una contesa per motivi di interesse, un abitante dì Areos komedcntmcia, ne]]'anno 47 d.C. (PMich V 228), a]]o stratego deÌ]'Arsinoitedi aver subito, nel proprio villaggio, assieme alla moglie, violenze fisichediì un mandriano di Ossirinca.

La dipendenza amministrativa nel primo caso, le occasioni dì incon-tro c di scontro - evidentemente consuete per gli abitanti dei due villaggi- nel secondo, depongono a sufficienza circa la vicinanza dei due luoghi.

Nel medesimo territorio di Areas kome e di Ossirinca, era ubicato ilvillaggio di Tebetnyió, in una zona acquitrinosa e ricca d'acque, se i do-cliincnti parlano spesso di canali e dei òpupa't Te13éTvu Koù KcpKÓato€n;tlticst'ultima località, non doveva trovarsi lontana da Tebtynis, se con

. L'impianto urbanistico di un villaggio dell'Arsinoite è riconoscibiledagli scavi sin qui condotti in quelle località che hanno portato ai rinve-

4

i] Ciò si verifica, a più riprese, nel corso del secolo Il a.C. (PTebt 111 925, 926, 935,l'MccllÌar l).

i4 /)lz.. 111, pp. 108-109 n. 2, Sz4pp/. p. 171, Il, p. 93.n /)IZ.. 1, 2. PP. 1 98-201 . Su/)P/. PP. 55-56.ir' /)fZ.. IV, PP. 375-376. SU/)/)l. P. 240, Il. P. 208.i7 /)lz.. ill. l)p. 98-9') n. 1. Su/)/)l. p. 169. Il. p. 92.

18 Nell'anno 206 d.C. (PFamTebt 5 1 .5).i9 PMilVogl 111 164.5

20 Z)lz.,.IV, P. 240, Suap/.. P. 233. Il, P. 1 83

PP/., llep'anno 196 d.C. (PLond 111. p' 124, 121g.22z /)lz., 111, P. 322.

Wear. 172); cl. /)JZ.. V. P. 31

232 Sergio Dans La ropograHla det Fayyutn: {a feslimoiilanzci del p(iptrl 233

nimcnti più considerevoliz3; è ragionevole ritenere che il quadro che nerisulta, dalla combinazione dei dati archeologici con la relativa documen-tazione scritta, costituisce un modello da estendere alle decine di localitàche, testimoniate spesso da un abbondante numero di papiri, non sonostate identificate ancora sul campo.

Di norma il nucleo abitato assumeva una disposizione ellittica, conuno degli assi solitamente di misura doppia di quello minore e che, almassimo, raggiungeva i ] 500 metri. Il tessuto abitativo, solcato netta-mente dalla strada principale (Òì5prÌ IÌaatÀtKÓ), che collegava il sito conle altre località della zona, era diviso in isolati per lo più regolari; non erarara l'eventualità che viuzze tortuose o cieche si dipartissero perpendico-lari dalla via principale per penetrare sino alle case più inteme e perdersiin quelle.

L'ingresso al villaggio era segnato dalla presenza di una porta(7tì3Àìl), impostata tra i caseggiati più che in una cortina di mura, attraver-so la quale avveniva il passaggio delle merci con relativo pedaggio da-ziario.

Gli edifici cultuali, di mattoni o di pietra, dalle proporzioni più o me-no considerevoli, costituivano comunque un fattore catalizzante della vi-ta pubblica che si svolgeva, al dì fuori del loro recinto, negli spazi apertio negli ambienti previsti per le attività quotidiane. La stessa via di acces-so alla sede templare, il promos, adornata di statue e di monumenti, davamateriale evidenza alla solennità del luogo.

Gll edifici a destinazione pubblica che figurano con la massima fre-quenza - spesso anche identificati a seguito del ritrovamento in loco dipapiri - sono il 0 aa pó€ ed il ypa(])giov.

Il grande numero delle attestazioni circa il OìÌaaupó€ appare del tuttoscontato, se si considera il ruolo che l'esazione dei tributi in natura rivestiva nella vita amministrativa del paese; tale edificio, con i suoi funzio-nari, rappresentava il punto di riferimento di tutte le operazioni del setto-re, come viene dimostrato dalla abbondanza e dalla varietà della docu-mentazione scritta relativa.

[[ ypaflElov era ]'ufficio a] qua]e i] privato doveva ricorrere abitua]-mente per dare titolo di ufficialità alle proprie transazioni.

Sono piuttosto rare invece le occasioni o le opportunità di ricordare periscritto edifici od ambienti particolari, come ì ginnasi, i bagni, le prigioni.

Non disponiamo - se non assai di rado - né di elementi affidabili perdeterminare la superficie di un villaggio e del suo territorio, né per quan-ti licarne l'effettiva consistenza demografica.

Per il primo aspetto, va considerata eccezionale, per la sua linicità, lanotizia di PTebt 1 60 sull'assetto territoriale di Kerkeosiris nell'anno 1 18a.C.; in questo documento, ad introduzione di tutto il quadro catastale cielcomprensorio, l'intera superficie del villaggio è calcolata in 4700 itniic'delle quali 69i/2 appartengono al circuito urbano vero e proprio.

Sempre sulla scorta di calcoli presuntivi si è pensato che, nello stessoperiodo, gli abitanti della medesima Kerkeosiris fossero all'incircit

Altre valutazioni suggeriscono per Philadelphia, nell'anno 25 d.Cun numero di persone tra le 3500 e le 4500zs, 4000 a Karanis tra il 1 7 1 c(l1 742ó e, nei medesimi anni, un migliaio a Socnopaiu Nesos27

A queste stime presunte, ancorché molto probabili, sono forse da alì-teporre alcuni dati certi come quelli esplicitamente indicati negli cleiìchifiscali del lIT sec. a.C., pubblicati nel volume CPR XIII.

In essi viene dichiarato il numero esatto dei contribuenti per una sgricdi tasse in un gruppo di villaggi della merle di Themistos.

Sappiamo così che ad Athenas komez8 il pagamento della tassa stilsale gravava su 153 individui, 78 dei quali maschi e 75 donne (CP/? XLII] [ .]0-12); ]a somma versata per i] medesimo tributo da parte dcg]i at)s-tanti di Anubiasz9 lascia credere che la popolazione tassabile di questovillaggio si aggirasse all'incirca su 300 persone (CPR XLII 3.14), un lìli-mero molto vicino ai 322 abitanti di Lagis (CPJ? XLII 2.30-31)ao cd ai331 di Trikomia3i, con 171 uomini e 160 donne (CPR XLII 1.9-10; 2.12-

150024

14)

IJniversìtà degli Studi di Trieste

ì4 D.]. Cw.wroKO, Kerkeosiris. An Egypfian Village ir! the Ptoleftt«ic Period. (' ntw-bddge 1971, pp. 122-131

25 PCorrze/J, p. 148.zó A.E.R. BoAK, Tbe Papa/allo/z of Roman a/zd Byza/zflne Karcirzis, <(}listoria» 4

(1955), PP. 157-162.27 G. MEssERI, in popo/azio/ze dl Sokrzopaiu /Veios /ze/ /780 d.C., <(An:il.l'ap.» l

(1989), PP. 7-14ZB l)lz., 1, 1, P. 30, SziPPJ., P. 1 1, Il, P. 7; CPR XLII, PP. 19-20.zv l)lz., 1, 2, P. 50, Surf/. P. 35, Il, p. 1 6; CPR XLII, PP. 20-22.30 /)lz., 111, P. 176. Silp/)/.. P 183. Il, P. 106; CPR XLII, pp. 22-24li /)lz.. V. P. 29, .yu/)/)l.. P. 245. 1t, P. 22 1

2ì ('omc l act haas. Knranìs. Philadelphia, Sncnopaiou Ncsos, Tebtynis, Narmuthis,l)iotìysins. l {ucmc'rin, Thcndclphia.