\"he zhen e liu shipei, una storia d’amore e lotta”

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FABIANA MARCHIORO MATRICOLA 837274 STORIA DEL PENSIERO POLITICO DELLA CINA MODERNA E CONTEMPORANEA HE ZHEN E LIU SHIPEI: UNA STORIA D’ AMORE E LOTTA

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FABIANA MARCHIORO MATRICOLA 837274

STORIA DEL PENSIERO POLITICO DELLA CINA MODERNA E CONTEMPORANEA

!!! HE ZHEN E LIU SHIPEI:

UNA STORIA D’ AMORE E LOTTA

!!

! INDICE

pag.

!! INTRODUZIONE 3

! Cap. 1 — UN PAESE NEL CAOS 4

! Cap. 2 — L’ANARCHISMO 5

Par 2.1 Liu Shipei 11

Cap. 3 — L’ANARCO-FEMMINISMO 14

! Par 3.1 He Zhen 19

! CONCLUSIONI 23

!

!!!!!!!!!!

!

!INTRODUZIONE

!I due personaggi che verranno presentati in questo saggio sono due fondamentali personalità che

non solo furono unite nella vita affettiva e nella loro personale lotta politica ma che ebbero inoltre

una notevole influenza nel corso della storia della Cina: He Zhen e Liu Shipei.

Considerati come due degli anarchici cinesi più importanti, e in particolare He Zhen anche come

una delle pioniere del movimento femminista cinese, che durante tutto il mio lavoro definirò

“Anarco-Femminismo” visto il forte legame con il movimento anarchico, vissero un periodo molto

controverso della storia cinese, la fase pre-repubblicana, un periodo in cui la situazione politica era

a dir poco instabile.

Ciò che sostenevano era l’importanza di una rivoluzione sociale che, attraverso la partecipazione di

tutto il popolo, avrebbe portato all’eliminazione dello Stato e delle istituzioni sociali tradizionali

confuciane come per esempio la famiglia e, sulla base di questa rivoluzione, avrebbe portato alla

creazione di una nuova società anarchica.

In seguito ad un breve excursus storico per poter avere un’idea del contesto sociale, politico e

culturale della vita dei protagonisti di questo mio lavoro, presenterò la nascita del movimento

anarchico cinese, il movimento anarco-femminista e infine il contributo di He Zhen e del marito al

corso della storia.

Non sarebbe stato possibile comprendere l’importanza dei due protagonisti senza avere offerto

prima una visione globale dei movimenti di cui furono parte attiva e una comprensione del ruolo

ricoperto al loro interno.

Per questo lavoro ho consultato principalmente delle fonti inglesi e cinesi, non solo i saggi e articoli

critici sono stati le basi fondamentali, soprattutto lo sono state le parole e i discorsi pronunciati in

prima persona dai miei protagonisti.

É stato il mio grandissimo interesse nei confronti di personalità che alle volte vengono mantenute

nell’ombra della storia a spingermi in questo cammino di ricerca.

É stata la mia grandissima ammirazione nei confronti del coraggio, del valore di questi giovani

ragazzi che hanno dato la loro vita per i loro ideali ad alimentare la mia curiosità nei loro confronti.

Inizia ora un viaggio nella storia, una storia d’amore e di lotta.

!!!

Cap. 1 — UN PAESE NEL CAOS

!La nascita dell’Anarchismo e dell’Anarco-Femminismo in Cina può essere fatta risalire all’inizio

del XX secolo, un periodo in cui l’Impero cinese, sotto il controllo della dinastia Qing, dovette

affrontare non solo alcune ribellioni interne, come per esempio la ribellione dei Taiping , ma anche 1

e soprattutto il più veemente attacco dell’Occidente.

In particolare le due Guerre dell’Oppio (1839-1842) (1856-1860) e le ingiustizie subite nel

cosiddetto “Secolo delle umiliazioni” (tra queste il Trattato di Shimonoseki , Trattato di Versailles ) 2 3

fecero aprire gli occhi alla dinastia Qing e al popolo cinese sulla gravità della situazione in cui

riversava il Paese.

La Cina si trovava smembrata in feudi sotto il controllo dei vari Signori della guerra e inoltre

l’istituzione che la governava era anacronistica rispetto ai tempi moderni e inadeguata a scontrarsi

con nazioni militarmente molto più forti che già controllavano la sua vita economica e con

un’enorme sete di conquista a spese del suo territorio.

Questo contatto non solo fece sì che si cominciassero a introdurre elementi della tecnologia

moderna, come per esempio treni, fabbriche, una flotta moderna, il telegrafo, nel tentativo di dar via

a un processo di modernizzazione; penetrarono anche nuove idee che rivoluzionarono

completamente l’ideologia cinese e portarono ad un cambio radicale: la fine di un impero e la

nascita di una repubblica.

Gli ideali di libertà, uguaglianza, democrazia che giunsero in Cina attraverso gli studenti che erano

stati inviati all’estero per essere educati si trasformarono in una potente arma contro l’autorità

manciù e favorirono la diffusione di un forte sentimento rivoluzionario.

In tutto il Paese proliferarono associazioni soprattutto formate da entusiasti giovani ispirati dal

sogno di un grande cambiamento: spodestare i Qing, smantellare il sistema sociale dell’epoca,

instaurare uno Stato indipendente e repubblicano.

Tra questi gruppi in particolare verrà qui di seguito presentato quello degli anarchici.

La Ribellione dei Taiping fu una guerra civile con forte connotazione religiosa e sociale che scoppiò in Cina tra il 1851 e il 1864, 1

nella quale si scontrarono le forze imperiali e il Regno Celeste della Grande Pace (Taiping) che occupò durante il conflitto delle importanti zone del sud della Cina.

Trattato di Shimonoseki (1895) sancito a conclusione della prima guerra sino-giapponese, prevedeva la cessione ai giapponesi 2

dell’isola di Taiwan e della penisola di Liaodong (Manciuria meridionale) e la perdita di influenza cinese sulla Corea, oltre che il pagamento di un’ingente indennità di guerra da parte dei cinesi a Tokyo.

All’interno del Trattato di Versailles (1919) con l’articolo 156 si sancì il trasferimento al Giappone delle concessioni tedesche nello 3

Shandong, in Cina, anziché restituirne l'autorità sovrana alla Cina.

Cap. 2 — L’ANARCHISMO

!!

“Io volli un tetto per ogni famiglia, del pane per ogni bocca, educazione per ogni cuore, luce per

ogni intelligenza.” 4

!

L’Anarchismo è definito come l’insieme di dottrine e movimenti che condividono, al di là delle

differenze, alcune convinzioni fondamentali, quali l'individualismo radicale sul piano etico-politico,

che conduce al rifiuto di ogni forma di autorità e alla prefigurazione di una società senza Stato

(società anarchica o libertaria), il rifiuto dell'economia capitalistica a vantaggio di un'economia

fondata sulla cooperazione, organizzata in forme mutualistiche o comunistiche, la tematica del

federalismo, visto come legame orizzontale tra comunità libere. I fautori dell'Anarchismo, noti

come anarchici, propongono società senza Stato basate sulle associazioni volontarie e non

gerarchiche. 5

Per quanto riguarda l’Anarchismo cinese può essere definito come una delle ideologie

rivoluzionarie abbracciate dagli intellettuali agli inizi del XX secolo.

Possiamo individuare quattro fasi dello sviluppo dell’Anarchismo cinese:

!1) Fase iniziale del movimento, durante gli ultimi anni della dinastia Qing (1907- 1911) quando

furono pubblicate le prime riviste anarchiche: Tianyi (Giustizia Naturale) a Tokyo e Xin shiji

(Nuovo Secolo) a Parigi. Durante questa fase ebbe origine l’ideologia anarchica.

2) Seconda fase durante gli anni della Repubblica (1912-15/16) durante i quali dalla teoria i

gruppi anarchici passarono alla pratica.

3) Terza fase, durante il Movimento di Nuova Cultura/ Quattro Maggio (1917 – metà degli anni

´20) dove ebbero una notevolissima influenza.

4) Ultima fase, nella seconda metà degli anni Venti e i primi anni Trenta, con una disintegrazione

del gruppo.

VANZETTI, Bartolomeo, Una vita proletaria. L'autobiografia, le lettere dal carcere e le ultime parole ai giudici, Galzerano, 30 4

novembre 2005

http://www.treccani.it/enciclopedia/anarchismo/5

Nonostante nei primi anni del XX secolo

fosse stato dato il via ad alcune riforme , il 6

popolo cinese era già stanco

dell’insostenibile situazione in cui si trovava

la Cina all’epoca.

Nacquero moltissimi gruppi di rivoluzionari

e vere e proprie società segrete che volevano

destituire la dinastia Qing e creare una

repubblica.

Tra questi gruppi ad esempio vi era la

Guangfuhui (Società per la Restaurazione), la Xingzhonghui (Società per la Rigenerazione cinese),

la Huaxinghui (Società per il Rinascimento cinese) che si fusero nel 1905 nella Tongmenhui (Lega 7

Rivoluzionaria).

In questa organizzazione fondata a Tokyo e guidata da Sun Yat-sen non solo erano presenti

nazionalisti, ma anche molti anarchici che erano stati influenzati soprattutto dall’ideologia di alcuni

pensatori russi e in particolare da Pëtr Alekseevič Kropotkin (1842 – 1921), Mikhail Bakunin (1814

– 1876) , Lev Nikolàevič Tolstòj (1828– 1910), Sophia Perovskaya (1853 – 1881), dai francesi 8

Proudhon (1809 – 1865) ed Elisée Reclus (1830- 1905) e dall’italiano Errico Gaetano Maria

Pasquale Malatesta (1853-1932).

Inizialmente quindi l’azione degli anarchici e dei nazionalisti fu strettamente legata.

L’ala anarchica del gruppo aveva una rilevanza molto forte e Sun Yat-sen approfittò del suo

appoggio.

La lotta armata si trasformò nella principale arma nelle mani degli anarchici, anche se molto spesso

a causa dell’inesperienza degli attivisti con l’utilizzo di ordigni esplosivi, rimanevano essi stessi

vittime dei propri attacchi.

Movimento di Autorafforzamento (⾃強運動) (1861–1895) fu un periodo di riforme istituzionali che ebbe luogo nell’ultimo 6

periodo della dinastia Qing dopo una serie di sconfitte militari della Cina e di concessioni alle potenze straniere, in particolare furono riforme nell’ambito dell’industria bellica. Un altro tentativo di modernizzare il paese furono le Riforme dei Cento Giorni proposte in particolare da Kang Youwei (1858-1927) e Liang Qichao (1873-1929). Si proposero riforme politiche, economiche, sociali, burocratiche, amministrative, diplomatiche, educative. Furono applicate per il breve periodo di cento giorni.

Il Tongmenhui fu un germe di quello che poi divenne nel 1912 il Guomindang.7

Possiamo capire l’influenza di questi due anarchici russi pensando allo pseudonimo di uno dei più influenti scrittori e intellettuali 8

cinesi, Ba Jin, formato dalla iniziali e finali della traslitterazione dei nomi Bakunin (Ba Ku Ning) e Kropotkin (Ke Lo Pa Te Jin).

Sun Yat-sen e altri membri del Tongmenhui.

L’idea che l’assassinio fosse un mezzo indispensabile per il raggiungimento dei fini

dell’Anarchismo vedeva in Kropotkin il padre fondatore e in particolare l’opera La Morale

Anarchica divenne un manifesto di fondamentale importanza.

Quando venivano accusati di celebrare la pace universale da una parte

e di esaltare l’utilizzo della violenza dall’altro rispondevano con le

seguenti parole: “Attraverso il militarismo i potenti sacrificano vite e

averi degli altri al fine di preservare il potere proprio e dello Stato. Per

questo andrebbe eliminato. Attraverso l'assassinio rivoluzionario,

invece, il singolo si sacrifica per eliminare i nemici dell'umanità, in

questo modo diffondendo i diritti comuni nel mondo.” 9

Una delle pubblicazioni che ebbe maggiore successo fu Xin Hunan (Il

Nuovo Hunan) di Yang Dusheng (1871-1911), un attivista dello

Hunan.

Una sezione che si intitolava Distruzione (Pohuai) dichiarava

l’importanza di eliminare tutto quello che esisteva per creare una

società nuova a partire da zero.

L’opera di Yang Dusheng divenne un vero e proprio manuale.

La separazione tra le due correnti, nazionalista e anarchica, si verificò tra il 1906 e il 1907 con la

nascita di società propriamente anarchiche tra le quali le più importanti si trovavano a Tokyo e a 10 11

Parigi e successivamente si aggravò dopo la presa del potere del Guomindang nell’ottobre del 1911

e la proclamazione della Repubblica nel gennaio del 1912.

La Repubblica si rivelò essere un disastro, facendo sì che la posizione degli anarchici divenisse

molto più radicale.

Essi non credevano che spodestare la dinastia Qing e creare una Repubblica fosse sufficiente, era

necessario eliminare completamente tutto quello che era parte del passato e creare una società

libera, giusta ed egualitaria.

LI Shizeng李⽯曾, Li Shizeng Xiansheng Wenji 历史曾先⽣⽂集 (Opere di Li Shizeng), Taipei, Zhongyang wenwu gongyingshe, 9

Vol. 1-2, 1980, pp. 1-2

Fra il 1919 e il 1928 nacquero ben novantadue gruppi anarchici in varie parti della Cina, molti dei quali pubblicavano le proprie 10

riviste. Anche se questi gruppi non sopravvissero a lungo, il loro numero e la loro distribuzione geografica erano significativi nell’indicare la popolarità dell’Anarchismo.

I principali esponenti del gruppo di Tokyo furono Liu Shipei e He Zhen. I principali esponenti del gruppo di Parigi furono Li 11

Shizeng e Wu Qihui. Nonostante il gruppo di Parigi fosse più consistente, per la vicinanza geografica con il Giappone, il gruppo di Tokyo ebbe un’influenza maggiore in Cina.

Li Shizeng (1881-1973)

La Repubblica rappresentava semplicemente la vittoria del capitalismo e delle classi più ricche,

un’innaturale e non necessaria forma di coercizione e violazione della libertà dell’individuo.

I loro slogan erano principalmente “No alla religione”, “No al Confucianesimo”, “No alla

tradizione ”, “No alla famiglia”, “No all’élite”, “No al governo”, “No al militarismo”, “No alla 12

nazione”, “No all’autorità”, “Sì alla scienza ”, “Sì al progresso”. 13

L’eguaglianza era il loro primo comandamento. Eguaglianza economica con un’eliminazione totale

delle classi sociali, della proprietà privata, delle divisioni fra poveri e ricchi, tra uomini e donne.

Eguaglianza politica e morale, attraverso l’eliminazione dei privilegi di classe e le istituzioni a

partire dalla famiglia.

La famiglia in particolare era, secondo il loro punto di vista, l’istituzione che provocava la più

grande ingiustizia e sottomissione.

Gli anarchici inoltre non erano d’accordo con la

tattica dei nazionalisti. Era necessario che tutto il

popolo partecipasse alla rivoluzione, non solo le

società segrete, gli intellettuali e gli studenti.

Nella diffusione dell’ideologia, il mezzo più

importante furono le riviste.

Fondamentali furono quelle fondate dagli studenti

inviati all’estero, soprattutto in Europa e in

Giappone . Nel 1906 in Giappone vi erano 10000 14

studenti cinesi, tra i 600 e i 700 in Europa.

Parigi e Tokyo divennero i due poli fondamentali.

In particolare Li Shizeng, Chang Qingqiang, Chu Minyi e Wu Zhihui diedero vita alla prima rivista

anarchica cinese, Xin shiji (Il Nuovo Secolo) nel 1907 a Parigi.

All’interno di questo gruppo Wu Zhihui rivestì il ruolo di leader istituzionale, mentre Li Shizeng fu

il leader spirituale.

Nel 1912 Wu Zhihui, Wang Qingwei, Li Shizeng, Chang Qingqiang, Chu Minyi, Chang Qi, e Chi

Qushan fondarono la Liu faqianxue hui (Società per lo Studio Frugale in Francia).

“Sembra che i cinesi siano i più grandi amatori delle cose antiche, tanto che le loro menti sono del tutto imbrigliate dai costumi 12

tradizionali; per questo, essi sono arrivati a essere schiavi degli antichi.”(Chu Minyi) CHU Minyi 褚民谊 , LI Shizeng 李⽯曾, “Geming”⾰命 (Rivoluzione), in Xin shiji, N. 24, Parigi, 30 Novembre 1907, pp. 2

La scienza corrispondendo a verità, conoscenza e progresso, marcava la distinzione tra barbari e uomini civilizzati. 13

Soprattutto gli studi di Darwin e Lamarck furono ampiamente studiati dagli anarchici.

KEISHU, Saneto, Chukokujin Nihon ryugaku shi (Una Storia degli Studi Cinesi in Giappone), Tokyo, 196014

Wu Zhihui, Zhang Renjie e Li Shizeng a Parigi

Questa società aveva lo scopo di permettere agli studenti cinesi di recarsi in Francia e condurre i

propri studi vivendo una vita in linea con i principii dell’Anarchismo. Le materie studiate erano per

lo più scientifiche e tecniche. Ebbe però vita breve, venne chiusa nel 1913.

Due anni dopo, nel 1915 durante i primi anni della Grande Guerra, il gruppo

di Parigi fondò la Qinkong qianxue hui (Società per il Lavoro Diligente e lo

Studio Frugale). L’obiettivo della Società era quello di inviare giovani cinesi

a lavorare visto il bisogno di manodopera della nazione francese e nel

frattempo dedicarsi agli studi.

A Tokyo nel frattempo nacquero la rivista Tianyi (Giustizia Naturale) e

Hengbao (Equità) fondate da Chang Chi , Liu Shipei e sua moglie He 15

Zhen, maggiori esponenti del gruppo anarchico di Tokyo, influenzati

fortemente dalla filosofia di Kōtoku Shūsui . 16

Altri gruppi anarchici sorti in questo periodo erano ad esempio I Corpi

Assassini Cinesi5 (Zhina Anshua Tuan) creati da Liu Shifu ad Hong 17

Kong nel 1910.

Nel 1912 nacque la Società della Coscienza (Xinshi) i cui membri

firmavano un vero e proprio patto (Xingshi yue) che regolava lo

stile di vita degli adepti implicando una serie di regole di

comportamento:

1) Non mangiare carne

2) Non fare uso di sostanze alcoliche

3) Non fumare

4) Non servirsi di domestici

5) Non servirsi di risciò né di portantine

6) Non sposarsi

7) Rinunciare al nome di famiglia

Chang Chi fu colui che tradusse in cinese le opere anarchiche di Errico Gaetano Maria Pasquale Malatesta.15

Kōtoku Shūsui (pseud. di Kotoku Denjiro) Giornalista socialista e anarchico giapponese (Nakamura, Kochi, 1871-Tokyo 1911). 16

Nel 1903 fu cofondatore dello Heimin shinbun («Il giornale del popolo»). Influenzato dalle idee dei comunisti anarchici, dei sindacalisti europei e dalle teorie di anarchici europei e russi (Kropotkin), tradusse in giapponese le loro opere e il Manifesto del Partito comunista. Sostenitore dell’efficacia dell’azione rivoluzionaria diretta, dopo il Taigyaku jiken («incidente del grande tradimento», o Kotoku jiken, «incidente Kōtoku») del 1910, una fallita cospirazione per eliminare l’imperatore, nel 1911 fu arrestato assieme ad altri dissidenti politici. Condannato alla pena capitale (18 gennaio), fu impiccato il 24 gennaio.

Liu Shifu (1884-1915) nome originario Liu Shaobin, fu una figura fondamentale per la Rivoluzione Xinhai e soprattutto per la 17

nascita del movimento anarchico in Cina. Nel 1912 fondò la Società dei Galli che cantano nella notte e fondò la rivista Minsheng (La Voce del Popolo), una delle voci anarchiche più importanti.

Liu Shifu (1884 – 1915)

Copertina di Tianyi (Giustizia Naturale)

8) Non ricoprire cariche pubbliche

9) Non accettare cariche parlamentari

10) Non aderire a nessun partito politico

11) Non prestare servizio nell’esercito o in marina

12) Non avere nessun credo religioso

!Costoro crearono la propria rivista Huiming lu (Voce nell’oscurità) che voleva diffondere il pensiero

anarchico più ampiamente possibile.

Nel febbraio del 1914 a Shanghai nacque l’ Associazione dei Compagni Comunisti Anarchici

(Wuzhengfu gongchan zhuyi tongzhi she) che, attraverso la rivista Minsheng (La Voce del Popolo)

che inizialmente aveva il nome in esperanto La Voco de La Popolo, affermava l’importanza della

propaganda, delle azioni di resistenza, come scioperi, insurrezioni, occupazioni, creazione di

sindacati, e infine l’importanza dell’insegnamento dell’esperanto (shijie yu) per

l’internazionalizzazione del Movimento . Questi metodi avrebbero dato il via ad una "grande 18

rivoluzione di popolo", e quindi ad una "grande rivoluzione mondiale."

Shifu immaginava che la rivoluzione sarebbe iniziata in un paese europeo, possibilmente la Russia,

prevedendo che “I sindacati sciopereranno, gli eserciti faranno ammutinamento, ed i governi

europei cadranno uno dopo l'altro; anche i nostri popoli nel nord e nel sud dell'America ed in Asia

insorgeranno in rapida successione”. 19

Nella sola città di Guangzhou, la città per eccellenza dell’Anarchismo cinese, si crearono più o

meno quaranta sindacati e il 1° maggio del 1918 fu celebrata per la prima volta la Festa dei

lavoratori.

Furono tradotti molti saggi dell’Anarchismo di tutto il mondo ma in particolare Il mutuo appoggio

di Kropotkin divenne la Bibbia per eccellenza del movimento anarchico cinese.

Nel 1914 l’Anarchismo era diventato un vero movimento popolare in Cina, con una crescita del

numero dei suoi adepti che provenivano da tutti gli strati sociali, dai contadini e gli operai delle

fabbriche fino agli intellettuali e gli studenti delusi dal governo nazionalista e dalla sua incapacità di

raggiungere la pace e la prosperità che avevano promesso.

Era l’inizio del progetto della Grande Rivoluzione della Gente Comune (Pingmin da gaige).

All’interno del Movimento del Quattro Maggio e nel Movimento di Nuova Cultura gli anarchici

ebbero un ruolo fondamentale. Le idee e proposte a cui avevano già dato vita un decennio prima si

Lo stesso Liu Shifu era uno dei rappresentati all’interno dell’Associazione Internazionale d’Esperanto.18

KREBS, Edward, Shifu: Soul of Chinese Anarchism, Rowman & Littlefield, 1998, p.118.19

stavano realizzando. Gli anarchici stavano offrendo ai giovani cinesi una nuova vita lontana dalle

ingiustizie.

Una vita di libertà e uguaglianza.

!!Par 2.1 — Liu Shipei

!Liu Shipei nacque nel 1884 in una famiglia di intellettuali a

Yangzhou.

Dopo il fallimento negli esami imperiali, andò a Shanghai dove si

avvicinò molto agli ambienti rivoluzionari.

Nel 1904 Liu entrò nell’associazione patriottica Società per la

Restaurazione (Kuangfu hui) a Shanghai e il suo impegno verso

l’Anarchismo crebbe a dismisura.

Fu in questo ambiente che conobbe quella che sarebbe divenuta sua

moglie, He Zhen.

Nel 1907 i due si recarono in Giappone, dove Liu cambiò il suo

nome in Kuang Han che significa letteralmente “Restaurare la dinastia

Han” e sua moglie modificò il suo nome originale He Ban in He Zhen,

il “Tuono”.

Nello stesso anno venne creata la rivista Tianyi (Giustizia Naturale) che divenne il mezzo attraverso

cui la sua ideologia venne diffusa.

Con l’amico Chang Chi creò inoltre l’ Associazione degli Studi Socialisti (Shehui zhuyi jiangxi hui).

Nel discorso d’inaugurazione il giorno 7 agosto del 1907 presero la parola Liu Shipei e Kōtoku

Shūsui.

Essi esordirono dicendo che non solo l’obiettivo dell’Associazione era quello di studiare il

Socialismo, ma allo stesso tempo praticare l’Anarchismo.

Nell’ideologia di Liu Shipei si proclamarono dei nemici da abbattere come per esempio la Patria, i

governatori, la famiglia, la disuguaglianza, la proprietà privata e degli elementi da difendere come

ad esempio i diritti umani, la pace, l’ uguaglianza di tutti gli esseri umani, uomini o donne che siano

(in particolare il discorso sulla donna e il suo valore all’interno della società verrà affrontato nel

capitolo sull’Anarco-Femminismo), e la fondamentale indipendenza economica e sociale di ogni

persona.

Liu Shipei (1884-1919)

Liu Shipei nel suo saggio Renlei junli shuo (Sull’uguaglianza di diritti umani e le abilità) spiegò

come la ragione dell’ingiustizia sociale fosse il vincolo di dipendenza che si era da sempre

instaurato tra gli individui.

“Quando un uomo non può essere indipendente, perde la sua libertà, quando non è libero, perde il

suo diritto all’uguaglianza.” (Tianyi 3: 19)

Liu Shipei designò una società ideale in cui avrebbero potuto fiorire i valori che difendeva.

Nella sua utopia ogni individuo avrebbe posseduto la sua indipendenza, libertà e uguaglianza, tutti

avrebbero lavorato in armonia in piccoli villaggi utilizzando gli strumenti in comune, i giovani e gli

anziani avrebbero vissuto in luoghi particolari dove i bambini avrebbero ricevuto l’educazione fino

ai vent’anni, un’ educazione gratuita e impartita in esperanto.

A partire dai dieci anni i bambini avrebbero impiegato la metà del giorno in studio e l’altra metà nel

lavoro. Si sarebbe lavorato tra le tre e le quattro ore al giorno.

Dopo i cinquant’anni, gli anziani avrebbero lasciato il lavoro e si sarebbero dedicati all’educazione

dei giovani.

Gli strumenti di lavoro sarebbero stati di tutti, le case sarebbero state tutte identiche, tutti avrebbero

goduto degli stessi diritti e naturalmente degli stessi doveri.

Non sarebbe esistita alcuna forma di governo, alcun esercito, corpo di polizia, luogo di detenzione,

leggi, regolamenti, addirittura l’istituzione del matrimonio sarebbe stata eliminata.

La società sarebbe stata un insieme di individui occupati a provvedere ai bisogni della comunità.

La religione sarebbe stata sostituita dalla morale del reciproco aiuto.

Liu Shipei credeva nell’importanza di studiare e lavorare allo stesso tempo, i lavoratori avrebbero

potuto essere anche studenti e viceversa, così che ogni persona a seconda delle sua abilità, avrebbe

potuto occuparsi delle proprie necessità (各尽所能,各取所需).

La dottrina secondo la quale nella società alcuni avrebbero dovuto governare e il loro compito

sarebbe stato utilizzare le proprie facoltà intellettuali (劳⼼) e altri avrebbero dovuto essere

governati e lavorare attraverso i loro corpi (劳⼒), fu ampiamente criticata da Liu Shipei.

Considerando che tutti gli esseri umani condividevano la stessa natura, avevano la stessa

intelligenza e anatomia, non esisteva una persona che non sarebbe stata capace di dedicarsi a

qualsivoglia attività.

Ma come realizzare questa Utopia? Innanzitutto grazie ai mezzi di comunicazione (riviste,

pubblicazioni, saggi, libri, comizi) si sarebbero dovute diffondere queste idee al popolo.

Successivamente si sarebbe passati all’azione attraverso scioperi, boicottaggi, rifiuto di pagare le

tasse e rifiuto della coscrizione militare obbligatoria e infine l’omicidio. Una volta iniziata la

rivoluzione in Cina si sarebbe dovuta esportare prima ai paesi europei dove già vi era una forte

attività anarchica ed infine alle Americhe e a tutta l’Asia.

Il problema più urgente in Cina in quel momento era eliminare la differenza tra le classi e

soprattutto porre fine allo sfruttamento dei lavoratori da parte della classe parassitaria dei borghesi.

Liu Shipei si preoccupò delle condizioni dei contadini e fu uno dei primi a rendersi conto

dell’importanza di una collaborazione con questa classe sociale che rappresentava la maggioranza

della popolazione. Non si poteva progettare una rivoluzione senza la loro partecipazione.

Nel 1907 organizzò l’ Associazione per l’investigazione della sofferenza dei contadini con il fine di

denunciare le ingiustizie perpetrate dai ricchi, la mancanza di uguaglianza e con lo scopo di aiutare

la gente comune.

Per quanto riguarda l’industrializzazione, Liu Shipei riteneva che fosse fondamentale, che però si

sarebbe dovuta sviluppare lontana dalle città, così che la differenza tra città e campagna non sarebbe

stata molto marcata.

Liu riteneva infine che la rivoluzione anarchica in Cina avrebbe potuto avere successo alla luce del

suo background storico. Per secoli il popolo era stato governato da un’istituzione lontana, tirannica

e completamente indifferente ai problemi della gente comune. Questo sarebbe dovuto essere

sufficiente a seminare nel cuore dei cinesi il germe della rivolta.

Nel 1908 la rivista Tianyi (Giustizia Naturale) venne chiusa, Liu ritornò a Shanghai con sua moglie

e divenne un membro del Guomindang.

Ancora non sono chiari i motivi del suo abbandono della causa rivoluzionaria.

Morì di tubercolosi nel dicembre del 1919.

Aveva solo 36 anni.

! !

!!!!!

Cap. 3 — L’ANARCO-FEMMINISMO

!All’interno dell’ideologia anarchica che si sviluppò nelle due correnti di Parigi e Tokyo oltre

all’importanza di mettere fine alla tradizione confuciana, una delle riflessioni più importanti fu a

proposito della condizione della donna e il suo ruolo sociale in un momento tanto importante della

storia cinese.

Il Paese doveva cambiare, doveva oltrepassare il suo carattere secolare ed anacronistico e siccome

la società ancora conservava un’ organizzazione feudale, con delle rigide regole che organizzavano

le relazioni tra le persone e soprattutto che mantenevano un rigido controllo sulle donne, come si

poteva creare qualcosa di nuovo?

Senza la partecipazione attiva delle donne, generatrici di vita, come si poteva cambiare per sempre

la Cina?

Nel seguente discorso apparso nella rivista Tianyi , si capisce chiaramente il clima dell’epoca.

!Quando oggi parliamo di Rivoluzione, la definiamo solo da un punto di

vista economico, senza tenere in conto che in relazione alle classi, la

distinzione tra uomini e donne è la più rigida e fondamentale.

In Oriente la consuetudine di dare più valore agli uomini che alle donne è

ben radicata, ma anche in Occidente, dove si suppone che i due sessi siano

uguali, le donne ancora non hanno il diritto di essere ufficiali governativi o

di fare politica: non si possono comparare i diritti delle donne con i diritti

ottenuti dagli uomini, anche delle classi più basse.

Gli uomini hanno il diritto alla poligamia, le donne no. Gli uomini possono

risposarsi, le donne no. Le vedove devono vestire a lutto per tre anni, gli

uomini un anno.

Durante i funerali, entrano prima gli uomini che le donne. Anche nelle

famiglie dalla mentalità più aperta, quando una figlia si sposa va a vivere

nella casa del marito e suo figlio riceve il cognome del padre. Come si può

definire tutto questo giustizia e uguaglianza?

L’abolizione delle attuali relazioni tra le classi deve partire dalle relazioni tra

uomini e donne.

Tutti dovrebbero ricevere gli stessi diritti come ad esempio quello

all’istruzione, così che le donne non sarebbero inferiori e gli uomini non

potrebbero imporre le loro volontà.

Se ci fossero donne trattate come inferiori o uomini che opprimessero le

donne, queste ultime dovrebbero ribellarsi e resistere fino a quando gli

uomini e le donne tornassero a essere uguali.(…)

Quali relazioni tra le classi dovrebbero essere abolite? Tutte.

Nel mondo in cui viviamo dobbiamo eliminare le relazioni tra le classi

sociali esistenti, altrimenti non potrà esistere giustizia.

La Cina deve creare una rivoluzione nelle relazioni tra uomini e donne,

razze differenti, oltre ad una rivoluzione politica ed economica.

Noi riconosciamo che non vi è una giustizia reale e per questo creiamo la

Società per la Restaurazione dei Diritti delle Donne.

Abbiamo discusso questa tesi e speriamo di raggiungere la nostra meta. Però

dobbiamo far sì che venga conosciuta dal maggior numero di persone

possibili. Per questo abbiamo scelto di pubblicare il nostro giornale Tianyi

come nostro mezzo istituzionale.” 20

Furono i riformisti, come per esempio Liang

Qichao, che cominciarono a parlare

dell’importanza delle donne per il miglioramento

della razza (shanzhong) e il rafforzamento della 21

nazione (qiangguo).

Anche Kang Youwei fu un forte sostenitore

dell’emancipazione delle donne,

Egli credeva nell’importanza di permettere alle

donne di conservare il loro cognome dopo il matrimonio,

di scegliere il proprio coniuge, essere educate, avere una

vita sociale, di eliminare per sempre la pratica del bendaggio dei piedi. . 22

Anonimo, “Tianyi xunbao” 天义旬报 (Annuncio della pubblicazione di Tianyi), in Fubao, 15 giugno 190720

Secondo la teoria del Darwinismo sociale di Spencer.21

Bendaggio dei piedi o “Piedi di loto” era la consuetudine di applicare una benda stretta attorno ai piedi delle bambine per evitare 22

la loro crescita. La pratica probabilmente si originò nell’ambiente delle ballerine della classe alta della corte della dinastia Song, nel X secolo, in seguito si diffuse divenendo una pratica comune nella classe alta e nella borghesia.

Piedi bendati!

Nel 1883 creò una società contro il bendaggio nella città di Nanhai e la sua proposta di proibire

questa pratica fu accettata dall’imperatore Guangxu nel 1898.

Una donna che influì moltissimo nel miglioramento della condizione delle donne cinesi fu

l’imperatrice vedova Cixi. Appartenendo alla etnia manciù, si era sempre opposta alla pratica del

bendaggio dei piedi, inoltre fondò personalmente

una scuola per le donne aristocratiche.

Diede la possibilità agli studenti di andare all’estero,

soprattutto in Giappone, Europa e Stati Uniti.

Una delle donne che sfruttò questa opportunità e che

andò a studiare in Giappone, divenendo poi

professoressa presso la scuola del Zhejiang fu Qiu

Jin (1875-1907).

Non solo fu una delle prime studentesse inviate

all’estero, in particolare in Giappone, dove entrò in

contatto con cellule anti-manciù che stavano

organizzando un attentato, fu anche una delle

prime femministe e un’eroina nazionale.

Qiu Jin non accettava la differenza tra uomini e donne, inoltre sfidava le norme tradizionali, ad

esempio entrando in scena nelle performance teatrali vestendo un abbigliamento maschile.

Nel 1906 fondò una scuola femminile presso Shaoxing, scuola che in realtà era un vero e proprio

luogo di addestramento per le future rivoluzionarie anti-manciù.

Fu promotrice di idee anarchiche, ed era del tutto convinta dell’importanza dell’uso della violenza.

Quando fu scoperto il suo tentativo di organizzare un attentato, fu arrestata e in seguito giustiziata.

La stampa internazionale denunciò l’ingiustizia della condanna a morte di Qiu Jin, la quale divenne

una vera e propria martire. Questo clima di tensione e l’importanza che le donne cominciavano a

ottenere in maniera sempre più evidente furono le ragioni per le quali all’inizio del XX secolo

cominciarono a nascere le prime istituzioni dedicate alle donne.

Era cominciato un movimento di emancipazione.

La parola nüquan (diritti delle donne) divenne di moda.

Nel 1897 nacque a Shanghai la Società per la Diffusione della Conoscenza tra le Donne Cinesi

(Nüxuehui) e la Lega per i Diritti delle Donne, la Scuola femminile Jingzheng (prima scuola per le

donne), e il primo giornale femminista, il Nüxuebao (Progresso delle donne cinesi).

Qiu Jin (1875-1907)

I loro obiettivi principali erano l’istruzione per tutti, il suffragio universale, il riconoscimento dei

diritti costituzionali, di uguali diritti tra uomini e donne all’interno del matrimonio, la proibizione

della prostituzione e il bendaggio dei piedi, uguale salario tra uomini e donne, il diritto al salario

durante la gravidanza.

Nel 1907 fu pubblicato il Regolamento per l’educazione femminile secondo il quale l’istruzione era

obbligatoria per le donne.

La stampa tra il 1898 e il 1911 divenne un mezzo fondamentale per risvegliare il popolo, per

informarlo, educarlo, far circolare ideologie e nuovi concetti.

Divenne un’arma politica molto potente.

Le donne borghesi usufruirono di questo nuovo mezzo di comunicazione per alzare le loro voci e

denunciare in particolare due ingiustizie di cui erano vittime: l’assenza del diritto all’istruzione e la

terribile pratica del bendaggio dei piedi.

Nacquero le Nübaoren, le donne giornaliste che, anche se la storia spesso tende a dimenticare,

ebbero un ruolo fondamentale.

I più importanti giornali femministi che nacquero in questa epoca (1898-1911) furono il Nüxuebao,

il Nüzi shijie, Nüzi hun, Baihuabao, Furubao, Beijing nübao Zhongguo xinnüjie zazhi, Zhongguo

nübao, Shenzhou nübao, Tianzuhui bao, Tianyi bao, Furu zazhi, Zhongguo Furenhui xiaozazhi,

Xingqi nübao, Nüxuesheng.

Fondamentali inoltre furono le traduzioni di articoli di importantissimi esponenti dell’Anarco-

femminismo, come ad esempio Emma Goldman che fu un indiscusso modello per il movimento 23

anarco-femminista cinese.

Una delle idee più originali apportata dal pensiero della Goldman era l’importanza che fossero le

donne stesse a lottare per i loro diritti, senza aspettare che fossero gli uomini ad occuparsi di questa

questione al loro posto, divenendo loro “protettori”.

Le donne però non solo scesero in piazza per la loro personalissima lotta.

Con la scusa della firma del Trattato di Versailles furono parte attiva delle manifestazioni di 24

protesta che si susseguirono in tutto il paese.

Emma Goldman fu un'anarchica, femminista, saggista e filosofa statunitense di origine russo-lituana, che svolse un importante 23

compito nella diffusione del pensiero anarchico classico in Europa e Nordamerica.

Il Trattato di Versailles (1914) mise fine alla Prima Guerra Mondiale. 24

Comportò la cessione al Giappone di numerosi privilegi commerciali nello Shandong (precedentemente concesso alla Germania) e la Manciuria, anche se la Cina era dalla parte dei vincitori. Queste concessioni al Giappone risvegliarono un profondo sentimento anti-giapponese che si tradusse in proteste in tutto il paese.

Scendevano nelle strade sostenendo l’importanza dei boicottaggi dei prodotti giapponesi,

distribuendo volantini e dichiarando la loro intenzione di lottare per salvare la Cina dal disastro

verso cui stava precipitando.

Gli slogan recitavano “Abbasso l’imperialismo”, “Abbasso il militarismo”, “Uguale salario per

uguale lavoro”, “Assoluta libertà di matrimonio e di divorzio”, “Opposizione all’ipocrita castità di

una sola parte della popolazione”, “Abolizione della prostituzione”, “Libertà per le donne di

scegliere il proprio mestiere”.

Le donne avevano bisogno di sentirsi parte integrante della società cinese e soprattutto in un

momento tanto complicato come i primi anni del XX secolo, quando la Rivoluzione Xinhai

comportò un cambio storico fondamentale.

Esse furono parte di veri e propri eserciti come ad esempio l’ Esercito Femminile del Zhejiang, l’

Esercito Femminile nazionale, il Gruppo di Donne Suicide, il Gruppo di Donne Assassine, il

Gruppo di Donne Militari.

Erano animate da un vero e sincero sentimento rivoluzionario.

Queste stesse idee furono sostenute da una donna che la storia spesso tende a dimenticare, ma che

fu una figura fondamentale nello sviluppo della coscienza anarco-femminista, fino al punto che

venne considerata la madre dell’Anarco-Femminismo cinese: He Zhen. !!!!!!!!!!!

Par 3.1 — He Zhen

!Nata presso Yizheng, nella provincia del Jiansu nel 1884,

He Zhen, nome di battesimo He Ban, fu la prima

intellettuale anarco-femminista della storia cinese.

Ricevette un’educazione tradizionale molto rigida e severa.

Nel 1904 si sposò con Liu Shipei ed entrò nella Aiguo

nuxiao (Scuola delle Donne Patriottiche), fondata da Cai

Yuanpei . 25

Quest’ultimo riteneva che le donne fossero adatte a

compiere degli omicidi e che fosse assolutamente

necessario allestire un esercito di donne anarchiche. Nella

scuola in particolare veniva studiata la Rivoluzione Francese, la

storia dell’anarchismo russo, la chimica e la fisica per la preparazione di bombe.

Nel 1907 insieme al marito Liu Shipei fondò la rivista Tianyi (Giustizia Naturale) che, anche se

venne pubblicato soltanto per un anno, è ad oggi il mezzo che ci dà maggiori informazioni a

proposito del femminismo cinese.

Durante la sua permanenza in Giappone si dedicò alla difesa dei diritti delle donne creando la

Società per la Restaurazione dei Diritti delle Donne (Nüzi fuquan hui).

Questo gruppo si dichiarava anti-Stato, anti-capitalista, anti-patriarcale e offriva un supporto alle

vittime di violenza domestica.

Liu Shipei fin dal principio appoggiò l’azione femminista di sua moglie, credendo che il concetto di

uguaglianza tra uomini e donne fosse fondamentale per la creazione della società utopica che stava

progettando. Nel seguente discorso apparso nella rivista Tianyi , si capisce chiaramente il clima

dell’epoca.

!Quando oggi parliamo di Rivoluzione, la definiamo solo da un punto di

vista economico, senza tenere in conto che in relazione alle classi, la

distinzione tra uomini e donne è la più rigida e fondamentale.

In Oriente la consuetudine di dare più valore agli uomini che alle donne è

ben radicata, ma anche in Occidente, dove si suppone che i due sessi siano

Cai Yuanpei (1868-1940) fu un professore, presidente dell’Università di Pechino. Fu un importante esponente dell’Anarchismo 25

cinese. Fu una personalità chiave anche nel Movimento di Nuova Cultura e del Quattro Maggio.

He Zhen (1884 -1920)

uguali, le donne ancora non hanno il diritto di essere ufficiali governativi o

di fare politica: non si possono comparare i diritti delle donne con i diritti

ottenuti dagli uomini, anche delle classi più basse.

Gli uomini hanno il diritto alla poligamia, le donne no. Gli uomini possono

risposarsi, le donne no. Le vedove devono vestire a lutto per tre anni, gli

uomini un anno.

Durante i funerali, entrano prima gli uomini che le donne. Anche nelle

famiglie dalla mentalità più aperta, quando una figlia si sposa va a vivere

nella casa del marito e suo figlio riceve il cognome del padre. Come si può

definire tutto questo giustizia e uguaglianza?

L’abolizione delle attuali relazioni tra le classi deve partire dalle relazioni tra

uomini e donne.

Tutti dovrebbero ricevere gli stessi diritti come ad esempio quello

all’istruzione, così che le donne non sarebbero inferiori e gli uomini non

potrebbero imporre le loro volontà.

Se ci fossero donne trattate come inferiori o uomini che opprimessero le

donne, queste ultime dovrebbero ribellarsi e resistere fino a quando gli

uomini e le donne tornassero a essere uguali.(…)

Quali relazioni tra le classi dovrebbero essere abolite? Tutte.

Nel mondo in cui viviamo dobbiamo eliminare le relazioni tra le classi

sociali esistenti, altrimenti non potrà esistere giustizia.

La Cina deve creare una rivoluzione nelle relazioni tra uomini e donne,

razze differenti, oltre ad una rivoluzione politica ed economica.

Noi riconosciamo che non vi è una giustizia reale e per questo creiamo la

Società per la Restaurazione dei Diritti delle Donne.

Abbiamo discusso questa tesi e speriamo di raggiungere la nostra meta. Però

dobbiamo far sì che venga conosciuta dal maggior numero di persone

possibili. Per questo abbiamo scelto di pubblicare il nostro giornale Tianyi

come nostro mezzo istituzionale.” 26

!!

Anonimo, “Tianyi xunbao” 天义旬报 (Annuncio della pubblicazione di Tianyi), in Fubao, 15 giugno 190726

He Zhen propose l’Anarco-Femminismo come possibile superamento dell’ingiustizia sociale.

! Uguaglianza tra i sessi non significa semplicemente che gli uomini non

opprimano più le donne. Noi vogliamo che anche tutti gli uomini non

vengano oppressi da altri uomini, e che le donne non vengano oppresse da

altre donne. Di conseguenza, le donne dovrebbero smetterla di essere

controllate da un’autorità, dovrebbero forzare gli uomini a lasciare i loro

privilegi e a mettersi alla pari con le donne per costruire un mondo dove non

esistano più né uomini né donne oppressi. 27

!He Zhen nel suo discorso sottolineava come le donne stesse avessero un ruolo molto importante

nelle loro mani, vale a dire lottare per veder riconosciuti pari diritti rispetto agli uomini ma allo

stesso tempo affermava che molto spesso anche gli uomini erano vittime dell’ingiustizia.

La lotta che doveva essere condotta doveva avere per risultato la costituzione di una società senza

più oppressioni, né da parte degli uomini nei confronti delle donne, ma nemmeno da parte di donne

e di uomini nei confronti di individui del loro stesso sesso.

Per quanto riguarda la condizione della donna nella società cinese a lei contemporanea, He Zhen

affermava che la ragione principale della disuguaglianza che portava all’ingiustizia era la

tradizionale dottrina confuciana che era radicata nel pensiero cinese, secondo cui le donne dovevano

obbedire ai loro mariti, sacrificare i loro interessi, rimanere in casa ad occuparsi dei figli e realizzare

i rituali agli antenati, non avevano diritto di possedere dei beni propri, non avevano un’identità

indipendente fuori dal matrimonio, non potevano partecipare alla vita politica e non avevano diritto

all’istruzione. Il Confucianesimo era stato creato dagli uomini per difendere i propri interessi e

mantenere il controllo sulle donne.

Naturalmente la politica e la morale cinesi che erano basate sul Confucianesimo, enfatizzavano la

differenziazione tra uomini e donne e implicavano molti tabù sessuali.

In accordo con la massima tradizionale secondo cui le donne avevano doveri ma non diritti, erano

socialmente considerate solo come un mezzo per la continuazione della specie.

Il matrimonio era un vero e proprio contratto tra il padre della sposa e il marito.

La “proprietà” passava dalla mani di una a quelle dell’altro.

He Zhen, “Lun nüzi dang zhi gongchanzhuyi” 论⼥⼦当知共产主义 (Quello che le donne dovrebbero sapere sul Comunismo), in 27

Tianyi, n.15, 1908

Dato che le donne erano considerate solo un possedimento degli uomini, non potevano lavorare ed

essere indipendenti, l’uguaglianza di certo non poteva essere raggiunta.

Secondo la sua idea, permettere di lavorare alle donne non sarebbe però stata la soluzione al

problema. Era necessario eliminare completamente il denaro e far sì che tutti i beni fossero in

comune. Quello che proponeva He Zhen era dunque un modello di Anarco-Comunismo.

!“Tutte le donne sanno che nulla rappresenta il Male in maniera migliore del

denaro. Uniamoci tutte in questa consapevolezza. Uniamoci agli uomini e

distruggiamo completamente le classi più ricche ed elevate. In questo modo il

denaro sarà eliminato. Nulla potrà essere considerato proprietà privata- Tutto

ciò che verrà mangiato, indossato e utilizzato, tutto verrà accumulato così che

qualunque persona abbia lavorato, uomo o donna che sia, potrà prendere la

quantità che desidera. Sarà come raccogliere acqua dall’oceano: questo si

chiama Comunismo. ” 28

!!Nella rivoluzione pianificata da He Zhen, l’ istituzione della famiglia sarebbe dovuta essere

eliminata. Così che le donne non avrebbero più dipeso dai mariti per quanto riguarda i beni di prima

necessità e i mariti dalle mogli per quanto riguarda la cura dei figli.

Sarebbero dovuti nascere degli asili per i bambini e tutto il gruppo sociale avrebbe avuto la

responsabilità di crescerli ed educarli.

Tutto questo avrebbe eliminato definitivamente l’egoismo e avrebbe sviluppato un senso civico

molto forte.

He Zhen criticó anche il sistema capitalista occidentale che trasformava le donne in mezzo di

produzione della ricchezza e che marcava ancor più la differenza tra i ricchi che potevano comprare

i macchinari per creare nuove fabbriche e i poveri che potevano solo lavorare sotto il controllo

altrui.

He Zhen come tutti gli anarchici vedeva nell’uso della violenza e dell’omicidio una possibile via

per raggiungere questi obiettivi. Dopo un tentativo di attentato che fallì, fu obbligata a servire il

Governo, tradendo tutti i suoi ideali.

Peter ZARROW, “He Zhen and the Anarcho-Feminism in China”, in The Journal of Asian Studies, Vol. 47, No. 4, novembre 1988, 28

p.802

Con la morte del marito nel 1919 soffrì di una forte crisi nervosa che la condannò a entrare in un

convento di monache dove morì con il nome di Xiaoqi (Piccola Nave).

Nonostante tutto grazie alla sua dialettica potente e rigorosa riuscì a raggiungere uno dei risultati

più importanti nella storia del femminismo cinese prima del 1911.

!!Conclusioni

!Come abbiamo visto, l’Anarchismo ebbe un

grande successo nel periodo che abbiamo

analizzato.

La condizione storica, politica,

socioeconomica e culturale era molto fertile

per la volontà di un cambio verso una società

più giusta. L’idea di un’opposizione a

qualunque forma di autorità e la voglia di

uguaglianza attrasse moltissime persone

all’interno della società cinese.

I punti che attraevano di più gli studenti, i

lavoratori e gli intellettuali erano:

-opposizione allo Stato e alle sue istituzioni

-riconoscimento dei diritti umani

-un’evoluzione sociale e culturale

-idea di una comunità unita e in lotta

-opposizione ai valori tradizionali come la

famiglia, il governo, le classi dominanti, i

militari, la religione e il nazionalismo

-la libertà e la solidarietà tra gli esseri umani

L’Anarchismo in Cina non poté raggiungere gli obiettivi che si era imposto in primo luogo per la

mancanza di un’organizzazione coerente, infatti, nonostante il lungo periodo di attività ed i grandi

numeri, gli anarchici non riuscirono a costituire nessun tipo di coordinamento nazionale e neppure a

livello regionale. Causa di questa incapacità fu in parte la repressione governativa, attraverso

l’azione di spie, minacce, arresti di attivisti.

He Zhen e Liu Shipei

Ma la ragione principale fu il fallimento di tutti gli anarchici cinesi nell'assumere seriamente la

questione della coerenza organizzativa. Come sostiene Dirlik: “Gli anarchici cinesi, filosoficamente

sospettosi verso l'organizzazione politica, si ritrovarono a non essere in grado di coordinare le loro

attività in modo abbastanza sufficiente da poter competere alla lunga con i comunisti” . Dal 29

momento che l'Anarchismo non riusciva a fornire una soluzione organizzativa all'intensificarsi della

situazione rivoluzionaria, molti degli anarchici che rimasero attivi finirono in uno o nell'altro dei

due poli rivoluzionari in espansione, il Guomindang ed il Partito Comunista Cinese.

In particolare Chen Duxiu, il primo presidente e Segretario Generale del Partito Comunista Cinese

fondato nel 1921 accusava il movimento anarchico di non essere stato in grado di portare avanti una

rivoluzione con successo, ma soprattutto di non aver le capacità di gestire la situazione nel caso in

cui avesse lo avesse avuto. Non ci sarebbe stato alcun anarchico capace di un compito tanto

complicato.

Chen inoltre accusava gli anarchici di avere troppa fiducia nell’essere umano e troppa poca nella

politica. Una massa di persone sarebbe stata una forza incontrollabile, “Non importa quanto grande

uno scienziato possa essere, una volta che è gettato tra le masse, perde il senso della ragione” . 30

Senza leggi e regole non si sarebbe potuto di certo mantenere l’ordine sulla base dell’amore

universale e del reciproco aiuto.

Nel 1908 Liu Shipei e He Zhen tornarono a Shanghai e si scoprì che avevano lavorato come

informatori della polizia a servizio di un funzionario del regime Manciù.

Alcuni storici credono che He Zhen avesse preso parte ad un complotto e che furono obbligati a

collaborare per non essere condannati a morte come molti dei loro compagni precedentemente.

Da allora le loro attività anarchiche cessarono.

!!Così si conclude la battaglia di due giovani coraggiosi.

Così si conclude questo viaggio nel tempo e nella storia.

Così si conclude una storia d’amore e lotta.

!!!!

DIRLIK, Arif, Anarchism in the Chinese Revolution, Berkeley, University of California Press, 1991, p. 14729

“Another Reply of Ou Sheng-pai to Ch’en Tu-hsiu,” pp. 125–6, 30

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