f. piazza, un contributo al catalogo di francesco paglia, in “civiltà bresciana”, nn. 3-4,...

7
fondazione civiltà bresciana onlus 3-4 dicembre 2009 SPED. IN ABBONAMENTO POST. 70% - FILIALE DI BRESCIA - ISBN 1122-2387 - CONTIENE I.R.

Upload: beniculturali

Post on 05-Mar-2023

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

fondazione civiltà bresciana onlus

3-4 dicembre 2009

3-42009

SPE

D. I

N A

BB

ON

AM

EN

TO P

OST

. 70%

- FI

LIA

LE D

I BR

ESC

IA -

ISB

N 1

122-

2387

- C

ON

TIE

NE

I.R

.

DIRETTORE RESPONSABILEANTONIO FAPPANI

COORDINATOREALFREDO BONOMI

COMITATO DI REDAZIONELUCIANO ANELLI, GABRIELE ARCHETTILUIGI AMEDEO BIGLIONE DI VIARIGICARLA BORONI, MICHELE BUSI, ELISABETTA CONTIENNIO FERRAGLIO, OLIVIERO FRANZONIFIORELLA FRISONI, GIUSEPPE FUSARILICIA GORLANI GARDONI, GIOVANNI GREGORINIVITTORIO NICHILO, ANTONELLA OLIVARISERGIO ONGER, MIRKA PERNISANITA LORIANA RONCHIBERNARDO SCAGLIA, UMBERTO SCOTUZZIPIETRO SEGALA, GIUSEPPE TOGNAZZI

COMITATO SCIENTIFICOGIANCARLO ANDENNA, CARLO MARCO BELFANTIRUGGERO BOSCHI, EDOARDO BRESSANANTONIO BUGINI, FULVIO DE GIORGIGIUSEPPE FARINELLI, LUIGI MORGANOERMANNO PACCAGNINI, LUIGI PATIJEAN FRANÇOIS RODRIGUEZALBERTO ROVETTA, MARIO TACCOLINI

SEGRETERIA DI REDAZIONEANTONIO DEL VECCHIO

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE:FONDAZIONE CIVILTÀ BRESCIANAVICOLO SAN GIUSEPPE 525122 BRESCIATel. 030 3757267 - fax 030 [email protected]

ABBONAMENTO ANNUALE: € 25,00ABBONAMENTO SOSTENITORE: € 50,00UN NUMERO: € 10,00

In copertina:Brescia, fontanadella Pallata (1596),particolare del “fiume Mella”di Pietro Maria Bagnadore(ideatore e modellatore)e Giovanni Antonio Carra (scultore).

LUCIANO ANELLIImmagini dalla Fondazione (3)

STUDI E RICERCHE

CANDIDA SIDOLILe ricerche archeologiche al Lavagnonedi Desenzano del Garda (7-38)

FABIO SCIREAUna nota sul “velarium” romanicodi San Bartolomeo a Bornato (39-47)

GIAMBATTISTA ROLFIPieve di Bornato. Appunti e varia umanità (49-64)

FRANCESCA MARTINENGO CESARESCOANNA MARIA FAUSTI PRATIGiorgio Martinengo: inventariodei beni della Cesarina (1478) (65-72)

FLORIANA MAFFEISLa Cesarina e la chiesa di San Bernardoa Orzivecchi nella memoria manoscrittadi Sciarra Martinengo Cesaresco (73-95)

FABRIZIO PAGNONI«Il trattato che fessemo cum la IllustrissimaSignoria». Gian Giacomo Martinengo e la congiura antifrancese del 1512 a Brescia (97-136)

GIULIO MERICILuigi Avogadro: un signore e un feudo nella congiura antifrancese del 1512 (137-181)

FAUSTO FRACASSILa collezione di quadri di Bartolomeo MartinengoColleoni di Malpaga. Studi preliminari intorno ad una perduta raccolta (183-217)

SCHEDE, RASSEGNE E DIBATTITI

VITTORIO NICHILOL’uomo selvatico e gli eremiti.Sant’Onofrio nella valle del Garza (221-233)

FILIPPO PIAZZAUn contributo al catalogo di Francesco Paglia (235-240)

FIORELLA FRISONIDue soffitti di Francesco Savannia Corticelle Pieve e in San Giorgio a Brescia (241-252)

GIUSEPPE NOVAFrancesco Buffoli tipografo, libraio ed editorea Chiari nell’Ottocento (253-257)

GIOVANNI GREGORINIPer una società veramente nuova.Mario Faini nel ’900 bresciano tra lavoro,storia e politica (259-266)

ARTEMISIA BOTTURI BONINILetteratura di viaggio: un libro di Luciano Anellidedicato all’Egitto (267-274)

CHI È?

LICIA GORLANI GARDONIEnzo Gazich (277-280)

SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Indice

CIV

ILTÀ B

RE

SCIA

NA

copertina_cb_dicembre 2009_cb 22/12/2009 17.05 Pagina 1

Di Francesco Paglia pittore non è semplice ricostruire i tortuosi itinerariseguiti tra il settimo-ottavo decennio e gli ultimi anni del Seicento1. Lasistemazione della cronologia delle sue opere si scontra da una partecon la difficoltà a reperire dati documentari, dall’altra con i problemiinterpretativi posti dall’apprendistato a Bologna presso Guercino, rife-rimento quest’ultimo costante per lunga parte dell’attività matura diPaglia, ma non così esclusivo da limitarne aperture e contatti con altrearee, Milano soprattutto, e il Veneto. Il contributo che qui presento dovrebbe aiutare a delineare le caratteristi-che della sua produzione intorno e appena prima il 1690, data che si leg-ge sul retro di una tela con La Madonna, il Bambino e i santi Gaetano e Giu-seppe (fig. 1). Quest’opera2, in attesa di restauro, fa parte dell’arredo pit-torico della chiesa di San Giovanni Battista a Pontegatello, nel comune diAzzano Mella, e va ad aggiungersi al già studiato gruppetto di quadri

* Ringrazio per i consigli e la disponibilità Tina Venturelli, Renata Stradiotti, Marco Bona Ca-stellotti, Giuseppe Fusari, Leonardo Gatti, Lucia Signori e il personale della Biblioteca Queri-niana di Brescia.

1 Per un riepilogo della bibliografia su Francesco Paglia, oltre ai pionieristici e fondamentalistudi di Renata Stradiotti (tra cui: Francesco Paglia, in Brescia pittorica 1700-1760: l’immaginedel sacro, catalogo della mostra a cura di B. Passamani, Brescia 1981, pp. 27-31; schede in Lapittura del ’600 in Valtrompia, catalogo della mostra a Villa Carcina, a cura di C. Sabatti, Bre-scia 1994), mi limito a segnalare gli interventi più recenti di Fiorenzo Fisogni (La pittura deiPaglia, in Duemila anni di pittura a Brescia, II, a cura di C. Bertelli, Brescia 2007, pp. 385-399)e di Angelo Dalerba (scheda in Da Romanino e Moretto a Ceruti. Tesori ritrovati della PinacotecaTosio Martinengo, catalogo della mostra a cura di E. Lucchesi Ragni e R. Stradiotti, Conegliano2006, pp. 136-145).

2 Olio su tela, cm 270 x 188.

FILIPPO PIAZZASPECIALIZZANDO IN BENI STORICI-ARTISTICI

Un contributo al catalogodi Francesco Paglia*

cb_dicembre 2009_Layout 1 22/12/2009 17.41 Pagina 235

F I L I P P O P I A Z Z A236

Fig. 1: Francesco Paglia, La Madonna con il Bambino e i santi Gaetano e Giuseppe. Pontegatello (Azzano Mella, BS), chiesa di San Giovanni Battista.

cb_dicembre 2009_Layout 1 22/12/2009 17.41 Pagina 236

U N C O N T R I B U T O A L C A T A L O G O D I F R A N C E S C O P A G L I A

eseguiti dal Paglia per il territorio a sud ovest di Brescia3. Quella di Pon-tegatello esula però da una trattazione specifica sulle opere di Franciacor-ta, inserendosi in un ambito più ampio e trasversale, rappresentato daivari possedimenti che gli Spedali Civili hanno sul territorio bresciano4,tra cui figura anche la chiesa di San Giovanni con i suoi dipinti, di cui milimito a segnalare anche un’inedita tela di Pompeo Ghitti5 (fig. 2). Tornando a Francesco Paglia, certamente autografo è il gruppo centralecon la Madonna e santi, mentre più seriali – ma ciò non sorprende –sembrerebbero alcune parti di corredo, come il putto in basso con il gi-glio del martirio, che ha una posa innaturale ed è un po’ legnoso, e icherubini che sbucano dalle nubi. La pulitura del dipinto, fortementeannerito, dovrebbe restituire gradazioni cromatiche più nitide, certa-mente più vicine a quelle dell’Assunta di San Giovanni, dalla quale peròquesta tela prende le distanze per il tono familiare di una sacra conver-sazione, ben diverso dalla rigorosa compostezza di altri dipinti scalatitra gli anni Sessanta e Settanta del Seicento, come la Madonna col Bam-bino e santi della parrocchiale di Cailina, il Sant’Antonio da Padova dellaparrocchiale di Sarezzo e i Santi Lorenzo e Firmo di Cogozzo (sensibil-mente improntati su un classicismo di stampo emiliano), lo Sposaliziodi Santa Caterina della chiesa di San Carlo a Gavardo Valtrompia, da da-tarsi entro il 1684 ma probabilmente del decennio prima6, e il San Gior-

3 R. STRADIOTTI, La presenza dei Paglia in Franciacorta, in Cultura arte ed artisti in Franciacorta,a cura di G. Brentegani e C. Stella, Atti del convegno, Brescia 1993, pp. 150-160.

4 Sul retro della tela si legge EX DONO EXCELL.MAE LAURAE CONRNELIAE 1690, a dimostra-zione del fatto che il quadro fece probabilmente parte di quei numerosi e prolifici lasciti che pervari secoli hanno contribuito ad arricchire il patrimonio artistico degli Spedali Civili di Brescia.La chiesa di San Giovanni a Pontegatello, il cui progetto si deve al comasco Antonio Corbellini(in seguito attivo per la parrocchiale di Azzano Mella, anch’essa di proprietà degli Spedali), sor-ge su un terreno donato da Fadino Rovedo con atto del notaio Pezzoni di Bornato, in data 12-09-1460 (F. GUSSAGO, Radici bresciane. La proprietà immobiliare extra-moenia, Brescia 2004, pp.83-86); si tratta di una delle prime donazioni che siano state effettuate all’ospedale.

5 Olio su tela, cm 215 x 142. L’attribuzione a Pompeo Ghitti (1631-1704) mi sembra giusti-ficata non solo dalla consueta tipologia dei volti e dal modo di delineare i panneggi, ma è an-che sostanziata dall’intonazione bruno rossastra del fondo e delle figure, che emerge in quasitutte le opere dell’autore, costituendone, insieme ai caratteristici tocchi di pennello sui polpa-strelli delle mani, la firma.

6 E.M. GUZZO, La pittura del ’600 tra controriforma e barocco, in Valtrompia nell’arte, a cura diC. Sabatti, Roccafranca (BS) 2006, p. 251.

237

cb_dicembre 2009_Layout 1 22/12/2009 17.41 Pagina 237

F I L I P P O P I A Z Z A238

Fig. 2: Pompeo Ghitti, Santa Rosa da Lima, Pontegatello (Azzano Mella, BS), chiesa di San Giovanni Battista.

cb_dicembre 2009_Layout 1 22/12/2009 17.41 Pagina 238

U N C O N T R I B U T O A L C A T A L O G O D I F R A N C E S C O P A G L I A

gio e la principessa della parrocchiale di Cellatica, tela, quest’ultima, che,pur contenendo scoperti ricordi guercineschi, non va collocata troppoprecocemente nel percorso del pittore7.Tra le poche altre opere datate che si conoscono, il Sant’Antonio, sanRocco, san Sebastiano e san Nicola da Tolentino della chiesa della Carità aBrescia, citata anche dal Lanzi e sicuramente del 1672, già manifestaquei caratteri che ritroveremo a partire dal decennio successivo, in ter-mini sempre più spiccati: un risentito intimismo, con accenti talvoltapopolari, contraddistinto da ombre caricate e da una luce dorata chepiove dall’alto. Tali elementi, tesi ad aumentare la forza didattico-devozionale, sonoparzialmente ravvisabili, per esempio, nella Madonna con Bambino esanti della parrocchiale di Roncadelle e nel San Lucio della chiesa di SanGiuseppe a Brescia, della fine degli anni Settanta, che testimoniano, in-sieme alla Santa Caterina di collezione Panajotov (Zagabria), il momen-to di passaggio alla fase matura, intorno al 1680.Di questo periodo, il San Filippo e La Madonna col Bambino e i santi CarloBorromeo e Francesco di Sales, entrambe dipinte per i Padri Filippini dellaPace8, sono vicine, anche cronologicamente, alla pala di Pontegatello.Qui il guizzare dei riflessi luminosi sulle vesti, che accentua i contrap-punti chiaroscurali, la spigliata confidenza del Bambino mentre si lan-cia tra le braccia di san Gaetano, e una generale atmosfera mesta e fa-miliare, del tutto anticelebrativa, sono i tipici caratteri che informanola produzione di Paglia nel nono decennio del Seicento. C’è da credere che il dipinto avesse suscitato qualche interesse, per lacalibrata impaginazione compositiva che assimila certi spunti lombar-di, ma che apre, cautamente, anche verso l’area veneta; ne sono provale varie copie derivate da questo prototipo, come quelle della parroc-chiale di San Bernardino a Roncadelle9 e della chiesa di San Giovanni a

7 Il viaggio bolognese di Francesco Paglia pare essersi concluso nei primi anni Sessanta del Sei-cento. La maggior tenuta formale del San Giorgo di Cellatica rispetto ad alcune opere giovanilifa pensare a una datazione leggermente successiva, attorno al 1670 (come proposto in FISO-GNI, La pittura dei Paglia, p. 388).

8 P.V. BEGNI REDONA, Pitture e Sculture in Santa Maria della Pace, in La chiesa di Santa Maria dellaPace in Brescia, Brescia 1995, pp. 166, 167.

9 Si veda F. CARPI, L’arte, in Religione arte e società a Roncadelle (sec. XVI-XIX), Brescia 1983, p. 115.

239

cb_dicembre 2009_Layout 1 22/12/2009 17.41 Pagina 239

F I L I P P O P I A Z Z A

Zone10, e quella che si trova nella chiesa di San Vigilio di Concesio11,con l’unica variante del santo di destra, non più Giuseppe bensì FilippoNeri. Nella stessa chiesa c’è anche il San Gregorio, Redentore e santi diFrancesco, opera da collocarsi nel solco di quella di Pontegatello, e cheva dunque datata intorno al 1692-94, come proposto da Fisogni12, inogni caso nello stesso giro d’anni della tela del Duomo di Asola13.Tra gli altri lavori eseguiti dal pittore bresciano sullo scorcio del secolo,il San Felice e san Diego francescani della sacrestia di San Francesco a Bre-scia riprende la tipologia della Madonna di Pontegatello, così come il“tipo” del san Giuseppe è un consueto marchio pagliesco, e lo si troveràripetuto diverse volte, nella Madonna col Bambino e santi della parroc-chiale di Ospitaletto e nella rovinata pala di Adro. Si osserva in questeultime una certa rarefazione della materia pittorica, che comincerà afarsi più chiara e guizzante nell’Immacolata di Breno e nell’Assunta diPiano di Bovegno, opera contraddistinta da un’insolita raffinatezza chericonduce alle esperienze giovanili di San Giovanni, e nell’Ascensione diGardone Valtrompia, a cui mi sembra corrispondere, per freschezzacromatica, la Madonna e santa Rosa da Lima proveniente da Santa Giu-lia e depositata presso la Pinacoteca Tosio (inv. 1028).

10 Si veda G. FUSARI, Zone e le sue chiese. Storia e arte di una presenza religiosa, Roccafranca (BS)2007, p. 84.

11 Quest’opera è pubblicata come di ‘anonimo del XVIII secolo’ in C. SABATTI, San Vigilio nellastoria e nell’arte, Brescia 1998, tav. XVIII.

12 FISOGNI, La pittura dei Paglia, p. 391.

13 Datata tra il 1690 e il 1692 da L. ANELLI, Francesco e Angelo Paglia ad Asola, in Studi in onoredi Maria Luisa Gatti Perer, a cura di M. Rossi e A. Rovetta, Milano 1999, pp. 343-347.

240

cb_dicembre 2009_Layout 1 22/12/2009 17.41 Pagina 240