diabete e sport prof.ssa carlamaria monciotti dipartimento di pediatria università di padova lecco,...
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DIABETE E SPORTDIABETE E SPORT
Prof.ssa Carlamaria Monciotti
Dipartimento di PediatriaUniversità di Padova
Lecco, 11 novembre 2009
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““Lo sport è una qualsiasi forma di attività fisica che,Lo sport è una qualsiasi forma di attività fisica che,
attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivoattraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo
l’espressione e il miglioramento della condizione fisica e psichica, l’espressione e il miglioramento della condizione fisica e psichica,
lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in
competizioni di tutti i livelli”competizioni di tutti i livelli”Carta Europea dello Sport – Consiglio d’Europa, Rodi 1992Carta Europea dello Sport – Consiglio d’Europa, Rodi 1992
L’attività motoria praticata sin dai primi anni di vita L’attività motoria praticata sin dai primi anni di vita fa acquisire al bambino il controllo dei propri fa acquisire al bambino il controllo dei propri
movimenti muscolari, sviluppa precisione,forza, movimenti muscolari, sviluppa precisione,forza, scioltezza, padronanza di séscioltezza, padronanza di sé
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L’esercizio potenzia gli effetti ipoglicemizzanti della terapia insulinica diminuendone il fabbisogno
Lawrence RD. BMJ 1926
La triade insulina, alimentazione e sport è stata la base per il trattamento del diabete per i passati 60 anni
Vignati L. Exercise and diabetes. Joslin’s Diabetes Mellitus. 1985
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I soggetti con DM1 in età scolare e gli adolescenti sono significativamente più attivi
rispetto ai coetaneiMassin M. Arch. Dis. Child. 2005 Raile K.Diabetes Care 1999
I soggetti con DM1 in USA riducono l’attività fisica durante l’adolescenza
“Decline in physical activity in black girls and white girls during adolescence”
Kimm S.Y.S., NEJM 347, 709, 2002
Sia in infanzia che in adolescenza le femmine con DM1 sono meno attive dei maschi
“Physical activity and overweight in children and adolescents using intensified insulin treatment”
Pediatric Diabetes 2009
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DIABETE E SPORT: la nostra casistica
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Sport/NO Sport
Maschi
Femmine
6-12 anni da 13 anni
82%
18%
57%
43%
71%
29%
43%
57%
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Frequenza settimanale dello sportFrequenza settimanale dello sportMaschi
Femmine 1 volta
12%
3 volte24%
più di 314%
2 volte50%
2 volte40%
3 volte40%
più di 316%
1 volta4%
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ATP
ADP + P
ENERGIA
TRASFORMATORI
Sintesi chimiche
Lavoro meccanico
Calore
Lavoro elettrico
Luce
Lavoro osmotico
ATP: LA NOSTRA ENERGIA (1)
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ATP: LA NOSTRA ENERGIA (2)
• Fonte di energia immediata per le attività cellulari
• Nel muscolo presenti modeste riserve che consentono solo poche contrazioni
• L’ATP non è trasferibile da cellula a cellula per cui è necessaria una continua resintesi a partire dall’energia degli alimenti.
• Se la riserva di ATP diminuisce si innescano i meccanismi energetici per riformarlo
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Il muscolo è una macchina biologica che converte l’energia chimica degli alimenti in lavoro meccanico.
Questa funzione avviene mediante la contrazione muscolare e richiede una fornitura di energia continua nel tempo.
Tale energia è fornita dalla scissione dell’ATP.
LA MACCHINA MUSCOLARE
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FIBRE MUSCOLARI
• Tipo 1: ROSSE = LENTE (ossidative aerobiche)
• Tipo 2: BIANCHE = VELOCI
-mantenimento postura
-contrazioni muscolari prolungate
-movimenti fini
-contrazioni muscolari di breve durata
MORDI E FUGGI
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FONTI ENERGETICHE MUSCOLARI (1)
• FOSFOCREATINA
• GLICOGENO
• ACIDI GRASSI
• PROTEINE
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FONTI ENERGETICHE MUSCOLARI (2)
- Sistema anaerobico alattacido: basato sull’utilizzo di ATP e fosfocreatina
- Sistema anaerobico lattacido: basato sull’utilizzo dell’idrolisi parziale di glucosio: che, in assenza di O2, si arresta ad acido lattico (glicolisi anaerobica)
- Sistema aerobico alattacido: basato sull’utilizzo di substrati alimentari (carboidrati, lipidi, proteine) metabolizzati in presenza di O2
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Attività sportive anaerobiche alattacide
(durata 10''-20'')(salti, lanci, sollevamento pesi, corsa 100 m)
Fonti energetiche:
ATP e fosfocreatina
Dispendio energetico:
poche decine di calorie
Effetto sulla glicemia:
nessuno (talora iperglicemie da stress)
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Attività sportive anaerobiche lattacide
(effetto max 90”, durata 1’- 5’) (400- 800m-corse ad ostacoli-fasi anaerobiche durante sports di squadra)
Fonti energetiche: principalmente glicogeno – glucosio
Scorie prodotte: acido lattico
Effetto sulla glicemia: possibile ipoglicemia (anche tardiva)
Altri effetti: discrete sollecitazioni cardio-vascolari resa energetica scarsa rispetto ad attività aerobiche
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Attività sportive aerobiche alattacide (durata 60' - 240' )
(corsa, sci di fondo, marcia, ciclismo, nuoto prolungato in vasca)
Fonti energetiche: glucosio, NEFA, glicogeno
Dispendio energetico: da centinaia a migliaia di calorie
Effetto sulla glicemia: riduzione progressiva e prevedibile
Altri effetti:
• miglioramento dell’effetto insulinico (riduzione fabbisogno)• miglioramento assetto lipidico• contenimento del peso corporeo
• effetto training (miglioramento VO2 max)
• scarse sollecitazioni cardio-vascolari
Un ciclista
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• i NEFA sono ossidati principalmente durante esercizi a bassa intensità (40-50% VO2 max) e contribuiscono per il 40% al rifornimento di energia nella 1° ora e fino al 70% nelle ore successive fino alla 4° ora
• quindi più aumenta l’intensità più il muscolo tende a consumare glucosio risparmiando i NEFA
• l’utilizzo preferenziale dei NEFA dipende dal grado di allenamento: maggiore è il training più l’organismo utilizza i NEFA anziché gli zuccheri
FONTI ENERGETICHE MUSCOLARI (3):
GLI ACIDI GRASSI (NEFA)
Nel diabete sono particolarmente indicate attività sportive aerobiche di bassa intensità e di lunga durata
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FONTI ENERGETICHE MUSCOLARI (4)
LE PROTEINE
• 2-5% dell’energia totale è fornita dalle proteine muscolari ed epatiche (Valina, Leucina, Isoleucina), nel ciclo di Krebs e nel ciclo epato-muscolare
• Contribuiscono alla sintesi di glutammato glutamina, quindi riduzione della concentrazione di ammoniaca indotta dall’esercizio fisico
• Gli AA sono normalmente presenti nella dieta
• Vengono utilizzati in modo rapido anche se con contributo energetico modesto sport anaerobici alattacidi (salto, lanci…)
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Utilizzo preferenziale dei substrati energetici in rapporto alla durata della pratica sportiva
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VARIAZIONI METABOLICHE DURANTE L’ATTIVITA’ FISICA
MUSCOLO
Glicogenolisi
Utilizzo glucosio
Utilizzo FFA
Utilizzo proteine
FEGATO
Glicogenolisi
Gluconeogenesi
T.ADIPOSO
Lipolisi
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REGOLAZIONE ORMONALE DURANTE L’ATTIVITA’ FISICA
↓ insulina
↑ catecolamine
↑ glucagone
↑ ormone della crescita
↑ cortisolo
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Soggetto sano pochi minuti dopo l’inizio dell’A.F.
Attivazione adrenergica
ß cellulaß cellulaß cellulaß cellula
Riduzione insulinemia-concentrazioni permissive-
Aumentato outpout epatico
di glucosio
Aumentato outpout epatico
di glucosio
“Protezione” daeccessiva
utilizzazione muscolare
“Protezione” daeccessiva
utilizzazione muscolare
Normoglicemia stabile(protezione dall’ipo)
Normoglicemia stabile(protezione dall’ipo)
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Aumento dell’azione dell’insulina
durante l’attività fisica
• perfusione del letto vascolare
• esposizione dei recettori per l’insulina
• sensibilità dei recettori per l’insulina
• attività di IGF-1, chinine, prostaglandine
• disponibilità di O2
• trasporto di glucosio dentro la cellula Ca citoplasmatico
Trasportatori
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Effetto dell’esercizio fisico sul trasporto di glucosio nella cellula muscolare striata: condizione prima dell’esercizio
Effetto dell’esercizio fisico sul trasporto di glucosio nella cellula muscolare striata: durante l’esercizio aumenta l’entrata di glucosio sia dipendente che indipendente dall’insulina
Kuo C.H. , Acta Physiol. Scand. 165,193,1999
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BENEFICI DELL’ALLENAMENTO (1)
• Migliora la funzionalità muscolare
letto vascolare, flusso ematico, percentuale di fibre IIA
• Risparmia il glicogeno epatico e muscolare
• Diminuisce la pressione arteriosa
• Aumenta l’adattamento cardiaco allo sforzo
portata cardiaca massima
resistenze vascolari muscolari ( estrazione O2 e estrazione nutrienti)
numero e volume mitocondri
enzimi mitocondriali
• Aumenta l’ossidazione dei NEFA rispetto al glucosio
• Rende l’assetto lipidico meno aterogeno ( HDL-col, trigliceridi)
• Riduce il Fibrinogeno
• Aumenta la densità ossea
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PREVENZIONE DIABETE TIPO 2
• Migliora il controllo ponderale
• Migliora la composizione corporea: massa grassa (viscerale), massa magra
• Riduce il deposito adiposo addominale
• Riduce l’insulino-resistenza (capillarizzazione/GLUT 4)
BENEFICI DELL’ALLENAMENTO (2)
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Risposta glicemica all’attività fisica in rapporto all’insulinizzazione portale nel soggetto diabetico
muscoloFegato
InsulinaGlucosio
InsulinaGlucosio
300
200
GLIC
EMIA
120
60
GLICEM
IA
Glucosio
Fegato
Insulina
Muscolo
Insulina Glucosio
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Risposta all’esercizio fisico nei soggetti diabetici…
… fattori in gioco
• Relazione temporale con l’iniezione di insulina
• Tipo di insulina
• Sito di somministrazione
• Modalità di somministrazione
• Eventuale chetosi
• Caratteristiche del pasto precedente
• Presenza di complicanze
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La glicemia diminuisce se:
• è presente iperinsulinemia durante l’esercizio• l’esercizio è prolungato (>30-60 min)• sono trascorse più di tre ore dal pasto precedente• non sono stati assunti spuntini prima e durante l’esercizio
La glicemia rimane invariata se:
• l’esercizio è di breve durata• l’insulinemia è normale• prima e durante l’esercizio sono assunti spuntini appropriati
La glicemia aumenta se:
• esiste ipoinsulinemia durante l’esercizio• l’esercizio è intenso• viene assunta un’eccessiva quantità di carboidrati prima e durante
l’esercizio
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BENEFICI ATTIVITA’ FISICA (1) nel Diabete tipo 1
• Migliora il controllo ponderale
• Aumenta la sensibilità all’insulina
• Migliora il controllo glicemico ( HbA1c)
• Diminuisce il rischio di complicanze
• Previene il rischio cardio-vascolare
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• Migliora il benessere (“mens sana in corpore sano”)
• Aumenta l’autostima
• Migliora il rapporto con la malattia
• Favorisce la socializzazione
BENEFICI ATTIVITA’ FISICA (2) nel diabete tipo 1
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Ciò che deve sapere il diabetico che pratica attività fisica
• ruolo dell’insulina
• effetti dell’attività muscolare sulla glicemia• squilibrio metabolico ed attività fisica• ipoglicemia tardiva• corretto autocontrollo• segni e sintomi di iper/ipoglicemia• correzione dell’ipoglicemia
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INDICATI CONSENTITI SCONSIGLIATI
MARCIA
JOGGING
PATTINAGGIO
CICLISMO
NUOTO
SCI (FONDO! )
TENNIS
GOLF
GINNASTICA AEROBICA
VELA
SPORT EQUESTRI
CALCIO
PALLACANESTRO
PALLAVOLO
PALLAMANO
BASEBALL
CANOTTAGGIO
ATLETICA LEGGERA
SCHERMA
DANZA
TUFFI
PUGILATO
LOTTA
JUDO
SOLLEVAMENTO PESI
KARATE
ALPINISMO
PARACADUTISMO / VOLO
ATTIVITA’ SUBACQUEA
SPORT MOTORISTICI
SPORT NEL DIABETE
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• Valutare l’intensità, la durata ed il dispendio energetico dell’esercizio
• Consumare un pasto 1-3 h prima dell’esercizio
• Misurare la glicemia prima, se possibile durante, sempre dopo l’esercizio fisico
• Controllare se vi è chetonuria prima dell’esercizio
• Non iniziare attività fisica se la glicemia è < 100 o > 250 mg/d
ADA-ACSM DESA-ANIAD
ESERCIZIO FISICO: PREVENZIONE IPO/IPERGLICEMIACONSIGLI (1)
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Programmare, se possibile, l’esercizio:
- 3 ore dopo insulina rapida
- 8 ore dopo insulina intermedia
Se non è possibile, ridurre la dose dell’insulina precedente (10-50%)
Se l’esercizio è estemporaneo, farlo precedere dal controllo glicemico e da eventuale spuntino glucidico
Se l’esercizio supera i 30’, consumare spuntini glucidici ogni mezz’ora (30- 40 g adulti, 15-25 g bambini, se l’esercizio fisico prolungato ed intenso)
ADA-ADA-ACSMACSM
DESA-DESA-ANIADANIAD
ESERCIZIO FISICO: PREVENZIONE IPO/IPERGLICEMIACONSIGLI (2)
![Page 36: DIABETE E SPORT Prof.ssa Carlamaria Monciotti Dipartimento di Pediatria Università di Padova Lecco, 11 novembre 2009](https://reader035.vdocuments.mx/reader035/viewer/2022062219/5542eb4d497959361e8bb278/html5/thumbnails/36.jpg)
• Ridurre sempre la dose di insulina dopo l’esercizio fisico
• Ridurre il tempo di attesa tra iniezione e pasto
• Sito di iniezione diverso dal muscolo interessato
• Se prima volta, diminuire del 20% la dose di insulina e assumere CHO lenti 15’ prima dell’esercizio
• Non dimenticare CHO lenti a cena ed eventuale spuntino bed-time
• Avere sempre con sé zucchero e/o bevande zuccherate
• Avvertire amici, allenatori… del diabete e istruirli sull’adeguato soccorso in caso di ipoglicemia
ADA-ACSMADA-ACSM
DESA-ANIADDESA-ANIAD
ESERCIZIO FISICO: PREVENZIONE IPO/IPERGLICEMIACONSIGLI (3)
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• nel diabetico che pratica sport i principi alimentari e la lorodistribuzione sono sovrapponibili a quelli di una dieta normale ed equilibrata:
- Glucidi 55 - 60%- Lipidi 30%- Protidi 10 - 12%
• il 70% dei glucidi deve essere costituito da carboidrati complessi
• almeno il 60% dei lipidi deve essere di origine vegetale
ADA-ACSMADA-ACSM DESA-ANIADDESA-ANIAD
ESERCIZIO FISICO: DIETA CORRETTACONSIGLI (1)
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• l’acqua è fondamentale: ½ L di H2O ogni 2 h di attività sportiva, a piccoli sorsi
• sali minerali: sodio, potassio, calcio, magnesio (ogni L di sudore = 1.5 g di Na)
• vitamine B1, B2, B3 e C
• prima dell’attività fisica è da preferirsi un pasto prevalentemente costituito da glucidi
• lontano dall’attività fisica è meglio assumere prevalentemente protidi e lipidi
ADA-ACSMADA-ACSM
DEA-ANIADDEA-ANIAD
ESERCIZIO FISICO: DIETA CORRETTACONSIGLI (2)
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IPOGLICEMIA TARDIVA
• Aumento del flusso ematico
• Aumento della sensibilità all’insulina
• Mobilizzazione dei depositi sottocutanei
• Aumento dell’attività della glicogenosintetasi
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DA RICORDAREDA RICORDARE
Glicemia dopo 20 min
< 100spunt ino
100/ 200O K
A ssenteO K
Present eN O at t ività
> 250ketonur ia
GLI CEMI Apr ima dell' eserciz io
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VALORE EDUCATIVO DELLO SPORT
• Per superare la “diversità”• Per costruire un piacere
• Per finalizzare l’autocontrollo
Uno figo Ottima palestra di educazione terapeutica
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CONCLUSIONI
L’esercizio fisico nel Diabete tipo 1 deve essere considerato un possibile intervento
per migliorare il controllo metabolico, ma ancor più come un importante strumento educativo
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Legge 115 (16/3/1987 G.U. 71, 26/3/1987)Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito
1. La malattia diabetica priva di complicanze invalidanti non costituisce motivo ostativo al rilascio del certificato di idoneità fisica per la iscrizione nelle scuole di ogni ordine e grado, per lo svolgimento di attività sportive a carattere non agonistico e per l’accesso ai posti di lavoro pubblico e privato, salvo i casi per i quali si richiedano specifici, particolari requisiti attitudinali.
2. Il certificato di idoneità fisica per lo svolgimento di attività sportive agonistiche viene rilasciato previa presentazione di una certificazione del medico-diabetologo curante o del medico responsabile dei servizi di cui all’art. 5, attestante lo stato di malattia diabetica compensata nonché la condizione ottimale di autocontrollo e di terapia da parte del soggetto diabetico..
Art. 8
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La certificazione del Medico Diabetologo è condizione necessaria ma non sufficiente all’ottenimento della dichiarazione di idoneità all’attività sportiva, essendo quest’ultimo un atto che rimane sotto la diretta e personale responsabilità del Medico Sportivo.
CERTIFICAZIONE ATTIVITA’ AGONISTICA
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Certificazione attività agonistica in Italia
Trento Nessuna normativa
Bolzano Profilo glicemico giornaliero HbA1c, MA, fundus oculi, test autonomici
Piemonte Nessuna normativa
Lombardia Nessuna normativa
Emilia Romagna Nessuna normativa
Liguria Nessuna normativa, commissione unica HbA1c
Toscana
L. R. 22/3/1999 HbA1c, assetto lipidico, creatininemia, MA, test da sforzo, ecocardiogramma, dichiarazione del paziente
Marche Profilo glicemico ultime 2 settimane, HbA1c, microalbuminuria, visita oculistica-FAG
Abruzzo Nessuna normativa
Lazio Nessuna normativa
Puglia Nessuna normativa
Sardegna Nessuna normativa
Veneto
CR 2007/1987 Glicemia a digiuno e post prandiale, glicemia prima, durante e dopo la gara, HbA1C, fundus oculi, visita neurologica, visita cardiologia, test autonomici.