dalla felicità all'esperienza ottimale: il concetto di flow e il suo ruolo nel bambino
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Gli studi sul flow, concetto introdotto dallo psicologo Mihaly Czikszentmihalyi, nascono con l’obiettivo di analizzare i fattori capaci di trasformare un’esperienza momentanea in uno stato psicologico ottimale che consente di ottimizzare la performance del soggetto. A caratterizzare l'esperienza di flow è infatti un elevato livello di concentrazione e di partecipazione all'attività, l'equilibrio fra la percezione della difficoltà della situazione e del compito (challenge) e le capacità personali (skills), la sensazione d'alterazione temporale (l'orologio interno rallenta, mentre l'orologio esterno accelera), un senso di piacevolezza e soddisfazione. L'intervento vuole aiutare i genitori a comprendere il potenziale del concetto di flow per lo sviluppo del bambino e presentare una serie di tecniche che aiutino il bambino ad entrare e mantenere lo stato di flow.TRANSCRIPT
Dalla felicità all’esperienza ottimale
Il conce(o di Flow e il suo ruolo nel bambino
Prof. Giuseppe Riva
Università Ca-olica del Sacro Cuore di Milano
Il Flow nel bambino 01
L'esperienza di flow è stato psicologico o?male che consente di o?mizzare la performance del soggeBo.
L'intervento vuole aiutare i genitori a comprendere il potenziale del conceBo di flow per lo sviluppo del bambino e presentare una serie di tecniche che aiu=no il bambino ad entrare e mantenere lo stato di flow.
Gli obiettivi formativi
02
Come riconoscere, aAvare e sostenere l’esperienza di Flow nel bambino
Il Flow nel bambino Prof. Giuseppe Riva -‐ www.giusepperiva.com
E’un esperienza o?male
Le caratteristiche del FlowE’ un esperienza posiDva E’ legata all’equilbrio tra
sfida e capacità nell’azione
03
Il flusso o esperienza o?male o
trance agonisDca nel linguaggio
spor=vo è uno stato di coscienza
in cui la persona è
completamente immersa in
un'aAvità.
La Psicologia Posi=va considera
il “flow” come uno dei
determinanD di una vita
appagante (engaged life) e
pregna di significato (meanigful
life).
Il Flow nel Bambino
Ciò s ignifica lavorare per
proporre esperienze complesse
e ricche di sDmoli e sfide, oltre
che di significa= rilevan= per
l’individuo e la comunità.
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Flow come esperienza ottimaleIl punto di partenza del lavoro di Csikszentmihalyi, lo psicologo che per primo ha studiato il flow è stato lo studio dell’aBo creaDvo.
Operando in stre(o conta(o con molD personaggi che lavoravano in professioni creaDve egli aveva notato come – indipendentemente dalle opportunità di ascesa sociale o economica – la passione, la dedizione e la gioia per il proprio lavoro rimanessero pressoché invariate nel tempo, dimostrandosi elemen= cos=tu=vi del benessere percepito.
Flow nel bambino 04Prof. Giuseppe Riva -‐ www.giusepperiva.com
Flow come esperienza ottimaleC’era, in par=colare, qualcosa di intrinsecamente moDvante nell’esperienza creaDva – il flow – che li spingeva a conDnuare: la possibilità di accedere ad uno stato di piena fluidità della coscienza in cui mente e corpo lavorano all’unisono e in perfe(a armonia.
Parlare di flow significa dunque riferirsi a una sensazione olisDca caraBerizzata da un significaDvo incremento della percezione di controllo dell’azione.
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Flow nel bambino 05
Flow come esperienza positivaEcco come le persone -‐ in questo caso un musicista e un nuotatore -‐ descrivono lo stato di Flow:
“Ti trovi in una condizione talmente esta9ca che 9 sembra quasi di non esistere. [...] Le mani sembrano essere staccate dal resto di me e non ho niente a che fare con quello che sta succedendo. Sono semplicemente seduto e osservo la scena con stupore e meraviglia. La musica scorre fuori da sola.”
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Flow nel bambino 05
Flow come esperienza positiva“Ho avuto la sensazione di essere una cosa sola con l’acqua, con ciascuna delle bracciate che davo e con tu-o quello che mi circondava... Ero un tu-’uno con quello che stavo facendo. Sapevo esa-amente come avrei nuotato durante la gara; sapevo di essere padrone di ogni mio gesto [...].
Parlare di flow significa anche riferirsi a una sensazione di interesse intrinseco per l’azione che produce un senso di piacevolezza e soddisfazione
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06Flow nel Bambino
E’ legata all’equilbrio tra sfida e capacitàLo sviluppo di uno stato di flow è legato all’equilibrio fra le opportunità di azione deBate dall’ambiente e la capacità individuali. Ecco come un chirurgo descrive questa situazione:
“È un esercizio complesso. Si basa sulla capacità di svolgere l’operazione in maniera precisa… Non mi piace fare movimen9 inu9li e questo mi spinge ad usare le mie competenze per pianificare con a-enzione e precisione ogni taglio… La gra9ficazione nasce dall’affrontare un problema par9colarmente difficile e riuscire a risolverlo.”
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06Flow nel Bambino
E’ legata all’equilbrio tra sfida e capacitàIn pra=ca il flow nasce dall’equilibrio fra la percezione della difficoltà della situazione e del compito (challenge) e le capacità personali (skills): il compito deve essere sufficientemente complesso da essere s=molante ma non troppo difficile da essere impossibile.
A fronte di un’eccessiva discrepanza fra le richieste del compito e le capacità percepite l’esperienza perde fluidità generando ansia e noia.
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Il flow favorisce lo sviluppo evolutivo Il flow non ha solo un effe(o momentaneo sull’esperienza del bambino ma facilita e favorisce lo sviluppo evolu=vo:
1 -‐ facilita la transizione all’età adultaIl flow diminuisce la rinuncia alle responsabilità e a me(ersi in gioco =pica della fase di passaggio all’età adulta.
2 -‐ predice il successo nell’età adultaSecondo lo psicologo Alison Gopnik, "Gli adul= di successo uniscono la curiosità e l’apertura dei bambini con il fuoco e la disciplina dell’adulto"
07Prof. Giuseppe Riva -‐ www.giusepperiva.comSymbioDc Body
E quando non c’è flow? Quando il bambino non sperimenta il Flow, le possibilità principali sono due:
1 -‐ AnsiaIl bambino sperimenta ansia quando le difficoltà della sfida sono percepite come superiori alle proprie abilità. Non è importante che lo siano veramente ma che il bimbo lo pensi.
2 -‐ NoiaIl bambino sperimenta noia quando le difficoltà della sfida sono percepite come inferiori alle proprie abilità: il compito è troppo facile, troppo poco s=molante.
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Flow nel bambino
E quando non c’è flow?
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Flow nel bambino
Ansia e preoccupazione1 -‐ CompiD evoluDviAndare all’asilo/asilo nido, parlare corre(amente, togliere il pannolino
Possibili soluzioni: acce(are i tempi del bambino, usare un’approccio progressivo (a gradini) con compi= che è in grado di realizzare.
2 -‐ A?vità extra-‐scolasDcheAndare a nuoto, musica, ginnas=ca, danza, ecc.
Possibili soluzioni: garan=re al bambino spazi per il gioco libero; evitare la compe=zione con altri bimbi.
3 -‐ Relazioni familiari complessePossibili soluzioni: evitare di dare al bambino il ruolo di giudice, non obbligarlo a scegliere, acce(are i suoi tempi.
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Flow nel bambino
Noia e apatia1 -‐ TraBarlo sempre come un bambino piccoloNon dargli autonomia (non bere nel bicchiere), non dargli possibilità di scegliere o di camminarePossibili soluzioni: acce(are che possa sbagliare e aiutarlo ad acquisire abilità più avanzate.
2 -‐ Usare troppo il “Devi fare”Me(ere a posto, fare i compi=, essere educatoPossibili soluzioni: trasformare i doveri in sfide con pun= e premi (gamifica=on).
3 -‐ Non sa che cosa farePossibili soluzioni: favorire l’uso di giochi crea=vi in cui ha il controllo (anche tecnologici se aAvi).
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1. Spiegargli il conce(o di flow con esempiE’ importante che impari a riconoscere lo stato di Flow.
Quando lo vedete assorbito in una aAvità provate a dirgli “Amore, sei davvero coinvolto in quello che stai facendo. Quando si prova questo assorbimento è poi difficile tornare a fare le cose di tuA i giorni”.
2. Raccontargli dei propri esempi di flowAl bambino piace ascoltare le storie che riguardano i propri genitori.
Per questo, raccontare la passione e l’energia che avete quando riuscite a fare quello che vi piace davvero (scrivere, suonare, viaggiare, ecc.) rappresenta un modo efficace per fare scoprire il flow.
3. Lasciargli il tempo necessario per sperimentarlo Per sperimentare il flow bisogna avere il tempo e la possibilità di farlo. Non serve molto tempo (1-‐2 ore) ma è importante averlo regolarmente (1 volta alla seAmana).
Le 9 regole per insegnare il flow al bambino
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4. Spiegargli che l’a(enzione è limitataDeve rendersi che non è possibile dedicare a tuBo lo stesso tempo.
Non tu(e le aAvità hanno lo stesso potenziale nel generare flow. Il bambino deve capire che scegliendo un’aAvità (per es. guardare la televisione) non potrà farne un altra, magari più s=molante.
5. Lasciarlo sperimentareAl bambino piace meBersi alla prova sopraBuBo con difficoltà crescente.
Le aAvità crea=ve sono quelle che perme(ono al bambino di me(ersi alla prova e sperimentarsi. Possono diventare più s=molan= se nella sperimentazione la sfida aumenta progressivamente.
6. Insegnare a fare qualcosa solo per il gusto di farlo Il bambino deve imparare a trovare un piacere non solo estrinseco (un bel voto, un complimento, un premio) ma anche intrinseco nelle cose che fa. Altrimen=, rischia di farla non per se stesso ma per gli altri.
Le 9 regole per insegnare il flow al bambino
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7. Dare compi= con mete chiareObie?vi chiari e specifici sono alla base dell’esperienza di flow.
E’ diverso dire “devi prendere bei vo=” da dire “devi raggiungere la sufficienza in inglese”. La presenza di obieAvi specifici, realis=ci e misurabili supporta i processi lega= all’a(ribuzione di significato
8. Dare feedback immedia=Il perseguimento di precisi obieAvi deve essere sostenuto da feedback immediaD e chiaramente decifrabili.
Ogni volta che compie un’azione, il bambino è così in grado di sapere se si è comportato corre(amente o meno, e quindi di intuire quali modificazioni apportare alla sua condo(a.
9. Aiutarlo a concentrarsiL’ingresso nello stato di flow è favorito dalla focalizzazione sull’a?vità
Uno dei problemi che cara(erizzano il bambino è la tendenza a disperdersi. L’adulto deve aiutarlo a definire dei confini (temporali e spaziali ) delle proprie scelte in modo da evitare di interrompere l’aAvità
Le 9 regole per insegnare il flow al bambino
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1. Chi siamouna giovane start-‐up editoriale digitale che vuole dar voce alle no=zie posi=ve
Nel panorama odierno dell’informazione il proliferare di ca?ve noDzie sembra essere inarrestabile. La cronaca nera occupa spesso uno spazio immeritato generando sen=men= nega=vi e creando talvolta un allarmismo falso e dannoso.
2. Che cosa facciamodue riviste digitali -‐ BuoneNo'zie e MammaMag -‐ scaricabili gratuitamente e un sito aggiornato quoDdianamente -‐ buoneno'zie.it
Ogni rivista affronta in 32-‐40 pagine ogni bimestre un tema principale posiDvo (focus) e diverse sezioni tema=che. Per BuoneNo=zie sono Economia, Green, Salute, Tecnologia, Economia e Risparmio.
3. Che cosa offriamoil posiDve markeDng -‐ la possibilità alle aziende di associare il proprio marchio o i propri prodo: alle buone no'zie.
A(raverso contenu= mul=mediali interaAvi e/o publiredazionali che associano il marchio/prodoBo alle buone noDzie presentate è possibile realizzare un pa(o fiduciario con il consumatore fondato sullo scambio valori/fedeltà.
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