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Criteri di progettazione di una casa passiva PRODOTTI IN PRIMO PIANO IN QUESTO SPECIALE Casa Passiva dal modello costruttivo a quello imprenditoriale Agenzia CasaClima, 13 anni di certificazioni per un’edilizia sempre più sostenibile In questo Speciale affrontiamo il tema della casa passiva, con alcune osservazioni di premessa, riportando poi le considerazioni scaturite nel corso di un confronto con un’impresa edile padovana, la Bioesse di San Giorgio delle Pertiche, che realizza case passive da poco più di dieci anni. Intervista a Ing. Ulrich Santa direttore Agenzia CasaClima #82 FEBBRAIO ‘15

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Criteri di progettazione di una casa passiva

prodotti in primo piano

In questo specIaleCasa Passiva dal modello costruttivo a quello imprenditoriale

Agenzia CasaClima, 13 anni di certificazioni per un’edilizia sempre più sostenibile

In questo Speciale affrontiamo il tema della casa passiva, con alcune osservazioni di premessa, riportando poi le considerazioni scaturite nel corso di un confronto con un’impresa edile padovana, la Bioesse di San Giorgio delle Pertiche, che realizza case passive da poco più di dieci anni.

Intervista a ing. Ulrich Santa direttore Agenzia CasaClima

#82FebbraIo ‘15

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CaSa paSSiva dal modello costruttivo a quello imprenditoriale

A cura di: Gianpaolo Forese, architetto

Il termine casa passiva viene utilizzato negli ultimi anni con sempre maggior frequenza. E’ la traduzione di passiv Haus, rivelando quindi la provenienza nord europea della tecnologia da cui deriva. La casa passiva è, tecnicamente, un edificio che copre la maggior parte del suo fabbisogno energetico per il riscaldamento o il raffrescamento ricorrendo a dispositivi passivi. In altre parole, è una casa che si assicura il benessere termico non attraverso caldaie, termosifoni, o normali sistemi di produzione e distribuzione del calore, ma ricorrendo a un involucro sostanzialmente non disperdente e garantendosi il minimo apporto di calore in modo passivo, sfruttando il calore generato dalle persone che la abitano, degli elettrodomestici che vengono utilizzati o mediante l’irraggiamento solare delle pareti finestrate. La riproposizione alle nostre latitudini di tecniche provenienti da altri luoghi comporta la necessità di adattamenti della tecnica stessa al contesto; per esempio, le problematiche e il contributo energetico di una casa passiva in Italia risultano più consistenti in estate che in inverno.

Da sempre, le culture locali relative alla costruzione degli edifici hanno tenuto conto di alcune regole elementari per migliore la salubrità e le “prestazioni” energetiche dei fabbricati. Anche nel nostro paese, l’attenzione all’esposizione solare, alla disposizione dei locali, agli spessori murari, alla scelta dei sistemi per l’apporto di calore e al loro posizionamento, pur con grande economicità di mezzi, hanno contribuito, nella nostra storia, a rendere più confortevoli le abitazioni. Nel nostro paese, dagli anni ’60, e ancora fino a pochi anni fa, abbiamo assistito a una continua crescita del mercato immobiliare: l’utilizzo superficiale di

tecniche e materiali nuovi, la bassa specializzazione della manodopera, la mancata industrializzazione del processo produttivo, hanno comportato un impoverimento della qualità generale del costruito e, in particolare, della capacità delle abitazioni di essere confortevoli, sane, accoglienti.

L’incredibile quota del patrimonio abitativo realizzato in questo periodo paga un deficit importante in termini di prestazioni energetiche. Il fabbisogno energetico medio degli edifici in Italia viene calcolato in 180 kWh/m2, contro i 160 kWh/m2 della Spagna e i 150 kWh/m2 della Francia – non consideriamo i dati dei paesi nordici! - ed è responsabile del 36% dei consumi energetici complessivi italiani.

L’attenzione alle soluzioni relative al contenimento dei consumi energetici che si riscontra oggi nel mercato edilizio, deriva, da un lato, dall’introduzione di normative, di derivazione europea (vedi anche DIR. 31/2010/EU), che hanno imposto una riduzione dei consumi energetici degli edifici. D’altra parte, l’evidente scarsità delle fonti energetiche, l’inquinamento ambientale e l’aumento dei costi dell’energia, hanno contribuito a una crescente e generale consapevolezza delle problematiche relative alla sostenibilità ambientale e al futuro del pianeta. Alla luce di questi aspetti, anche nel nostro paese si sta diffondendo la costruzione di case passive. Abbiamo voluto incontrare una realtà imprenditoriale locale, attiva nel settore delle costruzioni e cresciuta sostanzialmente con il mercato della casa passiva, per capire lo stato dell’arte di questa tecnologia e metterne a fuoco problematiche e punti di forza.

dall’utilizzo dei nuovi sistemi costruttivi nascono realtà imprenditoriali innovative, che anticipano il futuro dell’edilizia in italia e non conoscono crisi. il Caso di BioEsse, due termotecnici padovani convertiti alle case passive.

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ARTICOLO TECNICO

La BioEsse di San Giorgio delle pertiche, in provincia di Padova, è condotta da due fratelli, attivi da tempo nel settore edile come artigiani termotecnici, che poco più di una decina di anni fa hanno cominciato l’attività di costruttori edili, muovendosi da subito nel settore della casa passiva. Facciamo nostre le considerazioni emerse nel corso di un colloquio con uno dei due soci, Andrea Scarabello, limitandoci a esporre la loro storia aziendale e il loro modo di operare e posticipando ad altra occasione la valutazione complessiva di quanto da loro proposto e il confronto con altri approcci operativi alla costruzione della casa passiva.

L’avvioLo spunto per il cambio di attività si è presentato quando i fratelli Scarabello dovevano realizzare la casa di abitazione per se stessi. Le conoscenze tecniche e normative sulle dispersioni energetiche, specifiche della loro professione di artigiani termotecnici, avevano stimolato gli Scarabello a realizzare una casa con coibentazioni importanti per ottenere minime dispersioni termiche. Per questo si sono rivolti ai loro fornitori attivi in Austria nella realizzazione di case passive e macchine per il controllo dell’aria, chiedendo loro una formazione specifica per costruire da soli la loro casa, acquisendo contemporaneamente una nuova specializzazione. La prima mossa del loro percorso di apprendimento fu quella di comprendere l’importanza della traspirabilità dell’involucro. I loro referenti evidenziarono che la realizzazione di pareti in cls con coibentazione in EPS - quindi non traspiranti - era stata abbandonata anche nell’uso agricolo, avendo riscontrato che perfino i maiali rendevano meno se inseriti in stalle che, se prive di ricambi d’aria adeguati, non avessero una capacità minima di scambio di umidità con l’esterno. Nel caso di malfunzionamento della ventilazione forzata, era necessario comunque assicurare livelli di vivibilità minimi degli ambienti. La prima scelta fu quindi quella di utilizzare strutture portanti e pareti in legno con materiali coibenti traspiranti.

L’impostazione generaLeLa scelta successiva fu quella di adattare le soluzioni nordiche ai climi locali. Si trattava in particolare di considerare le esigenze estive e di risolvere la questione dello sfasamento e dello smorzamento termico dell’involucro. L’adozione di grandi pareti finestrate, quindi di serre, per il recupero dell’energia solare si dimostra efficace in climi con estati più miti, mentre alle nostre

latitudini diventa problematico lo smaltimento del calore accumulato in estate. Si potrebbero adottare sistemi frangisole per la schermatura delle pareti finestrate utilizzate per l’accumulo di energia solare, ma con conseguente aumento di costi.

La soluzione adottata dalla Bioesse è quella di puntare a livelli di fabbisogno energetico del fabbricato molto bassi, pari a 5 kWh al m²/anno - quando convenzionalmente la casa passiva si basa su un valore del fabbisogno energetico inferiore ai 15 kWh al m² anno - maggiorando le prestazioni dei pacchetti di isolamento. Il pacchetto impiegato nelle ultime realizzazioni, si basa su tre strati compositi per il tetto: due esterni da 24 cm in lana di roccia da 85 Kg/m3 e uno intermedio da 4 cm in legno.

Il manto è realizzato in coppi in laterizio posati su camera di ventilazione. Per le pareti vengono ora utilizzati pannelli Xlam da 10 cm, forniti da aziende locali in grado produrre prodotti assolutamente adeguati e riducendo i costi di trasporto. L’isolamento termico è costituito da lana di roccia, 20 cm all’interno e 30 all’esterno. L’impermeabilizzazione viene garantita da teli traspiranti e la finitura esterna è realizzata in intonaco, garantendo comunque la trasmigrazione dell’umidità sull’intero pacchetto. Il risultato, in questo modo, garantisce un complesso di pareti e pavimenti interni che vivono a una temperatura media di 20 gradi contro i 22 gradi di temperatura ambiente impostata, riducendo quindi al minimo le differenze di temperatura e favorendo una situazione ottimale di comfort.

L’utilizzo di materiali isolanti in fibra minerale, invece che in fibra vegetale, viene giustificato con il costo del materiale, garantendo comunque un livello di riciclabilità e sostenibilità complessive adeguate.

Sotto il vespaio aerato, costituito da una massiciata in ghiaione, viene realizzata, a circa 1,20 metri di profondità, una serpentina per il recupero del calore necessario alla climatizzazione dell’abitazione. Attraverso protocolli di collaborazione con ditte della zona, la Bioesse sta perfezionando pompe di calore ottimizzate per le prestazioni richieste. Anche grazie agli stimoli offerti dal mercato, hanno ora a disposizione macchine perfettamente adeguate e molto più performanti rispetto a quelle che dieci anni fa compravano in Austria e Germania. Le pompe di calore controllano la temperatura, l’acqua calda sanitaria e il ricircolo dell’aria. Il controllo ottimale della ventilazione forzata consente a tutta l’abitazione di godere di elevati standard qualitativi di vivibilità in termini di comfort termico, umidità e qualità dell’aria. La casa passiva non utilizza quindi fonti di calore a fiamma, non richiede particolari manutenzioni su caldaie e similari, non è allacciata alla linea del gas.

pROdOTTIREfERENzAINTERvIsTA

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Anche per quanto attiene ai serramenti, considerate le prestazioni termiche tipiche dei telai e dei vetri di ultima generazione, le misure per garantire gli standard di prestazioni necessarie a certificare la casa passiva sono da individuarsi nelle modalità di posa degli stessi. Il lavoro propedeutico a carico dell’impresa è quello di predisporre un’adeguata allocazione sulla quale inserire correttamente il serramento. Si tratta di garantire la completa assenza di ponti termici e la perfetta sigillatura degli interstizi sin dalla fase di posa in opera, perché l’eventuale riscontro di infiltrazioni d’aria in fase di collaudo, quindi il non raggiungimento degli standard prefissati di tenuta all’aria, renderebbe assai problematica la risoluzione del problema.

E’ evidente che la totale eliminazione dei ponti termici è indispensabile in ogni dettaglio e va curata in modo minuzioso soprattutto in presenza di aggetti, terrazze, fori, incavi.

Meritano particolare attenzione alcune considerazioni sulla specializzazione delle maestranze impiegate in edilizia. La formazione richiesta a un manovale nel recente passato è stata pressoché nulla. L’impiego del lavoratore in edilizia era considerato come una sorta di passaggio tra l’impiego nel mondo agricolo e quello nell’industria, così come l’enorme impulso dell’attività edilizia tra gli anni ’60 e i primi anni del 2000 ha richiesto grande domanda di manodopera anche non qualificata. Il processo

Armo isolato

Isolante copertura su freno vapore Isolante interno Lago calore

Attacco fondazione Cappotto Distribuzione ricambio d’aria

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ARTICOLO TECNICO pROdOTTI

costruttivo con tecniche più sofisticate, come richiesto dal prefabbricato in legno, o la necessità di garantire risultati misurabili come nella casa passiva, richiede l’impiego di maestranze formate e particolare cura nelle fasi di cantiere, evitando affrettate sovrapposizioni delle fasi di lavoro, con lo scopo di verificare i piccoli interventi che devono garantire la sigillatura dei fori passanti dei cavi, degli incavi, delle giunture tra materiali diversi, ecc.

I costi di una casa passiva in prefabbricato di legno sono molto simili a quelli di una casa tradizionale in muratura di laterizio di classe “A”. Il costo di maggior rilievo è dovuto alla pompa di calore, probabilmente solo a causa di ragioni di mercato che si spiegano con una domanda ancora a livelli bassi di questo componente e alla necessità di realizzazione dell’impianto di ricambio d’aria. Anche per quanto riguarda il legno, un maggior utilizzo del prefabbricato in legno dovrebbe spingere

i prezzi ad abbassarsi in considerazione della facilità di approvvigionamento della materia prima e delle sue necessità di lavorazione, soprattutto se paragonate ai cicli di lavorazione dei laterizi e dei cementi. Il sistema di prefabbricazione consente inoltre un tempo limitato del cantiere – di solito si parla di sei/otto mesi dalla fase di avvio del cantiere alla consegna dell’opera finita. L’orizzonte temporale limitato del cantiere e la natura del sistema prefabbricato consentono di evitare i (sicuri) costi “imprevisti” che, come ha sperimentato chiunque abbia realizzato la propria abitazione con le tecniche tradizionali, rappresentano quasi regolarmente un incremento dei costi ben superiore a quel 10% considerato fisiologico e quindi un aumento complessivo dei costi a consuntivo della casa realizzata.

Primo tavolato su 24 cm - isolante Struttura divisori interni Ventilazione tetto

Varie fasi di drenaggio

REfERENzAINTERvIsTA

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agenzia CasaClima, 13 anni di certificazioni per un’edilizia sempre più sostenibile

dr. ing. Ulrich Santa, ci racconta in breve com’è andata?

«Il modello CasaClima è sicuramente stato un precursore a livello nazionale ed ha trovato le sue radici in alto-adige, un territorio da sempre molto attento agli aspetti ambientali e climatici. oggi l’agenzia

CasaClima certifica circa 1400 edifici l’anno ed i progetti ormai ci giungono da tutte le parti d’Italia. Lo stesso sistema di certificazione, in questi 13 anni di vita, è stato oggetto di una costante evoluzione e oggi CasaClima non è più solamente un attestato di prestazione energetica, bensì una certificazione di qualità e di sostenibilità, che non guarda solo le mere prestazioni energetiche di un edificio, ma cerca di guardare anche a tutti gli altri aspetti del sistema edificio. Lo standard CasaClima è partito dal concetto di efficienza dell’involucro, cercando cioè di minimizzare le perdite termiche, successivamente il protocollo è stato ampliato aggiungendo requisiti di efficienza complessiva e dunque valutando anche gli elementi che riguardano l’impianto di riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria, il raffrescamento, la ventilazione meccanica controllata, tenendo conto del fabbisogno energetico per tutte queste funzionalità. Un altro sviluppo importante di questi anni riguarda le

certificazioni di sostenibilità, dove viene valutato anche l’impatto ecologico dei materiali, la qualità indoor, il comfort acustico e tutta un’altra serie di indicatori ambientali, che poi si ripercuotono su quelle che sono le tecnologie, i prodotti utilizzati, i materiali, etc. Questo sviluppo è stato nel tempo accompagnato e reso possibile anche da un’ampia offerta formativa per i professionisti dell’edilizia sostenibile. Informare e formare tutti gli attori coinvolti in questo processo, dalla progettazione fino all’esecuzione, per diffondere questa cultura, è ovviamente fondamentale: in tutti questi anni, i partecipanti ai corsi di formazione sono stati più di 30.000, abbiamo creato anche un master di secondo livello universitario che ha licenziato più di 1300 consulenti CasaClima che oggi operano su tutto il territorio nazionale».

Quali sono i cambiamenti più importanti che avete osservato dal punto di vista tecnologico in questi anni, sia per quanto riguarda l’involucro, sia per gli impianti?

«Possiamo dire che oggi il più grande potenziale di ottimizzazione si trova nella parte impiantistica, che deve essere però affiancata ad una progettazione integrata, dove è necessario concepire gli edifici come un’integrazione tra edificio, impianto e utente, per fare in modo che il risultato complessivo sia ottimale. Proprio gli edifici ad energia quasi zero permettono anche, per quanto riguarda la parte impiantistica, l’utilizzo di tecnologie innovative, che integrano funzionalità di riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria e VMC, per massimizzare il risparmio energetico. restando sempre nel comparto dell’impiantistica, un altro aspetto in continua evoluzione, riguarda i sistemi alimentati da

L’agenzia CasaClima è stata tra i primi attori in Italia e in europa a parlare di sostenibilità in edilizia e certificazioni energetiche per gli edifici, quando questi ancora sembravano concetti sconosciuti ai più, o riservati ad una nicchia di pochi: il primo certificato energetico è stato infatti consegnato nel 2002 ad una famiglia di bolzano, città in cui sono nate e si sono sviluppate questo tipo di idee allora così innovative. Da quella prima certificazione sono passati 13 anni, il mondo dell’edilizia è radicalmente cambiato, l’alto adige è diventato la patria dell’edilizia sostenibile e chiunque si occupi di costruzioni sa cos’è la certificazione CasaClima.

Intervista dr. Ing. Ulrich Santa, direttore Agenzia CasaClima

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ARTICOLO TECNICO pROdOTTIREfERENzAINTERvIsTA

fonti rinnovabili, come ad esempio pompe di calore, biomasse e fotovoltaico.Per quanto riguarda invece la parte passiva, sono sicuramente interessanti gli intonaci termoisolanti basati su nanotecnologie, anche in questo caso in costante evoluzione. Un altro aspetto, è la parziale cooperazione di componenti passivi con componenti attivi: basti pensare, ad esempio, alle finestre che integrano già la funzionalità di VMC o di ombreggiatura monitorata».

il più grosso scalino da superare per chi si approccia a questo mondo riguarda il prezzo: un edificio costruito con questi criteri rappresenta infatti un investimento iniziale molto importante ed ha generalmente un prezzo molto più alto, nonostante possa essere successivamente ammortizzato nel tempo. Si arriverà prossimamente al punto in cui costruire una casa passiva avrà un prezzo paragonabile a quello di un edificio “tradizionale”?

«Premesso che basta seguire la normativa nazionale per accorgersi dell’impossibilità di costruire una casa nuova con standard obsoleti, lo standard minimo previsto dalla legge è molto vicino a quello di una CasaClima, che quindi non dovrebbe costare di più, ma dipende poi fino a dove ci si vuole spingere. ad esempio, se volessi costruire una CasaClima a, mi costerebbe qualche migliaia di euro in più proprio perché è sopra a quelli che sono i requisiti minimi. Queste poche migliaia di euro in più che dovrei spendere rappresentano l’1% del costo totale, ma tutto ciò, nel tempo, trova una ammortizzazione. bisogna poi considerare anche aspetti come l’eliminazione di muffa e condensa e soprattutto l’elevato comfort abitativo, che fanno la differenza per chi abita l’edificio. La differenza fondamentale sta nel fatto che noi facciamo non solo il controllo del progetto, ma anche i controlli in cantiere, per garantire un’elevatissima qualità dell’esecuzione, che contribuisce poi al mantenimento del valore dell’immobile nel tempo».

Si può quindi dire che i prezzi si sono già abbassati?

«Una CasaClima non deve costare di più. oggi, già rispettando solo quelli che sono i requisiti minimi previsti dalla normativa, si nota come questi corrispondano a quelli previsti per una CasaClima, poi ovviamente dipende anche dalla scelta dei materiali, dai sistemi costruttivi ma questo dovrebbe sempre essere paragonato ad un sistema di costruzione “tradizionale” analogo».

Ci spiega in poche parole quali sono le differenze tra la certificazione per i nuovi edifici e quella per gli edifici riqualificati?

«Un dato rilevante è che l’agenzia CasaClima, nel 2014, ha certificato molti più edifici di nuova costruzione rispetto agli anni precedenti, a dimostrazione che questa nicchia del costruire sostenibile e dell’efficienza energetica sta continuando a funzionare molto bene, in controtendenza rispetto a quello che sta avvenendo a livello nazionale, dove gli investimenti nelle nuove costruzioni residenziali si sono ridotti del 60% dal 2008.Per quanto riguarda invece le differenze tra la certificazione per i nuovi edifici e quella per gli edifici riqualificati, c’è da dire, innanzitutto, che le nuove costruzioni rappresentano meno del 10% del patrimonio edilizio e nel risanamento non sempre le tecnologie e le soluzioni che abbiamo a disposizione per queste ultime possono essere applicate. Nel primo caso, per una nuova costruzione, si può partire da zero nella scelta dei materiali, dei sistemi costruttivi e nel rispetto anche dei requisiti minimi previsti dalla normativa. Nel risanamento, invece, non è così: bisogna innanzitutto tenere conto di tutta una serie di limiti, vincoli e peculiarità che ogni singolo immobile possiede e si deve cercare di salvaguardare il carattere dell’edificio e di rispettare le qualità architettoniche e storiche esistenti. Per questo motivo, la riqualificazione dell’edificio è sempre, per definizione, un caso unico, le opzioni tecniche sono limitate ed è facile incorrere in errori che possono portare a problemi di condensa interstiziale, muffa, etc. Proprio per questo, l’agenzia

Casa NettunoUbicazione: TrevisoCommittente: Nettuno srl Progettisti: Arch. Sandro Zampese, Arch. Guido e Martino Pietropoli, Ing. Maria PossamaiConsulente energetico CasaClima: Geom. Tiziano Tumiati(Foto: T. Tumiati)

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ha sviluppato un proprio protocollo di certificazione, CasaClima r, che vuole essere anche un sigillo di qualità per dimostrare che un intervento di riqualificazione sia stato eseguito a regola d’arte».

La certificazione CasaClima si adatta anche a edifici costruiti nei climi tipicamente più caldi, come ad esempio quelli del sud italia?

«Le direttive tecniche del protocollo CasaClima vanno bene sia per l’aspetto invernale, predominante nei climi freddi, dove il problema primario è la copertura del fabbisogno per il riscaldamento, sia per le zone climatiche più calde del Mediterraneo, dove il problema principale non è il riscaldamento, bensì il raffrescamento ed il comfort estivo. ovviamente l’agenzia CasaClima è nata fisicamente a bolzano, dove si è partiti con il problema invernale, per cui era necessario minimizzare le perdite trasmissive d’inverno, ma poi è chiaro che anche durante l’estate un involucro performante deve rispondere a certi requisiti termo-fisici per garantire un elevato comfort.Quello che è stato fatto per ottimizzare la performance dell’involucro in entrambi i periodi stagionali è stato sviluppare un software CasaClima, che integra un motore dinamico di simulazione, per studiare tutti i parametri che descrivono il comfort estivo, utile per paragonare e per valutare varie scelte progettuali che partono dalla scelta dei materiali e dal sistema costruttivo».

dal punto di vista economico, un edificio certificato CasaClima assume un valore di mercato più alto?

«Sì, la richiesta di certificazione è spesso legata ai controlli di qualità: una persona che decide di fare una certificazione CasaClima spesso lo fa perché vuole avere un indice di consumo energetico più vicino a quelli che saranno i consumi reali. basta infatti leggere il report annuale di Legambiente per capire che spesso i risultati sulla carta ed i risultati reali sono molto diversi. Un altro aspetto fondamentale è la qualità. Le faccio un esempio: a bolzano, quando le imprese sanno che un edificio viene certificato CasaClima, mandano in cantiere le maestranze migliori, quelle più abili e formate, più attente ai dettagli. La certificazione CasaClima costringe il progettista a curare meglio i dettagli costruttivi, fare sì che la direzione dei lavori faccia maggiore attenzione in fase esecutiva. Tutte queste misure fanno sì che si abbia un’ulteriore sicurezza e garanzia che la casa venga costruita con la massima qualità possibile e quindi anche col massimo comfort. Questo comporta un aumento del valore dell’immobile nel tempo e della durata della costruzione perché ovviamente la casa è costruita meglio».

Esiste una certificazione apposita per edifici di altre tipologie, come ad esempio edifici pubblici, scuole, edifici storici?

«La certificazione standard CasaClima è stata sviluppata per il residenziale, ma nel tempo è stata adeguata anche agli edifici non residenziali.Per le strutture alberghiere abbiamo sviluppato ClimaHotel,

una certificazione che tiene conto delle peculiarità di quel settore: abbiamo infatti visto che bisogna anche valutare altri aspetti che riguardano non solo la costruzione ma soprattutto la gestione, che è molto importante in termini di consumi di utilizzo.Partendo da questa base abbiamo sviluppato un’intera famiglia di protocolli per il settore terziario e l’ultimo membro di questa famiglia è il CasaClima School, un protocollo sviluppato ad hoc per la riqualificazione delle scuole in Italia, dove esistono più di 5000 scuole con standard obsoleti, non solo per quanto riguarda la sicurezza statica e sismica, ma anche per tutto ciò che riguarda il comfort e l’efficienza energetica. In questo modo, si cerca di fornire un protocollo ad hoc per strutture ed ambiti applicativi molto specifici».

anche nelle abitazioni progettate con gli standard più alti, se gli utenti non sanno fare buon uso di questi sistemi spesso molto complessi, tutto lo sforzo progettuale può essere vanificato. avete pensato ad una sorta di manuale d’uso in cui venga spiegato come ottimizzare i consumi?

«Sì, abbiamo un manuale d’uso, ma è necessario è che l’edificio, a prescindere dal comportamento dell’utente, abbia una buona performance e che quindi il sistema-impianto installato nell’edificio possa dare certe garanzie. alcune tecnologie sono di grande aiuto per raggiungere questo obbiettivo, penso ad esempio alla domotica. Comunque stiamo cercando di sensibilizzare molto gli utenti e spiegare alle persone come usare questi edifici sempre più complessi, così come succede, del resto, anche in altri ambiti.

Da ultimo, una considerazione importante. Ci sono capitati casi di utenti non soddisfatti perché vedono che dopo un intervento di riqualificazione energetica non risparmiano ciò che pensavano di risparmiare. Questo spesso succede perché, nel calcolo teorico prima dell’intervento, il fabbisogno viene sovrastimato e quindi l’indicatore teorico è molto più alto dei consumi reali. In questo caso succede che, facendo l’intervento di risanamento energetico, l’utente, consapevole che la casa consuma molto meno, porta tutti gli ambienti ad una temperatura più confortevole, aumentando la temperatura di qualche grado d’inverno ed abbassandola di qualche grado d’estate, rispetto a quella che è la temperatura di riferimento del calcolo. Tutto questo fa sì che l’effetto di risparmio energetico sia molto più ridotto rispetto a quanto previsto dal calcolo teorico. bisognerebbe fare i calcoli giusti e poi spiegare all’utente che d’inverno, ad esempio, se aumento di un grado la temperatura ambientale, questo mi comporta un aumento del 6% del fabbisogno energetico o, d’estate, se diminuisco la temperatura ambientale di un grado, addirittura mi comporta un aumento di tre volte rispetto a quello invernale».

Maso BuchnerUbicazione: Laives (BZ)

Committente: Fondazione Uhl Progettisti: Cibinel-Laurenti-Martocchia Architetti Associati (modostudio Roma)

Consulente energetico CasaClima: Arch. Alberto Micheletti

(Foto: L. Egger)

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In un condominio sorto a pochi chilometri dal lago di Como è stato reso possibile abitare in Classe A nel massimo comfort grazie all’utilizzo di tecnologie che sfruttano le energie rinnovabili come il sistema Rotex in pompa di calore aria-acqua, il solare termico e il fotovoltaico.

Un luogo dove vivere il comfort e il risparmio energetico in armonia con la natura. Questa, in breve, la descrizione che meglio si adatta per definire il Condominio ViaPiave20 appena sorto ad Albese con Cassano, in provincia di Como, a soli dieci chilometri dal Lago di Como. La ditta costruttrice ha edificato secondo i parametri CasaClima un complesso composto da quattro edifici, con due torri che ospitano tre appartamenti ognuna e nelle quali gli appartamenti al piano terreno possono godere di un’area verde privata; tra le due torri, gli edifici si sviluppano in lunghezza per ospitare cinque ville su due livelli fuori terra e un piano interrato. La ricerca dell’equilibrio tra estetica e sostenibilità ha orientato le scelte architettoniche e tecnologiche: da un lato, finiture naturali in pietra, legno e acciaio che inseriscono gradevolmente le abitazioni nel giardino circostante; dall’altro, l’adozione di una soluzione impiantistica che ha contemplato l’utilizzo di energie rinnovabili

tramite l’adozione di pompe di calore centralizzate per la produzione di riscaldamento, acqua calda sanitaria e integrazione solare termica.

L’immobiLe in CLasse a non LasCia niente aL Caso

Il risparmio energetico e il comfort abitativo sono stati ottenuti anche grazie all’ottimale coibentazione dell’edificio e all’assenza di fibre sintetiche nocive e di legno tropicale, non utilizzando PVC nei pavimenti e serramenti né alcun impregnante chimico negli ambienti chiusi, nel rispetto dello standard CasaClima. Ma sono le fonti rinnovabili a fare la parte del leone nel condominio ViaPiave20. Sul pergolato sono stati installati i pannelli solari per provvedere al riscaldamento dell’acqua sanitaria, mentre su tutta la lunghezza del tetto dei portici è stato integrato il sistema fotovoltaico per produrre l’energia elettrica. Anche l’esterno svolge la sua parte: da tutte le aperture delle abitazioni si percepisce un unico spazio verde che le circonda; i portici, i terrazzi e la disposizione del verde proteggono l’ambito privato.

Comfort e risparmio energetico per gli abitanti di un condominio di albese con Cassano, in provincia di Como

Il complesso residenziale di Albese con Cassano sorge su un’area predisposta

con cura per la vivibilità esterna agli edifici. Dai portici e terrazzi delle

abitazioni si percepisce un unico spazio verde che le circonda

il condominio in Classe a certificato CasaClima: pompe di calore, solare termico e fotovoltaico

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Coperture CompLetamente soLari

Il pergolato che unisce le due ali dell’immobile è coronato da una struttura in acciaio dalla forte connotazione architettonica, al di sopra della quale sono stati montati i 12 pannelli Rotex Solaris V26A con due diversi orientamenti e un’inclinazione di 45°, ovvero le coordinate ottimali per catturare il massimo dell’irraggiamento solare.

L’impianto solare riscalda i quattro moduli Rotex Sanicube da 500 litri ognuno per la produzione istantanea di acqua calda sanitaria, fino a coprirne i due terzi del fabbisogno, rendendo possibile l’integrazione all’impianto di riscaldamento.

Le coperture dell’edificio accolgono invece l’impianto fotovoltaico della potenza di 10 kWp. I moduli a film sottile, completamente integrati, sono agganciati alla struttura in alluminio che funge da doppio tetto sovrapposto al primo, ma da questo separato da un’intercapedine ventilata, progettata per abbattere il carico termico estivo.

L’impianto fotovoltaico fornisce un terzo dell’energia necessaria al funzionamento del sistema di riscaldamento. Il pannello amorfo si adatta meglio a situazioni meno ottimali di insolazione, poiché ha un ottimo rendimento anche in situazioni di luci e ombre, ed è stato scelto anche in funzione della presenza di grandi alberi nel giardino.

La cisterna di raccolta delle acque piovane, ricavata da un box sotterraneo permette di avere sempre a disposizione l’acqua per l’irrigazione del giardino a costi limitati.

Le Componenti teCnoLogiChe per assiCurare iL Comfort

All’interno del locale tecnico è stato collocato il sistema Rotex HPSU composto da tre accumulatori Rotex Hybridcube da 500 litri ognuno e da tre unità interne, collegati a loro volta alle unità esterne in pompa di calore aria-acqua da 16 kW per riscaldamento a bassa temperatura e acqua calda sanitaria. Il sistema alimenta un impianto a pannelli radianti a pavimento, sempre a marchio Rotex, integrato con scaldasalviette a bassa temperatura nei bagni. La combinazione tra carichi termici e terminali a bassa temperatura determina il massimo del risparmio energetico e del comfort abitati. Completa l’impianto il sistema di ventilazione meccanica, che verifica il livello di umidità negli ambienti ricambiando automaticamente l’aria solo quando necessario. L’impianto VMC estrae l’aria dai bagni e dalle cucine e la espelle all’esterno sul tetto. L’immissione nei locali avviene con bocchette che si auto-regolano aprendosi con elevati livelli di umidità dovuti alla presenza di persone o per i vapori di cucina e bagno.

ConCLusioni

Il fabbisogno energetico teorico del complesso residenziale è di 36.868 kWh/anno (22.764 per il riscaldamento e 14.104 per l’acqua sanitaria), mentre le singole abitazioni consumano mediamente 18 kWh/m2 all’anno, circa un ottavo rispetto al fabbisogno energetico di un condominio costruito in edilizia tradizionale. Oltre al risparmio sulla spesa energetica, grazie al Terzo Conto Energia, il gestore pagherà ai condomini 0,377 € ogni kWh prodotto per 20 anni (Dati forniti per concessione di Murex s.r.l.).

ARTICOLO TECNICO REfERENzE pROdOTTIINTERvIsTA

Particolare di uno degli accumulatori Rotex Hybridcube da 500 litri

Particolare di una delle unità interne del sistema Rotex HPSU

Le unità esterne in pompa di calore aria-acqua da 16 kW del sistema Rotex HPSU

L’edificio che produce energia: il pergolato porta i pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua sanitaria; il tetto dei portici integra il sistema fotovoltaico per l’energia elettrica. Fonti energetiche rinnovabili per il rispetto dell’ambiente e la riduzione dei costi di gestione

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La parola al progettista: Ing. Paolo Marazzi, Pontiggia e Marazzi s.r.l. di Erba

Quali soluzioni tecnologiche sono state adottate?

L’impianto Rotex è costituito da tre pompe di calore aria-acqua collegate in serie che, grazie all’uso di una fonte di energia rinnovabile come l’aria, avrebbero già potuto soddisfare i requisiti per il raggiungimento della Classe Energetica A secondo la Regione Lombardia.

È stato per volontà del committente che si è scelto di integrare l’impianto di riscaldamento e di produzione ACS con l’impianto solare termico Rotex, posizionando i moduli secondo diversi orientamenti per sfruttare la luce del sole in ogni ora diurna.

Si è optato per una soluzione solo di riscaldamento poiché, in queste zone, il periodo caldissimo è breve, la casa è ben isolata e i serramenti sono performanti e forniti di un sistema di schermatura.

Che caratteristiche particolari presenta l’impianto?

Lo schema d’impianto integrato HPSU Rotex prevede una pompa di trasferimento che, se necessario e in funzione delle temperature degli accumulatori solari e di quelli di riscaldamento, trasferisce l’acqua calda prodotta dai pannelli solari agli accumuli dell’impianto di riscaldamento, in modo da sfruttare maggiormente l’energia prodotta dal solare per quest’ultimo. In pratica, il ritorno dell’impianto di riscaldamento, prima di passare negli accumulatori che vengono tenuti caldi dalle pompe di calore, va a “pescare l’acqua calda” negli accumulatori dell’impianto solare.

Quando invece il sistema solare non produce acqua calda, come in caso di brutto tempo o se il bollitore ha raggiunto la temperatura stabilita, i collettori solari si svuotano, con il vantaggio di evitare (soprattutto in estate) problemi legati alle alte temperature e alla pressione nell’impianto, mentre in inverno la tecnologia a svuotamento permette di evitare l’uso dell’antigelo con conseguenti perdite di rendimento.

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La parola al costruttore: Daniele Losi, presidente di Murex s.r.l. di Como

Come si è arrivati alla soluzione edilizia e impiantistica ottenuta?

Il condominio è il frutto di un lungo lavoro che abbiamo fatto a livello progettuale insieme: seguendo un mio input, l’architetto e i tecnici dell’impiantistica sono riusciti a ottenere un edificio dove l’estetica si è adattata alle soluzioni tecniche che dovevano garantire l’efficienza energetica.

L’architetto ha quindi accolto in prima istanza le esigenze dei tecnici allo scopo di ottenere il massimo dell’efficienza energetica, ma devo dire che sono comunque molto soddisfatto anche per quanto riguarda le scelte architettoniche effettuate.

dal punto di vista abitativo, quali sono i vantaggi più evidenti nell’abitare in una casa in Classe a?

Il comfort abitativo qui la fa da padrone: l’isolamento termoacustico permette di vivere in un ambiente soft dove il calore degli ambienti non viene disperso e in cui, grazie al riscaldamento a pavimento con basse temperature, non si percepiscono sbalzi termici in ambiente. Infine, per mezzo della ventilazione meccanica a controllo igrometrico, non c’è l’ombra della minima umidità e il ricambio di aria costante permette di avere la casa sempre con aria pulita.

Quali sono i costi annuali di esercizio di un appartamento tipo?

Considerando che complessivamente, nello scorso anno, i costi di gestione abitativa sono ammontati a 11.000 Euro, le spese suddivise per le undici unità sono state di soli 1.000 Euro ognuno tutto compreso, quindi anche il riscaldamento.

Daniele Losi, presidente di Murex s.r.l.

di Como

Ing. Paolo Marazzi, Pontiggia e Marazzi S.r.l. di Erba

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Daikin Industries Ltd. è la multinazionale giapponese leader mondiale nei

sistemi di climatizzazione per applicazioni residenziali, commerciali e industriali. Tutte le soluzioni di Daikin sono caratterizzate da tecnologie che mirano al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni di CO2 come ad esempio i sistemi in pompa di calore ad alta efficienza energetica. In Europa è presente dal 1973 con

stabilimenti produttivi in Belgio, Repubblica Ceca, Italia e Germania, Turchia e UK. Daikin Air Conditioning Italy SpA opera in Italia dal 2002 e oggi è leader di settore. Da dicembre 2010 Daikin Italy opera nel mercato del riscaldamento con i sistemi a marchio Rotex e una divisione dedicata. Grazie agli innovativi sistemi in pompa di calore, che si caratterizzano per la massima efficienza energetica, l’azienda è diventata partner CasaClima, agenzia di Bolzano che si occupa della certificazione energetica degli edifici. Nata nel 1924, nel 2014 Daikin ha festeggiato 90 anni di successi e di attenzione a innovazione, sostenibilità e responsabilità ambientale.

Condominio in Classe energetica a di albese con Cassano (Co)• Tipologia:SistemacentralizzatoinPompadiCalorearia-acquaRotexHPSUperproduzione

di energia termica da fonte rinnovabile per riscaldamento e ACS.

• Ubicazione:viaPiave20,AlbeseconCassano(CO)

• Committente:Murexs.r.l.diComo

• ProgettoArchitettonicoeDirezioneLavori:Arch.GiovanniBalabio,StudiodiarchitetturaGiovanni Balabio di Cantù (CO)

• ProgettoImpiantiMeccanici:Ing.PaoloMarazzi,PontiggiaeMarazzis.r.l.diErba(CO)

• RealizzazioneImpiantiTermoidraulici:NavaErcoles.n.c.diAlbavilla(CO)

• Materialiimpianto:Sistemainpompadicalorearia-acquainverterRotexHPSU

• SistemasolaretermicoRotexSolaris

• ImpiantodiriscaldamentoradianteapavimentoRotex

• Campofotovoltaico10kWp

ARTICOLO TECNICO REfERENzE pROdOTTIINTERvIsTA

Ing. Paolo Marazzi, Pontiggia e Marazzi S.r.l. di Erba

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daiKin air ConditioninG itaLY Spa - Via Milano 20097 San Donato M.se - MI - ITALIATel. +39 02 516191 - Fax +39 02 516192220 - www.daikin.it

Scopri Daikin su

Rotex HPSU Compact garantisce riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria anche con temperature esterne fino a -25°C e raggiunge valori di efficienza elevati con CoP nominale superiore a 5 e SCoP stagionale superiore a 4. Questo equivale a un rendimento medio stagionale pari a circa il doppio rispetto alle caldaie a condensazione.

a partire da giugno 2012, il decreto legislativo n. 28/11 ha imposto che al fabbisogno termico totale per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria nei nuovi edifici contribuisca una quota minima di energia rinnovabile: fissata inizialmente al 25% ed aumentata al valore attuale del 40% a partire dal 2014, è destinata a salire al 50% nel 2017. Con il sistema rotex HPSU Compact in pompa di calore, Daikin offre già oggi, con largo anticipo, la possibilità di utilizzare energia rinnovabile in quantità superiore al 50% grazie a un unico sistema. al contrario, i prodotti tradizionali per il riscaldamento, come le caldaie, non utilizzano energia rinnovabile e non possono essere più proposti singolarmente ma sempre e solo integrati ad altri, ad esempio i pannelli solari termici, per rispettare i parametri stabiliti.

Integrando alla pompa di calore i pannelli solari termici a svuotamento o in pressione rotex Solaris, installabili anche in un secondo tempo, si ottiene un utilizzo di energia rinnovabile ancora superiore. Con l’abbinamento ai pannelli fotovoltaici è possibile configurare un sistema completamente autosufficiente sotto il profilo energetico.

Il cuore del sistema è l’accumulo termico integrato nell’unità interna. Diversamente dai sistemi tradizionali che accumulano acqua calda sanitaria, con la tecnologia rotex il calore viene immagazzinato in acqua tecnica per la produzione istantanea di acqua calda sanitaria. rotex HPSU Compact non prevede i dispendiosi cicli antilegionella necessari nei sistemi tradizionali, massimizza l’efficienza energetica e assicura un’elevata igiene dell’acqua.

Lo speciale accumulo termico integrato in rotex HPSU Compact è inoltre aperto a ogni fonte di calore e consente quindi di abbinare anche generatori diversi per produrre acqua calda sanitaria o riscaldare casa. Studiato per essere abbinato ai sistemi rotex Solaris di tipo Drain-back e in pressione, può infatti anche lavorare in abbinamento a una stufa a pellet o a un termocamino e in soli 0,36 m2 (modelli da 300 litri) o 0,64 m2 (modelli da 500 litri) è così possibile costruire un impianto completo.

Le elevate prestazioni dei sistemi HPSU compact consentono di usufruire della speciale tariffa elettrica D1, dedicata proprio a chi utilizza una pompa di calore ad alta efficienza per riscaldare casa.

Grazie ai sistemi Rotex HPSU, che permettono di migliorare la classe energetica degli edifici, Daikin è diventata partner CasaClima.

nuovo rotex HpSU Compact, il riscaldamento efficiente per nuove costruzioni

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ARTICOLO TECNICO REfERENzE pROdOTTIINTERvIsTA

EnErEn SrL - Viale Spagna, 31/33 35020 Tribano Pd - ITALIA Tel. 049 9271513 - Fax 049 9588522

Scopri Eneren su

Le pompe di calore condensate ad acqua GPS di eneren, azienda parte del Galletti Group, possono essere utilizzate con sonde geotermiche a circuito chiuso o con acqua di falda per produrre acqua calda sanitaria, riscaldamento invernale e raffrescamento estivo, rispondendo quindi a tutte le esigenze di comfort.

Il compressore e le pompe di circolazione (lato Utenza, lato aCS e lato dissipazione) sono dotati di motori sincroni a magneti permanenti pilotati da inverter, che consentono di massimizzare il risparmio energetico.

Le pompe di calore GPS contengono al loro interno anche un’importante novità in termini tecnologici: l’evaporatore a piastre saldobrasate che opera in regime allagato, quindi con ridottissimi approcci fra temperatura di evaporazione e temperatura del fluido raffreddato.

Questa innovativa tecnologia consente di minimizzare l’estensione del campo sonde o di non utilizzare fluidi anticongelanti (glicole propilenico), garantendo così un incremento importante dell’efficienza del sistema e quindi un risparmio economico importante nei costi di installazione e di gestione.

In modalità “Pompa di Calore” la GSP riscalda l’acqua nel condensatore per il riscaldamento del lato utenza o nel condensatore dedicato all’acqua Calda Sanitaria, prelevando gran parte del calore dal

terreno. La produzione di acqua calda sanitaria avviene esclusivamente attraverso il ciclo termodinamico della pompa di calore, senza l’utilizzo di termo resistenze elettriche ausiliarie.

In modalità “raffrescamento + aCS”, l’unità GSP consente la produzione di acqua refrigerata con la contemporanea produzione di acqua calda ad alta temperatura per uso sanitario, grazie al circuito dedicato con recupero totale di calore, evitando così di sprecare energia.

pompe di calore geotermiche GpS di Eneren: ridurre il campo sonde e massimizzare il risparmio

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Galletti - Via L.Romagnoli 40010 Bentivoglio Bo - ITALIA Tel. +39 051 8908111 - Fax +39 051 8908122/3 - www.galletti.it

Scopri Galletti su

L’esigenza sempre più forte di progettare impianti contraddistinti da un contenuto consumo energetico e il continuo sviluppo tecnologico dei componenti chiave utilizzati nelle pompe di calore hanno portato Galletti alla realizzazione di una soluzione innovativa per applicazioni caratterizzate dalla richiesta contemporanea di acqua fredda o calda per soddisfare i carichi termici estivi e invernali e di acqua calda sanitaria.

HIWARM COMPACT è una pompa di calore polivalente a recupero totale monoblocco per installazione all’esterno dalle dimensioni compatte e racchiude al suo interno alcune tra le tecnologie più avanzate a disposizione del panorama HVRAC: può infatti far fronte in modo del tutto indipendente, e gestendone opportunamente le priorità, ai fabbisogni dell’impianto garantendo, grazie al compressore inverter con cui è equipaggiata, che in ogni istante l’erogazione della potenza sia pari a quella richiesta:

HIWARM COMPACT è disponibile in 5 taglie che coprono un campo di potenze tra i 10 e i 30 kW frigoriferi e mettono a disposizione fino a 38 kW termici per la produzione di acqua calda sanitaria.

Rispetto alla versione split, che è presente da oltre 4 anni sul mercato, si presta ad installazioni in cui non sia necessario mantenere i componenti idraulici all’interno dell’edificio e che presentino spazi di installazione adeguati.

Il cuore del sistema è rappresentato dal compressore - scroll o twin rotary - azionato tramite un motore elettrico di tipo BLDC e pilotato da un inverter. Questa tecnologia permette di ottenere elevati rendimenti all’interno di un range esteso di velocità di rotazione e quindi di adattare la potenza erogata dalla macchina al carico richiesto senza penalizzarne l’efficienza.

La silenziosità delle unità HIWARM COMPACT, fondamentale per installazioni in ambiti residenziali, è garantita dall’uso di ventilatori ad altissima efficienza, costruiti con pale a profilo alare Winglet e azionati da motori elettrici rispondenti alle più recenti normative sul contenimento dei consumi energetici. Vengono inoltre gestiti dal controllo a microprocessore in modo da assicurare in ogni istante il corretto regime di rotazione e la portata d’aria necessaria.

Le unità integrano al loro interno le pompe di circolazione acqua a giri variabili, sia lato impianto che lato ACS, e possono essere dotate di un’ampia gamma di accessori ed opzioni quali insonorizzazioni aggiuntive, accumulo inerziale, protezione antigelo, circolatori EC e schede seriali che ne permettono l’integrazione in sistemi di supervisione.

Hiwarm Compact: la pompa di calore polivalente ad inverter BLdC per installazioni all’esterno

MODALITÀ ESTIVA Produzione di acqua refrigerata per

l’impianto di condizionamento

MODALITÀ INVERNALE Produzione di acqua calda per l’impianto

di riscaldamento o ACS in priorità

MODALITÀ ESTIVA CON RECUPERO Produzione di acqua refrigerata e acqua calda in

recupero totale per ACS

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ARTICOLO TECNICO REfERENzE pROdOTTIINTERvIsTA

Solon Spa - Via Industria e Artigianato 2 35010 Carmignano di Brenta Pd - ITALIATel. +39 049 9458200 - www.solon.com

Scopri Solon su

SOLON presenta HEATbio, la stufa alimentata a pellet che presenta un rivestimento in acciaio inox verniciato, un umidificatore di serie, la possibilità di regolare la potenza in sei posizioni, un

cronotermostato di serie programmabile e funzioni avanzate per la regolazione della temperatura in modalità ECO.SOLON HEATbio è disponibile in 4 linee:

SoLon HEatbio: riscaldamento domestico e acqua calda sanitaria con pellet e solare termico

ECO linela linea standard, economica e funzionale, può scaldare fino a 84 mq, con una potenza nominale massima di 10,12 kW e un rendimento termico nominale di 92,50 %.

PLUS linela linea innovativa per una gestione semplificata e automatizzata, può scaldare fino a 115 mq e include anche un sistema di pulizia automatica vetro ad aria e una spina uscita seriale per controllo remoto.

FLUE linela linea canalizzata per veicolare il calore in maniera ottimizzata, con canalizzazione posteriore per il trasporto dell’aria calda verso altri ambienti (fino a 8m con temperatura di uscita di 45°C) e canalizzazione gestita elettronicamente con più combinazioni.

DHW water & solarla linea tecnologica per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, predisposta anche per l’impianto solare termico, con un serbatoio per ACS fino a 180 lt e una temperatura di set dell’acqua fino a 65° e ciclo automatico antilegionella a 65°C.

SoLoN è uno dei principali produttori di moduli e sistemi fotovoltaici in europa. Il gruppo SoLoN ha filiali in Germania, Italia, Francia e negli Stati Uniti, impiega più di 850 persone e offre una gamma di prodotti completa e diversificata per la realizzazione di impianti a terra e di impianti su tetto, con una capacità produttiva complessiva di circa 450 MW.Da general contractor, SoLoN si occupa di tutti gli aspetti della realizzazione di un impianto fotovoltaico “chiavi in mano” - dalla gestione delle autorizzazioni alla progettazione e dall’in-stallazione dell’impianto fino al suo collaudo.SoLoN opera in Italia attraverso SoLoN S.p.a., azienda che ha sede a Carmignano di brenta (PD) in uno stabilimento di recentissima realizzazione e conta oltre 250 dipendenti. Fonda-ta nel 1994, l´azienda è stata una delle primissime nate nel settore fotovoltaico italiano. Di proprietà del gruppo SoLoN Se di berlino da dicembre 2006, è diventata SoLoN S.p.a. nel gennaio 2008.

L’azienda

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Uponor Srl - Via Leonardo Da Vinci 45021 Badia Polesine Ro - ITALIA www.uponor.it

Scopri Uponor su

Uponor Minitec è una linea radiante di minimo spessore a pavimento o parete per impianti civili e ristrutturazioni, idonea al funzionamento invernale a bassa temperatura e al raffrescamento estivo, realizzata con circuiti senza giunzioni sotto pavimento.

Uponor Minitec è l’ideale per l’utilizzo di energie rinnovabili e in particolare per l’uso di pompe di calore. Infatti la ridotta differenza di temperatura con la quale l’impianto funziona sia in fase invernale che estiva aumenta l’efficienza della sorgente di calore, riducendo sensibilmente le emissioni di CO2 preservando l’ambiente.

La struttura leggera di Uponor Minitec garantisce una reazione rapida ed efficace alle variazioni delle condizioni ambientali, assicurando un funzionamento con inerzia termica ridotta, rendendolo quindi il sistema radiante maggiormente compatibile con abitazioni con richieste energetiche molto basse.

Il rivestimento finale può essere in parquet, in ceramica o in qualsiasi materiale per pavimentazione.

Uponor Minitec offre la possibilità, grazie al fondo adesivo, di poter essere installato velocemente anche a parete, ove va assicurato ulteriormente tramite tassellatura.

La linea è composta da:

Uponor Pannello Preformato Minitec in polistirene compresso, spessore pannello 12 mm, modulo di posa 50 mm, forato per l’annegamento del massetto autolivellante, superficie inferiore autoadesiva.

Tubazione Uponor Comfort pipe 9,9×1,1 mm (PE-Xa) con barriera antidiffusione dell’ossigeno.

Uponor minitec, sistema radiante a pavimento o parete per impianti civili e ristrutturazioni a inerzia termica ridotta

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Uponor è un fornitore leader di soluzioni idrotermosanitarie e per la climatizzazione radiante, nei mercati edilizi residenziali e commerciali in europa e Nord america. e’, inoltre, uno dei maggiori fornitori di sistemi per le infrastrutture pubbliche nel Nord europa.

Con più di 60 anni di esperienza nello sviluppo e produzione di tubazioni in plastica, compo-nenti e sistemi, siamo orgogliosi di essere in grado di creare soluzioni globali che tengano in considerazione i bisogni dell’individuo e aiutino a creare un ambiente piacevole per vivere, lavorare e per il tempo libero. oltre ad essere tecnologicamente avanzate, le soluzioni Upo-nor sono sostenibili e a basso consumo energetico.

Uponor è quotata al Nasdaq oMX della borsa di Helsinki (Finlandia).

L’azienda

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Scarica la guida normativa per l’efficienza energetica

Visita la sezione “dossier tecnici” dal portale e scarica

gratis la guida in PdF

Nell’era del risparmio energetico, le politiche e le più svariate forme di incentivo per l’utilizzo di fonti rinnovabili e per l’efficientamento energetico non mancano. Talvolta, però, succede che manchino i fondi necessari per l’intervento o che questo non venga considerato essenziale o di primaria importanza. Principalmente per questi casi esistono società di servizi energetici, come le ESCo (Energy Service Company), che offrono efficienza energetica perlopiù a costo zero per il committente.In questa guida approfondiamo normative, decreti e leggi che ne regolamentano l’attività, alle figure coinvolte, alle diagnosi energetiche e ai contratti tipici.

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ClimaDrive è il nuovo servizio che vi permette di archiviare tutta la documentazione tecnica o commerciale utile al vostro lavoro:

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