cooperazione sociale legacoop in emilia romagna. il posizionamento attuale e le prospettive future...
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“Cooperazione sociale Legacoop in Emilia Romagna. Il
posizionamento attuale e le prospettive future”
Sintesi della ricercadi Luciano Marangonicoordinatore della ricerca
Settembre 2009
2
Le imprese cooperative sociali (Legacoop) in Emilia-Romagna
Nascono negli anni ’60, per sostenere le politiche di welfare dei comuni, fornendo personale e servizi qualificati a integrazione delle risorse e competenze pubbliche.
Le cooperative Legacoop risultanomediamente più grandi, strutturate e patrimonializzate
della media
220 cooperative > 50% A > 30% B > 20% A+B
120.000 utenti
26.000 lavoratori
700 milioni di ricavi
220 cooperative > 50% A > 30% B > 20% A+B
120.000 utenti
26.000 lavoratori
700 milioni di ricavi Valore produzione
(milioni)
Legacoop Sips
A 4,5 1,76
B 1,33 0,69
A+B 1,24 1,33
Valore produzione (milioni)
Legacoop Sips
A 4,5 1,76
B 1,33 0,69
A+B 1,24 1,33
Costo del lavoro (% VP)
Legacoop Sips
A 64,1 67,1
B 46,7 39,8
A+B 59,1 59,8
Costo del lavoro (% VP)
Legacoop Sips
A 64,1 67,1
B 46,7 39,8
A+B 59,1 59,8
Ebitda (% VP)
Legacoop Sips
A 3,5 3,4
B 3,3 4,2
A+B 4,1 4,4
Ebitda (% VP)
Legacoop Sips
A 3,5 3,4
B 3,3 4,2
A+B 4,1 4,4
Oggi, nel quadro delle policy regionali, gestiscono con piena responsabilità servizi complessi a favore di anziani, disabili, infanzia.
Molte hanno investito in strutture e sono convenzionate con la pubblica amministrazione.
Al 2005
3
Il panel dell’indagine sul campo
39 (38) cooperative - 13 A grandi - 11 A piccole - 9 (8) B - 6 A+B
8 di Bologna 4 di Ferrara 4 di Ravenna 4 di Forlì-Cesena 4 di Rimini 4 di Modena 5 di Reggio Emilia 3 di Parma 2 di Piacenza
Non è un campione statistico- le cooperative di maggiore dimensione e peso imprenditoriale;- cooperative dotate di potenziale di crescita e di innovazione nei diversi comparti;- cooperative di diverse caratteristiche dimensionali e operative nei differenti comparti;- la presenza territoriale del comparto.
Non è un campione statistico- le cooperative di maggiore dimensione e peso imprenditoriale;- cooperative dotate di potenziale di crescita e di innovazione nei diversi comparti;- cooperative di diverse caratteristiche dimensionali e operative nei differenti comparti;- la presenza territoriale del comparto.
63% dei ricavi63% dei ricavi 77% del Valore aggiunto
77% del Valore aggiunto
66% dell’ebit66% dell’ebit
66% del capitale investito
66% del capitale investito
76% del patrimonio
netto
76% del patrimonio
netto
74% del capitale sociale
74% del capitale sociale
Il campione, circa il 20% delle aziende, rappresenta mediamente il 70% del settore
L’analisi di correlazione e l’analisi strutturale del campione escludono la presenza nell’insieme del campione e nei singoli comparti di fenomeni distorsivi.
Il campione, circa il 20% delle aziende, rappresenta mediamente il 70% del settore
L’analisi di correlazione e l’analisi strutturale del campione escludono la presenza nell’insieme del campione e nei singoli comparti di fenomeni distorsivi.
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Anziani
§ 300.000 > 80 enni § 109.000 non autosufficienti
Anziani
§ 300.000 > 80 enni § 109.000 non autosufficienti
Disabili
§ 150.000 > 65 enni e disabili § 46.000 persone godono di prestazioni assistenziali
Disabili
§ 150.000 > 65 enni e disabili § 46.000 persone godono di prestazioni assistenziali
Infanzia
§ 119.000 bambini 0-2 anni § 31.000 bambini in asili nido - 19.000 in nidi a gestione comunale - 5.500 in nidi comunali a gestione coop - 4.700 in nidi privati convenzionati - 1.700 in nidi privati
§ 6.000 bambini in lista di attesa
Infanzia
§ 119.000 bambini 0-2 anni § 31.000 bambini in asili nido - 19.000 in nidi a gestione comunale - 5.500 in nidi comunali a gestione coop - 4.700 in nidi privati convenzionati - 1.700 in nidi privati
§ 6.000 bambini in lista di attesa
§ 90.000 anziani e 18.000 disabili godono di assegno regionale
§ 90.000 anziani e 18.000 disabili godono di assegno regionale
Minori
3.243 minori in difficoltà
1.691 affidamento extrafamiliare o a parenti 1.552 minori in strutture o comunità
Minori
3.243 minori in difficoltà
1.691 affidamento extrafamiliare o a parenti 1.552 minori in strutture o comunità
Salute mentale & dipendenze patologiche
§ 70.000 adulti e 38.000 minori assistiti in 48 centri della salute mentale
Salute mentale & dipendenze patologiche
§ 70.000 adulti e 38.000 minori assistiti in 48 centri della salute mentale
§ 30.000 utenti Sert (75% droghe, 25% alcool)
§ 30.000 utenti Sert (75% droghe, 25% alcool)
immigrazione
§ 420.000 stranieri immigrati - 83.000 comunitari - 96.000 carte di soggiorno - 210.000 permessi di soggiorno - 40.000 bambini e ragazzi figli di immigrati (presto cittadini italiani)
- 75-80.000 badanti
> 50.000 bambini extracomunitari nelle scuole dell’obbligo in regione
immigrazione
§ 420.000 stranieri immigrati - 83.000 comunitari - 96.000 carte di soggiorno - 210.000 permessi di soggiorno - 40.000 bambini e ragazzi figli di immigrati (presto cittadini italiani)
- 75-80.000 badanti
> 50.000 bambini extracomunitari nelle scuole dell’obbligo in regione
Il mercato regionale: parametri quantitativi
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Il mercato regionale: parametri economici
Anziani e disabili
1.100
600
320
300
250 Badantato
Assegni accompagnamento
FRNA
Contributo privato
Comuni-Ctss
2.000-2.500 milioni
190
9696
190
Comuni
Famiglie
Infanzia e nidi
§ 286 milioni
Più 3 milioni/anno di
voucher regionali per 3
anni, …
Salute mentale e dipendenze patologiche
§ 420 milioni
Regione Salute Mentale - SSN
Regione Piano attività Salute Mentale - SSN
Regione Dipendenze Patologiche - SSN
Regione Convenzioni con sanità privata
Utenti
23841
75
35
5
10
§ 420 milioni
§ 60 milioni a strutture
residenziali sociali-sanitarie :
2/3 salute mentale
1/3 dipendenze patologiche
36,80
5,140,86
§ 42,8 milioni
36,8
5,14 0,86
Minori in difficoltà
Comuni
24
18
24
18
Disagio sociale e immigrazione
Comuni
3 (2,8-3,4) § miliardi di
euro
3 (2,8-3,4) § miliardi di
euro
§ 42 milioni
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Andamenti economici del panel cooperativo 2004 - 2007
RicaviPiù 39,74% (31,2% defl.) da 305 a 426,3 milioni
39,72% A grandi 43,55% A piccole 42,57% B 32,83% A+B
RicaviPiù 39,74% (31,2% defl.) da 305 a 426,3 milioni
39,72% A grandi 43,55% A piccole 42,57% B 32,83% A+B
Valore aggiuntoPiù 37,21% (28,8% defl.) da 226 a 310 milioni
36,55% A grandi 48,46% A piccole 32,59% B 38,44% A+B
Valore aggiuntoPiù 37,21% (28,8% defl.) da 226 a 310 milioni
36,55% A grandi 48,46% A piccole 32,59% B 38,44% A+B
Costo del lavoroPiù 37,9% (29,5% defl.) da 208,4 a 287,4 milioni
37,51% A grandi 48,22% A piccole 38,04% B 31,06% A+B
Costo del lavoroPiù 37,9% (29,5% defl.) da 208,4 a 287,4 milioni
37,51% A grandi 48,22% A piccole 38,04% B 31,06% A+B
EbitdaPiù 18,27% (11% defl.) da 16,9 a 19,9 milioni
Dal 5,52% al 4,68% dei ricavi
12,66% A grandi 39,3% A piccole meno 8,17% B 80,7% A+B
EbitdaPiù 18,27% (11% defl.) da 16,9 a 19,9 milioni
Dal 5,52% al 4,68% dei ricavi
12,66% A grandi 39,3% A piccole meno 8,17% B 80,7% A+B
Risultato netto1,29% nella media del periodo
Da 1,25% del 2004 a 1,06% del 2007
1,06% A grandi 1,35% A piccole 2,86% B 3,92% A+B .
Risultato netto1,29% nella media del periodo
Da 1,25% del 2004 a 1,06% del 2007
1,06% A grandi 1,35% A piccole 2,86% B 3,92% A+B .
Capitale investitoPiù 48,01% (39% defl.) da 237,7 a 351,8 milioni
51,11% A grandi 45,04% A piccole 32,49% B 30,64% A+B .
Capitale investitoPiù 48,01% (39% defl.) da 237,7 a 351,8 milioni
51,11% A grandi 45,04% A piccole 32,49% B 30,64% A+B .
Patrimonio nettoPiù 27,02% (19,3% defl.)
Da 74,7 a 94,9 milioni
Leverage da 3,18 a 3,71
da 3,38 a 4,04 A grandi da 3,41 a 3,54 A piccole da 2,84 a 3,11 B da 2,07 a 2,10 A+B
Patrimonio nettoPiù 27,02% (19,3% defl.)
Da 74,7 a 94,9 milioni
Leverage da 3,18 a 3,71
da 3,38 a 4,04 A grandi da 3,41 a 3,54 A piccole da 2,84 a 3,11 B da 2,07 a 2,10 A+B
ROI
Da 5,19% nel 2005 a 3,69% nel 2007
da 5,25 a 3,52 A grandi da 5,30 a 5,01 A piccole da 6,27 a 2,23 B da 3,73 a 5,46 A+B
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Andamenti economici del panel cooperativo 2004 - 2007
Sistema imprenditoriale solido che cresce a ritmo sostenuto nel periodo: intorno al 40% (31% a valori deflazionati).
Il valore aggiunto cresce appena meno dei ricavi: di circa il 37% (29% a valori deflazionati).
Il costo del lavoro rappresenta circa il 92% del valore aggiunto
La capacità di generare cassa aumenta del 18,27% (dell’11% a valori deflazionati), ma passa dal 5,52% al 4,68% dei ricavi.
Il risultato netto, nella media del periodo, si attesta all’1,23% dei ricavi, passando però dall’1,25% del 2004 al 1,06% del 2007. Il capitale investito cresce più rapidamente dei ricavi: del 48% (39% a valori deflazionati), segno di un netto rallentamento della rotazione (specie del circolante).
Il patrimonio netto cresce del 27% (del 19% a valori deflazionati). Peggiora però per tutti i gruppi il leverage: nell’insieme, passa da 3,18 a 3,71.
Il ROI, sia per effetto del calo della redditività delle vendite, che per effetto della minore rotazione del capitale investito, scende dal 5,19% al 3,69%.
Quasi tutto però assorbito dal costo del lavoro
Quasi tutto però assorbito dal costo del lavoro
La capacità di generare cassa resta buona, ma cala in rapporto ai ricavi
La capacità di generare cassa resta buona, ma cala in rapporto ai ricaviTende a diminuire la redditivitàTende a diminuire la redditività
Mentre cresce il fabbisogno di capitale
Mentre cresce il fabbisogno di capitale
Cresce anche il patrimonio netto, ma …
Cresce anche il patrimonio netto, ma …
Il ROI registra il peggioramentoIl ROI registra il peggioramento
Sistema solido e ricavi in netta crescita
Sistema solido e ricavi in netta crescita
Aumenta sensibilmente il valore aggiunto
Aumenta sensibilmente il valore aggiunto
8
Il portafoglio business delle cooperative : i clienti
0%
20%
40%
60%
80%
100%
A grandi A piccole B A+B
Tipologia di cliente-committente (2008)
Pubblico Privato
0%
20%
40%
60%
80%
100%
A grandi A piccole A+B
Tipo di committenza pubblica (2008)
Comuni Asl Asp Altro
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Famiglie Aziende Multiutility Cooperative Altri
Tipo di clienti privati (2008)
A grandi A piccole B A+B
A 80% pubblico
A+B 55% pubblico
B 70% privato
A 80% pubblico
A+B 55% pubblico
B 70% privato
I clienti pubblici sono:
Comuni
Asl
Asp
I clienti pubblici sono:
Comuni
Asl
Asp
I clienti privati, nei servizi sociali:
70% famiglie; 30% aziende
I clienti negli inserimenti lavorativi:
Multiutility; cooperative e aziende private
I clienti privati, nei servizi sociali:
70% famiglie; 30% aziende
I clienti negli inserimenti lavorativi:
Multiutility; cooperative e aziende private
A grandi A piccole A+BComuni 48,6% 43,8% 17,7%Asl 25,6% 36,9% 80,2%Asp 15,3% 8,1%Altro 9,9% 11,2% 2,1%
Pubblico PrivatoA grandi 79% 21%A piccole 75% 25%B 30% 70%A+B 55% 45%
A grandi A piccole B A+BFamiglie 67,8% 74,6%Aziende 30,3% 7,6% 14,7% 43,9%Multiutility 59,0% 35,3%Cooperative 21,7% 12,5%Altri 1,9% 17,8% 4,6% 8,3%
9
Il portafoglio business delle cooperative : area geografica e attività
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
A grandi A piccole B A+B
Mercato geografico (2008)
Provincia di sede In regione ER In altre regioni
A grandi A piccole B A+BProvincia 59,0% 61,1% 100% 96,4%Regione ER 14,8% 18,2% 1,1%Altre regioni 26,2% 20,7% 2,5%
A : 60% provincia sede (ma alcune grandi sono fortemente proiettate fuori
regione)
B e A+B : solo in sede
A : 60% provincia sede (ma alcune grandi sono fortemente proiettate fuori
regione)
B e A+B : solo in sede
0%
50%
100%
A grandi A piccole B A+B
Ambiti di attività (2008)
Anziani Disabili
Infanzia Minori
Salute mentale Manutenzione del verde
Industria e artigianato Servizi (igiene ambientale e pulizie)
Altro
A grandi: > 50% anziani (poi infanzia, disabili, salute mentale)
A piccole : 40% anziani, 40% infanzia
B : igiene ambientale, pulizie, verde
A+B: assemblaggi industriali, stampa, falegnameria
A grandi: > 50% anziani (poi infanzia, disabili, salute mentale)
A piccole : 40% anziani, 40% infanzia
B : igiene ambientale, pulizie, verde
A+B: assemblaggi industriali, stampa, falegnameria
A grandi A piccole B A+BAnziani 51,1 44,4Disabili 14,1 9,9 15,3Infanzia 16,6 41,8Minori 8 3,8 1,6Salute mentale 5,5Verde 17,5 8,7Artigianato 8,5 63,6Servizi 68,8 2,1Altro 4,7 0,1 5,2 8,7
Anziani Servizi in struttura : 73% x A grandi; 90% x A piccole
Assistenza domiciliare : 20-25% x A grandi
Disabili Strutture residenziali : 1/3 x A grandi; 50% x A piccole
Strutture diurne : 1/3 x A grandi; 50%x A piccole
Domiciliare e altro : 1/3 x A grandi
10
Il portafoglio business delle cooperative : i contratti di riferimento
0%
50%
100%
A grandi A piccole B A+B
Modalità di acquisizione dei contratti (in essere al 2008)
Gara aperta Gara ristretta Tratt. Privata
Chiamata diretta Convenzione Convenzione ex legge 381
Cofinanziamento Altro
A grandi A piccole B A+BGara aperta 47,5 23 21,6 8,2Gara ristretta 19,5 13,1 1,7 14,8Tratt. Privata 5,2 10,9 12,5 8,5Chiamata diretta 0,5 26,6 11,2Convenzione 10,1 11,1 20,8 30Convenzione ex legge 381 34 14,1Cofinanziamento 8Altro 9,2 15,3 9,4 13,2
A : prevalentemente gare (ma per le grandi aumenta l’acquisizione conseguente a investimenti in strutture)
A piccole e A+B : molto importante la chiamata diretta
B e A+B : convenzionamento diretto
A : prevalentemente gare (ma per le grandi aumenta l’acquisizione conseguente a investimenti in strutture)
A piccole e A+B : molto importante la chiamata diretta
B e A+B : convenzionamento diretto
0%
20%
40%
60%
80%
100%
A grandi A piccole A+B
Durata media dei contratti che generano ricavi nel 2008
Breve (fino a 3 anni) Media (da 4 a 6) Lunga (oltre 6 anni)
A grandi A piccole A+BBreve (fino a 3 anni) 53,7 48,7 99Media (da 4 a 6) 21,4 18,3 1Lunga (oltre 6 anni) 24,9 33
A : 50% contratti brevi; 50% medio-lunghi
A+B : solo contratti breviA : 50% contratti brevi; 50% medio-lunghi
A+B : solo contratti brevi
11
Il portafoglio business delle cooperative : Consorzi e società operative
Tipologia consortile Percentuale delle
cooperative che
aderiscono
Adesioni medie per
cooperativa
Percentuale delle
cooperative che
aderiscono
Adesioni medie per
cooperativa
Percentuale delle
cooperative che
aderiscono
Adesioni medie per
cooperativa
Percentuale delle
cooperative che
aderiscono
Adesioni medie per
cooperativa
Servizi commerciali e di acquisizione di commesse 80 2,125 30 1,33 75 1,83 100 1,17
Gestione delle commesse 80 2 66,7 1,17 50 2,25 37,5 1Markeeting e innovazione del prodotto
30 1 22 1 12,5 2 12,5 1
Sevizi amministrativi 30 1 11,1 1 0 0 0 0Servizi di approvigionamento 20 1 11,1 1 0 0 30 1
Cooperative A grandi Cooperative A piccole Cooperative B Cooperative A + B
Pressoché tutte le cooperative aderiscono ad almeno un consorzio
Per interloquire con il mercato e fare strategia
commerciale
Per interloquire con il mercato e fare strategia
commerciale
Per di fare sistema e fare rete
Per di fare sistema e fare rete
Per fare
economie di scalaPer fare
economie di scala
Per promuovere e sostenere gli investimenti
Per promuovere e sostenere gli investimenti
Per implementare e diffondere il migliore know how operativo (le best practics)
Per implementare e diffondere il migliore know how operativo (le best practics)
12
3 sono al 100% 12 vanno oltre il 50% 2 sono al 50% tondo 5 sono ricomprese tra il 20 e il 50% 3 sono inferiori al 20%
In 25 casi su 36 sono note le quote di partecipazione delle cooperative
Il portafoglio business delle cooperative: le società operative di gestione
Dieci cooperative A grandi partecipano a 36 società di gestione.
Tutte le altre partecipano solo a consorzi
Dieci cooperative A grandi partecipano a 36 società di gestione.
Tutte le altre partecipano solo a consorzi
La partecipazione a società di gestione
Oggetto della società
Numero di cooperative partecipanti
Numero di società alle quali si segnala una
adesione
Adesioni per cooperativa
Gestione RSA-CP-Centri anziani 5 12 2,4Progettazione, costruzione e gestione di asili nido
2 9 4,5
Gestione nidi/servizi infanzia 3 4 1,33Gestione poliambulatori-strutture sanitaria 1 2 2Gestione servizi ospedalieri no core 1 1 1Gestione agenzia lavoro temporaneo 1 1 1Gestione servizi informatici, traduzioni e interpretariato
1 1 1
Gestione formazione 1 1 1Holding per la gestione delle partecipazioni 1 1 1Gestione immobiliare delle strutture di servizio 1 1 1Gestione centro pluriservizi 1 1 1Gestione servizi generici 1 1 1Gestione parco urbano 1 1 1 1
A grandi
Le partecipazioni di maggioranza o § al 100% (> il 60% dei casi)
Le partecipazioni di maggioranza o § al 100% (> il 60% dei casi)Le partecipazioni tra il 20 e il 50%
Le partecipazioni tra il 20 e il 50%
Le partecipazioni di netta minoranza
Le partecipazioni di netta minoranza
Società che gestiscono un cantiere o una commessa
Forte impatto su struttura societaria e organizzativa
Forte impatto su struttura societaria e organizzativa
Spesso società miste pubblico-private …
… oppure configurano nuove filiere di servizi integrati
… oppure configurano nuove filiere di servizi integrati
Sono “chip” per andare a vedere know how, gestioni, partner nuovi
Sono “chip” per andare a vedere know how, gestioni, partner nuovi
13
L’impatto dei modelli di business sulla struttura degli investimenti
A grandi Forte crescita degli investimenti finanziari
In società di gestione
Cooparative A grandi 2007 2006 2005 2004TOT C.I. 151 129 114 100
Immobilizzazioni 29,0 23,6 24,3 24,1Di cui
Immobilizzazioni immateriali 11,1 9,7 9,8 12,6Immobilizzazioni materiali 46,5 55,3 57,3 61,2
Immobilizzazioni finanziarie 42,4 35,0 32,8 26,2Circolante 66,8 72,6 71,7 72,4
Cooperative A piccole 2007 2006 2005 2004TOT C.I. 145 124 111 100
Immobilizzazioni 31,8 24,9 26,4 27,2Di cui
Immobilizzazioni immateriali 5,5 8,5 9,6 8,1Immobilizzazioni materiali 83,5 75,4 74,0 81,6
Immobilizzazioni finanziarie 11,0 16,1 16,4 10,2Circolante 65,7 71,8 70,5 69,4
Cooparative B 2007 2006 2005 2004
TOT C.I. 131 123 108 100Immobilizzazioni 49,1 49,5 52,1 55,3
Di cuiImmobilizzazioni immateriali 1,4 1,1 1,3 1,1
Immobilizzazioni materiali 93,3 93,1 93,3 82,2Immobilizzazioni finanziarie 5,2 5,8 5,4 16,6
Circolante 50,5 50,1 47,5 44,1
Cooperative A+B 2007 2006 2005 2004TOT C.I. 132 125 109 100
Immobilizzazioni 47,1 47,7 46,1 43,7Di cui
Immobilizzazioni immateriali 2,6 2,6 7,2 7,9Immobilizzazioni materiali 83,9 83,7 76,3 75,1
Immobilizzazioni finanziarie 13,5 13,6 16,5 17,0Circolante 52,0 51,3 52,6 55,7
A piccole investimenti fissi per l’80% (gli investimenti finanziari sono limitati alla partecipazione nei consorzi di servizio
B e A+B le immobilizzazioni cubano circa il 50% del CI e per l’80-90% sono di tipo materiale
La diversa dislocazione delle risorse investite configura la “base reale” di modelli imprenditoriali assai diversi e apre prospettive di differenti traiettorie strategiche sul mercato.
Modelli diversi hanno e avranno importanti impatti sulla struttura di governance delle cooperative.
La diversa dislocazione delle risorse investite configura la “base reale” di modelli imprenditoriali assai diversi e apre prospettive di differenti traiettorie strategiche sul mercato.
Modelli diversi hanno e avranno importanti impatti sulla struttura di governance delle cooperative.
Osserva
Che sviluppano direttamente investimenti in strutture (Rsa; asili, ...)
Che sviluppano direttamente investimenti in strutture (Rsa; asili, ...)
Che sviluppano investimenti caratteristici di filiera con altri partners
Che sviluppano investimenti caratteristici di filiera con altri partners
14
Il lavoro in cooperativa
Occupazione 2008Totale del panel 17.644
A grandi 14.837A piccole 1.317
B 695A+B 795Il 54,1% è full-time
Il rapporto tra lavoratori a tempo indeterminato e determinato è di 4,2 a 1
I collaboratori esterni sono il 4% circa
Nelle cooperative A l’occupazione è femminile. Nelle B è prevalentemente maschile. Nelle A+B donne e uomini sono alla pari
Nelle cooperative A l’occupazione è femminile. Nelle B è prevalentemente maschile. Nelle A+B donne e uomini sono alla pari
EtàFino a 35
anniFra 36 e 55 anni
Oltre 55 anni
Sul totale del panel 39,7 53,9 6,3A grandi 40,8 53,3 6A piccole 45,5 50,6 3,9
B 23,3 61,9 14,8A+B 27,5 63 9,4
Dati percentuali al 2008
Lavoratori per genere Donne UominiSul totale del panel 80,6 19,4
A grandi 83,9 16,1A piccole 84,9 15,1
B 36,3 63,7A+B 50,3 49,7
Dati percentuali al 2008
ScolaritàLaurea Licenza
media superiore
Licenza media
inferiore
Licenza elementare
Sul totale del panel 15,4 52,8 29,1 2,7A grandi 14,3 55,3 28,2 2,2A piccole 41,4 50,6 7,5 0,6
B 4,3 17,7 67,6 10,4A+B 9,1 46,2 37,6 7,2
Dati percentuali al 2008
Molti laureati nelle A
nelle B prevale licenza media dell’obbligo.
Nelle A+B la licenza media superiore
Molti laureati nelle A
nelle B prevale licenza media dell’obbligo.
Nelle A+B la licenza media superiore
Nelle A > il 40% ha meno di 35 anni.
Nelle B e A+B, solo uno su quattro appartiene alla fascia d’età più bassa.
Nelle A > il 40% ha meno di 35 anni.
Nelle B e A+B, solo uno su quattro appartiene alla fascia d’età più bassa.
Occupazione stabile,femminile, giovane …
… e di alto profilo scolastico, …
… divisa a metà tra part time
e full time
15
Assistenti di base (qualificati e non) e OSS rappresentano il 43% dei lavoratori.
Educatori qualificati e insegnanti rappresentano un altro 15% circa.
Assistenti di base (qualificati e non) e OSS rappresentano il 43% dei lavoratori.
Educatori qualificati e insegnanti rappresentano un altro 15% circa.
Turn over PercentualeA grandi 30%A piccole 23-24%
B 27%A+B 15-23%
Turn over PercentualeA grandi 30%A piccole 23-24%
B 27%A+B 15-23%
Il turn-over appare come un fenomeno endemico, massiccio, specialmente nelle cooperative A più grandi
Il turn-over appare come un fenomeno endemico, massiccio, specialmente nelle cooperative A più grandi
Ricavi per addetto (euro/anno) 2008A grandi 26.639A piccole 23.817
B 26.786A+B 25.741
I ricavi per addetto corrispondono alla vendita di un prodotto-servizio costituto dalle “sole” ore di lavoro
I ricavi per addetto corrispondono alla vendita di un prodotto-servizio costituto dalle “sole” ore di lavoro
Principali profili professionali dei lavoratori delle cooperative sociali al 2008
22%
10%
13%10%5%9%
6%
25%
ADB qualificati ADB non qualificati Educatori qualificati OSS qualificati
Insegnanti Operai Addetti pulizie-cucine Altri profili e mansioni
Notevole
stratifi
cazio
ne,
ma …
Il lavoro in cooperativa
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I soci in cooperativa
2006 A grandi A piccole B A+B PanelIn totale 11.170 808 748 720 13.446
Lavoratori 9.434 692 471 324 10.921Colaboratori retrib. 552 37 589Volontari 157 50 159 79 445Sovventori 108 26 134Altri 1.027 29 10 291 1.357
2007In totale 12.248 851 776 792 14.667
Lavoratori 10.384 736 496 395 12.011Colaboratori retrib. 510 32 542Volontari 175 57 159 87 478Sovventori 110 26 136Altri 1.179 26 11 284 1.500
2008In totale 13.285 927 807 818 15.837
Lavoratori 11.328 820 534 414 13.096Colaboratori retrib. 521 22 543Volontari 173 56 149 89 467
Sovventori 112 26 138Altri 1.263 29 12 289 1.593
Differenza % 2008/2006In totale 18,9 14,7 7,9 13,6 17,8
Lavoratori 20,1 18,5 13,4 27,8 19,9Colaboratori retrib. -5,6 -40,5 -7,8Volontari 10,2 12,0 -6,3 12,7 4,9Sovventori 3,7 0,0 3,0Altri 23,0 0,0 20,0 -0,7 10,5
Soci delle cooperative del panelTutti i gruppi del panel mostrano una consistente crescita della base sociale.
Le A grandi con una crescita che sfiora il 20%, crescono più rapidamente.
Prevalgono nettamente i soci lavoratori: - sono oltre l’85% nelle A; - sono circa il 66% nelle B; - sono circa il 51% nelle A+B.
Nelle B e nelle A+B i soci svantaggiati sono circa il 30%.
Tutti i gruppi del panel mostrano una consistente crescita della base sociale.
Le A grandi con una crescita che sfiora il 20%, crescono più rapidamente.
Prevalgono nettamente i soci lavoratori: - sono oltre l’85% nelle A; - sono circa il 66% nelle B; - sono circa il 51% nelle A+B.
Nelle B e nelle A+B i soci svantaggiati sono circa il 30%.Fra il 60 e il 70% dei soci risiede nel territorio della provincia di sede.
Le cooperative A più grandi aumentano del 50% circa il numero dei soci fuori dai confini dell’Emilia-Romagna (da 1.920 a 2.855)
Fra il 60 e il 70% dei soci risiede nel territorio della provincia di sede.
Le cooperative A più grandi aumentano del 50% circa il numero dei soci fuori dai confini dell’Emilia-Romagna (da 1.920 a 2.855)
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L’identità e la responsabilità sociale: assi portanti
La natura mutualistica
L’organizzazione democratica
I fattori identitari
Il radicamento territoriale (l’appartenenza a una comunità).
La competenza e la motivazione del personale; l’impegno per la sicurezza e la qualità del lavoro e dei servizi resi.
La responsabilità sociale, il prendersi cura degli altri >>> le persone al centro.
La capacità di innovare i servizi e di dare risposta ai bisogni.
La trasparenza.
I fattori identitari
Il radicamento territoriale (l’appartenenza a una comunità).
La competenza e la motivazione del personale; l’impegno per la sicurezza e la qualità del lavoro e dei servizi resi.
La responsabilità sociale, il prendersi cura degli altri >>> le persone al centro.
La capacità di innovare i servizi e di dare risposta ai bisogni.
La trasparenza.
I sondaggi verso la committenza
Li fa il 70% delle cooperative
Sistematici e continuativi per i 2/3 delle cooperative
. La qualità dei servizi resi . La soddisfazione dell’utenza . Nuovi bisogni di committenti e utenti . L’evoluzione delle policy pubbliche
I sondaggi verso l’utenza
Li fa il 63% delle cooperative 3/4 dei casi son sistematici e continuativi.
. I problemi riscontrati nel rapporto con la cooperative . L’ascolto dei bisogni . La raccolta di proposte e richieste di miglioramento del servizio ricevuto
L’innovazione
Il 40% dispone di una funzione di R&S e di relativo budget.
. Metodi e tecnologie per innovare processo di servizio. . Nuovi servizi (contenuti) e nuovi modelli di servizio. . Ruolo imprenditoriale e modello di business.
Anziani, disabili,Infanzia, minori
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L’identità e la responsabilità sociale: la formalizzazione
I documenti che formalizzano la mission e l’identità
aziendale
. 25 Bilancio sociale
. 23 Carta dei servizi
. 19 Politiche per la qualità
. 18 Dichiarazione di missione
. 10 Rapporto sociale
. 17 Altri (codice etico, carta dei valori …)
I documenti che formalizzano la mission e l’identità
aziendale
. 25 Bilancio sociale
. 23 Carta dei servizi
. 19 Politiche per la qualità
. 18 Dichiarazione di missione
. 10 Rapporto sociale
. 17 Altri (codice etico, carta dei valori …)
Il bilancio sociale
27 cooperative redigono il bilancio sociale.
11 non lo redigono.
20 cooperative redigono il bilancio sociale annualmente; le altre con periodicità più lunga o saltuariamente.
Il bilancio sociale
27 cooperative redigono il bilancio sociale.
11 non lo redigono.
20 cooperative redigono il bilancio sociale annualmente; le altre con periodicità più lunga o saltuariamente.
. Per fare conoscere all’esterno le proprie performance sociali.
. Per comunicare una immagine di impresa responsabile.
. Per monitorare le proprie performance sociali.
. Per creare o consolidare l’identità della impresa sociale (condivisione, appartenenza)
. Per fare conoscere all’esterno le proprie performance sociali.
. Per comunicare una immagine di impresa responsabile.
. Per monitorare le proprie performance sociali.
. Per creare o consolidare l’identità della impresa sociale (condivisione, appartenenza)
27 cooperative (A e A+B) si propongono di informare gli utenti sui
loro propri diritti.
. Carta dei servizi
. comunicazioni ad hoc
. comunicazione verbale degli operatori a loro contatto
19
Uno sguardo sul futuro e …
Ulteriore incremento del volume d’affari, o almeno il suo consolidamento.Pochissime aziende prevedono un calo del giro d’affari.
Occupazione ancora in crescita, magari modesta.Pochissime aziende prevedono di ridurre il personale.
Calerà però la redditività, o al più si difenderà un risultato positivo.Pochissime aziende prevedono di guadagnare di più.
Ulteriore incremento del volume d’affari, o almeno il suo consolidamento.Pochissime aziende prevedono un calo del giro d’affari.
Occupazione ancora in crescita, magari modesta.Pochissime aziende prevedono di ridurre il personale.
Calerà però la redditività, o al più si difenderà un risultato positivo.Pochissime aziende prevedono di guadagnare di più.
Il 2009: un annodi passaggio?
Il 2009: un annodi passaggio?
E fra 3/5 anni?E fra 3/5 anni?
Diffusa e radicata preoccupazione:. Le posizioni conquistate sono minacciate e a rischio.. “è una lotta continua per contenere i costi e mantenere la qualità”.. Una redditività molto dubbia.
. Non aumenterà, o al più sarà stabile, la domanda pubblica.. Cosa succederà davvero con le ASP?
. Anche la domanda diretta dal privato sarà stabile o calante.
. Il mercato di sede resterà per tutti strategico, ma tenderà a calare.
. Il mercato fuori sede è ancora una incognita, ma il sentimento prevalente è che non aumenterà di tanto.
. Non aumenterà, o al più sarà stabile, la domanda pubblica.. Cosa succederà davvero con le ASP?
. Anche la domanda diretta dal privato sarà stabile o calante.
. Il mercato di sede resterà per tutti strategico, ma tenderà a calare.
. Il mercato fuori sede è ancora una incognita, ma il sentimento prevalente è che non aumenterà di tanto.
20
… sul futuro scenario competitivo: i messaggi principali
Sul versante del mercato
Sul versante del mercato
Sul versante interno all’impresa
Sul versante interno all’impresa
. Riduzione delle risorse pubbliche per la spesa sociale.
. Spostamento del confine tra pubblico e privato.
. Maggiore densità e rischiosità del ruolo imprenditoriale del privato: spostamento verso le gestioni dirette.
. Netto incremento della pressione concorrenziale (imprese sociali, privati profit, ASP).
. Sviluppo di partnership imprenditoriali strategiche interne ed esterne al mondo cooperativo.
. Quadro normativo e policy in potenziale cambiamento “di fase”.
. L’accreditamento per i servizi “core” resta ancora una incognita.Miglioramento dell’efficienza gestionale e del modello imprenditoriale:
> modello di governance
> managerialità (gestione e controllo)
Capacità di investimento (risorse dirette, finanziatori terzi)
Sul versante del sistema cooperativo
Sul versante del sistema cooperativo
. Fare rete
. Semplificare - concentrare
. Specializzare
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I nodi principali
Il modello di business delle cooperative sociali sembra ricalcato sul modello di welfare della regione: le cooperative gestiscono servizi complessi definiti dalle policy pubbliche
Il modello di business delle cooperative sociali sembra ricalcato sul modello di welfare della regione: le cooperative gestiscono servizi complessi definiti dalle policy pubbliche
Fino ad ora ha assicurato buoni risultati: crescita economica, lavoro stabile, solidità patrimoniale, vera utilità sociale.
Fino ad ora ha assicurato buoni risultati: crescita economica, lavoro stabile, solidità patrimoniale, vera utilità sociale.
La tendenza verso il futuro sembra evidenziare:
. Limiti nella disponibilità di risorse pubbliche Impatti sul modello ?
. Minore marginalità caratteristica
. Una ulteriore integrazione con la catena del valore della PA
La tendenza verso il futuro sembra evidenziare:
. Limiti nella disponibilità di risorse pubbliche Impatti sul modello ?
. Minore marginalità caratteristica
. Una ulteriore integrazione con la catena del valore della PA
Potranno, le cooperative sociali, aumentare i loro investimenti e la loro rigidità (i loro rischi strategici) senza potere intervenire sulla configurazione del prodotto-servizio? Senza potere agire con maggiore libertà e flessibilità sulla struttura dei costi e dei ricavi?
Debbono cercare di passare da una partnership con la PA basata sulla gestione di servizi complessi a una partnership basata sulla definizione dei modelli di servizio, dei contenuti prestazionali, sulla configurazione stessa delle aree di bisogno: ovvero sulla declinazione delle policy pubbliche?Saranno capaci di adottare un approccio fortemente sperimentale e propositivo, di proporre come sistema una strategia di innovazione, di sfruttare diversità e specifiche culture aziendali e allo stesso tempo di fare regia strategica e organizzativa delle politiche e degli investimenti della sperimentazione e innovazione dei modelli di servizio?
Potranno contare su un approccio aperto, innovativo e sperimentale della Regione e dei comuni, che forse solo innovando potranno difendere e migliorare l’attuale modello di welfare?
1
2
3
4
22
Grazie per l’attenzione
!
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Fonti Ambito anziani e disabili:
Regione Emilia-Romagna “utilizzo del FRNA 2007 e programmazione 2008”
Regione Emilia-Romagna DGR 1682/2998 “Prima attuazione del PSSR 2008-2010 …”
Regione Emilia-Romagna “Rapporto sociale. Ambito anziani” Ottobre 2008
Sito web Regione Emilia-Romagna “Il PSSR della regione Emilia-Romagna 20008-2010”
Regione Emilia-Romagna DGR 1206/2007 “Fondo regionale non autosufficienza. Indirizzi attuativi della DGR 509/2007”
Regione Emilia-Romagna “Primo piano sanitario sociale 2008-2010. Sintesi
Regione Emilia-Romagna DGR 2299/2004 “Piano d’azione per la comunità regionale”
Regione Emilia-Romagna Dati e statistiche SIPS
Regione Emilia-Romagna. Direzione Generale Sanità e Politiche sociali :vari documenti statistici
Ambito infanzia e minori
Deliberazione Consiglio regionale Emilia-Romagna del 20/01/ 2005 “Direttiva sui requisiti strutturali e organizzativi dei servizi educativi … “
Crescere in Emilia-Romagna. Secondo rapporto sui servizi e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza.
Le istituzioni del federalismo, n. 3, 2008. Bambini a ragazzi nella legge regionale sulle nuove generazioni (LR 14/2008)
Regione Emilia-Romagna DGR 846/2007
Regione Emilia-Romagna, Servizio politiche familiari, infanzia e adolescenza. “Direttiva in merito di affidamento familiare … (DGR 11/07/2007, n, 846)
Sito Regione Emilia-Romagna “Regione Emilia-Romagna.it/Infanzia”
Regione Emilia-Romagna “Lavorare per bambini e ragazzi nei servizi sociali territoriali. Una indagine sugli operatori dell’Emilia-Romagna” marzo 2009
Sito Cittadinanzattiva.it
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Fonti
Ambito immigrati
Regione Emilia-Romagna. Deliberazione dell’Assemblea regionale del 16 dicembre 2008 “Approvazione del programma 2008-2011 … “
Ambito salute mentale
Regione Emilia-Romagna DGR 313/2009 “Piano attuativo salute mentale”
Regione Emilia-Romagna DGR 314/2009 “Provvedimenti in ordine … alla materia di sanità penitenziaria … ”
Regione Emilia-Romagna DGR 1533/2006 “ … Prevenzione e … contrasto del consumo di sostanze …. “
Regione Emilia Romagna Servizio sanitario regionale. Rapporto 2008 “Dati del sistema informativo dei servizi di salute mentale dell’Emilia-Romagna. Anno 2007”
Regione Emilia Romagna Servizio sanitario regionale. Rapporto 2008 sul consumo e dipendenza da sostanze in Emilia-Romagna.
Regione Emilia-Romagna “Programma regionale dipendenze patologiche” Obiettivi 2008-2010.
Regione Emilia-Romagna “Lo stato di avanzamento del progetto regionale demenze al 31/12/2007” Dicembre 2008.
Altri documenti – tutti i settori
Regione Emilia-Romagna. “Linee di programmazione e finanziamento delle Aziende del servizio sanitario regionale per l’annno 2009”.
Direzione sociale della Regione Emilia-Romagna. Piani di zona: rilevazione spesa sociale dei comuni singoli e/o associati. Programmi attuativi 2007.