controluce 16mo a colori

In occasione del gemellaggio fra Monte Compatri e Calahorra, l'asso-ciazione culturale "Photo Club Controluce" ha raccolto il suo notevolesignificato storico-culturale e si � impegnata per realizzare questo inser-to speciale a sostegno, anche economico, di questo evento straordinario.Speriamo che il lavoro prodotto da tale sforzo resti nelle case di "tuttinoi monticiani" come ricordo tangibile di un momento che vede ilnostro paese inserirsi in una dimensione culturale molto pi� ampia diquella alla quale eravamo abituati.Ci� rappresenta anche un "provvidenziale" augurio per una correttaproiezione del paese nel consesso europeo che si sta consolidando inquesti mesi e che vede l'Italia partecipare di diritto da protagonista. Inquesto sforzo dobbiamo doverosamente citare il sostegno dato dalleAmministrazioni comunali dei due paesi gemellati, dagli sponsor, siaitaliani che spagnoli, e da tutti coloro che con il loro contributo hannoconsentito la realizzazione di questo inserto.

Associazione culturale "Photo Club Controluce"

Sommario:Pag. 2 Cronaca di un gemellaggio

4 Il Beato Giovanni

6 Calahorra

8 Monte Compatri

10 Cultura, tradizioni e feste a Calahorra

12 Vita economica, industriale e turistica di Calahorra

14 C.I.A.C... si gira pagina

16 Programma del gemellaggio

Sumario:

pag. 3 Cr�nica de un hermanamiento

5 El Beato Juan

7 Calahorra

9 Monte Compatri

11 Cultura, tradiciones y fiestas de Calahorra

13 Vida econ�mica, industrial y turist�ca de Calahorra

15 C.I.A.C... se rueda p�gina

16 Programa de un hermanamiento

Con ocasi�n del hermanamiento entre Monte Compatri y Calahorra, laAsociaci�n Cultural "Photo Club Controluce" ha recogido su notablesignificado hist�rico-cultural y se ha propuesto realizar este n�meroespecial como apoyo, tambi�n econ�mico, de este acontecimientoextraordinario. Esperamos que el trabajo producto de tal esfuerzo quede entre "todosnuestros montichanos" como recuerdo tangible del momento que vivenuestra ciudad inserta en una dimensi�n cultural mucho m�s amplia deaquella a la que est�bamos habituados. Esto representa tambi�n un "pro-videncial" augurio para una correcta proyecci�n del territorio en el Con-sejo Europeo que se est� consolidando en estos meses y que ve partici-par a Italia como protagonista de derecho. En este esfuerzo debemosjustamente citar el apoyo dado por las Administraciones municipales delas ciudades hermanadas, por los sponsors, tanto italianos como espa�o-les, y a todos los que con su contribuci�n han permitido la realizaci�nde esta revista.

Asociaci�n Cultural"Foto Club Contraluz"

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Montecompatri

Circa due anni e mezzo fa un avveni-mento religioso di notevole rilevan-za per la cristianit� accomunava le

citt� di Calahorra (Spagna) e Monte Compa-tri (Italia). Infatti, il 22 marzo 1996 si teneva in SanGiovanni in Laterano, alla presenza del cardi-nale Ruini, dellÕambasciatore di Spagna inItalia, dei rappresentanti della citt� diCalahorra, delPadre Generaledei CarmelitaniScalzi, dei postu-lanti e della rap-presentanza diMonte Compatri,la cerimonia dÕa-pertura del proces-so di Beatificazio-ne del VenerabileP. Giovanni diGes� Maria ÒElCalagurritanoÓ,principale esten-sore della co-stituzione dellÕallo-ra nascente Congregazione dÕItalia dei Car-melitani Scalzi, grande scrittore di mistica econsigliere di numerosi papi.Calahorra e Monte Compatri sono intima-mente unite dalla figura del Venerabile P.Giovanni di Ges� Maria che ebbe i natali nel-la citt� spagnola nel 1564 e venne l� battezza-to il 27 gennaio. Dalla Spagna part� per operare in Italia doveha trascorso la sua vita terrena nel conventodi San Silvestro, tra i Carmelitani Scalzi diMonte Compatri. Morto il 28 maggio 1615nel Convento, il suo corpo incorrotto � espo-sto alla venerazione dei monaci e dei fedelida 383 anni.Nel corso della preparazione della cerimo-nia di beatificazione, una delegazione diMonte Compatri si era recata in Calahorra.Nell'incontro tra i rappresentanti delle duecomunit� veniva gettato il seme per ungemellaggio da effettuarsi in tempi brevi trale due citt�. Circa un mese dopo, una rappresentanza dicittadini di Calahorra guidati dal sindacoFrancisco Javier Saenz, ribadiva a MonteCompatri tale volont�. Cos� nello stesso annoi Consigli delle due citt� deliberavano uffi-cialmente la promozione dell'iniziativa.

Sulla spinta dell'iniziativa, lo scorso mese dimaggio si � tenuta a Monte Compatri una riu-nione storica: il Consiglio Comunale in sedu-ta pubblica ha nuovamente e solennementeproclamato e sancito la propria volont� digemellare la nostra citt� con quella spagnoladi Calahorra, secondo lo spirito e i regola-menti dellÕUnione Europea. EÕ stato il primopasso ufficiale verso il gemellaggio (Òherma-

namiento") vero eproprio che verr�ratificato e festeg-giato a MonteCompatri il 24ottobre, precisa-mente il giornosuccessivo allachiusura della cau-sa ecclesiale dibeatificazione. Alla cerimoniahanno partecipatoil sindaco (Òalcal-deÓ) di Calahorra,don Javier PagolaSaenz, accompa-

gnato da una delegazione ufficiale costituitada Consiglieri Comunali e da membri dellaCommissione preliminare per la realizzazio-ne del gemellaggio. Per Monte Compatrierano presenti il Sindaco Franco Monti, ilConsiglio Comunale al completo e i membridella Commissione preliminare omologa diquella spagnola. Numerosi gli ospiti diriguardo, tra i quali: mons. Giuseppe Matar-rese vescovo di Frascati, Padre GiovanniStrina postulatore della causa di beatifica-zione di p. Giovanni di Ges� Maria, Mada-me Anne de Barsy che pi� di tutti ha forte-mente voluto e perorato la causa del gemel-laggio, Paolo Rinelli Priore del Convento diSan Silvestro che ospita le spoglie del Vene-rabile. Poich� le norme europee prevedono che ledelegazioni delle citt� interessate abbianoalmeno due incontri preliminari ufficiali pri-ma dellÕatto formale, il 29 Agosto una dele-gazione di Monte Compatri guidata dal sin-daco si � recata nella citt� di Calahorra. Icalagorritani hanno preparato ed offerto aimonticiani un'accoglienza calorosa.

Continua e affettuosa � stata la presenza e lapartecipazione di tutta la cittadinanza.

Speciale Monte Compatri-Calahorra 2Notizie inÉ CONTROLUCEhttp://www..controluce.it

settembre/ottobre 1998

Cronaca di un gemellaggio

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Montecompatri, maggio 1998 - Incontro tra le duecomunit�.

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Hace m�s o menos dos a�os y medioque un acontecimiento religioso denotable importancia para la cristia-

nidad uni� la ciudad de Calahorra (Espa�a)y Monte Compatri (Italia).En efecto, el 22 de marzo 1996 tuvo lugar enÒSan Giovanni in LateranoÓ en Roma, con lapresencia del Cardinal Ruini, del Embajadorde Espa�a en Italia, de los representantes dela ciudad deCalahorra, delPadre General delos CarmelitasDescalzos, de lospostulantes y de lareprecentaci�n dela ciudad de Mon-te Compatri, laceremonia deabertura del pro-ceso de Beatifica-ci�n del Venera-ble P. Juan deJes�s Mar�a ÒElCalagurritanoÓ,principal difusorde la costituci�n de la entonces nacienteCongregaci�n de Italia de los CarmelitasDescalzos, gran escritor de m�stica y con-sejero de numerosos papas.Calahorra y Monte Compatri estan �ntima-mente unidas por la figura del Venerable P.Juan de Jes�s Mar�a que naci� en la ciudadespa�ola en 1564 y fue bautizado all� el 27de enero: Desde Espa�a se fue para trabajaren Italia donde transcurri� su vida terrena enel Convento de San Silvestro, entre los Car-melitas Descalzos de Monte Compatri.Muri� el 28 de Mayo de 1615 en el Conven-to; su cuerpo incorrupto est� expuesto a laveneraci�n de los frailes y de los fielesdesde hace 383 a�os.Durante la preparaci�n de la ceremonia debeatificaci�n, una delegaci�n de MonteCompatri, fue a Calahorra. En el encuentroentre los representantes de estas dos Comu-nidades se puso la semilla para un hermana-miento que ten�a que efectuarse dentro depoco tiempo entre estas dos ciudades. M�s omenos un mes m�s tarde, una representaci�nde ciudadanos de Calahorra guiados porAlcalde Francisco Javier Pagola, remach�en Monte Compatri esta voluntad. As� en elmismo a�o las Corporaciones de las dos ciu-

dades decidieron oficialmente la promoci�nde la iniciativa. Por esa iniciativa, el pasadom�s de Mayo hubo en Monte Compatri unareuni�n historica: el Pleno Municipal en unasesi�n p�blica proclam� y sancion� de nue-vo y solemnemente su propia voluntad dehermanar nuestra ciudad con la espa�ola deCalahorra, seg�n el espiritu y los dictados dela Uni�n Europea. Este ha sido el premeo

paso official haciaun hermanamien-to real que se rati-ficar� y se cele-brar� en MonteCompatri el 24 deOctubre, precisa-mente el d�asiguiente del cier-re de la causaecclesi�stica debeatificaci�n. Enla cerimonia haparticipado el Al-calde de Calahor-ra, don Javier Pa-gola S�enz, acom-

pa�ado por una delegaci�n oficial constitu�-da por los Concejales y por todos los miem-bros de la Comisi�n preliminar para la reali-zaci�n del Hermanamiento. Por MonteCompatri estuvieron presentes el AlcaldeFranco Monti, toda la Corporaci�n y losmiembros de la Comisi�n preliminar comoten�a la Delegaci�n espa�ola. Numerososinvitados de honor entre los cuales estaban:Mons. Giuseppe Matarrese, obispo de Fra-scati, Padre Giovanni Strina, postulante dela causa de beatificaci�n del Padre Juan deJes�s Mar�a, Madame Anne de Barsy, quem�s que nadie ha deseado y trabajado por lacausa del hermanamiento, Paolo Rinelli,Prior del Convento de San Silvestro que dahospedaje a los despojos del Venerable.Como las normas europeas prev�n que lasdelegaciones de las ciudades interesadastengan por lo menos dos encuentros prelimi-nares oficiales antes del acto formal, el 29de Agosto una delegaci�n de Monte Compa-tri dirigida por el Alcalde fue a Calahorra.Los Calagurritanos prepararon y ofrecierona los habitantes de Monte Compatri unacalurosa acogida calurosa. La presencia yparticipaci�n de toda la ciudadan�a fue con-tinua y cari�osa.

Especial Monte Compatri-Calahorra 3Notizie inÉ CONTROLUCEhttp://www..controluce.it


Cr�nicade un hermanamiento

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Al battesimo lo chiamarono Giovanni,in religione Giovanni di Ges� Maria,i Monticiani da secoli lo chiamano Ò

Il Beato GiovanniÓ. Nato il 17 Gennaio del 1564 a Calahorra, Citt�della Vecchia Castiglia, da genitori agiati, Gio-vanni ricevette accurata educazione cristianasulle ginocchia di mamma. Iscrittosi a sedicianni allÕuniversit� di Alcal�, per le sue doti dÕin-telligenza e di carattere aveva davanti a s� unfuturo brillante. Atutto ci� si sommava il benes-sere materiale perch�,essendo lÕunico figliomaschio della famiglia, neavrebbe ereditato il cospi-cuo patrimonio che suopadre, Diego de San Pedro,medico, e sua madre AnnaUstarroz, proveniente daricca e nobile famiglia diValderroncal, nel regno diNavarra, accrescevanosempre pi� con il lavoro, lasobriet� della vita e lÕocu-lata amministrazione. AdAlcal�, Giovanni conobbeda vicino la vita e la spiri-tualit� dei figli di SantaTeresa e se ne innamor�tanto da desiderarla pi� ditutti i beni di questo mon-do. Sentendo poi che quel-la era veramente la volont�di Dio, chiese di entrare afar parte di quella famiglianella quale persever� fino alla morte, incarnan-done perfettamente lo spirito. Una serie di provvidenziali coincidenze locondusse in Italia nel convento di SantÕAn-na a Genova, con la finalit� di completaregli studi teologi in vista dellÕordinazionesacerdotale, che avvenne probabilmenteallÕinizio del 1590. I superiori, ammirati perla sua sapienza e compiaciuti per la fortevita interiore che lo animava, decisero benpresto di affidargli la formazione delnascente Carmelo italiano e europeo. Inseguito, realizzata la fondazione di SantaMaria della Scala, a Roma, vi fu inviato percontinuarvi il delicato e fondamentale lavo-ro per il quale diede sempre il meglio di s� eche, praticamente, interruppe solo con la suamorte, avvenuta a Monte Compatri, nel con-vento di San Silvestro.La figura del P. Giovanni, che per molti annifu al centro spirituale di Roma e richiam�lÕattenzione di Papi, di Cardinali, di Vescovie prelati, � poliedrica e complessa, perci� dif-ficile ad essere riassunta in poche linee.Come religioso si applic� costantemente allaperfezione propria del carisma teresiano eraggiunse un alto grado di contemplazionemistica, come educatore � stato inimitabile;come teologo, ricercato ed ammirato; come

scrittore, fecondissimo, non solo nel camporeligioso, ma anche in quello profano; comeconsigliere e superiore generale, insuperabile.Sotto il suo governo estese lÕOrdine in tuttalÕEuropa, in Asia, in Polonia e persino a Leo-poli. Da uomo di Dio che era e vero figlio diSanta Teresa dÕAvila, ne interpret� perfetta-mente lo spirito, dando alla Congregazione diSantÕElia (Il Carmelo dÕItalia) la sua fisiono-mia definitiva, tracciandone le linee essenzia-li: preghiera e apostolato.

Nel 1614, terminato ilmandato di Generale del-lÕOrdine, il P. Giovanni,dopo qualche mese di per-manenza a Roma, si ritir�nella quiete di MonteCompatri per dedicarsi atempo pieno alla contem-plazione delle cose di Dio.Il luogo con i suoi grandialberi, il silenzio e la soli-tudine di quel tempo,rispondeva magnificamen-te alle sue aspirazioni ecostituiva lo spazio idealeper attendere agli insistentirichiami del suo spirito,desideroso solo di Dio. Maforse unÕaltra ragione loaveva consigliato nella

scelta: il presentimento del-la prossima fine. Infatti,qualche mese dopo siammal�. Gli sforzi per

mantenerlo in vita furono inutili. Il Signore lochiamava per ricompensarlo di tutte le fatichesostenute per il bene della Chiesa e lÕincremen-to dellÕOrdine.Mor� il 28 maggio 1616. Per i suoi funerali ilpopolo di Monte Compatri che, in breve tem-po, aveva intuito la sua elevata santit�, accor-se numeroso e non esit� a chiamarlo ÒIl Bea-to GiovanniÓ. Sulla sua tomba si recarono apregare e ad implorare la sua intercessioneper ottenere i favori di Dio, oltre ai Monti-ciani, anche persone delle citt� vicine. Il pellegrinaggio, cominciato nel giorno dellasua morte, dopo quasi quattro secoli, continuaininterrotto. Montecompatri non ha maidimenticato Òil Beato GiovanniÓ alla cui inter-cessione sempre si affida con grande fiducia;questi non ne ha mai deluso le speranze eimplora continuamente sulla citt� e tutti i suoidevoti i favori divini. Si deve allÕaffetto e allavenerazione che i Monticiani hanno per ÒilBeato GiovanniÓ se ultimamente tra Calahor-ra e Montecompatri, tra lÕEbro e il Tevere, siastato lanciato un nuovo e movimentato pontedi amicizia e di collaborazione. Un gesto significativo che si unisce ai tantialtri, destinati ad anticipare profeticamenteil terzo millennio cristiano.

Pier Paolo Di Bernardino



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En el bautismo le llamaron Juan, enreligi�n Juan de Jes�s Mar�a, los habi-tantes de Monte Compatri hace siglos

le llaman Òil Beato GiovanniÓ.Nacido el 17 de Enero de 1564 en Calahorra,ciudad de la antigua Castilla la Vieja, de padresacomodados. Juan recibi� una cuidada educa-ci�n cristiana en el seno familiar. Inscrito a losdieciseis a�os en la Universidad de Alcal�, porsus dotes de inteligencia y de car�cter ten�a antes� un futuro brillante. A todo esto se a�ad�a elbienestar material porquesiendo el �nico hijomasculino de la familia,heredar�a el conspicuopatrimonio que su padre,Diego de San Pedro, m�di-co y su madre Ana Ustar-roz, que ven�a de una ricafamilia de Valle del Ron-cal en el reino de Navarra,aumentaban cada d�a m�scon el trabajo, con lasobriedad de la vida, y conla cautelosa administra-ci�n. En Alcal�, Juanconoci� de cerca la vida yla espiritualidad de loshijos de Santa Teresa y seenamor� en cuantoempez� a desear esa espi-ritualidad mucho m�s quetodos los bienes de estemundo. Sinti� que aqu�llaera de verdad la voluntad de Dios. Pidi� formarparte de aquella familia espiritual en la qu� per-sever� hasta la muerte encarnando perfecta-mente el espiritu. Una serie de providenciales coincidencias lecondujeron en Italia al convento de SantaAna en G�nova, con el fin de completar losestudios de teolog�a para el ordenamientosacerdotal que ocurri� probablemente alcomienzo de 1590. Los superiores que admi-raban su sabidur�a para la fuerte vida interiorque le animaba decidieron muy pronto con-fiarle la formaci�n de la naciente orden delos Carmelitas Descalzos italianos y euro-peos. Luego, realizada la fundaci�n de SantaMar�a de la ÒScalaÓ, en Roma, le enviaronall� para seguir el delicado y fundamental tra-bajo para el cual dio siempre lo mejor de s�mismo y que, pr�cticamente, interrumpi�s�lo con su muerte, que ocurri� en MonteCompatri en el convento de S. Silvestro.La figura del Padre Juan, que durante muchosa�os fue el centro espiritual de Roma y llam� laatenci�n de papas, cardenales, obispos y prela-dos, es poli�drica y compleja y por eso muydif�cil de resumir en pocas l�neas: Como reli-gioso se aplic� constantemente a la perfecci�npropia del carisma de Santa Teresa y alcanz�un alto grado de contemplaci�n m�stica; comoeducador ha sido inimitable; como te�logo,rebuscado y admirado; como escritor, muy



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fecundo, no s�lo en el campo religioso sinotambi�n en el profano; como consejero y supe-rior general, insuperable. Bajo su gobiernoextendi� la orden en toda Europa, en Asia, enPolonia y a�n en Leopoli; Como hombre deDios y verdadero hijo de Santa Teresa de Avi-la, interpret� perfectamente el espiritu, dando ala Congregaci�n de San Elias (Los Carmelitasde Italia) su fisionom�a definitiva, trazando lasl�neas esenciales: Plegaria y apostolado. En1614, acabado el mandato de General de la

Orden, el Padre Juan,despu�s de unos meses depermanencia en Roma, seretir� en la calma de Mon-te Compatri para dedicarseexclusivamente a la con-templaci�n de las cosas deDios. El lugar con susgrandes �rboles, el silencioy la soledad de aquel tiem-po, respond�a magn�fica-mante a sus aspiraciones yconstitu�a el espacio idealpara atender a los insisten-tes llamamientos de suesp�ritu, deseoso s�lo deDios. Pero quiz�s otraraz�n le hab�a aconsejadoen su elecci�n: el presenti-miento de su pr�ximo fin.En efecto, unos meses m�s

tarde enferm�: Los esfuer-zos para mantenerle con

vida fueron in�tiles. El Se�or le llamaba pararecompensarle de todas sus fatigas sostenidaspara el bien de la Iglesia y el incremento de laOrden.Muri� el 28 de mayo de 1616. A sus funeralesla poblaci�n de Monte Compatri que, en pocotiempo, hab�a intuido su elevada santidad acu-di� presta y masivamente y no dud� cuandoempez� a llamarle ÒIl Beato GiovanniÓ. Sobresu tumba se fueron a rogar y a implorar suintercesi�n para obtener los favores de Dios,adem�s de los habitantes de Monte Compatri,tambi�n las personas de las ciudades cercanas.La romer�a, empezada en el d�a de su muerte,despu�s de casi cuatro siglos, continua inin-terrumpida. Monte Compatri nunca ha olvida-do su ÒBeato GiovanniÓ y conf�a siempre ensu intercesi�n. Este Santo nunca ha defrauda-do las esperanzas y implora continuamentelos favores divinos para la ciudad y paratodos sus devotos. Se debe a la veneraci�n quelos habitantes de Monte Compatri tienen porÒil beato GiovanniÓ, el que en estos �ltimostiempos entre Calahorra y Monte Compatri,entre el Ebro y el T�ber se haya sido lanzadoun nuevo movimiento de amistad y colabora-ci�n. Un gesto significativo que se a�ade amuchos otros, destinados a anticipar prof�ti-camente el tercer milenio cristiano.

Pier Paolo Di Bernardino

El Venerable Padre Juan de JesusMaria.

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Cittadina di circa 19.000 abi-tanti nella Spagna centro-set-tentrionale, regione storica

della Vecchia Castiglia. Amministra-tivamente appartiene alla provincia diLogrono, regione di La Rioja. Sorge a358 m dÕaltitudine sulla sinistra delfiume Cidacos, presso il suo sbocconellÕEbro. EÕ sede vescovile, soggettaal metropolita di Pamplona eTudela. Calahorra � una dellepi� antiche citt� dalla Rioja.Abitata gi� mille anni prima diCristo da popolazioni indoeu-ropee. Molti sono i ritrovamen-ti archeologici che lo dimostra-no. Nel II secolo a.C. nasce laCalagurris iberica. Antichissi-mo insediamento preromano,si chiam� Calahuria.Gi� dal I secolo a.C. la presen-za e lÕinfluenza romana sonopredominanti. Sertorio cerc� ditener testa ai generali romaniPompeo e Metello che voleva-no restituire le terre di SpagnaallÕimpero romano. NellÕanno72 Calahorra fu distrutta e inrelazione a questo fatto nac-quero molte leggende: come laÒfame calagurritanaÓ che rac-conta dei cittadini che per sopravvi-vere allÕassedio dovettero mangiarecarne umana. In seguito prese il nomelatino di Calagurris, a cui GiulioCesare, che ne cur� la riedificazione,fece aggiungere il suffisso ÒJuliaÓ.Divenuta municipio romano, ebbe ilprivilegio di battere moneta propria.Sotto i regni di Augusto e Tiberio,Calahorra raggiunse un grande splen-dore e ancora di pi� sotto M.FabioQuintiliano autore di un trattato dipedagogia molto conosciuto. Con ilmartirio di Emeterio e Celedonio, duesoldati della VII legione Gemina, siha il primo riferimento con la religio-ne cristiana (300); i due martiri sono ipatroni della citt�. Nel IV secolo

diventa sede episcopale e capitalereligiosa del Nord della penisola. Perla sua posizione altamente strategica(sita su una collina, domina la valledellÕEbro) fu al centro di numerosifatti dÕarme e di lunghi assedi: daAnnibale a Pompeo, fino alle guerrecarliste nel 1834. I re di L�on conces-sero a Calahorra particolari diritti e

libert� municipali (ÒfueroÓ) conAlfonso VII, ai quali Alfonso X ilSaggio aggiunse nel 1225 altri privi-legi. Non � dunque un caso che nellostemma civico compaia la definizionedi Ònobilissima e fedelissima citt�.ÓDurante la dominazione araba fuconquistata e persa varie volte, finch�la conquista da parte dei re cattolici(1512) mise fine alle guerre e pacific�le frontiere tra Navarra e Aragona. Inquesto territorio transitato dalle pi�importanti civilt� dellÕantichit�(Romani, Celti, Musulmani) riman-gono numerose le tracce del loro pas-saggio. Tra i monumenti di maggiorinteresse si citano le vestigia romanedellÕacquedotto e del circo, il palazzo

vescovile e la Cattedrale, costruita sulluogo del martirio dei SS. Emeterio eCeledonio, poi divenuti i patroni del-la citt�.Le principali attivit� economiche sibasano sullÕagricoltura, che ha datoorigine nello stesso luogo a numerosistabilimenti di lavorazione e trasfor-mazione. Si coltivano i cereali, si �

sperimentata la coltura del riso.Si produce un vino di buonaqualit�, in sintonia con la tradi-zione specifica della regione diLa Rioja a cui appartiene. Lacostruzione del canale diLodosa entrato in funzione nel1947 ha dato un ulteriore svi-luppo allÕagricoltura. InCalahorra si concentrano lemaggiori piantagioni di pomo-dori, lattuga ed asparagi. UnÕattivit� di rilievo � ancherappresentata dallÕallevamentodi bestiame (bovini, ovini,caprini) e di cavalli.Oltre al Venerabile Padre Gio-vanni di Ges� Maria, Calahor-ra annovera altri figli illustri:Quintiliano, uno dei massimiesponenti della cultura latina, eil poeta Prudenzio. MarcoFabio Quintiliano (I¡ secolo

d.C.) nacque nella citt� iberica mastudi� a Roma, ove divenne celebreoratore, avvocato e letterato. Fu mae-stro di Plinio il Giovane e forse diTacito, nonch� precettore di famigliaper Vespasiano e Domiziano. Insignemodello di eloquenza, Quintiliano fuun continuatore dellÕopera di Cicero-ne in chiave pi� moderna, tanto dainfluenzare concretamente le scuoledi pensiero delle et� successive. Aurelio Prudenzio Clemente visseinvece nel IV secolo d.C. e fu forse ilpi� grande tra i poeti latini cristiani.Autore di poemi religiosi di alta spiri-tualit�, fu nel Medioevo che la suafama giunse allÕapice di una enormepopolarit�.



CalahorraCalahorraUna delle pi� antiche citt� dalla Rioja

Abitata gi� mille anni prima di Cristo da popolazioni indoeuropee

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Uno scorcio di Calahorra.



CalahorraCalahorraUna de las ciudades m�s antiguas de la Rioja

Fu� habitada ya mil a�os antes de Cristo por poblaciones indoeuropeas

Calahorra es una peque�a ciu-dad de m�s o menos 19.000habitantes en la Espa�a centro-

norte, regi�n hist�rica de Castilla laVieja. Por lo que se refiere a la admi-nistraci�n la ciudad pertenece a laComunidad Aut�noma de la Rioja.Surge a 358 m de altitud sobre la ribe-ra izquierda del r�o Cidacos, cerca desu desembocadura en el r�oEbro. Esta ciudad es sede epi-scopal, sujeta al arzobispo dePamplona y Tudela. Calahorraes una de las ciudades m�s anti-guas de la Rioja. Fu� habitadaya mil a�os antes de Cristo porpoblaciones indoeuropeas. Muchos son los hallazgosarqueol�gicos que lo demue-stran. En el siglo II a.C. nace laCalagurris ib�rica. Es una anti-qu�sima inslalaci�n preromanaque luego se llam� Calahuria.Ya desde el primer siglo a.C. lapresencia y la influencia roma-na son predominantes. Sertoriointent� resistir a los generalesromanos Pompeyo y Meteloque quer�an restituir las tierrasde Espa�a al Imperio romano.En el a�o 72 Calahorra fu�destruida y en relaci�n a estehecho nacieron muchas leyen-das: como la de la ÒHambre calagurri-tanaÓ que cuenta que los ciudadanos,para sobrevivir al sitio, tuvieron quecomer carne humana. Luego esta ciu-dad tom� el nombre latino de Calagur-ris, al cual Julio C�sar, que se encarg�de la reedificaci�n, hizo a�adir elsufijo ÒJuliaÓ. Cuando se convirti� enmunicipio romano, tuvo el privilegiode acu�ar su moneda. Bajo los reinosde Augusto y Tiberio, Calahorraalcanz� un gran esplendor y a�n m�sbajo M. Fabio. Quintiliano, autor deun tratado de pedagog�a muy conoci-do. Con el martirio de Emeterio yCeledonio, dos soldados de la VIIlegi�n Gemina, se tiene la primerareferencia a la religi�n cristiana (300),los m�rtires son los patronos de la ciu-

dad. En el siglo IV la ciudad es sedeepiscopal y capital religiosa del Nortede la pen�nsula. Su posici�n muyestrat�gica (se encuentra sobre unacolina, domina el valle del Ebro) fue elcentro de de numerosos hechos b�licosy de largos sitios. De Anibale a Pom-peyo, hasta las g�erras carlistas en1834. Los reyes de L�on concedieron

a Calahorra particulares derechos ylibertades municipales (ÒFueroÓ) conAlfonso VII, a los cuales Alfonso X elSabio a�adi� en 1225 otros privile-gios. No es entonces casual que en elescudo de la ciudad aparezca la defini-ci�n de Òciudad muy noble y fielÓ.Durante la dominaci�n �rabe fu� con-quistada muchas veces, hasta que laconquista por parte de los ReyesCat�licos (1512) puso fin a las guer-ras y pacific� las fronteras entreNavarra y Arag�n. En este territoriotransitado por las m�s importantescivilizaciones de la antig�edad(Romanos, Celtas, Musulmanes) per-manecen numerosas huellas de supaso . Entre los monumentos demayor inter�s destacan las huellas

romanas del acueducto, del circo, delpalacio episcopal y la Catedral, con-struida sobre el lugar del martirio delos SS. Emeterio y Celedonio, luegoconvertidos en patronos de la ciudad.Las principales actividades econ�mi-cas se basan sobre la agricultura, queha dado origen en el mismo lugar anumerosos establecimientos de ela-

boraci�n y transformaci�n. Secultivan los cereales, se haexperimentado el cultivo delarroz. Se produce vino de bue-na calidad, como quiere la tra-dici�n en particular de laregi�n de la Rioja. La con-strucci�n del canal de Lodosaque ha empezado a funcionaren 1947 ha hecho intensificarel desarrollo de la agricultura.En Calahorra se concentranlos mayores plant�os de toma-tes, lechuga e esp�rragos. Unaactividad de relieve es tambi�nla cr�a de ganado (los bovinos,los �vidos, los los caprinos) yde caballos.M�s all� del Venerable PadreJuan de Jes�s Mar�a, Calahorracuenta con otros hijos ilustres:Quintiliano, uno de los expo-nentes de la cultura latina, y elpoeta Prudencio. Marco Fabio

Quintiliano (I siglo d.C ) naci� en laciudad ib�rica pero estudi� en Roma,all� se convirti� en un ilustre orador ,avocado y literato. Fu� maestro dePlinio el Joven y quiz�s de T�cito, ytambien preceptor de la familia deVespasiano y Domiziano. Insigne modelo de elocuencia, Quin-tiliano continu� en la obra de Cicer�nen clave moderna, tanto que influy�concretamente en las escuelas de pen-samiento de las edades siguientes.Aurelio Prudencio Clemente vivi� enel siglo IV d.C. y quiz�s fu� el m�sgrande entre los poetas latinos cristia-nos. Autor de los poemas religiososde alta epiritualidad, fu� en la EdadMedia cuando su fama lleg� hasta elpunto de una gran popularidad.

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Monte Compatri � una delle localit�pi� amene dei Castelli Romani. Unpaese di circa ottomila abitanti,

posto a circa 600 metri s.l.m. su uno dei rilie-vi occidentali dei lussureggianti Colli Alba-ni. Dista appena 27 km. da Roma, cui � lega-to da una efficiente rete di comunicazione.Paese antichissimo, risalendo le sue origini,secondo la leggenda, al 1268 a.C., ad opera diGlauco della stirpe di Minosse, mitico re diCreta. Virgilio nel-lÕEneide chiamaqueste genti La-bici, gente dagliscudi dipinti, eLabico la lorocitt�. Labico fuuna delle famose30 citt� della Fede-razione Latina. Fudistrutta nel 418a.C. da Roma. Isuperstiti si raccol-sero pi� a valle e sifusero con i coloniromani cui venne-ro distribuite le terre. La nuova citt� fiorentedurante il periodo repubblicano, decade aseguito delle guerre sociali, per risorgeredurante il cristianesimo, divenendo una dellesei diocesi suburbicarie. Nel IX secolo i Sara-ceni la radono al suolo e ne disperdono gli abi-tanti. I superstiti risalgono al monte che fu deiloro padri e ridanno vita a quello che verr�chiamato nel primo documento scritto del1090 "Castrum Montis Compatris". Dai contidi Tuscolo che lo usurparono alla Chiesa, pas-s� agli Annibaldi, parenti di Innocenzo III,quindi, nel 1423 ai Colonna che vi eressero ilcastello, oggi soffocato da sovrastrutture edili-zie. Nel 1582 il feudo fu acquistato dal cardi-nale Marco Sitico Altemps, nipote di Pio IVdei Medici di Milano. Gian Angelo Altemps,figlio del cardinale, nel 1613 lo vendette alcardinale Scipione Borghese, nipote adottivodi Paolo V, che lo eresse a Principato.I Borghese ne promossero lÕautonomia favo-rendone lo sviluppo democratico almeno perquanto riguarda lÕamministrazione locale.Nel lungo periodo borghesiano (1613-1870)il paese ebbe il suo massimo sviluppo. LÕabi-tato dalla cima del Monte si estese lungo ifianchi di esso fino a valle e la modesta cap-pella del castello fu trasformata in chiesaparrocchiale alla quale venne conferito alla

fine del secolo XIX lÕaspetto attuale, con ilsuo ingresso solenne dominato dal palazzoBorghese, oggi sede del Comune. Comincia-rono le prime case a salire verso S. Silvestro,l'ameno colle che si erge di fronte all'abitato.L'Abbazia fu donata ai Carmelitani Scalzi il18 dicembre del 1603. Primo priore fu PadreAlberto del Sacramento. Gli successe PadreGiovanni di Ges� Maria, di Calahorra. Qu�egli mori il 20 maggio 1615, in odore di san-

tit�. Il suo corpoesposto in un'urnaa destra dell'altaremaggiore, fu da su-bito venerato daimonticiani che af-fettuosamente lor iba t t ezza rono"Lu beatu Giu-vanni". Da S. Silvestro u-scirono per la loromissione nel mon-do illustri figli diMonte Compatri,tra i quali Pietro

venerato in Ispagna ove � sepolto nella cat-tedrale di Oviedo e pi� tardi illustri religiosiche onorarono la Chiesa. Tra di essi padre Antonio di Ges� al secoloAntonio Augusto Intreccialagli, vescovo diCaltanissetta (1907) e arcivescovo di Mon-reale (1914), morto in onore di santit�. Nel1991, con la sua elevazione a ÒDottore dellaChiesaÓ si � iniziato il processo di beatitica-zione del medesimo.Nel campo civile molti uomini si distinse-ro. Nel lontano 1600, Filippo Luzi, chiama-to ÒPictore de Monte Compatri" accademi-co di S. Luca, autore di pregevoli opere dis-seminate nelle chiese di Roma. Nel campodelle lettere va ricordato Marco Mastrofini(1763-1845), teologo, filosofo, letterato,economista, scienziato. Di lui si disse: "Luce del Sacerdozio e delsapere italico. Tent� la meravigliosa armo-nia della ragione col Mistero, ricerc� e fecenote le vie del Giusto, rifior� lo studio delvero con la pratica del bello". A distanza di oltre un secolo un altro figliodi Monte Compatri appare alla ribalta dellanotoriet�: Placido Martini, avvocato, chevot� la sua vita al bene dei suoi concittadinifino al martirio. EÕ uno dei martiri pi� puridelle Fosse Ardeatine.



Monte CompatriMonte CompatriLe sue origini risalgono, secondo la leggenda, al 1268

a.C., ad opera di Glauco della stirpe di MinosseMontecompatri

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Monte Compatri es una de las locali-dades m�s amenas de los ÒCastelliRomaniÓ (Castillos Romanos). Un

pueblo de m�s o menos ocho mil habitantes,puesto a 600 metros al nivel del mar sobreuno de los relieves occidentales de los luju-riantes ÒColli AlbaniÓ (Colinas de Albano).Dista apenas 27 kil�metros de Roma y conesta ciudad tiene conexi�n por una eficientered de comunicaci�n. Pueblo antiqu�ssimo,sus or�genes arrancan, seg�n la leyenda, del1268 a.C. porobra de Claveo dela estirpe de Mi-nos, rey de Creta.Virgilio en laÒEneidaÓ llama aestos pueblos ÒLa-biciÓ (Labicos),gente con losescudos pintados,y Labico era laciudad de estepueblo. Labico fu�una de las famosas30 ciudades de laFederaci�n Latina.Fu� destruida en418 a.C.por Ro-ma. Los sobrevi-vientes se refugiaron en el valle y se fundie-ron con los colonos romanos a los cuales fue-ron distribuidas las tierras. La nueva ciudadfloreciente durante el per�odo republicanodacay� por las guerras sociales, para resurgirdurante el Cristianismo, convirti�ndose enuna de las seis di�cesis suburbicarias.En el siglo IX los Sarracenos la destruyerony dispersaron a los habitantes. Los sobrevi-vientes subieron hasta el monte que fu� desus padres y restituyeron vida a lo que, en elprimer documento escrito, se llamar�a en1090 ÒCastrum Montis CompatrisÓ. Estepueblo pas� de los Condes de Tuscolo, quelo usurparon a la Iglesia, a la familia deÒAnnibaldiÓ, parientes de Inocencio tercero;luego en 1423 a la familia de ÒColonnaÓ queedificaron all� un castillo, hoy sofocado porlas constructiones superpuestas. En 1582 elfeudo fu� adquirido por el Cardinal MarcoSitico Altemps, sobrino de Pio IV de ÒMedi-ciÓ de Milan. Gian Angelo Altemps, hijo delCardinal le vendi� en 1613 al Cardinal Sci-pione Borghese, nieto adoptivo de Pablo Vque lo erig�� en principado.Los ÒBorgheseÓ promovieron la autonom�a yel desarrollo democr�tico por lo menos por loque se refiere a la administracci�n del lugar.En el largo per�odo de los ÒBorgheseÓ (1613-1870) el pueblo tuvo su max�mo desarrollo.Los habitantes de la cima del monte seextendieron a lo largo de los costados de la

monta�a hasta el valle y la modesta capilladel castillo fu� transformada en una iglesiaparroquial a la cual fu� conferido el aspectoactual a finales del siglo XIX con su entradasolemne del Palacio ÒBorgheseÓ, hoy sededel Ayuntamiento.Las primeras casas empezaron a subir haciaS. Silvestro, la amena colina que se hierguefrente al pueblo. La Abad�a fu� donada a losCarmelitas Descalzos el 18 de diciembre de1603. El primero prior fu� Alberto de Sacra-

mento. Le sucedi�el Padre Juan deJes�s Mar�a deCalahorra. Aqu�muri� el 20 demayo 1615, enolor de santidad.Su cuerpo expue-sto en una urna ala derecha del altarmayor, fu� enseguida veneradopor los habitantesde Monte Compa-tri que cari�osa-mente le rebauti-zaron ÒLu beatuGiovanniÓ. De S.Silvestro salieron

para su misi�n en el mundo ilustres hijos deMonte Compatri entre los cuales Pedro vene-rado en Espa�a donde est� sepultado en laCatedral de Oviedo, y m�s tarde los m�s ilu-stres religiosos que honraron la iglesia.Entre ellos el Padre Antonio di Jes�s enton-ces Augusto Intreccialagli, obispo de Calta-nissetta (1907) y arzobispo de Monreale(1914) muerto en olor de santidad. En 1991con su elevaci�n a ÒDoctor de la IglesiaÓ seha empezado el proceso para su beatifica-ci�n.En el campo civil muchos hombres se distin-guieron. En el lejano 1600, Filippo Luzi, lla-mado Ò Pictore de Monte CompatriÓ acad�-mico de S. Luca, autor de las apreciablesobras diseminadas en las iglesias de Roma.En el campo de las letras hay que destacarMarco Mastrofini (1763-1845) te�logo, fil�-sofo, literato, economista, cient�fico.Se dijo de �l ÒLuz del Sacerdocio y del saberit�lico. Intent� la maravillosa armon�a de laraz�n con el Misterio. Indag� e hizo conocerlas calles del Justo, refloreci� el estudio dela Verdad con la practica del HermosoÓ . Am�s de un siglo de distancia otro hijo deMonte Compatri apareci� en la escena de lanotoriedad: Placido Martini, abogado, �ldedic� su vida al bien de su ciudadanoshasta el martirio. Es uno de los m�rtires m�s puros de lasÒFosse ArdeatineÓ.



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I l polso di una citt� si misura, tra lealtre cose, attraverso la popolazio-ne dei suoi cittadini nella vita cul-

turale della sua citt�.LÕavvento della democrazia in Spagnaha propiziato un grande cambiamentoculturale in cui i principali promotorisono stati la volont� politica e il risor-

gere dellÕAssociazionismo. E Calahor-ra ha seguito lo stesso processo. LÕapparizione di numerose Associazio-ni culturali desiderose di operare e diessere coinvolte nella vita culturale e ilgrande sforzo dellÕAmministrazioneche, creando infrastrutture, lavorandosulla formazione e sulla diffusione cul-turale e appoggiando lÕincipiente asso-ciazionismo, hanno fatto s� che oggiCalahorra sia una citt� con una grandeattivit� culturale, abbondanti Centrieducativi di tutti i livelli e numerosigruppi artistici e culturali: Orfe�n, Pul-so Y P�a, Joven Orquesta, Bandamunicipal de M�sica e Orquesta delConnservatorio sono i gruppi musicalidi matrice classica. Un Gruppo Muni-cipale di Danza si incarica di mantene-re e promuovere il folclore autoctono,due gruppi di teatro amatoriale e varigruppi di musica pop e rock e pi� di 70associazioni che svolgono unÕattivit�varia culturale o sportiva: cinema,video, filatelia, conservazione delpatrimonio, calcio, pallacanestro, pallabasca, scacchi, atletica.....Tutta questa attivit� riunisce un buonnumero di adulti e, soprattutto giovani,che sono il futuro di ogni citt�.La GASTRONOMIA calagurritana ha persuoi prodotti base quelli provenientidal suo terreno fertilissimo che permet-te di magiare delle verdure differentidurante tutto lÕanno. In primavera laminestra di verdure e gli asparagi fre-schi. In estate pomodori e lattuga fan-no da base a deliziose insalate.I peperoni annunciano la venuta del-

lÕautunno. EÕ tradizione arrostirli instrada, in grandi recipienti che si fannoardere con legna e carbone vegetale.LÕinverno, pur essendo freddo, non �meno produttivo nel suo fertile terreno.Ora crescono le verdure pi� delicate:cardi, carciofi, cavolfiore e la ÒborrajaÓesclusiva di La RiojaÓ.Tutti questi prodotti possono essereacquistati direttamente dagli agricolto-ri nel tradizionale mercato che ognigioved�, sin dal Medio Evo, si tiene aPlaza del Raso.Insieme alle verdure lÕabbacchio � ilpiatto speciale della cucina calaguirri-tana. E il pesce, portato tutti i giorni daiporti del Cantabrico. Il pasto si accompagna dai buoni vinide la Rioja, elaborati nella ÒBottegaCooperativaÓ.

Frutta fresca del nostro territorio(mele, ciliegie, fragole, pesche, pere,meloni, uva) e paste tipiche (manteca-to, focaccine, mantecato burroso e Òlapasta di CalahorraÓ) completano ilmen�.

FESTELe feste costituiscono il miglior espo-nente della tradizione del paese. ACalahorra girano a ruota intorno ai suoipatroni San Emeterio e San Celedonio,soldati romani che patirono il martiriopresso il fiume Cidacos. Si celebranodue volte lÕanno: il 3 Marzo, festivit� deisanti, e dal 25 al 31 agosto le feste mag-giori che commemorano il trasferimentodelle reliquie dei santi nellÕanno 1561.Feste di carattere prevalentementepopolare, costituiscono una grandeparentesi nella vita quotidiana: lÕatti-vit� lavorativa si interrompe e la stradasi riempie di gente e di attivit� festive.La base tradizionale delle feste sono:lÕEncierro, cio� la chiusura dei tori nel-le stalle dalla Plaza de toros, le corridee le sagre allÕaria aperta con famoseorchestre. Completano la festa le

ÒPe�asÓ, con la musica e il tradiziona-le ÒzurracapoteÓ, che si offre gratuita-mente a chiunque lo desideri e si bevein una bottiglia di terracotta.Tradizionali sono anche le Òchuleta-dasÓ per strada: le costolette di agnelloarrostite sulla brace e mangiate infamiglia o con gli amici in manierainformale.La Settimana Santa, recentementedichiarata Òdi interesse regionaleÓ,offre attivit� come il Òmercato roma-noÓ, che ricrea lÕambiente dei mercatidella Roma antica, rievocando cos� lospendore de ÒCalagurrisÓ; La Rappre-sentazione vivente della Passione diCristo, con pi� di 100 calagurritani,attori improvvisati, per questo grandespettacolo teatrale di luce e suono. Eper ultimo, la Grande Processione delVenerd� Santo, con pi� di 20 quadri cherappresentano la Passione e pi� di 400operatori, con la quale Calahorra siunisce alla tradizionale Settimana San-ta spagnola.Per quel che riguarda lÕaspetto ludicocÕ� Òlos borregosÓ, un gioco di scom-messe intorno ad un tavolo con le pal-line, tradizione ancestrale riservatasolo agli uomini.Il Natale riunisce anche due grandi tra-dizioni spagnole: ÒEl Bel�nÓ, con lÕin-stallazione nel Paseo del Mercadal diun grande Betlemme (presepio) di pi�di 600mq che riproduce elementiarchitettonici della citt� e delle sue for-me di vita. E Òla Cavalcata dei ReMagiÓ il 5 gennaio. La festa infantiledellÕillusione.Calahorra � una citt� moderna, innova-trice e aggiornata a proposito dellenuove tendenze della cultura del Paese.Per� al tempo stesso segue fedelmentela sua tradizione, la sua storia e i suoicostumi, cosciente del fatto che nellaconnessione di questi due aspetti,modernit� e tradizione, sta la chiavedello sviluppo intellettuale di un paese.



Cultura, tradizioni e feste a CalahorraCultura, tradizioni e feste a CalahorraLÕAmministrazione ha creato infrastrutture ed ha appoggiato lÕincipiente associazionismo

Ci� ha fatto s� che oggi Calahorra sia una citt� con una grande attivit� culturale

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El pulso de una ciudad se mide,entre otras cosas, por la partici-paci�n de los ciudadanos en la

vida cultural de su ciudad. El advenimiento de la democracia enEspa�a propici� un gran cambio cultu-ral cuyos motores han sido la voluntadpol�tica y el resurgir del Asociacioni-

smo. Y Calahorra ha seguido el mismoproceso.La aparici�n de numerosas Asociacio-nes culturales deseosas de trabajar y deimplicarse en la vida cultural, y el granesfuerzo de la Administraci�n creandoinfraestructuras, trabajando en forma-ci�n y difusi�n cultural y apoyando elincipiente asociacionismo, han hechoque hoy Calahorra sea una ciudad congran actividad cultural, abundantesCentros educativos de todos los nivelesy numerosas agrupaciones art�sticas yculturales: Orfe�n, Pulso y P�a, JovenOrquesta, Banda Municipal de M�sicay Orquesta del Conservatorio son agru-paciones musicales de corte cl�sico.Un Grupo Municipal de Danzas seencarga de mantener y promocionar elfolclore aut�ctono; dos grupos de tea-tro aficionado y varios grupos de m�si-ca pop y rock y m�s de 70 asociacionesque desarrollan una variada actividadcultural o deportiva: cine, v�deo, filate-lia, conservaci�n del patrimonio, f�t-bol, baloncesto, pelota, ajedrez, atleti-smo...Toda esta actividad agrupa a un buenn�mero de adultos y, sobre todo, j�ve-nes, que son el futuro de toda ciudad.La GASTRONOMêA calagurritana tiene subase en los productos procedentes desu rica y variada huerta que permitecomer verduras diferentes durante todoel a�o. En primavera, la menestra deverduras y los esp�rragos frescos. Enverano, tomates y lechugas sirven de

base a deliciosas ensaladas.Los pimientos anuncian la llegada deloto�o. Es tradicional asarlos en la cal-le, en grandes recipientes que se atizancon le�a o carb�n vegetal. El invierno, aun siendo fr�o, no esmenos productivo en la huerta. Ahorase dan las verduras m�s delicadas: car-dos, alcachofas, coliflor y la ÒborrajaÓ,exclusiva de La Rioja.Todos estos productos pueden com-prarse directamente al agricultor en eltradicional mercado que cada Jueves,desde la Edad Media, tiene lugar en laPlaza del Raso. Junto a las verduras, el cordero es elplato estrella de la cocina calagurrita-na. Y los pescados, tra�dos diariamentede los puertos del Cant�brico.La comida se acompa�a de los buenosvinos de Rioja, elaborados en la Bode-ga Cooperativa. Frutas frescas de nue-stra huerta( manzanas, cerezas, fresas,melocotones, peras, melones, uva...) ypastas t�picas (mantecados, magdale-nas, mantecosas y Òpastel calagurrisÓ)completan el men�.FIESTASLas fiestas constituyen el mejor expo-nente de la tradici�n de un pueblo. EnCalahorra giran en torno a sus patro-nos, San Emeterio y San Celedonio,soldados romanos que sufrieron marti-rio junto al r�o Cidacos. Se celebrandos veces al a�o: el 3 de Marzo, festi-vidad de los Santos, y del 25 al 31 deAgosto, fiestas mayores que rememo-ran la traslaci�n de las reliquias de losSantos en el a�o 1.561.Fiestas de car�cter eminentementepopular, constituyen un gran par�ntesisen la vida diaria: la actividad laboral seinterrumpe y la calle se llena de gentey actividad festiva.La base tradicional de las fiestas sonlos encierros, las corridas de toros y lasverbenas al aire libre con afamadasorquestas. Completan la fiesta lasÒPe�asÓ, con su m�sica y el tradicionalÒzurracapoteÓ, que se ofrece gratuita-mente a todo el que lo desee y se bebeen porr�n.Tradicionales son tambi�n las Òchule-tadasÓ en la calle: chuletas de corderoasadas a la brasa y comidas en familiao con amigos de una manera informal.La Semana Santa, recientementedeclarada Òde inter�s regionalÓ, ofreceactividades como el ÒMercado roma-

noÓ, que recrea el ambiente de los mer-cados de la Roma antigua, rememoran-do as� el esplendor de ÒCalagurrisÓ; LaEscenificaci�n viviente de la Pasi�n deCristo, con m�s de 100 calagurritanos,actores improvisados para este granespect�culo teatral de luz y sonido. Ypor �ltimo, la Magna procesi�n deViernes Santo, con m�s de 20 pasos y400 trabadores, con la que Calahorra sesuma a la tradici�n de la Semana San-ta espa�ola. En el aspecto l�dico, Òlos

borregosÓ, juego de apuestas en torno auna mesa con bolas, tradici�n ancestralen Calahorra y reservado s�lo a loshombres.La Navidad recoge tambi�n dos gran-des tradiciones epa�olas: El Bel�n, conla instalaci�n en el Paseo del Mercadalde un gran Bel�n de m�s de 600 m2que reproduce elementos arquitect�ni-cos de la ciudad y sus formas de vida.Y la Cabalgata de los Reyes Magos eld�a 5 de enero. La fiesta infantil de lailusi�n. Calahorra es una ciudadmoderna, innovadora y al tanto de lasnuevas tendencias de la cultura delpa�s. Pero, al tiempo, sigue fiel a su tra-dici�n, su historia y sus costumbres,consciente de que en la conjunci�n deambos aspectos, modernidad y tradi-ci�n, est� la clave del desarrollo inte-lectual de un pueblo.

Cultura, tradiciones y fiestas de CalahorraCultura, tradiciones y fiestas de CalahorraEl gran esfuerzo de la Administraci�n creando infraestructuras y apoyando el incipiente

asociacionismo, han hecho que hoy Calahorra sea una ciudad con gran actividad cultural

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Calahorra si � sempre distinta peril suo spirito di ÒpermaneteintegrazioneÓ. LÕessenza cala-

gurritana si � caratterizzata non perarretrare di fonte alle novit�, ai progres-si ed ai rinnovamenti tecnici, bens� peraverli saputi assimilare e sviluppare sindal primo momento.Dal suo essere una societ� prevalente-mente agricola, prese immediatamentele redini dellÕindustria di trasforma-zione alimentare, attraverso ogni tipoindustria di conservazione e di reci-pienti metallici. Calahorra costru� unsuo asse e divenne un punto di riferi-mento. Erano gli anni 60' e 70' eCalahorra viveva il suo grandemomento di espansione economica edemografica.Durante questa seconda met� del seco-lo XX, il territorio fertilissimo diCalahorra si � specializzato nellÕoffrireprodotti di eccellente qualit� e ricono-sciuti come tali in tutte le tavole delnostro paese. Prodotti concreti come ilcavolfiore, il carciofo, la borrana, labietola o il pomodoro continuano adessere, anno dopo anno, la punta didiamante della nostra offerta agricola.Attualmente, un ampio settore dellÕa-gricoltura calagurritana si � evolutafino allÕelaborazione di piante e semigerminati in numerosi vivai ben attrez-zati che permettono lo sfruttamentoagricolo di tutta la nostra geografia.Merita una menzione a parte lÕarea viti-cola calagurritana. Marcata nella deno-minazione di origine Rioja, la produzio-ne di vino nella nostra citt� si � evolutafino ad unÕofferta di qualit� e unÕelabo-razione attenta e tecnologicamente avan-zata. Un vino che fa appena una decinadi gradi (ha trovato poca concorrenza) �divento ora il suo punto di forza. Nonostante, lÕindustria di Calahorranon si restringe unicamente al settoredella trasformazione agroalimentare.Un poligono completo industriale(Tejer�as) unito ad uno straordinarionodo di comunicazioni (N32, autostra-da Bilbao-Saragoza, stazione di Renfe)sono il punto ideale per lÕinsediamentodi imprese di materiale da costruzione,cartonaggio, trasformazione del cauc-ci�, scarpe ecc.

Per�, forse, il settore di punta in questofine secolo sar� il commercio e i ser-vizi. Calahorra dispone di una posizio-ne strategica allÕinterno della regionedella riva dellÕEbro. CÕ� un commerciodi prodotti di qualit� che convive per-fettamente con la spinta delle due gran-di superfici istallate nei dintorni. Inol-tre, Calahorra � un punto dÕattrazioneper unÕofferta di luoghi di relax variae dinamica. A parte il settore privato,quello pubblico ha saputo dotare lacitt� di servizi di alta qualit�, come leÒPiscine dÕEstate e al CopertoÓ, variPadiglioni multisportivi, un museo eun obiettivo che completer� lÕintensa ecompleta offerta culturale: il teatro, lacui riabilitazione definitiva coincider�con la fine di questo millennio.A tutto ci�, si aggiunger�, prossima-mente, la messa in moto dellÕOspedaleRegionale, la rivendicazione calagurri-tana e della Rioja per eccellenza che,senza dubbio, sar� il catalizzatore delfuturo sociale e economico della citt�.E se cÕ� un settore che � stato protago-nista di un impulso spettacolare in que-sti ultimi anni questo � stato, senzadubbio, quello turistico. Il Comune, ilgoverno della Rioja e tutti i settori pre-cedentemente segnalati sono riusciti adunirsi in un obiettivo comune comequello di offrire Calahorra come unprodotto di alta attrattiva turistica.LÕindustria alberghiera calagurritanaha indovinato nellÕindirizzare i suoisforzi verso il conseguimento di uncongiunto di alta qualit� nel quale laverdura, il vino, il Patrimonio Storico

Artistico, le tradizioni e soprattutto lui,il carattere calagurritano, sono le stellepi� brillanti.Queste righe vengono scritte alcunigiorni dopo che la Settimana SantaCalagurritana � stata premiata con lÕo-norificenza di ÒInteresse TuristicoregionaleÓ. Le Processioni-mimate concura dalla Confraternita di ÒLa Vera-cruzÓ - mercaforum o la rappresentazio-ne vivente della Passione -punto dÕattra-zione per migliaia di visitatori di tutta laSpagna- fanno della Settimana Santa unappuntamento pi� che obbligato.A questo si uniscono altri eventi socio-culturali veramente dÕattrazione: FestePatronali di Marzo e Agosto, il FestivalFolklorico Internazionale, Il Festivaldelle Giovani Orchestre, urbania(Mostra dÕArte in Strada) ....senzadimenticare le attrazioni permanenti diCalahorra durante tutto lÕanno: il sin-golare Casco Antiguo, la bella e visce-rale Cattedrale, i diversi resti archeolo-gici del nostro passato romano.In definitiva, torniamo alla definizioneiniziale: la vita socioeconomica cala-gurritana si pu� riassumere come unapermanente predisposizione al cambia-mento, allÕevoluzione e allÕintegrazio-ne in ognuno degli sviluppi che ci con-cede il tempo in cui viviamo. Tutto ci�,senza dimenticare il passato e la tradi-zione, presenti con intensit� in ognipietra, in ogni angolo e lo spirito deicittadini. Calahorra � una citt� prepara-ta per il XXI secolo, per lÕEuropa deiPopoli e per lo sviluppo permanente,lento e instancabile.



Vita economica, industriale e turistica di CalahorraVita economica, industriale e turistica di CalahorraI calagurritani hanno indovinato nellÕindirizzare i loro sforzi verso il conseguimento

di un obiettivo dove i prodotti agricoli, il vino, il Patrimonio Storico Artistico, le tradizioni e soprattutto lui, il carattere calgurritano, sono le stelle pi� brillanti

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Calahorra siempre se ha distin-guido por su esp�ritu de Òinte-graci�n permanenteÓ.

La esencia calagurritana se ha caracte-rizado, no por ir detr�s de novedades,avances o renovaciones t�cnicas, sinopor saber asimilarlas y desarrollarlasdesde un primer momento.De ser una sociedad preeminentementeagr�cola, inmediatamente tom� lasriendas de la industria de transforma-ci�n alimentaria, a trav�s de sendasf�bricas conserveras o de envasesmet�licos. Calahorra se consituy�como eje y referencia. Eran las d�cadasde los 60 y 70 y Calahorra observabasu gran momento de expansi�n econ�-mica y demogr�fica. Durante esta segunda mitad del sigloXX, la f�rtil huerta calagurritana se haespecializado en ofrecer productos deexcelente calidad y reconocidos entodas las mesas de nuestro pa�s. Produc-tos concretos como la coliflor, la alca-chofa, la borraja, la acelga o el tomatesiguen siendo, a�o tras a�o, la punta delanza de nuestra oferta agr�cola. Actual-mente, un amplio sector de la agricultu-ra calagurritana ha evolucionado haciala elaboraci�n de plantas y semillas ger-minadas en numerosos y bien equipa-dos viveros que surten a explotacionesagr�colas de toda nuestra geograf�a.Una menci�n aparte merece el �reavitivin�cola calagurritana. Enmarcadaen la denominaci�n de origen RIOJA,la producci�n de vino en nuestra ciu-dad ha evolucionado hacia una ofertade calidad y a una elaboraci�n cuida-dosa y tecnol�gicamente avanzada. Unvino que hace apenas una d�cada seencontraba con muy pocas opciones decompetitividad, ha encontrado en estosmomentos su punto de excelencia.No obstante, la industria calagurritanano se ci�e �nicamente al sector de tran-sformaci�n agroalimentaria. Un com-pleto pol�gono industrial (Tejer�as),junto a un extraordinario nudo decomunicaciones (N232, Autopista Bil-bao-Zaragoza, Estaci�n de RENFE),son el marco ideal para el asentamien-to de empresas de material de con-strucci�n, cartonajes, transformaci�nde caucho, calzado, etc.Pero, quiz�s, el sector puntero en estefinal de siglo sea el de comercio y ser-vicios. Calahorra dispone de una situa-ci�n estrat�gica dentro de la comarca

de la ribera del Ebro. Se observa uncomercio de productos de calidad queconvive perfectamente con el empujede las dos grandes superficies instala-das en nuestro entorno. Adem�s,Calahorra tambi�n es un foco de atrac-ci�n por una oferta de ocio variada ydin�mica. Aparte del sector privado, elp�blico ha sabido dotar a la ciudad deunos servicios de alta calidad, como lasPiscinas de Verano y Cubiertas, variosPabellones multideportivos, un Museoy un objetivo futuro que completar� laintensa y completa oferta cultural: elTeatro, cuya rehabilitaci�n definitivacoincidir� con el final de este milenio.A todo esto, se a�adir�, pr�ximamente,la puesta en marcha de un HospitalComarcal, la reivindicaci�n calagurri-tana y riojabaje�a por excelencia, quesin duda, ser� el catalizador del futurosocial y econ�mico de la ciudad.Y si un sector ha sido protagonista deun impulso espectacular en estos �lti-mos a�os, �ste ha sido, sin duda, eltur�stico.Ayuntamiento, Gobierno de La Rioja ytodos los sectores anteriormente se�a-lados han logrado unirse en el objetivocom�n de ofrecer Calahorra como unproducto de alto atractivo tur�stico. Lahosteler�a calagurritana ha acertado aldirigir sus esfuerzos hacia la consecu-ci�n de un conjunto de alta calidad enel que la verdura, el vino, el Patrimo-nio Hist�rico Art�stico, las tradicionesy sobre todo ello, el car�cter hospitala-rio calagurritano, son las estrellas m�sbrillantes. Estas l�neas se escriben ape-

nas unos d�as despu�s de que la Sema-na Santa Calagurritana haya sido pre-miada con la distinci�n de ÒInter�sTur�stico RegionalÓ. Las Procesiones -mimadas con esmero por la Cofrad�ade la Veracruz- mercaforum o laRepresen taci�n del Paso Viviente -foco de atracci�n para miles de visitan-tes de toda Espa�a- hacen de la Sema-na Santa una cita m�s que obligada. A �ste, se unen otros acontecimientossocioculturales realmente atractivos:Fiestas Patronales de Marzo y Agosto,Festival Folkl�rico Internacional,Festival de J�venes Orquestas, urbania(Muestra de Arte en la Calle)... Sinolvidar focos de atracci�n permanenteen nuestra ciudad que llenan los ojos yel esp�ritu de los miles de visitantesque se acercan a Calahorra durantetodo el a�o: el singular Casco Antiguo,la hermosa y entra�able Catedral, losdiferentes restos arqueol� gicos denuestro pasado romano.En definitiva, volvemos a la definici�ninicial: la vida socioecon�mica cala-gurritana se puede resumir como unapermanente disposici�n al cambio, a laevoluci�n y a la integraci�n en cadauno de los avances que nos depara eltiempo en que vivimos. Eso s�, sinolvidar el pasado y la tradici�n, pre-sentes con intensidad en cada piedra,en cada rinc�n y el esp�ritu de sus ciu-dadanos. Calahorra es una ciudad preparadapara el siglo XXI, para la Europa de losPueblos y para el desarrollo permanen-te, paulatino e incansable.



Vida econ�mica, industrial, agr�cola y turist�ca de CalahorraVida econ�mica, industrial, agr�cola y turist�ca de CalahorraLos calagurritanos han acertado al dirigir sus esfuerzos hacia la consecuci�n de un objetivo en el que los productos agr�colas, el vino, el Patrimonio Hist�rico Art�stico, las tradiciones y

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Montecompatri

Lungo la Via Casilina, sul territorio diMonte Compatri tra le frazioni diPantano e Laghetto, operano circa un

centinaio di aziende commerciali, industria-li e artigiane che occupano in complesso unmigliaio di lavoratori. Pantano ha una storia secolare legata allenobili famiglie romane che se ne contesero ilpossesso; decadute queste, con l'avvento deiComuni � stato oggetto di disputa con lavicina Monte Porzio Catone finquando ilsuo territorio fu definitivamente assegnatoal Comune di Monte Compatri. La storia diLaghetto � invece pi� recente; infatti il pri-mo insediamento di "selciaroli", provenientida Alfedena in Abruzzo, risale all'inizio delsecolo. Questi vennero per lavorare nei gia-cimenti del prezioso basalto, pietra dura, lecui caratteristiche la rendono ideale per lapavimentazione stradale (i famosi san pietri-ni) e per altre decine di usi. E' stata questaquindi, la prima attivit� industriale sorta nelcomprensorio, che ha fatto poi da veicolotrainante al fiorire di un centinaio di altreattivit�. L'incremento delle iniziative industriali haspinto queste aziende nel 1988 a consor-ziarsi tra di loro per affrontare e risponderecon mezzi pi� appropriati ai bisogni delleimprese. Nasceva cos� il C.I.A.C. (Consor-sio Industria Artigianato Commercio) diPantano-Laghetto, che attualmente uniscequasi tutte le aziede locali. Aziende che ope-rano nei campi pi� disparati: produzione ecommercio mobili, falegnameria, siderurgia,materie plastiche, autoveicoli e carburanti,faunistica, commercio alimentare, abbiglia-mento, realizzazione e commercio materia-le edile, tanto per citare le attivit� principali,presenti cio� in pi� entit�, ma non sono dascordare poi quelle che si occupano di ver-nici, tendaggi, apparecchiature elettromedi-cali ecc.Una volta costituito, il C.I.A.C. si � impe-gnato a unificare e ad offrire servizi van-taggiosi per tutti. Oggi il consorzio � isrittoal "Cartello Industriale dei Castelli Roma-ni" che raggruppa circa 500 aziende, ed �guidato dal suo Presidente Elio Bianchi,ben coadiuvato dal Vice Presidente MarioAntonucci e dalla responsabile della segre-teria, la dinamica signora Anna Maria Man-

cini, nonch� da tutti gli iscritti. Il C.I.A.C.in questi dieci anni di vita ha dato il via adun servizio di vigilanza notturno, ha colla-borato con il Comune perch� venisserorisolti alcuni problemi delle frazioni, infatticon il suo concorso � stata illuminata la ViaCasilina da Pantano a Laghetto, ha inoltreorganizzato corsi per i suoi iscritti -attual-mente, finanziato dalla Regione Lazio, sene st� svolgendo uno sul tema: "EssereManager"-. Nelle intenzioni ci sono, sem-pre in collaborazione con il Comune, l'ade-guamento della rete fognante e l'incrementodelle strade asfaltate. L'obiettivo finale � di far diventare quello diPantano-Laghetto un polo industriale diimportanza non solo locale, dei cui vantag-gi potranno usufruire tutti i monticiani.

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Alo Largo de la calle Casilina, en elterritorio de Monte Compatri entrelos barrios de Pantano y Laghetto,

obran m�s o menos cien empresas comercia-les, industriales y artesanas que ocupan enconjunto mil trabajadores.Pantano tiene una historia secular ligada anobles familias romanas que se disputaron laposesi�n de este territorio; Cuando decaye-ron estas familias, con la llegada de losmunicipioss, Pantano fue objeto de disputacon la cercana Monte Porzio Catone hasta

que su territorio fue definitivamente asigna-do al Municipio de Monte Compatri. Lahistoria de Laghetto fue en cambio m�sreciente: en efecto la primera instalaci�n deÒselciaroliÓ, provenientes de Alfedena enAbruzzo, arranca de principio de siglo. EstosÒselciaroliÓ vinieron a trabajar en los yaci-mientos del precioso basalto, piedra dura,cuyas caracter�sticas la hicieron ideal para lapavimentaci�n de las calles (los famososÒsampietriniÓ italianos) y para otros usos.Entonces �sta fue la primera actividad indu-strial que naci� en la circunscripci�n, estehecho se convirti� en veh�culo para elcomienzo de much�simas otras actividades.En1988 el incremento de las iniciativas indu-striales empuj� a estas empresas a unirse enun consorcio para afrontar y responder conmedios m�s apropiados a las carencias de lasempresas. Naci� as� el C.I.A.C. (ConsorcioEmpresa Artesan�a Comercio) de Pantano yLaghetto que actualmente reune a casi todaslas epresas locales. Empresas que obran enlos campos m�s distintos: producci�n ycomercio de muebles, carpinter�a, siderurgia,materias pl�sticas, coches, carburantes, ani-males, comercio alimenticio, industrias delvestido, realizaci�n y comercio de materialedil, s�lo por citar las actividades principales,presentes en muchas entidades, pero no se

tiene que olvidar las empresas de barnices,cortinajes, aparatos ÒelectromedicosÓ, ecc..Despu�s de haber sido constitu�do, elÒC.I.A.C.Ó se ha empe�ado en unir y ofrecerservicios ventajosos para todos. Hoy elcosorcio est� inscrito en el ÒCartel Industrialde los Castillos RomanosÓ que agrupa m�s omenos 500 empresas y est� guiado por elPresidente Elio Bianchi, bien coadyuvadopor el Vicepresidente Mario Antonucci y porla responsable de la Secretar�a, Anna MariaMancini, coadyuvado tambi�n por todos losinscritos. El C.I.A.C. en estos diez a�os devida ha empezado un servicio de vigilancianocturna, ha colaborado con el Municipiopara que unos problemas de barrios fuesenresueltos, en efecto con su ayuda ha sidoalumbrada la calle Casilina desde Pantanohasta Laghetto y adem�s se han organizadoscursos para inscritos que hoy son financia-dos por la Regi�n Lazio. Justo ahora hay uncurso llamado ÒSer ManagerÓ. Existe laintenci�n, siempre en colaboraci�n con elMunicipio, de adecuar la red de saneamien-to y de incrementar las calles asfaltadas.El objetivo final es ver Pantano y Laghettocomo un polo industrial de importancia nos�lo local sino cuyas ventajas puedan benefi-ciar a todos los habitantes de Monte Compatri.

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ÒC.I.A.C... se rueda p�ginaÓÒC.I.A.C... se rueda p�ginaÓCuando unirse en un consorcio

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ÒC.I.A.C. es un juego de pala-bras que recuerda los directo-res que hacen emperaz laacci�n recitativa en las pel�cu-las cinematogr�ficas.

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Programma del gemellaggioGioved� 22 Ottobre:ore 15.00 Arrivo ed accoglienza in aeroporto (Fiumicino) della rappresentan-

za di Calahorra. Trasferimento a Monte Compatri.ore 19.00 Presso il Centro Anziani: incontro degli ospiti con gli anziani di

Monte Compatri e dei paesi vicini. Scambi di esperienze.ore 21.00 Cena di benvenuto agli ospiti ed ai presenti.

Venerd� 23 Ottobre:ore 9.00 Trasferimento a Roma - San Giovanni in Laterano.ore 12.00 Palazzo Apostolico Lateranensi: chiusura della inchiesta Diocesana

nel Processo storico di Canonizzazionedel Servo di Dio Giovanni diGes� Maria Ð il Calagorritano. Parteciperanno delegazioni di Mon-te Compatri e Calahorra, Ambasciatori accreditati, Autorit� Eccle-siastiche, Cardinali e Vescovi delle due Diocesi, Prepositi Generali,Priori dei conventi. ecc.

ore 13.00 Pranzo Ufficiale offerto agli ospiti ed agli invitati.ore 18.00 Rientro a Monte Compatri delle delegazioni. Incontro con la popo-

lazione. Visita della citt� e degli angoli caratteristici nonch� delleattivit� agricole. Visita alle cantine e agli ipogei.

ore 21.00 Spuntino tipico della cucina romana.Sabato 24 Ottobre:ore 10.00 Ricevimento Ufficiale in Comune della delegazione della Citt� di

Calahorra. Corteo ufficiale verso la ÒSala ConsiliareÓ e sfilata incostume delle genti dei Borghi di Monte Compatri, del Corpo Fol-cloristico Musicale ÒCompatrumÓ, della Corale ÒOrfeon Calagurri-tano Pedro GutierrezÓ e delle Autorit�.

ore 11.00 Consiglio Comunale in seduta straordinaria pubblica, con allÕordinedel giorno "Gemellaggio tra la citt� di Calahorra e Monte Compa-tri", aperto alla partecipazione dei cittadini e degli invitati. Inter-venti e discorsi ufficiali sul gemellaggio e lÕimportanza dei gemel-laggi per la crescita della nuova Europa.

ore 13.00 Cerimonia del giuramento - scambio di doni - ore 13.30 Ricevimento Ufficiale con brindisi offerto agli ospiti ed agli invitati.ore 17.00 Incontro con la cittadinanza e visita al Centro Storico.

Al parco della Villetta: posa della targa ÒParco Comunale Citt� diCalahorraÓ.

ore 17.30 Rappresentazioni artistiche degli studenti delle scuole elementari emedie in merito al gemellaggio e alle citt� gemellate. Ringrazia-mento degli ÒScoutÓ di Monte Compatri alle autorit� di Calahorraper lÕospitalit� ricevuta.

ore 19.00 Messa solenne celebrata nel Convento di San Silvestro nel nome delVenerabile Padre Giovanni di Ges� Maria dedicata alle citt� diCalahorra e Monte Compatri.

ore 20.00 Spettacolo artistico musicale della Corale ÒOrfeon CalagurritanoPedro GutierrezÓ della Citt� di Calahorra.

ore 21.30 Cena presso i Padri Carmelitani Scalzi di San Silvestro.Domenica 25 Ottobre:ore 9.00 Visita ai Castelli Romani limitrofi e alle rovine di Tuscolo.

Visita alla basilica di San Pietro in Roma.ore 20.30 Partenza della delegazione.

Durante le manifestazioni saranno attivate le seguenti attivit� collaterali al gemellaggio:Ð Annullo speciale delle poste per ricordare lÕeventoÐ Valutazione di prezzi sperimentali in Euro-Lire-PesetasÐ Pubblicazione di un numero speciale bilingue di Notizie in... Controluce dedicato alle

due citt�



Programa de un HermanamientoJuev�s 22 de Octubre:15:00 h: Llegada y acogida en el aeropuerto (Fiumicino) de la representan-

ci�n de Calahorra. Traslado a Monte Compatri.19:00 h: En el ÒCentro de AncianosÓ: encuentro entre los hu�spedes y los

ancianos de Monte Compatri y de los pueblos cercanos. Intercam-bios de eperiencias.

21:00 h: Cena de bienvenida a los hu�spedes y a los presentes.Viernes, 23 de Octubre:

9:00 h: Translado a Roma - San Juan de Letr�n.12:00 h: ÒPalazzo Apostolico LateranenseÓ: Clausura de la causa de beatifi-

caci�n del Venerable Padre Juan de Jes�s Mar�a. Participaran lasdelegaciones de Monte Compatri y Calahorra, Embajadores acredi-tados, Autoritades de la Iglesia, Cardenales y Obispos de las dosDi�cesis, Prep�sito General, Priores de los convientos.

13:00 h: Comida oficial ofrecida a hu�spedes e invitados.18:00 h: Regreso a Monte Compatri de las delegaciones. Encuentro con la

poblaci�n. Visita de la ciudad y a sus rincones caracterist�cos y a lasactividades agr�colas. Visita a las cantinas y bodegas.

21:00 h: Cena t�pica de la cocina romana.Sabado 24 de Octubre:10:00 h: Recepci�n oficial en el Ayuntamiento de la delegaci�n de la Ciudad

de Calahorra. Acompa�amiento oficial hacia la ÒSala ConciliarÓ ydesfile con traje t�pico de la gente de las aldeas de Monte Compatri,del Cuerpo Folcl�rico Musical ÒCompatrumÓ, de la Coral ÒOrfe�nCalagurritano Pedro Guti�rrezÓ y de las Autoritades.

11:00 h: Pleno Municipal en sesi�n extraordinaria p�blica, con orden del d�aÒHermanamiento entre la ciudad de Calahorra y Monte CompatriÓabierta a la participaci�n de los ciudadanos y de los invitados. Ponen-cias y discursos oficiales sobre el hermanamiento y la importancia delos hermanamientos para el crecimiento de la Nueva Europa.

13:00 h: Ceremonia del Juramento - intercambio de regalos -13:30 h: Recepci�n oficial con brindis ofrecido a los hu�spedes y a los invi-

tados. 17:00 h: Encuentro con los ciudadanos y visita al Centro Hist�rico. Parque

de ÒLa VillettaÓ: colocaci�n de la placa ÒParque Municipal Ciudadde CalahorraÓ.

17:30 h: Representaciones art�sticas de los estudiantes de las escuelas ele-mentales y media sobre el hermanamiento. Agradecimiento de losÒScoutÓ de Monte Compatri a las Autoridades de Calahorra por suospitalidad.

19:00 h: Misa solemne celebrada en el Convento de San Silvestro para ennombre del Venerable Padre Juan de Jes�s Mar�a, dedicada a la ciu-dad de Calahorra y Monte Compatri.

20:00 h: Espect�culo art�stico musical de la Coral ÒOrfe�n ClagurritanoPedro Guti�rrezÓ de la Ciudad de Calahorra.

21:30 h: Cena con los Padres Carmelitas Descalzos de San Silvestro.Domingo 25 de Octubre:

9:00 h: Visita a los cercanos ÒCastelli RomaniÓ y las ruinas de Tuscolo.Visita a la Bas�lica de San Pedro en Roma.

20:00 h: Partida de la delegaci�n.

Durante las manifestaciones se promover�n las siguientes actividades colaterales al her-manamiento:Ð Matasellos especial del correo para recordar el acontecimientoÐ Estimaci�n de los precios en Euro-Liras-Pesetas Ð Publicaci�n de un n�mero especial "Noticias en...ContraluzÓ dedicado a las dos ciudades.

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