cicerone, uomo politico

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Cicerone uomo politico Introduzione Opinioni sulla figura politica Le opere politiche Il somnium scipionis

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Page 1: Cicerone, uomo politico

Cicerone uomo politico

Introduzione

Opinioni sulla figura politica

Le opere politiche

Il somnium scipionis

Page 2: Cicerone, uomo politico

Introduzione

Cicerone è oratore, intellettuale, ma soprattutto politico (la finalità di ogni suo scritto è politica) in un tempo di grande crisi per lo Stato. Ci troviamo nel 1 secolo a.C. quando sta tramontando la repubblica soppiantata dal tentativo di uomini politici di imporre poteri personali e attentare allo Stato. Egli era sostanzialmente un conservatore nostalgico della repubblica del 2 secolo a.C. e dunque oppositore della fazione dei democratici. La sua formula per ristabilire questa tramontata forma di Stato è attuare la concordia ordinorum (alleanza di optimates e la nuova classe dei cavalieri per governare la Repubblica).

Date da non dimeticare

Page 3: Cicerone, uomo politico

Da ricordare:-63 a.C diventa console congiura di Catilina- 57 a.C legge retroattiva -esilio- 51 a.C torna a Roma - alleanza con Pompeo-48 a.C battaglia di Farsalo e alleanza con Cesare- 44 a.C Idi di Marzo e stesura delle Filippiche-43 a.C. ucciso dai sicari di Antonio per le Filippiche

Date da nn dimeticare

Page 4: Cicerone, uomo politico

Opinioni sulla figura politica

Cicerone fu un personaggio politicamente complesso e controverso. Nella storia si pronunciarono numerosi autori con opinioni differenti: -Alcuni lo vedevano come conservatore reazionario, difensore della tradizione e dell’ordine pubblico. -Altri come un riformista, convinto della necessità di apportare mutamenti sostanziali allo Stato. -Altri ancora come un moderato in cerca di una mediazione tra tradizione e innovazione.

Opera di Narducci, uno dei maggiori critici di Cicerone

Page 5: Cicerone, uomo politico

Le opere politiche di maggiore importanza sono il De legibus e il De republica. -Il De legibus tratta della natura delle leggi e della legislazione dello stato ideale che coincide con lo Stato Romano;-Il De Republica tratta della forma ideale di Stato che coincide con la Republica del 2 secolo a.C, in cui convivono le tre forme di governo (monarchia=consoli, aristocrazia=senato, democrazia=magistrature e assemblee repubblicane) secondo il modello misto di Polibio.

Opere politiche

Page 6: Cicerone, uomo politico

Il somnium Scipionis è la parte finale del sesto libro del De republica. Tratta del sogno di Scipione l’Emiliano (scelto perché rappresentava l’impegno politico come difensore attivo di Roma e intellettuale come membro del circolo degli Scipioni) a cui appare il nonno Scipione l’Africano che gli profetizza il proprio futuro. Nel farlo Cicerone elogia Scipione l’Emiliano come uomo politico per eccellenza o moderator rei pubblicae (colui che può garantire le garanzie costituzionali della Republica). Il sominum Scipionis è l’unica parte dell’opera che fu considerata negli anni a venire (tramandata da Macrobio nel 5 secolo a.c). Infatti conteneva delle speculazioni riconducibili al pensiero cristiano, mentre il resto del de republica non è nient’altro che un opera che rivendica una forma di governo tramontata che sta per essere sostituita dall’impero (e dunque poco interessante per gli studiosi futuri). Solo nel 1819 fu ricostruita l’opera intera.

Il Somnium Scipionis

Page 7: Cicerone, uomo politico

Sed quo sis, Africane, alacrior ad tutandam rem publicam, sic habeto: omnibus, qui patriam conservaverint, adiuverint, auxerint, certum esse in caelo definitum locum, ubi beati aevo sempiterno fruantur.

“Ma perché tu sia, o Africano, più sollecito a proteggere lo Stato, sappi questo: per tutti coloro che hanno salvato, sostenuto, accresciuto la patria c'è in cielo un luogo ben definito, dove possano godere da beati di una vita eterna”

Nell’opera ci sono numerosi elementi che la rendono riconducibile al pensiero cristiano. Prima di tutto si parla di un solo Dio (ci troviamo infatti in un momento in cui la religione politeista nn basta più ai romani che aspettano un cambiamento epocale in materia di dogma), poi si parla di una vita eterna dopo la morte e di un anima costretta a rimanere nel corpo in vita per poi liberarsi nell’aldilà. L’idea di vita eterna Cicerone la riprende da Platone, che aveva ipotizzato l’esistenza di un paradiso per i filosofi. Egli però lo riserva agli gli uomini attivi politicamente che abitano una sorta un “luogo celeste” situato nella via Lattea.

Page 8: Cicerone, uomo politico

“Immo vero -inquit- hi vivunt, qui e corporum vinculis tamquam e carcere evolaverunt, vestra vero quae dicitur vita mors est”

“Anzi -disse- vivono quelli che volarono via dalle catene del corpo come da un carcere, invece quella che voi chiamate vita è morte”

Anche il concetto di corpo come carcere per l’anima viene ripreso da Platone. Infatti secondo Cicerone la vera vita è quella dell’aldilà a cui si può accedere solo dopo aver rispettato il munus (dovere pesante) imposto all’uomo dal Dio che consiste nel sopportare la vita terrena per tutta la sua durata.

“Quare et tibi, Publi, et piis omnibus retinendus animus est in custodia corporis nec iniussu eius, a quo ille est vobis datus, ex hominum vita migrandum est, ne munus humanum adsignatum a deo defugisse videamini”

“Perciò anche da te, Publio, e da tutte le persone devote deve essere trattenuta l’anima nel carcere del corpo e non bisogna andare via dalla vita degli uomini senza il comando di quello dal quale è stato dato a voi affinchè non sembriate aver fuggito il dovere umano assegnato dal Dio”

Analisi e Lessico Analisi Retorica

Page 9: Cicerone, uomo politico

Sed quo sis, Africane, alacrior ad tutandam rem publicam, sic habeto: omnibus, qui patriam conservaverint, adiuverint, auxerint, certum esse in caelo definitum locum, ubi beati aevo sempiterno fruantur.

Sis: finale comparativa introdotta da quoTutandam rem publicam: finalehabeto. : principaleconservaverint: sub. relativa introdotta da quiAdiuverint e auxerint : coordinata alla relativaEsse: infinitivaFruantur: relativa al congiuntivo introdotta da ubi

“Immo vero -inquit- hi vivunt, qui e corporum vinculis tamquam e carcere evolaverunt, vestra vero quae dicitur vita mors est”

Inquit: incidentaleVivunt: principaleEvolaverunt: sub. relativa introdotta da quiDicitur: sub. relativa introdotta da quaeEst : coordinata

Analisi e Lessico

Page 10: Cicerone, uomo politico

Quare et tibi, Publi, et piis omnibus retinendus animus est in custodia corporis nec iniussu eius, a quo ille est vobis datus, ex hominum vita migrandum est, ne munus humanum adsignatum a deo defugisse videamini”

Retinendum est: principale (perifrastica passiva)datus est: sub.relativa introdotta da quomignandum est: coordina per asindeto (perifrastica passiva)videamini: sub. Finale negativa introdotta da ne

LESSICO :In caelo definitum locum: la sorta di paradiso ipotizzato da CiceroneCorporum vinclis: lett. “le catene del corpo” rimanda al concezione del corpo visto come carcere dellìanimaPiis omnibus: lett. “uomini pii” rimanda al concetto di “pietas”, rispetto verso gli dei, la famiglia e la patriaMunus humanum: lett. “ dovere umano” visione della vita terrena come una punizione assegnata dal dio, per espiare una colpa originaria

Page 11: Cicerone, uomo politico

Analisi Retorica

Sed quo sis, Africane, alacrior ad tutandam rem publicam, sic habeto: omnibus, qui patriam conservaverint, adiuverint, auxerint, certum esse in caelo definitum locum, ubi beati aevo sempiterno fruantur.

Rosso= omoteleutoVerde= allitterazioneViola= chiasmoGiallo= figura etimologicaCeleste= poliptoto

“Immo vero -inquit- hi vivunt, qui e corporum vinculis tamquam e carcere evolaverunt, vestra vero quae dicitur vita mors est”

Quare et tibi, Publi, et piis omnibus retinendus animus est in custodia corporis nec iniussu eius, a quo ille est vobis datus, ex hominum vita migrandum est, ne munus humanum adsignatum a deo defugisse videamini”