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7 edizione 29 agosto-5 settembre 2009 CINEMA-TEATRO SAN CARLO CASALBORGONE - TORINO giochi di cinema a MONFILMFEST

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Page 1: Catalogo MonFilmFest 7° edizione

7 edizione

29 agosto-5 settembre 2009

CINEMA-TEATRO SAN CARLO CASALBORGONE - TORINO

giochi di cinema

a

MONFILMFEST

Page 2: Catalogo MonFilmFest 7° edizione

7°lA miSSionE impoSSibilE:

“bisogna vedere e sentire quello a cui si pensa.

bisogna vederlo e afferrarlo.

bisogna fissarlo nella memoria e nei sensi.

E bisogna farlo subito.

Quando si è in uno stato d’animo adatto al lavoro,

la fantasia, attivissima, formicola di immagini.

inseguirle e afferrarle

è pressapoco come inseguire un branco di aringhe”

MONFILMFEST

i noStRi ERoi:“C’è la nostalgia per qualcosa che sta scomparendo

fra personaggi che fanno ciò in cui credono

e per questo sono considerati perdenti”

(Sergei Eisenstein)

(Robert Altman)

Page 3: Catalogo MonFilmFest 7° edizione

dal 29 agosto al 5 settembre 2009 a Casalborgone (Torino)

7° edizione festival senza frontiere di cortometraggi

associazione immagina

Ca’ Mongetto 10 15049 Vignale Monferrato (AL)

TEL 0142.933469 www.mongetto.eu

COMUNE DI CASALBORGONE

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“Le nonne da sole non ce l’avrebbero mai fatta, ecco perché c’è il Mongetto”

Nel 1981 decido, ritornando nelle terre degli avi, di dar vita all’adagio iniziale.Cercando nelle memorie e nei quaderni neri bordati di rosso di mamma Carla, ultima di dieci figli,

e della nonna Palmira, scopro i segreti delle dispense di un tempo che riconducono l’antico al presente:unico modo per conservare la tradizione.

La rigorosa ricerca e selezione delle materie prime, l’alchimia delle cotture e la lavorazione manuale diventano le fondamenta del Mongetto.

Nascono così le prugne, le albicocche e le pesche sotto sciroppo e le relative confetture.I clienti, all’inizio solo amici e piccole attività (negozi di alimentari, ristoranti, enoteche) poi aiutato anche

dalla stampa specializzata e dal passaparola, i prodotti compaiono nelle migliori gastronomie prima d’Italia ( Torino, Milano, Venezia, Cortina, Friuli, Toscana, Roma) e poi in giro per il mondo con l’aiuto di

distributori e negozi in grado di importare direttamente. Austria, Francia, Germania, Svizzera, Belgio,Olanda, Svezia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Parlamento Europeo, U.S.A con A.G. Ferrari e Williams

Sonoma, Giappone con due importatori di cui uno è Peck di Milano considerato da molti una delle migliori gastronomie se non la migliore.

Con questo sviluppo esponenziale delle vendite e non riuscendo più da solo a gestire produzione e vendinel1998 ho proposto ai miei più fidati collaboratori di fondare insieme la cooperativa Mongetto.

Nasce così uno staff di persone unite ed affiatate che credono nella genuinità legata alla ricerca delle tradizioni.

Roberto Santopietro

CONFETTURE CONSERVE

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“Avevo dato qualcosa invece di prenderla” (da “La confraternita dell’uva” di John Fante).

Ho riletto più volte questa frase ieri sera, andavo avanti nel racconto e poi tornavo a rileggerla. Poi riflettevosull’ottusa frase recitata da una burocrate con tanto di alabardi istituzionali, che ribadiva che il Monfilmfestnon è un festival nonostante si configuri come un ”concorso”. Sostanzialmente significa che inventarsiqualcosa che non rientri nei canoni, nonostante tutto, il tutto dietro di noi, non è cosa gradita al potere, aiburocrati, agli apparati, alle lobby. E mi sono chiesto che cosa dava così fastidio nella nostra idea diMonfilmfest e l’ho scoperto nella frase di John Fante e l’ho parafrasata più o meno così: “abbiamo dato agliautori invece di prendere” e così intendiamo continuare. Chi ha esperienza di festival sa che per unfilm/videomaker vincere un premio non cambia certo il suo percorso, spesso tutto resta immutato, ciò che ilMonfilmfest ha cercato di fare in questi anni è di offrire agli autori un seguito, stabilire connessioni,collaborazioni, aprire un laboratorio di idee e realizzazioni. Il 29 di agosto alle ore 11 ha inizio la 7° edizione eparte il gioco che ha fatto nascere il Monfilmfest e cioè Sette giorni per un film: Sandro Carnino, riconfermae storia del Monfilmfest, e Giulio De Leo, Fabrizio Conrado, Claudio Hughes, Renato Giugliano, DominiqueTalmon e Marta Zen scenderanno con le loro troupe a girare sui territori di Casalborgone e le quattro provincelimitrofe (Torino, Vercelli, Alessandria e Asti) che diventeranno i set dei loro film. Gli autori hanno sette giorniper consegnare i loro film che verranno proiettati alle giurie e al pubblico il 5 settembre alle ore 11. Fra lenovità di quest’anno c’è sicuramente il superamento di idea di selezione degli autori in favore dell’invito chegiunge dalla conoscenza di più di un film, del percorso artistico e formativo degli autori stessi. La veraricchezza del Monfilmfest è la creatività che va oltre i film prodotti che hanno spesso ulteriori riscontri evivono grandi stagioni in altri festival vincendo premi in ogni parte del mondo.

Nel nostro staff abbiamo un autore doc del Monfilmfest, Adriano Valerio che ha partecipato a più edizioni eche quest’anno ha coordinato una collaborazione fra la scuola internazionale di cinema EICAR di Parigi, dovelui stesso insegna, e l’Associazione immagina. Per il secondo anno consecutivo abbiamo un’attrice, MichelaRapetta, che coordina il lavoro di attori e comparse che sono stati contattati mesi or sono e che sono statiofferti ai registi. Un casting in parte giocato sulla rete di attori conosciuti da Michela Rapetta nella suaesperienza di attrice e in parte ricercato da Manuel Giordano su internet, ma che presto risolveremo nello stileche ci contraddistingue e che passa per la conoscenza diretta dei nostri collaboratori, formando una scuola diattori che ci segua di anno in anno a rotazione. In seconda battuta, ma altrettanto impegnativa, la gestionelogistica, che per il secondo anno consecutivo è saldamente nelle mani della nostra responsabile MargheritaMerlo. Il Monfilmfest è sempre stato seguito dalla cooperativa artigiana di prodotti alimentari di qualità, ilMongetto di Vignale Monferrato in provincia di Alessandria, interpretando il legame più volte ripropostodalle attività dell’ ’Associazione immagina, e non nuovo per il Monfilmfest, fra cibo, cinema e territorio. Lestazioni di montaggio sono collocate nella sede operativa dell’associazione in quella strada Berteu che èsimbolo di una storia dello stesso territorio di Casalborgone, di fronte al Bosco Grande, evocativo di leggendee sempre sorvegliato da alcuni falchi e poiane che con i loro ampi giri e i loro richiami immergono i registi inuna sorta di ambiente magico, dove appunto si crea la più bella, per noi, delle magie: il cinema. Il territoriogodrà di tutto questo come del movimento economico che silente si espande di edizione in edizione e portaautori anche da oltre confine e spettatori a questa torre di guardia della storia che è Casalborgone.Sicuramente quest’anno il numero di autori stranieri è il massimo mai raggiunto in sette edizioni anche perchéci siamo presi carico della sottotitolazione.

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Confermatissima Vetrina di un film di fine estate, è quasi una proiezione riservata per gli autori delMonfilmfest che qui presentano opere che essi stessi scelgono e giudicano rappresentative della lorofilmografia, ma che concorrono anche per il premio Yari, presente sin dalla prima edizione del Monfilmfest.

Le proiezioni di queste opere saranno giovedì e venerdì sera, accompagnate anche da un’anteprima nazionaledi un film ospite, Now it’s time, realizzato da Philippe Daigle, Sebastien Croteau e Carlito Ghioni in Canadanell’ambito del 6° Festival du DOCUMENTEUR della Regione Abitibi-Temiscamingue dal 21 al 26 luglio 2009,primo passo di un gemellaggio internazionale con il Monfilmfest, fra manifestazioni simili. Seguendo la nostra vocazione di ricercatori di nuove storie, di promozione di autori che sono parte attivadell'Associazione immagina, presentiamo altri tre film ospiti:

Motyl-Farfalla di Mario Bertodo, che ha anche composto le musiche originali, Anna Maria Novello e FulviaRocca, che è il risultato di un laboratorio, Il lungo il corto e il digitale, ideato e diretto dall'Associazioneimmagina e che si è svolto fra maggio e giugno presso l'aula laboratorio di Rekordata, partner da sempre dellenostre iniziative. I partecipanti hanno potuto sperimentare le vari fasi di realizzazione di un cortometraggiocon il nostro sostegno produttivo e didattico.

L'orario, di Elena Maria Olivero, girato nel marzo 2006 fra le Valli di Lanzo e Torino, che ha avuto una lungagestazione produttiva e quindi siamo ancora più emozionati nel presentarne l’anteprima.

Irene di Manuel Giordano e Elena Maria Olivero, membri dell'Associazione immagina, un coautorato che havoluto interpretare l'idea laboratorio che è alla base del nostro lavoro, dove si innescano processi dicollaborazioni in vari aspetti della realizzazione. E qui ci sembra necessario ringraziare Mario Bertodo per averdato l'opportunità di utilizzare le proprie attrezzature audio per la realizzazione di Irene.

Sabato infine le proiezioni no stop dei film del gioco Sette giorni per un film e la premiazione. Il lavoro di un anno si concretizza in questi sette giorni. Ringraziamo il comune di Casalborgone per il suoimpegno nell’ospitaltà, il sindaco Amos Giardino e il vicesindaco Francesca Guerra Vai che hanno consolidatola fiducia in noi riposta negli ultimi due anni dall’Amministrazione Comunale. Anche quest’anno ilMonfilmfest ha avuto il sostegno prestigioso della Fondazione CRT e degli sponsor tecnici Rekordata (Applecomputer solution expert) e tipografia Egizia, a cui siamo grati.

Un augurio per tutti: giocate, anche se nessuno più lo fa per davvero.

giuseppe selvadirettore artistico

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sabato 29 agosto 2009Apertura del festival presso il teatro San Carlo di Casalborgonecon la riunione degli autori che partecipano a Sette giorniperun film e inizio ufficiale dei giochi di cinema alle ore 11,00.Sandro Carnino e Giulio De Leo, Fabrizio Conrado, RenatoGiugliano, Claudio Hughes, Dominique Talmon, Marta Zen sicontenderanno la 7° edizione del MONFILMFEST e dovrannoconsegnare i loro film alle ore 11,00 di sabato 5 settembre2009.

TEATRO SAN CARLO - CASALBORGONE PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI

giovedì 3 settembre ore 18,30Apertura delle proiezioni del MONFILMFESTConcorso Vetrina per un film di fine estateBUNDI’ BUNDI’, canto per l’Alta Langa di Sandro Carnino eGiulio De Leominidv, 63’’, Italia 2009ore 21,00Concorso Vetrina per un film di fine estateREDSHIFT di Christian Candidominidv, 14’58”, Italia 2009SUCH A GAME (Quasi un gioco) - A BOSNIAN JOURNEY di Renato GiuglianoHDV, 12’, Italia 2008LE TERRIER (La tana) di Emanuel Tillousuper16mm, 22’, Francia 2009FRAGMENTS (Frammenti) di Dominique Talmondv, 28’, Francia 2007L’INSOMNIAQUE (L’insonne) di Mathieu Mazzoniminidv, 9’30”, Francia 2008LA GINECOLOGA di Alfonso CamareroDVCPRO-HD, 10’, Spagna 2008

venerdì 4 settembreore 18,15Concorso Vetrina per un film di fine estateSURRENDER (La resa) di Samuel W. Heftisuper16mm, 9’, Francia 2008DI CHI è ORA LA CITTà di Omar PesentiDVCAM, 30’, Italia 2008ore 20,45FILM OSPITI DEL MONFILMFESTNOW IT’S TIME (E’ l’ora) di Philippe Daigle, Sebastien Croteau, Carlito Ghionidvcam, 12’, Canada 2009ore 21, 00Concorso Vetrina per un film di fine estateTRANSPORT: 1.ZIP ZOP ZAP; 2. YELLOW DRESS (Vestito giallo) di Carlito Ghioni super16mm, 11’, Canada 2009

LES RèGLES DU JEU (Le regole del gioco) di Sebastien Croteausuper16mm, 7’, Canada 2007MORD OU VIF (Mordi o vivi) di Philippe Daigle super16mm, 7’, Canada 2007COMMEDIA TRISTE di Lorenzo Giacinti e Paolo La ColoDVCAM, 28’, Italia 2009 LA TRUITE (La trota) di Ari Allanssonsuper16mm, 3’50”, Francia 2009LE POISSON (Il pesce) di Claudio Hughesminidv, 9’30”, Francia 2008POGACHA (Focaccia) di Balint Mark TuriDVCAM, 8’30”, Ungheria 2008PULCINO A di Marta Zenminidv, 2’49”, Italia 2007 IL MIO POSTO E’ QUI di Fabrizio Conradominidv, 18’45”, Italia 2008

sabato 5 settembreore 11,30Concorso Sette giorni per un filmProiezione dei film realizzati a Casalborgone e dintorni da Sandro Carnino, Fabrizio Conrado, Claudio Hughes, Renato Giugliano, Dominique Talmon e Marta Zen

ore 14,30Concorso Sette giorni per un filmProiezione no stop dei film realizzati a Casalborgone e dintorni da Sandro Carnino, Fabrizio Conrado, Claudio Hughes,Renato Giugliano, Dominique Talmon e Marta Zen ore 16,00FILM OSPITI DEL MONFILMFESTL’ORARIO di Elena Maria Oliverominidv, 11’, Italia 2006-2009MOTYL, 7’, di Mario Bertodo, Anna Maria Novello e Fulvia Rocca del Laboratorio Il lungo il corto e il digitaleIRENE di Manuel Giordano e Elena Maria Olivero HDCAM, 9’, Italia 2009 ore 17,00 PREMIAZIONEa seguire proiezione dei film del Concorso Sette giorni per un film realizzati da Sandro Carnino, Fabrizio Conrado, Claudio Hughes, Renato Giugliano, DominiqueTalmon e Marta Zen ore 20,30proiezione dei film del Concorso Sette giorni per un film realizzati da Sandro Carnino, Fabrizio Conrado, Claudio Hughes, Renato Giugliano, Dominique Talmon e Marta Zen

Il Comune di Casalborgone e l’Associazione immagina vi invitano

alle proiezioni, augurandovi buona visione info: www.immagina.net 0119174058 - 3484205335

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Sette giorni per un film

è il “big bang” del Monfilmfest,

“ il gioco di cinema”, che è cardine

di tutto il progetto

e che vedrà partecipare

sei registi

che in sette giorni

realizzeranno un film in digitale

a Casalborgone

e nelle quattro province

di Torino, Asti, Alessandria e Vercelli

dal 29 agosto al 5 settembre 2009.

Una prova di cinema estremo,

come alcuni autori l’hanno definita;

un gioco,

come amiamo definirlo noi.

Il 5 settembre

presso il teatro San Carlo a Casalborgone

i film verranno proiettati al pubblico

e alla giuria che assegnerà i premi.

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°Concorso sette giorni per un fi lmConcorso set te giorni per un f i lm

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i registi in giocoi registi in gioco

SANDRO CARNINO Torino

RENATO GIUGLIANOBologna

DOMINIQUE TALMONFrancia

MARTA ZENTorino

CLAUDIO HUGHESUruguay

FABRIZIO CONRADOCasalborgone (Torino)

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Vetrina di un film di fine estate

Vetrina di un film di fine estate,

quasi una proiezione riservata

per gli autori del Monfilmfest

che qui presentano opere

che essi stessi scelgono

e giudicano rappresentative

della loro filmografia,

e che concorrono

per il premio Yari,

presente sin dalla prima edizione

del Monfilmfest.

Vetrina di un film di fine estate

è uno spazio libero,

gestito dagli autori

e dall’organizzazione

per dare una possibilità in più

alla visibilità di film

che non hanno

schermi per accoglierli

e per donare al pubblico

un cinema sommerso di qualità,

che la macchina industriale

cinematografica e televisiva

non prende

neppure in considerazione.

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Soggetto, Sceneggiatura, Fotografia, Montaggio,Regia Sandro Carnino e Giulio De LeoSuono Marziano Fontana Consulenza Etno-musicologica Francesca BorgarelloProduzione DON QUIXOTE - Torino

minidv, 60’, Italia 2009

Sandro Carnino e Gulio De Leo

Sandro Carnino, nato a Torino nel 1964. Fotografo e videomaker. Giulio De Leo, nato a Ruvo di Puglia (BARI) nel 1973. Regista, teatrante e interprete.

“Parliamo di calcio giocato: l'interesse dell'obbiettivo spazia da brevi pensieri/fiction a documenti del reale, cercando sempre d'indagare gli spazi d'ombra tra le piccole pieghe

della vita.La volontà di esprimersi è sostenuta da una ferrea artigianalità e da un'empirica prova sul campo. Attraverso i film realizzati si cerca di individuare un'etica ed un'estetica

in cui la fotografia del fare zittisca il continuo mormorio di chi non scende mai in campo”.Carnino ha partecipato alla seconda edizione del Monfilmfest realizzando il film Classico.

Un viaggio alla ricerca delle tradizioni musicali dell’Alta Langa,raccontato attraverso i volti, i canti, la voce della gente.

BUNDI’ BUNDI’canto per l’Alta Langa

di Sandro Carnino e Giulio De Leo (Torino)

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Regia Lorenzo GiacintiSoggetto, Sceneggiatura Lorenzo GiacintiRiprese, Montaggio, Effetti visivi Paolo La ColaMusiche Stefano PiroCast artistico (Attori principali)Juan Marcalain, Silvia Benci, Wanda Maroni, Silvia Matteucci, Matteo Grotti, Gilberto Pellegrini,Fabio Fedeli, Maria Clara Domini, Vittorio Borriello,Valeria Gudini.

DVCAM, 28’, Italia 2009

Lorenzo Giacinti,

Lorenzo Giacinti nasce ad Arezzo nel 1982. Si diploma all'Istituto Statale d'Arte di Arezzo;nello stesso anno consegue anche il diploma della Scuola Internazionale di Comics di Firenze.

Illustratore e fumettista, nel 2003 realizza vari cortometraggi tra cui Gioele e i papaveri(secondo al Monfilmfest di Vignale, AL). Nel 2006 Cactus ottiene il primo premio al concorso

nazionale "Arese in Corto" e viene selezionato da alcuni siti internet di cortometraggi. Paolo La Colo nasce nel 1974 a Sanremo. Musicista, suona la batteria in complessi jazz e rock

partecipando al 50° Festival della canzone italiana col gruppo "Lythium" ed in varie attività live e televisive (Uno Mattina Estate, Zelig). La passione per la fotografia e il cinema si è

concretizzata attraverso la produzione, le riprese e il montaggio di alcuni cortometraggi, per la maggior parte ideati e diretti da Lorenzo Giacinti.

Ramon Rabal è un regista che non ha mai goduto di molta fama. Tutti i suoi film sono stati dei flop. Sua figlia lo considera un fallito. Eppure dei produttori si sono offerti di finanziare

il suo ultimo progetto. Durante la cena per festeggiare l'imminente inizio delle riprese, scaturiscono polemiche e tensioni. L'arrivo di un ospite inatteso, poi,

porterà a galla segreti taciuti e ricordi del passato.

COMMEDIA TRISTEdi Lorenzo Giacinti e Paolo La Colo (Arezzo-Sanremo)

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Paolo La Colo

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Regia e Soggetto Omar PesentiSceneggiatura Omar Pesenti, Veronica Borgo,Massimo VavassoriFotografia Omar Pesenti, Marco LameroSuono Marco ManciniMusica Ron Mezacon Paolo Riva, Jacopo Del Santo, Alessandro Mucci,Toni Pandolfo

Nato a Bergamo il 28 aprile 1977, appassionato di cinema, decide di mettersi dietro la macchinada presa dopo alcuni anni di critica sul Web. Di chi è ora la città è il suo terzo cortometraggio

dopo Frattura, proiettato in diversi festival italiani e statunitensi, e Un passo più lungo,finalista al Sony Short Festival 2006 e insignito di una menzione speciale.

Una guerra di mafia sta distruggendo le due cosche che si contendonoil dominio della città. Una sfida leale nel mondo dell’illegalità,

l’intera città come campo da gioco.

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° DI CHI è ORA LA CITTA’di Omar Pesenti (Bergamo)

DVCAM, 30’, Italia 2008

Omar Pesenti

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Regia, Soggetto e Sceneggiatura Dominique TalmonFotografia Raphael O’ByrneMontaggio Sylvie GadmerSuono Martin Sadoux, Emanuel AugeardMusica Christophe JulienProduzione INJAM PRODUCTIONcon Olivier Martial, Elodie Wallace, Alexia Tanski,Stéphane Trani

DVC Pro, 28’, Francia 2007

Fred, in una landa desolata, si adatta alla sua solitudine, ma la sua ferita ètroppo profonda. Il suo amore perduto gli ritorna in mente incessantemente.

Per ritrovarsi, ripercorre il cammino all’inverso della sua storia.

FRAGMENTS(Frammenti)

di Dominique Talmon (Francia)

Dominique Talmon

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Dominique Talmon è nato a Parigi nel 1957. La musica e la fotografia precedono di una ventina d'anni la sua esperienza di assistente alla regia di fiction, lungometraggi

e televisione. E' da questa esperienza e da questa passione che parte la voglia di realizzare, di raccontare.

Fragments è il suo primo cortometraggio.

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Regia, Soggetto, Sceneggiatura Fabrizio ConradoAiuto-regista: Federica SabatinoFotografia, scene e costumi: Fabrizio Conrado, FedericaSabatino,Davide Conrado, Maria Rosa FornoMontaggio e Produzione Fabrizio Conrado Suono Davide Conrado, Tatiana Tito, Fabrizio ConradoMusiche originali (composizione ed esecuzione) FabrizioConradocon Alberto Barbaro, Francesco Bastianini, MatteoLuera,Federica Sabatino, Gabriele Brancaleoni, DavideConrado, Renato Barbaro, Sergio Saroglia, Chiara Petti

minidv, 18’45”, Italia 2008

Fabrizio Conrado nasce a Torino nel 1986. Cresce, studia e diventa grande a Casalborgone. La sua carriera artistica inizia nel 2007, con lapubblicazione della raccolta di racconti "Le cose vicine e quelle lontane", ma dopo la Laurea inIngegneria del Cinema tenta di inforcare la strada del grande schermo con un cortometraggio

dal titolo Il mio posto è qui, girato a budget zero in una fredda giornata di fine febbraio. Nella vita normale studia e ha fatto (e continua a fare ) qualsiasi lavoro gli capiti a tiro,

oltre ad essere umanamente e fisicamente coinvolto in mille attività.

Fabrizio è un giovane geometra che vive in un tranquillo paese di campagna. Abita con i genitori, ha una fidanzata, un lavoro e degli amici, ma ad un tratto questo

equilibrio sembra non bastare e il viaggio di Fabrizio diventerà uno scontro tra i delicati equilibri della tranquilla vita di provincia e le avventure che il mondo (forse) ha da offrire.

IL MIO POSTO è QUIdi Fabrizio Conrado (Casalborgone - Torino)

Fabrizio Conrado

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Regia Mathieu MazzoniSoggetto e Sceneggiatura Gilles Frétard e Mathieu MazzoniFotografia Vincent Vieillard-Baron Montaggio Mathieu MazzoniSuono Clement MaleoMusica Laurent Mathonet, Sylvain Bernard, Béryl CoutatProduzione Emmanuel About & Eric Duchercon Swan Demarsan, Florence Bolufer, Juliette Zakowetz

minidv, 9’30”, Francia 2008

Mathieu Mazzoni è nato a Parigi il 1 aprile del 1979. Nel 2000 consegue il Deug Arts di Spectacleindirizzo “Cinema e Audiovisuel”, Université Paris VIII. Nel 2001 consegue la Licence Arts du

Spectacle, indirizzo “Cinema e Audiovisuel”, Université Paris VIII.Come regista realizza nel 2004 Pub Smilevent, Lost Heroes et Femme moderne.

Nel 2007 Pandora Box e L’insomniaque.

Una donna russa, l’uomo non può dormire.Un incubo senza fine, oppure quando i dettagli insignificanti

della vita portano alla follia.

L’INSOMNIAQUE(L’insonne)

di Mathieu Mazzoni (Francia)

Mathieu Mazzoni

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Regia, Soggetto, Sceneggiatura Alfonso CamareroFotografia Pablo MangiarottiMontaggio Manuel MacouSuono Claudio CanedoProduction manager Lois Espona Produzione Alfonso Camarerocon Camila Bossa, Esteban Yànez, Carolina Vasquez

DVCPRO-HD, 10’, Spagna 2008

Alfonso Camarero é nato in Galizia, Spagna, nel 1972. Ha studiato filosofia all’Università diSantiago de Compostela e tecniche del suono alla Scuola di immagine e suono di Coruña.

É musicista (suona la batteria e il washboard), cuoco e giocatore di scacchi. Come sound designer ha all’attivo decine di documentari, piú di sessanta spot tv,

vari cortometraggi e film tv. Nel 2008 ha girato e auto-prodotto, grazie a una piccola sovvenzione del governo della Galizia, il suo primo film, La ginecologa appunto,

a partire da una sceneggiatura originale.

Una ginecologa si trova, come ogni mattina, nel suo studio, in ospedale. Ma questa volta ilpaziente che si presenta alla sua porta é…un ragazzo! Naturalmente la ginecologa lo butta

fuori. Ma lui ritorna con il capo reparto, che ordina alla dottoressa di visitare la paziente (intendendo il ragazzo)! Non é uno scherzo, é una cospirazione!

Ma i guai della ginecologa sono solo all’inizio…

LA GINECOLOGAdi Alfonso Camarero (Spagna)

Alfonso Camarero

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Regia, Soggetto, Sceneggiatura Ari AllanssonFotografia Kari FinstadMontaggio Richard Fillon, Ari AllanssonSuono Benjamin RiboletMusica Martin RombergProduzione IS SUE PRODUCTIONS Emeric Glayse,Armelle Roncincon Cecile Evans, Philippe de Monts

super16mm, 3’50”, Francia 2009

Ari Allansson è nato in Islanda nel 1975. E' un filmaker che vive e lavora a Parigi. E' laureato con lode in filosofia presso l'Università di Islanda; ha studiato cinema presso

l'Università di Stoccolma e ha conseguito un master in cinematografia presso l'International Film School di Parigi.

Un film surreale dove il problema di una coppia prende la forma di una trota.

LA TRUITE(La trota)

di Ari Allansson (Islanda)

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Regia Claudio HughesSoggetto e Sceneggiatura Barbara Gourovitch, ClaudioHughes e Isabelle MenuFotografia Isabelle Menu, Matthieu Boucher,Sebastien LeclercMontaggio Claudio Hughes Suono Jean-Paul Vauban, Paulo De JesusMusica Pedro Palacio, contrabbasso Roberto TormoProduzione Valentin Bardawilcon Txiky Margalef

minidv, 9’30”, Francia 2008

Nato in Uruguay, Claudio Hughes abita a Parigi da molti anni dove lavora fondamentalmentecome montatore di fiction e di documentari. I suoi lavori sono stati scelti a Cannes, Locarno,

Toronto, Amsterdam, New York, Guadalajara, Abu Dabi e molti altri festival dove i film hanno ricevuto numerosi premi .

In una camera oscura si compie la magia di sempre: le immagini ci portano oltre.

LE POISSON(Il pesce)

di Claudio Hughes (Uruguay)

Claudio Hughes

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Regia Sebastien CroteauSoggetto e Sceneggiatura Jonathan QuesnelFotografia Jean-Pierre St-LouisMontaggio Vianney LeudièreSuono S.Bergeron, A.Morin, G.Pelletier, G.Francoeur,J.CaronMusica Priscille GendronProduction manager Attila PluharProduzione INIScon Gabriel Gaundreault, Sylvio Archambault, Igor Ovadis, Viatli Makarov, Emile Girad-Charest

super16mm, 7’, Canada 2007

Sébastien Croteau è un “touche-à-tout ”. Formato in scienze sociali, si è occupato inizialmente di progetti per giovani. Ha lavorato cinque anni all’interno della troupe teatrale “Le cochon

Souriant” come regista, tecnico, scenografo, attore e amministratore. Ha realizzato numerosiprogetti personali: una decina di cortometraggi, video industriali e un mediometraggio. E’

diplomato all’INIS, (Istituto Nazionale di Immagine e Suono) nel 2006 in regia cinematografica. Ha realizzato fiction e diversi documentari tra cui: Le capitaine Zorgo ou l’opprobre de la

négativité, presentato al Festival Internazionale di Film Francofoni di Namur nel 2007.Ha partecipato alla sesta edizione del Monfilmfest, realizzando

L’italiana le quebecquois the Ugly, in coautorato con Carlito Ghioni.Attualmente è impegnato nella scrittura del suo primo lungometraggio Le petit monde de R.P.

.

William è un bambino di nove anni e si chiede che cosa animi, da molti secoli, la sete di vendetta fra la sua famiglia e un clan nemico. Guidato dal suo cuore,

farà un gesto eclatante nella speranza di rompere questo circolo vizioso.

LES RèGLES DU JEU(Le regole del gioco)

di Sebastien Croteau (Canada)

Sebastien Croteau

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Regia, Soggetto e Sceneggiatura Emanuel TillouFotografia e Camera Charles SautreuilSuono Marie-Clotilde CheriMontaggio Jeanne ComodeMusica Flemming Nordkrogcon Gautier AboutProduzione Eric Ducher, Emanuel e Gautier About ,sostenuto da Region Centre, PROCIREP-ANGOA/AGICOA

super16mm, 22’, Francia 2009

Teatrante e Regista, nel 1996 inizia la sua biofilmografia come assistente alla regia della partefrancese di un episodio dedicato all’artista surrealista Man Ray, dal titolo The hunt for amazing

treasures, trasmesso nel 1997 su The Learning Channel. Seguono fra il 2000 e il 2003 delle videofiction sperimentali. Nel 2005 realizza Maison blanche e infine, nel 2009, Le terrier.

Un “no man’s land”, frontiera fra la grande periferia e la campagna. Sotto il cavalcavia di un’autostrada, un emarginato si è accasato in

una tana ricavata da una galleria sotterranea abbandonata.

LE TERRIER(La tana)

di Emanuel Tillou (Francia)

Emanuel Tillou

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Regia, Soggetto, Sceneggiatura Philippe DaigleFotografia Georges ArchambaultMontaggio Vianney LeudièreSuono Marc Philippe DesaulniersProduzione INIS, Marianne Lachance, Stephanie Morisettecon Stéphane Gagnon, Jacques Allard, Anne Arson,Jessica Lupien

super16mm, 7’, Canada 2007

Philippe Daigle ha studiato musica, scrittura creativa e si occupa di traduzioni da opereletterarie; ha partecipato a laboratori di teatro, di canto... in breve ha sempre avuto un ampio

campo di interessi. Grande viaggiatore, ha vissuto due anni in Europa e precisamente in Franciae Germania. Dal 2006 porta avanti molteplici progetti sia come produttore indipendente, sia

come sceneggiatore di cinema e televisione e, dal 2009, porta anche il cappello da regista..

Gregory, giovane vampiro metropolitano, soffre di un problema personale delicato e decide di consultare il noto psicologo dr. Von BlutSauger. Con l’aiuto della sua

assistente Agnès e un trattamento choc, il dottore riuscirà ad alleviare la sofferenza del suo paziente.

MORD OU VIF(Mordi o vivi)

di Philippe Daigle (Canada)

Philippe Daigle

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DVCAM, 8’30”, Ungheria 2008

“Sono nato a Budapest nel 1985. Sono cresciuto a Gödöllő, un sobborgo di Budapest.Mi sono interessato alla fotografia da quando avevo circa 14 anni. Qualche anno dopo un mio

amico è venuto da me con l’idea di fare un cortometraggio. I miei genitori avevano una cameradigital8, e così diventai il cameraman di alcuni corti che girammo insieme.

Dopo la scuola superiore ho iniziato a studiare psicologia e nel frattempo frequentavo un corsodi film-making e giravo alcuni corti. Dopo il primo anno interruppi i miei studi universitari e da

quel momento seppi con certezza che fare film era quello che volevo fare. Feci un corso disceneggiatura alla CEU di Budapest e l’anno dopo venni a Parigi per studiare regia alla EICAR.

Mi diplomerò qui il prossimo anno”.

Che succederebbe se una scatola di pesticida finisse nell’appetitosatorta per un errore della nonna?Tutta la famgilia la mangia con piacere

e muore. E la torta letale continua il suo lavoro…

POGACHA(Focaccia)

di Balint Mark Turi (Ungheria)

Balint Mark Turi

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Regia, Soggetto, Sceneggiatura Balint Mark TuriFotografia David HartungMontaggio Nick Refuerzo, Balint Mark TuriSuono Marton KristofMusica Lovente GécyProduction manager Attila PluharProduzione EICARcon E.Nemeth, D.Berger, Z.Nagy, B.Berki, L.Juhasz, A. Borbely, M.Lanyi, B.Bodo, Z.Turi, G. MikoNarratore F. Peter

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Videoinstallazione di e con Marta Zen

minidv, 2’49”, Italia 2007

Un gesto, un atto voluto, un urlo senza voce nel silenzio.“Nel mio cercare - creare qualcosa, qualsiasi cosa, poche regole: la brevità/

il suggerimento/il linguaggio senza le parole/l’indovinello/l’intuizione /ilparadosso/il colore /la musica/il movimento/la possibilità/l’imperfezione.

Come in un piccolo koan (problema) zen: se incontrate altri, dite solo una parte di ciò che avete in mente”.

PULCINO Adi Marta Zen (Torino)

Marta Zen

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Marta Zen nasce a Milano, in tempo per dire di aver vissuto gli anni ’70. Studia pianoforte, danza,canto e legge, poi dietro Lindsay Kemp entra in una compagnia di danza butoh di Genova e

passano anni tra body-art, performances in gallerie e su installazioni, avanguardia dura e pura nelrispetto dell’off-off, grandi produzioni a Parigi con Pierre Cardin nel suo Espace. Lascia la danza,

gira un documentario sul suo amore traditore e impara la tecnica per montare film e per respiraresott’acqua. Viene salvata in tempo da un duro lavoro di montaggio per i documentari dei registi

Carlo Ghioni e Rossella Schillaci. Durante la disciplina del montaggio persevera nel cercare unproprio linguaggio ad immagini e filma i lavori di videoarte What the hell?, Run On, pulcinoA,

the rider, assieme ad alcuni videoclip e documentari. Marta vive tra una mansarda ed un castello.Ha salvato la vita ad una gatta, Coconuda, che vive con lei a volte. Parla un ottimo inglese a volte

(Marta, ma anche la gatta). E’ vegetariana (solo Marta).

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Regia, Soggetto, Sceneggiatura Christian CandidoFotografia Paolo BerardinelliMontaggio Christian Candido e Marta ZenSuono Mario OrdineMusica Daniele De Luca “Scardanelli”Produzione VISION IN MOTIONcon Michela Rapetta, Luca Bollero e Elena Savio

minidv, 14’58”, Italia 2009

Nato a Torino nel 1973, si laurea in Scienze della comunicazione nel 1998 con una tesi disemiologia del cinema.

Si interessa di videoclip, teatro danza, sceneggiatura e della relazione tra arti visive e computer graphics.

REDSHIFTdi Christian Candido (Torino)

Christian Candido

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Una storia sui nostri punti di vista circa le più recenti scoperte dell’arte e della scienza. Una storia sul rosso e sul blu e altri colori o semplicemente sull’inizio di un amore.

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Regia Renato GiuglianoCamera Renato Giugliano, Giampaolo BigoliFotografia e Suono Renato GiuglianoAssistente e fotografo di scena Luca ReggianiMontaggio Renato GiuglianoMusiche Su di RondaGrafica Luca Reggianicon l’amicizia di Anida e Melissa Crnomerovic, Zoran Grafenauer

HDV, 28’, Italia - Bosnia Erzegovina, 2009

Renato Giugliano è un sognatore che lavora come regista di documentari e videoclip in Italia eall’estero,  tra le sue esperienze è stato primo aiuto regia, operatore alla macchina e montatore

video; al momento ha terminato di scrivere un romanzo di viaggio ed è impegnato nella lavorazione di un film documentario sulle nuove generazioni della ex-Jugoslavia.

Anni dopo la fine del conflitto bosniaco, i suoi effetti sono ancora presentinella vita di ogni giorno, ma i giovani cercano di dimenticare.

SUCH A GAMEA BOSNIAN JOURNEY

(Quasi un gioco)

di Renato Giugliano (Bologna)

Renato Giugliano

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Regia, Soggetto e Sceneggiatura Samuel HeftiFotografia Samuel HeftiMontaggio Paul NataleSuono Marti BharathCinematographer Clemens CondittProduzione Samuel W. Hefti, Bojana Stankovic con Pablo Ibarluzea, Lenord Destin

Super 16mm, 9’, Francia 2008

Samuel W. Hefti è nato nel 1982 in Svizzera,vive attualmente a Parigi dove ha frequentato la Scuola Internazionale di Cinema EICAR.

Ha realizzato i seguenti documentari: Séparé, I say hallo- you say goodbye, Surrender e Zero wards

che hanno partecipato a: Pisek, international student Film Festival 2007 , Quinto Festival del cortometraggio HEC , International Film Festival di Los Angeles,

Short film corner, Cannes 2009 - Finalist Film, Amazon Customer Award (France)

Due amici sono in un bunker durante la guerra.Per uscire necessitano di maschere antigas.

Sfortunatamente le maschere non sono sufficienti per tutti e devono scegliere tra l’amicizia e la sopravvivenza.

SURRENDER(La resa)

di Samuel Hefti (Francia)

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TRANSPORT 1. ZIP ZOP ZAP 2. YELLOW DRESS (Vestito giallo)

di Carlito Ghioni (Canada)

Regia Carlito GhioniSoggetto Isabella StefanescuSuono Nick StorringColor correction Joseph Owens (Presto digital, Edmonton)Sound design e mix Roger Guerin (Premium Sound, Montreal)con Danielle Forjé, Douglas Morton, Abigail Sapp, NicholasCummings, Kate Mills, Maya Reiter

1. super16mm, 6’, Canada 2009 2. super16mm, 5’, Canada 2009

Carlito Ghioni

Scrive e dirige documentari, mentre sviluppa le sceneggiature per progetti che verranno. Viene dalla camera da presa, con cui ha lavorato per più di 10 anni,

essenzialmente come steadycam.Tecnica e ricerca si sono unite sulla sua strada, alimentandosi a vicenda.

Ha partecipato al gioco Sette giorni per un film al primo Monfilmfest realizzando il filmCavallino; al terzo, realizzando Eroi nella bufera, vincitore del premio Yari e, l’anno scorso,

L’italiana le quebecquois the Ugly in coautorato con Sebastien Croteau.

Due episodi del progetto TRANSPORT: un’umanità distratta e/o tormentata coglie l’opportunità che il mezzo pubblico le offre di condividere e di prendersi cura degli

altri anche solo con un piccolo gesto.

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dvcam, 12’, Canada 2009

Questo film è stato realizzato nell’ambito del Festival Documenteur della Regione Abitibi-Temiscamingue; è un Festival divertente, che consiste in tre serate all'aperto

di proiezioni di falsi documentari.Chi racconta la verità? Il pubblico è invitato a provare a capirlo durante il festival. Nel programma c'è anche un concorso creativo,

dove alcuni gruppi di registi devono affrontare la sfida di produrre un falso documentario in una delle comunitàdella regione entro 72 ore.

Da qualche parte in nord America c'è il Canada. All'interno del Canada si trova il Quebec. Nel Quebec c'è la contea dell'Abitibi-Témiscamingue. E nell'Abitibi-Témiscamingue, una municipalità regionale denominata Témiscamingue: separata da tutto, isolata a nord e

lontana da ogni centro urbano. Nel Témiscamingue si cela un grande segreto scrupolosamente custodito negli anni. E' dunque vero che il Témiscamingue

avrebbe potuto cambiare le sorti dell'intera storia dell'umanità?

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° f i lm ospitif i lm ospitiNOW IT’S TIME

(E’ l’ora)di Sebastien Croteau, Philippe Daigle, Carlito Ghioni

(Canada)

Sebastien Croteau Philippe Daigle Carlito Ghioni

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IRENEdi Elena Maria Olivero e

Manuel Giordano

hdvcam, 9’, Italia 2009

L’ORARIOdi Elena Maria Olivero

minidv, 11’ Italia 2006-2009

MOTYL-FARFALLAdi Mario Bertodo, Anna Maria Novello

e Fulvia Rocca

del LaboratorioIl lungo il corto e il digitale

minidv, 7’ Italia 2009

Irene cresce e il gioco si fa duro.

Due vite al bivio, due scelte peraffrontare una nuova vita con la leggerezza della farfalla.

Soggetto, Sceneggiatura e Regia ElenaMaria OliveroRiprese Lorenzo Corgnati, GiuseppeSelvaMontaggio Elena Maria OliveroProduzione Associazione ImmaginaCon Ginevra Giachetti, Ida Leone e

Silver Veglia

Il film è stato realizzato nell’ambito del laboratorio il lungo il corto e ildigitale, diretto e organizzato dall’ Associazione Immagina, che porta ipartecipanti a sperimentare il linguaggio video-cinematografico per realizzare ipropri film, utilizzando attrezzature e competenze messe a disposizionedall’associazione immagina con l’appoggio tecnico di Rekordata - Applesolution expert.

Nei ritmi lenti della natura,Ginevra ricerca l’equilibrio attraverso gli affetti autentici.

Soggetto Elena Maria OliveroSceneggiatura, Regia, Riprese,Montaggio Elena Maria Olivero eManuel GiordanoSuono Michele Tosco e Fabio RutiglianoEdizione Serena FogliMusica Stefano Lazzaricon Luna Maresti, Chiara Levrino,Maya Comba, Blaise Ngimbi

Elena Maria Olivero ,1981, videomaker eperformer. Coltiva da sempre l’interesse elo studio per diverse forme di espressione

artistica, a partire dalla pittura fino alladanza e al teatro, passando per cinema e

video. Con l’Associazione Immagina sioccupa oggi di didattica e sperimentazione

in ambito video-cinematografico. Come performer fa parte della compagnia

Manovali Teatrali dell’associazione TREx(Teatro Reattivo Extraterritoriale).

Nato nel 1990, Manuel Giordano si èdiplomato presso il liceo scientifico

Giordano Bruno di Torino. Fin dall’età di 11anni si è interessato di cinema e

videoediting, un mondo che ha cominciatoa scoprire grazie alla collaborazione stretta

con l’Associazione Immagina. Negli ultimiquattro anni è stato operatore tecnico neidue festival che l’associazione organizza.

Nel 2007 completa il cortometraggioOrdinary Life, suo primo lavoro che l’havisto coinvolto sia a livello di ideazione

che di realizzazione.

f i lm ospitif i lm ospiti

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Ita Cesa (su tela bianca di Daou)

Papa Ousmane Gueye, in arte Daou, vive e lavora in Senegal.Ha partecipato alla Biennale di Dakar, Dak’art, sez. Off 2008 e a numerose esposizioni in Senegal, in Italia e in Francia. Collabora con il Monfilmfest da alcuni anni: è autore dei manifesti della 4°, 5° e 6° edizione.

i manifesti di Elena Maria Olivero, 1°, 2° e 3° edizione

I MANIFESTI DEL MONFILMFESTI MANIFESTI DEL MONFILMFEST

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° La Storia del Monfilmfest

Vogliamo ricordare le tappe importanti che ci hanno portato alla settima edizione e,

per il terzo anno,nella nostra nuova e splendida sede di Casalborgone

Fare memoria è una vocazione per il Monfilmfest e per l’associazione immagina che lo organizza

e, come si evincerà dalle loro testimonianze,anche per gli autori che vi hanno partecipato

Ricordiamo i palmarès del gioco

SETTE GIORNI PER UN FILM

prima edizione:

1° Assoluto UN GIORNO DI IERI di Adriano Valerio

2° Assoluto VA’, GINA di Francesca Tosca Donato

3° Assoluto DOLCE FAR NIENTE di Susan Garde Pettie

Premio del pubblico INDISTRUTTIBILE di MIchele Citoni

seconda edizione

1° Assoluto TRESECONDI di Federico Micali

2° Assoluto GRAZIE AL CIELO di Andrea Jublin

Premio Yari EROI NELLA BUFERA di Carlo Ghioni

Premio del pubblico TITOLO DA DEFINIRE di Francesca Tosca Donato

terza edizione

1° Assoluto BAIANO di Elisabetta Bernardini

2° Assoluto UN PICCOLO GIOIELLO IN STILE LIBERTY

Premio Yari IL RINNOVO di Massimo Stella

Premio del pubblico FRATTURE di Carlo Ghioni

quarta edizione

1° Assoluto LOST IN VIGNALE di Riccardo Banfi, Federico Mazzi, Federico Micali,

Massimo Stella, Marie Toe, Francesco Uboldi.

2° Assoluto VOCI DAL PASSATO di Laura Castelli, Francesca Tosca Donato,

Omar Elerian

3° premio POTEVAMO SVEGLIARCI ALLE DUE di Andrea Bruno, Edoardo Francia,

Matteo Maso, Elisabetta Michienzi, Alessio Steffenino, Alessandro Zangrossi

quinta edizione

1° Assoluto IL MIO TIBET di Carlo Avvent

2°Premio ex aequo

99 AMARANTO DI Federico Micali e VITA DA INES di Sandro Carnino e Giulio De Leo

sesta edizione

1° Assoluto PIANO INFINITO di Gaia Russo Frattasi

2° Assoluto MANGIA IL TUO RISO, AL RESTO CI PENSA IL CIELO di Marcella Piccinini

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° Nella nostra totale ingenuità che oggi potrebbe essere anche definita più pesantemente, alla costante ricerca di fondi che riteniamo di meritare, abbiamo invitato gli autori a

scrivere qualunque cosa pensassero del Monfilmfest, un messaggio in bottiglia dedicato a chi ci ignora.

MESSAGGI DAGLI AUTORI DEL MFFInizio messaggio inoltrato:

Da: Francesco Uboldi <HYPERLINK "mailto:[email protected]"[email protected]>Data: 16 ottobre 2008 18:00:50 GMT+02:00

A: giuseppe selva<HYPERLINK "mailto:[email protected]"Oggetto: Re: mff

Il MonFilmFest è più necessario del Torino Film Festival. Almeno per noi autori. E forse pure - non è una provocazione - per l'immagine del vostro territorio. A Torino, anacronisticamente,

ci chiedono l'inedito. A Vignale prima e Casalborgone poi, più ambiziosamente, ci chiedono il cuore. La differenza è che mentre molti di noi rinunciano al TFF, tutti coloro che ho conosciuto

al MFF hanno accettato la sfida con entusiasmo e, a distanza di anni, la ricordano ancora con enorme piacere.

Il MFF è un'opportunità più unica che rara nel circuito dei festival italiani, un'occasione reale di incontro e di crescita, una palestra straordinaria.

Va conservata con cura, perché fa crescere talenti, fa cultura nel vero senso dell'espressione e, non ultimo, fa innamorare di quelle terre.

Con l'augurio di poterci tornare presto,Francesco Uboldi

Inizio messaggio inoltrato:Da: andrea jublin <HYPERLINK "mailto:[email protected]"[email protected]>

Data: 14 ottobre 2008 9:20:03 GMT+02:00A: giuseppe selva <HYPERLINK "mailto:[email protected]"

Ciao Giuseppe, ti mando i premi vinti dal mio ultimo corto (Il supplente). Di’ pure all'assessore che se non era per il tuo festival non facevo "Grazie al cielo" col quale non avrei

potuto vincere il premio Skylab indetto da Sky il cui premio era la produzione della sceneggiatura presentata. Perché per partecipare bisognava presentare oltre alla sceneggiatura di un corto nuovo

e io ho presentato il Supplente, un corto vecchio e io ho presentato, appunto "Grazie al cielo". Quindi si può sicuramente dire che se non avessi fatto "Grazie al cielo" non sarei mai stato

nominato agli Oscar.Per me il tuo (nostro) festival rappresenta un'idea meravigliosa di cinema libero, vivo e romantico

in questa Italia che mi sembra sempre più volgare e stanca. Un abbraccio. Andrea Jublin.

Inizio messaggio inoltrato:Da: Matteo Maso <HYPERLINK "mailto:[email protected]"[email protected]>

Data: 14 ottobre 2008 1:36:57 GMT+02:00A: "giuseppe\.selva"<HYPERLINK"mailto:[email protected]"

Oggetto: Re:mffIl Monfilmfest è un festival atipico nel panorama nazionale.

Non è un semplice festival basato sulla proiezione di cortometraggi selezionati ma offre la possibilitàreale e concreta di realizzare dei corti, offrendo supporto logistico ed organizzativo a piccole troupe

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° indipendenti. Questo è il grande punto di forza del Monfilmfest: essere produttore di cortometraggi,con il risultato di avere dei prodotti (alcuni dei quali hanno riscosso successo nazionale

non indifferente) dove il territorio-location viene valorizzato.Il Monfilmfest è a tutti gli effetti una piccola film commission indipendente che con enormi sforzi e

sacrifici, del patron Beppe Selva e i suoi amici, è riuscita a creare una nicchia interessante in un campo dove emergere è sempre più difficile.

Sarebbe bello vederlo crescere, mantenendo però sempre quel tono di festival indipendente dove la passione ha il sopravvento sulle disponibilità finanziarie.

Con affetto,Matteo Maso

Inizio messaggio inoltrato:Da: Elisabetta Bernardini <HYPERLINK "mailto:[email protected]

Data: 16 ottobre 2008 19:03:37 GMT+02:00A: "giuseppe selva" <HYPERLINK "mailto:[email protected]

Oggetto: Re: mffRispondi a: HYPERLINK "mailto:[email protected]

Caro Giuseppe, ecco la mia relazione :Giuseppe Selva, organizzatore ed ideatore del Monfilmfest, ha avuto un'idea

geniale e coraggiosa: dimostrare con i fatti che si puo' creare e realizzare del cinema bello o dignitoso anche senza l'utilizzo di tutti i mezzi necessari (sia econimici che tecnici).

Ho partecipato al festival 2 volte realizzando a Vignale due corti che hanno avuto piu' successo e fortuna degli altri.

L'esperienza è irripetibile, si vive e si lavora insieme per 7 giorni con la propria troupe e con le altre in gara, in un clima di totale armonia e frenesia artistica,

il tutto vissuto nelle bellezze del Monferrato.In Italia esiste solo il monfilmfest con questo tipo di progetto e trovo che sia utilissimo

per chi comincia questa carriera. Giuseppe, se vuoi correggere qualcosa in modo tale che sia scritta meglio fai pure,

io sono negata a scrivere come a parlare!ti abbraccio

betta

Inizio messaggio inoltrato:Da Adriano Valerio HYPERLINK "skype:chezlesoncles"

HYPERLINK "mailto:[email protected] in Francia, e da anni mi perdo in battaglie dialettiche con i francesi. Vino, formaggio, calcio. .

E soprattutto cinema. Fellini contro Godard e Truffaut contro Antonioni eccetera eccetera. Quandopero’ si parla di supporto « politico » al cinema taccio e ascolto. Il loro Centro Nazionale della

Cinematografia vale dieci volte il nostro Ministero della Cultura. Noi abbiamo le Film Commission (almeno quelle) e loro un sistema di finanziamento

capillare per città, dipartimenti, regioniI produttori investono sui giovani, sui cortometraggi. Insomma, un altro pianeta.

Ma c’è una cosa che manca da queste parti, e quando ne parlo sono gli amici registi francesi che mi ascoltano invidiosi.

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° L’idea di un festival che ti permette di fare un film in una settimana. Di essere ospiti insieme ad altriregisti a lavorare sodo per vedere i propri sforzi e le proprie visioni proiettate su uno schermo pochi

giorni dopo l’inizio delle riprese. Due o tre amici mi hanno già chiesto se era aperto agli stranieri e mihanno chiesto il contatto. E ben venga se il Monfilmfest potrà diventare ancora più internazionale.

Personalmente ho partecipato ben due volte, ed è sempre stato una riscoperta del piacere di essere regista. Normalmente si passano mesi a compilare moduli, cercare location,

incontrare attori, scrivere a produttori,… per poi avere una settimana di riprese che vola via ed in cui spesso la paura che un problema possa vanificare gli sforzi di mesi riduce a zero il piacere della

creazione. Al Monfilmfest accade il contrario. è necessario affidarsi agli istinti, decidere in fretta,improvvisare, mettersi in discussione e trovare delle soluzioni. Essere costantemente creativi.

Proprio i francesi negli anni sessanta parlavano dell’utopia di fare del cinema « come si scrive una poesia ». Ecco, per una volta credo che la lezione l’abbiamo

imparata meglio noi.adriano

Inizio messaggio inoltrato:Da: luca bottello <HYPERLINK "mailto:[email protected]

Data: 18 ottobre 2008 16:59:59 GMT+02:00A: giuseppe selva <HYPERLINK "mailto:[email protected]

Oggetto: Re: mffcaro giuseppe,

scusa il ritardo ma sono preso tra influenza e lavori vari, spero di aver capito ciò che hai chiesto e lo allego scritto sotto, nel frattempo sto realizzando video di gare in minimoto,

cosa che poco ha a che fare con il video d'autore ma fa guadagnare qualcosina...sicuramente al torinoff ci saranno film interessanti ma come gli altri anni mi rifiuto di andarlo

a vedere tu sei andato? c'è qualcosa di interessante a tuo parere? il mio problema è che mi viene il prurito solo al pensare a quell'ambiente, continuo a pensare che il panorama non dia delle

opportunità ai giovani e a forza di decantare sempre gli stessi canoni si perda creatività, questo è triste ma non ho idea di come si possa cambiare tutto questo.

ti abbraccio lucaNel panorama dei festival il mff si pone su un piano unico, in questo senso non soffre di concorrenza,con ritmi e tempi produttivi molto serrati crea un “ombrellone” protettivo che permette agli autori di

confrontarsi con le proprie potenzialità di regista a tutto campo e con i propri ed inevitabili “limiti”.Confrontarsi con i propri limiti è importante e costruttivo allo stesso tempo soprattutto quando tutto

questo viene realizzato in un ambiente che sostiene e unisce.La prima volta che ho partecipato al mff, una volta terminato mi sono detto “mai più una maratona

del genere”, la seconda volta “farei solo questo e non smetterei mai”. Questo fa capire l’ambivalenza della passione di questo festival, passione indispensabile per chi desidera fare

questo difficile mestiere, che non tutti hanno e che questo festival esaspera diventando un punto di riferimento unico nel panorama fin

troppo esteso di festival fatti di produzioni enormi e casting hollywoodiani. Provate a produrre un lungometraggio di un autore del mff, il risultato ci sarà,

la sua selezione? una garanzia!Luca Bottello

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° Inizio messaggio inoltrato:Da: mazzi federico <HYPERLINK "mailto:[email protected]

Data: 22 ottobre 2008 10:33:08 GMT+02:00A: giuseppe selva <HYPERLINK "mailto:[email protected]: RE: mff

ciao Beppelascerò andare le parole per buttare giù un rapido commento al MonFilmFest.

Mi viene in mente la parafrasi di un famoso jingle: "Il posto più morbido dove mettere L'OCCHIO"Per trovare una definizione più seria penso sia un'occasione imperdibile per dimostrare l'esistenza

di un cinema indipendente, quando agli autori vengano forniti gli strumenti minimi per poterlo realizzare.

Ma è anche il trionfo del Giocare Al Cinema in una stupenda cornice di accoglienza "familiare", fatta di cibi gustosi, panorami mozzafiato, dove la competizione fa da stimolo nella

conoscenza con altri colleghi e compagni di avventura.Insomma, si tratta di un'esperienza unica per ricordare a tutti noi, sul finire delle vacanze, prima di

riprendere lo stress lavorativo, quanto sia bello raccontare le nostre storie, coccolati dalle sapienti mani di un novello Willy Wonka capace di accogliere nuovi autori nella

sua fabbrica dei sogni, che per una settimana intera saranno al riparo dalle insidie del mondo esterno.

Spero queste veloci riflessioni possano esserti utili. Un abbraccio.Federico

Inizio messaggio inoltrato:Da: Giovanni Rubino <HYPERLINK "mailto:[email protected]

Data: 24 ottobre 2008 4:46:08 GMT+02:00A: <HYPERLINK "mailto:[email protected]

Oggetto: sull'mffegregio selva

sono anni che partecipo al mff come pure partecipo a quello di fano o di bellariaperchè hanno indovinate formule di partecipazione per i videomakers

selezionati in concorso.l'mff è interessante sia (1) per la tematica del territorio

sia (2) per i laboratori messi a disposizione in locosia (3) come punto di incontro e scambio tra i partecipanti.

l'mff è attualmente fra le più stimolanti rassegne in italia e in europa e lo possoconfermare per aver partecipato a concorsi a berlino e a lisbona.

spero di avere ancora qualche buona idea per potermi meritare il vostro invitoa una prossima edizione.

per ora vi ringrazio di tutto (competenza, ospitalità, entusiasmo)un forte abbraccio -giovanni rubino-

G.Rubinowww.farememoria.it

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Inizio messaggio inoltrato:

Da: Federico Micali <HYPERLINK "mailto:[email protected]: 17 novembre 2008 14:45:47 GMT+01:00

A: giuseppe selva <HYPERLINK "mailto:[email protected]: Re: "Cinema Universale d'essai" al mff?

ciao beppeseguono le due righe

spero che possano andar bene e scusa il ritardo... con la chiusura del film me ne ero completamente dimenticato!

un abbraccio e a presto

f.

Per poter rispondere alla domanda su che cosa sia il MonFilmFest per un autore, bisognerebbe far immergere l'interlocutore nella realtà dei giorni delle riprese:

un ambiente estremamente creativo e vivace  dove l'interscambio di idee tra professionisti dei vari settori delle arti visive nasce sui set

nel corso della giornata e prosegue la sera a cena o la notte in sala montaggio.Un autore normalmente cerca da un Festival la possibilità di confronto:

sia con il pubblico sia con altri autori. In molti festival questa alchimia manca: troppo fugaci i momenti di incontro per poter avere dei riscontri reali.

L'atmosfera di una grande troupe collettiva che lavora fianco a fianco rende invecereali e preziose le   dinamiche che si creano durante i giorni di ripresa

e proiezione del   MonFilmFest. Che poi i film prodotti durante la lavorazione non rimangano fine a se stessi

ma inizino a circolare con successo nel circuito di corti e docs è un valore aggiunto

che testimonia la qualità complessiva di tutta l'operazione anche nei confronti di pubblico e addetti ai lavori.

Federico Micali

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GIURIA

ORGANIZZAZIONE ASSOCIAZIONE IMMAGINA

1° PREMIO ASSOLUTO “SETTE GIORNI PER UN FILM”: APPLE MACBOOK 15” INTELDUO 2,4GHZ 2/200 SD2° PREMIO ASSOLUTO “SETTE GIORNI PER UN FILM”: mini - videoproiettoreportatile

1° PREMIO “VETRINA DI UN FILM DI FINE ESTATE” DESIGNATO DAL PUBBLICO:PREMIO YARI DI 300 €

Annalisa Bruni, scrittriceAlessandro Cappai, giornalistaDaniela Carli, logopedistaRiccardo Gallarà, Preside Liceo Alfieri di TorinoFrancesca Guerra Vai, Assessore alla Cultura e Vicesindaco di CasalborgoneGiulia Gelati, Assessore Urbanistica ed Istruzione della Città di Acqui Terme.Luca Ribuoli, registaAnna Torazza, insegnante

Segreteria, Ufficio Stampa e Organizzazione: Liliana Bodini, Margherita Merlo, Franco OliveroCatering: Mongetto soc. coop.Ospitalità: Associazione Immagina, B&B VIAVAI , Agriturismo il Ciabot, Agriturismo I Folletti diCasalborgoneResponsabili Troupe e Coordinamento Tecnico: Enrico Aleotti, Manuel Giordano, AlessandraGrassi, Lucia Marengo, Elena Maria OliveroCoordinamento Runner, Attori, Comparse e ricerca Location: Franco Olivero, Varsha Massaia,Elena Gatto, Deborah Cannone e Michela RapettaAssistente: Pier SelvaBackstage: Elena Maria OliveroWebmaster: Manuel Giordano, Elena Maria OliveroSigla del festival: Vincenzo GioanolaCatalogo: Ita CesaTaglio e rilegatura cataloghi: Paolo Soave e A4 Servizi GraficiLogo Immagina: Ita CesaLogo MFF: Elena Maria OliveroManifesto: Ita Cesa (su una tela bianca di Papa Ousmane Gueye, “Daou”, Senegal)Presidente Associazione Immagina: Francesca RamellaDirezione Artistica: Giuseppe Selva

Proiezionista: Renzo CavattonGRAZIE a: Franco Acanfora, Franco Braggiotti, Alberto Cesa, Margherita Dottarosso e Salvatore Merola,Elena Gatto, Giorgio Mari de La Bottega dell’Immagine, Ida leone, Margaret MacPherson dell’ufficio stampadel Parlamento della Scozia, Maurizio Malara, Carlo Marchese e Maurizio Nano di Rekordata s.r.l, GiancarloNovero della ditta Seriprint, Papa Ousmane Guye “Daou”, Matilde Quaranta, Giuliana Rapini, Donata Pinti eSilvano Biolatti, Tracey Reinertson, Fulvia Rocca, Lidia Rocca, Rob Ramsdell-Nevada, Carol Turner, MarileeElzholts-Minnesota, Salvatore Pes e Roberto Cresto Ferrino, Tipografia Egiziam

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Page 39: Catalogo MonFilmFest 7° edizione

Organizzazionecontatti e informazioni

Associazione immagina

sede legale: viale Italia,8 10040 Leinì (Torino)sede sociale operativa: strada Berteu 5, 10020 Casalborgone (Torino)

+39 0119174058- +39 3484205335 - FAX [email protected]

http: //www.immagina.net

L'Associazione immagina è un crocevia di differenti professionalità: ci sono giovani filmaker e registi, montatori,opertori e assistenti, esperti di organizzazione, produttori, insegnanti di laboratorio che hanno lavorato a progettidi cinema nelle sue differenti forme, grafici e artisti che operano nel campo dell'immagine, giovani studenti checompiono un tirocinio di formazione nelle nostre varie attività.

Fra queste ultime, l'organizzazione di festival è un momento importante della politica culturale dell'associazione,che vuole offrire spazi ai giovani autori affinché possano farsi conoscere attraverso una maggior visibilità delleloro opere.

I due festival che l'Associazione gestisce sono di differente natura, ma sono entrambi strettamente mirati:

IMMAGINA festival videoscuola, alla sua decima edizione nel 2010, è un festival rivolto alle scuole che pone al centro della sua azione delle proposte-laboratorio.

MONFILMFEST, alla sua settima edizione, è un festival rivolto ad autori e registi di tutte le età che voglionocimentarsi in una proposta "gioco" di produzione video digitale.

Questi due festival consentono all'Associazione di produrre delle proposte-laboratorio da estendere in altri momenti dell'anno a Scuole, Comuni, Enti e altre manifestazioni culturali. Tali proposte si riassumono in:

Laboratori di produzione come Il lungo, il corto e il digitale per studenti, videomaker e formatori. Laboratori di formazione per insegnanti e operatori

Gira la Carta, un gioco di carte che porta le squadre in gara alla realizzazione di film brevi attraverso la definizione della sceneggiatura, dei personaggi, delle location, del budget e della durata (e degli eventuali "incidenti di percorso").