atti di controllo e di indirizzodocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed... · 2017....

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792. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Fontana Gregorio .................. 1-01624 47153 Vezzali .................................... 1-01625 47155 Rampelli ................................. 1-01626 47159 Risoluzioni in Commissione: XII e XIII Commissione: Zaccagnini .............................. 7-01254 47163 XII Commissione: Brignone ................................. 7-01253 47164 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazione a risposta in Commissione: Pili ........................................... 5-11316 47167 Affari esteri e cooperazione internazionale. Interpellanza: Tripiedi ................................... 2-01791 47167 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta immediata: Scopelliti ................................. 3-03006 47169 PAG. Interrogazione a risposta scritta: Zaratti ..................................... 4-16525 47170 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta in Commissione: Giordano Giancarlo .............. 5-11313 47171 Difesa. Interrogazione a risposta scritta: Rampelli ................................. 4-16530 47171 Economia e finanze. Interpellanza: Latronico ................................ 2-01792 47173 Interrogazione a risposta immediata: Brunetta .................................. 3-03014 47174 Giustizia. Interrogazione a risposta scritta: Russo ...................................... 4-16524 47175 Infrastrutture e trasporti. Interrogazione a risposta in Commissione: Spessotto ................................. 5-11310 47176 Atti Parlamentari 47151 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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Page 1: ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed... · 2017. 5. 10. · xvii legislatura — allegato b ai resoconti — seduta del 9 maggio

792. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

Fontana Gregorio .................. 1-01624 47153

Vezzali .................................... 1-01625 47155

Rampelli ................................. 1-01626 47159

Risoluzioni in Commissione:

XII e XIII Commissione:

Zaccagnini .............................. 7-01254 47163

XII Commissione:

Brignone ................................. 7-01253 47164

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pili ........................................... 5-11316 47167

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interpellanza:

Tripiedi ................................... 2-01791 47167

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta immediata:

Scopelliti ................................. 3-03006 47169

PAG.

Interrogazione a risposta scritta:

Zaratti ..................................... 4-16525 47170

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Giordano Giancarlo .............. 5-11313 47171

Difesa.

Interrogazione a risposta scritta:

Rampelli ................................. 4-16530 47171

Economia e finanze.

Interpellanza:

Latronico ................................ 2-01792 47173

Interrogazione a risposta immediata:

Brunetta .................................. 3-03014 47174

Giustizia.

Interrogazione a risposta scritta:

Russo ...................................... 4-16524 47175

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Spessotto ................................. 5-11310 47176

Atti Parlamentari — 47151 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Interrogazione a risposta scritta:Caruso ..................................... 4-16527 47177

Interno.

Interpellanze urgenti

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Villarosa .................................. 2-01794 47177

Capozzolo ............................... 2-01795 47179

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pes ........................................... 5-11309 47180

Interrogazioni a risposta scritta:

Molteni .................................... 4-16528 47180

Naccarato ............................... 4-16529 47181

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta immediata:

Capelli ..................................... 3-03012 47182

Vezzali .................................... 3-03013 47183

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta immediata:

Ciprini ..................................... 3-03009 47183

Simonetti ................................ 3-03010 47184

Rizzetto ................................... 3-03011 47185

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Becattini ................................. 5-11308 47185

Martella .................................. 5-11311 47186

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazioni a risposta immediata:

Schullian ................................. 3-03007 47187

Oliverio ................................... 3-03008 47188

Interrogazione a risposta in Commissione:

Oliverio ................................... 5-11314 47188

PAG.

Rapporti con il Parlamento.

Interrogazione a risposta immediata:

Melilla ..................................... 3-03004 47189

Salute.

Interrogazione a risposta immediata:

Pellegrino ................................ 3-03005 47190

Interrogazione a risposta in Commissione:

Di Vita .................................... 5-11312 47191

Interrogazioni a risposta scritta:

Grimoldi ................................. 4-16523 47192

Causin ..................................... 4-16526 47193

Semplificazione e pubblica amministrazione.

Interrogazione a risposta orale:

Centemero .............................. 3-03003 47194

Sviluppo economico.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Cimbro .................................... 2-01793 47195

Interrogazione a risposta in Commissione:

Catalano .................................. 5-11315 47196

Apposizione di una firma ad una mozione e

modifica dell’ordine dei firmatari ............ 47197

Apposizione di firme ad una mozione ..... 47197

Apposizione di una firma ad una risolu-

zione ............................................................... 47197

Apposizione di una firma ad una interro-gazione ...................................................... 47197

Pubblicazione di un testo riformulato ..... 47197

Interrogazione a risposta scritta:

Cirielli ..................................... 4-16038 47197

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo . 47198

Atti Parlamentari — 47152 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

negli ultimi quindici anni oltretrentamila persone sono morte cercandodi attraversare il Mediterraneo. Vittime ingran parte sconosciute: il sessanta percento di loro resta infatti senza nome esenza un’identità. È un aspetto poco co-nosciuto, eppure particolarmente diffuso,delle drammatiche migrazioni verso l’Eu-ropa;

nel 2015 sono decedute in mare,cercando di raggiungere i Paesi europei,3.771 persone. Inoltre, il 77 percento dellemorti (circa 2,892 persone, a fronte di152.364 arrivi) si è verificato nel Mediter-raneo centrale, ossia la rotta che collega laLibia all’Italia e Malta, mentre 805 mi-granti (circa il 21 per cento del totale),sono morte nel Mediterraneo orientale, inTurchia e in Grecia. Infine, nella rotta checollega il Maghreb alla Spagna sono statiregistrati all’incirca 74 decessi;

stando ai dati dell’Organizzazioneinternazionale per le migrazioni, nel 2016il numero è cresciuto fino a 5.022: nelcorso del 2016 il tasso di mortalità per unmigrante nel Mediterraneo è praticamentetriplicato. La ragione dell’aumento dellamortalità, nonostante la diminuzione deitentativi di attraversamento del Mar Me-diterraneo, secondo l’Unhcr risiederebberosostanzialmente in una pluralità di eventi,ossia le cattive condizioni meteorologiche,il pessimo stato dei barconi e dei gommoniutilizzati per il viaggio e soprattutto il fattoche quella fra le coste del Nord Africa el’Italia è diventata la rotta più frequentatad’Europa dopo la chiusura della cosiddetta« rotta balcanica ». Attualmente, dunque,la tratta più pericolosa rimane quella traLibia e Italia, che restituisce in media unmorto ogni 47 arrivi, mentre nella traver-

sata tra la Turchia e la Grecia si registre-rebbe un morto ogni 88 arrivi. Ad ognimodo, la traversata tra il Nord Africa el’Europa continua a essere quella chemiete più vittime al mondo per i migranti;

a fine aprile 2017 l’Oim ha aggior-nato il tragico bilancio dei morti in maredall’inizio dall’inizio nel tentativo di rag-giungere l’Europa: sono 1.089. Nello,stesso periodo preso in esame (1o genna-io-23 aprile 2017), un totale di 43.204migranti e rifugiati sono entrati via marein Europa, l’80 per cento dei quali in Italia(36.851) e il resto in Spagna e in Grecia;

sul fronte del fenomeno migratorio,si rileva che l’instabilità politica che col-pisce i Paesi del Medio Oriente e del NordAfrica, e l’emergenza umanitaria che neconsegue, continuino ad accrescere lapressione migratoria verso la sponda Suddell’unione europea attraverso il Mediter-raneo;

il Rapporto 2016 sulla protezioneinternazionale in Italia, redatto a cura diCaritas Italiana, Fondazione Migrantes,ANCI/SPRAR/CITTALIA, in collaborazionecon l’UNHCR, nel fare il punto dellasituazione sul fenomeno dei migranti for-zati nel mondo e su quello dei richiedentiprotezione internazionale in Italia e inEuropa, ha affermato che tra il 2015 ed ilprimo semestre del 2016 si sono acuite ecronicizzate molte situazioni di guerra (35conflitti in atto e 17 situazioni di crisi),che hanno provocato la fuga di un numerosempre maggiore di persone. Si calcola,infatti, che nel corso del 2015, siano statecostrette a fuggire dalle loro case, circatrentaquattro mila persone al giorno: inmedia 24 persone al minuto;

le conclusioni dell’ultimo Consiglioeuropeo in materia di migrazioni incen-trate, principalmente, sulla questione deirifugiati in Turchia e in Africa, sul rim-patrio dei migranti e rifugiati presenti inLibia, nonché sul rafforzamento della col-laborazione con la guardia costiera libica,hanno tuttavia lasciato irrisolti i problemimaggiori che affliggono l’Europa sulla ge-stione delle migrazioni, e che riguardano,

Atti Parlamentari — 47153 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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in primo luogo, i morti nel Mediterraneodel 2016, la disastrosa situazione di mi-gliaia di rifugiati detenuti nelle isole gre-che, del numero senza precedenti di arrivivia mare in Italia, nonché del fallimentodel piano di ricollocamento in altri Statidell’Unione di richiedenti asilo dall’Italia edalla Grecia;

permangono le forti preoccupa-zioni per il sostanziale mancato decisio-nismo sul tema della protezione dei rifu-giati in Europa, che si sarebbe tradotto inuna scarsa solidarietà nei confronti dell’I-talia che, ad oggi, rappresenta l’unicoPaese europeo nel quale si registra uncostante aumento degli arrivi e del nu-mero di richiedenti asilo e che da acco-glienza a circa 180.000 persone;

dal 1o gennaio 2017 fino al 5 mag-gio 2017 (fonte Ministero dell’interno)sono sbarcati in Italia 37.253 migranti, conun +29,76 per cento rispetto allo stessoperiodo del 2016, quando arrivarono28.710 persone;

il meccanismo di ricollocamentodei richiedenti asilo in altri Paesi membriè sempre in forte rilento: la situazione al30 marzo indica che complessivamentesono scali ricollocati 16.025 migranti, dicui 4.746 dall’Italia (su un totale di 34.953previsti) e 11.279 dalla Grecia (su 63.302);

di fronte a questa emergenza eu-ropea di dimensioni enormi l’Italia da solanon ha la forza di rispondere efficace-mente a questa sfida. Nonostante l’enormelavoro svolto sul fronte dell’emergenza inmare e portato avanti egregiamente dalleforze della Guardia costiera per salvare inumerosi migranti, non si percepisce dal-l’Europa un sostegno ed un aiuto concreto,ma solamente timide risposte e proposteaffatto risolutive per la gestione dell’emer-genza;

è emersa con forza l’esigenza fon-damentale di mettere in campo con asso-luta urgenza una strategia di sistema checoinvolga tutti i Paesi europei, allo scopo

di trovare soluzioni condivise e duraturerispetto ad un problema che diventa ognigiorno più stringente e drammatico,

impegna il Governo:

1) ad assumere ogni iniziativa di compe-tenza al fine di contrastare con forzail dilagante fenomeno dei decessi deimigranti, durante le traversate nel MarMediterraneo, anche attraverso ogniazione volta a disincentivare le par-tenze clandestine, garantendo un mag-giore impegno da parte dei Paesi eu-ropei nella concreta applicazione degliaccordi di Malta, in particolare nell’a-zione di rafforzamento del controllodelle frontiere del Mediterraneo, an-che attraverso il potenziamento e l’in-centivazione dell’attività di controllo emonitoraggio di Frontex;

2) a promuovere un intervento decisivo alivello europeo che fornisca adeguatosostegno agli Stati membri in primalinea, attraverso il potenziamento delleazioni dell’Unione europea per il sal-vataggio delle vite umane nel Mediter-raneo, assicurando altresì la ricolloca-zione e il rimpatrio dei migranti, e lacostituzione di punti di crisi (hotspot)nei Paesi di provenienza o nei Paesidel Nord Africa che si affacciano sulMediterraneo, definendo un approcciocomune europeo per la gestione delflusso dei rifugiati e dei richiedentiprotezione internazionale;

3) a promuovere e rilanciare accordi bi-laterali con i Paesi di origine, sulla sciadi quanto fatto dai Governi Berlu-sconi, come premessa per bloccare lepartenze di migranti irregolari, stron-care le attività degli scafisti, facilitarele procedure di espulsione dei clande-stini, nonché l’identificazione delleeventuali vittime registrate nel corsodelle traversate;

4) ad intervenire nelle opportune sedi perporre in essere nel più breve tempopossibile l’inizio della fase 3 dellamissione Eunavfor Med, al fine di

Atti Parlamentari — 47154 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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prevenire in maniera più efficace par-tenze clandestine e contrastare il feno-meno dei decessi in mare.

(1-01624) « Gregorio Fontana, Ravetto, Oc-chiuto, Sandra Savino ».

La Camera,

premesso che:

l’acufene in medicina è un disturbouditivo che si manifesta come una sensa-zione acustica, in alcuni casi particolar-mente fastidiosa, avvertita anche se nes-suna sorgente esterna l’abbia generata;

si manifesta sotto forma di fischi,ronzii, fruscii, sibili e altri innumerevolisuoni e può interessare un solo orecchio,entrambi o più genericamente può esserelocalizzato al centro della testa;

l’acufene può essere di breve du-rata, senza alcun significato clinico, opersistere nel tempo;

diverse sono anche le cause allequali può essere associato: dal calo uditivoall’esposizione al rumore, all’utilizzo pro-lungato di alcuni farmaci ototossici;

la popolazione di età compresa trai 45 e i 75 anni è quella più interessata daquesto sintomo;

alcune volte l’acufene può determi-nare ripercussioni sulla qualità di vita delsoggetto che ne soffre perché è associato,non di rado, a disturbi del sonno, ansia,nervosismo, difficoltà di concentrazione,stress, fino a disturbi depressivi o d’ansia;

non è classificabile come una ma-lattia, ma è piuttosto una condizione chepuò derivare da una vasta pluralità dicause. Tra di esse si possono includere:danni neurologici (ad esempio dovuti asclerosi multipla), infezioni dell’orecchio,stress ossidativo, stress emotivo, presenzadi corpi estranei nell’orecchio, allergie na-sali che impediscono (o inducono) il dre-naggio dei fluidi, accumulo di cerume el’esposizione a suoni di elevato volume. La

sospensione dell’assunzione di benzodia-zepine può essere anch’essa una causa;

l’acufene può essere un accompa-gnamento della perdita dell’udito neuro-sensoriale o una conseguenza della perditadell’udito congenita, oppure può essereanche un effetto collaterale di alcuni far-maci (acufene ototossico);

l’acufene è solitamente un feno-meno soggettivo, che non ha parametri dicomparazione oggettivi. Viene valutato cli-nicamente su una semplice scala da« lieve » a « catastrofico », in base agli ef-fetti che comporta, come ad esempio l’in-terferenza con il sonno e sulle normaliattività quotidiane;

se viene individuata una causa difondo, il suo trattamento può portare amiglioramenti. In caso contrario, è facileche si debba ricorrere alla psicoterapia.Ad oggi, non vi sono farmaci che si sonorivelati efficaci;

in Italia, è un disturbo piuttostocomune, pare che ne siano affetti oltre 5milioni di persone. Questo disturbo colpi-sce circa il 10/15 per cento delle persone,ma si rivela un serio problema solo nel-l’1-2 per cento dei casi;

la corretta definizione di « acu-fene » dovrebbe essere « percezione acu-stica non organizzata, non realmente pro-dotta da alcuna sorgente sonora, né al-l’interno, né all’esterno del nostro corpo »,proprio per distinguere questo fenomenodai comuni rumori perché le percezionisensoriali vengono elaborate dal cervello,che non è in grado di percepire diretta-mente suoni, luci o altri stimoli nella loroforma originaria, ma solo segnali bioelet-trici derivati dalla conversione operata daspecifici recettori che nel caso dell’uditosono le cellule ciliate dell’orecchio interno(coclea);

ogni acufene deve essere un segnalebioelettrico che viene prodotto in qualchepunto della via uditiva (orecchio interno,nervo acustico, vie uditive centrali);

Atti Parlamentari — 47155 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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acufene sono, quindi, solo quei ru-mori che il corpo non può produrre inmaniera continuativa (quali ronzii, fischi,sibili), indipendentemente dalla loro fre-quenza o dalla loro durata, la cui stazionedi partenza è l’orecchio interno e la cuistazione di arrivo è la corteccia acusticacerebrale;

l’origine esatta degli acufeni non èancora ben determinata; probabilmente,diversi meccanismi possono generare que-sto disturbo. In senso generale, un acufenepuò derivare da un danno permanente acarico delle cellule ciliate cocleari, da undanno permanente a carico del nervoacustico o delle vie nervose centrali;

finora, nessuno è mai riuscito adocumentare con certezza la possibile ori-gine cerebrale dell’acufene;

secondo alcune ricerche che hannoapprofondito lo studio sulle sostanze neu-romodulatrici e neurotrasmettitrici (essen-ziali per la trasmissione degli stimoli dellecellule sensoriali alle fibre nervose o da unneurone all’altro) hanno ipotizzato l’esi-stenza di « acufeni sinaptici cocleari »;

ci sono diverse possibili classifica-zioni degli acufeni proposte negli annidagli studiosi. Alcuni distinguono gli acu-feni in « oggettivi » e « soggettivi »:

gli « acufeni oggettivi » sono moltorari e si presentano come suoni che sigenerano all’interno del corpo umano,come ad esempio quelli prodotti da unflusso vascolare particolare o da contra-zioni muscolari. Questo tipo di acufeniutilizzando tecniche particolari, è possibileascoltarlo dall’esterno;

gli « acufeni soggettivi » sono i piùcomuni e si individuano nei casi in cui ilsoggetto percepisce un suono che non èascoltabile dall’esterno e che può essereprovocato da farmaci come l’aspirina(acido acetilsalicilico), da alcuni antibiotici(aminoglicosidi), ma anche da alcool, caf-feina e antidepressivi. Le cause che deter-minano l’insorgere dell’acufene soggettivosono spesso oscure. Un trauma direttoall’orecchio interno può causare l’acufene,

mentre altre cause apparenti, come disor-dini dentali e dell’articolazione temporo-mandibolare, sono difficili da spiegare;

la ricerca recente ha proposto duecategorie distinte di acufene soggettivo:

l’« acufene otico », causato dai di-sordini dell’orecchio interno o del nervoacustico e l’« acufene somatico », causatoda disordini che non riguardano l’orecchioo il nervo, pur trovandosi all’interno dellatesta o del collo;

si ipotizza, inoltre, che l’acufenesomatico possa essere dovuto a un centralcrosstalk con il cervello, come se certinervi del collo e della testa entrassero nelcervello vicino alla regione coinvolta nel-l’udito;

ma gli « acufeni » possono essereanche « audiogeni », cioè ad alta probabi-lità di insorgenza da un danno o unadisfunzione dell’apparato uditivo a livellodella chiocciola o delle vie nervose uditive:in questi casi l’orecchio registra e tra-smette rumori provenienti patologica-mente dal proprio interno;

o « acufeni non audiogeni », cioèquelli che originano in patologie e disfun-zioni situate al di fuori dell’apparato udi-tivo, in altri organi od apparati, comequello vascolare, muscolare, articolare, chevengono solo percepiti dall’orecchio, comepuò fare un semplice microfono e quinditrasmessi al sistema nervoso;

in effetti, anche alcuni acufeni pro-venienti dall’orecchio come quelli causatida presenza e movimento di secrezionicatarrali fra tromba di Eustachio e cassatimpanica dovrebbero essere considerati« non audiogeni o esogeni » in quanto laloro origine è al di fuori del complessochiocciola-vie nervose uditive;

altra forma di acufene è quellopulsante, che si manifesta con un suonoritmico e pulsante, che nella maggior partedei casi va a tempo con il battito cardiaco.Può essere udito con un esame obiettivo,appoggiando lo stetoscopio sul collo delpaziente, oppure mediante un microfono

Atti Parlamentari — 47156 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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collocato all’interno del condotto uditivo.Nonostante non sia una forma frequentedi acufene, alcune delle sue cause sononote: ipertensione, soffio al cuore, patolo-gie a carico delle trombe di Eustachio,tumore glomico, anomalie in una vena o inun’arteria;

gli acufeni sono attualmente con-tenibili in una percentuale elevata dei casi,anche se disporre di cure non vuol direpoter garantire la guarigione definitiva,essendo comunque possibili recidive comeper molte patologie mediche non chirur-giche;

le principali risorse per la cura deisintomi dell’acufene sono rappresentatedalle tecniche riabilitative (quali la Tinni-tus Retraining Therapy, TRT) che noncurano realmente la causa, ma richiedonocirca tre mesi per sviluppare un beneficiosignificativo e un periodo che va da 12 a18 mesi per il loro pieno svolgimento; datrattamenti farmacologici mediante neuro-farmaci e da trattamenti che mirano allarisoluzione dell’idrope cocleare, efficaciovviamente solo quando questo sia il mec-canismo all’origine dell’acufene (come èsospettabile in presenza di fluttuazionievidenti di intensità o addirittura fasievidenti di remissione anche spontanee), ilche avviene in molti casi, permettendo diescludere a priori l’ipotesi di un dannopermanente a carico di cellule e nerviquale sorgente dell’acufene stesso;

sono disponibili nuove metodicheed apparecchiature in grado di registrarel’attività (emissioni otoacustiche) delle cel-lule sensoriali contenute nell’organo delCorti;

l’individuo affetto da acufene puòtrovare sollievo dall’arricchimento sonoroambientale, grazie al quale può distrarre ilcervello dall’ascolto dell’acufene;

alcune ricerche avrebbero confer-mato che una eccessiva sensibilità dell’o-recchio interno all’azione dell’ormone re-golatore dei suoi liquidi porterebbe allosviluppo dell’idrope cocleare, possibile

causa di acufeni, ed unico meccanismoattualmente in grado di spiegare acufenifluttuanti, variabili o incostanti;

l’idrope cocleare può essere inparte controllato anche a livello mecca-nico, creando una contropressione chefaciliti il deflusso dei liquidi bloccati nel-l’orecchio interno. Questo può essere ot-tenuto con sedute di terapia iperbarica, oin modo molto più semplice (ma spessoinsufficiente) con l’autoinsufflazione diaria nell’orecchio medio, in grado indiret-tamente di creare una contropressionenell’orecchio interno;

oggi è possibile trovare numerosecure pubblicizzate come efficaci, ma chenon trovano ancora riscontri scientificidefinitivi. Fra queste:

il laser per acufeni (« soft la-ser »): strumento in grado di favorire larigenerazione cellulare delle cellule ciliatecocleari. Fatto biologicamente impossibilepoiché le cellule ciliate cocleari non sonoin grado di rigenerarsi dopo un dannoessendo cellule perenni;

i vasodilatatori e fluidificanti delsangue: ma qualora fossero davvero venutia mancare sangue e ossigeno alle celluleciliate cocleari, dopo appena 4-7 minutiqueste avrebbero subito un danno perma-nente, con conseguente necrosi e mortedefinitiva. Quindi, la successiva reintegra-zione di sangue e ossigeno non potrebbeavere alcun effetto rigenerativo su cellulemorte;

le vitamine o additivi nutrizio-nali: che, però, non svolgono alcun ruolodocumentato nel meccanismo di forma-zione degli acufeni;

le terapie per il rachide cervicale:non c’è una evidente relazione tra « lacervicale » e l’acufene, peraltro, mai dimo-strata, seppure siano in corso studi insoggetti che lamentano un acufene varia-bile in base alla posizione del collo;

molte terapie propagandate comesoluzione per l’acufene non sono statesperimentate su esseri umani, o sono state

Atti Parlamentari — 47157 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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diffuse anche solo basandosi sul fatto chegli animali di laboratorio hanno mostratocomportamenti tali da far intuire chel’acufene sperimentalmente indotto (senzaalcuna prova che ci fosse davvero) erascomparso;

ove non regrediscano entro i primimesi dalla loro insorgenza, vi è la possi-bilità che gli acufeni persistano negli annisuccessivi, divenendo cronici a tutti glieffetti, sebbene molte persone riferiscanol’incostanza del disturbo anche dopo annidal suo esordio e lunghe fasi di assenzadell’acufene;

questo disturbo, solo apparente-mente banale, può però a volte creare unvero e proprio stato invalidante, coinvol-gendo l’assetto psicologico ed emozionaledel malato, la sua vita di relazione, ilritmo sonno-veglia, le attitudini lavorative,il livello di attenzione e concentrazione,inducendo o molto più spesso potenziandostati ansioso-depressivi preesistenti, inter-ferendo pertanto sulla qualità della vita;

l’acufene non fa distinzioni: puòcolpire a qualsiasi età. Non si tratta di unamalattia diffusa tra i bambini, che riferi-scono la patologia più raramente rispettoagli adulti, in parte perché è più probabileche i bambini affetti da acufene abbianoproblemi di udito fin dalla nascita. Po-trebbero invece non notare l’acufene e nonpreoccuparsi, proprio perché sono abituatia questo problema fin dalla nascita;

attualmente, l’acufene non è con-siderato una vera e propria malattia, maun sintomo determinato da patologie va-scolari (fistole del collo, tumori carotidei,aneurismi intracranici o meningei, patolo-gie dei grossi vasi del collo) o, più fre-quentemente, associato a patologie audio-logiche, vestibolari, neurologiche, autoim-muni, cerebrovascolari, dismetaboliche edematologiche;

l’insorgere dell’acufene può esserecausato dalle malattie più comuni dell’o-recchio come infezioni virali o batteriche,otite, otosclerosi, timpanosclerosi, sorditàgenetiche, e altro. Altri piccoli malfunzio-

namenti come problemi di articolazionecervicale o temporomandibolare o di po-stura, problemi all’orecchio medio, pro-blemi odontoiatrici si possono riflettere sulsistema uditivo scompensandolo e quindiinducendo acufene;

solo recentemente si stanno eviden-ziando gli effetti tossici per l’orecchio diun numero crescente di farmaci anche diuso comune. Alcuni ricercatori indicanocomposti chimici, contenuti negli alimenticome potenziali induttori o facilitatori diacufene come dolcificanti, utilizzati in so-stituzione degli zuccheri e gli esaltatori digusto come i glutammati che, senza sa-perlo, si introducono ogni giorno nelcorpo, semplicemente mangiando o be-vendo;

il nostro organismo produce so-stanze che normalmente vengono utiliz-zate dall’orecchio per le sue funzioni fi-siologiche ma che diventano lesive perl’orecchio stesso in condizione di stressacustico o di più generale stress psicofi-sico. In questo caso si parla di « eccito-tossicità »;

l’orecchio può essere bersaglio an-che di patologie « autoimmuni » che a voltesi manifestano anche attraverso l’insor-genza di acufeni;

se la causa dell’acufene non èchiara, nella maggioranza dei casi, nuovetecniche e metodi di ricerca, come letecniche di « neuroimaging », oggi permet-tono di osservare l’attivazione delle areedel cervello deputate a all’elaborazione deisegnali acustici. Queste tecniche sembranopromettere importanti passi avanti per lacomprensione dell’eziologia della patologiain questione;

i centri di ricerca distribuiti sul-l’intero territorio nazionale hanno pro-dotto, negli ultimi anni, risultati rilevantiper la comprensione e la potenziale curadi questa patologia. È stato dimostratocome alterazioni della connessione tra di-verse aree del sistema nervoso centrale,quali la corteccia e il talamo, possanoessere alla base dell’acufene in pazienti

Atti Parlamentari — 47158 — Camera dei Deputati

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normoacustici. Altri studi hanno identifi-cato potenziali fattori di rischio per l’in-sorgenza di questa patologia, quali l’iper-tensione, l’indice di massa corporea, ilfumo e l’ipercolesterolemia;

il Ministero della salute, rispon-dendo a diverse interrogazioni parlamen-tari su questo argomento, in precedenza,ha affermato di ritenere che possano es-sere messe a disposizione della comunitàscientifica le competenze esistenti pressol’Istituto superiore di sanità, per promuo-vere la ricerca e la conoscenza delle pro-blematiche relative all’acufene presso isti-tuzioni, centri di ricerca e opinione pub-blica, al fine di valutare quali iniziativeadottare per gestire i problemi sanitarilegati all’acufene e considerata la necessitàdi sviluppare ulteriormente la ricerca mi-rata alla comprensione delle basi fisiopa-tologiche del disturbo;

un disturbo che non è consideratoal pari delle malattie croniche (per gravità,invalidità, onerosità del trattamento) equindi non contemplato nei Lea (livelliessenziali di assistenza) anche se le pre-stazioni erogabili in esenzione potrebberoscongiurare aggravamenti e complicanze,

impegna il Governo:

1) a valutare l’opportunità di assumereiniziative volte a prevedere degli scre-ening audiologici nelle fasce di età piùa rischio e nei soggetti che presentanopatologie che hanno correlazione conquesto disturbo, per evidenziare unapredisposizione o l’insorgenza di acu-feni;

2) a promuovere degli studi sui casi noti,visto che, a parte i pazienti che sirivolgono alle strutture del sistemasanitario nazionale (circa 2.500l’anno), esistono delle associazioni dipersone affette da questi disturbi conmigliaia di iscritti, al fine di valutare ilgrado di gravità dei fastidi e le limi-tazioni a cui queste persone sonosoggette;

3) a valutare la possibilità di finanziarericerche che portino a escludere chel’utilizzo di tecnologie (smartphone,apparecchi wifi, cuffie, e altro) pos-sano concorrere alla comparsa di acu-feni o possano creare peggioramentinei soggetti già sofferenti;

4) a valutare la necessità di assumereiniziative per informare le famiglie e ipiù giovani sull’uso distorto e conti-nuativo di musica ad alto volume e diapparecchi elettronici e sui rischi chesi corrono, considerato che l’insor-genza di acufeni è spesso legata all’e-sposizione al rumore o all’inquina-mento acustico;

5) ad assumere iniziative volte a promuo-vere il sostegno psicologico per i sog-getti che manifestano i disturbi piùgravi e per scongiurare che l’acufenepossa influire sulla qualità della vita esulle relazioni sociali familiari dellepersone sofferenti che possono arri-vare a valutare perfino il suicidio;

6) a valutare l’opportunità di censire ifarmaci (tanti di uso comune, tossiciper l’orecchio) che possono avere fragli effetti collaterali quello di indurregli acufeni, così da informare i medicidi base ed evitare che una combina-zione di fattori differenti possa in-durre a questo fastidioso disturbo,difficile da superare;

7) a stilare un elenco dei centri di ec-cellenza, esigenza sempre più frequen-temente manifestata da parte dei sog-getti colpiti alle associazioni, capaci diseguire con qualche successo i soggettiche presentano questo disturbo.

(1-01625) « Vezzali, Francesco Saverio Ro-mano ».

La Camera,

premesso che:

nell’ambito della politica econo-mica dell’Unione europea è stato intro-dotto l’obbligo di inserire negli ordina-

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menti nazionali regole, costituzionali olegislative, volte ad assicurare il rispettodei valori di riferimento relativi al disa-vanzo e al debito fissati a livello europeo;

tale obbligo, tuttavia, non discendedalle disposizioni dei Trattati in materia diUnione economica e monetaria, elementoportante della struttura istituzionale edeconomica della Unione europea, imper-niata sull’adozione di una moneta unica,ma da impegni previsti da strumenti didiversa natura introdotti nel quadro dellanuova governance economica europea;

già nel marzo del 2011, con unaccordo non giuridicamente vincolante de-finito « Patto europlus », gli Stati dell’areaeuro e alcuni altri membri dell’Unioneavevano assunto l’obbligo di recepire nelleCostituzioni o nella legislazione nazionalele regole del Patto di stabilità e crescitavarato nel 1997;

in questo quadro, e di fronte al-l’aggravarsi della crisi dell’euro, a sua voltadovuta alla perdurante crisi finanziariamondiale che ha colpito in modo diffe-renziato i diversi Stati aderenti alla mo-neta unica, nel marzo 2012 si è giunti adapprovare il « Trattato sulla stabilità, co-ordinamento e governance nell’unione eco-nomica e monetaria », più comunementenoto come fiscal compact, sottoscritto datutti i Paesi dell’eurozona e da alcuni Statimembri dell’Unione non aderenti alla mo-neta unica;

il Trattato ha impegnato le Particontraenti ad applicare e ad introdurrenella procedura di bilancio nazionale, en-tro un anno dalla sua entrata in vigore,con « norme vincolanti e di natura per-manente, preferibilmente di tipo costitu-zionale », o di altro tipo, purché ne ga-rantiscano l’osservanza, una serie di regolechiamate golden rules;

le « regole d’oro » hanno previstol’inserimento nell’ordinamento di ciascunoStato del principio del pareggio di bilan-cio, ribadito il limite allo 0,5 del deficitstrutturale rispetto al prodotto internolordo (rispetto al quale uno scostamento

potrà essere ammesso solo a fronte dicircostanze eccezionali o periodi di graverecessione senza che esso infici la soste-nibilità di bilancio a medio termine, erispetto al quale, comunque, nel caso dideviazioni significative le parti contraentidovranno attivare un meccanismo di cor-rezione automatica), l’obbligo, già previstodal trattato di Maastricht, di mantenere ilrapporto tra deficit e prodotto internolordo entro il valore massimo del tre percento, e l’obbligo in capo agli Stati con unrapporto tra debito e prodotto internolordo superiore al sessanta per cento diridurlo di almeno un ventesimo all’anno;sino a raggiungere il parametro fissato daltrattato di Maastricht;

di fatto, quindi, con il fiscal com-pact sono stati ribaditi e resi maggior-mente vincolanti alcuni dei parametri giàfissati dal trattato di Maastricht e sui qualisi erano già appuntate numerose critiche,quali, in primo luogo, il vincolo del tre percento, che non solo impedisce di fare dellespese in investimenti per rilanciare l’eco-nomia, ma, addirittura, condiziona la pub-blica amministrazione in misura tale danon potere fare le spese di ordinaria digestione anche nel caso in cui nelle pro-prie casse vi siano le risorse per poterfinanziare le necessità dei propri cittadini;

la norma più contestata in assolutoè quella che prevede la riduzione delrapporto nella citata misura di un vente-simo all’anno, una declinazione estremi-stica del parametro fissato dal trattato diMaastricht rispetto al rapporto tra debitoe prodotto interno lordo, e che nel casospecifico dell’Italia rischia di costringere ilnostro Paese a fare ogni anno dolorosis-sime manovre di finanza pubblica delvalore di circa quaranta miliardi di europer volta;

in Italia, diversamente che in altriStati che hanno egualmente sottoscritto ilfiscal compact, il principio del pareggio dibilancio e quello della sostenibilità deldebito delle pubbliche amministrazionisono stati inseriti nella Carta costituzio-nale, attraverso la legge costituzionale 20

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aprile 2012, n. 1, che ha novellato gliarticoli 81, 97, 117 e 119;

in particolare, il principio del pa-reggio è contenuto nel novellato articolo81, il quale stabilisce che « lo Stato assi-cura l’equilibrio tra le entrate e le spesedel proprio bilancio, tenendo conto dellefasi avverse e delle fasi favorevoli del cicloeconomico », e che la possibilità di dero-gare a tale regola, facendo ricorso all’in-debitamento, è ammessa « solo al fine diconsiderare gli effetti del ciclo economicoe al verificarsi di eventi eccezionali », che,ai sensi dell’articolo 5 della medesimalegge costituzionale, possono consistere ingravi recessioni economiche, crisi finan-ziarie e gravi calamità naturali;

inoltre, con un’apposita novella al-l’articolo 97 della Costituzione, l’obbligo diassicurare l’equilibrio dei bilanci e la so-stenibilità del debito pubblico in coerenzal’ordinamento dell’Unione europea è statoesteso a tutte le pubbliche amministra-zioni, mentre le modifiche apportate al-l’articolo 119 sono volte a specificare che« i Comuni, le Province, le Città metropo-litane e le Regioni hanno autonomia fi-nanziaria di entrata e di spesa, nel rispettodell’equilibrio dei relativi bilanci, e con-corrono ad assicurare l’osservanza dei vin-coli economici e finanziari derivanti dal-l’ordinamento dell’Unione europea »;

la novella all’articolo 117, infine,inserisce la materia della armonizzazionedei bilanci pubblici nel novero delle ma-terie sulle quali lo Stato ha una compe-tenza legislativa esclusiva;

è opportuno rilevare in primoluogo come nel « nuovo » articolo 81 nonvi è alcun riferimento ai cosiddetti vincolieuropei e la sovranità di bilancio è dunquetotalmente nazionale, forma di eserciziocostituzionale della responsabilità esclu-siva del Parlamento della Repubblica, e, insecondo luogo, come lo stesso articolodisponga di limitare per il futuro la cre-scita ulteriore del deficit e del debitopubblico italiani, cosa ben diversa dallariduzione dello stock storico del nostrodebito pubblico forzosamente imposta dalfiscal compact;

la legge di attuazione principio delpareggio di bilancio, tuttavia, è radical-mente uscita da questo schema, incorpo-rando e persino rafforzando le nuovepolitiche di bilancio a matrice europeabasate, nella logica del fiscal compact,sull’idea del corso forzoso alla riduzionedello stock storico del debito pubblicoitaliano;

con la legge 24 dicembre 2012,n. 243, infatti, non solo sono stati intro-dotti nel nostro ordinamento a tutti glieffetti i dettami del fiscal compact, ma adessi è stato riconosciuto un ancoraggiocostituzionale sulla scia del principio ge-nerale di « desovranizzazione » contenutonell’articolo 117, che al primo commasubordina l’esercizio della potestà legisla-tiva da parte dello Stato e delle regioni alrispetto della Costituzione, nonché ai« vincoli derivanti dall’ordinamento comu-nitario »;

per effetto del combinato dispostodi queste norme, quindi, il fiscal compactè arrivato ad essere, di fatto, lo strumentoattraverso il quale si esercita il dominiodell’Europa sulle politiche economiche na-zionali, costringendo l’Italia a operarescelte che rischiano di affossare definiti-vamente la sua economia e a subire ognipossibile forma di condizionamento, ridu-zione, e addirittura azzeramento della so-vranità nazionale;

le politiche cosiddette di austeritàche risultano dall’applicazione delle regoleimposte dall’Europa, portate avanti negliultimi anni soprattutto come risposta dia-metralmente opposta a quelle necessariealla crisi finanziaria hanno prodotto effettidevastanti sulla mancata ripresa econo-mica, sull’impoverimento dei cittadini eu-ropei, sull’acuirsi delle disuguaglianze so-ciali, e hanno agito nel senso di unasistematica disintegrazione del sistema diprotezione sociale;

non è sostenibile imporre le mede-sime regole finanziarie a Stati diversi pertessuto produttivo, imprenditoriale ed in-dustriale, con differenti capacità economi-che e sistemi fiscali assolutamente diso-

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mogenei, e con tradizioni, storie e culturediverse, senza tenere conto delle peculia-rità di ciascuno di essi, e le attuali vicendedell’Unione, rispetto alle quali la « Brexit »rappresenta un segnale da non sottovalu-tare, lo stanno dimostrando;

il « Trattato sulla stabilità, il coor-dinamento e la governance nell’Unioneeconomica e monetaria », all’articolo 16,stabilisce che, al più tardi entro cinqueanni dalla data dalla sua entrata in vigore,vale a dire entro il gennaio del 2018,« sulla base di una valutazione dell’espe-rienza maturata in sede di attuazione,sono adottate in conformità del trattatosull’Unione europea e del trattato sul fun-zionamento dell’Unione europea le misurenecessarie per incorporare il contenuto delpresente trattato nell’ordinamento giuri-dico dell’Unione europea »;

il recepimento del fiscal compactnei trattati europei renderebbe ancora piùdifficoltoso correggere l’eccessiva rigiditàdei parametri in esso contenuti, con ulte-riori conseguenze negative sui bilanci degliStati membri e sul clima di sfiducia e didistacco che già si respira da parte deicittadini dell’Unione rispetto alle sue isti-tuzioni, rischiando di generare ulterioricasi di uscita di singoli Stati come giàaccaduto con la Gran Bretagna;

con la sentenza n. 275 del 2016 laCorte costituzionale, chiamata a pronun-ciarsi in merito ad una controversia tra laregione Abruzzo e la provincia di Pescarasul servizio il trasporto scolastico perstudenti disabili, i cui fondi erano statidecurtati dalla regione a causa dei limiti dibilancio, ha stabilito che garantire i dirittifondamentali, quale quello allo studio, èobbligo della Repubblica ed i vincoli im-posti in questi anni dal pareggio di bilan-cio che ne limitano l’esigibilità rappresen-tano una palese violazione costituzionale;

la Corte ha ritenuto illegittima lalegge regionale, spiegando che « il nucleoinvalicabile di garanzie minime per ren-dere effettivo il diritto allo studio e all’e-ducazione degli alunni disabili non puòessere finanziariamente condizionato in

termini assoluti e generali, è di tuttaevidenza che la pretesa violazione dell’ar-ticolo 81 Cost. è frutto di una visione noncorretta del concetto di equilibrio delbilancio, sia con riguardo alla Regione chealla Provincia cofinanziatrice. È la garan-zia dei diritti incomprimibili ad incideresul bilancio, e non l’equilibrio di questo acondizionarne la doverosa erogazione »;

il fiscal compact, intervenendo inmaniera diretta sulla politica fiscale deisingoli Stati ha comportato la cessione diuna fetta della propria sovranità econo-mica di ogni Paese a un ente sovranazio-nale, l’Unione europea, e le modalità direcepimento adottate in Italia hanno ag-gravato tale processo di desovranizza-zione;

prima che si giungesse alla forma-lizzazione del fiscal compact nel 2012,l’idea di una disciplina europea dei bilancinazionali si basava su una doppia formula,capace di integrare la riduzione del deficite degli stock di debito pubblico con unamaggiore solidarietà;

il Trattato sul fiscal compact non èl’unico atto europeo che penalizza grave-mente la nostra Nazione, i suoi compartiproduttivi anche di eccellenza e la suacompetitività economica internazionale,

impegna il Governo:

1) ad attivarsi affinché non avvenga ilrecepimento del fiscal compact all’in-terno dei trattati costitutivi dell’Unioneeuropea;

2) a sostenere in sede europea la neces-sità di un alleggerimento dei vincolifinanziari o di una maggiore flessibi-lità degli stessi e, nell’ambito dellemodifiche proposte, ad assumere ini-ziative per scorporare dal debito lespese per investimenti e introdurreuna maggiore flessibilità nella indivi-duazione delle circostanze eccezionalidi cui all’articolo 81 della Costituzione;

3) ad avviare da subito negoziati in am-bito europeo per rivedere l’imposta-

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zione del complesso dei vincoli deri-vanti all’Italia dal fiscal compact, alfine di avviare una politica di crescitasostenibile e di ripresa economica eproduttiva;

4) a promuovere le opportune iniziative,per quanto di competenza, volte amodificare la legge n. 243 del 2012 ele norme costituzionali in materia,riaffermando il valore della sovranitànazionale anche in ambito europeo;

5) a farsi promotore, nell’ambito dell’U-nione europea, di un processo di re-visione di tutte le norme europee chepenalizzano l’Italia.

(1-01626) « Rampelli, Cirielli, La Russa,Giorgia Meloni, Murgia, Na-stri, Petrenga, Rizzetto, Ta-glialatela, Totaro ».

Risoluzioni in Commissione:

Le Commissioni XII e XIII,

premesso che:

il glifosato è il principio attivo piùusato al mondo negli erbicidi (diserbanti).Fa parte dei cosiddetti erbicidi totali,quelli che agiscono su tutte le specievegetali, e pertanto sugli infestanti siamono che dicotiledoni. Il glifosato è statocreato dal gruppo americano Monsanto,che finora vende erbicidi con glifosatosotto il nome di Roundup;

la IARC (Agenzia internazionaleper la ricerca sul cancro) il 20 marzo 2015ha classificato il glifosato come « proba-bilmente cancerogeno per l’essereumano ». Per questo la ISDE (Internationalsociety of doctors for environment) hachiesto al Parlamento europeo e alla Com-missione europea di bandire la produ-zione, il commercio e l’utilizzo di questesostanze su tutto il territorio europeo;

una ricerca coordinata da dicias-sette esperti in undici Paesi, le cui con-clusioni sono state pubblicate nel marzo2015 su « The Lancet Oncology », la più

prestigiosa rivista del settore, ha accertatouna forte correlazione epidemiologica tral’esposizione al glifosato ed il linfomanon-Hodgkin e ciò si aggiunge ai già notiaumenti della frequenza di leucemie in-fantili e malattie neurodegenerative, qualiil morbo di Parkinson;

alcuni Paesi hanno già rinunciatoall’uso del glifosato. In Danimarca l’usodei glifosati è vietato dal 2003. In Franciala Ministra dell’ecologia Ségolène Royal havietato l’uso dell’erbicida più famoso almondo nei giardini privati e nelle areeverdi pubbliche;

in Belgio il Ministro dell’agricolturaWilly Borsus ha annunciato il 27 aprile2017 il proprio impegno per il divieto dellavendita di glifosato ai privati ed agli utentiche non ne facciano un uso professionale.Il motivo è garantire la salute della po-polazione attraverso il principio di pre-cauzione su cui sono imperniati i Trattatidell’Unione europea;

nel novembre 2016 la regione diBruxelles capitale ha vietato l’uso del gli-fosato su tutto il territorio della regioneche è composta da 19 comuni di cui unoè la città di Bruxelles. Il divieto vale pertutti sia per i privati che per gli agricoltori;

in Italia, ancora, gli erbicidi sonoacquistabili anche da clienti privati. Ciò èallarmante, considerati i succitati rischiderivanti da un loro utilizzo non profes-sionale. Molte aziende tedesche (gruppoRewe) ed anche centri di bricolage e ca-tene di supermercati svizzeri (Coop e Mi-gros), oltre che le filiali di Obi in AltoAdige-Südtirol, hanno deciso, a tutela deiclienti privati, di non vendere più glifosatiné prodotti che li contengano,

impegnano il Governo:

ad assumere iniziative perché il gli-fosato e i prodotti contenenti glifosato nonpossano essere venduti a clienti privati eutenti non professionali, né possano essereda essi utilizzati;

Atti Parlamentari — 47163 — Camera dei Deputati

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ad assumere iniziative per escluderedai premi del programma di svilupporurale le aziende agricole che ne faccianouso;

a sostenere, con politiche attive sulterritorio, approcci agro-ecologici per mi-gliorare la fertilità dei suoli e diversificarele produzioni;

ad intervenire a livello europeo pergarantire che sia applicato il principio diprecauzione in nome della tutela dellasalute pubblica, avviando una moratoriainternazionale che punti a vietare defini-tivamente il glifosato.

(7-01254) « Zaccagnini, Fossati, Kronbi-chler, Zaratti, Carlo Galli,Martelli, Fontanelli, Murer,Cimbro, Duranti, Folino, Ric-ciatti, Franco Bordo ».

La Commissione XII,

premesso che:

l’Italia è un Paese « pet-friendly »;infatti, nelle case italiane vivono almenosessanta milioni di animali domestici od’affezione. Secondo i dati Eurispes rac-colti nel Rapporto Italia 2016, almeno lametà degli italiani accudisce un animaleda compagnia. Il 22,5 per cento ne pos-siede un esemplare, il 13 per cento due otre e il 7,4 per cento, dichiarano di acco-gliere in casa quattro o più animali, ri-sultando uno dei Paesi europei con la piùalta percentuale di animali domestici ri-spetto alla popolazione umana;

prendersi cura di un animale do-mestico, tra alimentazione, benessere, cureveterinarie e farmaci, ha un costo nonindifferente che pesa sul bilancio familiaresoprattutto alla luce della crisi economicache sta attraversando il nostro Paese, conla conseguenza che le famiglie italiane sivedono costrette a ridurre le spese vete-rinarie, poiché curare gli animali da com-pagnia sta diventando un costo difficile dasostenere;

in merito all’uso, dei farmaci ge-nerici in ambito veterinario, l’Italia è an-cora in ritardo e le famiglie che accolgonoin casa animali d’affezione sono costrettea pagare cifre esorbitanti per curarli, poi-ché il prezzo dei medicamenti per glianimali domestici è in media tre/quattrovolte superiore rispetto a quelli destinati auso umano e anzi può arrivare a molti-plicarsi per dieci o venti, sebbene il prin-cipio attivo sia identico;

il decreto legislativo 6 aprile 2006,n. 193, « Attuazione della direttiva 2004/28/CE recante codice comunitario dei me-dicinali veterinari », prevede che i veteri-nari non possano prescrivere ai loro « pa-zienti animali » farmaci per uso umano nelcaso in cui siano disponibili medicinaliveterinari con le stesse indicazioni tera-peutiche;

secondo quanto calcolato da di-verse associazioni animaliste, la differenzanei prezzi tra i medicinali umani e quelliveterinari a parità di principio attivo nellacomposizione comporta, in alcuni casi, unaggravio notevole per quelli a uso animale:la ranitidina ad esempio (gastroprotettoreper ulcera) costa 16 euro, mentre lo stessofarmaco a uso umano costa 8,59 euro; lecefalosporine (battericida) per gli animalihanno un prezzo di 27,5 euro, mentre perl’uomo il costo è di 3,9 euro;

l’elevato costo dei medicinali vete-rinari è motivato dalle complicate e co-stose procedure per la registrazione delfarmaco previste dal richiamato decretolegislativo n. 193 del 2006 ed è influenzatoda dinamiche commerciali e distributiveche rivestono un ruolo rilevante nelladefinizione del prezzo e, in assenza diun’autorità garante di controllo, dal fattoche non è possibile esercitare un controllosui prezzi stessi;

considerati i costi elevatissimi deifarmaci veterinari, si riscontrano sempredi più casi in cui i padroni somministranoautonomamente farmaci per uso umano alproprio cane o gatto con rischi per lasalute dell’animale, poiché se i veterinaridovessero prescrivere « sottobanco » o

Atti Parlamentari — 47164 — Camera dei Deputati

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somministrare farmaci a uso umano – pervenire incontro al proprietario dell’ani-male in momenti di difficoltà economica –rischierebbero sanzioni che vanno da1.500 a 9.000 mila euro;

non va sottovalutato anche il costosostenuto dalle pubbliche amministrazioniper i cani e gatti in custodia pressostrutture pubbliche. L’elevato onere dellecure veterinarie ricade pesantemente an-che sui bilanci pubblici, pertanto l’autoritàpubblica ha tutto l’interesse a trovare unasoluzione normativa che permetta che ifarmaci generici già registrati per gliumani, a parità di composizione, siano difatto considerati anche a uso veterinariocon un risparmio in tal modo di moltimilioni di euro;

è in discussione presso il Consigliodell’Unione europea la proposta presen-tata dalla Commissione europea di revi-sione della normativa comunitaria cheprevede una serie di semplificazioni chepotrebbero favorire la riduzione dei prezzidei medicinali;

il decreto legislativo n. 193 del2006, agli articoli 10 e 11, distingue chia-ramente in premessa l’uso dei farmaci inanimali destinati agli alimenti (DPA) e non(non DPA) – gli animali d’affezione rica-dono normalmente in quest’ultima catego-ria – e l’uso in deroga dei farmaci, cosìdetti galenici magistrali, preparati in ma-niera estemporanea dal farmacista, è per-fettamente contemplato, pur sotto lastretta responsabilità del medico veterina-rio prescrittore;

la prescrizione e la preparazione dimedicinali preparati con formula magi-strale e officinale in Italia è limitata acausa dell’inesperienza di veterinari e far-macisti; tuttavia, un’adeguata politica dipromozione e di formazione rivolta aveterinari e farmacisti potrebbe permet-tere la diffusione dell’utilizzo di tali formealternative, con benefici in termini di sa-lute per gli animali ed economici a favoredelle famiglie;

da molti anni l’Anmvl (Associa-zione nazionale medici veterinari italiani)

sostiene che una soluzione per risolvere ilproblema è, come in tutti i Paesi europei,quella di dare la possibilità alle struttureveterinarie di vendere senza limitazionitutte le specialità farmaceutiche per ani-mali da compagnia con costi ridotti per iproprietari di animali;

secondo la Federazione FNOVI (Fe-derazione nazionale ordini veterinari ita-liani), la disciplina tributaria italiana nontiene conto della valenza delle prestazionimedico veterinarie in termini di preven-zione per la sanità animale e salute pub-blica e non valuta i minori oneri econo-mici che un’efficace attività di prevenzionedelle zoonosi ha sul servizio sanitarionazionale;

un principio fondamentale del di-ritto farmaceutico dell’Unione europea èche tutti i farmaci, compresi quelli vete-rinari, possono essere commercializzati eutilizzati solo previo rilascio di un’auto-rizzazione all’immissione in commercio(« aic »), con l’obiettivo di immettere incommercio dei medicinali veterinari con ilrispetto degli standard adeguati di sicu-rezza, qualità ed efficacia tutelando laprotezione degli animali;

l’uso in deroga è quindi consentitoin casi assolutamente eccezionali, nell’e-sclusivo interesse della salute dell’animale;infatti, in via straordinaria, la direttiva suimedicinali veterinari (direttiva 2001/82) –come recepita in Italia dal decreto legi-slativo n. 193 del 2006 – consente ditrattare gli animali con un farmaco nonautorizzato per la specie e per l’affezioneda curare, purché ciò avvenga secondo ilcosiddetto « principio della cascata »;quando non esistano medicinali veterinarispecifici autorizzati in Italia, il veterinariopuò, sotto la sua diretta responsabilità e alfine di evitare all’animale sofferenze, trat-tare l’animale interessato con i prodotti,con il seguente ordine di preferenza de-crescente: medicinale veterinario autoriz-zato in Italia per l’uso su un’altra specieanimale o per un’altra affezione dellastessa specie, medicinale autorizzato perl’uso umano in Italia o un medicinale

Atti Parlamentari — 47165 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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veterinario autorizzato in un altro Statomembro, medicinale veterinario preparatoestemporaneamente da una persona auto-rizzata a tal fine ai sensi della legislazionenazionale;

va sottolineato che, sebbene sianopreviste agevolazioni fiscali sotto forma didetrazioni d’imposta, il beneficio è vanifi-cato dall’aliquota Iva al 22 per cento(come beni di lusso) che la fiscalità na-zionale impone sulle cure veterinarie;

stessa aliquota è applicata suglialimenti per animali d’affezione. Una ri-duzione al 10 per cento dell’Iva sui far-maci e sulle prestazioni veterinarie (cosìcome avviene a livello europeo), nonchésul cibo per animali – sempre se tenutinon a scopo di lucro – sarebbe moltoimportante per migliorare il diritto allacura del paziente animale e alla sua ade-guata nutrizione;

per i costi spesso gravosi che de-vono sostenere i detentori degli animali,così come le strutture di ricovero, semprenel rispetto della massima tutela dellasanità del paziente animale, si ritieneindispensabile implementare e incorag-giare la diffusione di farmaci equivalential fine di rendere accessibile l’acquisto deifarmaci veterinari a cittadini di ogni fasciadi reddito, tenendo conto in via principalela tutela della salute dell’animale e dellasalute pubblica anche in riferimento allezoonosi;

va ricordato inoltre, che alcuni me-dicinali veterinari sono confezionati perquantitativi che possono rivelarsi sovradi-mensionati rispetto alle dimensioni dell’a-nimale, alla sua specie e alla durata deltrattamento, con il risultato che ci siritrova con rimanenze di medicinali vete-rinari, che vanno sprecate, che aumentanoil rischio di polluzione ambientale e so-prattutto il rischio di cure fai da te, o sulproprio cane o gatto o su quello di parentie amici,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative volte al con-tenimento della spesa per le terapie deglianimali d’affezione in modo da consentire

al medico veterinario curante di dispen-sare ai proprietari degli animali in cura isingoli blister, anziché l’intera confezionedel prodotto medicinale;

ad assumere iniziative per la modi-fica della normativa vigente in riferimentoall’abbassamento del costo dei farmaciveterinari « salva vita » e all’abbassamentodel costo dei farmaci veterinari per terapiedi lunga durata;

ad assumere iniziative per la costi-tuzione di un’autorità garante finalizzataad azioni di vigilanza sui prezzi dei far-maci veterinari;

ad assumere iniziative in sede euro-pea perché sia definita una misura checonsenta la somministrazione dei medici-nali generici già registrati per gli umani, aparità di composizione, anche per usoveterinario per animali da affezione e unasemplificazione delle procedure di regi-strazione dei farmaci, con conseguenteabbattimento del costo;

a farsi promotore di una campagnanazionale di sensibilizzazione presso lefarmacie per favorire l’utilizzo del far-maco magistrale e del farmaco officinaleche abbasserebbero i costi a carico deiproprietari di animali d’affezione e a so-stenere, anche finanziariamente, deman-dando in un secondo tempo tale interventodi sostegno alle regioni, la formazione difarmacisti e veterinari, affinché sianoistruiti in ordine alla prescrizione e allapreparazione dei suddetti farmaci;

ad assumere iniziative al fine di ri-vedere la disciplina tributaria tenendoconto della valenza delle prestazioni me-diche veterinarie in termini di prevenzioneper la sanità animale e la salute pubblicae valutando i minori oneri economici cheun’efficace attività di prevenzione dellezoonosi ha sul servizio sanitario nazionale.

(7-01253) « Brignone, Civati, Andrea Mae-stri, Pastorino, Pellegrino, Ai-raudo, Marcon ».

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Atti Parlamentari — 47166 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta in Commissione:

PILI. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, al Ministrodella difesa, al Ministro degli affari esteri edella cooperazione internazionale, al Mini-stro dei beni e delle attività culturali e delturismo. — Per sapere – premesso che:

la fabbrica tedesca RwM, ubicata inSardegna, produce le micidiali bombe cheil Governo dell’Arabia saudita sta utiliz-zando per distruggere lo Yemen provo-cando migliaia di morti, tra cui tantissimibambini;

per il 18 maggio 2017 è stata convo-cata la conferenza servizi nel comune diIglesias per l’approvazione di un impo-nente ampliamento della fabbrica;

vari Ministeri sono chiamati ad espri-mere appositi pareri;

si tratta di un intervento, sul pianoconcettuale, urbanistico e sostanziale,inaccettabile –:

se non ritengano, per quanto di com-petenza, di dover esprimere, per le ragionidi cui in premessa, la totale contrarietà atale nefasto progetto;

se non intendano proporre progettitali da garantire piena occupazione sulversante della riqualificazione, assumendoiniziative per porre fine a quella cheappare all’interrogante una situazione gra-vissima a livello internazionale. (5-11316)

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AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro degli affari esteri e della coope-razione internazionale, il Ministro dellagiustizia, per sapere – premesso che:

Cristian Provvisionato, 43enne resi-dente a Cornaredo (Milano) dal 1o settem-bre 2015 è trattenuto in Mauritania dalleautorità dello Stato. Dopo circa due set-timane dal suo arrivo nel Paese, dove siera recato per conto della Vigilar Group,con sede a Milano, che lo aveva assunto amarzo 2015, società italiana che commer-cializza prodotti tecnologici per le inter-cettazioni e il controllo remoto di dispo-sitivi elettronici, Provvisionato è tuttoratrattenuto all’interno di un’accademia dipolizia nella capitale Nouakchott;

Provvisionato, di professionebodyguard, ad agosto 2015 fu contattato daDavide Castro, titolare insieme al padreFrancesco della Vigilar Group, per partire inMauritania e sostituire un esperto di opensource intelligence, Leonida Reitano, che do-veva rientrare in Italia. Provvisionatoavrebbe dovuto partecipare ad un meetingcon il governo locale per la presentazionedellaWolf Intelligence, azienda tedesca dellostesso settore della Vigilar Group, il cui tito-lare è l’indiano Manish Kumar. Provvisio-nato, non avendo alcuna conoscenza nelcampo del cyberspionaggio, venne rassicu-rato da Castro riguardo alla sua che sarebbedovuta essere una presenza di facciata almeeting che però non si è mai tenuto. Dopoquesto evento, Provvisionato è stato tratte-nuto dalle autorità mauritane senza alcunareale motivazione;

del tutto particolare risulta esseretutta la vicenda giuridica vissuta da Prov-visionato. Solo dopo sei mesi dal suoarresto sarebbe stata formulata nei suoiconfronti l’accusa di far parte di unabanda internazionale finalizzata alla truffainformatica ai danni dello Stato mauritanonel settore della sicurezza. A distanza di

Atti Parlamentari — 47167 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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poco più di un anno, a quanto consta agliinterpellanti, tale accusa sarebbe stata an-nullata dal giudice che sta seguendo il casoe che ha portato Provvisionato ad essere,allo stato attuale, trattenuto in Mauritaniasenza alcun capo d’accusa. Provvisionatonon è mai stato interrogato alla presenzadi un avvocato e non è mai comparsodavanti a una corte. I differenti avvocatidifensori mauritani ed italiani che si sonosusseguiti nel corso del tempo, hannoconsiderato la vicenda da loro seguita unasorta di scambio di ostaggi ed un seque-stro di persona;

destano particolari preoccupazioni lecondizioni di salute di Provvisionato, daanni diabetico e che quindi necessita diinsulina e medicinali specifici. Nel primimesi di detenzione, Provvisionato ha perso30 chili di peso. Lamadre di Cristian Provvi-sionato, la signora Doina Coman, insieme almarito si è recata a febbraio 2016 in Mauri-tania per andarlo a trovare, ma è stato rico-nosciuto dai genitori solo dopo essersi alzatoin piedi a causa delle sue precarie condizionidi salute. I genitori hanno chiesto al Governodella Mauritania di rilasciare loro figlioquanto prima. Considerano sia necessariofarlo perché ritengono sia innocente ma so-prattutto perché le sue condizioni di salute sistanno rapidamente aggravando. I genitorihanno la convinzione che il figlio sia statovolutamente coinvolto in un’azione tesa asuo discapito;

la madre di Provvisionato a fineaprile 2017 ha iniziato, partendo da Siena,una marcia verso Roma con l’intento disensibilizzare l’opinione pubblica;

Cristian Provvisionato ha annunciatodi voler iniziare dal 1o maggio 2017, nelcaso non venga liberato prima di questadata, uno sciopero della fame come formadi protesta per la sua ingiusta detenzione;

in data 26 aprile 2017, il Ministrointerpellato ha incontrato a Roma la si-gnora Coman per discutere della vicendache coinvolge suo figlio;

diverse sono state le missioni diplo-matiche italiane in Mauritania allo scopo

di individuare la miglior strada per libe-rare Provvisionato dalla sua prigionia. Gliinterpellanti ritengono che l’azione diplo-matica svolta dai preposti rappresentantiistituzionali in Italia e in Marocco sia statacostante e molto intensa, ma poco con-creta. Considerano necessario fare unosforzo determinante per poter riportare alpiù presto in Italia il signor Cristian Prov-visionato, soprattutto a causa del suo es-sere trattenuto, e quindi privato dellalibertà, senza alcun capo d’imputazione eper le sue condizioni di salute sempre piùprecarie –:

se dalla Mauritania siano state tra-smesse rogatorie e, nel caso ve ne sianostate, quali riscontri abbiano fornito leautorità italiane;

nel caso siano state ricevute eventualirogatorie dalle autorità italiane preposte,quali siano gli indicati attuali capi diimputazione per cui si sta trattenendo ilsignor Provvisionato in Mauritania e se ilprocedimento esistente riguardi solo Prov-visionato o anche altri soggetti;

riguardo alla vicenda, che vede coin-volto il sopracitato signor Provvisionato, sesiano state avviate indagini dalla autoritàgiudiziaria italiana;

nel caso sia stata ricevuta, quale siala risposta alla rogatoria trasmessa dall’I-talia e, in caso di mancata risposta, qualiiniziative intenda intraprendere il Governoin merito;

se dall’Italia siano state inviate roga-torie nei confronti della Germania o dialtri dei Paesi coinvolti nella vicenda so-praindicata e, nel caso ve ne siano state,quali riscontri abbiano dato le autoritàstraniere;

quali iniziative di competenza in-tenda intraprendere il Governo al fine diassicurare le regolari cure in Mauritaniaper la patologia diabetica di cui soffre ilsignor Cristian Provvisionato che, se noncurata adeguatamente, può portare adanni fisici permanenti;

Atti Parlamentari — 47168 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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quali ulteriori iniziative diplomaticheintenda intraprendere il Governo al fine diarrivare alla liberazione o alla richiesta diestradizione del signor Cristian Provvisio-nato, in funzione del fatto che quellesinora adottate non hanno ancora sortitogli effetti sperati.

(2-01791) « Tripiedi, Di Battista, Manlio DiStefano, Pesco, Ciprini, Chi-mienti, Lombardi, Frusone,Dall’Osso, Villarosa, Alberti,Spessotto, Scagliusi, Grande,Del Grosso, Mantero, SilviaGiordano, Zolezzi, Parentela,Grillo, Lorefice, Paolo NicolòRomano, Carinelli, Cancel-leri, Busto, De Rosa, D’Uva,D’Ambrosio, Daga, Toninelli,Basilio, Paolo Bernini, Mas-similiano Bernini, Cozzolino,Liuzzi, Baroni, Da Villa, Val-lascas, Crippa, Della Valle,Sibilia, Cecconi, Battelli, Pe-traroli, Agostinelli, Colletti,Luigi Gallo, Marzana, Ferra-resi, Vignaroli, Caso, Micillo,Tofalo ».

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta immediata:

SCOPELLITI e MOTTOLA. — Al Mini-stro dell’ambiente e della tutela del terri-torio e del mare. — Per sapere – premessoche:

la situazione relativa allo smalti-mento dei rifiuti nella città di Roma haassunto connotati particolarmente gravi edallarmanti;

la capitale d’Italia si confronta quo-tidianamente con una pericolosa presenzadi rifiuti;

in particolare, alcune aree perifericheregistrano condizioni di grave degrado concumuli di immondizia che non vengono

raccolti e costituiscono un pericolo co-stante per la salute dei cittadini. Le situa-zioni più complicate si registrano ad estdella città, tra Pietralata, Centocelle, TorTre teste ed il Casilino;

le segnalazioni dei romani in meritoalle numerose problematiche determinateda questa incredibile situazione rappre-sentano un quadro sicuramente allar-mante;

fortissima preoccupazione, poi, destal’annunciato fermo per manutenzione de-gli inceneritori situati nell’Italia settentrio-nale che ricevono i rifiuti romani e che siverificherà nel mese di luglio;

il piano della giunta comunale spingesulla raccolta differenziata e punta a por-tarla al 70 per cento ma non prevede unadiscarica di servizio per le circa 300 ton-nellate di immondizia non riciclabile cheogni giorno gli impianti di trattamentodell’AMA non riescono a lavorare. TalePiano appare vago e non prevede alcunulteriore impianto, ma quattro centri dicompostaggio, ancora da localizzare;

ancora una volta Roma paga il suofragilissimo sistema relativo al trattamentodei rifiuti che, per 500 tonnellate al giorno,dipende da strutture esterne;

il comune di Roma ha posto in essereun contenzioso con la regione alla qualeattribuisce responsabilità che andrannochiarite: ma tale rimpallo di responsabilitàrende ancora più grave lo stato di confu-sione, di degrado, di pericolo per la salutepubblica e non costituisce di sicuro unaiuto per superare le problematiche esi-stenti –:

se il Governo non ritenga necessariointervenire, per quanto di competenza ealla luce di quella che gli interroganticonsiderano l’inerzia manifestata dallagiunta comunale di Roma, per risolvere laproblematica dello smaltimento dei rifiuti,che non solo nuoce gravemente all’imma-gine della capitale e del Paese intero marischia di diventare una vera e propriaemergenza, coinvolgendo direttamente icittadini romani e la loro salute. (3-03006)

Atti Parlamentari — 47169 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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Interrogazione a risposta scritta:

ZARATTI. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro della salute. — Per sapere –premesso che:

la mattina del 5 maggio 2017 unvasto incendio scoppiato nello stabilimentodella Società EcoX, impianto di gestione dirifiuti speciali pericolosi e non pericolosi,posto in via Pontina vecchia chilometro33+381, nel comune di Pomezia (Roma),ha generato la dispersione di una densanube nera in una vasta area a sud dellaCapitale, provocando la diffusione di pul-viscolo ed odore acre nell’atmosfera;

nel pomeriggio, la sindaca della cittàmetropolitana, Virginia Raggi, ha invitatotramite un’ordinanza su indicazione del-l’Asl RM 6, i sindaci di 21 comuni dell’areametropolitana di Roma (Nettuno, Anzio,Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio,Genzano, Albano Laziale, Ariccia, Nemi,Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Fra-scati, Grottaferrata, Rocca di Papa, RoccaPriora, Montecompatri, Monte Porzio Ca-tone e Colonna) ad adottare idonei prov-vedimenti informativi e cautelativi, perlimitare l’esposizione della popolazione aipossibili inquinanti aero dispersi; nono-stante l’immane ed incessante lavoro dellediverse squadre dei vigili del fuoco impie-gate, operanti con l’utilizzo di autobotti emezzi speciali, per effetto dell’alimenta-zione del vento dei focolai, dopo 72 ore,l’incendio era ancora attivo e la nubescura investiva il litorale romano e alcuniquartieri a sud della Capitale;

il 6 maggio l’Arpa Lazio avrebbe resonoto che, durante le operazioni di valida-zione dei dati della rete di monitoraggiodella qualità dell’aria, sono state analiz-zate con particolare attenzione le concen-trazioni misurate presso le stazioni dirilevamento fisse di Ciampino, Cinecittà,Fermi e mobile di Albano Laziale piùprossime al sito interessato dall’incendio,anche in considerazione della direzionedei venti prevalenti nella giornata, senza

rilevare superamenti dei limiti imposti perla qualità dell’aria ambiente dalla norma-tiva vigente;

nella stessa giornata del 5 maggiol’Arpa Lazio avrebbe provveduto ad instal-lare dei campionatori attivi e passivi nelleimmediate vicinanze del sito, i cui risultatidi monitoraggio sarebbero stati resi dispo-nibili a tutte le autorità competenti, nonappena completate le determinazioni ana-litiche di laboratorio;

secondo quanto dichiarato dal diret-tore del dipartimento prevenzione della aslRoma 6, sarebbe stata confermata la pre-senza nelle coperture del tetto dell’edificioinvestito dall’incendio di amianto incapsu-lato, la cui combustione potrebbe averdeterminato la presenza di fibre aerodi-sperse nell’atmosfera;

seppure in assenza di riscontri an-cora certi sul tipo di materiale bruciatonell’incendio, si teme l’emissione di dios-sina nell’aria, causata dalla combustionedi materiali plastici da riciclo, con gravis-simi conseguenti danni alle vie respirato-rie, ma anche ai terreni di colture eallevamenti della zona;

il Comitato di quartiere CastagnettaCinque Poderi, il 3 novembre 2016 avrebbepresentato un esposto al sindaco di Po-mezia e al comando locale della poliziamunicipale per chiedere verifiche sugliingenti quantitativi di rifiuti abbancatipresso la EcoX, di cui la popolazioneresidente lamentava forte preoccupazione;

successivamente, con nota del 21 di-cembre 2016, il comando della locale po-lizia municipale indirizzava al comandodel NOE di Roma e al dipartimento pre-venzione – servizio igiene sanità pubblicadell’asl Roma 6, richiesta di un sopral-luogo congiunto presso la EcoX in riscon-tro dell’esposto ricevuto;

la stessa procura della Repubblica diVelletri avrebbe aperto un’inchiesta sul-l’incendio della EcoX procedendo con ipo-tesi di reato per incendio colposo –:

di quali elementi dispongano i Mini-stri interrogati, alla luce della gravità del-

Atti Parlamentari — 47170 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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l’incendio scoppiato nello stabilimentodella Società EcoX;

a quando risalgano gli ultimi con-trolli sulla gestione dei rifiuti stoccati nelsito e quali siano, allo stato, le risultanzedei monitoraggi ambientali effettuati, lecaratteristiche ed i possibili effetti delladispersione degli inquinanti e le imme-diate iniziative assunte a tutela degli effettiacuti sulla popolazione esposta. (4-16525)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazione a risposta in Commissione:

GIANCARLO GIORDANO. — Al Mini-stro dei beni e delle attività culturali e delturismo. — Per sapere – premesso che:

il processo di riforma delle provinceattuato dal Governo Renzi, come è noto,ha prodotto in tutto il Paese come unicacertezza la sottrazione del voto democra-tico ai cittadini, lasciando inattuato ilcompletamento del necessario riassettoistituzionale, provocando, in tal modo, lasottrazione di ingenti risorse finanziarieall’ente di area vasta – a partire dallaviabilità, dalle strutture scolastiche e dalleinfrastrutture della viabilità interna – pro-ducendo una disorganica smobilitazionedel personale sempre più a rischio diperdere lo stipendio;

uno dei settori più colpiti da questamaldestra riforma è stato l’ingente patri-monio archeologico museale in quota allagestione delle province esposto a un pro-gressivo processo di destrutturazione cherischia di far chiudere centinaia di siticulturali per l’assenza di risorse che, in talmodo, non consentono la cura, la valoriz-zazione e la stessa gestione ordinaria;

nella regione Campania gli esempisono diversi a partire da quelli emblema-tici del complesso museale bibliograficodel Museo Irpino e della struttura poli-funzionale dell’ex Carcere borbonico di

Avellino fino al prestigioso Museo cam-pano di Capua (CE), che è da annoverarecome uno dei siti della conservazionearcheologica più importanti del Mediter-raneo;

questo plesso versa oramai in condi-zioni di vero abbandono, privo di unminimo di organico e di una gestione chegarantisca la sua valorizzazione turistica eculturale;

la provincia, la regione e il comune,con un « rimbalzo » di responsabilità isti-tuzionali, non fanno altro che aggravarequesta perdurante situazione di vuoto dipoteri che è evidenziata dalle stesse asso-ciazioni e dai movimenti del settore che,esclusivamente su base volontaria, cercanoquantomeno di tenere viva l’attenzionerispetto all’opinione pubblica e ai mass-media –:

quali iniziative urgenti il Ministrointerrogato, per quanto di competenza,intenda intraprendere per realizzare unmonitoraggio aggiornato dello stato del-l’arte dei complessi archeologici museali diproprietà e competenza delle province nelnostro Paese e, nella fattispecie, per favo-rire una rapida soluzione ai gravi pro-blemi legati al Museo campano di Capua.

(5-11313)

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DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:

RAMPELLI. — Al Ministro della difesa.— Per sapere – premesso che:

si trascina da decenni la questionerelativa agli alloggi di proprietà del Mini-stero della difesa e, con essa, quella rela-tiva a quegli occupanti per lungo tempoingiustamente definiti sine titulo, costituitida personale in servizio con concessionescaduta, ovvero da personale in quie-scenza, coniugi vedovi, legalmente separatio divorziati e figli orfani, che hanno per-duto titolo a permanere nell’alloggio;

Atti Parlamentari — 47171 — Camera dei Deputati

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ad essi, alla scadenza del titolo, èarrivata solo la comunicazione relativaalla modifica dell’importo del canone dacorrispondere, riconoscendo la loro qua-lità di affittuari e non di abusivi, elementoribadito anche dal diritto di prelazionesull’acquisto ad essi riconosciuto, dirittoche non sarebbe spettato in caso di occu-pazione abusiva;

tale impostazione è stata recente-mente ribadita anche da una pronunciadel Consiglio di Stato che ha « cancellato »definitivamente lo status di abusivi con cuierano stati bollati i sine titulo, dalla Cortedei conti, che, nel rendiconto generaledello Stato 2011, ha precisato che ladizione sine titulo « non si riferisce, salvocasi specifici, all’occupazione abusiva »,nonché da due sentenze del tribunaleamministrativo del Lazio che hanno ac-colto ricorsi contro le rideterminazioni deicanoni d’affitto, e l’imposizione di prezzitroppo elevati per la vendita;

negli anni ai sine titulo sono statichiesti continui adeguamenti dei canoni e,laddove si è proceduto con le alienazioni,pur riconoscendo ad essi il diritto diprelazione, di fatto è stato loro impeditol’acquisto a causa della fissazione di prezzitroppo elevati;

nel frattempo, la situazione degli im-mobili ancora di proprietà del Ministeroha raggiunto una dimensione oltremodocritica: la crisi del mercato immobiliare hafatto crollare i prezzi e diminuire il valoredel patrimonio, i costi di gestione sonolievitati, gravando pesantemente sul debitopubblico, migliaia di abitazioni versano inuno stato di degrado, mentre gli uniciancora in condizioni dignitose sono quelliabitati, grazie alle cure di quei concessio-nari sui quali continua ad abbattersi la« mannaia » degli sfratti;

in questo quadro, il fallimento delleaste ha evidenziato che il patrimonio al-loggiativo della difesa, da risorsa preziosaper militari e famiglie, è diventato assaipoco attrattivo per eventuali compratori el’introduzione della norma che prevede lanon riassegnazione ai capitoli della difesa

degli importi derivanti dalle alienazioni stabloccando anche la pur minima manuten-zione;

ad oggi, l’utenza sine titulo che con-tinua ad attendere una soluzione definitivadella questione alloggiativa è composta daoltre quattromila persone, divise tra quelleappartenenti alle categorie protette percondizioni reddituali e sanitarie, e i sog-getti non protetti che versano un canonedi mercato;

la Corte dei conti, intervenuta sullaquestione del patrimonio immobiliare delMinistero della difesa, con la deliberan. 10/2015/G del 12 novembre 2015, havalutato il danno economico risultantedalla situazione attuale e ha propostol’istituzione di alloggi di servizio gratuitiall’incarico, al fine di garantire le esigenzeesclusivamente funzionali di tali incarichi,e il trasferimento della parte rimanentedel patrimonio abitativo alla società Difesaservizi S.p.A. per la gestione economica ela valorizzazione degli immobili;

in tutte le decisioni che attengono ilfuturo del patrimonio alloggiativo delladifesa occorre contemperare le esigenze disalvaguardia dei diritti delle fasce socialipiù deboli con quelle di procedere allatempestiva alienazione di parte degli im-mobili e alla valorizzazione della parterimanente –:

con quali finalità e secondo qualimodalità la società Difesa servizi inter-verrà nella gestione del patrimonio immo-biliare di cui in premessa;

in che modo intenda risolvere leproblematiche della utenza cosiddetta sinetitulo, in attesa, da decenni, di una solu-zione che gli permetta di uscire dallaprecarietà abitativa. (4-16530)

* * *

Atti Parlamentari — 47172 — Camera dei Deputati

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ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro dell’economia e delle finanze, ilMinistro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

la regione Basilicata, con la legge distabilità regionale n. 6 del 28 aprile 2017,ha approvato (articoli da 9 a 12) una seriedi contributi in favore di comuni specifi-camente individuati, volti a superare si-tuazioni di dissesto finanziario già dichia-rato o a finanziare il piano di riequilibriodeliberato dall’organismo consiliare, su-bordinatamente all’approvazione del pianodi riequilibrio finanziario pluriennale daparte della sezione regionale della Cortedei conti, o a concorrere ad « oneri im-previsti » di non meglio identificata naturaal di fuori del controllo della Corte deiconti. Si tratta di un complesso di spesapari, per il triennio 2017-2019, a 9,1milioni di euro;

analogamente alcune precedenti leggidi bilancio regionali (18 agosto 2014,n. 26, articolo 62, e 13 agosto 2015, n. 34,articolo 17) dispongono finanziamenti« per sostenere il piano riequilibrio finan-ziario pluriennale degli enti locali » o de-stinati « al superamento delle criticità fi-nanziarie » di specifici enti locali;

la procedura contenuta nel titolo VIIIdel decreto legislativo n. 267 del 2000,« Testo unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali » (Tuel), riguardante glienti locali deficitari o dissestati, prevede:la redazione di un piano riequilibrio fi-nanziario pluriennale, in cui le poste inentrate ed uscita sono rigorosamente de-finite; il controllo della Corte dei conti sulsuddetto piano; la costituzione di un fondodi rotazione per assicurare la stabilitàfinanziaria degli enti locali. Non si facenno né a fondi regionali per i comunicon piano di riequilibrio, né, meno chemai, ad interventi volti a risolvere « criti-cità finanziarie » al di fuori del controllo

della Corte dei conti regionale. Gli inter-venti della regione Basilicata di cui aiparagrafi precedenti appaiono quantomeno non in linea con le previsioni delTuel;

la regione Basilicata appare quindimuoversi in questo ambito in assenzatotale di un quadro regolatorio e quindi inquello che l’interrogante giudica un regimedi puro arbitrio; accade, pertanto, chealcuni comuni, e quindi i loro cittadini,fronteggino da soli i rigori della finanzapubblica, attivando scelte di razionalizza-zione e di qualificazione dei bilanci co-munali e che altri possano contare inmodo discrezionale su risorse pubblicheper risanare i propri bilanci;

non a caso, il presidente dell’AnciBasilicata ha parlato di « figli e figliastri »e facilmente si insinua il sospetto che icomuni siano « aiutati » sulla base delcolore politico della propria amministra-zione comunale. A rafforzare questa ipo-tesi sta il fatto che la legge n. 62 prevedeval’istituzione di un apposito fondo « persostenere il riequilibrio finanziario plu-riennale degli enti locali il cui piano siastato approvato dalla Sezione regionaledella Corte dei conti », cui avrebbero po-tuto accedere tutti gli enti locali in situa-zione finanziaria critica, ma tale previ-sione è stata soppressa, senza essere at-tuata, dalla legge n. 34;

nel mese di aprile 2017 la Corte deiconti della regione Puglia, nel referto sul-l’analisi della copertura della spesa con-tenuta nelle leggi regionali emanate nel2016, ha bocciato l’assegnazione di 2 mi-lioni di euro al comune di Castellaneta insituazione di predissesto, erogati a valeredi uno specifico fondo rotativo;

la Corte dei conti pugliese ha eviden-ziato che c’è un problema di utilizzo dellerisorse legato al meccanismo dell’anticipa-zione di cassa: i fondi della regione –secondo il referto – non devono « rappre-sentare una risorsa aggiuntiva per la co-pertura di spese o disavanzi, bensì unistituto di natura finanziario-contabileavente lo scopo di fornire liquidità peronorare debiti pregressi »;

Atti Parlamentari — 47173 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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giova osservare che le somme erogatedalla regione Basilicata non recano alcunafinalizzazione e sono erogate addirittura aldi fuori di uno fondo finalizzato alloscopo, che quanto meno avrebbe il pregiodi essere rivolto indistintamente a tutti glienti locali in analoga situazione, fondo cheinvece la regione Puglia ha costituito;

la regione Basilicata si trova di frontead una contrazione di risorse per 100milioni di euro, per mancati trasferimentistatali e per la riduzione delle royaltieslegate alla minore produzione petrolifera,situazione che dovrebbe obbligare ad unamaggiore qualificazione ed equità dellaspesa –:

se il Governo intenda assumere ini-ziative, nell’ambito delle competenti sedidi concertazione con le autonomie regio-nali, affinché tutto l’impegno economicopubblico diretto al superamento delle cri-ticità finanziarie degli enti locali, con par-ticolare riguardo agli enti dissestati estrutturalmente deficitari, sia inserito inun quadro di interventi qualificati, coor-dinati ed efficienti per evitare le anomaliecontabili evidenziate e disparità di tratta-mento tra enti in analoga situazione.

(2-01792) « Latronico ».

Interrogazione a risposta immediata:

BRUNETTA. — Al Ministro dell’econo-mia e delle finanze. — Per sapere – pre-messo che:

il 18 marzo 2017 è stato ufficializzatodal Ministro dell’economia e delle finanzeil deposito della proposta di designazionedi Alessandro Profumo come prossimoamministratore delegato di Leonardo Spa(di cui lo Stato è azionista al 30,2 percento), da nominare ufficialmente nell’as-semblea del 16 maggio 2017;

a prescindere dalla qualità personalie professionali del manager, che non rile-vano ai fini della presente interrogazionee su cui non si intende esprimere un

giudizio di merito, sussistono condizionioggettive che rendono tale indicazioneanomala e quantomeno inopportuna;

risulta, infatti, alquanto anomala ladesignazione di un amministratore, ex pre-sidente di Monte dei Paschi di Siena,rinviato a giudizio il 1o marzo 2017 per uncaso di usura bancaria, e nei confronti delquale è stato disposto il 21 aprile 2017 unprovvedimento di imputazione coatta, con-tro cui il Ministero dell’economia e dellefinanze potrà costituirsi parte civile nelprocedimento penale che ne dovrà stabi-lire la responsabilità per i presunti reati difalso in bilancio e manipolazione infor-mativa in Monte dei Paschi di Siena, di cuisempre il Ministero dell’economia e dellefinanze è azionista;

è altresì oltremodo inopportuno cheil Ministro abbia firmato il 16 marzo 2017(due giorni prima della designazione) unadirettiva (n. 20004) sulla governance dellesocietà controllate, che ha di fatto abro-gato le disposizioni della direttiva n. 14656del 24 giugno 2013, varata dal Ministro protempore Saccomanni in esecuzione di unatto di indirizzo del Senato della Repub-blica (mozione 1-00060, approvata il 19giugno 2013), cancellando i criteri cheprevedevano l’ineleggibilità nel caso di« notifica del decreto che dispone il giu-dizio » per delitti previsti « dalle normeche disciplinano l’attività bancaria, finan-ziaria, mobiliare, assicurativa », ed elimi-nando l’obbligo di assoggettare le nominead un « parere positivo » reso da un ap-posito comitato di garanzia, istituito perassicurare una valutazione indipendentedelle candidature;

data l’importanza, anche a livellointernazionale, che riveste un’aziendacome Leonardo, è determinante garantirela massima trasparenza nelle scelte del topmanagement, per assicurare credibilità neimercati e presso gli investitori –:

se, alla luce dei fatti esposti, il Mi-nistro interrogato intenda confermare, invista della imminente assemblea degliazionisti, la designazione di AlessandroProfumo quale amministratore delegato di

Atti Parlamentari — 47174 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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Leonardo e se intenda chiarire in manieraunivoca e definitiva le motivazioni chehanno portato ad una modifica della di-rettiva sui requisiti degli amministratori asoli due giorni dalle designazioni, nonchéquelle che hanno determinato la scelta diProfumo, rinviato a giudizio per reatigravissimi compiuti a danno di una societàpartecipata dal Ministero dell’economia edelle finanze, quale nuovo amministratoredelegato di Leonardo. (3-03014)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:

RUSSO. — Al Ministro della giustizia. —Per sapere – premesso che:

alla fine degli anni ’90, nell’ambito diuna complessiva riorganizzazione delCorpo di polizia penitenziaria, anche allaluce dei nuovi compiti di traduzioni epiantonamenti dei detenuti ed internati, ènato il progetto « rete radio mobile », ar-ticolato su scala nazionale ma con diversisnodi regionali, con attribuzione della re-lativa competenza territoriale alle centralioperative regionali (C.O.R.), composte daun personale specializzato e con specificirequisiti;

il funzionamento delle C.O.R. fu sindall’inizio centrato sull’assistenza continua24 ore su 24, verso ogni tipo di traduzionee piantonamento per poi allargarsi a tuttigli spostamenti di uomini e mezzi delCorpo di polizia penitenziaria sull’interarete viaria nazionale. Successivamente, leC.O.R. hanno iniziato ad offrire assistenzaa 360 gradi a tutti gli altri servizi connessiai compiti istituzionali del Corpo (adesempio le postazioni aeroportuali ed ipresidi presso i tribunali), nonché ai ser-vizi di scorta alle autorità e il supporto atutti gli eventi operativi e di rappresen-tanza;

l’architettura dell’intero sistema ra-dio, basato sui principi di assistenza e

sicurezza, si lega inscindibilmente al con-cetto di territorio, quanto, per un verso,nessun servizio di protezione e di tuteladella collettività può funzionare se noncon una presenza territorialmente vicinaai luoghi in cui si interviene e, per altroverso, la comprensibile diversità delle re-altà locali richiede un’altrettanta diversitàdi interventi che siano funzionali al ter-ritorio su cui si opera, al fine di garantireil principio di territorialità;

nel marzo del 2013, il dipartimentodell’amministrazione penitenziaria haemanato il nuovo modello operativo delservizio delle traduzioni e dei piantona-menti che ha suddiviso le diverse compe-tenze tra il livello centrale (affidato all’uf-ficio centrale della sicurezza e delle tra-duzioni), un livello regionale (uffici dellasicurezza e delle traduzioni) e un livelloperiferico dato dai nuclei interprovinciali,provinciali, cittadini o nuclei traduzionilocali;

secondo quanto recentemente ap-preso, l’amministrazione avrebbe iniziatoa discutere di un progetto che modifiche-rebbe l’attuale sistema attraverso l’istitu-zione di meccanismi di controllo da re-moto delle attuali C.O.R., che dovrebbeavvenire da Roma, attraverso la centraleoperativa nazionale che erogherebbe assi-stenza ai servizi di traduzione e sicurezza,oggi invece offerta da unità di personalepresenti in ogni regione, e fisicamente piùvicine e presenti sul territorio in cui può,nascere la singola criticità. Solo nel caso incui, sorta l’emergenza, la centrale opera-tiva nazionale di Roma non riuscisse agarantire adeguata assistenza, allora lagestione e la soluzione dell’evento verrebbesuccessivamente affidata al personale delleC.O.R. attivato, dunque, solo all’occor-renza;

in alcune C.O.R. è in funzione ilsistema digitale radio denominato TETRA,un progetto evoluto rispetto al DAPNet cheprevede l’utilizzo di comunicazioni crip-tate. Il controllo da remoto da parte dellacentrale di Roma delle C.O.R. dislocate intutte le regioni, riguarderebbe il solo uti-

Atti Parlamentari — 47175 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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lizzo dei canali analogici della rete DAP-Net, canali vittime di intrusioni di soggettiesterni all’amministrazione che, ponendosicon trasmissioni radio sulle stesse fre-quenze della rete del Corpo, ne preclude-rebbe l’efficace utilizzo –:

se il Ministro interrogato intendaporre in essere tutte le necessarie inizia-tive per chiarire i termini della vicendaesposta in premessa, soprattutto con rife-rimento alla reale volontà dell’amministra-zione penitenziaria che, se portasse acompimento tale disegno modificatore del-l’intero impianto organizzativo e struttu-rale delle C.O.R. contribuirebbe alla defi-nitiva cancellazione dell’efficace e compro-vato sistema di assistenza e di supportoche esse attualmente garantiscono su tuttoil territorio nazionale attraverso un’assi-stenza completa e tempestiva per ogni tipodi emergenza. (4-16524)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:

SPESSOTTO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il nuovo codice degli appalti (decretolegislativo 18 aprile 2016, n. 50), ha indi-viduato nel piano generale dei trasporti edella logistica (PGTL) e nel documentopluriennale di pianificazione (DPP) glistrumenti per la pianificazione e la pro-grammazione (articoli 200-201) e per laprogettazione (articolo 23) delle infrastrut-ture ritenute prioritarie per lo sviluppo delPaese;

ai fini della redazione del documentopluriennale di pianificazione il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti ha pre-disposto nel 2016 le « Linee guida per lavalutazione degli investimenti in operepubbliche », con cui sono stati introdottimetodi di valutazione e selezione delleopere pubbliche, propedeutici alla indivi-

duazione delle priorità da includere neldocumento pluriennale di pianificazione;

nelle more dell’emanazione del primodocumento pluriennale di pianificazione divalenza triennale e dell’aggiornamento delpiano generale dei trasporti e della logi-stica, alcune opere pubbliche stanno fa-cendo registrare, anche a causa dell’esten-sione del regime transitorio della « leggeobiettivo », passi avanti nella loro realiz-zazione, pur non rientrando nella listadelle 25 opere classificate come priorita-rie;

tra le opere in via di realizzazione c’èl’autostrada Campogalliano Sassuolo, checon una delibera del Cipe del maggio 2016ha ottenuto un sistema di anticipi ed aiutifiscali ed è in attesa del via libera da partedella Corte dei conti, nonostante la suaapprovazione sia intervenuta a seguito del-l’entrata in vigore del nuovo codice e nonsia un’opera ritenuta prioritaria ai sensidella vecchia « legge obiettivo »;

stesso discorso vale per il sistematangenziale di Lucca, già oggetto di diverseinterrogazioni parlamentari a prima firmadella sottoscritta, e il cui primo lotto da 84milioni di euro risulta essere stato finan-ziato dal Cipe il 10 agosto 2016;

in attesa dell’emanazione del docu-mento pluriennale di pianificazione, con-tinua poi la realizzazione anche del 1o

lotto del Tibre Parma Verona, il cui costoè stimato intorno ai 513 milioni di euro, edell’autostrada tirrenica, per il trattoGrosseto-Capalbio, il cui iter sta seguendola nuova procedura di valutazione di im-patto ambientale –:

se, il Ministro non ritenga opportuno,nelle more dell’emanazione del primo do-cumento pluriennale di pianificazione, as-sumere iniziative per bloccare l’avanza-mento della realizzazione, secondo le pro-cedure della « legge obiettivo », di progettinon rientranti tra quelli ritenuti prioritari,con particolare riguardo alle opere elen-cate in premessa;

se il Ministro non reputi opportuno,anche per le opere cosiddette prioritarie,

Atti Parlamentari — 47176 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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assumere iniziative per applicare la normaper la revisione dei progetti (project re-view), alla luce delle mutate condizioni ditraffico, della carenza di risorse, delleinnovazioni tecnologiche e di servizi, alfine di garantire l’effettivo superamentodella logica della « legge obiettivo » e as-sicurare un nuovo approccio alla program-mazione infrastrutturale. (5-11310)

Interrogazione a risposta scritta:

CARUSO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il centro intermodale di Segrate è difatto il principale nodo di interscambio,gomma-ferro a servizio del sistema pro-duttivo milanese ed è parte della proget-tazione complessiva del nuovo grande ter-minale intermodale di Milano smista-mento da parte della Teralp, società co-stituita da FS Logistica insieme allasvizzera Hupac;

a qualsiasi progetto di sviluppo delcentro intermodale sul territorio di Segateovvero sulle aree pertinenti il nodo ferro-viario ha dato parere negativo per ben duevolte il consiglio comunale segratese, ilquale si è espresso in tal senso nel no-vembre 2014 e nell’aprile 2016;

il 20 maggio 2016 il consiglio comu-nale di Segrate ha adottato il documentodi piano di cui alla variante di piano digoverno del territorio, escludendo ognipossibilità di realizzare o sviluppare qual-siasi centro intermodale sul territorio;

l’area interessata dal progetto, deno-minata « Milano smistamento », è la zonacomprendente i binari collocati su quel-l’enorme area che taglia in due la città diSegrate (tra la Rivoltarla, Segrate Centro eRedecesio);

l’insediamento del nuovo terminal discambio ferro-gomma in tale area, chevedrebbe il passaggio di merci su containertra treni e camion, avrebbe effetti disa-

strosi in termini di aumento del traffico e,conseguentemente, dello smog e dell’inqui-namento acustico;

si tratta di in una porzione di terri-torio già pesantemente penalizzata, dalpunto di vista della viabilità, dalla pre-senza dell’aeroporto di Linate, del centroesposizioni di Novegro, dell’idroscalo edell’intermodale Messina;

lo sviluppo di un centro intermodaledi tale portata prevede, tra l’altro, il pas-saggio di oltre 1.500 TIR al giorno all’in-terno del centro abitato (tra Tregarezzo,San Felice e Novegro) con le immaginabilinegative conseguenze in termini di vivibi-lità della zona per i residenti;

assoluta contrarietà ad ogni progettodi sviluppo del centro intermodale sulterritorio di Segrate è stata espressa ancheda altri comuni interessati, in particolarequello di Pioltello il quale il 20 gennaio2017 ha approvato un ordine del giorno intal senso;

secondo notizie di stampa il Ministrointerrogato sembrerebbe intenzionato adaccelerare l’avvio della realizzazione delprogetto citato –:

quali siano gli intendimenti del Mi-nistro interrogato in relazione al poten-ziamento del centro intermodale di Se-grate, con particolare riferimento alla pos-sibilità di individuare una soluzione alter-nativa e più razionale rispetto a quellacontenuta nel progetto illustrato in pre-messa. (4-16527)

* * *

INTERNO

Interpellanze urgenti(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’interno, il Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, per sapere – premesso che:

il comune di Mazzarrà S. Andrea èstato sciolto per infiltrazioni mafiose dellacosiddetta cosca dei « Mazzaroti » e si è

Atti Parlamentari — 47177 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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insediata una commissione straordinarianell’ottobre 2015;

la Tirrenio Ambiente spa gestiva ladiscarica in fase operativa e adesso gesti-sce le operazioni del « post mortem » dellasuddetta discarica e della discarica diTripi in provincia di Messina;

la società, al centro di diverse inchie-ste giudiziarie in particolare le operazioni« Riciclo », « Vivaio » e « Gotha », è statamessa in liquidazione come si evince daun articolo della Gazzetta del Sud del 27febbraio 2017;

il settimanale siciliano di politica« Centonove », nel mese di febbraio 2016,pubblica un interessante articolo su unpresunto buco di 46 milioni di euro ri-guardante i fondi riscossi dal 2003 al 2014per la sicurezza e la gestione trentennalepost mortem della discarica di MazzarràSant’Andrea;

a quanto pare la società adesso è inuna crisi finanziaria che, a detta di quest’ultima, non permette una corretta gestione« post mortem » della discarica, con par-ticolare rilievo alle attività di raccolta e dismaltimento del percolato che potrebbecreare di fatto un’emergenza igienico-sa-nitaria in caso di fuoriuscita dalle vasche;

a quanto risulta agli interpellanti dal2014 ad oggi nessun progetto di chiusurae messa in sicurezza è stato presentatodalla società;

inoltre già dal 2014, durante le con-ferenze di servizi tenutesi al dipartimentoregionale dei rifiuti di Palermo, era statovalutato come rischio reale il pericolo disversamento di percolato, il rischio diesplosione dovuto al biogas ed il possibilecrollo del corpo della discarica;

con numerose e diverse note, la com-missione straordinaria del comune diMazzarrà ha più volte segnalato alla re-gione ed al Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare la situa-zione di pericolo dovuto a:

a) impossibilità di intervento dellasocietà per crisi finanziaria;

b) impossibilità di intervento riso-lutivo del comune che ha dichiarato dis-sesto;

c) mancanza di previsione di unintervento risolutivo da parte della regionesiciliana;

con ordinanze nn. 6 e 7 del 17 edel 24 marzo 2017 la commissione stra-ordinaria del comune di Mazzarrà hastanziato la somma di 20.000 euro per dueinterventi « tampone » che hanno evitato,solo per un paio di settimane circa, un’e-mergenza igienico-sanitaria causata dallafuoriuscita del percolato dalle vasche;

si apprende da due articoli che, dal 6aprile 2017 (articolo della Gazzetta del Suddel 6 aprile 2017 « Pompe spente, perco-lato nel torrente: è disastro ») fino al 22aprile (articolo della Gazzetta del Sud del23 aprile 2017 « Da oggi via libera allosmaltimento del percolato »), si è verificataun’emergenza igienico-sanitaria nel com-prensorio, in quanto il percolato è fuoriu-scito dalle vasche inquinando l’ecosistemacircostante;

con delibera 167/2017 del 7 aprile2017 la regione siciliana ha stanziato300.000 euro per superare la fase criticadell’emergenza. Secondo le stime dellasocietà, questa cifra servirà ad evitareun’ulteriore emergenza al massimo fino aluglio/agosto 2017;

all’interno della discarica è stato re-alizzato negli anni un impianto per iltrattamento del percolato costato 2,8 mi-lioni di euro che, a quanto si apprende daun articolo del Giornale di Sicilia del 15aprile 2017 non è mai stato messo infunzione;

inoltre, come si apprende da un ar-ticolo del Giornale di Sicilia del 12 aprile2017, pare ci sia un « business » legato altrattamento del percolato delle discarichesiciliane segnalato in un dossier presentatoalla procura dall’Associazione Vania Con-trafatto che parlando della discarica diMazzarrà sostiene che « continua a pro-durre percolato, è stata fermata la raccolta

Atti Parlamentari — 47178 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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e non si capisce dove sono finiti i soldi cheerano accantonati per smaltirlo. Si è cre-ato un danno ambientale... » –:

se non si ritenga di dovere, conurgenza, assumere iniziative per risolveredefinitivamente questa situazione di peri-colo per la pubblica incolumità nel co-mune di Mazzarrà S. Andrea e nei comunilimitrofi;

se intendano, per quanto di compe-tenza, attivarsi per capire dove siano finitii fondi accantonati previsti per la raccoltaed il trattamento del percolato per ladiscarica di Mazzarrà S. Andrea, comeanche denunciato dall’Associazione Con-trafatto;

se intenda, per quanto di compe-tenza, attivarsi per acquisire elementi inmerito ai motivi per cui solo il 4 aprile2017, nonostante tutti gli enti prepostifossero già a conoscenza da circa un annodella criticità, la regione abbia decisol’escussione di una sola polizza fideiusso-ria, con un massimale di circa 189.000euro, depositata dalla Tirreno Ambientespa e prevista dall’articolo 14 del decretolegislativo n. 36 del 2003;

se, nell’ambito delle proprie compe-tenze, intenda, avviare una seria ed ap-profondita verifica, sui fatti accaduti nelcorso degli anni e sull’attività delle auto-rità che dovevano rappresentare lo Stato eche dovevano prevedere e prevenire questecriticità per garantire la salute dei citta-dini di quei territorio.

(2-01794) « Villarosa, D’Uva, Cancelleri, DiBenedetto, Lorefice, Grillo,Lupo, Marzana, Rizzo, Daga,Busto, De Rosa, Micillo, Ter-zoni, Zolezzi ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

nell’anno 2014 il Ministero dell’in-terno avviava il progetto di razionalizza-

zione della polizia stradale, ferroviaria,postale e dei reparti speciali della poliziadello Stato;

all’epoca molte sigle sindacali espres-sero dubbi in merito a tale progetto,considerato non risolutivo per i problemiinerenti alla carenza di organico, postoche avrebbe indebolito la presenza delleforze dell’ordine sul territorio;

con decreto firmato il 31 marzo 2017dal Ministro Minniti vengono soppressi 15posti di polizia ferroviaria, di cui due inregione Campania, Avellino e Agropoli;

la motivazione del provvedimento sta« nell’esigenza di adeguare l’assetto orga-nizzativo della Polizia ferroviaria alle mu-tate esigenze operative: in relazione all’e-voluzione del traffico la vigilanza puòessere assicurata da altri uffici limitrofi »;

la soppressione di tali presidi causal’indebolimento della presenza delle forzedell’ordine sui territori;

nel caso del presidio polfer di Agro-poli il territorio perde un altro importanteufficio di polizia che aveva competenza susessanta chilometri di tratta ferroviaria,comprendente ben sette stazioni attive, daCapaccio-Roccadaspide a Pisciotta-Pali-nuro;

la stazione in questione è uno degliscali a sud di Salerno con il maggioreafflusso di passeggeri;

oltre al quotidiano rilevante numerodi pendolari che utilizzano le ferrovie permobilità lavorativa o per motivi di studiova evidenziato che si tratta di un com-prensorio ad alta capacità di richiamoturistico che ogni anno ospita decine dimigliaia di visitatori anche stranieri;

sono previsti diversi interventi di po-tenziamento di questa stazione, tant’è chela giunta regionale della Campania ha ilprogetto « Cilento alta velocità Milano-Sapri », deliberando la proposta di preve-dere anche la fermata ad Agropoli e chetale proposta è ora al vaglio di Trenitalia;

Atti Parlamentari — 47179 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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l’amministrazione comunale di Agro-poli intende realizzare una serie di ulte-riori interventi per favorire la mobilitàsostenibile –:

se il Ministro intenda rivedere taleprogetto riorganizzativo, a fronte delleinnumerevoli istanze provenienti dai ter-ritori interessati e, nel caso del posto dipolizia ferroviaria di Agropoli, procederealla riapertura totale del presidio, assicu-randone la piena funzionalità in conside-razione di quanto riportato in premessa.

(2-01795) « Capozzolo, Carra, Boccuzzi,Covello, Crimì, Gadda, Sgam-bato, Rotta, Ascani, Palma,Sbrollini, Miccoli, Carloni,Marroni, Peluffo, Donati, Fa-nucci, Fiorio, Grassi, MarcoDi Maio, Valiante, Crivellari,Pastorino, Ventricelli, Cardi-nale, Marco Meloni, PaolaBragantini, Cuomo, Ferro,Carella, Capone, Marco DiStefano, Bonaccorsi, LucianoAgostini ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

PES. — Al Ministro dell’interno, al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

la Sardegna, puntualmente, è colpitada incendi, molto frequenti nella stagioneestiva, che si propagano favoriti dallapresenza costante dei venti e dalle elevatetemperature;

nella giornata del 7 maggio 2017, ungrave rogo, che si è sviluppato nella parteimpervia del Montiferru, zona boschiva delterritorio tra Seneghe e Scano Montiferro,già devastata da precedenti incendi, hamesso a dura prova l’intervento di tresquadre a terra del corpo forestale divigilanza ambientale e due di Forestas,ma, per evitare il propagarsi delle fiamme,è stato necessario anche l’intervento di dueCanadair provenienti da Ciampino;

l’isola, tra le regioni italiane, registrail più alto tasso di incendi boschivi e diettari di macchia mediterranea devastatadalle fiamme; spesso i roghi mettono arischio l’incolumità delle persone e deglianimali, con conseguenze negative per ilsettore turistico-alberghiero e lo sviluppoeconomico agricolo-pastorale;

il piano di prevenzione incendi dellaregione, in vigore nei mesi estivi, conte-nente numerose prescrizioni e norme diprevenzione per i comuni, ma anche pergli allevatori, gli agricoltori e i gestori diinsediamenti turistico-ricettivi, campeggi evillaggi turistico-alberghieri, puntualmenteadottato dalle amministrazioni comunali,non è sufficiente per affrontare il rischioa cui la Sardegna è sottoposta durantetutto l’anno;

il territorio della Sardegna di per sé,per le condizioni climatiche e per le ca-ratteristiche morfologiche del territorio, èsoggetto a possibilità elevate di fenomeniincendiari che riguardano le zone colpite,nel corso di tutte le stagioni e non solo neimesi estivi –:

quali iniziative, per quanto di com-petenza, si intendano adottare per impe-dire che devastanti roghi possano crearepericolo alla popolazione, alla flora, aglianimali e alle imprese agricole;

se non sia necessario assumere ogniiniziativa di competenza per prevederestabilmente, o quantomeno da aprile anovembre, la presenza di Canadair sulterritorio, per affrontare in tempo realefenomeni che potrebbero essere devastantiper l’isola. (5-11309)

Interrogazioni a risposta scritta:

MOLTENI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

nella sua edizione del 3 maggio 2017,il quotidiano La Provincia ha dato notiziadelle polemiche esplose a Cantù in rela-zione alla effettiva destinazione d’uso diun capannone situato in via Milano;

Atti Parlamentari — 47180 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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si teme che, nel capannone situato invia Milano a Cantù, si svolga dell’attività diculto, mentre l’associazione Assalam af-ferma che il carattere delle iniziative chevi hanno luogo sia esclusivamente di tipoculturale;

nel mese di febbraio 2017, con unapropria circolare, la regione Lombardia haperaltro equiparato i centri culturali ailuoghi di culto, circostanza che dovrebbecomunque pregiudicare il tentativo dell’as-sociazione Assalam di crearne uno;

due anni fa, un progetto teso a tra-sformare il capannone in un luogo dipreghiera islamico venne bloccato dal varodella legge regionale lombarda sui luoghidi culto;

formalmente, l’immobile sito in viaMilano dovrebbe essere adibito ad attivitàartigianali e non potrebbero svolgersi alsuo interno riunioni di alcun tipo cheimplichino assembramenti di persone, che,invece, si registrano quotidianamente;

davanti al capannone di via Milano,infatti, sostano in pianta stabile non menodi cinquanta autovetture alla volta e sinota un movimento che interessa diversedecine di persone, abbigliate alla manieratradizionale islamica;

dell’associazione culturale islamicadenominata Assalam poco si sa, oltre alfatto che esistono in molte località delnostro Paese organizzazioni con questonome, impegnate a sostenere l’apertura dimoschee e centri culturali;

non è chiaro, in particolare, se As-salam sia un’organizzazione unica condiramazioni territoriali diffuse o sempli-cemente sia diffusa la prassi di intitolarealla pace le società di fatto istituite daattivisti musulmani –:

di quali elementi disponga il Governoin merito all’associazione Assalam e allasua natura;

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda assumere per assicurare ilrispetto della normativa in materia diluoghi di culto e centri culturali, verifi-

cando altresì quali siano le attività svolteall’interno dell’immobile situato in via Mi-lano a Cantù, e se esso possa costituireuna sede di irradiazione dell’integralismoislamico. (4-16528)

NACCARATO, NARDUOLO e ROSTEL-LATO. — Al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

il 29 aprile 2017 un incendio hadistrutto una abitazione privata in viaGuenizzo a Montagnana in provincia diPadova;

la casa avrebbe dovuto ospitare al-cuni richiedenti asilo destinati al comunedi Montagnana;

l’incendio pare avere origine dolosaanche se le forze dell’ordine mantengonoil massimo riserbo sulla vicenda;

la struttura è di proprietà di unprivato che, un mese prima, aveva rag-giunto un accordo con la prefettura diPadova per accogliere una decina di mi-granti;

i vigili del fuoco e i carabinieri,intervenuti sul posto dopo le chiamate deivicini, hanno impegnato quasi due ore perla messa in sicurezza del rogo;

l’abitazione ha subito danni ingentiad entrambi i piani;

l’area è stata posta sotto sequestroper permettere ulteriori accertamenti, mi-rati anche a scoprire eventuali responsa-bilità;

le prime ipotesi non escludono unatto di ritorsione verso il proprietario,residente in zona, che ha messo a dispo-sizione la struttura per l’accoglienza aimigranti;

a causa dei danni l’arrivo dei profu-ghi sarà rinviato;

la vicenda ha sollevato gravi preoc-cupazioni poiché, se fosse confermata l’o-rigine dell’incendio, si tratterebbe di uno

Atti Parlamentari — 47181 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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degli episodi più gravi di resistenza eopposizione di fronte al fenomeno dell’ac-coglienza in provincia di Padova;

risulta inoltre che il sindaco di Mon-tagnana, nei giorni precedenti l’incendio,avrebbe dichiarato la sua contrarietà alladisponibilità dell’immobile per l’acco-glienza dei migranti censurando il com-portamento del privato nel corso di unamanifestazione pubblica;

gli interroganti esprimono forte pre-occupazione per il rischio che alcuni am-ministratori locali possano alimentare unclima di diffidenza e di avversione verso irichiedenti asilo –:

se sia al corrente dei fatti sopraesposti;

se e in che modo intenda attivarsi,per quanto di competenza e anche attra-verso gli uffici territoriali di Governo, pervigilare sui procedimenti di accoglienza inprovincia di Padova, evitando che si ripe-tano manifestazioni pericolose per l’ordinepubblico e per la convivenza civile nelnostro territorio. (4-16529)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta immediata:

CAPELLI. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

l’articolo 8 del regolamento di orga-nizzazione del Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca, decreto delPresidente del Consiglio dei ministri n. 98del 2014, definisce le importanti caratte-ristiche e i numerosi compiti degli ufficiscolastici regionali (Usr), che richiedono lapresenza attiva di molte unità lavorative;

la situazione per quel che riguarda laSardegna evidenzia una carenza di orga-nico estremamente preoccupante, pari acirca il 50 per cento del personale, sulla

dotazione organica complessiva, con puntadel il 60 per cento per la qualifica pro-fessionale di funzionario;

dati recenti evidenziano che a frontedelle previste dalla dotazione organica,decreto ministeriale n. 773 del 2015, solo27 su 69 sono le unità all’area III inSardegna presenti; 49 invece di 96 perl’area II e 5 invece di 11 per. In totale,quindi, delle 176 unità previste ne sonopresenti solo 81;

la situazione è peggiorata dalla di-stribuzione attuale dei funzionari titolaridel procedimento amministrativo: su 27,20 sono a Cagliari, mentre solo 7 sononegli altri tre uffici regionali sardi (3 aSassari, 2 a Nuoro, 2 a Oristano);

inoltre, la riorganizzazione previstadalla direzione regionale è intesa ad avo-care a se la definizione degli organici ditutta la Sardegna per il personale ata, lescuole dell’infanzia, gli insegnanti di reli-gione e per gli Educatori degli istitutiprofessionali;

si tratterebbe di una risposta mo-mentanea ma che non affronterebbe allaradice il tema dell’evidente squilibrio ter-ritoriale determinato dalla carenza di or-ganico sopra ricordata;

non può essere dimenticato il legameche intercorre nei territori in particolaretra autonomie territoriali, dirigenti scola-stici e sindaci, che ha portato a risultatipositivi, ora messi a rischio dall’accentra-mento a Cagliari;

le soluzioni sinora progettate sem-brano poter dare una risposta solo par-ziale a quanto sopra esposto;

l’attivazione da parte della Difesadell’istituto del comando per circa 20unità operative in tutta la Sardegna ècerto utile ma non può essere una rispostadefinitiva: che le citate unità devono primaessere formate al loro nuovo compito,rischiando poi di essere richiamati ai co-mandi di appartenenza dopo solo dueanni;

Atti Parlamentari — 47182 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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sarebbe auspicabile che anche per laSardegna si aprisse la possibilità dellamobilità intercompartimentale, in mododa consentire a personale di altre pubbli-che amministrazioni di far domanda pergli uffici del Ministero dell’istruzione, del-l’università e della ricerca –:

quali iniziative di competenza in-tenda intraprendere il Ministro interrogatoper affrontare la situazione sopra espostache, se non risolta, rischia di portare benpresto alla paralisi degli Usr della Sarde-gna. (3-03012)

VEZZALI e FRANCESCO SAVERIOROMANO. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

all’interrogazione n. 5-10564, nellaquale il primo firmatario del presente attodi sindacato ispettivo richiamava l’impor-tanza dell’Istituto statale per sordi diRoma che per mancanza di finanziamentirischia la chiusura, il 16 marzo 2017, ilSottosegretario di Stato De Filippo hafornito una risposta dalla quale si evinceche: « in riferimento al quadro normativoattinente alla materia degli istituti a ca-rattere atipico di cui alla parte I, titolo II,capo III, del testo unico in materia diistruzione (decreto legislativo n. 297 del1994) è recentemente intervenuta una di-sposizione normativa introdotta dalla legge20 febbraio 2017, n. 19, di conversione deldecreto-legge cosiddetto “Milleproroghe”.All’articolo 4 del citato decreto-legge èstato inserito il comma 5-bis il qualeprevede che “per l’attuazione dell’articolo21, comma 10, della legge 15 marzo 1997,n. 59, in materia di ordinamento degliistituti per sordomuti di Roma, Milano ePalermo di cui alla parte I, titolo II, capoIII, sezione II, del testo unico di cui aldecreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297,continua ad applicarsi l’articolo 67,comma 1, del medesimo testo unico”. Allaluce di questa disposizione normativa, vo-luta dal legislatore, la questione degli isti-tuti a carattere atipico potrà essere riesa-minata, auspicandone una sua definitivasoluzione. »;

questo istituto ha assunto nel tempole funzioni di centro di eccellenza sullasordità, unico in tutto il territorio nazio-nale;

la sua chiusura comporterebbe laperdita di posti di lavoro e l’interruzionedi servizi e attività offerti gratuitamentealle persone sorde, alle loro famiglie e allacittadinanza;

la trasformazione dell’Istituto stataleper sordi di Roma necessita di un rego-lamento governativo di riordino che nedisciplini le funzioni e lo doti di unapianta organica. Negli ultimi 17 anni,questo ente pubblico è stato costretto astipulare contratti di collaborazione coor-dinata e continuativa avvalendosi solo dilavoratori precari, 21 persone di cui 8sorde, e a sopravvivere senza finanzia-menti da parte dello Stato;

il 27 aprile 2017 dalle agenzie distampa si è appreso che i lavoratori pre-cari dell’Istituto statale per sordi di Romahanno manifestato nei pressi del Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca nella speranza di ottenere risposte aun incontro del 15 marzo 2017 rimastosenza seguito –:

se non ritenga, in attesa del regola-mento di riordino, necessaria l’erogazionedi un finanziamento straordinario checonsenta alla scuola di proseguire le sueattività e salvare i 21 lavoratori, precari da17 anni, di cui 8 sordi. (3-03013)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta immediata:

CIPRINI, CHIMIENTI, LOMBARDI,COMINARDI, DALL’OSSO e TRIPIEDI. —Al Ministro del lavoro e delle politichesociali. — Per sapere – premesso che:

al di fuori del confine nazionale ope-rano da anni associazioni e, in particolare,

Atti Parlamentari — 47183 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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patronati che fanno capo ai maggiori sin-dacati di rappresentanza che, per citarnealcuni, sono CGIL, CISL, UIL, ACLI;

l’attività di maggiore intensità deipatronati all’estero è quella di consulenzafiscale, assistenza e tutela, anche con po-teri di rappresentanza, nei confronti deinostri connazionali per il disbrigo dellepratiche pensionistiche, dichiarazioni red-dituali e altro;

il finanziamento dei patronati è pos-sibile grazie ai versamenti obbligatori,nella misura dello 0,199 per cento deltotale, effettuati da tutti i lavoratori al-l’Inps, all’Inail e all’Ipsema, ed è commi-surato all’organizzazione degli uffici e delvolume d’affari, anche in rapporto all’esitofavorevole delle suddette pratiche;

dal Comitato per le questioni degliitaliani all’estero, da un dossier giornali-stico de « Il Fatto quotidiano », dall’espostodi Marco Tommasini presidente del Co-mitato difesa famiglie, nonché dalla de-nuncia di un ex sindacalista ed ex respon-sabile dell’Inca-Cgil in Argentina, sonovenute alla luce gravi inadempienze eirregolarità che, per negligenza, coinvolge-rebbero anche il Ministero del lavoro edelle politiche sociali;

in particolare, come denunciato dallapuntata de « Le Iene » del 9 aprile 2017, indata 16 settembre 2015 è stato condannatoa 9 anni di detenzione e al risarcimentodelle vittime di una truffa, Antonio Giac-chetta, direttore del patronato Inca-Cgil diZurigo, che tra il 2001 e il 2009 si sarebbeintascato i risparmi e le pensioni di circa70 emigranti;

l’attività sospetta del patronato ge-stito dal Giacchetta, sarebbe stata segna-lata più volte al Ministero del lavoro edelle politiche sociali che, sebbene obbli-gato ad attività ispettiva e di controllo, nonavrebbe effettuato i controlli e adottato iprovvedimenti dovuti ed opportuni –:

quali iniziative si intendano intra-prendere per farsi carico del risarcimentodanni a favore dei pensionati truffati inSvizzera dal direttore Inca-Cgil di Zurigo,

stante la grave inadempienza e responsabi-lità relativa all’attività ispettiva imputabileal Ministero del lavoro e delle politichesociali, agendo eventualmente in rivalsa neiconfronti della Inca-Cgil. (3-03009)

SIMONETTI, FEDRIGA, ALLASIA, AT-TAGUILE, BORGHESI, BOSSI, BUSIN,CAPARINI, CASTIELLO, GIANCARLOGIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, IN-VERNIZZI, MOLTENI, PAGANO, PICCHI,GIANLUCA PINI, RONDINI e SALTA-MARTINI. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

lo stop & go del Governo sull’avviodell’Ape ha del paradossale al limite delridicolo;

dopo aver annunciato trionfalmentea dicembre 2016 lo strumento sperimen-tale per rendere più flessibile l’età pen-sionistica ed averlo introdotto in legge dibilancio per il 2017 con decorrenza 1o

maggio 2017, ad oggi sembra che i nodi dasciogliere siano ancora tanti;

l’Ape social risulta in « stallo » perchéil decreto del Presidente del Consiglio deiministri, già inviato dal Consiglio dei mi-nistri soltanto il 19 aprile 2017, è ancorafermo ai rilievi del Consiglio di Stato;

senza il regolamento non è possibilepresentare le domande, tant’è che si ipo-tizza uno slittamento dei tempi al 15 oaddirittura al 31 luglio 2017, anziché al 30giugno 2017, con l’inevitabile conseguenzadi un rischio caos per l’Inps che dovrebbestilare entro il 30 settembre 2017 la primagraduatoria degli aventi diritto in rapportoai 300 milioni disponibili;

quanto all’Ape volontaria i ritardisembrano dovuti alla piattaforma infor-matica non ancora pronta, ma ancor piùpreoccupante è la risposta fornita il 27aprile 2017 in Commissione lavoro dalSottosegretario Bobba all’atto di sindacatoispettivo della Lega Nord n. 5-11128, conil quale si esprimevano preoccupazioni inmerito alle dichiarazioni – riportate su Il

Atti Parlamentari — 47184 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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Sole 24 ore di martedì 11 aprile 2017 – delconsigliere economico dell’unità di coor-dinamento della politica economica dellaPresidenza del Consiglio dei ministri, ov-vero che l’Ape non è un anticipo pensio-nistico, ma un anticipo finanziario a ga-ranzia pensionistica;

detto altrimenti significa che la sot-toscrizione del prestito e l’adesione all’Apenon comporta alcuna certificazione deldiritto alla pensione;

in sede di risposta il rappresentantedel Governo, come rassicurazione, rispon-deva che « l’Ape è una misura sperimen-tale [che] opererà in un orizzonte tempo-rale limitato all’interno del quale al mo-mento non è prevista alcuna modifica-zione dei (..) requisiti pensionistici. (...)Qualora nei prossimi anni [si] decidesse diintervenire su requisiti pensionistici, saràsenz’altro (...) cura prevedere tutte le mi-sure idonee ad evitare che i beneficiaridell’Ape si trovino sprovvisti di reddito edi pensione »;

tali affermazioni sono tutt’altro cherassicuranti, ricordato che la « riformaFornero » ha innalzato l’età pensionabilesoudainement, creando una nuova piagasociale, quella degli esodati –:

quali siano le reali ragioni del ritardoper l’avvio dell’Ape – social e volontaria –e come il Governo intenda garantire ildiritto di accesso alla pensione per chiusufruirà del prestito pensionistico perl’Ape volontaria. (3-03010)

RIZZETTO, RAMPELLI, CIRIELLI, LARUSSA, GIORGIA MELONI, MURGIA,NASTRI, PETRENGA, TAGLIALATELA eTOTARO. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

i centri di assistenza fiscale hannoannunciato che a partire dal prossimolunedì, 15 maggio, non effettueranno più ilservizio di compilazione delle DSU, ledichiarazioni sostitutive contenenti le in-formazioni di carattere anagrafico, reddi-

tuale e patrimoniale necessarie a descri-vere la situazione economica del nucleofamiliare per ottenere l’indicatore ISEE aifini della richiesta di prestazioni socialiagevolate;

il blocco dell’attività dei CAF è mo-tivata dal mancato raggiungimento dell’ac-cordo con Inps e Ministero del lavoro sulrinnovo della convenzione, scaduta loscorso 31 dicembre, che regola i servizicollegati alla richiesta dell’Isee;

in particolare, argomento del conten-dere è il rimborso economico spettante aiCAF per l’erogazione del servizio di com-pilazione delle DSU, che viene offertogratuitamente ai cittadini;

la sospensione dell’attività dei CAF,se confermata, penalizzerà gravemente icittadini, specie quelli delle fasce econo-miche più deboli;

sono, infatti, migliaia le famiglie chesi rivolgono ogni anno ai centri di assi-stenza fiscale per poter usufruire dei ser-vizi per il rilascio della certificazione ISEEe poter poi quindi accedere alle esenzionie riduzioni dei costi per numerosi servizi,da quelli socio-sanitari agli assegni fami-liari, dall’asilo nido all’università e allemense scolastiche –:

quali urgenti iniziative intenda assu-mere per scongiurare l’annunciata sospen-sione dell’attività dei centri di assistenzafiscale, riconoscendo la valenza sociale delservizio svolto e tutelando migliaia di fa-miglie. (3-03011)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BECATTINI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

ogni anno l’Inail finanzia in contocapitale le spese sostenute dalle impreseper progetti di miglioramento dei livelli disalute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Idestinatari degli incentivi sono le imprese,

Atti Parlamentari — 47185 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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anche individuali, iscritte alla camera dicommercio, industria, artigianato e agri-coltura;

il contributo, pari al 65 per centodell’investimento fino a un massimo di130.000 euro, viene erogato a seguito delsuperamento della verifica tecnico-ammi-nistrativa e la conseguente realizzazionedel progetto;

i contributi vengono distribuiti se-guendo l’ordine di presentazione delle do-mande, fino ad esaurimento della cifraprevista dal bando (nel 2016 oltre 244milioni di euro);

le domande di accesso al finanzia-mento devono pervenire per via telema-tica, seguendo la procedura del cosiddetto« clickday »;

la procedura prevede che le impreseinviino un codice identificativo attraversouna pagina web del sito dell’Inail, a partireda un orario precedentemente stabilito;

negli ultimi anni per ottenere il fi-nanziamento è stato necessario completarela procedura nell’arco di pochissimi se-condi (dai 4 ai 12, a seconda degli anni)dall’orario stabilito come inizio del« clickday »;

dato che l’accesso o meno ai contri-buti l’Inail viene deciso in pochissimi se-condi, e il divario fra gli ammessi e gliesclusi è solitamente di pochi millesimi disecondo, diventano determinanti una seriedi fattori che non hanno niente a che farecol bando, come la velocità della connes-sione internet, la destrezza con il compu-ter e la fortuna di accedere al formnell’istante esatto dell’inizio del« clickday »;

inoltre, la situazione venutasi a cre-are ha aperto la strada all’utilizzo dimetodi quantomeno discutibili per acce-dere ai contributi, come servirsi di sof-tware o reclutare consistenti quantità dilavoratori precari esterni all’azienda pa-gati per eseguire in contemporanea laprocedura, moltiplicando così le possibilitàdi ottenere il finanziamento;

alla luce della situazione sopra espo-sta desta alcune perplessità l’opportunitàdi utilizzare ancora la procedura del« clickday » per distribuire contributi eco-nomicamente così significativi –:

se il Ministro sia al corrente dellasituazione sopra descritta;

alla luce di quanto esposto, qualisiano i suoi orientamenti circa l’idoneitàdella procedura del « clickday » per distri-buire i contributi Inail per i progetti dimiglioramento dei livelli di salute e sicu-rezza nei luoghi di lavoro. (5-11308)

MARTELLA e DAMIANO. — Al Mini-stro del lavoro e delle politiche sociali, alMinistro dei beni e delle attività culturali edel turismo, al Ministro per la semplifica-zione e la pubblica amministrazione. — Persapere – premesso che:

presso i musei civici di Venezia si staverificando una situazione di estrema cri-ticità legata al futuro dei lavoratori im-piegati nei servizi in appalto;

suddette strutture si avvalgono diservizi relativi a sorveglianza, pulizie, ri-storazione e vigilanza notturna assicuratitramite aziende in appalto;

ad essere interessati sono complessi-vamente circa 450 lavoratori;

fino ad oggi in merito a tali serviziera prevista una clausola di solidarietà atutela delle maestranze;

le organizzazioni sindacali hanno sol-levato la questione in merito al nuovocapitolato d’appalto previsto dalla compe-tente amministrazione comunale in cui visarebbe un semplice riferimento genericofinalizzato a « garantire i livelli occupa-zionali e la continuità lavorativa »;

suddetta formula non rassicura leorganizzazioni sindacali e i lavoratoricirca il proprio futuro occupazionale nellaeventualità di un cambio di azienda ag-giudicatrice;

Atti Parlamentari — 47186 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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in base al nuovo codice degli appaltirimane comunque la facoltà da parte del-l’ente appaltante di mantenere una reale« clausola sociale » in grado di assicurarel’assunzione in via prioritaria del perso-nale attualmente impiegato;

in altre società partecipate del co-mune di Venezia si prevedono delle vere eproprie clausole sociali a garanzia deilavoratori –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto riportato in premessa e quali ini-ziative di competenza intenda assumereaffinché venga assicurata, ai lavoratori deimusei civici di Venezia e a tutti gli altriche si trovano in situazione analoga, unaclausola di salvaguardia, in conformità conla vigente normativa nazionale in materiadi appalti, finalizzata a tutelare il futurolavorativo delle maestranze occupate.

(5-11311)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazioni a risposta immediata:

SCHULLIAN, ALFREIDER, GEBHARD,PLANGGER, OTTOBRE e MARGUERET-TAZ. — Al Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali. — Per sapere –premesso che:

la legge 28 luglio 2016, n. 154, reca:« Deleghe al Governo e ulteriori disposi-zioni in materia di semplificazione, razio-nalizzazione e competitività dei settoriagricolo e agroalimentare, nonché sanzioniin materia di pesca illegale »;

si tratta di un tassello importante chefa parte di un percorso che ha visto laXVII legislatura produrre, finalmente, im-portanti provvedimenti dedicati all’agricol-tura;

il « collegato agricolo » rappresenta,infatti, uno strumento efficace di cui ilsettore ha bisogno per rilanciare la com-

petitività delle imprese agricole, per soste-nere il reddito degli agricoltori e pertutelare la salute dei cittadini;

sicuramente il provvedimento con-tiene molte deleghe, si è detto che sianotroppe, ma si ritiene che questo non sia undifetto del provvedimento, la cosa vera-mente importante è che esse venganoesercitate nei tempi previsti. Nessuna de-lega è scaduta, non essendo trascorsoneanche un anno dall’entrata in vigoredella legge;

si ricorda in primis la delega alGoverno per il riordino e la semplifica-zione della normativa in materia di agri-coltura, prevista dall’articolo 5, il cui ter-mine per l’adozione del codice agricoloprevisto è di 18 mesi dalla data di entratain vigore della legge;

non meno importante la delega pre-vista dall’articolo 6, che rinvia ad undecreto legislativo che disciplini le formedi affiancamento tra agricoltori ultra-ses-santacinquenni o pensionati e giovani;quella contenuta nell’articolo 15 che, entroil termine di diciotto mesi, disciplina ilriordino e la riduzione degli enti e delleagenzie vigilati dal Ministero delle politi-che agricole, alimentari e forestali, nonchéla revisione della normativa del settoreippico nazionale e della legge n. 30 del1991 in materia di riproduzione animale;

si ricorda anche l’articolo 21 chedelega il Governo a riordinare gli stru-menti di gestione del rischio in agricoltura,favorendo lo sviluppo di strumenti assicu-rativi a copertura dei danni alle produ-zioni e alle strutture agricole e discipli-nando i Fondi di mutualità per la coper-tura dei danni da avversità atmosferiche,epizoozie e fitopatie, nonché per compen-sare gli agricoltori che subiscono dannicausati da fauna protetta e per rivedere lanormativa in materia di regolazione deimercati;

in ultimo l’articolo 31 che contieneun’altra importante delega al Governo ad

Atti Parlamentari — 47187 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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adottare, entro dodici mesi dalla data dientrata in vigore della legge, norme per ilsostegno del riso –:

quale sia lo stato del procedimento diadozione dei decreti legislativi previsti nel« collegato agricolo ». (3-03007)

OLIVERIO, SANI, LUCIANO AGO-STINI, ANTEZZA, CARRA, COVA,CUOMO, DAL MORO, DI GIOIA, FAL-CONE, IORI, MARROCU, MONGIELLO,PALMA, PRINA, ROMANINI, TARICCO,TERROSI, VENITTELLI, ZANIN, MAR-TELLA, CINZIA MARIA FONTANA eBINI. — Al Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali. — Per sapere –premesso che:

il territorio italiano si mostra semprepiù fragile, colpito da eccezionali ondate dimaltempo – come da ultimo nel centronord – o da calamità ambientali – comenel caso di Pomezia – con conseguentidanni ingenti alle aziende ortofrutticole ezootecniche;

a livello nazionale opera il Fondo disolidarietà nazionale (Fsn) di cui al de-creto legislativo 29 marzo 2004, n. 102,che è destinato ad interventi di incentivoalla stipula di contratti assicurativi (inter-venti ex ante) e – per i rischi non inseritinel piano assicurativo agricolo annuale –ad interventi di ripristino delle infrastrut-ture connesse all’attività agricola: inter-venti compensativi – indennizzatori o expost, nonché interventi di bonifica;

il sistema italiano delle assicurazionidi gestione del rischio in agricoltura nonriesce ad assicurare la necessaria tuteladegli agricoltori e degli allevatori che la-mentano la scarsa attrattività degli stru-menti previsti, gli elevati costi burocratici,gli sfasamenti ed i ritardi nell’erogazionedei contributi e la mancanza di strumentifondamentali per affrontare i mercati in-ternazionali;

sono ormai svariati anni che in am-bito europeo si è sviluppata una riflessionesugli strumenti individuali di gestione del

rischio, che è andata di pari passo con unariduzione del sistema di garanzie finaliz-zate alla stabilizzazione dei mercati agri-coli;

questo arretramento delle protezioniaccordate al settore, ha generato un am-pliamento dell’area del rischio per gliimprenditori agricoli italiani ed europei;

alla peculiare esposizione ai rischinaturali si è aggiunta, quindi, quella pro-dotta dall’integrazione con i mercati in-ternazionali, legata alla variabilità deiprezzi degli input e degli output e spessoacuita dalle modalità con cui i segnali dimercato si trasferiscono lungo le filiere;

il maggior peso assunto dalle dina-miche di mercato si somma all’incertezzae allo stress associati ai processi di ri-strutturazione, in alcuni casi profonda,tuttora in corso in diverse importanticomponenti dell’agricoltura –:

come il Ministro interrogato intendaintervenire in sede europea per garantiretipologie di assicurazioni maggiormentecollegate a situazioni climatiche e dimercato e come a livello nazionale in-tenda operare per compensare le graviperdite economiche subite dal settore pri-mario a seguito di calamità medianteiniziative che semplifichino e favoriscanol’accesso agli strumenti di gestione delrischio previsti dal decreto legislativon. 102 del 2004. (3-03008)

Interrogazione a risposta in Commissione:

OLIVERIO, LUCIANO AGOSTINI, AN-TEZZA, CARRA, COVA, CUOMO, DALMORO, DI GIOIA, FALCONE, FIORIO,MARROCU, MONGIELLO, PALMA,PRINA, ROMANINI, SANI, TARICCO,TERROSI, VENITTELLI e ZANIN. — AlMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali. — Per sapere – premesso che:

il 5 maggio 2017, nella zona di Po-mezia, alle porte di Roma, è divampato un

Atti Parlamentari — 47188 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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rogo all’interno del deposito di plasticheEco-X, che ha causato una grande nube difumo nero;

la procura di Velletri ha disposto ilsequestro dell’impianto Eco-X e ha inca-ricato l’Arpa di verificare il livello didiossina eventualmente sprigionatosi nel-l’aria. I controlli effettuati hanno stabilitoche il 5 maggio i livelli di pm10 nell’ariaerano quasi il triplo rispetto alla soglialimite;

a Pomezia le scuole sono rimastechiuse l’8 e il 9 maggio e sono stati vietatinelle mense ortaggi e frutta delle zone diArdea e Pomezia: i due comuni, infatti,hanno emanato ordinanze di divieto diraccolta degli ortaggi e di pascolo deglianimali in un raggio di 5 chilometri dalluogo dell’incendio;

si tratta di un territorio di circa 4mila ettari in cui insistono oltre 150aziende agricole: gli agricoltori si diconopronti a distruggere i raccolti se risultas-sero contaminati, perdendo così il redditodelle coltivazioni e affrontando le speseper procedere alle nuove semine e pian-tagioni;

la sicurezza e la qualità dei prodottisono per queste aziende un fiore all’oc-chiello, ma il settore è già in difficoltà: lasiccità della prima metà di aprile 2017 eil brusco crollo delle temperature alla finedel mese stanno mettendo a rischio iraccolti di frutta, verdura e i vigneti daRoma a Latina. Per la Coldiretti le perditeammontano già a 15 milioni si teme uneffetto « psicosi » tra i consumatori;

l’incendio di Pomezia, insomma, ri-schia di mettere in ginocchio uno dei piùimportanti settori per l’economia da Romaa Latina: nell’agro pontino sono attive piùdi 50 mila aziende agricole e oltre 50cooperative di piccoli e medi produttori,con un fatturato che varia, in base alledimensioni, da 20 milioni a 200 mila eurol’anno –:

quali urgenti iniziative il Ministrointerrogato intenda adottare per sostenereil reddito degli agricoltori colpiti dalla

nube tossica che ha interessato la viaPontina e costretti a distruggere i raccoltiper il rischio di contaminazione. (5-11314)

* * *

RAPPORTI CON IL PARLAMENTO

Interrogazione a risposta immediata:

MELILLA, RICCIATTI, LAFORGIA,SPERANZA, SCOTTO, FRANCO BORDO,FOLINO, MOGNATO, ROBERTA AGO-STINI, ALBINI, BERSANI, BOSSA, CAPO-DICASA, CIMBRO, D’ATTORRE, DU-RANTI, EPIFANI, FAVA, FERRARA, FON-TANELLI, FORMISANO, FOSSATI,CARLO GALLI, KRONBICHLER, LEVA,MARTELLI, MATARRELLI, MURER, NIC-CHI, GIORGIO PICCOLO, PIRAS, QUA-RANTA, RAGOSTA, ROSTAN, SANNI-CANDRO, STUMPO, ZACCAGNINI, ZAP-PULLA, ZARATTI e ZOGGIA. — Al Mini-stro per i rapporti con il Parlamento. — Persapere – premesso che:

il Governo ha chiesto ai familiaridelle vittime del terremoto de L’Aquila larestituzione dei pagamenti effettuati a se-guito della sentenza n. 380 del 2012 de-positata il 18 gennaio 2013 nel procedi-mento penale contro la Commissionegrandi rischi, organo scientifico della Pre-sidenza del Consiglio dei ministri. L’ac-cusa, come è noto, era di aver rassicuratola popolazione dopo la riunione del 31marzo 2009, a pochi giorni dalla catastrofeche distrusse L’Aquila;

i risarcimenti furono, a seguito dellecondanne, immediatamente esecutivi, aprescindere dai processi civili in corso;

il 10 novembre 2014 la sentenza èstata riformata in appello e 6 dei luminarisono stati assolti, mentre è stato condan-nato il braccio destro dell’allora capo dellaProtezione civile;

il 20 novembre 2015 la Corte diCassazione ha confermato la sentenza diappello;

Atti Parlamentari — 47189 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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la Presidenza del Consiglio dei mini-stri è andata subito ad aggredire le particivili intimando la restituzione dellesomme elargite, anche con atti di messa inmora e intimazione di pagamenti imme-diati;

la sentenza di appello non ha revo-cato le provvisionali;

sulle responsabilità della Commis-sione grandi rischi ci sono inoltre causecivili in corso –:

se non ritenga doveroso assumereiniziative per sospendere le procedure direstituzione delle somme versate, oltre chedegli interessi calcolati dal giorno delpercepimento, a carico dei familiari dellevittime del terremoto de L’Aquila, in attesadella definizione del contenzioso civile, perevidenti ragioni istituzionali, di ragionevo-lezza e anche di umanità nei confronti dipersone duramente colpite dalla morte deiloro cari. (3-03004)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta immediata:

PELLEGRINO, FASSINA, BRIGNONE,GREGORI, MARCON, AIRAUDO, CIVATI,COSTANTINO, DANIELE FARINA, FRA-TOIANNI, GIANCARLO GIORDANO, AN-DREA MAESTRI, PAGLIA, PALAZZOTTO,PANNARALE, PASTORINO e PLACIDO. —Al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

venerdì 5 maggio 2017 un vasto rogoè divampato all’interno della Eco-X, so-cietà che si occupa di raccolta e smalti-mento dei rifiuti nel comune di Pomezia,sprigionando una colonna di fumo visibilea chilometri di distanza;

l’Arpa Pomezia ha registrato, nellagiornata del 5 maggio 2017, nell’aria valoridel Pm 10 pari a 130 mentre il valoremassimo a legislazione vigente è fissato a50;

nella giornata del 7 maggio 2017 laprocura di Velletri ha disposto il sequestrodell’impianto e ha incaricato l’Arpa diverificare anche il grado di diossina even-tualmente sprigionatosi nell’aria;

il 3 novembre 2016, il comitato diquartiere « Castagnetta Cinque Poderi » diPomezia, aveva manifestato al sindacoFucci, il timore che nel piazzale dellaEco-X potessero svilupparsi incendi e cheda questi potevano derivare danni allasalute e all’ambiente;

malesseri si sono verificati fra i la-voratori e lavoratrici dell’outlet di CastelRomano, tanto che alcuni sono stati rico-verati e sottoposti a cura cortisonica;

il sindaco di Pomezia Fabio Fucciinsieme al commissario straordinario delcomune di Ardea hanno emanato l’ordi-nanza di divieto di raccolta degli ortaggi edi pascolo degli animali in un raggio di 5chilometri dal luogo dell’incendio dell’im-pianto;

il sindaco Fucci ha firmato, altresì,un’ordinanza che dispone la chiusura ditutte le scuole di ogni ordine e grado ed hadisposto l’evacuazione delle case nel raggiodi 100 metri dal luogo dell’incendio e ditenere le finestre chiuse nel raggio di 2chilometri dal deposito andato a fuoco;

il direttore del dipartimento preven-zione dell’azienda sanitaria locale Roma 6Mariano Sigismondi ha confermato la pre-senza di amianto nelle coperture del tettodei capannoni andati a fuoco, ma ad ogginon si è a conoscenza di valutazioni deglieffetti del calore sulla sostanza;

tra i cittadini di una vasta area chenon comprende solo Pomezia è moltoforte la preoccupazione per la salute e sifa pressante la richiesta di notizie certe edi azioni a tutela della salute –:

quali siano i dati relativi alla con-centrazione delle polveri fini PM10, diidrocarburi policiclici aromatici e diossine,nonché quelli relativi all’amianto che po-trebbe essersi diffuso e, in tale contesto,quali iniziative di competenza intenda av-

Atti Parlamentari — 47190 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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viare al fine di garantire la salute e unacorretta e completa informazione ai citta-dini, in attuazione di quanto sancito dal-l’articolo 32 della Costituzione. (3-03005)

Interrogazione a risposta in Commissione:

DI VITA, SILVIA GIORDANO e LORE-FICE. — Al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

il nuovo nomenclatore dell’assistenzaspecialistica ambulatoriale (allegato 4 aldecreto del Presidente del Consiglio deiministri 12 gennaio 2017) provvede all’ag-giornamento del nomenclatore disciplinatodal decreto ministeriale 22 luglio 1996;

la revisione tariffaria nasce dall’ap-provazione dei nuovi livelli essenziali diassistenza che tutte le regioni devono ga-rantire ai propri cittadini. In questi, in-fatti, sono stati introdotti nuovi esami, peri quali deve essere ovviamente previsto unprezzo;

affinché le nuove prestazioni specia-listiche possano essere erogate effettiva-mente, è necessario attendere la pubbli-cazione delle tariffe – in via di definizionein questi giorni da parte di commissionepermanente di esperti del Ministero dellasalute – da corrispondere per queste pre-stazioni agli erogatori sia pubblici (aziendesanitarie e ospedaliere, aziende ospedalie-ro-universitarie, istituti di ricovero e curaa carattere scientifico pubblici) che privatiequiparati o accreditati (istituti di ricoveroe cura a carattere scientifico privati, ospe-dali religiosi, ambulatori e laboratori,aziende ortopediche e altro);

si segnala in proposito la protestarecentemente accesasi in merito alla primabozza, circolata in questi giorni tra gliaddetti ai lavori, delle tariffe stabilite perle citate prestazioni, il cui ammontare èstato ritenuto troppo basso se confrontatocon il dato medio nazionale (rif. Repub-blica.it, Nuove tariffe per gli esami, ilaboratori insorgono: « Così chiudiamo »);

una conferma di tale prima elabora-zione di prezzi – è stato lamentato –comporterebbe la chiusura centinaia dilaboratori di analisi in tutta Italia conconseguente licenziamento di tantissimilavoratori, agevolando invece le grandiaziende (come ad esempio la Synlab, mul-tinazionale degli esami di laboratorio) adiscapito delle realtà territoriali più acontatto il paziente;

il presidente dell’ordine dei biologi,Ermanno Calcatelli, ha dichiarato che letariffe subiranno un taglio del 20 percento insostenibile rispetto ai costi effet-tivamente sostenuti per l’acquisto dei re-attivi utilizzati;

Federlab ha rilevato invece che, inbase a quanto riferito dai funzionari mi-nisteriali, il nuovo nomenclatore tariffariosarebbe stato elaborato prendendo comeriferimento i costi di quattro strutturepubbliche, delle sole regioni Emilia e Ve-neto, i cui volumi di prestazioni vanno da5 a 11 milioni di esami all’anno. Talistrutture – secondo l’associazione – nonsarebbero assolutamente rappresentativedel comparto dei laboratori accreditati dalmomento che esistono centri molto piùpiccoli, che eseguono 2 o 300 mila esamil’anno e non possono contare sulle eco-nomie di scala possibili in contesti piùgrandi, anche in considerazione delle so-glia minima di efficienza prevista dall’ac-cordo tra lo Stato e le regioni del 23marzo 2011;

in proposito uno studio del CEISsulla diffusione e sull’ampiezza delle strut-ture di laboratorio rileva invece da tempoun trend di progressiva riduzione dellestrutture operanti sul territorio, iniziatogià dal 2004, cui si aggiunge una riduzionedelle « dimensioni » medie delle stesse, at-tribuibile ad una riduzione complessivadei volumi di attività, registrando oltre-tutto un sensibile gap tra Nord e SudItalia: nel 2007 il bacino di utenza mediodegli ambulatori e laboratori è stato paria 6.070 abitanti per struttura, con al Norddi 8.239 abitanti per struttura, al Sud di4.221 e al Centro di 5.479. Sicilia, Cam-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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pania e Calabria sono state le regioni conil bacino medio di utenza inferiore –:

per quali ragioni la bozza del nuovonomenclatore tariffario sia stata elaborataprendendo come riferimento i soli costi distrutture i cui volumi di prestazioni vannoda 5 a 11 milioni di esami all’anno, senzaconsiderare invece il forte dislivello deiprezzi a livello regionale;

se non ritenga che l’adozione di que-sto nuovo tariffario, sulla base della primabozza elaborata, possa effettivamente de-terminare la chiusura di numerosi i labo-ratori d’analisi, con un negativo impattoassistenziale, occupazionale ed imprendi-toriale;

se intenda assumere iniziative permodificare la bozza delle nuove tariffe, incon il confronto con le varie parti inte-ressate, e in che modo. (5-11312)

Interrogazioni a risposta scritta:

GRIMOLDI. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

in questi giorni al Ministero dellasalute una commissione di esperti stapreparando un nuovo tariffario delle pre-stazioni dei laboratori di analisi. Si trattadel prezzo riconosciuto dalle asl alle strut-ture private convenzionate per ogni esamesvolto, cioè per esteso la remunerazioneche i privati ricevono dal servizio pubblicoper il loro lavoro;

gli esperti hanno intenzione di ab-bassare i prezzi, e associazioni dei titolaridi laboratorio e ordine dei biologi ribat-tono che a quelle condizioni molte strut-ture saranno costrette a chiudere;

la revisione tariffaria nasce dall’ap-provazione dei nuovi lea, i livelli essenzialidi assistenza che tutte le regioni devonogarantire ai propri cittadini. In questi,infatti, sono stati introdotti nuovi esami,per i quali deve essere ovviamente previstoun prezzo. Con l’occasione si ritoccanotutte le tariffe, anche quelle delle presta-zioni presenti da anni nel nomenclatore;

le vecchie tariffe risalivano al 1998.Con il Ministro pro tempore Balduzzi sonostate ridotte di circa il 40 per cento, e nelnuovo progetto si parla di un ulterioretaglio del 20 per cento, il che risulterebbeinsostenibile essendo i costi sostenutitroppo alti rispetto alla remunerazione;

il nuovo nomenclatore tariffario, diimminente adozione, sarebbe stato elabo-rato prendendo come riferimento i costi diquattro strutture pubbliche, tra l’altro diEmila e Veneto, i cui volumi di prestazionivanno da 5 a 11 milioni di esami all’anno.È inutile evidenziare come tali strutturenon siano assolutamente rappresentativedel comparto dei laboratori accreditati: cisono centri molto più piccoli, che fanno 2o 300 mila esami l’anno e non possonocontare sulle economie di scala possibili incontesti più grandi;

come dichiarato dalle associazioni dicategoria « l’entrata in vigore di questonuovo Nomenclatore tariffario avrebbecome immediata conseguenza il portare innegativo i bilanci sia delle strutture pub-bliche che private. Questo effetto inevita-bilmente costringerà le strutture pubblichea recuperare il disavanzo economico ascapito di tutte le altre prestazioni e lestrutture private ad interrompere i con-tratti con il SSN. Si giungerebbe così alparadosso che contemporaneamente siemana un DM che prevede un’espansionedelle prestazioni erogate a carico del SSNe nello stesso tempo si crea una situazioneper la quale i cittadini incontrerannoenormi, se non insormontabili, difficoltàad accedere a tutte le altre prestazioni »;

appare evidente come la proceduracon cui è stato rivisto il tariffario non siaconforme, poiché l’iter per raggiungere taleobbiettivo è stato concordato con il Mini-stero e prevedeva la costituzione di unacommissione permanente, composta darappresentanti del Ministero della salute,del Ministero dell’economia e delle fi-nanze, delle regioni e delle associazioni dicategoria. Questa commissione è stata con-vocata una sola volta un anno fa;

nelle previsioni dell’accordo non ri-sultano essere stati presi in considerazione

Atti Parlamentari — 47192 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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i costi dei punti di raccolta (punti prelievi)che sono diversi tra le regioni in funzionedelle politiche territoriali;

ad esempio, regione Lombardia hafacilitato le aziende ad aumentare i puntiraccolta per agevolare i pazienti;

era stato inoltre previsto un incarico,che è stato conferito, a seguito di unbando pubblico, alla Gergas-Bocconi perelaborare i costi di produzione delle pre-stazioni estrapolati da alcune strutture dispecialistica ambulatoriale operanti sulterritorio nazionale, pubbliche e private,segnalate dalle regioni e dalle associazionidi categoria –:

se il Ministro sia a conoscenza dellasituazione e se non intenda intervenire alfine di evitare che un intero settore possarisentirne sia per quanto riguarda l’offertadi servizi sia in merito ai livelli occupa-zionali, sospendendo l’applicazione delnuovo tariffario e convocando le associa-zioni di categoria per la predisposizione diun analisi dei costi più oggettiva di quellaattualmente approvata. (4-16523)

CAUSIN. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

l’abusivismo della professione medicarappresenta un fenomeno in crescita chedesta un significativo allarme sociale; adifferenza, infatti, di quanto avviene peraltre professioni, l’illecito esercizio di unaprestazione medica si riflette direttamente,mettendola gravemente a rischio, sullasalute dei cittadini:

secondo quanto riportato da recentisegnalazioni della SOI (Società oftalmolo-gica italiana) il fenomeno dell’abusivismodella professione del medico oculista daparte di titolari di negozi di ottica staassumendo proporzioni di notevole entità;

la stessa società ha infatti denunciatoche in almeno sessantuno negozi di otticoin Italia (di cui otto solo a Torino) cisarebbero macchinari specialistici utiliz-zati impropriamente. La SOI ha per que-sto motivo firmato trentadue esposti a

seguito dei quali le procure italiane inte-ressate, tramite i carabinieri del Nas,hanno avviato attività di inchiesta finaliz-zate a verificare il rispetto delle normativevigenti;

la legge, infatti, stabilisce con preci-sione l’ambito di legittima operatività, del-l’attività di ottico: il decreto del Ministerodella sanità del 3 maggio 1994 (pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale dell’11 maggio 1994n. 108) viene costantemente aggiornatocon la strumentazione di cui possonodotarsi gli esercenti le arti ausiliarie esanitarie (tra questi anche gli ottici all’Al-legato B);

tale elenco è periodicamente aggior-nato e non ricomprende strumentazionediagnostico-medica il cui utilizzo è riser-vato esclusivamente al medico oculista;

ne consegue, quindi, che i titolari deinegozi di ottica che si avvalgono di stru-mentazioni funzionali alla diagnostica deiproblemi alla vista come l’Oct (tomografiaottica computerizzata), il campimetro, iltonometro (strumenti che servono alla dia-gnosi e alla terapia di gravissime malattieoculari quali il glaucoma e la degenera-zione retinica maculare, malattie che por-tano alla cecità irreversibile), rischiano diincorrere nel reato di cui all’articolo 348del codice penale « Abusivo esercizio diuna professione »;

si tratta infatti di macchinari chepossono essere utilizzati solo durante unavisita specialistica e solo grazie alle com-petenze di un medico oculista in grado diformulare una diagnosi e di prevenire ilrischio di malattie che, nei casi più gravi,possono addirittura condurre alla cecità;

sul punto si è recentemente espressaanche la Corte di cassazione sezione pe-nale, con sentenza n. 8885 del 3 marzo2016 che ha infatti confermato che: « ciòche rileva ai fini dell’accertamento delreato di esercizio abusivo della professionemedica (...) è la natura dell’attività svolta.Ciò che caratterizza l’attività medica, perla quale è necessaria una specifica laureae una altrettanto specifica abilitazione, è

Atti Parlamentari — 47193 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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la “diagnosi”, cioè l’individuazione diun’alterazione organica o di un disturbofunzionale, la “profilassi”, ossia la preven-zione della malattia, e la “cura” »;

la legge non consente quindi di rite-nere lecito l’esercizio di un’attività corri-spondente a quella medica da parte di chinon ha le competenze tecnico-scientificheformalmente asseverate a seguito del con-seguimento dell’abilitazione –:

quali iniziative di competenza in-tenda adottare affinché la normativa vi-gente venga rispettata;

quali ulteriori iniziative intenda por-tare avanti per rendere più severa lanormativa e tentare di arginare il feno-meno. (4-16526)

* * *

SEMPLIFICAZIONEE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta orale:

CENTEMERO. — Al Ministro per lasemplificazione e la pubblica amministra-zione, al Ministro dell’istruzione, dell’uni-versità e della ricerca. — Per sapere –premesso che:

i direttori dei servizi generali e am-ministrativi (DSGA) sono figure professio-nali uniche nell’ambito delle istituzioniscolastiche, oggi presenti in tutte le scuolestatali italiane, il cui profilo lavorativo èstato introdotto ex novo nel 1999, concontratto collettivo nazionale di lavoro;

in sede di prima applicazione, inderoga e nelle more dell’espletamentodella ordinaria procedura concorsuale,sono stati ammessi al ruolo di Dsga Moroche erano inquadrati nel profilo profes-sionale di responsabile amministrativo, aseguito della frequenza di uno specificocorso di formazione;

nell’ambito della categoria esistonodelle disparità di trattamento per quantoriguarda il loro inquadramento sia giuri-

dico che economico) tra coloro che hannoavuto accesso a tale profilo professionalenel 2000 (cosiddetti temporizzati), retri-buiti con il metodo della temporizzazionee coloro che sono stati assunti dal 2003 inpoi, anno in cui entra in vigore il nuovoCcnl retribuiti, con il metodo della rico-struzione;

dopo il 2003 infatti, nonostante lemodalità di accesso al ruolo siano rimasteinalterate non avendo il Ministero banditoalcuna selezione concorsuale, sulla basedel nuovo Ccnl è stato adottato il criteriodella clausola più favorevole ai fini delriconoscimento dell’anzianità di servizio;

la temporizzazione consiste nel cal-colo del valore economico della retribu-zione in termini di anzianità, ai fini del-l’inquadramento nella nuova qualifica,sulla base di criteri convenzionali senzache si tenga conto della reale anzianitàmaturata;

tra le due fattispecie non sono pre-viste differenze per quanto riguarda laquantità e la qualità del lavoro svolto;

la questione deve essere risolta inambito di contrattazione, in quanto lastessa Corte dei conti si è in materiaespressa nel senso di non poter sindacarein sede giudiziale quanto previsto dal Ccnl,che costituisce base negoziale del rap-porto –:

quali iniziative il Governo intendaassumere affinché sia al più presto avviatauna procedura negoziale volta a ricono-scere ai direttori dei servizi generali eamministrativi assunti prima del 2003, aparità di lavoro svolto con i colleghi as-sunti dal 2003 in poi, pari inquadramentogiuridico-economico mettendo fine ad unasituazione di disparità del tutto ingiustifi-cabile e inaccettabile. (3-03003)

* * *

Atti Parlamentari — 47194 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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SVILUPPO ECONOMICO

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dello sviluppo economico, persapere – premesso che:

nel 2014 l’azienda francese AlstomPower annunciò la cessione dello stabili-mento di Sesto San Giovanni alla ameri-cana General Electric (GE). L’operazionevenne autorizzata dall’Antitrust europeonell’agosto 2015 e nel novembre successivoavvenne la cessione per un ammontare di8,5 miliardi di euro;

due mesi dopo, però, la GE annunciòun piano di ristrutturazione che prevedeva6.500 esuberi in tutta Europa, di cui 236a Sesto;

prima che avvenisse l’acquisto da partedella GE, gli operai rimasti erano 350; diquesti, 85 se ne andarono, gli altri invecedecisero di resistere occupando lo stabili-mento a partire dal 27 settembre 2016;

la direzione di GE decise di chiudere lostabilimento adducendo motivi di ristruttu-razione aziendale, nonostante il bilanciofosse in attivo, trasferendo la produzione inPolonia, con una perdita dal punto di vistadella qualità del prodotto e un contempora-neo risparmio sul monte salari;

esito negativo ha avuto l’incontrosvoltosi 13 aprile 2017 presso il Ministerodello sviluppo economico per decidere lesorti dello stabilimento di Sesto, messoappunto in discussione dalla nuova pro-prietà americana;

l’azienda ha confermato di voler av-viare i licenziamenti collettivi;

il giorno successivo, 14 aprile, alMinistero, durante un incontro tra i rap-presentanti della GE, il sindaco di Sesto

Monica Chittò insieme all’assessore Virgi-nia Montrasio, e Fulvio Matone in rappre-sentanza della regione Lombardia, incon-tro presieduto dal responsabile della unitàdi gestione delle vertenze del Ministerodello sviluppo economico, Giampietro Ca-stano, rappresentanti dell’azienda hannoaggiornato le parti istituzionali e sindacaliin merito al processo di individuazione diun soggetto in grado di reindustrializzareil sito di Sesto. In quell’occasione, GE haconfermato di avere in atto una trattativaper cedere lo stabilimento ad un operatoreinternazionale del settore, comunicando lavolontà di aprire una procedura di licen-ziamento collettivo. Il tavolo è stato quindiaggiornato al 21 aprile, quando la stessamultinazionale ha comunicato invece dinon voler avviare la procedura di licen-ziamento collettivo, confermando la pro-secuzione dell’interlocuzione con il possi-bile soggetto industriale interessato allostabilimento di Sesto. Le istituzioni hannoaccolto favorevolmente la decisione dell’a-zienda, ribadendo la necessità di mante-nere a Sesto la produzione industriale,poiché condizione necessaria per la pro-secuzione del confronto fra le parti;

il 22 aprile la GE ha inviato allelavoratrici e ai lavoratori di Sesto unaintimazione a chiudere il presidio perma-nente e a lasciare i locali della fabbrica,prospettando anche azioni legali. Tuttoquesto, mentre è in corso presso il Mini-stero dello sviluppo economico un tavolodi trattativa che vede coinvolte le istitu-zioni, assieme all’amministrazione di Se-sto. Queste lettere arrivano a distanza didue settimane dall’incontro al Ministerodello sviluppo economico, durante il qualela Viceministro Bellanova e le parti ave-vano concordato un percorso ben preciso,con l’impegno da parte di GE di coinvol-gere un advisor per identificare un inve-stitore per l’aerea di Sesto. Tutto ciò,dunque, appare agli interpellanti comeuna provocazione rispetto all’impegnodelle istituzioni, che da un anno e mezzostanno lavorando assieme alle organizza-

Atti Parlamentari — 47195 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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zioni sindacali per trovare una positivasoluzione per far ripartire la produzionenello stabilimento –:

se il Governo sia a conoscenza dellasituazione esposta in premessa e se nonintenda convocare un nuovo tavolo diconfronto con la proprietà e le rappre-sentanze sindacali, affinché il percorsoavviato possa proseguire, un percorso inrelazione al quale gli interpellanti espri-mono solidarietà e vicinanza alla lotta deilavoratori della GE, nonché pieno appog-gio all’amministrazione comunale, che dasubito si è impegnata per una positivasoluzione della vertenza, al fine di farrimanere prioritari la tutela dei diritti deilavoratori che operano in questo settore,nonché il rilancio delle aziende sul terri-torio nazionale.

(2-01793) « Cimbro, Laforgia, Carlo Galli,Vezzali, Scanu, Murer, Pla-cido, Andrea Maestri, GianniFarina, Ricciatti ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

CATALANO. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

con risoluzione n. 50481 del 10aprile 2015, il Ministero dello sviluppoeconomico ha ritenuto che l’attività dihome restaurant, anche se esercitata soloin alcuni giorni dedicati e anche se isoggetti che usufruiscono delle prestazionisono in numero limitato, debba essereclassificata come un’attività di sommini-strazione di alimenti e bevande, in quantola fornitura di dette prestazioni, compor-tando il pagamento di un corrispettivo, siesplica quale attività economica in sensoproprio e anche i locali privati coincidenticon il domicilio del cuoco rappresentanolocali attrezzati aperti alla clientela;

in conseguenza di tale classificazione,si applicherebbero le disposizioni di cuiall’articolo 64, comma 7, del decreto legi-slativo 26 marzo 2010, n. 59 e successivemodificazioni, e i soggetti che esercitano

attività di home restaurant sarebbero te-nuti, previo possesso dei requisiti di ono-rabilità nonché professionali di cui all’ar-ticolo 71 del medesimo decreto legislativo,a presentare la Scia o a richiedere l’au-torizzazione, ove trattasi di attività svoltein zone tutelati;

ne consegue, per gli aspiranti homerestaurant, una sequenza di incombenzeamministrative, burocratiche, fiscali e pre-videnziali del tutto sproporzionata se rap-portata all’ambito della sharing economyin senso stretto, nella quale le prestazionisono tra pari;

la stessa Commissione europea, nellasua comunicazione COM (2016) 356 finaledel 2 giugno 2016, intitolata « Un’agendaeuropea per l’economia collaborativa », haevidenziato l’opportunità di distinguere trala prestazione di servizi a titolo professio-nale e la fornitura di servizi tra pari, equindi di parametrare diversamente i re-quisiti di accesso al mercato (fra i qualirientra, per esempio, nel caso dell’homerestaurant, l’eventuale obbligo di presen-tare una Scia), tenendo conto dei criteri dinecessità e proporzionalità;

l’Autorità garante della concorrenzae del mercato, con lettera del 31 marzo2017, ha inoltrato a Governo e Parlamentouna motivata segnalazione (oggetto anchedell’interrogazione n. 5-11227), relativaalla previsione di requisiti di accesso almercato eccessivamente restrittivi;

come si evince dal comunicato dellaFederazione italiana pubblici esercizi del16 ottobre 2015, a seguito della risoluzionen. 50481 del Ministero dello sviluppo eco-nomico, i Nas hanno effettuato diverseattività di controllo verso home restaurant,culminate nell’irrogazione di sanzioni;

la rigidità della citata risoluzione,unita alle attività repressive che proprioad essa si appoggiano, hanno quasi para-lizzato l’ambito home restaurant della sha-ring economy, ambito che invece il Mini-stro interrogato, in risposta alla citatainterrogazione, ha dimostrato, ad avviso

Atti Parlamentari — 47196 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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dell’interrogante, di non volere da subito« inchiodare », privilegiando un approccioflessibile –:

se il Governo, anche tenendo contodel contenuto della comunicazione dellaCommissione europea, della segnalazionedell’Autorità garante della concorrenza edel mercato e della risposta all’interroga-zione n. 5/11227, non ritenga di rivedere ilcontenuto della risoluzione citata, al finedi superare l’indebita equiparazione diogni attività di home restaurant qualeattività di somministrazione di alimenti ebevande, individuando eventualmente deicriteri distintivi per operare o meno taleequiparazione sulla base delle caratteristi-che del singolo servizio. (5-11315)

Apposizione di una firma ad una mozionee modifica dell’ordine dei firmatari.

La mozione Santerini e altri n. 1-01435, pubblicata nell’allegato B ai reso-conti della seduta del 23 novembre 2016,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Palazzotto e, contestualmente, conil consenso degli altri sottoscrittori, l’or-dine delle firme si intende così modificato:« Santerini, Cimbro, Scopelliti, Palazzotto,Dellai, Marazziti, Baradello, Capelli,Fitzgerald Nissoli, Fauttilli, Sberna, Piras,Marcon, Pellegrino, Fratoianni, Civati, Ai-raudo, Brignone, Fassina, Costantino, Gre-gori, Giancarlo Giordano, Andrea Maestri,Pastorino, Paglia, Pannarale, Placido »

Apposizione di firme ad una mozione.

La mozione Quartapelle Procopio ealtri n. 1-01547, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta del 20 marzo2017, deve intendersi sottoscritta anchedai deputati: Miotto, Piccione.

Apposizione di una firmaad una risoluzione.

La risoluzione in Commissione Busina-rolo e altri n. 7-00257, pubblicata nell’al-

legato B ai resoconti della seduta del 7febbraio 2014, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Tripiedi.

Apposizione di una firmaad una interrogazione.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Agostinelli n. 5-11307, pubblicatanell’allegato B ai resoconti della sedutadell’8 maggio 2017, deve intendersi sotto-scritta anche dal deputato Spessotto.

Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellainterrogazione a risposta scritta Ciriellin. 4-16038, già pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta n. 766 del 24marzo 2017.

CIRIELLI. — Al Ministro dell’interno, alMinistro dell’economia e delle finanze, alMinistro per la semplificazione e la pub-blica amministrazione. — Per sapere –premesso che:

sta destando non poche polemiche ladetermina di affidamento del servizio ditrasporto a discarica del rifiuti indifferen-ziati e non, presso le piattaforme Ge.Scodi Sardone e lo Stir di Battipaglia, alConsorzio Sinergie;

in particolare, come si apprende dafonti di stampa locale, con la determinan. 216 del 24 febbraio scorso, Palazzo SanCarlo aveva affidato il servizio alla societàConsorzio Sinergie di Pagani per un im-porto di poco superiore ai 22 mila euro,iva esclusa. La manifestazione di interesseper procedura negoziata era stata indettasolo pochi giorni prima, il 21 febbraio, condetermina n. 190 e con verbale n. 9038del 24 febbraio la commissione aggiudi-cava la gara alla discussa ditta paganese;

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 MAGGIO 2017

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la manifestazione di interesse e ilverbale non risultano mai essere statipubblicati sul sito dell’Ente e tale gravemancanza ha, di fatto, impedito la traspa-renza delle procedure e la leale concor-renza;

oltre a ciò, non passa inosservato chela società a cui è stato affidato il servizioè riconducibile ai fratelli Gabriele e Vin-cenzo Calce, quest’ultimo marito dellaconsigliera comunale democratica GiusyFiore, nonché deus ex machina del Pdpaganese e renziano;

in questi ultimi anni, inoltre, Con-sorzio Sinergie ha più volte organizzato legiornate « Puliamo il Mondo » con il cir-colo cittadino di Legambiente, di cui èPresidente proprio Gabriele Calce;

tali circostanze avrebbero fatto sor-gere numerosi dubbi sulla legittimità del-l’affidamento dei servizio, non solo per glievidenziati legami politici ma anche per gliaspetti economici della gara-lampo, postoche a fronte di un’istruttoria che avrebbequantificato il costo del viaggio in 200euro più Iva, è stato approvato con lastessa determina un bando che ha fissatola durata del servizio per un solo mese conun costo di poco superiore ai 31 mila euro,iva esclusa, con un costo per viaggio chesarebbe stato offerto per 247,97 euro piùiva;

dura la reazione del gruppo consi-liare paganese di FDI, che in una notadenuncia: « siamo stanchi di far pagarealla città di Pagani, con costosi rapportipolitico istituzionali imprenditoriali, ilprezzo per acquisire il necessario sostegnoal tribolato avvicinamento al Pd ed aideluchiani del sindaco Salvatore Bottone »;

l’amministrazione pagane non ènuova a polemiche sulla discutibile ge-stione del servizio rifiuti, da tempo rite-

nuta inefficiente e inadeguata, nonostantela delicatezza e importanza del settore;

peraltro, in questo contesto si inse-risce la vicenda della recente riunione delPartito democratico tenutasi alla vigiliadelle primarie negli uffici della ConsorzioSinergie;

da quanto si apprende dagli organi distampa, all’incontro erano presenti ancheil sindaco di Pagani, Salvatore Bottone,membro del nominato consiglio direttivodell’ente dell’ambito che dovrà decidere achi affidare la gestione del ciclo dei rifiuti,e il sindaco di Sarno, nonché presidentedella provincia di Salerno, Giuseppe Can-fora; alla riunione ha partecipato tra glialtri Vincenzo Calce –:

se siano a conoscenza dei fatti espostiin premessa e quali urgenti iniziative dicompetenza intendano assumere in ordinealla regolarità della procedura descritta inpremessa ed ai relativi effetti finanziari, inparticolare tramite i servizi ispettivi difinanza pubblica e alla luce dell’articolo 60del decreto legislativo n. 165 del 2001.

(4-16038)

Ritiro di documenti delsindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta scritta Ca-pelli n. 4-15779 del 3 marzo 2017;

interrogazione a risposta in Commis-sione Ciprini n. 5-11158 del 19 aprile2017;

interpellanza urgente Tripiedi n. 2-01785 del 3 maggio 2017;

interrogazione a risposta scrittaCimbro n. 4-16478 del 4 maggio 2017.

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

*17ALB0007930**17ALB0007930*

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