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748. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Risoluzioni in Commissione: VIII e X Commissione: De Rosa .................................. 7-01198 45035 III Commissione: Di Stefano Manlio ................ 7-01197 45039 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanza: Pili ........................................... 2-01681 45040 Interrogazioni a risposta scritta: Locatelli .................................. 4-15720 45042 Maestri Andrea ...................... 4-15725 45043 Affari regionali. Interrogazione a risposta orale: Peluffo ..................................... 3-02817 45043 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta orale: Latronico ................................ 3-02816 45044 Interrogazioni a risposta scritta: Placido .................................... 4-15717 45045 Civati ....................................... 4-15722 45046 PAG. Beni e attività culturali e turismo. Interpellanza: Vignali ..................................... 2-01682 45047 Giustizia. Interrogazione a risposta scritta: Valente Valeria ...................... 4-15715 45048 Infrastrutture e trasporti. Interrogazioni a risposta in Commissione: Carloni .................................... 5-10685 45049 Labriola .................................. 5-10686 45050 Interno. Interrogazione a risposta in Commissione: Tidei ........................................ 5-10687 45051 Interrogazione a risposta scritta: Palmizio .................................. 4-15719 45051 Istruzione, università e ricerca. Interrogazioni a risposta scritta: Ascani ..................................... 4-15711 45052 Cimbro .................................... 4-15716 45053 Sbrollini .................................. 4-15727 45054 Atti Parlamentari 45033 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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748. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Risoluzioni in Commissione:

VIII e X Commissione:

De Rosa .................................. 7-01198 45035

III Commissione:

Di Stefano Manlio ................ 7-01197 45039

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanza:

Pili ........................................... 2-01681 45040

Interrogazioni a risposta scritta:

Locatelli .................................. 4-15720 45042

Maestri Andrea ...................... 4-15725 45043

Affari regionali.

Interrogazione a risposta orale:

Peluffo ..................................... 3-02817 45043

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazione a risposta orale:

Latronico ................................ 3-02816 45044

Interrogazioni a risposta scritta:

Placido .................................... 4-15717 45045

Civati ....................................... 4-15722 45046

PAG.

Beni e attività culturali e turismo.

Interpellanza:

Vignali ..................................... 2-01682 45047

Giustizia.

Interrogazione a risposta scritta:

Valente Valeria ...................... 4-15715 45048

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Carloni .................................... 5-10685 45049

Labriola .................................. 5-10686 45050

Interno.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Tidei ........................................ 5-10687 45051

Interrogazione a risposta scritta:

Palmizio .................................. 4-15719 45051

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta scritta:

Ascani ..................................... 4-15711 45052

Cimbro .................................... 4-15716 45053

Sbrollini .................................. 4-15727 45054

Atti Parlamentari — 45033 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta scritta:

Paglia ...................................... 4-15718 45055

Minardo .................................. 4-15723 45055

Fratoianni ............................... 4-15724 45056

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazione a risposta scritta:

Simonetti ................................ 4-15714 45057

Salute.

Interrogazioni a risposta scritta:

Fedriga .................................... 4-15712 45058

Vallascas ................................. 4-15721 45059

PAG.

Sviluppo economico.

Interrogazioni a risposta scritta:

Fedriga .................................... 4-15713 45060

Cicchitto .................................. 4-15726 45061

Apposizione di una firma ad una mozione ...... 45061

Apposizione di una firma ad una interroga-zione ............................................................ 45061

Pubblicazione di un testo riformulato ............. 45062

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pili ........................................... 5-10678 45062

Ritiro di un documento del sindacato ispet-tivo ................................................................ 45062

Atti Parlamentari — 45034 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzioni in Commissione:

Le Commissioni VIII e X,

premesso che:

l’accordo di Parigi sul clima è statosiglato il 12 dicembre 2015, nell’ambitodella 21a Conferenza delle parti della Con-venzione quadro delle Nazioni Unite suicambiamenti climatici (Unfcc1) (Cop21), efirmato il 22 aprile 2016 a New York dapiù di centosettanta Paesi, presso la sededell’Onu;

il 27 ottobre 2016 è stato approvatodefinitivamente dal Senato il disegno dilegge A.S. 2568 recante ratifica ed esecu-zione dell’accordo di Parigi collegato allaConvenzione quadro delle Nazioni Unitesui cambiamenti climatici, adottato a Pa-rigi il 12 dicembre 2015;

l’Unione europea ha depositato ilproprio strumento di ratifica il 4 ottobre2016. Grazie al contributo dell’Unione eu-ropea sono stati soddisfatti entrambi irequisiti fissati per l’entrata in vigore del-l’accordo, avvenuta il 4 novembre 2016;

gli elementi principali dell’accordodi Parigi possono essere così sintetizzati:

a) l’obiettivo di lungo termine(già concordato nelle precedenti Confe-renze delle parti) di limitare l’incrementodella temperatura entro i 2o C rispetto ailivelli preindustriali è stato confermato e,inoltre, è stato convenuto di proseguire glisforzi per limitare l’aumento della tempe-ratura di 1,5o C;

b) è stato previsto un meccani-smo di revisione quinquennale (a partiredal 2020) degli impegni assunti (per ren-derli più ambiziosi) in termini di politiche,misure e strategie nazionali di mitigazione,tramite la presentazione, ogni cinque anni,da parte di ogni Paese, di un « nationallydetermined contribution »;

c) è stata riconosciuta la neces-sità di una differenziazione degli obblighidei Paesi sulla base delle differenti realtànazionali;

d) i Paesi industrializzati hannoconfermato e rinnovato i propri impegni afavore del finanziamento del Green Cli-mate Fund, meccanismo di assistenza fi-nanziaria ai Paesi in via di sviluppo perl’implementazione di pratiche di adatta-mento e mitigazione dei cambiamenti cli-matici;

nella seduta del 3 febbraio 2016,presso la 13a Commissione del Senato, sisono svolte le comunicazioni del Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare Gian Luca Galletti sulla Confe-renza COP21 di Parigi. In tali comunica-zioni, il Ministro ha sottolineato che leazioni per affrontare i cambiamenti cli-matici che hanno preso forma di contri-buti nazionali volontari (INDC – IntendedNationally Determined Contributions),presentati dai governi nell’arco del 2015,consentiranno nei prossimi anni una de-viazione sostanziale del trend delle emis-sioni rispetto alla situazione attuale;

tuttavia, il 6 ottobre 2016, il Par-lamento europeo ha adottato una risolu-zione (2016/2814(RSP)) che evidenziacome gli attuali INDC non siano sufficien-temente ambiziosi per conseguire gli obiet-tivi dell’accordo e che esorta gli Statimembri dell’Unione europea a ridurre illoro livello di emissioni rispetto agli im-pegni attuali;

il Consiglio ambiente dell’Unioneeuropea, il 30 settembre 2016, ha appro-vato le Conclusioni sui preparativi dellaconferenza di Marrakech, nelle quali, perquanto attiene al processo internazionale,ha espresso preoccupazione circa le con-clusioni della relazione del Segretariatodella Convenzione quadro delle NazioniUnite sui cambiamenti climatici (Unfcc1)secondo cui, al momento, mancano glisforzi necessari a raggiungere l’obiettivo dilungo termine e ha invitato le parti aprogettare un adeguato processo di bilan-

Atti Parlamentari — 45035 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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cio globale che contribuisca a stimolare leazioni nazionali, l’ambizione globale e lacooperazione internazionale;

nella relazione del Ministro del-l’ambiente sullo stato di attuazione degliimpegni per la riduzione delle emissioni digas ad effetto serra, allegata al documentodi economia e finanza (DEF) 2016, notacome « allegato Kyoto », viene riportata,per i settori « non-ETS (Emission TradingSystem) », una stima delle emissioni na-zionali di gas-serra per gli anni 2013-2015e 2020 (il cosiddetto scenario di riferi-mento) che tiene conto degli effetti, intermini di riduzione delle emissioni, dellemisure attuate e adottate fino al dicembre2014 ed elencate nell’allegato 2. In unapposito paragrafo (il paragrafo III.2),viene fornito un elenco di provvedimentied atti, completati e in corso di defini-zione, su efficienza energetica e fonti rin-novabili, considerati come « azioni da at-tuare in via prioritaria per il raggiungi-mento degli obiettivi annuali di cui alladecisione 406/2009/CE del Parlamento eu-ropeo e del Consiglio »;

sulla base del mandato definitonelle conclusioni del Consiglio di ottobre2014, la Commissione europea ha elabo-rato alcune proposte legislative di attua-zione (in particolare, nel luglio 2015, hapubblicato una proposta di ulteriore revi-sione della direttiva 2003/87/UE), che sonoin esame di pari passo e in raccordo conla strategia sull’Unione dell’energia, av-viata nel febbraio 2015 dalla Commissioneeuropea, per conseguire l’obiettivo di unsistema energetico europeo in grado digarantire energia sicura, sostenibile, com-petitiva e a prezzi ragionevoli per i citta-dini;

nel luglio 2016 la Commissione eu-ropea ha emanato una proposta di EffortSharing Regulation, letteralmente « condi-visione degli sforzi », in base alla qualeogni Stato membro deve ridurre entro il2030, e con percentuali diverse a secondadei Paesi, le emissioni di CO2 relative alleattività dei settori non industriali (cioè leemissioni da trasporto, costruzioni, agri-

coltura, gestione dei rifiuti). Questi settorisono anche detti settori « non-ETS » per-ché non partecipano all’Emission TradingSystem e che si applica invece ai settoriindustriali. Nel caso dell’Italia, la propostadell’Effort Sharing Regulation prevede unariduzione delle emissioni al 2030 del 33per cento rispetto al 2005;

l’Indc dell’Unione europea dovràessere rivisto al rialzo, visto che essoprevede una riduzione del 30 per centodelle attività « non-ETS », dunque unosforzo insufficiente rispetto al 40-50 percento di riduzione delle emissioni chel’Europa dovrebbe attuare entro il 2050per contribuire equamente, a livello inter-nazionale, al contenimento del riscalda-mento entro la soglia di 1,5o C;

con la ratifica dell’accordo di Pa-rigi, l’Italia si è impegnata a mettere inatto politiche energetiche che favoriscanolo sviluppo di tecnologie rinnovabili pulitee a porre fine allo sfruttamento delle fontifossili. La transizione energetica versoun’economia « zero carbon » richiede unaprogrammazione politica precisa, contappe intermedie che si allineano agliobiettivi di decarbonizzazione fissati a li-vello internazionale;

la promozione del petrolio e dellefonti fossili rispetto alle rinnovabili haorientato il mercato energetico in ma-niera evidente, come dimostrano i datirelativi agli investimenti nei vari settori.Secondo uno studio del Fondo monetariointernazionale del 2015, ripreso dal rap-porto di Greenpeace « Rinnovabili nelMirino », l’Italia è tra i primi 10 Paesidell’Unione europea per investimenti sullefonti fossili, per un totale di 12,8 miliardidi dollari americani nel 2012, aumentatia 13,2 miliardi di dollari nel 2014;

secondo un’analisi del BloombergNew Energy Finance, gli investimenti sul-l’energia pulita in Italia nel 2014 sonodiminuiti del 60 per cento rispetto al 2013a causa di politiche energetiche contrad-dittorie;

i dati presentati nel rapporto « Gre-enItaly 2016 », a cura della Fondazione

Atti Parlamentari — 45036 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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Symbola e Unioncamere, delineano i van-taggi dal punto di vista della crescitaeconomica e dell’occupazione legati allapromozione di un’economia basata su tec-nologie innovative a basso impatto di car-bonio;

sino ad oggi, la politica energeticaitaliana ha mostrato scarsa consapevo-lezza delle evidenze scientifiche e assolutamiopia in merito alle scelte strategiche daattuare. Diversi studi mostrano come uncambio radicale delle scelte energetichepotrebbe portare l’Italia alla riduzionedelle emissioni di gas ad effetto serra eall’indipendenza energetica. A tal propo-sito, è rilevante lo studio « Verso un’Italialow Carbon: sistema energetico, occupa-zione e investimenti », pubblicato dall’E-nea, Agenzia nazionale per le nuove tec-nologie, l’energia e lo sviluppo sostenibilenel 2013, che mostra come il passaggio adun’economia a basse emissioni di carbonioentro il 2050 per l’Italia è tecnicamente edeconomicamente fattibile;

ispirandosi alla Roadmap 2050,proposta dall’Unione europea per ridurrele emissioni di gas serra dell’80-95 percento rispetto al 1990 entro il 2050, l’Eneaha considerato due scenari: un primoscenario di riferimento che si basa sullaStrategia energetica nazionale e le politi-che energetiche attualmente esistenti; e unsecondo scenario Roadmap 2050 che permezzo di un percorso di decarbonizza-zione porterebbe alla riduzione delle emis-sioni dell’80 per cento rispetto al 2005. Ilsecondo scenario si sofferma sugli sviluppinecessari delle politiche energetiche ita-liane, individuando i settori e le tecnologiesu cui far leva per abbassare le emissioninel lungo periodo. Enea rileva che perpoter raggiungere gli obiettivi europei al2050, la Strategia energetica nazionale nonrisulta « sufficiente a garantire il passaggioad un’economia a basse emissioni di car-bonio »;

per essere in grado di sfruttarel’enorme potenziale della transizione incorso, cogliendo la grande opportunità dirilancio economico e occupazionale per il

nostro Paese, è necessario definire dasubito un quadro certo di medio e lungoperiodo, con scelte chiare in grado ditracciare i lineamenti di un nuovo pro-gramma industriale nazionale e di indi-rizzare gli investimenti non solo del set-tore energetico, ma di tutti i comparticoinvolti dalla transizione. L’alternativa èquella di una inevitabile perdita di com-petitività e della marginalizzazione delleimprese nazionali nel principale mercatoglobale del prossimo futuro, quello dellesoluzioni e tecnologie green (che riguar-dano la produzione di energia, l’edilizia, itrasporti, i servizi, la pianificazione ur-bana, l’agricoltura, e altro);

la mancanza di una linea di svi-luppo definita è tra le cause principalidelle inefficienze che oggi caratterizzano ilsistema energetico nazionale (dall’eccessodi capacità produttiva fossile al peso delmeccanismo di incentivazione delle rinno-vabili sulla bolletta elettrica). Un quadrocerto di medio e lungo periodo consenti-rebbe ai soggetti che a diverso titolo in-tervengono sulle regole di questo settore didefinire strumenti efficienti ed efficaci eagli attori che investono nelle tecnologie esoluzioni energetiche, ma anche al sistemadel credito ad esempio, di raggiungerelivelli adeguati di fiducia;

naturalmente, tale quadro, per tra-dursi in realtà, dovrà essere economica-mente sostenibile. Questo non potrà avve-nire attraverso i classici meccanismi diincentivazione, spesso poco efficienti escarsamente efficaci. La fattibilità econo-mica della transizione sostenibile potràessere garantita solo attraverso una ri-forma « di sistema » che ne garantisca lafinanziabilità. Tale riforma dovrà basarsi,in primo luogo, su una revisione dellafiscalità in chiave ecologica che, rispet-tando il principio della neutralità fiscale(nessun aumento di gettito complessivo),modifichi in modo profondo le conve-nienze degli investimenti verso tecnologie einterventi a basse emissioni di carbonio. Intale ambito sono diversi gli strumenti e lestrategie che potranno essere attivate, daforme di carbon pricing a interventi di

Atti Parlamentari — 45037 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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riallocazione/eliminazione dei sussidi dan-nosi, fino a facilitazioni di accesso alcredito e strumenti di sostegno economicotarati sulle singole tecnologie;

la Commissione europea ha inviatonel 2015 al Governo italiano le CountrySpecific Reccomendations, con cui si re-darguisce il nostro Paese per il ritardonell’introdurre tasse modulate secondo ilprincipio del « chi inquina paga », come lacarbon tax, e nel rimuovere sussidi cherisultano dannosi per l’ambiente, comequelli alle energie fossili. In Italia, secondole suddette raccomandazioni, « rimangonolettera morta la revisione dell’imposizioneambientale e l’eliminazione delle sovven-zioni dannose per l’ambiente »;

l’attuale Strategia energetica nazio-nale (SEN), approvata nel 2013, appare deltutto inadeguata ad affrontare le nuovesfide poste dal mutato quadro internazio-nale in merito agli obiettivi, agli strumentie alle politiche energetiche proposte,

impegnano il Governo:

a predisporre una nuova Strategiaenergetica nazionale, con un orizzonteoperativo al 2030, preceduto da tappe diavvicinamento verificabili al 2020 e 2025,e indicazioni strategiche al 2050, che,partendo dai nuovi obiettivi climatici, de-linei la trasformazione a cui andrannoincontro il sistema energetico nazionale ei settori coinvolti nei prossimi decenni,fornendo indicazioni circa le caratteristi-che degli strumenti che sosterranno taletrasformazione;

ad orientare la revisione della Stra-tegia energetica nazionale al rispetto degliobiettivi sottoscritti con l’accordo di Pariginel 2015 e definiti nel piano operativo allaconferenza di Marrakech, avendo comeorizzonte temporale il 2050 e le indica-zioni operative il 2030;

a rendere la Strategia energetica na-zionale coerente con la Strategia di svi-luppo a basse emissioni di carbonio e conla Strategia nazionale di sviluppo sosteni-

bile, nel quadro di un impegno alla defi-nizione di una strategia climatica nazio-nale;

a promuovere sistemi di generazionedistribuita dell’energia, assumendo inizia-tive per liberalizzare e sostenere la pro-duzione, l’autoconsumo e lo scambio dienergia da fonti rinnovabili;

a promuovere la ricerca, le innova-zioni tecnologiche nei diversi ambiti indi-cati, e sostenere l’applicazione e lo svi-luppo di nuove tecnologie nel settore dellefonti energetiche rinnovabili, dei sistemi diaccumulo e di distribuzione e nel settoredell’efficientamento energetico;

a promuovere la più ampia parteci-pazione pubblica nel processo di revisionedella Strategia energetica nazionale, inmodo tale da raccogliere proposte ed in-dirizzi anche da quei soggetti e portatoridi interesse che, più di altri sono giàimpegnati in percorsi di transizione ener-getica e di decarbonizzazione;

a definire politiche di decarbonizza-zione rafforzate, supportate anche daun’adeguata e coerente fiscalità ambien-tale, per rendere più convenienti le fontirinnovabili con incentivi impliciti ai com-bustibili alternativi e all’efficienza, ingrado di sostenere il raggiungimento degliobiettivi europei sull’economia circolare,rivedendo il sistema delle accise sulla basedelle emissioni di CO2;

a promuovere e sostenere l’adozionedi misure, sostegni e incentivi che conten-gano e riducano fortemente le emissioni diinquinanti – industriali, dei veicoli stradalie degli impianti di riscaldamento civili – aifini del miglioramento della qualità del-l’aria, soprattutto nel bacino padano non-ché in tutte le altre aree del Paese gravateda situazioni di criticità;

a valutare la possibilità di avviareappropriate e immediate iniziative per larimozione degli incentivi e dei sussididiretti e indiretti all’uso di combustibilifossili, e per incrementare gli investimentisulla ricerca e sullo sviluppo delle fonti dienergia rinnovabile, sul risparmio energe-

Atti Parlamentari — 45038 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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tico, nonché sull’efficiente produzione euso dell’energia e definendo conseguente-mente un piano nazionale energetico ispi-rato alle visioni strategiche espresse dagliindirizzi comunitari;

ad assumere iniziative per destinareinteramente i proventi derivanti dalla ven-dita all’asta dei permessi di emissioni(ETS) al finanziamento di politiche dimitigazione ed adattamento ai cambia-menti climatici;

a rendere coerente la nuova Strategiaenergetica nazionale con le disposizionipreviste dalla Strategia nazionale di adat-tamento ai cambiamenti climatici, elabo-rata dal Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, in colla-borazione con la comunità scientifica na-zionale;

a perseguire, in linea con la predi-sposizione del nuovo « pacchetto euro-peo », un modello di economia circolare,da realizzare promuovendo iniziative nor-mative, investimenti in innovazione e ri-cerca finalizzati al riuso e al riciclo, l’in-troduzione di un indice che misuri lacircolarità di prodotti e l’adozione di in-centivi per prodotti ed aziende all’internodi filiere circolari, in modo da contribuirealla creazione di nuova occupazione;

ad incentivare e promuovere, perquanto di competenza e in collaborazionecon gli enti territoriali, lo sviluppo diinfrastrutture verdi in grado di seque-strare carbonio e compensare in parte leemissioni di gas serra, soprattutto in am-bito urbano.

(7-01198) « De Rosa, Crippa, Busto, Daga,Mannino, Micillo, Terzoni,Zolezzi, Vallascas ».

La III Commissione,

premesso che:

il 6 febbraio 2017 la Knesset, ilparlamento israeliano, ha approvato inmaniera definitiva, con 60 voti favorevoli e52 contrari, una legge che permette a

Israele di legalizzare retroattivamente3.800 alloggi che sorgono in sedici colonienella « zona C » della Cisgiordania, co-struiti su terreni di proprietà di palesti-nesi;

la legge in questione, definita pro-vocatoria in molte capitali anche amichedi Israele, è stata voluta per evitare com-plesse battaglie legali tra i coloni e iproprietari dei terreni, i quali non possonoopporvisi, ma possono chiedere un risar-cimento, e anche perché la loro espropria-zione di fatto non era mai stata approvatada una legge del parlamento e quindirisultava essere formalmente illegale;

appare evidente che il nodo verodella questione sta nel fatto che, storica-mente, questi espropri illegali venivanofatti dall’esercito israeliano senza alcunacopertura politica e persino con condannedalla stessa Corte suprema israeliana chenon ne ha mai riconosciuto la legittimità;infatti, la stessa sarà presto investita delcaso in esame e potrebbe dichiarare in-costituzionale la citata legge; peraltro, siapprende da fonti stampa che il procura-tore generale ha già fatto sapere che siguarderà bene dal difenderla;

questa grave decisione, a parare deifirmatari del presente atto, è da conside-rarsi un ostacolo alla soluzione a due Statidel conflitto israelo-palestinese e costitui-sce di fatto un primo serio passo versoun’annessione definitiva dei territori oc-cupati nel 1967, durante la « guerra dei Seigiorni »; è da ricordare che il 27 febbraio2015 alla Camera dei deputati venivanoapprovate una mozione di maggioranza, lan. 1-00745 che, tra l’altro, impegnava ilGoverno pro tempore « continuare a soste-nere in ogni sede l’obiettivo della costitu-zione di uno Stato palestinese che convivain pace, sicurezza e prosperità accantoallo Stato di Israele, sulla base del reci-proco riconoscimento (...) », e un’altra, lan. 1-00746, più dilatoria poiché legata alriconoscimento di Israele da parte di Ha-mas;

la legge è stata duramente criticatadall’Organizzazione per la liberazione

Atti Parlamentari — 45039 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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della Palestina (Olp), dalla Lega araba,dalla Turchia, dalla Giordania e dall’op-posizione israeliana guidata dal laburistaIsaac Herzog, che ha parlato di una pos-sibile incriminazione di Israele da partedella Corte penale internazionale;

peraltro, il giorno dopo l’approva-zione della citata legge, il 7 febbraio, leautorità europee hanno rimandato un in-contro con il premier israeliano BenjaminNetanyahu previsto per il 28 febbraio, cheavrebbe dovuto sancire il disgelo nei rap-porti tra Israele e l’Unione europea; me-rita qui ricordare che Israele resta unpartner privilegiato dell’Unione europea(sotto tutti i punti di vista, nonostante lesue politiche nei confronti dei palestinesi)che però se, da un lato, non ha mairiconosciuto come legali le colonie, dall’al-tro dovrebbe sapere se sta importandoprodotti che arrivano da località legali omeno; non va dimenticato, in tal senso checi sono voluti ben 30 anni solo per arri-vare all’etichettatura diversa dal made inIsrael per le merci delle colonie ebraichenei territori palestinesi occupati dirette inEuropa;

la sottovalutazione, se non il disinte-resse, dell’Europa per la citata legge am-plifica la « vittoria » del Governo Netan-yahu e della destra religiosa alla guida delPaese ma soprattutto del ministro Bennett,leader del partito dei coloni « Casaebraica »; inoltre, l’insediamento alla CasaBianca dell’alleato e neo-presidente Do-nald Trump, e la paralisi della comunitàinternazionale messa a nudo il mesescorso da quella che ai firmatari delpresente atto appare l’insulsa dichiara-zione finale della Conferenza di Pace diParigi del 15 gennaio 2017 (nel documentofinale veniva rinnovato blandamente l’ap-pello a Tel Aviv e ai palestinesi affinchérestaurassero il loro impegno per un ac-cordo di pace evitando azioni unilaterali),ha vieppiù « irrobustito » la posizione delPremier israeliano che si sente incorag-giato a portare avanti la propria politica;

tuttavia, se gli Stati Uniti e l’Unioneeuropea non faranno la propria parte per

fermare l’escalation messa in moto dalGoverno Netanyahu, la strada da percor-rere sarà quella della giustizia internazio-nale e del ricorso alla Corte penale del-l’Aja,

impegna il Governo:

a sostenere con forza, nelle oppor-tune sedi europee e internazionali, la po-sizione fortemente contraria dell’Italia allacitata legge, in quanto in palese contrastocon il diritto internazionale e le risoluzionie le mozioni dei Parlamenti europeo eitaliano a favore della soluzione « due Statidue Popoli »;

ad assumere iniziative in sede euro-pea volte a condizionare l’incontro che sisarebbe dovuto tenere con il Premier isra-eliano alla fine di febbraio 2017 al supe-ramento della legge di cui in premessa eal blocco immediato dei nuovi insedia-menti, come primi e necessari passi peravviare un dialogo preparatorio per ildisgelo dei rapporti tra Unione europea eIsraele.

(7-01197) « Manlio Di Stefano, Spadoni,Grande, Del Grosso, Sca-gliusi, Di Battista ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dello sviluppo economico, il Mi-nistro del lavoro e delle politiche sociali,per sapere – premesso che:

il 15 marzo 2017 scadranno i terminioltre i quali sarà perseguita la vendita a« pezzi » della fabbrica di Villacidro, un

Atti Parlamentari — 45040 — Camera dei Deputati

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tempo fiore all’occhiello nella costruzionee nella manutenzione delle carrozze fer-roviarie italiane;

il 20 gennaio 2015 il Governo Renzifaceva divulgare uno spot televisivo in cuirisultava che la vertenza Keller fosse statarisolta;

la società nel frattempo era fallita, agiudizio dell’interpellante, per l’insipienzae l’incapacità proprio del Governo Renzi;

si trattò di comunicazioni destituitedi ogni fondamento proprio per la finedrammatica della società Keller;

inoltre, si è registrata un’improvvidaquanto discutibile visita pre-referendariadel sottosegretario alla Presidenza delConsiglio pro tempore Lotti il quale il 24settembre 2016 teneva davanti allo stabi-limento della Keller una conferenzastampa in cui affermava che avrebbe tra-sferito la vertenza addirittura a PalazzoChigi;

gli impegni e le parole si sono spre-cate a tal punto che il presidente delconsorzio industriale di Villacidro neigiorni scorsi, nel solco delle improbabiliprevisioni dei rappresentanti di PalazzoChigi e della stessa regione, ha immaginatodi destinare il sito alle manutenzioni deiblindati militari nei carriponte ferroviariproprio della Keller;

lo stesso segretario della Cgil delMedio Campidano segnalava l’inverosimi-glianza di tutto ciò;

la Keller Elettromeccanica spa erauna tra le più importanti aziende private,interamente italiane, attive nella progetta-zione, costruzione e revamping di mate-riale rotabile nell’area industriale di Vil-lacidro, nella provincia del Medio Campi-dano, nella regione Sardegna;

negli stabilimenti della Keller, la pro-duzione di materiale rotabile spaziava daltrasporto passeggeri a quello merci, venivaeffettuata in due stabilimenti produttivi –il più grande in Sardegna, il secondo inSicilia – ed impiegava oltre 500 addetti;

la collocazione strategica dei due sta-bilimenti situati nell’area centrale del Me-diterraneo, l’esperienza, gli specialisti qua-lificati, i sistemi produttivi di ultima ge-nerazione, le apparecchiature di controlloed il continuo aggiornamento del perso-nale, rendevano la Keller una realtà alta-mente competitiva;

la Keller aveva posto obiettivi dirilancio principalmente verso il NordAfrica, comunità di Stati indipendenti (exURSS), regioni Balcaniche e regioni delMedio ed Estremo Oriente dove il tasso disviluppo del mercato ferroviario era incontinuo aumento;

la Keller opera in un territorio du-ramente provato dalla crisi economica eoccupazionale e la ripresa produttiva co-stituirebbe un importante segnale per l’in-tera comunità;

l’intervenuto fallimento della Keller èstato, secondo l’interpellante il risultato diritardi, false promesse di intervento finan-ziario, lassismo di una giunta regionale edi un Governo inadeguati;

annunci fallimentari, compreso lospot del Presidente del Consiglio, e poi la« mazzata » con il fallimento che vanificale speranze dell’intero territorio di Villa-cidro e di quello regionale più in generale,duramente provato dalla crisi economica eoccupazionale;

la mancata ripresa produttiva dellostabilimento e il suo fallimento non solomandano a casa oltre 400 lavoratori, macostituiscono un colpo letale per il terri-torio e l’intera Sardegna;

gli annunci di incontri e di interessivari si sono rivelati destituiti di fonda-mento e il 15 marzo 2017 tutto questorischia di avviare una procedura di sman-tellamento davvero grave per la fabbrica diVillacidro;

il Governo deve immediatamenteporre in essere procedure straordinarieper impedire alla pari di altre realtà losmantellamento degli impianti e avviare

Atti Parlamentari — 45041 — Camera dei Deputati

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una seria e concreta azione tesa all’indi-viduazione di Villacidro interlocutori perrilevare l’azienda e farla ripartire;

occorre evitare in ogni modo losmembramento della fabbrica;

regione e Governo devono mettere incampo un serio piano in grado di salva-guardare i livelli occupazionali e garantirela ripresa produttiva –:

se non ritengano di dover assumereiniziative straordinarie, per quanto dicompetenza, per impedire, alla pari dialtre realtà, lo smantellamento degli im-pianti e avviare una seria e concretaazione tesa all’individuazione di validi in-terlocutori per rilevare l’azienda e farlaripartire nel più breve tempo possibile;

se e quali iniziative di competenzaintendano assumere affinché possono es-sere bloccate le procedure di venditaframmentata degli impianti prevista dopoil 15 marzo 2017;

se non ritengano di valutare, nell’am-bito della gestione integrata delle Ferroviedello Stato italiane, la possibilità di assu-mere iniziative per favorire una gestionediretta dello stabilimento da parte dellepartecipate statali al fine di garantire unservizio di assistenza e manutenzione deimezzi, nel contempo ripristinando la con-nessione ferroviaria dei porti sardi;

se non si ritenga di promuovere, perquanto di competenza, joint venture inter-nazionali in grado di ripristinare non solole relazioni industriali interrotte per quelleche appaiono all’interpellante responsabi-lità istituzionali ma anche relazioni com-merciali in grado di garantire un futuroindustriale strategico alla fabbrica di Vil-lacidro;

se non ritengano nel frattempo didover assumere iniziative per assicurare atutti i lavoratori della Keller le necessariegaranzie sociali in attesa del riavvio degliimpianti stessi.

(2-01681) « Pili ».

Interrogazioni a risposta scritta:

LOCATELLI, PASTORELLI e LOMONTE. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro per gli affari regionali,al Ministro dell’istruzione, dell’università edella ricerca, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

il 14 febbraio 2017 il consiglio regio-nale del Veneto ha approvato la leggeregionale che prevede modifiche ed inte-grazioni alla legge regionale 23 aprile1990, n. 32, « Disciplina degli interventiregionali per i servizi educativi alla primainfanzia: asili nido e servizi innovativi »promulgate il successivo 21 febbraio (leggeregionale 21 febbraio 2017, n. 6);

la modifica, al novellato comma 4dell’articolo 8, prevede testualmente che:« Hanno titolo di precedenza per l’ammis-sione all’asilo nido nel seguente ordine: ibambini portatori di disabilità e i figli digenitori residenti in Veneto anche in modonon continuativo da almeno quindici annio che prestino attività lavorativa in Venetoininterrottamente da almeno quindicianni, compresi periodi intermedi di cassaintegrazione, o di mobilità o di disoccu-pazione »;

da un lato, si dà giustamente prioritàa tutti quei bambini portatori di disabilità;dall’altro lato, è questa la ratio dellaproposta, essa « (...) è volta a favorire icittadini che siano residenti o svolganoattività lavorativa in Veneto da un certolasso di tempo: in particolare mira a far sìche nell’accesso ai servizi di asilo nidoabbiano titolo di precedenza (...) i figli dicittadini che abbiano la residenza in Ve-neto ininterrottamente da almeno quindicianni o che svolgano la loro attività lavo-rativa in Veneto ininterrottamente da al-meno quindici anni »;

la nuova previsione regionale vuole,dunque, privilegiare quei cittadini che di-mostrino di avere un legame con il terri-torio della regione per un determinato

Atti Parlamentari — 45042 — Camera dei Deputati

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periodo di tempo, una previsione a giudi-zio degli interroganti oggettivamente di-scriminatoria –:

se il Governo non ritenga di valutare,con urgenza, se sussistano i presuppostiper promuovere la questione di legittimitàcostituzionale, ai sensi degli articoli 2, 3della Costituzione, avverso l’articolo 8,comma 4, della legge regionale del Veneton. 6 del 2017. (4-15720)

ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRI-GNONE, MATARRELLI e PASTORINO. —Al Presidente del Consiglio dei ministri. —Per sapere – premesso che:

il 15 febbraio 2017 sul sito « stranieriin Italia » è stata pubblicata la notizia daltitolo « Precedenza ai figli dei veneti d.o.cnelle graduatorie degli asili nido. I bam-bini che hanno la sfortuna di averemamma e papà immigrati, dall’estero oanche da un’altra Regione d’Italia, fini-ranno in coda »: conseguenza dovuta a unalegge approvata il 14 febbraio 2017 dalconsiglio regionale del Veneto, a maggio-ranza leghista (legge regionale 21 febbraio2017, n. 6);

il testo presentato prevede che nellaformazione delle graduatorie dei nidi, su-bito dopo i bambini con disabilità, abbianola precedenza i figli di « genitori residentiin Veneto da almeno 15 anni », anche inmodo non continuativo, o che comunqueda almeno 15 anni lavorano nella regione;

anche se non ci sono distinzioni percittadinanza e poiché il 20 per cento deineonati in Veneto ha ormai entrambi igenitori stranieri, ad essere penalizzatesaranno le famiglie straniere ma anchequelle italiane che si sono trasferite dapoco nella regione: la regola « prima iVeneti » colpisce infatti indifferentementetutti i nuovi arrivati;

i presentatori della legge, MaurizioConte e Giovanna Negro, hanno dichiaratoche « si debbano privilegiare quei cittadiniche dimostrano di avere un serio legamecon il territorio della nostra regione » e

che « è giusto dare ancora un segnale dopoche il Governo ha impugnato il riconosci-mento della minoranza del popolo veneto,è giusto dare priorità di diritti a chi vivee continua a credere nella propria terra, equello del nido è un importante servizio asostegno della famiglia »;

a giudizio degli interroganti, la legge,oltre a provocare ovvie conseguenze nega-tive sulle famiglie più vulnerabili, è pro-fondamente e volutamente discriminato-ria, e rischia, se non impugnata dalloStato, di diventare l’innesco di iniziativesimili, populiste e razziste –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti descritti in premessa e se non ritengadi assumere le iniziative di competenzaper sollevare la questione di legittimitàcostituzionale, ai sensi dell’articolo 127della Costituzione, in relazione alla leggeregionale veneta di cui in premessa.

(4-15725)

* * *

AFFARI REGIONALI

Interrogazione a risposta orale:

PELUFFO. — Al Ministro per gli affariregionali, al Ministro dell’interno, al Mini-stro dello sviluppo economico. — Per sa-pere – premesso che:

dalla stampa nazionale e locale siapprende quanto segue: in data 16 set-tembre 2015 il consiglio regionale dellaLombardia ha approvato una nuova leggeregionale sul turismo che stanzia cinquemilioni di euro in tre anni. Insieme allalegge è stato approvato anche un emen-damento che concede la possibilità diaccedere ai bandi di finanziamento regio-nale per « strutture ricettive alberghiere enon alberghiere » solo « qualora il fattu-rato o il ricavato dell’attività ricettiva degliultimi tre anni sia integralmente derivantedall’attività turistica », specificando che« nel fatturato o ricavato non sono com-putate le entrate relative ad attività con-

Atti Parlamentari — 45043 — Camera dei Deputati

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seguenti a calamità naturali o altri eventideterminati da disastri naturali o incidentidi particolare rilevanza o altresì in esecu-zione di specifici provvedimenti coattivi »;

in vigenza dell’attuale disciplina nor-mativa che discende dal titolo V dellaparte II della Costituzione, e segnatamentedall’articolo 117, nonché della giurispru-denza uniforme della Corte costituzionale(ad esempio, sentenza n. 197 del 2003), lapotestà normativa delle regioni in materiadi turismo incontra dei limiti nelle leggistatali di principio e di coordinamento,oltre che nelle discipline di esclusiva com-petenza legislativa statale, come il dirittoprivato, il diritto penale, le norme giuri-sdizionali;

tale provvedimento, di fatto, penaliz-zerà nei bandi le strutture ricettive che inmaniera volontaria danno accoglienza airichiedenti asilo, scoraggiando gli alberga-tori lombardi che volessero mettersi spon-taneamente a disposizione per iniziative diaccoglienza, configurando così, ad avvisodell’interrogante, una violazione del dirittodi asilo riconosciuto dai commi 2 e 3dell’articolo 10 della Costituzione;

la formulazione della legge regionale,secondo l’interrogante viola il principio diconcorrenza e di uguaglianza tra leaziende alberghiere, che non possono es-sere discriminate con l’esclusione daibandi;

la normativa di cui trattasi penaliz-zerà anche le strutture ricettive che, sullabase di accordi con il Ministero dell’in-terno, danno ospitalità al personale delleforze dell’ordine fuori sede;

su tali questioni il SottosegretarioBressa in data 31 gennaio 2017 ha fornitorisposta all’interrogazione n. 3-02742, ri-servandosi di approfondire alcuni degliaspetti evidenziati al fine di offrire glielementi più appropriati per la definizionedel problema in questione –:

se, anche alla luce degli approfondi-menti di cui sopra, non ritengano diassumere ogni iniziativa di competenzaper salvaguardare il diritto di asilo e i

principi di uguaglianza e libera concor-renza e garantire il rispetto degli accordidi coordinamento nazionale finalizzati al-l’ospitalità del personale di sicurezza fuorisede. (3-02817)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta orale:

LATRONICO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

il lago artificiale di « Pietra del Per-tusillo », situato nel territorio dei comunidi Grumento Nova, Montemurro e Spinoso(Potenza), origina a seguito della costru-zione, agli inizi degli anni ’60, della diga asbarramento del fiume Agri, con lo scopodi rispondere a plurime esigenze, quali losfruttamento idroelettrico, l’irrigazione diun vasto territorio tra Basilicata e Puglia,nonché l’approvvigionamento idrico di va-ste zone della Puglia, della Campania e diuna buona parte della Basilicata;

il bacino ha un’importanza rilevanteanche sotto l’aspetto naturalistico-ambien-tale, essendo « sito di interesse comunita-rio » della Rete Natura 2000. L’ecosistemadel Pertusillo e il contiguo parco nazionaleAppennino Lucano Val d’Agri, costitui-scono un inestimabile patrimonio natura-listico-culturale e rappresentano un forterichiamo turistico per la zona;

attorno al bacino artificiale si tro-vano pozzi di estrazione attivi di idrocar-buri e a pochi chilometri in linea d’aria ècollocata la centrale di raccolta e tratta-mento denominata « Centro oli di Vig-giano », un impianto di desolforizzazionefacente parte della più vasta concessionedi coltivazione di idrocarburi liquidi egassosi conferita nel 2005 a Eni/Shell;

nella giornata del 19 febbraio 2017 èstato notato un anomalo cambio di coloredelle acque del bacino del Pertusillo, che

Atti Parlamentari — 45044 — Camera dei Deputati

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hanno acquisito un colore scuro. Non è laprima volta che cose analoghe accadano ela popolazione come pure gli amministra-tori locali sono, giustamente, preoccupati;

l’incidente fa seguito allo sversa-mento di idrocarburi in pozzetti dell’im-pianto di depurazione dell’Asi dovuto,come verificato dall’Eni, ad una perdita daattribuirsi ad uno dei serbatoi di stoccag-gio del greggio stabilizzato presenti nel-l’impianto del centro oli di Viggiano;

tali accadimenti hanno fatto riesplo-dere il dibattito sullo stato di salute e sullaqualità dell’acqua del bacino del Pertusilloe sulla delicatezza e complessità dellapresenza dell’industria petrolifera sul ter-ritorio regionale. Da tempo, le associazioniambientaliste denunciano fenomeni, che siripetono ciclicamente, di eutrofizzazione edi elevate concentrazione di idrocarburinelle acque, con contestuale emissione dicattivi odori, seri danni ai frutteti e moriadi pesci;

la Commissione parlamentare d’in-chiesta sulle attività illecite connesse alciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali adesse correlati ha approvato, il 20 febbraio2017, una relazione sulle questioni am-bientali connesse a prospezione, produ-zione e trasporto di idrocarburi in Basi-licata, un’indagine a tutto campo sull’in-dustria petrolifera lucana;

nelle conclusioni della Commissioneviene sottolineata l’asimmetria tra l’im-patto delle attività industriali, in presenzadel più grande insediamento in terraferma di idrocarburi, e la percezione dellainadeguatezza del primo livello di con-trollo e di regolazione che è quello regio-nale;

altro rilievo attiene all’impiego dellerisorse finanziarie ricavate dalle royalty,stimate in 800 milioni di euro nel soloultimo quinquennio, evidenziando l’inca-pacità, da parte di regione ed enti ter-ritoriali, di finalizzarne l’impiego versostrumenti che garantiscano un reale edadeguato controllo ambientale e verso

destinazioni produttive capaci di soste-nere uno sviluppo duraturo e lungimi-rante del territorio lucano –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti esposti e quali iniziative,per quanto di competenza, intendanoadottare per accertare le cause della si-tuazione di cui in premessa e il reale statoqualitativo dell’acqua dell’invaso del Per-tusillo;

quali iniziative di competenza in-tenda assumere il Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare al finedi prevenire il rischio di danno ambien-tale, anche valutando la predisposizione distrumenti normativi volti alla revisionedella disciplina vigente. (3-02816)

Interrogazioni a risposta scritta:

PLACIDO, FRATOIANNI, PELLE-GRINO, FASSINA, GREGORI, PAGLIA,MARCON, AIRAUDO, COSTANTINO,PANNARALE, PALAZZOTTO, GIAN-CARLO GIORDANO e DANIELE FARINA.— Al Ministro dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare, al Ministro dellasalute, al Ministro dell’economia e dellefinanze. — Per sapere – premesso che:

in data odierna sugli organi distampa regionali della Basilicata sonocomparse numerose fotografie riferite adenormi macchie oleose all’interno delladiga del Pertusillo in val D’Agri;

parlamentari e giornalisti hanno dif-fuso la notizia secondo cui essa sarebbe ilrisultato della fuoruscita di circa 20.000metri cubi di petrolio dal Cova di Viggiano,senza che alcuna fonte istituzionale auto-revole smentisse la notizia medesima;

l’incidente in questione sarebbe l’en-nesimo di una lunga serie di episodi in-quietanti verificatesi nelle scorse settimanein Val D’Agri, aventi ad oggetto affiora-menti e/o ritrovamenti di sostanze oleose

Atti Parlamentari — 45045 — Camera dei Deputati

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riconducibili alle attività del Cova pressopozzetti e vasche di impianti di depura-zione –:

quali iniziative di competenza ur-genti ed indifferibili i Ministri interrogatiintendano promuovere per verificare lasituazione sopra descritta e per infor-mare le popolazioni dell’area circa i ri-schi connessi ai ripetuti incidenti citati inpremessa. (4-15717)

CIVATI, BRIGNONE, ANDREA MAE-STRI, MATARRELLI e PASTORINO. — AlMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, al Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali, alMinistro della salute. — Per sapere –premesso che:

è notizia di stampa di queste ore, cheuna fuoriuscita d’idrocarburi da uno deiserbatoi di stoccaggio del greggio stabiliz-zato, dal Centro olio Eni Val d’Agri(COVA), in Basilicata, sta inquinando leacque del lago Pertusillo e i terreni limi-trofi;

il 3 febbraio 2017, l’autorità giudi-ziaria ha posto sotto sequestro un pozzettonell’area industriale di Viggiano e, neigiorni scorsi, la procura di Potenza haavviato un’indagine;

in via precauzionale, l’Eni ha avviatole operazioni di svuotamento del serbatoiomettendolo fuori servizio per tutti i ne-cessari interventi; tuttavia, è confermatadalla stessa società la presenza d’idrocar-buri sul terreno in prossimità dei pozzettidella rete fognaria e, su richiesta deisindaci dell’Alta Val d’Agri, sono stateeseguite le analisi dei campioni sull’invasodel Pertusillo per accertare l’eventualecontaminazione del terreno;

inoltre, forte è l’allarme per quantoaccaduto, perché il lago Pertusillo è l’in-vaso che alimenta l’acquedotto pugliese efinisce direttamente nelle case dei citta-dini;

va segnalato inoltre che in Basilicata,negli anni addietro, ci sono stati episodici

sversamenti di petrolio nel lago Pertusillo,compromettendo gravemente la risorsa piùimportante come l’acqua;

il parco nazionale della Val d’Agriospita venticinque pozzi petroliferi attivi ele acque del lago sono usate per scopoirriguo e potabile, sia in Lucania sia inPuglia; inoltre, sono presenti numerosefertili aree agricole;

il petrolio in quelle zone sta creandoseri danni alla salute delle persone, deglianimali da reddito e all’agricoltura; infatti,gli abitanti lamentano un aumento dellepatologie legate ai giacimenti e ai lorosversamenti –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti narrati in premessa;

considerata la gravità dell’accaduto,se non ritengano necessario rendere pub-bliche le informazioni sulla situazione ge-nerale dell’invaso del Pertusillo e sui ri-sultati delle analisi condotte sulla qualitàdelle sue acque;

se siano state effettuate specificheverifiche in relazione alla situazione inatto nella regione Puglia e quali esiti sianoemersi sull’acqua distribuita nella reteidrica pugliese derivata dall’invaso del Per-tusillo;

se il Governo, – considerato che igiacimenti di petrolio e gli eventuali sver-samenti sono un enorme danno per l’am-biente e un rischio concreto per la saluteumana – non intenda promuovere la pre-disposizione di un dossier, in riferimentoalle conseguenze dello sfruttamento delpetrolio nel nostro Paese e ai danni al-l’ambiente, agli animali, all’agricoltura ealla salute umana, assicurando ampiapubblicità alle relative risultanze.

(4-15722)

* * *

Atti Parlamentari — 45046 — Camera dei Deputati

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro dei beni e delle attività culturalie del turismo, per sapere – premesso che:

da una petizione di change.org rivoltaai più alti livelli istituzionali e dallastampa si apprende che nel più assolutosilenzio stanno chiudendo i corpi di ballodelle fondazioni liriche che, per legge,sono sovvenzionate proprio per tutelare eincentivare la tradizione culturale di mu-sica, opera e balletto;

qualche giorno fa è stato chiuso ilnono Corpo di ballo italiano, quello dellaFondazione Arena di Verona; erano 13 icorpi di ballo delle 13 fondazioni liricosinfoniche. Ora sono rimasti in 4. InGermania sono 50. In Francia, tra corpi diBallo di teatri d’opera e compagnie diresidenza municipali, sono 95. Queste na-zioni perseguono una corretta politica didecentramento, avendo compreso cheavere tanti centri di propulsione culturalee creativa sparsi nel territorio, nonostantei consistenti contributi pubblici, arricchi-sce di fatto quel territorio, con importantiricadute positive sia a livello economicoche culturale e sociale. Hanno evitato,cioè, di concentrare tutti i nuclei e motoriculturali solo in due o tre metropoli prin-cipali della nazione, mantenendoli, invece,nella provincia normalmente esclusa daigrandi flussi di tendenza;

le fondazioni lirico sinfoniche ed iloro amministratori hanno il dovere sto-rico di salvaguardare la storia culturaleitaliana nel suo complesso: musica, opera,balletto. A tale scopo, per legge dello Stato,esse sono sovvenzionate. È inammissibileconsiderare musica ed opera lirica, arti dasovvenzionare ed il balletto un costo daeliminare;

la legge di riferimento a tal proposito(legge n. 800 del 1967) è chiarissima, laparola balletto vi compare 15 volte e il

balletto rientra con pari dignità tra leattività fondamentali fondazioni liriche.Nell’articolo 18 (programmi di attività)viene espressamente chiarito che le fon-dazioni devono impiegare artisti di nazio-nalità italiana e addirittura (comma 5) sidichiara: « Può essere consentito l’impiegodi intere compagnie di canto o di ballettodi nazionalità straniera per un numero dirappresentazioni non superiori al 5 percento di quelle previste nel programmaannuale, salve particolari esigenze, di or-dine eccezionale, riconosciute dal Mini-stero del turismo e dello spettacolo »;

se ci fossero 13 fondazioni liricosinfoniche con 13 corpi di ballo di 50ballerini l’una, incluso direttori, maîtres deballet, assistenti e collaboratori, costereb-bero 26 milioni di euro lordi l’anno. Il chesignifica una spesa di poco più della metà,in quanto almeno il 40 per cento ritorne-rebbe allo Stato in contributi e tasse;senza considerare la loro attività, fareb-bero rinascere un’arte e tutto il suo infi-nito indotto, fatto di 15 mila scuole didanza, laboratori di scenografie, sartorie,industrie di abbigliamento specializzato,maestri, coreografi, pianisti;

oggi invece le fondazioni che hannochiuso i corpi di ballo, acquistano glispettacoli di balletto dall’estero, utiliz-zando, dunque, i fondi dei contribuentiitaliani per finanziare e produrre i corpidi ballo russi, francesi, tedeschi, ameri-cani, estoni, inglesi;

la petizione peraltro afferma, nonsenza ragione che: « Ci sono 1 milione e400 mila giovani che sognano di diventareballerini (...) mentre non raggiungono ilmilione gli iscritti alle scuole di calcio (...)ma i loro sogni, chissà perché, non sonoritenuti degni di rispetto e considerazioneal pari di quelli che studiano Musica eCanto (...) –:

se il Ministero dei beni e delle attivitàculturali e del turismo sia stato consultatoin merito alle sopracitate decisioni di chiu-sura dei corpi di ballo delle fondazioniliriche, considerato che per l’interrogantetali azioni potrebbero porsi in contrasto

Atti Parlamentari — 45047 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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con la normativa vigente, e quali iniziativeintenda adottare al fine di garantire ilrispetto di tale normativa e salvaguardareuno straordinario patrimonio italiano, an-che attraverso l’immediata riapertura deicorpi di ballo nelle fondazioni liriche dovesono stati chiusi.

(2-01682) « Vignali ».

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:

VALERIA VALENTE. — Al Ministrodella giustizia. — Per sapere – premessoche:

il regime di liberalizzazioni sulle pro-fessioni, introdotto con il decreto-legge 4luglio 2006, n. 223, ha disposto in meritoalle tariffe professionali prima l’abroga-zione dell’inderogabilità dei minimi, e inun successivo momento, con il decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, la soppres-sione delle tariffe anche come sempliceriferimento, prevedendo in caso di liqui-dazione da parte di un organo giurisdi-zionale, il riferimento a parametri stabiliticon decreto ministeriale per la determi-nazione del compenso;

questo percorso di liberalizzazionedei compensi ha prodotto una forma in-controllata di deregulation, con effetti cri-tici per il rapporto tra libero professioni-sta e grande committenza (banche, assi-curazioni, grandi imprese) tramite l’impo-sizione all’avvocato di clausole contrattuali« capestro » o la previsione di compensinon misurati e di clausole vessatorie;

la riforma dell’ordinamento forense,introdotta con legge n. 247 del 2012, in-tervenendo nuovamente sulla materia deicompensi, prevede ai sensi dell’articolo 13,comma 2, che il compenso spettante alprofessionista sia pattuito di regola periscritto all’atto del conferimento dell’inca-rico professionale, dovendosi ritenere chel’inciso « di regola » sia riferito tanto alla

forma quanto al contenuto dell’incarico. Siprevede, poi, una libera pattuizione delcompenso, vietando patti con i quali l’av-vocato percepisca, in tutto o in parte, unaquota del bene oggetto della prestazione odella ragione litigiosa. Al comma 6, in casodi mancata pattuizione scritta del com-penso, di liquidazione giudiziale del com-penso, o quando la prestazione sia resanell’interesse di terzi o nell’adempimentodi doveri d’ufficio, è prevista la possibilitàdi applicare, per la determinazione delcompenso, i parametri stabiliti ogni dueanni dal Ministro della giustizia;

quello vigente rimane un sistemaprivo di copertura minima, nel caso in cuiil compenso sia pattuito, potendo essoandare al ribasso senza alcuna previsionedi garanzie rispetto a clausole anche pa-lesemente vessatorie;

da questa condizione derivano le cri-ticità, segnalate anche dal Consiglio nazio-nale forense, di convenzioni che presen-tano un eccessivo squilibrio contrattuale infavore del committente e non rispettosedella proporzione tra compenso pattuito equalità e quantità del lavoro svolto dallegale su mandato –:

se, sulla base di quanto riportato inpremessa, il Governo abbia avuto modo,attraverso l’interlocuzione con il Consi-glio nazionale forense, di approfondire laconoscenza delle molteplici convenzioniche, dirette a disciplinare i rapporti eco-nomici tra « clienti forti » e avvocati, pre-sentano clausole con profilo vessatorio peri legali e se, al fine di evitare situazioni diabuso economico nei confronti dei profes-sionisti, non ritenga urgente un’iniziativaatta a tutelare l’equo compenso dell’avvo-cato nei rapporti contrattuali con altrioperatori economici, tra cui in particolaregrandi imprese e società tra professionistied enti pubblici;

quali siano gli orientamenti del Go-verno in merito agli strumenti giuridici dautilizzare al fine di garantire una misuradel compenso adeguata alla qualità e allaquantità dell’assistenza legale pattuita eofferta, oltre che all’importanza dell’opera

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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e al decoro della professione forense nelrispetto del principio già contenuto nel-l’articolo 2233 del codice civile;

se il Governo intenda assumere ini-ziative normative che, individuando comevessatorie le clausole che determinano uneccessivo squilibrio contrattuale tra leparti in favore del committente, possaristabilire la sostenibilità della attività fo-rense, sottraendola alla posizione di forzadi alcune specifiche tipologie di clienti e alsoggettivo apprezzamento dei giudici.

(4-15715)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

CARLONI, TINO IANNUZZI, IMPE-GNO, MANFREDI, SALVATORE PIC-COLO, TARTAGLIONE, VALERIA VA-LENTE e SGAMBATO. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti, al Ministrodell’interno. — Per sapere – premesso che:

si è appreso attraverso organi distampa che, in data 20 febbraio 2017, unuomo è stato aggredito da una cosiddetta« baby-gang » all’interno della stazione« piazza Amedeo » della linea 2 della me-tropolitana di Napoli, gestita da Trenitaliasecondo contratto di servizio 2015-2023,stipulato con la regione Campania in data28 dicembre 2016;

il malcapitato è stato aggredito attra-verso l’uso improprio di un estintore del-l’impianto antincendio, ed attraverso illancio delle pietre componenti la massic-ciata ferroviaria;

per sfuggire all’assalto, sempre se-condo gli organi di stampa, l’aggredito èscappato dalla stazione, telefonando al113, ma non ha ricevuto risposta allachiamata, trovando inoltre chiuso il vicinocommissariato di zona (presidio « San Fer-dinando »). Quando finalmente ha ricevutoassistenza da una pattuglia, gli aggressorisi erano già dileguati;

Trenitalia dichiara di non aver rice-vuto alcuna segnalazione in merito alfatto, sollevando il dubbio che gli addettidi stazione non abbiano segnalato i guastitrovati e che le forze dell’ordine abbianocomunicato quanto successo all’azienda;

tutte le stazioni della linea 2 diNapoli presentano tornelli installati mainattivi, non consentendo così un pre-filtraggio che distingua tra passeggeri edeventuali vandali, né risulta operante, aquanto si apprende dagli organi di stampa,un servizio di videosorveglianza, né risultapresente un servizio di controllo con po-lizia privata. Allo stato attuale, dunque, sipuò dire che tali stazioni siano nei fattinon presidiate nella loro interezza;

la totalità delle stazioni necessite-rebbe di interventi di recupero strutturale,versando in condizioni precarie, ed insi-stendo su una linea inaugurata nel 1925.Inoltre, quasi nessuna delle stazioni èaccessibile ai diversamente abili: a ciòdovrebbe porre rimedio l’accordo stipulatofra comune di Napoli e Rete ferroviariaitaliana (RFI) nel maggio 2015, ma che èancora lungi dall’essere attuato;

tale situazione di disagio si sommaalle frequenze del servizio spesso nonadatte ad una linea metropolitana, checonta più di 77.000 passeggeri/giorno. Ser-vizio che viene erogato il più delle voltecon materiale rotabile vetusto (automotriciAle 724, in servizio dal 1982), inadatto adun servizio di tipo metropolitano, solo inparte supportato dai nuovi treni denomi-nati « Jazz ». Tale anzianità dei vettoricomporta frequenti guasti, con conse-guenti corse saltate, tempi di attesa pro-lungati e relativo affollamento delle ban-chine, che comportano rischi in termini disicurezza, nonché un’esperienza di viaggioper i numerosi pendolari e turisti pocopiacevole;

inoltre, il progetto del potenziamentodel nodo di Napoli elaborato da Reteferroviaria italiana (RFI) nel 2003 preve-deva l’attivazione sulla linea 2 di dueulteriori stazioni, denominate « Traccia » e« Galileo Ferraris ». In particolare, la

Atti Parlamentari — 45049 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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prima, praticamente completata, presentadue uscite: una a servizio del rione Luz-zatti, ed una, attraverso un tunnel pedo-nale, su via Traccia, rompendo così lostorico isolamento urbanistico del rione(circa 7000 cittadini). Lo stato di abban-dono di un’opera pubblica nei fatti prontaall’uso rappresenta un grave spreco dirisorse pubbliche, nonché un sottoutilizzodel servizio metropolitano della linea 2 –:

se i Ministri interrogati siano al cor-rente della situazione descritta in pre-messa;

se sussistano i presupposti per pro-muovere, per quanto di competenza, leopportune verifiche al riguardo;

se intendano attivarsi affinché si pos-sano predisporre le misure necessarievolte a salvaguardare i diritti di chi gior-nalmente usufruisce di un servizio, comequello offerto da Trenitalia, in condizionidi dignità e sicurezza;

se intendano assumere le iniziative dicompetenza per l’apertura delle stazioni« Traccia » e « Galileo Ferraris ». (5-10685)

LABRIOLA, MOTTOLA, ANDREA MAE-STRI, TURCO e PASTORELLI. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti, al Ministrodell’economia e delle finanze, al Ministro pergli affari regionali. — Per sapere – premessoche:

la zona demaniale del porto di Cerviafu data in concessione alla Marina diCervia Spa nell’aprile del 1973 per 50 annidal Ministero della marina mercantile conl’atto n. 724 del 28 aprile 1973 e succes-sivo atto formale di concessione n. 10773del 7 maggio 1986;

il decreto legislativo n. 118 del 1998ha conferito funzioni e compiti ammini-strativi alle regioni e ai comuni in fatto didemanio marittimo; infatti, diverse regioni,con diverse leggi regionali, hanno conferitoai propri comuni costieri l’esercizio ditutte le funzioni amministrative relative aldemanio marittimo, intendendosi per benidemaniali quelli elencati nell’articolo 822

del c.c. e nell’articolo 28 del codice dellanavigazione e, cioè, il lido del mare, laspiaggia, i porti, le rade, le lagune, le focidei fiumi che sboccano in mare, i bacini diacqua salsa e salmastra che almeno du-rante una parte dell’anno comunicano li-beramente col mare, i canali utilizzabili aduso pubblico marittimo;

in virtù dell’articolo 47 del codicedella navigazione il comune di Cervia conproprio atto n. 52528 del 3 dicembre 2012ha avviato un procedimento amministra-tivo di decadenza della concessione dema-niale marittima del porto turistico di Cer-via, procedimento archiviato con succes-sivo atto n. 50903 del 17 settembre 2015,per poi avviare un nuovo procedimento didecadenza con delibera n. 219 del 17novembre 2015;

la legge del 28 dicembre 2015, n. 208,nel disciplinare la materia, ex articolo 1,comma 484, fino al riordino della disci-plina demaniale ha sospeso le procedureamministrative per la « sospensione, re-voca e decadenza », avviate rispetto alleconcessioni demaniali marittime con fina-lità turistico-ricreative, e per le conces-sioni demaniali rispetto alle quali sussi-stano contenziosi sull’applicazione dei cri-teri di calcolo dei canoni (come nel casodella Marina di Cervia);

inoltre in data 27 gennaio 2017 ilGoverno pro tempore ha approvato undisegno di legge recante « Delega al Go-verno per la revisione e il riordino dellanormativa relativa alle concessioni dema-niali marittime lacuali e fluviali ad usoturistico e ricreativo » nel quale si ribadi-sce che tutti i procedimenti di decadenzasono sospesi – si veda il richiamo allalegge del 7 agosto n. 160 del 2016 e allalegge del 28 dicembre 2015, n. 208,comma 484 – fino al complessivo riordinodella materia demaniale;

successivamente in data 8 novembre2016 il comune di Cervia con le determinedirigenziali n. 1446 e n. 1448 ha dichia-rato la decadenza dalle concessioni dema-niali marittime tutte ex articolo 47 codicedella navigazione, sull’assunto del mancato

Atti Parlamentari — 45050 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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adempimento degli oneri concessori. Aseguito dell’impugnazione di tali deter-mine da parte di Marina di Cervia spa, ilTar del Lazio le ha sospese con sentenzadel 13 dicembre 2016 (n. 07921/2016 Reg.Prov. Cau – n. 04198/2016 Reg. Ric.)rinviando la trattazione all’udienza colle-giale del giorno 9 gennaio 2017;

l’11 febbraio 2017 il comune di Cer-via avrebbe rilasciato affido/concessionealla Servimar –:

se sia a conoscenza di quanto espostoin premessa;

se non ritenga di assumere iniziativevolte a chiarire la corretta interpretazionee applicazione della normativa in meritoalla sospensione dei procedimenti ammi-nistrativi di sospensione, revoca o deca-denza delle concessioni demaniali per evi-tare discordanze nell’applicazione deiprincìpi normativi in materia. (5-10686)

* * *

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:

TIDEI. — Al Ministro dell’interno — Persapere – premesso che:

pochi giorni fa si è avuta notizia diun episodio di violenza ai danni di unagiovane ragazza su un convoglio ferrovia-rio partito da Roma in direzione Civita-vecchia;

le cronache riportano di un uomo di68 anni, di origini campane, che duranteil tragitto si è dapprima seduto vicino aduna ragazza per poi cominciarla ad im-portunarla pesantemente, palpeggiandolaparti intime e tentando di baciarla;

una passeggera accortasi di quantostava accadendo è intervenuta in difesadella ragazza subendo anch’essa minacce;

allertate le forze dell’ordine vie tele-fono gli agenti del commissariato di Civi-tavecchia hanno arrestato l’uomo in sta-zione;

nel corso delle indagini è emerso chel’uomo era stato recentemente arrestatoper reati analoghi ed era colpito da ordi-nanza di custodia cautelare in carcereemessa quale aggravamento della prece-dente misura del divieto di dimora;

l’episodio pone ancora una volta l’e-sigenza di un rafforzamento dei controllilungo le tratte ferroviarie ed, in partico-lare, per quella tra Civitavecchia e Romafrequentata giornalmente da migliaia dipendolari –:

quali iniziative Governo intenda as-sumere al fine di potenziare gli organicidella polizia ferroviaria in servizio lungola tratta Roma-Civitavecchia. (5-10687)

Interrogazione a risposta scritta:

PALMIZIO. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

sono passati 5 anni dagli eventi si-smici che nel maggio 2012 devastarono laBassa Padana e, ad oggi, centinaia dicittadini non dispongono delle case lorospettanti, con la costruzione degli edificiprivati ancora in fase di ultimazione;

numerose piccole aziende dei 9 co-muni più colpiti del cratere del sismahanno dovuto cessare l’attività in seguitoai gravi danni strutturali subiti e nonhanno beneficiato ancora della riqualifi-cazione prevista dal percorso di ricostru-zione;

nei comuni più danneggiati del mo-denese, ad esempio (Cavezzo, Mirandola,San Felice sul Panaro, Concordia sullaSecchia, Novi di Modena, Camposanto,San Prospero, San Possidonio e Medolla)alcuni edifici versano ancora in fase diricostruzione o, come nel caso del comunedi Finale Emilia, il municipio non è ancorastato ricostruito;

Atti Parlamentari — 45051 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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centinaia di famiglie, quindi, hannoancora necessità di assistenza da parte delwelfare regionale e locale e dei servizisociali a causa degli ingenti danni (sociali,morali, umani ed economici) subiti;

il 7 febbraio 2017 il prefetto di Mo-dena avrebbe comunicato ai sindaci dei 9comuni, facenti parte del « cratere » col-pito dal terremoto del maggio del 2012,l’imminente arrivo di 220 profughi dacollocare nella cosiddetta « area nord »;

si tratterebbe di una comunicazioneavvenuta nonostante lo stato di emergenzaderivante dagli stessi eventi sismici siastato prolungato fino al 31 dicembre 2018(dal decreto-legge n. 201 del 30 dicembre2015, convertito, con modificazioni, dallalegge n. 21 del 25 febbraio 2016);

a giudizio dell’interrogante, i comunicolpiti dal sisma del 2012 non sono inalcun modo nelle condizioni strutturali edorganizzative di accogliere gruppi di pro-fughi, permanendo a tutt’oggi nel lungo edifficile percorso della ricostruzione post-sisma –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della grave situazione enunciata inpremessa e se trovi conferma l’intenzionedi gravare il percorso della ricostruzionepost-sisma, in ambito pubblico e privato,dell’arrivo di 220 profughi;

se il Ministro interrogato non intendaassumere iniziative per ricollocare le even-tuali risorse previste per l’accoglienza, laricerca di strutture e l’assistenza quoti-diana dei profughi, destinandole all’assi-stenza dei terremotati e di coloro che sonoancora impegnati al ristabilimento dellostatus quo dopo il terremoto del 2012,mantenendo ciò come l’assoluta prioritàfino alla cessazione dello stato di emer-genza in data 31 dicembre 2018, comeprevisto dal decreto-legge n. 201 del 30dicembre 2015 citato in premessa.

(4-15719)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta scritta:

ASCANI. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

come noto, l’articolo 1, comma 622,della legge 27 dicembre 2006, n. 269 esuccessive modificazione e integrazioni,stabilisce che: « l’istruzione impartita peralmeno dieci anni è obbligatoria ed èfinalizzata a consentire il conseguimentodi un titolo di studio di scuola secondariasuperiore o di una qualifica professionaledi durata almeno triennale entro il diciot-tesimo anno d’età »; tale obbligo d’istru-zione è stato peraltro innalzato a decor-rere dall’anno scolastico 2007/2008;

inoltre, l’articolo 1 del decreto mini-steriale 22 agosto 2007, n. 139, recita che:« l’istruzione obbligatoria è impartita peralmeno 10 anni e si realizza secondo ledisposizioni indicate all’articolo 1, comma622, della legge 27 dicembre 2006,n. 296 », così come anche la circolareMinisteriale del 30 ottobre 2010, n. 101, ilcui articolo 1 dispone che « nell’attualeordinamento l’obbligo di istruzione ri-guarda la fascia di età compresa tra i 6 ei 16 anni »;

orbene, il decreto ministeriale 31 di-cembre 2001, n. 481, disciplina l’attività divigilanza sull’adempimento dell’obbligoscolastico in combinato disposto con ledisposizioni di cui alla legge 28 marzo2003, n. 53, e all’articolo 2, comma 1, deldecreto legislativo 14 aprile 2005, n. 76;

nello specifico viene stabilito che allavigilanza sull’adempimento dell’obbligo diistruzione provvedono:

a) il sindaco, o un suo delegato, delcomune ove hanno la residenza i giovaniche, in virtù delle disposizioni vigenti, sonosoggetti al predetto obbligo di istruzione;

b) i dirigenti scolastici delle scuoledi ogni ordine e grado statali e paritarie;

Atti Parlamentari — 45052 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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c) i genitori dei minori o coloro chea qualsiasi titolo ne facciano le veci (e chesono tenuti ad iscriverli alle istituzioniscolastiche o formative);

d) la provincia, attraverso, i serviziper l’impiego in relazione alle funzioni diloro competenza a livello territoriale;

e) i soggetti che assumono, con ilcontratto di apprendistato, i giovani tenutiall’assolvimento del diritto-dovere all’istru-zione e alla formazione, nonché il tutoreaziendale;

dall’esame di tutta la normativa ci-tata, si evidenzia la precisa responsabilitàdiretta dei dirigenti scolastici nel compitodi vigilare sull’adempimento dell’obbligoscolastico degli studenti: questi devonocontrollare che gli alunni iscritti nelle loroscuole frequentino effettivamente e rego-larmente le lezioni e, in presenza di sog-getti a rischio dispersione, sono tenuti aconvocare tempestivamente la famiglia delminore per chiarire le responsabilità deigenitori in ordine all’adempimento dell’ob-bligo scolastico;

a fronte di queste previsioni ordi-namentali, i dati diffusi dall’Istituto na-zionale documentazione innovazione ri-cerca educativa (I.N.D.I.R.E.), e aggiornatia marzo 2016, non sono confortanti: lapercentuale che segna la dispersione sco-lastica (nel cui dato confluisce quellodella violazione dell’obbligo scolastico) èdel 15 per cento. Pur essendo conside-revolmente sceso rispetto al 2009, il datorisulta ancora distante dall’obiettivo pre-fissato a livello europeo: il 10 per centoentro il 2020;

inoltre, i fatti di cronaca recentesegnano un incremento della tendenzaall’evasione scolastica, specialmente nelsud d’Italia dove, nel giro di pochi mesi,sono state inoltrate diverse denunce allaprocura della Repubblica da parte deicomandi della compagnia dei carabinieri edella polizia di Stato –:

quali iniziative intenda adottare percontrastare il fenomeno dell’evasione scola-

stica e garantire il rispetto delle previsioniordinamentali esistenti in materia.

(4-15711)

CIMBRO, LA MARCA, ZAN, MIOTTO,BECHIS e KRONBICHLER. — Al Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:

la prima firmataria del presente atto,quale membro della delegazione pressol’Assemblea parlamentare del Consigliod’Europa, assegnata alla Commissione cul-tura, è rapporteuse del rapporto « Youthagainst Corruption »; la premessa da cuimuove il rapporto è che – in un quadroendemico di corruzione, specie in alcuniPaesi d’Europa, Italia e Grecia in testa –i giovani abbiano un ruolo come agenti dicambiamento;

solo dalle giovani generazioni puòvenire la scossa contro l’apatica rassegna-zione (quando non l’esplicita accettazione)di quella che spesso prende le forme della« corruzione ambientale », vale a dire lanorma di funzionamento del sistema;

le istituzioni democratiche hanno uninteresse strategico a sostenere il ruolo deigiovani, sia attraverso azioni di sensibiliz-zazione, sia attraverso progetti formativiper i giovani, offrendo sostegno finanziarioa progetti da loro elaborati per il contrastodella corruzione negli ambienti a lorofamiliari – ad esempio, quello educativo dicui sono i protagonisti – come vittimestesse della corruzione e, (purtroppo) tal-volta, anche come autori o beneficiaridella corruzione;

in questo sforzo di empowermentdelle nuove generazioni si deve tener contodel ruolo e della diffusione dei socialnetwork, e dunque della necessità di ca-pire come possano essere utilizzati nelmodo giusto;

l’indagine e la raccolta di informa-zioni ha interessato un campione di Statimembri del Consiglio d’Europa consideratitra i più corrotti, secondo le attuali sta-tistiche. Una fact-finding mission è stata

Atti Parlamentari — 45053 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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condotta in Italia nelle giornate del 1o e 2febbraio 2017, alla presenza delle associa-zioni e delle reti giovanili civili impegnatesu questo tema, nonché di rappresentantiparlamentari, delle università e dell’Anac;

il 17 febbraio 2017 si è tenuta unatavola rotonda all’università di Tor Ver-gata organizzata dai promotori del masteruniversitario sull’anti-corruzione, insiemea rappresentanti dell’attivismo civico con-tro la corruzione, e in questa occasione èstato sollevato il quesito sulle eventualipolitiche attuate dal Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca perpromuovere il contrasto dei fenomeni cor-ruttivi, mediante la prevenzione e l’edu-cazione formale e informale ai giovani,coinvolgendo gli stessi come attori dellalotta alla corruzione;

in questi giorni ricorre il 25o anni-versario di « Mani pulite » e molta atten-zione è stata dedicata all’analisi del con-testo attuale che, a dire di molti, non è poicosì radicalmente cambiato –:

quali iniziative siano in atto e qualiin corso di predisposizione per dare im-pulso alla compiuta attuazione dell’arti-colo 1, comma 7, lettere d) ed e) della leggen. 107 del 2015, che prevede quali obiet-tivi formativi prioritari la cittadinanzaattiva e democratica e i comportamentiispirati al rispetto della legalità.

(4-15716)

SBROLLINI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

il consiglio regionale del Veneto haapprovato una legge (legge regionale 21febbraio 2017, n. 6) che dà la prioritànegli asili nido comunali ai bambini i cuigenitori siano residenti in Veneto da al-meno 15 anni. In particolare il consiglioha modificato la legge del 1990 inserendodue nuovi criteri: il primo prevede che,nello stilare la graduatoria che consente diaccedere ai nidi, si dà priorità ai bambiniche sono diversamente abili; il secondostabilisce che ottengono più punti quei

genitori che risiedono da almeno 15 annio che dallo stesso tempo lavorano (Cassaintegrazione guadagni e disoccupazionecomprese) in Veneto. Le nuove regoleapprovate valgono solo per le struttureeducative comunali: in Veneto sono 263(sono 12 quelli statali) sparse in 172comuni. I posti per bambini nelle strutturepubbliche sono 11.550 e sempre nellaregione Veneto sono 8.600 i piccoli da 0 a2 anni inseriti nelle paritarie private;

questo voto rappresenta, secondol’interrogante, l’ennesimo provvedimentofortemente ideologico approvato dal con-siglio regionale Veneto e sostenuto anchedalla giunta del governatore Luca Zaia.Con questa normativa si intende negarel’integrazione, anzi, si cerca di ostacolarla.Questa nuova legge, ad avviso dell’interro-gante, non è solamente sbagliata, è undanno enorme alla ricchezza culturale edeconomica del territorio Veneto;

così facendo si intende implicita-mente creare differenze tra bambini venetie quelli « non veneti »; anche molte fami-glie, già attualmente residenti nella re-gione, si troverebbero discriminate. Taliincentivi, che premiano solamente chi ri-siede e lavora in Veneto da molto tempocreerebbero discriminazione non solo ri-spetto alle famiglie straniere comunitarie oextracomunitarie, ma anche rispetto aqualsiasi famiglia italiana che negli ultimi15 anni abbia scelto di vivere nella regioneVeneto o che desidererebbe farlo in fu-turo;

il testo approvato limita la libertà el’uguaglianza dei cittadini, costruendo in-vece discriminazioni che non possono es-sere accettate. Il Governo può impugnareil provvedimento entro 60 giorni dalla suapubblicazione, così come accaduto recen-temente, sempre in Veneto, con la leggeregionale che definiva il popolo veneto una« minoranza nazionale », prevedendo chead esso spettassero i diritti per le « mino-ranze » stabiliti dalla convenzione quadrodel Consiglio d’Europa;

l’autonomia delle regole che hannogli enti territoriali, in particolare le re-

Atti Parlamentari — 45054 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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gioni, su questioni di carattere ammini-strativo e di graduatorie per l’accesso aiservizi formativi e scolastici non può as-solutamente ledere i diritti fondamentalidi chi vive in Italia;

i deputati del Partito Democraticoeletti in Veneto si opporranno in tutti imodi a questo provvedimento ritenutopropagandistico e discriminatorio –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti esposti e quali siano i suoi orienta-menti in merito;

se il Governo intenda valutare sesussistano i presupposti per sollevare lequestioni di legittimità costituzionale, aisensi dell’articolo 127 della Costituzione,in relazione alla citata legge della regioneVeneto. (4-15727)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta scritta:

PAGLIA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

ad un lavoratore modenese con 30anni di contributi versati da lavoratoredipendente e con successivo cumulo dicontributi afferenti alla gestione separata(provenienti da prestazioni a voucher), converificata possibilità di anticipare il requi-sito da 67 anni a 63 e 7 mesi, la localesede dell’INPS avrebbe negato la colloca-zione in pensione a partire dal 1o gennaio2017, opponendo la mancata maturazionedel diritto;

a seguito di verifica effettuata dalpatronato INCA Cgil, sarebbe stata con-fermata la previsione iniziale, motivatacon il fatto che negli ultimi 4 anni l’ope-raio sia stato pagato a voucher;

la sede dell’INPS di Modena nonsarebbe infatti abilitata all’accredito deicontributi da lavoro a voucher, in attesa diindicazioni da parte della sede nazionale;

è del tutto evidente che, se confer-mata, la notizia sarebbe incredibile, per-ché rappresenterebbe una terribile lesionedel diritto dei lavoratori, che oltre a ve-dersi costretti a lavorare in assenza dicontratto, con la retribuzione affidata a unbuono orario, sarebbero anche privati deldiritto alla pensione;

è inutile aggiungere che anche solouna giornata di pensione negata ad un sololavoratore sarebbe un arbitrio intollera-bile, a fronte di contributi regolarmenteversati –:

se corrisponda al vero che le sediperiferiche dell’INPS non siano autoriz-zate ad accreditare i versamenti contribu-tivi derivanti da voucher;

in caso di risposta negativa, come siintenda intervenire in relazione a quantostarebbe avvenendo presso le sedi dell’Inpsche, come quella di Modena, starebberonegando un diritto ai lavoratori;

in caso di risposta positiva, perchésiano mai state date le opportune e do-verose disposizioni e come si intenda agireper rimediare al più presto a una lacunainaccettabile. (4-15718)

MINARDO. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

i lavoratori Asu della Sicilia svolgonoda anni (circa 20) la loro attività inimpieghi socialmente utili. Ricevono unsussidio dall’Inps molto limitato tramiteuna convenzione effettuata dallo stessoistituto con la regione siciliana;

necessario avviare un percorso distabilizzazione di detto personale e supe-rare le continue proroghe di rinnovo delloro contratto che non possono essere sinedie;

è opportuno, pertanto, trovare unasoluzione efficace ed efficiente per questatipologia di lavoratori attraverso una vera

Atti Parlamentari — 45055 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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e propria stabilizzazione che permetta aglistessi di svolgere la loro attività nel mi-gliore dei modi;

occorre, quindi, favorire la stabiliz-zazione dei precari, Asu che, tra l’altrosono indispensabili per la loro attività, cheviene svolta regolarmente, e per l’acquisi-zione delle competenze maturate nel corsodegli anni –:

quali iniziative intenda adottare, nel-l’ambito delle sue competenze, per avviareun percorso normativo che definisca unquadro di regole certe per la stabilizza-zione dei precari Asu al fine ridare dignitàa questi lavoratori che per anni hannosvolto la loro attività in modo efficiente edefficace. (4-15723)

FRATOIANNI, FASSINA e GREGORI.— Al Ministro del lavoro e delle politichesociali, al Ministro dello sviluppo econo-mico. — Per sapere – premesso che:

il Molise si è battuto per ottenere ilriconoscimento dell’area di crisi indu-striale complessa ex articolo 27 della leggen. 134 del 2012 avvenuto con decreto delMinistero dello sviluppo economico del 7agosto 2015 perché non disponeva di ri-sorse minime per politiche attive del la-voro; vista la mancata firma dell’accordodi programma nazionale, la regione Moliseha adottato il 30 dicembre 2016 la deli-bera n. 638 con cui sottrae parte dei 52milioni di euro stanziati dallo Stato persaldare i pagamenti delle mobilità in de-roga a 2 mila lavoratori molisani per iltriennio 2014-2016, per stornarli sulle po-litiche attive a sostegno dei dipendentidelle aziende in crisi dall’Ittierre allo Zuc-cherificio passando per la (Gam) e lafiliera avicola, attivando in tal modo unoscontro tra lavoratori delle aziende in crisie lavoratori in mobilità;

la regione Molise per il periodo 2007-2013 ha beneficiato di 102 milioni di eurodi fondo sociale europeo POR/FSE orien-tati all’istruzione e al lavoro, nel mentreper il periodo 2014-2020 è stata costrettaa sopportare un taglio di 55 milioni di

euro, vedendosi attribuire 47 milioni dieuro da destinare, quanto a 35 milioni,all’istruzione, alla formazione e al lavoro,e, quanto a 12 milioni, al nuovo obiettivotematico 9 di contrasto alla povertà;

ad oggi si registra la mancata profi-lazione ai sensi del decreto legislativon. 150 del 2015 che impedisce ogni nego-ziazione in sede di predisposizione dell’ac-cordo di programma ex articolo 27 dellalegge n. 134 del 2012; nel frattempo lacelere definizione di tale accordo nazio-nale è di fondamentale importanza perchéstabilisce i fondi aggiuntivi del Governosulle politiche attive e quindi sulla ricol-locazione dei lavoratori, sull’autoimpiego esull’incentivo all’esodo;

Fai, Flai, Uila e Ugl Agroalimentare,unitamente ai lavoratori ed alle rappre-sentanze sindacali unitarie, il 18 febbraio2017 hanno rinnovato l’appello alle istitu-zioni regionali e nazionali e a tutte le forzepolitiche regionali e nazionali, affinché siadoperino fattivamente per ricercare unasoluzione che consenta di concludere po-sitivamente la vertenza per ridare certezzee dignità lavorativa ai dipendenti Gam ealle loro famiglie e, al contempo, rilanciarelo sviluppo economico-produttivo del Mo-lise;

la società Agricola Vicentina, control-lata del gruppo Amadori ed unica aggiu-dicataria dei beni della filiera avicola mo-lisana, ha illustrato durante le varie riu-nioni al Ministero dello sviluppo econo-mico le linee guida del piano industriale,che prevedono un investimento totale dicirca 47 milioni di euro per la riconver-sione e ricostruzione dell’incubatoio, degliallevamenti e del macello, da attuarsiciascuno con delle tempistiche specifiche,ma nell’incontro tenutosi nella giornatadel 15 febbraio 2017, presso il Ministerodello sviluppo economico, tra le organiz-zazioni sindacali, la dirigenza Gam, laregione Molise, e l’amministratore delegatodi Amadori e i vertici della società Agri-cola Vicentina, non è emersa la possibilitàdi un reimpiego integrale di tutti i 280

Atti Parlamentari — 45056 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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lavoratori, né nell’immediato né in pros-simo futuro –:

se si intenda assicurare la presenzadel Ministero del lavoro e delle politichesociali alla riunione in programma il 28febbraio presso il Ministero dello sviluppoeconomico che avrà ad oggetto il prosieguodel confronto tra il gruppo Amadori, ilGoverno, la regione Molise e le partisindacali;

se non si ritenga necessario assumereiniziative per sostenere la ripresa produt-tiva, economica ed occupazionale del Mo-lise attraverso finanziamenti nazionali ag-giuntivi da inserire nell’accordo di pro-gramma sull’area di crisi industriale com-plessa finalizzati prioritariamente allaricollocazione occupazionale dei lavoratoridella Gam, dell’Ittierre e delle impresedell’indotto individuate dalla regione Mo-lise. (4-15724)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazione a risposta scritta:

SIMONETTI. — Al Ministro delle poli-tiche agricole alimentari e forestali, al Mi-nistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

nell’anno 2016 si è registrato unincremento record delle importazioni diriso dall’estero. In Europa, infatti, sonostate importate circa 1.380.000 tonnellatedi riso lavorato – pari al 65 per cento inpiù rispetto alla campagna 2008/2009 –delle quali circa 370 mila dai Paesi menoavanzati (P.M.A.). Il nostro Paese ha unterritorio di circa 237 mila ettari, è ilprimo produttore in Europa e nella filieraoperano 4.265 aziende risicole, nelle qualilavorano circa 5.000 addetti, 100 azienderisiere, delle quali 6 detengono comples-sivamente il 50 per cento del mercato, e ilvolume di affari per il riso lavorato è dicirca 1 miliardo di euro;

la regione Piemonte è la realtà risi-cola più importante nel nostro Paese, inquanto conta circa 70 mila ettari di col-ture di riso, con 1.100 aziende e unaproduzione di oltre 5 milioni di quintali,con una evidente valenza economica per leimprese del territorio;

negli ultimi anni in Piemonte, e pre-cisamente nella provincia di Biella, si sonopersi circa 300 ettari di coltivazione di risoa causa della concorrenza sleale di Paesidel sud est asiatico e dell’Est Europa;

Paesi come la Thailandia, Cambogia eMyammar esportano riso in Europa adazio zero – i dazi all’importazione daquesti Paesi sono stati aboliti nel 2009 –invadendo il mercato italiano e mettendoa rischio le produzioni nostrane, soprat-tutto piemontesi. Il riso importato daiquesti Paesi, oltre ad essere esente da dazi,non è neanche soggetto a tutta una seriedi regole fondamentali per la commercia-lizzazione in Italia;

il riso proveniente dai suddetti Paesidel sud est asiatico è di qualità indica eviene oggi utilizzato nella produzione dirisotti, mettendo, così, a rischio una pre-parazione che oramai era divenuta unprodotto tipico del food made in Italy, inquanto venivano utilizzate esclusivamentevarietà prodotte in Italia. Inoltre, l’arrivodall’estero di riso lavorato indica sta pro-vocando lo spostamento delle semine versola varietà Japonica con gravi squilibri dimercato;

nella provincia di Biella sono circa250 gli addetti del comparto del riso, aiquali si aggiungono un centinaio circa didipendenti di aziende che lavorano perl’indotto ovvero ditte che producono con-cimi, diserbanti e sementi. Nell’ultimo pe-riodo hanno già chiuso 2 aziende e lerestanti 97 sono state costrette a ridimen-sionare gli ettari di superficie coltivabile;

quello che preoccupa e penalizza glioperatori del settore è la mancanza ditrasparenza in etichetta sull’origine delriso come pure l’esenzione dai dazi sulle

Atti Parlamentari — 45057 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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importazioni per il riso proveniente daiPaesi meno avanzati –:

se non intendano assumere iniziativeper rendere applicabile, anche per il risoe per i prodotti a base di riso, la disciplinasull’etichettatura di origine dei prodottiagroalimentari, così come è accaduto peri prodotti lattiero-caseari, e come sta av-venendo, con procedura in corso presso laCommissione europea, per il grano e lapasta, al fine di evitare la chiusura dimolte aziende, soprattutto piemontesi,nonché per tutelare la salute dei consu-matori e preservare e valorizzare il risomade in Italy, che è una realtà per qualità,tipicità e sostenibilità;

se ritengano opportuno assumere leiniziative di competenza in sede di Unioneeuropea per l’attivazione della clausola disalvaguardia, prevista dal sistema di pre-ferenze generalizzate (SPG), per il ripri-stino dei dazi doganali verso i Paesi menoavanzati che esportano riso in Europa e inItalia, purtroppo già negata in passatodall’Unione europea senza una quantifica-zione evidente dei danni, al fine di pre-venire il rischio di ulteriori perdite eco-nomiche per i risicoltori italiani e per dareuna prospettiva di sviluppo del settorerisicolo. (4-15714)

* * *

SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

FEDRIGA e PAGANO. — Al Ministrodella salute, al Ministro per la semplifica-zione e la pubblica amministrazione. — Persapere – premesso che:

è notizia pubblicata su Repubblica.itquella dello svolgimento a Roma, per con-trastare l’enorme ricorso all’obiezione dicoscienza che in molte regioni d’Italiarende sempre più difficile accedere all’a-borto, di un concorso riservato a gineco-logi non obiettori di coscienza, fortementevoluto dal governatore del Lazio;

il concorso, lanciato la primaverascorsa ed oggi concluso, è stato finalizzatoesclusivamente al servizio di interruzionevolontaria di gravidanza, per cui i vinci-tori, secondo quanto previsto all’articolo12 del bando, « verranno assegnati al set-tore del Day Hospital e Day Surgey perl’applicazione della legge 104 »;

dall’articolo di stampa si apprendeche nelle prossime settimane due dirigen-ti-medici dedicati alla legge n. 104 del1992 entreranno nell’équipe di interru-zione volontaria di gravidanza dell’ospe-dale San Camillo Forlanini e non potrannoappellarsi all’articolo 9 della legge, pena illicenziamento;

secondo le dichiarazioni del direttoregenerale dell’ospedale, Fabrizio d’Alba, in-fatti, « se chi ha vinto il concorso faràobiezione nei primi sei mesi dopo l’assun-zione potrebbe rischiare il licenziamentoperché sarebbe inadempiente rispetto alcompito specifico per cui è stato chia-mato », mentre dopo, passato il periodo diprova, il rifiuto a fare interruzioni volon-tarie di gravidanza potrebbe avere comeconseguenza « la mobilità o addirittura lamessa in esubero »;

il concorso « no-obiettori » indettodal San Camillo rappresenta a parere degliinterroganti un delicato precedente a ri-schio di emulazione in altre regioni ita-liane e di cancellazione di un sacrosantodiritto normativamente tutelato e ricono-sciuto, quello all’obiezione di coscienza –:

se e quali iniziative, nell’ambito delleproprie competenze e anche per il tramitedel commissario ad acta per l’attuazionedel piano di rientro dai disavanzi sanitari,il Governo intenda adottare in merito aquanto esposto in premessa, consideratoche, ad avviso degli interroganti, il bandodi concorso di cui in premessa rappre-senta una modalità discriminatoria di re-clutamento del personale, e che, a normadi legge, è prevista la possibilità di cam-biare idea nel corso della carriera lavora-tiva;

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda assumere, in linea generale,per salvaguardare l’obiezione di coscienza

Atti Parlamentari — 45058 — Camera dei Deputati

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che è tutelata e garantita nel nostro or-dinamento e che sarebbe fortemente com-promessa ove potessero verificarsi moda-lità di licenziamento come quello indicatoin premessa. (4-15712)

VALLASCAS. — Al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

il presidio ospedaliero San Giuseppedi Isili, nel territorio dell’ex azienda asln. 8 di Cagliari, dal 1o gennaio 2017 areasocio-sanitaria locale dell’azienda tutelasalute (legge regionale n. 17 del 2016), datempo attraverserebbe una fase di crisi,per effetto delle misure di contenimentodella spesa e di ottimizzazione delle ri-sorse, che progressivamente avrebbero de-terminato, secondo quanto riportano nu-merosi articoli di stampa, un ridimensio-namento del ruolo del presidio;

questa circostanza sarebbe confer-mata dalle disposizioni della regione inmateria di razionalizzazione della reteospedaliera, che avrebbero ridotto la tipo-logia dei servizi offerti, con un declassa-mento da presidio ospedaliero di base apresidio di area disagiata;

a questo si aggiungerebbero nume-rose criticità che avrebbero causato gravidisagi agli utenti: da tempo è stato chiusoil reparto di ostetricia, dal mese di marzodello scorso anno sono chiuse le saleoperatorie, mentre di recente si sarebberoregistrate delle criticità nel reparto didiabetologia;

questa situazione avrebbe determi-nato degli innegabili disagi con gravi rischiper la salute e l’incolumità dei pazienti,oltre a configurarsi come potenziale inter-ruzione di pubblico servizio;

alcuni organi di stampa hanno rile-vato che la chiusura del punto nascitaavrebbe determinato l’insorgere di situa-zioni ad alto rischio per l’incolumità dipartorienti e neonati; riferiscono infattiche « nel comune di Esterzili è nato unbambino in casa, a Nurri invece ne è nato

uno nel tragitto per arrivare in ospedale.Credo che questi esempi facciano capirebene in che situazione ci troviamo »;

la chiusura del blocco operatorio, infase di ristrutturazione, avrebbe determi-nato la chiusura del reparto di chirurgia,con una conseguente riduzione delle atti-vità di erogazione dei servizi che costringei pazienti del territorio a lunghi sposta-mento verso i presidi di Cagliari e Mura-vera;

il 29 gennaio 2017, il quotidianoUnione Sarda ha pubblicato un resocontosulla situazione al San Giuseppe di Isiliriportando la dichiarazione del sindacatodegli infermieri Nursind secondo i quali« In questi giorni si è assistito a indecenticondizioni assistenziali. Pazienti ricoveratiperfino in locali-magazzino vicino a stru-mentazioni diagnostiche e frigoriferi, am-bienti che nulla hanno a che fare con lestanze di degenza. Situazione che si riper-cuote anche sul personale, con gli opera-tori che ricevono ordini di servizi spostan-dosi da un reparto all’altro »;

la deliberazione della giunta regio-nale in materia di razionalizzazione dellarete ospedaliera non prevede la chirurgiagenerale h24 a Isili, circostanza che, se-condo amministratori e popolazioni delterritorio, oltre a comportare un ridimen-sionamento dei servizi offerti, è il segnaledella volontà di una progressiva dismis-sione del presidio;

vista la gravità della situazione, ungruppo di cittadini si è riunito nel Comi-tato sanità bene comune impegnato nellasalvaguardia del presidio sanitario, in con-siderazione della centralità che riveste;

il presidio è punto di riferimento perun ampio territorio, dal Sarcidano, allaBarbagia di Seulo, all’alta Trexenta, aparte della Marmilla, per una popolazionedi circa 45-50 mila abitanti, prevalente-mente anziani; inoltre, si tratta di territoriche distano dai 70 ai 100 chilometri daipresidi sanitari più vicini (Cagliari e Mu-ravera);

Atti Parlamentari — 45059 — Camera dei Deputati

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il ridimensionamento, in un territoriovasto e con una rete viaria vecchia (cherende problematici gli interventi del 118),rischia di privare un’ampia porzione delterritorio sardo di un punto di riferimentoper la salvaguardia della salute, oltre aconfigurarsi, secondo l’interrogante, comepotenziale interruzione di pubblico servi-zio –:

di quali elementi disponga il Governoin relazione a quanto esposto in premessa;

se si intenda promuovere una verificadel comando dei carabinieri per la tuteladella salute in relazione alle critiche con-dizioni di assistenza e di degenza nellastruttura ospedaliera di cui in premessa equali iniziative, per quanto di competenza,si intendano adottare per verificare ilrispetto dei livelli essenziali di assistenzanei confronti di un’ampia porzione dellapopolazione della Sardegna. (4-15721)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:

FEDRIGA. — Al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

la vertenza Almaviva per i lavoratoriromani si è conclusa il 22 dicembre 2016con il licenziamento dei 1666 lavoratoridella sede di Roma (il più grande licen-ziamento collettivo degli ultimi qua-rant’anni);

per gli oltre 800 dipendenti del sito diNapoli, invece, dopo che era stato loroproposto un vergognoso accordo (salva-guardia dell’occupazione con perdita deltrattamento di fine rapporto e la rinunciaagli scatti di anzianità, con una decurta-zione del salario di oltre il 12 per cento il16 febbraio 2017, è stato stipulato un

nuovo accordo la cui approvazione saràora sottoposta a referendum tra i lavora-tori medesimi;

guardando all’evoluzione dei fatti, inquesta partita il ruolo giocato dal Governodesta non poche perplessità;

il 30 maggio 2016, presso il Ministerodello sviluppo economico e in presenza dirappresentanti del Ministero del lavoro edelle politiche sociali, viene sottoscritto unverbale di accordo che chiude una proce-dura di licenziamento per circa 3.000addetti distribuiti sui siti di Palermo, Na-poli e Roma. L’accordo prevede il ricorsoagli ammortizzatori sociali per 36 mesi;

il 3 agosto, Simest, società controllatadalla Cassa depositi e prestiti, acquisisceuna partecipazione azionaria di AlmavivADo Brasil, società che opera nel settore deicall center, per un importo di 50 milioni direal (circa 15 milioni di euro), pari al 5per cento del capitale sociale;

nel mese di settembre, Almaviva, di-sconoscendo l’accordo di maggio, riapre leprocedure di licenziamento annunciandola chiusura dei siti di Roma e Napoli;

il 22 dicembre viene firmato in sedeministeriale un accordo che prevede illicenziamento immediato dei lavoratorioccupati presso il sito di Roma e a fardata dal 1o aprile 2017 di quelli di Napoli,salvo il raggiungimento di un accordo cheriduca il costo del lavoro;

il 16 febbraio 2017, a Napoli, vienesottoscritto un nuovo accordo che, comesopra ricordato, è ora sottoposto al refe-rendum dei lavoratori;

la situazione di cui in premessa, nellaquale a giudizio dell’interrogante è ravvi-sabile un sostanziale conflitto di interesse,ha, di fatto, messo il Governo nella con-dizione di non poter svolgere nel miglioredei modi il proprio ruolo nella gestionedella vertenza –:

se esista una relazione tra la chiu-sura dell’accordo del maggio 2016, privo diriferimenti industriali e che riduceva tem-poralmente il ricorso agli ammortizzatori

Atti Parlamentari — 45060 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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sociali, e la decisione di una società ri-conducibile all’area di influenza del Go-verno di acquisire quote di partecipazionedi una controllata di Almaviva;

per quali motivi si sia scelto di ac-quisire quote di azioni di un call centerbrasiliano;

per quali ragioni, a differenza di tuttigli altri investimenti realizzati da Simest,l’investimento su AlmavivA do Brasil nonsia stato pubblicizzato sul sito, avendoneavuto notizia solo grazie ai media brasi-liani;

come sia stata fatta la valutazione sulprezzo di 15 milioni di euro per il 5 percento del pacchetto azionario, consideratol’esiguo capitale sociale di AlmavivA doBrasil;

se il Governo sia a conoscenza dellospostamento di attività relative a com-messe pubbliche svolte nei siti di Roma eNapoli in altri siti. (4-15713)

CICCHITTO. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

la direttiva per l’efficienza energetica(2012/27/UE) ha individuato alcuni obiet-tivi strategici da raggiungere tramite ladiffusione su larga scala di sistemi elet-tronici di misurazione dell’energia elet-trica, cosiddetti, sistemi « intelligenti »(smart metering) di seconda generazione;

in particolare, la citata direttiva miraa promuovere l’efficienza energetica negliusi finali, aumentando la consapevolezzadei comportamenti di consumo dei clienti,e a favorire la concorrenza nei servizipost-contatore e di messa a disposizionedei dati al cliente e a terze parti designatedal cliente stesso;

il decreto legislativo n. 102 del 2014di recepimento della direttiva di efficienzaenergetica ha affidato all’Autorità per l’e-nergia elettrica, il gas e il sistema idrico

(AEEGSI) la predisposizione delle specifi-che abilitanti dei sistemi di misurazioneintelligenti;

l’8 marzo 2016 l’Aeegsi ha pubblicatola delibera n. 87 che definisce le specifichefunzionali per i contatori intelligenti;

la stessa Aeegsi, nel novembre 2016,con la deliberazione n. 646, ha definito icriteri per il riconoscimento dei costi deisistemi di smart metering di seconda ge-nerazione e le modalità di predisposizionedei relativi piani pluriennali di installa-zione da parte delle imprese di distribu-zione –:

se il Governo possa fornire chiari-menti, per quanto di competenza, circa iconcreti benefici per il cliente finale de-rivanti dall’adozione di questi nuovi si-stemi di misura, con particolare riferi-mento alla possibilità per i cittadini diottenere fatturazioni più precise, tempe-stive e trasparenti;

se il Governo possa fornire informa-zioni, in quanto di competenza, anche inmerito agli effetti sulle bollette dell’energiaelettrica di questo programma di investi-mento. (4-15726)

Apposizione di una firma ad una mozione.

La mozione Rosato e altri n. 1-01508,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 13 febbraio 2017, deve inten-dersi sottoscritta anche dal deputato Co-laninno.

Apposizione di una firmaad una interrogazione.

La interrogazione a risposta orale Bal-delli e Gelmini n. 3-02781, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta del 9febbraio 2017, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Palmieri.

Atti Parlamentari — 45061 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellainterrogazione a risposta in commissionePili n. 5-10678, già pubblicata nell’allegatoB ai resoconti della seduta n. 747 del 23febbraio 2017.

PILI. — Al Ministro della salute, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

un gruppo di pazienti di Iglesiasaffetti da sclerosi multipla ha pubblica-mente denunciato la gravissima situazionelegata alla riduzione del budget alle strut-ture riabilitative del territorio del SulcisIglesiente e non solo;

si tratta di una circostanza che stacomportando la mancata proroga o ilridimensionamento (con la riduzione delleore) dei programmi riabilitativi che, per imalati di sclerosi multipla come per quelliaffetti da altre patologie, sono fondamen-tali per ritardare il più possibile la perditadell’autosufficienza;

si tratta di un servizio di vitale im-portanza, un’ancora alla quale si aggrap-pano i pazienti con la speranza di man-tenere la propria autonomia, seppure giàminata dalla malattia;

i pazienti hanno deciso di rivolgere illoro grido d’aiuto: « non toglieteci questasperanza di contrastare gli effetti dellamalattia, non impediteci di proseguire lariabilitazione mirata a rinforzare la fasciamuscolo scheletrica e farci sentire un po’meno limitati nelle nostre attività quoti-diane. Anche quelle, per voi, più normali »;

si parla continuamente di « riorga-nizzazione sanitaria » e « risparmio »;

per i pazienti colpiti da questa ma-lattia si tratta di una visione distorta einaccettabile;

anche se si ragionasse in terminiragioneristici, a giudizio dell’interroganteinauditi, i pazienti affetti da sclerosi mul-tipla che perdessero la propria autonomianon genererebbero nessun tipo di rispar-mio, che è comunque un concetto depre-cabile così applicato alla salute;

la precoce non autosufficienzaavrebbe ricadute imponenti sulla stessaspesa sanitaria;

è necessario altresì assicurare il fun-zionamento della risonanza negli ospedalidella stessa asl del Sulcis per i pazientiaffetti da sclerosi, considerato che da mesinon è più possibile effettuare nemmenoprenotazioni o si registrano tempisticheinaccettabili rispetto alle esigenze clini-che –:

se non ritenga il Governo di prenderein considerazione questo accorato appelloe – al tempo stesso – di valutare lapossibilità di assumere con urgenza ogniiniziativa di competenza per assicurare ilivelli essenziali di assistenza legati ad ungrave problema sociale e sanitario comequello enunciato. (5-10678)

Ritiro di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritiratodal presentatore: Interrogazione a rispostain Commissione Simone Valente n. 5-09252 del 22 luglio 2016.

Atti Parlamentari — 45062 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2017

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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