atti di controllo e di indirizzodocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed... · 2016....

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596. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: Di Vita .................................... 1-01196 35795 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazioni a risposta in Commissione: Bordo Franco ........................ 5-08224 35799 De Lorenzis ............................ 5-08225 35800 Lorefice ................................... 5-08228 35802 Interrogazioni a risposta scritta: Marcolin ................................. 4-12613 35803 Russo ...................................... 4-12619 35804 Merlo ....................................... 4-12627 35806 Nesci ....................................... 4-12637 35807 Nesci ....................................... 4-12638 35808 Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazione a risposta orale: Beni ......................................... 3-02135 35809 PAG. Interrogazioni a risposta scritta: Segoni ..................................... 4-12621 35810 Merlo ....................................... 4-12630 35810 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta in Commissione: Latronico ................................ 5-08220 35811 Agostinelli ............................... 5-08229 35812 Interrogazione a risposta scritta: Palazzotto ............................... 4-12624 35814 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazioni a risposta scritta: Santelli .................................... 4-12607 35815 Cancelleri ................................ 4-12620 35815 Giulietti ................................... 4-12623 35816 Di Maio Luigi ........................ 4-12628 35818 Di Maio Luigi ........................ 4-12632 35819 Di Maio Luigi ........................ 4-12633 35820 Di Maio Luigi ........................ 4-12634 35820 Economia e finanze. Interrogazione a risposta in Commissione: Pili ........................................... 5-08218 35821 Atti Parlamentari 35793 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 23 MARZO 2016 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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596. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

Di Vita .................................... 1-01196 35795

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Bordo Franco ........................ 5-08224 35799

De Lorenzis ............................ 5-08225 35800

Lorefice ................................... 5-08228 35802

Interrogazioni a risposta scritta:

Marcolin ................................. 4-12613 35803

Russo ...................................... 4-12619 35804

Merlo ....................................... 4-12627 35806

Nesci ....................................... 4-12637 35807

Nesci ....................................... 4-12638 35808

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazione a risposta orale:

Beni ......................................... 3-02135 35809

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:

Segoni ..................................... 4-12621 35810

Merlo ....................................... 4-12630 35810

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Latronico ................................ 5-08220 35811

Agostinelli ............................... 5-08229 35812

Interrogazione a risposta scritta:

Palazzotto ............................... 4-12624 35814

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazioni a risposta scritta:

Santelli .................................... 4-12607 35815

Cancelleri ................................ 4-12620 35815

Giulietti ................................... 4-12623 35816

Di Maio Luigi ........................ 4-12628 35818

Di Maio Luigi ........................ 4-12632 35819

Di Maio Luigi ........................ 4-12633 35820

Di Maio Luigi ........................ 4-12634 35820

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pili ........................................... 5-08218 35821

Atti Parlamentari — 35793 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:Catalano .................................. 4-12625 35822

Zan .......................................... 4-12626 35823

Capodicasa ............................. 4-12631 35825

Liuzzi ...................................... 4-12635 35825

Giustizia.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Capone .................................... 5-08221 35827

Interrogazione a risposta scritta:

Capelli ..................................... 4-12614 35828

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Bernini Massimiliano ............ 5-08216 35829

De Lorenzis ............................ 5-08222 35831

Agostinelli ............................... 5-08232 35832

Cancelleri ................................ 5-08233 35834

Interno.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Fiano ....................................... 5-08230 35837

Martella .................................. 5-08231 35838

Interrogazioni a risposta scritta:

Molteni .................................... 4-12609 35838

Maestri Andrea ...................... 4-12611 35839

Caparini .................................. 4-12612 35841

Ricciatti .................................. 4-12615 35841

Martelli ................................... 4-12618 35842

Brugnerotto ............................ 4-12636 35843

PAG.

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta orale:

Ribaudo .................................. 3-02134 35844

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pili ........................................... 5-08219 35850

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Gnecchi ................................... 5-08217 35853

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Ferraresi ................................. 5-08226 35854

Salute.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Brignone ................................. 5-08215 35856

Vico ......................................... 5-08223 35858

Fabbri ..................................... 5-08227 35860

Interrogazioni a risposta scritta:

Sbrollini .................................. 4-12610 35862

Alberti ..................................... 4-12622 35862

Sviluppo economico.

Interrogazioni a risposta scritta:

Caparini .................................. 4-12608 35863

Piras ........................................ 4-12616 35864

L’Abbate ................................. 4-12617 35864

Di Maio Luigi ........................ 4-12629 35865

Atti Parlamentari — 35794 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

nel 2011 il Parlamento ha appro-vato il decreto-legge 6 dicembre 2011,n. 201, (cosiddetto Salva Italia). L’articolo5 del decreto-legge contiene le indicazioniper la definizione del nuovo ISEE. È inquell’articolo che viene previsto di consi-derare come reddito anche le provvidenzeassistenziali di qualsiasi natura (pensionisociali, indennità di accompagnamento, as-segni di cura ed altro);

in attuazione dell’articolo 5 deldecreto-legge « salva Italia » il Governo hapoi adottato il « Regolamento concernentela revisione delle modalità di determina-zione e i campi di applicazione dell’Indi-catore della situazione economica equiva-lente (ISEE) », di cui al decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri 5 dicem-bre 2013, n. 159, in vigore dall’8 febbraio2014;

si tratta di un provvedimento cheinteressa milioni di cittadini italiani poichéla dichiarazione ISEE (DSU) viene richie-sta per l’accesso a prestazioni sociali age-volate cioè servizi o aiuti economici rivoltia situazioni di bisogno o necessità (solo atitolo di esempio: dalle prestazioni ai nonautosufficienti ai servizi per la prima in-fanzia, dalle agevolazioni economiche sulletasse universitarie a quelle per le rette diricovero in strutture assistenziali, alleeventuali agevolazioni su tributi locali);

lo Stato, pertanto, si trova nell’im-barazzante posizione di dover riconoscerecome voce di reddito e, quindi, di ric-chezza le indennità che esso stesso corri-sponde ai beneficiari sulla base di un’ef-fettiva condizione di svantaggio e che mi-rano al superamento di tale condizione,così come recita l’articolo 3 della Costitu-

zione; un paradosso a cui si è successiva-mente cercato di porre rimedio attraversola previsione di apposite franchigie;

contro il provvedimento le associa-zioni e le federazioni di categoria hannoalzato subito la voce ma senza trovarepiena sponda in Parlamento;

tali disposizioni, invero, hanno in-trodotto il principio secondo cui un sog-getto destinatario delle provvidenze assi-stenziali vedrà innalzarsi la propria fasciareddituale. In questo modo non si è pro-ceduto ad una razionalizzazione nel de-terminare i redditi ma si è di fatto pro-dotta l’esclusione da servizi sociali di fa-miglie a basso reddito, anziani e personedisabili che si sono ritrovati ad esserericonosciuti come ricchi e quindi nonaventi diritto a servizi;

il Tar del Lazio è fortunatamenteintervenuto per affermare che tale nor-mativa fosse da rivedere procedendo allaesclusione delle provvidenze assistenzialinella determinazione del reddito, rime-diando ad un’evidente stortura: il giorno11 febbraio 2015, infatti, il tribunale am-ministrativo ha accolto, pur parzialmente,tre ricorsi presentati delle associazioni dicategoria e delle famiglie di persone condisabilità contro il citato decreto del pre-sidente del Consiglio dei ministri n. 159del 2013;

le tre sentenze modificano parzial-mente l’impianto di calcolo dell’Indicatoredella situazione reddituale, cioè di unadelle due componenti dell’ISEE;

ebbene, l’adito Tar con tre sentenze(Tar Lazio, Sezione I, n. 2454/2015, 2458/2015 e 2459/2015) ha:

a) accolto il secondo motivo diricorso, per l’effetto annullando l’articolo4, comma 2, lettera f) del decreto delpresidente del Consiglio dei ministrin. 159 del 2013, nella parte in cui haincluso, tra i dati da considerare ai finiISEE per la situazione reddituale i trat-tamenti assistenziali, previdenziali ed in-dennitari percepiti dai soggetti portatori didisabilità;

Atti Parlamentari — 35795 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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b) accolto pure il terzo motivo diricorso, annullando così l’articolo 4,comma 4, lettera d) del decreto del pre-sidente del Consiglio dei ministri, soltantonella parte in cui, nel fissare le franchigieda detrarre dai redditi, aveva introdotto« ... un’indistinta differenziazione tra per-sone disabili maggiorenni e minorenni,consentendo un incremento di franchigiasolo per quest’ultimi, senza considerarel’effettiva situazione familiare della per-sona disabile maggiorenne... »;

le pronunce, data la loro imme-diata esecutività, avrebbero avuto il pregiodi favorire gran parte dell’utenza, conl’effetto di diminuire il valore finale del-l’ISEE per l’accesso alle prestazioni age-volate di natura socio-sanitaria;

il Governo ha tuttavia deciso diandare contro tali sentenze, presentandoricorso al Consiglio di Stato, chiedendocontestualmente il congelamento degli ef-fetti nelle more della pronuncia definitiva;

il Consiglio di Stato si è conseguen-temente pronunciato non concedendo lasospensiva agli effetti delle sentenze delTar, di cui veniva ribadita l’immediataesecutività, sancendo l’illegittimità dell’o-perato del Governo per non aver datoapplicazione a quanto stabilito dal Tar;

con sentenza del 29 febbraio 2016(n. 00842/2016) il Consiglio di Stato hainfine respinto il ricorso dell’esecutivocontro le sentenze del Tar del Laziodell’11 febbraio 2015, confermando in totole statuizioni del giudice amministrativo diprime cure;

secondo il Consiglio di Stato, « l’in-dennità di accompagnamento e tutte leforme risarcitorie servono non a remune-rare alcunché, né certo all’accumulo delpatrimonio personale, bensì a compensareun’oggettiva e ontologica situazione d’ina-bilità che provoca in sé e per sé disagi ediminuzione di capacità reddituale. Taliindennità o il risarcimento sono accordatia chi si trova già così com’è in unosvantaggio, al fine di pervenire in unaposizione uguale rispetto a chi non soffre

di quest’ultimo ed a ristabilire una paritàmorale e competitiva. Essi non determi-nano infatti una “migliore” situazione eco-nomica della persona disabile rispetto allapersona non disabile, al più mirando acolmare tal situazione di svantaggio subitada chi richiede la prestazione assistenziale,prima o anche in assenza di essa »;

si legge ancora nella pronuncia delConsiglio di Stato: « Deve il Collegio con-dividere l’affermazione degli appellanti in-cidentali quando dicono che ricompren-dere tra i redditi i trattamenti indennitaripercepiti dalle persone disabili significaallora considerare la disabilità alla streguadi una fonte di reddito – come se fosse unlavoro o un patrimonio – ed i trattamentierogati dalle pubbliche amministrazioni,non un sostegno alla persona disabile, mauna “remunerazione” del suo stato diinvalidità oltremodo irragionevole, oltreche in contrasto con l’articolo 3 dellaCostituzione »;

il Consiglio di Stato ha quindi so-stanzialmente confermato quanto già sen-tenziato dal Tar del Lazio, il quale avevarespinto « una definizione di reddito di-sponibile che includa la percezione disomme, anche se esenti da imposizionefiscale »: in sintesi, le provvidenze econo-miche previste per la disabilità non pos-sono e non devono essere conteggiatecome reddito;

fintantoché il Governo non deci-derà di adeguarsi alle pronunce del Tar edel Consiglio di Stato, modificando final-mente l’articolo 4 del decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri n. 159 del2013, il nuovo ISEE 2015, così comeformulato, deve pertanto ritenersi illegit-timo;

a tal proposito il collegio si èespresso chiaramente: « Non convince in-fine il temuto vuoto normativo conse-guente all’annullamento in parte qua didetto DPCM, in quanto, in disparte ilregime transitorio cui il nuovo ISEE èsottoposto, a ben vedere non occorre certouna novella all’articolo 5 del DL 201/2011per tornare ad una definizione più reali-

Atti Parlamentari — 35796 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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stica ed al contempo più precisa di “red-dito disponibile”. All’uopo basta correggerel’articolo 4 del DPCM e fare opera dicoordinamento testuale, giacché non ilpredetto articolo 5, comma 1 del DL201/2011 (dunque, sotto tal profilo im-mune da ogni dubbio di costituzionalità),ma solo quest’ultimo ha scelto di trattarele citate indennità come redditi »;

il MoVimento 5 Stelle, prestandoascolto alle numerose, più che giustificate,critiche in merito provenienti da tutto ilmondo della disabilità, ha sempre tenutoalta l’attenzione sul tema della necessariariforma dell’ISEE, presentando alla Ca-mera dei deputati e al Senato della re-pubblica numerosi atti parlamentari inmerito, sia di sindacato ispettivo che diindirizzo, da ultimo una mozione in Se-nato (atto n. 1-00532), che non è statacalendarizzata, nonché un emendamento(1-01124/11. Di Vita e altri) alla mozionen. 1-01124 presentata dal deputato Mau-rizio Lupi sulle politiche a sostegno dellafamiglia, che ha ricevuto però il votocontrario della maggioranza dell’aula il 2marzo 2016. Relativamente alle circo-stanze appena citate risulta difficile com-prendere le ragioni per cui il Governoabbia propeso verso una valutazione insenso negativo, dal momento che ogniopzione relativamente al tema di cui sidiscute appare ormai obbligata, vista laprecisa direzione tracciata dalla pronunciadel Consiglio di Stato;

il 17 marzo 2016 è stata altresìapprovata in Commissione VII (Cultura) larisoluzione conclusiva di dibattito n. 8-00175 (Ghizzoni e altri) sul diritto allostudio universitario connesso al nuovo me-todo di calcolo dell’ISEE, con cui, inparticolare, il Governo tenuto conto dellasentenza del TAR Lazio sopra richiamata,si è impegnato ad esplicitare normativa-mente lo scorporo dell’ISEE dell’assegnodi disabilità percepito dal nucleo familiare,nel caso di studenti disabili o appartenentiad un nucleo familiare in cui uno o piùmembri percepiscano tale assegno, nonchéa prevedere interventi compensativi per glistudenti che siano rimasti esclusi dai be-

nefici nell’anno accademico 2015/2016sebbene non avessero modificato le con-dizioni economiche delle famiglie;

da più recenti fonti stampa si ap-prende che, secondo le cifre fornite dalMinistero dell’economia e delle finanze,sarebbero un milione e duecentomila ledichiarazioni ISEE delle famiglie con per-sone disabili falsate dalla impropria inclu-sione dei sussidi ai fini del calcolo delreddito familiare, e che hanno creato ul-teriori difficoltà a queste famiglie che, inmolti casi, non hanno potuto accedere adaltre agevolazioni in virtù di un redditoISEE ingiustamente superiore alla soglia diaccesso;

il Ministro del lavoro e delle poli-tiche sociali Poletti ha assicurato che dopola decisione del Consiglio di Stato saràmodificato il regolamento sull’ISEE perallinearsi a ciò che la sentenza richiede,manifestando tuttavia contrarietà alla pre-visione di eventuali forme risarcitorie o diristoro nei confronti delle famiglie mediotempore danneggiate dal provvedimento inquestione;

secondo le famiglie promotrici delricorso, invece, nella vicenda vi sarebbestato un accanimento da parte del Go-verno, che ben avrebbe potuto applicare lasentenza del Tar in attesa di quella delConsiglio di Stato, ma scegliendo invecedeliberatamente di non farlo, ritengono,abbia conseguentemente procurato danniin alcuni casi molto consistenti;

il ricalcolo dell’ISEE rischia di tra-sformarsi in un vero e proprio caos e,proprio per questo motivo, le associazionidelle famiglie con persone disabili solleci-tano il Ministro del lavoro e delle politichesociali Poletti a convocare un tavolo didiscussione per la modifica della norma-tiva di calcolo dell’ISEE. Un tavolo alquale le associazioni chiedono di parteci-pare per evitare il rischio che, per com-pensare il costo derivante dalla sentenzadel Consiglio di Stato, vengano inasprite lesoglie di accesso ai servizi;

Atti Parlamentari — 35797 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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alla luce di tale sentenza apparetotalmente condivisibile l’affermazionedelle associazioni ricorrenti, le qualihanno affermato con forza che ricompren-dere tra i redditi i trattamenti indennitaripercepiti dalle persone disabili significaconsiderare la disabilità alla stregua diuna fonte di reddito, come se fosse unlavoro o un patrimonio, ed i trattamentierogati dalle pubbliche amministrazioninon un sostegno alla persona disabile, mauna « remunerazione » del suo stato diinvalidità: un dato oltremodo irragionevoleoltre che in contrasto con l’articolo 3 dellaCostituzione;

la decisione del Consiglio di Statoripristina un principio di giustizia, mapone altresì una serie di questioni assairilevanti, prima tra tutte il risarcimentodei cittadini che a causa del meccanismoprevisto dalla normativa ISEE non hannopotuto usufruire dei servizi sociali chesarebbero loro spettati,

impegna il Governo:

ad intraprendere le opportune e im-procrastinabili iniziative, affinché il cal-colo dell’ISEE sia effettuato tutelando isoggetti più deboli della nostra società,quali sono gli anziani malati e i disabili incondizione di gravità, conformemente allacitata sentenza del Consiglio di Stato;

ad assumere iniziative per porre inessere entro il 30 giugno 2016 una com-plessiva riforma del vigente sistema dicalcolo dell’ISEE al fine di pervenire allatotale esclusione delle provvidenze assi-stenziali di qualsiasi natura;

nelle more di un intervento di ri-forma della normativa vigente in confor-mità alla sentenza citata del Consiglio diStato, ad adottare urgentemente iniziativeper definire linee guida applicabili su tuttoil territorio nazionale dirette agli entilocali e agli organi preposti alla ricezionedel modello ISEE e alla definizione del suovalore, indicanti le modalità transitorie dicalcolo da effettuarsi in base alle disposi-zioni normative antecedenti alla riforma

intervenuta con il decreto del presidentedel Consiglio dei ministri n. 159 del 3dicembre 2013;

a procedere ad una ricognizione e aduna quantificazione del valore delle pre-stazioni non erogate a causa delle dispo-sizioni sul sistema di calcolo ISEE censu-rate dal Consiglio di Stato e a fornirnepuntuale comunicazione al Parlamento;

a predisporre celeri interventi com-pensativi o procedure per il risarcimentoimmediato dei cittadini che, a causa dalledisposizioni sul sistema di calcolo ISEEcensurate dal Consiglio di Stato, nonhanno potuto usufruire di prestazioni chesarebbero loro spettate o hanno dovutocontribuire con una compartecipazionepiù alta di quella dovuta;

a convocare un tavolo di discussionecon le associazioni delle famiglie con di-sabili per la modifica della normativa dicalcolo dell’ISEE;

a disporre una specifica informativapubblica tramite i propri canali di comu-nicazione istituzionale, allo scopo di ren-dere a tutti soggetti interessati, ovverocoloro i quali hanno presentato delle di-chiarazioni ISEE non conformi alla citatasentenza del Consiglio di Stato, tutte leinformazioni e i chiarimenti del caso,compresa l’indicazione della procedura daseguire per la corretta compilazione delmodello ISEE.

(1-01196) « Di Vita, Silvia Giordano, Man-tero, Colonnese, Lorefice,Grillo, Baroni, Agostinelli, Al-berti, Basilio, Battelli, Bene-detti, Massimiliano Bernini,Paolo Bernini, Nicola Bian-chi, Bonafede, Brescia, Bru-gnerotto, Businarolo, Busto,Cancelleri, Cariello, Carinelli,Caso, Castelli, Cecconi, Chi-mienti, Ciprini, Colletti, Co-minardi, Corda, Cozzolino,Crippa, Da Villa, Dadone,Daga, Dall’Osso, D’Ambrosio,De Lorenzis, Del Grosso,Della Valle, Dell’Orco, De

Atti Parlamentari — 35798 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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Rosa, Di Battista, Di Bene-detto, Luigi Di Maio, D’Incà,Manlio Di Stefano, Dieni,D’Uva, Fantinati, Ferraresi,Fico, Fraccaro, Frusone, Ga-gnarli, Gallinella, Luigi Gallo,Grande, L’Abbate, Liuzzi,Lombardi, Lupo, Mannino,Marzana, Micillo, Nesci, Nuti,Parentela, Pesco, Petraroli,Pisano, Rizzo, Paolo NicolòRomano, Ruocco, Sarti, Sca-gliusi, Sibilia, Sorial, Spa-doni, Spessotto, Terzoni, To-falo, Toninelli, Tripiedi,Vacca, Simone Valente, Val-lascas, Vignaroli, Villarosa,Zolezzi ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

FRANCO BORDO, GREGORI, FAS-SINA, RICCIATTI, FOLINO, CARLOGALLI, PANNARALE, MELILLA, SANNI-CANDRO e DURANTI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

il 21 marzo 2016 l’amministratoredelegato di Telecom Italia spa rassegnatole proprie dimissioni, la cui efficacia èsubordinata all’approvazione da parte deicompetenti organi sociali dei relativi ter-mini e condizioni;

all’origine del divorzio, le distanzecrescenti con il gruppo Vivendi, che è difatto il nuovo proprietario di TelecomItalia, avendo una quota del 24,9 percento. Entrati nel consiglio di amministra-zione poco prima di Natale, gli uomini diVincent Bolloré, guidati da Arnaud Roy dePuyfontaine hanno progressivamente preso

il controllo del board, riducendo lo spaziodi manovra per Patuano, che è arrivatoalla decisione lasciare, poche ore dopol’approvazione del consiglio di ammini-strazione ai conti consolidati 2015;

come emerso, il casus belli delle di-missioni Patuano pare sia stato la svalu-tazione, imposta dalla maggioranza delconsiglio di amministrazione, ma non pre-vista dall’amministratore delegato per 240milioni della quota in Tim Brasil. Opera-zione con una duplice valenza: da un latostrategica, perché coerente con i desideridei francesi di preparare l’uscita dal Bra-sile per concentrarsi sui contenuti; dall’al-tro societaria, perché equivaleva a riscri-vere il bilancio che Patuano stava presen-tando proprio in quel momento;

le associazioni dei piccoli azionisti einvestitori di Telecom Italia, nonché cen-tinaia di dipendenti dell’azienda, hannomanifestato tutta la loro preoccupazionecirca il proprio futuro, anche attraversouna campagna di protesta direttamenterivolta al Governo;

al riguardo, le tensioni interne alconsiglio di amministrazione sarebbero re-lative proprio alla volontà di Bolloré e diVivendi di innalzare i tagli previsti all’in-terno di Telecom dai 600 milioni di euroal miliardo di euro. Una prospettiva inac-cettabile secondo gli interroganti perchésecondo gli interroganti significherebbemettere a repentaglio i livelli occupazio-nali dell’azienda, cedendo il passo a mi-gliaia di licenziamenti;

inoltre, gli annunciati piani di Vi-vendi per un accordo industriale con Me-diaset, un piano a largo raggio che inglo-berebbe gran parte del mercato televisivoitaliano, se andranno ad intersecarsi conuna nuova Telecom a « trazione » franceserischierebbero di determinare un vero mo-nopolio nel settore delle telecomunica-zioni;

la mancata chiusura dell’operazionedelle torri di Inwit, società appartenente algruppo Telecom, e l’allontanamento diPatuano potrebbero essere, secondo gli

Atti Parlamentari — 35799 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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interroganti, l’indicazione che gli azionistifrancesi stanno già provando ad indiriz-zare la cessione di Inwit ad EiTowers,società di torri che fa riferimento algruppo Mediaset –:

quali iniziative urgenti, anche a ca-rattere normativo, s’intendano avviare persalvaguardare, a fronte degli importanticambiamenti societari occorsi in TelecomItalia spa, i livelli occupazionali e i progettiindustriali di sviluppo in un settore stra-tegico e inerenti ad aspetti di sicurezzanazionale quale quello delle telecomuni-cazioni;

se non si ritenga opportuno valutaredi assumere iniziative normative per raf-forzare gli strumenti di controllo e disoluzione in merito alla sussistenza dieventuali patti o alleanze, anche a carat-tere informale o occulto, volti all’acquisi-zione di quote di monopolio nel settoredelle telecomunicazioni da parte di ununico soggetto economico o, comunque,di soggetti differenti che hanno sottoscrittotali accordi. (5-08224)

DE LORENZIS. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

ENAV è la società a cui lo Statodemanda la gestione e il controllo deltraffico aereo civile in Italia. Nel 1996 futrasformata in ente pubblico economico edè diventata società per azioni nell’anno2001. ENAV è controllata dal Ministerodell’economia e delle finanze che attual-mente detiene il 100 per cento del capitalesociale ed è vigilata dal Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti;

del gruppo Enav fanno parte anche lesocietà Techno Sky, responsabile della ge-stione tecnica, della manutenzione e dellosviluppo hardware/software degli impiantie dei sistemi per l’assistenza alla naviga-zione aerea, ENAV Asia Pacific con sede aKuala Lumpur (Malesia) inaugurata nel2013 con l’obiettivo di migliorare le pre-

stazioni dei clienti del Sudest asiaticoattraverso la fornitura di servizi dedicati eil Consorzio SICTA che realizza progetti diricerca nell’ambito dei sistemi relativi aiservizi di traffico aereo;

l’ENAV assieme ai principali ANSPeuropei, AENA, DSNA, DFS, NATS, Sky-guide e NAV Portugal, è socio fondatoredella società di diritto francese ESSP SAS(European Satellite Services Provider), dicui detiene il 16,67 per cento del capitaleazionario;

alle dipendenze di Enav ci sono circa3.300 dipendenti che salgono a 4.265 se siconsidera l’intero gruppo Enav di cui il 70per cento sono ingegneri, controllori deltraffico aereo, metereologi. In Italia ENAVfornisce i servizi di avvicinamento, decollo,atterraggio dalle torri di controllo di 44aeroporti sul territorio nazionale e i ser-vizi di rotta da 4 centri di controllo d’areadi Brindisi, Milano, Padova e Roma;

dai dati del gruppo Enav riferiti al-l’anno 2014 si apprende che il gruppoabbia avuto ricavi per 835,5 milioni dieuro e un utile netto di 40 milioni di euro;

dalla nota del Ministero dell’econo-mia e delle finanze del 30 ottobre 2015sugli obiettivi d’incasso 2015 si evince chenell’anno 2015 circa 200 milioni di eurosono giunti al Ministero dell’economia edelle finanze dal dividendo straordinarioriconosciuto dall’Enav per esubero di ca-pitale;

il 16 maggio 2014 il Consiglio deiministri ha approvato il testo definitivo deidecreti per la privatizzazione di PosteItaliane e di Enav in cui si prevede all’ar-ticolo 1, l’alienazione di una quota dellapartecipazione detenuta dal Ministero del-l’economia e delle finanze in ENAV spache determini comunque il mantenimentodi una partecipazione dello Stato al capi-tale di ENAV spa non inferiore al 51 percento;

nel suddetto decreto di privatizza-zione di ENAV si prevede come prioritariaun’offerta pubblica di vendita rivolta alpubblico dei risparmiatori in Italia e a

Atti Parlamentari — 35800 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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investitori istituzionali italiani e interna-zionali e, in tal caso, potranno esserepreviste per gli stessi, forme di incentiva-zione tenuto conto anche della prassi dimercato e di precedenti operazioni diprivatizzazione, in termini di prezzo e/o dipriorità in sede di assegnazione. Tuttavia,non è esclusa una trattativa diretta darealizzare attraverso procedure competi-tive;

come si apprende dal sito web delMinistero dell’economia e delle finanze inmerito alle privatizzazioni avviate neglianni Novanta, la principale motivazioneche ha spinto l’Italia ad intraprendere erealizzare un così ampio processo di di-smissione di aziende pubbliche, è statal’esigenza di ridurre in modo consistente ildebito pubblico. Dal 1994 al 2010 le pri-vatizzazioni hanno determinato introiticomplessivi per lo Stato di circa 95 mi-liardi di euro con conseguente risultanteriduzione del debito – passato, in rapportoal prodotto interno lordo, dal 121 percento del 1994 al 106,4 del 2005 – hadeterminato una minore spesa per inte-ressi dell’ordine di 30 miliardi in terminicumulati;

tuttavia, a fronte di una riduzione dispesa di interessi del debito pubblico disoli 30 miliardi di euro, le privatizzazionihanno di contro concorso alla riduzione disovranità nazionale in settori che deter-minano servizi atti anche a garantire idiritti dei cittadini come quelli riferibiliall’energia, alle comunicazioni, ai trasportie a servizi fondamentali come il creditobancario che sono passati al mercato e aiprivati con contestuale aumenti delle speseper la cittadinanza e per le amministra-zioni;

dal comunicato stampa del Ministerodell’economia e delle finanze n. 191 del 29settembre 2015 si apprende che il Mini-stero dell’economia e delle finanze definitola struttura del consorzio di garanzia ecollocamento per l’operazione di aperturaal mercato del capitale di Enav spa con-ferendo a Barclays Capital, Credit Suisse eMediobanca l’incarico di global coordina-

tor e a JP Morgan e Unicredit l’incarico dijoint bookrunner. Il piano delle attivitàprevede che l’operazione possa essere rea-lizzata nella prima metà del 2016, com-patibilmente con le condizioni dei mercati;

il global coordinator è un soggetto checoordina il consorzio di collocamento esegue una società in tutto il processo diofferta dei propri strumenti finanziari sulmercato, mentre il joint bookrunner è unintermediario che raccoglie e accentratutti gli ordini di acquisto/sottoscrizioneproposti dagli investitori istituzionali inmerito ai titoli oggetto di offerta. L’attivitàsvolta dal bookrunner consente di stimarele curve di domanda e di offerta dei titolioggetto di offerta e, in tal modo, contri-buisce a determinare il prezzo di colloca-mento;

JP Morgan è nota per le vicendelegate ai mutui subprime che hanno datoil via alla crisi mondiale e alla manipola-zione del mercato dell’energia negli StatiUniti D’America ed è protagonista anchedello scandalo della London Whale inInghilterra. Inoltre, nel documento da essaredatto « Europe Economic Research » del28 maggio 2013, individua, dal suo puntodi vista, tra le riforme strutturali piùurgenti quelle in termini di riduzione deicosti del lavoro, di aumento della flessi-bilità e della libertà di licenziare, di pri-vatizzazione, di deregolamentazione, di li-beralizzazione dei settori industriali « pro-tetti » dallo Stato. Secondo JP Morgan ilproblema in Europa è legato anche a un« eccesso di democrazia » che andrebberidimensionato lasciando intendere, a giu-dizio dell’interrogante, che le Costituzionidei Paesi del Sud d’Europa, e quindi anchequella italiana – atte a garantire le libertàe i diritti dei cittadini e dei lavoratori –andrebbero accantonate;

Barclays insieme a JP Morgan, ècoinvolta nello scandalo Libor, in meritoalla manipolazione del mercato dei cambiconcordando in anticipo alcune transa-zioni in maniera tale da ricavarne plusva-lenze a scapito dei clienti;

Atti Parlamentari — 35801 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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ai sensi dell’articolo 13, comma 6, deldecreto-legge n. 332 del 1994 modificatodalla legge n. 474 del 1994, il Ministrodell’economia e delle finanze trasmette alParlamento una relazione semestrale sulleoperazioni di cessione delle partecipazioniin società controllate direttamente o indi-rettamente dallo Stato, effettuate nel se-mestre precedente, nella quale sonoespressamente indicati per ogni singolacessione, i proventi lordi, le forme e lemodalità ammesse per il pagamento delcorrispettivo dell’alienazione, i compensiper gli incarichi di consulenza e di valu-tazione e le quote dei proventi lordi de-stinate alla copertura degli oneri e deicompensi connessi alle operazioni di col-locamento e di cessione. Dall’anno 2011non vengono più presentate le relazioni alParlamento;

a detta dell’interrogante risulta in-comprensibile la privatizzazione di ENAV,una società pubblica e fondamentale perla sicurezza dello spazio aereo e delle rottecommerciali dei vettori aerei che non solochiude in attivo i propri bilanci, ma di-stribuisce anche dividendi allo Stato amaggior ragione, perché in questo pro-cesso di privatizzazione sono coinvolti sog-getti come JP Morgan e Barclays che nonsono attendibili a fronte dei problemievidenziati in premessa e per tanto unripensamento della privatizzazione diEnav dovrebbe esser considerato comeprioritario –:

se il Governo, anche alla luce diquanto accaduto per Ferrovie dello Statoitaliane, intenda assumere iniziative perbloccare o rimandare la privatizzazione diENAV;

se il Governo intenda assumere ini-ziative per istituire forme di incentiva-zione alla privatizzazione di ENAV e inquali modalità e termini intendano prov-vedere;

quali siano i motivi per cui dall’anno2011 non risultino più trasmesse al Par-lamento le relazioni sulle privatizzazioniai sensi dell’articolo 13, comma 6, del

decreto-legge n. 332 del 1994 modificatodalla legge n. 474 del 1994 e se intendanoprovvedere alla loro trasmissione.

(5-08225)

LOREFICE, GRILLO, DI VITA, BA-RONI, SILVIA GIORDANO, MANTERO eCOLONNESE. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro dell’economiae delle finanze, al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

secondo l’articolo 34 della Costitu-zione « La scuola è aperta a tutti ». Aldovere statale di istituire, su tutto il ter-ritorio nazionale, scuole di ogni ordine egrado, fa fronte il diritto civico dei citta-dini di accedere liberamente al sistemascolastico. Lo stesso diritto fondamentaleed inalienabile della persona è sancitoanche dall’articolo 26 della Dichiarazioneuniversale dei diritti umani dell’Onu;

al fine di garantire il diritto all’istru-zione a tutti i cittadini, anche a quelliimpossibilitati fisicamente o psichicamentel’articolo 12, comma 2 della « Legge-qua-dro per l’assistenza, l’integrazione socialee i diritti delle persone handicappate »,legge 5 febbraio 1992, n. 104, statuisceche: « È garantito il diritto all’educazionee all’istruzione della persona handicappatanelle sezioni di scuola materna, nelle classicomuni delle istituzioni scolastiche di ogniordine e grado e nelle istituzioni univer-sitarie »;

l’articolo 2, comma 1, della legge 30marzo 1971, n. 118 introducendo la nor-mativa per la frequenza scolastica, stabi-lisce che ai soggetti disabili viene assicu-rato il trasporto gratuito dalla propriaabitazione alla sede della scuola e vice-versa;

nonostante le previsioni normative glistudenti disabili dell’ex provincia di Ra-gusa, oggi Libero Consorzio, non hannopotuto frequentare quasi 2 mesi di scuolaall’inizio dell’attuale anno scolastico acausa della non disponibilità di fondi agaranzia del trasporto scolastico;

Atti Parlamentari — 35802 — Camera dei Deputati

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ripartito il servizio di trasporto sco-lastico nel mese di novembre 2015, adinizio anno 2016 sembravano ripresentarsile prime avvisaglie di disservizio, per cui ilmese scorso il governatore siciliano Cro-cetta ha garantito uno stanziamentostraordinario per l’emergenza e soprat-tutto per assicurare i servizi essenziali, acominciare da quello per l’assistenza spe-cialistica e il trasporto degli alunni disa-bili;

dal 1o marzo 2016 è stato nuova-mente violato il diritto all’istruzione deiragazzi disabili delle scuole medie supe-riori in quanto il servizio di trasporto èstato sospeso costringendo associazioni egenitori a manifestare contro quella cheappare una illegittima violazione di undiritto costituzionale;

solo dopo diversi giorni è ripartito ilprecario servizio che pare verrà assicuratoper circa un mese, e comunque non perl’intero anno scolastico;

il Ministero dell’interno aveva stan-ziato nel mese di agosto 2015 con decreto-legge 19 giugno 2015, n.78, la somma di415.000 euro da destinarsi al trasporto deiragazzi disabili delle scuole medie supe-riori;

con l’interrogazione a risposta imme-diata in Commissione n. 5/06597 svoltasi il8 ottobre 2015 in Commissione affarisociali era già stato esposto tale problemae, in quell’occasione, il Sottosegretario diStato Franca Biondelli aveva riferito che« Per quanto concerne, altresì, i contributi,previsti dal decreto-legge 19 giugno 2015,n. 78, destinati all’assistenza degli alunnicon handicap, il Ministero dell’interno hareso noto che al predetto Libero consorziocomunale verrà destinata una quota dicirca 415 milioni di euro. Si rappresenta,inoltre che è stato predisposto il decretodel Presidente del Consiglio dei ministrinecessario per l’assegnazione delle pre-dette somme e che attualmente tale de-creto è alla firma delle Amministrazionicoinvolte »;

qualche giorno dopo lo svolgimentodell’interrogazione in Commissione, in

considerazione dell’urgenza e del disagioche stanno vivendo tanti ragazzi disabili,la prima firmataria del presente atto hasollecitato la Presidenza del Consiglio deiministri affinché venisse apposta la firmaal decreto del Presidente del Consiglio deiministri prima possibile;

il 10 dicembre 2015 la Presidenza delConsiglio dei ministri rispondeva all’inter-rogante che « il decreto è stato bollinato indata 1o dicembre scorso ed ora è allafirma del concertante Ministro dell’econo-mia. Possiamo pertanto ritenere che sia diprossima adozione »;

secondo quanto riferito dai funzio-nari della ex provincia di Ragusa lasomma stanziata dal decreto legge 19giugno 2015, n. 78 non sarebbe ad oggistata effettivamente assegnata –:

se non si ritenga opportuno assumereiniziative per accelerare i passaggi buro-cratici al fine di assegnare il prima pos-sibile le somme stanziate 7 mesi fa aglienti che ne hanno fatto richiesta e con-seguentemente garantire a tutti il dirittocostituzionale allo studio, consentendo atanti ragazzi disabili di poter frequentareregolarmente la scuola. (5-08228)

Interrogazioni a risposta scritta:

MARCOLIN. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro per gli affariregionali e le autonomie, al Ministro per lasemplificazione e la pubblica amministra-zione, al Ministro dell’economia e dellefinanze, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

sembra essere oramai al collasso lasituazione finanziaria in cui versa la pro-vincia di Vibo Valentia;

dalle stesse dichiarazioni delle istitu-zioni provinciali emerge una situazionefinanziaria dell’ente gravissima e, oltre chedal dissesto, lo sconforto maggiore pro-viene dalla sensazione di una improbabilevia d’uscita;

Atti Parlamentari — 35803 — Camera dei Deputati

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i dipendenti, da diversi mesi senzaretribuzione, da quattro anni in sofferenzaper i continui ritardi nei pagamenti, im-possibilitati ad espletare proficuamente ilproprio lavoro per mancanza di risorsefinanziarie e strumentali, in un territoriogià martoriato da una profonda crisi eco-nomica e sociale, si trovano quotidiana-mente ad affrontare situazioni al limitedella disperazione;

in questo quadro desolante, questilavoratori, che dignitosamente, continuanoa svolgere, pur con le enormi difficoltà, illoro lavoro, sono nuovamente in protestaper il mancato pagamento degli ultimiquattro mesi di stipendio e, sono tornatiad occupare, le sedi del Monte dei Paschidi Siena, tesoreria dell’ente. Così, il 14marzo 2016 un gruppo di dipendenti si èrecato presso la sede dell’istituto di creditoper reclamare il pagamento delle mensilitàarretrate. In banca sarebbero infatti di-sponibili alcune somme per la correspon-sione della paga di dicembre 2015, nonancora versate ai dipendenti. La tesoreriaha fatto però sapere di non poter proce-dere al pagamento, poiché con tali fondidovranno prima essere pagati i mutuicontratti dalla provincia con gli istituti dicredito. La delegazione di lavoratori si è aquesto punto recata nel municipio citta-dino per chiedere al comune di versare alpiù presto alla provincia le somme deri-vanti da tari e suap. La provincia sembravantare infatti diversi crediti, per oltre unmilione di euro;

la protesta, poi, si è spinta sino aCosenza dove una delegazione di lavora-tori, nel corso della visita del Presidentedel Consiglio Renzi in Calabria nei giorniscorsi, ha incontrato il sottosegretarioLuca Lotti e il Ministro Graziano Delrio;

da notizie di stampa si è appreso chedopo aver ascoltato della situazione disa-strosa in cui versa attualmente l’ente, ilMinistro Delrio avrebbe comunicato ailavoratori che i fondi statali, in credito allaprovincia dal 2015, presto saranno trasfe-riti, permettendo il pagamento di tutte lemensilità dovute ai dipendenti –:

quali iniziative, per quanto di com-petenza, i Ministri interrogati abbiano in-tenzione di porre in essere al fine di darecertezze ai lavoratori in questione in me-rito alle mensilità arretrate;

quali iniziative, per quanto di com-petenza intendano intraprendere per dareuna continuità lavorativa a queste personeanche prevedendo strumenti di mobilità alfine di salvaguardare le professionalitàacquisite. (4-12613)

RUSSO e CATANOSO. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri, al Ministro pergli affari regionali e le autonomie, al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

nel corso del question time svoltosi l’8agosto 2015, in risposta all’interrogazionen. 3-01597, il Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del marerispose che la questione delle ecoballe (...)è una vera e propria emergenza ambien-tale; va dunque risolta in maniera efficace,in collaborazione con tutte le forze poli-tiche e i soggetti interessati, andando oltrela mera contestazione. A seguito dell’e-mergenza rifiuti, che ha interessato laregione Campania – ricordo – tra il 2000e il 2009, sono stati accumulati circa 5milioni di tonnellate di rifiuti tritovariati,suddivisi in circa 4 milioni di ecoballe,stoccati in 22 siti, la cui gestione è affidataa società provinciali, che provvedono an-che a corrispondere i canoni di locazioneper gli 11 siti di proprietà privata. Il costocomplessivo della gestione è di circa 16milioni di euro annui, come lei ricordava.La mancata rimozione delle ecoballeespone, oltre che ad un impatto sull’am-biente e sulla salute, al possibile paga-mento di una sanzione, che potrà essereerogata all’Italia dalla Corte di giustiziadell’Unione europea per inadempimentodegli articoli 4 e 5 della direttiva 2006/12/CE, relativa alla gestione dei rifiutinella regione Campania. Le cifre indivi-duate dagli interroganti possono essereconsiderate indicativamente plausibili. Lasituazione ovviamente non riguarderebbe

Atti Parlamentari — 35804 — Camera dei Deputati

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solo le ecoballe, ma anche l’inadempi-mento della regione Campania nella ge-stione del ciclo dei rifiuti. Credo che lasoluzione del problema debba rispettarealcuni principi condivisi: l’eliminazione deipericoli per l’ambiente; il contenimentodei tempi dello smaltimento e messa insicurezza per contenere la penalità; laminimizzazione dei costi e, non per ultimoper importanza, l’accettabilità sociale dellascelta, operata in condivisione con la re-gione. Gli uffici del Ministero hanno in-dividuato una serie di ipotesi tecniche perlo smaltimento delle ecoballe. Queste mi-sure sono attualmente oggetto di un con-fronto con gli uffici dell’Unione europea.Ne cito alcune: la realizzazione di unimpianto di termovalorizzazione dedicatonel comune di Giugliano. Tale soluzionerichiede tre anni per la costruzione del-l’impianto e circa 14 anni – cioè fino al2033 – per il completo smaltimento delleecoballe e sconta le perplessità della po-polazione residente. Vi è poi l’ipotesi dismaltimento presso impianti di termova-lorizzazione, esistenti in Italia e all’estero,con un costo di circa 800 milioni di euroe una durata di circa dieci anni. Cometerza soluzione, vista la notevole diffe-renza esistente tra i diversi siti di stoc-caggio, è possibile ipotizzare un approcciodiversificato in rapporto alle dimensionidei siti. Per quello più grande si prevedela messa in sicurezza permanente deirifiuti, così come già avviene in altri Paesidi Europa, per esempio in Germania. Ilsito di stoccaggio sarebbe trasformato inuna discarica a norma, con impermeabi-lizzazione della falda, captazione del bio-gas prodotto e copertura delle ecoballe construtture definitive e destinato sia perscopi sociali che per la produzione dienergie rinnovabili. »;

il 10 agosto del 2015, il governo dellaregione Campania approvava una deliberacon la quale stabiliva che le « ecoballe »saranno aperte e saranno recuperati imateriali riciclabili, il resto verrà bruciatonei cementifici o usato come copertura perle cave dismesse. Il 12 per cento delleecoballe sarà invece bruciato in inceneri-tori fuori regione. Previsto anche il poten-

ziamento degli STIR di Giugliano e Cai-vano;

il piano della regione Campaniaavrebbe previsto una divisione dei 5,5milioni di tonnellate di ecoballe da smal-tire in base ai depositi dove sono conser-vate ormai da oltre 15 anni. Gli interventipiù importanti riguardano le ecoballe deisiti di Giugliano e Villa Literno (4,4 milionidi tonnellate) e Caivano (409 mila tonnel-late). Il piano prevede che le ecoballe sianoaperte e venga recuperato tutto il mate-riale differenziabile (plastiche e metalli),una quantità che i tecnici della regioneCampania stimano nel 40 per cento dellamassa complessiva. Ciò che resta saràimpiegato o come riconfigurazione dellecave dismesse o dei territori che necessi-tano di riconfigurazione morfologica, op-pure smaltito nei cementifici come com-bustibile solido secondario (CSS) che è unprodotto derivante dal processo di lavora-zione dei rifiuti urbani considerati nonpericolosi e viene considerato « rifiuto spe-ciale » in base al Testo Unico Ambientale(decreto legislativo n. 156 del 2008;

l’apertura delle balle, il recupero deimateriali differenziabili ed il trattamentodella frazione residua sarà effettuato negliSTIR di Giugliano e Caivano. I due im-pianti, fondamentali per la gestione delciclo dei rifiuti ordinario della provincia diNapoli, saranno potenziati con nuove lineededicate esclusivamente al trattamentodelle ecoballe. Nell’impianto di Giuglianosaranno trattati i 2,3 milioni di tonnellatedi balle depositate a Taverna del Re,mentre in quello di Caivano saranno trat-tate complessivamente 2,5 milioni di ton-nellate di balle attualmente conservate neidepositi di Villa Literno e Caivano. Pergarantire che il sistema degli impianti noncollassi a causa della mole di lavoro do-vuta al trattamento delle ecoballe, saràpotenziato l’impianto STIR di Tufino chesgraverà gli STIR di Giugliano e Caivano diuna parte dei rifiuti ordinari che quoti-dianamente lavorano;

oltre allo smaltimento nei cementificie nel riempimento delle cave, il piano per

Atti Parlamentari — 35805 — Camera dei Deputati

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le ecoballe della regione Campania pre-vede una terza azione: lo smaltimento diuna quota di ecoballe negli inceneritorifuori dalla regione Campania. Si tratta,secondo le stime dei tecnici, del 12 percento del totale delle ecoballe che sonoattualmente conservate nei depositi piùpiccoli disseminati nella regione: Casal-duni, Fragneto Monforte, Capua, Marcia-nise, Santa Maria la Fossa, San Tammaro,Marigliano, Terzigno, Avellino, Nocera In-feriore, Battipaglia, Persano ed Eboli;

ad oggi, non si hanno notizie circa larealizzazione concreta di questo piano perlo smaltimento delle ecoballe, anzi, leuniche certezze sono i crediti inesigibiliche vanta la gestione commissariale neiriguardi delle amministrazioni locali paria 314 milioni di euro, i 221 milioni di eurodi debiti accertati in carico alla gestionecommissariale e la spesa in affitti dellepiazzole che ospitano le ecoballe pari adalmeno 240 milioni di euro per i prossimi11 anni;

questa vera e propria bomba ambien-tale, a cui si aggiunge il mancato sviluppodella raccolta differenziata, sta per scop-piare sulla pelle dei cittadini campani enecessita dell’intervento risolutore ed ur-gente da parte del Governo;

a giudizio degli interroganti, l’incene-ritore di Acerra è già arrivato al limite delsuo utilizzo sia per la gestione dei rifiutiprodotti correntemente, sia per la brucia-tura di una parte delle ecoballe prove-niente dalla cosiddetta « emergenza ri-fiuti » degli anni scorsi che attendono diessere smaltite, ovverossia bruciate, e nonsi dovrebbe prevedere che l’inceneritoredebba svolgere ulteriori e più gravosi com-piti;

la popolazione che risiede nel com-prensorio del comune di Acerra ha giàsubito abbastanza in termini di mancatodiritto alla salute e d’impatto ambientale acarico del suo territorio, per poter anche,solo immaginare di aumentare il caricodell’inceneritore;

a giudizio degli interroganti, una po-litica concreta e positiva che agevoli, fa-

vorisca ed incrementi la percentuale diraccolta differenziata deve vedere coinvoltitutti i soggetti, pubblici e privati, nelraggiungimento di questo importanteobiettivo;

si deve passare dalla gestione deirifiuti intesa come costo per la collettivitàe per l’ecosistema ad una gestione intesacome valorizzazione di una risorsa collet-tiva –:

quali iniziative di competenza in-tenda adottare il Governo per risolvere leproblematiche esposte in premessa.

(4-12619)

MERLO e BORGHESE. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri, al Ministro degliaffari esteri e della cooperazione interna-zionale. — Per sapere – premesso che:

è oramai sotto gli occhi del mondointero la drammatica situazione econo-mica e sociale in cui versa oggi il Ve-nezuela;

questo stato di cose comporta enormiproblemi di sicurezza per la popolazione,compresa la nutrita comunità italo ve-nezuelana;

nel Paese risiedono 150.000 conna-zionali, più mezzo milione di discendenti;

dalle notizie pubblicate sui medialocali si evince che gli italiani residenti inquesto Paese spesso sono intimoriti daicriminali e non denunciano, pertanto, tuttii casi di rapimento che accadono pertimore di essere assassinati;

lo Stato non dispone di strumentisufficienti per proteggere i connazionalidalla criminalità organizzata;

una lunga serie di delitti e sequestri— sembra oltre un centinaio all’anno – siregistra ai danni dei cittadini italiani re-sidenti in Venezuela, noti anche comerapimenti lampo, alcuni dei quali, pur-troppo, si sono risolti drammaticamentecon la morte violenta del sequestrato;

Atti Parlamentari — 35806 — Camera dei Deputati

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i ripetuti incontri istituzionali tra leautorità italiane e venezuelane, realizzatinell’ottica del rilancio delle relazioni diaiuti bilaterali, non hanno sino ad oraprocurato un sostanziale intervento riso-lutivo delle problematiche con le quali èchiamata a confrontarsi la collettività ita-liana residente in Venezuela, in particolaresotto il profilo della sicurezza;

la presenza di un « esperto antise-questri », in ambasciata, è stata di grandeaiuto in passato, intervenendo in situazionidelicate con grande professionalità e af-fiancando le famiglie colpite dalla crimi-nalità;

con la riduzione drastica dei fondi,questa figura è stata eliminata, privandocosì la comunità italiana di un serviziofondamentale sia dal punto di vista ope-rativo, nelle trattative con i criminali, chedal punto di vista dell’assistenza agli ita-liani familiari delle vittime di (La Voce del13 agosto 2007 – sequestro Doriana Roccae Mercedes Montiel in Pardi, evidenzia chele stesse sono tornate a casa sane e salve.Loreto Rocca, padre di Doriana ringrazia:« ...L’esperto dell’Ufficio Antisequestro del-l’Ambasciata d’Italia. Ci è stato semprevicino. Ci ha consigliato; ci ha aiutato asuperare i momenti di paura. Insomma,per noi è stato un vero e proprio “angelocustode” »);

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda mettere in atto per coadiu-vare le azioni delle autorità venezuelanevolte a proteggere la collettività italiana,date le dimensioni assunte dal fenomenodei sequestri negli ultimi tempi;

se si intendano assumere iniziativeper ripristinare in maniera urgente pressol’ambasciata di Caracas la figura dell’e-sperto antisequestri, la cui azione in pas-sato si è dimostrata efficace per i criminiin cui sono coinvolti i nostri connazionali;

se non si ritenga opportuno interve-nire presso le autorità venezuelane affin-ché, per la questione dei « sequestrilampo », ci possa essere una collabora-zione tra Venezuela e Italia, semmai anche

valutando se sussistano i presupposti perla costituzione di una « task force nazio-nale », costituita da rappresentanti delleistituzioni e delle forze dell’ordine, dainviare in missione in Venezuela, con loscopo di favorire tutti gli interventi neces-sari e di stare vicino alle famiglie vittimedi questi delitti per dimostrare che l’Italianon si ricorda degli emigrati soltanto nellecommemorazioni ufficiali, ma è presentesoprattutto nei momenti di difficoltà comequesti. (4-12627)

NESCI. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro della salute, al Mini-stro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

secondo quanto si legge a pagina 10de « Il Quotidiano del Sud » di lunedì 21marzo 2016, ci sarebbe un nuovo presuntocaso di malasanità in Calabria, su cui orastarebbe indagando anche la procura diCatanzaro;

nel succitato articolo, a firma TeresaAloi, si legge infatti che un uomo di 51anni, catanzarese, « è deceduto dopo tregiorni trascorsi tra ospedale e GuardiaMedica »;

secondo quanto raccontato, « la suaagonia era iniziata con dolori forti all’ano– e stipsi cronica. Un quadro clinico chelasciava supporre che l’uomo soffrisse diemorroidi. Una prima visita chirurgica,accertamenti radiologici, il 6 marzoscorso, e poi l’invito dei medici ospedalieria farsi visitare dal proprio medico peraccertamenti »;

le condizioni della vittima, SalvatoreTalarico, tuttavia non miglioravano: « Il 10marzo, oltre al dolore nella zona rettale,l’uomo aveva cominciato ad accusare dif-ficoltà respiratorie. Altri farmaci, nuoveprescrizioni sanitarie e di nuovo rispeditoa casa. Ma le sofferenze erano aumentatee a quelle già in atto si era associato ancheil tremore »;

stando ancora a quanto raccontatodalla giornalista de « il Quotidiano del

Atti Parlamentari — 35807 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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Sud », il 14 marzo Talarico si recavanuovamente dalla Guardia medica e ilgiorno dopo, 15 marzo, tornava all’ospe-dale Pugliese, per la terza volta in pochigiorni;

questa volta, tuttavia, l’uomo venivaportato dal pronto soccorso al reparto dichirurgia e da lì, dopo poche ore, diret-tamente nel reparto di Rianimazione:« Broncopolmonite acuta bilaterale e in-sufficienza renale e non emorroidi, questavolta la diagnosi », scrive ancora TeresaAloi;

la situazione, a questo punto preci-pitava: « Uno dei polmoni non funzionapiù e l’altro lo fa solo a metà. Alle 1,10 del17 marzo la telefonata che getta nel dolorela famiglia: Salvatore Talarico non c’èpiù »;

a parere dell’interrogante tali vicendenon possono prescindere da un’analisidella grave carenza di personale medico esanitario e dei posti letto che si registranoin Calabria;

tali carenze, ovviamente, sono causadi pesanti sofferenze dell’utenza;

in una situazione di tale gravità nonmancano, pertanto, anche i casi di mala-sanità, come già denunciato nell’interro-gazione a risposta scritta n. 4-01564 nellaquale si raccontava della morte del signorCesare Ruffolo, affetto da 24 anni daleucemia linfatica cronica, il quale venivaricoverato presso reparto cosiddetto « Va-lentini » dell’ospedale « Annunziata », lì ri-cevendo una trasfusione di sangue errata,rivelatasi letale per l’anziano signore;

in quest’occasione, oltre ai casi giàsummenzionati, si ricordano le interroga-zioni n. 4-07916 riguardante una signoraquasi novantenne completamente abban-donata all’ospedale di Crotone, n. 4-07323,riguardante il signor Nicola Guarna, mortoa causa di soccorsi tardivi all’ospedale diVibo Valentia, n. 4-07674 riguardante lasignora Santina Cortese, anche lei vittimadella negligenza del suo medico curante edella struttura ospedaliera, ancora dell’o-spedale di Vibo Valentia;

a parere dell’interrogante, è evidenteche un tale stato dell’arte pregiudichi ilpieno rispetto del diritto alla salute sancitodall’articolo 32 della Costituzione –:

quali iniziative di competenza inten-dano intraprendere per assicurare i livelliessenziali di assistenza in Calabria;

se il Ministro della salute non intendapromuovere iniziative ispettive per far lucesu quanto accaduto e su eventuali criticitàorganizzative e cliniche delle strutturecoinvolte. (4-12637)

NESCI. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro della salute, al Mini-stro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

sul portale della testata giornalistica« Il Quotidiano del Sud », si legge, in unarticolo di Nicola Costanzo pubblicato indata 22 marzo 2016, che « la Procura dellaRepubblica di Vibo sta indagando su unamorte sospetta avvenuta all’ospedale diVibo Valentia »;

l’articolo informa che la vittima è« una donna di Rombiolo, Domenica Man-daradoni, 40 anni compiuti a febbraioscorso, spirata ieri sera al nosocomio delcapoluogo, che aveva avvertito forti maloridovuti alla febbre probabilmente causatada un virus intestinale »;

la donna « venerdì – racconta l’arti-colo succitato – era stata trasportata alPronto Soccorso dello ″Jazzolino″ da doveera stata dimessa in giornata, ma ierimattina la seconda crisi e il nuovo tra-sporto, questa volta d’urgenza, nuova-mente alla postazione di prima emergenzasanitaria vibonese »;

l’articolo prosegue: « In serata, versole 22,30, il dramma. Il suo cuore hasmesso di battere. Il marito, NazzarenoSangeniti, ha sporto immediata denunciaalla Squadra Mobile di Vibo che ha prov-veduto, quindi, a sequestrare la cartellaclinica e la salma della giovane mammache lascia anche due figli. Sulla vicendaanche l’Asp avrebbe aperto un’inchiesta

Atti Parlamentari — 35808 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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interna per verificare compiutamente ilprotocollo adottato nell’episodio, con ildirettore sanitario facente funzioni Miche-langelo Miceli in queste ore sta prepa-rando una relazione da far pervenire sultavolo del direttore generale Angela Cali-giuri. Sulle cause esatte della morte biso-gnerà attendere l’esito dell’esame autop-tico che dovrebbe essere disposto, su in-dicazione del magistrato di turno, nellagiornata di domani, ma è anche plausibileritenere che si rendano necessari ulterioriapprofondimenti clinici. Restano i tantidubbi e l’amarezza per una giovane vitaspezzata a soli 40 anni »;

il resoconto giornalistico rappresentauna dinamica che va approfondita anchedal Ministero della salute –:

se siano a conoscenza dei fatti rias-sunti;

se, con urgenza, il Ministro dellasalute non intenda promuovere iniziativeispettive, come accaduto in casi analoghi,per far luce su quanto accaduto e sueventuali profili critici sul piano organiz-zativo e clinico. (4-12638)

* * *

AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta orale:

BENI. — Al Ministro degli affari esteri edella cooperazione internazionale. — Persapere – premesso che:

il Cairo Institute for Human RightsStudies è una delle maggiori organizza-zioni indipendenti per i diritti umani ac-creditata presso le Nazioni Unite, checoordina il Forum nazionale delle orga-nizzazioni non governative egiziane per idiritti umani con sedi al Cairo, Tunisi,Bruxelles e Ginevra;

nei giorni scorsi due esponenti dellostaff del Cairo Institute avrebbero ricevutoun mandato a comparire davanti al giu-

dice investigativo per un’inchiesta del 2011avente ad oggetto il divieto legale di rice-vere fondi dall’estero, in quanto conside-rato dalla legge egiziana come un tradi-mento dell’interesse nazionale;

la maggior parte dei progetti delleorganizzazioni non governative egiziane èfinanziata da fondi internazionali prove-nienti da altre organizzazioni, da istitu-zioni europee o da agenzie Onu;

recentemente, in relazione al caso diGiulio Regeni, il Cairo Institute aveva ela-borato un importante report sull’aumentodelle torture, delle sparizioni forzate, deimorti in stato di detenzione e sulla re-pressione contro chiunque difenda i dirittiumani in Egitto;

questa è solo l’ultima di una serie diintimidazioni e di atti repressivi che sisarebbero susseguiti negli ultimi tempi neiconfronti di chi in Egitto difende i dirittiumani;

infatti, secondo le organizzazioni so-ciali per i diritti umani, solo a novembre2015 sarebbero stati registrati 49 casi ditortura e un aumento esponenziale dellesparizioni forzate;

le torture e le sparizioni forzate rap-presentano una grave minaccia per lasicurezza nazionale egiziana;

di fronte ai continui attacchi, alleintimidazioni, alle torture e ai gravissimicrimini commessi in Egitto nei confrontidi chiunque provi a difendere i dirittiumani, è necessario che le istituzioni eu-ropee e internazionali si adoperino percontribuire a garantire la giusta prote-zione alla società civile egiziana, denun-ciando in ogni sede possibile simili bar-barie –:

alla luce di quanto espresso in pre-messa, in che modo si intendano denun-ciare gli atti repressivi e intimidatori subitidalle organizzazioni indipendenti per idiritti umani nelle sedi di relazione bila-terale con il Governo egiziano;

se siano già state denunciate al Con-siglio dei diritti umani dell’Onu le restri-

Atti Parlamentari — 35809 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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zioni, gli atti normativi e le procedureamministrative contro la società civile, alfine di garantire alla stessa la giusta pro-tezione e la sicurezza dell’intera regione.

(3-02135)

Interrogazioni a risposta scritta:

SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE,BECHIS e TURCO. — Al Ministro degliaffari esteri e della cooperazione interna-zionale, al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

il 13 marzo 2016 si è verificato unpericoloso incidente sulle coste delle isoleKerkennah, nella regione di Sfax in Tu-nisia, che ha causato uno sversamento dipetrolio in mare, quindi un problemaecologico molto grave che deve essererisolto il più rapidamente possibile;

la stampa italiana ne ha parlato pocoe con notizie contrastanti, poiché le pochefonti a disposizione non riportano notizieunivoche;

problemi ambientali si sono comun-que verificati sin dall’inizio dell’attività ditrivellazione nel golfo di Gabes perchél’inquinamento collegato alle attivitàestrattive ha fatto diminuire drasticamenteil numero delle spugne esistenti nell’area eil pescato;

il Ministro dell’ambiente, Nejib De-rouiche, ha viaggiato per la zona e hachiesto al governatore di Sfax di indireuna riunione d’emergenza della Commis-sione ambiente regionale per organizzarele operazioni di bonifica e per chiarire lecause della perdita. Anche il procuratoredel primo tribunale di Sfax, informatodell’incidente, ha iniziato un’indagine peraccertare le cause e per individuare iresponsabili;

come detto, l’incidente è stato prati-camente ignorato dalla stampa e le pochefonti disponibili sostengono che per leautorità tunisine la situazione sarebbesotto controllo sorvolando sui danni arre-

cati alla società in conseguenza della ca-tastrofe ecologica che ha ricoperto di greg-gio molti chilometri di spiaggia in unalocalità dove l’economia è basata in granparte ancora sulla pesca;

la scarsità di notizie sul fatto graveaccaduto in una località posta a soli 120chilometri a sud dell’isola di Lampedusa,avviene a pochi giorni dallo svolgimentodel referendum del 17 aprile 2016 sulletrivellazioni in mare nel nostro Paese,evento anch’esso poco pubblicizzato;

per il sovrintendente del mare per laregione siciliana, la notizia della mareanera che si è formata da una settimana allargo dell’arcipelago Kerkennah devepreoccupare anche il Governo perché po-trebbe raggiungere le coste italiane: « Daquel che ci risulta la marea si sposta versonord e dunque verso Lampedusa, ma tuttodipende dal vento. In ogni caso è la provadei rischi che si corrono puntando sulpetrolio » –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti e quali iniziative inten-dano assumere al fine di avere informa-zioni attendibili dal Governo tunisino;

quali iniziative urgenti di competenzaintendano a assumere per evitare che lamacchia nera possa raggiungere le costeitaliane, in particolare prevedendo un mo-nitoraggio satellitare per verificare even-tuali rischi di arrivo dell’olio, materialealtamente inquinante, nelle acque territo-riali italiane. (4-12621)

MERLO e BORGHESE. — Al Ministrodegli affari esteri e della cooperazione in-ternazionale. — Per sapere – premessoche:

la nazione venezuelana è alle presecon una grave crisi economica e socialemai registrata oggi al mondo; infatti lamaggior parte della popolazione vive inuno stato di povertà assoluta; numerosepersone a causa della perdita delle pre-stazioni assistenziali (trattamento minimo,

Atti Parlamentari — 35810 — Camera dei Deputati

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maggiorazioni sociali, assegni familiari)hanno anche dissipato il loro reddito disussistenza;

in questo Paese si registra l’inflazionepiù alta del mondo, basti pensare che 10« bolivares » valgono meno della cartausata per riprodurre la moneta stessa eanche le pensioni sono state quasi ripor-tate a zero, in quanto la moneta localevenezuelana si è svalutata velocementegenerando così un processo di iperinfla-zione senza precedenti; la Banca centralevenezuelana ha dichiarato che l’inflazionenegli ultimi anni ha sfiorato il 700 percento;

per gli italiani che ricevono, in con-venzione con l’Italia, un’integrazione dellaloro pensione la situazione è particolar-mente grave. I pensionati italiani lì per-cepiscono circa 10 euro al mese. Unaristrettezza che non gli permette di viverein modo adeguato;

la condizione rispetto all’economia ealla gestione pubblica di questo Stato èinsostenibile. Il Venezuela ha il secondopiù alto tasso di omicidi pro capite almondo e negli ultimi 10 mesi ciò hariguardato in particolar modo cittadiniitaliani. Mancano medicine, il latte per ibambini, generi per l’igiene e di primanecessità e manca in certe zone anchel’acqua potabile. La situazione è sull’orlodel collasso;

in questo Paese risiedono almeno150.000 connazionali, più di mezzo mi-lione di discendenti, disperati e senzaprotezione che meritano urgentementel’attenzione del nostro Governo –:

vista la situazione di emergenza perla comunità italiana in Venezuela, se nonsi intendano assumere iniziative per ren-dere disponibili, in via urgente ed ecce-zionale, fondi necessari per l’assistenzasociale e fondi per i consolati che sonoimpegnati a fare assistenza diretta ai con-nazionali che vivono una situazione disa-giata sotto il profilo umano, facendo sì chei pensionati italo-venezuelani possano per-

cepire l’equipollente reale della pensioneminima al valore di mercato. (4-12630)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

LATRONICO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

la Basilicata ha circa 40 chilometri dicosta ionica dove sono presenti importantilocalità turistiche balneari che ogni annorichiamano numerosi turisti. Le avversitàatmosferiche dei giorni scorsi e le violentemareggiate hanno eroso la spiaggia diTerzo Madonna a Scanzano Jonico (MT)infliggendo un ulteriore colpo al litoraleionico;

circa il 75 per cento della costalucana è interessata da fenomeni erosivi inatto, con una situazione di rischio moltoelevato, soprattutto per l’effetto di eson-dazione dei corsi d’acqua che hanno por-tato alla scomparsa di ampi settori dispiaggia e di parte delle dune;

il fenomeno dell’erosione, da anni,sta interessando la costa ionica della pro-vincia di Matera con ingentissimi danni dinatura ambientale, provocando alterazioniagli ecosistemi e danni alle attività econo-miche ed agli insediamenti presenti nel-l’area;

vista la situazione di emergenza incui versa il litorale ionico si devono crearele condizioni affinché si possa realizzareun’efficace strategia di gestione sia perquanto riguarda la disponibilità di super-fici adeguate per l’attività turistico-bal-neare sia per la sicurezza del territorio;

le spiagge del Metapontino necessi-tano di essere attenzionate affinché essepossano essere oggetto di interventi mag-giormente rispondenti alla tutela e valo-rizzazione del territorio e possa essere

Atti Parlamentari — 35811 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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affrontato in maniera adeguata l’appros-simarsi della stagione estiva per la tuteladegli operatori turistici –:

se il Ministro sia a conoscenza dellasituazione descritta in premessa e qualiiniziative il Governo, nell’ambito delle pro-prie competenze, intenda promuovere peraffrontare il problema dell’erosione co-stiera istituendo un tavolo istituzionalecon la presenza di tutti i soggetti interes-sati, al fine di favorire interventi struttu-rali per la salvaguardia ambientale.

(5-08220)

AGOSTINELLI. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti. — Per sapere – premesso che:

l’articolo 58 del codice dell’ambiente(decreto legislativo n. 152 del 2006), inti-tolato « Competenze del Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio », di-spone che « 1. Il Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio esercita le fun-zioni e i compiti spettanti allo Stato nellematerie disciplinate dalla presente sezione,ferme restando le competenze istituzionalidel Servizio nazionale di protezione civile.

2. In particolare, il Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio:

a) formula proposte, sentita la Con-ferenza Stato-regioni, ai fini dell’adozione,ai sensi dell’articolo 57, degli indirizzi edei criteri per lo svolgimento del serviziodi polizia idraulica, di navigazione internae per la realizzazione, gestione e manu-tenzione delle opere e degli impianti e laconservazione dei beni;

b) predispone la relazione sull’uso delsuolo e sulle condizioni dell’assetto idro-geologico, da allegare alla relazione sullostato dell’ambiente di cui all’articolo 1,comma, della legge 8 luglio 1986, n. 349,nonché la relazione sullo stato di attua-zione dei programmi triennali di inter-vento per la difesa del suolo, di cui alarticolo 9, da allegare alla relazione pre-visionale e programmatica. La relazionesull’uso del suolo e sulle condizioni del-

l’assetto idrogeologico e la relazione sullostato dell’ambiente sono redatte avvalen-dosi del Servizio geologico d’Italia – Di-partimento difesa del suolo dell’Agenziaper la protezione dell’ambiente e per iservizi tecnici (APAT);

c) opera, ai sensi dell’articolo 2,commi 5 e, della legge 8 luglio 1986,n. 349, per assicurare il coordinamento,ad ogni livello di pianificazione, delle fun-zioni di difesa del suolo con gli interventiper la tutela e l’utilizzazione delle acque eper la tutela dell’ambiente.

3. Ai fini di cui al comma 2, il Mini-stero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio svolge le seguenti funzioni: a) pro-grammazione, finanziamento e controllodegli interventi in materia di difesa delsuolo »;

su viverejesi del 6 ottobre 2015 è statapubblicata una lettera del professoreMauro Coltorti, ordinario di geomorfologiae geomorfologia applicata presso il dipar-timento di scienze della terra dell’univer-sità di Siena, nella quale viene denunciatal’inutilità di alcuni interventi osservatilungo l’alveo del fiume Esino (« Lettera: ’Achi servono questi lavori lungo l’alveo delfiume Esino ? »;

si veda anche DOC 1. – determina-zione del dirigente della provincia di An-cona del 29 dicembre 2015 n. 587 –settore VII – tutela e valorizzazione del-l’ambiente – area ecologia e segreteriaamministrativa – oggetto: O.C.D.P.C.n. 264/2015 – eventi alluvionali marzo2015, disposizioni urgenti di protezionecivile, decreto dirigenziale regione Marche,commissario delegato n. 02/CDM15 – ap-provazione del piano degli interventi disomma urgenza ed indifferibilità. Indivi-duazione della provincia di Ancona qualeente attuatore per i bacini idrografici deifiumi Musone, Esino e Nevola. Accerta-mento risorse statali e contestuale assun-zione impegno di spesa);

nella lettera si legge che « lungo l’E-sino a valle di Jesi si possono osservaredelle ruspe in alveo che lavorano per

Atti Parlamentari — 35812 — Camera dei Deputati

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giorni e giorni ... prendono ghiaia all’in-terno dell’alveo e la accumulano sullesponde, o meglio ai lati del canale attivoperché le sponde sono molto lontane ed ingenere corrispondono al bordo del letto dipiena ordinario, cioè l’area occupata dal-l’aumento di livello idrico durante le piene... »;

secondo il professor Coltorti, lo scopodi questi lavori sarebbe quello di ridurreil livello medio dell’alveo che ha subito unaumento in vari settori a causa dell’accu-mulo di ghiaia: « localmente, come neipressi del Ponte San Carlo (Minonna),questo aumento è di oltre 1 metro dialtezza. Aumentando il livello medio delfiume aumenta la probabilità che durantele piene il fiume esondi e vada ad occu-pare tratti significativi della pianura, cometalora accade durante le piene straordi-narie.Ma approfondire il canale o i canaliattivi serve a mitigare questa pericolosità ?NO, NON SERVE A NULLA. ANZI PEG-GIORA LA SITUAZIONE ... Se si volesseaumentare la sezione occupata dall’acquadurante una piena si dovrebbe togliere laghiaia ma non rimetterla sui fianchi delcanale. Infatti in questo modo la sezionepotenzialmente occupata dall’acqua ri-mane la stessa dato che sia il canale chel’area adiacente durante l’inverno vengonointeressate dal flusso idrico. Si ottiene unpeggioramento della situazione per il sem-plice motivo che mentre la ghiaia accu-mulata naturalmente dopo qualche annosi è compattata ed è dunque più difficileeroderla, prenderla in carico e traspor-tarla a valle. Dunque non si comprendeproprio la logica di questi lavori in unperiodo di crisi economica dove non sitrovano risorse per interventi a lungotermine sui nostri fiumi ... Questa mobi-lizzazione di ghiaia con mezzi meccanicifavorisce dunque l’erosione ed il trasportodella ghiaia verso valle ... c’è un’altraconseguenza degli interventi che si stannofacendo lungo il fiume. Abbiamo visto chei sedimenti estratti dalle ruspe e posti ailati del canale attivo vengono più facil-mente trasportati verso valle. DOVEVANNO QUESTI SEDIMENTI ? ? Unaquantità elevatissima di sedimenti dopo la

diversione è stata trasportata a valle etuttora naturalmente vanno verso valle.Difficilmente però questi sedimenti rag-giungeranno il mare dove farebbero ungran bene alla nostra costa interessataovunque da erosione ... Il risultato deltrasporto ha dunque come conseguenza ditrasmettere a settori posti più a valle ilproblema della sedimentazione in alveo edell’aumento del rischio di esondazione ...l’aumento della sedimentazione in alveo avalle implicherà che estesi settori dellabassa Vallesina verranno interessati daesondazioni... Ma quando verrà effettuatauna corretta gestione dei fiumi basata suuna pianificazione che vede il fiume comeun sistema integrato acqua sedimentilungo tutto il suo percorso ? Continueremoa risolvere i problemi locali o lavoreremoper inserire la situazione locale nel con-testo generale che tiene in conto di tutti isettori fluviali ed anche dei problemi dellacosta ? »;

a conferma di interventi sull’alveo delfiume, vi sono anche fonti stampa, dallequali si apprende di « proteste lungo ilfiume Esino per il passaggio di una ruspainviata dalla Provincia all’interno dell’al-veo »;

a segnalare l’episodio è stato LucioSantoni ambientalista e socio della scuolalancio e pesca a mosca di Camerata Picena« che avrebbe avvistato il mezzo meccanicoattorno alle 10 di lunedì proprio nel trattotra Camerata Picena e Chiaravalle ». Se-condo quanto affermato dallo stesso San-toni « il passaggio di mezzi negli alvei deifiumi è vietato per legge ... ma nonostantele tante segnalazioni, non sono stati fattipiù controlli ... in questo modo il fiumeviene sistematicamente distrutto dalle ru-spe. Il mio appello è rivolto anche allaProvincia: il mezzo era stato inviato dal-l’ente, ma come accaduto anche in passatonon ha rispettato le regole dettate anchedal Pai »;

l’azione di ruspe in alveo è segnalataanche da altre fonti stampa. Su viverejesi.itdel 21 febbraio 2015 si legge: « l’Esino e isuoi affluenti devastati dalle ruspe ! Un

Atti Parlamentari — 35813 — Camera dei Deputati

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attacco ai danni degli ecosistemi fluvialicon lavori spacciati per manutenzione or-dinaria o per interventi di somma urgenzache in realtà distruggono interi boschiripariali e rendono i fiumi più vulnerabilie pericolosi per l’incolumità pubblica »;

anche Fiorenzo Beldomenico, presi-dente del Mosca Club Vallesina di Jesi, hadenunciato la dannosità dei lavori chestanno interessando, in particolare, iltratto di Serra San Quirico: « l’allarga-mento effettuato per evitare fuoriuscite delfiume dall’alveo durante le piene è statocondotto in modo scriteriato, abbattendoalberi e arbusti, le cui radici sarebberoinvece servite per arginare la velocità delfiume. Senza contare che l’ingresso delleruspe nel fiume ha ucciso tutte le specieittiche che costituivano l’ecosistemafiume »;

i predetti lavori in alveo comportanoun’alterazione dell’ecosistema fluviale agiudizio dell’interrogante in contrasto conla direttiva 2000/60/CE e con il decretolegislativo 152 del 2006 che dispongono,tra l’altro, la salvaguardia e il ripristinodegli assetti ecologici dei fiumi –:

se siano a conoscenza dei fatti comesopra esposti;

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda intraprendere in relazionea quanto esposto in premessa, con parti-colare riguardo al monitoraggio, anche peril tramite dell’Ispra e del comando deicarabinieri per la tutela dell’ambiente, deipossibili rischi di dissesto idrogeologicodell’area, considerato che tali lavori inalveo apparentemente, inutili e dannosiper l’avifauna, le specie ittiche e, più ingenerale, l’ecosistema fluviale, in base alleinformazioni in possesso dell’interrogantenon risultano chiari né agli scopi, né allefinalità. (5-08229)

Interrogazione a risposta scritta:

PALAZZOTTO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

Torre Salsa è una riserva naturaleregionale, sito di interesse comunitario, dicirca 760 ettari gestita dal WWF Italia inconvenzione con la regione siciliana, isti-tuita nel giugno del 2000, sita nel comunedi Siculiana, in provincia di Agrigento;

la riserva di Torre Salsa rappresentaun pregio del patrimonio naturalistico,regionale e nazionale, in cui si trovanodiverse specie protette di flora e faunamediterranea;

la riserva di Torre Salsa svolge atti-vità di ricerca scientifica, attività agricolee formative di sensibilizzazione ed educa-zione ambientale attraverso la realizza-zione di campi di lavoro rivolti ai piùgiovani;

si apprende da un servizio del Tg5andato in onda in data 20 marzo 2016,nonché da altri servizi giornalistici, che sulquel sito parrebbe essere in atto un ten-tativo di speculazione edilizia che prevedela costruzione di una struttura turistico-recettiva, resort e centro benessere;

il resort nascerà in contiguità con iterreni della riserva di Torre Salsa, madentro il sic (sito di interesse comunitario)e ne utilizzerà una parte dei tracciati edelle spiagge;

il comune di Siculiana con delibera-zione della giunta comunale n. 21 del 10marzo 2016 ha dato parere favorevole allacostruzione della suddetta struttura recet-tiva –:

se il Governo fosse già a conoscenzadell’esistenza del progetto di costruzionedella struttura turistica recettiva sita aTorre Salsa e della concessione alla co-struzione da parte del comune di Siculianae quali siano gli orientamenti, per quantodi competenza, ai fini della tutela del sitodi interesse comunitario di cui in pre-messa, di notevole rilevanza per la biodi-versità del Mediterraneo. (4-12624)

* * *

Atti Parlamentari — 35814 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazioni a risposta scritta:

SANTELLI. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

l’antica città ellenica di Caulonia,nella marina di Monasterace, Reggio Ca-labria, sta affondando pezzo dopo pezzonello Jonio;

nell’estate del 2013 è stato scoperto ilpiù grande mosaico della Magna Grecia,quello dei draghi e dei delfini, sito nella« Casa Matta » e, tra i resti, è stata rinve-nuta una tavola di bronzo con il testo piùlungo in alfabeto acheo;

a causa delle forti e violente mareg-giate susseguitesi negli ultimi tre anni,l’intera area archeologica è stata forte-mente indebolita e danneggiata;

il 1o dicembre 2013, il passaggio delciclone Nettuno, ha colpito il tempio do-rico di Kaulon, cominciando a demolire ilperimetro che originariamente era for-mato da sassi scolpiti ed incastrati tra diloro;

nel febbraio 2014 sono stati stanziati,in somma urgenza, da parte del Ministerodei beni e delle attività culturali e delturismo 300.000,00 euro per un primointervento di messa in sicurezza straordi-nario, attraverso il quale sono stati fattisolo i lavori necessari su un tratto di 150metri nella zona del tempio, con unacopertura di pietre ingabbiate, che mal siadatta al contesto;

successivamente la regione Calabriaaveva programmato un intervento per con-trastare l’erosione costiera con un contri-buto di 2,5 milioni di euro, che, ad oggi,non è impiegabile a causa di contenziositra le ditte che hanno partecipato al bandodi gara;

a luglio 2014 è stato annunciato, daparte del Ministero dei beni e delle attività

culturali e del turismo finanziamento da700.000,00 euro, che prevedeva la riqua-lificazione dell’area archeologica e la sal-vaguardia completa del sito, dato l’effettivoe tangibile stato di degrado e di abban-dono;

il finanziamento da 700 mila euro èrimasto fermo. I fondi, non solo non sonostati ancora spesi, ma non è stata neancheindetta la gara per l’aggiudicazione del-l’appalto da parte della direzione regionaleper i beni culturali calabrese;

dalla soprintendenza ai beni archeo-logici della Calabria arrivano segnalipreoccupanti, atteso che il mare ha tiratovia un po’ di costa, porzioni di terrenosono crollate, anche quelle a ridosso deipreziosi mosaici, e parte della duna con-tinua a franare trascinando in mare por-zioni di resti;

l’area archeologica di Monasteracerappresenta uno dei siti tra i più impor-tanti della Calabria e la tutela di questopatrimonio artistico rappresenterebbe unvolano per il turismo e l’economia dell’in-tera regione –:

quali iniziative di competenza il Mi-nistro interrogato intenda adottare:

a) al fine di garantire un imme-diato utilizzo dei finanziamenti già stan-ziati ed un eventuale impegno di nuoverisorse, atte ad assicurare la messa insicurezza dell’intera area archeologica;

b) al fine di rendere il sito archeo-logico di Monasterace luogo di studi, ri-cerca e turismo. (4-12607)

CANCELLERI. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

secondo l’articolo 9 della Costituzione« La Repubblica promuove lo sviluppodella cultura e la ricerca scientifica etecnica. Tutela il paesaggio e il patrimoniostorico e artistico della Nazione »;

in Sicilia una circolare del diparti-mento dei beni e delle attività culturali e

Atti Parlamentari — 35815 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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del turismo invita i dirigenti dei siti a nonutilizzare nei festivi il personale della Sas:si tratta dei guardiani messi a disposizionedalla partecipata regionale che impiega ilmaggior numero di precari;

il personale della Sas è indispensabileper garantire l’apertura e i turni di guar-diania quindi questo porta a chiudere imusei la domenica e i festivi e a impedirel’accesso ai turisti a ruderi e a quadrianche a Pasqua e probabilmente in estate;

cittadini e turisti dovranno rinun-ciare a gite e visite, con un grosso dannoeconomico e d’immagine per l’isola che siripete ogni anno;

la Sicilia è la seconda regione nelMezzogiorno, dopo la Campania per nu-mero di arrivi, oltre 4,1 milioni, e dipresenze, circa 14 milioni (peso su Mez-zogiorno rispettivamente del 23,5 percento e del 18,5 per cento). Il Pil turisticoregionale è di 2,6 miliardi di euro ed ognipresenza turistica aggiuntiva (sia esso unnuovo arrivo o un prolungamento di pre-senza) genera 49 euro di Prodotto internolordo aggiuntivo, valore più elevato ri-spetto al dato del Mezzogiorno (41 euro).Sono questi alcuni degli aspetti emersi dal« Rapporto sul settore turistico della Sici-lia » dall’Srm, società che realizza studi,analisi e ricerche per contribuire alladiffusione della conoscenza e della culturaeconomica;

la strada da seguire è quella di po-tenziare investimenti e strategie finalizzatead aumentare il numero dei turisti, e nonquella di bloccare la possibilità di usu-fruire delle ricchezze nazionali, come adesempio i musei e i siti archeologici;

nella serata del 18 settembre 2015 ilConsiglio dei ministri ha varato il cosid-detto « decreto-legge Colosseo », con cui imusei e i luoghi culturali diventerebberoservizi essenziali e come tali vincolati aprecise e più rigide regole per quantoconcerne la regolamentazione di scioperi eassemblee –:

quali iniziative intenda intraprendereper fare in modo che venga garantita la

fruizione di musei e dei luoghi culturaliche devono essere considerati anche inSicilia servizi essenziali. (4-12620)

GIULIETTI. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

la professione di guida turistica inItalia è regolamentata;

l’articolo 3 della legge n. 97 del 2013recante « Disposizioni per l’adempimentodegli obblighi derivanti dall’appartenenzadell’Italia all’Unione europea — Legge eu-ropea 2013 » prevede, al comma 3 che, condecreto del Ministro dei beni e delle at-tività culturali e del turismo, sentita laConferenza unificata, sono individuati isiti di particolare interesse storico, arti-stico o archeologico per i quali occorreuna specifica abilitazione;

in data 7 aprile 2015 è stato pubbli-cato un decreto ministeriale, visibile sulsito del Ministero dei beni e delle attivitàculturali e del turismo senza visto dellaCorte dei conti, recante « Individuazionedei siti di particolare interesse storico,artistico o archeologico per i quali occorreuna specifica abilitazione per lo svolgi-mento della professione di guida turistica,in attuazione di quanto previsto dall’arti-colo 3, comma 3, della Legge 6 agosto2013, n. 97 »;

in data 26 febbraio 2016 è statopubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 47 ildecreto ministeriale n. 565 dell’11 dicem-bre 2015 recante « Individuazione dei re-quisiti necessari per l’abilitazione allosvolgimento della professione di guida tu-ristica e procedimento di rilascio dell’abi-litazione ». Il decreto che, però, non co-stituisce la legge fondamentale di riordinodella professione malgrado il titolo, recal’individuazione dei requisiti necessari adottenere la specifica abilitazione per losvolgimento della professione di guida tu-ristica in determinati siti, individuati condecreto del Ministro dei beni e delle at-tività culturali e del turismo sentita la

Atti Parlamentari — 35816 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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Conferenza unificata, nonché il procedi-mento di rilascio della stessa abilitazione;

la Corte di Giustizia europea, con lasentenza del 26 febbraio 1991, CausaC-180/89, ha stabilito che, con riguardoalla prestazione dei servizi di una guidaturistica che proviene da altro Stato mem-bro con un gruppo di turisti, quando sitratti di visite guidate in determinati museio monumenti storici, tali visite possonoessere effettuate solo da una guida pro-fessionista ovvero specializzata come sta-bilito anche nel decreto ministerialen. 565 del 2015 sopra riportato;

con il decreto legislativo n. 15 del 28gennaio 2016, pubblicato in Gazzetta Uf-ficiale del 9 febbraio 2016, l’Italia harecepito la direttiva 2013/55/UE del Par-lamento europeo e del Consiglio, del 20novembre 2013, recante modifica delladirettiva 2005/36/CE relativa al riconosci-mento delle qualifiche professionali e delregolamento (UE) n. 1024/2012 relativoalla cooperazione amministrativa attra-verso il sistema di informazione del mer-cato interno (« regolamento IMI »), testorilevante ai fini del SEE;

l’articolo 11 del decreto legislativon. 15 del 2016, recante « Modifiche all’ar-ticolo 9 del decreto legislativo 9 novembre2007, n. 206 » al comma 1, lettera b,stabilisce che dopo il comma 3 è inseritoil seguente: « 3-bis. Nel caso di attivitàstagionali, le autorità competenti di cuiall’articolo 5 possono effettuare controlliper verificare il carattere temporaneo edoccasionale dei servizi prestati su tutto ilterritorio nazionale. A tal fine possonochiedere, una volta all’anno, informazioniin merito ai servizi effettivamente prestatiin Italia, qualora tali informazioni nonsiano già state comunicate su base volon-taria dal prestatore di servizi. »;

nel 2015, sul sito del Ministero deibeni e delle attività culturali e del turismo,era reperibile l’elenco « ESERCIZIODELLA PRESTAZIONE DI SERVIZI TEM-PORANEA ED OCCASIONALE DI GUIDA

TURISTICA IN ITALIA PER L’ANNO 2015(aggiornato al 5 novembre 2015) che com-prendeva 391 nominativi; lo stesso elencoaggiornato al 3 marzo 2016 riporta già 112nominativi;

a quanto risulta all’interrogantequalche giorno fa, nel Museo archeolo-gico di Napoli, uno dei siti in elenco, unaguida turistica di altro Stato membro inlibera prestazione di servizi ha effettuatouna visita guidata sostenendo, come ri-portato oralmente dallo stesso prestatoredi servizi ad una guida turistica presentesul luogo, che, durante una telefonataintercorsa con il Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo gli sarebbestato confermato che anche le guide inlibera prestazione di servizi possono eser-citare la professione nei siti di particolareinteresse storico, artistico o archeologicoper i quali, invece, occorre la citataspecifica abilitazione –:

come si spieghi che le guide in liberaprestazione di servizi possano esercitare laprofessione nei siti di particolare interessestorico, artistico o archeologico per i qualioccorre una specifica abilitazione quandoil punto 8 dell’articolo 8 del decreto mi-nisteriale n. 565 del 2015 recita che« Sono fatte salve, in ogni caso, le dispo-sizioni relative al diritto di stabilimentoper le guide turistiche »;

risultassero comportamenti delleguide in libera prestazione di servizi nonconformi alle leggi vigenti in materia qualiiniziative di competenza intenderebbe as-sumere il Ministro interrogato;

quali tipi di controlli sul territorio ilMinistro interrogato intenda avviare, perquanto di competenza, per verificare ilcorretto esercizio della libera prestazionedi servizi delle guide turistiche, nel ri-spetto delle normative vigenti riguardo, inparticolare, alla durata della prestazionestessa, alla sua frequenza, alla sua perio-dicità e alla sua continuità. (4-12623)

Atti Parlamentari — 35817 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dei benie delle attività culturali e del turismo. —Per sapere – premesso che:

nel comune di Marigliano (Napoli) invia Giannone n. 121 è ubicato il complessostorico architettonico denominato « Mas-seria Pandolfo-Granata » (coordinate lat.nord 40o 55’ 46″, long. est 14o 27’ 25″)distinto al N.C.E.U./N.C.T. al foglio n.16Allegato A) con particelle numeri 531-533-532 (parte);

il complesso masseriale, realizzato inepoca aragonese, costituisce uno degliesempi più significativi dell’architetturarurale campana del XV-XVI secolo;

la fabbrica, costruita all’esterno dellemura urbiche che un tempo cingevanol’antica cittadina di Marilianum, nellazona a nord in prossimità della « Porta diPadule », risulta nel 1580 di proprietà diProspero Pandolfo, personaggio chiavedella borghesia imprenditoriale napole-tana, che aveva affittato dalla Santa Casadell’Annunziata di Napoli per 1600 ducatile rendite della città e del lago di Lesinain Capitanata, assicurandosi il monopolionei traffici commerciali con la capitale delRegno del mercato del sale e del pesce inparticolare dei cefali, follache, gamberi,capitoni e anguille;

il complesso masseriale mostra unposizionamento insolito rispetto allastrada che ne ha condizionato lo sviluppoplanimetrico ed è chiaramente individua-bile nella cartografia storica di Rizzi Zan-noni del 1793 e nella cartografia dei primidecenni del XIX secolo (1817-1818) doveviene indicata con il toponimo « Granata »;

del tutto integro nella volumetria enelle dimensioni, il complesso presentaelementi di notevole interesse culturale eimpegno architettonico: il corpo di fab-brica in tufo giallo e grigio dallo sviluppofortemente orizzontale che si affaccia suuna corte principale e una secondaria; lepossenti scale poggianti su una serie diarchi rampanti a collo d’oca rafforzate alcentro da un robusto contrafforte a piantaquadrangolare, gli ambienti voltati, la tor-

re-colombaia alta più di 14 metri concopertura a quattro falde, le loggette, iltorrino-lanterna, i volumi destinati ai ser-vizi e all’alloggiamento per i cavalli el’allevamento;

arricchiscono, inoltre, il prospettodell’edificio principale anche qualificantielementi decorativi come i portaletti inpietra, i bugnati angolari, le cornici inpietra o stucco che riquadrano le finestre,le ginelle in lapillo e pietra arenaria men-tre nell’angolo della parete meridionaledella fabbrica è presente un’edicola concolonnine del XVI secolo disposte su men-sola, che sorreggono un architrave conlunetta. Le colonne sono composte da ununico fusto che sorregge tramite un col-larino dentellato dei capitelli a tutto tondocon rosette terminanti con piccole volute;

lungo il muro di cinta delle partt.532-533, che separa il complesso masse-riale dal parco del castello ducale diMarigliano (f. 20 particolo 321), sono pre-senti una serie di cappelle ad arcosolio inconce di tufo giallo con antiche pitture afresco di soggetto religioso in cattivo statodi conservazione;

lo storico complesso rurale, da pochimesi non più abitato a causa della mortedall’ultimo colono, le strutture annesse ele aree agricole risulterebbero fortementeminacciati da stravolgimenti e progettiinvasivi che stanno suscitando notevolipreoccupazioni nell’opinione pubblica, trala comunità intellettuale e le associazioniambientaliste e culturali provinciali e re-gionali –:

quali iniziative urgenti di tutela esalvaguardia il Ministro abbia adottato perevitare il danneggiamento, la distruzione ola perdita di un’importantissima testimo-nianza di civiltà;

quali iniziative di tutela diretta eindiretta intenda predisporre per garantirela salvaguardia architettonica e paesaggi-stica del complesso masseriale « Pandolfo-Granata » e dei beni culturali pertinenti alfine di prevenire nuovi sfregi al centrostorico di Marigliano (Na) deturpato dalla

Atti Parlamentari — 35818 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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speculazione edilizia e da distruttive lot-tizzazioni che ne stanno cancellando lastoria e l’identità. (4-12628)

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dei benie delle attività culturali e del turismo. —Per sapere – premesso che:

nel territorio di Balvano (Pz) in con-trada « San Giovanni » è ubicato il san-tuario di Santa Maria di Costantinopoli,per secoli uno dei luoghi sacri legati almondo pastorale-commerciale più impor-tanti della Lucania Settentrionale;

il complesso monumentale di pro-prietà del comune di Balvano (Pz) fucostruito nel 1630 e due anni dopo fupopolato con la prima comunità di oblatiche si occupavano del luogo di culto,dell’alloggio e della permanenza dei pel-legrini;

i terribili eventi sismici del 1980-1981arrecarono ingenti danni alle strutturedella chiesa che, a seguito degli interventidi rimozione delle parti pericolanti, fucompletamente smantellata del tetto, dellaparete destra e della facciata con il tim-pano;

dell’antica fabbrica a navata unicaoggi sopravvivono la parete sinistra, partedella facciata, il campanile a cuspide,ristrutturato nel 1975, mentre quasi inte-gro anche se degradato è l’antico romitorioseicentesco dove vivevano gli oblati e doveveniva offerta ospitalità ai viandanti e aiforestieri;

sulla parete in situ della chiesa sonoancora visibili la decorazione a stuccorealizzata da Pietro Sernicola e quelladipinta a fresco e a tempera, commissio-nata nel 1639 dalla nobildonna Rosa DeFerrariis, raffigurante episodi della vita diMaria racchiusi in una nicchia, ad arcoribassato e bipartita in altezza, con co-lonne laterali e lunetta superiore. Nelcentro di questa architettura dipinta èriconoscibile una Madonna con Bambinocircondata da angeli mentre nell’ordinesottostante, sempre al centro, è raffigurata

la Visita di Maria a Santa Elisabetta. Nellalunetta è, invece, dipinta una colombabianca con le ali aperte mentre in altrezone della parete si scorgono altre strati-ficazioni di intonaco dipinto sui toni del-l’ocra, a disegno geometrico e a ricorsoverticale;

risulta all’interrogante che al com-plesso monumentale siano stati assegnati 6milioni di vecchie lire nel 1981 per gliinterventi più urgenti mentre altri 450milioni di lire siano stati appostati nelbilancio 1989-1990 dalla Soprintendenzagenerale agli interventi post-sismici inCampania e Basilicata per la ricostruzionee il restauro, mai realizzati;

a distanza di trentasei anni dal ter-remoto del 1980, il sito monumentale diSanta Maria di Costantinopoli di Balvano(Pz) versa ancora in condizioni di abban-dono e avanzato degrado;

la mancanza di una semplice coper-tura provvisoria della parete della chiesaunita alla prolungata esposizione agliagenti atmosferici e alle infiltrazioni nellefessure stanno arrecando notevoli danni aciò che rimane della decorazione pittoricaseicentesca facendo temere una sua per-dita definitiva;

lo stato di collasso delle strutture delmonumento è stato più volte denunciatoda numerosi quotidiani elettronici e car-tacei regionali e nazionali ma, a quantoconsta all’interrogante, nessun provvedi-mento è stato finora adottato mortificandoil ruolo, l’immagine, la missione del dica-stero indirizzata alla tutela, alla valoriz-zazione e alla fruizione del patrimonioculturale nazionale –:

se intenda circostanziare le iniziativetecniche e amministrative prodotte per latutela del bene culturale vincolato, inparticolare le vicende relative ai finanzia-menti destinati alla ricostruzione e alrestauro del complesso monumentale;

se sia stata esercitata – in tempirecenti – un’attività ispettiva, per quantodi competenza, da parte della Soprinten-denza per le belle arti e il paesaggio della

Atti Parlamentari — 35819 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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Basilicata e se siano state redatte relazionitecniche o dichiarazioni circa gli interventinecessari da eseguire;

se abbia assunto iniziative per tute-lare il sito di Santa Maria di Costantino-poli ai sensi dell’articolo 32 del codice deibeni culturali e del paesaggio;

se, vista l’urgenza, non ritenga diadottare iniziative straordinarie di conser-vazione, per quanto di competenza, per lamessa in sicurezza del complesso monu-mentale di proprietà pubblica al fine dievitare nuovi e devastanti effetti alle strut-ture della chiesa, del campanile e delromitorio;

se non ritenga opportuno intrapren-dere, per quanto di competenza, iniziativedirette e non particolarmente onerose perl’eliminazione dello stato di pericolo delladecorazione pittorica superstite;

se intenda promuovere e sostenere,con il concorso del comune di Balvano(Pz), un progetto di restauro e riconfigu-razione del sito monumentale che rappre-senta uno degli ultimi simboli della me-moria e dell’identità collettiva della comu-nità e del territorio azzerate dal catastro-fico sisma del 1980 e dalla successiva,brutale ricostruzione. (4-12632)

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dei benie delle attività culturali e del turismo. —Per sapere – premesso che:

tra gli archivi storici appartenenti aenti locali territoriali della provincia diNapoli, le guide archivistiche del Ministerodei beni e delle attività culturali e delturismo segnalano per consistenza e im-portanza storica quelli dei comuni di Cer-cola, costituito da 4980 unità archivistichedal 1809, Marigliano, costituito da 1950unità archivistiche dal 1809 e Cicciano,costituito da 1325 unità archivistiche dal1809;

il codice dei beni culturali e delpaesaggio impone che gli archivi storicidegli enti pubblici territoriali debbano es-sere ordinati (articolo 30, comma 4), con-

servati correttamente in sicurezza (articolo30, comma 1), senza danni (articolo 20,comma 1), rispettandone l’integrità (arti-colo 20, comma 2) e l’organicità (articolo30, comma 4), curati con idonea manu-tenzione (articolo 29, comma 3), restauratise necessario (articolo 29, comma 4) e nonadibiti ad usi incompatibili con il lorocarattere (articolo 20, comma 1);

in merito agli archivi storici comunalisummenzionati, tuttavia, risultano all’in-terrogante, notevoli criticità con totali oparziali inottemperanze rispetto agli ob-blighi sanciti dal codice dei beni culturalie del paesaggio –:

se abbia assunto le iniziative di com-petenza per dichiarare gli archivi storicidei comuni di Cercola, Marigliano e Cic-ciano, in provincia di Napoli, di « partico-lare importanza »;

di quali elementi disponga il Governoin ordine allo stato di conservazione e dicustodia degli archivi storici di cui inpremessa, alle condizioni delle sedi e al-l’inventariazione degli atti conservati at-traverso la Soprintendenza archivisticadella Calabria e della Campania;

se, in caso d’urgenza, non ritenga diadottare immediatamente le iniziative con-servative necessarie per il materiale archi-vistico più deteriorato e a rischio.

(4-12633)

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dei benie delle attività culturali e del turismo. —Per sapere – premesso che:

nel comune di Avellino, in localitàGradelle ai Miracoli o Rampa Tofara, sonoubicati i resti del tempietto altomedievaledi San Nicola dei Greci;

il monumento, già attestato nel Xsecolo, conserva elementi di straordinariointeresse storico e culturale: dal portaleesterno archivoltato all’aula separata dacolonne con capitelli e conci classici direimpiego, dalla torre in pietrame listatoalle decorazioni scolpite in tufo grigio egiallo delle finestre e dei portali;

Atti Parlamentari — 35820 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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danneggiato dai terribili eventi si-smici del 1980, il sito monumentale versaoggi in condizioni di inagibilità e fati-scenza: a distanza di trentasei anni dalterremoto, il tempietto di San Nicola deiGreci di Avellino è stato completamenteabbandonato a una desolante incuria tra ildisinteresse più totale;

la mancata realizzazione dei previstiinterventi post-terremoto di consolida-mento e miglioramento sismico della strut-tura, il peggioramento del quadro fessu-rativo e deformativo, la vulnerabilità el’avanzato degrado dei materiali e deglielementi costruttivi, l’assenza di prote-zione, le evidenti condizioni di rischiostanno pregiudicando la sicurezza e lastessa sopravvivenza del bene culturale;

un’incredibile testimonianza di sto-ria, architettura e archeologia dell’AltoMedioevo rischia di essere irrimediabil-mente perduta anche per quelle che l’in-terrogante giudica le inadempienze e lecondotte omissive dell’amministrazione deibeni culturali che avrebbe dovuto adottaregià da tempo le misure necessarie per laconservazione dell’importante testimo-nianza artistica e culturale –:

se il Ministero dei beni e delle attivitàculturali e del turismo abbia assunto ini-ziative per avviare il procedimento per ladichiarazione dell’interesse culturale del-l’immobile denominato chiesa di San Ni-cola dei Greci nel comune di Avellino;

se siano stati intimati ai proprietari,possessori o detentori del bene culturalegli interventi necessari per assicurarne laconservazione ovvero provvedervi diretta-mente ai sensi dell’articolo 32 del codicedei beni culturali e del paesaggio;

se intenda chiarire la consistenza e icontenuti, per quanto di competenza, delleattività ispettive della Soprintendenza perle belle arti e il paesaggio di Avellino eSalerno in merito alla valutazione perio-dica dello stato di conservazione dellachiesa di San Nicola dei Greci nel comunedi Avellino, dell’individuazione delle criti-cità, delle verifiche dei furti e delle de-predazioni;

quali iniziative intenda assumere peruna maggiore tutela del decoro del beneculturale e del suo contesto;

se, vista l’urgenza, non ritenga neces-sario promuovere interventi diretti, straor-dinari e poco onerosi, relativi alla messa insicurezza del tempietto altomedievale diSan Nicola dei Greci nel comune di Avel-lino;

se intenda assumere iniziative perconcorrere, parzialmente o totalmentenella spesa, per il restauro conservativodell’edificio monumentale allo scopo direcuperarlo e restituirlo alla piena frui-zione da parte dell’intera collettività, fis-sando anche appositi accordi con la pro-prietà per l’accessibilità pubblica.

(4-12634)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:

PILI. — Al Ministro dell’economia e dellefinanze, al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

negare il nesso tra esposizione all’u-ranio impoverito per i militari che hannoricoperto incarichi in teatri di guerra el’insorgenza di patologie tumorali secondoi più recenti pronunciamenti giudiziariproduce danno erariale;

il Tar Toscana, con la sentenzan. 462 depositata il 15 marzo 2016 rinviail caso al vaglio della Corte dei contiperché valuti il danno erariale in seguito alcomportamento degli organi giudicanti in-terni al Ministero della difesa;

il nesso secondo il Tar Toscana èdimostrato da numerosi studi ma il Co-mitato di verifica per le cause di servizio(che opera presso il Ministero dell’econo-mia e delle finanze) ha reiteratamentenegato questo legame, aderendo alla po-sizione del Ministero della difesa;

Atti Parlamentari — 35821 — Camera dei Deputati

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secondo i giudici questo comporta-mento denota « grave negligenza », perchéingenera un massiccio contenzioso che sitraduce in un consistente esborso perl’erario « per oneri processuali, maggiorisomme per interessi e quant’altro »;

la Corte dei Conti dovrà valutare ildanno erariale sinora generato da talecomportamento;

la sentenza del Tar ha accolto inparte il ricorso di un sottufficiale deicarabinieri si è ammalato di poliadenopa-tia inguinale dopo aver partecipato tra il1991 ed il 2005 a numerose missioniinternazionali di pace in territori dove èstato fatto uso di proiettili all’uranio im-poverito (Iraq, Somalia, Bosnia, Albania);

il Comitato di verifica per le cause diservizio ha colpevolmente e gravementeritenuto che la malattia sviluppata dalcarabiniere non poteva essere riconosciutadipendente da causa di servizio;

nel dispositivo della sentenza il TarToscana ritiene « illogica e priva di ognisupporto descrittivo-motivazionale » l’af-fermazione del Comitato, considerato che« sia la letteratura scientifica che quellagiuridica hanno posto in rilievo il nesso dicausalità intercorrente tra l’impiego dimilitari in zone di guerra caratterizzate dautilizzo di uranio impoverito e l’insorgenzadi gravi patologie tumorali »;

le condizioni di impiego dei militariitaliani all’estero, rilevano i magistrati,« costituiscono fattori probabilistici di cau-salità o concausalità, che non si possonosbrigativamente liquidare dal Comitato diverifica »;

« il reiterato comportamento del Co-mitato », fa emergere secondo il Tar To-scana « grave negligenza »;

il Tar ha trasmesso la sentenza alMinistro dell’economia e delle finanze e alcapo di gabinetto dello stesso Ministro,nonché alla procura regionale Toscanadella Corte dei conti, in relazione « alricorrente contenzioso che il predettocomportamento del Comitato di verifica

ingenera, con i conseguenti esborsi a ca-rico dell’onorario per oneri processuali,maggiori somme per interessi e quant’al-tro » –:

se il Governo non ritenga di doverprendere atto di tale sentenza e assumereiniziative per rimuovere dall’incarico tuttii componenti del comitato stesso di veri-fica per il grave potenziale danno erarialeche avrebbero generato;

se non ritenga di dover predisporreiniziative normative da sottoporre urgen-temente al Parlamento per superare ilcomitato di verifica ed evitare le proce-dure viziate che generano sempre di piùun potenziale danno erariale;

se non ritenga di dover assumere,senza ulteriori perdite di tempo e tentativiche secondo l’interrogante ostacolano l’e-mergere di precise responsabilità un’ini-ziativa anche di natura normativa chericonosca automaticamente i danni e iconseguenti risarcimenti per tutti i militarie i civili che abbiano contratto malattierientranti nella casistica già abbondante-mente esplorata da organismi scientificirelativa all’impiego di personale in scenaridi guerra e missioni varie all’estero, inpoligoni e in basi militari italiane e nonsolo. (5-08218)

Interrogazioni a risposta scritta:

CATALANO. — Al Ministro dell’econo-mia e delle finanze, al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

in data 28 settembre 2009 il gruppoPoste Italiane si è dotato di un codiceetico, definendo le linee guida a cui deb-bono ispirarsi i comportamenti delle per-sone di Poste Italiane nelle relazioni in-terne e nei rapporti con tutti gli stakehol-der;

come previsto al punto 8.1, « neirapporti con i clienti-risparmiatori i com-

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portamenti dei destinatari sono improntatialla massima correttezza, trasparenza eriservatezza »;

in data 29 febbraio 2016, CISL SLPSicilia ha inviato una articolata lettera alresponsabile regionale mercato, privati, alresponsabile commerciale mercato privati,al responsabile R.U.O.S., al responsabileR.I. e ai direttori di filiale della Sicilia;

con tale lettera, il sindacato postaleha denunciato diffusi comportamenti postiin essere dalla dirigenza, che contraste-rebbero sia con il codice etico, sia connorme di legge;

si tratterebbe, in particolare, diun’attività di pressione estremamente fortee costante, in materie delicate, quali MI-FID e profilazioni, finalizzata a spingere iclienti ad acquistare prodotti finanziari,anche a costo di svalutare i risultati cheprovengono dal MIFID sopravvalutando lecapacità e la consapevolezza del rispar-miatore nell’acquisto degli stessi;

la cronaca recente (v. La Repubblicadel 20 gennaio 2016) ha evidenziato, inoccasione del dissesto di Banca Etruria,l’importanza della corretta compilazione evalutazione del MIFID, in assenza dellaquale i risparmiatori possono essere inde-bitamente spinti a operazioni finanziariedelle quali non sono in grado di valutarecorrettamente i profili di rischio;

dal tenore della lettera, la centralesindacale pare avere elementi, verosimil-mente anche documentali, relativi a diversiepisodi, a sostegno della propria denun-cia –:

quali urgenti iniziative di competenzaintenda il Governo adottare al fine diverificare e assicurare il pieno rispettodelle norme su MIFID e tutela dei rispar-miatori all’interno di Poste Italiane, conparticolare attenzione alle strutture terri-toriali di cui in premessa. (4-12625)

ZAN. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

l’Agenzia delle entrate – direzioneprovinciale di Padova – ufficio controlli hadisposto un avviso di accertamento (nr.T6S 040904580) a carico di una associa-zione sportiva dilettantistica, la New Ath-letic & Martial School Center di Padova(notificato in data 20 dicembre 2014), incui si ritiene che l’attività di gestione ditale associazione sia di fatto finalizzata almero conseguimento di un utile;

tale associazione ha come attivitàprincipale, non solo statutaria ma effet-tiva, l’esercizio di arti marziali e i suoimembri fondatori sono maestri e/o istrut-tori federali delle arti marziali di riferi-mento;

l’associazione è riconosciuta dal Conie affiliata alla U.S. A.c.l.i., e ha l’intento el’interesse primario di favorire, sostenere eorganizzare attività motorie, ludiche esportive rivolte a soggetti di ogni età e diogni condizione, con particolare atten-zione alle persone più esposte a rischi diemarginazione fisica e sociale;

l’Associazione non si limita a svolgerel’attività sportiva, ma ha sviluppato unaserie di attività senza scopo di lucro con-nesse con lo sport, quali attività di pro-mozione dello sport attraverso manifesta-zioni e incontri culturali, spettacoli, lezioniteorico-pratiche, la prevenzione e contra-sto al disagio dei minori preadolescenti,l’inserimento e avviamento dei bambiniallo sport, soprattutto se provenienti dafamiglie disagiate e iniziative di carattereumanitario, con le quali sono state coin-volte anche le istituzioni locali (assessoratiallo sport e alla cooperazione internazio-nale) e ricevendo il patrocinio dell’univer-sità di Padova e della Regione Veneto;

in quanto ente non commerciale ditipo associativo, l’associazione svolge atti-vità istituzionale a favore degli associati esi avvale dei benefici previsti dalla speci-fica normativa in materia di imposte suiredditi (articolo 148, del TUIR e articolo 4,

Atti Parlamentari — 35823 — Camera dei Deputati

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del decreto del Presidente della Repub-blica 633 del 1972), ovvero tratta gli in-cassi come istituzionali (de-commercializ-zati);

nonostante vi sia prova che l’associa-zione svolge in via esclusiva attività spor-tive dilettantistiche per le quali ha otte-nuto il riconoscimento dal Coni e nonaltre, difformi dalle finalità statutarie e daiprincipi dell’ordinamento sportivo, l’Agen-zia delle entrate, sul presupposto che l’at-tività svolta non sarebbe sportiva dilettan-tistica ma meramente commerciale, haproceduto alla tassazione ordinaria dell’u-tile di esercizio ritenuto conseguito dal-l’associazione e ha applicato l’iva ordinariasull’ammontare dei ricavi, senza procederealla detrazione dell’iva a credito;

l’Agenzia delle entrate, a quanto ri-sulta all’interrogante, contesta infatti chel’attività della New Athletic & MartialSchool Center avrebbe perseguito finalitàdi lucro sulla mera scorta di dati contabili,senza indagare sugli elementi idonei achiarire il punto fondamentale relativoalla più che meritoria attività di promo-zione, avviamento dei giovani e vero eproprio esercizio della pratica di talunisport d’elezione;

il Coni ha tuttavia stabilito che le artimarziali sono uno sport a tutti gli effetti;ne deriva che, essendo il Coni l’unico entetitolato a riconoscere e certificare l’effet-tiva attività sportiva delle associazioni, nonpuò che essere ancora il Coni stesso adisconoscerne eventualmente le medesimefinalità, e non certo l’Agenzia delle en-trate;

va detto che le agevolazioni fiscaliriconosciute alle associazioni sportive di-lettantistiche sono una mera conseguenzadel riconoscimento del loro status, certi-ficato esclusivamente dal Coni: non èquindi possibile che l’ufficio controlli del-l’Agenzia delle entrate, autonomamente,ponga in essere l’atto presupposto alladisapplicazione di dette agevolazioni fi-scali, ovvero la loro revoca. Il legislatore,inoltre, ha previsto appositi regimi conta-bili e fiscali di favore affinché le associa-

zioni sportive svolgano attività anche pu-ramente e semplicemente commerciali(senza peraltro perdere la qualifica nep-pure in caso di prevalenza dell’attivitàcommerciale: articolo 149 ultimo commaTuir), proprio per consentire loro l’auto-finanziamento;

l’Agenzia delle entrate, nel caso dispecie, per quanto consta all’interrogante,non avrebbe fornito prova sulla pretesacommercialità delle prestazioni e delleattività svolte dall’associazione e nonavrebbe compiuto indagini a supporto delpreteso scopo di lucro che possa provarela distribuzione diretta o indiretta di utili;peraltro, nulla è stato rilevato riguardo alrequisito della democraticità intera all’As-sociazione e le delibere e le convocazioniesaminate in sede di verifica sono risultatepienamente idonee ad assolvere gli obbli-ghi di legge e a garantire la democraticitàdella struttura associativa;

la stessa Agenzia con la circolare 6agosto 2014 n. 26/E della sede centrale hainvitato gli uffici periferici a « evitare diperseguire le situazioni di minima rile-vanza, che nonostante le ridotte dimen-sioni assumono evidente rilievo sociale inrelazione al contesto in cui operano glienti, come nei casi, ad esempio, in cuil’attività istituzionale riguardi la forma-zione sportiva dei giovani, oppure sia ri-volta ad anziani o a soggetti svantaggiati,evitando rilievi e contestazioni di caratteremeramente formale »;

tutto ciò premesso, ne consegue, se-condo l’interrogante l’iniquità dell’accerta-mento, nonché la piena applicabilità, nelcaso di specie, del regime di cui all’articolo61 lettera M) e dell’articolo 69, comma 2del TUIR –:

quali iniziative il Ministro interrogatointenda porre in essere affinché sia ga-rantito il normale prosieguo delle attivitàdella New Athletic & Martial School Cen-ter di Padova quale associazione sportivadilettantistica riconosciuta dal Coni, con leagevolazioni fiscali previste per legge;

quali iniziative il Ministro intendaintraprendere affinché gli uffici periferici

Atti Parlamentari — 35824 — Camera dei Deputati

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dell’Agenzia delle entrate prendano atto,adeguino e conformino i loro comporta-menti e atti di accertamento alla norme invigore e agli indirizzi, anche interpretativi,già in essere, in materia di associazionisportive dilettantistiche. (4-12626)

CAPODICASA. — Al Ministro dell’eco-nomia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

nel corso dell’anno 2014 ad iniziativadella direzione generale della giustizia tri-butaria del dipartimento delle finanze delMinistero dell’economia e delle finanze èstata bandita una procedura di interpelloper la nuova attribuzione degli incarichinon dirigenziali di direttore degli uffici disegreteria delle commissioni tributarie;

in esito alla procedura di interpellosono stati esclusi dall’incarico diversi fun-zionari di area III F3/F4/F5 alcuni deiquali hanno contestato l’esito della sele-zione lamentando varie violazioni proce-durali, di normative vigenti e di determinedirigenziali, oltre che ingiustificati declas-samenti e demansionamenti di direttori inservizio che avevano ben meritato nell’e-spletamento della loro funzione;

a seguito di ricorsi presso i tribunaliordinari, tali procedure sono state dichia-rate illegittime, che l’amministrazione fi-nanziaria è stata condannata al paga-mento delle spese legali ed il giudice hadisposto il rinnovo della procedura diconferimento degli incarichi di direzionedegli uffici di segreteria;

con determina n. 147437 del dicem-bre 2015 è stato pubblicato il nuovo in-terpello che si discosta nettamente dallaprecedente determina, correggendone lepiù vistose illegittimità che avevano por-tato ad una alterazione delle corrette pro-cedure di selezione;

tuttavia, come viene lamentato danumerosi aspiranti agli incarichi di dire-zione di tali uffici, esso presenterebbe

altre e ben evidenti profili di dubbialegittimità che potrebbero influenzare l’e-sito della selezione;

il bando, in particolare, è stato apertoa tutti i funzionari di area III, e nonsolamente, come previsto dall’articolo 35,comma 1, del decreto legislativo 545 del1992, a quelli appartenenti alla fasciaF4-F5;

prevede l’imposizione di un limitetriennale prima del raggiungimento deirequisiti per il pensionamento, non previ-sta da nessuna legge dello Stato ed inaperto contrasto con i principi costituzio-nali;

tra l’altro, vi è contenuta una curiosae sproporzionata attribuzione di ben 15punti al colloquio con il dirigente generale,in grado, secondo l’interrogante, di squi-librare e stravolgere ogni ponderata valu-tazione dei titoli professionali possedutidai concorrenti –:

se sia a conoscenza della problema-tica sopra richiamata;

se, in caso contrario, non ritenga didover acquisire ogni utile elemento alriguardo;

se, ove riscontrate le suesposte irre-golarità, non ritenga di dovere intervenireper riportare a normalità tale procedura egarantire, così, un sereno funzionamentodegli uffici di segreteria delle commissionitributarie ed il rispetto delle leggi e delleprocedure. (4-12631)

LIUZZI. — Al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti, al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

terremoto dell’Irpinia del 23 novem-bre del 1980 colpì la Campania centrale ela Basilicata centro-settentrionale. Carat-terizzato da una magnitudo di circa 6.9(scala Richter), causò circa 280.000 sfol-lati, 8.848 feriti e 2.914 morti;

Atti Parlamentari — 35825 — Camera dei Deputati

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ai sensi del decreto-legge n. 75 del1981 convertito, con modificazioni nellalegge n. 219 del 1981, lo Stato intervenneedificando degli alloggi destinati a coloroche non possedevano più un’abitazioneagibile. Tra le province maggiormente si-nistrate rientrò anche quella di Potenza,che utilizzando i finanziamenti della Cassadepositi e prestiti in virtù della leggeprima citata, consentì al comune di Po-tenza di costruire gli alloggi ubicati incontrada Malavaccaro (che ad oggi ospita354 famiglie);

cinque anni dopo, la legge n. 341dell’8 agosto 1985 articolo 21-bis, sancìche gli alloggi costruiti ai sensi della leggen. 219 del 1981, erano ceduti a titologratuito a coloro che ne avevano avutoformale assegnazione (anche provvisoria);

l’Avvocatura generale dello Stato, inmerito all’interpretazione della norma 219del 1981, chiarì che nel caso in cui iprefabbricati in questione fossero di pro-prietà di enti pubblici diversi dallo Stato,gli stessi avrebbero potuto ugualmenteessere ceduti gratuitamente dai medesimienti a soggetti aventi diritto ai sensi dellacitata legge n. 341 del 1995;

il comune di Potenza nel 1994 condelibera n. 304 (a dispetto della normanazionale prima citata e dell’interpreta-zione dell’Avvocatura generale dello Stato),nell’ambito del programma di dismissionedel proprio patrimonio immobiliare pro-cedette all’alienazione degli alloggi e dellearee ubicate in contrada Malavaccaro, in-cludendo le stesse nelle proposte di ven-dita del capoluogo di regione lucano. Laregione Basilicata intervenne allora sullaquestione – secondo fonti stampa – asse-rendo che gli alloggi di contrada Malavac-caro erano beni patrimoniali dello Stato,pertanto il comune di Potenza non avevanessun titolo per procedere alla loro alie-nazione. Successivamente, la stessa re-gione Basilicata con delibera reg. n. 40 del24 agosto 1995, autorizzò la vendita deglialloggi di contrada Malavaccaro;

sulla base del parere legale dell’Av-vocatura generale dello Stato, la direzione

centrale del demanio con foglio n. 72932del 1o giugno 1999 impartì alle competentidirezioni compartimentali del territorio diNapoli e Bari (competente per la Basili-cata) il compito di provvedere alla cessionea titolo gratuito dei soli prefabbricati daritenersi di proprietà statale in quantorealizzati con fondi statali su aree dema-niali;

il 7 novembre 2003 l’Agenzia deldemanio (filiale di Matera – sezione stac-cata di Potenza) sanciva che gli alloggiprefabbricati di proprietà degli enti pote-vano essere gratuitamente ceduti dagli entistessi ai soggetti che ne avevano fattorichiesta;

il 20 dicembre 2003, l’allora Sottose-gretario di Stato per l’economia e le fi-nanze intervenne sulla questione rispon-dendo all’interrogazione n. 4.02821 dell’o-norevole Molinari stabilendo che gli alloggidella contrada Malavaccaro nel comune diPotenza non erano stati realizzati né confondi statali né in aree demaniali;

dalla succitata interpretazione del-l’articolo 21-bis della legge 341 del 1995 gliimmobili di contrada Vaccaro venneroconsiderati dal comune come non prefab-bricati (in quanto edificati con ediliziatradizionale) e non di proprietà delloStato, nonostante questi avessero usufruitodei finanziamenti della Cassa depositi eprestiti nel programma di ricostruzione dicui all’articolo 2 della legge n. 219 del1981;

durante la seduta comunale del 25febbraio 2015, il consigliere comunale delgruppo del M5S Savino Giannizzari inter-rogava il sindaco sulla questione contradaMalavaccaro, chiedendo il rilascio dell’e-lenco (con allegate le relative domande)degli aventi diritto alla cessione a titologratuito dell’alloggio loro assegnato, tra-smesso al comune di Potenza da partedell’ufficio del Demanio di Matera in data31 ottobre 2003 (prot. 10676) e successi-vamente nell’anno 2007 (prot. 2007/4545)su richiesta del comune di Potenza connota n. 1415 del 13 ottobre 2006;

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il consigliere comunale Savino Gian-nizzari in quella sede, evidenziava che inalcuni comuni campani, come nel comunedi Salerno, gli alloggi costruiti con lecaratteristiche rispondenti alla legge 219del 1981 e le costruzioni post-terremotodegli anni ‘80 erano state trasferite a titologratuito agli aventi diritto;

al quesito del consigliere comunale, ilsindaco di Potenza rispondeva che « laquestione verte sull’interpretazione dell’e-spressione “alloggi prefabbricati”, perchégli alloggi di contrada Malavaccaro sonostati realizzati con tecniche tradizionali,avendo soltanto una piccola componenteprefabbricata relativa alle travi o solaiprefabbricati » ed ha rimandato ad unapprofondimento legislativo anche per ve-dere « come altri Comuni si sono compor-tati, in maniera differente rispetto al Co-mune di Potenza »;

il 5 maggio 2015 il comune di Po-tenza trasmetteva al consigliere SavinoGiannizzari, la documentazione in rispostaalle richieste presentate nell’interrogazione(prot. 6647 del 2 febbraio 2015). Il comuneribadiva la legittimità dell’alienazione deglialloggi di contrada Malavaccaro e alla lucedella delibera comunale n. 26 del 25 feb-braio 2015 sanciva la possibilità per gliassegnatari di sanare la propria morositàe di acquistare l’alloggio;

a Potenza è sorto un comitato citta-dino spontaneo che tuttora rivendica ildiritto alla casa sita in contrada Malavac-caro sulla base delle leggi nazionali cheprevedono la cessione gratuita degli al-loggi. Alcuni assegnatari degli edifici, nelcorso degli anni, hanno aperto un conten-zioso che pende in sede di appello e peril quale si attende un pronunciamento, piùvolte rinviato, entro la fine del 2017;

l’articolo 2, comma 2, della legge 219del 1981 stabilisce espressamente che « laCassa Depositi e prestiti [ ... ] provvede alfinanziamento degli enti locali colpiti dalterremoto del novembre 1980 e del feb-braio 1981 ed alla relativa assistenza tec-nica 11 per l’urgente realizzazione, anchecon l’adozione di procedimenti di prefab-

bricazione, di alloggi da locare ai sensidella legge 392/78 agli abitanti rimastiprivi di abitazioni per effetto del sisma »;

la legge n. 341 dell’8 agosto 1985,articolo 21-bis, già citata in premessa,dispone al comma 1 che gli alloggi pre-fabbricati costruiti dallo Stato nei territoridella Campania e della Basilicata ai sentidel decreto-legge 19 marzo 1981, n. 75,sono ceduti in proprietà a titolo gratuitoinsieme alle parti comuni, a coloro che nehanno avuto formale assegnazione, ancor-ché provvisoria;

la legge n. 148 del 26 luglio 2005,articolo 5-bis (Disposizione relative al pa-trimonio abitativo), che dispone al comma3: « all’articolo 21-bis, comma 1, del De-creto-Legge 23 giugno 1995 n. 244, con-vertito, con modificazioni, dalla Legge 8agosto 1995 n. 314, stabilisce che: “Ledisposizioni di cui al precedente periodo siapplicano anche agli alloggi prefabbricatiche siano stati realizzati con parziale ri-corso a tecniche di edilizia tradizionale,fatta salva la facoltà del Comune cedentedi determinare un prezzo di cessione com-misurato agli eventuali oneri di manuten-zione sostenuti” »;

se il Governo sia a conoscenza deifatti sopra citati e se intenda assumereiniziative, per quanto di competenza, alfine di armonizzare l’applicazione dellanormativa relativa alla cessione a titologratuito degli alloggi conformi alla legge219 del 1981 (4-12635)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

CAPONE. — Al Ministro della giustizia.— Per sapere – premesso che:

grande attenzione è stata data sullastampa locale nei giorni scorsi a un epi-sodio accaduto nel tribunale di Lecce e

Atti Parlamentari — 35827 — Camera dei Deputati

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che, senza l’intervento immediato di unfunzionario dello stesso tribunale, avrebbepotuto concludersi in tragedia;

l’episodio ha ancora una volta sotto-lineate la situazione di precarietà logisticanegli uffici giudiziari leccesi sia per quantoattiene alle sedi della giustizia penale (pa-lazzi viale De Pietro – tribunale penale eprocura della Repubblica) che per quellacivile (palazzi di via Brenta Polo – pologiustizia civile), situazione resa ancor piùdrammatica dall’accorpamento delle se-zioni staccate per cui il « Palazzo di Giu-stizia di viale Michele De Pietro si tra-sforma in una comunità di migliaia dipersone la mattina dei primi cinque giornidella settimana »;

tale inadeguatezza logistica dellestrutture giudiziarie investe anche il ver-sante della sicurezza, come indicato in undocumento inviato nei mesi scorsi (ottobre2015) dal tribunale al Ministero dellagiustizia, così come riportato dalla stampa,dove venivano analizzate le carenze strut-turali degli edifici e degli uffici ed elencatele opere da realizzare, questione più voltedefinita di estrema importanza;

a questo proposito, ovvero relativa-mente alla necessità di una ricollocazionee ampliamento degli uffici giudiziari, siricorda il percorso messo in atto dalcomune di Lecce volto alla definizioneprogettuale di una Cittadella della giustiziaal fine di un accorpamento — come perlegge – di tutti gli uffici giudiziari con lapubblicazione del bando pubblico con ma-nifestazione di interesse per l’individua-zione di siti idonei alla localizzazione dellacittadella, l’individuazione di otto siti, latrasmissione del provvedimento esito delbando alla commissione di manutenzionedella corte d’appello di Lecce;

da notizie di stampa si apprende,inoltre, che l’amministrazione comunale diLecce ha nei mesi scorsi chiesto formal-mente al Ministero della giustizia di re-perire seppur momentaneamente e per undeterminato periodo di tempo — nuovestrutture di proprietà dello Stato presenti

sul territorio comunale al fine di sopperirealla mancanza di sedi nelle quali destinaretutti gli uffici giudiziari –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto riportato in premessa edell’esigenza più volte ravvisata; come ilMinistro intenda, nell’ambito delle propriecompetenze, procedere relativamente alprogetto della cittadella della giustizia aLecce il cui percorso sembrerebbe avviatodal comune e in ogni caso, se il Ministroabbia già risposto, e in quale maniera, allerichieste avanzate dal tribunale di Lecce ealla sollecitazione di reperire nuovi spazisia pure per un determinato periodo ditempo per sopperire alla mancanza di sedilamentata; in quale modo, ogni caso, ilMinistro ritenga di affrontare quella cheappare, fuor di dubbio, come una vera epropria emergenza logistica tale da osta-colare e purtroppo a volte impedire ilbuon andamento del lavoro degli ufficigiudiziari, con conseguente danno dellenumerose professionalità impiegate e dellanumerosa utenza territoriale. (5-08221)

Interrogazione a risposta scritta:

CAPELLI. — Al Ministro della giustizia.— Per sapere – premesso che:

il Corpo della polizia penitenziaria èstato costituito nel 1990 con la leggen. 395 del 15 dicembre 1990;

la citata legge ha sciolto il precedentecorpo degli agenti di custodia e ha datovita, unendo anche il ruolo delle vigilatricepenitenziarie, come detto, al Corpo dellapolizia penitenziaria, che fa parte dellapolizia, così come previsto dall’articolo 57del codice di procedura penale, inseren-dolo nel comparto sicurezza;

tra i diversi compiti che la citatalegge n. 395 del 1990 prevede vi è quellodi garantire l’ordine, la sicurezza e ladisciplina dei detenuti carceri;

il Corpo partecipa anche alle attivitàdi trattamento, si occupa delle traduzionidei detenuti e dei piantonamento presso iluoghi esterni di cura dei reclusi;

Atti Parlamentari — 35828 — Camera dei Deputati

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svolge, inoltre, compiti di polizia giu-diziaria e di pubblica sicurezza, comeprevisto dal già ricordato articolo 57 co-dice di procedura penale, ed espleta anchei compiti previsto dall’articolo 12 del co-dice della strada, svolgendo anche funzionidi polizia stradale;

inoltre, il Corpo partecipa ai compitidi ordine pubblico presso gli stadi di calcioe durante varie manifestazioni pubbliche,alla pari delle altre forze di polizia, oltread avere anche compiti di scorta e tuteladi importanti personalità dello Stato;

sono, inoltre, stati costituiti neltempo reparti di eccellenza, quali il nucleoinvestigativo centrale, il quale attraverso laconduzione di indagini ha contribuito al-l’arresto di pericolosi latitanti;

questi cenni bastano a dimostrarequanto importante sia il ruolo del Corpodella polizia penitenziaria;

preoccupano, quindi, le sempre piùforti voci che vogliono che il Corpo vengasciolto per entrare nel costituendo Corpodella giustizia dello Stato;

in particolare, si fa riferimento altavolo 15 (Operatori penitenziari e forma-zione) degli stati generali dell’esecuzionepenale costituito presso il Ministero dellagiustizia;

quanto si legge, infatti, sul sito dellostesso Ministero « emerge la proposta disemplificare la complessità dei bisogni edelle relazioni, spesso anche conflittuali,attraverso un modello organizzativo e ope-rativo da costruire all’interno di un Corpodi Giustizia al servizio dell’intera Ammi-nistrazione di giustizia, in sostituzione del-l’attuale Corpo di Polizia penitenziaria »;

si tratta, certo di una proposta ani-mata da buone intenzioni ma che, di fatto,rischia di disperdere, se applicata, tutte lespecializzazioni del Corpo di polizia peni-tenziaria evidenziate sopra, con uno svili-mento delle professionalità tanto faticosa-mente acquisite sul campo;

inoltre, la realizzazione della propo-sta sopra citata rischierebbe di provocare

una vera e propria fuga da parte delpersonale coinvolto, che certamente chie-derebbe di poter transitare verso altreforze di polizia di Stato o dell’Arma deicarabinieri, con un inevitabile cadutaquantitativa e qualitativa del personaleinserito nel nuovo Corpo di giustizia delloStato –:

quali iniziative intenda intraprendereil Ministro interrogato per fugare le preoc-cupazioni su esposte, evitando quella di-spersione di professionalità di cui si èdetto in premessa e che certamente por-terebbe anche a gravi difficoltà di gestionedella sicurezza in un momento certamentenon facile come questo. (4-12614)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MASSIMILIANO BERNINI, SPES-SOTTO e GAGNARLI. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti, al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali. — Per sapere – premesso che:

con il decreto legislativo 285 del 1992(nuovo codice della strada), all’articolo111, era stata disciplinata la revisione dellemacchine agricole;

dal 1o gennaio 1993 il Ministro deitrasporti, di concerto con il Ministro del-l’agricoltura e delle foreste, poteva di-sporre, con decreto ministeriale, la revi-sione generale o parziale delle macchineagricole soggette all’immatricolazione anorma dell’articolo 110, al fine di accer-tarne la permanenza dei requisiti minimidi idoneità per la sicurezza della circola-zione, nonché lo stato di efficienza;

il previsto decreto ministeriale perdisciplinare l’obbligo della revisione dellemacchie agricole, che sarebbe dovuta av-venire con cadenze non inferiori a 5 anni,come previsto dall’articolo 295 del rego-lamento di attuazione revisione delle mac-chine agricole in circolazione, non è mai

Atti Parlamentari — 35829 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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stato emanato con conseguente mancataapplicazione dell’articolo 111 del codicedella strada;

nel corso del 2012, e più precisa-mente il 18 dicembre 2012, è stato pub-blicato in Gazzetta Ufficiale la legge 17dicembre 2012, n. 221, che ha convertito ildecreto-legge n. 179 del 2012 recante,« Ulteriori misure urgenti per crescita delPaese ». Il comma 48 dell’articolo 34 delcitato decreto-legge riguardante la sicu-rezza e la revisione delle macchine agri-cole in circolazione:

« Al fine di garantire adeguati livellidi sicurezza nei luoghi di lavoro e nellacircolazione stradale, il Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti, di concertocon il Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali, con decreto da adot-tare entro e non oltre il 28 febbraio 2013,dispone la revisione obbligatoria dellemacchine agricole soggette ad immatrico-lazione a norma dell’articolo 110, al finedi accertarne lo stato di efficienza e lapermanenza dei requisiti minimi di ido-neità per la sicurezza della circolazione.Con il medesimo decreto è disposta, a fardata dal 1o gennaio 2014, la revisioneobbligatoria delle macchine agricole incircolazione soggette ad immatricolazionein ragione del relativo stato di vetustà econ precedenza per quelle immatricolateantecedentemente al 1o gennaio 2009, esono stabiliti, d’intesa con la Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, leregioni e le province autonome di Trentoe di Bolzano, i criteri, le modalità ed icontenuti della formazione professionaleper il conseguimento dell’abilitazione al-l’uso delle macchine agricole, in attuazionedi quanto disposto dall’articolo 73 deldecreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 »;

i termini previsti per l’emanazionedel decreto e l’entrata in vigore dellarevisione sono stati più volte prorogati finoall’emanazione del decreto « Milleproro-ghe » (decreto-legge n. 192 del 31 dicem-bre 2014, convertito dalla legge n. 11 del28 febbraio 2015) con il quale è statadifferita l’emanazione del decreto al 30

giugno 2015 e l’entrata in vigore dellarevisione al 31 dicembre 2015;

per effetto di tale disposizione è statopubblicato il decreto del Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti 20 maggio2015 (G.U. 30 giugno 2015, n. 149) « Re-visione generale periodica delle macchineagricole ed operatrici, ai sensi degli articoli111 e 114 del decreto legislativo 30 aprile1992, n. 285 ». Con detto decreto sonostabilite le tipologie di macchine che de-vono essere soggette a revisione nonché larelativa tempistica per l’effettuazione dellarevisione in relazione al loro grado divetustà (si veda tabella allegata al decreto).La prima scadenza è fissata per il 31dicembre 2017. Inoltre, tale decreto pre-vede all’articolo 5 che le modalità diesecuzione della revisione siano definitecon successivo decreto del Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti, di concertocon il Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali;

da ultimo, con il decreto-legge 30dicembre 2015, n. 210, convertito, conmodificazioni, dalla legge 25 febbraio2016, n. 21, recante proroga di terminiprevisti da disposizioni legislative, l’entratain vigore della revisione è stata ulterior-mente procrastinata dal 31 dicembre 2015al 30 giugno 2016, contrariamente all’in-dirizzo formulato nella risoluzione presen-tata dalla senatrice Gatti approvata in data13 maggio 2015, a far sì che non siprevedessero ulteriori proroghe rispettoall’entrata in vigore dell’obbligo della re-visione delle macchine agricole –:

entro quali tempi i Ministri interro-gati ritengono di adottare il decreto atto aspecificare le modalità di esecuzione dellarevisione delle macchine agricole e opera-trici ai sensi dell’articolo 5 del decreto delMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti 20 maggio 2015 (G.U. 30 giugno2015, n. 149) « Revisione generale perio-dica delle macchine agricole ed operatrici,ai sensi degli articoli 111 e 114 del decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285, e qualisaranno i suoi contenuti;

se i Ministri interrogati non ritenganoopportuno dare tempi certi all’emanazione

Atti Parlamentari — 35830 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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del decreto suddetto evitando, per quantodi competenza, iniziative volte a ulterioriproroghe o rimandi. (5-08216)

DE LORENZIS. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti, al Ministrodell’economia e delle finanze, al Ministrodello sviluppo economico, al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

la società Mistral Air è un operatoreaereo italiano che è presente nel settorecharter a medio raggio ed è l’unica com-pagnia aerea italiana a capitale italiano,operante con aeromobili jet nel settoremerci. È stata fondata nel 1981 da CarloPedersoli (in arte Bud Spencer) e dal 2002è di proprietà del Gruppo Poste Italiane;

da fonti stampa si apprende che inpassato la società ha avuto diversi pro-blemi di bilancio, avendo chiuso nel 2013con una perdita di 7,4 milioni di euroanche a causa dei problemi politici veri-ficatisi in Egitto, dove la compagnia effet-tuava voli per conto di tour operator;

sempre da fonti stampa si apprendeche, nella relazione allegata ai conti delbilancio 2013, descritta dai revisori dellaPricewater house Coopers: « Gli ammini-stratori della società hanno illustrato cheil bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013è stato predisposto nel presupposto dellacontinuità aziendale, sulla base dell’impe-gno irrevocabile del socio unico PosteItaliane spa a supportare patrimonial-mente e finanziariamente la controllataMistral Air srl »;

nell’anno 2014 la Mistral Air ha ope-rato più di 10.000 voli, per un totale dicirca 18.000 ore di volo e ha trasportatooltre 800.000 passeggeri. Da giugno 2014inoltre Mistral Air opera per conto diAlitalia con 5 aeromobili ATR 72 e unBoeing 737 con le seguenti rotte:

3 frequenze giornaliere da Romaper Ancona;

3 frequenze giornaliere da Pantel-leria per Palermo e Trapani;

3 frequenze giornaliere da Lampe-dusa per Palermo e Catania;

2 frequenze giornaliere da Triesteper Milano Linate;

1 frequenza giornaliera da Triesteper Napoli;

dal sito internet della Mistral Air siapprende che l’utilizzo della flotta aereasui collegamenti in partnership con Alitaliarappresenta il primo passo nell’ambitodell’accordo di cooperazione industriale edi sviluppo delle sinergie fra Alitalia ePoste italiane, a seguito dell’investimentodi Poste italiane nel capitale azionario diAlitalia;

sembrerebbe quindi che la societàMistral Air abbia cambiato la sua voca-zione da voli charter a voli di linea perconto di Alitalia, acquisendo aerei ATR eriducendo gli aerei Boing 737, ma tuttavia,da recenti fonti stampa, si apprende che lanuova Alitalia-Etihad avrebbe improvvisa-mente e prematuramente sospeso unaparte di questi voli, annunciando la so-spensione di tutti i contratti in essere trala stessa società e la società Mistral;

inoltre, sembrerebbe che Mistral Airal momento sia sprovvista di un pianoeconomico indipendente da Alitalia equindi tali cambi di strategie da parte diAlitalia-Etihad che potrebbero provocareproblemi legati all’esistenza stessa dellasocietà Mistral Air, con conseguenti riper-cussioni negative in ambito occupazionaleche coinvolgerebbero circa 200 lavoratori;

Alitalia-Etihad sembrerebbe orien-tata ad affidare le rotte prima affidate aMistral Air ad un altro operatore Darwin(Ethiad, Regional). In merito, Ethiad re-gional è una compagnia che opera conCOA Svizzero, ed essendo extracomunita-ria potrebbe violare le libertà dell’area delcodice di navigazione nel momento in cuieseguisse tratte interne in Italia;

a giudizio dell’interrogante apparequindi anomalo e non corretto che Posteitaliane sia precedentemente intervenutain supporto di Alitalia, contribuendo

Atti Parlamentari — 35831 — Camera dei Deputati

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quindi ad incrementare il capitale sociale,ed ora Alitalia-Etihad sia disposta a noncontinuare ad usufruire dei servizi diMistral Air, provocando inoltre preoccu-panti ripercussioni in ambito lavorativo –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti espressi in premessa epossano confermare, per quanto di com-petenza, quanto esposto, in particolarefornendo elementi anche in merito alleragioni per cui Alitalia-Etihad avrebbeimprovvisamente e prematuramente so-speso una parte dei voli realizzati daMistral Air annunciando, al contempo, lasospensione di tutti i contratti in essere trala stessa società a la società Mistral Air,nonostante l’incremento di capitale appor-tato da Poste ad Alitalia;

di quali elementi disponga il Governoin merito alle prospettive future dellacompagnia Mistral Air e se siano già staticonsiderati i piani economici e industrialial fine di mantenere operativa la società el’attuale assetto occupazionale;

quali iniziative si intendano adottareal fine di salvaguardare l’occupazione deilavoratori di Mistral Air. (5-08222)

AGOSTINELLI. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

sul quotidiano il Resto del Carlino del5 marzo 2016 viene data notizia « Uscita aOvest nel mirino della Corte dei conti. Ilcollegamento tra porto e A14 insieme allegrandi opere in odore di cricca ». L’arti-colo prosegue: « Anche le procedure per laprogettazione dell’uscita a ovest finiscononel mirino della Corte dei conti insiemealle opere del G8 e agli intrecci tra aziendepubbliche e Mafia Capitale. È quanto èemerso dalla relazione del Procuratoreregionale della Corte dei conti del LazioAngelo Raffaele De Dominicis, che ieri hainaugurato l’anno giudiziario e ha illu-strato alcune delle inchieste avviate loscorso anno. Tra queste, appunto, quellasul progetto Anas per il collegamento trail porto di Ancona, l’autostrada A14 e la

strada statale 16 ». Inoltre « L’inchiestacontabile si sarebbe sviluppata tutta aRoma, seguendo le fila delle procedureavviate dall’Anas. Già nel 2015 sulla bre-tella per l’uscita a ovest avevano messo gliocchi i magistrati di Firenze: secondo laProcura toscana i cantieri da aprire alporto di Ancona erano finiti nella criccadelle Grandi Opere. – A quanto pareStefano Perotti aveva attivato i suoi con-tatti anche per dirigere i cantieri dell’u-scita, almeno stando a quanto emerge daun’intercettazione telefonica del 20 ottobre2014, Giulio Burchi, ex presidente del CdAdi Italfer e attualmente figura di vertice insocietà partecipate a capitale misto pub-blico privato, parlando al telefono con unamico critica il sistema per cui le direzionilavori vengono affidate dalle imprese ag-giudicatarie con lo schermo del generalcontractor. Ad un certo punto dice: stanegoziando le ultime direzioni lavori perPerotti che sono Porto di Ancona e ilsecondo tratto della Treviglio ». In effettiil Procuratore generale della Corte deiconti, nella sua relazione (pagine 3 e 4),ha affermato: « Inoltre, vanno segnalatealcune istruttorie, di assoluto rilievo con-tabile iniziate proprio nel 2015. Tra esse,gli illegittimi compensi nella progetta-zione delle opere del G.8 a “La Madda-lena”, in Sardegna; il progetto ANAS peril collegamento tra il Porto di Ancona ela A14 e SS16; l’inchiesta sulle tangentiANAS, .... »;

un’altra istruttoria sull’affare relativoall’uscita a ovest di Ancona è stata attivatadall’Anac, a seguito di esposti dall’inter-rogante e dal movimento Sinistra perAncona; indagine che, come risulta all’in-terrogante, è tutt’ora in corso;

le innumerevoli irregolarità chehanno caratterizzato l’affare uscita a ovestsono già state evidenziate in precedentiatti di sindacato ispettivo degli interro-ganti, che sono ancora senza risposta. Inparticolare, è già stato segnalato come nelprimo schema di convenzione del 19 no-vembre 2012 era prevista all’articolo 11.8,che « in sede di approvazione del progettodefinitivo si terrà conto in particolare: a)

Atti Parlamentari — 35832 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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....(omissis); b) .... (omissis); c) delle mo-dificazioni degli scenari macroeconomicisopravvenuti alla proposta con riferimentoai livelli di traffico attesi e alle condizionidi accesso al credito. Ove sia necessarioattingere a fonti addizionali alla revisionetariffaria per assicurare l’equilibrio delPEF/PFR, al concessionario potrà esserericonosciuto, anche in aggiunta ad uneventuale contributo pubblico, l’accesso aibenefici fiscali previsti dalle leggi applica-bili ai sensi dell’articolo 18 della leggen. 183 del 12 novembre 2011 ». Eppure lagara è stata vinta dall’ATI Impregilo,Astaldi, Pizzarotti ed Itinera, con il pre-supposto che il concessionario avrebbeprogettato, costruito e gestito l’operaSENZA ALCUN CONTRIBUTO PUB-BLICO; Un project financing senza contri-buti pubblici;

nel secondo schema di convenzionetra il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti, struttura di vigilanza sulle con-cessionarie autostradali, rappresentata dalcapo della struttura di vigilanza MauroColetta e il presidente della Passante Do-rico S.p.a., ingegnere Michele Longo, si-glata il 18 dicembre 2013 scompare ilpredetto contributo statale, ma restanoaltre condizioni capestro per lo Statocome quelle previste agli articoli 9-bis 1 e9-bis 2; In particolare si rileva che l’arti-colo 9-bis 1 dispone che « fermo restandoquanto previsto al precedente articolo 9, ilConcessionario avrà diritto, nel rispettodel principio di affidamento, ad un inden-nizzo/risarcimento a carico del Conce-dente in ogni caso di recesso, revoca permotivi di pubblico interesse, risoluzioneper inadempimento del Concedente e/ocomunque cessazione anticipata del rap-porto di Convenzione pur indotto da attio fatti estranei alla volontà del Conce-dente, anche di natura straordinaria eimprevedibile.; l’articolo 9-bis 2 stabilisceche in tal caso – fermo restando il su-bentro del Concedente in tutti i rapportiattivi e passivi di cui è titolare il Conces-sionario e relativi all’oggetto della presenteconvenzione – l’indennizzo/risarcimentodi cui al comma 1, dovuto dal Concedenteal Concessionario sarà pari ad un importo

corrispondente alla seguente sommatoria:a) il valore delle opere realizzate più glioneri accessori, al netto degli ammorta-menti, ovvero nel caso in cui le opere nonabbiano ancora superato la fase di col-laudo, i costi effettivamente sostenuti dalConcessionario; b) le penali e gli altrisostenuti o da sostenere in conseguenzadella risoluzione; c) un indennizzo, a titolodi risarcimento del mancato guadagno,pari al 10 per cento del valore delle opereda eseguire ovvero della parte del servizioancora da gestire valutata sulla base delpiano economico finanziario »;

anche tali irregolarità vengono segna-late dall’interrogante in atti di sindacatoispettivo e mediante note al Ministerodell’economia e delle finanze e alla Ra-gioneria generale dello Stato;

dopo nove mesi, il 2 settembre 2014,viene firmata una « Scrittura integrativa »alla Convenzione già firmata il 18 dicem-bre 2013 tra l’architetto Coletta e l’inge-gnere Longo. Scrittura integrativa che re-cepisce, almeno in parte, i rilievi mossi dalMinistero dell’economia e delle finanze,dagli interroganti e da altri soggetti che datempo seguono lo stranissimo comporta-mento del Ministero delle infrastrutture edei trasporti e della struttura di vigilanzasulle concessioni autostradali. Scrittura in-tegrativa che viene firmata dalle stessepersone (architetto Coletta – ing. Longo) eche viene trasmessa, ai fini del concertoper l’emanazione del decreto interministe-riale da parte del Ministero delle infra-strutture e dei trasporti e del Ministerodell’economia e delle finanze inerente al-l’approvazione della concessione;

a seguito dell’emanazione del decretointerministeriale la società Passante Do-rico ha prodotto il progetto definitivo perl’uscita a ovest. Nel frattempo, il ViceMinistro, Senatore Nencini, ha rilasciatouna serie di dichiarazioni come riportatedalla stampa. In una del 17 gennaio 2015tra l’altro sostiene: « Voglio essere chiaris-simo. Perché un privato ha interesse aintervenire ? C’è una legge dello Stato cheprevede la defiscalizzazione ed è del 2011,

Atti Parlamentari — 35833 — Camera dei Deputati

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non è stata fatta per l’uscita a ovest. E poic’è il pedaggiamento. È un piano checriticamente tiene. (...) Quindi vigilanza eattenzione sul piano economico. Ad ogginon vedo alternative ad un investimentoda parte dello Stato, sostitutivo del pri-vato. A giorni spero arrivi la bollinaturadella Corte. Se arrivasse in tempi moltorapidi, c’è anche la possibilità di aggan-ciare finanziamenti comunitari ».

il 30 maggio 2015 Il vice MinistroNencini: « L’uscita a ovest è confermata. Acavallo tra agosto e settembre l’impresaconcessionaria presenterà il progetto de-finitivo. Siamo a buon punto. Il conces-sionario continua a sostenere che il pianoregge. E il rischio che finisca per attingereai fondi pubblici è scongiurato dall’inten-zione del Ministro Delrio di negare sov-venzioni statali alle opere realizzate daprivati »;

sul Messaggero del 28 dicembre 2015:« L’incognita invece resta sempre il colle-gamento tra il porto di Ancona e la A14.Si tratta del progetto dell’uscita a ovest,dallo scorso ottobre al vaglio del Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti e delMinistero dell’economia e delle finanze.Da Roma avevano promesso un’istruttoriarapida, non oltre un paio di mesi, perpoter recuperare il tempo perso e passareal più presto alla fase di progettazioneesecutiva, con l’obiettivo di tagliare il na-stro tra il 2020 e il 2021. La luce verde daiministeri però non è ancora arrivata. Cosasta succedendo ? I tecnici stanno valutandose tornano i conti e i numeri forniti dallacordata di imprese vincitrici. Allo studioinfatti c’è sia il piano del traffico che deveconteggiare il volume di veicoli in transitolungo la bretella sia il piano economicofinanziario dell’opera da 480 milioni dieuro, IVA esclusa, da realizzare in projectfinancing, cioè ripagata attraverso il paga-mento dei pedaggi da parte di trasporta-tori e automobilisti senza aiuti dalloStato »;

benché siano trascorsi altri quattromesi, la verifica dei dati non ha sortitoalcun effetto e l’uscita a ovest è al centro

di varie indagini da parte della magistra-tura contabile e dall’Anac –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti suesposti;

se e quali iniziative, per quanto dicompetenza, siano state assunte in rela-zione a eventuali responsabilità sul pianoamministrativo e disciplinare alla lucedelle ipotizzate condotte infedeli comeindividuate dalla Corte dei conti del Lazio;

quale sia il costo dell’opera risultantedal progetto definitivo redatto dalla societàPassante Dorico Spa, concessionaria per larealizzazione del progetto;

quali siano le tariffe di pedaggia-mento previste per le diverse categorie diveicoli; quali volumi di traffico venganoipotizzati nel corso degli anni; se il pianoeconomico finanziario e il piano finanzia-rio regolatorio prevedano contributi daparte dello Stato o misure di defiscaliz-zazione a carico dello Stato. (5-08232)

CANCELLERI. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti, al Ministro dellavoro e delle politiche sociali, al Ministrodello sviluppo economico, al Ministro del-l’interno. — Per sapere – premesso che:

si è appreso dagli organi dagli organidi stampa dell’operazione Damanera2 inmerito a vicende corruttive gravi nell’A-NAS, operata dalla Guardia di finanza,culminata con gli arresti dell’11 marzo2016, il quotidiano online Meridionewsscriveva « Un marciume diffuso all’internodi uno degli enti pubblici più in vista nelsettore economico degli appalti. A scri-verlo è il gip del Tribunale di Roma, cheoggi ha firmato le nuove ordinanze dicustodia cautelare nell’ambito del secondocapitolo dell’inchiesta Dama Nera, l’inda-gine su appalti sospetti e mazzette cheriguarda Anas e imprenditori. Anche sta-volta, tra i nomi delle 19 persone – intutto sono 36 gli indagati – per le quali laProcura di Roma ha disposto le misurerestrittive, ci sono gli imprenditori Mimmo

Atti Parlamentari — 35834 — Camera dei Deputati

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Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice,vertici del colosso dell’edilizia cataneseTecnis che di recente è stato sequestratosu impulso della direzione investigativaantimafia. Le accuse vanno dalla corru-zione alla turbata libertà degli incanti,passando per l’autoriciclaggio e favoreg-giamento personale. Secondo gli inqui-renti, i vertici Anas avrebbero facilitatol’aggiudicazione di gare d’appalto a speci-fiche imprese, nei confronti delle quali sisarebbero mossi anche per sbloccare con-tenziosi, disapplicare penali e assicurareindebiti indennizzi in relazione a proce-dure di esproprio. L’operato dei funzionaripubblici per anni si sarebbe concretizzatoin un « mercimonio », dove in cambio deiservizi illeciti prestati i dirigenti avrebberoottenuto vantaggi e utilità (...) Gli impren-ditori beneficiari del sistema corruttivoavrebbero pagato circa 800mila euro, cifrasequestrata dalle fiamme gialle. A finire alcentro dell’attenzione della magistraturadiversi appalti: dall’itinerario basentano –compreso il raccordo autostradale Sicigna-no-Potenza – ai lavori sulla statale 117Centrale Sicula. In quest’ultimo caso, gliinterventi aggiudicati nel 2014 furono co-finanziati dalla Regione Sicilia. Le altregare condizionate sarebbero quelle per ilavori alla ss96 Barese e alla ss268 delVesuvio, ma anche quella per la realizza-zione, nel 2011, della nuova sede Anas aCampobasso. L’operazione ha portato an-che all’arresto di un avvocato romano,responsabile, secondo gli inquirenti, diessere stato « intermediario, per conto diun’azienda romana » del pagamento diuna tangente da 10mila euro ad AntonellaAccroglianò, la dirigente le cui ammissionihanno dato il la alla prima inchiesta DamaNera »;

a proposito delle indagini su Dama-nera2 la Voce delle Voci ha scritto il 12marzo 2016: « Eccoci ora a due sigle chefanno capolino tra le carte investigative. Eche ci conducano ad altri politici di rife-rimento (anche se non inquisiti). Si trattadi due candide « fondazioni onlus », diprassi costituite per fini umanitari e soli-daristici, stavolta messe in vita per rag-giungere scopi un po’ più prosaici. Di

pretto sapore Onu la prima, nientemenoche « Fondazione della libertà per il benecomune », sicuramente nel Pantheon leicone di Gandhi e papa Francesco, cheforse non avrebbero condiviso la sceltadella sede nell’elegantissima location diFontanella Borghese, a un passo da mai-son Fendi: alla guida Altero Matteoli, exministro dell’Ambiente e delle Infrastrut-ture, ex duro di An poi berlusconianoconvinto, inquisito dalla procura di Vene-zia per lo scandalo del Mose. Al suo fiancoil neo indagato nella seconda tranchedell’inchiesta Anas, il deputato toscanoMarco Martinelli, che disegna lo stessotragitto politico del « capo »: da colonnellodi An a forzista doc. Membro della com-missione lavori pubblici alla Camera, Mar-tinelli è il vice presidente della Fondazioneche si batte per libertà e beni comuni (sic).Siamo solo all’inizio, perché l’organi-gramma della Fondazione-onlus è ancoratutto da scoprire: del team, infatti, fannoparte Roberto Serrentino, per molti annicomponente del collegio sindacale dell’A-nas ed Erasmo Cinque, grande amico diMatteoli, costruttore, coinvolto nell’inchie-sta sul Mose. Ma, soprattutto, Giovan Bat-tista Papello: un nome, una storia daraccontare. Faccendiere a tutto campo,Papello, il cui nome fa capolino diversevolte nelle inchieste dell’ex pm di Catan-zaro Luigi De Magistris (oggi sindaco diNapoli e con ottime chance per una ri-conferma alle amministrative di giugno),impegnato allora a ricostruire le tramed’affari — spesso e volentieri all’ombradelle logge massoniche — in Calabria.Commissario straordinario per l’emer-genza idrica e ambientale in quella re-gione, Papello ha fatto parte del cda diAnas, per diventarne poi consulente. Unavocazione, la sua, quella di viaggi & tra-sporti: in gita verso la Svizzera, vennefermato con una borsa carica di banco-note, la bellezza di due milioni di euro.(...) Passiamo alla seconda società checompare tra le carte degli inquirenti im-pegnati nella « Dama Nera connection ».Evocativo il suo nome, « Formiche ». Ecome laboriose formichine, infatti, si rim-boccavano le maniche i suoi animatori. Al

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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timone Alberto Brandani, alias ’O profes-sore, altro nome altra storia. Un buontratto della sua carriera, guarda caso,viene percorso sotto il protettivo ombrellodel Monte dei Paschi di Siena, crocevia ditanti affari e troppi misteri (tre anni faveniva « suicidato » il capo delle pieneDavid Rossi, un anno dopo l’archiviazione,da qualche mese la riapertura del giallo).Poi passa all’Anas, Brandani, e il suotragitto comincia con la presidenza diVincenzo Pozzi, nominato nel 2002 dalministro-progettista Pietro Lunardi, berlu-sconiano doc: Brandani fa il suo ingressonel consiglio d’amministrazione. Ma è conCiucci che fa il salto, quando passa acapeggiare la strategica area della « Sor-veglianza » di tutti i lavori Anas (...). Eli-sabetta Parise. Ed eccoci alla seconda« Dama » più o meno nera della story.Arrestata l’11 marzo scorso dai finanzieridel Gico e del nucleo tributario, respon-sabile delle « risorse umane » in casa Anas,la Parise è accusata di alcuni episodi dicorruzione, agevolati, stando alle imputa-zioni, « dalle relazioni da lei vantate con ilmondo della politica ». In particolare,avrebbe agevolato i rapporti tra DamaAccroglianò e alcuni politici, tra cui pro-prio Martinelli. Tornando alla Fondazionenumero 2, Formiche, la Parise figura nel-l’organigramma in qualità di « responsa-bile del settore giovani ». Ai quali fornire,dunque, una preparazione a base di maz-zette e raccomandazioni risolvitutto e dicorsie preferenziali stile Anas »;

il Fatto quotidiano dell’11 marzo2016 rendeva noto che, secondo gli inqui-renti le trattative per una parte delle« mazzette » Anas di cui alla indagine« Damanera » si tenevano all’interno degliuffici romani della Fondazione della Li-bertà per i Beni comuni;

d’altronde, l’Espresso, 2015 con Tu-rano il 15 dicembre 2015 così sosteneva:« Nell’elenco della Tributaria figurano’nove società, tutte sottoposte a perquisi-zione: Tecnis-Cogip, De Sanctis, Vidoni,Ricciardello, Vittadello, Aleandri, Lauro,Società italiana costruttori stradali e Sac.Il gruppo Tecnis-Cogip degli imprenditori

catanesi Concetto Bosco Lo Giudice eFrancesco Domenico Costanzo, entrambiarrestati insieme ad Accroglianò, rappre-senta l’esempio ideale per mostrare ilpotere della dirigenza di medio livello mapone interrogativi anche sul vertice azien-dale. Ascesa e caduta di Tecnis. Il 2013 èun anno d’oro per Tecnis-Cogip, impresaemergente nel panorama delle opere pub-bliche con appalti assegnati dall’Anas percentinaia di milioni di euro, incluso ilviadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agri-gento, smottato un anno fa pochi giornidopo l’inaugurazione. Nel marzo 2013 Bo-sco e Costanzo, attraverso il loro consorzioUniter, ottengono un premio di accelera-zione da 26 milioni di euro per un piccololotto da 11 chilometri fra Calabria eBasilicata sul tracciato della Salerno-Reg-gio Calabria, l’autostrada che Ciucci hapromesso urbi et orbi di terminare ap-punto entro il 2013. Quattro mesi dopo, aluglio, arriva un altro successo. Tecnisvince l’appalto per la variante di Morbe-gno, un lavoro da 145 milioni di euroassegnato in via definitiva alla fine del2013, con la progettazione del potenteAntonio Bevilacqua di Italconsult e grazieall’appoggio di Ugo Dibennardo, dirigentedel compartimento siciliano dell’Anas inSicilia per cinque anni, direttore centraleprogettazione con Ciucci. Ma la Tecnis è indifficoltà finanziarie. Si tiene l’appalto perun anno. In questo periodo iscrive riserveche accrescono il costo dell’opera e poi,nell’impossibilità di realizzarla, la cede per15 milioni di euro alla Cossi, storica im-presa valtellinese acquisita dal colossoCondotte nel 2008. All’inizio di novembre,durante un interrogatorio nel carcere ro-mano di Rebibbia, la Dama nera ha con-fermato le relazioni privilegiate delle so-cietà catanesi con il democrat calabreseLuigi Meduri, ex sottosegretario alle infra-strutture messo agli arresti nell’inchiestaDama nera. Ma non era il solo Meduri agarantire buone relazioni e lavoro lobbi-stico fra imprenditori privati e managerpubblici. Il tandem Bosco-Costanzo, se-condo Accroglianò, aveva « relazioni im-portanti in Anas, con i vertici ». Quando igiudici hanno chiesto chiarimenti, la Dama

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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Nera è stata esplicita. « Il punto di riferi-mento di Meduri all’Anas era Ciucci. Nonero io. Meduri incontrava Ciucci, non sodire con che frequenza »;

a parere degli interroganti il sistemache emerge dalle indagini e dai passiriportati al riguardo, dagli organi distampa citati è particolarmente subdolo eimpressionante; già il sistema Anas erastato squassato dalle inchieste su Tangen-topoli degli anni 90 e l’azienda Anas chene era uscita dalle ceneri, era tutt’altroche esente da vicende corruttive; anzi si èinsediata una struttura di comando checontava su un dirigente come la Accro-glianò, la dama Nera, sul capo delle ri-sorse umane; la garanzia della libera con-correnza e del mercato negli appalti ANASsembrava essere una chimera, al più unrichiamo utile come slogan. I convegni: ilcaso della Tecnis, che vinceva molti appalti« truccati » è emblematico, in quanto senzal’artificio dei trucchi ad avviso dell’inter-rogante difficilmente avrebbe potuto « reg-gere » nel campo degli appalti, giacchémalgrado gli aiuti corruttivi era pure inuna situazione di difficoltà finanziarie;

a parere degli interroganti è pureparticolarmente inquietante l’intreccio,emerso dalle indagini della Guardia difinanza, tra determinati gruppi politicinazionali e locali con alcune fondazioni,che delinea anomalie; in particolare,emerge il ruolo della Fondazione dellalibertà per il bene comune il cui Presi-dente, Matteoli, già più volte Ministro, èindagato per le vicende Mose e Damanera,il cui vicepresidente, Martinelli, è indagatoper Damanera, il cui socio fondatore Era-smo Cinque è indagato per la vicendaMose ed è più volte presente in vari passidelle intercettazioni di molti imputati dicui al processo Mafiacapitale/Mondodi-mezzo –:

se il Governo non ritenga opportunauna dettagliata attività di audit sulla ma-crostruttura dell’Anas per correggereeventuali punti critici che possano rimet-tere in piedi la rete corruttiva, rigenerandocosì i meccanismi che inibiscono la liberaconcorrenza tra imprese;

se non ritenga opportuno assumereiniziative per riformare i sistemi di con-trollo sull’Anas;

se non ritenga opportuno assumereiniziative per riformare il sistema dellefondazioni in considerazione delle rela-zioni pericolose che possono intercorreretra politica, finanziamenti e attività dilobbying e in ogni caso promuovere, nel-l’esercizio dei poteri di vigilanza di cuiall’articolo 25 del codice civile, un’ispe-zione, per il tramite della competenteprefettura, per verificare il rispetto delprincipio di legalità nella Fondazione dellaLibertà per i beni comuni. (5-08233)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

FIANO. — Al Ministro dell’interno, alMinistro degli affari esteri e della coopera-zione internazionale. — Per sapere – pre-messo che:

il 17 marzo 2016 a Roma un tifosodello Sparta Praga, giunto nella capitaleper seguire l’incontro di calcio dell’EuropaLeague contro la Lazio, si è reso prota-gonista insieme ad altri tifosi, di un epi-sodio deplorevole, urinando su una donnache era intenta a chiedere l’elemosina suPonte Sant’Angelo, suscitando risate discherno tra i suoi compagni di viaggio,nell’indifferenza dei passanti;

la fotografia scattata da un passante,che raffigurava la grave umiliazione di cuiera vittima la mendicante romena nelcuore della Capitale, successivamenteidentificata come una donna di 45 anni dinome Emanuela, ha rapidissimamentefatto il giro del mondo, sollevando inter-rogativi e domande, e suscitando il gene-rale disprezzo per un atto così deplore-vole;

l’episodio citato ha certamente rap-presentato il raggiungimento di uno deipunti più bassi cui può giungere l’essere

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umano, e ha costituito una grave offesaall’umanità intera che non può restareindifferente –:

quali iniziative di competenza in-tenda adottare al fine di giungere al piùpresto all’identificazione e al persegui-mento degli autori di questo vile gesto,anche al fine di ottenere che siano uffi-cialmente e pubblicamente rese le scusealla mendicante rumena che ha subito taleumiliazione. (5-08230)

MARTELLA. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

in data 17 marzo 2016 è avvenutapresso il deposito Actv, azienda di tra-sporto pubblico, in via Matteotti a Dolo(Prov. Ve) una aggressione ai danni di unautista dell’azienda;

non è la prima volta che dipendentidell’azienda di trasporto pubblico localevengono aggrediti durante lo svolgimentodel loro lavoro;

si tratta della seconda aggressioneregistrata in meno di dieci giorni;

da una prima ricostruzione dei fattisembra che l’aggressore stesse aspettandol’autobus alla fermata di Ca’ Tron, lungo laBrentana, fermata che viene sospesa du-rante gli orari di ingresso e uscita deglistudenti delle scuole superiori;

l’aggressore, vedendo arrivare l’auto-bus, si è messo in mezzo alla strada perfermare il mezzo di trasporto e ha iniziatoa tirare calci contro il mezzo e ad inveirenei confronti dell’autista che gli spiegavache non poteva farlo salire poiché esisteun ordine di servizio;

l’autobus è poi ripartito e ha finito lapropria corsa al deposito di Dolo;

l’aggressore ha anch’esso raggiunto ildeposito e la discussione è degenerata conl’autista colpito al volto da una testata chegli ha procurato una frattura al settonasale;

l’aggressore è poi scappato nono-stante il tentativo dei colleghi dell’autistadi fermarlo;

sulla vicenda stanno indagando i ca-rabinieri della Tenenza di Dolo;

da tempo sono stati attivati più con-trolli, anche con la collaborazione dell’as-sociazione nazionale Carabinieri, coinvol-gendo gli ex militari in pensione comefattore di deterrenza ma non è suffi-ciente –:

se il Governo non ritenga opportuno,di fronte al ripetersi di episodi quali quellidescritti in premessa, valutare la possibi-lità di realizzare, d’intesa con l’ente locale,la regione e l’azienda di trasporto, sistemiche tutelino efficacemente la sicurezza suimezzi pubblici, in particolare mediantel’installazione di sistemi di videosorve-glianza e di dispositivi SOS collegati con lecentrali operative delle forze dell’ordine,adoperandosi, a tal fine, per accedere afinanziamenti rinvenienti da fondi comu-nitari 2014-2020. (5-08231)

Interrogazioni a risposta scritta:

MOLTENI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

come è stato ripreso anche dai quo-tidiani locali, nel mese di luglio 2015 eranogiunti a Cantù sei stranieri, forse richie-denti asilo, per essere alloggiati tempora-neamente in un appartamento gestito dallaCroce Rossa Italiana;

secondo gli ultimi dati disponibili alladata del 20 gennaio 2016 dell’Ufficio delmonitoraggio delle presenze e della movi-mentazione presso la direzione centraledei servizi civili per l’immigrazione e l’a-silo del Ministero dell’Interno, risulta in-vece che a Cantù nelle strutture tempo-ranee di accoglienza sono registrate intotale ben trentatré presenze;

oltre ai sei di cui era già nota lapresenza, si apprende ora che nel frat-tempo altri ventisette stranieri sarebberostati alloggiati in quattro diversi apparta-

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menti e la loro accoglienza sarebbe gestita,come in numerosi altri comuni della zona,dalla cooperativa Intesa Sociale;

sebbene i dati di cui sopra sianoufficiali e vengano comunicati dalla pre-fettura alla direzione centrale dei servizicivili, non si è avuta preventiva notizia,come invece accaduto nel mese di luglio2015, dell’arrivo di ulteriori stranieri nelterritorio canturino –:

di quale nazionalità siano le trentatrépersone ospitate nei cinque appartamentia Cantù, sia in quello gestito dalla CroceRossa che nei quattro gestiti dalla Coope-rativa Intesa Sociale, se abbiano presen-tato domanda di asilo, a quale punto siala procedura per l’esame della domandaed eventualmente, se vi siano stati il ri-getto o il riconoscimento della protezioneinternazionale;

se da luglio 2015 i sei stranieri ospi-tati dalla Croce Rossa Italiana siano glistessi;

da quando i ventisette stranieri sianoospitati a Cantù e dove siano ubicati glialloggi in cui dimorano;

se qualcuna delle persone ospitateabbia precedenti penali o denunce a ca-rico. (4-12609)

ANDREA MAESTRI, BRIGNONE, CI-VATI, MATARRELLI e PASTORINO. — AlMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

il 20 marzo 2016 la trasmissioneMediaset « Le Jene » ha trasmesso un ag-ghiacciante servizio che ha denunciato unarealtà già nota, purtroppo, che persistenell’area della stazione Termini di Romadove vi sono minorenni che si prostitui-scono e spacciano droghe;

si tratta di ragazzi stranieri aventiun’età di 13 anni, o di poco più, i quali,per pochi euro, si vendono per prestazionisessuali ad adulti i quali ben conoscono ilgiro di prostituzione che da troppi anniesiste nei pressi della stazione e che,

nonostante blitz saltuari da parte dellapolizia, continua a essere un luogo sicurodi adescamento di sesso a bassissimo co-sto;

intorno alle 8.30 di un normalegiorno feriale, quando i ragazzi dovreb-bero frequentare la scuola, il giornalistadella trasmissione inizia il proprio giroalla stazione facendosi credere un « ade-scatore »;

inizialmente utilizza un linguaggiofatto di sottintesi e, in seguito all’indivi-duazione di un giovane di 15 anni dispo-nibile, parlando chiaro e spacciandosi perun cliente, si fa dire i luoghi dove gli attisolitamente vengano svolti: i bagni pubblicio le carrozze dei treni fermi dove si puòaccedere tranquillamente perché lasciatisenza alcun controllo;

il ragazzo appare come un emigratodel tutto simile a tanti suoi coetanei. Ègiunto in Italia da pochi mesi, è orfano dipadre, non ha soldi e non è gay, ma vendeil suo corpo a uomini adulti per guada-gnare qualche soldo. L’intervistatore sco-pre poi con orrore che il ragazzo non sidota nemmeno della più elementare pre-cauzione, utilizzare un preservativo, pernon mettere a rischio continuo la propriavita a causa del possibile contagio dimalattie come l’HIV o l’epatite C;

l’intervistatore arrivato a quel puntodel servizio si svela per ciò che è real-mente perché di fronte a sé ha un bam-bino, inconsapevole degli altissimi rischi acui va incontro con la sua condotta e cercadi scuoterlo e di farlo ragionare, pursapendo che una volta salutato continueràcon la sua solita misera vita. Il girocontinua e l’inviato trova dopo poco unaltro ragazzino disponibile a fare le stessecose;

alla stazione si trovano con ugualefacilità minori che vendono droga: cocainao hashish. Infatti il giornalista, conti-nuando il suo servizio, individua un grup-petto di adolescenti aventi un’età com-presa tra i 13 e i 15 anni che negano divenderla perché ancora piccoli, ma che

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indirizzano i clienti verso chi invece lavende: ragazzini sempre minorenni pocopiù grandi di loro;

il servizio televisivo prosegue rive-lando numerose situazioni di disagio,emarginazione e criminalità organizzata incui i protagonisti principali sono sempreminori stranieri sui quali nessuno vigila;

loro stessi confessano di vivere nellecase famiglia (o di esserne scappati), dovenon esiste controllo, di essere arrivati inItalia con i « barconi », di aver pagatomigliaia di euro per quei viaggi e di farequesti lavori inizialmente per saldare ildebito e poi di proseguire per pagarsi ladroga per sé stessi, cosa che gli è neces-saria per non pensare ai propri problemi.Confessano di essere arrivati in Italia pen-sando di trovare un buon lavoro e diessersi resi conto solo dopo che in Italia gliarabi non li vuole nessuno;

il seguito del servizio mette in luceun’altra miserevole realtà dove, sempreminori migranti, lavorano nei mercati ge-nerali in nero e sottopagati, pur vivendonelle case famiglia. I responsabili di questicentri, intervistati, hanno candidamenteammesso di non poter controllare i ra-gazzini quando escono, non essendo lecase famiglie delle carceri, quindi specifi-cando anche di garantire loro cibo evestiario;

le linee guida del Ministero dell’in-terno prevedono, però, che, oltre a cibo evestiario, essi debbano garantire il dirittoall’istruzione, all’assistenza sanitaria e ildiritto al lavoro, ma solo al compimentodei 15 anni, se assolto l’obbligo scolastico.È evidente che questo non è sempre ciòche accade;

si ricorda che le case famiglia, inquesto caso di Roma, percepiscono dalloStato italiano dai 50 ai 150 euro a minore,al fine di occuparsene e tutelarlo;

da fonti di stampa locale si è appresoche il 30 gennaio 2016, è stato arrestatoalla stazione Termini un ingegnere ame-ricano 52enne con l’accusa di pedofilia.L’uomo è conosciuto nell’ambiente come

« l’inglese » e dopo l’arresto soprannomi-nato « l’orco » della stazione Termini;

l’ingegnere consumava rapporti ses-suali con minorenni, adescati nei pressidella stazione, in cambio di un lautocompenso. Il tutto accadeva in un appar-tamento affittato, secondo gli inquirenti,proprio per questo scopo;

il suo arresto, effettuato dalla poliziadi Stato, scaturisce dai servizi di controlloeffettuati quotidianamente nella zona dellastazione Termini, secondo il piano predi-sposto dal questore D’Angelo. In partico-lare, gli investigatori del commissariatoViminale, diretti dal dottor Antonio Pigna-taro, venuti a conoscenza della notizia,hanno dato il via ad una serrata attivitàd’indagine che ha permesso di individuarel’appartamento in questione. È statoquindi pianificato un attento servizio diosservazione, anche attraverso l’installa-zione di telecamere, che ha permesso diaccertare gli abusi sessuali, che duravanoormai da alcune settimane, ed avevanocoinvolto numerosi bambini, soprattuttostranieri. Gli agenti hanno quindi fattouna vera e propria irruzione all’internodell’appartamento dove l’uomo è statobloccato proprio durante la consumazionedi un rapporto sessuale;

è stato un bene aver predispostocontrolli, telecamere e servizi di osserva-zione eppure, ad avviso degli interrogantichiunque dotato di un minimo di spirito diosservazione, recandosi alla stazione Ter-mini, potrebbe rendersi rendere conto diquanti ragazzi circolano in quell’area,inoccupati e palesemente « in attesa » diclienti –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti esposti in premessa e quali iniziativeurgenti di competenza intenda assumereper effettuare un monitoraggio costante erisolutivo, affinché venga interrotto losfruttamento sessuale di minori e il lorocoinvolgimento nel traffico di droga;

se, alla luce di quanto ampiamentedescritto, non ritenga opportuno assumereiniziative volte a promuovere, per quanto

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di competenza, verifiche e controlli pressole case famiglia al fine di vigilare effica-cemente sulla corretta attuazione dellelinee guida per i minori stranieri nonaccompagnati. (4-12611)

CAPARINI e INVERNIZZI. — Al Mini-stro dell’interno. — Per sapere – premessoche:

alcuni giorni fa è stata aggredita suun treno nella tratta Treviglio-Milano unaragazza bergamasca di 22 anni, che sitrova ancora all’ospedale San Raffaele diMilano;

come appreso dai media locali enazionali, la ragazza è stata assalita da unromeno di 32 anni che l’ha colpita bru-talmente con un martello frangivetro re-cuperato in una carrozza;

la giovane malcapitata ha rischiato diessere uccisa per un cellulare e 15 euro,ovvero il magro bottino che l’uomo si èportato via dopo averla sorpresa alle spallee colpita ripetutamente alla testa con unmartello, così forte da spaccarle la tecacranica;

la giovane, nonostante la brutale vio-lenza, non ha perso conoscenza ed èriuscita a fornire elementi importanti perl’identificazione dell’uomo, ripreso dalletelecamere di sorveglianza della stazionedi Treviglio (BG), mentre saliva a bordodel treno sul quale è avvenuta l’aggres-sione;

il 32enne ha precedenti per reativiolenti e nel 2015 era già stato accom-pagnato alla frontiera in esecuzione di unordine di espulsione dall’Italia –:

se non ritenga opportuno verificareche i provvedimenti di espulsione sianoeffettivamente eseguiti e quali siano lemisure adottate per evitare il rientro dicoloro che siano stati espulsi;

quali urgenti iniziative di competenzaintenda intraprendere affinché non si ri-petano episodi di tale ingiustificabile cru-deltà. (4-12612)

RICCIATTI, COSTANTINO, FAVA,SCOTTO, FRATOIANNI, PANNARALE,QUARANTA, PIRAS, SANNICANDRO,MELILLA e DURANTI. — Al Ministrodell’interno. — Per sapere – premesso che:

in data 22 marzo 2016 si è tenutauna vasta operazione antidroga dei cara-binieri di Ancona, Pesaro, Ascoli Piceno eFoggia, coordinata dalla direzione distret-tuale antimafia di Ancona (Ansa, 22 marzo2016);

l’operazione denominata « damasco »,che ha avuto avvio all’alba, ha portatoall’arresto di 10 persone: 9 italiani, pro-venienti tutti dal Sud Italia e trapiantatida anni nelle Marche e uno straniero, conl’accusa di associazione per delinquerefinalizzata allo spaccio di cocaina, hascisce marijuana;

le sostanze stupefacenti venivano ac-quistate anche all’estero, per essere riven-dute nelle province di Ancona e Pesaro dauna rete di spacciatori gestita esponentidella criminalità siciliana;

secondo gli inquirenti l’organizza-zione criminale utilizzava spesso metodiviolenti per il recupero di denaro di pre-cedenti forniture di droga, come ad esem-pio l’incendio delle automobili dei debitoricome atto intimidatorio. Inoltre, disponevadi armi e quantità di denaro utilizzateanche per il sostegno economico e legalesia agli associati che ai piccoli spacciatori,nell’eventualità di un loro arresto. Unamodalità organizzativa tipica delle orga-nizzazioni criminali « mature »;

tra i 45 indagati, destinatari provve-dimenti da parte della magistratura, spiccaanche un collaboratore di giustizia, legatoa Cosa Nostra;

l’episodio richiamato è l’ennesimo re-lativo ad infiltrazioni criminali di stampomafioso nella regione Marche –:

se il Ministro interrogato non intendariferire sul livello delle infiltrazioni crimi-nali che sta interessando la regione Mar-che negli ultimi anni;

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quali iniziative di competenza in-tenda intraprendere al fine di contrastarecon maggiore efficacia l’espansione delleorganizzazioni criminali nel territorio sud-detto. (4-12615)

MARTELLI e ZARATTI. — Al Ministrodell’interno, al Ministro delle infrastrutturee dei trasporti. — Per sapere – premessoche:

è ormai imminente lo sgombero ditutti gli ospiti accolti nel « centro di rac-colta rom » di via Salaria 97. La data nellaquale detto sgombero sarà esecutivo, de-cisa dal comune di Roma, è stata infattistabilita — come ricorda l’Associazione 21Luglio — per il 28 marzo 2016 e questocomporterà l’allontanamento forzato di325 persone rom, tra cui 139 minori edecine di anziani gravemente malati;

peraltro la decisione del comune diRoma di allontanare tutti gli ospiti accoltinel centro di raccolta rom, è stata presasenza concedere loro alcuna alternativaabitativa adeguata;

come denunciato anche dall’« Asso-ciazione 21 luglio », lo sgombero che ilcomune intende porre in atto, avrebbecome conseguenza quella di rendere ulte-riormente vulnerabili uomini, donne ebambini e di interrompere inevitabilmenteil percorso scolastico di 55 minori cheattualmente frequentano regolarmente lascuola;

si segnala, inoltre come nei fogli didimissioni notificati alle famiglie e firmatidal dipartimento delle politiche sociali, sifa riferimento al superamento « del tempodi permanenza presso la struttura, inconsiderazione del carattere di tempora-neità dell’accoglienza ». Tuttavia, sottolineal’Associazione 21 luglio, l’entità del pe-riodo di accoglienza nel centro di viaSalaria non è presente in alcun regola-mento della struttura, né è mai statocomunicato alle famiglie al momento del-l’ingresso;

già nel passato era emersa la neces-sità di un superamento di una strutturapriva dei requisiti strutturali e organizza-tivi previsti dalla legge regionale e nazio-nale e in cui, dal novembre 2009, sonoconcentrate comunità rom su base etnicae in violazione dei diritti fondamentali. Ilcentro, peraltro, è gestito dal ConsorzioCasa della Solidarietà, che è stato com-missariato in virtù degli sviluppi dell’in-chiesta su « Mafia Capitale »;

il superamento di questa struttura,non può però avvenire attraverso dimis-sioni collettive che non prevedono ade-guate alternative abitative per le 325 per-sone rom;

si ricorda che con l’attuazione della« strategia nazionale d’inclusione dei rom,sinti e camminanti », già approvata dalGoverno nel febbraio del 2012, il comunedi Roma, così come le altre città d’Italiaavrebbe potuto accedere ai finanziamentieuropei con totale risparmio per le già« saccheggiate » casse pubbliche. Con ladecisione dello sgombero forzato, e quindidi mettere sulla strada i suddetti nucleifamiliari, interrompere la frequenza sco-lastica dei bambini, negare l’accoglienza adecine di anziani con invalidità anchegravi, Roma si pone secondo gli interro-ganti in chiaro contrasto con la medesimastrategia nazionale;

più in generale, si segnala peraltroche i costi economici, sociali e umani deglisgomberi sono estremamente alti: al di làdella lesione degli stessi diritti umani su-bita troppo spesso dai soggetti che sivedono allontanati con la forza, il costoeconomico medio di un solo sgombero è dicirca 75 mila euro, con l’effetto conse-guente di vedere spesso il moltiplicarsi dimicro-insediamenti e minuscole baracco-poli –:

se non intendano adoperarsi d’intesacon il comune di Roma e nell’ambito delleproprie competenze anche alla luce della« strategia nazionale d’inclusione dei rom,sinti e camminanti », già approvata dalGoverno nel febbraio del 2012, per unasospensione della prevista chiusura del

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« centro di raccolta » di via Salaria el’apertura di un tavolo di confronto, cheveda coinvolti i rom, per la definizione discelte che vadano verso il superamento del« centro di raccolta » secondo tempi con-grui e nel rispetto dei diritti umani delle325 persone attualmente accolte nel me-desimo centro;

se non si ritenga indispensabile as-sumere iniziative per fare chiarezza, at-traverso l’avvio di un serio monitoraggionell’ambito della citata « strategia nazio-nale d’inclusione dei rom, sinti e cammi-nanti », sui reali costi conseguenti all’at-tuazione degli sgomberi. (4-12618)

BRUGNEROTTO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

Il Mattino di Padova del 17 marzo2016 pubblica un articolo che mette inevidenza il legame tra Padova Tre srl,società che gestisce il servizio rifiuti nellaBassa padovana e nel Piovese, i cui verticihanno denunciato un « buco » di trentamilioni di euro, con la cooperativa Ecof-ficina Educational, « l’asso pigliatutto » intema di accoglienza profughi nella Bassapadovana;

fino a luglio 2015 vice presidente diPadova Tre srl – nonché suo direttore –era Simone Borile che nel contempo eraanche presidente del Consorzio PadovaSud (che della Padova Tre srl è proprie-tario), ed è tuttora commissario liquida-tore del Bacino Padova 3 (consorzio ob-bligatorio per i rifiuti della Bassa pado-vana); si dà il caso che fino al novembredel 2014 Padova Tre srl avesse una par-tecipazione in Ecofficine; oggi della coo-perativa è amministratore delegato SaraFelpati, la moglie di Simone Borile;

la coop negli ultimi anni ha aumen-tato esponenzialmente il valore della pro-duzione, passando da 100 mila euro nel2011 a oltre 2 milioni nel 2014. E l’asti-cella dei ricavi è destinata ad alzarsi:Ecofficina Educational, infatti, è una delledue coop candidate alla gestione dei duehub provinciali per l’ospitalità dei profughi

(Bagnoli e Prandina a Padova). Ma parte-cipa anche con la disponibilità di 436 postialla micro accoglienza;

nello stesso articolo si legge una di-chiarazione del presidente nazionale diFedercontribuenti che definisce Ecofficina« una holding milionaria sulla pelle deiprofughi dopo il crac dei rifiuti » ed ag-giunge « è giunta l’ora per chi ha respon-sabilità politica di fare chiarezza sullavicenda di Ecofficina e di Simone Borile,che è stato vicepresidente della Padova Tresrl, infarcita di ″parenti eccellenti″ e haaccumulato 30 milioni di buco; qualcunodovrebbe chiedere conto del potere cre-scente di Borile che è passato con disin-voltura dall’azienda dei rifiuti alla coopche si occupa di profughi; Ecofficina èdiventata una sorta di asso pigliatutto,fatturando direttamente e indirettamenteun volume di affari che stimiamo noninferiore a 10 milioni di euro. Dopo avercreato una voragine nei conti pubblicidella Bassa padovana, rischiando di farsaltare il pareggio di bilancio di metàcomuni che afferivano al suo consorzio,Borile tutto d’un tratto è diventato unmanager capace di far quadrare i conti;non vorremmo che la stessa situazione siripresentasse nel padovano e nel vicentinodove Borile riceve ingaggi milionari dalleprefetture. Sarebbe davvero triste chedopo le vicende di Mafia Capitale, siscoprisse che esiste un ″mondo di mezzo″anche in Veneto, fatto di rifiuti, migranti,milioni di euro e personaggi con padrinipolitici neanche troppo occulti; bastaguardare alle assunzioni fatte alla PadovaTre durante la vice presidenze Borile, percapire chi ne protegge e forse ne muove,le attività »;

il giornalista conclude spiegando cheil riferimento finale è all’attuale sottose-gretario per l’ambiente ed ex presidentedella provincia di Padova Barbara Degani,la cui sorella è nell’organico della PadovaTre srl;

la seconda delle due coop candidatealla gestione dei due hub provinciali perl’ospitalità dei profughi (Bagnoli e Pran-

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dina a Padova) sarebbe un raggruppa-mento temporaneo formato dalle coope-rative Senis Hospes e Tre Fontane; duerealtà legate alla Casina, realtà coinvoltanell’inchiesta « Mafia Capitale ». Nel luglio2015 però il prefetto di Roma FrancoGabrielli ha commissariato l’interogruppo, affidandolo a Raffaele Ferrara eAntonio Ilacqua. Dunque, come ha con-fermato recentemente il prefetto di PadovaPatrizia Impresa, non ci sarebbero ostacoliall’aggiudicazione –:

se, alla luce dei rapporti intrattenutidalle società e dalle cooperative di cui inpremessa con le prefetture, non ritenganecessario ed urgente, per quanto di com-petenza, fare tutte le verifiche del casosulle società e cooperative citate, nonchésui legami esposti in premessa, e assumereiniziative, anche normative, per evitare ildeterminarsi di situazioni caratterizzatedal cumulo di cariche in enti pubblici esocietà private ove possano dar luogo adun problema di incompatibilità. (4-12636)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta orale:

RIBAUDO. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca, al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali, al Mi-nistro per la semplificazione e la pubblicaamministrazione. — Per sapere – premessoche:

la legge n. 508 del 21 dicembre 1999ha riformato l’intero settore dell’istruzioneartistica, musicale e coreutica, definendoladefinitivamente come formazione supe-riore di livello universitario di naturaspecialistica e dando così finalmente ap-plicazione all’articolo 33 della Costituzione(l’articolo 2, comma 1, della legge dispone:« Le Accademie [...] gli ISIA, [...] i Con-servatori di musica, [...] gli Istituti musicalipareggiati costituiscono, nell’ambito delleistituzioni di alta cultura cui l’articolo 33della Costituzione riconosce il diritto di

darsi ordinamenti autonomi, il sistemadell’alta formazione e specializzazione ar-tistica e musicale »);

con la legge n. 508 del 1999 (articolo2, comma 4), è previsto che le istituzionidi Alta formazione artistica, musicale ecoreutica (Afam), riconosciute parte delsistema italiano di istruzione superiore,sono definite « sedi primarie di alta for-mazione, di specializzazione e di ricercanel settore artistico e musicale ». Come leuniversità, « sono dotate di personalitàgiuridica e godono di autonomia statuta-ria, didattica, scientifica, amministrativa,finanziaria e contabile ai sensi del pre-sente articolo, anche in deroga alle normedell’ordinamento contabile dello Stato edegli enti pubblici, ma comunque nel ri-spetto dei relativi principi »;

con successivo decreto del Presidentedella Repubblica 28 febbraio 2003, n. 132,in applicazione della legge n. 508 del 1999,le istituzioni Afam acquistano autonomiastatutaria pari a quella delle università,potendosi dotare di propri statuti e quindieleggere propri organi di autogoverno;

il decreto del Presidente della Repub-blica n. 212 dell’8 luglio 2005, sempre inapplicazione della legge n. 508 del 1999,indica i princìpi e i criteri generali del-l’autonomia didattica del settore Afam,prevedendo l’articolazione degli studi in 3cicli, secondo il modello già adottato dalsistema universitario e ispirato dalla « Di-chiarazione di Bologna »;

i titoli conseguiti col nuovo ordina-mento (diplomi accademici di I e II livello)vengono equiparati ai titoli universitari(rispettivamente a lauree e lauree magi-strali). Le corrispondenze sono stabilitedefinitivamente dalla legge n. 228 del 2012(legge di stabilità 2013, articolo 1, commi102-106) che prevede, nel dettaglio:

a) l’equipollenza dei diplomi acca-demici di I livello alle lauree universitariedella classe L-3 (Lauree triennali in disci-pline delle arti figurative, della musica,dello spettacolo e della moda);

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b) l’equipollenza dei diplomi acca-demici di II livello alle lauree, magistraliuniversitarie (Lauree quinquennali nellaclasse LM 45 – musicologia per conser-vatori, istituti musicali pareggiati e Acca-demia nazionale di danza; classe LM 12 –Design per l’ISIA; classe LM 65 – scienzedello spettacolo e produzione multime-diale per l’Accademia nazionale di artedrammatica; classe LM 89 – storia del-l’arte, classe LM 12 – design e classe LM65 – Scienze dello spettacolo e produzionemultimediale per le accademie di bellearti);

in coincidenza con il rilascio deinuovi diplomi accademici, è previsto ancheil rilascio del nuovo tipo europeo di cer-tificazione dei titoli universitari, notocome supplemento al diploma (DiplomaSupplement);

i diplomi conseguiti con il vecchioordinamento vengono dapprima equiparatialla laurea (triennale) dalla legge n. 268del 2002 e successivamente ai diplomiaccademici di II livello (e dunque allalaurea magistrale quinquennale) dallalegge n. 228 del 2012 (legge di stabilità2013, articolo 1, commi 107 e 107-bis,quest’ultimo introdotto dalla legge n. 21del 2016);

viene prevista l’istituzione di master,corsi di perfezionamento e specializza-zione, corsi di formazione alla ricerca(equiparati ai dottorati di ricerca univer-sitari), in maniera corrispondente all’uni-versità;

sempre in maniera corrispondenteall’università, i diplomi accademici di IIlivello (e dunque anche quelli di vecchioordinamento) costituiscono titolo di ac-cesso per i corsi accademici universitari dispecializzazione e di dottorato di ricerca;

con il decreto ministeriale n. 137 del2007 viene istituito, a partire dall’annoaccademico 2007/2008, il diploma accade-mico di II livello per la formazione deidocenti, dotato di valore abilitante perl’insegnamento della musica e dello stru-mento musicale nella scuola secondaria di

primo e secondo grado, alla stessa streguadelle lauree magistrali abilitanti istituitedall’università;

con l’articolo 5 della legge n. 508 del1999, alle istituzioni Afam si applica lanormativa vigente in materia di ediliziauniversitaria;

con l’articolo 6 della legge n. 508 del1999, agli studenti delle istituzioni Afam siapplicano le disposizioni di cui alla legge2 dicembre 1991, n. 390, e successivemodificazioni (diritto allo studio per glistudenti universitari);

nelle istituzioni Afam, parimenti alleuniversità, viene utilizzato il sistema dicrediti Ects (European Credit Transfer Sy-stem). Sinteticamente, l’Ects facilita la mo-bilità studentesca e il riconoscimento ac-cademico tra le istituzioni accademichedell’istruzione superiore europea;

gli studenti Afam fanno parte delprogramma Erasmus (acronimo di Euro-pean Region Action Scheme for the Mobilityof University Students), nato nel 1987 peropera dell’Unione europea per dare lapossibilità a studenti universitari europeidi effettuare in un’università straniera unperiodo di studio legalmente riconosciutodalla propria università;

nella nota del direttore generale peril personale scolastico del Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricerca,prot. n. 6629 del 10 agosto 2011, conriferimento ai titoli rilasciati dalle acca-demie di belle arti e dai conservatori dimusica, viene affermato che « sia i titoli diprimo, che di secondo livello sono com-presi nell’ambito del Quadro dei TitoliItaliani (QTI), che costituisce lo strumentoufficiale di descrizione del nostro sistemaal fine di favorire una più corretta com-prensione e comparabilità tra differentisistemi nazionali di istruzione superiore ».Consultando il quadro dei titoli italiani sulsito web ufficiale del Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca sievince che:

1) nell’elenco delle istituzioni ita-liane dell’istruzione superiore vi sono leistituzioni Afam;

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2) che il quadro dei titoli italiani èinserito nella sezione dedicata all’univer-sità;

3) sono sullo stesso livello e dieguale valore:

a) la laurea rilasciata dalle uni-versità e il diploma accademico di primolivello rilasciato dalle istituzioni Afam,classificate entrambe come 1o ciclo;

b) laurea magistrale/specialisticarilasciata dalle università e il diplomaaccademico di secondo livello rilasciatodalle istituzioni Afam, classificate en-trambe come 2o ciclo;

c) il dottorato di ricerca rilasciatodalle università e il diploma accademico diformazione alla ricerca rilasciato dalleistituzioni Afam, classificati entrambicome 3o ciclo;

4) gli altri titoli rilasciati dalleuniversità e dalle istituzioni Afam sonoidentici e, precisamente, per le universitàsono il diploma di specializzazione, ilmaster universitario di I livello, il masteruniversitario di II livello e il diploma diperfezionamento, mentre, per le istituzioniAfam, sono il diploma accademico di spe-cializzazione (di I e II livello) e il diplomadi perfezionamento o master (di I e IIlivello);

nella nota del Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca prot.n.7989 del 31 ottobre 2007, il direttoregenerale per l’Alta formazione artistica,musicale e coreutica inviata al direttoregenerale del personale della Scuola viene,tra l’altro, dichiarato: « ...si ricorda che lalegge 508/99 ha posto il settore artisticoallo stesso livello delle Università, dichia-rando le Accademie e le altre istituzioniartistiche, sedi primarie di alta forma-zione, di specializzazione e di ricerca nelsettore artistico e musicale ». « Per quantosopra, si invita codesta Direzione a dareindicazioni agli Uffici scolastici compe-tenti, chiarendo che i master o i corsi diperfezionamento del settore AFAM, sonoequiparati ai master universitari e, cometali, valutabili per l’inserimento nelle gra-

duatorie ad esaurimento. Ciò al fine dinon danneggiare gli studenti del suddettosettore e non creare disparità di tratta-mento con gli studenti universitari »;

nella nota circolare n. 9 del 31 gen-naio 2008 dell’ufficio per il personale dellepubbliche amministrazioni – Presidenzadel Consiglio dei ministri – dipartimentodella funzione pubblica, nella nota delMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca, del direttore generale per ilpersonale scolastico, prot. n. AOODGPER6012 del 19 luglio 2011, viene richiamatala legge 21 dicembre 1999, n. 508, « che haconsiderato il settore artistico allo stessolivello delle Università ed ha definito leAccademie e le altre istituzioni artistiche,quali sedi primarie di alta formazione, dispecializzazione e di ricerca nel settoreartistico e musicale »;

la nota operativa dell’ufficio I nor-mativo Inpdap n. 25 del 14 maggio 2009,con la quale vengono emanate direttiveriguardanti gli studenti iscritti ai corsiAfam, tenuto conto del parere della dire-zione generale Afam, afferma: « L’articolo3 del decreto del Presidente della Repub-blica 8 luglio 2005, n. 212 (« Regolamentorecante disciplina per la definizione degliordinamenti didattici delle Istituzioni dialta formazione artistica, musicale e co-reutica, a norma dell’articolo 2 della legge21 dicembre 1999, n. 508 ») prevede spe-cificamente che, in analogia al sistemauniversitario, dette istituzioni attivinocorsi e rilascino i seguenti titoli:

a) diploma accademico di primolivello;

b) diploma accademico di secondolivello;

c) diploma accademico di specia-lizzazione;

d) diploma accademico di forma-zione alla ricerca;

e) diploma di perfezionamento omaster ».

« Il MIUR ha altresì precisato che glistudenti che si iscrivono ai nuovi corsi di

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cui al richiamato decreto del Presidentedella Repubblica n. 212 del 2005 hannodiritto alle stesse provvidenze destinateagli studenti universitari, tanto più chel’articolo 6 della legge n. 508 del 1999 haprevisto l’estensione agli studenti delle isti-tuzioni dell’alta formazione artistica e mu-sicale delle disposizioni sul diritto aglistudi universitario di cui alla legge 2dicembre 1991, n. 390 che è stata recepitadall’articolo 15 del decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri 9 aprile 2001,tutt’ora vigente »;

« da tutto quanto precede consegueche l’iscrizione alle istituzioni, specificatein oggetto, di alta formazione artistica,musicale e coreutica, a decorrere dall’annoaccademico 1o novembre 2005-1o ottobre2006, è equiparata all’iscrizione ai corsiuniversitari »;

con la nota del Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca, di-partimento per l’università, l’alta forma-zione artistica, musicale e coreutica e perla ricerca, direzione generale per l’univer-sità, lo studente e il diritto allo studiouniversitario, ufficio protocollo n. 602 del18 maggio 2011, viene espressamente di-chiarato dal Ministero dell’istruzione, del-l’università e della ricerca, addirittura aglistudenti stranieri, che i corsi presso leistituzioni Afam sono corsi universitari;

l’Anvur (Agenzia nazionale di valuta-zione del sistema universitario e dellaricerca) ha la stessa area di valutazione siaper le istituzioni Afam che per le univer-sità degli studi;

l’articolo 3-quinquies della legge 9gennaio 2009, n. 1, di conversione deldecreto-legge 10 novembre 2008, n. 180,recante disposizioni urgenti per il dirittoallo studio, la valorizzazione del merito ela qualità del sistema universitario e dellaricerca, ha avuto come effetto il definitivomutamento delle funzioni dei docenti delleistituzioni Afam nel senso di avvicinarle aquelle dei docenti universitari; ad essosono infatti seguiti i decreti ministerialidel Ministero dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca (3 luglio 2009, nn. 89

e 90; 30 settembre 2009, nn. 123, 124, 125,126 e 127; 3 febbraio 2010 nn. 16, 17 e 22)e i decreti della direzione generale Afam(nn. 229 e 230 del 1o dicembre 2010 enn. 280 e 281 del 21 dicembre 2010), chehanno portato all’istituzione di settori ar-tistico-disciplinari, nei quali sono stati in-quadrati i professori Afam (allo stessomodo dei professori delle università deglistudi, inquadrati in settori scientifico-di-sciplinari);

le norme sopra citate hanno deter-minato il superamento dell’ormai obsoletae non più applicabile norma di cui all’ar-ticolo 2, comma 6, della legge n. 508 del1999, riguardante il mantenimento dellefunzioni didattiche precedenti alla leggestessa e il mantenimento del correlatotrattamento economico, venendo a deter-minare la necessità urgente di parificare lostatus giuridico ed economico dei docentiAfam a quello dei docenti universitari;

la sentenza del Consiglio di Stato –Sezione VI, 18 marzo 2011, n. 1673, di-chiara che « Conservatori di musica eIstituti musicali pareggiati italiani rila-sciano titoli di livello universitario e chetale carattere si evince dall’essere gli stessidefiniti dalla legge “istituzioni di alta cul-tura”, nel senso di cui all’articolo 33 dellaCostituzione » nonché che il servizio diinsegnamento svolto nelle istituzioni Afamnon può che avere identica valenza ri-spetto a quello universitario, « attenendoal medesimo livello ed alla stessa categoriaculturale »;

la sentenza del Consiglio di Stato –Sezione VI, 23 gennaio 2013, n. 389, af-ferma che « l’articolo 2, comma 4, dellalegge 21 dicembre 1999, n. 508 equipara leAccademie di belle arti alle Universitàriconoscendo loro, quali sedi primarie dialta formazione, di specializzazione e diricerca nel settore artistico e musicale, lapotestà di rilasciare, al termine dei corsi diformazione, diplomi accademici di primo esecondo livello, nonché di perfeziona-mento, di specializzazione e di formazionealla ricerca in campo artistico e musi-cale... »; « a ciò deve aggiungersi che l’ar-

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ticolo 3 del decreto del Presidente dellaRepubblica 8 luglio 2005, n. 212, recantela disciplina per la definizione degli ordi-namenti didattici delle Istituzioni di altaformazione artistica, musicale e coreutica,prevede fra i titoli che possono essererilasciati dalle Accademie di belle artianche i master e che l’articolo 7 delpredetto decreto stabilisce che per essereammessi ad un corso o ad un master ènecessario possedere il diploma accade-mico di primo livello o quello di laurea.[...] Il quadro normativo delineato, dun-que, evidenzia la sostanziale equipara-zione delle Accademie alle Università e, inparticolare per quanto d’interesse nellacircostanza de qua, la completa equipara-zione della laurea e degli altri titoli distudio universitari ai diplomi ed ai titoli distudio rilasciati dalle Accademie, fra cui imaster rilasciati dalle accademie di bellearti »;

la sentenza del Consiglio di Stato –Sezione VI, 18 aprile 2013, n. 2179 – ,afferma che il sistema dell’alta formazionee specializzazione artistica e musicale rap-presenta « il massimo grado di formazionericonosciuto nel settore culturale in que-stione: settore accomunato alle università,anche sotto il profilo dell’autonomia diordinamento, dal ricordato articolo 33della Costituzione »;

la legge 9 maggio 1989, n. 168, san-cisce che l’istruzione superiore sia impar-tita parimenti in due tipologie di istitu-zioni e cioè negli istituti di istruzionesuperiore di grado universitario e nelleuniversità;

la sentenza del Tar Lombardia 27dicembre 2007, n. 6806, ha dichiarato chele istituzioni Afam fanno parte degli isti-tuti di istruzione superiore di grado uni-versitario di cui al comma 1 dell’articolo 1della legge n. 168 del 1989 e quindi della« Università »;

l’articolo 2103 del codice civile, el’articolo 13 dello Statuto dei lavoratori,impongono che al lavoratore che abbiasvolto mansioni superiori per un periodosuperiore a tre mesi debbano essere ap-

plicati il trattamento economico e la nor-mativa corrispondenti al lavoro svolto;numerose sentenze della Cassazione Civile,Sezione Lavoro, confermano questo as-sunto, e dichiarano che la qualità dellavoro svolto è determinante ai fini del-l’applicazione dell’articolo 2103 del codicecivile (con riguardo alla qualità del lavorodei professori Afam, si veda la citatasentenza del Consiglio di Stato, Sezione VI,n. 1673 del 2011);

l’articolo 33 della Costituzione ponesullo stesso livello sia l’arte che la scienza,e sia le istituzioni Afam che le università,così come tra l’altro dichiarato dalle citatesentenze del Consiglio di Stato, Sezione VI,n. 1673 del 2011 e n. 2179 del 2013;

varie sentenze della Corte costituzio-nale censurano la disparità di trattamentoin situazioni simili (si veda ex plurimis, lasentenza n. 78 del 2013, la sentenzan. 111 del 1981 e la sentenza n. 96 del1980);

la garanzia dell’assoluta libertà diinsegnamento artistico e scientifico, tute-lata dall’articolo 33 della Costituzione, iltrattamento giuridico ed economico deiprofessori universitari è regolato solo edesclusivamente dalla legge; al contrario,nonostante Costituzione, leggi, decreti,sentenze e note sopra citate stabiliscanochiaramente l’equiparazione tra Afam euniversità, il trattamento giuridico del per-sonale docente Afam è regolato per l’in-terrogante con atti di dubbia legittimitàcostituzionale, ossia da contrattazione col-lettiva, al pari di quello scolastico (articolo2, comma 6, legge n. 508 del 1999); diconseguenza, il trattamento economico,anch’esso regolato dalla contrattazionecollettiva e sostanzialmente agganciato aquello scolastico, è di circa il 50 per centoin meno ad inizio carriera e arriva adessere circa il 75 per cento in meno a finecarriera rispetto ai professori delle uni-versità;

il Governo pro tempore, il 30 novem-bre 2011, ha compreso l’importanza dellaquestione e ha preso l’impegno di equi-parare lo status giuridico ed economico

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dei professori Afam a quello dei professoriuniversitari, accogliendo un ordine delgiorno al disegno di legge n. 1693 del 30novembre 2011 approvato al Senato nellaXVI legislatura;

anche la mozione n. 1-00091 dell’11giugno 2013 della Camera dei deputati haimpegnato il Governo a prevedere signifi-cativi investimenti finanziari per il settoreAfam, con l’obiettivo della pari dignità traistituzioni della formazione superiore. Se-condo gli interroganti, una pari dignità trale istituzioni e tra gli studenti non potràmai esserci in assenza della imprescindi-bile e improcrastinabile condicio sine quanon della pari dignità giuridica ed econo-mica, e di conseguenza anche professio-nale e sociale, tra tutti i decenti delleIstituzioni della formazione superiore digrado universitario;

il 16 aprile 2014, il Ministero dell’i-struzione, dell’università e della ricerca, invideochat a La Stampa.it, dichiara che ilcomparto Afam è un capitolo dell’Istru-zione superiore e che nei conservatori dimusica si conseguono « ...lauree musi-cali... » e si effettua uno « ...studio univer-sitario... »;

dopo una serie di progetti di leggepresentati alle Camere nelle scorse legi-slature (si vedano, tra gli altri la propostadi legge n. 5144, XIV legislatura; la pro-posta di legge n. 1139 e il disegno di leggen. 1926, XV legislatura; il disegno di leggen. 539, XVI legislatura), sono stati daultimo depositati alla Camera le propostedi legge n. 825 (Formisano ed altri) en. 873 (Vezzali ed altri) i cui presentatorihanno dichiarato che la situazione deiprofessori Afam costituisce un’ingiustizia eun’illogicità manifesta;

tutti gli studenti dell’istruzione supe-riore di rango universitario devono avere imedesimi diritti, compreso il diritto diavere professori egualmente retribuiti,senza differenziazioni giuridiche, economi-che e sociali tra di essi;

tenuto conto di quanto fin quiespresso, gli articoli 3, 33, 36 e 97 della

Costituzione e l’articolo 2103 del Codicecivile appaiono palesemente violati, conconseguente grave pregiudizio per i pro-fessori, gli studenti, le istituzioni e tutto ilsistema dell’alta formazione artistica, mu-sicale e coreutica;

la disparità giuridica ed economica, edi conseguenza professionale e sociale, è inatto da troppi anni ormai per poter essereancora sopportabile;

il personale docente delle istituzioniAfam e delle istituzioni universitarie fa indefinitiva parte, con eguale dignità, delsistema accademico statale italiano ricon-ducibile all’articolo 33, ultimo commadella Costituzione, svolge identiche fun-zioni e rilascia pari titoli del massimolivello ottenibile in Italia, egualmentespendibili ai fini dei pubblici concorsi, ivicompresi i titoli di conseguimento dell’a-bilitazione all’insegnamento per il perso-nale docente scolastico –:

quali iniziative di competenza i Mi-nistri interrogati intendano assumere perfar cessare, con la massima urgenza, ladisparità di trattamento e di dignità tra iprofessori dell’Alta formazione artistica,musicale e coreutica (Afam) e i professoridelle università, considerato che si trattadi disparità ad avviso dell’interrogante il-logica, ingiusta, illegittima e di dubbialegittimità costituzionale;

quali iniziative di competenza i Mi-nistri interrogati intendano assumere permodificare la norma di cui all’articolo 2,comma 6, della legge n. 508 del 1999,riguardante gli istituti di Alta formazionee specializzazione artistica e musicale, inbase alla quale è previsto il mantenimentodelle funzioni didattiche che questi ave-vano prima dell’entrata in vigore dellasuddetta legge e il mantenimento del cor-relato trattamento economico dei docentiche vi operano;

quali iniziative normative i Ministriinterrogati intendano assumere affinché iprofessori delle istituzioni di Alta forma-zione artistica, musicale e coreutica(Afam), già equiparati di fatto al personale

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docente delle università, siano definitiva-mente equiparati, anche sotto il profilo deltrattamento giuridico ed economico, aiprofessori universitari. (3-02134)

Interrogazione a risposta in Commissione:

PILI. — Al Ministro dell’istruzione, del-l’università e della ricerca. — Per sapere –premesso che:

un centinaio di docenti sardi che haottenuto una cattedra di ruolo nel piano diassunzioni messo a punto dal Governo conla legge n.107 del 2015 (« La Buonascuola ») ha rappresentato in modo netto echiaro tutti i limiti e le gravissime conse-guenze che tale provvedimento ha gene-rato per chi vive in una regione insularecome la Sardegna;

la legge richiamata ha fatto seguirealla fase standard di assunzioni su baseprovinciale, denominata fase 0, altre trefasi di immissione straordinaria: la fase Asu posti disponibili in regione e le fasi Be C su posti disponibili a livello nazionalerispettivamente su organico didattico, (cat-tedra) e su organico di potenziamento,(copertura di supplenze brevi e potenzia-mento didattico);

le fasi A, B e C prevedevano l’accessosecondo due canali: quello dalle gradua-torie ad esaurimento (Gae) e quello dallegraduatorie di merito, (Gm), redatte aseguito di un concorso pubblico che haavuto inizio nel 2012 e si è concluso nel2013;

per accedere al meccanismo di re-clutamento era necessario presentare nelmese di agosto una domanda on-line nellaquale si doveva indicare l’ordine di pre-ferenza delle province di assunzione. Nellagraduatoria dovevano figurare obbligato-riamente tutte le province italiane;

il criterio di appartenenza alle fasi A,B o C era, chiaramente e giustamente,meritocratico ovvero sarebbero stati chia-mati prima i docenti con maggior punteg-gio e poi, a scalare, gli altri;

al momento della domanda nessunopoteva sapere con certezza in quale fasesarebbe rientrato, ma, comunque, i do-centi sarebbero stati assegnati ad una fasepiuttosto che ad un’altra in funzione delpunteggio posseduto nella Gae o nella Gm;

in entrambi i canali si verificava ilposizionamento dei docenti all’interno diuna graduatoria nazionale generata fon-dendo tutte le graduatorie regionali perogni singola classe di concorso;

solo la fase A era, va ribadito, suposti disponibili a livello regionale. Per glialtri il funzionamento doveva essere ilseguente: fino ad esaurimento dei postidisponibili il docente con migliore posi-zionamento in graduatoria sarebbe rien-trato in fase B (su cattedra) e quello conpeggiore posizionamento si sarebbe dovutoaccontentare della fase C (di potenzia-mento);

era anche previsto che la mancatapresentazione della domanda o il rifiutodella eventuale proposta di assunzioneavrebbe comportato la cancellazione daqualsiasi graduatoria scolastica e non èstata data (e ci si chiede perché maisarebbe stato necessario) la possibilità discegliere ai docenti in fase B di rientrare,volontariamente, nella fase C;

secondo quanto riportato, a posterioridagli organi di stampa, i posti disponibilisu tutte le classi di concorso in Sardegnasarebbero ammontati a 132 nella fase A,171 nella fase B e 1451 nella fase C;

nel mese di settembre 2015, a fasi 0ed A esaurite, gli uffici scolastici hannoverificato il numero delle cattedre scopertenelle varie materie di insegnamento intutti gli istituti del territorio nazionale;

questa verifica ha definitivamentepermesso l’individuazione nelle graduato-rie nazionali degli insegnanti necessari perricoprire le cattedre e per completareanche la fase B;

il 15 settembre 2015 questi docentisono stati assunti a tempo indeterminatonella prima provincia in cui c’è stata la

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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disponibilità di cattedra secondo l’ordineindicato nella domanda (non necessaria-mente dunque, e anzi quasi mai, coinci-dente con la prima provincia delle centodell’elenco);

nel caso particolare di tecnologianelle scuole medie, la materia d’insegna-mento richiamata, secondo una stimapiuttosto accurata, sessantasette insegnantisardi, compresi i cento docenti richiamatiin premessa, hanno ottenuto il posto atempo indeterminato in fase B per rico-prire una cattedra in una provincia fuoriregione (nella maggior parte dei casi nelnord Italia);

qui inizia l’assurdo dell’applicazionee dell’attuazione di questa nefasta legge;

nei mesi successivi, gli uffici scolasticiregionali hanno esaminato le richiestenelle quali i dirigenti delle scuole chiede-vano dei docenti per il potenziamentodell’offerta formativa e, in tal modo, inSardegna, sono comparsi ben ulteriori1.451 posti disponibili;

questi posti sono stati coperti inregione nel mese di novembre 2015, dagliassunti nella fase C, cioè dai docentipresenti nelle posizioni residue delle gra-duatorie di tutte le classi di concorso, cioèin coda a tutte le altre fasi del pianoassunzionale;

al contrario di quanto previsto perricoprire una cattedra, infatti, nel caso diassunzione in potenziamento non è stret-tamente necessario essere in possessoun’abilitazione specifica;

in molti contesti è accaduto che ildirigente scolastico abbia richiesto comedocente di potenziamento un insegnante dimatematica e che, invece, gli sia statoassegnato d’ufficio un insegnante di edu-cazione fisica;

a titolo di esempio in base alla spe-cifica situazione richiamata: 67 docenti ditecnologia, insegnanti altamente qualificati(in genere ingegneri ed architetti), cheprecedevano nelle graduatorie, hannopreso il ruolo fuori regione in organico

didattico e 1.451 docenti, che seguivanonelle graduatorie, hanno ottenuto un postoall’interno delle scuole regionali in orga-nico di potenziamento. Sono cioè rimasti acasa loro;

oltre al danno si è dunque verificatala beffa;

la « Buona scuola » prevede, infatti,che la differenziazione tra organico didat-tico e organico di potenziamento decadaalla fine dell’anno scolastico 2015-2016;

questi due organici convergerannol’anno prossimo nell’organico dell’autono-mia e sarà il dirigente scolastico a deci-dere a chi assegnare la cattedra (ad esem-pio, ad un docente entrato in ruolo colpotenziamento) e a chi invece assegnarealtre mansioni (anche ad un docente en-trato in ruolo su cattedra);

dall’anno prossimo dunque i 67 do-centi di tecnologia fuori regione potreb-bero perdere la cattedra e i 1.451 docentiassunti in regione potrebbero acquisirla;

inutile dire che se i docenti di tec-nologia assunti in fase B avessero soloipotizzato una situazione di questo tipo sisarebbero probabilmente impegnati a pas-sare il concorso pubblico commettendoqualche errore;

la gestione scandalosa della legge nonfinisce qui;

nella legge n. 107 era previsto ilvincolo triennale di permanenza nella Pro-vincia di assunzione;

durante il mese di gennaio i sindacatied il Ministero dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca hanno portato avantiun tavolo di lavoro finalizzato a definire leregole della mobilità dei docenti assunti aseguito della « Buona scuola ». Tutti gliinsegnanti « emigrati di fase B » hannosperato che si rimediasse all’ingiustiziaappena sintetizzata;

a seguito dell’accordo con i sindacati,il Ministero, in quello che l’interroganteritiene un brevissimo momento di lucidità,ha derogato per un anno al vincolo trien-

Atti Parlamentari — 35851 — Camera dei Deputati

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nale di permanenza ed ha istituito quattrofasi di mobilità denominate (giusto persemplificare le cose), anch’esse fasi A, B, Ce D da realizzarsi temporalmente l’una diseguito all’altra;

la fase relativa ai trasferimenti inter-provinciali era quella che avrebbe per-messo ai docenti emigrati di tornare acasa;

in questo piano di mobilità, la pos-sibilità di richiedere il trasferimento in-terprovinciale per gli « emigrati di fase B »è stata fatta coincidere con la fase « D »,posizionata in coda a tutte le altre richie-ste di trasferimento da parte degli altridocenti;

fatto salvo che i docenti assunti infase C in Sardegna, così come in tutte lealtre regioni, non avranno alcun interessea richiedere la mobilità interprovinciale inuscita e che non ci sarà più alcuna dif-ferenziazione tra organico didattico e or-ganico funzionale, la situazione, già estre-mamente grave, è diventata, grazie al de-ludente accordo sulla mobilità, tragica e lesperanze di rientrare a casa si sono dis-solte definitivamente;

tutto, a questo punto, si sarebberisolto in lacrime e sangue se il Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca, con l’ultimo colpo di coda, nonavesse riservato anche qualche amara cir-costanza;

recentemente, in data 26 febbraio2016, è stato pubblicato il bando per ilnuovo concorso della scuola con 67 postibanditi di tecnologia nelle scuole medienella regione Sardegna;

l’ufficio scolastico regionale avrebbepotuto parzialmente riscattarsi, in questafase, evitando di inserire posti a bando suclassi di concorso che presentano un nu-mero di docenti fuori regione pari alfabbisogno reale;

questa situazione si avvia alla suatriste conclusione anche grazie alla totale

disinformazione da parte di tutte le cate-gorie che avrebbero dovuto e dovrebberosupportare insegnanti e cittadini;

l’ufficio scolastico regionale non è aconoscenza del numero dei posti messi abando nel prossimo concorso;

tanti insegnanti sardi si sono dovutiseparare dai propri figli che iniziano avedere i primi segni della lontananza neiloro occhi e negli occhi delle propriecompagne e dei propri compagni;

gli spostamenti del papà o dellamamma che inizialmente venivano perce-piti come un gioco si sono trasformati intraumi;

i bambini hanno capito che papà emamma tornano, se e quando ce la fanno,e restano tre giorni, poi partono e stannovia un mese, quando va bene;

questi docenti sono stati lasciati solia combattere la loro battaglia per tornarea casa;

assunto uno stipendio medio, « bo-nus » di Renzi compreso, pari a circa 1500euro si hanno spese per gli affitti che siaggirano intorno ai 600/700 euro;

a questo si aggiungono le bollette equalche sporadico rientro a casa;

questi pochi numeri sono più chesufficienti per descrivere la situazione daquesto punto di vista –:

se non ritenga di dover adottareurgenti iniziative per eliminare queste gra-vissime conseguenze per tali docenti sardi;

se non ritenda di dover tener contodi quanto richiamato in premessa per lapalese contraddittorietà c’è nell’applica-zione della norma e l’evidente discrimina-zione di cui tali docenti sono vittime;

se non ritenga di dover adottarecriteri adeguati per far fronte alla gravis-sima condizione insulare, con il drammafamiliare, sociale ed economico docentisono vittime. (5-08219)

* * *

Atti Parlamentari — 35852 — Camera dei Deputati

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LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

GNECCHI, ALBANELLA, ARLOTTI,BARUFFI, BOCCUZZI, CASELLATO, DISALVO, CINZIA MARIA FONTANA, GIA-COBBE, GRIBAUDO, INCERTI, PATRIZIAMAESTRI, MICCOLI, PARIS, GIORGIOPICCOLO, ROSTELLATO, SIMONI, TINA-GLI e ZAPPULLA. — Al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 24, comma 15-bis, dellalegge 28 dicembre 2011, n. 214 – manovra« salva-Italia » prevede che:

«In via eccezionale per i lavoratoridipendenti del settore privato le cui pen-sioni sono liquidate a carico dell’assicura-zione generale obbligatoria e delle formesostitutive della medesima:

a) i lavoratori che abbiano ma-turato un’anzianità contributiva di almeno35 anni entro il 31 dicembre 2012 i qualiavrebbero maturato, prima dell’entrata invigore del presente decreto, i requisiti peril trattamento pensionistico entro il 31dicembre 2012 ai sensi della Tabella Ballegata alla legge 23, agosto 2004, n. 243,e successive modificazioni, possono conse-guire il trattamento della pensione antici-pata al compimento di un’età anagraficanon inferiore a 64 anni;

b) le lavoratrici possono conse-guire il trattamento di vecchiaia oltre che,se più favorevole, ai sensi del comma 6,lettera a), con un’età anagrafica non infe-riore a 64 anni qualora maturino entro il31 dicembre 2012 un’anzianità contribu-tiva di almeno 20 anni e alla medesimadata conseguano un’età anagrafica di al-meno 60 anni di età »;

con la circolare dell’Inps n. 35 del 14marzo 2012, al punto 6, si forniscono leistruzioni per l’applicazione della norma-tiva in argomento, introducendo fra l’altro,pur non essendo previsto dalla succitatalegge, il vincolo di essere in attività lavo-

rativa alla data del 28 dicembre 2011 perla fruizione della deroga prevista dalcomma 15-bis dell’articolo 24:

« 6. Disposizioni eccezionali (Arti-colo 24, comma 15-bis);

In via eccezionale:

a) i lavoratori dipendenti del set-tore privato iscritti all’A.G.O. e alle formesostitutive della medesima possono conse-guire il trattamento della pensione antici-pata al compimento del 64o anno di età alricorrere delle seguenti condizioni:

possesso di un’anzianità contri-butiva di almeno 35 anni al 31 dicembre2012;

maturazione entro il 31 dicembre2012 dei requisiti per il trattamento pen-sionistico di cui alla tabella B allegata allalegge 23 agosto 2004, n. 243 (circolaren. 60 del 15 maggio 2008, punti 1.1 e 2.1);

b) le lavoratrici dipendenti del set-tore privato iscritte all’A.G.O. e alle formesostitutive della medesima possono conse-guire il trattamento di vecchiaia alterna-tivamente:

al ricorrere dei presupposti di cuial punto 1.1;

al compimento del 64o anno dietà, ove in possesso al 31 dicembre 2012di un’anzianità contributiva di almeno 20anni e di un’età anagrafica di almeno 60anni.

Le predette disposizioni si applicanoai lavoratori ed alle lavoratrici che alladata di entrata in vigore della legge diconversione con modifiche del decreto inesame (28 dicembre 2011) svolgono attivitàdi lavoro dipendente nel settore privato, aprescindere dalla gestione a carico dellaquale è liquidato il trattamento pensioni-stico;

ai fini dell’identificazione dei soggettiai quali sono applicabili le disposizionieccezionali in esame rileva la natura giu-ridica privata del rapporto di lavoro;

Atti Parlamentari — 35853 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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al requisito anagrafico di 64 anni, siapplica l’adeguamento agli incrementidella speranza di vita di cui all’articolo 12del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,convertito, con modificazioni, dalla legge30 luglio 2010, n. 122.

Per quanto riguarda la disciplinadelle decorrenze rispettivamente dellapensione anticipata e della pensione divecchiaia si fa rinvio a quanto illustrato alpunto 3 della presente circolare »;

appare ovvio che nel corrente anno2016, lavoratori e lavoratrici dipendentidel settore privato, nati nel 1952, potrannofruire della norma eccezionale prevista dalcomma 15-bis dell’articolo 24, solo seregolarmente in attività lavorativa alladata del 28 dicembre 2011, mentre coloroche erano disoccupati o inoccupati aquella data e si può presumere lo siano adoggi, quindi senza alcun reddito, non po-tranno andare in pensione; si tratta dipermettere il pensionamento a 64 anni e 7mesi all’anno di nascita che è risaputo siastato quello che ha subito in assoluto lamaggiore penalizzazione a pochi mesi daldiritto a pensione; si tratta di un atto digiustizia nei loro confronti, già ricono-sciuto dal Governo Monti, almeno pergli/le iscritte all’assicurazione generale ob-bligatoria –:

se risulti quale sia stata la quantifi-cazione della platea di lavoratori e lavo-ratrici del settore privato nati nel 1952 erelativi oneri, in sede di definizione dellanorma eccezionale prevista dal comma15-bis dell’articolo 24 del decreto-leggen. 201 del 2011;

quale sia stata la quantificazionedella platea di lavoratori e lavoratricidipendenti del settore privato nati nel1952 e relativi oneri, a seguito del vincolo,introdotto con la circolare dell’Inps n. 35del 2012, di essere in attività lavorativaalla data del 28 dicembre 2011;

quale sarebbe la potenziale platea dilavoratrici e lavoratori autonomi, nati nel1952 e relativi oneri, nell’ipotesi di un’even-tuale iniziativa volta a estendere la norma

eccezionale prevista dal comma 15-bis del-l’articolo 24 del decreto-legge n. 201 del2011;

quale sarebbe la potenziale platea dilavoratrici e lavoratori dipendenti del set-tore pubblico, nati nel 1952 e relativioneri, nell’ipotesi di un’eventuale inizia-tiva volta a estendere la norma eccezio-nale prevista dal comma 15-bis dell’ar-ticolo 24 del decreto-legge n. 201 del2011. (5-08217)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRARESI. — Al Ministro delle poli-tiche agricole alimentari e forestali, al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

il regolamento (CE) n. 320/2006 delConsiglio del 20 febbraio 2006, relativo aun regime temporaneo per la ristruttura-zione dell’industria dello zucchero in Eu-ropa, prevede, per ogni impresa produt-trice di zucchero, isoglucosio o sciroppo diinulina, alla quale sia stata assegnata unaquota entro il 10 luglio 2006, l’introdu-zione di un incentivo economico sostan-ziale, sotto forma di congruo aiuto allaristrutturazione, per indurre le impresemeno produttive ad abbandonare la pro-duzione di zucchero entro quota e arinunciare alle quote corrispondenti, non-ché consentire, nel contempo, di tenere indebito conto gli impegni sociali ed am-bientali connessi all’abbandono della pro-duzione, subordinato al completo o par-ziale smantellamento degli impianti diproduzione;

per godere di tali benefici è richiesta,tra l’altro, la cessazione completa e defi-nitiva della produzione di zucchero, iso-glucosio e sciroppo di inulina da parte

Atti Parlamentari — 35854 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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degli impianti di produzione interessati, losmantellamento totale o parziale dei rela-tivi impianti di produzione, il ripristino dibuone condizioni ambientali nel sito di-smesso e l’agevolazione del reimpiego dellamanodopera;

all’articolo 6 del regolamento (CE)n. 968/2006 della Commissione del 27 giu-gno 2006, recante modalità di applicazionedel regolamento (CE) n. 320/2006 del Con-siglio, viene riportato il termine del 30settembre 2010 per lo smantellamento de-gli impianti di produzione e per l’adem-pimento dei requisiti sociali ed ambientali;

tali prescrizioni venivano ulterior-mente ribadite nella risposta del Sottose-gretario di Stato per lo sviluppo econo-mico, Claudio De Vincenti, all’interroga-zione parlamentare presentata alla Ca-mera n. 5-00630 del 2013, che citatestualmente: « Le imprese produttrici dizucchero che rinunciano alla quota diproduzione sono tenute a smantellarecompletamente gli impianti di produzione,ripristinare buone condizioni ambientalinel sito dismesso (...). I contributi comu-nitari erogati alle industrie saccarifere chehanno dismesso quote di produzione edhanno quindi cessato le attività negli sta-bilimenti produttivi sono, pertanto, espres-samente ed esclusivamente finalizzati aqueste azioni: smantellamento, bonifica epiani sociali »;

a suffragare quanto detto, si cita laprescrizione n. 132, prevista dalla delibe-razione della giunta regionale dell’Emilia-Romagna nel rapporto conclusivo dellaconferenza di servizi (allegato 1 della de-liberazione della giunta regionale del 28marzo 2011, n. 395, pag. 134, del bollet-tino ufficiale della regione Emilia-Roma-gna – parte seconda – n. 53 del 7 aprile2011), che, a proposito dell’ex zuccherificioEridania SADAM di Russi di Ravenna,proposto da PowerCrop Spa., così recita:« Dismissione e ripristino del sito – all’attodella cessazione dell’attività, il sito su cuisorgerà l’impianto dovrà essere ripristi-nato ai sensi della normativa vigente inmateria di bonifiche e ripristino ambien-

tale, tenendo conto delle potenziali fontipermanenti o accidentali di inquinamentodel suolo e del sottosuolo; in ogni caso ilgestore dovrà provvedere a: lasciare il sitoin sicurezza; bonificare impianti, vasche,serbatoi, contenitori, reti di raccolta acquereflue, pipeline ecc. provvedendo ad uncorretto recupero ovvero smaltimento delcontenuto; rimuovere tutti i rifiuti prov-vedendo ad un corretto recupero ovverosmaltimento degli stessi. Prima di effet-tuare le operazioni di ripristino del sito, ilgestore dovrà comunicare alla provincia diRavenna un crono-programma di dismis-sione approfondito relazionando sugli in-terventi previsti; eventuali dismissioni incorso di esercizio, dovranno essere attuatecon modalità similari. »;

la demolizione delle strutture preesi-stenti è stata autorizzata con DIA (denun-cia inizio attività) n. 295 del 6 novembre2007 (posizione edilizia) e autorizzazionedel responsabile dello sportello unico delcomune di Russi n. 67 del 2007;

la provincia, con provvedimenton. 112 del 25 marzo 2009, dichiaraval’area dell’ex zuccherificio non contami-nata, ai sensi del decreto legislativo n. 152del 2006, e dava atto che la procedura dibonifica relativa al sito ex Eridania Sadamspa era da ritenersi conclusa;

si ipotizza che in ragione della qualcosa PowerCrop abbia percepito la previ-sta quota di aiuti comunitari; le opere didemolizione di cui alle varianti DIA n. 7del 2010 e n. 188 del 2010 sono statedichiarate ultimate solo in data 18 gennaio2012, con comunicazione di fine lavori chene attesta la conclusione;

il termine ultimo per le opere dismantellamento e demolizione era il 30settembre 2011, poi prorogato al 31 marzo2012, ma solo il 6 novembre 2012 vienerichiesto il certificato di conformità edili-zia e agibilità;

la società PowerCrop ha presentato,in data 8 luglio 2015, a firma del direttoreoperativo, comunicazione in merito alla« necessità di effettuare un’attività di de-

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molizione delle fondazioni interrate delvecchio zuccherificio che insisteva sull’a-rea in oggetto »;

in data 27 luglio 2015 la societàPowerCrop ha iniziato le attività di demo-lizione e rimozione, tuttora in corso; ilavori di demolizione riguardano la rimo-zione di strutture direttamente riconduci-bili all’attività di produzione dello zuc-chero (cessata nell’anno 2005) tra cui larimozione di serbatoi interrati per gasolioin acciaio e di raccolta acqua piovana;

per l’attività di demolizione l’aziendafarebbe riferimento al permesso di co-struire PG 2896/2011, quando, risulte-rebbe che tale permesso sia relativo esclu-sivamente ai lavori di costruzione del poloenergetico –:

di quali elementi disponga il Governoin relazione a quanto esposto in premessae quali iniziative di competenza intendaassumere in considerazione della vici-nanza della zona con aree di tutela e diinteresse comunitario SIC (sito di interessecomunitario) e ZPS (zone di protezionespeciale);

se siano a conoscenza della presenzadi strutture sotterranee nell’area, qualiserbatoi di gasolio (mai valutati fino adora), che sono potenziali fonti di conta-minazione del sottosuolo e delle faldeacquifere;

se non ritengano, nei limiti delleproprie competenze, necessaria una pre-cisa identificazione del quadro comples-sivo dello stato dell’area, tenuto contodella presenza di strutture sotterraneequali serbatoi di gasolio;

se siano stati erogati gli aiuti previstidalle norme comunitarie e nazionali e inquale misura;

quali iniziative di competenza inten-dano assumere nei confronti di EridaniaSadam spa, considerando che, per goderedegli aiuti europei, doveva necessaria-mente tenere in debito conto gli impegnisociali ed ambientali connessi all’abban-dono della produzione, nonché procedere

allo smantellamento ed alla bonifica entroil termine del 30 settembre 2010 o tutt’alpiù entro il marzo del 2012. (5-08226)

* * *

SALUTE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BRIGNONE. — Al Ministro della salute,al Ministro dell’istruzione, dell’università edella ricerca. — Per sapere – premessoche:

gli istituti di ricovero e cura a ca-rattere scientifico (IRCCS) sono citati perla prima volta nel regio decreto del 1938n. 1631;

gli istituti di ricovero e cura a ca-rattere scientifico come gli ospedali, ac-canto a prestazioni di ricovero e cura,svolgono attività di ricerca con lo scopo dimigliorare l’assistenza clinica;

alla luce del loro sistema giuridico –diverso da quello che regola le aziendesanitarie e le università – la caratteristicafondamentale degli IRCCS è rappresentatadalla compresenza e sinergia tra assi-stenza e ricerca;

il decreto legislativo 269 del 1993conferma l’attribuzione della duplicità difunzioni e definisce gli IRCCS come « Entiche perseguono finalità di ricerca nelcampo biomedico e in quello dell’organiz-zazione e gestione dei servizi sanitari,insieme con prestazioni di ricovero ecura », qualificandoli in armonia con leaziende ospedaliere introdotte con il de-creto legislativo n. 502 del 1992 « ospedalidi rilievo nazionale e di alta specializza-zione » aventi la funzione di fornire agliorgani ed enti del Servizio sanitario na-zionale supporto tecnico e operativo fina-lizzato al perseguimento degli obiettivi;

a seguito della duplice funzionesvolta dagli IRCCS, essi facevano riferi-mento alle regioni per quanto attinente al

Atti Parlamentari — 35856 — Camera dei Deputati

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settore dell’assistenza e al Ministero dellasalute per quanto attinente al settore dellaricerca;

gli IRCCS sono stati commissariatidal 1994 al 2003. Nel 2003, è entrato invigore il decreto legislativo n. 288 conte-nente il « Riordino della disciplina degliIstituti di ricovero e cura a caratterescientifico, a norma dell’articolo 42,comma 1, della legge 16 gennaio 2003,n. 3 »;

il riordino apportato dal decreto le-gislativo n. 288 del 2003 prevede che gliIRCCS siano enti dotati di personalitàgiuridica la cui natura può essere siapubblica che privata. Pertanto, l’investi-mento in ricerca sanitaria è lasciato pre-valentemente a un mercato privatistico insfavore di un sistema di ricerca sanitariointegrato pubblico;

inoltre, la riforma introduce il con-cetto di prevalenza della ricerca – trasla-zionale – mettendo, di fatto, all’angolo laricerca di base, cioè quella più innovativa,attribuendo alle regioni il controllo totalesugli IRCCS;

il risultato è quindi stato l’aumentoesponenziale del numero di IRCCS e l’in-troduzione di notevoli disomogeneità or-ganizzative tra una regione e l’altra: adesempio, nel numero di posti letto e nelvolume delle attività di ricerca, anche acausa di una non chiara normativa suicriteri cui attenersi per ottenere il rico-noscimento degli IRCCS;

a suddetta situazione si sono aggiunteriorganizzazioni improbabili disposte daregioni in mancanza di fondi con il casoeclatante rappresentato dall’Istituto, tu-mori di Genova che, nel 2011, è statooggetto di fusione con l’azienda ospeda-liera universitaria San Martino, con con-seguenze a giudizio dell’interrogante disa-strose sia sulle attività di ricerca sia sullaqualità dell’assistenza;

il decreto ministeriale 14 marzo 2013contiene « Documentazione necessaria peril riconoscimento degli Istituti di ricoveroe cura a carattere scientifico » ha tentato

di dare una risposta al caos senza riuscirenell’intento, essendo privo d’indici quanti-tativi di riferimento;

oltre che nell’ambito delle disposi-zioni indicate gli IRCCS sono coinvolti intutte le normative e regolamenti che ri-guardano il Servizio sanitario nazionalecreando un vero problema, poiché le dif-ficoltà organizzative e della gestione, gliavanzamenti di carriera, il reclutamentodel personale, la formazione e la valuta-zione dei lavoratori e l’orario di la-voro non sono adeguate alle specificitàdelle strutture –:

se il Governo non ritenga necessarioe urgente assumere iniziative per la cor-retta interpretazione del decreto legislativon. 288 del 2003 al fine di chiarire i critericui attenersi per l’ottenimento del ricono-scimento degli IRCCS;

quali iniziative il Governo intendaassumere affinché la ricerca biomedicaresti esclusivamente in mano pubblica,quindi indipendente dagli interessi dellecause farmaceutiche;

se non si ritenga vi sia la necessità,nel campo della ricerca medica svolta infondazioni o istituti privati di assumereiniziative per definire regole e parametripiù congrui stabilendo una percentualemassima di lavoratori impiegati in mododa ridurre il finanziamento privato « apioggia » a discapito di quello pubblico;

se non si ritenga doveroso risolvere ilproblema del precariato nel campo dellaricerca biomedica e, nell’eventualità posi-tiva, come intenda sanare la situazione dimigliaia di ricercatori alcuni dei qualihanno trascorso già dieci anni di preca-riato;

se non si ritenga opportuno assumereiniziative per rivedere i criteri di recluta-mento per l’accesso al dottorato di ricerca,attualmente distinto discriminatoriamentetra le « specialità » e « i cinque anni dicomprovata attività di ricerca » non es-sendo riconosciuti titoli equipollenti per iconcorsi;

Atti Parlamentari — 35857 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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se non si ritenga necessario assu-mere iniziative per fissare un numerolimite al riconoscimento di fondazioni edenti privati nel campo della ricerca edella biomedica, al fine di evitare unadispersione di denaro pubblico che portaloro profitto, ma corrispondenti scarsi be-nefici per l’utenza poiché utilizzando per-sonale proprio e strutture già esistenti,potranno compiere la ricerca a loro piùutile e consona, tralasciando e non favo-rendo la ricerca più vantaggiosa per lacollettività. (5-08215)

VICO e PELILLO. — Al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

la ASL di Taranto paga una penaliz-zazione storica quantitativa e qualitativa,per errori di valutazione (carichi di lavoroe piante organiche) e per mancata istitu-zione di servizi;

i piani di riordino precedenti preve-devano reparti e unità operative per ilpubblico e per il privato, il privato li harealizzati, nel pubblico non sono mai statiavviati. Con il piano di riordino 2016 ilquadro che si definisce è il seguente:

600 posti letto in meno [lo stan-dard nazionale è 3,7 posti letto per ogni1000 abitanti, la regione Puglia è indiriz-zata verso il 3,4. Intanto, a Bari (1 milione200 mila abitanti) sono previsti 4.433 postiletto pari al 37,6 x mille, a Taranto (560mila abitanti) sono previsti 1161 posti lettopari allo 0,29 x mille abitanti];

2000 occupati in meno nella ASLTaranto;

ne consegue un gap per carenza dirisorse in termini di assistenza e qualifi-cazione futura con prevedibile impossibi-lità a rientrare negli standard. In partico-lare, l’impossibilità di rientrare nei terminiprevisti dalla legge di stabilità 2016: sco-stamento tra costi (rilevati nel modelloministeriale CE consuntivo) e ricavi (de-terminati come remunerazione dell’atti-

vità) pari o superiore al 10 per cento deiricavi o, in valore assoluto, pari ad almeno10 milioni di euro;

con riferimento agli obiettivi delpiano di riordino: « La ratio della legge èquella di ricondurre le strutture ospeda-liere dentro un regime gestionale che co-niughi efficienza economica, alti volumi,adeguata qualità e la migliore sicurezzadelle cure ». In particolare, l’efficienzaeconomica (rispetto degli standard e deivolumi) pone tra gli indici di verifica lostandard relativo alla degenza media:meno di 7 giorni di degenza per i ricoveriordinari;

la delibera della giunta regionale sin-tetizza il decreto ministeriale n. 70 del2015, in particolare:

« individuazione dei fabbisogni pre-stazioni ospedaliere, ai fini della ridefini-zione della rete ospedaliera dei letti peracuti e postacuti, con individuazione ana-litica del numero dei posti letto suddivisiper struttura, disciplina; (...) »;

« Aumento del numero di postiletto ospedalieri per postacuti per l’ade-guamento agli standard nazionali al fine dimigliorare la qualità dell’assistenza of-frendo al paziente la giusta intensità dicura per le sue condizioni cliniche e lapresa in carico globale (...) »;

il piano di riordino approvato dallagiunta regionale penalizza la ASL di Ta-ranto ed il presidio ospedaliero di 2o

livello SS. Annunziata-Moscati per quantoattiene ai posti letto per acuti (si veda lapneumologia) e soprattutto per quantoattiene i posti letto postacuti;

non è possibile rientrare negli stan-dard senza un percorso assistenziale com-pleto che gestisca le dimissioni ordinarie ele dimissioni protette rendendo disponibiliposti sia per le acuzie sia per l’emergenza;

le lungodegenze non rientrando nellostandard delle degenze (60 giorni di de-genza come limite massimo) rappresen-tano l’area ideale di postacuzie;

Atti Parlamentari — 35858 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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nella ASL Taranto sono previsti perla lungodegenza 24 posti letto: 12 postiletto a Martina Franca e 12 posti letto aManduria. Questa previsione è certamenteutile per il bacino d’utenza di questiospedali, ma non tiene conto della città diTaranto e del polo occidentale. Infatti, lalungodegenza, indispensabile per i pazientie le famiglie fragili ed in difficoltà, non èprevista per l’ospedale di 2o livello diTaranto con bacino d’utenza maggiore di300.000 abitanti (Taranto e comuni limi-trofi e del presidio ospedaliero di 1o livellodi Castellaneta, con bacino d’utenza dicirca 120.000 abitanti). Ne deriva che lagran parte della provincia di Taranto,quella più colpita a livello ambientale edin crisi economica, non ha una dotazionesufficiente di posti letto di lungodegenza;

nelle ASL confinanti, che dovrebberocostituire la futura macro ASL, il Perrinodi Brindisi concentra 20 posti letto; ilFazzi di Lecce è dotato di 24 posti letto;tutta la ASL Lecce 158 posti letto (nell’in-sieme un ospedale diffuso che salvaguar-derà il raggiungimento degli standard edeviterà la gestione controllata);

il S. Marco di Grottaglie è riconver-tito da H-ASL (plesso di II livello) a PPA(riabilitazione postacuzie). Viene eliminatal’unica lungodegenza del POC di II livelloSS Annunziata-Moscati riducendo forte-mente la possibilità di dimissioni protetteper quei pazienti che necessitano di ulte-riore periodo di cure o che sono in attesadi un posto in residenza sanitaria assi-stenziale (RSA)/residenza socio-sanitariaassistenziale (RSSA), e che soprattutto nonsono nelle condizioni di avviare una ria-bilitazione nel PPA. Questa amputazionenon tiene conto dei dati epidemiologicimedici e sociali che affliggono la terzacittà più popolosa dell’Italia meridionalepeninsulare, e della improponibilità per imalati fragili di essere collocati, ove vifosse posto, presso presidi ospedalieri di-stanti oltre il prevedibile, dalla propriafamiglia;

analoghe considerazioni riguardanole stesse reti cliniche che « devono inte-

grare l’attività ospedaliera per acuti epostacuti con l’attività territoriale (...) ». Inparticolare, la rete delle emergenze car-diologiche, Rete ICTUS, Rete Traumatolo-gica e altro non potranno essere funzionaliper l’affollamento. La carenza di postiletto renderà impossibile il completamentodei PDTA e la completa presa in caricocon dequalificazione e paralisi delle reti;

l’affollamento che si registra da anni,con una gestione dirigenziale che ha comeunico rimedio il blocco dei ricoveri perl’elezione e l’imposizione dei ricoveri « ex-tra locati » (in altri reparti) continuerà aridurre sempre di più l’attrattiva e laqualità dell’accoglienza e della presa incarica, rendendo improbabile il rientronegli standard ottimali dei volumi (decretoministeriale n. 70 del 2015) e caricandosulle responsabilità individuali di medici epersonale infermieristico le carenze gestio-nali;

l’allungarsi della degenza ha comeconseguenza lo sforamento degli standard:

aumento del turnover (>100 percento);

aumento della degenza media (>7giorni);

anomala occupazione dei postiletto (>100 per cento);

come unica possibilità operativa pro-ponibile il S. Marco di Grottaglie deveconservare, oltre alle riabilitazioni specia-listiche assegnate, la medicina-postacuzie ela lungodegenza (con i servizi previsti),gestite per intensità delle cure in rete conil P.O.C.;

a differenza di quanto indicato intutti i piani regionali deliberati sino al2015, nel piano di riordino pugliese 2016riguardante la sanità ionica pubblica dellaasl di Taranto, non sono più previstepneumologia e chirurgia toracica;

vengono attribuiti ai privati i 37 postiletto di pneumologia;

scompare definitivamente la chirur-gia toracica che prevede posti letto a

Atti Parlamentari — 35859 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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Foggia (12+10), Bari (24+16+8), Lecce (20),predeterminando i futuri HUB delle ma-cro asl;

Taranto è l’unica asl in Puglia privadi pneumologie pubbliche;

il SS Annunziata-Moscati è l’unicopresidio ospedaliero di 2o livello in Pugliaprivo di pneumologia ospedaliera:

nella provincia di Bari sono previsti109 posti letto. Tutti gli ospedali di IIlivello sono dotati di pneumologia;

a Brindisi il Perrino 20 posti letto+ 20 Ostuni;

nella BAT Barletta 12 posti letto;

Foggia 50 posti letto + 12 postiletto;

Lecce 30 posti letto + 12 + 18;

il danno ambientale di Taranto eprovincia merita ben altro riconoscimentoe risarcimento. Le malattie acute e croni-che respiratorie e la patologia oncologicatoracica si manifestano a Taranto conpercentuali tra le più alte in Italia;

la pneumologia di un ospedale di IIlivello è anche UTSIR (unità di terapiasemi-intensiva respiratoria) fondamentaleper assistere i pazienti che giungono dalpronto soccorso e dalla rianimazione concui collabora nella presa in carico delleinsufficienze respiratorie gravi. Rappre-senta elemento insostituibile della reteurgenza-emergenza. La pneumologia è an-che servizio di broncoscopia interventi-stica, necessaria alla tipizzazione dellelesioni polmonari e alla successiva terapiaoncologica. È fisiopatologia respiratoria edè necessaria alla valutazione dei pazienticritici chirurgici e della rianimazione;

non è concepibile che un presidioospedaliero di II livello non sia dotato diquanto necessario ai percorsi dell’urgenzarespiratoria acuta o riacutizzata e che nonpossa completare l’iter diagnostico delleneoplasie polmonari;

la cancellazione della pneumologiapubblica e la scomparsa dai programmi

della oncoematologia pediatrica meritanola conoscenza delle motivazioni che hannoportato la regione a definire questo pro-getto di marginalizzazione della sanitàjonica, dal momento che nessun tipo diconsultazione territoriale è stata attivatadalla stessa regione Puglia –:

se sia a conoscenza della situazionedescritta e del piano di riordino pugliese2016 afferente alla ASL di Taranto e qualiiniziative, per quanto di competenza, in-tenda assumere per fronteggiare le emer-genze sanitarie ed ambientali di Taranto eprovincia già note al Ministro interrogatoe garantire pienamente i livelli essenzialidi assistenza. (5-08223)

FABBRI, ROBERTA AGOSTINI,LENZI, INCERTI e ZAMPA. — Al Ministrodella salute, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

con il decreto legislativo 15 dicembre2015 n. 212, l’Italia dà attuazione alladirettiva 2012/29/UE in tema di diritti,assistenza e protezione delle vittime direato. La fonte europea stabilisce normeminime che assicurino alle vittime di reatoadeguati livelli di tutela e assistenza, sianelle fasi di accesso e partecipazione alprocedimento penale, sia al di fuori eindipendentemente da esso;

il 1o agosto 2014 è entrata in vigorela « Convenzione del Consiglio d’Europasulla prevenzione e la lotta contro laviolenza nei confronti delle donne e laviolenza domestica », meglio nota comeConvenzione di Istanbul: essa prevede chevenga fornita alle vittime di violenza ogniforma di protezione e supporto, ancheeconomico, e costituisce il primo stru-mento internazionale vincolante sul pianogiuridico per prevenire e contrastare laviolenza contro le donne e la violenzadomestica e si fonda su tre pilastri: pre-venzione, protezione e punizione, ponendoparticolare enfasi sui primi due, gli uniciin grado di sradicare una violazione deidiritti umani ormai sistemica in Europa;

Atti Parlamentari — 35860 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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il Governo ha adottato il 14 agosto2013 il decreto-legge n. 93, convertito, conmodificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013,n. 119, recante « Disposizioni urgenti inmateria di sicurezza e per il contrastodella violenza di genere, nonché in tema diprotezione civile e di commissariamentodelle province »;

nella Convenzione di Istanbul si pre-vede che, per il sostegno alle vittime diviolenza, gli Stati si dotino di un fondo edi tutte le misure finanziarie necessarieper sostenere le vittime di violenza e leloro famiglie nel loro difficile percorso diritorno alla vita;

gli atti di efferata violenza contro ledonne e i femminicidi non accennano adiminuire. I casi di Chiara Insidioso (mas-sacrata dal compagno due anni fa e ri-dotta in fin di vita e che ora deve convi-vere con gravissime lesioni cerebrali) o diLucia Annibali, (sfregiata dall’acido dalsuo fidanzato) o di Carla Caiazzo (incintae ustionata dal fidanzato) sono i casi dicronaca più emblematici per l’efferatezzae la violenza perpetrata;

questi atti di inaudita ed efferataviolenza, negli ultimi tempi, hanno vistocoinvolti come vittime anche degli uomini:è il caso, ad esempio, di Pietro Barbini,22enne aggredito e sfregiato con l’acido daMartina Levato, Alexander Boettcher eAndrea Magnani, accusati di associazioneper delinquere finalizzata al compimentodi aggressioni mediante l’utilizzo di acidoe attualmente sotto processo;

eventi di violenza così drammaticache, oltre all’infinito dolore, comportanoalle vittime, e ai loro familiari, di doverfronteggiare le conseguenze economiche,con risorse finanziarie personali, per lecure mediche, la riabilitazione fisica epsicologica, per vedere riconosciuti i dannisubiti ed eventualmente far fronte allaperdita di reddito per l’impossibilità ditornare al lavoro;

spesso infatti l’efferatezza della vio-lenza nei confronti delle vittime è tale chel’obiettivo principale non è quello di uc-

cidere ma di sfigurarle per cercare co-munque di farle morire dentro, impedireloro di ripensarsi come persone felici conun futuro ed una vita affettiva davanti;

il nostro ordinamento risulta carentenel garantire la « continuità della presa incarico » della vittima, quando uscita dal-l’ospedale rimane a vita in uno stato diinvalidità che, a volte, può comunqueconsentire la ripresa del lavoro, magari inun contesto protetto e, in altri casi, semprepiù spesso, invece, richiede un’assistenzapermanente da parte dei genitori o distrutture specializzate. I costi di questidanni, rimangono permanentemente sullepersone coinvolte e sui loro familiari, iquali non sempre sono nelle condizioni dipoterli affrontare;

a parere degli interroganti lo Statodovrebbe avere l’obbligo di intervenire conuna compensazione economica e con unaccesso agevolato a forme di assistenza aifini della riabilitazione e di reinserimentoverso una vita il più possibile normale, allevittime che sopravvivono alla violenza inuna condizione di grave danno fisico epsichico;

Chiara, Lucia, Carla, Pietro, cosìcome tutti gli altri cittadini italiani, hannogià accesso alle prestazioni socio — assi-stenziali di cui ai livelli essenziali di as-sistenza (LEA), l’insieme di tutte le pre-stazioni, servizi e attività che i cittadinihanno diritto a ottenere dal Servizio sa-nitario nazionale (SSN), ma non sempresono ricomprese ad esempio le cure psi-cologiche conseguenti ad episodi di vio-lenze, che possono protrarsi addiritturaper tutta la vita, la chirurgia plastica perla ricostruzione di un viso sfregiato dal-l’acido o il sostegno psicologico per i figlie/o familiari di quelle donne che moltospesso sono spettatori loro malgrado del-l’uccisione della persona cara –:

se e quali livelli essenziali di assi-stenza siano garantiti nei casi di violenzae di aggressione citati in premessa e se iMinistri interrogati non ritengano, conparticolare riferimento alle vittime direato, di assumere iniziative di compe-

Atti Parlamentari — 35861 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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tenza per prevedere un adeguamento deilivelli essenziali di assistenza laddove nonsi rivelino sufficienti per sostenere le ne-cessità e le cure delle vittime e dei lorofamiliari. (5-08227)

Interrogazioni a risposta scritta:

SBROLLINI. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

la Costituzione sancisce all’articolo32 che « La Repubblica tutela la salutecome fondamentale diritto dell’individuo einteresse della collettività, e garantiscecure gratuite agli indigenti »;

la mortalità materna correlata al tra-vaglio e/o al parto è un fenomeno semprepiù raro nei Paesi socialmente avanzati;

la morte materna rappresenta unevento drammatico e un indicatore cru-ciale, benché complesso, delle condizionigenerali di salute e di sviluppo di unPaese;

in Italia, in analogia con gli altriPaesi industrializzati, il rapporto di mor-talità è progressivamente diminuito da 133per 100.000 nel 1955, a 53 nel 1970, 13 nel1980, 9 nel 1990 per essersi poi stabiliz-zarsi negli ultimi anni;

ogni anno nel nostro Paese circa 50donne muoiono di parto. Il rapporto piùbasso è stato stimato in Toscana (4,6 ogni100 mila nati vivi), quello più alto inCampania (13,4 ogni 100 mila nati vivi);

le indagini stimano che circa la metàdelle morti materne rilevate potrebbe es-sere evitata grazie a migliori standardassistenziali;

a Bassano del Grappa (Vicenza) si èverificata la morte di una neonata inseguito a complicazioni post-parto: la pic-cola sarebbe nata e subito dopo le suecondizioni sono apparse molto critiche; èdeceduta qualche ora più tardi, dopo es-sere entrata in coma;

la neonata era stata presa in caricodalla pediatria dell’ospedale di Bassano

del Grappa e monitorata costantemente,ma successivamente considerato il peggio-ramento delle condizioni cliniche, è statodeciso il trasporto alla terapia intensivaneonatale del San Bortolo di Vicenza, inbase a quanto previsto dal protocollo re-gionale Veneto. Ma per la bimba non c’èstato nulla da fare;

la procura di Vicenza ha apertoun’inchiesta chiedendo l’acquisizione dellecartelle cliniche del reparto di ostetriciadell’ospedale bassanese;

solo pochi mesi fa, a dicembre 2015,nella stessa struttura si erano verificatialtri casi tragici nei quali una giovanemamma aveva perso la vita durante ilparto e nel giorno di Natale un altroneonato, il piccolo Kevin Brandalise, eramorto in seguito alle complicanze delparto solo dopo pochi minuti dalla na-scita –:

se il Governo sia informato dei fattiesposti;

se non ritenga di dover promuovere,come accaduto in casi analoghi, un’ispe-zione, presso il reparto di ostetricia, gine-cologia e pediatria dell’ospedale San Bas-siano di Bassano del Grappa (Vicenza), perverificare le eventuali criticità dal punto divista organizzativo e clinico in relazione aquesto ennesimo decesso all’interno del-l’ospedale di Bassano;

quali iniziative il Governo intendaadottare per migliorare la prevenzionesanitaria così da ridurre l’incidenza dellamortalità materna correlata al travaglio oal parto. (4-12610)

ALBERTI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

secondo quanto si apprende dallastampa nei giorni scorsi la Procura diBrescia avrebbe iscritto più di trenta per-sone nel registro degli indagati tra cuidiversi allevatori e responsabili di caseificiche dovranno rispondere di adulterazionee contraffazione di sostanze alimentari inquanto avrebbero usato latte contaminato

Atti Parlamentari — 35862 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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da aflatossine, sostanza cancerogena pro-dotta da funghi che attaccano il mais;

a quanto risulta il Nucleo anti sofi-sticazioni di Brescia avrebbe sequestratomigliaia di forme di Grana Padano chepotrebbero contenere valori troppo alti diaflatossine;

la commercializzazione di prodotticontaminati è spesso causa di una diffusainsorgenza di malattie e tumori;

le cause della diffusione della afla-tossine sarebbero da ricercare alla radicee cioè nella produzione del mais usato neimangimi, che nelle sempre più frequentiestati calde e secche, verrebbe erronea-mente lasciato in campo ad essiccare,raccogliendolo a un livello di umiditàtroppo basso; giocano un ruolo importantenella diffusione delle aflatossine anche latecnica della monocoltura, l’uso di tecni-che non appropriate di irrigazione e rap-porti sbilanciati di azoto, fosforo e potas-sio nel terreno –:

se il Governo sia al corrente diquanto riportato in premessa;

se abbia preso o stia per assumerequalche iniziativa in merito;

se il Ministro interrogato non ritenganecessario assumere iniziative di naturanormativa o di avviare ispezioni ministe-riali, al fine di individuare le cause cheavrebbero portato o potrebbero portarealla contaminazione delle produzioni lat-tiere per prevedere eventuali indicazioni erimedi, nonché per individuare eventualialimenti contaminati immessi nel mercato.

(4-12622)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:

CAPARINI. — Al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

il pagamento del canone di abbona-mento alla concessionaria radiotelevisiva

dovrebbe essere pagato, secondo quantostabilito nella legge di stabilità 2016, apartire da luglio 2016 contestualmente allafattura elettrica;

il decreto attuativo per stabilire itermini e le modalità di pagamento, conmolto ritardo visti i grandi problemi pra-tici che la scelta governativa ha compor-tato per le compagnie elettriche e l’Agen-zia delle entrate, è ancora in fase di bozzae deve essere inviato all’Autorità per l’e-nergia e al Consiglio di Stato per i dovutipareri;

il problema dei compensi ai gestori,visto che non era stata prevista alcunacopertura per questo, è stato riso o con uncontributo alle società elettriche, che ri-ceveranno dall’Agenzia delle entrate 14milioni di euro nel 2016 ed altri 14 milioninel 2017, a risarcimento per la gestione delcanone nella bolletta della luce. L’Autoritàper l’energia elettrica, il gas e il sistemaidrico deciderà come dividere i 14 milionidi euro tra le diverse società elettriche;

non è ancora chiaro se e come sonostati superati i problemi legati alla rego-larizzazione delle situazioni in cui ci sonopiù bollette elettriche nella stessa famiglia,mentre il canone è dovuto una sola voltaper ogni famiglia anagrafica, indipenden-temente dal numero delle sue residenze;

per rendere operativa questa nuovariscossione del canone, è necessario cono-scere, tramite l’anagrafe tributaria, chipaga il canone pur non essendo intesta-tario di contratti elettrici uso domestico,mentre sono disponibili solo i dati sulleforniture domestiche nello stesso luogo diresidenza sino a 3 kw (tariffa elettrica D2).A questo punto ci sarà un allineamentoanagrafico tra sistemi informativi delleimprese elettriche e anagrafe tributaria euna gestione delle variazioni. Solo dopol’Agenzia delle entrate fornirà all’acqui-rente unico l’elenco che verrà trasmessoalle imprese elettriche perché lo inseri-scano nelle bollette. L’Agenzia delle en-trate, quindi, ha un compito gravoso, an-

Atti Parlamentari — 35863 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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ch’esso da adempiere entro 15 giorni dal-l’emanazione del decreto del Ministrodello sviluppo economico. L’acquirenteunico trasmetterà gli elenchi ordinati alleimprese elettriche entro il 31 maggio 2016;

non è ancora stato pubblicato dal-l’Agenzia delle entrate il provvedimentodirettoriale con le modalità per dichiarareche non si possiede l’apparecchio televi-sivo, che riguarda circa il 2-3 per centodelle famiglie italiane –:

se il Governo, considerati i problemilegati alla scelta governativa di riscuotereil canone Rai contestualmente alla fatturaelettrica, soprattutto per le famiglie chedevono presentare un’autocertificazioneper l’esenzione, non ritenga opportunoassumere urgentemente al fine di esplici-tare le modalità per la dichiarazione dinon possesso dell’apparecchio televisivo eper l’esenzione dall’imposta. (4-12608)

PIRAS, DURANTI, RICCIATTI e QUA-RANTA. — Al Ministro dello sviluppo eco-nomico. — Per sapere – premesso che:

dal 21 marzo 2016 i tre segretari deimetalmeccanici del Sulcis Iglesiente hannoiniziato la loro protesta, per lo strato dellavertenza Alcoa, salendo sul silos dellematerie prime dell’impianto di Portove-sme, a 60 metri di altezza;

il processo di chiusura definitiva del-l’unità di Portovesme è iniziato a metà del2012, nel contesto di un piano di ristrut-turazione globale della azienda. Nell’ago-sto del 2014 l’azienda comunicò la chiu-sura dello « smelter » — ovvero l’impiantodi fusione — sancendo così la chiusuradefinitiva dello stabilimento stesso;

l’Alcoa di Portovesme occupava mi-gliaia di persone in un contesto, quello delSulcis, fra i più colpiti di Italia da unviolento e repentino processo di deindu-strializzazione, che ha visto — nello spe-cifico — cessare la gran parte della pro-duzione di alluminio, causando quindi unapesante ricaduta a cascata sul complessodell’economia del territorio;

il 16 febbraio 2016 il sottosegretarioDe Vincenti aveva rassicurato sindacati elavoratori sul risultato finale della tratta-tiva con « Glencore » — soggetto interes-sato a rilevare l’azienda di Portovesme —con la proposta di cosiddetta « superinter-rompibilità » ed un prezzo dell’energia di20 euro a Mwh;

il 21 marzo 2016 la Ministra Guidi hasollecitato una risposta di « Glencore »sulla proposta di cui sopra;

dal 2012 gli operai Alcoa e le lorofamiglie vivono in una condizione socialedifficilissima –:

se il Ministro interrogato non intendarendere noto lo stato dell’arte della trat-tativa con « Glencore ». (4-12616)

L’ABBATE e SCAGLIUSI. — Al Ministrodello sviluppo economico. — Per sapere –premesso che:

con decisione della Commissione eu-ropea C(2007)6820 del 20 dicembre 2007 èstato approvato il programma operativointerreregionale Fesr 2007-2013 (POIenergia) con una dotazione finanziaria di1.606.500.000 euro;

il POI energia ha assegnato alla re-gione Puglia il ruolo di capofila delleregioni convergenza attribuendole inizial-mente la funzione di autorità di gestione;

dal 17 febbraio 2011 a mezzo diprotocollo di intesa tra Ministro per irapporti con le regioni e la regione Puglia,la titolarità dell’autorità di gestione è statatrasferita da quest’ultima al Ministerodello sviluppo economico (MISE);

l’asse II misura 2.6 del POI finanziainterventi di animazione e sensibilizza-zione, ovvero campagne di informazionerivolte alle popolazioni. L’organismo inter-medio è la DGCLE (direzione generale peril clima e l’energia, già DGSEC-direzionegenerale sviluppo sostenibile energia eclima) del Ministero dello sviluppo econo-mico che ha stipulato convenzione con laSogesid, società in house del Ministero

Atti Parlamentari — 35864 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 MARZO 2016

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dell’ambiente e della tutela del territorio edel mare (MATTM) e del Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti (MIT) conuna dotazione complessiva di 76 milioni dieuro;

l’asse III misura 3.4 « Accompagna-mento e Assistenza Tecnica » finanziaazioni di comunicazione e informazionecon una dotazione finanziaria iniziale di 6milioni di euro. Responsabile di questamisure è l’autorità di gestione ossia ladirezione generale per il mercato elettrico,le rinnovabili e l’efficienza energetica, ilnucleare (DGMEREEN) del Ministero dellosviluppo economico che ha affidato all’Os-servatorio interregionale cooperazione allosviluppo (OICS), con sede a Roma e pre-sieduto dal 2009 dalla regione Puglia, larealizzazione dell’intervento con una do-tazione di 5 milioni di euro;

dall’elenco dei beneficiari al 31 di-cembre 2014, pubblicato sul sito web delPOI Energia (www.poienergia.gov.it) risultache l’OICS ha utilizzato solo in parte ifondi della misura 3.4 per effettuareazioni di comunicazione e informa-zione –:

a che punto sia lo stato di avanza-mento delle citate misure 2.6 e 3.4 e, inparticolare, se la spesa sin qui realizzatarispetto alla dotazione complessiva dellestesse, sia stata oggetto di apposite proce-dure di evidenza pubblica da parte deisoggetti responsabili delle stesse e che sisono succeduti nel corso dell’attuazionedel POI energia, nonché, in caso afferma-tivo, quali siano gli esiti degli affidamenti,le aziende beneficiarie e gli importi og-getto degli affidamenti, specificando se taliaffidamenti siano stati oggetto di proce-dure pubbliche o meno;

quale sia, ad oggi, la spesa comples-siva delle citate misure 2.6 e 3.4 ed ilrelativo dettaglio di spesa per ciascunamisura e azione;

in caso di esistenza di residui sulladotazione complessiva iniziale delle citatemisure 2.6 e 3.4, quali siano le lineestrategiche che i soggetti attuatori adotte-

ranno per il loro utilizzo e le relativemodalità che intendono impiegare, anchein considerazione del breve tempo a di-sposizione prima della chiusura dell’interointervento del POI energia. (4-12617)

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dellosviluppo economico, al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

secondo quanto si apprende da fontisindacali e di stampa, l’azienda Almavivanei giorni scorsi ha convocato le rappre-sentanze sindacali unitarie (RSU) e lesegreterie territoriali e regionali delle or-ganizzazioni sindacali per comunicarel’avvio delle procedure di riduzione delpersonale (mobilità) ai sensi della legge 23luglio 1991, n. 223 per 218 posizioni dilavoro cosiddetto full time equivalent. Tut-tavia, secondo quanto comunicato dalleorganizzazioni sindacali, considerato l’o-rario ridotto mediamente praticato sulsito, la soppressione di tali posizioni puòcomportare fino ad un massimo di 400lavoratori in esubero; secondo altre fontidi stampa i posti a rischio per la sedeaziendale di via Brin a Napoli sarebberoaddirittura 620;

secondo quanto riferito dalle orga-nizzazioni sindacali, le cause del verifi-carsi di una simile situazione sono daricercarsi una politica industriale falli-mentare posta in essere dai vertici azien-dali che in questo modo starebbero sca-ricando sui lavoratori le conseguenze ditali scelte scellerate;

occorre, inoltre, considerare quantosta avvenendo presso la sede di GepinContact di Casavatore: vicende che l’inter-rogante ha già denunciato con l’interroga-zione a risposta scritta n. 4-12517 del 15marzo 2016;

ormai appare evidente che la situa-zione si è trasformata in una vera epropria crisi di settore, dove il mercatoappare dominato da una serie di fattoridistorsivi che alterano il contesto compe-titivo; tra questi si citano: il mancato

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rispetto delle norme sulle delocalizzazioniin Paesi extra Unione europea e l’utilizzoopportunistico degli incentivi per l’occu-pazione;

con riferimento alla situazione diAlmaviva, occorre considerare che la si-tuazione è grave anche a livello nazionale:secondo quanto si apprende da fonti distampa, sarebbero 2988 su 7862 gli esuberidichiarati per le sedi di Napoli (400),Roma (918) e Palermo (1670);

al netto di ogni valutazione sulleresponsabilità del determinarsi di una si-tuazione così grave per la tutela dei livellioccupazionali nel territorio campano, l’in-teresse pubblico preminente coincide conil fatto che il Governo profonda il mas-simo degli sforzi possibili per la cessazionedelle procedure di mobilità –:

quali iniziative intenda intraprendereil Ministro dello sviluppo economico alfine di risolvere la situazione descritta inpremessa e se non intenda, in particolare,convocare le parti sociali ad un tavolo dicrisi per verificare ogni possibile solu-zione, anche mediante l’utilizzo delle co-siddette « clausole sociali »;

quali iniziative, per quanto di com-petenza, intenda intraprendere il Ministrodello sviluppo economico al fine di impe-dire che le aziende committenti, spesso apartecipazione statale, delocalizzino i ser-vizi telefonici;

quali iniziative intenda intraprendereil Ministro del lavoro e delle politichesociali per la tutela dei livelli occupazio-nali in un tessuto sociale già di per sé cosìmartoriato dalla crisi economica.

(4-12629)

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Carlo Colombo S. p. A.

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