ao di cremona informa n. 9 marzo 2013

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Giornalino periodico Ospedale di Cremona del 9 Marzo 2013

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Presidio Ospedaliero di CremonaLargo Priori 1, CremonaCentralino 0372 405 111Emergenza sanitaria 118Pronto Soccorso 0372 434 445Centro Unico di Prenotazione (CUP) 800 638 638Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) 0372 405 550e-mail: [email protected] Pubblica Tutela 0372 405 804e-mail: [email protected]

Poliambulatorio Specialistico TerritorialeViale Trento Trieste 15, Cremona Coordinatore Infermieristico 0372 405 878

Poliambulatorio Specialistico con Punto PrelieviVia Dante 104 A, CremonaCentralino 0372 405 111

Presidio Ospedaliero Oglio PoVia Staffolo n 51, Vicomoscano, Casalmaggiore - CRCentralino 0375 2811Emergenza sanitaria 118Pronto Soccorso 0375 281 651Centro Unico di Prenotazione (CUP) 800 638 638Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) 0375 281 552e-mail: [email protected] Pubblica Tutela 0372 405 804e-mail: [email protected]

NUMERI UTILIAzienda Ospedaliera di Cremona

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Sommario

Intensità di cura Oglio PoGiornata infermierePresentazione sito aziendaleRisocializzazione psichiatrica (orto + scrittura creativa)Corso amiantoTromboembolismo venosoIo viaggio sicuroTre open day venus, ipertensione, doloreAria condizionata e saluteMicosi estiveLa salute degli occhinews in brevedonazione rotaryopuscoli in pediatria donazione comunegiornata delle maniil pronto soccorso siamo noi

Maggio | 2013

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A.O. L’Azienda Ospedaliera di Cremona Informa N° 09 | Maggio 2013Direttore editoriale: Simona MarianiDirettore responsabile: Stefania MattioliHanno collaborato: Grazia Bodini, Daria ScalabriniSede legale: Azienda Ospedaliera Istituti Ospitalieri di Cremona, Viale Concordia n 1, 26100 CremonaRedazione/Ufficio Stampa: 0372 405725 - [email protected] Tribunale Cremona n° 368 del 18-04-2001Grafica: Graphomedia s.a.s. [email protected]: Tipografia Sagittario - Bibione (VE)

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DS

DA

Buono l’afflusso di utenti registrato presso il nuovo Poliambulatorio con punto pre-lievi di Via Dante a Cremona. Dal No-vembre scorso ad oggi, più di 160 sono le persone che, quotidianamente, si re-cano nella sede cittadina mostrando di gradire il servizio. Circa 800 i prelievi ese-guiti ogni mese. In costante aumento il numero di chi utilizza lo sportello Cup delocalizzato per effettuare prenotazioni e/o paga-menti vari di prestazioni erogate dal Presidio Ospedaliero di Cremona. Ad essere apprezzati comfort e accessi-

bilità anche grazie all’attivazione del gesticode e alla sinergia con i Medici di Medicina Generale presenti in sede. Informazioni utili. Orari di apertura del Punto Prelievi: da lunedì a sabato dal-le 7.30 alle 9.30 – Orari di apertura del CUP: Da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 18.00; sabato dalle 7.30 alle 13.00. Si ricorda che la prenotazione delle pre-stazioni può essere effettuata mediante il numero verde 800 638 638.

Ida BerettaDirettore Amministrativo

Azienda Ospedaliera di Cremona

6054 i questionari somministrati negli Ospedali di Cremona e Oglio Po (3102 degenza; 2952 ambulatoriale). Fra i ser-vizi più apprezzati rispetto all’area de-genza si segnalano: assistenza del per-sonale infermieristico (6.5/7); assistenza del personale medico (6.5/7); cure pre-state (6.5/7); informazioni ricevute sullo stato di salute e cure prestate (6.4/7); rispetto della privacy (6.4/7). Inoltre, in molti consiglierebbero ad altri le nostre strutture (6.4/7) un indice di raccoman-dabilità che testimonia l’esistenza di un buon rapporto fiduciario con i cittadini. Nell’area ambulatoriale gli aspetti con-siderati sono: servizio di prenotazione

è del (5,6/7); attenzione del medico in ambulatorio (6.1/7); chiarezza delle informazioni (6.0/7). I questionari di Cu-stomer satisfaction sono uno strumento utile all’organizzazione per conoscere e ascoltare la voce dei cittadini e i loro bisogni. Le indicazioni raccolte vengono sistematicamente analizzate al fine di individuare quando e dove necessarie azioni di miglioramento mirate. Per que-sto sono in distribuzione dodici mesi l’an-no presso tutte le UO/Servizi aziendali.

Più di 6.000 questionari somministrati: pazienti soddisfatti

Camillo RossiDirettore Sanitario

Azienda Ospedaliera di Cremona

Via Dante: Poliambulatorio con Punto Prelievi 160 utenti al giorno

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DG

L’Open Day dell’8 marzo, del quale trova-te un ampio servizio (pagina 6), con visite e consulenze gratuite, ha rappresentato una buona occasione per sensibilizzare le donne di tutte le età e culture verso spe-cifiche tematiche che in campo onco-logico hanno coinvolto la senologia e la ginecologia. Non solo, il programma ha previsto anche la valutazione del rischio di tromboembolismo venoso e la possibi-lità di fruire un consulto psicologico per sottolineare l’importanza di un aiuto pro-fessionale in caso di particolari fragilità o problematiche personali e famigliari. Ottimo è stato il livello di partecipazio-ne che ha visto le strutture interessate (Ospedale di Cremona, Ospedale Oglio Po, Fondazione Opera Pia Luigi Mazza) frequentate nel complesso da 900 don-ne. Un dato significativo che giustifica la collaborazione delle istituzioni cittadine, il notevole impegno organizzativo e la disponibilità encomiabile di medici e volontari che dalle 9 alle 17 si sono mes-si a disposizione delle utenti per rispon-dere con competenza alle loro istanze.

Un modo costruttivo per testimoniare che l’Azienda Ospedaliera è parte inte-grante del tessuto sociale della città e come tale in grado di costruire sinergie e reti di azione sulla base di un comu-ne denominatore: la salute dei cittadini. A tale proposito ancor più pregnante diviene il corso di formazione “il silen-zio delle donne” intrapreso dalla nostra Azienda a favore di operatori di settore (interni ed esterni) su un tema di estrema attualità e drammaticità come la violen-za contro le donne. Per questo abbiamo scelto di pubblicare (pagina 15) i reca-piti dei servizi ai quali ci si può rivolgere in caso di bisogno, per far sì che le donne si sentano meno sole e possano trovare il coraggio di uscire da situazioni difficili e dolorose.

Simona MarianiDirettore Generale

Azienda Ospedaliera di Cremona

900 donne di ogni età hanno partecipato all’Open DayQuesto numero di AO informa è declinato al femminile e non a caso. Il desiderio è porre l’attenzione sulla salute delle donne, sull’importanza della prevenzionee sull’esistenza di percorsi diagnostici e assistenziali pensati ad hoc. Con un occhio di riguardo a tematiche sociali quali fragilità e violenza.

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Oglio Po: sì alla cura per “intensità”

Cosa significa riprogettare l’Ospedale per Intensità di Cura?Caratterizzare le risposte assistenziali di-versificate per intensità di cura e come tale con aree di degenza per acuti e post acuti multispecialistiche. Presuppo-sti fondamentali del modello organizza-tivo per intensità di cura sono: la valuta-zione dell’instabilità clinica dei pazienti e la definizione della complessità assisten-ziale medica ed infermieristica richiesta dal processo di cura del paziente.

A tale proposito come si configura il futuro dell’Ospedale in termini organizzativi? Nella consapevolezza che non esiste un unico modello organizzativo per trasfor-mare le attuali organizzazioni ospedalie-re in nuovi modelli di cura centrati sul pa-ziente, sono stati individuati variabili ad hoc che hanno tenuto in considerazione la cultura prevalente, il livello di integra-zione raggiunto e la realtà del contesto organizzativo.

La progettazione del nuovo modello prevede le seguenti aree e percorsi di cura/assistenza: Area chirurgica, Area medica, Area critica e dell’emergenza, Area materno-infantile, Area della salute mentale e Area dei Servizi.

In pratica come si tradurrà questo progetto? Ossia da dove e quando si comincia? Il progetto prenderà corpo con l’avvio di gruppi di lavoro multidisciplinari che avranno l’obiettivo di definire la strut-tura di base, i meccanismi operativi e i processi sociali negli accorpamenti nel-le nuove aree. I gruppi fondamentali e propedeutici al processo riorganizzativo in fase d’avvio sono due: 1) Gruppo di lavoro multidisciplinare dell’area chirurgica per definire i conte-nuti organizzativi e tecnici degli accor-pamenti previsti con particolare riferi-mento ai percorsi dei pazienti. 2) Gruppo di lavoro multidisciplinare per l’organizzazione dell’osservazione bre-

Il nuovo modello organizzativo mette al centro il paziente che sarà preso in carico in modo complessivo per rispondere così ai suoi reali bisogni di salute. In tutto questo l’assistenza infermieristica avrà un ruolo determinante attraverso l’identificazione di competenze sempre più appropriate in relazione al livello di intensità di cura.

A domanda risponde Rosario Canino Direttore Medico Ospedale Oglio Po e Alberto Silla Responsabile Servizio Infermieristico Ospedale Oglio Po

Rosario Canino

Alberto Silla

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ve intensiva in Pronto Soccorso e per la ri-progettazione del percorso di valuta-zione ambulatoriale pediatrica. Paral-lelamente alle azioni di tipo tecnico si procederà alla definizione degli organici infermieristici e di personale di supporto (OSS) attraverso l’applicazione degli ac-cordi aziendali ottenuti con la parte di rappresentanza del personale.

In che misura e come cambierà l’assistenza al paziente?Questo nuovo modello organizzativo rende necessaria l’introduzione di figure nuove, e di modelli assistenziali di presa in carico diversi dagli attuali che sono prevalentemente connotati dall’attribu-zione di funzioni e compiti trasversali al personale di cura e di assistenza. La sen-sazione prevalente che il paziente deve avvertire in questo nuovo modello è quella di essere preso in carico in modo complessivo per evitare la perdita degli abituali punti di riferimento (il reparto, il medico, ect).

Questo lo si può attuare solamente at-traverso l’identificazione chiara del re-sponsabile del caso (tutor) e attraverso la presa in carico dei bisogni assistenziali con un’organizzazione infermieristica di tipo modulare (ogni infermiere è re-sponsabile della pianificazione dell’assi-stenza di un numero ristretto di pazienti). Risulta evidente perciò che nei confron-ti del paziente è necessario un grande sforzo di comunicazione organizzativa.

Nello specifico quali saranno le “nuove” competenze del personale infermieristico?Non possiamo parlare di nuove compe-tenze, ma di competenze appropriate ai livelli di cura definiti. Mettere in con-dizioni lavorative medici, infermieri e operatori di supporto di agire le proprie competenze in specifici percorsi di cura e di assistenza non è una questione così scontata. L’organizzazione per intensità di cura permette un corretto ed equili-brato utilizzo delle risorse umane e per

Presidio Ospedaliero Oglio Po il nuovo progetto mette al centro la salute del paziente

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Pediatria

Radiologia

Terapia Intensiva

tanto uno sviluppo delle competenze necessarie per le complessità delle cure richieste. Di conseguenza la mappatura delle competenze richieste sui livelli di intensità individuati favorirà anche una migliore pianificazione formativa, un orientamento ed inserimento migliore dei nuovi professionisti.

Quali i vantaggi per l’organizzazione e per i pazienti? Uno dei problemi nelle attuali organizza-zioni ospedaliere, fondata sulla semplice e classica suddivisione in Unità Operati-ve, è l’estrema variabilità della gravità clinica e del carico assistenziale. Da ciò ne deriva che un’attenzione clinica me-dia può risultare superiore alle necessi-tà per alcuni pazienti, ma chiaramente insufficiente per altri laddove non vi sia un’adeguata stratificazione nell’asse-gnazione dei pazienti in funzione dei reali bisogni di cura e assistenza. Tale condizione rappresenta anche un terre-no favorevole all’aumento dei rischi cor-relati alle pratiche sanitarie. Sulla base di queste considerazioni una riorganiz-zazione che mette al centro il paziente con i suoi bisogni nella fase specifica del suo decorso e che identifica aree di de-genza omogenee per livelli di cura e di assistenza induce immediati vantaggi sul piano assistenziale, proponendo livelli di attenzione clinica coerenti alle necessi-tà reali dei pazienti.

Umanizzazione dell’Ospedale, in che termini l’intensità di cura incide positivamente su questo aspetto? “Umanizzare significa tenere presenti nell’intervento sanitario le molteplici di-mensioni della persona che concorrono a determinare la sua salute, il suo «star bene», per cogliere cosi i problemi che il paziente incontra nell’affrontare ma-lattia, sofferenza ed altre difficoltà e ri-manere soggetto attivo nella gestione della propria salute”…(Ranci Ortigosa E,

Umanizzazione dell’intervento sanitario, 1991, Angeli editore). L’operatore sani-tario può efficacemente sostenere tale impegno del paziente se, a sua volta, può contare su capacità professionali (competenze appropriate), condizioni di lavoro e risorse organizzative adegua-te a rispondere anche alle sue esigenze umane. L’organizzazione che si muove in funzione delle reali esigenze dei pazienti favorirà a nostro avviso l’umanizzazione delle cure.

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12 MAGGIO 2013

Giornata Internazionale dell’Infermiere

RICHIAMO AI VALORI DELLA PROFESSIONE

Ho apprezzato particolarmente l’iniziati-va dell’AO di Cremona perché ha coin-volto tutte le aree in cui si sviluppa e si esprime la professione: la formazione e la ricerca, la clinica e il management, la rappresentanza professionale. Non solo, i contenuti dei messaggi proposti al at-traverso la cartolina trasmettono alcuni fra i più importanti valori su cui si basa l’esercizio della professione infermieri-stica quali l’ascolto, il prendersi cura, il rassicurare, il rispetto, la comunicazione, valori che sono contenuti anche nel no-stro codice deontologico e questo è un fattore di grande rilevanza in un mondo dove il tecnicismo rischia di prendere il sopravvento (Enrico Marsella, Presidente IPAVSI, Cremona).

PROCESSO DI CURA: L’INFERMIERE È FONDAMENTALE Il ruolo dell’infermiere passa troppo spes-so inosservato mentre invece nel pro-cesso di cura la sua presenza e profes-sionalità è fondamentale. Nell’ambito dell’umanizzazione dell’ospedale l’in-fermiere è una figura cardine, un punto di riferimento sempre più rilevante per il paziente a sostegno di tutti quegli aspet-ti psicologici e relazionali che accom-pagnano la persona durante i periodi di degenza e non solo. Nadia Poli. Direttore SITRA Aziendale.

Professione Infermiere

Professione Infermiere

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Professione Infermiere

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PROCESSO DI CAMBIAMENTO, INFERMIERI PROTAGONISTI La perdita di certezze dovuta alla crisi del nuovo secolo (“società liquida”), la si avverte in diversi aspetti della vita quo-tidiana soprattutto negli ambienti lavo-rativi. Il sociologo Zigmunt Bauman sug-gerisce una collaborazione tra le scienze per superare le difficoltà (…); Questo è ciò che la direzione aziendale ha saputo cogliere progettando l’innovazione e il cambiamento dei processi organizzativi anche attraverso il coinvolgimento del professionista infermiere. Una modalità operativa affatto scontata nel panora-ma sanitario nazionale. Oggi l’infermiere è entrato a pieno titolo nei processi rior-ganizzativi aziendali unitamente agli altri professionisti (medici in primis) sapendo garantire da una parte la qualità dei servizi erogati e dall’altra le economie di scala che la situazione contingente ci impone. (Alberto Silla, responsabile SITRA Ospedale Oglio Po).

L’AO di Cremona al TG3 Regione Lombardia con la campagna “mi prendo cura di te”

Con soddisfazione segnaliamo che la campagna di comunicazione PROFES-SIONE, INFERMIERE – MI PRENDO CURA DI TE è stata oggetto di un servizio man-dato in onda dalla redazione del TG3 Regione Lombardia (9 maggio p.v. ore 19.30) come esempio positivo di atten-zione e valorizzazione professione infer-mieristica e delle sue peculiarità inerenti la cura della persona. Pensando di fare cosa gradita si allega il link attraverso il quale è possibile vedere il servizio (al 14° minuto del filmato).

Video Tg3 Giornata InfermieriProfessione I

nfermiere

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FORMAZIONE

“Il silenzio delle donne” è rotto

Nel 2012 sono più 100 le donne assassinate per “troppo amore”. Una ogni tre giorni e i carnefici sono nell’80% dei casi mariti, compagni o ex. La violenza contro le donne non è un fatto privato o circoscritto a casi limite influenzati da contesti degradati, bensì un fenomeno sociale che richiede attenzione e partecipazione. Nell’immaginario collettivo tabu e stereotipi giocano (a sfavore) un ruolo ancora troppo importante. Per questo abbiamo scelto di intraprendere un percorso formativo dedicato agli operatori di settore affinchè possano rispondere in modo appropriato alle istanze di aiuto.

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Perché l’AO di Cremona ha deciso di intraprendere un percorso formativo controla violenza sulle donne? Il fenomeno della violenza nei confronti delle donne, negli ultimi anni, sta diven-tando un problema rilevante anche in ambito ospedaliero. Per questo diviene importante formare un’équipe di ope-ratori sociali e sanitari in grado di affron-tare tali problematiche in modo appro-priato.

L’opportunità è nata grazie ad un tavolo interistituzionale (Comune di Cremona, Asl della provincia di Cremona, Provincia di Cremona e associazioni di volontariato) a testimonianza che l’ospedale è una realtà sempre più integrata nel tessuto sociale della città… Proprio così. Grazie alla partecipazione al tavolo di lavori sulla violenza contro le donne, il Servizio Sociale Aziendale con il supporto della Direzione strate-gica, ha partecipato all’avviso per il finanziamento di progetti pilota di for-mazione degli operatori sanitari sulla prima assistenza alle vittime di violen-za di genere e stalking indetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento delle Pari Opportunità. Il progetto si è classificato tra i primi die-ci a livello nazionale ed ha ottenuto un finanziamento di 80.000 euro. Un risultato davvero soddisfacente che ci ha per-messo di costruire un percorso formativo ad hoc per operatori di settore.

A cura del Servizio Sociale AziendaleReferente Carmen Rauso

Quali riscontri sino ad oggi? Più che positivi. Non solo si è riscontra-ta un’attiva partecipazione al corso da parte del personale ospedaliero (gli iscritti totali alle tre edizioni del percorso formativo sono circa 100), ma è emersa in larga misura la necessità di approfon-dire il tema della violenza di genere per meglio affrontare i casi che quotidiana-mente si presentano in ospedale.

A tale proposito, qual’è l’esperien-za del Servizio Sociale aziendale? Il nostro Servizio fornisce assistenza e, in caso di necessità, protezione alle vittime di violenza attraverso un primo colloquio e attivando la rete dei servizi territoriali quando necessario. Ad oggi non tutte le situazioni di violenza/maltrattamento con le quali l’ospedale entra in contatto vengono segnalate al Servizio Sociale, per cui molte donne non sono informa-te rispetto alle possibilità per uscire dalla situazione di violenza. L’auspicio è che il percorso formativo sensibilizzi maggior-mente tutti gli operatori socio-sanitari affinchè si diffonda e rafforzi una cultura comune contro la violenza di genere.

InformazioniServizio Sociale AziendalePresidio Ospedaliero di CremonaTel. 0372 405 401 - 405 [email protected]

Fondamentale la collaborazione con le istituzioni e la presenza sul territorio del volontariato. Ricordando che di amore non si muore e che i delitti passionali sono un’invenzione.

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COSA È UNO STEREOTIPO DI GENERE? Gli stereotipi di genere sono formule che ci consentono di categorizzare e sempli-ficare la realtà rapidamente senza riflet-tere.

Quando si associa una categoria, un comportamento a un genere si ragiona utilizzando questo tipo di stereotipi.

L’uso degli stereotipi di genere conduce a una percezione rigida e distorta della realtà che si basa su ciò che noi inten-diamo per maschile o femminile e su ciò che ci aspettiamo da una donna o da un uomo.

QUALI I RISCHI CORRELATI ALLA DIFFUSIONE DEGLI STEREOTIPI DI GENERE? Le immagini generalizzate riducono la complessità dell’ambiente, ma annulla-no al contempo la differenza individuale all’interno dei singoli gruppi.

Gli stereotipi di genere purtroppo sono fra i più diffusi nella società. La donna giudicata sulla base di stereotipi si ritrova ingabbiata in uno stile di vita e in situa-zioni che ne limitano l’azione e il pensie-ro; fatica a far comprendere le proprie aspirazioni e attitudini quando non si li-mitano al ruolo materno e alla cura dei propri familiari.

Gli stereotipi nuocciono gravemente alla salute delle donne

A cura di Stefania Mattioli Responsabile Ufficio Stampa

GLI STEREOTIPI PIÙ DIFFUSI La violenza contro le donne è un feno-meno poco diffuso Riguarda solo le fasce sociali svantag-giate E’ causata dall’assunzione di alcool e droga Le donne sono più a rischio di violenza da parte di uomini a loro estranei La violenza non incide sulla salute delle donne La violenza sulle donne è causata da una momentanea perdita di controllo Solo alcuni tipi di uomini maltrattano la loro compagna I partner violenti sono persone con pro-blemi psichiatrici I compagni violenti sono stati vittime di violenza nell’infanzia Alle donne che subiscono violenza pia-ce essere picchiate altrimenti se ne an-drebbero di casa. La donna viene picchiata perché se lo merita Se succede ci sarà un motivo I figli hanno bisogno del padre anche se violento I panni sporchi si lavano in famiglia

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Servizio Nazionale Antiviolenza

Servizio Nazionale Anti Violenza

Ecco a chi rivolgersi I numeri contro la violenzaPolizia 112 Carabinieri 113Emergenza Sanitaria 118

CREMONAPresidio Ospedaliero di Cremona Largo Priori, 1 centralino 0372/4051Pronto Soccorso 0372/434445 Servizio Sociale 0372/405401 – 633 [email protected] ASL della provincia di CremonaConsultorio Vicolo Maurino 120372/497795 - 497812 Comune di Cremona C.so Vittorio Emanuele II, 42 Porta Informativa dei Servizi Sociali (Pois) 0372/407881 – 891 solo per le residenti a Cremona [email protected] Azienda Sociale del Cremonese C.So Vittorio Emanuele II 0372/803440 [email protected] Polizia Municipale “Intime” Lun – Ven 8.30 – 13.30 Merc 8.30 – 16.30 0372/407439 Polizia Municipale “Extratime” 0372/454516 [email protected] Associazione A.I.D.A. Onlus Via Gallarati 2 0372/30113 – 801427 338/9604533 dalle 8 alle 22 - [email protected] Pronto Intervento Donna Caritas Diocesana Via Stenico, 2/B 0372/35063 – 3341062553 [email protected] Associazione Shanti347 5389814 / 347 2971644 [email protected] [email protected] facebook shantionlus Telefono Donna C.I.F. Via Sant’Antonio del Fuoco 9 0372/23417 Senonoraquando

CASALMAGGIORE Presidio Ospedaliero Oglio Po Via Staffalo, 51 Vicomoscano 0375/2811 Pronto Soccorso 0375/ 281449Servizio Sociale 0372/405401 – 633 [email protected] della provincia di CremonaConsultorio Via A. Porzio 73 0375/284161 Polizia Municipale Via Saffi, 9 0375/40540

Comune di Casalmaggiore per le residenti a Casalmaggiore Piazza Garibaldi 26 Centralino 0375/284411Servizi Sociali 0375/284480 [email protected] Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali Via Corsica, 1 0375/203122 [email protected] M.I.A. Sportello – Ascolto Per Donne Presso Consorzio Casalasco Dei Servizi Sociali Via Corsico, 1 377/9489384 [email protected] CREMAAzienda Ospedaliera Maggiore Crema Largo Ugo Dossena, 2 0373/2801 Numero Verde 800414242

Consultorio Via Manini, 21 0373/218211 – 221

Polizia Municipale Viale Santa Maria Della Croce 2 0373/250867

Servizi Sociali Comune di Crema Piazza Duomo 25 0373/218711 [email protected] Associazione donne contro la violenza Via Xx Settembre 115 0373/80999 [email protected]

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La condizione di infertilità, definita come incapacità di concepire dopo uno o più anni di rapporti intenzionalmente fecondi, interessa circa il 15%-20% delle coppie. Si tratta di un problema di dimensioni sociali che oltre agli aspetti sanitari ne coinvolge altri di ordine psicologico, familiare e relazionale.

Riproduzione assistita, c’è l’ambulatorio

A domanda risponde Mariangela Rampino Referente dell’Ambulatorio di Fisiopatologia della Riproduzione, Poliabortività ed Endocrinologia

Cosa significa per l’Ospedale di Cremona offrire questo nuovo servizio?La crescente richiesta da parte dei citta-dini di una struttura che assista la coppia nel suo iter diagnostico e terapeutico all’interno del Sistema Sanitario Naziona-le, la necessità di offrire ottimi standard assistenziali in luoghi geografici facilmen-te raggiungibili per tutti gli utenti, hanno fornito le profonde motivazioni per cre-are un Ambulatorio di Fisiopatologia della Riproduzione di primo livello presso l’Ospedale di Cremona.

L’origine di questo progetto e quale l’approccio diagnostico terapeutico?Questo progetto nasce dal desiderio di realizzare un ambulatorio in grado di af-frontare il problema della coppia inferti-le, valutandola contestualmente, senza

mai disgiungere il lavoro dell’andrologo/endocrinologo (lo specialista della ferti-lità maschile) da quello del ginecologo (dedicato alle problematiche d’infertili-tà femminile) e l’aspetto clinico da quel-lo laboratoristico. Il risultato di questo ap-proccio è indiscusso, ossia si ottengono maggiori percentuali di successo. I van-taggi pratici non sono solo statistici, ma anche umani. La coppia, infatti, è “ac-colta” nell’interezza della problematica infertilità.

Da chi è composta l’équipe multidisciplinare? L’équipe è composta, oltre che da me, da Massimo Bontardelli (ginecologo), Antonina Impeduglia (biologa), Carlo Del Boca (Andrologo/endocrinologo) e Pietro Cavalli (genetista). E se necessario è possibile fruire di una consulenza della psicologo.

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La condizione di infertilità, definita come incapacità di concepire dopo uno o più anni di rapporti intenzionalmente fecondi, interessa circa il 15%-20% delle coppie. Si tratta di un problema di dimensioni sociali che oltre agli aspetti sanitari ne coinvolge altri di ordine psicologico, familiare e relazionale.

Come si accede all’ambulatorio? Per accedere all’ambulatorio PMA è necessaria la prenotazione presso il CUP o telefonando al numero verde 800 638 638. Inoltre il rapporto diretto telefonico con gli operatori dell’ambulatorio sarà di fondamentale importanza per l’orga-nizzazione dei cicli di trattamento (es. comunicazione da parte della paziente del giorno della comparsa della me-struazione per l’inizio della stimolazione, durante il monitoraggio della stimolazio-ne, per la modificazione del protocollo terapeutico, per qualsiasi tipo di comu-nicazione relativa all’insorgenza di effetti collaterali).

A QUALE TIPOLOGIA DI PAZIENTE SI RIVOLGE? All’ambulatorio di Fisiopatologia la Ri-produzione, Poliabortività ed Endocri-nologia (PMA) possono afferire almeno quattro tipologie di pazienti:

1. Coppie già studiate da medici esterni all’Ambulatorio che chiedono di acce-dere alle procedure di PMA

2. Coppie che scelgono l’Ambulatorio autonomamente

3. Coppie inviate a procedure di procre-azione metodo assistita da professionisti ginecologi o andrologi inseriti nelle strut-ture di altri Ospedali.

4. Coppie che hanno già effettuato

procedure di PMA con esito negativo.

CONSULENZE MULTIDISCIPLINARI, ECCO PERCHE’ Perché è importante la consulenza psicologica?La PMA non va considerata esclusiva-mente da un punto di vista tecnico-scientifico. Le difficoltà incontrate dalla coppia durante il lungo iter che la porte-rà dalla fase diagnostica a quella tera-peutica, dalla avvenuta fecondazione alla gravidanza, pongono la necessità di fornire un’assistenza specialistica di tipo psicologico che l’Ambulatorio prevede di garantire.

Perché è importante la consulen-za andrologica/endocrinologica? La figura dell’andrologo risulta fonda-mentale nei casi in cui la componente maschile che determina l’infertilità di coppia risulti dagli esami effettuati. Il consulente certifica l’infertilità maschi-le per l’accesso alle tecniche di PMA e provvede, avvalendosi di visite, di esami strumentali (quali l’ecografia, il doppler, ecc.) e di indagini invasive (per es. biop-sie) alla definizione della problematica e, se possibile, al suo trattamento. Nel caso in cui non si possano prospettare alla coppia cure in merito all’alterazio-ne maschile è compito dell’andrologo prospettare e scegliere la tecnica di recupero di spermatozoi più indicata al caso.

Perché è importante la consulenza genetica? Nel percorso diagnostico per la coppia può presentarsi la necessità di sottopor-si ad indagini cromosomico-genetiche che possono rivelare anomalie trasmis-sibili al prodotto del concepimento. In questo caso l’Ambulatorio si avvale della collaborazione del Medico gene-tista che valuta il rischio di ereditabilità e l’eventuale danno fenotipico e genoti-po trasmissibile.

Informazioninumero verde CUP 800 638 638Segreteria Tel. 0372 - 405638Équipe medica Tel. 0372 - 408365Équipe biologica Tel. 0372 - [email protected]

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Nuova sede per il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIMT) del Presidio Ospedaliero di Cremona: è la realizzazione di un progetto ambizioso che mette al centro i bisogni dei pazienti-donatori nel rispetto delle esigenze professionali del personale sanitario. Emozionante l’esibizione della Mauro Moruzzi Junior band.

SERVIZIO DI IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE

Sede a misura di paziente e donatore

Umberto Bodini Direttore Medicina Trasfusionale (neopensionato dall’8 febbraio) dell’Azienda Ospedaliera di Cremona

Simona Mariani mentre taglia il nastro, con Amore, Beretta, Romanini, Salini e Bodini

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“Un risultato importante - spiega Simona Mariani (Direttore Generale dell’AO di Cremona) - con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, facilitare l’accessibilità e garantire prestazioni di alto livello in un ambiente confortevole e umanizzato.

Un risultato che desidero condividere con tutti gli operatori, che hanno par-tecipato e contribuito fattivamente all’evoluzione della Medicina Trasfusio-nale; con l’Avis Provinciale, Regionale e Nazionale per l’impegno storicamente profuso nella diffusione della cultura del-la donazione; con i donatori che attra-verso la gratuità del loro gesto aiutano chi soffre e tutti i cittadini che trovano in questa nuova sede un centro di riferi-mento importante e qualificato.

Un ringraziamento particolarmente sen-tito al Dr. Umberto Bodini che durante la sua lunga e autorevole carriera si è fatto promotore e strenuo sostenitore di questo progetto come di tutte le attività finalizzate al raggiungimento di risulta-

ti e obbiettivi aziendali. A Lui va la no-stra riconoscenza per la professionalità, la dedizione appassionata e il senso di appartenenza dimostrati nei confronti dell’Azienda, dei collaboratori e soprat-tutto dei pazienti”.

Il Servizio di Immunoematologia e Medi-cina Trasfusionale dell’Azienda Ospeda-liera di Cremona è sede del Dipartimento di Medicina Trasfusionale e di Emato-logia (DMTE) della Provincia. Coordina, quindi, tutta l’attività trasfusionale del territorio, soprattutto dopo l’entrata in vigore (dicembre 2009) della convenzio-ne tra le due Aziende Ospedaliere della Provincia (Cremona e Crema) che ha accentrato a Cremona tutta l’attività di produzione degli emocomponenti.

Gli oltre 16.500 donatori cremonesi di-rettamente o indirettamente (attraverso le strutture trasfusionali di Crema – Ca-salmaggiore – Associative) arrivano al nostro Servizio Trasfusionale. Il numero di prestazioni donazionali è di poco inferio-re a 40.000 unità.

L’équipe del Servizio di Medicina Trasfusionale festeggia l’apertura della nuova sede insieme a Umberto Bodini

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Beretta, Rossi, Bodini e Mariani

Da sinistra: Marco Salmoiraghi (Direttore Sanitario AREU), GianCarlo Galli (Consigliere Avis Provinciale), Umberto Bodini, Angelo Losi (Presidente Avis Provinciale)

A CHI RIVOLGERSI PER DIVENTARE DONATORESegreteria del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Presidio Ospedaliero di Cremona; Telefono 0372 435887 / 0372 405461; e-mail: [email protected]; Orario: dal lunedì al venerdì 7.00-17.00.

AVIS Provinciale di Cremona, via Massarotti, Cremona;Telefono 0372 32390; e-mail [email protected]

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Due momento dell’esibizione della Mauro Moruzzi Junior band

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ATTIVITÀ DEL SERVIZIO Sui donatori: accettazione – selezione clinica mediante visita medica – prelie-vo di sangue intero o in aferesi – assisten-za post-donazione.

Sul sangue prelevato: frazionamen-to – validazione biologica – stoccaggio – assegnazione.

Attività di laboratorio: immunoema-tologia - diagnostica sierologica e in bio-logia molecolare per le epatiti e l’Hiv.

ADMO: Centro di arruolamento dona-tori - tipizzazione tissutale – raccolta di Cellule Staminali per il Trapianto di Mi-dollo Osseo.

Attività ambulatoriale: trasfusioni su pazienti (il SIMT è l’U.O. che trasfonde più unità in tutta l’Azienda: ca. 1.900 trasfu-sioni nel 2010) – terapia iniettiva (N° 639 accessi per somministrazioni di Ferro en-dovena) – salassi e predepositi.

Attività di compensazione: cessio-ne di emocomponenti ed emoderivati a strutture sanitarie regionali ed extrare-gionali.

LA NUOVA STRUTTURA, QUALI I VANTAGGI Riunificazione di tutte le attività del Servizio: comporta un miglior utilizzo delle risorse umane e la maggior fruibili-tà del Servizio stesso. (Un tempo l’attività si svolgerva in quattro differenti distretti)

Aumento delle postazioni prelie-vo/trasfusione: l’incremento numerico delle postazioni comporta un notevole vantaggio sui tempi di attesa e consen-te una migliore assistenza.

Ambienti più accoglienti: il Servi-zio, frequentato giornalmente in media da 120 persone tra fornitori (donatori di sangue) e utenti (pazienti ambulatoriali), è oggi dotato di ambienti funzionali ed esteticamente confortevoli.

Accesso diretto al Servizio dall’esterno: l’accesso diretto al Servi-zio, oltre ad essere una facilitazione per i pazienti, riduce in modo significativo il passaggio di persone dal corpo princi-pale del Presidio.

CONGELAMENTO E STOCCAGGIO CELLULE STAMINALI, AMBULATORIO ALTAMENTE SPECIALIZZATO

La nuova struttura ha consentito di ac-creditare l’attività del laboratorio dedi-cato al congelamento e allo stoccaggio delle Cellule Staminali destinate al Tra-pianto di Midollo Osseo che ha trovato così una collocazione idonea e qualifi-cata in linea con le esigenze dettate da una attività così specifica e importante.

A CHI RIVOLGERSI PER DIVENTARE DONATORESegreteria del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Presidio Ospedaliero di Cremona; Telefono 0372 435887 / 0372 405461; e-mail: [email protected]; Orario: dal lunedì al venerdì 7.00-17.00.

AVIS Provinciale di Cremona, via Massarotti, Cremona;Telefono 0372 32390; e-mail [email protected]

Aiuta un amico, dona il sangue!

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La nuova sala emergenze del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cremona è un ambiente confortevole e tecnologico, dotato di sei postazioni letto interamente dedicate al trattamento dei casi di emergenza. Centralità assistenziale, monitoraggio costante, comfort e funzionalità i punti cardine. La filosofia? Doctor to patient, ossia è il dottore a spostarsi all’interno dell’ospedale verso il paziente.

PRONTO SOCCORSO OSPEDALE DI CREMONA

Sala emergenze, pazienti al centro

Il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cre-mona è dotato di una nuova sala urgen-za-emergenza. Si tratta di un ambiente confortevole e tecnologico, caratteriz-zato da sei postazioni letto interamen-te dedicate al trattamento dei casi di emergenza e pensate per garantire la centralità assistenziale e il monitoraggio costante del paziente.

A migliorare sono il comfort e la funziona-lità. Non solo. La vera novità è che il pa-ziente non deve più muoversi all’interno dell’ospedale per i consulti specialistici, al contrario è il medico che raggiunge il Pronto Soccorso (Doctor to patient).

La sala urgenza-emergenza fornisce ai pazienti gravi un trattamento di tipo semi-intensivo, sia mediante il monitoraggio costante dei parametri vitali (ossigeno, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e respiratoria, rilevazione dei parametri vitali) sia attraverso l’organizzazione di percorsi definiti sulla base dei reali bisogni di salute degli utenti.

Inoltre, la nuova sala rientra nel progetto di riorganizzazione del Pronto Soccorso di Cremona che lo scorso anno ha vi-sto l’apertura del primo ambulatorio in Lombardia per la gestione dei Codici Bianchi. Anche il Presidio Ospedaliero di Oglio Po, nell’ambito del progetto per intensità di cura, sarà dotato di una am-biente analogo.

Antonio Cuzzoli Direttore Pronto SoccorsoAO Cremona

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PERCHÉ È IMPORTANTE UTILIZZARE IN MODO APPROPRIATO IL PRONTO SOCCORSO?

130 circa sono gli accessi quotidiani al Pronto Soccorso di Cremona. Fra questi in media da 3 a 6 sono codici rossi; 30 codici gialli.

Recentemente il Presidente della Socie-tà Italiana dei Medici di Urgenza/Emer-genza (Dr. Carbone) ha quantificato in un 20% circa la quota media di accessi inappropriati in PS. Potenziare la risposta della Medicina Territoriale per una mag-giore offerta insieme ai servizi di emer-genza ospedalieri – finalizzati a ridurre gli accessi impropri e aumentando la qualità di risposta alle urgenze - rimane la vera mission delle strutture di Pronto Soccorso.

Tali misure consentiranno di ridurre gli at-tuali fenomeni di crowding (iperafflusso con permanenza dei pazienti “in blocco” nei PS) ormai realtà quotidiana. Non solo.Usare in modo appropriato il PS significa consentire al personale di dedicare tem-po, energie e competenza ai casi dav-vero urgenti.

CODICE ROSSO: emergenza nessuna attesa, immediato intervento

CODICE GIALLO: urgenza, condizione di pericolo da trattare nel più breve tempo

CODICE VERDE: urgenza differibile, condizione da trattare appena possibile

CODICE BIANCO: non urgenza, condizione non propria di pronto soccorso.

CODICE COLORE

Mariani, Maestrini, Cuzzoli, Rossi

La sala Emergenze del Pronto Soccorso di Cemona

Antonio Cuzzoli Direttore Pronto SoccorsoAO Cremona

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Anche quest’anno l’Unità Operativa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera di Cremona, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Cremona, ha organizzatoun’iniziativa dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione delle patologie cardiovascolari.Destinatari gli studenti dalle scuole elementari e medie superiori. L’evento (14 -16 febbraio 2013) è stato pensato come un “laboratorio creativo” attraverso l’impiego di musica, didattica interattiva e teatro. Al centro dell’attenzione è stata posta l’importanza dei corretti stili di vita (alimentazione, fumo, attività sportiva), quale sana abitudine per mantenere in salute il proprio corpo.

Tre giorni per il tuo cuorePatologie cardiovascolari: l’informazione è prevenzione

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25Molta emozione per il concerto dell’Orchestra Mousikè che, insieme al coro delle voci bianche, si è esibita in occasione dei Tre giorni del tuo cuore. Uno spettacolo che ha saputo dare risalto sia alle abilità musicali degli orchestrali sia ai contenuti educativi finalizzati alla promozione della salute e dei corretti stili di vita.

Ciò è accaduto grazie alla sapiente regia di Gianluigi Bencivenga, alla presenza di Luca Pegorini, giovane attore che ha rappresentato il filo conduttore fra un brano e l’altro attraverso un dialogo costruttivo con la voce narrante di Beppe Arena (bravissimo).

Un grazie speciale e Roberto Codazzi che ha condotto la serata in modo sobrio, efficace e ritmato: a tutte le maestre che si sono prodigate in modo esemplare a coordinare gli studenti; a Stefania Reali dell’Assessorato alle Politiche Educative e della Famiglia che ha seguito ogni fase organizzativa; a Grazia Bodini dell’Ufficio Stampa AO di Cremona per il supporto logistico-organizzativo.

Nella foto di apertura: da sinistra Pirelli, Rossi, Codazzi e i bambini “attori per una sera”; nelle foto sopra: la platea del Teatro Ponchielli e Luca Pegorini con l’Orchestra Mousikè

La musica, che emozione!Più di 500 i ragazzi coinvolti e Teatro Ponchielli esaurito.

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SÌ ALL’ATTIVITÀ FISICAPerché fare un po’ di sport fa bene al cuore?L’esercizio fisico quotidiano assicura il muscolo cardiaco che rimane forte ed è in grado di pompare sangue in modo efficiente. Per mantenere in salute il tuo cuore bastano ogni giorno 30 minuti di attività. Puoi camminare, giocare a ba-sket, a calcio, a pallavolo, ballare, nuo-tare, saltare la corda o praticare qual-siasi altro sport che ti piace.

SÌ ALLA CORRETTA ALIMENTAZIONEPerché mangiare sano fa bene al cuore? Per mantenere in salute il tuo cuore una dieta sana è fondamentale a partire dall’infanzia e per tutta l’età adulta. Una dieta a basso contenuto di grassi aiuta a mantenere le arterie pulite evitando l’accumulo di grasso e colesterolo. Una dieta ricca di frutta, verdura, carne, pe-sce in modo equilibrato è una buona abitudine. Il 55% di carboidrati, il 15% di proteine e il 30% di grassi è l’apporto ca-lorico quotidiano di una dieta ideale per la salute.

NO A FUMO E ALCOOL Perché fumo e alcool fanno male al cuore? E’ dimostrato che le sostanze nocive presenti nel fumo danneggiano l’orga-nismo con effetto cancerogeno. Nel mondo ogni minuto muoiono 7 perso-ne per le malattie causate dal fumo. Non è mai troppo tardi per smettere! In-dipendentemente da quando e quanto fumi, se smetti di fumare il rischio di infar-

to cardiaco e di ictus cerebrale si ridu-ce e la durata della tua vita si allunga. L’eccesso di alcool danneggia il fegato, altera il metabolismo dei lipidi, danneg-gia il sistema vascolare in tutti i distretti arteriosi, comporta danni al cervello (de-terioramento cognitivo), malattie car-diache, disfunzione sessuale, patologie neoplastiche.

NO ALLA SEDENTARIETÀPerché trascorrere troppo tempo davanti alla tv e al computer fa male al cuore? Il tuo corpo e quindi anche il tuo cuore è costruito per “muoversi”. La sedentarietà comporta sovrappeso e obesità, condi-zioni che hanno un ruolo rilevante nel determinare malattie cardiache. L’ec-cesso ponderale (peso) si associa spesso ad altri importanti fattori di rischio (diabe-te, dislipidemia, ipertensione). Controlla il peso corporeo. Controlla la circonferen-za addominale: valori superiori a 102 cm per gli uomini e 88 cm per le donne si ac-compagnano ad un rischio accentuato di eventi cardiovascolari.

70 la media dei battiti del cuore al minuto, 16 le volte in cui respiriamo in un minuto 240mila le persone che ogni anno perdono la vita in Italia a causa di infarto miocardico acu-to, 1milione sono i bambini obesi destinati a diventare potenziali car-diopatici, 30 i minuti di attività fisica da compiere quotidianamente per mantenere in salute il tuo cuore, 5mi-liardi di euro la cifra spesa ogni anno in Italia per farmaci cardiovascolari.

A Tuttocuore...

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27Bellissimo lo spettacolo del Franco Agosti-no Teatro Festival "Il tempo del cuore" de-stinato ai bambini della scuola primaria, ai loro genitori e insegnanti che si è svol-to sabato 16 febbraio nell'Aula Magna dell'Ospedale di Cremona.

Lo spettacolo, che ha saputo coniugare la corretta informazione al divertimento e all’educazione alla salute, ha chiuso "I tre giorni del tuo cuore". In scena Nicola Cazzalini che ha letteralmente catalizza-to l'attenzione dei più piccoli. Questo è accaduto anche grazie ai medici e infer-mieri di cardiologia e del 118 che si sono improvvisati attori per un giorno al fine di spiegare cosa fare in caso della compar-sa dei sintomi premonitori e come com-portarsi per mantenere in salute il cuore.

Grazie a Libera Associazione Agricoltori, Coldiretti Cremona, Ipercoop per aver fornito i prodotti del nostro territorio conse-gnati in dono ai partecipanti.

Chi è di scena?Bambini affascinati dallo spettacoloproposto dal Franco Agostino Teatro Festival

Cazzalini e Paolucci

Passamonti, Cazzalini e Musa

Nicola Cazzalini durante lo spettacolo

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Occhi in salute

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Semplici accorgimenti (di buon senso) e controlli medici periodici sono due regole fondamentali per mantenere gli occhi in salute. L’uso quotidiano del collirio non è una buona abitudine e il cortisone va assunto solo su indicazione dello specialista.

In assenza di patologie specifiche quando è utile effettuare un controllo medico? In età pediatrica è indicato effettuare una visita oculistica alla nascita, tra i 3 e i 4 anni di vita, e a 6 anni. Durante l’età adulta è bene rivolgersi allo specialista a scadenza periodica: almeno una visita di controllo dopo i 55 anni di età, a meno che il soggetto non abbia familiarità per il glaucoma. La visita è tesa a identifica-re alterazioni della pressione intraoculare le quali sono inizialmente asintomatiche. In che misura l’uso della tecnolo-gia (PC, Tablet, e-book, ecc) influisce negativamente sulla salute degli occhi? L’uso della tecnologia non influisce ne-gativamente sull’occhio se non determi-nando una secchezza oculare. L’emis-sione di bassa energia dallo schermo, associata a rarità del riflesso di chiusura delle palpebre (ammiccamento) causa l’evaporazione della lacrima e la con-seguente sensazione di “aver dentro qualcosa”.

A domanda risponde Matteo Cacciatori Direttore UO Oculistica –Presidio Ospedaliero

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Quali accorgimenti per limitare i danni? L’uso delle lacrime artificiali è in genere sufficiente a limitare il fastidio. Occorre però ricordare che i problemi maggiori dell’uso del computer sono posturali, os-sia una non corretta posizione della co-lonna vertebrale per ore, giorni e anni.

Utilizzare abitualmente il collirio è una buona abitudine? Non è una buona abitudine. I colliri sono farmaci con effetti benefici in specifiche patologie ed effetti indesiderati. Occor-re quindi che i colliri siano mirati alla riso-luzione di determinare patologie.

Congiuntivite allergica: quale diagnosi e come si cura? La diagnosi di una congiuntivite allergica viene fatta sulla base del periodo di in-sorgenza (primavera). I sintomi sono pru-rito, arrossamento oculare, secrezione acquosa, gonfiore. Nei casi lievi si cura con adottando alcuni accorgimenti di buon senso: utilizzare un paio di occhia-li protettivi, rimanere in casa durante le giornate con elevata concentrazione di pollini, sciacquare gli occhi con acqua fredda ed evitare nel modo più assoluto lo sfregamento. La somministrazione di farmaci avviene generalmente in forma di colliri (a meno che non si associ ad asma o rinite) quali vasocostrittori ed an-tistaminici. E’ importante ricordare che l’uso del cortisone deve avvenire sotto controllo specialistico.

Quali sono le patologie più diffu-se e quali i trattamenti più oggi più innovativi? Sicuramente la cataratta che viene trat-tata mediante una tecnica chirurgica (facoemusificazione) ed impianto di un cristallino artificiale. Non esiste una tera-pia medica; il laser per ora può effettua-re solo alcune fasi del trattamento.

ACCORGIMENTI PER LA SALUTE DEGLI OCCHI, SEMPLICI REGOLE E BUON SENSO Indossare occhiali protettivi in presenza di polveri fini. Le polveri colpiranno il ve-tro dell’occhiale piuttosto che la superfi-cie dell’occhio.

Indossare occhiali scuri protettivi dai raggi ultravioletti quando la luce causa fastidio, o quando ci si trova in alta mon-tagna, in riva al mare o in un ghiacciaio. Gli occhi chiari sono molto più sensibili alla luce degli occhi scuri.

Evitare di stropicciare ripetutamente le palpebre. Ciò causa arrossamento, dolo-re e sensazione di “aver dentro qualcosa” evitare di toccare gli occhi con mani sporche.

Evita infezioni della superficie dell’oc-chio.

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Le malattie renali hanno spesso un de-corso insidioso perché asintomatiche fino ad una fase avanzata d’insufficien-za renale. Tra i sintomi precoci vi sono le alterazioni dell’esame urine (albumi-nuria e microematuria) e l’ipertensione arteriosa. Per questo, in occasione della Giornata Mondiale del Rene, il 14 mar-zo scorso, lo staff dell’Unità Operativa di Nefrologia dell’Ospedale di Cremona, Diretta da Fabio Malberti, è “sceso” in piazza Piazza Stradivari, dalle 8.30 alle 16.30, per offrire ai cittadini consulenze e visite gratuite. Le nefropatie croniche si associano a numerose complicanze dello stato di salute (soprattutto di tipo cardiovasco-lare) e a elevati costi sanitari e sociali. Nel mondo 1 persona su 10 ha un danno renale per questo la prevenzione è uno strumento di fondamentale importanza.

Quando una malattia renale può definirsi cronica? Si definisce malattia renale cronica la presenza di anomalie urinarie (quali la perdita con le urine di proteine e/o sangue) e/o la riduzione della funzione renale (filtrato glomerulare al di sotto di 90 ml/min per un periodo di tempo supe-riore a 3 mesi). La funzione renale viene misurata con il dosaggio della creatinina nel sangue. Dalla creatininemia si ricava con particolari formule matematiche il filtrato glomerulare. I laboratori ana-lisi degli Istituti Ospitalieri di Cremona e dell’Oglio Po’ nei loro referti forniscono automaticamente il dato di funzione renale (filtrato glomerulare) quando viene effettuata la determinazione della creatininemia. Le malattie renali croniche, se non trattate, sono progres-sive ed evolvono verso lo stadio finale.

14 MARZO 2013 GIORNATA MONDIALE DEL RENE

La Nefrologia scende in piazzaAmpia partecipazione all’Open day: 177 i cittadini che si sono rivolti ai nostri specialisti

Fabio Malberti al centro con l’équipe di UO Nefrologia dell’Ospedale di Cremona

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Qual è l’Incidenza della patologia renale cronica? La prevalenza della malattia renale cro-nica nella popolazione generale è circa il 10%, e varia in funzione dell’età. In un recente studio effettuato in Veneto il 9% della popolazione aveva una malattia renale cronica, ma nella fascia di età compresa tra 70 e 80 anni la prevalen-za era del 17% e addirittura del 37% nei soggetti con più di 80 anni. La preva-lenza d’insufficienza renale cronica in trattamento dialitico è di circa 750 pa-zienti per milione di popolazione: in Lom-bardia i pazienti in dialisi cronica sono 7.100, nella provincia di Cremona 250.

Quali le patologie correlate e perché è importante la diagnosi precoce?La malattia renale cronica è un fattore di rischio per sviluppo di malattie cardio-vascolari (infarto miocardico, angina, scompenso cardiaco, ictus). Il rischio per ciascuna di queste malattie aumenta passando dagli stadi iniziali a quelli più avanzati di malattia renale. La diagnosi precoce di malattia renale è utile sia per prevenire la progressione dell’insufficien-za renale alla dialisi sia per prevenire le complicanze cardio-vascolari. Le cause più frequenti d’insufficienza renale sono il diabete e l’ipertensione arteriosa. Per prevenire lo sviluppo e la progressione dell’insufficienza renale nei pazienti dia-betici e ipertesi, si raccomanda un otti-male controllo della pressione arteriosa e delle glicemia, e il regolare monitorag-gio dell’esame urine e della funzione re-nale. Le altre malattie che più frequen-temente portano all’insufficienza renale sono le glomerulonefriti ed la malattia policistica, che è malattia ereditaria che colpisce reni e fegato.

Le persone in attesa in piazza Stradivari, un momento durante la visita

InformazioniUO NefrologiaTel. 0372 405379 [email protected]

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Segreteria Organizzativa Ufficio Formazione e Aggiornamento Presidio Ospedaliero di Cremona Viale Concordia, 1 – 26100 Cremona Tel. 0372/405185 - Fax 0372/405543

[email protected]

www.ospedale.cremona.it

C A L E N D A R I O C O R S I E C O N V E G N I 2 0 1 3

FORMAZIONE

05 aprile 2013

Emolinfopatie di interesse chirurgico. Percorsi diagnostico terapeutici integrati medici-chirurgici

Sede: Aula Magna “Magda Carutti”Presidio Ospedaliero di Cremona (Largo Priori,1 - Cremona)

Orario: 8.30 – 16.30

Iniziativa destinata a: Medici, Infermieri dipendenti ed esterni.

Costo: Gratuito; 13 aprile 2013

Percorso nascita. Integrazioneintraprofessionale ospedale territorio Sede: Aula Magna “Magda Carutti”Presidio Ospedaliero di Cremona (Largo Priori,1 - Cremona)

Orario: 8.30 – 13.30

Iniziativa destinata a: dipendenti Medici Ostetrici, Pediatri, Ostetriche, Infermieri; esterni MMG, PLS, Neonatologi, Ostetriche, Psicologi

Costo: gratuito

06 giugno 2013

Incontinenza urinaria e patologie del pavimento pelvico

Sede: Aula Magna “Magda Carutti” Presidio Ospedaliero di Cremona (Largo Priori,1 - Cremona)

Orario: 8.30 – 16.30 Iniziativa destinata a: Medici, Ginecologi, Ostetriche, Infermieri, MMG, tutte le professioni sanitarie

Costo: gratuito