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Analisi statistica dei tavolieri denominati “Triplice Cinta”1, Tris, Alquerque2 e “Lupo e Pecore”3 in Italia
Ottobre 2018
Dopo sei anni dall’ultimo censimento mondiale pubblicato4 si provvede alla diffusione del censimento
aggiornato a cura del Centro Studi Triplice Cinta5 (denominato CSTC nel testo), limitatamente alla nazione
italiana. Di essa sono state considerate le venti regioni che la costituiscono e le singole province. L’analisi ha
fornito dati interessanti per la quantità di esemplari diffusi su tutto il territorio nazionale6, specialmente
dove la ricerca è particolarmente viva e sentita. Ha anche messo in risalto come in tutte le regioni dell’Italia
centro-meridionale7 siano del tutto assenti i tavolieri del “Lupo e pecore”, perlomeno alla luce delle nostre
attuali conoscenze. A questo dato di fatto si deve cercare di dare una risposta, nel prosieguo delle nostre
indagini. Unica eccezione la Toscana settentrionale, dove questi schemi sono diffusi e talvolta incisi con rare
particolarità. Sette regioni non hanno evidenziato presenza di Tris, e sette nemmeno la presenza di schemi
dell’Alquerque-12. La Triplice Cinta è presente in tutte e venti. Si dovrà cercare di appurare se nelle regioni
aventi una scarsa presenza di tavolieri incisi, questo sia da imputarsi alla mancanza di una ricerca metodica
o alla reale assenza degli esemplari, cosa che appare francamente poco probabile. Confidiamo nel
coinvolgimento di un numero sempre crescente di ricercatori e appassionati, che sono linfa indispensabile
per questo tipo di studio, che è imperniato principalmente sulla Triplice Cinta, ricordiamolo. Proprio grazie
al database (che oggi supera il migliaio di esemplari in Italia, nazione che è al primo posto assoluto nel
mondo), è stato anche possibile identificare, riconoscere e distinguere gli esemplari che non hanno
caratteristiche ludiche ma simboliche inequivocabili; ciò ha consentito di creare quattro grandi
raggruppamenti alternativi al gioco8, laddove precedentemente si consideravano tutti genericamente
“simbolici”. Sicuramente ci sarà molto da lavorare anche su questo e si auspica la collaborazione di chi
vorrà fornirla.
Un elemento che teniamo a sottolineare è l’incremento esponenziale di ritrovamenti, verificatosi in
concomitanza dell’avvio di una investigazione “a tappeto” in diverse regioni che erano state marginalmente
o per nulla attenzionate in passato. Come si deduce immediatamente, è stata veramente importante la
ricerca fino ad oggi svolta in questa direzione. Essa ha consentito di portare alla luce testimonianze di
un’arte popolare molto in voga nei tempi passati in tutta la penisola: incidere la pietra o la roccia per
giocare ha costituito uno dei modi usati dalla gente per esprimere una cultura, una conoscenza comune,
1 Ai fini statistici non viene fatta distinzione dell’impiego in senso ludico o simbolico dei soggetti, tematica trattata
altrove nel nostro lavoro 2 Si intende l’Alquerque-12 (come da nomenclatura usata nella penisola iberica)
3 Questa denominazione indica un gioco di strategia asimmetrico che può presentarsi con le varianti illustrate nella
figura 2 nel testo. Lo schema è noto anche come il gioco de “La Volpe e le Oche”, in lingua inglese è molto conosciuto come “Fox and geese”. Per ulteriori informazioni si rimanda alla sezione apposita nel nostro Centro Studi 4 V. Uberti, Marisa “Ludica, Sacra, Magica. Il censimento mondiale della Triplice Cinta” (ilmiolibro.it, 2012, anche in
formato e-book e in versione inglese) 5 www.centro-studi-triplice-cinta.com (fondato nel 2013 come archivio digitale e naturale prosecuzione della
catalogazione avviata nel 2008 e inizialmente (limitatamente agli esemplari italiani allora conosciuti) pubblicata nel volume di M. Uberti-G. Coluzzi “I luoghi delle Triplici Cinte in Italia: alla ricerca di un simbolo sacro o di un gioco senza tempo?”, Eremon Edizioni e poi ampliata a tutto il mondo con il volume citato alla nota precedente. Il termine “Triplice Cinta” è stato volutamente mutuato dal francese “Triple Enceinte” per designare il triplice quadrato concentrico (nella sua valenza sia ludica che simbolica). A livello delle singole regioni, lo schema è noto con nomi differenti: filetto, mulino, tria, tela, tre-in-fila, marredda…Fateci sapere come è conosciuto nella vostra zona! 6 Non è contemplata, in questa sede, l’analisi qualitativa
7 Cui va aggiunta la nordica Valle d’Aosta
8 Esoterico, Professionale, Astronomico, Artistico/Decorativo (se ne è parlato nell’ultimo Convegno Nazionale)
2
con regole uniformi9, note tanto al piemontese quanto al campano, al lombardo e al siciliano, solo per fare
qualche esempio. Il gioco come legante, come mezzo comunicativo, interattivo, riconosciuto e riconoscibile
da chiunque lo praticasse. Sui modelli, le tecniche, i materiali, le proporzioni usate nella realizzazione degli
schemi si è discusso in altra sede10. Il ceto medio era il principale fruitore di questo tipo di gioco da svolgersi
soprattutto all’aperto, mentre i signori lo praticavano su tavolieri mobili da tenere in casa (i pregiati
materiali ci informano della ricchezza del possessore). Comunque dai ricchi ai meno abbienti, con pedine di
avorio per i primi fino allo sterco pressato per i secondi, si giocava, ci si sfidava, si socializzava e si
inventavano strategie per vincere, badando a non far vincere l’avversario. In quel momento tutta l’energia
del giocatore si riversava sullo schema, che diventava ricettacolo di aspettative, di abilità e di emozioni
(positive o negative). Considerare queste incisioni è dunque consegnare a chi le ha tracciate e usate un
posto nella storia, quella di tante persone comuni che l’hanno attraversata. Le regole sono state
gradualmente dimenticate e molti degli abitanti stessi di un luogo non sanno attribuire un significato agli
schemi stessi, ma per fortuna qualcuno ancora in grado di ricordarle c’è. Riteniamo sia fondamentale che,
parimenti ad altri tipi di incisioni, anche i tavolieri debbano essere riconosciuti e segnalati al nostro Centro
Studi, che si incarica di darne opportuna comunicazione alla Soprintendenza competente, al fine di
ottenere una forma di tutela e salvaguardia.
Esempi di schemi classici11 dei rispettivi tavolieri censiti:
Figura 1
Triplice Cinta Tris Alquerque
Figura 2
I due modi in cui si presenta più comunemente il gioco del “Lupo e Pecore”
9 Pur con qualche variante adottata per vivacizzare il gioco
10 V. nota 4
11 I modelli di Triplice Cinta inventariati sono molteplici e sono stati discussi nel libro “Ludica, Sacra, Magica”, op. cit.
3
TABELLA RIASSUNTIVA
REGIONE TRIPLICE CINTA TRIS ALQUERQUE LUPO E PECORE
Valle d’Aosta 1 0 0 0
Piemonte 122 10 10 4
Lombardia 12912 8 10 3
Veneto 85 12 4 1
Trentino A. A. 12 0 0 1
Friuli Venezia-G. 12 0 0 0
Liguria 94 3 1 2
Emilia-Romagna 16 3 4 0
Toscana 7013 32 39 9
Umbria 6 0 0 0
Lazio 35514 3 14 0
Marche 12 0 3 0
Abruzzo 32 2 9 0
Molise 11 1 0 0
Campania 37 31 3 0
Puglia 54 19 10 0
Basilicata 3 0 0 0
Calabria 4 0 0 0
Sicilia 21 1 1 0
Sardegna 2 5 1 0
TOTALE 1.077 132 107 20
TOTALE ESEMPLARI ITALIANI CENSITI NEL NOSTRO DATABASE: 1.336
12
Siamo a conoscenza di diversi altri esemplari tra le incisioni rupestri della Valle Camonica ma i siti dove essi si trovano risultano poco o per nulla praticabili (verifica del luglio 2015). Sarà nostra cura dare aggiornamenti 13
Non sono inclusi i 22 schemi disegnati nel manoscritto duecentesco “Bonus Socius”, conservato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (v. scheda). Gli esemplari già trovati ammontano a molti di più: il referente per la regione, Giancarlo Sani, ne ha in archivio molti ancora non segnalati e li sta gradualmente inserendo. I nuovi inserimenti verranno conteggiati nel prossimo censimento (stesso discorso per Tris, Alquerque e Lupo e pecore) 14
Cifra comprensiva degli esemplari segnalati e inseriti. Ci sono stati segnalati genericamente parecchi altri esemplari ma senza documentazione fotografica e ubicazione. Se questi dati ci perverranno, verranno chiaramente inventariati nel prossimo censimento. In particolare, nel paese di Coreno Ausonio (FR) si troverebbero (oltre ai due catalogati) una trentina di esemplari, che confermano tra l’altro la grande diffusione dello schema in questa provincia laziale
4
Valori espressi in grafico
Situazione all’11/10/2018
I grafici regione per regione, con ripartizione nelle singole province
Non è stato realizzato un grafico per la Valle d’Aosta in quanto nel censimento vi è 1 solo esemplare15,
quello dipinto in affresco sotto il Loggiato del Castello di Issogne, situato nell’unica provincia della regione,
Aosta.
15
Scheda
Lazi
o
Lom
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Pie
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dao
sta
0
50
100
150
200
250
300
350
400
DISTRIBUZIONE DELLE TC IN ITALIA
Alessandria 7%
Asti 10%
Biella 33%
Cuneo 3%
Novara 14%
Torino 33%
TC PIEMONTE
5
Bergamo 47%
Brescia 8%
Como 28%
Lecco 5%
Mantova 1%
Milano 2%
Pavia 3%
Sondrio 4%
Varese 2%
TC Lombardia
Padova 3%
Treviso 7%
Venezia 19%
Verona 71%
TC Veneto
6
Bolzano 50%
Trento 50%
TC Trentino A.A.
Gorizia 9%
Trieste 8%
Udine 83%
TC Friuli V.G.
7
Genova 82%
La Spezia 8% Savona
7%
Imperia 3%
TC Liguria
Bologna 19%
Ferrara 25%
Modena 6%
Parma 19%
Piacenza 31%
TC Emilia- Romagna
8
Pistoia 34%
Lucca 26%
Massa-Carrara 24%
Livorno 4% Pisa
7%
Siena 3%
Grosseto 2%
TC Toscana
Ancona 17%
Ascoli Piceno 58%
Macerata 17%
Pesaro-Urbino 8%
TC Marche
9
Perugia 50%
Terni 50%
TC Umbria
Frosinone 36%
Latina 31%
Rieti 5%
Roma 24%
Viterbo 4%
TC Lazio
10
Avellino 49%
Benevento 30%
Caserta 16%
Napoli 5%
TC Campania
Chieti 6%
L'Aquila 51%
Pescara 39%
Teramo 4%
TC Abruzzo
11
Campobasso 100%
TC Molise
Bari 16%
Brindisi 7%
Barletta-Andria-Trani 15%
Foggia 44%
Lecce 18%
TC Puglia
12
Potenza 100%
TC Basilicata
Cosenza 50%
Reggio Calabria 25%
Vibo-Valentia 25%
TC Calabria
13
Per la regione Sardegna i 2 soli esemplari censiti si trovano rispettivamente in provincia di Oristano e
Sassari
SCHEMI DI TRIS IN ITALIA: TABELLA RIASSUNTIVA
REGIONE TRIPLICE CINTA TRIS ALQUERQUE LUPO E PECORE
Valle d’Aosta 1 0 0 0
Piemonte 122 10 10 4
Lombardia 129 8 10 3
Veneto 85 12 4 1
Trentino A. A. 12 0 0 1
Friuli Venezia-G. 12 0 0 0
Liguria 94 3 1 2
Emilia-Romagna 16 3 4 0
Toscana 70 32 39 9
Umbria 6 0 0 0
Lazio 355 3 14 0
Marche 12 0 3 0
Abruzzo 32 2 9 0
Molise 11 1 0 0
Campania 37 31 3 0
Puglia 54 19 9 0
Basilicata 3 0 0 0
Calabria 4 0 0 0
Sicilia 21 1 1 0
Sardegna 2 5 1 0
TOTALE 1.077 132 106 20
Agrigento 14%
Caltanissetta 9%
Palermo 43%
Ragusa 5%
Siracusa 24%
Messina 5% TC Sicilia
14
Distribuzione dei Tris nelle 13 regioni che hanno prodotto esemplari (assenti in 7 regioni, allo stato attuale
delle nostre conoscenze). La sorpresa arriva sicuramente dalla Campania, che non aveva alcun esemplare
nel censimento del 2012.
Di seguito, distribuzione per province.
0
5
10
15
20
25
30
35
Distribuzione dei Tris in Italia
PT 60%
LU 20%
MS 6%
SI 7%
AR 7%
Tris Toscana
15
AV 100%
Tris Campania
BT 47%
FG 37%
BA 11%
BR 5%
Tris Puglia
16
VR 100%
Tris Veneto
V-C-O 80%
CN 10%
TO 10%
Tris Piemonte
17
Per le altre regioni si danno i valori senza grafico:
Liguria. I 3 Tris sono così ripartiti: 1 in prov. di Genova (GE), 1 in quella di Savona (SV), 1 in quella di
La Spezia (SP). Siamo in attesa di conoscere i risultati di un grosso censimento effettuato in
Lunigiana da Sergio Marchi e M. G. Picedi, vi terremo aggiornati
Emilia-Romagna. I tre Tris sono così ripartiti: 2 in provincia di Piacenza (PC), 1 in provincia di Parma
(PR)
Lazio. I tre esemplari si trovano: 2 in prov. di Latina (LT) e 1 in prov. di Roma
Abruzzo. Due esemplari: 1 in prov. di Pescara (PE) e uno 1 in quella di Teramo (TE)
Molise. L’unico esemplare censito è in provincia di Campobasso (CB)
Sicilia: l’unico esemplare fino ad oggi censito si trova in provincia di Catania (CT)
BG 25%
LC 25% SO 25%
BS 12%
CO 13%
Tris Lombardia
SS 100%
Tris Sardegna
18
SCHEMI DI ALQUERQUE IN ITALIA
REGIONE TRIPLICE CINTA TRIS ALQUERQUE LUPO E PECORE
Valle d’Aosta 1 0 0 0
Piemonte 122 10 10 4
Lombardia 129 8 10 3
Veneto 85 12 4 1
Trentino A. A. 12 0 0 1
Friuli Venezia-G. 12 0 0 0
Liguria 94 3 1 2
Emilia-Romagna 16 3 4 0
Toscana 70 32 39 9
Umbria 6 0 0 0
Lazio 355 3 14 0
Marche 12 0 3 0
Abruzzo 32 2 9 0
Molise 11 1 0 0
Campania 37 31 3 0
Puglia 54 19 10 0
Basilicata 3 0 0 0
Calabria 4 0 0 0
Sicilia 21 1 1 0
Sardegna 2 5 1 0
TOTALE 1.077 132 107 20
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Distribuzione degli Alquerque in Italia
19
PT 42%
LU 45%
MS 10%
SI 3%
Distribuzione Alquerque Toscana
LT 65%
FR 14%
RI 14%
RM 7%
Distribuzione Alquerque Lazio
20
V-C-O 40%
AL 40%
CN 10%
TO 10%
Distribuzione Alquerque Piemonte
BG 60%
BS 20%
PV 20%
Distribuzione Alquerque Lombardia
21
Per le altre regioni si danno i valori senza grafico:
Veneto. I 4 esemplari sono così ripartiti: Padova (PD) 2; Venezia (VE) 1; Verona (VR 1
Emilia-Romagna. I 4 esemplari sono così ripartiti: 3 in provincia di Ferrara (FE), 1 in quella di
Ravenna (RA), e uno dubbio in provincia di Parma (PR)
Campania. I 3 esemplari sono così ripartiti: provincia di Avellino (AV) 2, provincia di Caserta (CE) 1
Marche. I due esemplari si trovano in provincia di Ascoli-Piceno (AP)
Liguria. L’unico esemplare del nostro censimento si trova in provincia di La Spezia (SP)
Sicilia. L’unico esemplare fino ad oggi censito si trova in provincia di Ragusa (RG)
Sardegna. L’unico esemplare censito si trova in provincia di Cagliari (CA)
PE 56%
CH 44%
Distribuzione Alquerque Abruzzo
BT 56%
LE 22%
BA 11%
FG 11%
Distribuzione Alquerque Puglia
22
Schemi del “Lupo e pecore” (o “Volpi e oche”, o “Fox and geese”)
REGIONE TRIPLICE CINTA TRIS ALQUERQUE LUPO E PECORE
Valle d’Aosta 1 0 0 0
Piemonte 122 10 10 4
Lombardia 129 8 10 3
Veneto 85 12 4 1
Trentino A. A. 12 0 0 1
Friuli Venezia-G. 12 0 0 0
Liguria 94 3 1 2
Emilia-Romagna 16 3 4 0
Toscana 70 32 39 9
Umbria 6 0 0 0
Lazio 355 3 14 0
Marche 12 0 3 0
Abruzzo 32 2 9 0
Molise 11 1 0 0
Campania 37 31 3 0
Puglia 54 19 10 0
Basilicata 3 0 0 0
Calabria 4 0 0 0
Sicilia 21 1 1 0
Sardegna 2 5 1 0
TOTALE 1.077 132 107 20
Distribuzione per province:
Toscana (9 esemplari): 6 Pistoia (PT); 2 Lucca (LU), 1 Massa-Carrara (MS)
Piemonte (4 esemplari): 3 Verbano-Cusio-Ossola (V-C-O), 1 Biella (BI)
Lombardia (3 esemplari): 2 Sondrio (SO), 1 Bergamo (BG), 1 Brescia (BS)
Toscana; 9
Piemonte; 4
Lombardia; 3
Liguria; 2
Trentino A.A.; 1 Veneto; 1
Toscana Piemonte Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Distribuzione "Lupo e pecore" in Italia
23
Liguria (2 esemplari): 1 Genova (GE), 1 La Spezia (IM)
Veneto: 1 Venezia (VE)
Trentino Alto-Adige: 1 Trento (TN)
Per il momento, nelle altre regioni non vi sono segnalazioni di questo bellissimo schema. Abbiamo
introdotto anche questo censimento marginalmente al nostro principale ma sta già dando i primi frutti!
Il presente lavoro statistico può offrire una base di partenza per lo sviluppo di considerazioni, osservazioni,
comparazioni, domande e discussioni costruttive che potranno apportare beneficio allo studio medesimo.
Crediti e ringraziamenti:
Il presente lavoro è stato redatto da Marisa Uberti, curatrice del Centro Studi Triplice Cinta, di cui sono
membri i ricercatori Francesco Belsito, Carlo Fabrizio Massimo Capone, Giulio Coluzzi, Fabio Copiatti, Tino
Coviello, Subhashis Das, Marco Di Donato, Adriano Gaspani, Sylvestre Jonquay, Angelo Marchetti, Gerardo
Masone, Brigitte Mérigot, Wim van Mourik, Giancarlo Pavat, Fabio Ponzo, Giancarlo Sani, Riccardo Scotti,
Alberto Scuderi. Un nome fuori dal coro lasciatemelo fare, quello dell’amico e scrittore Umberto Cordier
che, seppure non menzionato tra i segnalatori di questo censimento, fin dal 1996 nella sua “Guida ai luoghi
misteriosi d’Italia”, dedicò una scheda a quindici località in cui gli era stata riferita. Vorrei dedicare le
energie di questo lavoro a tutti quanti credono nel valore di questa Ricerca e si adoperano per portarla
avanti secondo le proprie possibilità; a chi ci ha creduto ma non è più tra noi come la studiosa Anna
Giacomini, scomparsa prematuramente qualche anno fa e con la quale già nel 2009 si pensava ad una
Giornata di Studio interamente dedicata alla Triplice Cinta. All’indimenticabile Roberto Mosca, anch’egli
transitato in un altrove, che fu lo scopritore della simbolica Quadruplice Cinta scolpita su una parete della
Grotta Simonetti di Osimo (AN), che tanto si adoperò per lo studio della medesima e che fece da
insostituibile guida in quei sotterranei.
Di seguito, per ciascuna regione, a titolo di vivo ringraziamento e per onestà di intenti, si dà menzione di
tutte le persone (ricercatori o appassionati) che nel corso del tempo hanno contribuito ad arricchire il
censimento con grande spirito di osservazione e in modo spontaneo (oppure hanno segnalato esemplari
nelle loro pubblicazioni), documentando, verificando, approfondendo. Fosse anche per un solo esemplare,
anche quello è importante. Grazie alle segnalazioni vi è stato un incremento notevole16 del già corposo
database stilato alla fine del 2012 e vorremmo farne partecipi proprio tutti, perché questo lavoro è corale,
non può essere portato avanti da soli. Si ricorda che ogni singola scheda inserita nel Centro Studi Triplice
Cinta è provvista dell’indicazione del/dei segnalatori, degli eventuali riferimenti bibliografici o indirizzi web.
Dal 2016 si è presa la buona regola di inserire la data in cui si è ricevuta la segnalazione e quella
dell’inserimento della scheda nel database informatico. I nominativi di seguito menzionati sono in ordine
alfabetico.
Valle d’Aosta: Gavazzi, Carlo e Luca; Uberti, Marisa
Piemonte: Aletto, Carlo; BIganzoli, Antonio; Copiatti, Fabio; Dellavedova Simone; Gavazzi, Carlo e
Luca; Martinelli, Ghea; Poletti Ecclesia, Elena; Tacca, Alessandro; Uberti, Marisa
Lombardia: Andrea e Gabriella; Gambarri, Ivano; Gaspani, Adriano; Grassi, Maurilio; Irranca,
Franco; Longhi, Giancarlo; Marchetti, Angelo; Mezzera, Vittorio; Pace, Davide e Francesco; Priuli,
Ausilio; Salvoldi, Ivan; Sansoni, Umberto; Scotti, Riccardo; Roncalli, Emanuele; Uberti, Marisa;
Zampieri, Fiorenzo
16
L’incremento si può stimare tra il 20-30%
24
Veneto: Bonafini, Paolo; Campagnol, Cecilia; De Curtis, Lorenzo; Gaggia, Fabio; Gavazzi, Carlo;
Marchetti, Angelo; Uberti, Marisa
Trentino Alto-Adige: Copiatti, Fabio; Fosci, Salvatore; Marchetti, Angelo; Uberti, Marisa; Zanini,
Ezio
Friuli Venezia-Giulia: Dorbolò, Ivano; Marchetti, Angelo; Specogna, Nino; Uberti, Marisa; Zanettini,
Guido
Liguria: Banaudi, Dario; Casanova, Giorgio; Coluzzi, Giulio; Brancaleoni, Massimo; De Santis, Henry;
Gavazzi, Carlo e Luca; Priuli, Ausilio; Pucci, Italo; Uberti, Marisa
Emilia-Romagna: Banaudi, Dario; Capone, Carlo; Mochi, Giovanni; Moretti, Domenico; Uberti,
Marisa
Toscana: Arrigoni, Antonella; Bocciardi, Fabio; Calandri, Gilberto; Cinquemani, Claudia; Citton,
Giorgio e Ida, Pastorelli; Coluzzi, Giulio; Delle Luche, Elena; Gavazzi, Carlo e Luca; Giacomini, Anna;
Marchetti Alessio e Angelo; Marovelli, Giancarlo; Sani, Giancarlo; Tigli, Andrea; Uberti, Marisa
Umbria: De Angelis, Marco; Marchetti, Angelo; Pintus, Giorgio; Uberti, Marisa; Valdameri, Carlo
Marche: Baldini, Danilo; Beltrame, Balilla; Corradi, Marco; Dragoni, Piersandra; Mochi, Giovanni;
Mosca, Roberto (compianto amico); Rubino, Alfonso; Treggiari, Stefano; Troiani, Mario; Uberti,
Marisa
Lazio: Barbieri, Alessandro; Biddittu, Italo; Camilli, Angelo; Carnevale, Biagio Genesio; Cirelli, Tania;
Coluzzi, Giulio; Coluzzi, Vittorio; Consolandi, Fabio; Costanzo, Salvatore; Coviello, Tino; Fosci,
Salvatore; Giacchetti, Sandro; Guglielmi, Stefano; Masone, Gerardo; Menichelli, Emiliano; Molle,
Pier Luigi; Palombo, Sonia; Pavat, Giancarlo; Pintus, Giorgio; Santi, Guido; Tacchia, Artemio; Tofani,
Ornello; Torella, Danilo; Uberti, Marisa; Venier, Andrea; Vicaro, Gianni; Volterri, Roberto con
Ferrante, Bruno
Abruzzo: Andrea e Gabriella; Banaudi, Dario; Cinquemani, Claudia; Coluzzi, Giulio; Dragani, Ettore;
Lopardi, Maria Grazia; Ponzo, Fabio; Sabatini, Beatrice; Stefanini, Bruna; Rainaldi, Mario; Rubino,
Marilisa; Teti, Alessandro; Uberti, Marisa
Molise: Campanelli, Raffaele con Palmieri, Roberto; Moglianesi, Luigino; Santoriello, Antonio;
Uberti, Marisa; Valente, Franco; Ziccardi, Mario
Campania: Barbieri, Alessandro; Ceci, Marco; Ciannella, Gerardo; Coviello, Tino; Di Donato, Marco;
Maraffino, Antonia (Proloco “Compsa”); Pavat, Giancarlo; Siniscalchi, Andrea; Mainiero, Claudio;
Zolli, Luca; Uberti, Marisa
Puglia: Angelini, Irene con Pirrone, Angelo; Barrella, Giovanni (Gruppo Argod); Belsito, Francesco;
Coluzzi, Giulio; Buonanuova, Rosa; De Corato, Francesco Venanzio; De Michele, Renato; Gatti, Vito;
Dell’Oglio, Giuseppe; Malcangio, Giovanni; Moscatelli, Nico; Petracca, Michele; Resta, Giuseppe;
Grana, Andrea; Marchetti, Angelo; Maulucci, Franco Paolo; Moretti, Domenico con De Troia,
Alessandro; Pasimeni, Antonio; Pazienza, Enzo; Piemontese, Beniamino; Sante Asse; Santoro,
Giuseppe; Uberti, Marisa; Vannella, Stefano e Triozzi, Angelo; Volpicella, Nicola
Basilicata: Coviello, Tino; Di Donato, Marco; Jenny
Calabria: Polizzi, Giovanni, Uberti, Marisa
Sicilia: Barucco, Diego; Burgio, Ignazio; Coluzzi, Giulio; Favara, Salvina con Traviglia, V.; Giora,
Giovanni; Montagnini, Marco; Pardi, Nino (Ass.ne “Le Taddarite”); Pintus, Giorgio (con G. Mecchia
e M. Piro); Pirrera, Salvatore; Scuderi, Alberto; Tizzone, Giuseppe e Roberta; Uberti, Marisa
Sardegna: Denau, Salvatore; Dore, Gianpietro; Medola, Pierluigi; Melis, Paolo; Uberti, Marisa
Spero di non avere dimenticato nessuno!
25
Spirano, 11 ottobre 2018 Marisa Uberti