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Sussidio

per l’animazione

dei tempi di

Avvento

e

Natale

“Preparate la via del Signore”: questo il tema proposto comeleit motiv del prossimo tempo di Avvento-Natale. Tale esorta-zione sintetizza l’invito pressante che Giovanni Battista, ripren-dendo un testo di Isaia, rivolge ai suoi contemporanei i quali sirecavano da lui per ascoltarne la predicazione e per riceverne ilbattesimo di conversione. In questo contesto, allora, il tema dellavia da preparare esige per ciascuno di noi il mettersi in movi-mento, il lasciarsi modellare da quella Parola profetica che ci ri-corda come il Signore venga nella nostra esistenza. Preparare lastrada significa rendere la nostra vita disponibile affinché il Si-gnore che bussa alla nostra porta possa essere da noi ricono-sciuto e accolto. Preparare la strada vuol dire imparare a leggerei segni di speranza che nella storia sono presenti e sostengonola nostra attesa, rinnovandola, vivificandola e costantemente al-lenandola.

Ma l’invito di Giovanni Battista ha in sé anche un altro signi-ficato in quanto citazione di un testo più antico di Isaia. L’invitoappartiene ad un’esortazione rivolta dal profeta ad un popolosfiduciato e umiliato affinché abbia il coraggio di tornare indietrodalla terra d’esilio in un paese ormai abbandonato e desolato.Preparare la strada vuol dire lasciarsi condurre dal Signore rimuo-vendo tutti gli ostacoli che rallentano o bloccano il nostro cam-mino verso di lui. Preparare la strada esige il nostro affidarci al“Signore, giusto e misericordioso” per avere il coraggio di rico-minciare lì dove sembra che la storia “abbia già scritto la sua ul-tima parola”. In definitiva preparare la strada significa, perciascuno di noi, alimentare il desiderio di ricominciare affinchénel deserto della nostra vita possano germogliare i segni dellasperanza che in essa il Signore semina a piene mani.

Questo preparare la strada chiede che la nostra Chiesa dioce-sana continui il suo cammino verso il Signore con rinnovato vi-gore. A lei, nella sua articolazione di Comunità parrocchiali e

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Aggregazioni laicali, gli Uffici pastorali offrono questo contri-buto affinché, attraverso una serie di proposte per l’animazionedel tempo di Avvento e Natale, tutti insieme possiamo far emer-gere i molteplici segni di speranza che illuminano il nostro cam-mino ecclesiale.

A tutti Uffici il mio ringraziamento e a tutta la nostra amataChiesa il mio augurio

Gaeta, 4 novembre 2013Memoria di San Carlo Borromeo

don Carlo LemboVicario per la pastorale

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Ufficio catechistico diocesano

ProPoste Per il Cammino di avvento - natale

2013

Nel cammino di Avvento sarà utile richiamare le Parole-Chiave che sono suggerite nel sussidio per le famiglie (primasettimana: attenzione; seconda settimana: autenticità; terza set-timana: coraggio; quarta settimana: fiducia; Natale: gioia).

Invitiamo i catechisti a preparare una scheda per i ragazzi delcatechismo (se ne potrà scaricare un modello dal blog: ca-techesigaeta.blogspot.it) che aiuti a riconoscere il senso deltempo e percorrere il cammino dell’Avvento.

Potrà essere utile anche far scaturire la Parola-Chiave a partiredall’Eucaristia domenicale. Suggeriamo di farlo aggiun-gendo un segno alla tradizionale accensione della candeladella Corona di Avvento. Si tratta di far fiorire la Coronadi Avvento collocando di volta in volta davanti alla candeladella settimana un fiore particolare. Subito dopo il vangelo(oppure dopo l’omelia, a discrezione del parroco) potrà es-sere portato il segno settimanale, cantato un piccolo ritor-nello e/o recitata la preghiera ed accesa la candelina. Ilsegno che suggeriamo è perciò quello del fiore (il tema dellasperanza viene ben richiamato dal “rifiorire”).

Le parole potranno continuare ad essere meditate a casa, in famiglia,grazie al piccolo libricino che verrà consegnato a tutte le famiglie.

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Prima settimana – domenica 1 dicembreIn questa prima settimana del tempo di Avvento in cui vo-

gliamo accogliere e custodire la parola “attenZione” por-tiamo davanti l’altare una piccola rosa con le spine: la suaattraente delicatezza richiama la bellezza della vita da prenderee custodire con dolcezza e tanta attenzione.

seconda settimana – domenica 8 dicembreIn questa seconda settimana del tempo di Avvento segnata

dalla festa di Maria Immacolata nella sua concezione vogliamoaccogliere e custodire la parola “aUtentiCitÀ” portiamo da-vanti l’altare un fiore ancora in bocciolo: vogliamo così simbo-licamente rappresentare il nostro desiderio di esprimere appienoe con autenticità quella forza d’amore che il Signore ha racchiusonel nostro cuore, e che a volte resta dentro di noi per vergognao per scoraggiamento nei confronti degli altri o di noi stessi. Ilcalore a cui ci espone la partecipazione a questa Eucaristia aiutila nostra vita a sbocciare appieno in questa settimana sotto losguardo e la protezione di Maria.

terza settimana – domenica 15 dicembreIn questa terza settimana del tempo di Avvento che si apre

con la domenica della gioia vogliamo accogliere e custodire laparola “CoraGGio”. Per questo portiamo davanti l’altaredelle piccole bocche di leone: la decisione con cui questi fiori sipresentano al mondo circostante non va mai a scapito della te-nerezza che sempre comunicano: questo sia il gioioso coraggiocon cui vogliamo vivere evangelicamente questa settimana inpreparazione al Natale. Gesù ci invita a riconoscere che in Lui sicompie la speranza antica, ci chiede di fidarci della sua operache ha donato e ridonerà vita. Ci chiede coraggio per condivi-dere generosamente i nostri beni per il progetto diocesano disperanza per i ragazzi di strada in Brasile: rendiamo salde le gi-nocchia vacillanti!

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Quarta settimana – domenica 22 dicembreIn questa quarta settimana del tempo di Avvento in cui vo-

gliamo accogliere e custodire la parola “FidUCia” portiamo da-vanti l’altare una piccola gerbera: la pienezza e la semplicità concui apre al mondo la sua corolla esprimano la fiducia e l’aperturacon cui Giuseppe accoglie il progetto di Dio su di lui con una fer-mezza tanto tenera che può nascere solo dal completo abbandonodel cuore al disegno del Padre su di lui e sul mondo...Giuseppebutta il cuore tra le mani di Dio...sembra quasi di vederlo, il nostroGiuseppe, che mentre lo fa chiude gli occhi e apre il sorriso, FI-DANDOSI!

Per la novena di natale non dimentichiamo la possibilità delsussidio di MissioRagazzi: Piccolo libricino che riporta unabreve riflessione a misura di ragazzi per ogni giorno della no-vena. Puoi richiederlo alla responsabile del materiale di Missio-Gaeta (349.2860771).

Per il giorno di natale – mercoledì 25 dicembreLa festa del Natale che oggi viviamo nasce dall’esigenza di

raccontare a tutti il grande dono di scoprire Dio che si fa uomo:con la sua incarnazione viene a ricordarci la grandezza quasi mi-racolosa della nostra umanità che tante volte corriamo il rischiodi mettere da parte o di non vivere pienamente con GIOIA. Vo-gliamo perciò iniziare la nostra celebrazione portando davantil’altare una stella di Natale che esprime il miracolo e lo stuporeche insieme alla gioia dovrebbe darci la partecipazione a questaeucaristia.

la leggenda della stella di natale:«Era la vigilia di Natale, in fondo alla cappella, Lola, una pic-

cola messicana, in lacrime pregava: “Per favore Dio mio, aiutami!Come potrò dimostrare al bambino Gesù che lo amo? Non ho niente,neanche un fiore da mettere a piedi del suo presepe”. D’un colpo ap-parve una bellissima luce e Lola vide apparire accanto a lei il suo

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angelo custode. “Gesù sa che lo ami, Lola, lui sa quello che fai per glialtri. Raccogli solo qualche fiore sul bordo della strada e portalo qui”disse l’angelo. “Ma sono delle cattive erbe, quelle che si trovano sulbordo della strada!” rispose la bambina. “Non sono erbe cattive, sonosolo piante che l’uomo non ha ancora scoperto quello che Dio desiderafarne” disse l’angelo con un sorriso. Lola uscì e qualche minutopiù tardi entrò nella cappella con in braccio un mazzo di verdureche depositò con rispetto davanti al presepe in mezzo ai fiori chegli altri abitanti del villaggio avevano portato. Poco dopo nellacappella si sentì un breve sussurro: le erbe cattive portate da Lolasi erano trasformate in bellissimi fiori rossi, proprio rosso fuoco.Da quel giorno le stelle di Natale in Messico sono chiamate “Flo-res de la Noce Buena”, fiori della Santa Notte». Nel 1825, JoëlPoinsett, ambasciatore Americano in Messico, ri-portò in America semi di stelle di Natale e le fece conoscere intutto il mondo.

Per il temPo di nataleNel tempo di Natale si potrebbe mettere una pergamena da-

vanti l’immagine di Gesù bambino su cui aggiungere ogni cele-brazione festiva una piccola striscia (se ne potrà scaricare unmodello dal blog: catechesigaeta.blogspot.it)Dopo aver atteso Gesù facendo rifiorire la speranza viviamo iltempo di Natale con gioia attraverso:

la fedeltà con cui gli sposi Maria e Giuseppe portano avantiil loro matrimonio (Festa della Sacra famiglia – domenica 29dicembre 2013)

il silenzio con cui Maria accoglie il mistero della vita (MariaMadre di Dio – mercoledì 1° gennaio 2014)

la ricerca con cui i Re Magi seguono le indicazioni della Stella(Solennità dell’Epifania – lunedì 6 gennaio 2014)

l’umiltà con cui Gesù muove i primi passi pubblici tra gli uo-mini (Battesimo del Signore – domenica 12 gennaio 2014)

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seminatori di stelle

Per il tempo di Natale si potrebbero coinvolgere i ragazzicoinvolti nel cammino di Iniziazione Cristiana nella tradizionaleiniziativa di MissioRagazzi: seminatori di stelle.Tanti uomini sono in ricerca come i Magi e riusciranno a trovareGesù solo se ci sarà una stella che guida il loro cammino. Cosìnascono i seminatori di stelle, ragazzi che fanno incontrare Gesùallargando i loro cuori fino agli estremi confini della terra.

Quest’anno il tema della Giornata Mondiale dell’InfanziaMissionaria (MissioRagazzi) dal tema: Missione Mondo, vuoleessere una nuova occasione per rendere i ragazzi protagonisti diquella missione che facilmente gli adulti dimenticano e cioè, al-largare gli orizzonti delle nostre famiglie così da considerare fra-telli anche quelli più lontani e soprattutto più poveri. Si tratta didare ai ragazzi la possibilità di vivere concretamente quell’ «an-dare alla periferie» cui il Papa continuamente ci invita e che puòessere un elemento assai stimolante per la crescita nei ragazzidel senso missionario cuore e paradigma del mistero dellaNuova Evangelizzazione richiesta a tutti i battezzati.Seminatori di stelle è un’iniziativa che si può proporre a tutti iragazzi coinvolti nel cammino di Iniziazione Cristiana, soprat-tutto nell’imminenza della Prima Comunione. C’è una celebra-zione di invio che prevede la consegna di una tessera su cuiapporre la firma del parroco che autorizza i singoli ragazzi adandare in giro per far conoscere l’opera di MissioRagazzi (cheporta avanti progetti di sostegno esclusivamente a favore del-l’Infanzia). I ragazzi gireranno nel territorio parrocchiale annun-ciando a tutti la gioia del Natale con un canto e/o una poesia,quindi, in cambio di una piccola offerta potranno lasciare unadesivo contente una stella che richiama il gesto d’amore com-piuto: è la traccia più bella di un cammino che porta a Gesù.

Per approfondire:http://www.ragazzi.missioitalia.it/news.php?id_art=837

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Il materiale (tessere, adesivi, manifesti e preghiere-santino)sono già stati mandati a tutte le parrocchie, ma possono essererichiesti alla responsabile del materiale di MissioGaeta(349.2860771).

Nello spirito di Seminatori di Stelle, ma anche a prescindereda questa iniziativa sarebbe bello mandare i ragazzi che si pre-parano a ricevere la Prima Comunione e la Cresima insieme alparroco in visita agli ammalati per accompagnarlo nel portarela Comunione anche gli auguri di Natale.

In questo tempo di Inizio del Nuovo Anno non dimenti-chiamo:

l’agenda Biblica missionaria: agenda quotidiana conte-nente, oltre allo spazio per impegni e appunti: i riferimentidelle letture e altre indicazioni liturgiche del giorno; uncommento alla Parola della domenica e un “pensiero” quo-tidiano di Ernesto Olivero; memoria dei missionari italianimartiri; Giornate internazionali e nazionali; libri, film, can-zoni, luoghi da visitare e altre “pillole” quotidiane (€ 9,00oppure 15,00 a seconda del formato).

l’agenda della Pace: il diario, appositamente predisposto perfacilitare il lavoro di docenti, educatori e formatori, com-prende 16 mesi, dal 1° settembre 2013 al 31 dicembre 2014.Riporta le feste e le ricorrenze delle principali religionimondiali, le date delle giornate civili internazionali, e unaserie di brevi frasi e massime relative ai temi della scuola,dell’educazione e dell’intercultura.  Ogni mese l’agendaoffre inoltre una scelta di testi di Gianfranco Zavalloni trattidalla rubrica da lui curata sulla rivista CEM Mondialità (€4,50)

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Ufficio liturgico diocesano

il temPo di avvento

“Il Tempo di Avvento ha una doppia caratteristica: è tempo di pre-parazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venutadel Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo incui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della se-conda venuta del Cristo alla fine dei tempi”(Norme generali per l’or-dinamento dell’anno liturgico n. 39).

Anche nella sua struttura, l’Avvento conserva le due caratte-ristiche: orientato nelle prime settimane alla venuta gloriosa diCristo, nelle ultime (in particolare dal 17 dicembre) concentratosulla nascita storica, l’incarnazione del Verbo.

Tra la prima e la seconda venuta si colloca la vita della Chiesa,che celebra l’unico mistero di Cristo (il Cristo che è venuto e cheverrà), celebra nell’oggi la sua venuta. La presenza o venuta sa-cramentale non si aggiunge alle due venute ma le unisce: il Cri-sto nato e risorto, che è apparso e che apparirà, si fa presentenella celebrazione.

L’Avvento è dunque il tempo del “già e non ancora”; le stesseprofezie che accompagnano il tempo liturgico dell’Avvento,hanno nella venuta di Cristo un adempimento, eppure rimandanoal futuro escatologico per un compimento pieno e definitivo;anche dopo la venuta di Cristo continua l’attesa della Chiesa.

L’Avvento è vero dono di Dio, tempo forte dello spirito,tempo di grazia e di autentica conversione. L’attesa e la speranzasono espresse dall’ascolto più assiduo della Parola di Dio. Inquesto tempo gesti, preghiere, canti, colore delle vesti liturgiche,tutto concorre a creare un clima di gioiosa attesa.

Proprio per la centralità della Parola di Dio nel tempo di Av-vento, si può curare in maniera particolare la proclamazionedella Parola, che nella Liturgia domenicale fa da guida al cam-mino che conduce al Natale.

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la celebrazione delle domeniche

Ogni anno le domeniche di Avvento seguono il medesimoschema.

La prima lettura, nel corso dei tre anni, fa prendere contattocon le principali profezie messianiche: gli oracoli di Isaia perl’anno A, quelli di Baruc per l’anno B e di Sofonia per l’anno C.

I Vangeli rievocano ogni anno lo stesso tema. La prima dome-nica è quella dell’attesa della venuta del Signore: “Vigilate”, diceGesù. La seconda e la terza sono quelle del Battista, mentre laquarta è quella dell’annuncio a Maria (B), dell’annuncio a Giu-seppe (A), della Visitazione (C).

La lettura apostolica mostra come le profezie si sono compiutein Gesù e a loro volta annunciano la venuta del Signore, giornodi salvezza e di gioia per coloro che l’avranno atteso con amore.

1° dicembre –domenica dell’attesa: una attesa che la primalettura ci invita a caratterizzare come ascolto del sogno di Dio,come viene presentato dal Profeta. Siamo invitati a metterci inascolto della Parola, per dare ali ai nostri sogni, ai nostri desideri,per far sì che la quotidianità non ci assopisca e ci schiacci sul pre-sente (Vangelo).La parola che sintetizza il messaggio domenicale e che accom-pagnerà la preghiera della settimana sarà: “attenzione”.

Intenzione di preghiera: Per tutti noi, perché il tempo di Avventoci aiuti a uscire dalla chiusura in noi stessi per avere attenzione nellenostre famiglie e nella nostra parrocchia delle sofferenze dei nostri fra-telli, preghiamo.

8 dicembre – immacolata Concezione di maria: la solennitàdell’Immacolata invita a riflettere sul vincolo che intercorre trala Vergine dell’Avvento e la preparazione alla Natività del Si-gnore Gesù. Se il tempo d’Avvento è tempo d’attesa della venutadel Signore, il mistero della Concezione Immacolata di Maria è

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l’anticipazione del frutto di questa stessa venuta: la comunionetra Dio e gli uomini che si realizza in Cristo. Nella Vergine Mariatutto è riferito a Cristo e tutto dipende da Lui: in vista di Lui DioPadre ha scelto Maria da tutta l’eternità come Madre tutta santae la adornò dei doni dello Spirito Paraclito.

La parola che sintetizza il messaggio domenicale e che accom-pagnerà la preghiera della settimana sarà: “autenticità”.

Intenzione di preghiera:Per le nostre famiglie, perché la testimo-nianza di autenticità della Vergine Immacolata apra i nostri cuori, af-finché impariamo a farci “uno con gli altri” nell’accoglienza e nellacomunione, preghiamo.

15 dicembre – domenica dell’incoraggiamento: l’invito allafiducia pervade tutte le letture di questa domenica e il Vangelone indica la causa nella presenza già in mezzo a noi dei segni delregno.

È la domenica nella quale la Caritas diocesana propone un ge-stosignificativodi fraternità con la raccolta a sostegno della mi-crorealizzazione…La parola che sintetizza il messaggio domenicale e che accom-pagnerà la preghiera della settimana sarà: “coraggio”.

Intenzione di preghiera: Per le nostre famiglie: perché in questotempo di attesa, dando spazio all’ascolto reciproco, alla fraternità e allapreghiera comune, possano già gustare la presenza dei segni del regno,segni di fiducia e di ritrovato coraggio, preghiamo.

22 dicembre – domenica dell’accoglienza: Giuseppe si famaestro e modello di accoglienza nella fede, nella docilità, nellafiducia. In questa domenica, si può chiedere che si porti in chiesal’immagine del Bambino Gesù del presepio di casa per la bene-dizione: anche il presepio in casa sarà segno dello spazio che vo-gliamo fare nella vita per accogliere Gesù.

La parola che sintetizza il messaggio domenicale e che accom-pagnerà la preghiera della settimana sarà: “fiducia”.

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Intenzione di preghiera: Per le nostre famiglie: libera i nostri cuorida ogni risentimento e da ogni egoismo,rendili aperti alla riconcilia-zione, perchéal loro interno regni sempre la fiducia, la comprensione el’accettazione reciproca, preghiamo.

la Corona di avvento

Come segno-guida di tutto l’Avvento si realizza tradizional-mente nelle parrocchie la Corona d’Avvento.

L’accensione dei singoli ceri può avvenire per ogni domenicadopo l’omelia. Mentre la persona designata accende il cero, il sa-cerdote che presiede l’eucaristia (o una voce fuori campo) pro-nunzia la didascalia della domenica, sotto suggerita. La strofadi un canto corale conclude questo piccolo lucernario.

domenica 1° dicembre

«Maranathà».Con queste parole, fratelli carissimi,innalziamo il nostro cuore ed i nostri occhi a Cristo Signore,Colui che era, che è e che viene.Iniziamo oggi il cammino dell’Avvento:la notte è avanzata, il giorno è vicino:viene a visitarci dall’alto Cristo Signore, la Luce vera che illumina ogni uomo, il Sole che disperde le tenebre, lo splendore del Padre, che non conosce tramonto.Per la grazia della sua venuta, anche noi, che un tempo eravamo tenebra, siamo luce nel Signoree possiamo camminare incontro a Lui con lampade accese.

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domenica 8 dicembre

Maria all’annuncio dell’angelo accoglie la volontà di Dio e inizia il compimento delle promesse, che i profeti hanno tenuto accesenel popolo d’Israele.Noi, come simbolo,accediamo questa seconda candela.L’umanità intera gioiscePerchéin Maria Dio è nato nella nostra carne.Fa’ che ognuno di noi, Signore,ti apra la sua vita perché germogli,perché fiorisca, perché nascae si mantenga accesanel nostro cuore la speranza.Vieni presto, Signore!Vieni, o Salvatore!

domenica 15 dicembre

Nelle tenebre si è accesa una luce,nel deserto si è levata una voce.È annunciata la buona notizia:il Signore viene!Preparate le sue vie, perché ormai è vicino.Ornate la vostra animacome una sposa si adorna nel giorno delle nozze.È arrivato il messaggero.Giovanni Battista non è la luce,ma uno che annuncia la luce.Mentre accendiamo la terza candela,ognuno di noi vuole esseretuafiaccola che brillaefiamma che riscalda.Vieni, Signore, a salvarci,avvolgici nella tua luce,riscaldaci nel tuo amore!

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domenica 22 dicembre

Accendendo questa quarta candela,nell’ultima domenica,pensiamoa Giuseppe, della discendenza di Davide,e alla sua promessa sposa Maria.Nessuno ti attese con maggiore ansia,con maggiore tenerezza, con più amore.Nessuno ti accolse con più gioia.Tu sbocciasti in loro,come il chicco di grano germoglia nel solco.Nelle loro braccia trovasti la culla più bella.Anche noi vogliamo prepararci così:nella fede,nell’amore,nel lavoro di ogni giorno.Vieni presto, Signore!Vieni a salvarci!

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il temPo di natale

Nel tempo di Natale la Chiesa celebra il mistero della mani-festazione del Signore: la sua umile nascita a Betlemme, annun-ciata ai pastori, primizia dell’Israele che accoglie il Salvatore;l’epifania ai Magi, «giunti da Oriente» (Mt 2, 1), primizia deigentili, che nel neonato Gesù riconoscono e adorano il CristoMessia; la teofania presso il fiume Giordano, in cui Gesù è pro-clamato dal Padre «figlio prediletto» (Mt 3, 17) e inaugura pub-blicamente il suo ministero messianico; il segno compiuto a Canacon il quale Gesù «manifestò la sua gloria e i suoi discepoli cre-dettero in lui» (Gv 2, 11).

(Direttorio su pietà popolare e liturgia, 106)

le feste del tempo di natale

Il tempo di Natale è il tempo della gioia perché celebriamo ilSignore che è venuto in mezzo a noi 2.000 anni fa e, da allora,non ci ha mai abbandonato. Dal mistero della nascita di Gesù(25 dicembre), si passa a celebrare la sua manifestazione almondo (Epifania – 6 gennaio), la rivelazione della sua natura di-vina e della sua affermazione come Messia (festa del Battesimo),la sua vita in famiglia (festa della Santa Famiglia) e santità dellaMadre (1° gennaio).

mercoledì 25 dicembre – natale del signore

La parola proposta per questa solennità è “gioia”.

Intenzione di preghiera: Per le nostre famiglie, perché siano nellaChiesa e nel mondo presenza evangelica che, permeata dal tuo amore,testimoni la gioia della venuta del Salvatore, preghiamo.

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domenica 29 dicembresanta Famiglia di Gesù, maria e Giuseppe

La parola proposta per questa solennità è “fedeltà”.

Intenzione di preghiera: Per le famiglie in difficoltà e in crisi, perché,nella riscoperta della fede, facciano esperienza di perdono reciproco edi nuova condivisione nella fedeltà, preghiamo.

mercoledì 1gennaiomadre di dio

La parola proposta per questa solennità è “silenzio”.

Intenzione di preghiera: Peri bambini e le bambine che nascerannoin questo anno: trovino amore, tenerezza e accoglienza nelle loro fami-glie, preghiamo.

lunedì 6 gennaioepifania del signore

La parola proposta per questa solennità è “ricerca”.

Intenzione di preghiera: Per le famiglie che ancora oggi si pongonoalla ricerca della verità in un serio discernimento, perché giungano ariconoscere le tracce della presenza del Signore anche dentro le difficoltàdella vita quotidiana, preghiamo.

domenica 12 gennaioBattesimo del signore

La parola proposta per questa solennità è “umiltà”.

Intenzione di preghiera: Per tutte le famiglie, perché domandando ilsacramento del Battesimo per i loro figli si aprano alla grazia dello Spi-rito Santo, partecipando con gioia e umiltà alla vita Comunità eccle-siale, preghiamo.

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Caritas diocesana Ufficio per la pastorale missionaria

avvento di FraternitÀ

Domenica 15 dicembre 2013

“Una scuola per la vita”Progetto socio-educativo per bambini e adolescenti di strada

Referente del progetto: sr. rosa melucci, proveniente da Suio,della Congregazione “Suore di don Mazza”

associação irmãs de Padre mazzarua: Comp. Noel Rosa, 1558 – Alto do Mateus –

João Pessoa – PB CeP: 58090-660 - email: mazzajoaop@yahoo.com.br / Fone: (83) 3212-9438

CNPJ: 40.975.567/0001-06

Il progetto educativo “Una Scuola per la Vita “ ha sviluppatole sue attività con i bambini e gli adolescenti a partire dal 1994.Le Suore di don Mazza sono però presenti in Brasile dal 1980.

Si è partiti con 20 bambini e adolescenti con un’attività di al-fabetizzazione destinata a bambini e adolescenti (dal primo alquarto anno della scuola elementare) che non avevano avuto lapossibilità di andare a scuola.

In questi diciannove anni di attività il numero di bambini eadolescenti che cercavano l’integrazione scolastica e l’inclusionesociale è enormemente cresciuto e le Suore di don Mazza , attra-verso sovvenzioni e donazioni di benefattori italiani , sono statein grado di ampliare le attività del progetto che ha coinvolto sinoa 540 studenti, suddivisi in quattro centri educativi nelle città diJoao Pessoa , São Paulo , Itapororoca e Zumbi , con la collabora-zione di 19 dipendenti ed una ventina di volontari.

La grande crisi economica di questi ultimi anni ha purtroppo

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fatto diminuire anche gli aiuti da parte dei benefattori italiani eha spinto a cercare aiuti anche in Brasile, con qualche risultatomodesto, ma comunque importante… ricordando che DonMazza desiderava “salvare l’Africa con l’Africa” e “il Brasile conil Brasile”.

Attualmente il progetto coinvolge circa 400 bambini/adole-scenti.

obiettivi del progetto

Generali: promuovere e incoraggiare i bambini e gli adole-scenti allo sviluppo umano, intellettuale e spirituale onde diven-tare consapevoli dei loro doni , della loro storia e utili a se stessi, alla Chiesa e ala società .

specifici:Motivare i bambini e gli adolescenti attraverso l’alfabetizza-

zione e il “tutoring”, attività ricreative e culturali , sostegnoe miglioramento della scuola pubblica.

Valutare e pianificare costantemente l’insegnamento e l’ap-prendimento di insegnanti, bambini e adolescenti , insiemea tutti i membri del progetto;

Valutare mensilmente con le famiglie della comunità il pro-cesso educativo di bambini e adolescenti;

Sviluppare attività produttive con competenze tecniche, ri-flessioni e dibattiti attraverso l’istruzione e la costante for-mazione degli educatori.

Far conoscere sia alle famiglie che all’intera comunità il valoredella scuola come strumento di promozione umana e in-tellettuale;

Creare un ambiente familiare in cui i “valori” possono circo-lare meglio e i talenti specifici di ogni studente e insegnantepossono aumentare(Prima intuizione educativa di donMazza).

metodologia :Chiarificazione dei temi di intervento ;

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Monitoraggio e supervisione ;Valutazione delle attitudini e delle conoscenze personali ;Pianificazione e valutazione continua ;Visita settimanale alle famiglie ;Processo di costruzione della conoscenza ;Partecipazione attiva dei bambini e degli adolescenti ;Psicogenesi del linguaggio ;Concetti basilari di lettura e scrittura ;Costruzione di testi partendo da racconti , storie , canzoni, di-

segni e attività esterne ;Interdisciplinarietà ;Monitorare il processo di apprendimento relativo alla scuola

pubblica ;Attività manuali, con vari laboratori ;

Da marzo a dicembre di ogni anno scolastico si svolgono le se-guenti attività:Scuola materna; Alfabetizzazione; Doposcuola dalla I alla IV ele-mentare; Biblioteca; Ricamo; Calcio; Conferenze; Danza; Mo-saico; Iniziazione musicale; Banda Musicale;  

Nel progetto è anche prevista l’accoglienza di educatori/stu-denti volontari provenienti dall’estero, che ha portato negli ul-timi dieci anni un arricchimento reciproco.

sostegno richiesto alla Caritas di Gaeta

E’ urgente rinnovare le strutture della casa della comunità si-tuata a Jardim da mônica, gestita da una ventina di anni in unafavela di João Pessoa, capitale dello stato di Paraiba, nella partepiù orientale del Brasile.

Lo stato è quasi confinante con quello del Ceara, dove stiamoconcludendo la micro realizzazione dell’Avvento 2012 “Expres-sando a Vida”.

E’ necessario provvedere alla manutenzione della scuola, fra

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cui la ristrutturazione del suo tetto ormai fatiscente, la tinteggia-tura delle quattro classi, della cucina e della sala da pranzo,l’adeguamento dell’impianto elettrico e la sostituzione di treporte e otto finestre.

l’importo totale richiesto (tenendo conto che gran parte dellamanodopera verrà fornita gratuitamente dalla stessa comunità)è di 9200,00 euro.

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Ufficio diocesano di pastorale delle famiglie

PrePariamo la

Giornata ParroCChiale in FamiGlia

Domenica 29 dicembre 2013

In orario più opportuno è possibile celebrare una Messa parti-colare per le famiglie. La Messa, preparata per tempo con glianimatori della pastorale familiare, sia animata dalle famigliestesse. A questa Messa è bene invitare e coinvolgere le fami-glie al completo (coniugi, figli, nonni), soprattutto se cele-brano un anniversario significativo di matrimonio; un invitoparticolare può essere rivolto a coloro che si sono sposati du-rante l’anno e alle famiglie che si sono stabilite da poco in par-rocchia.

Le offerte raccolte durante le Messe possono essere devolute oimpiegate per promuovere alcune iniziative di formazione deigenitori in ordine al loro compito di essere i primi testimonidella fede ecclesiale; oppure per contribuire a iniziative di so-stegno, attuate dalla parrocchia o da altre istituzioni, a favoredi famiglie che vivono particolari situazioni di difficoltà.

In alcune parrocchie è possibile organizzare un rinfresco o ancheun pranzo comunitario e, nel pomeriggio, si faccia un mo-mento di preghiera e di festa per le famiglie (figli, genitori,nonni) come occasione per rinsaldare la conoscenza reciprocae la fraternità. In una cappella ove ci sia possibilmente l’iconadella famiglia, si tenga un momento di preghiera con l’invitoaperto a tutte le famiglie; all’interno della preghiera può es-sere chiesta la testimonianza di una coppia di giovani sposi;si può terminare con un’agape fraterna.

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potrebbe essere giornata opportuna per invitare all’Eucaristia ifidanzati che si stanno preparando al Matrimonio e prevederein questa occasione la presentazione dell’itinerario con i fi-danzati alla comunità cristiana.

Nel giorno della festa in famiglia ci si accoglie al mattino conun gesto festoso e ‘speciale’:Si partecipa insieme alla celebrazione eucaristica; Per il pranzo si cura una modalità accogliente (si invita una fa-

miglia poco conosciuta o una persona sola o ci si apre alpranzo comunitario in parrocchia);

Si trova un momento in cui ci si confronta avendo cura di ascol-tare effettivamente i più piccoli e di facilitarli nel comunicare;

Ogni famiglia si chiede se può fare di più per aprirsi a qualcheforma di accoglienza: se nelle modalità dell’adozione e del-l’affido o in forme più leggere.

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Servizio di pastorale della salute

«E [Gesù] disse loro “Andate in tutto il mondo e proclamate il Van-gelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato […]Questi saranno i segni che accompagneranno coloro che credono: nel mionome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno inmano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno;imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (Mc 16,15-16).

Nelle nostre comunità è stato sempre molto curato:il “predicare” ossial’evangelizzare(la Catechesi); il “battezzate” ossia il celebrare (la Liturgia);il curare e il guarire, ossia l’essere attenti a servire e aiutare a

stare bene quanti sono nel bisogno(la Caritas).Tuttavia nella nostra pastorale manca ancora una sufficiente

attenzione alle situazioni di bisogno di chi è malato, sofferente,morente... e l’aiutare ad avere beneficio per sé e per tutti. Pocoo per niente si tratta il dolore, la malattia, la sofferenza, lamorte...come realtà vitali, che tutti bene o male viviamo. Questerealtà hanno con sé energie speciali e positive per arricchire lenostre comunità e tutto ciò che è umanità.

l’esperienza della fragilità umana (il dolore, la Malattia, laSofferenza, la Morte, il Peccato ) è:

scuola da cui imparare;

opportunità per unire o dividere, occasione per verificare lerelazioni;

opportunità di crescita personale e relazionale in famiglia,nella comunità, nella società;

valore e occasione per riconvertire uno stile di vita e trovarenuove opportunità per il singolo, la famiglia, la comunità,la società;

modalità attraverso la quale far capire che la vita non è per-dita di tempo, ma ricchezza di opportunità;

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Tutto ciò che è sofferenza e dolore noi tendiamo a etichet-tarlo come “croce”, ma Qualcuno la Croce l’ha proposta comecondizione da prendere ogni giorno per seguirlo. Perciò nonprendere con la dovuta attenzione la sofferenza come Croce, si-gnifica privarsi della via maestra per salvarsi e salvare ilmondo. L’immagine del buon Samaritano (Lc 10) e del Paralitico(Gv 5) ci fanno capire come fare.La Chiesa non è solo testimonianza di Persone ma anche di pro-

getti per coniugare la fedeltà al progetto di Dio con risposte con-crete ai bisogni dell’Uomo: “dai vostri frutti vi conosceranno”.Vogliamo inoltre vedere e trattare la sofferenza come valore ag-giunto e superare i linguaggi stereotipi che si ripetono sempreallo stesso modo. Comunemente si contrappongono le personehandicappate, disabili, diversamente abili, abili in modo di-verso… e le persone normali. Sono tutte persone il bambino, ilvecchio, il malato che hanno caratteristiche e specificità loro pro-prie, necessarie e utili per sé e per tutti, quindi da tenere parti-colarmente in considerazione perché anche speciali ed uniche.Queste sono persone particolarmente speciali e non personehandicappate, disabili, diversamente abili, abili in modo diverso.

Proponiamo alcuni impegni per le nostre Comunità con il coin-volgimento in modo particolare delle Associazioni, i Movimenti,i Ministri straordinari dell’Eucaristia, i Gruppi di Preghiera…

Incontri periodici parrocchiali, foraniali, diocesani di in-formazione, formazione e sensibilizzazione sul mondodella salute;

Disponibilità di alcune persone di ogni gruppo per il ser-vizio della preghiera nella casa dei Malati e nei Monasteridella Sofferenza;

Mappatura delle persone particolarmente speciali dellaDiocesi (farlo sapere a don Luigino 3280681940)

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La Vergine Maria, salute degli Infermi, e icona dell’attenzionevigile e della compassione verso chi soffre ci aiuti nel nome delPadre, del Figlio e dello Spirito Santo.

È possibile servirsi del piccolo sussidio curato dal Servizio della pastorale dellasalute del 2011:”La Consulta diocesana, la Cappellania ospedaliera e il Con-siglio pastorale ospedaliero”

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