alias supplemento del manifesto (8 marzo 2014)

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Alias supplemento del Manifesto (8 marzo 2014

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  • 5/28/2018 Alias supplemento del Manifesto (8 marzo 2014)

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    SABATO 8 MARZO 2014 ANNO 17 N.10

    RAFFAELE K. SALINARILO SPECCHIO SCURO

    CAMEI IN ROCKGIORGIO LI CALZI, INTERVISTA

    DONNE SUD MAFIACORDIORICCI/FORTEMARTONELORENZA MAZZETTIALICE MILLIAT GRANJON

    AMOSCANONRIUSC PIAFOTOGRAFARE,ANZIRIFIUTDI FARLO, VIVEVAUNAVITA

    COMPLETAMENTENUOVA.GETTLACAMERANELFIUME.EJZENSTEJNDISSEDILEI CHESACRIFICLARTEPERLAPOLITICA. I DOCUMENTIINEDITIDEI SUOI INCARICHI

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    (2) ALIAS8 MARZO 2014

    di GIANCARLOBOCCHI

    Delle molte vite di TinaModotti, operaia nelle filande,attrice a Hollywood, musa di artistie fotografi come Diego Rivera edEdward Weston, fotografa di famainternazionale, scrittrice dipamphlet, agitatrice politica, si samolto. Ma c unultima vita, permolti aspetti ancora sconosciuta egravida di segreti, che tuttoraavvolta nelle nebbie della Storia.

    Ebbe inizio nellottobre del 1930in Unione Sovietica, quando laModotti dopo lespulsione permotivi politici dal Messico giunse aMosca dopo un breve e infelicesoggiorno a Berlino. Anche se Tinamascherava i suoi sentimenticitando spesso una frase diNietzche - Ci che non mi uccidemi d forza - nell'animo eraturbata e smarrita. Lanno prima ilsuo compagno, il rivoluzionariocubano Antonio Mella, era mortotra le sue braccia in una strada diMexico City vittima di un agguatopolitico dai contorni rimasti oscuri.Giunta a Mosca, l'affascinantefotografa dai capelli corvini e dagliocchi di carbone, elegante, con lecalze di seta e profumata concostose essenze francesi, scopr cheil suo amico e accompagnatore nelviaggio sul piroscafo Edam dalMessico in Europa, l'agentestalinista Vittorio Vidali, uomo daimille volti, il 2 ottobre si era sposatousando il nome di copertura diJorge Contreras con PaulinaHafkina, una giovanissima russa,che aspettava un figlio da lui.

    A Mosca Tina era alla ricerca diuna nuova vita e di nuovi interessi.Era conosciuta come unartistadella fotografia, ma non eradaccordo se le parole arte eartistico vengono applicate al miolavoro Mi considero unafotografa e niente di pi. Invece difotografare la complessa realt dellaprima nazione del comunismo,Tina inizi a lavorare per il Mopr

    (Soccorso rosso internazionale). Inun documento autografo del 23novembre 1930 dichiar che JorgeContreras (alias Vittorio Vidali) gliaveva consegnato i documenti deiDipartimenti latino-americano,italiano, portoghese e spagnolo inordine e aggiornati. Insiemeall'ambizioso e spietato, Tinascrisse anche diverse lettere e

    risolse alcuni problemi delle sezionicanadesi, statunitensi, irlandesi delSoccorso rosso.

    A Mosca Tina per non riusc afotografare. Perch non fu picapace di ritrovare nelle immaginiquella originale sintesi tra forma eideologia per quale era famosa? Laluce slavata e tetra di Mosca, ledifficolt nel trovare i materiali

    fotografici per la sua Granflex enell'ottenere i permessi per gliscatti non sono motivi sufficienti agiustificare una crisi artistica cosprofonda. Vivo una vitacompletamente nuova, tanto chemi sento diversa scrisse a Edward

    Weston, il grande fotografoamericano suo confidente chelaveva avviata alla fotografia.

    Fino a qualche mese prima Tinaaveva pensato che le immaginipotessero produrre uncambiamento del mondo. Daquando era partita dal Messico con

    Vidali questo convincimento erastato rimpiazzato dall'ideadell'azione diretta, dell'agire comeuna vera rivoluzionaria. LUfficiospeciale della Ogpu (la poliziasegreta sovietica antesignanadellNkvd) il 12 marzo 1931ricevette una richiesta da ElenaStassova, presidente di SoccorsoRosso, dove si chiedeva diautorizzare Tina a prendere visionee occuparsi di documenti segreti.La Quinta sezione specialedellOgpu rispose il 24 aprile 1931,autorizzando la Modotti a svolgerequel lavoro segreto.

    Da tempo le sezioni segrete diSoccorso rosso e del Comintern (lasezione supersegreta denominataOss) agivano allestero in strettacollaborazione e in supporto con iServizi segreti sovietici, lOgpu (chediventer poi Nkvd) e il GrudellArmata Rossa. Anche se Tinaera riuscita a venderel'ingombrante Granflex e asostituirla con una modernissima (eintrovabile in Urss) Leica mod. 1932con esposimetro incorporato;anche se poteva diventare lafotografa ufficiale di qualcheimportante istituzione dello Statosovietico, rifiut ripetutamente leofferte di scattare foto.

    In quei mesi aveva anche chiaritoil rapporto con Vidali. In passatonon si era preoccupata di avereavventure multiple, ma giunta aMosca pensava solo ai suoi doveri e

    alla sua integrit di rivoluzionaria.Per questo scrisse in unaautobiografia per presentarsi alComintern: Il nome di mio marito Vittorio Vidali (Jorge Contrera). di origine italiana. membro delPartito Comunista ed da annirivoluzionario professionista. Lasua autobiografia un documentointeressante. Tralasciando il fattoche Vidali avesse sposato qualchetempo prima una giovane russa, neldocumento compaio significativeomissioni sul passato lavoro di

    attrice nel cinema di Hollywood osulla sua storia d'amore con ilrivoluzionario Antonio Mella, amicodi Andreu Nin, e in odore ditrotskismo. Ma questa inconsuetaautobiografia dattiloscritta offreanche un interessante spaccatopsicologico di Tina. Quando avevonove anni mio padre emigr negliStati Uniti in cerca di lavoro. Perlunghi intervalli di molti mesi nonricevemmo da lui nessuna notizian sped soldi a casa per mancanzadi lavoro. Ci significa che

    Dal Messicoa Hollywood,

    fino a Mosca

    Attrice per il cinema, reporter di fama

    internazionale, scrittrice di pamphlet, agitatrice

    politica e quindi agente segreto nei servizi

    dellUnione Sovietica. Sono molti i misteri

    che avvolgono lultima parte della sua vita

    UNA BIOGRAFIA FUORI SCHEMA

    SONO UNA FOTOGRAFAENIENTE DI PI

    Al centro una sua celebre foto, qui sopra certificato di matrimonio n.2799 del 2.10.1930fra Jorge Contreras (Vittorio Vidali) con Alkina Polina. La risposta segretissima della Ogpu(Polizia segreta sovietica) ad Elena Stassova di Mopr per autorizzare Tina Modottiallaccesso a documenti coperti da segreto. Due foto di Majakowskij attribuite a TinaModotti, scattate nel 26 nel giardino dellAmbasciata sovietica a Mexico City. Prima paginadellautobiografia di presentazione al Comintern scritta da lei stessa. A destra foto conVidali scattata da Angelo Masutti a cui Tina regal la sua Leika e lettera di Edward Weston

    REPORTAGE INMOVIMENTO Trentaquattro migranti. Dodici fotografi.Sessantotto foto. Storie diverse di donne e uomini che raccontano cosaporterebbero con s di Roma. Rhome - Sguardi e memorie migranti la mostraospitata presso Palazzo Braschi a Roma (fino al 30 marzo). Il progetto - che haportato alla presentazione di questa esposizione curata da Claudia Pecoraro dvoce ai nuovi cittadini di Roma Capitale: i migranti provenienti dal mondo intero,che oggi fanno parte del tessuto strutturale della citt. I 34 partecipantiappartengono sia alle 14 comunit straniere pi numerose sia ad altri paesi erappresentano 27 nazionalit: africani, americani, asiatici, europei. Qual un luogodi Roma che non dimenticherai mai e che porterai con te anche se dovessi andarea vivere altrove?. intorno a questa domanda che ruota tutta la rassegna.

    TINA MODOT

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    (3)ALIAS8 MARZO 2014

    dovevamo vivere praticamente dicarit. Allet di 13 anni cominciai alavorare e da quel momento in poimi sono sempre guadagnata davivere lavorando.

    Nell'autobiografia del 1932 Tinasi sentiva ancora una fotografa.Considero la fotografia la miaprofessione perch quella in cuiho lavorato pi tempo e conoscotutte le fasi di questo lavoro. C'per una nota conclusiva che fapensare ad altre aspirazioni:Conosco le seguenti lingue:italiano, spagnolo, inglese, nellequali so scrivere e leggere. Inoltreconosco il tedesco e il francese, manon correttamente e senza saperlescrivere.

    Vittorio Vidali pensava da tempoche Tina fosse la persona ideale peril lavoro segreto. Con il suo visodolce e pulito, la sua eleganzanaturale, la sua bella presenzapoteva superare ogni confine. E perun agente segreto la fotografia erasempre pi un lusso. Questa

    rivoluzionaria italiana, artistastraordinaria con la sua macchinafotografica, and in Urss perfotografare la gente e i monumenti.Ma venne rapita dal ritmoincontenibile del socialismo inpieno fermento e gett lamacchina fotografica nel fiume diMosca, promettendo di consacrarela propria vita al pi umile lavorodel Partito comunista scrisse nel1974 Pablo Neruda, amico dellaModotti. In realt Tina, prima dientrare definitivamente nellanuova vita delle ombre, deglispecchi, dei misteri e dei segretinon gett la macchina fotograficanel fiume di Mosca.

    Il 13 giugno 1932 nella stanzache occupava nello squallido epolveroso Hotel Soyuznaya, dopoaver sistemato obiettivo edesposizione della sua Leica, laporse ad Angelo Masutti unragazzo sedicenne che aiutava

    Vidali a Soccorso Rossodicendogli: Prendila... e fammiuna foto. Il giovane scatt con laLeica una prima foto in controlucee un'altra con Tina semigirataverso la finestra. E poi una terza diTina con Vidali dallariastranamente protettiva. AngeloMasutti fece per restituirle lamacchina fotografica, ma Tina loferm dicendogli: Tienila. Eraormai convinta che Il partitoavesse sempre ragione. E comedisse il regista Sergej Eisenstein,aveva sacrificato l'arte per lapolitica.

    Tina inizi a svolgere missionisegrete in Spagna, Francia,Germania, portando soldi,documenti, ordini, direttive.L'affascinante ed elegante signorabela y hermosa arrivata dalMessico qualche anno prima pienadi forza, era diventata una donnasilenziosa, triste, spesso depressa.

    Allo scoppio della Guerra civilespagnola i fotografi Robert Capa,David Seymour e Gerda Taro laincitarono a tornare a fotografare.Ma Tina prefer il lavoro con le

    autoambulanze e negli ospedali conil nome di battaglia di VeraMartini e successivamente con lopseudonimo di Maria torn allavoro segreto sempre pi triste espenta.

    Non si sa se partecip aicomplotti, alle trappole cheportarono alle uccisioni deglioppositori di Stalin, degli anarchicie dei comunisti antistalinisti di

    Andreu Nin del Poum, delle quali fuaccusato pi volte il marito

    Vittorio Vidali. Al momento dellasconfitta delle forze repubblicane diSpagna era una donna esausta,sofferente, sconfitta. Erainvecchiata precocemente. Tornin Messico e visse ancora qualcheanno sempre pi stanca, semprepi triste, dilaniata dagli incubi delpassato. Mor all'alba del 6 gennaio.Sola, su un taxi nelle vie di Mexicocity, dopo una lite con Vidali. Erastata definitivamente fagocitatadalle persone per le quali avevaabbandonato la sua arte.

    LAMICA FRIDAKAHLO

    Un rapporto intenso, lamore passionale e gli scatti.

    Una mostra alle Scuderie sullartista messicana

    In copertina: foto di TinaModotti scattata daEdward Weston

    GERENZA

    Il manifestodirettoreresponsabile:Norma Rangeri

    a cura diSilvana Silvestri(ultravista)Francesco Adinolfi(ultrasuoni)

    con Roberto Peciola

    redazione:via A. Bargoni, 800153 - RomaInfo:ULTRAVISTAeULTRASUONI

    fax 0668719573tel. 0668719557e [email protected]://www.ilmanifesto.it

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    stampa:LITOSUD Srlvia Carlo Pesenti 130,RomaLITOSUD Srlvia Aldo Moro 4 20060Pessano con Bornago (Mi)

    diffusione e contabilit,rivendite e abbonamenti:REDS Rete Europeadistribuzione e servizi:viale BastioniMichelangelo 5/a00192 Romatel. 0639745482Fax. 0639762130

    IL GRUPPO IRWINLa Galleria Civica di Modena ospita nella Palazzina deiGiardini Dreams and Conflicts, una mostra dedicata al gruppo sloveno IRWIN.Curata da Julia Draganovic' e Claudia Lffelholz di LaRete Art Projects, la rassegnavuole essere la prima tappa di un progetto espositivo che continuer il suo tourfino al 2015. La storia del collettivo artistico sloveno nasce nel 1983 dal sodalizio digiovani artisti provenienti dai movimenti del punk e del graffitismo di Lubiana:Duan Mandic, Miran Mohar, Andrej Savski, Roman Uranjek e Borut Vogelnik chesi uniscono e fondano il gruppo Rrose Irwin Slavy, in onore dello pseudonimofemminile di Marcel Duchamp. La mostra alla Galleria Civica metter il focus sullestrategie di collaborazione del gruppo, sia allinterno dello stesso collettivo chepermette linguaggi molto diversi a ogni singolo membro sia alle collaborazioni

    con altri che includono il progetto pluriennale NSK, ma anche cooperazioni conartisti come Marina Abramovic', Andres Serrano o Joseph Beuys. Nellambito dellamostra, stato aperto anche il Consolato di NSK State in Time, dove sarpossibile richiedere il passaporto che d diritto di aggiungere alla propriacittadinanza quella della nazione utopica, fondata nel 1992. Come in altriuffici-passaporti itineranti aperti in passato tra cui il primo a Mosca nel 92 equello al Moma di New York nel 2012 viene offerta lopportunit di riflettereinsieme sulla possibilit di un nuovo stato. Nel percorso ci saranno anchefotografie, installazioni e video, risultato di oltre trentanni di pratiche collaborativeche IRWIN ha esercitato insieme ad alcuni degli artisti e pensatori pi significatividel nostro tempo, ma anche con i cittadini.

    Frida Kahlo fu amica, amante e rivale della fotografa Tina Modotti. Fu un rapportoimportante il loro e la pittrice, insieme a Diego Rivera (venne incoraggiata ad unarelazione con lui proprio da Modotti), venne pi volte ritratta. Alle Scuderie delQuirinale di Roma, il 20 marzo aprir una mostra sullartista messicana (1907-1954).Anche Genova presenter - in un progetto congiunto e integrato - un percorsoespositivo a lei dedicato. La rassegna romana indagher il suo rapporto conmovimenti come il Modernismo messicano e il Surrealismo internazionale, mentrequella genovese, Frida Kahlo e Diego Rivera, a Palazzo Ducale (dal 20 settembreal 15 febbraio 2015), proseguir il racconto analizzando l'universo privato di Frida.Frida stata unicona indiscussa della cultura messicana novecentesca, una venerataanticipatrice del movimento femminista, ma anche un marchio di culto delmerchandising universale e un seducente soggetto del cinema hollywoodiano. Si offerta alla cultura contemporanea attraverso un inestricabile legame arte-vita tra ipi affascinanti nella storia del XX secolo. Eppure i suoi dipinti, oltre la vicendabiografica segnata dal terribile incidente in cui fu coinvolta allet di 17 anni,

    riflettono anche le trasformazioni sociali e culturali che portarono alla Rivoluzionemessicana e che ad essa seguirono.

    I

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    di MARIA GROSSO

    Quelli diDonne, sud, mafiali ho sentiti come segnali affidatial mare, pietruzze lanciatenellacqua a disegnare traiettoriedi riflessione, movimenti,correnti, turbinii. Cos, date anchele mie radici siciliane, mi sonochiesta che cosa questo lavoroprodurr e cosa voglia davverocomunicare.

    Il sottotitolo del documentariorealizzato da Maria Grazia LoCicero e Pina Mandolfo recitaVideolettera dalla Siciliaevedendolo appare chiaro chi sonole autrici di questa missiva perimmagini e voci: donne sicilianeche, dialogando con le registe,

    cercano lampi di comprensionedi se stesse e del luogo delle loroorigini. Possibile distinguere gliuni dagli altri? Possibileprescindere dalla Sicilia?

    Nec tecum nec sine tecumvivere possum ricordava Sciasciaa proposito dellisola dove eranato e su cui si era interrogatotutta la vita, alludendo a quellalacerante ambivalenza tradesiderio di vicinanza e voglia diallontanamento, a quel dilemmatra il restare e landar via, cheavvolge come un vischio soave epernicioso gli abitanti di quellaterra.

    Ecco: innanzi a questa scissioneatavica, a questa logorantedissintonia, il film prova asperimentare altre vie. E, pur nonvolendo n potendo cancellarla,la priva di centralit, lasciandolatestimone muta a latere,fuoricampo dolente, provandoinvece a dar spazio a un punto divista per cos dire, post. Qui e ora,infatti, nellappena trascorso2013, in cui il film stato girato,lesperienza individuale ecollettiva di queste donne, la loromaturit umana e professionale leha condotte non solo alladecisione piena di restare, ma allaconsapevolezza che possibiletrarre beneficio da questa scelta eagire se stesse e la Sicilia come untuttuno gravido di risorse.Donne,sud, mafiamuove da qui.

    In questa direzione, dalleconversazioni, affiorano due lineedi ricerca tra loro profondamenteintersecate: luna, relativa allascrittura come cruciale strumentodella messa a fuoco e dellarappresentazione di s, laltra,quella della partecipazionepolitica come enorme chance dirottura di costrizioni e stereotipiatavici, di oscure connivenze ecomplicit, come concretapossibilit di rigenerazione deltessuto storico-sociale.

    Sulla prima riflette tra le altre lascrittrice Maria Attanasio: per leinarrazione e luogo sonostrutturalmente compenetraticome impasto di storia ememoria, come eco ineludibiledelle generazioni di donne chelhanno preceduta. Oscuramenteha risonanza il passato delle

    nostre madri, delle nostre nonne.I loro silenzi, le loro parole, quasigeneticamente si traducono inconsapevolezza , dice, mentrela camera si bea della vista dallasua terrazza, Caltagirone dallaltoe il bianco striato delle nuvole chesi specchia in quello della neveche lastrica le strade. Unprecipitato antico delleorigini che,evidenzia

    Attanasio,laccomunaa tantescrittri

    ci siciliane: pensiamo a MariaMessina, a Goliarda Sapienza(citata in apertura del doc), o aSilvana La Spina, Elvira Seminara,Silvana Grasso o ancora aMarilena Monti - tra le presenzedel film - che si sofferma sul

    legame tra donne, mito e Sicilia,nonch sui favolosi racconti chele sono stati tramandatiunitamente alla preziosissimatecnica per pulire il pesce

    A un Sud non solo delle donne,ma nelle donne, fa riferimentoEmma Baeri, femminista estorica, come a una attitudine

    geograficamente trasversaleche implica capacit

    relazionaledi

    accettazione della diversit eprocessi di disvelamento di figurea lungo rimaste storicamente inombra. Per questo, dallintimodella sua casa-monile catanese,istoriata di libri, quadri elocandine cinematografiche,ricorda con gioia ci che lacampanella della ricreazione delfemminismo ha rappresentato econtinua a rappresentare mentre fa breccia nel discorso laforza deflagrante di Franca Viola

    che os mettere indiscussione il secolare

    concetto di onore

    e relativo ridurre le donne a purooggetto di possesso.

    Se il sud non pi solodeprivata fissit geografica dadestino, ma dimensione dinamicastratificata e complessa, allostesso modo possonoriposizionarsi i concetti diperiferia e centro. E cos cheCaltagirone incarna per Attanasioun osservatorio privilegiato percomprendere il mondo e le suetante derive di voci e di suoni. Sefosse andata a Milano doveperaltro si proietta con lanarrazione, immaginandoNordia, la citt del suo ultimoromanzo si sarebbe sentitasommersa. Riaffiora cos per unattimo il dissidio sciasciano di cuisi diceva, mentre fiotti di lava siimpossessano dellimmagine, in

    uno dei link pi intriganti delmontaggio sommergere eessere sommerse. Questo nucleodi energia stato pi volteinterpretato come matriarcato -continua la scrittrice - ma lei lovede anche come espressione diforza immane, come potenzialein ebollizione. Lo stesso che haanimato tante sue conterraneeche hanno avuto il coraggio diforare lordine costituito: comeConcetta La Ferla,protofemminista e comunista, cuiha dedicato un suo scritto, comeGrazia Giurato, coraggiosa exconsigliera comunale a Catania, ocome Marinella Fiume, autrice edex prima cittadina diFiumefreddo, che intesse il filodel doc sia rievocando il climapost-Tangentopoli delle primeelezioni a designazione diretta delsindaco, che portarono 22 donnealla guida di altrettanti comuni,sia rivelando le minacce subite eil suo aver rifiutato la scorta. Dallesue parole riemerge anche lastoria di Rita Spart, donna diRandazzo che conoscepiccolissima la morte del padre edei fratelli, leclissi totaledellelemento familiare maschileper mano della mafia. Fiume laimmagina come Antigonesiciliana che non solo denunciagli assassini dei suoi, ma anche,dopo ventanni, lo Stato,accusandolo di aver mancatonelle indagini. E ancora si scorgeil volto e si ascolta la voce diMichela Buscemi, testimone digiustizia dopo luccisione di duedei suoi fratelli: racconta della suapartecipazione al maxi processodell84, le intimidazioni ricevute eil suo lasciare solo dopoaverspiegato in aula il perch. Oggi faparte di Libera e continua adagire,come lAssociazione

    AntimafiaRita Atria, natanel 94in memoria di quella ragazza chea soli17 anni seppe dire il suoNo,divenendocollaboratrice digiustizia e mettendosi contro lasuastessa madre, una ragazza chetutta la sua speranzaavevafondatoin Paolo Borsellino e chedopola morte di lui,non videmotiviper restare inquestomondo.E ancora Piera Aiello,cognatadi Rita, cheper ribellarsiha dovuto privarsi del suo stessonomee dellasua terra, o CarmelaIaculano(I miei figli devonocapire checosa il bene echecosa il male: io lho imparatoquando ho iniziato a collaborare).Sono lorole guidein una lotta chevede centrale listruzione e ilnutrire le generazioni cheverrannocon il latte della legalit.Andatedai ragazzi che vivononellamafia e dite loroche c unaltro mondo, era questo indesiderio di Rita Atria. Solo ledonne parlanocontrolordine deldestino,ha scritto Maria PiaDanielene Il mio giudice,testoteatralea lei dedicato.

    E il documentario si apre allemanifestazioni delle madri (quelleche gi lo sono e quelle chevorrebbero diventarlo partorendofigli sani), contro il Muos e controlannientamento del loro

    Donne sudmafiascrignoprezioso

    LEAUTRICI

    Le autrici diDonne sud mafia hanno firmato insieme diversicortometraggi e lungometraggi, tra i quali Giusto la vita(2005),Sara in rete(2006),Carpe diemeSilenzi e bugie(2007) vincitore delSottodiciotto film festival di Torino e della Targa CIAS (CentroItaliano Audiovisivi),Correva lanno(2008). Pina Mandolfo ancheautrice del soggetto e cosceneggiatrice diViola di Maredi DonatellaMaiorca, presentato al Festival del Cinema di Roma (2009) e

    vincitore nello stesso anno del NICE Festival di New York, SanFrancisco e Mosca e del Premio Capri. (m.g.)

    (4) ALIAS8 MARZO 2014

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    (5)ALIAS8 MARZO 2014

    INTERVISTA

    La psichiatraMaria RosariaBianchi

    su manicomicriminalie farmaci

    INTERVISTAGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI IN ITALIA

    Follia, una discesaverso linfernomai raccontata prima

    di NATASHA CECI

    Il documentarioLo Statodella folliadi Francesco Cordio,selezionato per la cinquina deiDavid di Donatello, un viaggionecessario e sofferto nella realtdegli Opg, gli Ospedali PsichiatriciGiudiziari, nate in seguito aisopralluoghi realizzati in questestesse strutture dal regista perconto della Commissione diinchiesta sullefficacia elefficienza del Servizio SanitarioNazionale presieduta da IgnazioMarino nel 2010. La stessacommissione present unemendamento che prevedeva lachiusura di queste strutture entroil Marzo 2013, sostituendoli construtture sanitarie. Ma il percorso lungo e tortuoso: in seguitolattuazione del decreto leggeviene prorogata allAprile 2014. LaConferenza delle Regioni,tuttavia, ha chiesto unulteriorerinvio al 2017, poich nonsarebbero ancora pronte le Rems(Residenze per l Esecuzione delleMisure di Sicurezza), quelli chevengono chiamati mini Opg,residenze su base regionale, in cuieseguire le misure di sicurezzadetentive. Attualmente le normeche consentono la reclusionenegli istituti, sei sul territorionazionale per un totale di circa1500 persone e non coinvoltinella riforma della psichiatriaavviata con la Legge Basaglia,risalgono al Codice Penaleemanato nel 1930 dal regimefascista.

    Due sono i requisiti perch ilgiudice disponga una misura disicurezza detentiva in sostituzioneo in aggiunta alla pena: lacommissionedi un reato e lapericolosit sociale. Chi vienereputato socialmente pericoloso,cio si ritiene probabile checommetta nuovamente reati, sottoposto ad una misura disicurezza calibrata in base algrado di pericolosit. Le duratedelle misure di sicurezza sono didue, cinque o dieci anni.Prorogabili teoricamenteallinfinito. su questo assuntoche Cordio muove i suoi passi nelgirone infernale dei corridoi degliOpg, presenti ad Aversa,Barcellona Pozzo di Gotto,Montelupo Fiorentino, Napoli,Reggio Emilia, Castiglione delleStiviere, documentando il degradoumano e materiale, lincuriasanitaria, la sovra medicazionecon psicofarmaci e le storie di chivive da anni l dentroletteralmente e paradossalmentedimenticato. Una delle eccezioni il caso dellOpg di Castiglionedelle Stiviere (Mantova) lunico incui sono presenti anche donne egestito da personale sanitario.

    Nel percorso dantesco delregista e dellospettatore il ruolometaforico di guida affidatoallattore Luigi Rigoni cheracconta la sua vita ad Aversacome detenuto.

    Cordio lei ha scelto un attoreche ha realmente vissuto in unOpg come filo rosso del suoracconto, come vi entrato incontatto e perch lo ha scelto?Ho conosciuto Luigi Rigoniattraverso sua moglie che ungiorno mi contatt perraccontarmi la sua storia. Miconvinsi subito che solo Luigipoteva essere il giusto narratore diquellinferno. E ho deciso di fargliraccontare la sua storia in unosplendido teatro della finedellOttocento, quello di Todi. Perlui credo sia stato importante farloin quel luogo, non aveva mairaccontato a nessuno per filo eper segno quello che aveva vissutoe dopo quella narrazione, non lhapi raccontato a nessuno. Unesperienza direi catartica.

    Che storie avrebbe volutoapprofondire avendone avuto iltempo e le possibilit pratiche?Sono tante le storie che avreivoluto approfondire e raccontare.In particolare di una ho proprio ilrammarico di non averlo fatto.

    Quella di un ragazzo che hoincrociato per pochi minutinellOpg di Reggio Emilia e checon grande lucidit mi disseluomo un animale che puprovare ad abituarsi, qua vienemesso a dura prova. Lui la provanon lha superata e pochesettimane dopo si tolto la vita, apochi giorni dallinvio incomunit. Il film dedicatoidealmente a lui e a tutti quelliche non ce lhanno fatta.

    Qual secondo lei un destinopossibile e sensato, senzaretorica, per queste strutture equeste persone, considerandoche molto probabilmente ci saruna ulteriore proroga allachiusura degli OPG?La proroga stata richiesta dallaConferenza Stato-Regioni e quindisar sicuramente accordata, masarebbe giusto che parte deimilioni di euro previsti per lenuove strutture vengano intantoinvestiti in percorsi alternativi neiservizi territoriali e nel capitaleumano. Si eviterebbero quanto

    meno nuovi invii in Opg. fondamentale poi che chi non pi pericoloso venga dimesso epossa fare ritorno nel territoriodorigine. Per il futuro giusto chele strutture dei sei attuali Ospedalivengano convertite ad altredestinazioni (come si fece con imanicomi).

    Perch lo Stato cosimpotente volutamente o meno ecosa manca alla societ civilenel suo rapporto con questarealt spesso sconosciuta oritenuta inevitabile?La risposta non facile, lo Stato,con il lavoro della Commissioned'inchiesta, ha dimostrato di avereancora una coscienza, mapurtroppo non tutti i mezzi peragire. Cos nonostante le miglioriintenzioni tutto va avanti congrande lentezza. Alla societ civileinvece credo manchi laconoscenza dell'argomento. unaquestione che riguarda tutti,ignorarla potrebbe significare ungiorno sbatterci la facciaall'improvviso. Tuttavia, sono unfilmaker, non ho risposte nsoluzioni. Faccio politica con leimmagini, mi sono imbattuto inquesta storia e non potevo nonraccontarla. Mi sono limitato araccontare, a mio modo, e adenunciare. Ma sta ad altririsolvere l'orrore di Stato.

    territorio a causa dellarroganzacriminale degli interessi Usa.Quale modo migliore percombattere quel senso di mortesempre presente nellanima deisiciliani, per infrangere quellecatene spesse e arrugginite, su cuila camera si sofferma a lungo,indugiando in prossimit delmare? Quindi le donne delComitato antimafia 22 luglio -non pi isole nellisola - che lascorsa estate innanzi al Tribunaledi Palermo hanno espresso tuttoil loro esserci a fianco del pmNino Di Matteo e della suaosteggiata battaglia per la verit eper una Sicilia altra

    Donne, sud, mafia, dunque. Untitolo un po elenco, un poscaletta mediatica, che adombraun lavoro che uno scrigno diipertesti con cui confrontarsi eda dilatare ad libitum . E ledestinatarie, i destinatari di questalettera? Sono le stesse mittenti,sono le altre donne dei Sud, deiNord del pianeta, il mondo?

    Comunque sia. Dirsi pu essereun modo per restare, per nonpascersi nel lamento cheatrofizza, per aggirare le milledisfunzioni, i terribili difetti deisiciliani, per trasformare quelfamoso orgoglio, quellegotismodi rimando che sempre Sciasciariconduceva alle violenze subite ea una conseguente debolezza Sicilia chiangi, canta RosaBalistreri nel doc - in coscienzadella propria specificit di donnesiciliane. Creatrici di s e delfuturo. Allora quel trenino delfinale, che viaggia sulle notepotenti di Giuni Russo, potrcontinuare ancora i suoi giriinterni, forse cercando, nei suoitempi biblici e surreali, chiaviinteriori imprevedibili. E insiemepuntando altrove, verso il mare.

    [email protected]

    Il documentario di Francesco Cordio selezionato

    ai David di Donatello. Interpretato dallattore

    Luigi Rigoni che narra nel teatro ottocentesco

    di Todi la sua vita ad Aversa come detenuto

    di N.C.

    Maria Rosaria Bianchi una psichiatra che ha lavoratonellOpg di Aversa ed autricedel libroUn consapevole impos-sibile amore(Nulla Die Edizio-ni, 2014) in cui raccoglie con lasemplicit e leleganza di undiario, non solo professionale,la sua esperienza dentro quelloche lei stessa definisce come unproblema che investe noi tutti:quello dellintreccio tra Dirittoe Psichiatria.

    possibilesuperarelidea stes-sa di internamento?Ho il timore che se si continua apensaresoload avere nuovi edifi-ci per chiudere i vecchi, il proble-ma non si risolver mai. Ci si tra-sferir negli edifici nuovi con ilpensierovecchioe subito divente-ranno vecchi pure i palazzi nuo-vi. Deve cambiare il pensiero sul-la malattia mentale che non in-curabile e non propria di tuttigli esseri umani. Purtroppoil pen-siero della malattia mentale co-me incurabile, innata, ha creato imanicomi criminali e se rimarrin auge non li far chiudere mai.Il problema dunque nella cultu-ra. Si inizi a parlare di prevenzio-ne e cura in psichiatria e le cosepotrebberodavverocambiare.So-lo dopo questo chiarimento fon-damentale possiamo parlare diedifici e pure qui naturalmentenon si capisce perch i pazientipsichiatrici non debbano avere adisposizionecontesti dignitosi, inosservanza delle regole della leg-ge 626 sulla sicurezza.

    Inoltre quando parliamo del-la libert della persona, di cosa,di chi stiamo parlando? Non sipu essere liberi di ammazzare,violentare, stuprare. Come psi-chiatra ho sempre avvertito sullostesso piano limportanza dellacura del paziente e della tuteladella societ. E bisogna stare at-tentia questi argomenti, altrimen-ti vuol dire che il malato non vie-ne riconosciuto come tale e va afinire in carcereperchdeve scon-tare una pena. Ma questa la so-luzione?

    Quantopoi ad altre tipologiedipazienti degli Opg, si tratta spes-so di persone che per et o altronon hanno pi legami affettivisul territorio e non sono in gradodi badarea se stessi. Abbandonar-li sarebbe grave e incivile. Cosnon si libera nessuno.

    Una delle critiche che si rivol-gono a questeistitutisonola for-te somministrazione di farma-ci, a volte non necessaria e an-che la carenza di personalesani-tario competente, cosa ne pensada medico?Perme la psichiatria imprescin-dibile dalla psicoterapia che nerappresenta il suo nucleo fonda-mentale. Dunque lavoro comepsichiatra-psicoterapeuta e purealla Staccata di Aversa facevo igruppi di psicoterapia. Per i far-macinonsonoil demonio. illo-ro uso sconsiderato e inadeguatoche non condivido. Non possi-bile usare il farmaco per togliersidi torno il paziente. Bisognereb-be investire molto sulla forma-zione di personale altamentequalificato che sappia risponde-re alle complesse realt dei pa-zienti psichiatrici gravi. Pensopoiche si debba agire sulla cultu-ra, per creare le condizioni di fa-re prevenzione e cura della ma-lattia mentale. Far cadere il pen-siero che non c nulla da fare oche si debba fareda soli. Non cvergogna nellandarsi a curare.La vera soluzione per il supera-mento degli Opg questa.

    in pagina: Demetra dello scultoreGirolamo Ciulla

    Affiorano due

    linee di ricerca:

    la scrittura come

    cruciale strumento

    della messa

    a fuoco e la

    rappresentazione

    di s. Laltra,

    quella della

    partecipazione

    politica

    LA SCENA DELLE DONNE 2014La nona edizione di La scena delle donne a cura dellaCompagnia dio Arti & Mestieri e dellassociazione InScena di Pordenone si tiene fino al 28 marzo, un festival in FriuliVenezia Giulia, curato dalla direttrice artistica Bruna Braidotti, dedicato alla creativit femminile in teatro e non soloper creare un nuovo immaginario collettivo che comprenda anche la visione delle donne. Si tratat di propostedrammaturgiche che percorre tutto il territorio in compagnia di Laura De Marchi, Grazia Scuccimarra, Irene Serinicon la riflessione su Moana Pozzi, Bruna Braidotti. Ci saranno anche la mostra Femminile reale a Pordenone curadi Marisa Ulcigrai e la musica di compositrici con il concerto Die frauen der Musik a cura di Luisa Sello. l8 marzocena conviviale al Cervo di via delle Grazie con letture e intrattenimenti da parte delle attrici della Compagniaper raccontarsi e raccontare a tavola il mondo femminile. Al teatro Vendramini a Pordenone luned 10 marzo Come diventare italiani in 40 minuti, produzione Spaesati regia di Sabrina Morena, autrice del testo lindiana LaliaWaida, interprete largentina Marcela Serli.

    Il documentario sar in proiezione aRoma dal 23 al 26 Marzo presso ilNuovo Cinema Aquila e il 29 pressoil Teatro delle Scuderie VillinoCorsini, a Perugia il 15, 16 e il 20 alCinematografo SantAngelo, aCaserta il 21 al Cinema Duel, aPalermo il 28 al Cinematocasa e il31 al Beltrade di Milano.

  • 5/28/2018 Alias supplemento del Manifesto (8 marzo 2014)

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    (6) ALIAS8 MARZO 2014

    di FABIO FRANCIONE

    Non si guida n si guidati,una volta saliti, sulla giostra teatraledi Ricci/Forte. Ci si pu soloscapicollare sul suo meraviglioso ecoloratissimocalcio in culo allaricerca di quei vuoti quotidiani e diquellemancanze esistenziali, chesembrano sospendere e mettere traparentesi la vita. Ad ogni modo, epu sembrare un paradosso, manon lo , nelle produzioni diRicci/Fortealeggia una leggerezzamozartiana pur rappresa dalladensit di materiali sonori,scenografici,fisici ches'accumulano nella loro apparente,disordinata, organizzazionedrammaturgica. Quando,alcontrario, tutte le loro pice hannoun meccanismo di funzionamentoin evoluzione e di estremaprecisione,recintate in una terra dinessuno, astorica e atemporale.Senza scomodare facili sociologiedel non-luogo, la loro geografia dettatadai materiali sbozzatidall'eserciziodi improvvisazione,primaorigine degli spettacoli. Lapresa diretta, in prova e poi inscena,di Troia's Discount, otto annidopo il folgorante debutto, lasostanziale verifica di come, in unritornoalla primogenitura del loropercorso intellettuale, i blocchicreativi delle loro messein scena

    vivano in dimensioni gi spostatenel futurodei prossimi progetti:una produzione cinematografica,una video-performance conMasbedo,e immediatamente dopol'estate Darlingal RomaeuropaFestival montato sui temidell'Oresteadi Eschilo.

    Infatti, e non a caso, le riscrittureclassiche in bilico tra latinit,rinascimentoe teatro elisabettiano(Ovidiocon MetamorpHotel,Marlowecon WunderkammerSoap, Virgilio conTroia's Discount,

    Ariosto con100% furioso, Aristofanecon Ploutos, William Shakespeare

    con Troilo vs Cressida) e i baluginiicontemporanei(Dennis Coopercon Macadamia Nut Brittle, HaroldPintercon Pinter's Anatomy,Palahniuk di Imitationofdeath, ladenuncia civile diStill Life)sembrano convivere nelladiscontinuit spaziale della lorostruttura. Ci accade, a maggiorragione, nell'ouverture del lorolavoro, Troia's Discount, chespandenella sua scomposizione cubista imiasmi della nostra confusacontemporaneit, in particolarmodo quella sovraccaricata daimediae dagli organi diinformazioni,codici a chiave dellacifrastilistica e concettuale diRicci/Forte.Insomma, sprazzicontigui alla realt spaccano il mito,di per s gi crudele -qui l'incendiodella citt teucrina, la fuga di Enea,che nella foga, con inbraccio padree figlio, dimentica la moglie Creusa(matrice - ombra di Lavinia eDidone, le altre due donneabbandonate dall'eroe), e lameglio giovent di Eurialo e Nisoprofuga e destinata ad esseresopraffatta dai rifiuti di un centrocommerciale- in un tragitto liquidotortuoso e scosceso, dalle curveimprevedibili che mischianoframmenti pop, agli ismiottonovecenteschi bruciati in derivelocali che attendono solo di esseregestite (i sorpassatissimi anni zerohanno insegnato che l'universale anchenei dialetti, non solo verbali).L'alto e il basso si fondono nellafisicit pansessualedei corpi degliattori. La loro performance spesso li

    mette bocconi sulla scena finoall'epilogo tellurico finale in cui ilfrastuono del presente, cherichiama spesso l'incomunicabilittelevisiva e il suo dialogo muto,esplodenel buio pi pesto. Unpiccolobistrot, affacciato suPiazzetta Cuccia,picchiettato dallapioggia del sabato che precede laripresa di Troia's DiscountalPiccoloTeatro Studio Melato, lascena,tra unapausae l'altradelleprove,della conversazione conStefanoRicci.

    Gianni Forte, invece, a Parigi,da dove governa i loro progetti ingiro per l'Europa e il mondo.Dunque, per l'appunto quelladi Ricci/Forte una drammaturgiaenigmistica, sottile come lafredda lama che s'insinua al

    termine dell'esistenza (letterariamente, dunque teatralmente, difinzione, raccontabile quindi ancor pi irraccontabile) a sferzare ciche resta degli individui?

    Non c' nulla di determinato nella direzione che scegliamo di dare altesto.Quando decidiamo di fare un testo partiamo dall'improvvisazione,dagli attori, e nella loro visionariet cerchiamo di imbastire lo spettacolo.

    Niente predeterminato. Ci valeper tutti gli spettacoli successivi aTroia's Discount. Il nostro primolavoro aveva gi un testoscritto eordinato. Eravamo preparati aldebutto.

    Ecco: unagiustezza, n didistanza n di senso, che per sicongegna a orologeria in un plotche disgrega il suo raffinato pianoletterario in un saliscendi

    labirintico, pur girando la chiavenelle biografie degli attori, alcunidei quali come AnnaGualdo eGiuseppe Sartori da tempo militanonella vostra crew: S, lavoromolto sulla loro biografia. Ci sicontamina a vicenda. Si costruiscetuttodopo una settimanadi prove.Cideve esseree sideve conquistarefiducia e generosit. Da parte di tutti.Lafiduciapoi deve esseretotale perquesto mi circondo di persone concuisi pu instaurare uncortocircuitodi fiducia totale. Nondesidero averea chefareconburattinispaesati,questo non perme interessante.M'interessa, invece,averepersonea cuipoter dire'raccontami di te'.

    E nell'approcciarvi all'attoresiriscontraun'appropriazionefisica siadeglispazisiadel testo:Lanostra la lentacostruzionedi un percorsoin cui si sviluppano, attraverso

    l'improvvisazione,quei materialiemotiviche andranno a suggerire iltesto e la scrittura drammaturgica.Insiemea Gianni allestiamo questopercorsospessoindirizzato anchedalleperformancedegli attori chepoidiventanoi personaggi deglispettacoli. Lavoriamo in prova. Nonabbiamo nessun testo scritto.Sulleimprovvisazionilanciate durante lagiornatasi intravedono quellearchitetturetestuali chedaranno vitaaltestoe alla suamessain scena.

    Tali materiali paionosquadernare la scena perricomporla tra ripetitivi ritiquotidiani e pulsioni spessoclandestine dell'animo umano:Lavoriamo sulle differenze.Ad unlivello pi profondo cerchiamo diparlaredi politica, di lavoro, dierotismo, di idealidi civilt, digiustizia, di etica. Cerchiamo diesplorare il valore della differenzanelle possibilit umane delperformer. un tirare la funeerestare in equilibrio.Ognispettacolo un fatto fisico edemotivo. Nella compagnia si creanodiverse dinamiche. Ci si trova adover gestireanche cinquespettacoli contemporaneamente etuttoci pu anche fiaccarti.

    Tornandoal metodo di lavoro eall'averassistito ad una delle provesi intravvede una tua dolcezzanelporgere le indicazioni di scena agliattori: Ho un rapporto intenso congli attori, psicologico ed emotivo, diestrema attenzione all'aspetto siaemotivo sia del gesto, del corpo.

    Anchese quando la creazione nuova,e Troia's Discountnon lo,so essere anche violento. Ma,comunque, ci sono molti modidiversi per gridare.

    Questo lavorare sulla differenzavi fa sterzare verso la denunciaconsumisticadi un mondo ormaialla merc degli oggetti, gi fattodetonare da Michelangelo

    Antonioni, soltanto che i resti ebrandelli di quella lontanaesplosione sembrano aver superatola barrieradel tempo,sopravvivendo a se stessi: un'immagine potente. Quindi, nonpossiamo nondomandarci ilperch non siagisca su una vitaalternativa a quella che ci si pone difronte? Esappiamo di cosa stiamoparlando. Chiunque l'ha provatanell'assuefazione quotidiana allaripetizione dei comportamenti. Larisposta che diamo in ognimomento degli spettacoli deveessere capitadal pubblico.

    Vi siete trasferiti a Parigi, com'oggi vivere l?

    Ad un certo punto abbiamodeciso di trasferirci a Parigi. Da l molto facile spostarsi eraggiungere le citt che ospitano inostri spettacoli. Poi, noi siamomolto curiosi. la curiosit che cispinge continuamente arinnovarci. E Parigi accende in noiquelle scintille che ci stimolano avivere. Roma da questo punto divista come morta.

    INTERVISTA

    STEFANO RICCI, CO-AUTORE DI TROIAS DISCOUNT

    Sulla giostra a rottadi collo. La leggerezzaclassica diRicci/Forte

    Scena dallo spettacoloTroyas Discount

    TEATRO In scena al Piccolo Teatro

    Studio Melato di Milano.

    Nei nostri spettacoli non c

    nulla di predeterminato

    locandina dello spettacolo Troyasdiscount

  • 5/28/2018 Alias supplemento del Manifesto (8 marzo 2014)

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    (7)ALIAS8 MARZO 2014

    di ALESSANDRO CAPPABIANCA

    Concentrarsi sul passato percapire il presente e cambiarlo sembra questo lovvio presuppostodi una messa in scena teatralecome leOperette moralileopardiane o dun film comeNoicredevamo,quale emerge dalvolumeMario Martone. La scena elo schermo, a cura di Roberto DeGaetano e Bruno Roberti (editoreDonzelli Roma, 2013)*. Sembraabbastanza, eppure non tutto qui.De Gaetano coglie nel segno, mipare, tra gli Autoscatti martoniani ei quattordici interventi critici(Sguardi e Letture), quandosottolinea, a proposito diNoicredevamo: il punto non che tutto finito, il problema che tutto dacominciare. Si tratta cio di riaprireil tempo, in unaccezione che credovada assunta nel suo senso piradicale. Che significa riaprire iltempo? Se linterrogazione sulpassato mi porta a modificare ilconcetto di presente (e a progettaredi conseguenza un futuro diverso),ci vuol dire anche che alla lucedifferente proiettata sul presentecorrisponder un passato vistosotto unangolazione diversa: ilpresente, cambiando, cambia ilpassato, nel senso che mette in lucele possibilit inespresse che pure, inmaniera virtuale, conteneva. Alloradiventa davvero fondamentale ladirettriceLeopardi-Gramsci-Pasolini,individuata da De Gaetano cometriade a partire dalla quale possibile rielaborare i concettifilosofici, artistici e politici,indispensabili al proseguimento eal disperato/sperato compimento,

    duna genealogia italiana. Senzadimenticare Goffredo Parise, delquale non a caso Martone haportato sullo schermoLodore delsangue. Mario Martone ha avuto eha il coraggio di compiere questatraversata, rivolgendo al passatouno sguardo che lo resuscita e lovivifica. AllAngelo di Klee sipresenta forse una seconda chance,le sue ali potrebbero tornare abattere. Benjamin forse non morto (invano) a Portbou, coscome i garibaldini non sono caduti(invano) sullAspromonte,inseguendo il sogno repubblicano.E non a caso il teatro di Martone sempre teatro in metamorfosi (RinoMele), aperto a suggestionipercettive inedite teatro in (falso)movimento, che gi implica ilcinema e il cinema ingloba ilteatro, perfino il melodramma: neingloba i frammenti, li rielabora inqualcosa che si avvicina al concetto

    di opera darte totale (MassimoFusillo). Ma perch falsomovimento? Era questo il nome delgruppo teatrale fondato daMartone, che a un certo punto,diventando Teatri Riuniti, eraarrivato a comprendere attori comeCarlo Cecchi e Toni Servillo, attricicome Anna Bonaiuto e Iaia Forte(per nominarne solo alcuni). Maperch falso? insisto. Perchriallacciarsi al titolo del film di

    Wenders? Forse perch, comescopre Wilhelm Meister, partire inviaggio per esplorare la propriaanima si rivela alla lunga impresaillusoria, e limpressione dimovimento si risolve in stasi. Omeglio: il movimento, come nelcinema, si basa sulla stasi, lopercepiamo solo se nonpercepiamo gli intervalli tra unfotogramma e laltro. Abbaglio dellosguardo.Noi credevamo, peresempio, non un film incostume semmai un film difantasmi, di vite sacrificate sulleceneri di troppe illusioni tradite.Cos, credo che neppureIl giovane

    favoloso, il film in lavorazione suLeopardi, sar un film incostume. Il passato parla di noi, epu dirci cose molto importanti,cominciando, tra laltro, a mettere ipuntini sulle i di questo noi, la cuigenericit troppo facilmente sipresta alla retorica del consumocelebrativo. Noi senza dubbio unadolce parola, e Martone hasempre ricercato la comunit, illavoro di gruppo. Tuttavia ha scrittouna volta (sul n.18 della rivistaFataMorgana): Ho sempre cercato dievitare che la comunit si fissasse,si bloccasse. Il gruppo una granderisorsa, ma pu anche rischiare di

    diventare una grande prigione. Inquesto simile alla famiglia, ovveroun qualcosa che ti d origini, radici,rapporti profondi, ma da cui poi, aun certo punto, bisogna smarcarsiper crescere. Non a caso il suosguardo in viaggio parte daNapoli (citt-avatar, la definisceBruno Roberti) per affrontare leradici oscure della questioneitaliana. Napoli, allora, pu anchesomigliare ad Alphaville, pu essereugualmente (e diversamente)criptica e misteriosa. la cittnotturna di Viviani, della Morante,dellaMorte di un matematiconapoletano.La Napoli di Ranieri,lamico di Leopardi. la Napoli nonnominata dellaSerata a Colono, loscenario tramite il quale, attraversoElsa Morante, Martone in fondo siriallaccia a Pasolini. Edipo accecatomuore vaneggiando, tra ilmormorio degli altri pazzi ricoveratialla Neurodeliri, ma il grido di suafiglia Antigone, lAntigoneignorante, innocente e un poritardata della Morante, il gridoeterno e inestinguibile della piet edella rabbia ossia, del fondamentooriginario dogni rivolta.

    *Mario Martone, la scena e loschermo a cura di Roberto DeGaetano e Bruno Roberti (Donzelli,euro 19) sar presentato mercoled12 marzo alla Feltrinelli, Galleria

    Alberto Sordi (piaza Colonna 31/35)Mercoled 12 Marzo - ore 18,00.

    Antonio Gnoli ne discute con MarioMartone e i curatori

    di SILVANA SILVESTRI

    Un elfo, un folletto, unamagia: questa Lorenza Mazzetti,ancora oggi come ai tempi delFree Cinema inglese. Se ci siaccosta alla sua storia se ne restafrastornati, come se si potesseroascoltare le mille e una notte.Eppure su di lei a un certo puntocal il silenzio e loscurit di unprocesso creativo, lei stessa siimmerse in questa oscurit darielaborare a lungo per riemergerepoi nuovamente emergere conforza in questi ultimi anni. Nonche sia stata mai ferma, lodimostra in Puppet Theatre che hacontinuato a dirigere. Sellerio haappena pubblicato il suo romanzoDiario londineseche sarpresentato gioved 13 marzo allaCasa del cinema di Roma (ore18.30). Dedicammo un numerospeciale diAliasa LorenzaMazzetti lo scorso anno, per farneconoscere il posto centrale che lespetta nella storia del cinema enelle pagine di questo libroritroviamo amplificate e resefantasmagoriche i racconti che cifaceva, a volte saltando iparticolari pi dolorosi, comeabituata a strappare solo il succodella vita. Ci raccontava consprazzi vividi dei tempi dellaswinging London e noi ciconcentravamo pi sulle storie dicinema, per focalizzare il suo ruolocentrale nella nascita del Freecinema che infatti fond con unvero e proprio manifesto insieme aLindsay Anderson e Karel Reisz (acui si aggiunse poi TonyRichardson). Quando arriv aLondra appena diciottenne avevagi vissuto esperienze devastanti,trucidata la zia adottiva e le duecuginette dai nazisti, suicida perdolore lo zio Robert Einstein,cugino del celebre Albert chetalvolta andava a trovarli nella villain Toscana. Poi improvvisamentepriva di quel sostegno economicoa cui era abituata e che il tutoreaveva perso in una speculazionesbagliata e a lungo separata dallagemella Baby, sostegno

    spirituale della sua vita.Nel libro i suoi racconti

    esplodono di mille particolarisconvolgenti, il dolore che non siplaca e riemerge nel sonno, lasolitudine. Ma quasi inscindibileanche lindomabile forza adispetto di tutto emerge da questepagine e fa restare senza fiato percome Lorenza Mazzetti riusc areinventare la sua vita a partire dalsuo talento nel disegno (e nel libroci sono alcune sue tavole, ritrattidei suoi storici collaboratori oltre

    che le fantastiche fotografie diquegli anni), dalle frequentazionidi alta cultura che avevaaccumulato nei suoi primi anni divita, dallansia di vivere a dispettodella incomprensibile tragedia cheaveva colpito la sua famiglia. infatti una sensazione di energia eallegria e speranza creativa che tiprende leggendo queste pagine. Eanche di orgoglio, poich leirappresenta una delle grandiregiste emblematiche in unperiodo in cui le donne restavanonelel retrovie del cinema.

    La sensazione oscura di smog enebbia, di musica jazz, riempie diatmosfere e personaggi il suoesordio K dedicato alleMetamorfosidi Kafka, realizzatograzie a unassoluta libert dipensiero e azione, proprio come cihanno insegnato i pi celebri ladridi cinema, semplicementeprendendo la cinepresa, portandotutto a far sviluppare a cura del Bfipresso cui si era imposta comestudentessa, montando il filmnella sua stanza. Free cinema,libro, personale, libero dal chiusodegli studi e dalla prigione delleconvenzioni, utilizzando frazionianomale di immagini e sonoro,una tendenza inarrestabile chesar anche quella adotatta dallagiovane generazione dellenouvelle vagues europee deglianni sessanta. InToghetherfaplanare nella zona portuale duesordomuti perseguitati da unordadi ragazzini schiamazzanti cheloro non possono sentire, il sottoproletariato messo in scena comemai prima, ma soprattutto lamessa in scena della sensazione diestraneit totale e solitudine.

    Per conoscere almeno alcunifilm chiave del Free Cinema allaCasa del Cinema dopo lapresentazione dle libro di LorenzaMazzetti con Irene Bignardi,Giacomo Martini coordinati daAntonio Gnoli ci sar la proiezionediK (del 53) e Togheter(del 56),venerd 14Sabato sera domenicamattinadi Karel Reisz (60),Sapore di mieledi TonyRichardson (61) interpretato daRita Tushingham che divenne conJulie Christie il volto di tutta lacorrente. Domenica 16If...(68) diLindsay Anderson, Palma doro aCannes 69, manifesto di unagenerazione di studenti non soloinglesi.

    MarioMartone,sguardi in viaggio

    LE PAGINE

    Ho sempre

    cercato di evitare

    che la comunit si

    fissasse. Il gruppo

    una grande

    risorsa, ma pu

    anche rischiare

    di diventare una

    grande prigione

    BIOGRAFIA

    Nel Diariolondinesedi LorenzaMazzetti

    esplode il FreeCinema

    Nella foto: Mario Martone

    Qui accanto: Lorenza Mazzetti, in bassoLorenza Mazzetti, Daniele Paris, JohnFletcher, Lindsay Anderson durantela lavorazione di Together (StirlingUniversityAnderson Collection)

  • 5/28/2018 Alias supplemento del Manifesto (8 marzo 2014)

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    (8) ALIAS8 MARZO 2014

    Lo specchio scuroe la stella polare

    CAMERA OSCURACOME LA LUCE CATTURA I PAESAGGI E I VOLTI

    di RAFFAELE K. SALINARI

    Nella chiesa di S. Luigi deiFrancesi, a Roma, c una tombache reca questo epitaffio:Rappresent in modomeraviglioso i raggi del soleallalba e al tramonto. quelloper Claude Gelle, detto Lorrain(Chamagne 1600 - Roma 1682),pittore francese di nascita maitaliano di adozione che, conNicolas Poussin, considerato ilmaestro del genere pittoresco. Isuoi dipinti e la sua tecnicadivennero esemplificativi di quellapeculiare tipologia di immaginipittoriche cos definita daEdmund Burk nel suoAPhilosophical Enquiry into theOrigin of Our Ideas of the Sublimeand Beautiful(1756) dove isoggetti, spesso ruderi e rovine,scene mitologiche grecizzanti, oepisodi edificanti della primacristianit, sono inseriti allinternodi paesaggi in cui la natura si come reimpossessata dello spazioche un tempo fu umano o divinotrasmettendo cos, secondo Burk,un senso di bellezza ideale eimmaginaria che non percepitadal senso organico della vista, madallintelletto e dalla fantasia. Iresti di antiche architetture - latorre diroccata, larco gotico, levestigia dei castelli, i vecchi portifluviali in disarmo - evocanoallora qualcosa di invisibile, quasitrascendentale, che spesso siidentifica con una luminositlontana, incerta, allusiva: unauramistica.

    DispositivodaGranTourQuesta capacit di rappresentaremeravigliosamente i raggi del soleallalba e al tramonto, come poireciter il suo epitaffio, era inrealt sostenuta da uno strumentoottico che possiamo considerarecome un dispositivo di realtvirtuale: lo specchio nero. Sitrattava di uno specchio scuro econvesso detto proprio specchioClaude, che veniva usato perguardare limmagine riflessa di unpaesaggio trasmutandola cos nelpittoresco. Nella suaGuide totheLakes(1778), Thomas West nespiega il funzionamento: Lapersona che lo utilizza devesempre voltare le spalle a ci chevuole osservare, tenendo lospecchio leggermente alla suasinistra o destra, con il voltoschermato dal sole. Questodispositivo era molto utilizzato neitour della Gran Bretagna: in areecome la valle del fiume Wye, chesegna il confine tra Galles edInghilterra, ci sono ancora oggidelle stazioni di visualizzazionecio luoghi dai quali osservare ilpanorama attraverso specchi neriappositamente collocati incorrispondenza dei luoghi pipittoreschi. Uno di questi, adesempio, si trova nel giardinodellHotel Tintern Abbey e riflettele rovine dellabbazia di Tinternnel Monmouthshire (Galles).

    Allistallazione la Bbc ha dedicatouna pagina web che ne trasmettele immagini in tempo reale.

    Come funziona uno specchionero? La prospettiva, distorta dalla

    superficie convessa, se da unaparte altera la saturazione delcolore comprimendo i valoritonali con una perdita didettaglio, in particolare nelleombre, dallaltra consente uneffetto di unificazionecomplessiva della forma e dellalinea.

    Lo specchio Claude era quindiutile a gestire la dimensione di ungrande scenario naturale(panorama), rendendolo pifacilmente riproducibile edisegnabile, ma anche a coglierequelle sfumature di luminositche Lorrain seppe poi tradurre neisuoi dipinti.

    Alcuni specchi del Settecentosono ancora esposti in vari museitra cui quello di Palazzo Poggi aBologna; anche chi scrive ne haelaborato uno sfruttando lotticadi una lavagna luminosa eapponendo una pittura a spruzzonera sulla parte concava.

    Ma lo specchio nero era sololevoluzione di una tecnica ben

    precedente, che consentiva dicaptare limmagine scaturita dauna sorgente di luce proiettata inun luogo oscurato; uno strumentoche permise ad alcuni pittori delRinascimento di dipingere inmodo particolarmente realistico,quasi fotografico, le loro tele: lacamera oscura.

    ScatoleotticheLa camera oscura (o cameraottica), un dispositivo compostoda una scatola in cui statopraticato un foro stenopeico (dalgreco stenos, stretto, e opaios,foro); in pratica un semplice foroposizionato al centro di un latodella scatola che funziona comeobiettivo. Limmagine captata dalforo, o meglio la luce emanatadallimmagine, la riproduce,capovolta, allinterno dellascatola, o camera (da cui la parolacamera che ancora oggi in ingleseindica la macchina fotografica).Fu Keplero ad usare per primo iltermine camera obscura nel 1604nella sua operaAd VitellionemParalipomena, dove sono espostele basi dellottica seicentesca.

    Il fenomeno essenziale, cio laluce che passando attraverso ilforo proietta le immagini, era ginoto in Cina: questo dispositivoviene menzionato, con il poeticonome di luogo di raccolta ostanza del tesoro sotto chiave,dal saggio e filosofo Mo-Ti nel Vsecolo a.C.. Egli scrisse diunimmagine capovolta formatadai raggi del sole passantiattraverso il foro di una stanzabuia.

    Nellantichit occidentale fuAristotele a descrivere lapossibilit di proiettare

    Nellantichit

    fu Aristotele

    a descriverela possibilit

    di proiettare

    limmagine del

    sole in un luogo

    buio attraverso

    un piccolo foro

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    (9)ALIAS8 MARZO 2014

    limmagine del sole in un luogobuio attraverso un piccolo foro;nei Problmata (libro XV, 6)afferma: I raggi del sole chepassano per unapertura quadrataformano comunque unimmaginecircolare la cui grandezzaaumenta con laumentare delladistanza dal foro.

    Aristotele osserv inoltre chelimmagine a forma di mezzaluna

    che il sole in eclissi parzialeproiettava sul terreno attraverso ifori di un setaccio e le aperture trail fogliame di un platano, era tantopi nitida quanto minore il foroattraverso cui si formava.

    Ma il dotto scienziato arabo(secondo alcuni persiano) Abu Alial-Hasan ibn al-Hasan ibnal-Haytham (Basra 956 - Il Cairo1038), latinizzato in

    Alhacen/Alhazen, il primo, nel suotrattato di ottica (tradotto in latino

    e in ebraico gi nellXI secolo), adare una descrizione esaurientedella camera oscura.Lesperimento da lui ideato molto semplice: mise in fila trecandele davanti ad una parete ecolloc nel mezzo uno schermocon un piccolo foro, coslimmagine delle candele venivaproiettata rovesciata e invertita.

    Anche lui, come Aristotele,speriment la camera oscura perosservare uneclissi parziale disole.

    La prima descrizionesistematica della camera oscura sideve per a Leonardo da Vinciche ne parl, chiamandola oculusartificialis, nel Codice Atlantico,ipotizzando anche la necessit diuna lente posizionata nel forostenopeico per raddrizzarelimmagine.

    Leonardo, oltre che scienziato,

    pittore, fu anche il primo asuggerirne in modo esplicito lusoper scopi artistici. Non sappiamose lo abbia fatto lui stesso, macome spesso nelle sue intuizioni, plausibile supporre unasperimentazione effettiva. Aquesto proposito le sueindicazioni sono molto chiare:Dico che se una faccia dunoedifizio o altra piazza o campagnache sia illuminata dal sole avr alsuo opposto unabitazione, e inquella faccia (dellabitazione) chenon vede il sole sia fatto unospiraculo retondo, che tutte lealluminate cose manderanno laloro similitudine per dettospiraculo e appariranno dentroallabitazione nella contrariafaccia, la quale vol essere bianca, esaranno l appunto e sottosopra, ese per molti lochi di detta facciafacessi simili busi, simile effettosarebbe per ciascuno.

    Girolamo Cardano (1550) adapplicare al foro una prima lenteconvessa, proprio come suggeritoda Leonardo, mentre ilraddrizzamento dellimmaginesopra-sotto sar raggiunto daGiovan Battista Della Porta conluso di una lente biconvessa; ilribaltamento destra-sinistra vieneinfine ottenuto con una secondalente biconvessa da Kepleromezzo secolo dopo.

    Il Baccomancino

    in questi anni, per molti versieccitanti per le sperimentazioniottiche, ma anche rischiosi per viadel fatto che la Chiesa riteneva lelenti come devianti la giustatraiettoria della luce verso locchio- e dunque foriere di immaginigovernate dal Maligno - che siinnesta lipotetico uso dellacamera oscura da parte diMichelangelo Merisi, detto il

    Caravaggio (1571-1610). Loscienziato che ispir a Caravaggioluso della camera oscura fuprobabilmente Giovan BattistaDella Porta che, nel suo MagiaeNaturalisdel 1589, scrive uncapitolo titolato: Come alcunoche non sappia depingere, possadisegnare leffigie dun huomo daltra cosa. Purch sappiasolamente assomigliare i colori.Qui il Della Porta insegna unespediente ottico-meccanico checonsente di riprodurre fedelmenteuna figura mediante luso di unospecchio concavo e di una lentebiconvessa.

    Secondo Roberta Lapucci,specialista in restauroallUniversit di Firenze, che haapprofondito la relazione tra lapittura di Caravaggio e luso dellacamera oscura: Il Maestro,quando proiettava dal modellovivente, probabilmente schizzavavelocemente le linee guida dellesue composizioni medianteabbozzi o incisioni direttamentesulla tela, oppure mediantetracciati (disegni?) di figure chepoi sembra avere in qualchemodo riutilizzato per successiveproiezioni in altri dipinti, talvoltaeseguiti anche a distanza didiversi anni. In questultimo casopoteva per avvalersi anche solodi specchi piani, proiettando nonpi dal modello vivente ma daltracciato. Diversi esempi ciportano a ipotizzare che egliutilizzasse un procedimento di talgenere, perch talvolta questesagome ricompaiono intere oparziali, diritte o ribaltatedestra-sinistra.

    Tra gli esempi: la posa delRitratto del Wignacourt,attualmente al Museo del Louvre, la stessa del carceriere nellaDecollazione del Battista oggi alla

    Valletta (Malta) nella cattedrale diSan Giovanni. Ancora, il graficoutilizzato per lAngelo del Riposodella fuga in Egitto, ora a Romanella Galleria Doria Pamphilj,riappare nel soldato - visibile solonelle radiografie eseguite neglianni Cinquanta del secolo scorso -del Martirio di San Matteo nellachiesa, guarda caso, di San Luigidei Francesi. opinione dellastudiosa che la prima opera delMaestro in cui evidente luso dilenti e specchi sia il Baccoconservato agli Uffizi. Per qualemotivo? Prima di tutto per il fattoche il Bacco mancino: tiene ilbicchiere con la mano sinistra.Non vi sono precedenti in talsenso. chiaro che limmagine frutto di una copia da unaproiezione. Se ribaltiamolimmagine a destra la figurarappresentata appare assai pinaturale e a suo agio.

    Lipotesi di una vera e propriacamera oscura impiantata nellostudio romano di Caravaggio sievince dallinventario del 1605della sua abitazione di vicolo SanBiagio in cui vengono citati unospecchio a scudo e undici pezzi divetro (probabilmente delle lenti).Tale inventario fu redatto inoccasione del processo intentatoallartista da Prudenzia Bruni, sua

    padrona di casa, che aveva citatoil Maestro in tribunale per unrisarcimento di ottanta scudi,comprensivo di debiti a danno delsuffitto mio di detta casa cheesso ha rotto praticandovi unforo.

    Nel celebre dipinto Santa Mariae Santa Maddalena del 1598 sivede chiaramente, riflesso nellospecchio convesso scuro, il foro inoggetto, che risulta di formaquadrata, proprio come descrittoneiProblmatada Aristotele.

    La meridiana

    Ma la camera oscura serve ancheper misurare il tempo sacro eprofano trasformando lapparentemovimento circolare del sole inun moto lineare che oscilla tra idue solstizi del Cancro e delCapricorno. Se si entra nellachiesa di Santa Maria degli Angelia Roma, o nella Basilica di SanPetronio a Bologna o nel Duomodi Firenze, di Palermo o in quellodi Milano, possibile osservare, inognuna di queste grandi chiese,una cosiddetta meridiana acamera oscura; tutte concepite inorigine verso la fine delCinquecento, vennero poiulteriormente perfezionate neisecoli successivi sino al XVIII.

    Si tratta di apparati cheutilizzano la semioscurit del

    luogo di culto, ma anche la suavastit ed orientamento, permisurare sia il mezzogiorno vero -cio la posizione che il sole almezzod solare assume nella suacorsa est ovest dividendo cos indue la durata del giorno - sia legrandi scansioni astronomichecome gli equinozi ed i solstizi;basti pensare alla festivitpasquale: la regola stabilita nel325 dal Concilio di Nicea nesancisce la caduta la domenicasuccessiva alla prima luna pienadopo lequinozio di primavera.

    Prima dellavvento degli orologiil calcolo del mezzogiorno eradunque fondamentale perscandire le parti della giornata edella notte; non solo quellededicate alle varie funzionireligiose, inclusa la variabilePasqua, ma anche alle attivitsecolari che a queste eranocollegate.

    Le grandi meridiane a cameraoscura sfruttano lo stessoprincipio dellomonimostrumento ottico: allinterno dellacamera, qui intesa come spaziodella chiesa, viene tracciata unalinea di orientamento Nord Sudche riprende quella di unmeridiano terrestre. I meridiani,com noto, sono lineeimmaginarie che collegano i duepoli, e sono tanti quanti i luoghiche attraversano.

    Il raggio solare entra nellacamera oscura attraverso unapiccola apertura praticata sulsoffitto, come in casa diCaravaggio, detta forognomonico, la cuiperpendicolare disegna il catetominore di un triangolo rettangoloin cui il cateto maggiore iltracciato della linea meridiana elipotenusa, variabile, il raggioinclinato formato dalla luce solare

    nelle varie stagioni: ilmezzogiorno vero esattamente ilmomento in cui il raggio del soleproiettato attraverso il forognomonico forma unellisse il cuiasse si sovrappone alla lineameridiana.

    In queste grandi chiese, ma inrealt in molte altre minori, lemeridiane a camera oscura sonoopere darte raffinatissime nellequali, al lato della lineameridiana, possibile vederesplendidi marmi policromiraffiguranti i segni zodiacali checorrispondono alle varie stagionidellanno, ed in alcuni casi, comein quella concepita dal Cassini aBologna, una serie di declinazioniche consentono complessi calcoliastronomici.

    Il nostro tempo oramai

    standardizzato, cio viviamosecondo fusi orari, ragione per cuitranne che sui meridiani diriferimento, nel nostro casoGreenwich, il sole non transitarealmente al mezzogiornostandard ma pochi minuti dopo oprima, a seconda si sia ad Est o adOvest di questo.

    In concreto, chi volesseosservare lellissi solare che sisovrappone al centro della lineameridiana deve attendere, aseconda le stagioni, dai dieci aiventi minuti dopo le dodici daorologio, le tredici in ora legale,per osservare il suggestivofenomeno.

    Ovviamente, data linclinazionedei raggi solari nelle varie partidellanno, lellissi luminosoapparir pi ovale nelle stagioniinvernali, sino allestensionemassima in occasione del solstiziodi inverno, il 23 dicembre, e viavia come un disco in quelleprimaverili ed estive, sino apalesarsi come un cerchio quasiperfetto al mezzogiorno del 21giugno, solstizio di estate.

    La meridiana di Santa Mariadegli Angeli a Roma, forse la pibella anche se non la pi precisa- che resta quella di Bologna - acausa dei restauri di tipo esteticoma non funzionale operati dal

    Vanvitelli nel 1750, eraaddirittura dotata di unognomone boreale, ora indisuso, che consentiva dimisurare la data della Pasquaattraverso losservazione dellastella polare; una buona ragioneper entrare in piena notte inchiesa e farsi ispirare dallapallida luce dellellissi astrale aritrovare la propria stellapersonale, lAstrum in Homine dicui parlava il grande astronomoGiordano Bruno.

    A centro: San Petronio a Bologna, sotto:Bacco e Maria Maddalena di Caravaggio,a sinistra: Claude Lorrain: Port de la meravec la Villa Mdicis (1638, Uffizi). Inalto a destra: camera oscura

    La padrona di

    casa di Caravaggio

    gli intent causaper aver praticato

    un bel buco

    nel soffitto, la sua

    camera oscura

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    di PASQUALE COCCIA

    Una sfida ai toni sprezzanticon i quali il barone Pierre deCoubertin trattava lo sportfemminile, che a suo dire potevaessere praticato, ma fuori dalleolimpiadi. La partita si giocatain casa e a rispondere per le rimeal padre dell'olimpismo modernofu la bretone Alice Milliat, che aun barone allibito mostr nelcorso del tempo i suoi muscoli. Seoggi le donne corrono su unapista di atletica, lo devono allacoraggiosa lotta intrapresa da

    Alice Milliat. Mentre la bretonevogava sulla Senna, iscritta allasociet sportiva Fmina Sport diParigi, fondata nel 1911, cheinsieme ad altre societ sportivefemminili parigine costituir laFedration des socits femininessportives de France (Fsfs), dellaquale diventer presidente, ilbarone de Coubertin metteva inchiaro e per iscritto sulla RvueOlympiques la questione dellapartecipazione delle donne alleolimpiadi gi nel 1912, annodell'edizione olimpica diStoccolma: Riteniamo che igiochi olimpici debbano essereriservati agli uomini...forse chedomani ci saranno delle corritricio delle giocatrici di football?

    Questi sport praticati dalle donne

    costituirebbero uno spettacoloraccomandabile davanti alle folleche un'olimpiade riesce a riunire?Riteniamo che non si possapretendere una simile cosa....Non bastavano simili parole, ilbarone de Coubertin ha volutosgomberare il campo da qualsiasiillusione e sempre sulla rivistaolimpica, organo ufficiale del Cio,il francese ritiene l'attivitsportiva femminile: Non pratica,non interessante, inestetica,scorretta, tale sar secondo noiquesta mezza Olimpiadefemminile. Non questa la nostraconcezione dei Giochi olimpicinei quali riteniamo che si cerchil'esaltazione di questa formula:l'esaltazione solenne e periodicadell'atletica leggera maschile, cheha come basel'internazionalismo, l'onestcome mezzo, l'arte come ambitoe l'applauso femminile comericompensa. Per il barone deCoubertin non esisteva altromondo olimpico che quellomaschile e lo aveva esplicitato nelnumero del 12 luglio del 1912

    della rivista ufficiale delmovimento internazionaleolimpico Rvue Olympique,perch le cose fossero chiare.

    Un affronto per la bretoneMilliat, alla guida delle societsportive femminili francesi, chesotto la sua spinta avevano decisodi federarsi e costituire la Fsfs.Sostenuta da un vastomovimento sportivo femminileeuropeo, la francese Milliat,chiese che le donne fosseroammesse a gareggiare nell'atleticaleggera, ma l'opposizione di deCoubertin fu ferma, sostenutocom'era da James Sullivanrappresentante del comitatoolimpico degli Stati Uniti, e perquesto fu accusato di misoginia.

    Alice Milliat, attiva nelmovimento femminista

    internazionale e sostenuta dalleassociazioni sportive femminilidel nord Europa, in risposta a deCoubertin organizz a Parigi nel1922 le prime olimpiadifemminili, che andarono sotto ilnome di Jeux OlympiquesFminins, alle quali presero partele donne sportive della Francia,della Cecoslovacchia,dell'Inghilterra, dell' Italia e degliStati Uniti. Ai Jeux OlympiquesFminins di Parigi assistettero 20mila spettatori, uno schiaffo per ilBarone, soprattutto per lapartecipazione alle gare di donnedelle classi sociali meno abbienti.Sull'onda dell'entusiasmo e delconsenso ricevuto, Alice Milliatlavor fin da subitoall'organizzazione della secondaedizione, che si svolse nel 1926 aGoteborg in omaggio alle societsportive femminili svedesi, laspina dorsale dei Giochi olimpicifemminili, perch nell'area deipaesi scandinavi e anglosassoni losport femminile ebbe unriconoscimento precoce rispettoad altre parti d'Europa. I JeuxOlympiques Fminins, furonoriproposti per la terza volta aPraga nel 1930 e a Londra nel1934, tutti con una cadenzaquadriennale. Era evidente laprovocazione di un'olimpiade alfemminile anche nella cadenzatemporale, in risposta a quellemaschili volute dal baronefrancese. Alice Miliatt non dovetteattendere l'edizione inglese persentire la voce di de Coubertin,venuto a pi miti consigli dopo iGiochi olimpici femminili diGoteborg. Il barone francesetemeva che il movimento direttoda Milliat potesse consolidarsi erappresentare una vera e propriaminaccia alternativa alleolimpiadi, perci mand avanti losvedese Sigfrid Edstrom,presidente della Federazioneinternazionale di atletica leggera(Iaaf), che propose a Milliat dieliminare il termine olimpiciche seguiva alla parola Giochi, incambio della partecipazione delledonne alle gare di atletica leggeraalle olimpiadi che si svolsero ad

    Amsterdam nel 1928. L'atleticaleggera femminile entrava per laprima volta nel programmaolimpico, anche se con unnumero limitato di gare previste,ma la vittoria fu soprattuttopolitica. Per il fondatore delleolimpiadi moderne Pierre deCoubertin, che gi dalla primaedizione di Atene del 1896 vollemantenere l'antico rito greco, cheimpediva alle donne dipartecipare e assistere ai giochiolimpici, fu un vero capitombolo.Per Alice Milliat il primo passo diuna battaglia politica portataavanti con grande coraggio innome dell'emancipazione delladonna: Un essere sanofisicamente e moralmente senzatimore delle responsabilit epronta a far valere i propri diritti,in tutti i campi, senza perdere lagrazia e il fascino dichiarsoddisfatta la presidente dellaFedration des socits feminessportives. Milliat mor nel 1957.

    di P.C.

    Furono le donne dei cetimeno abbienti a buttarsi perprima nella mischia dello sport enon come si ritiene da pi parti,che le prime donne a cimentarsinelle gare furono esponentidell'aristocrazia. A Parigi,durante il periodo della Bellepoque, furono le sartine adanimare la corsa indetta dalgiornaleLe monde sportif, garache si snodava lungo unpercorso che dalle Tuileriesprocedeva per l'Avnue Armefino all'Avnue de Nuilly, a

    Nanterre. Correvano pernecessit le sartine francesi, lemidinettes, cos chiamate perchconsumavano un solo pasto algiorno, quello di mezzogiorno, ela fame le costringeva a correreper i ricchi premi messi in paliodaLe monde sportif,giornale chesi occupava di moda e sartoria dialta qualit, ambiente nel qualequelle lavoratrici impegnatenelle corse lavoravano incondizioni massacranti incambio di pochi spiccioli. Taleera il loro stato di povert checercavano di arrotondare con lecorse, attirandosi non pochecritiche dalla stessa stampafrancese che accusava le sartinedi farsi corrompere dai premi indenaro (si veda l'interessantesaggio di A.Teja,Sport al

    femminileinStoria degli sport inItalia). In Italia furono Roma eMilano i centri di maggiorepropulsione per lo sportfemminile prima della GrandeGuerra. In Lombardia il ciclismopermise alle donne di avvicinarsiallo sport, infatti a Varese gi nel1886 si registrarono le primecorse su pista con tandem misti,mentre sempre nello stessoanno 4 donne insieme agliuomini parteciparono a unapasseggiata in bicicletta daMilano a Monza, numero chepassa a 20 qualche anno dopo,secondo le cronache del tempo,nel corso di una passeggiata daMilano a Locate Trivulzo. Lapartecipazione alle gareciclistiche diventa sempre pifrequente da parte delle donnedi bassa estrazione sociale, comeMaria Forzani, che vinse laMilano-Varese nell'agosto del1896, percorrendo la distanza di60 km in circa tre ore, che perl'impresa realizzata conquist leprime pagine dei giornali. ARoma le cronache sportiveriferiscono di iniziative sportiveal femminile, come lepasseggiate in biciclettapromosse dalla SocietGinnastica Roma, chemuovevano da Porta SanGiovanni fino a Frascati. Ilpercorso di 36 chilometri siconcludeva senza strapazzopresso la Trattoria del Sole cuiseguiva la festa da ballo alCircolo liberale Tuscolanocome riferiscono i dettagli dellecronache. Tra il 1886 e il 1921, vifurono una serie di competizionisportive che videro lapartecipazione femminile dalciclismo all'ascensione delMonte Rosa, dalla scherma alcanottaggio, dallo sciall'equitazione, fino ai tuffi. Losport rappresent in quegli annioccasione di riscatto sociale perle donne appartenenti ai cetipopolari e in generale per ledonne di tutte le classi sociali.Nei primi venti anni delNovecento con unabbigliamento pi libero,indossato per rendere imovimenti pi agevoli, lo sportrappresent per le donneun'occasione importante diliberazione del corpo.

    IN CAMPO PIONIERE DI INIZIO NOVECENTO

    Olimpiadi delle donnela battaglia vincentedellatletaAlice Milliat

    Magda Julin vinse loro di pattinaggiodurante la gravidanza nel 1920,Anversa; la schermitrice Sybil Marston,Anversa, 1920; Anversa Women Bestfinal Olanda, 1920; Parigi, 1900, latennista britannica Irishman John Bolandprima medaglia doro femminile ai Giochi

    SPORT

    UN MASSAGGIOCULTURALE

    I GIOCHI OLIMPICI DEVONO ESSERE RISERVATI AGLI UOMINI, DE COUBERTIN

    I primi Jeux Olympiques Fmininsfurono organizzati a Parigi nel 1922.

    Vi assistettero ventimila spettatori,

    uno schiaffo per il barone de Coubertin

    Achille Bonito Oliva un uomoveloce,

    anzidi pi,scattante e sorprendente coscomela suanuova e bellatrasmissioneFuoriquadro (12puntatetematiche sullartecontemporaneain ondatuttele domenichealle 13.25su Rai3) dicui miparlaconritmosupersonico, quasi inintelligibile,pertelefono:vogliomassaggiareil muscolodellasensibilitcollettiva conunatrasmissione di formazionee nondiinformazione cheattraversertutti ilinguaggidel contemporaneo,dalle artivisivealla performance, dallarchitettura alcinema, al video, allamusica.Larte puntatasulmondo comedicevaPicasso.Ognisettimana, Bonito Oliva, ideatoreeconduttoredella trasmissione,scritta conCecilia Casorati,Paola Marino eAlessandroBucciniregia di DomenicoDeOrsi,sviluppa un tema, analizzandoloattraversoindagini e riflessionistoriche ecritiche,immaginiinediteper la tvgeneralista, intervistecon personalititalianee straniere:artisti,direttori dimuseo, critici, collezionisti,musicisti, registi.

    Le puntate,della durata di 30 min.ognuna,presentano inserti divideoartee focussuoperedi artecontemporanearappresentative del tema. Ciascunodegliappuntamenticomprende:il critico chespiega, lartistache crea,il museo chestoricizza,il collezionistache tesaurizza,ilgalleristache espone,i mediachecelebrano,il pubblicoche contempla. DopoIn totale,Siamo tutti nervosi e Larteserveandatiin ondanelleprime trepuntate,domanilargomentosar: Artepubblica: comestruttura interagente conlo spazio dellacitt,inciampofelice perlosguardodei passanti,con esempi significatividiartepubblica degliultimi 40e alcuneincursioninel passato,ospiti:MassimilianoFuksas, Cesare Pietroiusti, Fausto DelleChiaie; poiverranno:Le Tribdellarteun fenomenocaratteristicodegli anni70,natenelle grandi cittdominatedallanonimatoe dalla standardizzazionesociale (ospiti: Jimmie Durham,MiltosManetas,Clemensvon Wedemeyer); Idepositidel bello, l evoluzione delmuseo nella contemporaneit: da spaziodella celebrazione eterna a contenitoretemporaneo e lavanderia dellarte,capace di assorbire e dissolvere scandalie sovversioni (ospiti: Jannis Kounellis,Vicente Todoli, Guido Guerzoni); Ilbello del quotidiano arte come modusvivendi, modalit alternativa di agire e dipensare il mondo (Futurismo), capacitdi trasformare i luoghi del quotidiano(Metropolitana di Napoli), (ospiti:Alesssandro Mendini, Oliviero Toscani,Arturo Scharwz); Red Carpet artistie archistar che assumono ruoli daprotagonisti mediatici mutuando questoatteggiamento dai divi Hollywoodiani edai musicisti pop (con Luigi Ontani,Francesco Vezzoli, Toni Thorimbert);Pericolo sullincertezza checontraddistingue il nostro tempo e leopere di alcuni artisti contemporanei(ospiti: Kendell Geers, Betty Bee,Andrea Segr) Previsioni del tempo,il tempo come memoria, come misura,come accelerazione, ma soprattuttocome forza capace di trasformare lamateria e di animare le forme (ospiti:Franco Vaccari, Gillo Dorfles); Amoremio illustrer i frammenti del discorsoamoroso contemporaneo (ospiti:Francesco Clemente, GianniPiacentino); Il collezionista sulcollezionismo come status symbol,come positiva ossessione, e, spesso,lavoro imprenditoriale (con MaurizioMorra Greco, Emilio Mazzoli,Mariolina Bassetti).

    SPORT POPOLARE

    Le sartinecorrevanoper le stradedi Parigi, in Italia

    tutte in bicie in tandem

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    LAMOSTRA

    IL FESTIVAL

    LARIVISTA

    LEIDI SPIKE JONZE, CON JOAQUIN PHOENIX,SCARLETT JOHANSSON. USA 2013

    0Theodore lavora comescrivano per gli altri, un lavoroantico che in questo film,

    ambientato a Los Angeles in un futuroprossimo svolto con sofisticatimezzi informatici. Ma Theodore siinnamora della voce del sistema...

    GHOST IN THE SHELLDI MAMORU OSHII. ANIMAZIONE. GIAPPONE1995

    0Squadra mobile con corazzaoffensiva la traduzioneletterale di questo multimedia

    franchise in cui convergono numerosimanga, videogame e romanziambientati in Giappone, dai toni

    cyberpunk. Da questo insieme sonostati tratti vari film, serie televisive especial. Questo film di Mamoru Oshii tratto dai fumetti di MasamuneShirow, ambientato a Tokio nel 2029quando i cyborhg si sono impostiperch mantengono ancora lessenzadellanima umana.

    IDADI PAWEL PAWLIKOWSKI, CON AGATAKULESZA, AGATA TRZEBUCHOWSKA POLONIA,2013.

    0Anna, una giovane orfana staper farsi suora, ma viene asapere di avere ancora una

    parente in vita, la sorella della madre.Scopre anche di essere ebrea e dichiamarsi Ida. Le due donneintraprenderanno un lungo percorsointeriore.

    MALDAMOREDI ANGELO LONGONI, CON LUCA

    ZINGARETTI, AMBRA ANGIOLINI. ITALIA 2014

    0Commedia che gioca sultradimento in cui restanoimpigliate due coppie di

    quarantenni che non riescono adaffrontare le difficolt dellaconvivenza. Nel cast anche AlessioBoni, Luisa Ranieri, Claudia Gerini.

    MR. PEABODY ANDSHERMAN (3D)DI ROB MINKOFF. ANIMAZIONE. USA 2014

    0Mr. Peabody un maniaco dellavoro, inventore, scienziato,premio Nobel, buongustaio,

    ed anche un cane. Intraprende unviaggio nel tempo con una macchinadi sua invenzione in compagnia di unragazzo, sempre che non interferiscacon il presente.

    NEED FOR SPEEDDI SCOTT WAUGH, CON AARON PAUL,DAKOTA JOHNSON. USA 2014

    0Il pilota Tobey (Aaron Paul)accusato di un crimine chenon ha commesso esce di

    prigione determinato a chiudere iconti con l'uomo responsabile dellasua ingiusta detenzione.

    POLITICAMENTESCORRETTO - HUNTER S.THOMPSON'S GONZODI ALEX GIBNEY. DOCUMENTARIO. USA 2008

    0La biografia di una mitica figuraAmericana, l'inventore di ungiornalismo sfacciato,

    irriverente e cocainomane,ribattezzato gonzo in omaggio a unriff anarchico di James Booker. Dopoil suo suicidio la rivista Rolling Stone,dove aveva esordito, gli dedic unintero numero. La voce narrante nellaversione originale di Johnny Depp.

    PROSSIMA FERMATAFRUITVALE STATIONDI RYAN COOGLER, CON MICHAEL B.

    JORDAN, MELONIE DIAZ. USA 2013

    0La storia vera di Oscar, unragazzo della Bay Area che ungiorno decide di essere un

    uomo migliore. Tutto inizia bene, ma

    mentre la giornata va avanti, capisceche i cambiamenti non arriveranno inmodo cos semplice.

    47 RONIN (3D)DI CARL RINSCH, CON KEANU REEVES,HIROYUKI SANADA. USA 2013

    0Dallantico raccontogiapponese. Keanu Reeves ilprotagonista nella parte di Kai,

    un emarginato che si unisce ad Oishi(Hiroyuki Sanada), il leader dei 47Ronin. Insieme cercano la vendettasul tiranno Signore che ha ucciso illoro Maestro

    SUPERCONDRIACO - RIDEREFA BENE ALLA SALUTEDI DANY BOON, CON DANY BOON, KADMERAD. BELGIO FRANCIA 2014

    0Romain Faubert, quarantenneipocondriaco non ancorasposato e non ha figli. Il suo

    unico, vero amico il dottor DimitriZvenka, suo medico curante, chedecide per guarirlo di trovargli ladonna della sua vita. Dallattore eregista diGi al nord.

    LA BELLA E LA BESTIADI CHRISTOPHE GANS, CON VINCENT CASSEL,LA SEYDOUX. FRANCIA 2013

    6Gans probabilmente il nomepi interessante del cinematransalpino degli ultimi

    decenni. Ci non toglie che La bella ela bestia progetto nel quale hariversato generosamente tutte le sueenergie non convinca del tutto. Gansfatica chiaramente a gestire lequilibriotra la fiaba rispetto alle immersioni nelfantastico barocco nel quale ilmelodramma si manifesta a tratti congrande convinzione. Se il modello(Cocteau) inarrivabile, il film inogni caso privo della folliacaratteristica del cinema che Gans harealizzato finora. (g.a.n.)

    CHOCDI JHONNY HENDRIX HINESTROZA, CONKARENT HINESTROZA, ESTEBAN COPETE.COLOMBIA 2011

    7Poggia lintera strutturanarrativa sulla protagonista,Choc, una guerriera che

    attraversa ogni giorno un mondo dimiseria e di violenza. Ha due figli e unmarito ubriacone. Il suo nome derivadalla regione in cui vive insieme aglialtri afrocolombiani maltrattati,emarginati dal razzismo. Il regista cheda l proviene, li racconta nel suo filmdesordio presentato alla Berlinale,persone che sembrano non avereaccesso allimmaginario e lo fa conuna storia che dichiara una ricercacontrollata tra documentario efinzione. (c.pi.)

    12 ANNI SCHIAVODI STEVE MCQUEEN, CON CHIWETEL EJIOFOR,MICHAEL FASSBENDER, BRAD PITT. USA 2013

    7Solomon Northup, magnificoviolinista african american natolibero nello stato di New

    York, amato e rispettato da tutti, rapito da due mercanti di uominisenza scrupoli, spogliato dei suoidocumenti e venduto come schiavo.Siamo nel 1841, la sconfitta del sudschiavista ancora lontana. Solomonrimarr dodici anni nelle piantagioni dicotone tornando libero con l'aiuto diun bianco (Brad Pitt). Lidentitpostcoloniale elemento centralenell'opera di Steve McQueen. (c.pi.)

    FELICE CHI DIVERSODI GIANNI AMELIO. DOCUMENTARIO. ITALIA2014

    7Una struggente storia dItaliarivissuta da parte dipersonaggi che oggi sfiorano la

    vecchiaia, una giovinezza resuscitatadalle foto sparse, spesso passata inepoca fascista, dove la parolaomosessuale non poteva neanche

    essere pronunciata. La visioneumanista di Amelio dimostra anchequi la sua forza e delicatezza. Siconfidano con Amelio signori chetratteggiano la loro vita come fosseun film, alternando i siparietti che la tvdegli anni sessanta esprimeva, leriviste, i film. Da Torino alla Sicilia, aNapoli, a Roma, per terminare concelebrit che esibiscono il loro stile (lagrazia di Paolo Poli, la genuinit diNinetto Davoli, lironia perfetta di

    John Francis Lane) e sullo sfondoPasolini, bersaglio prediletto diunomofobia martellante e SandroPenna e Mario Mieli (non solodobbiamo battere, ma anchecombattere). (s.s.)

    IL SUPERSTITEDI PAUL WRIGHT, CON GEORGE MACKAY,KATE DICKIE. GB 2013

    7Esordio presentato allaSemaine de la critique aCannes 2013, autentico tour

    de force formale, il film gioca congrande spregiudicatezzalindeterminazione dei piani delracconto secondo la lezione deldocumentario di creazione degliultimi anni. Realizzato sulle costedello Aberdeenshire un racconto dimare che richiama Conrad e Melville.Dopo aver perso il fratello in mare,Aaron deve subire il disprezzo dellacomunit di pescatori. Il film si offrecome la somma algebrica fra KenLoach, Philip Ridley e The WhickerMan, macroriferimenti che nonesauriscono il suo talento che al nettodei limiti di unopera primaaffascinante e imperfetta vantaevidenti margini di miglioramento.Con unultima inquadraturasorprendente, viatico di un cinemaancora tutto da fare. (g.a.n.)

    TANGO LIBREDI FRDRIK FONTEYNE, CON FRANOISDAMIENS, ANNE PAULICEVICH. BELGIO 2012

    7La fortuna del tango nei paesinordici d a FrdrickFonteyne, il regista belga di La

    donna di Gilles, Une liaisonpornographique, modo di orchestrareil suo umorismo sulle aspettative dimovimentare una vita piatta emetodica. Come quella di

    Jean-Christophe (Franois Damiens,celebre comico belga), che si iscrive auna scuola di tango e con sorpresascopre (lui una guardia carceraria)che la sua partner di danza viene atrovare in parlatorio due pericolosiassassini con cui si intrattienealternativamente. Lincognita ChicoFrumboli (lautetico linventore deltango nuevo) che si presta ainsegnare il tango ai carcerati emostra al pubblico il significato piprofondo e disperato della danza.(s.s.)

    TIRDI ALBERTO FASULO, CON BRANKO ZAVRSAN,LUCKA POCKJIA. ITALIA 2013

    7Vincitore del festival di Roma(distribuisce Tucker).Protagonista Branko

    (lattore Branko Zavrsan di No MansLandche per questo ruolo haeffettivamente preso la patenteadeguata) che ha lasciato il suo lavorodi insegnante in Croazia per fare ilcamionista. Il suo compagno dicamion Maki che quel lavoro non losopporta pi e un giorno se ne va. Pergirare il film Fasulo ha lavorato perpi di quattro anni, ha trasformato gliostacoli in allenamento.Tirsi collocasul bordo della distinzione trarealt e finzione rimescolandonellinquadratura i confini dientrambe. La verit in quellamacchina da presa che rimane semprenellabitacolo del camion, road moviedentro un