29settembre2011 144

20
Mensile dell’Associazione Intercultura Via Venezia, 25 - 00184 Roma Allegato al numero 289 di Q u íc Intercultura Q u íc GIORNATA EUROPEA DEL DIALOGO INTERCULTURALE 2011 PAG. 2-3 FILO DIRETTO CON I CENTRI LOCALI PAG. 4-5 IL MONDO COME UN LIBRO PAG. 6-7 PADOVA GUARDA OLTRE I COLLI PAG. 8 IN MANO LE CHIAVI DI CASA PAG. 9 TRIESTE È PIÙ A EST DI NAPOLI? PAG. 10 ADRIATICO MARE DI INIZIATIVE PAG. 11 CANARINI LEGGONO NELLA CAPITALE PAG. 12-13 SONO QUI, NEL MIO VILLAGGIO PAG. 14 BENZINA AL MOTORE DEI CENTRI LOCALI PAG. 15 IL DIALOGO NEL TACCO D’ITALIA PAG. 16-17 U N SOGNO NASCOSTO TRA PARETI DI LEGNO PAG. 18-19 L’ISOLA MODELLATA DAI POPOLI PAG. 20 indice Per inviare lettere, commenti, articoli, scrivere a: “Quic” c/o Intercultura, Via Gracco del Secco, 100 - 53034 Colle Val d’Elsa (SI) - Tel. 0577 90 00 01 - Fax 0577 92 09 48 e-mail: [email protected] - Qualsiasi originale non verrà restituito - Stampa: Vanzi Moduli, Colle di Val d’Elsa (SI) IV Giornata del dialogo interculturale Direttore responsabile Carlo Fusaro Reg. 6/3/85 Tribunale di Roma al n.134. Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - DCB Roma. In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare la tariffa dovuta. 29 29 settembre 2011 Catania Gedi 2011 Un giorno tra i colori del confronto

Upload: intercultura-brindisi

Post on 17-May-2015

502 views

Category:

Documents


3 download

DESCRIPTION

a pag. 17 articolo sulla GEDI 2011 del nostro CL

TRANSCRIPT

Page 1: 29settembre2011 144

Mensile dell’Associazione InterculturaVia Venezia, 25 - 00184 Roma

Allegato al numero 289

di Quíc Intercultura

Quíc

GIORNATA EUROPEA DEL DIALOGO

INTERCULTURALE 2011PAG. 2-3

FILO DIRETTO CON I CENTRI LOCALI

PAG. 4-5

IL MONDO COME UN LIBRO

PAG. 6-7

PADOVA GUARDA OLTRE I COLLI

PAG. 8

IN MANO LE CHIAVI DI CASA

PAG. 9

TRIESTE È PIÙ A EST DI NAPOLI?PAG. 10

ADRIATICO MARE DI INIZIATIVE

PAG. 11

CANARINI LEGGONO NELLA CAPITALE

PAG. 12-13

SONO QUI, NEL MIO VILLAGGIO

PAG. 14

BENZINA AL MOTORE DEI CENTRI LOCALI

PAG. 15

IL DIALOGO NEL TACCO D’ITALIA

PAG. 16-17

UN SOGNO NASCOSTO TRA PARETI DI LEGNO

PAG. 18-19

L’ISOLA MODELLATA DAI POPOLI

PAG. 20

indi

ce

Per inviare lettere, commenti, articoli, scrivere a:“Quic” c/o Intercultura, Via Gracco del Secco, 100 - 53034 Colle Val d’Elsa (SI) - Tel. 0577 90 00 01 - Fax 0577 92 09 48e-mail: [email protected] - Qualsiasi originale non verrà restituito - Stampa: Vanzi Moduli, Colle di Val d’Elsa (SI)

IV Giornata del dialogo interculturale

Dire

ttore

resp

onsa

bile

Carlo

Fus

aro

Reg.

6/3/

85 Tr

ibuna

le di

Rom

a al

n.13

4.Po

ste It

alian

e S.

p.A.

- Spe

dizion

e in

Abbo

nam

ento

Pos

tale

- D.L

.353

/200

3 (co

nv.in

L.2

7/02

/200

4 n°

46) a

rt.1,

com

ma

2 - D

CB R

oma.

In ca

so d

i man

cato

reca

pito

resti

tuire

al m

itten

te c

he s

i impe

gna

a pa

gare

la ta

riffa

dov

uta.

22992299settembre 2011

CataniaGedi 2011

Un giornotra i colori del confronto

Page 2: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

AlessandriaAnconaAostaAreseArezzoAscoliAugustaAvezzanoBariBeneventoBergamoBresciaBrindisiCagliariCaltagironeCaltanissettaCasertaCataniaCesenaComoCremona

CrotoneCuneoFirenzeFoggiaGelaGenovaGiarreGoriziaIrsinaIserniaIvreaJesiL'AquilaLatinaLeccoLegnanoLivornoMacerataMantovaMarsalaMessina

MetapontinoMilano 1MonzaMurgia SudNapoliNettunoNovara OgliastraOlbiaOristanoOzieriPadovaPalermoParmaPesaro-UrbinoPescaraPiacenzaPordenonePortogruaroPotenzaReggio Calabria

Reggio EmiliaRietiRiminiRoma EstRoma OvestRoma SudSalernoSaronnoSavonaSciaccaSiracusaTarantoTerralbeseTraniVareseVercelliVibo ValentiaVicenzaViterbo

CCEENNTTRRII LLOOCCAALLII CCHHEE HHAANNNNOO CCEELLEEBBRRAATTOO LLAA GGIIOORRNNAATTAA DDEELL DDIIAALLOOGGOO IINNTTEERRCCUULLTTUURRAALLEE

2

Oltre 400 città in Europa hanno ospitato il 29settembre 2011 la “Giornata europea del dialo-

go interculturale”, un’iniziativa promossa daIntercultura e dalle associazioni consorelle inEuropa e nel Mediterraneo, per celebrare la ricor-renza “2008 Anno Europeo del Dialogo intercul-turale”, promossa dall’Unione Europea.Una moltitudine di piccole e grandi manifes-tazioni, dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest delcontinente europeo hanno testimoniato anchequest’anno che il dialogo tra persone diestrazione culturale diversa non è un lusso perpochi, ma una necessità fondante dell'UnioneEuropea e della pacifica convivenza con il restodel pianeta.

In Italia, oltre 80 Centri locali hanno organizza-to incontri nelle scuole, dibattiti in librerie e cir-coli culturali, stand nelle fiere e feste di piazza.Nelle pagine successive pubblichiamo i contribu-ti giunti da alcuni Centri locali d’Italia, con alme-no una testimonianza per ognuna delle dieci“zone” che rappresentano l’organizzazione geo-grafica di Intercultura nella nostra penisola.

Italia

Giornata Europea del

Page 3: 29settembre2011 144

Non dimentichiamo che la Gedi è anche e soprattutto unmomento che ci ha unito ai volontari di tutta Europa che incirca 400 città hanno festeggiato il loro Intercultural DialogueDay. Quest’anno, anche grazie ai social network e agli stru-menti on line messi a disposizione dall’EFIL, è stato possibileper i volontari sparsi in tutto il continente interagire e condi-videre progetti e idee, come per esempio è avvenuto quotidia-namente sulla bacheca dell’ “Intercultural Dialogue Day”, inFacebook. In molti hanno iscritto, sempre attraverso lo spaziofacebook, il proprio progetto alla competizione sulla miglioreGiornata del dialogo interculturale. Il progetto che si è aggiudicato il primo premio, ricevendo piùvoti da parte dei volontari di tutta Europa, è stato quello diCatania, dal titolo “Sicilia: Incontro di culture”. Il momentoclou della manifestazione ha visto studenti italiani e stranieriincontrarsi per decorare un puzzle rappresentante la Sicilia.(Complimenti ai volontari catanesi!)Il secondo posto se lo è aggiudicato la “Culture Hunt” (cac-cia alla cultura), organizzata a Instanbul, e al terzo posto delpodio si è posizionato il Freeze book di Milano e Roma, otti-mo esempio di cooperazione tra volontari in Italia e inEuropa, dal momento che in contemporanea erano coinvolteanche Lisbona, Amburgo, Krasnodar e Praga. Condividere idee e progetti non è stata solo una variantedivertente e vivace della IV Giornata del dialogo intercultura-le. Il dialogo interculturale è un progetto che i volontari ditutta Europa (e di tutto il mondo AFS) condividono sempre.

Sabrina Barbante

Luoghi comuni, parole a cui ci siamo abituati datempo. Eppure per anni ci è sembrato che l’unicocanale attraverso il quale veicolare l’esistenza delnostro movimento di volontariato fosse il “passaparola”.Ma questo è il passato.Oggi, quando celebriamo la Giornata europea deldialogo interculturale, l’ultimo giovedì di settembre,le sedi istituzionali e gli istituti scolastici fanno a garaper averci loro ospiti, per fregiarsi del nostro nome frale organizzazioni che collaborano con loro, per vederpubblicamente riconosciuto il loro contributo all’in-contro fra le culture. Perché hanno compreso che loscontro, l’opposto dell’incontro, non paga.Noi non dobbiamo fare altro che continuare a farcivedere e continuare a farci sentire.

Sergio Trotta3

! Quando: settembre 2011, ore 17,30 - 20dove: Community Youth Center “Avangard”,Kirov, Russia.chi: 25 volontari, 300 partecipanti.cosa: International dialogue day, rappresen-tate tutte le nazionalità che vivono a kirovcome: performances, workshops e spettacoli

" manifesto per l’idd: ungheria Sopron -Széchenyi

Da Lisbona a Kirov

Dialogo Interculturale 22001111 Europa

CCoonnttiinnuuaarree aa ffaarrccii vveeddeerree,, aa ffaarrccii sseennttiirree

Page 4: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

4

Se negli anni precedenti le nostre“Giornate” erano state rivolte al “pubbli-co” in genere, intendendo con ciò spetta-coli e manifestazioni anche per strada, conil coinvolgimento delle scuole ma anchedel mondo esterno (attività commerciali eculturali in genere), questa quarta edizio-ne a Ivrea è stata studiata per i ragazzi tre-dicenni. Abbiamo avuto 600 spettatori di 13/14anni provenienti dalle scuole medie delcircondario, venuti ad assistere allo spetta-colo “Itineranze” di Renata Adua Ruata,messo in scena da una ventina di ragazzidel nostro Liceo scientifico Gramsci: unastoria di emigrazione agli inizi del ‘900.

AostaNovara Cuneo (Ceva)IvreaVercelliGenovaAlessandria

IIvvrreeaa -- IIttiinneerraannzzee

UNA GIORNATA PER IL DIALOGO, ALGRAMSCI, CON IL TEATRO E INTERCULTURA

Lo spettacolo “Itineranze” ci ha permesso di avviare con i nostri giovanispettatori una riflessione sulla necessità del dialogo interculturale oggicome in passato, pena la non integrazione. In questo confronto i giovanisono stati intelligentemente aiutati da Michela, la nostra volontaria, che haguidato una discussione/riflessione partendo dal testo e ponendo alcunedomande nella giusta sequenza, guidandoli così ad alcune conclusioni dicarattere interculturale. Lo spettacolo invece era il frutto di una valida col-laborazione fra il Liceo scientifico e l’associazione “Liberi Pensatori PaulValery”, dopo l’idea lanciata da Intercultura. L’attenzione e la partecipazio-ne dei ragazzi ci ha veramente impressionato, permettendoci così di crede-re in una prossima generazione di “interculturalini” aperta e interessata inmodo intelligente al mondo e alle persone che lo abitano.Al di là del messaggio che lo spettacolo ha voluto lanciare, ci è sembratosignificativo quello che questo tipo di manifestazione in questa giornataha messo in evidenza: il credito che Intercultura incontra presso le scuoledel circondario, frutto di un lavoro di sensibilizzazione condotto in modocontinuativo ormai da tanti anni. E’ stata in effetti la stretta collaborazio-ne fra Intercultura con il corpo docente e i dirigenti scolastici del Liceo edi tutte le scuole medie del Canavese a garantire il successo dell’iniziativa,senza con ciò nulla togliere agli “attori” e alle due registe, bravissime nelguidare e sensibilizzare i ragazzi, ciascuno per la propria parte.Lo spettacolo, che avrebbe dovuto essere presentato una sola volta nellamattinata del 29, è stato talmente richiesto da rendere necessaria unaseconda esibizione.Piccole cose che fanno molto piacere e ripagano del lavoro svolto.

Renata Gallo, Centro locale di Ivrea

nordovest

Filo diretto con i Cen

Ivrea

RRiippeerrccoorrrriiaammoo llee zzoonnee dd’’IIttaalliiaa aa ppaarrttiirree ddaa oovveesstt

Page 5: 29settembre2011 144

INTERCULTURA IN MUSICA 2011Cittadella dei giovani

Ragazzi che partono,ragazzi che tornano,ragazzi che suonano.

La serata è stata piacevolissima, fra unatestimonianza e l’altra dei ragazzi valdo-stani rientrati da un programma all’esteroe delle quattro ragazze straniere appenaarrivate, ospiti di famiglie e scuole valdo-stane. Abbiamo così scoperto…# come si svolge la cerimonia del lan-

cio del cappello al termine del colle-ge in California;

# che in Giappone gli studenti indos-sano la divisa e devono rispettarescrupolosamente numerose regole;

# che in Argentina e in Irlanda ci sonopanorami mozzafiato;

# come si svolge la festa di SantaLucia in Svezia;

# che in Serbia si va a scuola una set-timana al mattino e una al pomerig-gio;

# come sono fatte le caratteristichecase in legno norvegesi;

# cosa si studia nelle scuole turche;# che in Costa Rica le classi hanno solo

una o due pareti e l’insegnante diInglese non perde la sua autoritàanche se un giorno si veste da farfalla.

La musica degli Alpacha ha allietato laserata diventando un allegro intermezzoalle testimonianze e dimostrando cosariescono a fare quattro giovanissimiragazzi appasionati di musica.

Viviana LettryPresidente Centro locale di Aosta

LA PRIMA VOLTA DELLA GEDI A CEVAQuest`anno, carichi di emozione e adre-nalina tipica di tutte le prime esperien-ze, il Centro locale di Cuneo ha festeg-giato a Ceva, in Valle Tanaro, la IVGiornata europea del dialogo intercul-turale. L`appuntamento è stato fissato il 30settembre 2011 presso l`Istituto diIstruzione Superiore G. Baruffi. La scuo-la vanta una dirigenza particolarmentesensibile ai temi interculturali, ed èdivenuta, oggi, uno degli istituti scola-stici maggiormente vicini al nostroCentro locale, anche grazie alla borsa distudio – siamo alla settima edizione –offerta a uno studente locale dal BancoAzzoaglio. Abbiamo deciso di trascorre-re un'intera mattinata insieme ai ragaz-zi delle classi terze e quarte del piccoloIstituto di Ceva realizzando un incontrocon studenti italiani per parlare di ste-reotipi, pregiudizi e differenze culturali.Il programma è stato vario e interessan-te e ad animare l`evento sono stati ivolontari del Centro Emanuele, Nadine,Valeria e il sottoscritto, sotto la visionee dietro la regia dell`impeccabileRoberto Ferrero (Animatore di Zona delNordovest), nonché la presenza diCarolina, ragazza boliviana, che inquell`istituto sta frequentando il suoanno interculturale.In attesa di ripetere l’iniziativa nel 2012,è tanta la soddisfazione del piccologruppo di volontari per avere provato inmodo positivo ad attirare l’attenzionesull’esperienza di Intercultura e sulla suapotenzialità educativa, ma soprattutto agettare il seme della speranza e dell’ot-timismo per un mondo di domani che siprospetta sempre più multiculturale eaperto.

Marco Bozzolo, Centro locale di Cuneo

DIVERSITÀ CULTURALE, UNA RIC-CHEZZA NECESSARIA: è questo il temache hanno affrontato, nell’aula Magnadel Liceo delle Scienze Umane “ContessaTornelli Bellini” di Novara i ragazzi delleclassi terze. All’incontro erano presentiConstantin, reduce da un anno inThailandia, Erwin studente Olandese chefrequenterà un programma scolasticoannuale al liceo Galilei di Borgomanero,Cristina studentessa cilena che frequente-rà la IV al liceo Fermi di Arona e Miguel,un ragazzo portoghese che frequenteràun programma scolastico al Liceo delleScienze Umane C.T. Bellini di Novara. Nel corso della mattinata c’è stato un col-legamento tramite Skype con MatteoQuirino studente del liceo scientificoAntonelli di Novara che sta frequentandola quarta superiore in Nuova Zelanda e haraccontato personalmente le primeimpressioni. I volontari di Interculturaattraverso questa iniziativa hanno aiutatoi presenti a riflettere sui temi dell’educa-zione interculturale e della costruzione diun mondo in cui il dialogo tra persone diculture diverse sia un elemento fonda-mentale della vita. Si è voluto anche atti-rare l’attenzione dei partecipanti facendolidivertire stimolando la presa di consapevo-lezza sugli stereotipi attraverso alcuni gio-chi (Intercultural speed dating e la Puntadell’Iceberg). Sono stati coinvolti tutti ipresenti facendo in modo che si ponesse-ro delle domande sui Paesi che conosceva-no di meno approfondendo inoltre il valo-re e l’importanza della diversità culturaledella nostra società attraverso le intervisteai partecipanti agli scambi di Intercultura.L’ospitalità del liceo Bellini è stata ottima epotremo annoverare questo Istituto comeuna scuola… interculturale.

Rosa Biasco, Responsabile ospitalità Centro locale di Novara

ntri locali protagonistiCeva (Cn)Aosta Novara

5

Page 6: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

6

Originali iniziative hanno preso piede afianco dell’evento principale Gedi che hacaratterizzato tutta Europa. A Milano eRoma e in contemporanea con altre cittàdel Vecchio Continente i volontari hannoorganizzato il flash-mob battezzato conil nome di “freezebook”. Il tema è statoinfatti quello della lettura “congelata”.Invece di ballare in molti si sono bloccaticon un libro in mano e gli occhi sullapagina. Anche questa idea (la lettura erain lingue diverse), nella sua particolareimpostazione, è stata un modo per pro-muovere il dialogo interculturale!

AreseBergamoBresciaComo

LeccoLegnanoMilano 1Varese

MMiillaannoo -- FFrreeeezzeebbooookk

IN PIAZZA DUOMO SI CONGELA IL LIBROSabato 1 ottobre siamo riusciti ad unire quasi 250 persone

(300 per gli organizzatori, 200 per la questura!) che hanno raccolto lanostra sfida e si sono messi in gioco. E’ stato bello vedere i ragazzi, i retur-nees, le famiglie e tutti i volontari buttarsi a capofitto in questa avventu-ra. Dopo una visita per la città con alcuni Centri locali ci siamo ritrovatitutti in Piazza della Scala per prepararci al Freezebook. Spiegato lo svol-gimento del flashmob, indossate le magliette gialle di Intercultura, carica-ti di tanto entusiasmo ed energia ci siamo avviati verso il luogo simbolo diMilano: Piazza Duomo. In pochi secondi il fulcro della città è stato invasodai “canarini”. Alle 16.30 in punto, il primo fischio e via al “congelamen-to”. In un solo istante si è creato un silenzio paradossale. “E’ come se iltempo si fosse fermato” ha detto una signora anziana passandoci accanto.Al secondo fischio i passanti potevano udire la lettura in diverse lingue, dalmaori al cinese, dal croato al thailandese per non dimenticare islandese,finlandese ecc. Terminata la lettura abbiamo salutato un’altra città coin-volta nel flashmob con un assordante “Ciao Praga!”. Per concludere in bel-lezza, e per non abbandonare le tradizioni, abbiamo fatto uno dei piùfamosi energizer: il funky chicken.Abbiamo visto negli occhi di tutti una luce di gioia e di soddisfazione. Lapartecipazione è stata veramente entusiasta e sicuramente non siamo pas-sati inosservati. Grazie ai volantini siamo riusciti a spiegare il motivo delnostro ritrovo e a promuovere la nostra Associazione e la nostra mission. Ancora una volta abbiamo avuto la conferma che AFS può fare grandi cose!Una carica fortissima nasce dentro quando ci si sente parte di un gruppocosì grande di persone che lottano per gli stessi valori ed ideali.Infine ci piacerebbe poter ringraziare tutte le persone che ci hanno datouna mano in questi giorni. Purtroppo non ci è possibile elencarle tutte per-ché quest’articolo rischierebbe di diventare un lungo elenco telefonico,quindi un grazie di cuore a tutti!

Dragana Kladarin, Centro locale di Bergamo Annalisa Lerose, Centro locale di Mantova

nordcentro

Il mondo come un libro: pae

Milano

MMiillaannoo ss’’iinnvveennttaa ((ccoonn RRoommaa)) iill ffllaasshhmmoobb ““ffrreeeezzeebbooookk””

Page 7: 29settembre2011 144

7

ese che vai, racconto che troviBrescia ComoQUESTIONE DI EQUIVOCI CONVERSAZIONE INTERATTIVA

Paese che vai, gesti che trovi. E spesso, senza saperlo, i gestimettono in imbarazzo più delle parole. In LargoFormentone l'associazione Intercultura ha coinvolto decinedi ragazzi in attività per mettere alla prova le loro cono-scenze sulle abitudini del mondo. “Gesti che per noi hannoun significato, possono averne uno completamente diversoper altre culture - ha sottolineato il presidente del Centrolocale Stefano Lodetti: per evitare di fare gaffes o manca-re di rispetto, è importante educare alla mondialità, soprat-tutto in una città ricca di culture come Brescia”.I ragazzi hanno imparato molte divertenti curiosità, legatea quattro sfere dell'interazione: i gesti, la vista, la lingua ela cultura. I primi sono quelli che nascondono più insidie:il classico gesto dell'“ok”? “Nei paesi anglosassoni nasceper dire che il cibo ti piace, essendo maleducato parlare conla bocca piena. In America Latina, invece, soprattutto inBrasile, è considerato un insulto, così come in alcuni paesimediterranei”. In Australia e in alcuni stati europei del sudsignifica che una persona vale “zero”; in Cina indica ilnumero 3 e nel mondo arabo viene usato come gesto ditimore.I ragazzi sono stati messi alla prova anche sulla vista, conun gioco utile a sfatare molti luoghi comuni, mostrandoche spesso bisogna andare oltre la prima impressione. Atutti sono state mostrate delle fotografie di luoghi, situa-zioni o cibi. Un esempio su tutti, alla vista dei grattacieli,che tutti hanno associato a New York, è stato svelato chesi trattava del Cairo. Altre prove hanno riguardato la lingua,facendo ascoltare spezzoni di frasi, numeri o nomi, stimo-lando a indovinare l'idioma. Infine la cultura, che ha trattoin inganno tanto quanto i gesti: “Lo sapevate che il gestoper noi tenero di toccare in testa un bimbo, per un buddi-sta potrebbe essere indesiderato?” hanno chiesto gli educa-tori. “Sì, perchè i buddisti credono che l'anima sia conte-nuta nel capo, quindi non può mai essere toccato”.

Centro locale di Brescia, da wwwwww..bbrreesscciiaaooggggii..iitt

Vorrei condividere con voi alcune riflessioni conseguenti aduna semplice attività Gedi che ho condotto, insieme ad altrivolontari del Centro locale di Como, presso due scuole medieinferiori della città. Il nostro intervento, ripetuto due volte, di frontea due classi terze, consisteva di tre fasi:! proiezione del video clip “Azulejos”, sottoti-

tolato in italiano e discussione;! scelta di cinque valori prioritari in una lista di

dieci e discussione;! lettura del racconto “Stellaluna” (vedi manuale orientation

2003) e discussione;La quantità e qualità di conversazione interattiva che ne èscaturita, mi ha fatto riflettere su alcuni punti positivi e, perme, inaspettati:! i ragazzi di 12-13 anni sono significativamente pronti a

partecipare ad attività del tipo proposto;! alcuni loro contributi, non sporadici, sono stati sorpren-

dentemente puntuali e profondi;! il livello di interculturalità presente tra loro è assolutamen-

te non trascurabile: almeno il 10% non “autoctono” edecisamente pronto su certe tematiche proposte.

Tutto ciò mi ha fatto pensare che:! non è vero che siamo sempre e tristemente in presenza di

scolaresche impreparate, disinteressate e pigre;! si conferma che almeno alcuni docenti, probabilmente nel

solco di quanto già fanno le famiglie, fanno bene il loromestiere, anche stimolando interessi non propriamente“scolastici”;

! c’è, per Intercultura, un terreno fertile su cui seminare,senza attendere la frequenza a scuole medie superiori.

Tali riflessioni sono simili a quelle espresse sullo stesso tema dadue volontarie slovene, che ho incontrato ad un seminario eworkshop europeo a Strasburgo due anni or sono. Infatti loro,in quella sede, avevano elaborato un progetto che prevedeva diorganizzare, durante le vacanze estive, dei brevi campi perragazzini di appunto 12-13 anni, proponendo attività di “sco-perta interculturale”. Purtroppo mi risulta che il progetto nonsia ancora partito, soprattutto per mancanza di energie umanee finanziarie.

Edoardo Laurenti, Centro locale di Como

Tuttavia penso che potrebbe essere un valido spunto per

Grazie alla collaborazione delle due nuovissime volontarie IrenePasqua e Irene Fusilli l’evento si è svolto al liceo Marie Curie diTradate con i rappresentanti di istituto. L’idea è stata quella difesteggiare il dialogo interculturale sotto forma di assemblea coin-volgendo gli studenti di seconda e terza di tutti gli indirizzi. Laparola è stata data a chi ha trascorso un periodo di studio all’este-ro, ma soprattutto agli studenti stranieri presenti nella scuola:Charlotte dall’Australia, che quest’anno frequenta la prima,Barbara, dal Brasile, inserita in una seconda e Yuan, dalla Cina, orain quarta. Questi ragazzi hanno parlato della loro scelta e del loropaese in inglese, supportati dalla traduzione delle volontarie diIntercultura. Un grazie agli organizzatori!

Vera Matarese, Centro locale di Varese

Varese

Page 8: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

8

CONDUTTORIBarbara Lessi – Liceo Scientifico CattaneoMonselice Patrizia Tomain – Istituto “Da Piazzola”Giulio D’Ambrosio – Referente scuola Intercultura VeronaOrio Marzaro – Responsabile Regionale ANP

La scuola che abbraccia lo scambio di gio-vani come potente strumento di confron-to interculturale partecipa a pieno titoloalla promozione della “società della cono-scenza” e alla realizzazione degli obiettivistrategici definiti dal trattato di Lisbona.Imparare a leggere e ad utilizzare altricodici, imparare ad orientarsi al di fuori delproprio ambiente sociale e a convivere conregole e principi diversi, richiede un impe-gno molto serio e responsabile.

PadovaPordenone

PortogruaroVicenza

PROGETTO INTERNAZIONALE IN CANTIERE

Quest'anno la Giornata europea del dialogo interculturale ha fattotappa anche nella città dei “Tre senza” (Santo senza nome, il Pratosenza erba e il Caffè senza porte!). Per la IV edizione di questo importan-te evento il Centro locale di Padova in collaborazione con l'Animatrice diZona del Triveneto Cristina Bertelli, il referente scuola Intercultura VeronaGiulio d'Ambrosio, il responsabile regionale ANP Orio Marzaro, e le profes-soresse Barbara Lessi del Liceo Scientifico Cattaneo e Patrizia Tomaindell'Istituto “Da Piazzola” di Piazzola sul Brenta hanno organizzato unpomeriggio di incontro e dialogo con diversi professori di Licei ed Istitutisuperiori della provincia ospitante e limitrofi. Durante il pomeriggio, temi importanti come la “Mobilità Individuale nellaCornice Europea” e “Mobilità Studentesca per Internazionalizzare la ScuolaItaliana” sono stati presentati dai relatori esterni, successivamente il nostroamico e volontario Giulio ha illustrato ai professori incuriositi il progettoeducativo dell'Associazione.Un breve coffe break ha accesso l'entusiasmo tra i partecipanti che è statoancor di più alimentato con le testimonianze dei nostri ragazzi di Padova,Gregorio (USA 2009/10) e Qi (ospite presso la famiglia Risso 2011/12). Accompagnati dal tramonto che scendeva sui nitidi Colli Euganei, riuniti inun grande cerchio, gli ospiti hanno potuto esprimere la propria idea, con-sigli, perplessità ed addirittura scetticismo permettendo un dialogo costrut-tivo derivato dalle diverse esperienze che insieme hanno portato ad unapositiva e costruttiva chiusura dell'incontro. Speranzosi in nuove relazionianche con i professori del territorio (e non solo gli studenti) il Centro loca-le di Padova ringrazia tutti i volontari e invitati per l'ottima riuscita del-l'evento.

Caterina BujaPresidente, Centro locale di Padova

nordest

Padova

Padova guarda oltre i colliInternazionalizzazione dell’Offerta formativae mobilità studentesca individuale

Un incontro-workshop per dirigenti scolastici e docenti

Appena a sudovest di Padova, i Colli Euganei sono una singolare formazione vulcani-ca isolata in mezzo alla Pianura Padana. La cima più alta misura 603 metri.

Al centro di un’esperienza di studioall’estero c’è lo sviluppo di competenzeinterculturali oltre che competenze diapprendimento: un percorso fortementeincoraggiato dall’Unione Europea per lapiena realizzazione dei suoi cittadini, lacittadinanza attiva, l’inclusione socialee l’occupazione.

Page 9: 29settembre2011 144

In occasione della quarta Gedi sono stati pre-sentati a Parma i nove partecipanti al program-ma di studio in Italia ospiti nella città emiliana. Sono (da destra verso sinistra): Camila(Paraguay), Hjoerdis (Isole Far Oer), Deborah(Brasile), Florencia (Chile), Jenna (Finlandia),Julia (Colombia), McKenzie (Stati Uniti),Prompone (Thailandia), Yuki (Giappone). Nonc’è che dire, proprio un gruppo ben assortito!E a proposito di ragazzi che sono ospitati nelnostro Paese grazie ai programmi Intercultura,le Gedi 2011 ha visto sempre a Parma (in con-temporanea con Bari), la presentazione dellaricerca della Fondazione “Interpretare il succes-so, l’integrazione e il successo scolastico deglistudenti esteri in Italia”, di Alberto Fornasari.(vedi la pagina seguente)

ArezzoCremonaFirenze

LivornoMantovaParma

FRAMMENTI DI MONDO NELLE STANZE PADANESono arrivati in Italia l'11 settembre, ragazzi e - soprattutto - ragaz-

ze di 17 anni in media, da ogni parte del mondo. Maglietta gialla con soprail logo dell'associazione. Nessuno di loro ha lo sguardo spaesato. Sannopoche parole d'italiano, e all'inizio si aiutano un po' con l'inglese. Ma perNatale lo parleranno perfettamente, assicurano i responsabili delle sedilocali di Intercultura. Americani che sbarcano in Sicilia, sudamericani dicasa in Veneto, finlandesi sotto il sole della Puglia, giapponesi sulle costedella Liguria. Per dieci mesi frequenteranno il nuovo anno scolastico aParma, divisi tra licei, istituti tecnici e professionali.

Li ospitano le famiglie italiane che si offrono volontarie. Vitto, alloggio eaffetto a carico loro. Intercultura copre le spese scolastiche, mediche e ditrasporto. Li accolgono come figli, da incoraggiare di fronte a una scuolatutta diversa, da rimproverare se rientrano tardi la sera. “Ho quattro figlinaturali e cinque stranieri - racconta Maria Grazia Cucchi, responsabile del-l'ospitalità della sede Intercultura di Parma, da cinque anni mamma inter-nazionale a tempo pieno - e ogni volta si crea un legame molto forte,anche i loro nuovi fratelli e amici italiani". Si commuove non appena rive-de la sua ultima figlia thailandese in video. “C'è da sperare che tornino - siaugurano i volontari del progetto - e magari si stabiliscano qui. Possonoaiutare il nostro Paese ad aprirsi agli stranieri". Qualcuno in effetti lo fa.Cerca di avvicinarsi all'Italia quando è il momento di scegliere l'università.Oppure ci torna in vacanza, ma non come semplice turista.

Fonte: Repubblica Parma online

Parma

centro

In mano le chiavi di casa

9

Page 10: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

COSA SUCCEDE DIETRO AI BANCHISempre a Parma il 29 settembre è stato ilgiorno in cui ha avuto luogo la presenta-zione della ricerca voluta dalla FondazioneIntercultura Onlus e realizzata da AlbertoFornasari, Francesco Schino e Maria ChiaraSpotti: quali sono gli elementi che caratte-rizzano il successo e il buon inserimentoscolastico degli studenti esteri in Italia gra-zie ad un programma Intercultura e quali

invece gli aspetti più problematici? Il perno della discussione siè incentrato sul fatto che la presenza di alunni esteri, le loro“carriere” scolastiche, i loro successi e i loro fallimenti dovrebbe-ro essere assunti come momenti di verifica delle effettive capa-cità della scuola di agire in termini multi e interculturali. Unaquestione che apre una serie di problemi di organizzazione dellascuola, di metodologia e didattica sensibilmente complessi eimpegnativi sia sul piano dell’impostazione curricolare, sia delledinamiche relazionali e richiede interventi mirati, innovativi eprofessionalità mature. Il lavoro di ricerca si è svolto nel secondo quadrimestre del-l’anno scolastico 2009-2010 in due Regioni campione (Pugliae Emilia Romagna), attraverso la somministrazione di questio-nari a studenti stranieri di Intercultura e a studenti italiani,Interviste a presidi e docenti, focus group. Tra gli elementi di maggiore interesse emersi dalla ricerca èpossibile notare, da un lato, la complessità nel trovare unadefinizione univoca di “successo scolastico”, dall’altro, quantole pratiche virtuose e un buon inserimento degli studenti pro-venienti da altri Paesi all’interno del gruppo classe possanoavere delle importanti e positive ricadute sui compagni italia-ni, sulla loro motivazione e senso di coesione. Nella ricerca svolta, emerge come fondamentale il ruolo dellefamiglie ospitanti nel facilitare il percorso di inserimento deglialunni di Intercultura nella vita scolastica e nell’affiancarli nellefasi critiche che si trovano ad affrontare. L’altro aspetto molto importante che emerge dal lavoro è rela-tivo alla ricaduta sul gruppo classe della presenza di uno o piùstudenti esteri. Infatti, se da un lato gli insegnanti sono con-sapevoli dell’importanza di una didattica stimolante e di unsistema che valorizzino l’individuo e le sue potenzialità e atti-tudini, è anche vero che spesso risulta preponderante negli stu-denti il sentimento di noia e disinteresse per certe discipline emetodologie didattiche. Questo stato d’animo è deleterio per ilsuccesso degli studenti, sia dal punto di vista del rendimentoquanto nella soddisfazione generale dello studente come indi-viduo. All’interno di questo scenario si è notato come, la presenza distudenti Intercultura negli istituti, abbia spesso compattato laclasse, aumentato la motivazione e il senso di coesione, stimo-lato la curiosità. Ciò che emerge quindi in ultima analisi è che l’inserimento di

studenti esteri nelle classi italiane, se fatto in manierastrutturata, potrebbe essere una risposta concreta ad alcu-ne problematiche tipiche della scuola superiore italiana.

A MANTOVA UN QUIZ INTERCULTURALEChissà quanti grandi e piccoli mantovani ora, dopo aver affron-tato il difficilissimo test del quoziente interculturale, ringrazie-ranno Intercultura per aver insegnato loro che, per esempio, inBulgaria scuotere la testa da destra verso sinistra vuol dire “sì".In occasione della Gedi 2011 e all'interno del vasto program-ma di eventi volti a promuovere le attività di Intercultura nellanostra provincia, il Centro locale di Mantova ha voluto aderirealla Giornata delle Idee (promossa e organizzata dallo SportelloGiovani della Provincia di Mantova) organizzando un diverten-te e partecipatissimo quiz interculturale. Numerosi candidati sisono sottoposti per tutta la giornata di domenica 25 settem-bre ad una serie di domande e sfide riguardanti le abitudini, icostumi e le geografie di altri paesi del mondo. Anche se nes-suno sapeva che Napoli si trova più a est di Trieste o che dal1949 la Costarica ha rinunciato all'esercito militare, i risultatinon sono stati affatto deludenti. In ogni caso ad ogni giovaneo anziano partecipante è stato consigliato di migliorare le pro-prie conoscenze sulle altre culture e sono stati illustrati i pro-grammi di scambio culturale all'estero o di ospitalità previstiper il prossimo anno scolastico. Molti passanti, dopo averrisposto correttamente ad almeno un paio di domande, hannopotuto assaggiare bibite e dolci dal mondo, tra cui dei buonis-simi (ipercalorici) peanut-butter cookies cucinati dalla nostraospite Shantè, dall'Ohio. Ciò che ha impedito a numerosi par-tecipanti di raggiungere i premi più ambiti è stato il doverindovinare le lingue utilizzate dai nostri volontari e dalla fin-landese Linnea, ospite da noi per un anno: alcuni hanno con-fuso il turco con il finlandese o l'arabo con il turco. Una gior-nata memorabile che ci ha fatto divertire ma anche riflettere:a voi tutti, amici di Intercultura e non, un invito a promuove-re sempre più il dialogo tra tutte le culture e ad essere in ognicircostanza costruttori di pace.

Lorenzo PirovanoCentro locale di Mantova

Trieste è più a est di Napoli?

10

Page 11: 29settembre2011 144

Continuiamo il viaggio in Italia virandoverso Ancona: nel capoluogo marchi-giano la Gedi 2011 è stata celebrata conun dibattito nell’Aula dell’AssembleaLegislativa delle Marche, in via Tiziano.In questa pagina riportiamo un sinteti-co fotoreportage a cura dei volontaridel Centro locale di Rimini che hannopreso parte alla giornata nella cittàdorica.

Rebecca, studentessa dalla Nuova Zelanda e Clohe,ospite del Centro locale di Pesaro Urbino, saltanodavanti a Clemente XII. Siamo alla fine di una lungagiornata...

... iniziata in treno per i volontari diRimini in viaggio verso Ancona (ore8,30). Alle 10 l’arrivo nell’Aula di viaTiziano e i saluti del DottorVittoriano Solazzi, funzionario del-l’assessorato all’istruzione dellaRegione Marche. Il dibattito è entra-to nel vivo a metà mattinata con iltema “giovani e diversità culturale”coordinato da Valeria Gallerani,Responsabile Regionale MarcheIntercultura, seguito da un confron-to sulla diversità culturale insegnataattraverso l’accoglienza di studenti ditutto il mondo, nelle Marche, conIntercultura. Alcune studentesseospiti nei Centri locali marchigianihanno presentato il loro paese diprovenieneza (nella foto a sinistra,Julia - Russia, Xin - Cina e Rebecca -Nuova Zelanda).La giornata si è conclusa con unapasseggiata al Passetto. A fare daCicerone i volontari anconetani.

I volontari del Centro localedi Rimini

AnconaMacerata Jesi AscoliPesaro UrbinoPescara

centroest Ancona

I gioI giovvani e la divani e la divererssità culturità culturalealeun fotoreportage da Ancona

Adriatico mare di iniziative

11

Page 12: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

NettunoLatinaRietiRoma EstRoma Ovest

Roma SudAvezzanoL’AquilaViterbo

FREEZEBOOK, IL FLASHMOB IN PIAZZATutte sparse per Piazza di Spagna, teoricamente in inco-

gnito (praticamente con maglie gialle visibili ovunque sulla scali-nata), al trillo robusto del fischietto di Irene, più di 100 persone si sonodefinitivamente palesate nel loro colore canarino (con qualche macchiolinablu qua e là) e si sono “congelate”. Francesca poi ha iniziato la lettura delprimo articolo della dichiarazione dei diritti umani e mano mano tutti, madico tutti, hanno cominciato a leggere ad alta voce, in lingue diverse, untema importante che riguardava la pace. Un brusio sempre più forte si èalzato dalla scalinata di Trinità dei Monti, tutta ormai colorata di “giallointerculturale”, tutti hanno cominciato a passeggiare sulle scale facendosisempre più vicini e scendendo sempre di più. Tanti passanti e curiosi, turi-sti o romani che fossero, hanno fotografato, applaudito, sorriso e soprat-tutto hanno cercato di capire cosa significasse quel flashmob, fino a che ivolontari non hanno dispiegato un grande cartello: Giornata europea deldialogo interculturale.Al grido “ciao Amburgo” (il formato finale sarà un video unico dove tuttele città si salutano l’un l’altra in un susseguirsi di flashmob), l’evento è fini-to… Ma non per molto, a dir la verità: già a piazza del Popolo quasi tuttii partecipanti si sono riuniti per giocare, per fare energizers, per celebrarecon la gioia e la passione propria dei ragazzi, quel dialogo tra i popoli delquale si sente un gran bisogno. Senza dimenticare il sostegno dell’ufficiodi Intercultura di Roma che ha inviato ben due rappresentanti.In buona sostanza, se è stata la prima volta di Roma (Est, Ovest e Sud),posso ben dire che è stata la prima volta tutti insieme anche di: Latina,Terni, Avezzano, L’Aquila, Napoli, Nettuno,Artena, Frosinone, Castelli Romani (spero dinon aver dimenticato nessuno) e anche perme!

Renata MontesantiCentro locale Roma Sud

Romacentroovest

La presenza di Dacia Maraini all’incontro della Fondazione Intercultura il 29settembre per la Giornata del dialogo interculturale, insieme ai “giovani viag-giatori” AFSers, ha senz’altro donato lustro ed emozione all’evento. Da sem-pre in viaggio con la famiglia tra il Giappone (dove visse l’orrore del campodi concentramento) e l’Italia (in particolare la Sicilia, dove la povertà ha fattoda corollario alla sua adolescenza), Dacia Maraini ha prodotto opere dallaprosa al teatro alla poesia ed è oggi una tra le più conosciute scrittrici italia-ne, e probabilmente la più tradotta nel mondo. Nella foto con Roberto Ruffino.

Canarini leggono nella Capitale Il primo flashmob dedicato alla Gedi, insieme aMilano e ad altre capitali europee, è stato unmomento di buona visibilità (per Intercultura) edi grande aggregazione (dei Centri localidell’Italia centrale e non solo). Da dove nascel’iniziativa è noto: durante il VSS 2011 un grup-po di volontari europei buontemponi si è messod’accordo per celebrare la Gedi tutti insieme inmaniera originale e anticonformista.

12

Page 13: 29settembre2011 144

LL’’eeccoo ddeellllaa ssttaammppaa ccaappiittoolliinnaa ssuullllaa GGeeddii 22001111 ((iinn dduuee ttrraa ggllii aarrttiiccoollii ppiiùù rraapppprreesseennttaattiivvii)) uusscciittii oonnlliinnee ee iinn eeddiiccoollaa

Page 14: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

LA SALA DEI MARMI È STATA GREMITADurante lo scorso anno mi sono recata personalmente a

diverse riunioni presso l'Istituto Saveriano con padre Oliviero edalcuni volontari di un'associazione che lavora nel campo del dialogointerculturale. Altri rapporti sono stati posti in essere con LegambienteOrizzonti di Salerno, con l'Anpi - Associazione Partigiani d'Italia -, conla Bottega Equazione che fa commercio equo e solidale. Durante l'annoil Centro locale ha svolto attività comuni come in occasione della mani-festazione “M'illumino di meno”, o Favole dal mondo o Diritto di citta-dinanza. Dove non ha potuto la volontá ha fatto la casualità e così ècapitato con l'incontro fortuito con il coro di un Liceo classico diSalerno, avvenuto durante le orientation a causa di un malinteso che civedeva occupare la stessa sala alla stessa ora, si sia rivelato un meravi-glioso spunto per attività presenti e future. Il rinnovato coinvolgimento dell'Amministrazione comunale ha prodottola concessione del Salone dei Marmi, il più nobile degli spazi comunali(segnale questo di grande impatto su chi è stato invitato a partecipare)e l'evento è stato pubblicizzato, oltre che da parte di noi volontari,anche sul sito del Comune di Salerno. La paura era quella di lasciare uncosì grande salone semivuoto. Ma alla fine tutto è andato come e megliodi quanto non ci aspettassimo: il salone si è riempito di giovani e menogiovani, tutti molto interessati al tema. Dopo i saluti Padre Oliviero haparlato degli stereotipi e dei pregiudizi verso il popolo africano narran-do una storia dal titolo “Sono qui, nel mio villaggio”, coinvolgendo iragazzi nella comprensione dei contenuti. Il filmato realizzato da partedell'Efil nel 2008 è stato proiettato e la scelta di questo filmato è stataorientata dalla consapevolezza che Intercultura e la sua mission sia solouna delle tante sfaccettature di tante realtà associative tutte volte adaumentare, attraverso la conoscenza, la tolleranza, la compartecipazio-ne, l'accettazione di chi è diverso per nascita, appartenenza, religione. I ragazzi rientrati dall'anno scolastico all'estero hanno quindi condivisola propria esperienza con i ragazzi delle classi presenti che hanno ascol-tato con interesse partecipando ora con stupore, ora con divertimento,

ai racconti. Le esperienze più gettonate, sono state quelle diAntonio, studente in AFS Cina ed Olmina, studentessa per un inte-

Salerno

La giornata Gedi dello scorso settembre non èstato un momento qualunque della normalevita di un Centro locale, ma il primo step di unpercorso nato l’anno precedente e che si è svi-luppato attraverso momenti di aggregazione.Siamo partiti dalla consapevolezza che laGiornata del dialogo interculturale non si possain alcun modo comparare ad una qualsiasi gior-nata di educazione interculturale, in quantoimplica altri messaggi da trasmettere. Così, apartire dal Settembre del 2010, il Centro localedi Salerno ha cominciato un cammino lento macostante verso altre realtà della vita associativae del volontariato. Il primo passo è venuto quasida sé dopo lo scorso Gedi che aveva avuto l'at-tenzione di un missionario Saveriano, che cerca-

va chi, sul territorio di Salerno, si occupas-se di politiche interculturali.

CasertaCrotoneNapoliSalernoIserniaVibo Valentia

sudovest

Sono qui, nel mio villaggio

14

Page 15: 29settembre2011 144

ro anno in Thailandia, per la estrema diversità di quelle culturedalla nostra. Le differenze culturali sono state presentate e resecosì normali dal sentimento di forte partecipazione e coinvolgi-mento all'interno delle dinamiche familiari e scolastiche che iragazzi hanno condiviso con i presenti. La dieta alla qualeAntonio si è dovuto abituare ed i suoi racconti coloriti hannogenerato ilarità ed ammirazione; così come il racconto di Olminae delle sue due madri thailandesi, ha reso del tutto naturale quel-lo che a noi, normalmente, sembrerebbe inaccettabile, comeappunto la poligamia. Naturalmente anche i racconti degli altri,Pietro, Sissi, Imma, Carmine, sono stati orientati verso la compar-tecipazione delle diverse condizioni scolastiche e familiari vissute.Ognuno di loro ha posto l'accento sul cambiamento di prospet-tiva in cui oggi vivono il presente e pensano al futuro. Olmina siè anche cimentata nel canto con l'Inno Nazionale dellaThailandia. Le telecamere della televisione locale della Curia, chia-mata da parte del prof. Polverino, neocoordinatore dei progettiIntercultura per il liceo scientifico Da Procida ed anche direttoredell'emittente, sono arrivate prontamente per raccontare l'eventonel telegiornale del pomeriggio. La conclusione è stata una sor-presa preparata ai presenti: infatti il Coro del Liceo Classico DeSanctis di Salerno diretto dal maestro Giuseppe Lazzazzera, haeseguito alcuni brani rappresentativi di diverse culture, tra cui loShalom che ha dato suggello ad una bellissima mattinata svolta

sui temi della pace e dell'integrazione. I contenuti, foto e filmati, sono stati condivisi sul sito dell'Efil alla pagina Facebookdedicata all'evento e su quella del Centro locale di Salerno.

Mina Felici, Responsabile ospitalità Centro locale di Salerno

SUP-set-

15

Caserta

Un pomeriggio che è stato segnato da testimonianze diverten-ti, emozionanti e interessanti. Il momento più toccante è statosenza dubbio il racconto di Roberto Magrì, nostro AFSer inEgitto al momento dell’inizio delle rivolte: con spirito acuto ematuro, ci ha raccontato di una realtà complessa e sconosciu-ta ai più. La Gedi, organizzata quest’anno a Caserta presso la libreriaFeltrinelli, ha rappresentato un passo importante verso l’obiet-tivo più volte ricordato a livello nazionale: rendere i Centrilocali poli culturali integrati con la città. Per la prima volta abbiamo creato un momento di incontro e confronto con varierealtà associative locali ed esponenti della società civile. Un momento di crescita e di riflessione che ci permette, per unavolta, di andare oltre la dinamica “invio-ospitalità” e di concentrarci sulla nostra “mission”: promuovere l’educazione e loscambio interculturale a partire dal nostro territorio. Abbiamo messo a confronto Intercultura con altre realtà che operanonel campo dell’interculturalità come il Cidis, che si occupa di assistenza ai migranti, o Giosef associazione culturale giova-nile casertana. Abbiamo anche colto l’occasione per incontrare nuovamente chi ha contribuito alla crescita del nostro Centrolocale; ad esempio, la prof.sa Noemi Lanna, attualmente docente all’Università Orientale di Napoli e una delle prime borsi-ste Intercultura del nostro Centro, ci ha raccontato della sua lunga esperienza in Giappone e del confronto con la culturamillenaria dell’impero nipponico.Il filo conduttore dell’incontro è stato l’individuare “il valore sociale e individuale dell’esperienza interculturale” e dobbia-mo ammettere che la soddisfazione più grande è stata poter vedere l’emozione negli occhi di chi raccontava le proprie sto-rie e di chi le riviveva ascoltandole.

Camilla Cafiero, Responsabile invio Centro locale di Caserta

CCoommee ccaammbbiiaannoo llee pprroossppeettttiivvee:: uunn ccoonnffrroonnttoo ttrraa ccllaassssii

Benzina almotore dei

Centri locali

Page 16: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

Anche il Centro locale di Trani ha volutoinvitare scuole, studenti, famiglie e asso-ciazioni ad unirsi per riflettere su questogiorno così importante, arricchendo ilconfronto e scoprendo nuove culture.La “giornata europea” si è tenuta adAndria nel chiostro San Francesco dalle ore18.30 alle 24.00.Per sensibilizzare ancor più le famiglie e igiovani sono stati invitati tre professori diAndria (prof. Farina, prof. Palumbo e prof.Fortunato) per presentare in modo genera-le che cosa è realmente Intercultura esopratutto non renderlo un lusso per pochima un bisogno per molti.

BariFoggiaMetapontinoIrsinaMurgia Sud

BrindisiTaranto TraniPotenza

LA VITA E IL ROCK SUL SOLITO PALCO

Durante questo incontro sono stati presentati i sei ragazzi ospiti del centrolocale, di cui cinque annuali e un trimestrale, arrivati da tutti gli angoli delmondo (Canada,Costarica,Thailandia, Francia, Nuova Zelanda e Russia). Lospazio principale è sato dedicato alle testimonianze dei sei ragazzi: hannoparlato di sé e del proprio paese raccontandosi e mettendosi in gioco.Ritengo che siano incontri che davvero cambiano il mondo! Partendo dalle parole di Martin Buber “Io sono ciò che l’altro mi fa essere"vorrei esprimere a pieno il senso di Intercultura e quello di un 29 settem-bre 2011 in cui qualcosa è cambiato. Ritengo che si debba fare lo sforzo dimantenere sempre una capacità... quella di sorprendersi per le cose che ilmondo ci riserva.Ma non finisce qui! Dopo il meeting, rullo di tamburi: Intercultura presen-ta due gruppi emergenti pugliesi per unire ancor più la città al dialogointeculturale.Una giornata piena di emozioni, piena di riflessioni ed incontri!Intercultura incontri che cambiano il mondo? (Il mio è cambiato).

Roberta Di Cosmo, Centro locale di Trani

sudestTrani

Il dialogo nel tacco d’Italia

16

Page 17: 29settembre2011 144

29 SETTEMBRE UN GIORNO COME UN ALTRO?I volontari dei Centri locali di Brindisi e di Taranto controbattereb-bero con un secco ‘no!’ al titolo di questo articolo. I due Centrihanno voluto unire le loro forze per ottenere una giornata ricca ditestimonianze che hanno permesso al mondo di Intercultura di farcapolino nel Liceo Scientifico E. Fermi di Brindisi. Il Presidente delCentro locale di Brindisi ha dato il via alle danze introducendo ilvideoclip “Incontri che cambiano il mondo” e presentando iProgrammi di Invio e Ospitalità a studenti e docenti. Dopo il suointervento, le studentesse straniere ospitate dal nostro Centro sisono mostrate e presentate agli occhi sbalorditi e colmi di curiosi-tà degli studenti del Liceo. In seguito il Vice-Presidente “CSVPoiesis” di Brindisi e Presidente “Retinopera Salento” RinoSpedicato ci ha deliziati con un’accurata esposizione sul mondodel volontariato nella nostra area e ha esortato gli studenti adentrare in contatto con questa porzione della società, purtroppo,ancora in penombra. Ha concluso il suo intervento con una signi-ficativa frase di Don Luigi Ciotti: “Il mio sogno è che il volontaria-to sparisca perché ciò vorrebbe dire che la solidarietà non è più unavirtù di pochi, non rappresenta l'eccezione, ma la regola di tutti”.Anna Maria Quarta, Preside del Liceo Scientifico che ci ha gentil-mente ospitati e volontaria del Centro locale di Brindisi, ha quindidiscusso il tema dell’interculturalità e ha intervistato Silvia Caramiae Vittorio Cafagna, ex borsisti Intercultura nell’anno 2010-2011. Èstata la volta del Presidente del Centro locale di Taranto ConcettaCistone che ha parlato dei Programmi di Ospitalità offrendoci lasua testimonianza di madre ospitante ormai da svariati anni.Durante le fasi finali dell’incontro la Prof.ssa Carmela Arigliano,docente del Liceo Fermi direttamente coinvolta nel ProgettoIntercultura, ha esposto l’esperienza dello scambio di classeavvenuto con una classe del Gymnasium di Cham (Germania)presentando anche uno dei docenti tedeschi accompagnatori, ilquale ha dimostrato la sua gratitudine e soddisfazione perquanto riguarda l’ospitalità e il calore italiani. “The last, but notthe least” è stato Carmelo Caramia, responsabile sviluppo e for-mazione del Centro locale di Brindisi, che ha dato agli studentiinformazioni concernenti la Sede nazionale di Intercultura, iCentri locali e le attività che essi svolgono sul territorio. LaGiornata si è conclusa con la consegna di opuscoli con foto einformazioni sulla nostra meravigliosa terra agli studenti edocenti stranieri a cura della Preside Anna Maria Quarta.Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazio-ne di questa meravigliosa giornata colma di emozioni all’inse-gna della conoscenza dell’“altro”.

Simona MilazzoResponsabile Invio Centro locale di Brindisi

Brindisi IL VALORE DELL'ALTRO E IL SUCCESSO SCOLASTICONegli scorsi giorni sono arrivati a Bari e provincia, per vive-re e studiare nelle scuole superiori della zona, altri nove stu-denti provenienti da diversi paesi. Per Antonella Silvestri,presidente del gruppo volontari di Bari si tratta di un veropatrimonio per le scuole e gli studenti baresi e la sua valu-tazione fa rima con quella di Alberto Fornasari, autore dellaricerca Interpretare il successo, voluta dalla FondazioneIntercultura, presentato nel Palazzo di Città in Piazza delFerrarese (e a Parma), in occasione della Gedi 2011. “Unabuona pratica - dice Fornasari - sarebbe l’adozione di undocumento di accoglienza. Gli stranieri non devono più esse-re trattati come un'emergenziale, ma come valore aggiunto.E questo vale soprattutto per i figli degli immigrati. L’arrivodello straniero in classe apre una finestra sul mondo, relati-vizzando la cultura di appartenenza. Ciò non può che rende-re meno provinciali, contribuendo ad aprire delle finestre sulmondo. La figura del mammone - afferma Fornasari - spa-risce. Abbiamo dimostrato in questa ricerca che in quellescuole in cui si attivano programmi di tipo interculturale siregistrano casi di successo scolastico".

Ma cosa si intende per “successo”? Niente che riguardi un mero calcolo di voti, o almeno non soloquello. Il successo nella scuola, come ha perfettamente riassun-to una ragazza straniera che ha trascorso un anno in una scuo-la italiana, “significa avere dei compagni che diventano tuoiamici”. Risulta insomma con sufficiente chiarezza come esitopositivo e successo scolastico non abbiano lo stesso significato,non siano espressioni equivalenti: mentre con esito positivo sivuole indicare il raggiungimento di livelli ritenuti basilari, con laseconda espressione si vogliono individuare risultati apprenditi-vi di alto profilo. Questione strettamente connessa al successoscolastico è poi quella relativa alle procedure valutative adotta-te dagli insegnanti. La ricerca condotta è stata impostata intermini quanti-qualitativi: oltre a raccogliere dati e porre la que-stione partendo da basi statistiche individuando tutti i casi disuccesso scolastico di alunni stranieri partecipanti al programmadi Intercultura e presenti per un anno nella scuole italiane, hainteso rilevare processi, modalità, condizioni significative checonsentano di comprendere e valorizzare scelte educative, orga-nizzative e didattiche che concorrono al buon esito dell’espe-rienza scolastica di questi alunni. Il mio sentito grazie va a tutticoloro che, con me, hanno collaborato alla realizzazione dellaserata.

Antonella Silvestri, Presidente Centro locale di Bari

Piazza del Ferrarese

Bari

Page 18: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

CagliariOgliastraOristanoOlbiaOzieriTerralbese

In occasione dell’inaugurazione del borgo, in collabo-razione con il Sindaco Emanuele Cera, abbiamo organizzato la nostraGiornata del dialogo interculturale. Dopo la festa, i dolci e il caffè prepa-rati dai Rom, con l’introduzione del Sindaco è iniziato il convegno che haincentrato il dibattito sul lavoro fatto ma soprattutto su ciò che bisogneràancora fare per costruire una vera integrazione condivisa da tutti. Con ilnostro intervento, si sono introdotte le tematiche e il percorso educativo diIntercultura. Si è evidenziata la necessità di camminare verso un dialogosempre più basato sul rispetto reciproco degli usi e abitudini, dei modi difare; in sintesi rispetto della cultura di ognuno di noi.Piena condivisione da parte nostra per il lavoro fatto dall’amministrazioneper l’inserimento scolastico dei bambini, perché la scuola è uno degli stru-menti principali d’integrazione, che anche Intercultura utilizza, da oltrecinquanta anni, con percorsi personalizzati. Sono intervenuti al dibattitoil Prefetto, dott. Russo, l’Assessore Provinciale al Lavoro e Politiche Sociali,Alessandro Murana, il Vescovo Monsignore Giovanni Dettori, che hannosottolineato l’importanza di questa giornata, sia per l’aspetto logistico(nuove case) ma soprattutto per i percorsi d’integrazione vera proposti, conrispetto, responsabilità e solidarietà. Atteggiamenti che dovrebbero essere alcentro del nostro vivere quotidiano. E’ stata una bellissima giornata di con-fronto: senza nascondere le difficoltà, si sono evidenziate le opportunità.Tutti hanno concordato che se al centro del nostro vivere c’è il rispetto reci-proco, il buon senso, la voglia di superare le difficoltà con il dialogo, c’èuna crescita e un miglioramento di tutti. Perciò è necessario lavorare affin-ché ognuno di noi diventi cittadino del mondo. Questa è la vera scommes-sa per un mondo migliore, per un mondo in Pace!

Terralba

Nella cittadina di San Niccolò D’Arcidano, daoltre venti anni, è presente una folta ComunitàRom. In questo ventennio non sono mancati iproblemi di convivenza, talvolta culminati ineventi tragici, come l’incendio del Campo delloscorso agosto.Fin dai primi anni, l’Amministrazione Comunaleha avviato una serie di programmi d’integrazio-ne scolastica, sociale ed economica e recente-mente ha ottenuto dei finanziamenti per lacostruzione di un borgo di case di legno dadestinare ai Rom.

18

Un sogno nascostotra pareti di legno

Sardegna

Roberto Marongiu, Presidente AssociazioneRegionale Sarda Intercultura

Page 19: 29settembre2011 144

II ggiioovvaannii ee llaa ddiivveerrssiittàà ccuullttuurraallee

Oristano

IL MONDO E I SUOI GESTIVenerdì 30 settembre, con un giorno di ritardo, si è celebrata anche aCagliari la Giornata europea del dialogo interculturale. L’incontro si ètenuto alle ore 10 nell’aula magna del liceo scientifico “A. Pacinotti”,grazie alla pervenuta richiesta del Centro locale alla scuola e alla gen-tile disponibilità della stessa ad accogliere con grande partecipazionel’evento.Sono stati invitati tutti gli studenti iscritti alla suddetta scuola singolar-mente e non per classe. Questo meccanismo si è rivelato molto positivo,in quanto l’assemblea avendo scelto di partecipare, se pur giovane, eramolto interessata e attenta. Il tema della giornata, proposto dal Centro, era la gestualità; il program-ma, abbastanza articolato, cominciava con la presentazione di Interculturaattraverso il video “Incontri che cambiano il mondo”. Dopo una celere pre-sentazione dei membri del Centri locali presenti, è stata data la risposta a“Che cos’è la Gedi?” argomentando il discorso e spiegando il progettodella nostra associazione. In seguito è stato dato spazio ai ragazzi stranie-ri: Rebecca, Nicole, Zulia, Mathilde, Nayumi, Ogt, Elvis, Lukas e ai duereturnees Davide Zanetti e Gaia Serrau, rispettivamente un anno inCostarica e uno in Thailandia. Il conduttore ha fatto sì che ogni ragazzomostrasse la sua presentazione pilotando il discordo verso il tema dellagestualità attraverso la proiezione di immagini e disegni.Si è rivelata molto importante la libertà di interazione che è stata conces-sa ai ragazzi della scuola nei confronti dei ragazzi stranieri e dei returne-es, in quanto le loro domande sono state accolte con simpatia e interes-se e hanno dato ulteriori spunti per la conduzione della giornata. Lecuriosità erano varie, ma molte hanno centrato il tema come per esempiola domanda “quali sono i gesti più strani e incomprensibili che facciamonoi italiani?” Il più votato è stato “puntare il dito indice sulla guanciafacendolo oscillare a destra e a sinistra”; per tutti noi è scontato… signi-fica gradimento, in parole povere “mi piace”, ma Rebecca, la nostra ragaz-za Costaricana ha impiegato qualche settimana per capirlo.Ha partecipato all’evento anche Giuseppina Primavera, nonna cagliaritanadi Intercultura, la quale è stata invitata a dare il suo apporto alla giorna-ta. Inoltre erano presenti all’assemblea: il Preside del liceo, SilvanoDeplano, e la rappresentante del provveditorato Rosalba Atzei. I tre ospitisono stati ringraziati con omaggi floreali e il libro “Incontri che cambia-no il mondo”. La giornata si è conclusa alle ore 13.30 con la proiezione del video “Wherethe hell is Matt?” spiegandone l’attinenza con l’interculturalità. Al termi-ne dell’incontro circa 30 ragazzi, interessati ai programmi e al ProgettoEducativo, ci hanno lasciato i propri recapiti per avere informazioni sulle

attività future promosse dal Centro locale. Posso concludere col direche è stata una “festa” molto interessante per tutti i ragazzi e

un’attività molto soddisfacente per i volontari del Centro,motivati a riproporre l’evento in futuro anche in altri

ambiti sociali.

Lucia Cannas, Responsabile invio Centro locale di Cagliari

Cagliari

Nell'aula magna dell'Istituto tecnico industria-le “Othoca", davanti a centosettanta studentidelle classi terze, attenti e curiosi, EleonoraLittarru, studentessa della quinta appena rien-trata dal programma semestrale in Argentina eLaura Pilloni, studentessa del Liceo Classico DeCastro di Oristano, hanno comunicato la loroesperienza interculturale. “Volevo uscire dallaroutine, dal consueto. Volevo confrontarmi congente nuova e nuove culture per ampliare i mieiorizzonti, volevo avere amici di tutto il mondo"ha detto Eleonora mentre la platea guardavascorrere le sue diapositive proiettate sulloschermo. “Oggi sono molto soddisfatta e misento molto arricchita" ha concluso Eleonora.Laura si è emozionata al ricordo del paesaggionorvegese, del suo clima freddo ma mitigatodal mare e del calore della sua famiglia. “Hotrovato una scuola nuova, interessante la pos-sibilità della scelta delle materie, molto attrez-zati e ben funzionanti i laboratori" ha afferma-to Laura. Sul progetto educativo e sui pro-grammi di Intercultura le figure-chiave delCentro locale Rossana Orrù, Carmen Cao eAntonio Pinna hanno fornito ulteriori dettagli.Al termine della riunione gli opuscoli rosso everde finiscono in un battibaleno. La semina èiniziata...

Antonio Pinna, Responsabile scuolaCentro locale di Oristano

All’Othoca si promuove la non-routine

19

Page 20: 29settembre2011 144

SUPPLEMENTO A QUIC 289

22992299settembre 2011

Si è tenuta oggi, giovedì 29 settembre 2011 presso l’auditorium delLiceo Scientifico Statale Elio Vittorini di Gela una giornata intera-mente dedicata all’Intercultura e in particolar modo ai nuovi ragaz-zi che sono con noi quest’anno: Sofia Evans che viene dal Cile eStella Yang dalla Cina. A partecipare sono stati tutti gli studenti chefanno parte del corso linguistico, e il biennio delle classi dello scien-tifico. La giornata è iniziata alle ore 9.30 dopo la prima ora di lezio-ne, inizialmente con la presentazione dei nostri nuovi studenti stra-nieri. Poi ha preso la parola la diretta responsabile Vincenza

Romano, la qualericorda che questagiornata europeadedicata al dialogointerculturale ci

permette di uscirefuori dal nostro habi-tat naturale per com-prendere una grandericchezza. Intornoalle ore 10.30 l’ap-puntamento con laproiezione del filmGran Torino di ClintEastwood, e successi-vamente un dibattitoaperto tra i presenti

per discutere a proposito delle riflessioni ed emozioni personali chehanno suscitato determinate scene del film con ulteriori commen-ti al riguardo.

Noemi Di Fede, Centro locale di Gela

Catania

AugustaCaltagironeCaltanissettaCataniaGelaGiarreMarsala

MessinaPalermoReggio C.SciaccaSiracusa

Sicilia

L’arrivo delle televisioni locali, del Sindaco e delle altre autorità politiche è magicamente coinciso con il momento solenne dell’assem-blaggio del mega puzzle. Al microfono venivano designati, in una sorta di battaglia navale, i numeri e le lettere dei pannelli chevenivano via via posizionati al posto loro deputato. “E’ grazie a manifestazioni come questa che si incrementa la cultura della tolle-ranza e del rispetto reciproco!” ha detto il nostro Sindaco mentre eravamo messi tutti in posa per la foto conclusiva poco prima di con-cludere con gli inni europeo ed italiano. Stavolta, però, un ulteriore felice epilogo: finita la Giornata, di corsa a casa a caccia di prefe-renze sulla pagina Facebook creata dall’EFIL per il miglior IDD. Da allora, un tam-tam mediatico martellante, fatto di messaggi palesie nascosti (molti dei nostri amici Facebook erano volontari ideatori di altri IDD in Europa!), un “vota Antonio, vota Antonio…” di decur-

tisiana memoria che ha coinvolto amici e volontari fan da tutto il mondo (persinodall’America, dall’Africa, dall’Australia…) che ha avuto il merito di prolungare ancora perdue settimane il piacere dell’adrenalina accumulata prima dell’evento.Mezz’ora prima della mezzanotte del 12 ottobre, ora designata per la fine della compe-tizione, molti volontari del Centro locale erano ciascuno a casa loro, ma telematicamen-te collegati, per celebrare la vittoria. Postate foto e video, abbiamo voluto stappare inostri vinelli messi al fresco in un ideale party comune. La magia dell’Intercultural Dialogue Day si è ripetuta ancora: ci coglie sempre troppopresto… e anche per questo ci carica di tanta fatica supplementare… ma la città ormaise l’aspetta e a noi, ogni volta, lascia in bocca il sapore buono dell’aver lavorato in mododivertente e creativo per un progetto comune. Alla prossima!

Viviana Dalmas, Responsabile scuola Centro locale di Catania20

Gela

Un caldo sole d'ottobre, arrivato imprevisto a conclusione diuna settimana di piogge alluvionali, ha riscaldato lo scenariodella IV Giornata europea del dialogo interculturale catanese,svoltasi quest’anno nel piazzale della splendida Villa Bellini,insieme ai circa 200 studenti delle nove classi delle scuolesecondarie che quest’anno ospitano i nostri nove AFSers. Iltitolo assegnato alla Giornata, “Sicilia: incontro di culture”,era stato interpretato e tradotto, nell’ideazione di Rita Toro,la vulcanica volontaria del nostro Centro locale, e dalla suacollega e amica Nerina Longhitano, docente esperta in Arte,ormai convinta neo volontaria, in un puzzle di 54 mq.Il pannello, raffigurante una gigantesca Sicilia costituita dallenove bandiere dei paesi dei nostri borsisti AFS, voleva significaree confermare la lunga storia della nostra isola, da sempre apertaall'accoglienza di popoli provenienti da ogni parte del mondo.Mentre i ragazzi completavano, nella tecnica da loro prescelta, i78 cartelloni disegnati da volontari e studenti stranieri nei giorniprecedenti, si sono alternati al microfono i volontari del Centrolocale che, raccontando le loro testimonianze e intervistandoAFSers, tutor, famiglie ospitanti e returnees, hanno offerto unospaccato completo dei singoli settori dell’Associazione ai parteci-panti alla manifestazione, ai passanti, persino ai vigili urbani…che, attirati dalla pacifica e gioiosa manifestazione mattutina, sisono avvicinati numerosi al banchetto informativo dove hannopotuto ritirare brochures e soddisfare la loro curiosità.

L’ISOLA modellata dai popoli

Federica Consiglio, studentessa del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Catania, compagna di classe della ragazza brasilianaospite Giuliana Almasio. Foto pubblicata per gentile concessione dell’autore Andrea Rapisarda http://rapis60.redbubble.com

In copertina

Primo premio grazie al mega puzzle!