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Green Economy e idee imprenditoriali

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Economy & Finance


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Green Economy e idee imprenditoriali

Schema della lezione• Green Economy, Sharing Economy, Circular

Economy

• Le etichettature ecologiche dei prodotti• Il green procurement• Le politiche SCP (Sustainable Consumption and

Production)• Casi concreti in Italia, con accenni ai casi europei

Green Economy

Con il termine Green Economy (economia verde) si indica una economia il cui impatto ambientale sia sostenibile in termini ambientali-Energie fossili affiancate ad energie rinnovabili-Ciclo di rifiuti con le 3 R (Riduzione Riuso Riciclo

-Efficienza energetica.

Sharing Economy

L'economia della condivisione è un sistema socio-economico costruito intorno alla condivisione delle attività umane e fisiche. -E’ organizzato-Si basa spesso su strumenti di ICT-Informazione condivisa tra i soggetti aumenta valore delle merci utilizzate per business, individui e comunità

-Redistribuisce l’allocazione del reddito intorno a nodi della rete organizzati secondo nuovi schemi

Circular Economy

Circular Economy

Tutto parte appunto dal concetto di “circolarità”, opposto alla “linearità” del modello economico attuale. Mentre il secondo, per semplificare, valorizza le risorse sulla linea unidirezionale di estrazione - produzione - consumo - smaltimento, il modello circolare cerca di usarle nel modo più efficiente possibile, facendole girare il più a lungo possibile nel ciclo economico tramite riuso e riciclo.

La filosofia della sostenibilità collettiva e individuale

Per le politiche e le economie europee che hanno per obiettivo lo sviluppo sostenibile è necessario coinvolgere i grandi portatori di interesse per poter orientare la cultura della produzione e dei consumi- pubblica amministrazione- imprese- nuclei familiari/consumatori individuali

Nelle politiche europee

1."Libro Verde sulla politica integrata dei prodotti",2. Sesto Programma d'Azione in campo ambientale. COM

(2001) 274 “Il diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità di integrare le considerazioni ambientali negli appalti” - l’atto di “indirizzo” di riferimento della Commissione in materia di GPP

3. l’adozione della direttiva 2004/18/CE del 31 Marzo 2004, relativa al “coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, di servizi e di lavori” -introduzione della variabile ambientale e semplificazione della normativa

Le componenti dello sviluppo sostenibile: il triangolo economia ambiente e società

Society

Economy Environment

Come si definisce l’integrazione sostenibile?

• Garantire qualità della vita senza diminuire lo stock di risorse disponibili

Ruolo centrale delle attività antropiche

Coinvolgimento attori economici (consumatori, produttori) e sociali (associazioni, organizzaz., cooperative)

Aumentare le sinergie tra politiche pubbliche e settori privati PPP

Qualità della vita

Attività antropiche

Risorse naturali

Legami tra aspetti sociali economici e ambientali della sostenibilità (Carta di Aalborg, 1994)

Società

Benessere umano, salute, cultura, vita sociale, governo democratico

Economia

Produzione, commercio, consumi, rifiuti, servizi, lavoro, risorse finanziarie)

Sistemi naturali/Ambiente

Risorse naturali: acqua, aria, suolo, specie e habitat, materie prime

Obiettivi della sostenibilità di sistema in base ai flussi di materiali

Estrazione Materiali interna

Imports

Materiali Accumulazione

Input Economia Output

Emissioni atmosferiche, smaltimento rifiuti

Exports

L’Antroposfera in base ai flussi di materiali

Sostanze abiotiche

Risorse primarie

Sostanzebiotiche

suolo

acqua

aria

AntroposferaIndustria Mineraria

AgricolturaForeste

Offerta acqua potabile

Energia

Produzione

Consumi finali

Gestione Rifiuti

Gestione Acque Reflue

Deposito rifiuti

Emissioni

in natura

Acqua

Rielaborazione su schema di Stefan Bringezu Wuppertal Institute

Qualche anno fa…• 1972 – Il Club di Roma commissiona al MIT uno studio sul

futuro della Terra. Viene pubblicato Limits to Growth. Si diventa consapevoli dell’impatto umano sull’ambiente

• 1987 – Rapporto Our Common Future della Commissione Indipendente per l’Ambiente e lo Sviluppo. Il concetto di responsabilità intra e intergenerazionale

• 1992 – Conferenza di Rio de Janeiro. La responsabilizzazione dei comportamenti locali/individuali sull’evoluzione dell’ambiente.

• 1992-2000 – In questo decennio i protocolli e gli accordi internazionali per definire obiettivi e modalità di riduzione dell’impatto delle attività umane sull’ambiente.

Verso un’economia sostenibile

• Il fattore ambiente entra pienamente nel calcolo dei fattori di produzione nei modelli economici a livello micro (aziendale)

• L’ambiente entra nel calcolo delle esternalità positive/negative delle produzioni e dei consumi. A livello micro e a livello macro (aziendale, sistemi territoriali)

Integrazione delle valorizzazioni monetarie e materiali

Gli obiettivi finali di un inserimento di contabilità dei flussi di materiali sul lato della produzione sono:

• la capacità di controllare l’efficienza e l’efficacia del ciclo produttivo, in base ai consumi di energia e di materiali impiegati ed espulsi già in questa fase.

• la capacità conseguente di individuare i punti critici per poter intervenire a ridurre gli sprechi di risorse, sia con la riduzione dei materiali impiegati, sia con interventi di formazione sull’organizzazione

• l’introduzione di un sistema di contabilità fisica che affianca e integra il sistema contabile tradizionale.

Dal Fattore 4 al Fattore 10

• 1995 – Rapporto al Club di Roma “Tacking Nature into Account” – Inserire la contabil i tà ecologica nella contabil i tà economica dei Paesi

• 1998 – Rapporto al Club di Roma “Fattore4” – Ridurre l ’ impatto ambientale molt iplicando per quattro l ’eff icienza della produzione.

• 2001 – Nasce Factor10 Institute fondato da Schmidt-Bleek – Si studiano materie prime, processi produtt ivi innovativi in modo da uti l izzare meno risorse naturali ( input) e r idurre gli impatti f inali sull ’ambiente (output e scart i)

Quale l’obiettivo finale?

• A l ivello economico –1) ridurre i costi della materia prima indispensabile alla vita umana: l’energia 2) ridurre acquisti materiali

• A l ivello ambientale – ridurre gli impatti sui prelievi di risorse naturali e sull’uso dei serbatoi finali

• A l ivello sociale – mantenere il livello di benessere assicurandone la possibilità alle future generazioni

Come si traduce in azione?

Sostenibilità

Ecologia Industriale

Livello impresa• Progetti a favore

dell’ambiente

• Prevenzione inquinamento

• Ecoefficienza

• Contabilità verde

Tra Imprese• Simbiosi

industriale

• Cicli di vita di prodotti

• Iniziative di settore

Livello Regionale/Globale

• Budget

• Studi sui flussi di materiale e di energia

Che cosa accade se si inserisce un nuovo fattore di produzione?

L’introduzione dell’idrogeno implica- Valutazione economica dei processi di

produzione: costi monetari di materiali, reperibilità, metodologie, competenze professionali

- Valutazione economica dei processi di consumo: metamorfosi dei materiali utilizzati

- Valutazione sociale: accessibilità del vettore energetico ad es.; sicurezza nell’utilizzo

Alcuni concetti base

• Total Material Requirement (TMR) = DMI (Direct Material Intensity)+HF (Hidden Flows)

• Zaino ecologico• MIPS – Material Intensity per Service• MFA – Material Flow Accounting• SFA – Substances Flow Accounting• LCA – Life Cycle Analysis

LCA e MIPS

Fonte: Wuppertal Institute

Fonte: Wuppertal Institute

Calcolo dei flussi di materialiMetodologie applicate:• MFA – Material Flow AccountingIn un sistema (area omogenea, area amministrativa) si

definiscono i flussi in entrata e in uscita, in modo che siano aggregati. L’analisi è condotta su un anno X o su una serie temporale

• SFA – Substances Flow AccountingIn un sistema si individua il flusso di una sostanza

dall’entrata all’uscita dal sistema. Si definisce un arco temporale ampio per analizzare anche eventuale uscite “traslate” nel tempo.

Flow Cost Accounting: Impresa

Impresa

fornitore

Entrata magazzino

Produzione

Magazzino intermedio

Magazzino Uscita

Trattamento Ambientale

Cliente

Smaltitore

122

112105

121

1911

46055

SI18

Marcus Strobel Institute for managemente and Environment Augsburg

EI 16

SI0

SI0

SI15

SI51EI

0

EI 20

EI 43

EI 0

5

WomanLAB S.r.l. Learning Meeting06 maggio 2014

Etichettatura

ecologica

dei prodotti

Il sistema di etichettatura ecologica dei prodotti

Environmental Labelling

Sistema Ecolabelling in Unione Europea

L'Ecolabel è il marchio europeo di certificazione ambientale per prodotti e servizi.Introdotto in EU con l'adozione del Regolamento europeo n. 880/92, e aggiornato con il nuovo Regolamento n. 1980 del 17 luglio 2000.E' strumento ad adesione volontaria rilasciato a prodotti e servizi che rispettano criteri ecologici e prestazionali stabiliti a livello europeo.

Vantaggi per produttore/importatore

• Al produttore e al distributore l' Ecolabel europeo:• consente di richiedere per i propri prodotti un marchio valido in tutti i

Paesi europei; • accresce la visibilità sul mercato nazionale ed europeo; • dà una pubblicità aggiuntiva attraverso le campagne di promozione

dell'UE e degli Stati membri, i siti web dedicati, etc. • Ulteriori benefici, infine, possono derivare dal crescente sviluppo del

mercato verde, e dalle iniziative che sono allo studio dell'UE e degli Stati membri per aumentarne la diffusione (IPP, Libro Verde, Green Public Procurement, etc.).

(fonte comitato Ecolabel)

Vantaggi per consumatore

Al consumatore l'Ecolabel europeo garantisce che il prodotto:• ha un minor impatto ambientale rispetto agli altri prodotti

presenti sul mercato; • è stato sottoposto a severissimi test per assicurarne le

qualità ambientali e prestazionali; • Scegliendo prodotti/servizi Ecolabel, quindi, il

consumatore contribuisce a migliorare l'ambiente, riceve un'informazione trasparente e credibile, acquista prodotti che non hanno componenti dannosi alla salute, e verificati da un Organismo indipendente.(fonte: comitato Ecolabel)

Tipologia di prodotti e serviziAttualmente l'Ecolabel può essere assegnato attualmente a 18

gruppi di prodotti, che corrispondono a 6 grandi settori produttivi e a un’attività di servizi.

• Prodotti di pulizia• Apparecchiature elettroniche ed elettrodomestici • Carta • Giardinaggio, articoli fai da te • Calzature e prodotti tessili• Lubrificanti per auto• Servizi• Servizi di ricettività turistica• Campeggi ·

Ecolabel per i servizi di ricettività turistica • L’Ecolabel per il turismo è nato il 14 aprile del

2003 quando la commissione europea ha esteso l’applicabilità del marchio comunitario di qualità ecologica ai servizio di ricettività turistica (Decisione 2003/2878/CE).

• Il marchio è fondato sul rispetto scrupoloso di una serie di criteri che consentono alle strutture che lo ricevono di distinguersi, a livello europeo, per l’impegno al miglioramento della qualità ambientale e forniscono agli utenti garanzie sicure circa l’efficienza delle misure di protezione adottate.

Criteri ecologici (1)

I criteri ecologici per l’assegnazione dell’Ecolabel europeo sono il risultato di studi scientifici e di ampie consultazioni in seno al Comitato dell'Unione europea per il marchio di qualità ecologica (CUEME), che è composto dagli Organismi Competenti nazionali degli Stati membri, da rappresentanti delle ONG ambientaliste, da associazioni dei consumatori e dell’industria, da sindacati nonché da rappresentanti delle PMI e del mondo del commercio.

Criteri ecologici (2)

Una volta che il CUEME ha proposto i criteri per un gruppo di prodotti, essi devono essere approvati dagli Stati membri e dalla Commissione europea prima di poter essere utilizzati per l’assegnazione dell’Ecolabel ai prodotti

Come funzione il processo di assegnazione?

Il sistema di etichettatura del prodotto in base al regolamento ecolabel vigente in Italia

La domanda, insieme con il fascicolo tecnico, tutti i documenti necessari per la valutazione tecnica di conformità ai criteri, la ricevuta del versamento delle spese di istruttoria, il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, deve essere presentata al Comitato Ecolabel-Ecoaudit, Sezione Ecolabel, che provvede ad inoltrarla ad ISPRA (ex APAT) per l'esecuzione dell'istruttoria tecnico-amministrativa.

ISPRA ha 60 giorni di tempo per verificare la conformità del prodotto/servizio ai criteri Ecolabel di riferimento e per comunicare il risultato al Comitato.

Se l'istruttoria ha esito positivo il Comitato, entro 30 giorni, concede l'etichetta, informa la Commissione Europea, e sottoscrive con il richiedente un contratto relativo alle condizioni di uso del marchio stesso.

GPP

Green (public) Procurement

SCP (Sustainable Consumption and

Production policies)

Nella legislazione italiana

• In Italia primo segnale CIPE della delibera n. 57 del 2 agosto 2002 "Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia”. Si legge: "almeno il 30% dei beni acquistati debba rispondere anche a requisiti ecologici; il 30-40% del parco dei beni durevoli debba essere a ridotto consumo energetico, tenendo conto della sostituzione e facendo ricorso al meccanismo della rottamazione".

Sustainable Consumption and production in Italia e in Europa

La comunicazione sul piano d’azione SCP e SIP (COM (2008) 397)

Comunicazione su GPP (COM (2008) 400)

Estensione dei regolamenti EMAS e Ecolabel

In corso nuove proposte per etichettatura energetica dei prodotti e connessione con gli altri strumenti

Nella legislazione italiana (2)

Con il decreto 8 maggio 2003 n. 203, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio individua "regole e definizioni affinché le regioni adottino disposizioni, destinate agli enti pubblici e alle società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei servizi, che garantiscano che manufatti e beni realizzati con materiale riciclato coprano almeno il 30% del fabbisogno annuale".

Nella legislazione italiana (3)

. Il Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione, previsto all'art. 1 comma 1126 della Legge 27 dicembre 2006 n. 296 (Finanziaria 2007), riporta precise indicazioni per l'attuazione del GPP, con particolare riferimento al ruolo delle Regioni, anche con il supporto delle Agenzie Ambientali e il coinvolgimento delle Centrali di Committenza regionali.

Perché? Quale è il fine?

Considerare i criteri di efficienza (energetica) e valutare i costi / risparmi lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti può comportare notevoli risparmi in termini economici e il comportamento della PA è fondamentale per orientare l'opinione pubblica verso modelli di consumo più sostenibili

I criteri per il Green (Public) Procurement

• Criterio di qualità

• Criterio di prezzo

• Criterio ambientale

Nota bene: non si altera il principio di concorrenza ma viene inserito una modalità che orienta il mkt verso prodotti con performance ambientali sempre superiori

Pubblica Amministrazione

Gli acquisti compiuti dalla P.A. rappresentano il 17% del PIL in termini di:

- servizi utilizzati da utenti esterni (servizio mensa scolastica, servizio trasporti, distribuzione automatica bevande e snack)

- Servizi e prodotti utilizzati da utenti interni(toner, stampanti, prodotti informatici, carta, attrezzature varie)