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Vincenzino
news
Giornalino dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli
a cura della 1A sec. Primo grado a.s.2010-11
Intervista a SUOR FRANCESCA
1.Come vivete la Pasqua voi suore?
Non è perchè siamo suore che dobbiamo “vivere la Pasqua” diversamente dagli
altri. La Pasqua deve essere “vissuta” da ogni cristiano. Poiché rivolgete questa
domanda a noi suore, vi possiamo dire che la viviamo come una grande festa.
Gesù quando celebrò la festa di Pasqua, si sedette a tavola con i suoi amici più
intimi e…. sapete cosa fece? Si mise un “grembiule” e cominciò a lavare i piedi a
Pietro, a Giacomo, a Matteo…. Poi domandò:”Avete capito qualcosa da questo mio
gesto?”.
Beh, forse non avevano capito un granché, ma noi, oggi,cristiani del terzo
millennio, sappiamo bene che cosa vuole insegnarci Gesù.
Celebrare la Pasqua è proprio questo: vedere con occhi buoni le persone che ci
stanno vicino, rispondere ai bisogni di ognuno, servirle con amore.
Questo vale per ogni cristiano e per noi suore in particolare, ma vorrei
spiegarmi meglio: uno scolaro ad esempio è chiamato a “servire” preparandosi
seriamente al suo “domani”; una mamma rispondendo alle esigenze della famiglia
e così pure un papà…
Noi suore non abbiamo una nostra famiglia, siete voi: Mirko, Alessandra,
Greta…. E tutti, tutti coloro che hanno bisogno di aiuto.
Il nostro tempo, tutto il nostro tempo, lavoro e preghiera, è tutto per gli
altri…Questo e’ il nostro impegno per vivere la Pasqua… ogni giorno.
2. Come vi organizzate quando noi siamo in vacanza?
Ah, quando voi sarete in vacanza riguarderemo tutte le vostre “malefatte”: maniglie,
calcetti, porte… ma i giorni più belli saranno quelli del TRIDUO PASQUALE: sapete
che cos’è vero?
Quelle celebrazioni ce le gusteremo…. E sarà la nostra intensa preparazione
spirituale alla festa della Pasqua.
3.Descriva la sua giornata di Pasqua
Il giorno di Pasqua sarà una giornata di canto: canteremo L’ALLELUIA,
canteremo le LODI, i VESPRI, e nella nostra preghiera ci sarete sempre voi con
le vostre famiglie: il Signore guidi i vostri passi sulla via del bene, vi faccia
crescere sani, forti e sempre veri amici di Gesù.
E’ la nostra gioia più grande (e sicuramente dei vostri genitori) quando, superata
la nostra statura, verrete a trovarci e noi vi guarderemo dal basso all’alto e
scopriremo i vostri occhi ancora gioiosi e pieni di luce.
4.Vuole dare un consiglio ai ragazzi su come vivere la Pasqua?
Consigli a voi?
Sì, ne ho uno solo, ma molto molto prezioso: ricordatevi delle persone anziane e
sole; fate qualche telefonata ai vostri nonni, agli zii; scrivete qualche biglietto
d’auguri a qualche persona che nessuno ricorda e… poi sorridete: la vita e’ un
dono prezioso da accogliere con gioia e da donare a piene mani: è il segreto per
arricchire il cuore.
5. Per le vacanze pasquali andate in pellegrinaggio in città chiese
particolari?
E’ usanza nel nostro Istituto di Suore della Carità andare a festeggiare con
altre comunità il lunedì dopo Pasqua: si vuole in questo modo ricordare il
percorso dei due discepoli di Emmaus che… lungo la strada incontrano Gesù’
Risorto…
Così anche noi vogliamo incontrare Gesù Risorto nelle persone che andiamo a
incontrare.
Sì, perché Gesù si fa trovare in ogni persona!
Credete in questo?
Ah, non e’ invenzione mia, ce l’ha assicurato Gesù.
FORZA! PARTIAMO INSIEME!
A cura di Mirko Di Liberto, Alessandra Lombardi e Greta Lupi
PASQUA NEL MONDO AUSTRALIA In Australia si celebra la Pasqua in una
varietà di modi, perché l'Australia è un
paese con persone provenienti da diverse
parti del mondo. I bambini si scambiano
uova di cioccolato che hanno piccoli
giocattoli all'interno. Alcune comunità
organizzano battute di caccia delle uova
pasquali nei parchi. Alcune uova di
cioccolato sono anche a forma di coniglio.
Il giorno principale della celebrazione delle
famiglie di origine anglo-irlandese è la
Domenica di Pasqua. Si va alle celebrazioni
in chiesa e si mangiano i tradizionali panini
dolci con frutta secca e con una croce sulla
parte superiore (hot cross buns) per la
prima colazione.
AFRICA In Africa, la Pasqua viene celebrata come
una delle più importanti funzioni religiose
delle comunità cristiane. Centinaia di
persone si recano nella chiesa per la Veglia
pasquale che di solito inizia alle 15 e
termina prima del buio verso le 18. Gli inni
cristiani sono accompagnate dal battito dei
tamburi e da suoni acuti fatti da donne
chiamate Kigelegele. Prima di tornare a
casa dopo la Messa si svolgono danze al di
fuori della chiesa. Le persone poi
continuano i loro festeggiamenti con il
consueto cibo africano. In alcune
parrocchie invece restano intorno alla
chiesa; si riuniscono nelle loro piccole
comunità cristiane e continuano la
celebrazione mangiando insieme e
danzando. Il cibo viene condiviso con i
cristiani e i non cristiani; si consuma riso
bollito o arrosto di carne o di pollo. La
Pasqua in Africa ha una dimensione sociale
ed una spirituale.
RUSSIA
A Pasqua tutti gli occhi sono puntati sulla
cittadina di Sagorsk, dove risiede il
Patriarca di Mosca e di tutta la Russia. Il
rito pasquale incomincia a mezzanotte di
sabato con una processione attorno alla
cattedrale.
La mattina del giorno di Pasqua la famiglia
Russa si reca sulla tomba di un parente e lì
consuma un picnic. Alla sera si fa un
banchetto con diversi tipi di carne, pesce e
funghi, dove non manca il "Pabcha", un
piatto sostanzioso a base di quark e il
panettone pasquale chiamato "Kulitch"
accompagnato dalla ricotta dolce.
In Russia le uova sode vengono colorate di
rosso, simbolo di nuova vita ottenuta
mediante il sacrificio di Cristo.
Buona Pasqua in Russia si dice Schastlivoi
Paschi
REGNO UNITO
Nel Regno Unito, una delle cerimonie più
vive è quella del Giovedì Santo, giorno
dedicato all'attività caritativa e si svolge
secondo un rituale tradizionale.
A Londra, l'uso del Royal Maundy Gifts, è
ricordato nell'abazia di Westminster dove
vengono donate ai poveri borse di denaro.
Le borse, vengono distribuite dal sovrano
su di un vassoio d'argento, dopo la
cerimonia religiosa. Il Venerdì Santo vive
ancora l'usanza degli hot-cross buns dolci,
di antichissima tradizione, che un tempo si
usavano mangiare come protezione contro il
fuoco. Nel pub di Londra chiamato "Il Figlio
della Vedova" si conservano quasi duecento
esemplari di questi dolci, secondo quanto
descritto da una leggenda: "una vedova che
attendeva il figlio marinaio disperso in
mare non volle mai disperare e continuò
ogni anno a cuocergli gli hot-cross buns.
Questi dolcetti sono delle brioches fatte
con la cannella e uvetta sulla cui superficie
vi è una croce di glassa, a ricordare la
passione di Cristo. Un'usanza curiosa è
quella di far rotolare le uova colorate su di
un prato o lungo una strada, fino a quando
tutti i gusci non siano stati spezzati;
questo avviene a Preston, dove le uova
rotolano su un pendio erboso. Un'altra
tradizione divertente è quella di
contendersi le uova e le torte con
battaglie, combattute principalmente da
ragazzi. In Inghilterra, durante le festività
pasquali, vengono rivolte particolari
attenzioni a persone bisognose: ai poveri
vengono donate delle offerte e gli anziani
vengono aiutati nel lavaggio dei piedi.
Buona Pasqua in Inghilterra si dice Happy
Easter
GRECIA In Grecia la Pasqua è considerata come la
festa più importante dell' anno ed è
celebrata con un pranzo a base di riso alla
greca.La Grecia festeggia la Pasqua con riti
greco-ortodossi: ogni fedele accende in
chiesa una candela, che porterà con se a
casa. In occasione della Pasqua, è
tradizione mangiare dolcetti, pane
pasquale, uova colorate e la "Marghiritsa",
una zuppa tipica pasquale fatta con
l’agnello.
SVEZIA
I paesi nordici accolgono la Pasqua
festeggiando anche l’arrivo della primavera.
In Svezia durante il giorno delle Palme
vengono benedetti i gattici (rami del pioppo
bianco con le gemme che assomigliano alla
coda di gatto), mentre nei giorni che
precedono la Pasqua, i bimbi si travestono
da streghe e vanno in giro per la città a
distribuire letterine in cambio di caramelle.
Queste usanze risalgono al medioevo,
quando si aveva il terrore delle streghe.
Durante il pranzo pasquale si mangiano uova
sode con il guscio colorato.
Buona Pasqua in Svezia si dice Giad
Pàsk
BRASILE Nella tradizione brasiliana una delle feste
più importanti, oltre al Natale e a São João
(23 giugno), è la Pasqua. Nei secoli la
celebrazione è stata interiorizzata a tal
punto che il ciclo pasquale, che si avvia
dopo Carnevale con l'inizio della Quaresima
e si conclude con la Passione, morte e
resurrezione di Cristo, ha costituito la
maggiore espressione popolare e religiosa
del Brasile contemporaneo, almeno fino agli
ultimi decenni del 900. La Pasqua in Brasile
è sempre stata occasione pure di banchetti
conviviali, costruiti intorno a baccalà e
cioccolato, i due alimenti per eccellenza
della festività, che oggi ne sono, ormai, gli
esclusivi protagonisti. La tradizionale
"malhação do Judas". Con la fine dello
scorso millennio, la maggior parte degli
eventi ha perso il proprio significato
religioso, così come si è andato sminuendo il
valore della festa come occasione di
riunione casalinga. Oggi il simbolismo della
Pasqua richiama, soprattutto per i più
giovani, immagini di svago e di consumo,
anche alimentare. La Settimana santa non è
più un momento di riflessione ma di
vacanza, in molti casi da trascorrere in
spiaggia, prendendo l'ultima tintarella del
verão che volge al termine e magari
concedendosi qualche peccato di gola. Fino
al secolo scorso la popolazione rurale aveva
l'abitudine di svolgere pratiche
propiziatorie durante il periodo della
Quaresima, a cui prendevano parte uomini,
donne e bambini. Questi costumi, ereditati
dal Vecchio continente, risalivano, oltre che
alle cattolicissime tradizioni di Spagna e
Portogallo, a usanze pagane anglosassoni
volte a garantire periodi di prosperità.
Processioni e rappresentazioni della
Passione di Cristo, unite al misticismo tipico
dei brasiliani, crearono espressioni
folcloristiche uniche al mondo, dalla
"Recomenda das Almas", alla "Malhação do
Judas" al "Marabaixo".
Le processioni per la Recomenda das Almas
partivano alle otto di sera dal Duomo delle
varie città. I fedeli si avvolgevano in panni
bianchi, coprendosi il capo. Porte e finestre
delle case venivano chiuse e i partecipanti
sfilavano stringendo fra le mani un rosario
o il berra-boi (un pezzo di corda legata a un
peso, che agitato produceva un forte
rumore, conosciuto come matraca). Tra
preghiere e invocazioni rivolte alle anime di
persone morte nel corso di incidenti o dopo
lunghe sofferenze, le celebrazioni si
svolgevano il giovedì e il venerdì santo.
PORTOGALLO
In Portogallo la Pasqua è vissuta con
intensità, rinnovando rituali il cui vero
significato è l’unione. Della famiglia, degli
amici, della comunità.
Venite a Braga in questo periodo e vivete
con noi il momento di festa della Semana
Santa. Assistete alla Procissão do Ecce
Homo, il giovedì santo, guidata dai
Farricocos (uomini scalzi, con tuniche e
cappucci), personaggi tra i più curiosi della
tradizione religiosa portoghese.
Se vi trovaste nella zona di Castelo de
Vide, più a sud, vedrete una pasqua diversa,
dalle radici ebraiche. Sabato mattina, i
pastori della regione invadono il centro
della città con le loro greggi, per farle
benedire. La notte della vigilia di Pasqua, le
persone si accostano e chiedono perdono in
segreto, in una reminescenza della festa
ebraica del Kippur. A fine messa, tutti i
presenti prendono campanacci e campanelli
e li suonano, accompagnando il Cortejo da
Aleluia attraverso la città, in uno
spettacolo impressionante. Alla fine del
digiuno di Quaresima, la tavola si riempie di
manicaretti. Proprio per questo, non
perdete l’opportunità di provare le
specialità come il capretto arrosto, lo
stufato di agnello, le polpette, le
“Arrufadas”, le uova di cioccolato e le
mandorle di vari colori...giusto dei consigli
per mettere appetito.Buona Pasqua in
Portogallo si dice Boa Pascoa!
ARGENTINA
Pasqua, Las Pascuas, viene celebrata nel
corso di un periodo di due settimane.
Domenica delle Palme al Sabato Santo, il
giorno prima di Pasqua, è noto come Semana
Santa, o la Settimana Santa. Ciò comporta
la rievocazione completa della Passione di
Cristo in molti villaggi del paese. Domenica
di Pasqua al Sabato successivo è una gioiosa
celebrazione della Risurrezione di Cristo.
Molti argentini prendere un periodo di
vacanza duran Pasque ' è un tempo di
processioni, messe, via Crucis e
drammatizzazioni di Gesù 'morte e
resurrezione.
Tra le manifestazioni più importanti sono
quelle in quelle regioni del Nord-Ovest,
soprattutto quelle detenute nelle province
di Salta e Tucumán. I costumi più tipici
spagnoli rivivono lì, come il tradizionale
"eremi", costruito sulla base di frutta
locale, foglie e semi, che simboleggiano le
diverse stazioni della Croce, con cui le
A cura di Stefano Mennea
e Gabriele Salsi
Il fumetto gioco di Martina Bonomi
Intervista alla
professoressa Chiara Bigi
Da quanti anni lei lavora come
professoressa di ginnastica?
"Io lavoro da 19 anni come professoressa di
ginnastica."
Cosa faceva prima di venire alla San
Vincenzo?
"Studiavo per diventare professoressa poi
ho iniziato a lavorare alla San Vincenzo."
Qual era la sua materia preferita quando
andava a scuola ?
"La mia materia preferita era l’aritmetica."
Non è mai stanca di fare le stesse cose?
"Sì, sono stanca, ma cerco di cambiare un
po’e aggiungere qualcosa."
Da bambina cosa voleva fare?
"A 6 anni ho deciso che avrei fatto la
professoressa di ginnastica."
Qual è il suo sport preferito?
"I miei sport preferiti sono pallavolo e
tennis.”
Da bambina che sport praticava?
"Quando ero bambina praticavo
ginnastica artistica e pallavolo."
Il suo lavoro è difficile?
"No, è molto stimolante."
Vuole dare un consiglio agli alunni?
"Sì, vorrei dire loro di essere sempre
se stessi e di fare le cose con passione."
Intervista alla
professoressa Laura Ferrari.
Da quanti anni insegna inglese?
" Insegno inglese da 3 anni e mezzo."
Da quanti anni lavora nell'istituto
San Vincenzo?
"Nell'istituto San Vincenzo lavoro 3 anni."
Quanti anni aveva la prima volta che è
stata a Londra? Le è piaciuta?
"La prima volta avevo 17 anni.
Mi è piaciuta moltissimo."
Perché ha deciso di insegnare inglese e
non altre lingue come il tedesco?
"Entrambe le lingue mi piacciono moltissimo
ma fin ora ho avuto la possibilità
d'insegnare solo inglese. Sono molto
felice del mio lavoro."
Cosa voleva fare da bambina?
"Da bambina mi sarebbe piaciuto fare la
veterinaria o l'interprete."
Lei non si stanca mai di ripetere negli
anni le stesse cose ed argomenti?
"No non mi stanco mai!Perché ogni anno
gli alunni sono diversi, si cambiano i libri
e si aggiunge qualcos’ altro."
Lei è stata solo a Londra?
"No, sono stata in Irlanda, ad Oxford,
in Exeter, a Manchester e in Scozia"
Se tornasse indietro rifarebbe la scuola
dove ha insegnato?
"Sì la rifarei"
Lei preferisce storia,aritmetica o
grammatica?
"Grammatica la adoro!La storia mi piace
invece l’aritmetica non mi piace"
Quale consiglio può dare agli alunni?
"Di cercare di essere felici ed avere tanti
sogni da realizzare nel futuro "
Intervista a professor Roberto
Bortoluzzi
Prima di venire a lavorare presso la
scuola San Vincenzo cosa faceva?
" insegnavo latino a Barcellona"
Da bambino che lavoro voleva fare?
"Il pilota"
E’ felice del suo lavoro?
"Sì, sono molto felice"
Se tornasse indietro farebbe un altro
lavoro?
"No!"
Qual è la sua città preferita?Perché?
"La mia città preferita è Venezia.
Perché sembra che il tempo non passi
mai!"
Non è mai stanco di fare le stesse
cose nelle sue materie?
"Sì un po’ mi stanco, per questo cerco di
cambiare ed aggiungere argomenti
nuovi"
Non ha mai pensato di cambiare
lavoro?
"No, perché non saprei e non vorrei
fare nient’ altro"
Il suo lavoro a casa occupa tanto
tempo?
"Sì, anche se mia moglie dice che no"
Cosa preferisce tra la storia e
geografia?A scuola che materia
odiava di più?
"Mi piacciono tutte e due. La materia
che odiavo era aritmetica ed anche
fisica"
Lei viene dal Veneto? In che anno è
arrivato a Reggio Emilia?
"Si, io vengo dal Veneto. Sono arrivato
nel 2008."
Quale consiglio può dare agli alunni?
"Di vivere con entusiasmo questi anni
delle scuole medie perché sono i più
belli della vita."
A cura di Lisa Vinichenko
Foto di Daniele Ceraolo e Giulia Michelini
IL CONIGLIO PASQUALE Easter Bunny è per gli americani il coniglietto pasquale, ma è conosciuto anche con il
nome di Spring Bunny, cioè coniglio di primavera.
Il nome Easter deriva da Eostre, la dea germanica della fertilità, il cui culto si diffuse
poi in tutta Europa; per i greci era Estia e per i Romani Vesta. Secondo la leggenda
germanica il suo consorte era un coniglio che ella
lanciò in cielo per formare la costellazione della
lepre (costellazione Lepus). Una volta l’anno, a
Primavera, gli consentiva di tornare sulla Terra
per “deporre le uova”. Questa è naturalmente
soltanto una leggenda, in realtà nel XV secolo, in
Germania ed in Olanda, veniva celebrato, a
Primavera, un grande rito pagano in onore della
Dea Easter che, in questo periodo, faceva rinascere la vita e germogliare la natura.
Con il diffondersi del cristianesimo la festività di Pasqua, celebrata anch’essa a
Primavera, finì con l’assimilare la festa di Ostara; infatti non a caso in inglese Pasqua
si dice Easter ed in tedesco Ostern. Anche molti simboli della tradizione antica sono
stati tramandati all’attuale festa di Pasqua, come ad esempio l’uovo, simbolo della vita
ed il coniglio, simbolo della fertilità.
Il nostro simpatico coniglio ha quindi origini europee, e ci chiediamo come abbia fatto
ad arrivare fino in America. Furono proprio gli immigrati tedeschi ed olandesi che
portarono al di là dell’Oceano Pacifico la tradizione del coniglietto pasquale che reca
un cesto di uova colorate ai bambini che si sono comportati bene. Questo generoso
animaletto, però, è anche un po’ dispettoso e si diverte a nascondere le uova nei
giardini, nei parchi pubblici, nelle piazze e nelle case.
Da questa leggenda sono nati due giochi che vengono tradizionalmente organizzati
negli Stati Uniti in occasione delle festività pasquali: la caccia alle uova o “Easter
Eggs” e la corsa delle uova o “Egg Rolling”, letteralmente l’uovo che rotola.
Le gare non vengono svolte soltanto in famiglia, ma esistono delle vere e proprie
associazioni di intrattenimento che le organizzano utilizzando gli spazi pubblici, quali
parchi, piazze a strade.
Il primo gioco consiste nel cercare le uova nascoste da Easter Bunny, che possono
essere sode e colorate, oppure di plastica ripiene di caramelle e cioccolato, per poi
raccoglierle in cesti colorati e contarle; il vincitore sarà colui che ne avrà trovate di
più. Nel secondo gioco, invece, ogni concorrente fa rotolare un uovo aiutandosi con un
mestolo e vincerà chi taglierà per primo il traguardo.
La più celebre corsa delle uova, è quella che si svolge ogni anno nel prato di fronte alla
Casa bianca: pensate che il fischio di inizio della gara è dato proprio dal Presidente
degli Stati Uniti in persona! Il Lunedì di Pasqua è l’unico giorno dell’anno in cui i turisti
possono camminare sui prati della White House. L’evento è aperto a tutti i bambini del
Paese da 0 a 12 anni e gli adulti possono partecipare solo se accompagnati dai ragazzi!
Questa tradizione iniziò nel XIX secolo, quando Dolly Madison, la moglie di James
Madison, il IV Presidente USA, sentì dire che i bambini egiziani erano soliti far
rotolare le uova lungo le pareti delle piramidi, così prese spunto ed invitò i bambini di
Washington a far rotolare le uova per i pendii del prato della Casa bianca. Questa
tradizione non si è mai interrotta, tranne che durante gli anni della guerra.
La Pasqua in America è molto sentita dalla comunità Cristiana che celebra una grande
festa in famiglia. Al di là dei giochi descritti, la tradizione negli Stati Uniti è
soprattutto quella delle processioni pasquali dove uomini e donne si vestono con
costumi e cappelli colorati ed il personaggio in prima fila tiene un cero ed una croce in
mano.
A cura di Federico Boni e Matteo Catellani
...PASQUA FAI DA TE... Scatoline Pasquali Dècoupate
Ecco le istruzioni per creare delle fantastiche scatoline pasquali con prelibati ovetti
di cioccolato... wow, gnam gnam...
OCCORRENTE
-una scatolina in cartone di qualsiasi
forma e dimensione;
-immagini di Pasqua (pulcini, uova,
cestini di uova,coniglietti...);
-brillantini o paiettes;
-colla vinilica;
-carta velina colorata;
-forbici;
-pennello;
-cioccolatini (al latte, bianco,
fondente);
-palline di ovatta;
PROCEDIMENTO:
1.Diluisci con l'acqua un po' di colla
vinilica. Poi taglia in tanti piccoli pezzi
la carta velina colorata
2.Spennella di colla sia la scatolina che
il coperchio e incollaci i pezzi di carta
velina, sovrapponendoli.
3.Dai un' altra mano di colla e applica
altra carta velina. Ripeti l'operazione un
paio di volte e fai asciugare.
4.Ritaglia le immagini di Pasqua e
appoggiale sulla scatolina. A questo
punto spargi la colla sulle immagini e
lascia asciugare tutto.
5.Con la punta del pennello distribuisci
goccioline di colla sul coperchio e
incollaci le pailette e i lustrini.
6.Apri la scatolina e mettici dentro le
palline di ovatta e gli ovetti di
cioccolato.
Alberello di Uova dipinte
OCCORRENTE:
Ecco le istruzioni per creare delle uova
dipinte da appendere dove vuoi
-uova normali;
-un ago;
-pennelli di varie forme e dimensioni;
-tempere o colori acrilici;
-nastri colorati di stoffa;
-una ciotola;
-colla a caldo o Attack.
PROCEDIMENTO:
1.Fora con l'ago il fondo dell'uovo
facendo attenzione a non romperlo.
2.Succhia delicatamente con la bocca
l'albume e gettalo nella ciotola
lasciando il tuorlo all'interno dell' uovo.
3.Con la colla a caldo o con l'Attack
incolla il nastro all'estremità dell' uovo.
4.Facendo molta attenzione, dipingi
l'uovo con vari disegni che
rappresentano il valore della Pasqua
(fiori, ovetti, pulcini...).
5.Dopo aver realizzato varie uova,
appendile su un alberello.
A cura di Martina Bonomi
LA DOMENICA DELLE PALME
La Domenica delle Palme è la sesta ed ultima domenica di Quaresima.
E’ la domenica che segna l’inizio della Settimana Santa nella quale ogni cristiano è
chiamato a percorrere con Gesù, giorno per giorno, i momenti culminanti della sua vita,
cioè: il dono di se stesso nell’ultima cena (gesto che si rinnova in ogni messa), la sua
passione e la sua morte in croce, per giungere al trionfo della vita sulla morte il giorno
di Pasqua.
Tutti i contenuti più importanti della fede cristiana sono racchiusi in questa settimana
che, non a caso, la Chiesa chiama Santa.
Nella domenica delle Palme ricordiamo
l’entrata di Gesù in Gerusalemme in modo
trionfale per la Pasqua. Gesù cavalca un’asina,
come aveva profetizzato Zaccaria (9.9). Non è
una cavalcatura da colui che arriva da una
battaglia, ma il Messia si trova su un mite
asino e si presenta come Colui che ristabilirà
la pace. E’ pacifico e disarmato, inerme e mite,
povero ed umile. E’ il Messia che salva il popolo
con il dono della sua vita. Gesù obbedisce alla
volontà di Dio Padre, per redimere l’uomo dal
suo grave peccato di disobbedienza. Gesù sa a che cosa va incontro, nonostante la folla
che lo acclami e lo riconosca come il vero Messia, come “colui che viene”, come il
Signore della storia.
Tutta la gente, al passaggio di Gesù stende a terra mantelli e rami di ulivo e grida:
“ Osanna al figlio di Davide, benedetto Colui che viene nel nome del Signore!”
Nella celebrazione della messa si ascolta tutto il racconto della passione di Gesù
tratto da un evangelista, quest’anno
tocca a Matteo.
La Chiesa ricorda questo evento con una
solenne processione dove i cristiani
tengono in mano rami di Ulivo e Palme (le
Palme sono usate soprattutto in Liguria)
che vengono poi benedetti e portati a
casa. L’ulivo benedetto è più diffuso
della palma perché fornisce l’olio che è
indispensabile ai sacerdoti e ai vescovi
per compiere riti religiosi: infatti l’olio
benedetto serve a consacrare, Cristo
significa “Unto”. Simboleggia inoltre la pace fra il cielo e la terra perché la colomba
tornò da Noè dopo il diluvio con un ramoscello nel becco.
La Palma per gli Egizi era considerata pianta sacra, per
questo veniva messa sui sarcofagi e sulle mummie. La
palma rappresentava l’anno solare, perché è l’unico albero
al mondo a cui ogni mese spunta una foglia e quindi i dodici
rami indicano l’anno. Anche per altre popolazioni del Medio
Oriente, la palma indicava immortalità dato che è
sempreverde e non teme inondazioni o caldi desertici, in
più dona i datteri di cui si ciba l’uomo. Ogni popolazione la
pensava a modo diverso: per alcuni era simbolo di vita,
altri la usavano per ricoprire i tetti delle case e da loro
era considerata simbolo di protezione, per i cinesi è
simbolo di fecondità, altri ancora gli dedicavano
addirittura un particolare giorno dell’anno. Inoltre la
palma veniva chiamata Phoenix in greco, cioè fenice.
Questo è un animale legato alla resurrezione e alla rinascita perché si cibava di
incenso e perle e rinasceva dalle sue stesse ceneri. Trattando le sue foglie se ne
ricavavano dei fogli su cui scrivere. Venivano anche attaccati dei rami alle porte degli
avvocati come segno di giustizia e di uguaglianza.
I cibi Pasquali più diffusi sono: la colomba pasquale di Verona e l’uovo di Pasqua.
La colomba è uno dei cibi pasquali più diffusi perché simboleggia la pace.
L’uovo di Pasqua ha spesso rivestito il ruolo del simbolo della vita in sé e anche della
sacralità. Secondo alcune credenze di molte religioni del passato, il cielo e la terra
erano considerati due emisferi che formavano un uovo.
A cura di Martina Carlotti e Alice Fornaciari
MARATONA DI TEST PASQUALI
Quale personaggio pasquale sei?
Segna con una crocetta una sola lettera e con cinque domande scoprirai a quale
personaggio pasquale somigli di più!
1. A Pasqua…
a) dimentico le uova nel cassetto...
b) penso alla possibile sorpresa.
c) mangio anche la confezione
2. Assisti ad un litigio…
a) lascio fare: non sono affari miei.
b) devo cercare di riappacificare gli animi!
c) ”meglio mangiare una merendina…”
3. Roma…
a) noiosa.
b) bellissima, adoro le città d’arte!
c) sperimento tutti i ristoranti.
4. Alla consegna di una verifica, tu…
a) mi nascondo sotto al banco.
b) inizio a fantasticare: “che voto avrò
preso…?”
c) ormai è fatta: sarà quel che sarà.
5. Capisci di esserti comportato male con un amico…
a) non lo ammetto.
b) mi scuso subito e direttamente.
c) mi faccio perdonare con una pizza.
…E ORA LEGGI IL TUO PROFILO!
Maggioranza di a: CONIGLIO
Sei una persona non molto socievole e ami essere libero di fare ciò che vuoi.
Hai un po’ paura dei cambiamenti e delle novità, sei molto tradizionalista. Sai rendere
gli altri felici ed hai un’estrema fissa per la precisione. Non ti fai prendere in giro
facilmente, perché sei molto sveglio. Qualsiasi persona ti stia accanto sa che si può
fidare di te.
Maggioranza di b: COLOMBA
Sei amante della libertà, forse sei anche un po’ ribelle, e spesso ti perdi nelle tue
fantasticherie, con la testa fra le nuvole. I viaggi sono la tua passione, hai un debole
per i voli e le città d’arte, perché puoi estraniarti dal nostro mondo per entrare in un
altro tutto tuo, forse anche più antico!
Trasmetti serenità e fiducia alle persone che ti sono vicine, dando una carica di
solarità agli amici; ma non sopporti che le persone vadano in disaccordo fra loro e
allora sì che ti dai da fare: cerchi di riappacificare i litiganti anche indirettamente.
Le tue gesta da paciere a volte funzionano, ma stai attento: potresti sembrare
invadente!!
Maggioranza di c: PULCINO
Sei molto legato agli affetti e disponibile e dolce con tutti. Sei anche molto goloso,
specialmente di affetto, ma anche di dolci! Quando prendi una decisione, giusta o
sbagliata che sia, niente e nessuno può farti cambiare idea.
Sembri piccolo e indifeso, ma quando ce n’è bisogno prendi coraggio e affronti i tuoi
problemi, infondendo fiducia anche agli altri.
A cura di Greta Lupi e Arianna Torelli
Qual è la tua sorpresa ideale nell'uovo di Pasqua? Rispondi alle domande scegliendo tra A,
B e C e scoprirai cosa vorresti trovare
nel tuo uovo di Pasqua!
1. Se tu fossi al cinema, quale film
sceglieresti?
A: “Carissima me”
B: “Nightmare”
C: “La banda dei Babbi Natale”
2. Cosa faresti in un weekend libero?
A: Organizzerei un tranquillo
appuntamento
B: Giocherei a calcio con gli amici del
quartiere
C: Andrei alla gelateria con gli amici:
insieme si ride meglio!
3. Mentre stai passeggiando, vedi per
la prima volta una coppia di cigni,
maschio e femmina. Cosa pensi?
A: “Che carini! Si vogliono bene!”
B: “Ora mi allontano: non è roba che mi
riguarda”
C: “Stanno sicuramente raccontandosi
in cignese le loro avventure!”
4. Il tuo più grande desiderio...
A: Conquistare la mia fiamma
B: Libertà di fare tutto ciò che voglio
C: Che tutti sorridessero
5. I tuoi risparmi sono tanti, e puoi
permetterti qualche lusso. Cosa
scegli?
A: Un regalo a chi mi piace
B: Una moto
C: Vado all'emporio degli scherzi e
prendo qualcosa di divertente
6. Cosa pensi appena ti svegli?
A: Oggi se il tempo è sereno vado in bici
al parco
B: Mi sento pronto a fare tutto!
C: Se sorrido, la giornata parte meglio!
7. Sei in una strada affollata, e tra
poco c'è uno spettacolo che ti piace.
Ma il traffico non si muove! Cosa fai?
A: Mugoli delusa/o, ma non demordi
B: Urli: «Vi muovete?!» pigiando sul
clacson
C: Fai un sorriso forzato e aspetti il tuo
turno senza protestare
…E ORA LEGGI IL TUO PROFILO!
Maggioranza di risposte A: Anello
La tua sorpresa ideale è un anello! La tua ragazza (o il tuo
ragazzo) capisce facilmente che sei innamorata di lui, attraverso i
tuoi piccoli, ma significativi gesti.
Un consiglio: cerca di non perdere troppo la testa e di non
ronzargli troppo attorno!
Maggioranza di risposte B: Modellino moto
La tua sorpresa ideale è un modellino di una moto! Sei sfrenato
e coraggioso, ma a volte anche un po' duro.
Un consiglio: attenzione a non risultare troppo istintivo, rifletti
con calma prima di decidere!
Maggioranza di risposte C: Libro di barzellette
La tua sorpresa ideale è un libro di barzellette! Ti piace ridere,
tendi a far ridere gli altri e ami anche la compagnia degli amici,
con cui rilassarsi e divertirsi.
Un consiglio: prova anche a essere un po' più serio e a dedicare
più tempo alle questioni importanti.
A cura di Nazira Costi
Il Bruco e la Farfalla
Tra pochi giorni la scuola chiuderà e ci
saranno le sospirate vacanze. Si
scambieranno infiniti “Auguri!” e tanto
cioccolato farà la gioia dei golosi. Ma
perché far festa? Perché scambiarsi gli
auguri? Perché mangiare uova di Pasqua?
Ascoltiamo un racconto…
Un piccolo bruco camminava verso la grande montagna. Molto vicino alla sua strada c'era un grillo. "Dove vai?" gli chiese. Senza smettere di camminare, il bruco rispose: "Ieri sera ho fatto un sogno; sognai che ero sulla cima della montagna e da lì potevo guardare tutta la valle. Mi è piaciuto quello che ho visto e così voglio realizzare il mio sogno”. Sorpreso il grillo disse, mentre il bruco si allontanava: "Devi essere pazzo! Come farai ad arrivare fin là? Tu, un piccolo bruco? Per te, una pietra sarà una montagna, una piccola pozzanghera sarà un mare e qualsiasi ramo sarà una barriera impossibile da oltrepassare". Ma il piccolo bruco era già lontano e non lo sentì. I suoi piccoli piedi non smettevano di muoversi. Poi sentì la voce dello scarafaggio:"Dove vai con tanto sforzo?". Già un bel po' sudato, il piccolo bruco rispose: "Ieri sera ho fatto un sogno; sognai che ero sulla cima della montagna e da lì potevo guardare tutta la valle. Mi è piaciuto quello che ho visto e così voglio realizzare il mio sogno". Lo scarafaggio si mise a ridere e disse: "Ma se neanche io con le mie grandi zampe comincerei un'impressa così difficile. E rimase steso
per terra ridendo mentre il bruco continuava la sua strada. Ugualmente successe col topo, il ragno, la rana e il fiore. Tutti gli consigliavano di smettere."Non arriverai mai..!", gli dicevano. Ma il piccolo bruco continuò a camminare, perché dentro di sé sentiva e capiva che doveva farlo. Già stanco e senza forze decise di fermarsi a riposare e costruire, col suo ultimo sforzo, un posto per dormire quella notte."Cosi mi sentirò meglio", disse. Ma morì. Per giorni, gli animali si avvicinarono a vedere i suoi resti. Lì c'era l'animale più pazzo del mondo, che aveva costruito la sua tomba come un monumento alla mancanza di buon senso. Lì c'era l'ultimo rifugio di uno che era morto per andare dietro ad un sogno. Giorni dopo, una mattina nella quale il sole brillava in una maniera speciale, tutti gli animali si riunirono intorno a quello che era diventato un avviso per loro. All'improvviso tutti restarono a bocca aperta: quel bocciolo grigiastro cominciò a rompersi e con meraviglia videro un paio di occhi e due antenne... A poco a poco apparirono due bellissime ali dai colori stupendi.
Era una farfalla! Nessuno disse niente perché già sapevano cosa avrebbe fatto. Sarebbe andata volando in cima alla montagna a vedere, da lassù, tutta la valle.
E così compiere il suo sogno, il sogno per il quale era vissuto e s'era sforzato fino a morire. Tutti si erano sbagliati meno lui.
È un bel racconto, ma la realtà è ancora più
bella!
Tutto è iniziato quando, poco meno di 2000
anni fa, un gruppo di donne e uomini delusi e
impauriti hanno trovato una tomba vuota;
non un sepolcro qualsiasi, ma quello dove il
corpo crocifisso di Gesù era stato deposto.
E poi l’hanno incontrato vivo, con lo sguardo
che trasmetteva pace e le parole che
infondevano coraggio e speranza.
Era lo stesso Maestro che avevano
conosciuto e visto drammaticamente morire
sulla croce, ma c’era qualcosa di
straordinariamente nuovo in lui: l’umanità di
Gesù di Nazaret lasciava trasparire senza
ombra di dubbio la bellezza di Dio. Nella
sua esistenza aveva perseguito un “sogno”:
far conoscere a tutti gli uomini che Dio è
un Padre che ama e che la gioia sta nel
vivere come figli di questo Padre. In tanti
avevano provato a fargli cambiare idea, a
fermarlo. Ma lui non si è tirato indietro, ha
“amato i suoi fino alla fine”, aprendo una
strada a tutti coloro che vogliono fidarsi
delle sue parole, seguire il suo esempio e
vivere da figli di Dio.
E non è rimasto deluso. La morte non può
trattenere la Vita.
Ecco perché facciamo festa, ci auguriamo
la gioia, utilizziamo l’uovo come simbolo
della vita nuova (come quella della farfalla
nel nostro racconto). Il motivo è tanto
antico che oggi, forse, tanti se lo sono
dimenticato.
Abbiamo un compito importante da
svolgere: ricordare a tutti che Gesù è
risorto, è il Signore!
Buona Pasqua
A cura di don Davide Fiori
L'uovo e il suo significato simbolico
Nell'iconografia cristiana, l'uovo è il
simbolo della Resurrezione, il suo guscio
rappresenta la tomba dalla quale esce un
essere vivente. Secondo il paganesimo,
invece, l'uovo è simbolo di fertilità:
dell'eterno ritorno della vita. Dipingere e
decorare le uova durante il periodo
pasquale risale a quest'ultimo periodo:
donarne uno colorato era sinonimo di auguri
e buoni auspici. Le uova, infatti, forse per
la loro forma e sostanza molto particolare,
hanno sempre rivestito un ruolo unico,
quello del simbolo della vita in sé, ma anche
del mistero, quasi della sacralità. Già al
tempo del paganesimo in alcune credenze, il
Cielo e la Terra erano ritenuti due metà
dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo
del ritorno della vita. Gli uccelli infatti si
preparavano il nido e lo utilizzavano per le
uova: a quel punto tutti sapevano che
l'inverno ed il freddo erano ormai passati. I
Greci, i Cinesi ed i Persiani se li
scambiavano come dono per le feste
Primaverili, così come nell'antico Egitto le
uova decorate erano scambiate
all'equinozio di primavera, data di inizio del
"nuovo anno", quando ancora l'anno si
basava sulle stagioni. L'uovo era visto
come simbolo di fertilità e quasi magia, a
causa dell'allora inspiegabile nascita di un
essere vivente da un oggetto così
particolare.
Le uova venivano pertanto considerate
oggetti dai poteri speciali, ed erano
interrate sotto le fondamenta degli edifici
per tenere lontano il male, portate in
grembo dalle donne in stato interessante
per scoprire il sesso del nascituro e le
spose vi passavano sopra prima di entrare
nella loro nuova casa. Le uova, associate alla
primavera per secoli, con l'avvento del
Cristianesimo divennero simbolo della
rinascita non della natura ma dell'uomo
stesso, della resurrezione del Cristo: come
un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima
vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua
tomba.
L'uovo è sicuramente il simbolo più
rappresentativo della Pasqua, per
eccellenza la festa della primavera. La
tradizione di scambiarsi le uova come segno
benaugurale è antichissima, precedente
addirittura al Cristianesimo. Simbolo della
vita che si rinnova, infatti, l'uovo veniva
donato un tempo quando la Pasqua
coincideva con i riti primaverili per la
fecondità: i Persiani, per esempio, già 3000
anni fa consideravano l'uovo di gallina un
segno augurale simbolo della natura che si
rinnova; analogamente gli Egizi erano soliti
donare all'inizio della primavera uova
dipinte ad amici e parenti come augurio di
rinascita. I Romani erano soliti dire Omne
vivum ex ovo, mentre risale alla tradizione
orientale (Cina) l'idea che le origini della
Terra vadano fatte risalire a un uovo
gigante. Secondo la tradizione cristiana,
invece, le uova sono il simbolo della
Resurrezione di Cristo. La leggenda narra
che Maria Maddalena, di ritorno dal Santo
Sepolcro rimasto vuoto, tornando a casa
per raccontare il miracolo ai discepoli, si
imbatté in Pietro che non le credette
schernendola: "Ti crederò solo se le uova
che porti nel cestello si coloreranno di
rosso".
Immediatamente le uova assunsero un
colore purpureo e lo scettico Pietro fu
costretto a piegarsi davanti a cotanto
miracolo. Da allora, alla fine di ogni Messa
pasquale, venivano donate ai fedeli uova
benedette dipinte di rosso a testimonianza
del sangue versato da Gesù.
Nel corso del Medioevo la tradizione voleva
che uova sode dipinte a mano fossero
servite a pranzo e donate ai servitori,
mentre nel XV secolo si diffuse l'usanza di
servire per colazione un'omelette
preparata con le uova deposte dalla gallina
il giorno del Venerdì Santo. Contrastanti,
invece, le leggende che riguardano la
nascita dell'uovo fatto interamente di
cioccolato: c'è chi dice che fu Luigi XIV il
primo a farle realizzare; altri, invece,
sostengono che l'usanza provenga dalle
Americhe poiché il cacao è una pianta
originaria del Messico.
A cura di Andrea Rizzo
CRUCIVERBA PASQUALE
Completa il cruciverba per trovare la parola
mancante
1. Porta l’ulivo ed è bianca.
2. Finire in inglese.
3. Il rosso, il verde e il blu.
4. Il luogo dove si legge il Vangelo.
5. Si trova nelle isole tropicali ed è un frutto.
6. Il cioccolato amaro.
7. Si beve alla mattina.
8. Arriva in cielo con pioggia e
sole.
9. Si usa per impacchettare i
regali.
10. Lo fanno le galline.
A cura di Alice Fornaciari
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FRASI NO SENS
Prova a leggere le seguenti frasi
apparentemente senza senso!
1)LI CONGILIO PAQUALES è ARIRVATO.
2)EVIVAV LE VANZECA DI QUAPAS.
3)IL TOPRA è PEINO DI VAOU
4)DLELE COMBELO SNOO PATESSA VOCINO A SACA.
5)LE COLOBEM HAONN PREOS L’OUVO AL BAINOMB.
Soluzioni
La parola nascosta del cruciverba pasquale è CIOCCOLATO!
1)Il coniglio pasquale è arrivato.
2)Evviva la vacanze di Pasqua.
3)Il prato è pieno di uova.
4)Le colombe sono passate vicino a casa.
5)Le colombe hanno preso l’uovo a un bambino.
A cura di Andrés Alvarez
Il fuoco pasquale Una leggenda su San Patrizio
L’inverno sembrava non finire mai nell’antica Irlanda. Il cielo minaccioso
era scuro di nubi e il vento trasportava una pioggerella gelata.
- Ci accamperemo qui,- disse Patrizio ai suoi compagni, - ai piedi della
collina di Tara-.
- Sei sicuro che il tuo piano valga i rischi che corriamo?- gli chiesero i
suoi amici. - Vediamo i preparativi del re per la grande festa del fuoco. Quando tutti i fuochi
del paese si spegneranno, stanotte, è proibito, pena la morte, accenderne un altro finché il re
non avrà acceso il fuoco rituale-
Patrizio si strinse nelle spalle. -E’ una vecchia superstizione- rispose. - E’ Dio il padrone delle
stagioni. La primavera tornerà per la bontà divina; i rituali magici non servono a niente-.
Dall’alto della collina arrivarono le grida dei soldati e il rumore delle armi. Gli amici di Patrizio
gli fecero un’altra domanda: - Non temi l’ira del re? Ha un grande potere dalla sua parte-.
- Niente è più grande del potere di Dio,- spiegò Patrizio, - e niente dimostra la potenza di Dio
più della notizia che celebreremo all’alba-.
Patrizio e i suoi compagni ultimarono i preparativi e spensero il fuoco prima di andare a
dormire.
Dal suo castello sulla collina il re era rimasto ad osservarli. - E’ quell’impiccione di Patrizio,
quello che predica di Gesù -, disse brontolando ai suoi soldati. - Tenetelo d’occhio. E,
soprattutto, siate pronti a sbarazzarvi di lui se non rispetta le tradizioni della festa-.
La notte passò lentamente: in tutto il paese i fuochi si spensero. La luna era avvolta dalle nubi
e le stelle non si vedevano.
L’ oscurità dominava il paese.
Poi, finalmente, un uccellino si svegliò e iniziò a cinguettare.
Giù nella valle divampò un gran fuoco. - Oggi celebriamo la nostra fede che Gesù Cristo è
risorto-, gridò Patrizio. - Dio ci accoglie tutti nella luce gloriosa del cielo! -.
- Traditore! - urlò il re. - A morte Patrizio!
Il re e i suoi soldati uscirono a cavallo, furibondi, con le armi luccicanti spianate. Patrizio e i
suoi compagni si alzarono in piedi nella luce dorata, li videro arrivare e si girarono per
andarsene.
- Inseguiteli!- strillo il re. Poi si fermò, frenando il cavallo con le redini e strofinandosi gli
occhi.
- Hai visto dove sono andati ?- domandò al soldato al suo fianco.
Patrizio e i suoi compagni erano improvvisamente scomparsi. Invece, tutto ciò che il re e i suoi
soldati riuscivano a vedere era un branco di cervi che saltavano nella foresta.
Il re scosse la testa. Si guardò intorno, ansioso e allarmato. - Forse devo ripensarci -, disse. -
Forse la potenza che protegge Patrizio è più grande dall’antica magia -. Rinfoderò la spada. -
Non contrastiamo il Dio di Patrizio -, concluse.
A quelle parole, i primi raggi dell’alba illuminarono il cielo a oriente
Lois Rock Balit, Il grande libro delle fiabe e leggende, Milano, edizioni Paoline, 2004
A cura di Arianna Torelli
Carissimi lettori,
la redazione sarebbe infinitamente contenta, se voi contribuiste ad
arricchire i prossimi numeri con disegni, racconti e giochi, insomma,
ogni cosa divertente che vi passa per la mente!
Mettete tutte le idee nella apposita cassetta di Mr. X (in segreteria)
BUONE IDEE!!
Realizzazione grafica del giornalino: Tommaso Cosci, Nazira Costi, Simone Piazza e
Chiara Taormina
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno contribuito alla
realizzazione di questo numero, in particolare ai professori
Stefania Guglielmino e Roberto Bortoluzzi