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Efficienza dei mercati e finanza comportamentale Efficienza, razionalità, bias distorsivi Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Scienze economiche e aziendali Economia dei Mercati Monetari e Finanziari 1

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Efficienza dei mercati e

finanza comportamentale

Efficienza, razionalità, bias distorsivi

Università degli Studi di CagliariDipartimento di Scienze economiche e aziendali

Economia dei Mercati Monetari e Finanziari

1

Argomenti

Efficienza dei mercati

Le tre forme di efficienza

I tre pilastri

Deviazioni dall’efficienza

Razionalità limitata

Finanza comportamentale

Prospect Theory

2

3

Efficient Market Hypothesis

I mercati sono nel momento in cui il prezzo dei titoli incorpora,

velocemente e coerentemente,

tutte le disponibili.

Teoria sviluppata da Eugene Fama nel 1970.

4

Rapidità e coerenza

Impossibilità di trarre profitto da informazioni già rese pubbliche

L’aggiustamento dei prezzi deve essere coerente con l’informazione stessa

5

Nessuna reazione alle informazioni irrilevanti

Inoltre, le informazioni irrilevanti nondevono incidere sulla formazione dei prezzi.

Insieme delle informazioni rilevanti che si assumono sempre riflesse nei prezzi.

6

Le 3 forme di efficienza

Fama distingue tre diverse forme di informazione:

7

La forma debole

prezzi e rendimenti

passati dei titoli

Dal momento in cui l’andamento dei prezzi azionari segue un processo Random Walk

(RW) è impossibile trarre extra-profitti basandosi sulle informazioni passate

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La forma semi – forte

Informazioni passate

e pubbliche

Anche in questo caso non è possibile “battere il mercato”: le informazioni

sono già scontate dai prezzi.

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La forma forte

Informazioni passate,

pubbliche e private

Informazioni disponibili solo per gli “insiders”: anche queste vengono per

definizione incorporate immediatamente nei prezzi.

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I 3 pilastri:

I fondamenti teorici della EMH si basanosu tre assunzioni progressivamente piùdeboli:

1. Investitori razionali

2. Correlazione nulla degli scambi RW

3. Ruolo degli Arbitraggisti

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1. Investitori razionali

Non è il perseguimento del risultato ottimo

ma coerenza col

processo decisionale

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1. Investitori razionali

Ma se gli investitori sono razionali allora valutano i titoli in base al loro valore fondamentale …

I mercati quindi sono efficienti per definizione!

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2. Random Walk

Ma se gli investitori NON sono razionali

e loro scelte sono non correlate

Gli scambi si annullano

NESSUNA INFLUENZA SUI PREZZI

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2. Random Walk

La casualità degli scambi, porta ad identificare il processo della

formazione dei prezzi dei titoli come un processo stocastico detto

Pt = Pt-1 + et

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3. Ruolo degli Arbitraggisti

Se viene meno anche questa seconda ipotesi, i mercati continuano ad essere

efficienti grazie alla presenza degli

La competizione per massimizzare i profitti assicura un rapido

aggiustamento dei prezzi ai valori fondamentali

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3. Ruolo degli arbitraggisti

Affinché gli arbitraggisti possano

svolgere il loro ruolo è necessario che:

Siano razionali

Esistano titoli

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Substitution Hypothesis

Scholes (1972): se sono possibili opportunità di arbitraggio, le variazioni di prezzo devono essere nulle.

Gli arbitraggisti possono vendere titoli a prezzi elevati, potendo riacquistare titoli “close” più economici, livellando i prezzi relativi e conducendo i mercati all’efficienza.

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Conclusione:

In caso di mercati efficienti non è possibile realizzare EXTRA – PROFITTI

Per extra – profitti, non si intendono flussi di cassa positivi, ma si intende il rendimento positivo tenuto conto del

rischio sostenuto.

19

20

10 anni di Nasdaq

21

Price - Earnings S&P

22

Prime critiche all’EMH

Fino alla fine degli anni 70

La teoria dei mercati efficientitrova fondamento

teorico ed empirico

1978

Jensen, in un suo articolo, pubblica le prime

critiche alla EMH…

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Razionalità limitata

Principale critica

“E’ difficile sostenere l’ipotesi della razionalità degli investitori.”

Evidenze empiriche dimostrano che le scelte degli investitori sono basate su informazioni irrilevanti (noises) e sul

proprio “sentimento”.

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Psicologia & Finanza

Concetto introdotto nel 1955

da H. Simon

Gli individui non seguono principi economici ma sono influenzati dalle loro esperienze passate,

dalle loro credenze, dal contesto e dalla modalità di presentazione delle informazioni.

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Finanza comportamentale

Da questo filone di pensiero nasce la cosiddetta

Ovvero lo studio di come la psicologia influenza le scelte e i mercati

finanziari.

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Deviazioni dalla razionalità

Le deviazioni degli investitori dalla razionalità sono sistematiche e possono essere raggruppate in tre categorie:

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Propensione al rischio

Gli investitori sono molto più sensibili alle perdite piuttosto che ai guadagni

Questo li porta ad avere una percezione distorta del rischio a seconda che si trovino in un contesto a loro più o

meno favorevole.

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Aspettative non – bayesiane

Gli investitori NON si basano sul principio delle probabilità assegnate ad un evento

MA..

Si basano per lo più su serie storiche recenti considerate utili per predire le

performance future dei titoli.

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Euristiche

Questi meccanismi vengono posti in atto dal nostro cervello per

semplificare il processo decisionale

nel momento in cui dobbiamo effettuare delle scelte

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Scelte Euristiche

Semplici regole per spiegare come le persone danno giudizi o prendono decisioni a fronte di problemi complessi o in presenza di informazioni incomplete

31

Euristiche

Attribuire un oggetto ad una categoria in base a degli stereotipi.

OVERCONFIDENCE

Tendenza degli individui

a sopravvalutare le proprie abilità

32

Euristiche

La probabilità che un evento si verifichi è tanto più alta quanto più recentemente quell’evento si è verificato.

… paura degli incidenti aerei

ECCESSIVO OTTIMISMO

Si sovrastima la

probabilità di eventi positivi.33

Sensibilità al contesto

Gli investitori, nel prendere le proprie decisioni, sono condizionati da come il problema viene loro presentato

Serie di rendimenti azionari

POSITIVI

Porta a detenere una maggiore

quantità di titoli rischiosi

in portafoglio!

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Principali distorsioni

Loss aversion

Regret aversion

Mental Accounting

35

Inefficienza dei mercati

L’ipotesi di razionalità limitata NONsmentisce la teoria dei mercati

efficienti

MA..

A smentirla è la coesistenza fra razionalità limitata e correlazione delle

scelte di investimento.

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Prospect Theory

Teoria sviluppata da Kahneman e Tversky nel 1979

Si contrappone alla teoria dell’utilità attesa

Vincite pesate per la

probabilità di verificarsi

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PT

38

Individui si comportano diversamente se posti in un contesto di

Possibili guadagni Possibili perdite

Più avversi al rischio Meno avversi al rischio

Certainty effect

Vincite certe sono rispetto alle vincite probabili

Smentita EUT

(Expected Utility Theory)

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Conclusioni

La testimonianza storica, ci dice che:

1. Non può esistere nella realtà un mercato perfettamente concorrenziale, in cui tutti gli operatori sono price – taker.

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Conclusioni

3. I fattori psicologici incidono in maniera determinante sulle scelte d’investimento.

4. Gli investitori non godono di un set di informazioni completo né soprattutto omogeneo.

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