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1 3 Evoluzione - Terza parte - Edizione finale 22 Settembre (2013) UN DISCORSO CHIARO SULL'ISPIRAZIONE DELLA BIBBIA E SULL'EVOLUZIONE Ovvero riflessioni sulla creazione, l'estinzione dei dinosauri, l'origine dell'uomo, il diluvio ed il battesimo TERZA PARTE TANTI MALANDRINI Prima d'iniziare a parlare di dottrine e di certe contraddizioni con la scienza, in quello ch'é scritto nella Bibbia, é bene precisare che non si dovrebbe mai giocare con i sentimenti degli altri, soprattutto quando si tratta d'affetto, d'amore, di fede e di speranza. Poiché in religione le cose spesso non sono razionali, si parla spesso di fede e di fiducia, così purtroppo, in religione, é molto più facile di farci imbrogliare o di farci prendere per il naso da certuni senza scrupoli. Questo spiega perché ci sono tanti malandrini in giro che parlano a nome di Dio e poi imbrogliano o perseguitano quelli che hanno il coraggio di dire quello che pensano. Di solito, tali malandrini hanno successo pronunciando delle belle parole, certe frasi celebri preparate in precedenza, ben studiate per imbrogliare il prossimo, pronunciate a memoria a voce alta nelle pubbliche assemblee, con l'intenzione di suscitare interesse nella gente e di passare per spirituali anche quando non lo sono affatto. Naturalmente, ci sono anche quelli che sono in buona fede, che credono a tutto quello che è stato loro detto senza questionare e ripetono a memoria senza ''verificare se le cose stanno proprio così'' (Atti 17:11). Di essi, Paolo dice: "Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia ingannatrice, secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del mondo, e non secondo Cristo" (Col 2:8) SENZA IL PAPA DI ROMA E SENZA IL PAPA DI CARTA Scandalizzato per l'invadenza del clero, di certe cose che i preti non avrebbero dovuto fare, io ho lasciato il Papa di Roma quando ero ancora molto giovane, forse da quando avevo circa 18 anni. Poi, a partire dal 1958, quando avevo 21 anni, per un certo tempo, io confesso d'avere avuto un ''papa di carta'', cioè prendevo alla lettera tutto quello che é scritto nella Bibbia senza pormi delle questioni. Dico questo benché il missionario americano mi aveva già insegnato a dividere il Nuovo Testamento o Vangelo dall'Antico Testamento (2 Tim 2:15).

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3 Evoluzione - Terza parte - Edizione finale – 22 Settembre (2013)

UN DISCORSO CHIARO

SULL'ISPIRAZIONE DELLA BIBBIA

E SULL'EVOLUZIONE

Ovvero riflessioni sulla creazione, l'estinzione dei dinosauri,

l'origine dell'uomo, il diluvio ed il battesimo

TERZA PARTE

TANTI MALANDRINI

Prima d'iniziare a parlare di dottrine e di certe contraddizioni con la scienza, in quello ch'é

scritto nella Bibbia, é bene precisare che non si dovrebbe mai giocare con i sentimenti degli

altri, soprattutto quando si tratta d'affetto, d'amore, di fede e di speranza. Poiché in religione le

cose spesso non sono razionali, si parla spesso di fede e di fiducia, così purtroppo, in religione,

é molto più facile di farci imbrogliare o di farci prendere per il naso da certuni senza scrupoli.

Questo spiega perché ci sono tanti malandrini in giro che parlano a nome di Dio e poi

imbrogliano o perseguitano quelli che hanno il coraggio di dire quello che pensano.

Di solito, tali malandrini hanno successo pronunciando delle belle parole, certe frasi celebri

preparate in precedenza, ben studiate per imbrogliare il prossimo, pronunciate a memoria a

voce alta nelle pubbliche assemblee, con l'intenzione di suscitare interesse nella gente e di

passare per spirituali anche quando non lo sono affatto.

Naturalmente, ci sono anche quelli che sono in buona fede, che credono a tutto quello che è

stato loro detto senza questionare e ripetono a memoria senza ''verificare se le cose stanno

proprio così'' (Atti 17:11). Di essi, Paolo dice: "Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi

sua preda con la filosofia ingannatrice, secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del

mondo, e non secondo Cristo" (Col 2:8)

SENZA IL PAPA DI ROMA E SENZA IL PAPA DI CARTA

Scandalizzato per l'invadenza del clero, di certe cose che i preti non avrebbero dovuto fare, io

ho lasciato il Papa di Roma quando ero ancora molto giovane, forse da quando avevo circa 18

anni. Poi, a partire dal 1958, quando avevo 21 anni, per un certo tempo, io confesso d'avere

avuto un ''papa di carta'', cioè prendevo alla lettera tutto quello che é scritto nella Bibbia senza

pormi delle questioni. Dico questo benché il missionario americano mi aveva già insegnato a

dividere il Nuovo Testamento o Vangelo dall'Antico Testamento (2 Tim 2:15).

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A quel tempo, io ero letteralista o ultra-letteralista e fu così per me almeno per un certo tempo, i

primi anni, perché ero completamente inesperto e mi lasciavo guidare da un missionario

americano, una buona anima, che mi aveva insegnato tante cose nuove, che prima non

conoscevo, ma allora egli mi stava facendo vedere solo gli aspetti belli e positivi della Bibbia,

anche quelli dell'Antico Testamento che non sono sempre belli e positivi!

Evidentemente, egli ignorava, o non voleva farci conoscere, altri aspetti della Bibbia, quelli

meno positivi o problematici o certe contraddizioni che hanno bisogno di essere spiegate da

degli esperti in materia. Poi sono cresciuto, sono divenuto una persona adulta ed ho

incominciato a discernere le cose, a distinguere bene anche i colori con le loro sfumature, a

capire meglio quello che leggevo, a fare i confronti in profondità con altri testi paralleli per ben

documentarmi. Così, lentamente, sono divenuto un credente indipendente o non inquadrato in

un particolare schieramento politico e religioso.

Dopo avere lasciato il Papa di Roma e per un certo tempo essermi sottomesso ad un ''papa di

carta'' (cioè prendere alla lettera tutto quello ch'é scritto nella Bibbia senza tenere conto della

prospettiva culturale, storica e scientifica) ad un certo punto decisi di mettere da parte anche il

papa di carta, di non avere più alcun papa ma solo Gesù, non quello dei sogni e della fantasia,

ma quello del Vangelo.

Liberato dalle tradizioni della mia giovinezza, quando ho lasciato la Chiesa Cattolica, con la

maturità, e l'aiuto di Dio, ad un certo punto della mia vita mi sono liberato anche delle

tradizioni della Chiesa che crede di non avere delle tradizioni, cioè della Chiesa di Cristo! A

partire d'allora, mi sono accorto che spesso non ci sono peggiori tradizioni di quelle d'una

chiesa che pensa di non avere tradizioni.

Io non accetto più le cose solo perché mi sono state dette o perché sono scritte, anche se sono

scritte nella Bibbia, ma voglio sempre vederci chiaro (Mar 4:12. Rom 2:18. 1 Cor 11:29. Ebr

5:14), voglio verificare se filano nel senso giusto e pulito come sono state insegnate da Gesù,

altrimenti le ignoro o mi oppongo a quelli che cercano d'imporle.

GUARDARSI ANCHE DA QUELLI CHE SEGUONO ''TUTTA LA BIBBIA''

Il primo suggerimento che vorrei dare ai nuovi credenti. a quelli fanciulli inesperti nella fede, é

che essi devono guardarsi bene da quelli che seguono il Papa di Roma, perché di solito non

usano sempre la loro testa, ma si fanno prendere per il naso ed anche sfruttare finanziariamente.

Lo sappiamo che i preti non pagano mai le tasse come i comuni mortali; si fanno finanziare dal

governo per i loro programmi strepitosi ed in più essi domandano sempre soldi dai fedeli.

Comunque, dobbiamo stare bene attenti anche dei bigotti della Bibbia, certi fanatici che

portano sempre gli occhiali colorati della superstizione o della tradizione della loro chiesa e

credono a modo loro a tutto quello che leggono o a tutto quello che è stato loro detto senza

''verificare se le cose stanno veramente così'' (Atti 17:11).

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Per esempio, se un evangelico scaltro dice: "Io osservo tutte le Sacre Scritture, perché la Bibbia

é la Parola di Dio", tale religioso fa subito una bella impressione nella gente, soprattutto nel

popolino non istruito che pensa ch'egli stia facendo qualche cosa in più di noi tutti. Infatti,

molti di quelli che l'ascoltano pensano subito che tale credente sia irreprensibile, che per

davvero egli non voglia trascurare niente di quello che viene da Dio, ch'egli prenda tutto alla

lettera della Bibbia, anche i punti e le virgole (che, fra l'altro, non ci sono nei testi originali in

ebraico e greco).

Nella mia lunga vita di credente, io purtroppo ho conosciuto certi casi, di predicatori super

zelanti, molto stretti a riguardo dell'interpretazione della Bibbia, che dicevano di seguire tutti i

66 libri della Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, ma che poi non erano così seri in molte altre

cose pratiche essenziali della vita cristiana. Essi erano di quelli che colano il moscerino per

inghiottire il cammello (Mt 23:13-24). Al dire il vero, ci sono anche quelli stretti stretti che poi

inghiottono un elefante.

Al contrario, se un cristiano serio dice: "Io seguo solo il Vangelo di Gesù", egli lascia subito

l'impressione nella gente inesperta ch'egli non voglia sforzarsi troppo per seguire il resto della

Bibbia. Avviene quindi esattamente il contrario di quando un religioso meno serio e

manipolatore dei credenti, dice: "Io voglio seguire tutta la Bibbia". In realtà certi impostori

dicono di seguire tutto per non osservare niente, per non essere limitati da certi paletti o da

certe affermazioni di Gesù nel Vangelo.

Quando diciamo che vogliamo seguire solo il Vangelo, bisogna pure che precisiamo che voler

seguire solo il Vangelo implica che non si vuole appellarsi o usufruire di certe scappatoie

legalistiche tipiche della legge di Mosé, una pratica questa ch'é possibile usando come

scappatoia l'Antico Testamento. Questo maldestro modo di fare è tipico di quelli che

candidamente affermano di non seguire solo il Vangelo ma tutta la Bibbia.

UN PRIMATO DELL’ANTICO TESTAMENTO SUGLI ALTRI LIBRI SACRI

Nell’Antico Testamento vi sono delle bellissime pagine di letteratura e di spiritualità, come

d’altronde vi sono nei libri sacri di tutte le grandi e religioni del mondo, come il Vedda per gli

Induisti, i Tripitanka per il Buddisti, il Talmud per gli Ebrei ed il Corano per i Musulmani.

Questi libri sono sacri a milioni di esseri umani, sui quali basano la loro fede. Si tratta quindi di

libri che hanno senza dubbio un grande valore letterario e culturale, ma nella nostra chiesa sono

completamente sconosciuti. Questo è un male perché, conoscendoli, potremmo arricchirci

culturalmente ed anche spiritualmente.

Specialmente quelli che predicano o insegnano nella nostra chiesa, dovrebbero avere almeno

una conoscenza generale sul contenuto di quelli che sono ritenuti i libri sacri per i membri delle

grandi religioni del mondo. Per conoscenza generale, non intendo di conoscere solo gli aspetti

negativi di tali libri, ma anche gli aspetti positivi e spirituali. In tale modo, si potrebbero fare

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dei paragoni seri e ci si annoierebbe meno nelle nostre assemblee, dove si ripetono sempre le

stesse cose. Dico questo benché io personalmente non lascerei mai la fede cristiana per seguire

una di quelle religioni precedentemente menzionate.

Nell’Antico Testamento vi sono riportati certi dati importanti sulla storia di certi popoli del

Medio Oriente, dai quali noi culturalmente deriviamo. Inoltre, vi sono numerose profezie sulla

venuta del Messia (Sal 2:1-2; 8;22; 22; 110:1; 118:22 Isa 9:5-6. 11:1-10; 28:16; 53. Gioe 2:28,

32. Zac 12:10. Mic 5:1-3); cosa questa che non esiste negli altri libri sacri delle altre grandi

religioni. Da questo aspetto, l’Antico Testamento ha senza dubbio un primato culturale,

soprattutto per noi cristiani, ma purtroppo vi sono anche delle cose negative o degli errori.

Per esempio, solo nell’Antico Testamento vi è un popolo eletto discendente d’Abramo,

attraverso Isacco e Giacobbe, che ha il diritto perpetuo sulla terra della Palestina a discapito

degli altri popoli che vi abitano (Gen 11:14-17; 12:7; 13:15; 15:7, 18-19; 17:8; 24:7; 26:4;

28:3-4, 12; 48:4. Eso 6:8; 32:13. Deu 1:8; 34:4. Sal 105:11).

A causa di questa contraddizione, quando leggiamo l’Antico Testamento, dobbiamo imparare a

controllare o a gestire o a filtrare certe promesse o profezie alla luce di Gesù; questo per non

farci confondere le idee e perdere di mira quello che Gesù ha insegnato.

NON SONO INTERESSATO AD INSEGNARE L'ANTICO TESTAMENTO

Benché io riconosca un certo primato dell’Antico Testamento sui libri sacri delle altre grandi

religioni del mondo, credo di essermi già spiegato a sufficienza che vi vedo anche certe

contraddizioni e preferisco sempre il Vangelo di Gesù.

Da questo aspetto io non sono per niente interessato ad insegnare nella chiesa un corso

sull'Antico Testamento, ma sono piuttosto interessato a parlare di Gesù. Semmai io potrei

insegnare un corso sul Nuovo Testamento. Dico questo non perché io non conosca l'Antico

Testamento ma forse perché lo conosco troppo bene per insegnarlo anche agli altri. Quanto io

lo conosca bene l'Antico Testamento, l'ho già dimostrato in questa serie.

Il mio problema é che abbiamo già fin troppi fratelli che continuano ad essere male influenzati

o fortemente confusi dall'Antico Testamento; senza rendersi conto essi si comportano come dei

Giudei discepoli di Mosé. Essi sono legalisti e formalisti, mentre Paolo dice: "La nostra

capacità viene da Dio, che ci ha anche resi capaci d'essere ministri di un nuovo patto, non di

lettera, ma di spirito; perché la lettera uccide, ma lo spirito vivifica" (2 Cor 3:5-6).

LA LEGGE PER VERIFICARE LA FEDELTÀ DELLA MOGLIE

Da un lato, capisco le grandi preoccupazioni certi ultra conservatori i quali, partendo dal

presupposto che tutta la Scrittura é ispirata da Dio (2 Tim 3:16-17), essi pensano che tutta la

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Bibbia sia stata dettata da Dio parola per parola, così essi sono sempre impegnati a giustificare

certe contraddizioni morali o riti pagani nell'Antico Testamento.

Per esempio, vedi il caso del rito della gelosia o la legge per provare la fedeltà della moglie

sospettata dal marito geloso (Num 5:11-31), che s'applicava solo alla moglie e mai al marito,

naturalmente. In tale rito o funzione al tabernacolo, di fronte al sacerdote, la donna doveva

sottoporsi alla prova dell'acqua sporca (o acqua benedetta mescolata con la polvere del

suolo), per provare che non aveva tradito il marito geloso (Num 5:17,24), il quale poteva avere

diverse mogli e concubine (Eso 21:10-11. Deu 17:17; 20:14; 21:10-14). Io categoricamente

rifiuto di credere che Dio abbia avuto qualcosa a che fare con tale rito pagano certamente

introdotto nelle Sacre Scritture da dei piccoli uomini e dovrebbe essere tolto.

CI VORREBBE ALMENO IL DOTTORATO

Diciamolo chiaramente, per riuscire a giustificare certe gravi contraddizioni, uno non solo deve

conoscere bene la Bibbia, anche nella lingua originale ebraica per l'Antico Testamento e nella

lingua originale greca per il Nuovo Testamento, ma dovrebbe avere almeno un dottorato nelle

Sacre Scritture.

Si ricordi che il Vangelo di Gesù non era necessariamente per le persone sapienti e dotte, ma

piuttosto per quelle semplici, senza grandi pretensioni (Mat 11:25-26). Tuttavia, nel tentativo di

spiegare tutto e di rendere accettabili certi fatti strani o contraddizioni dell'Antico Testamento

uno dovrebbe almeno avere il dottorato nelle Sacre Scritture.

Questo spiega perché ci sono tante scuole bibliche ed università cristiane in America ed

un po’ ovunque s’inizia una attività missionaria, per preparare i predicatori al dottorato

in cose delle quali con ci sarebbe alcun bisogno. In alcune zone in Ucraina, abbiamo oggi

più laureati in Sacra Scrittura che semplici membri. E poi ci chiediamo perché la chiesa

non sta crescendo?

Nonostante questi molteplici prerequisiti intellettuali che uno dovrebbe avere, poi ci sarebbe

sempre il rischio che egli non sia capace non solo di convincere gli altri, ma neppure di

convincere se stesso come spesso accade. Come detto in precedenza, per evitare tutto questo e

rendere tutto più facile basterebbe invece predicare solo Gesù Cristo crocifisso (1 Cor 2:2) e

di lasciare il resto a quelli che hanno del tempo da perdere.

PER LORO CRISTO É MORTO INVANO

Abbiamo già visto che certi fratelli sono troppo confusi dall'Antico Testamento e, senza

rendersi conto, essi si comportano come dei Giudei discepoli di Mosé; essi sono divenuti

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legalisti, formalisti e si fanno anche circoncidere. A causa di questo, per loro Gesù é morto

invano; non lo dico solo io ma anche Paolo (Gal 3:1-4).

ORIGINE DELLA CIRCONCISIONE

Gli ultra conservatori si difendono dicendo di essersi circoncisi e che fanno circoncidere i loro

figli maschi solo per delle ragioni igieniche, per prevenire certe infezioni, ma in realtà si tratta

solo d'una tradizione giudaica (Gen 17:9-12) dolorosissima, giustificata anche dai medici

giudei americani, che affollano gli ospedali negli Stati Uniti.

Quella della circoncisione, è una tradizione "antico-testamentaria" che, purtroppo, in America

ha preso molto piede anche fra i Protestanti e gli Evangelici creduloni, ma solo in America. In

quanto alla circoncisione, purtroppo Mosé ha molti discepoli anche fra i "Cristiani" della

Chiesa di Cristo negli Stati Uniti.

Facendo così, certi credenti ultra conservatori mettono in questione l'opera di Dio, perché Dio

ha creato l'uomo con un pene coperto all'estremità da una membrana o cute chiamata prepuzio.

Togliere la cute che protegge il pene significa fargli perdere una certa sensibilità.

Leggendo la Genesi, troviamo che Dio avrebbe chiesto ad Abramo di circoncidere i suoi

figli ed i suoi discendenti, servitori inclusi, in perpetuo (Gen 17:9-14). Abramo stesso fu

circonciso quando aveva 99 anni (Gen 17:24).

QUANDO DIO AVREBBE CERCATO DI FARE MORIRE MOSÉ

In seguito, accadde un caso molto strano: "Or avvenne che, essendo Mosé in viaggio, nel luogo

dove egli albergava, l'Eterno gli si fece incontro, e cercò di farlo morire. Allora Sefora prese

una selce tagliente, recise il prepuzio del suo figlio, e lo gettò ai piedi di Mosé, dicendo: Sposo

di sangue tu mi sei! E l'Eterno lo lasciò. Allora ella disse: Sposo di sangue, per via della

circoncisione" (Eso 4:24-26).

Se ho capito bene il testo ed il contesto, in precedenza Dio si era manifestato a Mosé nel pruno

ardente per mandarlo a liberare il suo popolo in Egitto (Eso 3:1-14); Mosé aveva accettato il

comando e mentre se ne stava ritornando in Egitto per fare la volontà di Dio, lo stesso Dio lo

incontrò per strada e cercò di farlo morire senza dirgli niente, e Sefora capisce subito tutto

e gli salva la vita circoncidendo il figlio!

EPPURE DIO NON MI HA MAI ASSALITO PER STRADA

Questo evento, che Dio cerca di fare morire Mosé e non ci riesce, é molto strano per me. Il Dio

onnipotente non riesce à far morire Mosé? Inoltre, perché Dio non fa morire tutti gli uomini

incirconcisi? Io non sono circonciso, mio padre e miei nonni non erano circoncisi. Io non farò

mai circoncidere i miei figli, nipoti e pronipoti almeno che non ci sia una ragione strettamente

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medicale. Eppure Dio non mi ha mai assalito per strada o ha cercato di farmi morire per la

mancata circoncisione o per la mia perenne opposizione alla circoncisione.

In seguito, Dio chiese a Mosé di fare circoncidere tutti i figli maschi in Israele, all'ottavo giorno

(Lev 12:3). Tuttavia, io dubito fortemente che questa pratica sia statata veramente dettata da

Dio in persona.

SI TRATTA D'UNA INTERPOLAZIONE TARDIVA

Per me, quei passi del Pentateuco sul rito barbaro della circoncisione sono una introduzione

tardiva o una interpolazione del testo sacro. Infatti, se a Dio interessava tanto la circoncisione

dei neonati perché non ci ha creati già circoncisi?

La circoncisione fu introdotta allora perché a quel tempo c'era l'idea che un uomo circonciso

avrebbe avuto più rapporti con la donna, e non più da solo, e così avrebbe avuto più figli. In

tale modo, gli Israeliti sarebbero cresciuti di numero, ma poi anche i Musulmani iniziarono a

farsi circoncidere e così, il vantaggio per i Giudei sparì. In ogni caso, oggi non abbiamo più

bisogno di crescere di numero, perché nel mondo siamo già 7 miliardi.

L'OPPOSIZIONE ALLA CIRCONCISIONE

Dobbiamo accettare il fatto che Dio non ci ha creati circoncisi, che Gesù non ci ha chiesto di

praticare la circoncisione e che Paolo si é espresso contro la circoncisione: "Sono stato

crocifisso con Cristo, e non sono più io che vivo, ma é Cristo che vive in me; e la vita che vivo

ora nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, il quale m'ha amato, e ha dato se stesso per

me. Io non annullo la grazia di Dio; perché se la giustizia si ottiene per mezzo della legge,

Cristo é dunque morto inutilmente" (Gal 2:20-21)

Ancora Paolo dice: "O Galati insensati, chi v'ha ammaliati, voi, dinanzi agli occhi dei quali

Gesù Cristo crocifisso é stato ritratto al vivo? Questo soltanto desidero da voi: Avete voi

ricevuto lo Spirito, per la via delle opere della legge o per la predicazione della fede? Siete voi

così insensati? Dopo avere cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione

con la carne? Avete voi sofferto tante cose invano? Se pure é proprio invano" (Gal 3:1-4).

Ancora, Paolo aggiunge: "Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi; state dunque saldi, e non

vi lasciate di nuovo porre sotto il giogo della servitù! Ecco, io, Paolo, vi dichiaro che, se vi

fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. E da capo protesto ad ogni uomo che si fa

circoncidere, ch'egli é obbligato ad osservare tutta quanta la legge. Voi che volete essere

giustificati per la legge, avete rinunciato a Cristo; siete scaduti dalla grazia. Poiché, quanto

a noi, é in spirito, per fede, che aspettiamo la speranza della giustizia. Infatti, in Cristo Gesù,

né la circoncisione né l'incirconcisione hanno valore alcuno; quel che vale é la fede

operante per mezzo della fede" (Gal 5:1-6).

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UNO STRANO PATTO ETERNO

Abbiamo visto che quando la circoncisione fu introdotta per la prima volta (Gen 17:9-14), Dio

avrebbe detto ad Abramo: "Quello nato in casa tua e quello comperato con denaro (lo schiavo)

dovrà essere circonciso; e il mio patto nella vostra carne sarà un patto eterno. Un maschio

incirconciso, che non sarà circonciso nella sua carne, sarà reciso (eliminato) fra il suo popolo:

egli avrà violato il mio patto" (Gen 17:13-14).

Secondo certi ultra conservatori, l'obbligo di circoncidersi é tuttora valido per quelli che

discendono da Abramo, ma questo sarebbe molto difficile d'applicare perché molti di noi sono

d'origine ebraica senza saperlo ed altri che sono fra gli ebrei non sono veramente discendenti

d'Abramo.

Inoltre, allora avevano l'obbligo di circoncidersi non solo i discendenti diretti d'Abramo, ma

anche i loro servitori e tutti quelli che vivevano nella loro casa o alle loro dipendenze o che

avevano una relazione diretta con loro (Gen 17:12-14).

DOVREBBE ESSERCI ANCHE NEL VANGELO

Se la circoncisione fosse veramente da Dio, un segno eterno per identificare il suo popolo

(Gen 17:12-13) avrebbe dovuto essere così anche nel Vangelo; Gesù avrebbe predicato la

circoncisione, condannando quelli incirconcisi che la rifiutano; questo perché Dio non fa le

cosa a metà ma le fa per sempre (Ecc 3:14); egli é sempre lo stesso e non cambia mai (Mal

3:6). É anche scritto: "Gesù Cristo é lo stesso ieri, oggi, e in eterno" (Ebre 13:8).

Abbiamo visto invece che Gesù non parla mai di circoncisione, evidentemente non aveva

alcuna importanza per lui, e Paolo fortemente scoraggia quelli incirconcisi convertiti al

Vangelo di farsi circoncidere (Gal 2:20-21; 3:1-4; 5:1-6).

Abbiamo anche qui una evidente contraddizione nella Bibbia e questo caso é molto simile a

quello citato in precedenza, ed anche in questo caso, per spiegare una tale evidente

contraddizione, un credente dovrebbe studiare molto, esaminare il testo in ebraico ed in greco

(mi riferisco alla Settanta) ed dovrebbe avere almeno un dottorato in Sacre Scritture.

Sarebbe molto meglio fare come fece Paolo con i fratelli di Corinto: "Poiché mi proposi di

non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso" (1 Cor 2:2).

PEDOBATTISMO E CIRCONCISIONE

Da parte nostra, nella Chiesa di Cristo, vi é sempre stata una forte opposizione al battesimo dei

neonati com'é praticato nella Chiesa Cattolica ed anche in certe chiese protestanti per delle serie

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ragioni, perché il pedobattismo va ben oltre alle poche gocce d'acqua che vengono versate sul

capo del neonato!

Abbiamo ben ragione d'opporci al battesimo dei neonati e spero proprio che a riguardo di

questo punto non cambieremo. Dobbiamo essere contrari al pedobattesimo, primo perché tale

pratica non é secondo il Vangelo. Al tempo degli Apostoli, si battezzavano o immergevano

nell'acqua confessando Cristo soltanto gli adulti convertiti (Atti 2:37-38; 8:12; 22:16),

altrimenti il battesimo diventa un sacramento o un rito magico.

Inoltre, dobbiamo essere contrari al pedobattismo perché un neonato non può essere consultato

ed i genitori non hanno diritto di scegliere per il neonato a quale religione egli dovrà

appartenere per tutta la vita, senza che qualcuno un giorno non lo accusi di avere tradito o

abiurato alla religione nella quale era nato.

Purtroppo fra di noi, Chiesa di Cristo, non v'é alcuna reazione o nessuna seria opposizione alla

circoncisione dei neonati, anche se non si tratta solo di versare poche gocce d'acqua sul capo

del neonato. Infatti, la circoncisione si tratta d'un rito barbaro, violento, d'origine pagana (anche

se in seguito fu adottato nell'Antico Testamento), che mette a serio rischio il neonato di morire

d'infezione o d'emorragia, ed ha una connotazione tipicamente semita e quindi anche politica.

Infatti, connesso alla circoncisione c'é un simbolismo religioso, come dietro alle poche gocce

d'acqua del pedobattismo, perché uno é circonciso soprattutto per appartenere al Giudaismo

(Gen 17:9-14). Questo spiega perché Paolo, benché fosse all'origine un giudeo fariseo e quindi

fosse circonciso, dopo essere stato convertito a Cristo egli si era chiaramente opposto alla

circoncisione (Gal 2:20-21; 3:1-4; 5:1-6).

L'EFFETTO PSICOLOGICO E POLITICO DELLA CIRCONCISIONE

Quasi tutti i membri della Chiesa di Cristo in America sono circoncisi, come lo sono anche i

membri di altre chiese evangeliche, come i Battisti ed i Pentecostali. É così per tutti quelli che

non hanno ancora imparato a dividere bene la Parola di Dio (2 Tim 2:15). Questo lo si capisce

bene anche nel loro modo di ragionare perché, quelli che sono stati circoncisi nella carne come

i Giudei, si sentono in qualche modo parte d'Israele, il popolo di Dio della Palestina. Invece, un

credente può benissimo essere membro erede della promessa senza essere circonciso e senza

preoccuparsi di chi vive in Palestina.

A riguardo di questo Paolo dice: "Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della

promessa sono considerati come progenie" (Rom 9:8).

Ancora Paolo dice: "E se siete uno in Cristo, siete dunque progenie d'Abramo; eredi, secondo la

promessa" (Gal 3:29),

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Che la circoncisione abbia un significato psicologico e religioso, di solito lo si capisce bene

anche nella maniera di ragionare di coloro che sono stati circoncisi, il loro modo di vedere il

battesimo, e la loro visione politica filo-israelita

TIPICO DEI "CRISTIANI" CIRCONCISI

Quelli nella nostra chiesa, in America, che sono circoncisi nella carne, di solito si aspettano

sempre che i genitori facciano pressione sui loro figli fino a quando essi alla fine cedano ed

accettino di farsi battezzare. Questa attitudine oppressiva nei riguardi dei figli é tipica dei così

detti "cristiani circoncisi". Evidentemente per essi il battesimo non é una libera scelta, ma

diviene solo una estensione della circoncisione e i genitori che hanno dei figli non battezzati

sono visti con sospetto.

Quelli nella nostra chiesa, in America, che sono circoncisi nella carne hanno nei riguardi dello

Stato d'Israele una tendenza politica ben definita, pro-sionista. Cioè essi giustificano sempre

l'attuale espansione territoriale d'Israele a discapito dei nativi Palestinesi. Purtroppo, abbiamo

molti fratelli in America che vorrebbero poter cacciare via tutti i Palestinesi per lasciare più

spazio ai nuovi venuti ebrei che stanno arrivando dagli altri paesi del mondo. V'é questa

tendenza specialmente in questi ultimi anni perché in Israele incomincia a mancare l'acqua.

Costoro non si rendono conto che l'idea di fare in Palestina un nuovo stato teocratico giudeo é

completamente fuori del tempo e non é quello che voleva fare Gesù, quando profetizzò la presa

di Gerusalemme della parte delle legioni romane e la deportazione dei Giudei come schiavi in

tutti i paesi del mondo (Luc 21:20-33).

GLI EUROPEI SONO ALLERGICI ALL'ANTICO TESTAMENTO

In Europa, la maggioranza delle persone, anche dei credenti ferventi, per delle ragioni culturali,

é allergica all'Antico Testamento perché lo considera veramente antico o vecchio o vetusto o da

dimenticare (2 Cor 3:11-12. Gal 3:23-26), come una vecchia costituzione che deve essere

rimpiazzata dalla nuova; questo anche secondo la profezia (Ger 31:31. Ebr 8:13).

Perciò non é strano che in Europa, nessuno, o quasi nessuno, cerchi di difendere la creazione in

sei giorni o cerchi di dimostrare che il diluvio era veramente universale o che i dinosauri non

esistevano 230 milioni di anni fa. Non esiste questi problema in Europa perché nessuno, o quasi

alcuno, pensa che il mondo non ha che circa 6000 anni. In America, specialmente nel sud degli

Stati Uniti, nella Bible Belt é spesso tutto il contrario.

SULLA RELIGIOSITÀ IN AMERICA

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Senza generalizzare, perché c'é della brava gente ovunque, possiamo dire che in America vi

sono due tipi di gente religiosa che frequentano le chiese in generale. Ci sono i detti "credenti

ferventi", che sono sentimentalmente o psicologicamente molto attaccati all'Antico Testamento,

che guardano con sospetto tutti quelli che mettono in discussione il creazionismo, cioè la

creazione in sei giorni ed il diluvio universale come é presentato nella Genesi.

Questo primo tipo si riferisce a quelli che sono nostalgici del passato, che sono amanti dei

racconti leggendari o delle fiabe, che vedono tutto bello nel passato, che non si curano troppo

della realtà storica e scientifica, che evitano di parlare d'equità e di giustizia, che non credono

nel futuro. ma che amano sognare e cercano solo di sentirsi a loro agio.

Il secondo tipo si riferisce a quelli che non si sentono mai sicuri, che mancano di fede e di

fiducia, che non s'accontentano del Vangelo di Gesù, che non porgerebbero mai l'altra guancia

ai loro avversari (Luc 6:29), che hanno bisogno dell'Antico Testamento per essere più

determinati, efficienti; per giustificare il nazionalismo, il razzismo contro le minoranze etniche

o di colore, la marginalizzazione delle persone disabili e la sottomissione della donna.

Dobbiamo aggiungere che molti fratelli in Cristo in America, non solo gli estremisti ma anche

quelli che sembrano normali, di solito sono molto attaccati all'Antico Testamento perché hanno

capito bene che, senza l'Antico Testamento, essi non potrebbero più giustificare la pena di

morte e la guerra o l'invasione d'un altro paese per portare la pace americana. In poche parole,

senza l'Antico Testamento, gli Americani non potrebbero più essere i gendarmi del mondo e

dovrebbero ritirare le loro truppe dall'estero, anche dalla base militare di Dal Molin a Vicenza.

IL PRINCIPIO DELLA DISINFORMAZIONE

Si dice che per confondere o disinformare la gente e tenerla ignorante, basti dare molte notizie

fasulle di cose vere che non contano e che non servono a niente. Fino a quando la gente é molto

occupata a seguire le informazioni fasulle, non pensa, non ragiona, non fa confronti, non può

scegliere o non ha tempo per cercare le informazioni essenziali per crescere.

Così uno può stare davanti alla televisione molte ore al giorno aspettando sempre d'essere

imbeccato d'informazioni importanti, ascoltando tante notizie strane o sensazionali, su tutto o

quasi tutto, senza mai arrivare a capire che cosa gli sta accadendo attorno o negli altri paesi del

mondo, eccetto che saperne di più, ad essere super informato o su quanto sia buono ed umile il

nuovo Papa Francesco che prende sempre più spazio.

La stessa cosa si può dire a riguardo di Gesù. Si parla tanto di Bibbia, si danno tante

informazioni sui patriarchi e sui profeti dell'Antico Testamento, si seppellisce il credente in una

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valanga di particolari e di versetti da imparare a memoria dell'Antico Testamento, in modo di

non lasciargli più il tempo di pensare, di riflettere, di verificare che cosa insegna veramente

Gesù e che cosa Gesù farebbe al suo posto. In poche parole, il modo migliore di disinformare i

credenti e di dare loro troppe notizie inutili, sia del mondo che dell'Antico Testamento.

ANDARE OLTRE AL CORSO BIBLICO PER CORRISPONDENZA

Io mi sono accinto a scrivere questi articoli da inviare con la posta elettronica, piuttosto di

scrivere un corso biblico per corrispondenza, come mi era stato proposto nel passato, prima

perché costa molto meno che stamparlo e spedirlo per la posta, e secondo perché con gli articoli

sono più libero di scrivere, di riscrivere gli stessi articoli, e nessuno m'impone la sua volontà o i

suoi limiti culturali.

Ho tralasciato di scrivere un corso biblico per corrispondenza perché non volevo riportare certe

storie o eventi, figure, simboli ed esagerazioni tipici dell'Antico Testamento, esattamente come

son intesi ancora oggi nella tradizione della Chiesa di Cristo in America. Con questo io intendo

semplicemente dire che non voglio scrivere delle cose strane, inverosimili, che non sono

logiche ai nostri giorni perché o che non hanno alcuna base scientifica. In poche parole, io non

voglio scandalizzare e fare perdere la fede a tante persone intelligenti giusto per piacere agli

ultra conservatori della Bibbia, che sono ancora discepoli di Mosé. Io credo che la Bibbia è

stata scritta per farci sapere che tutto viene da Dio e che Gesù Cristo è venuto per facilitarci il

cammino verso la vita eterna con Dio. Questo è il solo messaggio che conta.

SUL BATTESIMO

In molti fratelli ultra conservatori è fortemente radicata l'idea che soltanto il battesimo "per la

remissione dei peccati", come é insegnato nella Chiesa di Cristo possa salvare i credenti, ma

questo non è biblico, o meglio dire che non è secondo il Vangelo!

Alla donna che aveva il flusso di sangue, che lo aveva segretamente toccato sperando di essere

guarita, Gesù le dice: "Figliola, la tua fede ti ha salvata" (Mar 5:34). Qualcuno potrebbe dire

che era salvata soltanto perché Gesù in persona glielo aveva detto, ma non é questo il punto e

non è scritto così! Se per Gesù essa era salvata, per noi lo era anche senza il battesimo!

A riguardo della salvezza, Gesù disse: "E sarete odiati da tutti a cagione del mio nome; ma chi

avrà perseverato fino alla fine sarà salvato" (Mat 10:22). Considerando che in quell'occasione

Gesù non aveva parlato prima della necessità di battezzarsi, dobbiamo affermare che noi non

siamo salvi attraverso il battesimo, ma attraverso la perseveranza. Dobbiamo quindi credere in

Gesù e poi perseverare!

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Al ladrone sulla croce che gli domanda di ricordarsi di lui nel suo regno, Gesù risponde: "Io ti

dico che in verità che oggi tu sarai con me in paradiso" (Luc 23:43). Considerando che Gesù

morì prima del ladrone (Giov 19:31-34), il ladrone andò in cielo senza battezzarsi quando la

legge era già stata tolta di mezzo, inchiodata sulla croce (Col 2:13-15).

Dalla croce Gesù disse: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Luc 23:34).

Gesù non disse, perdona loro perché battezzano male o perché non sapevano quale fosse il

giusto battesimo, ma Gesù si preoccupava dei suoi aguzzini che agivano male, perché essi non

sapevano quello che stavano facendo, perché facendo il male si va all'inferno. Seguendo lo

stesso principio, facendo il bene si dovrebbe andare in Paradiso.

Da un lato, é vero che dopo essere risorto, Gesù mandò i suoi apostoli a predicare, a convertire

ed a battezzare le genti (Mat 28:19-20. Mar 16:15-16), questo anche perché immergere faceva

parte della cultura giudaica, era un modo di riconoscersi peccatori. Tuttavia, in seguito,

parlando di battesimo, Pietro mette l'enfasi sulla risurrezione ed il prezioso sangue di Cristo: "il

quale ora salva anche voi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo" (1 Pie 3:21). Questo

significa che il battesimo può essere utile grazie al sacrificio di Cristo o al suo prezioso sangue

(1 Pie 1:19).

Pietro non esclude che altri credenti si possano salvare grazie a Cristo in modo diverso, perché

parlando dei Gentili, l'Apostolo dice: "Dio, conoscitore dei cuori, rese loro testimonianza,

dando lo Spirito Santo a loro, come a noi; e non fece alcuna differenza fra noi e loro,

purificando i cuori loro mediante la fede" (Atti 15:8-9). Tutto avviene grazie alla fede; Dio

purifica i nostri cuori mediante la fede in Gesù Cristo Atti 19:5).

Secondo Paolo, "Dio é il Salvatore di tutti gli uomini" (1 Tim 4:10), le donne incluse

naturalmente. Paolo non dice che Dio é il salvatore solo di quelli battezzati, ma il salvatore di

tutti, quindi di tutti quelli che ubbidiscono o perseverano (Mat 10:22). Possiamo aggiungere

che si può ubbidire a Dio in tanti modi, quindi non soltanto facendo un giusto bagno nell'acqua

ripetendo l'esatta formula magica per il battesimo, una formula ch'é la sintesi di tre passi del

Vangelo trascurando gli altri passi che non sono meno importanti (Mat 29:19-20; Mar 16:15-

16. Atti 2:37-38); si tratta d'una formula fatta da certi fratelli americani.

A riguardo della salvezza, Paolo scrisse: "Poiché noi siamo stati salvati in speranza" (Rom

8:24). In questo caso non siamo salvati con il battesimo o nel battesimo, ma siamo salvati in

speranza. Quindi nessuno può dire di essere più salvato degli altri o di essere più sicuro degli

altri perché si é battezzato in modo giusto o perché ha il vero battesimo che garantisce la

salvezza. Infatti noi siamo salvati solo in speranza, così dobbiamo sempre metterci nelle mani

di Dio e sperare.

CERTE OMBRE SULLA CREAZIONE DELLA GENESI

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Nelle due versioni della creazione della genesi (Gen 1 e 2), vi sono certi aspetti discutibili che

non corrispondono alla logica e tanto meno alla nostra conoscenza scientifica. Il primo é il

concetto della cosmogonia che non rispecchia per nulla alla realtà del mondo. Il secondo é il

modo nel quale la creazione sarebbe stata fatta e quando sarebbe avvenuta, che non corrisponde

alla realtà provata dalla scienza.

Nella creazione in Gen. 1, vengono riportati molti tipi d'animali, ma non sono menzionati i

dinosauri, neppure i molluschi, né i crostacei e nemmeno gli insetti. Vi sono oggi nel mondo

circa un milione di specie d'insetti i quali sono parte integrale della catena d'alimentazione;

senza insetti noi non potremmo sopravvivere, ma essi non sono neppure menzionati nella

creazione.

IL FIRMAMENTO O LA CUPOLA SOLIDA PER SOSTENERE IL CIELO

Nel concetto antico di cosmogonia, vi era all'origine un oceano primordiale il quale sarebbe poi

stato diviso da Dio in due mari, un mare superiore ed un mare inferiore.

Abbiamo visto, nella cosmogonia della Genesi, che il mare superiore, sopra il cielo, era tenuto

alto da una "cupola solida" o "grande volta celeste". Nella mitologia Babilonese, descritta in

caratteri cuneiformi nelle tavolette di terra cotta ritroviamo un parallelo con l'eroe Gilgamesh

che divise il mostro in due parti per creare il cielo e la terra.

Per intenderci bene, quando leggiamo in Genesi il termine "firmamento", non dobbiamo

pensare subito alle stelle o le "stars" di Hollywood che ''brillano'' o sorridono, vestite eleganti, o

stravaganti, per farsi della pubblicità.

Non dobbiamo pensare neppure alle numerose stelle che vediamo brillare nel cielo subito dopo

l'imbrunire, che sembrano spostarsi ogni sera e questo a causa della rotazione terreste, ma

dobbiamo piuttosto pensare ad una grande volta in cemento armato come in uno stadio sportivo

o ad un'arena dove si gioca l'hockey. Logicamente, per gli antichi, la solida volta celeste era

milioni di volte più grande di quella di uno stadio moderno.

Noi parliamo spesso di "firmamento" e che intendiamo tale parola in molti modi, anche un

insieme di stelle del cielo, ma il termine ebraico utilizzato qui é "rakaiah" (Gen 1:7) che

designa una cupola solida o una volta resistente che sostiene il cielo e le acque superiori. Il

termine firmamento, che usiamo per tradurre, viene dal latino "firmamentun" che significa

appunto "sostegno". Evidentemente, attraverso il tempo il significato delle parole cambia,

lentamente, senza che ce ne accorgiamo e noi rischiamo sempre di perdere il significato

originario delle parole di quando la Bibbia fu scritta.

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Una cosa é certa, nella cosmogonia antica la grande cupola celeste era molto resistente ed

aveva bisogno d'un sostegno solido, come di solito è necessario, altrimenti l'acqua sarebbe

caduta giù come al tempo del diluvio di Noé, quando le cateratte o le botole, o le finestre o le

porte del cielo s'aprirono (Gen 7:11-12).

Si noti che, per gli antichi, su nel cielo c'erano i magazzini dove Dio teneva le scorte di neve e

di grandine (Giob 38:22-23); c'erano anche i serbatoi dove era tenuta l'acqua piovana o gli otri

o anfore dell'acqua (Giob 38:37).

Si noti che il libro di Giobbe, in origine un racconto o dialogo o un dibattito fra Giobbe ed i tre

amici, apparentemente, fu trasmesso oralmente per generazioni. Tale scritto, é la principale

fonte d'informazione sul concetto ebraico dell'universo, e ci presenta una cosmogonia popolare

ch'é molto simile a quella dei Babilonesi e degli Assiri.

IL TRONO DI DIO SULLE GRANDI ACQUE NEL CIELO

Oltre alla solida cupola in cielo vi sarebbero state le grandi acque e al di sopra di quelle alte

acque vi sarebbe seduto Dio: "Egli siede sulla volta (o cupola) della la terra, nella quale gli

abitanti appaiono piccoli come cavallette. Egli stende il cielo come un velo, lo prepara come

una semplice tenda per abitarvi" (Isa 40:20 o 22-23). Dal suo trono, in alto, oltre la volta

celeste o cupola in cemento armato o in qualsiasi altro materiale solido, Dio avrebbe scagliato i

fulmini o le saette sui cattivi o sui peccatori in terra (Giob 6:4; 36:29-33; 37:1-5; 38:35. Salm

18:13-15; 38:2; 144:6).

APPOGGIATA SULLE COLONNE O SULLA PIETRA ANGOLARE?

Secondo la cosmogonia del tempo, la terra era piatta, quadrata con quattro angoli (Apo 7:1) e

posata su delle colonne (1 Sam 2:8) che ci ricordano le famose colonne di Ercole! Secondo

un'altra versione, la terra non era sostenuta da delle colonne, ma appoggiata su d'una pietra

d'angolo (Giob 38:4-6).

Su tali enormi colonne o sulla pietra angolare, la terra era posata saldamente e nessuno non

l'avrebbe mai smossa "Dio s'avvolge di luce come una veste, dispone i cieli come una tenda (o

padiglione). Egli costruisce (o dispone) le sue alte stanze sull'acqua (l'acqua che si trova alto in

cielo sostenuta dalla grande cupola). Egli fa delle nubi il suo carro, vola sulle ali del vento. Fa

dei venti i suoi araldi, delle fiamme di fuoco i suoi ministri. Egli fondò la terra sui suoi

fondamenti (o le colonne o la pietra angolare sulla quale posa), e non vacillerà non sarà mai

smossa, in eterno" (Sal 104:2-5).

LA STREPITOSA VELOCITÀ DELLA TERRA NELLO SPAZIO

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Nel nostro concetto d'universo o cosmogonia, invece, la terra non é ferma o immobile, ma gira

su sè stessa ed attorno al sole ad una velocità vertiginosa. La terra oscilla a secondo delle

stagioni e segue il sole che, a sua volta, gira all'interno della Via Lattea, in uno dei bracci o

spirali di una immensa galassia che gira attorno ad un punto centrale, non ancora identificato.

Grandi cambiamenti sono avvenuti nella Terra, nel passato, specialmente nei periodi delle

grandi glaciazioni, quando l'asse polare si é spostato; questo é dimostrato anche perché sono

stati trovati i resti di palme pietrificate nel Nord del Canada ed anche in Alaska.

In un senso non c'é niente di fisso o un punto fisso a questo mondo e per tale ragione

Archimede (287-212 a.C.) disse: "Datemi una leva ed io solleverò il mondo".

UNA GRANDE CONTRADDIZIONE

Abbiamo visto che al tempo dell'autore di Giobbe, la terra era ritenuta piatta, quadrata con

quattro angoli (Apo 7:1) sostenuta da delle colonne (1 Sam 2:8) o da una pietra angolare (Giob

38:4-6), tuttavia sotto di essa v'era il vuoto: "Le ombre (o gli spettri dei morti) tremano di paura

nell'acqua sottoterra, il mondo dei morti giace scoperto di fronte a Dio; l'abisso non ha veli di

fronte a Lui. Egli stende il cielo del nord (o settentrione) sul nulla, tiene sospesa la terra nel

vuoto o sullo spazio vuoto" (Giob 26:5-7).

Gli antichi in genere pensavano che la cupola solida del cielo o firmamento in calcestruzzo

armato fosse sostenuta dalle alte montagne, ma in Mesopotamia non v'erano alte montagne, il

suolo era piuttosto piatto, così alcuni pensavano che gli dei sostenessero la volta celeste con

delle colonne, ed altri che la volta celeste fosse sospesa nel nulla grazie all'intervento degli dei

che potevano tutto.

QUANDO FURONO POSATE LE FONDAMENTA DELLA TERRA

In ogni caso, quello che é affermato in questo passo "tiene sospesa la terra sullo spazio vuoto"

(Giob 26:7) sembra in completa contraddizione con quello che afferma in seguito: "Dove eri tu

quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ha fissato le dimensioni?

Giacché tu lo sai! O chi tirò sovra essa la corda da misurare? Su chi furono posate le sue

fondamenta, o chi ne pose la pietra angolare quando le stelle del mattino cantavano tutte

assieme e tutti i figli di Dio davano in gridi di giubilo?" (Giob 38:4-7).

Secondo alcuni, in Giobbe vi sono queste contraddizioni, come in Genesi, perché il testo o il

dialogo di Giobbe con i suoi tre amici era originariamente trasmesso oralmente e molti avevano

portato il loro contributo; alla fine, le varie fonti furono messe assieme per formare un'opera

unica ma senza modificare le fonti orali.

DOVE POSAVANO LE COLONNE DELLA TERRA?

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Evidentemente, al tempo dell'autore di Giobbe, c'era l'idea che le stelle non fossero degli astri

simili al Sole, ma che fossero degli esseri viventi, paragonabili ai figli di Dio (Giob 38:6-7).

A quel tempo vi era anche l'idea che se uno fosse stato capace di andare ai confini o ai limiti

della terra, dove il mondo finiva, e fosse disceso, egli avrebbe visto le grandi colonne sulle

quali appoggiava la terra o la grande pietra dell'angolo sulla quale la terra appoggiava e avrebbe

potuto ammirare il grande spazio vuoto. Le colonne della terra o la pietra angolare della terra,

apparentemente appoggiavano sul fondo del grande abisso o del mare primordiale, ma nessuno

sapeva spiegare di più, che cosa c'era sotto.

LE COLONNE DEL CIELO ED IL DRAGONE DELL'ABISSO

Apparentemente, non sola la terra era sostenuta da delle colonne, ma anche il cielo o la volta

celeste o la grande cupola in calcestruzzo armato era sorretta da delle colonne: "(Egli) nasconde

l'aspetto del suo trono, vi distende sopra le sue nuvole. Ha tracciato un cerchio sulla faccia delle

acque, là dove la luce confina con le tenebre. Le colonne del cielo (che sostenevano la grande

cupola) sono scosse, e tremano alla sua minaccia. Con la sua forza egli solleva il mare (come

fece ai tempi del diluvio), con la sua intelligenza ne abbatte Rahab. Al suo soffio il cielo torna

sereno, la sua mano trafigge il dragone fuggente" (Giob 26:9-13)).

LA SOLUZIONE D'UN MEZZO MISTERO

C'é da chiedersi come faceva la terra ad essere sospesa nel vuoto (Giob 26:7) se allo stesso

tempo la cupola del cielo o la volta in cemento armato, che sosteneva alto in cielo i depositi

della neve, della grandine e i serbatoi dell'acqua e gli otri o anfore dell'acqua (Giob 38:37),

era sostenuta da delle colonne (Giob 26:11)?

Abbiamo già visto che in Mesopotamia non ci sono delle alte montagne, quindi alcuni

pensavano che tutto il sistema del mondo, con il mare alto sostenuto dalla cupola o volta solida

del cielo, la terra e il mare inferiore o l'abisso con il mostro marino, formavano un blocco

unico, un sistema a parte che era tenuto assieme da delle colonne o pietra angolare o solo dalla

volontà di Dio, senza un appoggio particolare.

Quando l'autore di Giobbe dice che Dio "tiene sospesa la terra nel vuoto" (Giob 26:5-7); egli

non intende dire che per lui la terra era una sfera che gira veloce attorno al sole. Egli invece

continuava a pensare come nella cosmogonia terreste babilonese. Cioè é per lui c'erano il cielo

o la volta solida, la terra piatta emersa dal mare con quattro angoli e l'abisso sotto terra. I tre

elementi della cosmogonia formavano un tutt'uno ben ancorato, stabile che avrebbero potuto

essere immobili anche per aria, senza mai essere smossi in perpetuo.

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IL MITICO SERPENTE ANTICO

Nella mitologia del tempo, si ricordi che Rahab è sinonimo del serpente antico o del dragone

fuggente (Giob 26:13), o del Leviathan, il mostro del grande abisso o del mare primordiale (Sal

74:14; 104:26. Isa 27:1); tale mostro fu in seguito identificato con il Diavolo o Satana (Apo

12:3-4,7). Un'allegoria questa che imita il trionfo di Marduk nella mitologia babilonese.

Il termine Rahab é nome poetico che si riferisce anche all'Egitto (Isa 27:1). Si ricordi che

quando gli Egiziani sui carri cercarono d'attraversare il Mare Rosso per prendere gli Israeliti, il

mare si richiuse su di loro.

LE SORGENTI DEL MARE

L'autore di Giobbe ci spiega ulteriormente il suo concetto del mondo: "Sei tu disceso alle

sorgenti del mare, nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato? Hai tu scoperto le porte della morte,

hai visto le porte dell'ombra di morte? Hai compreso la vastità della terra? Dillo, se sai tutto

ciò! Dov'é la via che conduce al soggiorno della luce (o dove abita la luce)? E dove le tenebre

hanno la loro dimora?" (Giob 38:16-19). Gli antichi non realizzavano che la luce del giorno

deriva dal sole, questo perché c’era la luce anche quando non si vedeva il sole o quando il cielo

era nuvolo. Quindi essi, come l’autore di Giobbe, pensavano che alla sera la luce avesse un

soggiorno dove ritirarsi.

Quando l'autore di Giobbe parla delle "sorgenti del mare" (Giob 38:1), si riferisce al mare

primordiale che esisteva nel principio (Gen 1:2), quello che fu diviso al momento della

creazione e la parte superiore fu tenuta alta dalla grande cupola o volta celeste (Gen 1:6-10),

mentre l'altra parte inferiore fu respinta già nell'abisso e divenne il mare inferiore (Gen 1:7).

Secondo gli antichi, le sorgenti del mare provenivano dall'abisso sotterraneo, il quale rese

possibile il diluvio (Gen 7:11). L'autore di Giobbe per "abisso" intende sottoterra, nel mare

primordiale, dove c'erano le colonne che sostenevano la terra (1 Sam 2:8) o la pietra angolare

sulla quale appoggiava la terra (Giob 38:6).

LE PORTE DELLA MORTE O IL SOGGIORNO DEI MORTI

L'autore di Giobbe con "porte della morte", intende riferirsi alla mentalità secondo la quale vi

era un passaggio segreto per accedere al soggiorno dei morti o ades, dove si poteva entrare in

contatto con i morti, come nell'Odissea di Omero, dove Ulisse entra negli inferi e parla con i

defunti (Omero Odissea XI) così fa pure Dante (Inferno XXI 49-84)). L'autore di Giobbe parla

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delle "porte dell'ombra di morte" perché a quel tempo c'era l'idea che i morti sopravvivessero

solo come spettri. Il principio della immortalità dell'anima apparirà molto più tardi (Mat 16:26).

L'autore di Giobbe, dicendo "quale strada abita la luce", intende dire che la luce ha un sentiero

tracciato ed un posto in cielo dove veniva ammassata o immagazzinata per quando Dio volesse

utilizzarla. Dicendo "dove le tenebre hanno una dimora", l'autore intende che lassù in cielo vi

fosse un posto particolare o un magazzino dove erano tenute le tenebre. Tali affermazioni non

hanno nulla di vero, naturalmente, ma si tratta solo di mitologia

INFLUENZA DELLA COSMOGONIA DEI FILOSOFI GRECI

Apparentemente, i savi o i sacerdoti Babilonesi ed Egiziani furono i prima a scrutare il cielo

stellato con grande attenzione ed avere degli osservatori con tale scopo. A quel tempo,

l'atmosfera della terra non era inquinata come ai nostri giorni, nei paesi industrializzati e così

essi potevano vedere, ad occhio nudo, molto lontano, quello ch'é più difficile ai giorni nostri,

specialmente nei centri urbani.

Tuttavia, l'idea che la terra non fosse piatta ma una sfera o un globo risale all'antica filosofia

greca nel VI secolo a.C., specialmente con Pitagora (570-496 a.C.). Purtroppo, a quel tempo

tale scoperta rimase una questione di speculazione filosofica fino al III secolo a.C., quando

molti dotti greci riconobbero la rotondità della terra, cosa questa che si poteva dimostrare anche

guardando una nave venire da lontano alla riva; prima si vedevano le vele e poi, quando si era

avvicinata, si poteva vedere anche la nave. Tuttavia, l'idea che la terra fosse rotonda fu molto

dibattuta per secoli.

Alcuni filosofi greci, come Aristarco da Samo (310-230 a.C.) cercarono di calcolare la distanza

fra la Terra e la Luna e fra la Terra il Sole e nonostante che i mezzi del tempo erano molto

limitati, essi quasi ci riuscirono. Il filosofo greco che riuscì per primo a misurare la grandezza

della sfera della terra facendo pochissimo errore fu Eratostene (275-195 a.C.).

Che la Terra fosse una sfera che gira attorno al Sole fu una teoria molta dibattuta per secoli; fu

ignorata persino dal grande Dante Alighieri (1265-1321), presentata per la prima volta come

ipotesi da Nicolò Copernico (1473-1543) e con vigore o emozionalmente divulgata con le

prove, attraverso un rudimentale cannocchiale, da Galileo Galilei (1564-1642), tanto che egli fu

condannato come eretico dall'inquisizione della Romana Chiesa e così egli rischiò anche il

rogo. Evidentemente, Galileo Galilei apparteneva ad un secolo sbagliato ed ad una chiesa

sbagliata; egli era nato troppo presto per essere tollerato nel suo tempo.

UNA SAPIENZA ANCHE EGIZIANA

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Benché é ambientato in un periodo pastorale e trasmesso oralmente per secoli, lo stile

sapienziale di Giobbe ci ricorda gli scritti sapienziali dell'Antico Egitto. La terra d'origine

sembra essere proprio l'Egitto anche perché l'autore si dilunga a descrivere l'ippopotamo (Giob

40:10-19) un animale sconosciuto in Israele e popolare in Egitto.

Che la parte scritta del libro di Giobbe non sia molto antica é provato anche dal fatto che il

messaggio che contiene é molto vicino alla fede cristiana; si tratta d'uno dei libri più cristiani

dell'Antico Testamento, fra i quali v'é anche il libro di Giona. Per tale ragione, Giobbe deve

essere stato scritto molto tardi, forse nel IV o III secolo a.C. Certi esperti collocano Giobbe

addirittura nel periodo dei fratelli Maccabei o periodo Hasmoneano, cioè fra il 167 ed 63 a.C.

UNA LONTANA IPOTESI

Poiché l'idea che la terra fosse sferica era già stata accettata o almeno dibattuta fra molti filosofi

greci del tempo, e Alessandria d'Egitto era un' importante colonia greca, con una grande famosa

biblioteca, non ci sarebbe da sorprenderci che certe idee greche a riguardo del cosmo fossero

state prese a prestito dall'autore di Giobbe.

Dico questo come lontana ipotesi, perché dal libro di Giobbe non affiora minimamente l'idea

che la terra fosse una sfera che gira attorno al sole, ma piuttosto d'una complessa struttura o

d'un sistema cosmogonico babilonese ed Assiro che assomigliava un po' ad un baldacchino o ad

un catafalco stabile, fermo, immobile, al centro dell'universo. Quindi, con Giobbe, siamo molto

lontani da Niccolò Copernico e Galileo Galilei; siamo lontani anche da Pitagora, Aristarco da

Samo e da Eratostene.

A parte un discutibile passo (Giob 26:7), dobbiamo dire che se l'autore di Giobbe fosse stato

veramente informato dei precedenti progressi dei filosofi greci, egli non ce lo ha fatto sapere

per niente. In tale caso, egli sarebbe stato assai abile per nasconderci quello che eventualmente

egli avrebbe appreso dai filosofi greci; quindi leggendo Giobbe oggi non é proprio il caso di

gridare ad un miracolo scientifico d'ispirazione divina.

UNA BUGIA BIANCA

Gli ultra conservatori hanno fatto di Giob 26:7, un passo in prosa, il loro cavallo di battaglia per

dimostrare che, molti secoli avanti Cristo, l'autore del libro di Giobbe, ispirato da Dio, era già

al corrente che la terra é un globo che gira attorno al sole senza avere alcun sostegno, ma

questo contraddice tutto il contesto.

Infatti, Giobbe parla delle colonne che sostengono il cielo o la volta celeste o la grande cupola

portante (Giob 38:37) e parla della pietra angolare sulla quale posa la terra (Giobbe 38:6); una

terra che avrebbe delle fondamenta (Giob 38:4-7) e quindi non sarebbe mai stata smossa in

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perpetuo (Sal 104:5). Dall'aspetto scientifico, astronomico e geologico, l'autore di Giobbe era

un conservatore o un conformista adeguato alla sua generazione; egli era un figlio del suo

tempo e nulla più. Quindi sbagliano quelli che vi vedono in Giobbe molto di più!

Noi sappiamo bene che, per torcere il significato d'un passaggio della Bibbia, basta isolarlo dal

suo contesto letterario e d'ignorare tutti gli altri versetti paralleli, ma fare così non é

appropriato. Quindi, non bisogna mai dire delle bugie bianche per incoraggiare gli altri a

credere a quello che non é vero o a credere nella Bibbia. Dio non ha bisogno d'una stampella.

UNA GIUSTIFICAZIONE CONTRO LA PROSA

Secondo gli ultra conservatori, non dobbiamo prendere alla lettera quello che dice Giobbe a

riguardo della concezione del mondo perché si tratta d'un libro poetico o in prosa. Se questo

principio é valido, allora essi non dovrebbero utilizzare Giob 26:7 per dimostrare che l'autore

credeva già che la terra fosse un globo sospeso nello spazio o senza supporto.

In ogni caso, tale giustificazione ultra conservatrice non é valida perché le principali profezie

messianiche su Gesù sono tutte in prosa (Sal 2:1-2; 8;22; 22; 110:1; 118:22 Isa 9:5-6. 11:1-10;

28:16; 53. Gioe 2:28, 32. Zac 12:10. Mic 5:1-3). Sminuendo l'importanza della prosa nella

Bibbia, indirettamente, si negherebbero anche le profezie sulla venuta di Gesù e, quindi, si

distruggerebbe tutto. Quindi, per salvare il creazionismo, si sminuisce Gesù.

QUANDO CESSIAMO D’ESSERE ESPERTI ESEGETI

Noi, nella Chiesa di Cristo, la ''sola vera chiesa'', apparentemente, siamo tutti esperti esegeti e

siamo all'avanguardia nello studio dell'ermeneutica; noi siamo sempre pronti a citare l'ebraico

ed il greco per correggere certi errori della Chiesa Cattolica, ma quando si tratta di correggere i

nostri errori, o le nostre tradizioni americane, allora improvvisamente diveniamo molto cauti,

dimentichiamo che la Bibbia é stata scritta in Ebraico ed in Greco.

In tal caso, non citiamo più i dizionari ed i lessici di ebraico e di greco; la linguistica non ci

interessa più, ma ricorriamo subito ai voluminosi commentari scritti in inglese che ci arrivano

dall'America, i quali di solito girano sempre attorno ai veri problemi senza mai dare delle

risposte precise.

I QUATTRO FIUMI

Nella seconda versione della creazione (Gen 2), si parla d'un fiume che usciva dall'Eden che

poi si divideva in quattro braccia (Gen 2:10): Pishon, Ghihon, Hiddekel (Tigri) e l'Eufrate (Gen

2:11-14). Uno di questi quattro fiumi era quello che oggi chiamiamo Nilo. Gli antichi non

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riuscivano a spiegarsi perché il flusso delle acque del Nilo, invece di andare da nord a sud come

gli altri fiumi (Tigri ed Eufrate), si dirigesse da sud a nord.

La spiegazione é che tali fiumi non vengono dall'Eden come in Genesi; quella é solo una

leggenda antica scritta da qualcuno che non era molto forte in geografia. In realtà le acque del

Tigri e dell'Eufrate scendono dalle montagne nel Nord e vanno verso il Sud, e sfociano nel

Golfo Persico, mentre le acque del Nilo scendono dalle montagne nel sud e vanno verso nord e

sfociano nel Mare Mediterraneo.

Bisogna riconoscere che per gli antichi la terra era concepita piatta e che i principali fiumi

uscivano tutti dall'Eden (Gen 2:10), ma noi sappiamo che l'origine dei fiumi é completamente

diversa. Allo stesso modo, dobbiamo accettare che per gli antichi il firmamento (Gen 1:7) era

una cupola solida che sosteneva i serbatoi del cielo di acqua piovana, o i depositi di neve e di

grandine, questo anche se noi sappiamo che il cielo é tutt'altra cosa.

Capire com'era concepito il mondo antico, si tratta d'un punto chiave per avere una visione

chiara di tutto l'insieme della divina rivelazione. Accettare questo tipo di cosmogonia é l'unico

modo per uscire dal medioevo, dall'oscurantismo religioso, e, facendo così, potremo capire

meglio altri punti oscuri della Bibbia. Per noi adesso é tutta questione di coraggio o di fede.

ORIGINE DELL'UMANITÀ

Nella prima versione della creazione, Dio crea prima gli animali e poi l'uomo maschio e

femmina; quindi la donna é creata allo stesso momento che l'uomo (Gen 1:27). Nella seconda

versione invece, Dio crea prima l'uomo da solo (Gen 2:16-20), poi crea gli animali e li porta

all'uomo per essere identificati (Gen 2:19-20) ed, infine, Dio crea anche la donna, Eva da una

costola d'Adamo (Gen 2:21-24).

Secondo gli ultra conservatori, Adamo ed Eva furono creati 4000 anni prima di Cristo, quindi

circa 6000 anni fa, mentre noi sappiamo che i primi uomini o primati umani si muovevano in

cerca di cibo sulla terra circa 2,3 milioni d'anni fa.

L'UNIVERSO É MOLTO PIÙ VECCHIO

Abbiamo visto che, secondo il racconto della creazione in Genesi, Dio avrebbe fatto tutto in sei

giorni, circa 6000 anni fà, mentre noi sappiamo che l'universo dove ci troviamo esiste da

almeno 13,7 miliardi di anni, che fra la formazione dei primi molluschi ai dinosauri sono

passati milioni di anni, anche fra la venuta dei dinosauri ed i mammiferi sono passati milioni di

anni. È anche molto possibile che ci siano o ci siano stati altri universi perché Dio è eterno e

non è limitato al nostro concetto di tempo e spazio (Mal 3:6).

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Contrariamente a quanto molti credono, la vera scienza può provare che solo un Dio può aver

fatto tutte le meraviglie che ci circondano, ma é molto più difficile capire i tempi, in quanto

tempo Dio ha creato tutto o ha disposto che le cose avvengano attraverso un processo naturale.

Quello che sappiamo di sicuro, che possiamo dire con una certa sicurezza, é che tutto é

avvenuto lentamente, attraverso milioni o miliardi di anni.

A riguardo dei giorni e dei tempi, secondo Pietro: "Per il Signore, un giorno è come mille

anni, e mille anni come un giorno" (2 Pie 3:8). Se accettiamo tale principio, allora per il

Signore mille anni sono come milioni di anni e un milione di anni come miliardi di anni, e così

via. Seguendo tale principio nessuno può più confonderci o imbrogliarci nella fede

LA STERILITÀ COME UNA MALEDIZIONE

Fra gli antichi, la sterilità era considerata un malore, una maledizione di Dio e la promessa era

che non vi sarebbero state donne sterili nel popolo di Dio (Eso 23:26. Deu 7:14). Questo anche

perché allora, ciascuno si faceva giustizia da sé, e spesso era il numero dei figli che assicurava

la proprietà della terra alla famiglia.

Come dice il salmista: “Ecco,i figli sono un’eredità che viene dell’Eterno; il frutto del seno

materno è un premio. Quali le frecce in mano d’un prode, tali sono i figli della giovinezza.

Beati coloro che ne hanno il turcasso pieno! Non saranno confusi quando parleranno coi

loro nemici alla porta” (Sal 127:3-5).

Tuttavia, vi sono alcuni casi celebri di donne sterili nell’Antico Testamento che soffrivano

perché non riuscivano a dare dei figli al loro marito. Vedi il caso di Sara moglie d’Abramo

(Gen 11:30; 16:L2), di Rebecca moglie d’Isacco (Gen 25:21) di Rachele la moglie preferita di

Giacobbe (29:31), il caso di Anna moglie di Elkana (1 Sam 1:5-20) ed anche il caso Mical la

moglie di Davide, che fu resa sterile da Dio perché si era beffata del marito che s’era scoperto o

tolto i vestiti per danzare davanti all’Eterno (2 Sam 6:14, 16, 20, 23).

UN PREDICATORE DI GIUSTIZIA NON PROLIFICO

Di Noé sappiamo che, fra tanti cattivi o perversi, egli fu il solo essere umano del tempo che

trovò grazia agli occhi dell’Eterno. quando aveva il programma di mandare il diluvio (Gen 6:8).

Sappiamo che Noé era un predicatore di Giustizia (2 Pie 2:5) e quindi era un uomo di Dio, ma

tuttavia la sua famiglia non era prolifica come insegna il salmo 127:3-5, e questo è molto

strano.

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Possiamo dire che la famiglia di Noé fu sterile per lungo tempo, perché la moglie gli generò tre

figli, Sem, Can e Jafet soltanto quando egli aveva oramai 500 anni (Gen 5:32). Quindi, per

circa 500 anni certi potevano dubitare che Noé fosse veramente benedetto da Dio.

In seguito, quando venne il diluvio, i tre figli, Sem Can e Jafet erano già centenari e benché

sposati, sembra che essi non avevano ancora generato figli e figlie. Essi salirono sull’arca con

la moglie ma senza figli. Possiamo affermare questo almeno da quello che appare perché la loro

discendenza non è riportata fino alla fine del diluvio. Lo sappiamo di preciso perché è scritto

che sull’arca vi salirono solo otto persone (Gen 6:18; 7:1; 8:15-6, 18. 1 Pie 3:20).

Abbiamo visto che Noé avrebbe avuto solo tre figli a 500 anni (Gen 5:32) e non generò più figli

quando vi fu il diluvio, cento anni dopo (Gen 7:6) e non ebbe più figli fino a quando morì 350

dopo (Gen 9:28). Quindi, Noé visse in totale 950 anni (Gen 9:29) ed ebbe solo tre figli. Benché

sposati i tre figli dopo cento anni erano ancora senza figli.

Possiamo quindi dire che Noé, l’uomo che trovò grazia presso Dio, identificato come il

predicatore di giustizia (2 Pie 2:5), allo stesso tempo non fu benedetto da Dio in quanto al

numero dei figli e non lo furono per molti anni neppure i suoi tre figli, perché a cento anni essi

dovevano ancora iniziare a generare figli o nipoti a Noé.

Evidentemente, certe storie dell’Antico Testamento non seguono una logica, ma sono come

delle fiabe dove solo il tema centrale è riportato, il resto è solo il retroscena per abbellire il

racconto e renderlo attraente.

IL DILUVIO VISTO DA UN CRISTIANO ANIMALISTA

Nel concetto antico, basato sulle due versioni in Genesi (Gen 6 e 7), il diluvio di Noé avrebbe

dovuto essere un evento universale, almeno per la gente del tempo. Tale evento avrebbe dovuto

implicare tutti gli esseri viventi del pianeta. Apparentemente, Dio si era pentito di avere fatto

l'uomo (Gen 6:6) e così tutti gli esseri viventi nel mondo avrebbero dovuto morire a causa del

peccato dell'uomo (Gen 6:7).

Siccome anche gli animali soffrono come noi (Rom 8:19-22), questo massacro inutile di

milioni di animali, sconcerta un po' tutti. Io parlo così anche se non sono vegetariano, ma sono

contro la caccia, contro quelli che uccidono gli animali per sport o divertimento o li usano

come cavie per fare degli esperimenti o solo per piacere di uccidere, non perché hanno fame.

Che molti animali appena nati come vitellini, pecorelle, capretti ed agnellini siano morti,

affogati dal diluvio, mentre erano ancora dei lattanti, prima ancora d’incominciare a brucare la

nuova erbetta, a causa della cattiveria degli uomini, non mi suona bene alle orecchie. Sul piano

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umano, trovo questo massacro generale difficile d’accettare. Uccidere tutti sulla terra, bambini

ed anche animali, a causa di alcuni uomini malvagi, non mi sembra fosse la migliore cosa da

fare per correggere l’umanità.

Ci tengo a precisare che io non sono un pacifista ma un cristiano e per me essere cristiano

significa essere anche un pacifista. Io non sono un animalista, ma essere cristiano significa

anche proteggere gli animali, non farli soffrire per nulla e quindi da questo aspetto sono anche

un animalista.

UN DILUVIO LUNGO UN ANNO

Abbiamo visto che l'arca in legno fu costruita appunto per salvare il giusto Noé e la sua

famiglia. Con loro avrebbero dovuto esserci 7 coppie di tutti gli animali puri ed una coppia di

tutti gli animali impuri (Gen 7:2-3), ma a quel tempo sarebbe stato impossibile di costruire un'

arca o barcone o chiatta di legno per contenere tutti.

Abbiamo già visto in precedenza che, secondo gli esperti di biologia, vi sono presentemente

sulla terra, fra mammiferi (5420 specie), rettili (8225 specie), uccelli (9998 specie) ed insetti

(925000 specie), in totale 948643 specie d'animali. Questi senza contare i molluschi (50000

specie), i crostacei (50000 specie) ed i dinosauri (540 specie) che non sono mai menzionati

nella Bibbia.

Prendendo alla lettera Genesi 6 e 7, molto più che un milione di esseri viventi, inclusi gli

insetti, avrebbero dovuto entrare nell'arca in più di Noé con la sua famiglia. Si noti che nel

mondo vi sono circa un milione di esseri viventi (inclusi gli insetti) che dovevano essere

ospitati nell'arca o circa 948643 esseri viventi. Su tale cifra si deve calcolare che degli animali

impuri doveva entrare una coppia, quindi tale numero si raddoppiava; mentre dovevano entrare

sette coppie di animali puri, e quindi la cifra si moltiplicava per 14. Si trattava quindi

veramente d'una cifra da capogiro. Padre mio, ma nell'arca c'era veramente posto per tutti?

A questo punto viene proprio da domandarci se milioni di esseri viventi, inclusi gli insetti,

avrebbero potuto tutti entrare in un'arca o nave o chiatta o barcone di legno con una piccola

finestra alta 40 centimetri (Gen 6:16), ma tutto questo appare subito irreale e bisognerebbe fare

un' analisi più approfondita del testo.

Prima di tutto, c'é da chiederci chi costruirebbe oggi una nave lunga 120 metri in legno, per

trasportare persone ed animali, con solo una piccola finestra o finestrina alta 40 centimetri (Gen

6:16; 7:6). Un burlone o un buontempone ci potrebbe rispondere, che nell'arca vi fu una sola

finestra molto piccola perché Noé, la sua famiglia e tutti gli animali del mondo dovevano starci

dentro molti mesi, un anno intero.

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Tutti costoro avrebbero dovuto restarci chiusi nel barcone di legno per circa 12 mesi o un anno

intero (Gen 7:11; 8:14) senza finestre, perché la sola piccolissima finestra disponibile era

chiusa o rimase chiusa fino alla fine del diluvio o almeno per circa 10 mesi (Gen 6:16; 8:6).

L'arca o il barcone era pure senza aria condizionata. Raccontare queste cose alla gente in nome

di Dio, in un corso biblico per corrispondenza, oggi in Italia nel 2013, é una baggianata ed io

non voglio far parte di quelli che vogliono divulgare tale favola.

Inoltre, se durante tutti quei mesi, 12 mesi, gli animali si fossero accoppiati, il numero degli

animali sull'arca sarebbe stato ancora molto più grande e lo spazio ancora più ridotto. Per avere

abbastanza spazio per tutti non sarebbe bastata un'arca di legno, ma ci sarebbero volute almeno

una flotta di petroliere o di transatlantici moderni.

IL CALENDARIO ED I TEMPI DEL DILUVIO

Una cosa interessante é che durante il diluvio si fa spesso menzione ai mesi ed ai giorni

dell'anno (Gen 7:10-11; 8:4-5,13-14). Quindi, al tempo di Noé, nel mondo vi doveva già essere

un calendario, e se c'era un calendario vi doveva anche essere un alfabeto per scriverlo uguale

per tutti e farlo circolare magari su delle tavolette in creta, le tablet di allora.

Tuttavia, si noti che la menzione dei mesi e dei giorni del mese del calendario non c'é nella

versione Jahvista del diluvio (Gen 6 ), quella orale più antica, ma si trova solo nella versione

Elohista (Gen 7 e 8), quella sacerdotale più tardiva, quando il calendario era ben conosciuto in

Mesopotamia e nel Medio Oriente.

Possiamo dire che le informazioni che abbiamo sulle date, mesi e giorni sull'inizio e la fine del

diluvio, fanno parte d'un inserzione sacerdotale tardiva e non facevano necessariamente parte

del testo orale originale. Quindi non sappiamo più esattamente quanto durò il diluvio e

dobbiamo accontentarci del commento sacerdotale tardivo.

Tuttavia, questa dei dati riguardanti il calendario nella versione Elohista del Diluvio che

mancano nella versione Jahvista, si tratta d'una ulteriore conferma sulla possibile origine

diversa dei tempi di redazione delle versioni Jahviste e quelle elohiste.

FORSE AVRANNO VOLATO IN UN SUPER JUMBO DI LEGNO

I legalisti insegnano alla lettera, che entrarono nell'arca tutti gli animali della terra, rettili ed

uccelli, una coppia per animali impuri e 7 coppie per animali puri; essi affermano questo senza

spiegare come tali animali tipici degli altri continenti avrebbero fatto ad attraversare gli oceani

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per andare in Mesopotamia da Noé . Qualcuno potrebbe pensare che forse essi avevano volato

con un super jumbo in legno di gofer per fare più presto.

GLI ANIMALI RITORNARONO TUTTI ALLO STESSO POSTO?

Dopo il diluvio, ci sarebbe anche da spiegare come avrebbero fatto tali animali così diversi

l'uno dall'altro, come i canguri e i Koala ed altri a ritornare esattamente allo stesso posto di

partenza, senza mai cambiare direzione. Apparentemente, nessun paio d'animali si perse nel

lungo tragitto o é arrivato in un altro continente o é stato sbranato prima di arrivare alla meta.

Non vi fu neppure una coppia di lama, alpaca o vigogna (dell'America del Sud) che si sia

fermato in Italia o in Europa. Non c'é nessuna coppia di canguri che sia andato in America,

nessun coppia di vigogna che sia andato in Cina, nessun coppia di koala che sia andata in

Russia, nessuna coppia di bisonti che sia andata in Australia. Come spiegare scientificamente

tutte queste contraddizioni?

NESSUNA INTERRUZIONE DELLE CULTURE

Non possiamo negare che ci sia stato un diluvio, perché c'é nella Bibbia e quindi é

perfettamente biblico, ma il problema é di stabilire quando esso avvenne e quali furono le

proporzioni.

Il diluvio di Noé dovrebbe essere venuto 1000 anni dopo Adamo e 3000 anni prima di Cristo,

cioè circa 6000 anni fa per noi che viviamo nel 2013 D.C. Il diluvio avrebbe dovuto

distruggere tutta la vita, animali ed uomini sulla terra, e tutto avrebbe dovuto riprendere dopo il

diluvio dai discendenti di Noé.

Per esempio, 1000 anni prima del diluvio gli Egiziani scrivevano già usando i geroglifici e

1000 anni dopo il diluvio, gli Egiziani continuavano a scrivere con i geroglifici come se niente

fosse successo. Per circa 6000 anni l'Egitto subì differenti invasioni straniere, ma la cultura

egiziana non subì grandi cambiamenti; non subì una radicale interruzione, nemmeno a causa

del diluvio che avrebbe dovuto uccidere tutti gli Egiziani e iniziare nuovamente con i

discendenti di Noé o con i discendenti di uno dei figli di Noé.

La stessa cosa si può dire della cultura dell'India e di quella della Cina. Tali importanti culture,

così diverse fra di loro, non furono interrotte dal diluvio, ma esse hanno continuato ad evolversi

secondo la loro tradizione locale, la loro arte e scrittura senza subire alcuna interruzione a causa

del diluvio universale.

Per esempio, gli Inca del Perù pensavano che Cuzco, la loro capitale, fosse il centro

dell'universo, da dove tutto aveva avuto inizio, e non c'era niente nella loro cultura che lasciasse

pensare che essi discendevano da un Noé in Mesopotamia e che avevano attraversato l'oceano

per emigrare in America.

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Gli Inca formarono un grande impero nelle Ande ed erano molto progrediti in certi campi, ma

non conoscevano l'uso della ruota e non avevano un alfabeto scritto. Ignorando l'uso della

ruota, gli Inca trasportavano tutto sul dorso degli animali e le loro strade erano tutte a gradini.

Non avendo un alfabeto scritto, gli Inca non avevano libri e trasmettevano i loro messaggi

facendo dei piccoli nodi su delle cordicelle. Se fossero stati diretti discendenti di Noé in

Mesopotamia, anche gli Inca avrebbero conosciuto l'uso della ruota e sarebbero stati capaci di

scrivere.

COME RI-INTERPRETARE LA CREAZIONE ED IL DILUVIO DELLA GENESI

Le due versioni sulla creazione e le due versioni sul diluvio, così come sono state presentate

nella Genesi, sono state utili per migliaia di anni perché esse hanno fatto riflettere numerose

generazioni, ma nel frattempo il mondo é drasticamente cambiato, da piatto é divenuto rotondo

e dal tempo che si comunicava con il tam tam si é passati all'Internet.

Il mondo della Genesi era quello piccolo della Mesopotamia, ma il nostro mondo si é esteso, é

sono stati inclusi l'America, l'India, la Cina, il Giappone e l'Australia, dei continenti e dei paesi

che erano un tempo sconosciuti. nei quali vivono adesso popoli diversi ed animali diversi.

Tuttavia, Dio rimane sempre lo stesso, non cambia mai (Mal 3:6. Ebr 13:8).

Perciò, gli eventi di quello che accadde nel passato lontano, devono essere reinterpretati ed

adattati alla mentalità della gente del nostro tempo, che usa Skype, con lo scopo di mantenere

credibile lo stesso messaggio spirituale.

CIASCUNO LO HA FATTO A SECONDO DELLA SUA CULTURA

Dobbiamo riconoscere che gli autori della Genesi non erano degli esperti in astronomia, fisica,

geologia, biologia, antropologia, geografia o storia; non sapevano che tutto quello che esiste

sulla terra è formato da atomi, ma che erano semplicemente dei credenti che volevano

dimostrare che tutto viene da Dio, che noi subiamo le conseguenze dei nostri errori, che la

natura che ci sta attorno é in qualche modo partecipe di tale tragedia (Gen 3:15-24); ed Egli lo

ha fatto a secondo della sua cultura. In seguito, con Paolo, noi abbiamo saputo che la natura é

partecipe al nostro destino umano sia nel bene che nel male (Rom 8:19-23).

Se i redattori sacri ci hanno trasmesso tali principi attraverso la loro cultura e conoscenza, noi

abbiamo adesso, nel 2013, il dovere di trasmettere lo stesso messaggio utilizzando la nostra

cultura, il più non interessa e scandalizzarci non serve a niente!

LA DONNA CHE CON IL PROFUMO UNSE GESÙ

Non dobbiamo sorprenderci di certe differenze fra i due racconti sulla stessa creazione e i due

racconti sullo stesso diluvio, perché anche nei quattro evangeli vi sono quattro versioni diverse

della donna che unse Gesù con dell'olio (Mat 26:6-13. Mar 14:3-9. Luc 7:36-50. Giov 12:1-8).

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Si noti che ciascuna versione include dei particolari o dei personaggi o dei luoghi che sono

ignorati dagli altri tre, quasi ad apparire che si tratti di quattro eventi diversi, mentre si tratta

sempre della stesso evento ricordato e riportato con delle varianti da quattro autori diversi, i

quali se ne sono serviti in modo personale per correggere delle situazioni diverse.

Evidentemente, ognuno degli evangelisti si é servito di quell'unico evento e lo ha riportato a

modo suo per introdurre un insegnamento particolare. Da questo aspetto, le quattro versioni

sono tutte vere e tutte ispirate, anche se ciascuna ha delle varianti e sembra andare per conto

suo.

SUGLI ULTIMI GIORNI DI GESÙ

La stessa cosa dicasi degli ultimi giorni di Gesù in terra, prima di salire in cielo. Ciascun

evangelista ha descritto la permanenza di Gesù in modo diverso dagli altri, presentando anche

delle contraddizioni (Mat 28:1-20. Mar 16:1-20. Luc 24:1-53. Giov 20 e 21).

Per esempio, secondo Matteo, dopo la risurrezione di Gesù, per tre volte é detto agli apostoli

d'andare subito in Galilea. Dapprima l'angelo dice alle donne: "E andate presto a dire ai suoi

discepoli: Egli é risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea. Ecco, ve l'ho detto" (Mat

28:7). Poi Gesù dice agli apostoli: "Quand'ecco Gesù si fece loro incontro, dicendo: Vi saluto!

Ed essi, accostatesi, gli strinsero i piedi e l'adorarono. Allora Gesù disse loro: non temete;

andate ad annunziare ai miei fratelli, che vado in Galilea; la mi vedranno! (Mat 28:9-10). In

seguito Gesù ripete la stessa cosa agli apostoli: "Quanto agli undici discepoli, essi andarono in

Galilea sul monte che Gesù aveva loro designato" (Mat 28:16).

Secondo Luca invece, Gesù avrebbe detto esattamente il contrario: "Ed ecco, io mando su voi

quello che il Padre mio ha promesso; quanto a voi, rimanete in questa città (Gerusalemme),

finché dall'alto siate rivestiti di potenza" (Luc 24:49). Ancora Gesù: "trovandosi con essi (gli

apostoli) ordinò loro di non partirsi da Gerusalemme, ma di aspettarvi il compimento della

promessa del Padre, la quale, egli disse, avete udito da me" (Atti 1:4).

Un altro esempio di contraddizione, Gesù dice al ladrone sulla croce: "Io ti dico in verità che

oggi tu sarai meco in paradiso" (Luc 23:43). Circa tre giorni dopo essere risorto, Gesù dice a

Maria Maddalena: "Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre; ma va dai miei

fratelli, e dici a loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, all'Iddio mio e Iddio vostro" (Giov

20:17). Vien qui da chiederci se Gesù é salito veramente in paradiso lo stesso giorno ch'é

morto, come promesso al ladrone (Luc 23:43), perché apparentemente dopo tre giorni non era

ancora salito.

Dopo la morte, apparentemente, Gesù non era veramente salito subito in Paradiso o al Padre,

ma secondo Pietro, nel frattempo Egli era andato a predicare ai morti, fra gli spiriti ribelli:

"Poiché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, egli giusto per gli ingiusti, per condurci

a Dio; essendo stato messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito; e in

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esso andò anche a predicare (o ad annunziare la sua vittoria) agli spiriti ritenuti in carcere, i

quali un tempo furono ribelli" (1 Pie 3:18-20).

Ho presentato qui qualche esempio di contraddizioni per dimostrare che vi sono delle

differenze anche fra i quattro evangelisti, ma che importa? Quello che conta veramente é che

Gesù é morto per noi sulla croce (Giov 3:14-15), che Egli é risorto (Luc 24:4-6) che poi é salito

al cielo (Luc 24:50-51), che adesso é alla destra del Dio Padre per intercedere per noi (Rom

8:34), e che un giorno Egli ritornerà per giudicarci (Mat 25:31-33). Amen!

COME DELLE PARABOLE

Per evitare degli inutili fraintendimenti, bisogna leggere i due racconti della creazione ed i due

racconti del diluvio, come si leggono le parabole. Vedi la Parabola delle Dieci Vergini (Mat

25:1-13) e la Parabola del Servitore Infedele (Luc 16:1-13).

Molti si sono chiesti perché dieci vergini per uno sposo? Che strano matrimonio! Dov'era la

sposa? Perché si parla sempre della verginità delle donne e mai di quella dell'uomo? Ma lo

scopo della parabola é solo quello d'insegnare che dobbiamo essere avveduti ed il resto non

conta o viene da se.

Molti si sono chiesti perché Gesù disse: "Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste" (Luc

16:9). Tale affermazione sembra contraddire tutti i precedenti insegnamenti di Gesù sulla

giustizia e la moralità, ma lo scopo della parabola é solo quello d'insegnare che dobbiamo

essere previdenti ed il resto non conta.

Possiamo dire esattamente la stessa cosa dei due racconti sulla creazione e sui due racconti sul

diluvio nella Genesi; essi si contraddicono e contraddicono tutto quello che insegna la scienza

sull'origine di tutte le cose e sul diluvio, ma lo scopo di tali racconti era allora solo quello

d'insegnare che tutto viene da Dio e che prima o poi noi subiamo sempre le conseguenze delle

nostre azioni; il resto non conta o solo al Diavolo interessa profondamente.

Se poi Dio non ha creato l'uomo al sesto giorno, ma l'homo sapiens o l'uomo sapiente é quello

che é divenuto tale dopo un processo evolutivo naturale durato milioni di anni non cambia

niente, perché tutto viene da Lui.

Così, se l'universo é vecchio di 13,7 miliardi di anni, se la vita sulla terrà iniziò 4,4 miliardi di

anni fà, se i dinosauri si estinsero 65 milioni di anni fà, se il diluvio non era universale e se

l'arca non era molto grande ma solo una chiatta per i familiari di Noé e gli animali del luogo

non cambia niente per la nostra fede in Cristo. C'é stata comunque una punizione per i malvagi

corrotti che non rispettavano il prossimo.

Perciò, tale evento storico può servire come esempio, anche ai nostri giorni, per dimostrare che

v'é un giudizio, che dobbiamo prepararci per rispondere del nostro operato perché le nostre

opere ci seguiranno dopo la morte (Mat 16:27. Rom 2:6. 2 Cor 5:10. Apo 14:13; 20:12-13).

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UNA PREDIZIONE DI GUIDO NICHELE

Parecchi anni fà, il fratello Guido Nichele di Vicenza, un bravo credente, rattristato per certe

cose che stavano accadendogli attorno, mi disse: "Silvio, verrà il giorno che saremo noi Italiani

che insegneremo il Vangelo ai fratelli Americani!" Naturalmente, Guido si riferiva a noi

credenti italiani e non a quelli che non hanno mai aperto il Vangelo.

Guido disse il vero, questo anche perché i fratelli americani che conosciamo noi, in genere,

sono nati nella Chiesa di Cristo; i loro padri, madri, fratelli, sorelle, nonne, nonni, cugini,

cugine, zii, zie ed amici sono quasi tutti membri della Chiesa di Cristo. Se alcuni dei loro

parenti non sono della Chiesa di Cristo, essi sono in un'altra chiesa simile.

Alcuni di questi missionari americani sono figli di predicatori e sono predicatori da due o tre

generazioni. Io ho conosciuto un missionario a Montréal, che era il più giovane di 4 fratelli e

tutti, incluso padre e nonno, erano predicatori e lui era comunque un disastro. Come mentalità,

tale missionario assomigliava molto ad un levita giudeo, per il quale il sacerdozio gli spetta per

diritto.

NOI ITALIANI SIAMO PIÙ AVANZATI

In poche parole, i fratelli americani non hanno mai fatto un grande sforzo personale,

intellettuale o affettivo, per lasciare le tradizioni della loro famiglia e quindi psicologicamente

essi sono meno aperti di noi a dei cambiamenti. In un senso, essi sono spiritualmente e

culturalmente molto più fragili di noi.

Noi invece abbiamo preso alla lettera quello che Gesù dice a riguardo dei familiari e parenti

(Luca 14:26), abbiamo capito bene che i legami affettivi possono essere il nemico numero uno

per il credente ed abbiamo messo Cristo prima di tutto. Avendo sofferto per le nostre idee, per

seguire Gesù, noi siamo quindi più avvantaggiati che i fratelli americani e possiamo capire

meglio certe cose che a loro rimangono oscure.

UNA FEROCE REAZIONE

Nel famosissimo film "Inherit the Wind" (Eredita il vento) con Spencer Tracy e Fredric March,

un film che penso non sia mai venuto in Italia, grazie ai buoni ed umili Papi, si vede quanto fu

feroce nel sud degli Stati Uniti, nella ''Bible Belt" (letteralmente 'cintura della Bibbia'), la

persecuzione contro quelli che accettavano la teoria dell'evoluzione.

A partire dal 1949, quando vennero i missionari americani a predicare il Vangelo a Roma, ci fu

una feroce persecuzione dei preti in Italia contro i nostri connazionali che lasciavano la Chiesa

Cattolica per seguire il Vangelo. Allo stesso tempo, negli Stati Uniti, vi furono due tipi di

persecuzioni o di ''caccia alle streghe'' per altre ragioni, ma si trattava sempre d'intolleranza.

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La prima caccia alle streghe era per ragioni politiche ed era ispirata dal senatore Joseph

McCarthy (1908-1957), fervente cattolico, contro tutti quelli che avevano delle idee di sinistra

o che guardavano con simpatia i movimenti di sinistra. A quel tempo, in America bastava avere

partecipato ad una riunione di sinistra per essere tacciati da comunisti e messi sulla lista nera ed

essere sotto investigazione.

La seconda caccia alle streghe era per l'interpretazione della Bibbia sulla questione

dell'evoluzione, che era ispirata da dei pastori protestanti, battisti ed evangelici in generale. Vi

fu una feroce persecuzione degli ultra conservatori, dirigenti della Chiesa di Cristo inclusi,

contro quelli che accettavano la possibilità che ci sia stata una evoluzione. Si noti che da

entrambe le parti si agiva in nome di Dio, per salvare la fede, la moralità e la famiglia. Il

Diavolo fa sempre le cose a fin di bene, per salvare la fede, la morale e la famiglia.

Benché, anche ai nostri giorni, circa 50 milioni di Americani si proclamano ''creazionisti'', la

grande maggioranza degli Americani accetta la possibilità che l'universo sia più vecchio di

6000 anni e che ci sia stata un'evoluzione anche dell'uomo che iniziò ad apparire, nella forma di

primate, circa 2,3 milioni di anni fa.

Tuttavia, i giovani missionari che vengono in Italia vengono tutti dal sud degli Stati Uniti; essi

hanno frequentato le università della Chiesa di Cristo che si trovano nella ''Bible Belt'', una

specie di università ghetto e quindi essi sono molto chiusi a riguardo dell'evoluzione.

Tali università "cristiane" sono chiuse perché sono le sole in America che non hanno insegnanti

nati e laureati all'estero; quindi sono istituti molto chiusi ai credenti che vengono dagli altri

paesi del mondo. Questo naturalmente ha una forte ripercussione negativa anche nel modo di

capire e d'interpretare la Bibbia.

Perciò, quando parliamo con tali missionari, per quanto siano buoni, bravi, gentili e sorridenti,

noi dobbiamo tenere presente che essi non rappresentano veramente quello che pensa la

maggioranza degli Americani e dei Canadesi di lingua inglese, di solito protestanti.

STEPHEN HARPER E BARACK OBAMA

Fra i creazionisti in Canada, il Primo Ministro Stephen Harper, del Partito Conservatore, si

proclama un creazionista, ma egli non ostacola l'insegnamento dell'evoluzione nelle scuole. In

compenso, Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti, crede nell'evoluzione ed auspica che

venga insegnata in tutte le scuole.

UNO SGUARDO ALLA STORIA

Abbiamo visto che, da un lato, é apprezzabile che nel 1949 dei fratelli americani siano venuti in

Italia a predicare il Vangelo, ma dobbiamo aggiungere che con la Bibbia essi hanno portato

anche le loro tradizioni. Alcuni si sono un po’ insuperbiti o gonfiati d’orgoglio e hanno pensato

di essere stati loro ad avere introdotto per la prima volta in Italia la Chiesa Cristiana o "la vera

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chiesa secondo il modello del Nuovo Testamento". che essi avevano restaurato in America nel

1832, ma non é così.

Ricordo che il Cristianesimo c'era già in Italia nel primo secolo. Si leggano tutti i nomi dei

cristiani che secondo Paolo c'erano già a Roma nel primo secolo (Rom 16:1-23).

Bisogna ribadire che in Italia c'erano già i cristiani, che ci sono stati dei cristiani in Italia ed in

tutta l'Europa attraverso tutti i secoli, a partire dal tempo degli apostoli. Per esempio,

ricordiamoci dei tempi dell'oscurantismo quando si bruciavano gli eretici e le streghe. Gli

eretici erano quelli che predicavano il Vangelo e le streghe erano spesso le levatrici.

GLI ERETICI E LE STREGHE

Gli eretici erano bruciati in pubblico perché predicavano il Vangelo; una professione riservata

al clero cattolico. Le levatrici erano bruciate perché assistevano le donne nel parto; una

professione riservata ai medici che studiavano nelle scuole o università allora gestite dai preti.

Fra tali credenti considerati eretici e perseguitati dal clero, ricordiamo i Valdesi, i Catari, i

Patari, gli Ugonotti, gli Ussiti boemi, gli Anabattisti, i Luterani e tutti gli altri riformatori. In

ogni caso, attraverso i secoli, é stato predicato Gesù Cristo crocifisso per noi (Giov 3:14-16. 1

Cor 2:2). Gesù mori perché Dio vuole essere il Salvatore di tutti gli uomini (1 Tim 4:10) e

delle donne incluse, naturalmente.

Questi primi Riformatori, vissuti in diversi paesi europei, hanno tradotto, in lingua volgare o

del popolo, e trasmesso la Bibbia a rischio della loro vita. In seguito fu grazie a degli europei

emigrati o scappati nel Nuovo Mondo per evitare l'Inquisizione Cattolica, che il Vangelo è stato

predicato anche ai ''Gentili'' dell'America!

UNA GRANDE CONTRADDIZIONE

Abbiamo visto in precedenza che, secondo certi missionari americani, dopo la morte degli

apostoli nel primo secolo la vera chiesa cessò d'esistere nel mondo per secoli, per ben 17 secoli

e poi improvvisamente fu restaurata da dei credenti americani, nel 1832 nel Kentucky.

Finalmente, grazie a tali restauratori, fu ristabilita la vera Chiesa di Cristo secondo il modello

del Nuovo Testamento, prima in America; poi in seguito, da alcuni decenni, i missionari

americani stanno cercando di restaurarla anche in Europa e quindi anche in Italia.

I restauratori americani sono arrivati a questa data, al 1832, perché hanno definito che la vera

chiesa doveva avere alcune caratteristiche particolari. Per esempio, secondo la restaurazione

del 1832 fatta in America, il battesimo dovrebbe essere fatto per immersione e si dovrebbe

sempre pronunciare la formula ''...per la remissione dei peccati'', perché altrimenti, per gli ultra

fondamentalisti, il battesimo non sarebbe valido. Ciascuna congregazione dovrebbe essere

indipendente con un proprio consiglio solo di uomini o degli anziani tutti uomini e nessuna

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donna. Il culto dovrebbe essere ben organizzato ma senza strumento musicale e le donne non

potrebbero parlare perché Eva peccò prima d'Adamo ( 1 Tim 2:11-15) e via di seguito.

ALTRI ASPETTI VALIDI DELLA FEDE

Tuttavia, in tale definizione di vera chiesa del 1832, venivano ignorati altri aspetti della fede

cristiana che non sono meno importanti, Per esempio, non é menzionata la condanna al

nazionalismo, al razzismo, alla schiavitù; in generale non si rifiuta la guerra, si ignora la pena

di morte, non si parla dell'emancipazione della donna e dell'integrazione delle persone disabili.

Non si fa menzione ch'é un peccato sfruttare i poveri e fare dei prestiti ad alto interesse (Mat

5:42. Giac 5:1-6) Poiché tale restaurazione del 1832 ignorava certi aspetti essenziali della

morale cristiana, tale restaurazione avrebbe dovuto essere considerata dottrinalmente

fasulla. Dico “dottrinalmente” fasulla, perché per me accettare passivamente certe

ingiustizie è una violazione dottrinale.

Confesso che é molto difficile vendere in Italia tale tipo di restaurazione americana del 1832.

Se fosse stata anche ben fatta, con tutti gli aspetti etici, morali e multietnici caratteristici della

fede cristiana precedentemente menzionati, uno avrebbe sempre potuto dire che se Cristoforo

Colombo o se i Vichinghi non avesse scoperto l'America, non si sarebbe più salvato nessuno.

Abbiamo già visto che, secondo Paolo, "Dio é il salvatore di tutti gli uomini" (1 Tim 4:10) e

delle donne incluse, naturalmente; questo senza fare distinzione fra credenti battezzati e non

battezzati. Questo perché tale distinzione tanto cara in molte denominazioni, Chiesa di Cristo

inclusa, non c'é nel Vangelo. Quindi dobbiamo dire che Dio é il salvatore di tutti senza limitare

la salvezza ai battezzati, ma limitarla solo ai malvagi o ai reprobi.

Veniamo al dunque. Se Gesù é morto al tempo opportuno o alla pienezza dei tempi (Gal 4:4)

perché Dio vuole essere il Salvatore di tutti (1 Tim 4:10), com'é possibile che poco dopo, Dio

non abbia salvato più nessuno per 17 secoli, cioè fino a quanto, nel 1832, alcuni Americani

hanno restaurato la ''vera chiesa''?

Diciamolo francamente, com'é possibile che Dio abbia avuto bisogno degli Americani per

restaurare il suo modello di chiesa in Europa e iniziare di nuovo a salvare qualcuno? Si noti che

l'America non é nemmeno menzionata nella Bibbia mentre l'Italia lo è! Quando parliamo di

Dio, di Gesù Cristo, dello Spirito Santo, della vera chiesa e della salvezza eterna noi non

dovremmo mai raccontare fiabe o barzellette!

IN MEMORIA DELL'HUGUENOTE JANE CORNEIGLE O CORNEILLE

Si ricordi che il famoso Alexander Campbell (1788-1866), uno dei capi o “leaders” più

importanti del movimento di restaurazione della ''vera'' chiesa negli Stati Uniti, era nato in

Irlanda (che allora faceva parte della Gran Bretagna), ed era figlio di Jane Corneigle o

Corneille, una huguenote (ugonotta o protestante francese, scappata dalla Francia in Gran

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Bretagna, per sfuggire all'Inquisizione Cattolica. Molte delle idee di Alexander Campbell, a

riguardo della vera chiesa o della chiesa cristiana secondo il modello del Nuovo Testamento,

gli erano state trasmesse dalla madre Jane Corneigle o Corneille e tale idee circolavano già in

Francia fra gli Huguenots (Ugonotti), ed in altri paesi europei fra i Valdesi e gli Anabattisti.

Apparentemente, il nome Corneille non esiste in francese, ma molto probabilmente si tratta di

una traslitterazione o rilettura in inglese della fonetica del nome Corneille; il nome Corneille é

tuttora molto comune in Francia.

Silvio Caddeo

Edizione finale, 22 Settembre 2013

Laval, Québec, Canada

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