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THANN E LA COLLEGIATA DI S. UBALDO Traduzione da “ LA COLLEGIALE DE THANN” di Rene’ Kirner con integrazioni e appendice di PAOLO SALCIARINI

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Page 1: THANN - Associazione Eugubini nel Mondo · promise di costruire una cappella a gloria di Dio e in onore del Santo Vescovo. Subito si compì il miracolo: il bastone potè essere distaccato

Thann e la Collegiata di S. Ubaldo 0 ___________________________________________

THANN E LA COLLEGIATA DI S. UBALDO Traduzione da “ LA COLLEGIALE DE THANN” di Rene’ Kirner con integrazioni e appendice di PAOLO SALCIARINI

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Thann e la Collegiata di S. Ubaldo

1

PIANTA DELLA COLLEGIATA DI THANN

A - ALTARE DEL SACRO CUORE DI GESỦ - 1895 B - STATUA PROCESSIONALE DI SAINT THIEBAUT - INIZIO XV SEC. C - TRONCO DI SAINT THIEBAUT XV SEC. D - STATUA DI SAINT THIEBAUT 1520 ca. E - VERGINE DEI VIGNAIOLI - 1510 F - LA PIETA’ 1420 ca. G - PULPITO - 1629 H - CRISTO PORTA-CROCE 1420 ca. PROVENIENTE DAL LEBBROSARIO I - ALTARE DI SAN GIUSEPPE 1855 J - ALTARE DEL SACRO CUORE DI MARIA - 1895 ca. K - VETRATE ISTORIATE LE PIU’ ANTICHE DEL 1423 L - STALLI DEL CORO 2ª META’ DEL SEC. XV

1351 – 1422

1430 – 1450

1520 – 1521

1629 - 1631

XIII sec. 1ª metà del XIV sec. 2ª metà del XIV sec.

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Thann e la Collegiata di S. Ubaldo

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LA CITTÀ DI THANN L'elegante profilo del campanile della Collegiata, che balza evidente agli occhi del

turista che si avvicina a Thann, dà subito la netta sensazione di trovarsi vicino ad un importante luogo di culto, metà infatti di continui pellegrinaggi nel corso dei secoli da tutta Europa.

La città, a m. 343 di altitudine, si è sviluppata attorno alla piccola borgata sorta per il pedaggio protetto per i viandanti e i mercanti che i Conti di Ferrette, signori del luogo, avevano stabilito all'entrata della vallata del fiume Thur, attraversata allora da una strada a traffico internazionale che collegava l'Italia del nord ai Paesi Bassi. La città si trova incastonata tra due contrafforti rocciosi: lo Schlossberg, 444,8 m. alt. con le rovine del castello de l’Engelbourg e lo Staufen, 525 m. alt. con la grande Croce simbolo della Resistenza alsaziana.

La vicina collina di Rangen, 607 m. alt., è tappezzata da rinomati vigneti, i più celebri della zona; è da Thann infatti che inizia la famosa strada dei vini alsaziani (la Route du Vin) .

La città è attraversata dalla strada nazionale n. 66 che collega Mulhouse (21 km.) a Épinal (83 km.) attraverso il colle di Bussang. Capoluogo di distretto, il comune è diventato capoluogo di dipartimento nel 1870. Nell’anno 2000 la città contava 8145 abitanti, i Tannesi.

Nel corso dei secoli la città ha conosciuto più toponimi: 1202 Tanne, nel 1304 Opidi Tanne, nel 1521 Pinetum, nel 1576 Dan, nel 1941 Tann e infine Thann.

Un detto popolare recita: La France est la fille ainee del l'Eglise, Thann est la fille ainee de Gubbio (la Francia è figlia primogenita della Chiesa, Thann è figlia primogenita di Gubbio).

Ecco come una poetica leggenda racconta le origini della suggestiva cittadina alsaziana che la unisce alla città di Gubbio con legami ultrasecolari tra i più sacri e più veri, nel culto al comune Patrono S. Ubaldo (S. Thiébaut)1 .

Il 16 maggio 1160, lunedì di Pentecoste, moriva a Gubbio, il vescovo Ubaldo. Il Santo Uomo, che aveva distribuito tutti i suoi averi ai poveri, promise al suo servitore

prima di morire il suo anello episcopale a ricompensa dei suoi servizi. Il servitore memore della promessa, alla morte del Vescovo, prelevò l'anello, ma con esso si staccò un pezzo di pelle (particulam digiti), che un’altra versione della leggenda riferiva un dito pollice. Con la preziosa reliquia, nascosta nel pomo del suo bastone, si mise in cammino verso i suoi paesi d’origine, la Lorena o i Paesi Bassi.

Nel 1° luglio 1161, dopo aver attraversato le Alpi e il Sundgau, arrivò in Alsazia, nella località dove attualmente sorge la città di Thann, allora coperta da una grande foresta di abeti. Stanco, volle riposarsi e appoggiò il suo bastone contro un albero; ma nel riprendere il cammino si accorse con sgomento che il bastone non si distaccava dal terreno, come se avesse messo delle radici; contemporaneamente tre fuochi brillarono dalla cima dell'albero. Dall'alto dell'Engelbourg (una fortificazione costruita su di una sperone di roccia a protezione della vallata), il conte Engelhart di Ferrette li intravide; discese dal castello e si fece raccontare dal pellegrino la sua avventura, e intuendovi un segno divino, promise di costruire una cappella a gloria di Dio e in onore del Santo Vescovo. Subito si compì il miracolo: il bastone potè essere distaccato dal terreno senza difficoltà. Il servitore

1 E' opportuno chiarire perchè S. Thiébaut (Teobaldo), come viene chiamato a Thann e nei Paesi del Nord, e non S. Ubaldo, il suo vero nome; le ipotesi fatte sono molte, ma la più convincente sembra esser quella del Prof. F. Dolbeau : il semplice nome Ubaldo, sconosciuto nella zona germanica, poteva suonare come un diminuitivo o vezzeggiativo e pertanto non degno di un Santo.

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riprese la sua strada lasciando la reliquia che fu depositata provvisoriamente presso la Chiesa del paese vicino e successivamente trasferita nella cappella che il Conte, mantenendo la promessa, fece costruire sul luogo del prodigio.

I miracoli che S. Ubaldo continuava ad operare attirarono pellegrini sempre più numerosi e attorno alla prima cappella sorse ben presto un villaggio, poi una borgata, che crescendo si trasformò anche con fortificazioni per opera soprattutto del Conte Thibaut di Ferrette, finchè nel 1290 le fu riconosciuto il titolo di città.

Questa piccola località, oltre che il centro della fiorente vallata, diventò la meta per migliaia di pellegrini, che la cappella eretta dal conte Ferrette non riusciva più a contenere, tanto da far ritenere improcrastinabile la costruzione di un nuovo e più ampio edificio.

Le generose elemosine lasciate dai pellegrini, che da ogni parte accorrevano o che passavano per quella vallata per recarsi a Roma o alla tomba dell'apostolo S. Giacomo a Compostella, resero possibile la sostituzione dell'umile chiesetta con un tempio che meglio testimoniasse l'amore ed il culto di quei popoli per il grande intercessore di Gubbio.

Si hanno notizie dell’arrivo a Thann nel 1357 di pellegrini provenienti da Lubecca, nel 1368 da Kiel, nel 1371 da Amburgo, nel 1378 da Salisburgo.

Grazie al matrimonio di Giovanna dei conti di Ferrette con Alberto II il Saggio, un Asburgo, Thann diventò nel 1324 una città austriaca e come tale restò fino al 1648. Dopo la firma del trattato di Westfalia, che mise fine alla guerra dei trent’anni, la contea di Ferrette venne riannessa alla corona di Francia. Con la disfatta di Napoleone III a Sedan nel 1870, Thann con tutta l’Alsazia e parte della Mosella fu unita alla Germania. Il 7 agosto 1914, la città di Thann fu liberata dal giogo prussiano dopo 44 anni di dominio. Il 19 giugno 1944 ricominciò l’incubo di una nuova invasione tedesca fino alla definitiva liberazione del 7 dicembre 1944.

Come giurisdizione ecclesiastica fece parte della diocesi di Basilea fino alla Rivoluzione francese; attualmente fa parte della diocesi di Strasburgo.

LA COLLEGIATA

La chiesa è orientata verso est ed ha la particolarità di avere un coro lungo quanto la

navata senza essere separato dal transetto; un'usanza tipica delle chiese renane, come quella di Ulmm, con la quale la Collegiata di Thann ha molte caratteristiche in comune.

Il coro, a tre campate, termina con un'abside poligonale; era riservato al capitolo dei canonici, da cui la denominazione di chiesa-collegiata, titolo conferitole dal Cardinale Jean de Saint Martin les Montes nel 1442, quando vi si trasferirono i canonici di Saint Amarin.

La navata centrale, con le sue quattro campate, veniva utilizzata dai fedeli della parrocchia.

La navata minore a destra ha una struttura particolare: anch'essa, a quattro campate, delle quali l'ultima è occupata dalla cappella di S. Ubaldo e con un'appendice laterale per la cappella della Vergine.

Nella chiesa si ritrovano i tre esempi dello stile gotico: primitivo a destra, ornato nel coro e nella navata centrale, "fiammeggiante" (flamboyant) nella navata di sinistra e nella torre campanaria.

La Collegiata, purtroppo, ha subito nel tempo alterne vicende, dovute soprattutto alla particolare ubicazione della citta di Thann, al confine tra due realtà non sempre legate da vincoli di fratellanza. Le offese della guerra hanno lasciato i segni anche in questo mirabile tempio.

Le spoliazioni più disastrose sono avvenute, però, durante la Rivoluzione Francese. In quell'epoca di sconvolgimento generale, nulla è stato risparmiato al santuario di S. Ubaldo: dal tesoro della chiesa furono portati via tutti gli oggetti d'oro e d'argento, tra i quali il

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prezioso reliquario che doveva contenere, per le celebrazioni solenni, l'angioletto con il cristallo di rocca entro cui è inserita la reliquia di S. Ubaldo.

Delle cinque campane, restò il solo campanone di 40 q. dedicato al Patrono; le altre, insieme a quelle delle chiese e conventi dell'Alsazia, furono portate a Strasburgo per essere fuse ed utilizzate per fabbricare cannoni. La stessa chiesa venne trasformata in Tempio della Ragione.

S T O R I A

La costruzione dell'attuale chiesa è durata più di due secoli; ecco le tappe più importanti:

- fine del XIII secolo: elevazione della torre a destra, sulla primitiva Cappella di S. Ubaldo;

- prima metà del XIV secolo: costruzione della navata a destra; - 1351: inizio della costruzione del campanile e, del coro terminato nel

1423; - dal 1430 al 1492: costruzione della navata a sinistra; - 1495: completate le volte della navata; - 1516: il campanile è stato portato a termine; - dal 1629 al 1631: aggiunta delle cappella della Vergine; - dal 1887 al 1895: l'architetto Charles Wincler, restaurò e completò

l'edificio, definendo così il suo aspetto attuale. I tetti delle navate vennero ricoperti con i caratteristici embrici colorati. Dopo l'ultima

guerra, furono riparati i danni causati dal tempo e dalle oltre 500 schegge cadute sulla Collegiata.

Se la piccola cappella doveva la sua origine alle premure del Conte dell'Engelbourg, il nuovo tempio è sorto per la generosità dei cittadini, dei numerosi pellegrini, nonché per la munificenza degli Asburgo che per questa chiesa avevano una particolare predilezione. Un funzionario, detto “Theobals-baumeister", rappresentante della magistratura della Città, coordinava ed amministrava il tutto.

Le parti basse dell'edificio sono state costruite con pietra arenaria rosa proveniente dalle cave di Soultz e Guebwiller, e le parti alte in arenaria gialla delle cave di Rouffach. Sulle pietre si possono notare dei segni particolari: sono i contrassegni dei tagliapietre, che incidevano sui blocchi squadrati un marchio personale; esso serviva al capocantiere per conteggiare il lavoro svolto dai singoli. Il contrassegno di solito è una figura stilizzata di uno strumento di lavoro o una lettera dell'alfabeto; costituiva un sigillo di garanzia, trasmesso di padre in figlio, da maestro ad allievo.

ESTERNO

Iniziamo la visita alla parte esterna secondo la sua evoluzione storica. Una caratteristica del monumento è il susseguirsi di 87 statue in pietra, di cui 31

antiche, che l'ornano tutt’intorno. LATO DESTRO - E' il più irregolare. Venendo dall'abside incontriamo la torre del XIII

secolo; essa consiste in una massiccia muratura a due piani che termina con un tetto a doppio spiovente. E' la parte più antica dell'edificio; serviva da coro e da torre campanaria alla chiesa precedente.

NAVATA LATERALE DESTRA - E' quanto rimane della vecchia chiesa che in parte venne inclusa nel nuovo tempio costituendone la navata di destra. Un contrafforte nell'angolo sud-ovest è chiamato "Pilastro della Vergine" per la bella statua della Vergine con il

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Bambino (1400) sormontata da un pinnacolo recante vari stemmi (Austria - Ferrette - Asburgo).

CAPPELLA DELLA VERGINE (1629 - 1631) Di forma pentagonale, è costruita a ridosso della navata laterale destra; è stata donata

da Maria Maddalena de Roust, nata Sickingen, vedova di Guillaume de Roust, governatore di Thann. E' in stile gotico: un particolare curioso considerando che la costruzione è stata realizzata in pieno periodo tardo-rinascimentale. E' espressione della controriforma. Tre finestre trilobate si aprono sui muri di pietra a “faccia a vista”, rafforzati con semplici contrafforti.

FACCIATA PRINCIPALE ( 1342 - 1498 ) La facciata ripropone le varietà di stili della struttura interna, della navata centrale e

delle navate laterali, con la piccola finestra a destra e la grande vetrata a sinistra. Al centro, inquadrato da due poderosi contrafforti, il grande portale con i suoi tre

timpani, unico in Francia; misura più di 15 metri di altezza e 8 di larghezza. Al di sopra del timpano è collocato, davanti al rosone, un gruppo di tre statue: al centro

Gesù Cristo, seduto, che mostra le stimmate; ai lati la Vergine e S. Giovanni Battista. La facciata termina con una elegante mensola a tronco di cono, opera dell'architetto di

Basilea Remy Faesch, sulla quale poggia la statua di S. Ubaldo in atto di benedire la città, con ai piedi i due consueti pellegrini in costume da viaggio.

La sommità della facciata è coronata da una graziosa lanterna di forma quadrata con la guglia traforata; porta la data 1498.

IL GRANDE PORTALE Nel Medio Evo la gente non sapeva leggere, bisognava quindi presentare

l'insegnamento religioso in maniera semplice, con immagini che potevano essere quadri affrescati, grandi vetrate istoriate o, come in questo caso, scene scolpite in pietra. Ispirato ai vangeli apocrifi e al Nuovo Testamento, questo portale sviluppa una serie di immagini su tre timpani con circa 512 personaggi. E' dedicato alla vita della Vergine Maria; i personaggi sono tozzi e le scene sono realistiche e semplici (naif). Da notare sulla colonna tra le due porte la statua della Vergine con il Bambino (1360-80).

TIMPANO PRINCIPALE - E' composto da 5 fasce orizzontali che si leggono da sinistra a destra e dal basso verso

l'alto:

1° fascia - Il Sommo sacerdote rifiuta l'offerta di S. Gioacchino che abbandona il tempio con S. Anna - annunzio a S. Gioacchino - incontro alla Porta Aurea - nascita della Vergine - presentazione della Vergine al tempio - la sua vita al tempio in mezzo alle compagne - miracolo del bastone fiorito portato da S. Giuseppe - fidanzamento e annunciazione.

2° fascia - visitazione - rimprovero di Giuseppe a Maria - Circoncisione - presentazione al tempio - strage degli Innocenti - due scene della fuga in Egitto (incontro con il brigante Disma, il buon ladrone che guida nella seconda scena la Sacra Famiglia) - miracolo del fanciullo lebbroso immerso nell'acqua del bagno di Gesù.

3° fascia - riposo durante la fuga in Egitto - caduta degli idoli a Hermopolis - Gesù in mezzo ai Dottori della legge - morte della Vergine - funerali.

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4° fascia - sepoltura della vergine e assunzione al cielo.

5° fascia - incoronazione della Vergine.

Il timpano è circondato da 5 archi istoriati. Andando all'interno verso l'esterno:

1° arco comprende 14 profeti barbuti seduti su delle mensole con il filatterio in mano 2° arco ha per tema la morte degli apostoli e dei primi martiri; comprende 16 scene 3° arco è dedicato al libro della Genesi. Salendo dal basso a sinistra, scopriamo: la creazione

dell'universo, Dio separa le acque, creazione degli angeli, delle piante, del sole, delle stelle, della luna, dei quadrupedi, degli uccelli, Dio crea Adamo, gli soffia la vita, crea Eva, le presenta l'albero della scienza, cena del peccato, rimprovero di Dio, cacciata dal paradiso terrestre, castigo, Dio dà loro gli indumenti per coprirsi e gli attrezzi per lavorare, Eva allatta Caino, Adamo zappa mentre Eva fila, offerta di Caino e di Abele, assassinio di Abele. Questa arcata riporta 22 scene.

4° arco è riservato a 24 immagini dei Dottori della Chiesa, dei re di Giuda e degli evangelisti 5° arco ci mostra 16 angeli musicanti, in piedi che suonano strumenti tipici del medioevo.

TIMPANI PICCOLI Nella vita della Vergine sviluppata nel grande timpano mancano due episodi: la nascita

e la morte di Gesù. Questi sono i temi predominanti dei due timpani piccoli, non più divisi in fasce o zone, ma vengono rappresentati come un unico grande polittico, alla maniera italiana.

Il timpano a destra si compone di due scene: l'annuncio della nascita ai pastori e l'adorazione dei Re Magi.

Il timpano a sinistra, detto "della Crocifissione", poggia su di un architrave ornato (da sinistra a destra) con gli stemmi di Thann, dei Ferrette, del Tirolo e degli Asburgo, sormontato da un delizioso fregio di busti di angeli. Un Cristo in croce, restaurato nel XIX secolo, domina tutta la scena nella quale, con finezza di esecuzione, vengono rappresentati sentimenti di crudeltà (i carnefici che rompono le gambe ai due ladroni), di dolore (quello delle pie donne) e di cupidigia (i soldati che si giocano le vesti di Gesù ).

Ciascun timpano è circondato da due archi istoriati sovrapposti rappresentanti, in 32 scene, santi e martiri.

LA NAVATA LATERALE SINISTRA (1430 - 1492) Questa è la parte che presenta la più rilevante uniformità, interamente in stile "gotico

fiammeggiante", comprende un portale preceduto da un porticato (nartece), di particolare eleganza, compreso tra due contrafforti di cui quello di destra contiene in basso la prima pietra, datata 1430.

Gli ingressi sono a sesto ribassato, con gli archi a carena di nave particolarmente lavorati: come dei trafori. Il timpano è sostituito da una vetrata quadrilobata. Al centro, sotto un baldacchino eseguito minuziosamente, risalta una statua della Vergine con un giglio e con il Bambino che gioca con un uccello. A sinistra, datata 1456, si erge la statua di S. Giovanni Battista, di pregevole fattura , e a destra quella di S. Ubaldo, con ai piedi due pellegrini. Questa navata comprende quattro grandi campate con finestre a quattro ogive riccamente adornate, divise da contrafforti poderosi e slanciati, abbelliti da due statue di santi e sormontati da una guglia.

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LA NAVATA CENTRALE A quattro campate, sostenute da archi rampanti. Le trifore, in alto, hanno ciascuna un

disegno differente. La struttura del tetto ha un'altezza di m. 10,50. IL CAMPANILE (1351 - 1516) Altezza di m. 76,30 (la metà del campanile di Strasburgo). Esso si divide in tre parti; fino

ad un'altezza di 40 metri, la torre quadrata è divisa in quattro sezioni. Per uno spessore di circa 2 metri è percorsa da lunghe aperture. In basso, nella parte a nord, sono allineate le statue degli apostoli, scolpite a partire dal 1906 da Charles Hils. L'ultima parte contiene 4 campane, delle quali la più antica (il campanone) è stata fusa a Basilea da Hans e Ludwig Peiger (1467), è dedicata a S. Ubaldo ( h. 1,60 - diam. 1,60 - pesa 40 q. circa). Le altre tre sono state fuse a Thann nel 1826 da Nicolas Bender. Nel 1924 il concerto di campane della collegiata fu elettrificato con generale rimpianto.

La parte quadrata sembra essere stata terminata nel 1468. Da quell'altezza si domina tutto il territorio; il locale veniva pertanto utilizzato per vigilare sulla città; vi si trova ancora il camino che serviva alla sentinella .

La parte ottagonale del campanile è il capolavoro dell'architetto di Basilea Remy Faesch, morto nel 1533; si innalza su otto possenti pilastri allacciati da un ripiano intermedio.

La piccola torre della scala a chiocciola, che porta all'ottagono, termina con una elegante lanterna.

Dagli altri tre lati si innalzano delle guglie a sei spioventi, che raccordano la parte quadrata a quella ottagonale.

Alla base della guglia i doccioni (gli scarichi dell’acqua piovana) hanno le forme più diverse: rappresentano un cane, un gallo, una capra, un uomo con armatura.

La guglia forma un merletto con i suoi angoli ornati e le pareti traforate con motivi ad "S" .

IL CORO (1351 - 1423) Molto alto, a cinque lati, è sormontato da un tetto a forte pendenza, la cui struttura è

costituita da travi incavigliate, che raggiungono un'altezza di m. 13,80. Il coro dà una impressione di eleganza e di armonia, grazie alla predominanza delle

linee verticali. Le finestre sono alte m. 15; c'è stato bisogno di tagliarle orizzontalmente con dei rinforzi.

Ogni vetrata comprende tre ogive terminanti con delle decorazioni differenti fra loro. Quella di centro assomiglia a quella della cattedrale di Ulmm in Germania. I contrafforti sprovvisti di archi di spinta, si assottigliano man mano che salgono e sono decorati con delle statue. Il coro è stato consacrato l’8 novembre 1422 dall'arcivescovo Thiebaut di Besançon su richiesta di Caterina di Borgogna.

LE SACRESTIE Sono due affiancate al coro: la più antica, che possiede un'apertura esterna, è

contemporanea al coro stesso; la seconda è stata aggiunta nel 1520 dall'architetto Remy Faesch, la data ed il segno, ritenuto la sua firma, si leggono all'esterno sopra l'arco di una finestra.

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INTERNO Mentre all'esterno, tutti i muri sono costruiti con pietra a "faccia a vista", all'interno sono

evidenziate le pietre solo sulle pareti delle navate laterali, sulle arcate, sulle finestre e sulle nervature delle volte. Questa è una caratteristica tipicamente renana.

Si sottolinea ancora l'assenza del transetto. Nella parte centrale una particolarità della collegiata sta nella grande quantità di

stemmi, n. 68 in tutto, dei quali n. 41 sono sistemati nelle chiavi di volta. Gli stemmi costituiscono un autentico campionario che ci indica la politica matrimoniale

praticata dai duchi e arciduchi d'Austria, signori di Thann e benefattori della sua chiesa, sempre attenti ad aggiungere al loro emblema quello delle loro mogli.

La visita dell'interno della collegiata inizia dalla navata di destra. CAPPELLA DI S. UBALDO La cappella ha la volta a crociera, poggiante su capitelli molto semplici. Una finestra

moderna a sud illumina la cappella. Sul muro a destra dell'ingresso è stata sistemata una parte dell'antico altare del 1854, che illustra la leggenda della fondazione di Thann.

Sull'altare, consacrato nel 1961 dal Vescovo di Gubbio Mons. Beniamino Ubaldi, è posta la statua del Santo, in legno policromo (1520 c.), sormontata da una mitria sorretta da due angeli (è stata recentemente rubata). Il caratteristico copricapo ed il panneggio rivelano un'influenza renana.

NAVATA LATERALE DESTRA Larga m. 5,50 e alta m. 10, è composta da quattro campate, con volte a crociera,

poggianti su quattro capitelli che rappresentano, a partire dal fondo, lo stemma d'Austria, l'aquila di S. Giovanni, l'angelo di S. Matteo, il toro alato di S. Luca, il leone alato di S. Marco, infine Adamo ed Eva, tenuti entrambi legati con una corda da un demone.

I pilastri sono a forma di croce. Due finestre del muro a destra, allungate fino al suolo, sono state utilizzate come ingresso per la cappella della Vergine.

Una scala datata 1521, sistemata nell'angolo della cappella di S. Ubaldo, porta alle due stanze superiori della torre, trasformata dall'architetto Remy Faesch (una serviva da sala capitolare, l'altra da archivio). Vicino si trova il fonte battesimale, la cui vasca in arenaria risale al sec. XV; il coperchio, in legno intagliato, è stato eseguito nella bottega Klem di Colmar nel 1877.

Le vetrate, una posta sopra la porta d'ingresso a sud-ovest e l'altra sul muro a ovest, rappresentano rispettivamente i sette vizi capitali e i sette sacramenti; sono state realizzate nel 1923.

A partire dal fondo, infine, si ammirano le tre chiavi di volta con: l'incoronazione della Vergine, il Cristo Giudice e il trono della grazia, Dio Padre seduto presenta il suo Figlio inchiodato sulla croce.

CAPPELLA DELLA VERGINE Le volte a crociera formano una stella a sei braccia da cui partono altre nervature; nelle

intersecazioni gli stemmi della donatrice, Maria Maddalena nata Sickingen, vedova Roust, e della sua famiglia. Ai due ingressi sono sistemate belle cancellate del XVII secolo. L'altare sul quale è raffigurata la vita della Madonna risale al 1859 e porta al centro una

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statua della Vergine, in legno policromo del XVII secolo. Di fronte, sul contrafforte, è posta una magnifica statua policroma della Madonna (1510 c.), in legno di tiglio, offerta dalla corporazione dei viticoltori. Suscita curiosità il Bambino Gesù, dal volto quasi sbarazzino, che nasconde un grappolo d'uva dietro la schiena.

Le quattro vetrate che danno luce alla cappella sono state ricollocate nel 1953/54 da Le Chevalier, l'artista che ha rifatto anche parte delle vetrate di Notre Dame di Parigi; le originali erano andate distrutte durante le ultime due guerre

IL CORO La sua lunghezza è di m. 22, l'altezza è di m. 22, la larghezza di m. 10,50.

Luminosissimo, di una architettura semplice ed armoniosa, comprende tre campate rettangolari e un abside a cinque lati. Le volte a reticolo sono tipiche del periodo del gotico ornato renano. Le colonnine, che sorreggono le volte, partono dal baldacchino che ricopre le statue degli apostoli. Il coro è separato dalla navata da un arco trionfale, che porta alla sua sommità una grande croce di legno policromo, scolpita nel 1894 nella bottega Klem di Colmar.

Nelle intersecazioni delle volte, si trovano angeli musicanti, alcuni portano i simboli della passione, altri libri, altri ancora stanno in preghiera. Nel mezzo, partendo dall'arco trionfale, vediamo le chiavi di volta e i seguenti stemmi: una grande chiave ad anello ornato da fogliame, gli stemmi dei Ferrette, Il Cristo dell'Apocalisse, gli stemmi degli Asburgo- Brunswick, S. Ubaldo circondato da due pellegrini, l'incoronazione della Madonna, gli stemmi d'Austria.

Entrando nel coro, si scorge a destra una porta sormontata da un timpano, dove è rappresentato S.Ubaldo con i due pellegrini. La porta conduce alla cappella del Santo. Più avanti la porta della sacrestia del XV secolo con delle belle ferrature.

L'altare maggiore, in marmo bianco e nero, risale al 1845. GLI STALLI DEL CORO Con la decisione del Concilio di Basilea nel 1441, il Capitolo dei Canonici di S. Amarin,

fu autorizzato ad insediarsi nella chiesa di Thann nel 1442; da ciò il nome di collegiata perché sede di un collegio di canonici e la necessità di costruire gli stalli del coro, ritenuto, per la sua complessità, il più importante dell'Alsazia.

Il coro è composto da 26 stalli alti e 25 stalli bassi, tutti scolpiti in legno di rovere ed ornati con 169 soggetti diversi. Interessanti sono le "misericordie" , piccole mensole sistemate al di sotto del sedile: quando questo veniva alzato per stare in piedi, dovevano servire per appoggiare il corpo.

Si resta ammirati davanti alla fervida immaginazione, alla ricchezza degli ornamenti e alla finezza di esecuzione di quest'opera. Gli stalli più antichi sono a sinistra e risalgono al XV secolo; quelli di destra sono in parte costruiti nel XVI secolo. Sono stati restaurati nel 1901/2 dalla bottega Klem di Colmar. Nel 1906 è stata aggiunta una parte verso l'altare maggiore. Le fiancate sono moderne.

I soggetti scolpiti sono tra i più vari: cani, pipistrelli, uccelli, lucertole, leoni, serpenti, draghi, scimmie, arieti, monaci, mascheroni, demoni, profeti, ed altri motivi geometrici. Sopra gli stalli, in corrispondenza di ogni arcata, sono collocate su delle mensole decorate con motivi a foglie, 12 statue in pietra policroma (1420 c.), rappresentanti i dodici apostoli. Le statue assomigliano a quelle di S. Martino di Hal (Brabant). Due quadri ornano le pareti del coro: a sinistra la decapitazione di S. Giacomo il Maggiore, tela datata 1719 e attribuita

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a F. Hillenwech, a destra il trionfo della Chiesa eseguita nel 1733 da F. Hillenweck nella maniera del Rubens.

LE VETRATE Otto vetrate di 15 metri di altezza, verticali lame di luce incombenti sul coro,

accompagnano nell'ascesa le eleganti nervature dei pilastri, che si congiungono al culmine dell' abside, come mani in preghiera. La luce ed il colore, togliendo ogni pesantezza alla pietra, la smaterializzano.

Le vetrate - come i portali - raccontano le storie dell'Antico e del Nuovo Testamento e sono il catechismo di vetro e di pietra che spiega agli analfabeti, mediante l'abbiccì delle immagini, le verità della fede. (avvertenza importante: una vetrata si legge dal basso in alto e da sinistra verso destra). Il 40% dei pannelli istoriati sono stati sostituiti o restaurati, a causa del degrado dovuto al tempo e soprattutto per i danni arrecati da un violento bombardamento, operato dai tedeschi nel respingere i francesi, che avevano invaso l'Alsazia nel primo anno della 1° guerra mondiale (il reverendo Panex, decano di Thann, scriveva allora a Mons. Pio Cenci che le vetrate erano terribilmente danneggiate da ritenere quasi impossibile un restauro).

A partire da sinistra abbiamo: 1° vetrata 1423 La genesi e l'antico testamento 2° vetrata 1423 ca. il decalogo e i profeti dell'antico testamento 3° vetrata 1423 ca. La vita pubblica di Gesù fino all'ultima cena 4° vetrata 1425 ca. La Passione e l'Ascensione di Gesù 5° vetrata 1425 ca. La vita della Madonna 6° vetrata 1430 ca. I miracoli di S. Ubaldo. E' composta da 6 medaglioni sovrapposti.

Nella parte inferiore: arrivo della reliquia a Thann, S. Ubaldo caccia il demonio da una donna, placa una tempesta nel mare del nord. Nella parte superiore: S. Ubaldo spegne l'incendio della città di Wolin in Pomerania, libera i prigionieri, risuscita un Hamburghese. (Alcuni miracoli: la donna esorcizzata, la tempesta placata, i prigionieri liberati, coincidono con la descrizione dei miracoli narrata dal Giordano subito dopo la morte di S. Ubaldo)

7° vetrata 1425 ca. dedicata a S. Caterina, in ricordo di Caterina di Borgogna. (un particolare interessante per gli eugubini: in fondo a queste vetrate sono raffigurati S. Antonio e S. Giorgio)

8° vetrata 1430 ca. parte inferiore: tre personaggi non ben definiti; parte superiore: S.Ubaldo venerato da due pellegrini.

LA NAVATA CENTRALE E' lunga 23 m., alta 22 m., larga 11 m.. Manca nella parte alta il "triforio", caratteristica

delle chiese gotiche d'oltralpe. Le grandi finestre trilobate che danno luce alla navata centrale sono prive di vetrate istoriate.

Le volte, anche se costruite nel 1495, hanno le stesse caratteristiche di quelle del coro. Nelle intersecazioni, fanno spicco 30 angeli musicanti che portano i simboli della passione, stemmi gentillizi e filatteri. Cominciando dal fondo abbiamo i seguenti stemmi e chiavi di volta: stemma d'Austria, S. Veronica, stemma di Scozia e Sassonia, grande chiave di volta ricoperta da una tavola rappresentante la Madonna della Misericordia, stemmi d'Austria e

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di Massimiliano I, S. Ubaldo e i suoi pellegrini, stemma del ducato di Milano, di Borgogna, la Madonna con il Bambino, stemma di Massimiliano I in mezzo la data 1495.

Vicino al coro, a destra, un altare in legno policromo, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, scolpito da Teofilo Klem nel 1895. E' un'edicola a due ante dipinte da Feuerstein di Barr e da Huber, le statue al centro sono opera di Waderé. A fianco una statua processionale di S. Ubaldo (1500) in legno policromo, con i due pellegrini, che forse rappresentano i donatori. La statua poggia su un piedistallo in legno, opera settecentesca proveniente dalla Chiesa della SS. Trinità, detta della Misericordia, di Gubbio, dono del Vescovo Mons. Beniamino Ubaldi. Il manufatto fu qui trasportato nel 1966 (dopo la morte del Vescovo Ubaldi), per interessamento del curato-decano di Thann Rev. Robert Barth, Canonico Onorario della Cattedrale di Gubbio.

A destra sul muro, una pittura del XVI secolo ricorda la lapidazione di S. Stefano. Al di sotto una pietra funeraria, datata 1343, unica rimasta tra le 55 scomparse all'epoca di un restauro interno: è quella del Cavaliere Guyat di Planschier. A fianco la cassetta delle elemosine (le tronc de Saint Thiebaut) a base quadrata e fusto ottagonale (XV sec.), dove pellegrini depositavano le loro offerte, spesso consistenti in argenterie e gioielli, che venivano venduti a secondo le necessità del cantiere.

Sul lato sinistro, verso il coro, l'altare ligneo dedicato al Sacro Cuore di Maria (1895 circa).

Il pulpito del 1629, espressione della rinascenza alsaziana, a base esagonale, è in pietra grigia; vi si accede da una scala provvista di una ringhiera in ferro battuto, di ottima fattura. Sopra, il paracielo in legno è ornato di statuette, opera del XVIII secolo.

Tutta la parete di fondo, sopra il portale d'ingresso, è occupata da una doppia tribuna, scolpita nella bottega Klem nel 1885, che costituisce il basamento al grandioso organo costruito nel 1888 da Martin Rinckenbach d'Ammerschwihr. Lo strumento, gravemente danneggiato durante la prima guerra mondiale e restaurato da Joseph Rinckenbach nel 1923, è di stile neoclassico, con 3600 canne, 53 registri, 3 tastiere ed una pedaliera. Nel 1984 è stato ancora restaurato e rinnovato da Michel Gaillard.

Sotto la tribuna è sistemata una Pietà (1420) sostenuta da 8 angeli. NAVATA MINORE A SINISTRA Questa è la parte più caratteristica del periodo "fiammeggiante" (flamboyant), più ricca

nelle decorazioni; è composta da quattro campate con grandi finestrature qadrilobate. Le vetrate: -sono state eseguite nel 1455 e recano solo una figura che risalta sul vetro incolore. Vi

troviamo rappresentati: la Madonna , santi e vescovi. Tra i donatori che si scorgono su alcuni riquadri, figura Nicolas Wolfach, il primo canonico-parroco che amministrò la parrocchia fino alla sua morte avvenuta nel 1488; a lui si deve il "TOMUS MIRACULORUM SANCTI THEOBALDI", un prezioso manoscritto, dove sono stati annotati fedelmente 216 episodi miracolosi attributi all'intercessione di S. Ubaldo in un periodo che copre più di un secolo, dal 1405 al 1521.

Questa navata con i suoi pilastri asimmetrici, dalle molte nervature, sviluppa delle volte caratteristiche, composte alternativamente da stelle a 4 o 6 raggi, che contengono 180 chiavi di volta e personaggi nelle intersecazioni delle ogive. Partendo dal fondo, troviamo i seguenti stemmi e chiavi di volta: stemma di Thann, agnello pasquale, stemma d'Austria e del Tirolo ( l'uno antico l'altro moderno ), S. Ubaldo con i pellegrini, stemmi d'Austria, di Francia, di Scozia, di Sassonia, la Madonna con il Bambino, stemmi di Massimiliano I, di Borgogna, S. Caterina con la data 1492.

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L'altare dedicato a S. Giuseppe è stato eseguito dalla bottega Laurent Frères di Nancy nel 1855. Alla sua sinistra un affresco di S. Anna Trinitaria (sec. XVI). Nei pressi, in legno policromo (1420 circa), un Cristo crocifero, opera proveniente dall'antico ospedale di S. Ehrard.

A destra dell'altare un gruppo moderno, in legno policromo, rappresentante S. Anna che educa la Madonna.

Così termina la visita dell'edificio più caratteristico del periodo gotico in Alsazia, il più ricco dopo la Cattedrale di Strasburgo.

Il Cenci nella sua "Vita di S. Ubaldo" (1924) su questa basilica scrive: - Come potrebbe la mia povera penna riprodurre l'impressione di quel mirabile portale, di quelle ringhiere finemente intagliate, di quelle edicole, e cuspidi e guglie che ornano i contrafforti, di quelle statue austere e dolcissime, che sembrano conversare fra loro e dirsi a vicenda le proprie gioie e salmodiare inni di paradiso? Di quelle mirabili finestre che sembrano pareti di cristallo aperte per far scendere nell'interno tutta la gioia di luce che fiammeggia fra quegli intagli dello scalpello? E' festa di armonia, di gentilezza, di grazia, di ardire, intrecciata e rincorsa da statue e tempietti, cuspidi e guglie e quella festa dell'arte e del genio resta là immobile ad attestare a tutti l'amore dei fedeli al vescovo S. Ubaldo ".

L'orgoglio dei Tannesi per la loro collegiata si traduce in un detto popolare: “Le clocher de Strasbourg est le plus haut, celui de Fribourg le plus gros, mais

celui de Thann, le plus beau” "il campanile di Strasburgo è il più alto, quello di Friburgo è il più massiccio, quello di

Thann il più bello".

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A P P E N D I C E

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G U B B I O - T H A N N

Il Canonico Don Ubaldo Braccini, Cancelliere Vescovile, un vero esperto in memorie

ubaldiane, ha pubblicato un suo importante contributo sui rapporti tra le due città gemelle, dando ampia dimostrazione, dal punto di vista autoptico e documentale, sull'autenticità della reliquia di Thann. La pubblicazione, edita dal Santuario di S. Ubaldo - 1993 -, è titolata "LA MANO DI S. UBALDO". Al Canonico Braccini va il ringraziamento di tutti gli eugubini e di tutti i tannesi, perchè finalmente ha messo un punto fermo su una materia che troppo spesso è stata trattata con tanta superficialità e presunzioni da qualche sciocco autore eugubino; come pure ha dissipato i dubbi e le perplessità che ancora erano presenti in ambito alsaziano

A don Ubaldo va anche il mio ringraziamento particolare, perchè prima ancora che avesse dato alle stampe il suo studio, mi aveva permesso di citare in questo breve contributo (elaborato per la prima volta in occasione di una gita a Thann nel 1991) particolari interessanti, frutto delle sue intuizioni e delle sue ricerche.

LE RAGIONI DI UN GEMELLAGGIO

Due terre lontane, divise da frontiere e da centinaia e centinaia di chilometri, sono da

sempre legate, dal culto al comune Patrono S. Ubaldo. Un santo che, per la sua vicenda terrena, sembrava dover essere relegato nella ristretta cerchia delle nostre montagne, è invece conosciuto e venerato da secoli nei paesi più sperduti del vecchio continente. Tale venerazione è originata dalla meravigliosa leggenda, che racconta come è stata trasferita la reliquia del santo nella terra di Alsazia dal suo servitore.

La tradizione racconta che il vescovo Ubaldo, aveva un cameriere di origine tedesca, che lo aveva assistito fino all'ultimo con amore e dedizione, al quale il vescovo aveva promesso alla sua morte l'anello pastorale.

Alla morte del Pastore il servitore, memore della sua promessa, prelevò l'anello dalla mano destra, ma con l'anello si staccò anche il pollice che egli nascose nel pomo del suo bastone.

Lasciata la città di Gubbio, per tornare nei suoi paesi d'origine, dopo un lungo e faticoso viaggio, giunse in una vallata silenziosa, coperta da un denso bosco di abeti. Stanco, conficcò il bastone nel terreno, si coricò per dormire. Al risveglio, cercò di riprendere il bastone per proseguire il cammino, ma questo, nonostante gli sforzi, restava fisso nel terreno come se avesse messo delle radici. Meravigliato e quasi terrorizzato si prostrò pregando ed invocando il santo vescovo.

Contemporaneamente dall'alto della collina, nel castello costruito a protezione della vallata, il conte di Engelbourg, mosso dalla curiosità nel vedere tre fuochi sopra un abete che non bruciava, si diresse nel bosco, dove trovò il pellegrino che pregava. Si fece raccontare dallo sconosciuto quanto stava accadendo e, intuendovi un segno divino, promise di costruire sul luogo una cappella in onore del Santo Vescovo. A quel punto fu facilissimo sollevare da terra il bastone con la sacra reliquia, che da allora restò nella cappella subito realizzata. Quel piccolo tempio divenne meta di continui pellegrinaggi e attorno sorse una borgata che crescendo si trasformò in una piccola città. La cappella fatta costruire dal conte non riusciva più a contenere le masse di fedeli provenienti da ogni parte, si rese pertanto necessario costruire un nuovo tempio in onore del Santo Vescovo di Gubbio, intercessore invocato da quei popoli.

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La tradizione in seguito ha fissato nel I° luglio 1161 il giorno dell'arrivo del servitore con la reliquia. Esiste pertanto una strettissima relazione tra il trasporto della reliquia da Gubbio e l'origine della città di Thann.

In tempi più recenti per opera dei bollandisti si tentò di provare che il Santo venerato a Thann, non era assolutamente il Vescovo di Gubbio, ma un discendente della famiglia dei conti di Champagne, San Teobaldo (Thibaut ), un eremita nato in Francia nel 1017 e deceduto nel 1066 a Salanigo, presso Vicenza, dove era stato ordinato sacerdote (prima di morire si fece monaco camaldolese; fu canonizzato da Alessandro II nel 1073).

Gli studi e le ricerche pubblicate nel 1950 dal Canonico Medard Barth hanno annullato, con dimostrazioni più che convincenti, tutte le ipotesi fatte dai Bollandisti; finché nel 1975, con gli accertamenti eseguiti sullo stato di conservazione del corpo di S. Ubaldo da specialisti dei Musei Vaticani ( i dottori Nazareno Gabrielli e Francesco Dati e Mons. Gianfranco Nolli), si è potuto definitivamente dimostrare, con l'aiuto anche delle tecniche che la scienza oggi mette a disposizione, che la reliquia di Thann è una parte del dito mignolo della mano destra del Santo Vescovo Ubaldo ( la secolare tradizione che indicava a Thann , come reliquia di S. Ubaldo, il pollice della mano destra, può essere derivata dalla forma del contenitore del prezioso reperto. La forma ungueale del cristallo di rocca in cui è inserita la reliquia, assomiglia infatti all'ultima falange di un dito pollice).

Ancora prima comunque tutta la documentazione, tanto scritta che iconografica, parlava a favore del S. THIÉBAUT VESCOVO, senza mai riferirsi minimamente ad un santo eremita.

La lettera del Papa Benedetto XII, con la quale nel 1340, da Avignone, venivano già concesse particolari indulgenze ai pellegrini, contiene anche una miniatura in cui viene rappresentata la Madonna e S. Ubaldo con i paramenti episcopali: mitria e pastorale; è la più antica immagine che si conosca del Santo.

Nel 1369, con l'intento di dirottare parte dei pellegrini a loro favore, le autorità civili e religiose di Basilea cercarono ed ottennero dal magistrato e dai canonici di Gubbio una reliquia " Sancti Theobaldi cuius corpus sepultum honorifice habetur supra montem portam civitatis Eugubi".

L'episodio sta a dimostrare che S. Ubaldo e S. Thiébaut sono la stessa persona e a convalidare che il santo di Thann è il Vescovo di Gubbio, altrimenti i cittadini di Basilea avrebbero cercato una reliquia del Santo eremita.

Una pergamena conservata negli archivi parrocchiali, "hystoria S. Theobaldi cum legenda" nella prima parte contiene una copia della vita di S. Ubaldo scritta dal suo sucessore Teobaldo, e nella seconda parte riporta l' "ufficio" di S. Thiébaut vescovo e confessore. L’ “ufficio” fu copiato intorno al 1300 prima ancora dell’arrivo a Gubbio, tra il 1450 e il 1470, del priore del capitolo di Thann, Nicolas De Wolfach.

Nel Tomus miracolorum Sancti Theobaldi , un prezioso manoscritto di 84 pagine di pergamena, ove sono registrati 216 miracoli, attribuiti all'intercessione del santo patrono di Thann tra il 1405 ed il 1521, viene più volte messa in evidenza la dignità episcopale di S. Ubaldo.

Le cinque statue in pietra del XIV e XV secolo, le due statue in legno policromo e dorato del XV secolo, le molte chiavi di volta e le vetrate nella Collegiata rappresentano tutte S. Ubaldo come Vescovo. Lo stesso dicasi di una statuetta d'argento del XV - XVI secolo, che fa parte del tesoro della collegiata, delle monete, e in particolare del famoso "pilgertaler" del 1551, che la città aveva il diritto di coniare.

Sempre e ovunque, c'è S. Thiébaut vescovo, mai viene rappresentato il santo eremita omonimo.

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I COLLEGAMENTI NEI SECOLI. In occasione dell' 8° Centenario della leggendaria fondazione di Thann, M. Ch.

WILSDORF, direttore degli archivi dipartimentali dell'Alto Reno, scriveva che Benvenuto, Vescovo di Gubbio (1278 - 1294) si era recato in Alsazia come legato del Papa nel 1289. Immaginiamo che il successore di S. Ubaldo sia passato per Thann, dove si hanno memorie dell'esistenza della Cappella dedicata al Santo già nel 1287.

Tra il 1450 e il 1470, come già ricordato, il priore del Capitolo di Thann, NICOLAS DE WOLFACH, venne a Gubbio a copiare la vita di S. Ubaldo scritta dal successore Teobaldo.

Nel 1544 il capitolo di Thann incaricò due suoi membri, i canonici ULRICH e THIEBAUT HESS, di recarsi a Gubbio per chiedere nuove reliquie del Santo. Qui non venne contrastato il loro racconto sulla reliquia di Thann consistente in una parte di un dito, perché era una conferma di una tradizione convalidata in un atto pubblico del 1512, riferito a quando la chiesa di S. Ubaldo fu affidata ai Canonici Regolari Lateranensi. In quel documento venne detto espressamente che veniva consegnato il Corpo di S. Ubaldo mancante di una parte del pollice.

Ancora nel 1705 fu inviato, con l'incarico di verificare il corpo di S Ubaldo, l'eremita LUIS DE ROUFFACH, delegato dal magistrato e successivamente nel 1730 furono inviati i canonici SIGISMONDO GOBEL e COLIN DE VALOREILLES, delegati dal Proposto del Capitolo THIEBAUT ANTOINE GOBEL.

Per capire questa insistenza del magistrato e del capitolo di far esaminare le spoglie mortali del patrono della città, bisogna ricordare che nel 1699 era stata pubblicata dal gesuita P. Papebroch una relazione di una ricognizione del corpo del Santo, avvenuta nel 1593, nella quale veniva affermato che il corpo era stato trovato "intatto in tutte le sue parti, non mancano ne' dita ne' falangi ne' altre parti" .

Un documento che sembrò contraddire a tutta la tradizione di Thann e di Gubbio; e si deve dare atto ai Tannesi della loro provvidenziale insistenza nel credere fortemente al racconto del servitore e nel restare fedeli quindi alle loro convinzioni e al S. Thiebaut , Vescovo di Gubbio.

Nel 1860 si ripresero i contatti. Il decano di Thann JEAN GRIENEMBERGER chiese notizie al vescovo di Gubbio Mons. INNOCENZO SANNIBALE (1855 - 1891) sulla reliquia conservata a Thann, racchiusa in un cristallo di rocca appena trasparente, che non permetteva di esaminare la natura del contenuto. Il Vescovo Sannibale, con lettera in data 2.1.1861, rispondeva: Il Corpo di S. Ubaldo è tutto intero, la sua tomba è gloriosa per i miracoli che qui vi si compiono. Non si conosce, a Gubbio, l'esistenza di una reliquia a Thann. Se la "vita" scritta da Teobaldo, successore di S. Ubaldo, non fa menzione del servitore (della leggenda), bisogna ricordare che quella scritta da Stefano da Cremona, pubblicata a Parma nel 1516, riferisce il fatto di questo cameriere e indica come fonte le gesta di S. Ubaldo, raccolte dal Giordano, priore della canonica di C. Castello, contemporaneo ed amico di S. Ubaldo .

Il Vescovo Sannibale allegò alla sua lettera una copia del verbale della visita dei due canonici del capitolo di Thann, venuti a Gubbio nel 1544, che provocherà nel 1593, la ricognizione del corpo del santo. In segno della fratellanza che unisce le due città, Mons. Sannibale fece dono alla parrocchia di Thann di due reliquie che sono, secondo i sigilli di autentica datati 24.6.1861 " particulas ... 1° ex pelle capities amictui annexa et 2° ex linea chirotheca per aevum immemorabile ad manus ejus incorruptas" .

Infine, per vederci chiaro riguardo alla natura della reliquia, Mons. Grienenberger, parroco-decano, con l'autorizzazione del vescovo Mons. Raess, fece procedere all' esame della reliquia. Il processo-verbale della ricognizione dice testualmente: "abbiamo accertato

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che questa reliquia non è la falange intera del pollice con il suo osso, ma sembra essere della pelle accartocciata, disseccata ed indurita, di colore bruno" .

Dopo la guerra del 1939-45, le nazioni sentono il bisogno di unirsi e fraternizzare; le relazioni secolari tra Thann e Gubbio dovevano intersificarsi.

Nel 1946, in occasione del 500° anniversario del compimento della basilica, Mons. Beniamino Ubaldi, vescovo di Gubbio, invitato d'onore della città e della parrocchia, accompagnato da Mons. Pio Cenci, assistette il 30 giugno alla festa della "Cremations des trois sapins" e accese un abete; il giorno successivo nella collegiata celebrò una messa pontificale.

Questa visita doveva essere decisiva per fare definitivamente chiarezza sul problema, sempre aperto, della provenienza e della vera natura della reliquia venerata a Thann.

Colpito dalla magnificenza del santuario di S. Thiebaut e commosso per il culto reso con tanto fervore dalla popolazione al santo patrono della città, il Vescovo, al suo ritorno a Gubbio, decise di rifare una minuziosa ricognizione del corpo di S. Ubaldo ed in particolare delle mani.

Nella lettera datata 4.11.1946, Mons. Ubaldi scriveva al parroco - decano di Thann: "dal giorno 29 giugno 1946, allorchè ebbi per la prima volta la grande gioia di prostrarmi nella cappella dedicata a S. Thiebaut in codesta magnifica cattedrale a Lui dedicata, sono stato sempre assillato dal pensiero di veder chiaro circa l'autenticità di quella Reliquia (il pollice della mano destra del Santo) che ivi si venera........... Il 2 ottobre 1946 mi avviai con questi pensieri in testa verso il santuario di S. Ubaldo sul Monte Ingino, deciso a fare una nuova accurata ricognizione del Sacro Corpo. Come risulta dai regolari verbali redatti con l'assistenza di testimoni, dal Cancelliere Vescovile e dal Dott. Telesforo Antonioli Ferranti, furono tolti i guanti dalle mani del Santo e anche una tela di taffetà aderente all'epidermide. Di fatto le mani sono integre in ogni loro parte; vi sono tutte e dieci le dita, compreso il pollice della mano destra; e tutte sono munite di unghia.

Alquanto sorpreso e contrariato dal risultato negativo della ricognizione in ordine allo scopo che mi ero prefisso, volli insistere nell'esame della mano destra nell'ipotesi,che mi si affacciava alla mente, che il "camerarius" di S. Ubaldo (il buon Lorenese che avrebbe portato la reliquia a Thann nel 1161) avesse asportato di nascosto dal cadavere del Santo solo una parte della pelle del pollice, e sotto il pollice stesso, per non essere scoperto da alcuno. Se si pensa quanto gelosamente si custudissero in quei secoli i corpi dei santi e quanto fosse l'ansia devota degli Eugubini per conservare integro il corpo del loro S. Ubaldo, tanto che l'11 settembre 1194, affinché non cadesse nelle mani dei nemici, che minacciavano allora la città, lo trasferirono sulla cima del monte Ingino che, con la sua rocca, si prestava meglio alla difesa, non c'è da meravigliarsi che il cameriere del defunto Vescovo, vegliandone la salma, prima che fosse chiusa nel sarcofago, abbia colto un momento in cui era rimasto solo, per tagliare un pezzo di pelle sulla parte inferiore del pollice della mano destra che, data la posizione della mano stessa, non avrebbe dato nell'occhio a nessuno.

Esaminando pertanto su quel punto il pollice della mano destra, avvertii una cavità che, confrontata con quella del pollice della mano sinistra, risultava più profonda. Allora intervenne il medico, Dott. Antonioli, il quale con una lampadina elettrica procedette a un più minuto esame riscontrando che c'era stato un taglio della pelle, come è descritto tecnicamente nella sua dichiarazione che allego alla presente, tradotta dall'italiano in francese. Se i ricognitori del 1593 avessero seguito questo processo, non avrebbero redatto il documento che sembra contraddire a tutta la tradizione di Thann e di Gubbio. ......" .

Una copia del'originale del verbale redatto dal Dott. Antonioli dice testualmente: "... sulla (mano) destra la pelle è integra tanto nella superficie dorsale che palmare; ha anche qui

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consistenza coriacea, è dura, bruna, è aderente alle ossa del metacarpo e delle falangi , presentando quindi rilevatezze e incavi in corrispondenza degli spazi interossei; in modo evidente si riconoscono persino le line papillari delle dita; le unghie sono intatte. Solo in corrispondenza della faccia palmare del pollice le falangi ossee sono scoperte per la mancanza completa della pelle, la quale è interrotta nella sua continuità lungo le facce laterali del pollice stesso, dove presenta margini regolari, netti, quasi che la cute fosse stata asportata servendosi di una forbice o di altro mezzo tagliente; in contrapposto a quanto si nota nella mano sinistra......." .

La lettera di Mons. Beniamino Ubaldi del 4 novembre 1946 continua così: "Pertanto da quest'ultima ricognizione si potrebbe dedurre che la Santa Reliquia conservata nella Cattedrale di Thann, sia autentica e sia rappresentata da una porzione dei tegumenti della mano destra di S. Ubaldo e precisamente dal pollice. A convalidare una simile deduzione occorrerebbe una ricognizione della reliquia di S. Ubaldo conservata e venerata a Thann. Voglia proporla, Rev. Sig. Decano, al Suo Eccellentissimo Vescovo. ....." .

Dietro domanda del parroco-decano Robert Barth, Mons. Jean-Julien Weber, vescovo di Strasburgo, autorizzò una nuova ricognizione.

Questa ebbe luogo il 3 marzo 1947, in presenza del Vescovo di Strasburgo, del parroco-decano e dei suoi vicari, dell' Abbate Ringenbach, parroco di Bitschwiller-les-Thann, dei coniugi Ottenwalter de Sickert e inoltre del Dott. Leon Mangeney, primario dell'ospedale Civile di Mulhouse e della Dott.ssa Juliette Mangeney.

Le conclusioni sono precise e chiare. Della lunga relazione del Dott. Mangeney riportiamo: "La reliquia è costituita da un tronco di cono appiattito assolutamente rigido e duro di carne essiccata di colore bruno-nerastro... Le dimensioni sono le seguenti: altezza mm. 35, larghezza alla base mm.9, larghezza alla sommità mm. 5,5, spessore mm. 4 circa..... E' del tutto evidente, viste le dimensioni della reliquia, che non può assolutamente comprendere parti ossee. E' quindi costituita da un frammento di pelle palmare o plantare molto vecchio e arrotolato su se stesso. Viste le sue dimensioni e in ragione dell'ispessimento privo del rivestimento cutaneo, che si riscontra in una delle estremità, si può affermare che la reliquia consiste in un frammento laterale della cute palmare del pollice o della cute plantare del dito grosso del piede (destro o sinistro), frastagliato in modo che il suo grande asse è parallelo al grande asse dell'articolazione dalla quale è stata staccata, il rigonfiamento carnale del tessuto sottocutaneo sopraddetto corrisponde ai solchi interfalangei...." .

Allora tutto sembrò più chiaro. L'autenticità della reliquia non poteva più essere messa in discussione. Il frammento di pelle mancante al pollice della mano destra del corpo di S. Ubaldo a Gubbio è quello che si conserva nel cristallo di rocca a Thann e venerato come reliquia, la cui traslazione 800 anni fa ha dato origine alla città di Thann.

Si intensificarono anche i rapporti tra le due città. In occasione delle festività patronali del 1947 si ebbe la visita di Mons. Barth, parroco-

decano e del Sig. Modeste Zussy, sindaco di Thann, accompagnati da Charles Weisbeck, Conservatore del Museo.

La piccola comitiva di Thann venne ricevuta ufficialmente in Comune e i Sindaci delle due città si scambiarono la nomina di cittadini onorari, così che il Sindaco pro-tempore di Gubbio è cittadino onorario di Thann e il sindaco pro-tempore di Thann è cittadino onorario di Gubbio.

Il decano Mons. Barth in quell'occasione venne nominato canonico onorario della Cattedrale di Gubbio.

Nel 1950 un pellegrinaggio di Tannesi al ritorno da Roma, si fermò a Gubbio, accompagnati dall'indimenticabile Mons. Barth, per inginocchiarsi davanti all'urna del comune Patrono.

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Thann e la Collegiata di S. Ubaldo

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Nell'anno successivo (30 giugno 1951), Mons. Ubaldi restituiva la visita a Thann con un

folto gruppo di 25 eugubini, accolti con tanta cordialità e circondati da una atmosfera di affettuosa commozione.

Si andava così maturando l'ufficializzazione del Gemellaggio fra le due città, che si celebrò il 16 maggio 1958 a Gubbio alla presenza dei due Sindaci, Prof. Pierre Schielé per Thann e l'Ins. Bei Clementi Giuseppe per Gubbio.

La cerimonia del gemellaggio fu ripetuta e completata a Thann il 30 giugno 1958, in occasione delle festività patronali che in quella città si celebrano in onore di S. Ubaldo.

L'ACCERTAMENTO DEFINITIVO DELLA RELIQUIA

Per la definitiva verifica dell'autenticità della reliquia di Thann, con i mezzi che la

moderna tecnica mette a disposizione, bisognerà arrivare all'ultima ricognizione effettuata negli anni 1975/77.

Da qualche tempo, su segnalazione dei Padri Francescani, custodi della Basilica di S. Ubaldo, le autorità civili e religiose di Gubbio erano preoccupate sullo stato di conservazione del Sacro Corpo, che mostrava segni di deterioramento, attribuito al calore prodotto dalla lampada ad incandescenza che illuminava l’interno dell'urna del Santo.

Furono chiamati degli specialisti dei musei vaticani, che iniziarono le operazioni il 21 aprile 1975 proponendo una serie di accertamenti. Dagli esami radiografici si evidenziarono le fratture ossee subite da S. Ubaldo e venne accertato che non vi era stato mai un intervento di conservazione.

Successivamente si procedette alla ricognizione vera e propria. Spogliato degli abiti pontificali il corpo fu trovato intatto in ogni sua parte sia nella pelle

che nel tessuto osseo. La verifica più significativa si ebbe con il calco della mano destra. Il mignolo era mancante di un lembo di tessuto, che risultava delle stesse dimensioni della reliquia gelosamente custodita nella Collegiata di Thann. Non era quindi un parte del dito pollice come fino allora si supponeva, ma una parte del dito mignolo dal quale era stata strappata e non tagliata. Questo particolare mette subito in evidenza che l'asportazione avvenne nelle ore successive alla morte del Santo, altrimenti il prelievo, in un corpo essiccato, doveva essere eseguito con una lama tagliente, dando così valore alla tradizione che vede nel servitore l'attore principale; lo stesso che nello sfilare l'anello, promesso dal Vescovo prima della morte, asportava, anche involontariamente, una parte del tessuto epidermico.

Liberata dagli abbellimenti di cui la fantasia popolare l'aveva agghindata agli inizi, la "leggenda di Thann" ha svelato tutta la sua verità storica.

E' da ricordare anche che nell'Alsazia del Nord si trova un secondo Santuario dedicato a S. Ubaldo, sorto nella meta dell'Ottocento, comunemente chiamato "Le Petit St. Thiebaut ", per distinguerlo da quello più celebre di Thann. Anche in questo santuario si conserva una reliquia del nostro Santo: una piccola cartilagine prelevata dalla parte inferiore del collo; vi fu inviata dal Vescovo di Gubbio G.B. Nasalli Rocca nel 1909, per soddisfare la richiesta del parroco P. Gaudè , Padre Redentorista.

L'ANELLO PASTORALE

La leggenda e la tradizione tannese racconta che il servitore di S. Ubaldo, lasciata la

reliquia per la costruenda cappella, continuò la strada per tornare ai suoi paesi d'origine. Di lui non si seppe più nulla, ma sorge spontanea una domanda: avrà portato con sé l'anello pastorale regalatogli dal defunto Vescovo?

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Thann e la Collegiata di S. Ubaldo

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Anche dell'anello non si hanno notizie storiche, ma una consuetudine, attestata dal ritrovamento di anelli-souvenirs nei paesi più sperduti, fa pensare che anche l'anello di S. Ubaldo restò a Thann. La piccola cappella, diventata più grande e capiente, si era affermata nel tempo come meta importante di pellegrinaggi, anche perché si trovava ubicata in una vallata percorsa dai pellegrini, che dai paesi del nord scendevano verso i centri più importanti del medioevo: S. Giacomo di Compostella, Roma, la Palestina, Aix La Chapelle.

Nel "TOMUS MIRACULORUM SANCTI THEOBALDI", il prezioso manoscritto dove vennero elencati i miracoli attribuiti all'intercessione di S. Ubaldo dal 1405 al 1521, si enumerano circa ottanta località da dove provenivano i devoti pellegrini: Danimarca, Lettonia, Pomerania, Prussia, Sassonia, dalle città di Brema, Lubecca, Kiel ecc., e, come i pellegrini che tornando dalla tomba dell'apostolo S. Giacomo riportavano a ricordo una conchiglia, così i pellegrini che a Thann acclamavano S. Ubaldo, riportavano come oggetto devozionale un anello a nove facce, ornato da una croce e con la scritta: † THEOBA. CIV. THANN. che va letta : Theoba(ldus) Civ(itatis) Thann(ensis) .

Di questi anelli se ne conoscono almeno quattro, databili tra il XIII e XIV secolo, ritrovati a Lubecca, nello Jutland, nell'isola danese di Falser, in Inghilterra.

Non è forse la testimonianza più diretta della presenza a Thann dell'anello pastorale di S. Ubaldo?

I pellegrini con l'anello-souvenir portavano nelle loro terre di origine anche il culto del nostro grande Intercessore, che venne così conosciuto e venerato in tutta Europa.

I CERI DI GUBBIO E.....DI THANN E' da ritenere infine che tra i collegamenti che uniscono le due città, rivestano

particolare significato le feste in onore del Patrono; a Gubbio tre: - la ricorrenza della canonizzazione (5 marzo), - la ricorrenza della morte ( 16 maggio), - la ricorrenza della traslazione sul monte Ingino (11 settembre). Anche a Thann le feste erano tre: - la ricorrenza della canonizzazione ( 5 marzo), - la ricorrenza della morte (16 maggio), - la ricorrenza dell'arrivo a Thann della reliquia (1° luglio). Quest'ultima a Thann assunse maggior rilievo e rimase la più importante, anche perché

quella vicenda venne da sempre considerata, dalla storia, fondamentale per l'origine della città.

Tutti gli anni, alla vigilia della festa (30 giugno), si celebra LA CREMATION DES TROIS SAPINS con un cerimoniale che inizia alle ore 21 nella Collegiata con i solenni Vespri, alla presenza di tutte le autorità, prosegue con la processione della statua di S. Thiébaut e termina appunto con l'accensione dei tre abeti. Questa festa fino alla metà dell'800 veniva chiamata LA FĚTE DES TROIS FAGOTS. In effetti il nome di abete è improprio e viene dato ad un tronco di albero che, aperto verticalmente in più parti, viene riempito con trucioli e pece e decorato da fronde verdi di abete, sì da apparire al termine della preparazione come un tronco di cono rovesciato. Alcuni documenti esistenti a Basilea ci danno la certezza che gia nel ‘500 veniva celebrata la festa di Thann, ma sembra che l’origine si possa far risalire intono al 1446. Il nostro forte legame al comune Patrono ci spinge a vedere nei tre abeti qualche rapporto con la nostra Festa dei Ceri .

Certamente il canonico Nicolas Wolfach, parroco di Thann, venuto a Gubbio verso la metà del XV secolo per avere notizie su S. Ubaldo e per copiare la vita scritta dal suo

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successore Teobaldo, avrà assistito anche ai solenni festeggiamenti celebrati in onore del nostro Patrono; così tornando, in Alsazia ha riproposto qualche consuetudine della nostra terra.

A Thann i tre tronchi sono rimasti a testimoniare la primitiva tradizione e vengono accesi, come fece per la prima volta, probabilmente, il canonico Wolfach al ritorno dal suo lungo viaggio a Gubbio; nè si può pensare che gli attuali "trois sapins" possono rappresentare i tre abeti in fiamme, visti dal conte Engelhardt all'arrivo del servitore di S. Ubaldo. Se si voleva riprodurre questo particolare episodio, era estremamente più semplice e razionale tagliare nel bosco tre abeti e bruciarli in piazza, (basti pensare che l'elaborazione "des trois sapins" comporta un lavoro di due giorni ad una squadra di operai appositamente attrezzata).

E' da notare infine che anche il cerimoniale delle due feste è identico; anche a Gubbio fino a qualche decennio fa, il 15 maggio, vigilia della festa, la celebrazione della Corsa dei Ceri iniziava con i vespri solenni in Cattedrale alla presenza delle autorità, proseguiva con la processione con la statua del Santo Patrono (ancora prima con il Gonfalone recante l'effige di S Ubaldo e della Madonna della Misericordia) e infine l'esaltante corsa dei Ceri verso il "colle eletto".

Le analogie sono evidenti e fanno parte della stessa offerta al Santo, il cui patrimonio di tradizione di fede, e di indubbia originalità, si perde nei secoli.

Termino queste brevi note con le parole che Mons. Origene Rogari pronunziò nella solenne circostanza della celebrazione del "gemellaggio " a Thann, il 30 giugno 1958: "...Nell'entrare in questa nobile città, abbiamo sentito di trovarci come in un lembo della nostra stessa terra lontana; anzi di entrare come in una casa comune, a casa del Padre che ci affratella . Perché poche volte il gemellaggio tra due popoli è fiorito da legami più sacri e più veri: di origine, di Fede, di fraternità umana e cristiana. Ed è proprio in questo angolo della Francia meravigliosa ed immortale che a noi, concittadini di S. Ubaldo , Egli apparisce nella sua più straordinaria grandezza e più dolce potenza se, varcando i confini dello spazio e del tempo, Egli ha quasi proteso la sua mano benedicente su questa terra e ne ha creato la vita e la storia........ ......Noi abbiamo assistito all'incendio gioioso dei tre abeti, che ci richiamano alla corsa gioiosa e ardente dei nostri tre Ceri. Non è questo il momento di voler discoprire origini storiche e analogie tradizionali, che nel vostro incendio e nei nostri Ceri trovano indubbiamente una misteriosa e suggestiva comunione di parola e di fede. Ma il significato è più grande della parola. Perché a me sembra che in quella fiamma pura e purificatrice, come nella nostra corsa anelante e concorde, cadano in cenere e si dissolvano le divisioni e le passioni umane, e sola si affermi la fraternità che trae luce e la forza dai Santi e dagli Eroi...."

DAL 1920 HANNO ACCESO UN ABETE...........

1920 - CH. VALLET - Prefetto 1921 - Mons. RUCH - Vescovo di Strasburgo

- M. E. DRUMM - Presidente del Consiglio Generale - M. A. KRUMHOLTZ Sindaco

1923 - Mons. RUCH - Vescovo di Strasburgo - M. BOUCHER-LECLERC - Segretario generale della Prefettura - M. J. B. WEISS-BLOCHER - Sindaco

1924 - Mons. JOST - Vicario, già parroco di Thann - M. BACON - Prefetto dell'Alto Reno - M. WALLART - Presidente del Consiglio Generale

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1925 - Canonico PESSEUX - Parroco-decano - M. GASSER - Prefetto dell'Alto Reno - Dr. RUST - Consigliere Generale

1926 - M. GASSER - Prefetto dell'Alto Reno - Me. L. BOCKEL - Consigliere Generale - M. J. B. WEISS-BLOCHER - Sindaco

1927 - Mons. VUILLARD - Vicario Generale - M. A. GUERINEAU - Vice Prefetto - M. J. B. WEISS-BLOCHER - Sindaco

1928 - M. J. SUSSINI - Prefetto dell'Alto Reno - M. A. GUERINEAU - Vice Prefetto - M. J. B. WEISS-BLOCHER - Sindaco

1929 - M. J. SUSSINI - Prefetto dell'Alto Reno - M. J. BENOIST - Vice Prefetto - Me. L. BOCKEL - Consigliere Generale

1930 - Mons. HERGOTT - Vescovo Missionario - M.J.B. WEISS-BLOCHER - Sindaco - Me. L. BOCKEL - Consigliere Generale

1931 - M. F. LABAN - Prefetto

- M. J. B. WEISS-BLOCHER - Sindaco - Me. L. BOCKEL - Consigliere Generale

1932 - M. F. LABAN - Prefetto dell'Alto Reno - M. BERNARD - Segretario Generale della Prefettura - M. J. BENOIST - Vice Prefetto

1933 - M. Fr. LABAN - Prefetto dell'Alto Reno - M. J. BENOIST - Vice Prefetto - M. J. B. WEISS-BLOCHER - Sindaco

1935 - M. F. LEROY - Prefetto - M. J. BROM - Deputato di Thann-Altkirch - M. NIESSEL - Generale

1936 - M. F. LEROY - Prefetto - M. H. MATTER - Vice Prefetto - M. A. MULLER-FICHTER - Sindaco

1937 - M. A. VIGUIE' - Prefetto - M. BLANCHARD - Generale Comandante della 7° regione militare - M. BEJARD - Generale Comandante la piazza di Colmar

1938 - M. J. AGARD - Prefetto - M. A. MULLER-FICHTER - Sindaco - M. Ch. HARTMANN - Deputato

1939 - Mons. FILLINGER - Vicario Generale - M. J. AGARD - Prefetto - M. FRERE - Generale Comandante la piazza di Strasburgo

1945 - M. PAIRA - Prefetto dell'Alto Reno - M. DE LATTRE DE TASSIGNY - Generale - M. BETHOUARD - Generale

1946 - MONS. BENIAMINO UBALDI - VESCOVO DI GUBBIO - Mons. JEAN JULIEN WEBER - Vescovo di Strasburgo - Rev. ROBERT BARTH - curato-decano di Thann

1947 - Mons. WENDLING - Decano Capitolo Cattedrale di Strasburgo - M. TOMASINI - Segretario Generale della Prefettura - M. NOETINGER - Generale Comandante della divisione di Colmar

1948 - Mons. BRUNISSEN - Direttore dell'abbazia di Saint'Odile - M. BERNYS - Prefetto dell'Alto Reno - M. GIRAUD - Generale

1949 - Mons. NEPPEL - Vicario Generale - M. BERNYS - Prefetto dell'Alto Reno - M. BORGNIS-DESBORDES - Colonnello Comandante la piazza di Molhouse

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1950 - Mons. MAURER - Vicario Generale - M. BERNYS - Prefetto dell'Alto Reno - M. GRUSS - Generale Governatore Militare di Strasburgo

1951 - MONS. BENIAMINO UBALDI - VESCOVO DI GUBBIO - M. BERNYS - Prefetto dell'Alto Reno - M. PIQUE-AUBRUNN - Generale Governatore Militare di Strasburgo

1952 - Mons. MAURER - Vicario Generale - Me. KALB - Senatore dell'Alto Reno - M. PIQUE-AUBRUNN - Generale Governatore Militare di Strasburgo

1953 - Mons. MAURER - Vicario Generale - M. BERNYS - Prefetto dell'Alto Reno - Il Colonnello Comandante la 152^ R.I. a Colmar

1954 - Dom. BERNARD BENTZ - Abbate di Oelenberg - M. BERNYS - Prefetto dell'Alto Reno - M. ARNAUD - Colonnello Comandante la piazza di Mulhouse

1955 - Mons. MAURER - Vicario Generale - M. R. DAUSSIN - Vice Prefetto - M. ROBELIN – Generale Governatore Militare di Strasburgo

1956 - Rev. STRUB - già Parroco - Mme KLEIN-BRUCKERT - madre di famiglia numerosa - M. PONZAULT - Capitano di fregata

1957 - Madre MARIA-ISABELLA - rapp. la superiora generale delle suore di Ribeauvill‚ - Rev. HUGY - Cappellano ospedale e orfanatrofio di Thann - M. VICTOR SCHMIDT - Poeta

1958 - MONS. ORIGENE ROGARI - CANONICO DELLA CATTEDRALE DI GUBBIO - M. GIUSEPPE BEI CLEMENTI - SINDACO DI GUBBIO - M. MAX MOULINS - Prefetto dell'Alto Reno

1959 - Rev. WELTERLE'- Cappellano dell'ospizio Masevaux - M. THIEBAUT HILLENWECK - - M. MAURICE LEJAL - dell'orfanotrofio (Laureato del CEP)

1960 - Mons. BILLING – Direttore dell’opera diocesana di carità - M. LUDMANN – Colonnello, ispettore dei servizi di protezione civile. - M. J. MERY – Vice Prefetto

1961 - MONS. BENIAMINO UBALDI – VESCOVO DI GUBBIO - M. GIUSEPPE BEI CLEMENTI – SINDACO DI GUBBIO - M. PICARD – Prefetto dell’Alto Reno

1962 - Mons.RUPP – Vescovo di Monaco - M. ARNAUD – Segretario generale della Prefettura - M. BEAUVALLET – Generale della 7^ DLB

1963 - Mons. ELCHINGER – Coadiutore del vescovo di Strasburgo - M. J. MERY – Vice Prefetto - M. J. REY – Sindaco di Colmar

1964 - Mons. MAURER – Vicario Generale - M. SAINTENY – Ministro degli ex combattenti - M. DUFOURNET – Un veterano del battaglione che entrò a Thann il 7.8.1914

1965 - Mons. BILLING - Direttore dell'opera diocesana di carità - M. CERCLIER - Vice Prefetto - M. EROS VICARI - Console d'Italia e M. GIIUSEPPE BEI CLEMENTI - Sindaco di Gubbio

1966 - Canonico RUTZLER – già parroco d’Oran - MM. GLOVER e DULIN – Comandanti della Legione Americana - M. GRANCEY – Generale

1967 - MONS. RAFFAELE BARATTA – ARCIVESCOVO DI PERUGIA E AMMINISTRATORE APOSTOLICO DELLA DIOCESI DI GUBBIO - M. LENOIR – Prefetto dell’Alto Reno - M. CARPENTIER – Generale

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1968 - Rev. JOHNER – Vicario Generale - M. PAUL SCHREIBER – Direttore e fondatore dei Piccoli Cantori di Thann - M. H. ERTLEN – Vice Presidente del Réseau Martial

1969 - Canonico ROBERT BARTH – già parroco-decano di Thann - M. ESCANDE – Prefetto dell’ Alto Reno - M.me La Marescialla di Lattre de Tassigny

1970 - Canonico P. BOCKEL- Arciprete della cattedrale di Strasburgo - M. J. REVERET – Vice Prefetto - M. BASTIANI – Generale

1971 - Rev. HENRY CETTY – Parroco di Roderen - M. GEOFFROY – Senatore del Vaucluse - M. BRULE – Generale

1972 - Suor MARIA GABRIELLA dell’Istituto S. Giuseppe - M. J. REVERET – Vice Prefetto - M. RAYNAUD – Comandante della B.A. 132 a Meyenheim

1973 - Padre GIANGIACOMO BERGER – Già direttore dell’Istituto Salesiano di Landser - M. XAIER GILLME – decano dei �angesi (92 anni) - M. ANDRE’ VIEIL – Generale

1974 - Rev. ROSENBLATT - Organista della Collegiata di S. Martin di Colmar - M. JEAN VILMAIN - Presidente del Consiglio Regionale di Lorena - M. PIERRE HOELT - della ditta di falegnameria che da oltre un secolo è incaricata a preparare gli abeti per il 30 giugno

1975 - M.me CHARLES WALCH - Vedova del pittore "Walch Il Tannese" - M. CHRISTIAN BANTLE - Comandante Pompieri di Sigmaringen - M. METZLER - Generale Governatore Militare di Berlino

1976 - M. MODESTE ZUSSY - Già Sindaco di Thann - M. JOSEPH BAUMANN - Storico e giornalista - M. CHARLES WEISS - Professore, in omaggio a suo padre J. Weiss organista della Collegiata di Thann per 50 anni.

1977 - M. LEURQUIN - Vice Prefetto di Thann - M. VETTER - Già Vice Sindaco - M. KETTERER - Presidente del Consiglio di Fabbrica

1978 - Mons. CHARLES BRAND - Vescovo Ausiliare - M. G.MASSON - Prefetto dell'Alto Reno - M. CHARLES POINTET - Già direttore della fabbrica di prodotti chimici

1979 - M. BERGON - Vice Prefetto di Thann - M. NETTER - Presidente del Comitato Econ.e Sociale dell'Alsazia - UNA DELEGAZIONE DEL COMUNE DI GUBBIO (Giuseppe Bei Clementi già Sindaco e Mario Rosati presidente Maggio Eugubino)

1980 - M. PAUL WEISS - Pastore protestante - M. JULES HUCK - Comandante Onorario dei Pompieri - M. RENE' KIRNER - Conservatore di Museo des Amis de Thann

1981 - Rev. ANDRE' BERNABEL - Parroco - M. BERNARD SELIGMAN - Vice Prefetto - M. MAURICE SCHMIDT - Generale

1982 - Mons. ROGER HECKEL - Vescovo Coadiutore di Strasburgo - M. MARCEL RUDLOFF - Presidente del Consiglio Regionale d'Alsazia - M. HERMANN PERSON - Già Presidente di Bade-Sud

1983 - MONS. ENNIO ANTONELLLI - VESCOVO DI GUBBIO - M. JEAN FRANCOU - Senatore - Sindaco di Salon de Provence città gemella di Gubbio. - M. RUDOLF KUHN - Sindaco di Sigmaringen

1984 - Suor MARGHERITA SCHMITT - già Direttrice della scuola - REV. UBALDO BRACCINI – CANCELLIERE VESCOVILE DI GUBBIO - M. JACQUES BIRGY - Combattente della Grande Guerra

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1985 - Suor MAURIZIA - dell'Ospedale di Thann - M. JACQUES GEORGES - Presidente dell'UEFA - M. HENRI MEHR - combattente della resistenza

1986 - Mons. LEON HEGELE - Vescovo Ausiliare - M. PHILIPPE PIRAUX - Vice Prefetto - M. FRANCESCO PAOLO D'APOLITO - Console d'Italia

1987 - Rev. BERNARD ECKERT - Vicario vescovile - M.J-FR. PONCET - Senatore - già Ministro - M. ARNAUD TARDAN - Segretario Generale Onorario del Senato

1988 - M. HENRI GOETSCHY - Pres. del Cons. Gen. dell'Alto Reno - M. PAOLO BARBONI - SINDACO DI GUBBIO - Suor GEBHARDINA

1989 - M. THEO BRAUN - ministro - REV. BRUNO PAUSELLI - AMMINISTRATORE del CAPITOLO della CATTEDRALE DI GUBBIO - M. SENGEISEN - Comanandante la brigata franco-tedesca di Stuttgart

1990 - Mons. CHARLES AMARIN BRAND - Arcivescovo di Strasburgo - M. RENE' KEM - Vice Prefetto di Thann - M. LEON DENIVILLE - Presidente onorario di "Thann e Molhouse"

1991 - MONS. PIETRO BOTTACCIOLI - VESCOVO DI GUBBIO - M. EDMOND GERRER - Deputato - Sindaco di Colmar - M. GERARD HOELT - Comandante Onorario dei pompieri di Thann

1992 - Mme. HELENE BLANC - Prefetto dell'Alto Reno - Mme. CATHERINE TRAUTMANN - Sindaco di Strasburgo - Mons. IGNACE SESTER - Già parroco della parrocchia di Thann

1993 - M. JEAN-PHILIPPE TRIOULAIRE - Vice Prefetto di Thann - M. FRANCIS BOCKEL - Presidente onorario dell'Ufficio del Turismo, Presidente dell'AROC - M. NICOLAS BARDOT - Direttore dell'Ospedale di Thann

1994 - Mme MARIE-LUISE KIRNER - Mons. WALTER ECKERT - Parroco di Sigmaringen - JEAN BOTT

1995 - M. Abbate JEAN HENNINGER - SIMONE VELTER - RENE’ CASANOVA E GABRIEL ALEJANDRO due membri delle truppe che hanno liberato Thann nel 1944.

1996 -S. E. EVA NOWOTNY, Ambasciatore d’Austria in Francia - M. MICHEL MOSIMANN - Vice-Prefetto di Thann - M.me OLSOLA GUTBUB-NUCERA Pastore

1997 - M. JEAN-PIERRE OUSTY, Sindaco di Tonneins - M. Abbate JEAN KAMMERER - M. GUSTAVE HOUVER Presidente nazionale dell’Associazione Combattenti della Brigata Alsazia-Lorena

1998 - M. UBALDO CORAZZI - Sindaco di Gubbio - Mons. JOSEPF DORE’ - Arcivescovo di Strasburgo - M. PIERRE SCHIELE’ - Senatore - Sindaco Onorario di Thann

1999 - Mons. l'Abbé JEAN MULLER Parroco di Tonneins - M. WOLFGANG GERSTNER Sindaco di Sigmaringen - M. CONSTANT GOERG Pres. del Cons. Gen. dell'Alto Reno

2000 - M. JEAN-MARIE BOCKEL Deputato e Sindaco della città di Mulhouse - M. ROLAND ORTLIEB Presidente de l'APAPH - PADRE IGINO GAGLIARDONI CUSTODE DELLA BASILICA DI S. UBALDO

2001 - Mons. ANDRÈ BERNHARD, Già parroco di Thann - M. ADRIEN ZELLER, Presidente del Consiglio Regionale d'Alsazia - M. JEAN YVES LE MERRER, Vice-Prefetto di Thann

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2002 - Monsieur GASCHY, Vicario Generale dell'Arcivescovo di Strasbourg, - M. OURISSON, Presidente Onorario dell'Accademia delle Scienze di Strasbourg, - ON. ORFEO GORACCI, SINDACO DI GUBBIO

2003 - Suor MONIQUE GUGENBERGER, Superieura generale delle suore della Divina Provvidenza di Ribeauvillé - M.me BÉATRICE HESS, campionessa olimpica di nuoto handisports - M. BERNARD FEHR, Presidente dell'AROC e del Consiglio di Fabbrica

2004 - Monseigneur CHRISTIAN KRATZ, Vescovo Ausiliario di Strasbourg - M. Colonel JEAN-CLAUDE DELAFON, liberatore di Thann - M. JEAN-PIERRE MOGA, Sindaco di Tonneins

2005 - M. FRANÇOIS LOOS, Ministro dell'Industria - DON GIULIANO SALCIARINI, CANONICO DELLA CATTEDRALE DI GUBBIO - M.me MARIE-ANNE PFEIFFER, Presidente dell'Associazione Nazionale dei deportati e internati della resistenza - M. HENRI ERTLEN, Presidente Locale dell'Unione Nazionale dei deportati ed

internati 2006 - MONS. MARIO CECCOBELLI – VESCOVO DI GUBBIO

- M.me MARIETTE SIEFERT, Vice-Presidente del Consiglio regionale d’Alsazia - M. JEAN-PIERRE BALLOUX Sotto-Prefetto del dipartimento di Thann

2007 - M. JEAN-PAUL CHRISTEN, Presidente Onorario dell’OMSPAC - M. ALBERT MISSLIN, Cappellano dell’Ospedale di Thann - M. JEAN-PIERRE ROHMER, Responsabile del gruppo degli Scouts e delle Guide di Francia di Thann e - M.me LUCIENNE JENN, Responsabile dei Lupetti e Capogruppo degli Scouts di Thann

2008 - M. JEAN PIERRE JANTON, Maestro del coro dei Petits Chanteurs di Thann - Suor CHANTAL PARMENTIER, Superiora Provinciale delle Suore del SS. Salvatore - M. MAURO PIEROTTI, Presidente dell’Associazione Eugubini nel Mondo

B I B L I O G R A F I A ESSENZIALE

R. BARTH "Saint Thiebaut, évéque de Gubbio, patron de Thann et le rayonnement de son culte" in "Thann 1161 - 1961 Regards sur 8 siècles d' histoire locale",

Mulhouse, 1961.

J. BAUMANN "Histoire de Thann des origines a nos jours",

Colmar 1981

U. BRACCINI "La mano di S.Ubaldo - alla ricerca della verità sui legami tra Thann e Gubbio"

Gubbio 1993

M. BRENIN "Du temps où la crémation des Trois Sapins s'appelait la fete des Trois Fagots"

in DNA, supplément du 26 juin 1991

P. CENCI "Vita di S. Ubaldo Vescovo di Gubbio" Gubbio, 1924 A. M. FANUCCI "Giordano (sec XII) - Vita di S. Ubaldo" Gubbio, 1979 A. SEPPILLI “I Ceri di Gubbio” in Annali della Facoltà di

lettere e filosofia Università degli Studi di Perugia, 1972

MINISTERE DE LA CULTURE ET DE LA COMMUNICATION

Inventaire général des monuments et des richesses artistiques de la France - Canton de Thann

Paris, 1980

Page 28: THANN - Associazione Eugubini nel Mondo · promise di costruire una cappella a gloria di Dio e in onore del Santo Vescovo. Subito si compì il miracolo: il bastone potè essere distaccato

Thann e la Collegiata di S. Ubaldo

27

G. B. NASALLI ROCCA "Sant' Ubaldo " Milano, 1914 O. ROGARI "Vita di S. Ubaldo - Cittadino - Vescovo -

Patrono di Gubbio " Spoleto, 1960

A. ROHMER "La legende de la fondation de la ville de Thann"

in DNA, supplément 30 juin 1988

A. ROHMER "Les Pèlerins de Saint Thiebaut - Les relations Thann-Gubbio"

in DNA, supplément juin 1989

A. ROHMER "Trois fetes de St. Thiebaut " in DNA, supplément du 26 juin 1991

P. SALCIARINI "Les origines du piédestal de Saint Thiebaut de la Collegiale”

in “Les Amis de Thann - Petite et grande Histoire” n. 8 - février 1993

C. SPAZIANI S. Ubaldo Gubbio, ed. Oderisi, 1940 e 1945

B. UBALDI "Thann e Gubbio - nella storia e nella leggenda"

Gubbio, ed. Melos, 1947

B. UBALDI "S. Ubaldo, cittadino, vescovo, patrono di Gubbio“

Lettera Pastorale, quaresima 1959

AUTORI VARI Thann. Clin d’oeil sur le XXe siècle. Carré Blanc, Strasbourg, 2007

CHRISTINE HEIDER La paroisse de Thann des origines à la Révolution. (1389-1789)

Société d’Histoire “Les Amis de Thann”,1997