fondato nel 1950 - associazione maggio eugubino · auguri!” giuliana 69 anni, ex impiega-ta:...

32
FONDATO NEL 1950 www.maggioeugubino.com Periodico dell’Associazione Maggio Eugubino Pro Gubbio - Gubbio Perugia Anno LXV, n. 1 - Gennaio/Febbraio 2014 - Sped. in abb. 45%, Legge 662/96, at. 2, comma 20/B, Filiale di Perugia.

Upload: trinhcong

Post on 24-Feb-2019

217 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

fondato nel 1950

www.maggioeugubino.com

Peri

odic

o de

ll’A

ssoc

iazi

one

Mag

gio

Eugu

bino

Pro

Gub

bio

- Gub

bio

Peru

gia

Ann

o LX

V, n

. 1 -

Gen

naio

/Feb

brai

o 20

14 -

Sped

. in

abb.

45%

, Leg

ge 6

62/9

6, a

t. 2,

com

ma

20/B

, Fili

ale

di P

erug

ia.

Page 2: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni
Page 3: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

UNA RIFLESSIONE IN OCCASIONE DEL RESTAURO DEI CERI MEZZANI

EDITORIALE

SOMMARIOATTUALITàIl sindaco che vorrei... 4

Festa dei Ceri 2014 6

Luci sul Palazzo Ducale 8

Logge dei Tiratori 10

STORIA, ARTE, CULTURAQuello che resta di Santa Croce del Mercato 14

Chi era il vero superbo? 16

Per la maiolica arcaica in Gubbioun catino a decoro ornitomorfo 20

vITA DELL’ASSOCIAZIONE 2225vITA CITTADINA

È stato da poco presentato, nel corso di un interessante evento che ha ricordato il progetto, il volume “PIÙ BELLI, PIÙ PESANTI E PIÙ GRANDI” riguardante il recente restauro dei Ceri Mezzani cui ha partecipato anche il Maggio Eugubino.Riporto qui alcuni passaggi della parte di introduzione al volume affidata alla nostra associazione: “I Ceri mezzani, così come i piccoli, rappresentano una tappa fondamentale di avvicinamento. Una vera e propria scuola, in qualche modo un percorso educativo.Un percorso che comincia da subito in famiglia, nelle amicizie, nella scuola, ma che poi ha bisogno di “esami”. I Ceri piccoli prima ed i mezzani poi sono infatti prove ed incubatori dove i contenuti di conoscenza, i meccanismi di appartenenza, i legami ai valori si incontrano e confrontano per fondersi ed esprimersi.Sono perciò il luogo principe, materiale ed immateriale, in cui usanze, ritualità, atti, costumanze, comportamenti, adesioni, condivisioni, ricerche, ma anche meccanismi e tecnicismi favoriscono, proteggono e sostengono la “cultura ceraiola”.Consentendo il mantenimento della tradizione, vale a dire della trasmissione del patrimonio culturale pertinente ad una comunità. Compito in questo momento particolarmente difficile essendo gli adulti essi stessi in qualche modo insicuri e precari, di fronte agli sconvolgimenti di sviluppo e modo di pensare che in pochi decenni hanno cambiato abitudini e riferimenti secolari, ed essendo forse i più vulnerabili al senso di colpa per non ritrovarsi più coerenti con i punti di relazione in cui si erano formati. In questo modo risulta che nella trasmissione di valori l’anello debole è costituito forse più dalla generazione che dovrebbe educare che non dai giovani, che rischiano di riempire il vuoto lasciato da questa ridotta testimonianza di valori con tante cose di consumo immediato e magari più di rappresentazione che non di sentimento. Il restauro dei Ceri mezzani, così come la cura ed il mantenimento di tutti gli strumenti, dei simboli e dei contesti di svolgimento della Festa, contribuiscono allora, creando una linea di continuità sui significati, in maniera decisiva e non superficiale, apparente ed esteriore, alla ricerca di una corretta trasmissione dei valori ed alla salvaguardia così di questa nostra grande tradizione.”

di lucio lupini

Anno LXV, n. 1 - gennaio/febbraio 2014In copertina: Dipinto di Franco Ambrogi (per gentile concessione del proprietario)Direttore Editoriale: Lucio LupiniDirettore Responsabile: Ubaldo GiniIn Redazione: Michela BiccheriLayout: L’ArteGraficaStampa: Tipografia DonatiRedazione: Piazza Oderisi - 06024 Gubbio (Pg)Tel. e Fax 075 9273912 - CC Postale n. 15463060Aut. Trib. Perugia n°. 334 del 15/01/1965.Sped. in abb. postale 45%, comma 20/B, legge 662/96, filiale di Perugia.

Periodico di attualità, informazione e cultura dell’Associazione Maggio Eugubino Pro-Loco

Il perIodIco vIene InvIato a tuttI I socI dell’AssociAzione MAggio eugubino.le opInIonI espresse neglI artIcolI Impegnano unIcamente le responsabIlItà deI sIngolI autorI.

Page 4: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

attualità

4Lorenzo, bisnonno e pensionato: “Ho quasi novant’an-ni” e i migliori sindaci e funzionari sono stati quelli che davano la metà del salario al partito, che si occupava della gente a quei tempi. Quello che intendo è che non ci sono più i valori e si punta solo all’immagine. Oggi per voi giovani, ma anche per me, vorrei un sinda-co generoso e anche un po’ ambizioso, quanto basta per farci alzare la testa. Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un sindaco donna, magari riuscissimo a con-vincere la D’Alessandro. Retta, serena, posata. Lo vorrei così, senza un partito alle spalle per forza. Un sindaco carismatico, che sap-pia coordinare e decidere. Punterei alle scuole perché è da lì che escono i cittadi-ni; potenziare l’educazione al senso civico; educare alla sensibilità e ai valori, rispolverare vecchie tra-dizioni. Il sindaco poi dovrà essere accompagnato da col-laboratori costruttivi e disinte-ressati. Se fosse anche elegante, rappresenterebbe appieno la nostra città.” Anonimo 59 anni, lavoratore sal-tuario: “Io non lo vorrei proprio un sindaco. Inventiamoci qualcos’altro. Una sinergia: due con-trollori che gestiscano e due promotori che creino eventi interessanti.” Giovanna 50 anni, insegnante: “Ce ne vor-rebbe uno che non conoscesse la politica, ma il quotidia-no vivere di noi eugubini. Uno che sia stato obbligato a usufruire della Posta, della ASL, dell’Ospedale, soste in-finite presso sportelli pubblici; una persona che conosca il disagio di quei disabili costretti a recarsi fuori comune

o provincia per ricevere risposte, assistenza. Che abbia vissuto all’estero e sappia portare con sé quelle astuzie, le soluzioni utili a semplificare la vita.” Ubaldo 46 anni, impiegato: “Il mio sindaco ideale assomiglia molto all’at-tuale Commissario, una figura materna prima ancora che

professionalmente molto preparata come la dott.ssa Maria Luisa d’Alessandro. In una si-tuazione come questa che stiamo attra-versando, potrebbe portare avanti quelle

che sono le peculiarità della nostra città da sfruttare per crescere economicamente,

ma soprattutto nel rispetto reciproco. In un paio di manifestazioni pub-

bliche ha richiamato ad un forte senso di appartenenza a que-

sta umile, ma ricchissima di valori nostra terra, iniziando dai più disagiati. Richiami molto forti che potrebbero essere indicati quali “ma-nifesto elettorale” per il nostro Comune”. Turismo,

artigianato, agricoltura, be-nessere inteso come qualità

della vita potrebbero essere carte vincenti.”

Maria 32 anni, impiegata: “Vorrei un sindaco che abbia prima di tutto Gubbio

nel cuore con i suoi annosi problemi. Cito i “minori”: le buche nelle strade, l’immondizia, i par-

cheggi, un centro storico abbandonato, i giovani senza lavoro. Ma vorrei principalmente una persona che voglia davvero lavorare per questa città che a me sembra stra-ordinaria.” Lisa 30 anni, disoccupata: “Un sindaco che sappia aprire la città a progetti grandi che siano progetti di solidarietà di cultura. E sappia fare scelte etiche dalle piccole cose alle grandi, che organizzi e segua davvero i

IL SINDACO ChE vORREI...

Consultare un campione di eugubini di ogni generazio-ne, ha significato teorizzare il nostro identikit del sindaco possibile. Sì, perché noi elettori siamo abituati a scegliere tra una ristrettissima rosa di nomi senza conoscerne le qualità. Abbiamo ascoltato alcuni membri della società: operai, studenti, pensionati, liberi professionisti, disoccu-

pati: noi che viviamo ogni giorno la realtà eugubina. Vi proponiamo le qualità di un sindaco senza un nome e gli schieramenti. Sarebbe auspicabile perfino un vincitore tra gli intervistati, se questo significasse trovare una so-luzione concreta allo stallo amministrativo. Buona lettura.

INTERvISTE A CURA DI michela biccheri e pina pizzichelli

Page 5: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

attu

alità

5

servizi sociali e che attivi quella rete della emergenza per l’affido dei minori che aspettiamo da molto tempo. Che promuova eventi e che dia una svolta decisiva in tutti i settori. Sono tantissimi i problemi che si sono accumulati nel tempo, ma sarebbe ora che da qualche parte si ini-ziasse. Giacomo 27 anni, studente universitario: “Vorrei una persona equilibrata che anteponesse i fatti alle paro-le e che considerasse davvero i problemi di questa città: prima di tutto le strade, sia interne che esterne, ma so-prattutto penso ad un sindaco che non si ponga davanti ai massimi sistemi, ma che prendesse a cuore magari un solo problema alla volta, ma che lo risolvesse. Non Faccio un discorso di età , ma il sindaco che vorrei dovrebbe es-sere davvero il sindaco di tutti.” Luca 22 anni, studente universitario: “Dovrebbe essere un mago. Mi spiego cioè una persona di polso con esperienza, e che a differenza di altri, sappia imporsi con autorevolezza ed onestà. Ma più che altro una persona che sappia partire dalla conoscen-za approfondita delle problematiche del nostro territo-rio per risolvere se possibile i tanti drammatici problemi di ogni giorno. Prima di tutto che sappia nel suo piccolo capire il dramma di noi giovani senza lavoro.” Per ultimo come vorrei il mio sindaco? “Non sono giovane, anzi sono pensionata ma proprio per questo rifiuto lo steccato fit-tizio della carta di identità perché si può essere vecchi da giovani e viceversa. Ma ricordarsi sempre che i limiti dell’età esistono e non si superano specialmente quan-do si affaccia pericolosa un’età dell’oro mai esistita. Per questo vi dico in sintesi la mia idea di sindaco. Ecco. Il “mio” sindaco dovrebbe essere giovane nell’entusiasmo, nella fiducia che domani sarà migliore di oggi, se tutti, ma dico tutti, si potesse collaborare, ognuno con la sua peculiarità che lo rende unico.E poi vorrei che non fosse eugubino, per mentalità per educazione per esperienza, lontano “una nave di seta”

dai giochi di potere di qualunque genere; ma aperto al mondo che supera di gran lunga i nostri monti. Che sia appassionato, che ami Gubbio con la stessa intensità della prima volta, che sia autorevole e non autoritario, che sappia capire i tanti problemi sociali e individuali della città che dovrà governare, che sia, ovvio onesto nell’azio-ne e nel pensiero; che sappia vivere come privilegio quel trovarsi a Palazzo Pretorio, tra pietre che potrebbero raccontare una storia infinita; che sappia trovare, anche negli avversari, il punto di incontro perché consapevole

che da soli non si va da nessuna parte. E sappia coinvol-gere con il proprio entusiasmo ed ottimismo chi è stanco e sfiduciato. Che dedichi a Gubbio il proprio tempo e le proprie capacità, senza fini secondari.Inutile elencare i tanti tantissimi problemi vecchi e nuovi che sono lì sulla sua scrivania. Dovrà vederli da solo, ca-pire le priorità assolute ( i giovani senza lavoro e senza speranza, i vecchi dimenticati, un centro storico diven-tato un deserto dei Tartari, la necessità di spezzare le catene invisibili dell’isolamento). E sapere, dal profondo, che ce la possiamo fare. E se ve lo dice una signora pen-sionata…”.

att

ualit

à

8

A

Capitani e Capodieci per il 2012di Michela Biccheri

Come amici, collaboratori e soci non potevamo non pub-blicare con massimo orgoglio la notizia che ha coinvolto il nostro Direttore e Consigliere del Maggio Eugubino, Ubal-do Gini. Il Senato santantoniaro lo ha proclamato Primo Capodieci del Cero di Sant’Antonio per l’anno 2013! Una lunga carriera ceraiola degnamente coronata, un mani-

festato attaccamento al Cero giustamente riconosciuto ora, ma innegabilmente da sempre e soprattutto da parte di tutti i ceraioli; una scelta inevitabile e naturale alla quale ci unia-mo per l’affetto che ci lega a lui e per la condivisione di una passione comune verso la Festa più bella del mondo.

Eccoci ancora in quel periodo dell’anno che si affaccia trepi-dante sui preparativi per la Festa più bella del mondo. Eccoci dunque a presentare ai lettori, agli eugubini, ai ceraioli tut-ti, coloro che saranno i protagonisti della Festa dei Ceri del 2012.Guarderemo guidare a cavallo la varie fasi della Festa i signori, Massimo Faramelli “de Peppebello” e Stefano Vagnarelli “Spa-ra”, rispettivamente Primo e Secondo Capitano, estratti dal bussolo pubblicamente lo scorso anno. I santubaldari hanno affidato il compito di alzare il Cero di Sant’Ubaldo al ceraiolo Giovanni Barbetti, per la zona est, ma-nicchia di San Marco. Ha guidato il Cero di Sant’Ubaldo lun-go il secondo pezzo del Corso e nella seconda girata della sera a punta d’avanti. Dopo due anni di attesa, Giovanni si troverà a vivere in prima persona l’esclusivo compito unificatore, ad essere la guida dei ceraioli. Giovanni realizzerà la prima vera

e forte emozione di questa straordinaria e unica esperienza, la prima domenica di marzo, durante la solenne celebrazione della S. Messa in occasione della canonizzazione di Sant’Ubal-

att

ualit

à

8

A

Capitani e Capodieci per il 2012di Michela Biccheri

Come amici, collaboratori e soci non potevamo non pub-blicare con massimo orgoglio la notizia che ha coinvolto il nostro Direttore e Consigliere del Maggio Eugubino, Ubal-do Gini. Il Senato santantoniaro lo ha proclamato Primo Capodieci del Cero di Sant’Antonio per l’anno 2013! Una lunga carriera ceraiola degnamente coronata, un mani-

festato attaccamento al Cero giustamente riconosciuto ora, ma innegabilmente da sempre e soprattutto da parte di tutti i ceraioli; una scelta inevitabile e naturale alla quale ci unia-mo per l’affetto che ci lega a lui e per la condivisione di una passione comune verso la Festa più bella del mondo.

Eccoci ancora in quel periodo dell’anno che si affaccia trepi-dante sui preparativi per la Festa più bella del mondo. Eccoci dunque a presentare ai lettori, agli eugubini, ai ceraioli tut-ti, coloro che saranno i protagonisti della Festa dei Ceri del 2012.Guarderemo guidare a cavallo la varie fasi della Festa i signori, Massimo Faramelli “de Peppebello” e Stefano Vagnarelli “Spa-ra”, rispettivamente Primo e Secondo Capitano, estratti dal bussolo pubblicamente lo scorso anno. I santubaldari hanno affidato il compito di alzare il Cero di Sant’Ubaldo al ceraiolo Giovanni Barbetti, per la zona est, ma-nicchia di San Marco. Ha guidato il Cero di Sant’Ubaldo lun-go il secondo pezzo del Corso e nella seconda girata della sera a punta d’avanti. Dopo due anni di attesa, Giovanni si troverà a vivere in prima persona l’esclusivo compito unificatore, ad essere la guida dei ceraioli. Giovanni realizzerà la prima vera

e forte emozione di questa straordinaria e unica esperienza, la prima domenica di marzo, durante la solenne celebrazione della S. Messa in occasione della canonizzazione di Sant’Ubal-

Gubbio - Fraz. S. MarcoTel. 075 922 9310 - Fax 075 922 3035 - mail: [email protected]

infissi · porte · arredamenti su misuraportoni blindati · semilavorati e porte in masselloda oggi anche infissi in legno, alluminio e PVC

infissocertificatoper il recuperofiscale

Page 6: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

L’es

presso perfetto a

0,55€

Page 7: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

attu

alità

7

È la nostra campana di vetro che, un po’ magicamente e un po’ vo-lutamente, ci affrettiamo a ma-terializzare tutta intorno a noi. Città compresa. Ebbene siamo entrati nel periodo dei conti alla rovescia e insieme anche delle elezioni dei Capodieci per l’anno 2014. L’attesa è stata consu-mata soltanto dai candidati per la brocca del Cero di San Giorgio una domenica mattina di questo gennaio, sorte toccata al ceraiolo Massimiliano Tosti della manic-chia della piana, che il 15 maggio alzerà il glorioso Cero, dopo aver militato sotto le stanghe in via dei Consoli, secondo buchetto, e a capodieci sul monte. Riceverà lo stemma della fami-glia dei sangiorgiari il 25 aprile durante la tradizionale messa in onore di San Giorgio, dalle mani di Andrea Martiri che lo ha preceduto. Capodieci del Cero Mezzano di San Giorgio è Nico-lò Vagnarelli, di San Martino e Matteo Ciammarughi del Cero piccolo.

È finalmente terminata l’attesa per Luigi Pierucci (‘l Barcarola), manicchia di San Pietro, che nel 2010 accoglieva l’incarico di ca-podieci del Cero di Sant’Ubaldo. Una lunghissima attesa ricom-pensata dalla gioia di guidare il Cero dell’amatissimo Santo Pa-trono, dopo averlo onorato sot-to le stanghe in moltissimi punti della Corsa, tra i quali il corso, con la muta dei Barbi e le girate della sera. Proveniente da una larga famiglia di santubaldari, Luigi si è avvicinato con essa al

primo vero appuntamento so-lenne da capodieci, per le cele-brazioni della canonizzazione del Santo Patrono, la prima domeni-ca di marzo, durante la quale ha preso in consegna lo stemma che indosserà il 15 maggio, da Tiziano Palicca. Consultazione per gli “anziani” del Cero che, tra vari candidati, hanno eletto il capodieci del Cero mezzano di Sant’Ubaldo Lorenzo Calzuola della manicchia di San Marco-Padule-Spada e Francesco Sa-verio Figoli capodieci del Cero

piccoli.Sveglia all’alba del 15 anche per Fabio Latini, manicchia di Pa-dule, presente tra le stanghe del Cero di Sant’Antonio lungo il secondo pezzo del Corso, ceppo a San Francesco e monte e no-minato capodieci dal senato nel 2013. Per lui i festeggiamenti sono iniziati già il 17 gennaio, fe-sta del patrono durante la Santa messa. Anche per Ubaldo Gini e Fabio Latini l’avvicendamento tra capodieci è risultato ricco di emozioni, con la consegna dello stemma col simbolo della Fami-glia al capodieci per l’anno 2014. Nel momento in cui entriamo in stampa, non siamo ancora in grado di darvi il nome del capo-dieci del Cero mezzano e piccolo di Sant’Antonio, aggiornamento che effettueremo on line, con le newsletters.

I Capitani dei Ceri:Mauro Tognoloni - Primo CapitanoLuca Grilli - Secondo Capitano

FESTA DEI CERI 2014 A CURA DELLA redazione

Page 8: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

attualità

8

In molti visitano il Palazzo Ducale. La posizione ai piedi del monte, l’esposizione a valle concedono a questo Palazzo la giusta dimensione, intesa come valore. Giunti al por-tone, si schiude il regno di Federico e di Guidobaldo, uno scrigno per la verità, che custodisce preziose opere oggi come allora e che ne aumentano la bellezza. Ristruttura-to con grande gusto, il Palazzo Ducale come sappiamo, offre oggi anche un nuovo museo ricco di pitture, offre un salto nel tempo tra camini e ornamenti architettonici, mobilia d’epoca e la sapiente ‘replica’ dello straordina-rio “studiolo”incastonato nel suo ambiente d’origine. Il Maggio Eugubino continua ad avere un forte interesse per questa eredità storica ed artistica che ingioiella la nostra città, scelta dal Duca e oltre al contributo offerto alla realizzazione del nuovo “studiolo” (per gli approfon-dimenti e la lettura vi invitiamo a visitare il sito dell’Asso-ciazione), oggi vi torna a far visita accompagnato da uno stimato esperto. La D.ssa Francesca Abbozzo direttore del Museo del Palazzo Ducale, responsabile delle opere

e del percorso museale, gentilmente ci ha aperto le por-te del Palazzo e illustrato il progetto di riadeguamento per le opere e per l’illuminazione delle stesse e delle sale nelle quali sono accolte. Questo notevole intervento è il frutto della sensibilità e della sinergia tra pubblico e pri-vato, tra lo Stato, il Ministero dei Beni e delle Attività Cul-

LUCI SUL PALAZZO DUCALERIADEGUAMENTO E vALORIZZAZIONE MUSEALEDI michela biccheri

Page 9: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

attu

alità

9

turali e del Turismo, il Comune di Gubbio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, per riportare agli eugubini, ma anche al mondo, un patrimonio che è universale. La D.ssa Abbozzo ha studiato nel det-taglio ogni particolare per provvedere alla valorizzazione di ogni sala del Pa-lazzo, dal restauro al posizionamen-to delle opere pittoriche, scultoree e di arredo secondo un ordine critico cronologico di scuole pittoriche e pro-venienza. Tra le opere esposte una straordinaria eredità artistica, pa-trimonio tutto eugubino dei Nucci, copie del Barocci e allievi, la scuola francese e moltissime altre presti-giose opere, come una lunga serie di volti di nobildonne eugubine. Il po-sizionamento della mobilia, finemente restituita al suo splendore originale inte-gra nobilmente l’aprirsi al pubblico della nuova ‘quadreria’, dove al momento è in atto l’inserimento di ulteriori opere restaurate, dettagli che saremo in grado di raccontarvi solo una vol-ta completati. Il Salone d’Onore , di grandi proporzioni, offre un utilizzo, oltre che di visita, an-che per scopi culturali di pub-

blica fruizione come convegni,conferenze, mostre ecc. La modernissima e magica “Udienza di Federico Mon-tefeltro” di attivazione multimediale, trova posto in una

appropriata sala al piano superiore, intorno alla quale nascerà una sezione didattico di-

vulgativa anche per le tecniche conservative dei manufatti

esposti. L’intero percor-so museale verrà arric-chito da una guida dida-

scalica d’accompagnamento alle opere, che esaudirà anche le

curiosità dei visitatori. Lo svolgersi dei restauri concede comunque la visita del Palazzo Ducale e dello “studiolo”; la conclusione dei lavori

ed il completamento del progetto intero di miglioramento delle sale è

previsto tra la primavera e l’esta-te del 2014. Appuntamento che

vi segnaleremo ed al quale l’Associazione Maggio Eu-

gubino riserverà una spe-ciale iniziativa. Ringrazio personalmente la D.ssa Abbozzo per la prezio-sa collaborazione anche durante la stesura del’ar-

ticolo.

Page 10: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

attualità

10

alta quota, alte prestazioni

solo daGioielleria Celso Bedini

corso Garibaldi, 40075 9273801

LOGGE DEI TIRATORI DI marco petrini ARChITETTO

Sul nuovo progetto per il riuso della Loggia dei Tiratori sento la necessità, come cittadino e come architetto, di dare un contributo al dibattito.Le politiche di conservazione sin qui adottate, interpretando la necessità di tutela come impedimento a qual-siasi trasformazione, hanno avallato il teorema secondo cui le nuove ar-chitetture non possiedono la dignità necessaria per affiancarsi all’anti-co. In questo clima sterile è oggi di estremo interesse ogni tentativo di veicolare la conservazione all’inter-no di una nuova stagione di sviluppo dove i due aspetti, quello conservati-vo e quello dell’innovazione, possano orientarsi nella stessa direzione per una tutela dinamica che tenda a su-perare la dicotomia tra conservazio-ne e innovazione. Occorre diffondere nella sensibilità comune, ancorata ad un concetto ottocentesco di tutela, il principio che anche la storia con-temporanea possa legittimamente lasciare traccia di se con totale au-tonomia linguistica, pur continuando a dialogare con le preesistenze. Ar-chitetti di grande fama considerano

come legittimi due momenti del re-stauro, quello conservativo e quello innovativo che si esplicita con “ag-giunta di materia” : il restauro inteso

come “conservazione pura” non esiste ed è attuabile solo in archeologia, poiché la necessità di utilizzo degli spazi impone nuovi elementi. Senza mutazione non si fa la storia! Il restauro può essere espresso come cita Croce “sopra” un’altra opera d’ar-

te, ma da questa distinta, non corro-siva della sua integrità e idealmente sostituibile con un’ eventuale, più soddisfacente futura ipotesi . Affian-

care al momento conservativo quello innovativo è l’unica possibilità di ricu-cire lo strappo nella memoria tra pas-sato e presente. Non priviamoci oggi con atteggiamenti eccessivamente romantici di una simile facoltà!Si comprende quindi come la mia po-

Page 11: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

attu

alità

11

sizione rispetto al progetto presenta-to sia in linea di massima favorevole, certo ogni architetto ha un approc-cio diverso ed io avrei cercato di mantenere una sensazione di vuoto e distacco tra la nuova struttura e le murature originali, con maggiore autonomia tra il nuovo innesto e la Loggia. Ma ogni progetto è figlio di un “padre architetto” e di una “ma-dre committenza” ed è quindi sinte-si tra due istanze e condizionato da numerose problematiche tecniche . Non credo poi che un intervento di questo tipo possa essere giudicato sulla base dell’invisibilità raggiunta : l’invisibilità è una chimera, ogni ag-giunta avrà una sua valenza estetica. L’immagine finale muterà ma resta invece fondamentale la tutela della permanenza materiale, unico ele-mento costituente l’autenticità del costruito. La conservazione non può essere perseguita con l’immobilismo. Valu-to infatti con apprensione il tono di alcuni comunicati di Italia Nostra che reputa “del tutto superflue due piazze vicinissime”. Tale posizioni sono in-comprensibili, chi le scrive dimostra di aver capito poco l’evoluzione del concetto di tutela e nulla dell’attuale stato delle cose . L’accesso diretto a Piazza S. Giovanni consentirà final-

mente una corretta percezione del progetto di Gae Aulenti altrimenti poco leggibile, quasi incompleto. Le attuali Logge sono una sopraele-vazione iniziata nel 1603 realizzata “sopra” l’Ospedale di Santa Maria del 1326 e la loro realizzazione costituiva una sostanziale trasformazione dalla Platea Mercatalis, coprendo la vista delle emergenze architettoniche del-la città. Se all’epoca fossero prevalse le perplessità e le istanze contrarie oggi non avremmo le Logge. Attualmente lo spazio della loggia è un “non luogo” e l’idea di prevederne una fruizione pubblica è legittima e

va perseguita non alterando mate-rialmente le preesistenze originali con un intervento reversibile che possa nel futuro, di fronte a mutate esigenze o ad un mutato clima cul-turale, essere rimosso o modificato e l’intervento proposto ha queste caratteristiche.Per un architetto progettare in am-bienti storici è attività affascinante e complessa: sempre sospeso, in equilibrio precario, sul filo teso tra passato e futuro, come l’“Ange-lus Novus” di Walter Benjamin “va verso il futuro con lo sguardo rivolto all’indietro”.

Corso Garibaldi, 79 - Gubbio - tel. 075 927 4788www.saporidigubbio.net - [email protected]

Salumi e formaggi•Specialità al tartufo•Vini e prodotti tipici umbri•

La Bottega di

Lugni Renato

Consegne

a domiCilio

Page 12: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

orribilia urbisRiceviamo e pubblichiamo la risposta di Pesce a Massimo Riserbo, in riferi-mento al commento divulgato nel n. 6 de “L’Eugubino 2013, in occasione della mostra “L’ultima crociata” e all’opera I gormiti e i Ceri.

“Non è bello, dopo trenta anni di esperien-ze artistiche in Italia e all’estero, sentirsi accusare di alcune non verità. Il mio lin-guaggio artistico considerato provocato-rio è una forma di denuncia nei confronti della nostra società, poiché lo considero un linguaggio diverso, tende a suscitare, stimolare, emozioni negative o positive, critiche o consensi. Il compito di un arti-sta è creare, più alta è la sua genialità più

sarà considerato il suo nome nel tempo. Ma dire di avere offeso una popolazione è molto pericoloso, poiché c’è sempre chi può crederci. Caro Massimo, posso garan-tirti che molti tuoi compaesani amici ed artisti hanno capito il senso del mio lavo-ro. Io a differenza di tanti non nascondo il mio bel faccione. Ti aspetto volentieri per un caffè. I gormiti sono stati creati per

salvare il pianeta dalle malvagità, quindi sono degli eroi, eroi positivi che non fanno altro che salvaguardare la festa dei ceri, sostituendosi agli stessi ceraioli. Dove si trova l’offesa.”30/12/2013

Non condividiamo le scelte artistiche di Pesce in riferimento alla Festa dei Ceri, in qualsiasi forma essa è manifestata in quanto frutto dell’amore per il Patrono, Festa che si difende magnificamente da sola proprio perché spontanea espres-sione e alta genialità, senza l’aiuto mai di supereroi e da secoli ormai. Per il caffè il nostro attenderà tempi migliori. Il Direttore Ubaldo Gini

Ci sta il maltempo, lo comprendiamo, ma a Gubbio poi diventa tutto un’abitudine. Il nostro Camignano, scorcio amatissimo dal turismo, nonostante le nostre segnalazioni in Orribilia Ur-bis on line, resta ancora ingombrato dalle mattonelle divelte, grossi lastroni per l’esattezza. Rischiano di spaccarsi e di non essere più utilizzabili; è proprio di cattivo gusto a vedersi e per niente decoroso per la nostra città.

sos camignano

Gennaio 2013

Febbraio 2014

Febbraio 2014

Page 13: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

Gubbio ha fatto centro nel cuore di uno dei mensili più importanti del nostro bel paese. Nel numero di dicembre 2013 (vedi foto) di “Bell’Italia”, è stato pub-blicato un importante e approfondito resoconto di Ornella D’Alessio sul na-tale a Gubbio, riccamente provvisto di un servizio fotografico a cura di Sergio Galeotti che ha accompagnato la visi-ta a Gubbio e che propone suggestivi scatti di vari scorci della città di pietra addobbata a festa. L’intero sevizio, ol-tre a descrivere e a proporre la nostra espressione natalizia, fornisce puntuali

riferimenti storici e precisazioni intor-no a monumenti, musei e vie, sia nel testo che nelle didascalie che fanno da cornice alle fotografie. Un sentito ringraziamento va al diret-tore di “Bell’Italia” (Emanuela Rosa-Clot), alla giornalista Ornella D’Alessio e al fotografo Sergio Galeotti per aver proposto all’Italia la nostra città in un periodo difficile, per aver colto, dun-que, lo spirito e la tradizione, la luce e il grande lavoro degli eugubini e che le immagini hanno reso ancora più signi-ficativo.

UrbisMirabilia“Bell’italia” loda guBBio

Page 14: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

storia, arte, cultura

14

QUELLO ChE RESTA DI SANTA CROCE DEL MERCATO DI fabrizio cece

Tra le chiese che con la loro presenza e soprattutto le loro opere caratterizzarono la parte occidentale del vasto campus mercata-lis eugubino, oltre a quelle ben note di San Francesco e di Santa Maria dei Laici, vi fu anche Santa Croce, detta – fin dalla metà del Duecento – del Mercato forse per distinguerla dall’altro sacro edificio di simile titolo posto fuori le mura della città, nella foce del torrente Camignano. Documentata fin dal 1256, di proprietà della congregazione avellanita fino al 1598, la chiesa di Santa Croce possedeva diver-si beni ubicati tra il Camignano e le mura urbiche: orto, ospedale per pellegrini e fabbricati, tra i quali la cappella della Mastadella – poi chiesa dei Battilana – e la domus o palatium che con tutta probabilità ospitò il processo ai Templari dello Stato della Chiesa nei giorni 3 e 4 marzo 1310. La chiesa avellanita, divenuta inuti-le e dal mantenimento troppo oneroso, fu dall’ente ospedaliero demolita completamente nell’ottobre 1823.Della sua presenza, però, restano alcune tracce, labili, ma pur sempre atte a testimoniare un passato che la memoria degli uomini ha inevitabilmente dimenticato. Mi riferisco in particolare ad alcuni elementi architettonici e alle tracce di altrettanti interventi murari ben leggibili sulle due facciate della cosiddetta “Infermaria Nuova”, vale a dire il lungo cor-po di fabbrica che ospita l’attuale farmacia.

Tale edificio, costruito dall’Arte della lana nei primi decenni del XVII secolo, forse ampliato verso sud ovest ai primi del XVIII secolo, sfruttava appieno le case di Santa Croce, ben eviden-ziate dalla “volata” di finestre del piano primo le cui armille sono di indubbio stile Trecentesco. Un paio di finestre poste al piano terra di questo lato e una porta al piano terra dal lato di via Cavour fanno ben comprendere l’antichità di questa ala dell’ex ospedale che dai primi del XVIII secolo ospitò gli espo-sti, cioè i bambini che venivano lasciati nell’apposita ruota il cui vano è ancora oggi ben visibile. Nella parete di via Cavour, però, ci sono altri “segni” assai interessanti. Oltre alle riprese dei conci murari alle due estremità ese-guite nel 1823 per ricucire i muri dopo la demolizione della chiesa, si vedono, in corrispondenza del livello di calpestio del secondo piano, alcune “asole”, alte e strette, chiuse a mattoni, poste ad intervalli abbastanza regolari. Andrebbe valutata l’ipotesi che possa trattarsi dei punti della mura-tura portante sui quali poggiavano o gli archi ogivali o le ca-priate che sostenevano il tetto della chiesa di Santa Croce, la cui evoluzione strutturale, ammesso che sia possibile farlo, è ancora tutta da ricostruire.

Parete delle case di Santa Croce, poi Infermeria Nuova ed Ospedale degli Esposti, verso piazza 40 Martiri.

Parete delle case di Santa Croce, poi Infermeria Nuova ed Ospedale degli Esposti, verso via Cavour.

Particolare delle asole sulla muratura lungo via Cavour

Page 15: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

TI ASPETTIAMO QUESTA SETTIMANAper mostrarti in anteprima la nuova soluzione invisibile quando indossata

800 389 822

PROVA DI ASCOLTO GRATUITAdell’ultima tecnologia per l’udito, senza impegno d’acquisto

Presentando questo coupon

Chiama subito e conferma

il tuo appuntamento

Presenti con oltre 40 centri nelle province di • Ancona • Arezzo • Perugia • Pesaro Urbino • Rieti • Siena • Terni

Iscritti all’albo fornitori

ASL/INAIL

La riduzione di udito si avver-

te quando si arriva a sentire

che la voce va e viene, una

sensazione fastidiosa, una

sorta di intermittenza, come

«Sento, ma non capisco le parole»Chi ha problemi di udito spesso sente, ma non distingue le parole.Oggi la soluzione è più semplice di quello che sembra.

Speciale udito e benessere

se le parole fossero “sfoca-

te”. La conseguente difficoltà

a seguire il filo del discorso

crea un disagio che arriva a

provocare isolamento, irrita-

zione e, talvolta, imbarazzo.

Oggi questo può essere

affrontato meglio con la

nuova tecnologia Speech

Guard, un sofisticato sistema

brevettato che, progettato

per rimettere elettronica-

mente a fuoco la voce, è par-

ticolarmente utile nel far

capire meglio le parole, rom-

pendo così l’isolamento tipi-

co di chi ha una difficoltà di

udito. Grazie alle piccolissime

dimensioni del chip Speech

Guard, montato negli appa-

recchi acustici, questi risulta-

no così piccoli che scompaio-

no quando indossati.

COLLEGABILI SENZA FILI A TELEVISIONE E TELEFONO

Ma non basta, i nuovi appa-

recchi acustici con tecnolo-

gia Speech Guard sono in

grado di collegarsi senza fili a

televisori, telefoni fissi, cellu-

lari, portando i loro suoni niti-

di e chiari direttamente al

timpano.

Gli apparecchi divengono

degli autentici auricolari,

“invisibili” e personalizzati.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

TI ASPETTIAMO QUESTA SETTIMANAper mostrarti in anteprima la nuova soluzione invisibile quando indossata

800 389 822

PROVA DI ASCOLTO GRATUITAdell’ultima tecnologia per l’udito, senza impegno d’acquisto

Presentando questo coupon

Chiama subito e conferma

il tuo appuntamento

Presenti con oltre 40 centri nelle province di • Ancona • Arezzo • Perugia • Pesaro Urbino • Rieti • Siena • Terni

Iscritti all’albo fornitori

ASL/INAIL

La riduzione di udito si avver-

te quando si arriva a sentire

che la voce va e viene, una

sensazione fastidiosa, una

sorta di intermittenza, come

«Sento, ma non capisco le parole»Chi ha problemi di udito spesso sente, ma non distingue le parole.Oggi la soluzione è più semplice di quello che sembra.

Speciale udito e benessere

se le parole fossero “sfoca-

te”. La conseguente difficoltà

a seguire il filo del discorso

crea un disagio che arriva a

provocare isolamento, irrita-

zione e, talvolta, imbarazzo.

Oggi questo può essere

affrontato meglio con la

nuova tecnologia Speech

Guard, un sofisticato sistema

brevettato che, progettato

per rimettere elettronica-

mente a fuoco la voce, è par-

ticolarmente utile nel far

capire meglio le parole, rom-

pendo così l’isolamento tipi-

co di chi ha una difficoltà di

udito. Grazie alle piccolissime

dimensioni del chip Speech

Guard, montato negli appa-

recchi acustici, questi risulta-

no così piccoli che scompaio-

no quando indossati.

COLLEGABILI SENZA FILI A TELEVISIONE E TELEFONO

Ma non basta, i nuovi appa-

recchi acustici con tecnolo-

gia Speech Guard sono in

grado di collegarsi senza fili a

televisori, telefoni fissi, cellu-

lari, portando i loro suoni niti-

di e chiari direttamente al

timpano.

Gli apparecchi divengono

degli autentici auricolari,

“invisibili” e personalizzati.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

TI ASPETTIAMO QUESTA SETTIMANAper mostrarti in anteprima la nuova soluzione invisibile quando indossata

800 389 822

PROVA DI ASCOLTO GRATUITAdell’ultima tecnologia per l’udito, senza impegno d’acquisto

Presentando questo coupon

Chiama subito e conferma

il tuo appuntamento

Presenti con oltre 40 centri nelle province di • Ancona • Arezzo • Perugia • Pesaro Urbino • Rieti • Siena • Terni

Iscritti all’albo fornitori

ASL/INAIL

La riduzione di udito si avver-

te quando si arriva a sentire

che la voce va e viene, una

sensazione fastidiosa, una

sorta di intermittenza, come

«Sento, ma non capisco le parole»Chi ha problemi di udito spesso sente, ma non distingue le parole.Oggi la soluzione è più semplice di quello che sembra.

Speciale udito e benessere

se le parole fossero “sfoca-

te”. La conseguente difficoltà

a seguire il filo del discorso

crea un disagio che arriva a

provocare isolamento, irrita-

zione e, talvolta, imbarazzo.

Oggi questo può essere

affrontato meglio con la

nuova tecnologia Speech

Guard, un sofisticato sistema

brevettato che, progettato

per rimettere elettronica-

mente a fuoco la voce, è par-

ticolarmente utile nel far

capire meglio le parole, rom-

pendo così l’isolamento tipi-

co di chi ha una difficoltà di

udito. Grazie alle piccolissime

dimensioni del chip Speech

Guard, montato negli appa-

recchi acustici, questi risulta-

no così piccoli che scompaio-

no quando indossati.

COLLEGABILI SENZA FILI A TELEVISIONE E TELEFONO

Ma non basta, i nuovi appa-

recchi acustici con tecnolo-

gia Speech Guard sono in

grado di collegarsi senza fili a

televisori, telefoni fissi, cellu-

lari, portando i loro suoni niti-

di e chiari direttamente al

timpano.

Gli apparecchi divengono

degli autentici auricolari,

“invisibili” e personalizzati.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

«Sento, ma noncapisco le parole»

AcuSticA umbrAVia Cairoli, 23 - 06024 Gubbio (PG)Tel. 075 922 0714

Presenti con oltre 40 centri nelle province di Ancona, Arezzo,Perugia, Pesaro Urbino, Rieti, Siena, Terni

agevolazioniper i soci delmaggio

eugubino

Page 16: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

speciale storia

16

Singolare sorte quella di Oderisi, il celebre miniatore eugubino vissuto nel XIII secolo e ricordato da Dante Alighieri nell’ XI canto del Purgato-rio.Se il divino Poeta non si fosse preso cura di lui quasi sicuramente oggi sarebbe egli un illustre sconosciu-to tanto scarse sono le opere che di lui ci sono pervenute, la maggior parte delle quali peraltro di assai dubbia attribuzione. Ma non indif-ferente è stato il prezzo necessario per aggiudicarsi tale notorietà se è vero che questa ha per il medesimo significato vedersi attribuire il poco simpatico marchio di superbo, anzi di portabandiera dei superbi dato il ruolo da protagonista riservatogli nel Canto, con la singolarità che tale qualifica non gli è pervenuta da par-te di colleghi invidiosi del mestiere e mossi da malevolenza per esse-re con lui in concorrenza, ma da un suo estimatore e forse anche amico quale è da ritenersi che probabil-mente fosse l’Alighieri. Al riguardo basta porre attenzione alla schietta spontaneità dei sentimenti che af-fiora dalla descrizione dell’incontro: “si torse sotto il peso che l’impac-cia, / e videmi e conobbemi e chia-mava, /..... Oh! diss’io lui, non s’è tu Oderisi, / l’onor d’Agobbio e l’onor di quell’arte / ch’alluminar chiamata è in Parisi?” A proposito di quest’in-contro scrive il Sapegno: “Da notarsi la naturalezza, ed insieme l’intensi-tà, con cui è ritratto, prima nei gesti di Oderisi, poi nel movimento inizia-le del discorso di Dante, lo stupore gioioso dell’incontro inatteso fra due vecchi amici.” Quasi certamente i due ebbero occasione di conoscer-si a Bologna dove l’eugubino risulta essere presente, come attestano i documenti, nel 1268 e nel 1271 e

dove Dante sicuramente ebbe modo di apprezzarne il modo di “allumina-re”, un’attività peraltro nella quale il Poeta si era egli stesso cimentato come dilettante se dobbiamo pre-star fede a un accenno contenuto nella Vita nuova (XXXIV, 1-3).Il discorso di Oderisi inizia subi-to con una professione di umiltà: “Frate, diss’ elli, più ridon le carte / che pennelleggia Franco Bologne-se: / l’onore è tutto or suo, e mio in parte”, atteggiamento più che na-turale in un peccatore teso tutto a fare emenda del vizio che in vita fu giustappunto il suo opposto e cioè la superbia, e ormai portato, in virtù della sua nuova condizione, a guar-dare in modo distaccato le vicende del mondo dei viventi con quel tono di quieta rassegnazione e velata nostalgia che è proprio di larga par-te delle anime che Dante incontra lungo i gironi del Purgatorio. Ma di che sentimenti e di quali comporta-menti si è sostanziato il peccato di cui si è reso responsabile il grande miniatore? È lui stesso sintetica-mente a chiarirlo: “Ben non sarè io stato sì cortese / mentre ch’io vis-si, per lo gran disio / de l’eccellen-za ove il mio core intese”. Dunque il fisso, intenso e pervicace desiderio di imporre la propria superiorità nel campo dell’arte del miniare è stata la sua colpa. Ma non è forse l’innata tendenza di ogni artista, e non solo, di dare il meglio di sé una più che le-gittima aspirazione e un più che do-veroso impegno? Non è l’ambizio-ne, intesa in quello che v’è in essa di positivo, la molla che spinge l’uomo al raggiungimento di ogni più alto ri-sultato? Il termine “eccellenza, nella comune odierna accezione, defi-nisce la qualità dell’emergere, del sopravanzare, del distinguersi per

particolari doti e capacità, al con-trario della superbia che evoca al contrario il concetto di un orgoglio tanto smodato quanto sterile, di una ambizione eccessiva accompa-gnata da scarsa stima per gli altri e ostentazione di modi sprezzanti ed arroganti. Anche il latino del resto, la lingua dotta sulla quale, oltre che sul volgare, Dante forgiò il proprio linguaggio, il termine “excellere” non si discosta dal medesimo signi-ficato di elevarsi, innalzarsi sopra gli altri, soprastarli per specifiche qua-lità e personali attitudini, nulla di più lontano dal significato spregevole e deprecabile insito nel concetto dell’insuperbire. L’espressione usa-ta da Dante “Ben non sarè io stato sì cortese mentre ch’io vissi” non può che significare soltanto che in vita Oderisi si rifiutò di ammettere l’esistenza di miniatori più abili di lui. Il suo peccato forse più che di superbia fu peccato contro la verità. In ogni caso, la estrema concisione propria del linguaggio di Dante non-chè la mancanza di fonti documen-tarie che ci illuminino circa i com-portamenti tenuti dall’un miniatore verso l’altro, non ci consentono di esprimere adeguati giudizi. Occorre aggiungere inoltre che non coeren-te con il profilo filosofico-morale del pensiero dantesco nonché con l’as-setto sistematico-strutturale che regge il Purgatorio, risulta la collo-cazione del nostro concittadino nel girone dei superbi essendo quel sito riservato a tutti coloro che hanno indirizzato il loro amore non verso il bene ma verso il male del prossimo. Quale danno, quale offesa, quale vulnus, quale pregiudizio, vien fat-to di domandarsi, avrà mai recato con la sua condotta Oderisi ai suoi colleghi e, in particolare, a Franco

ChI ERA IL vERO SUPERbO? DI giovanni rampini

Page 17: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

spec

iale

stor

ia

17

Bolognese? Nulla ci è dato sapere al riguardo. Ben si attaglia invece al suddetto quadro distributivo la col-locazione nel girone in esame degli altri due personaggi che richiamano con Oderisi l’attenzione di Dante: Omberto Aldobrandeschi e Proven-zano Salvani, due campioni di pre-varicante arroganza e sprezzante alterigia. Il primo ebbe ogni uomo “in dispetto tanto avante” da fini-re accoppato dai Senesi in quel di Campagnatico “come i Senesi sanno / e sallo in Campagnatico ogni fan-te”; il secondo fu talmente pieno di ambizione da pretendere di tenere a sé soggiogata la città di Siena “ed è qui perché fu presuntuoso / a recar Siena tutta a le sue mani” redimen-dosi solo negli ultimi anni della vita elemosinando umilmente in Piazza del Campo il denaro occorrente per riscattare un suo amico, tale Barto-lomeo Saracini, tenuto prigioniero da Carlo d’Angiò.Desta stupore che nel Canto che

vede punite le anime di quanti si sono resi responsabili in vita di superbia, Dante intessa per bocca di Oderisi un eclatante elogio di se stesso. Con efficace quanto concisa sintesi del-la storia dell’arte e della letteratu-ra del tempo, l’eugubino dopo aver sottolineato come la pittura di Giot-to abbia superato, declassandola, quella di Cimabue, profetizza come nell’ambito del “dolce stil novo” arri-verà colui che toglierà fama a Guido Guinizelli e Guido Cavalcanti, per-sonaggio costui che secondo una unanime interpretazione non potrà che essere lui, Dante Alighieri. Del resto quest’ultimo già nel canto IV dell’Inferno si era autoproclamato come colui che nel suo secolo era da considerarsi l’unico autore in grado di continuare la tradizione poetica classica rappresentata da Virgilio, Omero, Orazio, Ovidio e Lucano (“sì ch’io fui sesto tra cotanto senno”). Nell’intento di scanzare ogni ombra di superbia dalla figura del sommo

Poeta è stato osservato che questi con tale verso, nonché con quanto espresso poi da Oderisi, intendeva esternare la piena consapevolezza della propria innegabile superiori-tà poetica mentre l’eugubino si era comportato in malafede sapendo dei propri limiti.Non bisogna però dimenticare che Dante aveva un alto concetto di sé non solo nel campo dei valori lette-rari ma anche in quello dei valori eti-ci e civili. Secondo una tesi che mi è capitato di ascoltare nel corso di una brillante e acutissima “Lectura Dan-tis” e che mi è sembrata non solo assai suggestiva ma anche dotata dei requisiti della verosimiglianza e della attendibilità, l’Alighieri dovreb-be identificarsi con i due più oscuri e misteriosi personaggi menzionati nel Poema e sui quali sono stati ver-sati fiumi di inchiostro nel tentativo di dare loro un volto, senza che si sia pervenuti ad alcun sicuro risultato: il “veltro” (Inferno - Canto

Page 18: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

speciale storia

18

I) e il “Cinquecento diece e cinque” (Purgatorio - Canto XXXIII). Il primo dotato di “sapienza, amore e virtu-te” (il che non sembra poco) “farà

morir con doglia” la lupa, simbolo questa di ogni avidità e avarizia, vizi che affliggevano la Chiesa di Roma di quel tempo; il secondo, definito,

“messo di Dio”, “anciderà la fuia / con quel gigante che con lei delin-que” cioè ucciderà la ladra insieme al gigante (forse il re di Francia o il papa Bonifacio VIII), ove la ladra è da intendersi ancora una volta come la Chiesa degenerata di Roma che usurpava l’autorità della vera Chiesa fondata da Cristo nell’umiltà e nella virtù e che aveva preso per sé quel che non era suo posseden-do un dominio terreno che avrebbe dovuto spettare, per volontà divina, solo all’Impero.È da rilevare che entrambi i perso-naggi sono contraddistinti da una entità gemina, il “feltro” nominato due volte a proposito del veltro, la cui “nazione”, cioè nascita, “sarà tra feltro e feltro”, e il numero 5, impie-gato anch’esso due volte, prima e dopo il numero 1 (che nella cabala ha sempre significato l’uomo) per designare il “Cinquecento diece e cinque” entità numerica che corren-temente si esprime con la cifra 515. Approfondendo il discorso si note-rà che di feltro era confezionato il “pileum libertatis” il berretto frigio che vediamo sul capo dei Dioscu-ri, i gemelli Castore e Polluce nati dall’unione di Leda con Giove e dal mito trasferiti in cielo a costituire l’omonima costellazione. Peraltro il

Page 19: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

spec

iale

stor

ia

19

“pileum” si presenta con un profilo sovrapponibile a quello del numero 5 secondo la grafia in uso in epoca antica. Tutti sappiamo che Dante, sempre pronto ad assumere nella Commedia il ruolo del fustigatore dei costumi in una posizione for-temente critica verso il Papato del suo tempo, era nato sotto il segno dei Gemelli e che di questa costella-zione si lascerà andare nella Canto XXII del Paradiso ad una esaltazione colma di enfasi e di viva commozio-ne all’atto di entrare in quel cielo: “O gloriose stelle, o lume pregno / di gran virtù, dalla quale io ricono-sco / tutto, qual che si sia, il mio ingegno”. Dopo aver conseguito nel corso del lungo viaggio ultra-terreno una profonda e piena co-noscenza dell’umanità attraverso l’incontro con innumerevoli individui del suo tempo e delle epoche pas-sate; dopo aver sperimentato tutti gli stati d’animo, tutti i sentimenti, tutte le passioni; dopo avere affina-to tutte le conoscenze, sia naturali che soprannaturali, tanto nel cam-po filosofico che teologico; deposta, nella imminenza della visione di Dio, ogni scoria terrena, il Poeta ricono-sce che tutto il suo ingegno, tutto il suo acume anche politico, tutta la sua sovrumana e sublime facoltà di imprimere carattere poetico a qual-sivoglia espressione, discendono, attraverso gli influssi astrali, dalla divina Provvidenza alla cui maggio-re esaltazione e glorificazione deve pertanto essere diretta la migliore gestione di così grande patrimonio senza trarre da esso occasione di vanteria e vanagloria.Forse in questo è consistito nell’ot-tica di Dante il peccato di Oderisi: non aver riconosciuto, a differenza di lui, che la sua abilità di miniatore, maggiore o minore che essa fosse, null’altro era che un bene concesso in uso per conseguire un fine supe-riore, quale è la glorificazione di Dio e non per farne, al di là di un pur le-

gittimo senso di orgoglio, motivo di alterigia e di gelosia di mestiere. Tuttavia in una visione laica e me-ramente psicologica del problema, il discorso resta aperto a causa della natura ambigua che la figura della superbia assume quando si fa rife-rimento alle opere dell’ingegno, sia per l’incertezza dei contenuti che per la labilità dei suoi confini rispet-to a figure contigue quali l’orgoglio, l’ambizione, la presunzione, l’amor proprio. Per tale motivo e per le al-tre considerazioni esposte, il nostro non può che andare assolto dal pec-cato ascrittogli quanto meno per in-sufficienza di prove. Ho ritenuto op-portuno ricordare la figura di questo illustre eugubino perché mi sembra che in città non gli venga riservato adeguato rilievo. Lo abbiamo ono-rato dedicandogli una modesta

piazza che è da noi tenuta in consi-derazione soprattutto per via della “biratina” che il 15 maggio vi esegue il Cero di Sant’Antonio. Per la quasi totalità dei forestieri il personaggio è pressoché uno sconosciuto, com-presi i nostri connazionali a causa del deplorevole venir meno dell’in-teresse da parte della scuola italia-na verso il capolavoro dantesco, un monumento e un caposaldo inde-fettibile della nostra lingua e della nostra civiltà. Non sarebbe fuori luogo, come ha fatto Siena all’im-bocco di uno degli accessi a Piazza del Campo con i versi che ricordano il concittadino Provenzano Salvani, incidere su una stele o su una targa di pregio artistico, da porsi nel pun-to più adeguato della nostra piazza, almeno le tre terzine iniziali (versi 79 - 87) del discorso di Oderisi.

Page 20: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

storia, arte, cultura

20

PER LA MAIOLICA ARCAICA IN GUbbIOUN CATINO A DECORO ORNITOMORFODI ettore a. sannipoli

Tra i numerosi reperti in Maiolica arcaica rinve-nuti nel corso di scavi archeologici o durante lavori in edifici e vie del centro storico di Gub-bio o dei suoi immedia-ti dintorni, particolare rilievo riveste un bel catino a fondo piano, corpo tronco-conico, bordo estroflesso, orlo sagomato e con due anse a nastro, fram-mentato e ricomposto nonostante siano pre-senti alcune lacune che interessano il fondo, la parete e una delle anse (Ø base cm 24,8; Ø orlo cm 33; h. cm 10,5) (Fig. 1-3). La superficie interna di que-sto contenitore e l’orlo sagomato risultano ricoperti di smalto stan-nifero decorato in verde e bruno; alla superficie esterna della pa-rete è invece sovrapposta una vetrina giallastra; il fondo è in semplice terracotta priva di rive-stimento.Oltre alla relativa completezza in cui ci è pervenuto e alle sue co-spicue dimensioni, il catino risulta assai significativo per la notevole ed elaborata decorazione che lo contraddistingue, con un sogget-to figurato al centro e un ornato geometrico d’intorno.Sul fondo della vasca è rappre-sentato un uccello fantastico dal lungo collo retroflesso e dalla coda arricciolata, campito di verde tranne che nelle ali e nelle zampe, di più complessa e articolata definizione (ottenuta mediante tratteggi, graticci etc.). Lo spazio sul quale il volatile si staglia è occupato da foglie con profilo lobato e da altri filiformi riempitivi. Sul lato interno della

parete, delimitato da doppi filetti in manga-nese, corre un motivo ornamentale a mean-dri in verde ramina.Già la foggia del conte-nitore ci informa sulla datazione approssima-tiva dello stesso, dato che la tipologia formale del catino tronco-co-nico a due anse ha un posizionamento crono-logico compreso all’in-circa tra la metà del XIV e i decenni iniziali del XV secolo, conferma-to da rinvenimenti in contesti toscani, um-bri e laziali (cfr. Ermeti 1998, p. 164). A una

siffatta datazione rimanda anche la decorazione del manufatto, soprattutto per quanto concerne gli ornati complementari, come le foglie lobate che tendono alla tipologia delle cosiddette ‘oak leaves’ (foglie di quercia) e alla stilizzazione del ‘vaio’, entram-be particolarmente diffuse nelle ceramiche centro-italiane della fine del Tre e dell’inizio del Quat-trocento, massime in quelle più innovative realizzate a zaffera in rilievo. Anche il motivo a meandri può forse considerarsi una tarda variante di quello ben più diffuso a treccia o a catenella, e – benché raramente – compare in alcune maioliche alto-laziali e toscane del XIV e del XV secolo (cfr., tra

l’altro, Luzi, Romagnoli 1992, n. 94 e Barbe 2010).La rarità dei meandri come decoro complementare nel-le maioliche arcaiche del centro Italia, contrasta con quanto si nota relativamente ai reperti eugubini, tra i quali si può annoverare perlomeno un altro pezzo che

Fig. 1-3. Catino biansato con ornato ornitomorfo e motivo a meandri, seconda metà del XIV – inizi del XV sec., maiolica arcaica, Ø max. cm 33, h. cm 10,5. Gubbio, raccolta privata.

Page 21: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

storia

, arte

, cult

ura

21

presenta lo stesso motivo: parlo del ca-tino tronco-conico biansato, con al cen-tro una lettera goti-ca desinente in una foglia lobata, della Collezione Angeloni nel Museo Civico di Palazzo dei Conso-li (Alunno, Paciotti, Sannipoli, 2012, n. 10) (Fig. 4-5), similis-simo a quello in esa-me anche per quanto riguarda la foggia, compresi dettagli quali la sagomatura dell’orlo e la parti-colare attaccatura dell’ansa al bordo estroflesso.Chiaramente ciò non significa che i due manufatti debba-no considerarsi ipso facto di produzione nostrana, anche per-ché le caratteristiche della Maiolica arcaica di Gubbio rimangono ancora in gran par-te da definire, sulla base delle ricerche archeologiche e ceramologiche in atto. Comunque sia non si può escludere a priori tale possibilità: i numerosi frammenti trovati nel sottosuolo cittadino – alcuni dei quali assai vicini ai catini in oggetto per forma, decoro o tonalità dei colori (soprattutto del verde) – conferma-no quanto si evince dai documenti archivistici circa una consistente presenza di vasai locali e una vivace pro-duzione di vasorum pictorum fin dalla prima metà del Trecento. Come ho già scritto altre volte (ad es. Sanni-poli 2008, pp. 220-222), i figuli di Gubbio risultano in-fatti associati in un’organizzazione corporativa almeno dal 1326 (quando ne era capitano Ugutius Jacomelli). Lo statuto cittadino del 1338 approvò l’ars vasariorum et figulorum. Undici anni dopo al vasarius vasorum pictorum Lucolo di Giovannello venne permesso di mantenere la propria attività nel quartiere di Sant’Andrea, nono-stante vigessero allora precise disposizioni affinché le fornaci per cuocere i vasi non fossero impiantate all’in-terno della cinta muraria. Ma già nel 1313 Baldello di Antonio è citato, in un atto notarile, con l’appellativo di

magister vasorum pic-torum. Nella seconda metà del secolo si infittisce il numero dei vasai e dei figuli il cui nome ci è re-stituito dalle carte d’archivio (Olivellus Olivellutii, Mactheus Ceccoli Johannelli, Cecchus Tiri, Jacopu-tius Aiutoli, Benvenu-tus Lucoli, Petrutius Jacoputii). Alcuni di essi si recarono ad-dirittura a esercitare l’arte fuori di Gubbio: è il caso di Giovanni di Paolo di Vinaccio, documentato dal 1397 a Fabriano; ma anche di Petruccio di Cicco di Vanni, detto Corto, abitante nel 1398 già da qualche tempo ad Urbino, dove morì nel 1408 lasciando quattro fi-gli, tutti vasai.

Bibliografia essenzialeR. Luzi, M. Roma-gnoli, Italia Centrale, in Mediterraneum.

Ceramica Medievale in Spagna e Italia, catalogo della mo-stra di Barcellona (1992), Viterbo 1992, pp. 195-256; A.L. Ermeti, La maiolica arcaica: il caso di Assisi, in Il lavoro ceramico. Sintesi dell’arte, a cura di G.C. Bojani, Perugia 1998, pp. 155-169; E.A. Sannipoli, Breve storia della ce-ramica eugubina, in La via della ceramica in Umbria. Argilla colore fuoco, a cura di A.C. Ponti e F. Boco, Perugia 2008, pp. 217-257; F. Barbe, scheda sul Vaso inv. OA 5543 del Louvre, in 1909. Tra collezionismo e tutela. Connoisseur, antiquari e la ceramica medievale orvietana, a cura di L. Riccetti, catalogo della mostre di Perugia (2009-2010) e di Orvieto (2010), Perugia 2010, p. 401; S. Alunno, F. Paciotti, E.A. Sannipoli, La Collezione Angeloni nel Museo Civico Palazzo dei Consoli, in Il Museo Civico di Gubbio: in-ventari, materiali e restauri, a cura di R. Borsellini, Qua-derni del Museo Civico Palazzo dei Consoli, I (2012), pp. 44-73.

Grazie a Claudio Paolinelli e a Luca Pesante. Un ringra-ziamento particolare al possessore dell’opera.

Fig. 4-5. Catino biansato con lettera gotica e motivo a meandri, seconda metà del XIV – inizi del XV sec., maiolica arcaica, Ø max. cm 29, h. cm 9. Gubbio, Museo Civico di Palazzo dei Consoli, Collezione Angeloni.

Page 22: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

vita dell’associazione

22

ACQUERELLI DI FELICE FELTRACCO DI ettore a. sannipoli

Nell’ambito delle iniziative pro-mosse per l’VIII centenario della consegna della chiesa della Vitto-rina ai francescani, l’Ufficio per la Pastorale della Diocesi di Gubbio, assieme alla Biblioteca Sperelliana e con il patrocinio del Comune di Gubbio, ha organizzato la mostra San Francesco e il lupo. Acquerelli e matite di Felice Feltracco, ospitata inizialmente nei locali della Biblio-teca Comunale e poi nella Galleria Della Porta in corso Garibaldi (6 di-cembre 2013 – 26 gennaio 2014). L’esposizione è stata inaugurata nello stesso giorno in cui Chiara Frugoni ha presentato, proprio alla Sperelliana, il suo libro San France-sco e il Lupo. Un’altra storia, del qua-le le opere pittoriche di Feltracco costituiscono le illustrazioni.Come troviamo scritto nel pieghe-vole della mostra, la leggerezza e la spontaneità degli acquerelli dell’ar-tista asolano, potenziati dall’acqui-sizione di tecniche pittoriche orien-tali, porta Feltracco a «cogliere la struggente bellezza che il cielo, le nuvole e gli alberi sono in grado di suscitare», nutrendoci di «spiritua-

lità, timore e meraviglia». In que-sti dipinti si riconosce «un diretto contatto con le forze della natura», con le quali l’uomo «si lega nella ricerca dell’infinito». Insomma una sensibilità «volta al misticismo della natura, nel riconoscimento di essa come “Madre” senza inizio né fine».Il riferimento essenziale ci pare quello alla cultura romantica, ove il rapporto uomo-natura – come già è stato detto – «mette in luce, in-tuitivamente, la natura degli abissi del cuore e delle profondità del co-smo»; ove il paesaggio rappresen-ta un inedito modo di essere attra-verso la proposizione di un nuovo colloquio, a volte intimo, immedia-to ed effusivo, a volte ermetico e

misterioso.Nella sua vastità e infinità la natura si anima ed è fonte di vita vivente, «sospirosa di aliti, sorpresa a volte in apparizioni momentanee». Espri-me dunque qualcosa di segreto, dà luogo a percezioni interiori e non soltanto ottiche. È quasi una richie-sta del cuore che trova misteriose risposte nelle apparenze. In questo quadro il ‘sublime naturale’ ha nel-la luce un vero e proprio protago-nista. La luce diventa una sorta di languida esplosione bianca relativa a un mondo che sembra quasi voler svanire, diventando spesso visio-ne, apparizione: qualcosa di iniziale o di sconfinato, da intendere come fine ultimo o come primordio … In questo contesto va calato l’uso da parte del pittore del dripping, della pennellata veloce, della macchia, con una libertà che si potrebbe dire ‘informale’. I limiti tra il finito e il non finito in alcune parti degli acquerelli sono infatti aleatori, e l’opera può essere letta sia in chiave astratta che in chiave figurativa; ma prima di tutto essa è fonte di forte, anzi

Page 23: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

23

vita dell’associazione

fortissima sugge-stione.I paesaggi che vengono propo-sti hanno un tema costituito, fanno parte per lo più di una narrazione re-lativa alla storia di San Francesco e il lupo. Sono dunque paesaggi ‘a chiave’ con un motivo non tanto trovato sul vero, ma in linea di massima preme-ditato. Ciò porta l’autore a inserire i personaggi studia-tamente all’interno della ‘visione natu-rale’, con intenzioni a volte addirittura prospettiche. E con una tendenza a di-minuire le propor-zioni delle figure umane e animali di modo che esse ap-paiano secondarie rispetto al rigoglio della vegetazio-ne e allo sfrenar-si della natura. Il tema è insomma quello della pic-colezza dell’uomo entro l’immensi-tà del creato. Che ha per sua chiave di volta la visione del cielo: un cielo immenso, illimita-to, che si fa luce e flusso di energia infinita.In occasione del suo soggiorno eugubino, Felice Feltracco si è cimentato per la pri-ma volta nel campo della maiolica, grazie alla disponibilità di Giampie-tro Rampini, la cui bottega cerami-ca – per nostra fortuna – è sempre

aperta allo scambio di esperienze con artisti contemporanei. Ram-pini ha preparato il medium ideale per le esigenze dell’artista aso-lano che, grazie alla tecnica della “maiolica ferma”, di ottocentesca

memoria, è stato in grado di spe-rimentare i suoi acquerelli sulle superfici smalta-te. I risultati sono stati molto inco-raggianti, in alcu-ni casi addirittura entusiasmanti. Il flusso imponen-te della natura, che pervade ogni cosa, ha trovato una sua convin-cente restituzione entro il profilo cir-colare dei piatti e nella brillantezza delle cristalline, e le peculiarità della tecnica ceramica si sono rivelate assai congrue al modus operandi di Feltracco, così veloce, libero e ardito. Come dice-va William Turner «io non stabilisco un processo, ma agisco col colo-re fin che non ho espresso ciò che ho in mente». Al-trettanto interes-sante è stato l’uti-lizzo di decalco-manie per le parti con figure umane e animali, attuato con una modali-tà molto simile a quella costitui-ta dallo spolvero nella decorazione ceramica tradizio-

nale. Insomma una proficua speri-mentazione e una bella esperien-za, che serberanno sicuramente a lungo la memoria di questo incon-tro tra Felice Feltracco e la città di Gubbio.

Page 24: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

vita dell’associazione

24

ProPosta di lettura e-bookin www.maggioeuguBino.com

Come già suggerito nel nostro co-municato stampa, oggi vi ricordia-mo la possibilità di leggere un’utile e curiosa, quanto interessante ricerca a cura di Ettore A. Sannipoli sugli eventi sismici succedutisi nel corso dei secoli a Gubbio. Racconti storici ci offrono una visione e lo spunto di riflessione personale, le dinamiche e le impressioni degli eugubini che ci hanno preceduti. L’autore sceglie due, tra gli innumerevoli episodi e li pubblica integralmente: l’evento si-smico del 1741 e del 1751.

FLAGELLODE’ TERREMOTIA GUbbIODUE CASIESEMPLARI

Guardare al futuro fa parte della nostra crescita, diventa uno stimolo per l’Associazione, così abbiamo scelto di essere presenti direttamente nelle vostre case, da oltre un mese ormai, con le notizie di Attualità, ma anche organizzative dell’Associazione stessa, attraverso le newsletter e il sito aggiornato. I tempi corrono e stiamo al passo anche noi.

Se non l’avete ancora fatto, inviateci il vostro indirizzo di posta elettronica collegandovi al sito www.maggioeugubino.com oppure telefonando in segreteria allo 075 927 3912

“l’eugubino” nella tua posta elettronica: È semplicissimo

Page 25: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

25

vita c

ittad

ina

ASSOCIAZIONE bANDA COMUNALEDI GUbbIOA quasi due anni dalla fondazione è legittimo, come per qualsiasi as-sociazione, stilare un bilancio che serva per verificare la giustezza del programma, la coerenza con le linee adottate, la trasparenza e l’efficienza di chi sino ad ora ha gestito, prima in forma provvisoria e costituente poi ufficiale e democratica, l’attività di questo antico - seppur nuovissimo - organismo.Dopo i timidi passi compiuti nel maggio 2012 tra difficoltà materiali e psicologiche, la restaurazione ha incominciato a dare i primi frutti. Il Concerto di S. Cecilia, tenutosi dopo anni di ingiustificata interruzione, pur mettendo alla prova la completezza e l’efficienza dell’organico, ha dato una risposta positiva agli interrogativi e gli obiettivi che vecchi e nuovi musican-ti, il Consiglio Costituente e in primis il M° Direttore Prof. Nolito Bambini, si erano posti ad inizio attività. Dalla sua ricostituzione la Banda Comu-nale di Gubbio, oltre a partecipare a tutti gli appuntamenti canonici, ov-vero ricorrenze civili e religiose non-ché quelle legate alla Festa dei Ceri e al Concerto in onore di S. Ubaldo, ha

ripreso la tradizionale consuetudine della sua presenza alle feste di paese e di parrocchia. In occasione della Fe-sta di Branca è stato infatti eseguito un gustoso concertino. È stata inoltre ripristinata la partecipazione alla Pro-cessione di Torre Calzolari e a quella di S. Marco, culminata nell’inaugura-zione della scultura posta al centro della rotatoria est.Il 20 giugno 2013 ha partecipato alla rassegna bandistica di Selci Lama riproponendo il Concerto eseguito il 16 maggio e riscuotendo il primo

successo dopo anni di interruzione dell’attività extra comunale.Il 2 settembre 2013 a S. Sepolcro successo di critica e di pubblico per l’esecuzione del Concerto Propiziato-rio per il Palio della Balestra.Il 22 novembre un grande Concerto in onore di S. Cecilia insieme alla Corale Abatini di Città di Castello e alla Cora-le G. Verdi di Gubbio è stato eseguito nella Chiesa Di S. Domenico a Gubbio, poi ripetuto il 29 novembre nella Ba-silica Cattedrale di Città di Castello. I proventi delle offerte depositate all’ingresso sono stati devoluti in be-neficienza. Il tutto in una progressio-ne di consensi di critica e di pubblico che dimostrano la lungimiranza di chi ha creduto in questo rinnovamen-to, gratificando organico e Direzione Artistica e il Consiglio Direttivo delle energie - fisiche, culturali ed econo-miche - profuse nella realizzazione di un progetto che fino all’anno scorso era sembrato ambizioso. La BANDA COMUNALE DI GUBBIO, proseguen-do una tradizione quasi bicentenaria è fiera di rappresentare la Città di Gubbio in tutte le manifestazioni e di aver recuperato l’antica importanza e dignità.

DI francesco riccardini

Basilica Cattedrale di Città di Castello - esecuzione della “Missa Katharina” di J. de Haan con la Corale Abatini di Città di Castello e la Corale G. Verdi di Gubbio - 29 novembre 2013.

Dall’archivio della Società Operaia di Mutuo Soccorso: Festa della Società Operaia- Pranzo presso il Convento dei Cappuccini - Con la Banda Comunale e una Fanfara - 18 agosto 1901.

Page 26: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

events wedding

EspEriEnza, profEssionalità, qualità

Gli ingredienti di un’organizzazione flessibile e dinamica,capace di soddisfare tutte le vostre esigenze,rendendo il vostro evento unico e speciale.

Via Ansidei, 6 - 06024 Gubbio (PG)tel. + 39 075 9273291 - fax +39 075 9271269

www.mencarelligroup.com - [email protected]

Via Yuri Gagarin, 10 - 06070 Ellera di Corciano (PG)tel. +39 075 5171607 - cell. +39 327 2443564

www.grangalaeventi.com - [email protected]

Page 27: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

27

vita c

ittad

inaautocarrozzeria

bei & sannipolie c. snc

soccorso stradale • verniciatura garantita

via caravaggio, 3 - 06024 gubbio (pg)[email protected] - tel & fax 075.927.5638

Reparto Macelleriacon carni locali freschezza da non perdere

Reparto Ortofruttasalumi e piatti di produzione propria

Reparto Gastronomia

SCONTOdel10%su tutta la spesa!

Ritaglia questo specchietto e avrai uno

con Carni Locali

Freschezza da non perdere

Salumi e Piatti Pronti di Produzione Propria

GUBBIO (PG) - Fraz. Torre Calzolari - Via S. Anna, 73

Ritaglia questo specchietto e avrai uno

sconto del 10%su tutta la spesa!

Che belle immagini! Giornali come “Touring” (n. di giugno 2013) e “Bell’Italia” (n. di dicembre 2013) hanno dedicato largo spazio alla nostra città cogliendone lo spirito vero, l’essenza e le tradizioni. La cultura. Scorci vertiginosi perché superbi, grazie all’abilità di McCurry che ha assicurato al tempo l’im-mortalità del Palazzo dei Consoli colorato dal tramonto di un giorno d’estate. Senza commenti, senza fiocchi, senza glitter. McCurry, lo ri-cordo è uno dei più grandi fotografi del pianeta, che collabora anche col National Geographic magazine e cattura le più sensazionali immagi-ni dell’uomo. E la Gubbio di McCur-ry è ciò che il magazine “Touring” ha offerto ai lettori del mese di giugno nel presentare l’Umbria. A fianco un’altra foto ispirata da Gubbio. Abbiamo avuto un altro tuffo al cuore noi eugubini: un bello spazio dedicato alla nostra Gubbio natalizia, con immagini calde di Galeotti dei vicoli e strade addobbate a festa, l’albero più grande del mondo, il presepe di San Martino e tutto accuratamente descritto. “Bell’Italia” ha

investito sulla nostra città. Ancora conferme e riprove dello spessore che offre la nostra Gubbio, l’ispira-zione che accende e la comprensi-bile nostalgia che produce. Tant’è che ci sentiamo onorati d’essere stati scelti e d’aver ospitato il Don Matteo tanto amato dagli italiani proprio nella città che tanto amia-mo e nella quale Terence Hill ha trovato un palcoscenico naturale, senza finzioni e nella quale (anco-ra) un’intera società di produzione televisiva (la Lux Vide) ha investito spontaneamente per il successo. Un investimento che ha generato lavoro, movimento turistico, ma soprattutto sincera amicizia che oggi restituiamo attribuendo a Te-rence Hill la cittadinanza eugubina onoraria. Gubbio attira per natura le più svariate forme d’arte, offre

ispirazione perché è ricca di una ricchezza non fatta di denaro. Trattiene a sé solo il meglio. Il meglio fatto di valori, che prendono forma nello spirito, nell’arte, nella tradizione solo eugubina. Se gli altri debbano pagare per questo, ne comprendiamo l’affanno.

DEDICATO A GUbbIOE A DON MATTEO DI michela biccheri

“Sensational Umbria”il fotoreportage di Steve McCurry

Page 28: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

28

vita cittadina IMPORTANTI LAvORI DI RESTAURONEL CONvENTO DI S.UbALDO DI giampiero bedini

Con una solenne ce-rimonia sono stati inaugurati i lavori che, finanziati dalla Fonda-zione Cassa di Rispar-mio di Perugia, hanno messo a disposizione della Basilica e del convento di Sant’Ubal-do locali attrezzati per pellegrinaggi, visite organizzate, incontri di studio o di preghiera. Si tratta del vecchio refettorio, di una sala conferenze e di una efficien-te cucina, tutti arredati in maniera molto accurata. Alla cerimonia, preceduta da un momento di preghie-ra, con Mons. Panfili e Don Bocciolesi a fare gli onori di casa, sono intervenuti il Commissario Maria Luisa D’Alessandro, la Presidente della Regione Catiuscia Marini, il Vescovo Mario Ceccobelli e l’emerito Pietro Bottaccioli, il Presidente della Fondazione Cariperugia

Carlo Colaiaco-vo, il magnifico Rettore dell’Uni-versità Volpi, il consigliere re-gionale Smac-chi, rappresen-tanti delle forze dell’ordine, di enti ed associazioni. I vari interventi, oltre ad esprime-re gratitudine per l’attenzione della

Fondazione verso il territorio, hanno richiamato la sin-tonia degli eugubini con il loro Patrono, oltre ai legami esistenti tra gli insegnamenti ubaldiano e francesca-no. Alle autorità è stata donata la riproduzione di un piatto in ceramica del Magni (sec.XIX) che riproduce S.Ubaldo mentre pacifica i suoi concittadini, uno dei tanti episodi che gli hanno meritato il riconoscimento di “ Santo della Pace e della Riconciliazione”.

GUbbIO – La crisi che non accenna a farsi da parte. Sotto questo profilo i dati che riepilogano l’attività svolta nel 2013 dalla Caritas, direttamente o in collaborazione con enti ed istituzioni, rappresenta un inventario della povertà che avan-za: sono state oltre quattrocento le famiglie che hanno tro-vato nella struttura della diocesi, diretta da Luca Uccellani, solidarietà ed ascolto. Direttamente ha erogato contributi per 82.361 euro, (affitti, bollette, buoni lavoro, farmaci, libri e materiale scolastico), mentre tramite il Fondo del progetto “Sostegno alle situazioni di povertà nel Comune di Gubbio”, (nella foto la firma della convenzione), sostenuto da Comu-ne (22.500 euro), Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (75.000 euro); Caritas (22.500 euro), che ha svolto la funzione di tesoriere, sono state aiutate 299 famiglie per pagare affitti, utenze domestiche, spese straordinarie. Dall’entrata in fun-zione, mese di giugno, a dicembre sono stati erogati 122.146 euro. Ancora: con il Fondo di Solidarietà delle Chiese Umbre, sono stati concessi sussidi mensili a 14 nuclei familiari per

12.550 euro. Per quanto riguarda l’aiuto attraverso i viveri, il Centro di Ascolto nel 2013 ha distribuito 1.916 pacchi, per un totale di 135 quintali di cibo (+2% rispetto al 2012). La Caritas già da alcuni anni aderisce al progetto della Coop Centro Italia denominato “Lo Spreco Utile”; grazie ai volontari ogni sera vengono ritirati gratuitamente presso il super-mercato Coop di Gubbio i prodotti del banco gastronomia in-venduti, quelli alimentari prossimi alla scadenza, confezioni leggermente danneggiate, ma comunque ancora utilizzabili. Nel giro di un’ora vengono consegnati a famiglie in grave dif-ficoltà; una cinquantina nello scorso anno. Nel 2013 sono stati ritirati e consegnati 6.259 kg. di prodotti per un valore complessivo di 24.337 euro.

giamPiero Bedini

bILANCIO CARITAS 2013

Page 29: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

29

vita c

ittad

ina

A

Vita d

ell’

asso

cia

zio

ne

21

È giunta alla XXVI edizione, la consegna delle Borse di Studio istituite dall’As-sociazione Maggio Eugubino e da Co-lacem S.p.A, volta al riconoscimento dell’impegno scolastico degli alunni più meritevoli degli Istituti eugubini, affin-chè siano sollecitati ad approfondire i propri interessi culturali e a contribuire, dunque, allo sviluppo della nostra socie-tà. La consegna delle Borse di Studio è avvenuta alla presenza del Presidente del Maggio Eugubino, Lucio Lupini; del Presidente di Colacem S.p.A, Giovanni Colaiacovo; dell’Amministratore Delega-to di Colacem S.p.A, Carlo Colaiacovo; del Vescovo di Gubbio, Mons. Ceccobelli e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Gubbio, Marco Bellucci. L’incontro è stato coordinato dal Dirigente scolastico dell’Istituto Superiore “G. Mazzatinti”, Dario Missaglia. I vincitori delle Borse di Studio per l’anno scolastico 2009-2010: Elisa Castellani (ITIS), Arianna Fioruc-

ci (Liceo Socio Psico Pedagogico), Gre-ta Goracci (Liceo Classico-Scientifico), Chiara Rondoni (IPSIA), Elisa Monac-chi (ITC), Isabel Poeta (ISA); i vincitori delle Borse di Studio per l’anno scolastico

2010-2011: Angela Binacci (ITIS), Fede-rica Rossi (Liceo Socio Psico Pedagogico), Davide Lispi (Liceo Classico-Scientifico), Laura Ferranti (IPSIA), Valerio Miozzi (ITC), Hafid Assia (ISA).

Consegnate le Borse di Studio Maggio Eugubino-Colacem

Valigeria - Pelletteria Corso Garibaldi, 46tel. 075 927 3991

Corso Garibaldi, 43 - Gubbio (PG)tel. 075 922 0887

Tempi di scelte scolastiche. Tempi di scelte per la vita e se è anche vero quanto dichiarato dai giornali e cioè che l’Italia si sta salvando dalla crisi grazie alla cucina, ai prodotti agroalimen-tari e di coltivazione biologica, i cosiddetti di nicchia, (ma po-tremmo valutarlo da noi stessi facendo zapping in Tv: quasi un canale sì e uno no tratta di cuci-na), si potrebbe azzardare dun-que, un investimento: cucine ed insegnanti-chef, sale ristoranti e reception, sale bar, aule stu-dio improntate alla pratica degli studi. Consentiteci di ritornare sul discorso “Alberghiero”: la no-stra città offrirebbe l’aula ideale per gli studi e gli stages formativi dei tanti studenti che frequen-tano gli istituti in questione in zone limitrofe, perché turistica in primis e perché di assoda-ta tradizione alberghiera, di ristorazione e di accoglienza di qualità in generale. Abbiamo in-contrato tre studenti eugubini di un Alber-ghiero, nel quale affluiscono (da Gubbio) un totale di

30 studenti e sarebbero molti di più, riferiscono, se non fosse per il sacrificio richiesto a ragazzini appena

usciti dalle medie, rappresentato dalla partenza in autobus alle 6:25 per far rientro a Gubbio alle 15. Senza linee dirette. Non vogliamo proteggere i giovani dalla fatica, ma ci preme

sottolineare, invece, quanta soler-zia occorra per seguire le proprie attitudini e quante abilità vadano

al contrario perdute negando una scuola qualificata con indirizzo al-berghiero, enogastronomico e am-ministrativo a Gubbio, in una città

con fortissima influenza in que-sto settore per i giovani. In-somma gli studenti eugubini che scelgono l’alberghiero ci sono e ce ne sarebbero mol-ti di più e aumenterebbero se si pensa in proporzione al bacino che Gubbio serve data

la sua ampiezza e dati i confini alla quale è legata per natura. La

redazione ringrazia Giordano P., Alessio V. e Matteo P. di Gubbio che hanno raccontato

la loro esperienza di studenti.

TEMPI DI SCELTE, SCOLASTIChEE DI vITA DI michela biccheri

Page 30: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

30

vita cittadinaIn occasione della Festa di San Giovanni Bosco ha riaperto i battenti l’Oratorio

Cittadino, dopo i lavori di ristrutturazio-ne e risanamento che hanno migliorato godibilità e funzionamento. “L’Oratorio riprende il suo cammino con rinnovato entusiasmo, vi tornano le famiglie – ha ricordato il Vescovo Mons. Mario Cec-cobelli - per dare alla struttura il caldo clima familiare; vi tornano gli animatori sempre pronti a rendere vivo l’ambiente ed a coinvolgere i giovani, non solo della

città, ma anche delle parrocchie del-la diocesi, per vivere l’esperienza della condivisione dei progetti e per coltivare ideali ispirati al messaggio evangelico”. Nella struttura opera anche il “prete dell’Oratorio” don Marco Cardoni, di-sponibile ad essere accanto ai giovani che vorranno sperimentarne la vita e le ricchezze, oltre ad utilizzarne gli spazi e le occasioni di allegria e riflessione.

ORATORIO DON bOSCO APERTO

Sono intervenuti alla presentazione del Progetto Maria Luisa D’Alessandro, Anna Di Bene (Soprintendente Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria), Mario Mona-celli (referente “Associazione Insieme”), Francesco Minelli (presidente “Associazione Insieme”), Federico Ragni, Pa-olo Ghirelli (consulenti del gruppo di lavoro) e Francesco Pes (progettista e dirigente del Comune), una sinergia tra realizzare ed essere proprio in comunione alla profondità del perché del Progetto e la delicatezza nella realizzazione tecnica dello stesso a rispetto. Il Progetto sulla carta pre-vede l’installazione di una serie di mensole al di sotto del muretto della piazza, con una rete trasparente, sorrette da tiranti, con il minore impatto visivo.

Un incontro organizzato per ricordare il suo pro-fondo legame alla città natale, legame rimasto costante attraverso l’im-pegno politico negli anni 60-70 oltre che intel-lettuale. Lo ricordiamo per aver partecipato alla fondazione del “comitato dei vicoli” sollevando l’importanza della salvaguardia del patrimonio storico ed architettonico di Gubbio e per aver regalato alla sua città due volumi: “Il fa-scino di Gubbio” e “Gubbio come museo scolastico aperto”.

PRESENTATO IL “PROGETTO MESSAIN SICUREZZA DI PIAZZA GRANDE”

LANFRANCO bERTOLINI

Non sono più tra noi se non negli esempi e nei ricordi, se non nell’affetto sincero e nel lavoro svolto per la nostra città, per tutti coloro che hanno vissuto la pro-pria vita intrecciando gesti e parole alle loro, tessen-

do la stessa vita in armonia col prossimo, generando tutto ciò che oggi rimane a noi, come il migliore dei doni che un genitore possa regalare. Grandi eugubini, grandi ceraioli della vita.

NON SONO PIù TRA NOI: patrizia vinciarelli, celso pierotti, luigi viola, enrico nicchi e bruno girlanda

GUIDA ARTISTICA “GUbbIO CITTà D’ARTE”

È l’altra proposta di lettura che in più diventa un vademecum. Preziosa gui-da artistica della nostra altrettanto preziosa città, è un elegante libro che offre immagini sopra immagini, dettagli e scorci di Gubbio sia pittorici che architettonici minuziosamente descritti e spiegati. È il frutto della collabo-razione tra Ettore A. Sannipoli, Francesco Mariucci, con la partecipazione di Fabrizio Cece per Fabbri Editori, un approfondito e ricco orientamento al nostro patrimonio artistico.

Ettore A. SannipoliFrancesco Mariucci

GubbioCittà d’Arte

Presentazione della guida artistica

Gubbio Città d’Artesabato 14 dicembre 2013

ore 16.30Sala Trecentesca di Palazzo Pretorio

Le Città d’Arte

a Francesco Dufour

Rinnovato il consiglio della Società Balestrieri per il triennio 2014/2016: Marcello Cerbella (presidente), Alessandro Baciotti (vicepresidente), Alessandro Fiorucci (segretario), Gaetano Menichetti, Alessandro Mancini, Guido Morelli, Francesco Morelli, Andrea Rueca, Andrea Coccia (consiglieri). Rodolfo Radicchi (maestro d’armi), Giampiero Bicchielli (maestro d’armi emerito).

NUOvE CARIChE PER LA SOCIETà bALESTRIERI GUbbIO

Page 31: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

ConosCere GubbioPer migliorare i nostri saperi sulla città e rimeditarne atmosfere e... sapori!

Comune di Gubbio

Soprintendenzaper i Beni Archeologicidell’Umbria

Soprintendenzaper i Beni Archeologicidell’Umbria

In C

Oll

abO

RazI

On

e CO

n

tel. > 075 927 3912mail > [email protected] > www.maggioeugubino.com

Info presso

Maggio

Eugubino

Conoscere Gubbio

al termine il solito piacevole appuntamento con alcuni piatti della nostra tradizione

... per migliorare i nostri saperi sulla città e rimeditarne atmosfere e... sapori!

Domenica 30 marzo 2014 ore 15,00 Pittura Gotica a Gubbio

Informazioni: Maggio Eugubino tel. 075 9273912 [email protected] Iscrizioni: improrogabilmente entro il 28 marzo

Itinerario n. 14

i dettagli tramite newsletteRcome d’abitudine!

domenica 30 MaRzo 2014 - oRe 15.00al termine il solito piacevole appuntamento con alcuni piatti della nostra tradizione

Pittura Goticaa Gubbio

Page 32: fondato nel 1950 - Associazione Maggio Eugubino · Auguri!” Giuliana 69 anni, ex impiega-ta: “Grazie, che bella domanda! Vorrei un ... Consultare un campione di eugubini di ogni

www.barbetti.it

pro

meteogroup

Stabilimenti di Gubbio e Ravenna

Corso Garibaldi, 81Gubbio PG

tel. 075 92 381

Corso Garibaldi, 81Gubbio PG

tel. 075 92 381