tesi gesufatto colosimo

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1 Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica anno accademico 2013/2014 Validazione di un software di calcolo commerciale per la certificazione energetica degli edifici mediante un caso studio redatto dal CTI Relatore Natale Arcuri Correlatore Roberto Bruno Candidato Gesufatto Colosimo Matricola 111939

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Page 1: Tesi Gesufatto Colosimo

1

Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica

anno accademico 2013/2014

Validazione di un software di calcolo

commerciale per la certificazione energetica

degli edifici mediante un caso studio redatto

dal CTI

Relatore Natale Arcuri

Correlatore Roberto Bruno

Candidato Gesufatto Colosimo

Matricola 111939

Page 2: Tesi Gesufatto Colosimo

2

Ai miei Genitori e

alla mia famiglia tutta,

per i loro sacrifici.

A Rosamaria

per il suo supporto.

A Mimmo che tanto

avrei voluto fosse qui.

Page 3: Tesi Gesufatto Colosimo

3

Sommario

INTRODUZIONE ........................................................................................................... 5

CAPITOLO PRIMO STORIA DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI

EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................... 6

1.1 La Normativa Europea. ....................................................................................... 10

1.1.1 La direttiva 2002/91/CE del 16 dicembre 2002. ............................................ 10

1.1.2 La Direttiva 2010/31/UE del 19 maggio 2010. .............................................. 12

1.1.3 La normativa tecnica europea. “The Umbrella document”. ........................... 14

1.2 La normativa nazionale. ........................................................................................ 17

1.2.1 La Legge 373 del 30/04/1976. ....................................................................... 17

1.2.2 La Legge 10 del 09/01/1991. ......................................................................... 17

1.2.3 Il D.P.R. 412 del 26-08-1993. ........................................................................ 18

1.2.4 Decreto Legislativo n°192 del 19 agosto 2005 .............................................. 20

1.2.5 Decreto Legislativo n°311 del 29 dicembre 2006 .......................................... 21

1.2.6 Decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59 ....................... 24

1.2.7 Linee guida nazionali per la certificazione energetica. .................................. 24

1.2.8 Legge 3 agosto 2013 e Decreto-legge n. 63/2013 .......................................... 26

1.2.9 La normativa tecnica italiana. ........................................................................ 28

CAPITOLO SECONDO LA PRESTAZIONE ENERGETICA .............................. 32

2.1 Indici di prestazione di energia primaria per la climatizzazione invernale e per

l’acqua calda sanitaria ......................................................................................... 33

2.2 Classificazione in base al valore degli indici di prestazione energetica ............... 34

CAPITOLO TERZO CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA

MEDIANTE FOGLIO EXCEL - CASO STUDIO 1E ....................................... 39

3.1 CASO STUDIO IN ESAME ................................................................................. 39

3.1.1 Raccolta dei dati necessari al calcolo. ............................................................ 45

Page 4: Tesi Gesufatto Colosimo

4

3.1.2 Risultati di calcolo Fabbisogno di energia termica per la climatizzazione

invernale dell’edificio (applicazione dell’UNI TS 11300-1). ................................. 51

3.1.3 Risultati di calcolo Fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione

invernale del sistema edificio - impianto (applicazione della UNI TS 11300-2). .. 58

3.1.4 Confronto Caso studio 1E – Risultati Excel .................................................. 60

CAPITOLO QUARTO CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA

MEDIATE L’UTILIZZO DEL SOFTWARE B.E.S.T. (Building Energy

Sizing Techniques) ................................................................................................. 66

4.1 Il software B.E.S.T. ............................................................................................... 66

4.2 Risultati di calcolo del Software BEST per il caso studio 1E ............................... 71

CAPITOLO QUINTO CONFRONTO RISULTATI DÌ CALCOLO ..................... 74

CONCLUSIONI ............................................................................................................ 81

ALLEGATO A Errori riscontrati nel programma B.E.S.T .................................... 85

ALLEGATO B Descrizione della cartella Excel utilizzata per il calcolo della

prestazione energetica............................................................................................ 87

B.1 Foglio Dati edifici - dati climatici .................................................................... 87

B.2 Foglio Componenti trasparenti ......................................................................... 87

B.3 Foglio componenti opachi verticali .................................................................. 89

B.4 Foglio componenti opachi orizzontali .............................................................. 92

B.5 Foglio calcolo trasmittanza e capacità .............................................................. 92

B.6 Foglio zone non climatizzate ............................................................................ 94

B.7 Foglio Zona climatizzata 1 ............................................................................... 97

B.8 Foglio Fabbisogno ACS ................................................................................. 103

B.9 Foglio Rendimento distribuzione e generazione ............................................ 103

B.10 Foglio Fabbisogno Riscaldamento ............................................................... 103

B.11 Fogli di supporto .......................................................................................... 106

Page 5: Tesi Gesufatto Colosimo

5

INTRODUZIONE

Da quando i vari attestati energetici (con i diversi nomi che hanno assunto negli anni)

sono diventati obbligatori, il mercato è stato arricchito da una serie di software

applicativi atti al calcolo delle prestazioni energetiche degli immobili.

Lo scopo del presente elaborato è quello di valutare, per quanto riguarda le parti 1 e 2

della norma UNI TS 11300, le performance di uno di questi software denominato

B.E.S.T. (Building Energy Sizing Techniques).

Nei primi capitoli riassumo, in un excursus storico italo – europeo, le tappe

fondamentali che hanno portato alla legislazione attuale, per poi soffermarmi sulle

normative tecniche ed utilizzarle, con l’ausilio di una cartella Excel, nel calcolo di un

caso studio sviluppato dal Comitato Termotecnico Italiano.

Il passo successivo sarà la valutazione dei risultati derivati dalla cartella Excel,

confrontandoli con quelli messi a disposizione nel caso studio utilizzato.

I risultati del foglio elettronico saranno utilizzati come base di confronto per gli esiti

ottenuti dalla compilazione del software B.E.S.T.

Questo confronto permetterà di valutare la bontà del software e gli eventuali punti critici

su cui intervenire per il suo miglioramento.

Page 6: Tesi Gesufatto Colosimo

6

CAPITOLO PRIMO

STORIA DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI

EFFICIENZA ENERGETICA

“Per affrontare seriamente la crisi energetica sembra ormai inevitabile

ricorrere massicciamente alla fonte più

abbondante di energia che esista, quella meno inquinante, meno costosa,

più disponibile immediatamente:

cioè il risparmio di energia... ”

(Piero Angela)

Agli albori della Comunità Europea, la fonte energetica prevalente era il carbone che

forniva, nella metà del secolo scorso, l’80% dell’energia totale utilizzata.

La prima svolta nella politica energetica europea si verificò agli inizi degli anni settanta

conseguentemente all'affacciarsi sulla scena mondiale delle potenze mediorientali ricche

di petrolio che decretarono l’inesorabile abbandono del carbone. Da allora, ancora oggi

l'oro nero è una risorsa strategica imprescindibile per i Paesi dell'OCSE.

La dipendenza dell'Unione Europea dalle importazioni di energia, in particolare di

petrolio e più recentemente di gas, è al centro delle preoccupazioni in merito alla

sicurezza dell'approvvigionamento energetico1. Come illustrato nella Figura 1, ad

eccezione della Danimarca, tutti i paesi dell’Europa a 27 nel 2011 hanno importato

energia. La dipendenza dell'UE-27 dalle importazioni è cresciuta passando da meno del

40 % dei consumi lordi di energia negli anni '80, al 46.7 % del 2000 (vedi Figura 2) fino

ad arrivare al 53,8 % del 2011.

Figura 1 - Tasso di dipendenza energetica 2011 – (% di importazioni nette su consumi interni lordi e

bunkeraggi, sulla base di tonnellate equivalenti di petrolio) - Fonte: Eurostat

1Eurostat - Produzione e importazioni di energia Statistics Explained 2013

Page 7: Tesi Gesufatto Colosimo

7

Figura 2 - Tasso di dipendenza energetica – (% di importazioni nette su consumi interni lordi e bunkeraggi,

sulla base di tonnellate equivalenti di petrolio) - Fonte: Eurostat

In termini assoluti significa che nel 2011 le importazioni di energia primaria

dell’Unione a 27 hanno superato le esportazioni di circa 952,3 milioni di tonnellate

equivalenti di petrolio (tep). Per la maggior parte, l'energia importata proviene dalla

Russia (vedi Figura 3), le cui controversie con i paesi di transito hanno rischiato più

volte di provocare una sospensione delle forniture. L’episodio più recente è avvenuto tra

il 6 e il 20 gennaio 2009, quando le forniture di gas dalla Russia attraverso l'Ucraina

sono state interrotte. Nel novembre 2008 la Commissione europea ha adottato

il secondo riesame strategico della politica energetica affrontando la questione su come

ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di energia, migliorando così la sicurezza

degli approvvigionamenti energetici e diminuendo le emissioni di gas ad effetto serra. Il

riesame ha proposto un piano d'azione articolato su cinque punti fondamentali :

- Fabbisogno di infrastrutture e diversificazione degli approvvigionamenti

energetici;

- Relazioni esterne nel settore energetico;

- Scorte di gas e petrolio e meccanismi anticrisi;

- Efficienza energetica;

- Uso ottimale delle risorse energetiche endogene dell'Unione europea.

Page 8: Tesi Gesufatto Colosimo

8

Il piano è quindi finalizzato a garantire la sicurezza delle forniture di energia sostenibile

e a far adottare una serie di proposte in materia di efficienza energetica volte a

conseguire risparmi energetici in settori chiave quali l'edilizia e i prodotti ad alto

consumo energetico2.

Figura 3 - Importazione dell'Europa 2002-2010 Fonte Eurostat

Il risparmio energetico è dunque uno degli elementi principali della politica

energetica Europea.

Esaminando il consumo di energia primaria dell’Unione, risalta come una grossa fetta

del consumo sia dovuta al settore civile e dei servizi (quasi il 40%).

Figura 4 - Consumo di energia primaria dell'Unione europea anno 2010 – Fonte Eurostat

2 Secondo riesame strategico della politica energetica: Piano d'azione dell'UE per la sicurezza e la

solidarietà nel settore energetico

32%

27%

25%

13%

2% 1%

Consumo di energia primaria UE per settore 2010

Trasporti

Civile

Industria

Servizi

Agricoltura

Altro

Page 9: Tesi Gesufatto Colosimo

9

Anche in Italia il dato non è da meno e nell’ultimo decennio ha assunto un trend di

crescita (Figura 5). Nel 2010 il settore civile ha assorbito il 35% circa dell’energia

totale consumata in Italia ( Figura 6) pari a 26 Mtep.

Figura 5 -Consumi finali di energia per settore in Italia 2000-2010 - Fonte Ministero dello Sviluppo Economico

Figura 6 - Consumi per settore 2010 in Italia - Fonte elaborazione ENEA su dati del Ministero dello Sviluppo

Economico

Da questi dati è evidente come il risparmio energetico nel settore civile giochi un ruolo

importante per il futuro. In questo capitolo riassumo tutti i principali passi che l’Europa

e quindi anche l’Italia hanno compiuto per adottare procedure atte a far aumentare

31%

35%

23%

6%

2% 3%

Consumo di energia primaria in Italia per settore 2010

Trasporti

Civile

Industria

Servizi

Agricoltura

Altro

Page 10: Tesi Gesufatto Colosimo

10

l’efficienza energetica, con uno sguardo particolare al risparmio energetico degli edifici

per la climatizzazione invernale.

1.1 La Normativa Europea.

La normativa europea in materia di efficienza energetica si compone di una serie di

direttive e di norme tecniche, in questo paragrafo descrivo le più importanti.

1.1.1 La direttiva 2002/91/CE del 16 dicembre 2002.

La direttiva 2002/91/CE nota anche con la sigla “EPBD” (Energy Performance of

Buildings Directive) viene pubblicata sulla gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 4

gennaio 2003. Questa direttiva contiene una serie di misure aventi l’obiettivo di

migliorare l’efficienza energetica nel settore edilizio. L’importanza del miglioramento

delle prestazioni energetiche degli edifici, è racchiusa tutta nel dato in base al quale

“L'energia impiegata nel settore residenziale e terziario, composto per la maggior

parte da edifici, rappresenta oltre il 40% del consumo finale di energia della

Comunità”.3

Alla luce di questo dato, essendo il settore residenziale e terziario in espansione, è lecito

prevedere che nel medio lungo periodo, i suoi consumi di energia aumenteranno e di

conseguenza anche l’immissione di biossido di carbonio nell’atmosfera.

Per evitare questo scenario è stata emanata la direttiva “EPBD”. Le disposizioni in essa

contenute riguardano diversi aspetti tra i quali:

il quadro generale di una metodologia per il calcolo del rendimento energetico

integrato degli edifici. Tale metodologia deve essere stabilita a livello nazionale

o regionale e deve tener conto delle condizioni climatiche e locali, dell’ambiente

termico interno e dell’efficacia sotto il profilo dei costi;

l’applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli

edifici di nuova costruzione. Tali requisiti devono essere fissati considerando le

condizioni generali del clima, il benessere negli ambienti interni e le condizioni

3 Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16/12/2002 considerazione n.6.

Page 11: Tesi Gesufatto Colosimo

11

locali d’uso cui l’edificio è destinato. E’ inoltre previsto che tali requisiti

debbano essere riveduti a scadenze regolari (non superiori a cinque anni) ed

aggiornati in funzione del progresso tecnico nel settore edilizio.

L'applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico agli

edifici esistenti di grande metratura sottoposti a importanti ristrutturazioni.

Gli Stati membri possono utilizzare per gli edifici esistenti, requisiti minimi

differenti da quelli stabiliti per le nuove costruzioni, considerando quindi oltre ai

punti prima citati anche l’età dell’edificio. Per edifici di metratura superiore a

1.000 m2

che subiscono importanti ristrutturazioni, deve essere garantito (per

quanto tecnicamente funzionante ed economicamente fattibile) un

miglioramento del loro rendimento energetico al fine di rispettare i requisiti

minimi.

La certificazione energetica degli edifici. L’attestato di certificazione

energetica degli edifici deve comprendere dei valori di riferimento, come le

norme vigenti e i parametri di riferimento, al fine di consentire ai consumatori

di confrontare e valutare le prestazioni energetiche dell’edificio. Il certificato

deve essere corredato da raccomandazioni per migliorare il rapporto costo-

efficacia delle prestazioni energetiche4.

In particolare prevede che tale attestato sia a disposizione del proprietario (o che

questi lo metta a disposizione del futuro acquirente o locatario) in fase di

costruzione, compravendita o locazione di un edificio. L’attestato di

certificazione energetica deve contenere dati di riferimento quali i valori vigenti

a norma di legge, in modo tale da mettere i consumatori nella condizione di

poter valutare e raffrontare il riferimento energetico dell’edificio.

La novità sostanziale introdotta da questa direttiva è proprio la certificazione

energetica degli edifici. L’obbligatorietà dell’attestato permette di conoscere la classe

energetica dell’edificio e quindi, di guidare il consumatore verso un acquisto

consapevole mettendo, a sua disposizione, un dato oggettivo che permette di prevedere

le spese di gestione dell’edificio.

4 Direttiva 2002/91/CE art.7

Page 12: Tesi Gesufatto Colosimo

12

E’ dunque anche uno strumento di trasformazione del mercato immobiliare

europeo atto a migliorarne la trasparenza e l’efficienza.

Una trasformazione del genere è già avvenuta con la direttiva 92/75/CEE con la quale

l’Unione Europea stabilì la necessità di applicare un’etichetta energetica agli

elettrodomestici. L’etichettatura partita nel 1998 ha prodotto i risultati sperati. Uno

studio condotto nel 2010 dall’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie,

l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) per conto del Ministero dello sviluppo

economico ha dimostrato che per tutti gli elettrodomestici c'è uno spostamento

progressivo delle vendite verso gli elettrodomestici con classe di efficienza energetica

più alta..5

La logica di trasformazione del mercato sta nel fatto che è interesse del costruttore, del

proprietario, costruire o possedere una casa con una classe energetica superiore, sia per

aumentarne il valore di mercato e sia per avere spese energetiche inferiori.

1.1.2 La Direttiva 2010/31/UE del 19 maggio 2010.

La direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia, in vigore dal 9 luglio

2010 abroga, con effetto dall’1 febbraio 2012 la precedente direttiva 2002/91/CE.

Questa direttiva promuove il miglioramento della prestazione energetica degli edifici

all’interno dell’Unione, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne,

nonché delle prescrizioni relative al clima degli ambienti interni e all’efficacia sotto il

profilo dei costi.6

Le disposizioni della direttiva 2010/31 riguardano:

il quadro comune generale di una metodologia per il calcolo della prestazione

energetica integrata degli edifici e delle unità immobiliari;

l’applicazione di requisiti minimi alla prestazione energetica di edifici e unità

immobiliari di nuova costruzione;

l’applicazione di requisiti minimi alla prestazione energetica di:

- edifici esistenti, unità immobiliari ed elementi edilizi sottoposti a

ristrutturazioni importanti;

5 M.presutto, M.G.Villani, D.Scarano, S.Fumagalli, “Il mercato degli elettrodomestici e la sua evoluzione

temporale” ENEA 2010. 6Direttiva 2010/31/UE del 19 maggio 2010 - Oggetto

Page 13: Tesi Gesufatto Colosimo

13

- elementi edilizi che fanno parte dell’involucro dell’edificio e hanno un

impatto significativo sulla prestazione energetica dell’involucro

dell’edificio quando sono rinnovati o sostituiti; nonché sistemi tecnici

per l’edilizia quando sono installati, sostituiti o sono oggetto di un

intervento di miglioramento; i piani nazionali destinati ad aumentare il

numero di edifici a energia quasi zero;

la certificazione energetica degli edifici o delle unità immobiliari;

l’ispezione periodica degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria

negli edifici;

sistemi di controllo indipendenti per gli attestati di prestazione energetica e i

rapporti di ispezione.

L’abrogazione della direttiva 2002/91/CE e il suo superamento, si è reso necessario, tra

le altre cose, per sfruttare maggiormente i benefici derivanti da un’accurata gestione

energetica dell’edificio ed utilizzare questi benefici, come un tassello del più ampio

mosaico per il rispetto del così detto “Piano 20-20-20” (Direttiva 2009/29/CE). In

estrema sintesi, il Piano 20-20-20 prevede di ridurre le emissioni di gas serra del 20%,

portare al 20% il risparmio energetico e contemporaneamente alzare al 20 % la quota di

energia prodotta da fonti rinnovabili, il tutto entro il 2020.

Perciò, inserita in questo più ambizioso progetto, la Direttiva 2010/31/UE da una

sostanziale accelerazione al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici

sollecitando gli Stati membri a elaborare piani nazionali affinché, entro il 31 dicembre

2020, tutti gli edifici di nuova costruzione (già dal 31 dicembre del 2018 in caso di

edifici pubblici) siano a energia quasi zero.7

Per edificio a energia quasi zero si intende un edificio ad altissima prestazione e per il

quale il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in

misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti

rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze.8

La Direttiva impone agli Stati di stabilire dei livelli ottimali di prestazione energetica, in

funzione di alcuni parametri quali le condizioni climatiche e l’accessibilità delle

infrastrutture energetiche. Per stabilire al meglio questi livelli, gli stati membri devono

avvalersi di un quadro metodologico comparativo (costruito in funzione dei costi, dei

7 Direttiva 2010/31/UE del 19 maggio 2010 – Articolo 9

8 Direttiva 2010/31/UE del 19 maggio 2010 – Definizione di edificio ad energia quasi zero

Page 14: Tesi Gesufatto Colosimo

14

requisiti di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi) distinguendo

inoltre, tra edifici nuovi ed esistenti, e tra diverse tipologie edilizie. Il quadro

metodologico comparativo è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione

europea del 21-3-2012 (Regolamento delegato UE N° 244/2012 della Commissione del

16 gennaio 2012).

Un altro aspetto importante su cui la Direttiva pone l’attenzione, è la necessità di dotarsi

di strumenti d’incentivazione per agevolare il passaggio a edifici a energia quasi zero.

Infine la nuova direttiva sostituisce l’attestato di certificazione energetica con

l’attestato di prestazione energetica. Tale attestato deve essere rilasciato:

1. per gli edifici (o le unità immobiliari) costruiti, venduti o locati ad un nuovo

locatario;

2. per gli edifici in cui una metratura utile totale di oltre 500 m2

(250 m2 dal 9

luglio 2015) è occupata da enti pubblici e abitualmente frequentata dal pubblico

(nella vecchia direttiva questo limite era di 1.000 m2).

Anche l’attestato di prestazione energetica come il suo predecessore ha una durata

massima di dieci anni.

1.1.3 La normativa tecnica europea. “The Umbrella document”.

A supporto della direttiva EPBD la Comunità europea ha predisposto una serie di norme

tecniche a cui gli Stati membri possono attingere per recepire la direttiva stessa creando

procedure nazionali. Con mandato n. 343 la Comunità europea ha incaricato il CEN

(European Committee for standardization), alla stesura di tali norme. Sono così nate una

serie di norme EN che è stato necessario coordinare per renderle effettivamente

utilizzabili in qualsiasi Stato europeo. Si è quindi arrivati alla pubblicazione del

cosiddetto “Umbrella document”.

The Umbrella document è un pacchetto di norme CEN a supporto della direttiva EPBD.

E’ formato da quarantatre norme (o parti di norme) che si possono suddividere in:

Norme concernenti la fisica dell’edificio descrivono il calcolo dello scambio

termico per trasmissione e ventilazione, i carichi e le temperature estive, la

trasmittanza solare e il calcolo del fabbisogno di energia utile per riscaldamento

e raffrescamento dell’edificio.

Norme che classificano i sistemi di ventilazione e di condizionamento

dell’aria e che ne descrivono le proprietà.

Page 15: Tesi Gesufatto Colosimo

15

Norme per la descrizione del riscaldamento degli ambienti e dell’impianto

per l’acqua calda sanitaria, nello specifico tali norme descrivono:

- Il sottosistema di generazione;

- I sottosistemi di distribuzione, emissione e regolazione riguardanti il

riscaldamento;

- I sistemi di produzione dell’acqua calda sanitaria;

- I sistemi a bassa temperatura integrati nelle strutture edilizie.

Norme di supporto per:

- I sistemi di illuminazione degli edifici:

- I controlli e automazione dei servizi dell’edificio;

- Classificazione delle condizioni ambientali interne;

- Valutazione economica e finanziaria delle applicazioni di energia

sostenibile

Norme riguardanti l’ispezione di caldaie, impianti di riscaldamento, sistemi di

ventilazione, sistemi di raffrescamento e condizionamento.

Infine vi sono due norme fondamentali che riguardano le modalità di

espressione della prestazione energetica, lo schema del certificato energetico

degli edifici, il calcolo del consumo complessivo di vettori energetici, la

conversione in energia primaria, il calcolo delle emissioni di CO2, la valutazione

del consumo energetico reale e la definizione di indicatori di prestazione

energetica.

Nel quadro normativo europeo del CEN a supporto della “EPBD” vi sono diverse

norme:

- norma EN ISO 13790 sul fabbisogno di energia per la climatizzazione

annuale dell’edificio (in vigore dall’1 dicembre 2004);

- norma EN 14335 sulle perdite dell’impianto di riscaldamento e dell’impianto

di produzione d’acqua calda sanitaria;

- norma EN 15203 sulla valutazione energetica degli edifici esistenti.

- norma EN 15217 sulle prestazioni energetiche e sulle metodologie per la

certificazione energetica;

- norma EN ISO 15265 sulla certificazione della qualità ambientale indoor;

- norma EN 14335 sulle perdite dell’impianto di riscaldamento.

Page 16: Tesi Gesufatto Colosimo

16

Per avere un’idea più chiara delle norme europee da utilizzare, conviene suddividere la

direttiva EPBD in tre parti fondamentali:

1 Metodologia per il calcolo del rendimento energetico integrato degli edifici;

2 Certificazione Energetica degli edifici;

3 Ispezione periodica degli impianti;

Lo schema in Figura 7 illustra l’elenco delle norme europee raggruppate in blocchi per

evidenziarne il loro utilizzo nell’ambito della direttiva “EPBD”.

Figura 7 - Correlazione tra la direttiva EPDB e le norme tecniche europee

La Figura 8 mostra l’inserimento di queste norme nella modalità di calcolo.

Figura 8 - Schema estrapolato dall'Umbrella document

Page 17: Tesi Gesufatto Colosimo

17

1.2 La normativa nazionale.

In questo paragrafo illustro come l’Italia ha recepito le direttive europee descrivendo

inoltre anche le leggi e i decreti antecedenti le direttive stesse.

1.2.1 La Legge 373 del 30/04/1976.

La prima legge italiana che tratta il principio del risparmio energetico risale al 1976 ed è

la Legge n°373 del 30/04/1976 “Norme per il contenimento del consumo energetico

per usi termici degli edifici”.

Con questa legge si regola la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la

manutenzione degli impianti termici nonché l’isolamento termico degli edifici al fine di

contenere il consumo energetico.

Si fissa il limite massimo di temperatura interna di riscaldamento per gli edifici ad uso

residenziale: durante il funzionamento degli impianti di riscaldamento la temperatura

massima interna degli edifici non deve essere superiore ai 20°C. 9

Si definisce la caratteristica di isolamento termico con “il coefficiente volumico globale

di dispersione termica espresso in chilocalorie al metro cubo per ora per salto termico

di un grado centigrado (kcal/h m3°C) ”

10

1.2.2 La Legge 10 del 09/01/1991.

Un importante passo avanti nella normativa energetica italiana è rappresentato dalla

Legge 10 del 09/01/1991, “Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in

materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle

fonti rinnovabili di energia”.

Questa legge è accompagnata da una serie di decreti ministeriali attuativi e da una

normativa UNI di tipo tecnico per la definizione dei metodi di calcolo da utilizzare.

Con la legge 10/1991 si introduce l’obbligo della relazione tecnica:

”il proprietario dell’edificio, o chi ne ha titolo, deve depositare in comune, in doppia

copia, insieme alla denuncia dell’inizio dei lavori, il progetto delle opere stesse

9 Legge ordinaria del Parlamento n° 373/76 art 11.

10 Legge ordinario del Parlamento n° 373/79 art 14.

Page 18: Tesi Gesufatto Colosimo

18

corredate da una relazione tecnica sottoscritta dal progettista o dai progettisti, che ne

attesti la rispondenza alle prescrizioni della presente legge”.11

Per quanto riguarda l’evoluzione della normativa in materia di certificazione energetica,

la legge 10/91 è all’avanguardia, infatti, già in quell’anno prevedeva la Certificazione

energetica “nei casi di compravendita o di locazione il certificato di collaudo e la

certificazione energetica devono essere portati a conoscenza dell’acquirente o del

locatario dell’intero immobile o della singola unità immobiliare”.12

1.2.3 Il D.P.R. 412 del 26-08-1993.

Il D.P.R. 412 del 26-08-1993 “Regolamento recante norma per la progettazione,

l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini

del contenimento energetico dei consumi di energia, in attuazione all’articolo 4, comma

4, della legge n° 10/91” definisce le zone climatiche, la temperatura ambientale, la

classificazione degli edifici e molte altre informazioni necessarie per il procedimento di

certificazione energetica degli edifici.

La suddivisione del territorio nazionale in zone climatiche avviene in base ad una

grandezza chiamata “gradi giorno” [GG]:

Per gradi giorno di una località s'intende la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo

annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la

temperatura dell'ambiente, convenzionalmente fissata a 20°C e la temperatura media

esterna giornaliera; l'unità di misura utilizzata è il grado giorno (GG).13

In base a

questa grandezza il decreto identifica 6 zone climatica (A, B, C, D, E, F) nello specifico:

- la zona A si riferisce a comuni con GG non superiore a 600;

- la zona B si riferisce a comuni con GG superiore a 600 e non superiori a 900;

- la zona C si riferisce a comuni con GG superiore a 900 e non superiori a 1400;

- la zona D si riferisce a comuni con GG superiore a 1400 e non superiori a 2100;

- la zona E si riferisce a comuni con GG superiore a 2100 e non superiori a 3000;

- la zona F si riferisce a comuni con GG maggiori a 3000.

11 Legge 10 del 09-01-1991 art 28.

12 Legge 10 del 09-01-1991 art 30-2.

13 D.P.R. 412 del 26-08-1993 art 1 definizione z

Page 19: Tesi Gesufatto Colosimo

19

Figura 9 - Suddivisione Zone climatiche medie per provincie in Italia

Questo decreto non menziona però i criteri per la certificazione energetica che, benché

prevista nell’articolo 30 della legge 10/91 in base alla quale un futuro decreto avrebbe

dovuto regolare (Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge

con decreto del Presidente della Repubblica, adottato previa deliberazione del Consiglio

dei ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato, su proposta del Ministro dell’industria,

del commercio e dell’artigianato, sentito il Ministro dei lavori pubblici e l’ENEA, sono

emanate norme per la certificazione energetica degli edifici. Tale decreto individua tra

l’altro i soggetti abilitati alla certificazione …)14 si dovrà aspettare fino al 2005 prima che

questo avvenga.

14 Legge 10 del 09-01-1991 art 30 comma1.

Page 20: Tesi Gesufatto Colosimo

20

1.2.4 Decreto Legislativo n°192 del 19 agosto 2005

Solo quindici anni più tardi con il recepimento della Direttiva 2002/91/CE la

certificazione energetica è inserita in uno strumento legislativo operativo con il Decreto

Legislativo n°192 del 19 agosto 2005 “Attuazione della Direttiva 2002/91/CE

relativa al rendimento energetico nell’edilizia”.

Il decreto, stabilisce i criteri, le condizioni e le regole per migliorare le prestazioni

energetiche degli edifici, con finalità di sviluppo delle fonti rinnovabili e la

diversificazione energetica, di limitazione delle emissioni di inquinamento e di sviluppo

tecnologico;

Indica i valori limiti dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione

invernale e di trasmittanza termica degli elementi.

Introduce il “FAEP” (Fabbisogno Annuo di Energia Primaria) definito come la quantità

di energia primaria globalmente richiesta nel corso di un anno per mantenere negli

ambienti riscaldati la temperatura di progetto, in regime di attivazione continuo15

,

espresso in kWh su metri quadrati di superficie utile all’anno per valutare la prestazione

energetica dell’edificio confrontandolo con valori stabiliti per legge.

Per quanto riguarda la certificazione energetica prevede che:

entro un anno dall’entrata in vigore del decreto gli edifici interessati devono

essere dotati di un attestato di certificazione energetica;

l’attestato può essere comune, in alcuni casi di edifici condominiali;

nel caso di compravendita l’attestato di certificazione energetica è allegato

all’atto di compravendita;

nel caso di locazione l’attestato di certificazione energetica è messo a

disposizione del locatore;

l’attestato ha una validità massima di dieci anni, ed è aggiornato ad ogni

intervento di ristrutturazione che modifica la prestazione energetica dell’edificio;

15 Dlg.192/2005 Allagato A definizione 11

Page 21: Tesi Gesufatto Colosimo

21

l’attestato comprende i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio, i valori

vigenti a norma di legge suggerimenti su possibili interventi significativi;

1.2.5 Decreto Legislativo n°311 del 29 dicembre 2006

Il Decreto legislativo n°192/2005 è stato modificato dal Decreto Legislativo n°311 del

29 dicembre 2006 “Disposizioni correttive ed integrative al Decreto legislativo 19

agosto 2005, n. 192, recante attuazione della Direttiva 2002/91/CE, relativa al

rendimento energetico nell'edilizia”.

Per quanto riguarda la certificazione energetica, le novità introdotte da questo decreto

sono sostanzialmente quelle contenute nell’articolo 2 che disciplinano l’obbligo

dell’attestato di certificazione energetica per edifici o impianti esistenti:

dal 1° Luglio 2007: in caso di trasferimento a titolo oneroso dell’intero

immobile qualora di superficie utile maggiore di 1000 mq;

dal 1° Luglio 2008: in caso di trasferimento a titolo oneroso dell’intero

immobile, con esclusione delle singole unità abitative per edifici di superficie

maggiore di 100 mq;

dal 1° Luglio 2009: in caso di trasferimento a titolo oneroso anche delle singole

unità abitative.

Inoltre dal 1° gennaio 2007, l’attestato di certificazione energetica diventa prerequisito

essenziale per accedere ad incentivi ed agevolazioni di qualsiasi natura destinati al

miglioramento delle prestazioni energetiche.

Il fabbisogno annuo limite di energia primaria per la climatizzazione invernale viene

determinato attraverso dei valori in funzione della zona climatica ed in funzione del

rapporto di forma dell’edificio S/V, dove:

- S è la superficie [m2] che delimita verso l'esterno (ovvero verso ambienti

non dotati di impianto di riscaldamento) il volume riscaldato V;

- V è il volume lordo [m3] delle parti di edificio riscaldate, definito dalle

superfici che lo delimitano.

Page 22: Tesi Gesufatto Colosimo

22

Figura 10 - Dall’allegato C del D.lgs. 192/2005 come modificato dal D.lgs. 311/2006

Per semplificare e rendere meno oneroso il rilascio della certificazione energetica, per

gli edifici esistenti, si predispone un attestato di qualificazione energetica, a cura

dell’interessato. Tale attestato è definito come: “il documento predisposto ed asseverato

da un professionista abilitato, non necessariamente estraneo alla proprietà, alla

progettazione o alla realizzazione dell'edificio, nel quale sono riportati i fabbisogni di

energia primaria di calcolo, la classe di appartenenza dell'edificio, o dell’unità

immobiliare, in relazione al sistema di certificazione energetica in vigore, ed i

corrispondenti valori massimi ammissibili fissati dalla normativa in vigore per il caso

specifico o, ove non siano fissati tali limiti, per un identico edificio di nuova

costruzione. Al di fuori di quanto previsto all'articolo 8 comma 2, 1'attestato di

qualificazione energetica è facoltativo ed è predisposto a cura dell'interessato al fine di

semplificare il successivo rilascio della certificazione energetica” 16

16 D.Lgs. 311/06 Allegato A art. 2 comma 3.

Page 23: Tesi Gesufatto Colosimo

23

Tornando all’attestato di certificazione energetica, il decreto 311/2006 prevede che esso

sia provvisoriamente sostituito dall’attestato di qualificazione energetica “Fino alla data

di entrata in vigore delle Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli

edifici, di cui all’articolo 6, comma 9, l’attestato di certificazione energetica degli

edifici è sostituito a tutti gli effetti dall’attestato di qualificazione energetica rilasciato

ai sensi dell’articolo 8, comma 2 o da un’equivalente procedura di certificazione

energetica stabilita dal Comune con proprio regolamento antecedente alla data dell’8

ottobre 2005”17

.

“Trascorsi dodici mesi dall’emanazione delle Linee guida nazionali di cui all’articolo 6

comma 9, l’attestato di qualificazione energetica e l’equivalente procedura di

certificazione energetica stabilita dal Comune perdono la loro efficacia …”18

Non si è dunque ancora giunti ad una vera e propria certificazione energetica così come

prevista dalla direttiva europea EPDB, bisogna attendere le “Linee guida nazionali”.

In attesa dei decreti attuativi del D.lgs. 192/2005 sono stati emanati alcuni decreti che

hanno sebbene in parte riguardato la certificazione energetica degli edifici e sono :

- D.lgs. 30 maggio 2008, n. 115 recante Attuazione della direttiva 2006/32/CE

relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e

abrogazione della direttiva 93/76/CEE.

Questo decreto contiene disposizioni su “Metodologie di calcolo della

prestazione energetica degli edifici e degli impianti”19

, ” riconoscimento dei

soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici”.20

Inoltre recepisce la direttiva 2006/32/CE prevedendo una serie di deroghe ai

regolamenti edilizi comunali per incentivare la prestazione energetica degli

edifici.

- D.lgs. 25 giugno 2008, n. 112 come modificato in sede di conversione in

legge recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la

semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e

la perequazione tributaria. Questo decreto ha abrogato i commi 3 e 4

17 D.Lgs. 311/06 art 11 comma 2.

18 D-Lgs. 311/06 art 11 comma 2bis.

19 D.Lgs. 115/2008 Allegato III-1.

20 D.Lgs. 115/2008 Allegato III-2.

Page 24: Tesi Gesufatto Colosimo

24

dell’articolo 6 e i commi 8 e 9 dell’articolo 15 del D.Lgs 192/2005

eliminando di fatto la sanzione di nullità dell’atto in caso di mancata

allegazione all’atto di vendita o di locazione di immobili dell’attestato di

certificazione energetica ( redatto ai sensi dei commi 1 e 2 dell’art.6 del

D.Lgs. 192/2005) .

Per una disciplina nazionale dettagliata (mentre nel frattempo molte regioni avevano già

provveduto a questa mancanza nazionale) si dovrà attendere il 2009.

1.2.6 Decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59

Il legislatore con il Decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59,

pubblicato nella G.U. n. 132 il 10 giugno 2009, entrato in vigore il 25 giugno 2009,

dà attuazione ad alcuni dei punti previsti dall’articolo 4 del D.lgs. 192/2005. In

particolare introduce un nuovo quadro di disposizioni obbligatorie, che

sostituiscono le indicazioni “transitorie” dell’Allegato I del D.lgs. 311/2006.

Il decreto ha la finalità di promuovere un’applicazione “omogenea, coordinata e

immediatamente operativa” delle norme per l’efficienza energetica sul territorio

nazionale. Definisce le metodologie, i criteri e i requisiti minimi di edifici e impianti

relativamente alla :

- climatizzazione invernale (è mantenuto l’assetto del D.lgs. 192/05)

- preparazione di acqua calda per usi sanitari (sull’argomento in realtà non si

chiarisce il ruolo dell’obbligo delle fonti rinnovabili)

- climatizzazione estiva (la principale novità rispetto al D.lgs. 192/05).

Gli ambiti di applicazione rimangono gli stessi del decreto 192/05.

1.2.7 Linee guida nazionali per la certificazione energetica.

Il 10 luglio 2009 viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale

26/6/2009 recante Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici.

Gli otto articoli e i due allegati del decreto attuano pienamente (con piccole eccezioni

a cui si rimedierà con altri decreti) la Direttiva 2002/91/CE e completano per quanto

riguarda la certificazione energetica il D.lgs. 192/2005 che finalmente vede completati i

suoi decreti attuativi.

Page 25: Tesi Gesufatto Colosimo

25

Il decreto definisce diversi aspetti fondamentali per la certificazione energetica, tra i

quali :

- i dati informativi contenuti nell’attestato di certificazione energetica;

- le norme tecniche di riferimento;

- le metodologie di calcolo;

- i requisiti professionali e i criteri per assicurare la qualificazione e

l’indipendenza dei soggetti preposti alla certificazione energetica degli edifici;

- la validità temporale massima dell’attestato e le prescrizioni relative al suo

aggiornamento.

L’attestato deve essere aggiornato:

- nel caso di interventi di riqualificazione che riguardino almeno il 25% della

superficie esterna dell’immobile;

- nel caso di installazione di impianti con rendimenti più alti di almeno 5 punti

percentuali rispetto ai precedenti;

- nel caso di interventi di ristrutturazione impiantistica, sostituzione di

componenti o apparecchi che riducano la prestazione energetica dell’edificio;

- facoltativo in tutti gli altri casi.

Questo decreto inoltre definisce gli strumenti di raccordo, concertazione e

cooperazione tra lo Stato e le Regioni, imponendo l’utilizzo delle modalità descritte

nel decreto per Regioni e Province autonome che non abbiano ancora provveduto ad

adottare propri strumenti di certificazione energetica degli edifici. Le Regioni e

Provincie autonome già dotate di strumenti per la certificazione energetica, invece,

devono adottare misure atte a favorire un graduale ravvicinamento dei propri

strumenti alle linee guida nazionali.

Le linee guida nazionali sono state leggermente modificate dal Decreto 22

novembre 2012 del Ministero dello sviluppo economico per rimediare alla

procedura d’infrazione aperta da Bruxelles nei confronti del Governo italiano per il

recepimento incompleto della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in

edilizia.

Una modifica riguarda l’autocertificazione dei proprietari per la classe energetica G,

“Il paragrafo 9 dell'allegato A del decreto ministeriale 26 giugno 2009 concernente

Page 26: Tesi Gesufatto Colosimo

26

l'autodichiarazione del proprietario, è abrogato.”21

Il decreto 26 giugno 2009 dava la possibilità ai proprietari di immobili di

autocertificare l’appartenenza alla classe energetica G (la più sfavorevole), al

momento della compravendita immobiliare. Con la modifica introdotta dal Decreto

22 novembre 2012 questo non è più possibile.

Per quanto riguarda il campo di applicazione specifica che “a titolo esemplificativo e

non esaustivo, sono esclusi dalla applicazione delle presenti Linee guida, a meno delle

porzioni eventualmente adibite a uffici e assimilabili, purché' scorporabili agli effetti

dell'isolamento termico: box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi,

strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi e altri edifici a questi

equiparabili in cui non è necessario garantire un confort abitativo.”22

1.2.8 Legge 3 agosto 2013 e Decreto-legge n. 63/2013

Il decreto legge 4 giugno 2013, n. 63 recante “Disposizioni urgenti per il recepimento

della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio

2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure

d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di

coesione sociale”, viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 4 giugno 2013.

Questo decreto si è reso necessario per chiudere alcune procedure di infrazione avviate

dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia in ordine al parziale recepimento della

direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, sulla

prestazione energetica nell’edilizia.

In seguito il decreto (con alcune modifiche) viene tramutato in legge con la

pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Legge 90/2013 il 3 Agosto 2013 in vigore

già dal 4 agosto modificando in modo sostanziale il D.lgs. 192/2005.

Le principali modifiche sono:

L’attestato di certificazione energetica (ACE), cioè “il documento redatto nel rispetto

delle norme contenute nel presente decreto (192/05), attestante la prestazione

energetica ed eventualmente alcuni parametri energetici caratteristici dell'edificio”23

21D.m. del 22 novembre 2012 articolo 2 comma 4. nuovo articolo 4 dell’allegato A del D.m. 26-06-2009.

22D.m. del 22 novembre 2012 articolo 2 comma 1 “modifiche all’allegato A del D.m. 26 giugno 2009”

23 d.lgs. 192/2005 art. 2, comma 1, lett. b

Page 27: Tesi Gesufatto Colosimo

27

sostituito dall’attestato di prestazione energetica dell’edificio (APE) definito come “il

documento, redatto nel rispetto delle norme contenute nel presente decreto e rilasciato

da esperti qualificati e indipendenti che attesta la prestazione energetica di un edificio

attraverso l'utilizzo di specifici descrittori e fornisce raccomandazioni per il

miglioramento dell'efficienza energetica”24

.

Per prestazione energetica s’intende la “quantità annua di energia primaria

effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare, con

un uso standard dell'immobile, i vari bisogni energetici dell'edificio, la climatizzazione

invernale e estiva, la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, la

ventilazione e, per il settore terziario, l'illuminazione. Tale quantità viene espressa da

uno o più descrittori che tengono anche conto del livello di isolamento dell'edificio e

delle caratteristiche tecniche e di installazione degli impianti tecnici. La prestazione

energetica può essere espressa in energia primaria non rinnovabile, rinnovabile, o

totale come somma delle precedenti”.25

All'impianto normativo del D.lgs. 192/2005 è introdotto un nuovo articolo, il 4 bis , che

prevede:

- A partire dal 31 dicembre 2018, gli edifici di nuova costruzione occupati da

pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste devono essere edifici a

energia quasi zero:

- Dal 1° gennaio 2021 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere ad

energia quasi zero.

Un'altra modifica riguarda gli edifici non soggetti ad attestato (sia esso APE o ACE), a

quelli previsti dal decreto ministeriale 22 novembre introduce anche le seguenti

tipologie di edifici:

- gli edifici ricadenti nell'ambito della disciplina della parte seconda e dell'articolo

136, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il

codice dei beni culturali e del paesaggio, fatto salvo quanto disposto al comma 3-bis;

24 d.lgs. 192/2005 art. 2,comma 1 lettera l-bis (così come sostituita dall’art 2 comma 1,legge 90/2013)

25 d.lgs. 192/2005 art. 2,comma 1 lettera c (così come sostituita dall’art 2 comma 1,legge 90/2013).

Page 28: Tesi Gesufatto Colosimo

28

- “edifici industriali e artigianali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del

processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non

altrimenti utilizzabili”;

- “edifici rurali non residenziali sprovvisti di impianti di climatizzazione”;

- “fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati ”;

- “edifici che risultano non compresi nelle categorie di edifici classificati sulla base

della destinazione d'uso di cui all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica

26 agosto 1993, n. 412, il cui utilizzo standard non prevede l'installazione e l'impiego di

sistemi tecnici, quali box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi,

strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi”;

- “edifici adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose”.26

Prevede inoltre che tutti gli annunci di immobili in vendita e in affitto debbano

riportare l'indice di prestazione energetica (ipe) e la classe energetica corrispondente. In

fase di contrattazione l'ape deve essere resa nota, ed in seguito allegata ai contratti di

locazione o agli atti di compravendita.

In caso di violazione dell'obbligo di dotare di un attestato di prestazione energetica gli

edifici di nuova costruzione e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, come

previsto dall'articolo 6, comma 1, le sanzioni previste vanno da 3.000 a 18.000

euro in caso di vendita, e da 300 a 1.800 euro in caso di locazione.27

1.2.9 La normativa tecnica italiana.

Naturalmente l’iter legislativo che ha accompagnato la certificazione energetica

dell’edificio, è accompagnato da una serie di norme tecniche necessarie per effettuare il

calcolo stesso. L’articolo 11 del decreto legislativo 19 agosto 2005 con le successive

modifiche apportate dal decreto del 4 giugno 2013, n. 63 elenca tutte le norme da

utilizzare:

26Nuovo comma 3 dell’articolo 3 del decreto legislativo 195/2005.

27 Come previsto dal nuovo d.lgs 192/2005 art.15 commi 7-8-9.

Page 29: Tesi Gesufatto Colosimo

29

raccomandazione CTI 14/2013 "Prestazioni energetiche degli edifici -

Determinazione dell'energia primaria e della prestazione energetica EP per la

classificazione dell'edificio".

Questa raccomandazione completa la specifica tecnica UNI TS 11300 e fornisce

precisazioni e metodi di calcolo riguardo:

- le modalità di valutazione dell’apporto di energia rinnovabile nel bilancio

energetico;

- la valutazione dell’energia elettrica esportata;

- la definizione delle modalità di compensazione dei fabbisogni con

energia elettrica attraverso energia elettrica prodotta da rinnovabili;

- la valutazione dell’energia elettrica prodotta da unità cogenerative.

UNI/TS 11300-1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte1:

Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la

climatizzazione estiva e invernale;

UNI/TS 11300-2 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2:

Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la

climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria, la

ventilazione e l'illuminazione;

UNI/TS 11300 - 3 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 3:

Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la

climatizzazione estiva;

UNI/TS 11300 - 4 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 4:

Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per riscaldamento

di ambienti e preparazione acqua calda sanitari.

UNI EN 15193 - Prestazione energetica degli edifici -Requisiti energetici per

illuminazione.

La norma UNI 11300 a sua volta fa riferimento ad altre norme. Le principali norme a

cui si riferisce sono:

NORME PER LA DETERMINAZIONE DELLA PRESTAZIONE

ENERGETICA DEL SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO

- UNI EN ISO 13790 Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno

di energia per il riscaldamento e il raffrescamento.

Page 30: Tesi Gesufatto Colosimo

30

NORME PER LA CARATTERIZZAZIONE DELL'INVOLUCRO

- UNI EN ISO 6946 Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e

trasmittanza termica – Metodo di calcolo;

- UNI EN ISO 10077-1 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure oscuranti

– Calcolo della trasmittanza termica – Parte 1: Generalità;

- UNI EN ISO 10077-2 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure - Calcolo

della trasmittanza termica - Metodo numerico per i telai;

- UNI EN ISO 13786 Prestazione termica dei componenti per edilizia -

Caratteristiche termiche dinamiche - Metodi di calcolo;

- UNI EN ISO 13789 Prestazione termica degli edifici - Coefficienti di

trasferimento del calore per trasmissione e ventilazione - Metodo di calcolo;

- UNI EN ISO 13370 Prestazione termica degli edifici - Trasferimento di calore

attraverso il terreno - Metodi di calcolo;

- UNI EN ISO 10211 Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature

superficiali - Calcoli dettagliati;

- UNI EN ISO 14683 Ponti termici in edilizia – Coefficiente di trasmissione

termica lineica – Metodi semplificati e valori di riferimento;

- UNI EN ISO 13788 Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per

edilizia - Temperatura superficiale interna per evitare l’umidità superficiale

critica e condensazione interstiziale – Metodo di calcolo;

- UNI EN 13363-1 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate -

Calcolo della trasmittanza solare e luminosa - Parte 1: Metodo semplificato;

- UNI EN 13363-2 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate -

Calcolo della trasmittanza solare e luminosa - Parte 2: Metodo di calcolo

dettagliato;

- UNI 11235 Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la

manutenzione di coperture a verde.

NORME PER LA VENTILAZIONE

- UNI 10339 Impianti aeraulici a fini di benessere – Generalità, classificazione e

requisiti – Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura;

- UNI EN 13779 Ventilazione degli edifici non residenziali – Requisiti di

prestazione per i sistemi di ventilazione e di climatizzazione;

Page 31: Tesi Gesufatto Colosimo

31

- UNI EN 15242 Ventilazione degli edifici - Metodi di calcolo per la

determinazione delle portate d'aria negli edifici, comprese le infiltrazioni.

BANCHE DATI E NORME DI SUPPORTO

- UNI 10349 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici;

- UNI 10351 Materiali da costruzione - Conduttività termica e permeabilità al

vapore;

- UNI 10355 Murature e solai - Valori di resistenza termica e metodo di calcolo;

- UNI EN 410 Vetro per edilizia - Determinazione delle caratteristiche luminose e

solari delle vetrate;

- UNI EN 673 Vetro per edilizia - Determinazione della trasmittanza termica

(valore U) – Metodo di calcolo;

- UNI EN ISO 7345 Isolamento termico - Grandezze fisiche e definizioni

- UNI 8065 Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile

- UNI EN 303-5 Caldaie per riscaldamento - Caldaie per combustibili solidi, con

alimentazione manuale e automatica, con una potenza termica nominale fino a

300 kW - Parte 5: Terminologia, requisiti, prove e marcatura.

Per quanti riguarda i software commerciali, è previsto che CNR e ENEA definiscano le

procedure di verifica : “gli strumenti di calcolo applicativi dei metodi di riferimento

nazionali (software commerciali) devono garantire che i valori degli indici di

prestazione energetica, calcolati attraverso il loro utilizzo, abbiano uno scostamento

massimo di più o meno il 5% rispetto ai corrispondenti parametri determinati con

l’applicazione dei pertinenti riferimenti nazionali. La predetta garanzia è fornita

attraverso una verifica e dichiarazione resa da:

- CTI ed UNI per gli strumenti che hanno come riferimento i metodi di cui al

paragrafo 5.1 e 5.2, punto 1;

- CNR, ENEA per gli strumenti che hanno come riferimento i metodi di cui al

paragrafo 5.2, punti 2 e 3”.28

28 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici allegato A paragrafo 5.

Page 32: Tesi Gesufatto Colosimo

32

CAPITOLO SECONDO

LA PRESTAZIONE ENERGETICA

Dopo aver analizzato la storia della certificazione energetica, dal punto di vista

legislativo, questo capitolo sarà invece incentrato sulle metodologie di calcolo previste

dalle norme tecniche.

Seguendo le Linee guida la prestazione energetica viene valutata considerando l’uso

complessivo dell’energia all’interno dell’edificio. E’ basata sulla determinazione

dell’indice di prestazione energetica globale EPgl, ottenuto come somma di:

- EPi (indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale);

- EPacs (indice di prestazione energetica per la produzione dell’acqua calda sanitaria);

- EPe (indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva);

- EPill (indice di prestazione energetica per l’illuminazione artificiale).

Nel caso di edifici residenziali, tutti gli indici sono espressi KWh /m2anno, mentre nel

caso di altri edifici (residenze collettive, terziario, industria) sono espressi in

KWh/m3anno.

Tuttavia le stesse Linee guida specificano che : “nella fase di avvio, ai fini della

certificazione degli edifici, si considerano nelle presenti Linee guida solamente gli

indici di prestazione di energia primaria per la climatizzazione invernale e per la

preparazione dell'acqua calda per usi igienici e sanitari. Inoltre, per la climatizzazione

estiva è prevista una valutazione qualitativa delle caratteristiche dell'involucro edilizio

volte a contenere il fabbisogno energetico per l'erogazione del predetto servizio come

definito al paragrafo 6.”29

Perciò la classificazione globale proposta, in assenza delle norme e dei provvedimenti

necessari al calcolo di Epe e EPill, viene effettuata basandosi solo sul fabbisogno

primario per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda

sanitaria.

La normativa prevede due diversi metodi per il calcolo delle prestazioni energetiche:

“Metodo calcolato di progetto”, che prevede la valutazione della prestazione

energetica a partire dai dati di ingresso del progetto energetico dell’edificio

29 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici allegato A paragrafo 3.

Page 33: Tesi Gesufatto Colosimo

33

come costruito e dei sistemi impiantistici a servizio dell’edificio come

realizzati. Questo metodo è di riferimento per gli edifici di nuova costruzione e

per quelli completamente ristrutturati.

“Metodo di calcolo da rilievo sull’edificio o standard”, prevede la

valutazione della prestazione energetica a partire dai dati di ingresso ricavati da

indagini svolte direttamente sull’edificio esistente. In questo caso le modalità di

approccio possono essere:

- mediante procedure di rilievo, anche strumentali, sull’edificio e/o sui

dispositivi impiantistici effettuate secondo le normative tecniche di

riferimento, previste dagli organismi normativi nazionali, europei e

internazionali, o, in mancanza di tali norme dalla letteratura tecnico-

scientifica;

- per analogia costruttiva con altri edifici e sistemi impiantistici coevi,

integrata da banche dati o abachi nazionali, regionali o locali;

- sulla base dei principali dati climatici, tipologici, geometrici ed

impiantistici.

2.1 Indici di prestazione di energia primaria per la climatizzazione invernale

e per l’acqua calda sanitaria

Per edifici esistenti, la metodologia per il calcolo degli indici di prestazione energetica

dell’edificio per la climatizzazione invernale (EPi) e per la produzione di acqua calda

sanitaria (EPacs) è per lo più basata su dati ricavati da un rilievo diretto sull’edificio in

esame. Sono previsti tre diverse modalità di approccio:

1. Per tutte le tipologie di edificio: i dati si possono ricavare per via strumentale o

facendo riferimento alle tabelle e agli abachi presenti nelle UNI/TS 11300 per

l’acquisizione delle caratteristiche termiche delle strutture o dell’immobile. Per

il calcolo del fabbisogno si fa riferimento alle UNI/TS 11300;

2. Per edifici esistenti con superficie utile fino a 3000 m2: i dati di ingresso si

possono ricavare per analogie con altri edifici o tramite banche dati o abachi. Per

il calcolo dell’indice di prestazione energetica si fa riferimento al software

DOCET, predisposto in base alla UNI/TS 11300 dal CNR e dall’ENEA.

3. Per gli edifici esistenti con superficie utile fino a 1000 m2: sulla base dei

principali dati dell’edificio e climatici, si calcola l’indice di prestazione

Page 34: Tesi Gesufatto Colosimo

34

energetica EPi con un metodo semplificato riportato all’allegato 2 delle linee

guida nazionali mentre, per il calcolo dell’indice di prestazione per l’acqua

calda sanitaria EPacs, si usa il metodo semplificato delle UNI/TS 11300.

Un maggior approfondimento è invece richiesto per quanto riguarda gli edifici in

progetto. Per interventi di nuova costruzione, di ristrutturazione o di demolizioni con

ricostruzioni, i dati di ingresso sono ricavati dal progetto energetico dell’edificio.

Il calcolo va eseguito in conformità con le norme ufficiali di riferimento, cioè con le

UNI/TS 11300. Per il calcolo del fabbisogno dell’energia termica dell’edificio per la

climatizzazione estiva ed invernale si utilizza la parte 1 della norma mentre per la

determinazione dell’energia primaria, dei rendimenti per la climatizzazione invernale e

la produzione dell’acqua calda sanitaria si utilizza la parte 2.

Figura 11 - Allegato 3 Linee guida nazionali

2.2 Classificazione in base al valore degli indici di prestazione energetica

Dopo aver calcolato gli indici di prestazione energetica, vanno confrontati con i valori

stabiliti per legge che delimitano le varie classi energetiche (A+, A, B, C, D, E, F, G).

Per gli edifici residenziali si confrontano con i seguenti valori:

Page 35: Tesi Gesufatto Colosimo

35

- Scala di classi energetiche espressione della prestazione energetica per la

climatizzazione invernale EPi.

Classe Ai+ < 0,25 EPiL

0,25 EPiL ≤ Classe Ai < 0,50 EPiL

0,50 EPiL ≤ Classe Bi < 0,75 EPiL

0,75 EPiL ≤ Classe Ci < 1,00 EPiL

1,00 EpiL ≤ Classe Di < 1,25 EPiL

1,25 EpiL ≤ Classe Ei < 1,75 EPiL

1,75 EPiL ≤ Classe Fi < 2,50EPiL

Classe Gi > 2,50 EPiL

Il valore di EPiL si calcola per interpolazione lineare in funzione del fattore di forma e

della zona climatica in cui è ubicato l’edificio in esame (vedi paragrafo 1.2.4 Figura 10)

- scala delle classi energetiche espressione della prestazione energetica per la

preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari EPacs.

Classe Aacs < 9 kWh/m2 anno

9 kWh/m2 anno ≤ Classe Bacs < 12kWh/m

2 anno

12 kWh/m2 anno ≤ Classe Cacs < 18 kWh/m

2 anno

18 kWh/m2

anno ≤ Classe Dacs < 21 kWh/m2 anno

21 kWh/m2 anno ≤ Classe Eacs < 24 kWh/m

2 anno

24 kWh/m2 anno ≤ Classe Facs < 30 kWh/m

2 anno

Classe Gacs > 30 kWh/m2 anno

- scala di classi energetiche per la valutazione della prestazione energetica globale

dell’edificio EPgl

Classe Agl + < 0.25 EPiL + 9 kWh/m2 anno

0,25 EPiL + 9 kWh/m2 anno ≤ Classe Agl < 0,50 EPiL + 9 kWh/m

2 anno

0,50 EPiL + 9 kWh/m2 anno ≤ Classe Bgl < 0,75 EPiL + 12 kWh/m

2 anno

0,75 EPiL + 12 kWh/m2 anno ≤ Classe Cgl < 1,00 EPiL + 18 kWh/m

2 anno

1,00 EPiL + 18 kWh/m2 anno ≤ Classe Dgl < 1,25 EPiL + 21 kWh/m

2 anno

1,25 EPiL + 21 kWh/m2 anno ≤ Classe Egl < 1,75 EPiL + 24 kWh/m

2 anno

1,75 EPiL + 24 kWh/m2 anno ≤ Classe Fgl < 2,50 EPiL + 30kWh/m

2 anno

Classe Ggl > 2,50 EPiL (2010) + 30 kWh/m2 anno

Page 36: Tesi Gesufatto Colosimo

36

Per rappresentare in modo semplice ed intuitivo le prestazioni energetiche dell’edificio,

si utilizza un grafico denominato “cruscotto energetico” (Figura 12).

Figura 12-“Cruscotto energetico” (allegato 5 del DM del 26-06-2009)

Le definizioni dei valori a cui si riferisce la figura sono:

Prestazione energetica globale: energia totale utilizzata dall’edificio per m2 di

superficie utile (Indice prestazione energetica globale);

Prestazione riscaldamento: energia utilizzata per riscaldare l’edificio per m2 di

superficie utile (Indice prestazione energetica per la climatizzazione invernale);

Prestazione raffrescamento: energia utilizzata per raffrescare l’edificio per m2 di

superficie utile (Indice prestazione energetica per la climatizzazione estiva);

Prestazione acqua calda: energia utilizzata per la produzione di acqua calda

sanitaria per m2 di superficie utile (Indice prestazione energetica per la

produzione dell’acqua calda sanitaria);

Prestazione energetica raggiungibile: Miglioramento della prestazione energetica

conseguente alla realizzazione degli interventi di riqualificazione riportati nel

paragrafo “Raccomandazioni” che presentano un tempo di ritorno degli

investimenti inferiore a 10 anni.

Page 37: Tesi Gesufatto Colosimo

37

Limite di legge: Requisito minimo previsto per un edificio identico, di nuova

costruzione, ubicato nella stessa località.

Emissioni di CO2: Emissioni clima alteranti derivanti dall’attuale efficienza

energetica dell’edificio.

Nei successivi capitoli si prende in considerazione il solo fabbisogno di riscaldamento.

Le principali formule utilizzate sono riportate negli schemi di calcolo seguenti:

Figura 13 - Schema di calcolo utilizzato per l’applicazione della norma UNI TS 11300-1

Page 38: Tesi Gesufatto Colosimo

38

QH,nd [KWh]

Calcolata in conformità con la UNI TS 11300-1

Sottosistema di Emissione ηe Valori da prospetto 17-18

UNI TS 11300-2

Sottosistema di Regolazione ηr Valori da prospetto 20

UNI TS 11300-2

Sottosistema di Distribuzione ηd Valori da prospetto 21

UNI TS 11300-2

Sottosistema di generazione ηgen Valori da prospetto 23

UNI TS 11300-2

Fabbisogno ausiliari elettrici Qaux [KWh] con il punto 6.7 della UNI TS 10300-2

Recupero da

impianto di ACS

Fabbisogno sottosistema di

generazione Qh,gen [KWh]

Fabbisogno sottosistema di

distribuzione Qh,d [KWh]

Fabbisogno sottosistema di

regolazione Qh,r [KWh]

Qh’ [KWh]

Perdite sottosistema di

regolazione [KWh]

QI,r=Qh,e (1-ηreg)/ηr

Perdite sottosistema di

distribuzione [KWh]

QI,d=Qh,r (1-ηd)/ηd

Perdite sottosistema di

generazione[KWh]

QI,gen=Qh,d (1-ηgen)/ηgen

+

Perdite sottosistema

di emissione[KWh]

QI,e = Qh’(1-ηe)/ ηe

Fabbisogno sottosistema

di emissione Qh,e [KWh]

+

+

+

-

QH,P [KWh] = Qh,gen * fp,i + Qaux*fp,el

Rendimento stagionale

impianto di riscaldamento

ηg

fp,i= fattore di conversione in energia primaria del vettore energetico.(1 per combusib. fossili) fp,el = fattore di conversione in energia primaria dell’energia ausiliaria elettrica (in Italia 2,18)

Figura 14 – Schema di calcolo utilizzato per l’applicazione della norma

UNI TS 11300-2

Page 39: Tesi Gesufatto Colosimo

39

CAPITOLO TERZO

CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA

MEDIANTE FOGLIO EXCEL - CASO STUDIO 1E

Dopo aver esaminato le modalità con le quali si calcola la prestazione energetica di un

edificio, in questo capitolo illustro il calcolo che ho effettuato tramite una cartella Excel

(da me realizzata in conformità alla UNI TS 11300-1 e 11300-2) del caso studio 1E del

Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI). Non entrerò nello specifico

della compilazione del foglio ma focalizzerò l’attenzione sui dati e le modalità di

calcolo.

La compilazione del foglio Excel sarà affrontata dettagliatamente nell’Appendice B.

3.1 CASO STUDIO IN ESAME

Il caso studio 1E è una villetta unifamiliare (tipologia E1.1) con zona abitabile disposta

su un unico piano a livello del terreno. Adiacenti alla zona riscaldata sono presenti due

zone non riscaldate, il piano interrato e il sottotetto.

L’edificio è ubicato a Milano dunque, la sua zona climatica è la “E”. L’impianto di

riscaldamento avrà attivazione continua per 183 giorni dal quindici ottobre al quindici

aprile. Gli impianti di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria sono

separati. Le scelte metodologiche sono riportate nella seguente tabella:

Variabile Metodo di calcolo

Tipo di valutazione A2 – Valutazione standard (asset rating)

Imputazione della superfici disperdenti Interne al netto dei divisori

Imputazione delle trasmittanze termiche delle

superfici opache

Ricavate dai Prospetti dell’Appendice A della

UNI TS 11300-1

Imputazione delle trasmittanze termiche di

porte, di vetri e telai dei componenti finestrati Trasmittanze note fornite dal costruttore

Calcolo dello scambio termico per

trasmissione attraverso i ponti termici Secondo la UNI EN ISO 14683

Calcolo fattori di correzione dello scambio

termico tra ambienti climatizzati e non climat. Secondo il Prospetto 5 della UNI TS 11300-1

Calcolo dello scambio termico verso il terreno Non necessario in questo caso

Calcolo della capacità termica interna Secondo il Prospetto16 della UNI TS 11300-1

Calcolo del rendimento di distribuzione Secondo i Prospetti 21 della UNI TS 11300-2

Calcolo del rendimento di generazione Secondo i Prospetti 23 della UNI TS 11300-2

Page 40: Tesi Gesufatto Colosimo

40

Di seguito riporto piante e prospetti dell’edificio in esame.

Pianta piano terra

Figura 15 - Piano terra Edificio caso studio 1E

Pianto piano interrato

Figura 16 - Piano interrato Edificio caso studio 1E

Page 41: Tesi Gesufatto Colosimo

41

Pianta piano sottotetto

Figura 17 - Sottotetto Edificio caso studio 1E

Prospetto Sud-Ovest

Figura 18 - Prospetto Sud-Ovest Edificio caso studio 1E

Page 42: Tesi Gesufatto Colosimo

42

Prospetto Sud-Est

Figura 19 - Prospetto Sud-Est Edificio caso studio 1E

Prospetto Nord-Est

Figura 20 - Prospetto Nord-Est Edificio caso studio 1E

Page 43: Tesi Gesufatto Colosimo

43

Prospetto Nord-Ovest

Figura 21 - Prospetto Nord-Ovest Edificio caso studio 1E

Sezione A

Figura 22 - Sezione Edificio caso studio 1E

Page 44: Tesi Gesufatto Colosimo

44

Sezione B

Figura 23 - Sezione Edificio caso studio 1E

Sezione C

Figura 24 - Sezione Edificio caso studio 1E

Page 45: Tesi Gesufatto Colosimo

45

3.1.1 Raccolta dei dati necessari al calcolo.

I dati di contesto, dell’edificio sono riportati nella seguente tabella:

Dati di contesto dell'edificio

Destinazione d’uso prevalente Abitazione ad uso civile

Tipologia E,1

Numero di appartamenti 1

Numero di piani riscaldati 1

Numero di piani non riscaldati 2 (interrato e sottotetto)

Comune Milano

Provincia MI

Zona climatica E

Gradi Giorno 2404

Temp. esterna di progetto invernale - 5 °C

Inizio periodo convenz. di riscaldamento 15-ott

Fine periodo convenz. di riscaldamento 15-apr

Numero di giorni di attivazione 183

Numero di ore di attivazione 24 ore/giorno

Composizione del terreno Argilla o fango

Conduttività termica del terreno [W/mK] 1,5

Latitudine 45° 09'

Longitudine 10° 46'

Proprietà geometriche e termiche dell’edificio

Superficie utile climatizzata di pavimento [m2] 143,11

Superficie lorda climatizzata di pavimento [m2] 164,07

Volume netto climatizzata [m3] 493,72

Volume lordo climatizzato [m3] 689,11

Superficie disperdente interna [m2] 466,65

Superficie disperdente esterna [m2] 562,17

Rapporto S/V [m-1

] 0,82

Apporti termici interni totali [W] 438,74

Apporti termici interni per unità di superficie climatizzata [W/m2] 3,07

Dati relativi all’utenza e parametri gestionali

Tipologia di ventilazione [-] Areazione

naturale Coefficiente di ricambio dell’aria per areazione per le zone

climatizzate [m

2] 0.3

Volume netto climatizzata [m3] 20

Page 46: Tesi Gesufatto Colosimo

46

3.1.1.a Dati per il calcolo delle trasmittanze termiche dei componenti.

Le trasmittanze termiche degli elementi edilizi opachi costituenti l’involucro della

zona climatizzata, non avendo a disposizione dati precisi sulle stratigrafie dei

componenti stessi, sono state ricavate dai Prospetti dell’appendice A della UNI TS

11300-1. Si sono considerate per i componenti opachi verticali pareti a cassa vuota con

mattoni forati da 33cm di spessore. I componenti orizzontali opachi invece hanno

rispettivamente uno spessore di 35cm per il solaio su cantina e di 40cm per il solaio sul

sottotetto.

Le trasmittanze dei cassonetti non isolati presenti sopra tutte le finestre (tranne per la

tipologia di finestra 80x80) sono ricavate dal Prospetto A2 della UNI TS 11300-1.

La trasmittanza della porta d’ingresso, costituita da legno massello duro, è un dato

d’ingresso noto pari a 2,23 [W/m2K ].

Componente S [cm] U[W/m2 K] ε [-]

Parete esterna da 33cm 33 1.10 0.9

Cassonetto delle finestre non isolato 30 6 0.9

Porta d’ingresso 5 2.23 0.9

Figura 25 - Trasmittanze termiche componenti opachi verticali

Componente S [cm] U[W/m2 K] ε [-]

Solaio cu cantina 35 1.15 -

Solaio su sottotetto 40 1.10 -

Figura 26 - Trasmittanze termiche componenti opachi orizzontali

Le trasmittanze termiche di vetri e telai sono fornite dal costruttore.

Per tutti gli elementi finestrati si è considerato:

- doppi vetri normali con gli spessori degli strati pari a 4-8-4 mm ed

intercapedine riempita con Aria.

- Un valore di emisssività (ε) è assunto par a 0,837.

- Un telaio in legno duro di 70 mm di spessore utilizzando i valori di trasmittanza

termica riportati nei Prospetti C.1 e C.2 della norma UNI TS 11300-1.

- Sulla base della tipologia di vetro descritto, si è utilizzato un fattore di

trasmittanza di energia solare totale per incidenza normale (ggl, n) di 0,75

ricavato dal Prospetto 13 della UN TS 11300-1.

- Parapetti delle finestre costituiti dallo stesso componente strutturale delle pareti.

Page 47: Tesi Gesufatto Colosimo

47

Per tutti i componenti finestrati ad eccezione della tipologia di finestre 80x80, si è

considerato:

- la presenza di schermature mobili, in particolare di tende bianche interne con

un coefficiente di trasmissione ottica pari a 0,5. Sulla base del Prospetto 14

della UNI TS 11300-1, si è utilizzato un fattore di riduzione, pari al rapporto tra

i valori di trasmittanza di energia solare totale della finestra con e senza

schermatura (ggl+sh/ggl), di 0,65.

- La presenza di chiusure oscuranti in legno da 25 mm di spessore, di media

permeabilità dell’aria utilizzando il valore di resistenza termica addizionale del

Prospetto C.4 della UNI TS 11300-1.

- Si ipotizza una frazione adimensionale della differenza cumulata di temperatura,

derivante dal profilo orario di utilizzo della chiusura oscurante e dal profilo orario

della differenza tra temperatura interna ed esterna (fshut) di 0,6.

3.1.1.b Ponti termici di progetto

Lo scambio termico per trasmissione attraverso i ponti termici è calcolato secondo la

EN ISO 14683. L’elenco che segue indica i ponti termici utilizzati nel caso studio 1E.

Figura 27 - Ponti termici di progetto caso studio 1E

Page 48: Tesi Gesufatto Colosimo

48

3.1.1.c Zone climatizzate.

Per zona climatizzata si intende uno spazio dotato di impianto di riscaldamento o

raffrescamento costituito da ambienti o locali caratterizzati da stessi profili di utilizzo e

temperature di regolazione.

Nell’esempio in esame si considera l’appartamento al piano terra come unica zona

climatizzata.

Non avendo a disposizione informazioni precise sulla composizione dell’involucro della

zona termica, si utilizza il prospetto 16 della UNI TS 11300-1 e quindi avendo come

dati di ingresso intonaci in gesso, isolamento assente, pareti esterne leggere, pavimenti

in piastrelle, otteniamo un valore di capacità termica per unità di superficie della

zona climatizzata pari a 115 KJ/m2K.

Avendo utilizzato per i calcoli le superfici disperdenti interne, la superficie

dell’involucro da considerare sarà pari a 466,65m2 cioè alla superficie disperdente

interna della zona climatizzata.

Per comodità, le superfici disperdenti sono state suddivise in superfici trasparenti,

superfici opache confinanti con l’esterno e superfici opache confinanti con zone non

climatizzate o con il terreno.

Superfici disperdenti trasparenti.

Figura 28 - Superfici disperdenti trasparenti confinanti con l'esterno

Per il componente “Finestra 120x160*” orientato a N-E ombreggiato da un aggetto

verticale dovuto all’angolo formato dall’edificio , si considera un angolo d’ombra di

63.6° . I fattori di ombreggiamento sono ricavati dai valori dei prospetti dell’appendice

D della UNI TS 11300-1.

Page 49: Tesi Gesufatto Colosimo

49

Superfici disperdenti opache confinanti con l’esterno.

Figura 29 - Superfici disperdenti opache confinanti con l'esterno

Superfici disperdenti opache confinanti con altri ambienti o con il terreno.

Per la “Parete esterna da 33cm*” orientata a N-E ombreggiata da un tratto di parete a N-

O, si considera un angolo d’ombra di 50° mentre per la “Parete esterna da 33cm*”

orientata a N-O ombreggiata da un tratto di parete a N-E l’angolo d’ombra è di 73.4°.

Figura 30 - Superfici disperdenti opache confinanti con altri ambienti o con il terreno

3.1.1.d Zone non climatizzate

Le zone non climatizzate, cioè quelle zone non dotate di impianto di riscaldamento o

raffrescamento, sono due, la cantina (U1) ed il sottotetto (U2).

Non avendo informazioni sufficienti per il calcolo analitico dei fattori di correzione

dello scambio termico tra zona riscaldate e non (btr), si è utilizzato il Prospetto 5 della

UNI TS 11300-1.

Essendo la cantina U1, un piano interrato senza finestre o serramenti esterni, il

rispettivo fattore di correzione è pari a 0,5.

Per quanto riguarda la zona U2, si utilizza un fattore di correzione pari a 0,9 avendo

considerato il tetto non isolato.

Non avendo effettuato il calcolo analitico per queste zone, non si considerano nel

calcolo gli effetti di apporti solari e interni relativi agli ambienti non climatizzati.

Page 50: Tesi Gesufatto Colosimo

50

3.1.1.e Impianto di riscaldamento.

L’edificio è servito da un impianto di riscaldamento separato dall’impianto di

produzione dell’acqua calda sanitaria.

L’impianto di riscaldamento è costituito da un generatore di tipo B e da una rete di

distribuzione dedicata. Il calcolo delle perdite dell’impianto e del fabbisogno di energia

primaria è effettuato secondo la UNI TS 11300-2 utilizzando i seguenti dati.

Dati per il calcolo del rendimento di emissione.

Figura 31 - Dati di ingresso del caso studio 1E per il calcolo del rendimento di emissione

Dati per il calcolo del rendimento di regolazione.

Figura 32 - Dati di ingresso del caso studio 1E per il calcolo del rendimento di regolazione

Dati per il calcolo del rendimento di distribuzione.

Figura 33 - Dati di ingresso del caso studio 1E per il calcolo del rendimento di distribuzione

Dati per il calcolo del rendimento di generazione.

Figura 34 – Dati di ingresso del caso studio 1E per il calcolo del rendimento di generazione

Page 51: Tesi Gesufatto Colosimo

51

3.1.1.f Impianto di generazione dell’Acqua Calda Sanitaria (ACS).

Per la produzione di ACS si utilizza un Boiler a gas (metano) istantaneo di tipo B, senza

pilota e senza accumulo installato in ambiente riscaldato. Il calcolo delle perdite e del

fabbisogno per acqua calda sanitaria è condotto in conformità alla norma UNI TS

11300-2 utilizzando i seguenti dati.

Dati relativi al generatore.

Figura 35 - Dati di ingresso del caso studio 1E relativi al generatore

Dati per il calcolo del rendimento di distribuzione e di erogazione.

Figura 36 - Dati di ingresso del caso studio 1E per il calcolo del rendimento di distribuzione e di erogazione

3.1.2 Risultati di calcolo Fabbisogno di energia termica per la climatizzazione invernale

dell’edificio (applicazione dell’UNI TS 11300-1).

In questo paragrafo sono riportati i risultati finali ed intermedi ottenuti con l’utilizzo del

foglio Excel applicando la norma UNI TS 11300-1.

3.1.2.a Trasmittanze termiche dei componenti strutturali.

Le trasmittanze termiche dei componenti edilizi opachi dell’involucro della zona

climatizzata, come anche quelle di porte e cassonetti, sono state fornite come dati di

ingresso o ricavate dai prospetti (Figura 25 e Figura 26)

Le trasmittanze termiche dei componenti finestrati sono state calcolate seguendo la

UNI EN ISO 10077-1 partendo dalle trasmittanze termiche note di vetri e telai.

I valori delle trasmittanze termiche di vetri e telai sono comprensivi di adduttanze

termiche.

Page 52: Tesi Gesufatto Colosimo

52

I valori di trasmittanza ottenuti utilizzando il foglio Excel e con i dati in ingresso

precedentemente illustrati sono i seguenti:

Figura 37 - Trasmittanze termiche componenti trasparenti, dal foglio Excel "Componenti Trasparenti"

I suddetti valori coincidono con quelli consultabili nel caso studio in esame.

Riporto inoltre i risultati specifici e intermedi per ogni componente finestrato utilizzato:

Finestra 120x160

Figura 38 - Finestra 120x160 Particolari foglio Excel con dati e risultati di calcolo

Page 53: Tesi Gesufatto Colosimo

53

Finestra 80x80

Figura 39 -Finestra 80x80 Particolari foglio Excel con dati e risultati di calcolo

Page 54: Tesi Gesufatto Colosimo

54

Finestra 120x260

Figura 40 - Finestra 120x260 Particolari foglio Excel con dati e risultati di calcolo

3.1.2.b Coefficienti di scambio termico per trasmissione e per ventilazione

I coefficienti globali di scambio termico espressi in W/K si ricavano con le formule 7 e

8 della UNI TS 11300-1:

Htr, adj = Hd+Hg+Hu+HA

HVE, adj = ρa*ca* (Σk*bve, k*qve, k, mn)

Dove

DH è il coefficiente di scambio termico diretto per trasmissione verso l'ambiente

esterno;

gH è il coefficiente di scambio termico stazionario per trasmissione verso il terreno;

Page 55: Tesi Gesufatto Colosimo

55

uH è il coefficiente di scambio termico per trasmissione attraverso gli ambienti non

climatizzati;

aH è il coefficiente di scambio termico relativo ai ponti termici;

Nello specifico:

HDtrasp = 43.24 W/K

Figura 41 - Superfici disperdenti dei componenti finestrati della zona climatizzata

HD, opachi, esterno = 197.09 W/K

Figura 42 - Superfici disperdenti opache della zona climatizzata confinanti con l'esterno

HU, opachi, non climatiz = 223.97

Figura 43 - Superfici disperdenti opache della zona climatizzata confinanti con il terreno o con altri ambienti

non climatizzati

Page 56: Tesi Gesufatto Colosimo

56

HD, ponti termici = 84.57 W/K

Figura 44 - Particolare del foglio Excel che mostra il calcolo del calcolo delle perdite dovute ai ponti termici

Per cui si è ottenuto un coefficiente globale di scambio termico per trasmissione uguale

a Htr, adj =548.86 W/K. Per quanto riguarda invece il coefficiente di scambio termico

per ventilazione si è ottenuto un valore pari a HVE, adj = 49.37 W/K. (Figura 45)

Figura 45 - Particolare del foglio Excel che mostra il calcolo del coefficiente di scambio termico

I coefficienti di trasmissione e di ventilazione calcolati mediante l’utilizzo del foglio

Excel coincidono con i valori di riferimento del caso studio in esame.

3.1.2.c Capacità termica interna e costante di tempo

La capacità termica della zona climatizzata è calcolata come prodotto tra capacità

termica interna per unità di superficie pari a 115 KJ/m2K (ricavata precedentemente dal

prospetto 16 della UNI TS 11300-1) e la superficie disperdente dell’involucro.

Il risultato ottenuto è pari a Cm = 53665 KJ/K.

Il valore di costante di tempo calcolata (dalla UNI EN ISO 13790) come

Page 57: Tesi Gesufatto Colosimo

57

τ =

HveHtr

Cm 3600/ risulta pari a 24.92 ore.

3.1.2.d Dispersione termiche per trasmissione verso la volta celeste

Le dispersioni termiche verso la volta celeste sono calcolate in conformità ai punti

11.3.5 e 11.4.6 della UNI EN ISO 13790 considerando:

- Differenza tra temperatura dell’aria esterna e la temperatura apparente del cielo

Δθer=11K;

- Coefficiente di scambio termico per irraggiamento hr = 5ε [W/(m2K)]

- Fattore di forma tra un componente edilizio e la volta celeste pari a

Fr=Fsh,ob,dif(1+cosS)/2 con S= angolo di inclinazione del componente sull’orizzonte

e Fsh,ob,dif fattore di riduzione per ombreggiatura relativo alla sola radiazione diffusa.

Con queste considerazioni le dispersioni termiche verso la volta celeste sono pari a

235W (In questo caso il valore ottenuto è leggermente inferiore al valore riportato nel

caso studio pari a 240W)

Figura 46 - Particolare del foglio Excel per il calcolo dell'extra flusso termico per radiazione infrarossa verso

la volta celeste.

Page 58: Tesi Gesufatto Colosimo

58

3.1.2.e Scambi termici nel periodo invernale

A questo punto non rimane che riportare i valori relativi allo scambio termico del

periodo invernale (Figura 47).

Figura 47 - Parti del foglio Excel che mostrano i risultati di calcolo per gli scambi termici nel periodo invernale

I simboli e le sigle presenti nelle tabelle sono:

Qsol [MJ] = Apporti termici solari

Qint [MJ] = Apporti termici interni

Qve [MJ] = Perdite per ventilazione

Qtr [MJ] = Perdite per trasmissione

Qgn [MJ] = Apporti termici totali

QH,ht [MJ] = Scambio termico totale per il riscaldamento

QH [MJ] = fabbisogno ideale di energia termica per riscaldamento

γ [-] = rapporto tra apporti termici e scambio termico totale per il riscaldamento

η [-] = fattore di utilizzazione degli apporti termici per il calcolo del fabbisogno di

riscaldamento.

3.1.3 Risultati di calcolo Fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione

invernale del sistema edificio - impianto (applicazione della UNI TS 11300-2).

Tutti i calcoli riguardanti la norma UNI TS 11300-2 sono stati effettuati considerando

un fattore di conversione dell’energia elettrica in energia primaria pari a 2,18.

Page 59: Tesi Gesufatto Colosimo

59

3.1.3.a Fabbisogno di energia primaria per la produzione di ACS

I risultati del fabbisogno di energia primaria per la produzione di ACS sono riassunti

nello schema in Figura 48.

Figura 48 - Diagramma riassuntivo dei sottosistemi dell'impianto di Acqua Calda Sanitaria

3.1.3.b Fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento

Lo schema in Figura 49 riassume il calcolo del Fabbisogno globale di energia primaria

per il riscaldamento.

Figura 49 - Diagramma riassuntivo dei sottosistemi dell'impianto di riscaldamento

Page 60: Tesi Gesufatto Colosimo

60

Riporto inoltre tutti i risultati di calcolo del fabbisogno dei vari sottosistemi

Mese QH,nd [KW] Qe,IN [KW] Qreg,IN [KW] Qd,IN [KW] Qgen,IN [KW]

Gennaio 7651 8685 9126 9284 11052

Febbraio 5727 6500 7005 7127 8484

Marzo 3842 4357 5051 5138 6117

Aprile 1001 1129 1472 1497 1782

Ottobre 1404 1587 1895 1928 2295

Novembre 4690 5321 5765 5865 6982

Dicembre 7067 8022 8436 8582 10217

Periodo di riscaldamento 31382 35602 38750 39420 46929

Il rendimento medio stagionale per il riscaldamento con i calcoli effettuati tramite il

foglio Excel è il seguente:

mese QH,nd [KW] QP,H [KW] ηg,H [KW]

Gennaio 7651 11214 0,682

Febbraio 5727 8631 0,664

Marzo 3842 6279 0,612

Aprile 1001 1861 0,538

Ottobre 1404 2384 0,589

Novembre 4690 7139 0,657

Dicembre 7067 10379 0,681

Periodo di riscaldamento 31382 47886 0.655 Figura 50 - Rendimento medio stagionale per il riscaldamento

3.1.4 Confronto Caso studio 1E – Risultati Excel

In questo paragrafo riporto tutti i risultati presenti nel caso studio 1E e li confronto con

quelli ottenuti dalla compilazione del foglio Excel.

Figura 51 - Scambio termico per trasmissione.

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

Scambio termico per

trasmissione [MJ]

Caso studio Excel

QHtr [MJ]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 27545 27532 0,05 %

Febbraio 21560 21548 0,06 %

Marzo 16520 16506 0,08 %

Aprile 5433 5426 0,13 %

Ottobre 6419 6391 0,43 %

Novembre 17836 17823 0,07 %

Dicembre 25487 25473 0,05 %

Periodo di

riscald. 120800 120699 0,08 %

Page 61: Tesi Gesufatto Colosimo

61

Figura 52 - Scambio termico per ventilazione

Figura 53 - Apporti termici interni

Figura 54 - Apporti termici Solari

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

Scambio termico per

ventilazione [MJ]

Caso studio Excel

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000 Apporti termici interni [MJ]

Caso studio Excel

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

Apporti termici Solari [MJ]

Caso studio Excel

QH,VE [MJ]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 2420 2420 0,00 %

Febbraio 1887 1887 -0,01 %

Marzo 1428 1428 -0,01 %

Aprile 461 461 0,07 %

Ottobre 546 544 0,39 %

Novembre 1548 1548 -0,03 %

Dicembre 2235 2235 0,01 %

Periodo di

riscald. 10525 10523 0,02 %

Qint [MJ]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 1175 1175 -0,01 %

Febbraio 1061 1061 -0,04 %

Marzo 1175 1175 -0,01 %

Aprile 569 569 0,07 %

Ottobre 644 644 -0,07 %

Novembre 1137 1137 -0,02 %

Dicembre 1175 1175 -0,01 %

Totale

Riscald. 6937 6937 0,00 %

Qsol [MJ]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 1270 1236 2,66 %

Febbraio 1805 1766 2,16 %

Marzo 2987 2994 -0,22 %

Aprile 1729 1854 -7,25 %

Ottobre 1154 1283 -11,22 %

Novembre 1397 1359 2,70 %

Dicembre 1129 1094 3,10 %

Totale

Riscald. 11472 11587 -1,00 %

Page 62: Tesi Gesufatto Colosimo

62

Figura 55 - Fabbisogno ideale di energia termica per riscaldamento

Figura 56 - Fattore di utilizzazione degli apporti termici

Figura 57 - Rendimento di regolazione

Il rendimento di emissione come anche il rendimento di distribuzione e di generazione,

è lo stesso per ogni mese. I valori ottenuti con il foglio Excel, coincidono con quelli del

caso studio e sono: ηe = 0.88 ηd = 0.983 ηgn = 0.84.

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

Fabbisogno ideale di energia

termica per riscaldamento [MJ]

Caso studio Excel

0,00

0,50

1,00

Fattore di utilizzazione degli

apporti termici [-]

Caso studio Excel

0,00

0,20

0,40

0,60

0,80

1,00

Rendimento di regolazione

Caso studio Excel

QH,nd [MJ]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 27523 27543 -0,07 %

Febbraio 20590 20616 -0,13 %

Marzo 13851 13832 0,14 %

Aprile 3714 3603 2,98 %

Ottobre 5203 5054 2,87 %

Novembre 16860 16884 -0,14 %

Dicembre 25420 25442 -0,09 %

Periodo di

riscald. 113161 112974 -0,16 %

ηH,gn[-]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 1,00 1,00 0,11 %

Febbraio 1,00 1,00 0,32 %

Marzo 0,98 0,98 -0,42 %

Aprile 0,95 0,94 0,81 %

Ottobre 0,98 0,98 0,42 %

Novembre 1,00 1,00 0,37 %

Dicembre 1,00 1,00 0,12 %

ηrg [-]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 0,95 0,95 -0,18 %

Febbraio 0,93 0,93 0,23 %

Marzo 0,86 0,86 -0,32 %

Aprile 0,78 0,77 1,50 %

Ottobre 0,85 0,84 1,42 %

Novembre 0,92 0,92 -0,32 %

Dicembre 0,95 0,95 -0,10 %

Page 63: Tesi Gesufatto Colosimo

63

Figura 58 - Fabbisogno di energia per la produzione di ACS

Figura 59 - Fabbisogno di energia degli ausiliari elettrici di distribuzione

0 30 60 90

120 150 180 210 240 270

Gen

nai

o

Feb

bra

io

Mar

zo

Ap

rile

Mag

gio

Giu

gn

o

Lu

gli

o

Ago

sto

Set

tem

bre

Ott

ob

re

No

vem

bre

Dic

emb

re

Fabbisogno di energia per la

produzione di ACS [KWh]

Caso studio Excel

0

1000

2000

3000

4000

Periodo riscald. tot annuo

Fabbisogno di energia per la

produzione di ACS [KWh]

Caso studio Foglio Excel

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

40000

45000

50000

Fabbis. di energia degli ausiliari

elettrici di distribuzione [KWh]

Caso studio Foglio Excel

QPw [KWh]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 257 257 0,00 %

Febbraio 232 232 -0,06 %

Marzo 257 257 0,00 %

Aprile 258 249 3,60 %

Maggio 267 257 3,74 %

Giugno 258 249 3,60 %

Luglio 267 257 3,74 %

Agosto 267 257 3,74 %

Settembre 258 249 3,60 %

Ottobre 267 257 3,74 %

Novembre 267 249 6,85 %

Dicembre 258 257 0,39 %

Per.riscald 1796 1758 2,14 %

Tot annuo 3114 3026 2,82 %

Qgn,in [KWh]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 11051 11052 -0,01 %

Febbraio 8482 8484 -0,02 %

Marzo 6123 6117 0,10 %

Aprile 1825 1782 2,35 %

Ottobre 2345 2295 2,13 %

Novembre 6992 6982 0,14 %

Dicembre 10227 10217 0,10 %

Periodo di

riscald. 47044 46929 0,24 %

Page 64: Tesi Gesufatto Colosimo

64

Figura 60 - Fabbisogno energia ausiliari elettrici di distribuzione

Figura 61 - Fabbisogno di energia primaria per riscaldamento

Figura 62 - Rendimento medio stagionale impianto di riscaldamento

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

Fabbisogno energia ausiliari

elettrici di distribuzione [KWh]

Caso studio Excel

0 5000

10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000 45000 50000

Fabbisogno di energia primaria

per riscaldamento [KWh]

Caso studio Excel

0,00

0,20

0,40

0,60

0,80

Rendimento medio stagionale

impianto di riscaldamento[-]

Caso studio Excel

Qaux,d [KWh]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 162 162 -0,12 %

Febbraio 146 146 -0,34 %

Marzo 162 162 -0,12 %

Aprile 78 78 -0,62 %

Ottobre 89 89 0,06 %

Novembre 157 157 0,03 %

Dicembre 162 162 -0,12 %

Periodo

Riscald. 957 957 -0,05 %

QP,H [KWh]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 11214 11214 0,00 %

Febbraio 8628 8631 0,03 %

Marzo 6285 6279 -0,10 %

Aprile 1903 1861 -2,28 %

Ottobre 2434 2384 -2,10 %

Novembre 7149 7139 -0,14 %

Dicembre 10389 10379 -0,10 %

Periodo

Riscald. 48002 47886 -0,24 %

ηg,H[-]

Mese Caso

studio Excel errore %

Gennaio 0,68 0,68 0,00 %

Febbraio 0,66 0,66 0,00 %

Marzo 0,61 0,61 0,00 %

Aprile 0,54 0,54 0,00 %

Ottobre 0,59 0,59 0,00 %

Novembre 0,66 0,66 0,00 %

Dicembre 0,68 0,68 0,00 %

Periodo

Riscald. 0,655 0,655 0,00 %

Page 65: Tesi Gesufatto Colosimo

65

Come si evince dai grafici precedenti, l’errore commesso utilizzando il foglio Excel è

molto piccolo, per il periodo di riscaldamento il fabbisogno di energia primaria

calcolato con il foglio Excel è inferiore di solo lo 0.24% del valore riportato nel caso

studio del CTI.. Per quanto riguarda il rendimento medio stagionale, non c’è differenza

tra quello indicato dal caso studio e quello calcolato con il foglio Excel.

Page 66: Tesi Gesufatto Colosimo

66

CAPITOLO QUARTO

CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA

MEDIATE L’UTILIZZO DEL SOFTWARE

B.E.S.T. (Building Energy Sizing Techniques)

Nel capitolo precedente mi sono sincerato della bontà del foglio Excel (che è stato

comunque tarato con successo su altri due casi studio ). A questo punto non resta che

utilizzare il software BEST e confrontare i risultati ottenuti con quelli del foglio

elettronico.

4.1 Il software B.E.S.T.

Il software B.E.S.T. è un software applicativo sviluppato dall’azienda GeoStru.

GeoStru s.r.l. è un’azienda italiana che sviluppa software tecnico professionale per

ingegneria, geotecnica, geologia, geomeccanica, idrologia e prove sui terreni.

Il software di geostru, attualmente tradotto in cinque lingue e compatibile con le

normative di calcolo internazionali, è utilizzato in più di 100 paesi in tutto il mondo.

B.E.S.T (Building Energy Sizing Techniques) è il software con il quale GeoStru allarga

i propri orizzonti operativi anche alla certificazione energetica. Il programma opera

secondo le Linee Guida nazionali in conformità al DPR N°59/09 e alle norme

tecniche UNI TS 11300-1-2 e 4. Consente la progettazione energetica di edifici di nuova

costruzione, l'analisi energetica di edifici oggetto di ristrutturazioni totali e/o parziali

dell’involucro, di ristrutturazione degli impianti di riscaldamento e sostituzione del

generatore di calore.

In questo elaborato, ho testato la parte del software che tratta le parti 1 e 2 della

norma UNI TS 11300.

L’interfaccia grafica (Figura 63) è molto intuitiva e di semplice utilizzo.

Page 67: Tesi Gesufatto Colosimo

67

Figura 63 - Interfaccia grafica programma B.E.S.T.

La compilazione del programma inizia cliccando sull’icona dati generali (evidenziata in

giallo nella Figura 64), nella finestra che appare (Figura 64) si inserisce la località

dell’edificio in esame selezionandola da un elenco. Si specifica il tipo di edificio, le

modalità di calcolo da effettuare e si inserisce l’efficienza del sistema elettrico

nazionale.

Figura 64 – Scheda dati generali

Page 68: Tesi Gesufatto Colosimo

68

Un ricco database permette di cercare direttamente dagli elenchi la tipologia di parete (Figura 65), finestra

(Figura 66), porta (

Figura 67) che si desidera. E’ inoltre possibile inserire nuovi componenti da salvare e

utilizzare all’occorrenza.

Figura 65 - Scheda pareti

Figura 66 - Scheda finestra

Page 69: Tesi Gesufatto Colosimo

69

Figura 67 - Scheda porte

Le pareti ed i solai possono quindi essere selezionati dagli elenchi o creati ad oc

inserendo le stratigrafie. L’inserimento delle stratigrafie è aiutato da un database di

materiali ampliabile con materiali personalizzati.

Dopo aver trovato (o creato) i componenti da utilizzare, si inseriscono nel menù

“elementi” e da questo punto in poi possono essere inserite le piante dei vari piani

costituenti l’edificio. Le piante dei vari piani devono essere necessariamente costruite (o

importate) per permettere al programma di eseguire i calcoli necessari.

A questo punto vanno identificate le zone termiche e non termiche presenti nei vari

piani disegnati. Per ogni zona vanno inseriti i ponti termici (facilmente selezionabili da

un database completo), l’impianto di riscaldamento e di ACS che serve la zona

considerata, i solai, i dati utili per la ventilazione e per i rendimenti degli impianti. La

Figura 68 mostra la scheda per l’inserimento dei dati relativi la zona in esame.

Page 70: Tesi Gesufatto Colosimo

70

Figura 68 - Scheda dettaglio zona

Terminata questa prima fase di acquisizione dei dati, si passa al calcolo vero e proprio

cliccando sull’icona “Calcoli”. Eseguita questa operazione saranno a disposizione i vari

“cruscotti energetici” e tutti i risultati dei calcoli eseguiti.

Page 71: Tesi Gesufatto Colosimo

71

Il Programma inoltre permette la costruzione automatica della relazione e del certificato

di qualificazione e di certificazione energetica semplicemente cliccando sulle icone

dedicate (cerchiate in verde nella Figura 69 )

Figura 69 - menu “calcola” del programma BEST

4.2 Risultati di calcolo del Software BEST per il caso studio 1E

Prendendo in considerazione il caso studio 1E, ho inserito i dati necessari

nell’interfaccia grafica e ho costruito le piante dei vari piani costituenti l’edificio:

Figura 70 - Pianta piano interrato non climatizzato

Page 72: Tesi Gesufatto Colosimo

72

Figura 71 - Piano terra climatizzato

Figura 72 - Piano sottotetto non climatizzato

Dopo aver disegnato le piante dell’edificio, assegnato le zone termiche e non termiche,

inserito i dati necessari per la ventilazione, inserito i dati relativi all’impianto di

riscaldamento e di acqua calda sanitaria non resta che cliccare sull’icona “Calcola”.

Page 73: Tesi Gesufatto Colosimo

73

I risultati ottenuti (visibili cliccando sull’icona “Risultati”) sono i seguenti:

Figura 73 - Risultati di calcolo studio di caso 1E programma BEST

Le tabelle in Figura 73 riportano i risultati da confrontate.

Page 74: Tesi Gesufatto Colosimo

74

CAPITOLO QUINTO

CONFRONTO RISULTATI DÌ CALCOLO

A questo punto non resta che confrontare i risultati ottenuti dalla compilazione del

software BEST con quelli ottenuti utilizzando il Foglio Excel.

Calcoli ottenuti con l’applicazione della norma UNI TS 11300-1:

Figura 74 - Scambio termico per trasmissione

Figura 75 - Scambio termico per ventilazione

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

Scambio termico per

trasmissione [MJ]

BEST Excel

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

Scambio termico per

ventilazione [MJ]

BEST Excel

QHtr [KWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 7741 7648 1,23 %

Febbraio 6058 5985 1,21 %

Marzo 4638 4585 1,15 %

Aprile 1284 1507 -14,82 %

Ottobre 1454 1775 -18,11 %

Novembre 5009 4951 1,17 %

Dicembre 7162 7076 1,22 %

Periodo di

riscald. 33345 33528 -0,54 %

QVE [KWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 700 672 4,15 %

Febbraio 546 524 4,15 %

Marzo 413 397 4,15 %

Aprile 111 128 -13,21 %

Ottobre 126 151 -16,68 %

Novembre 448 430 4,15 %

Dicembre 647 621 4,15 %

Periodo di

riscald. 2991 2923 2,31 %

Page 75: Tesi Gesufatto Colosimo

75

Figura 76 - Scambio termico totale periodo di riscaldamento

Figura 77 - Apporti termici interni

Figura 78 - Apporti termici solari

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

Scambio termico totale

periodo di riscaldam.[KWh]

BEST Excel

0

250

500

750

1000

1250

1500

1750

2000 Apporti termici interni [KWh]

BEST Excel

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500 Apporti termici solari [KWh]

BEST Excel

QHht [kWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 8441 8320 1,46 %

Febbraio 6604 6510 1,44 %

Marzo 5051 4982 1,39 %

Aprile 1394 1635 -14,75 %

Ottobre 1580 1926 -17,99 %

Novembre 5457 5381 1,41 %

Dicembre 7809 7697 1,45 %

Periodo di

riscald. 36335 36451 -0,32 %

Qint [KWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 328 326 0,54 %

Febbraio 296 295 0,54 %

Marzo 328 326 0,54 %

Aprile 159 158 0,54 %

Ottobre 180 179 0,54 %

Novembre 318 316 0,54 %

Dicembre 328 326 0,54 %

Totale

Riscald. 1937 1927 0,54 %

Qsol [KWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 341 343 -0,82 %

Febbraio 484 491 -1,38 %

Marzo 820 832 -1,33 %

Aprile 500 515 -2,98 %

Ottobre 354 357 -0,74 %

Novembre 374 378 -1,03 %

Dicembre 302 304 -0,71 %

Totale

Riscald. 3174 3219 -1,39 %

Page 76: Tesi Gesufatto Colosimo

76

Figura 79 - Apporti termici totali

Figura 80 - Fattore di utilizzazione degli apporti termici

Figura 81 - Fabbisogno ideale energia termica per riscaldamento

0

1000

2000

3000

4000

5000

Apporti termici totali [KWh]

BEST Excel

0,000

0,250

0,500

0,750

1,000

Fattore di utilizzazione degli

apporti termici [-]

BEST Excel

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

Fabbis. ideale energia termica

per riscaldamento[KWh]

BEST Excel

Qgn[KWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 669 670 -0,16 %

Febbraio 780 785 -0,66 %

Marzo 1149 1158 -0,80 %

Aprile 659 673 -2,15 %

Ottobre 534 536 -0,31 %

Novembre 691 693 -0,32 %

Dicembre 630 630 -0,06 %

Totale

Riscald. 5111 5146 -0,67 %

ηH,gn[-]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 0,999 0,999 0,013 %

Febbraio 0,997 0,997 0,016 %

Marzo 0,984 0,984 -0,012 %

Aprile 0,921 0,942 -2,265 %

Ottobre 0,961 0,976 -1,521 %

Novembre 0,996 0,996 -0,027 %

Dicembre 0,999 0,999 0,018 %

QH,nd[KWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 7773 7651 1,60 %

Febbraio 5826 5727 1,73 %

Marzo 3920 3842 2,03 %

Aprile 787 1001 -21,36 %

Ottobre 1067 1404 -24,02 %

Novembre 4768 4690 1,66 %

Dicembre 7179 7067 1,59 %

Totale

Riscald. 31321 31382 0,19 %

Page 77: Tesi Gesufatto Colosimo

77

Calcoli ottenuti con l’applicazione della norma UNI TS 11300-2:

Figura 83 - Fabbisogno ideale netto per il riscaldamento

Figura 84 - Perdite sottosistema di emissione

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

Fabbisogno ideale netto per il

riscaldamento [kWh]

BEST Excel

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

4500

Perdite sottosistema di

emissione [kWh]

BEST Excel

Altri risultati di calcolo

Grandezza u.m. BEST Excel Err.%

Htrasm Coefficiente globale di scambio

termico per trasmissione [W/K] 556 549 1,28%

Hve Coefficiente globale di scambio

termico per ventilazione [W/K] 51,4 49,4 4,08%

CT Carico termico [W/m3] 11.4 12.6 -9,98%

Cm Capacità termica interna [J/K] 53511231 53665900 -0,29%

τ Costante di tempo [ore] 24.5 24.9 -1,61% Figura 82 – altri risultati di calcolo per l’applicazione della norma UNI TS 11300-2

Qh' [kWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 7773 7643 1,70 %

Febbraio 5826 5720 1,86 %

Marzo 3920 3835 2,24 %

Aprile 787 994 -20,78 %

Ottobre 1067 1396 -23,60 %

Novembre 4768 4683 1,82 %

Dicembre 7179 7060 1,70 %

Totale

Riscald. 31321 31330 -0,03 %

Ql,e [kWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 769 1042 -26,24 %

Febbraio 576 780 -26,13 %

Marzo 388 523 -25,85 %

Aprile 78 135 -42,54 %

Ottobre 105 190 -44,59 %

Novembre 472 639 -26,15 %

Dicembre 710 963 -26,24 %

Totale

Riscald. 3098 4272 -27,49 %

Page 78: Tesi Gesufatto Colosimo

78

Figura 85 – Rendimento di regolazione

Figura 86 - Perdite sottosistema di regolazione

Figura 87 - Perdite sottosistema di distribuzione

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1 Rendim.di regolazione [kWh]

BEST Excel

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

Perdite sottosistema di

regolazione [kWh]

BEST Excel

0

100

200

300

400

500

600

700

Perdite sottosistema di

distribuzione [kWh]

BEST Excel

ηreg[-]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 0,953 0,952 0,13 %

Febbraio 0,929 0,928 0,12 %

Marzo 0,866 0,863 0,38 %

Aprile 0,739 0,767 -3,69 %

Ottobre 0,805 0,837 -3,85 %

Novembre 0,924 0,923 0,11 %

Dicembre 0,952 0,951 0,11 %

Ql,reg [kWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 426 440 -3,30 %

Febbraio 487 506 -3,71 %

Marzo 668 693 -3,59 %

Aprile 306 342 -10,70 %

Ottobre 284 308 -8,02 %

Novembre 429 444 -3,35 %

Dicembre 401 414 -3,20 %

Totale

Riscald. 3000 3148 -4,69 %

Ql,d [kWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 91 158 -42,60 %

Febbraio 70 121 -42,56 %

Marzo 50 87 -42,45 %

Aprile 12 25 -53,53 %

Ottobre 15 33 -55,13 %

Novembre 57 100 -42,57 %

Dicembre 84 146 -42,60 %

Totale

Riscald. 378 670 -43,60 %

Page 79: Tesi Gesufatto Colosimo

79

Figura 88 - Perdite sottosistema di generazione

Figura 89 - Fabbisogno di energia primaria per riscaldamento

Figura 90 - Rendimento medio stagionale impianto di riscaldamento

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

Perdite sottosistema di

generazione [kWh]

BEST Excel

0

10000

20000

30000

40000

50000

Fabbisogno di energia primaria

per riscaldamento [KWh]

BEST Excel

0,000

0,200

0,400

0,600

0,800

Rendimento medio stagionale

impianto di riscaldamento[-]

BEST Excel

QI,gn [kWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 1725 1768 -2,42 %

Febbraio 1325 1357 -2,36 %

Marzo 957 979 -2,17 %

Aprile 225 285 -21,00 %

Ottobre 280 367 -23,72 %

Novembre 1091 1117 -2,37 %

Dicembre 1595 1635 -2,43 %

Totale

Riscald. 7199 7509 -4,12 %

QPH[kWh]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 11084 11214 -1,16 %

Febbraio 8555 8631 -0,87 %

Marzo 6284 6279 0,09 %

Aprile 1664 1861 -10,54 %

Ottobre 2019 2384 -15,30 %

Novembre 7107 7139 -0,45 %

Dicembre 10269 10379 -1,06 %

Totale

Riscald. 46985 47886 -1,88 %

ηg,H[-]

Mese BEST Excel errore %

Gennaio 0,701 0,681 -2,92 %

Febbraio 0,681 0,663 -2,71 %

Marzo 0,624 0,613 -1,73 %

Aprile 0,600 0,550 -8,98 %

Ottobre 0,633 0,594 -6,51 %

Novembre 0,671 0,657 -2,18 %

Dicembre 0,699 0,680 -2,81 %

Totale

Riscald. 0,671 0,655 -2,51 %

Page 80: Tesi Gesufatto Colosimo

80

Figura 91 - Fabbisogno di energia primaria per la produzione di ACS

Figura 92 - Fabbisogno di energia primaria per la produzione di ACS

0 25 50 75

100 125 150 175 200

Fabbisogno di energia termica per

la produzione di ACS [KWh]

BEST Excel

0

300

600

900

1200

1500

1800

2100

2400

Per.Riscald. Tot annuo

Fabbisogno di energia primaria

per la produzione di ACS [KWh]

BEST Foglio Excel

0

40

80

120

160

200

240

280

Fabbisogno di energia primaria

per la produzione di ACS [KWh]

BEST Excel

0

400

800

1200

1600

2000

2400

2800

3200

Periodo riscald. tot annuo

Fabbisogno di energia primaria per

la produzione di ACS [KWh]

Caso studio Foglio Excel

Qh,w [KWh]

Mese BEST Excel errore%

Gennaio 184 180 -1,71 %

Febbraio 166 163 -1,71 %

Marzo 184 180 -1,71 %

Aprile 178 175 -1,71 %

Maggio 184 180 -1,71 %

Giugno 178 175 -1,71 %

Luglio 184 180 -1,71 %

Agosto 184 180 -1,71 %

Settembre 178 175 -1,71 %

Ottobre 184 180 -1,71 %

Novembre 178 175 -1,71 %

Dicembre 184 180 -1,71 %

Per.riscal. 1255 1234 -1,71 %

Tot.anno 2161 2125 -1,71 %

QPw [KWh]

Mese BEST Excel errore%

Gennaio 257 257 0,00 %

Febbraio 232 232 0,06 %

Marzo 257 257 0,00 %

Aprile 258 249 -3,73 %

Maggio 267 257 -3,89 %

Giugno 258 249 -3,73 %

Luglio 267 257 -3,89 %

Agosto 267 257 -3,89 %

Settembre 258 249 -3,73 %

Ottobre 267 257 -3,89 %

Novembre 267 249 -7,35 %

Dicembre 258 257 -0,39 %

Per.riscal. 1796 1758 -2,19 %

Tot anno 3113 3026 -2,87 %

Page 81: Tesi Gesufatto Colosimo

81

CONCLUSIONI

Nel confronto tra il caso studio 1E e la cartella Excel per il calcolo del fabbisogno di

energia primaria per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria, non sono stati

individuati errori particolari da inficiare il risultato finale.

I risultati finali coincidono con quelli del caso studio in esame perciò è lecito utilizzare i

risultati del foglio Excel come base di confronto per i valori ottenuti con il software

BEST.

Il confronto con il software commerciale ha mostrato che l’errore commesso rientra nei

limiti prescritti dal CTI che prevede un errore massimo di ±5% valutato sul fabbisogno

di energia primaria. In particolare, il fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento

calcolato con il software BEST, risulta essere inferiore dell’1.88% rispetto a quello

calcolato con il foglio elettronico.

Nonostante questo, dall’osservazione dei grafici si possono comunque notare dei punti

con errori maggiori.

La prima cosa che si osserva è l’errore sistematico commesso nei mesi in cui il

riscaldamento è attivo per solo una frazione di essi (in questo caso Aprile e Ottobre).

Questo errore è stato identificato. Deriva dal fatto che il programma BEST utilizza

come temperature medie mensili i valori del prospetto VI della UNI 10349 anche per le

frazioni di mese mentre, in questi casi, la cartella Excel (come del resto anche il caso

studio in esame) utilizza le temperature mediate, attribuendo i valori medi mensili di

temperatura del prospetto VI della UNI 10349 al quindicesimo giorno del mese.

Per provare questa affermazione ho inserito sul foglio Excel le temperature del mese di

aprile e di ottobre che considera il programma BEST. Così facendo ho ottenuto risultati

molto più vicini a quelli del software BEST (Figura 93 e Figura 94).

Page 82: Tesi Gesufatto Colosimo

82

Figura 93

Figura 94

Percentuali di errori alte si notano soprattutto nel confronto dei risultati relativi

all’applicazione della norma UNI TS 11330-2. Esaminando con attenzione le parti del

software BEST che riguardano i rendimenti degli impianti, ho capito che l’ errore è

dovuto ad un bug informatico nella scheda di compilazione per il tipo di impianto. Il

programma permette la selezione dei dati relativi all’impianto di riscaldamento e di

acqua calda sanitaria, ma in realtà non salva i dati selezionati ed usa nel calcolo sempre

la stessa tipologia di impianto (impianto di riscaldamento + ACS integrati ). Un’altra

imprecisione è commessa nel calcolo dell’Epi. Il programma divide il fabbisogno di

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

Aprile Ottobre

Qhnd [KWh] con temperature del mese differenti

Excel con T corretta

BEST

Excel con T usata in BEST

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

Aprile Ottobre

Qhnd [KWh] con temperature del mese differenti

Excel con T corretta

BEST

Excel con T usata in BEST

Page 83: Tesi Gesufatto Colosimo

83

energia primaria per il riscaldamento con un valore di Superficie utile errato in quanto

nel computo di tale superficie considera anche le superfici calpestabili dei piani non

climatizzati.

Per il resto con questo specifico caso studio non si sono evidenziati particolari errori.

Oltre agli errori individuati grazie all’utilizzo del caso studio 1E, durante la

compilazione del programma ho trovato un altro errore che non riguarda lo specifico

caso studio esaminato ma che è comunque degno di nota. L’errore in questione è un bug

informatico che salta fuori se si sceglie una ventilazione meccanica.

Quando nella scheda “ventilazione della zona” si seleziona la ventilazione meccanica,

per il calcolo della portata d’aria di progetto si compila un’apposita sezione conforme

alla UNI ISO 10339 perfettamente funzionante (Figura 95). Il problema è che il valore

della portata d’aria di progetto, non viene salvato ed tale valore diventa nullo. Infatti,

nei risultati di calcolo si ottiene un valore di scambio termico per ventilazione nullo

(Figura 96). Per la ventilazione naturale invece questo problema non sussiste.

Figura 95 - Compilazione della scheda ventilazione meccanica

Figura 96

Page 84: Tesi Gesufatto Colosimo

84

La maggior parte degli altri errori riscontrati sono bug informatici o errori di scrittura.

Tutti i difetti individuati sono stati inseriti nell’allegato A.

In conclusione, alla luce di questi risultati, posso affermare che per il caso studio

esaminato il software BEST si è rilevato efficace.

Il punto di forza del software è, senza ombra di dubbio, la semplicità di utilizzo dovuta

soprattutto ad un’interfaccia grafica essenziale ed intuitiva. Un’altra caratteristica

positiva è la completezza del programma che permette il suo utilizzo per diversi casi.

Sebbene il software si sia dimostrato efficace per il caso studio 1E, dopo le correzioni

suggerite nell’allegato A, ulteriori prove dovranno necessariamente essere eseguite per

stabilire la validità dello stesso anche per casi studio che implicano difficoltà maggiori.

Page 85: Tesi Gesufatto Colosimo

85

ALLEGATO A

Errori riscontrati

nel programma B.E.S.T

- Non è possibile eliminare un piano. Quando si va sull’icona “piani”, si seleziona e si

elimina il piano, invece di eliminarlo ne crea una copia.

- Nel dettaglio zona, quando si inserisce il ponte termico del solaio inferiore, invece del

ponte termico selezionato, appare il nome del solaio inferiore.

- Nelle impostazioni delle finestre, se si seleziona “materiale telaio personalizzato”,

nella cella in cui va inserito il valore, non permette l’inserimento dei decimali, consente

solo valori interi.

- Nella parete definita dall’utente, quando si inseriscono materiali definiti dall’utente,

questi ultimi vengono sostituiti con altri materiali (solitamente asfalto e bitume)

nonostante la parete sia stata salvata con materiali diversi. Questo problema non

sussiste se la modifica avviene nel menù elementi.

- Nel menù “generatore” non salva le impostazioni che si inseriscono per il generatore

di acqua calda sanitaria perciò, considera sempre un generatore unico

riscaldamento+ACS.

- Calcolando il rendimento di distribuzione con il metodo analitico, escono valori di

trasmittanza termica per i tubi troppo elevati. Credo che il probabile errore sia nelle

unità di misura per dj [mm] quando in realtà dovrebbe essere in metri. Inoltre il

diametro del tubo d0 viene invece chiamato dj.

- Nella scheda ventilazione della zona, se si inserisce la ventilazione meccanica,

permette l’inserimento di tutti i dati ma non salva il valore della portata d’aria di

progetto. Tale portata viene considerata pari a zero annullando così tutti i valori relativi

alla ventilazione. Per la ventilazione naturale invece il problema non sussiste.

Page 86: Tesi Gesufatto Colosimo

86

- Per quanto riguarda i mesi di riscaldamento non considerati per intero, il programma

utilizzi i valori di temperatura del mese per intero quando invece dovrebbe utilizzare i

valori mediati ai quindici giorni.

- Non salva il valore dell’altezza dei piani se inserito dall’icona piani. Se si è già inserita

l’altezza delle pareti e si clicca sull’icona piani, tutte le pareti di tutti i piani diventano di

270 cm vanificando le altezze inserite precedentemente.

- L’irradiazione nei dati generali è scritta in MJ/m2 ma in realtà è espressa in w/m

2 .

-nel calcolo di Ep, se c’è qualche piano “non riscaldato” e che quindi non rientra nel

computo della superficie utile climatizzata, nel calcolo considera invece questa

superficie come superfici utile.

Page 87: Tesi Gesufatto Colosimo

87

ALLEGATO B

Descrizione della cartella Excel utilizzata

per il calcolo della prestazione energetica

B.1 Foglio Dati edifici - dati climatici.

In questo foglio vanno inseriti i dati di contesto dell’edificio e i dati ricavabili dalle

norma UNI 10349 (le temperature medie mensili della località, Irradiazione solare

giornaliera media mensile su superficie verticale nelle varie orientazioni sulla superficie

orizzontale). Per valori di frazione di mese vi è una tabella di supporto che aiuta nel

calcolo dei dati da inserire per quei giorni di mese interessati.

B.2 Foglio Componenti trasparenti

Qui si considerano i componenti trasparenti per effettuare il calcolo delle loro

trasmittanze in conformità alla norma UNI 10077 con una serie di menù a tendina che

facilitano l’inserimento dei dati (Figura 97). Si tiene conto inoltre della presenza o meno

di schermature mobili (Figura 98).

Figura 97 - Parte del foglio Excel per il calcolo dei componenti trasparenti

Page 88: Tesi Gesufatto Colosimo

88

Figura 98 - Parte del foglio Excel per il calcolo dei componenti trasparenti

Oltre alle trasmittanze delle finestre, in questo foglio si effettua il calcolo dell’area

solare delle finestre stesse (secondo la norma UNI 11300-1).

Figura 99 - Parte del foglio Excel per il calcolo dei componenti trasparenti

I prospetti utilizzati per il calcolo delle trasmittanze, sono riportati in un foglio Excel

nascosto perciò, inserendo i dati d’ingresso selezionandoli dagli appositi menù a tendina,

otteniamo automaticamente i valori di trasmittanza. Le parti cerchiate in rosso della

Figura 99 sono inserite da un menù a tendina che contiene i valori presenti nei prospetti

dell’appendice C della norma UNI 11300-1.

Page 89: Tesi Gesufatto Colosimo

89

Figura 100 - Parte del foglio Excel per il calcolo dei componenti trasparenti

Inserendo i valori come visto nella Figura 99, si ottiene il valore di trasmittanza del

componente finestrato in esame. I risultati conformi alla norma UNI EN ISO 10077-1

sono quelli cerchiati in rosso nella Figura 100.

Un altro calcolo svolto all’interno del foglio è quello dell’area solare della finestra in

esame per ogni eventuale orientamento (questo calcolo servirà in seguito per il calcolo

degli apporti termici solari).

Così come predisposto il foglio può contenere tredici diversi tipi di componenti

finestrati, nel caso in cui servissero più componenti è comunque facilmente ampliabile.

B.3 Foglio componenti opachi verticali

Questo foglio è diviso in quattro parti (di differenti colori).

- Nella prima parte di color rosso si effettua il calcolo delle trasmittanze delle pareti

opache verticali, si può inserire direttamente il valore nel caso si utilizzino i prospetti

dell’appendice A della UNI 11300-1, oppure permette il calcolo a partire dalle

stratigrafie secondo la norma UNI 6946. La cella in cui si sceglie se effettuare il calcolo

con i prospetti o con la norma UNI 6946 è quella cerchiata in verde nella Figura 101.

Page 90: Tesi Gesufatto Colosimo

90

Figura 101 - Parte del foglio componenti opachi verticali riguardante le pareti.

Sempre nella stessa parte del foglio, nel caso in cui si utilizzi il metodo basato sulle

stratigrafie, viene effettuato il calcolo della matrice dei coefficienti del componente in

esame, (questa matrice sarà utilizzata successivamente nel foglio “Calcolo trasmittanze

e capacità”) La matrice dei coefficienti e le rispettive impedenze sono cerchiate in blu

nella Figura 101.

Figura 102 - Parte del foglio “componenti opachi verticali” riguardante i cassonetti delle finestre

Page 91: Tesi Gesufatto Colosimo

91

- Nella seconda parte di colore verde (Figura 102) si considerano altri componenti

opachi verticali quali i cassonetti delle finestre. Si inseriscono le grandezze ed il valore

di trasmittanza riportato dalla Norma UNI 11300-1 prospetto A2 di ciascun cassonetto.

- Nella terza parte di colore blu (Figura 103) si considerano le porte. Si inseriscono le

grandezze ed il valore di trasmittanza.

Figura 103 - Parte del foglio “componenti opachi verticali” riguardante le porte opache

- Nella quarta parte di colore arancio (Figura 104) si considerano eventuali altri

componenti opachi verticali non contemplati nelle precedenti parti. .

Figura 104 - Parte del foglio “componenti opachi verticali” riguardante eventuali altri componenti

Page 92: Tesi Gesufatto Colosimo

92

B.4 Foglio componenti opachi orizzontali

Nel foglio “componenti opachi orizzontali” si calcolano le trasmittanze termiche dei

componenti orizzontali. E’ possibile scegliere se effettuare il calcolo in base alle

stratigrafie dei componenti oppure in base all’appendice A della norma UNI 11300-1

nel caso in cui non vi siano informazioni chiare sulla composizione dei componenti

stessi (la cella in cui si effettua questa scelta è quella cerchiata in verde nella Figura

105). Sempre nello stesso foglio, nel caso in cui si utilizzi il metodo basato sulle

stratigrafie, viene effettuato il calcolo della matrice dei coefficienti del componente in

esame, (questa matrice sarà utilizzata successivamente nel foglio “Calcolo trasmittanze

e capacità”) La matrice dei coefficienti e le rispettive impedenze sono cerchiate in blu

nella Figura 105

Figura 105- Parte del foglio componenti opachi orizzontali riguardante le pareti.

B.5 Foglio calcolo trasmittanza e capacità

Questo foglio è necessario per tener conto della direzione del flusso termico in quanto

identici componenti strutturali opachi hanno differenti proprietà termiche a causa della

direzione del flusso termico (ascendente, discendente, orizzontale) e di conseguenza

delle diverse resistenze superficiali da utilizzare nei calcoli.

Da un menù a discesa è possibile scegliere la direzione del flusso e automaticamente si

impostano i valori di resistenza superficiale.

Per quanto riguarda gli altri elementi come finestre, porte, cassonetti, ecc., in questo

Page 93: Tesi Gesufatto Colosimo

93

foglio vengono semplicemente elencati con le loro proprietà termiche precedentemente

calcolate per avere una visuale d’insieme di ciascun elemento.

Figura 106 - Parte alta del foglio "calcolo trasmittanze e capacità"

In riferimento alla Figura 106, la prima colonna serve per tener conto del caso in cui i

valori di trasmittanza siano assegnati come dati di ingresso.

La seconda è necessaria per tenere eventualmente conto del componente di pavimento

su terreno. I nomi dei componenti strutturali si selezionano da un elenco a tendina

costruito con i dati dei precedenti fogli. Anche la direzione del flusso si seleziona da un

menù a tendina. Compilando queste celle, le restanti verranno calcolate

automaticamente.

Nella Figura 107 possiamo vedere in alto il riepilogo dei componenti finestrati

precedentemente presi in considerazione ed in basso vi è un esempio di calcolo della

trasmittanza del pavimento su terreno in conformità alla norma UNI 13370

Page 94: Tesi Gesufatto Colosimo

94

Figura 107 - Parte bassa del foglio "calcolo trasmittanze e capacità"

In questo foglio inoltre si calcola la capacità termica aerica interna ed esterna per ogni

singolo componente moltiplicando automaticamente le matrici necessarie.

Figura 108 – Parte del foglio relativa al calcolo delle capacità termiche aeriche interne ed esterne di un

componente

B.6 Foglio zone non climatizzate

Con questo foglio si considerano le zone non climatizzate confinanti con le zone

climatizzate dell’edificio per calcolare i fattori di correzione dello scambio termico tra

ambienti climatizzati e non.

La parte superiore è costituita da una tabella (Figura 109), nella seconda colonna si può

scegliere se effettuare il calcolo analitico (in questo caso andrà compilato l’intero

foglio) oppure se utilizzare i valori del prospetto 5 della UNI 11300-1, in questo caso,

Page 95: Tesi Gesufatto Colosimo

95

basterà scegliere il tipo di zona non climatizzata dall’elenco che appare nella terza

colonna (cerchiato in rosso nella Figura 109).

Figura 109 - Tabella riepilogativa del foglio "zone non climatizzate"

Nel caso in cui si effettui il calcolo analitico, si deve compilare la parte inferiore del

foglio, nella compilazione si è facilitati da un elenco a discesa che permette di

selezionare i componenti (sia opachi che trasparenti) e dalla compilazione automatica

delle proprietà degli elementi stessi.

Questa parte del foglio è divisa (per ogni zona non climatizzata) in quattro sezioni.

- Nella prima sezione (Figura 110) si prendono in considerazione le superfici

disperdenti trasparenti e si calcola il rispettivo coefficiente di scambio termico, basta

selezionare il componente ed inserirne la quantità presente nella zona considerata.

Figura 110- Foglio "zone non climatizzate “-calcolo del coefficiente di scambio termico delle superfici

trasparenti

- Nella seconda sezione (Figura 111) si calcolano gli scambi termici della zona non

riscaldata considerando le superfici opache confinanti con l’esterno o con il terreno.

Nella colonna “tipo di componente” si sceglie da un menù a tendina il tipo di

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componente (solaio, pavimento, parete, altro componente). Nella seconda colonna si

seleziona da un elenco automatico il componente e automaticamente appariranno i dati

relativi ad esso.

Figura 111 - Foglio "zone non climatizzate “-calcolo del coefficiente di scambio termico delle superfici

disperdenti opache, confinanti con l’esterno o con il terreno.

- Nella terza sezione (Figura 112) la compilazione è la stessa di quella illustrata nella

sezione due solo che in questo caso si tratta del calcolo del coefficiente di scambio

termico delle pareti opache confinanti con zone climatizzate.

Figura 112 - Foglio "zone non climatizzate “- calcolo del coefficiente di scambio termico delle superfici

disperdenti opache, confinanti con zone riscaldate.

- La quarta sezione (Figura 113) serve per la compilazione dei ponti termici presenti

nella zona non climatizzata in esame. Nell’ultima colonna si possono selezionare solo i

caratteri “SI” “NO” da una menù a tendina ed è necessaria per suddividere il contributo

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che i ponti termici danno ai componenti confinanti con l’esterno e a quelli confinanti

con zone climatizzate.

Figura 113 - Foglio "zone non climatizzate “- Tabella per il calcolo delle perdite dovute ai ponti termici

- La quinta sezione (Figura 114) serve al calcolo del coefficiente di scambio termico

per ventilazione all’interno della zona non climatizzata in esame.

Figura 114 - Foglio "zone non climatizzate “- Calcolo del coefficiente di scambio termico per ventilazione

Questo foglio consente l’inserimento di massimo otto zone non climatizzate (nel caso

dovessero servirne in numero maggiore è comunque facilmente ampliabile).

B.7 Foglio Zona climatizzata 1

Questo foglio può essere definito come il cuore della cartella Excel. E’ suddiviso

fondamentalmente in cinque parti.

La prima parte circondata in verde, serve a calcolare i coefficienti globali di scambio

termico per trasmissione e per ventilazione ed è a sua volta divisa in:

-Calcolo Hb, per il calcolo del coefficiente di scambio termico diretto verso

l’ambiente esterno, basta inserire i componenti scegliendoli dall’elenco automatico che

riporta gli elementi descritti nei fogli precedenti nella seconda colonna (Figura 115).

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Figura 115 – Foglio “Zona climatizzata 1” - calcolo del coefficiente di scambio termico diretto per trasmissione

verso l’ambiente esterno

La colonna “ombra” serve a prendere in considerazione l’eventualità di elementi

ombreggianti grazie che verrano gestite da un apposito foglio.

-Calcolo Hu il calcolo del coefficiente di scambio termico per trasmissione attraverso

ambienti non riscaldati viene effettuato automaticamente compilando le colonne

bianche nella Figura 116. Tutte le altre colonne si calcolano automaticamente.

Figura 116 - Foglio “Zona climatizzata 1” - calcolo del coefficiente di scambio termico per trasmissione attraverso

gli ambienti non climatizzati

-Calcolo Ponti termici

Figura 117 - Foglio "Zone climatizzata 1”. Tabella per il calcolo delle perdite dovute ai ponti termici

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-Calcolo Hg Per il calcolo del coefficiente di scambio termico stazionario per

trasmissione verso il terreno, si devono compilare le celle bianche della terza colonna

ed inserire “SI” la dove chiede se il pavimento sul terreno è presente (Figura 118).

Figura 118 - Foglio “Zona climatizzata 1”. Calcolo del coefficiente di scambio termico stazionario per trasmissione

verso il terreno

-Calcolo Extraflusso Per il calcolo dell’extra flusso termico (Figura 119) dovuto alla

radiazione infrarossa verso la volta celeste dei singoli componenti edilizi, basta inserire

l’angolo d’inclinazione sull’orizzonte del componente in esami espresso in gradi.

Figura 119 - Foglio “Zona climatizzata 1”. Calcolo dell’extraflusso termico dovuto alla radiazione infrarossa verso

la volta celeste.

In conformità alla norma UNI TS 11300-1, l’extra flusso viene considerato come un

incremento dello scambio termico per trasmissione invece che una riduzione degli

apporti termici solari.

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100

-Calcolo Hve

Figura 120 - Foglio “Zona climatizzata 1”. Calcolo del coefficiente globale di scambio per ventilazione.

La seconda parte in arancio serve per il calcolo degli apporti termici solari (Figura

121). La compilazione è tutta automatica, l’unica cosa da inserire manualmente è il

nome dell’ombra, selezionabile da un menù a tendina che si riferisce al foglio “ombre”.

Figura 121 – Foglio “Zona climatizzata 1”. Tabelle per il calcolo degli apporti termici solari

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101

Nella terza parte in azzurro si effettua il calcolo delle perdite per trasmissione e per

ventilazione la compilazione è completamente automatica.

Figura 122 - Foglio “Zona climatizzata 1”. Tabella per il calcolo delle perdite di trasmissione e di ventilazione.

Nella quarta parte in rosso si effettua il calcolo degli apporti termici interni. Anche in

questo caso la compilazione è completamente automatica.

Figura 123 - Foglio “Zona climatizzata 1”. Tabella per il calcolo degli apporti termici interni.

L’ultima parte del foglio, di colore blu serve al calcolo della capacità termica e della

costante di tempo dell’edificio. Prevede tre diverse possibilità di calcolo, il calcolo

analitico (secondo la norma UNI EN ISO 13786……), il calcolo mediante prospetto 16

della UNI TS 11300-1 e l’inserimento del valore della capacità termica per unità di

superficie in caso di valore noto.

Se si effettua il calcolo analitico vanno compilate le due tabelle indicate con la freccia

verde nella Figura 124, la compilazione è aiutata da menù a tendina e fa riferimento ad

altri fogli di supporto.

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Figura 124 - Particolare del foglio "Zona climatizzata 1" - Calcolo capacità termica

Nel caso in cui si effettui il calcolo come da prospetto 16 della UNI TS 11300-1, basta

compilare le parte cerchiata in rosso nella Figura 124 per ottenere il valore della

capacità termica per unità di superficie.

Se invece si conosce già questo valore (e quindi si sceglie nella modalità di calcolo

“valore noto”), basta inserire questo valore nella cella cerchiata in giallo nella Figura

124. Sempre in questa ultima parte del foglio, in basso (Figura 125) vi è la compilazione

automatica di tutti i campi, ottenendo il valore della capacità termica della zona in

esame e la costante di tempo

Figura 125- Particolare del foglio "Zona climatizzata 1" - Capacità termica e costante di tempo .

In fine è utile ricordare che all’inizio del foglio in esame, vi è una tabella riassuntiva

(Figura 126) per la zona termica con tutti i principali risultati di calcolo.

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Figura 126 - Particolare del foglio "Zona climatizzata 1"- Tabella riassuntiva dei risultati di calcolo

Il foglio Excel qui descritto (“Zona climatizzata 1”) è solo il primo di 10 fogli del tutto

uguali che consentono il calcolo di un massimo di dieci zone climatizzate. Nel caso

servissero più zone, è comunque facilmente ampliabile costruendo altri fogli “gemelli”

ed apportando piccole modifiche alla cartella Excel.

B.8 Foglio Fabbisogno ACS

In questo foglio vengono inseriti i dati per il calcolo dei rendimenti, dei fabbisogni e

degli eventuali recuperi dell’impianto dell’acqua calda sanitaria. La compilazione è

intuitiva, facilitata da elenchi automatici e da una serie di indicazioni e note di

commento esplicative. I calcoli vengono riportati sia per ogni zona termica e sia per

l’intero edificio e seguono fedelmente le prescrizioni dalla UNI TS 11300-2.

B.9 Foglio Rendimento distribuzione e generazione

Questo foglio è necessario per prevedere il calcolo del rendimento di distribuzione e/o

di generazione con i metodi analitici e non dai prospetti semplificativi.

Nella prima parte del foglio si effettua il calcolo del rendimento di distribuzione

seguendo l’appendice A della UNI TS 11300-2.

Nella seconda parte invece si effettua il calcolo del rendimento di generazione seguendo

l’appendice B della UNI TS 11300-2.

Nel caso in cui il calcolo di questi rendimenti sia effettuato con i prospetti

semplificativi, questo foglio non deve essere compilato.

B.10 Foglio Fabbisogno Riscaldamento

Questo foglio serve al calcolo del fabbisogno energetico per il periodo di

climatizzazione invernale. Segue fedelmente la UNI TS 11300-2 e per ogni sottosistema

calcola rendimento, fabbisogno, perdite ed eventualmente recuperi. La compilazione è

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semplice ed intuitiva. Tutti i prospetti per i calcoli dei vari rendimenti presenti nella

UNI TS 11300-2 sono riportati in celle nascoste. Basta quindi solo inserire i dati

(facilmente selezionabili da appositi elenchi automatici) e grazie ad una serie di

operatori logici il rispettivo rendimento viene calcolato automaticamente.

Viene effettuato inoltre il calcolo del fabbisogno degli ausiliari elettrici e del rendimento

stagionale.

Nella parte finale del foglio viene calcolata la classe energetica dell’edificio.

B.11 Fogli di supporto

In questo ultimo paragrafo riporto semplicemente l’esistenza di altri quattro fogli di

supporto che servono come appoggio ai fogli principali.

Tre di questi fogli,

- Calcoli nascosti;

- Calcolo capacità componenti orizzontali;

- Calcolo capacità componenti verticali,

non necessitano di alcuna compilazione manuale e risultano nascosti alla vista

principale.

Il quarto foglio “Angoli d’ombra” serve invece al calcolo dei fattori d’ombra. Vi sono

delle tabelle di supporto che effettuano l’interpolazione per aiutare nel calcolo di tali

fattori per angoli intermedi ai valori riportati nei prospetti della norma 11300-1.

Naturalmente la compilazione di questo foglio è necessaria solo nel caso vi siano

componenti ombreggianti.

Nei due fogli dove si effettua il calcolo della capacità, vi è una serie di calcoli matriciali

conformi alla norma UNI TS 13786 che restituiscono per ogni componente la capacità

termica aerica del lato interno e del lato esterno che verranno utilizzate in altri fogli.

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105

Riferimenti bibliografici

- Statistics Explained (2013/11/4 Eurostat ) , Produzione e importazioni di energia;

- Giorgio S. Frankel, Dal carbone all'energia pulita, n 39 di “Dossier Europa”, pubblicazione della

Commissione UE;

- Piero Angela (2006), La sfida del secolo energia: 200 domande sul futuro dei nostri figli;

- Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 sul rendimento

energetico nell'edilizia;

- Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e

sociale europeo e al Comitato delle regioni(2009), Secondo riesame strategico della politica

energetica: Piano d'azione dell'UE per la sicurezza e la solidarietà nel settore energetico;

- M.Presutto, M.G.Villani, D.Scarano, S.Fumagalli(2010), Il mercato degli elettrodomestici e la sua

evoluzione temporale, ENEA 2010;

- UNI TS 11300-1 (2008), Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la

climatizzazione estiva ed invernale;

- UNI TS 11300-2 (2008), Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la

climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria;

- Direttiva 2010/31/UE del Parlamento Europeo e del consiglio del 19 maggio 2010 sulla prestazione

energetica nell’edilizia;

- Legge ordinaria del Parlamento Italiano n. 373/76;

- Legge 10 del 09/01/1991, Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso

razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia

- D.P.R. 412 del 26-08-1993, Regolamento recante norma per la progettazione, l’installazione,

l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento energetico

dei consumi di energia, in attuazione all’articolo 4, comma 4, della legge n° 10/91;

- Decreto Legislativo n°192 del 19 agosto 2005, Attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa al

rendimento energetico nell’edilizia;

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106

- Decreto Legislativo n°311 del 29 dicembre 2006, Disposizioni correttive ed integrative al Decreto

legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della Direttiva 2002/91/CE, relativa al

rendimento energetico nell'edilizia;

- D.lgs. n°115 del 30 maggio 2008, Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli

usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE;

- D.lgs. n°112 del 25 giugno 2008, Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la

semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione

tributaria;

- Decreto Ministeriale del 26/6/2009, Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli

edifici; Decreto legge n°63 del 4 giugno 2013, Disposizioni urgenti per il recepimento della

Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla

prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla

Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale;

- Legge n.90 del 3 agosto 2013, Conversione in legge con modificazioni del d.lg. 4 giugno 2013.

Siti internet

- http://ec.europa.eu/eurostat

- http://europa.eu

- http://www.sviluppoeconomico.gov.it/

- http://www.geostru.it/

- http://www.enea.it

- http://www.efficienzaenergetica.enea.it