riassunto psicologia clinica

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PSICOPATOLOGIA CLINICA - Hansell - La psicopax mira a rispondere a 3 domande: 1. Definire una pax 2. Classificare una pax 3. Spiegare e trattare una pax I concetti base che devono essere considerati nel definire la pax sono: Importanza del contesto per definire e comprendere la pax Il continuum tra pax e normalità: nn esistono criteri chiari che definiscano il limite oltre il quale un comportamento è ritenuto pax. Il relativismo storico culturale nel definire e classificare la pax: nn esiste una definizione assoluta e universale nel definire una pax, tutto è relativo al contesto storico in cui il comp.si attua. Vantaggi e limiti della diagnosi: la classificazione della malattia è necessaria nel definire il trattamento, per comunicare con altri professionisti. I criteri fanno riferimento al concetto di affidabilità e validità. Se da un lato il fare diagnosi è un aiuto è anche un limite perché talvolta si tende ad iper-semplificare la complessità del comportamento umano. Il principio di causalità multipla : le cause del comportamento umano sono diverse comprendono cause precipitanti e cause predisponenti. Nn bisogna cadere nel riduzionismo, ovvero nell' individuare una sola teoria di riferimento per spiegare le cause determinanti. Connessione tra mente e corpo: è importante definire la causa se collocabile nel corpo o nella mente essendo queste strettamente collegate; importante nell'intervento terapeutico. DEFINIRE UNA PATOLOGIA 2 concetti chiave: 1. Relativismo storico culturale 2. Continuum tra comp. normale e pax CRITERI NELLA DEFINIZIONE DI PATOLOGIA LA RICERCA DI AIUTO: è il criterio meno significativo, spesso chi cerca aiuto vive uno stato di disagio dovuto a normali condizioni di stress, chi ha un disturbo emozionale grave nn interpella uno specialista. Questo criterio è spesso usato, erroneamente, anche dai medici che tendono a considerare malato a priori una persona che chiede aiuto. L’IRRAZIONALITA’/ PERICOLOSITA’: il considerare la salute mentale come la coincidenza di tali comportamenti è una credenza comune. . Per contro a questo criterio va considerato che il comportamento irrazionale dipende dal contesto in cui lo si attua ( vedi es. del comp. violento in guerra ),in secondo luogo il far coincidere l’irrazionalità alla malattia presuppone che l’eccessiva razionalità sia sintomo di salute ( cosa nn vera perché al lato opposto vi sono i disturbi ossessivo - compulsivo) LA DEVIANZA: cioè sono i comportamenti estremi, statisticamente nn usuali. Il concetto di devianza nn può essere un criterio assoluto anche perché ciò che determina lo stato di “devianza” è La caratteristica della società di appartenenza, nn è detto che chi abbia un comportamento inusuale sia un malato mentale. La più grande critica rispetto questo criterio per definire la psicopatologia è stata elaborata da Szasz. DISTRESS EMOZIONALE: è un criterio piuttosto utile, infatti diversi disturbi sono caratterizzati da ansia e tristezza. Due contro: nella classe dei disturbi di

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Valido riassunto di psicologia clinica

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  • PSICOPATOLOGIA CLINICA - Hansell -

    La psicopax mira a rispondere a 3 domande:1. Definire una pax2. Classificare una pax3. Spiegare e trattare una pax

    I concetti base che devono essere considerati nel definire la pax sono: Importanza del contesto per definire e comprendere la pax Il continuum tra pax e normalit: nn esistono criteri chiari che definiscano il limite oltre

    il quale un comportamento ritenuto pax. Il relativismo storico culturale nel definire e classificare la pax: nn esiste una definizione

    assoluta e universale nel definire una pax, tutto relativo al contesto storico in cui il comp.si attua.

    Vantaggi e limiti della diagnosi: la classificazione della malattia necessaria nel definire il trattamento, per comunicare con altri professionisti. I criteri fanno riferimento al concetto di affidabilit e validit. Se da un lato il fare diagnosi un aiuto anche un limite perch talvolta si tende ad iper-semplificare la complessit del comportamento umano.

    Il principio di causalit multipla: le cause del comportamento umano sono diverse comprendono cause precipitanti e cause predisponenti. Nn bisogna cadere nel riduzionismo, ovvero nell' individuare una sola teoria di riferimento per spiegare le cause determinanti.

    Connessione tra mente e corpo: importante definire la causa se collocabile nel corpo o nella mente essendo queste strettamente collegate; importante nell'intervento terapeutico.

    DEFINIRE UNA PATOLOGIA2 concetti chiave:

    1. Relativismo storico culturale 2. Continuum tra comp. normale e pax

    CRITERI NELLA DEFINIZIONE DI PATOLOGIA LA RICERCA DI AIUTO: il criterio meno significativo, spesso chi cerca aiuto vive

    uno stato di disagio dovuto a normali condizioni di stress, chi ha un disturbo emozionale grave nn interpella uno specialista. Questo criterio spesso usato, erroneamente, anche dai medici che tendono a considerare malato a priori una persona che chiede aiuto.

    LIRRAZIONALITA/ PERICOLOSITA: il considerare la salute mentale come la coincidenza di tali comportamenti una credenza comune. . Per contro a questo criterio va considerato che il comportamento irrazionale dipende dal contesto in cui lo si attua ( vedi es. del comp. violento in guerra ),in secondo luogo il far coincidere lirrazionalit alla malattia presuppone che leccessiva razionalit sia sintomo di salute ( cosa nn vera perch al lato opposto vi sono i disturbi ossessivo - compulsivo)

    LA DEVIANZA: cio sono i comportamenti estremi, statisticamente nn usuali. Il concetto di devianza nn pu essere un criterio assoluto anche perch ci che determina lo stato di devianza La caratteristica della societ di appartenenza, nn detto che chi abbia un comportamento inusuale sia un malato mentale. La pi grande critica rispetto questo criterio per definire la psicopatologia stata elaborata da Szasz.

    DISTRESS EMOZIONALE: un criterio piuttosto utile, infatti diversi disturbi sono caratterizzati da ansia e tristezza. Due contro: nella classe dei disturbi di

  • personalit, nn presente nessuna traccia di distress perch il pz nn si riconosce come malato, cos come nel disturbo anti-sociale di personalit. Unaltra considerazione che in taluni casi normale avere stati di distress , vedi il lutto, mentre meno normale nn averne.

    IL DANNO SIGNIFICATIVO: il grado di interferenza del disturbo con lo svolgimento della normale vita dellindividuo. Rappresenta il miglior criterio diagnostico ad es. minor energia nella depressione, comp. evitanti per lansia e problemi pervasivi della vita quotidiana per la schizofrenia. Alcuni limiti anche per tale criterio, per prima cosa pu accadere che certi danni siano frutto di disturbi di Natura organica piuttosto che psicologica, in secondo luogo certi danni sono presenti in casi gravi mentre per disturbi allesordio nn sono evidenti, per ultimo difficile definire cosa possa essere normale e cosa al contrario nn lo sia.Questi criteri vengono definiti come RIDDD: ricerca di aiuto, irrazionalit, devianza, distress emozionale, danno significativo. Il RIDDD strettamente collegato a due criteri che sono: il relativismo storico culturale e il continuum tra comp. Normale e patologico.

    DEFINIRE LA PSICOPAX: nella realt sono rare le situazioni in cui ad uno psicologo clinico venga richiesta una diagnosi, o cmq di decidere tra la salute mentale dalla stato di malattia, siamo in questo caso nel campo della psicologia giuridica. Normalmente le manifestazioni psicopatologiche si collocano in unarea nn ben distinta. Vedi lesempio delle spire fredde e bollenti, nella quotidianit ci si colloca nel mezzo piuttosto che allestremo bollente della spira, per cui nn necessaria una definizione precisa della psicopax perch di fatto in una situazione indistinta.Nel momento in cui la diagnosi necessaria, ci si appoggia a definizioni ufficiali che per quanto siano limitate, per i motivi detti in precedenza, sopperiscono in maniera eccellente al loro compito. Il manuale usato il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali - DSM IV- pubblicato dallAmerican Psychiatric Association. Esso elenca centinaia di disturbi mentali e fornisce istruzioni su come identificarli. Il capitolo introduttivo definisce il concetto di disturbo mentale e delle difficolt nel definirlo come tale in riferimento a quello scritto in precedenza, riportano chiaramente il quadro indistinto del termine disturbo mentale ed evidenziano i criteri usati ( RIDDD ).Un riferimento importante rispetto alla definizione di disturbo mentale quella di Wakefield, psicologo clinico americano, che lo definisce come disfunzione dannosa - DD -, cio un collasso, con conseguenze dannose, di una funzione mentale umana a base evoluzionistica ( cio il comp. la configurazione di un fallimento che danneggia lindividuo nel suo processo di adattamento). la definizione data ha spaccato lopinione degli esperti tra chi era concorde e chi invece ha taggato lintervento come riduzionismo biologico rispetto alla complessit del termine disturbo mentale.

    SPIEGARE E TRATTARE LA PSICOPATOLOGIA3 concetti chiave:

    1. Relativismo storico culturale 2. Principio di causalit multipla 3. Connessione tra mente e corpo

    RELATIVISMO STORICO CULTURALE: nella storia sono stati diversi i tentativi di spiegare cosa si possa intendere per disturbo mentale, in unepoca primitiva si spieg con lapproccio animista (possessione) testimonianza la trapanazione, il perforare il cranio della persona si credeva potesse far fuori uscire lo spirito negativo. In epoca pi moderna si trova sempre un approccio di tipo animista nella pratica dellesorcismo.Nellantica Grecia troviamo attorno al 400 a.C., un approccio meno esoterico e pi basato su un fondamento scientifico, troviamo come esempio Ippocrate il quale riteneva che la malattia fosse dovuta allo squilibrio dei 4 fluidi (4 umori) del corpo, su questa base egli studi degli interventi di cura. PRINCIPIO DI CAUSALITA MULTIPLA: nel definire la psicopax spesso ci si affida a delle teorie di riferimento, il soffermarsi ad una sola pu rischiare di farci cadere nel riduzionismo, infatti nei disturbi mentali nn si parla di una causa ma di diverse cause che concorrono nel determinare una malattia. Utile identificare quelle che sono le cause precipitanti e quelle predisponenti. In questo caso parliamo di modello

  • diatesi-stress, che assume che lo sviluppo di un disturbo richieda linterazione di una datesi (predisposizione) e di un fattore di stress (precipitante). LA CONNESSIONE TRA MENTE E CORPO: 2 paradigmi nel spiegare la psicopax: quello psicologico cui convergono teorie come quella psicodinamica, umanistica, cognitiva e comportamentale; e quello biologico che comprende tutte quelle teorie che pongono laccento sulle cause fisiche (genetica, chimica). E sbagliato concepire che luno escluda laltro in quanto mente e corpo interagiscono tra loro: monismo. Il principio della causalit viene anche definito come modello biopsicosociale.Le prospettive teoriche: le osservazioni empiriche vengono organizzate in idee le quali generano delle teorie utili ad creare una mappa concettuale del fenomeno. In psicopax le teorie sono diverse e spesso in contrasto tra loro (vedi paragone con gli uomini ciechi che devono capire cosa sia un elefante), lideale sarebbe nn la competizione, ma lintegrazione; una sola prospettiva sarebbe riduzionista.Teoria psicodinamicaProspettiva umanistica ed esistenziale: spiegazione umanistica: ( Carl Rogers )popolare negli anni 50/60 , pone laccento sullimp del rapporto interpersonale, della libert umana ( attualizzazione del s e considerazione positiva ) e della scelta personale per il benessere emozionale. Si parla piuttosto di trattamento e nn di cause dei disturbi. La pax la mancanza di considerazione e di autostima, conseguenza di un fallimento da parte dei genitori. Le tecniche usate sono lascolto attivo e lempatia, lo scopo quello di ricostruire lautostima incoraggiando la ricostruzione del S ( terapia incentrata sul paziente ) Spiegazione esistenziale: le radici di questo filone sono nella filosofia, infatti ogni individuo si trova a vivere lo stress di avere una vita incerta e di esclusiva propria responsabilit e linevitabilit della morte. La salute emozionale labilit che serve per vivere, il disturbo mentale la nn accettazione di questi eventi che porta ad essere ansiosi, nn autentici v/s se stessi. La terapia incentrata nellaffrontare i problemi e quindi i dilemmi esistenziali. Incoraggiamento per affrontare verit dolorose e sviluppare coraggio nel convivere con le inevitabili difficolt della vita.Prospettive comportamentali: si sviluppato in contrapposizione alla psicodinamica, esso ricerca cause esterne piuttosto che cause interne nn visibili e quindi di difficile indagabilit. Il comportamento lo si apprende perch alla nascita luomo una tabula rasa, in questa ottica pure il comp pax viene appreso. Le tecniche di apprendimento sono : condizionamento classico, condizionamento operante, modeling o apprendimento sociale (detto anche condizionamento vicario ). La terapia mira ad identificare il comp appreso, il terapeuta su questa base interverr per de-condizionare il sogg.Prospettive cognitiviste: tale prospettiva sviluppatasi allinizio degli anni 50, tende a sottolineare la soggettivit di un individuo determinata dallinsieme delle credenze e pensieri che nel loro insieme determinano la percezione del mondo. Questa la base delle differenze individuali ( schemi cognitivi ). Lintervento terapeutico mirer in questa ottica a modificare lo schema cognitivo dellindividuo, modificando cos la percezione della realt in una forma pi adattiva ristrutturazione cognitiva -. Le credenze sono quindi i fattori che intervengono tra lo stimolo e la risposta, fanno parte di questottica anche gli psicologi sociali che pongono lattenzione sulle attribuzioni; di recente si sta sottolineando anche il concetto di stile esplicativo, cio schemi interpretativi (come il pessimismo) in base ai quali si percepiscono e si spiegano le cause degli eventi della vita.Lapproccio che si genera dallunione dei comportamentisti e dei cognitivisti prende il nome di approccio cognitivo - comportamentale in cui accanto allapprendimento, passivo, vi sono i processi attribuzionali, attivo.Prospettive socioculturali e sistemico - familiari: prospettiva socioculturale: nn si pu parlare di psicopax senza tener conto del periodo storico in cui ci si trova e della provenienza culturale, questo approccio definisce la malattia mentale come risultante delle istituzioni sociali ( disoccupazione, povert, discriminazione, il sistema carcerario nel determinare e mantenere il comp criminale ). Il disturbo mentale il risultato di un apprendimento in base hai modelli, hai ruoli sociali e culturali, degli ideali, delle pressioni ambientali e degli stress che si trovano ad affrontare. Questi fattori variano la loro influenza in base alle caratteristiche della persona come classe sociale, etnia, cultura genere un es lanoressia nervosa.

  • Prospettiva sistemico - familiare: questa prospettiva pone laccento piuttosto che sullinfluenza sociale, su quelle che sono le dinamiche familiari. Si parler di famiglia invischiata ( confini interpersonali poco definiti con relazioni intrusive ) e di famiglia disimpegnata ( confini distaccati e distanti tra i vari membri ); un altro aspetto cui si tiene conto il ruolo (es. ruolo del capro espiatorio ). La famiglia considerata un sistema complesso che dovrebbe funzionare in omeostasi, cio mantenere pattern stabili di funzionamento. La considerazione di base che nn la persona ad essere malata ma il sistema famiglia, da qui la terapia sar rivolta alla famiglia stessa e tender a ridimensionarne le dinamiche.

    Prospettive biologiche: la causa da ricercarsi nel funzionamento fisico, genetico. La terapia su base farmacologica soprattutto a livello dei neurotrasmettitori. NB: la psicosi, quadro clinico caratterizzato dalla perdita del contatto con la realt, pensieri bizzarri e allucinazioni necessita di una diagnosi differenziale, nellesempio riportato ad es il bambino soffriva di encefalite virale. Lencefalite ed altre infezioni a che raggiungono il cervello possono causare come sintomo una psicosi.

    CLASSIFICARE LA PSICOPATOLOGIA: diagnosi e assessmentLa diagnosi serve per differenziare le diverse sindromi ( quadro sintomatologico ), si definisce come categoria di disturbi o pax in accordo con il sistema classificatorio. Il processo attraverso il quale si ottengono informazioni sul pz per formulare una diagnosi lassessment. Esistono dei pro del fare una diagnosi e porre quindi unetichetta ( comunicabilit, facile reperimento del trattamento e delle cause ) e dei contro ( eccessivo riduzionismo, perdita di individualit del pz..), attualmente il sistema standard di classificazione il DSM IV , i criteri di scelta sono stati laffidabilit e la validit.Affidabilit: termine statistico che si riferisce alla stabilit e coerenza delle decisioni classificatorie su cui il sistema si basa. Distinguiamo laffidabilit interindividuale ( somm.un test x valutare la diagnosi, cos fa un mio collega ed abbiamo la medesima diagnosi )che si riferisce allaccordo tra due o pi differenti esaminatori; e laffidabilit test-retest ( somm.ne test da 2 psi d il medesimo risultato ) che riguarda la concordanza o compatibilit fra i risultati di somministrazione multiple dello stesso test, cio d risultati costanti. Il primo d concordanza di diagnosi mentre il secondo d concordanza di risultato.Validit: il test che utilizzo misura effettivamente quello, valido? Un quesito che riguarda il test per il QI, che sia affidabile lo ma in molti si chiedono se effettivamente va a misurare lintelligenza (anche la macchina della verit )Storia del DSM: il DSM proviene dalla Classificazione Internazionale dei Disturbi ( CID ) redatto dallOMS, nel 1952 lAmerican Psychiatric Association (APA) ampli la prima classificazione di 26 disturbi, a 108 disturbi, questo fu il DSM I. i disturbi proliferarono fino ad arrivare allattuale DSM IV che ne rileva 300. Tra il secondo DSM e il terzo ci fu un terremoto, infatti mentre le prime due edizioni che furono valide fino agli anni 70 erano dominate da una natura psicodinamica secondo cui i sintomi di un disturbo erano un segno di un conflitto inconscio e quindi nn osservabile definite genericamente come nevrosi (la conseguenza una diminuzione dellaffidabilit) ; con il DSM III si cerc di spogliare laspetto diagnostico dalle teorie di riferimento caratterizzandolo con un certo grado di oggettivit senza fornire spiegazioni su base teorica. Il nuovo manuale divenne cos pi dettagliato e puramente descrittivo, fornendo diagnosi pi accurate e valide riducendo cos le discussioni di natura teorica. I vantaggi: migliore affidabilit e validit enfasi sulla diagnosi e linguaggio comune; i limiti: permangono problemi di affidabilit e validit ( si sottolinea come tanti comp nomali siano stati patologizzati e sullesclusiva attenzione v/s solo ci che si vede), pregiudizi teorici( il manuale diagnostico dovrebbe essere ateorico ma, anche si nn lo dice esplicitamente, ha una prospettiva biologica), pregiudizi culturali ( il sistema risulta essere culturalmente viziato, si veda la necessit di contestualizzare il sintomo per definirlo pax o meno).

    IL DSM IV-TR :1 .LA DIAGNOSI MULTIASSIALE Il DSM IV un sistema diagnostico multiassiale , cio significa che una diagnosi

  • completa include diverse (5) dimensioni o aree. I primi 2 assi contengono i disturbi mentali elencati nel DSM IV, gli ultimi 3 raccolgono informazioni supplementari.Asse I e II: la suddivisione tra i due determinata dalla vecchia concezione che suddivide i disturbi sintomatici, caratterizzati da insorgenza di stress emozionale, nn voluto e spiacevole, o difficolt funzionali: fobie e schizofrenia. Lasse II raccoglie i disturbi di personalit caratterizzati da alcuni tratti di personalit divenuti talmente rigidi da causare problemi funzionali. Ci sono 10 disturbi di personalit pi la diagnosi ritardo mentale.La prima decisione del clinico dove si deve collocare rispetto ai disturbi lamentati dal pz: asse I o asse II? Ci possono essere anche situazioni di comorbosit.

    1. Prima regola empirica: Un primo aiuto nella decisione dato dal fatto che i disturbi di asse II tendono a cronicizzare nel tempo, mentre quelli di asse I tendono piuttosto ad essere episodici o acuti, leccezione riguarda alcuni disturbi come la schizofrenia e alcune forme di depressione e ansia che divengono leccezione che conferma la regola.

    2. Seconda regola empirica: i disturbi di personalit hanno effetti pervasivi nella vita dellindividuo, mentre i disturbi di asse I hanno focus pi specifici e sono limitati a particolari aree di funzionamento come ad es la paura di stare in pubblico.

    3. Terza regola empirica: i disturbi di asse I sono ego-distonici, cio il sogg. li avverte come disturbanti e nn in linea con il proprio s: nei disturbi di asse II i sintomi sono ego-sintonici, ovvero il soggetto nn ha alcun disagio, a dimostrazione di questo che i sogg. con disturbi di personalit difficilmente cercheranno un aiuto terapeutico ma pi spesso verranno inviati dal medico o dai famigliari che sono i veri soggetti che provano il disagio.

    Asse III, IV e V: dopo che il clinico ha scelto dove collocarsi tra i primi 2 assi, proceder a definire i successivi 3. Lasse III elenca tutte le condizioni mediche che sono potenzialmente rilevanti per la comprensione e la gestione del disturbo mentale dellindividuo. Lasse IV serve per riportare quelli che sono gli attuali o recenti eventi stressanti della vita dellindividuo che possono influenzare la diagnosi, la prognosi ed il trattamento di disturbi di asse I e II. Vengono elencati una lista di situazioni psicosociali ed ambientali che possono essere rilevanti per lindividuo. Lasse V serve a riportare il giudizio del clinico sul livello generale di funzionamento. Un aiuto in questo viene fornito dal DSM IV-TR attraverso una scala di valutazione del funzionamento globale (VGF) il cui punteggio varia da un max di 100 a 1 che il minimo rappresentante un funzionamento altamente compromesso. l'utilit di questo asse: fornisce una indicazione generale di quanto il problema disturbi lindividuo, permette controlli periodici per monitorare eventuali miglioramenti e infine, pu, talvolta, fornire informazioni diagnostiche cruciali.Es di diagnosi completa con DSM IV-TR:asse I: fobia sociale (codice nel DSM IV-TR 300.23) abuso di alcool (codice 305.00)asse II: disturbo di personalit dipendente (codice numerico 301.6)asse III: asma (codice 493.90)asse IV: disoccupazioneasse V: 50 (sintomi gravi)NB: rispetto a questa diagnosi si possono ben comprendere i limiti dello strumento, infatti nn descrive la complessit dei disturbi, infatti ci dice ben poco rispetto al problema; daltra parte lassegnare una diagnosi aiuta a classificare il problema.2.ASSESSMENTE la modalit attraverso cui si recuperano tutte le informazioni utili per fare diagnosi. Lo scopo sia quello di classificare (fare diagnosi) sia di comprendere (cio di sviluppare una spiegazione) un problema del pz. Si usano 3 metodi per ottenere dati nellassessment del pz:

    1. Interviste cliniche 2. Test 3. Osservazioni

    1. Interviste cliniche: ve ne sono di 2 tipi:

  • lintervista strutturata Lintervista strutturata per i disturbi di asse I del DSM-IV la SCID. Unaltra intervista strutturata il MSE (Mental Status Exam) che mira a valutare/accertarsi il contatto del pz con la realt e se la funzionalit cognitiva stata compromessa da un disturbo fisico o mentale ( lesame negativo circoscrive la diagnosi escludendo un disturbo psicotico)lintervista nn strutturata: lo scopo il medesimo ma il clinico arriva a comprendere la diagnosi partendo da ci che il pz vuole raccontare, si pu cominciare ad domande generali come ad es come vanno le cose? . la ricerca delle informazioni nn riguarda solo il cosa dice il pz, ma anche i come, perch e il quando le dice. ( il fatto che un pz aspetti la fine dellintervista per sollevare un problema di ordine sessuale aiuta il clinico a comprendere limbarazzo per il disturbo).Rimane fermo che qlq sia lintervista strutturata o meno, il clinico deve assumere un atteggiamento di accoglienza, empatia, fornire rassicurazione, essere professionale per stabilire le condizioni favorenti lapertura da parte del pz.Lintervista clinica nn strutturata molto flessibile ma poco affidabile perch nn standardizzata; daltra parte x le strutturate leccessiva rigidit mette in discussione la validit. Luso pi affidabile e che quindi soddisfa i due criteri un uso misto delle due interviste: intervista semi-strutturata.

    2. I test: 4 categorie generali1. Questionari sui sintomi e di personalit: sono quei test che vanno a

    misurare i tratti stabili della personalit, sono eseguiti in via cartacea o telematica. 2 sono maggiormente utilizzati, uno sui sintomi e laltro di personalit:

    BDI II (beck depression inventory): valuta i sintomi della depressione, costituito da 21 item, le risposte sui sintomi depressivi sono valutati su una scala che va da 0 a 3 punti. ( un punteggio basso sintomi depressivi blandi- pu indicare che il problema primario nn di sicuro la depressione che quindi diviene un sintomo)

    MMPI ( minnesota multiphasic personality inventory) : ultimamente viene utilizzata la sua revisione MMPI-2 costituito da 576 domande a risposta V o F, esso tende a stabilire se si soffre o meno di disturbi mentali, i punteggi ottenuti vanno a formare le 10 scale cliniche che lo compongono. Sono inoltre presenti scale per la valutazione delle risposte ovvero sul grado di onest del pz. I punteggi ottenuti vanno a costituire un grafico che riflette la personalit dellindividuo. Questo punteggio ha dimostrato di avere buona affidabilit e una discreta validit. I vantaggi sono rappresentati dalla semplice somministrazione e misurazione, i difetti sono leccessiva standardizzazione dei sintomi a discapito della flessibilit nella raccolta delle informazioni.

    2. Test proiettivi: si basano sulla concezione che le persone di fronte a stimoli ambigui forniscano una interpretazione, proiettino il funzionamento della loro personalit. Valutano i tratti globali di personalit, se da una parte permettono al clinico di raccogliere informazioni difficilmente reperibili con altri strumenti, dallaltra diminuiscono in termini di affidabilit e validit, infatti nn sono standardizzati anche se la procedura di somministrazione altamente controllata, la difficolt sta nellattribuire a dati qualitativi una valenza quantitativa. 3 test:

    Test di Rorschach : sono 10 macchie di inchiostro simmetriche poste su cartoncini. Al pz viene chiesto che cosa sembrano, successivamente viene chiesto quale particolare gli fa fare quell associazione. Molti clinici valutano la forma della risposta e il contenuto.

    Test di appercezione tematica (TAT) : (Murrai 35) sono 10/20 tavole rappresentanti vignette ambigue, al pz viene chiesto di inventare una storia per ognuna di esse, la convinzione di base che per ogni storia raccontata si celino desideri, bisogni, emozioni, rapporti interpersonali. La somministrazione standardizzata, si chiede al pz che il racconto abbia un inizio, una fase centrale e una finale. Le problematiche legate a questo test sono le medesime del test precedente, ovvero di dare una valenza

  • quantitativa a ci che viene espresso. Test del disegno della figura umana: ( Draw-A-Person test DAP) al pz

    viene chiesto di disegnare una persona, una persona del sesso opposto e se stesso. Linterpretazione personale del clinico, questo a discapito di affidabilit e validit.

    3. Test cognitivi: sono utilizzati per valutare la presenza e il livello di deficit cognitivo, possono essere suddivisi in 3 gruppi:

    Test di intelligenza: Stanford Binet quarta edizione, ideato ne 16 da Binet, Stanford modific in seguito il test originale chiamandolo comunemente come Quoziente dintelligenza (QI) ovvero un test che misura labilit intellettuale globale ( da tenere presente che questa diversa dal risultato scolastico che viene invece valutato con un test di profitto; tuttavia i test di intelligenza sono predittivi del profitto scolastico, questo un indicatore di validit). Wechsler Adult Intelligence Scale (WAIS) loriginale test Wechsler, dallautore, fu steso nel 36, successivamente furono fatte diverse revisioni fino alla versione attuale il WAIS-III-R. esso consiste in 7 sottoscale verbali (ragionamento e memoria)e 7 sottoscale di performance (abilit visuo-spaziali e di problem solving). Il test fornisce un QI verbale, di performance e generale. Sono presenti versioni x bambini (WAIS for children o WAIS-IV) e per bambini in et prescolare (Wechsler Prechool and Primary Scale of Intelligence-Revised o WPPSI-R). i test di intelligenza sono utilizzati nellassessment perch servono a diagnosticare disturbi come il ritardo mentale; aiutano insieme ai test di profitto a valutare lapprendimento; servono per una valutazione globale del soggetto in esame.

    Test di profitto: sono utilizzati per valutare lapprendimento in diverse aree 8 matematica, lettura..) usati soprattutto dagli educatori, in clinica sono usati per identificare disturbi dellapprendimento. I pi conosciuti sono il Wechsler Individual Achievement Test (WIAT) e il test Woodcock-Johnson

    Test neuropsicologici :servono a valutare i deficit di natura neurologica che possono influenzare unzioni superiori come memoria, attenzione, percezione e problem solving. Sono utilizzati in psicopax per le diagnosi differenziali ovvero se un problema di natura psicologica o neurologica; viene utilizzato dopo il WAIS-III-R se esso evidenzia un deficit cognitivo; usato nei casi di disturbo da deficit dattenzione/iperattivit (DDA/I) e pochi altri disturbi elencati nel DSM IV caratterizzati da sintomi neuropsicologici. Lelaborazione/interpretazione dei risultati ottenuti dai test sono un campo specializzato della psi clinica in cui serve un addestramento specifico, solitamente per la diagnosi vengono utilizzate batterie di test che indagano diverse funzioni neuropsicologiche,

    4. Test biologici: mirano a identificare gli indicatori biologici dei disturbi mentali; questi test a oggi si sono dimostrati poco efficaci nella diagnosi dei disturbi mentali. In uso vi la TAC e la RMN che confermano disfunzioni cerebrali associate a disturbi come la depressione e la schizofrenia. Recentemente comparso un articolo che promuoveva luso di brain imaging per la diagnosi precoce della schizofrenia, RMN in questo caso, infatti era gi di dominio pubblico la conoscenza che questo disturbo fosse collegato ad anomalie nella struttura cerebrale ma per la prima volta se ne vista traccia anche in chi nn ancora manifestava la sintomatologia, segni che andavano via via peggiorando una volta che la malattia si era manifestata. Anatomicamente si evidenzia una diminuzione della sostanza grigia con conseguente calo dellattenzione, capacit di pianificazione, emozioni e memoria. Questa una scoperta importante in quanto si pu intervenire precocemente riducendo/rallentando linsorgenza della malattia conclamata. La scoperta, come tutte le novit, divide lopinione; ancora deve essere protocollata una trp valida e approvata. Una serie di test che vengono usati sono:

    Test psicofisiologici : che misurano aspetti dellaurusal fisiologico, usati

  • nei disturbi sessuali. Mentre le interviste raccolgono i sintomi evidenziati dal pz per fare diagnosi di un disturbo dansia, i test biologici forniscono informazioni sulla natura/origine del disturbo.

    Nel disturbo sessuale si usa il pletismografo penineo (Tubo di gomma contenente mercurio applicato al pene durante leccitazione; lespansione del mercurio misura il grado di eccitazione) simile il pletismografo vaginale che simile ad un assorbente interno e va a misurare con la stessa metodologia il flusso sanguigno e quindi leffettiva eccitazione femminile.

    EMG: che misura la tensione muscolare PA, FC : valori che si alterano in condizioni di elevata ansia Test genetici : rappresentano lultima frontiera in quanto stato

    dimostrato come i disturbi mentali abbiano una componente genetica/famigliare. Il ramo ancora in via di elaborazione.

    3.Osservazione comportamentale: loss. diretta ed avviene in ogni attimo della relazione medico-pz. Loss pu essere fatta attraverso un auto-monitoraggio del cliente ( usati ad es in un problema di alcolismo) oppure essere una oss sistematica; in questultimo caso vi un oss esterno il setting pu essere controllato (laboratorio) o naturale ( a casa, a scuola..). Loss molto importante in alcuni casi per fare diagnosi, si veda la DDA/I in cui il bambino secondo il DSM-IV-R manifesta sintomi di disattenzione, impulsivit e iperattivit rilevabili con unattenta oss. esistono anche delle scale di valutazione che sono dappoggio a insegnanti, clinici e genitori per rilevare i comportamenti come la Conners Rating Scale

    ANSIA E DISTURBI DANSIA

    DEFINIRE LANSIA E I DISTURBI DANSIALANSIA una sensazione spiacevole caratterizzata da una sensazione generica di pericolo, paura e attivazione fisiologica. una risposta normale che si sviluppata x aiutare gli animali a rispondere al pericolo. Lansia viene definita patologica quando si manifesta in contesti nn appropriati e ah una intensit eccessiva, sul continuum tra ansia moderata ed estrema.Contesto: persone che provano ansia in contesti che nn giustificano tali sensazioni; o paure irragionevoli in presenza di minacce minime o assenti (fobie); o paure in assenza totale di minaccia, un es il flashback nelle persone post-traumatiche in cui quando si manifesta al sogg sembra di rivivere veramente la stessa esperienza.Continuum tra ansia normale e pax: si distingua lansia di tratto ( rappresenta una modalit di risposta stabile nel sogg) e lansia di stato (lepisodio ansioso legato ad una situazione che la determina)CLASSIFICAZIONE dei DISTURBI DANSIALansia un sintomo presente in diversi disturbi ma il vero disturbo dansia quello in cui lansia il sintomo primario. Le categorie identificate dal DSM-IV-R sono 6:1) Disturbo dansia generalizzato2) Disturbo di panico3) fobie4) Disturbo ossessivo - compulsivo5) Disturbo post-traumatico da stress6) Disturbo acuto da stress

    1 disturbo dansia generalizzato - DAG - : irritabilit cronica pervasiva tanto da interferire con il loro funzionamento, difficolt di controllo dellansia. Sono inclusi sintomi come irrequietezza, affaticamento, difficolt di concentrazione, irritabilit, tensione muscolare (un sintomo correlato la cefalea) e disturbi del sonno. I sintomi nn sono dovuti alleffetto di farmaci, sostanze di abuso o condizioni fisiche.

    2 Disturbo da panico -PD - : sono episodi di intenso terrore, chiamati attacco di panico (sono fulmini a ciel sereno o provocati da circostanze particolari), in cui si

  • percepisce un forte impulso a fuggire e a chiedere aiuto. La differenza con il DAG che il primo costante e generalizzato mentre questo caratterizzati da episodi acuti. Si definisce PD quando vi unansia cronica e pervasiva per almeno sei mesi, vi sono episodi di attacco di panico che hanno almeno 4 dei seguenti sintomi: tachicardia, sudorazione, tremore, fiato corto, sensazione di soffocamento, dolore toracico, nausea, vertigini, paura di perdere il controllo, paura di morire, intorpidimento o formicolio, brividi o vampate. E presente la preoccupazione per ulteriori attacchi, per le conseguenze e per paura di cambiamenti del comportamento a causa dellattacco(si instaura un circolo vizioso). Il PD nn dovuto a problemi fisiologici dati da farmaci, droghe o condizioni fisiche.

    3 Fobie: sono paure persistenti ed esagerate di specifici oggetti o situazioni, la presenza di questi oggetti determinano lo scatenarsi di unintensa ansia in cui la persona riconosce la sua reazione come eccessiva e irragionevole. La tendenza quella di evitare loggetto scatenante anche se questo condiziona la vita del sogg. Sono riconosciute 3 sottotipi di fobia:

    fobia sociale: la paura circoscritta alle situazioni sociali in cui si sottoposti al giudizio degli altri come quando ci si espone al pubblico o quando si parla di fronte agli altri. Si ha paura di risultare sconvenienti e per questo derisi/giudicati. La tendenza quindi quella di evitare la situazioni potenziale, se la situazione improvvisa e inattesa lansia che si genera pu avere livelli tali da scatenare lattacco di panico.

    Agorafobia: la paura degli spazi aperti e dei luoghi affollati per questo tendono a chiudersi in casa e a nn uscire. Spesso si manifesta dopo lattacco di panico, infatti la paura nn tanto degli spazi ma quanto il timore di avere nuovamente un attacco di panico (tutto inizia con un attacco di panico, ad esso viene associato lo specifico luogo in cui si , ad es un negozio, da qui si evita di andarci. La situazione nel tempo si estende a tutti i negozi per poi diventare agorafobia)

    Fobia specifica (o fobie semplici) : una qlq altra fobia che nn sia la fobia sociale o lagorafobia. Le pi comuni sono quelle per gli animali (ragni, serpenti, topi..), ambienti (altezze, tornado, acqua), sangue-infezioni-ferite (aghi, ferite, sangue)e tipo situazionale (paura di volare, spazi chiusi, ascensori).la tendenza di evitare la causa ipotetica della paura.

    4 Disturbo ossessivo compulsivo DCO -: una condizione che comprende pensieri di tipo ansiogeno e comportamenti rituali messi in atti per controllare lansia ( ossessivo fa riferimento al pensiero molesto, compulsivo fa invece riferimento al comportamento rituale). La diagnosi viene fatta attraverso la verifica che siano presenti ossessioni e compulsioni. Le ossessioni comprendono impulsi o immagini ricorrenti e ansiogeni, intrusivi, indesiderati e inappropriati rispetto al contesto. Il tentativo di ignorare, o sopprimere i pensieri con altre azioni causa sofferenza. Le compulsioni sono comportamenti ritualizzati (es lavarsi le mani) o atti mentali (come contare) che la persona obbligata a mettere in atto in risposta a unossessione o nellambito o nellambito di regole che devono essere applicate rigidamente. E ritenuto che esse prevengano magicamente alcuni eventi o situazioni temute. Sono spesso ritenute dallo stesso soggetto eccessive e irragionevoli, ma pur resistendo impossibile nn mettere in atto il rito. Il grande timore quello di cosa mai potrebbe succedere se nn lo facesse. Spesso in questo disturbo il sogg mette in atto anche riti che egli ritiene disgustosi o poco piacevoli. Le ossessioni e compulsioni nn sono dovute ad abuso di farmaci, sostanze o a un disturbo fisico.

    5 Disturbo post-traumatico da stress e disturbo acuto da stress: con la parola trauma si fa riferimento ad un accadimento sconvolgente.

    Il disturbo acuto da stress -DAS- rappresentato da un certo livello di ansia con esordio entro il mese successivo dallaccadimento.

    Il disturbo post-traumatico DPTS - sono disturbi ansiogeni che durano per pi di un mese dopo unesperienza traumatica. Il DSM-IV_R identifica 3 tipi di DPTS cio cronico, se i sintomi durano per pi di 3 mesi, acuto se i sintomi durano

  • per meno di 3 mesi, ad esordio tardivo quando passano almeno 6 mesi tra il trauma e lapparizione dei sintomi.Una delle forme pi estreme in cui si rivive un trauma il flashback, questo perch al soggetto sembra di rivivere lesperienza traumatica. Il trauma viene provocato da un evento in cui vi la possibilit di morire, per cui le emozioni sono di terrore, impotenza o orrore. Levento traumatico viene insistentemente rivissuto attraverso sogni, immagini, flashback, reattivit fisiologica (sudorazione, tachicardia..), facilmente luoghi odori o situazioni evocano il ricordo dellevento scatenando le medesime reazioni. La persona evita di ricordare/raccontare dellevento ( la persona si sforza di nn ricordare levento e neppure ci che ad esso associato, vi lo sforzo a nn frequentare posti o persone che ricordino levento, incapacit di ricordare aspetti importanti del trauma, diminuito interesse per le attivit prima ritenute importanti, sentirsi distaccati/lontani dagli altri, senso di incombenza del futuro, aumento della noia x effetto della perdita di interessi), la persona prova un persistente aumento dellarousal (difficolt ad addormentarsi/dormire, irritabilit e scoppi dira, difficolt di concentrazione, iper-vigilanza, esagerata risposta di soprassalto, diminuzione significativa del normale funzionamento)

    CLASSIFICAZIONE NEL CONTESTO DEMOGRAFICOFattori demografici come let, il genere e la classe sociale sono variabili che influenzano le manifestazioni dei disturbi dansia:et: i livelli di ansia variano a seconda dellet che abbiamo; gli adulti parlano di ansia in termini emozionali (es sentirsi nervosi), esperienze cognitive (es mente vuota, diminuzione della concentrazione..) o reazioni fisiche (tachicardia, sudorazione delle mani..); i bambini risultano essere pi agitati (paura, piangere) o al contrario pi taciturni ma nn lamentano un disagio, ad es i bambini affetti da DOC nn avvertono alcun fastidio nel mettere in atto i rituali. I bambini con DPTS spesso rivivono il trauma durante il gioco che diviene ripetitivo, senza gioia e solitario. Il disturbi da panico raramente si verifica durante linfanzia; sottostimati sono i disturbi da stress in et geriatrica.Genere: la maggior parte dei disturbi dansia colpisce le donne, e nel momento in cui sono colpiti gli uomini questi sono pi propensi a chiedere aiuto. Il motivo secondi Fodor che alle donne nn viene insegnato culturalmente ad essere assertive ed autosufficienti, a dimostrazione di questa teoria il fatto la gravit dellagorafobia inversamente proporzionale alla presenza di tratti mascolini come lautosufficienza/indipendenza. Spiegazioni sono state cercate nella genetica e nellinfluenza ormonale( aumento degli episodi in specifici periodi del ciclo mestruale). Si visto ad es che tra i parenti di primo grado di persone che soffrono di attacchi di panico la maggior tendenza di avere lo stesso disturbo del genere femminile, mentre gli uomini aumenta la possibilit di incorrere nellalcolismo (potrebbe essere ritenuto un modo x sopperire ad unansia percepita e nn diagnosticata); un altro problema a supporto della tesi genetica che questo disturbo tenda ad associarsi a 2 disturbi fisici come il prolasso della valvola mitralica e lipertiroidismo, tali disturbi possono contribuire al disturbo da panico producendo sintomi fisici e psicologici associati allansia. Per ci che riguarda il DOC esso colpisce in egual modo uomini e donne, la differenza che nelle seconde let tra i 20 e i 35 anni, mentre negli uomini let tra i 5 e i 15 anni ed pi facile che manifestino depressione. Per le donne sono presenti maggiormente rituali di pulizia e per gli uomini rituali di controllo.Il DPTS colpisce maggiormente le donne in maniera pari al doppio rispetto agli uomini (un motivo probabilmente che le donne pi spesso vittime di violenza abuso sessuale nellinfanzia-aggressione nellet adulta - violenza domestica)Classe sociale: ritenuto che persone che vivono nella periferia di una citt con situazioni socio-economiche disagiate siano pi a rischio di disturbi dansia. Le motivazioni sono da ricercare in un aumento della probabilit di assistere o di essere vittime di violenza (si veda nella periferia di NY un aumento di incidenza di omicidi, rapine e violenze). Un altro fattore di rischio la mancanza di un adeguato supporto psicologico che ulteriormente va ad aggravare la situazione.

  • SPIEGARE E TRATTARE LANSIA E I DISTURBI DANSIALansia si caratterizza per componenti emotive (paura, nervosismo, irritabilit), cognitive (iper-vigilanza, scarsa concentrazione, ruminazione), comportamentali (risposta di attacco e fuga, congelamento, comportamento evitante) e fisiche (tensione muscolare, palpitazioni, bocca secca).Componente comportamentaleLa spiegazione comportamentale dei disturbi dansia basata sui principi del condizionamento classico, operante e vicario.condizionamento classico (si veda lesperimento del piccolo Albert di Watson, in cui ad uno stimolo neutro si associa uno stimolo condizionati presentati nello stesso momenti, situazione chiamata continuit temporale). Il risultato di questa prima metodologia la fobia alla presentazione dello stimolo, ma nn solo anche v/s stimoli che ricordano loggetto, leffetto levitamento. Lo stesso vale per ci che riguarda il condizionamento operante, in cui il rinforzo negativo favorisce lapprendimento di meccanismi di evitamento; il nn avvicinarsi alloggetto riduce drasticamente anche le possibilit di una estinzione del condizionamento peggiorando ulteriormente la situazione. Un altro meccanismo il modellamento o condizionamento vicario (apprendimento attraverso losservazione degli altri) per lapprendimento di fobie ( si noti in particolare modo nei genitori con la fobia dei cani, i figli apprendono ad averne paura). Una tr di riferimento detta della predisposizione al condizionamento ritiene che vi siano situazioni favorite dallevoluzione, in cui pi facilmente il condizionamento classico si realizza facendo leva su di una sensibilit v/S certi stimoli che erano pericolosi nellambiente dei ns genitori, una predisposizione genetica.RIA:Gli interventi comportamentali tentano di estinguere lansia patologica tramite lesposizione alloggetto o alla situazione temuta, e prevenendone levitamento. Lesposizione pu comprendere la desensibilizzazione in vivo ( reale esposizione alloggetto o alla situazione temuta), la desensibilizzazione immaginativa (esposizione immaginativa), il modellamento ( guardare il terapeuta che si espone alloggetto o alla situazione temuta), o pu avvenire in dose massiccia con il flooding. Fobie: la tecnica utilizzata la desensibilizzazione in vivo, al pz si chiede di fare una scala delle paure in cui allapice ci sar la situazione pi terrorizzante rispetto alloggetto di paura. Gradualmente si metteranno in atto tutte i gradini della scala. Di grande aiuto sono le tecniche di rilassamento che aiutano il pz a tenere sotto controllo lansia. Se la desensibilizzazione dal vivo nn possibile o nn la si desidera pu essere presa in considerazione a desensibilizzazione immaginativa, in cui il pz immagina situazioni temute utilizzando tecniche di rilassamento per controllare lansia. Unaltra forma di terapia il flooding, cio lesposizione intensiva allo stimolo temuto senza prima aver costruito la scala delle paure. un intervento che scatena polemiche di natura etica, anche perch il sogg potrebbe acuire maggiormente lansia. Unaltra forma di trp costituita dal modeling che una forma di terapia basata sullapprendimento vicario in cui il terapeuta dimostra al pz che le sue paure sono infondate mettendo lui stesso in atto la situazione temuta.Disturbo da panico: la tecnica utilizzata la desensibilizzazione dal vivo o immaginativa, anche qui prima viene fatta una scala delle paure poi via via attraverso lesposizione si cerca di ridimensionare la situazione che potenzialmente genera lattacco di panico. Un altro modo utile lesposizione enterocettiva, cio il soggetto viene portato a sentire fisicamente gli stessi sintomi dellattacco di panico (es una corsa per generare tachicardia), da qui viene indotto ad aumentarne il controllo. Lo scopo quello di portarlo a comprendere che le sensazioni che sente nn sono propedeutiche per lattacco di panico ma che sono sensazioni normali fisiche e che quindi possono essere ragionevolmente controllate. Associata a questa metodologia pu essere utile combinando interventi cognitivi destinati a correggere lerrata interpretazione dei normali sintomi fisici.DOC : il DOC riprende la tr comportamentale: il pensiero ossessivo che genera ansia, viene ridotto attraverso lattuazione di rituali rinforzando il comportamento rituale stesso. La terapia consiste ne fare indugiare il pz sul pensiero senza avere lopportunit di mettere in atto il rituale compulsivo; questo processo si chiama esposizione graduale e prevenzione della risposta (es un pz con la mania dellordine gli pu venire richiesto di nn fare il letto per una settimana) lintervento mira a ridurre

  • lassociazione pensiero-rituale e quindi il rinforzo stesso del comportamento. Da qui il pz apprende che la sua paura di perdere il controllo e di cosa possa succedere se il rito nn attuato infondata. La graduale esposizione allansia porta la persona a tollerarla maggiormente e quindi con il tempo a portarla allestinzione. stato provato che tali trp sono efficaci per questi disturbi. Prevenzione delle risposte nascoste, si mette in atto una prevenzione del DCO in cui le compulsioni dei pz sono costituiti da processi mentali (nn da comportamenti), a prevenzione della compulsione.DPTS : il concetto che sottost al disturbo che la persona associa a ci che ha provocato il trauma, e tutto ci che lo ricorda, ansia. Levitamento il comportamento che ne consegue, appunto per evitare lo Stimolo Condizionato. La terapia viene chiamata esposizione immaginativa prolungata, il pz viene invitato a ricordare e raccontare del trauma, durante la narrazione il sogg apprende che il raccontare levento nn necessariamente coincide con il riviverlo, questo permette di diminuire lassociazione tra il trauma e gli stimoli che evocano lansia xch associati al trauma. Questo intervento viene associato a tecniche di rilassamento e strategie di coping che aiutano controllare lansia.Componenete cognitivaLe persone con un disturbo dansia tendono a percepire gli eventi in 3 modi principali: si fissano sui pericoli e sulle minacce, sovrastimano tali pericoli e tali minacce, sottostimano le proprie abilit. Gli schemi cognitivi sono modelli mentali attraverso cui vengono organizzate le informazioni. Schemi cognitivi disadattivi tendono ad avere i suddetti meccanismi di percezione contribuendo cos ad aumentare lansia, in quanto suscitano pensieri negativi che creano un costante scenario di insicurezza. Le tr cognitive pongono laccento sia sul contenuto dei pensieri negativi (schemi cognitivi disadattivi e pensieri automatici e negativi) sia sui processi che generano ansia . secondo questi teorici esistono diverse comuni distorsioni cognitive (cio disadattive)

    1. Pensiero dicotomico : mi sono scordato lintroduzione, nn il caso di continuare, nn vi sono sfumature, o un successo o un fallimento totale.

    2. Catastrofizzazione : il discorso un disastro totale!, gli eventi negativi che possono accadere sono sovrastimati al massimo ritenendoli uneventualit catastrofica.

    3. Etichettamento : sono un totale idiota. Attaccare unetichetta generale e totale a se stessi invece che contestualizzarci.

    4. Personalizzazione : quella persona distratta, odia la mia presentazione. Ritenerci causa di un evento esterno di cui invece nn siamo responsabili.

    5. Iper-generalizzazione : nn gliene frega niente di ci che dico. Si tende ad estendere al massimo la nostra considerazione in tutti gli ambiti, quando potrebbe essere un evento isolato

    6. Focalizzazione selettiva : focalizzarsi su un unico aspetto e nn considerarlo nel complesso. Ad es fissarsi su una unica critica ricevuta e nn su tutti gli apprezzamenti.

    7. Squalificazioni : squalificare gli aspetti positivi di noi stessi per confermare il nostro schema cognitivo negativo. ho superato lesame per fortuna e basta

    8. Lettura della mente : ecco sta pensando male di me. Pensare che gli altri pensino male di noi senza averne delle prove.

    9. Pensiero magico : mi lascer lo so. Un pensiero negativo tenuto a priori e comportarsi come fosse il tutto gi avvenuto.

    10. Minimizzazione : svalutare le proprie esperienze positive vabb sono brava.. e allora?

    Il pensiero negativo da una parte ferma lazione del sogg, dallaltra tender sempre a confermare la sua esattezza spingendo il sogg a confermare il proprio schema mentale.Interventi cognitivi: gli interventi cognitivi sono altamente strutturati, in un primo momento si definiscono gli obtv, successivamente si cercher di far comprendere al pz che i problemi di ansia sono dovuti a pensieri distorti/processi di pensiero disadattivi. Laiuto del terapeuta quindi sar:

    Identificare i pensieri negativi automatici e gli schemi cognitivi che sottostanno a tali pensieri

    Valutare le prove pro e contro degli schemi negativi automatici

  • Identificare le distorsioni cognitive (es pensiero dicotomico, minimizzazione) che portano il pz a interpretare la informazioni in modo ansiogeno

    Una volta che il pz ha imparato a riconoscere e contestare il suo pensiero negativo verr invitato a continuare da solo utilizzando compiti con carta e matita ( ad es viene richiesto di segnare le informazioni che rileva a favore del suo pensiero negativo; ad una persona con la fobia dei cani pu venirgli richiesto di raccogliere informazioni a tre persone sulla loro esperienza con i cani).I trattamenti cognitivi sono stati ritenuti particolarmente validi per il PD (dopo 12 settimane di trattamento il 94% dei pz nn aveva pi attacchi). Per DOC o DAG sono utili invece trattamenti combinati con trp comportamentali. RIA: Nella tr cognitivista i d.d.a sono il risultato di pensieri negativi distorti. Le persone con d.d.a tendono a fraintendere gli eventi in 3 modi importanti: si fissano sul pericolo e sulla minaccia percepita, ne sovrastimano la gravit e sottostimano drasticamente la propria abilit nel gestirli. Gli interventi per lansia hanno 2 componenti chiave:

    1. Identificazione di schemi cognitivi disadattivi e pensieri negativi automatici2. Uso di un approccio logico collaborativo (tra terapeuta e pz) per valutare e

    mettere in discussione le assunzioni, le credenze e i pensieri che generano ansia.Componenti biologicheLansia genera risposte fisiologiche determinate da:

    SNA: sistema simpatico - risposte di sopravvivenza dalla ghiandole surrenali con cortisolo, adrenalina e noradrenalina, tachicardia dal cuore, tachipnea dai polmoni, dilatazione delle pupille e tensione muscolare, risposta di attacco e fuga parasimpatico una volta che il pericolo passato riporta il corpo ad uno stato di pre-ansia. Da questa prospettiva lattacco di panico lattivazione della risposta attacco e fuga senza che vi sia la presenza di una reale minaccia, un innesco inappropriato.

    Al di sotto della corteccia cerebrale vi il sistema limbico (costituito dallamigdala, dallipotalamo e dallippocampo) il quale gioca un ruolo importante nelle reazioni emotive, motivazione, apprendimento e memoria (es: la vista di un ragno parte dallocchio, viene processata dallamigdala che la invia allippocampo il quale ricorda lassociazione in memoria ragno-paura, che quindi invia un segnale allipotalamo di attivare la risposta di attenzione-attacco-fuga).

    Il neurotrasmettitore acido gamma-aminobutirrico (GABA) ha la funzione di inibire il SN quando sovraeccitato, il sistema limbico ricco di questi NTrasmettitori ma, in soggetti che soffrono di elevati livelli di ansia, sembra nn sia efficace x motivi ancora sconosciuti. Valium e alcool legandosi a questi recettori hanno un effetto calmante. La noradrenalina, altro NTrasmettitore, ha invece un ruolo attivo nel funzionamento del locus coeruleus, una parte del tronco cerebrale associata allattivazione del SNS, il quale aiuta a regolare lattivazione ( bassi livelli di attivazione dei neuroni del locus coeruleus danno disattenzione e sonnolenza, alti livelli danno disattenzione e disorganizzazione). Negli attacchi di panico e nel DPTS vi stato un precedente condizionamento della via noradrenergica del locus che divenuta cos ipersensibile. Ancora troviamo la serotonina la quale allo stesso modo del GABA, ha effetto inibitorio sul SNS, bassi livelli determinano un aumento dellansia; risulta coinvolta nel DOC in quanto si visto come somm.do farmaci serotonino-stimolante i pz hanno tratto un beneficio rispetto ai sintomi ossessivo - compulsivi, le motivazioni sono ancora sconosciute.

    Componenti geneticheNn vi sono prove ufficiali, ma vi unalta correlazione tra la presenza di un disturbo dansia e la presenza successiva in parenti di primo grado.Interventi biologiciSi visto che gli antidepressivi, ed in particolar modo gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), hanno un effetto positivo sullA di P e sui pensieri negativi del DPTS ( Prozac, Zoloft e Paxil) e gli antidepressivi triciclici ( Trofranil, Elavil, Sinequan) modificano il livello di neurotrasmettitori chiave come serotonina e noradrenalina. Il problema che i disturbi si ripresentano alla sospensione della trp. I barbiturici (Amytal), fino agli anni 50 ampiamente utilizzati, come sedativi x lansia sono stati messi in disuso a causa dellalta dipendenza che causavano.

  • Le benzodiazepine (Valium, Xanas e Ativan), che potenziano lefficienza inibitoria del GABA, sembravano validi sostituti dei barbiturici ma si visto che anche questi danno dipendenza fisica oltre che nn privi di effetti collaterali e poca efficienza come sedativi dellansia.I beta-bloccanti (Inderal), che diminuiscono lattivit della noradrenalina e lazaspirone (Bu-Spar) che serve per regolare la serotonina, sono invece farmaci relativamente nuovi nella cura d i beta-bloccanti dellansia (+ effetti positivi delle benzodiazepine e effetti collaterali)

    Componenti psicodinamicheFreud riteneva che lansia determinasse la rimozione degli istinti sessuali, pi in specifico che la reazione dellIo alla paura percepita da parte dellEs, del Super Io e del principio di realt.Fobie: la spiegazione psicodinamica nelle fobie ipotizza che queste vengano prodotte quando i sentimenti sono trasferiti da una situazione o persona a unaltra, attraverso i meccanismi di difesa della proiezione e dello spostamento (si veda les del caso del piccolo Hans).DOC: Freud faceva riferimento nella spiegazione di questo disturbo, a due meccanismi di difesa lisolamento (mecc. di difesa in cui i pensieri nn sono associati alle emozioni, per cui nn sono ritenuti come propri ma come elementi disturbanti) per spiegare i pensieri ossessivi; e allannullamento (mecc. di difesa in cui unazione o un pensiero vengono usati x cancellare altre azioni o pensieri) per spiegare le compulsioni. (si veda lesempio delluomo dei topi).Altre fonti dansia: i teorici psicodinamici fanno riferimento come causa generale dellansia, al rapporto con i genitori essendo questi i deputati a insegnare ai figli a tollerare le frustrazioni fin dalla pi tenera et.Interventi psicodinamici: essendo la causa dellansia da ricercarsi nellinconscio della persona, lo psicologo inviter il pz a parlare liberamente, intraprendendo cos un viaggio con il terapeuta nei meandri della mente, le resistenze saranno il sintomo di un conflitto emozionale. Altre informazioni si avranno invece dalle dinamiche di transfert che si metteranno in atto. Lo scopo della trp quello di comprendere lorigine del sintomo, migliorare la propria auto-percezione, sviluppare migliori soluzioni per i conflitti emotivi e diminuire cos la necessit di meccanismi di difesa disadattivi. La trp psicodinamica ha avuto risultati contrastanti di efficacia.

    RIA: la prospettiva bio enfatizza il ruolo del SNA, del sistema limbico, dei

    neurotrasmettitori e dei fattori genetici nei disturbi dansia. Attualmente il miglior trattamento biologico x gli A.diP. sono gli SSRI e gli antidepressivi triciclici, entrambi in grado di inibire la ricaptazione di certi neurotrasmettitori. Gli antidepressivi SSRI sono utili nel trattamento dei pensieri intrusivi del DOC e nel DPTS. I beta-bloccanti e lazaspirone costituiscono lalternativa a barbiturici e benzodiazepine (che danno assuefazione) nel trattamento di alcuni disturbi dansia.

    Freud svilupp 2 modelli esplicativi dei disturbi dansia. In origine lansia era leffetto degli impulsi sessuali rimossi, successivamente lansia una razione dellIo alla percezione dei pericoli esterni. I moderni teorici propongono che alti livelli di ansia sono il risultato di relazioni genitoriali interrotte o inadeguate. I trattamenti sono rivolti al miglioramento della gestione dei conflitti psicologici che causano lansia.

    I vari approcci teorici allansia spesso si sovrappongono e si completano a vicenda, sottolineando il principio di causalit multipla. Le tecniche cognitive e comportamentali vengono spesso combinate nellintervento sui disturbi dansia e i farmaci ansiolitici sono spesso utilizzati insieme alle psicoterapie. Inoltre i cambiamenti della struttura e del funzionamento cerebrale conseguenti a esperienze emozionali traumatiche e alla psicoterapia costituiscono prove della connessione tra mente e corpo nei disturbi dansia.

    UMORE E DISTURBI DELLUMORE

  • DEFINIRE LUMORE E I DISTURBI DELLUMOREFluttuazioni dell umore sono normali nella vita di ogni persona. Lo psicologo definisce lumore pi di un semplice stato emotivo, esso uno stato che include aspetti emotivi (sensazioni), motivazionali (comportamento) e fisici (corpo). Lumore pu essere patologicamente basso, depressione (psicopax contraddistinta da umore basso, con caratteristiche emotive, cognitive, motivazionali e/o fisiche), o patologicamente alto, mania (psicopax contraddistinta da umore elevato, con caratteristiche emotive, cognitive, motivazionali e/o fisiche). Nel definire il quadro patologico va tenuto presente il contesto e il continuum tra comportamento normale e patologico.Contesto: in genere gli umori patologici possono essere definiti come emozioni estreme che nn sembrano appropriate al contesto o alle circostanze in cui si manifestano.Continuum tra umore normale e pax: gli stati di umore pax sono definiti anche dalla loro collocazione agli estremi del continuum dellumore. ( va quindi valutata la durata dellepisodio e lintensit, ovvero quanto il disturbo ha condizionato la vita del sogg.)

    RIA: componenti emotive, cognitive, motivazionali e fisiche le fluttuazioni dellumore sono evenienze normali e prevedibili della vita i D.dellU. sono caratterizzati da variazioni di intensit o durata estreme,

    che debilitano e spesso sembrano collocarsi al di fuori del contesto.

    CLASSIFICARE I DISTURBI DELLUMORESebbene i D.dellU. siano un sintomo di diverse patologie descritte nel DSM IV-TR, ora verranno descritti i disturbi che hanno come quadro principale una significativa modificazione dellumore, denominati appunto come D.dellU. Questa classificazione ha subito diverse revisioni nel tempo (relativismo storico: ad ogni periodo storico corrisponde una particolare classificazione e concezione del disturbo). Importante la separazione tra disturbo bipolare dellumore e schizofrenia (effettuata da Emil Kraepelin) e quella tra disturbi dellumore unipolari e bipolari (effettuata da Karl Leonhard) costituiscono due pietre miliari nella storia della classificazione dei D.dellU.Secondo il DSM-IV-TR si riconoscono 5 D.dellU.:

    1. disturbo depressivo maggiore uno o + episodi depressivi maggiori2. disturbo distimico (o depressione minore) versione meno grave dellepisodio

    depressivo maggiore ma pi cronico. La durata di 2 anni x gli adulti e un anno nei bambini o adolescenti.

    3. disturbo bipolare I combinazione mania e episodi depressivi maggiori4. disturbo bipolare II combinazione di ipomania e episodi depressivi maggiori5. disturbo ciclotimico combinazione di ipomania e oscillazioni depressive

    dellumore meno gravi di disturbi bipolari I e II, ma che ricorrono cronicamente per almeno 2 anni.(Sopra sono state descritte le pax in base alla concomitanza degli episodi di alterazione dellumore descritti sotto)

    Questi disturbi vengono classificati in base a tre diversi episodi di alterazione dellumore che sono :

    1. episodio depressivo maggiore: grave depressione della durata di almeno due settimane, che comprende diversi sintomi emotivi (sensazione di tristezza e vuoto, sentimenti di autosvalutazione), cognitivi (arresto del pensiero, alterazione del sonno, pensieri ricorrenti di morte/suicidio), motivazionali (diminuito interesse x ogni attivit o quasi, difficolt ad alzarsi la mattina) o fisici (perdita/aumento significativo del peso, letargia/prostrazione). Il tempo determinato in 2 settimane ma lepisodio se nn trattato pu protrarsi per anche 6 mesi. Importante la tendenza al suicidio, la persona si sente incapace di vivere e allo stesso tempo si sente un peso per i suoi famigliari. Tentativo di suicidio: + donne che uomini tra i 15 e i 25 anni, + single e divorziati, +

    disagiati/ basso livello educativo/ precedenti trattamenti psichiatrici/ povert.. Suicidi riusciti: + uomini che donne, in America + uomini bianchi che neri/elevata

    incidenza tra i nativi dAmerica/ aumento considerevole tra adolescenti Falsi miti sul suicidio:

    Nn c preavviso: nn vero, solitamente il soggetto ha confessato le propria

  • intenzioni ad altre persone, per cui chi ne parla va preso seriamente. Parlare con un suicida delle sue intenzioni aumenta la probabilit che lo metta in

    pratica: il parlare riduce nel pz il senso di solitudine. Chi se ne occupa deve essere formato cos come i famigliari. Un aiuto dato dal telefono amico e da centri di aiuto.

    I tentativi di suicidio nn sono pericolosi: molte persone si sono uccise nel tentativo di attirare lattenzione.

    I pensieri suicidari sono indice di pax mentale: i pensieri sono eventi comuni, i tentativi di suicidio possono avere diverse cause determinanti che nn sono la pax mentale.

    2. episodio maniacale: periodo di almeno una settimana in cui i sintomi maniacali, lopposto della depressione, causano la compromissione del funzionamento. Umore patologicamente elevato, espansivo o irritabile con tratti psicotici (presenza di convinzioni errate o allucinazioni). Sono presenti almeno 3 di questi sintomi: aumento dellautostima (senso di grandiosit), diminuito sonno, eccessiva loquacit, pensieri sfuggenti, estrema distraibilit (giudizio assente), aumento delle attivit finalizzate, estremo coinvolgimento in attivit piacevoli ma insensate (spese folli, promiscuit sessuale, investimenti infruttuosi, abuso di sostanze..). Questi episodi hanno generalmente un inizio improvviso e un termine altrettanto repentino, nn durano mai eccessivamente; solitamente compaiono immediatamente prima o subito dopo un episodio depressivo maggiore.

    3. episodio ipomaniacale: la versione meno estrema dellepisodio maniacale, nn abbastanza grave da interferire significativamente con il funzionamento. Solitamente ricordato dal pz come un periodo piacevole e fruttuoso dal punto di vista delle attivit finalizzate. di durata di almeno 4 gg e il sogg ha un umore chiaramente diverso dal suo solito.

    Disturbo depressivo maggiore: (D.M.) presenza di uno o pi episodi depressivi maggiori. Sono compresi diversi sottotipi di questo disturbo con caratteristiche peculiari:

    caratteristiche catatoniche (impedimento totale alla mobilizzazione) tratti melanconici (impossibilit a provare qls tipo di piacere, i depressi talvolta provano

    momenti di piacere alle belle notizie) tratti atipici (miglioramento dellumore in risposta a eventi positivi, aumento

    peso/appetito, sonnolenza, pesantezza agli arti, eccessiva preoccupazione del rifiuto da parte degli altri)

    Esordio nel post-partum (colpisce le donne entro le 4 settimane successive al parto, il baby-blues invece colpisce le donne da 3 a 7 giorni dopo , esse possono manifestare attacchi di panico, deconcentrazione, pianti improvvisi, fino ad assumere tratti psicotici in cui il rischio quello dellinfanticidio. A rischio di suicidio)

    Schema stagionale (ricadute nei mesi invernali ciclicamente, utile la fototerapia) Lentit primo episodio depressivo predittivo sulla durata della depressione. Solitamente il primo episodio succede ad un evento emotivamente importante (es un lutto), i successivi no. Nella statistica un anno dopo la diagnosi di depressione il 40% dei pz continua a mantenere in essere i criteri diagnostici, il 40% nn pi depresso, mentre un 20% mantengono solo in parte i criteri diagnostici.Disturbo distimico: (D.D.)i sintomi sono meno gravi del della depressione maggiore, ma tendono a cronicizzare. I pz tendono ad avere un umore depresso per la maggior parte della giornata, per quasi tutti i giorni per almeno 2 anni. Sono presenti almeno 2 dei seguenti sintomi: scarso appetito/iperfagia, insonnia/ipersonnia, affaticamento, bassa autostima, deconcentrazione, ridotta capacit decisionale, senso di disperazione. La tendenza quella di sentirsi inadeguate, inefficaci. Pu capitare che vi sia una degenerazioni nella depr. magg. In questo caso si ha una doppia depressione in cui i criteri diagnostici vengono soddisfatti entrambi.Disturbo bipolare I e disturbo bipolare II: il disturbo bipolare I (D.B.I) la concomitanza di episodi depressivi maggiori e di episodi

    maniacali, fino a poco tempo fa chiamato depressione maniacale. Gli episodi si alternano, solo occasionalmente coincidono in cui viene definito come episodio misto. lo sviluppo del disturbo si ha attraverso 4 cicli dellumore (alternando mania e depressione) durante i primi 10 anni di malattia. Da tener presente che se nn si ha un intervento terapeutico questa ciclicit si intensifica. La frequenza dei cicli varia, ci sono soggetti detti a ciclo rapido che

  • hanno i 4 episodi in un anno, mentre altri possono avere finestre libere anche per anni, tali variazioni sono presenti anche nello stesso individuo in momenti diversi. Nella pausa tra un episodio e laltro molte persone rientrano nel loro funzionamento normale, solo un 20-30% continuano a presentare disturbi dellumore anche se nn in forma grave., si pu dire che se il benessere che si pu intravedere alla fine del ciclo depressivo pu donare sollievo, questo altro nn che linizio del ciclo maniacale. se vediamo la luce alla fine del tunnel, la luce di un treno che sta arrivando - Robert Lowell - .

    Il disturbo bipolare II (D.B.II) la combinazione di episodi depressivi maggiori e episodi ipomaniacali. Molto simile al I, eccetto per la presenza di episodi ipomaniacali piuttosto che maniacali. Spesso in questi soggetti tra un episodio e laltro vi una remissione completa della sintomatologia nell85% dei casi, con il passare del tempo gli episodi ipomaniacali tendono a degenerare in veri e propri episodi maniacali entrando cos nella diagnosi del disturbo bipolare precedente.

    Disturbo ciclotimico: (D.C.)due anni o pi di consistenti oscillazioni dellumore dagli alti ipomaniacali ai bassi distimici. Sono oscillazioni meno gravi del disturbo bipolare ma sono, a differenza, pi costanti infatti permangono per un periodo di tempo di almeno 2 anni. Vi una tendenza nel tempo al peggioramento del quadro sintomatologico, infatti il 15-50% dei casi degenera in un disturbo bipolare I o II.

    RIA: IL DSM-IV-TR riconosce 5 principali disturbi dellumore: disturbo depressivo maggiore,

    disturbo distimico, disturbo bipolare I e II , e disturbo ciclotimico I disturbi dellumore sono basati sulla combinazione di 3 episodi umorali: episodio

    depressivo maggiore, episodio maniacale ed episodio ipomaniacale. Il disturbo D.M. comprende uno o pi episodi depressivi maggiori. Il D.D. comprende sintomi meno gravi, ma pi cronici del disturbo D.M. Il D.B. I comprende lalternanza di episodi depressivi maggiori e episodi maniacali Il D.B. II comprende lalternanza di episodi depressivi maggiori e episodi ipomaniacali Il D.C. comprende schemi cronici di alternanza di ipomania e distimia.

    Contesto demografico: La D.M. molto frequente tanto da essere definita come il raffreddore delle malattie

    mentali. presente in tutte le fasce di et, soprattutto tra i 20 e i 60 anni, nei bambini e negli adolescenti sottostimata xch le manifestazioni sono differenti. delle donne e 1/8 degli uomini come frequenza di genere.

    I D.B. nn si manifestano prima delladolescenza. Et:La depressione nei bambini si manifesta in bambini di 6-8 mesi nei casi in cui siano

    separati dalla madre, se istituzionalizzati e anche in presenza di adeguate cure, il 30% tendono a morire entro il primo anno di vita (studio di Rene Spitz). Tra il 1 e il 5 anno di vita la depressione pu venire classificata come un ritardo/perdita dellacquisizione delle tappe dello sviluppo vista la sintomatologia di tipo regressivo (es smettono di mangiare da soli, perdono il controllo degli sfinteri..). I bambini di et scolare condividono molti aspetti sintomatologici degli adulti come ritiro, auto-svalutazione, oltre che avere un aumento delle manifestazioni ostili, aggressive e istruttive. Gli adolescenti diminuiscono il rendimento scolastico fino allabbandono della scuola, possono saltare le lezioni. Desiderano essere lasciati da soli, appaiono stizzosi, polemici, irritabili, talvolta aggressivi. Possono abbandonare le amicizie, la cure di s lascia a desiderare, nn di rado vi un aumento dellincidenza di uso di alcool, droga, promiscuit sessuale e atti pericolosi/rischiosi. La depressione unevenienza comune negli anziani, sempre meno grave comunque che nei giovani, e spesso dovuta alle vicissitudini della vita e allessere anziani.

    Genere: a partire dai 12 anni, le donne hanno una probabilit doppia di soffrire di depressione rispetto agli uomini, e ci dovuto a fattori socio-culturali come lo stress di ruolo, agli schemi di socializzazione femminili e al fatto che le donne sono molto pi soggette degli uomini a vari tipi di soprusi.

    Cultura: la prevalenza della depressione cambia da cultura a cultura. Inoltre, lesperienza soggettiva della depressione cambia attraverso le culture, sottolineando il concetto di relativismo storico.

  • Classe sociale: la povert, le carenze educative, la disoccupazione o la sottoccupazione sono tutte positivamente correlate alla depressione. Queste variabili socioculturali sono relative a episodi singoli di depressione e al peggioramento cronico dei disturbi dellumore.

    SPIEGARE E TRATTARE I DISTURBI DELLUMORENello spiegare i disturbi dellumore si far riferimento al concetto di causalit multipla, cominciando con le componenti biologiche che al momento sembrano essere le pi accreditate alla luce delle recenti scoperte e quindi le prime da indagare. Il termine depressione viene usato per indicare sia la D.M. che il D.D, il termine bipolare viene usato sia per il D.B.I e II, che per il D.C. Componenti biologicheComprendono fattori:genetici e neurochimici: si visto che vi un certo grado di familiarit nella depressione, soprattutto per i parenti di primo e secondo grado; altissima correlazione poi nei disturbi bipolari la si trova negli studi sui gemelli. La genetica ha scoperto che la forma breve del gene 5-HTT (detto il gene dellumore), d una maggiore probabilit di soffrire di depressione rispetti la forma pi lunga. Rispetto queste riflessioni di natura genetica, si fa riferimento al concetto di causalit multipla, infatti serve la concomitanza di una vulnerabilit genetica e di un evento stressante affinch la malattia si determini. Interessante lipotesi monoaminergica secondo cui la depressione sia relativa ad una insufficiente trasmissione di monoammine (che sono neurotrasmettitori: noradrenalina, dopamina, serotonina), la conferma di questa ipotesi che somm.do farmaci che aumentano la disponibilit di monoammine, la sintomatologia depressiva migliora. C da dire che sebbene che i farmaci aumentino da subito la disponibilit intra-sinaptica di monoammine, il loro effetto benefico si apprezza solo dopo circa 2 settimane di trp; questo fa presupporre che anche il numero di recettori specifici sia diminuito e che quindi nelle 2 settimane si aumenti la produzione di tali recettori. Questa teoria trova una bassa correlazione per ci che riguarda i disturbi bipolari, infatti nn vi spiegazione delloscillazione tra i 2 umori; per questa classe di disturbi si vista invece unalterazione della struttura cerebrale (TAC, RMN) a livello dellamigdala, nella corteccia prefrontale e del cervelletto, oltre che ad unalterazione della membrana neuronale che va ad influenzare i canali per gli ioni di sodio ( in iper-sensibilit o ipo-sensibilit). Per la depressione lalterazione anatomica riscontrata nella corteccia prefrontale, , nei gangli della base, nel cervelletto e nellippocampo.Endocrino: ipotiroidismo, ipertiroidismo, morbo di Cushing sono le principali patologie cui corrisponde una sintomatologia di tipo depressivo. Altre ricerche portano lattenzione verso lasse HPA (asse ipotalamo-ipofisi-surrene) che risponde allo stress rilasciando cortisolo nella circolazione sanguigna (molte persone depresse presentano elevati livelli di cortisolo negli esami ematici il che indica un possibile fallimento dellasse HPA nella soppressione o inibizione del rilascio di cortisolo). Si visto che stress in et infantile (mancato supporto affettivo-emotivo, abbandono)possono portare una disregolazione permanente dellasse HPA. Questa ipotesi sottolinea il concetto di connessione tra mente e corpo. Interventi biologici: farmaci: esistono 3 classi di farmaci utilizzati per la cura della depressione: i triciclici: cos chiamati per la loro struttura a tre anelli, bloccano la ricaptazione delle monoammine allinterno del neurone da cui sono state rilasciate ( prima il neurone rilascia le monoammine nello spazio inter-neuronale per fare in modo che vengano assorbite dai neuroni adiacenti, poi ricapta quelle nn usate) aumentando cos la probabilit che queste vengano riassorbite dai neuroni adiacenti. Questi farmaci sono efficaci ma danno diversi effetti collaterali: secchezza delle fauci, costipazione, ritenzione urinaria, offuscamento della vista, sedazione e aumento del peso. Leffetto terapeutico si ha dopo 4-8 settimane di trp. gli inibitori delle monoamino-ossidasi (I-MAO): agiscono inibendo lossidazione (o scindono) le monoammine rilasciate nella fessura sinaptica, questo aumenta la concentrazione di tali sostanze aumentando di conseguenza la possibilit che vengano assorbite dai neuroni adiacenti. Molto utili nella depressione con disturbi atipici. I contro di questi farmaci sono che devono essere assunti diverse settimane prima che sortiscano un qlc effetto; hanno pi effetti collaterale dei triciclici infatti interferiscono con il metabolismo della tiramina (sostanza presente nel vino rosso, nella birra, nel formaggio stagionato e nella cioccolata), le persone in trp devono quindi prestare molta attenzione nella dieta pena gravi crisi ipertensive talvolta

  • letali. gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) inibiscono la ricaptazione della serotonina dopo il suo rilascio nello spazio sinaptico, aumentandone la concentrazione e conseguentemente aumentando la possibilit che questa venga riassorbita dai neuroni vicini. Hanno unefficacia terapeutica pi veloce, circa 2-3 settimane. Possono causare irrequietezza, disfunzioni sessuali e disturbi di stomaco. Lazione di questi farmaci quella di aumentare i livelli di certi neurotrasmettitori, in particolare serotonina e noradrenalina. I triciclici e gli I-MAO sono definiti come farmaci di prima generazione perch in uso fin dagli anni 50, mentre gli SSRI (es il Prozac) sono chiamati di seconda generazione perch entrati in uso negli anni 80. Sia per i triciclici che per I-MAO alte dosi possono avere effetto letale, problema da tenere in considerazione in pz con tendenza suicidaria. Questo problema stato affrontato negli anni 80 quando era in voga luso di questi due tipi di farmaci per la cura della grave depressione, il problema degli effetti collaterali e il fatto che prima che si apprezzasse un qlc beneficio terapeutico, dovessero passare diverse settimane fece riflettere sul fatto che era come dare in mano una pistola carica a chi ha intenzione di togliersi la vita. Da qui la necessit di un nuovo farmaco: il SSRI, i quali hanno meno effetti collaterali, hanno lo stesso beneficio terapeutico e la loro assunzione incontrollata nn letale leffetto anti-depressivo inizia dopo 2 settimane, nelle precedenti il sintomo depressivo aumenta). Luso dei farmaci spesso discusso, infatti spesso vengono prescritti dai medici di base senza unadeguata consulenza psicologica e psichiatrica; tutti e tre i tipi di farmaci vengono ad oggi ancora usati anche perch hanno effetti diversi sulle persone; spesso luso dei farmaci viene messo in discussione visto lalto tasso di effetto placebo.Terapia elettroconvulsivante: (ECT)scoperta negli anni 30 (Cerletti e Bini) e usata per la cura della depressione, consiste di inviare una scarica elettrica attraverso il cranio per provocare una convulsione che duri almeno alcuni minuti. Per motivi ancora nn ben conosciuti, diverse sessioni di ECT in un certo numero di settimane sono altamente efficaci per il trattamento della depressione grave. un trattamento controverso, chi a favore e chi contro, oggi questa terapia ha subito notevoli miglioramenti rispetto a come era nata e a come la rappresenta la cinematografia, il pz viene anestetizzato e gli viene somm.to un miorilassante in modo che le convulsioni prodotte siano appena visibili, lazione dellelettroshock monitorato. Gli effetti collaterali tuttavia permangono come lamnesia retrograda e lamnesia anterogrado al trattamento. Oggi, nonostante la sua efficacia nella cura, una trp che spaventa e per questo viene poco prescritta a favore della farmacologia.Trp con il litio per i disturbi bipolari, un sale presente normalmente nellorganismo. un farmaco utilizzato come stabilizzante dellumore fin dagli anni 50, considerato come miracoloso per gli effetti stabilizzanti anche se ancora nn se ne conoscono i meccanismi di azione. I contro sono che esso deve essere assunto in concomitanza con farmaci antidepressivi in quanto il suo controllo pi mirato verso le fasi maniacali piuttosto che sui sintomi depressivi; il margine tra lefficacia terapeutica e la tossicit minimo (la tossicit determina nausea, disfunzioni renali); lefficacia del litio determinata dalla costanza con cui esso viene assunto, molti sogg interrompono lassunzione appena che lumore si stabilizzato riprendendo cos la ciclicit del bipolare.RIA:

    i fattori genetici giocano un ruolo predisponente per la depressione grave. Lo stesso vale per i disturbi bipolari

    le ricerche sulle funzioni anomale del cervello associate alla depressione si sono focalizzate sulla scarsa disponibilit di una certa classe di neurotrasmettitori conosciuti come monoammine (nora-dopa-sero). Inoltre i cambiamenti ormonali possono causare sintomi depressivi

    attualmente 3 classi di farmaci: triciclici, I-MAO di prima generazione e gli SSRI di seconda generazione. Ogni classe di sostanze chimicamente differente, ma tutte agiscono aumentando dei livelli di monoammine disponibili allinterno dello spazio sinaptico

    lECT comprende lutilizzo di corrente elettrica per indurre convulsioni. Malgrado la relativa efficacia e sicurezza con cui viene praticata al giorno doggi, lECT rimane controversa ed generalmente utilizzata solo quando gli altri trattamenti nn hanno avuto successo.

    Il litio il trattamento pi efficace e ampiamente prescritto per i disturbi bipolari dellumore. Il litio stabilizza lumore nella maggior parte dei pz che ne assumono una

  • dose adeguata, ma presenta effetti collaterali potenzialmente negativi e di solito deve essere assunto costantemente per lunghi periodi di tempo. Anche altri farmaci stabilizzatori e/o antidepressivi possono giocare un ruolo nel trattamento dei disturbi bipolari.Componenti cognitiveIl pensiero cognitivo rimane una delle tr pi importanti nella spiegazione dei disturbi dellumore. Aron Beck defin quella che chiam la triade cognitiva negativa, ovvero pensieri negativi su se stessi, sul mondo e sul loro futuro, questo un tipo di schema mentale che egli ha evidenziato nei suoi pz. Tra poi gli schemi pi importanti troviamo: i pensieri automatici negativi, le distorsioni cognitive e le spiegazioni pessimistiche degli eventi negativi.Un altro approccio quello di Martin Seligman che introdusse il concetto di impotenza appresa, tr cognitivo - comportamentale secondo cui lanimale sospende lemissione di risposte adattive, dopo le esperienze precedenti di inevitabile punizione (sfortunati eventi in successione portano il soggetto a rinunciare a priori). Allo stesso modo Seligman introdusse anche il concetto di stile esplicativo pessimistico, tr cognitiva che considera un fattore di rischio per la depressione la tendenza a dare spiegazioni interne, globali e stabili per gli eventi negativi (cio i sogg tendono a colpevolizzare se stessi per gli eventi negativi che capitano attribuzioni interne, che gli eventi negativi saranno generalizzabili ad altre aree attribuzione globale, credere che le situazioni negative dureranno per sempre attribuzione stabile) Interventi cognitivi: gli interventi si basano su 3 assunti:

    1. Pensieri negativi contribuiscono alla depressione2. Pensieri negativi possono essere monitorati e modificati con metodi logici e

    direttivi3. Tali modificazioni miglioreranno lumore e il comportamento

    In questo tipo di intervento lo psicologo agisce come un educatore verso il pz, assume cos anche qui un ruolo attivo. I 5 passi per questa trp sono:

    1. Identificare i pensieri automatici negativi: al pz viene insegnato a riconoscere i pensieri automatici negativi, registrarli a casa e monitorarli

    2. Riconoscere le connessioni tra pensieri, emozioni e comportamenti: il pz viene educato a riconoscere i comportamenti messi in atto in risposta ai pensieri negativi; il pz va altres informato che tali pensieri metterebbero in depressione chiunque.

    3. Valutare la ragionevolezza dei pensieri automatici negativi si insegna al pz di essere critici circa la veridicit dei propri pensieri, valutandoli.

    4. Sostituire le attribuzione distorte con interpretazioni pi ragionevoli ovvero pi razionali

    5. Identificare e alterare le assunzioni disadattive un lavoro eseguito tra pz e terapeuta che tende a smontare quelle che sono le credenze distorte e disadattive di base

    RIA: le persone depresse tendono ad avere una visione negativa di se stessi,

    del loro mondo e del futuro la triade cognitiva negativa associata a pensieri automatici negativi, con

    distorsioni cognitive e attribuzioni interne, globali e stabili degli eventi negativi

    in accordo con la tr della vulnerabilit cognitiva della depressione, uno stile attribuzionale pessimistico predispone lindividuo alla depressione quando egli va incontro agli eventi negativi della vita

    gli interventi cognitivi x i disturbi dellumore si focalizzano sulla registrazione e la valutazione dei pensieri automatici negativi, sulla sfida alle distorsioni cognitive e sulla modificazione delle attribuzioni e delle assunzioni pessimistiche. Tali interventi costituiscono un utile trattamento per entrambi i disturbi dellumore: unipolari e bipolari.

    Componenti comportamentali: Gli interventi comportamentali hanno lo scopo di aumentare i rinforzi positivi e diminuire le punizioni attraverso il monitoraggio delle attivit di vita quotidiana e

  • dellumore stabilendo obtv raggiungibili e utilizzando un training x le abilit specifiche, al fine di correggere i deficit comportamentali( Lewinsohn ha sviluppato un intervento comportamentale della durata di 12 settimane che ha lo scopo di fare apprendere al pz la relazione esistente tra eventi quotidiani e umore, imparare tecniche di rilassamento, imparare a gestire le difficolt, migliorare la gestione del tempo e aumentare la partecipazione ad attivit piacevoli ).Gli interventi combinati cognitivo comportamentali x la depressione integrano tecniche di ristrutturazione cognitiva con un focus sul rafforzamento e sul training x le abilit specifiche, al fine di correggere i deficit comportamentali. Tali interventi si sono dimostrati un efficace supporto al trattamento dei disturbi bipolari ( aumenta lefficacia della cura del litio, riduce i sintomi maniacali e depressivi)Componenti psicodinamiche:Freud distinse il termine di lutto( normale processo dopo la morte di una persona amata) e di melanconia (vecchio termine per la depressione)., questi sono 2 stati che hanno molto in comune infatti Freud not come le persone affette da malinconia agissero come fossero in lutto, con in pi laggravante che queste assumevano anche una visione estremamente critica rispetto loro stessi. Egli credeva che le radici della depressione risiedessero nelle precoci esperienze infantili di perdita. Nel tempo egli abbandon questa teoria e sottoline il ruolo di un Super-Io eccessivamente rigido come principale agente nello sviluppo della depressione.I recenti teorici psicodinamici mettono in risalto, come fattore di rischio per la depressione, le problematiche relazionali infantili con i genitori e le figure di riferimento primarie.Interventi psicodinamici: tali interventi si focalizzano sulla questione della perdita, dellansia auto-diretta, del ruolo del Super-Io, delle esperienze e delle relazioni infantili problematiche e, a volte, dei tratti di personalit predisponenti.Interventi socioculturali e sistemico-familariQuesti interventi puntano sul miglioramento dellautostima e sul supporto sociale attraverso lassistenza con il problem solving, al ricerca di un impiego e le abilit sociali. Gli interventi di trp familiare per la depressione trattano sia la situazione familiare che potrebbe aver contribuito alla depressione del pz, sia gli effetti della depressione di un individuo sugli altri membri della famiglia. La trp interpersonale (IPT), un intervento integrato incentrato sulla relazione circolare tra lumore e gli eventi interpersonali, ha come oggetto le relazioni, i comportamenti e le tr cognitive sulla depressione. Il principio di causalit multipla per i disturbi dellumore ben illustrato dallIPT e da altri trattamenti multi-modali.

    DISSOCIAZIONE E DISTURBI DISSOCIATIVI

    DEFINIRE LA DISSOCIAZIONE E I DISTURBI DISSOCIATIVIPer dissociazione si intende linterruzione significativa nellesperienza conscia, nella memoria, nel senso di identit o in qlq combinazione di questi 3 aspetti. Lesperienza della dissociazione un evento normale nella vita quotidiana anche se spesso collegata al trauma, infatti un meccanismo di difesa messo in atto dalla ns mente per proteggerci dagli eventi dolorosi.Continuum tra dissociazione pax e normale: come detto prima vi sono contesti in cui la dissociazione unesperienza adattiva, ma vi sono altre esperienze che sono al contrario, disadattive perch capitano in un contesto in cui coesistono o interferiscono con il normale funzionamento dellindividuo.

  • CLASSIFICARE I DISTURBI DISSOCIATIVIIl DSM-IV-TR riconosce 4 diversi disturbi dissociativi:

    1. disturbo di personalizzazione: sensazione persistente e disturbante di essere distaccato dal proprio corpo o dalla propria mente.

    2. Amnesia dissociativa: incapacit di ricordare importanti informazioni personali, solitamente di natura traumatica o da stress. Le amnesie dissociative normalmente sono la conseguenza di un trauma psicogeno ma possono essere la conseguenza di un trauma cranico o da altri problemi medici; in questo caso corretto parlare di amnesia organica, ovvero da cause biologiche. Le amnesie di origine psicogena si differenziano da quelle organiche dal fatto che nelle seconde nn si ricordano informazioni di carattere personale e di carattere generale, mentre nelle prime generalmente si perdono le informazioni di carattere personale. Pu avere diverse forme: Amnesia localizzata: localizzata solo ad un periodo circoscritto nel tempo Amnesia selettiva: si rievocano solo alcune informazioni, ma nn tutte (es del reduce

    di guerra che ricorda solo alcune cose ma nn tutte della guerra) Amnesia gener