recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti marco ciardi il mistero degli...

17
61 MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017 Il mistero degli antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti- chi astronauti, gli extraterre- stri hanno raggiunto il nostro pianeta nel passato, lasciando evidenti tracce del loro passaggio. Ma qual è l’origine di questa teoria? Per scoprirlo prepariamoci ad affrontare un affasci- nante viaggio, che ci porterà a incontra- re la storia della scienza e della tecnica, la filosofia, la psicologia e i movimenti spirituali, la fantascienza e le pseudo- scienze, il cinema, i fumetti, la radio, la televisione e molti altri settori del sape- re umano e, forse, anche extraterrestre. Marco Ciardi insegna Storia della scienza e della tecnica all’Università di Bologna. Il suo Galileo e Harry Potter. La magia può aiutare la scienza? (2a rist. 2016), pubblicato da Carocci edi- tore, è stato finalista al Premio Asimov 2016. Strategia, azioni, misure Antonella Cugini, Andrea Dossi, Luca Ghezzi, Giovanni Battista Derchi Strategia, azioni, misure. Modelli di successo di performance management per le imprese SDA Bocconi, School of Management, Egea 2016 L a necessità di disporre di un sistema di performance ma- nagement che integri le mi- sure economiche tradizionali con indi- catori di altra natura accomuna da anni Recensioni e segnalazioni

Upload: lenga

Post on 17-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

Page 1: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

61

MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017

Il mistero degli antichi astronauti Marco CiardiIl mistero degli antichi astronautiCarocci editore, 2016

Secondo la teoria degli anti-chi astronauti, gli extraterre-stri hanno raggiunto il nostro

pianeta nel passato, lasciando evidenti tracce del loro passaggio. Ma qual è l’origine di questa teoria? Per scoprirlo prepariamoci ad affrontare un affasci-nante viaggio, che ci porterà a incontra-re la storia della scienza e della tecnica, la filosofia, la psicologia e i movimenti spirituali, la fantascienza e le pseudo-scienze, il cinema, i fumetti, la radio, la televisione e molti altri settori del sape-re umano e, forse, anche extraterrestre.

Marco Ciardi insegna Storia della scienza e della tecnica all’Università di Bologna. Il suo Galileo e Harry Potter. La magia può aiutare la scienza? (2a

rist. 2016), pubblicato da Carocci edi-tore, è stato finalista al Premio Asimov 2016.

Strategia, azioni, misureAntonella Cugini, Andrea Dossi, Luca Ghezzi, Giovanni Battista DerchiStrategia, azioni, misure. Modelli di successo di performance management per le impreseSDA Bocconi, School of Management, Egea 2016

La necessità di disporre di un sistema di performance ma-nagement che integri le mi-

sure economiche tradizionali con indi-catori di altra natura accomuna da anni

Recensioni e segnalazioni

Page 2: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

62

FEBBRAIO 2017 | SCIENZE E RICERCHE • MAGAZINE

rer presso l’Université de Lausanne e adjunct SDA Professor di Ammini-strazione, Controllo, Finanza Azien-dale e Immobiliare presso SDA Boc-coni School of Management. È inoltre project manager presso AISTS, l’A-cadémie Internationale des Sciences et Techniques du Sport.

Il counselling in ItaliaSalvatore Soresi, Laura Nota, Maria Cristina Ginevra (a cura) Il counselling in ItaliaFunzioni, criticità, prospettive e applicazioniCleup, 2016

In epoche di marcate incertezze come quelle attuali, si incremen-tano a dismisura, in fasce sempre

più estese delle popolazioni, anche i tas-

pratico per comprendere la reale portata dei cambiamenti in atto nei sistemi di misurazione delle performance; verifi-care se e in che misura i sistemi di re-porting abbiano trovato accoglimento, implementazione e successo, in Italia e nel mondo; avere una visione globale sulla diffusione e sull’uso, ma soprattut-to sui limiti e le soluzioni proposte dai differenti sistemi e in particolare dalla Balanced Scorecard.

Antonella Cugini è Professore asso-ciato di Economia aziendale presso l’U-niversità degli Studi di Padova. È inol-tre SDA professor di Amministrazione, Controllo, Finanza Aziendale e Immo-biliare presso SDA Bocconi School of Management.

Andrea Dossi è professore associato di Programmazione e Controllo pres-so l’Università Bocconi di Milano. È inoltre SDA Professor di Amministra-zione, Controllo, Finanza Aziendale e Immobiliare e Direttore della Divisione Formazione Manageriale su misura – Imprese presso SDA Bocconi School of Management.

Luca Ghezzi è SDA Professor di Amministrazione, Controllo, Finanza Aziendale e Immobiliare presso SDA Bocconi School of Management. È inoltre docente di Performance Measu-rement presso l’Università Bocconi di Milano.

Giovanni Battista Derchi è lectu-

le imprese di ogni settore e dimensione.In primo luogo, infatti, la creazione

del valore si è progressivamente sposta-ta verso gli asset intangibili: la capacità di mantenere relazioni di lungo periodo con i clienti, di innovare e/o personaliz-zare i prodotti/servizi offerti, di aumen-tare le competenze e la motivazione dei dipendenti. In secondo luogo i vari sta-keholder (dipendenti, fornitori, clienti, ambiente, collettività) sono andati assu-mendo un’importanza crescente.

Da ultimo, un’execution consistente delle strategie presuppone l’impiego di indicatori financial e non financial in tutte le fasi del ciclo di controllo, dal piano al budget all’incentivazione.

“Monitorare queste dinamiche, che contribuiscono a creare l’immagine dell’azienda e a influenzarne il succes-so, richiede l’uso integrato dei model-li multidimensionali di performance management”, affermano in Strategia, azioni, misure. Modelli di successo di performance management per le im-prese (Egea 2016; 200 pagg.; 27 euro; 14,99 epub), Antonella Cugini, Andrea Dossi, Luca Ghezzi e Giovanni Battista Derchi.

Misurare nel tempo le best practices consente di capire in quali contesti e con quali accorgimenti i modelli mul-tidimensionali sono applicabili con suc-cesso.

Il libro, allora, offre un contributo

Page 3: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

63

MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017

fuori, dove i corpi si inseguono nelle acrobazie più bizzarre, incluse quelle esplorate dagli scienziati. Il libro giu-sto per chi è curioso di capire il perché di tutto (ma proprio tutto) quello che succede in “quei momenti”, e per chi è pronto ad assaporare, anche grazie alla ricerca e alle nuove tecnologie, tutte le possibili sfumature del sesso di oggi. E a fantasticare su quello di domani.

Alice Pace è giornalista scientica freelance e scrive di scienza, medici-na e innovazione. Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e un dottorato di ricerca nel campo delle nanotecnologie, ha studiato giornali-smo scientifico alla SISSA di Trieste. Ha vinto nel 2013 una borsa di studio ad Harvard come Armenise-Harvard Science Writer Fellow e nel 2014 il Premio Piazzano per la divulgazione di temi scientici.

In viaggio tra Mediterraneo e storiaCarlo Ruta, Sebastiano TusaIn viaggio tra Mediterraneo e storia, Edizioni di storia e studi sociali, 2017

È appena uscito in libreria, per le Edizioni di storia e studi sociali, un saggio a quattro

mani, In viaggio tra Mediterraneo e sto-ria, firmato da Carlo Ruta e Sebastiano Tusa. Attraverso una serie riflessioni incrociate su alcune vicende chiave del Mediterraneo, i due studiosi pongono in rilievo l’importanza fondamentale che quest’area della terra ha avuto nei processi di civilizzazione, nella forma-zione dei saperi e nella sedimentazione

Research Group. Le attività di ricerca riguardano la psicologia dell’inclusione e nuove dimensioni per l’orientamento e il counselling. È autrice di numerosi articoli internazionali e nazionali e di più di dieci libri.

Maria Cristina Ginevra. È asse-gnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia, Università di Padova, dove collabora con il Centro di Ateneo di Servizi e Ricerca per la Disabilità la Ri-abilitazione e l’Integrazione. È docente a contratto del Dipartimento di Psicolo-gia, Università di Milano-Bicocca, dove insegna Psicologia delle disabilità e dell’integrazione scolastica. Le attività di ricerca riguardano l’ambito della psi-cologia della disabilità e dell’inclusione scolastica e lavorativa.

La scienza sotto le lenzuolaAlice PaceLa scienza sotto le lenzuolaIllustrazioni di Alessandro DaminCodice Edizioni, 2016

Da un profumo al bacio, da una carezza all’eccitazione, dalla nudità all’orgasmo,

ecco – con tutti i particolari dettati dalla scienza – come passiamo dal pri-mo sguardo a rotolarci in un letto con qualcuno. Ce lo racconta Alice Pace, e lo fa osservando l’atto sessuale da pun-ti di vista assolutamente privilegiati. Dall’interno del nostro corpo, dove l’e-ros si scatena in un turbine di moleco-le, surriscalda i sensi e innesca, nel suo piacevole crescendo, circuiti cerebrali ancora in parte misteriosi; ma anche da

si di malessere e disagio delle persone e, parallelamente, aumentano anche le richieste di supporto e di interventi in grado di aiutare le persone a fronteggia-re positivamente le complessità e diffi-coltà che possono incontrare a scuola o nella loro vita familiare e comunitaria, nel lavoro o nella progettazione profes-sionale. Tra queste azioni figurano an-che quelle proprie del counselling che, esplicitamente, si presenta come uno strumento efficace per aiutare le per-sone, le organizzazioni e i contesti ad individuare obiettivi da perseguire, op-portunità da cogliere e strategie e punti di forza da valorizzare.

Il Counselling in Italia: funzioni, criti-cità, prospettive e applicazioni è dovuto al coinvolgimento e alla collaborazione di un consistente numero di studiosi e ricercatori italiani che, nell’ambito delle riflessioni proposte dal Network Universitario per il Counselling (Uni.Co), si sono interrogati a proposito della formazione e della certificazione delle competenze necessarie per rende-re efficaci processi, pratiche, funzioni e servizi di aiuto allo sviluppo e al man-tenimento di livelli elevati di soddisfa-zione per la qualità della vita di tutte le persone.

Salvatore Soresi. È professore or-dinario all’Università degli Studi di Padova. È membro del Life Design International Research Group. Ha dato vita e coordina il Network Universita-rio per il Counselling. Gli interessi di ricerca riguardano la psicologia delle disabilità, dell’inclusione, e da alcuni anni si sta occupando di counselling. Ha ricevuto tre riconoscimenti, dall’A-merican Psychological Association nel 2008, dall’European Society for Voca-tional Designing and Career Counseling nel 2013, e dalla Counseling division dell’International Association of Ap-plied Psychology nel 2014.

Laura Nota. È professore presso l’U-niversità di Padova. Dirige il Centro di Ateneo di Servizi e Ricerca per la Disa-bilità, la Riabilitazione e l’Integrazione. È presidente della SIO e dell’ESVDC. È co-editor del Journal of Policy and Practice in Intellectual Disabilities. È membro del Life Design International

Page 4: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

64

FEBBRAIO 2017 | SCIENZE E RICERCHE • MAGAZINE

relazione. Nella persona umana l’ener-gia affettiva (eros) è primaria. E Dio è Amore.

Questo libro nasce dalla consapevo-lezza che quando l’Italia un giorno sgo-menta svegliandosi ha scoperto che tutti parlavano del Gender, la Chiesa e la te-ologia si sono ritrovate spesso appiattite o ricondotte a posizioni di gruppi fon-damentalisti.

Il bisogno che ha generato queste pagine, seguite a confronti e dibattiti pubblici, è che la chiarezza dommatica, la spiegazione dei testi biblici, il ren-dere chiara la dottrina della Chiesa sia un servizio necessario per evitare che l’ignoranza, il non sapere cioè di que-stioni importanti che attingono all’uma-no come immagine del divino che è in ognuno, degeneri al punto da proclama-re verità ciò che è invece solo confusa-mente ci viene dato di conoscere.

Le questioni principali degli studi di genere a cui la teologia può offrire un contributo prezioso, sono in questo volume affrontate con un linguaggio semplice perché chiaro, supportato da studi sedimentati nell’autrice che ha il coraggio di sostare quando le risposte indicano il bisogno di una ricerca anco-ra aperta.

Pagine che lette fi no alla fi ne ci apri-ranno il cuore e la mente a una più cor-retta interpretazione di quell’essere, come creature, immagine del Creatore che sì ci fece maschi e femmine, ma so-prattutto ci fece a sua immagine.

commerci e la guerra, il bisogno mate-riale e le sfi de della conoscenza, la vita e l’immaginario, il confronto e le con-taminazioni tra civiltà, le luci resistenti dell’età di mezzo e il ventre molle della modernità. Un “viaggio”, in defi nitiva, attraverso le vicende di un mare antico, nei tempi della storia, a tratti buia e cre-puscolare, a tratti aurorale e soleggiata, fi no alla nostra contemporaneità, diffi -cile, pensosa, disillusa.»

Il genere di DioSelene ZorziIl genere di DioLa Chiesa e la teologia alla prova del GenderEdizioni la meridiana, 2017

Di fronte al risveglio degli studi di genere, il tema tal-volta è di che genere sia Dio

padre. Ma Dio non ha sesso. La sua im-magine va identifi cata piuttosto nella

delle culture in senso lato. Ma sposta-no il loro obiettivo più avanti, cercando di identifi care i modi in cui è passato, malgrado le tensioni, le polarizzazioni e gli scontri irriducibili che hanno fatto la storia di questo mare, il fi l rouge del-la contaminazione, dell’interculturalità, del dialogo interetnico, dello scambio pacifi co tra popoli e civiltà. Il viaggio proposto dagli autori fi nisce per offrire allora degli spunti di meditazione sul presente e in particolare sulle diffi coltà che sempre più si addensano sull’Occi-dente e l’Europa.

Nella nota introduttiva, il signifi cato dell’opera, che si presenta assai agile, è spiegato con queste parole: «Pensare il Mediterraneo, mare complesso e po-licentrico, diviso e a tratti radicalmen-te polarizzato, ma aperto a ogni tipo di scambio; accostarsi alla storia di questa “pianura liquida”, cercando di defi nirne l’ordito in evoluzione, le trame, le insi-die, ma anche le virtuosità e gli slanci: questo il senso delle rifl essioni qui pro-poste, lungo le vie di una vicenda che ha fortemente infl uenzato, a volte in ma-niera drammatica, le storie di tutti i con-tinenti. Ne esce una tessitura a mosaico, in una forma atipica, quella del dialogo: la sola probabilmente che possa permet-tere di defi nire, senza aporie irrisolvibi-li, il Mediterraneo e le sue vicissitudini da prospettive che altrimenti sarebbero diffi cilmente amalgamabili. Tutto si apre allora ad una investigazione dico-tomica: il viaggio per mare e il nostos, i

Page 5: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

65

MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017

lungo oblio produttivo che, in assoluto silenzio, si è manifestato, si è rivelato nell’ascoltare il disturbo psichico. È il risultato di una continua e permanente tensione esistenziale verso la scoperta e l’approfondimento dei difficili intrecci che intercorrono tra il prodotto pensato e il pensante.

Le narrazioni di queste realtà vissute, immaginate, presenti, passate o future costruiscono delle mappe descrittive di come il linguaggio si organizza, si com-pone, forma o de-forma la dimensione del reale. Le storie narrate descrivono dei neomondi tutti da conoscere, da de-cifrare.

Il delirio è una narrazione che con-tiene una molteplicità di forme lingui-stiche, che scomposte e analizzate, per-mettono di cogliere quali siano gli ele-menti costitutivi e strutturanti di come si forma il ragionamento.

L’ambiente in cui si è sviluppato que-sto lavoro è quello della ‘malattia men-tale’, in un ambito preposto alla cura. Il materiale su cui si è operato è il prodot-to scritto da persone che da anni comu-nicano con questa modalità.”

Se si confina il delirio nella sua in-comprensibilità e stranezza come un pensiero inadeguato, come sostiene Spi-noza, o come il frutto di un albero proi-bito da estirpare con diserbanti, si perde la dimensione dell’infinità dell’essere umano, si confonde la parte con il tutto o il tutto con la parte.

Il libro evidenza come il delirio co-stituisca il tentativo di risolvere un gra-vissimo conflitto psichico, mette in luce come il passaggio dal conflitto alla solu-zione delirante sia un’operazione lenta e graduale, analizza ciò che precede il delirio, la logica con cui si sviluppa e le modalità con cui si declina.

Pone al centro la dimensione di come si forma il delirio, quali sono le tipologie del pensiero – pensiero iperinclusivo, ipoinclusivo, simmetrico, asimmetrico, magico - che sottostanno al pensare e di come si sviluppa il ragionamento del delirare attraverso l’analisi della logica proposizionale.

La psico-logica consiste in una lo-gica analitica dei processi mentali che evidenzia il formarsi del pensiero, a

di apprendimento.Il linguaggio utilizzato, pur essendo

improntato al massimo rigore scienti-fico, risulta adeguato ai destinatari fa-vorendo una formazione di dimensione europea, il supporto iconografico è stato predisposto per essere didatticamente efficace senza risultare invasivo, l’im-paginazione è volta a rendere scorrevo-le la lettura.

Ogni unità didattica inizia con la di-chiarazione delle conoscenze, delle abilità e dei contenuti dove, con orien-tamento alle future professioni, predo-minano gli aspetti pratici e applicativi anche mediante l’utilizzo di esercitazio-ni guidate.

DelirioEnrico Magni, Simon Pietro ScaccabarozziDelirio.Composizione e scomposizione de lpensiero deliranteEdizoioni psiconline, 2016

Il libro conduce il lettore a scopri-re come si forma e si struttura il delirio, come fa l’orologiaio che

smonta, rimonta meccanismi ed ingra-naggi delicatissimi senza mai perdersi tra rotelle, congegni e senza smarrire il senso ultimo del lavoro, che è compren-dere come si muovono questi ingra-naggi dell’orologio. È scoprire come il gioco del disordine nasconda un ordine.

“L’oggetto di questo testo assomiglia al dissolversi della nebbia quando av-volge la città e si dirada offrendo all’oc-chio la possibilità di vedere le cose che assumono una forma: case, strade, lampioni, passanti. È la storia di un

Conoscere la logisticaAntonio NevaniConoscere la logistica Digital Index Editorem 2016

La collana editoriale “Conoscere la logistica” si compone di tre volumi (Co-noscere la logistica: ambito aeronauti-co, ambito Nautico, ambito Industriale) in versione digitale (Formato: ePub 2, compatibile con tutti tablet, e-readers, kindle, smartphone, iPad e iPhone, Mac e PC) accompagnati da contenuti digita-li integrativi opportunamente richiamati nel testo oppure esterni allo stesso.

I tre volumi sviluppano appieno i contenuti delle indicazioni nazionali dei piani di studio per la disciplina Logisti-ca articolazioni Conduzione del Mezzo (opzioni Conduzione del Mezzo Nava-le, Conduzione di Apparati e Impianti Marittimi, Conduzione del Mezzo Ae-reo), Costruzione del Mezzo (opzioni Costruzioni Aeronautiche, Costruzioni Navali) e Logistica.

La collana, nonostante l’ampio spet-tro dei contenuti proposti, al fine di con-tenere i costi per le famiglie e di fornire agli studenti uno strumento di studio integrato, prevede un unico volume per articolazione a copertura del secondo biennio e, ove previsto, anche del quin-to anno.

I contenuti di ogni singolo volume sono organizzati in forma modulare e suddivisi in unità didattiche inter-connesse tra loro ma, al tempo stesso, anche autonome consentendo così al docente di ritagliare, nell’ambito della progettazione didattica, diversi percorsi formativi sempre coerenti con le cono-scenze e le abilità previste dal processo

Page 6: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

66

FEBBRAIO 2017 | SCIENZE E RICERCHE • MAGAZINE

gica matematica, apparentemente sem-plice, ma dagli sviluppi curiosi.

Il testo qui proposto contiene molti giochi del genere. Si tratta di ‘scherzi’ e indovinelli ed è il primo dove viene enunciato il noto rompicapo del lupo, della capra e del cavolo.

Alcuino di York infatti, un monaco inglese chiamato alla corte di Carloma-gno nell’anno 781, raccolse una serie di problemi originali e divertenti da usare come strumento per l’educazione dei giovani.

Incredibilmente moderno, tanto da anticipare di vari secoli l’enunciazio-ne di problemi matematici importanti, ebbe grande successo nel mondo antico.

Questa seconda edizione è arricchita di nuovi giochi, anche questi presi da te-sti aventi carattere didattico. Di partico-lare interesse quelli tratti da aritmetiche pratiche del Medioevo italiano, dove i giochi matematici erano proposti con l’intento di distrarre gli allievi dalle no-iose applicazioni commerciali.

Una puntuale bibliografia e il testo

Giochi matematici alla corte di Carlomagno Alcuino di YorkGiochi matematici alla corte di CarlomagnoProblemi per rendere acuta la mente dei giovani(a cura di Raffaella Franci)Edizioni ETS, 2016

Da dove viene la famosa espressione “salvare capra e cavoli”? Da un gioco di lo-

differenza della logica formale che spiega come si deve ragionare o della teoria dei modelli mentali spiegano che si dovrebbe ragionare. Solo con una forte integrazione tra psicopatologia e pratica clinica è stato possibile analiz-zare e scomporre il materiale delirante e trasformare la clinica un laboratorio di ricerca in un luogo di cura.

“Scoprire quali siano le modalità psico-logiciche del narrato permette di acquisire ulteriori strategie comunicati-ve. È un modo, inoltre, di dare dignità ad una narrazione che è percepita come pericolosa e portatrice di confusività, distruttività e aggressività. La narrazio-ne del delirante per molti è sinonimo d’alienità e quindi non funzionale per la società; questo modo di ragionare deter-mina una rimozione culturale.

Il delirio è una parte che si include, si iscrive all’interno del processo del ragionare o del pensare, relegarla o ri-muoverla in un angolo è perdere una parte importante dello spazio mentale individuale e sociale.”

Page 7: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

67

MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017

latino originale consentono all’appas-sionato e allo studioso una lettura più approfondita.

Raffaella Franci ha insegnato mate-matica presso le Università di Ferrara, Palermo e Siena. In particolare, nell’ul-tima sede, ha tenuto per alcuni anni un Laboratorio di matematica ricreativa. Studiosa di Storia delle matematiche, ha pubblicato numerosi saggi sulla sto-ria della matematica medioevale.

Atomi e GalassieGiordano Serafi n Atomi e Galassie. Micro e Macro convolano nell’AlgebraLalli Editore, 2016

La teoria delle equazioni fu per lungo tempo l’oggetto es-senziale dell’Algebra, dopo

i successi dei matematici italiani del ‘500, tanto che nelle nostre scuole me-die algebra ed equazioni furono spesso ritenuti sinonimi. Con K.F. Gauss per Algebra si intende una struttura astratta defi nita in un insieme, fi nito o infi nito, tramite leggi di composizione che as-sociano due o più elementi dello stesso insieme in una entità unica. Nel nostro caso essa consiste in una trasformazione numerica di grandezze spaziali e tem-porali raggruppate in categorie omo-genee ed esprimenti valori di affi nità reciproche. Si scopre così una decisiva attinenza tra Micro e Macro, ovvero tra Atomi e Galassie, quale non si può di-sconoscere in grandezze come “il Nulla e l’Eternità”. Coppia, quest’ultima, che fa parte del Prologo posto a capo del-le precedenti pagine. Spunta, inoltre, la necessità teorica di applicare a dette

categorie le minime estensioni possibili atte a coniugarle, che nel caso dello spa-zio risulta il microscopico tratto MIN-S e per il tempo l’altrettanto microscopica durata MIN-T; entrambi nella funzione di unità di misura assolute ed ampia-mente discusse nel presente libro.

GenEtica, Scienza e CoscienzaMatteo Bertelli, Giorgio PlacidiGenEtica, Scienza e CoscienzaEd. Nemapress, 2016

Oggi si sta tentando strumen-talmente di utilizzare alcune condizioni di sofferenza con

cui certe persone si devono inevitabil-mente confrontare per rendere accetta-bili alcune tecnologie: la mancanza di fi gli per alcune coppie di genitori o la nascita di bambini affetti da malattie genetiche per altri, costituiscono il pun-to di partenza attraverso il quale certi poteri forti possono proporre e rendere accettabili nuove tecnologie quali la vendita dei gameti e l’utero in affi tto, nonché la modifi cazione genetica degli embrioni, mostrando di queste, sempre e soltanto, l’aspetto positivo legato al soddisfacimento del desiderio dei geni-tori o dei partner.

In nessun caso, tuttavia, vengono presentate le conseguenze inevitabil-mente negative e inscindibili dalla scel-ta di queste azioni quali, ad esempio, il principio etico universale del valore incommensurabile della vita umana. Infatti, nel momento in cui è possibile progettare una vita umana acquistando le componenti per generarla, si ottiene

di fatto una nuova generazione di umani prodotti su misura e pronti per l’uso. Sul versante opposto, la perdita completa dei legami di sangue cancella anche il concetto di genitore che, in etimologia, dovrebbe indicare colui che genera for-nendo il proprio materiale genetico.

Le conseguenze dell’applicazione di queste tecnologie genetiche in ambito procreativo sono talmente gravi da po-ter distruggere, da sole, in modo com-pleto e defi nitivo il concetto di società come noi lo conosciamo oggi; altresì, non si può credere che chi stia promuo-vendo questa rivoluzione non ne sia a conoscenza.

Preoccupa invece la mancanza pres-soché totale di un’informazione corretta che viene data alle persone, indotte a vedere solo come utili, buone, compas-sionevoli e misericordiose queste tecni-che.

Spostando l’attenzione sull’azione dell’uomo nel Creato in senso ancora più ampio, sembra giusto non trascurare lo sfruttamento di tecnologie impiegate a scapito di animali per fi ni utilitaristi-ci, alimentati dalla logica di un consu-mismo sfrenato e volti a soddisfare dei falsi bisogni dell’uomo.

Al giorno d’oggi, la possibilità di operare delle scelte che puntino al ri-spetto di tutte le forme di vita o al loro sovvertimento rappresenta la grande sfi da del nuovo millennio. È inevitabile, allora, chiede rsi cosa convenga sceglie-re tra progresso infi nito ed evoluzione regolata.

Questo breve volume non ha la pre-sunzione di risolvere le grandi questio-ni bioetiche che coinvolgono l’umanità ma vuole fornire indicazioni su come affrontare coscienziosamente alcuni problemi quotidiani di natura etica e morale che il recente sviluppo dell’in-gegneria genetica ha portato con sé.

L’idea di un mondo in cui tutto è con-cesso, persino cambiare i nostri conno-tati naturali pur di soddisfare le nostre ambizioni, coincide inevitabilmente con un’alterazione della natura. E se prima era Dio ad aver creato l’univer-so e plasmato l’uomo a propria imma-gine e somiglianza, oggi l’uomo cerca di sradicare la bellezza della natura per

Page 8: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

68

FEBBRAIO 2017 | SCIENZE E RICERCHE • MAGAZINE

raggiungere una perfezione che non è e non sarà mai reale ma dipenderà dal gu-sto, dalle mode e dai bisogni senza tener conto delle conseguenze.

Matteo Bertelli, medico geneti-sta, è fondatore dell’istituto no profit “MAGI”, dedicato alla diagnosi e cura delle malattie genetiche e rare. E’ mem-bro del Consiglio nazionale di Federsa-nità-Confcooperative e si occupa di ri-cerca biomedica ed assistenza sanitaria ai malati di malattie genetiche e rare sia in Italia che nei Paesi in via di svilup-po. “GenEtica, Scienza e Coscienza” è il suo primo libro ed affronta le derive delle tecnologie genetiche applicate alla persona e alla famiglia in epoca con-temporanea.

Giorgio Placidi è laureato in Lettere presso l’Università di Roma 3 e in Or-tottica e assistenza oftalmologica pres-so l’Università Cattolica. Giornalista pubblicista, in campo medico sanitario è coautore di alcune pubblicazioni su riviste scientifiche. Con Matteo Bertelli è coautore di “GenEtica, Scienza e Co-scienza”.

Percorsi dell’immaginazione e della conoscenzaAndrea Cannas, Giovanni Vito DistefanoPercorsi dell’immaginazione e della conoscenza nelle Operette morali di Giacomo Leopardinerosubianco, 2016

Il libro propone la mappa dei rap-porti che (quasi) spontaneamente si sono prodotti fra le operet-

te dalle quali ciascun capitolo prende spunto. Rispetto alla complessiva unità dell’opera, ad esempio, Il Dialogo della

Natura e di un’Anima “chiama” quello di Federico Ruysch e delle sue mum-mie, in quanto rispettivamente immagi na ri prequel e sequel della favola iro-nica dell’esistenza umana. Tra il tempo di ciò che non è ancora, come l’Anima, e quello di ciò che è già stato, come i Morti, ha luogo la lunga teoria di de-generazioni e di sofferenze saggiata dai protagonisti de La scommessa di Prometeo. Una storia immensa, ma al contempo tale da non costituire niente più che «un neo, un bruscolo» nella pro-spettiva metafisica del Cantico del Gal-lo Silvestre e del Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco.

Il percorso attraversa le Operette mo-rali approfondendo i modi, le costanti, le svolte di una filosofia fattasi, in pri-mo luogo, parola demistificante. Esso esamina le forme più caratteristiche per il complesso della raccolta, quelle del dialogo satirico e del conte philosophi-que, ma soprattutto evidenzia i punti di emergenza di una parola tendente al canto e alla poesia in un modo essen-zialmente nuovo (Coro di morti, Canti-co) e rivela le tracce dei miti oculata-mente dissimulati nel testo (nel Cantico o nel Frammento) o addirittura resi del tutto silenti (come nel Dialogo della Na-tura e di un’Anima).

Giovanni Vito Distefano ha conse-guito il Dottorato di ricerca in Italiani-stica presso l’Università di Cagliari, con una tesi sulla concezione leopardiana della poesia. Nei rari momenti in cui accantona il suo interesse per l’esteti-ca e per l’opera di Leopardi, si dedica agli studi sul fumetto, in particolare ai graphic novel e agli adattamenti a fu-metti di opere letterarie. È redattore del-le riviste Portales e Between.

Andrea Cannas è ricercatore e do-cente di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Caglia-ri. Ha già avuto a che fare in passato con Leopardi e ha scritto su autori quali Bruno, Galileo, Deledda, Pavese, Cal-vino, Satta, Atzeni. Non pago di ciò, si è occupato di riscritture novecentesche dei miti classici e di forma breve. Ama la canzone d’autore, in particolare De André, e il fumetto. È autore di racconti

e redattore delle riviste Portales e Me-dea.

A Dio piacendoSalvatore GiordanoA Dio piacendoLa secolarizzazione al tempo del fondamentalismo nel disincanto del mondo globalizzato Nulla die, 2016

Siamo tutti portati a pensare che il nostro sia il tempo della razionalità e della secolariz-

zazione. Ci appare irrazionale o fonda-mentalista o nostalgico — chi si attardi a sostenere posizioni “anacronistiche” o in contrasto con lo spirito del progresso, della laicità e della democrazia. E inve-ce?

Il libro indaga una regione oscura del nostro tempo e del nostro mondo glo-balizzato che si dice siano il regno del disincanto e della disillusione.

A Dio Piacendo mostra come la mo-dernità non abbia prodotto la secolariz-zazione ma il suo opposto: il fondamen-talismo. Un fondamentalismo religioso che si accompagna con l’inevitabile corredo del temutissimo armamentario oltranzista. Si tratta di un testo fonda-mentale e di grande attualità nella ricer-ca sui temi della psicologia del fonda-mentalismo religioso e della sociologia delle religioni, ma che conquista per il suo risultato più ambizioso: benché accurato e dettagliato, dotato di rigore scientifico ineccepibile, è un libro sem-plice e gradevole, accessibile e utile.

Salvatore Giordano, editor e socio-logo, insegna Scienze sociali. È autore di molte Opere e curatore di tante altre.

Page 9: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

69

MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017

Naturale = buono?

SILVANO FUSO

Alcuni esseri viventi hanno oramai colo-nizzato ogni angolo del pianeta, anche le zone più impervie. Le loro incessanti at-tività hanno modificato pesantemente la composizione dell’atmosfera terrestre e,

in particolare, la concentrazione dell’anidride carbonica in essa presente. Queste alterazioni hanno a loro volta avuto un ruolo centrale nel variare la capacità dell’atmosfera di tratte-nere l’energia trasportata dalla radiazione solare che arriva sulla Terra. Come conseguenza, si sono verificati forti cam-biamenti climatici che hanno interessato l’intero pianeta e che hanno determinato profonde rivoluzioni negli equilibri ecologici. Alcune specie biologiche si sono definitivamente estinte, mentre altre, riuscendo ad adattarsi alle nuove condi-zioni climatiche, si sono fortemente riprodotte.

Se qualche lettore sta pensando che le righe precedenti si riferiscano all’ennesimo comunicato dell’ipcc (Intergo-vernmental Panel on Climate Change, il Gruppo intergover-nativo di esperti sul cambiamento climatico) e che gli esseri viven-ti di cui si parla siano gli esseri umani, ebbene si sbaglia. Non si riferiscono infatti agli uomini, bensì alle piante.

Si ritiene, con elevato grado di attendibilità, che l’atmosfera della Terra primordia-le fosse costitui-ta da gas leggeri quali l’idrogeno (H2) e l’elio (He) e da quantità ri-levanti di metano (CH4), ammonia-ca (NH3) e azo-to (N2). Grandi cambiamenti fu-

Silvano FusoNaturale = buono?Carocci editore, 2016

Primo classificato all’edizione 2016 del Premio Nazionale di Divulgazione Scientificanell’ambito delle Scienze biologiche e della salute

La scienza e la tecnologia hanno fornito straordina-ri contributi al miglioramento della qualità della vita dell’uomo. Ciò nonostante da più parti della nostra so-

cietà emerge il desiderio di uno stile di vita più naturale e la nostalgia di un pas-sato idealizzato. I bei tempi antichi, i sapori di una volta, i rimedi della nonna, la genuinità di certi prodotti, l’armonia con la natura sono richiami che esercitano un fascino irresistibile su molti individui. L’aggettivo “naturale” è oramai sinonimo di bontà, salute, sicurezza, genuinità ed è spesso associato a diverse attività uma-ne: agricoltura, alimentazione, medicina, cosmesi, sessualità ecc. Ma siamo sicuri che tutto ciò che è naturale sia davvero buono? E ciò che viene chiamato naturale è davvero tale? L’autore analizza in modo critico tutti questi aspetti, al di là delle prese di posizione ideologiche e degli slogan commerciali.

Silvano Fuso. Docente di Chimica, si occupa di didattica e divulgazione scientifica. È stato intitolato a suo nome l’asteroide 2006 TF7, in orbita tra Marte e Giove.

rono poi determinati dall’attività vulcanica e dall’impatto con meteoriti.

Inizialmente, piccole quantità di ossigeno si sarebbero formate in seguito alla decomposizione del vapore acqueo causata dai fulmini e dalla radiazione solare. Dopo la com-parsa della vita e delle piante verdi, che operano la fotosin-tesi clorofilliana, l’atmosfera ha subito ulteriori profonde modificazioni. La quantità di anidride carbonica è progressi-vamente diminuita, mentre la quantità di ossigeno è aumen-tata fino ai valori attuali (circa il 20%). Questi cambiamenti hanno comportato profonde mutazioni in tutto il pianeta. La diminuzione della concentrazione di anidride carbonica ha ridotto l’effetto serra, con conseguente abbassamento della temperatura media terrestre. Per molte forme di vita l’elevata concentrazione di ossigeno atmosferico è stata fatale, mentre altre si sono adattate e hanno iniziato a riprodursi e a evolver-si biologicamente. Noi stessi siamo figli di queste mutazioni.

Quello delle piante è uno dei numerosissimi esempi che si possono fare e che mostrano come gli organismi viventi possano modifi care profonda-mente l’ambiente in cui vivono. A loro volta le mu-tate condizioni ambientali, attra-verso un meccani-smo bidirezionale (feedback, ovvero “retroazione”) , possono condizio-nare pesantemente l’evoluzione degli stessi organismi e di altre forme di vita. In biologia evoluzionista esi-ste un’espressione apposita per indi-care questi mecca-nismi: niche con-struction, ovvero

Page 10: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

FEBBRAIO 2017 • SCIENZE E RICERCHE | MAGAZINE

70

Il nostro patrimonio genetico, plasmato dall’evoluzione, ci ha permesso di sviluppare quella particolare capacità che chiamiamo intelligenza. Ed è proprio questa capacità che ci ha consentito di costruire le dighe di Assuan e di Nurek Dam e di sfruttare i combustibili fossili che causano le emissioni di CO2.

Ha senso stabilire una netta distinzione tra ciò che è natu-rale e ciò che è artificiale? Per molta gente ha senso. Costoro considerano semplicemente “naturale” tutto ciò che avviene indipendentemente dall’uomo e “artificiale” ciò che viene in-vece prodotto volontariamente dagli esseri umani. Alla luce di quanto abbiamo esposto sopra, però, tale distinzione non sembra forse trovare un fondamento concettuale molto so-lido. Tutt’al più i due termini “naturale” e “artificiale”, così intesi, possono essere due definizioni di comodo da utilizza-re nel linguaggio quotidiano.

Come mai allora si sente continuamente parlare di natura contrapposta all’uomo, della necessità di proteggerla dalle attività umane, di responsabilità dell’uomo nei suoi confronti e della superiorità di ciò che è naturale rispetto a ciò che è creato dall’uomo? In questo volume si affronteranno queste tematiche, cercando soprattutto di fare chiarezza sull’ultima domanda: è vero che ciò che noi chiamiamo naturale è prefe-ribile rispetto a ciò che è artificiale? Preferibile per chi? Per l’uomo o per la natura?

(dall’introduzione al libro)

“costruzione di nicchie”. Un concetto simile è quello di fenotipo esteso, formulato

dal biologo inglese Richard Dawkins. Molti organismi, con il loro comportamento, hanno la capacità di influenzare l’am-biente e la vita di altri esseri viventi. Secondo Dawkins, quin-di, è riduttivo limitarsi a identificare come manifestazione genetica (fenotipo) le caratteristiche anatomiche dell’organi-smo e i suoi comportamenti istintivi. Anche le conseguenze prodotte sull’ambiente sono infatti espressione dei suoi geni. Ad esempio, il patrimonio genetico dei castori determina non solo la loro anatomia, i loro denti affilati e il loro istinto a costruire dighe e laghi artificiali. Anche queste profonde mo-dificazioni che i castori producono sull’ambiente sono frutto dei loro geni e fanno parte del loro fenotipo, che viene per-tanto esteso all’ambiente (per i biologi evoluzionisti il con-cetto di fenotipo esteso di Dawkins viene considerato come una sottoteoria della teoria della costruzione della nicchia).

Penso che nessuno di fronte alle dighe, talvolta imponenti, realizzate dai castori e alle modificazioni della composizio-ne atmosferica causate dalle piante verdi avrebbe il minimo dubbio nel considerare perfettamente naturali tali processi. Con altrettanta sicurezza, di fronte alla diga di Assuan (o a quella di Nurek Dam in Tagikistan, considerata la più gran-de del mondo) e agli allarmistici comunicati dell’ipcc sul-le influenze climatiche delle emissioni antropiche di CO2, chiunque affermerebbe che si tratta invece di interventi tipi-camente artificiali. Ma siamo sicuri che vi sia una reale dif-ferenza? In fin dei conti noi, Homo sapiens, siamo una delle tante specie biologiche che si sono evolute su questo pianeta.

Page 11: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017

71

A cosa pensava Darwin?Piccole storie di grandi naturalisti

ALFONSO LUCIFREDI

Faccio una premessa importante: questo non è un libro sulla natura, è un libro sui naturalisti. Non fraintendetemi: nelle pagine che seguono non esiterò a parlare diffusamente di animali e di piante, di fossili e di geologia, ma l’og-

getto principale della narrazione saranno proprio loro, quegli uomini e quelle donne che, con le loro vite avventurose, in-solite, a volte disordinate e imprevedibili, hanno segnato la storia delle scienze naturali negli ultimi due secoli.

La scelta dei protagonisti è stata del tutto soggettiva e in gran parte legata alla mia storia personale: chiunque abbia avuto una grande passione nella vita ha cercato, quantomeno in gioventù, di trovare dei modelli da seguire. Nel mio caso, il mio maggior interesse è sempre stato il mondo naturale e i protagonisti di questo libro sono stati le mie principali fonti di ispirazione.

Ho scelto scien-ziati, documenta-risti, divulgatori con formazione ed esperienze c o m p l e t a m e n -te diverse l’una dall’altra, ma con un elemento co-mune: una gran-dissima testardag-gine.

Non aspettatevi una lista completa di tutti i più gran-di naturalisti degli ultimi duecento anni, né tantome-no le loro biogra-fie approfondite e dettagliate. In questo libro ho cercato di cogliere la loro vera indo-le, e soprattutto l’origine della loro costanza nel

Alfonso LucifrediA cosa pensava Darwin?Piccole storie di grandi naturalistiEditore Ulrico Hoepli, 2016

A cosa pensava Charles Darwin quando, ormai anziano, passeggiava nei boschi che circondano la sua casa in campagna? E qual era il sogno di Konrad Lorenz, prima di voler diventare un’oca? Perché Jane Goodall si è ritrovata all’improvviso nel cuore dell’Africa a studiare gli scimpanzé? E cosa ha spinto David Attenborough sulla cima del monte Roraima,

nel cuore dell’Amazzonia?Il libro è una raccolta di brevi biografie di alcuni tra i più grandi naturalisti degli ultimi due secoli: ogni capitolo ha un diverso prota-gonista di cui vengono narrati pregi e difetti, vicissitudini e successi. Di storia in storia, si indaga cosa abbia spinto queste grandi donne e questi grandi uomini a dedicare la loro vita allo studio della natura, pur dovendo fronteggiare difficoltà di ogni genere per riuscire nell’impresa.

Alfonso Lucifredi è un naturalista e giornalista scientifico genovese di origine argentina. Ha scritto di scienze, natura e viaggi per riviste italiane e internazionali. Ha creato mostre, laboratori, conferenze ed eventi di divulgazione per alcuni tra i più importanti festival scientifici italiani. È anche fotografo e videomaker e nel 2011 ha creato una pièce teatrale dedicata a tematiche come l’ambiente e il futuro del pianeta.

perseguire gli obiettivi che si erano prefissati. In fondo, chi decide di dedicare la propria vita allo studio

delle scienze naturali sa bene che è un’attività che non dà pane, o che può diventare solo in parte remunerativa dopo anni e anni di sacrifici. Ho cercato quindi di scoprire che cosa li ha resi così tenaci e coraggiosi.

E così, per capire quali sono le caratteristiche tipiche di tutti i naturalisti, non solo di quelli di successo, ho indagato sulla loro personalità: su cosa li spinge a sporcarsi le mani di fango, a passare ore e ore in attesa, chiusi nel caldo afoso di una tenda mimetica, o accucciati, con i piedi intorpiditi, dentro un capanno di osservazione; su cosa li tiene incollati per ore alle pareti di un acquario, o di fronte alla gabbia di un animale in cattività, in attesa di eventi che non avvengo-no per giorni, o settimane, o in certi casi non accadono mai; su cosa li porta a creare degli autentici giardini zoologici in

casa propria o, in altre occasioni, a passare buona parte delle loro esistenze in paesi lontani da dove sono nati, pur di trovarsi a stretto contatto con gli animali e le pian-te oggetto dei loro studi; su quella dedizione che li porta a stare atten-ti anche al minimo dettaglio, al più piccolo elemento che li aiuta a fare grandi scoperte, ma anche a tene-re duro quando le ricerche sembrano a un punto morto, quando le ipotesi iniziali vengono stravolte o negate, quando devono ri-

Page 12: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

FEBBRAIO 2017 • SCIENZE E RICERCHE | MAGAZINE

72

cominciare tutto daccapo per la millesima volta. Ho evitato di scendere eccessivamente nel dettaglio o nella

descrizione scientifica delle loro scoperte per dare maggio-re risalto alla loro passione, alla loro voglia di conoscere, scoprire, esplorare il mondo naturale, nella speranza di tra-smettere quella stessa passione anche al lettore, che spero mi perdonerà più di una licenza narrativa.

E, come detto, le biografie dei nostri eroi saranno tutt’altro che complete ed esaustive: negli ultimi decenni, per ciascuno di loro sono state scritte migliaia di pagine da biografi uffi-ciali o direttamente di loro pugno. Per chi è in cerca di detta-

gli approfonditi sulle loro vite, ho stilato una lista di letture più complete nell’ultimo capitolo.

Ma questo libro è ben diverso. Questo è il racconto di al-cune storie d’amore vere e proprie, con protagonisti alcuni grandi uomini edonne, innamorati della natura di cui si sono circondati nel corso delle loro esistenze. La mia speranza è quella di invogliare tanti altri a seguire le loro orme o, perlo-meno, a conoscere meglio la loro epopea.

(dall’introduzione al libro)

Charles Darwin

Page 13: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017

73

Chi ha paura dei vaccini? ANDREA GRINOLIO

I movimenti antivaccinali hanno una storia lunga e istruttiva, che nasce in Inghilterra a fine Settecen-to assieme alla pratica della vaccinazione contro il vaiolo. Storicamente, quindi, non possiamo dire che l’opposizione alla vaccinazione sia una novità;

piuttosto, oggi la novità è rappresentata dal numero sempre più alto di persone coinvolte e dal loro status sociale. Inoltre, stiamo assistendo per la prima volta a una regressione nel-la copertura vaccinale della popolazione dopo due secoli di lento ma inesorabile avanzamento: qualcosa dunque di ben diverso dall’opposizione alla vaccinazione avvenuta in pas-sato da parte di alcuni gruppi marginali.

Stiamo perdendo la cosiddetta immunità di gregge (det-ta anche immunità di comunità, di gruppo o di branco) che permette alle malattie infettive di non diffondersi all’inter-no di una popolazione se una certa percentuale di individui (che varia dall’85 al 95 per cento, a seconda della contagiosità delle malattie) è sta-ta vaccinata; un concetto centrale su cui torneremo più volte. Questo calo nelle soglie di copertura vac-cinale non è facile da spiegare, ma la storia, come sem-pre, può aiutarci a capire.

In passato la pratica vaccinale era qualcosa di sconosciuto a cui le popolazioni, caratterizzate da un tasso di alfabe-tizzazione molto basso, dovevano sottoporsi, accet-tando una proce-

Andrea GrignolioChi ha paura dei vaccini?Codice edizioni, 2016

Il richiamo dell’Oms all’Italia per il pericolo-so calo delle vaccinazioni è l’episodio più recente di un acceso dibattito che conferma quanto questo tema sia oggi cruciale. I vaccini sono fra le scoper-te scientifiche più importanti per il genere umano, eppure continuano ad essere guardati con sospetto da parte dell’opinione pubblica, vittima di campagne di disinformazione, di strumentalizzazioni e di paure

infondate. Queste credenze irrazionali hanno però una spiegazione evolutiva, sen-za la quale sarà difficile risolvere la crescente opposizione sociale. Questo libro, che fa luce sulla sicurezza e sull’importanza delle vaccinazioni, è dedicato sia ai genitori sia a chi vuole capire il ruolo dei vaccini nella società contemporanea, in cui il facile accesso al sapere è tanto una grande opportunità quanto una grande responsabilità. I capitoli si sviluppano attraverso una narrazione storica e si con-cludono discutendo le più recenti teorie cognitive per affrontare le resistenza verso le vaccinazioni.

Andrea Grignolio insegna Storia della Medicina alla Sapienza di Roma e svol-ge ricerche sulla Storia della Vaccinazione all’Université Francois Rabelais di Tours. Ha una formazione internazionale, che lo ha portato da Parigi a Boston a Berkeley. Ha pubblicato su numerose riviste nazionali e internazionali e scrive per La Repubblica e La Stampa.

dura che ai loro occhi non poteva non apparire controintui-tiva: inoculare un agente infettivo attenuato in persone sane per immunizzarle verso probabili epidemie future. Eppure durante l’Ottocento tale pratica riuscì a diffondersi da Lon-dra, dove ebbe inizio l’inoculazione preventiva del vaiolo attenuato, verso l’Europa e gli Stati Uniti, complice (come vedremo nel Capitolo 5) l’attiva partecipazione di ampi strati della popolazione colta e soprattutto della nobiltà, insieme ovviamente ad altri fattori come l’alfabetizzazione e la pro-mozione dell’igiene pubblica.

Dopo quasi due secoli di lotta al vaiolo, negli ultimi anni dell’Ottocento emersero i primi vaccini contro rabbia, car-bonchio, difterite e colera, ma la vera esplosione delle vac-cinazione avvenne nel Novecento, che possiamo definire il secolo dei vaccini. Malattie ad alta mortalità (con nomi ancora oggi terrificanti: peste, tubercolosi, tifo, febbre gialla

e vaiolo), che ave-vano falcidiato milioni di perso-ne, iniziarono per la prima volta a recedere grazie alla profilassi vac-cinale. Insieme al vaiolo, anche l ’ e r a d i c a z i o n e della poliomielite – dopo aver rag-giunto a metà de-gli anni cinquanta del secolo scorso la massima diffu-sione negli Stati Uniti e in Europa – fu un successo senza precedenti: nel dicembre del 1979 l’Organiz-zazione Mondiale della Sanità (d’ora in poi OMS) an-nunciò la scom-parsa globale del

Page 14: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

FEBBRAIO 2017 • SCIENZE E RICERCHE | MAGAZINE

74

vaiolo, mentre nel 1979 e 1982 si registrarono gli ultimi casi, rispettivamente negli USA e in Italia.

Gli anni settanta sono stati con ogni probabilità il punto più alto del successo e del coinvolgimento della popola-zione, essendo anche il decennio in cui è stato introdotto il vaccino pediatrico trivalente (detto MPR) per il morbillo, la parotite (comunemente nota come orecchioni) e la rosolia, malattie che in genere colpiscono i bambini entro i cinque anni di vita e che, al contrario di quanto si crede, hanno un tasso di mortalità non trascurabile.

Nessuno, quindi, all’inizio degli anni ottanta avrebbe po-tuto immaginare che da quel momento sarebbe iniziata una crescente sfi ducia nelle vaccinazioni, sfi ducia che oltretut-to si sarebbe diffusa tra le fasce di popolazione più istruite e abbienti, e che vede oggi diversi paesi occidentali, Italia compresa, avere intere regioni sotto la soglia di sicurezza per malattie quali morbillo, difterite, rosolia, parotite, pertosse e alcune forme di meningite. Detto altrimenti, per quali ra-gioni, dopo due secoli di successo contro terribili malattie infettive, a partire dagli anni ottanta genitori appartenenti a

democrazie avanzate, con un buon livello di istruzione e un discreto o alto status economico-sociale – tutte caratteristi-che che di solito sono correlate alla longevità e a un effi ciente rapporto con i migliori comportamenti medico-sanitari – mo-strano un atteggiamento irrazionale verso le vaccinazioni, ri-fi utando questo trattamento per i propri fi gli?

Le ragioni di tale inversione di tendenza saranno discus-se e articolate in modo dettagliato nel corso del libro, ma è bene qui accennare le principali, focalizzando l’attenzione sui genitori di bambini in età vaccinale (3 mesi-15 anni). Le ragioni sono fondamentalmente tre: neurocognitive, sociali ed evolutive. Iniziamo con le prime...

(Dal capitolo 1)

Page 15: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017

75

Immaginare la scienza. Approcci fantastici al sapere scientifi co in

Wernher von Braun ROBERTO TOSCANO

Wernher von BraunProgetto Marte. Storia di uomini e astronaviEdizione italiana a cura di Giovanni BignamiEdizioni Dedalo, 2016

Sin dal primo giorno della sua storia evolutiva, l’Uomo ha intrapreso il proprio viaggio trac-ciando le varie rotte che guidano la conoscen-za, sia attraverso valutazioni oggettive del mondo reale e fenomenologico che mediante

scenari immaginari.In particolare la ricerca scientifi ca ha sempre avuto una

duplice matrice: una riferibile alla verifi cabilità e riproduzio-ne controllata di un dato evento/fenomeno, l’altra generata essenzialmente, e fantasticamente, da vettori posti oltre il verosimile, determinando in tal senso quella spinta eversiva (quasi di matrice onirica), insita nei saperi, sorgente di intui-zione, creatività, sperimentazione ed innovazione.

Con lo sviluppo delle scienze dello spazio tale approccio complesso alla conoscenza ha acquisito un ulteriore valore aggiunto: il pianifi care e dar corso a scoperte e a progetti di ricerca da svolgere in luoghi e situazioni mai verifi cate prima richiede infatti una spiccata capacità visionaria da parte del-lo scienziato/sperimentatore che consenta di intercettare nel proprio immaginario le matrici, gli scenari, i fattori spazio/temporali e gli strumenti indispensabili per porre in essere la propria intuizione, in modo da verifi carne successivamente la fattibilità e pianifi carne la reale messa in opera.

Dopo le anticipazioni letterarie visionarie di Jules Verne, che marcano la letteratura fantastica tardo ottocentesca (uni-tamente all’opera di Herbert G. Wells), il primo Novecento ha offerto alla storia delle scienze dello spazio e della missi-listica le intuizioni di Tsiolkovsky1, che hanno consentito lo sviluppo di specifi ci settori tecnologici dai quali hanno preso vita i laboratori per l’assemblaggio dei primi modelli moder-ni di propulsione a razzo, in particolare destinati all’esplora-

1 Konstantin Eduardovich Tsiolkovsky (1857/1935). Teorico della propulsione missilistica e del viaggio umano nello spazio, i suoi studi, che furono oggetto per tutto il Novecento di attenta analisi nei laboratori di tutto il mondo (in particolare negli Stati Uniti) videro anche forma letteraria: tra i suoi romanzi si segnalano На Луне (Sulla Luna) del 1893 e Вне Земли (Oltre la Terra) redatto nel 1920.

zione oltre l’atmosfera e alla permanenza in orbita terrestre di veicoli o basi con equipaggio umano (allora tutto ancora appartenente al regno del fantastico).

La missilistica è divenuta da subito una divisione della ri-cerca scientifi ca di primaria importanza in ambito bellico: dagli scenari soprattutto del secondo confl itto mondiale è emerso quel ricco repertorio di ricerche che sono confl uite, al termine del confl itto, all’interno del settore delle scienze che la storia del XXI secolo comunemente identifi ca con il termine corsa allo spazio.

Conclusosi il secondo confl itto, mentre l’Unione Sovietica ed il blocco orientale vedevano l’ingegnere Korolëv2 tra i principali responsabili dello sviluppo di una missilistica che porterà alle prime missioni spaziali della storia, quali il Pro-gramma Sputnik e l’impresa di Yuri Gagarin, in Occidente, dopo gli studi pioneristici dei primi del secolo sviluppati da Oberth3 e Goddard4, si poneva in primo piano l’ingegno di Wernher Magnus Maximilian von Braun il quale, una volta acquisita nazionalità statunitense5, dopo aver servito fedel-mente il Terzo Reich con il proprio programma di vettori, consentirà agli Stati Uniti di sviluppare un proprio piano missilistico e scientifi co, dando corso ai numerosi progetti ormai storici, quali l’esplorazione lunare attraverso missioni con equipaggio umano (che vedrà la sinergia del progetto Saturn per lo sviluppo di vettori ad alte prestazioni con il programma Apollo attraverso il quale si realizzerà lo sbarco dell’Uomo sulla Luna) e lo sviluppo di progetti per la costru-zione di future basi orbitanti.

Ma l’obiettivo Luna, la messa in orbita di stazioni da collo-care in orbita terrestre e l’assemblaggio di veicoli per viaggi spaziali di lunga durata possono essere intese come prime

2 Sergej Pavlovič Korolëv (1906-07/1966). Ingegnere, fu tra i fondatori della missilistica moderna.3 Hermann Julius Oberth (1894/1989). Fisico e sperimentatore pioneristico nel settore della propulsione a razzo e della missilistica.4 Robert H. Goddard (1882/1945). Le sue ricerche, inizialmente ritenute dagli ambienti accademici e scientifici del tempo frutto solo di intuizioni e di applicazioni ingegneristiche artigianali e di nessun valore scientifico effettivo, offriranno successivamente i saperi base per lo sviluppo, nel mondo occidentale, delle tecnologie missilistiche che porteranno alla configurazione dei vari vettori sia in campo militare che civile.5 Von Braun conseguì la nazionalità statunitense a seguito della volontaria consegna alla US Army quale prigioniero insieme a buona parte del proprio staff e dei prodotti/prototipi e grazie agli effetti dell’operazione segreta Paperclip dell’Office of Strategic Service statunitense.

Page 16: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

FEBBRAIO 2017 • SCIENZE E RICERCHE | MAGAZINE

76

fasi di un progetto scientifico molto più complesso ed al qua-le von Braun dedicherà continuamente risorse ed energie: portare l’uomo su Marte.

Un interessante, oltre che prezioso, documento sulle fre-quenze intorno alle quali si muoveva il talento (e l’impeto/fantasia/immaginazione) dello scienziato von Braun, ci viene offerto dal recente progetto intrapreso dalle edizioni Dedalo, ossia la pubblicazione, per la prima volta in versio-ne italiana, curata da Giovanni Bignami, di un testo6 dello scienziato dal titolo Das Marsprojekt, apparso nel 1949 pres-so la rivista tedesca «Welt und Raumfahrt».

Questo articolato e preciso studio/progetto, del quale dopo pochi anni dalla prima in tedesco von Braun preparò una se-conda versione in inglese, può essere considerato un vero e proprio trattato di astronautica, per come brillantemente ne traccia i caratteri Bignami nell’attenta Prefazione che apre l’edizione italiana.

Il testo accoglie in modo accurato le linee guida del pro-getto scientifico per l’allestimento di una missione umana sul pianeta rosso, indicando con mirabile e meticolosa lucidità e precisione numero di uomini e risorse per la messa a punto e realizzazione del piano; numero e caratteristiche tecniche dei veicoli necessari; tipologie delle tecnologie per la propul-sione e l’alimentazione energetica; modalità di sfruttamento della base orbitante Lunetta per il completamento della flotta composta da 10 navi spaziali, sino al numero dei voli neces-sari per completarne l’assemblaggio delle stesse, alla descri-zione dei sistemi di telecomunicazione, delle traiettorie ed orbite necessarie per la reale messa in opera del progetto e molto altro ancora.

Come è noto, a seguito del processo di riabilitazione, von Braun offrì in modo incondizionato le proprie competenze all’esercito USA dando corso, per come già descritto, all’in-tero piano missilistico statunitense sia militare che scienti-fico.

Secondo quanto Bignami riporta nel tracciare i propri vet-tori introduttivi al testo, von Braun intuì ben presto che per assicurare lunga vita alla propria ricerca scientifica (e so-prattutto per contrastare l’ostracismo spesso mostrato dagli stessi settori dello Stato statunitense ai quali offriva i propri saperi7, era necessario porre in essere strategie sempre più efficaci di comunicazione per avvicinare/affascinare mondo della politica e finanziario e pubblico/masse8.

6 Von Braun redasse il testo tra gli anni 1946-48 nel corso del proprio isolamento in un campo militare nel Texas disposto dall’allora Presidente Eisenhower7 In tal senso appare utile l’indicazione data dal curatore dell’edizione italiana nel sottolineare come più volte Presidenti, Militari e Congresso americano (e stessa NASA una volta costituita) bocciarono i suoi progetti o ne ritardarono i tempi (si vedano le vicende connesse al progetto Redston o lo storico programma Apollo che fu abbandonato nel 1972 e la cui chiusura generò la fine definitiva dei rapporti tra von Braun e la NASA).8 Nell’illustrare tale aspetto Bignami ricorda anche la collaborazione negli anni 1955/57 tra lo scienziato e Walt Disney, che insieme diedero vita ad una produzione televisiva per il grande pubblico (che registrò circa 42 milioni di telespettatori) attraverso la quale si intese intraprendere un intenso ciclo di trasmissioni di divulgazione della scienza e di illustrazione dei nuovi orizzonti del sapere aperti in quegli anni dalle scienze dello

Das Marsprojekt vide quindi una ulteriore versione, che è quella oggi pubblicata in Italia per la prima volta, come già detto, grazie ai tipi Dedalo, frutto di una rielaborazione del precedente testo secondo lo stile del romanzo e con il sottoti-tolo A Technical Tale9. Il volume (che comunque von Braun non pubblicherà mai, e che in tale edizione si presenta con alcune riduzioni delle quali sarebbe stato opportuno segna-lare le motivazioni e peculiarità) articola i propri contenuti attraverso un’originale forma narrativa dove la descrizione fantastica si pone in piena osmosi con il dettagliato reperto-rio di informazioni tecniche che svelano la reale definizione del progetto, messo a punto dallo scienziato.

Come sottolinea Bignami nella Prefazione al volume, von Braun, nello sviluppare la narrazione, ha inteso condividere con il lettore (oltre i piani di missione e le modalità di realiz-zazione), le proprie vicissitudini, frustrazioni e difficoltà (di natura politica, pratica e psicologica) che hanno seguito l’e-volversi dei momenti e delle situazioni vissute nel corso del-la propria carriera e che ritroviamo nel romanzo, all’interno delle quali i personaggi (come segnala il curatore «[…] per-sone normali […]» che «[…] fanno cose straordinarie […]») si muovono in una coralità di azione inedita nella letteratura di fantascienza del tempo.

Ambientato nel 1980 (dopo la Terza e ultima Guerra Mon-diale10 e dopo la creazione di un Governo planetario) il testo, che si apre con un’Introduzione ed un prologo (Anno Domi-ni 1980), si articola lungo 28 capitoli (1. Progetti o sogni?, 2. Viaggio su Lunetta, 3. Sosta interplanetaria, 4. Parliamo del pianeta Marte, 5. A bordo di Sirius, 6. Tecnicamente, è possibile arrivare su Marte?, 7. La vita su altri pianeti, 8. La missione del viaggio spaziale, 9. Rompicapi di un pro-gettista di astronavi, 10. Come lavora un intero esercito di tecnici, 11. Il grande trasporto nello spazio, 12. Avventure e disavventure, 13. Addio alla Terra, 14. In viaggio tra i pia-neti, 15. Il “Mayday” di Aldebaran, 16. Ci avviciniamo a Marte, 17. Il pianeta rosso svela i suoi segreti, 18. Si scende su Marte, 19. L’edificio misterioso, 20. Contatto, 21. Come è governato Marte, 22. Come vivono i marziani, 23. Tutti su Marte, 24. Riparazioni anatomiche e conoscenze in scatola, 25. Il meccanismo di una superciviltà, 26. La spedizione por-ta frutti, 27. Il Saggio di Laroni, 28. Un futuro immortale)

spazio.9 Nonostante tali strategie von Braun non riuscì a vedere la realizzazione del proprio ‘Progetto Marte’, le cui tecnologie allora apparivano già idonee, così come i costi, stando ad una stima prodotta dallo scienziato, rientravano in quelli di <<una normale operazione in un teatro di guerra secondario>>. Come narra Bignami, nell’Agosto del 1969 la Commissione istituita per valutare la fattibilità del progetto di esplorazione del pianeta rosso presentata dallo scienziato, rifiutò (pare per un numero ridotto di voti) la proposta (scelta forse imposta anche dal disastroso clima generato dalle vicende belliche in Vietnam).10 Svoltasi nell’arco temporale 1970-75 vide la vittoria del Blocco occidentale (USA e alleati) sul Blocco orientale (alias Unione Sovietica e paesi satelliti) dopo ripetuti bombardamenti nucleari effettuati soprattutto grazie all’operatività della stazione orbitante Lunetta che, come segnala Bignami, nelle strutture e funzioni sicuramente ispirò Arthur C. Clarke e successivamente Stanley Kubrick per descrivere visivamente modelli di basi orbitanti nel leggendario 2001: Odissea nello spazio.

Page 17: Recensioni e segnalazioni - scienze-ricerche.it · antichi astronauti Marco Ciardi Il mistero degli antichi astronauti Carocci editore, 2016 S econdo la teoria degli anti-chi astronauti,

MAGAZINE | SCIENZE E RICERCHE • FEBBRAIO 2017

77

di von Braun riguarda ciò che, per esempio, ha consentito di documentare scientificamente per la prima volta il recente

e complesso progetto di simulazione e lungo confinamento Mars 50013 e che ha visto operare, in sinergia, i laboratori di ricerca nel settore delle scienze biopsicologiche ed aerospa-ziali russe, cinesi ed europee, ossia il vaglio delle capacità di resilienza biologica e psicologica di un prototipo di equipag-gio per la futura missione umana su Marte, oltre che la defi-nizione di un modello efficiente di base/veicolo per il viaggio e di configurazioni e gestione di biosistemi14.

Nonostante l’assenza di questo aspetto connesso stretta-mente al settore psico-biologico, sicuramente presente nella mente dello scienziato ma non incluso palesemente in tale versione del progetto, la narrazione di von Braun, come sot-tolineato precedentemente, appare subito utile e mirabile per precisione, lucidità e veridicità, offrendo a noi lettori un pre-zioso documento scientifico e storico, unico nell’anticipare quegli scenari che probabilmente diverranno realtà tra non molto tempo, grazie anche a ciò che le missioni di esplora-zione marziana in atto15 (o future) consentiranno di docu-mentare e realizzare (salvo possibili azioni di cover up, sabo-taggio o incidenti), ossia la presenza di prove di forme di vita marziana (unicellulare o complessa) nel passato o segnali di vita in atto e l’allestimento della prossima missione di lunga permanenza nello spazio che vedrà approdare un equipaggio umano sul suolo del pianeta rosso.

BIBLIOSITOGRAFIA

M. Denny, A. McFadzean, Engineering Animals. How Life Work, Harvard University Press, Cambridge, 2011

P. Davies, The Eerie Silence: Renewing Our Search for Alien Intelligence, Houghton Mifflin Harcourt, Boston, 2010

R. Toscano, Training for Space. Formazione, ricerca e documentazione scientifica online nelle scienze spaziali con-temporanee, Brenner Editore, Cosenza, 2013 ISBN 978-88-907747-3-7

R. Toscano, Ricerca scientifica e documentazione online: Mars 500 Project, in “Scienze e Ricerche”, n.8, giugno 2015, pp.59-66, ISSN 2283-5873

http://mars500.imbp.ru/http://roscosmos.ru/http://esa.int/

13 http://mars500.imbp.ru/14 Si veda R. Toscano, Training for Space. Formazione, ricerca e documentazione scientifica online nelle scienze spaziali contemporanee, Brenner Editore, Cosenza, 2013 ISBN 978-88-907747-3-7 e R. Toscano, Ricerca scientifica e documentazione online: Mars 500 Project, in “Scienze e Ricerche”, n.8, giugno 2015, pp.59-66, ISSN 2283-587315 Tra le missioni si ricorda il piano di esplorazione robotica ExoMars 2016-2020 promosso dall’Agenzia Spaziale Russa in accordo con l’Agenzia Spaziale Europea avente come obiettivo l’intercettazione e la documentazione di biotracce sul pianeta rosso.

che plasmano la storia in due momenti essenziali: le vicende prima dell’approdo su Marte (progettazione e realizzazione della missione) e dopo l’arrivo sul pianeta rosso, con il con-seguente contatto con la civiltà marziana.

Questo secondo momento del romanzo, a differenza della prima parte altamente credibile nella definizione dei conte-nuti tecnici e nello svolgimento dell’azione, secondo Bigna-mi appare non in piena consonanza con lo smalto narrativo della prima parte del testo.

Bisogna però tener presente che negli anni nei quali von Braun ha stilato le pagine, la scienza riteneva plausibile la presenza di vita e di una possibile civiltà sul pianeta rosso a seguito dell’interpretazione (non supportata da effettive do-cumentazioni in situ) di alcune informazioni frutto essenzial-mente di osservazioni a distanza.

È pensabile che Von Braun, nello porre su carta il proprio progetto e nel rispetto di un modello di sapere scientifico an-che quale ricerca di modalità di risposte a possibili situa-zioni ‘non convenzionali’ e previsione di scenari (approccio riferibile a quanto descritto precedentemente in merito ad una scienza non dogmatica ma aperta e composta anche da ipotesi e probabilità ovviamente da verificare), abbia voluto offrire, spinto anche da motivazioni prettamente narrative e di marketing (forse anche per futuri sviluppi cinematografici del racconto), una possibile tipologia di approccio tra la no-stra ed ipotetiche civiltà oltre lo standard umano.

Nel tracciare le peculiarità della superciviltà marziana, lo scienziato, considerando un modello biologico comples-so non dissimile dall’Uomo11 ed in quanto tale in possesso di saperi e tecnologie riconoscibili dai terrestri (facilitando quindi processi di contatto tra ‘mondi’), descrive nuclei ur-bani sotterranei (scelta necessaria per la dovuta pressuriz-zazione e per la protezione dalle radiazioni), efficienti tec-nologie di trasporto ed un sistema di gestione dei saperi12, delle risorse del pianeta e di governo, altamente realistico. In particolare la descrizione delle peculiarità tecnologiche ed ingegneristiche riferibili alle aree popolate dagli abitanti del pianeta rosso non sono molto dissimili dalle scelte operate dagli attuali centri di ricerca nel progettare e configurare i modelli di insediamenti di future missioni umane, proposti nei recenti progetti ingegneristici per avamposti di superficie da costruire nel corso delle prossime missioni robotiche che anticiperanno lo sbarco dell’Uomo.

Un aspetto che sfugge al Project Mars. A Technical Tale

11 Una interessante riflessione sulle modalità di configurazione del vivente e sugli standards bioingegneristici presenti sulla Terra (e sulle matrici del loro assemblaggio) viene offerta dal testo M. Denny, A. McFadzean, Engineering Animals. How Life Work, Harvard University Press, Cambridge, 2011, così come, nell’ambito dell’ipotesi esobiologica e di possibili prototipi di viventi complessi non terrestri, si segnala P. Davies, The Eerie Silence: Renewing Our Search for Alien Intelligence, Houghton Mifflin Harcourt, Boston, 201012 Nel descrivere i saperi avanzati in possesso dei marziani, Von Braun illustra, anticipando alcuni aspetti delle tecnologie oggi disponibili, modalità di trapianto di organi, tessuti e parti anatomiche oltre a protocolli di apprendimento potenziato attraverso pratiche di ipnopedia, richiamandosi in questo aspetto agli scenari immaginati da Huxley per il suo Mondo Nuovo, per come Bignami sottolinea.