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Avventure nel mondo 1 | 2015 - 73 RACCONTI DI VIAGGIO | Messico storia, colori e sapori da un Messico y Yucatan Mare Testo e foto della coordinatrice Angela Bondioni Messico La spiaggia di Tulum I n Messico per 23 giorni alla riscoperta di un grande paese ricco di storia e di colori, di aromi e di sapori con un gruppo di 10 persone. Arriviamo a Città del Messico la mattina del 13 Aprile, qui siamo a 2240 mt di altezza, il tempo è bello, la città si presenta bene, pulita, ordinata, larghe strade tanti negozi di ogni tipo e tante jacarande che riempiono le strade con il viola dei loro fiori. Prima tappa il museo di antropologia che si trova al bosco di Chapultepec, grande area verde all’interno della città. Lungo il Paseo de la Reforma vediamo esposti grandi fotografie dei protagonisti della rivoluzione nel 100^ l’anniversario, ci sono le persone e gli avvenimenti che hanno messo le basi del Messico moderno. Davanti al museo incontriamo Jesus, parla italiano e ci riconosce subito: “siete di Avventure nel Mondo?” “sì, ma come fa a saperlo? ok, sei dei nostri, ci fai da guida? “ e così, un po’ alla volta, entriamo nella storia della Mesoamerica: gli Olmechi, i Maya, i Toltechi, gli Atzechi e infine gli Spagnoli, civiltà che sono sorte, fiorite e poi collassate nel corso dei secoli, piramidi costruite l’una sulle spoglie di quelle precedenti; in due ore passiamo in rassegna oltre due millenni di vita e, grazie a Jesus, li fissiamo nella mente. La visita a questa enorme città di 25 milioni di abitanti continua nel pomeriggio, andiamo allo Zòcalo, centro storico che ospita, intorno alla grande piazza, gli edifici più importanti tra cui la Catedral Metropolitana, il Palacio National e il Templo Major. Al Palacio National si possono ammirare, lungo le pareti dello scalone del patio principale, i murales di Diego Rivera realizzati negli anni dopo la rivoluzione del 1910. I Murales ripercorrono la storia messicana e Rivera dipinge i principali avvenimenti con duro realismo, dalle cruenti battaglie della conquista spagnola, ai preti che torturano gli eretici ed ai religiosi che difendono e proteggono gli indios. Ci sono poi gli eroi principali dell’indipendenza come Hidalgo e Morelos, le invasioni straniere degli Stati Uniti e della Francia e infine l’eroe principale Zapata, dietro lo striscione che inneggia “TIERRA Y LIBERTAD”. Fuori dal Palacio Nacional facciamo in tempo a visitare la Cattedrale, oggi è la Domenica delle palme e c’è una gran festa, lungo il marciapiede antistante la chiesa ci sono decine di indios che vendono palme intrecciate in mille fogge, dentro la chiesa c’è una messa, sono tanti i fedeli che pregano con fervore. La giornata è volata, abbiamo cercato di utilizzare al massimo il tempo a nostra disposizione perché ci fermeremo solo tre giorni a Città del Messico e domani visiteremo i dintorni. La mattina seguente Martin, il nostro driver, ci accompagna a Cuernavaca, bella città coloniale e a Xochicalco, bellissimo sito Maya che raggiunse il suo splendore tra il 700 e il 900 d.C., dove si può ammirare la piramide del serpente piumato. Un altro gioiello del sito è l’Osservatorio, una grande stanza sotterranea con un pozzo lungo 8 metri dove due volte l’anno il sole proietta l’immagine esagonale del pozzo sul pavimento. Nel pomeriggio andiamo a Taxco, centro della lavorazione dell’argento che qui raggiunge il 925 %0; la cittadina si sviluppa in altezza, lo zòcalo è in cima al paese e da lì si diramano una miriade di stradine piene di gente e di negozietti di artigianato, particolarmente belli quelli di argenteria dove si possono ammirare capolavori prodotti per il

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Avventure nel mondo 1 | 2015 - 73

RACCONTI DI VIAGGIO | Iran RACCONTI DI VIAGGIO | Messico

storia, colori e sapori da un

Messico y Yucatan Mare

Testo e foto della coordinatrice Angela Bondioni

Messico

La spiaggia di Tulum

In Messico per 23 giorni alla riscoperta di un grande paese ricco di storia e di colori, di aromi e di sapori con un gruppo di 10 persone.

Arriviamo a Città del Messico la mattina del 13 Aprile, qui siamo a 2240 mt di altezza, il tempo è bello, la città si presenta bene, pulita, ordinata, larghe strade tanti negozi di ogni tipo e tante jacarande che riempiono le strade con il viola dei loro fiori. Prima tappa il museo di antropologia che si trova al bosco di Chapultepec, grande area verde all’interno della città.Lungo il Paseo de la Reforma vediamo esposti grandi fotografie dei protagonisti della rivoluzione nel 100^ l’anniversario, ci sono le persone e gli avvenimenti che hanno messo le basi del Messico moderno.Davanti al museo incontriamo Jesus, parla italiano e ci riconosce subito: “siete di Avventure nel Mondo?” “sì, ma come fa a saperlo? ok, sei dei nostri, ci fai da guida? “ e così, un po’ alla volta, entriamo nella storia della Mesoamerica: gli Olmechi, i Maya, i Toltechi, gli Atzechi e infine gli Spagnoli, civiltà che sono sorte, fiorite e poi collassate nel corso dei secoli, piramidi costruite l’una sulle spoglie di quelle

precedenti; in due ore passiamo in rassegna oltre due millenni di vita e, grazie a Jesus, li fissiamo nella mente.La visita a questa enorme città di 25 milioni di abitanti continua nel pomeriggio, andiamo allo Zòcalo, centro storico che ospita, intorno alla grande piazza, gli edifici più importanti tra cui la Catedral Metropolitana, il Palacio National e il Templo Major.Al Palacio National si possono ammirare, lungo le pareti dello scalone del patio principale, i murales di Diego Rivera realizzati negli anni dopo la rivoluzione del 1910. I Murales ripercorrono la storia messicana e Rivera dipinge i principali avvenimenti con duro realismo, dalle cruenti battaglie della conquista spagnola, ai preti che torturano gli eretici ed ai religiosi che difendono e proteggono gli indios. Ci sono poi gli eroi principali dell’indipendenza come Hidalgo e Morelos, le invasioni straniere degli Stati Uniti e della Francia e infine l’eroe principale Zapata, dietro lo striscione che inneggia “TIERRA Y LIBERTAD”.Fuori dal Palacio Nacional facciamo in tempo a visitare la Cattedrale, oggi è la Domenica delle palme e c’è una gran festa, lungo il marciapiede

antistante la chiesa ci sono decine di indios che vendono palme intrecciate in mille fogge, dentro la chiesa c’è una messa, sono tanti i fedeli che pregano con fervore.La giornata è volata, abbiamo cercato di utilizzare al massimo il tempo a nostra disposizione perché ci fermeremo solo tre giorni a Città del Messico e domani visiteremo i dintorni.La mattina seguente Martin, il nostro driver, ci accompagna a Cuernavaca, bella città coloniale e a Xochicalco, bellissimo sito Maya che raggiunse il suo splendore tra il 700 e il 900 d.C., dove si può ammirare la piramide del serpente piumato. Un altro gioiello del sito è l’Osservatorio, una grande stanza sotterranea con un pozzo lungo 8 metri dove due volte l’anno il sole proietta l’immagine esagonale del pozzo sul pavimento.Nel pomeriggio andiamo a Taxco, centro della lavorazione dell’argento che qui raggiunge il 925 %0; la cittadina si sviluppa in altezza, lo zòcalo è in cima al paese e da lì si diramano una miriade di stradine piene di gente e di negozietti di artigianato, particolarmente belli quelli di argenteria dove si possono ammirare capolavori prodotti per il

74 - Avventure nel mondo 1 | 2015

SALVADOR DE BAHIA

DAKAR

SAN PAOLO

BUENOS AIRES

MONTEVIDEO

SANTA CRUZ DE LA SIERRA

SANTIAGO DEL CILE

LIMA

SANTO DOMINGO

PORTO

CANCUN

CARACAS

LISBONA

LONDRA

AMSTERDAM

BRUXELLESFRANCOFORTE

MONACO

ROMA

MILANO

PARIGI

PUNTA CANA

SAN JUAN DE PUERTO RICO

HAVANA

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MIAMI

MADRID

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TENERIFEFUERTEVENTURA

LANZAROTE

GRAN CANARIA

MADRID

VIGO

PALMA DIMAIORCA

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VALENCIA

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GRANADA

MALAGA

ASTURIASLA CORUNA

SANTIAGO DE COMPOSTELA

BILBAO

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BARCELLONA

BADAJOZ

SIVIGLIA

Voli da Milano Malpensa e Roma Fiumicino.

Non solo l’ immaginazione ti porterà ovunque tu voglia.

concorso annuale dei manufatti di argento .Nella principale Plaza Borda i Mariachi cantano e suonano incessantemente davanti alla magnifica Iglesia de Santa Prisca con la facciata churrigueresca riccamente decorata, la cui costruzione fu finanziata, senza badare a spese, da Josè de la Borda che si arricchì scoprendo un’importante miniera di argento nella zona.Martedì 15 Aprile continuiamo la scoperta dei dintorni di Città del Messico andando a Teothiuacan, luogo dove gli uomini diventano Dei, una della più straordinarie città del mondo antico. La città è grandiosa negli spazi e negli edifici, entrando dal viale dei Morti ci sembra di tornare indietro di 2000 anni e di far parte delle processioni che calcavano il grande viale di accesso per poi fermarsi davanti alle immense piramidi del Sole e della Luna ad assistere alle cerimonie. Teothiuacan dominò per 500 anni la vita della regione, fu abbandonata nel 650 d.C. e infine riscoperta dagli Atzechi che credevano fosse stata costruita dai giganti. Anche qui ci sono decorazioni del serpente piumato Quetzalcoatl oltre ad effigi del Dio della pioggia Tlaloc e al dipinto di un grande giaguaro. Usciamo ripercorrendo l’immenso viale dei Morti che attraversa il sito per tutta la sua lunghezza e andiamo a visitare un centro di lavorazione delle pietre locali tra cui l’ossidiana, lucida e nera, la giada, i lapislazzuli; qui si possono trovare fedeli riproduzioni delle maschere più belle rinvenute nei siti. Nel negozio ci fanno anche provare il PULKE, una bibita che si ottiene dall’agave e che serve come depurante/energetico; dalle foglie della stessa pianta si ottengono vari materiali: - il mitiote, un sottile foglio che si usava per scrivere, -dei fili per tessere, sottili ma forti, mentre la punta delle foglie serviva da ago per cucire (il mantello della Madonna di Guadalupe è stato fatto tessendo proprio le fibre dell’agave). Terminata la visita al sito di Teothiuacan ci rechiamo alla Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, dove viene custodito il quadro con il ritratto della Madonna (si narra che Ella apparve all’indiano Juan Diego in quel punto e chiese che venisse costruita una cappella in suo onore ma il vescovo, che non credeva a questa apparizione, richiese una prova, allora Lei fece fiorire un cespuglio di rose, disse a Juan Diego di metterle nel suo mantello e di portarle al vescovo; quando aprirono il mantello sulla stoffa si era impressa l’immagine della Madonna , la stessa che oggi si può ammirare nel quadro).Entrando nel piano basso della grande basilica si passa davanti al quadro restando fermi su un tapis roulant, l’immagine si può vedere anche dalla chiesa al piano superiore ma da lontano; la nuova basilica è stata costruita perché la vecchia sta lentamente sprofondando nel terreno infatti si può notare una grande spaccatura nella parete laterale. Anche qui oggi c’è tanta gente che prega

e che si mette in fila per far benedire gli oggetti sacri che si possono acquistare. Usciamo da questo luogo di preghiera e ci tuffiamo in un luogo di divertimento: Xochimilco, dove i trajineras, grandi barconi colorati e decorati con fiori di cartapesta, galleggiano sui canali accompagnati dalla musica dei Mariachi che allietano l’atmosfera. Se a Città del Messico qualcuno vuole festeggiare un compleanno o una ricorrenza viene qui sul barcone dove, oltre alla musica, servono anche da bere e da mangiare, si balla e si resta fino a tarda sera. Lungo le sponde dei canali ci sono tanti vivai, si possono comperare piante e fiori di ogni genere, ogni tanto una barca si avvicina per venderci tovaglie, coperte, chincaglieria ecc ecc, anche noi cantiamo, siamo ormai coinvolti da quest’allegra atmosfera.Il 16 mattina si riparte, atterriamo con l’aereo a Tuxla Gutierrez, capitale del Chiapas; prima tappa “el Canon del Sumidero” profondo 1000 metri, dove scorre per oltre 14 Km il fiume Grijalva tra rupi a strapiombo; secondo la leggenda verso la metà del 1500 gli indiani che si opponevano agli spagnoli, dopo una strenue resistenza, preferirono gettarsi dalle ripide pareti del canyon piuttosto che arrendersi.Nel pomeriggio arriviamo col bus a San Cristobal, tranquilla cittadina dal fascino coloniale, ci immergiamo nella grande piazza davanti alla Cattedrale, tra le bancarelle che vendono dolciumi e giocattoli, poi visitiamo il “Templo de Sant Domingo”, con la bella facciata barocca.A San Cristobal ci fermeremo per qualche giorno perchè vogliamo assistere alle celebrazioni della settimana Santa sia in città che nei dintorni.Il Giovedì andiamo a San Juan de Chamula villaggio abitato da indios di lingua Tzotzil, lungo

tutta la strada che porta alla grande piazza è un susseguirsi di bancarelle, oggi c’è un grande mercato, la gente affolla la piccola chiesetta dove all’interno, inginocchiati sul pavimento cosparso di foglie, accendono candele, cantano e pregano.Da lì andiamo a San Lorenzo Zinacantan dove per le strade del paese si sta svolgendo una processione con gli uomini nei costumi tradizionali della Pasqua, arriviamo fino alla piccola chiesa e poi andiamo a visitare un’azienda famigliare specializzata in tessuti fatti a mano con i disegni tipici della zona.Ci vengono offerte le specialità culinarie di loro produzione: fagioli, tortillas, peperoncini e queso, tutto buonissimo, e per finire Mezcal e Tequila.Il Venerdì Santo seguiamo la Via Crucis per le strade di San Cristobal, è molto sentita, la gente sfila con i costumi dell’epoca di Gesù mentre si intonano canti e preghiere che coinvolgono la popolazione fin all’arrivo sul sagrato della Cattedrale principale dove si ripercorrono le tappe della crocifissione.Nel pomeriggio andiamo a fare una camminata alla Riserva Ecologica di Huitepec situata su un vecchio vulcano spento, dove per qualche ora camminiamo tra grandi alberi, felci e orchidee.Il Sabato siamo già in partenza, oggi visitiamo l’imponente sito Maya di Toninà, situato in cima ad una collina offre una vista completa sulla vallata; qui, su una parete di pietra di 4 metri viene raccontata la religiosità del popolo Maya tramite raffigurazioni scolpite di divinità.Nel pomeriggio arriviamo ad Agua Azul, mitica località sul fiume Tulijà dove miriadi di cascatelle ornano i fianchi della collina oggi invasa dai messicani che si sono riversati qui in massa con borse frigo piene di carne e auto con bagagliai ricolmi di birre per le feste di Pasqua; dalle tende, tavolini, sedie e grill credo abbiano intenzione di stare qui fino a Lunedì.Il posto è molto bello, ricco si anse dove si può fare il bagno, barchette che attraversano il fiume e pontili da cui ci si può tuffare ma la gente è così tanta che non riusciamo ad apprezzarlo pienamente.Ci spostiamo di qualche chilometro e arriviamo alla cascata di MI-Sol-Ha, con 35 mt di salto, la gente è sempre tanta ma il luogo è più raccolto e suggestivo, c’è anche un camminamento che passa dietro il fronte dell’acqua.Per sera raggiungiamo Ricardo Flores, in mezzo al verde della campagna, vicino al confine con il Guatemala, da qui domattina andremo a visitare due siti sperduti nella foresta.La Domenica mattina arriviamo col bus alla Frontera Carozal, zona abitata dall’etnia Locandoni, poi prendiamo una lancia che ci accompagna sul fiume Usumancita fino all’ingresso di Yaxchilan. Domingo, la nostra guida, ci accompagna nel grande e ben conservato sito perso nella foresta mentre le scimmie urlatrici ci spaventano.

Costume tipico di Zinacantan

RACCONTI DI VIAGGIO | Messico

76 - Avventure nel mondo 1 | 2015

Dopo Yaxchilan visitiamo Bonambak, proprio nel territorio della Selva Locandona, sito famoso per la serie di pitture ben conservate all’interno del tempio de Las Penturas.La sera ceniamo a Palenque, c’è parecchia gente perché oggi è festa, è Pasqua, gli alberghi e i ristoranti sono pieni, la città è bella e con il fresco della sera si gira volentieri per le strade.La mattina seguente visitiamo il sito Maya di Palenque, molto esteso, per girare occorre avere una guida; attraversiamo prima il bosco che lo circonda e poi ci addentriamo nel sito vero e proprio. Vediamo il “tempio del Sole” ben conservato, “il Palazzo” con la sua torre a quattro piani usata, si pensa, come torre di guardia o come osservatorio, il “Tempio

delle iscrizioni”, contenente le spoglie del grande re Pakal, il più grande e imponente edificio di Palenque che deve il suo nome alle innumerevoli iscrizioni incise sulle sue pareti di pietra.Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Campeche ma, acc……, scoppia una gomma del nostro pulmino e fino a che il nostro autista non riesce a riparare il danno non si riparte; arriviamo a destinazione che è ora di andare a dormire.Il Martedì mattina facciamo un giretto per la città vecchia, andiamo sui bastioni che la circondano e visitiamo il piccolo museo dedicato ai corsari che hanno attraversato queste acque e che hanno attaccato questa città, una lunga lista che va da Francis Drake nel 1568, a Henry Morgan nel 1661 a Barbillas nel 1708.Dedichiamo il resto della mattinata alla visita di Uxmal, grande e prestigioso sito Maya del tardo periodo classico, che non aveva cenote, cioè non aveva riserve naturali di acqua, forse per questo ci sono tante raffigurazioni del Dio Chac, il Dio della Pioggia. Qui abbiamo modo di ammirare la Piramide

dell’Indovino, con un’originale base ovale, si narra che fu costruita in una notte da un nano con poteri soprannaturali: l’indovino.La sera siamo a Merida, fondata nel 1542 dal conquistatore Francisco de Montejo sulle rovine di un grande insediamento Maya; è un’ importante città di epoca coloniale, ricca di belle piazze, residenze, parchi e statue, attualmente centro industriale e polo universitario.Mercoledì 23 Aprile raggiungiamo finalmente la mitica Chichenitza, il sito Maya meglio conservato dello Jucatan, con “El Castillo”, piramide alta 24 mt eretta in onore del Dio Kukulca; dal 2007, data in cui il sito è stato riconosciuto come una delle sette nuove meraviglie del mondo, non è più permesso salire i 365 gradini che portano alla sommità. Le quattro scalinate rappresentano i quattro punti cardinali e due volte l’anno, in occasione dei solstizi, all’alba si può vedere il sole che produce un’ombra simile ad un serpente che scende la scalinata nord.Il sito è molto grande e serve una guida per poterlo visitare bene e comprendere le particolarità dei vari edifici, anche qui era in voga il gioco della pelota, la squadra che perdeva veniva sacrificata dopo la partita e morire era considerato un onore.Quando usciamo dal sito fa caldo, sono proprio le ore centrali della giornata per cui decidiamo di andare a rinfrescarci al Cenote Ik Kil, (il cenote è un’ enorme pozza d’acqua dolce all’interno di una grotta in genere illuminata dal sole tramite un buco provocato dal crollo della volta). L’interno è fresco e si nuota volentieri tra i grossi pesci neri che vivono nel profondo cenote, sopra di noi il sole illumina le liane e i rivoli d’acqua che cadono dal terreno soprastante.Per sera siamo sul Golfo del Messico, a Rio Lagartos, ad ammirare il tramonto sul mare, un angolo ancora diverso di questo immenso paese. Il Giovedì mattina si va in barca a visitare la laguna circostante, una riserva naturale con oltre 260 specie di uccelli, fenicotteri, mangrovie e poi una deliziosa spiaggetta dove spalmarsi di fango e fare un bagno ristoratore.Sul molo di Rio Lagartos intanto alcuni pescatori puliscono il pescato mentre una colonia di pellicani stazionano tutto intorno per cibarsi dei resti, una volta sazi se ne vanno ed arriva un gruppo di gabbiani per finire i rimasugli.Riprendiamo il cammino, sostiamo a Valladolid, altra bella città coloniale ricca di edifici religiosi: la Iglesia de San Bernardino da Siena con begli affreschi, la Cattedrale con la sua elegante facciata; sulla piazza principale spicca il Palacio Municipal dove, al primo piano una serie di pannelli dipinti raccontano la storia della città dai tempi dei Maya fino alla rivoluzione.Per sera arriviamo a Tulum, anche qui siamo sul mare, in alcuni confortevoli edifici su una meravigliosa spiaggia bianca; anche il ristorante è sulla spiaggia e ceniamo con i piedi nella sabbia.L’indomani MARE! Ci godiamo la giornata sulla finissima sabbia bianca all’ombra delle palme,

con il suono del mare che sbatte le sue onde sul bagnasciuga mentre noi sorseggiamo “pina colada”. Il relax però non dura molto: Sabato andiamo a visitare le rovine del sito Maya che è proprio lì, dopo il nostro albergo, lo raggiungiamo a piedi.Il sito è diverso dagli altri perché è situato su una terrazza che domina il mar dei Caraibi e merita una visita, soprattutto: “El Castillio” che serviva da faro ai naviganti, “il Tempio del Dio discendente” che mostra una figura che si sta lanciando e “il Tempio degli affreschi” che fu adibito a osservatorio per seguire i movimenti del sole.La Domenica andiamo con il bus a Cozumel, un’isoletta di fronte a Playa del Carmen dove l’acqua è particolarmente limpida e possiamo fare snorkeling; noleggiamo una barca e ci immergiamo nella calde acque del mar dei Caraibi dove vediamo pesci di vari colori e coralli.La sera, prima di tornare a Tulum, ci fermiamo a mangiare qualcosa a Playa del Carmen, località turistica piena di negozi, ristoranti, bar, gelaterie e di gente.Lunedì 28 lasciamo Tulum (sig! sig!) per andare a Isla Mujeres, un’altra splendida isola di questo mare, situata davanti a Cancun. Ci sistemiamo in un bell’alberghetto nell’angolo più riparato dell’isola, in un punto dove il mare è calmo e si può fare il bagno tranquillamente. Anche qui la spiaggia è bellissima, bianca bianca, il mare azzurro azzurro con le palme che fanno da contorno.L’isola merita di essere visitata, affittiamo una golf car e la giriamo da cima a fondo: Punta Sur, con grandi scogli e il mare che li percuote con violenza, Playa Garrafon dove il mare è profondo e si possono fare immersioni, la laguna centrale e il piccolo museo del mare dove ci sono alcune specie protette.Anche a Isla Mujeres dedichiamo una giornata allo snorkeling ma il mare agitato e la forte corrente non ci permettono di godere appieno delle bellezze sottomarine.Tra una gita, una nuotata e un’escursione in barca il tempo è volato ed è arrivato il momento di ritornare sulla terra ferma, Venerdì 2 Maggio prendiamo l’aliscafo che ci porta a Cancun dove passiamo la giornata curiosando per la città, girando intorno alla grande laguna nella zona nuova dei grandi bar, ristoranti, dei begli alberghi, entriamo nei grossi centri commerciali disseminati lungo la strada principale, zone duty free, troviamo tutte le grandi marche di profumi, della moda, i migliori negozi; andiamo in spiaggia ma non c’è nessuno, sono tutti nelle piscine degli hotel a 5 stelle e rimpiangiamo le nostre isolette.La sera ceniamo nella vecchia Cancun, una trattoria con i tavolini sulla strada, tortillas e carne asada, poi un margarita, una pina colada… salutiamo il Messico, tre settimane sembravano tante ma ora non abbiamo più voglia di andarcene.

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