PIETRO GRANILLOQUELLO CHE DICE IL CUORE

NebbieNebbie silenziose sulla stradaattimi di panico in frenataspingo sul pedale cambio stradail sole da lontano già mi cambia

Che cos’è che cos’èche anche se rido piango dentro meche cos’è che cos’èche lascio al caso anche quello chequello che raccoglie i ciottoli della mia vitache cos’è che tutto cambia intorno a me

Dubbi malumori nevralgiescommesse con me stesso già scontateproblemi di ogni genere e di sessoconfluiscono veloci in questo mare

Che cos’è che cos’èche anche se rido piango dentro meche cos’è che cos’èche lascio al caso anche quello chequello che raccoglie i ciottoli della mia vita

Che cos’è che cos’èche è notte fondae suono ancora teche cos’è che cos’è che mi trascina in labirinti magiciche cos’è che tutto cambia intorno a me

Una bolla di saponeUna bolla di saponela tua ultima avventurala montagna senza neve sullo sfondo.Una frase senza sensouna piccola pazziastare sempre a piedi scalzi dentro casa.Cerchi il senso dei tuoi gestie ti domandi se sia il casoValentina canta ancora la sua storia

Ma non arrenderti carissimanon dire mai di noma non arrenderti bellissimasei forte anche da sola se vuoi tu

Ti vestirai d’azzurro per far festaquando la tua poesia scoppierà.Hai dentro ancora tanfo da donarela tua montagna di neve si coprirà.Una bolla di sapone la tua ultima avventurapoco male forse è giusto rinnovarsi.Quindi canta corri e ballanon pensarci troppo susei nel meglio della vitaquella che non torna più

Noi qui viaggiamo tutti a mille all’orama quale freno poi verràtu non piegarti e alza gli occhi al cieloe questo cuore ti raggiungerà

Ma non arrenderti carissimanon dire mai di noma non arrenderti bellissimasei grande anche da sola se vuoi tu.Ma non arrenderti carissimanon dire mai di noma non arrenderti bellissimasei forte anche da sola se vuoi tu.

Le due di notteLe due di notte sono sveglio a ricordarenon bevo vino come neanche sto a fumarema questa pennasembra pazza nelle manicorre su un foglio e non so che vuole fare

Le due di notte e il silenzio fa il padronefuori le stellefanno bello questo cieloguardo la luna e credo sia la prima voltache scopro di rimpiangere un amore

Le due di notte quanti gatti per la stradaio scrivo frasiloro fanno fusa a un vecchiolui giù per stradavive la sua libertàloro lo sannoe gli danno compagnia

Passa la nottee l’alba arriva col suo farerumori e vocisi confondono ai caffèpassano i sognidentro altre verità

Quando sarò grandeE quando sarò grande e scriverò canzonie parlerò di favole di tutte le stagioni

E quando sarò grande forse avrò un’amoreche cingerò con fiori con mille colori.

Tenendola per mano in viaggio su una nuvolala condurrò con me verso chissà che meta.

E quando sarò grande forse farò il poetaper dedicare favole a tutte le mie streghe.

E riderò dei pazzi che fanno solo guerrali assorderò di musica, in un altro sogno bello.

E canterò alla vita a quello che lei contasarò guerriero in musica verso un nuovo mondo.

E quando sarò grande e scriverò canzoniin beffa alle sconfitte nei denti alle illusioni.

E quando sarò grande forse farò il pittoreimmortalando immagini raffigurando umori.

E viaggerò nel cuore forse di qualche amicooppure sarò solo con tutti i miei dolori

Ma quando sarò grande forse sarò miglioree crederò nel cielo convinto di un amore.

O se sarò nevrotico oppure disperatoo meglio ancora libero cioè disoccupato.

Ma quando sarò grande questo te lo promettoti scriverò una lettera e ti racconto tuttoti scriverò una lettera e ti racconto tutto.

Quello che dice il cuoreAmico mio stasera facciamo un’altro giocodai parla a ruota libera per te cos’è l’amore.Per me l’amore è un indice puntato verso il cuoreci ha dei momenti magici ed altri son dolori.

L’amore è un astronave che viaggia nei colorisorride a tutto e a volte ti sembra di sognare.Io vedi vedo amore in ogni nuova ideae spendo il tempo a fare quello che dice il cuore.

Vabbè però stasera mi sembri un po’ impacciatoforse sarà il gran caldo oppure è l’emozione.Io invece parlo sempre per non sentirmi soloe canto quel che penso sia gioia sia dolore.

Vaneggio faccio il grullo o fisso l’emozionee a volte prendo in giro le stesse mie occasioni.Ma se davanti agli occhi io vedo la mia donnasprofondo nella vecchia incantata tenerezza.

D’accordo son d’accordo questo non fa una piegaperò se ci rifletti è sempre un gioco strano.Scaliamo i grattacieli poi riteniamo giùma in fondo il nostro io sta sempre un po’ più in là.

Combatte guerre perse o cerca i compromessila storia si ripete diventa un ossessione.Però Lucerna è a un passo e presto sarò làe l’indice d’amore io punterò al suo cuore.

E allora viva il gioco più vecchio che ci siache meraviglia il mondo che fa nascere poesia.E allora viva il gioco e tutte le persone che giocano all’amore tenendosi per mano.

Anni che vannoAnni che vannoparole già dettetante persone un giorno vicineoggi lontane con gli anni che vanno

Donne e parole parole e donnepromesse d’amore mai mantenutelacrime e gioie degli anni che vanno

Musica musica nelle mie orecchietrascino il mio vivere le mie pauremusica musica giorni da solorido di me, anni che vanno

Anni che vannoamici di un tempotroppo lontani, troppo diversifragili amori e fragili donne

Musica musica nelle mie orecchietrascino il mio vivere le mie pauremusica musica giorni da solorido di me, anni che vanno

amore perdutoamore trovatoamore sognatoamore feritoamore compratoai margini di stradaamore deluso amore tradito

NottiNotti di chimeredi cuori e di pietànotti di canzonidi tranquillitànotti di pauranotti alla tvnotti di giaguarinotti di tribù

notti di terrorein mezzo alle montagnenotti di preghieredi religiositànotti di camorradi ‘ndrangheta e picciottinotti di violenzacani iene e lupi sciolti

Aria di festaQuante prove d’orchestra parafrasate giàquesto buco allo stomaco chi me lo ripagheràquesto vuoto alla mente cosa mai cambierà.

Aria di festa nell’aria è un concerto di rocknote di nuove armonie fra coriandoli e rhumbriciole di fantasia fra i ricordi e la mente.

Sei sei sei quella che non c’è maisei sei sei e chissà dove seisei sei sei e chissà se lo saisei sei sei e chissà se lo vuoi

Echi lontani di guerra rimbalzano dentro di mecanto perché mi ribello ai dubbi dentro di meridi se puoi io ti vedo di te io non riderò

Sere lasciate al passato seré che son volate viaseduto insieme agli amici una chitarra e del vinoridi se puoi io ti vedodi te io non riderò

Sei sei sei quella che non c’è maisei sei sei e chissà dove seisei sei sei e chissà se lo saisei sei sei e chissà se lo vuoi

Luna lunaticaLuna lunaticadimme che ‘ffasto ‘cca che pensonu problema ce sta’me gira ‘n capoe nun riesco a capìdammi na manedimmelo tu

chisto è u momentoe chi vene e chi vachisto è u momento de chi piglia e nun dàforse so ioche me faccio un problemao è tutto veroe mò è o momento e cagnà

Fuori piove ancoraFuori piove ancora è ancora un giorno grigiopallida atmosfera quasi fosse invernogrigio come le cose nella mia mente

Aspettando l’ora in cui vanno via i pensierinelle mie quattro mura che piangono di freddoconcetti strani invadono il mio spazio.

Dimmi dove sei tu che ti chiami amoredove hai rinchiuso i sogni e dove ti nascondi.Dimmi dove sei tu che ti chiami amoresei forse un nuovo colore nell’arcobaleno.

Torna il sole a valle e torna l’allegrianelle solite cose nelle solite cittànelle affannose corse verso il mare.

Ed occhi ancora dolci di tristezzacercano quello che poi non c’ècosì come ricordo i miei ricordi

Dimmi dove sei tu che ti chiami amoredove hai rinchiuso i sogni e dove ti nascondi.Dimmi dove sei tu che ti chiami amoresei forse un nuovo colore nell’arcobaleno.

Labbra di vellutoLabbra di velluto, una donna che ti amae nell’aria un’atmosfera, lei non c’è.

Non sai nemmeno che fare, lei non ci sta e lo saiperò gli amici sono tutti là.

Ah verrà anche lei, lo sai verrà anche lei...paranoia.

Tu suoni la chitarra e non ti stanchi maisettembre non c’è più... nemmeno lei lo sai.

Forse sarai qualcuno, forse diventerai qualcuno nella vita,ma immagina il tuo mondo fatto di cartoneprendere fuoco piano piano e scomparire lontano...scomparire lontano.

Non ci voglio neanche pensare, è troppo bello amareè troppo bello stare qui anche se lei non c’è.

Andrea sembra un uomo tranquillo, in cerca di se stessoforse si è trovato.

E non c’è più ragione di tirare i remi in barcail mondo si allontana ma lo inseguiamo.

Uccelli di ventura noi le stagioni stan cambiandoallegria dentro i miei occhi.

Nuovi orizzonti e prateriesconfinate nel cervellopoesie poesieper una ragazza che non conoscipoesie poesiee ancora canzonicanzoni da cantare.

1 Nebbie 2 Una bolla di sapone *3 Le due di notte 4 Quando sarò grande5 Anni che vanno

6 Quello che dice il cuore 7 Notti8 Aria di festa9 Fuori piove ancora10 Luna lunatica11 Labbra di velluto

© 2013Registrato e mixato nel 1993 presso

Idea Suono e Immagine di Firenzewww.ideasuono.it

testi e musica: Pietro Granillo* testo: Pietro Granillo - musica: Pietro Granillo/Mario Fabiani

arrangiamenti: Mario Fabianiarrangiamento “Labbra di velluto”: Roberto Bonaiuti/Mario Fabiani

cori: Cinzia Cinisax: Claudio Giovagnoli

foto: Viviana Urra

http://www.facebook.com/pgranillo

….a mio Padre che è stato, a suo modo.. nel suo intimo…dietro una facciata burbera… il mio primo Fan… ..a Mario Fabiani per l’intramontabile fiducia e amicizia che resiste da più di 30anni

…alla mia famiglia per sostenere i miei momenti di silenzio…..perchè l’amore… è la voce del Cuore!

PIETRO GRANILLOQUELLO CHE DICE IL CUORE