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PROGRAMMA OPERATIVO FSE 2007– 2013 ASSE IV CAPITALE UMANO Bozza di lavoro per i referenti partecipanti alle attività di laboratorio CODICE DEL PROGETTO: 79/1/1/1758/2009 SOGGETTO TITOLARE: FONDAZIONE CUOA TITOLO PROGETTO: “DALLE COMPETENZE ACQUISITE NEL LAVORO ALLACQUISIZIONE DI DIPLOMI DELLA SCUOLA TECNICA E PROFESSIONALESCHEDA DI INTERVENTO N.2: “PROGETTAZIONE DEL MODELLO DI RICONOSCIMENTO DI COMPETENZE NON FORMALIBozza di sviluppo del modello teorico di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche acquisite per via esperienziale in contesti non formali di apprendimento Autori del report - Fondazione CUOA: Dott. Pietro Luigi Giacomon - Responsabile di progetto Dott.ssa Erika Bortolaso - Coordinatore di progetto Dott.ssa Sonia Salbego - Operatore di progetto Validatori - membri del CTS: Dott. Giuseppe Braga - Funzioni di indirizzo e supporto Prof. Giorgio Federici - Funzioni di indirizzo e supporto Prof. Luciano Galliani - Referente scientifico e metodologico Dott. Claudio Gentili - Funzioni di indirizzo e supporto Dott. Vincenzo Mazzaro - Funzioni di indirizzo e supporto Dott. Arduino Salatin - Referente scientifico e metodologico

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PROGRAMMA OPERATIVO FSE 2007– 2013ASSE IV CAPITALE UMANO

Bozza di lavoro per i referenti partecipanti alle attività di laboratorio

CODICE DEL PROGETTO: 79/1/1/1758/2009

SOGGETTO TITOLARE: FONDAZIONE CUOA

TITOLO PROGETTO: “DALLE COMPETENZE ACQUISITE NEL LAVORO ALL’ACQUISIZIONE DI

DIPLOMI DELLA SCUOLA TECNICA E PROFESSIONALE”

SCHEDA DI INTERVENTO N.2: “PROGETTAZIONE DEL MODELLO DI RICONOSCIMENTO DI COMPETENZE

NON FORMALI”

Bozza di sviluppo del modello teorico

di riconoscimento, valutazione e certificazione

di competenze tecniche acquisite per via esperienziale

in contesti non formali di apprendimento

Autori del report - Fondazione CUOA: Dott. Pietro Luigi Giacomon - Responsabile di progetto Dott.ssa Erika Bortolaso - Coordinatore di progetto Dott.ssa Sonia Salbego - Operatore di progetto

Validatori - membri del CTS: Dott. Giuseppe Braga - Funzioni di indirizzo e supporto Prof. Giorgio Federici - Funzioni di indirizzo e supporto Prof. Luciano Galliani - Referente scientifico e metodologico Dott. Claudio Gentili - Funzioni di indirizzo e supporto Dott. Vincenzo Mazzaro - Funzioni di indirizzo e supporto Dott. Arduino Salatin - Referente scientifico e metodologico

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INDICE

Sezione 1........................................................................................................................................3 Il modello di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali acquisite da lavoratori occupati nell’Area Operation delle aziende venete ...................................... 3

1) PREMESSA............................................................................................................................3 2) LE COMPETENZE TECNICHE OGGETTO DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE ............ 5 3) MODALITA’ E STRUMENTI DI RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE TECNICHE NON FORMALI ........................................................................ 15 4) IL MODELLO DI RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE TECNICHE NON FORMALI............................................................................. 16 5) LINEE GUIDA APPLICABILI PER IL RICONOSCIMENTO, LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE TECNICHE NON FORMALI.......................................... 19

5.1) LA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE - CERTIFICAZIONE. 19 5.2) AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE ED ACCOMPAGNAMENTO DEI DESTINATARI DIRETTI ................................................................................................................................20

Sezione 2......................................................................................................................................21 Il repertorio degli strumenti di identificazione, riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali..................................................................................................21

1) GLOSSARIO PER LA CONDIVISIONE DI CONCETTI E LINGUAGGI ................................. 21 2) EVIDENZE DOCUMENTALI PRODOTTE DAL LAVORATORE............................................ 24 3) AUTOVALUTAZIONE DEL LAVORATORE ..........................................................................24 4) ETEROVALUTAZIONE DEL LAVORATORE DA PARTE DELL’AZIENDA ........................... 25 5) COLLOQUIO CONOSCITIVO TRA LA “COMMISSIONE DI VALUTAZIONE – CERTIFICAZIONE” ED IL LAVORATORE ................................................................................ 26 6) PROVA PRATICA IN AMBIENTE SIMULATO ...................................................................... 28 7) OSSERVAZIONE DIRETTA DEL LAVORATORE DURANTE L’ATTIVITA’ PROFESSIONALE..................................................................................................................................................30 8) RILASCIO DEL PORTFOLIO/DOSSIER............................................................................... 31

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Come si può osservare dall’indice, il documento si compone di due sezioni: 1) la prima presenta l’ipotesi di modello, con le linee guida applicabili per il riconoscimento, la

valutazione e la certificazione di competenze tecniche non formali; 2) la seconda illustra il repertorio degli strumenti di identificazione, riconoscimento,

valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali.

Sezione 1

Il modello di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali acquisite da lavoratori occupati nell’Area Operation delle aziende venete

1) PREMESSA

Il mercato del lavoro veneto, presenta alcune caratteristiche specifiche: meno laureati e diplomati e più qualifiche professionali rispetto alla media nazionale. Ciò deriva tradizionalmente da come si sono sviluppati i settori produttivi. La realtà quindi, in base al rapporto 2009 redatto da Veneto Lavoro, vede il 13,3% dei dipendenti in possesso di qualifiche professionali (contro 8,1 in Italia) e il 36,9% con diploma di maturità (rispetto al 38,7). I comparti produttivi tipici del Veneto (meccanico, sistema moda, agroalimentare) rappresentano, pur nell'attuale congiuntura non positiva, un patrimonio di cultura aziendale e professionalità. Il miglioramento delle competenze dei lavoratori, elemento centrale per il sistema delle imprese venete, dovrebbe partire da una verifica delle competenze acquisite a livello non formale per incentivare il raggiungimento di una certificazione ulteriore di carattere formale (in particolare il livello 4 degli 8 previsti dall'EQF) e/o per offrire al mercato professionalità medio-alte oggi particolarmente richieste, specie nell'ambito tecnico, favorendo quindi l'occupabilità dei lavoratori. In questo ambito si muove l'EQF, per facilitare la convalida di competenze acquisite in modo non formale e per adottare un approccio basato sui risultati dell'apprendimento nel descrivere titoli e qualifiche. Il modello di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali acquisite da lavoratori occupati nell’Area Operation delle aziende venete, di seguito presentato e descritto nei relativi strumenti di riferimento, si pone l’obiettivo di favorire l'adattabilità dei lavoratori, sostenendo un accesso flessibile alle opportunità di qualificazione ed un miglioramento dei sistemi di offerta formativa, che dovranno essere in grado di convalidare i risultati degli apprendimenti ottenuti grazie all'esperienza, personalizzare l'intervento didattico ed incoraggiare il ricorso alla formazione continua. Ciò potrà avvenire attraverso un maggiore raccordo tra i soggetti pubblici e privati che hanno ruoli e funzioni nella gestione, valutazione e sorveglianza dei servizi di istruzione, formazione e lavoro. Il modello prevede pertanto la forte collaborazione tra tre soggetti:

- il lavoratore occupato nell’Area Operation delle aziende venete; - l’impresa, che assume quindi un ruolo attivo, all’interno di una politica aziendale di sviluppo

delle risorse umane; - l’istituzione scolastica e/o formativa, che riveste un ruolo importante nel riconoscimento,

valutazione e certificazione competenze, rafforzando così il legame tra apprendimento e lavoro, tra istruzione/formazione e mercato del lavoro.

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Gli strumenti vengono costruiti, sperimentati e perfezionati da una quarantina di referenti di scuole tecniche ed aziende manifatturiere del Veneto, che in qualità di destinatari diretti delle attività, capitalizzate le buone pratiche emerse in ambito nazionale ed europeo, collaborano alla realizzazione degli strumenti recependo le indicazioni europee in materia, e ne verificano l’applicabilità attraverso il coinvolgimento di 40 lavoratori occupati nell’Operation, destinatari finali delle attività progettuali. Di seguito sono elencate le scuole tecniche e le aziende coinvolte nelle attività; l’ampio numero di realtà coinvolte garantisce la realizzazione di un modello:

- di interesse ed utilità sia per il singolo lavoratore, sia per i sistemi Istruzione e Lavoro; - condiviso e sostenibile dalle scuole e dalle aziende; - preciso nei dispositivi e nelle procedure; - trasferibile nei diversi contesti delle aziende manifatturiere venete.

Tab. 1 – Scuole tecniche ed aziende manifatturiere coinvolte nelle attività progettuali.

Scuole tecniche coinvolte Aziende manifatturiere coinvolte

Nome scuola Sede Nome azienda Sede

IPSIA Galilei Castelfranco V.to (TV) Acciaierie Beltrame S.p.a. Vicenza IPSIA Giorgi Treviso Acciaierie Valbruna S.p.a. Vicenza IPSSS Montagna Vicenza Campagnolo S.r.l. Vicenza ITAS Marzotto Valdagno (VI) DIHR S.p.a. Castelfranco V.to (TV) ITAS Scalcerle Padova Gruppo FIAMM S.p.a. Montecchio Maggiore (VI) ITC Calvi Belluno Laverda S.p.a. Breganze (VI) ITC Ceccato Thiene (VI) Marelli Motori S.p.a. Arzignano (VI) ITIS Ferraris Verona Marzotto S.p.a. Valdagno (VI) ITIS Marconi Padova ITIS Pacinotti Mestre (VE) ITIS Righi Chioggia (VE) ITIS Rossi Vicenza

Il target di riferimento del modello è rappresentato da persone in età adulta occupate nell’Operation, per le quali vi è un interesse personale e/o aziendale di certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale di apprendimento, al fine di:

- ottenere un diploma riconosciuto dalla scuola tecnica e professionale, spendibile nell’attività lavorativa;

- ottenere una formalizzazione delle competenze acquisite nel lavoro con la sottoscrizione di un patto formativo di sviluppo professionale tra lavoratore ed azienda di riferimento.

In particolare, il modello potrà quindi risultare di interesse ed utilità ad esempio per: - persone con esperienza professionale che non hanno ottenuto un titolo (quinquennale) di

studio di istruzione tecnica e professionale o lo hanno seguito solo in parte; - persone che sono in possesso di titoli non riconosciuti dall'attuale sistema (formazione

continua, esperienze sul campo, stage, progetti realizzati); - persone che hanno una lunga esperienza di lavoro e che desiderano acquisire un

riconoscimento e una certificazione delle competenze possedute, per possibili avanzamenti di carriera.

5

2) LE COMPETENZE TECNICHE OGGETTO DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE

Come precisato in premessa, il modello permette di condurre una sperimentazione per il riconoscimento, la valutazione e la certificazione di competenze tecniche non formali acquisite da lavoratori occupati nell’area Operation delle aziende manifatturiere venete. In particolare, le competenze oggetto di analisi e certificazione risultano:

- individuate dalla Riforma quali risultati di apprendimento dei nuovi profili in uscita dagli istituti tecnici/professionali per gli indirizzi “Meccanica, Meccatronica ed Energia” e “Settore Moda” (riferimento al livello 4 EQF valido per l'acquisizione di diplomi della scuola tecnica e professionale);

- acquisibili anche in contesti non formali di apprendimento e quindi di possibile riconoscimento e valutazione in lavoratori occupati privi del diploma;

- traducibili in "crediti" per l'acquisizione di diplomi della scuola tecnica/professionale; - certificabili nel Libretto Formativo per costituire l'oggetto di un "patto formativo" tra

lavoratore ed impresa all'interno di una politica aziendale di aggiornamento e crescita/riqualificazione professionale;

- "strategiche" per una collaborazione tra scuola ed impresa, finalizzata a rispondere in modo efficace alle esigenze del territorio;

- di tipo tecnico, ma con al loro interno una forte componente di “soft skills” (ad esempio, la capacità di lavorare in team e la capacità di risolvere problemi/conflitti), il cui possesso risulta fondamentale per la crescita personale/professionale del singolo lavoratore e per la competitività/innovazione d’impresa, ma difficilmente acquisibile in età adulta.

Di seguito sono disponibili le quattro competenze individuate dalla Riforma del secondo ciclo di istruzione, quali risultati di apprendimento del nuovo profilo in uscita relativo all’indirizzo “Meccanica, Meccatronica ed Energia”, che rispondono alle caratteristiche sopra elencate e vengono pertanto riconosciute, valutate e certificate attraverso il modello: - Competenza n. 3 Organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità

di realizzazione, di controllo e collaudo del prodotto;- Competenza n. 4 Documentare e seguire i processi di industrializzazione;- Competenza n. 8 Gestire e innovare processi correlati e funzioni aziendali;- Competenza n. 9 Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai

sistemi aziendali della qualità e della sicurezza.

Il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca non ha ancora reso noto il dettaglio di Indicatori, Conoscenze ed Abilità in cui possono essere declinate le competenze oggetto del modello; pertanto il modello stesso ed i relativi strumenti fanno riferimento all’esperienza in materia dell’Ufficio Scolastico di Treviso ed in particolare al documento “Competenze in uscita dai nuovi istituti tecnici”, formulato secondo i livelli EQF. Tale documento, aggiornato a febbraio 2009, descrive i titoli e le qualifiche rilasciate dalla scuola tecnica adottando un approccio basato sui risultati di apprendimento, ed è stato prodotto nei laboratori istituiti nell’ambito dell’iniziativa “Competenze, un obiettivo comune per l’istruzione e la formazione” gestita dall’Ufficio Scolastico di Treviso.

Inoltre, il modello, finalizzato prevalentemente al riconoscimento, valutazione e certificazione di quattro competenze non formali relative all’indirizzo “Meccanica, Meccatronica ed Energia”, risulta applicabile anche ai fini del riconoscimento, valutazione e certificazione di una competenza non formale relativa all’indirizzo “Sistema Moda” previsto dalla Riforma del secondo ciclo di istruzione: - Competenza n. 7 Gestire e controllare i processi tecnologici di produzione della filiera

d’interesse, anche in relazione agli standard di qualità.

Tale competenza relativa all’indirizzo “Sistema moda” risulta infatti almeno in parte attinente alla competenza n. 3 relativa all’indirizzo “Meccanica, meccatronica ed energia”.

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Di seguito sono disponibili le cinque competenze che il modello ed i relativi strumenti descritti nella sezione 2 del presente documento, permettono di riconoscere, valutare e certificare. La terza colonna riporta le quattro competenze, formulate secondo i livelli EQF, riconosciute dall’Ufficio Scolastico di Treviso quali “Competenze in uscita dai nuovi istituti tecnici”, e risultate coerenti con le quattro competenze individuate dalla Riforma del secondo ciclo di istruzione, qualirisultati di apprendimento del nuovo profilo in uscita relativo all’indirizzo “Meccanica, Meccatronica ed Energia” e con la competenza individuata dalla Riforma del secondo ciclo di istruzione, qualerisultato di apprendimento del nuovo profilo in uscita relativo all’indirizzo “Sistema Moda”:

Tab. 2 – Competenze oggetto di valutazione e certificazione.

Competenze previste dalla

Riforma del secondo ciclo di istruzione

per l'indirizzo

"Meccanica, Meccatronica ed Energia"

Competenze previste dalla

Riforma del secondo ciclo di istruzione

per l'indirizzo

"Settore Moda"

Competenze dell'area meccanica

individuate dall'Ufficio Scolastico

Provinciale di Treviso

3. Organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità di realizzazione, di controllo e collaudo del prodotto

7. Gestire e controllare i processi tecnologici di produzione della filiera d'interesse, anche in relazione agli standard di qualità

Organizzare il processo produttivo e definire le modalità di controllo e collaudo del prodotto

4. Documentare e seguire i processi di industrializzazione

Documentare, programmare e organizzare la produzione industriale

8. Gestire e innovare processi correlati a funzioni aziendali

Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali

9. Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e della sicurezza

Operare nel rispetto delle normative della sicurezza del lavoro e degli ambienti

Il primo prospetto di seguito disponibile, da pagina 7 a pagina 10, riporta le quattro competenze individuate dall’Ufficio Scolastico di Treviso, correlate alle quattro competenze individuate dalla Riforma relativamente all’indirizzo “Meccanica, Meccatronica ed Energia”, declinate nei corrispondenti Indicatori, Abilità e Conoscenze e nei relativi livelli EQF, così come proposto dal documento “Competenze in uscita dai nuovi istituti tecnici” dell’Ufficio Scolastico di Treviso.

Nel secondo prospetto di seguito disponibile, da pagina 11 a pagina 14, le competenze previste dalla Riforma relativamente all’indirizzo “Meccanica, Meccatronica ed Energia” e all’indirizzo “Settore Moda” vengono descritte secondo il modello di sintassi proposto dalla Regione del Veneto. A tale prospetto fa quindi riferimento il modello di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali descritto nel presente documento.

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one

su m

acch

ine

a co

ntr

ollo

nu

mer

ico

l’uso

di s

iste

mi d

i aut

omaz

ion

e ap

plic

ati a

l pro

cess

o te

cnol

ogic

o

Def

inis

ce e

d ef

fettu

a pr

ove

di l

abor

ator

io d

istr

uttiv

e e

non

dis

trut

tive

al f

ine

di

iden

tific

are

e ce

rtifi

care

la q

ual

ità d

el p

rod

otto

, an

che

attr

ave

rso

tecn

ich

e d

ell’a

nal

isi s

tatis

tica

appl

icat

a al

con

trol

lo d

ella

pro

du

zion

e

8

Co

mp

ete

nza

n. 4 U

SP

TV

: D

ocu

men

tare

, p

rog

ram

mare

e o

rgan

izzare

la p

rod

uzio

ne in

du

str

iale

rife

rib

ile a

lla C

om

pete

nza

n. 4

Rif

orm

a:

Do

cu

men

tare

e s

eg

uir

e i p

roc

es

si d

i in

du

str

ializza

zio

ne

.

1° B

IEN

NIO

BIE

NN

IO

5° A

NN

O

IND

ICA

TO

RI

Ese

gui

re d

iseg

ni t

ecni

ci a

nor

ma

corr

edat

i da

rela

zion

i tec

nich

e d

i cal

colo

anc

he

utili

zzan

do

supp

orti

info

rmat

ici

Red

iger

e ci

cli d

i lav

oraz

ion

e e

di m

onta

ggi

o p

er u

na

real

izza

zion

e ot

timiz

zata

del

pro

dot

to

App

licar

e te

cnic

he

di p

rog

ram

maz

ion

e sp

ecifi

che

al f

ine

di g

estir

e i p

roce

ssi p

rod

uttiv

i

Pro

dur

re d

iseg

ni e

secu

tivi a

nor

ma

S

vilu

ppar

e ci

cli d

i lav

oraz

ion

e/m

anut

enzi

one

segu

end

o cr

iteri

di o

ttim

izza

zion

e

An

aliz

zare

e v

alut

are

il pr

oces

so p

rodu

ttivo

in r

elaz

ion

e ai

cos

ti, a

gli a

spet

ti ec

onom

ico

soci

ali e

d al

la s

icu

rezz

a

Ges

tire

le s

cort

e

Util

izza

re r

azio

nal

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te le

ris

orse

disp

onib

ili

AB

ILIT

A’

App

licar

e le

nor

mat

ive

rig

uar

dan

ti le

tol

lera

nze

, gli

acco

ppi

amen

ti, le

fin

iture

su

per

ficia

li e

la r

appr

esen

tazi

one

graf

ica

in g

ener

ale,

in f

unzi

one

del

le r

ichi

este

di m

ercat

o.

A

pp

licare

i p

ara

metr

i p

rincip

ali

de

lla p

rog

ett

azio

ne e

le r

ego

le d

i d

ime

nsio

na

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in r

ela

zio

ne a

lla f

unzio

na

lità e

alla

sic

ure

zza

ne

l p

roporz

ion

am

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di se

mp

lici org

an

i m

eccan

ici.

Ric

onos

cere

e s

cegl

iere

le a

ttre

zzat

ure

in b

ase

ai c

rite

ri d

i pro

dutti

vità

.

Eff

ettu

are

un

a ra

ppre

sent

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ne

graf

ica

di s

iste

mi c

omp

less

i a t

ecn

olog

ia m

ista

ele

ttro-

pn

eum

atic

a, u

tiliz

zan

do

la

tecn

ica

2D e

3D

.

App

licar

e co

rret

tam

ente

le r

egol

e di

dim

ensi

onam

ento

e d

i ra

ppr

esen

tazi

one

graf

ica,

con

ese

mp

i di s

imul

azio

ne

per

pr

opor

zion

amen

to d

i org

ani e

impi

anti

mec

cani

ci,

elet

tric

i, el

ettr

onic

i ed

idra

ulic

i com

ples

si.

C

ompr

end

ere

e ap

plic

are

i pri

ncip

i gen

eral

i del

le p

iù im

por

tant

i teo

rie

di g

estio

ne

dei p

roce

ssi:

WB

S, P

ER

T, C

PM

, ta

bel

le d

i GA

NT

T.

CO

NO

SC

EN

ZE

Le

cara

tter

istic

he

dei

sis

tem

i pro

dut

tivi

Le

tecn

ich

e d

i rap

pres

enta

zion

e d

i dis

egn

i di a

ssie

me

e d

egli

sch

emi d

i au

tom

azio

ne

con

sup

por

ti in

form

atic

i (2D

3D).

L

e si

mb

olog

ie e

le t

ipol

ogie

di r

appr

esen

tazi

one

elet

tric

he

ed e

lettr

onic

he.

L’e

stra

pol

azio

ne

dei

par

ticol

ari d

al

dise

gno

d’as

siem

e

Gli

stru

men

ti d

ella

pro

gram

maz

ion

e op

erat

iva

attr

aver

so i

prin

cipi

ge

ner

ali r

ifer

iti a

:

WB

S (

Wor

k br

eack

dow

n S

truc

ture

)

PE

RT

(P

roje

ct E

valu

atio

n R

evie

w T

echn

iqu

e)

CP

M (

Crit

ical

Pat

h M

etho

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ta

bel

le d

i GA

NT

T

Gli

stru

men

ti d

ella

pro

duzi

one

assi

stita

CA

M, C

AP

P e

Gro

up

Tec

hn

olog

y, P

roje

ct M

anag

emen

t

Le

tecn

ich

e d

el c

ontr

ollo

qu

alità

RU

BR

ICA

DE

I L

IVE

LL

I E

QF

12

34

Sup

por

tato

cos

tan

tem

ente

: ap

plic

a le

reg

ole

corr

ette

di r

appr

esen

tazi

one

graf

ica

nel

l’ese

cuzi

one

di d

iseg

ni t

ecni

ci r

iesc

e a

redi

ger

e se

mpl

ici c

icli

di l

avo

razi

one

e di

m

onta

ggi

o p

er la

rea

lizza

zion

e di

un

prod

otto

ric

onos

ce, s

e g

uid

ato,

le p

rinc

ipal

i tec

nic

he

di

prog

ram

maz

ion

e ut

ilizz

ate

per

la

ges

tion

e di

pr

oces

si p

rod

uttiv

i sta

ndar

dizz

ati

Sot

to in

dica

zion

e:

effe

ttu

a le

rap

pres

enta

zion

i gra

fich

e e

il di

men

sion

amen

to d

i sem

plic

i org

ani m

ecca

nici

ut

ilizz

a d

ocu

men

tazi

one

di s

upp

orto

, seg

ue

crite

ri d

i fun

zion

alità

e s

icur

ezza

nel

la

red

azio

ne

di c

icli

di l

avor

azio

ne

e di

mon

tagg

io

per

la

real

izza

zion

e di

un

pro

dot

to

ricon

osce

e s

cegl

ie le

più

imp

orta

nti

tecn

ich

e d

i pr

ogra

mm

azio

ne

al f

ine

di g

estir

e i p

rinc

ipal

i pr

oces

si p

rod

uttiv

i

In m

odo

auto

nom

o e

adat

tan

do

le s

celte

op

erat

ive

alle

ci

rcos

tan

ze:

es

egu

e d

iseg

ni t

ecn

ici a

nor

ma

corr

edat

i da

rela

zion

i te

cnic

he

di c

alco

lo a

nch

e ut

ilizz

and

o su

pp

orti

info

rmat

ici

adot

ta c

rite

ri d

i otti

miz

zazi

one

a ci

cli d

i la

vora

zion

e e

di

mon

tag

gio

per

la

real

izza

zion

e di

un

prod

otto

appl

ica

spec

ifich

e te

cnic

he

di p

rogr

amm

azio

ne

al f

ine

di g

estir

e va

ri pr

oces

si p

rod

uttiv

i

Ten

end

o co

nto

dei

cam

biam

enti

in a

tto

e co

ordi

nan

do

gru

ppi

di la

voro

:

eseg

ue

a n

orm

a di

segn

i tec

nici

di s

iste

mi d

i var

ie t

ecn

olog

ie

corr

edan

dol

i con

mot

ivat

e re

lazi

oni t

ecn

ich

e d

i cal

colo

con

l’u

so d

i sof

twar

e sp

ecifi

ci c

he

per

met

ton

o an

che

la s

imu

lazi

one

svilu

pp

a ci

cli d

i lav

oraz

ion

e e

di m

onta

ggi

o,

prop

one

e va

luta

var

ie a

ltern

ativ

e e/

o op

por

tun

e m

odifi

che

e sc

eglie

la s

olu

zion

e pi

ù id

onea

ut

ilizz

a va

ri s

trum

enti

del

la p

rodu

zion

e as

sist

ita p

er la

ges

tion

e ef

ficac

e ed

eff

icie

nte

dei

pro

cess

i pro

dutti

vi

9

Co

mp

ete

nza

n. 8

US

P T

V:

Ge

sti

re p

roce

ss

i p

rod

utt

ivi c

orr

ela

ti a

fu

nzio

ni a

zie

nd

ali

rife

rib

ile a

lla C

om

pete

nza

n. 8

Rif

orm

a:

Ge

sti

re e

in

no

vare

pro

ces

si c

orr

ela

ti a

fu

nzio

ni a

zie

nd

ali.

BIE

NN

IO

BIE

NN

IO

AN

NO

IND

ICA

TO

RI

Ges

tire

i pro

cess

i pro

dut

tivi p

ian

ifica

nd

o le

att

ività

da

svol

ger

e, le

ris

orse

nec

essa

rie,

i te

mpi

di p

rodu

zion

e e

le a

zion

i di m

onito

ragg

io.

Cor

rela

re il

pro

cess

o pr

odut

tivo

con

le p

rob

lem

atic

he

di c

osto

, le

esi

gen

ze d

el m

erca

to e

le n

orm

ativ

e p

er la

cer

tific

azio

ne

di q

ual

ità

Inte

rpre

tare

le p

rob

lem

atic

he

prod

uttiv

e, g

estio

nal

i e c

omm

ercia

li d

ell’a

zien

da

nel

fun

zion

amen

to d

el s

iste

ma

econ

omic

o in

dust

rial

e e

deg

li or

gan

ism

i ch

e vi

op

eran

o

Doc

um

enta

re a

nor

ma

gli

asp

etti

tecn

ici,

org

aniz

zativ

i ed

econ

omic

i del

le a

ttiv

ità

Ges

tire

i rap

por

ti co

ntr

attu

ali d

i la

voro

G

estir

e lo

svi

lup

po

e l’a

van

zam

ento

del

le c

omm

esse

G

estir

e i r

app

orti

con

i for

nito

ri e

i su

b-co

ntra

ttor

i A

BIL

ITA

’ A

nal

izza

re e

val

utar

e u

n pr

oces

so p

rod

uttiv

o in

rel

azio

ne

ai c

osti,

agl

i asp

etti

econ

omic

o-soc

iali

e al

la s

icur

ezza

.

App

licar

e le

nor

mat

ive

naz

ion

ali e

com

uni

tari

e p

er la

cert

ifica

zion

e di

qu

alità

dei

pro

dot

ti. A

pplic

are

i pri

ncip

i g

ener

ali d

el m

arke

ting.

R

app

orta

re le

str

ateg

ie a

zien

dal

i alle

sp

ecifi

che

esig

enze

del

mer

cat

o.

Mon

itora

re l’

and

amen

to d

ei p

roce

ssi m

edia

nte

la r

ileva

zion

e d

ei r

isul

tati

e d

elle

var

ianz

e.

CO

NO

SC

EN

ZE

Ele

men

ti fo

nd

amen

tali

del

Dir

itto

d’im

pres

a

I fon

dam

enti

del

l’eco

nom

ia a

zien

dal

e: le

fun

zion

i d

ell’a

zien

da

e d

ella

pro

du

zion

e; la

dis

trib

uzio

ne

e il

cicl

o di

vita

del

pro

dot

to

Ele

men

ti fo

nd

amen

tali

del

con

trat

to.

Ele

men

ti d

i con

tab

ilità

indu

stri

ale/

ges

tion

ale

RU

BR

ICA

DE

I L

IVE

LL

I E

QF

1

23

4S

otto

cos

tan

te s

uper

visi

one:

R

icon

osce

alc

un

e at

tività

, el

enca

i m

ezzi

e o

sser

va i

tem

pi d

i mas

sim

a pr

evis

ti in

un

sem

plic

e pr

oces

so

prod

utti

vo

Cog

lie g

li as

pet

ti pr

atic

i del

le

prob

lem

atic

he

di c

osto

rel

ativ

e al

pr

oces

so p

rod

uttiv

o

Seg

uen

do

le in

dica

zion

i im

par

tite:

In

div

idu

a le

prin

cip

ali a

ttiv

ità d

a sv

olg

ere,

le

ris

orse

rich

iest

e, i

tem

pi d

i pro

du

zion

e e

i pun

ti di

con

trol

lo a

ll’in

tern

o di

un

proc

esso

pro

dut

tivo

rip

etiti

vo.

Ind

ivid

ua

alcu

ne

prob

lem

atic

he

di c

osto

ed

esi

gen

ze e

splic

ite d

i mer

cat

o ch

e in

fluen

zan

o u

n se

mpl

ice

proc

esso

pr

odu

ttivo

In a

uton

omia

, ad

egu

and

o il

prop

rio

com

por

tam

ento

alle

ci

rcos

tan

ze:

U

tiliz

za g

li st

rum

enti

appr

opri

ati p

er p

iani

ficar

e le

at

tività

da

svol

ger

e,

ind

ivid

uar

e le

ris

orse

nec

essa

rie,

def

inir

e i t

empi

e

rilev

are

i ris

ulta

ti d

el p

roce

sso

prod

utti

vo

Sta

bilis

ce le

rel

azio

ni t

ra il

pro

cess

o pr

odu

ttivo

, le

prob

lem

atic

he

di c

osto

, le

esi

gen

ze d

el m

ercat

o e

le

nor

mat

ive

per

la c

ertif

icaz

ion

e di

qu

alità

.

Ass

umen

do

una

cert

a re

spon

sab

ilità

per

la v

alut

azio

ne

e il

mig

liora

men

to d

ell’a

ttivi

tà la

vora

tiva

e as

sist

end

o i c

omp

agn

i n

ello

svo

lgim

ento

cor

rett

o d

el c

omp

ito:

Pia

nific

a le

att

ività

del

pr

oces

so p

rod

uttiv

o ot

timiz

zan

do

le

risor

se

ed i

tem

pi d

i pro

duzi

one.

S

tabi

lisce

i cr

iteri

di v

alut

azio

ne

e sc

eglie

gli

stru

men

ti di

m

onito

rag

gio

del

pro

cess

o pr

odu

ttivo

. O

rgan

izza

e v

alut

a il

proc

esso

pro

dut

tivo

ten

end

o co

nto:

dei

vin

coli

rela

tivi a

i cos

ti

del

le c

arat

teris

tich

e co

gen

ti e

delle

ric

hie

ste,

anc

he

impl

icite

, d

el m

ercat

o d

elle

nor

mat

ive

per

la c

ertif

icaz

ion

e di

qu

alità

.

10

Co

mp

ete

nza

n. 9

US

P T

V:

Op

era

re n

el ri

sp

ett

o d

elle

no

rma

tive

della

sic

ure

zza

de

l la

vo

ro e

deg

li a

mb

ien

ti

rife

rib

ile a

lla C

om

pete

nza

n. 9

Rif

orm

a:

Ge

sti

re p

rog

ett

i s

ec

on

do

le

pro

ced

ure

e g

li s

tan

dard

pre

vis

ti d

ai

sis

tem

i a

zie

nd

ali d

ella

qu

alità

e d

ell

a s

icu

rezz

a.

BIE

NN

IO

BIE

NN

IO

AN

NO

IND

ICA

TO

RI

Per

seg

uir

e gl

i ob

iett

ivi e

ad

otta

re i

cont

enut

i del

pia

no

di e

mer

gen

za e

del

pia

no

amb

ient

ale

di u

n’az

ien

da

P

reve

nir

e e

prot

egg

ersi

dai

ris

chi g

ener

ici e

sp

ecifi

ci d

i og

ni a

ttiv

ità la

vora

tiva

V

alut

are

l’im

pat

to a

mbi

enta

le d

i og

ni a

ttiv

ità la

vora

tiva

e at

tivar

e i p

roce

ssi d

i sm

altim

ento

rifi

uti

App

licar

e le

nor

me

naz

ion

ali e

com

uni

tari

e.

App

licar

e le

dis

pos

izio

ni l

egis

lativ

e n

el c

amp

o d

ella

sic

urez

za e

pre

ven

zion

e in

fort

uni

Val

utar

e ed

an

aliz

zare

i ris

chi n

egli

amb

ient

i di l

avor

o

AB

ILIT

A’

An

aliz

zare

le p

robl

emat

ich

e am

bien

tali

e le

sol

uzi

oni t

ecn

olog

ich

e p

er la

g

estio

ne

dei

pro

cess

i nel

ris

pet

to d

elle

nor

mat

ive

di t

utel

a d

ell’a

mbi

ent

e,

naz

ion

ali e

com

uni

tari

e.

Val

utar

e e

anal

izza

re l’

imp

atto

am

bien

tale

del

l’util

izzo

di m

otor

i en

dot

erm

ici e

d es

oter

mic

i.

An

aliz

zare

i si

stem

i di r

ecup

ero

e le

nu

ove

tecn

olog

ie p

er la

salv

agu

ard

ia

del

l’am

bie

nte.

In

div

idu

are

le c

ause

di r

isch

io n

ei p

roce

ssi p

rod

uttiv

i e in

gen

ere

neg

li am

bie

nti d

i la

voro

. A

pplic

are

le le

ggi e

le n

orm

ativ

e, n

azio

nal

i e c

omu

nita

rie,

rel

ativ

e al

la s

icur

ezza

an

che

attr

aver

so

l’an

alis

i e l’

even

tual

e ad

egu

amen

to d

elle

pro

tezi

oni.

In

div

idu

are,

an

aliz

zare

e a

ffro

ntar

e, n

el r

isp

etto

del

le le

ggi

e d

elle

nor

mat

ive

vig

enti,

n

azio

nal

i e c

omu

nita

rie,

le p

rob

lem

atic

he

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enta

li co

nn

esse

allo

sm

altim

ento

dei

rif

iuti

dei

pro

cess

i.

Sm

altir

e m

acch

ine

e pr

odot

ti al

ter

min

e d

el lo

ro c

iclo

di v

ita.

CO

NO

SC

EN

ZE

L

e le

ggi s

ulla

sic

urez

za e

la p

reve

nzi

one

deg

li in

fort

uni

L

e di

vers

e n

orm

ativ

e e

le lo

ro f

onti.

RU

BR

ICA

DE

I L

IVE

LL

I E

QF

1

23

4S

otto

cos

tan

te s

uper

visi

one:

A

pplic

are

alcu

ne

tecn

ich

e fo

nd

amen

tali

del

la n

orm

ativ

a di

si

cure

zza

e am

bien

te.

R

isp

etta

i di

viet

i im

par

titi e

la

segn

alet

ica

di s

icur

ezza

Sm

altis

ce i

rifiu

ti e

scar

ti di

lavo

razi

one

usu

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Die

tro

prec

ise

ind

icaz

ioni

: A

pplic

a le

pri

ncip

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ecni

che

di s

icu

rezz

a e

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ente

e d

istin

gu

e og

ni f

igur

a pr

evis

ta

dal

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anig

ram

ma

del

SP

P

Inte

rpre

ta c

orre

ttam

ente

e r

isp

etta

la

segn

alet

ica

di s

icur

ezza

N

el r

isp

etto

del

le p

roce

dur

e, r

iduc

e l’i

mp

atto

am

bie

ntal

e d

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pro

pria

att

ività

In m

odo

auto

nom

o e

adat

tan

dos

i alle

circ

osta

nze

:

Con

sulta

la n

orm

ativ

a d

i rifer

imen

to e

indi

vidu

a la

pr

oced

ura

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rett

a d

a se

guir

e

App

lica

le p

roce

dure

pre

vist

e p

er o

gni

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vità

lavo

rativ

a e

le in

dic

azio

ni c

onte

nute

nei

libr

etti

istr

uzi

one

e m

anu

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’uso

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gni

ap

par

ecch

iatu

ra

Ric

onos

ce g

li ef

fett

i su

ll’am

bie

nte

del

la p

ropr

ia a

ttiv

ità

e ap

plic

a le

giu

ste

cont

rom

isur

e p

er u

na

rid

uzio

ne

del

l’im

pat

to a

mbi

enta

le

Cog

lien

do

i cam

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in a

tto

e as

sist

end

o i c

omp

agn

i n

ello

svo

lgim

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cor

rett

o d

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ito: I

ndiv

idu

a an

omal

ie o

m

iglio

ram

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da

app

orta

re a

i sis

tem

i di s

icur

ezza

e

ambi

enta

li d

el lu

ogo

in c

ui o

per

a

An

aliz

za c

ritic

amen

te l’

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vora

tiva

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orta

nd

o il

prop

rio

cont

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uto

al m

iglio

ram

ento

dei

sis

tem

i di

prev

enzi

one

e pr

otez

ion

e

Ric

onos

ce g

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fett

i su

ll’am

bie

nte

del

la p

ropr

ia a

ttiv

ità e

ap

plic

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giu

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cont

rom

isur

e p

er u

na

ridu

zion

e d

ell’i

mp

atto

am

bien

tale

, ut

ilizz

and

o le

tec

nol

ogie

più

ap

prop

riat

e.

11

Co

mp

ete

nza

3:

Org

an

izza

re i

l p

roc

es

so

pro

du

ttiv

o c

on

trib

ue

nd

o a

de

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ire

le

mo

da

lità

di re

ali

zza

zio

ne

, d

i c

on

tro

llo

e c

olla

ud

o d

el

pro

do

tto

AT

TIV

ITA

'

Org

ani

zza

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ne

de

l pro

cess

o p

rod

utt

ivo

co

ntr

ibu

en

do

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ire le

mod

alit

à d

i re

aliz

zazi

on

e,

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on

trol

lo e

co

llau

do

de

l pro

do

tto

CO

D.

AT

EC

O C

28

; C

13;

C1

4

CO

MP

ET

EN

ZA

(d

escri

zion

e)

CO

NO

SC

EN

ZE

AB

ILIT

A'

Str

uttu

ra d

i im

pie

go d

i mac

chin

e u

ten

sili

De

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il fu

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ona

me

nto

de

lle m

acc

hin

e u

ten

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Mo

da

lità

di i

mp

ieg

o d

i ma

cch

ine

ute

nsi

liD

efin

ire la

co

stitu

zio

ne

de

lle m

acc

hin

e u

ten

sili

Te

cnic

he

di i

mp

ieg

o d

elle

ma

cch

ine

D

efin

ire l'

uso

de

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acc

hin

e u

tens

ili

Te

cnic

he

di i

mp

ieg

o d

ei m

ate

ria

liR

azi

on

aliz

zare

l'im

pie

go

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acc

hin

e in

re

lazi

on

e a

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ate

riali,

co

nsu

mo

e p

rod

uzi

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eS

trum

en

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pro

gra

mm

azi

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ass

istit

a (

CA

M,

…)

Ra

zio

na

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re l'

imp

ieg

o d

i ute

nsi

li in

re

lazi

on

e a

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ate

riali,

co

nsu

mo

e p

rod

uzi

on

eR

azi

on

aliz

zare

l'im

pie

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ttre

zza

ture

in r

ela

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ne

a

ma

teri

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co

nsu

mo

e p

rod

uzio

ne

De

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att

rezz

atu

re p

er

il su

pp

ort

o d

ella

pro

du

zion

e

De

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att

rezz

atu

re p

er

il m

iglio

ram

en

to d

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p

rod

uzi

one

Re

aliz

zare

pro

gra

mm

i di l

avo

razi

on

e p

er

mac

chin

e

op

era

tric

i au

tom

atic

he

In

terf

acc

iare

ma

cch

ine

a s

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mi d

i pro

ge

tta

zio

ne

a

ssis

tita

Eff

ett

uar

e le

pri

nci

pa

li p

rove

dis

tru

ttiv

eE

ffe

ttu

are

le p

rin

cip

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pro

ve n

on d

istr

uttiv

ep

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uzi

one

Sce

glie

re m

acc

hin

e o

pe

ratr

ici d

a u

tiliz

zare

in u

no

sp

eci

fico

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cess

o p

rod

utt

ivo

A

na

lizza

re i

pa

ram

etr

i di f

un

zio

nam

en

to d

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m

acc

hin

e o

pera

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i

Co

mp

ren

de

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org

ani

zza

zio

ne

di u

n p

roce

sso

p

rod

utt

ivo

attr

ave

rso

lo s

tud

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ei s

uo

i co

mp

on

en

ti

An

aliz

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l'o

rga

niz

zazi

one

di u

n p

roce

sso

p

rod

utt

ivo

attr

ave

rso

lo s

tud

io d

ei s

uo

i co

mp

on

en

ti

Ra

pp

rese

nta

re l'

org

an

izza

zio

ne

di u

n p

roce

sso

p

rod

utt

ivo

attr

ave

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lo s

tud

io d

ei s

uo

i co

mp

on

en

tiU

tiliz

zare

te

cnic

he

di p

rog

ram

maz

ion

e a

pplic

ate

al

con

trol

lo d

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pro

du

zio

ne

Util

izza

re t

ecn

ich

e d

i an

alis

i sta

tistic

a a

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lica

te a

l co

ntr

ollo

de

lla p

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uzi

on

e

De

finire

il c

iclo

di f

ab

brica

zion

e d

i un

pro

do

tto d

alla

p

rog

ett

azi

on

e a

lla r

ea

lizza

zio

ne

, sc

eg

lien

do

o

pp

ort

un

e a

ttre

zza

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, u

ten

sili

e tr

att

am

en

ti fin

ali.

Org

ani

zza

re il

pro

cess

o p

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uttiv

o d

i un

pe

zzo

mec

can

ico

att

rave

rso

la s

tesu

ra d

el

cicl

o d

i fa

bb

rica

zion

e c

he

pre

ved

a la

sce

lta e

l'u

so r

azi

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ale

de

lle m

acc

hin

e,

de

gli

ute

nsi

li e

de

lle a

ttre

zza

ture

. De

finir

e p

rove

di l

ab

ora

tori

o a

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e d

i id

en

tific

are

e

cert

ifica

re la

qu

alit

à d

el p

rod

ott

o. E

ffe

ttu

are

pro

ve d

i la

bo

rato

rio

al f

ine

di i

de

ntif

ica

re

e c

ert

ifica

re la

qu

alità

de

l pro

do

tto.

CO

D.

NU

P 7

.2.1

.1.0

Pro

cess

o p

rod

utt

ivo

org

an

izza

to s

eco

nd

o le

mo

da

lità

di r

ea

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zio

ne

, d

i co

ntr

ollo

e c

olla

udo

de

l p

rod

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o

RIS

UL

TA

TO

de

no

min

azi

on

e d

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CO

MP

ET

EN

ZA

Org

ani

zza

re il

pro

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o p

rod

uttiv

o c

on

trib

ue

ndo

a d

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ire

le m

od

alit

à d

i re

aliz

zazi

on

e, d

i co

ntr

ollo

e c

olla

ud

o d

el p

rod

ott

o

12

Co

mp

ete

nza

4:

Do

cu

me

nta

re e

seg

uir

e i

pro

ces

si d

i in

du

str

iali

zzazio

ne

AT

TIV

ITA

'

Do

cum

en

tazi

on

e d

ei p

roce

ssi d

i in

dus

tria

lizza

zio

ne

CO

D.

AT

EC

O C

28

CO

MP

ET

EN

ZA

(d

escri

zion

e)

CO

NO

SC

EN

ZE

AB

ILIT

A'

Pro

prie

tà d

ei s

iste

mi p

rodu

ttiv

iS

vilu

ppa

re c

icli

di l

avo

razi

one

seg

ue

ndo

crit

eri d

i ot

timiz

zazi

one

Te

cnic

he

di r

app

rese

ntaz

ione

di d

iseg

ni d

i a

ssie

me

P

rod

urr

e d

ise

gni

ese

cutiv

i a n

orm

a

Te

cnic

he

di r

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rese

ntaz

ione

di s

che

mi d

i a

utom

azi

one

co

n s

upp

orti

info

rma

tici (

2D

-3D

)S

vilu

ppa

re c

icli

di m

anu

ten

zio

ne

seg

uen

do

cr

iteri

di o

ttim

izza

zion

e

Sim

bol

ogi

e d

i ra

pp

rese

nta

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ne

ele

ttric

he

ed

e

lettr

onic

he

An

aliz

zare

il p

roce

sso

pro

dutt

ivo

in r

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zio

ne

a

cost

i, a

spe

tti e

cono

mic

o-s

oci

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sic

ure

zza

Tip

olo

gie

di r

app

rese

ntaz

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ele

ttri

che

ed

e

lettr

onic

he

Va

luta

re il

pro

cess

o p

rod

uttiv

o in

rel

azio

ne a

co

sti,

asp

ett

i eco

nom

ico

-so

cial

i e s

icu

rezz

a

Str

um

ent

i di p

rogr

amm

azio

ne o

per

ativ

a

attr

aver

so p

rin

cipi

ge

nera

li ri

ferit

i a:

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S,

PE

RT

, C

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, ta

bel

le d

i GA

NT

T

Co

mp

rend

ere

i p

rinci

pi g

en

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i de

lle te

orie

di

gest

ion

e d

ei p

roce

ssi:

WB

S,

PE

RT

, C

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, ta

belle

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AN

TT

Str

um

ent

i de

lla p

rodu

zion

e a

ssis

tita

: C

AM

, C

AP

P e

Gro

up T

ech

nolo

gy,

Pro

ject

M

ana

ge

men

t.

Util

izza

re le

ris

ors

e d

ispo

nib

ili in

ma

nier

a

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on

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Te

cnic

he

de

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ntro

llo q

ua

lità

Ap

plic

are

co

rre

ttam

en

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ego

le d

i di

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sio

nam

en

to e

di r

app

rese

ntaz

ione

gra

fica,

co

n e

sem

pi d

i sim

ula

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e

Ges

tire

le s

cort

e

Ese

gu

ire

dis

eg

ni t

ecn

ici a

no

rma

co

rred

ati

da

re

lazi

on

i te

cnic

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di c

alc

olo

u

tiliz

zand

o a

nch

e s

upp

ort

i in

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atic

i. R

edig

ere

cic

li d

i la

vora

zio

ne

e d

i m

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tag

gio

pe

r u

na r

ealiz

zazi

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otti

miz

zata

del

pro

dott

o. A

ppl

ica

re te

cnic

he d

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ram

ma

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ne

spe

cific

he

al f

ine

di g

est

ire

i pr

oce

ssi p

rodu

ttiv

i.

CO

D.

NU

P 6

.2.3

.3.1

; 6.

2.4

.2.0

Pro

cess

o d

i in

du

stria

lizza

zion

e d

ocu

me

ntat

oR

ISU

LT

AT

O

de

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ina

zio

ne

de

lla C

OM

PE

TE

NZ

A

Do

cum

en

tare

e s

egu

ire

i p

roce

ssi d

i ind

ust

rial

izza

zio

ne

13

Co

mp

ete

nza

8:

Ge

sti

re e

in

no

vare

pro

ce

ssi

co

rre

lati

a f

un

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ni

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nd

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TIV

ITA

'

Ge

stio

ne e

inn

ovaz

ione

di p

roce

ssi c

orre

lati

a f

unzi

oni a

zie

nda

li

CO

D. A

TE

CO

C2

8

CO

MP

ET

EN

ZA

(d

escrizio

ne

)C

ON

OS

CE

NZ

EA

BIL

ITA

'

Ele

me

nti f

ond

am

ent

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del d

iritt

o d

'impr

esa

Inte

rpre

tare

pro

ble

ma

tiche

pro

du

ttive

de

ll'a

zie

nda

ne

l fu

nzio

nam

en

to d

el s

iste

ma

ec

on

omic

o in

dus

tria

le e

de

gli o

rga

nis

mi c

he

vi

ope

rano

Fo

nda

me

nti d

i eco

nom

ia a

zien

dal

e:

fun

zio

ni

azie

nda

li e

pro

dut

tive,

dis

trib

uzio

ne e

cic

lo d

i vi

ta d

el p

rodo

tto

Inte

rpre

tare

pro

ble

ma

tiche

ge

stio

na

li de

ll'a

zie

nda

ne

l fu

nzio

nam

en

to d

el s

iste

ma

ec

on

omic

o in

dus

tria

le e

de

gli o

rga

nis

mi c

he

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ope

rano

Ele

me

nti f

ond

am

ent

ali

del c

ont

ratt

o

Inte

rpre

tare

pro

ble

ma

tiche

com

me

rcia

li de

ll'a

zie

nda

ne

l fu

nzio

nam

en

to d

el s

iste

ma

ec

on

omic

o in

dus

tria

le e

de

gli o

rga

nis

mi c

he

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ope

rano

Ele

me

nti d

i co

nta

bili

tà in

dust

riale

Do

cum

ent

are

a n

orm

a g

li as

pe

tti t

ecn

ici d

elle

at

tività

Ele

me

nti d

i con

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ilità

ge

stio

nale

Do

cum

ent

are

a n

orm

a g

li as

pe

tti o

rga

nizz

ativ

i de

lle a

ttiv

ità

Do

cum

ent

are

a n

orm

a g

li as

pe

tti e

con

om

ici

delle

att

ività

Ge

stir

e r

app

ort

i co

ntra

ttua

li d

i la

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Ge

stir

e lo

svi

lupp

o d

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co

mm

ess

e

Ge

stir

e l'

avan

zam

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de

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om

mes

seG

est

ire

ra

ppo

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rnito

ri

Ge

stir

e r

app

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i co

n i

sub-

con

tra

ttor

i

Ana

lizza

re u

n p

roce

sso

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dutt

ivo

in r

elaz

ion

e a

co

sti,

asp

etti

eco

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ico

-soc

iali

e s

icur

ezza

Val

uta

re u

n p

roce

sso

pro

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tivo

in r

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zio

ne

a

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i, a

spe

tti e

cono

mic

o-s

ocia

li e

sic

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zaA

pplic

are

no

rma

tive

na

zion

ali

e c

om

uni

tari

e p

er

la c

ert

ifica

zion

e d

i qua

lità

de

i pro

do

tti

App

lica

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3) MODALITA’ E STRUMENTI DI RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE TECNICHE NON FORMALI

Il modello di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali sarà costruito con modalità e strumenti adeguati a riconoscere, valutare e certificare competenze tecniche, con al loro interno una forte componete di “soft skills”, possedute dai lavoratori occupati nell’area Operation delle aziende manifatturiere venete, come da target previsto da progetto. Il modello si caratterizza da una forte presenza di un vero e proprio “patto formativo” tra - il lavoratore - l’impresa - l’istituzione scolastica e/o formativa

in un’ottica di dialogo reciproco volto ad incoraggiare e favorire la formazione continua del lavoratore.

Il repertorio degli strumenti di identificazione, riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali sarà adeguatamente descritto nella sezione 2. In seguito vengono riassunti brevemente gli strumenti che sono costruiti, sperimentati e perfezionati dai destinatari diretti nel corso delle attività progettuali. - Glossario per la condivisione di concetti e linguaggio.

Rappresenta una raccolta di termini e di concetti specifici che vengono espressi e utilizzati nel corso delle attività progettuali. Permette ai destinatari diretti di utilizzare un linguaggio comune e condiviso.

- Evidenze documentali prodotte dal lavoratore.

Consentono al lavoratore di dimostrare, con prove oggettive, i risultati da lui conseguiti in relazione a percorsi formali di apprendimento (diplomi e/o attestati dei percorsi formativi).

- Autovalutazione da parte del lavoratore.

Rappresenta una valutazione che il lavoratore fa nei confronti delle competenze tecniche e trasversali in suo possesso.

- Eterovalutazione del lavoratore da parte dell’azienda.

Rappresenta una valutazione che viene fatta dall’azienda rispetto alle competenze tecniche e trasversali possedute dal lavoratore.

- Colloquio conoscitivo tra la “Commissione di valutazione-certificazione” e il lavoratore.Rappresenta un momento di conoscenza tra il lavoratore e la “Commissione di valutazione-certificazione” e a presentare le finalità del modello e le fasi previste per la sperimentazione. Durante il colloquio vengono discusse le evidenze documentali, analizzati i risultati dell’autovalutazione e dell’eterovalutazione e il candidato sarà stimolato a presentare le proprie competenze acquisite per via esperienziale e messe in atto tramite lo svolgimento della propria mansione lavorativa.

- Prova pratica in ambiente simulato.Consiste nel sottoporre il lavoratore ad una prova pratica costruita ad hoc, in relazione alle competenze tecniche oggetto di valutazione e certificazione, inserita all’interno di un ambiente/situazione che sia quanto più aderente al reale ambiente di lavoro. Le competenze osservate saranno riportate e valutate all’interno di un’apposita griglia di valutazione.

- Osservazione diretta del lavoratore durante l’attività professionale.

Consiste nell’osservazione, da parte della “Commissione di valutazione-certificazione”, del lavoratore impegnato nello svolgimento della propria attività professionale. Le competenze osservate saranno riportate e valutate all’interno di un’apposita griglia di valutazione.

- Rilascio del portfolio/dossier.

Rappresenta il prodotto della sperimentazione che la “Commissione di valutazione-certificazione” rilascerà al lavoratore a conclusione del percorso. Il portfolio/dossier conterrà i risultati delle prove e, in generale, la certificazione del livello di possesso delle competenze oggetto di valutazione possedute dal lavoratore.

16

4) IL MODELLO DI RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE TECNICHE NON FORMALI

Di seguito viene rappresentato graficamente il modello di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali.

Accordo tra

lavoratore – impresa – istituzione scolastica e/o formativa per la sperimentazione del modello

1. Consegna al lavoratore della “Lettera di invito” alla sperimentazione

5. Colloquio tra il lavoratore e un referente della “Commissione di valutazione-certificazione”

8. Rilascio del Portfolio/Dossier al lavoratore da parte della “Commissione di valutazione-certificazione”

2. Raccolta delle evidenze documentali da parte del

lavoratore

3. Autovalutazione daparte del lavoratore

4. Eterovalutazione del lavoratore da parte di un

referente aziendale

6. Prova pratica in ambiente simulato

7. Osservazione direttadel lavoratore durante la

propria attività professionale

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Successivamente vengono descritte le fasi di attività in cui si articola il modello.

Accordo tra lavoratore, impresa e istituzione scolastica e/o formativa. Il presupposto fondamentale alla base del modello è costituito da un accordo di collaborazione tra i tre soggetti previsti da progetto: lavoratore – impresa – istituzione scolastica e/o formativa. Nello specifico: - il lavoratore, impegnato nella sperimentazione del modello finalizzato a riconoscere,

valutare e certificare le proprie competenze acquisite per via esperienziale; - l’impresa che riveste un ruolo attivo nella costruzione e sperimentazione del modello,

all’interno di una politica aziendale di posizionamento e sviluppo delle risorse umane; - i referenti scolastici che assumono un ruolo di valutatori e certificatori delle competenze,

contribuendo a rafforzare il legame tra istruzione/formazione e mercato del lavoro. L’accordo viene attualmente presentato dell’azienda come sottoscrizione di impegno a partecipare alle attività coinvolgendo alcuni lavoratori nella sperimentazione. È in corso la predisposizione delle Bozze di Protocolli d’Intesa tra i soggetti dei sistemi di istruzione/formazione e lavoro. Il lavoratore aderisce alla sperimentazione in accordo con la propria azienda di appartenenza sottoscrivendo una sorta di “patto formativo” che si colloca all’interno di una politica aziendale di valorizzazione e miglioramento delle competenze. In questa fase il lavoratore sceglie, in accordo con la propria azienda, le competenze che intende analizzare rispetto alle competenze oggetto di valutazione.

Fase 1 – Consegna al lavoratore della “Lettera di invito” alla sperimentazione. Nella prima fase l’azienda, che conosce in modo approfondito il modello e l’utilità del Portfolio/Dossier rilasciato a ciascun lavoratore al termine del percorso, viene invitata ad individuare al proprio interno il/i candidato/i da coinvolgere, in base ai “piani di sviluppo professionale” del personale interno all’azienda. Il lavoratore riceve quindi dalla propria azienda un invito a partecipare alle attività di sperimentazione del modello, in cui: - sono brevemente presentate le finalità del percorso; - viene fissata la data e l’ora dell’incontro per la fase di colloquio conoscitivo; - viene richiesto di raccogliere e fornire all’azienda eventuali prove documentali quali ad

esempio il Curriculum Vitae, attestati di percorsi formativi a cui può aver partecipato il candidato, ecc…

In allegato alla Lettera di invito il lavoratore trova la prova di autovalutazione che dovrà compilare, accompagnata da apposite istruzioni per la corretta compilazione.

Il modello non prevede che le successive fasi 2, 3, 4 abbiamo una sequenza logico - temporale in quanto possono essere svolte in parallelo rappresentando la preparazione al colloquio sia da parte del lavoratore che da parte dell’azienda.

Fase 2 – Raccolta delle evidenze documentali da parte del lavoratore. Il lavoratore, ricevuta la lettera di invito alla sperimentazione da parte dell’azienda, raccoglie tutte le prove documentali in suo possesso che servono a dimostrare alla “Commissione di valutazione-certificazione” i risultati da lui conseguiti in relazione ad eventuali percorsi formali di apprendimento a cui ha partecipato precedentemente. In particolare, possono risultate oggetto di evidenze CV, diplomi, attestati, certificazioni, riconoscimenti, …

Fase 3 – Compilazione dell’autovalutazione da parte del lavoratore. La compilazione dell’autovalutazione coinvolge direttamente il lavoratore che viene invitato a compilare una scheda di valutazione nella quale indicare il possesso/non possesso delle competenze oggetto di valutazione e certificazione ed il relativo livello di possesso. Questa fase permette al candidato di: - ripensare ed analizzare la propria attività professionale e, nello specifico, le singole attività

che mette in atto per la sua realizzazione;

18

- prendere consapevolezza delle competenze in suo possesso e delle eventuali carenze che sente di dover colmare in base al ruolo che ricopre o che potrebbe andare a ricoprire all’interno dell’azienda.

Fase 4 – Compilazione dell’eterovalutazione del lavoratore da parte di un referente aziendale. La compilazione dell’eterovalutazione, coinvolge invece il Responsabile Risorse Umane dell’azienda o il Capo Reparto di riferimento del lavoratore, che viene invitato a compilare, a nome dell’azienda, una scheda di valutazione relativa al possesso/non possesso delle competenze oggetto di valutazione e certificazione ed il relativo livello di possesso da parte del candidato. La scheda di eterovalutazione rispecchia negli items la scheda di autovalutazione al fine di garantire la possibilità di un confronto ed un’adeguata comparazione della valutazione delle competenze e degli eventuali gap riscontrati rispettivamente dal referente aziendale e dal lavoratore. Questa fase risulta particolarmente importante in quanto:

- permette inizialmente alla Commissione di raccogliere un giudizio dell’azienda sulle competenze che il candidato possiede o dovrebbe possedere in base al ruolo che ricopre / potrebbe andare a ricoprire all’interno dell’azienda;

- permette successivamente di confrontare i risultati ottenuti dall’autovalutazione, dalla prova pratica in ambiente simulato e dall’osservazione diretta sul lavoro con il livello di competenza che l’azienda richiede al lavoratore in relazione al ruolo che ricopre ed all’obiettivo di sviluppo professionale individuato per lui dall’azienda.

Fase 5 – Realizzazione del “Colloquio”. La fase del colloquio rappresenta il primo momento effettivo di conoscenza e di confronto tra il lavoratore e la “Commissione di valutazione-certificazione” presente preferibilmente con un referente esperto nella gestione di colloqui di bilancio delle competenze di personale occupato. La finalità del colloquio è quella di:

- informare il lavoratore o approfondire le sue informazioni relativamente al “piano di sviluppo e crescita professionale” individuato per lui dall’azienda;

- presentare le finalità del modello di riconoscimento, valutazione e certificazione delle competenze acquisite per via esperienziale;

- presentare modalità e tempistiche della sperimentazione, ed in particolare le prove a cui sarà sottoposto il candidato;

- discutere le evidenze documentali del candidato; - confronto, tra il lavoratore e la Commissione, dei risultati ottenuti dalla compilazione

dell’autovalutazione e dall’eterovalutazione. Per evidenze documentali si intendono ad esempio, come sopra ricordato, CV, attestati, diplomi, certificazioni che il lavoratore porterà con sé e che serviranno alla Commissione per validare le eventuali competenze complessivamente o parzialmente già acquisite dal lavoratore.

Le fasi 6 e 7 rappresentano le prove a cui sarà sottoposto il candidato, finalizzate a testare il possesso ed il relativo livello di possesso delle competenze tecniche descritte nel precedente paragrafo 2.

Fase 6 – Prova pratica in ambiente simulato. Si tratta di una prova finalizzata a valutare la prestazione del candidato durante la realizzazione di alcune attività la cui frequenza non risulta preventivabile nella normale prestazione. Tale prova risulta utile anche nel caso in cui si renda necessario “costruire delle problematiche ad hoc” che non risultano riconducibili all’attuale prestazione lavorativa del candidato ma risultano fondamentali per osservare determinate competenze tecniche più specifiche ed indagare il livello di possesso. La prova prevede la compilazione di un’apposita griglia di valutazione in cui la “Commissione di valutazione-certificazione” valuterà il possesso/non possesso delle competenze oggetto di valutazione e certificazione e il relativo grado di possesso.

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Fase 7 – Osservazione diretta del lavoratore durante la propria attività professionale. Si tratta di una prova finalizzata ad osservare il lavoratore durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. Saranno preventivamente analizzati i comportamenti che il lavoratore mette in atto quotidianamente per lo svolgimento della propria attività lavorativa. Con questa prova si possono osservare, oltre che le competenze tecniche, anche le “soft skills” adottate dal lavoratore durante lo svolgimento della propria attività professionale come, ad esempio, la capacità di lavorare in team e la capacità di risolvere problemi/conflitti. La prova prevede la compilazione di un’apposita griglia di valutazione in cui la “Commissione di valutazione-certificazione” valuterà il possesso/non possesso delle competenze oggetto di valutazione e certificazione e il relativo grado di possesso. L’osservazione diretta del lavoratore durante la propria attività professionale presuppone la possibilità di far assistere alla prestazione un numero adeguato di membri della Commissione, senza che la loro presenza influenzi la prestazione del candidato.

Fase 8 – Rilascio del Portfolio/Dossier. L’ultima fase prevista dal modello consiste nella compilazione da parte della “Commissione di valutazione-certificazione” e conseguente rilascio al candidato e all’azienda, del Portfolio/Dossier che rappresenta l’output della sperimentazione. Il documento si propone di illustrare per ciascuna competenza oggetto di valutazione il livello di acquisizione dimostrato tramite la produzione delle evidenze documentali e la realizzazione delle prove somministrate dalla Commissione; In particolare, il Portfolio/Dossier, a partire dai risultati ottenuti nel corso delle valutazioni, offre al candidato la certificazione del livello di possesso delle competenze oggetto del modello previste dalla Riforma del secondo ciclo di istruzione, quali risultati di apprendimento del nuovo profilo in uscita relativo all’indirizzo “Meccanica, Meccatronica ed Energia” e all’indirizzo “Sistema moda”.

Ricevuto il Portfolio/Dossier, il candidato e l’azienda di riferimento potranno valutare le opportunità formative in relazione al piano di sviluppo del lavoratore e decidere pertanto se continuare il percorso formativo verso l’acquisizione del diploma riconosciuto dalla scuola tecnica e professionale (pari al 4° livello EQF) oppure se porre in essere le azioni per la partecipazione del lavoratore a percorsi formativi in linea con lo sviluppo professionale previsto.

5) LINEE GUIDA APPLICABILI PER IL RICONOSCIMENTO, LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE TECNICHE NON FORMALI

5.1) LA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE - CERTIFICAZIONE

La “Commissione di valutazione-certificazione” ha un ruolo fondamentale all’interno del percorso di sperimentazione del modello e viene coinvolta durante tutto il processo di valutazione e certificazione delle competenze possedute dal lavoratore in relazione alle specifiche prove a cui viene sottoposto.

La Commissione risulta composta da referenti incaricati dalle scuole tecniche e professionali venete e da referenti delle aziende manifatturiere del Veneto, che hanno aderito alla sperimentazione del modello all’interno della propria azienda. Si precisa che nelle fasi 6 e 7 descritte nel precedente paragrafo, il Responsabile Risorse Umane/Capo Reparto dell’azienda di appartenenza del lavoratore coinvolto nel percorso di riconoscimento, valutazione e certificazione competenze non farà parte della “Commissione di valutazione-certificazione”. L’azienda del lavoratore sarà invece direttamente coinvolta nelle seguenti azioni:

- invito del candidato al colloquio conoscitivo; - compilazione dell’eterovalutazione; - presa visione del portfolio/dossier con le indicazioni finali per lo sviluppo professionale del

lavoratore.

20

Tale scelta garantisce una “misurazione” quanto più oggettiva e standardizzata nella valutazione delle prove a cui viene sottoposto il candidato, e conseguentemente la “rigorosità” del modello.

Un ruolo importante viene ricoperto dai referenti della “Commissione di valutazione-certificazione” che risultano esperti nelle pratiche di colloquio con lavoratori occupati, finalizzate al bilancio delle competenze. Tali figure cureranno in modo particolare la fase di realizzazione del colloquio con il lavoratore.

5.2) AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE ED ACCOMPAGNAMENTO DEI DESTINATARI DIRETTI

Per una corretta applicazione del modello di riconoscimento, valutazione e certificazione delle competenze tecniche non formali acquisite da lavoratori occupati nell’Area Operation delle aziende venete, è prevista una specifica azione di sensibilizzazione ed informazione per i referenti delle scuole e delle aziende venete che vengono coinvolti nell’attività di sperimentazione, al fine di:

- condividere l’approccio metodologico; - “formare” e sensibilizzare i destinatari diretti nell’applicazione delle Linee Guida e degli

strumenti costruiti; - garantire adeguate capacità agli operatori che si interfacciano con l’utenza finale; - condividere strategie e metodi di applicazione degli strumenti.

Nello specifico sono previsti due incontri tematici tramite la piattaforma didattica a cura del Referente Metodologico e Scientifico finalizzati a rafforzare principi, linee guida e metodologie utili alla condivisione delle procedure di riconoscimento e valutazione delle competenze. Tali incontri agevolano il confronto tra i destinatari diretti e il membri del CTS favorendo la costruzione e la successiva applicazione rigorosa del modello divenendo un valido supporto a favore dei destinatari diretti. Un focus group con i destinatari diretti permetterà di rafforzare anche in presenza la condivisione di strategie e metodi di applicazione degli strumenti utilizzati durante la fase di sperimentazione del modello in azienda.

Gli operatori che s’interfacciano con l’utenza finale vengono accompagnati da un tutor che assume un ruolo centrale per garantire affidabilità al processo di valutazione e certificazione delle competenze non formali e per “modellizzare” il comportamento degli operatori, attivando azioni di condivisione di strategie, metodi e strumenti del modello al fine di valutarne trasferibilità, efficacia ed efficienza.

21

Sezione 2

Il repertorio degli strumenti di identificazione, riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali

1) GLOSSARIO PER LA CONDIVISIONE DI CONCETTI E LINGUAGGI

Il glossario rappresenta una raccolta di termini e di concetti specifici, utile al fine di condividere un linguaggio comune nell’applicazione del modello.

Abilità: capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto dell’European Qualification Framework le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti abilità manuali e l’uso di metodi, materiali, strumenti).

Apprendimento acquisito per via esperienziale: è una tipologia di apprendimento acquisito in contesti non formali e informali, cioè tramite l’esperienza di una persona in un determinato settore.

Apprendimento informale: avviene nell’ambito della vita familiare, sociale e civica. Non è strutturato in termini di obiettivi di apprendimento, di tempi o di risorse dell’apprendimento. Nella maggior parte dei casi questo tipo di apprendimento non è intenzionale dal punto di vista del discente.

Apprendimento non formale: si realizza al di fuori delle sedi formative tradizionali. È un apprendimento strutturato e organizzato, è intenzionale per il discente e normalmente non sfocia in una qualifica (ad es. apprendimento acquisito nei luoghi di lavoro).

Autovalutazione: valutazione svolta dal lavoratore rispetto alle proprie competenze acquisite per via esperienziale. Il lavoratore esprime un suo personale giudizio sul possesso e il relativo livello di possesso di determinate competenze acquisite nei diversi contesti di vita.

Bilancio di competenze: metodologia di intervento e di consulenza in ambito lavorativo e nell’orientamento professionale degli adulti. È un percorso che mira a promuovere la riflessione e l’autoriconoscimento delle competenze acquisite nei diversi contesti di vita al fine di renderne possibile la trasferibilità e la spendibilità nella ridefinizione e riprogettazione del proprio percorso formativo-lavorativo.

Candidato: lavoratore occupato in azienda che intende riconoscere, valutare e certificare le proprie competenze tecniche acquisite per via esperienziale.

Certificazione delle competenze: rappresenta l’esito del processo di riconoscimento e valutazione delle competenze non formali acquisite per via esperienziale. Al termine del percorso di riconoscimento e valutazione viene rilasciato al lavoratore un certificato che attesta le competenze tecniche in suo possesso ed il relativo livello di possesso.

Colloquio: interazione duale, caratterizzata da una gradualità di motivazione nell’intervistato e da una gradualità e specificità di competenza professionale e di identificazione nel ruolo da parte dell’intervistatore, il cui scopo è definito dall’intervistatore e globalmente noto all’interlocutore, orientata a prendere in esame sia i contenuti sia gli aspetti relazionali. Il colloquio rappresenta il primo momento di confronto tra la “Commissione di valutazione-certificazione” ed il lavoratore.

22

Competenza: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto dell’European Qualification Framework le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

Commissione di valutazione-certificazione: è composta da referenti dei sistemi di Istruzione e Lavoro e risulta responsabile dei processi di valutazione e certificazione delle competenze acquisite per via esperienziale. È coinvolta nelle fasi di colloquio, valutazione delle prove pratiche e rilascio del portfolio/dossier al lavoratore.

Conoscenza: risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto dell’European Qualification Framework le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.

Credito formativo: rappresenta la certificazione di determinate competenze acquisite per via esperienziale e può diventare credito scolastico, inteso come riconoscimento di un determinato livello di possesso di competenze finalizzato ad individuare il gap per completare il percorso di studi e ottenere un titolo.

EQF - European qualification framework: è un dispositivo di traduzione - una griglia di conversione e lettura - che consente di mettere in relazione e posizionare, in una struttura a otto livelli, i diversi titoli (qualifiche, diplomi, certificati ecc.) rilasciati nei Paesi membri dell’Unione Europea. Il confronto si basa sugli esiti dell’apprendimento. Si tratta di una meta-struttura rispetto alla quale, su base volontaria, gli Stati membri sono chiamati a rileggere i propri sistemi di istruzione e formazione, in modo tale che ci sia un collegamento tra i singoli sistemi nazionali di riferimento per i titoli e le qualifiche e il Quadro Europeo EQF.

Eterovalutazione: valutazione svolta dal referente aziendale (Responsabile Risorse Umane/Responsabile dell’Area Operation) rispetto alle competenze tecniche possedute dal lavoratore. Il referente aziendale coinvolto nella compilazione dell’eterovalutazione esprime un suo giudizio sul possesso/non possesso ed il relativo livello di possesso di determinate competenze possedute dal candidato.

Evidenze documentali: curriculum vitae, diplomi, attestati relativi a percorsi formativi svolti dal lavoratore e quant’altro possa esibire un candidato al fine di certificare il possesso di determinate competenze. Tali documenti vengono presentati dal candidato alla “Commissione di valutazione-certificazione” durante la fase di colloquio e vengono riportati all’interno del Portfolio/Dossier.

Grado di acquisizione: rappresenta il livello di competenza posseduta dal lavoratore. Il modello prevede la valutazione del grado di acquisizione di una determinata competenza facendo riferimento alle “soglie” previste quali risultati di apprendimento in uscita rispettivamente dal 1° biennio, 2° biennio e 5° anno delle scuole tecniche.

Griglie di valutazione: schede a disposizione della Commissione per valutare le competenze possedute dal lavoratore durante la realizzazione delle prove a cui viene sottoposto.

Libretto formativo del cittadino: strumento che raccoglie, sintetizza e documenta le diverse esperienze di apprendimento dei lavoratori, nonché le competenze da loro comunque acquisite nella scuola, nella formazione e nella vita quotidiana, al fine di migliorare la leggibilità e la spendibilità delle competenze e l’occupabilità delle persone.

Linee guida: indicazioni/istruzioni a supporto della Commissione nelle attività di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche acquisite per via esperienziale. Rappresentano una raccolta di raccomandazioni utili all’applicazione del modello, una guida alla validazione degli apprendimenti acquisiti in contesti non formali/informali di apprendimento.

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Livello 4° EQF: corrisponde al diploma di maturità conseguito al termine del percorso di studi quinquennale. Come previsto dall’European Qualification Framework si articola in:

- conoscenze: conoscenza pratica e teorica in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio;

- abilità: una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un campo di lavoro o di studio;

- competenze: sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti. Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio.

Osservazione diretta del lavoratore: osservazione del lavoratore, da parte della “Commissione di valutazione-certificazione”, durante lo svolgimento della propria attività professionale e valutazione di quanto osservato nell’apposita griglia di valutazione.

Portfolio delle competenze: documento individuale che raccoglie le “tracce” di tutto ciò che costituisce il percorso personale, formativo e professionale di un soggetto (curriculum vitae, certificati, titoli, attestati, diplomi, mansioni lavorative, ecc). Costituisce l’output dell’applicazione del modello e si configura come uno strumento dinamico e flessibile in quanto può essere arricchito di volta in volta dalla persona in relazione ad ogni nuova esperienza.

Protocollo d’intesa: accordo tra i sistemi Istruzione/Formazione e Lavoro finalizzato ad instaurare una reciproca collaborazione e riconoscimento delle parti nel processo di valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali e nel rilascio del Portfolio/Dossier.

Prova pratica in ambiente simulato: consiste nel porre il lavoratore di fronte ad una prova pratica simulando il contesto lavorativo all’interno del quale tale prova si situa. Permette alla Commissione di valutare quali competenze vengono utilizzate dal lavoratore per la realizzazione di tale prova compilando opportune griglie di valutazione che evidenziano anche il livello di possesso della competenza agita.

Riconoscimento delle competenze: permette al lavoratore e all’azienda di riferimento di individuare all’interno dello svolgimento di un’attività professionale la capacità di mettere in atto una determinata competenza che rientra tra i risultati di apprendimento previsti dalla Riforma e in uscita dagli istituti tecnici.

Risultati di apprendimento in uscita dagli istituti tecnici: descrizione di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un processo di apprendimento. I risultati di apprendimento in uscita sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze. Come previsto dalla Riforma degli Istituti Tecnici lo studente, a conclusione del percorso di studi quinquennale, consegue determinati risultati di apprendimento specificati in termini di competenze. I risultati di apprendimento sono relativi sia agli insegnamenti comuni dei settori economico o tecnologico, sia per gli indirizzi specifici previsti all’interno dei due settori. Nel modello rappresentano le competenze oggetto di riconoscimento, valutazione e certificazione.

Valutazione delle competenze: permette alla “Commissione di valutazione-certificazione” di riconoscere il possesso o non possesso di una determinata competenza da parte di un lavoratore e di valutarne il grado di acquisizione da parte del lavoratore. Per valutare le competenze tecniche possedute dal candidato, la Commissione utilizza apposite griglie di valutazione costruite in base alla specifica prova a cui viene sottoposto il lavoratore.

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2) EVIDENZE DOCUMENTALI PRODOTTE DAL LAVORATORE

Cosa si intende per evidenze documentali prodotte dal lavoratore

Rappresentano evidenze documentali attestati/certificati conseguiti del lavoratore al termine di percorsi formali di apprendimento o in seguito ad esperienze in ambito lavorativo. Per evidenze documentali si intendono quindi, ad esempio, CV, diplomi, attestati, certificazioni, riconoscimenti,… Il lavoratore interessato al riconoscimento, valutazione e certificazione delle proprie competenze deve raccogliere tutte le evidenze documentali in suo possesso per presentarle alla “Commissione di valutazione-certificazione”, al fine di analizzare e valutare tali prove oggettive ed attribuire/validare eventuali competenze complessivamente o parzialmente già acquisite dal lavoratore. Alla ricostruzione delle evidenze documentali potrà concorrere anche l’azienda in possesso di dati inerenti al percorso professionale svolto dal lavoratore all’interno dell’azienda. In quest’ottica saranno analizzati e valorizzati diplomi conseguiti dal lavoratore relativi a percorsi di studi che risultino in linea con le competenze oggetto di valutazione e certificazione, attestati o certificati di percorsi formativi svolti dal lavoratore ed eventuali riconoscimenti acquisiti in ambito lavorativo.

Struttura ed applicazione delle evidenze documentali

Le evidenze documentali prodotte dal lavoratore vengono quindi trascritte all’interno di un’apposita scheda che è parte integrante del portfolio/dossier che la “Commissione di valutazione-certificazione” rilascia ad ogni candidato a conclusione del percorso. La scheda garantisce uniformità e standardizzazione delle evidenze documentali raccolte e prevede le seguenti sezioni:

1. Informazioni personali. Riporta i dati personali del lavoratore: nome, cognome, sesso, data e comune di nascita, indirizzo, comune e provincia di residenza, telefono, indirizzo e-mail.

2. Titoli di istruzione e formazione. Riporta il nome dell’Istituto Scolastico, contenuti approfonditi, anno di conseguimento, anno/i frequentato/i se abbandonato gli studi, votazione conseguita, tipo di attestazione rilasciata, eventuali stage e nome dell’ente/azienda ospitante.

3. Esperienze lavorative/professionali. Riporta il nome e l’indirizzo dell’azienda, il tipo di azienda/reparto, il settore economico dell’azienda, la data di inizio e fine del rapporto di lavoro, la tipologia contrattuale, il tipo di impiego/funzione/mansione svolta, i compiti eseguiti/principali attività svolte, eventuali attestazioni/certificati conseguiti nel periodo di lavoro.

4. Altre esperienze/attività svolte (volontariato, hobby,…).

Le sezioni 2 e 3 della scheda, vengono ripetute più volte nel portfolio/dossier in base al numero di titoli di istruzione e formazione acquisiti e alle esperienze lavorative e professionali svolte dal lavoratore. Tali sezioni diventano parte integrante del Libretto formativo del cittadino che viene rilasciato al lavoratore a fine percorso e costituisce parte integrante del Portfolio/Dossier.

3) AUTOVALUTAZIONE DEL LAVORATORE

Cosa si intende per autovalutazione

L’autovalutazione mira a promuovere la riflessione e l’autoriconoscimento delle competenze acquisite nei vari contesti di vita al fine di renderne possibile la trasferibilità e la spendibilità nella ridefinizione e riprogettazione del proprio percorso formativo-lavorativo. Nel corso dell’autovalutazione il lavoratore identifica e riflette sui propri punti di forza e di debolezza che sente di dover colmare. In linea generale l’autovalutazione consente al lavoratore di:

- riconoscere e valorizzare le proprie competenze acquisite per via esperienziale;

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- individuare le competenze utilizzate nel corso dell’attività professionale svolta quotidianamente;

- individuare le eventuali carenze rispetto alle competenze necessarie per lo svolgimento della propria attività professionale;

- rafforzare e sviluppare la propria identità professionale attraverso un processo di attribuzione di significato alla propria esperienza di vita professionale.

In relazione alla tipologia di target previsto per l’applicazione del modello di riconoscimento, valutazione e certificazione delle competenze tecniche non formali (lavoratori occupati nell’Area Operation delle aziende manifatturiere) una valutazione delle competenze personali può risultare utile per permettere al lavoratore di riflettere sulla propria professionalità oltre che sulle abilità e compiti messi in atto quotidianamente per il corretto svolgimento del proprio lavoro.

Struttura ed applicazione dell’autovalutazione

Nell’ambito del percorso di riconoscimento, valutazione e certificazione delle competenze tecniche non formali il lavoratore viene invitato a compilare una o più schede di valutazione che comprendono una serie di specifici items finalizzati ad indagare conoscenze, abilità e comportamenti del lavoratore inerenti le competenze oggetto del modello. Per ogni competenza viene chiesto al lavoratore di indicare se possiede o non possiede quella determinata competenza, declinata in conoscenze ed abilità, e il relativo grado di possesso rispetto alla sua attività/mansione lavorativa svolta all’interno dell’azienda.

L’autovalutazione permette quindi al lavoratore privo di diploma della scuola tecnica superiore, occupato nell’Operation delle aziende venete di: - ripensare ed analizzare la propria attività professionale e, nello specifico, le singole attività

che mette in atto per la realizzazione del compito; - prendere consapevolezza delle competenze in suo possesso e delle eventuali carenze che

sente di dover colmare per realizzare al meglio il compito.

4) ETEROVALUTAZIONE DEL LAVORATORE DA PARTE DELL’AZIENDA

Cosa si intende per eterovalutazione

Per eterovalutazione si intende la valutazione del personale attuata dal superiore gerarchico o da altri soggetti che, operando a diretto contatto con il valutato, possono esprimere giudizi sul suo comportamento organizzativo. La valutazione gerarchica o eterovalutazione costituisce un’area di grande rilievo nella relazione capo-collaboratore e costituisce un nodo primario fra le azioni di gestione del personale all’interno di un’organizzazione. Per quanto riguarda il capo si può innanzitutto rilevare come “sul campo” operino delle ambivalenze e quindi potenziali conflittualità determinate da una parte dal superiore come “persona” e dall’altra dal superiore come “responsabile organizzativo”. Anche per il valutato esiste un’analoga ambivalenza: da una parte è portato a difendersi da pericoli di attacco alla propria identità, dall’altra tende a sviluppare la propria identità professionale e quindi a vedere nella valutazione un’opportunità per migliorare la consapevolezza di sé. Come tutte le valutazioni, anche l’eterovalutazione può essere soggetta a distorsioni di giudizio quali, ad esempio, l’indulgenza, la severità, l’appiattimento (concentrare le valutazioni sui valori centrali della scala di giudizio con il risultato di annacquare le differenze tra migliori e peggiori a causa di insufficiente conoscenza dei dipendenti), l’alone (attribuire un giudizio complessivo a una persona sotto l’influsso positivo o negativo di una singola caratteristica come se questa occultasse con una sorta di “alone” tutti gli altri tratti dell’individuo), la memoria (persistere nei giudizi già attribuiti ad una persona, non tenendo conto dei cambiamenti ottenuti nel corso del tempo), il pregiudizio e stereotipo ed infine la proiezione (confrontare le caratteristiche del valutato con le proprie, o con quelle di un proprio modello reale/ideale, ed esprimere di conseguenza un giudizio positivo se esse coincidono o negativo se si discostano dal proprio modello).

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Per migliorare e razionalizzare il processo di valutazione del personale, si tende a sviluppare un “sistema di valutazione” secondo metodologie formalizzate volte a ridurre le difformità di giudizio fra i vari valutatori, a creare linguaggi unificati, criteri di giudizio uniformi fondati su parametri conosciuti da tutti, a porre le basi per prendere decisioni coerenti nella gestione e nello sviluppo delle risorse umane.

Struttura ed applicazione dell’eterovalutazione

L’eterovalutazione coinvolge quindi il Responsabile Risorse Umane/Responsabile Operation/Capo reparto dell’azienda del candidato che viene invitato a compilare una o più schede di valutazione finalizzate a valutare il possesso/non possesso e il relativo livello di possesso da parte del candidato delle competenze oggetto di valutazione. Il livello di possesso viene valutato facendo riferimento alle “soglie” previste quali risultati di apprendimento in uscita rispettivamente dal 1° biennio, 2° biennio e 5° anno delle scuole tecniche.

La scheda di eterovalutazione risulta uguale alla scheda di autovalutazione consegnata al lavoratore, al fine di permettere una comparazione tra i risultati raccolti dai due strumenti. L’eterovalutazione rappresenta quindi una prova importante, in quanto permette alla Commissione di:

- raccogliere un giudizio dell’azienda sulle competenze che il candidato dovrebbe possedere in base al ruolo che ricopre/andrà a ricoprire all’interno dell’azienda;

- confrontare i risultati ottenuti dall’osservazione diretta e/o prova pratica svolta dal lavoratore con il livello di competenza richiesto dall’azienda in base all’obiettivo di sviluppo professionale individuato.

5) COLLOQUIO CONOSCITIVO TRA LA “COMMISSIONE DI VALUTAZIONE – CERTIFICAZIONE” ED IL LAVORATORE

Cosa si intende per colloquio-intervista

Il colloquio-intervista si può definire come un’interazione duale, caratterizzata da una gradualità di motivazione nell’intervistato e da una gradualità e specificità di competenza professionale e di identificazione nel ruolo da parte dell’intervistatore, il cui scopo è definito dall’intervistatore e globalmente noto all’interlocutore. Tale interazione si basa su un accordo temporaneo della coppia nel perseguire un determinato obiettivo generale per il raggiungimento del quale si effettua un’operazione volta alla conoscenza dell’interlocutore (prendendo in esame sia i contenuti che gli aspetti relazionali). Lo scopo del colloquio-intervista è quello di ottenere una “fotografia” generale e completa della persona, cioè di sondare ogni singolo aspetto dell’intervistato, al fine di ottenere un quadro il più possibile ricco, dettagliato e, infine, unitario della persona.

Articolazione del colloquio-intervista. 1. L’organizzazione dell’incontroIl colloquio-intervista dove essere ben pianificato sia nei contenuti sia nella gestione del tempo che si ha a disposizione, oltre alla scelta e alla preparazione logistica dell’ambiente in cui si svolge l’incontro (ufficio, sala riunioni, luoghi esterni all’azienda,…). Durante il colloquio un momento è dedicato alla discussione delle “evidenze documentali” raccolte dall’intervistato (cv, diplomi, attestati, certificazioni, riconoscimenti). 2. Fasi operative del colloquio-intervistaÈ sempre consigliabile che l’intervistatore abbia una “mappa mentale” delle diverse fasi del colloquio-intervista, intesa come una sorta di piccola guida da usare nella conduzione del colloquio. Sono 3 le fasi operative previste:

- apertura: individua il momento e le modalità di avvio dell’incontro, dalle presentazioni reciproche alle prime fasi “prive di contenuto” che servono solo ad attivare un minimo

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campo di azione reciproca e di riconoscimento interpersonale, passando attraverso la necessità di mettere l’altro a proprio agio. Si può intendere come una fase di riscaldamento, di riconoscimento, di apertura al dialogo, di creazione di un minimo campo “in comune” finalizzato al buon andamento della conversazione. I primi minuti di relazione sono importanti perché improntano la situazione della sua globalità. Il messaggio che dovrebbe giungere all’intervistato è: a) una disponibilità di base dell’intervistatore all’incontro; b) una sufficiente disponibilità di tempo unita ad un interesse dell’intervistatore; c) una serietà di approccio.

- fase centrale: rappresenta il vero “corpo” del colloquio. L’aspetto importante è rappresentato dalla capacità dell’intervistatore di operare in modo “multifunzionale”, attivando di volta in volta le proprie capacità specifiche in funzione del momento e del sotto-obiettivo che si vuole raggiungere.

- congedo: chiude la relazione interpersonale e costituisce l’ultima fase del colloquio-intervista. È consigliabile effettuare una vera e propria sintesi di ciò che è stato detto. Nel congedo deve essere effettuata una comunicazione chiara e articolata dalla quale risulti ciò di cui si è discusso, il motivo dell’incontro e ciò che si intende fare successivamente.

2. La stesura del report a conclusione dell’incontroA conclusione di ogni momento formale di incontro è necessario stilare un piccolo rapporto, affinchè nulla di ciò che è stato discusso e deciso possa essere perso, confuso o successivamente rielaborato. Tale rapporto potrà variare in relazione alle specifiche di base dello scopo, della dinamica e dei risultati dell’incontro. Il linguaggio utilizzato dove attenersi a una serie di regole semplici che possono essere riassunte in chiarezza e univocità delle espressioni, assenza di vocaboli o modi di dire specialistici. Va segnalato il motivo del colloquio-intervista e il contesto nel quale si situa. A margine del report devono essere annotate le informazioni specifiche quali la durata temporale dell’incontro e alcune considerazioni sulla gestione e sul “clima” dello stesso. Inoltre deve essere riportato tutto ciò che attiene al comportamento dell’intervistato durante l’incontro così come le sue reazioni significative a fronte di proposte o idee specifiche avanzate dall’intervistatore. Firma, data ed eventuale firma del soggetto intervistato chiudono la stesura del report. 3. Gli strumenti di supporto al colloquio-intervista Generalmente si giunge al momento del colloquio dopo aver preso visione di una serie più o meno ampia di informazioni concernenti, in senso globale, la “situazione” dell’intervistato: ciò permette all’intervistatore di effettuare una vera e propria preparazione ad hoc che di norma permette di giungere più facilmente e con maggior sicurezza al risultato prefissato. I materiali che possono essere considerati sono: - evidenze documentali prodotte dal lavoratore (cv, diplomi, attestati, certificazioni, riconoscimenti); - autovalutazione compilata da parte del lavoratore; - eterovalutazione del lavoratore compilata da parte di un referente aziendale.

Struttura ed applicazione del colloquio

Il colloquio assume un ruolo rilevante all’interno del processo di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche acquisite per via esperienziale, in quanto rappresenta un primo momento relazionale e conoscitivo tra il lavoratore e la “Commissione di valutazione-certificazione”. Nello specifico la Commissione sarà presente preferibilmente con un referente esperto nella gestione di colloqui di bilancio delle competenze di personale occupato.

Come riportato nel paragrafo 4 della sezione 1, la finalità del colloquio è quella di: - informare il lavoratore o approfondire le sue informazioni relativamente al “piano di sviluppo

e crescita professionale” individuato per lui dall’azienda; - presentare le finalità del modello di riconoscimento, valutazione e certificazione delle

competenze acquisite per via esperienziale; - presentare modalità e tempistiche della sperimentazione, ed in particolare le prove a cui

sarà sottoposto il candidato; - discutere le evidenze documentali del candidato;

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- confronto, tra il lavoratore e la Commissione, dei risultati ottenuti dalla compilazione dell’autovalutazione e dall’eterovalutazione.

Le fasi previste per la realizzazione del colloquio sono:

1- Fase di accoglienza e conoscenza del lavoratore. La “Commissione di valutazione-certificazione” accoglie il candidato e pone in essere la fase di “Apertura” precedentemente descritta nell’articolazione del colloquio e presenta il modello di riconoscimento, valutazione e certificazione delle competenze acquisite per via esperienziale e le relative opportunità contestualizzando gli obiettivi che si intende raggiungere nel caso specifico del lavoratore. Vengono inoltre presentate al candidato le modalità e le tempistiche delle prove a cui sarà sottoposto.

2- Fase di discussione delle evidenze documentali. Vengono analizzate e discusse le evidenze documentali (cv, diplomi, attestati,…) fornite precedentemente dal lavoratore alla “Commissione di valutazione-certificazione”.

3- Fase di analisi dell’autovalutazione. La “Commissione di valutazione-certificazione” pone al candidato una serie di domande finalizzate a stimolare e supportare il lavoratore nella presentazione personale e ragionata della scheda di autovalutazione delle proprie competenze apprese per via esperienziale, precedentemente compilata.

4- Fase di analisi dell’eterovalutazione. Viene presentata al candidato l’eterovalutazione svolta dal Responsabile Risorse Umane/Responsabile Operation/Capo reparto dell’azienda in relazione alle competenze oggetto di valutazione.

5- Fase conclusiva del colloquio. Il colloquio termina con un momento di confronto tra la “Commissione di valutazione-certificazione” e il candidato rispetto a quanto detto nel corso del colloquio. Questo momento può aiutare il lavoratore nel sciogliere eventuali dubbi/domande e la Commissione a ricordare le fasi successive di applicazione del modello.

6) PROVA PRATICA IN AMBIENTE SIMULATO

Cosa si intende per prova pratica in ambiente simulato

La prova pratica in ambiente simulato permette di costruire a livello teorico, una situazione esempio di attività realmente riscontrabili in ambiente di lavoro. L’attività professionale viene suddivisa in compiti, per ogni compito vengono declinate conoscenze, abilità e competenze e a partire da queste ultime si valuta e certifica la prestazione da parte del lavoratore. La prova pratica consente di porre il lavoratore davanti ad una serie di compiti (attività complessa) e di valutare quali siano le sue competenze nella realizzazione degli stessi, attraverso la compilazione di apposite griglie di valutazione note in anticipo a chi effettua la prova (indicatori e descrittori).

La modalità migliore di realizzazione della prova, perché più aderente alla realtà, consiste nel far affrontare il compito al candidato direttamente in ambiente lavorativo ma, essendo tale modalità difficilmente realizzabile si può ricorrere alla risoluzione di un caso simulato. La situazione può essere creata totalmente a livello teorico e le azioni descritte dal candidato “sulla carta” o facendo uso di strumenti quali internet, personal computer con programmi dedicati, macchine e attrezzature di laboratorio. La prova pratica in ambiente simulato deve:

- essere realistica, cioè basata su casi reali; - essere suddivisibile in fasi operative valutabili a livello di competenze; - portare ad un elaborato finale complessivo sul quale viene effettuata la valutazione.

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La prova può coinvolgere gruppi di candidati in un lavoro di squadra, ma la valutazione deve essere individuale. Questo aspetto comporta una precisa osservazione da parte del valutatore e griglie di valutazione accurate.

I principali vantaggi offerti da tale prova riguardano la modalità di realizzazione che risulta relativamente semplice, la facile standardizzazione e la valutazione che può essere fatta in modo chiaro e preciso.

Struttura ed esempi di prova pratica in ambiente simulato

Partendo dalle competenze oggetto del modello declinate nelle corrispondenti conoscenze ed abilità come indicato nel punto 2 all’interno della sezione 1, la Commissione individua i compiti relativi alle competenze ed in particolare alle specifiche abilità che il lavoratore dovrebbe possedere in relazione alla propria mansione lavorativa. Rispetto ai compiti individuati, la Commissione costruisce e predispone le relative prove pratiche che permettono di osservare le competenze utilizzate dal lavoratore nella realizzazione del compito e di valutarne il conseguente possesso/non possesso ed il relativo grado di possesso (Allegato 1).

In relazione alle competenze oggetto del modello di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali, vengono proposti in seguito alcuni esempi di prove pratiche.

Competenza 3: Organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità di realizzazione, di controllo e di collaudo del prodotto.

Partendo da un piano di produzione di un oggetto elaborato durante la fase di industrializzazione (caso reale proveniente da una realtà aziendale) e del quale vengono forniti:

- progetto - fogli di lavorazione - dati di produzione

e dalla realtà produttiva delineata da una descrizione dettagliata delle risorse aziendali, il candidato deve definire le procedure di produzione con particolare riferimento a:

- utilizzo razionale di macchinari; - organizzazione della forza lavoro; - approvvigionamento di materiali; - modifiche al lay-out di produzione.

Deve inoltre definire sulla base delle specifiche fornite dal cliente e dalle normative sulla qualità del prodotto, le procedure di controllo e di collaudo dello stesso con l’indicazione delle eventuali azioni correttive.

Competenza 4 : Documentare e seguire i processi di industrializzazione.

Partendo da un progetto iniziale (caso reale proveniente da una realtà aziendale) e del quale vengono forniti:

- disegni e studi progettuali - caratteristiche di prodotto - studi di mercato

e dalla realtà produttiva delineata da una descrizione dettagliata delle risorse aziendali, il candidato deve:

- fare un’analisi del progetto e del prototipo sulla base di problematiche produttive e di mercato;

- elaborare un’analisi sui costi di produzione e la redditività degli investimenti; - redigere un piano produttivo; - illustrare le procedure per il monitoraggio e la valutazione delle soluzioni adottate.

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Competenza 8 : Gestire e innovare processi correlati a funzioni aziendali.

Partendo da una realtà industriale (caso reale proveniente da una realtà aziendale) e del quale vengono forniti:

- struttura aziendale - procedura di una funzione aziendale (ad es. la progettazione di nuovi prodotti) - input della direzione aziendale

il candidato deve: - fare un’analisi della procedura in essere determinando punti di forza e di debolezza; - descrivere un audit dei lavoratori interni alla procedura e degli utenti della funzione; - redigere un piano di innovazione procedurale; - illustrare le procedure per il monitoraggio e la valutazione delle soluzioni adottate.

Competenza 9 : Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e della sicurezza.

Partendo da una realtà industriale (caso reale proveniente da una realtà aziendale) e del quale vengono forniti:

- progetto di produzione - standard previsti per la qualità e la sicurezza - input della direzione aziendale

il candidato deve: - ipotizzare una procedura per una funzione aziendale (ad es. la produzione); - verificarne la compatibilità con gli standard aziendali di qualità e sicurezza; - illustrare le procedure per il monitoraggio e la valutazione delle soluzioni adottate.

7) OSSERVAZIONE DIRETTA DEL LAVORATORE DURANTE L’ATTIVITA’ PROFESSIONALE

Cosa si intende per osservazione diretta del lavoratore durante l’attività professionale.

L’osservazione diretta del lavoratore durante lo svolgimento della propria attività professionale è sicuramente il metodo più corretto per riuscire a certificare competenze acquisite in campo lavorativo perché permette di analizzare il comportamento messo in atto dal lavoratore durante lo svolgimento quotidiano del proprio lavoro. In particolare, con questa metodologia valutativa può essere rilevato il possesso/non possesso ed il relativo grado di possesso oltre che delle competenze di tipo tecnico, anche delle cosiddette “soft skills”. Queste ultime, infatti, risultano fondamentali per la crescita personale/professionale del lavoratore e, in generale, per la competitività/innovazione d’impresa; ne sono un esempio la capacità di lavorare in team e di risolvere problemi/conflitti.

L’osservazione diretta consente alla Commissione di valutare quali competenze vengono utilizzate dal lavoratore nella realizzazione della propria attività lavorativa, attraverso la compilazione di apposite griglie di valutazione note in anticipo a chi effettua la prova (indicatori e descrittori). Tale prova presuppone la possibilità di far assistere alla prestazione un numero adeguato di membri della Commissione, senza che la loro presenza influenzi la prestazione del candidato.

Struttura della prova di osservazione diretta del lavoratore durante l’attività professionale

L’osservazione diretta del lavoratore durante lo svolgimento dell’attività professionale consente di analizzare sia abilità di natura prettamente tecnico/operativa sia abilità fortemente correlate al

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rapporto e alle dinamiche instaurate con colleghi e/o superiori, proprio perché tale prova si sviluppa all’interno del reale ambiente/contesto lavorativo in cui opera il lavoratore.

Partendo dalle competenze oggetto del modello declinate nelle corrispondenti conoscenze ed abilità come indicato nel punto 2 all’interno della sezione 1, la Commissione individua i compiti relativi alle competenze ed in particolare alle specifiche abilità che il lavoratore dovrebbe possedere in relazione alla propria mansione lavorativa. Rispetto ai compiti individuati, la Commissione in accordo con il Responsabile Risorse Umane/Responsabile Operation dell’azienda di riferimento individua le tempistiche utili al fine di riuscire ad osservare il lavoratore durante lo svolgimento dello specifico compito precedentemente individuato e di valutare il possesso/non possesso ed il relativo grado di possesso delle competenze da lui utilizzate e messe in campo nell’esecuzione del compito.

Per la valutazione delle competenze oggetto del modello sarà costruita, come anticipato sopra, un’apposita scheda di valutazione che sarà compilata da ogni componente della Commissione coinvolto nell’osservazione (Allegato 1). Al termine dell’osservazione vengono raccolte tutte le schede compilate e in base all’analisi dei vari giudizi raccolti viene compilata un’unica scheda finale di valutazione che attesta il possesso/non possesso ed il relativo grado di possesso da parte del lavoratore delle competenze messe in campo nell’esecuzione del compito.

8) RILASCIO DEL PORTFOLIO/DOSSIER

Cosa si intende per portfolio

Con il termine portfolio si intende un documento individuale che raccoglie le “tracce” di tutto ciò che costituisce il percorso personale e professionale di un soggetto (curriculum vitae, certificati, titoli, attestati, diplomi, ecc). Generalmente si presenta sotto forma di un dossier (anche in versione informatica) o “raccoglitore” che dovrebbe essere aggiornato e arricchito lungo tutto il corso della vita lavorativa. Il portfolio di competenze rappresenta il prodotto finale del bilancio e della certificazione delle competenze e può essere utile: - ai lavoratori occupati, per fare il punto sul proprio sviluppo professionale al fine di veder riconosciute dall'azienda le competenze acquisite nel corso dell’attività lavorativa ed eventualmente richiedere avanzamenti di carriera; - alle aziende, per individuare possibili percorsi di riconversione, di crescita e di carriera a favore dei propri dipendenti e per progettare e gestire in maniera ottimale l’organizzazione della produzione aziendale e i futuri investimenti tecnologici.

Il portfolio può essere composto da due sezioni: 1- Sezione personale: scheda socio-anagrafica, curriculum vitae, attestati, diplomi, certificati, partecipazione a convegni, seminari, pubblicazioni 2- Sezione professionale: attestati acquisiti in ambito lavorativo (formazione e aggiornamento professionale), riconoscimenti, certificazioni di competenze e generalmente ha due principali finalità: 1- orientativa perché è utile al lavoratore per rileggere il proprio percorso personale, formativo e professionale, identificando i propri punti di forza e di debolezza; 2- certificativa perché dimostra, anche con le opportune evidenze oggettive, le competenze formali e non formali che il lavoratore ha acquisito nel corso della propria esperienza personale e professionale.

Il portfolio sta assumendo un'importanza crescente per il riconoscimento di qualifiche e crediti formativi acquisiti al di fuori dei percorsi formativi istituzionali. In un numero crescente di Paesi europei i lavoratori possono veder riconosciute qualifiche non solo frequentando un regolare corso

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di studi o sostenendo un esame da "privatista", ma anche presentando un portfolio di competenze come nel caso dell'“Accreditation of Prior Learning” inglese.

Struttura ed applicazione del portfolio

Il Portfolio/Dossier rappresenta il documento che la “Commissione di valutazione-certificazione” rilascia a ciascun lavoratore e all’azienda di riferimento, al termine del percorso di riconoscimento, valutazione e certificazione di competenze tecniche non formali.

Il Portfolio/Dossier è composto da una prima pagina/copertina che raccoglie i dati anagrafici del lavoratore (cognome, nome, data e luogo di nascita, residenza) e i dati aziendali (nome dell’azienda, sede, nominativo del Responsabile Risorse Umane/Responsabile Operation, area/reparto produttivo in cui è inserito il lavoratore, ruolo/funzione ricoperti dal lavoratore all’interno dell’azienda, anni di anzianità lavorativa del lavoratore). Al suo interno vengono raccolte: le evidenze documentali (diplomi e/o attestati dei percorsi formativi svolti dal lavoratore con percorsi di apprendimento formale) con le relative schede;

le valutazioni fornite dalla “Commissione di valutazione-certificazione” relativamente alle prove a cui viene sottoposto il lavoratore durante l’applicazione del modello: le griglie di valutazione relative alla prova pratica in ambiente simulato e/o alla prova di osservazione diretta del lavoratore durante lo svolgimento della propria attività professionale;

la certificazione finale delle competenze possedute dal lavoratore.

In particolare, il documento si propone di illustrare per ciascuna competenza oggetto di valutazione il livello di acquisizione dimostrato tramite la produzione delle evidenze documentali e la realizzazione delle prove somministrate dalla Commissione.

Il Portfolio/Dossier, a partire dai risultati ottenuti nel corso delle valutazioni, offre al candidato la certificazione del livello di possesso delle competenze previste dalla Riforma del secondo ciclo di istruzione quali risultati di apprendimento del nuovo profilo in uscita relativo all’indirizzo “Meccanica, Meccatronica ed Energia” (4 competenze prescelte) e all’indirizzo “Sistema moda” (1 competenza prescelta).

Ricevuto il Portfolio/Dossier, il candidato e l’azienda di riferimento possono valutare le opportunità formative in relazione al piano di sviluppo del lavoratore e decidere pertanto se continuare il percorso formativo verso l’acquisizione del diploma riconosciuto dalla scuola tecnica e professionale (pari al 4° livello EQF) oppure se porre in essere le azioni per la partecipazione del lavoratore a percorsi formativi in linea con lo sviluppo professionale previsto.

33

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34

Allegato 2. Libretto formativo del cittadino.

DECRETO Interministeriale del 10 ottobre 2005

LIBRETTO FORMATIVO

DEL CITTADINO

RILASCIATO DA …

NELLA REGIONE/PROVINCIA…..

DATA DI PRIMO RILASCIO …….

DATA DI ULTIMO AGGIORNAMENTO …………

35

SEZIONE 1

1. INFORMAZIONI PERSONALINome e Cognome

Codice Fiscale

Sesso

Data di nascita ____/____/____

Comune ( o Stato estero) di nascita

Provincia

Nazionalità

Comune di residenza____________________CAP_________Provincia_________________

Indirizzo di residenza_________________________________________________________

Comune di domicilio____________________CAP__________Provincia_________________

Indirizzo di domicilio__________________________________________________________

Numero di telefono cellulare

Numero di Telefono

Numero di Fax

Indirizzo di posta elettronica

2. ESPERIENZE LAVORATIVE / PROFESSIONALI (*)

Tipologia contrattuale

Data di inizio del rapporto di lavoro ____/____/____

Data di cessazione del rapporto di lavoro ____/____/____

Mansione svolta (qualifica SIL)_________________________________________________________

Settore economico (codice ISTAT)______________________________________________________

Principali attività svolte

__________________________________________________________________________________________________

Nome del datore di lavoro

Indirizzo del datore di lavoro

(* ) da ripetersi per ogni esperienza citata

36

3. TITOLI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE (*)Titolo di studio __________________________________________________________________

(se in apprendistato, indicare se:

apprendistato per il diritto dovere

apprendistato per l’alta formazione

Anno di conseguimento__________________

Nome dell’Istituto Scolastico/Ente/Università_____________________________________________

Sede dell’Istituto Scolastico/Ente/Università______________________________________________

votazione conseguita (numeratore/denominatore) _____/_____ cum laude____

ultimo anno frequentato (se abbandonato) _____

anno di frequenza (se in corso) _____

nr. esami sostenuti (se abbandonato o in corso) _____

tirocinio/stage Durata ____________________________

ente/azienda ospitante_______________________________________________________________

(*) da ripetersi per ogni esperienza citata

4. ESPERIENZE FORMATIVE (*)

Titolo attività formativa____________________________________________________________

- se ottenuto in apprendistato indicare:

apprendistato per il diritto dovere

apprendistato professionalizzante

apprendistato per l’alta formazione

- indicare se ottenuto in contratto di inserimento

Soggetto che ha erogato l’attività formativa__________________________________________________________

Sede soggetto erogatore (comune o stato estero)____________________________________________

concluso nel _________________________

durata ( specificare se in ore/giorni/mesi)________________________________________________

attestazione/ certificazione rilasciata o validata dall’ente pubblico ____________________________________

altre attestazioni___________________________________________________________

tirocinio/stage Durata ____________________________

ente/azienda ospitante___________________________________________________________

(*) da ripetersi per ogni esperienza citata

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