programma lista res publica - completo

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Sommario

Introduzione Pag. 3

Recall d’Istituto Pag. 4

Democrazia Diretta Pag. 5

Operazione Trasparenza Pag. 6

Piano Rifiuti Pag. 7

Piano Energetico Pag. 8

Informatizzazione Pag. 9

Centro Sportivo Scolastico Pag. 10

Antiproibizionismo fumo Pag. 11

Educazione alla salute Pag. 12

Viaggi studio all’estero Pag. 13

Comitato di Base Pag. 14

Contributo d’Istituto Pag. 15

Trasporti Pag. 16

Legalità Pag. 17

Giunta Esecutiva Pag. 18

Rete Imprese Pag. 19

Orario delle lezioni Pag. 20

Festa d’Istituto Pag. 21

Laboratorio volo Pag. 22

Corsi di recupero Pag. 23

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Premessa

La Lista Res Publica nasce nel 2013 con lo scopo di avvicinare gli studenti dell’ITAer alla vita politica e amministrativa dell’Istituto. I principi fondamentali sono esposti nel Regolamento Interno e sono la legalità, la democrazia diretta, l’uguaglianza, la solidarietà e la trasparenza. Questi valori sono condivisi dal gruppo di candidati che si prefigge come obiettivo principale il raggiungimento di un elevato livello di istruzione nell’interesse di tutta la collettività. La realizzazione di questo programma elettorale viene coordinata dal Segretario della Lista e integrata con le proposte provenienti direttamente dal corpo studentesco. Sono promosse iniziative di raccordo e collaborazione con gli enti locali interessati e con le associazioni presenti sul territorio. Il dialogo educativo viene stimolato e sono incentivate tutte le misure prese a favore di una maggiore partecipazione degli studenti alle scelte riguardanti l’Istituto. La presenza di una Pagina Facebook dedicata alla Lista rappresenta una opportunità di confronto immediato tra gli eletti e gli elettori, tematica rilevante circa la cosiddetta e-

democracy. È stato lo scarso interesse da parte dei rappresentanti degli alunni che si sono fino ad ora succeduti a causare una perdita non indifferente di potere degli studenti all’interno del Consiglio d’Istituto. Riteniamo opportuno quindi impegnarci verso una maggiore efficienza interna nell’organizzazione studentesca, contrastando tutte quelle situazioni che, di fatto, favoriscono la nascita di gruppi d’interesse anche in realtà di piccole dimensioni come all’ITAer. La procedura di sfiducia degli eletti, detta recall, viene riconosciuta internamente dalla Lista. In questo modo gli eletti che non rispetteranno il programma e gli impegni presi in campagna elettorale rischieranno di essere espulsi dalla Lista.

Raccolta delle idee

Come gruppo di studenti dell’ITAer organizziamo l’iniziativa raccolta delle idee al fine di connettere il maggior numero di menti e di proposte, analizzarle e aprire un dibattito approfondito in seguito. I punti e le tematiche non trattati in questo programma saranno discussi sulla Pagina Facebook “ITAer Forlì – Lista Res Publica” e votati online. Le istanze proposte da un gruppo superiore o uguale a cinque studenti iscritti all’ITAer rivolte ai consiglieri della Lista dovranno obbligatoriamente essere discusse all’interno del Consiglio d’Istituto successivo. Questo non vincola tuttavia il gruppo consiliare ad orientarsi nelle votazioni, proprio perché tale decisione viene stabilita dal Programma, dall’Assemblea o dalla rete.

Gruppi di Lavoro

In base all’articolo 8 del Regolamento Interno l’Assemblea istituisce i Gruppi di Lavoro, operanti in determinate tematiche. Queste entità attualmente sono tre e si occupano di tutte le tematiche presenti nel programma. La partecipazione a questi Gruppi è garantita dal Regolamento della Lista. Sosteniamo un’organizzazione così strutturata in quanto capace di interfacciare costantemente gli eletti con gli elettori. I referenti sono tenuti infatti a preoccuparsi della gestione ottimale di un determinato tema attraverso il più ampio confronto con i propri compagni.

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Premessa

Le troppe promesse fatte e mai mantenute dai Rappresentanti d’Istituto che si sono alternati fino ad oggi hanno da sempre causato forti malcontenti tra gli studenti e hanno provocato un disinteresse verso le istituzioni crescente nel tempo. Questa situazione di degrado culturale verso la quale siamo sempre più prossimi, a nostro parere va sostanzialmente combattuta attraverso l’introduzione di uno strumento di sfiducia degli eletti

come il recall. Questo istituto di consultazione popolare è stato utilizzato nello Stato della Columbia Britannica in Canada, in sei cantoni svizzeri, in Venezuela e in diversi Stati degli USA. Esso consiste nella sottoscrizione di una richiesta di sfiducia di un proprio rappresentante firmata da almeno un numero minimo di cittadini e in una successiva votazione referendaria nella quale viene espressa la volontà popolare. La Lista Res Publica riconosce l’istituto in questione internamente attraverso il suo Regolamento, che, a seguito di una richiesta di sfiducia presentata da almeno il 50% + 1 degli alunni iscritti all’ITAer, impone al soggetto eletto di perdere il diritto di appartenere al gruppo consiliare Res Publica.

Proposta sull’introduzione del Recall

Utilizzando tale strumento per tutti i componenti del Consiglio d’Istituto ci sarebbe la possibilità di obbligare il consigliere sfiduciato attraverso una raccolta firme, sottoscritta da almeno il 50% + 1 dei componenti da egli rappresentati, a decadere dal suo incarico e a far subentrare il soggetto della stessa lista che abbia ottenuto più preferenze alle ultime elezioni tra i non eletti, così come stabilito per legge dal Dlgs 297/94 all’articolo 8 comma 10. La proposta viene presentata in Consiglio e viene richiesta la votazione dell’emendamento relativo al recall che integra il Regolamento d’Istituto. Il Dirigente Scolastico, a seguito della presentazione della raccolta firme, se ritenuta conforme alla normativa, sarà tenuto a procedere, in qualità di garante, con la sostituzione del soggetto sfiduciato. Questa procedura non richiede motivazioni di nessun genere circa la volontà di togliere la fiducia ad un proprio rappresentante, perché è da considerarsi come una normale richiesta proveniente dagli elettori del soggetto.

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Premessa

I malcontenti generati nella scuola nella maggior parte dei casi sono causati da uno scarso coinvolgimento degli studenti nelle scelte dell’amministrazione e troppe volte le proposte e le critiche degli alunni non vengono neppure ascoltate. Il fatto che dei rappresentanti degli studenti vengano eletti, non impedisce alla popolazione scolastica di organizzarsi in modo da poter decidere collettivamente sulle scelte della scuola. Per questo sosteniamo l’introduzione e la diffusione degli istituti di democrazia diretta, ovvero di strumenti che messi nelle mani di tutti possono migliorare la vita di tutti. L’utilizzo delle nuove tecnologie può essere anche un supporto importante per il raggiungimento di obiettivi comuni, per migliorare le relazioni tra eletti ed elettori, per discutere e per decidere insieme. La condivisione di un progetto e di un programma diventa realizzabile grazie a questi sistemi. Il vero significato del motto Res Publica infatti è proprio questo, RIdare potere al popolo.

Gli istituti di democrazia diretta

Oltre all’introduzione del recall, già ampiamente descritta nel punto precedente, proponiamo i seguenti punti:

o Introduzione del referendum propositivo senza quorum nel regolamento d’istituto. Questo strumento permetterà alla popolazione scolastica di effettuare delle proposte e di votarle senza la necessità si raggiungere dei quorum o delle altre soglie;

o Introduzione della petizione nel regolamento d’istituto. Questo strumento permetterà alla popolazione scolastica di presentare delle richieste tramite una raccolta firme;

o Introduzione del referendum abrogativo nel regolamento d’istituto. Questo strumento permetterà alla popolazione scolastica di abrogare delle norme che sono state approvate dal Consiglio d’Istituto. In questo caso occorre però un quorum del 50% + 1 degli aventi diritto;

o Introduzione del bilancio partecipativo come strumento di coinvolgimento della popolazione scolastica circa l’attività finanziaria della scuola. Permettiamo in questo modo agli studenti, ai genitori, ai docenti e al personale ATA di proporre e votare delle modifiche al bilancio della scuola;

o Introduzione dell’obbligatorietà di discussione in Consiglio d’Istituto delle proposte di iniziativa della popolazione scolastica entro una scadenza di un mese.

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Premessa

Lo scarso flusso di informazioni in transito dall’istituzione scolastica verso gli utenti destinatari del servizio causano spesso il tenersi di comportamenti volti all’esclusivo interesse personale. Il rispetto della legalità come principio fondamentale della Lista ci orienta nella direzione di un amministrazione trasparente, vista non solo sotto un aspetto normativo ma anche efficiente in termini di riduzione di materiale cartaceo. La componente informatica diventa quindi fondamentale e merita di conseguenza l’attenzione che necessita. L’accesso libero alle informazioni relative all’ente pubblico ed alla gestione amministrativa deve essere

migliorato, permettendo in tal modo alle famiglie più lontane circa il luogo di residenza di consultare i dati di proprio interesse in rete. Visto il Dlgs 33 del 14/03/2013 adottiamo le misure qui di seguito presentate.

Consiglio d’Istituto

o Pubblicizzazione delle riprese video delle riunioni del Consiglio d’Istituto pubblicate sul canale You Tube della scuola, al fine di ottenere la massima trasparenza delle attività dei rappresentanti eletti nelle istituzioni;

o Pubblicizzazione dei verbali delle sedute del Consiglio nel sito della scuola, entro un termine non superiore ai 15 giorni;

o Pubblicazione delle mozioni, delle interpellanze, delle interrogazioni, dei disegni di legge nel sito della scuola all’interno del chi vota cosa, un programma interattivo nel quale risulta possibile accedere alle informazioni relative alle votazioni in sede di Consiglio d’Istituto.

Piano dell’Offerta Formativa

Il Piano dell’Offerta Formativa risulta tuttora non del tutto conforme agli standard sulla trasparenza, per questo chiediamo di scorporare le spese per ogni singolo progetto dal totale, in modo che i referenti siano obbligati a rendicontare le spese.

Contributo d’Istituto

Il Contributo d’Istituto si presenta come obbligatorio per 11,50 euro a copertura della fornitura di libretto delle assenze, assicurazione RC infortuni e gite organizzate. Il totale è pari a 135,00 euro e la parte restante volontaria finanzia le attività del POF.

Contratti e appalti

Sui contratti e gli appalti relativi ai rapporti tra la scuola e i soggetti esterni all’Istituto si richiede la massima trasparenza, tra i quali il bar, la fornitura energetica, la gestione dei rifiuti. Prima di intrattenere questi rapporti chiediamo come necessario un preventivo dibattito in Consiglio d’Istituto.

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Premessa

Negli ultimi due anni l’ITAer “F. Baracca” ha proposto nel Piano dell’Offerta Formativa il progetto Eco-Logica-Mente “che ha come obiettivi sia la raccolta differenziata di carta, plastica ed alluminio che l’utilizzo oculato dell’energia elettrica”. In realtà nel corso del tempo questo è stato realizzato non completamente come da progetto, vedi “i punti verranno assegnati ad ogni classe dagli insegnanti incaricati di fare i controlli a sorpresa due o tre volte al mese”. I principi sui quali si ispira la Lista sono compatibili con il rispetto dell’ambiente e un incremento della percentuale di raccolta differenziata, per questo proponiamo un Piano Rifiuti che si orienti verso la riduzione, il riciclo e il riuso, ma soprattutto che venga attuato in maniera più efficiente e che riduca gli sprechi e i costi a carico della scuola.

Piano Rifiuti

Il Piano Rifiuti redatto dalla Lista Res Publica comprende al suo interno i seguenti punti: o Riduzione dei consumi della carta, attraverso:

- diffusione degli e-book; - riduzione della capacità di ogni singola tessera delle fotocopie; - accordi con soggetti esterni per una diffusione spinta della carta riciclata.

o Attribuzione dell’incarico della realizzazione del Piano all’Amministratore con delega ai rifiuti, che è eletto dalla Giunta Esecutiva ed ha le seguenti funzioni: - rilasciare gli attestati validi come crediti scolastici in sede di Consiglio di Classe; - organizzare iniziative inerenti alla tematica dei rifiuti e al rispetto dell’ambiente; - intrattenere relazioni con il gestore esterno incaricato della raccolta dei rifiuti; - organizzare la raccolta “porta a porta” dei rifiuti; - eseguire le mozioni provenienti dal Consiglio d’Istituto.

o Sono rilasciati crediti scolastici alle classi virtuose che rientrano nella categoria “alta”, ovvero con un livello di raccolta differenziata maggiore del 90%.

o In base al nuovo Piano viene richiesta all’Amministratore e a tutta la Giunta Esecutiva la massima trasparenza sull’attività da essi svolta e sull’operato della società incaricata di erogare il servizio pubblico di raccolta.

o Viene valutata la possibilità di vendere i rifiuti, che diventerebbero “materie prime-seconde”, alle imprese specializzate nel riciclo di questi prodotti.

La realizzazione del Piano risulta essere senza oneri per la scuola, proprio perché i soggetti incaricati della Giunta Esecutiva non ricevono nessun compenso economico, compreso l’Amministratore Delegato. Il costo riguardante la gestione delle risorse ed il rinnovo delle stesse viene contrattato con l’impresa esterna. Proponiamo inoltre l’attribuzione della funzione di redigere il Piano Rifiuti alla Giunta Esecutiva e l’approvazione dello stesso dal Consiglio d’Istituto.

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Premessa

L’attuale gestione delle risorse disponibili all’interno della scuola necessita un urgente ripensamento. L’efficienza energetica degli edifici in Italia è a dei livelli arretratezza fin troppo evidenti e gli obiettivi proposti dalle principali istituzioni pubbliche si orientano verso la riduzione dei consumi energetici e la diffusione delle fonti rinnovabili. È opportuno dunque un adeguamento in questo senso, al fine di migliorare il rapporto fra l’uomo e l’ambiente. Nel

tempo si è a lungo pensato di installare dei pannelli solari sul tetto dell’edificio, ma la carenza di denaro ha sempre ostacolato lo sviluppo di questi progetti, che sicuramente avrebbero contribuito a far risparmiare soldi alla provincia. D’altra parte il tema dell’energia non è mai stato approfondito dai rappresentanti d’istituto, che hanno invece sottovalutato questa problematica. Risulta pertanto urgente procedere verso una riqualificazione energetica dell’istituto da attuare nei modi previsti qui sotto.

Piano Energetico

La situazione appena descritta necessita di una riqualificazione energetica dell’istituto. Come lista Res Publica proponiamo i seguenti punti:

o Miglioramento della collaborazione tra la scuola e le associazioni presenti sul territorio, attraverso la promozione di iniziative che mettano a confronto queste due realtà;

o Accesso della scuola ai finanziamenti europei sui progetti relativi all’energia, da realizzarsi grazie ad un costante aggiornamento della scuola in questo settore;

o Esecuzione di una riqualificazione energetica, che preveda la sostituzione delle vecchie lampade con quelle a basso consumo. In questo modo cerchiamo di ridurre i consumi di elettricità interni al perimetro scolastico;

o Incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso la presentazione di proposte presso la provincia di Forlì-Cesena per realizzare una seria riqualificazione dell’edificio, tenendo presente anche degli studi sulle pompe di calore, sull’energia solare, sulla fusione fredda e sull’energia orgonica, cercando di raggiungere la totale autosufficienza energetica.

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Premessa

Con lo sviluppo tecnologico e la crescita esponenziale della vendita di prodotti informatici nell’epoca contemporanea abbiamo la possibilità di ridurre in modo considerevole i consumi relativi al materiale cartaceo, limitando così i danni ambientali causati dalla deforestazione. La trasformazione dell’istruzione a nostro parere deve saper trasferire le informazioni e i dati dalla carta alla rete. Abbiamo bisogno di una riconversione degli apparati di gestione in modo che siano meno burocratici e più rapidi, soprattutto per quanto riguarda l’accesso alla conoscenza diretto e immediato, puntando a delle lezioni complete ed interattive. Per questo, oltre all’utilizzo delle LIM all’interno delle classi, è necessario sostituire i libri e il materiale cartaceo in generale con i testi elettronici, come gli e-book. Questa strategia necessita un rapido sviluppo, dal momento che, con l’entrata in vigore del DL 179/12 denominato “Digitalia”, tutte le scuole primarie e secondarie devono adottare libri di testo digitali o misti a partire dall’anno scolastico 2014/2015.

Progetto Libro Digitale

Al fine di erogare un servizio pubblico più competitivo che sia il più completo possibile proponiamo il Progetto Libro Digitale, un programma di diffusione su vasta scala di e-book. La fase iniziale consiste nello stanziamento di fondi per la scrittura di libri in formato elettronico effettuata da parte degli insegnanti interessati all’iniziativa, sia interni sia esterni all’ITAer. Si auspica infatti la più ampia collaborazione con gli altri istituti aeronautici d’Italia, pubblici e privati. L’adozioni di libri digitali realizzati dalle scuole, anche se può causare contrasti con le lobby delle case editrici, a nostro parere è una grande opportunità di diffusione pressoché gratuita della conoscenza e del sapere, che diventa così più libero. Chiediamo di coordinare il progetto con le altre scuole, cercando di ricevere finanziamenti europei per la dematerializzazione. Si auspica altresì una graduale sostituzione dei libri di testo cartacei con quelli in formato digitale, preferibilmente e-book non retroilluminato. La fornitura dei testi rimane gratuita a tutti gli studenti, anche se viene data la possibilità di finanziare il progetto tramite una piccola quota all’interno del contributo d’istituto. Proponiamo inoltre l’adesione dell’ITAer alla rete Book in Progress, prendendo esempio dall’esperienza dell’Istituto Majorana di Bari, che ha ottenuto tra l’altro ingenti somme di denaro proveniente da fondi europei. Per quanto riguarda il Piano Wi-Fi chiediamo l’attivazione del sistema anche durante l’orario delle lezioni.

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Premessa

La situazione relativa agli impianti sportivi all’ITAer risulta al momento alquanto problematica e precaria. La mancanza di una palestra da una parte e la necessità di un’offerta di un servizio compatibile con le esigenze di oltre 500 alunni è un rompicapo che fino ad ora nessuno è riuscito a risolvere. Le politiche di “rattoppamento” al problema si sono susseguite negli anni, mentre nel 2013 il Dirigente Scolastico ha addirittura negato l’accesso al parco anche per il periodo primaverile ed autunnale. La petizione che chiedeva il ripristino della situazione prece-dente non è stata neppure messa in discussione a livello di Consiglio d’Istituto e i rappresentanti degli studenti hanno reagito con l’indifferenza. Le spese per il trasporto degli alunni alla palestra hanno costituito ancora una volta un peso per il bilancio della scuola, mentre le proposte di alcuni insegnanti di educa-

zione fisica per una riduzione delle stesse, senza un calo dell’efficienza non sono state considerate. Al primo Consiglio di gennaio invece è stato presentato il progetto Centro

Sportivo Scolastico e durante l’esposizione si diceva che l’iniziativa fosse voluta “dalla maggioranza degli studenti”, quando in realtà le modalità di consultazione appaiono poco chiare. In ogni modo il progetto costituisce a nostro parere una valida opportunità di accrescimento sportivo e di miglioramento delle capacità fisiche dei partecipanti. In questa affermazione intendiamo dire che l’iniziativa potrebbe essere un piccolo contributo contro la diffusione del fumo tra i ragazzi.

Cosa possiamo fare

Negli ultimi anni i rappresentanti d’Istituto che si sono susseguiti promettevano in campagna elettorale la realizzazione della palestra quasi come loro unica proposta, ma ancora stiamo aspettando. Per interrompere questa attesa ci proponiamo di portare aventi questi punti:

o Adattare le modalità di effettuazione dei trasporti per la palestra all’orario d’ingresso e di uscita dei ragazzi, in modo da rendere ottimale il sistema dei trasporti, come già proposto negli anni scorsi;

o Aprire un dibattito sulla petizione sottoscritta nell’anno scolastico 2013/2014 nella quale si chiedeva l’autorizzazione del Dirigente Scolastico per l’accesso in stagione primaverile ed autunnale al parco per le lezioni di scienze motorie e sportive;

o Organizzare un incontro tra la delegazione del Consiglio d’Istituto e l’assessorato della Provincia per una pianificazione pluriennale dell’attività sportiva e dei relativi impianti, nel quale dovrà essere data una spiegazione sulla mancanza di una palestra per l’ITAer;

o Sostenere un arricchimento del progetto Centro Sportivo Scolastico in maniera trasparente e nell’interesse degli studenti.

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Premessa

In base all’articolo 4 del Decreto Legge 12 settembre 2013 n° 104 il divieto di fumo è stato “esteso anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche statali e paritarie”. Le disposizioni relative a questa tematica allo stato attuale non permettono agli organi di gestione delle scuole secondarie di secondo grado di poter variare la situazione circa questa tematica. Bisogna quindi considerare il fatto che il Consiglio d’Istituto non può effettuare modifiche di nessuna tipologia sotto un aspetto normativo. Se si tiene presente che le politiche di proibizionismo applicate nel corso della storia non sempre si sono rivelate come una soluzione al problema, anzi, spesso hanno favorito anche i traffici illeciti, soprattutto di stupefacenti, contribuendo all’incremento del fatturato delle organizzazioni illecite di stampo mafioso. Il bando sulla vendita ed il consumo dell’alcol approvato negli Stati Uniti negli anni ’20, ad esempio, ha provocato un aumento esponenziale del prezzo delle bevande illecite, sono cresciute le opportunità di successo per i cartelli dei narcotrafficanti in materia di ricchezza economica e si è sviluppato il contrabbando.

Cosa possiamo fare

In una situazione dominata da istituzioni pubbliche favorevoli all’adozione di politiche proibizioniste, risulta difficile adottare misure in controtendenza. Ci sono tuttavia delle piccole cose che una scuola, in virtù della tanto sbandierata “autonomia scolastica”, può mettere in pratica. È vero che in base al DL 104/13 l’Istituto vieta il fumo in tutte le aree di sua competenza, occorre tuttavia precisare che l’applicazione di misure ulteriormente restrittive proposte dal precedente Dirigente Scolastico reggente a nostro parere rischiano di presentarsi come aggravanti della situazione. Confermiamo quindi il nostro parere contrario al proibizionismo aggiuntivo a quello già previsto dalla Legge. Chiediamo inoltre che i controlli siano limitati ed eseguiti solamente se richiesti dalle normative dello Stato, o comunque delle autorità competenti. Attraverso il progetto Educazione alla salute proponiamo altresì un programma di prevenzione sviluppato su tutte quelle tematiche relative alla diffusione delle dipendenze, come il fumo, l’alcol e le droghe. La partecipazione degli studenti alle iniziative sportive a nostro avviso è un incentivo per la riduzione dei consumi in relazione al fumo.

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Premessa

Il progetto Educazione alla Salute presente l’anno scorso nel Piano dell’Offerta Formativa è stato a nostro avviso un ottimo esempio di collaborazione tra le scuole e gli enti operanti nel settore della sanità. Sono ormai diffuse le raccomandazioni del tipo “meglio prevenire che curare”, eppure tuttora i governi sembrano non orientarsi abbastanza verso questo obiettivo. Riteniamo opportuno quindi dare un nostro piccolo contributo al fine di informare i futuri cittadini di domani soprattutto sulla tematica dell’alimentazione. A nostro parere la formazione di alcune malattie è spesso causata da uno stile di vita scorretto.

Progetto Educazione alla Salute

Proponiamo anche per il prossimo anno il progetto Educazione alla Salute da inserire nel POF, anche se intendiamo ampliarlo attraverso una più massiccia partecipazione del corpo studentesco. Il progetto da noi sostenuto è strutturato nel seguente modo: una parte relativa alla visita dell’andrologo, in collaborazione con l’ASL della zona; un dibattito di approfondimento sulle varie impostazioni di stili di vita. Nel secondo punto proponiamo delle discussioni tra alunni sulle seguenti tematiche: o prevenzione sul fumo, sull’alcol e sulla droga; o dipendenza da gioco d’azzardo; o prevenzione sui tumori; o utilizzo delle vaccinazioni, effetti delle diossine nell’organismo umano, consumo

dell’aspartame, immissione di prodotti tossici nell’alimentazione, pro e contro degli OGM, conseguenze dei fluoruri addizionati all’acqua, pericolo amianto. Quest’ultimo dibattito è organizzato dagli studenti attraverso il sistema dei crediti, con una eventuale collaborazione con esperti nel settore. Sono promossi incontri con l’AVIS di Forlì, con il Consultorio Giovani, con il Ser.t. Lo scopo di questo progetto è il raggiungimento autonomo di un sano stile di vita.

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Premessa

Fino ad oggi la scuola non si è mai attivata abbastanza nel campo dei progetti europei e dei finanziamenti ad essi collegati. Questa mancanza ha avuto ripercussioni notevoli all’interno della comunità scolastica e gli studenti non hanno potuto sfruttare molte delle occasioni che le istituzioni comunitarie offrivano. Questo problema non viene trattato quasi mai, perché spesso risulta essere poco interessante e molto complesso da affrontare. Se in parte questo può essere vero, è anche vero tuttavia che le opportunità di scambio culturale e di viaggio studio all’estero promosse da programmi quali Gioventù in

Azione 2007-2013 non sono state approfondite. Noi pensiamo che una maggiore attenzione verso questo settore possa contribuire a creare molte nuove iniziative che potrebbero migliorare la formazione dello studente e arricchire le nostre esperienze.

Come ci possiamo organizzare

L’organizzazione di viaggi studio all’estero è al momento un’ambizione alla quale miriamo e crediamo sia fattibile attraverso l’adozione delle seguenti misure:

o Stesura di un progetto in collaborazione con altri istituti che già promuovono questo tipo di attività, come il Liceo Scientifico di Cesena “A. Righi”;

o Cedere maggiore potere decisionale alla consulta provinciale degli studenti, che si occuperà di costruire delle proposte formali e dettagliate coordinate tra gli istituti del territorio in materia, da sottoporre poi ai vari Consigli d’Istituto;

o Promozione di partenariati con altre scuole nazionali e oltre i confini nazionali, allo scopo di migliorare e intensificare le relazioni e gli scambi di informazioni ed esperienze tra diverse realtà;

o Realizzare progetti che mirino a migliorare la conoscenza della lingua inglese, anche attraverso viaggi che possono diventare delle vacanze-studio all’estero;

o Accesso ai bandi europei al fine di poter disporre di maggiori risorse finanziarie e di poter garantire la buona riuscita delle iniziative. Questi bandi sono presenti sia sul sito della Commissione Europea, sia presso le sedi distaccate dell’Unione presso gli enti locali come la Regione. Vista la complessità di questa tematica, ci impegniamo ad effettuare delle ricerche in tal senso.

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Premessa

Il Comitato di Base è il massimo organi di rappresentanza studentesca negli istituti secondari di secondo grado. È il punto di ritrovo di tutti i rappresentati di classe, che qui hanno la possibilità di coordinarsi fra di loro e di comporre delle proposte che possono avere anche una maggiore rilevanza di quelle sostenute dai rappresentanti d’istituto. La legge prevede numerose competenze a questo organo, attualmente tuttavia esse non sono sfruttate. La stessa Assemblea d’Istituto, potrebbe essere organizzata e gestita dal

Comitato di Base, che tra l’altro risulta essere anche più funzionale, dal momento che gran parte dei malcontenti generati dalla gestione di poche persone delle assemblee possono essere evitati attraverso una soluzione intelligente e maggiormente condivisa. La lista Res Publica già nell’anno scolastico 2013/2014 promosse una raccolta firme che rivalutava questo organo studentesco, lo riassestava in termini di rispetto della Legge e consentiva agli alunni dell’ITAer di poter organizzarsi internamente in maniera autonoma dai Rappresentanti d’Istituto, che invece sarebbero stati subordinati alla volontà popolare. La petizione sottoscritta da 180 studenti venne presentata presso l’ufficio del Dirigente Scolastico, ma non fu data nessuna risposta durante l’anno scolastico. Il problema quindi non è stato ancora risolto.

Proposta

In linea con quanto già proposto con la petizione dell’anno scorso, proponiamo i seguenti punti:

o Adozione del Regolamento del Comitato di Base proposto dalla petizione presentata l’anno scorso al Dirigente Scolastico;

o Riconoscimento dell’indipendenza e dell’autonomia del Comitato studentesco dai Rappresentanti d’Istituto. Questo permetterà agli alunni collegialmente di prendere delle decisioni insieme, di imparare a vivere in una comunità e a far funzionare la democrazia in maniera diversa da come viene applicata adesso;

o Garantire la possibilità di effettuare delle riunioni in orario mattutino, anche durante l’orario delle lezioni, sempre e comunque nel rispetto del Regolamento interno della scuola;

o Provare in via sperimentale e far organizzare una festa al Comitato di Base, per vedere se siamo come studenti in grado di coordinarci in questo settore;

o Mostrare il massimo interesse e il massimo appoggio alle iniziative provenienti dal corpo studentesco e a quelle che rivalutino e migliorino la situazione attuale in merito al Comitato di Base.

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Premessa

Il contributo d’istituto non è una tassa, anche se troppo spesso viene considerato come tale. È un versamento volontario con il quale le famiglie contribuiscono alla concreta realizzazione di un Piano dell’Offerta Formativa più vasto e al miglioramento del servizio erogato dall’Istituto. È ben diverso dalle tasse erariali, che al contrario sono obbligatorie per le classi quarte e quinte, eccetto i casi di esonero. I riferimenti alla normativa in materia sono resi pubblici sul sito del URP del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: legge 27 dicembre 2006, n. 296; decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226; nota ministeriale prot. 312 del 20 marzo 2012; nota ministeriale prot. 593 del 7 marzo 2013; decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76. Si precisa inoltre che le entrate della scuola provenienti dalle famiglie non possono essere utilizzati per il funzionamento didattico generale. Con il parere n. 3928/e25 del 06/04/2005 dell’Ufficio Scolastico Regionale si è specificato il principio di volontarietà relativo al pagamento dei contributi scolastici, “[…] in genere determinati dai Consigli d’Istituto e posti a carico degli alunni ed interamente devoluti ai bilanci d’Istituto per essere destinati al finanziamento di specifiche azioni programmate nel piano dell’Offerta Formativa e deliberate degli organi di governo della scuola”.

Proposta di riforma

La nostra proposta in tema di contributo d’istituto si articola nei seguenti punti: o Migliorare considerevolmente la trasparenza circa l’ammontare del corrispettivo che

le famiglie possono versare per l’accesso ai singoli servizi offerti dall’ITAer; o Scorporare i singoli finanziamenti ai progetti come descritto nella nota ministeriale

312 del 20/03/2012, che cita “le famiglie dovranno preventivamente essere informate sulla destinazione dei contributi, in modo da poter conoscere in anticipo le attività che saranno finanziate con gli stessi ed eventualmente decidere, in maniera consapevole di contribuire soltanto ad alcune specifiche azioni”;

o Informare tutti gli studenti e le rispettive famiglie nel momento dell’iscrizione dell’ammontare della somma stabilita dal Consiglio d’Istituto corrispondente alla parte obbligatoria (assicurazione RC infortuni, libretto assenze e gite scolastiche), attualmente fissata a 11,50 euro.

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Premessa

Quella legata alla mobilità è una problematica complicata da risolvere, dal momento che in una scuola come la nostra le provenienze degli alunni iscritti sono alquanto varie. Se consideriamo poi la lontananza dell’Istituto dalla stazione di Forlì e dal punto bus risulta ancora più difficoltosa. I ritardi causati dai treni e spesso prolungati dagli autobus sono sempre più frequenti. La soluzione attuale

fornisce degli strumenti agli studenti che provengono da località distanti per poter avere una maggiore flessibilità sugli orari di lezione. Le navette messe a disposizione da Start Romagna risultano tuttavia insufficienti per un numero così elevato di utenti iscritti all’ITAer, per questo intendiamo prendere i seguenti provvedimenti.

Piano Mobilità Sostenibile

o Proponiamo l’istituzione del Piano Mobilità Sostenibile, partecipato con gli studenti dell’Istituto e con la collaborazione di esperti nel settore, al fine di instaurare rapporti costruttivi e uno scambio di conoscenze;

o Aggiunta al sito della scuola di collegamenti con le piattaforme di car pooling e di car

sharing. Queste due tipologie di condivisione dei mezzi di trasporto deve essere promossa e incentivata dalle istituzioni scolastiche;

o Concordiamo un incontro con Start Romagna e con gli enti pubblici territoriali responsabili della gestione del trasporto pubblico, al fine di presentare eventuali provvedimenti da attuare su proposta degli studenti e delle altre componenti dell’ITAer. Alcune tematiche da trattare potrebbero essere la navetta per Cesena FS, per Forlì FS, per la palestra, per il parco;

o Chiediamo di realizzare un parcheggio per automobili elettriche presso la sede dell’Istituto, tenuto presente dell’accordo siglato nel maggio 2012 tra il Comune di Forlì e ENEL S.p.A., autorizzato dalla delibera della Giunta Regionale del 02/05/2012 n. 526;

o Verificare la presenza di agevolazioni per gli studenti che frequentano la scuola dell’obbligo, come previsto dal Dlgs 118/71.

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Premessa

Sono sempre più frequenti i casi nelle scuole di favoritismi e ingiustizie soprattutto legati alle valutazioni da parte di insegnanti che non sempre si dimostrano imparziali. Tenuto conto che la Lista Res Publica ha tra i principi fondamentali l’uguaglianza e la legalità, chiediamo alle autorità competenti di risolvere al più presto queste problematiche, partendo dalle scuole. Sempre più persone dicono che il lavoro in Italia non è facile trovarlo e che si ottiene successo solo se si hanno delle “conoscenze”. Queste conoscenze devono essere abbattute e l’onestà deve prevalere, soprattutto all’interno di un’istituzione pubblica qual è la scuola. È necessario infatti diffondere il principio della legalità anche nella nostra scuola, a partire dalle parti più alte dell’amministrazione. Il Consiglio d’Istituto del 10 febbraio 2014 si è svolto la mattina alle 9.30 durante l’orario di lezione, illegalmente dato che il Dlgs 297/94 all’articolo 8 comma 9 dichiara: ‹‹ Le riunioni del Consiglio hanno luogo in ore non coincidenti con l’orario di lezione ››. Di quel giorno non è stato pubblicato neppure il verbale. Risulta pertanto evidente che prima di additare i ragazzi che fumano a scuola, l’amministrazione si guardi dentro casa.

Progetto sulla legalità

Tenuto presente dell’importanza dei principi di uguaglianza e di legalità, riconosciuti come valori del cittadino, intendiamo presentare in Consiglio il progetto La Costituzione, nel quale saranno sviluppati i seguenti punti: o Approfondimento sui dibattiti in sede di Assemblea Costituente e sull’importanza

della Costituzione nella vita di tutti i giorni; o Incontri con scrittori ed esperti di diritto costituzionale, volti allo sviluppo di dibattiti

inerenti alla materia trattata; o Riflessioni su tematiche quali: la privacy all’interno dei social network, la diffusione

delle associazioni illecite, criminali e mafiose…

Altre proposte

o Depenalizzazioni delle infrazioni al regolamento sui telefoni cellulari in classe. Sono attualmente pochissimi gli insegnanti che applicano completamente questa normativa molto restrittiva;

o Applicare le direttive ministeriali per quanto riguarda il contributo d’istituto;

o Sancire il principio di volontarietà nel pagamento dell’assicurazione per il personale della scuola quali docenti e ATA.

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Premessa

La Giunta Esecutiva è un organo previsto dalla Legge, che consente alle scuole di poter realizzare concretamente delle iniziative nell’interesse dell’Istituto e di poter proporre al Consiglio il programma annuale dell’attività (bilancio). È inoltre riconosciuto come l’Organo di Garanzia della scuola. Essa è formata dai seguenti componenti: il Dirigente Scolastico, il Direttore dei Servizi Generali Amministrativi e dai rappresentanti scelti dal Consiglio d’Istituto fra i suoi membri (uno per componente). Le funzioni di questo organo secondo noi potrebbero essere ampliate, dal momento che la sua attività non risulta alla massima efficienza. Anche il ruolo di Organo di Garanzia necessita di un ripensamento, nell’interesse degli studenti e di tutta la scuola.

La nostra proposta

Le potenzialità relative all’organo in questione, come premesso, possono essere sfruttate a nostro parere attraverso l’attuazione di queste misure:

o La Giunta Esecutiva dovrà predisporre il POF (Piano dell’Offerta Formativa), attraverso una stretta collaborazione con il Collegio Docenti;

o La Giunta Esecutiva dovrà proporre al Consiglio il Piano Energetico, il Piano

Rifiuti e il Piano Mobilità Sostenibile sui trasporti; o La Giunta Esecutiva eleggerà quattro amministratori delegati, incaricati di

eseguire le direttive relative ai recuperi degli studenti, alla gestione dei rifiuti, alla realizzazione del Piano Energetico e all’efficientamento del sistema dei trasporti. Queste figure collaboreranno al fianco del Dirigente Scolastico senza oneri per l’Istituto;

o Come Organo di Garanzia chiediamo che possa adottare sanzioni anche per gli

insegnanti che non rispettano la parità di trattamento nelle valutazioni, prendendo provvedimenti anche a seguito di segnalazioni anonime.

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Premessa

La tematica relativa alle relazioni tra la scuola e le imprese è stata sempre trattata in maniera superficiale e poco approfondita. In realtà, il livello di formazione di uno studente, soprattutto per

quanto riguarda le attività pratiche, è molto influenzato dalla tipologia di rapporti e di interazioni tra gli istituti di istruzione e le imprese. Queste ultime devono avere la possibilità di integrarsi con il sistema scolastico e di avviare dei programmi di formazione per i lavoratori del domani. Al giorno d’oggi risulta crescere di importanza il modello di impresa denominato FabLab, per questo occorre iniziare a stabilire dei contatti anche con queste realtà presenti sul territorio. L’Istituto Tecnico Tecnologico “Blaise Pascal” di Cesena potrebbe fare da esempio anche per la nostra scuola, soprattutto per fornire maggiori strumenti a disposizione delle classi che entreranno a far parte dell’indirizzo costruzioni del mezzo aereo. Le competenze acquisite in questo modo potrebbero fornire agli studenti iscritti all’ITAer delle possibilità in più per poter inserirsi nel mondo del lavoro.

Piano di azione

Al fine di migliorare le relazioni fra la scuola e le imprese presenti sul territorio proponiamo un Programma Rete Imprese, articolato nei seguenti punti:

o Costituzione di una delegazione del Consiglio d’Istituto formata dai seguenti membri: - un rappresentante degli insegnanti; - un rappresentante degli studenti; - un rappresentante del personale ATA; - un rappresentante dei genitori; - il Dirigente Scolastico. Questa delegazione avrà il compito di organizzare le attività da svolgere in collaborazione con le imprese coinvolte;

o Svolgimento di una serie di incontri tra i rappresentanti delle attività commerciali e la delegazione dell’ITAer, con dibattiti e confronti in merito alle tematiche affrontate all’interno delle materie di studio presenti nell’orario settimanale, quali scienze e tecnologie aeronavali, costruzioni e impianti, meccanica e macchine, elettrotecnica, logistica, aerotecnica, meteorologia, navigazione aerea e traffico aereo;

o Promozione di attività congiunte che mirino ad aumentare l’integrazione scuola-imprese, al fine di realizzare progetti volti alla collaborazione delle due parti. Viene richiesta tuttavia la massima trasparenza in questo campo e deve essere garantita una parità di trattamento tra le varie società commerciali;

o Realizzazione di un progetto di sviluppo della realtà FabLab interno alla scuola, allo scopo di elevare le competenze degli alunni e mettere a disposizione mezzi e informazioni necessari ad un adeguato sviluppo di questo nuovo modo di fare impresa.

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Premessa

Il dibattito relativo all’orario delle lezioni che si è tenuto nel corso dell’anno scolastico 2012/2013 ha visto un confronto aperto sulla tematica, attraverso il quale, almeno da parte del corpo studentesco, è stata manifestata una netta volontà di istituzione di un orario settimanale a cinque giorni. Con la conversione in legge del DL 12 settembre 2013 n. 104 è stata introdotta l’ora di “geografia generale ed economica” in una delle due classi del primo biennio. Le scuole che non hanno all’interno del quadro orario l’insegnamento della geografia devono provvedere in questo senso. La decisione del Consiglio d’Istituto di inserirla nelle classi prime alla settima ora del venerdì ci sembra alquanto affrettata, dal momento che l’autonomia scolastica permette all’Istituto di variare il monte ore settimanale, con la possibilità di ridurre ore ad alcune materie per destinarle ad altre, entro il limite del 20%.

Proposte

Le nostre proposte sono presentate tenendo presente delle esigenze e delle necessità espresse dagli studenti dell’ITAer, che avranno la possibilità di incidere in maniera rilevante su di esse.

o Dibattito sull’orario da tenersi in sede di Comitato di Base o di Assemblea d’Istituto, nel quale viene chiesta l’opinione degli alunni in merito e l’avanzamento di eventuali proposte o iniziative;

o Intendiamo evitare l’aumento del numero di ore settimanali delle lezioni causato dall’inserimento di geografia come materia di studio, utilizzando l’autonomia scolastica, entro il limite del 20% dell’orario.

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Premessa

La festa d’istituto rappresenta l’evento più importante e più sentito dagli studenti della scuola. Le iniziative promosse negli anni scorsi si sono rivelati degli insuccessi sotto diversi punti di vista e questo a nostro parere è dovuto in gran parte al fatto che sono state poche persone a organizzare il tutto. Se poi ci aggiungiamo che le tematiche discusse nelle varie feste non erano di interesse per la maggior parte degli alunni, la situazione si è dimostrata ancora più critica. Con le elezioni per la Consulta Provinciale come gruppo Res Publica abbiamo ottenuto un seggio per la rappresentanza dell’ITAer. Questo può essere un punto di forza per la nostra lista che ha quindi la possibilità di avanzare delle proposte a livello provinciale, al fine di migliorare il coordinamento con le altre scuole.

Organizzazione della festa

Proponiamo tre feste d’istituto nei giorni prima di Natale, prima di Pasqua e prima della fine della scuola. L’organizzazione e le modalità con sui si svolgeranno saranno demandate per quanto riguarda il primo evento di dicembre in via sperimentale al Comitato di Base degli studenti (assemblea che comprende tutti i rappresentanti di classe dell’ITAer). In tal modo tutti gli studenti avranno la possibilità di proporre delle idee circa lo svolgimento della festa. Il coordinamento con i rappresentanti eletti presso la consulta provinciale ci consentiranno anche di migliorare l’organizzazione delle feste con gli altri istituti del territorio. Nel caso in cui il Comitato di Base non sia in grado di gestire una simile organizzazione, come rappresentanti d’istituto provvederemo a garantire lo svolgimento di tutte le tre feste fino alla fine dell’anno, oltre alle iniziative extrascolastiche congiunte con gli altri istituti.

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Premessa

Il progetto Laboratorio Volo costituisce la parte più importante del Piano dell’Offerta Formativa (POF) dell’Istituto Tecnico Aeronautico di Forlì, sotto un punto di vista didattico, culturale, formativo ed economico. Rappresenta al momento l’eccellenza della nostra scuola e pertanto è un’iniziativa da tutelare e valorizzare. Sotto un aspetto amministrativo è un progetto realizzato non più tramite la gestione diretta della scuola di un’azienda speciale, ma attraverso un contratto di appalto. Gli aeromobili di proprietà dell’ITAer sono al momento due: il Cessna 172 RG e il Cessna 172 N. Da tempo si discute sull’attività di questi mezzi, che negli ultimi anni si è ridotta notevolmente, pertanto sono state avanzate anche delle proposte di vendita di tali mezzi. Con il Consiglio d’Istituto dell’11 gennaio 2014 si è deciso di non svendere i nostri due “gioielli” e di tenerli sotto la tutela della scuola, al fine di arricchire l’attività didattica degli studenti.

Proposte e considerazioni

Il costo complessivo di questo progetto in base al bilancio consuntivo risulta essere di circa 50.000 euro per la scuola, esternalizzato per 40.000 euro. Come gruppo Res Publica condividiamo l’idea di non vendere i nostri aerei e avanziamo le seguenti proposte al Consiglio:

o Un arricchimento del progetto per il corso conduzione del mezzo aereo, da realizzarsi mediante un’intensificazione dell’attività ai simulatori per le classi terze e di volo per le classi quarte e quinte. La scarsità di fondi costituisce tuttavia un limite a questa valida iniziativa, pertanto questa proposta sarà possibile realizzarla solamente se si troveranno le relative coperture finanziarie;

o L’estensione al corso costruzione del mezzo aereo del progetto, attraverso il sostegno e il massimo appoggio al programma che stanno realizzando i professori delle materie di indirizzo per portare il Cessna 172 RG a scuola dopo averlo smontato e rimontarlo davanti al bar.

Non abbiamo intenzione di presentare altre proposte, dal momento che l’amministrazione e il personale docente al momento è molto attivo e interessato a questo progetto. L’unica nostra considerazione aggiuntiva sta nel fatto di incentivare gli studenti a prestare la massima collaborazione con chi organizza queste iniziative, che fino ad ora la scarsità di laboratori ne ha impossibilitato lo svolgimento. Siamo comunque aperti al confronto con tutte le realtà scolastiche ed extrascolastiche, al fine di migliorare questa nostra eccellenza.

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Premessa

Una delle problematiche di rilievo presenti a scuola è quella dei corsi di recupero. Questi ultimi sono stati organizzati spesso senza un’appropriata collabora-zione con gli studenti e non è stato possibile quindi raggiungere il massimo rendimento durante le lezioni. Vi è inoltre le problematica del ridotto numero di ma-terie che sono coperte dai corsi tenuti per gli alunni rimandati all’esame di riparazione di settembre. Ci troviamo infatti in una situazione in cui gli studenti che affrontano serie difficoltà durante l’anno a volte non hanno la possibilità di rimediare delle lacune accumulate col tempo, mentre i più meritevoli non ricevono attraenti ricompensi. In sostanza a nostro parere non sono stimolati abbastanza gli studi e gli approfondimenti culturali, vuoi per la scarsità di fondi a disposizione della scuola, vuoi per il mancato interesse dell’allievo, vuoi per un mancato clima di coesione e di collabo-razione interno alle classi. Tutti questi fattori incidono complessivamente negativamente sulla riuscita dei corsi di recupero e se vogliamo risolvere tali questioni non dobbiamo concentrarci tanto sulle soluzioni bensì di più sulle cause.

Un’elevata qualità di formazione per tutti

Tutti gli studenti devono avere la possibilità di raggiungere determinati obiettivi. Questo può essere svolto in modi e tempi diversi, ma un’elevata qualità di formazione degli studenti deve essere alla base di tutte le iniziative promosse dall’ITAer. Rappresenta inoltre un punto a favore dell’immagine della scuola, che secondo noi negli ultimi anni ha perso sempre più prestigio. Le nostre proposte in materia si basano sui seguenti punti:

o Organizzazione di corsi di recupero fra studenti attraverso un sistema di crediti, che incentivi la più ampia collaborazione tra compagni di classe. La scuola dovrà mettere a disposizione delle aule in orario mattutino e pomeridiano, mentre le materie affron-tate saranno principalmente quelle non coperte dai già presenti corsi di recupero. Sono organizzate delle giornate di autogestione o di cogestione;

o La buona riuscita del progetto dipenderà dall’impegno che i rappresentanti di classe metteranno all’interno del comitato di base, principale organo incaricato nella gestione dei corsi fra studenti;

o Il progetto sui recuperi è senza oneri per la scuola, questo significa che si fonda sul principio di volontariato tra studenti e sulla collaborazione reciproca. Può quindi essere ampliato o ridotto a seconda delle disponibilità manifestate dalla componente alunni della scuola;

o I corsi devono in qualche modo agevolare gli studenti che provengono da città lontane da Forlì. I materiali in formato elettronico devono essere infatti diffusi ed utilizzati soprattutto in questi casi, per favorire una più rapida e migliore distribuzione dei documenti.