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Ministero dell’Istruzione, dell’Università̀ e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ambito n. 11 COMO Piano formazione Ambito n. 11 Lombardia Pagina 1 di 7 Piano per la formazione del personale docente 2016 2019 Il Piano per la Formazione dei docenti rappresenta il quadro di riferimento “rinnovato” per la formazione e lo sviluppo professionale di tutti gli operatori della scuola. La legge 107/2015 riconosce che la partecipazione ad azioni formative deve riguardare l’intera comunità scolastica e il Piano della Formazione definito a livello nazionale: fissa le priorità formative del paese collegandosi ed ispirando i Piani di Formazione delle scuole organizzate in rete. La Legge107/2015 (art. 1, commi 70, 71, 72 e 74) prefigura una nuova organizzazione sul territorio e una nuova gestione delle risorse, valorizzando sinergicamente l'autonomia scolastica e quella collaborazione e condivisione propositiva, che si riconosce alla forma organizzativa della rete. L'aggregazione per ambiti consente alle scuole, nei diversi contesti, grazie alla sinergia di rete, di rafforzare le proprie competenze e svilupparne di nuove, di gestire e superare le problematicità, di avvalersi e condividere l'esperienza delle altre scuole partecipanti alla rete. La formazione in servizio rappresenta oggi il presupposto fondamentale per lo sviluppo professionale individuale e dell’intera comunità docente, oltre che obiettivo prioritario da raggiungere per il futuro. La formazione è dunque un dovere professionale oltre che un diritto contrattuale. La formazione continua è parte integrante della funzione docente (artt. 26 e 29 del CCNL 2006-2009) e ora la legge 107/2015 (La Buona Scuola) riconosce e dà forza a questo principio. La rete di ambito La legge 107/2015, per dar forza alla formazione “obbligatoria, permanente e strutturale”, prevede diversi livelli di intervento, tra i quali, oltre la programmazione a livello di scuola, quello collegato alle reti di ambito, attraverso la stesura di un Piano formativo dell’ambito: essorappresenta una sintesi e una rielaborazione dei Piani di scuola. La rete di ambito è dunque il luogo in cui sono progettati e organizzati i percorsi formativi secondo le seguenti modalità: Rilevazione delle priorità dei piani di formazione delle singole scuole dell’ambito

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Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia

Ambito n. 11 – COMO

Piano formazione Ambito n. 11 Lombardia Pagina 1 di 7

Piano per la formazione del personale docente 2016 2019

Il Piano per la Formazione dei docenti rappresenta il quadro di riferimento “rinnovato” per la

formazione e lo sviluppo professionale di tutti gli operatori della scuola.

La legge 107/2015 riconosce che la partecipazione ad azioni formative deve riguardare l’intera

comunità scolastica e il Piano della Formazione definito a livello nazionale: fissa le priorità

formative del paese collegandosi ed ispirando i Piani di Formazione delle scuole organizzate in

rete.

La Legge107/2015 (art. 1, commi 70, 71, 72 e 74) prefigura una nuova organizzazione sul territorio

e una nuova gestione delle risorse, valorizzando sinergicamente l'autonomia scolastica e quella

collaborazione e condivisione propositiva, che si riconosce alla forma organizzativa della rete.

L'aggregazione per ambiti consente alle scuole, nei diversi contesti, grazie alla sinergia di rete, di

rafforzare le proprie competenze e svilupparne di nuove, di gestire e superare le problematicità, di

avvalersi e condividere l'esperienza delle altre scuole partecipanti alla rete.

La formazione in servizio rappresenta oggi il presupposto fondamentale per lo sviluppo

professionale individuale e dell’intera comunità docente, oltre che obiettivo prioritario da

raggiungere per il futuro. La formazione è dunque un dovere professionale oltre che un diritto

contrattuale. La formazione continua è parte integrante della funzione docente (artt. 26 e 29 del

CCNL 2006-2009) e ora la legge 107/2015 (La Buona Scuola) riconosce e dà forza a questo

principio.

La rete di ambito

La legge 107/2015, per dar forza alla formazione “obbligatoria, permanente e strutturale”,

prevede diversi livelli di intervento, tra i quali, oltre la programmazione a livello di scuola, quello

collegato alle reti di ambito, attraverso la stesura di un Piano formativo dell’ambito:

essorappresenta una sintesi e una rielaborazione dei Piani di scuola.

La rete di ambito è dunque il luogo in cui sono progettati e organizzati i percorsi formativi secondo

le seguenti modalità:

• Rilevazione delle priorità dei piani di formazione delle singole scuole dell’ambito

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Piano formazione Ambito n. 11 Lombardia Pagina 2 di 7

• Individuazione delle Unità formative da inserire nel Piano di Ambito

• Scelta delle metodologie formative

• Promozione di eventuali reti di scopo su priorità condivise

• Possibile assegnazioni di risorse a singole scuole per attività molto specifiche

• Verifica delle azioni formative realizzate

La scuola polo per la formazione

La nuova gestione della governance prevede che in ogni ambito territoriale sia individuata una

scuola polo per la formazione che ha il compito:

di coordinare la progettazione e l’organizzazione delle attività formative,

garantire la corretta gestione amministrativo-contabile delle iniziative formative,

interfacciarsi con l’USR per le attività di monitoraggio e rendicontazione.

Ogni scuola polo riceve le risorse finanziarie nazionali di cui al comma 124 della legge 107/2015

per attuare il piano formativo dell'ambito. La scuola polo individuata nell’ambito 11 della

Lombardia è il Liceo Artistico “F. Melotti” di Cantù, al quale sono stati assegnati, come prima

tranche € 39.074,00.

Per quanto riguarda l’Ambito 11 i Dirigenti hanno scelto di assegnare all’Istituto capofila anche il

compito di scuola-polo per la formazione.

Per rispondere alle esigenze, anche logistiche, dei docenti delle scuole appartenenti all’Ambito si

prevede la possibilità di organizzare i corsi su 3 sotto-aree territoriali che sono le seguenti:

1a SEDE Cantù/Mariano Comense

2a SEDE Erba

3a SEDE Rovellasca

Competenze del Piano di ambito per la formazione dei docenti

Il Piano triennale dell’Ambito 11 tiene conto di quelle che sono le competenze previste dal Piano

Nazionale per la Formazione, elaborato dal MIUR, e le riconduce ai bisogni formativi propri dello

stesso.

In particolare ci si collega alle seguenti competenze:

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Piano formazione Ambito n. 11 Lombardia Pagina 3 di 7

- Competenze di sistema

- Competenze per il 21° secolo

Altre scelte fatte dall’Ambito 11

Considerato che attualmente sono state avviate altre attività di formazione riferite ad altre aree

tematiche, previste dal Piano Nazionale, la rete di Ambito ha deciso di non sovrapporre ulteriori

iniziative in tal senso. In particolare si fa riferimento a:

- Programma PNSD - PON “Formazione del personale” (Istituto Jean Monnet di Mariano

Comense) e

- Generazione WEB (2 progetti finanziati nel territorio della provincia di Como, uno con

capofila l’IIS Da Vinci Ripamonti e l’altro con capofila Cometa. Pur essendo Como la sede delle 2

scuole capofila molti Istituti dell’Ambito 11 hanno aderito ai progetti.

- area “Inclusione e disabilità”: le proposte di formazione risultano ben compensate dalle

numerose proposte elaborate dalla Rete CTS-CTI della provincia di Como.

- Area CLIL: saranno valutate possibilità di formazione per ampliare l’insegnamento con

modalità CLIL nelle scuole di ogni grado.

IL PIANO DI FORMAZIONE DELL’AMBITO 11

Il presente Piano Triennale per la formazione dei docenti dell’ambito Lombardia n. 11 ha

individuato alcune priorità formative. Nel periodo dicembre-gennaio è stato proposto alle scuole

dell’Ambito un questionario per la ricognizione dei bisogni formativi

Il questionario è stato somministrato ai 31 Istituti dell’Ambito 11:hanno risposto in 21.

Gli Istituti che hanno risposto al questionario, come richiesto hanno anche fornito informazioni sui

percorsi formativi autonomamente attivati da loro.

Dalla rilevazione emerge che i bisogni formativi maggiori delle scuole si attestano intorno alla

seguente priorità del Piano Nazionale:

1. Didattica per competenze e innovazione metodologica (100%)

Le opzioni previste dal questionario di rilevazione dei bisogni formativi sono tutte riconducibili a

questa macro-area.

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Piano formazione Ambito n. 11 Lombardia Pagina 4 di 7

Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base

Sono numerosi i documenti europei che negli ultimi decenni hanno consolidato la necessità di

porre come obiettivo dei sistemi scolastici nazionali il raggiungimento da parte degli allievi di

competenze disciplinari e trasversali (cfr. competenze chiave di cittadinanza). Con le Indicazioni

Nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo del 2012, il sistema scolastico italiano

“assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per

l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo”. Gli ordinamenti prevedono come

esiti delle attività formative sia le competenze, racchiuse nel profilo dello studente in uscita da

ogni ordine e grado di scuola, sia i traguardi di competenze squisitamente disciplinari che nel

primo ciclo sono resi “prescrittivi” per la progettazione dei curricoli delle scuole.

La didattica per competenze rappresenta inoltre la risposta a un nuovo bisogno di formazione di

giovani che, nel futuro, saranno chiamati sempre più a reperire, selezionare e organizzare le

conoscenze necessarie a risolvere problemi di vita personale e lavorativa. Questa evoluzione

concettuale rende evidente il legame che si intende oggi realizzare tra le aule scolastiche e la vita

che si svolge al di fuori di esse, richiedendo alla scuola - e soprattutto a ciascun insegnante - una

profonda e convinta revisione delle proprie modalità di insegnamento.

Inoltre l’elevazione dell’obbligo a 16 anni fa sì, come dice Cerini, che il raccordo tra scuola media

e biennio sia un passaggio fondamentale. In questa prospettiva diventa molto importante

indirizzare la formazione dei docenti anche in quest’ottica in modo tale da favorire un forte

raccordo tra le scuole del 1° grado e gli Istituti del 2° grado in un’ottica di curricolo verticale, anche

allo scopo di vincere le sfide che la società e l’Europa pongono alla scuola di oggi.

Lavorare sulle competenze degli studenti, per svilupparle al meglio, richiede un cambiamento di

paradigma nell’azione didattica complessiva - a partire dalla valutazione dei risultati - e dunque

richiede una profonda azione di formazione in servizio degli insegnanti di ogni ordine e grado di

scuola, come accompagnamento ad un processo di ricerca continua. Allo stesso tempo, occorre

lavorare nella direzione di rafforzare l’applicazione di metodologie attive che rendano lo studente

protagonista e co-costruttore del suo sapere attraverso il procedere per compiti di realtà,

problemi da risolvere, strategie da trovare e scelte da motivare. È sempre più forte, quindi, la

necessità di integrare nelle discipline il concetto di competenza, inteso come capacità di

ricontestualizzare conoscenza e abilità, per l’acquisizione dei saperi fondanti. Questo significa

sancire l’allontanamento da un modello di didattica prevalentemente trasmissiva, basata sulla

progettazione per obiettivi e sulla sola valutazione di contenuti appresi.

L’idea sarebbe di orientare il percorso verso alcuni importanti traguardi:

1. Il punto di partenza sarebbero le attestazioni delle competenze che le scuole sono tenute

a redigere in momenti diversi della vita scolastica degli studenti. Ciò permetterebbe di sottolineare

che non viene chiesto ai docenti l’ennesimo sovraccarico di lavoro, ma di imparare a fare meglio

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ciò che già si deve fare. Si partirà quindi da ciò che già si fa, per mettere in luce gli aspetti positivi e

negativi e individuare un modello efficace.

2. A questo punto si può passare alla fase sul come progettare e valutare per competenze in

modo da arrivare ad apprendere anche le tecniche più opportune per preparare prove per classi

parallele, costruite in modo da rendere credibili le attestazioni delle competenze già affrontate al

punto 1.

3. Le attività proposte dai formatori devono mirare alla realizzazione di prodotti, di materiali

utili per creare anche un archivio.

4. Un altro momento potrebbe riguardare l’analisi dei risultati così ottenuti, in vista di una

ricaduta positiva sulla programmazione didattica successiva.

Si ritiene importante puntare alla disseminazione di buone pratiche con ricadute su tutto il

personale, in particolare sui docenti del biennio. La finalizzazione del lavoro, oltre che sulla

didattica, deve essere centrata alla valutazione delle competenze con una ricaduta sul biennio e in

progressione anche sul triennio,con un riferimento all’Alternanza Scuola-Lavoro

Modalità di intervento

Per la realizzazione delle attività formative saranno privilegiati corsi in modalità blended; la

formazione d’aula potrà essere diffusa anche attraverso un uso condiviso della piattaforma Touch

School, a disposizione di tutte le scuole della provincia.

Il modello privilegiato sarà quello della ricerca-azione e della sperimentazione concreta di

strumenti didattici individuati.

Particolare attenzione sarà data all’operatività per far sì che i docenti siano parte attiva nella

costruzione di quanto previsto.

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ALTRE TEMATICHE

Dalla “Conferenza dei servizi” dell’Ambito sono scaturite anche le seguenti priorità:

- Costruire e valutare le competenze nei percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro con la

costituzione di una rete di scopo con gli Istituti del 2° grado

- Approfondimento di tematiche legate ai curricoli delle discipline con riferimento anche alla

disabilità. In questo caso, per meglio definire il collegamento con il tema dell’inclusione,

l’eventuale programmazione di attività sarà fatta tenendo conto di quanto sarà approvato a

seguito dello “Schema di decreto legislativo recante norme per la promozione dell’inclusione

scolastica degli studenti con disabilità a norma dell’art. 1 commi 180 e 21981, lettera c), della

legge 13 luglio 2015 n. 107 attualmente in discussione.

- Tra le discipline si ritiene importante prestare particolare attenzione alla didattica della

lingua italiana. Si evidenziano sempre più problematiche varie legate all’uso corretto della lingua

italiana, come viene messo in evidenza da anni a vari livelli. Obiettivo della formazione deve essere

quello di fornire strumenti e strategie per il recupero delle abilità di base e per la corretta codifica

e decodifica delle varie tipologie testuali.

- I Dirigenti delle scuole dell’Ambito 11 ritengono importante dare, in rete, risposta alle

necessità della maggior parte delle Istituzioni Scolastiche alle problematiche legate alla

formazione sulla sicurezza. L’Istituto “Sant’Elia” di Cantù dispone delle risorse necessarie per

attivare percorsi di formazione riferiti a:

- Figure previste dalle norme relative alla sicurezza (T.U. 81/2008)

- Formazione del personale riferita a quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni

- Formazione per gli studenti per l’Alternanza Scuola-Lavoro.

Anche in questo caso si procederà ad una rilevazione dei bisogni per poter organizzare e gestire al

meglio la formazione nelle tre aree territoriali cui appartengono le scuole dell’Ambito 11.

Con riferimento a queste ultime due aree di possibile intervento in provincia di Como, grazie

all’Ufficio Scolastico Territoriale e alle ATS di Pavia e Como, sarà possibile utilizzare per la

formazione una apposita piattaforma che permetterà di gestire online e con costi ridotti per gli

Istituti questa formazione specifica. La piattaforma al momento permette di certificare la

formazione per gli studenti per 4 delle ore previste dalla normativa, in attesa di una

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implementazione della stessa. La piattaforma dovrebbe consentire anche la formazione di base

per il personale scolastico.

- Corsi di formazione per l’acquisizione di competenze in una lingua straniera: far acquisire ai

docenti delle scuole di ogni livello competenze in una lingua straniera organizzando corsi mirati a

far ottenere la certificazione.

Il presente piano non esclude l’iniziativa di gruppi di scuole aderenti alla Rete: l’Ambito, purchè le

iniziative siano coerenti con l’impostazione del presente Piano, si farà carico di esse

Conclusioni

Il presente Piano sarà oggetto di revisione con possibili modifiche e/o integrazioni per le quali si

terrà conto di eventuali ulteriori necessità degli Istituti aderenti all’Ambito n. 11 della Lombardia.

In questa prima fase di elaborazione del Piano, pur avendone discusso, non sono presenti iniziative

di formazione rivolte al Personale ATA, se non per la parte relativa alla sicurezza.