pedagogia speciale - handicap

7
Handicappati, disabili, diversamente abili. Handicap: è la condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione o a una disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l’adempimento del ruolo normale per tale soggetto in relazione all’età, al sesso e ai fattori socio-culturali. L’handicap è un fatto sociale. Lo stato di handicappato è tale in relazione alle altre persone; da qui l’importanza dei valori sociali esistenti a loro volta condizionati dagli ordinamenti istituzionali della sociatà. (OMS, Classificazione internazionale delle menomazioni, delle disabilità e degli svantaggi esistenziali, 1980) Disabilità: alterazione della efficienza di un soggetto, le cui prestazioni hanno dei limiti fisici, sensoriali, mentali, che tuttavia non necessariamente si traducono o si debbono tradurre in handicap. E’ l’oggettiva situazione vissuta dal soggetto; essa comprende anche le sue reazioni psicologiche alla presenza della malattia (fattori personali). Importanti sono anche i fattori estrinseci all’individuo: atteggiamenti della società, barriere architettoniche, sistema normativo e delle leggi (fattori ambientali).

Upload: alicia-hernandez-garcia

Post on 11-Nov-2015

6 views

Category:

Documents


2 download

DESCRIPTION

Pedagogia Speciale - Handicap

TRANSCRIPT

Handicappati, disabili, diversamente abili.

Handicap: la condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione o a una disabilit che in un certo soggetto limita o impedisce ladempimento del ruolo normale per tale soggetto in relazione allet, al sesso e ai fattori socio-culturali.

Lhandicap un fatto sociale.

Lo stato di handicappato tale in relazione alle altre persone; da qui limportanza dei valori sociali esistenti a loro volta condizionati dagli ordinamenti istituzionali della sociat.

(OMS, Classificazione internazionale delle menomazioni, delle disabilit e degli svantaggi esistenziali, 1980)

Disabilit: alterazione della efficienza di un soggetto, le cui prestazioni hanno dei limiti fisici, sensoriali, mentali, che tuttavia non necessariamente si traducono o si debbono tradurre in handicap.

E loggettiva situazione vissuta dal soggetto; essa comprende anche le sue reazioni psicologiche alla presenza della malattia (fattori personali).

Importanti sono anche i fattori estrinseci allindividuo: atteggiamenti della societ, barriere architettoniche, sistema normativo e delle leggi (fattori ambientali).

(OMS, Classificazione internazionale delle menomazioni, delle attivit personali e della partecipazione sociale, 1999)

Bisogni educativi speciali: gli alunni con bisogni educativi speciali vivono una situazione particolare, che li ostacola nellapprendimento e nello sviluppo: pu essere a livello organico, biologico, oppure familiare, sociale, ambientale, contestuale.

Cercare di definire i bisogni educativi speciali non significa fabbricare alunni diversi per poi emarginarli o discriminarli in qualche modo, anche nuovo e sottile. Significa invece rendersi ben conto delle varie difficolt, grandi e piccole, per sapervi rispondere in modo adeguato.

Bisogni educativi speciali non una etichetta discriminante perch amplissima, non fa riferimento solo ad alcuni tipi di cause e non stabile nel tempo: la si pu togliere, infatti, in alcuni casi.

Gli alunni con bisogni educativi speciali hanno bisogno di interventi individualizzati, tagliati accuratamente su misura della loro situazione di difficolt e dei fattori che la originano e/o mantengono. Questi interventi possono essere ovviamente i pi vari nelle modalit (molto tecnici o molto informali), nelle professionalit coinvolte, nella durata, nel grado di mimetizzazione allinterno delle normali attivit scolastiche (in questo caso si parla di speciale normalit: una normalit educativa didattica resa pi ricca, pi efficace dalle misure prese per rispondere ai bisogni educativi speciali).

(Ianes D., Celi F. e Cramerotti S., Il Piano Educativo Individualizzato. Progetto di Vita, Erickson, Trento, 2003)

Diversamente abile: parlare di diversabilit non significa negare le reali e a volte molto gravi- necessit di chi ha un deficit, che va riconosciuto, valutato, abilitato e riabilitato. Non si devono negare i bisogni speciali delle persone con deficit, che sono anche le pi vulnerabili, ma necessario sottolineare le potenzialit e le risorse che esse hanno, piuttosto che le mancanze. Se si sottolineano le mancanze sar pi difficile pensare ad un disabile che aspiri alla formazione globale della sua personalit. Tecnologia, esperienze, persone possono essere elementi nuovi che contribuiscono alla crescita del diversamente abile verso qualcosa di nuovo ed originale.

(Canevaro A. e Ianes D., Diversabilit, Erickson, Trento, 2003)

(