partecipazione anno ii numero 4
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Promosso dalle Compagne e dai Compagni del circolo SEL CasadellaSinistra XIII Municipio
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“Partecipazione”: L’autobiografia del nostro territorio, scritta dai nostri cuori anche su
Partecipazione [email protected]
Anno II Numero 4
Filippo Lange, Presidente di Affabulazione : “Salvare il Teatro del Lido”
È con grande piacere che annunciamo l’apertura della nostra seconda sede. Dopo
aver inaugurato il locale di Via Pucci Boncabi n 59 ad Ostia Lido, Venerdì 18 ab-
biamo aperto la nuova sede ad Ostia Antica. Oltre un anno fa avevamo deciso di
chiudere la piccola casa che avevamo in Via delle Saline, per trasferirci in un locale
più grande, delle difficoltà sopraggiunte, non dipendenti dalla nostra volontà hanno
pero impedito che questo nostro progetto potesse realizzarsi. Siamo rimasti oltre un anno sen-
za sede, ma non abbiamo mai rinunciato al nostro progetto, ed ora finalmente siamo riusciti a
realizzarlo la nostra nuova sede è realtà. Una sede più grande e più centrale della precedente,
Anche noi, siamo più grandi e più centrali di un anno fa e lo siamo grazie al nostro lavoro e
nostro impegno. Lavoro ed impegno di Compagne e Compagni che come Alberto Corsi non
hanno mai smesso di lavorare per ricostruire la sinistra. La sede la abbiamo intitolata proprio
ad Alberto Corsi, perché questa sede è stata un suo sogno, ed averlo realizzato è anche una sua
vittoria. Perché SEL è un sogno che insieme a lui abbiamo perseguito,e che nel suo ricordo
vogliamo continuare a perseguire.
“La Casa della Sinistra” Raddoppia di Maurizio Carrozzi (Coordinatore “Casa della Sinistra” Municipio XIII)
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In Questo Numero:
Intervista a Filippo Lange
di Assunta Giacca
Gli Ospedali Psichiatrici
Giudiziari in Italia
di Vita solaro
Cose strane di questo mondo
di Anna Grazia Barsanti
Piazza Cultura
di Assunta Giacca
Arsenico nel Cimino
di Edgardo Signoretti
di Assunta Giacca
Affabulazione è senza dubbio una delle più importanti realtà culturali presenti ad Ostia e nel XIII Municipio. Filippo Lange ne è
il coordinatore ed è da sempre impegnato nelle iniziative culturali del territorio,nella difesa del teatro del Lido e nel recupero di
alcuni locali della struttura dell’Ex Vittorio Emanuele per la realizzazione del progetto della Casa della Cultura. A lui rivol-
giamo alcune domande….Continua a pag. 2
2 Partecipazione Partecipazione
pensato bene di disperdere milioni di euro e di sotterrare lette-
ralmente nei seminterrati, umidi e inadeguati, le funzioni per
l’infanzia e l’adolescenza, che meritano invece di essere collo-
cate in spazi più adatti, nel primo o secondo piano dell’ultimo
pettine della ex colonia, a fianco della mensa Caritas per inten-
derci.
L’atteggiamento dimostrato verso le potenzialità e le funzioni
istituzionali della ex colonia dimostrano tutta l’inadeguatezza
di questa giunta, che ha una visione gretta e arretrata nei con-
fronti della cultura. Non capisce, o non vuole capire, la funzio-
ne strategica della cultura non solo verso la coesione del terri-
torio ma anche verso la promozione turistica e civile, due ele-
menti di crescita economica e sociale. Mi auguro la prossima
amministrazione possa rilanciare la colonia che per la sua natu-
ra polivalente rappresenta il polo di aggregazione più importan-
te della città.
Pensi ci siano potenzialità culturali non ancora espresse che
debbano essere ricercate e stimolate ed in che modo?
Penso che la città abbia bisogno di una programmazione cultu-
rale sensata e non di spot elettorali come è avvenuto per l’ex
depo’ in corso duca di Genova. Che senso ha aprire un museo
di cintura con una mostra di mosaici romani quando gli scavi
archeologici sono a 2 km da noi. Una brutta operazione, confu-
sa, priva di un ragionamento. Eppure Il territorio è ricco di sto-
rie da raccontare per valorizzare il paesaggio culturale: penso a
Pasolini oppure alla vicenda epica della bonifica da parte dei
romagnoli. Occorre inoltre uscire da una concezione provincia-
le dell’Estate ostiense o romana e passare invece a programma-
re il contemporaneo, elemento che attira l’attenzione di un
pubblico più attento, che guarda alla qualità della proposta e
non si accontenta delle pizze in tour.
Ci sono progetti e proposte di recupero di spazi e luoghi per la
produzione culturale nell’ entroterra?
Sarebbe utile mettere maggiormente in rete gli spazi teatrali
esistenti, anche quelli meno visibili e connetterli alle scuole per
favorire una formazione più costante. Noi abitiamo un territorio
dispersivo che ha due grandi centralità (Ostia e Acilia) e poi
centri più piccoli disseminati in un territorio vastissimo. Esiste
un tessuto associativo molto denso e ricco di idee. Faremmo un
buon servizio a creare un terreno di progettazione partecipata,
non solo nell’ambito delle iniziative culturali ma anche in quel-
lo delle scelte urbanistiche. Penso al Bilancio Partecipato come
leva per riannodare i fili della partecipazione attiva: si tratta di
uno strumento già sperimentato ma che necessita di continuità
per raccogliere i frutti più maturi.
(Continua da pag. 1)
Ad Oggi qual è la situazione del Teatro del Lido, ci sono
possibilità che i cittadini di Ostia possano usufruire di que-
sto importante spazio pubblico? E quali sono oggi le propo-
ste per rilanciarne l’attività?
Il Teatro deve essere ristrutturato per rispondere agli stan-
dard sulla sicurezza dei locali pubblici. La società Zetema
Progetto Cultura è incaricata di coordinare i lavori che sono
stati già assegnati ad una ditta. Per avviare i lavori è necessa-
rio che il Comune e il Municipio rispettino gli accordi presi
con il comitato cittadino, che nello specifico sono: 1) forma-
lizzare l’associazione di associazioni deputata alla program-
mazione del teatro del Lido 2) riassumere gli ex lavoratore
3) confermare il modello di management del teatro pubblico
e partecipato previo un contratto di servizio che affida a Ze-
tema la responsabilità amministrativa dello stabile e
all’associazione di associazione la funzione della program-
mazione artistica e culturale. Ci auguriamo che gli enti pub-
blici rispettino tutti gli impegni assunti e che lo facciano
senza perdere altro tempo prezioso. La durata del cantiere
sarà di circa 4 mesi per cui prevedo che il teatro riapra vero-
similmente nel mese di settembre del 2013.
Lo stato di abbandono della ex Colonia Vittorio Emanuele
fa il paio con il disinteresse mostrato verso il Teatro del
Lido, quali sono le proposte per far vivere questo importante
spazio e come si pensa poterlo rendere fruibile a tutti i citta-
dini?
La giunta Vizzani/Alemanno non ha solo mostrato disinte-
resse verso le funzioni socioculturali della ex colonia, ha
fatto molto peggio aggredendo le progettualità esistenti: se
da una parte ha chiuso il Teatro del Lido disperdendo scia-
guratamente opportunità esistenti e già finanziate dall’altra
ha affossato il progetto denominato Casa della cultura, un
importante polo socio culturale formativo che avrebbe dovu-
to vedere la luce già nel 2010. Invece la giunta Vizzani ha
3
“Davanti a noi uno
spettacolo imbarazzan-
te. Le lenzuola sporche,
i muri scrostati
dall’umidità, la muffa, i
materassi accatastati,
gli uomini lasciati sen-
za cure e costretti a
condizioni disumane. Il primo uomo che
ho visto era nudo, legato con delle gar-
ze, sdraiato su un letto. Era in queste
condizioni da cinque giorni”. cosi si
espresse il senatore Ignazio Marino,
presidente della commissione
d’inchiesta del Senato sull’efficacia ed
efficienza del Servizio sanitario nazio-
nale quando entrò nel manicomio crimi-
nale di Barcellona Pozzo di Gotto (Me).
Un vecchio detto italiano recita: meglio
tardi che mai. Il proverbio calza a pen-
nello a proposito del d.l. 22/12/2011, n.
211, convertito in legge il 17/2/2012, n.
9, che dispone all'art. 3-ter la chiusura
degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari
(Opg) per la data del 31 marzo 2013. La
prima legge in Italia a disporre il ricove-
ro coattivo all'interno dei manicomi è
stata la legge 14 febbraio 1904, n. 26.
Successivamente, con la riforma
dell'ordinamento penitenziario del ‘75 e
con il relativo regolamento di attuazione
di cui al D.P.R. 29/4/1976, n. 431, gli
ospedali psichiatrici giudiziari entrarono
a far parte del sistema penale italiano.
Al 30 giugno 2010 tali strutture conte-
nevano un totale di 1.547 detenuti che
sono prevalentemente persone colpevo-
li di reati di lieve entità, per lo più in
ambito familiare e in genere in crisi
d’astinenza da stupefacenti. Quali sono
state le motivazione culturali che hanno
portato alla costituzione degli Opg? La
normativa sugli Opg risale al codice
Rocco del 1930 e risente della concezio-
ne che si aveva a quei tempi della ma-
lattia mentale. Il folle era considerato
incurabile, pericoloso e irresponsabile e
quindi da isolare dalla società. La dia-
gnosi di infermità mentale apriva le
porte del manicomio o quelle del mani-
comio criminale se l’azione folle era
inquadrabile come reato le porte. Oggi
una maggiore conoscenza delle patolo-
gie psichiatriche e una buona efficacia
degli psicofarmaci, in grado di dare al
malato una responsabilità, una capacità
critica e di giudizio e un comportamento
adeguato alle circostanze rende la conce-
zione della pericolosità sociale del mala-
to psichiatrico modificabile con le op-
portune terapia e trattamenti di riabilita-
zione. Mentre negli altri paesi europei il
responsabile di un reato con diagnosi di
vizio totale o parziale di mente, conside-
rato incapace di intendere e di volere,
viene preso in carico dal sistema sanita-
rio per la riabilitazione e la risocializza-
zione, in Italia il reo rimaneva in carico
al sistema giudiziario. Gli Opg sono
strutture custodialistiche, strutture cioè
nate per proteggere la società dalle per-
sone pericolose. La presa in carico di
queste persone finora internate da parte
del sistema sanitario è una vera e propria
rivoluzione culturale: si tratta di persone
che hanno bisogno di cure e la pericolo-
sità sociale ha semore un ruolo impor-
tante ma secondario. Infatti solo poco
più della metà dei pazienti rinchiusi nei
manicomi criminali, sono internati per-
ché ritenuti socialmente pericolosi. Tutti
gli altri non sono stati liberati perché
non avevano un progetto terapeutico,
una famiglia che li accogliesse o una Asl
che li potesse assistere. E’ come se fos-
sero rifiutati dai “loro” territori perché
mancano le risorse. La domanda sorge
spontanea: dove andranno a finire? Il
futuro governo come pensa di far fronte
alle difficoltà di queste persone e delle
loro famiglie? La soluzione dovrebbe
essere costruire strutture sanitarie in
ogni Regione, composte da team di psi-
cologi, psichiatri e personale medico
pronto ad affrontare le esigenze dei ma-
lati autori di reato. Costruire, cioè, un
welfare e un sistema sanitario degno di
un paese veramente europeo. Nel ringra-
ziare la Commissione del Senato presie-
duta dal senatore Ignazio Marino che si
è occupata egregiamente della condizio-
ne dei cosiddetti Opg, ho creduto dove-
roso, come cittadina italiana che si occu-
pa di problemi relativi alla salute menta-
le, condividere con tutti i lettori una se-
rie di riflessioni su questa pagina oscura
della nostra storia perché la memoria e
la conoscenza rappresenta una condizio-
ne indispensabile per elaborare gli orro-
ri di una società.
Partecipazione
Inviate articoli e foto a: [email protected] siamo anche su
Gli Ospedali psichiatrici giudiziari: una pagina nera della storia d’Italia
di Vita Solaro
Spazio Salute Mentale
Ogni Lunedì dalle 17.00 alle 19.00
Presso il Circolo SEL
“Casa della Sinistra”Alberto Corsi
A cura di Enzo Caserta
4 Partecipazione Partecipazione
Come al solito sono
gli intralci burocratici
a far aumentare i
disagi di chi vuol
fruire della sanità
pubblica.
Con ordine,dopo lunghe indecisioni la
ASL RM/D ha trasferito le attività svol-
te nel Poliambulatorio di Via Paolini al
Sant'Agostino, con plauso di tutte le
forze Politiche e Sindacali del Munici-
pio.
Si ridava una struttura sanitaria alla città
e si potevano utilizzare le risorse messe
a disposizione dalla Protezione Civile
per la ristrutturazione e la messa a nor-
ma del Poliambulatorio di Via Paolini.
Questo avrebbe comportato dei disagi
soprattutto per i pazienti Odontoiatrici,
che non trovando locali sufficienti al
Sant'Agostino, si vedevano costretti a
recarsi a Commercity, per qualunque
problema dentario, ma tutti pensavamo
a tempi stringenti, poichè i fondi a di-
sposizione dovevano essere utilizzati
entro e non oltre il 15 Novembre.
Proprio dal 15 Novembre i lavori sono
fermi. Degli operai non c'è più traccia,
semplicemente perchè hanno ultimato i
lavori legati al finanziamento della Pro-
tezione Civile, finanziamento che non
prevedeva il completamento dei lavori
di ristrutturazione ma soltanto la messa
a norma. Morale della favola il Poliam-
bulatorio di Via Paolini riaprirà quando
si troveranno i fondi per ultimarne i
lavori e con i tempi che corrono....
Qualcuno dirà ma i 700 euro che c'en-
trano, proseguiamo il raccontino.
Al Sant'Agostino si è trasferito il Cen-
tro Vaccinazioni, che ha lasciato liberi i
locali di Via Vasco De gama, questo
avrebbe potuto dare il via ad una serie
di trasferimenti, che ha costo zero a-
vrebbero riportato il"dentista" ad Ostia.
Ma ripuliti i locali di via Vasco De
Gama ci si è accorti che mancano 700
euro per fare il trasloco di poche sup-
pellettili da via Cagni e questo impedi-
sce il ritorno dell'odontoiatria, i bambi-
ni a cui vengoo applicate le protesi
continueranno a recarsi a Commer city,
continueranno a saltare le lezioni ad
intasare la via Portuense, a farsi 30
Kilometri.
Il mio augurio è che il Direttore Gene-
rale, a cui non sono da attribuire le vi-
cende, dia disposizioni, trovi nel bilan-
cio milionario della ASL Rm/D 700
euro e permetta ai bambini di Ostia di
avvalersi di un servizio che è stato dato
loro per molti anni, con soddisfazione
dei fruitori
Eugenio Bellomo: “700 Euro bloccano il ritorno dell’Odontoiatria ad Ostia” di Eugenio Bellomo ( Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio XIII )
Una volta si sarebbe detto cose dell’altro mondo, cioè cose da
non credersi, cose che fanno rabbrividire. Invece oggi cose
così strane accadono e come. Via di Castel Fusano è una stra-
da frequentatissima, da auto-
vetture, moto , biciclette ed
autoambulanze. Via di Castel
Fusano è da anni una strada
pericolosa, perché dissestata,
infatti c’è il limite di 30 KM
all’ora, da nessuno rispettato.
L’anno scorso Sinistra Ecolo-
gia e Libertà , dopo una for-
male richiesta, alla quale non era stata data risposta, fece una
manifestazione per denunciare il grave degrado della stada.
Dopo circa un mese arrivò una lettera nella quale si dichiarava
che al più presto il municipio avrebbe messo in programma
l’intervento richiesto. Nel mese di novembre grande dichiara-
zione degli amministratori municipali che si sarebbe provve-
duto all’asfaltatura. A dicembre viene asfaltato solo un picco-
lo tratto, tra l’altro il meno pericoloso. A Natale Sinistra Eco-
logia e Libertà scrive ironicamente una letterina a Babbo Na-
tale per chiedere l’asfaltatura, ricordando la grande pericolosi-
tà. A gennaio a via di Castel Fusano appaiono i seguenti car-
telli : strada dissestata e divieto alle biciclette
Pur di non asfaltarla si preoccupano di aumentare i divieti. I
ciclisti potranno rischiare la vita sulla strettissima Via Ostien-
se, unico collegamento rimasto per andare ad Ostia. Chissà se
stanno pensando di vietarla anche alle autoambulanze, visto
che non possono garantire l’incolumità degli ammalati, visti i
sobbalzi per i dossi e le buche, e che se l’autista vuole salvare
il paziente forse non può andare solo a 30 Km !!! Cose del
mondo attuale, cose che pos-
sono pensare solo coloro che
non sono capaci di imporre
l’impegno di spesa per un
asfaltatura indispensabile ed
urgente!!!! Sperando che le
istituzioni si ravvedono i
cittadini ringraziano!!!!
Cose Strane di Questo Mondo di Anna Grazia Barsanti
Inviate le foto relative al dissesto stradale a :
5 Partecipazione Partecipazione
Nel Lazio la pre-
senza dell’arsenico
nell’acqua è nota
da tempo (IRSA-
CNR). La Regione
Lazio sin dal 2003
ha fatto ricorso
all’istituto della deroga, una conces-
sione fatta per permettere la risoluzio-
ne di un problema e nel contempo
informare la popolazione (art. 13
comma 11 del D. Lgs. 31/2001: ” La
Regione o Provincia autonoma che si
avvale delle deroghe di cui al presen-
te articolo provvede affinché la popo-
lazione interessata sia tempestiva-
mente e adeguatamente informata
delle deroghe applicate e delle condi-
zioni che le disciplinano. ….Le infor-
mazioni e raccomandazioni fornite
alla popolazione fanno parte inte-
grante del provvedimento di dero-
ga“). Nel Lazio la cittadinanza non è
stata adeguatamente informata e mes-
sa in condizioni di potersi cautelare.
Alla fine, scaduti i termini ultimi per
mettersi in regola, l’Organizzazione
Mondiale Della Sanità dell’ONU ha
intimato la chiusura dei rubinetti. La
principale motivazione è che le popo-
lazioni esposte ad acque potabili ric-
che in arsenico potrebbero avere nel
tempo gravi problemi di salute (tra cui
cancro della pelle, cancro polmonare,
cancro al fegato e cancro linfatico).
Così dal 1° gennaio 2013 sono fuori
legge i territori (oltre 128 comuni del
Lazio) dove la concentrazione
dell’elemento As era superiore al li-
mite previsto: 10 μg/l. di As, ossia 10
microgrammi di arsenico per litro.
Maglia nera per la concentrazione
dell’arsenico nell’acqua sono alcuni
comuni della Tuscia con punte massi-
me a Viterbo fino a 40 μg/l ed a Ve-
tralla (48 μg/l.), ma non sono immuni
da inquinamento nemmeno località
dei Colli Albani, dei Sabatini e dei
Vulsini. Dieci anni non sono bastati
affinché la regione e i comuni interes-
sati si attrezzassero per la dearsenifi-
cazione delle acque potabili, nono-
stante siano attualmente disponibili
molte soluzioni tecnologiche, operati-
ve in Italia con procedimenti e metodi
fra loro diversi. Le più utilizzate sono:
la precipitazione, i processi a mem-
brana, i processi di adsorbimento, la
rimozione biologica, i processi a
scambio ionico. Per adeguare la rete idri-
ca ai parametri consentiti basterebbe in-
serire i dearsenificatori (dal costo di po-
che decina di migliaia di euro ) all’inizio
degli acquedotti. Sebbene i sindaci siano
i principali responsabili del disastro, il
ruolo chiave lo ha svolto l'ex presidente
della Regione Lazio Renata Polverini che
nel 2011 si è fatta nominare commissaria
per l'emergenza arsenico nella regione.
Nel suo piano rientrava un’ulteriore dero-
ga e le situazioni dove i valori di As
superavano i 20 μg/l (milligrammi litro).
Nel corso degli anni si è voluto sottoline-
are (anche attraverso la stampa locale)
che le responsabilità erano da ricercarsi
in una dissennata gestione del territorio
da parte dell’uomo. Ciò è vero solo in
parte poiché un piccola parte
dell’arsenico riscontrato nelle acque può
essere oggettivamente attribuito a cause
antropogeniche quali la produzione del
rame (lavorazione dell’arsenopirite Fe-
SAs) o del piombo e dello zinco, o per
largo utilizzo del metallo a scopo agrico-
lo. In passato l’arseniato di piombo è
stato largamente usato come pesticida
sugli alberi da frutto e l’arsenocromato di
rame come trattamento del legno contro
gli attacchi degli insetti. L’arsenico è
ancora usato, nonostante la sua pericolo-
sità, negli insetticidi, erbicidi, pesticidi,
fuochi d’artificio e in molti farmaci;
l’arseniuro di gallio (GaAs) è usato nel
laser, nelle celle fotovoltaiche e nei LED.
L’As è anche usato in alcune leghe metal-
liche, nella lavorazione del vetro, della
carta e delle munizioni. Inoltre è un in-
quinante del carbone, per cui centrali
elettriche a carbone sono fonti
d’inquinamento così come le fonderie ed
i cementifici. Ma tutto ciò non basterebbe
a giustificare una così alta concentrazione
del metallo nelle acque potabili del Lazio.
In realtà il Lazio è notoriamente una re-
gione di origine vulcanica, per cui la pre-
senza di arsenico nelle acque sotterranee
dei Distretti Vulcanici Laziali
(particolarmente nel Cimino-Vicano) è
essenzialmente dovuta a particolari con-
dizioni idrogeologiche: Nel suo scorrere
attraverso la roccia vulcanica l’acqua
raccoglie minuscole quantità di arsenico,
che si accumula così nella falda. Le mi-
nuscole quantità di arsenico sono prodot-
te dalla dissoluzione di arsenolite
(As2O3), anidride arsenica (As2O5) o
Realgar (AsS).
Arsenico Nell’Acqua Potabile del Lazio di Edgardo Signoretti
6 Partecipazione
Nasce, da questo numero di
“Partecipazione”, la rubrica Piazza
Cultura. Grazie alla collaborazione
di ognuno di voi e con l’aiuto di tutte
le realtà aggregative operanti nel Mu-
nicipio XIII, abbiamo costruito questa
rubrica che non vuole solamente in-
formare su quali siano le attività cul-
turali presenti nel nostro territorio, ma
ha l’ambizione di essere un vero e
proprio spazio culturale aperto e plu-
rale, costruito insieme a voi, con le
vostre idee e i vostri suggerimenti.
Nelle prossime edizioni ci saranno
interviste, approfondimenti culturali,
recensioni cinematografiche e lettera-
rie, il programma delle principali atti-
vità nel Municipio XIII. Questo spa-
zio è aperto a tutti, vi invitiamo a se-
gnalarci iniziative, eventi, mostre,
presentazioni di libri. Inviate i vostri
contributi, articoli e suggerimenti. In
questo numero troverete l’intervista a
Filippo Lange, Presidente di Affabu-
lazione. Vi Aspettiamo.
Piazza Cultura di Assunta Giacca
Scrivete a [email protected] siamo anche su
ESSENZA TEATRO
ogni sabato e domenica propone i
suoi spettacoli anche in streaming
su
http://www.essenzateatro.it/
CENTRO ANZIANI LO SCA-
RIOLANTE
Domenica 10 Polentata in sede
Domenica 17 per le Passeggiate
romane - Visita alla Sinagoga di
Roma
ASSOCIAZIONE MUSICALE
A.CORELLI
Venerdì 8 ore 21 Omaggio a
Fabrizio de Andrè per vo-
ce,chitarra e percussioni
Domenica 17 ore 11 AperiConceto
- lezione concerto"L'armonia della
musica" a seguire aperitivo a Lo
sbarco di Enea
Venerdì 22 ore 21 Omaggio a D.
SHOSTAKOVICH e N.ROTA -
Concerto per pianoforte,tromba e
orchestra d'archi.
Essenza teatro presentera' saba-
to e domenica 2 e 3 Febbraio lo
spettacolo Soliloquio Magico dalle
16 alle 19
Affabulazione sabato 2 Febbra-
io serata Amnesty international e
domenica 3 Dance dance...e a se-
guire Contest Breakdance
Febbraio 2013
Principali Appuntamenti
Piazza Cultura consiglia...
7 Partecipazione