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Qui Ticino... ...a voi missionari Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960 dicembre 2012 Anno 44, numero 160 www.medaglia-mendrisio.org Buon Natale e Felice 2013

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Periodico trimestrale dell'Associazione "Gruppo Medaglia Miracolosa" di Mendrisio, Svizzera

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Page 1: Anno 44, numero 160

Qui Ticino......a voi missionari

Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960dicembre 2012

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Buon Natale e Felice 2013

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Editore:Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa”, Mendrisio

Direzione, redazione e amministrazione:via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisiotel: +41 91 646 28 20fax: +41 91 646 28 15email: [email protected]: www.medaglia-mendrisio.org

Orari apertura segretariato:Lunedì - Venerdì: 09:00-11:30 / 14:00-17:00

Direttore Responsabile:don Angelo Crivelli

Redazione:Carla Bernaschina, Stefania Bazzurri, Florindo Brazzola, don Angelo Crivelli, Michele Faul

Impaginazione e Grafica:Michele Faul

Tipografia:Fratelli Roda SA, zona Industriale 2, 6807 Taverne

Abbonamento:Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di versamento, fr. 4.— danno diritto all’abbonamento.

Impressum

Notizie ed avvisiCALENDARIO

MARIANO MISSIONARIOprossimi appuntamenti

Sabato, 15 dicembre 2012Mercatino di Natale a Mendrisio

Sabato, 22 dicembre 2012Giornata dedicata alla PREGHIERA PERENNE: l’invito è quello di unirsi in preghiera in famiglia o nella propria Comunità Parrocchiale.

Giovedì, 27 dicembre 2012Celebrazione del “27” in famiglia.

Venerdì, 25 gennaio 2013Nella Chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 19.30: Santo Rosario meditato; ore 20.00: Santa Messa. Segue nella Biblioteca San Damiano l’incontro mensile missionario.

Mercoledì, 27 febbraio 2013Nella Chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 19.30: Santo Rosario meditato; ore 20.00: Santa Messa. Segue nella Biblioteca San Damiano l’incontro mensile missionario.

Domenica, 10 marzo 2013Pomeriggio di ritiro spirituale a Cademario presso il Convento delle Suore Clarisse.

Mercoledì, 27 marzo 2013 (Mercoledì Santo) Celebrazione del “27” in famiglia.

Domenica, 14 aprile 2013Tombola all’Oratorio Santa Maria di Mendrisio a sostegno dei progetti missionari.Inizio ore 14.30.

Venerdì, 26 aprile 2013Nella Chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 19.30: Santo Rosario meditato; ore 20.00: Santa Messa. Segue nella Biblioteca San Damiano l’incontro mensile missionario.

Lunedì, 27 maggio 2013Nella Chiesa Parrocchiale di Mendrisio:ore 19.30: Adorazione nell’ambito delle Quarantore della Parrocchia di Mendrisio; ore 20.00: Santa Messa. Segue nella Biblioteca San Damiano l’Assemblea annuale ordinaria.

Al nostro caro Vescovo Pier Giacomo,all’emerito Vescovo Ernesto,

ai nostri sacerdoti, a tutti i missionari,a voi tutti, cari associati,

benefattori e lettori, con le vostre famiglie,giunga l’augurio di un Santo cristiano

Natale ed un Felice Anno 2013colmo di speranza e di pace per il mondo!

La nostra Associazione sarà presente al Mercatino Natalizio di Mendrisio, che si terrà nel nucleo storico, sabato 15 dicembre 2012 dalle ore 10.00, con una bancarella “natalizia” in zona Piazza del Ponte.

Dal 1° al 22 dicembre 2012, presso il nostroSegretariato, in via Carlo Croci 6 a Mendrisio, ci sarà un mercatino permanente con tante idee regalo!Il Comitato

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antichissima e non così dolce, che ho visto oggi nella chiesetta di San Bernardo sopra Monte Carasso!Che c’entra questo con l’Avvento che stiamo vivendo e il Natale che si avvicina? Sarà bene ricordare che il mistero dell’Incarnazione che ci apprestiamo a celebrare passa attraverso la scena comune e umanissima di una mamma che porta e dà alla luce il Bambino e lo nutre sul suo seno (“Benedetto il frutto del tuo seno, Gesù!”). Dio ha voluto raggiungerci così, ci ha “parlato” con quel Figlio fatto carne, bambino che reclama

la sua parte di spazio, di luce e di latte in una stalla. Il “Verbo” esistito da sempre presso il Padre ha piantato la sua tenda tra noi: il Dio invisibile si è fatto visibile, “homo factus est”, non per finta, ma uomo come noi. E lavorerà con mani d’uomo, penserà con mente d’uomo, amerà con cuore d’uomo dirà la Gaudium et Spes. Mistero di amore e di condiscendenza, stupore dell’Incarnazione che le altre religioni ci invidiano. Ciò che i pastori e i magi vedono e contemplano è questo segno: un bambino avvolto in fasce che dorme in una mangiatoia e che fra un momento, quando piangerà, Maria prenderà fra le sue braccia e lo attaccherà al suo seno.

I Natali in terra di missione sono così vicini al primo Natale: storie di mamme e di bambini dentro un mistero di amore e di semplicità, di gioia e spesso di povertà e insicurezza. Forse anche qui, nella nostra civiltà frettolosa, tra traffico e palazzi anonimi e corsa ai grandi magazzini, basterebbe che una giovane ragazza madre osasse allattare il suo piccolo in pubblico, magari proprio alla rotonda del Fox Town. Forse, almeno per un momento, si rinnoverebbe il mistero del primo Natale: qualcuno si fermerebbe, con un sorriso.

Buon Natale.

Don Angelo Crivelli, Assistente

È una scena comune, umanissima, in Africa: una mamma che allatta il suo bambino. In bus, in sala d’attesa, durante le lunghe riunioni, davanti alla capanna e persino in chiesa durante la Messa. E nessuno si meraviglia o si scandalizza laggiù; fa parte della natura delle cose. Da noi la scena è assai rara, anche se qualche mamma disinibita e alternativa talvolta osa farlo pur nella disapprovazione un po’ trattenuta dei benpensanti. Cinquant’anni fa in Ticino non vedevi una mamma allattare: era considerata una cosa da nascondere, quasi peccaminosa o comunque sconveniente, da fare nel segreto di qualche camera.

Nelle mie esperienze in terra di missione, l’immagine della mamma africana che porge il seno al suo bèbè affamato o semplicemente giocherellone è entrata nel profondo; così come quella del bambino che, dopo l’ultima poppata, si addormenta sazio sulla schiena della madre, riportando alla mia mente le stupende parole del salmo 130 della fiducia in Dio: “Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre”. Ritornano pure alla mente le parole con cui un’anonima mamma del vangelo, per lodare la bontà di Gesù, gli grida: “Beato il grembo che ti ha portato e le mammelle che ti hanno allattato!” Bello quando la mamma ha tanto latte e il bambino può crescere sano e paffuto. Duro e insopportabile quando vedi bambini scheletrici appesi a seni rinsecchiti in tempo di carestia: allora la fame della madre, magari a causa dell’ennesima guerra che schiaffa i poveri in qualche orribile campo di raccolta sotto tende blu di plastica, è condivisa dal piccolo.

Nella nostra civiltà contadina scomparsa, le mamme che avevano problemi di allattamento o malattie al seno potevano contare sulla protezione e intercessione di sant’Agata. Oppure si affidavano disperate alle tante “Madonne del latte” affrescate in santuari come Morbio o Melano (Castelletto), ma anche in piccoli oratori sparsi nelle campagne o sui monti del nostro Ticino, come questa che vi propongo,

La Madre e il Bambino

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musulmani e per i cristiani. Ora, poiché sono divenuto vescovo di Simdega, vorrei istituirvi una parrocchia, costruire una chiesa per oltre duemila fedeli e un edificio scolastico con cinque aule per gli allievi delle elementari. Così i bambini che vi passeranno cresceranno nella fede e con spirito di sacrificio; l’evangelizzazione sarà fertile e utile. La Madonna della Medaglia Miracolosa ci farà questo dono. La diocesi cattolica di Simdega è stata istituita nel 1993 e conta ben quaranta parrocchie in cui vivono più di 185’000 cattolici. I preti diocesani sono ottantacinque che vengono assistiti da altri quattordici sacerdoti; il primo vescovo fu Monsignor Joseph Minj, che voi ben conoscete.

La gente vive dell’agricoltura Il 50% del territorio è coperto da foreste. Il 60% della popolazione vive sotto il livello di povertà. Le vie di comunicazione sono in uno stato pietoso, la linea ferroviaria collega solo due città della provincia. Poco più del 30% della popolazione è analfabeta. La sanità è assai carente. I politici non dimostrano alcun interesse a sviluppare il paese. Solo la Chiesa e alcune organizzazioni non governative tentano di sensibilizzare la gente sui loro diritti e doveri. C’è veramente parecchio da fare.Faccio questa richiesta con una preghiera per voi tutti e che la Vergine Santa vi sia sempre vicina e protegga tutti quelli che credono in Cristo.Cordialmente.

Monsignor Vincent Barwa Vescovo di Simdega

Cari Amici,con tanta gioia vi presento questo progetto per la costruzione di una scuola elementare per i bambini di Gerda, parrocchia di Kutungia, diocesi di Simdega, nello stato dello Jharkhand. La scuola sarà costruita in memoria di Padre Herman Rasschaert, missionario belga che, il 24 marzo 1964, per affermare la giustizia, la pace e la fraternità tra le comunità indù e musulmane ha subito il martirio. Il mattino presto un gruppo di facinorosi iniziò a incendiare le case dei musulmani e a ucciderli. Verso le ore 07.00 Padre Herman venne a conoscenza dei fatti tramite il suo catechista. Senza indugio si diresse a Gerda, dove era in corso la strage. Percorse i diciassette chilometri in bicicletta. Arrivato alla moschea, nonostante gli avvertimenti di non avvicinarsi alla teppa inferocita, egli, scavalcando i corpi mutilati che coprivano il piazzale antistante la moschea, a mani congiunte implorava gli esecutori di smettere e li esortava alla pace. La folla dei non musulmani osservava in silenzio e Padre Herman si rivolgeva ad essa chiedendo perché era venuta lì e perché non faceva nulla per far smettere la carneficina. Poi Padre Herman si avvicinò ai musulmani ammutoliti e intimoriti. In quel momento uno della folla gridò: “Uccidetelo, è un musulmano!” Partirono le prime bastonate; una alla testa, poi sul naso e poi un colpo di arma da taglio gli recise la gola. Un testimone oculare racconta che prima di morire Padre Herman si inginocchiò per pregare, ma l’irruenza dei colpi glielo impedì. Emise il suo ultimo respiro davanti alla moschea. Ad eccezione di pochi, tutti i musulmani furono trucidati. Grazie all’intervento di alcuni fedeli cattolici il corpo di Padre Herman fu risparmiato dalle fiamme. La sua salma giace ora nella chiesetta di Kutungia.

Sono oramai passati quasi 50 anni dalla sua morte e poco è stato fatto in sua memoria; ogni anno celebriamo una Santa Messa e facciamo una visita al luogo del suo martirio che è diventato una meta di pellegrinaggio per gli indù, per i

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Missionario ucciso per aver difeso i musulmaniPadre Herman Rasschaert, missionario cattolico belga a Gerda, in India, nel 1964 aveva subito il martirio per aver voluto affermare giustizia, pace e fraternità fra le comunità indù e musulmane. Queste ultime si erano rifugiate dai cattolici e un gruppo di scalmanati, ritenendo Padre Herman un

musulmano, lo ha ucciso. In memoria di questo evento il vescovo di Simdega, Monsignor Vincent Barwa, progetta di erigere una scuola elementare con cinque aule e una sala docenti a Gerda.

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Carissimi,mi faccio un po’ di coraggio! Stendo la mano per sollecitare aiuto. Finora l’ho fatto una sola volta e un’altra volta fu l’Associazione stessa a prendere l’iniziativa di donare un contributo. II motivo per non averlo fatto più sovente è stato quello di non “derubare” i molti che da anni si appoggiano alla vostra Associazione. Ora però ho un motivo per farlo: purtroppo i tempi difficili che corrono rendono sempre più problematico, per il nostro Centro della Missione della Consolata, offrire programmi formativi a prezzi che coprono solo circa il 50% della loro realizzazione.

I nostri programmi sono di carattere spirituale, pastorale e missionario. Sono rivolti a gruppi vari: suore, consigli pastorali, catechisti, insegnanti di religione nelle scuole secondarie, piccole comunità cristiane, donne, giovani, giovani universitari, cori, ecc... Sono incontri e seminari dalla permanenza che varia da un giorno ad alcuni giorni o fino a un’intera settimana.

Al Centro vengono anche fedeli di altre chiese. Molti i gruppi dalle comunità luterane. Potrei fare la lista delle attività offerte e dei costi previsti. Lo ritengo superfluo. Piuttosto gradirei soffermarmi sulla necessità di aiutare centodieci giovani, sempre più squattrinati, a partecipare a un seminario di quattro giorni che va dal 19 al 22 dicembre prossimo.

Penso alla difficile situazione economica in cui

tutti versano e che incide sulla possibilità reale di donare.La fiducia va oltre queste difficoltà ed è viva la speranza che un contributo da parte vostra sia possibile. È solo con un aiuto che possiamo accompagnare i giovani nel loro faticoso cammino!Fiducia e speranza nel Signore. Fiducia e speranza nella sensibilità, generosità e solidarietà della vostra Associazione!

In questo periodo mi trovo in Italia per un serio disturbo agli orecchi, ma spero di poter ritornare al più presto nella mia missione. Così, nella misura in cui mi sarà possibile e per il tempo che il Signore mi vorrà concedere, sarò lieto di poter servire Lui e i fratelli attraverso la Missione e in missione. So di poter contare sul vostro affettuoso ricordo.

Auguro ogni bene a tutti voi. Il mio ricordo più caro e grato alla nostra Consolata per tutti i donatori e collaboratori dell’Associazione della Medaglia Miracolosa. In comunione, ci troviamo davanti a Lei, Madre di ogni consolazione e di ogni bene.Un forte abbraccio.

Padre Giuseppe Inverardi

Centodieci giovani cercano fondi per seguire un corsoPadre Giuseppe Inverardi, missionario della Consolata a Dar es Salaam, Tanzania, si trova attualmente in Italia per curare un serio disturbo all’udito. Il suo desiderio è di tornare il più presto possibile in terra di missione per dare un aiuto alla sua povera gente. È difficile negargli un aiuto per favorire un

gruppo di centodieci giovani che non hanno abbastanza soldi da pagarsi la retta di un corso di aggiornamento spirituale e pastorale.

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Carissimi amici,sei anni fa, mentre mi trovavo a Ranchi, nello stato dello Jharkhand (al nord dell’India) avevo ricevuto da voi un generoso contributo per la costruzione del Seminario minore di Gumla. Ora questa struttura funziona bene e il numero dei giovani seminaristi è in aumento al punto che quelli del secondo anno devono essere trasferiti in un’altra sede del nord.

Mi hanno poi trasferito nel sud dell’India, e precisamente a Peravoor, distretto di Kannur, nello stato del Kerala, dove era stato formato il nuovo vicariato dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, in seno al quale mi è era stata conferita la funzione di Vicario regionale. Qui le strutture per un Seminario Minore e per il Noviziato mancavano totalmente e si è deciso di metterle in atto gradualmente a motivo del costante aumento delle vocazioni.

Ora mi trovo ad Angandyranni, sempre nello stato del Kerala, ma mi faccio ugualmente promotore di una richiesta di aiuto a favore del Seminario Minore e del Noviziato di Peravoor.

Vi sottopongo il progetto di costruzione della cappella per il seminario minore per i candidati per l’Ordine dei Carmelitani Scalzi.

È una cappella destinata sia ai seminaristi, sia al pubblico.

Allo scopo di contenere le spese e per non essere di peso eccessivo ai nostri benefattori, abbiamo pensato di far costruire una sola cappella, senza un’altra all’interno per i soli seminaristi. Vi invio il disegno e il preventivo per la realizzazione della stessa. Della necessità di questa cappella si capisce per un seminario minore. Quindi abbiamo previsto un “coro” riservato ai candidati che servirà anche per le loro devozioni particolari.

Per la realizzazione di questo progetto abbiamo un terreno a Kodencherry, nel distretto di Calicut, diocesi di Thamarasserry, dove speriamo di costruire questo Seminario minore con l’aiuto dei benefattori tra i quali ci siete anche voi. Per questa costruzione abbiamo elaborato un preventivo di circa 46’000 franchi, ma da voi ci

basterebbe un contributo di 6’000...

Purtroppo dalla nostra povera gente, ad eccezione dell’appoggio morale, non possiamo aspettare un granché. Dal Vicariato abbiamo l’apporto del terreno; quest’ultimo è un nuovo ente e non può permettersi di darci un contributo superiore al 10% delle spese di investimento. Per il resto siamo costretti ad appellarci a benefattori esterni.

Confidiamo nella vostra benevolenza e nella vostra sensibilità per la formazione dei nostri sacerdoti futuri e vi ringrazio, fin da ora, per

tutto ciò che fate per la causa del regno di Dio e per quello che potrete fare per venirci in aiuto per la realizzazione di questo progetto. Uniti nel Signore, fraternamente vi saluto.

Padre Patrick Mootheril

Una cappella che serva ai seminaristi e alla gente

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Padre Patrick Moootheril ci ha segnalato la necessità di mettere in funzione le strutture per un seminario minore a Peravoor, nel Kerala (India), così come ebbe a fare sei anni fa a Gumla, nello Stato dello Jharkhand (India del Nord).

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Verbo Incarnato, che nuovamente condividi con noi il tuo Natale,insegnaci a condividere con gli altri i nostri progetti di pace e solidarietà.

Tu, che nella Grotta di Betlemme hai proposto agli uomini di ogni tempoun itinerario di amore e riconciliazione, illumina l’umanità di oggi a ritrovarela strada che porta ad incontrare l’altro nel dialogo, nell’amore e nel rispetto profondo.

Piccolo grande Dio, che nell’umiltà più sentita hai indicato in Te la via maestra che porta alla verità,aiutaci ad eliminare da questa terra l’orgoglio, la falsità e la menzogna, cause dirette del male del mondo moderno.

Tu, che leggi nel profondo di ogni cuore, trasforma i nostri personali risentimentiin atteggiamenti e comportamenti fraterni, gli unici che danno gioia vera e trasformano il Natale in festa vera.

Messia atteso da secoli e giunto nella pienezza dei tempi,guida l’umanità del terzo millennio verso mete di giustizia più certeper ogni uomo di questa Terra.

Tu, che tutto sai e puoi, conosci le attese di ciascuno di noianche per questo annuale anniversario della tua venuta tra noi,fa nascere nel cuore di tutti gli uomini della terra un solo raggio della tua infinita caritàe della tua bontà illimitata.

Non permettere, Gesù, Figlio dell’Uomo, che nessun bambino, giovane, adulto ed anzianodel Pianeta Terra continui a soffrire a causa della cattiveria che si annida nel cuore di tanta gente.

Fa’ di tanti cuori segnati dall’odio e dalla morte cuori capaci di amare e di perdonarecome tu hai perdonato alla Maddalena, ai tuoi crocifissori ed al buon ladronemorto in croce accanto a Te sul Golgota.

Dalla capanna di Betlemme anche quest’anno si irradi in tutto il mondola luce del tuo Natale, che è sempre motivo di speranza e di pace per l’intera umanità.

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Preghiera di Natale Padre Antonio Rungi

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Domenica 23 settembre 2012 i chierichetti di tutto il Mendrisiotto si sono ritrovati a Balerna. È stato un pomeriggio di festa, caratterizzato da giochi sia divertenti che formativi; anche i sacerdoti che li hanno accompagnati si sono divertiti in compagine con il “tiro alla fune”, affrontando i ministranti (chierichetti). Oltre al divertimento, ci siamo assicurati anche la visita di Padre Angelo Epistolio, che ci ha illustrato il funzionamento di “Casa Gabri” e la vita quotidiana di questi ragazzi malati.

Anche quest’anno, dunque, i chierichetti del Mendrisiotto hanno aderito con entusiasmo al “Segno Missionario” del COCHIME (Coordinamento Chierichetti Mendrisiotto) che, da alcuni anni, promuove questa azione di solidarietà sostenendo vari progetti a favore di ragazzi e bambini meno fortunati, con lotterie, banchi del dolce, vendite di pane,… L’edizione 2012 di questo segno solidale, era appunto intenzionata a sostenere “Casa Gabri” di Padre Angelo, struttura sita a Rodero (in provincia di Como), la quale è dedita alla cura di bambini che presentano patologie a carattere terminale. Da qualche mese, finalmente, essa percepisce sussidi da parte dell’Ente pubblico Regione Lombardia (in quanto valutata da quest’ultimo “struttura sanitaria”), così da poter migliorare la qualità delle cure; purtroppo tali fondi risultano essere insufficienti per quanto attiene al reclutamento di personale specializzato.

Nel corso di questo pomeriggio di festa, il coordinatore del COCHIME Luca Bonsignore e il Vicario Foraneo del Mendrisiotto, don Gian Pietro Ministrini, hanno consegnato, direttamente nelle mani di Padre Angelo, un assegno di Franchi 4’531.- e un disegno,

realizzato dai ragazzi.Il pomeriggio è proseguito con la merenda, un momento di preghiera e la lettura della lettera del Vescovo Monsignor Pier Giacomo Grampa indirizzata ai chierichetti del Mendrisiotto, con cui esortava i ministranti a “servire il Signore con gioia” e a essere fedeli a questo servizio nelle loro parrocchie.Il COCHIME vi invita a visitare nei prossimi giorni il proprio sito internet (www.cochime.ch) dove saranno inserite le foto dell’evento, e infine coglie l’occasione per ringraziare le mamme e i sacerdoti dell’oratorio di Balerna, nonché tutti i collaboratori che hanno permesso la piena riuscita di questa bella giornata.

Luca BonsignoreCoordinatore COCHIME

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Chierichetti del Mendrisiotto in festa

“Servire il Signore nella gioia”: queste parole sono importanti sia per voi, sia per il vostro servizio di ministranti.Servire significa mettersi a disposizione, impegnarsi, cercare il bene di chi è vicino a noi, aiutare gli altri.Nel vostro caso significa compiere un servizio all’altare e dovete compierlo con gioia, contenti di essere vicini al Signore…Vi invito a rimanere fedeli a questo servizio, a viverlo con gioia e con impegno, ad essere fieri di questo compito che vi viene affidato…Il vostro compito però non termina in chiesa, alla fine delle celebrazioni, ma deve continuare fuori, attraverso il vostro esempio di bontà, di serietà e di impegno……imparate ad essere seminatori di gioia e di amicizia in famiglia, a scuola, nel vostro gruppo, ovunque…

Monsignor Pier Giacomo Grampa

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“Un film religioso? E cosa lo guardo a fare?” potrebbe chiedersi un non credente leggendo il titolo. Questo però, ve lo posso assicurare, non è un film che può apprezzare solo chi crede, tutt’altro. Anzi è un film che tocca tutti, e lo fa con grande maestria e regalando forti emozioni.

Ambientato in Algeria, parla della storia di alcuni monaci trappisti che, nel 1996, si trovarono confrontati con la decisione di abbandonare o meno il monastero in cui vivevano, a causa delle rivolte interne al paese. Restare era un rischio, era in pericolo la loro stessa vita. Alla fine decisero di rimanere, una scelta coraggiosa e difficile che pagarono cara: solo due dei nove monaci sopravvissero. Il soggetto è dei più recenti e discussi: il terrorismo islamico, che minaccia la presenza occidentale nelle nazioni arabe. Ma l’approccio a questo tema non è fatto attraverso la violenza degli scontri, bensì attraverso l’attesa, a tratti l’angoscia, per il pericolo che incombe sul piccolo villaggio dove si trova il monastero.

Grande esempio di cinematografia (non per niente ha vinto il gran premio della giuria del festival di Cannes 2010), il film offre la vista di bei paesaggi e lunghe sequenze, che rappresentano lo scorrere lento, ma mai vuoto, della vita del monastero. Il tutto sostenuto da una musica che si fa ora intensa ora dolce, con i canti dei monaci stessi a farla da padrone.

Il regista però non intende nascondere il dramma, anzi rappresenta tutto il turbamento di questi monaci, che sono, prima che religiosi, uomini. Hanno paura, ma è nell’amore di Cristo che trovano la forza. Come dice il priore, “l’amore sopporta tutto”. Nonostante il loro coraggio e il loro sacrificio, i monaci non sono rappresentati come eroi, anche

se nei nostri cuori riusciamo a percepirne la grandezza; essi sono uomini di pace, uomini di Dio.Il titolo originale in francese lascia proprio l’ambiguità di riconoscere chi siano gli uomini e chi siano gli dei, o meglio, chi si crede tale. Perché non è certo chi usa la violenza, convinto di essere dalla parte giusta, ad essere maggiormente degno di “adorazione”.

Attenzione però: l’intenzione del regista non era quella di mostrare l’Islam come portatore di orrore, tutt’altro. Infatti nel film viene fortemente sottolineata l’armonia che regnava fra la comunità islamica del villaggio e il monastero, il che fa risaltare ancora di più il contrasto con i carnefici. Anche se, pure loro sono rappresentati nella loro umanità, attraverso la figura del loro capo: colui che dovrebbe essere la “causa” dei mali, sembra essere il più umano. E tutta la sua fragilità emerge nella scena in cui si parla della sua morte e se ne vede il cadavere.

Molto bello anche il fatto che il priore conoscesse bene il Corano: si percepisce il suo rispetto per l’altra religione, che è diverso dall’ammirazione, ma forse proprio per questo ancora più prezioso. E nelle parole finali del priore si capta il messaggio del film stesso, che vuole essere di speranza, di certo non di disperazione. La tragedia non è stata una fine, ma un inizio.

Alla fine del film il commento di mio padre è stato: “È come una preghiera”. Una preghiera per la pace, non solo fra Islam e Cristianesimo, ma anche fra gli uomini tutti. E allora anche noi chiudiamo nel modo in cui finiscono tutte le preghiere: Amen, Insciallah, Così sia.

Letizia Bernaschina

Uomini di Dio (Des Hommes et des Dieux) - Regia di Xavier Beauvois

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Fontanarosa (Italia), 10 settembre 2012

Carissimi,grazie di cuore per la vostra generosa offerta che mi avete inviato per la costruzione di pozzi nella mia missione in Kenya.

Come potete notare dall’indirizzo, sono ancora in Italia. Mi sto curando, ho subito un primo intervento e domani sarò sottoposto a un secondo intervento. Tra il primo e il secondo intervento ho avuto la grazia di poter passare dieci giorni al Santuario di Monte Vergine, in provincia di Avellino, a millecinquecento metri di altitudine, ospite all’Abbazia dei Benedettini e così ho potuto fare un bel corso di esercizi spirituali.Giorni meravigliosi di preghiera, meditazione e ricarica spirituale. Posso assicurarvi che ho pregato tanto anche per tutti voi.Speriamo che anche questo secondo intervento chirurgico vada bene e che per la fine di settembre possa essere di ritorno in Turkana!Sempre vostro affezionatissimo in Cristo.

Padre Raffaele Cefalo

Lubumbashi (Congo), 13 settembre 2012

Carissimi ciao! Saluti e ricordi da Lubumbashi.Vi mando un messaggio indirizzato ad amici e benefattori della missione. Voi siete di questi.

Ringrazio di cuore per quanto potete fare per noi, anche con le intenzioni di Sante Messe.

Forse l’anno prossimo potrò fare un salto fino a Mendrisio, ma con un altro treno… Ciao.

“Si parte!! L’inizio di ogni anno scolastico è come mettere sui binari un lungo treno: dal fischio iniziale, ci vuole tutto il mese di settembre per aspettare il secondo e credere che, finalmente, il treno sia veramente partito!Questo vuol anche dire: conferme, foto e altre informazioni arriveranno quando il treno sarà davvero lanciato, cioè alla fine di settembre… Vi mando la composizione del lungo ‘treno’ ‘’Les Buissonnets’’: si compone di quattro parti, più locomotiva:

1. Locomotiva, a vapore, scaldata a legna, su cui salgono i vari responsabili del treno: Amministratore (il macchinista), Prefetto, Direttore, Direttrice, Contabile...

2. Prima parte: Scuola Materna composta da cinque vagoni, cioè cinque classi;

3. Seconda parte: Scuola Primaria, tredici carrozze;

4. Terza parte: Scuola secondaria, sedici carrozze;5. Quarta e ultima parte del treno: Scuola di

‘Taglio e Cucito’ con quattro carrozze.

La voce del capotreno si fa sentire anche da lontano: ‘’Tutti in carrozza! Si parte!’’... E il treno parte...lentamente. Ciuff… ciuff… ciuff… Sbuffi e pennacchi di fumo come sfida salgono fieri e festosi verso il cielo. Buon viaggio a tutti... fino a luglio dell’anno prossimo, stazione d’arrivo. Sono… saranno circa duemila i viaggiatori, i componenti, la popolazione scolastica di quest’anno.

Pardon! Qualche ritardatario è rimasto a terra? La sapete questa? Che differenza passa fra il caffè e il treno?… Bene, visto che nessuno ci azzecca, ve lo

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dico io: Il caffè lo prendi quando è passato; il treno, invece, quando è passato…. non lo prendi più! Ah! che ricordi… Quel viaggio in treno con Kalombo… E quel caffè di Kamina! Passa e cammina! Non mi sbilancio di più. Basta così!A questo punto è obbligatoria una risatina... di compiacenza! E si, rideteci su!

Questa foto mostra una delle decorazioni murali fatte alla scuola materna. Tutte le strade portano a Roma?… Non solo, ma anche a “Les Buissonnets”… Dal cielo, dal mare e per terra, per strada normale e per strada ferrata...Vi aspetto! C’è posto anche per voi!”.

Ciao! E grazie per tutto! Grazie a tutti i benefattori e a tutti i membri della vostra Associazione.Che la Madonna vi custodisca e vi conduca al compimento dei vostri desideri più belli e più santi.

Padre Marcellino Claudio Forcellini

Pariyaram (India), 18 settembre 2012

Carissimi Amici,vi ringrazio di vero cuore per il dono di una casetta, di un pozzo e per le intenzioni di Sante Messe che la vostra Associazione mi ha mandato. Vi mando le relative foto. Abbiamo già incominciato a celebrare le Sante

Messe, un vero grande dono, perché eravamo rimasti senza intenzioni di Messe.Di offerte per le casette ne avrei bisogno tante per i miei tre villaggi che sto costruendo.Preghiamo la Madonna affinché continui a sostenervi e ad aiutarvi in questi tempi molto difficili.

Vi spero tutti in buona salute, così come lo sono io. Vi assicuro le preghiere dei miei numerosi neofiti e del ricordo giornaliero nella Santa Messa. Rimango sempre, con grande affetto, il vostro co-missionario.

Padre L. M. Zucol

Jinja (Uganda), 23 settembre 2012

Carissimi amici della Medaglia Miracolosa, saluti da Jinja. So di essere un po’ in ritardo nel farmi vivo. Spero che mi scuserete. Purtroppo, dovuto a una serie di ritardi, non solo dovuti a causa mia, mi ritrovo solo adesso a farmi vivo. Spero che voi innanzitutto stiate sempre bene.Da quando sono rientrato qui a Jinja ho trovato parecchio lavoro, che si era accumulato nei mesi di assenza. L’inizio dell’anno accademico è stato un altro momento molto intenso per le numerose cose da seguire in fase di avviamento. Quest’anno gli studenti che frequentano l’istituto di filosofia

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...sono quasi duecento. Tutte le classi sono al momento occupate e siamo costretti a usare il salone polifunzionale come classe.

Questo comporta non pochi disagi perché ogni mattina i tavoli che si usano per servire il tè, a metà mattina, devono essere portati fuori all’aperto sempre con la speranza che la pioggia arrivi nel pomeriggio. Siamo in attesa del completamento del blocco delle nuove quattro classi che dovrebbero essere pronte per la fine di settembre. Questo traguardo ci permetterà di portare avanti l’insegnamento in maniera più facile sia per gli studenti che per i docenti.

Nel nostro postulato ci sono quest’anno venticinque aspiranti alla vita missionaria e il seguirli nel lavoro di formazione richiede parecchio tempo ed energie. Lo scorso anno si è concluso con sei finalisti di cui cinque sono entrati in noviziato a Namugongo vicino a Kampala. Per loro è ora il tempo della scelta per la vita. Qui a Jinja hanno fatto un buon cammino di preparazione per questa fase importante della loro formazione missionaria.

Il prossimo 9 ottobre la nazione celebrerà il cinquantesimo di indipendenza e i preparativi per la festa sono in fase avanzata. Il governo sta cercando di sfruttare l’occasione per fare dimenticare un po’ i grossi problemi che sta attraversando. La corsa al rincaro dei beni primari come cibo, educazione e sanità è inarrestabile. I prezzi nel giro di pochi anni sono raddoppiati mentre il potere d’acquisto degli operai è andato via via indebolendosi in maniera spaventosa. La corruzione regna sovrana nelle strutture alte del governo mentre la violenza e raggiri stanno aumentando notevolmente dappertutto.

C’è un vistoso e preoccupante divario fra pochissimi ricchi e una incredibile maggioranza di poveri che arrancano giorno dopo giorno. La capitale è diventata caotica e sovraffollata per le infrastrutture che non si sono evolute più di tanto. Per fortuna che un grande esercito di motociclisti supplisce un ottimo servizio taxi svincolando in maniera

incredibile nel traffico intenso e nelle code interminabili. Le strade che non sono tanto mantenute e con abbondanti buche contribuiscono a rallentare il traffico quotidiano. Avendo iniziato a usare i mezzi pubblici sia per l’aumento dei carburanti che per il traffico intenso mi sono reso conto e mi sono meravigliato dell’infinita pazienza che la gente ha in questa situazione.

Sono la pazienza e la perseveranza dei poveri che, dopo tutto, continuano ad avere speranza in Dio. L’esempio più bello lo abbiamo avuto dal maratoneta ugandese che ha vinto alle Olimpiadi di Londra. Kiprotich, una semplice guardia carceraria, ha saputo allenarsi senza esperti allenatori e sofisticate strutture, ma semplicemente con pazienza e perseveranza che sono radicate nella sua fede cristallina ricevuta dai missionari che gli hanno parlato di Cristo.

Siamo finalmente riusciti a coprire la cappella della bella chiesa di cui vi parlai lo scorso anno e per la quale ricevetti il vostro contributo. Le difficoltà sono state molte a completare il pagamento per il lavoro, ma alla fine ci siamo riusciti. Ringraziamo la Madonna per questo.I cristiani sono entusiasti e vi ringraziano di vero cuore ricordandovi nella preghiera.

Prima di salutarvi voglio esprimere anche il mio grazie per avere dimostrato ancora una volta generosità e solidarietà verso di noi. Il Signore ricompensi sempre per il vostro ricordo verso gli ultimi con i quali camminiamo qui in missione. Un saluto e un abbraccio a tutti voi.

Padre Damiano Guzzetti

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Tbilisi (Georgia), 25 settembre 2012

Cari amici della Medaglia Miracolosa,è con grande piacere che vi comunico la ricezione della vostra generosa offerta che avete voluto dare a Caritas Georgia per far fronte all’emergenza grandine, che si è verificata quest’estate nella regione di Kakheti. Il vostro gentile contributo, assieme a quello di altri benefattori, è stato fondamentale per acquistare beni alimentari di prima necessità con cui alleviare le sofferenze degli abitanti dei villaggi colpiti.

In primo luogo è stato distribuito del pane, cotto nei forni del nostro panificio, poi sono stati forniti anche di altri beni primari quali farina, grano saraceno, zucchero e altro.

Questo aiuto è stato molto apprezzato dai beneficiari, che potranno contare su scorte di cibo per qualche mese.

In un’altra occasione la vostra Associazione ha dimostrato di volere molto bene ai poveri e agli sfortunati della Georgia e per questo posso solo ringraziarvi ancora una volta e pregare per il vostro bene.

Da parte di queste persone beneficate e di Caritas Georgia, rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti per questo vostro gesto caritativo e vi invito a

tenervi in contatto con noi in modo da poter essere sempre al corrente delle nostre attività.Cordiali saluti.

Padre Krzysztof KowalDirettore di Caritas Georgia

Miao (Cina), 16 ottobre 2012

Carissimi amici,grazie dell`email e della generosa offerta di 5’000 franchi che la vostra Associazione ha destinato ai nostri progetti qui in Cina.

Un grande grazie di cuore da parte mia e dai nostri assistiti e un fraterno saluto di Gioia e Pace dal Signore per tutti i benefattori e per tutto il Gruppo della Medaglia Miracolosa di Mendrisio.Fraternamente

Fra’ Luigino Belloli

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Eh sì… era proprio l’inizio di dicembre dell’anno 1997, quando, sotto la spinta e il desiderio del comitato dell’Associazione Medaglia Miracolosa, veniva aperta la Bottega del Mondo, in via Carlo Croci a Mendrisio: negozio nel quale vengono venduti prodotti alimentari ed artigianali provenienti dal commercio equo-solidale.L’attività della Bottega del Mondo si basa totalmente sul lavoro di persone volontarie. È anche per questo che grazie alla disponibilità, alla convinzione e all’entusiasmo di una quindicina di donne che la Bottega ha potuto aprire i battenti e iniziare così “un’avventura” che dura da ormai 15 anni! Grazie volontarie per il vostro apporto duraturo e impegnato.Per sottolineare questo traguardo, vogliamo festeggiare tutti insieme, con i nostri clienti e magari futuri clienti. Ci troveremo quindi all’oratorio Santa Maria di Mendrisio sabato 1° dicembre 2012 già la mattina. Faremo festa e potremo abbuffarci con un ricco aperitivo offerto da noi! Vi aspettiamo numerosi!

L’ora del tè

Il tè è la bevanda più diffusa nel mondo, seconda solo all’acqua con cui si prepara. È certamente una delle bevande più antiche consumate sulla terra e vanta una storia lunga 5000 anni anche se le sue origini rimangono avvolte nel mistero. Nel mondo si producono ogni anno 4 milioni di tonnellate di tè. I maggiori paesi produttori sono l’India (ca. 35%) e la Cina (ca. 20%).

Nello scorso mese di ottobre, in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione, abbiamo potuto conoscere l’assortimento di tè che fa parte ormai dei prodotti classici del commercio equo.In bottega è stata organizzata una mattinata con la degustazione dei vari tipi di tè: verde, nero, bianco.Il tè del commercio equo è coltivato prevalentemente in India e nello Sri Lanka. Sugli scaffali della nostra Bottega troverete:

• ASSAM (Assam è la principale regione di produzione di tè dell’India). È un tè nero dal gusto pronunciato, dai sentori di malto e dal colore scuro.

• DARJELLING dal gusto gradevole e dal colore dorato. È un tè nero di altissima qualità.

• EARL GREY - tè nero aromatizzato con olio estratto dalla scorza di bergamotto. È un classico tè per la prima colazione. Il bergamotto conferisce all’Earl Grey il tipico aroma dolce e armonioso.

• ENGLISH BREAKFAST – tè nero dal colore scuro e dall’aroma pronunciato con un leggero accento di malto.

• GREEN TEA – tè verde; ha origine dalla stessa pianta da cui si ricava il tè nero. La differenza sta solo nel fatto che non subisce fermentazione.

…e per Natale...

In prossimità delle feste natalizie, la bottega si riempie di presepi, grandi e piccini, strani e tradizionali, nonché di stelle, stelline, angioletti, candele… Potrete trovare e confezionare a vostro piacimento cesti regalo con prodotti alimentari o di artigianato.Non da ultimo troverete i nostri squisiti e unici panettoni equosolidali.

Venite a farci visita!

AUGURIAMO A TUTTI I LETTORI DI QUESTO PERIODICO, BUONE FESTE!

Le volontarie della Bottega del Mondo di Mendrisio

Orari di apertura della sede di Mendrisio:lunedì: 14:00–16:30martedì - venerdì: 09:00–11:00 / 14:00–16:30sabato: 09:00–11:00

15° Anniversario della Bottega del Mondo di Mendrisio 1997 - 2012Aiutiamo iniziando dai nostri acquisti: Commercio Equo e Solidale!

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21 agosto 2012

Di ritorno in Italia, nel mio paese natale, che è Brivio in provincia di Lecco, non potevo non arrivare fino a Mendrisio e ringraziare i benefattori e i membri dell’Associazione Medaglia Miracolosa. Così voglio esprimere un grazie al Signore per l’opera che questa associazione compie per il bene del prossimo. A nome dei missionari della Consolata della Costa d’Avorio, dove opero da quattordici anni, voglio anche esprimere la mia riconoscenza. Che la Madonna della Consolata ispiri, aiuti e sostenga questa opera di bene e di pace. Con affetto, preghiera e benedizione.

Padre Pietro VillaMissionario Consolata in Costa d’Avorio

22 agosto 2012

Sono ritornato a casa per un po’ di riposo, per riprendere carica e forza per poter poi rientrare nella mia missione. Grazie di cuore a tutti voi per l’offerta che mi avete dato per la mia povera gente. Un abbraccio forte e a presto…

Padre Michiel DemetsMissionario in Uganda

7 settembre 2012

Con gioia ritorno qui in visita a questo Gruppo della Medaglia Miracolosa. Ringrazio per la bontà con cui ricevete noi missionari. La Madonna ricolmi di grazia voi che ci aiutate.Ormai noi missionari, che abbiamo iniziato la diocesi di Ihosy, siamo vecchi, ma i sacerdoti malgasci sono numerosi e giovani. Sono loro che ci rimpiazzano. Penso che occorra anche per loro il vostro aiuto e la vostra preghiera. Grazie!

Padre Floriano StrappazzonMissionario Vincenziano in Madagascar

18 settembre 2012

Carissimi, siate benedetti dalla Santa Madre di Dio, Maria Vergine e Madre. Non abbiate paura perché con Maria c’è sempre il suo Figlio Gesù!Maria è nostra Madre vera, è nostra Maestra nella vita di fede. Lei ha creduto alla parola

dell’arcangelo Gabriele e, per questa fede, concepì il Figlio di Dio. Che mistero! Mistero di amore!Quando pensiamo a Maria proviamo una gran gioia. Ella è stata, anche come creatura, assorbita nel mistero di Dio. E Dio vuole usarla per portarci tutti in Paradiso.

Avanti che siete sotto la sua protezione e siate certi che Lei vi accompagnerà sempre! Vi benedico di tutto vero cuore nel nome della nostra cara Madre Maria. Vi ringrazio per l’aiuto materiale e spirituale che sempre mi date. Con stima e gratitudine.

Padre Giuseppe ClericiMissionario Comboniano in Uganda

28 settembre 2012

Ringrazio tutti i benefattori della Medaglia Miracolosa per le preghiere e per il sostegno alle opere della mia congregazione, soprattutto per l’aiuto datomi di recente per costruire una casetta per una povera Haitiana e per i suoi figli. Chiedo preghiere per il mio prossimo viaggio in Nigeria, una terra dove i cristiani sono tanto perseguitati.

Fratel Antonio GalliResponsabile missioni dei Padri Somaschi

2 ottobre 2012

Carissimi, grazie per il vostro bel desiderio di aiutare i più piccoli tra i piccoli = i bambini del carcere! Dio vi benedica per il vostro cuore immenso. Sarò con voi in Paradiso a lodare il Signore per la Sua bontà immensa.

Padre Felice SciannameoMissionario in Uganda

Le visite dei missionari presso il nostro segretariato...

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AVVISO IMPORTANTENUOVA CAMPAGNA ABBONAMENTO PER L’ANNO 2013

Cari lettori,vi invitiamo a voler rinnovare l’abbonamento al nostro periodico con una libera offerta, che conferma il vostro desiderio di voler continuare a ricevere il nostro periodico, sostenendo gli innumerevoli progetti che i missionari ci sottopongono e nel contempo aiutandoci a contenere i costi di stampa e di invio.Anche un modesto sostegno regolare ci aiuta! La stampa e l’invio del “Qui Ticino… a voi Missionari” genera costi non indifferenti. Purtroppo non sono pochi i destinatari del nostro periodico che da tempo non ci danno una mano a sostenere le suddette spese. L’indirizzo di questi destinatari sarà quindi stralciato dall’elenco. Chi tuttavia non fosse in grado di effettuare un contributo, ma avesse comunque interesse a continuare a ricevere il “Qui Ticino...”, è invitato a prendere contatto con il nostro segretariato. I benefattori che desiderano mantenere l’anonimato e che vogliono ricevere il giornalino, consigliamo di fare, almeno una volta all’anno, un’offerta non anonima. Confidando nel vostro prezioso sostegno, vi ringraziamo.

Il comitato

Qui Ticino......a voi missionari