parte i nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la...

79
Parte I • Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni. I punti di riferimento principali sono: • La Relazione Falcucci • La Legge 517/77

Upload: adalfieri-nigro

Post on 02-May-2015

215 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Parte I

• Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni. I punti di riferimento principali sono:

• La Relazione Falcucci

• La Legge 517/77

Page 2: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Dall’integrazione all’inclusione

Una scuola che è, insieme, accogliente e competente è una

scuola inclusiva

Page 3: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

La ‘via italiana’ all’inclusione ha una lunga storia

Il processo che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’inclusione può essere letto come un movimento dialettico tra “istituente” (nuove idee, nuove esperienze) ed “istituito” (il quadro normativo consolidato)

Page 4: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Le tappe della via italiana all’inclusione

• Dalla logica dell’esclusione alla logica della medicalizzazione (fino agli anni Sessanta/Settanta)

• Dalla logica della medicalizzazione alla logica dell’ inserimento (anni Settanta)

• Dalla logica dell’ inserimento alla logica dell’ integrazione, (Relazione Falcucci, Legge 517/77…)

• Dalla logica dell’integrazione alla logica dell’inclusione

• E oggi?

Page 5: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Dalla ‘Relazione Falcucci’

“Il superamento di qualsiasi forma di emarginazione degli handicappati passa attraverso un nuovo modo di concepire e di attuare la scuola, così da poter veramente accogliere ogni bambino ed ogni adolescente per favorirne lo sviluppo personale.”

Page 6: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

“La frequenza di scuole comuni da parte di bambini handicappati non implica il raggiungimento di mete culturali minime comuni. Lo stesso criterio di valutazione dell’esito scolastico, deve perciò fare riferimento al grado di maturazione raggiunto dall’alunno sia globalmente sia a livello degli apprendimenti realizzati, superando il concetto rigido del voto o della pagella.”

(dalla ‘Relazione Falcucci’)

Page 7: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

“Fondamentale è l’affermazione di un più articolato concetto di apprendimento,

che valorizzi tutte le forme espressive attraverso le quali l’alunno realizza e sviluppa le proprie potenzialità

e che sino ad ora sono stati lasciate prevalentemente in ombra. L’ingresso di nuovi linguaggi nella scuola,

se costituisce infatti un arricchimento per tutti, risulta essenziale per gli alunni

che non rispondono alle richieste di un lavoro formale, in quanto offre oro reali possibilità di azione e di affermazione. Si dovrebbe giungere per questa via ad allargare il concetto di

apprendimento affinché, accanto ai livelli di intelligenza logica-astrattiva,

venga considerata anche l’intelligenza sensorio-motrice e pratica e siano soprattutto tenuti presenti i processi di socializzazione”

(dalla ‘Relazione Falcucci’)

Page 8: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

INDIVIDUALIZZAZIONEE

PERSONALIZZAZIONE

• L’individualizzazione riguarda la definizione degli obiettivi, che vanno commisurati alla possibilità che l’alunno ha di raggiungerli.

• La personalizzazione riguarda i modi di acquisizione degli obiettivi, gli stili di apprendimento, l’utilizzazione che l’alunno fa delle proprie risorse personali.

Page 9: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

1. Una scuola che integra

Perché ci sia integrazione bisogna che la scuola cambi la sua cultura pedagogica e, di conseguenza, la sua organizzazione didattica. La scuola deve diventare - come scuola - competente nell’accoglienza, non agire delegando a gestire le situazioni difficili gli insegnanti specializzati.

Page 10: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

2. Una scuola ‘su misura’

Una organizzazione didattica all’altezza della sfida è caratterizzata da grande flessibilità, perché deve inventare soluzioni adeguate alle diverse esigenze degli alunni.

Page 11: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

3. Una scuola che accompagna

Il significato della valutazione deve essere soprattutto pedagogico, finalizzato ad accompagnare in maniera più pertinente ciascun alunno nel suo percorso di apprendimento.

Page 12: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

4. Una scuola che progetta

Si afferma una nuova idea di programmazione, secondo quanto vanno proponendo le teorie del curricolo. La programmazione di tipo curricolare è elaborata collegialmente, definisce con precisione obiettivi e metodi, non limitandosi ad elencare contenuti, prevede le modalità della verifica e della valutazione, è flessibile, rivedibile in itinere, per quanto possibile individualizzata.

Page 13: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Qualità, collegialità,corresponsabilità

a) maggior specializzazione degli insegnanti, a partire dalla scuola elementare;b) superamento di un rigido modo di intendere il rapporto dell’insegnante con la classe, nella direzione di una maggior corresponsabilità tra docenti e di una diversificazione anche organizzativa del lavoro didattico (lavoro a ‘classi aperte’, lavoro per gruppi di livello, ecc…); c) presenza nella scuola di nuove figure professionali (dall’insegnante specializzato nel sostegno, agli educatori o dagli assistenti messi a disposizione dagli enti locali, agli operatori dell’equipe medico-psico-pedagogica ..).

Page 14: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

LA LEGGE 517/77

1. Superamento della rigidità di un’organizzazione didattica fondata sull’ “unità classe” e sull’insegnante “di classe”

2. Abolizione del voto numerico, sostituito da una valutazione descrittiva e formativa

3. Superamento della concezione individualistica della figura dell’insegnante, in favore di una concezione collegiale, implicante responsabilità condivise

4. Adozione della logica e della metodologia della programmazione curricolare, con attenzione anche al contributo delle famiglie e della realtà sociale

Page 15: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

La “via italiana”all’inclusioneLe finalità:

• Socializzazione, partecipazione e riconoscimento sociale

• Apprendimento, sviluppo di competenze• Massima autonomia possibile,

comportamentale e psicologica• Identità,autostima, personalità• Competenze lavorative • Partecipazione sociale nella vita adulta

Page 16: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

La “via italiana”all’inclusioneLe finalità:

• Arricchimento relazionale, umano e cognitivo per tutti gli alunni

• Collaborazione e sostegno alla famiglia dell’alunno in difficoltà

• Sviluppo professionale delle figure che operano nella scuola e miglioramento dei processi organizzativi

• Crescita culturale diffusa:rispetto delle differenze

Page 17: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Parte II

• La Legge 517 chiede a tutta la scuola di riorganizzarsi e di diventare capace di ‘sostegno’. La ‘funzione sostegno’ è di tutta la scuola. In questa seconda parte si offrono criteri per valutare la qualità inclusiva della scuola

Page 18: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

LA SCUOLA IMPERMEABILEMeccanismi difensivi:

• Gerarchie nette• Rigida separazione dei ruoli• Accettazione condizionata• Individualismo • ‘Neutralità’ ‘Oggettività’• Motivazione estrinseca (voti, bocciature,

ricompense…)• Trasmissione standardizzata del sapere• Netta divisione scuola-extrascuola

Page 19: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

LA SCUOLA ‘POROSA’Modalità di resilienza:

• Disponibilità a mettersi in discussione , a evidenziare le proprie criticità, a rielaborare e riprogettare

• Impegno nel coltivare una dimensione di ricerca che produca innovazione

• Capacità di co-evoluzione e quindi di co-educazione• Cura dei ‘confini’, ricerca dei sentieri che uniscono

(sinapsi), costruzione di ponti (importare-esportare)

Page 20: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Page 21: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

INDEX PER L’INCLUSIONELe tre dimensioni della scuola inclusiva

Creare cultura inclusiva

Pro

durr

e po

litic

he

incl

usiv

e

Sviluppare pratiche

inclusive

Page 22: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

A. Creare cultura inclusiva

• COSTRUIRE COMUNITA’

- Alunni nella scuola (ciascuno deve sentirsi il benvenuto)

- Alunni con gli altri alunni (gli alunni si aiutano l’un l’altro)

- Insegnanti con gli altri insegnanti (gli insegnanti collaborano fra loro)

- Insegnanti con gli alunni ( gli insegnanti e gli alunni si trattano con rispetto)

- Insegnanti con le famiglie (c’è collaborazione)

- Insegnanti e dirigente ( c’è reciproca collaborazione)

- La scuola è impegnata a contrastare ogni forma di discriminazione

- L’ambiente (l’ambiente è accogliente: spazi, architetture, elementi di personalizzazione…)

- Sensibilizzazione (la scuola promuove forme di sensibilizzazione che favoriscono la crescita della cultura inclusiva)

Page 23: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

B. PRODURRE POLITICHE INCLUSIVE

• Iscrizioni (Sono previste modalità di accoglienza per tutti i nuovi alunni)

• Formazione classi (i criteri adottati rispondono alla esigenza della migliore integrazione possibile)

• Organizzazione delle attività didattiche (sono organizzate in forma flessibile, che consente l’allestimento di varie modalità di insegnamento-apprendimento)

• Progetti/laboratori (la scuola arricchisce la didattica normale con ultriori offerte formative

• Sostegno (Esiste un coordinamento per le attività di sostegno)

• Rapporti con altri soggetti istituzionali (sono coordinati, esistono protocolli di intesa…)

Page 24: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

C. SVILUPPARE PRATICHE INCLUSIVE

• Progettazione ( c’è attenzione all’individualizzazione e alla personalizzazione delle proposte)

• Clima di aula (incoraggiamento alla partecipazione, alla iniziativa personale )• Gruppo (viene praticato il lavoro di tipo collaborativo, attraverso varie modalità)• Tecnologie (vengono utilizzate come modalità che integra e potenzia l’azione

dell’insegnante e favorisce la partecipazione e l’apprendimento di tutti)• Sostegno (ogni alunno che presenta delle difficoltà è oggetto di attenzione e viene

coinvolto nella partecipazione dall’insegnante di classe )• Insegnante specializzato (opera in accordo con l’insegnante di classe, lavora con tutti

gli alunni)

Page 25: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Che cosa potremmo osservarenell’organizzazione del contesto?

• SPAZI, ARREDI E MATERIALI• TEMPI• RELAZIONI• PROPOSTE EDUCATIVE

Page 26: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Spazi

• Accessibilità e fruibilità

• Leggibilità, riconoscibilità

• Differenziazione funzionale, varietà e coerenza

• Gradevolezza estetica

• Personalizzazione

• Flessibilità

Page 27: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Tempi

• Continuità e regolarità delle proposte educative

• Prevedibilità e riconoscibilità dello svolgimento temporale delle proposte

• Continuità e gradualità nelle transazioni tra i diversi momenti educativi

• Adeguatezza e personalizzazione della durata delle proposte

Page 28: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Relazioni

• Cura

• Mediazione educativa

• Personalizzazione

• Valorizzazione dei gruppi, cooperazione

• Collaborazione tra i docenti

• Collaborazione tra il personale

Page 29: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Proposte educative

• Intenzionalità

• Significatività

• Organizzazione

• Varietà e coerenza

Page 30: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Parte III

• La Legge 104/92 definisce le regole della ‘presa in carico e dell’accompagnamento’ degli alunni con disabilità. Si evidenziano i compiti dell’azienda sanitaria e quelli della scuola.

Page 31: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

segnalazione

DIAGNOSI

NON CERTIFICATIONECERTIFICAZIONE

INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER IL SOSTEGNO

La via italiana all’inclusione: la Legge 104/92

Page 32: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

LEGGE 104/1992

DIAGNOSI FUNZIONALE

PROFILO

DINAMICO

FUNZIONALE

PIANO EDUCATIVO

INDIVIDUALIZZATO

(PEI)

SCUOLAEQUIPE MEDICA

ITALO FIORIN- SIMONE CONSEGNATI LUMSA UNIVERSITY ROME

Page 33: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

LA DIAGNOSI

• Redatta da una equipe medica secondo quanto previsto dalla L. 104/92

• Rilasciata solo su richiesta della famiglia

• La certificazione, che può accompagnare la diagnosi, è necessria per ottenere l’insegnante specializzato nel sostegno

ITALO FIORIN- SIMONE CONSEGNATI LUMSA UNIVERSITY ROME

Page 34: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

DUE VOLTE FRANCES

DESCRIZIONE CURATA DAGLI SPECIALISTI

Disordine di sviluppo non identificato.Difficoltà di apprendimento severe.

Epilessia generalizzata, polimorfa, intrattabile.Disordini comunicativi.Autismo.Paralisi cerebrale.Disordini nel movimento.Tono muscolare povero (atassia).

DESCRIZIONE CURATA DALLA FAMIGLIA

• CIAO. Io sono Frances.

• CHI SONO. Sono una bambina di otto anni. Sono una nipote e una cugina. Ma posso anche essere un’amica. Posso essere una compagna (non rivelo mai i segreti).

ITALO FIORIN LUMSA

Page 35: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

DUE VOLTE FRANCES

DIAGNOSI MEDICA

Epilessia generalizzata, polimorfa, intrattabile.Disordini comunicativi.Autismo.Paralisi cerebrale.Disordini nel movimento.Tono muscolare povero (atassia

PRESENTAZIONE DELLA FAMIGLIA

COSE CHE TROVO DIFFICILI.

Capire il linguaggio. Seguire le istruzioni. Percepire il pericolo. Vestirmi da sola. Nutrirmi da sola. Usare i servizi. Controllare

gli attacchi di epilessia. Concentrarmi su quello che non mi interessa. Dormire in ambienti nuovi. Camminare. Capire i sentimenti degli altri. Imparare nuove abilità.

ITALO FIORIN LUMSA

Page 36: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

DUE VOLTE FRANCES

DIAGNOSI MEDICA

Disordine nello sviluppo neurologico

Diagnosi clinica: sindrome di Angelman

Possibile sindrome di Rett atipica

PRESENTAZIONE DELLA FAMIGLIA

MODI CON I QUALI POSSO COMUNICARE CON TE.

Dì il mio nome e guardami quando parli. Prenderò la tua mano per indicarti ciò che voglio. Parla chiaramente. Talvolta indico con gli occhi ciò che voglio.

ITALO FIORIN LUMSA

Page 37: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

DUE VOLTE FRANCES

DIAGNOSI MEDICA

Comportamento sensibile

agli stimoli non verbali.

Disordini generici.

PRESENTAZIONE DELLA FAMIGLIA

MODI CON I QUALI PUOI AIUTARMI. Rendimi partecipe di tutto. Permettimi di muovermi liberamente in un luogo sicuro. Incoraggiami ad aiutare altri bimbi. Non iperproteggermi. Indicami nuove attività. Aiutami a fare le cose che mi piacciono. Aiutami ad avere nuovi amici. Sii creativo! Crea nuove opportunità per me.

ITALO FIORIN LUMSA

Page 38: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Il profilo dinamicofunzionale

Sintetizzare in modo significativoI risultati della diagnosi funzionale

Definire gli obiettivia lungo termine

Scegliere gli obiettivia medio termine

Definire gli obiettivia breve terminee le sequenze facilitantidi sotto-obiettivi

Page 39: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Il Profilo Dinamico Funzionale

• Viene definito da un gruppo pluridisciplinare( insegnanti, medici, operatori…)

• Indica gli obiettivi di sviluppo

• Costituisce la base del Piano educativo Individualizzato

ITALO FIORIN- SIMONE CONSEGNATI LUMSA UNIVERSITY ROME

Page 40: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Piano Educativo Individualizzato

• E’ un progetto ‘su misura’

• Costituisce la base per il ‘progetto di vita’

• I genitori lo sottoscrivono

ITALO FIORIN- SIMONE CONSEGNATI LUMSA UNIVERSITY ROME

Page 41: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Alunni con bisogni educativi

speciali

Bisogni letti

Attraverso i diversi modelli

DiagnosticiDSM-5ICD-10ICF-CY

Attivazione di risorse

per l’inclusione

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA

INDIVIDUALIZZATA

DIAGNOSI FUNZIONALE

PROFILO DINAMICO

FUNZIONALE

PROGETTO DI

VITA

ATTIVAZIONE DI STRATEGIEDIDATTICHEINCLUSIVE

Page 42: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Lo scenario internazionale:la convergenza degli orientamenti

• Approccio per inclusione (in crescita)

• Approccio per distinzione (in diminuzione)

• Approccio misto (prevalente)

Page 43: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Parte IV

• Oggi c’è una maggior consapevolezza della varietà delle situazioni di fragilità presenti nella scuola.

• L’Organizzazione Mondiale della sanità ha individuato una classificazione che distingue, all’interno dell’universo dei Bisogni Educativi Speciali, tre grandi sotto categorie.

• Viene suggerito un nuovo strumento di analisi dei bisogni, l’ICF.

Page 44: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Lo scenario internazionale:la classificazione dell’OMS

BES

disabilitàD.S.A.

svantaggio

Page 45: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

I bisogni educativi speciali,richiedono interventi di aiuto speciali, ma la loro caratteristica non è di essere qualcosa di ‘altro’ e di collocarsi parallelamente alla esperienza ‘normale’,piuttosto è quella di arricchire di speciale qualità l’esperienza di tutti

UNA ‘SPECIALE’ QUALITA’

Page 46: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

I rischi di ‘etichettare’

• La propensione a pensare per ‘etichette’ conduce ad una valutazione riduzionista dei problemi che le persone incontrano

(ad esempio, da uno straniero ci aspettiamo che non sappia la lingua, e non vediamo il fatto che ne parla già una o due e sta imparando una ulteriore)

Page 47: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

I rischi di etichettare

• Ci sono persone che presentano un quadro multi-problematico, e il loro comportamento sfugge alle classificazioni precostituite

(ad esempio, un alunno straniero può presentare un disturbo specifico di apprendimento che non viene colto, perché si ritiene che la causa della disfunzionalità sia dovuta alla sua condizione di immigrato)

Page 48: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

dai ‘Bisogni Educativi Speciali

agli ‘Ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione’

Siamo ancora troppo dentro un approccio medico

Siamo dentro un approccio sociale e partecipativo

Page 49: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Che cos’è il Sostegno?

<<Ogni attività che accresce la capacità da parte della scuola di rispondere alla diversità degli alunni>>

<< Ogni attività che accresce la capacità della scuola di rispondere alla diversità degli alunni>>

<< Quando l’attività didattica comune viene progettata in modo da promuovere la partecipazione di tutti gli alunni, il bisogno di sostegno individuale diminuisce>>

(T. Booth, M. Ainscow)

Page 50: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Che cosa si intende per “Mediatore”?

<< Immaginiamoci una persona che vuole attraversare un corso d’acqua che separa due sponde, e non vuole bagnarsi: mette dunque i piedi sulle pietre che affiorano.Forse butta una pietra per costruirsi un appoggio che manca. Questi appoggi sono i mediatori, coloro che forniscono un sostegno e che si collegano uno all’altro. Un mediatore è come un semplice sasso su cui appoggiare il piede per andare all’altra riva. L’importante è costruire collegamenti e andare avanti.Se un mediatore non invitasse a quello successivo non sarebbe più tale. Potrebbe trasformarsi in feticcio, in prigione, in sosta forzata, in illusione …>>

(A. Canevaro)

Page 51: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Modelli diagnostici utilizzati prevalentemente

• DSM-5 (quinta versione DSM) La prima versione risale al 1952 (DSM-I) e fu

redatta dall'American Psychiatric Association (APA )

• ICD-10 (decima versione ICD) classificazione internazionale delle malattie e dei

problemi correlati, proposta dall‘ Organizzazione Mondiale della salute (OMS), prima

versione 201

Page 52: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Perchè sarebbe preferibile usare ICF / ICF -CY

Modello di funzionamento/disabilità

Fedele alla complessità dei fenomenie

Sistema di classificazioneOperazionale, transculturale e multilinguistico per

raccogliere informazioni valide e affidabili

Page 53: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

La situazione globale di una persona(il suo “funzionamento”)

Condizioni fisiche (input biologico)

Fattori contestuali (input contestuale)AMBIENTALI PERSONALI

CapacitàATTIVITA’ PERSONALI

Performance

CorpoFunzioni corporeeStrutture corporee

IntegrazioniPartecipazione sociale

Page 54: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

World report on disability (2011)

• È cambiato il paradigma di riferimento sulla disabilità: da caratteristica di un individuo a caratteristica di interazione negativa tra individuo con menomazioni durature e ambiente barriera

• La prevalenza della disabilità è crescente• La disabilità si presenta in modi estremamente differenti• Le persone con disabilità incontrano numerose e diffuse

barriere nell’accesso ai servizi (sanitari, dell’istruzione, del lavoro, dei trasporti, dell’informazione)

• La disabilità caratterizza maggiormente le popolazioni vulnerabli

• Le persone con disabilità tendono a avere peggiori condizioni di salute e peggiori esiti socioeconomici

• Fonte: http://www.who.int/disabilities/world_report/2011/en/index.htmlhttp://www.who.int/disabilities/world_report/2011/en/index.html

Page 55: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Le raccomandazioni ai governi

• Il rapporto mondiale sulla disabilità rileva che su un bilione di persone che nel mondo sono disabili, 110-190 milioni incontrano significative difficoltà nella loro vita quotidiana.

• Sono numerose le barriere che esse incontrano nella vita: stigma e discriminazione; mancanza di cure adeguate e di riabilitazione trasporti, edifici e informazione inaccessibili.

• Il report raccomanda che i governi provvedano affinchè:

• le persone con disabilità possano accedere a tutti i principali servizi, investano in specifici programmi per quelle persone con disabilità che manifestano particolari necessità,

• adottino una strategia nazionale per contrastare la disabilità

• adottino un piano d’azione.

• Le persone con disabilità dovrebbero essere consultate e coinvolte nella pianificazione e implementazione di queste iniziative.

Page 56: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

La Convenzione, con i suoi 50 articoli, elabora in dettaglio i diritti delle persone con disabilità.

Si occupa, tra l'altro, di diritti civili e politici, accessibilità, partecipazione, diritto all'educazione, alla salute, al lavoro e alla protezione sociale.

La Convenzione riafferma i diritti inalienabili che appartengono a ciascun individuo e che non possono essere negati proprio alla parte più fragile della popolazione

Convenzione sui diritti delle persone con disabilità Convenzione sui diritti delle persone con disabilità

(ONU-New York 13.12.2006(ONU-New York 13.12.2006))

Page 57: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Principi generali della convenzionePrincipi generali della convenzione

Il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone.

La non discriminazione. La piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società. Il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità

come parte della diversità umana e dell’umanità stessa. La parità di opportunità. L’accessibilità. La parità tra uomini e donne. Il rispetto dello sviluppo dei minori con disabilità e il rispetto del diritto

dei minori con disabilità a preservare la propria identità.

Page 58: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

La condizione di disabilità

• Secondo la Convenzione quattro sono i fattori dirilievo per la definizione di una condizione didisabilità:

• La presenza di menomazioni durature• Il ruolo dell’ambiente (in quanto barriera)• Il risultato di un’interazione tra persona e

ambiente in termini di restrizione di partecipazione

• La questione dell’eguaglianza

Page 59: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

Ripartiamo dalla definizione di funzionamento e disabilità di ICF

• Disabilità: termine ombrello per menomazioni delle funzioni e delle strutture corporee, limitazioni delle attività e restrizioni della partecipazione.

• Essa indica gli aspetti negativi dell'interazione tra un individuo (con una condizione di salute) e i fattori contestuali di quell'individuo (fattori personali e ambientali)

• Funzionamento: termine ombrello per le funzioni e le strutture corporee, le attività e la partecipazione.

• Esso indica gli aspetti positivi dell'interazione tra un individuo (con una condizione di salute) e i fattori contestuali di quell'individuo (fattori personali e ambientali)

?

?

?

Page 60: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

I fattori ambientali e la loro rilevanza

Il contesto (costituito da fattori personali e fattori ambientali) può agire come facilitatore o come barriera

ICF distingue al momento i seguenti fattori ambientali i prodotti e le tecnologie (ad esempio: farmaci, protesi,

ascensori, …) aspetti geografici e territoriali (ad esempio: clima, luce,

densità..) le relazioni di sostegno (ad esempio: familiari, operatori

sanitari, amici, …) gli atteggiamenti (stigma, svalorizzazione, credenze,

convinzioni…) i sistemi, i servizi e le politiche (sanitari, sociali, del lavoro,

dell’istruzione, dei trasporti,..) Non è possibile codificare I fattori personali, che però è

fondamentale descrivere

Page 61: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Dimmi con chi vivi, chi ti segue, in che città vivi, etc… per capire come e grazie/(nonostante) a chi e a che cosa ce la fai/non ce la fai a vivere

e di chi/che cosa hai bisogno per poter vivere

Un’attenta analisi della tipologia, del numero e dell’effetto dei fattori ambientali è fondamentale per distinguere tra ‘funzionamenti’

Questo rende in qualche modo possibile distinguere gli effetti delle ricombinazioni dei fattori ambientali sui funzionamenti

Il progetto personalizzato di intervento agisce sulla tipologia, l’entità e l’effetto dei fattori ambientali già coinvolti (che possono essere sostenuti nel tempo, rimodulati, rimossi) o da introdurre (nel caso in cui manchino del tutto)

Page 62: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

FATTORI PERSONALI

• Locus of control

• Stile di attribuzione

• Autostima

• Emotività

• Comportamenti problema

• Motivazione

Page 63: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

LOCUS OF CONTROL

CASO BONTA’ DELL’INSEGNANTE

FACILITA’ DEL COMPITO

ME STESSO

Page 64: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Le cose vanno bene/male perché:

CI SI IMPEGNA SI E’ CAPACI/INCAPACI

LE COSE SONO

FACILI/DIFFICILI

PER CAUSE ALEATORIE

Page 65: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Autostima

• Area del successo scolastico• Area della relazionalità• Area familiare• Area corporea• Area emozionale• Area di controllo generale sull’ambiente• Area socio-economica• Area dei valori

Page 66: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Parte V

• Oggi il modello utilizzato dal nostro Paese è ancora valido?

• Quali sono le principali criticità?

• Che cosa sarebbe bene fare?

Page 67: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Un bilancio:ad oltre 30 anni dalla scelta coraggiosa compiuta dall’Italia ci poniamo alcuni

interrogativi:

• In che misura il modello ha effettivamente funzionato?

• La pratica è stata coerente ai principi?

• Le finalità sono state raggiunte?

• Con quale rapporto costi/benefici?

Page 68: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

numeri e tipologie

{A} alunni con disabilità certificate sono intorno ai 208.000

{B} alunni con DSA sono circa 350.000

{C}alunni con svantaggi (soprattutto stranieri) si aggirano sui 750 mila (circa il 9% degli alunni della scuola dell’obbligo)Fonti: per A e C Miur; per B ADI

208.000

756.000

350.000

Page 69: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

andamento e proiezioni degli alunni con disabilità nel sistema scolastico

italiano Scuole statali e non statali, dall’infanzia alle secondarie di II grado

* Dati provvisori; fonte: Miur e Istat

Proiezioni2013/2025

Su totale alunni

2,32%

alunni 3/18 anni

alunni 6/13 anni

variazione alunni con disabilità

dal 2001/02 al 2010/11 + 49,6 %

*

Page 70: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

Il forte incremento di alunni con disturbi dello spettro autistico e pervasivi dello

sviluppo

Fonti: Piemonte: elaborazioni su dati NPI.net; Emilia R: USR

numero di alunni con DPS nelle scuole Del Piemonte e dell’Emilia Romagna

Fonte: Weintraub K, Nature 2011, “Autism count”

1/2500

1/500

1/150

1/250

1/166

1/5000

Negli Stati Uniti i disturbi dello spettro autistico diagnosticati nei bambini in soli 8 anni, dal 2001 al 2009, sono passati da 1 su 250 a 1 su 110.

1/110

Dal 2005/06 al 2011/12 il numero degli alunni con certificazioni di DPS nelle scuole dell’Emilia Romagna è cresciuto di oltre il 67% contro un incremento del totale degli alunni con disabilità del 23%.

1160

694

2097

1700

Page 71: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

perché sono aumentati i bisogni educativi speciali?

Migliori accertamenti diagnostici

Mancanza di standard ed eccessiva discrezionalità

Minor resistenza da parte delle famiglie a chiedere il sostegno

Pressioni delle scuole per avere

più insegnanti?

Page 72: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

gli insegnanti di sostegno andamento e loro incidenza sul corpo docente

Scuole statali, dall’infanzia alle secondarie di II grado

Fonte: MiurL’integrazione scolastica degli alunni con disabilità – Anticipazione dei dati A.S. 2010/2011

docenti di sostegno. andamento 2000/2011

12,1%sugli ins. totali8%

sugli ins. totali9,7%

sugli ins. totali

10,6%sugli ins. totali

Page 73: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

STUDENTI O PERSONE?

Page 74: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

I NODI CRITICI:certificazione e procedure formali

• Approccio prevalentemente medico• Eccessiva discrezionalità• Separazione tra chi decide le

certificazioni (ASL) e chi decide l’assegnazione degli insegnanti di sostegno (Amm. Scolastica)

• Rigidità e automatismi delle soluzioni (la certificazione si risolve nell’assegnazione di ore di sostegno)

Page 75: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

I NODI CRITICI:insegnanti di sostegno e insegnanti curricolari

• Eccessiva mobilità degli insegnanti di sostegno (43% degli allievi con disabilità cambia uno o più insegnanti di sostegno durante l’anno)

• Posto di sostegno come percorso privilegiato per entrare più rapidamente in ruolo e come ‘base’ per transitare in un posto normale

• Inadeguata formazione e specializzazione degli insegnanti di sostegno (il 32% nel primo ciclo non ha alcuna specializzazione)

• Insegnanti curricolari non coinvolti e privi di una formazione di base indispensabile

Page 76: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

I NODI CRITICI:le famiglie

• Le famiglie degli alunni con disabilità non sono guidate nelle pratiche burocratiche

• Forte senso di isolamento, soprattutto per le famiglie appartenenti a gruppi sociali svantaggiati, prive di risorse, di reti relazionali e assistenziali (v.famiglie straniere con figli disabili)

• Le famiglie degli alunni con disabilità non sono formate e corresponsabilizzate nell’elaborazione del progetto di vita dei figli

• E’ necessario promuovere in tutte le famiglie la cultura dell’integrazione e il rispetto della diversità

Page 77: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

I NODI CRITICI:i servizi sanitari e sociali

• Differenti filosofie sociali ed operative tra i vari enti

• Fallimento degli accordi di programma tra scuola e servizi sanitari e sociali

• Assenza di coordinamento e responsabilità chiare

Page 78: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

I NODI CRITICI:dopo e oltre la scuola

• Scollegamento tra scuola e mondo del lavoro

• Scarsissimi stage e tirocini in azienda o esperienze di alternanza scuola-lavoro

• In Italia, nel 2003 (dati OCSE) solo il 7% dei disabili adulti era occupato contro una media europea del 17%

Page 79: Parte I Nella prima parte si delinea il percorso che ha portato la scuola italiana a scegliere la via dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni

PROPOSTE

• Abolizione degli effetti scolastici della certificazione e nuove modalità di attribuzione delle risorse

• Evoluzione della figura dell’insegnante di sostegno• Costituzione di un Centro Risorse per l’inclusione• Istituzione di forme di monitoraggio e valutazione

della qualità dell’integrazione• Attivazione di una nuova governance• Avvio di forme di sperimentazione su piccola scala